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C ASALE
C ASORZO
C ONZANO
F RASSINELLO
F UBINE
LU
V IGNALE
SETTIMANE
PIANISTICHE
INTERNAZIONALI
IN
M O N F E R R AT O
organizzazione:
con il sostegno di:
Associazione
Culturale San
Giacomo
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eventi in musica
con il contributo di:
con il patrocinio di:
Commissione
Nazionale
Italiana
in collaborazione con:
Assessorato
alla
Cultura
Comune di
Conzano
Comune di
Casorzo
Comune di
Fubine
Comune di
Lu Monferrato
A.R.T.E.S.
Associazione Ricercatori
Tesori della Storia
I ngresso libero a tutti i concerti fino ad esaurimento dei posti
Comune di
Vignale Monferrato
sabato 5 settembre
Lu Monferrato
domenica 6 settembre
Lu Monferrato
sabato 12 settembre
Conzano
domenica 13 settembre
Fubine
sabato 19 settembre
Vignale Monferrato
domenica 20 settembre
Frassinello Monferrato
Yves Henry-Quartetto Indaco
Chiesa di San Nazario, ore 21.15
Vincenzo Balzani
Chiesa di San Nazario, ore 17.30
Nuovo Trio Fauré
Abbazia di San Maurizio, ore 17.30
Duo Park-Sugimoto
Villa Remotti, ore 17.30
Hugues Leclère
Chiesa del Convento, ore 21.15
Duo Manara-De Zan
Castello, ore 17.30
venerdì 25 settembre
Fubine
Marian Sobula
sabato 26 settembre
Lu Monferrato
Chen Guang
domenica 27 settembre
Vignale Monferrato
sabato 3 ottobre
Casorzo
domenica 4 ottobre
Casale Monferrato
Chiesa dell’Immacolata (Chiesa del Ponte), 21.15
Chiesa di San Giacomo, ore 21.15
Pianox2
Palazzo Callori, 17.30
Duo Duroy-Chen
Chiesa Parrocchiale, ore 21.15
Brahms Trio
Biblioteca del Seminario, ore 17.30
www.associazionesangiacomo.it
2
Settembre, tra le magnifiche colline del Monferrato, non è più
soltanto il mese della vendemmia, dell’estate che volge dolcemente
verso l’autunno, dei colori che si accendono… Da oltre un
decennio, in Monferrato, settembre è anche il mese della musica, la
musica di PianoEchos: un’eccellenza culturale che promuove
questo territorio con una manifestazione dal respiro autenticamente
internazionale.
Dopo due edizioni tematiche, il festival torna alla sua vocazione
iniziale: mettere in risalto la poliedrica personalità e la straordinaria
duttilità del pianoforte. Grazie a tali caratteristiche esso può infatti
giganteggiare solitario sul palco o dialogare con altri strumenti nella
sua veste di insostituibile partner cameristico.
Minimo comune denominatore, come sempre, l’assoluta qualità
degli interpreti. Quest’anno ancora più che in passato.
Nasce così un cartellone di grande fascino e sicuro richiamo, forse
il più significativo nella storia del festival. 11 concerti (uno in più
rispetto al passato) con 23 musicisti provenienti da 8 Paesi: Italia,
Francia, Polonia, Russia, Cina, Taiwan, Corea del Sud e Giappone.
Tantissimi gli aspetti salienti di questa dodicesima edizione e i
motivi di richiamo dei suoi appuntamenti. I recital monografici di
Vincenzo Balzani (con le Sonate di Beethoven), Hugues Leclère
(L’Arte della Fuga di Bach) e Marian Sobula (Chopin, a pochi giorni
dall’inizio del Concorso di Varsavia) si alterneranno a quello a
quattro mani del Pianox2. Altrettanto appassionanti i concerti
cameristici che vedranno il pianoforte accanto a strumenti ad arco:
in duo con il violino (Pi-hsien Chen con Francis Duroy, Francesco
De Zan con Francesco Manara), il violoncello (Yu Sugimoto con
Hyunah Park) e nella formazione di trio classico (Nuovo Trio Fauré e
Brahms Trio).
Basterà una rapida lettura delle biografie per comprendere come
le carriere di questi musicisti siano davvero straordinarie! La loro
presenza in Monferrato è un punto d’onore per il festival e
un’opportunità di ascolto unica per il suo affezionato e sempre più
numeroso pubblico.
Accanto ad artisti così affermati il festival propone, come
tradizione, giovani dotati di grande talento. Fin dalla nascita
PianoEchos è alla ricerca dei concertisti di domani: da qui sono
passati, in tempi non sospetti, Leonora Armellini, Mariangela
3
Vacatello e Gabriele Carcano, solo per citarne alcuni. Quest’anno
sarà la volta del pianista cinese Chen Guang, del già citato Duo
Park-Sugimoto e del Quartetto Indaco.
Chiudiamo accennando al concerto inaugurale, durante il quale
consegneremo il Premio “Tasto d’Argento” 2015 a Yves Henry. Il M°
Henry è uno dei più acclamati pianisti di Francia e ha avuto il
rarissimo privilegio di vedersi intitolare in vita un Conservatorio di
Musica per gli altissimi meriti artistici e didattici. Per l’occasione ha
preparato uno splendido programma al contempo solistico e
cameristico che rappresenta un ritratto della sua personalità
musicale e che includerà anche una sua composizione scritta
appositamente per PianoEchos.
Fin qui la musica; ma PianoEchos è molto di più! È l’incanto dei
paesaggi, dei tesori d’arte, degli scorci nascosti, dei vigneti e dei
noccioleti, delle colline con i loro colori quasi autunnali… insomma,
è il fascino discreto e irresistibile del Monferrato, elemento
costitutivo di questo festival.
Quest’anno il viaggio delle Settimane pianistiche internazionali
toccherà Lu (cuore della manifestazione), Casale, Casorzo,
Conzano, Frassinello, Fubine e Vignale. Accanto alle splendide
location nelle quali il festival è ormai di casa, abbiamo come sempre
inserito luoghi nuovi e sorprendenti: il Castello di Frassinello, la
Chiesa del Ponte di Fubine e Palazzo Callori a Vignale. Quest’ultima
sede accoglierà un concerto inserito nell’ambito di una giornata
dedicata alla visita dei principali infernot del Monferrato.
Così PianoEchos valorizza il territorio, arrivando a toccare anche
centri minuscoli e aprendo le porte di luoghi spesso chiusi al
pubblico. Un’opera di decentramento culturale e di promozione
culturale sempre più sistematica e capillare, particolarmente
significativa nell’anno di EXPO e a dodici mesi dall’inserimento di
Monferrato-Langhe-Roero tra i luoghi Patrimonio dell’Umanità
dell’UNESCO.
D’obbligo, infine, un ringraziamento a tutti coloro che ci
sostengono, avendo colto l’importanza sociale, culturale e
promozionale di PianoEchos.
Grazie di cuore, dunque, a Compagnia di San Paolo, Fondazione
Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Live Piemonte dal Vivo,
CSVAA, Comuni, Associazioni e privati che aderiscono al progetto.
E grazie alla Commissione Europea e alla Commissione Nazionale
Italiana UNESCO per aver concesso alla XII edizione di PianoEchos
il loro prestigioso patrocinio.
A tutti auguriamo buon festival e buon mese di settembre!
Leo Rota
Presidente
Associazione San Giacomo
4
Sergio Marchegiani
Direttore Artistico
PianoEchos
I Concerti di PianoEchos ”15
Yves Henry-Quartetto Indaco
5 settembre 2015
Lu Monferrato
Chiesa di San Nazario, piazza Giovanni XXIII
Ore 21.15
F. Chopin
(1810-1849)
Notturno in Do diesis minore op. post.
Polacca in La bemolle maggiore op. 53 “Eroica”
Concerto n. 2 in Fa minore per pianoforte e
orchestra op. 21 (versione originale per pianoforte e quartetto d’archi)
I. Maestoso
II. Larghetto
III. Allegro vivace
Y. Henry
1 ^ parte
2 ^ parte
(1959)
“Echos” from old Japan
(dedicato al Festival PianoEchos)
Prima Esecuzione Assoluta
1. Ono no Komachi
2. Sangi Masatsune
3. Ise no Taifu
R. Schumann
(1810-1856)
Quintetto in Mi bemolle maggiore per pianoforte
e archi op. 44
I. Allegro brillante
II. In modo d’una Marcia - Un poco largamente
III. Scherzo. Molto vivace
IV. Allegro ma non troppo
Al termine del concerto l’Associazione San Giacomo, in collaborazione
con Nobili Colline del Monferrato, offrirà al pubblico un rinfresco nel
giardino, recentemente recuperato, della Chiesa di San Nazario.
Nel corso della serata consegna del
PREMIO “TASTO D’ARGENTO” 2015 AL M° YVES HENRY
(vedi biografia completa a pag. 28)
6
Yves Henry (Francia)
Pianoforte
Yves Henry è l’erede di una doppia discendenza pianistica grazie agli
studi compiuti con due insegnanti eccezionali, Pierre Sancan e Aldo
Ciccolini, che l’hanno formato secondo il principio che arriva dal XIX°
secolo: quello del musicista completo, che conosce tutti gli aspetti
della musica.
Nel 1981 vince il Concorso Internazionale “Robert Schumann” di
Zwickau, primo pianista occidentale ad aggiudicarsi tale prestigiosa
competizione. Grazie a quella affermazione si è esibito in recital e
come solista con orchestra in tutta Europa, negli USA, in Cina e in
Giappone, suonando nelle sale più prestigiose (Lincoln Center di New
York, Schauspielhaus di Berlino, Gewandhaus di Lipsia, ecc.) e nei
festival più importanti (Roque d’Anthéron, Festival Chopin, Festival di
Parigi, Varna, Berlino, Ascona, Salonicco, Hong Kong).
