(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 00394 ALBO NAZIONALE 1a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: CRESCERE DIRITTI 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): ASSISTENZA – MINORI - A02 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto CRESCERE DIRITTI si sviluppa nel contesto regionale dell’EMILIA ROMAGNA nell’area di intervento Minori e si articola su 5 Province: Piacenza Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì – Cesena e Rimini con interventi specifici a seconda della differente situazione dei contesti provinciali. Congiungendo ogni singolo intervento si è elaborata anche una azione sinergica che risponde ad un problema delicato e profondo di livello regionale dell’area di intervento: la vulnerabilità delle famiglie multiproblematiche con minori. Pertanto si descrive in sintesi il contesto regionale per poi analizzare le peculiarità delle singole province coinvolte. Come si evince dal Profilo di Comunità della Regione Emilia Romagna dell’ottobre 2009 il quadro d’insieme che emerge rispetto alle famiglie, ai bambini e agli adolescenti conferma un aumento delle problematiche relative ai minori e alle loro famiglie: è confermata la tendenza all’aumento delle prese in carico dei minori, così come delle famiglie (disagi famigliari, problematiche socio educative relazionali, incapacità genitoriali, problemi penali, economici/abitativi, di dipendenza). Cresce l’attenzione alle “nuove povertà” in quanto crescono le situazioni di precarietà e vulnerabilità famigliare. Si rileva inoltre la polarizzazione dei casi più complessi nelle città capoluogo. L´affidamento familiare in regione si va consolidando in diversi territori e in molti casi costituisce una riposta garantendo al minore un ambiente adeguato in cui poter soddisfare le proprie esigenze educative ed affettive, tenendo conto anche della specificità delle condizioni del nucleo familiare d’origine. La Regione Emilia-Romagna, gli enti territoriali e le associazioni familiari (terzo settore) sono intensamente impegnati a promuovere e potenziare in un´ottica di integrazione il sistema dell´accoglienza dei minori temporaneamente allontanati dalla propria famiglia. Minori in affidamento eterofamiliare a tempo pieno per provincia – periodo 2001-2003 Provincia Durante l'anno 2001 v.a. % Durante l'anno 2002 v.a. % Durante l’anno 2003 v.a. % PIACENZA PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA FERRARA RAVENNA FORLI'-CESENA RIMINI 76 94 283 149 199 54 58 145 39 6,9 8,6 25,8 13,6 18,1 4,9 5,3 13,2 3,6 106 99 261 196 162 48 70 81 44 9,9 9,3 24,5 18,4 15,2 4,5 6,6 7,6 4,1 93 129 303 193 160 58 77 86 59 8,0 11,1 26,2 16,7 13,8 5,0 6,6 7,4 5,1 Regione 1.097 100,0 1.067 100,0 1.158 100,0 Tabella 1 - Fonte: Regione Emilia-Romagna - Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fin dai primi anni ‘80 è impegnata attivamente sul fronte dell’affidamento famigliare di minori soprattutto di quelli provenienti da famiglie multiproblematiche, con gravi disabilità o maltrattati e abusati. Il Servizio Minori Affidamento ha come finalità principale la promozione ed il sostegno della cultura dell'accoglienza, per garantire ad ogni bambino il diritto a vivere in una famiglia. Quando la permanenza nella famiglia di origine non è possibile per il minore, l'accoglienza in un'altra famiglia attraverso l'affidamento è la risposta più giusta nel contesto sociale odierno. Il progetto CRESCERE DIRITTI coinvolge in modo diretto 28 sedi di attuazione in Emilia Romagna (Case Famiglia – Pronto Soccorso per Minori) e ad inizio 2010 accoglievano: MINORI PROVINCE Rimini Bologna Ferrara Forli Cesena Ravenna Piacenza TOTALE Abbandono Maltrattamento Disabili 30 18 13 33 17 4 115 Tabella 2 - Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII Dei minori riportati nella tabella 2 un 70% dei minori proviene da famiglie multiproblematiche con diversi tipi di disagio e difficoltà così nel corso di questi anni parallelamente all’attenzione per l’istituto dell’affido dell’Associazione sempre più è cresciuta la consapevolezza della necessità di intervenire direttamente sulle famiglie multiproblematiche, anche attraverso prassi innovative e di condivisione familiare per dare un sostegno alla genitorialità, e lavorare alla radice del problema, là dove c’è un margine di recupero, per evitare che i minori vengano allontanati dalla loro famiglia naturale. La prevenzione delle diverse forme di fragilità e di disagio nei minori può snodarsi anche attraverso la condivisione diretta della multiproblematicità di una famiglia e l’attivazione di alleanze educative fra famiglie che esplicitamente sottoscrivono un comune patto formativo per il minore. L’intervento dell’Associazione in questo ambito sempre più spesso passa attraverso l’affiancamento del nucleo debole e a rischio da parte di un’altra famiglia, in un’ottica di rimozione delle cause che creano il problema. La prossimità di una famiglia strutturata e stabile, inserita in un contesto associativo come quello della Comunità Papa Giovanni XXIII crediamo possa diventare “risorsa” a tutela dei diritti dell’infanzia e della genitorialità permettendo in molti casi di far mantenere al nucleo familiare debole la sua unità. Si riportano di seguito le descrizione dell’area di intervento MINORI e del contesto territoriale specifico provinciale entro il quale si realizza il progetto con il seguente ordine: - PIACENZA - BOLOGNA - FERRARA - RAVENNA - FORLI’ CESENA - RIMINI PROVINCIA DI PIACENZA CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La Provincia di Piacenza conta 287.485 abitanti (Fonte Istat, dati al 20/01/2010). Il Comune di Piacenza, ove è locata la struttura coinvolta nel progetto, ospita 102.574 abitanti (Fonte Istat, dati al 20/01/2010). Il tasso di natalità attuale è compreso tra l’8% e il 9%, con incrementi costanti negli anni dovuti perlopiù alla forte presenza di immigrati stranieri che rappresentano più del 10% della popolazione totale. Nella recente graduatoria sulla Qualità della Vita, pubblicata da “Il Sole 24 Ore”, Piacenza si mantiene nella top ten, manifestando tuttavia un peggioramento rispetto agli anni precedenti. Da uno studio realizzato qualche tempo fa dall’Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Piacenza, in collaborazione con Università Cattolica e Caritas, è emerso un quadro sociale complesso, fatto di elevato rischio di povertà relativa, crescente precarietà nel lavoro, diffuso sradicamento partecipativo, gravi forme di vulnerabilità cumulata che assommano situazioni di carenza reddituale a debolissime strutture relazionali interpersonali e sociali. CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE Nella Provincia di Piacenza sono presenti 42.046 minori. Nel Comune di Piacenza se ne contano 14.698. Essi sono suddivisi per fascia d’età come segue. Fascia 6 – 10 11 -13 14-17 0 – 2 anni 3 – 5 anni d’età anni anni anni N. minori 5.192 5.039 7.524 4.216 3.449 Tabella 1 (Fonte: Osservatorio Infanzia e Adolescenza – Regione Emilia-Romagna – Novembre 2009) Piacenza è la seconda provincia in regione per presenza relativa di immigrati con effetti evidenti soprattutto sulle classi minorili (18% sui ragazzi con meno di 14 anni) e sul loro inserimento nel sistema scolastico provinciale. Albania, Marocco, Romania e Macedonia le provenienze più numerose. I minori in carico ai servizi territoriali di tutela sono 3.957 (9,8% dei minorenni residenti), con valori più elevati a Piacenza città (13,2%) e più bassi nel distretto di Levante (6,7%). Il confronto con la regione mostra anche in questo caso valori percentualmente più alti sul territorio piacentino (la media regionale è del 6,4%). Provincia di Piacenza Regione Emilia-Romagna v.a. % su pop di riferimento v.a. % su pop. di riferimento 3.957 9,80% 40.386 6,37% Incidenza % Provincia di Regione E. R. Piacenza 36,2% 36,1% Tabella 2 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Piacenza) I minori stranieri in carico sono 1.728. pari al 43,7% del totale (l’incidenza media regionale è del 34,4%), di cui 107 non accompagnati. La maggioranza di questi minori richiedono un’accoglienza temporanea per supplire alle esigenze di nuclei familiari problematici che devono attraversare un periodo di assestamento e integrazione nel nuovo contesto di vita. Vi sono anche 205 disabili in carico ai servizi territoriali di tutela dei minori, inclusi negli 821 iscritti nelle scuole statali di ogni ordine e grado. A tale riguardo la situazione è particolarmente critica e negativa relativamente alla capacità di accoglienza di alunni sia con disabilità che con problemi di integrazione scolastica, con particolare riferimento agli alunni stranieri neo arrivati. I minori per i quali è stata disposta una forma di tutela dai servizi sociali con provvedimento del Tribunale dei minorenni sono complessivamente 421 (1% dei minori residenti, contro l’1,4% della regione). Per quanto riguarda l’accoglienza dei minori fuori famiglia, sotto forma di affido familiare e inserimento in struttura, si evidenzia una quota di minori coinvolti leggermente più alta di quella regionale. In particolare, si sottolinea un maggior ricorso all’affido familiare. Il dato sulle strutture presenti sul territorio (comunità di tipo familiare, comunità educative e di pronta accoglienza) evidenzia tuttavia un livello di offerta inferiore al bisogno espresso e parecchio più basso rispetto alle Province della Regione. Gli allontanamenti dalla famiglia e le collocazioni in luogo protetto mostrano valori simili a quelli regionali. I centri educativi semi-residenziali ospitano complessivamente 671 minori, rappresentando una realtà di storica rilevanza sul territorio. Si rende dunque necessario il potenziamento dell’offerta residenziale, soprattutto temporanea, insufficiente al momento (44 posti per 111 inserimenti in strutture residenziali, il che implica il trasferimento in altre Province ove l’offerta è maggiore) e inferiore alla media regionale, per accogliere i minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici (abusanti, maltrattanti, con forte incompatibilità genitoriale, ecc.). Provincia Piacenza v.a. % su minori 48 0,12% Regione E.R. v.a. % su minori Minori con provv. di tutela ai Servizi 2004 1.117 0,195 Minori con provv. di vigilanza ai Servizi 121 0,31% 3.022 0,50% 2004 Minori con provv. di affido ai Servizi 2004 252 0,66% 4.484 0,74% Adozioni 12 0,03% 266 0.04% Allontanamenti e colloc. in luogo protetto 77 0,19% 1.414 0,22% Affidi familiari 146 0,36% 1.614 0,25% Inserimenti in strutture residenziali 111 0,27% 1.483 0,23% Posti in strutture residenziali sul territorio 44 0,11% 891 0,14% Utenti in centri educativi sul territorio 671 1,66% Tabella 3 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Piacenza) Tabella 4 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Piacenza) (continua) Tabella 5 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Piacenza) Un dato rilevante riguarda il numero di famiglie che beneficiano di trasferimenti economici pari 2.697 (2,19% delle famiglie totali). Si tratta non solo di meri interventi di integrazione del reddito, ma anche di aiuti per il pagamento di servizi specifici, come i servizi scolastici (mensa, trasporto), le rette per asili nido o per la frequenza di centri educativi. Le richieste di accesso al Fondo sociale per l’affitto è così in crescita e riguarda oltre 2200 nuclei familiari, pari all’1,8% del totale delle famiglie piacentine. La quota dei nuclei stranieri è superiore al 40%. L’incidenza dei canoni di locazione sui budget delle famiglie disagiate risulta particolarmente elevata, pari al 35,3% del reddito delle famiglie considerate. Le domande inevase coinvolgono il 24% delle famiglie richiedenti. Anche l’edilizia residenziale pubblica registra una domanda in crescita e inevasa. Un quinto delle famiglie che accedono agli alloggi ERP è rappresentato da nuclei con presenza di minori. Ma il dato su cui riflettere è rappresentato dalla domanda non soddisfatta: nel 2006 su 993 nuclei che hanno fatto domanda di alloggi ERP solo 119 (12%) hanno avuto accesso a tali abitazioni. Un elevato numero di questi nuclei familiare presenta dunque al suo interno minori, sui quali sovente ricadono le conseguenze di tali condizioni di povertà. La Casa Famiglia Santa Marta è situata nel cuore della città di Piacenza, in una zona dove è sempre più forte la presenza di immigrati nei confronti dei quali si rende necessario un ingente sostegno per favorirne l’integrazione sociale. La zona è anche sede di molti licei piacentini rendendo così possibile un forte contatto coi giovani. La Casa Santa Marta ha preso avvio nel 1993 a Rottofreno dove è rimasta fino al 2005 quando si è trasferita a Piacenza per rispondere a una richiesta pervenuta dalla diocesi, desiderosa di avere una Casa Famiglia in città. L’utenza della casa è prevalentemente minorile con la forte presenza di bambini affetti da handicap fisico e mentale. La struttura offre loro la sicurezza di un ambiente accogliente che garantisca familiarità, affetto e sostegno per ogni necessità, permettendo così una rivalutazione in quanto persona dotata di diritti inalienabili. I componenti della Casa Famiglia sono integrati a livello territoriale attraverso un lavoro in rete con gli altri movimenti impegnanti nel campo sociale. Partecipano attivamente alla vita parrocchiale e ospitano con costanza giovani animatori che si mettono a disposizione per supportare le quotidiane attività della struttura. Età Provenienza Provin cia Fuo ri Disturbo accertato Entità del disturbo Percorso dell’accoglienza Rapporto con famiglia d’origine 7 X Disabilità psicofisica Grave Servizi Sociali Nessuno 12 X Disabilità fisica Grave Servizi Sociali Saltuario Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Costante 15 Disagio sociale X Disabilità Lieve Servizi Sociali mentale Tabella 6 (Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII) 16 X Nessuno IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Il Profilo di Comunità della provincia di Piacenza che tratta il dato della presa in carico dei minori evidenzia un aumento dei soggetti in carico ai servizi e un aggravarsi delle problematiche che i servizi devono affrontare per far fronte ad una domanda che risulta essere sempre più complessa rispetto ai minori e alle loro famiglie. Destinatari diretti di questo progetto sono dunque i minori, anche disabili, del territorio della Provincia e della città di Piacenza e le famiglie multiproblematiche da cui provengono. INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere altri beneficiari quali: • le famiglie di origine di potenziali nuovi minori accolti • i minori problematici residenti nel circondario che potranno partecipare alle attività pomeridiane svolte nella struttura di afferenza (es. compiti, attività ludiche) • altre associazioni ed enti che lavorano nel campo dei minori presenti sul territorio • la Provincia e i Servizi Sociali per Minori del Comune di Piacenza INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO Offerta residenziale e semiresidenziale insufficiente a livello territoriale per accogliere i minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Dai dati presi in esame si deduce che occorre ancora sviluppare interventi per dare risposte ai bisogni della popolazione