Prefazione 13-01-2007 18:40 Pagina 1 Ricordare bisogna. Chi non ricorda non può nemmeno pensare. Fare memoria significa riscoprire radici, legami, tradizioni. Questi sono alcuni momenti significativi di una memoria particolare: quella di una Società che ha compiuto cinquant’anni. Parte 1 25-02-2007 14:43 Pagina 2 Si ringraziano per aver contribuito alla realizzazione del volume le Società Finmeccanica e Fintecna Il volume è stato realizzato con la collaborazione di Giuliana Zavadini e Maria Grazia Mattioni In copertina: Minerva, Giorgio De Chirico, acquarello su carta, 25 x 35, 1961. Collezione Fintecna Fa parte di una collezione di dieci acquarelli aventi per tema i settori operativi del gruppo IRI. De Chirico affrontò i settori dal punto di vista della mitologia associando ogni specializzazione a un dio o mito classico La foto di pagina 76, “La didattica in TV” di Ugo Nespolo è tratta da La coppa e lo scudo, Edindustria 1994. L’immagine di pagina 92 è una elaborazione grafica realizzata da Alfred Hohenegger negli anni Sessanta per Edindustria. © Edindustria - Centro per le Comunicazioni d’Impresa Srl Finito di stampare nel mese di dicembre 2007 Prefazione 13-01-2007 18:40 Pagina 3 EDINDUSTRIA Cinquant’anni al servizio dell’impresa a cura di Emilio Acerna Prefazione 13-01-2007 18:40 Pagina 4 Prefazione 13-01-2007 18:40 Pagina 5 SOMMARIO Prefazione Cinquant’anni al servizio dell’impresa Emilio Acerna 7 Cultura e Impresa Uomo e Macchina L’a b c del sapere Preziosità del libro Passione per l’arte Sacro e profano 15 26 30 40 64 Economia e Impresa Una sola bandiera Le bandiere aziendali Cento bandierine 79 84 90 A servizio dell’impresa Finestre sull’Italia e sul mondo Tirare le somme Per saperne di più Calendari del passato La chiamavano “reclame” Postfazione Andare oltre E. A. Appendice Le cariche sociali dal 1957 a oggi Lo statuto sociale del 1957 95 116 120 122 126 132 136 142 5 Prefazione 13-01-2007 18:40 Pagina 6 Prefazione 13-01-2007 18:40 Pagina 7 Cinquant’anni al servizio dell’impresa C inquant’anni nella vita di un uomo sono la perfezione della sua maturità. Nella vita di una coppia sono le “nozze d’oro” e il compimento di un percorso consolidato da unità di intenti. E nella vita di un’azienda, che cosa sono cinquant’anni? Sono insieme maturità intellettuale e consolidamento di esperienza, basi su cui si è venuto dipanando un particolare cammino. Per Edindustria questi cinquant’anni sono un po’ come le sue “nozze d’oro” con l’impresa e con la cultura. L’anniversario ci offre l’occasione di una riflessione sulle finalità di un impegno, sulle condizioni che l’hanno reso possibile, sulla sua interazione con i vari momenti della storia e gli scopi raggiunti. Una chiave di lettura insieme cronologica e interpretativa. Nel corso degli ultimi cinquant’anni le innovazioni tecnologiche, influenzando fortemente lo sviluppo economico e sociale, hanno dato luogo a uno sviluppo rapido e diffuso che ha profondamente segnato tutti gli aspetti della vita. Edindustria è stata al tempo stesso testimone di questo cambiamento e “fabbrica” di idee che la nuova condizione andava sollecitando. Abbiamo scelto di non passare sotto silenzio quest’anniversario, ma di celebrarlo senza enfasi retorica raccontando, con i fatti, ciò che Edindustria è stata nel quadro dei grandi cambiamenti del Paese: il suo apporto, modesto ma incisivo, e, mi sia consentito di dire, anche raffinato. La nostra scelta di essenzialità ha comportato il sacrificio di molte immagini, che sono certamente un fatto importante in una panoramica editoriale, con il dilemma di sceglierne alcune sacrificandone altre, certamente non meno significative. Una esigenza necessaria, perché questa vuole essere solo una “memoria” non una “enciclopedia”. In questo panorama trova posto una varietà di “prodotti” che vanno dall’editoria – in particolare quella di riviste di livello e di libri d’arte – alla gestione dei grandi eventi (mostre e fiere), dalla “rassegna stampa” quotidiana, con la quale si tastava il polso ai fatti del momento, alla gestione 7 Prefazione 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:40 Pagina 8 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Nella pagina a lato in alto, la prima e la seconda pagina dello Statuto con cui veniva costituita la Società per Azioni “Edindustria Editoriale S.p.A.”. In basso, l’allegato C del “Conto profitti e perdite” al 31 dicembre 1957. 8 degli archivi aziendali e alla promozione dell’azienda, ossia la pubblicità. La Società nasce il 9 marzo 1957 per gestire, come primo ma non esaustivo incarico, due riviste promosse dal gruppo IRI: “Civiltà delle Macchine” e “Notizie IRI”. Da questo momento si dipana per la Società un variegato percorso che abbiamo cercato di sintetizzare nelle pagine che seguono. È un percorso segnato da cinque momenti: Edindustria Editoriale Spa (1957-1977), Edindustria - Centro per le Comunicazioni d’Impresa Spa (1977-1990), Edindustria - Centro per le Comunicazioni d’Impresa Scpa (1990-1995), Edindustria Centro per le Comunicazioni d’Impresa Spa (1995-2006), Edindustria Centro per le Comunicazioni d’Impresa Srl (dal 2006). Credo che sia doveroso ricordare che Edindustria ha potuto svolgere con successo la sua attività grazie all’iniziativa e al sostegno di un grande gruppo industriale quale è stato l’IRI, suo azionista sin dal 1957. Quando si ritenne che l’Istituto per la Ricostruzione Industriale avesse concluso la sua missione, le aziende ad esso collegate, ormai privatizzate, hanno continuato e continuano a svolgere la loro funzione. Così è stato anche per Edindustria che, nel 2003, nel quadro del progressivo programma di privatizzazione, ha allargato la composizione del proprio azionariato con l’entrata di un gruppo e di una società non appartenenti alla “galassia” IRI: Tosinvest, in particolare, e Relais le Jardin. Il gruppo Tosinvest, che dal 2007 è divenuto l’unico azionista, si è rivelato un valido sostegno per le attività della Società. Sul vecchio tronco si sono innestate nuove energie e il risultato del nuovo panorama imprenditoriale è innegabilmente promettente. Dobbiamo ciò alla fiducia nei confronti di Edindustria del nostro azionista e, in particolare, del dottor Giampaolo Angelucci. Bisogna avere il coraggio di cambiare mantenendo inalterato un impegno. Perché i vestiti si cambiano a seconda delle esigenze, ma resta il soggetto nella sua essenzialità, nella sua capacità di gestire un’articolata gamma di servizi, come ha fatto Edindustria in mezzo secolo di attività. A suggello del percorso di questi cinquant’anni e a sintetizzare quanto Edindustria abbia significato nel suo raggio d’azione, abbiamo voluto porre in copertina la riproduzione di un acquarello composto da Giorgio De Chirico nel 1961. Fa parte di una collezione di dieci acquarelli aventi per tema i settori operativi del gruppo IRI. De Chirico affrontò i settori dal punto di Prefazione 13-01-2007 18:40 Pagina 9 Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 10 “Il Libro delle adunanze e delle deliberazioni del Collegio Sindacale”: adunanze del 31 marzo 1957, del 20 maggio 1957 e del 12 agosto 1957. Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 11 PREFAZIONE vista della mitologia, accomunando ogni specializzazione a un dio o mito classico. Associò l’allora “giovane” Edindustria a Minerva e ai libri. Un mito che è anche un ideale. Che la Società vi abbia tenuto fede è nostra convinzione e speranza che essa venga condivisa. Mi sia consentito di ricordare in questa circostanza tutti coloro che hanno dato a Edindustria il loro ingegno, la loro fatica in molte ore di lavoro, impegnandosi con il pensiero e l’opera delle loro mani: dirigenti, quadri, impiegati fino agli operai delle tipografie che hanno lasciato qualcosa di se stessi nella produzione editoriale. Ma non vorremmo passare solo per laudatores temporis acti. Il nostro sguardo al passato è anche ben saldo nel presente e aperto al futuro perché siamo certi che Edindustria possa dare ancora qualcosa alla cultura. Il percorso non è facile, ma non lo è mai stato. Ha sempre premuto la necessità di rinnovarsi, di adeguarsi ai tempi in rapido mutamento. Occorre esplorare nuovi cammini con chiavi di lettura appropriate e rispondere alle esigenze di oggi (e degli anni a venire) con strumenti e servizi sempre aggiornati. È una sfida per la quale ci prepariamo giorno per giorno sforzandoci di tenere il passo con i tempi divenuti velocissimi. Dal rumore assordante della linotype che accompagnava, al loro nascere, i prodotti di Edindustria siamo passati ad una tecnologia raffinata, quasi senza peso materiale. È uno degli aspetti delle conquiste dell’uomo in questo segmento di tempo che ha visto scorrere grandi eventi nella storia: la conquista dello spazio, il primo trapianto di cuore umano, la caduta del muro di Berlino, il succedersi di sei Papi sul trono di Pietro e di nove Presidenti della Repubblica Italiana al Quirinale. Vi sono state nel mondo tappe esaltanti a cui non sono mancate, per contrapposto, lutti, catastrofi naturali, tensioni, guerre. Perché questo è lo scorrere della storia: un fiume non sempre placido e non sempre limpido, in cui tutto concorre ad alimentare la vita. E lo fanno non solo i grandi eventi, ma anche i piccoli che possono aggiungere qualche tassello allo spessore degli anni. Edindustria crediamo l’abbia fatto. Le pagine che seguono ne sono una sintetica, ma vivace testimonianza. Emilio Acerna Presidente Edindustria 11 Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 12 Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 13 Cultura e Impresa La cultura è il tessuto connettivo della società. Non è un lusso, ma un’esigenza primordiale alla base della vita e, dunque, anche del vasto circuito dell’attività imprenditoriale. Cultura e impresa: due sostantivi dal diverso significato, ma che uniti assumono una connotazione particolare e hanno dato, per molti aspetti, un contributo significativo nel nostro tempo Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 14 CULTURA E IMPRESA Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 15 Uomo e Macchina È un binomio inscindibile, perché sono due elementi che vivono sia in simbiosi che in antagonismo a partire dal momento in cui, alla metà del XVIII secolo, si mette in moto “Jannette la filatrice”. Da quando la catena di montaggio invase l’Europa, la macchina è stata sottoposta a un continuo processo di perfezionamento e di vantaggi. Padrone e al tempo stesso succube delle nuove tecnologie, l’uomo ha attraversato più di due secoli. Il delicato rapporto fra uomo e macchina, nelle sue più diverse esplicazioni, ha formato l’oggetto di una rivista che, per un lungo segmento di tempo, ha posto sul tappeto il nodo di problemi di non poco conto. “Civiltà delle Macchine” ha una sua storia speciale, perché ha inciso profondamente non solo nella cultura di un gruppo imprenditoriale, ma addirittura del Paese. Per questo vale la pena tracciarne, sia pure a grandi linee, la genesi e gli sviluppi. La rivista nasce nel 1953 per volere di Giuseppe Luraghi, allora Direttore generale della società Finmeccanica, e di Leonardo Sinisgalli che ne diviene il Direttore responsabile e lo sarà fino al n. 2 del 1958. Leonardo Sinisgalli, lucano (1908-1981), ingegnere, poeta, scrittore, si era trasferito giovanissimo a Milano dove aveva fondato nel 1948, sempre insieme a Giuseppe Luraghi, la rivista “Pirelli”. “Civiltà delle Macchine” esce con l’obiettivo di contribuire all’approccio tra cultura umanistica e cultura tecnologica (non a caso il primo numero si apre con una lettera di Giuseppe Ungaretti), dimostrando come tra questi termini non vi sia contrasto e tanto meno scontro, ma una complessa, difficile, tuttavia non impossibile, saldatura ricca e stimolante. Con una decisione presa dal Comitato di presidenza dell’IRI, il 29 novembre 1956 la rivista passa dalla Finmeccanica all’Istituto per la Ricostruzione Industriale. Poiché la legge istitutiva dell’IRI non prevedeva attività editoriali, veniva costituita nel 1957 la società Edindustria Editoriale Spa con lo scopo, peraltro non esaustivo, di espletare tutte le formalità giuridiche e amministrative connesse con la rivista “Civiltà A lato, il primo numero di “Civiltà delle Macchine”del gennaio 1953, pubblicato dalla società Finmeccanica. La rivista, nata per volere di Giuseppe Luraghi, passò ad Edindustria nel 1957. 15 Prefazione 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:41 Pagina 16 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Giuseppe Ungaretti e “Civiltà delle Macchine” Lettera del poeta, in occasione dell’uscita del primo numero della rivista, al Direttore Leonardo Sinisgalli 16 Caro Sinisgalli, mi chiedi quali riflessioni mi vengono suggerite dal progresso moderno, irrefrenabile, della macchina. Tocca esso l’arte del poeta? È implicita in esso un’ispirazione poetica? Ho detto una volta, e già sono passati molti anni, che ritenevo la civiltà meccanica come la maggiore impresa sorta dalla memoria, e come essa fosse insieme impresa in antinomia con la memoria. La macchina richiamava la mia attenzione perché racchiude, in sé ritmo: cioè lo sviluppo d’una misura che l’uomo ha tratto dal mistero, della natura, che l’uomo ha tratto da quel punto del mistero dove è venuta a mancargli l’innocenza. La macchina, dicevo, è una materia formata, severamente logica nell’ubbidienza d’ogni minima fibra a un ordine complessivo: la macchina è il risultato di una catena millenaria – sinteticamente rammentata anello per anello – di sforzi coordinati. Non è materia caotica. Cela, la sua bellezza sensibile, un passo dell’intelletto. Nella macchina, dicevo dunque, s’attuano prodigi di metrica. Tu sai, e meglio di me, come le calcolatrici elettroniche riescono a risolvere come niente equazioni che richiederebbero, se quei conteggi avesse da farli direttamente il matematico, anni e anni di lavoro, e forse gli anni non basterebbero; ma il prodigio non è qui: il prodigio metrico non è tanto nei prodotti di calcolo di quella macchina quanto nella macchina stessa: nei suoi congegni, nelle funzioni che, dai rapporti che tra di essi istantaneamente s’istituiscono, derivano, possono senza fine derivare. In quel prodigio di metrica noi possiamo ammirare il conseguimento di una forma articolata che, per raggiungere la sua perfetta precisione di forma, dovette richiedere ai suoi ideatori, e ai suoi costruttori un’emozione non dissimile da Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 17 CULTURA E IMPRESA quella, anzi identica a quella, cui il piacere estetico dà vita. Ma l’uomo, sia egli pure rigorosissimo scienziato, rimane sempre prevalentemente un essere di natura, e l’abbiamo difatti sorpreso mentre si commuoveva nel fabbricare la calcolatrice elettronica: l’abbiamo sorpreso in un moto del sentimento e della fantasia. Ora le macchine commuovono per l’effetto del prodigio che sono costate ad essere foggiate; commuovono inoltre pei risultati delle loro operazioni; ma in esse, c’è un terzo motivo di commozione. C’è in esse, voglio dire, un rapporto che dalla metrica è rotto, c’è uno squilibrio, c’è così un effetto di bellezza che diventa da parte della macchina mostruoso: c’è in esse un conflitto tra metrica e natura; ed essere umani è invece il disperante tentativo di mettere in armonia natura e metrica. Può dunque la metrica soverchiare la natura? [...] Non è domanda nuova: se l’era posta il Romanticismo, se l’era posta il Leopardi con la lucidità che sai, e la macchina allora, era più che altro «vaticinata». L’uomo di fronte alla macchina è ormai in una condizione di piena stranezza: lo è, dico, moralmente. Non come il torero davanti al toro, non come il vagabondo sotto il leccio che la folgore fulmina, non come il lebbroso in preda alla lebbra, trattandosi in tali casi sempre di natura alle prese con la natura. Vi è una forza, che è della macchina, che si moltiplica dalla macchina generatrice inesauribile di macchine sempre più poderose, che ci rende sempre più inermi davanti alla sua cecità, alla sua metrica che si fa cieca per l’uomo, che perde ogni memoria smemorando essa l’uomo. Tu sai dell’acceleramento portato alla storia dalla macchina, e della precarietà che ne viene agli istituti sociali, e del linguaggio che non sa più come fare per avere qualche durata 17 Prefazione 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:41 Pagina 18 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA da potersi volgere indietro e in qualche modo verificarsi lungo una qualche prospettiva. Quale sforzo dovrà sempre più fare l’uomo per non essere senza amore, senza dolore, senza tolleranza, senza pietà, senza ironia, senza fantasia; ma crudele, con il passato crollato, insensibilmente crudele come la macchina? Quale sforzo dovrà sempre più fare per ridare valore sacro alla morte? Il volo, l’apparizione delle cose assenti, la parola udita nel medesimo suono casuale di chi l’ha profferita senza ostacoli di distanza di tempo e di luogo, gli abissi marini percorsi, il sasso che racchiude tanta forza da mandare in fumo in un baleno un continente, tutte le favolose meraviglie da Mille e una notte, e molte altre, si sono avverate, la macchina le avvera. Hanno cessato d’essere slanci nell’impossibile della fantasia e del sentimento, sogni, simboli della sconfinata libertà della poesia. Sono divenuti effetti di strumenti foggiati dall’uomo. Come l’uomo potrà risentirsi con essi strumenti grande, traendo forza solo dalla sua debole carne? Forza morale! La rivista che inizia con questo numero le sue pubblicazioni, e che tu dirigi, si propone di richiamare l’attenzione dei lettori anche sulle facoltà strabilianti d’innovamento estetico della macchina. Vorrei anche che essa richiamasse l’attenzione su un altro ordine di problemi: i problemi legati all’aspirazione umana di giustizia e di libertà. Come farà l’uomo per non essere disumanizzato dalla macchina, per dominarla, per renderla moralmente arma di progresso? Giuseppe Ungaretti 18 Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 19 CULTURA E IMPRESA Nell’aprile del 1968 uno speciale fascicolo di “Civiltà delle Macchine” fu dedicato interamente al futuro. In questo fascicolo il futuro fu trattato in tutte le sue sfaccettature. I maggiori esponenti italiani in discipline diverse parteciparono alla tavola rotonda: quattro giorni di riflessioni e dibattiti. In quell’occasione Giuseppe Ungaretti copiò a mano una poesia dal “Taccuino del vecchio”. Alla poesia Piero Dorazio accompagnò un disegno a colori che venne tirato in poche copie, firmate sia da Ungaretti sia da Dorazio. 