Yves Henry insegna al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di
Parigi ed è regolarmente invitato a tenere masterclass negli USA, in
Giappone e in Cina. Nel 2003 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine
Nazionale delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura francese. Il
6 dicembre 2014 ha avuto il rarissimo privilegio di vedersi intitolare un
nuovo Conservatorio di Musica in Francia, a Villabé.
Quartetto Indaco (Italia)
Quartetto d’archi
Eleonora Matsuno, violino Jamiang Santi, violino
Francesca Turcato, viola Isabel Vaz, violoncello
Il Quartetto Indaco nasce nel 2007 presso la Scuola di Musica di
Fiesole grazie all'impulso di Piero Farulli e Andrea Nannoni.
Successivamente ha seguito masterclass con diversi quartetti
(Artemis, Brodsky, Prometeo) e corsi di specializzazione tenuti da
componenti dei maggiori quartetti del nostro tempo.
Il Quartetto si è aggiudicato diversi premi tra cui i Concorsi
Internazionali "Premio Papini" ed "Enrica Cremonesi". Nel 2014 ha
ricevuto il premio speciale “Jeunesses Musicales” al prestigioso
Concorso Internazionale “Paolo Borciani”, unica volta nella storia del
concorso in cui è stato assegnato un premio a un quartetto italiano.
Ospite di festival e istituzioni musicali di prestigio in Italia (tra cui il
Festival dei Due Mondi di Spoleto e il Palazzo del Quirinale a Roma), il
Quartetto si è esibito anche in tutta Europa. Numerose le
collaborazioni con musicisti di fama internazionale, tra cui spiccano
Bruno Canino, Robert Irving, Paolo Beltramini e Valentin Erben,
violoncellista storico del Quartetto Alban Berg.
7
Vincenzo Balzani
6 settembre 2015
Lu Monferrato
Chiesa di San Nazario, piazza Giovanni XXIII
Ore 17.30
“Beethoven, Sturm und Drang”
Tre grandi Sonate, le lettere di Beethoven e i drammi di Shakespeare
L. van Beethoven
(1770-1827)
Sonata n. 14 in Do diesis minore op. 27 n. 2
“Al chiaro di luna”
I. Adagio sostenuto
II. Allegretto
III. Presto agitato
Sonata n. 17 in Re minore op. 31 n. 2
“La Tempesta”
I. Largo - Allegro
II. Adagio
III. Allegretto
Sonata n. 23 in Fa minore op. 57 “Appassionata”
I. Allegro assai
II. Andante con moto
III. Allegro ma non troppo - Presto
Vincenzo Balzani (Italia)
Pianoforte
Nato a Milano nel 1951, si diploma in pianoforte con il massimo dei voti
e la lode presso il Conservatorio “G. Verdi” della sua città sotto la guida
di Alberto Mozzati.
Inizia la carriera concertistica a soli 14 anni vincendo i Concorsi
Pianistici Nazionali di La Spezia e “Förster-Ricordi” di Milano. A 16 anni
si aggiudica il “Premio Liszt” al Concorso Internazionale “Maria Canals”
di Barcellona e, tre anni più tardi, vince il Secondo Premio al “Pozzoli”
di Seregno, il Primo Premio assoluto al “Città di Treviso” e al “F.P.
8
Neglia” di Enna ed il Primo Premio al prestigioso Concorso
Internazionale “G.B. Viotti” di Vercelli.
Nel corso della sua carriera Vincenzo Balzani ha effettuato tournée in
tutto il mondo, tenendo oltre mille concerti per le più importanti società
e nei teatri più prestigiosi: Teatro alla Scala di Milano, San Carlo di
Napoli, Comunale di Bologna, Petruzzelli di Bari, Regio di Torino,
Olimpico di Roma, Festival di Bergamo e Brescia, Festival dei Due
Mondi di Spoleto, Settembre Musica di Torino, ecc.
Ha effettuato numerose registrazioni radiotelevisive ed inciso LP e CD
con musiche di Scarlatti, Mozart, Hummel, Beethoven, Chopin
(integrale degli Studi), Rossini/Liszt, Schubert/Liszt, ecc.
Dal 1973 è titolare della cattedra di pianoforte principale e attualmente
insegna presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano; tiene inoltre corsi
di alto perfezionamento, masterclass e conferenze sia in Italia che
all’estero. È regolarmente invitato a far parte di giurie di Concorsi
nazionali e internazionali: G.B. Viotti, Rina Sala Gallo, Pozzoli,
Torrefranca, London World Piano Competition, A.M.A. Calabria,
“Tchaikovsky junior” di Kurashiki, Gante, Città di Treviso, ecc.
Hanno scritto di lui: “Acceso entusiasmo per il formidabile Vincenzo
Balzani esecutore delle impervie Brahms-Paganini ed acclamazioni a
non finire” (Corriere della Sera, Franco Abbiati); “Magnifica in Scarlatti
l’uguaglianza e la rapidità dei ribattuti, degli ornamenti, degli arpeggi…”
(La Stampa, Massimo Mila); “Possiede una sicurezza di mano
assolutamente fuori del comune ed un modo di affrontare le opere
musicali, quasi di aggredirle, che si impone per freschezza e
comunicativo entusiasmo” (Epoca, Giulio Confalonieri); “Furioso
trionfatore di ogni ostacolo tecnico, capace di sonorità e di agilità
travolgenti, ha trascinato il pubblico ad un grandissimo applauso” (Il
Gior no, Lorenzo Arruga); “Balzani possiede una travolgente
perentorietà: col suo pianismo insieme brillante ed impetuoso ha
letteralmente sbalordito” (Il Gazzettino, Mario Messinis); “Dominatore
della tastiera nella Totentanz di Liszt e fervido e sensibile interprete del
Concerto per la mano sinistra di Ravel… ha ottenuto ovazioni trionfali”
(La Gazzetta del popolo, Massimo Bruni); “Sorprendente maturità: la
sua interpretazione è piena di grazia e di dolcezza sentimentale ed è
regolata da una cantabilità molto intima e da un virtuosismo non
aggressivo” (Discoteca alta fedeltà, Piero Rattalino); “Vincenzo Balzani
non è solo un concertista. È qualcosa di più ed il pubblico lo sa bene.
Prima di essere pianista, e di forte temperamento, Balzani è un
esploratore coraggioso che scruta nell’universo del pianoforte e fa
quindi di ogni suo concerto una panoramica storica e culturale, ed
inoltre non fallisce mai il rapporto emozionale con il pubblico” (Il Piccolo
di Trieste, Gianni Gori)
9
Nuovo Trio Fauré
12 settembre 2015
Conzano
Abbazia di San Maurizio, via U. Garoglio 46
Ore 17.30
F.J. Haydn
(1732-1809)
Trio in Sol maggiore Hob. XV:25 “Ungherese”
I. Andante
II. Poco adagio
III. Rondò all’Ongarese
F. Schubert
1 ^ parte
2 ^ parte
(1797-1828)
Trio n. 1 in Si bemolle maggiore op. 99 D. 898
I. Allegro moderato
II. Andante poco mosso
III. Scherzo. Allegro
IV. Rondò. Allegro vivace
Nuovo Trio Fauré (Italia)
Silvano Minella, violino
Marco Perini, violoncello
Flavia Brunetto, pianoforte
“Raffinata scelta di equilibri”, “Lettura precisa e brillante”, “Atmosfere
indimenticabili”, “Finale travolgente”, “il Trio di Trieste ha un erede
nell'interpretazione cameristica all'italiana”. Questi alcuni commenti con
cui la stampa internazionale ha accolto i concerti del Trio.
Fondato nel 1980 da musicisti già inseriti nella vita musicale italiana
con il dichiarato intento di porre una particolare attenzione alle
composizioni meno eseguite, subito invitato dal Teatro alla Scala di
Milano per le celebrazioni di Ildebrando Pizzetti, il Nuovo Trio Fauré ha
10
proposto in numerosissimi concerti tenuti in tutta Europa il più ampio
repertorio dai classici ai nostri giorni. Primi in Italia nel proporre il Trio di
Debussy, hanno eseguito Trii di Martin, Ives, Martinu, Ghedini,
Gentilucci, Shostakovich, Zemlinsky, Bettinelli e ricevono unanimi
consensi per la scelta dei programmi e per la coesione, l'equilibrio, la
carica emotiva delle loro esecuzioni.
Flavia Brunetto, pianista, conclusi con il massimo dei voti gli studi al
Conservatorio di Udine, si è contemporaneamente laureata in lettere
classiche presso l'Università di Trieste. Si è perfezionata con pianisti
quali M. Horzowski, Jorge Demus, W. Panhofer e Michele Campanella.
Ha tenuto importanti concerti come solista e con orchestre quali la
Filarmonica di San Pietroburgo, la Filarmonica di Zagabria, l’Orchestra
di Padova e del Veneto, il Collegium Musicum, il Tokyo Strings
Ensemble.
Silvano Minella, violinista, ha compiuto gli studi a Milano, ottenendo
poi il diploma di merito all'Accademia Chigiana di Siena sotto la guida
di Franco Gulli. Svolge da anni un'intensa attività concertistica
internazionale come solista, con l’European Piano Quartet e in
complessi cameristici quali I Virtuosi di Roma, I Solisti di Milano, I Solisti
di Cremona. Titolare della cattedra di violino presso il Conservatorio “G.
