e t n e m a s r dive u t i l i ò le mani nell’ acqua cosia 2 m oci piccolo quaderno di documentazione Le mani nell’acqua Acquadueò Diversamente utili Cosiamoci piccolo quaderno di documentazione dei percorsi di Educazione Ambientale su acqua e rifiuti - primavera 2004 libretto + CD Coordinamento di redazione Veronica Gugnali - Anima Mundi Progetto e realizzazione grafica Silvia Carraro - Anima Mundi Testi Veronica Gugnali - Chiara Uslenghi - Gabriele Via per Anima Mundi Disegni bambini delle scuole che hanno aderito al progetto Fotografie Giacomo De Paoli - Veronica Gugnali - Chiara Uslenghi - Gabriele Via per Anima Mundi Registrazioni e rielaborazioni musicali Giacomo De Paoli per Anima Mundi Stampato da Scriba - Forlì, in 130 copie nel Settembre 2004 su carta ecologica Fedrigoni Freelife Vellum White ISBN 88-86627-19-X H Questo piccolo quaderno vuole raccontare le esperienze del progetto di Educazione Ambientale che Hera Rimini s.r.l. ha intrapreso con le scuole materne ed elementari presenti nel territorio della Provincia di Rimini. È un’impronta leggera, fatta di piccoli e millimetrici segni e disegni, parole ed emozioni dei bambini era incontrati nel corso del progetto. L’Educazione Ambientale vuole camminare così, con lievi e dolci passi verso quei cambiamenti che conducono ad un vivere consapevole e sostenibile ad un mondo dove la qualità reale della vita sostiene, equamente, il percorso di ognuno. I temi del risparmio idrico e della raccolta differenziata occupano da anni uno spazio significativo nella valigia dell’Educazione Ambientale perché indissolubilmente legati agli stili di vita, ai nostri comportamenti quotidiani che globalmente e localmente influenzano l’equilibrio ecologico del Pianeta. Stili di vita che per molti uomini e donne si misurano nel saper coniugare gli aspetti economico-finanziari con la ricerca di una migliore qualità della vita e dell’ambiente. È un compito ormai inderogabile, che ha il sapore della sfida per chi, come il gruppo Hera, intende misurarsi con uno stile di gestione dei servizi che viene da lontano e che porta con sé un modo di essere presente sul territorio tipico delle realtà più attente alle ricadute sociali e ambientali. È con questo spirito di servizio al territorio che Hera continua ad essere presente fattivamente anche nel mondo della scuola, con crescente attenzione, consapevolezza e competenza e con l’obiettivo di rendere le scuole protagoniste dei processi di cittadinanza attiva che ci accompagneranno verso un futuro migliore. Ci auguriamo che questa documentazione possa render conto dell’intenso lavoro svolto con entusiasmo, impegno e pazienza dagli insegnanti, dai bambini, dagli educatori del Centro di Educazione Ambientale Anima Mundi e da tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo alla realizzazione del progetto. Nell’impossibilità di elencare tutti i nominativi delle persone a diverso livello coinvolte, cogliamo l’occasione di questa presentazione per esprimere comunque sentitamente a tutti il nostro più vivo e sincero ringraziamento per il lavoro svolto e i nostri complimenti per la qualità del lavoro espressa in modo così vivace, originale, creativo e responsabile. Mario Masi Presidente Hera Rimini s.r.l ilprogetto Se dovessimo riassumere in due parole i percorsi di educazione ambientale qui documentati potremmo dire: lungo il sentiero della sostenibilità. Ma cosa significa oggi sostenibilità? Partiamo da una definizione, quella di sviluppo sostenibile: “Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che risponde ai bisogni del presente, senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni” (commissione Brundtland, ONU 1987) La sostenibilità è quindi profondamente intrecciata con i nostri bisogni. Essa auspica un cambiamento, una trasformazione delle idee, della mentalità, della concezione del mondo, del paradigma che sta dietro al nostro modo di vita. Tuttavia