2 ANNO XLIX - MARZO 2007 N.2 - PERIODICO BIMESTRALE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAVRIAGO - DIR. RESP. GIUSEPPE GUIDETTI - AUT. TRIB. DI REGGIO E. N. 288 DEL 16/10/1970 - SPED. IN ABB. POST. 50% - OMAGGIO Progettiamo i nuovi servizi culturali L’Ottavo giorno e Auser: dieci anni spesi bene Il 24-25-26 marzo la Fiera del Bue grasso L’EDITORIALE L’Amministrazione comunale è al lavoro per elaborare e realizzare un grande progetto: il nuovo centro culturale nel secolare parco di Villa Sirotti Bruno. Come organizzarlo e dargli un’anima - per farne un luogo accogliente e vitale all’altezza della tradizione dei cavriaghesi - gente che ama coniugare senso di appartenenza alla comunità e passione 2 na sostanza il fermo proposito del Comune di garantire e soddisfare il diritto di tutti i cittadini all’informazione e alla conoscenza, offrire tutti i documenti e gli strumenti di informazione su tutti i supporti possibili senza limitazioni e senza censure, assicurare e sviluppare i luoghi e le occasioni di informazione e scambio culturale, offrire un luogo di in- UN GRANDE PROGETTO civica - è uno scopo che il Comune intende perseguire aprendo il “cantiere” all’ascolto, alla discussione, al confronto. Il nostro cammino verso Villa Sirotti – Bruno comincia ufficialmente da tre “tavoli” di cittadini, rappresentanti delle associazioni, tecnici e addetti ai lavori – 45 persone in tutto, alcune individuate dall’Amministrazione comunale, altre autocandidate - cui affidiamo il compito di abbozzare proposte utili alla elaborazione di un progetto preliminare dei servizi culturali che avranno sede in via della Repubblica. La Giunta comunale ha tratteggiato in un “manifesto degli intenti” le linee - guida e gli indirizzi dei nuovi servizi culturali di Cavriago che si unificheranno a Villa Sirotti – Bruno. Questo documento riassume in buo- contro e di discussione. Nel frattempo la ditta Sofiser che, tramite il meccanismo delle dotazioni territoriali, finanzierà la progettazione e la costruzione del nuovo “multispazio culturale” di Cavriago, ha individuato nel nostro concittadino architetto Giorgio Menozzi il progettista del complesso che sorgerà in via della Repubblica. Abbiamo dunque messo in moto la macchina progettuale. Puntiamo a un traguardo ambizioso, perché riteniamo che la nostra comunità se lo meriti, abbia le forze per raggiungerlo. E soprattutto siamo convinti che sia un investimento a garanzia del futuro di Cavriago e dei cavriaghesi. Il Sindaco Vincenzo Delmonte IN QUESTO NUMERO In primo piano 4 Tutte le idee al Centro. Progettiamo i nuovi servizi culturali L’obiettivo 6 Verso villa Sirotti Bruno, avanti tutta 7 Un nuovo foro della cultura Servizi 8 Fate largo alla cultura L’Ottavo giorno 10 L’Ottavo giorno: “dieci anni di fatti e idee per rompere il guscio” 12 Una festa lunga un anno 13 La storia di un nome Diario 17 Incontriamoci al Circolo Cavriaghese In piazza 18 La Fiera del Bue grasso, la prima della val d’Enza Giovani e dintorni 20 Toh, chi si rivede! "Ossigeno" Diario 22 Ritornano a luglio i “piccoli ambasciatori di pace” Dal Consiglio comunale 24 Cimitero napoleonico di Cavriago Diario 25 In aiuto delle famiglie Diario 26 Occhio al disco orario 26 La commissione per la qualità architettonica N. 2 marzo 2007 Una copia 0,62 euro Chiuso in tipografia il 28 febbraio 2007 Editore Comune di Cavriago Piazza Don Dossetti, 1 Cavriago (RE) tel. 0522 373 484 fax 0522 575 537 e-mail: [email protected] Direttore Responsabile Giuseppe Guidetti Progetto e impaginazione www.adv-re.it Stampa e Pubblicità Edicta via Torrente Termina 3/B 43100 Parma tel. 0521 251848 fax 0521 258210 www.edicta.net PRIMO PIANO Tutte le idee al CENTRO M uove i primi, progetto massima autocandidati, i Quarantacin- zioni, della parrocchia, alcuni ufficiali, passi dell’insieme integrato dei ser- que sono chiamati a parteci- “opinion leaders”, persone che il progetto dei vizi del nuovo centro culturale. pare alla stesura del progetto si possono considerare “utenti di nuovi servizi Inizia così un processo di preliminare di quello che gli forti” dei servizi culturali in culturali che si riuniranno nel ascolto-confronto con i cittadini addetti ai lavori chiamano quanto li frequentano e li uti- parco di Villa Sirotti Bruno. La che si svilupperà a più livelli adesso, informalmente, parola d’ordine è: condivisione. e in più fasi allo scopo di rea- “multispazi-ocultura”, una boz- Meno impegnativa di parteci- lizzare con il consenso più am- za da cui nascerà il modello pazione, deteriorata pio possibile un’opera impor- organizzativo dei nuovi servizi dall’abuso, ma non obsoleta: tante per il futuro di Cavriago. culturali che coabiteranno a tanto da rimanere sulla scena Il 20 febbraio alla commissio- Villa Sirotti – Bruno. con una parola altrettanto im- ne Cultura, l’assessore Mirco I Quarantacinque, si suddivide- cultura” di Villa Sirotti nella portante: consenso. Tutino ha illustrato idee, orien- ranno in tre gruppi, guidati prospettiva che nel nuovo cen- tamenti, indirizzi per un da un moderatore (il “facili- tro culturale nasca per progetto di massima dei tatore”) e svolgeranno il loro “attrarre” il maggior numero nuovi servizi culturali compito in tre sedute. Si for- di cittadini formulati dalla Giunta e meranno - come si usa dire quell’80 % che oggi non è dal settore Cultura. oggi - tre tavoli per organizzare “utente”. Dopo questo primo giro la discussione di altrettanti A questo tavolo si riuniranno L’Amministrazione vuole con- di tavolo, la parola passa a nuclei di: tecnici, mediatori, i cittadini autocandidati e per- dividere con i cavriaghesi le quarantacinque tra addetti ai utenti. proprie idee sul futuro Centro lavori, rappresentanti di inte- Al tavolo dei tecnici si siedono di via della Repubblica. ressi pubblici diffusi – cioè gli addetti ai lavori: bibliotecari Le esporrà, prima, a gruppi associazioni e gruppi – cittadini e operatori della cultura, gli ristretti; chiederà agli interlo- e utenti dei servizi culturali che operatori dell’ufficio Tecnico cutori che cosa ne pensano; siano un “campione” il più del Comune e dell’ufficio Scuo- li inviterà a suggerire, avanzare rappresentativo possibile dei la, di Comune informa (Urp), ad un impegno più assiduo. proposte che saranno vagliate frequentatori del centro cultu- gli insegnati. Il tavolo dei me- Tra un mese o poco più potre- e, se promosse all’esame di rale vecchio e nuovo. Alcuni diatori dovrà rappresentare la mo conoscere i frutti del lavoro fattibilità tecnica-operativa, proposti o designati dall’Am- società civile e vi siederanno dei Quarantacinque. contribuiranno a formulare un ministrazione comunale, altri uomini e donne delle associa- PROGETTIAMO I NUOVI SERVIZI CULTURALI 4 lizzano assiduamente. Il terzo gruppo dovrebbe essere un campione il più rappresentativo possibile dell’universo dei potenziali utenti del “multispazio- e soprattutto sone che oggi fanno un uso saltuario di biblioteca e partecipano saltuariamente alle iniziative culturali, ma potrebbero essere coinvolte e interessate ASCOLTO, CONFRONTO, DISCUSSIONE “La realizzazione del nuovo Centro Culturale afferma l’assessore alla Cultura del Comune di Cavriago, Mirko Tutino - rappresenta un evento di straordinaria importanza per un paese che, per la propria storia, per la presenza di un mondo del volontariato attivo e partecipe, ha sempre investito molto nella cultura. L’Amministrazione ritiene dunque importante condividere la scelta su quali servizi collocare nel nuovo Centro culturale con i propri cittadini, attraverso un processo di confronto e discussione.” Uno scorcio del parco di villa Sirotti-Bruno “Suggerimenti, consigli, proposte, idee, opinioni formulate dai gruppi saranno analizzati dall’Amministrazione comunale e potranno divenire parte integrante del progetto. – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Patrizia Mazzoni - Il processo partecipativo rappresenta il primo momento ‘pubblico’ del lavoro di presentazione dei nuovi servizi culturali. Nei prossimi mesi prevediamo di coinvolgere le scuole, soprattutto per quanto riguarda gli spazi dedicati a bambini e ragazzi e di organizzare assemblee pubbliche, durante le quali presenteremo sia il progetto architettonico che quello sui servizi.” L’OBIETTIVO Verso villa Sirotti-Bruno, LA GIUNTA: “PUNTIAMO SULLA CULTURA, GUARDIAMO AL FUTURO” AVANTI