Verdi” di Milano, ha inciso per le case discografiche Dynamic e
Discantica. Suona un violino di Mattia Albani del 1695.
Marco Perini, violoncellista formatosi all’Accademia di Santa Cecilia
sotto la guida di G. Selmi, è stato tra i fondatori dell’Orchestra
Toscanini. Primo violoncello in importanti orchestre italiane e solista in
formazioni cameristiche quali i Virtuosi Italiani e il Sestetto Italiano, ha
tenuto concerti in tutto il mondo. È titolare della cattedra di violoncello
all'Istituto Musicale “J. Peri” di Reggio Emilia e tiene corsi di
perfezionamento presso l’Accademia Tadini di Lovere. Ha inciso per le
case discografiche Verany e Discantica. Suona un violoncello di Davide
Teckler.
11
Duo Park-Sugimoto
13 settembre 2015
Fubine
Villa Remotti, strada Remotti (ang. Strada Provinciale 50)
Ore 17.30
F. Mendelssohn
(1809-1847)
Romanza senza parole op. 19 n. 1
L. van Beethoven
(1770-1827)
Sonata n. 3 in La maggiore per violoncello
e pianoforte op. 69
I. Allegro ma non tanto
II. Scherzo. Allegro molto
III. Adagio cantabile - Allegro vivace
A. Piazzolla
1 ^ parte
2 ^ parte
(1921-1992)
Oblivion
S. Rachmaninov
(1873-1943)
dalla Sonata in Sol minore op. 19
III. Andante
C. Franck
(1822-1890)
Sonata in La maggiore per violino e pianoforte M. 8
(versione per violoncello di Jules Delsart)
I. Allegretto ben moderato
II. Allegro
III. Recitativo-Fantasia
IV. Allegretto poco mosso
Si ringraziano i proprietari di Villa Remotti e whyinitaly.it per la
collaborazione.
In caso di maltempo il concerto si svolgerà nella Chiesa Parrocchiale di
Santa Maria Assunta.
12
Hyunah Park (Corea del Sud)
Violoncello
Hyunah Park nasce in Corea del Sud. Il suo riconosciuto virtuosismo
l'ha portata ad esibirsi in numerosi concerti come solista con importanti
orchestre quali: Seoul Youth Philharmonic Orchestra, Lindenbaum
Festival Orchestra (diretta da Charles Dutoit), Orchestra Sinfonica di
Roma, Moravian Philharmonic Orchestra, Orchestra Nazionale della
Radio di Bucarest, Capella Istropolitana, Orchestra da Camera di
Vienna, Orchestra Filarmonica Bohuslav Martinu, Orchestra Filarmonica
di Tulln e Landesjungendorchester di Amburgo.
Si laurea presso l’Università Femminile di Sookmyung sotto la guida di
Heechul Chae e Sungeun Chang. Prosegue il suo percorso di
formazione in Giappone ottenendo i rispettivi master dall’Università di
Musica di Toho con Tsuyoshi Tsutsumi, Hisaya Dogin e Ko Iwasaki e
dalla Suntory Hall Chamber Music Academy di Tokyo. Ha continuato gli
studi di perfezionamento ottenendo il diploma post-laurea presso
l'Università di Musica e Spettacolo di Vienna con Stefan Kropfitsch.
Sin dalla sua più tenera età rivela un eccezionale talento musicale
vincendo numerosi concorsi musicali in Corea tra cui il Primo Premio
alla Daejin University Music Competition e il Terzo Premio al Hanjeon
Arts Center Music Competition.
Nella stagione 2015 ha in programma una tourneé con l’Orchestra
Sinfonica dello Stato del Messico, concerti al Konzerthaus a Berlino,
alla Carnegie Hall di New York, in Italia, Tailandia, Singapore, Brunei e
con i Berliner Symphoniker.
Yu Sugimoto (Giappone)
Pianoforte
Yu Sugimoto nasce a Kyoto nel 1990. Inizia lo studio del pianoforte a 5
anni e già ad 8 si esibisce in veste di solista con la Kyoto Symphony
Orchestra. Si diploma alla Scuola Superiore di Musica Horikawa di
Kyoto e, dopo essere stato ammesso all'Università delle Arti di Kyoto,
decide di trasferirsi in Europa. Dal 2012 studia presso la facoltà di
Pianoforte e Musica da Camera dell'Università di Musica e Spettacolo
di Vienna con Avedis Kouyoumdjian.
Ha tenuto numerosi concerti in Giappone e in Europa e ha vinto
Concorsi Pianistici tra cui l’All Japan Student’s Music Competition.
All'età di 18 anni inizia a studiare anche direzione d’orchestra. Ha
partecipato ai corsi organizzati dalla Fondazione Rohm Music, studiando
con celebri direttori come Seiji Ozawa, Yuji Yuasa e Junji Mitsuishi. Nel
2011 è stato selezionato tra i 20 finalisti nel Concorso Internazionale per
Giovani Direttori di Besançon. Nel 2012 ha partecipato al Saito Kinen
Festival Matsumoto (direttore Seiji Ozawa) come assistente di Joel
Smirnoff e Naohiro Totsuka. Nel 2013 ha diretto la Seiji Ozawa Academy
Orchestra. Ha diretto inoltre la College Opera House Orchestra e,
recentemente, la Kanagawa Philharmonic Orchestra.
13
Hugues Leclère
19 settembre 2015
Vignale Monferrato
Chiesa del Convento, via Besso
Ore 21.15
J.S. Bach
(1685-1750)
L’Arte della Fuga BWV 1080
1. Contrapunctus n. I a 4
2. Contrapunctus n. II a 4
3. Contrapunctus n. III a 4
4. Contrapunctus n. IV a 4
5. Contrapunctus n. V a 4
6. Contrapunctus n. VI a 4 in Stylo Francese
7. Contrapunctus n. VII a 4 per Augmentationem et Diminutionem
8. Contrapunctus n. VIII a 3
9. Contrapunctus n. IX a 4 alla Duodecima
10. Contrapunctus n. X a 4 alla Decima
11. Contrapunctus n. XI a 4
12. Contrapunctus inversus n. XII a 4
13. Contrapunctus inversus a 4
14. Contrapunctus a 3
15. Contrapunctus inversus a 3
16. Contrapunctus a 4
17. Canon per Augmentationem in Contrario Motu
18. Canon alla Ottava
19. Canon alla Decima (Contrapuncto alla Terza)
20. Canon alla Duodecima (Contrapuncto alla Quinta)
21. Fuga a 2 clavicembali
22. Alio modo Fuga a 2 clavicembali
23. Fuga a 3 Soggetti
14
Hugues Leclère (Francia)
Pianoforte
Hugues Leclère ha iniziato i suoi studi musicali con Catherine Collard,
continuandoli sotto la guida di Jean-Claude Pennetier, Jean-François
Heisser, Alain Planès, Régis Pasquier e Alain Louvier presso il
Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi dove ha ottenuto
all’unanimità tre Primi Premi in pianoforte, analisi musicale e musica da
camera.
Ha tenuto recital in tutta la Francia (presso la Cité de la Musique, al
Festival d'Ile de France, al Festival Présences di Radio France, a Riom,
al Festival Chopin a Nohant e al Festival de la Vézère) e in molti paesi:
Stati Uniti (per le Università dell’Illinois, di Bloomington, del Michigan e
del Texas), Giappone, Cina, Olanda (al Concertgebouw e all’Opera di
Amsterdam), Germania (presso la Musikhalle di Amburgo), Russia,
Bielorussia, Italia, Spagna (Madrid), Portogall), ecc.
È stato invitato a esibirsi come solista da numerose orchestre
(Camerata dei Berliner Phlilharmoniker, Orchestra Nazionale della Radio
di Praga, Orchestra Nazionale della Lorena, Orchestra dello Stato del
Messico, Orchestra di Minsk, Orchestra Nazionale di Samara,
Orchestra di Timisoara) sotto la direzione, tra gli altri, di Jacques
Mercier, Jean-Pierre Wallez, Arie van Beek, Mikhail Shcherbakov,
Ondrej Lenard, Sébastian Lang-Lessing e Vladimir Valek.
Interprete privilegiato della musica di Debussy, Ravel e dei loro
contemporanei, Hugues Leclère ha successivamente approfondito il
repertorio tedesco, affrontandolo sia come solista che come camerista.
La sua passione per Mozart, Haydn e Beethoven l'ha portato a
ricercare le sonorità originali degli strumenti dell’età classica; possiede
la copia di uno Stein che si adatta perfettamente ai capolavori scritti
alla fine del XVIII secolo.
Ha collaborato con importanti musicisti come Arcady Volodos, Bruno
Rigutto, Philippe Bernold, Augustin Dumay, il Quintetto d’Archi dei
Berliner Philharmoniker, i Solisti dell’Orchestra di Parigi, i Quartetti
Talich, Debussy, Modigliani e Ludwig e con molti compositori,
contribuendo a diffondere la nuova musica attraverso la prima
esecuzione di diverse opere.
Propone inoltre spettacoli originali che comprendono diverse forme di
espressione artistica, collaborando con gli attori Marie-Christine
Barrault e Alain Carré e con il pittore Ruben Maya.
Parallelamente alla carriera concertistica, dal 1995 insegna al
Conservatorio Superiore di Parigi.
