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ANNO XLIX - MARZO 2007 N.2 - PERIODICO BIMESTRALE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAVRIAGO - DIR. RESP. GIUSEPPE GUIDETTI - AUT. TRIB. DI REGGIO E. N. 288 DEL 16/10/1970 - SPED. IN ABB. POST. 50% - OMAGGIO
Progettiamo i nuovi
servizi culturali
L’Ottavo giorno e Auser:
dieci anni spesi bene
Il 24-25-26 marzo la
Fiera del Bue grasso
L’EDITORIALE
L’Amministrazione comunale
è al lavoro per elaborare e realizzare un grande progetto: il
nuovo centro culturale nel secolare parco di Villa Sirotti Bruno. Come organizzarlo e
dargli un’anima - per farne un
luogo accogliente e vitale
all’altezza della tradizione dei
cavriaghesi - gente che ama
coniugare senso di appartenenza alla comunità e passione
2
na sostanza il fermo proposito
del Comune di garantire e
soddisfare il diritto di tutti i cittadini all’informazione e alla
conoscenza, offrire tutti i documenti e gli strumenti di informazione su tutti i supporti
possibili senza limitazioni e
senza censure, assicurare e
sviluppare i luoghi e le occasioni
di informazione e scambio culturale, offrire un luogo di in-
UN GRANDE
PROGETTO
civica - è uno scopo che il Comune
intende perseguire aprendo il
“cantiere” all’ascolto, alla discussione, al confronto.
Il nostro cammino verso Villa Sirotti
– Bruno comincia ufficialmente da
tre “tavoli” di cittadini, rappresentanti
delle associazioni, tecnici e addetti
ai lavori – 45 persone in tutto, alcune
individuate dall’Amministrazione comunale, altre autocandidate - cui
affidiamo il compito di abbozzare
proposte utili alla elaborazione di un
progetto preliminare dei servizi culturali che avranno sede in via della
Repubblica.
La Giunta comunale ha tratteggiato
in un “manifesto degli intenti” le
linee - guida e gli indirizzi dei nuovi
servizi culturali di Cavriago che si
unificheranno a Villa Sirotti – Bruno.
Questo documento riassume in buo-
contro e di discussione.
Nel frattempo la ditta Sofiser che,
tramite il meccanismo delle dotazioni
territoriali, finanzierà la progettazione
e la costruzione del nuovo
“multispazio culturale” di Cavriago,
ha individuato nel nostro concittadino
architetto Giorgio Menozzi il progettista del complesso che sorgerà in
via della Repubblica.
Abbiamo dunque messo in moto la
macchina progettuale. Puntiamo a
un traguardo ambizioso, perché riteniamo che la nostra comunità se lo
meriti, abbia le forze per raggiungerlo.
E soprattutto siamo convinti che sia
un investimento a garanzia del futuro
di Cavriago e dei cavriaghesi.
Il Sindaco
Vincenzo Delmonte
IN QUESTO NUMERO
In primo piano
4 Tutte le idee al Centro. Progettiamo i nuovi
servizi culturali
L’obiettivo
6 Verso villa Sirotti Bruno, avanti tutta
7 Un nuovo foro della cultura
Servizi
8 Fate largo alla cultura
L’Ottavo giorno
10 L’Ottavo giorno: “dieci anni di fatti e idee
per rompere il guscio”
12 Una festa lunga un anno
13 La storia di un nome
Diario
17 Incontriamoci al Circolo Cavriaghese
In piazza
18 La Fiera del Bue grasso, la prima della val
d’Enza
Giovani e dintorni
20 Toh, chi si rivede! "Ossigeno"
Diario
22 Ritornano a luglio i “piccoli ambasciatori
di pace”
Dal Consiglio comunale
24 Cimitero napoleonico di Cavriago
Diario
25 In aiuto delle famiglie
Diario
26 Occhio al disco orario
26 La commissione per la qualità architettonica
N. 2 marzo 2007
Una copia 0,62 euro
Chiuso in tipografia
il 28 febbraio 2007
Editore Comune di Cavriago
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Giuseppe Guidetti
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fax 0521 258210
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PRIMO PIANO
Tutte le idee al
CENTRO
M
uove i primi,
progetto
massima
autocandidati, i Quarantacin-
zioni, della parrocchia, alcuni
ufficiali, passi
dell’insieme integrato dei ser-
que sono chiamati a parteci-
“opinion leaders”, persone che
il progetto dei
vizi del nuovo centro culturale.
pare alla stesura del progetto
si possono considerare “utenti
di
nuovi servizi
Inizia così un processo di
preliminare di quello che gli
forti” dei servizi culturali in
culturali che si riuniranno nel
ascolto-confronto con i cittadini
addetti ai lavori chiamano
quanto li frequentano e li uti-
parco di Villa Sirotti Bruno. La
che si svilupperà a più livelli
adesso, informalmente,
parola d’ordine è: condivisione.
e in più fasi allo scopo di rea-
“multispazi-ocultura”, una boz-
Meno impegnativa di parteci-
lizzare con il consenso più am-
za da cui nascerà il modello
pazione,
deteriorata
pio possibile un’opera impor-
organizzativo dei nuovi servizi
dall’abuso, ma non obsoleta:
tante per il futuro di Cavriago.
culturali che coabiteranno a
tanto da rimanere sulla scena
Il 20 febbraio alla commissio-
Villa Sirotti – Bruno.
con una parola altrettanto im-
ne Cultura, l’assessore Mirco
I Quarantacinque, si suddivide-
cultura” di Villa Sirotti nella
portante: consenso.
Tutino ha illustrato idee, orien-
ranno in tre gruppi, guidati
prospettiva che nel nuovo cen-
tamenti, indirizzi per un
da un moderatore (il “facili-
tro culturale nasca per
progetto di massima dei
tatore”) e svolgeranno il loro
“attrarre” il maggior numero
nuovi servizi culturali
compito in tre sedute. Si for-
di cittadini
formulati dalla Giunta e
meranno - come si usa dire
quell’80 % che oggi non è
dal settore Cultura.
oggi - tre tavoli per organizzare
“utente”.
Dopo questo primo giro
la discussione di altrettanti
A questo tavolo si riuniranno
L’Amministrazione vuole con-
di tavolo, la parola passa a
nuclei di: tecnici, mediatori,
i cittadini autocandidati e per-
dividere con i cavriaghesi le
quarantacinque tra addetti ai
utenti.
proprie idee sul futuro Centro
lavori, rappresentanti di inte-
Al tavolo dei tecnici si siedono
di via della Repubblica.
ressi pubblici diffusi – cioè
gli addetti ai lavori: bibliotecari
Le esporrà, prima, a gruppi
associazioni e gruppi – cittadini
e operatori della cultura, gli
ristretti; chiederà agli interlo-
e utenti dei servizi culturali che
operatori dell’ufficio Tecnico
cutori che cosa ne pensano;
siano un “campione” il più
del Comune e dell’ufficio Scuo-
li inviterà a suggerire, avanzare
rappresentativo possibile dei
la, di Comune informa (Urp),
ad un impegno più assiduo.
proposte che saranno vagliate
frequentatori del centro cultu-
gli insegnati. Il tavolo dei me-
Tra un mese o poco più potre-
e, se promosse all’esame di
rale vecchio e nuovo. Alcuni
diatori dovrà rappresentare la
mo conoscere i frutti del lavoro
fattibilità tecnica-operativa,
proposti o designati dall’Am-
società civile e vi siederanno
dei Quarantacinque.
contribuiranno a formulare un
ministrazione comunale, altri
uomini e donne delle associa-
PROGETTIAMO
I NUOVI
SERVIZI
CULTURALI
4
lizzano assiduamente. Il terzo
gruppo dovrebbe essere un
campione il più rappresentativo
possibile dell’universo dei potenziali utenti del “multispazio-
e soprattutto
sone che oggi fanno un uso
saltuario di biblioteca e partecipano saltuariamente alle iniziative culturali, ma potrebbero
essere coinvolte e interessate
ASCOLTO,
CONFRONTO,
DISCUSSIONE
“La realizzazione del nuovo Centro Culturale afferma l’assessore alla Cultura del Comune di
Cavriago, Mirko Tutino - rappresenta un evento
di straordinaria importanza per un paese che,
per la propria storia, per la presenza di un mondo
del volontariato attivo e partecipe, ha sempre
investito molto nella cultura. L’Amministrazione
ritiene dunque importante condividere la scelta
su quali servizi collocare nel nuovo Centro culturale con i propri cittadini, attraverso un processo
di confronto e discussione.”
Uno scorcio del parco di villa Sirotti-Bruno
“Suggerimenti, consigli, proposte, idee, opinioni
formulate dai gruppi saranno analizzati
dall’Amministrazione comunale e potranno divenire parte integrante del progetto. – dice
l’assessore ai Lavori pubblici, Patrizia Mazzoni
- Il processo partecipativo rappresenta il primo
momento ‘pubblico’ del lavoro di presentazione
dei nuovi servizi culturali. Nei prossimi mesi
prevediamo di coinvolgere le scuole, soprattutto
per quanto riguarda gli spazi dedicati a bambini
e ragazzi e di organizzare assemblee pubbliche,
durante le quali presenteremo sia il progetto
architettonico che quello sui servizi.”