il primo passo da compiere è quello della concretezza, del toccare con mano, del valore dell’esperienza, ed è un passo che ci aiuta fin da subito a riflettere e a ripensare il nostro rapporto con le risorse, con ciò che utilizziamo quotidianamente. Ecco quindi la scelta di lavorare su due temi, quello dell’acqua e quello dei rifiuti, che sono al tempo stesso metafora della nostra società “decadente”, ma anche del cambiamento e della flessibilità necessari per affrontare la sfida della complessità. Il rifiuto come scarto, come superfluo ma anche come materia da trasformare, assemblare e reinventare. L’acqua che inonda, che travolge, che distrugge. L’acqua che nel suo agire si adatta e si sottomette al resto, che ha pazienza, che rende puro e liscio, che è vita. Al centro del progetto quindi la relazione con le risorse in rapporto ai bisogni con un’attenzione particolare al concetto di limite visto con lo sguardo della sobrietà felice. Il progetto si è articolato in quattro percorsi pensati come linee guida generali: v Le mani nell’acqua - Percorso per le scuole materne alla scoperta della risorsa acqua. v Acquadueò - Percorso per le scuole elementari alla scoperta della risorsa acqua. v Cosiamoci - Percorso per le scuole materne sulla riduzione e sulla raccolta differenziata dei rifiuti. v Diversamente utili - Percorso per le scuole elementari sulla riduzione e sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Per i percorsi sull’acqua i macroobiettivi si sono diretti verso un: v Aumento della percezione del valore, biologico e culturale, della risorsa acqua. v Aumento del senso di responsabilità circa atteggiamenti e stili di vita che possano basarsi su consumi idrici procapite decrescenti. v Coinvolgimento dell’Istituto scolastico e delle famiglie nel percorso di sensibilizzazione. Per i percorsi sui rifiuti i macroobiettivi si sono diretti verso un: v Aumento delle conoscenze legate al ciclo di vita degli oggetti di uso quotidiano e non v Aumento del senso di responsabilità circa atteggiamenti e stili di vita che possano basarsi su una riduzione dell’usa-e-getta e su scelte attive di riutilizzo e riciclaggio v Aumento della creatività e della capacità di autoprodurre giocattoli ed oggetti di uso comune v Coinvolgimento dell’Istituto scolastico e delle famiglie nel percorso di sensibilizzazione Gli obiettivi e i contenuti specifici di ogni singolo percorso sono stati individuati e costruiti attraverso una progettazione diretta con gli insegnanti che tenesse in considerazione i bisogni, le esigenze delle classi e delle sezioni coinvolte al fine di consentire una sinergia e una buona integrazione della loro programmazione con il progetto proposto. ò acqua2 le mani nell’ “Se t’avviene di trattar delle acque consulta prima l’esperienza, e poi la ragione” Leonardo da Vinci L’acqua è elemento fondante e primordiale della vita sulla Terra. A pensarci bene tutto ciò che facciamo è collegato con l’acqua. Da lei dipendono quasi tutte le nostre azioni. Ci formiamo e nasciamo dall’acqua, il nostro corpo è costituito per il 65% di acqua, e tutte le forme di vita dipendono da lei. Per questo è necessario preservarne la sua integrità dato che la qualità della nostra vita è direttamente connessa alla qualità della nostra acqua. L’acqua è movimento e coinvolge in modo globale la nostra sensorialità: occhi, orecchie, bocca, pelle. Conoscete la favola delle due goccioline d’acqua? Sabrina e Giannino erano due goccioline d’acqua nate da poco che abitavano nei pressi della foce di un fiume. Fino a quel momento la loro vita era trascorsa fra bagni, giochi in acqua e corse fra le onde e non si immaginavano certo che, da lì a poco, le loro giornate sarebbero cambiate… Una bella mattina di sole, infatti, i genitori delle due goccioline annunciarono che era giunto il momento di partire per il loro primo viaggio. Gocciolina Sabrina, che era tra i due la più