ra gli atti compiuti dalla Giunta comunale nel 2007, v’è la stesura del “manifesto” dei nuovi servizi culturali che riassume intenti e indirizzi di un progetto che proietta Cavriago nel futuro. Il documento rende conto della dimensione e della complessità dei temi che l’Amministrazione comunale si prepara ad affrontare per condurre in porto un’operazione di importanza strategica. T LA NUOVA SFIDA I passi salienti del “manifesto” sono quelli che delineano l’orizzonte del progetto dei nuovi servizi culturali, i quali rappresentano per la comunità cavriaghese una scommessa sul 6 futuro. Il Comune ritiene che i servizi per la cultura sono “uno straordinario strumento per promuovere lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico … e che essi abbiano un ruolo fondamentale nel concorrere al miglioramento della qualità della vita di tutta la popolazione”. Da questa convinzione nasce la nuova sfida. “Cavriago ha molto investito in passato nella cultura, sia a livello istituzionale che a livello della società civile, e i numeri elevatissimi delle presenze e dei prestiti in biblioteca, il successo delle iniziative culturali e dei corsi musicali, l’affollamento della ludoteca, il fenomeno del volontariato, la presenza di una comunità consapevole e partecipe della vita A sinistra il futuro Centro Culturale. Sotto il Centro Culturale in piazza Zanti. UN NUOVO FORO DELLA CULTURA della comunità locale, sulla crescita culturale, civile e sociale delle persone; occorre investire in cultura e in servizi per la cultura. L’area di Villa Sirotti Bruno sarà la cornice adeguata a questo scopo, diventerà uno spazio pubblico e accessibile a tutti per le esigenze di oggi e del futuro. La conoscenza e il sapere sono beni immateriali che, al contrario degli oggetti materiali, non si “consumano” ma si moltiplicano tanto più quanto maggiore TUTTA pubblica confortano e stimolano a continuare ad investire. Negli anni Settanta l’Amministrazione comunale seppe capire i bisogni informativi e culturali e concepì un servizio che ha svolto una funzione positiva per tre decenni. Come trent’anni anni fa la scelta di utilizzare il vecchio municipio, simbolo e cuore della città, per la biblioteca e il Centro culturale fu una scelta coraggiosa, non condivisa da tutti, ma vincente per i frutti che ha dato, oggi è tempo di fare un passo avanti. Occorre riaffrontare la sfida di guardare al futuro, a quello che sarà il paese nei prossimi decenni e alle sue necessità; occorre investire sui fattori di sviluppo è il numero di coloro che possono fruirne. Sono beni comuni, disponibili a tutti. Per questo l’Amministrazione comunale ha deciso di mettere a disposizione un grande spazio e un bellissimo parco nel centro del paese, di progettare per tutta la comunità un nuovo luogo pubblico di cultura e di informazione, di incontro e di aggregazione. Compito dei nuovi spazi per la cultura sarà quello di accogliere tutte le generazioni e tutte le culture e soddisfare molteplici esigenze. Solo accreditandosi come agenzia culturale a tutto tondo il nuovo centro potrà diventare servizio per tutti e di tutti. Per questo i tempi sono maturi per un salto di qualità”. 7 Oltre alle funzioni che già svolgono la biblioteca e gli attuali servizi culturali, c’è bisogno di maggiore spazio e agio: •per le persone e per le loro esigenze di cultura, socialità e aggregazione •per i documenti e gli strumenti di informazione •per i servizi già esistenti (sezioni librarie, servizi multimediali, sezione locale, scuola di musica) •per quelli che sono nati negli ultimi anni ma sono stati costretti a trovare una collocazione esterna (ludoteca) •per quelli che erano nati insieme alla biblioteca ma negli anni sono stati trasferiti (magazzino librario, archivio fotografico, sala mostre) e per quelli nuovi che finora non sono stati attivati per mancanza di spazio (sezione adolescenti, sezione linguistica, sezione dvd, artoteca). Occorre senz’altro eliminare le barriere fisiche che oggi impediscono a una parte della popolazione di accedere ai servizi, ma è altrettanto necessario ampliare gli spazi per superare le “limitazioni” che oggettivamente hanno frenato lo sviluppo dei servizi e la frequentazione di un maggior numero di cittadini. Si vuole offrire informazione e documentazione anche a chi conosce poco la lingua italiana, comunicare trasparenza, convivialità, aumentare i luoghi di formazione, di conversazione, di utilizzo del tempo libero. I mezzi d’informazione e comunicazione, i metodi per trasmetterli, la velocità delle comunicazioni e le tecnologie continuano a crescere e a diversificarsi. Perciò occorre attrezzarsi adeguatamente ed essere pronti a offrire a tutti la possibilità di accedere alla conoscenza e al sapere, tenendo alta l’attenzione a mantenere viva la socialità, il dialogo e la passione per leggere, studiare, approfondire, riflettere. Per questo è necessario che la biblioteca pubblica e i servizi culturali si adeguino, si adattino a queste trasformazioni o saranno inevitabilmente condannati alla marginalità, all’inutilità, a perdere il ruolo di servizio integrato nelle abitudini quotidiane dei cittadini. (Dal manifesto degli indirizzi per la progettazione dei nuovi servizi culturali elaborato dalla Giunta comunale) SERVIZI Fate largo alla CULTURA L a cultura, a Cavriago, scoppia… di salute. Il referto scritto dai numeri parla chiaro: utenze, frequenze, presenze, prestiti al Centro culturale di piazza Zanti sono in crescita. E’un’esplosione di energia vitale che si traduce in un’aumentata pressione e circolazione negli spazi che ospitano i servizi culturali, i quali nali, sfiorano i picchi europei. Al confronto con paesi e piccole città vicine e lontane nel territorio nazionale, Cavriago sembra appartenere ad un altro pianeta. LA FEBBRE DEL CD Il popolo degli utenti della Biblioteca di piazza Zanti è aumentato del 9,3 % rispetto al 2005. Nel corso del 2006 han- 52.071 (55.875 aggiungendo le consultazioni-navigazioni in Internet), rispetto ai 43.388 (46.929 con i viaggi nel web) registrati nel 2005. L’exploit è in gran parte dovuto al boom dei Cd musicali. La formula del prestito gratis, voluta dal Comune, ha fatto scattare la corsa ai compact disc: ne sono stati distribuiti 5.784 in più. Da 11.797 a 17.581 in un anno. La distribuzione dei Cd rappresenta un terzo del prestito totale, un anno fa era poco più di un quarto. Se nel 2005 la proporzione tra documenti stampati (libri, riviste, fumetti) e documenti sonori distribuiti era di tre a uno, nel 2006 è stata di due a uno. IMPATTO E ATTRAZIONE AL CENTRO pur rispondendo degnamente alla domanda degli utenti ormai sono “saturi”. Gli strumenti di misurazione segnalano “grandi” numeri: tutti al di sopra degli standard e dei livelli provinciali e nazio- no chiesto almeno un prestito di libri o altri documenti 3.184 persone, un terzo delle quali (1.066) bambine e bambini. Straordinaria appare la crescita dei prestiti che sono stati Il piccolo esercito di “consumatori” di libri, riviste, fumetti, cd rom, compact disc dvd e altri documenti non è solo stanziale ma ha una forte connotazione extraterritoriale. Gli utenti residenti nel nostro Comune sono 1998 (il 63 % del totale), gli altri 1186 vengono da fuori. Dei cavriaghesi, 1.218 sono “adulti” e 780 ragazzi che hanno meno di 15 anni. Ciò signi- 8 fica che quasi il 60 per cento dei ragazzi che abitano a Cavriago vanno almeno una volta l’anno in Biblioteca per chiedere di avere un documento, mentre lo fa solo il 15 per cento degli adulti. Complessivamente il 21,2 % della popolazione di Cavriago è utente della Biblioteca (superiamo la media nazionale e provinciale che si attesta sul 15 %). L’indice di impatto è molto maggiore – e sale al 33,8 % se rapportiamo il totale degli utenti (3.184 persone, comprese quelle che pur non abitando nel nostro Comune ne utilizzano la Biblioteca) agli abitanti di Cavriago (9.432). Oltre che di “impatto” potremmo parlare di “attrazione”: parole che avranno certamente un peso specifico rilevante nella progettazione del nuovo centro culturale e nell’organizzazione dei servizi che vi faranno capo. I SERVIZI CULTURALI OGGI E’ il tempo di progettare perché il futuro è alle porte. I servizi culturali – così come sono oggi – non possono più “reggere”. Si pensi che nei 295 metri quadrati della Biblioteca sono collocati 46.221 documenti a