Stampato gratuitamente con i servizi del CSVAA ondasonora e v e n t i i n m u s i c a w w w . p i a n o e c h o s . i t www.youtube.com/festivalechos www.facebook.com/Festivalechos C ASALE C ASORZO C ONZANO F RASSINELLO F UBINE LU V IGNALE SETTIMANE PIANISTICHE INTERNAZIONALI IN M O N F E R R AT O organizzazione: con il sostegno di: Associazione Culturale San Giacomo ondasonora eventi in musica con il contributo di: con il patrocinio di: Commissione Nazionale Italiana in collaborazione con: Assessorato alla Cultura Comune di Conzano Comune di Casorzo Comune di Fubine Comune di Lu Monferrato A.R.T.E.S. Associazione Ricercatori Tesori della Storia I ngresso libero a tutti i concerti fino ad esaurimento dei posti Comune di Vignale Monferrato sabato 5 settembre Lu Monferrato domenica 6 settembre Lu Monferrato sabato 12 settembre Conzano domenica 13 settembre Fubine sabato 19 settembre Vignale Monferrato domenica 20 settembre Frassinello Monferrato Yves Henry-Quartetto Indaco Chiesa di San Nazario, ore 21.15 Vincenzo Balzani Chiesa di San Nazario, ore 17.30 Nuovo Trio Fauré Abbazia di San Maurizio, ore 17.30 Duo Park-Sugimoto Villa Remotti, ore 17.30 Hugues Leclère Chiesa del Convento, ore 21.15 Duo Manara-De Zan Castello, ore 17.30 venerdì 25 settembre Fubine Marian Sobula sabato 26 settembre Lu Monferrato Chen Guang domenica 27 settembre Vignale Monferrato sabato 3 ottobre Casorzo domenica 4 ottobre Casale Monferrato Chiesa dell’Immacolata (Chiesa del Ponte), 21.15 Chiesa di San Giacomo, ore 21.15 Pianox2 Palazzo Callori, 17.30 Duo Duroy-Chen Chiesa Parrocchiale, ore 21.15 Brahms Trio Biblioteca del Seminario, ore 17.30 www.associazionesangiacomo.it 2 Settembre, tra le magnifiche colline del Monferrato, non è più soltanto il mese della vendemmia, dell’estate che volge dolcemente verso l’autunno, dei colori che si accendono… Da oltre un decennio, in Monferrato, settembre è anche il mese della musica, la musica di PianoEchos: un’eccellenza culturale che promuove questo territorio con una manifestazione dal respiro autenticamente internazionale. Dopo due edizioni tematiche, il festival torna alla sua vocazione iniziale: mettere in risalto la poliedrica personalità e la straordinaria duttilità del pianoforte. Grazie a tali caratteristiche esso può infatti giganteggiare solitario sul palco o dialogare con altri strumenti nella sua veste di insostituibile partner cameristico. Minimo comune denominatore, come sempre, l’assoluta qualità degli interpreti. Quest’anno ancora più che in passato. Nasce così un cartellone di grande fascino e sicuro richiamo, forse il più significativo nella storia del festival. 11 concerti (uno in più rispetto al passato) con 23 musicisti provenienti da 8 Paesi: Italia, Francia, Polonia, Russia, Cina, Taiwan, Corea del Sud e Giappone. Tantissimi gli aspetti salienti di questa dodicesima edizione e i motivi di richiamo dei suoi appuntamenti. I recital monografici di Vincenzo Balzani (con le Sonate di Beethoven), Hugues Leclère (L’Arte della Fuga di Bach) e Marian Sobula (Chopin, a pochi giorni dall’inizio del Concorso di Varsavia) si alterneranno a quello a quattro mani del Pianox2. Altrettanto appassionanti i concerti cameristici che vedranno il pianoforte accanto a strumenti ad arco: in duo con il violino (Pi-hsien Chen con Francis Duroy, Francesco De Zan con Francesco Manara), il violoncello (Yu Sugimoto con Hyunah Park) e nella formazione di trio classico (Nuovo Trio Fauré e Brahms Trio). Basterà una rapida lettura delle biografie per comprendere come le carriere di questi musicisti siano davvero straordinarie! La loro presenza in Monferrato è un punto d’onore per il festival e un’opportunità di ascolto unica per il suo affezionato e sempre più numeroso pubblico. Accanto ad artisti così affermati il festival propone, come tradizione, giovani dotati di grande talento. Fin dalla nascita PianoEchos è alla ricerca dei concertisti di domani: da qui sono passati, in tempi non sospetti, Leonora Armellini, Mariangela 3 Vacatello e Gabriele Carcano, solo per citarne alcuni. Quest’anno sarà la volta del pianista cinese Chen Guang, del già citato Duo Park-Sugimoto e del Quartetto Indaco. Chiudiamo accennando al concerto inaugurale, durante il quale consegneremo il Premio “Tasto d’Argento” 2015 a Yves Henry. Il M° Henry è uno dei più acclamati pianisti di Francia e ha avuto il rarissimo privilegio di vedersi intitolare in vita un Conservatorio di Musica per gli altissimi meriti artistici e didattici. Per l’occasione ha preparato uno splendido programma al contempo solistico e cameristico che rappresenta un ritratto della sua personalità musicale e che includerà anche una sua composizione scritta appositamente per PianoEchos. Fin qui la musica; ma PianoEchos è molto di più! È l’incanto dei paesaggi, dei tesori d’arte, degli scorci nascosti, dei vigneti e dei noccioleti, delle colline con i loro colori quasi autunnali… insomma, è il fascino discreto e irresistibile del Monferrato, elemento costitutivo di questo festival. Quest’anno il viaggio delle Settimane pianistiche internazionali toccherà Lu (cuore della manifestazione), Casale, Casorzo, Conzano, Frassinello, Fubine e Vignale. Accanto alle splendide location nelle quali il festival è ormai di casa, abbiamo come sempre inserito luoghi nuovi e sorprendenti: il Castello di Frassinello, la Chiesa del Ponte di Fubine e Palazzo Callori a Vignale. Quest’ultima sede accoglierà un concerto inserito nell’ambito di una giornata dedicata alla visita dei principali infernot del Monferrato. Così PianoEchos valorizza il territorio, arrivando a toccare anche centri minuscoli e aprendo le porte di luoghi spesso chiusi al pubblico. Un’opera di decentramento culturale e di promozione culturale sempre più sistematica e capillare, particolarmente significativa nell’anno di EXPO e a dodici mesi dall’inserimento di Monferrato-Langhe-Roero tra i luoghi Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. D’obbligo, infine, un ringraziamento a tutti coloro che ci sostengono, avendo colto l’importanza sociale, culturale e promozionale di PianoEchos. Grazie di cuore, dunque, a Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Live Piemonte dal Vivo, CSVAA, Comuni, Associazioni e privati che aderiscono al progetto. E grazie alla Commissione Europea e alla Commissione Nazionale Italiana UNESCO per aver concesso alla XII edizione di PianoEchos il loro prestigioso patrocinio. A tutti auguriamo buon festival e buon mese di settembre! Leo Rota Presidente Associazione San Giacomo 4 Sergio Marchegiani Direttore Artistico PianoEchos I Concerti di PianoEchos ”15 Yves Henry-Quartetto Indaco 5 settembre 2015 Lu Monferrato Chiesa di San Nazario, piazza Giovanni XXIII Ore 21.15 F. Chopin (1810-1849) Notturno in Do diesis minore op. post. Polacca in La bemolle maggiore op. 53 “Eroica” Concerto n. 2 in Fa minore per pianoforte e orchestra op. 21 (versione originale per pianoforte e quartetto d’archi) I. Maestoso II. Larghetto III. Allegro vivace Y. Henry 1 ^ parte 2 ^ parte (1959) “Echos” from old Japan (dedicato al Festival PianoEchos) Prima Esecuzione Assoluta 1. Ono no Komachi 2. Sangi Masatsune 3. Ise no Taifu R. Schumann (1810-1856) Quintetto in Mi bemolle maggiore per pianoforte e archi op. 44 I. Allegro brillante II. In modo d’una Marcia - Un poco largamente III. Scherzo. Molto vivace IV. Allegro ma non troppo Al termine del concerto l’Associazione San Giacomo, in collaborazione con Nobili Colline del Monferrato, offrirà al pubblico un rinfresco nel giardino, recentemente recuperato, della Chiesa di San Nazario. Nel corso della serata consegna del PREMIO “TASTO D’ARGENTO” 2015 AL M° YVES HENRY (vedi biografia completa a pag. 28) 6 Yves Henry (Francia) Pianoforte Yves Henry è l’erede di una doppia discendenza pianistica grazie agli studi compiuti con due insegnanti eccezionali, Pierre Sancan e Aldo Ciccolini, che l’hanno formato secondo il principio che arriva dal XIX° secolo: quello del musicista completo, che conosce tutti gli aspetti della musica. Nel 1981 vince il Concorso Internazionale “Robert Schumann” di Zwickau, primo pianista occidentale ad aggiudicarsi tale prestigiosa competizione. Grazie a quella affermazione si è esibito in recital e come solista con orchestra in tutta Europa, negli