Con il patrocinio Guida didattica e Manuale operativo CON LA COLLABORAZIONE DI: STEFANO BORDIGLIONI - TIM BRUNO - SILVANA DE MARI LUIGI GARLANDO - BEATRICE MASINI - LUISA MATTIA - ROBERTO PIUMINI - GUIDO SGARDOLI Sotto gli auspici del Indice Si parte! 1 Modalità di partecipazione 2 Gli autori 4 Incipit scuole primarie 6 Incipit scuole secondarie 10 Leggere, che noia... Oppure no? 14 A caccia di idee 15 Scrivi la tua storia di classe e vinci il concorso! 20 Le immagini parlano da sole? 24 Come valutare le storie delle altre classi 28 Si parte! Dopo il successo dello scorso anno, che ha visto la partecipazione di circa 5.000 classi da tutta Italia, parte a gran richiesta Scrittori di Classe 2, seconda edizione del grande concorso letterario di scrittura e lettura critica dei testi per le scuole primarie e secondarie di primo grado pubbliche e private paritarie. Conad, da sempre sensibile alle attività formative in ambito scolastico, ha deciso di ripetere questa iniziativa, per continuare a promuovere la lettura e la scrittura, e dare a tutti gli studenti la possibilità di diventare veri scrittori e di mettere alla prova le loro abilità di critici letterari. Anche quest’anno il progetto si svolge in collaborazione con 8 tra i più celebri autori di libri per ragazzi in Italia: partendo dagli incipit da loro preparati, le classi, guidate e coordinate dagli insegnanti, dovranno scrivere un racconto, creare delle bellissime illustrazioni e valutare gli elaborati dei compagni di tutta Italia. Gli otto autori sceglieranno i racconti migliori e li trasfor-meranno in veri e propri libri, che saranno pubblicati e distribuiti in tutti i punti vendita Conad. L’obiettivo di Conad rimane lo stesso: proporre ai ragazzi una sfida ricca di stimoli, che coinvolge studenti e insegnanti in modo attivo e premia il lavoro di squadra. Un altro passo a favore della diffusione della cultura della lettura e della scrittura, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura (Cepell), un istituto autonomo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Quest’anno il progetto si arricchisce di tante novità: nuove interessanti tematiche, un percorso specifico dedicato al mondo delle illustrazioni e del disegno e tanti altri spunti che permetteranno a tutti i 1 partecipanti di liberare la propria fantasia e renderanno l’attività didattica ancora più divertente. Per partecipare è sufficiente iscriversi sul sito www.insiemeperlascuola.it, dove troverete, tra le altre cose, molti materiali didattici da scaricare e suggerimenti per attività da svolgere in classe. Questa guida si propone di accompagnarvi in tutte le fasi dell’iniziativa, dall’iscrizione al regolamento, dalla scelta dell’incipit alla stesura del racconto, ma soprattutto di supportarvi sempre di più nel vostro lavoro con gli studenti, perché possano diventare dei veri e propri scrittori di classe! Modalità di partecipazione Iscrizione delle classi L’iniziativa è rivolta alle classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, pubbliche e private paritarie. L’iscrizione delle classi è obbligatoria e deve essere effettuata dal 1 settembre al 16 novembre 2015 sul sito www.insiemeperlascuola.it, utilizzando il codice meccanografico dell’Istituto Principale e la password che è stata inviata alla mail istituzionale. La password è a disposizione di tutti gli insegnanti; chi vuole partecipare con le proprie classi deve richiederla in segreteria e seguire la procedura di registrazione indicata sul sito. Meccanismo dell’iniziativa Ogni classe partecipante dovrà scegliere un incipit tra quelli riportati a partire da pag. 6 (4 per le scuole primarie e 4 per le scuole secondarie di primo grado) e scrivere un racconto, proseguendo l’incipit, di lunghezza non superiore alle 10.000 battute, spazi inclusi*. Il numero di battute non comprende il testo dell’incipit, già presente all’interno dell’area “Racconto”. Per fare in modo che le classi scelgano gli incipit e non gli autori, l’abbinamento tematica-autore è momentaneamente mantenuto anonimo. La classe dovrà realizzare anche da 1 a 3 illustrazioni inerenti alla storia. A lavoro ultimato il referente dovrà caricare il racconto e le illustrazioni (almeno una) su www.insiemeperlascuola.it, nella propria area riservata, entro e non oltre il 16 novembre 2015. Dopo il caricamento del lavoro un sistema automatico assegnerà alla classe, in modo casuale e anonimo, 3 racconti di altre classi di pari livello ma con incipit diverso dal proprio, selezionati tra quelli in gara. Per poter entrare in classifica ogni classe dovrà valutare, secondo modalità ben precise, tutti e 3 i racconti ricevuti: la valutazione è parte integrante dell’iniziativa Scrittori di Classe 2 ed è obbligatoria, pena l’esclusione del proprio racconto. Per favorire l’attività didattica, dopo aver valutato i 3 obbligatori, si possono richiedere altri racconti da leggere ed esaminare in classe. La valutazione dovrà essere riportata su www.insiemeperlascuola.it tassativamente entro e non oltre il 30 novembre 2015. * Una battuta è pari a un carattere; anche lo spazio è una battuta. Per il conteggio delle battute, se per scrivere il racconto si utilizza un comune programma di videoscrittura, è possibile servirsi dell’apposito strumento di con- 2 teggio parole. Per maggiori informazioni consultare il sito www.insiemeperlascuola.it N.B. Il box che si trova nell’apposita sezione dell’area riservata, all’interno del quale dovrà essere caricato il racconto, possiede un sistema di conteggio automatico dei caratteri, che indicherà il raggiungimento del numero massimo di battute. Modalità di valutazione La valutazione dei 3 racconti scritti dalle altre classi partecipanti e presenti nell’area riservata della propria classe, avviene in due fasi: 1) nella sezione “Valutazione: assegna l’importanza” bisogna stabilire il valore di ciascuno dei parametri riportati, spostando il cursore dal minimo al massimo dell’apposita barra; 2) nella sezione “Valutazione: dai i voti ai racconti” bisogna assegnare, per ogni racconto, un voto da 1 a 10 ai parametri elencati di seguito. 1 Quanto rispetta il tema, l’incipit e la traccia scelti? 2 Il lessico (parole utilizzate) è ampio, originale, con termini precisi, verbi forti che creano immagini vivide nel lettore? 3 I personaggi sono ben costruiti? 4 La trama è articolata, ricca di eventi e chiara? La trama è originale? Il finale è soddisfacente? Il titolo è adeguato alla storia? Il racconto ha un messaggio forte, un’idea da trasmettere che fa riflettere o emozionare il lettore? 9 Quale voto merita la storia nel complesso tenendo conto globalmente di tutti gli elementi? 10 Le illustrazioni che accompagnano il racconto sono fantasiose, il tratto e le linee sono originali? 11 I colori utilizzati sono vivaci, ben accostati e creano armonia fra di loro? 5 6 7 8 Per avere consigli su come organizzare l’attività di valutazione in classe, potete consultare l’apposita sezione di questa guida, a pag. 28. Selezione dei racconti vincitori Grazie alla media dei voti ricevuti dalle altre classi ogni racconto totalizzerà un punteggio, che comporrà una classifica per ogni tematica proposta. I primi 10 racconti classificati verranno consegnati agli autori, che decideranno, ognuno per la propria tematica, qual è il racconto migliore da trasformare in libro. Premi Tutte le classi che avranno portato a termine il lavoro in tutte le sue fasi (scrittura del racconto, realizzazione delle illustrazioni, cari- camento nel sito e valutazione dei 3 racconti ricevuti e delle relative illustrazioni) riceveranno un attestato di partecipazione personalizzato e 300 buoni omaggio per il catalogo Insieme per la Scuola 2016. Le 10 classi finaliste per ogni tematica (fatta eccezione per le 8 classi vincitrici) riceveranno 2.000 buoni omaggio per il catalogo Insieme per la Scuola 2016. Le 8 classi vincitrici potranno scegliere a loro piacimento un premio dal catalogo Insieme per la Scuola 2016. In più, oltre alla soddisfazione di vedere il proprio racconto trasformato in un vero libro, trascorreranno una giornata in compagnia dell’autore e dell’illustratore, per un’emozionante giornata di scambio di opinioni sullo sviluppo del racconto e delle illustrazioni che lo accompagneranno. In questa occasione sarà scattata insieme allo scrittore, all’illustratore e all’insegnante una foto di classe che verrà pubblicata sulla copertina del libro. Sito Il sito www.insiemeperlascuola.it, gestisce le diverse fasi di partecipazione all’iniziativa: iscrizione delle classi, caricamento