15
Duo Manara-De Zan
20 settembre 2015
Frassinello Monferrato
Castello, via Garibaldi 1
Ore 17.30
L. van Beethoven
(1770-1827)
Sonata n. 5 in Fa maggiore op. 24 “Primavera”
I. Allegro
II. Adagio molto espressivo
III. Scherzo. Allegro molto
IV. Rondò. Allegro ma non troppo
R. Schumann
( 1 8 1 0 - 1 8 5 ­6 )
Sonata n. 1 in La minore op. 105
I. Mit leidenschaftlichem Ausdruck
II. Allegretto
III. Lebhaft
J. Brahms
2 ^ parte
(1833-1897)
Sonata n. 3 in Re minore op. 108
I. Allegro
II. Adagio
III. Un poco presto e con sentimento
IV. Presto agitato
C. Sivori
(1815-1894)
Fantasia su “Il Trovatore” per violino e pianoforte
Francesco Manara (Italia)
Violino
Violinista di fama internazionale, Francesco Manara si è laureato nei più
importanti Concorsi (“Joachim” di Hannover, “Spohr” di Friburgo, ARD
di Monaco, “Cajkovskij” di Mosca, “Paganini” di Genova) e, nel 1993,
vince il primo premio al prestigioso Concorso Internazionale di Ginevra.
Grazie a tali affermazioni inizia una brillante carriera solistica che lo ha
16
1 ^ parte
visto esibirsi in sale come il Teatro alla Scala di Milano, il Lincoln Center
e la Carnegie Hall di New York, il Mozarteum di Salisburgo, la Sala
Cajkovskij di Mosca e con un centinaio di orchestre tra le quali la Royal
Philarmonic Orchestra, la Bayerische Runfunk, i W iener
Kammerorchester, la Tokyo Symphony, la Sinfonica Nazionale della RAI
e, in più occasioni, la Filarmonica della Scala.
Nel 1992 è scelto da Riccardo Muti come primo violino solista
dell’Orchestra del Teatro alla Scala, ruolo nel quale è stato invitato a
suonare anche con l’Accademia di Santa Cecilia, la Bayerische
Staatsoper di Monaco e la Royal Concertgebouw Orchestra di
Amsterdam, collaborando così con celebri direttori tra cui Abbado,
Barenboim, Bruggen, Chailly, Giulini, Maazel, Metha, Ozawa, Pappano,
Prêtre, Rostropovich, Sawallish, Sinopoli e Temirkanov.
Il suo repertorio, che spazia da Bach ai contemporanei, comprende
anche i 24 Capricci di Paganini e tutte le Sonate e Partite di Bach.
Intensa l’attività discografica dove spicca l’incisione con la Filarmonica
della Scala diretta da Muti della Sinfonia Concertante di Mozart con il
violista Danilo Rossi (Sony).
Francesco Manara è il fondatore del “Trio Johannes” e primo violino del
“Quartetto d'Archi della Scala”, formazioni con le quali si esibito in tutto
il mondo realizzando registrazioni per Decca, Naxos, Fonè e Amadeus.
Suona un violino Giovanbattista Guadagnini del 1773.
Francesco De Zan (Italia)
Pianoforte
Considerato uno dei piú interessanti pianisti della sua generazione,
Francesco De Zan si è diplomato con lode nel 1987 al Conservatorio di
Padova e si è perfezionato con Gino Gorini, Edith Fischer, Alexis
Weissemberg, Martha del Vecchio e Bruno Bettinelli.
Un’intensa attività concertistica lo ha portato a suonare centinaia
concerti con successo di pubblico e di critica in molte città italiane ed
estere. Recentemente ha effettuato tournées in Giappone, Korea,
Taiwan, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Macedonia, Slovenia,
Kosovo, Austria, Germania e Islanda.
Da molti anni si sta dedicando al repertorio cameristico collaborando
con musicisti molto noti come Francesco Manara, Valery Oistrakh
(ultimo rappresentante della “dinastia” violinistica russa), Christophe
Coin, Stefano Pagliani (per più di un decennio primo violino del Teatro
alla Scala), Patrick Demenga e Franco Petracchi (considerato il più
grande contrabbassista italiano). Nel 2001 ha registrato dal vivo con
Stefano Pagliani l’integrale per pianoforte e violino di Brahms,
pubblicata dalla casa coreana Arcadia e dall’italiana Agorà.
Contemporaneamente all’attività concertistica nel 1994 si è laureato in
Filosofia presso l'Università Ca’ Foscari di Venezia.
È docente di Musica da Camera presso il Conservatorio di Cosenza.
17
Marian Sobula
25 settembre 2015
Fubine
Chiesa dell’Immacolata (Chiesa del Ponte), via P. Longo 113/bis
Ore 21.15
F. Chopin
(1810-1849)
Scherzo n. 1 in Si minore op. 20
Quattro Mazurkas op. 33
Andante spianato e Grande Polacca brillante
in Mi bemolle maggiore op. 22
F. Chopin
2 ^ parte
(1810-1849)
Scherzo n. 2 in Si bemolle minore op. 31
Preludi op. 28 nn. 21-24
Waltz in La bemolle maggiore op. 34 n. 1
Polonaise in La bemolle maggiore op. 53 “Eroica”
Per l’occasione, al termine del concerto si terrà una visita guidata
gratuita del Museo d’Arte Sacra di San Giacomo
Marian Sobula (Polonia)
Pianoforte
“Marian Sobula è uno dei pianisti di maggior talento della sua
generazione”.
Si è diplomato nel 2005 all'Accademia di Musica di Cracovia, in
Polonia, nella classe di Andrzej Pikul e ha completato gli studi presso
l'Accademia Santa Cecilia di Roma con Sergio Perticaroli, ricevendo
nel 2008 il premio per il miglior diploma. Nel 2011 ha conseguito il
dottorato di ricerca sugli “Studi di esecuzione trascendentale” di Franz
Liszt. Ha inoltre partecipato a diversi corsi tenuti da Arie Vardi.
18
1 ^ parte
Marian Sobula ha vinto numerosi Concorsi pianistici nazionali ed
internazionali: il “Concorso Yamaha Music Foundation of Europe” a
Bydgoszcz (Polonia), il “Polish Pianists Competition” a Słupsk (Polonia),
il “Concorso Pianistico Internazionale” di Valladolid (Spagna), i concorsi
di Ancona, Foggia, Gorizia, Pordenone, Sulmona e il 47° Premio “Città
di Treviso”. Nel 2001 ha vinto una medaglia al “Maria Canals Piano
Competition” di Barcellona e nel 2007 ha ottenuto il Premio Speciale al
“Concorso Internazionale Dr. Luis Sigall” a Vina Del Mar in Cile.
Ha ricevuto numerosi premi e borse di studio da Fondazioni e Istituzioni
nazionali e internazionali: UNESCO di Parigi, Jeść in Giappone,
Governo Italiano, Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale
della Polonia, Ministero della Scienza e dell'istruzione superiore della
Polonia, Fondazione Culturale di Varsavia.
Il suo debutto risale al 2008 quando, con l’Orchestra Sinfonica Simon
Bolivar nel Teatro “Teresa Carreno” di Caracas, ha eseguito il Concerto
n. 1 per pianoforte e orchestra di F. Chopin. Da allora si è esibito in tutto
il mondo: Żelazowa Wola, Atma, Castello Reale di Varsavia, Castello di
Wawel a Cracovia, Gasteig di Monaco di Baviera, Beethovenhalle di
Bonn, Rathaus di Berlino, Auditorio Parco della Musica di Roma, Dome
des Invalides di Parigi, Teatro Municipal di Santiago del Cile, Casa della
Musica di Quito, Seymour Theater Center di Sydney, Denki Bunka
Kaikan-in a Nagoya, National Philharmonic Hall e Gran Teatro di
Varsavia e inoltre a New York, Miami, Buenos Aires, Bogotà, Lima,
L'Avana, Monterrey, Madrid, Milano, Copenhagen, Stoccolma, Praga,
Budapest, Beirut, Amman, Shanghai, Xiamen e Tokyo.
Come solista si è spesso esibito con la Beethoven Academy
Orchestra, l’Orchestra della Radio Polacca, la Sinfonica Juvenil di
Caracas, l'Orchestra Sinfonica del Cile, l'Orchestra Sinfonica Nazionale
dell'Equador, lla libanese National Symphony Orchestra e con le
orchestre filarmoniche di tutte le principali città polacche.
Le sue registrazioni sono state trasmesse da molte emittenti: Radio
polacca, RMF Classic, Deutsche Welle, ABC Classic FM (Australia),
Radio Federico Santa Maria (Cile) e dalla RAI.
Dal 2008 Marian Sobula insegna pianoforte all'Accademia di Musica di
Cracovia (Polonia); tiene inoltre masterclass di perfezionamento a
Bratislava, alla Hochschule di Lipsia, al Conservatorio Nazional di Lima,
al Conservatorio Centrale di Musica in Cina, all’Australian National
University di Canberra e all’Università di Wellington.
I suo impegni per la stagione 2015 includono tournée in Italia,
Repubblica Ceca, Turchia, Emirati Arabi, Oman, Qatar, Kuwait, Israele,
Azerbaijan, Australia, Nuova Zelanda, Venezuela, Brasile, Cile,
Argentina e Messico.