19 Prefazione 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:41 Pagina 20 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA “Civiltà delle Macchine” è la testimonianza preziosa di un’offerta unica nel suo genere, in un’epoca dove la macchina diventa arte, dove la parola e l’immagine si fondono per divenire raffinato strumento di cultura Nella pagina a lato, disegni di Consagra, Burri, Guerrini, Parise, Scanavino, Berti, Capogrossi, Sanfilippo, Turcato, pubblicati su “Civiltà delle Macchine” n. 6, 1956. (Tratto da L’Arco e la Cetra, Edindustria, 1993). 20 delle Macchine” alla quale veniva affiancata “Notizie IRI”. Destinata, quest’ultima, a fornire all’opinione pubblica dati e informazioni sulle aziende del gruppo. Nel secondo fascicolo del 1958 Sinisgalli annuncia di voler lasciare “Civiltà delle Macchine” avendo assunto altri incarichi presso aziende esterne al gruppo IRI. Viene nominato Direttore responsabile Francesco d’Arcais e contestualmente è costituito un Comitato direttivo composto da: Giuseppe Ungaretti, Arnaldo M. Angelini, Francesco Santoro Passarelli e Francesco M. Vito. Venuto a mancare quest’ultimo, fu sostituito, nel 1968, da Vittorino Veronese. Se la rivista fu fondata da un poeta-ingegnere, ne proseguì l’opera un giornalista-matematico, coniugando con la stessa passione scienza e tecnica con letteratura, arte, economia e seguendo via via il ritmo incalzante dell’evolversi del pensiero in un contesto socio-culturale in forte espansione. Ritocchi furono apportati nel tempo ai contenuti, alla formula grafica e alla struttura interna della rivista, ferma restando la sua caratteristica di summa del pensiero a cui ha dato vita la migliore intellighenzia italiana e straniera: letterati, filosofi, artisti, studiosi di formazione umanistica si affiancarono a scienziati, matematici, economisti sviluppando, pagine su pagine, il loro pensiero in una felice osmosi tra arte e scienza, tecnica e poesia. Per rendersi conto di quale importante contributo alla cultura abbiano dato i fascicoli di “Civiltà delle Macchine” basta scorrere, oltre agli argomenti, i nomi degli autori. Impossibile citarli tutti e ci sembrerebbe ingiusta una scelta parziale. Ci limitiamo a qualche cifra. Nove Premi Nobel hanno dato un loro originale contributo. Con loro, una fitta rappresentanza di Accademici di Francia, Accademici dei Lincei, docenti universitari, scienziati e scrittori. Quarantatre “Tavole rotonde” per dibattere i grandi temi della cultura. Nata come rivista bimestrale, “Civiltà delle Macchine” assunse, di fatto, a partire dal 1971, una periodicità quadrimestrale. Negli ultimi fascicoli della rivista si passa da una struttura di tipo enciclopedico e interdisciplinare a una di tipo monografico mantenendo un’articolazione tematica legata al momento storico. Nel lungo arco della sua esistenza – 1953-1979 – “Civiltà delle Macchine” ha subito trasformazioni e ritocchi, pur rimanendo sempre vincolata a quella definizione di “rivista di cultura contemporanea” che appare nella specificazione della testata. Prefazione 13-01-2007 18:41 Pagina 21 CULTURA E IMPRESA 21 Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 22 Le copertine di “Civiltà delle Macchine” Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 23 CULTURA E IMPRESA Prefazione 14-01-2007 9:02 Pagina 24 Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 25 CULTURA In alto, dipinto di Giancarlo Isola eseguito per la copertina di “Civiltà delle Macchine” n. 5-6 del 1977, acrilico su tela, 56 x 43. Questa opera, in cui è rappresentato il mondo industriale e del lavoro, ben sintetizza il concetto dell’arte e dell’impresa. Nelle tre pagine precedenti alcune copertine di “Civiltà delle Macchine”; le copertine sono lo “specchio” della rivista. Sono tutte particolari, ma a partire dal 1961 ci fu un “salto di qualità”. Si decise di affidarle agli artisti più meditativi e originali di quegli anni. Il primo fu Gino Severini (pag. 23), seguirono negli anni tanti altri pittori dell’arte contempoanea, fino a Guido Razzi che, nel 1979, realizzò la copertina dell’ultimo numero di “Civiltà delle Macchine” ispirandosi al rapporto tra cultura e religione (pag. 41). E IMPRESA Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 26 L’a b c del sapere L eggere, scrivere e far di conto è da tempo immemorabile la base del sapere. Questo si è caricato, attraverso i secoli, di informazioni ed elaborazioni concettuali per arrivare alle quali occorre passare attraverso l’istruzione e, in primis, l’alfabetizzazione. Un’attenzione a questi aspetti Edindustria l’ha data attraverso la produzione di due originali volumetti, stampati in facsimile nel 1965 e nel 1969. Il Libro di M. Giovam Battista Palatino, cittadino romano, nel qual s’insegna a scriver ogni sorte lettera… è una delle prime opere a stampa sulla scrittura a mano e risale al 1548. Deliziose le tavole illustrative e un vero piacere sono gli esempi, i “sonetti figurati” e le istruzioni per l’uso degli strumenti destinati alla scrittura: la penna “d’oca domestica”, dura, lustra, piccola, perché si adopera più facilmente e con più velocità. Il coltellino per temperarla “ha da essere di buono acciaio”, ben temprato, bene arrotato e affilato. Al “temprare delle penne” è dedicato un intero capitoletto. A un’epoca precedente, cioè al 1478, risale un altro testo riprodotto in facsimile, L’arte de l’abbaco: l’aritmetica di Treviso, il primo manuale di aritmetica che si conosca. Per risalire agli esordi della lingua italiana niente di 26 Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 27 CULTURA E IMPRESA Alcune pagine del volumetto L’arte de l’abbacco: l’aritmetica di Treviso realizzato da Edindustria in facsimile nel 1969. Il volume, tirato in 1.100 esemplari, riproduce in facsimile un testo che vide la sua prima edizione stampata a Treviso il 10 dicembre 1478. 27 Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 28 Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 29 CULTURA E IMPRESA meglio che riscoprire Dante Alighieri “e la vita di esso Dante scritta da Giovanni Boccaccio”, un’opera stampata in Firenze nel 1576. Realizzata in un numero limitato di esemplari per il VII centenario della nascita di Dante, aggiunge al valore commemorativo la preziosità di un testo e di un impegno editoriale particolare. Nell’ottica della promozione culturale, Edindustria ha realizzato, negli anni Sessanta, per la società Italsider una serie di volumi che ebbero il pregio di venire incontro ad alcune esigenze di carattere sociale. Quando la ricostruzione post-bellica era in stato avanzato ed era appena agli albori quello che si sarebbe chiamato il “boom industriale”, c’erano ancora parecchi solchi vuoti nel campo della cultura. Nacque così una “Collana” di pubblicazioni, agili nella grafica, ma sostanziose nel contenuto, che venivano incontro al bisogno di colmare qualche lacuna in un contesto ancora culturalmente carente. Sono testi affidati a specialisti di varie discipline. Asciutti, densi, abbracciano una serie di temi che spaziano nelle aree più diverse del sapere: dalle scienze alla letteratura, alla storia, all’economia. Il Libro di M. Giovam Battista Palatino..., pubblicato a Roma nel 1548, fu realizzato in facsimile da Edindustria nel 1965. Ne sono state stampate solo 700 copie su carta fabbricata “al tino” conforme all’antica dalla Zincografica Fiorentina. 29 Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 30 Preziosità del libro C Foto in alto: l’immagine è tratta dai Tarocchi del Mantegna, ediz. in facsimile, Edindustria, 1960. Foto 1: dal volume Antiche carte... “Il fante di spade”. Fa parte di una serie di 17 carte di Venezia del principio del sec. XV note come tarocchi di Carlo VI. Foto 2: tarocchi detti di Carlo VI, “Il penduto”. Foto 3-4: fanno parte di una serie di 12 tarocchi del sec. XV, dell’ Accademia Carrara di Bergamo, Coll. Baglioni; foto n. 3 “Il re di coppe”, foto n. 4 “Il cavallo di spade”. Foto 5-6: foto n. 5 “La dama di bastoni”, foto n. 6 “Il fante di coppe”. Fanno parte della serie di tarocchi più celebre al mondo, di Filippo M. Visconti, nota agli studiosi come i tarocchi del Brambilla. 30 erti libri sono preziosi quanto un gioiello. Si tratta di libri irreperibili sul mercato e appunto per questo di pregio se non altro per l’originalità delle scelte. Il valore di un libro sta senza dubbio nel suo contenuto, ma anche la forma, la scelta dei caratteri, le illustrazioni fanno parte della sua qualità e lo impreziosiscono. Fin dagli anni Sessanta Edindustria si è cimentata nella difficile arte del facsimile, cioè nella riproduzione, accurata e fedele, di testi antichi e in molti casi rari. Ne ha fatto un fiore all’occhiello della sua attività promuovendo, in proprio e per conto di alcune società, la stampa in tiratura limitata di varie opere del passato. Ne è testimonianza il De re metallica di Giorgio Agricola, un volume stampato a Basilea nel 1561. L’opera è una specie di summa mineraria, metallurgica e chimica, con digressioni nella meccanica e in altre discipline. Fu un prezioso manuale tecnico per vari secoli. “Gli ometti operosi intenti a perforare, fondere, far macchine, pestare i minerali, versare i metalli fusi, sono le pattuglie avanzate dell’immenso esercito d’artefici che ha trasformato o sta trasformando la faccia della terra”. Di questi volumi, antichi e rari, non solo venne curata la riproduzione a stampa, ma anche la carta ebbe i suoi pregi. Fu scelta in alcuni casi una carta conforme all’antica fabbricata “al tino”. Così è stato per il Novo Teatro di Machine et Edificii di Vittorio Zonca, architetto di Padova, che compilò quest’opera nel 1607. Così per i Tarocchi del Mantegna, riproduzione di una serie di stampe antiche. Riproduzioni di vecchi e rari tarocchi anche in Antiche carte italiane da tarocchi, un “album” nato come un divertissement; antiche anche alcune Carte nautiche e, oltre che per il pregio dell’antichità, si segnala per originalità di contenuto il Libellus de medicinalibus indorum herbis di Martin de la Cruz, manoscritto azteco del 1552 stampato per l’Istituto Mexicano de Seguro Social. Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 31 Y a-t-il rien de plus poétique que l’origine nébuleuse et pleine d’incertude des cartes? (H. d’Allemagne) 1 2 3 4 5 6 31 Prefazione 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:42 Pagina 32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA I libri da leggere, rileggere, stampare e ristampare in facsimile 1 2 3 4 Le foto n. 1, 3, 4 sono tratte dal De re metallica di Giorgio Agricola, facsimile stampato da Edindustria nel 1959. 32 Prefazione 13-01-2007 18:42 Pagina 33 CULTURA E IMPRESA In questa pagina, e nella foto n. 2 della pagina a lato, immagini tratte dal Novo Teatro di Machine et Edificii, edizione in facsimile, Edindustria, dicembre 1960. Fu realizzata in 1.100 esemplari e stampata su carta conforme all’antica fabbricata “al tino” dalle Cartiere Magnani di Pescia. 33 Prefazione 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:43 Pagina 34 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Il facsimile di un manoscritto atzeco Libellus de medicinalibus indorum herbis Pubblichiamo alcune pagine di un volumetto divertissement i cui tanti pregi ne fanno un libro veramente “prezioso”. Una copertina quasi sontuosa, in velluto rosso con un dorso lavorato a nervetti, carta conforme all’antica e tante belle immagini che riproducono erbe medicinali con l’indicazione dettagliata dei malanni che esse curano. 34 Prefazione 13-01-2007 18:43 Pagina 35 CULTURA E IMPRESA «Caput primum, de capitis curatione, vomica, furfuribus vel alopecijs, scabie, capillorum proflunio, capitis lesione seu fractione» 35 Prefazione 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:43 Pagina 36 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA I libri strenna, un omaggio “unico” «Polene che risalgono e mi portano qualcosa di te» (E. Montale) Due immagini tratte dal volume Polene italiane, Edindustria, dicembre 1961. In questa pagina, polena del secolo XIX di nave ignota conservata al Museo Navale di Genova-Pegli. Nella pagina a lato è raffigurata una polena di tipo a mascherone, secolo XVII, di nave ignota. 36 Edindustria è stata la prima società editrice italiana a realizzare “libri strenna”, cioè volumi appositamente allestiti per aziende che intendevano fare del libro un omaggio “unico”, sia perché tirato in un numero limitato di copie, sia perché il contenuto esplorava un soggetto particolare, prodotto in esclusiva. Si trattava di esemplari non toccati da tecniche commerciali, stampati in forme raffinate. Venivano ad arricchire il panorama dell’editoria italiana dandovi un apporto specifico e non secondario. I temi spaziavano in diversi campi, con una particolare attenzione al versante “marinaro”, perché molti volumi vennero realizzati per conto della società Finmare nel decennio 1960-1970. Ricordiamo le Polene italiane, gli Ex voto marinari, gli Antichi modelli navali italiani, Sulla rotta del portatore di Dio, Canti delle tradizioni marinare, libro con disco allegato. E, tra gli ultimi: Miti e leggende, Viaggi verso l’ignoto, Baluardi e fortezze, Intorno al mondo. In occasione del V anniversario della propria costituzione, Edindustria “si regalò” un libro particolare: Gerolamo Cardano matematico, medico e filosofo naturale, una singolare figura di studioso vissuto in pieno Cinquecento. Prefazione 13-01-2007 18:43 Pagina 37 CULTURA E IMPRESA Prefazione 13-01-2007 18:43 Pagina 38 Il libro strenna, un omaggio “unico” In queste pagine, alcune immagini tratte da volumi strenna realizzati da Edindustria per conto della società Finmare negli anni Sessanta-Settanta. I libri trattavano in particolare il tema del mare. In alto, due immagini tratte dal volume Ex voto marinari, 1961. Nella pagina a lato, dal volume La scoperta del mare - Viaggi verso l’ignoto (Edindustria, 1970) è rappresentata la carta del mondo detta di Ebstorf, il cui originale fu distrutto ad Hannover durante la guerra nel 1943; in precedenza ne era stata fatta una copia in facsimile che viene tuttora conservata nel Museo regionale di Lüneburg. Prefazione 13-01-2007 18:43 Pagina 39 «L’antichità è partita dal mito per arrivare alla geografia» segue cultura 13-01-2007 17:56 Pagina 40 Passione per l’arte In questa pagina l’Anamorfosi. “Difficile a dirsi, ed a farsi.” ...“La facevano i grandi pittori e disegnatori di secoli in cui non esisteva la fotografia e proiettare il mondo sulla carta o sulla tela significava interpretarlo, piegarlo al proprio modo di vedere le cose. L’anamorfosi consiste essenzialmente in una immagine composta come se non fosse soggetta alle regole della prospettiva. Per poterla decifrare è infatti necessario porla in prospettiva, assumendo una posizione prefissata rispetto al piano o utilizzando un qualche ausilio ottico. In questo caso, uno specchio cilindrico nel quale si riflette, ricomponendosi, l’immagine distorta che appare alla base del cubo. Si tratta di una immagine realizzata oltre duecento anni fa e rielaborata per poterla riprodurre, cercando di conservarne l’impronta d’altri tempi: per sottolineare il valore della tradizione, quando si sa come attualizzarla e finalizzarla; per suggerire la parabola di una realtà in movimento, di un progetto che si vede in prospettiva”. (Tratto da La coppa e lo scudo, “Un disegno d’insieme”, Edindustria, Roma 1994). Nella pagina a lato il Cristo di Guido Razzi eseguito per l’ultimo numero di “Civiltà delle Macchine” nel 1979. 40 L e arti figurative fanno indubbiamente la parte del leone nelle raccolte di Edindustria, che ne ha sempre avuto un particolare riguardo con iniziative di diversa natura: mostre, riviste, cataloghi e libri d’arte, per la cui realizzazione molti artisti contemporanei sono stati invitati a confrontarsi con il nuovo clima portato dall’avvento della tecnologia. Esemplare a questo proposito l’apporto di “Civiltà delle Macchine”. A partire dal 1961 le copertine della rivista furono commissionate appositamente ad artisti di spicco della pittura contemporanea. Il primo fu Gino Severini, l’ultimo, con la cessazione della rivista nel 1979, Guido Razzi. Moltissimi altri compongono una schiera di autori che hanno prestato alla cultura imprenditoriale il loro estro creativo dando origine a frequenti dibattiti sul tema, non sempre facile e non sempre compreso, dell’arte contemporanea. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 41 segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:57 Pagina 42 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA De Chirico ed Edindustria “Come in tutte le cose che faccio, anche in questi acquarelli ho messo il massimo impegno perché, contrariamente ai critici ed ai pittori astrattisti sono un lavoratore...”. (Giorgio De Chirico) Nel 1961 furono commissionati a Giorgio De Chirico dieci acquarelli rappresentativi dei settori in cui allora operava il gruppo IRI. L’artista si ispirò alla mitologia, associando ogni attività produttiva ai miti dell’antica Grecia. Un organismo, in continua e dinamica evoluzione come l’azienda, venne così associato e, in qualche misura “legato”, al particolare mondo della mitologia classica attraverso un’operazione artistica originale per lo stile e il richiamo evocativo. Fra l’impresa e l’artista non si creò un rapporto di stile celebrativo, ma un fecondo scambio di idee, che ha segnato in modo del tutto particolare un felice connubio artistico-culturale. De Chirico scelse Minerva, dea dell’intelletto, a simbolo della creatività di Edindustria e lo espresse con queste parole: “Ho composto, pensando a Edindustria, la casa editrice che cura le pubblicazioni dell’IRI, la vita silente con il busto di Minerva e i libri”. Giorgio De Chirico, Minerva, 1961, acquarello su carta 25 x 35. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 43 Giorgio De Chirico, Polimnia, Tersicore, Erato, Euterpe, Melpomene e Talia, 1961, acquarello su carta 25 x 35. Giorgio De Chirico, Il cavallo alato. Pegaso, 1961, acquarello su carta 25 x 35. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 44 Giorgio De Chirico, La metamorfosi di Aracne, 1961, acquarello su carta 25 x 35. Giorgio De Chirico, Giasone e gli Argonauti, 1961, acquarello su carta 25 x 35. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 45 Giorgio De Chirico, Mercurio messaggero degli dei, 1961, acquarello su carta 25 x 35. Giorgio De Chirico, Giasone costruttore della prima nave, 1961, acquarello su carta 25 x 35. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 46 Giorgio De Chirico, Energia nucleare. Giove, 1961, acquarello su carta 25 x 35. Giorgio De Chirico, Briareo e i Ciclopi, 1961, acquarello su carta 25 x 35. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 47 Giorgio De Chirico, L’officina di Vulcano, 1961, acquarello su carta 25 x 35. segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:57 Pagina 48 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA L’arte in mostra “IRIARTE. Antico e moderno nelle collezioni del gruppo IRI”. In mostra anche i capolavori di Edindustria In questa pagina, a sinistra, il quadro di Nino Franchina Altoforno, 1967; a destra, il dipinto di Achille Perilli Trasformazione dello spazio, 1967. Nella pagina a lato, Corrado Cagli, Argon, 1967. 48 Nel solco tracciato da un’eccezionale mostra tenutasi a Roma nel 1989: “IRIARTE. Antico e moderno nelle collezioni del gruppo IRI”, Edindustria, qualche anno più tardi, pubblicò un volume sulle più importanti opere d’arte (quadri, pannelli, arazzi, sculture) in possesso dell’IRI. Non si trattava di collezioni organiche, ma di “raccolte”, cioè di opere venute a far parte – in differenti momenti e per le più diverse occasioni – del patrimonio di un gruppo il cui compito è stato quello di essere al servizio dello sviluppo e della modernizzazione del Paese. Numerosi i capolavori di pittori contemporanei commissionati dalla società Edindustria. Ecco alcune firme presenti in mostra: Afro e Mirko Basaldella, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Fabrizio Clerici, Piero Dorazio, Gianni Dova, Nino Franchina, Franco Gentilini, Alberto Magnelli, Umberto Mastroianni, Achille Perilli, Fausto Pirandello, Giuseppe Santomaso, Emilio Schumacher, Gino Severini, Orfeo Tamburi, Emilio Vedova. Oltre ai dieci acquarelli di Giorgio De Chirico. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 49 segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:57 Pagina 50 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Tre volumi per esprimere il meglio della cultura A lato, le copertine dei tre volumi dedicati alla cultura e all’impresa: L’arco e la cetra, La coppa e lo scudo, Il cuore e il remo, (editi da Edindustria tra il 1993 e il 1996). Nelle pagine successive, alcune pagine dei volumi. 50 Sono da considerare veri e propri libri d’arte tre volumi, pubblicati da Edindustria nel giro di pochi anni (1993-1996), dedicati alle iniziative più significative del gruppo IRI in campo culturale. Di questa serie fanno parte: L’arco e la cetra - Impresa e cultura nei sessanta anni del Gruppo IRI, Edindustria 1993; La coppa e lo scudo Imprese di cultura e culture di impresa nel Gruppo IRI, Edindustria 1994; Il cuore e il remo - Imprese di cultura e culture di impresa nel Gruppo IRI, 1996. I tre volumi di grande formato – curati con alta professionalità da Gian Piero Jacobelli – valgono non solo come specchio delle realizzazioni di un gruppo industriale, ma per la qualità dei testi, la ricerca iconografica, la ricchezza e la forza delle immagini, la scelta accurata della carta, spesso diversa per grammatura e fabbricazione al fine di dare maggiore risalto a testi e foto. Un’impaginazione originale, unica nel suo genere. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 51 Pagina tratta da L’arco e la cetra, 1993. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 52 Due pagine da L’arco e la cetra sul restauro delle statue di Ponte S. Angelo a Roma. Da La coppa e lo scudo, due pagine sulla splendita oreficeria di Taranto, quasi ad emblema di una civiltà scomparsa. 52 Da Il cuore e il remo, pagine tratte dal capitolo “La storia della comunicazione”. segue cultura 13-01-2007 17:57 Pagina 53 Da Il cuore e il remo, pagine su Gioachino Rossini: “Il cosmopolitismo musicale” e “A Santa Croce”. 53 segue cultura 21-02-2007 CINQUANT’ANNI 13:51 Pagina 54 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Passione per l’arte. L’Architettura: Il villino Folchi Non solo arti figurative. Non vanno dimenticati alcuni esempi di interesse artistico che riguardano l’architettura, la musica, il teatro e varie espressioni culturali in un particolare momento della storia Nella pagina a lato, la facciata principale del villino Folchi fotografata dal cortile interno, un bell’esempio di Eclettismo a Roma, (da Il villino Folchi, 2003). Nelle due pagine successive, a sinistra, una suggestiva foto notturna del fronte di Villa Piccolomini verso la via Aurelia Antica; a destra, veduta del lungo viale antistante il prospetto settentrionale della villa (foto tratte da Villa Piccolomini ...). 54 L’architettura, che aveva trovato posto in anni lontani in alcuni articoli delle riviste di Edindustria, ha avuto una felice collocazione autonoma in opere pubblicate di recente. Un’attenzione particolare è stata rivolta a Il villino Folchi, attuale sede del gruppo Tosinvest. Si tratta di un edificio sorto nell’area del quartiere Ludovisi a seguito della lottizzazione della bellissima villa secentesca con il suo magnifico giardino barocco. Il villino, un interessante esempio dell’architettura romana di fine Ottocento inizio Novecento, fu edificato, tra il 1886 e il 1887, su commissione di monsignor Enrico Folchi. Realizzatore Giovanni Battista Giovenale, singolare figura di architetto che apportò un notevole contributo al movimento dell’Eclettismo affermatosi come fenomeno tipicamente romano contrapposto a quello continentale ed europeo del Liberty. Il volume ha il pregio di legare armoniosamente architettura, arte e storia. Il villino Folchi, edito nel dicembre del 2003, si colloca tra le pubblicazioni di pregio edite dalla Società per la qualità dei testi, delle immagini, dell’impaginazione e per la raffinata scelta dei materiali. segue cultura 13-01-2007 17:58 Pagina 55 segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:58 Pagina 56 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Passione per l’arte. L’Architettura: Villa Piccolomini 56 Risale al giugno del 2005 il volume Villa Piccolomini. Una residenza di campagna alle porte del Vaticano, commissionato ad Edindustria dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma. La villa, citata nei documenti antichi anche come la “Casa del Sole”, è una residenza sorta nel tardo Cinquecento lungo l’antica via Aurelia. Il volume, grazie alla grafica sobria ma elegante, alla ricerca iconografica e alla qualità esecutiva, ben documenta sia le vicende del territorio su cui insiste la residenza, sia le trasformazioni apportate alla costruzione e al grande parco, nel corso dei secoli, dalle famiglie che si sono avvicendate nella proprietà della villa alle porte del Vaticano. segue cultura 13-01-2007 17:58 Pagina 57 CULTURA E IMPRESA 57 segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:58 Pagina 58 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Passione per l’arte. L’Architettura: Palazzo Muti Bussi all’Aracoeli In questa pagina, figura femminile alata che decora le cornici entro cui sono racchiuse le scene di paesaggio del fregio Dughet nel salone del piano nobile di Palazzo Muti Bussi. Nella pagina a lato, il palazzo visto da piazza dell’Aracoeli; l’architetto della fontana in primo piano è Giacomo Della Porta che, nello stesso periodo, progettò il Palazzo Muti. 58 Il volume dedicato al Palazzo Muti Bussi segue, nella stessa Collana, quello dedicato al villino Folchi, consolidando un esempio di studio scientifico, in edizioni di pregio riccamente documentate, di importanti palazzi romani. Palazzo Muti Bussi all’ Aracoeli, è l’esame attento delle soluzioni architettoniche apportate alla costruzione (che sorge in un punto nevralgico della città ai piedi del Campidoglio) nel corso di due secoli – Cinquecento e Seicento – dai professionisti più qualificati del tempo: Della Porta, Peparelli, De Rossi, Fontana, Specchi, Valvassori. Interessante anche la figura del pittore paesaggista Gaspard Dughet che, presumibilmente tra il 1635 e il 1637, eseguì, nel grande salone del piano nobile di Palazzo Muti, il bellissimo fregio decorativo diviso in quattordici scene di paesaggio racchiuse in cornici riccamente decorate con busti di figure femminili alate e fogliami. E proprio i riquadri di Gaspard Dughet, insieme alle decorazioni in stucco del Seicento e al grande scalone in marmo antico, sono oggetto delle pagine più originali del volume edito da Edindustria nel 2006. segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 59 segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:59 Pagina 60 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Gaspard Dughet, il “maestro della betulla”, a Palazzo Muti Bussi all’Aracoeli In alto, il Naufragio. Il motivo della tempesta marina, già introdotto da Matthijs Bril, è riproposto da Dughet nel fregio Muti. In basso, la scena Marina con veliero, un cavaliere e un viandante. Nella pagina a lato, uno scorcio di paesaggio della campagna romana della quale Dughet fu innamorato e alla quale spesso si ispirò: Paesaggio con un cacciatore con fucile e un viandante. (Foto tratte dal volume Palazzo Muti Bussi all’Aracoeli). 60 segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 61 segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:59 Pagina 62 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Passione per l’arte. La Musica, il Teatro Diverse espressioni artistiche – architettura, scultura, pittura – insieme ad altri aspetti culturali di non minore valore, hanno formato l’oggetto di un volume particolare: Europa Anno Mille, edito nel 1965. L’Anno Mille, atteso dagli uomini di quel tempo più con tremore che con speranza, passò lasciando tracce tutt’altro che banali in ogni ramo del sapere. Una preziosa selezione di questi aspetti, accompagnata da un adeguato commento, ci dà la misura culturale di un’epoca. La ricognizione, compiuta quando il secondo millennio era quasi alle porte, consente di commisurare quali e quanti passi l’umanità ha fatto nell’arco di ben dieci secoli. Il linguaggio della musica è entrato nelle pagine di “Civiltà delle Macchine” con due partiture appositamente composte nel 1963 per la rivista da due illustri musicisti, figure di rilievo internazionale nella storia del Novecento: Gian Francesco Malipiero e Goffredo Petrassi. La prima, per quattordici strumenti, è intitolata “Macchine”, la seconda “Musica di ottoni”. Entrambe hanno voluto essere la risposta, in note musicali, alla provocazione della macchina nel mondo contemporaneo. In questa, e nella pagina a lato, partiture musicali: nel 1963 Gian Piero Malipiero e Goffredo Petrassi composero due partiture appositamente per la rivista “Civiltà delle Macchine”. 62 Il teatro, che pure è stato oggetto di alcuni articoli sulla rivista, ha avuto una sua pubblicazione autonoma e originale in un volume promosso dalla Italsider nel 1962: Cinque modi per conoscere il teatro: Shakespeare, Molière, Pirandello, Brecht, Ionesco. Cinque opere teatrali di questi autori costituiscono un bagaglio importante per un approccio non superficiale all’arte di due Muse: Melpòmene, per la tragedia, Talìa per la commedia. segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 63 CULTURA E IMPRESA 63 segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 64 Sacro e profano P otrebbe sembrare strano che trovino posto, in una panoramica che vede in primo piano l’impresa nella sue articolazioni culturali, anche i grandi eventi religiosi, le loro radici, i loro sviluppi e le problematiche che li hanno accompagnati. Eppure nell’attività editoriale di Edindustria si trovano alcuni testi di un certo spessore culturale che hanno trattato il problema del sacro nell’esperienza esistenziale umana. La religione ha permeato la storia e quindi va tenuto conto della sua influenza nella vita e delle sue implicazioni. Per qualsiasi persona di cultura la religione entra nella sua sfera di idee. Anche il più inveterato laicista non può esimersi dal misurarsi con un aspetto della vita che ha il suo centro nell’uomo e dell’uomo si fa tramite con l’Assoluto. Per sua costituzione società laica, Edindustria non ha dunque esitato ad affrontare anche temi di carattere religioso. L’ultimo fascicolo di “Civiltà delle Macchine” è interamente dedicato al rapporto specifico tra cultura e religione. “Cultura e religione – viene affermato – sono intimamente legate, non possono avere una relazione soltanto esterna e accidentale”. La religione incide sui contenuti del sapere, sui comportamenti umani e non può prescindere da scienze umane come l’antropologia e la filosofia. La rivista riservò spazio anche a un grande evento religioso mondiale: il Concilio Ecumenico Vaticano II. Nell’ultimo fascicolo del 1962 troviamo sull’argomento articoli di Jean Guitton e del Cardinale Joseph Frings, accompagnati da tavole illustrative di Emilio Greco e Aligi Sassu. La presenza dell’espressione religiosa in testi specifici è documentata in alcuni volumi che Edindustria ha prodotto, in tiratura limitata, per conto di alcune società. È il caso della Laude di Jacopone da Todi, riproduzione dell’editio princeps del 1490. Il legame tra aree religiose e la loro manifestazione del sacro è ben visibile in Segni d’eternità nel tempo e nella terra, nelle cui pagine la fede delle grandi religioni mondiali (cristiana, ebraica, musulmana, buddista 64 segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 65 Il disegno in alto a sinistra, di Aligi Sassu, “Concilio Ecumenico Vaticano II”, illustrava nel n. 62 di “Civiltà delle Macchine” l’articolo del Cardinale Joseph Frings; il disegno a destra, di Emilio Greco, “Pastor et nauta”, accompagnava l’intervento di Jean Guitton, Accademico di Francia. ll Cardinale Frings, nel suo intervento: “L’esperienza forse più straordinaria, che dà una profonda impronta alla situazione spirituale del momento è questa: il mondo è diventato piccolo e, in conseguenza, si è creata nella umanità una unità del tutto nuova. Certo, questa esperienza era già in cammino almeno fino dalla scoperta dell’America, ma soltanto oggi, con le inaudite possibilità della tecnica, essa ha raggiunto la sua straordinaria attualità, arrivando anche alla conoscenza dell’uomo della strada...”. Jean Guitton, nel suo intervento: “... Ora il carattere proprio dell’epoca attuale, quello che la rende così poco simile alle altre, così incomprensibile a coloro che la vivono, è nel fatto che più ritmi storici, indipendenti gli uni dagli altri, mostrano di trovarsi contemporaneamente in una fase di decadenza, si avvicinano insieme al punto finale. Questa coincidenza di nodi (...) è assai improbabile. È proprio essa che dà alla nostra epoca un carattere escatologico. Si è indotti a chiedersi se la fine dei tempi non possa essere definita proprio come la convergenza di tutte le decadenze. Ma quali sono questi ritmi storici che, nella nostra epoca, si palesano in fase diminutiva, si avanzano verso la morte o la trasmutazione?”. 