deiracconti, caricamento delle illustrazioni, distribuzione per la valutazione dei racconti caricati e delle illustrazioni, valutazione e inserimento in classifica, comunicazione delle 80 classi finaliste e delle 8 classi vincitrici. Il sito gesti- 3 sce inoltre il database delle scuole, le diverse comunicazioni relative all’iniziativa (scadenze, promemoria, eventi in programma), ogni riferimento per avere l’assistenza (numero verde, indirizzo mail), la possibilità di scaricare e stampare i materiali di comunicazione e le copie della presente guida, anche in formato A4 e con il testo di dimensione adatta per i più piccoli. In un’area dedicata sono inoltre presenti diversi materiali didattici, con spunti per attività ed esercizi da svolgere in classe. I racconti realizzati dalle classi possono essere visualizzati e stampati con caratteri ad alta leggibilità e possono essere trasformati automaticamente in libretti in formato pdf. Nel sito sono inoltre presenti uno spazio aperto dove le classi possono rivolgere domande agli autori, l’area news e le FAQ (domande frequenti), dove trovare le risposte agli eventuali dubbi. Conad Soc. Coop. è autorizzata a comunicare l’iniziativa sul proprio sito, sul sito www.insiemeperlascuola.it, su riviste di settore, sulle proprie riviste, sulla stampa anche nazionale e a comunicare i risultati dell’iniziativa attraverso le azioni che riterrà più opportune. Tutti i partecipanti autorizzano sin d’ora Conad Soc. Coop. a utilizzare e/o pubblicare i propri elaborati in occasione di eventi o conferenze e a pubblicare i medesimi sul proprio sito, sul sito www.insiemeperlascuola.it, su riviste di settore, sulle proprie riviste e sulla stampa anche nazionale; per questo nulla sarà dovuto e con la partecipazione all’iniziativa si concede a Conad liberatoria per l’utilizzo degli elaborati e per la pubblicazione dei libri come sopra indicato. Gli autori Stefano Bordiglioni Stefano Bordiglioni ha 60 anni e ha sempre lavorato come insegnante di scuola primaria. Anni fa, per una serie di fortunate combinazioni, ha iniziato a scrivere favole, racconti e storie per ragazzi. Molte di queste sono state pubblicate da Einaudi Ragazzi, Einaudi Scuola, E. Elle, Emme e altri editori di narrativa per l’infanzia. Ha vinto diversi premi letterari fra i quali il premio intitolato a Gianni Rodari, il premio Hans Christian Andersen-Baia delle Favole e il premio Colette Rosselli,della fondazione Bassi-Montanelli di Fucecchio. Ha scritto anche per il teatro, per la televisione e numerose canzoni assieme a Marco Versari. Tim Bruno Silvana de Mari Tim Bruno è uno scrittore europeo nato nella seconda metà del secolo scorso in una grande città sul mare. Biologo, animato da un’inesauribile curiosità per la natura e le forme viventi, ha dedicato la sua vita all’osservazione degli animali e del loro comportamento. Nelle sue storie fantastiche, magicamente sospese tra fantasia e realtà, convivono l’originale passione del bambino e la scienza del naturalista. Tim Bruno si è affermato nel mondo della letteratura per ragazzi con Ossidea, la saga fantasy che ha per protagonista il giovane David Dream. Silvana de Mari è un medico. Un medico che scrive. Ha un figlio, un marito, una sorella, nipoti, alcuni amici e dei vicini di casa. Vive in mezzo ai boschi e alle vigne. Ha un cane e lo porta fuori tutte le mattine, in mezzo alle vigne e ai boschi. Possiede un minuscolo frutteto e sa potare. Tra i suoi libri: L’ultima stella a destra della Luna, La bestia e la bella, L’ultimo Elfo, L’ultimo Orco. 4 Luigi Garlando Nato a Milano il 5 maggio 1962, laureato in Lettere Moderne, lavora alla Gazzetta dello Sport dal 1991. Caporedattore, prima firma del calcio, ha seguito, tra l’altro, 3 Mondiali di calcio, 4 Olimpiadi e un Tour de France. Ha ereditato dall’indimenticato Candido Cannavò la rubrica quotidiana Fatemi capire, che ora si chiama Tanto un gioco. Con il romanzo Ora sei una stella, pubblicato da Mondadori e dedicato a Giacinto Facchetti, ha vinto il Premio Bancarella Sport. Da anni scrive libri per ragazzi, a cominciare dalla serie Gol!, pubblicata da Piemme, a base di calcio. Beatrice Masini Sono nata a Milano, ho due figli, Tommaso ed Emma, un compagno musicista, un cane nevrotico, Tito, e una grande passione per la lettura e la scrittura. Per poter scrivere tutti i giorni ho fatto la giornalista e per poter leggere tutti i giorni ho poi scelto di lavorare nel mondo dell’editoria. Amo molto anche tradurre, soprattutto dall’inglese. Ho scritto una settantina di libri, molti dei quali sono stati pubblicati in una ventina di altri Paesi: Ciao, tu (con Roberto Piumini), Bambini nel bosco, Solo con un cane, Se è una bambina, Fango su e fango giù sono alcuni dei miei romanzi, ma mi piace scrivere anche racconti e storie per i piccoli. Luisa Mattia Roberto Piumini Luisa Mattia ha scritto numerosi romanzi per ragazzi e giovani adulti, tradotti anche all’estero. È autrice di Melevisione, fortunata trasmissione televisiva per bambini, attualmente in onda su RAI YOYO. Ha ideato e coordina progetti di narrazione per la scuola e al tema ha dedicato il volume A scuola di narrazione. Perché e come scrivere con i bambini (Sonda Editore). Scrive anche per il teatro-ragazzi. Tiene lezioni a Bottega Finzioni, scuola di scrittura gestita da Carlo Lucarelli, per il settore Letteratura per l’Infanzia. Nel 2008 ha ricevuto il prestigioso Premio Andersen come miglior scrittrice. Ho fatto l’insegnante, poi l’attore, poi scritto molti libri per bambini, ragazzi e adulti, e il traduttore. Fiabe e filastrocche ai piccolini, per tutti gli altri romanzi, e storie, testi teatrali, e poemi, e poesie, canzoni, testi scritti su memorie di ragazzi e grandi, e poi le mie Guido Sgardoli Vivo e lavoro a Treviso, come scrittore e veterinario. Dunque sono un veterinario con la passione per la scrittura o uno scrittore che ama gli animali? Ancora non l’ho capito. Ho scritto molti romanzi, alcuni dei quali tradotti anche in altri Paesi. Oltre al Premio Bancarellino, al Premio Cento, al Premio LiBeR e al Premio Biblioteche di Roma, nel 2009 ho ricevuto il Premio Andersen come miglior scrittore per ragazzi. Gli autori visioni-indovinello nei musei, e poi la radio, e la televisione, e anche qualche film fatto su miei racconti. E, per far più confusione, incontro i miei lettori, cento a cento, gioco e parlo con loro, assai contento. 5 incipit Ambiente Eli e Bi sembravano vicine, ma il confine del campo di fiori già le separava: di qui il giallo, dall’altra parte i colori verdi e bruni della brughiera. “Che cosa stai facendo, sorella Bi?” chiese Eli in tono allarmato. Bi non rispose; sospesa nell’aria fissava il mondo sotto le sue zampe in uno stato ipnotico. “Non possiamo superare il confine del campo di ranuncoli. Torna subito indietro”. Bi alzò lo sguardo, come se si fosse ripresa dalle vertigini, e guardò l’orizzonte. “Non ti sei mai chiesta che cosa ci sia oltre le colline, Eli?” chiese poi. “Ancora con le tue stupide fantasie... tra poco sarà il tramonto; dobbiamo rientrare subito all’alveare”. Bi sembrò ignorare le parole della sorella e con pochi battiti d’ali si allontanò ancora di un poco. “Fermati!” intimò Eli, volando lei stessa al confine del campo di ranuncoli. “Io vado, Eli” disse Bi senza guardarla. “Sarai bandita per sempre dall’alveare!” “No... tu sei la mia supersorella; non lo dirai alla regina”. Ci fu un lungo silenzio, rotto solo dalla brezza leggera che soffiava tra gli steli e dal ronzio Scuole Primarie sottile delle loro ali. “Addio, Eli” sussurrò Bi e senza più voltarsi si lasciò prendere dal vento, diventando sempre più piccola. Eli volò avanti e indietro lungo il confine del campo di ranuncoli, sconvolta. Poi si girò e puntò decisa verso l’alveare. “Lo dirò alla regina” si disse mentre il suo cuoricino pulsava così forte che sembrava voler saltar fuori dalla cuticola. “Sarà bandita per sempre! Dovrà mendicare il cibo ai confini dei territori e morirà al primo freddo, come una mosca. Stupida ape ribelle!” Eli si fermò. “Bi…” sussurrò “io non voglio che soffra”. Esitò indecisa, ronzando sospesa sopra un fiore di papavero che iniziava a chiudere i petali al crepuscolo. Infine prese la sua decisione. Traccia Se voi foste Eli, un’ape operaia giudiziosa, fedele alla regina e ligia ai doveri dell’alveare, che cosa fareste? Volereste fino all’alveare per denunciare il tradimento di Bi, condannandola all’esilio? Oppure mentireste? Potre- 6 ste dire che la povera sorella ape è rimasta impigliata nella tela di un grosso ragno, tesa