19
Chen Guang
26 settembre 2015
Lu Monferrato
Chiesa di San Giacomo, piazza San Giacomo 1
Ore 21.15
L. van Beethoven
(1770-1827)
Sonata n. 23 in Fa minore op. 57 “Appassionata”
I. Allegro assai
II. Andante con moto
III. Allegro ma non troppo - Presto
F. Liszt
(1811-1886)
Études d'exécution transcendante n. 8 “Wilde Jagd”
(Caccia selvaggia) S 139
S. Rachmaninov
(1873-1943)
Etude-Tableaux op. 39 n. 1
A. Skrijabin
2 ^ parte
(1872-1915)
Sonata-Fantasia n. 2 in Sol diesis minore op. 19
I. Andante
II. Presto
F. Chopin
(1810-1849)
Sonata n. 2 in Si bemolle minore op. 35
I. Grave - Doppio movimento
II. Scherzo
III. Marcia funebre. Lento
IV. Finale. Presto
20
1 ^ parte
Chen Guang (Cina)
Pianoforte
Chen Guang è nato nel 1994 in Cina, nella provincia di Hubei. Unisce
un mirabolante virtuosismo a una profonda e matura sensibilità
musicale e a un eccezionale carisma sul palcoscenico. Il grande
pianista Paul Badura-Skoda ha detto di lui: “È un pianista di
straordinario talento, dotato di una raffinata sensibilità musicale e di
eccezionali capacità tecniche. Sono convinto che sarà in grado di
tramandare la tradizione della nostra Grande Musica”.
Nonostante la giovanissima età si è già esibito in importanti città e
festival europei, americani e asiatici tra cui: Concert Hall di Pechino,
Xinghai e Shenzen, Oriental Center a Shanghai, Sala Verdi del
Conservatorio di Milano, Teatro Verdi di Firenze e di Pisa, Teatro La
Fenice di Venezia, Teatro Goldoni di Livorno, Kawai Concert Hall in
Germania, Palau de la Musica di Barcellona, Lincoln Center a New
York, Davis Hall di Fairbanks (Alaska). Ha suonato come solista con
l’Orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia, l’Orchestra Regionale
Toscana, la Fairbanks Symphony Orchestra oltre a numerose orchestre
in Cina. Nel 2013 ha aperto la prestigiosa stagione della Fondazione La
Società dei Concerti di Milano con un recital che gli è valso un
immediato reinvito.
È risultato vincitore di numerosi premi in concorsi pianistici
internazionali tra i quali “Young Artists Concerto” Competition a
Pechino (2009), Premio Confalonieri al “Pozzoli” di Seregno (2011),
“Giuliano Pecar” e Skrijabin Piano Competition (2013), “Maria Canals”
di Barcellona e Alaska International Competition (2014).
Chen Guang ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di quattro anni
sotto la guida del padre; successivamente è stato allievo di Zhao
Pingguo al Conservatorio Centrale di Pechino e nel 2012 ha ottenuto il
Pre-College Diploma alla prestigiosa Julliard School di New York nella
classe di Matti Raekallio. Attualmente studia con la pianista Enrica
Ciccarelli e presso l’Accademia Internazionale Pianistica di Imola con
Vovka Ashkenazy. Ha seguito inoltre numerose masterclass con Armen
Babakhanian, Anna Malikova, Anton Kuerti, Jerome Rowenthal, Paul
Badura-Skoda e Vladimir Ashkenazy.
21
Pianox2
27 settembre 2015
Vignale Monferrato
Palazzo Callori, piazza del Popolo 7
Ore 17.30
I. Stravinskij
(1882-1971)
Le Sacre du printemps
Parte I - L’adorazione della terra
Introduzione - Gli auguri primaverili - Danza delle adolescenti - Gioco del rapimento
Cortei primaverili - Giochi delle città rivali - Corteo del saggio - Il Saggio - Danza della terra
Parte II - Il sacrificio
Introduzione - Cerchi misteriosi delle adolescenti - Glorificazione dell’eletta
Evocazione degli avi - Azione rituale degli avi - Danza sacrificale dell’eletta
2 ^ parte
A. Piazzolla
(1921-1992)
B. Lockhart
(1944)
Cuatro Estaciones Porteñas (The Four Seasons of Buenos Aires)
El Emigrante
B. Putignano
(1961)
Como una estela
U. Bombardelli
(1954)
Sintango
F. Festa
(1960)
P. Porto
(1977)
Quasi un tango
Gentleman’s tango
G. Renzo
(1962)
Tango
Domenica 27 settembre il pubblico potrà visitare l’infernot di Palazzo Callori
nell’ambito della giornata degli infernot monferrini, Patrimonio dell’Umanità
UNESCO. Per info: www.comune.vignalemonferrato.al.it
In caso di maltempo il concerto si svolgerà nella Galleria d’Onore del Palazzo.
22
1 ^ parte
Pianox2 (Italia)
Pianoforte a quattro mani
Rossella Spinosa, pianoforte
Alessandro Calcagnile, pianoforte
Il duo interpreta e propone un repertorio che spazia dall’antico al
contemporaneo, dal cameristico al solistico con orchestra,
collaborando tra le altre con l’Orchestra da Camera di Lugano,
l’Orchestra Nuova Sinfonica Italiana e l’Orchestra Proart di Seul.
I due musicisti eseguono in prima assoluta e registrano con Rai Trade
composizioni a loro dedicate da Roberto Andreoni, Luis Bacalov, Silvia
Bianchera, Giuseppe Giuliano, Virginia Guastella, Carla Magnan,
Riccardo Piacentini, Carla Rebora, Roberta Silvestrini, Roberta Vacca.
Registrano, inoltre, per Sconfinarte e Archivi del XXI Secolo, il
Concertino per due pianoforti e orchestra di Rossella Spinosa, con
l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano diretta da Pietro Mianiti.
Apprezzato anche all’estero, il duo si rende portatore della nuova
musica contemporanea italiana nell’ambito di progetti in Europa, Asia e
Sud America. La formazione ha inoltre ideato produzioni di musica,
cinema e teatro, collaborando con volti noti dello spettacolo come
Teresa Mannino, Moni Ovadia, i Pari&Dispari e Paolo Rossi.
Nel bicentenario della nascita di Franz Liszt il duo ha pubblicato per la
rivista Amadeus un CD monografico dedicato alle sue composizioni
pianistiche dell’ultimo decennio. Nel 2013, per il centenario della prima
di Le sacre du printemps, ha registrato la versione pianistica del
capolavoro stravinskijano per la radio slovena Capodistria.
Rossella Spinosa si diploma in pianoforte, clavicembalo e
composizione al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e si perfeziona
all’Accademia Pianistica di Imola, in Austria, Germania e Inghilterra.
Presso l’Accademia Chigiana di Siena si perfeziona in composizione
per musica da film con il Premio Oscar Luis Bacalov con il quale, dal
2009, avvia una collaborazione in duo pianistico e compositiva. La sua
incisione con musiche John Cage per Stradivarius riceve 5 stelle dalla
critica nazionale e internazionale e viene selezionata dal New York City
Ballet per la realizzazione di uno spettacolo dedicato all’autore.
Alessandro Calcagnile ha collaborato con alcuni dei più importanti
compositori italiani viventi nelle vesti di direttore d’orchestra e pianista.
Ha studiato nei Conservatori di Milano e di Brescia, alla Hochschule für
Musik di Norimberga e all’Accademia Musicale Pescarese. Si è esibito
con numerose orchestre ed ensemble in Italia, Svizzera, USA, Russia e
Corea del Sud. Come pianista e direttore d’orchestra ha registrato per
varie etichette discografiche, tra cui Amadeus e Sconfinarte. Dal 2014
è Direttore Musicale dell’Orchestra Cantelli di Milano.
23
Duo Duroy-Chen
3 ottobre 2015
Casorzo
Chiesa Parrocchiale, Piazza Monsignor U. Rossi 5
Ore 21.15
L. van Beethoven
(1770-1827)
Sonata n. 1 in Re maggiore op. 12 n. 1
I. Allegro con brio
II. Tema con variazioni. Andante con moto
III. Rondò. Allegro
J. Brahms
(1833-1897)
Sonata n. 2 in La maggiore op. 100
I. Allegro amabile
II. Andante tranquillo
III. Allegretto grazioso (quasi Andante)
R. Schumann
( 1 8 1 0 - 1 8 5 ­6 )
Sonata n. 1 in La minore op. 105
I. Mit leidenschaftlichem Ausdruck
II. Allegretto
III. Lebhaft
Francis Duroy (Francia)
Violino
Nato a Parigi, inizia gli studi musicali all'età di otto anni al Conservatoire
National de Région de Saint-Maur, dove si diploma in violino,
pianoforte, corno, musica da camera e composizione. Prosegue lo
studio del violino a Bruxelles con Maurice Raskin e poi al Conservatorio
Nazionale Superiore di Lione con Véda Reynolds; nel 1985 ottiene una
borsa di studio dal Banff Centre School of Fines Arts (Canada) che gli
permette di perfezionarsi sotto la guida di illustri maestri quali Zoltan
Szekely, Rafaël Hillyer, Anner Bylsma e Menahem Pressler.
Nel 1986 è nominato solista dell'Orchestra dell'Opéra National de Lyon
(sotto la direzione di John Eliot Gardiner e Kent Nagano) e, in seguito,
violino solista dell'Orchestre National de Lyon (diretta da Emmanuel
Krivine); ricopre inoltre l'incarico di spalla dei violini di orchestre da
camera quali la “Camerata de France” e gli “Archi di Parigi”.
È regolarmente invitato ad esibirsi in prestigiosi festival e teatri di tutto il
24
mondo: negli Stati Uniti (Carnegie Hall a New York, e “Black Man Hall”
a Boston), Corea (Pusan University e Poyang City Hall), Giappone (Kioi
Hall di Tokyo, NHK Hall di Osaka, Kyoto Center Hall), in tutta Europa e
nei principali festival francesi quali "Promenades musicales de la Côte
d'Azur", Paris Chamber Music Festival e Montpellier Festival, al fianco
di musicisti del calibro di Maurice André, Lyda Chen-Argerich, Patrice
Fontanarosa, Philippe Bernold, Kyril Rodin e Bruno Rigutto.
