Con il patrocinio
Guida didattica e Manuale operativo
CON LA COLLABORAZIONE DI: STEFANO BORDIGLIONI - TIM BRUNO - SILVANA DE MARI
LUIGI GARLANDO - BEATRICE MASINI - LUISA MATTIA - ROBERTO PIUMINI - GUIDO SGARDOLI
Sotto gli auspici del
Indice
Si parte!
1
Modalità di partecipazione
2
Gli autori
4
Incipit scuole primarie
6
Incipit scuole secondarie
10
Leggere, che noia... Oppure no?
14
A caccia di idee
15
Scrivi la tua storia di classe e vinci il concorso!
20
Le immagini parlano da sole?
24
Come valutare le storie delle altre classi
28
Si parte!
Dopo il successo dello scorso anno, che
ha visto la partecipazione di circa 5.000
classi da tutta Italia, parte a gran richiesta
Scrittori di Classe 2, seconda edizione del
grande concorso letterario di scrittura e
lettura critica dei testi per le scuole primarie
e secondarie di primo grado pubbliche e
private paritarie.
Conad, da sempre sensibile alle attività
formative in ambito scolastico, ha deciso di
ripetere questa iniziativa, per continuare a
promuovere la lettura e la scrittura, e dare
a tutti gli studenti la possibilità di diventare
veri scrittori e di mettere alla prova le loro
abilità di critici letterari.
Anche quest’anno il progetto si svolge in
collaborazione con 8 tra i più celebri autori
di libri per ragazzi in Italia: partendo dagli
incipit da loro preparati, le classi, guidate
e coordinate dagli insegnanti, dovranno
scrivere un racconto, creare delle bellissime illustrazioni e valutare gli elaborati dei
compagni di tutta Italia. Gli otto
autori sceglieranno i racconti migliori e li
trasfor-meranno in veri e propri libri, che
saranno pubblicati e distribuiti in tutti i
punti vendita Conad.
L’obiettivo di Conad rimane lo stesso:
proporre ai ragazzi una sfida ricca di
stimoli, che coinvolge studenti e insegnanti
in modo attivo e premia il lavoro di squadra.
Un altro passo a favore della diffusione
della cultura della lettura e della scrittura,
con il patrocinio del Ministero dei beni e
delle attività culturali e del turismo e
sotto gli auspici del Centro per il libro e la
lettura (Cepell), un istituto autonomo del
Ministero dei beni e delle attività
culturali e del turismo.
Quest’anno il progetto si arricchisce di
tante novità: nuove interessanti tematiche,
un percorso specifico dedicato al mondo delle illustrazioni e del disegno e tanti
altri spunti che permetteranno a tutti i
1
partecipanti di liberare la propria fantasia e
renderanno l’attività didattica ancora più
divertente.
Per partecipare è sufficiente iscriversi sul sito
www.insiemeperlascuola.it, dove
troverete,
tra le altre cose, molti materiali didattici
da scaricare e suggerimenti per attività da
svolgere in classe.
Questa guida si propone di accompagnarvi
in tutte le fasi dell’iniziativa, dall’iscrizione
al regolamento, dalla scelta dell’incipit alla
stesura del racconto, ma soprattutto di
supportarvi sempre di più nel vostro lavoro
con gli studenti, perché possano diventare
dei veri e propri scrittori di classe!
Modalità di partecipazione
Iscrizione delle classi
L’iniziativa è rivolta alle classi delle scuole
primarie e secondarie di primo grado, pubbliche e private paritarie. L’iscrizione delle
classi è obbligatoria e deve essere effettuata
dal 1 settembre al 16 novembre 2015 sul
sito www.insiemeperlascuola.it, utilizzando il
codice meccanografico dell’Istituto Principale e la password che è stata inviata alla mail
istituzionale. La password è a disposizione di
tutti gli insegnanti; chi vuole partecipare con
le proprie classi deve richiederla in segreteria e seguire la procedura di registrazione
indicata sul sito.
Meccanismo dell’iniziativa
Ogni classe partecipante dovrà scegliere
un incipit tra quelli riportati a partire da pag.
6 (4 per le scuole primarie e 4 per le scuole
secondarie di primo grado) e scrivere un
racconto, proseguendo l’incipit, di lunghezza non superiore alle 10.000 battute, spazi
inclusi*. Il numero di battute non comprende il testo dell’incipit, già presente
all’interno dell’area “Racconto”. Per fare in
modo che le classi scelgano gli incipit e non
gli autori, l’abbinamento tematica-autore è
momentaneamente mantenuto anonimo.
La classe dovrà realizzare anche da 1 a 3
illustrazioni inerenti alla storia.
A lavoro ultimato il referente dovrà caricare il racconto e le illustrazioni (almeno
una) su www.insiemeperlascuola.it, nella
propria area riservata, entro e non oltre
il 16 novembre 2015.
Dopo il caricamento del lavoro un sistema
automatico assegnerà alla classe, in modo
casuale e anonimo, 3 racconti di altre classi
di pari livello ma con incipit diverso dal
proprio, selezionati tra quelli in gara. Per
poter entrare in classifica ogni classe dovrà
valutare, secondo modalità ben precise, tutti
e 3 i racconti ricevuti: la valutazione è parte
integrante dell’iniziativa Scrittori di Classe
2 ed è obbligatoria, pena l’esclusione del
proprio racconto. Per favorire l’attività didattica, dopo aver valutato i 3 obbligatori, si possono richiedere altri racconti da leggere ed
esaminare in classe.
La valutazione dovrà essere riportata su
www.insiemeperlascuola.it tassativamente
entro e non oltre il 30 novembre 2015.
* Una battuta è pari a un carattere; anche lo spazio è una
battuta. Per il conteggio delle battute, se per scrivere il
racconto si utilizza un comune programma di videoscrittura, è possibile servirsi dell’apposito strumento di con-
2
teggio parole. Per maggiori informazioni consultare il sito
www.insiemeperlascuola.it
N.B. Il box che si trova nell’apposita sezione dell’area
riservata, all’interno del quale dovrà essere caricato il
racconto, possiede un sistema di conteggio automatico
dei caratteri, che indicherà il raggiungimento del numero
massimo di battute.
Modalità di valutazione
La valutazione dei 3 racconti scritti dalle altre
classi partecipanti e presenti nell’area riservata della propria classe, avviene in due fasi:
1) nella sezione “Valutazione: assegna l’importanza” bisogna stabilire il valore di ciascuno dei parametri riportati, spostando il
cursore dal minimo al massimo dell’apposita
barra;
2) nella sezione “Valutazione: dai i voti ai
racconti” bisogna assegnare, per ogni
racconto, un voto da 1 a 10 ai parametri
elencati di seguito.
1 Quanto rispetta il tema, l’incipit e la traccia scelti?
2 Il lessico (parole utilizzate) è ampio,
originale, con termini precisi, verbi forti
che creano immagini vivide nel lettore?
3 I personaggi sono ben costruiti?
4 La trama è articolata, ricca di eventi e
chiara?
La trama è originale?
Il finale è soddisfacente?
Il titolo è adeguato alla storia?
Il racconto ha un messaggio forte,
un’idea da trasmettere che fa riflettere
o emozionare il lettore?
9 Quale voto merita la storia nel complesso tenendo conto globalmente di tutti gli
elementi?
10 Le illustrazioni che accompagnano il
racconto sono fantasiose, il tratto e le
linee sono originali?
11 I colori utilizzati sono vivaci, ben accostati e creano armonia fra di loro?
5
6
7
8
Per avere consigli su come organizzare
l’attività di valutazione in classe, potete
consultare l’apposita sezione di questa
guida, a pag. 28.
Selezione dei racconti vincitori
Grazie alla media dei voti ricevuti dalle altre
classi ogni racconto totalizzerà un punteggio,
che comporrà una classifica per ogni tematica proposta. I primi 10 racconti classificati
verranno consegnati agli autori, che decideranno, ognuno per la propria tematica, qual
è il racconto migliore da trasformare in libro.
Premi
Tutte le classi che avranno portato a termine
il lavoro in tutte le sue fasi (scrittura del racconto, realizzazione delle illustrazioni, cari-
camento nel sito e valutazione dei 3 racconti
ricevuti e delle relative illustrazioni) riceveranno un attestato di partecipazione personalizzato e 300 buoni omaggio per il catalogo
Insieme per la Scuola 2016.
Le 10 classi finaliste per ogni tematica (fatta eccezione per le 8 classi vincitrici) riceveranno 2.000 buoni omaggio per il catalogo
Insieme per la Scuola 2016.
Le 8 classi vincitrici potranno scegliere a
loro piacimento un premio dal catalogo Insieme per la Scuola 2016. In più, oltre alla
soddisfazione di vedere il proprio racconto
trasformato in un vero libro, trascorreranno una giornata in compagnia dell’autore e
dell’illustratore, per un’emozionante giornata
di scambio di opinioni sullo sviluppo del racconto e delle illustrazioni che lo accompagneranno. In questa occasione sarà scattata
insieme allo scrittore, all’illustratore e all’insegnante una foto di classe che verrà pubblicata sulla copertina del libro.