scaffale aperto. Soltanto i libri esposti sono 26.126, quelli stipati in magazzino 10.035. E continuiamo nella nostra rassegna... La scuola di musica conta 50 iscritti, suddivisi in 5 classi che vanno a lezione in tre aule, una delle quali è nella scuola di via De Amicis. La ludoteca di 120 metri quadrati, in via Paterlini, contiene 740 documenti a disposizione di 140 iscritti che hanno chiesto in un anno 734 prestiti. L’archivio fotografico e il laboratorio delle identità e delle memorie sono ristretti in 37 metri quadrati - nell’interrato del municipio - che ospitano 21.000 fotografie. Sta meglio la sala mostre: 210 metri quadrati, al piano terra del Municipio, che accolgono dai 1.500 ai 2.000 visi- tatori per 5-6 esposizioni l’anno. Grandi numeri anche questi come si vede - per spazi che trent’anni fa sembravano a qualcuno fin troppo ampi, ma che si sono ridotti, irrigiditi all’urto dell’utenza - ingrossata nei ranghi agguerrita nelle richieste - e mostrano tutte le magagne, disseminati come sono di barriere architettoniche e “dispersi” sul territorio. UTENTI Utenti 2006 Ragazzi 0 -14 Adulti Totale Totale 1.066 2.118 3.184 Utenti 2005 982 1.932 2.914 Diff. 84 186 270 Diff. % + 8,6 % + 9,6 % + 9,3 % IL PATRIMONIO Libri Riviste, Fumetti e Opuscoli Cd-Rom Compact disc Dvd non prestabili Altri materiali Totali 36.161 12.425 503 7.386 536 273 57.284 Libri per adulti Libri per ragazzi A scaffale aperto In magazzino 22.256 13.905 26.126 10.035 9 L’OTTAVO GIORNO in principio, L’”Ottavo giorno” inventò il Sap (servizio aiuto alla persona). Potrebbe cominciare così con una frase dal vago sapore biblico – il tentativo di raccontare una grande impresa, che sembrava ardua, e la storia di un sodalizio tenuto insieme da tante vicende personali che si incrociano, si incontrano, percorrono un pezzo di strada insieme allo scopo di promuovere e realizzare “fatti e idee per rompere il guscio”. L’”Ottavo giorno” compie dieci anni: dieci anni spesi bene perché l’obiettivo per il quale è nato si realizza, con fatica e tanta soddisfazione, ogni giorno. Ragazzi disabili, che prima restavano chiusi in se stessi e nel proprio ambiente ristretto, hanno cominciato ad uscire dall’involucro duro e rigido in cui erano avvolti, ad aprirsi, viaggiare, cambiare abitudini di vita. E Una decina d’anni fa – ricorda Tristano Redeghieri, coordinatore e “memoria storica” de L’”Ottavo giorno” - un’indagine dell’Usl in val d’Enza fotografò la situazione di forzato isolamento dei ragazzi diversamente abili nel loro “tempo libero”. Persone sempre a casa, che la disabilità permanente riduceva spesso in una condizione di dipendenza e di subalternità, fisica o psicologica, all’ambiente familiare - pur prodigo di attenzione e di cure - impedendone di fatto l’autodeterminazione. L’Usi si accordò con il Comune di Cavriago (sindaco era allora Ugo Ferrrari, l’assessore ai Servizi sociali Magda Davolio) per sperimentare sul campo, nel nostro paese, una forma di soccorso per rispondere in qualche modo all’ “Sos” che veniva dal mondo della disabilità. Si trattava di motivare e organizzare una squadra di volontari e obiettori di coscienza perché svolgesse con consapevolezza e serietà un’azione di accompagnamento dei coetanei diversamente abili fuori dalle mura di casa. Non si richiedeva una prestazione assistenziale – che compete ai servizi socio – sanitari – ma qualcosa di più: per favorire, agevolare e fare crescere l’autonomia, la libertà di movimento dei disabili. Tristano Redeghieri da Rio Saliceto, diplomato all’Isef (istituto superore di educazione fisica) accettò di coordinare questo progetto e fu “reclutato” perché aveva già svolto nel servizio civile l’esperienza di assistente personale di un disabile; lo affiancarono due educatrici. L’”Ottavo giorno” si mise in cammino… e fece scuola. L’AGIO CHE SUPERA IL DISAGIO Cene, serate al cinema, feste di carnevale, concerti, gite (della durata di un giorno, poi di un week end, allungate a vacanze al mare e in montagna) furono da subito il leit motif dell’”Ottavo giorno”, che ha fatto e fa della convivialità la via maestra per dare le gambe a nuovi progetti di vita per i ragazzi diversabili. “L’”Ottavo giorno” – sottolinea Redeghieri – è un progetto per l’agio e il superamento del disagio. Per noi il disabile non è colui che ha bisogno, ma è una persona che si diverte”. Nella convivialità, la relazione tra i volontari e i ragazzi diversabili si fa paritaria, diventa come uno scambio di doni, si fa arricchimento reciproco. Il valore aggiunto di quest’esperienza non sta solo in quel che si fa di utile, ma nell’energia che si mette in circolo e che lega quanti vi partecipano. MISSIONE COMPIUTA La prima missione compiuta, con tanto di lieto fine – ricorda Redeghieri – fu l’inserimento di una ragazza sorda in una squadra di pallavolo. Oggi è una signora felicemente sposata con un ex “volontario” accompagnatore ed è diventata mamma. Ne hanno fatta di strada le idee dell’”Ottavo giorno”. Oggi il sodalizio, coordinato da Tristano Redeghieri e da Manuela De Pietri, cura i progetti di 22 disabili adulti, ai quali si sono aggiunti alcuni adolescenti tra i 14 e i 17 anni che fanno riferimento a Giulio Salvarani. Ogni anno si “reclutano” i volontari per le attività che si moltiplicano con le iniezioni di entusiasmo che iniettano nel corpo del sodalizio. Hanno in mente tante cose da fare quelli dell’”Ottavo giorno”, tanti progetti che mettono nel cassetto, tanti piccoli sogni che si realizzano quando c’è un gruppo abbastanza consistente per dargli vita. Basta che si accenda una luce. “Ci sono progetti che nascono quasi per caso – racconta Redeghieri – come la nostra attività teatrale. Siamo andati, mia moglie ed io con due disabili, a vedere uno spettacolo ad Aiola. Uno dei due 10 ragazzi che accompagnavamo, all’uscita, dice: perché non lo facciamo anche noi? Il giorno dopo ci proviamo … è andata bene: di lì è nato il nostro spettacolo “La spada nel busto” e poi ‘C’è cavallo e cavallo, ‘Giulietta e Romeo’ e adesso stiamo lavorando all’allestimento di un ‘Cyrano de Bergerac’”. “SIAMO IN RETE” Palestra, musica, danza, teatro sono oggi attività fisse, laboratori creativi. Ragazzi L’”Ottavo giorno”rno fanno sport individuali (nuoto, atletica) e di squadra (a maggio andranno ai campionati nazionali di calcetto), inquadrati nel CIP (Comitato italiano paraolimpico) col sostegno e la collaborazione dell’associazione “Anni Magici”. Si muovono e viaggiano. Quest’anno - grazie al Comune e al contributo di Mariella Burani – dispongono di un nuovo pulmino. Ma quando ce n’è bisogno, L’”Ottavo giorno” bussa alla porta di Avis, Croce Arancione, Croce Rossa e trova sempre aperto, persone disponibili a dare una mano. “Siamo in rete”, dice con una felice immagine Redeghieri. “Collaboriamo con tutti quando ce lo chiedono. La nostra regola d’oro è questa: non solo noi andiamo in mezzo alla gente, ma la gente deve venire in mezzo a noi per imparare a conoscere questo ‘strano’ mondo della disabilità”. La casa dell’”Ottavo giorno” – un tempo in via Paterlini - oggi è alla Cremeria, sotto il “Calamita”. E’ importante avere una sede, un luogo dove incontrarsi, discutere, fare, progettare e “calamitare” nuovi amici e compagni di avventura. Come Vasco Rossi, nella sua famosa canzone, ha un suo punto di riferimento al mitico Roxy bar, così al centro della “rete” dell’”Ottavo giorno” c’è la Cremeria, che non è un posto da “vita esagerata” ma dove si vive in piena normalità. L’Ottavo giorno: dieci anni di fatti e idee per ROMPERE IL GUSCIO 11 L’OTTAVO GIORNO UNA FESTA LUNGA UN ANNO Ma chi lo avrebbe mai detto? Nessuno avrebbe scommesso su questa sfida iniziata ben dieci anni fa. Un’avventure ricca di emozioni, conquiste, divertimento, difficoltà.... ma ce l’abbiamo fatta. Allora perché non festeggiare? Per questo abbiamo pensato di fare una festa lunga un anno, organizzando un calendario di eventi sul filo conduttore delle diverse abilità, spaziando attraverso lo sport, il teatro, la musica nella cornice della buona tavola, il tutto in forma di festa o di incontro-conversazione amichevole ed informale. venerdì 16 marzo Circolo ARCI Calamita, ore 21,30 Compleanno de “Lottavo giorno” Concerto dei Desnudo Special Guest Star Musicafabri e Melica mercoledì 4 aprile Circolo ARCI Calamita, ore 21,30 Attori, camerini e trucchi di scena quattro chiacchiere