tra due lunghe spighe di gramigna. O infine… varchereste voi stessi il confine del campo di ranuncoli e volereste alla ricerca di Bi? Non è forse vero che gli amici sono coloro che non ci lasciano fare cose stupide… da soli? incipit Amicizia Juliane e Marco si ritrovarono improvvisamente catapultati dentro alla scena del quadro che stavano osservando. Non sapevano come potesse essere successa una cosa del genere, però sapevano chi era il colpevole di tutto ciò: lo strano custode di quella stanza del museo. “Avete detto che i quadri non vi dicono niente, vi ho sentiti” disse loro il custode, che adesso vedevano piccolo e lontano, quasi un fantasma nel cielo. “Ebbene ora scoprirete che i quadri parlano. Eccome! Se volete uscire dal labirinto in cui vi ho rinchiusi, sarete costretti a parlare coi personaggi dei quadri. Fra loro ci saranno veri amici che vi aiuteranno e falsi amici che cercheranno di mettervi fuori strada. Dovete ascoltare bene tutti e cercare di capire quali sono i veri amici e quali no. Solo così troverete la porta, l’unica porta che vi permetterà di passare di quadro in quadro, fino all’uscita…” “Di quadro in quadro?! Ma che sta dicendo? Ci faccia uscire!” esclamò Juliane. “Ma chi è lei e quanti quadri dovremmo attraversare?” chiese invece Marco. Quella strana e inquietante situazione spaventava un po’ i due bambini, che però cercavano coraggiosamente di controllare Scuole Primarie la loro paura. “Io sono il custode dei quadri, e anche un mago” rispose l’uomo. “Se saprete riconoscere i veri amici, le porte saranno solo sette. Io vi aspetterò all’uscita del labirinto”. La figura del custode scomparve e i due bambini si ritrovarono soli dentro il quadro. Per la prima volta si guardarono intorno… Traccia In quale quadro saranno stati imprigionati Juliane e Marco? Quanti altri quadri attraverseranno? In questi quadri parleranno solo con persone o anche con animali e cose? In quale modo riusciranno a riconoscere i veri amici dai falsi amici? Ripenseranno magari alla loro stessa amicizia, ai loro amici, a chi li ha delusi e chi no? Saranno sempre bravi e fortunati nel trovare la porta per passare oltre oppure no? E in quel caso, finiranno in un altro quadro oppure torneranno indietro, al precedente? Come finirà il loro viaggio? Che cosa avranno imparato? 7 incipit Musica Maria Sole (Sole) Tommaso (Tommi) Massimo (Massi) e Claudia (Clà) nell’ombra settembrina del ginkobiloba, scelto due anni fa, in seconda, come “albero del consiglio.” “Avete notato? Da un paio di giorni la maestra si gratta la testa…” “Forse ha preso i pidocchi. Nelle prime c’è l’epidemia. La maestra di prima B ha cambiato il titolo d’un famoso film in “Il pedicolo è il mio mestiere”… “Niente pidocchi… Io lo so perché Serena si gratta la testa.” “Come fai a saperlo?” “Mia mamma è amica sua, un giorno hanno parlato, e io ho sentito”. “Diccelo, Tommi! Perché si gratta?” “Perché i genitori, il dirigente, tutti quanti, vogliono che quest’anno la nostra quarta faccia un’attività musicale. Dicono che è l’unica classe che non ha fatto niente di musicale”. “Ma perché si gratta?” “Ha detto anche questo a tua mamma?” “Sì”. “Dai, Tommi, diccelo!” “Perché non sa cosa fare. Metà di noi non ascolta musica, e quelli che l’ascoltano Scuole Primarie hanno gusti tutti diversi. Solo Pietro suona uno strumento, e pure malvolentieri”. “Ecco perché ci ha dato quel testo sulla musica, l’altro giorno!” “Va bene, ma lei è maestra, saprà come fare… E noi siamo una classe di belle teste, lo dicono tutti”. “E c’è il maestro Giovanni che suona, di musica ne sa parecchio!” “Ed è anche molto gentile”. “Sì, però intanto Serena si gratta e spettina tutta, lei sempre così pettinata!” “È vero. Mi fa tenerezza, quando la guardo…” Traccia Che fare? Come? Chi? Quale musica? Da suonare? Da cantare? Da danzare? Tutto insieme? La musica che c’è? La propria? Quella degli altri? Quella dei posti del mondo? Antica? Nuova? Quella delle storie? Delle memorie? Delle vite? Degli eventi? Delle feste? Dei dolori? Quella che sta nei bambini? Quella che si crea? Da soli? Con altri? Con le parole? Quali parole? 8 incipit Paura La creatura mi insegue. È un misto tra Frankenstein e uno zombie. E in mano ha un coltellaccio da macellaio. “Tanto ti piglio!” ringhia. “Lo sai che ti piglio!” Io corro, ma è come stare sopra un tapis roulant, di quelli da palestra: corri, corri e non arrivi mai da nessuna parte. All’improvviso il mostro è sopra di me. Sta per uccidermi. Addio, mondo crudele! “Voi due! Che state combinando?”, la voce è quella della maestra Gianna. “Non si corre nel corridoio!” Il mostro, Gabriele Tardini della V° B, si ferma. In mano non ha un coltello, ma un righello. Anch’io mi fermo, addosso alla maestra. “Mi avete capito?”, ammonisce lei col dito alzato. Per questa volta me la sono cavata. Ma la prossima? Gabriele mi perseguita. Andare a scuola, ormai, è diventato un problema. Scuole Primarie Traccia Luca non sa perché Gabriele ce l’abbia proprio con lui e ogni giorno va a scuola con una sensazione di paura. Ma non vuole passare per una spia e dirlo alla maestra. Qual è la soluzione? Luca troverà dentro di sé il coraggio necessario a chiudere i conti con il bullo? 9 incipit Diversità Erano usciti insieme in canoa, Milo e Valentina, i gemelli-goccia-d’acqua e poi… Valentina era sparita. Un attimo c’era e un attimo dopo non c’era più traccia né di lei né della sua canoa. “Dai, non fare la scema!”, aveva strillato Milo, pensando che si fosse nascosta dietro una roccia, per fargli uno scherzo. Ma niente. Allora, s’era messo a pagaiare come un forsennato fino alla caletta e aveva arrancato, trascinando la sua gamba secca, lungo le scale che portavano alla villa. “Valentina s’è persa”, aveva detto, quasi senza fiato. “L’hai persa”, lo aveva corretto il padre, mentre saliva precipitosamente su una barca e chiamava aiuto per cercare sua figlia. Milo ci aveva provato a seguirlo ma lui gli aveva fatto segno di no, che non ce lo voleva. “Che vieni a fare? Hai già fatto il danno… e poi saresti solo d’intralcio…”, aveva mormorato. Non lo voleva. Come sempre. Scuole Secondarie Traccia Valentina e Milo sono due gemelli quattordicenni, uniti da un legame profondo ma anche molto diversi di carattere. Il padre preferisce Valentina e ripudia Milo, ragazzo introverso e fisicamente debole: dalla nascita, ha una gamba “secca” che gli impedisce di camminare fluidamente e che lo rende un figlio “difettoso”, inadeguato alle aspettative del padre. La storia comincia con la scomparsa di Valentina. Cosa le è successo? Milo decide di andare a cercare sua sorella, nonostante le sue insicurezze, nonostante la gamba “secca” e la scarsa fiducia che suo padre ripone in lui. Forse potrebbe cominciare ripercorrendo il tragitto fatto in canoa? Soprattutto, Milo scoprirà di essere capace di coraggio e di iniziativa? E suo padre cambierà idea su di lui? 10 incipit Intercultura “Welcome” dice l’uomo marrone aprendo la porta. Sono in un ingresso con il pavimento a scacchi bianchi e neri. Davanti a loro sale una scala. Porte di qua, porte di là. Una signora coi capelli di un grazioso color biancoviola le viene incontro. “How do you do, my dear?” Emilia sgrana gli occhi. Pensava che certe frasi ormai ci fossero solo nei libri di scuola. Loro non li usano nemmeno, a scuola, i libri. Fanno conversazione e basta. Miss Paine è australiana, però. E giovane. E questi signori sono anziani e inglesissimi. Adesso le offriranno di sicuro… “Tea, my dear?” Appunto. Emilia sorride e annuisce. In inglese è brava, ma un conto è rispondere alle domande della Miss, un conto è rispondere con lo stesso tono sicuro a quelle parole semplici di cortesia che però sembrano tagliate nel cristallo. A parte questo, sono gentilissimi. Lui è tutto di tweed, anche la faccia. Lei ha un golfino azzurro, le perle, e scarpe ragionevoli da persona a cui piace camminare. Un gatto color crema scende le scale strusciandosi contro la balaustra. “Hi, Moll” dice la signora. Una coppia anziana e un gatto. Emilia non poteva desiderare di meglio. Vacanza-studio in Inghilterra? D’accordo. Ma in college no. E niente famiglie numerose con bambini a cui fare da babysitter, Scuole Secondarie niente ragazzine ostili o ficcanaso. Lezioni private di grammatica e conversazione, e ospiti tranquilli. Quindi va tutto bene. La signora Russell sparisce in cucina. “This way” dice il signor Russell. E la precede in salotto. Camino, poltrone verdi, divano blu, bei quadri di paesaggi e di facce antiche. E poi Emilia trasalisce. Da una delle poltrone si alza un ragazzo coi capelli di un biondo quasi bianco, gli occhi trasparenti. Alto, sottile, elegantissimo nell’abito scuro con la camicia candida e la cravatta. Le sorride, si fa avanti, le tende la mano. “I’m James” dice. “How do you do?” Ancora. Emilia esita, poi la buona educazione ha la meglio. Stringe quella mano, e un brivido la avvolge. Traccia La vacanza-studio in Inghilterra di Emilia, organizzata per essere tranquillissima e senza sorprese, prende subito una piega inaspettata. Chi è James? Il nipote dei signori Russell? Un vicino di casa? O viene da molto, molto lontano? E come mai Emilia ha tanto bisogno di isolamento? James riuscirà a trovare un modo per comunicare con lei? Chiunque egli sia, sarà capace di attirarla fuori dalla sua solitudine? 