Sito
Il sito www.insiemeperlascuola.it, gestisce
le diverse fasi di partecipazione all’iniziativa:
iscrizione delle classi, caricamento deiracconti, caricamento delle illustrazioni, distribuzione per la valutazione dei racconti caricati
e delle illustrazioni, valutazione e inserimento
in classifica, comunicazione delle 80 classi
finaliste e delle 8 classi vincitrici. Il sito gesti-
3
sce inoltre il database delle scuole, le diverse
comunicazioni relative all’iniziativa (scadenze, promemoria, eventi in programma), ogni
riferimento per avere l’assistenza (numero
verde, indirizzo mail), la possibilità di scaricare e stampare i materiali di comunicazione
e le copie della presente guida, anche in formato A4 e con il testo di dimensione adatta
per i più piccoli.
In un’area dedicata sono inoltre presenti diversi materiali didattici, con spunti per attività
ed esercizi da svolgere in classe.
I racconti realizzati dalle classi possono essere visualizzati e stampati con caratteri ad
alta leggibilità e possono essere trasformati
automaticamente in libretti in formato pdf.
Nel sito sono inoltre presenti uno spazio
aperto dove le classi possono rivolgere
domande agli autori, l’area news e le FAQ
(domande frequenti), dove trovare le risposte
agli eventuali dubbi.
Conad Soc. Coop. è autorizzata a comunicare l’iniziativa sul proprio sito, sul sito www.insiemeperlascuola.it,
su riviste di settore, sulle proprie riviste, sulla stampa
anche nazionale e a comunicare i risultati dell’iniziativa attraverso le azioni che riterrà più opportune. Tutti i
partecipanti autorizzano sin d’ora Conad Soc. Coop. a
utilizzare e/o pubblicare i propri elaborati in occasione
di eventi o conferenze e a pubblicare i medesimi sul
proprio sito, sul sito www.insiemeperlascuola.it, su riviste di settore, sulle proprie riviste e sulla stampa anche
nazionale; per questo nulla sarà dovuto e con la partecipazione all’iniziativa si concede a Conad liberatoria
per l’utilizzo degli elaborati e per la pubblicazione dei
libri come sopra indicato.
Gli autori
Stefano Bordiglioni
Stefano Bordiglioni ha 60 anni
e ha sempre lavorato come
insegnante di scuola primaria.
Anni fa, per una serie di fortunate combinazioni, ha iniziato
a scrivere favole, racconti e
storie per ragazzi. Molte di queste sono state pubblicate da
Einaudi Ragazzi, Einaudi Scuola, E. Elle, Emme e altri editori di
narrativa per l’infanzia. Ha vinto
diversi premi letterari fra i quali
il premio intitolato a Gianni
Rodari, il premio Hans Christian
Andersen-Baia delle Favole e
il premio Colette Rosselli,della
fondazione Bassi-Montanelli di
Fucecchio. Ha scritto anche
per il teatro, per la televisione
e numerose canzoni assieme a
Marco Versari.
Tim Bruno
Silvana de Mari
Tim Bruno è uno scrittore
europeo nato nella seconda
metà del secolo scorso in una
grande città sul mare. Biologo, animato da un’inesauribile
curiosità per la natura e le forme viventi, ha dedicato la sua
vita all’osservazione degli animali e del loro comportamento. Nelle sue storie fantastiche,
magicamente sospese tra fantasia e realtà, convivono l’originale passione del bambino e
la scienza del naturalista. Tim
Bruno si è affermato nel mondo
della letteratura per ragazzi con
Ossidea, la saga fantasy che
ha per protagonista il giovane
David Dream.
Silvana de Mari è un medico.
Un medico che scrive. Ha un
figlio, un marito, una sorella,
nipoti, alcuni amici e dei vicini
di casa. Vive in mezzo ai boschi e alle vigne. Ha un cane
e lo porta fuori tutte le mattine,
in mezzo alle vigne e ai boschi.
Possiede un minuscolo frutteto
e sa potare. Tra i suoi libri: L’ultima stella a destra della Luna,
La bestia e la bella, L’ultimo
Elfo, L’ultimo Orco.
4
Luigi Garlando
Nato a Milano il 5 maggio 1962,
laureato in Lettere Moderne,
lavora alla Gazzetta dello Sport
dal 1991. Caporedattore, prima
firma del calcio, ha seguito, tra
l’altro, 3 Mondiali di calcio, 4
Olimpiadi e un Tour de France.
Ha ereditato dall’indimenticato
Candido Cannavò la rubrica
quotidiana Fatemi capire, che
ora si chiama Tanto un gioco.
Con il romanzo Ora sei una stella, pubblicato da Mondadori e
dedicato a Giacinto Facchetti,
ha vinto il Premio Bancarella
Sport.
Da anni scrive libri per ragazzi,
a cominciare dalla serie Gol!,
pubblicata da Piemme, a base
di calcio.
Beatrice Masini
Sono nata a Milano, ho due figli,
Tommaso ed Emma, un compagno musicista, un cane nevrotico, Tito, e una grande passione per la lettura e la scrittura.
Per poter scrivere tutti i giorni
ho fatto la giornalista e per poter leggere tutti i giorni ho poi
scelto di lavorare nel mondo
dell’editoria. Amo molto anche
tradurre, soprattutto dall’inglese. Ho scritto una settantina di
libri, molti dei quali sono stati
pubblicati in una ventina di altri Paesi: Ciao, tu (con Roberto
Piumini), Bambini nel bosco,
Solo con un cane, Se è una
bambina, Fango su e fango giù
sono alcuni dei miei romanzi,
ma mi piace scrivere anche
racconti e storie per i piccoli.
Luisa Mattia
Roberto Piumini
Luisa Mattia ha scritto numerosi
romanzi per ragazzi e giovani
adulti, tradotti anche all’estero.
È autrice di Melevisione, fortunata trasmissione televisiva per
bambini, attualmente in onda
su RAI YOYO. Ha ideato e coordina progetti di narrazione per
la scuola e al tema ha dedicato
il volume A scuola di narrazione. Perché e come scrivere con
i bambini (Sonda Editore). Scrive anche per il teatro-ragazzi.
Tiene lezioni a Bottega Finzioni,
scuola di scrittura gestita da
Carlo Lucarelli, per il settore
Letteratura per l’Infanzia. Nel
2008 ha ricevuto il prestigioso
Premio Andersen come miglior
scrittrice.
Ho fatto l’insegnante, poi l’attore,
poi scritto molti libri per bambini,
ragazzi e adulti, e il traduttore.
Fiabe e filastrocche ai piccolini,
per tutti gli altri romanzi, e storie,
testi teatrali, e poemi, e poesie,
canzoni, testi scritti su memorie
di ragazzi e grandi, e poi le mie
Guido Sgardoli
Vivo e lavoro a Treviso, come
scrittore e veterinario.
Dunque sono un veterinario
con la passione per la scrittura
o uno scrittore che ama gli animali? Ancora non l’ho capito.
Ho scritto molti romanzi, alcuni
dei quali tradotti anche in altri
Paesi. Oltre al Premio Bancarellino, al Premio Cento, al Premio
LiBeR e al Premio Biblioteche
di Roma, nel 2009 ho ricevuto il
Premio Andersen come miglior
scrittore per ragazzi.
Gli autori
visioni-indovinello nei musei,
e poi la radio, e la televisione,
e anche qualche film fatto su miei
racconti. E, per far più confusione,
incontro i miei lettori, cento a cento,
gioco e parlo con loro, assai contento.
5
incipit
Ambiente
Eli e Bi sembravano vicine, ma il confine
del campo di fiori già le separava: di qui il
giallo, dall’altra parte i colori verdi e bruni
della brughiera.
“Che cosa stai facendo, sorella Bi?” chiese
Eli in tono allarmato.
Bi non rispose; sospesa nell’aria fissava
il mondo sotto le sue zampe in uno stato
ipnotico.
“Non possiamo superare il confine del
campo di ranuncoli. Torna subito indietro”.
Bi alzò lo sguardo, come se si fosse ripresa
dalle vertigini, e guardò l’orizzonte.
“Non ti sei mai chiesta che cosa ci sia oltre
le colline, Eli?” chiese poi.
“Ancora con le tue stupide fantasie... tra
poco sarà il tramonto; dobbiamo rientrare
subito all’alveare”.
Bi sembrò ignorare le parole della sorella
e con pochi battiti d’ali si allontanò ancora
di un poco.
“Fermati!” intimò Eli, volando lei stessa al
confine del campo di ranuncoli.
“Io vado, Eli” disse Bi senza guardarla.
“Sarai bandita per sempre dall’alveare!”
“No... tu sei la mia supersorella; non lo dirai
alla regina”.
Ci fu un lungo silenzio, rotto solo dalla brezza
leggera che soffiava tra gli steli e dal ronzio
Scuole
Primarie
sottile delle loro ali.
“Addio, Eli” sussurrò Bi e senza più voltarsi
si lasciò prendere dal vento, diventando
sempre più piccola.
Eli volò avanti e indietro lungo il confine del
campo di ranuncoli, sconvolta. Poi si girò e
puntò decisa verso l’alveare.
“Lo dirò alla regina” si disse mentre il suo
cuoricino pulsava così forte che sembrava
voler saltar fuori dalla cuticola. “Sarà
bandita per sempre! Dovrà mendicare il cibo
ai confini dei territori e morirà al primo freddo,
come una mosca. Stupida ape ribelle!”
Eli si fermò.
“Bi…” sussurrò “io non voglio che soffra”.
Esitò indecisa, ronzando sospesa sopra un
fiore di papavero che iniziava a chiudere
i petali al crepuscolo. Infine prese la sua
decisione.