L’OBIETTIVO
Verso villa Sirotti-Bruno,
LA GIUNTA:
“PUNTIAMO
SULLA
CULTURA,
GUARDIAMO
AL FUTURO”
AVANTI
ra gli atti compiuti dalla Giunta comunale nel 2007, v’è la stesura del
“manifesto” dei nuovi servizi culturali
che riassume intenti e indirizzi di un
progetto che proietta Cavriago nel
futuro. Il documento rende conto della dimensione e della complessità dei temi che
l’Amministrazione comunale si prepara ad
affrontare per condurre in porto un’operazione
di importanza strategica.
T
LA NUOVA SFIDA
I passi salienti del “manifesto” sono quelli
che delineano l’orizzonte del progetto dei nuovi
servizi culturali, i quali rappresentano per la
comunità cavriaghese una scommessa sul
6
futuro. Il Comune ritiene che i servizi per la
cultura sono “uno straordinario strumento per
promuovere lo sviluppo ed il progresso civile,
sociale ed economico … e che essi abbiano
un ruolo fondamentale nel concorrere al miglioramento della qualità della vita di tutta la
popolazione”.
Da questa convinzione nasce la nuova sfida.
“Cavriago ha molto investito in passato nella
cultura, sia a livello istituzionale che a livello
della società civile, e i numeri elevatissimi
delle presenze e dei prestiti in biblioteca, il
successo delle iniziative culturali e dei corsi
musicali, l’affollamento della ludoteca, il fenomeno del volontariato, la presenza di una
comunità consapevole e partecipe della vita
A sinistra il futuro Centro Culturale.
Sotto il Centro Culturale in piazza Zanti.
UN NUOVO
FORO DELLA
CULTURA
della comunità locale, sulla crescita
culturale, civile e sociale delle persone;
occorre investire in cultura e in servizi
per la cultura.
L’area di Villa Sirotti Bruno sarà la cornice
adeguata a questo scopo, diventerà uno
spazio pubblico e accessibile a tutti per
le esigenze di oggi e del futuro.
La conoscenza e il sapere sono beni
immateriali che, al contrario degli oggetti
materiali, non si “consumano” ma si
moltiplicano tanto più quanto maggiore
TUTTA
pubblica confortano e stimolano a continuare ad investire.
Negli anni Settanta l’Amministrazione
comunale seppe capire i bisogni informativi e culturali e concepì un servizio
che ha svolto una funzione positiva per
tre decenni. Come trent’anni anni fa la
scelta di utilizzare il vecchio municipio,
simbolo e cuore della città, per la biblioteca e il Centro culturale fu una scelta
coraggiosa, non condivisa da tutti, ma
vincente per i frutti che ha dato, oggi è
tempo di fare un passo avanti.
Occorre riaffrontare la sfida di guardare
al futuro, a quello che sarà il paese nei
prossimi decenni e alle sue necessità;
occorre investire sui fattori di sviluppo
è il numero di coloro che possono fruirne.
Sono beni comuni, disponibili a tutti.
Per questo l’Amministrazione comunale
ha deciso di mettere a disposizione un
grande spazio e un bellissimo parco nel
centro del paese, di progettare per tutta
la comunità un nuovo luogo pubblico di
cultura e di informazione, di incontro e
di aggregazione.
Compito dei nuovi spazi per la cultura
sarà quello di accogliere tutte le generazioni e tutte le culture e soddisfare molteplici esigenze. Solo accreditandosi
come agenzia culturale a tutto tondo il
nuovo centro potrà diventare servizio per
tutti e di tutti. Per questo i tempi sono
maturi per un salto di qualità”.
7
Oltre alle funzioni che già svolgono la
biblioteca e gli attuali servizi culturali, c’è
bisogno di maggiore spazio e agio:
•per le persone e per le loro esigenze di
cultura, socialità e aggregazione
•per i documenti e gli strumenti di informazione
•per i servizi già esistenti (sezioni librarie,
servizi multimediali, sezione locale, scuola
di musica)
•per quelli che sono nati negli ultimi anni
ma sono stati costretti a trovare una
collocazione esterna (ludoteca)
•per quelli che erano nati insieme alla
biblioteca ma negli anni sono stati trasferiti (magazzino librario, archivio fotografico,
sala mostre) e per quelli nuovi che finora
non sono stati attivati per mancanza di
spazio (sezione adolescenti, sezione
linguistica, sezione dvd, artoteca).
Occorre senz’altro eliminare le barriere
fisiche che oggi impediscono a una parte
della popolazione di accedere ai servizi,
ma è altrettanto necessario ampliare gli
spazi per superare le “limitazioni” che
oggettivamente hanno frenato lo sviluppo
dei servizi e la frequentazione di un maggior
numero di cittadini. Si vuole offrire informazione e documentazione anche a chi
conosce poco la lingua italiana, comunicare
trasparenza, convivialità, aumentare i luoghi
di formazione, di conversazione, di utilizzo
del tempo libero.
I mezzi d’informazione e comunicazione, i
metodi per trasmetterli, la velocità delle
comunicazioni e le tecnologie continuano
a crescere e a diversificarsi. Perciò occorre
attrezzarsi adeguatamente ed essere pronti
a offrire a tutti la possibilità di accedere
alla conoscenza e al sapere, tenendo alta
l’attenzione a mantenere viva la socialità,
il dialogo e la passione per leggere, studiare, approfondire, riflettere. Per questo è
necessario che la biblioteca pubblica e i
servizi culturali si adeguino, si adattino a
queste trasformazioni o saranno inevitabilmente condannati alla marginalità,
all’inutilità, a perdere il ruolo di servizio
integrato nelle abitudini quotidiane dei
cittadini.
(Dal manifesto degli indirizzi per la progettazione
dei nuovi servizi culturali elaborato dalla Giunta
comunale)
SERVIZI
Fate largo alla
CULTURA
L
a cultura, a Cavriago,
scoppia… di salute.
Il referto scritto dai
numeri parla chiaro:
utenze, frequenze, presenze,
prestiti al Centro culturale di
piazza Zanti sono in crescita.
E’un’esplosione di energia vitale che si traduce in
un’aumentata pressione e circolazione negli spazi che ospitano i servizi culturali, i quali
nali, sfiorano i picchi europei.
Al confronto con paesi e piccole città vicine e lontane nel
territorio nazionale, Cavriago
sembra appartenere ad un altro pianeta.
LA FEBBRE DEL CD
Il popolo degli utenti della Biblioteca di piazza Zanti è aumentato del 9,3 % rispetto al
2005. Nel corso del 2006 han-
52.071 (55.875 aggiungendo
le consultazioni-navigazioni in
Internet), rispetto ai 43.388
(46.929 con i viaggi nel web)
registrati nel 2005. L’exploit
è in gran parte dovuto al boom
dei Cd musicali. La formula
del prestito gratis, voluta dal
Comune, ha fatto scattare la
corsa ai compact disc: ne sono
stati distribuiti 5.784 in più.
Da 11.797 a 17.581 in un
anno. La distribuzione dei Cd
rappresenta un terzo del prestito totale, un anno fa era
poco più di un quarto. Se nel
2005 la proporzione tra documenti stampati (libri, riviste,
fumetti) e documenti sonori
distribuiti era di tre a uno, nel
2006 è stata di due a uno.
IMPATTO E
ATTRAZIONE
AL CENTRO
pur rispondendo degnamente
alla domanda degli utenti ormai sono “saturi”.
Gli strumenti di misurazione
segnalano “grandi” numeri:
tutti al di sopra degli standard
e dei livelli provinciali e nazio-
no chiesto almeno un prestito
di libri o altri documenti 3.184
persone, un terzo delle quali
(1.066) bambine e bambini.
Straordinaria appare la crescita
dei prestiti che sono stati
Il piccolo esercito di
“consumatori” di libri, riviste,
fumetti, cd rom, compact disc
dvd e altri documenti non è
solo stanziale ma ha una forte
connotazione extraterritoriale.
Gli utenti residenti nel nostro
Comune sono 1998 (il 63 %
del totale), gli altri 1186 vengono da fuori.
Dei cavriaghesi, 1.218 sono
“adulti” e 780 ragazzi che hanno meno di 15 anni. Ciò signi-
8
fica che quasi il 60 per cento
dei ragazzi che abitano a Cavriago vanno almeno una volta
l’anno in Biblioteca per chiedere di avere un documento,
mentre lo fa solo il 15 per
cento degli adulti. Complessivamente il 21,2 % della popolazione di Cavriago è utente
della Biblioteca (superiamo la
media nazionale e provinciale
che si attesta sul 15 %).
L’indice di impatto è molto
maggiore – e sale al 33,8 % se rapportiamo il totale degli
utenti (3.184 persone, comprese quelle che pur non abitando nel nostro Comune ne
utilizzano la Biblioteca) agli
abitanti di Cavriago (9.432).
Oltre che di “impatto” potremmo parlare di “attrazione”: parole che avranno certamente
un peso specifico rilevante
nella progettazione del nuovo
centro culturale e
nell’organizzazione dei servizi
che vi faranno capo.
I SERVIZI
CULTURALI OGGI
E’ il tempo di progettare perché
il futuro è alle porte. I servizi
culturali – così come sono oggi
– non possono più “reggere”.
Si pensi che nei 295 metri
quadrati della Biblioteca sono
collocati 46.221 documenti a
scaffale aperto. Soltanto i libri
esposti sono 26.126, quelli
stipati in magazzino 10.035.
E continuiamo nella nostra
rassegna... La scuola di musica conta 50 iscritti, suddivisi
in 5 classi che vanno a lezione
in tre aule, una delle quali è
nella scuola di via De Amicis.