USA, in Cina e in Giappone, suonando nelle sale più prestigiose (Lincoln Center di New York, Schauspielhaus di Berlino, Gewandhaus di Lipsia, ecc.) e nei festival più importanti (Roque d’Anthéron, Festival Chopin, Festival di Parigi, Varna, Berlino, Ascona, Salonicco, Hong Kong). Yves Henry insegna al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi ed è regolarmente invitato a tenere masterclass negli USA, in Giappone e in Cina. Nel 2003 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine Nazionale delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura francese. Il 6 dicembre 2014 ha avuto il rarissimo privilegio di vedersi intitolare un nuovo Conservatorio di Musica in Francia, a Villabé. Quartetto Indaco (Italia) Quartetto d’archi Eleonora Matsuno, violino Jamiang Santi, violino Francesca Turcato, viola Isabel Vaz, violoncello Il Quartetto Indaco nasce nel 2007 presso la Scuola di Musica di Fiesole grazie all'impulso di Piero Farulli e Andrea Nannoni. Successivamente ha seguito masterclass con diversi quartetti (Artemis, Brodsky, Prometeo) e corsi di specializzazione tenuti da componenti dei maggiori quartetti del nostro tempo. Il Quartetto si è aggiudicato diversi premi tra cui i Concorsi Internazionali "Premio Papini" ed "Enrica Cremonesi". Nel 2014 ha ricevuto il premio speciale “Jeunesses Musicales” al prestigioso Concorso Internazionale “Paolo Borciani”, unica volta nella storia del concorso in cui è stato assegnato un premio a un quartetto italiano. Ospite di festival e istituzioni musicali di prestigio in Italia (tra cui il Festival dei Due Mondi di Spoleto e il Palazzo del Quirinale a Roma), il Quartetto si è esibito anche in tutta Europa. Numerose le collaborazioni con musicisti di fama internazionale, tra cui spiccano Bruno Canino, Robert Irving, Paolo Beltramini e Valentin Erben, violoncellista storico del Quartetto Alban Berg. 7 Vincenzo Balzani 6 settembre 2015 Lu Monferrato Chiesa di San Nazario, piazza Giovanni XXIII Ore 17.30 “Beethoven, Sturm und Drang” Tre grandi Sonate, le lettere di Beethoven e i drammi di Shakespeare L. van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 14 in Do diesis minore op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” I. Adagio sostenuto II. Allegretto III. Presto agitato Sonata n. 17 in Re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta” I. Largo - Allegro II. Adagio III. Allegretto Sonata n. 23 in Fa minore op. 57 “Appassionata” I. Allegro assai II. Andante con moto III. Allegro ma non troppo - Presto Vincenzo Balzani (Italia) Pianoforte Nato a Milano nel 1951, si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Verdi” della sua città sotto la guida di Alberto Mozzati. Inizia la carriera concertistica a soli 14 anni vincendo i Concorsi Pianistici Nazionali di La Spezia e “Förster-Ricordi” di Milano. A 16 anni si aggiudica il “Premio Liszt” al Concorso Internazionale “Maria Canals” di Barcellona e, tre anni più tardi, vince il Secondo Premio al “Pozzoli” di Seregno, il Primo Premio assoluto al “Città di Treviso” e al “F.P. 8 Neglia” di Enna ed il Primo Premio al prestigioso Concorso Internazionale “G.B. Viotti” di Vercelli. Nel corso della sua carriera Vincenzo Balzani ha effettuato tournée in tutto il mondo, tenendo oltre mille concerti per le più importanti società e nei teatri più prestigiosi: Teatro alla Scala di Milano, San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Petruzzelli di Bari, Regio di Torino, Olimpico di Roma, Festival di Bergamo e Brescia, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settembre Musica di Torino, ecc. Ha effettuato numerose registrazioni radiotelevisive ed inciso LP e CD con musiche di Scarlatti, Mozart, Hummel, Beethoven, Chopin (integrale degli Studi), Rossini/Liszt, Schubert/Liszt, ecc. Dal 1973 è titolare della cattedra di pianoforte principale e attualmente insegna presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano; tiene inoltre corsi di alto perfezionamento, masterclass e conferenze sia in Italia che all’estero. È regolarmente invitato a far parte di giurie di Concorsi nazionali e internazionali: G.B. Viotti, Rina Sala Gallo, Pozzoli, Torrefranca, London World Piano Competition, A.M.A. Calabria, “Tchaikovsky junior” di Kurashiki, Gante, Città di Treviso, ecc. Hanno scritto di lui: “Acceso entusiasmo per il formidabile Vincenzo Balzani esecutore delle impervie Brahms-Paganini ed acclamazioni a non finire” (Corriere della Sera, Franco Abbiati); “Magnifica in Scarlatti l’uguaglianza e la rapidità dei ribattuti, degli ornamenti, degli arpeggi…” (La Stampa, Massimo Mila); “Possiede una sicurezza di mano assolutamente fuori del comune ed un modo di affrontare le opere musicali, quasi di aggredirle, che si impone per freschezza e comunicativo entusiasmo” (Epoca, Giulio Confalonieri); “Furioso trionfatore di ogni ostacolo tecnico, capace di sonorità e di agilità travolgenti, ha trascinato il pubblico ad un grandissimo applauso” (Il Gior no, Lorenzo Arruga); “Balzani possiede una travolgente perentorietà: col suo pianismo insieme brillante ed impetuoso ha letteralmente sbalordito” (Il Gazzettino, Mario Messinis); “Dominatore della tastiera nella Totentanz di Liszt e fervido e sensibile interprete del Concerto per la mano sinistra di Ravel… ha ottenuto ovazioni trionfali” (La Gazzetta del popolo, Massimo Bruni); “Sorprendente maturità: la sua interpretazione è piena di grazia e di dolcezza sentimentale ed è regolata da una cantabilità molto intima e da un virtuosismo non aggressivo” (Discoteca alta fedeltà, Piero Rattalino); “Vincenzo Balzani non è solo un concertista. È qualcosa di più ed il pubblico lo sa bene. Prima di essere pianista, e di forte temperamento, Balzani è un esploratore coraggioso che scruta nell’universo del pianoforte e fa quindi di ogni suo concerto una panoramica storica e culturale, ed inoltre non fallisce mai il rapporto emozionale con il pubblico” (Il Piccolo di Trieste, Gianni Gori) 9 Nuovo Trio Fauré 12 settembre 2015 Conzano Abbazia di San Maurizio, via U. Garoglio 46 Ore 17.30 F.J. Haydn (1732-1809) Trio in Sol maggiore Hob. XV:25 “Ungherese” I. Andante II. Poco adagio III. Rondò all’Ongarese F. Schubert 1 ^ parte 2 ^ parte (1797-1828) Trio n. 1 in Si bemolle maggiore op. 99 D. 898 I. Allegro moderato II. Andante poco mosso III. Scherzo. Allegro IV. Rondò. Allegro vivace Nuovo Trio Fauré (Italia) Silvano Minella, violino Marco Perini, violoncello Flavia Brunetto, pianoforte “Raffinata scelta di equilibri”, “Lettura precisa e brillante”, “Atmosfere indimenticabili”, “Finale travolgente”, “il Trio di Trieste ha un erede nell'interpretazione cameristica all'italiana”. Questi alcuni commenti con cui la stampa internazionale ha accolto i concerti del Trio. Fondato nel 1980 da musicisti già inseriti nella vita musicale italiana con il dichiarato intento di porre una particolare attenzione alle composizioni meno eseguite, subito invitato dal Teatro alla Scala di Milano per le celebrazioni di Ildebrando Pizzetti, il Nuovo Trio Fauré ha 10 proposto in numerosissimi concerti tenuti in tutta Europa il più ampio repertorio dai classici ai nostri giorni. Primi in Italia nel proporre il Trio di Debussy, hanno eseguito Trii di Martin, Ives, Martinu, Ghedini, Gentilucci, Shostakovich, Zemlinsky, Bettinelli e ricevono unanimi consensi per la scelta dei programmi e per la coesione, l'equilibrio, la carica emotiva delle loro esecuzioni. Flavia Brunetto, pianista, conclusi con il massimo dei voti gli studi al Conservatorio di Udine, si è contemporaneamente laureata in lettere classiche presso l'Università di Trieste. Si è perfezionata con pianisti quali M. Horzowski, Jorge Demus, W. Panhofer e Michele Campanella. Ha tenuto importanti concerti come solista e con orchestre quali la Filarmonica di San Pietroburgo, la Filarmonica di Zagabria, l’Orchestra di Padova e del Veneto, il Collegium Musicum, il Tokyo Strings Ensemble. Silvano Minella, violinista, ha compiuto gli studi a Milano, ottenendo poi il diploma di merito all'Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Franco Gulli. Svolge da anni un'intensa attività concertistica internazionale come solista, con l’European Piano Quartet e in complessi cameristici quali I Virtuosi di Roma, I Solisti di Milano, I Solisti di Cremona. Titolare della cattedra di violino presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, ha inciso per le case discografiche Dynamic e Discantica. Suona un violino di Mattia Albani del 1695. Marco Perini, violoncellista formatosi all’Accademia di Santa Cecilia sotto la guida di G. Selmi, è stato tra i fondatori dell’Orchestra Toscanini. Primo violoncello in importanti orchestre italiane e solista in formazioni cameristiche quali i Virtuosi Italiani e il Sestetto Italiano, ha tenuto concerti in tutto il mondo. È titolare della cattedra di violoncello all'Istituto Musicale “J. Peri” di Reggio Emilia e tiene corsi di perfezionamento presso l’Accademia Tadini di Lovere. Ha inciso per le case discografiche Verany e Discantica. Suona un violoncello di Davide Teckler. 