Traccia
Se voi foste Eli, un’ape operaia giudiziosa,
fedele alla regina e ligia ai doveri dell’alveare,
che cosa fareste? Volereste fino all’alveare
per denunciare il tradimento di Bi, condannandola all’esilio? Oppure mentireste? Potre-
6
ste dire che la povera sorella ape è rimasta impigliata nella tela di un grosso ragno, tesa tra due
lunghe spighe di gramigna. O infine… varchereste voi stessi il confine del campo di ranuncoli
e volereste alla ricerca di Bi? Non è forse vero
che gli amici sono coloro che non ci lasciano fare
cose stupide… da soli?
incipit
Amicizia
Juliane e Marco si ritrovarono improvvisamente catapultati dentro alla scena del
quadro che stavano osservando. Non
sapevano come potesse essere successa
una cosa del genere, però sapevano chi
era il colpevole di tutto ciò: lo strano custode di quella stanza del museo.
“Avete detto che i quadri non vi dicono
niente, vi ho sentiti” disse loro il custode,
che adesso vedevano piccolo e lontano,
quasi un fantasma nel cielo. “Ebbene ora
scoprirete che i quadri parlano. Eccome! Se volete uscire dal labirinto in cui vi
ho rinchiusi, sarete costretti a parlare coi
personaggi dei quadri. Fra loro ci saranno
veri amici che vi aiuteranno e falsi amici
che cercheranno di mettervi fuori strada.
Dovete ascoltare bene tutti e cercare di
capire quali sono i veri amici e quali no.
Solo così troverete la porta, l’unica porta
che vi permetterà di passare di quadro in
quadro, fino all’uscita…”
“Di quadro in quadro?! Ma che sta dicendo? Ci faccia uscire!” esclamò Juliane.
“Ma chi è lei e quanti quadri dovremmo attraversare?” chiese invece Marco.
Quella strana e inquietante situazione spaventava un po’ i due bambini, che però
cercavano coraggiosamente di controllare
Scuole
Primarie
la loro paura.
“Io sono il custode dei quadri, e anche un
mago” rispose l’uomo. “Se saprete riconoscere i veri amici, le porte saranno solo
sette. Io vi aspetterò all’uscita del labirinto”.
La figura del custode scomparve e i due
bambini si ritrovarono soli dentro il quadro.
Per la prima volta si guardarono intorno…
Traccia
In quale quadro saranno stati imprigionati
Juliane e Marco? Quanti altri quadri attraverseranno? In questi quadri parleranno
solo con persone o anche con animali e
cose?
In quale modo riusciranno a riconoscere i
veri amici dai falsi amici? Ripenseranno
magari alla loro stessa amicizia, ai loro amici, a chi li ha delusi e chi no?
Saranno sempre bravi e fortunati nel trovare la porta per passare oltre oppure no?
E in quel caso, finiranno in un altro quadro
oppure torneranno indietro, al precedente?
Come finirà il loro viaggio? Che cosa avranno imparato?
7
incipit
Musica
Maria Sole (Sole) Tommaso (Tommi) Massimo (Massi) e Claudia (Clà) nell’ombra
settembrina del ginkobiloba, scelto due
anni fa, in seconda, come “albero del consiglio.”
“Avete notato? Da un paio di giorni la
maestra si gratta la testa…”
“Forse ha preso i pidocchi. Nelle prime
c’è l’epidemia. La maestra di prima B ha
cambiato il titolo d’un famoso film in
“Il pedicolo è il mio mestiere”…
“Niente pidocchi… Io lo so perché Serena
si gratta la testa.”
“Come fai a saperlo?”
“Mia mamma è amica sua, un giorno hanno
parlato, e io ho sentito”.
“Diccelo, Tommi! Perché si gratta?”
“Perché i genitori, il dirigente, tutti quanti,
vogliono che quest’anno la nostra quarta faccia un’attività musicale. Dicono che
è l’unica classe che non ha fatto niente di
musicale”.
“Ma perché si gratta?”
“Ha detto anche questo a tua mamma?”
“Sì”.
“Dai, Tommi, diccelo!”
“Perché non sa cosa fare. Metà di noi non
ascolta musica, e quelli che l’ascoltano
Scuole
Primarie
hanno gusti tutti diversi. Solo Pietro suona
uno strumento, e pure malvolentieri”.
“Ecco perché ci ha dato quel testo sulla
musica, l’altro giorno!”
“Va bene, ma lei è maestra, saprà come
fare… E noi siamo una classe di belle
teste, lo dicono tutti”.
“E c’è il maestro Giovanni che suona, di
musica ne sa parecchio!”
“Ed è anche molto gentile”.
“Sì, però intanto Serena si gratta e spettina
tutta, lei sempre così pettinata!”
“È vero. Mi fa tenerezza, quando la guardo…”
Traccia
Che fare? Come? Chi? Quale musica? Da
suonare? Da cantare? Da danzare? Tutto
insieme? La musica che c’è? La propria?
Quella degli altri? Quella dei posti del mondo? Antica? Nuova? Quella delle storie?
Delle memorie? Delle vite? Degli eventi?
Delle feste? Dei dolori? Quella che sta nei
bambini? Quella che si crea? Da soli? Con
altri? Con le parole? Quali parole?
8
incipit
Paura
La creatura mi insegue.
È un misto tra Frankenstein e uno zombie.
E in mano ha un coltellaccio da macellaio.
“Tanto ti piglio!” ringhia. “Lo sai che ti
piglio!”
Io corro, ma è come stare sopra un tapis
roulant, di quelli da palestra: corri, corri e
non arrivi mai da nessuna parte.
All’improvviso il mostro è sopra di me. Sta
per uccidermi. Addio, mondo crudele!
“Voi due! Che state combinando?”, la voce
è quella della maestra Gianna. “Non si corre nel corridoio!”
Il mostro, Gabriele Tardini della V° B, si
ferma. In mano non ha un coltello, ma un
righello.
Anch’io mi fermo, addosso alla maestra.
“Mi avete capito?”, ammonisce lei col dito
alzato.
Per questa volta me la sono cavata. Ma la
prossima?
Gabriele mi perseguita.
Andare a scuola, ormai, è diventato un
problema.
Scuole
Primarie
Traccia
Luca non sa perché Gabriele ce l’abbia proprio con lui e ogni giorno va a scuola con
una sensazione di paura. Ma non vuole
passare per una spia e dirlo alla maestra.
Qual è la soluzione? Luca troverà dentro di
sé il coraggio necessario a chiudere i conti
con il bullo?
9
incipit
Diversità
Erano usciti insieme in canoa, Milo e
Valentina, i gemelli-goccia-d’acqua e poi…
Valentina era sparita. Un attimo c’era e un
attimo dopo non c’era più traccia né di
lei né della sua canoa. “Dai, non fare la
scema!”, aveva strillato Milo, pensando
che si fosse nascosta dietro una roccia,
per fargli uno scherzo. Ma niente. Allora,
s’era messo a pagaiare come un forsennato fino alla caletta e aveva arrancato,
trascinando la sua gamba secca, lungo le
scale che portavano alla villa.
“Valentina s’è persa”, aveva detto, quasi
senza fiato.
“L’hai persa”, lo aveva corretto il padre,
mentre saliva precipitosamente su una
barca e chiamava aiuto per cercare sua
figlia.
Milo ci aveva provato a seguirlo ma lui gli
aveva fatto segno di no, che non ce lo voleva.
“Che vieni a fare? Hai già fatto il danno…
e poi saresti solo d’intralcio…”, aveva mormorato.
Non lo voleva. Come sempre.
Scuole
Secondarie
Traccia
Valentina e Milo sono due gemelli quattordicenni, uniti da un legame profondo ma
anche molto diversi di carattere. Il padre
preferisce Valentina e ripudia Milo, ragazzo introverso e fisicamente debole: dalla
nascita, ha una gamba “secca” che gli
impedisce di camminare fluidamente e che
lo rende un figlio “difettoso”, inadeguato
alle aspettative del padre.
La storia comincia con la scomparsa di
Valentina.
Cosa le è successo? Milo decide di andare a cercare sua sorella, nonostante le sue
insicurezze, nonostante la gamba “secca”
e la scarsa fiducia che suo padre ripone
in lui. Forse potrebbe cominciare ripercorrendo il tragitto fatto in canoa? Soprattutto,
Milo scoprirà di essere capace di coraggio
e di iniziativa? E suo padre cambierà idea
su di lui?
10
incipit
Intercultura
“Welcome” dice l’uomo marrone aprendo
la porta. Sono in un ingresso con il pavimento a scacchi bianchi e neri. Davanti a
loro sale una scala. Porte di qua, porte di
là. Una signora coi capelli di un grazioso
color biancoviola le viene incontro. “How
do you do, my dear?”
Emilia sgrana gli occhi. Pensava che certe
frasi ormai ci fossero solo nei libri di scuola. Loro non li usano nemmeno, a scuola,
i libri. Fanno conversazione e basta. Miss
Paine è australiana, però. E giovane. E
questi signori sono anziani e inglesissimi.
Adesso le offriranno di sicuro…
“Tea, my dear?” Appunto. Emilia sorride e
annuisce. In inglese è brava, ma un conto
è rispondere alle domande della Miss, un
conto è rispondere con lo stesso tono sicuro a quelle parole semplici di cortesia che
però sembrano tagliate nel cristallo.
A parte questo, sono gentilissimi. Lui è tutto
di tweed, anche la faccia. Lei ha un golfino
azzurro, le perle, e scarpe ragionevoli da
persona a cui piace camminare. Un gatto
color crema scende le scale strusciandosi contro la balaustra. “Hi, Moll” dice la
signora. Una coppia anziana e un gatto.