La ludoteca di 120 metri quadrati, in via Paterlini, contiene
740 documenti a disposizione
di 140 iscritti che hanno chiesto in un anno 734 prestiti.
L’archivio fotografico e il laboratorio delle identità e delle
memorie sono ristretti in 37
metri quadrati - nell’interrato
del municipio - che ospitano
21.000 fotografie.
Sta meglio la sala mostre:
210 metri quadrati, al piano
terra del Municipio, che accolgono dai 1.500 ai 2.000 visi-
tatori per 5-6 esposizioni
l’anno.
Grandi numeri anche questi come si vede - per spazi che
trent’anni fa sembravano a
qualcuno fin troppo ampi, ma
che si sono ridotti, irrigiditi
all’urto dell’utenza - ingrossata nei ranghi agguerrita nelle
richieste - e mostrano tutte le
magagne, disseminati come
sono di barriere architettoniche
e “dispersi” sul territorio.
UTENTI
Utenti 2006
Ragazzi 0 -14
Adulti
Totale
Totale
1.066
2.118
3.184
Utenti 2005
982
1.932
2.914
Diff.
84
186
270
Diff. %
+ 8,6 %
+ 9,6 %
+ 9,3 %
IL PATRIMONIO
Libri
Riviste, Fumetti e Opuscoli
Cd-Rom
Compact disc
Dvd non prestabili
Altri materiali
Totali
36.161
12.425
503
7.386
536
273
57.284
Libri per adulti
Libri per ragazzi
A scaffale aperto
In magazzino
22.256
13.905
26.126
10.035
9
L’OTTAVO GIORNO
in principio,
L’”Ottavo giorno”
inventò il Sap
(servizio aiuto alla
persona). Potrebbe
cominciare così con una frase dal vago sapore
biblico – il tentativo di raccontare una grande impresa, che
sembrava ardua, e la storia di
un sodalizio tenuto insieme
da tante vicende personali che
si incrociano, si incontrano,
percorrono un pezzo di strada
insieme allo scopo di promuovere e realizzare “fatti e idee
per rompere il guscio”.
L’”Ottavo giorno” compie dieci
anni: dieci anni spesi bene
perché l’obiettivo per il quale
è nato si realizza, con fatica e
tanta soddisfazione, ogni giorno. Ragazzi disabili, che prima
restavano chiusi in se stessi
e nel proprio ambiente ristretto, hanno cominciato ad uscire
dall’involucro duro e rigido in
cui erano avvolti, ad aprirsi,
viaggiare, cambiare abitudini
di vita.
E
Una decina d’anni fa – ricorda
Tristano Redeghieri, coordinatore e “memoria storica” de
L’”Ottavo giorno” - un’indagine
dell’Usl in val d’Enza fotografò
la situazione di forzato isolamento dei ragazzi diversamente abili nel loro “tempo libero”.
Persone sempre a casa, che
la disabilità permanente riduceva spesso in una condizione
di dipendenza e di subalternità,
fisica o psicologica, all’ambiente familiare - pur prodigo
di attenzione e di cure - impedendone di fatto l’autodeterminazione.
L’Usi si accordò con il Comune
di Cavriago (sindaco era allora
Ugo Ferrrari, l’assessore ai
Servizi sociali Magda Davolio)
per sperimentare sul campo,
nel nostro paese, una forma
di soccorso per rispondere in
qualche modo all’ “Sos” che
veniva dal mondo della disabilità. Si trattava di motivare e
organizzare una squadra di
volontari e obiettori di coscienza perché svolgesse con consapevolezza e serietà
un’azione di accompagnamento dei coetanei diversamente
abili fuori dalle mura di casa.
Non si richiedeva una prestazione assistenziale – che compete ai servizi socio – sanitari
– ma qualcosa di più: per favorire, agevolare e fare crescere l’autonomia, la libertà di
movimento dei disabili.
Tristano Redeghieri da Rio Saliceto, diplomato all’Isef (istituto superore di educazione
fisica) accettò di coordinare
questo progetto e fu
“reclutato” perché aveva già
svolto nel servizio civile
l’esperienza di assistente personale di un disabile; lo affiancarono due educatrici.
L’”Ottavo giorno” si mise in
cammino… e fece scuola.
L’AGIO CHE SUPERA
IL DISAGIO
Cene, serate al cinema, feste
di carnevale, concerti, gite (della durata di un giorno, poi di
un week end, allungate a vacanze al mare e in montagna)
furono da subito il leit motif
dell’”Ottavo giorno”, che ha
fatto e fa della convivialità la
via maestra per dare le gambe
a nuovi progetti di vita per i
ragazzi diversabili. “L’”Ottavo
giorno” – sottolinea Redeghieri
– è un progetto per l’agio e il
superamento del disagio. Per
noi il disabile non è colui che
ha bisogno, ma è una persona
che si diverte”. Nella convivialità, la relazione tra i volontari
e i ragazzi diversabili si fa paritaria, diventa come uno scambio di doni, si fa arricchimento
reciproco. Il valore aggiunto di
quest’esperienza non sta solo
in quel che si fa di utile, ma
nell’energia che si mette in
circolo e che lega quanti vi
partecipano.
MISSIONE COMPIUTA
La prima missione compiuta,
con tanto di lieto fine – ricorda
Redeghieri – fu l’inserimento
di una ragazza sorda in una
squadra di pallavolo. Oggi è
una signora felicemente sposata con un ex “volontario”
accompagnatore ed è diventata mamma.
Ne hanno fatta di strada le
idee dell’”Ottavo giorno”. Oggi
il sodalizio, coordinato da Tristano Redeghieri e da Manuela
De Pietri, cura i progetti di 22
disabili adulti, ai quali si sono
aggiunti alcuni adolescenti tra
i 14 e i 17 anni che fanno
riferimento a Giulio Salvarani.
Ogni anno si “reclutano” i volontari per le attività che si
moltiplicano con le iniezioni di
entusiasmo che iniettano nel
corpo del sodalizio. Hanno in
mente tante cose da fare quelli
dell’”Ottavo giorno”, tanti progetti che mettono nel cassetto,
tanti piccoli sogni che si realizzano quando c’è un gruppo
abbastanza consistente per
dargli vita. Basta che si accenda una luce. “Ci sono progetti
che nascono quasi per caso –
racconta Redeghieri – come la
nostra attività teatrale. Siamo
andati, mia moglie ed io con
due disabili, a vedere uno spettacolo ad Aiola. Uno dei due
10
ragazzi che accompagnavamo,
all’uscita, dice: perché non lo
facciamo anche noi? Il giorno
dopo ci proviamo … è andata
bene: di lì è nato il nostro
spettacolo “La spada nel
busto” e poi ‘C’è cavallo e
cavallo, ‘Giulietta e Romeo’ e
adesso stiamo lavorando
all’allestimento di un ‘Cyrano
de Bergerac’”.
“SIAMO IN RETE”
Palestra, musica, danza, teatro
sono oggi attività fisse, laboratori creativi. Ragazzi
L’”Ottavo giorno”rno fanno
sport individuali (nuoto, atletica) e di squadra (a maggio
andranno ai campionati nazionali di calcetto), inquadrati nel
CIP (Comitato italiano paraolimpico) col sostegno e la collaborazione dell’associazione
“Anni Magici”. Si muovono e
viaggiano. Quest’anno - grazie
al Comune e al contributo di
Mariella Burani – dispongono
di un nuovo pulmino. Ma quando ce n’è bisogno, L’”Ottavo
giorno” bussa alla porta di
Avis, Croce Arancione, Croce
Rossa e trova sempre aperto,
persone disponibili a dare una
mano.
“Siamo in rete”, dice con una
felice immagine Redeghieri.
“Collaboriamo con tutti quando
ce lo chiedono. La nostra regola d’oro è questa: non solo
noi andiamo in mezzo alla gente, ma la gente deve venire in
mezzo a noi per imparare a
conoscere questo ‘strano’
mondo della disabilità”.
La casa dell’”Ottavo giorno” –
un tempo in via Paterlini - oggi
è alla Cremeria, sotto il
“Calamita”. E’ importante avere una sede, un luogo dove
incontrarsi, discutere, fare,
progettare e “calamitare” nuovi
amici e compagni di avventura.
Come Vasco Rossi, nella sua
famosa canzone, ha un suo
punto di riferimento al mitico
Roxy bar, così al centro della
“rete” dell’”Ottavo giorno” c’è
la Cremeria, che non è un posto da “vita esagerata” ma
dove si vive in piena normalità.
L’Ottavo giorno:
dieci anni di
fatti e idee per
ROMPERE
IL GUSCIO
11
L’OTTAVO GIORNO
UNA FESTA
LUNGA UN ANNO
Ma chi lo avrebbe mai detto? Nessuno avrebbe scommesso su
questa sfida iniziata ben dieci anni fa. Un’avventure ricca di
emozioni, conquiste, divertimento, difficoltà.... ma ce l’abbiamo
fatta.
Allora perché non festeggiare?