11 Duo Park-Sugimoto 13 settembre 2015 Fubine Villa Remotti, strada Remotti (ang. Strada Provinciale 50) Ore 17.30 F. Mendelssohn (1809-1847) Romanza senza parole op. 19 n. 1 L. van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 3 in La maggiore per violoncello e pianoforte op. 69 I. Allegro ma non tanto II. Scherzo. Allegro molto III. Adagio cantabile - Allegro vivace A. Piazzolla 1 ^ parte 2 ^ parte (1921-1992) Oblivion S. Rachmaninov (1873-1943) dalla Sonata in Sol minore op. 19 III. Andante C. Franck (1822-1890) Sonata in La maggiore per violino e pianoforte M. 8 (versione per violoncello di Jules Delsart) I. Allegretto ben moderato II. Allegro III. Recitativo-Fantasia IV. Allegretto poco mosso Si ringraziano i proprietari di Villa Remotti e whyinitaly.it per la collaborazione. In caso di maltempo il concerto si svolgerà nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. 12 Hyunah Park (Corea del Sud) Violoncello Hyunah Park nasce in Corea del Sud. Il suo riconosciuto virtuosismo l'ha portata ad esibirsi in numerosi concerti come solista con importanti orchestre quali: Seoul Youth Philharmonic Orchestra, Lindenbaum Festival Orchestra (diretta da Charles Dutoit), Orchestra Sinfonica di Roma, Moravian Philharmonic Orchestra, Orchestra Nazionale della Radio di Bucarest, Capella Istropolitana, Orchestra da Camera di Vienna, Orchestra Filarmonica Bohuslav Martinu, Orchestra Filarmonica di Tulln e Landesjungendorchester di Amburgo. Si laurea presso l’Università Femminile di Sookmyung sotto la guida di Heechul Chae e Sungeun Chang. Prosegue il suo percorso di formazione in Giappone ottenendo i rispettivi master dall’Università di Musica di Toho con Tsuyoshi Tsutsumi, Hisaya Dogin e Ko Iwasaki e dalla Suntory Hall Chamber Music Academy di Tokyo. Ha continuato gli studi di perfezionamento ottenendo il diploma post-laurea presso l'Università di Musica e Spettacolo di Vienna con Stefan Kropfitsch. Sin dalla sua più tenera età rivela un eccezionale talento musicale vincendo numerosi concorsi musicali in Corea tra cui il Primo Premio alla Daejin University Music Competition e il Terzo Premio al Hanjeon Arts Center Music Competition. Nella stagione 2015 ha in programma una tourneé con l’Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico, concerti al Konzerthaus a Berlino, alla Carnegie Hall di New York, in Italia, Tailandia, Singapore, Brunei e con i Berliner Symphoniker. Yu Sugimoto (Giappone) Pianoforte Yu Sugimoto nasce a Kyoto nel 1990. Inizia lo studio del pianoforte a 5 anni e già ad 8 si esibisce in veste di solista con la Kyoto Symphony Orchestra. Si diploma alla Scuola Superiore di Musica Horikawa di Kyoto e, dopo essere stato ammesso all'Università delle Arti di Kyoto, decide di trasferirsi in Europa. Dal 2012 studia presso la facoltà di Pianoforte e Musica da Camera dell'Università di Musica e Spettacolo di Vienna con Avedis Kouyoumdjian. Ha tenuto numerosi concerti in Giappone e in Europa e ha vinto Concorsi Pianistici tra cui l’All Japan Student’s Music Competition. All'età di 18 anni inizia a studiare anche direzione d’orchestra. Ha partecipato ai corsi organizzati dalla Fondazione Rohm Music, studiando con celebri direttori come Seiji Ozawa, Yuji Yuasa e Junji Mitsuishi. Nel 2011 è stato selezionato tra i 20 finalisti nel Concorso Internazionale per Giovani Direttori di Besançon. Nel 2012 ha partecipato al Saito Kinen Festival Matsumoto (direttore Seiji Ozawa) come assistente di Joel Smirnoff e Naohiro Totsuka. Nel 2013 ha diretto la Seiji Ozawa Academy Orchestra. Ha diretto inoltre la College Opera House Orchestra e, recentemente, la Kanagawa Philharmonic Orchestra. 13 Hugues Leclère 19 settembre 2015 Vignale Monferrato Chiesa del Convento, via Besso Ore 21.15 J.S. Bach (1685-1750) L’Arte della Fuga BWV 1080 1. Contrapunctus n. I a 4 2. Contrapunctus n. II a 4 3. Contrapunctus n. III a 4 4. Contrapunctus n. IV a 4 5. Contrapunctus n. V a 4 6. Contrapunctus n. VI a 4 in Stylo Francese 7. Contrapunctus n. VII a 4 per Augmentationem et Diminutionem 8. Contrapunctus n. VIII a 3 9. Contrapunctus n. IX a 4 alla Duodecima 10. Contrapunctus n. X a 4 alla Decima 11. Contrapunctus n. XI a 4 12. Contrapunctus inversus n. XII a 4 13. Contrapunctus inversus a 4 14. Contrapunctus a 3 15. Contrapunctus inversus a 3 16. Contrapunctus a 4 17. Canon per Augmentationem in Contrario Motu 18. Canon alla Ottava 19. Canon alla Decima (Contrapuncto alla Terza) 20. Canon alla Duodecima (Contrapuncto alla Quinta) 21. Fuga a 2 clavicembali 22. Alio modo Fuga a 2 clavicembali 23. Fuga a 3 Soggetti 14 Hugues Leclère (Francia) Pianoforte Hugues Leclère ha iniziato i suoi studi musicali con Catherine Collard, continuandoli sotto la guida di Jean-Claude Pennetier, Jean-François Heisser, Alain Planès, Régis Pasquier e Alain Louvier presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi dove ha ottenuto all’unanimità tre Primi Premi in pianoforte, analisi musicale e musica da camera. Ha tenuto recital in tutta la Francia (presso la Cité de la Musique, al Festival d'Ile de France, al Festival Présences di Radio France, a Riom, al Festival Chopin a Nohant e al Festival de la Vézère) e in molti paesi: Stati Uniti (per le Università dell’Illinois, di Bloomington, del Michigan e del Texas), Giappone, Cina, Olanda (al Concertgebouw e all’Opera di Amsterdam), Germania (presso la Musikhalle di Amburgo), Russia, Bielorussia, Italia, Spagna (Madrid), Portogall), ecc. È stato invitato a esibirsi come solista da numerose orchestre (Camerata dei Berliner Phlilharmoniker, Orchestra Nazionale della Radio di Praga, Orchestra Nazionale della Lorena, Orchestra dello Stato del Messico, Orchestra di Minsk, Orchestra Nazionale di Samara, Orchestra di Timisoara) sotto la direzione, tra gli altri, di Jacques Mercier, Jean-Pierre Wallez, Arie van Beek, Mikhail Shcherbakov, Ondrej Lenard, Sébastian Lang-Lessing e Vladimir Valek. Interprete privilegiato della musica di Debussy, Ravel e dei loro contemporanei, Hugues Leclère ha successivamente approfondito il repertorio tedesco, affrontandolo sia come solista che come camerista. La sua passione per Mozart, Haydn e Beethoven l'ha portato a ricercare le sonorità originali degli strumenti dell’età classica; possiede la copia di uno Stein che si adatta perfettamente ai capolavori scritti alla fine del XVIII secolo. Ha collaborato con importanti musicisti come Arcady Volodos, Bruno Rigutto, Philippe Bernold, Augustin Dumay, il Quintetto d’Archi dei Berliner Philharmoniker, i Solisti dell’Orchestra di Parigi, i Quartetti Talich, Debussy, Modigliani e Ludwig e con molti compositori, contribuendo a diffondere la nuova musica attraverso la prima esecuzione di diverse opere. Propone inoltre spettacoli originali che comprendono diverse forme di espressione artistica, collaborando con gli attori Marie-Christine Barrault e Alain Carré e con il pittore Ruben Maya. Parallelamente alla carriera concertistica, dal 1995 insegna al Conservatorio Superiore di Parigi. 