Emilia non poteva desiderare di meglio.
Vacanza-studio in Inghilterra? D’accordo.
Ma in college no. E niente famiglie numerose con bambini a cui fare da babysitter,
Scuole
Secondarie
niente ragazzine ostili o ficcanaso. Lezioni
private di grammatica e conversazione, e
ospiti tranquilli. Quindi va tutto bene.
La signora Russell sparisce in cucina.
“This way” dice il signor Russell. E la precede in salotto. Camino, poltrone verdi, divano blu, bei quadri di paesaggi e di facce
antiche.
E poi Emilia trasalisce. Da una delle
poltrone si alza un ragazzo coi capelli di un
biondo quasi bianco, gli occhi trasparenti.
Alto, sottile, elegantissimo nell’abito scuro
con la camicia candida e la cravatta. Le
sorride, si fa avanti, le tende la mano. “I’m
James” dice. “How do you do?”
Ancora. Emilia esita, poi la buona educazione ha la meglio. Stringe quella mano, e
un brivido la avvolge.
Traccia
La vacanza-studio in Inghilterra di Emilia,
organizzata per essere tranquillissima e senza
sorprese, prende subito una piega inaspettata.
Chi è James? Il nipote dei signori Russell? Un
vicino di casa? O viene da molto, molto lontano? E come mai Emilia ha tanto bisogno di
isolamento? James riuscirà a trovare un modo
per comunicare con lei? Chiunque egli sia, sarà
capace di attirarla fuori dalla sua solitudine?
11
N.B.: Il fatto che James sia inglese, ed Emilia no,
segna fin da subito il passo dei loro scambi. È
possibile capirsi parlando lingue diverse? Si dà
lo stesso significato, lo stesso peso alle parole?
Chi farà uso di questa traccia è invitato non solo
a cercare di esprimersi per iscritto in un’altra lingua (a piccole dosi), ma anche a dare conto di
un altro modo di pensare e vedere il mondo. Una
bella sfida. Buona fortuna.
incipit
Sport
“La maglia gialla questa mattina non ha
preso il via” annunciò la televisione, appena il nonno l’accese. Così. Dieci parole che
mi si piantarono nel cuore come coltelli,
una dopo l’altra, e che non mi tirerò mai via.
La maglia gialla era mio fratello Uccio.
“Valerio, perché Uccio non è partito?” mi
chiese Tobia, il mio miglior amico.
Anche Bianca mi puntò addosso due
occhi a forma di punto interrogativo, ma io
più che alzare le spalle non sapevo fare.
Perché non era partito?
Se mio fratello avesse respinto gli attacchi in quella tappa terribile, piena di salite,
avrebbe portato la maglia gialla del primato fino a Parigi, avrebbe vinto il Tour a soli
21 anni e noi tutti lo avremmo raggiunto sui
Campi Elisi per festeggiare. Una favola!
E invece la televisione mostrò le immagini
di Uccio che saliva su un’auto della polizia
francese e spiegava che era stato sospeso
dalla corsa dopo un controllo anti-doping.
In un attimo, la vita della mia famiglia slittò
come un tubolare sull’asfalto bagnato e si
capovolse: dalla favola all’incubo.
Scuole
Secondarie
Sapevo che i giornali avrebbero trasformato Uccio, il fratello che adoravo, in un mostro. E poi papà, che non aveva mai amato
il ciclismo, dopo questa storia, sicuramente
mi avrebbe impedito di fare ancora le gare.
Neppure nonno Tino, che ha corso un giro
d’Italia, avrebbe potuto aiutarmi.
Traccia
Uccio, stella nascente, riuscirà a dimostrare
la sua innocenza o dovrà smettere? Valerio
riuscirà a realizzare i suoi sogni sportivi?
Come cambieranno i rapporti di Valerio con
Uccio, con la famiglia, con gli amici (Tobia e
Bianca i più stretti), con la gente del paese
in collina?
12
incipit
Viaggio
Sono nata a Genova, una città illuminata
dalla Provvidenza e immersa nel suono
delle campane. Il 29 maggio del 1453, fu
il mio ultimo giorno in quella amata quiete.
Mio zio mi fece chiamare con urgenza e a
un’ora insolita: le sei del mattino. Dovetti
vestirmi malamente, in tutta fretta, condurmi al suo cospetto con i capelli che ancora
portavano il disordine della notte.
“Ho una felice notizia per voi, Isabella” mi
disse con tono lieto. “Ho concluso il vostro
matrimonio. Andrete sposa a tale Adalberto signore di Macinaggio. Adalberto pare
che vi abbia visto nella cattedrale in preghiera quando è stato qui a luglio e vi vuole
anche senza dote. Una fortuna insperata.
Non sprecate tempo a ringraziarmi e andate a preparare le vostre cose. La vostra
nave parte tra due ore”.
“Io desidero prendere i voti” dissi con voce
ferma. Ne ero certa da sempre.
“Non dipende da voi. Dipende da me ed
io desidero che andiate sposa. Ho bisogno
del porto di Macinaggio, è uno scalo per la
Provenza. E poi nei conventi ci si sveglia
alle quattro. Sono posti scomodi”.
“Signore Zio” osai ancora, “sono troppo
giovane per andare sposa. E inoltre la Corsica è un luogo di selvatica, arretrata bar-
Scuole
Secondarie
barie, selve impenetrabili, privo di timor di
Dio. Anche i marinai più rozzi ed esperti ne
parlano con sgomento.”
“Avete quattordici anni, basteranno. Non
sono timorati di Dio? Li convertirete. Arriverete domenica al più tardi, in tempo per
la messa”.
“Il viaggio è un pericolo. I pirati saraceni
imperversano sempre più rapaci. Potrebbero rapirmi. Non ci avete pensato?”.
“Certo che ci ho pensato, non sono certo
uno sprovveduto. Il contratto matrimoniale
mi dà i benefici del porto di Macinaggio
anche se la nave si perde e voi con lei. Se
i Barbareschi vi rapiscono potrete convertire anche loro. Ora, andate a prepararvi,
dovrete partire con gli abiti che portate e
niente altro”.
La nave salpò e io con lei. A Macinaggio
ci arrivai cinque anni dopo, in effetti di domenica...
Traccia
La storia si svolge in un’epoca religiosa e
violenta. I pirati barbareschi flagellano le
coste del Mediterraneo. Isabella è stata promessa in sposa a un uomo che non ricorda
di avere mai visto, ma che la ama. Se volete
cimentarvi sono necessarie una piccola ricerca di
geografia e una veloce ricerca di storia, e poi un
bel po’ di acqua salata, vento nelle vele, gabbiani, disperazione e speranza, paura e coraggio.
Attenzione alla data.
13
Leggere, che noia... oppure no?
Lo dicono i giornali, lo confermano le stati-
giallo, natura, tecnologia, mondi diversi e
rito di molti ragazzi italiani. In fondo ci sono
libro giusto per sé. Ed è questo il segreto
stiche: la lettura non è il passatempo prefe-
cose più divertenti da fare, come usare le
nuove tecnologie, guardare film, giocare
con i videogiochi, tutte attività piene di luci,
colori, movimento. Un libro, invece, se ne
sta lì, fermo e muto con le sue pagine piene
di parole nere...
... ma sarà poi vero?
Lo scorso anno, per la prima edizione di
Scrittori di Classe, sono stati distribuiti più
di tre milioni di libri in tutta Italia! Una cifra
che fa pensare che forse la lettura abbia
ancora qualcosa da dare e che i libri, a
sport. Ogni lettore ha potuto scegliere il
per trasformare la lettura da noiosa a entusiasmante... trovare il libro su misura, che
parli di cose che ci interessano e che sappia guardare nel nostro cuore.
Non sarà lo stesso per tutti, perciò ragazzi,
buona caccia!
E ricordate sempre il diritto imprescindibile
del lettore: se un libro vi annoia, c’è solo
una cosa da fare. Chiuderlo e cominciarne
un altro! Parola di Daniel Pennac, il famoso
scrittore francese.
Attività di classe
ben guardarli, non sono poi così immobili
e silenziosi.
I libri di Scrittori di Classe sono entrati in
centinaia di migliaia di famiglie, forse perché nella raccolta di otto volumi distribuiti nella primavera 2015 c’erano storie per
tutti i gusti: avventura, umorismo, fantasy,
Provate a parlare dei libri che NON vi sono piaciuti. Perché? Cosa avevano
che non vi ha convinti? Come li avreste cambiati per migliorarli? Fate una TOP TEN
dei libri più noiosi che vi sia mai capitato di leggere. Potrebbe essere
interessante, tra qualche anno, riguardare questa orrida classifica per verificare
che la pensiate ancora così!
14
A caccia di idee
Ecco il foglio bianco. Fa paura, eh?
Ed ecco le frasi tipiche che passano per la
testa quando si deve iniziare una storia: e
adesso? Dove trovo le idee? Come faccio
a inventare i personaggi, la trama, il finale?
Aiuto!!
Nel caso del concorso a cui state per partecipare, l’aiuto ve lo hanno dato gli otto
generosi autori, che hanno scritto l’inizio
della storia per voi. Perciò, senza sforzo,
adesso avete dei personaggi, un’ambientazione, un incidente scatenante (vedremo
tra poco di cosa si tratta).
Ma per continuare, servirà comunque un
bello sforzo di fantasia e un pizzico di tecnica.