tra lambrusco ed erbazzone partecipano Cisco, Little Taver, Claudio Imprudente- Sandra Negri e Luca Baldassarre del Progetto Calamaio di Bologna Special Guest star “Le Canne da zucchero” in concerto ingresso 10 euro sabato 19 maggio Circolo il Quaresimo di Codemondo, ore 20,00 Pedagogia dei genitori: le competenze educative dei genitori a cena con Riziero Zucchi e Augusta Moletto ingresso 20 euro (è gradita la prenotazione) in ottobre (data da definire) Area Feste di Cavriago, ore 20 E li chiamano disabili a cena con Candido Cannavò, Fabian Maffei e Andrea Stella ingresso 20 euro (è gradita la prenotazione) da lunedì 24 novembre a sabato 15 dicembre Sala comunale delle mostre Mostra fotografica in dicembre (data da definire) Spettacolo teatrale dell’Ottavo giorno per informazioni e prenotazioni: 333 2900701 per informazioni ed aggiornamenti sul programma www.comune.cavriago.re.it 12 LA STORIA DI UN NOME CHE COS’È S “L'Ottavo Giorno” è un progetto promosso e realizzato dal Comune di Cavriago, in collaborazione con il distretto di Montecchio dell’Ausl, che ha l’obiettivo di favorire e agevolare, con l’organizzazione e la partecipazione ad attività ludiche, di svago e tempo libero, la crescita personale e relazionale di giovani adulti che vivono in situazioni di disabilità psichica e fisica. Per ogni giovane si intraprendono progetti personalizzati di crescita, integrazione e sviluppo, con la cooperazione delle famiglie, dei servizi sociali, delle aziende e del mondo del lavoro. “L’Ottavo giorno” accoglie i giovani disabili che abbiano compiuto diciotto anni e sono residenti a Cavriago. E’ inoltre in fase di sviluppo un progetto per agli adolescenti dai 14 ai 17 anni. Per partecipare alle attività ci si può rivolgere direttamente alla sede de “L'Ottavo giorno” (via Guardanavona n.11), oppure all'Ufficio Assistenza presso la Casa Protetta (via Aspromonte n.2 tel. 0522 577.097). Il sodalizio de “L’Ottavo giorno” è coordinato da due educatori, coadiuvati da una trentina di volontari, che organizzano e partecipano coi ragazzi disabili a molteplici iniziative e attività ricreative: cene ed uscite serali, eventi sportivi e musicali, corsi di nuoto, laboratori teatrali, gite e vacanze estive. Il servizio è essenzialmente gratuito. E’ a carico degli utenti la spesa per la partecipazione ad alcune attività. La sede de “L’Ottavo giorno” è in via Guardanavona, 11 Tel. 0522 577.740 Fax. 0522 575.537 e-mail: [email protected] i dice “L’Ottavo giorno”, e si scriverebbe in verità “L’Ottavo giorno”. Apostrofo a parte, se è vero che i nomi sono conseguenza delle cose, la denominazione del progetto e del sodalizio che gli è cresciuto attorno ha un valore intrinseco importante, che si inscrive nell’immaginario collettivo. Ce lo racconta Tristano Redeghieri, con molta semplicità. “Eravamo una decina di volontari, ci guardammo nella faccia e pensammo ad alta voce: sette sono i giorni della settimana di cui noi tutti disponiamo, se ritagliamo almeno un’ora o due del nostro tempo e moltiplichiamo per dieci salta fuori un’altra giornata … l’ottava della nostra settimana che possiamo vivere intensamente con gli altri e al servizio degli altri”. Ed ecco svelata la “formula vincente” di un’esperienza decennale che prosegue il suo cammino. Ecco svelato il “segreto” di un nome ricco di connotazioni semantiche, tra cui è facile perdersi. “L’Ottavo giorno” era per i primi cristiani il giorno della resurrezione di Cristo, il giorno del Signore, in cui – seguendo il comandamento dell’Ultima cena: “Fate questo in memoria di me” – la chiesa si riuniva per celebrare la frazione del pane (Eucaristia). Per i credenti, un giorno di gioia! All’alba de “L’Ottavo giorno”, nel 1997, quando quei dieci ragazzi decidevamo come chiamarsi, si proiettava un film intitolato “L’Ottavo giorno”. Racconta di due persone e di due destini che come in un favola si incrociano. Harry, un bravo manager, un guru di filosofia aziendale, vive per il lavoro sacrificando la famiglia e gli affetti, George, un ragazzo down che dopo la morte della madre si trova solo a vivere in un istituto, sogna di ritornare a casa dalla mamma, sogna una donna, una vita normale. Le loro vite si incontrano e, paradossalmente, è il manager – l’uomo forte… che non deve chiedere mai – a ricevere una lezione di vita. Sarà lui ad imparare il valore dell’amicizia e scoprire tanti aspetti della vita che non conosceva, a riscoprire la capacità d’amare. Una storia edificante, ma di celluloide: i ragazzi de “L’Ottavo giorno” la vivono “dal vero” e la raccontano quotidianamente, da dieci anni. Anche nella scelta del nome, ben radicata nel senso di responsabilità individuale e collettivo di chi si associa, “L’Ottavo giorno” si distingue per la serietà di intenti che lo animano e si smarca dall’enfasi facile in tempi disturbati da un incessante rumore mediatico - del facile protagonismo. E mette al bando i retorici esercizi di pietismo che circondano il mondo dei diversamente abili. 13 3 are e c c a t s Da servare con La raccolta differenziata del VETRO DELLE LATTINE IN ALLUMINIO E DELLE SCATOLETTE IN METALLO I l terzo numero di Separati in casa è dedicato alla raccolta differenziata del vetro, delle lattine in alluminio e delle scatolette in metallo. Nella graduatoria ambientale per quantità assolute di vetro riciclato l’Italia occupa il terzo posto in Europa, dietro Germania e Francia, mentre per il riciclo dell’alluminio siamo primi insieme alla Germania. L’Italia inoltre si posiziona nelle prime file della classifica relativa al tasso di riciclo, ossia per la percentuale di vetro riciclato sul totale immesso al consumo. Il riciclo del rottame di vetro permette un risparmio di materie prime del 100% e un risparmio di energia fino al 25-30% della produzione del vetro. In Italia, il 60% delle bottiglie oggi immesse sul mercato italiano sono fatte con vetro riciclato proveniente dalla raccolta differenziata nazionale. Dunque più di una bottiglia su due viene prodotta utilizzando esclusivamente vetro recuperato. Il vero e proprio motore della raccolta differenziata è il cittadino, primo anello della catena del riciclo, grazie al cui impegno quotidiano è possibile recuperare vetro, alluminio e metalli. La prima fase di una corretta ed efficace raccolta differenziata inizia in casa. È qui che il vetro, le lattine e le scatolette vengono separate dal resto dei rifiuti. I risultati della raccolta differenziata del vetro, delle lattine in alluminio e delle scatolette in metallo a Cavriago si mantengono pressoché costanti dal 2002 al 2005. Nella tabella sottostante si riportano i dati dal 2002 al 2005 relativamente al quantitativo totale raccolto e al quantitativo pro capite annuo nel nostro comune. Vetro dati in Kg anno 2002 2003 2004 2005 totale kg 317.234 291.226 323.575 292.150 kg/abitante 35,14 32,00 35,10 31,00 Alluminio e scatole in metallo dati in Kg anno 2002 2003 2004 2005 totale kg 4.694 1.518 1.020 921 kg/abitante 0,52 0,17 0,11 0,10 La raccolta differenziata del vetro, lattine in alluminio e scatolette in metallo a Cavriago A Cavriago la raccolta differenziata del vetro, delle lattine in alluminio e delle scatolette in metallo avviene con le campane di colore verde posizionate sul territorio. Questi materiali possono essere conferiti anche alla Stazione Ecologica di via Nove Biolche, dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. TUTTO IL MATERIALE RACCOLTO A CURA DI ENIA viene inoltrato alle vetrerie e fonderie per il riutilizzo. Le regole da seguire COSA INSERIRE NEI CONTENITORI • oggetti di vetro (bottiglie, vasi e vasetti, ecc.) • lattine in alluminio e in acciaio • carta stagnola e vaschette in alluminio per alimenti • coperchi in alluminio dei vasetti dello yogurt • scatolette e barattoli in metallo Un consiglio: un veloce lavaggio dei materiali significa meno odore e meno formiche nelle vicinanze della campana. Costa così poco farlo... COSA NON INSERIRE • tazzine, contenitori e piatti in ceramica, ecc. • pirex, vetroceramica, terracotta, ecc. •contenitori etichettati "T" e/o "F" (cioè “tossici” e/o “infiammabili”): colle, cera per legno, acetone per unghie, antitarli, tintura per scarpe, smacchiatori, isolanti, solventi, acidi, adesivi, mastici, diluenti, antiruggine allo zinco, petrolio bianco, acquaragia, antiparassitari, topicidi, battericidi, diserbanti, insetticidi, bombolette