11 N.B.: Il fatto che James sia inglese, ed Emilia no, segna fin da subito il passo dei loro scambi. È possibile capirsi parlando lingue diverse? Si dà lo stesso significato, lo stesso peso alle parole? Chi farà uso di questa traccia è invitato non solo a cercare di esprimersi per iscritto in un’altra lingua (a piccole dosi), ma anche a dare conto di un altro modo di pensare e vedere il mondo. Una bella sfida. Buona fortuna. incipit Sport “La maglia gialla questa mattina non ha preso il via” annunciò la televisione, appena il nonno l’accese. Così. Dieci parole che mi si piantarono nel cuore come coltelli, una dopo l’altra, e che non mi tirerò mai via. La maglia gialla era mio fratello Uccio. “Valerio, perché Uccio non è partito?” mi chiese Tobia, il mio miglior amico. Anche Bianca mi puntò addosso due occhi a forma di punto interrogativo, ma io più che alzare le spalle non sapevo fare. Perché non era partito? Se mio fratello avesse respinto gli attacchi in quella tappa terribile, piena di salite, avrebbe portato la maglia gialla del primato fino a Parigi, avrebbe vinto il Tour a soli 21 anni e noi tutti lo avremmo raggiunto sui Campi Elisi per festeggiare. Una favola! E invece la televisione mostrò le immagini di Uccio che saliva su un’auto della polizia francese e spiegava che era stato sospeso dalla corsa dopo un controllo anti-doping. In un attimo, la vita della mia famiglia slittò come un tubolare sull’asfalto bagnato e si capovolse: dalla favola all’incubo. Scuole Secondarie Sapevo che i giornali avrebbero trasformato Uccio, il fratello che adoravo, in un mostro. E poi papà, che non aveva mai amato il ciclismo, dopo questa storia, sicuramente mi avrebbe impedito di fare ancora le gare. Neppure nonno Tino, che ha corso un giro d’Italia, avrebbe potuto aiutarmi. Traccia Uccio, stella nascente, riuscirà a dimostrare la sua innocenza o dovrà smettere? Valerio riuscirà a realizzare i suoi sogni sportivi? Come cambieranno i rapporti di Valerio con Uccio, con la famiglia, con gli amici (Tobia e Bianca i più stretti), con la gente del paese in collina? 12 incipit Viaggio Sono nata a Genova, una città illuminata dalla Provvidenza e immersa nel suono delle campane. Il 29 maggio del 1453, fu il mio ultimo giorno in quella amata quiete. Mio zio mi fece chiamare con urgenza e a un’ora insolita: le sei del mattino. Dovetti vestirmi malamente, in tutta fretta, condurmi al suo cospetto con i capelli che ancora portavano il disordine della notte. “Ho una felice notizia per voi, Isabella” mi disse con tono lieto. “Ho concluso il vostro matrimonio. Andrete sposa a tale Adalberto signore di Macinaggio. Adalberto pare che vi abbia visto nella cattedrale in preghiera quando è stato qui a luglio e vi vuole anche senza dote. Una fortuna insperata. Non sprecate tempo a ringraziarmi e andate a preparare le vostre cose. La vostra nave parte tra due ore”. “Io desidero prendere i voti” dissi con voce ferma. Ne ero certa da sempre. “Non dipende da voi. Dipende da me ed io desidero che andiate sposa. Ho bisogno del porto di Macinaggio, è uno scalo per la Provenza. E poi nei conventi ci si sveglia alle quattro. Sono posti scomodi”. “Signore Zio” osai ancora, “sono troppo giovane per andare sposa. E inoltre la Corsica è un luogo di selvatica, arretrata bar- Scuole Secondarie barie, selve impenetrabili, privo di timor di Dio. Anche i marinai più rozzi ed esperti ne parlano con sgomento.” “Avete quattordici anni, basteranno. Non sono timorati di Dio? Li convertirete. Arriverete domenica al più tardi, in tempo per la messa”. “Il viaggio è un pericolo. I pirati saraceni imperversano sempre più rapaci. Potrebbero rapirmi. Non ci avete pensato?”. “Certo che ci ho pensato, non sono certo uno sprovveduto. Il contratto matrimoniale mi dà i benefici del porto di Macinaggio anche se la nave si perde e voi con lei. Se i Barbareschi vi rapiscono potrete convertire anche loro. Ora, andate a prepararvi, dovrete partire con gli abiti che portate e niente altro”. La nave salpò e io con lei. A Macinaggio ci arrivai cinque anni dopo, in effetti di domenica... Traccia La storia si svolge in un’epoca religiosa e violenta. I pirati barbareschi flagellano le coste del Mediterraneo. Isabella è stata promessa in sposa a un uomo che non ricorda di avere mai visto, ma che la ama. Se volete cimentarvi sono necessarie una piccola ricerca di geografia e una veloce ricerca di storia, e poi un bel po’ di acqua salata, vento nelle vele, gabbiani, disperazione e speranza, paura e coraggio. Attenzione alla data. 13 Leggere, che noia... oppure no? Lo dicono i giornali, lo confermano le stati- giallo, natura, tecnologia, mondi diversi e rito di molti ragazzi italiani. In fondo ci sono libro giusto per sé. Ed è questo il segreto stiche: la lettura non è il passatempo prefe- cose più divertenti da fare, come usare le nuove tecnologie, guardare film, giocare con i videogiochi, tutte attività piene di luci, colori, movimento. Un libro, invece, se ne sta lì, fermo e muto con le sue pagine piene di parole nere... ... ma sarà poi vero? Lo scorso anno, per la prima edizione di Scrittori di Classe, sono stati distribuiti più di tre milioni di libri in tutta Italia! Una cifra che fa pensare che forse la lettura abbia ancora qualcosa da dare e che i libri, a sport. Ogni lettore ha potuto scegliere il per trasformare la lettura da noiosa a entusiasmante... trovare il libro su misura, che parli di cose che ci interessano e che sappia guardare nel nostro cuore. Non sarà lo stesso per tutti, perciò ragazzi, buona caccia! E ricordate sempre il diritto imprescindibile del lettore: se un libro vi annoia, c’è solo una cosa da fare. Chiuderlo e cominciarne un altro! Parola di Daniel Pennac, il famoso scrittore francese. Attività di classe ben guardarli, non sono poi così immobili e silenziosi. I libri di Scrittori di Classe sono entrati in centinaia di migliaia di famiglie, forse perché nella raccolta di otto volumi distribuiti nella primavera 2015 c’erano storie per tutti i gusti: avventura, umorismo, fantasy, Provate a parlare dei libri che NON vi sono piaciuti. Perché? Cosa avevano che non vi ha convinti? Come li avreste cambiati per migliorarli? Fate una TOP TEN dei libri più noiosi che vi sia mai capitato di leggere. Potrebbe essere interessante, tra qualche anno, riguardare questa orrida classifica per verificare che la pensiate ancora così! 14 A caccia di idee Ecco il foglio bianco. Fa paura, eh? Ed ecco le frasi tipiche che passano per la testa quando si deve iniziare una storia: e adesso? Dove trovo le idee? Come faccio a inventare i personaggi, la trama, il finale? Aiuto!! Nel caso del concorso a cui state per partecipare, l’aiuto ve lo hanno dato gli otto generosi autori, che hanno scritto l’inizio della storia per voi. Perciò, senza sforzo, adesso avete dei personaggi, un’ambientazione, un incidente scatenante (vedremo tra poco di cosa si tratta). Ma per continuare, servirà comunque un bello sforzo di fantasia e un pizzico di tecnica. 