1
Genere e argomento
Per prima cosa, leggete con molta attenzione l’inizio (incipit) che avete scelto.
Dovreste capire subito con che tipo di storia
avete a che fare. C’è un’avventura? Bene,
allora dovrete inventare molti colpi di scena
che costringeranno il protagonista (o la protagonista) a faticare parecchio per arrivare al
finale. Vi sembra invece che l’ambientazione
sia più quotidiana, come la scuola? È probabile quindi che il problema del protagonista non dovrà risolversi con duelli e fughe
rocambolesche ma con una buona dose di
intelligenza e magari con l’aiuto di qualche
amico. Se c’è un mistero, ecco che dovrete capire come risolverlo. Se invece trovate
della magia, siamo nel territorio del fantastico e qui sono ammessi tutti i trucchi da fiaba
che probabilmente conoscete già: una sfida
da portare a termine, un cattivo che mette i
bastoni tra le ruote, e personaggi buoni
che invece danno una mano ai protagonisti
(come la Fata Turchina, o la Fata Madrina,
per intenderci).
In poche parole, il GENERE vi aiuta a capire
il tipo di storia che dovete affrontare. Mentre
l’ARGOMENTO vi indica chiaramente quali
saranno le difficoltà che il protagonista dovrà
affrontare. Adesso il foglio bianco fa un po’
meno paura, no?
2
più famose. Forse non avrà la cicatrice a
forma di fulmine di Harry Potter, ma quale
potrebbe essere la sua caratteristica singolare?
E il suo difetto? Come tutti gli eroi di sicuro
avrà quello che tecnicamente viene definito fatal flaw (difetto fatale), cioè il tratto
del suo carattere che tende a metterlo nei
guai! Per esempio, Harry Potter è troppo
impulsivo, spesso non riflette abbastanza,
e questo lo porta su delle piste sbagliate.
Cosa ne sarebbe di lui se non ci fossero
Silente e Hermione a dargli una mano?
Molti elementi del protagonista sono già
contenuti nell’incipit che avete scelto ma
altri dovrete inventarli con grande cura per
dare spessore al personaggio, come se
fosse una persona reale.
Ricetta
per un
Personaggio principale
Lui, o lei, deve diventare il vostro migliore
amico (o migliore amica). È il protagonista.
Se lo conoscerete bene e lo lascerete
libero di essere se stesso, vi condurrà nella storia senza grandi difficoltà. Studiatelo con attenzione e chiedetevi che tipo è.
Timido? Coraggioso? Indeciso? Spericolato? Di sicuro dovrebbe essere un po’ speciale, come tutti i protagonisti delle storie
15
1
personaggio efficace
caratteristica speciale
1 difetto fatale
1 problema da risolvere
ostacoli da superare
MOLTI
A caccia di idee
3
Attività di classe
Per dare profondità al vostro personaggio, dovete conoscerlo bene: sapere
cosa gli piace, cosa lo fa arrabbiare, chi
sono i suoi amici. Provate a costruire la
sua pagina FAKEBOOK (attenti… c’è
proprio una K al posto della C) - il social di prova per chi ha meno di 18 anni
come voi! Potrete inserire le informazioni del suo profilo (lavoro, status, film
e libri preferiti, gusti musicali ecc.) ma
anche la sua immagine ufficiale e quella di copertina. Chi sono i suoi amici?
Inventate anche alcuni post che potrebbe aver scritto lui (o lei) e inserite anche
i commenti degli amici (altri personaggi
della storia). Fakebook è uno strumento
didattico gratuito che troverete digitandolo su Google, molto utile per divertirsi
con la scrittura senza correre i rischi del
web e violare la legge. Altrimenti potete
usare carta, matite e penna! L’importante è che il profilo del vostro personaggio
sembri il più autentico possibile!
Ambientazione
Grazie all’incipit che avete scelto, sarà facile
capire dove e quando è ambientata la storia.
Questi due elementi – lo SPAZIO e il TEMPO
– sono importanti per delineare il vostro protagonista e per decidere le svolte principali
della vostra trama. Come? Beh, è ovvio che
se la storia è ambientata nel passato, i personaggi non potranno salvarsi chiamando la
polizia con il telefonino... e se è ambientata
nel presente, sarà difficile che il problema
del protagonista sia procurarsi del cibo andando a caccia di dinosauri!
In particolare, per le storie ambientate nel
passato sarà necessario un minimo di ricerca storica: cosa succedeva in quell’anno? I
ragazzini andavano in giro in jeans e maglietta? Quali erano i pericoli di allora? E così via.
L’ambientazione ci dirà anche molto del nostro protagonista.
Un ragazzino della New York di oggi, infatti,
sarà diverso da uno che vive nella Spagna
del 1700. Vestirà e parlerà in modo diverso,
avrà problemi e desideri diversi che bisogna
considerare quando si immagina la trama.
Anche le case, la scuola, le strade, il cibo
saranno diversi.
L’ambientazione dunque è un altro utile indizio che gli autori vi hanno regalato nei loro
incipit! Fatene buon uso per alimentare la
vostra fantasia!
16
Ricetta per
un’ambientazione
realistica
•20 chili di immedesimazione
•Qualche ora di ricerca
•Descrizioni accurate Q.B.
(quanto basta, ma senza appesantire!)
Attività di classe
Primo Step. Scegliete un libro che vi è
piaciuto molto e provate a realizzare
una cartolina (ricordate cos’è?) inviata
da uno dei luoghi in cui è ambientata
la storia. Da un lato ci sarà un disegno,
dall’altro invece il messaggio di uno dei
personaggi... a chi? A un altro personaggio? Allo scrittore? Cosa potrebbero dirsi?
Secondo Step. Disegnate la mappa dei
luoghi della storia che state per scrivere per il concorso Scrittori di Classe 2.
Ponete attenzione ai dettagli e attenti
alle contraddizioni...
4
Incidente scatenante
e conflitto
Senza conflitto, non c’è storia. Senza conflitto, non accadrebbe niente e i lettori si
annoierebbero a morte. Ma come si fa a
riconoscere il conflitto? Che cos’è esattamente?
Di solito è facile individuarlo, perché è
evidenziato dall’incidente scatenante, cioè
quell’episodio che cambia la vita del protagonista e lo costringe a mettersi in gioco, a
reagire, a crescere.
Nel caso del concorso Scrittori di Classe
2, nell’incipit è contenuto già l’incidente
scatenante. Riuscite a vederlo? Un’avventura imprevista, un problema inatteso, un
guaio da risolvere, un incidente. Pensate
ai Supereroi. Peter Parker diventa Spiderman per il morso di un ragno radioattivo:
ecco l’incidente scatenante. O alle fiabe.
Cappuccetto Rosso disobbedisce e passa
attraverso il bosco: ecco di nuovo
l’incidente scatenante, l’evento che dà il
via a tutta la storia.
Di solito dipende anche dal tipo di protagonista.
Essere scelto per il ruolo principale in una
recita scolastica sarà un grosso problema
per un personaggio timido, ma di certo non
per uno spavaldo e intraprendente!
Ricetta per un
incidente scatenante
scatenato
Puro conflitto al 100%!
Non siate buoni con i vostri protagonisti!
Metteteli davvero alla prova e vedrete
che la vostra storia sarà esplosiva!
Per ogni personaggio va cucito l’incidente giusto. Lo scontro tra la personalità del
protagonista e l’incidente, scatenerà il conflitto!
Bisogna dunque mettere a rischio qualcosa del protagonista, disturbare la sua quiete. In alcune storie c’è addirittura il rischio
di morte, come in Percy Jackson e in tutte
le storie fantasy.
Attività di classe
Sistematevi in piccoli gruppi e discutete
degli ultimi libri che avete letto (senza creare troppo...conflitto tra voi!). Annotate su
un quaderno quali sono gli incidenti scatenanti più divertenti o scatenati che avete
trovato e fate una TOP TEN dei migliori.
17
Provate
poi
ad
immaginare
quali potrebbero essere gli incidenti
scatenanti o i conflitti più adatti per
i seguenti protagonisti:
• un rapper volgarissimo
ma dal cuore tenero
• un genio informatico pignolo
e timidissimo
• un adolescente pigro fino all’inverosimile ma molto intelligente
• un bimbo di 5 anni ingegnoso
e appassionato di matematica,
ma parecchio mammone
5
Azione e reazione
Avete un protagonista, un incidente scatenante e un argomento chiaro.
Ma adesso, come si arriva al finale?
La parte centrale di una storia è la più complicata e molti scrittori in erba a volte si arenano proprio a metà. C’è bisogno infatti che
la storia si sviluppi e mostri ai lettori il protagonista mentre reagisce al suo problema, lo
affronta, lo risolve. Lo sforzo di fantasia qui è
al massimo!
Per evitare di arenarsi, bisogna inventare una
trama che si basi su “azione” e “reazione”.
Pensiamo di nuovo ai Supereroi:
Peter Parker viene morso da un ragno radioattivo (azione) e si trasforma in Spiderman
(reazione). All’inizio pensa solo ad arricchirsi con i suoi nuovi poteri (azione) ma questo
causa la morte di suo zio (reazione). Allora lui
capisce che deve agire per il bene e sconfigge il Goblin (azione) che però è il padre del
suo migliore amico, il quale decide di vendicarsi (reazione). E così via, in una entusiasmante serie di azioni che portano a nuove
reazioni, fino al finale.