Per questo abbiamo pensato di fare una festa lunga un anno,
organizzando un calendario di eventi sul filo conduttore delle
diverse abilità, spaziando attraverso lo sport, il teatro, la musica
nella cornice della buona tavola, il tutto in forma di festa o di
incontro-conversazione amichevole ed informale.
venerdì 16 marzo
Circolo ARCI Calamita, ore 21,30
Compleanno de “Lottavo giorno”
Concerto dei Desnudo
Special Guest Star Musicafabri e Melica
mercoledì 4 aprile
Circolo ARCI Calamita, ore 21,30
Attori, camerini e trucchi di scena
quattro chiacchiere tra lambrusco ed erbazzone
partecipano Cisco, Little Taver, Claudio Imprudente- Sandra Negri
e Luca Baldassarre del Progetto Calamaio di Bologna
Special Guest star “Le Canne da zucchero” in concerto
ingresso 10 euro
sabato 19 maggio
Circolo il Quaresimo di Codemondo, ore 20,00
Pedagogia dei genitori: le competenze educative dei genitori
a cena con Riziero Zucchi e Augusta Moletto
ingresso 20 euro (è gradita la prenotazione)
in ottobre (data da definire)
Area Feste di Cavriago, ore 20
E li chiamano disabili
a cena con Candido Cannavò, Fabian Maffei e Andrea Stella
ingresso 20 euro (è gradita la prenotazione)
da lunedì 24 novembre a sabato 15 dicembre
Sala comunale delle mostre
Mostra fotografica
in dicembre (data da definire)
Spettacolo teatrale dell’Ottavo giorno
per informazioni e prenotazioni:
333 2900701
per informazioni ed aggiornamenti sul programma
www.comune.cavriago.re.it
12
LA STORIA DI UN NOME
CHE COS’È
S
“L'Ottavo Giorno” è un progetto promosso
e realizzato dal Comune di Cavriago, in
collaborazione con il distretto di Montecchio
dell’Ausl, che ha l’obiettivo di favorire e
agevolare, con l’organizzazione e la partecipazione ad attività ludiche, di svago e tempo
libero, la crescita personale e relazionale
di giovani adulti che vivono in situazioni di
disabilità psichica e fisica.
Per ogni giovane si intraprendono progetti
personalizzati di crescita, integrazione e
sviluppo, con la cooperazione delle famiglie,
dei servizi sociali, delle aziende e del mondo
del lavoro.
“L’Ottavo giorno” accoglie i giovani disabili
che abbiano compiuto diciotto anni e sono
residenti a Cavriago. E’ inoltre in fase di
sviluppo un progetto per agli adolescenti
dai 14 ai 17 anni.
Per partecipare alle attività ci si può rivolgere
direttamente alla sede de “L'Ottavo giorno”
(via Guardanavona n.11), oppure all'Ufficio
Assistenza presso la Casa Protetta (via
Aspromonte n.2 tel. 0522 577.097).
Il sodalizio de “L’Ottavo giorno” è coordinato
da due educatori, coadiuvati da una trentina
di volontari, che organizzano e partecipano
coi ragazzi disabili a molteplici iniziative e
attività ricreative: cene ed uscite serali,
eventi sportivi e musicali, corsi di nuoto,
laboratori teatrali, gite e vacanze estive.
Il servizio è essenzialmente gratuito. E’ a
carico degli utenti la spesa per la partecipazione ad alcune attività.
La sede de “L’Ottavo giorno” è in via Guardanavona, 11 Tel. 0522 577.740
Fax. 0522 575.537
e-mail:
[email protected]
i dice “L’Ottavo giorno”, e si
scriverebbe in verità “L’Ottavo
giorno”. Apostrofo a parte, se
è vero che i nomi sono conseguenza delle cose, la denominazione
del progetto e del sodalizio che gli è cresciuto attorno ha un valore intrinseco
importante, che si inscrive nell’immaginario collettivo.
Ce lo racconta Tristano Redeghieri, con
molta semplicità. “Eravamo una decina
di volontari, ci guardammo nella faccia e
pensammo ad alta voce: sette sono i
giorni della settimana di cui noi tutti disponiamo, se ritagliamo almeno un’ora o due
del nostro tempo e moltiplichiamo per
dieci salta fuori un’altra giornata … l’ottava
della nostra settimana che possiamo vivere
intensamente con gli altri e al servizio
degli altri”.
Ed ecco svelata la “formula vincente” di
un’esperienza decennale che prosegue il
suo cammino. Ecco svelato il “segreto”
di un nome ricco di connotazioni semantiche, tra cui è facile perdersi.
“L’Ottavo giorno” era per i primi cristiani
il giorno della resurrezione di Cristo, il
giorno del Signore, in cui – seguendo il
comandamento dell’Ultima cena: “Fate
questo in memoria di me” – la chiesa si
riuniva per celebrare la frazione del pane
(Eucaristia). Per i credenti, un giorno di
gioia!
All’alba de “L’Ottavo giorno”, nel 1997,
quando quei dieci ragazzi decidevamo
come chiamarsi, si proiettava un film
intitolato “L’Ottavo giorno”.
Racconta di due persone e di due destini
che come in un favola si incrociano. Harry,
un bravo manager, un guru di filosofia
aziendale, vive per il lavoro sacrificando
la famiglia e gli affetti, George, un ragazzo
down che dopo la morte della madre si
trova solo a vivere in un istituto, sogna di
ritornare a casa dalla mamma, sogna una
donna, una vita normale.
Le loro vite si incontrano e, paradossalmente, è il manager – l’uomo forte… che
non deve chiedere mai – a ricevere una
lezione di vita. Sarà lui ad imparare il
valore dell’amicizia e scoprire tanti aspetti
della vita che non conosceva, a riscoprire
la capacità d’amare.
Una storia edificante, ma di celluloide: i
ragazzi de “L’Ottavo giorno” la vivono “dal
vero” e la raccontano quotidianamente,
da dieci anni.
Anche nella scelta del nome, ben radicata
nel senso di responsabilità individuale e
collettivo di chi si associa, “L’Ottavo
giorno” si distingue per la serietà di intenti
che lo animano e si smarca dall’enfasi facile in tempi disturbati da un incessante
rumore mediatico - del facile protagonismo.
E mette al bando i retorici esercizi di
pietismo che circondano il mondo dei
diversamente abili.
13
3
are e
c
c
a
t
s
Da servare
con
La raccolta differenziata del
VETRO
DELLE LATTINE IN ALLUMINIO
E DELLE SCATOLETTE IN METALLO
I
l terzo numero di Separati in casa è
dedicato alla raccolta differenziata
del vetro, delle lattine in alluminio e
delle scatolette in metallo.
Nella graduatoria ambientale per quantità
assolute di vetro riciclato l’Italia occupa
il terzo posto in Europa, dietro Germania
e Francia, mentre per il riciclo dell’alluminio
siamo primi insieme alla Germania. L’Italia
inoltre si posiziona nelle prime file della
classifica relativa al tasso di riciclo, ossia
per la percentuale di vetro riciclato sul
totale immesso al consumo. Il riciclo del
rottame di vetro permette un risparmio di
materie prime del 100% e un risparmio
di energia fino al 25-30% della produzione
del vetro.
In Italia, il 60% delle bottiglie oggi immesse
sul mercato italiano sono fatte con vetro
riciclato proveniente dalla raccolta differenziata nazionale.
Dunque più di una bottiglia su due viene
prodotta utilizzando esclusivamente vetro
recuperato.
Il vero e proprio motore della raccolta
differenziata è il cittadino, primo anello
della catena del riciclo, grazie al cui impegno quotidiano è possibile recuperare
vetro, alluminio e metalli.
La prima fase di una corretta ed efficace
raccolta differenziata inizia in casa. È qui
che il vetro, le lattine e le scatolette
vengono separate dal resto dei rifiuti.
I risultati della raccolta differenziata del
vetro, delle lattine in alluminio e delle
scatolette in metallo a Cavriago si mantengono pressoché costanti dal 2002 al
2005.
Nella tabella sottostante si riportano i dati
dal 2002 al 2005 relativamente al quantitativo totale raccolto e al quantitativo
pro capite annuo nel nostro comune.
Vetro dati in Kg
anno
2002
2003
2004
2005
totale kg
317.234
291.226
323.575
292.150
kg/abitante
35,14
32,00
35,10
31,00
Alluminio e scatole in metallo dati in Kg
anno
2002
2003
2004
2005
totale kg
4.694
1.518
1.020
921
kg/abitante
0,52
0,17
0,11
0,10
La raccolta differenziata del vetro, lattine in
alluminio e scatolette in metallo a Cavriago
A Cavriago la raccolta differenziata del vetro, delle lattine in alluminio e delle scatolette in metallo avviene con le campane di
colore verde posizionate sul territorio.
Questi materiali possono essere conferiti anche alla Stazione Ecologica di via Nove Biolche, dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle
12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
TUTTO IL MATERIALE RACCOLTO A CURA DI ENIA viene inoltrato alle vetrerie e fonderie per il riutilizzo.
Le regole da seguire
COSA INSERIRE NEI CONTENITORI
• oggetti di vetro (bottiglie, vasi e vasetti, ecc.)
• lattine in alluminio e in acciaio
• carta stagnola e vaschette in alluminio per alimenti
• coperchi in alluminio dei vasetti dello yogurt
• scatolette e barattoli in metallo
Un consiglio: un veloce lavaggio dei materiali significa meno
odore e meno formiche nelle vicinanze della campana. Costa
così poco farlo...
COSA NON INSERIRE
• tazzine, contenitori e piatti in ceramica, ecc.
• pirex, vetroceramica, terracotta, ecc.
•contenitori etichettati "T" e/o "F" (cioè “tossici” e/o
“infiammabili”): colle, cera per legno, acetone per unghie, antitarli,
tintura per scarpe, smacchiatori, isolanti, solventi, acidi, adesivi,
mastici, diluenti, antiruggine allo zinco, petrolio bianco, acquaragia,
antiparassitari, topicidi, battericidi, diserbanti, insetticidi, bombolette spray (con gas infiammabile, con CFC), bianchetti e
trieline
Non rompete gli oggetti che non entrano nella campana (damigiane, lastre di vetro, vetri per finestre, specchi) né abbandonateli
a fianco della campana. Portateli alla stazione ecologica.