65 segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 66 Le quattro religioni monoteiste nel volume “Il Passaggio e l’incontro” I Cattolici In alto, ostensorio di manifattura siciliana, 1662. Confraternita del SS. Sacramento, Bitonto. In basso a destra, reliquiario a ostensorio di S. Sabino, del secolo XVIII, manifattura napoletana. Museo della Cattedrale, Bari. In basso, un particolare della mostra “Civiltà del Libro” realizzata a Bari nel 1999. segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 67 Le quattro religioni monoteiste nel volume “Il Passaggio e l’incontro” Gli Ortodossi In alto, stauroteca a trittico di manifattura costantinopolitana, sec. XI. Cattedrale di Santa Maria Assunta, Monopoli. A lato e in basso, icone. Thomás Bathás e aiuti (Creta 1554 - Venezia 1599), databile 1574 - 1599. Tempera su tavola. Museo Civico, Barletta. segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 68 Le quattro religioni monoteiste nel volume “Il Passaggio e l’incontro” I Musulmani A lato, particolare della mostra “Civiltà del Libro”. In basso, a sinistra e al centro, formelle reggi battaglio. Maestranze meridionali, sec. XII, bronzo sbalzato. Canosa, Cattedrale di San Sabino e Mausoleo di Boemondo. A destra, un cofanetto di manifattura islamica, sec. XII, bronzo. Barletta, Cattedrale di Santa Maria Maggiore. segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 69 Le quattro religioni monoteiste nel volume “Il Passaggio e l’incontro” Gli Ebrei A lato e in basso a sinistra, foto tratte dalla mostra “Civiltà del Libro”, Bari-Fiera del Levante, 1999. In basso a destra, una placchetta raffigurante l’episodio biblico di David e Golia. Italia centrale, metà del secolo XIX. Bronzo sbalzato e inciso, probabilmente parte di una rilegatura cerimoniale. Collezione privata. segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:59 Pagina 70 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA e induista) trova spazio nell’esprimere la costitutiva dimensione spirituale dell’uomo e il suo anelito a una realtà trascendente. Il volume fu presentato a Papa Paolo VI in un’udienza particolare concessa all’autore della pubblicazione, Francesco d’Arcais, e ai suoi più stretti collaboratori. Sul significato e la valenza dell’espressione religiosa per l’uomo d’oggi sono stati pubblicati da Edindustria altri volumi: Soste del tempo interiore, un invito alla meditazione o quanto meno a “sostare” con qualche riflessione spirituale sulla scia di un richiamo dato da una serie di immagini suggestive. Sulla stessa linea anche Pace senza sera; mentre il tema religioso nella sua componente storica viene affrontato in due volumi dedicati ai principi degli apostoli: Pietro a Roma e Nel solco di Pietro e Paolo. Si tratta di testimonianze corredate da saggi storico-scientifici e da illustrazioni di quella particolare realtà romana in cui è maturata la fede cristiana fin dai suoi albori. L’attenzione a temi religiosi non è mancata in anni più recenti, con la pubblicazione nel 1999 del volume Il Passaggio e l’incontro. Itinerari artistici e religiosi delle Civiltà del Libro nell’Italia mediterranea. È del 2002 il volume Giovanni Paolo II Immagini per l’inizio del XXV di Pontificato. Sono foto di grande impatto emotivo che ritraggono, anzi “catturano”, gesti semplici, ma simbolici del Pontefice. Gesti che rivelano “calore, amore cristiano, un profondo rispetto per ogni individuo, un amore pastorale per coloro che egli serve e verso i quali tende la mano”. La religione cristiana ha dato un apporto essenziale alla formazione del patrimonio storico-artistico-culturale di ogni nazione d’Europa. Basti pensare alle cattedrali, alle espressioni pittoriche, alle sculture, agli arredi e alle suppellettili liturgiche, ma 70 segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 71 CULTURA E IMPRESA anche alle biblioteche e agli archivi che conservano importanti testimonianze di una cultura che poggia le sue basi sul cristianesimo. Alcuni aspetti di questo ricchissimo retaggio hanno trovato espressione in cinque “Workshops”, organizzati in altrettante nazioni europee: i mosaici sacri (Venezia); le suppellettili liturgiche preziose (Varsavia); le statue in bronzo e in pietra (Colonia); gli abiti liturgici preziosi (Malta); i manoscritti e i codici miniati (Dublino). Un panorama di questi “Workshops” è confluito in un volume: Cathedral Workshops on Religious Arts and Crafts”. Il volume, edito nel 2003, è stato commissionato ad Edindustria dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. Molto più recente la pubblicazione di Petros eni - Pietro è qui, il catalogo della mostra tenutasi in Vaticano al Braccio di Carlo Magno dall’11 ottobre 2006 all’8 marzo 2007 in occasione della “celebrazione dei cinquecento anni della Nuova Basilica”. Il volume ripercorre, attraverso la descrizione delle opere in mostra, i cinquecento anni di lavoro occorsi per arrivare all’attuale Basilica Vaticana che tanto valore storico, artistico e religioso riveste nel mondo e non solo per i cattolici. Il catalogo ha il pregio, grazie alla precisione scientifica dei testi, alla grafica essenziale ma immediata e alla qualità delle immagini di far percepire al lettore la bellezza dei capolavori in mostra, di farlo emozionare davanti al tratto veloce di Michelangelo che disegna se stesso intento a dipingere la Volta Sistina oppure davanti al Crocifisso in legno, un’opera del Maestro del 1562, ma talmente “giovane” da sembrare attuale, o davanti ad uno straordinario vecchio: l’apostolo Pietro, in un’opera di Rembrandt conservata all’Israel Museum di Gerusalemme. Siamo grati alla Fabbrica di San Pietro per averci dato l’opportunità di realizzare il catalogo e di poterlo ricordare tra le opere di Edindustria in occasione dei suoi cinquanta anni. 71 segue cultura 13-01-2007 17:59 Il sacro nel volume Petros Eni Pietro è qui Pagina 72 segue cultura 13-01-2007 17:59 Pagina 73 segue cultura 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 18:00 Pagina 74 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Nelle pagine precedenti, a sinistra, Modello ligneo della Cupola di S. Pietro su disegno di Michelangelo Buonarroti, 1559-1561 (con restauri e modifiche 1704, 1742-1743), Città del Vaticano, Fabbrica di S. Pietro. Nella pagina di destra, Crocifisso di Michelangelo Buonarroti, 1562 ca., 27 cm (alt.), Firenze, Casa Buonarroti. In questa pagina, Anonimo, Libro delle misure d’oro del Baldacchino di Bernini, ca. 1632-1633, inchiostro su carta, 32 x 37,5 cm. Città del Vaticano, Fabbrica di San Pietro, Archivio Storico. Nella pagina a lato, Rembrandt van Rijn, Apostolo Pietro inginocchiato, 1630-1631, olio su tela, 95 x 80 cm, Gerusalemme, Israel Museum. 74 segue cultura 13-01-2007 18:00 Pagina 75 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 76 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 77 Economia e Impresa Dalla grammatica alla pratica. Gli schemi concettuali trovano spazio e applicazione nelle decisioni manageriali. Abbiamo una disciplina, l’economia, con le sue leggi e un apparato, l’impresa, che le applica con criteri di sano realismo. Ideologia e verifica sul campo si intrecciano nei cambiamenti della storia Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 78 Carta d’Italia da “Atlas de la géographie universelle, ancienne et moderne, mathématique, physique, statistique, politique et historique...”. Si può ritenere la prima carta generale e politica dell’Italia seguita al Congresso di Vienna. Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 79 Una sola bandiera I l cammino dell’unità d’Italia è stato lungo e non indolore. Ma se è consueto pensare ai nodi politici e ai fatti d’arme, poca attenzione è di solito prestata ai complessi intrecci economici che sottostavano a quegli eventi. I volumi di storia non lasciano, in genere, molto spazio a quest’aspetto del problema. Tale aspetto venne, invece, preso in considerazione nella Collana “Archivio Economico dell’Unificazione Italiana”. L’opera è costituita da due serie di volumi numerati progressivamente con cifra romana. I testi, redatti da economisti e da storici furono editi dalla ILTE di Torino, ad eccezione di quattro, editi da Edindustria tra il 1974 e il 1980. Tutti i volumi della Collana trattano in maniera circostanziata una serie di tematiche politiche, economiche, sociali e culturali che stanno alla base di un processo che, con l’unità d’Italia, coinvolse il tenore di vita e il sistema produttivo della comunità nazionale. I testi editi da Edindustria vertono sull’assetto socio-demografico nello Stato pontificio e sui consumi e il tenore di vita a Roma e a Milano nell’Ottocento. In particolare, Giuliano Friz si è occupato di: La popola- Archivio Economico dell’Unificazione Italiana 79 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:31 Pagina 80 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA zione di Roma dal 1770 al 1900; Burocrati e soldati dello Stato pontificio (1800-1870); Consumi, tenore di vita e prezzi a Roma dal 1770 al 1900. Sergio Zaninelli ha trattato i Consumi a Milano nell’Ottocento. Tutti i volumi della Collana denotano un lavoro di competenza, ma anche di pazienza per la difficoltà di reperire le fonti, che a volte non sono soltanto carenti, ma inadeguate. Lo sottolinea Giuliano Friz: “Si deve tener presente che i modi e gli scopi delle rilevazioni statistiche nel campo demografico condotte nel XVII e nel XVIII secolo, erano assai diverse dagli attuali. Quindi lo studioso si trovava di fronte a un materiale incerto”. In altri casi – è sempre Friz che lo avverte in “Burocrati e soldati…” – le fonti sono addirittura inattendibili. “Si possono esaminare la consi- In alto, moneta patriottica veneziana di lire una corrente (1848). In basso, moneta patriottica veneziana di lire cinque correnti (1848). 80 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 81 ECONOMIA E IMPRESA stenza numerica e le condizioni retributive dei dipendenti statali […] e tutte le regole cui l’attività dei funzionari era sottoposta, ma c’è un piccolo dettaglio che infirma il valore di tanti dati posseduti: ed è che regolamenti e disposizioni, livello di paghe e importo di pensioni, tutto ciò che potrebbe servire a determinare le reali condizioni della burocrazia pontificia, nella maggior parte dei casi non corrisponde al vero”. Un grosso rompicapo per lo storico. C’è in tutti i volumi di questa Collana una capacità interpretativa e descrittiva che rende la materia, nonostante il rigoroso taglio scientifico, accessibile e interessante. È un prezioso servizio alla comprensione del tessuto che sta alla base dell’unificazione italiana, segnata da difficoltà non solo politiche, ma anche socioeconomiche prima di arrivare al compimento sotto una sola bandiera. Lasciapassare rilasciato dal vice camerlengo e direttore generale di polizia del Governo pontificio (18 agosto 1866). (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli). Nelle due pagine successive, il quadro rappresentante la popolazione e la superfice delle capitali e degli Stati di tutto il mondo. Le foto qui riprodotte sono illustrazioni contenute nei primi fascicoli dell’Archivio. 81 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 82 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 83 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 84 Le bandiere aziendali L L’immagine in questa pagina è una elaborazione grafica realizzata da Alfred Hohenegger negli anni Sessanta per la società editrice Edindustria. 84 a stampa aziendale fu un prodotto piuttosto diffuso negli anni Sessanta. È un momento importante per tutta l’attività industriale italiana. Si poteva ormai considerare concluso il periodo della ricostruzione e riorganizzazione post-bellico e siamo di fronte ad una grande crescita economica in tutti i settori. L’incremento degli investimenti nell’industria manifatturiera e di trasformazione e nel comparto dei servizi portò in pochi anni il Paese a operare in un mercato in grande espansione. Si imponevano strumenti conoscitivi adeguati per diffondere notizie di quanto veniva fatto nell’ambito di un’azienda. Già nel 1955 era stata costituita l’Associazione della Stampa Aziendale Italiana cui avevano aderito quasi tutti i periodici editi da società sia pubbliche che private. Era un luogo in cui confrontarsi, mettere a punto strategie, misurare il polso della recettività dei messaggi che le aziende lanciavano al mercato e ai propri dipendenti. Le società in molti casi ricorrevano ad una o più pubblicazioni per far fronte ad esigenze funzionali diverse: contenuti tecnici e di prestigio per le relazioni con l’esterno, formula mista Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 85 ECONOMIA E IMPRESA di interesse aziendale e divulgazioni di temi generali per l’interno. “Notizie IRI”, pubblicata dal 1957 al 1979 da Edindustria, fu fondata allo scopo di dar conto di quanto veniva realizzando un grande gruppo polisettoriale la cui dimensione informativa investiva gli interessi di una vastissima gamma di ambiti economico-industriali. Era, per così dire, la “bandiera aziendale”. La sua tematica coinvolgeva un’ampia fascia di lettori poiché la rivista, prevalentemente rivolta all’ambiente esterno, serviva anche a suscitare all’interno di un gruppo polivalente una sorta di spirito di corpo. La rivista esprimeva il gruppo in tutta la sua complessità in un momento di grande impegno in tutti i settori. Per molti anni fu lo specchio fedele dell’evoluzione dell’industria italiana, senza indulgere a compiacimenti: strumento asciutto, rigoroso nel dare notizia di prodotti, servizi, grandi realizzazioni e piccole conquiste nella cornice di eventi significativi. Sfilano, nel corso delle annate, la costruzione e la messa in esercizio dell’Autostrada del Sole, il varo di grandi navi transoceaniche, di traghetti e navi portacontenitori, le dimensioni concorrenziali raggiunte dall’Alitalia. Non manca l’impegno crescente e l’evoluzione nei settori manifatturieri, nella diffusione delle telecomunicazioni e, in generale, di tutto il complesso mondo dell’informazione, compresa l’elettronica. I contenuti andavano anche al di là degli ambiti puramente aziendali investendo temi di interesse generale come la ricerca, l’innovazione, la formazione professionale. Scorriamo la storia dell’industria italiana attraverso la puntuale descrizione di fatti sottolineati da immagini efficaci e presentati con proprietà e asciuttezza di linguaggio. A partire dal 1970 le copertine di “Notizie IRI” perdono la loro uniformità monocromatica per assumere, di volta in volta, l’aspetto di originali elaborazioni grafiche e fotografiche in cui la tecnica si fonde con l’espressione artistica. Nel gennaio del 1976 viene pubblicato un nuovo logo, che caratterizzerà la pubblicazione per tutti i fascicoli seguenti. C’è nelle centinaia di pagine di “Notizie IRI”, la crescita di un intero Paese, la strategia impiegata per affrontare situazioni difficili, la consapevolezza di raggiungere scopi importanti senza trionfalismi e sbavature retoriche. 85 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 86 Le copertine e il logo della rivista Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 87 Le copertine e il logo della rivista Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:31 Pagina 88 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA La bandiera imprenditoriale: “Holding” 88 Quando, alla fine degli anni Settanta “Civiltà delle Macchine” e “Notizie IRI” cessarono le pubblicazioni, Edindustria varò altre iniziative editoriali che si prefissero di registrare e comunicare quanto avveniva nell’ambito dell’impresa italiana riflettendo al tempo stesso sui temi di fondo di una società in evoluzione. Nel gennaio del 1981 fu promossa la pubblicazione di “Holding”, rivista bimestrale di economia pubblica e privata. “La rivista nasce con l’intento dichiarato – così dice in apertura il fondo del primo numero – di essere un programma e un invito. Un programma perché costituisce una formula imprenditoriale moderna e dinamica che accomuna oggi l’impresa pubblica e privata, l’impresa nazionale e internazionale”. C’è già in questa direttrice lo spessore di un impegno di non poco conto, la “bandiera” dell’imprenditorialità, che vuole essere anche “un punto di confronto con uno spirito di collaborazione tra gruppi sociali e forze politiche, le associazioni dei lavoratori e degli imprenditori”. Punto di riferimento costante il problema dell’impresa inserita nel mercato. Non ha fatto in tempo a crescere “Holding”, ma nondimeno la sua esistenza, durata soltanto due anni, ha lasciato una traccia tutt’altro che povera di idee e di contenuti pervasi dalle problematiche del momento. Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 89 ECONOMIA Era venuto il momento di guardare fuori dai confini nazionali. Osservare è importante, ma non basta. Occorreva confrontarsi, accettare input diversi, calarsi negli scenari nuovi che andavano prendendo consistenza negli anni Ottanta. È quanto si era prefissa di fare “Technology Review”, rivista realizzata da Edindustria – a partire dal 1988 fino al 1998, anno in cui fu ceduta allo Cselt – in collaborazione con l’omonimo periodico della Alumni Association of MIT, il prestigioso Massachusetts Institute of Technology. Elegante ma lineare nella grafica, la rivista spazia in un eclettico panorama di carattere scientifico di attualità. Gli autori, italiani e statunitensi, compiono un’articolata disanima di argomenti tentando di fornire risposte, ma soprattutto possibili chiavi di lettura delle trasformazioni indotte dalla globalizzazione. Anche gli argomenti trattati per così dire “in briciole” – notizie di attualità, note di storia, recensioni – completano un’informazione asciutta, rigorosa, mai banale. Non è più un timido affacciarsi fuori dei confini del Paese per vedere “che cosa fanno gli altri”, ma un camminare insieme, mettendo a confronto idee e fatti, progetti e realizzazioni, nel quadro del più recente sviluppo tecnologico e del suo impatto con la vita quotidiana. Difficile fare una panoramica degli argomenti trattati. Eccone un assaggio, sfogliando l’indice di alcuni fascicoli: energia nucleare, trasporti e inquinamento, modelli sostenibili di sviluppo, l’industria dei semiconduttori, terapie geniche, animazione elettroniche nei processi giudiziari e tanto altro. Non sono mancate significative riflessioni sui grandi temi indotti dall’innovazione scientifica e tecnologica. Ne sono testimonianza alcuni saggi tratti dal convegno di Premi Nobel svoltosi a Milano nel 1994 e pubblicati nel n. 63-64 della rivista. Tre Nobel italiani – Carlo Rubbia, Renato Dulbecco, Rita Levi Montalcini – si interrogano sull’apporto della scienza nei nuovi scenari mondiali, sulla interazione della ricerca con la società e sull’impegno a salvaguardare il creato. E IMPRESA La bandiera degli altri: “Technology Review” 89 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 90 Cento bandierine L’ azienda, come un corpo umano, ha una testa pensante, braccia che si muovono, piedi che camminano. Camminano nella storia mossi da idee programmatiche che ne costituiscono il primo, indispensabile motore. Queste idee possono considerarsi le “bandierine” di tanti piccoli o grandi contributi, da raccogliere e da tramandare. Ci sono dunque da considerare nell’attività editoriale di Edindustria molti saggi, che affrontano un argomento da un’angolazione particolare, forse non esaustiva, ma non per questo meno importante. Sono “mattoncini” del sapere in campo economico-imprenditoriale, in quanto contribuiscono a fornire riflessioni e dati che si innestano nel più grande quadro della politica economica nazionale. Un settore speciale riguarda l’economia del Paese nelle sue diverse sfaccettature. Si tratta, nella maggioranza dei casi, di volumetti dalla grafica sobria, da un numero esiguo di pagine, che contengono tuttavia un concentrato di considerazioni certamente valide. Erano nuove al momento in cui sono state espresse, ma possono essere oggi fonte di prima mano per gli storici che vogliano studiare alcuni significativi aspetti dell’economia italiana. Nel 1963 l’IRI compiva trent’anni. Erano trent’anni spesi al servizio del Paese attraverso una molteplicità di interventi nei settori portanti dell’economia. Quest’impegno fu tradotto in un documentario (filmato e pubblicazione), commissionato a Edindustria e diffuso nel panorama dei “media” nazionali. Due monografie di carattere storico – come I discorsi della Nuova Italia (atti dell’Assemblea Costituente) e L’Italia e la Rivoluzione francese – aggiungono un sapere apparentemente lontano dalle consuete tematiche economico-industriali, ma in realtà tutti i problemi economici si innestano nella storia e si diramano attraverso complessi canali saldamente intrecciati agli assetti sociali. 