1 Genere e argomento Per prima cosa, leggete con molta attenzione l’inizio (incipit) che avete scelto. Dovreste capire subito con che tipo di storia avete a che fare. C’è un’avventura? Bene, allora dovrete inventare molti colpi di scena che costringeranno il protagonista (o la protagonista) a faticare parecchio per arrivare al finale. Vi sembra invece che l’ambientazione sia più quotidiana, come la scuola? È probabile quindi che il problema del protagonista non dovrà risolversi con duelli e fughe rocambolesche ma con una buona dose di intelligenza e magari con l’aiuto di qualche amico. Se c’è un mistero, ecco che dovrete capire come risolverlo. Se invece trovate della magia, siamo nel territorio del fantastico e qui sono ammessi tutti i trucchi da fiaba che probabilmente conoscete già: una sfida da portare a termine, un cattivo che mette i bastoni tra le ruote, e personaggi buoni che invece danno una mano ai protagonisti (come la Fata Turchina, o la Fata Madrina, per intenderci). In poche parole, il GENERE vi aiuta a capire il tipo di storia che dovete affrontare. Mentre l’ARGOMENTO vi indica chiaramente quali saranno le difficoltà che il protagonista dovrà affrontare. Adesso il foglio bianco fa un po’ meno paura, no? 2 più famose. Forse non avrà la cicatrice a forma di fulmine di Harry Potter, ma quale potrebbe essere la sua caratteristica singolare? E il suo difetto? Come tutti gli eroi di sicuro avrà quello che tecnicamente viene definito fatal flaw (difetto fatale), cioè il tratto del suo carattere che tende a metterlo nei guai! Per esempio, Harry Potter è troppo impulsivo, spesso non riflette abbastanza, e questo lo porta su delle piste sbagliate. Cosa ne sarebbe di lui se non ci fossero Silente e Hermione a dargli una mano? Molti elementi del protagonista sono già contenuti nell’incipit che avete scelto ma altri dovrete inventarli con grande cura per dare spessore al personaggio, come se fosse una persona reale. Ricetta per un Personaggio principale Lui, o lei, deve diventare il vostro migliore amico (o migliore amica). È il protagonista. Se lo conoscerete bene e lo lascerete libero di essere se stesso, vi condurrà nella storia senza grandi difficoltà. Studiatelo con attenzione e chiedetevi che tipo è. Timido? Coraggioso? Indeciso? Spericolato? Di sicuro dovrebbe essere un po’ speciale, come tutti i protagonisti delle storie 15 1 personaggio efficace caratteristica speciale 1 difetto fatale 1 problema da risolvere ostacoli da superare MOLTI A caccia di idee 3 Attività di classe Per dare profondità al vostro personaggio, dovete conoscerlo bene: sapere cosa gli piace, cosa lo fa arrabbiare, chi sono i suoi amici. Provate a costruire la sua pagina FAKEBOOK (attenti… c’è proprio una K al posto della C) - il social di prova per chi ha meno di 18 anni come voi! Potrete inserire le informazioni del suo profilo (lavoro, status, film e libri preferiti, gusti musicali ecc.) ma anche la sua immagine ufficiale e quella di copertina. Chi sono i suoi amici? Inventate anche alcuni post che potrebbe aver scritto lui (o lei) e inserite anche i commenti degli amici (altri personaggi della storia). Fakebook è uno strumento didattico gratuito che troverete digitandolo su Google, molto utile per divertirsi con la scrittura senza correre i rischi del web e violare la legge. Altrimenti potete usare carta, matite e penna! L’importante è che il profilo del vostro personaggio sembri il più autentico possibile! Ambientazione Grazie all’incipit che avete scelto, sarà facile capire dove e quando è ambientata la storia. Questi due elementi – lo SPAZIO e il TEMPO – sono importanti per delineare il vostro protagonista e per decidere le svolte principali della vostra trama. Come? Beh, è ovvio che se la storia è ambientata nel passato, i personaggi non potranno salvarsi chiamando la polizia con il telefonino... e se è ambientata nel presente, sarà difficile che il problema del protagonista sia procurarsi del cibo andando a caccia di dinosauri! In particolare, per le storie ambientate nel passato sarà necessario un minimo di ricerca storica: cosa succedeva in quell’anno? I ragazzini andavano in giro in jeans e maglietta? Quali erano i pericoli di allora? E così via. L’ambientazione ci dirà anche molto del nostro protagonista. Un ragazzino della New York di oggi, infatti, sarà diverso da uno che vive nella Spagna del 1700. Vestirà e parlerà in modo diverso, avrà problemi e desideri diversi che bisogna considerare quando si immagina la trama. Anche le case, la scuola, le strade, il cibo saranno diversi. L’ambientazione dunque è un altro utile indizio che gli autori vi hanno regalato nei loro incipit! Fatene buon uso per alimentare la vostra fantasia! 16 Ricetta per un’ambientazione realistica •20 chili di immedesimazione •Qualche ora di ricerca •Descrizioni accurate Q.B. (quanto basta, ma senza appesantire!) Attività di classe Primo Step. Scegliete un libro che vi è piaciuto molto e provate a realizzare una cartolina (ricordate cos’è?) inviata da uno dei luoghi in cui è ambientata la storia. Da un lato ci sarà un disegno, dall’altro invece il messaggio di uno dei personaggi... a chi? A un altro personaggio? Allo scrittore? Cosa potrebbero dirsi? Secondo Step. Disegnate la mappa dei luoghi della storia che state per scrivere per il concorso Scrittori di Classe 2. Ponete attenzione ai dettagli e attenti alle contraddizioni... 4 Incidente scatenante e conflitto Senza conflitto, non c’è storia. Senza conflitto, non accadrebbe niente e i lettori si annoierebbero a morte. Ma come si fa a riconoscere il conflitto? Che cos’è esattamente? Di solito è facile individuarlo, perché è evidenziato dall’incidente scatenante, cioè quell’episodio che cambia la vita del protagonista e lo costringe a mettersi in gioco, a reagire, a crescere. Nel caso del concorso Scrittori di Classe 2, nell’incipit è contenuto già l’incidente scatenante. Riuscite a vederlo? Un’avventura imprevista, un problema inatteso, un guaio da risolvere, un incidente. Pensate ai Supereroi. Peter Parker diventa Spiderman per il morso di un ragno radioattivo: ecco l’incidente scatenante. O alle fiabe. Cappuccetto Rosso disobbedisce e passa attraverso il bosco: ecco di nuovo l’incidente scatenante, l’evento che dà il via a tutta la storia. Di solito dipende anche dal tipo di protagonista. Essere scelto per il ruolo principale in una recita scolastica sarà un grosso problema per un personaggio timido, ma di certo non per uno spavaldo e intraprendente! Ricetta per un incidente scatenante scatenato Puro conflitto al 100%! Non siate buoni con i vostri protagonisti! Metteteli davvero alla prova e vedrete che la vostra storia sarà esplosiva! Per ogni personaggio va cucito l’incidente giusto. Lo scontro tra la personalità del protagonista e l’incidente, scatenerà il conflitto! Bisogna dunque mettere a rischio qualcosa del protagonista, disturbare la sua quiete. In alcune storie c’è addirittura il rischio di morte, come in Percy Jackson e in tutte le storie fantasy. Attività di classe Sistematevi in piccoli gruppi e discutete degli ultimi libri che avete letto (senza creare troppo...conflitto tra voi!). Annotate su un quaderno quali sono gli incidenti scatenanti più divertenti o scatenati che avete trovato e fate una TOP TEN dei migliori. 17 Provate poi ad immaginare quali potrebbero essere gli incidenti scatenanti o i conflitti più adatti per i seguenti protagonisti: • un rapper volgarissimo ma dal cuore tenero • un genio informatico pignolo e timidissimo • un adolescente pigro fino all’inverosimile ma molto intelligente • un bimbo di 5 anni ingegnoso e appassionato di matematica, ma parecchio mammone 5 Azione e reazione Avete un protagonista, un incidente scatenante e un argomento chiaro. Ma adesso, come si arriva al finale? La parte centrale di una storia è la più complicata e molti scrittori in erba a volte si arenano proprio a metà. C’è bisogno infatti che la storia si sviluppi e mostri ai lettori il protagonista mentre reagisce al suo problema, lo affronta, lo risolve. Lo sforzo di fantasia qui è al massimo! Per evitare di arenarsi, bisogna inventare una trama che si basi su “azione” e “reazione”. Pensiamo di nuovo ai Supereroi: Peter Parker viene morso da un ragno radioattivo (azione) e si trasforma in Spiderman (reazione). All’inizio pensa solo ad arricchirsi con i suoi nuovi poteri (azione) ma questo causa la morte di suo zio (reazione). Allora lui capisce che deve agire per il bene e sconfigge il Goblin (azione) che però è il padre del suo migliore amico, il quale decide di vendicarsi (reazione). E così via, in una entusiasmante serie di azioni che portano a nuove reazioni, fino al finale. È chiaro quindi che in una storia, perché si possa chiamare tale, deve succedere qualcosa. Anzi, devono succedere un sac- 18 co di cose, legate tra di loro. Non solo fuori dal protagonista ma anche dentro di lui... perché a ogni azione-reazione, segue sempre un’emozione! Infatti Spiderman è, nell’ordine: • SPAVENTATO • STUPITO • ESALTATO • ADDOLORATO / PENTITO • DETERMINATO 5 1 Attività di classe Ok, cerchiamo di evitare la sequenza infinita di azioni e reazioni senza emozioni. Fate una lista di una decina di emozioni/ stati d’animo (noia, rabbia, euforia, disgusto, terrore, ecc.) su piccoli cartoncini colorati. A turno, estraetene uno e mimate l’emozione alla