Fisiologia legata al carico di lavoro
Il carico di lavoro può essere inteso come:
• carico esterno (è il lavoro svolto che può essere
quantificato in volume ed intensità)
• carico interno (sono gli effetti complessivi
riferiti ad ogni aspetto della personalità):
- il carico interno non è quantificabile perché è
un aspetto multifattoriale
- l’unici fattori relativamente misurabili del
carico interno sono alcuni adattamenti
fisiologici indotti dall’allenamento
Modulo 1D 1°
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Adattamenti fisiologici all’esercizio
fisico
• Il tipo di allenamento e l’intensità delle
esercitazioni proposte sono le determinanti di
specifici adattamenti a livello biochimico,
cardio – circolatorio e neuro - muscolare.
• Alcuni di questi adattamenti assumono un
significato metodologico particolare per le
varie discipline sportive
Modulo 1D 1°
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Bioenergetica del movimento
• Il movimento umano richiede energia fornita
dall’ATP
• I processi di risintesi dell’ATP sono:
-i processi aerobici
-i processi anaerobici
• I processi anaerobici determinano un debito
che, quando il movimento si arresta, viene
pagato tramite la potenza del sistema aerobico
Modulo 1D 1°
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Produzione di energia
• La quantità di ATP che ogni fibra ha a
disposizione consente poche contrazioni e
deve essere continuamente reintegrata.
• L’allenamento permette il miglioramento delle
capacità di ricarica consentendo performance
più elevate
Modulo 1D 1°
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Processi di risintesi energetica
• I meccanismi di
risintesi dell’ATP
sono 3:
– Anaerobico
alattacido
– Anaerobico
lattacido
– Aerobico
Modulo 1D 1°
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Capacità e Potenza
• Per Potenza si intende la quantità di energia
erogabile nell’unità di tempo (diametro del
rubinetto l )
• Per Capacità si intende la disponibilità
totale di energia (volume del serbatoio x )
Modulo 1D 1°
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Potenza erogabile in funzione del tempo
e dei meccanismi di ricarica dell’ATP
• Determinare il carico di lavoro in funzione
degli obiettivi da raggiungere
Modulo 1D 1°
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Meccanismo Anaerobico Alattacido
• Esprime potenza molto elevata in tempi
brevi e in assenza di ossigeno
• La risintesi energetica avviene utilizzando
le molecole di creatin fosfato (CP) presenti
nel tessuto muscolare
• La capacità del meccanismo è limitata dalla
quantità di CP disponibile
• È un meccanismo poco modificabile con
l’allenamento
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Prestazione e Fonte energetica
• Potenza massima
del sistema in circa
8”
• Capacità massima
del sistema in circa
18”-20”
• Rapidità o movimenti
veloci ed esplosivi
ripetuti a recupero
completo
• Velocità ciclica o
movimenti veloci ed
esplosivi ripetuti a
recupero incompleto
Modulo 1D 1°
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Meccanismo Anaerobico Lattacido
• Subentra al meccanismo alattacido ed
esprime potenza in situazione di apporto di
ossigeno insufficiente
• La risintesi energetica parte dalla
demolizione di molecole di glucosio che si
trovano sotto forma di glicogeno nel fegato
e nella fibra muscolare
• La produzione e l’accumulo di acido lattico
sono l’indice della funzionalità del sistema
Modulo 1D 1°
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Prestazione e Fonte energetica
• Potenza massima • Resistenza alla
del sistema in circa velocità o sforzi ad
40”-45”
intensità submassimale
a recupero incompleto
• Capacità massima • Aspetto che esprime la
del sistema in circa massima quantità di
acido lattico tollerabile
1’e 30”/2’
Modulo 1D 1°
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Meccanismo Aerobico
• Esprime potenza relativamente bassa in
tempi significativamente lunghi in
situazione di apporto di ossigeno sufficiente
• La risintesi energetica parte dalla
demolizione di molecole di glucosio e
dall’utilizzo dei grassi (in base all’intensità
dell’esercizio)
• Il limite del sistema è teoricamente legato
all’entità del substrato energetico (glicogeno
e grassi)
Modulo 1D 1°
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Prestazione e Fonte energetica
• Potenza massima
del sistema in
corrispondenza
del VO2max
• Capacità massima
del sistema
• Intensità
corrispondente al
VO2max sia in
forma continua che
intervallata
• Intensità inferiore al
VO2max fino al
teorico esaurimento
dei substrati
energetici
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Adattamenti al lavoro intenso e di breve
durata
Cardio – circolatori:
• Metodologicamente poco significativi
Neuro - muscolari:
•
•
•
•
Adattamento enzimatico e miosinico
Capacità di reclutamento di unità motorie
Ipertrofia (legata all’uso di sovraccarichi)
Coordinazione specifica
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Adattamenti al lavoro a bassa intensità e
di lunga durata
Cardio – circolatori:
• Aumento della gittata sistolica
• Diminuzione della frequenza cardiaca a riposo
Neuro - muscolari:
• Adattamento enzimatico e miosinico
• Tendenza ad utilizzare i grassi come substrato
energetico
Modulo 1D 1°
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Adattamenti al lavoro ad intensità
elevata e di durata significativa
Cardio – circolatori:
• Aumento della gittata sistolica
Neuro - muscolari:
• Adattamento enzimatico e miosinico
• Tolleranza lattacida
• Tendenza ad utilizzare i carboidrati come
substrato energetico
Modulo 1D 1°
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Adattamenti legati allo sforzo
pallavolistico
Adattamenti biochimici e cardio - circolatori:
• Metodologicamente poco significativi
tuttavia va detto che:
– la potenza del meccanismo aerobico
determina la rapidità di recupero di
qualsiasi tipo di sforzo
– l’attività intensa intervallata determina
reazioni simili agli adattamenti al lavoro
di resistenza
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Adattamenti legati allo sforzo
pallavolistico
Adattamenti neuro - muscolari:
• Sono tendenzialmente legati allo sviluppo della
forza massima ad alle espressioni veloce ed
esplosiva del movimento tecnico:
– reclutamento (coordinazione intramuscolare);
– ipertrofia;
– coordinazione intermuscolare;
– adattamento enzimatico e miosinico;
– reattività.
Modulo 1D 1°
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Indicazioni Metodologiche
• Gli aspetti della prestazione e delle esercitazioni
proposte che incidono sul carico interno sono:
• Il grado di coinvolgimento muscolare
• L’intensità (in relazione allo sforzo massimo o in
relazione al numero di movimenti nell’unità di
tempo)
• La durata (tempo di lavoro o numero di
ripetizioni)
• Il tempo di recupero
Modulo 1D 1°
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