spray (con gas infiammabile, con CFC), bianchetti e trieline Non rompete gli oggetti che non entrano nella campana (damigiane, lastre di vetro, vetri per finestre, specchi) né abbandonateli a fianco della campana. Portateli alla stazione ecologica. IL VETRO Come si fa il vetro La materia prima di base per la produzione del vetro è la sabbia silicea (70% del composto). Per riuscire a fondere la sabbia a temperature più basse, si addiziona una sostanza "fondente", la soda (carbonato di sodio). Si aggiungono poi altre sostanze: il carbonato di calcio per stabilizzare la superficie del vetro e per evitare che diventi opaca, il nitrato di sodio che facilita l'espulsione delle bolle di gas, piccole quantità di sostanze coloranti (ossido di ferro e cromo per il colore verde, zolfo per il giallo e cobalto per l’azzurro) per ottenere i vetri colorati. Le aziende del settore provvedono al recupero del vetro usato effettuando il riciclo vero e proprio. Qui si conclude il percorso di trasformazione dei frammenti vetrosi in nuovi contenitori. Per ottenere una bottiglia per il vino del peso di circa 350 grammi si possono utilizzare, alternativamente, solo 350 grammi di rottame di vetro alla temperatura di circa 1400 °C oppure 420 grammi di materie prime tradizionali (sabbia, soda e carbonato di calcio) di natura estrattiva a una temperatura intorno ai 1600 °C. Un po' di storia Pare che il vetro esista da più di 3.000 anni; lo storico romano Plinio fa risalire la sua origine a circa 5.000 anni or sono, attribuendone la scoperta ai Fenici. Le regioni mesopotamiche furono grandi produttrici di manufatti in vetro, che i Fenici esportavano in tutto il Mediterraneo. Il riciclaggio Il vetro è un contenitore ecologico in quanto: - è riutilizzabile: infatti una bottiglia può essere usata, previo lavaggio e disinfezione, più e più volte dall'industria delle bevande - è facilmente riciclabile: è sufficiente pulire il rottame di vetro, separarlo da plastica, carta, tappi metallici e rifonderlo per ottenere un prodotto che ha le stesse caratteristiche di quello originario - è sempre più leggero: infatti ultimamente per ridurre il consumo di materiali i produttori hanno messo a punto contenitori con le medesime caratteristiche, ma il 20% più leggeri. In Italia ogni bottiglia è prodotta in media con il 50% di vetro riciclato. Cosa si produce Con il vetro riciclato si possono produrre i medesimi oggetti ottenuti dalle materie prime, con l’unica limitazione che per produrre vetro bianco ci vuole esclusivamente rottame di vetro bianco, mentre col rottame misto si può produrre solo vetro verde e solo in parte marrone. AL ALLUMINIO Come si ricava L'alluminio è il terzo elemento più abbondante della crosta terrestre, dopo ossigeno e silicio. Ciò nonostante, l'alluminio non si trova mai in natura nello stato metallico, come alluminio puro, ma sempre combinato con diversi elementi (principalmente l'ossigeno) a formare composti. L'alluminio metallico si ricava con un processo industriale dall'ossido di alluminio (o allumina). La bauxite è la principale fonte di alluminio presente sul pianeta; ne occorrono dai 4 ai 6 kg per ottenere 1 kg di alluminio metallico. Il riciclaggio Le lattine recuperate vengono pressate in balle ed inviate agli stabilimenti dove si realizza il riciclaggio del metallo. Qui le lattine vengono frantumate in pezzi di piccole dimensioni e separate da eventuali residui metallici estranei (di tipo ferroso) tramite un separatore magnetico. Successivamente il rottame viene trattato ad una temperatura di 500 °C allo scopo di liberarlo da vernici ed altre sostanze aderenti. Il metallo viene quindi fuso, passato in un forno di attesa oscillante dove viene mantenuto fuso, per venire infine colato in lingotti, che serviranno per produrre nuovi oggetti e laminati. Cosa si produce con l’alluminio riciclato? Con l'alluminio ottenuto per mezzo del riciclaggio, detto alluminio secondario, si possono realizzare tutti gli oggetti realizzati a partire dal minerale. I vantaggi del riciclaggio È molto più conveniente, dal punto di vista energetico, utilizzare rottame di alluminio al posto della bauxite: per produrre un kg di alluminio pronto per l'uso dal rottame servono solo 0,7 kWh, contro i 14 kWh necessari partendo dal minerale; si realizza un risparmio di energia pari al 95%. L'alluminio può essere riciclato un'infinità di volte, senza dover ricorrere all'utilizzo della bauxite e si possono realizzare oggetti solo con alluminio secondario. ACC CONTENITORI IN BANDA STAGNATA La banda stagnata è il nome che si dà ad un tipo di confezione per alimenti, costituita da un barattolo in lamierino d’acciaio rivestito con uno strato di stagno, che impedisce la corrosione dell’acciaio da parte di alimenti o bevande acide. Questi barattoli in latta sono utilizzati per confezionare molte conserve alimentari: legumi e verdure, pomodori pelati, tonno ed altri prodotti ittici, ecc. Oltre agli oggetti presenti sugli scaffali del supermercato, gli scarti metallici contenenti ferro derivano anche dalla rottamazione dei cosiddetti “beni durevoli”, cioè reti per materassi, ferri da stiro, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, ... che vanno accuratamente smontati e suddivisi per materiali omogenei prima di poter avviare alle fonderie i metalli ferrosi: ecco perchè è importante portarli alle stazioni ecologiche! Il ritiro a domicilio è gratuito: basta telefonare al numero verde 800 224400. Il riciclaggio La produzione di acciaio da materiale riciclato avviene mediante fusione del rottame ferroso nei forni elettrici o di ghisa, fino allo stato liquido. Dalla colata si ottengono diversi prodotti: lamierino, fili di ferro, travi, ... con i quali si rifornisce l’industria siderurgica di nuova materia prima. Gli imballaggi e gli altri oggetti riciclati si rinnoveranno trasformandosi per esempio in un ponte, una cancellata, nei binari di un treno, nello scafo di una nave, in oggetti di arredo urbano o anche in una bicicletta. L'acciaio contenuto in 19 mila barattoli per conserve sarebbe sufficiente a produrre un automobile. Sette scatolette da 50 grammi potrebbero diventare un vassoio. Con l'acciaio riciclato da 2.600.000 scatolette da 50 grammi si può realizzare un chilometro di binario ferroviario. CONSORZIO NAZIONALE ACCIAIO CIAL CoReVe Consorzio Imballaggi alluminio Consorzio Recupero Vetro www.consorzio-acciaio.org Il Consorzio Nazionale Acciaio ha lo scopo di favorire, promuovere, e agevolare la raccolta ed il riciclo degli imballaggi usati in acciaio, siano essi provenienti dall’utenza domestica che industriale. Al Consorzio spetta quindi il compito di sensibilizzare gli utilizzatori degli imballaggi in acciaio ad un corretto conferimento, verificare i flussi di raccolta e assicurarne il riciclo attivando accordi specifici con gli Enti locali e/o i gestori della raccolta differenziata. www.cial.it Il CiAl èun consorzio che rappresenta l'impegno assunto dai produttori di Alluminio e dai produttori e utilizzatori di imballaggi in Alluminio nella ricerca di soluzioni per ridurre, e recuperare gli imballaggi, conciliando le esigenze di mercato con quelle di tutela dell'ambiente. Il Consorzio tra i propri compiti ha quello di garantire il recupero degli imballaggi in alluminio post-consumo provenienti dalla raccolta differenziata fatta dai Comuni. www.coreve.it Il Consorzio Recupero Vetro svolge il ruolo di gestore, organizzatore e coordinatore delle operazioni che riguardano il ritiro del materiale raccolto e il suo avvio al riciclo. Per informazioni: ComuneInforma: 0522 373474 www.comune.cavriago.re.it Enìa sede di Reggio Emilia numero verde 800 224400 - www.eniaspa.it Testi a cura del Servizio comunicazione del Comune di Cavriago ed Enìa DIARIO INCONTRIAMOCI AL CIRCOLO CAVRIAGHESE Alleniamo la mente per conservare la memoria S i allunga la vita, è sempre più importante proteggere il cervello e potenziare la mente. Il nostro cervello è come un muscolo, bisogna allenarlo per mantenerlo in efficienza. Lo stesso vale per il sistema nervoso, che si deteriora con l’età e lo stress, a ameno che non si cominci per tempo a contrastare – con opportuni stimoli – i danni che può subire. Esercizi e metodi per mantenere elastico il cervello e conservare la memoria sono i temi di una serie di incontri con la dottoressa Adorina Catalano, che hanno luogo