15 Duo Manara-De Zan 20 settembre 2015 Frassinello Monferrato Castello, via Garibaldi 1 Ore 17.30 L. van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 5 in Fa maggiore op. 24 “Primavera” I. Allegro II. Adagio molto espressivo III. Scherzo. Allegro molto IV. Rondò. Allegro ma non troppo R. Schumann ( 1 8 1 0 - 1 8 5 6 ) Sonata n. 1 in La minore op. 105 I. Mit leidenschaftlichem Ausdruck II. Allegretto III. Lebhaft J. Brahms 2 ^ parte (1833-1897) Sonata n. 3 in Re minore op. 108 I. Allegro II. Adagio III. Un poco presto e con sentimento IV. Presto agitato C. Sivori (1815-1894) Fantasia su “Il Trovatore” per violino e pianoforte Francesco Manara (Italia) Violino Violinista di fama internazionale, Francesco Manara si è laureato nei più importanti Concorsi (“Joachim” di Hannover, “Spohr” di Friburgo, ARD di Monaco, “Cajkovskij” di Mosca, “Paganini” di Genova) e, nel 1993, vince il primo premio al prestigioso Concorso Internazionale di Ginevra. Grazie a tali affermazioni inizia una brillante carriera solistica che lo ha 16 1 ^ parte visto esibirsi in sale come il Teatro alla Scala di Milano, il Lincoln Center e la Carnegie Hall di New York, il Mozarteum di Salisburgo, la Sala Cajkovskij di Mosca e con un centinaio di orchestre tra le quali la Royal Philarmonic Orchestra, la Bayerische Runfunk, i W iener Kammerorchester, la Tokyo Symphony, la Sinfonica Nazionale della RAI e, in più occasioni, la Filarmonica della Scala. Nel 1992 è scelto da Riccardo Muti come primo violino solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala, ruolo nel quale è stato invitato a suonare anche con l’Accademia di Santa Cecilia, la Bayerische Staatsoper di Monaco e la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, collaborando così con celebri direttori tra cui Abbado, Barenboim, Bruggen, Chailly, Giulini, Maazel, Metha, Ozawa, Pappano, Prêtre, Rostropovich, Sawallish, Sinopoli e Temirkanov. Il suo repertorio, che spazia da Bach ai contemporanei, comprende anche i 24 Capricci di Paganini e tutte le Sonate e Partite di Bach. Intensa l’attività discografica dove spicca l’incisione con la Filarmonica della Scala diretta da Muti della Sinfonia Concertante di Mozart con il violista Danilo Rossi (Sony). Francesco Manara è il fondatore del “Trio Johannes” e primo violino del “Quartetto d'Archi della Scala”, formazioni con le quali si esibito in tutto il mondo realizzando registrazioni per Decca, Naxos, Fonè e Amadeus. Suona un violino Giovanbattista Guadagnini del 1773. Francesco De Zan (Italia) Pianoforte Considerato uno dei piú interessanti pianisti della sua generazione, Francesco De Zan si è diplomato con lode nel 1987 al Conservatorio di Padova e si è perfezionato con Gino Gorini, Edith Fischer, Alexis Weissemberg, Martha del Vecchio e Bruno Bettinelli. Un’intensa attività concertistica lo ha portato a suonare centinaia concerti con successo di pubblico e di critica in molte città italiane ed estere. Recentemente ha effettuato tournées in Giappone, Korea, Taiwan, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Macedonia, Slovenia, Kosovo, Austria, Germania e Islanda. Da molti anni si sta dedicando al repertorio cameristico collaborando con musicisti molto noti come Francesco Manara, Valery Oistrakh (ultimo rappresentante della “dinastia” violinistica russa), Christophe Coin, Stefano Pagliani (per più di un decennio primo violino del Teatro alla Scala), Patrick Demenga e Franco Petracchi (considerato il più grande contrabbassista italiano). Nel 2001 ha registrato dal vivo con Stefano Pagliani l’integrale per pianoforte e violino di Brahms, pubblicata dalla casa coreana Arcadia e dall’italiana Agorà. Contemporaneamente all’attività concertistica nel 1994 si è laureato in Filosofia presso l'Università Ca’ Foscari di Venezia. È docente di Musica da Camera presso il Conservatorio di Cosenza. 17 Marian Sobula 25 settembre 2015 Fubine Chiesa dell’Immacolata (Chiesa del Ponte), via P. Longo 113/bis Ore 21.15 F. Chopin (1810-1849) Scherzo n. 1 in Si minore op. 20 Quattro Mazurkas op. 33 Andante spianato e Grande Polacca brillante in Mi bemolle maggiore op. 22 F. Chopin 2 ^ parte (1810-1849) Scherzo n. 2 in Si bemolle minore op. 31 Preludi op. 28 nn. 21-24 Waltz in La bemolle maggiore op. 34 n. 1 Polonaise in La bemolle maggiore op. 53 “Eroica” Per l’occasione, al termine del concerto si terrà una visita guidata gratuita del Museo d’Arte Sacra di San Giacomo Marian Sobula (Polonia) Pianoforte “Marian Sobula è uno dei pianisti di maggior talento della sua generazione”. Si è diplomato nel 2005 all'Accademia di Musica di Cracovia, in Polonia, nella classe di Andrzej Pikul e ha completato gli studi presso l'Accademia Santa Cecilia di Roma con Sergio Perticaroli, ricevendo nel 2008 il premio per il miglior diploma. Nel 2011 ha conseguito il dottorato di ricerca sugli “Studi di esecuzione trascendentale” di Franz Liszt. Ha inoltre partecipato a diversi corsi tenuti da Arie Vardi. 18 1 ^ parte Marian Sobula ha vinto numerosi Concorsi pianistici nazionali ed internazionali: il “Concorso Yamaha Music Foundation of Europe” a Bydgoszcz (Polonia), il “Polish Pianists Competition” a Słupsk (Polonia), il “Concorso Pianistico Internazionale” di Valladolid (Spagna), i concorsi di Ancona, Foggia, Gorizia, Pordenone, Sulmona e il 47° Premio “Città di Treviso”. Nel 2001 ha vinto una medaglia al “Maria Canals Piano Competition” di Barcellona e nel 2007 ha ottenuto il Premio Speciale al “Concorso Internazionale Dr. Luis Sigall” a Vina Del Mar in Cile. Ha ricevuto numerosi premi e borse di studio da Fondazioni e Istituzioni nazionali e internazionali: UNESCO di Parigi, Jeść in Giappone, Governo Italiano, Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Polonia, Ministero della Scienza e dell'istruzione superiore della Polonia, Fondazione Culturale di Varsavia. Il suo debutto risale al 2008 quando, con l’Orchestra Sinfonica Simon Bolivar nel Teatro “Teresa Carreno” di Caracas, ha eseguito il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di F. Chopin. Da allora si è esibito in tutto il mondo: Żelazowa Wola, Atma, Castello Reale di Varsavia, Castello di Wawel a Cracovia, Gasteig di Monaco di Baviera, Beethovenhalle di Bonn, Rathaus di Berlino, Auditorio Parco della Musica di Roma, Dome des Invalides di Parigi, Teatro Municipal di Santiago del Cile, Casa della Musica di Quito, Seymour Theater Center di Sydney, Denki Bunka Kaikan-in a Nagoya, National Philharmonic Hall e Gran Teatro di Varsavia e inoltre a New York, Miami, Buenos Aires, Bogotà, Lima, L'Avana, Monterrey, Madrid, Milano, Copenhagen, Stoccolma, Praga, Budapest, Beirut, Amman, Shanghai, Xiamen e Tokyo. Come solista si è spesso esibito con la Beethoven Academy Orchestra, l’Orchestra della Radio Polacca, la Sinfonica Juvenil di Caracas, l'Orchestra Sinfonica del Cile, l'Orchestra Sinfonica Nazionale dell'Equador, lla libanese National Symphony Orchestra e con le orchestre filarmoniche di tutte le principali città polacche. Le sue registrazioni sono state trasmesse da molte emittenti: Radio polacca, RMF Classic, Deutsche Welle, ABC Classic FM (Australia), Radio Federico Santa Maria (Cile) e dalla RAI. Dal 2008 Marian Sobula insegna pianoforte all'Accademia di Musica di Cracovia (Polonia); tiene inoltre masterclass di perfezionamento a Bratislava, alla Hochschule di Lipsia, al Conservatorio Nazional di Lima, al Conservatorio Centrale di Musica in Cina, all’Australian National University di Canberra e all’Università di Wellington. I suo impegni per la stagione 2015 includono tournée in Italia, Repubblica Ceca, Turchia, Emirati Arabi, Oman, Qatar, Kuwait, Israele, Azerbaijan, Australia, Nuova Zelanda, Venezuela, Brasile, Cile, Argentina e Messico. 