target che richiede di: • • Aumentare i processi atti a integrare e comprendere le culture e i bisogni dei cittadini stranieri e di presidiare le condizioni di nuclei con neonatalità a rischio psicosociale; Potenziare e consolidare gli interventi a tutela dei minori coinvolti nelle vicende separative e di alta conflittualità dei genitori attraverso il servizio di mediazione familiare realizzato da specifiche figure professionali e in collaborazione con la rete • • • • dei soggetti coinvolti; Promuovere, sostenere e potenziare gli interventi di contrasto alla violenza a danno dei minori, assicurando forme di integrazione fra i soggetti della rete con particolare attenzione alla prevenzione e al contenimento del disagio in situazione di multiproblematicità; Assicurare, interventi psico-sociali di presa in carico e assistenza del minore vittima di violenza ed interventi terapeutici di trattamento e superamento del trauma infantile; Potenziare, differenziare e qualificare la risposta accogliente per minori con provvedimento di allontanamento dal nucleo d’origine disposto dalla Magistratura Minorile, sia in struttura residenziale, semiresidenziale che in affidamento familiare, con particolare attenzione ai bisogni dei bambini molto piccoli; Promuovere interventi a sostegno del sistema scolastico, con particolare riferimento ad azioni di contrasto del disagio, ai processi di integrazione degli alunni disabili OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Piacenza Cortemaggiore Fiorenzuola d’Arda Monticelli d’Ongina Castel S. Giovanni Gragnano Trebbianese Oianello Val Tidone Rottofreno Ziano Piacentino Caorso Ospizi Civili di Piacenza Coop. sociale Casa del Fanciullo Istituto delle Figlie di Maria SS: dell’Orto Ass. Solidarietà La Ricerca Azienda Usl di Piacenza Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII 1 Tot. Utenti Centro Diurno Comunità educativa Comunità di tipo familiare Soggetto Gestore Comunità Pronta Accoglienza Ubicazione Casa Famiglia Secondo il Sistema Informativo delle Politiche Sociali dell'Emilia-Romagna, l'offerta di servizi nel campo dei minori e del collocamento in affido presso strutture di accoglienza residenziali si articola nelle seguenti risorse: 1 1 1 10 32 1 9 1 2 35 41 10 Azienda Usl di Piacenza 1 21 Azienda Usl di Piacenza 2 42 Azienda Usl di Piacenza 2 46 Azienda Usl di Piacenza 1 21 1 29 4 1 Azienda Usl di Piacenza Coop. sociale Casa Ulisse a.r.l Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII 1 1 7 Tabella 7 (Fonte: Sistema Informativo delle Politiche Sociali – Regione Emilia-Romagna PROVINCIA DI BOLOGNA CONTESTO TERRITORIALE: DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI GENERALI Caratteristiche demografiche del territorio (Provincia di Bologna) Numero Comuni Dati al 31/12/2007 60 Popolazione residente 964.065 Popolazione residente straniera 75.277 Incidenza popolazione residente straniera 7,8% Previsione sulla popolazione residente al 2013 +5,1% Previsione sulla popolazione residente al 2018 +8,3% Residenti nei territori delle sedi del progetto: Bologna 373.743 Residenti nei territori delle sedi del progetto: Ozzano dell’Emilia 12.145 Residenti nei territori delle sedi del progetto: Sala Bolognese 7.283 Tabella 1 (Fonte: Provincia di Bologna Anagrafi comunali e Piani di Zona 2005-07) Breve descrizione Il territorio della provincia di Bologna si estende su una superficie di 3702,5 kmq, il 43% del quale in pianura, il 36% in collina e il 21% in montagna. Le strade provinciali sono 95, con un'estensione totale di 1.383 Km. I settori trainanti dell'economia sono: l'agricoltura (ortaggi, cereali), l'allevamento (suini e bovini) e la piccola e media industria nei settori alimentare, meccanico, della ceramica e dell'elettronica. Di rilievo l'attività della Fiera di Bologna, sede di svariate manifestazioni internazionali e l'infrastruttura dell'Interporto di Bologna per il carico e lo scarico delle merci provenienti in container dal porto di Ravenna. CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE Caratteristiche demografiche del target d’intervento Popolazione minorenne Dati al 31/12/2007 146.816 Incidenza su popolazione totale 15,2% Popolazione fascia 14-17 anni 27.970 Incidenza su popolazione totale 2,9% Popolazione minorenne straniera 16.588 Incidenza su popolazione straniera 22,0% Incidenza su popolazione minorenne 11,3% Tabella 2 (Fonte: Provincia di Bologna Anagrafi comunali e Piani di Zona 2005-07) Principali tendenze demografiche La popolazione della provincia è in aumento dal 1995; tale aumento riguarda in modo diffuso l’intero territorio ed in particolare i comuni della cintura del capoluogo provinciale. Negli ultimi anni tale aumento manifesta una significativa accelerazione dovuta al fenomeno immigratorio (incremento di oltre il 50% nell’ultimo triennio della popolazione straniera residente), alla ripresa degli indici di fecondità (+9,9‰ dal 1995) e al conseguente aumento della nascite (+ 36% dal 1995). L’indice di vecchiaia della popolazione (popolazione >64 anni su 100 residenti 0-14 anni) è diminuito di 5 punti percentuali; e la popolazione giovanile regionale in età 0-14 anni è in aumento dal 2000 di circa 12.000 unità all’anno (+19,6% dal 1996). Queste tendenze che riguardano in modo particolare la popolazione giovanile stanno producendo un significativo mutamento del profilo demografico del territorio. Le previsioni regionali confermano tale evoluzione: - previsione al 2013 della popolazione: + 8,2% - previsione al 2013 della popolazione 0-17 anni: +19,3% - previsione al 2013 della popolazione 14-18 anni: +22,9% (Fonte: ISTAT e Piani di Zona 2005-07) Sono in atto da tempo profonde trasformazioni demografiche e sociali che riguardano il modello di famiglia presente sul territorio, e in particolare dimensioni e composizione dei nuclei familiari, condizione femminile, instabilità coniugale e nuove tipologie familiari: - contrazione numerica dei nuclei familiari 2,2 (nel 2003) - aumento dei nuclei monogenitoriali 14,1% (nel 2001) - tasso di occupazione femminile 44,2% (in Italia: 32,8%) - tasso di disoccupazione femminile 3,1% (in Italia: 11,6%) - tasso di nuzialità 3,4 (dal 2000: -12%, maggiore solo a Val d'Aosta) - coppie non coniugate 7,6% nel 2001, +3,6% in Emilia-Romagna dal 1997) - nuclei familiari ricostituiti 7,5% - tasso di separazioni + divorzi 9,9‰ (nel 2002, in Italia 8,4‰) - n. figli affidati per separazioni e divorzi 5.638 (nel 2002) - n. figli affidati per separazioni e divorzi/100 minori +35,6% (periodo 1995-2000). (Fonte: Istat e Piani di Zona 2005-07) Nel quadro di questi fenomeni sociali, i cui dati riferiti alla provincia di Bologna indicano tendenze ancora più spiccate rispetto al quadro nazionale, nonchè dell'incremento della popolazione straniera residente ancora in fase di integrazione, va collocato l'aumento delle forme di disagio che, a partire dalla famiglia di origine, colpiscono la popolazione minorenne. Gli ultimi dati disponibili dimostravano il costante aumento assoluto e percentuale di minori assistiti dai servizi socio-territoriali nella provincia di Bologna: Anno N. minori assistiti % pop. minorenne 2001 8.491 7,01% Incremento annuo 2002 8.792 7,10% +3,5% 2003 10.899 8,61% +24,0% Tabella 3 (Fonte: Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) Strumento elettivo di intervento nelle situazioni di disagio dei minori in carico ai servizi socioterritoriali è il collocamento in affido presso famiglie affidatarie o strutture di accoglienza residenziali. Dei 341 minori collocati nel 2003 nei presidi socio-assistenziali residenziali della provincia risultavano le seguenti tipologie di disagio: Minori collocati in presidi socio-assistenziali residenziali in provincia 341 minori coinvolti in procedimenti penali o misure alternative minori con problemi familiari e relazionali, economici, abitativi gestanti madri con bambino a carico utenti con handicap fisico utenti con handicap psichico utenti con handicap plurimo altro 2,2% 66,7% 4,9% 0,7% 6,7% 2,6% 16,1% Tabella 4 (Fonte: Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) L'incremento dell'andamento demografico e dei flussi migratori, insieme alle profonde modificazioni socio-culturali del modello familiare con le problematiche ad esse accompagnate, portano ad un aumento assoluto e percentuale dei minori in carico ai servizi socio-territoriali. Si vengono via via a creare sempre nuovi bisogni, rispetto ai quali la pur ricca offerta di servizi presente nel territorio non può offrire piena e tempestiva risposta. ª Principali bisogni generali rilevati: 1. Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali 2. Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi educativi rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali Tra le risorse e i servizi sopra indicati operano anche le strutture della provincia di Bologna dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la cui offerta si articola in: case-famiglia, famiglie aperte all'accoglienza, altre strutture presenti sul territorio. Obiettivo generale di tutte le azioni è la realizzazione di un intervento integrato a più livelli che parte dall’accoglienza dei minori in situazione di bisogno per arrivare ad agire sulla rimozione delle cause del disagio e della marginalità sociale, attraverso una metodologia fondata sulla condivisione diretta e la nonviolenza. Ciò si traduce nell’offerta di accoglienza di minori in qualunque situazione di bisogno/disagio (purché compatibili con le esigenze di una genitorialità responsabile) attraverso l’istituto dell’affidamento nelle diverse realtà dell'Associazione, dove i suoi membri con una scelta stabile di vita offrono una disponibilità 24 ore su 24 ad essere le figure genitoriali dei minori accolti senza limiti di tempo. A partire da questa relazione stabile di accoglienza con i minori accolti vengono conseguentemente intraprese tutte le altre azioni necessarie di educazione accompagnamento e inserimento sociale, nonché di sensibilizzazione informazione e rimozione delle cause del disagio e della emarginazione, finalizzate alla promozione di una cultura di solidarietà, pace e cooperazione nella società e tra i popoli. Elenco delle strutture dell’Associazione nella provincia di Bologna che hanno accolto minori nel periodo 2005-09: Casa-famiglia “Gesù Bambino” Bologna Casa-famiglia “Marta” Sala Bolognese (BO) Casa-famiglia “Porta Aperta” Ozzano dell'Emilia (BO) Casa-famiglia “S.Maria 2” Ozzano dell’Emilia (BO) Casa-famiglia “Madonna della Tenerezza” Ozzano dell'Emilia (BO) Casa-famiglia “Compagni di Sogni” Monterenzio (BO) Casa-famiglia “S. Clelia” Monterenzio (BO) Casa-famiglia Pirani-Ercoles Monterenzio (BO) Casa-famiglia Magli-Spadoni Monterenzio (BO) Nucleo familiare Giardini-Righini Bologna Nucleo familiare Pieri-Zoni Bologna Nucleo familiare Zucchero-Crovetti Bologna Nucleo familiare Taglioli-Colella Sala Bolognese (BO) Nucleo familiare Patterson-Bonazza Argelato(BO) Nucleo familiare Dalmonte-Morlini Budrio (BO) Nucleo familiare Sorrentino-Nascetti Pianoro (BO) Casa di fraternità ed accoglienza Bologna Minori accolti nelle strutture dell’Associazione nella provincia di Bologna nel periodo 2005-09: - 2005: 72 - 2006: 65 - 2007: 70 - 2008: 75 - 2009: 60 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) Le sedi di attuazione del progetto e le corrispondenti attività di accoglienza di minori al mese di dicembre 2009 sono le seguenti: Comune Nome struttura Bologna Sala Bolognese Ozzano Emilia Mordano Casa Famiglia Gesù Bambino Casa Famiglia Marta Casa Famiglia Madonna della tenerezza Casa Famiglia Madonna della Provvidenza Classi d'età 0/3 4/6 2 7/10 11/14 15/17 2 4 2 2 3 1 Tot. 1 Provenienza Provin Fuori i 2 2 2 4 3 1 2 4 2 2 1 6 Tabella 5 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) 6 TREND ACCOGLIENZE 2006 2007 2008 2009 Area Intervento Minori 18 20 16 16 Tabella 6 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) Nel 2009 vi sono stati 2 casi di reinserimento di minori accolti nella famiglia di origine e 1 caso di passaggio ad altra comunità di accoglienza; questo spiega il differenziale tra i dati al dicembre 2009 (tabella 5) e i dati complessivi dell’anno (tabella 6). La provenienza dei minori accolti è prevalentemente dalla provincia. Le Case-famiglia rappresentano per il territorio una “integrazione” all’azione svolta dalle strutture presenti che rispondono alle problematiche relative allo stato di abbandono e di bisogno in generale dei minori in utenza presso le comunità dell’area provinciale. La condivisione diretta con i minori in stato di disagio è il tratto distintivo dell’azione dei membri delle Comunità che si realizza mettendo in atto un modello di intervento globale e integrato a più livelli attraverso l’accoglienza a tempo pieno nella comunità educativa di tipo familiare, attraverso lo svolgimento di appropriate attività educative tese a valorizzare le potenzialità del singolo, attraverso una azione sociale che favorisca una cultura di sensibilità e prevenzione verso le cause del disagio. L’intervento dal punto di vista qualitativo delle Case Famiglia si è sviluppato nell’anno 2009 attraverso le seguente azioni: • attività educative; • 2 percorsi di accompagnamento per il reinserimento nella famiglia di origine; • sostegno alla genitorialità (10 interventi); • attività di sostegno scolastico (4 volte alla settimana); • 1 colloquio mensile con lo psicologo per i minori in affido; • 1 incontro mensile con i Servizi Sociali; • attività ludico-ricreative (5 laboratori di educazione musicale); • 2 volte all’anno campi di condivisione realizzati in collaborazione con i Servizi Sociali aperti alla società provinciale; • promozione e divulgazione delle tematiche inerenti l’affido e l’accoglienza (2 incontri all’anno); • uscite ludiche nel territorio 1 volta alla settimana; • attività sportive circa 3 volte alla settimana. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Gli ultimi dati disponibili registravano nel 2003: - 180 collocamenti in affido familiare consensuale/giudiziale - 323 inserimenti lavorativi/formazione professionale - 402 interventi socio-educativi individuali - 787 interventi socio-educativi in centri di aggregazione. Questi dati erano già allora chiari indicatori della domanda di: - sviluppo delle reti di soggetti impegnati nell'affidamento familiare - qualificazione delle risorse con servizi diversificati mediante l'incremento e la formazione degli operatori - potenziamento della capacità operativa e di rete delle strutture rispetto ai servizi e risorse del territorio. (Fonte: Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Secondo l'Osservatorio per l'Infanzia e l'Adolescenza dell'Emilia-Romagna, l'offerta di servizi nel campo dei minori e del collocamento in affido presso strutture di accoglienza residenziali si articola nelle seguenti risorse: Tipologia dell'offerta N. Attività di tutela dei minori dei servizi socio-territoriali v. Tab. 8 Centri provinciali per le famiglie Presidi socio-assistenziali residenziali e semires. per minori e famiglie in diffi Enti di ltà volontariato - Associazioni culturali con attività rivolte a famiglie e 2 38 88 i dii volontariato - Associazioni sportive con attività rivolte a famiglie e Enti i dii volontariato - Organizzazioni che associano famiglie e minori Enti 186 Enti di volontariato - Organizzazioni di volontariato per famiglie e minori Cooperative sociali (tipo A, B e C) con servizi per infanzia e famiglie in diffi Ex IPABltà operanti nell'area infanzia e famiglie in difficoltà 243 59 48 9 Tabella 7 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) Attività dei servizi socio-territoriali di tutela dei minori N. collocamenti in affido familiare consensuale/giudiziale 180 inserimenti lavorativi/formazione professionale 323 interventi socio-educativi individuali 402 interventi socio-educativi in centri di aggregazione 787 Tabella 8 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) Attività dei Centri provinciali per le famiglie N. Accessi sportello informativo 4.061 Colloqui di counseling familiare ed educativo 1.877 Corsi e gruppi per genitori 370 Interventi di mediazione familiare 295 Contributi economici erogati 445 Famiglie coinvolte in progetti di accoglienza e reti 551 Tabella 9 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) Presidi socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali N. Posti 12 95 Comunità di tipo familiare 8 104 Comunità di pronta accoglienza 2 28 Comunità educative Centri diurni 2 20 Case-famiglia 14 93 Totale 38 340 Tasso di utilizzo Tasso minori in struttura x 1.000 minori residenti 78,50% 2,57% Tabella 10 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI SPECIFICI AI QUALI L'ENTE VUOLE RISPONDERE CON IL PROGETTO Alla luce dei bisogni generali rilevati e dell'intervento specifico condotto attraverso le strutture sedi di attuazione del progetto, l'Ente punta a rispondere ai seguenti bisogni specifici. BISOGNI SPECIFICI A. Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali B. Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi educativi rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Numero minori assistiti dai Servizi sociali Numero di nuovi inserimenti in strutture di accoglienza di minori collocati in affidamento Numero di contatti/colloqui con i Servizi sociali Numero di percorsi di sostegno alla genitorialità Numero di attività di sostegno scolastico Numero di attività ludico ricreative Numero di attività sportive Numero di colloqui di terapia psicologica Numero di reinserimenti familiari IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO 1. Nuovi minori in carico al Servizio sociale, per i quali viene data risposta positiva alla richiesta di collocamento in affidamento temporaneo nelle 3 strutture di accoglienza sedi di attuazione del presente progetto 2. Minori già attualmente collocati in affidamento temporaneo nelle 3 strutture di accoglienza sedi di attuazione del presente progetto, ai quali verrà offerta una gamma più vasta e qualificata di interventi educativi per il rasserenamento e rafforzamento del proprio sviluppo psico-fisico IDENTIFICAZIONE DEI BENEFICIARI DEL PROGETTO 1. Famiglie naturali dei minori in affidamento temporaneo, impegnate nel percorso di recupero del proprio equilibrio psico-fisico, nel ripristino di idonee condizioni socioeconomiche nonché nel consolidamento delle proprie capacità genitoriali 2. Contesto sociale d’origine (paese, quartiere, città) in cui i minori destinatari del progetto vengono sottratti ai fattori di formazione del disagio sociale e alle dinamiche di sviluppo dei fenomeni di devianza 3. Istituzioni scolastiche che beneficiano di qualificati interventi educativi in ambito domestico rivolti ai minori destinatari del progetto 4. Rete dei servizi sociali operanti nel territorio delle sedi di attuazione del presente progetto, che si giovano di una rigenerazione delle risorse sociali del territorio, mediante il potenziamento della capacità ricettiva e la qualificazione dell’azione educativa delle strutture di accoglienza ivi inserite FONTI ISTAT: Censimento nazionale 2001 Regione Emilia-Romagna: Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza Provincia di Bologna: Settore Programmazione Controlli e Statistica Comuni della provincia di Bologna: Uffici delle Anagrafi Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII: Centro di documentazione Fonti specifiche: 1. La popolazione in provincia di Bologna, Rapporto al 31/12/2007 con schede demografiche per comune a cura del Servizio studi per la programmazione della Provincia di Bologna. E’ consultabile sul web agli indirizzi: http://www.provincia.bologna.it/statistica/download//DemografiaDatiAnagrafici/report_2007_definitivo.pdf e http://www.provincia.bologna.it/statistica/download//DemografiaDatiAnagrafici/schede_demogra fiche.pdf 2. Piani di zona 2005/07 della provincia di Bologna in: Assessorato Sanità e Servizi Sociali della Provincia di Bologna: Rapporto sull’offerta di servizi sociali, socio-sanitari ed educativi del territorio provinciale di Bologna (a cura di F. Paltrinieri e M. Michielli), Bologna 2005. E’ consultabile sul web all’indirizzo: http://www.provincia.bologna.it/pianidizona/pianidizona2005.html 3. Primo rapporto sui servizi e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Emilia-Romagna, a cura dell’Osservatorio Infanzia e Adolescenza della Regione Emilia-Romagna e dell’Assessorato alle politiche sociali e alle politiche educative per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia Romagna; pubblicato in: L. Campioni, A. Finelli, M. T. Tagliavento (a cura di), Crescere in Emilia-Romagna: primo rapporto sui servizi e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, © 2005 Edizioni Junior srl (BG). E’ consultabile sul web all’indirizzo: http://www.regione.emilia-romagna.it/ wcm/infanzia/sezioni/osservatorio/primo_rapporto.htm PROVINCIA DI FERRARA La Provincia di Ferrara comprende 26 Comuni e occupa 2632 kmq. La popolazione residente nella Provincia è di 353.304 abitanti. Il progetto interviene nella provincia di Ferrara e nello specifico nei seguenti comuni dove sono ubicate le case famiglia e le strutture sedi di attuazione del progetto: 2 case famiglia a Ferrara, 1 pronto soccorso minori a Cento, 1 una casa giovani a Bondeno FERRARA: la Popolazione residente nella città di Ferrara è di 133.214 ab. Di questi 12.891 sono i minori compresi nella fascia di età da 0 a 14 anni. DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGET DEL PROGETTO La struttura e la composizione delle famiglie della provincia di Ferrara, con una dimensione media di 2,24 persone a nucleo risulta essere inferiore a quella nazionale e conferma la necessità di azioni trasversali a tutte le aree di sostegno alle famiglia, al lavoro di cura e alle politiche per i minori e i disabili, da parte delle amministrazioni locali. Anche la progressiva riduzione del tempo scolastico e delle risorse per l’integrazione di minori svantaggiati, già in atto, produrrà conseguenze sulle realtà famigliari chiamate a farsi carico di situazioni non più gestite in maniera integrata dai servizi pubblici, prevalentemente statali. Ciò si ripercuote inevitabilmente sulle scelte a carico degli enti locali nelle diverse modalità di presenza e di ambiti di intervento territoriale. La crescente presenza di immigrati ha apportato di conseguenza anche un aumento dei minori stranieri presenti nel territorio ferrarese. Secondo quanto emerge dal Dossier 2006 “I giovani ferraresi attraverso le statistiche”, elaborato dall’Ufficio Statistica del Comune e dal Rapporto “L’immigrazione a Ferrara”, le caratteristiche demografiche della popolazione da rilevare sono: l’aumento della popolazione anziana e l’aumento della popolazione determinato dai flussi migratori. Fra le donne partorienti, sono in aumento quelle straniere. In conseguenza alle difficoltà occupazionali di queste ultime, aumenta il bisogno di prese in carico di minori stranieri da parte dei Servizi sociali. In relazione al target del progetto si evidenziano i seguenti dati demografici: PROFILO DEMOGRAFICO DINAMICO DEL TERRITORIO INDICATORI PRIORITARI: SERIE STORICA POPOLAZIONE 0 - 14 ANNI FONTE: Servizio Statistica Reg. EmiliaRomagna POPOLAZIONE RESIDENTE POPOLAZIONE STRANIERA TOTALE RESIDENTE Prov ZONE SOCIALI ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO 2004 2005 2006 2004 2005 2006 FERRARA FE 16.588 16.786 728 944 1.151 16.288 CENTRO-NORD FE FERRARA OVEST 8.147 8.572 8.982 635 817 1.021 FE FERRARA SUDEST FERRARA EMILIA ROMAGNA 9.857 9.995 10.154 584 729 895 34.292 35.155 35.922 1.947 2.490 3.067 509.122 521.947 533.637 51.199 58.899 66.047 Minori e famiglie problematiche: Minori (0-18 anni) Dati totali della Provincia Dati percentuali Minori residenti nella Provincia di Ferrara 45.855 (al 31/12/2004) 47.889 (al 31/12/2006) 153.847 (al 31/12/2005) 1.796 432 2.596 96 11 838 1,18% 0,28% 5,26% del totale prov ‘04 3,89% “ “ 0,37% “ “ 0,58% “ “ Nuclei familiari Nuclei familiari in carico ai Servizi Sociali - di cui stranieri Minori in carico - di cui disabili certificati - di cui stranieri non accompagnati - di cui stranieri Minori con provvedim. di tutela Minori con provvedim. di affido ai Serv.Soc. Minori con provvedim. di vigilanza Minori con provvedim. penale Minori con provvedim. di allontanamento Interventi socio-educativi individuali Interventi socio-educativi di aggregazione 77 365 174 14 94 25 71 Violenze e maltrattamenti sui minori Anche gli episodi di violenza rappresentano una drammatica realtà che spesso si consuma in silenzio tra le mura domestiche e colpisce soprattutto donne e minori. Nella tabella sono presentati i casi emersi in provincia da questo silenzio ma rappresentano solo una piccola parte del problema emerso da questo silenzio: Violenze e maltrattamenti sui minori in carico ai Servizi Sociali nella Prov, di Ferrara al 31/12/2006 Distretto Centro Nord Distretto Ovest Distretto Sud Est Totale Violenza sessuale 14 12 10 36 Maltrattamento fisico 10 5 1 16 Maltrattamento psicologico 1 0 0 1 Violenza assistita 25 5 0 30 Fonte: dati resi disponibili dai Servizi minori del Territorio: Ferrara, Copparo, Cento, Bondeno, Portomaggiore, Codigoro. Di questi minori descritti sopra alcuni sono accolti presso le strutture dell’Ente interessate al progetto e presenti nel territorio. Si tratta di 2 Case famiglia, di 1 Pronto Soccorso in emergenza per minori anche neonati e di 1 casa famiglia indirizzata soprattutto ad adolescenti e giovani con problematiche di disagio sociale e abuso: STRUTTURA FERRARA: Nucleo Famigliare Compagno FERRARA: Casa famiglia Madre Teresa CENTO: Pronto Soccorso Minori “Angeli Custodi” BONDENO Casa Giovani “Beppe e Gianni” MINORI ACCOLTI 2009 3 3 5 2 DISTURBO ACCERTATO PERCORSO ACCOGLIENZA - Disabilità psicofisica - Maltrattamenti e abuso - Disabilità fisica - Sindrome Down, abbandono - Sindrome di Rett, abbandono - Disagio sociale - Disabilità psicofisica - Disagio sociale - Disagio sociale - Disagio sociale - Maltrattamenti e abuso PROVENIENZ A GEOGRAFIC A Campo Rom Italia Kossovo Siria Italia Nigeria Rom Italia Italia Italia Cina - Maltrattamenti e abuso - Disagio sociale Italia Italia AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO Bisogni specifici rilevati per utenti minori sul territorio della Provincia di Ferrara I dati presentati testimoniano come le problematiche relative ai minori siano una drammatica realtà che, per essere affrontata, necessita di risorse importanti: una risposta qualificata deve necessariamente riguardare l’accoglienza soprattutto in strutture di tipo famigliare e disponibili a farsi carico anche di minori disabili, e/o adolescenti e/o stranieri. Analizzando i dati della Provincia, appare evidente come, nonostante lo sforzo nell’ambito della promozione di politiche di accoglienza e tutela dei minori, a fronte di 2596 minori a carico dei servizi sociali, solamente 153 (il 6% circa) è inserito in strutture diversificate come comunità di tipo familiare, educative o centri diurni che però non sono necessariamente collocate nel territorio ferrarese. Inoltre sempre analizzando i dati SISA emerge l’esiguità di accoglienze sul territorio di minori disabili a carico dei servizi sociali: a fronte di 96 certificati solamente 3 sono inseriti in strutture residenziali o semiresidenziali. Tra questa tipologia di minori che maggiormente richiedono interventi mirati, sono da annoverare i minori con ritardo mentale certificato. A questo proposito, occorre segnalare le numerose richieste, giunte alla nostra Associazione, di inserimento temporaneo o permanente in strutture di tipo familiare, nel periodo “cerniera” (compreso tra i 17 e i 18 anni), di minori adolescenti con ritardo mentale non certificabile, in particolare utenti di sesso femminile, che hanno subito abusi proprio nel contesto familiare e pertanto non possono farvi ritorno. Anche sul fronte dei minori stranieri cresce l’urgenza di dare risposte adeguate all’aumento dei bisogni che necessitano di interventi diversificati. In particolare aumenta la richiesta di accoglienza di minori stranieri non accompagnati in Pronte accoglienze e Case-famiglia. Un altro punto che affiora dai dati è l’aumento delle prese in carico di minori stranieri irregolari, frequentemente assistiti dai Servizi insieme alla madre, che richiedono strutture specifiche per madrebambino/i. Possiamo dunque individuare un bisogno specifico nell’emergenza adolescenti che necessitano di un allontanamento famigliare e accanto a questo appare evidente un’altra criticità nel territorio provinciale riguardante la scarsità di famiglie o realtà famigliari affidatarie disponibili ad accogliere minori disabili e la scarsità di famiglie o realtà famigliari disponibili ad attivarsi in casi di emergenza per un minore, anche neonato, per il quale si abbia necessità indifferibile di allontanamento dalla famiglia (pronto soccorso minori). A questi bisogni vuole contribuire a dare risposta il progetto. IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Come si evince da quanto sopra dimostrato, l’ obiettivo del nostro progetto riguarda: - adolescenti problematici e/o disabili e/o con disagio sociale minori prima infanzia/neonati anche per accoglienze in emergenza INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI I beneficiari che il progetto intende raggiungere attraverso un potenziamento delle risorse e una qualificazione degli interventi mirati, sono molteplici: - Le sedi dell’ente che già da anni sul territorio ferrarese fanno accoglienza al loro interno di minori (dalla prima infanzia all’adolescenza) con problematiche molteplici - Le famiglie dei minori già accolti e le famiglie dei minori che, attraverso il progetto, si andranno a raggiungere in futuro - la Provincia di Ferrara, il suo Distretto Centro Nord, i comuni di Cento e Bondeno che, attraverso l’accoglienza concordata e in convenzione nelle strutture dell’ente di minori della prima infanzia e di adolescenti problematici, potranno contare sulla rete di case famiglia e di strutture di pronta accoglienza presenti sul territorio ferrarese e gestite dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI In questo contesto di riferimento, pur riconoscendo l’importanza della presenza sul territorio di iniziative a favore dei minori, promosse dai Piani per la Salute e il Benessere dell’AUSL, dalla Provincia di Ferrara dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune, da enti privati o dall’associazionismo e dal volontariato, dai dati si deduce che occorre ancora sviluppare interventi per dare risposte ai bisogni della popolazione target che richiede di: • • • • Incrementare la capacità di accoglienza temporanea, permanente o di emergenza di minori e adolescenti (periodo tra i 13/14 e 17/18 anni) in situazione di disagio e potenziare interventi di sostegno per i genitori con particolare riguardo a quelli stranieri. Aumentare l’offerta di posti in pronta accoglienza indifferibile che può essere di emergenza e divenire successivamente temporanea o permanente di minori della prima infanzia, anche neonati, che vivono in situazioni a rischio. Qualificare i percorsi specifici individualizzati volti al recupero dell’autonomia individuale e sociale dei minori e degli adolescenti accolti nelle sedi di progetto implementando le loro attività ludico-ricreative e di sostegno scolastico Sensibilizzare il territorio attraverso incontri e dibattiti sulle tematiche del disagio giovanile, dello sfruttamento e della violenza sui minori OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI PER MINORI: Significativo è l’impegno degli Enti Locali nella provincia di Ferrara, dei privati e di molte associazioni di volontariato e del terzo settore nell’ambito della promozione di politiche di accoglienza e tutela dei minori, dell’affidamento familiare e in comunità, come certificato anche dai Piani Attuativi 2009 e dai Piani per la salute e il benessere e sociale di Zona Triennali 2009-2011. Da segnalare inoltre il coordinamento del Tavolo Minori – Gruppo Affido, attivato in Provincia, che ha visto la partecipazione di operatori dei servizi sociali e delle politiche familiari dei Comuni, dei servizi sanitari dell'Azienda USL e dei rappresentanti dell'Associazione delle Famigli Affidatarie e che ha avviato il primo piano provinciale di intervento annuale di promozione dell'affidamento familiare allo scopo di promuovere l'affidamento e il volontariato familiare, nonché le altre forme di sostegno e mutuo aiuto fra le famiglie. Da segnalare anche la costituzione di un Tavolo di confronto e pianificazione, promosso dalla Provincia in attuazione alle indicazioni regionali di cui alla DGR 2608/2002, con gli Enti titolari e gestori delle funzioni in materia di minori, Il Centro Giustizia Minorile di Bologna, le Istituzioni scolastiche e il Forum del Terzo settore che ha elaborato e approvato un piano degli interventi finalizzati alla realizzazioni di attività di contrasto alle forme di abuso e maltrattamento in danno ai minori. Riassumendo L’offerta di servizi analoghi a quelli proposti nel progetto vede, in provincia di Ferrara, i seguenti posti disponibili all’accoglienza residenziale di minori con provvedimenti di allontanamento famigliare: SERVIZI, RISORSE INFORMALI, DOMANDA ESPRESSA E DOMANDA SODDISFATTA MINORI INSERITI IN STRUTTURA AMBITO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO provincia di Ferrara AREA MINORI POSTI E UTENTI AL 31.12.2006 fonte sips: sistema informativo politiche sociale Prov Distretto FE Centro Nord FE Ovest FE Sud Est FERRARA Reg .EMILIA ROMAGNA Comunità di pronta accoglienza Utenti Posti totali - Comunità di tipo familiare - Comunità educativa Centro diurno Posti Utenti totali Posti Utenti totali Posti Utenti totali 2 1 16 14 38 29 10 4 20 19 38 29 2 1 46 37 520.853 534.456 543.826 51.784 59.856 66.979 PROVINCIA DI RAVENNA CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La provincia di Ravenna conta 388.029 abitanti. L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è presente nel territorio ravennate dal 1983 con strutture quali Case Famiglia e 1 Laboratorio di avviamento al lavoro, accogliendo minori e disabili in difficoltà. La tabella seguente indica il numero di abitanti nei Comuni ove è presente l’Associazione, accompagnato dal numero di famiglie e dal numero di componenti per famiglia, dati utili per successive analisi relative alle problematiche familiari. N. abitanti (dati al 20/01/2010) Comuni Ravenna Faenza Lugo Cervia Russi N. Famiglie (dati al 31/12/2008) 157.034 71.150 57.377 24.547 32.755 14.070 28.732 13.006 11.967 5.234 Tabella 8 (Fonte: Istat) N. medio di componenti per famiglia (dati al 31/12/2008) 2,2 2,3 2,3 2,3 2,2 DATI DEMOGRAFICO-STATISTICI E BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET DEL PROGETTO Il primo dato da cui occorre partire è la composizione percentuale della popolazione residente per età e per genere. Un confronto tra i dati dal 2000 e il 2007 fornisce indicazioni utili. La popolazione in generale è aumentata del 6,5%. In particolare è in forte crescita la popolazione più giovane fino ai 14 anni di età anche se, essendo da anni il tasso di natalità molto basso, le fasce demografiche giovanili sono destinate ad assottigliarsi in maniera acuta nei prossimi 10 anni. Si consideri, inoltre, che sull’aumento del tasso di natalità e sulle tendenze demografiche incide il numero di immigrati stranieri. Infatti, la crescente presenza di stranieri ha contribuito al ringiovanimento della struttura per età della popolazione: da una parte perché gli immigrati stessi sono per la maggior parte giovani, dall’altra per la loro più alta prolificità. Nel periodo 2000-2006 si è assistito ad una modificazione della struttura della popolazione che si è ripercosso sul fabbisogno di servizi sociali: è aumentato, infatti, il fabbisogno di istruzione e di servizi sociali per l’infanzia e i minori. Un dato rilevante riguarda i minori in carico ai servizi sociali territoriali per varie e diverse problematiche individuali che, nel 2006, erano pari a 4.025, di cui un terzo stranieri. Minori in carico ai servizi sociali territoriali per problematiche individuali, anno 2006 Coinvolto in procedura penali Con disagi o relazi onale scolas tico Con gravi patologie psichiatri che o fisiche Gestanti e madri Handicap fisico Handicap plurimo Handic ap psichic o Handicap sensoriale uditivo/vi sivo v.a v.a v.a v.a v.a v.a v.a v.a v.a 15 154 6 6 22 22 25 13 43 2 88 6 1 8 19 20 2 15 5 32 5 5 11 18 3 18 22 274 17 7 35 52 63 18 76 286 3.17 5 231 113 378 380 564 72 Solo con problema tiche familiari Straniero irregolar e Straniero non accompagnato Tossicodipendente Vittima di violenze Totale minori 1.923 12 38 8 33 2.327 708 11 1 0 9 892 646 2 47 4 8 806 3.277 25 86 12 50 4.025 Raven na Lugo Faenz a Prov. di Raven na Region e EmiliaRoma gna Lavoro minorile (non dovuto a tratta) Minore a rischio maltratta -mento/ abuso Ravenna 2 Lugo Faenza Provincia 0 2 In stato di adottabilità 585 di Ravenna Regione EmiliaRomagna 6 94 26.294 393 740 49 529 33.925 Tabella 9 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009) La presa in carico da parte dei Servizi Sociali è riferibile prevalentemente a problematiche economiche-abitative dei nuclei familiari a cui i minori appartengono, un dato che evidenzia la crescita del livello di povertà delle famiglie. Nei tre distretti e nel triennio 2004 – 2006 si evidenzia un trend in crescita anche per le “problematiche socio-educative” e per il numero di nuclei familiari con “grave conflittualità”, dati che testimoniano la presenza di fattori di rischio per la crescita e lo sviluppo dei minori. I dati testimoniano come le problematiche relative alla violenza quali: gravi conflittualità, abbandono, abuso nei confronti dei minori e nella dinamica intrafamiliare, costituiscono una realtà presente che richiede risorse e la messa in campo di modalità organizzative dei servizi sociali e sanitari più efficaci nel contrastare il fenomeno. I disabili certificati ai sensi della L. 104/92 dal servizio di Neuropsichiatria Infantile sono un terzo dell’utenza complessiva del Servizio nel 2007 e costituisce circa il 2% della popolazione scolastica a livello provinciale. Ai minori disabili a livello territoriale viene garantita assistenza dal Consorzio per i Servizi Sociali, inserendo gli utenti in percorsi di scolarizzazione e/o di formazione professionale. Con le risorse assegnate si riesce a far fronte alle priorità ma non alle necessità complessive, soprattutto quelle legate a condizioni non solo di svantaggio, ma anche di disagio sociale. La gravità di molti minori, peraltro, non esaurisce nel curriculum scolastico il bisogno di una assistenza permanente, specializzata, e, talvolta, di sostegno e sollievo alle famiglie. E’ la ragione per la quale un certo numero di minori disabili usufruisce anche di servizi aggiuntivi: un supporto educativo a domicilio (5), la frequentazione di centri pomeridiani (16). In alcuni casi si è reso necessario, per disposizione dell’autorità giudiziaria, laddove a condizioni di handicap si sono sovrapposte condizioni di forte rischio per la tutela del minore con conseguente allontanamento familiare, il ricovero presso strutture residenziali. In tutti e tre i distretti è in crescita il numero di nuclei con 1 o entrambi genitori stranieri, assistiti dai Servizi Sociali nei 3 anni di riferimento 30,9% (2004), 34,3% (2005) e 40,8% (2006). Nella tabella seguente vengono rappresentati i dati relativi alle adozioni internazionali e nazionali e il numero di allontanamenti dei minori disposti dall’Autorità Giudiziaria nella provincia di Ravenna con decreto di allontanamento dalla famiglia al 31.12.2006. I dati evidenziano che i minori allontanati dalla famiglia sono complessivamente 89. Nel territorio sono inoltre stati realizzati 86 affidi etero familiari e parentali e 9 su 86 sono riferiti a minori stranieri (10%). Si riporta la seguente tabella al fine di leggere il dato anche a livello di distretto. Minori con intervento di affidamento familiare e a parenti; interventi iniziati, conclusi ed in corso al 31/12 di ciascun anno in provincia di Ravenna, anni 2004-2006 Totale 2 concl usi Totale 2 In corso Totale 19 22 22 32 Etero familiare giudiziale a tempo pieno 2 7 33 A parenti consensuale a tempo pieno 2 1 7 1 29 1 33 10 101 iniziati ANNO 2005 Etero familiare consensuale a tempo pieno Etero familiare consensuale part time A parenti giudiziale a tempo pieno Totale 2005 ANNO 2006 Etero familiare consensuale a tempo pieno 3 5 10 23 24 29 Etero familiare giudiziale a tempo pieno 8 9 40 A parenti consensuale a tempo pieno 0 1 6 Etero familiare consensuale part time A parenti giudiziale a tempo pieno 2 3 9 Totale 2006 36 42 94 Tabella 10 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009) Minori con intervento di affidamento familiare e a parenti per tipologie in Provincia di Ravenna, anni 2004-2006 % sul % sul % sul totale in corso al totale in corso al in corso al totale degli 31/12/200 degli 31/12/200 31/12/200 degli interventi di 4 interventi 5 6 interventi affido di affido di affido Etero familiare consensuale a tempo 19 17,1 19 18,8 10 11,6 pieno di cui stranieri 1 0,9 3 3 2 2,3 di cui disabili certificati 0 0 1 1 2 2,3 Etero familiare 31 27,9 32 31,7 29 33,7 consensuale part time Etero familiare giudiziale a tempo 41 36,9 33 32,7 40 46,5 pieno di cui stranieri 11 9,9 7 6,9 7 8,1 di cui disabili certificati 2 1,8 2 2 2 2,3 di cui part time 0 0 0 0 0 0 A parenti consensuale 10 9 7 6,9 6 7 a tempo pieno A parenti giudiziale a 10 9 10 9,9 9 10,5 tempo pieno Totale 111 100 101 100 94 100 Tabella 11 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009) Dai dati riportati nelle tabelle emerge che gli affidamenti giudiziali (in seguito alla limitazione della potestà genitoriale da parte dell’Autorità Giudiziaria) sono più numerosi rispetto a quelli consensuali (realizzati condividendo il progetto con la famiglia di origine che riconosce il proprio stato di bisogno). E’ importante rilevare l’incidenza di minori di origine straniera più elevata negli affidamenti giudiziali: un descrittore che evidenzia l’entità delle problematiche sociali, economiche e familiari con cui le potenziali famiglie affidatarie si confrontano. L’esigenza di un concreto aiuto alla genitorialità per genitori, bambini e adolescenti insieme agli interventi di contrasto all’esclusione sociale sono obiettivo di lavoro dei centri per le famiglie, dei consultori familiari dei servizi educativi e scolastici; uno strumento di aiuto alla famiglia è rappresentato anche dal ricorso all’affido etero familiare (86 minori coinvolti nel 2007) o a strutture protette. Sono altresì oltre 200 le famiglie coinvolte in progetti di sostegno alla genitorialità (attraverso i centri per le famiglie). Nella provincia di Ravenna i bambini e i ragazzi assistiti dai servizi territoriali con inserimenti iniziati ogni anno in comunità residenziali presenta un trend in decremento da 69 nel 2004 a 55 nel 2006. Nel triennio la “Comunità educativa” come tipologia residenziale evidenzia un utilizzo potenzialmente superiore alle altre tipologie e pari al 54,5% come evidenziato nella tabella sotto riportata. I dati evidenziano che 12 minori (21,8%) nell’anno 2006 hanno avuto la necessità di essere inseriti in Comunità di pronta accoglienza. Interventi iniziati in strutture residenziali per tipologia in Provincia di Ravenna anni 2004-2006 2004 2005 2006 Valore Valore Valore Provincia di assolut % assolut % assolut % Ravenna o o o Comunità 24, 37, 54, 17 16 30 educativa 6 2 5 Comunità di 15, tipo 11 2 4,7 5 9,1 9 familiare Comunità di 23, 16, 21, pronta 16 7 12 2 3 8 accoglienza Casa 11, 27, 8 12 4 7,3 famiglia 6 9 Struttura per 1 1,4 1 2,3 0 0 disabili Altro tipo di 23, 11, 16 5 4 7,3 struttura 2 6 Totale 69 100 43 100 55 100 Tabella 12 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009) Sul totale dei minori inseriti in comunità a livello provinciale i minori stranieri sono negli anni 2004 – 2005 – 2006 rispettivamente il 45%, 56% e 54%; un dato che conferma la vulnerabilità sociale di questa fascia di popolazione minorile. L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, cercando di rispondere alle esigenze dei minori, opera nel settore, sul territorio provinciale, principalmente attraverso l’accoglienza nelle Case Famiglia. L’ente è presente sul territorio ravennate con 4 case-famiglia che accolgono minori e disabili, inviati principalmente dagli enti pubblici. Prioritario è il rapporto con i Comuni di Faenza e Lugo e frequenti sono le richieste dei Comuni/AUSL limitrofi. Altro canale importante di accesso al Servizio proviene dagli organi giudiziari: Tribunali per i Minorenni, Questure, stazioni dei Carabinieri e di Polizia. La Casa Famiglia rappresenta una realtà di famiglia allargata, la presenza di figure genitoriali e parentali di età e vissuti diversi, rappresentano i differenti componenti di una famiglia (padre, madre, fratelli, nonni, zii, cugini), là dove la perdita dei legami familiari di origine ha causato o potrebbe causare forti disagi comportamentali e di identità. Tutte le Case Famiglia coinvolte nel progetto sono disponibili per la Pronta Accoglienza residenziale, secondo le possibilità ricettive del momento. Nell’anno 2009 l’intervento delle Case Famiglia si è realizzato attraverso le seguenti attività: • Accoglienza in un contesto famigliare affettivo-relazionale significativo • proposta di figure genitoriali di riferimento • Accompagnamento quotidiano a scuola; • Sostegno scolastico pomeridiano; • 1 Incontro mensile con gli assistenti sociali di riferimento; • 2 vacanze di condivisione all’anno (estiva e invernale) • Partecipazione a corsi sportivi a cadenza settimanale; • 1 uscita ludico-ricreativa alla settimana. Comu ne Nome struttura Casa Famiglia San Giuseppe Lugo Classi d’età Russi Santi Angeli Custodi Faenz a della Gioia 1 Permanenza 13-17 Disabi lità Sine die 1 2 3 1 1 2 5 7 1 1 1 3 0-5 1 2 2 Rapporto famiglia d’origine Tot Disagi o social e 612 Santa Teresina del Bambin Gesù Disturbo 2 2 Temporanea 5 3 3 TREND ACCOGLIENZE 2007 2008 2009 MINORI 11 14 15 Nessu no Costa nte 1 3 4 5 2 7 3 3 3 3 Reinserimenti andati a buon fine negli ultimi 3 anni 5 IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Il progetto si rivolge ai 17 minori accolti nelle strutture dell’Associazione, affidati ai nuovi nuclei familiari dai Servizi Sociali. Gli utenti sono caratterizzati perlopiù o da disagio sociale o da disabilità e provengono da un contesto familiare d’origine problematico. A ciò si aggiunge il sostegno alla famiglia naturale per favorire l’integrazione sociale e il possibile riavvicinamento e reinserimento del minore, ove questo sia possibile. INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere altri beneficiari quali: • gli altri utenti e componenti della struttura di riferimento, beneficiari ove possibile delle varie attività svolte nella struttura e di un migliore clima di integrazione • le famiglie di origine dei minori, le quali, attraverso un opportuno percorso di riavvicinamento, potranno ricreare un rapporto di fiducia con i figli • i minori residenti nel circondario che potranno partecipare alle attività pomeridiane svolte nelle strutture di afferenza (es. compiti, attività ludiche) • altre associazioni ed enti presenti sul territorio beneficiari delle eventuali attività esterne offerte dall’Associazione • i servizi sociali del territorio, il Comune e la provincia che potranno contare su una rete di accoglienza più allargata INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO BISOGNI SPECIFICI A. Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e specializzata. B. Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori provenienti da nuclei familiari con problematiche socioeducative e gravi conflittualità che necessitano di accoglienza in strutture residenziali protette. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI A livello territoriale emergono una serie di necessità: - Affrontare l’aumento delle difficoltà complesse di natura economica, sociale, relazionale ed educativa che incontrano le famiglie con figli minori (considerando che nella zona sociale di Ravenna 1 minore su 10 è in carico alla rete dei servizi); - Affrontare le problematiche connesse a conflittualità tra persone nei contesti di convivenza e al progressivo aumento delle separazioni e divorzi; - Rispondere alla necessità - in aumento - di accoglienza eterofamiliare di bambini e di mamme con bambini o in gravidanza; - Rispondere all’aumento delle richieste di ascolto rivolte dai cittadini alla rete dei servizi con particolare riguardo a fasce di popolazione più fragili (famiglie straniere, monogenitoriali, maternità difficili); - Individuare azioni socio-educative capaci di promuovere educazione per i bambini ed i ragazzi ed informazione per la comunità; - Correlare i temi della salute, del benessere a interventi di prevenzione del disagio con attenzione particolare a fasce di bambini, ragazzi e famiglie a” rischio”; - Affrontare la situazione di disagio che in campo infantile ed adolescenziale si esprime con modalità diverse (difficoltà della crescita in un mondo che chiede sempre molto, scarsa integrazione, carenza di reti familiari, ecc.); - Rispondere al bisogno di servizi educativi che supportino la famiglia nel compito di cura e accompagnino la crescita e l’educazione dei bambini e delle bambine; - Supportare le esigenze di conciliazione delle famiglie ed in particolare delle donne che lavorano; - Individuare percorsi facilitati per sostenere le famiglie che affrontano nella scuola e nel territorio il problema dell’integrazione di bambini disabili; - Orientare e sostenere le famiglie provenienti da altre realtà culturali nell’approccio con i servizi educativi e scolastici; - Promuovere l’affidamento familiare come intervento di solidarietà e responsabilità sociale a favore di famiglie con figli minori in situazione di disagio, rafforzando la rete dei soggetti sociali che collaborano per la diffusione della cultura dell’affido; - Sensibilizzare la comunità locale, facendo riferimento in particolare alle associazioni di famiglie affidatarie e adottive, alla generalizzazione dell’esperienza delle reti familiari per l’accoglienza in caso di emergenza, alla sperimentazione di forme innovative di affidamento, allo sviluppo di una informazione accogliente rivolta ai minori stranieri ed alle loro famiglie. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Le tabelle seguenti illustrano la distribuzione di strutture per minori in difficoltà a disposizione nella provincia, il numero di posti disponibili e il numero di utenti effettivamente accolti con dati aggiornati al 2007. Presidi per minori per distretto e tipologia di presidio Comunit à Pronta accoglie n-za Comunità di tipo familiare FAENZA LUGO RAVENNA 1 Centr o diurno Centro diurno educativopiscologico Casa Famiglia (tutti i presidi) 1 1 8 2 3 5 2 2 4 6 7 2 5 8 6 20 1 RAVENNA TIPOLOGIA PRESIDIO Comunit Totale à residenzia educativ li a Tabella 13 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007) Posti per minori per distretto e tipologia di presidio TIPOLOGIA PRESIDIO Comunità Comunit Centro Comunità Centr Pronta à Totale diurno di tipo o accoglienz educativ residenziali educativofamiliare diurno a a piscologico FAENZA LUGO RAVENNA 10 10 54 18 24 41 16 18 34 590 42 16 46 68 590 137 6 RAVENNA 6 Casa Famiglia (tutti i presidi) Tabella 14 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007) Comunità Pronta accoglienz a Utenti al 31/12/2007 per distretto e tipologia di presidio TIPOLOGIA PRESIDIO Comunit Centro Comunità Centr à Totale diurno di tipo o educativ residenziali educativofamiliare diurno a piscologico FAENZA LUGO RAVENNA 6 6 8 14 19 15 15 18 33 631 1 15 38 58 631 24 5 RAVENNA 5 Casa Famiglia (tutti i presidi) Tabella 15 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007) Dai dati emerge come l’offerta di servizi per minori sia relativamente coperta, se non addirittura tendenzialmente satura. Restano tuttavia numerosi posti nelle Case Famiglia, offrendo così la possibilità di soddisfare la domanda territoriale. PROVINCIA DI FORLI’ CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La provincia di Forlì-Cesena conta 390.495 abitanti. Da un punto di vista amministrativo, il territorio della provincia di Forlì-Cesena è diviso in due circondari, detti anche comprensori, ciascuno di 15 comuni: il comprensorio di Forlì, con una popolazione residente pari a 186.042 abitanti, e il comprensorio di Cesena, con una popolazione residente pari a 204.453 abitanti (Fonte: Istat - Dati aggiornati al 21/12/2009). La provincia comprende inoltre tre comunità montane: Acquacheta, Appennino forlivese e Appennino cesenate. I centri più popolati sono Forlì e Cesena, seguiti da Cesenatico e Savignano sul Rubicone. La tabella seguente mostra la popolazione dei comuni in cui si trovano le strutture dell’Associazione coinvolte nel presente progetto. Comuni N. abitanti Forlì 117.058 Cesena 95.909 Savignano sul 17.116 Rubicone Predappio 6.482 Roncofreddo 3.332 Tabella 16 (Fonte: Istat - Dati aggiornati al 21/12/2009) CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE Da un recente rilevamento pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna emerge come i minori presenti nella Provincia di Forlì-Cesena siano pari a 60.103, di cui 5.169 stranieri (11,63%). COMPRENSORIO FORLIVESE Nel comprensorio forlivese i minori sono 27.672, suddivisi per fascia d’età come segue. Fascia d’età 0 – 2 anni 3 – 5 anni 6 – 10 anni 11 -13 anni 14-17 N. minori 5.192 5.039 7.524 4.216 5.701 Tabella 17 (Fonte: Osservatorio Infanzia e Adolescenza – Regione Emilia-Romagna – Novembre 2009) Nel comprensorio, come emerge dal Profilo di Comunità del 2008, l’incremento dei giovani tra 0 e 18 anni nel periodo 2003-2008 aveva superato quello regionale, 12,35% versus 10,69%. Tale gruppo nel comprensorio tuttavia costituisce solo il 15,57% della popolazione a fronte del 16,21% della regione. L’incremento della popolazione inferiore ai 18 anni, è una tendenza che deve essere attribuita a due fattori: da un lato all’incremento della fecondità, in quanto negli ultimi anni i livelli di fecondità hanno cominciato a recuperare gli “anni di ritardo” e dall’altro l’incremento dei ricongiungimenti familiari. Quest’ultimo fenomeno da una parte aumenta il numero dei minori, dall’altra incide a sua volta sul numero delle nascite in quanto le donne immigrate hanno tassi di fecondità più elevati. Nel periodo 2005-2008 in particolare, l’incidenza della popolazione straniera in età inferiore ai 14 anni del comprensorio forlivese è aumentata costantemente fino a raggiungere un valore pari a 14,15%, leggermente superiore al dato regionale (13,64%). I minori in carico ai Servizi Sociali, confrontando i dati del 2002 e del 2007, evidenziano un progressivo e costante aumento della casistica. Sono stati, infatti, 2.020 (13% della popolazione di riferimento, + 5% rispetto al 2005 e + 2% rispetto al 2006) i nuclei familiari seguiti nel 2007, con più di 3000 minori. Tabella 18 (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 2008) N. minori N. nuclei familiari (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 08) Nel 50% dei casi i nuclei familiari in carico hanno prevalentemente problematiche legate alla povertà economico-abitativa. Sono, tuttavia, in aumento i nuclei in carico per conflittualità familiare (14% del totale) e scarsa capacità di gestire le relazioni interpersonali a seguito di separazioni, che si riflettono poi negativamente sullo sviluppo affettivo e relazionale dei minori. Si stima oggi che i nuclei monogenitoriali rappresentino circa il 18% dei nuclei familiari con minori e spesso prefigurano un rischio di povertà relativa. La situazione comprensoriale, nello specifico, mostra un andamento relativamente stabile per le separazioni (300 ricorsi per separazione pari a 4,6 per 10 matrimoni) e ancora in leggera espansione per i divorzi; significativa la presenza di iter giudiziali. Il 52,8% delle separazioni coinvolge un figlio minore, spesso addirittura un bambino in età prescolare, se poi si considerano le separazioni con figli da 0 a 11 anni, si scopre che proprio questa è la fascia più criticamente coinvolta: il 60% delle separazioni si lascia “alle spalle” un bambino appartenente a quella fascia d’età. Gli episodi di abuso, maltrattamento e trascuratezza sono più rilevanti di quanto non emerga, da una realtà spesso sottaciuta. Sono dunque necessarie azioni volte ad accogliere le vittime di questo fenomeno e soprattutto a prevenire forme di prevaricazione su minori e adolescenti, creando una cultura diffusa che agisca come deterrente. La tabella sottostante indica il numero di minori vittime di abuso. Il reperimento di dati risulta difficile e per tale ragione ci si rifà a dati relativi al 2005/2006. CIRCONDARIO DI FORLÌ Minori in carico al servizio per ABUSO SESSUALE di cui stranieri Nuovi nel 2005 Dimessi nel 2005 In carico al 31/12/2005 21 10 33 5 1 6 di cui disabili certificati 0 0 0 di cui con nucleo abusante/maltrattante 11 6 17 (Fonte: Programma Attuativo - Azioni di Contrasto alle Forme di Abuso e Maltrattamento in Danno a Minori Provincia di Forlì-Cesena - Anno 2006) Nel territorio si è notato inoltre un veloce cambiamento, negli ultimi anni, della situazione delle famiglie di migranti che mediamente costituiscono oltre l’8 % della popolazione totale. Rispetto a queste famiglie si rilevano ulteriori problematiche: Rischio di esclusione sociale; Utilizzo improprio dei servizi; Alta conflittualità familiare e intergenerazionale. Tuttavia, le famiglie dei migranti, non esenti da conflitti coniugali, ma prima di tutto con esigenze di conciliazione ancora più difficili per la mancanza di reti, attribuiscono ai nonni, anche se presenti in misura molto esigua, una posizione straordinaria come fonte di stabilità, sicurezza ed equilibrio ma soprattutto perché sono disponibili a offrire consigli e sostegno nell’educazione, secondo la tradizione del Paese d’origine, come persone che portano dunque i valori della terra nativa e soprattutto il mantenimento della lingua d’origine che rappresenta un fattore importante per i processi d'integrazione e al tempo stesso d'identità. L'affidamento familiare costituisce la risposta a quei nuclei che si trovano temporaneamente in difficoltà. Nel corso dell’anno 2007 l’affido ha riguardato 109 bambini del comprensorio forlivese con un complessivo di 115 interventi a tutela degli stessi. Gli affidamenti eterofamiliari sono in aumento rispetto a quelli parentali, sia a tempo pieno che part-time, sia consensuali sia giudiziali e spesso richiedono tempi lunghi di risoluzione. Andamento affidi Consensuali Giudiziali Totale 200 4 40 55 95 200 5 55 68 123 200 6 47 58 105 200 7 51 58 109 (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 2008) Affidi familiari anno 2007 In corso al 31\12\2006 A famiglie esterne alla cerchia parentale (etero-familiare) consensuale 7 Di cui stranieri 2 Di cui disabili certificati 0 A famiglie esterne alla cerchia parentale (etero-familiare) giudiziale 32 Di cui stranieri 8 Di cui disabili certificati 4 A parenti consensuale (part time) 1 A parenti giudiziale (part time) 15 Totale 55 (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 2008) L’accoglienza dei minori nelle strutture residenziali del territorio è certamente l’intervento principale nell’ambito della tutela dei bambini e ragazzi, sia per numero di minori coinvolti, sia per investimento di risorse finanziarie. Sono molte le Associazioni che si occupano di accoglienza di minori o che gestiscono comunità di tipo familiare. Nel corso dell’anno 2007 sono stati accolti 170 bambini o ragazzi con un complessivo di 224 interventi a tutela degli stessi. Sono aumentati gli inserimenti in comunità educative (+ 14,5% rispetto al 2006) e in casa famiglia (16,7%). In aumento anche il numero di minori inseriti in pronta accoglienza (n. 76). Importante è rilevare il turnover con 55 nuovi inserimenti all’anno e 61 dimissioni, ad evidenziare come si riduce la durata dell’inserimento e si effettuano più dimissioni, che coincidono con un ritorno in famiglia, un passaggio alla famiglia affidataria o l’adozione. Al contempo, però, è in aumento il ricorso all’inserimento in comunità educativa, almeno nel primo periodo di presa in carico dei minori, in particolare adolescenti e preadolescenti, provenienti da situazioni familiari altamente conflittuali o con genitori con patologie psichiatriche significative. L’accoglienza di minori in strutture residenziali socio-educative Var. minori Tot minori Tot minori inseriti 2007inseriti nel inseriti nel 2006 2006 2007 COMUNITA’ EDUCATIVA COMUNITA’ DI TIPO FAMILIARE COMUNITA’ DI PRONTA ACCOGLIENZA CASA FAMIGLIA STRUTTURA PER DISABILI ALTRO TIPO DI STRUTTURA TOT MINORI inseriti in strutture 69 79 +14,49% 13 11 -15,38% 54 76 +40,74% 24 28 +16,67% 0 0 0,00% 14 11 -21,43% 174 205 +17,82% Di cui in struttura con la MADRE 20 18 -13,00% (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 2008) I tavoli di lavoro inter-istituzionali, infine, hanno evidenziato un aumento progressivo dell’utenza che si rivolge ai Servizi per valutazioni in ambito neuropsichiatrico, un aumento di nuove segnalazioni di bambini nelle fasce d’età più basse (1° e 2° infanzia ) e la necessità di attivare interventi di sostegno, sia domiciliare sia territoriale, per facilitare l’accesso a servizi educativi/aggregativi e favorire occasioni di maggiore integrazione. (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 2008) (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 2008) COMPRENSORIO CESENATE Nel comprensorio cesenate i minori sono pari a 32.431, suddivisi per fascia d’età come segue, con un 2% di essi disabili. 