al Circolo Cavriaghese (via Pianella, 1) nei giorni di martedì 13 - 20 - 27 marzo e 3 aprile, dalle ore 10 alle ore 11.30. Il corso completamente gratuito è aperto a quanti hanno superato i cinquant’anni. Per ulteriori informazioni e iscrizioni, rivolgersi a: Mariella Galantini – ufficio Assistenza presso la Casa protetta, via Aspromonte 2 – telefono 0522577009 informativo. L’iniziativa è gratuita. Per informazioni e iscrizioni, rivolgersi a: Mariella Galantini – ufficio Assistenza presso la Casa protetta, via Aspromonte 2 - telefono 0522577009. I temi delle due giornate: “Come accontentare la nonna e fregare la bilancia”, il consumo dei prodotti tipici tradizionali rispettando i criteri della corretta nutrizione. “Grasso sarà anche bello ma non esageriamo”: Il problema nutrizionale, l’accesso alimentare e l’attività motoria. “Cosa si cucina oggi ?” I prodotti: ingredienti e ricette, i valori nutrizionali dei prodotti cucinati in modo tradizionale. E poi “…tutti i nodi vengono al pettine” le linee guida e lo stile di vita; “l’opera del mago”: come modificare le ricette. “Non priviamoci di nulla”: come abbinare i piatti, l’elaborazione di menù bilanciati IL CIBO FRA TRADIZIONE E FUTURO CORSO PER GIARDINIERI DEL WEEK END Una lezione-incontro all’insegna della convivialità lunedì 26 marzo, dalle ore 15.30 alle 18, e replicata lunedì 2 aprile, al Circolo Cavriaghese, per parlare e… assaggiare “Il cibo fra tradizione e futuro”. Il programma prevede: i consigli della dottoressa Fabbri, nutrizionista del distretto Ausl di Montecchio, la degustazione di ricette, la distribuzione di materiale Un esperto ci insegna ad abbellire, progettare e gestire con facilità gli spazi verdi del terrazzo e del giardino, a scegliere le piante e i fiori più adatti alle nostre esigenze. Perchè programmare, invece di improvvisare, è il primo segreto per avere una casa verde in ogni stagione! Ecco il corso per giardinieri del week end: • durata: tre sabati pomeriggio dalle ore 17 17.00 alle ore 19.00 più un’uscita di domenica mattina al giardino delle rose (24 marzo, 14 aprile, 21 aprile più 12 o 24 maggio per l’uscita) • costo iscrizione: 25 euro per iscritti Arci, 29 euro per non iscritti LABORATORIO DI DECORAZIONE FLOREALE per la creazione di tre diversi tipi di segnaposto per il pranzo di Pasqua • data del Laboratorio: lunedì 26 marzo 2007: dalle ore 20.45 alle ore 23.00 • costo iscrizione comprensiva del materiale: 25 euro per iscritti Arci, 29 euro per non iscritti Il corso per giardinieri e il laboratorio si tengono al Circolo Cavriaghese dove si ricevono anche le iscrizioni. IN PIAZZA Fiera del BUE GRASSO la prima della val d’Enza otremmo cantare con Giuseppe Verdi: “… Di Madride noi siam mattatori, / Siamo i prodi del circo de’ tori, / Testè giunti a godere del chiasso / Che a Cavriago si fa pel bue grasso …”. Ma al posto di Cavriago, nel libretto de “La Traviata” (scena XI – atto II), c’è Parigi. Poco conta: “Lèsa pur c’al Mond al digà, mo Cuarieg l’è un gran Cuarieg”. E intende dimostrarlo con la P sua Fiera. L’appuntamento è dal 24 al 26 marzo. La fiera del Bue Grasso apre il calendario delle fiere della Val d’Enza. Al centro della manifestazione enogastronomica sta il Parmigiano Reggiano al quale fanno da cornice altri prodotti di alta qualità: l'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, i formaggi pecorini, salumi e specialità di pecora del nostro Appennino, funghi e miele, i salumi di cinta senese e mora romagnola, le specialità dolciarie piemontesi, il pane fresco e il nostro vino. Va segnalata quest’anno la presenza del Consorzio per la valorizzazione e la tutela della pecora e dell'agnello di Zeri, in Lunigiana. Zeri è la terra di un’antica razza ovina autoctona, la “Zerasca”, che è riuscita a mantenere intatte nel tempo le sue caratteristiche. Il latte è ricchissimo di elementi nutritivi. In piazza Zanti as- 18 sisteremo alla tradizionale cottura dell’agnello nei testi: una sorta di forno "portatile" in ghisa (un tempo di terracotta), con la forma di una pentola bassa e larga, riscaldato sul fuoco di fascine di legna e con il calore della brace ardente. Da non dimenticare, domenica 25 marzo, il tradizionale appuntamento con la mostra nazionale dei bovini di antica razza Reggiana: oltre 50 i capi in esposizione. IL PROGRAMMA Domenica 25 marzo piazza Zanti, ore 11,00 Inaugurazione della fiera Banda Musicale Piazza Zanti, dalle 10 alle 17 VIII Mostra Nazionale Bovini di razza "Reggiana" sabato 24 e domenica 25 marzo piazza Zanti XXV Mostra Enogastronomica Tipico &Tipico: i sapori e gli aromi Degustazione e vendita dei prodotti a denominazione protetta della nostra terra BUON COMPLEANNO RAGAZZI DELL’AUSER Piazza Benderi Mercatino di artigianato artistico a cura del Club delle Arti Reggiane Dal 16 al 28 marzo, nella sala mostre, l’Auser presenta "Antichi e moderni mestieri". La mostra - che celebra il decennale dell’attività dell’Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà – è allestita con foto d’epoca, oggetti, sculture in legno e ricami realizzati a "La Capannina" e alla "Buca dei mestieri". La collaborazione fra Auser e Comune di Cavriago inizia nel 1996 con la realizzazione dell'Isola Ecologica, in Via Nove Biolche, per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 1999 nasce il laboratorio "La Buca dei Mestieri" per creare un luogo di incontro per le donne e recuperare gli antichi mestieri. Nel 2000 il laboratorio si amplia con la collaborazione di Giuseppe Morini “Macaia" e lo staff della "Capannina" che organizzano i corsi per imparare a lavorare il legno: doratura, intarsio e intaglio. L’attività dei “ragazzi” dell’Auser si sviluppa in altri campi: in collaborazione con il Comune, mettendo a disposizione altri volontari per la cura e manutenzione del verde pubblico, e con l'Istituto Comprensivo Don Dossetti per insegnare ai giovani i segreti di mestieri e attività tradizionali tipiche del nostro territorio (intaglio, ricamo…). L'ultimo progetto nato in casa Auser è il "Laboratorio Fotografico e Recupero della Memoria", in collaborazione con altri cittadini, per catalogare e pubblicare su Internet foto d’epoca. “Con la realizzazione di questa mostra, utilizzando materiale fotografico d'archivio che colleghi passato e presente – dicono i ragazzi dell’Auser di Cavriago - desideriamo trasmettere alle nuove generazioni il "sapere e le conoscenze di una volta per non perderne la memoria" e far conoscere l'attività svolta dai volontari che da dieci anni dedicano parte del loro tempo per recuperare tradizioni legate al territorio e rendere più vivibile il presente”. da sabato 24 a lunedì 26 marzo sul sagrato di San Terenziano Mostra Artigianale e Commerciale da Piazza Benderj – via Rivasi – via della Repubblica Bancarelle con prodotti artigianali, gastronomici e artistici da venerdì 23 a martedì 27 marzo Area Parcheggio di via Govi Luna Park In occasione della fiera Domenica 25 marzo Sala Parrocchiale di San Terenziano, dalle ore 9,00 alle ore 19,00 Mercatino Benefico di Ricamo a cura del Laboratorio “Gruppo Volontariato Vincenziano" Pista Polivalente Area Gran Pino, dalle 11,30 alle 18,00 Torneo di Tennis e prove di gioco per i bimbi a cura del Tennis Club Cavriago Lunedì 26marzo Sala Parrocchiale di San Terenziano, dalle ore 14,30 alle ore 19,00 Mercatino Benefico di Ricamo a cura del Laboratorio “Gruppo Volontariato Vincenziano" Dal 16 al 28 marzo Sala Comunale delle Mostre Antichi e moderni mestieri a cura di AUSER materiale fotografico, oggetti e sculture in legno, ricami realizzati presso la Capannina e la Buca dei mestieri . 