19 Chen Guang 26 settembre 2015 Lu Monferrato Chiesa di San Giacomo, piazza San Giacomo 1 Ore 21.15 L. van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 23 in Fa minore op. 57 “Appassionata” I. Allegro assai II. Andante con moto III. Allegro ma non troppo - Presto F. Liszt (1811-1886) Études d'exécution transcendante n. 8 “Wilde Jagd” (Caccia selvaggia) S 139 S. Rachmaninov (1873-1943) Etude-Tableaux op. 39 n. 1 A. Skrijabin 2 ^ parte (1872-1915) Sonata-Fantasia n. 2 in Sol diesis minore op. 19 I. Andante II. Presto F. Chopin (1810-1849) Sonata n. 2 in Si bemolle minore op. 35 I. Grave - Doppio movimento II. Scherzo III. Marcia funebre. Lento IV. Finale. Presto 20 1 ^ parte Chen Guang (Cina) Pianoforte Chen Guang è nato nel 1994 in Cina, nella provincia di Hubei. Unisce un mirabolante virtuosismo a una profonda e matura sensibilità musicale e a un eccezionale carisma sul palcoscenico. Il grande pianista Paul Badura-Skoda ha detto di lui: “È un pianista di straordinario talento, dotato di una raffinata sensibilità musicale e di eccezionali capacità tecniche. Sono convinto che sarà in grado di tramandare la tradizione della nostra Grande Musica”. Nonostante la giovanissima età si è già esibito in importanti città e festival europei, americani e asiatici tra cui: Concert Hall di Pechino, Xinghai e Shenzen, Oriental Center a Shanghai, Sala Verdi del Conservatorio di Milano, Teatro Verdi di Firenze e di Pisa, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Goldoni di Livorno, Kawai Concert Hall in Germania, Palau de la Musica di Barcellona, Lincoln Center a New York, Davis Hall di Fairbanks (Alaska). Ha suonato come solista con l’Orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia, l’Orchestra Regionale Toscana, la Fairbanks Symphony Orchestra oltre a numerose orchestre in Cina. Nel 2013 ha aperto la prestigiosa stagione della Fondazione La Società dei Concerti di Milano con un recital che gli è valso un immediato reinvito. È risultato vincitore di numerosi premi in concorsi pianistici internazionali tra i quali “Young Artists Concerto” Competition a Pechino (2009), Premio Confalonieri al “Pozzoli” di Seregno (2011), “Giuliano Pecar” e Skrijabin Piano Competition (2013), “Maria Canals” di Barcellona e Alaska International Competition (2014). Chen Guang ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di quattro anni sotto la guida del padre; successivamente è stato allievo di Zhao Pingguo al Conservatorio Centrale di Pechino e nel 2012 ha ottenuto il Pre-College Diploma alla prestigiosa Julliard School di New York nella classe di Matti Raekallio. Attualmente studia con la pianista Enrica Ciccarelli e presso l’Accademia Internazionale Pianistica di Imola con Vovka Ashkenazy. Ha seguito inoltre numerose masterclass con Armen Babakhanian, Anna Malikova, Anton Kuerti, Jerome Rowenthal, Paul Badura-Skoda e Vladimir Ashkenazy. 21 Pianox2 27 settembre 2015 Vignale Monferrato Palazzo Callori, piazza del Popolo 7 Ore 17.30 I. Stravinskij (1882-1971) Le Sacre du printemps Parte I - L’adorazione della terra Introduzione - Gli auguri primaverili - Danza delle adolescenti - Gioco del rapimento Cortei primaverili - Giochi delle città rivali - Corteo del saggio - Il Saggio - Danza della terra Parte II - Il sacrificio Introduzione - Cerchi misteriosi delle adolescenti - Glorificazione dell’eletta Evocazione degli avi - Azione rituale degli avi - Danza sacrificale dell’eletta 2 ^ parte A. Piazzolla (1921-1992) B. Lockhart (1944) Cuatro Estaciones Porteñas (The Four Seasons of Buenos Aires) El Emigrante B. Putignano (1961) Como una estela U. Bombardelli (1954) Sintango F. Festa (1960) P. Porto (1977) Quasi un tango Gentleman’s tango G. Renzo (1962) Tango Domenica 27 settembre il pubblico potrà visitare l’infernot di Palazzo Callori nell’ambito della giornata degli infernot monferrini, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Per info: www.comune.vignalemonferrato.al.it In caso di maltempo il concerto si svolgerà nella Galleria d’Onore del Palazzo. 22 1 ^ parte Pianox2 (Italia) Pianoforte a quattro mani Rossella Spinosa, pianoforte Alessandro Calcagnile, pianoforte Il duo interpreta e propone un repertorio che spazia dall’antico al contemporaneo, dal cameristico al solistico con orchestra, collaborando tra le altre con l’Orchestra da Camera di Lugano, l’Orchestra Nuova Sinfonica Italiana e l’Orchestra Proart di Seul. I due musicisti eseguono in prima assoluta e registrano con Rai Trade composizioni a loro dedicate da Roberto Andreoni, Luis Bacalov, Silvia Bianchera, Giuseppe Giuliano, Virginia Guastella, Carla Magnan, Riccardo Piacentini, Carla Rebora, Roberta Silvestrini, Roberta Vacca. Registrano, inoltre, per Sconfinarte e Archivi del XXI Secolo, il Concertino per due pianoforti e orchestra di Rossella Spinosa, con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano diretta da Pietro Mianiti. Apprezzato anche all’estero, il duo si rende portatore della nuova musica contemporanea italiana nell’ambito di progetti in Europa, Asia e Sud America. La formazione ha inoltre ideato produzioni di musica, cinema e teatro, collaborando con volti noti dello spettacolo come Teresa Mannino, Moni Ovadia, i Pari&Dispari e Paolo Rossi. Nel bicentenario della nascita di Franz Liszt il duo ha pubblicato per la rivista Amadeus un CD monografico dedicato alle sue composizioni pianistiche dell’ultimo decennio. Nel 2013, per il centenario della prima di Le sacre du printemps, ha registrato la versione pianistica del capolavoro stravinskijano per la radio slovena Capodistria. Rossella Spinosa si diploma in pianoforte, clavicembalo e composizione al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e si perfeziona all’Accademia Pianistica di Imola, in Austria, Germania e Inghilterra. Presso l’Accademia Chigiana di Siena si perfeziona in composizione per musica da film con il Premio Oscar Luis Bacalov con il quale, dal 2009, avvia una collaborazione in duo pianistico e compositiva. La sua incisione con musiche John Cage per Stradivarius riceve 5 stelle dalla critica nazionale e internazionale e viene selezionata dal New York City Ballet per la realizzazione di uno spettacolo dedicato all’autore. Alessandro Calcagnile ha collaborato con alcuni dei più importanti compositori italiani viventi nelle vesti di direttore d’orchestra e pianista. Ha studiato nei Conservatori di Milano e di Brescia, alla Hochschule für Musik di Norimberga e all’Accademia Musicale Pescarese. Si è esibito con numerose orchestre ed ensemble in Italia, Svizzera, USA, Russia e Corea del Sud. Come pianista e direttore d’orchestra ha registrato per varie etichette discografiche, tra cui Amadeus e Sconfinarte. Dal 2014 è Direttore Musicale dell’Orchestra Cantelli di Milano. 23 Duo Duroy-Chen 3 ottobre 2015 Casorzo Chiesa Parrocchiale, Piazza Monsignor U. Rossi 5 Ore 21.15 L. van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 1 in Re maggiore op. 12 n. 1 I. Allegro con brio II. Tema con variazioni. Andante con moto III. Rondò. Allegro J. Brahms (1833-1897) Sonata n. 2 in La maggiore op. 100 I. Allegro amabile II. Andante tranquillo III. Allegretto grazioso (quasi Andante) R. Schumann ( 1 8 1 0 - 1 8 5 6 ) Sonata n. 1 in La minore op. 105 I. Mit leidenschaftlichem Ausdruck II. Allegretto III. Lebhaft Francis Duroy (Francia) Violino Nato a Parigi, inizia gli studi musicali all'età di otto anni al Conservatoire National de Région de Saint-Maur, dove si diploma in violino, pianoforte, corno, musica da camera e composizione. Prosegue lo studio del violino a Bruxelles con Maurice Raskin e poi al Conservatorio Nazionale Superiore di Lione con Véda Reynolds; nel 1985 ottiene una borsa di studio dal Banff Centre School of Fines Arts (Canada) che gli permette di perfezionarsi sotto la guida di illustri maestri quali Zoltan Szekely, Rafaël Hillyer, Anner Bylsma e Menahem Pressler. Nel 1986 è nominato solista dell'Orchestra dell'Opéra National de Lyon (sotto la direzione di John Eliot Gardiner e Kent Nagano) e, in seguito, violino solista dell'Orchestre National de Lyon (diretta da Emmanuel Krivine); ricopre inoltre l'incarico di spalla dei violini di orchestre da camera quali la “Camerata de France” e gli “Archi di Parigi”. È regolarmente invitato ad esibirsi in prestigiosi festival e teatri di tutto il 24 mondo: negli Stati Uniti (Carnegie Hall a New York, e “Black Man Hall” a Boston), Corea (Pusan University e Poyang City Hall), Giappone (Kioi Hall di Tokyo, NHK Hall di Osaka, Kyoto Center Hall), in tutta Europa e nei principali festival francesi quali "Promenades musicales de la Côte d'Azur", Paris Chamber Music Festival e Montpellier Festival, al fianco di musicisti del calibro di Maurice André, Lyda Chen-Argerich, Patrice Fontanarosa, Philippe Bernold, Kyril Rodin e Bruno Rigutto. Come solista con orchestra ha collaborato, tra le altre, con la SudWest Deutsche Kammerorchestra, l'Orchestra Filarmonica di Kiev, la Ribeiro Preto Symphonic Orchestra (Brasile), la Baden Baden Philharmonic Orchestra e l'Orchestra Nazionale di Lione. Nel 2012 è stato invitato dalla Czech Philharmonic Orchestra per tenere un concerto al Rudolfinum di Praga. Dal 1992 è professore al Conservatorio Nazionale della Regione di Lione; tiene regolarmente masterclass in Giappone, Stati Uniti e Corea ed è invitato nella giuria di