90 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 91 ECONOMIA E IMPRESA Altra significativa pubblicazione, edita dalla Società, è costituita dagli atti su una “giornata di studio” – promossa a Caserta nel 1983 e incentrata sulla figura di Alberto Beneduce, primo Presidente dell’IRI – in cui gli interventi di molti studiosi si sviluppano attraverso i complessi problemi dell’economia italiana nell’arco di alcuni decenni. Alcuni studi specifici, editi alla fine degli anni Novanta, vertono sulla scuola: l’innovazione, il lavoro didattico e una ricerca sulla valutazione della preparazione scolastica dei candidati all’assunzione nelle aziende. Edindustria, in anni recenti ha pubblicato volumi e atti di alcuni convegni il cui tema principale erano le privatizzazioni in Europa e, in particolare, in Italia. Risale al novembre del 2001 la stampa di Le privatizzazioni in Italia 1992-2002, un’analisi dettagliata del processo di privatizzazione e dell’economia italiana durante gli anni Novanta. Nell’ottobre del 2002 la Società editò altri due volumetti sullo stesso tema: Privatization in Italy and the role of IRI e Privatization in Europe; poco dopo, nel dicembre del 2003, vennero stampati due volumi simili nella grafica e nei contenuti: L’IRI nella storia d’Italia: problemi e prospettive di ricerca, atti del convegno tenutosi a Roma il 5 giugno 2002 e Privatizzazioni in Europa, atti del convegno dell’11 novembre 2002 promosso dall’IRI alla vigilia della conclusione della sua lunga e importante storia che aveva attraversato l’assetto socio-economico del Paese per quasi settant’anni. Vi è, inoltre, nell’editoria varia della Società, una serie di “atti” di seminari, di convegni, di incontri di studio, che vanno dagli aspetti più tecnici dell’economia in trasformazione a quelli che coinvolsero la cooperazione tecnica internazionale, la politica di cooperazione a confronto, l’economia di impresa in generale. Sono brochure, opuscoli senza grandi pretese grafiche, ma reclamano anch’essi il loro momento, se non di gloria, di attenzione minima. La storia è segnata da piccoli eventi, il sapere è fatto di parole in armonia. E l’economia è fatta di parole piantate solidamente nei tanti piccoli terreni della produttività e dell’espansione tecnico-industriale. 91 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 92 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 93 A servizio dell’impresa Idee e prodotti, risorse organizzative e tecnologiche si saldano e si inseriscono nei meccanismi di mercato. Divengono eventi e si collocano nelle “vetrine” del mondo o nelle “nicchie” di un sapere speciale Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 94 Tsukuba, Vancouver, Brisbane, Siviglia, Lisbona, Genova… “occasioni di incontro e di confronto: finestre sul mondo” Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 95 Finestre sull’Italia e sul mondo S i valorizza un’impresa promuovendola avvalendosi di canali qualificati, ma soprattutto un’impresa si promuove da sé con i risultati della sua attività, l’impegno di tutto il suo personale, dai dirigenti all’ultimo operaio. Va, tuttavia, riconosciuto che le grandi esposizioni internazionali rappresentano sempre un’importante forma promozionale per un’azienda. Occasione d’incontro e di confronto di culture e di attività produttive. Le Expo internazionali sono sempre state, non solo per le società, ma per l’intera Azienda Italia, momenti significativi di contatto con altre realtà economiche e politiche; tappe rilevanti per sottolineare la crescita produttiva e la qualità culturale del Paese viste nell’ottica specifica delle sue aziende; vere e proprie “finestre sul mondo”. La presenza dell’immagine italiana alle Expo fu assicurata grazie all’impegno di Edindustria che ebbe l’incarico, dal Commissariato generale per le Esposizioni internazionali istituito presso il Ministero degli Affari Esteri, di realizzare il padiglione Italia. Ecco, in sintesi, le partecipazioni della Società alle esposizioni mondiali a partire dal 1985. A Tsukuba, in Giappone, si tenne il primo incontro internazionale degli anni Ottanta, in una cornice scenografica di grande rilievo; il tema: “Scienza e tecnologia per una migliore qualità della vita” era rappresentato con opportuni riferimenti agli sviluppi storici e all’evoluzione del linguaggio artistico che avevano accompagnato lo straordinario progresso tecnico del nostro secolo. L’esperienza nazionale, da Leonardo a Rubbia, era presentata con ricchezza di particolari inediti per dare un’immagine compiuta della realtà tecnologica e scientifica italiana. Expo internazionali 95 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:31 Pagina 96 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1985 Expo di Tsukuba: Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, “Traforato di stelle e rose”, Codice Atlantico, F. 307 v., (Biblioteca Ambrosiana, Milano). A destra, Balestra gigante, Codice Atlantico, F. 53 v. a, b. A pagina 95, Leonardo da Vinci, “Studio per ala articolata”, Codice Atlantico, F. 308 r. a. Le foto di queste pagine sono tratte dai Cataloghi delle Expo internazionali e da Il cuore e il remo, Edindustria, 1996. 96 Economia e impresa 13-01-2007 17:31 Pagina 97 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA Tsukuba, dal genio di Leonardo a Rubbia “... La ricerca di Leonardo, piena di balenanti intuizioni e di geniali vedute, è però sempre oscillante fra l’esperimento e la notazione curiosa e appare frantumata in una serie di brevi note, di osservazioni sparse, scritte per se medesimo in una simbologia difficilmente trasmissibile; egli non giunse mai a quella sistematicità che è la caratteristica fondamentale della scienza e della tecnica moderne ...” (dal Catalogo Expo 1985). 97 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:31 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1986 Expo di Vancouver: Le grandi reti In basso, assonometria dell’allestimento del padiglione italiano. L’arte a Vancouver: statua d’atleta da archetipo del V secolo a.C., Musei Capitolini, Roma. 98 Pagina 98 Un tempo erano le strade le grandi vie di comunicazione del mondo: ampie, ben lastricate o sentieri in terra battuta. Veicolavano persone, merci, notizie. Furono le pietre miliari nel cammino della civiltà e nessuno ne disconosce ancor oggi validità e pregi. Ma le recenti conquiste della tecnologia hanno posto le “reti” in primo piano nello scenario della comunicazione. Con il tema “L’Italia delle grandi reti” Edindustria fu presente a Vancouver, in Canada, nel 1986: un contributo in termini di capacità innovativa in linea con i tempi e le più recenti conquiste della tecnologia. Il padiglione italiano si offriva al visitatore come un grande palcoscenico sul quale si snodava un percorso che vedeva, da un lato, le realizzazioni del passato, dall’altro, le realizzazioni delle più avanzate tecnologie. Una sezione apposita era dedicata all’evoluzione degli apparati di trasmissione e ricezione, da Marconi alle fibre ottiche. Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 99 A Il tema dell’esposizione di Brisbane, in Australia, nel 1988, fu “Il tempo libero nell’era della tecnologia”, una dimensione nuova per l’uomo contemporaneo, chiamato a rapportare le ore della sua vita con le occasioni offerte dal progresso. Il visitatore poteva muoversi nello spazio espositivo del padiglione italiano suddiviso in sei aree tematiche: la casa e il mondo; il costume e lo spettacolo; il gioco e l’ambiente; la mobilità e il trasporto; l’arte e la storia; il Paese e la comunicazione. Si nota in questo, come in tutti gli altri eventi espositivi, un gioco raffinato di idee e scenari concreti, in cui il “prodotto” si fonde con un’immagine articolata, mai banale e ricca di sollecitazioni culturali. SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1988 Expo di Brisbane: Il tempo libero nell’era della tecnologia Pugile seduto, statua in bronzo rinvenuta a Roma nel 1885, Roma, Museo Nazionale Romano. 99 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1992 Expo di Siviglia: L’era delle grandi scoperte In basso, un interno di Palazzo Italia a Siviglia: sospesa nell’aria una delle tre sfere per rappresentare il sistema solare: la Terra, la Luna e Marte. La cultura alle Esposizioni internazionali: l’“Atlante Farnese”, seconda metà del II secolo d.C., Museo Archeologico Nazionale di Napoli. 100 Pagina 100 “L’era delle grandi scoperte” fu il tema sviluppato all’Expo di Siviglia, in Spagna, nel 1992. Palazzo Italia, con un allestimento di prestigio, fu la vetrina della grande tradizione culturale italiana nel quadro dell’arricchimento delle conoscenze applicate al miglioramento della vita quotidiana. Quella di Siviglia fu non solo una mostra spettacolare, ma la proposta di un modello di vita in una sintesi in cui si fondevano passato e presente, scienza e tecnologia con la cultura umanistica, l’industria avanzata con la tradizione artigianale di qualità. Palazzo Italia, il grande “contenitore” della presenza italiana, fu un prestigioso esempio di architettura destinato a restare nel tempo. Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 101 A Il 1992 fu un anno speciale per gli eventi espositivi: il cinquecentenario della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo diede occasione all’allestimento di una particolare Esposizione internazionale a Genova. Il tema non poteva che essere la nave e il mare, ma l’originalità delle soluzioni espositive adottate contribuirono a dare spessore all’evento e ad arricchire la città di Genova di varie opere destinate a durare. Nel 1998, ancora il mare fu il protagonista nell’esposizione internazionale che ebbe luogo a Lisbona, in Portogallo. Maturò in quell’occasione una più accentuata consapevolezza ecologica attraverso lo sviluppo del tema “Dal mare agli oceani”. Insomma, una verifica, sulla base di scenari scientificamente possibili, dell’impatto che le attività economiche e produttive possono avere sull’ambiente. A Lisbona, il padiglione italiano si presentava come un grande palcoscenico in cui era rappresentato il percorso, dal passato, al presente fino al futuro, della civiltà italiana sui mari. SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1992 Genova 1998 Expo di Lisbona: Dal mare agli oceani A lato, la statua di Cristoforo Colombo. In alto, il logo dell’Expo di Lisbona, 1998. 101 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 Pagina 102 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA 2001 - 2002 Italia Giappone Nel 2001 Edindustria maturò un’altra esperienza, partecipando in Giappone alla Fiera Italia-Matsuri. Nel maggio dell’anno successivo la Società fu incaricata di progettare, realizzare e gestire il padiglione italiano alla mostra mercato “L’Italia dalle mille piazze” svoltasi sempre in Giappone, ad Osaka. 102 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 103 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA Rappresentazione della “Città virtuale” nel padiglione italiano allestito da Edindustria nel 2002 in Giappone, ad Osaka. 103 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Esposizioni nazionali Le foto di queste pagine sono tratte dalla Collana editoriale “Impresa e cultura nella presenza del Gruppo IRI alla Fiera del Levante”, pubblicata da Edindustria. 104 Pagina 104 Tra gli appuntamenti espositivi italiani va ricordato in particolare quello annuale della Fiera del Levante. Importante non solo perché i risultati della competitività economico-aziendale sono messi a confronto con una verifica annuale di grande interesse a livello nazionale, ma anche perché tutto ciò avviene a Bari, una città crocevia tra Oriente e Occidente. Fin dagli anni Sessanta Edindustria fu incaricata di realizzare i primi padiglioni aziendali del gruppo IRI; negli anni Settanta si decise di procedere a un coordinamento d’immagine con un allestimento che coinvolgesse tutti i padiglioni del gruppo. Tale coordinamento fu curato dalla Società che nel 1990 progettò e realizzò il nuovo padiglione unitario, nel quale collocare la presenza delle aziende IRI. L’allestimento adottato, che coniugava l’immagine ai contenuti, fu integrato da reperti archeologici selezionati con la collaborazione delle locali Sovrintendenze. A partire da quell’edizione si pensò, inoltre, ad un tema comune, diverso di anno in anno, che unisse e integrasse le diverse aziende. Questi temi – sotto forma di un “messaggio” che si articolò variamente nelle edizioni successive della Fiera del Levante – sono raccolti in alcuni volumi che danno il senso della presenza e del programma delle aziende IRI nel succedersi delle manifestazioni fieristiche di Bari. I temi costituiscono non solo il filo conduttore di un messaggio promozionale, ma sono un vero e proprio contributo su aspetti rilevanti della vita del nostro pianeta: l’acqua come risorsa vitale (vol. I, 1990); la qualità della vita connessa ai mezzi di trasporto (vol. II, 1991); le grandi sfide della comunicazione (vol. III, 1992); l’impresa e l’Italia e l’Europa nel cambiamento (vol. IV, 1994); vivere il territorio (vol. V, 1995). Sono tutti temi che costituiscono la sfida di oggi e ancora più del futuro. Nel settembre del 1999, quale conclusivo omaggio alla città di Bari venne scelto il tema “Il Passaggio e l’incontro” che ben sintetizzava le funzioni della mobilità e della comunicazione. Nel corso degli anni Edindustria ha curato la partecipazione di aziende italiane a molte altre fiere italiane ed estere. Non va dimenticata fra queste la tradizionale annuale Fiera Campionaria di Milano, un importante spazio di incontro del mondo produttivo italiano con operatori economici a livello mondiale. Il “made in Italy” è nato proprio in quella cornice, luogo di organizzazione dell’offerta globale del Paese e “termometro” per registrare lo stato di salute dell’economia mondiale. Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 105 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1990 Bari, Fiera del Levante: Acqua risorsa vitale In alto a sinistra, l’entrata del padiglione IRI in cui è ben visibile il tema della 54a Fiera del Levante. In alto, Hydria attica a figure nere: donne alla fontana, pittore di A.D., 520-510 a. C., dalla necropoli di Taranto, (Museo Archeologico di Bari). A lato, uno scorcio della sezione archeologica con reperti che alludono, per funzione o decorazione, al problema dell’acqua nell’antichità. 105 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1991 Bari, Fiera del Levante: Trasporti e qualità della vita 106 Pagina 106 Due suggestive immagini tratte dal volume Trasporti e qualità della vita – Impresa e cultura a alla 55 Fiera del Levante. A lato, uno dei tanti reperti archeologici in mostra attinenti al tema proposto. Un gruppo in terracotta formato da un cocchio a due ruote tirato da un cavallo e guidato da una figura di Nike. Rinvenuto nel ripostiglio esterno ad una tomba a Fossa di Conversano, del pieno IV secolo a. C., doveva rivestire un significato simbolico a giudicare dalla presenza, insieme con esso, dell’armatura completa in bronzo di un guerriero peuceta, Museo Archeologico di Bari. In basso, “la ruota”, emblema del tema prescelto. Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 107 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1992 Bari, Fiera del Levante: Crescere comunicando 107 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1993 Bari, Fiera del Levante: Impresa, innovazione, mercato 1994 Europa: contribuire al cambiamento 108 Pagina 108 (Le foto di questa pagina sono riferite alla sola documentazione archeologica). a Le Aziende furono le dirette protagoniste alla 57 Fiera del Levante. L’immagine a lato, tratta dal volume Impresa e cultura (edizione 1993-1994) rappresenta la “Colomba eucaristica”, arte limosina del XII secolo, conservata nella Chiesa del Santo Sepolcro a Barletta. Le grandi reti infrastrutturali italiane e transeuropee protagoniste a della 58 edizione. In basso, reperti archeologici esposti alla Fiera del Levante del 1994. In primo piano a sinistra, Bacino con scene dell’Apocalisse. Manifattura spagnola del X - XI secolo, ceramica dipinta con tracce di invetriatura. Bari, Castello. Il ciclo figurativo ricorda le miniature dei codici spagnoli contenenti il commento all’Apocalisse di Giovanni del Beato di Liébana, prodotti tra l’XI e il XII secolo. Il testo è ispirato all’Apocalisse di Giovanni ed è vergato in minuscola “visigotica”. Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 109 A Un tema attuale e complesso quello trattato a nella 59 edizione della Fiera del Levante: la costante ricerca di efficienza nella città e nel territorio. A lato, il disegno progettuale per l’allestimento del padiglione. SERVIZIO DELL’ IMPRESA 1995 Bari, Fiera del Levante: Vivere il territorio In basso, uno scorcio della mostra archeologica: “... In territorio civitas. I segni della continuità”. In primo piano a sinistra, la “Tabula Peutingeriana, copia medievale (XII - XIII secolo) di un documento geografico probabilmente del IV secolo d. C., il cui originale è conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna. La Tabula ben illustra lo sviluppo antropico della Regione legato alla viabilità di terra, ma soprattutto, per la posizione strategica e commerciale verso l’Oriente, che la Regione per la sua posizione geografica riveste, il potenziamento della viabilità costiera e il conseguente sviluppo della città della costa adriatica ...”. 