È chiaro quindi che in una storia, perché
si possa chiamare tale, deve succedere
qualcosa. Anzi, devono succedere un sac-
18
co di cose, legate tra di loro. Non solo fuori
dal protagonista ma anche dentro di lui...
perché a ogni azione-reazione, segue
sempre un’emozione!
Infatti Spiderman è, nell’ordine:
• SPAVENTATO
• STUPITO
• ESALTATO
• ADDOLORATO / PENTITO
• DETERMINATO
5
1
Attività di classe
Ok, cerchiamo di evitare la sequenza infinita di azioni e reazioni senza emozioni.
Fate una lista di una decina di emozioni/
stati d’animo (noia, rabbia, euforia, disgusto, terrore, ecc.) su piccoli cartoncini
colorati. A turno, estraetene uno e mimate l’emozione alla classe. Come viene
rappresentata? Quali sono i gesti che la
caratterizzano? Le espressioni del viso?
Provate poi a dire quali potrebbero essere
i contesti giusti per scatenare quell’emozione. Paura... quando? Davanti a un pericolo? Pensando a una perdita? Oppure?
Ricordate tutto quello che viene fuori da
questo piccolo esercizio quando dovrete
far vivere il personaggio sulla carta!
Ricetta
per reazioni incredibili
pizzico di divertimento nel far “soffrire il personaggio”
dosi di originalità
MOLTE
azioni a fin di bene che finiscono male!
6
Il finale
L’incipit è importante per catturare l’attenzione del lettore all’inizio, ma il finale è indispensabile per creare un amore eterno con
la storia.
Se il finale è fiacco, il lettore resterà deluso e
penserà: questa storia non era granché!
Se il finale non è coerente con il resto della
trama, il lettore penserà che lo scrittore lo
abbia imbrogliato inventando cose a casaccio! Nel finale dovete mantenere la promessa
fatta all’inizio: ci deve essere la soluzione del
conflitto. Deve essere sempre una soluzione
positiva? Non necessariamente. Ci sono molti
libri senza lieto fine, però nelle storie scritte
per voi ragazzi non si usa quasi mai far morire
il protagonista, lasciarlo nei guai senza un
minimo di speranza, o far vincere il cattivo.
Quindi, se volete il lieto fine, significa che il
protagonista sarà felice al cento per cento e
tutti i suoi problemi si risolveranno!
Se volete un finale meno fiabesco, allora il
protagonista dovrà essere soddisfatto ma
con qualche problema ancora da risolvere:
per esempio Harry Potter affronta molte sfide
ma alla fine di ogni libro è chiaro che ce ne
saranno altre ad aspettarlo!
Ricetta
per un finale pirotecnico
Dosi ab
bo
di coere ndanti
nz
tutta la s a con
toria!
1 risoluzione del problema principale
1 sorpresa che stupisca il lettore
secondario che resta aperto...
1 problema
ci saranno avventure future?
Attività di classe
In gruppo scegliete due film e due libri che abbiano un lieto fine secondo voi troppo
scontato o troppo mieloso. Se voi foste il regista o l’autore
come lo modifichereste senza rinunciare a una chiusura che funzioni?
Come seconda attività, sempre nello stesso gruppo, stilate una top 5 dei finali che vi
hanno più stupito, commosso o colpito tra i libri letti negli ultimi anni (valgono anche
i libri illustrati!) e provate a discutere tra voi e con l’aiuto dell’insegnante per carpire
il segreto del finale perfetto. Cosa ha fatto lo scrittore che possiamo imitare nel
nostro racconto? Qual è l’ingrediente vincente di ogni finale col botto? Riportate le
vostre osservazioni sul vostro taccuino dello scrittore: vi serviranno quando dovrete
scrivere il finale del racconto per Scrittori di Classe 2.
19
Scrivi la tua storia di classe
e vinci il concorso!
Incipit: come scegliere
quello giusto?
Gli otto autori sono stati molto generosi con voi
e hanno scritto 8 incipit originali e avvincenti
che vi aiuteranno a immaginare il resto della
storia. Ma come fare a sceglierne uno?
Considerate innanzitutto che ogni incipit ha
uno stile proprio. Alcuni sono scritti con un tono
ironico (quindi la storia dovrà essere divertente
o addirittura comica), altri invece sono più seri,
e dovranno essere completati di conseguenza.
Inoltre sono tutti legati a un argomento diverso.
Vediamo come:
• Quando nell’incipit c’è un mistero da risolvere
(è sparito qualcuno in circostanze poco chiare?
È stato rubato qualcosa?) quasi sicuramente si
tratta di un giallo.Il vostro compito, quindi, sarà
scrivere una storia in cui il mistero alla fine sia
svelato! Ci vorranno azione, brivido e pericolo!
• Se invece nell’incipit trovate un personaggio che è partito per un viaggio pericoloso, è
probabile che siate nel territorio dell’avventura.
L’eroe riuscirà nell’impresa? Qualunque sia il finale, assicuratevi che incontri molti pericoli lungo il cammino, ma che non si dia mai per vinto!
• Sembra proprio che l’inizio di alcune storie
sia molto familiare, perché sono ambientate a
scuola, tra professori, bulli e studenti, oppure
durante una vacanza-studio... Nella terra del
realismo bisogna pensare ai piccoli ma ENORMI problemi della vita quotidiana e a come crescere superandoli! Quindi osservate intorno a
voi e cercate la scintilla narrativa che vi serve!
• In altri racconti ecco che intravediamo un
futuro (forse) campione in qualche sport, e
allora bisognerà immedesimarsi tra durissimi
allenamenti, genitori contrari e sogni di gloria.
Perché per vincere bisogna partecipare, e partecipare a volte significa anche... perdere!
20
• Ancora, potreste trovare situazioni fantastiche (nel senso di “appartenenti al regno del
fantastico”) inserite nella vita di tutti i giorni.
Un personaggio finisce all’improvviso in un
luogo magico e sconosciuto, mentre un attimo
prima si trovava nel mondo reale? In queste
storie è importante concentrarsi molto sul personaggio e su quanti pasticci riuscirà a combinare prima di capire come tirarsene fuori.
• Non sempre il protagonista è un essere umano. Potrebbe essere un animale. E allora di
cosa parlerà la storia? Forse di ambiente ed
ecologia? Oppure useremo gli animali come
nelle favole, per raccontare qualcosa della
natura umana? Non è però vietato aggiungere
personaggi con gambe e braccia.
Consiglio prezioso
Quando si scrive una storia, la
magia non può sempre risolvere
tutto. State attenti a non scegliere una soluzione fantastica se
l’incipit è realistico. Le bacchette
e gli incantesimi funzionano solo
quando si trovano
nel posto giusto!
studiate attentamente la traccia.
Poi rileggete l’incipit e provate a cercare
altri indizi utili. Gli incipit contengono molte
informazioni:
- nome, sesso ed età del personaggio
- ambientazione ed epoca
- incidente scatenante che dà il via alla
storia e al conflitto
Leggere tra le righe vi aiuterà a trovare
materiale in più, ma l’importante è avere
chiari questi elementi fondamentali!
Coautori
La traccia e i suggerimenti
(nascosti) dell’autore
Alla fine di ogni incipit troverete alcuni
consigli o domande dell’autore che
dovrebbero facilitarvi il lavoro. Serviranno
per mettervi sulla strada giusta (che però
non è unica... la fantasia segue percorsi
imprevedibili!). Una volta scelto l’incipit,
Quando più persone insieme scrivono
un’unica storia, si chiamano coautori. Ogni
classe che partecipa al concorso Scrittori
di Classe 2 sarà formata quindi da diversi
coautori. Ma come si fa a mettersi d’accordo
su cosa scrivere?
Ecco qualche suggerimento utile che potrete usare come punto di partenza! Anche se
non esiste una risposta unica e ogni gruppo di coautori può lavorare diversamente...
l’importante è trovare un modo per andare
d’accordo!
21
• Potete eleggere uno scrivano, per prima
cosa. Qualcuno in classe che sia più bravo con la penna, che faccia meno errori
di grammatica e sintassi, che abbia uno
stile più vivace o divertente. Sarà lui, o lei,
a mettere per iscritto la storia inventata da
tutti.
• Una volta scelto l’incipit, fate un brain
storming (significa: tempesta di cervelli...
occhio ai fulmini!). È una fase di massima
creatività in cui ognuno può sparare la propria idea su come dovrà essere la storia,
anche la più folle. La fantasia di tutti va
rispettata e ascoltata... non si sa mai! Dalle
idee più bislacche possono uscire soluzioni
originali.
Annotate le idee che funzionano meglio
e alle fine scegliete quelle più interessanti
o più giuste per l’incipit.
• Cominciate a costruire la storia seguendo le idee che avete annotato. Per semplificare, potreste dividere la storia in scene
principali. Se per arrivare dall’inizio alla
fine avete stabilito che devono succedere
(per esempio) cinque cose, ci saranno
cinque scene principali. Cominciate,
ovviamente, dalla prima e proseguite, senza
dimenticare l’effetto di azione e reazione!
• Usate sia i dialoghi che le descrizioni.
Troppi dialoghi rubano spazio, troppe
descrizioni hanno effetto soporifero!
• Rileggete sempre tutto ad alta voce,
così che in classe si possa discutere sulla
trama e sugli altri elementi della storia.
• Quando non siete d’accordo su qualcosa, non litigate ma usate un sistema democratico: le votazioni. La maggioranza vince.
Consiglio riservato
agli insegnanti
Sul sito di Scrittori di Classe 2,
nella sezione materiali, trovate
un articolo scritto apposta per
voi, con alcune proposte
pratiche per gestire il concorso
in classe e con classe.