19 GIOVANI E DINTORNI R Toh, chi si rivede! itorna “Ossigeno”. Dopo un anno sabbatico, la vecchia redazione (Davide Fontanili, Tristano Redeghieri, Taryn Barberis, Tiziano Vannini, Sara Simonazzi, Stefano Mussini, Giorgia Menozzi, Caterina Chiossi, Gennica Gilberti, Damiano Borghi), con alcune new entries, è al lavoro per rimettere in circolazione il foglio. A primavera il giornale, nella rinnovata veste grafica curata da Tiziano Vannini, sarà distribuito a tutti i cavriaghesi di età compresa tra 14 e 34 anni. E ricomincia la sfida: quelli di Ossigeno – tutti “giornalisti” volontari promettono di farne tre numeri l’anno. Non se la sentono di cimentarsi con l’ardua impresa di pubblicare quattro Ossigeni in 365 giorni, come qualcuno chiede. Gia si faranno i salti mortali per rispettare la scadenza quadrimestrale… E poi – diciamocelo chiaro – i ragazzi di “Ossigeno” si aspettano una iniezione di fiducia dal loro pubblico e dai cavriaghesi tutti. Questo forse sarebbe il propellente che ci vuole per rilanciare il giornale. Non pretendono tanto quelli di Ossigeno: solo un po’ di fiducia, di riconoscenza per la buona volontà che ci mettono. E vorrebbero che si parlasse di “Ossigeno”, nel bene e nel male, ma che se ne parlasse perché così ne riceverebbe un arricchimento il dibattito sui giovani e la loro condizione. Aspettiamo fiduciosi una boccata di “Ossigeno” e, intanto, tiriamo un bel sospiro di sollievo. Temevamo, infatti, che avesse perso forza propulsiva l’”Ossigeno”. Un giornale atipico, pensato e scritto sul filo della precarietà, senza “nè capo né coda” come recitava il titolo di una rubrica apparsa sul numero 17, l’ultimo pubblicato - ma pur sempre apprezzabile come contenitore, rassegna, collage di umori e istanze giovanili. Ci ricordiamo di quel numero 17. In una “OSSIGENO” 20 CHE COSA NE PENSANO I GIOVANI pagina che sembrava un labirinto mediatico (né capo né coda) si magnificava l’”ascesa della nuova classe creativa dei giovani”, all’insegna delle 3T (talento, tecnologia, tolleranza), e all’uscita del tunnel si proclamava: “Quindi tirom su al manghi e spazio alla nostra indole creativa”. Belle parole, ma che fatica mantenerle! I redattori dell’”Ossigeno”, a corto di fiato, erano riusciti con fatica a mettere insieme due numeri nel 2005, sforando i tempi di distribuzione del secondo datato dicembre 2005, ma uscito nel gennaio di un anno fa. E giù critiche e stroncature. Eppure è risultato da un’indagine che i giovani cavriaghesi si sentono in debito di “Ossigeno”, che lo ritengono tutto sommato uno strumento utile, che piace abbastanza anche se la veste grafica - che certo non lascia indifferenti - a volte attira le critiche come la carta moschicida gli insetti. Ma che volete farci. Questo è il “bello” di “Ossigeno” che nacque negli ultimi anni del secolo scorso come piccolo calderone mediatico di presenze, gruppi informali e associazioni, essenze giovanili spesso vaghe ed eventuali, che tentavano di amalgamarsi in una redazione e in un progetto editoriale sottoscrivendo un tacito patto con lo scopo di crescere insieme moltiplicando le proprie forze. L’importante è che quelle forze siano ancora sulla scena. Ora si riparte. La redazione di “Ossigeno” si impegna a fare propri i suggerimenti, le proposte, i consigli dei suoi lettori. E’ disponibile ad un’operazione di revisione dei contenuti del giornale. Allo stesso tempo rivendica la propria autonomia. Quelli di “Ossigeno” vorrebbero scrollarsi di dosso i timori ricorrenti, ancorché infondati, di essere oggetto di controlli, verifiche, censure. Bentornato “Ossigeno”. Comunque vada, sarà un successo. Tutto sommato “Ossigeno” piace ai giovani di Cavriago. Dicono che il Comune fa bene a pubblicare un foglio tutto per loro. C’è chi ne vorrebbe addirittura quattro numeri l’anno. Non paiono per nulla entusiasti di un’eventuale versione di “Ossigeno” in formato newsletter, solo un’esigua minoranza vorrebbe l’”Ossigeno” on line, una buona parte dice che il problema non lo tocca e si dichiara indifferente. La maggioranza dice: va bene anche on line, ma non in alternativa all’”Ossigeno” cartaeceo il cui look peraltro suscita sentimenti contrastanti. Non piace a tutti la veste grafica dei primi diciassette numeri, molti dicono addirittura di non capirla. Questi i risultati più interessanti e, per certi aspetti,i più sorprendenti (come la bocciatura della ipotesi di pubblicare il giornale sul Web) di un sondaggio condotto l’anno scorso tra i giovani cavriaghesi che in 117 hanno risposto alle domande di un questionario messo a punto dai ragazzi della redazione, con la collaborazione dell’ufficio Sport e Giovani del Comune. Il 44,4 % degli intervistati considera “molto” positivo che il Comune finanzi una rivista dei e per i giovani di Cavriago; il 35,9 % lo ritiene parzialmente positivo: “dipende – dice – dai contenuti”. Più dell’80 % dice di conoscere “Ossigeno” e di riceverlo regolarmente; il 72,9 % gradisce riceverlo a domicilio. La rivista interessa “molto” al 22,9 % degli intervistati, “solo in parte” al 29,2 %; “Ossigeno” riscuote l’interesse del 27,1 % degli intervistati “solo in alcuni numeri”; per niente interessati si dicono il 3,1 % degli intervistati, “indifferenti” il 16,7 %. Gli argomenti più gettonati di “Ossigeno”, nell’ordine di segnalazione sono: le notizie di Cavriago, storie e racconti, poesia musica e arti visive, il fumetto, politica psicologia e società, lo sport locale, il volontariato. Gli argomenti che i lettori vorrebbero trattati più ampiamente sono, in ordine di preferenza: sport, musica, temi sociali, generali e di attualità, la politica (senza censura), informazioni e tematiche di interesse giovanile Note dolenti per il look di “Ossigeno”. La veste grafica piace al 19,8 % degli intervistati e “solo in parte” al 28,1 %, non piace “nel modo più assoluto” al 21,9 %, non la capisce il 14,6 %, è indifferente all’11,5 %. 21 DIARIO RITORNANO A LUGLIO I “PICCOLI AMBASCIATORI DI PACE” AL VIA IL PROGETTO DI ACCOGLIENZA DEI BAMBINI SARAHWI E ricordate... Domenica 25 marzo in piazza Zanti, sono in vendita le uova di Pasqua dell’associazione Jaima Saharawi. I fondi raccolti serviranno ad acquistare i biglietti aerei per i bambini ospitati nei Comuni reggiani la prossima estate. Si rinnova l’appuntamento con la solidarietà. Sono in arrivo i bambini Sahrawi, prepariamoci ad accoglierli degnamente, con tutto l’amore che mer itano. C’è tempo fino al 26 marzo (alle 21, nella sala Blu del Comune, si tiene un incontro con le famiglie disponibili) per candidarsi ad ospitarli. Dopo la positiva esperienza del luglio 2006, il progetto di ospitalità “Jaima Tenda”, promosso dal Comune di Cavriago, dall’unità pastorale “San Giovanni Battista”, dall’Istituto comprensivo Dossetti e dell’associazione Jaima Saharawi, riprende il cammino per il terzo anno consecutivo. Si cercano famiglie disposte ad ospitare nel mese di luglio di quest’anno undici bambine e bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni, “piccoli ambasciatori di pace” del popolo del Sahara Occidentale cacciato dalla propria terra che rivendica il diritto inalienabile all’autodeterminazione. I ragazzi sono sempre accompagnati da un adulto Saharawi, guida e interprete delle loro esigenze. Il programma del soggiorno estivo nel nostro paese prevede che i ragazzi frequentino la mattina il campo giochi comunale e partecipino nel pomeriggio ad iniziative condotte da un educatore (due o tre volte la settimana). Alle famiglie ospitanti si richiede di prendersi cura dei bambini nei pomeriggi liberi, 22 ogni giorno dalle ore 17, e nei fine settimana. E bene ricordare che la famiglia che si assume l’onere dell’accoglienza del bambino non può andare in vacanza col piccolo ospite e deve rendersi disponibile ad accompagnarlo nei luoghi segnalati dall’educatore, agli orari stabiliti nel programma del soggiorno. Ospitare un bambino non significa iniziare una pratica di affido, né offrire un supporto psicologico a chi si presume che viva in una situazione di disagio o di emergenza. E’ giusto sapere che i bambini del popolo Sarahwi sono profondamente legati alle loro famiglie d’origine, nelle quali vigono un grande rispetto e una grande considerazione per l’infanzia. I bambini che vengono in vista da noi torneranno ogni anno a Cavriago. Ma la regola è che la famiglia di accoglienza non avrà la possibilità di ospitare la stessa bambina o lo stesso bambino per due anni consecutivi. Per ulteriori informazioni: ComuneInforma tel. 0522/373474 - ufficio “Attività culturali” presso il Centro culturale di Piazza Zanti telefono 0522 373469 [email protected] DAL CONSIGLIO COMUNALE CIMITERO NAPOLEONICO DI CAVRIAGO pubblica avente più di 50 anni, vincolato ai sensi della L.n.1089 del 1939. La Regione, invece, a fronte di un concorso ministeriale certo, potrebbe valutare la possibilità di attivare un finanziamento sia ai sensi della L.R. 6/1989, sia ai sensi della L.R.18/2000 per gli interventi di restauro di singoli elementi decorativi di pregio, una volta che le opere strutturali ne permetteranno l’agibilità tecnica in loco o l’eventuale asporto in laboratorio. Al fine