Come solista con orchestra ha collaborato, tra le altre, con la SudWest Deutsche Kammerorchestra, l'Orchestra Filarmonica di Kiev, la
Ribeiro Preto Symphonic Orchestra (Brasile), la Baden Baden
Philharmonic Orchestra e l'Orchestra Nazionale di Lione. Nel 2012 è
stato invitato dalla Czech Philharmonic Orchestra per tenere un
concerto al Rudolfinum di Praga.
Dal 1992 è professore al Conservatorio Nazionale della Regione di
Lione; tiene regolarmente masterclass in Giappone, Stati Uniti e Corea
ed è invitato nella giuria di numerosi Concorsi Internazionali.
Pi-hsien Chen (Taiwan)
Pianoforte
Nasce a Taiwan e si esibisce in pubblico per la prima volta a cinque
anni. Quattro anni più tardi si trasferisce in Germania, a Colonia e viene
ammessa nella classe di Hans Otto Schmidt-Neuhaus; in seguito
studia con Wilhelm Kempff e Tatiana Nikolayeva.
A 21 anni trionfa al prestigioso ARD International Piano Competition di
Monaco di Baviera e successivamente vince il Primo Premio anche ai
concorsi “A. Schönberg” di Rotterdam e “J.S. Bach” di Washington
DC. Grazie a tali affermazioni inizia un’importante carriera che la vede
esibirsi come solista con orchestre come la London Symphony
Orchestra, la BBC Symphony Orchestra, il Concertgebouw di
Amsterdam, la Tonhalle di Zurigo e tutte le Orchestre Radiofoniche
della Germania, collaborando con importanti direttori tra cui Bernhard
Haitink, Colin Davis, Charles Dutoit, Marek Janowsky e Peter Eötvös.
Pi-hsien Chen ha partecipato a prestigiosi festival tra cui: London
Prom, Schwetzinger Festspiele, Festival di Osaka, Hong-Kong-ARTIFestival, Festival d'Autunno di Parigi, Musica Strasburg, Wien-Modern,
Triennale di Colonia e Roque d’Antheron Piano Festival in Francia.
Nel campo della musica da camera si è esibita con musicisti come
Alfons Kontarsky, Pierre-Laurent Aimard e Wolfgang Meyer. Il suo
interesse nel campo della musica contemporanea è cresciuto anche
grazie alla collaborazione con compositori come Pierre Boulez,
Karlheinz Stockhausen, György Kurtág, John Cage ed Elliott Carter.
Dal 1983 insegna pianoforte alla Musikhochschule di Colonia e, dal
2004, anche presso la Musikhochschule di Friburgo.
25
Brahms Trio
4 ottobre 2015
Casale Monferrato
Biblioteca del Seminario, piazza Nazari di Calabiana 1
Ore 17.30
M. Glinka
(1804-1857)
Trio Pathétique in Re minore
I. Allegro moderato
II. Scherzo. Vivacissimo
III. Largo
IV. Allegro con spirito
A. Arensky
(1861-1906)
Trio n. 1 in Re minore op. 32
I. Allegro moderato
II. Scherzo. Allegro molto
III. Elegia. Adagio
IV. Finale. Allegro non troppo
P.I. Cajkovskij
1 ^ parte
2 ^ parte
(1840-1893)
Trio in La minore op. 50
I. Andante - Moderato
II. Allegro con brio
III. Largo
IV. Allegretto
Brahms Trio (Russia)
Nikolai Sachenko, violino
Kirill Rodin, violoncello
Natalia Rubinstein, pianoforte
Nikolai Sachenko studia violino alla Scuola di Musica Centrale di
Mosca nella classe di Zoya Mathina e al Conservatorio “Cajkovskij” di
Mosca con Sergey Kravchenko e Vladimir Ivanov. Nel 1995 vince il
premio del pubblico al Concorso Internazionale “Leopold Mozart” di
Augusta e nel 1998 viene premiato con la medaglia d'oro al
prestigiosissimo XI Concorso Internazionale “Cajkovskij” di Mosca. Ha
suonato in tutta Europa e in Giappone, Cina, America Latina. Ha
collaborato con direttori e orchestre acclamate e si è esibito in
ensemble accanto a musicisti come Yuri Bashmet, Gidon Kremer e
26
Lynn Harrell. La sua musica risente molto dell'incontro artistico con
Yehudi Menuhin, Isaac Stern e Mstislav Rostropovich.
Kirill Rodin studia violoncello alla Scuola di Musica “Gnessin” di
Mosca. Si diploma al Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca, dove studia
con Vera Birina e Natalia Schakhovskaya. Nel 1984 vince il Primo
Premio al XIV “Jeunesses Musicales Competition” di Belgrado e nel
1986 viene premiato con la medaglia d'oro al prestigiosissimo VIII
Concorso Internazionale “Cajkovskij” di Mosca. L’intensa attività
concertistica lo ha portato ad esibirsi in oltre 50 paesi in Europa, Asia,
Africa, Australia, Nuova Zelanda e nelle Americhe. Tiene regolarmente
masterclass in tutto il mondo e insegna violoncello al Conservatorio di
Stato “Cajkovskij” di Mosca.
Natalia Rubinstein, dopo essersi diplomata in pianoforte alla Scuola
Musicale “Gnessin” di Mosca (con Tatyana Zelikman) e all'Accademia
Musicale Russa di Gnessin (nella classe di Vladimir Tropp), continua i
suoi studi con Alexander Bonduriansky al Conservatorio “Cajkovskij” di
Mosca. Fondatrice del Brahms Piano Trio ha suonato con questa
formazione in tutto il mondo e in più di 60 città russe. La sua
discografia include opere di Beethoven, Schubert, Cajkovskij, Arensky,
Glinka, Rachmaninov, Shostakovich, Schnittke, Bloch e Piazzola. Dal
2002 è artista onorario della Federazione Russa e dal 2003 è docente
di Musica da Camera al Conservatorio di Stato “Cajkovskij” di Mosca.
Brahms Trio celebrerà nel 2017 i 30 anni di attività: i suoi membri
tramandano la tradizione della grande scuola interpretativa russa.
Dopo aver ricevuto importanti riconoscimenti in Competizioni
Internazionali, tra cui Primo Premio al Concorso di Weimar nel 1996, il
Trio si è esibito con successo nelle più prestigiose sale da concerto a
Mosca, San Pietroburgo, Bruxelles, Vienna, Varsavia, Melbourne, ecc.
La loro discografia include opere di Beethoven, Schubert, Cajkovskij,
Arensky, Glinka, Rachmaninov, Shostakovich, Schnittke e Piazzola.
Nel 1998 i musicisti del Trio hanno istituito la “Fondazione Brahms Trio”
che si occupa della realizzazione di eventi di beneficenza nel settore
della cultura. Dal 1999, nell’ambito del progetto “Northern Musical
Assemblies”, ha tenuto concerti e masterclass in più di 50 città della
provincia russa con l’intenzione di avvicinare spiritualmente, attraverso
la loro attività musicale, i luoghi più remoti del loro enorme Paese. Nel
1999, sotto l'egida del Ministero della Cultura della Federazione Russa,
della Società Filarmonica dell'Accademia di Stato di Mosca e del
Goethe-Institut, il Trio ha iniziato la realizzazione di un'antologia
dedicata ai Trii per pianoforte di autori russi tra il XIX e il XX secolo con
l’obiettivo di riportare alla luce pagine dimenticate della storia della
musica del loro Paese. Il progetto ha ricevuto un riconoscimento del
Presidente della Russia.
27
Tasto d’Argento 2015
Yves Henry
(Francia)
Yves Henry è l’erede di una doppia discendenza pianistica grazie agli
studi compiuti con due insegnanti eccezionali, Pierre Sancan e Aldo
Ciccolini, che l’hanno formato secondo il principio che arriva dal XIX°
secolo: quello del musicista completo (pianista, camerista,
accompagnatore, direttore d’orchestra e compositore), che conosce
tutti gli aspetti della musica. Dagli anni di studio al Conservatorio di
Parigi nella classe di Pierre Sancan, ha ereditato un senso profondo
della sonorità e l’esigenza della tecnica al servizio esclusivo della
musica. Nei tre anni di perfezionamento con Aldo Ciccolini ha appreso
un altro approccio, complementare: l’arte di leggere e rispettare il testo
spinta alle estreme conseguenze, per essere totalmente al servizio del
compositore.
Questi insegnamenti saranno decisivi nella sua evoluzione e lo
porteranno nel 1981 alla vittoria del Concorso Internazionale “Robert
Schumann” di Zwickau, primo pianista occidentale ad aggiudicarsi tale
prestigiosa competizione dall’anno della sua fondazione.
Grazie a quella affermazione si è esibito in recital e come solista con
orchestra in tutta Europa, negli USA, in Cina e in Giappone, suonando
nelle sale più prestigiose (Lincoln Center di New York, Schauspielhaus
di Berlino, Gewandhaus di Lipsia, ecc.) e nei festival più importanti
(Roque d’Anthéron, Festival Chopin, Festival di Parigi, Varna, Berlino,
Ascona, Salonicco, Hong Kong).