IL VETRO
Come si fa il vetro
La materia prima di base per la produzione
del vetro è la sabbia silicea (70% del
composto). Per riuscire a fondere la sabbia
a temperature più basse, si addiziona
una sostanza "fondente", la soda (carbonato di sodio). Si aggiungono poi altre
sostanze: il carbonato di calcio per stabilizzare la superficie del vetro e per evitare
che diventi opaca, il nitrato di sodio che
facilita l'espulsione delle bolle di gas,
piccole quantità di sostanze coloranti
(ossido di ferro e cromo per il colore
verde, zolfo per il giallo e cobalto per
l’azzurro) per ottenere i vetri colorati.
Le aziende del settore provvedono al
recupero del vetro usato effettuando il
riciclo vero e proprio. Qui si conclude il
percorso di trasformazione dei frammenti
vetrosi in nuovi contenitori. Per ottenere
una bottiglia per il vino del peso di circa
350 grammi si possono utilizzare, alternativamente, solo 350 grammi di rottame
di vetro alla temperatura di circa 1400
°C oppure 420 grammi di materie prime
tradizionali (sabbia, soda e carbonato di
calcio) di natura estrattiva a una temperatura intorno ai 1600 °C.
Un po' di storia
Pare che il vetro esista da più di 3.000
anni; lo storico romano Plinio fa risalire
la sua origine a circa 5.000 anni or sono,
attribuendone la scoperta ai Fenici. Le
regioni mesopotamiche furono grandi
produttrici di manufatti in vetro, che i
Fenici esportavano in tutto il Mediterraneo.
Il riciclaggio
Il vetro è un contenitore ecologico in
quanto:
- è riutilizzabile: infatti una bottiglia può
essere usata, previo lavaggio e disinfezione, più e più volte dall'industria delle
bevande
- è facilmente riciclabile: è sufficiente
pulire il rottame di vetro, separarlo da
plastica, carta, tappi metallici e rifonderlo
per ottenere un prodotto che ha le stesse
caratteristiche di quello originario
- è sempre più leggero: infatti ultimamente
per ridurre il consumo di materiali i produttori hanno messo a punto contenitori
con le medesime caratteristiche, ma il
20% più leggeri. In Italia ogni bottiglia è
prodotta in media con il 50% di vetro
riciclato.
Cosa si produce
Con il vetro riciclato si possono produrre
i medesimi oggetti ottenuti dalle materie
prime, con l’unica limitazione che per
produrre vetro bianco ci vuole esclusivamente rottame di vetro bianco, mentre
col rottame misto si può produrre solo
vetro verde e solo in parte marrone.
AL
ALLUMINIO
Come si ricava
L'alluminio è il terzo elemento più abbondante della crosta terrestre, dopo ossigeno
e silicio. Ciò nonostante, l'alluminio non
si trova mai in natura nello stato metallico,
come alluminio puro, ma sempre combinato con diversi elementi (principalmente
l'ossigeno) a formare composti.
L'alluminio metallico si ricava con un
processo industriale dall'ossido di alluminio (o allumina).
La bauxite è la principale fonte di alluminio
presente sul pianeta; ne occorrono dai 4
ai 6 kg per ottenere 1 kg di alluminio
metallico.
Il riciclaggio
Le lattine recuperate vengono pressate
in balle ed inviate agli stabilimenti dove
si realizza il riciclaggio del metallo. Qui le
lattine vengono frantumate in pezzi di
piccole dimensioni e separate da eventuali
residui metallici estranei (di tipo ferroso)
tramite un separatore magnetico.
Successivamente il rottame viene trattato
ad una temperatura di 500 °C allo scopo
di liberarlo da vernici ed altre sostanze
aderenti. Il metallo viene quindi fuso,
passato in un forno di attesa oscillante
dove viene mantenuto fuso, per venire
infine colato in lingotti, che serviranno
per produrre nuovi oggetti e laminati.
Cosa si produce con l’alluminio
riciclato?
Con l'alluminio ottenuto per mezzo del
riciclaggio, detto alluminio secondario, si
possono realizzare tutti gli oggetti realizzati
a partire dal minerale.
I vantaggi del riciclaggio
È molto più conveniente, dal punto di vista
energetico, utilizzare rottame di alluminio
al posto della bauxite: per produrre un kg
di alluminio pronto per l'uso dal rottame
servono solo 0,7 kWh, contro i 14 kWh
necessari partendo dal minerale; si realizza un risparmio di energia pari al 95%.
L'alluminio può essere riciclato un'infinità
di volte, senza dover ricorrere all'utilizzo
della bauxite e si possono realizzare
oggetti solo con alluminio secondario.
ACC
CONTENITORI IN BANDA STAGNATA
La banda stagnata è il nome che si dà ad un tipo di confezione
per alimenti, costituita da un barattolo in lamierino d’acciaio
rivestito con uno strato di stagno, che impedisce la corrosione
dell’acciaio da parte di alimenti o bevande acide. Questi barattoli
in latta sono utilizzati per confezionare molte conserve alimentari:
legumi e verdure, pomodori pelati, tonno ed altri prodotti ittici,
ecc.
Oltre agli oggetti presenti sugli scaffali del supermercato, gli
scarti metallici contenenti ferro derivano anche dalla rottamazione
dei cosiddetti “beni durevoli”, cioè reti per materassi, ferri da
stiro, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, ... che vanno accuratamente
smontati e suddivisi per materiali omogenei prima di poter avviare
alle fonderie i metalli ferrosi: ecco perchè è importante portarli
alle stazioni ecologiche! Il ritiro a domicilio è gratuito: basta
telefonare al numero verde 800 224400.
Il riciclaggio
La produzione di acciaio da materiale riciclato avviene mediante
fusione del rottame ferroso nei forni elettrici o di ghisa, fino allo
stato liquido. Dalla colata si ottengono diversi prodotti: lamierino,
fili di ferro, travi, ... con i quali si rifornisce l’industria siderurgica
di nuova materia prima. Gli imballaggi e gli altri oggetti riciclati
si rinnoveranno trasformandosi per esempio in un ponte, una
cancellata, nei binari di un treno, nello scafo di una nave, in
oggetti di arredo urbano o anche in una bicicletta.
L'acciaio contenuto in 19 mila barattoli per conserve sarebbe
sufficiente a produrre un automobile. Sette scatolette da 50
grammi potrebbero diventare un vassoio. Con l'acciaio riciclato
da 2.600.000 scatolette da 50 grammi si può realizzare un
chilometro di binario ferroviario.
CONSORZIO
NAZIONALE
ACCIAIO
CIAL
CoReVe
Consorzio Imballaggi alluminio
Consorzio Recupero Vetro
www.consorzio-acciaio.org
Il Consorzio Nazionale Acciaio ha lo
scopo di favorire, promuovere, e agevolare la raccolta ed il riciclo degli imballaggi usati in acciaio, siano essi provenienti dall’utenza domestica che
industriale.
Al Consorzio spetta quindi il compito di
sensibilizzare gli utilizzatori degli imballaggi in acciaio ad un corretto conferimento, verificare i flussi di raccolta e
assicurarne il riciclo attivando accordi
specifici con gli Enti locali e/o i gestori
della raccolta differenziata.
www.cial.it
Il CiAl èun consorzio che rappresenta
l'impegno assunto dai produttori di
Alluminio e dai produttori e utilizzatori
di imballaggi in Alluminio nella ricerca
di soluzioni per ridurre, e recuperare gli
imballaggi, conciliando le esigenze di
mercato con quelle di tutela dell'ambiente.
Il Consorzio tra i propri compiti ha quello
di garantire il recupero degli imballaggi
in alluminio post-consumo provenienti
dalla raccolta differenziata fatta dai
Comuni.
www.coreve.it
Il Consorzio Recupero Vetro svolge il
ruolo di gestore, organizzatore e coordinatore delle operazioni che riguardano
il ritiro del materiale raccolto e il suo
avvio al riciclo.
Per informazioni:
ComuneInforma: 0522 373474
www.comune.cavriago.re.it
Enìa sede di Reggio Emilia
numero verde 800 224400 - www.eniaspa.it
Testi a cura del
Servizio comunicazione
del Comune di Cavriago
ed Enìa
DIARIO
INCONTRIAMOCI
AL CIRCOLO
CAVRIAGHESE
Alleniamo la mente per conservare
la memoria
S
i allunga la vita, è sempre più
importante proteggere il cervello e potenziare la mente.
Il nostro cervello è come un
muscolo, bisogna allenarlo per mantenerlo
in efficienza.
Lo stesso vale per il sistema nervoso,
che si deteriora con l’età e lo stress, a
ameno che non si cominci per tempo a
contrastare – con opportuni stimoli – i
danni che può subire. Esercizi e metodi
per mantenere elastico il cervello e conservare la memoria sono i temi di una
serie di incontri con la dottoressa Adorina
Catalano, che hanno luogo al Circolo
Cavriaghese (via Pianella, 1) nei giorni di
martedì 13 - 20 - 27 marzo e 3 aprile,
dalle ore 10 alle ore 11.30. Il corso
completamente gratuito è aperto a quanti
hanno superato i cinquant’anni.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni,
rivolgersi a: Mariella Galantini – ufficio
Assistenza presso la Casa protetta, via
Aspromonte 2 – telefono 0522577009
informativo.