109 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 Pagina 110 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Tesori in mostra: da Bari a Mosca Non vanno in mostra solo prodotti, non si confrontano solo i mercati, molto spesso è la cultura la protagonista di un evento. E cultura è anche religione, fede, culto. È avvenuto a Bari, nel 1999, nella cornice della Fiera del Levante: un incontro delle grandi civiltà e delle grandi religioni in terra di Puglia. Opere d’arte, oggetti liturgici e documenti di cui è composto il “Tesoro della Basilica di San Nicola” costituirono una mostra ricca di testimonianze artistiche preziose: segni di una religiosità che a Bari si fa ecumenica, incentrata com’è nella figura di un Santo protettore che è il “Santo dell’incontro” tra cattolici e ortodossi. Era quindi importante che questa mostra avesse un seguito in terra ortodossa, in cui la devozione a San Nicola è particolarmente sentita: la Russia. L’esposizione fu portata al Museo Storico di Stato, a Mosca, nel 2005. Vi fu esposta solo una parte dell’ingente Tesoro della Basilica di San Nicola, molto vasto e prezioso, arricchitosi nei secoli grazie ai doni offerti da sovrani e principi, marinai e pellegrini. Ma si è trattato comunque di un vero “evento”, segno importante, capace di coniugare l’arte con la fede e la cultura di due popoli lontani e diversi: quello pugliese e quello russo. Aprendosi a “finestre” sempre più interessanti e diversificate, Edindustria ribadisce e consolida il suo impegno nel campo della promozione dell’arte e della cultura italiana. 110 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 111 Bari, Fiera del Levante, mostra sulle Civiltà del Libro, settembre 1999. Una foto suggestiva di una sala della mostra con il Busto di San Nicola e basamento. Opera secentesca in argento sbalzato, fuso e cesellato. A lato, altri due ambienti della mostra. Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Il Tesoro di San Nicola di Bari in mostra a Mosca Periodi: Bizantino, Normanno e Svevo Angioino-Aragonese I periodo. In alto, Sigillo del Catapano Ykeiakon e pergamena, risalente al 1032 (Archivio). II periodo. Madonna con Bambino in trono tra i Santi Giacomo, Ludovico, Nicola e Marco, Bartolomeo Vivarini, 1476. Tempera su tavola, cm 244 x 172,5 (Basilica, abside). 112 Pagina 112 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 113 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA Il Tesoro di San Nicola di Bari in mostra a Mosca Periodi: Bizantino, Normanno e Svevo Angioino-Aragonese I periodo. In basso, Figura alata docente (Divina Sapienza). Scultore pugliese, prima metà dell’XI secolo, marmo, cm 86 x 68 x 4 (Basilica). II periodo. Icona raffigurante San Nicola e donatori. Pittore serbo, XIV secolo, tempera su tavola coperta da riza in argento, cm 178 x 111 (Basilica, cripta). 113 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Il Tesoro di San Nicola di Bari in mostra a Mosca Periodo Viceregno e Barocco III periodo. San Nicola benedicente con Adeodato, Argentiere napoletano, datato 1658-1659. Argento fuso, sbalzato, cesellato, bulinato e dorato, ottone fuso, cm 82 x 42 x 30. Punzone sulla base e sulla statua: “NAP” coronato con punto sulla A (Tesoro). 114 Pagina 114 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 115 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA Il Tesoro di San Nicola di Bari in mostra a Mosca Periodi: Il culto e la devozione I doni degli ultimi secoli IV periodo. A lato, Bottiglia della Manna raffigurante la morte di San Nicola. Artigianato muranesepugliese, metà del XIX secolo. Vetro soffiato policromato, cm 36 x 23 x 11 (Tesoro). V periodo. In alto, Encolpion della Panaghia del Patriarca Atenagora I. Manifattura greca, secolo XX (1965). Argento dorato, sbalzato e cesellato, smalti policromi e pietre dure, cm 15,5 x 7,5 (Tesoro). 115 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 116 Tirare le somme “La Relazione annuale non è solo questione di grafica” 116 I l bilancio di un’azienda è la sua fotografia. Non è facile leggere e capire un bilancio; aride cifre riservate agli addetti, ma in realtà dobbiamo tutti essere messi in grado di “leggere” certi risultati, perché esprimono non solo l’andamento di un’impresa, ma il nostro coinvolgimento ad interessarci all’economia del Paese. La facilitazione alla lettura di un bilancio dipende molto spesso dal modo con cui il testo e le tabelle sono rappresentate e da una grafica accattivante e immediata. Qualche tempo fa il rendiconto annuale era poco diffuso in Italia. A stamparlo erano solo poche aziende obbligate alla sua pubblicazione, ma l’allargamento dei mercati con l’entrata di nuovi soggetti, la forte competizione fra società merceologicamente affini, ha fatto sì che le imprese, anche di dimensioni medie, vedano nel bilancio una forma di promozione, di comunicazione istituzionale rivolta ai clienti, ai fornitori, alle banche ed enti pubblici con i quali si relazionano. Edindustria ha recepito tutto ciò ponendo in queste pubblicazioni un’attenzione più affine ai libri che ai vecchi bilanci. La relazione annuale non è solo questione di “quattro conti” e non è nemmeno questione solo di “grafica”. Il testo deve essere leggibile, razionale, con l’uso di carte importanti, di copertine studiate, senza mai perdere di vista il riscontro attento delle varie sezioni del bilancio. Infatti, questo è un settore delicato, dove un errore, o anche una semplice svista, creano un danno considerevole all’azienda che si ripercuote negativamente anche sulla società editrice. Ma l’esperienza acquisita nei tanti “esercizi” trascorsi consente a Edindustria di fornire un valido e rassicurante aiuto al cliente. In questi anni di veloci innovazioni, accanto al bilancio classico stampato, si è andato diffondendo il supporto multimediale, che non solo consente di interagire velocemente con le varie parti del bilancio consolidato o d’esercizio, in italiano o in inglese, ma consente di portare con sé, in un supporto pratico e leggero, la presentazione della propria società. Insomma, si può esporre il miglior “biglietto da visita” aziendale grande quanto un qualunque biglietto da visita. Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 117 2007 S TAT O P AT R I M O N I A L E - A t t i v o A) B) I 4) 7) est S.p.A. ria Tosinv Finanzia ale: Sede soci 7 - Roma e 1 - 0018 ,00 via March .400.000 e: Euro 40 al ci so Capitale z ia r ia F in a n v e s t To s in CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI IMMOBILIZZAZIONI Immobilizzazioni immateriali Concessioni, licenze, marchi e diritti simili Altre Totale II Immobilizzazioni materiali 1) Terreni e fabbricati 2) Impianti e macchinario 3) Attrezzature industriali e commerciali 4) Altri Totale III Immobilizzazioni finanziarie 1) Partecipazioni in: a) imprese controllate b) imprese collegate d) altre imprese 2) Crediti: d) verso altri 3) Altri titoli Totale Totale immobilizzazioni (B) C) ATTIVO CIRCOLANTE I Rimanenze 4) Prodotti finiti e merci Totale II Crediti 1) Verso clienti: - esigibili entro l’esercizio successivo - esigibili oltre l’esercizio successivo Totale 2) Verso imprese controllate: - esigibili entro l’esercizio successivo - esigibili oltre l’esercizio successivo 3) Verso imprese collegate: - esigibili entro l’esercizio successivo - esigibili oltre l’esercizio successivo 4) Verso imprese controllanti: - esigibili entro l’esercizio successivo - esigibili oltre l’esercizio successivo 5) Verso imprese consociate: - esigibili entro l’esercizio successivo - esigibili oltre l’esercizio successivo 5bis) Crediti tributari: - esigibili entro l’esercizio successivo 5ter) Imposte anticipate: - esigibili entro l’esercizio successivo - esigibili oltre l’esercizio successivo Totale 6) Verso altri: - esigibili entro l’esercizio successivo - esigibili oltre l’esercizio successivo Totale III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 1) Partecipazioni in imprese controllate Totale IV Disponibilità liquide 1) Depositi bancari e postali 3) Denaro e valori in cassa Totale Totale attivo circolante (C) D) RATEI E RISCONTI ATTIVI 1) Ratei attivi 2) Risconti attivi Totale ratei e risconti attivi (D) TOTALE ATTIVO 31.12.2006 31.12.2005 - - 1.070.125 1.070.125 1.093.810 423 1.094.233 100.758.866 15.850 20.246 394.044 101.189.006 101.705.402 22.453 28.209 391.938 102.148.002 Fi na nz ia 11:09 Pagina 126 ria To si nv es t S. p. A. BI LA NC 15.157.169 17.393.030 3.592.259 1.602.143 1.744.400 39.489.001 141.748.132 2.106.321 2.106.321 737.993 191.133 929.126 T Imprese Registro ma Ro di . C.C.I.A.A scale: 0 Codice Fi A: 020 IV ta Parti 42.065.652 6.410.118 96.728.588 3.728.494 786.642 1.639.803 1.639.803 1.597.198 153.885.621 4.061.481 4.061.481 57.897.358 13.117 57.910.475 217.963.898 3.021.046 3.021.046 362.733.076 124 CONTO ECONO IO D’ ES ER CI ZI O 20 06 MICO A) VAL OR E DE LLA PR OD 1) Ric UZ ION E avi del le ven dit e 2) Var e del le 20.162.119 iaz ion i del pre sta zio 200 6 ni le rim ane 19.918.731 nze di pro sem ilav ora ti e fin dot ti in 76.254.268 cor so di iti 5) Alt ri 200 5 lav ora zio rica vi e 8.5 19. 355 ne, pro ven ti 415.161 Tot ale val ore del la 1.032.000 10. 665 .53 pro duz ion 2 e (A) 117.782.279 B) CO 243 .36 3 STI DE LLA PR OD UZ 221.024.514 6) Per 191 .92 2 ION E ma ter ie 310 .23 8 pri me , sus 7) Per 8.9 54. 640 sid iar ie, ser viz i 238 .75 6 di con sum o e me rci 8) Per 1.862.958 god ime nto 11. 214 .52 1.862.958 di ben i 6 9) Per di ter zi il per son 15. 441 ale : a) sal ari 2.9 12. 249 e stip end 7.057.774 342 .39 8 i b) one ri 3.3 soc 94. 526.827 iali 726 3.8 85. 021 c) tra tta 7.584.601 me nto di 1.8 07. 827 fin e rap e) alt ri por to 1.3 19. 948 cos ti 10) Am mo rta me 15.397.273 401 .14 9 nti e sva 1.1 92. 123 lut azi oni : a) am mo rta me nto 79. 426 311 .68 7 del le imm b) am mo obi lizz azi rta me nto 1.217.873 47. 693 oni imm del le imm 56. 253 ate ria li d) sva lut obi lizz azi azi one cre oni ma ter 12) Acc 62. 733 dit i iali ant ona me 24. 29.711 738 nti per 14) On risc hi eri div ers 2.5 77. 722 i di ges 93. 498 tion e Tot ale cos 835 .34 7 ti del la 25.641.610 2.0 23. 010 pro duz ion e (B) 1.3 31. 439 Dif fer enz a tra val 151 .53 1 ore e cos 16.051.284 401 .18 7 ti del la C) PR 881 .60 8 pro duz ion OV EN TI e (A- B) E ON ER 13. 341 .06 1.639.803 I FIN AN 15) Pro 541 .18 7 5 ZIA RI ven ti da 1.639.803 par tec 16) Alt ipa zio ni (4. 386 .42 11. 348 .87 3.279.606 ri pro ven 5) 6 ti fin anz iar i: - da imp (13 4.3 50) res e con tro llat e - da imp 2.626.971 56. 815 .49 res e col 7 leg ate 71.828.929 - da imp res e con 43. 278 .07 tro llan ti - da alt 3 re imp res 705 .33 7 e - 17) Int ere ssi 49. 528 e alt ri one 451 .35 9 ri fin anz - da imp iar i: 3.3 55. 904 res e con 16.206.722 tro llat e - da imp 2.565 2.2 63. 855 res e col leg ate 29. 711 16.209.287 - da alt re imp res 89.901.17417b is) e 692 .74 5 Uti li e per 2.7 02 dit e su cam bi Tot 547 ale pro ven ti 307 .12 2 e one ri fin anz iar 2.120.587 7.7 58. 734 i (C) D) 2.121.134 RE TTI FIC HE DI VAL OR E 19) DI ATT IVI 435 313.046.822 Sva lut azi oni 6.9 91. 811 TÀ FIN AN ZIA RIE 55. 121 .99 Tot alein ret Euro 8 tifi che (68 7) di val ore di att ivit 37. 459 .39 à fin anz 0 iar ie (D) 3.0 00. 000 (3. 000 .00 1.3 64. 377 0) (1. 364 .37 12 6 7) in Euro 07 (in Euro) ssivo iale - Pa trimon Stato pa 6 31.12.200 9.530 240.07 7.903 127.59 TTO ONIO NE PATRIM .622 94.610 .004 1.361.113 .061 2.166.658 08 0.3 200.94 .428 4.190.999 sociale Capitale t. legale Riserva zione par da acquisi Stato S.p.A. Riserva o dello e Patrimoni ) fusion (Disavanzo a nuovo Avanzo tati rdite) por ercizio Utili (Pe l’es del e) rdit Utili (Pe to net onio patrim Totale ERI CHI E ON PER RIS FONDI 7.797.610 .729 38.886 .377 2.082.008 oste Per imp i ipazion Per partec Altri MENTO TRATTA RTO PPO RA ATO DI FINE ORDIN ORO SUB DI LAV .716 2.128.692 9.617.892 (**) 3.873 0 796.45 5.442 603.95 .484 76.374 .834 73.892 8.093 176.04 8.531.388 .383 51.231 DEBITI ni Obbligazio Mutui so banche Debiti ver ri Acconti so fornito ver iti late Deb so control Debiti ver collegate so Debiti ver utari videnza Debiti trib Istituti di pre so ver iale Debiti rezza soc e di sicu iti Altri deb 5.977.378 .242 93.239 0 I RISCONT RATEI E O PASSIV TOTALE orti esig (**) Imp vo. io successi e l’eserciz ibili oltr .567 1.090.050 9.474.018 11:53 Pagina 74 Balanc e Shee t - Asset s DUE FRO M SHAR 5 EHOLDE 31.12.200 31.12.200 RS NON-C URREN 6 T ASSET S Intang ible ass 9.530 .07 (in Euros) 240 ets Concessio 31.12.200 0.539 ns, lice 0 5 116.30 nces, tradem arks and similar rights Proper ty, plant .522 905 Land and and equ 0 1.353. ipment .856 Plant and buildings 8,333 2.102.057 75 7.2 Other ass machinery 225.94 8,333 – furnitu ets: .722 7,430,576 – office re and furnish 4.038.290 ings 232,33 ma 3 and dat chinery 787 232,33 64,232 – other a processing 3 Property, 7,748,071 pla 40,458 under con nt and equipm ent structio 966 7.797.610 n and adv 0 77,175 .528 .639 ances Financ 104,69 69.153 40.851 ial assets 0 9 2.1 .27 Equity 2.120.504 54,778 inv – subsidi estments in: 0 0 – associ aries 7,536,053 131,95 ated com .582 3 – other 11.012 panies compan ies 866,71 0 Payments 8,669 7,880,990 in 15,614 of equity respect ,064 ) inv (** estments 2,636,372 Receiva ble 3.873 884,96 – subsidi s due from: 1,0 73,314 9,105 ,614 – associ aries 2.293.469 35,304 ate 7 0 ,443 – parent d companies 126.16 796.00 (*) 2,636,372 com 24, 8 639 pany .70 – others ,587 1,111,255 82.622 0 4,451,542 24,639 ,429 .598 ,587 72.206 4,451,542 5.056 Other sec 287.39 30,424 urities .616 ,929 26,474 (*) 0 58.307 ,819 59,516 216,91 30,424 ,058 2 .088 4,332,219 ,929 26,474 54.005 532,90 ,819 59,516 1,219 4,332,219 ,058 Total 28,284 3.078 ,002 7.388.953 649.54 non-current 0 657,55 59,091 37,201 assets .550 3,462 ,040 85.193 ,065 CURREN 3,313,881 68,008 T ASSET ,103 1,602,038 S 949 0 60. 2.1 ,625 796.00 Invent ori 564,59 1,609,583 Contract es 2,005 ,011 Finished work in progre 1,744,072 ss goods and me – finishe ,449 rchand d ise: Advances products 1,752,185 74,183 ,772 ,092 Receiv abl 769,52 Custome es due from 2,784 rs Subsidi 80,609 arie 0 ,775 843,70 Associate s (**) 5,876 Parent d companies 1,005,093 compan 188,28 ,506 y Tax rec 8,911 eivable 147,03 939 s Deferre 3,095 1,085,704 d (**) 108,19 ,220 Others tax assets 8,649 3,026,905 124,33 1,586 558,75 3,697 370,02 1,669 6,185,366 3,692,861 Current 158,90 financial 5,600 6,185,366 78,762 Equity ass ,78 ets inv 5 1,087,756 0 – subsidi estments in: 525,36 ,903 7,119 – associ aries 8,251,193 106,87 ated com 8 – other panies (**) 126,23 8,251,193 equ 9,776 Other sec ity investme 1,304,972 nts urities 286,25 ,628 2,249 66,108 Cash and ,081 (**) 13,260 Bank and cash equiva ,000 len 365,62 Cash and post office dep ts 28, 0,3 491 30 osit cash equ ,915 193,94 ivalents s 38,783 0,000 on ,36 559,56 Total cur hand 4 0,330 rent ass 3,312,131 0 ets ,983 67,275 ACCRUE ,279 11,493 D 3,312,143 AND PRE INCOME 0 PAID EX ,476 67,275 ,279 PENSES 2,652,581 5,803,166 TOTAL ,749 ASSET ,58 5 15,079 S 2,652,596 (*) Am ,828 .859 ount due 6.870.160 16, within 085 one yea 5,110,548 ,025 r. (**) ,955 Amoun t due afte 7,428,834 r one yea ,621 .621 r. 7.428.834 7,426,132 6,870,160 ,859 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 118 Il bilancio aziendale non è solo questione di “quattro conti”. È un valido “biglietto da visita” 2006 Bilanci – relazione sulla gestione bilancio d’esercizio sabaitalia pag. 12 pag. 12 pag. pag. pag. pag. pag. pag. 13 16 22 22 23 23 1 Aspetti generali 2 Transizione ai Principi contabili internazionali (IFRS) 3 Eventi aziendali più significativi 4 Andamento della gestione 5 Evoluzione prevedibile della gestione 6 Altre informazioni 7 Fatti salienti dei primi mesi del 2007 8 Destinazione del risultato dell’esercizio SABA ITALIA Bilancio 2004 Indice 5 Organi sociali 6 Avviso di convocazione dell’Assemblea degli Azionisti 7 Deliberazioni dell’Assemblea Ordinaria degli Azionisti 9 13 17 17 20 21 22 23 24 28 28 28 29 Relazione sulla gestione Aspetti generali ed eventi più significativi del 2004 Andamento della gestione: • La gestione dei parcheggi e la vendita di posti auto • Le attività progettuali e realizzative • Rapporti con ex Controllante • Le partecipazioni ed i rapporti con le Società del Gruppo • Le risorse tecniche ed umane • Situazione finanziaria, patrimoniale e andamento economico • Evoluzione prevedibile della gestione • Altre informazioni • Fatti salienti dei primi mesi del 2005 • Destinazione del risultato dell’esecizio 31 32 33 34 35 Bilancio al 31.12.2004 Stato patrimoniale – Attivo Stato patrimoniale – Passivo Conti d’ordine Conto economico 37 38 38 39 40 46 65 Nota integrativa • Attività della Società • Direzione e Coordinamento • Contenuto del Bilancio • Criteri di valutazione del Bilancio • Analisi delle voci dello Stato patrimoniale • Conti d’ordine Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Finanziaria Tosinvest S.p.A. Pagina 119 BILANCI 2006 RELAZIONE SULLA GESTIONE Un’altra componente della formula Tosinvest è la ricerca applicata alla riabilitazione delle più svariate patologie e disabilità. Anche in questo caso, l’Azienda è stata riconosciuta come una realtà leader in continua crescita ed evoluzione. A testimonianza della fiducia riscossa da parte delle Istituzioni la “Gazzetta Ufficiale” della Repubblica Italiana ha pubblicato il Decreto, del 1° febbraio 2005, che conferisce alla Casa di cura San Raffaele Pisana il riconoscimento quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). A supporto dell’attività di ricerca sono stati effettuati importanti investimenti sia in termini di personale (+135%) sia con l’attivazione di 13 laboratori di ricerca. Finanziaria Tosinvest S.p.A. quella di trading e ricerca di nuove opportunità di sviluppo. La cura del portafoglio immobiliare è affidata essenzialmente alla Tosinvest Immobiliare S.r.l., azienda del Gruppo particolarmente impegnata nella gestione di immobili di prestigio o ad alto valore commerciale. Nel settore dell’Editoria e della Comunicazione il Gruppo opera attraverso alcune entità tra cui Edindustria S.r.l., società che dal 1957 è dedicata alla comunicazione d’impresa in tutti i suoi aspetti: la produzione