classe. Come viene rappresentata? Quali sono i gesti che la caratterizzano? Le espressioni del viso? Provate poi a dire quali potrebbero essere i contesti giusti per scatenare quell’emozione. Paura... quando? Davanti a un pericolo? Pensando a una perdita? Oppure? Ricordate tutto quello che viene fuori da questo piccolo esercizio quando dovrete far vivere il personaggio sulla carta! Ricetta per reazioni incredibili pizzico di divertimento nel far “soffrire il personaggio” dosi di originalità MOLTE azioni a fin di bene che finiscono male! 6 Il finale L’incipit è importante per catturare l’attenzione del lettore all’inizio, ma il finale è indispensabile per creare un amore eterno con la storia. Se il finale è fiacco, il lettore resterà deluso e penserà: questa storia non era granché! Se il finale non è coerente con il resto della trama, il lettore penserà che lo scrittore lo abbia imbrogliato inventando cose a casaccio! Nel finale dovete mantenere la promessa fatta all’inizio: ci deve essere la soluzione del conflitto. Deve essere sempre una soluzione positiva? Non necessariamente. Ci sono molti libri senza lieto fine, però nelle storie scritte per voi ragazzi non si usa quasi mai far morire il protagonista, lasciarlo nei guai senza un minimo di speranza, o far vincere il cattivo. Quindi, se volete il lieto fine, significa che il protagonista sarà felice al cento per cento e tutti i suoi problemi si risolveranno! Se volete un finale meno fiabesco, allora il protagonista dovrà essere soddisfatto ma con qualche problema ancora da risolvere: per esempio Harry Potter affronta molte sfide ma alla fine di ogni libro è chiaro che ce ne saranno altre ad aspettarlo! Ricetta per un finale pirotecnico Dosi ab bo di coere ndanti nz tutta la s a con toria! 1 risoluzione del problema principale 1 sorpresa che stupisca il lettore secondario che resta aperto... 1 problema ci saranno avventure future? Attività di classe In gruppo scegliete due film e due libri che abbiano un lieto fine secondo voi troppo scontato o troppo mieloso. Se voi foste il regista o l’autore come lo modifichereste senza rinunciare a una chiusura che funzioni? Come seconda attività, sempre nello stesso gruppo, stilate una top 5 dei finali che vi hanno più stupito, commosso o colpito tra i libri letti negli ultimi anni (valgono anche i libri illustrati!) e provate a discutere tra voi e con l’aiuto dell’insegnante per carpire il segreto del finale perfetto. Cosa ha fatto lo scrittore che possiamo imitare nel nostro racconto? Qual è l’ingrediente vincente di ogni finale col botto? Riportate le vostre osservazioni sul vostro taccuino dello scrittore: vi serviranno quando dovrete scrivere il finale del racconto per Scrittori di Classe 2. 19 Scrivi la tua storia di classe e vinci il concorso! Incipit: come scegliere quello giusto? Gli otto autori sono stati molto generosi con voi e hanno scritto 8 incipit originali e avvincenti che vi aiuteranno a immaginare il resto della storia. Ma come fare a sceglierne uno? Considerate innanzitutto che ogni incipit ha uno stile proprio. Alcuni sono scritti con un tono ironico (quindi la storia dovrà essere divertente o addirittura comica), altri invece sono più seri, e dovranno essere completati di conseguenza. Inoltre sono tutti legati a un argomento diverso. Vediamo come: • Quando nell’incipit c’è un mistero da risolvere (è sparito qualcuno in circostanze poco chiare? È stato rubato qualcosa?) quasi sicuramente si tratta di un giallo.Il vostro compito, quindi, sarà scrivere una storia in cui il mistero alla fine sia svelato! Ci vorranno azione, brivido e pericolo! • Se invece nell’incipit trovate un personaggio che è partito per un viaggio pericoloso, è probabile che siate nel territorio dell’avventura. L’eroe riuscirà nell’impresa? Qualunque sia il finale, assicuratevi che incontri molti pericoli lungo il cammino, ma che non si dia mai per vinto! • Sembra proprio che l’inizio di alcune storie sia molto familiare, perché sono ambientate a scuola, tra professori, bulli e studenti, oppure durante una vacanza-studio... Nella terra del realismo bisogna pensare ai piccoli ma ENORMI problemi della vita quotidiana e a come crescere superandoli! Quindi osservate intorno a voi e cercate la scintilla narrativa che vi serve! • In altri racconti ecco che intravediamo un futuro (forse) campione in qualche sport, e allora bisognerà immedesimarsi tra durissimi allenamenti, genitori contrari e sogni di gloria. Perché per vincere bisogna partecipare, e partecipare a volte significa anche... perdere! 20 • Ancora, potreste trovare situazioni fantastiche (nel senso di “appartenenti al regno del fantastico”) inserite nella vita di tutti i giorni. Un personaggio finisce all’improvviso in un luogo magico e sconosciuto, mentre un attimo prima si trovava nel mondo reale? In queste storie è importante concentrarsi molto sul personaggio e su quanti pasticci riuscirà a combinare prima di capire come tirarsene fuori. • Non sempre il protagonista è un essere umano. Potrebbe essere un animale. E allora di cosa parlerà la storia? Forse di ambiente ed ecologia? Oppure useremo gli animali come nelle favole, per raccontare qualcosa della natura umana? Non è però vietato aggiungere personaggi con gambe e braccia. Consiglio prezioso Quando si scrive una storia, la magia non può sempre risolvere tutto. State attenti a non scegliere una soluzione fantastica se l’incipit è realistico. Le bacchette e gli incantesimi funzionano solo quando si trovano nel posto giusto! studiate attentamente la traccia. Poi rileggete l’incipit e provate a cercare altri indizi utili. Gli incipit contengono molte informazioni: - nome, sesso ed età del personaggio - ambientazione ed epoca - incidente scatenante che dà il via alla storia e al conflitto Leggere tra le righe vi aiuterà a trovare materiale in più, ma l’importante è avere chiari questi elementi fondamentali! Coautori La traccia e i suggerimenti (nascosti) dell’autore Alla fine di ogni incipit troverete alcuni consigli o domande dell’autore che dovrebbero facilitarvi il lavoro. Serviranno per mettervi sulla strada giusta (che però non è unica... la fantasia segue percorsi imprevedibili!). Una volta scelto l’incipit, Quando più persone insieme scrivono un’unica storia, si chiamano coautori. Ogni classe che partecipa al concorso Scrittori di Classe 2 sarà formata quindi da diversi coautori. Ma come si fa a mettersi d’accordo su cosa scrivere? Ecco qualche suggerimento utile che potrete usare come punto di partenza! Anche se non esiste una risposta unica e ogni gruppo di coautori può lavorare diversamente... l’importante è trovare un modo per andare d’accordo! 21 • Potete eleggere uno scrivano, per prima cosa. Qualcuno in classe che sia più bravo con la penna, che faccia meno errori di grammatica e sintassi, che abbia uno stile più vivace o divertente. Sarà lui, o lei, a mettere per iscritto la storia inventata da tutti. • Una volta scelto l’incipit, fate un brain storming (significa: tempesta di cervelli... occhio ai fulmini!). È una fase di massima creatività in cui ognuno può sparare la propria idea su come dovrà essere la storia, anche la più folle. La fantasia di tutti va rispettata e ascoltata... non si sa mai! Dalle idee più bislacche possono uscire soluzioni originali. Annotate le idee che funzionano meglio e alle fine scegliete quelle più interessanti o più giuste per l’incipit. • Cominciate a costruire la storia seguendo le idee che avete annotato. Per semplificare, potreste dividere la storia in scene principali. Se per arrivare dall’inizio alla fine avete stabilito che devono succedere (per esempio) cinque cose, ci saranno cinque scene principali. Cominciate, ovviamente, dalla prima e proseguite, senza dimenticare l’effetto di azione e reazione! • Usate sia i dialoghi che le descrizioni. Troppi dialoghi rubano spazio, troppe descrizioni hanno effetto soporifero! • Rileggete sempre tutto ad alta voce, così che in classe si possa discutere sulla trama e sugli altri elementi della storia. • Quando non siete d’accordo su qualcosa, non litigate ma usate un sistema democratico: le votazioni. La maggioranza vince. Consiglio riservato agli insegnanti Sul sito di Scrittori di Classe 2, nella sezione materiali, trovate un articolo scritto apposta per voi, con alcune proposte pratiche per gestire il concorso in classe e con classe. La cassetta degli attrezzi Ecco alcune tecniche che si usano quando si diventa scrittori professionisti. Non tutte sono facilissime ma sono un ottimo allenamento per migliorare le vostre storie. 