L’iniziativa è gratuita.
Per informazioni e iscrizioni, rivolgersi a: Mariella
Galantini – ufficio Assistenza presso la Casa
protetta, via Aspromonte
2 - telefono 0522577009.
I temi delle due giornate: “Come accontentare la nonna e fregare la bilancia”,
il consumo dei prodotti tipici tradizionali
rispettando i criteri della corretta nutrizione.
“Grasso sarà anche bello ma non
esageriamo”: Il problema nutrizionale,
l’accesso alimentare e l’attività motoria.
“Cosa si cucina oggi ?” I prodotti: ingredienti e ricette, i valori nutrizionali dei
prodotti cucinati in modo tradizionale. E
poi “…tutti i nodi vengono al pettine” le
linee guida e lo stile di vita; “l’opera del
mago”: come modificare le ricette.
“Non priviamoci di nulla”: come abbinare
i piatti, l’elaborazione di menù bilanciati
IL CIBO FRA TRADIZIONE
E FUTURO
CORSO PER GIARDINIERI
DEL WEEK END
Una lezione-incontro all’insegna della
convivialità lunedì 26 marzo, dalle ore
15.30 alle 18, e replicata lunedì 2 aprile,
al Circolo Cavriaghese, per parlare e…
assaggiare “Il cibo fra tradizione e futuro”.
Il programma prevede: i consigli della
dottoressa Fabbri, nutrizionista del distretto Ausl di Montecchio, la degustazione
di ricette, la distribuzione di materiale
Un esperto ci insegna ad abbellire, progettare e gestire con facilità gli spazi verdi
del terrazzo e del giardino, a scegliere le
piante e i fiori più adatti alle nostre esigenze. Perchè programmare, invece di
improvvisare, è il primo segreto per avere
una casa verde in ogni stagione!
Ecco il corso per giardinieri del week end:
• durata: tre sabati pomeriggio dalle ore
17
17.00 alle ore 19.00 più un’uscita di
domenica mattina al giardino delle rose
(24 marzo, 14 aprile, 21 aprile più 12 o
24 maggio per l’uscita)
• costo iscrizione: 25 euro per iscritti
Arci, 29 euro per non iscritti
LABORATORIO DI
DECORAZIONE FLOREALE
per la creazione di tre diversi tipi di segnaposto per il pranzo di Pasqua
• data del Laboratorio: lunedì 26 marzo
2007: dalle ore 20.45 alle ore 23.00
• costo iscrizione comprensiva del materiale: 25 euro per iscritti Arci, 29 euro
per non iscritti
Il corso per giardinieri e il laboratorio si
tengono al Circolo Cavriaghese dove si
ricevono anche le iscrizioni.
IN PIAZZA
Fiera del
BUE
GRASSO
la prima della val d’Enza
otremmo cantare
con Giuseppe Verdi: “… Di Madride
noi siam mattatori,
/ Siamo i prodi del circo de’
tori, / Testè giunti a godere
del chiasso / Che a Cavriago
si fa pel bue grasso …”.
Ma al posto di Cavriago, nel
libretto de “La Traviata” (scena
XI – atto II), c’è Parigi.
Poco conta: “Lèsa pur c’al
Mond al digà, mo Cuarieg l’è
un gran Cuarieg”.
E intende dimostrarlo con la
P
sua Fiera.
L’appuntamento è dal 24 al
26 marzo. La fiera del Bue
Grasso apre il calendario delle
fiere della Val d’Enza.
Al centro della manifestazione
enogastronomica sta il Parmigiano Reggiano al quale fanno
da cornice altri prodotti di alta
qualità: l'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, i
formaggi pecorini, salumi e
specialità di pecora del nostro
Appennino, funghi e miele, i
salumi di cinta senese e mora
romagnola, le specialità dolciarie piemontesi, il pane fresco e il nostro vino.
Va segnalata quest’anno la
presenza del Consorzio per la
valorizzazione e la tutela della
pecora e dell'agnello di Zeri,
in Lunigiana. Zeri è la terra di
un’antica razza ovina autoctona, la “Zerasca”, che è riuscita
a mantenere intatte nel tempo
le sue caratteristiche.
Il latte è ricchissimo di elementi nutritivi. In piazza Zanti as-
18
sisteremo alla tradizionale cottura dell’agnello nei testi: una
sorta di forno "portatile" in
ghisa (un tempo di terracotta),
con la forma di una pentola
bassa e larga, riscaldato sul
fuoco di fascine di legna e con
il calore della brace ardente.
Da non dimenticare, domenica
25 marzo, il tradizionale appuntamento con la mostra nazionale dei bovini di antica
razza Reggiana: oltre 50 i capi
in esposizione.
IL PROGRAMMA
Domenica 25 marzo
piazza Zanti, ore 11,00
Inaugurazione della fiera
Banda Musicale
Piazza Zanti, dalle 10 alle 17
VIII Mostra Nazionale Bovini di razza "Reggiana"
sabato 24 e domenica 25 marzo
piazza Zanti
XXV Mostra Enogastronomica
Tipico &Tipico: i sapori e gli aromi
Degustazione e vendita dei prodotti a denominazione protetta della
nostra terra
BUON
COMPLEANNO
RAGAZZI
DELL’AUSER
Piazza Benderi
Mercatino di artigianato artistico
a cura del Club delle Arti Reggiane
Dal 16 al 28 marzo, nella sala mostre, l’Auser presenta
"Antichi e moderni mestieri". La mostra - che celebra il
decennale dell’attività dell’Associazione per l’autogestione
dei servizi e la solidarietà – è allestita con foto d’epoca,
oggetti, sculture in legno e ricami realizzati a "La Capannina"
e alla "Buca dei mestieri".
La collaborazione fra Auser e Comune di Cavriago inizia
nel 1996 con la realizzazione dell'Isola Ecologica, in Via
Nove Biolche, per promuovere la raccolta differenziata dei
rifiuti.
Nel 1999 nasce il laboratorio "La Buca dei Mestieri" per
creare un luogo di incontro per le donne e recuperare gli
antichi mestieri.
Nel 2000 il laboratorio si amplia con la collaborazione di
Giuseppe Morini “Macaia" e lo staff della "Capannina"
che organizzano i corsi per imparare a lavorare il legno:
doratura, intarsio e intaglio.
L’attività dei “ragazzi” dell’Auser si sviluppa in altri campi:
in collaborazione con il Comune, mettendo a disposizione
altri volontari per la cura e manutenzione del verde pubblico,
e con l'Istituto Comprensivo Don Dossetti per insegnare
ai giovani i segreti di mestieri e attività tradizionali tipiche
del nostro territorio (intaglio, ricamo…).
L'ultimo progetto nato in casa Auser è il "Laboratorio
Fotografico e Recupero della Memoria", in collaborazione
con altri cittadini, per catalogare e pubblicare su Internet
foto d’epoca.
“Con la realizzazione di questa mostra, utilizzando materiale
fotografico d'archivio che colleghi passato e presente –
dicono i ragazzi dell’Auser di Cavriago - desideriamo
trasmettere alle nuove generazioni il "sapere e le conoscenze di una volta per non perderne la memoria" e far
conoscere l'attività svolta dai volontari che da dieci anni
dedicano parte del loro tempo per recuperare tradizioni
legate al territorio e rendere più vivibile il presente”.
da sabato 24 a lunedì 26 marzo
sul sagrato di San Terenziano
Mostra Artigianale e Commerciale
da Piazza Benderj – via Rivasi – via della Repubblica
Bancarelle con prodotti artigianali, gastronomici e artistici
da venerdì 23 a martedì 27 marzo
Area Parcheggio di via Govi
Luna Park
In occasione della fiera
Domenica 25 marzo
Sala Parrocchiale di San Terenziano, dalle ore 9,00 alle ore 19,00
Mercatino Benefico di Ricamo
a cura del Laboratorio “Gruppo Volontariato Vincenziano"
Pista Polivalente Area Gran Pino, dalle 11,30 alle 18,00
Torneo di Tennis e prove di gioco per i bimbi
a cura del Tennis Club Cavriago
Lunedì 26marzo
Sala Parrocchiale di San Terenziano, dalle ore 14,30 alle ore 19,00
Mercatino Benefico di Ricamo
a cura del Laboratorio “Gruppo Volontariato Vincenziano"
Dal 16 al 28 marzo
Sala Comunale delle Mostre
Antichi e moderni mestieri
a cura di AUSER
materiale fotografico, oggetti e sculture in legno, ricami realizzati
presso la Capannina e la Buca dei mestieri
.
19
GIOVANI E DINTORNI
R
Toh, chi si rivede!
itorna “Ossigeno”. Dopo un anno
sabbatico, la vecchia redazione
(Davide Fontanili, Tristano Redeghieri, Taryn Barberis, Tiziano
Vannini, Sara Simonazzi, Stefano Mussini,
Giorgia Menozzi, Caterina Chiossi, Gennica
Gilberti, Damiano Borghi), con alcune new
entries, è al lavoro per rimettere in circolazione il foglio.