curiosa, accolse la notizia con gran entusiasmo. A lei piacevano le novità e non vedeva l’ora di incontrare nuovi amici e conoscere nuovi luoghi. Gocciolino Giannino, invece, aveva una natura un po’ paurosa e abitudinaria e la notizia lo scoraggiò non poco: “Ma, ma, ma vuoi dire che dobbiamo lasciare la nostra casetta? Io sono molto affezionato al nostro mare e al nostro fiume.. E poi ho una gran paura di volare”. “Dai Giannino, sei sempre il solito guastafeste! Ma non staremo via mica tutta la vita!! È un viaggio, vedrai che quando ritorneremo avrai un sacco di cose da raccontare ai nostri amici pesci!”. E così dopo i consueti consigli di mamma e papà i due partirono... Fu molto facile imparare a volare perché il sole caldo dell’estate le fece volare nel cielo in un batter d’occhio e le fece diventare leggere leggere talmente leggere fino a diventare vapore.. “Uh!!! Come sono leggera, sto volandoooooo! Non mi sento più la testa!! E dov’è finita la mia pancia???”. Così volando arrivarono su di una nuvola bianca e soffice e da lassù si gustarono una splendida vista sulla terra. Mentre se ne stavano lì a godersi il panorama, arrivò un forte vento che spinse la nuvola sopra la cima di un’alta montagna in mezzo ad altre nuvole sue amiche e cugine, alcune grigie, altre nere. Gocciolina Sabrina e gocciolino Giannino non si erano mai divertiti tanto: passavano da una nuvola all’altra, giravano e trotterellavano lasciandosi trasportare dal vento. Ridevano, cantavano, sembrava un sogno... Ma ad un certo punto quelle nuvole cominciarono ad oscurare il cielo e scese un gran freddo e non si sentivano più i caldi raggi del sole. Man mano che il freddo si faceva più intenso Sabrina e Giannino cominciarono a diventare sempre più pesanti, pesanti, talmente pesanti che la nuvola non riuscì più a trattenerle e due si ritrovarono a rotolare verso la terra. “Aiutooooo!!!! Stiamo precipitando!!!!!” gridava il povero Giannino. “Lasciati andareeeeee!!!!” rispondeva ridendo Sabrina. Giannino era atterrato su una grossa foglia di un vecchio albero frondoso e pensava tra sé: “E adesso? Dove sono finito? Meglio chiudere gli occhi e aspettare l’arrivo di Sabrina”. Sabrina nel frattempo continuava a precipitare, era caduta dentro alla fessura di una pietra e stava rotolando giù giù sempre più giù in mezzo alle rocce nelle profondità della terra. “Ehi! Ma dove sono finita?? E perché non si vede niente? Chi ha rubato il sole?” pensò Sabrina percorsa per la prima volta da un brivido di paura… Intanto la pioggia e tante altre goccioline continuavano a cadere, il livello dell’acqua nel buco nero continuava a salire e uno spiraglio di luce faceva capolino.. In un momento Sabrina si sentì scaraventata in superficie dalla forza dell’acqua: era la sorgente di un limpido ruscello!! “Uh! Come mi sento fresca e pulita!!... Ma lassù c’è Giannino!, Ehi! Giannino, Iuhuhuhuhuh!!! Sono qua nel ruscello, salta dai!”. Giannino non se lo fece ripetere una seconda volta e si unì con un gran sorriso a Sabrina. Ritrovatisi, i due proseguirono nel loro viaggio saltando e rotolando tra una cascatella e l’altra. Ad una plom!! sblup! pluf!! sosta per riprendere fiato dal tanto giocare conobbero un animale dal lungo muso e dalla coda pelosa: era un cavallo con una gran sete. bruu!! Sabrina capì subito che se non avessero reagito prontamente si sarebbero ritrovate ben presto nella pancia dell’animale e senza aspettare un minuto di più esordì: “Buongiorno Signor Cavallo! La vedo molto assetato oggi e a ragione, visto che fa un gran caldo, ma la prego di aspettare l’arrivo dell’acqua piovana che è molto ricca di sali minerali e porta una gran energia! Se accetta, io e il mio compagno di viaggio Gocciolino Giannino le faremo un bel servigio! Una bella pulizia a quel suo pelo impolverato!!!” Il cavallo non ci pensò due volte, da tempo non riceveva le cure del suo stalliere e si lasciò cullare dal massaggio delle