1. Lo “show, don’t tell!” In inglese significa: mostra, non dire. È un invito a mostrare situazioni ed emozioni invece di descriverle. Se scrivete: “Lorella sbraitò per dieci minuti e uscì sbattendo la porta di casa con tale violenza da far tremare le pareti”, il lettore riuscirà a capire che Lorella è nervosa o arrabbiata. Perciò invece di dire che “Paolo era affamato”, mostratelo mentre “frugava nel frigorifero in cerca di qualcosa di commestibile, mentre lo stomaco gli brontolava come un temporale”. Invece di scrivere che “Giada era cattiva”, mostratela mentre “faceva lo sgambetto alle sue compagne e scarabocchiava i disegni degli altri quando nessuno la vedeva”. E così via. Questo è lo “show, don’t tell”. Quando si mostra una scena, lasciando al lettore lo spazio per capire come interpretarla. 22 2. I dialoghi Scrivere i dialoghi è un’impresa difficile. Da una parte, bisogna fare in modo che sembrino naturali (cioè credibili, come se fossero pronunciati da persone in carne e ossa) ma dall’altra non devono contenere le banalità e i tempi morti delle conversazioni vere. Inoltre, ogni personaggio dovrebbe avere il suo modo di parlare, di esprimersi e di usare le parole. Nel vostro caso siete facilitati dal fatto di essere un gruppo di coautori: forse alcuni di voi potranno dar voce a un personaggio diverso. Ma soprattutto, se nella vita reale molti dialoghi servono per comunicazioni di servizio (“Che vuoi per cena?”, “Sto andando al mercato”, “Alle cinque ho pianoforte”...), in narrazione i dialoghi servono soprattutto a: - farci conoscere meglio i personaggi attraverso le loro stesse parole - dare qualche indizio in più su situazioni ed eventi - mandare avanti la storia Quindi ogni dialogo deve essere necessario. Non sprecate spazio con le comunica- zioni di servizio se non sono rilevanti per la storia. Anche se nella vita vera, per esempio, quando si entra in classe si fa l’appello, in una storia elencare venticinque nomi con i dialoghi e far dire a tutti “Presente!” può non essere utile e diventare anche molto noioso. 3. La revisione Ecco il grande segreto degli scrittori più bravi: dopo aver scritto, RISCRIVERE. Che significa? Dopo aver buttato giù la storia, spesso di getto, la si lascia riposare per qualche giorno. Poi la si rilegge e si fanno delle modifiche per migliorarla. A volte, ahimè, succede che nel rileggerla si possa anche pensare: caspita, che schifezza!! Qui è tutto da rifare! E allora lo scrittore rifà. Scrive daccapo, eliminando tutti i difetti della prima stesura. La prima stesura, infatti, raramente è quella definitiva! Perciò armatevi di pazienza e siate spietati con il vostro lavoro, per renderlo perfetto, o quasi. Consiglio riservato agli insegnanti Sul sito del progetto, nella sezione materiali, potete consultare diversi articoli sulle tecniche di scrittura (dialoghi, manipolazione del tempo, titoli e altro), con proposte di attività da svolgere in classe. Un pettegolezzo da scrittori Charles Dickens scriveva le sue storie a puntate su un giornale (come un’antica telenovela): soltanto dopo queste sono state raccolte in romanzi veri e propri. In questo modo guadagnava di più, ma i lettori si affezionavano troppo ai personaggi... perciò quando Dickens decideva di farne morire uno, veniva sommerso da lettere di protesta e spesso era costretto a resuscitarlo in qualche modo! Un’enorme revisione della trama! 23 Rispettare le regole In un concorso è fondamentale rispettare le regole, che vanno lette con grande attenzione. Rispettate la lunghezza massima consentita e non scrivete più del dovuto. Rispettate l’incipit che avete scelto e trattatelo con amore e precisione. Cercate di prendere ogni decisione in modo democratico, così che la storia rappresenti tutta la classe e non solo alcuni. Non cercate aiuti esterni da genitori, nonni o fratelli maggiori! E in bocca al lupo! Le immagini parlano da sole? Che cos’è un’illustrazione e a che serve Perché diciamo “illustrazione” e non “disegno”? Qual è la differenza? Un disegno è fatto liberamente, seguendo l’umore e la fantasia del momento. Non c’è limite né di spazio né di composizione. Invece un’illustrazione ha uno scopo preciso: trasformare in immagine un pezzetto di una storia. Perciò l’illustratore deve prima leggere cosa succede, come sono i personaggi, e poi decidere quale parte illustrare. La sua opera non finirà appesa al muro, ma in un libro, o comunque sarà vista da molti. Se l’illustratore è abile, non si limiterà a disegnare solo ciò che legge, ma aggiungerà qualcosa di suo, un dettaglio, un modo di colorare originale, l’espressione di un personaggio. Illustrare la storia per il concorso Per illustrare la storia per il concorso, bisogna prima di tutto... aspettare che la storia sia finita! E approfittare del momento di creazione per aggiungere dettagli che saranno utili a chi disegnerà le “tavole” (così si chiamano in gergo tecnico). Il progetto Scrittori di Classe 2 richiede da 1 a 3 tavole, ciò significa che dovrete scegliere da uno a tre momenti salienti della trama e rappresentarli, farli diventare immagine. Quando illustrate, state attenti a non mettere gli elementi più importanti troppo vicini ai bordi, ma centrate bene l’immagine. Rispettate gli eventi descritti nella storia, ma sentitevi liberi di aggiungere quello che la fantasia vi suggerisce. Attenti solo a non affollare troppo la scena, cercate di creare delle immagini chiare ed equilibrate. 24 Oppure se vi piace una scena affollata, assicuratevi che l’attenzione sugli elementi principali non si perda troppo. Dopo aver fatto i disegni a matita, si passa al colore. Potete usare qualsiasi tecnica conosciate, dalle matite colorate ai pennarelli, dagli acquerelli, al collage, alle tempere. L’importante è dare il vostro tocco artistico! L’illustratore, infatti, è un artista che lavora in coppia con l’autore e lo aiuta a rendere le sue storie ancora più interessanti! Per Scrittori di Classe 2 abbiamo scelto di proporvi l’acquerello: a guidare la vostra fantasia sarà l’artista e illustratore Pietro Spica, che vi accompagnerà passo dopo passo alla scoperta di questa bellissima e affascinante tecnica artistica. Pietro Spica Perchè l’acquerello “L’acquerello è la mia terapia. Trascinare il colore con l’acqua, sfumare le forme, trasformare le figure in altre figure, mi fa tornare bambino. All’inizio usavo altre tecniche (matita, tempera, china), ma ero prigioniero della paura di sbagliare, di uscire dai margini, e la mia fantasia era limitata dai materiali che usavo. Intorno ai vent’anni mi sono avvicinato all’acquerello e mi sono ritrovato improvvisamente libero dai contorni, dalle linee di separazione: mi si è aperto un mondo di colori e possibilità infinite”. Da bambino passava ore nello studio dello zio Gianni Dova, osservandolo dipingere, affascinato dai colori e dal suo modo di mescolarli e distribuirli con i pennelli sulla tela. Oggi insegna la tecnica dell’acquerello ad adulti e bambini in Italia e negli Stati Uniti, dove ha partecipato al programma per le scuole artistiche del Massachusetts, producendo murales e altri lavori con i giovani studenti. I suoi quadri sono esposti in diverse gallerie italiane, spagnole e statunitensi. Il suo primo lavoro è stato, in collaborazione con Bruno Munari, Coloriamo le nuvole, per la collana Tantibambini (Einaudi). Ha illustrato La Fabbrica del giornale (Signorelli), Fiabe Italiane di Italo Calvino, Mattia e il nonno di Roberto Piumini (Einaudi), Bambini! di Loredana Frescura (Nuove Edizioni Romane), Il Canta-Storie e Ortografia ( Erickson). Ha girato il mondo compiendo viaggi avventurosi in Afghanistan, India, Nepal, Colombia, Perù, Equador, Messico, Marocco, Grecia, Stati Uniti e Spagna, ricevendone suggestioni e ispirazioni per le sue opere. Vive e lavora tra Milano, la Liguria e l’isola di Minorca. Pietro Spica 25 Trucchi spichiani per acquerellatori coraggiosi Ogni forma porta a un’altra forma... La tecnica è solo lo strumento che ci permette di dare spazio alla nostra fantasia e l’acquerello nasconde moltissime sorprese proprio perché è particolarmente facile trasformare le forme giocando con l’acqua e i colori. Per iniziare è utile tenere presenti alcuni trucchi molto semplici che tutti possono mettere in pratica armandosi di un po’ di pazienza e di voglia di sperimentare. 