A primavera il giornale, nella rinnovata veste
grafica curata da Tiziano Vannini, sarà distribuito a tutti i cavriaghesi di età compresa
tra 14 e 34 anni. E ricomincia la sfida: quelli
di Ossigeno – tutti “giornalisti” volontari promettono di farne tre numeri l’anno. Non
se la sentono di cimentarsi con l’ardua impresa di pubblicare quattro Ossigeni in 365
giorni, come qualcuno chiede. Gia si faranno
i salti mortali per rispettare la scadenza
quadrimestrale… E poi – diciamocelo chiaro
– i ragazzi di “Ossigeno” si aspettano una
iniezione di fiducia dal loro pubblico e dai
cavriaghesi tutti. Questo forse sarebbe il
propellente che ci vuole per rilanciare il
giornale. Non pretendono tanto quelli di
Ossigeno: solo un po’ di fiducia, di riconoscenza per la buona volontà che ci mettono.
E vorrebbero che si parlasse di “Ossigeno”,
nel bene e nel male, ma che se ne parlasse
perché così ne riceverebbe un arricchimento
il dibattito sui giovani e la loro condizione.
Aspettiamo fiduciosi una boccata di
“Ossigeno” e, intanto, tiriamo un bel sospiro
di sollievo. Temevamo, infatti, che avesse
perso forza propulsiva l’”Ossigeno”. Un
giornale atipico, pensato e scritto sul filo
della precarietà, senza “nè capo né coda” come recitava il titolo di una rubrica apparsa
sul numero 17, l’ultimo pubblicato - ma pur
sempre apprezzabile come contenitore, rassegna, collage di umori e istanze giovanili.
Ci ricordiamo di quel numero 17. In una
“OSSIGENO”
20
CHE COSA
NE PENSANO
I GIOVANI
pagina che sembrava un labirinto
mediatico (né capo
né coda) si magnificava l’”ascesa
della nuova classe
creativa dei
giovani”, all’insegna
delle 3T (talento,
tecnologia, tolleranza), e all’uscita
del tunnel si proclamava: “Quindi tirom su al manghi e spazio alla nostra
indole creativa”. Belle parole, ma che fatica mantenerle!
I redattori dell’”Ossigeno”, a corto di fiato, erano riusciti
con fatica a mettere insieme due numeri nel 2005,
sforando i tempi di distribuzione del secondo datato
dicembre 2005, ma uscito nel gennaio di un anno fa. E
giù critiche e stroncature.
Eppure è risultato da un’indagine che i giovani cavriaghesi
si sentono in debito di “Ossigeno”, che lo ritengono tutto
sommato uno strumento utile, che piace abbastanza
anche se la veste grafica - che certo non lascia indifferenti
- a volte attira le critiche come la carta moschicida gli
insetti. Ma che volete farci. Questo è il “bello” di
“Ossigeno” che nacque negli ultimi anni del secolo scorso
come piccolo calderone mediatico di presenze, gruppi
informali e associazioni, essenze giovanili spesso vaghe
ed eventuali, che tentavano di amalgamarsi in una redazione e in un progetto editoriale sottoscrivendo un tacito
patto con lo scopo di crescere insieme moltiplicando le
proprie forze. L’importante è che quelle forze siano
ancora sulla scena.
Ora si riparte. La redazione di “Ossigeno” si impegna a
fare propri i suggerimenti, le proposte, i consigli dei suoi
lettori. E’ disponibile ad un’operazione di revisione dei
contenuti del giornale. Allo stesso tempo rivendica la
propria autonomia. Quelli di “Ossigeno” vorrebbero
scrollarsi di dosso i timori ricorrenti, ancorché infondati,
di essere oggetto di controlli, verifiche, censure.
Bentornato “Ossigeno”. Comunque vada, sarà un successo.
Tutto sommato “Ossigeno” piace ai giovani di Cavriago.
Dicono che il Comune fa bene a pubblicare un foglio tutto
per loro. C’è chi ne vorrebbe addirittura quattro numeri
l’anno. Non paiono per nulla entusiasti di un’eventuale
versione di “Ossigeno” in formato newsletter, solo un’esigua
minoranza vorrebbe l’”Ossigeno” on line, una buona parte
dice che il problema non lo tocca e si dichiara indifferente.
La maggioranza dice: va bene anche on line, ma non in
alternativa all’”Ossigeno” cartaeceo il cui look peraltro
suscita sentimenti contrastanti. Non piace a tutti la veste
grafica dei primi diciassette numeri, molti dicono addirittura
di non capirla.
Questi i risultati più interessanti e, per certi aspetti,i più
sorprendenti (come la bocciatura della ipotesi di pubblicare
il giornale sul Web) di un sondaggio condotto l’anno scorso
tra i giovani cavriaghesi che in 117 hanno risposto alle
domande di un questionario messo a punto dai ragazzi della
redazione, con la collaborazione dell’ufficio Sport e Giovani
del Comune.
Il 44,4 % degli intervistati considera “molto” positivo che
il Comune finanzi una rivista dei e per i giovani di Cavriago;
il 35,9 % lo ritiene parzialmente positivo: “dipende – dice
– dai contenuti”. Più dell’80 % dice di conoscere “Ossigeno”
e di riceverlo regolarmente; il 72,9 % gradisce riceverlo a
domicilio. La rivista interessa “molto” al 22,9 % degli
intervistati, “solo in parte” al 29,2 %; “Ossigeno” riscuote
l’interesse del 27,1 % degli intervistati “solo in alcuni
numeri”; per niente interessati si dicono il 3,1 % degli
intervistati, “indifferenti” il 16,7 %.
Gli argomenti più gettonati di “Ossigeno”, nell’ordine di
segnalazione sono: le notizie di Cavriago, storie e racconti,
poesia musica e arti visive, il fumetto, politica psicologia
e società, lo sport locale, il volontariato.
Gli argomenti che i lettori vorrebbero trattati più ampiamente
sono, in ordine di preferenza: sport, musica, temi sociali,
generali e di attualità, la politica (senza censura), informazioni
e tematiche di interesse giovanile
Note dolenti per il look di “Ossigeno”. La veste grafica piace
al 19,8 % degli intervistati e “solo in parte” al 28,1 %, non
piace “nel modo più assoluto” al 21,9 %, non la capisce
il 14,6 %, è indifferente all’11,5 %.
21
DIARIO
RITORNANO A LUGLIO I
“PICCOLI AMBASCIATORI DI PACE”
AL VIA IL PROGETTO
DI ACCOGLIENZA DEI
BAMBINI SARAHWI
E ricordate...
Domenica 25 marzo in piazza Zanti,
sono in vendita le uova di Pasqua
dell’associazione Jaima Saharawi.
I fondi raccolti serviranno ad acquistare
i biglietti aerei per i bambini ospitati
nei Comuni reggiani la prossima estate.
Si rinnova l’appuntamento
con la solidarietà. Sono in
arrivo i bambini Sahrawi,
prepariamoci ad accoglierli
degnamente, con tutto
l’amore che mer itano. C’è
tempo fino al 26 marzo (alle
21, nella sala Blu del Comune, si tiene un incontro
con le famiglie disponibili)
per candidarsi ad ospitarli.
Dopo la positiva esperienza
del luglio 2006, il progetto
di ospitalità “Jaima Tenda”,
promosso dal Comune di
Cavriago, dall’unità pastorale
“San Giovanni Battista”,
dall’Istituto comprensivo
Dossetti e dell’associazione
Jaima Saharawi, riprende il
cammino per il terzo anno
consecutivo.
Si cercano famiglie disposte
ad ospitare nel mese di luglio di quest’anno undici
bambine e bambini di età compresa tra
i 6 e i 12 anni, “piccoli ambasciatori di
pace” del popolo del Sahara Occidentale
cacciato dalla propria terra che rivendica
il diritto inalienabile all’autodeterminazione.
I ragazzi sono sempre accompagnati da
un adulto Saharawi, guida e interprete
delle loro esigenze.
Il programma del soggiorno estivo nel
nostro paese prevede che i ragazzi frequentino la mattina il campo giochi comunale e partecipino nel pomeriggio ad
iniziative condotte da un educatore (due
o tre volte la settimana).
Alle famiglie ospitanti si richiede di prendersi cura dei bambini nei pomeriggi liberi,
22
ogni giorno dalle ore 17, e nei fine settimana.
E bene ricordare che la famiglia che si
assume l’onere dell’accoglienza del bambino non può andare in vacanza col piccolo
ospite e deve rendersi disponibile ad
accompagnarlo nei luoghi segnalati
dall’educatore, agli orari stabiliti nel programma del soggiorno.
Ospitare un bambino non significa iniziare
una pratica di affido, né offrire un supporto
psicologico a chi si presume che viva in
una situazione di disagio o di emergenza.
E’ giusto sapere che i bambini del popolo
Sarahwi sono profondamente legati alle
loro famiglie d’origine, nelle quali vigono
un grande rispetto e una grande considerazione per l’infanzia.
I bambini che vengono in vista da noi
torneranno ogni anno a Cavriago. Ma la
regola è che la famiglia di accoglienza
non avrà la possibilità di ospitare la stessa
bambina o lo stesso bambino per due
anni consecutivi.
Per ulteriori informazioni: ComuneInforma
tel. 0522/373474 - ufficio “Attività
culturali” presso il Centro culturale di
Piazza Zanti telefono 0522 373469
[email protected]
DAL CONSIGLIO COMUNALE
CIMITERO NAPOLEONICO DI CAVRIAGO
pubblica avente più di 50 anni, vincolato
ai sensi della L.n.1089 del 1939.
La Regione, invece, a fronte di un concorso
ministeriale certo, potrebbe valutare la
possibilità di attivare un finanziamento sia
ai sensi della L.R. 6/1989, sia ai sensi
della L.R.18/2000 per gli interventi di
restauro di singoli elementi decorativi di
pregio, una volta che le opere strutturali
ne permetteranno l’agibilità tecnica in loco
o l’eventuale asporto in laboratorio.