Ha realizzato numerose incisioni solistiche (Schumann: Carnaval,
Kreisleriana, Fantaisia op. 17, Kinderszenen; Sonata di Liszt, ecc.) e
cameristiche (integrale dei Trii di César Franck e di Edouard Lalo); ha
inoltre registrato con orchestra per la Radio di Berlino (Concerto di
Schumann, Rhapsodie Espagnole di Liszt/Busoni, Variazioni Sinfoniche
di Franck, ecc.). A metà degli anni 2000, la registrazione dei 24
Préludes op. 28 di Chopin realizzata nella Salle Pleyel segna una tappa
importante della sua carriera e concretizza la sua ricerca
sull’interpretazione di questo compositore basata su un’analisi
approfondita del suo linguaggio, sulla conoscenza pratica dei pianoforti
Pleyel dell’epoca e sull’immersione nella storia della sua vita, in
particolare del periodo caratterizzato dalla relazione con George Sand.
Registrate simultaneamente in dvd e in cd, accompagnate da una
masterclass di 50 minuti che evidenzia l’influenza del pianoforte
dell’epoca sulla rilettura del testo, queste due versioni dei Préludes (sul
pianoforte storico e su quello contemporaneo) sono state molto
apprezzate dalla critica specializzata (Monde de la Musique, Classica,
Res Musica, ecc). Riconosciuto come grande interprete della musica di
28
Chopin, nel 2007 Yves Henry è stato invitato dal Ministro della Cultura
polacco a far parte del comitato di programmazione dell’Istituto
Chopin di Varsavia in vista della preparazione del bicentenario della
nascita del grande compositore, celebratosi nel 2010.
Nel 2015 terrà tournée, tra l’altro, in Germania, Polonia, Giappone e
Stati Uniti ed è stato invitato a far parte della giuria che selezionerà i
candidati al prestigiosissimo Concorso “F. Chopin” di Varsavia.
Insegna al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi ed è
regolarmente invitato a tenere masterclass negli USA, in Giappone e in
Cina.
Nel 2003 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine Nazionale delle Arti e
delle Lettere dal Ministro della Cultura francese. Il 6 dicembre 2014 ha
avuto il rarissimo privilegio di vedersi intitolare un nuovo Conservatorio
di Musica in Francia, a Villabé.
Albo d’oro
Premio
Tasto
d’Argento
2005
Daniel Rivera
(Argentina)
2006
Lazar Berman
(Russia)
2007
Maria Golia
(Italia)
2008
Leonel Morales
(Cuba/Spagna)
2009
Bruno Canino
(Italia)
2010
Sergio Perticaroli
(Italia)
2011
Vincenzo Balzani
(Italia)
2012
Ludmil Angelov
(Bulgaria)
2013
Paolo Fazioli
(Italia)
2014
Angelo Fabbrini
(Italia)
Il Tasto d’Argento è un’opera
di Mirco Gatti - Gioielleria Gierre.
29
I Luoghi di PianoEchos ”15
Casale
Monferrato
Casorzo
Biblioteca del Seminario
La biblioteca del Seminario Vescovile di Casale Monferrato fu
fondata nel 1738. Sede primitiva fu l’antico Seminario eretto in
via Palestro. Un decreto napoleonico del 1805 provocò il
trasferimento della biblioteca alla municipalità casalese sino al
1807. Il Vescovo Giovanni Crisostomo Villaret fece risistemare la
biblioteca presso l’oratorio di S. Filippo Neri fino alla costruzione
dell’attuale edificio. Nel 1832, a cura del teologo e bibliotecario
Gaspare Seggiaro, i libri vennero riordinati, catalogati e collocati
negli eleganti scaffali scolpiti in noce, tuttora esistenti. Il
bibliotecario don Cristoforo Sala realizzò un ulteriore riordino di
tutto il patrimonio librario.
Dal suo catalogo a schede, concluso nel 1911 e ancora oggi
consultabile nell’atrio della biblioteca, si ricavano questi dati
statistici: 30.000 volumi, 160 incunaboli, 400 edizioni rare e 120
manoscritti tra cartacei e pergamenacei. Attualmente è in fase di
elaborazione l’inventario informatizzato, che sarà consultabile
attraverso Internet.
La Biblioteca raccoglie testi che riguardano tutti del sapere
umano e si è sviluppata soprattutto nel ramo umanisticofilosofico e in quello religioso. Il suo arricchimento si realizza
anche attraverso quanti, amanti della cultura, promuovono
iniziative di studi e ricerche o ne incrementano le disponibilità
economiche.
Chiesa Parrocchiale
La chiesa parrocchiale di San Vincenzo Diacono e Martire, in
stile barocco, fu costruita tra il 1730 e il 1736 con il
finanziamento del Conte Picco-Pastrone e con l’opera del
popolo di Casorzo come recita la scritta sulla facciata: “COMES
POPULUSQUE CASURTII. ILLE SUMPIBUS HIC DUCTIS A
FUNDAMENTIS ERECTUM EXPLEBANT. ANNO MDCCXXXVI”.
Fu eretta nel luogo in cui sorgeva l’antica chiesa parrocchiale
romanica del 1427 di Santa Maria della Piazza, della quale fu
conservata la cappella gentilizia di S. Antonio, tuttora esistente.
La facciata, alta e imponente, si presenta interamente in mattoni
a vista. L’interno è a croce latina con una sola navata su disegno
del Magnocavallo.
Degni di nota sono l’altar maggiore “ tutto di marmo nero,
coll’intreccio di preziosi marmi da perito scalpello egregiamente
lavorati”, la cappella di S. Francesco d’Assisi, dipinta da
Guglielmo Caccia e quella della Vergine del Rosario con la
pregevole statua lignea scolpita dal Maragiani genovese.
30
La chiesa è dotata di un pregevole organo, recentemente
restaurato, e da un moderno altare che richiama, nelle forme e
nei colori, il mosaico ottocentesco dell’abside e l’ambiente
circostante.
Conzano Abbazia di San Maurizio
Notizie scritte documentano l’esistenza della chiesa nella
primitiva allocazione dal 1200. [...] Grazie all’apporto del
marchese Teodoro II di Monferrato, nel 1418 fu possibile
procedere al restauro della chiesa e del convento. Il complesso
abbaziale ha riacquistato interamente il suo fascino dopo i
restauri curati, intorno al 1960, dalla Soprintendenza delle Belle
Arti con il supporto dell’architetto Bourbon e di don Angelo Verri.
La facciata si presenta interamente in mattoni a vista. L’interno è
a croce latina con tre navate, come le basiliche, divisa in quattro
campate e volte a crociera con archi a tutto sesto sorretti da
pilastri cruciformi con capitelli cubici. Nella prima cappella a
destra si ammira il grande dipinto della “Assunzione della
Vergine”, secondo Paolo Venturoli la grande tela è dovuta al
pennello di Martino Spanzotti ed indica una sicura attività del
maestro e della sua bottega a Conzano.
Adiacente alla chiesa sorge il convento dei frati Francescani e di
interesse del tutto particolare merita il chiostro del convento,
anch’esso databile al Quattrocento; decorato con lunette
affrescate rappresentanti il Martirio di San Maurizio,
testimonianza pittorica del ’500.
Frassinello
Monferrato
Castello
Il Castello di Frassinello vanta una storia millenaria. Se ne ha
notizia fin dal XI secolo, periodo in cui il borgo monferrino
risultava nel diploma regio di Enrico III “cum castro et corte et
cappella”. Il sito viene descritto come fortezza difensiva, funzione
che giustifica la posizione sulla sommità del colle. Castello
curtense, affiancava alla funzione militare anche funzioni
amministrative, con una corte soggetta alla sua protezione.
Nonostante le origini antichissime, restano poche tracce del
periodo medievale, nella pianta e nelle strutture architettoniche.
Tra queste va menzionata la Caminata, ampia sala di gusto
tardogotico e dalle arcate pregevoli, luogo di incontro conviviale attorno al fuoco del camino - di signori e vassalli.
Per secoli, il castrum fu proprietà della nobile casata dei
Nemours, conti di Frassinello, signori di Lignano e Cavalieri di
Malta. L’interesse per il castello come dimora di famiglia, crebbe
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a cavallo tra il ‘600 e il ‘700, periodo a cui si deve la costruzione
della bella cappelletta ottogonale finemente affrescata,
dell’ornato di alcune porte e di altri abbellimenti nell’ala ovest del
complesso edilizio, quella riservata, appunto, ad abitazione
padronale. Lo stesso grande gelso secolare che domina la corte
e ingloba uno dei due pozzetti, sembra risalire a quegli anni. Alla
fine del Settecento la casata Sacchi-Nemours, nata dall’unione
delle due famiglie, apportò al complesso nuovi ritocchi e
innovazioni. A questi si deve il pregevole pavimento a mosaico
del salone d’onore con lo stemma della casata, i fregi affrescati a
cornice dei soffitti e la saletta del biliardo. Elementi che
conferiscono al Castello l’inconfondibile tratto di dimora di
campagna di una famiglia patrizia.
L’Ottocento fu testimone del grosso restauro neogotico, in stile
Violet Le Duc, che ha investito l’ala est dell’edificio. Le grandi
finestre a tutto sesto divennero infatti il motivo dominante
dell’ala, dominata dalla Fioriera, vero gioiello di architettura
scolpita nel tufo, con le grandi arcate ogivali al piano terra. Dal
rifacimento delle due antiche torri del Castello, di forma cilindrica,
sorsero quattro torri quadrate; due verso ponente, con pregevoli
merli ghibellini sopraelevati, e due verso levante. Le merlature
vennero in seguito cimate, probabilmente per sottrarre l’edificio
ai vincoli per edifici monumentali.