due goccioline, si specchiò e si rimirò pulito nell’acqua del ruscello. Sabrina e Giannino lo salutarono e ripresero la via dell’acqua. Dopo tanto peregrinare il ruscello dapprima diventò un torrente e in seguito un fiume fino a che Sabrina scorse una riga all’orizzonte: “Giannino!!! Il mare, il mare. Siamo a casa! Senti l’odore e il sapore salmastro e che brezza tra le onde!!” Si, erano a casa. Che meraviglia nuotare in quella distesa infinita! E che gioia nel ritrovare gli amici pesci! Finiti i tanti festeggiamenti Giannino e Sabrina si fermarono a riposare un poco lungo la riva della spiaggia, ma ecco che il sole, tutto sorridente, col suo calore, ancora le scaldò e il loro viaggio infinito nuovamente ricominciò!! Acqua e suoni Quanti suoni si nascondono dentro ad una gocciolina d’acqua? L’acqua è antica e piena di segreti e sorprese. Come l’acqua, la musica è universale. Metafora l’una dell’altra, acqua e musica sono linguaggi fluidi, flessibili e adattabili. Con vari strumenti e materiali possiamo riprodurre il viaggio sonoro dell’acqua, evocare i suoni della natura ma anche inventare nuove sonorità. Se versiamo diverse quantità d’acqua in alcuni bicchieri o bottigliette di vetro possiamo improvvisare un concerto a tavola!! Bolle e bollicine soffiate con una cannuccia su una forchetta creano i canti dei nostri amici alati! Anche strumenti più “tradizionali” se messi in relazione con l’acqua inventano nuove sinfonie!!! Puoi farlo con il triangolo, con i piatti, con le campane, ma anche con conchiglie, zucche e.. con quasi tutto quello che ti viene in mente!! Acqua e colori Come faremmo a mescolare i colori senz’acqua? Grazie alle sue proprietà di solubilità, l’acqua ci permette di creare infinite gradazioni di colore e di esprimere il nostro estro artistico!!! E tantissime sono le tecniche pittoriche che utilizzano l’acqua. Con un piccolo esperimento possiamo renderci conto di questo legame fra acqua e colori. Ingredienti: v acqua v sole v spruzzino (per intenderci quello che le mamme usano per le piante) Con il sole alle spalle nebulizzare l’acqua contenuta nello spruzzino. Un magnifico arcobaleno apparirà davanti a te… Dopo averne osservato bene i colori proviamo a rappresentarlo con le tempere, con i pastelli o con i colori alimentari. Acqua è vita Prendiamoci un po’ di tempo per ascoltare e sentire la sete e immaginiamo di trovarci in un mondo senz’acqua. Quale paesaggio comparirebbe davanti a noi? Come diventerebbe la terra? E la nostra città? E la nostra scuola? Tutto ciò che ci circonda ci parla direttamente o indirettamente di acqua. La relazione fra vita e acqua è un legame viscerale, ancestrale e fondante. Quando abbiamo sete possiamo sperimentare direttamente sulla nostra pelle quale valore possono avere poche gocce d’acqua e diventare per noi la cosa più importante… Ma allora a quante cose serve l’acqua? Con l’acqua io... E l’acqua può anche... pesco gioco mi disseto mi lavo nuoto dipingo produco energia irrigo mi specchio spengo il fuoco faccio esperimenti mi rilasso penso navigo pulisco cucino cresco e vivo trasporto merci mi mantengo in forma e in salute v rendo sano il mio corpo v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v v trascinare via straripare far naufragare annoiare allagare affogare inondare spaventarmi e mettermi in pericolo prosciugarsi e creare siccità far prendere la scossa far nascere dei poeti creare diamanti di rugiada Se fossi un animale che vive nell’acqua sarei... I mari, i fiumi, gli oceani oltre a rappresentare la nostra risorsa d’acqua costituiscono lo spazio vitale di moltissime forme di vita. Tantissimi sono gli animali (e le piante) che hanno un legame preferenziale con l’acqua e che adattandosi ad essa nei modi più differenti costituiscono il patrimonio della biodiversità. La biodiversità presente negli ecosistemi ci rammenta anche la nostra preziosa diversità. La goccia più preziosa