Al fine di concertare i metodi, le priorità
e il programma dei possibili interventi, la
Giunta Regionale intende promuovere un
coordinamento tecnico tra il Comune di
Cavriago, la Soprintendenza titolare del
vincolo e l’IBACN, onde provvedere al
recupero di un bene la cui importanza,
sottolineata dagli interroganti, è pienamente condivisa”.
Si ritiene opportuno riproporre
all’attenzione dei cittadini cavriaghesi
l’argomento in oggetto, riguardo alla
presenza sul territorio del Comune di
Cavriago di un’opera storica, per una
opportuna valutazione. La nota che segue
è stata trattata, dal Gruppo “La Casa
delle Libertà”, in occasione del Consiglio
Comunale riguardante il Bilancio di Previsione 2007.
Vista l’attuale noncuranza del Cimitero
Napoleonico – unico Monumento di quel
periodo storico dell’800 presente nel
territorio regionale (e forse nazionale) –
rammentiamo che nella precedente legislatura erano iniziati i lavori di restauro
e consolidamento del muro di cinta ed
altri lavori parziali all’interno; alle spese
aveva contribuito in modo determinante
la Fondazione Manodori.
In quella circostanza il Gruppo “La Casa
delle Libertà” aveva sollecitato ripetutamente il Sindaco e la Giunta a portare a
termine il restauro completo di tale Mo-
numento storico, coinvolgendo tutti i
rappresentanti dei Gruppi Consiliari “La
Casa delle Libertà” della Regione Emilia
Romagna.
Gli stessi inoltravano un’interrogazione
al Presidente del Consiglio Regionale tesa
al recupero del Monumento Napoleonico
e alla sua valorizzazione.
Successivamente la Regione Emilia Romagna con nota del 7 Marzo 2001 in
risposta alla interrogazione dei Consiglieri
Regionali dei Gruppi Consiliari “La Casa
delle Libertà”, comunicava quanto segue:
“Il Comune di Cavriago ha assunto i primi
provvedimenti per porre rimedio all’attuale
stato di degrado del Cimitero Napoleonico,
ma non è in grado di assumere integralmente l’onere di un’opera che si prevede
assai complessa e costosa. Lo strumento
più idoneo per quanto riguarda gli immobili
è la richiesta di contributo da parte
dell’Amministrazione Comunale al Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, trattandosi
di complesso monumentale di proprietà
24
Tutto ciò premesso il Gruppo Consiliare
“La Casa delle Libertà” auspica che al
più presto, considerato lo stato di abbandono e degrado del “Monumento” in
questione, si intervenga nel modo sopraindicato senza gravare economicamente
sul Comune di Cavriago, con misure urgenti di restauro e consolidamento per
evitare la rovina completa.
Il Capogruppo Consiliare
“La Casa delle Libertà”
Cav. Ivaldo Casali
DIARIO
IN AIUTO DELLE FAMIGLIE
CENTRO DIURNO
DOMENICALE
Dal mese di luglio 2006 è stato attivato
il Centro Diurno Domenicale, servizio
presente all'interno della Casa Protetta.
Il servizio viene garantito tutte le domeniche nell'orario compreso tra le 8.15 e
le 19.15, ed accoglie sia anziani già
utenti del Centro Diurno infrasettimanale
che anziani di Cavriago che necessitano
dell'ospitalità diurna domenicale per
diversi motivi: dare sollievo alle famiglie
impegnate durante la settimana nel lavoro
di cura, assenza delle badanti nel giorno
di riposo, ferie dei familiari, bisogno di
socializzazione e di trascorrere la domenica in un ambiente animato e protetto.
Oltre alle attività di cura, di mobilizzazione
e di socializzazione, sono garantite colazione, pranzo e cena con piatti della
tradizione locale. E’ inoltre garantita la
flessibilità nell'orario di utilizzo del servizio, nel rispetto dei bisogni delle famiglie.
La domanda di ingresso e la valutazione
del bisogno vengono curati dall'Assistente
Sociale Responsabile del Caso e
dall’Unità di Valutazione Geriatrica.
Per informazioni ci si può rivolgere agli
Uffici Amministrativi della Casa Protetta,
tel. 0522-577009, o all'Ufficio Assistenza, tel. 0522-577097.
CENTRO DISTRETTUALE
PER I DISTURBI COGNITIVI
Presso l'ospedale Franchini di Montecchio
Emilia è in funzione il Centro Disturbi
Cognitivi, un servizio rivolto agli anziani
che presentano problematiche legate alla
demenza e all'Alzheimer e ai loro familiari.
L'accesso al Centro per la prima visita è
richiesto dal medico di base, mentre per
le successive visite di controllo l'accesso
è diretto e l'appuntamento viene fissato
dal Centro medesimo.
Le giornate di apertura del Centro sono
il mercoledì e venerdì pomeriggio e sabato
mattina.
Le figure professionali presenti sono: 3
medici geriatri, uno psicologo, un neuropsicologo; sono previste inoltre le figure
dell'infermiere professionale e del neurologo.
Per informazioni ci si può rivolgere direttamente al Centro, al numero 0522860425.
GRUPPI DI MUTUO AIUTO
PER I FAMILIARI DI
ANZIANI CON DISTURBI
COGNITIVI
Presso la Casa Protetta è attivo un gruppo
di sostegno condotto da una psicologa
esperta per fornire informazioni e aiuto
psicologico ai familiari di anziani con
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problematiche legate alla demenza.
Il gruppo è un metodo per trovare, in un
ambiente solidale e non giudicante, comprensione, sostegno psicologico, suggerimenti per la gestione di queste patologie. E' utile anche per esaminare con
altre persone temi specifici connessi alla
malattia e all'assistenza, quali la rabbia,
il senso di colpa, la necessità di riorganizzare la propria vita.
Il gruppo si riunisce con cadenza mensile,
e la partecipazione è totalmente gratuita.
Per accedere o per ulteriori informazioni
ci si può rivolgere agli uffici della Casa
Protetta: Ufficio Assistenza, tel. 0522577097, Uffici Amministrativi, tel 05225770
DIARIO
OCCHIO AL
DISCO ORARIO
È istituito il disco orario per la durata massima di un’ora,
nei giorni feriali dalle ore 8 alle 18, in piazza Don Milani,
via Tolstoj (nel tratto terminale segnalato da apposito
cartello), via Campofiori (nel tratto compreso tra il numero
civico 9 e l’incrocio con Piazzaletto Garibaldi), piazzaletto
Garibaldi, piazza Don Dossetti. Ciò consente di liberare dei
parcheggi occupati per tutta la giornata e a chi ne ha
bisogno (come i genitori dei bambini della scuola “Le
Betulle”) di trovare facilmente un posto - auto comodo.
Vige il divieto di sosta in via Campofiori, su ambedue i lati,
dal numero civico 9 all’incrocio con via Aspromonte; in via
Tolstoj vige il divieto di fermata su ambo i lati, ad eccezione
dei posti auto segnalati da apposito cartello. Sono esenti
dalle limitazioni della sosta i residenti di via Campofiori,
piazzaletto Garibaldi, piazza Don Milani e i titolari delle
attività commerciali di via Campofiori e piazzaletto Garibaldi,
purché richiedano un apposito permesso.
Resta il divieto di sosta nei giorni ed orari di svolgimento
del mercato su piazzaletto Garibaldi, davanti al lato sud di
Piazza Zanti e al lato ovest del Centro culturale (Biblioteca).
RINGRAZIAMENTI
L’Amministrazione comunale ringrazia sentitamente i cittadini
che hanno fatto donazioni alla Casa protetta.
• La Signora Dini Anna e i vicini di casa in memoria di Magnani
Ernestina
•Bruno, Maria, Maddalena, Dina Cepelli e Ferrari Nino in
memoria di Antonella Boniburini.
LA COMMISSIONE
PER LA QUALITÀ
ARCHITETTONICA
Il 28 dicembre 2006 la Giunta comunale ha nominato la
“Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio”.
E’ un organo consultivo previsto dal RUE (regolamento urbanistico
edilizio) che esprime pareri, obbligatori e non vincolanti, ai fini
del rilascio dei provvedimenti comunali in tema di beni
paesaggistici, interventi di risanamento conservativo e restauro
e abbattimento delle barriere architettoniche in edifici aventi
valore storico architettonico.
“I pareri della Commissione – recita l’articolo 89 del regolamento
urbanistico edilizio - sono espressi in ordine agli aspetti compositivi
e architettonici degli interventi ed al loro inserimento nel contesto
del paesaggio urbano e rurale e dell’ambiente (fisico e storicoculturale)”.
La Commissione dura in carica due anni ed è composta da:
• architetto Ivan Sacchetti, presidente
(tutela, restauro e valorizzazione del patrimonio edilizio di
interesse storico-culturale)
•ingegnere Fausto Beltrami
(edilizia abitativa, urbanistica e paesaggio)
• dottoressa Barbara Casoli
(tutela dell’ambiente e difesa del suolo)
• perito agrario Mauro Chiesi
(tutela dell’ambiente e paesaggio)
• ingegnere Tiziano Ferri
(edilizia abitativa e urbanistica)
• geometra Sara Manghi
(edilizia abitativa)
• ingegnere Ivano Nironi Giroldini
(edilizia abitativa e urbanistica)
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Fiera del Bue grasso servizi culturali L`Ottavo giorno e Auser