di concertare i metodi, le priorità e il programma dei possibili interventi, la Giunta Regionale intende promuovere un coordinamento tecnico tra il Comune di Cavriago, la Soprintendenza titolare del vincolo e l’IBACN, onde provvedere al recupero di un bene la cui importanza, sottolineata dagli interroganti, è pienamente condivisa”. Si ritiene opportuno riproporre all’attenzione dei cittadini cavriaghesi l’argomento in oggetto, riguardo alla presenza sul territorio del Comune di Cavriago di un’opera storica, per una opportuna valutazione. La nota che segue è stata trattata, dal Gruppo “La Casa delle Libertà”, in occasione del Consiglio Comunale riguardante il Bilancio di Previsione 2007. Vista l’attuale noncuranza del Cimitero Napoleonico – unico Monumento di quel periodo storico dell’800 presente nel territorio regionale (e forse nazionale) – rammentiamo che nella precedente legislatura erano iniziati i lavori di restauro e consolidamento del muro di cinta ed altri lavori parziali all’interno; alle spese aveva contribuito in modo determinante la Fondazione Manodori. In quella circostanza il Gruppo “La Casa delle Libertà” aveva sollecitato ripetutamente il Sindaco e la Giunta a portare a termine il restauro completo di tale Mo- numento storico, coinvolgendo tutti i rappresentanti dei Gruppi Consiliari “La Casa delle Libertà” della Regione Emilia Romagna. Gli stessi inoltravano un’interrogazione al Presidente del Consiglio Regionale tesa al recupero del Monumento Napoleonico e alla sua valorizzazione. Successivamente la Regione Emilia Romagna con nota del 7 Marzo 2001 in risposta alla interrogazione dei Consiglieri Regionali dei Gruppi Consiliari “La Casa delle Libertà”, comunicava quanto segue: “Il Comune di Cavriago ha assunto i primi provvedimenti per porre rimedio all’attuale stato di degrado del Cimitero Napoleonico, ma non è in grado di assumere integralmente l’onere di un’opera che si prevede assai complessa e costosa. Lo strumento più idoneo per quanto riguarda gli immobili è la richiesta di contributo da parte dell’Amministrazione Comunale al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, trattandosi di complesso monumentale di proprietà 24 Tutto ciò premesso il Gruppo Consiliare “La Casa delle Libertà” auspica che al più presto, considerato lo stato di abbandono e degrado del “Monumento” in questione, si intervenga nel modo sopraindicato senza gravare economicamente sul Comune di Cavriago, con misure urgenti di restauro e consolidamento per evitare la rovina completa. Il Capogruppo Consiliare “La Casa delle Libertà” Cav. Ivaldo Casali DIARIO IN AIUTO DELLE FAMIGLIE CENTRO DIURNO DOMENICALE Dal mese di luglio 2006 è stato attivato il Centro Diurno Domenicale, servizio presente all'interno della Casa Protetta. Il servizio viene garantito tutte le domeniche nell'orario compreso tra le 8.15 e le 19.15, ed accoglie sia anziani già utenti del Centro Diurno infrasettimanale che anziani di Cavriago che necessitano dell'ospitalità diurna domenicale per diversi motivi: dare sollievo alle famiglie impegnate durante la settimana nel lavoro di cura, assenza delle badanti nel giorno di riposo, ferie dei familiari, bisogno di socializzazione e di trascorrere la domenica in un ambiente animato e protetto. Oltre alle attività di cura, di mobilizzazione e di socializzazione, sono garantite colazione, pranzo e cena con piatti della tradizione locale. E’ inoltre garantita la flessibilità nell'orario di utilizzo del servizio, nel rispetto dei bisogni delle famiglie. La domanda di ingresso e la valutazione del bisogno vengono curati dall'Assistente Sociale Responsabile del Caso e dall’Unità di Valutazione Geriatrica. Per informazioni ci si può rivolgere agli Uffici Amministrativi della Casa Protetta, tel. 0522-577009, o all'Ufficio Assistenza, tel. 0522-577097. CENTRO DISTRETTUALE PER I DISTURBI COGNITIVI Presso l'ospedale Franchini di Montecchio Emilia è in funzione il Centro Disturbi Cognitivi, un servizio rivolto agli anziani che presentano problematiche legate alla demenza e all'Alzheimer e ai loro familiari. L'accesso al Centro per la prima visita è richiesto dal medico di base, mentre per le successive visite di controllo l'accesso è diretto e l'appuntamento viene fissato dal Centro medesimo. Le giornate di apertura del Centro sono il mercoledì e venerdì pomeriggio e sabato mattina. Le figure professionali presenti sono: 3 medici geriatri, uno psicologo, un neuropsicologo; sono previste inoltre le figure dell'infermiere professionale e del neurologo. Per informazioni ci si può rivolgere direttamente al Centro, al numero 0522860425. GRUPPI DI MUTUO AIUTO PER I FAMILIARI DI ANZIANI CON DISTURBI COGNITIVI Presso la Casa Protetta è attivo un gruppo di sostegno condotto da una psicologa esperta per fornire informazioni e aiuto psicologico ai familiari di anziani con 25 problematiche legate alla demenza. Il gruppo è un metodo per trovare, in un ambiente solidale e non giudicante, comprensione, sostegno psicologico, suggerimenti per la gestione di queste patologie. E' utile anche per esaminare con altre persone temi specifici connessi alla malattia e all'assistenza, quali la rabbia, il senso di colpa, la necessità di riorganizzare la propria vita. Il gruppo si riunisce con cadenza mensile, e la partecipazione è totalmente gratuita. Per accedere o per ulteriori informazioni ci si può rivolgere agli uffici della Casa Protetta: Ufficio Assistenza, tel. 0522577097, Uffici Amministrativi, tel 05225770 DIARIO OCCHIO AL DISCO ORARIO È istituito il disco orario per la durata massima di un’ora, nei giorni feriali dalle ore 8 alle 18, in piazza Don Milani, via Tolstoj (nel tratto terminale segnalato da apposito cartello), via Campofiori (nel tratto compreso tra il numero civico 9 e l’incrocio con Piazzaletto Garibaldi), piazzaletto Garibaldi, piazza Don Dossetti. Ciò consente di liberare dei parcheggi occupati per tutta la giornata e a chi ne ha bisogno (come i genitori dei bambini della scuola “Le Betulle”) di trovare facilmente un posto - auto comodo. Vige il divieto di sosta in via Campofiori, su ambedue i lati, dal numero civico 9 all’incrocio con via Aspromonte; in via Tolstoj vige il divieto di fermata su ambo i lati, ad eccezione dei posti auto segnalati da apposito cartello. Sono esenti dalle limitazioni della sosta i residenti di via Campofiori, piazzaletto Garibaldi, piazza Don Milani e i titolari delle attività commerciali di via Campofiori e piazzaletto Garibaldi, purché richiedano un apposito permesso. Resta il divieto di sosta nei giorni ed orari di svolgimento del mercato su piazzaletto Garibaldi, davanti al lato sud di Piazza Zanti e al lato ovest del Centro culturale (Biblioteca). RINGRAZIAMENTI L’Amministrazione comunale ringrazia sentitamente i cittadini che hanno fatto donazioni alla Casa protetta. • La Signora Dini Anna e i vicini di casa in memoria di Magnani Ernestina •Bruno, Maria, Maddalena, Dina Cepelli e Ferrari Nino in memoria di Antonella Boniburini. LA COMMISSIONE PER LA QUALITÀ ARCHITETTONICA Il 28 dicembre 2006 la Giunta comunale ha nominato la “Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio”. E’ un organo consultivo previsto dal RUE (regolamento urbanistico edilizio) che esprime pareri, obbligatori e non vincolanti, ai fini del rilascio dei provvedimenti comunali in tema di beni paesaggistici, interventi di risanamento conservativo e restauro e abbattimento delle barriere architettoniche in edifici aventi valore storico architettonico. “I pareri della Commissione – recita l’articolo 89 del regolamento urbanistico edilizio - sono espressi in ordine agli aspetti compositivi e architettonici degli interventi ed al loro inserimento nel contesto del paesaggio urbano e rurale e dell’ambiente (fisico e storicoculturale)”. La Commissione dura in carica due anni ed è composta da: • architetto Ivan Sacchetti, presidente (tutela, restauro e valorizzazione del patrimonio edilizio di interesse storico-culturale) •ingegnere Fausto Beltrami (edilizia abitativa, urbanistica e paesaggio) • dottoressa Barbara Casoli (tutela dell’ambiente e difesa del suolo) • perito agrario Mauro Chiesi (tutela dell’ambiente e paesaggio) • ingegnere Tiziano Ferri (edilizia abitativa e urbanistica) • geometra Sara Manghi (edilizia abitativa) • ingegnere Ivano Nironi Giroldini (edilizia abitativa e urbanistica) 26