Racconto tradizionale africano C’era una volta una nuvola. Avanzava lentamente: era piccola, poco più grande di un batuffolo di cotone. All’interno c’erano tre gocce di pioggia che stavano aspettando il momento giusto per buttarsi giù. La prima a farsi scivolare dalla nuvola fu una gocciolona grande e grossa. Vide uno scoglio e decise di andare ad abbronzarsi al sole. Fatto sta che, poco dopo, cominciò a sudare e all’improvviso scomparve. Di lei non restò più nulla, nemmeno il segno sulla roccia. La seconda vedendo l’oceano, pensò: “Qui non mancherà la compagnia!” e si lasciò cadere. Per qualche tempo passò le sue giornate ridendo, scherzando, ballando insieme alle compagne. Ma un giorno un’onda l’afferrò con decisione e la mandò a ruzzolare sulla spiaggia. La spiaggia assorbì la goccia e di lei non restò più nulla, nemmeno un’impronta. Sulla nuvola, intanto, l’ultima goccia, la più piccola e timida, aspettava il momento opportuno per scendere sulla terra. Aveva deciso: “Mi spingerò più a Nord, il vento mi trasformerà in fiocco di neve e farò felici i bambini”. All’improvviso, in un campo arso dal sole, vide una pianticella quasi appassita. Questo la rattristò e la commosse. E così decise: si lasciò scivolare dalla nuvoletta e cadde sulla piantina. La piantina si ridestò dicendo: “Che fresca carezza! Chi sei?” “Sono una piccola goccia e sono scesa per aiutarti” rispose, poi scomparve nel terreno, fino alle radici. Subito un fremito percorse tutta la pianticella ed un fiorellino sbocciò, profumando l’aria. Non me ne lavo le mani! Facciamo una prima indagine sui nostri consumi di acqua partendo da una semplice azione quotidiana: . Lo sai che se chiudi il rubinetto mentre ti insaponi consumi circa 1/3 dell’acqua che lasciandolo aperto? Lo puoi sperimentare raccogliendo l’acqua consumata in due differenti secchi e ti accorgerai della differenza!! Prova a farlo anche mentre ti lavi i denti o fai la doccia, il risultato è assicurato! La presenza dell’acqua sulla Terra dipende anche da noi e un’attenzione ai nostri consumi, oltre a contribuire alla sua salvaguardia, ci fa risparmiare anche nella bolletta!! lavarsi le mani utili i c o m Cosia Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori Fabrizio De Andrè Prove di fantasia Esploriamo il nostro immaginario e le nostre rappresentazioni della parola “rifiuto”: v v v v v v Un rifiuto fa schifo! È qualcosa che non serve più Puzza!!! È qualcosa che non ti interessa Non ti va più bene! Non lo vuoi più, è per questo che lo butti! Tutte cose verissime. Ma fermiamoci per un momento ad esaminare più da vicino un rifiuto un po’ particolare: un contenitore di cartone. “Secondo voi, che cosa conteneva? E soprattutto, guardandolo, cosa vi sembra?”. L’imballaggio passa di mano in mano. I bambini lo osservano. A nessuno viene in mente nulla finché qualcuno esclama: “Qui ci sono delle panchine!”. Al nuovo punto di osservazione seguono altri sguardi: v A me sembra un castello! v Potrebbe essere un ospedale con questa specie di croce sul tetto! v Qui ci sono dei passaggi segreti! Poi un’immagine che tutti condividiamo: un meraviglioso paesaggio arabo, con case di fango e terra; con cupole e finestre squadrate. Sembra appena uscito dalla bocca di Sherazade o da uno dei quattro vangeli! Ma cosa è veramente quell’involucro? Che tipo di funzione ha, aveva? Nessuno ci ha ancora pensato. Sveliamo il mistero: “È l’imballaggio di un phon! Qualcosa che sarebbe stato buttato via, se non ci fossimo soffermati a guardarlo da altre angolazioni e punti di vista. Non trovate che sia qualcosa di estremamente bello? Eppure sarebbe a tutti gli effetti un rifiuto, anche se ora come ora l’abbiamo trasformato in qualcosa d’altro. Qualcosa che per noi ha un altro valore”. La scala della biodegradabilità …Così da uno sgabuzzino ho preso una vecchia scala di legno e l’ho messa in piedi aperta sulla cattedra. E su quella scala abbiamo disposto