editoriale si occupa della pubblicazione di libri d’arte, brochure, testi aziendali e bilanci societari; l’attività di comunicazione si concentra sull’organizzazione, a livello nazionale e internazionale, di eventi, congressi, mostre e fiere e della relativa promozione pubblicitaria. Infine, la gestione degli archivi aziendali in outsourcing – sia la presa in carico dei documenti cartacei sia la scansione degli stessi e il loro trattamento in formato digitale – rappresenta il punto di forza di un settore fortemente in crescita sul quale Edindustria ha deciso di puntare. Nell’ambito del Gruppo Tosinvest, il Gruppo Finanziaria Tosinvest opera attraverso la Capogruppo nel settore finanziario e può inoltre contare su un portafoglio di partecipazioni attive nei settori del Real Estate, dell’Editoria e della Comunicazione, del Facility Management, dell’Information Technology, senza trascurare l’Energia e l’Ambiente. La Finanziaria Tosinvest S.p.A. è, infatti, una holding mista (partecipazioni e servizi) che opera, direttamente e/o indirettamente tramite le sue partecipate, nelle diverse aree di business. La Società, inoltre, effettua la gestione accentrata della finanza e della tesoreria di Gruppo oltre all’amministrazione e alla gestione delle proprie partecipazioni societarie, a supporto sia del core business sanitario che di quello degli altri settori. Sempre nel settore Editoria, il Gruppo è presente attraverso società che detengono le seguenti testate giornalistiche: “Libero” (la cui testata è posseduta dalla controllata S.P.E. S.r.l.), quotidiano diretto da Vittorio Feltri, che, con il suo linguaggio tagliente e mai scontato, sta riscuotendo negli ultimi anni notevoli consensi tra i lettori superando le 110.000 copie vendute. Sempre attento alle esigenze della gente e sempre pronto a rinnovarsi, questa l’arma vincente di “Libero”. Moltissime sono state le novità che hanno consentito al quotidiano di raggiungere questo traguardo: l’introduzione del colore su 24 pagine, un L’impegno del Gruppo Finanziaria Tosinvest nel settore del Real Estate ha come principale obiettivo quello di sviluppare attività complementari e funzionali agli altri settori di investimento. Questa mission viene perseguita integrando l’attività di gestione e ottimizzazione del portafoglio immobiliare con formato più maneggevole, l’ampliamento delle cronache e l’ideazione del primo reality show su carta. “Il Riformista” (la cui testata è posseduta dalla controllata Edizioni Il Riformista S.r.l.), diretto da Paolo Franchi, rappresenta una nuova realtà che ha saputo distinguersi nel panorama dei quotidiani italiani. Con una nuova immagine più incisiva, una buona capacità di dibattito, interviste e approfondimenti puntuali, “Il Riformista” si sta ritagliando un proprio spazio all’interno del settore giornalistico più sofisticato. “Sanità Lazio” (la cui azienda è posseduta dalla controllata Edizioni Pandora S.r.l.) è il primo free press 20 21 RELAZIONE SULLA GESTIONE Tosinvest Italia S.a.s. Tosinvest Italia S.a.s. BILANCI 2006 Signori Soci, la presente relazione è stata redatta in conformità a quanto previsto dall’art. 2428 del Codice Civile e fornisce le informazioni più significative sulla situazione economica, patrimoniale, finanziaria e sulla gestione sia del Gruppo Tosinvest Italia S.a.s. che della Capogruppo. IL GRUPPO TOSINVEST Negli ultimi anni, il Gruppo Tosinvest, facente capo alla famiglia Angelucci, ha fatto registrare una importante crescita tanto da essere considerata una delle più solide e dinamiche realtà imprenditoriali italiane presenti attualmente sul mercato. Il core business del Gruppo Tosinvest è rappresentato dal settore della Sanità: con 26 strutture, una capacità ricettiva di circa 3.000 posti-letto, oltre 1.000 medici specialisti, circa 2.800 dipendenti, ambulatori polifunzionali modernissimi e attrezzature di assoluta avanguardia, la Tosinvest Sanità S.p.A. rappresenta, infatti, un punto di riferimento in Italia nel campo della riabilitazione. Investimenti nella ricerca scientifica e nel miglioramento costante dei servizi ne costituiscono il DNA perché “l’assistenza sanitaria non può essere un optional ma un diritto e, per noi, un dovere”. Quando si parla di salute, Tosinvest Sanità S.p.A. si distingue. L’Azienda è leader nel settore della riabilitazione grazie ad una filosofia imprenditoriale che ha saputo tradurre il concetto di assistenza sanitaria in veri e propri standard di eccellenza, attraverso la selezione delle più avanzate tecnolo- gie e di una classe di specialisti di assoluta professionalità. Un approccio rivoluzionario e multidisciplinare è proposto per tutte le forme di disabilità: neurologiche, motorie, cardiovascolari, respiratorie, otorino-laringoiatriche, dello sviluppo infantile e geriatriche. Nuovi settori di eccellenza si dedicano ai problemi dei soggetti para-tetraplegici e, attraverso le Unità di Risveglio (RAI), alle necessità dei pazienti postcomatosi. Rapporti con le imprese controllate, collegate, controllanti e sottoposte al controllo di queste ultime I rapporti intrattenuti dalla Tosinvest Italia S.a.s. con le imprese del Gruppo, che vengono riepilogati nello schema sotto riportato, sono in genere regolati 15 Controllate Collegate Controllanti Consociate Totale 99.572 - - 24.756 124.328 - Stato patrimoniale - attivo C II Crediti commerciali C II Crediti finanziari C II Crediti diversi Particolare attenzione e ulteriori risorse sono state, inoltre, dedicate alla cura dei soggetti più deboli attraverso lo sviluppo e il potenziamento degli Hospice e delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). I primi pensati per i malati terminali bisognosi di cure palliative che ne allevino le sofferenze fisiche, emotive e psicologiche; le seconde dedicate agli anziani non autosufficienti a condizioni di mercato. Maggiori dettagli delle operazioni vengono forniti nella nota integrativa a cui si rimanda. - - - - 30.066 - 30.066 99.572 - 30.066 27.207 2.451 156.845 2.451 64.737 Stato patrimoniale - passivo D Debiti commerciali 50.928 - - 13.809 D Debiti finanziari - - - - D Debiti diversi - - 967 - 967 50.928 - 967 13.809 65.704 - in migliaia di Euro 26 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 120 Per saperne di più L a notizia vive poche ore o pochi giorni sulla carta stampata, ma può anche essere selezionata e, per così dire, “fermata” per più tempo in modo da rispondere a una domanda dai requisiti particolari. Per un’azienda, la notizia va valutata, soppesata, messa in relazione con molti fattori. È spesso l’ago della bilancia dell’operare, in una navigazione che deve tener conto non solo dell’andamento del mercato, ma del substrato socio-politico in cui questo si muove, delle novità in campo scientifico e tecnologico e last but not least di quel drago a sette teste che è l’opinione pubblica. Un’impresa difficilmente può provvedere da sola a seguire tutto ciò attraverso la stampa e altri mezzi di comunicazione. Sarebbe, se non altro, un enorme dispendio di energie e di denaro. Così sceglie opportunamente di servirsi di agenzie appositamente strutturate a fornirle le informazioni che le necessitano attraverso il lavoro di giornalisti professionisti. Lavorare in questo delicato settore non è così facile come a prima vista potrebbe sembrare. È un lavoro che richiede una particolare professionalità: anzitutto la sensibilità a entrare nell’ottica degli interessi del cliente, quindi a cogliere le notizie (e a non “bucarle”, come si dice in gergo) e farne rapidamente la sintesi. La “Rassegna stampa” ha costituito un importante servizio di supporto che Edindustria ha fornito fin dal 1975 ad una cerchia non esigua di committenti. Per trent’anni, un segmento di storia non trascurabile, sono passate sui fogli della “Rassegna stampa” milioni di notizie. Il servizio inizia nell’anno in cui in Italia viene approvata la legge che abbassa a 18 anni l’età minima per il voto politico. A un italiano, Eugenio Montale, va il Premio Nobel per la letteratura, a Juan Carlos di Borbone la corona di re di Spagna, a Niki Lauda il titolo di campione mondiale di Formula 1 con la Ferrari. E via via gli anni si susseguono con una catena di eventi che vedono mutamenti politici, nuove conquiste nello spazio e, in generale, in campo scientifico e tecnologico, 120 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 121 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA eventi artistici e letterari, espansione del mezzo televisivo, successi e drammi. Cade il muro di Berlino nel 1989, l’Unione Europea acquista consistenza con l’allargamento a 25 Paesi nel 2004 (diverranno 27 nel 2007) e con l’adozione della moneta unica nel 2002. Traccia di tutto questo è nelle centinaia di pagine che costituiscono le annate della “Rassegna”. Non sono tanto i fatti più eclatanti a comparire, ma più spesso i riflessi che questi hanno prodotto nell’apparato socio-economico del Paese. Una grafica semplice, ma gradevole ha sempre accompagnato la presentazione delle notizie. A una redazione particolarmente qualificata era affidato un impegno al quale Edindustria ha tenuto fede per ben trent’anni. Con la diffusione dell’informazione attraverso i più moderni mezzi elettronici e per alcune considerazioni di carattere strettamente aziendale, la Società ha deciso di cessare questo servizio nel dicembre del 2005. 121 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 122 Calendari del passato F atti, ma non soltanto. Perché nella storia di un’impresa vengono certamente in luce le sue azioni, il dinamismo che la muove nell’allineare, anno dopo anno, le conquiste del mercato. Il fatturato, il perfezionamento del prodotto dominano la scena, ma all’origine di tutto c’è l’idea, il pensiero di un uomo o più spesso di un’équipe che progetta, definisce, lavora di bulino intorno a un marchio. Messe insieme, le storie delle aziende costituiscono un segmento non secondario della storia di un Paese. Ne sono il motore, fanno parte della spinta a quel progresso cominciato il giorno in cui qualcuno fece rotolare una ruota. Alla sfida del progresso tecnologico risponde un grande patrimonio di idee, di tentativi, di vittorie e anche di qualche sconfitta. Nei corposi faldoni che racchiudono la storia di un’azienda c’è la testimonianza di tutto questo. È una testimonianza preziosa, riconoscimento della vitalità e dell’impegno di uomini che hanno lasciato un segno nell’economia del Paese. La storia delle imprese italiane fa par- 122 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 123 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA Creare spazio, risparmiare tempo, ottimizzare risorse umane 123 Economia e impresa 13-01-2007 CINQUANT’ANNI 17:32 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Il mercato attuale impone alle aziende di concentrarsi sul proprio core business, affidando a operatori specializzati e qualificati la gestione in outsourcing dei servizi collaterali In queste pagine, interni ed esterni del Centro di lavorazione e custodia - Gestione Archivi Edindustria, sede di Monterotondo, Roma. 124 Pagina 124 te di quella nazionale. Gli archivi la raccontano rendendola disponibile agli studiosi. Incartamenti forse un po’ ingialliti, fotografie, marchi industriali esprimono la vita di un’azienda che si ricollega a quella economica del Paese e anche, per certi aspetti, a quella personale di molti, perché la vita di ciascuno è radicata nella storia e ogni azienda ne compone un frammento. Sono molte le aziende che posseggono un patrimonio documentario significativo, ma non sempre possono disporre di strutture adatte per gestirlo. C’è l’esigenza di spazi aziendali sempre più ampi e protetti, unitamente all’assorbimento di risorse umane, infrastrutturali e finanziarie, che impongono soluzioni di outsourcing, in grado di conciliare qualità del servizio e costi contenuti. Fin dal 2002 Edindustria è attiva nel settore “Gestione Archivi” per aziende, istituzioni ed enti per i quali la corretta tenuta della documentazione rappresenta un reale vantaggio competitivo e uno strumento di efficienza. La Società si è attrezzata per offrire alla propria clientela moderni strumenti di valutazione e tecnologia avanzata per le soluzioni delle varie problematiche in questione, nonché ospitalità presso il proprio Centro di lavorazione e custodia. Si sta, inoltre, specializzando nel recupero di materiale storico (documenti, fotografie, video ecc.) e della relativa valorizzazione. Per la gestione dei problemi documentali Edindustria è dunque un partner strategico, in grado di soddisfare in modo integrato le esigenze documentali e informative della clientela, fornendo strumenti, servizi e infrastrutture. In particolare, il servizio offerto concerne due ambiti di attività: “Archiviazione fisica dei documenti”. Si tratta della gestione in outsourcing e conservazione in sicurezza di ogni genere di documento, attraverso le fasi di raccolta, classificazione, archiviazione, recupero e inserimento dei documenti, nonché monitoraggio del loro stato. “Gestione elettronica dei documenti (GED)”. Tale servizio permette l’acquisizione digitale, l’accesso e l’elaborazione dei contenuti dei documenti e l’integrazione via internet, per la gestione di tutte le fasi operative dei processi aziendali connessi al trattamen- Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 125 A SERVIZIO DELL’ IMPRESA to delle informazioni in entrata e in uscita nelle diverse forme (posta, telefono, fax, e-mail, messaggi). Dopo aver sviluppato, nel corso del 2002 e 2003, l’attività relativa soprattutto al primo ambito, Edindustria ha iniziato e portato avanti, negli ultimi anni, anche l’attività riguardante la gestione elettronica dei documenti, in relazione all’acquisizione di nuova clientela. Non sfugge oggi a nessuno che se per il sapere medievale bastava l’opera paziente dei monaci amanuensi, conservata come rara preziosità nelle abbazie, le conoscenze attuali devono tener conto di una miriade di nozioni disponibili fissate sulla carta e su altri mezzi di diffusione. Gli Archivi aziendali sono, per così dire, “calendari del passato” dove tutto è stato registrato con precisione e conservato con meticolosità. Giorni di festa e giorni di lutto, tristi Quaresime e Pasque di Resurrezione: ossia, sconfitte e successi. Racchiudono memorie significative di ieri e anche istruttive per il domani. 125 Economia e impresa 13-01-2007 17:32 Pagina 126 La chiamavano “reclame” E A lato, alcune pagine di “Comunicazione pubblicitaria” del gruppo IRI realizzate da Edindustria per i Cataloghi delle esposizioni di Tsukuba, Vancouver, Brisbane e Siviglia. Nelle pagine successive, campagne pubblicitarie realizzate in questi ultimi tempi per i clienti: Regione Lazio e ANAS. Mancano i tanti, piccoli e grandi, “multipli di modulo” della pubblicità legale, di cui ogni giorno la Società cura l’uscita sulla stampa regionale, nazionale, internazionale e sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana e della Comunità Europea. 126 dindustria ha vissuto in prima persona, in questi 50 anni di storia, i grandi cambiamenti avvenuti nel settore della pubblicità. I nuovi media e l’avvento di internet hanno imposto a tutto il mondo della comunicazione visioni e risposte diverse e adeguate ad uno sviluppo rapidissimo. L’Advertising, come abbiamo imparato a chiamare la pubblicità, la “reclame” come si diceva una volta, ha fatto grandi passi da quando, nei primi anni del 1600, apparve sulla Gazzetta di Parigi il primo annuncio pubblicitario: quello di un medico. Nel 1845, sempre in Francia, nacque la prima Concessionaria di pubblicità, la “Société Générale des Announces”. In Italia siamo nel 1954 quando nasce la Radio Televisione Italiana. Tre anni dopo, nel ’57, vede la luce Edindustria, nello stesso anno nasce Carosello, alla fine degli anni ’70 iniziano ad affermarsi le televisioni “private”. Da quel momento la crescita degli investimenti pubblicitari diventa esponenziale e con essa la crescita del costo degli spazi. Quello che poteva sembrare un limite, il dover comunicare in una manciata di secondi, ha cambiato il nostro modo di vedere le cose, i nostri ritmi. I pubblicitari hanno fatto di questo limite il loro punto di forza, modificando radicalmente il linguaggio, il montaggio, l’impatto emotivo. Tutto questo si è trasferito anche al cinema dove film, vecchi di appena dieci anni, sembrano oggi lentissimi e superati. Anche la pubblicità sulla carta stampata ha risentito positivamente di questa sferzata di energia e di profonda innovazione. Edindustria, uscita indenne dal passaggio da un mercato captive ad un mercato più competitivo ha cercato nuovi spazi e nuove aree di business sulle quali misurare le proprie forze. Ha rafforzato l’area del marketing e della creatività e ottenuto significativi successi realizzando campagne pubblicitarie di grandi aziende. Ha individuato, inoltre, nella pubblicità legale importanti spazi di crescita diventando in breve tempo una delle aziende leader in questo settore. Economia e impresa 13-01-2007 17:33 Pagina 127 Tsukuba Vancouver Brisbane Siviglia 127 Economia e impresa 21-02-2007 13:49 Pagina 128 DOCUP Lazio Guida ai servizi delle aree naturali protette del Lazio Economia e impresa 21-02-2007 13:49 Pagina 129 Economia e impresa 13-01-2007 17:33 Pagina 130 Pagina pubblicitaria realizzata da Edindustria per la Campagna di comunicazione della “Nuova A3 Salerno-Reggio Calabria”. Economia e impresa 14-01-2007 17:33 Pagina 131 Postfazione Economia e impresa 13-01-2007 17:33 Pagina 132 Andare oltre L’ uomo si è sempre chiesto, tra ansia e speranza, che cosa gli riserverà l’avvenire. Lo ha fatto in tempi antichi, affidandosi agli ambigui responsi della Sibilla o dell’Oracolo di Delfo. Ha continuato a farlo nel corso dei secoli lasciandosi ingannare da fantasiosi responsi di astrologi e sedicenti indovini. Se prevedere il futuro è stato sempre un esercizio arduo e non privo di inganni, nei tempi vicini a noi alcuni scenari futuristici possono essere ipotizzati con qualche fondamento. Prevederli, disegnarli, inseguirli non è più una chimera