numerosi Concorsi Internazionali. Pi-hsien Chen (Taiwan) Pianoforte Nasce a Taiwan e si esibisce in pubblico per la prima volta a cinque anni. Quattro anni più tardi si trasferisce in Germania, a Colonia e viene ammessa nella classe di Hans Otto Schmidt-Neuhaus; in seguito studia con Wilhelm Kempff e Tatiana Nikolayeva. A 21 anni trionfa al prestigioso ARD International Piano Competition di Monaco di Baviera e successivamente vince il Primo Premio anche ai concorsi “A. Schönberg” di Rotterdam e “J.S. Bach” di Washington DC. Grazie a tali affermazioni inizia un’importante carriera che la vede esibirsi come solista con orchestre come la London Symphony Orchestra, la BBC Symphony Orchestra, il Concertgebouw di Amsterdam, la Tonhalle di Zurigo e tutte le Orchestre Radiofoniche della Germania, collaborando con importanti direttori tra cui Bernhard Haitink, Colin Davis, Charles Dutoit, Marek Janowsky e Peter Eötvös. Pi-hsien Chen ha partecipato a prestigiosi festival tra cui: London Prom, Schwetzinger Festspiele, Festival di Osaka, Hong-Kong-ARTIFestival, Festival d'Autunno di Parigi, Musica Strasburg, Wien-Modern, Triennale di Colonia e Roque d’Antheron Piano Festival in Francia. Nel campo della musica da camera si è esibita con musicisti come Alfons Kontarsky, Pierre-Laurent Aimard e Wolfgang Meyer. Il suo interesse nel campo della musica contemporanea è cresciuto anche grazie alla collaborazione con compositori come Pierre Boulez, Karlheinz Stockhausen, György Kurtág, John Cage ed Elliott Carter. Dal 1983 insegna pianoforte alla Musikhochschule di Colonia e, dal 2004, anche presso la Musikhochschule di Friburgo. 25 Brahms Trio 4 ottobre 2015 Casale Monferrato Biblioteca del Seminario, piazza Nazari di Calabiana 1 Ore 17.30 M. Glinka (1804-1857) Trio Pathétique in Re minore I. Allegro moderato II. Scherzo. Vivacissimo III. Largo IV. Allegro con spirito A. Arensky (1861-1906) Trio n. 1 in Re minore op. 32 I. Allegro moderato II. Scherzo. Allegro molto III. Elegia. Adagio IV. Finale. Allegro non troppo P.I. Cajkovskij 1 ^ parte 2 ^ parte (1840-1893) Trio in La minore op. 50 I. Andante - Moderato II. Allegro con brio III. Largo IV. Allegretto Brahms Trio (Russia) Nikolai Sachenko, violino Kirill Rodin, violoncello Natalia Rubinstein, pianoforte Nikolai Sachenko studia violino alla Scuola di Musica Centrale di Mosca nella classe di Zoya Mathina e al Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca con Sergey Kravchenko e Vladimir Ivanov. Nel 1995 vince il premio del pubblico al Concorso Internazionale “Leopold Mozart” di Augusta e nel 1998 viene premiato con la medaglia d'oro al prestigiosissimo XI Concorso Internazionale “Cajkovskij” di Mosca. Ha suonato in tutta Europa e in Giappone, Cina, America Latina. Ha collaborato con direttori e orchestre acclamate e si è esibito in ensemble accanto a musicisti come Yuri Bashmet, Gidon Kremer e 26 Lynn Harrell. La sua musica risente molto dell'incontro artistico con Yehudi Menuhin, Isaac Stern e Mstislav Rostropovich. Kirill Rodin studia violoncello alla Scuola di Musica “Gnessin” di Mosca. Si diploma al Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca, dove studia con Vera Birina e Natalia Schakhovskaya. Nel 1984 vince il Primo Premio al XIV “Jeunesses Musicales Competition” di Belgrado e nel 1986 viene premiato con la medaglia d'oro al prestigiosissimo VIII Concorso Internazionale “Cajkovskij” di Mosca. L’intensa attività concertistica lo ha portato ad esibirsi in oltre 50 paesi in Europa, Asia, Africa, Australia, Nuova Zelanda e nelle Americhe. Tiene regolarmente masterclass in tutto il mondo e insegna violoncello al Conservatorio di Stato “Cajkovskij” di Mosca. Natalia Rubinstein, dopo essersi diplomata in pianoforte alla Scuola Musicale “Gnessin” di Mosca (con Tatyana Zelikman) e all'Accademia Musicale Russa di Gnessin (nella classe di Vladimir Tropp), continua i suoi studi con Alexander Bonduriansky al Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca. Fondatrice del Brahms Piano Trio ha suonato con questa formazione in tutto il mondo e in più di 60 città russe. La sua discografia include opere di Beethoven, Schubert, Cajkovskij, Arensky, Glinka, Rachmaninov, Shostakovich, Schnittke, Bloch e Piazzola. Dal 2002 è artista onorario della Federazione Russa e dal 2003 è docente di Musica da Camera al Conservatorio di Stato “Cajkovskij” di Mosca. Brahms Trio celebrerà nel 2017 i 30 anni di attività: i suoi membri tramandano la tradizione della grande scuola interpretativa russa. Dopo aver ricevuto importanti riconoscimenti in Competizioni Internazionali, tra cui Primo Premio al Concorso di Weimar nel 1996, il Trio si è esibito con successo nelle più prestigiose sale da concerto a Mosca, San Pietroburgo, Bruxelles, Vienna, Varsavia, Melbourne, ecc. La loro discografia include opere di Beethoven, Schubert, Cajkovskij, Arensky, Glinka, Rachmaninov, Shostakovich, Schnittke e Piazzola. Nel 1998 i musicisti del Trio hanno istituito la “Fondazione Brahms Trio” che si occupa della realizzazione di eventi di beneficenza nel settore della cultura. Dal 1999, nell’ambito del progetto “Northern Musical Assemblies”, ha tenuto concerti e masterclass in più di 50 città della provincia russa con l’intenzione di avvicinare spiritualmente, attraverso la loro attività musicale, i luoghi più remoti del loro enorme Paese. Nel 1999, sotto l'egida del Ministero della Cultura della Federazione Russa, della Società Filarmonica dell'Accademia di Stato di Mosca e del Goethe-Institut, il Trio ha iniziato la realizzazione di un'antologia dedicata ai Trii per pianoforte di autori russi tra il XIX e il XX secolo con l’obiettivo di riportare alla luce pagine dimenticate della storia della musica del loro Paese. Il progetto ha ricevuto un riconoscimento del Presidente della Russia. 27 Tasto d’Argento 2015 Yves Henry (Francia) Yves Henry è l’erede di una doppia discendenza pianistica grazie agli studi compiuti con due insegnanti eccezionali, Pierre Sancan e Aldo Ciccolini, che l’hanno formato secondo il principio che arriva dal XIX° secolo: quello del musicista completo (pianista, camerista, accompagnatore, direttore d’orchestra e compositore), che conosce tutti gli aspetti della musica. Dagli anni di studio al Conservatorio di Parigi nella classe di Pierre Sancan, ha ereditato un senso profondo della sonorità e l’esigenza della tecnica al servizio esclusivo della musica. Nei tre anni di perfezionamento con Aldo Ciccolini ha appreso un altro approccio, complementare: l’arte di leggere e rispettare il testo spinta alle estreme conseguenze, per essere totalmente al servizio del compositore. Questi insegnamenti saranno decisivi nella sua evoluzione e lo porteranno nel 1981 alla vittoria del Concorso Internazionale “Robert Schumann” di Zwickau, primo pianista occidentale ad aggiudicarsi tale prestigiosa competizione dall’anno della sua fondazione. Grazie a quella affermazione si è esibito in recital e come solista con orchestra in tutta Europa, negli USA, in Cina e in Giappone, suonando nelle sale più prestigiose (Lincoln Center di New York, Schauspielhaus di Berlino, Gewandhaus di Lipsia, ecc.) e nei festival più importanti (Roque d’Anthéron, Festival Chopin, Festival di Parigi, Varna, Berlino, Ascona, Salonicco, Hong Kong). Ha realizzato numerose incisioni solistiche (Schumann: Carnaval, Kreisleriana, Fantaisia op. 17, Kinderszenen; Sonata di Liszt, ecc.) e cameristiche (integrale dei Trii di César Franck e di Edouard Lalo); ha inoltre registrato con orchestra per la Radio di Berlino (Concerto di Schumann, Rhapsodie Espagnole di Liszt/Busoni, Variazioni Sinfoniche di Franck, ecc.). A metà degli anni 2000, la registrazione dei 24 Préludes op. 28 di Chopin realizzata nella Salle Pleyel segna una tappa importante della sua carriera e concretizza la sua ricerca sull’interpretazione di questo compositore basata su un’analisi approfondita del suo linguaggio, sulla conoscenza pratica dei pianoforti Pleyel dell’epoca e sull’immersione nella storia della sua vita, in particolare del periodo caratterizzato dalla relazione con George Sand. Registrate simultaneamente in dvd e in cd, accompagnate da una masterclass di 50 minuti che evidenzia l’influenza del pianoforte dell’epoca sulla rilettura del testo, queste due versioni