6.883 14-17 anni Fascia d’età 0 – 2 anni 3 – 5 anni 6 – 10 anni 11 -13 anni 14-17 anni N. minori 5.802 5.648 9.035 5.113 6.883 Tabella 19 (Fonte: Osservatorio Infanzia e Adolescenza – Regione Emilia-Romagna – Novembre 2009) Complessivamente nel 2008 sono nati 1.951 bambini (Fonte: Istat, dati al 31/12/2008). Il tasso di natalità attualmente è pari a 8.8 nel Distretto Cesena Savio e 10.5 nel Distretto Rubicone, dove è maggiore l’aumento di immigrazione straniera, prevalente determinante dell’aumento. Le nascite da madri nella fascia 35-45 anni sono in aumento, mentre decrescono le gravidanze sotto i 30 anni. I dati di accesso ai servizi dell’Azienda Sanitaria che si occupano di minori con disagio psichico e sociale (Servizio di Neuropsichiatria infantile e Unità Operativa infanzia, età evolutiva e famiglia del Dipartimento Sociale) sono espressione di disagio sociale non facilmente rilevabile da altre fonti. Nel 2007 i minori seguiti dal Dipartimento Sociale dell’Azienda Sanitaria di Cesena sono stati 2.225 (6% della popolazione di riferimento), un dato in costante aumento. L’accesso ai servizi sociali è determinato da: - disagio del minore all’interno della propria famiglia; - incapacità dei genitori di assicurare cure adeguate a seguito della presenza di varie criticità (abuso di sostanze, disturbi psichiatrici, conflitti tra coniugi, disadattamento sociale, assenza di reti parentali di sostegno). I minori in carico ai servizi socio sanitari a seguito di difficoltà e disagi presenti nell’ambito familiare usufruiscono sia di interventi di sostegno che consentono la permanenza del minore presso la propria famiglia che alternativi alla famiglia. Nel primo caso si tratta di interventi di tipo domiciliare o extrafamiliare quali assistenza domiciliare, inserimenti in strutture semiresidenziali, frequenza di centri pomeridiani o appoggi diurni presso famiglie. Nel secondo caso si tratta di interventi di affido familiare o di inserimento in comunità educativa. Di seguito vengono riportati alcuni dati riferiti ai minori in carico ai servizi. Tabella 20 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) In generale, continua a essere considerevole e in aumento il numero dei minori figli di immigrati in carico e il numero di minori stranieri non accompagnati; il maggior numero di prestazioni rivolte a questa fascia di minori si riferisce a contributi economici e sostegno educativo, indicatori di difficoltà di inserimento ed adattamento al nuovo contesto di vita. Essi, pari al 10% della popolazione pediatrica, inoltre presentano indicatori di salute complessivamente peggiori rispetto ai figli di cittadini italiani, con un maggior rischio di nascite premature, basso peso alla nascita, patologie perinatali, asma, otiti e gastroenteriti. Nel 2007 i minori affidati al Servizio Sociale per una situazione familiare ad alto rischio sono stati complessivamente 302 (di cui il 14% stranieri; dato allineato con la quota di minori stranieri residenti pari al 10%). Tabella 21 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) Il dato più aggiornato e dettagliato si riferisce al 2006. Minori affidati al servizio sociale per incompatibilità genitoriale Comprensorio Cesenate (2003 e 2006) 200 200 Differenza % Cause 3 6 2003-2006 Per inadeguatezza genitoriale 71 120 +69% Per tossicodipendenza e alcolismo dei 57 64 +12% genitori Per separazione dei genitori 55 60 +9% Per malattia psichiatrica dei genitori 21 26 +24% Per abuso o maltrattamento 11 11 0% Numero complessivo 215 281 +30% Tabella 22 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) La tabella sottostante mostra la distribuzione dei minori inseriti in strutture residenziali. Il dato più rilevante che emerge dalla lettura della tabella è il notevole aumento degli inserimenti di minori stranieri non accompagnati in strutture di pronta accoglienza, un dato che esprime le notevoli problematiche che riguardano questo particolare target e evidenzia la necessità di una risposta efficace e adeguata a livello territoriale. Tabella 23 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) Nel triennio 2005-2007 gli affidi familiari sono rimasti costanti. Tabella 24 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) Si evidenzia un andamento costante nel triennio del numero di decreti di adozione nazionale ed internazionale. Tabella 25 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) Il numero di disabili con età inferiore ai 18 anni presente nel territorio nel 2004 era pari a 591 (17% della popolazione disabile). Tra i minori le cause di invalidità più rilevanti sono i “disturbi dell’apprendimento” (185 casi) e le “insufficienze mentali” (116 casi). TIPOLOGIE DI DISABILITÀ <18 anni (dati al 2004) n. % 116 20% 76 13% 55 9% 42 7% 26 4% Insufficienze mentali Patologie psichiatriche Patologie organiche Patologie neuromotorie Neoplasie Disturbi 185 31% dell’apprendimento Patologie sensoriali 32 5% Sindrome di Down 21 4% Sindrome epilettica 18 3% Altro 20 3% Tabella 26 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) Il Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Psicologia, Riabilitazione dell’Età Evolutiva (NPEE) del Dipartimento di Salute Mentale ha assistito nel 2006 1.840 minori (di cui 656 nuovi utenti) con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. I principali disturbi diagnosticati nei minori seguiti dal Servizio riguardano i disturbi del linguaggio e i disturbi di apprendimento (47% del totale). La percentuale di minori disabili in carico ai servizi sociali, come già emerso nella tabella, è omogenea nel territorio e sostanzialmente costante nel triennio 2005-07. Comprensorio Cesenate. Anni 2005-2007 Distretto Cesena-Valle Distretto Rubicone Savio 2005 2006 2007 2005 2006 2007 Comprensorio Cesenate 2005 2006 2007 N. complessivo minori disabili in carico ai servizi sociali per 123 109 120 102 105 110 225 214 minori Tabella 27 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008) 230 Nelle strutture della Associazione, in particolare nelle Case Famiglia e nei nuclei familiari vengono accolti minori sia italiani che stranieri, anche con disabilità, allontanati da un contesto familiare non adatto alle loro esigenze. Essi vengono allontanati dalla famiglia d’origine per motivi economici, abitativi, sociali, relazionali, psicologici. Nelle strutture dell’Associazione riescono a trovare un clima di accoglienza che prima mancava. Le famiglie mirano a essere la base sicura per ciascun componente che permette il recupero della propria identità, il recupero delle proprie capacità e potenzialità specifiche, il ritorno (in molti casi la scoperta) ad un’esistenza “normale”, aperta al positivo, ricca di significato e di prospettiva per il proprio sé. Tuttavia essa è - e vuole essere - una famiglia supplente, mai alternativa, alla famiglia naturale. L’intervento dell’Associazione sul territorio, nell’ambito sopra descritto, si struttura con differenti modalità e opera con differenti strumenti. L’ente è presente con 4 Case Famiglie e 2 nuclei familiari aperti i quali accolgono minori inviati principalmente dagli enti pubblici. Prioritario è il rapporto con i Comuni di Forlì e Cesena e molto frequenti sono le richieste dei Comuni/AUSL limitrofi. Altro canale importante di accesso al Servizio proviene dagli organi giudiziari: Tribunali per i Minorenni, Questure, stazioni dei Carabinieri e di Polizia. Inoltre, è attivo un canale interno all’Associazione che viene utilizzato per divulgare rapidamente le richieste di bisogno rispetto a minori che non trovano risposte sul territorio competente e che, in accordo con i Servizi Sociali locali, possono essere anche collocati fuori territorio. Infine c’è la libera utenza, cioè l’accesso diretto o indiretto, tramite parenti, ad esempio, di persone in stato di bisogno con figli minori (o mamme in gravidanza) che si rivolgono spontaneamente all’Associazione. Presso gli uffici dell’Associazione si presentano anche aspiranti famiglie affidatarie e adottive, per conoscere i percorsi e l’attività dell’ente in collaborazione con i Servizi Sociali. Tutte le Case Famiglia coinvolte nel progetto sono disponibili per la Pronta Accoglienza residenziale nella fascia 0 – 18 e per le mamme, secondo le possibilità ricettive del momento. Inoltre, l’Associazione mette a disposizione del territorio una struttura specifica per la pronta accoglienza di minori stranieri non accompagnati e alcune famiglie per la pronta accoglienza dei bambini da 0 a 3 anni. Oltre al lavoro di accoglienza residenziale le Case Famiglia della zona di Forlì e Cesena, nell’ottica della rimozione delle cause che creano l’ingiustizia, si sono assunte tutti quei progetti chiamati, genericamente, di “Sostegno alla Genitorialità”. Nello specifico sono stati realizzai: ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 1 progetto di “affido a domicilio” 1 progetto “famiglie tutor/famiglie d’appoggio” 1 “percorso educativo con i genitori per il sostegno alla genitorialità” 1 progetto “affido familiare” 1 “tirocinio per famiglie aspiranti all’affido” partecipazione al gruppo di lavoro INSIEME PER I MINORI – coordinamento di associazioni - (incontri quindicinali o mensili) con la rappresentazione di numerose associazioni e cooperative. Nell’anno 2009 l’intervento dell’Associazione, con l’aiuto di 7 operatori, a favore dei minori si è realizzato attraverso le seguenti attività: • • • • • • • • Accompagnamento quotidiano a scuola e nei luoghi di svolgimento di attività esterne; Sostegno scolastico pomeridiano; 1 incontro mensile con gli assistenti sociali di riferimento; 2 vacanze di condivisione all’anno; Accompagnamento a corsi sportivi a cadenza settimanale; 1 uscita ludico-ricreativa al mese; 3 incontri pubblici sull’affido; 5 incontri pubblici sulle tematiche legate al disagio adolescenziale. Di recente nel comprensorio forlivese ha iniziato a svilupparsi un nuovo progetto: il Villaggio della Gioia. Questo progetto innovativo consentirà ai bambini a rischio di allontanamento di continuare il loro cammino di crescita insieme ai genitori in quanto il dolore di un bambino separato dalla propria mamma e dal proprio papà è immenso e difficile da cancellare. Tutti i bambini, anche quelli con una famiglia disagiata, hanno diritto di crescere con la madre e col padre: per loro sono la cosa più importante. Separarli,a causa di difficoltà economiche o relazionali, non è sempre la giusta soluzione. Si verrà a creare un “ambiente terapeutico” in risposta ai bisogni di numerose famiglie in gravi difficoltà. Queste ultime, infatti, saranno accolte nel Villaggio e affiancate dal calore e dall’esperienza di alcune famiglie dell’Associazione, già istallatesi nelle nuove strutture, che da anni accolgono bambini allontanati dai loro genitori. Grazie alla collaborazione con i servizi sociali, le famiglie dell’Associazione supporteranno le famiglie in difficoltà per costruire insieme a loro un rapporto unico e irripetibile. Il Villaggio della Gioia è dunque una comunità residenziale impostata sul modello familiare organizzata per moduli funzionali: a) un modulo in cui l’accoglienza viene svolta direttamente nell’unità abitativa dove gli operatori responsabili pongono stabile dimora con i rispettivi nuclei familiari accoglienti – al momento sono tre nuclei accoglienti; b) un modulo dove l’accoglienza viene svolta in unità abitative direttamente collegate, pur mantenendo la propria possibilità di autonomia, ai singoli moduli precedenti – al momento sono 3 unità abitative; c) un modulo dove l’accoglienza viene svolta in unità abitative autonome, in cui possono vivere minori con i rispettivi nuclei familiari sotto la supervisione degli operatori; al momento non sono ancora state realizzate tali unità abitative, ma sono già programmate. Le tabelle seguenti mostrano le tipologie di inserimenti nelle strutture dell’Associazione di minori in difficoltà. Si evidenzia una prevalenza di minori in condizione di disagio sociale provenienti da contesti familiari multiproblematici (in particolare 8 minori vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori e 4 minori stranieri), i quali hanno perlopiù contatti con la famiglia d’origine. Classi d’età Comu ne Forlì Nome struttura Casa Famiglia S. Andrea Nucleo familiare TappariDall’Agat a Casa Famiglia S. Leonardo Casa Disturbo Permanenza Tot 13-17 Disagi o social e Disabil ità Sine die Temporan ea 1 1 5 1 4 2 1 4 1 5 1 6 1 4 1 6 3 4 2 0-5 612 4 4 Rapporto famiglia d’origine Nessu no Costan te 6 6 2 4 6 3 3 3 6 2 2 2 4 Cesen a Famiglia Mamma del Cielo Nucleo Familiare 1 3 1 5 3 2 4 RestelliMattarelli Casa Famiglia S. 1 3 2 6 2 4 Alberto Tabella 28 (Fonte:Associazione Comunità papa Giovanni XXIII – Anno 2009) TREND ACCOGLIENZE 2007 2008 2009 MINORI 39 40 33 1 5 6 6 Reinserimenti andati a buon fine negli ultimi 3 anni 14 IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Il progetto si rivolge a 33 minori accolti nelle strutture dell’Associazione, affidati ai nuovi nuclei familiari soprattutto da enti pubblici. Gli utenti sono caratterizzati perlopiù o da disagio sociale o da disabilità e provengono da un contesto familiare d’origine problematico. Essi necessitano di assistenza e sostegno durante lo svolgimento delle loro attività pomeridiane quali aiuto nei compiti, accompagnamento presso i luoghi dove svolgono attività ludicoricreative. A ciò si aggiunge il sostegno per favorire l’integrazione sociale e il possibile riavvicinamento alla famiglia naturale, ove questo sia possibile. INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere altri beneficiari quali: • gli altri utenti e componenti della struttura di riferimento, beneficiari ove possibile delle varie attività svolte nella struttura e di un migliore clima di integrazione • le famiglia di origine dei minori, le quali attraverso un opportuno percorso di riavvicinamento, potranno ricreare un rapporto di fiducia con i figli • i minori residenti nel circondario che potranno partecipare alle attività pomeridiane svolte nelle strutture di afferenza (es. compiti, attività ludiche) • altre associazioni ed enti presenti sul territorio beneficiari delle eventuali attività esterne offerte dall’Associazione INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO BISOGNI SPECIFICI A. Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. B. Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI COMPRENSORIO FORLIVESE Da un’analisi del Piano sociale per la salute e il benessere relativo al triennio 2009-2011 emerge la necessità di: Sviluppare azioni volte a rispondere al bisogno delle famiglie immigrate di essere supportate rispetto al ruolo genitoriale, attraverso azioni finalizzate a creare occasioni di confronto e di dialogo con gli enti territoriali e con altri genitori, rispetto alla crescita dei propri figli, affinché riescano a muoversi verso le iniziative offerte nel territorio; Promuovere la mediazione familiare e sociale per la prevenzione/riduzione dei conflitti nelle relazioni familiari anche attraverso il raccordo tra iniziative del Centro per le Famiglie e del Centro Conviviamo e sviluppando appieno le potenzialità del servizio educativo domiciliare e degli incontri protetti anche per favorire processi di normalizzazione da parte dei genitori che presentano buone potenzialità nelle competenze genitoriali residue; Promuovere e sviluppare percorsi di accompagnamento e cura rivolti complessivamente al nucleo familiare in difficoltà anche attraverso le potenzialità offerte dalle reti di famiglie ed i “villaggi comunitari” realizzati dal privato sociale (es. Villaggio della Gioia); Rafforzare il sostegno alla genitorialità nelle famiglie con problemi, a rischio rispetto alla cura dei bambini, anche attraverso il potenziamento e la qualificazione dei centri diurni e dell'appoggio educativo domiciliare; Rafforzare i percorsi di presa in carico integrata delle situazioni di violenza, maltrattamento e abuso di donne e minori; Realizzare percorsi integrati per i minori a rischio, per il bambino malato cronico e la famiglia; Potenziare le competenze dei servizi di presa in carico dei bambini con disturbi emotivi precoci; Rafforzare la presa in carico integrata di situazioni patologiche di ragazzi multiproblematici (disturbi del comportamento alimentare o della sessualità), in particolare nella fase di accompagnamento alla maggiore età di ragazzi a forte rischio di marginalità sociale e delle loro famiglie o contesti di vita; Predisporre moduli di presa in carico in ambito ospedaliero e/o in strutture residenziali degli adolescenti con problemi psichiatrici. COMPRENSORIO CESENATE Da un’analisi del Piano sociale per la salute e il benessere relativo al triennio 2009-2011 emerge come sia necessario: Sviluppare interventi di sostegno ai redditi delle famiglie in condizione di disagio economico integrandoli con i progetti individuali di assistenza socioeconomica; Sostenere la rete dei servizi per la prevenzione e il contrasto del disagio genitoriale; Sviluppare attività integrate tra servizi sanitari e sociali finalizzati a migliorare la gestione delle prese in carico; Sostenere la rete dei servizi a tutela dei minori in situazione di grave di disagio e/o di violenza, con particolare attenzione allo sviluppo dei servizi che garantiscono ove possibile il mantenimento del minore all’interno di un contesto famigliare; Promuovere l’educazione alla salute e a stili di vita sani fin dall’infanzia nei diversi contesti di vita ricercando anche lo sviluppo delle risorse e delle opportunità presenti sul territorio in particolare per quanto riguarda l'educazione all'affettività e alla sessualità, la prevenzione delle dipendenze e/o di disturbi psichiatrici in adolescenza; Consolidare gli interventi assistenziali, riabilitativi ed educativi per i minori con disabilità, adottando procedure semplificate per l’accertamento dell’invalidità, insieme a un maggiore supporto per la rimozione degli ostacoli verso la piena integrazione, potenziando forme di sostegno alla continuità scolastica e all’integrazione sociale e lavorativa, anche al compimento della maggiore età; Attuare azioni di prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico di patologie psichiatriche in età evolutiva, anche al fine di prevenire l’insorgenza di disturbi mentali nella età adulta. Favorire l’integrazione scolastica dei bambini ed degli adolescenti in condizione di fragilità attraverso azioni che possono aiutare a superare le difficoltà relazionali e di apprendimento di tipo fisico, sociale e culturale; Prevenire il disagio sociale degli stranieri di “seconda generazione” partendo da un’attenta lettura dei loro bisogni e dalla promozione delle risorse di crescita personale e professionale che la comunità offre. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Le tabelle seguenti illustrano la distribuzione di strutture per minori in difficoltà a disposizione nella provincia, il numero di posti disponibili e il numero di utenti effettivamente accolti con dati aggiornati al 2007. Presidi per minori per distretto e tipologia di presidio TIPOLOGIA PRESIDIO Comunità Pronta accoglienza CESENAVALLE SAVIO FORLI’ 1 RUBICONE 1 FORLI’CESENA 2 Centro diurno educativopiscologico Casa Famiglia (tutti i presidi) Comunità di tipo familiare Comunità educativa Totale residenziali Centro diurno 1 2 3 1 2 3 5 9 4 10 3 4 1 5 10 16 6 17 4 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007) Posti per minori per distretto e tipologia di presidio TIPOLOGIA PRESIDIO Comunità Pronta accoglienza CESENAVALLE SAVIO FORLI’ 12 RUBICONE 10 FORLI’CESENA 22 Centro diurno educativopiscologico Casa Famiglia (tutti i presidi) Comunità di tipo familiare Comunità educativa Totale residenziali Centro diurno 5 14 19 25 12 17 70 99 50 63 32 42 45 30 116 160 120 105 22 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007) Utenti al 31/12/2007 per distretto e tipologia di presidio TIPOLOGIA PRESIDIO Comunità Pronta accoglienza Comunità di tipo familiare Comunità educativa Totale residenziali Centro diurno Centro diurno educativopiscologico Casa Famiglia (tutti i presidi) CESENAVALLE SAVIO 9 13 22 29 FORLI’ 20 69 89 11 30 23 33 45 7 105 144 85 37 RUBICONE 10 FORLI’CESENA 10 29 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007) Da un’analisi dei dati emerge come nel territorio vi sia un’alta disponibilità di strutture d’appoggio per i minori la cui offerta risulta non pienamente sfruttata. Ciò può essere sia un segnale positivo in quanto mostra che nel territorio i casi non sono così elevati, però dall’altro lato una disponibilità così alta di posti può essere stata progettata in seguito ad un’attenta analisi territoriale. Il dato che emerge probabilmente è che effettivamente molti casi di maltrattamento, abuso, trascuratezza rimangono nel sommerso e non vengono presi in carico dai Servizi Sociali. L’unico dato negativo che emerge è lo scarto tra i posti nelle comunità di tipo familiare inferiori rispetto agli utenti realmente inseriti. Ciò indica la necessità di prevedere e autorizzare un numero maggiore di posti in tale tipo di struttura socioassistenziale. PROVINCIA DI RIMINI CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI DEL TERRITORIO GENERALE Nel territorio provinciale riminese, composto da 27 comuni, alla data del primo gennaio 2010 si conta una popolazione residente di 325.265 unità, rilevando un incremento rispetto all'anno 2009 di 3.794 nuovi residenti, pari ad un +1,2%. Sul totale degli abitanti gli stranieri costituiscono 30.549 unità il 9,4% dei residenti, con un incremento del 9,8% rispetto al 2009. DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI INTERVENTI/UTENZA DEL PROGETTO IN RELAZIONE AL TARGET DI I cittadini minori (0-17 anni) residenti al 1° gennaio 2010 sul territorio riminese sono 53.216unità, costituiscono il 16,4 % del totale della popolazione (media regionale 14,5%) . L'incremento della popolazione minorile è realmente significativo (più 2,1%), dovuto soprattutto al costante crescere della presenza di minori starnieri che nel 2010 si attestano intorno alle 6.226 unità (circa il 12% del totali) rispetto ad un 8,5% del 2007. Le principali fonti di disagio che creano di conseguenza la presa in carico di minori da parte dei servizi sociali sono il disagio familiare, le difficoltà economiche e le separazione/divorzio, in particolare l'osservatorio sulla famiglia della Provincia di Rimini rileva che ogni 100 matrimoni ci sono 24 separazioni e ogni 100 separazioni ci sono 46,5 divorzi. DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE E DEI BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET I minorenni seguiti dai servizi sociali della Provincia di Rimini sono 3.340 prevalentemente provenienti da contesti familiari caratterizzati da disagio familiare ed economico. Al terzo posto tra le cause notiamo l'incidenza di separazione/divorzio tra le tematiche di presa in carico. Tematiche presa in carico Distretto Rimini Nord v.a % Distretto Rimini Sud v.a. % DISAGIO FAMILIARE DISAGIO ECONOMICO SEPARAZIONE/DIVORZIO 884 830 239 38,02% 35,70% 10,28% 314 392 118 1 30,97% 38,66% 1,64% DISAGIO FAMILIARE CON DIPENDENZA PATOLOGICA 73 3,14% 46 4,54% DISAGIO FAMILIARE PSICHICO AFFIDO PREADOTTIVO TRASCURATEZZA MALTRATTAMENTO ABUSO DEVIANZA ABBANDONO DEVIANZA CON PROVVEDIMENTO PENALE TRATTA SFRUTTAMENTO HANDICAP 68 55 39 38 36 33 12 2,92% 2,37% 1,68% 1,63% 1,55% 1,42% 0,52% 36 9 15 19 25 19 9 3,55% 0,89% 1,48% 1,87% 2,47% 1,87% 0,89% 10 4 4 0,43% 0,17% 0,17% 3 0 9 0,30% 0% 0,89% Totale 2325 100% 1014 100% I minori sui quali l'Autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento d'affidamento, tutela o vigilanza, cioè provvedimenti che regolamentano e limitano l'esercizio della potestà genitoriali, sono oltre 700 con circa il 22 % dei minori seguiti dai servizi sociali. Per invitare le famiglie ad aprirsi alla pratica dell'affido, la Provincia e l'Ausl di Rimini hanno messo a punto un campagna di sensibilizzazione tramite incontri formativi, dal titolo “L'affido porta sorrisi”. L'iniziativa finanziata dalla Regione Emilia Romagna, rivolta a diversi comuni della provincia di Rimini, mira a diffondere la cultura dell'accoglienza dei minori temporaneamente in difficoltà. Gli incontri organizzati in collaborazione con le associazioni “Famiglie per l'accoglienza” e “Comunità Papa Giovanni XXIII” sono stati strutturati in un ciclo di appuntamenti in diversi comuni della provincia. A livello provinciale inoltre emerge un crescente interesse per la tutela della salute in età evolutiva, cercando di lavorare alla prevenzione e alla tempestiva presa in carico delle patologie. Come osservano i tavoli di lavoro inter-istituzionali si riscontra un aumento dell'utenza che si rivolge ai Servizi Sociali per valutazioni in ambito neuropsichiatrico: ovvero 2.977 minori in carico necessitano dell'attivazione d'interventi di sostegno, sia domiciliare che territoriale, facilitando l'accesso a servizi educativi aggregativi e favorendo occasioni di integrazione, soprattutto in funzione dei disturbi più frequenti (disturbo del linguaggio espressivo e disturbi misti delle abilità scolastiche). Analizzando il piano di zona rispetto alle condizione dei minori in stato di disagio emergono diverse criticità rispetto alla Provincia di Rimini: − Carenza di procedimenti di affido familiare e a comunità di tipo famigliare; − Necessità di supporto alle “nuove” famiglie (Famiglie monogenitoriali, famiglie multiple, famiglie immigrate), − Crescita dei problemi economi che gravano sulle famiglie legati alla mancanza di lavoro; − Richiesta di creare percorsi funzionali al supporto scolastico − Esigenza di aumentare le occasioni di integrazione sia per minori disabili, che stranieri o minori a rischio di esclusione sociale. Le Case Famiglia della Associazione Papa Giovanni XXIII sul territorio forniscono un intervento integrato a più livelli nel campo dell'accoglienza minori. Nella provincia di Rimini l'intervento d'accoglienza è rivolto nello specifico a minori, anche con disabilità grave. La metodologia della Comunità fondata sulla condivisione e l'integrazione, si concretizza nell'apertura/offerta/opportunità d'accoglienza in qualunque situazione di disagio. Le Case Famiglia sono considerate una grande risorsa per l'accompagnamento educativo di ragazzi minori nel difficile percorso dell'integrazione sociale, e l'appoggio costante di figure genitoriali e/o educative di riferimento rappresenta una sicurezza per gli accolti. Le strutture durante tutto l'anno svolgono attività di vario genere all'interno e con il territorio: − 2 giorni a settimana accompagnamento nelle attività psicomotorie per minori con disabilità; − Appoggio scolastico pomeridiano; − Uscite ludico ricreative costanti nei fine settimana; − sensibilizzazione e promozione di incontri riguardanti la necessità di politiche a favore della famiglia (da 2/4 incontri l'anno); − attiva partecipazione ai Piani di Zona collaborando con gli attori socio-sanitari presenti sul territorio; − durante il periodo estivo per due mesi 2 volte a settimana, giornate al mare e attività ludico/ricreative; − consolidato rapporto di collaborazione con la AUSL-servizio affido; − 1 volta al mese giornata di aggregazione con le altre strutture presenti sul territorio; − assistenza scolastica all'interno delle strutture e collaborazione nell'organizzazione di gruppi di studio con gli altri attori sociali sul territorio; − organizzazione di settimane di vacanza durante l'arco dell'anno (1 o 2 estate/ inverno). L'associazione collabora e partecipa attivamente alle iniziative degli enti provinciali in special modo attraverso il “Tavolo provinciale minori-sostegno alla tutela” e al “Tavolo provinciale minori sezione affidamento familiare”. Ha realizzato nel 2007, 3 corsi di formazione coinvolgendo 12 famiglie candidate all'affidamento. L'offerta rappresentata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII sul territorio riminese è consistente sia a livello numerico che rispetto alla diversificazione delle modalità di interventi e dei servizi proposti. In questo senso, sia l'Associazione sia le politiche sociali collaborando cercano di costruire “itinerari” certi d'integrazione in grado di evitare la frammentazione e la duplicazione degli interventi. IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Il progetto coinvolge 70 minori allontanati dalla famiglia di origine e presi in carico dall'ente, che presentano problematiche legate al disagio sociale e minori con patologie neuropsichiatriche, con provvedimenti di affido ai Servizi Sociali da parte del Tribunale dei Minori. INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI Beneficiari indiretti del progetto sono • le famiglie naturali dei minori che, attraverso supporti alle loro capacità genitoriali cercheranno di ricreare una situazione familiare adatta al rientro dei propri figli, mantenendo contatti con i minori collocati momentaneamente in un contesto sereno dove vivere. • Gli attori sociali (Enti pubblici territoriali, Associazioni, scuole ecc.) presenti sul territorio che beneficeranno di INDIVIDUAZIONE BISOGNO SPECIFICO Si evidenzia nel contesto territoriale una difficoltà di intervento a supporto dei minori svantaggiati sia per problematiche sociali che di disabilità. Si rende necessario dunque qualificare i percorsi specifici individualizzati volti al recupero dell’autonomia individuale e sociale dei minori e degli adolescenti accolti nelle sedi di progetto implementando le loro attività ludico-ricreative e di sostegno scolastico 7) Obiettivi del progetto: Si riportano gli obiettivi specifici seguendo l’ordine della costruzione dei singoli contesti, in sintesi: 1. Obiettivo specifico trasversale 2. Obiettivi Specifici Piacenza 3. Obiettivi Specifici Bologna 4. Obiettivi Specifici Ferrara 5. Obiettivi Specifici Ravenna 6. Obiettivi Specifici Forlì Cesena 7. Obiettivi Specifici Rimini 1.CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE BISOGNO SPECIFICO: vulnerabilità delle famiglie multiproblematiche con minori OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE: Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali educativi. INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI - elaborazione di manuale di buone prassi e linee di lavoro per famiglie e case famiglia che aiutano famiglie in difficoltà - Sensibilizzazione 200 operatori di casa famiglia sulla vulnerabilità delle famiglie con minori - realizzazione di un incontro con tutti i referenti zonali del Servizio Minori Affidamento - Impostare un primo sostegno a circa 100 famiglie multiproblematiche con minori 2. PROVINCIA DI PIACENZA BISOGNO SPECIFICO: Offerta residenziale insufficiente (cfr. Tabella 3) a livello territoriale per accogliere i minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici. OBIETTIVO SPECIFICO: Incrementare e qualificare le accoglienze, soprattutto temporanee e indifferibili, di minori provenienti da nuclei familiari problematici. INDICATORI DI RISULTATO - - - - Incremento del numero di contatti con i Servizi Sociali Incremento del numero di incontri mensili con la Rete dei movimenti e associazioni piacentini Realizzazione di 2 incontri pubblici sull’affido Realizzazione di 1 corso per potenziali famiglie affidatarie Realizzazione di un dossier sull’affido da distribuire nel territorio Incremento degli incontri con le famiglie d’origine Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali per l’integrazione tra minori accolti e minori del territorio circostante RISULTATI ATTESI - - - - - - Incremento del 20% delle accoglienze nelle strutture dell’Ente Incremento del 10% della collaborazione tra movimenti e associazioni del territorio Sensibilizzazione di 150 persone sulle tematiche dell’istituto dell’affido famigliare Formazione di 10 nuclei familiari affidatari Incremento del 20% del numero di incontri tra famiglia d’origine e minori Informazione e sensibilizzazione di 500 persone nel territorio sulle modalità di affido, di accoglienza di minori, ecc. Aumento della socializzazione e dell’integrazione10 minori accolti SITUAZIONE DI ARRIVO: Incremento del 50 % delle presenze in struttura con qualificazione del supporto ai minori. 