Fubine
Villa Remotti
Villa Remotti è situata sulla sommità di una collina posta poco
lontano dall'abitato di Fubine. Edificata alla fine dell'800,
leggende narrano che la villa fu voluta e costruita per ospitare
parenti del Re, da cui il nome "Remotti". In origine il verde
circostante era arricchito da alberi maestosi come il Cedro del
Libano, il Cedro dell'Atlante e il Ginkgo Biloba ed oggi, dopo
l'ultimo restauro, il parco attorno alla villa ripropone gli stessi
alberi secolari affiancati da altre coltivazioni più recenti,
compreso l'ulivo, presente nel Monferrato già dal tempo dei
romani che contribuirono alla fondazione di Fubine (da "Fibula",
accessorio delle tuniche). Oggi il parco si presenta come un
delizioso giardino all’inglese.
La villa troneggia maestosa circondata da vigne poste
nuovamente in uso dall’attuale proprietà e allestite in modo da
seguire i canoni delle vigne del Monferrato.
Oggi i maestri vignaioli di Villa Remotti, molto più attenti e
sensibili alla qualità che alla quantità, curano le vigne con sistemi
moderni e antichi allo stesso tempo sfruttando al meglio le
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caratteristiche del terreno e dell’esposizione al sole. Le viti sono
sostenute da pali in castagno e ciascun filare è dotato alle sue
estremità di colorati roseti posti a guardia contro l’attacco di
parassiti.
Fubine
Chiesa dell’Immacolata (Chiesa del Ponte)
Costruita nel 1620 come casa o Oratorio, e adattata a chiesetta
con il nome di una Confraternita, ebbe il titolo originario “della
Concezione”. Posta a guardia del borgo perché situata a ridosso
del ponte levatoio di legno che dava accesso alla porta
principale del nucleo fortificato, fu in seguito denominata
“dell’Immacolata”. Si ipotizza che i mattoni utilizzati per la parte
anteriore dell’edificio provengano dalle rovine del castello
medievale. Dal lato sud, dal “Fosso”, si rileva come la
costruzione sia realizzata con materiali diversi: quella inferiore
con l’impiego di mattoni a vista, quella superiore con l’utilizzo di
materiali poveri come la pietra e blocchi di tufo o marna come
pure per la facciata. Di quel periodo è la terribile peste, di
manzoniana memoria, che iniziata nel 1624 terminò, nel 1631,
con il decesso di circa 900 abitanti.
L’edificio ha rappresentato un importantissimo punto di
riferimento civile e religioso in quanto luogo di asilo e accoglienza
per ammalati e moribondi oltreché di sepoltura nel sepolcreto
sotterraneo. La sua struttura è sempre stata integrata con “lo
Spalto”, memoria delle antiche mura difensive, e con il ponte in
muratura (entrambe realizzati con mattoni a vista) che dal 1622
sostituì il medievale ponte di legno. Nella lunetta sovrastante
l’ingresso l’iscrizione, quasi illeggibile, recuperata durante i lavori
di restauro archeologico, richiesti dalla Soprintendenza, appena
terminati: “D.O.M. in honorem beatae mariae virginis
immacolate”. La chiesa, trasformata oggi in sala polifunzionale,
viene utilizzata per attività culturali, concerti e convegni.
Lu Monferrato
Chiesa di San Giacomo
La Chiesa di San Giacomo di Lu fu costruita probabilmente
all’inizio del XIII secolo. Verso la metà del XVI secolo l’edificio
subì la distruzione totale. Risorse subito dopo nelle forme
architettoniche attuali ma tra notevoli difficoltà d’ordine
economico, che ne protrassero il compimento fino all’inizio del
Seicento. Il suo periodo di maggior splendore artistico risale alla
seconda metà dei XVIII secolo, quando fu dotata di una bella
facciata in cotto (deturpata, purtroppo, nel Novecento con un
intonaco a base di cemento e con l’aggiunta di un falso protiro) e
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quando furono realizzati nel suo interno importanti lavori di
abbellimento, quali la raffinata decorazione sulle tonalità verde e
rosa, la pregevole "Decapitazione di San Giacomo" eseguita nel
1777 da Giuseppe Torricelli da Lugano e la monumentale "Via
Crucis", ancora di incerta attribuzione.
L’impoverimento del beneficio parrocchiale, tra Otto e
Novecento, fu la causa principale di alcuni maldestri interventi
conservativi e del degrado dell’edificio, caduto negli ultimi
decenni in uno stato di completo abbandono. I restauri promossi
dall’Associazione Culturale San Giacomo gli hanno restituito la
sua luminosa eleganza.
Lu Monferrato
Chiesa di San Nazario
Per la sua storia quasi millenaria la chiesa di San Nazario di Lu
trascende l’interesse puramente locale. Costruita nel corso del
XII secolo, stabilì un rapporto simbiotico con il Comune locale.
Quando i Bobba ottennero la signoria di Lu, nel 1448, fecero
innalzare presso la chiesa di San Nazario una sontuosa cappella
in onore della Concezione di Maria. Tra Sei e Settecento le
confraternite parrocchiali fecero a gara con i Bobba per
incrementare il decoro della chiesa. Nel 1657 sull’altare della
Compagnia di San Rocco campeggiava la nuova tela della
“Madonna col Bambino e San Rocco” dipinta da Orsola Caccia.
A fine Seicento mastro Maria Mariano innalzò quella che è
diventata la facciata attuale dell’edificio. Nel primo Ottocento
venne totalmente rifatta la decorazione interna. Decorazione che
il pittore Rodolfo Gambini reinterpretò, un secolo più tardi (191415), con numerose modifiche che conferirono all’interno della
chiesa l’aspetto attuale.
Dopo i lavori di risanamento statico e di rifacimento della
copertura eseguiti nel 2002, oggi l’interno di San Nazario
necessita di un ampio restauro conservativo. I lavori sono iniziati
e verranno completati nei prossimi anni.
Vignale
Monferrato
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Chiesa della B.V. Addolorata detta “del Convento”
La Chiesa venne iniziata nel 1496, una volta ultimato il Convento,
e finita nelle sue possenti strutture gotiche-lombarde nel 1505;
Corrado Ricci la definì “un bellissimo saggio di arte ogivale
piemontese”.
Questo pregevole edificio, dichiarato Monumento Nazionale,
consta di una possente costruzione rettangolare di cotto, con
un’abside terminale ad ottagono. La semplice ed austera
facciata è spartita da contrafforti terminanti con pinnacoli;
purtroppo, il rosone centrale è deturpato. Un bel fregio orna la parte
superiore della facciata, del fianco sinistro e dell’abside, ripetuto sul
tozzo campanile quadrato. L’interno è severo e presenta una volta ad
arcate gotiche, con tre navate divise da sei tozze colonne.
Fiancheggiano l’altar maggiore due cappelle, una delle quali decorata
a stucchi barocchi; di notevole interesse il coro, con 20 stalli intarsiati,
probabile opera di Fra Baltarus Gallus de Raconixi, compiuta tra il
1512 e il 1528.
Durante la prima guerra mondiale fu spogliata di ogni arredo sacro ma
finito il conflitto, si poté riaprire al culto.
Vignale
Monferrato
Progetto Grafico
Danilo Seregni
Photo pag. 36
Davide Tarozzi
Palazzo Callori
La prima traccia documentale di Palazzo Callori è del 1685 ma molto
più antiche - addirittura del XII secolo - sono le notizie relative ai Callori,
nominati Conti di Vignale nel 1652 dal Duca Carlo II Gonzaga. Nel
1690 Vignale venne saccheggiata e in parte distrutta nella guerra tra la
Francia e il Principe Amedeo II di Savoia e si ritiene che, verso la fine
del ‘700, l’architetto Francesco Ottavi Magnocavalli abbia messo mano
alla risitemazione del Palazzo. Una mappa del 1791 indica che l’edificio
era più piccolo dell’attuale; una nuova ala, progettata da Agostino
Vituli, fu costruita nella prima metà dell’Ottocento.
Nel 1974 il Palazzo e le relative pertinenze vennero vendute dagli eredi
Callori e due anni dopo la Regione Piemonte acquistò l’immobile per farne
la sede dell’Enoteca Regionale del Monferrato: vennero effettuati massicci
interventi conservativi, nonché la sistemazione di una cantina adatta alla
presentazione dei vini, di un ristorante al piano terreno, di una sala riunioni
e di sale espositive al primo piano. Enoteca e ristorante furono inaugurati il
1 maggio 1979. Nel 2008 l’ente regionale ha deciso una nuova
ristrutturazione; il primo lotto di lavori è stato concluso nel 2014.
Il palazzo dispone di circa 150 camere distribuite su tre piani fuori
terra, due piani sottoterra, due ammezzati e un sottotetto. L’ingresso
presenta due colonne con capitello ionico e il soffitto dipinto con
stemmi contornati da ricca incorniciatura barocca. Sulla parete di
destra una lapide testimonia la presenza di San Giovanni Bosco dal
1862 al 1879. Alcune camere nella parte più antica conservano i
pavimenti in legno e la tappezzeria originale. Molte hanno i soffitti
affrescati. Delle sue gallerie prospicienti il cortiletto, la superiore è
dotata di stucchi raffiguranti amorini, animali e strumenti musicali. Al
pianterreno si trova una cappella riccamente affrescata utilizzata da
Don Bosco per le funzioni liturgiche durante le sue permanenze a
Palazzo. Uno scantinato, nella parte più antica del palazzo, è adibito a
Teatrino Callori.
Illustrazione
Andrea Musso
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Libretto pianoechos 04 - Compagnia di San Paolo