le materie in ordine alla loro biodegradabilità… A volte gli oggetti possono rivelare le più svariate possibilità e aiutarci ad inventare nuovi modi di visualizzazione dei concetti per farli entrare concretamente dentro lo spazio vissuto. Già un disegno, che pure si svolge sul piano, entra immediatamente nella coscienza come nessuna terzina di Dante saprà fare se non a costo di studio, ripetizione, analisi, comparazione, vocazione. Figurarsi un corpo vero e proprio, o un corpo noto alla quotidianità del luogo, tradotto per l’occasione in simbolo di altre significazioni. Chissà se da quella mattina di maggio quella scala non sia diventata qualcosa di più che una triste scala di sgabuzzino? In fondo io, biondo e gagliardo, ero solo di passaggio per poche leggere o leggendarie ore, ma la scala vegliava anche di notte quei luoghi, da prima che quei bambini facessero il loro ingresso nel mondo della scuola… (Dal diario di un educatore in cammino) Da rifiuto a materia Una volta compreso che il rifiuto consiste in una forma di pregiudizio legato ad una serie di comportamenti seriali legati a qualche forma di consumo, ecco che il vasto orizzonte della raccolta differenziata della materia si è aperto alle nostre coscienze. Una delle caratteristiche più evidenti e repellenti del rifiuto, nella collezione di esperienze emerse, è il fatto che . Bene, ad un esame minimamente approfondito della questione, riflettendo appunto sulle esperienze, abbiamo potuto vedere che la puzza è il risultato del processo di decomposizione inesorabile e sollecita della sostanza organica. La sostanza organica occuperà poi una intera giornata di lavoro, ma qui la vediamo nel suo prendere parte come rifiuto. Non si tratta solo dell’avanzo dei cibi. Cioè del piatto di purea non finito o delle foglie del cavolo mondate o delle bucce di patata. Possiamo scoprire una grande quantità di sostanza organica ancora attaccata agli imballaggi che vengono buttati. Le scatolette di tonno con il loro olio residuo con cascami di tonno; il cartone del latte con quelle sbrodolature; il bicchierino dello yogurt; eccetera. Ecco che da questa analisi assai semplice abbiamo pensato puzza il rifiuto all’importanza di lavare gli imballaggi per conferire materie pulite. Poiché correggendo il nostro punto di vista maleducato dal consumismo, potremo facilmente comprendere che si tratta di materie; ed anche materie di valore, materie e oggetti prodotti in quelle materie, che noi non saremmo mai riusciti a produrre da soli. Una semplice bottiglia di PET in cui si tiene il tè per la merenda è in realtà un progetto che ha richiesto almeno un ingegnere, il lavoro di tanti lavoratori: dall’estrazione delle materie prime fino all’acquisto del prodotto tè che risponde al mio bisogno di dissetarmi piacevolmente. Forse quella bottiglia non la userò più e la conferirò per la raccolta differenziata. Occorre però che io sia consapevole di conferire la materia PET e che lo faccia al meglio: i rifiuti non saranno puzzolenti, il processo di riciclaggio avrà meno sprechi, ed io aumenterò sostanzialmente la mia consapevolezza, il mio coinvolgimento da cittadino. Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma Per la sostanza organica siamo usciti in giardino, ad osservare il prato e gli alberi, le foglie, l’ombra, e da questo sistema davanti agli occhi abbiamo iniziato a raccontare il rapporto fra piante (i vegetali) e animali. La fotosintesi e il ciclo dell’azoto, la sua necessità per le piante e la sua mobilità nel terreno. Nella terra mondo vegetale e mondo animale ritornano ad essere un tutt’uno: le piante hanno nutrito gli animali che adesso nutrono le piante che nutriranno altri animali… È questo ciclo vitale antico come il mondo che fa si che ogni cosa vissuta possa ritornare a vivere. La parola “letame” ad esempio, che nel nostro immaginario sociale richiama allo sporco e al sudiciume, deriva dal latino “laetare” col significato di rendere rigoglioso e fertile ed è legata letizia anche all’aggettivo “laetus”, . È la letizia del donarsi, del mettersi in comunione con il mondo. E allora come ogni cosa vissuta si trasforma in humus così anche un’esperienza dolorosa, una sconfitta, un rifiuto se elaborati e trasformati diventano nutrimento per la nostra anima. Ecco, quindi, come una agricoltura intensiva che fa uso di concimi chimici contribuisca ad aumentare l’azoto nei corsi d’acqua e quindi nel mare e come ciò dipenda anche dal fatto che la sostanza organica scartata non rientra nel ciclo di produzione agricola ma venga appunto rifiutata e persa diventando il primo problema domestico (puzza, percolato, appiccicume ecc) che ci fa dire che la spazzatura fa schifo… così con una mano danneggiamo la fertilità del pianeta e con l’altra, facendo il bagno nell’adriatico, togliamo le alghe dalle nostre caviglie lamentandoci delle condizioni del mare! p i rotagonisti COMUNE Bellaria Cattolica Cattolica NOME SCUOLA Scuola Elementare G. Pascoli Scuola Elementare Repubblica Scuola Elementare Carpignola INSEGNANTI TEMA CLASSI O SEZIONI 4°, 5° P. Berardi C. Emaldi S. Zaccarelli Acquadueò B. Belemmi C. Giunta E. Martina E. Casadei G. Lorenzi M. Pagnini S. Carnevali S. Del Prete R. Mariani Acquadueò 1°A 1°B 1°C B. Bedetti L. Muraccini Acquadueò 1°B Scuola dell’Infanzia paritaria S. Giovanni Bosco G. Cavallucci L. Mentani L. Boggian S. Catena Le mani nell’acqua Coccinelle, Girasoli grandi, Girasoli mezzani Mondaino Scuola Elementare Mondaino M. G. Nanni M. L.Tonni Acquadueò 3°, 4° Monte- Scuola Elementare Croce S. Imola 3° Scuola Elementare Trebbio L. Galanti Diversamente utili Acquadueò Scuola dell’Infanzia Trebbio A. Pellegrino A. M. Vecchietti D. Filippucci V. Morri Le mani nell’acqua Piccoli, mista Scuola Elementare Marino Moretti I. Bonanni Diversamente utili 4° Misano Adriatico colombo Montegridolfo Montegridolfo Poggio Berni 2°, 3° Poggio Berni Scuola dell’Infanzia Peter Pan A. Bindi M. G. Carloni M. Farabegoli W. Paglierani Le mani nell’acqua Piccoli, Mista Riccione Scuola Elementare Riccione Ovest C. Pecci P. Mazzoni Diversamente utili 2°, 4° Rimini Scuola Elementare paritaria Maestre Pie D. Bodellini D. Morri 2°B, 3°A Rimini Scuola M. Bosi dell’Infanzia S. Cesarini La Resurrezione Diversamente utili Acquadueò Le mani nell’acqua Rimini Scuola dell’Infanzia la Rondine Le mani nell’acqua Blu, Rossa, Verde A. Fabbri D. Turrini E. Dulikova M. Poggiali M. G. Genestreti M. Cecchini M. Ginestreti Gialla Rimini Scuola dell’Infanzia Via delle officine B. Giannini G. Righetti R. Melucci Le mani nell’acqua Mista Rimini Scuola dell’Infanzia Viserba A. Bedognè C. Alessandri D. Donati I. Bernabei L. Moretti P. Fidanzia S. Casale Le mani nell’acqua Rossa, Verde, Azzurra Saludecio Scuola Elementare Semprini A. D’alò C. Del Baldo Diversamente utili Acquadueò Acquadueò 1°, 2°, 5° Acquadueò 3°A, 3°B Santarcangelo Scuola Elementare M. Pascucci Santarcangelo Scuola Elementare S. Vito A. Muccillo C. Rinaldi L. Melucci A. Sacchini P. Paganelli S. Ginghini 1°C, 1°D, 1°E Santarcangelo Scuola C. Maraldi Le mani nell’acqua Soli L. Ioli M. C. Rifimini M. De Nicolò Le mani nell’acqua Le mani nell’acqua Blu, Gialla, Rossa piccoli Diversamente utili Diversamente utili 2° dell’Infanzia Don G. Marconi Santarcangelo Scuola dell’Infanzia Il Drago Santarcangelo Scuola dell’Infanzia Il Pollicino C. Raconi D. Pasolini M. Conti S. Ricci Torriana Scuola Elementare G. Turci M. Castellani Verucchio Scuola Elementare G. Rodari A. Procucci E. Bollini P. Raganini Tigri, Scoiattoli 1°C, 1°D Anima Mundi è una piccola cooperativa che si occupa dal 1994 di educazione, formazione e comunicazione alla sostenibilità in Emilia-Romagna, Italia e all’estero. Formata da un gruppo di professionisti, competenti e fortemente motivati, da sempre ha scelto la linea della qualità, della ricerca e dell’innovazione.