La cassetta degli attrezzi
Ecco alcune tecniche che si usano quando
si diventa scrittori professionisti. Non tutte
sono facilissime ma sono un ottimo allenamento per migliorare le vostre storie.
1. Lo “show, don’t tell!”
In inglese significa: mostra, non dire.
È un invito a mostrare situazioni ed emozioni
invece di descriverle.
Se scrivete: “Lorella sbraitò per dieci minuti e uscì sbattendo la porta di casa con tale
violenza da far tremare le pareti”, il lettore
riuscirà a capire che Lorella è nervosa o
arrabbiata. Perciò invece di dire che “Paolo
era affamato”, mostratelo mentre “frugava
nel frigorifero in cerca di qualcosa di
commestibile, mentre lo stomaco gli
brontolava come un temporale”.
Invece di scrivere che “Giada era cattiva”,
mostratela mentre “faceva lo sgambetto alle
sue compagne e scarabocchiava i disegni
degli altri quando nessuno la vedeva”.
E così via. Questo è lo “show, don’t tell”.
Quando si mostra una scena, lasciando al lettore lo spazio per capire come
interpretarla.
22
2. I dialoghi
Scrivere i dialoghi è un’impresa difficile.
Da una parte, bisogna fare in modo che
sembrino naturali (cioè credibili, come se
fossero pronunciati da persone in carne e
ossa) ma dall’altra non devono contenere le
banalità e i tempi morti delle conversazioni
vere.
Inoltre, ogni personaggio dovrebbe avere il
suo modo di parlare, di esprimersi e di usare le parole. Nel vostro caso siete facilitati
dal fatto di essere un gruppo di coautori:
forse alcuni di voi potranno dar voce a un
personaggio diverso.
Ma soprattutto, se nella vita reale molti dialoghi servono per comunicazioni di servizio
(“Che vuoi per cena?”, “Sto andando al
mercato”, “Alle cinque ho pianoforte”...), in
narrazione i dialoghi servono soprattutto a:
- farci conoscere meglio i personaggi attraverso le loro stesse parole
- dare qualche indizio in più su situazioni ed
eventi
- mandare avanti la storia
Quindi ogni dialogo deve essere necessario. Non sprecate spazio con le comunica-
zioni di servizio se non sono rilevanti per la
storia. Anche se nella vita vera, per esempio, quando si entra in classe si fa l’appello,
in una storia elencare venticinque nomi con
i dialoghi e far dire a tutti “Presente!” può
non essere utile e diventare anche molto
noioso.
3. La revisione
Ecco il grande segreto degli scrittori più
bravi: dopo aver scritto, RISCRIVERE.
Che significa?
Dopo aver buttato giù la storia, spesso di
getto, la si lascia riposare per qualche giorno. Poi la si rilegge e si fanno delle modifiche per migliorarla. A volte, ahimè, succede
che nel rileggerla si possa anche pensare:
caspita, che schifezza!! Qui è tutto da rifare!
E allora lo scrittore rifà. Scrive daccapo, eliminando tutti i difetti della prima stesura.
La prima stesura, infatti, raramente è quella
definitiva! Perciò armatevi di pazienza e siate spietati con il vostro lavoro, per renderlo
perfetto, o quasi.
Consiglio riservato
agli insegnanti
Sul sito del progetto,
nella sezione materiali, potete
consultare diversi articoli sulle
tecniche di scrittura (dialoghi,
manipolazione del tempo, titoli
e altro), con proposte di attività
da svolgere in classe.
Un pettegolezzo da scrittori
Charles Dickens scriveva le sue storie
a puntate su un giornale (come un’antica telenovela): soltanto dopo queste sono state raccolte in romanzi veri
e propri. In questo modo guadagnava di più, ma i lettori si affezionavano
troppo ai personaggi... perciò quando
Dickens decideva di farne morire uno, veniva sommerso da lettere di protesta e spesso era costretto a resuscitarlo in qualche
modo! Un’enorme revisione della trama!
23
Rispettare le regole
In un concorso è fondamentale rispettare
le regole, che vanno lette con grande
attenzione.
Rispettate la lunghezza massima consentita e non scrivete più del dovuto.
Rispettate l’incipit che avete scelto e trattatelo con amore e precisione.
Cercate di prendere ogni decisione in
modo democratico, così che la storia
rappresenti tutta la classe e non solo alcuni.
Non cercate aiuti esterni da genitori, nonni
o fratelli maggiori!
E in bocca al lupo!
Le immagini
parlano da sole?
Che cos’è un’illustrazione
e a che serve
Perché diciamo “illustrazione” e non “disegno”? Qual è la differenza? Un disegno è
fatto liberamente, seguendo l’umore e la
fantasia del momento. Non c’è limite né di
spazio né di composizione. Invece un’illustrazione ha uno scopo preciso: trasformare in immagine un pezzetto di una storia.
Perciò l’illustratore deve prima leggere
cosa succede, come sono i personaggi, e
poi decidere quale parte illustrare. La sua
opera non finirà appesa al muro, ma in un
libro, o comunque sarà vista da molti. Se
l’illustratore è abile, non si limiterà a disegnare solo ciò che legge, ma aggiungerà
qualcosa di suo, un dettaglio, un modo di
colorare originale, l’espressione di un personaggio.
Illustrare la storia
per il concorso
Per illustrare la storia per il concorso, bisogna prima di tutto... aspettare che la storia
sia finita!
E approfittare del momento di creazione
per aggiungere dettagli che saranno utili a
chi disegnerà le “tavole” (così si chiamano
in gergo tecnico).
Il progetto Scrittori di Classe 2 richiede da 1
a 3 tavole, ciò significa che dovrete scegliere da uno a tre momenti salienti della trama
e rappresentarli, farli diventare immagine.
Quando illustrate, state attenti a non mettere gli elementi più importanti troppo vicini ai bordi, ma centrate bene l’immagine.
Rispettate gli eventi descritti nella storia,
ma sentitevi liberi di aggiungere quello che
la fantasia vi suggerisce. Attenti solo a non
affollare troppo la scena, cercate di creare
delle immagini chiare ed equilibrate.
24
Oppure se vi piace una scena affollata,
assicuratevi che l’attenzione sugli elementi
principali non si perda troppo.
Dopo aver fatto i disegni a matita, si passa
al colore. Potete usare qualsiasi tecnica
conosciate, dalle matite colorate ai pennarelli, dagli acquerelli, al collage, alle tempere. L’importante è dare il vostro tocco
artistico! L’illustratore, infatti, è un artista
che lavora in coppia con l’autore e lo aiuta
a rendere le sue storie ancora più interessanti!
Per Scrittori di Classe 2 abbiamo scelto di
proporvi l’acquerello: a guidare la vostra
fantasia sarà l’artista e illustratore Pietro
Spica, che vi accompagnerà passo dopo
passo alla scoperta di questa bellissima e
affascinante tecnica artistica.
Pietro Spica
Perchè l’acquerello
“L’acquerello è la mia terapia. Trascinare il colore con l’acqua,
sfumare le forme, trasformare le figure in
altre figure, mi fa tornare bambino. All’inizio
usavo altre tecniche (matita, tempera, china),
ma ero prigioniero della paura di sbagliare, di
uscire dai margini, e la mia fantasia era limitata
dai materiali che usavo. Intorno ai vent’anni mi
sono avvicinato all’acquerello e mi sono ritrovato improvvisamente libero dai contorni, dalle
linee di separazione: mi si è aperto un
mondo di colori e possibilità infinite”.
Da bambino passava ore nello
studio dello zio Gianni Dova, osservandolo
dipingere, affascinato dai colori e dal suo modo
di mescolarli e distribuirli con i pennelli sulla tela. Oggi
insegna la tecnica dell’acquerello ad adulti e bambini in
Italia e negli Stati Uniti, dove ha partecipato al programma per
le scuole artistiche del Massachusetts, producendo murales e
altri lavori con i giovani studenti. I suoi quadri sono esposti in
diverse gallerie italiane, spagnole e statunitensi. Il suo primo lavoro è
stato, in collaborazione con Bruno Munari, Coloriamo le nuvole, per la
collana Tantibambini (Einaudi). Ha illustrato La Fabbrica del giornale
(Signorelli), Fiabe Italiane di Italo Calvino, Mattia e il nonno di Roberto
Piumini (Einaudi), Bambini! di Loredana Frescura (Nuove Edizioni
Romane), Il Canta-Storie e Ortografia ( Erickson). Ha girato il mondo compiendo viaggi avventurosi in Afghanistan, India, Nepal,
Colombia, Perù, Equador, Messico, Marocco, Grecia,
Stati Uniti e Spagna, ricevendone suggestioni e ispirazioni per le sue opere. Vive e lavora tra Milano,
la Liguria e l’isola di Minorca.
Pietro Spica
25
Trucchi spichiani
per acquerellatori coraggiosi
Ogni forma porta a un’altra forma...
La tecnica è solo lo strumento che ci permette di dare spazio alla nostra fantasia e
l’acquerello nasconde moltissime sorprese
proprio perché è particolarmente facile trasformare le forme giocando con l’acqua e
i colori. Per iniziare è utile tenere presenti
alcuni trucchi molto semplici che tutti possono mettere in pratica armandosi di un po’
di pazienza e di voglia di sperimentare.
1, 2, 3 • Contorni e dintorni
Il modo più immediato per cominciare un
disegno è tracciandone prima di tutto i
contorni con la matita o con il pennarello,
riempiendoli in secondo momento con l’acquerello.