dei Préludes (sul pianoforte storico e su quello contemporaneo) sono state molto apprezzate dalla critica specializzata (Monde de la Musique, Classica, Res Musica, ecc). Riconosciuto come grande interprete della musica di 28 Chopin, nel 2007 Yves Henry è stato invitato dal Ministro della Cultura polacco a far parte del comitato di programmazione dell’Istituto Chopin di Varsavia in vista della preparazione del bicentenario della nascita del grande compositore, celebratosi nel 2010. Nel 2015 terrà tournée, tra l’altro, in Germania, Polonia, Giappone e Stati Uniti ed è stato invitato a far parte della giuria che selezionerà i candidati al prestigiosissimo Concorso “F. Chopin” di Varsavia. Insegna al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi ed è regolarmente invitato a tenere masterclass negli USA, in Giappone e in Cina. Nel 2003 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine Nazionale delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura francese. Il 6 dicembre 2014 ha avuto il rarissimo privilegio di vedersi intitolare un nuovo Conservatorio di Musica in Francia, a Villabé. Albo d’oro Premio Tasto d’Argento 2005 Daniel Rivera (Argentina) 2006 Lazar Berman (Russia) 2007 Maria Golia (Italia) 2008 Leonel Morales (Cuba/Spagna) 2009 Bruno Canino (Italia) 2010 Sergio Perticaroli (Italia) 2011 Vincenzo Balzani (Italia) 2012 Ludmil Angelov (Bulgaria) 2013 Paolo Fazioli (Italia) 2014 Angelo Fabbrini (Italia) Il Tasto d’Argento è un’opera di Mirco Gatti - Gioielleria Gierre. 29 I Luoghi di PianoEchos ”15 Casale Monferrato Casorzo Biblioteca del Seminario La biblioteca del Seminario Vescovile di Casale Monferrato fu fondata nel 1738. Sede primitiva fu l’antico Seminario eretto in via Palestro. Un decreto napoleonico del 1805 provocò il trasferimento della biblioteca alla municipalità casalese sino al 1807. Il Vescovo Giovanni Crisostomo Villaret fece risistemare la biblioteca presso l’oratorio di S. Filippo Neri fino alla costruzione dell’attuale edificio. Nel 1832, a cura del teologo e bibliotecario Gaspare Seggiaro, i libri vennero riordinati, catalogati e collocati negli eleganti scaffali scolpiti in noce, tuttora esistenti. Il bibliotecario don Cristoforo Sala realizzò un ulteriore riordino di tutto il patrimonio librario. Dal suo catalogo a schede, concluso nel 1911 e ancora oggi consultabile nell’atrio della biblioteca, si ricavano questi dati statistici: 30.000 volumi, 160 incunaboli, 400 edizioni rare e 120 manoscritti tra cartacei e pergamenacei. Attualmente è in fase di elaborazione l’inventario informatizzato, che sarà consultabile attraverso Internet. La Biblioteca raccoglie testi che riguardano tutti del sapere umano e si è sviluppata soprattutto nel ramo umanisticofilosofico e in quello religioso. Il suo arricchimento si realizza anche attraverso quanti, amanti della cultura, promuovono iniziative di studi e ricerche o ne incrementano le disponibilità economiche. Chiesa Parrocchiale La chiesa parrocchiale di San Vincenzo Diacono e Martire, in stile barocco, fu costruita tra il 1730 e il 1736 con il finanziamento del Conte Picco-Pastrone e con l’opera del popolo di Casorzo come recita la scritta sulla facciata: “COMES POPULUSQUE CASURTII. ILLE SUMPIBUS HIC DUCTIS A FUNDAMENTIS ERECTUM EXPLEBANT. ANNO MDCCXXXVI”. Fu eretta nel luogo in cui sorgeva l’antica chiesa parrocchiale romanica del 1427 di Santa Maria della Piazza, della quale fu conservata la cappella gentilizia di S. Antonio, tuttora esistente. La facciata, alta e imponente, si presenta interamente in mattoni a vista. L’interno è a croce latina con una sola navata su disegno del Magnocavallo. Degni di nota sono l’altar maggiore “ tutto di marmo nero, coll’intreccio di preziosi marmi da perito scalpello egregiamente lavorati”, la cappella di S. Francesco d’Assisi, dipinta da Guglielmo Caccia e quella della Vergine del Rosario con la pregevole statua lignea scolpita dal Maragiani genovese. 30 La chiesa è dotata di un pregevole organo, recentemente restaurato, e da un moderno altare che richiama, nelle forme e nei colori, il mosaico ottocentesco dell’abside e l’ambiente circostante. Conzano Abbazia di San Maurizio Notizie scritte documentano l’esistenza della chiesa nella primitiva allocazione dal 1200. [...] Grazie all’apporto del marchese Teodoro II di Monferrato, nel 1418 fu possibile procedere al restauro della chiesa e del convento. Il complesso abbaziale ha riacquistato interamente il suo fascino dopo i restauri curati, intorno al 1960, dalla Soprintendenza delle Belle Arti con il supporto dell’architetto Bourbon e di don Angelo Verri. La facciata si presenta interamente in mattoni a vista. L’interno è a croce latina con tre navate, come le basiliche, divisa in quattro campate e volte a crociera con archi a tutto sesto sorretti da pilastri cruciformi con capitelli cubici. Nella prima cappella a destra si ammira il grande dipinto della “Assunzione della Vergine”, secondo Paolo Venturoli la grande tela è dovuta al pennello di Martino Spanzotti ed indica una sicura attività del maestro e della sua bottega a Conzano. Adiacente alla chiesa sorge il convento dei frati Francescani e di interesse del tutto particolare merita il chiostro del convento, anch’esso databile al Quattrocento; decorato con lunette affrescate rappresentanti il Martirio di San Maurizio, testimonianza pittorica del ’500. Frassinello Monferrato Castello Il Castello di Frassinello vanta una storia millenaria. Se ne ha notizia fin dal XI secolo, periodo in cui il borgo monferrino risultava nel diploma regio di Enrico III “cum castro et corte et cappella”. Il sito viene descritto come fortezza difensiva, funzione che giustifica la posizione sulla sommità del colle. Castello curtense, affiancava alla funzione militare anche funzioni amministrative, con una corte soggetta alla sua protezione. Nonostante le origini antichissime, restano poche tracce del periodo medievale, nella pianta e nelle strutture architettoniche. Tra queste va menzionata la Caminata, ampia sala di gusto tardogotico e dalle arcate pregevoli, luogo di incontro conviviale attorno al fuoco del camino - di signori e vassalli. Per secoli, il castrum fu proprietà della nobile casata dei Nemours, conti di Frassinello, signori di Lignano e Cavalieri di Malta. L’interesse per il castello come dimora di famiglia, crebbe 31 a cavallo tra il ‘600 e il ‘700, periodo a cui si deve la costruzione della bella cappelletta ottogonale finemente affrescata, dell’ornato di alcune porte e di altri abbellimenti nell’ala ovest del complesso edilizio, quella riservata, appunto, ad abitazione padronale. Lo stesso grande gelso secolare che domina la corte e ingloba uno dei due pozzetti, sembra risalire a quegli anni. Alla fine del Settecento la casata Sacchi-Nemours, nata dall’unione delle due famiglie, apportò al complesso nuovi ritocchi e innovazioni. A questi si deve il pregevole pavimento a mosaico del salone d’onore con lo stemma della casata, i fregi affrescati a cornice dei soffitti e la saletta del biliardo. Elementi che conferiscono al Castello l’inconfondibile tratto di dimora di campagna di una famiglia patrizia. L’Ottocento fu testimone del grosso restauro neogotico, in stile Violet Le Duc, che ha investito l’ala est dell’edificio. Le grandi finestre a tutto sesto divennero infatti il motivo dominante dell’ala, dominata dalla Fioriera, vero gioiello di architettura scolpita nel tufo, con le grandi arcate ogivali al piano terra. Dal rifacimento delle due antiche torri del Castello, di forma cilindrica, sorsero quattro torri quadrate; due verso ponente, con pregevoli merli ghibellini sopraelevati, e due verso levante. Le merlature vennero in seguito cimate, probabilmente per sottrarre l’edificio ai vincoli per edifici monumentali. Fubine Villa Remotti Villa Remotti è situata sulla sommità di una collina posta poco lontano dall'abitato di Fubine. Edificata alla fine dell'800, leggende narrano che la villa fu voluta e costruita per ospitare parenti del Re, da cui il nome "Remotti". In origine il verde circostante era arricchito da alberi maestosi come il Cedro del Libano, il Cedro dell'Atlante e il Ginkgo Biloba ed oggi, dopo l'ultimo restauro, il parco attorno alla villa ripropone gli stessi alberi secolari affiancati