1, 2, 3 • Contorni e dintorni Il modo più immediato per cominciare un disegno è tracciandone prima di tutto i contorni con la matita o con il pennarello, riempiendoli in secondo momento con l’acquerello. Quando però ci si sente un po’ più sicuri si può usare subito il pennello, facendo attenzione ad essere molto precisi e a stendere la giusta quantità di colore mista alla giusta parte di acqua. Quest’ultima è la tecnica più immediata e infatti io stesso all’inizio preferivo dividere il disegno in due fasi: i contorni e poi il colore... 4 • L’errore non esiste!!! Con l’acquerello non bisogna mai preoccuparsi troppo di sbagliare: infatti anche una sbavatura imprevista fuori dai contorni può essere trasformata perfino in qualcosa che rende il disegno più bello, basta seguire la propria fantasia! 5 • Sfumatura senza paura! Se il pennello è una spada, lo scudo è la carta assorbente! Infatti un ottimo accorgimento è quello di utilizzarla per tamponare il colore: daremo così senso di profondità e spessore a tutti gli oggetti. Io dipingo sempre alternando pennellate e “asciugature”, finché non ottengo la sfumatura che mi piace. 26 6 • Annacqua l’acqua! Il trucco più importante di tutti è trascinare il colore con l’acqua, in modo da intingere il pennello nel colore una volta sola, applicarlo con decisione lungo il contorno della forma e poi usare l’acqua per diluirlo sul foglio e portarlo, sfumandolo delicatamente, verso il centro del disegno. In questo modo avremo un effetto omogeneo e tridimensionale, senza che si notino i tratti, come invece succede con i pennarelli. Per questo il movimento del pennello è sempre leggero e continuo... come una carezza sul pelo morbido di un gatto! 7 • Due pennelli Serve un pennello grande, tanta acqua e poco colore per le forme grandi... Ma un pennello piccolo, poca acqua e tanto colore per le forme più piccole... 8 • La pazienza dell’asciutto... Quando vogliamo sovrapporre una forma ad una già dipinta dobbiamo aspettare che si asciughi. Inoltre è meglio rendere più chiari i colori che rimarranno sullo sfondo, in modo da poter far risaltare meglio i dettagli dei disegni più piccoli che si faranno dopo. 9 • Colori e fogli Su fogli ruvidi e spessi, per assorbire bene l’acqua, sono sufficienti tre colori per fare tutti gli altri: rosso, giallo e blu! Per creare l’arancione, mischieremo il rosso e il giallo; per il verde servono il blu e il giallo e per il viola, il rosso e il blu. 10 • Lettere e nomi Utilizzando le lettere dell’alfabeto si possono comporre veri e propri disegni di grande fantasia. Anche in questo caso la suddivisione dei colori in ciascuna lettera può coprire eventuali errori. Grazie a questi piccoli suggerimenti trasformare la fantasia in immagini sarà un gioco divertente e avventuroso per viaggiare lontano pur restando entro i confini di un foglio. Attività di classe Adesso tocca a voi, provate a scrivere il vostro nome utilizzando lo stile e i colori delle “lettere spichiane”: prendete spunto dalle illustrazioni che trovate in queste pagine, ma ricordatevi che ogni lettera può diventare qualcosa di nuovo e unico, basta usare la fantasia! 27 Come valutare le storie delle altre classi Scrittori di Classe 2 è un concorso unico perché, al contrario di quanto avviene solitamente, i primi giudici siete voi ragazzi! Come sa bene chi ha già partecipato lo scorso anno, tocca a voi studenti valutare i racconti dei vostri compagni di tutta Italia: proverete il brivido di dare un voto, ma attenzione... vi si richiede di essere onesti e rigorosi. Valutate quindi con la massima serietà, proprio come vi piacerebbe che gli altri valutassero la vostra storia! Ma proprio perché valutare un testo non è semplice, abbiamo pensato di darvi un aiuto. Sarete guidati da una serie di domande e sul sito troverete anche i criteri per assegnare i voti a ogni parametro. Dovrete per esempio verificare, dopo averlo letto con attenzione, in che misura il racconto dei vostri compagni rispetti il tema, l’incipit e la traccia scelti. Vi toccherà stabilire se i personaggi sono ben costruiti, se il lessico (le parole utilizzate) è ampio, originale, con termini precisi e verbi forti. Avrete il compito di ragionare sulla trama, sul titolo, sul finale. Vi dovrete chiedere se la storia che avete letto contiene un messaggio, un’idea da trasmettere e se le illustrazioni sono fantasiose, se il loro tratto e le linee sono originali e se i colori scelti appaiono vivaci, ben accostati e se creano armonia fra di loro. Anche la valutazione, come la stesura del vostro racconto, deve però essere un’operazione democratica e cercare di rispecchiare le idee della maggior parte dei compagni della vostra classe. Ma come fare concretamente? Discutendo insieme, portando argomentazioni solide in favore della vostra valutazione come farebbe un avvocato nel corso di un processo, e infine votando. Ricordatevi che le prove e gli indizi si trovano nel testo stesso. Per ogni criterio da valutare, alla fine si può anche votare per alzata di mano. Il voto che ottiene il maggior numero di consensi sarà quello inserito nel modulo: chi vota per l’8? Chi per un bel 9? Chi invece per un 4 da superbocciatura? Per riuscire a valutare meglio i racconti delle altre classi e per capire se avete fatto un buon lavoro con il vostro, vi consigliamo di utilizzare i criteri e le domande prima di tutto sul vostro racconto. Si tratterà dunque di autovalutarvi, anche usando uno strumento pratico che troverete sul sito, nella sezione materiali: la checklist per l’autovalutazione. 28 L’autovalutazione non è fine a se stessa, ma vi può servire per migliorare la vostra storia. Se ad esempio noterete che il vostro titolo non è efficace o adatto alla storia, avete ancora la possibilità di cambiarlo prima di inviare il vostro racconto, per arrivare alla storia perfetta, quella che ha più possibilità di ottenere i voti migliori e dunque di finire sulla scrivania di uno degli otto scrittori! Forza, cosa aspettate? È ora di far rombare le penne, o le tastiere dei computer! Consiglio riservato agli insegnanti Sul sito del progetto, nella sezione materiali, potete trovare un articolo intero in cui si propongono attività specifiche sull’autovalutazione (allegata la checklist stampabile). Manuela Salvi Amo le sfide impossibili, per questo ho deciso di diventare una scrittrice: sembrava un sogno irrealizzabile! Invece eccomi qua a pubblicare libri per ragazzi, a fare traduzioni, a lavorare come copyeditor e a insegnare scrittura creativa in giro per l’Italia. Inventare storie per me è un modo divertente di mettere il naso nelle vite altrui e mi piacciono i personaggi che sanno sfidare le regole e combattere le ingiustizie. Nella vita ho un marito che chiamo Cicciolò, uno scooter, milioni di libri e una valigia sempre pronta... non si sa mai quando è ora di partire per una nuova avventura! Tra i miei libri pubblicati sono molto affezionata al mio primo albo, Nei panni di Zaff, la storia di un bambino che vuole fare la principessa ma tutti gli dicono che non può... Jenny Poletti Riz Internet dipendente, lettrice vorace e onnivora (in fatto di libri) ma vegetariana (in tutto il resto). Insegnante di lettere per scelta. Appassionata, entusiasta. Fondatrice di una web agency. Innamorata del proprio marito, del proprio figlio e della vita. Adoro insegnare e imparare a insegnare sempre meglio; mi piace usare le tecnologie in classe, ma soprattutto farei qualsiasi cosa per veder scintillare gli occhi dei miei studenti e per farli appassionare alla lettura e alla scrittura. Un forte desiderio di condivisione mi ha portato a diventare formatrice, in particolare sulle TIC nella didattica, ma anche sul Writing e Reading Workshop (Laboratorio di scrittura e lettura) che ho introdotto per prima in Italia e sperimentato in classe a partire dal 2008. Se volete conoscermi meglio potete visitare il mio blog wwww.scuolaumentata.it. Scrittori di Classe 2 è un progetto realizzato da Eu.promotions per Con la collaborazione di: Manuela Salvi, Jenny Poletti Riz e Pietro Spica Coordinamento editoriale a cura di: Manuela Salvi Vi ricordiamo le scadenze principali del progetto Scrittori di Classe ISCRIZIONE DELLE CLASSI DAL 1 SETTEMBRE AL 16 NOVEMBRE 2015 TERMINE ULTIMO PER CARICARE IL RACCONTO E LE ILLUSTRAZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 16 NOVEMBRE 2015 TERMINE ULTIMO PER VALUTARE I RACCONTI DELLE ALTRE CLASSI ENTRO E NON OLTRE IL 30 NOVEMBRE 2015 Accedi all’area riservata della tua classe, registrandoti su www.insiemeperlascuola.it LA PASSWORD PER LA REGISTRAZIONE È STATA INVIATA ALLA MAIL ISTITUZIONALE DELLA TUA SCUOLA Scarica dal sito, nella sezione materiali, la guida in formato A4 per tutta la classe! Per maggiori informazioni scrivi a [email protected] seguici su Facebook