Quando però ci si sente un po’ più sicuri si
può usare subito il pennello, facendo attenzione ad essere molto precisi e a stendere
la giusta quantità di colore mista alla giusta
parte di acqua. Quest’ultima è la tecnica
più immediata e infatti io stesso all’inizio
preferivo dividere il disegno in due fasi: i
contorni e poi il colore...
4 • L’errore non esiste!!!
Con l’acquerello non bisogna mai preoccuparsi troppo di sbagliare: infatti anche una
sbavatura imprevista fuori dai contorni può
essere trasformata perfino in qualcosa che
rende il disegno più bello, basta seguire la
propria fantasia!
5 • Sfumatura senza paura!
Se il pennello è una spada, lo scudo è la
carta assorbente! Infatti un ottimo accorgimento è quello di utilizzarla per tamponare
il colore: daremo così senso di profondità
e spessore a tutti gli oggetti. Io dipingo
sempre alternando pennellate e “asciugature”, finché non ottengo la sfumatura che
mi piace.
26
6 • Annacqua l’acqua!
Il trucco più importante di tutti è trascinare
il colore con l’acqua, in modo da intingere
il pennello nel colore una volta sola, applicarlo con decisione lungo il contorno della
forma e poi usare l’acqua per diluirlo sul
foglio e portarlo, sfumandolo delicatamente, verso il centro del disegno. In questo
modo avremo un effetto omogeneo e tridimensionale, senza che si notino i tratti,
come invece succede con i pennarelli. Per
questo il movimento del pennello è sempre
leggero e continuo... come una carezza sul
pelo morbido di un gatto!
7 • Due pennelli
Serve un pennello grande, tanta acqua e
poco colore per le forme grandi...
Ma un pennello piccolo, poca acqua e tanto colore per le forme più piccole...
8 • La pazienza dell’asciutto...
Quando vogliamo sovrapporre una forma
ad una già dipinta dobbiamo aspettare che
si asciughi. Inoltre è meglio rendere più
chiari i colori che rimarranno sullo sfondo,
in modo da poter far risaltare meglio i dettagli dei disegni più piccoli che si faranno
dopo.
9 • Colori e fogli
Su fogli ruvidi e spessi, per assorbire bene
l’acqua, sono sufficienti tre colori per fare
tutti gli altri: rosso, giallo e blu! Per creare
l’arancione, mischieremo il rosso e il giallo;
per il verde servono il blu e il giallo e per il
viola, il rosso e il blu.
10 • Lettere e nomi
Utilizzando le lettere dell’alfabeto si possono comporre veri e propri disegni di grande fantasia. Anche in questo caso la suddivisione dei colori in ciascuna lettera può
coprire eventuali errori.
Grazie a questi piccoli suggerimenti trasformare la fantasia in immagini sarà un gioco
divertente e avventuroso per viaggiare lontano pur restando entro i confini di un foglio.
Attività di classe
Adesso tocca a voi, provate a scrivere il vostro nome utilizzando lo stile e i colori
delle “lettere spichiane”: prendete spunto dalle illustrazioni che trovate in queste
pagine, ma ricordatevi che ogni lettera può diventare qualcosa di nuovo e unico,
basta usare la fantasia!
27
Come valutare le storie delle altre classi
Scrittori di Classe 2 è un concorso unico
perché, al contrario di quanto avviene
solitamente, i primi giudici siete voi ragazzi!
Come sa bene chi ha già partecipato lo
scorso anno, tocca a voi studenti valutare
i racconti dei vostri compagni di tutta Italia: proverete il brivido di dare un voto, ma
attenzione... vi si richiede di essere onesti
e rigorosi. Valutate quindi con la massima
serietà, proprio come vi piacerebbe che gli
altri valutassero la vostra storia!
Ma proprio perché valutare un testo non è
semplice, abbiamo pensato di darvi un aiuto. Sarete guidati da una serie di domande
e sul sito troverete anche i criteri per assegnare i voti a ogni parametro.
Dovrete per esempio verificare, dopo averlo letto con attenzione, in che misura il racconto dei vostri compagni rispetti il tema,
l’incipit e la traccia scelti. Vi toccherà stabilire se i personaggi sono ben costruiti,
se il lessico (le parole utilizzate) è ampio,
originale, con termini precisi e verbi forti.
Avrete il compito di ragionare sulla trama,
sul titolo, sul finale. Vi dovrete chiedere se
la storia che avete letto contiene un messaggio, un’idea da trasmettere e se le illustrazioni sono fantasiose, se il loro tratto
e le linee sono originali e se i colori scelti
appaiono vivaci, ben accostati e se creano
armonia fra di loro.
Anche la valutazione, come la stesura del
vostro racconto, deve però essere un’operazione democratica e cercare di rispecchiare le idee della maggior parte dei compagni della vostra classe.
Ma come fare concretamente? Discutendo
insieme, portando argomentazioni solide in
favore della vostra valutazione come farebbe un avvocato nel corso di un processo,
e infine votando. Ricordatevi che le prove
e gli indizi si trovano nel testo stesso. Per
ogni criterio da valutare, alla fine si può anche votare per alzata di mano. Il voto che
ottiene il maggior numero di consensi sarà
quello inserito nel modulo: chi vota per l’8?
Chi per un bel 9? Chi invece per un 4 da
superbocciatura?
Per riuscire a valutare meglio i racconti delle altre classi e per capire se avete fatto un
buon lavoro con il vostro, vi consigliamo di
utilizzare i criteri e le domande prima di tutto sul vostro racconto. Si tratterà dunque di
autovalutarvi, anche usando uno strumento
pratico che troverete sul sito, nella sezione
materiali: la checklist per l’autovalutazione.
28
L’autovalutazione non è fine a se stessa,
ma vi può servire per migliorare la
vostra storia. Se ad esempio noterete
che il vostro titolo non è efficace o adatto
alla storia, avete ancora la possibilità di
cambiarlo prima di inviare il vostro
racconto, per arrivare alla storia perfetta,
quella che ha più possibilità di ottenere i
voti migliori e dunque di finire sulla
scrivania di uno degli otto scrittori! Forza,
cosa aspettate? È ora di far rombare le
penne, o le tastiere dei computer!
Consiglio riservato
agli insegnanti
Sul sito del progetto, nella
sezione materiali, potete
trovare un articolo intero in
cui si propongono attività
specifiche sull’autovalutazione (allegata la checklist
stampabile).
Manuela Salvi
Amo le sfide impossibili, per questo ho deciso di diventare una
scrittrice: sembrava un sogno irrealizzabile! Invece eccomi qua
a pubblicare libri per ragazzi, a fare traduzioni, a lavorare come
copyeditor e a insegnare scrittura creativa in giro per l’Italia. Inventare storie per me è un modo divertente di mettere il naso nelle
vite altrui e mi piacciono i personaggi che sanno sfidare le regole
e combattere le ingiustizie. Nella vita ho un marito che chiamo
Cicciolò, uno scooter, milioni di libri e una valigia sempre pronta...
non si sa mai quando è ora di partire per una nuova avventura! Tra
i miei libri pubblicati sono molto affezionata al mio primo albo, Nei
panni di Zaff, la storia di un bambino che vuole fare la principessa
ma tutti gli dicono che non può...
Jenny Poletti Riz
Internet dipendente, lettrice vorace e onnivora (in fatto di libri) ma
vegetariana (in tutto il resto). Insegnante di lettere per scelta. Appassionata, entusiasta. Fondatrice di una web agency. Innamorata del proprio marito, del proprio figlio e della vita.
Adoro insegnare e imparare a insegnare sempre meglio; mi piace
usare le tecnologie in classe, ma soprattutto farei qualsiasi cosa
per veder scintillare gli occhi dei miei studenti e per farli appassionare alla lettura e alla scrittura.
Un forte desiderio di condivisione mi ha portato a diventare formatrice, in particolare sulle TIC nella didattica, ma anche sul Writing e Reading Workshop (Laboratorio di scrittura e lettura) che
ho introdotto per prima in Italia e sperimentato in classe a partire
dal 2008. Se volete conoscermi meglio potete visitare il mio blog
wwww.scuolaumentata.it.
Scrittori di Classe 2 è un progetto realizzato da Eu.promotions per
Con la collaborazione di: Manuela Salvi, Jenny Poletti Riz e Pietro Spica
Coordinamento editoriale a cura di: Manuela Salvi
Vi ricordiamo le scadenze principali del progetto Scrittori di Classe
ISCRIZIONE DELLE CLASSI
DAL 1 SETTEMBRE AL 16 NOVEMBRE 2015
TERMINE ULTIMO PER CARICARE IL RACCONTO E LE ILLUSTRAZIONI
ENTRO E NON OLTRE IL 16 NOVEMBRE 2015
TERMINE ULTIMO PER VALUTARE I RACCONTI DELLE ALTRE CLASSI
ENTRO E NON OLTRE IL 30 NOVEMBRE 2015
Accedi all’area riservata della tua classe, registrandoti su www.insiemeperlascuola.it
LA PASSWORD PER LA REGISTRAZIONE È STATA INVIATA
ALLA MAIL ISTITUZIONALE DELLA TUA SCUOLA
Scarica dal sito, nella sezione materiali, la guida in formato A4 per tutta la classe!
Per maggiori informazioni scrivi a [email protected]
seguici su Facebook
Scarica

Guida didattica e Manuale operativo