ma un impegno con qualche base scientifica. Il futuro è già cominciato. Era questo il titolo accattivante di un libro di Robert Jungk, che compiva una riflessione sulle contraddittorie prospettive dello sviluppo umano. Il libro andò per la maggiore negli anni Sessanta. Erano anni “speranzosi”, connotati da conquiste scientifiche e tecnologiche inimmaginabili solo qualche decennio prima. Basti pensare ai risultati in campo spaziale, nella medicina e nella cibernetica. Sarà utopia sostituire parti del corpo umano? Sarà utopia ipotizzare macchine pensanti? Le ipotesi avveniristiche furono in quegli anni numerose. Uno speciale fascicolo di “Civiltà delle Macchine” (n. 3 del 1968) fu dedicato interamente al futuro. Il quel fascicolo il futuro è stato sviscerato in tutte le sue sfaccettature: come accelerazione, come scienza, come ipotesi. Parteciparono ad una eccezionale “Tavola rotonda”, quattro giorni di riflessioni e dibattiti, i maggiori esponenti italiani di discipline diverse. Nello stesso fascicolo venne riportato un estratto delle previsioni per il 2000 compiute da due studiosi, Kahn e Wiener. Oggi, che abbiamo superato il 2000 da ben sette anni, possiamo prenderci il gusto di verificare quante di quelle aspettative si siano verificate. Non sono poche e abbracciano un vasto panorama scientifico e tecnologico. Correremo i rischi di uno sviluppo portato agli estremi? Il domani sarà migliore o peggiore dell’oggi? Ottimismo o pessimismo? La capacità immaginativa si fonde con la coscienza critica, ma non può 132 Economia e impresa 13-01-2007 17:33 Pagina 133 POSTFAZIONE esimersi dall’ipotizzare scenari futuristici. Non per il gusto di fare le Sibille, ma perché “dobbiamo”. Non possiamo farne a meno, perché il nostro lavoro si innesta su un quadro di previsioni entro i cui contorni operiamo. Una società che affronta diversi comparti deve guardare al futuro e cercare di cogliere i segni del cambiamento e rapportarli all’interesse, ai gusti, alle attese del pubblico. Il cambiamento oggi è più veloce di un tempo. Ad esempio, continuano a sussistere ancora sempre più sofisticati programmi spaziali, ma la gente non perde più il sonno per seguirli come avvenne invece per il memorabile “allunaggio” del 20 luglio 1969. Altri aspetti. Al mezzo cartaceo è andato progressivamente sostituendosi quello audiovisivo; la globalizzazione incide non solo sui mercati, ma su tutta l’attività umana, dal tempo libero agli orientamenti professionali. Tecniche nuove in campo biomedico sollecitano interrogativi e approfondimenti di carattere morale. Si va sempre più diffondendo la scolarizzazione, sia pure a livelli non particolarmente elevati. Sono alcuni segni, alcune sfide con le quali il nostro lavoro deve confrontarsi, non negli anni a venire, ma da oggi, cercando, senza distrarsi dal presente, le probabilità del futuro, accettandone le responsabilità e i rischi. Come i marinai di una volta dobbiamo fiutare il vento e saperlo dirigere in nostro favore. Ci viene detto che è un vento impetuoso, in rapido movimento e dobbiamo stare attenti a non farci travolgere, a non bruciare le tappe che già si possono intravedere. Niente avventure, procediamo misurati, pronti a capire e a interpretare certi segni, pronti ad avventurarci con un bagaglio di idee valide e un buon carico di speranza. C’è da lavorare: senza scoraggiarsi e senza stancarsi. Sarà una fatica di Sisifo? Diceva Albert Camus: “Bisogna immaginare Sisifo felice”. E. A. 133 Appendice 13-01-2007 19:20 Pagina 2 Appendice 13-01-2007 19:20 Pagina 3 Appendice Le cariche sociali dal 1957 a oggi Lo Statuto sociale del 1957 Appendice 13-01-2007 19:20 CINQUANT’ANNI Pagina 136 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Le cariche sociali dal 1957 a oggi Consiglio di Amministrazione Anni 1957/1961 Avv. Carlo Morosetti Dr. Fausto Bima Dr. Veniero Aymone Marsan Anno 1962 Avv. Carlo Morosetti Dr. Fausto Bima Dr. Veniero Aymone Marsan Dr. Francesco Flores D’Arcais Presidenti Avv. Carlo Morosetti Ing. Franco Schepis Dr. Domenico Bernardi Dr. Fabiano Fabiani Dr. Armando Oberti Dr. Massimo Pastorelli Dr. Romolo Pietrobelli Dr. Alfredo Vinciguerra Dr. Marcello Ceribelli Dr. Emilio Acerna 09.03.1957/1963 04.04.1963/1971 02.03.1971/1974(1) 11.07.1978/1979 30.03.1979/1980 04.03.1980/1983 29.04.1983/1990 18.07.1990/1991(2) 24.10.1991/1995 10.10.1995/oggi Amministratore Unico Dr. Giorgio Ferrari 01.10.1974/30.06.1978 Vice Presidenti Dr. Massimo Ponzellini Dr. Roberto Mastronardi 20.09.1983/22.02.1985 25.05.2007/oggi Amministratori Delegati Avv. Fausto Bima Dr. Francesco Flores D’Arcais Dr. Giancarlo Battista Dr. Massimo Pastorelli Dr. Romolo Pietrobelli 09.03.1957/1963 05.04.1963/01.10.1974 11.07.1978/14.05.1980(3) 08.05.1981/1983 29.04.1983/16.05.1984 Direttori generali Dr. Guido Gelli Dr. Giancarlo Battista Dr. Gian Piero Jacobelli Dr. Guido Scognamiglio 10.06.1965/01.10.1974(3) 11.07.1978/14.05.1980(3) 20.09.1983/13.09.1991(3) 12.02.2004/oggi Direttori Arch. Massimo Polidori Dr. Fiorello Tonin 136 19.12.1991/31.03.1998(3) 06.05.1998/02.10.2003 Anni 1963/1968 Dr. Fausto Bima Dr. Veniero Aymone Marsan Dr. Francesco Flores D’Arcais Dr. Fausto Calabria Ing. Franco Schepis Anno 1969 Dr. Fausto Bima Dr. Francesco Flores D’Arcais Dr. Fausto Calabria Ing. Franco Schepis Dr. Aldo Voglino Anno 1970 Dr. Fausto Bima Dr. Francesco Flores D’Arcais Dr. Fausto Calabria Ing. Franco Schepis Dr. Aldo Voglino Anno 1971 Dr. Domenico Bernardi Dr. Fausto Bima Dr. Francesco Flores D’Arcais Rag. Stefano Vialetto Dr. Aldo Voglino Anno 1972 Dr. Domenico Bernardi Dr. Fausto Bima Dr. Aldo De Chiara Dr. Francesco Flores D’Arcais Dr. Aldo Voglino Appendice 13-01-2007 19:20 Pagina 137 APPENDICE Triennio 1973/1975 (dal 27.6.1973) Dr. Domenico Bernardi Dr. Fausto Bima Dr. Aldo De Chiara Dr. Francesco Flores D’Arcais Dr. Aldo Voglino (dimissioni 5.12.l973) sostituito da: Dr. Antonio Toraldo di Francia (nomina CdA 5.12.1973) Dr. Giorgio Ferrari (nomina Assemblea 18.6.1974) Triennio 1978/1980 (dal 30.6.1978) Dr. Corrado Antonini Ing. Didimo Badile Dr. Giancarlo Battista (dimissioni 14.5.1980) sostituito da: Dr. Demetrio De Stefano (nomina 14.5.1980) Dr. Germano Bodo (dimissioni 6.1.1981) sostituito da: Avv. Gianfranco Vagnetti (nomina CdA 25.3.1981) Ing. Luigi D’Agostini Avv. Lucio De Giacomo Dr. Fabiano Fabiani (dimissioni 19.3.1979) sostituito da: Dr. Armando Oberti (nomina CdA 30.3.1979/dimissioni 8.1.1980) sostituito da: Dr. Massimo Pastorelli (nomina CdA 4.3.1980) Dr. Giorgio Ferrari Rag. Alberto Manuelli Triennio 1981/1983 (dal 30.4.1981) Dr. Massimo Pastorelli (dimissioni 22.4.1983) sostituito da: Dr. Massimo Ponzellini (nomina Assemblea 22.4.1981) Dr. Demetrio De Stefano (dimissioni 22.4.1983) sostituito da: Dr. Romolo Pietrobelli (nomina Assemblea 22.4.1983) Dr. Giampiero Gabotto (dimissioni 7.12.1981) sostituito da: Dr. Vittorio Valensise (nomina CdA 11.12.1981/dimissioni 1.9.1983) sostituito da: Dr. Egidio Pedrini (nomina CdA 20.9.1983) Dr. Giovanni Benincasa Rag. Alberto Manuelli Dr. Giorgio Ferrari Avv. Gianfranco Vagnetti (dimissioni 14.9.1983) sostituito da: Dr. Alberto Mario Zamorani (nomina CdA 20.9.1983) Dr. Franco Pecorini Dr. Corrado Antonini (dimissioni 12.3.1982) sostitutito da: Dr. Nazareno Silvestrini (nomina CdA 30.3.1982) Dr. Fabiano Fabiani (dimissioni 5.2.1982) sostituito da: Dr. Paolo Micheletta (nomina CdA 30.3.1982) Dr. Vincenzo Cappiello Triennio 1984/1986 (dal 16.5.1984) Dr. Romolo Pietrobelli Dr. Massimo Ponzellini (dimissioni 7.2.1985) sostituito da: Dr. Francesco Silvano (nomina CdA 22.2.1985) Dr. Vincenzo Cappiello Dr. Nazareno Silvestrini Rag. Franco Pecorini (dimissioni 10.10.1984) sostituito da: Dr. Massimiliano Bagnasco (nomina CdA 16.4.1985) Dr. Alberto Mario Zamorani Dr. Giorgio Ferrari Dr. Egidio Pedrini Dr. Giovanni Nasi (dimissioni 7.2.1985) sostituito da: Dr. Umberto Ragazzo (nomina CdA 22.2.1985) Dr. Giorgio Innamorati (dimissioni 10.12.1985) sostituito da: Dr. Umberto Andalini (nomina CdA 18.12.1985) Dr. Roberto Caravaggi (dimissioni 8.4.1987) Avv. Giovanni Benincasa (decesso dicembre 1985) sostituito da: Dr. Raffaele Scippa (nomina CdA 18.12.1985/dimissioni 8.4.1987) Triennio 1987/1989 (dal 14.5.1987) Dr. Romolo Pietrobelli Dr. Vincenzo Cappiello (dimissioni 20.4.1988) sostituito da: Dr. Umberto Donati (nomina CdA 20.4.1988) Dr. Alberto Mario Zamorani (dimissioni 12.7.1989) sostituito da: Arch. Massimo Polidori (nomina Assemblea 12.7.1989) Dr. Costantino Savoia Dr. Giancarlo Battista Dr. Umberto Andalini Dr. Massimiliano Bagnasco Dr. Pietro Ferrigno Dr. Emilio Nappi Dr. Carlo Bucci Com.te Matteo Vagnola (decesso febbraio 1989) sostituito da: Dr. Marco Zanichelli (nomina 30.5.1989) D.ssa Anna Maria Longo Dr. Emilio Acerna (nomina Assemblea 12.7.1989) Triennio 1990/1992 (dal 12.7.1990) Dr. Emilio Acerna Dr. Alfredo Vinciguerra (decesso 27.9.1991) Dr. Umberto Andalini (dimissioni 15.5.1991) sostituito da: Dr. Paolo Torresani (nomina CdA 15.5.1991/dimissioni 24.10.1991) sostituito da: 137 Appendice 13-01-2007 19:20 CINQUANT’ANNI Pagina 138 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Dr. Carmelo Messina (nomina CdA 24.10.1991) Dr. Massimiliano Bagnasco Dr. Oscar Bartoli sostituito da: Avv. Pier Paolo Dominedò (nomina Assemblea 8.12.1990) Dr. Giancarlo Battista Dr. Umberto Donati Dr. Pietro Ferrigno Ing. Carlo Ferraris (dimissioni 15.5.1991) sostituito da: Dr. Marco Caporali (nomina CdA 15.5.1991) Dr. Emilio Nappi Arch. Massimo Polidori (dimissioni 24.10.1991) sostituito da: Dr. Marcello Ceribelli (nomina CdA 24.10.1991) Avv. Antonio Reale (dimissioni 24.10.1991) sostituito da: Dr. Guglielmo Trillo (nomina CdA 24.10.1991) Dr. Marco Zanichelli Triennio 1993/1995 (dal 30.4.1993) Dr. Marcello Ceribelli Dr. Emilio Acerna Dr. Massimiliano Bagnasco Dr. Giancarlo Battista Avv. Pier Paolo Dominedò Dr. Umberto Donati (dimissioni 29.4.1994) sostituito da: Dr. Enzo Leone (nomina CdA 14.6.1994) Dr. Alessandro Magrì (decesso 7.8.1994) sostituito da: Dr. Dario Faggioni (nomina CdA 30.3.1995) Dr. Carmelo Messina (dimissioni 2.5.1994) sostituito da: Dr. Silvio De Michieli Vitturi (nomina CdA 29.11.1994) Dr. Emilio Nappi Dr. Guglielmo Trillo (dimissioni 2.3.1994) sostituito da: Dr. Mariano D’Alessandro (nomina CdA 7.4.1994/ dimissioni 10.2.1995) sostituito da: Dr. Marco Zanichelli Triennio 1995/1997 (dal 28.4.1995) Dr. Marcello Ceribelli (dimissioni 10.10.1995) sostituito da: Dr. Marco Zanichelli (nomina Assemblea 10.6.1996) Dr. Emilio Acerna Avv. Pier Paolo Dominedò Dr. Giancarlo Battista Dr. Dario Faggioni Triennio 1998/2000 (dal 30.4.1998) Dr. Emilio Acerna Dr. Giancarlo Battista Avv. Pier Paolo Dominedò 138 Dr. Dario Faggioni (dimissioni 13.5.2000) sostituito da: Rag. Lorenzo Murrali (nomina CdA 13.6.2000) Dr. Marco Zanichelli Dr. Vincenzo Latorraca (nomina Assemblea 9.5.2000/dimissioni 13.9.2000) Dr. Sergio Bruno (nomina Assemblea 9.5.2000/dimissioni 6.2.2001) Triennio 2001/2003 (dal 18.5.2001) Dr. Emilio Acerna Dr. Florindo Antoniozzi (dimissioni 18.2.2002) sostituito da: Dr. Giancarlo D’Andrea (nomina Assemblea 21.5.2002) Dr. Giancarlo Battista (dimissioni 14.5.2002) sostituito da: Dr. Emilio Nappi (nomina Assemblea 21.5.2002) Dr. Lorenzo Borgogni Avv. Pier Paolo Dominedò Dr. Giampiero Giacardi Rag. Lorenzo Murrali Dr. Roberto Spingardi Dr. Marco Zanichelli Triennio 2003/2005 (dal 2.10.2003 al 31.12.2005) Dr. Emilio Acerna Dr. Giampaolo Angelucci (dimissioni 26.1.2005) sostituito da: Dr. Cosimo Panaro (nomina CdA 28.2.2005/dimissioni 16.2.2006) Dr. Alessandro Angelucci Dr. Roberto Ottaviani Dr. Roberto Pagnotta Dr. Leonardo Buonvino Dr. Umberto Malusà (dimissioni 16.2.2006) Dr. Gennaro Schettino (dimissioni 31.5.2004) sostituito da: Avv. Giorgio Raspa (nomina Assemblea 12.5.2005/ dimissioni 16.2.2006) Avv. Vincenzo Covelli (dimissioni 29.3.2004) sostituito da: Dr. Andrea Imperiali (nomina Assemblea 30.4.2004/ dimissioni 16.2.2006) Triennio 2006/2008 (dall’8.5.2006) Dr. Emilio Acerna Dr. Alessandro Angelucci (dimissioni Assemblea 19.4.2007) Dr. Leonardo Buonvino (dimissioni 12.1.2007) Dr. Roberto Ottaviani Dr. Roberto Pagnotta (dimissioni Assemblea 19.4.2007) Appendice 13-01-2007 19:20 Pagina 139 APPENDICE Triennio 2007/2009 (dal 19.4.2007) Dr. Emilio Acerna Dr. Roberto Mastronardi Dr. Roberto Ottaviani (dimissioni 15.10.2007) sostituito da: Dr. Roberto Allocca Collegio Sindacale sostituito da: Dr. Carlo Federici - Presidente (nomina 28.6.1967) Dr. Antonio Moriconi Dr. Michele Barbati Sindaci Supplenti Dr. Costantino Zubbani Dr. Fausto Persegani Triennio 1957/1959 Triennio 1969/1971 (dal 12.6.1969) Sindaci Effettivi Rag. Fedele Romano - Presidente Avv. Salvatore Macaluso (dimissioni 30.4.1959) sostituito da: Dr. Antonio Moriconi (nomina 30.4.1959) Dr. Gastone Valentini Sindaci Supplenti Dr. Costantino Zubbani Dr. Fausto Persegani Sindaci Effettivi Dr. Carlo Federici - Presidente (nomina 28.6.1967) Dr. Antonio Moriconi Dr. Aldo De Chiara (dimissioni 2.3.1971) sostituito da: Dr. Colombo Monini (nomina 2.3.1971) Sindaci Supplenti Dr. Fabio Di Nola Dr. Michele Barbati Triennio 1960/1962 (dal 5.4.1960) Triennio 1972/1974 (dal 26.6.1972) Sindaci Effettivi Rag. Fedele Romano - Presidente Dr. Antonio Moriconi Dr. Gastone Valentini Sindaci Supplenti Dr. Costantino Zubbani Dr. Fausto Persegani Triennio 1963/1965 (dal 5.3.1963) Sindaci Effettivi Rag. Fedele Romano - Presidente Dr. Antonio Moriconi Dr. Gastone Valentini Sindaci Supplenti Dr. Costantino Zubbani Dr. Fausto Persegani Sindaci Effettivi Dr. Colombo Monini - Presidente (dimissioni 17.6.1974) sostituito da: Dr. Antonio Toraldo di Francia - Presidente (nomina 18.6.1974) Dr. Lucio Foresti Rag. Antonio Muti Sindaci Supplenti Dr. Fabio Di Nola Dr. Michele Barbati Triennio 1975/1977 (dal 19.5.1975) Sindaci Effettivi Dr. Antonio Toraldo di Francia - Presidente (nomina 18.6.1974) Avv. Giuseppe Rubino Dr. Lucio Foresti Triennio 1966/1968 (dal 28.6.1966) Sindaci Effettivi Rag. Fedele Romano - Presidente (decesso 8.11.1966) Sindaci Supplenti Dr. Luciano Pistolesi Dr. Michele Barbati 139 Appendice 13-01-2007 19:20 CINQUANT’ANNI Pagina 140 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Triennio 1978/1980 (dal 30.6.1978) Sindaci Effettivi Dr. Pietro Castri - Presidente (dimissioni 29.12.1979) sostituito da: Dr. Luciano Pistolesi - Presidente, sostituito da: Dr. Domenico Bernardi - Presidente (nomina 14.5.1980) Dr. Raffaele De Bonis Dr. Vincenzo Rizza Sindaci Supplenti Dr. Michele Barbati Dr. Luciano Pistolesi, sostituito da: Dr. Maurizio Castaldo (nomina Assemblea 14.5.1980) Sindaci Supplenti Rag. Franco Cocchi Dr. Alessandro Franconi Triennio 1990/1992 (dal 12.7.1990) Sindaci Effettivi Dr. Franco Boncinelli - Presidente Dr. Mauro Di Stefano (dimissioni 26.6.1991) sostituito da: Dr. Mario Segatori (nomina Assemblea 26.6.1991) Dr. Fernando Sbarbati Sindaci Supplenti Rag. Franco Cocchi Dr. Alessandro Franconi Triennio 1981/1983 (dal 30.4.1981) Triennio 1993/1995 (dal 30.4.1993) Sindaci Effettivi Dr. Domenico Bernardi - Presidente (nomina 14.5.1980/ decesso 11.12.1983) sostituito dal Sindaco supplente: Dr. Michele Barbati Dr. Raffaele De Bonis Rag. Settimio Rossi Sindaci Supplenti Dr. Michele Barbati Dr. Maurizio Castaldo Sindaci Effettivi Dr. Franco Boncinelli - Presidente Dr. Mario Segatori Dr. Fernando Sbarbati Sindaci Supplenti Rag. Franco Cocchi Dr. Pietro Cerasoli Triennio 1996/1998 (dal 10.6.1996) Triennio 1984/1986 (dal 16.5.1984) Sindaci Effettivi Prof. Ugo Nicoli - Presidente Sig. Massimo Rainaldi Dr. Raffaele De Bonis Sindaci Supplenti Rag. Franco Cocchi Dr. Alessandro Franconi Triennio 1987/1989 (dal 14.5.1987) Sindaci Effettivi Dr. Franco Boncinelli - Presidente Sig. Massimo Rainaldi (dimissioni 11.5.1988) sostituito da: Dr. Pietro Salotti (nomina 19.5.1988) Dr. Raffaele De Bonis 140 Sindaci Effettivi Dr. Fiorello Tonin - Presidente (dimissioni 29.4.1998) sostituito da: Dr. Paolo Biffani - Presidente (nomina Assemblea 30.4.1998/dimissioni 1.11.1998) sostituito da: Dr. Alberto Mancini - Presidente (nomina Assemblea 26.11.1998) Dr. Mario Segatori Dr. Fernando Sbarbati (dimissioni 11.3.1997) sostituito da: Dr. Mauro Mogetta (nomina Assemblea 14.5.1997/ dimissioni 1.11.1998) sostituito da: Dr. Giancarlo Gentile (nomina Assemblea 26.11.1998) Sindaci Supplenti Dr. Mauro Mogetta (nominato Sindaco effettivo Assemblea 14.5.1997) sostituito da: Dr. Giancarlo Biacca (nomina Assemblea 14.5.1997/ Appendice 22-02-2007 9:09 Pagina 141 APPENDICE dimissioni 1.11.1998) sostituito da: Dr. Pierluigi Alemanni (nomina Assemblea 26.11.1998) Dr. Pietro Cerasoli Dr. Francesco Giustiniani (dimissioni 11.9. 2003) sostituito da: Dr. Francesco Giustiniani (nomina Assemblea 2.10.2003) Triennio 1999/2001 (dal 29.4.1999) Sindaci Supplenti Dr. Pierluigi Alemanni (dimissioni 11.9.2003) sostituito da: Dr. Fabio Mancini (nomina Assemblea 2.10.2003) Dr. Pietro Cerasoli (dimissioni 11.9.2003) sostituito da: Dr. Duccio Orzali (nomina Assemblea 2.10.2003) Sindaci Effettivi Dr. Alberto Mancini - Presidente Dr. Giancarlo Gentile Dr. Mario Segatori Triennio 2005/2007 (dal 14.6.2005) Sindaci Supplenti Dr. Pierluigi Alemanni Dr. Pietro Cerasoli Triennio 2002/2004 (dal 21.5.2002) Sindaci Effettivi Dr. Francesco Mariano Bonifacio - Presidente Dr. Francesco Giustiniani Dr. Fabio Mancini Sindaci Effettivi Dr. Alberto Mancini - Presidente (dimissioni 5.9.2003) sostituito da: Dr. Francesco Mariano Bonifacio - Presidente (nomina Assemblea 2.10.2003) Dr. Giancarlo Gentile Sindaci Supplenti Dr. Giancarlo Mariotti Bianchi (dimissioni 16.2.2006) sostituito da: Dr. Roberto Rastelletti (nomina Assemblea 16.2.2006) Dr. Mario Mantovani (dimissioni 16.2.2006) sostituito da: Dr. Paolo Stampatore (nomina Assemblea 16.2.2006) (1) (2) (3) Cessazione della carica: 1.10.1974 e nomina dell’Amministratore Unico Decesso: 27.09.1991 Dimissioni 141 Appendice 13-01-2007 19:20 CINQUANT’ANNI Pagina 142 AL SERVIZIO DELL’ IMPRESA Alcune pagine dello Statuto sociale del 1957 142 Appendice 13-01-2007 19:20 Pagina 143 APPENDICE 143 Appendice 13-01-2007 19:20 Pagina 144 Fotolito: Zincoclassica, Roma Impaginazione: Edindustria Grafo press Stampa: Grafo press, Roma