10 SPOTLIGHT c INTERVISTA una chiacchierata con LUCA BLENGINO PARTE II di Stefano Perullo Alcuni giorni fa, quando ci siamo sentiti per concordare questa chiacchierata, mi hai detto che eri in partenza per Angouleme. Dopo i fatti tremendi di Charlie Hebdo che aria si respirava nella capitale europea del fumetto? Edizione un po’ strana, da questo punto di vista. Un certo senso di rivalsa, l’ho potuto sentire nell’aria. Poi al di là dei noti fatti parigini, questa è stata anche l’edizione della grande manifestazione degli autori, organizzati in un sindacato solidissimo e agguerrito. Si ha sfilato il sabato, per protestare contro un disegno di legge che dal 2016 vorrebbe imporre agli autori free-lance un contributo pensione fisso dell’8% - cosa che rischierebbe di mandare rovinare non pochi professionisti del settore e schiantare l’intero sistema. Ma tutto questo non è riuscito a guastare quella che è, prima di tutto, una grande festa per tutti. I servizi di sicurezza erano efficacissimi ma discretissimi. E l’organizzazione impeccabile come sempre. Ogni visitatore all’ingresso nelle strutture veniva passato al metal detector e le eventuali borse venivano perquisite, e tutto questo senza creare code eccessive o disagi… Passiamo da un festival all’altro. Durante la scorsa edizione di Lucca Comics and Games è stato presentato L’astrolabio di Ghiaccio. Come introdurresti questa tua opera ai nostri lettori? L’Astrolabio di Ghiaccio è la raccolta di un dittico di volumi che sono usciti per Delcourt tra il 2011 e il 2014. Le idee alla base erano due: mettere in scena una storia di caccia al tesoro e di fuga / evasione, e al tempo stesso raccontare un episodio molto poco noto oltralpe, e potentissimo, come il Sacco di Roma del 1527 – molto più noto da noi, anche grazie alla magnifica versione a fumetti raccontata da Wood e Gomez in Dago. L’Astrolabio è stato un lavoro molto lungo, che mi ha dato il privilegio di accompagnare al suo esordio il talentuosissimo Antonio Palma. Sono molto contento del risultato finale, e spero che possa intrigare anche i lettori italiani… Per molti anni il fumetto francese ha faticato moltissimo per imporsi all’attenzione dei lettori italiani, e solo di recente, anche grazie all’adozione di formati e soluzioni editoriali, molto diversi da quelli originali, diverse case editrici italiane sembrano averne scoperto il valore e le potenzialità. Secondo te a cosa è dovuta questa difficoltà? Come ho detto non sono un espertone della situazione italiana… Ma provo ad azzardare. Per anni pubblicare BD in italiano è stato considerato un rischio. Proporre il cartonato era da pazzi, e probabilmente per molto tempo nessuno ha pensato di provare a cambiare il formato e diminuire il prezzo. Per l’importazione in Italia per decenni si è andato In tutti questi anni ho sempre cercato attività di scrittura parallele sul sicuro con il comic o il manga. Credo che negli ultimi anni, forse anche grazie ai numerosi Italiani che man mano, nel frattempo, si sono affermati in Francia, aumentando collegamenti, contatti, gli editori abbiano scoperto quasi tre decenni di lavori meravigliosi, che erano lì, ad aspettare solo qualcuno che li portasse anche al pubblico italiano… Prima, nel presentarti, ho detto che sei uno scrittore a 360°. Autore non solo di fumetti, ma anche di libri per ragazzi, di sceneggiature per cartoni animati e manuali per aspiranti scrittori. Come ci si approccia, metodologicamente, a ognuna di queste differenti tipologie di scrittura? Bellissima domanda, ma penso che per rispondere in modo preciso ci vorrebbe, appunto, un altro piccolo saggio. Ecco, una cosa posso dirla. La cosa importante per me è divertirsi. E per quanto mi riguarda, divertirsi vuol dire cambiare. Io tirerei scemo se dovessi scrivere solo fumetti. Mi annoierei a morte. E così, in tutti questi anni ho sempre cercato attività di scrittura parallele, che mi permettessero di sperimentare, scoprire nuovi approcci, imparare qualcosa di nuovo… ho fatto i cartoni animati, ho scritto per il teatro, la saggistica… e dal 2009 mi è scoppiata tra le mani una carriera parallela di autore di romanzi per ragazzi. Ora ho poco tempo, ma in futuro mi piacerebbe scrivere un videogioco, un libretto d’opera, un radiodramma… mi piacerebbe arrivare alla fine della mia carriera e poter dire di aver scritto un po’ di tutto. Su cosa stai lavorando attualmente? Hai un progetto, concepito per il mercato italiano, che ti piacerebbe veder prodotto? A oggi, sul fronte fumetto, sto lavorando su due nuovi progetti BD che usciranno nel 2015: un giallo / commedia nera rinascimentale ambientato a Ferrara nel 1512, e una serie di fantascienza, un omaggio molto particolare ai robottoni dell’animazione giapponese. Poi sto mettendo in piedi tre nuove serie su cui inizierò a lavorare nei prossimi mesi. Poi sì, c’è un progetto concepito per il mercato italiano che mi piacerebbe vedere prodotto… E lo sarà! Con un po’ di fortuna uscirà per Lucca 2015. Sto buttando fuori il peggio di me e mi sto divertendo un mondo. E posso anche dirvi che si tratta di una roba che, a livello di struttura narrativa, non si è mai vista prima sul mercato italiano…