da altre coltivazioni più recenti, compreso l'ulivo, presente nel Monferrato già dal tempo dei romani che contribuirono alla fondazione di Fubine (da "Fibula", accessorio delle tuniche). Oggi il parco si presenta come un delizioso giardino all’inglese. La villa troneggia maestosa circondata da vigne poste nuovamente in uso dall’attuale proprietà e allestite in modo da seguire i canoni delle vigne del Monferrato. Oggi i maestri vignaioli di Villa Remotti, molto più attenti e sensibili alla qualità che alla quantità, curano le vigne con sistemi moderni e antichi allo stesso tempo sfruttando al meglio le 32 caratteristiche del terreno e dell’esposizione al sole. Le viti sono sostenute da pali in castagno e ciascun filare è dotato alle sue estremità di colorati roseti posti a guardia contro l’attacco di parassiti. Fubine Chiesa dell’Immacolata (Chiesa del Ponte) Costruita nel 1620 come casa o Oratorio, e adattata a chiesetta con il nome di una Confraternita, ebbe il titolo originario “della Concezione”. Posta a guardia del borgo perché situata a ridosso del ponte levatoio di legno che dava accesso alla porta principale del nucleo fortificato, fu in seguito denominata “dell’Immacolata”. Si ipotizza che i mattoni utilizzati per la parte anteriore dell’edificio provengano dalle rovine del castello medievale. Dal lato sud, dal “Fosso”, si rileva come la costruzione sia realizzata con materiali diversi: quella inferiore con l’impiego di mattoni a vista, quella superiore con l’utilizzo di materiali poveri come la pietra e blocchi di tufo o marna come pure per la facciata. Di quel periodo è la terribile peste, di manzoniana memoria, che iniziata nel 1624 terminò, nel 1631, con il decesso di circa 900 abitanti. L’edificio ha rappresentato un importantissimo punto di riferimento civile e religioso in quanto luogo di asilo e accoglienza per ammalati e moribondi oltreché di sepoltura nel sepolcreto sotterraneo. La sua struttura è sempre stata integrata con “lo Spalto”, memoria delle antiche mura difensive, e con il ponte in muratura (entrambe realizzati con mattoni a vista) che dal 1622 sostituì il medievale ponte di legno. Nella lunetta sovrastante l’ingresso l’iscrizione, quasi illeggibile, recuperata durante i lavori di restauro archeologico, richiesti dalla Soprintendenza, appena terminati: “D.O.M. in honorem beatae mariae virginis immacolate”. La chiesa, trasformata oggi in sala polifunzionale, viene utilizzata per attività culturali, concerti e convegni. Lu Monferrato Chiesa di San Giacomo La Chiesa di San Giacomo di Lu fu costruita probabilmente all’inizio del XIII secolo. Verso la metà del XVI secolo l’edificio subì la distruzione totale. Risorse subito dopo nelle forme architettoniche attuali ma tra notevoli difficoltà d’ordine economico, che ne protrassero il compimento fino all’inizio del Seicento. Il suo periodo di maggior splendore artistico risale alla seconda metà dei XVIII secolo, quando fu dotata di una bella facciata in cotto (deturpata, purtroppo, nel Novecento con un intonaco a base di cemento e con l’aggiunta di un falso protiro) e 33 quando furono realizzati nel suo interno importanti lavori di abbellimento, quali la raffinata decorazione sulle tonalità verde e rosa, la pregevole "Decapitazione di San Giacomo" eseguita nel 1777 da Giuseppe Torricelli da Lugano e la monumentale "Via Crucis", ancora di incerta attribuzione. L’impoverimento del beneficio parrocchiale, tra Otto e Novecento, fu la causa principale di alcuni maldestri interventi conservativi e del degrado dell’edificio, caduto negli ultimi decenni in uno stato di completo abbandono. I restauri promossi dall’Associazione Culturale San Giacomo gli hanno restituito la sua luminosa eleganza. Lu Monferrato Chiesa di San Nazario Per la sua storia quasi millenaria la chiesa di San Nazario di Lu trascende l’interesse puramente locale. Costruita nel corso del XII secolo, stabilì un rapporto simbiotico con il Comune locale. Quando i Bobba ottennero la signoria di Lu, nel 1448, fecero innalzare presso la chiesa di San Nazario una sontuosa cappella in onore della Concezione di Maria. Tra Sei e Settecento le confraternite parrocchiali fecero a gara con i Bobba per incrementare il decoro della chiesa. Nel 1657 sull’altare della Compagnia di San Rocco campeggiava la nuova tela della “Madonna col Bambino e San Rocco” dipinta da Orsola Caccia. A fine Seicento mastro Maria Mariano innalzò quella che è diventata la facciata attuale dell’edificio. Nel primo Ottocento venne totalmente rifatta la decorazione interna. Decorazione che il pittore Rodolfo Gambini reinterpretò, un secolo più tardi (191415), con numerose modifiche che conferirono all’interno della chiesa l’aspetto attuale. Dopo i lavori di risanamento statico e di rifacimento della copertura eseguiti nel 2002, oggi l’interno di San Nazario necessita di un ampio restauro conservativo. I lavori sono iniziati e verranno completati nei prossimi anni. Vignale Monferrato 34 Chiesa della B.V. Addolorata detta “del Convento” La Chiesa venne iniziata nel 1496, una volta ultimato il Convento, e finita nelle sue possenti strutture gotiche-lombarde nel 1505; Corrado Ricci la definì “un bellissimo saggio di arte ogivale piemontese”. Questo pregevole edificio, dichiarato Monumento Nazionale, consta di una possente costruzione rettangolare di cotto, con un’abside terminale ad ottagono. La semplice ed austera facciata è spartita da contrafforti terminanti con pinnacoli; purtroppo, il rosone centrale è deturpato. Un bel fregio orna la parte superiore della facciata, del fianco sinistro e dell’abside, ripetuto sul tozzo campanile quadrato. L’interno è severo e presenta una volta ad arcate gotiche, con tre navate divise da sei tozze colonne. Fiancheggiano l’altar maggiore due cappelle, una delle quali decorata a stucchi barocchi; di notevole interesse il coro, con 20 stalli intarsiati, probabile opera di Fra Baltarus Gallus de Raconixi, compiuta tra il 1512 e il 1528. Durante la prima guerra mondiale fu spogliata di ogni arredo sacro ma finito il conflitto, si poté riaprire al culto. Vignale Monferrato Progetto Grafico Danilo Seregni Photo pag. 36 Davide Tarozzi Palazzo Callori La prima traccia documentale di Palazzo Callori è del 1685 ma molto più antiche - addirittura del XII secolo - sono le notizie relative ai Callori, nominati Conti di Vignale nel 1652 dal Duca Carlo II Gonzaga. Nel 1690 Vignale venne saccheggiata e in parte distrutta nella guerra tra la Francia e il Principe Amedeo II di Savoia e si ritiene che, verso la fine del ‘700, l’architetto Francesco Ottavi Magnocavalli abbia messo mano alla risitemazione del Palazzo. Una mappa del 1791 indica che l’edificio era più piccolo dell’attuale; una nuova ala, progettata da Agostino Vituli, fu costruita nella prima metà dell’Ottocento. Nel 1974 il Palazzo e le relative pertinenze vennero vendute dagli eredi Callori e due anni dopo la Regione Piemonte acquistò l’immobile per farne la sede dell’Enoteca Regionale del Monferrato: vennero effettuati massicci interventi conservativi, nonché la sistemazione di una cantina adatta alla presentazione dei vini, di un ristorante al piano terreno, di una sala riunioni e di sale espositive al primo piano. Enoteca e ristorante furono inaugurati il 1 maggio 1979. Nel 2008 l’ente regionale ha deciso una nuova ristrutturazione; il primo lotto di lavori è stato concluso nel 2014. Il palazzo dispone di circa 150 camere distribuite su tre piani fuori terra, due piani sottoterra, due ammezzati e un sottotetto. L’ingresso presenta due colonne con capitello ionico e il soffitto dipinto con stemmi contornati da ricca incorniciatura barocca. Sulla parete di destra una lapide testimonia la presenza di San Giovanni Bosco dal 1862 al 1879. Alcune camere nella parte più antica conservano i pavimenti in legno e la tappezzeria originale. Molte hanno i soffitti affrescati. Delle sue gallerie prospicienti il cortiletto, la superiore è dotata di stucchi raffiguranti amorini, animali e strumenti musicali. Al pianterreno si trova una cappella riccamente affrescata utilizzata da Don Bosco per le funzioni liturgiche durante le sue permanenze a Palazzo. Uno scantinato, nella parte più antica del palazzo, è adibito a Teatrino Callori. Illustrazione Andrea Musso 35 36