2. PROVINCIA DI BOLOGNA BISOGNO SPECIFICO A Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI • Aumento degli inserimenti di • Incremento degli inserimenti di minori da 10 a 16. minori >50% • Aumento da 1 a 2 degli incontri • Raddoppio degli incontri mensili mensili con i Servizi Sociali di con i Servizi Sociali di Zona Zona • Incremento del 50% degli affidi • Incremento degli interventi di in famiglie “sostegno alla genitorialità” alle • Sensibilizzazione di 350 persone famiglie con minori dati in affido sulle tematiche inerenti l’affido da 10 a 15 e l’accoglienza • Aumento degli incontri • Sensibilizzazione di 80 persone promozionali e di sulle tematiche inerenti l’affido sensibilizzazione sulle tematiche e l’accoglienza inerenti l’affido e l’accoglienza • Contatti diretti con 20 famiglie da 2 all’anno a 4. bisognose • Realizzazione di 1 dossier sulle • Formazione di 10 operatori di tematiche inerenti l’affido e sostegno nelle attività l’accoglienza quotidiane delle strutture • Realizzazione di 1 volantino sullo sportello delle famiglie con i recapiti dell’Associazione • Realizzazione di 1 corso di formazione SITUAZIONE DI ARRIVO: Qualificazione dell’offerta residenziale e semi-residenziale BISOGNO SPECIFICO B Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi educativi rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI • Aumento dei colloqui con • Miglioramento significativo della psicologo da 1 volta al mese a condizione psicologica di 16 2. minori • Aumento reinserimenti familiari • Significativo miglioramento del da 2 a 4 rapporto minore-nucleo • Realizzazione di 1 laboratorio di familiare d’origine arti manuali • Coinvolgimento di 15 minori • Realizzazione di 1 mostra• Sensibilizzazione di 100 persone mercato • Coinvolgimento di 15 minori • • • Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Realizzazione di 1 spettacolo teatrale pubblico Realizzazione di 1 corso di formazione per operatori • • Sensibilizzazione di 100 persone Formazione di 10 operatori coinvolti nelle attività ludicoricreative SITUAZIONE DI ARRIVO: Miglioramento significativo della fiducia in se stessi 4.PROVINCIA FERRARA BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Aumento della richiesta di accoglienza di minori adolescenti e di minori della prima infanzia (anche neonati) che necessitano di un allontanamento famigliare immediato. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia INDICATORI DI RISULTATO o Aumento del 30% dei contatti e degli incontri con i servizi sociali del territorio. o Realizzazione di una convenzione con l’assessorato alle politiche sociali del comune di Bondeno per l’accoglienza in emergenza 24/24 h di minori della prima infanzia. o o o Aumento del 20% della partecipazione a convegni pubblici, seminari, incontri parrocchiali sulle tematiche del disagio minorile e dell’affido. Realizzazione di un corso di formazione di 16 ore specifico per operatori sugli inserimenti in struttura e la realizzazione dei Piani Educativi individualizzati RISULTATI ATTESI o Accrescimento di n. 3 adolescenti e di n. 4 minori della prima infanzia accolti in 4 strutture dell’ente o Accoglienza di 4 minori tramite la convenzione con l’assessorato alle politiche sociali del comune di Bondeno o Aumento della conoscenza da parte di 5 responsabili di struttura della situazione territoriale rispetto alle problematiche del mondo minorile e incremento del 10% dei casi di minori con cui l’ente entra in contatto o 7 operatori di casa famiglia e strutture dell’ente formati su tematiche relative alle nuove forme di disagio minorile e alla realizzazione dei P.E.I. o N. 10 operatori che partecipano agli incontri dell’equipe affido e n. 4 sedi aggiornate e preparate per i nuovi inserimenti Realizzazione di 12 incontri a cadenza mensile dell’ equipe degli operatori dell’ente per pianificare, programmare e gestire i nuovi inserimenti di minori. SITUAZIONE DI ARRIVO: Attraverso l’attuazione del progetto si punta a rendere possibile come Ente un’offerta complessiva di accoglienza temporanea, permanente o di emergenza di 8 adolescenti (periodo tra i 13/14 e 17/18 anni) in situazione di disagio, Inoltre si punta a concretizzare l’offerta di posti in pronta accoglienza che può essere di emergenza e divenire successivamente temporanea o permanente di 12 minori della prima infanzia, anche neonati, che vivono in situazioni a rischio. BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Necessità di qualificare e potenziare gli inserimenti di minori nelle strutture di accoglienza dell’Ente. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Implementare le attività di sostegno scolastico e ludico-ricreative e sportive per i minori accolti nelle sedi di progetto INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI o Organizzazione di 2 doposcuola bisettimanali di supporto scolastico o o Aumento del numero di contatti con le scuole e gli insegnanti o o Aumento del numero delle attività ludico ricreative in 4 strutture dell’ente o o Aumento del numero dei laboratori di creatività o o - Partecipazione ai corsi di: tecniche di massaggio su neonati la tecnica dell’origami o Aumento dei corsi di acquaticità e di nuoto in piscina o Aumento delle uscite socializzanti del gruppo adolescenti dell’ente o o Realizzazione di incontri d’equipe generale di analisi dei percorsi di inserimento e qualificazione dei percorsi individualizzati o o o o o Partecipazione di n. 5 minori scolarizzati alle attività di doposcuola. Promozione alla classe successiva di n. 4 minori in difficoltà di apprendimento Miglioramento dei risultati scolastici per n. 3 adolescenti accolti in 3 strutture dell’ente N° 6 uscite comuni per la partecipazione ad eventi ricreativi come feste di compleanno, carnevali, gite, uscite in parchi divertimenti. N° 4 laboratori di attività manuali e artistico pittoriche finalizzati al miglioramento della motricità fine N° 2 operatori e volontari esperti in origami per lo sviluppo della motricità fine nei minori N° 2 operatori e volontari esperti in massaggi neonatali N° 10 minori inseriti nei corsi di nuoto in collaborazione con il C.S.I. di Ferrara N° 6 uscite annuali riservate agli accolti della fascia di età 14/18 anni N° 2 incontri semestrali con l’equipe generale del Servizio Minori dell’Ente per verificare i percorsi di inserimento SITUAZIONE DI ARRIVO: Inserimento degli 8 adolescenti accolti e dei 12 minori ad attività sportive, di socializzazione, ludico-ricreative del territorio e dell’ente e miglioramento dei risultati scolastici per i minori scolarizzati. 5.PROVINCIA RAVENNA BISOGNO SPECIFICO A Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e specializzata. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili accolti in strutture dell’ente INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI Incrementare i contatti con i ‐ Migliorare l’assistenza per 17 Servizi Sociali minori ‐ Aumento dei colloqui e degli ‐ Sensibilizzazione di 60 bambini e interventi con i servizi per disabili 120 genitori minori (psicologo, ‐ Coinvolgimento di 20 minori neuropsichiatria, logopedista) disabili ‐ Programmazione di 4 laboratori ‐ Sensibilizzazione di 100 persone ludico ricreativi per minori ‐ Coinvolgimento di 10 minori accolti con altri minori del ‐ Sensibilizzazione di 100 persone territorio ‐ Coinvolgimento di 150 minori ‐ Realizzazione di 1 laboratorio disabili assistito di arti manuali per ‐ Miglioramento significativo minori disabili dell’approccio genitoriale alla ‐ Realizzazione di 1 mostra disabilità dei figli mercato dei manufatti prodotti ‐ Significativo miglioramento del dai minori nel laboratorio rapporto minore/nucleo ‐ Realizzazione 1 laboratorio famigliare d’origine. musicale aperto ai minori del territorio con attività di musicoterapia ‐ Realizzazione di 1 spettacolo musicale ‐ Realizzazione di 2 eventi sportivi annuali che coinvolgono i minori disabili del territorio ‐ Programmazione di 1 incontro settimanale con le famiglie d’origine dei minori accolti SITUAZIONE DI ARRIVO: Miglioramento qualificando servizi e supporto ai minori disabili. ‐ BISOGNO SPECIFICO B Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori provenienti da nuclei familiari con problematiche socioeducative e gravi conflittualità che necessitano di accoglienza in strutture residenziali protette. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze indifferibili di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Incrementare da 17 a 22 le accoglienze di minori nelle sedi Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Incrementare i contatti con i Servizi Sociali Incrementare i contatti con 6 famiglie d’origine Realizzazione di 1 report sulle problematiche minorili ‐ ‐ ‐ ‐ Incremento del 25% delle accoglienze Miglioramento della condizione psicologica da parte di 15 minori Incremento significativo del coinvolgimento dell’Associazione nelle attività territoriali favore dei minori problematici Incremento significativo dei contatti tra 6 minori e famiglie d’origine Sensibilizzazione di 200 persone sulle problematiche minorili SITUAZIONE DI ARRIVO: Incremento di minori accolti in strutture attraverso percorsi di sostegno e supporto. 6.PROVINCIA DI FORLI’ CESENA BISOGNO SPECIFICO A Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per inadeguatezza genitoriale e problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare le accoglienze nelle sedi di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. INDICATORI DI RISULTATO - - - Incrementare da 8 a 12 le accoglienze di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori Realizzazione di 1 laboratorio di teatro dell’oppresso con adolescenti Incrementare da 7 a 14 il numero di operatori che sostengano gli utenti nelle attività scolastiche pomeridiane Aumento da 1 a 2 delle uscite ludicoricreative Incrementare da 1 a 2 gli incontri mensili con gli assistenti sociali e gli specialisti (psicologi, neuropsichiatri, logopedisti) RISULTATI ATTESI - - - - Incremento del 50% delle accoglienze Coinvolgimento di 35 minori, tra cui 15 potenziali nuovi utenti Raddoppio del livello di supporto agli utenti e conseguente miglioramento del rendimento scolastico Incremento significativo della conoscenza del territorio da parte di 30 utenti Incremento del 100% dei minori accolti SITUAZIONE DI ARRIVO L’intento finale è di qualificare i servizi di accoglienza e supporto per provenienti da nuclei familiari multiproblematici. minori BISOGNO SPECIFICO B Elevata percentuale 37% di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita. OBIETTIVO SPECIFICO 2 Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti famigliari problematici tramite accoglienze temporanee INDICATORI DI RISULTATO - - Aumentare da 4 a 8 le accoglienze temporanee di minori stranieri Aumentare da 2 a 4 gli incontri mensili con le famiglie d’origine Creazione di 1 laboratorio di arti manuali per minori accolti e del territorio Creazione di 1 corso di lingua italiana per piccoli RISULTATI ATTESI - - - - Incremento maggiore del 100% delle accoglienze temporanee Miglioramento significativo del rapporto costruito con le famiglie d’origine di 9 utenti Coinvolgimento e integrazione di 25 minori nel gruppo dei pari Coinvolgimento di 15 minori stranieri nel gruppo Miglioramento delle abilità di uso della lingua italiana per minori stranieri SITUAZIONE DI ARRIVO Il progetto si prefigge di sostenere minori stranieri con problematiche di disagio familiare, al fine di favorirne l’integrazione sociale e culturale. 7.PROVINCIA DI RIMINI OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incremento qualitativo e quantitativo delle attività di sostegno scolastico rivolto ai minori accolti INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI - Laboratorio didattico integrativo all'itinerario scolastico - - Creazione di un percorso scolastico specifico di supporto scolastico - - Costruzione di un solido rapporto con i docenti e il personale scolastico che segue i minori - Raggiungimento di una soglia di studio autonomo che limiti aiuti esterni Ottimizzazione della collaborazione tra scuola e famiglia Incremento sostanziale delle ore di studio settimanali Aumento delle attività di supporto - Aumento qualitativo dei scolastico da 2 a 4 giorni risultati scolastici settimanali SITUAZIONE DI ARRIVO Il progetto si prefigge di offrire gli strumenti per creare una maggiore integrazione sociale di minori con diversi problemi di disagio sociale. Lo sviluppo di percorsi didattici individualizzati contribuisce a qualificare e a favorire l’integrazione sociale e culturale dei minori accolti . - 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: PREMESSA L’ente accogliendo le riflessioni del Servizio Minori Affidamento ha deciso di creare sinergie rispetto all’area di intervento MINORI apponendo delle riflessioni ed alcune idee al fine della realizzazione del presente progetto Ideazione e Progettazione - - Comunicazione all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione (Consiglio dei Responsabili) dell’idea progettuale Istituzione di un gruppo di lavoro provinciale, composto dal progettista/referente locale, uno o più operatori locali di progetto, il responsabile dell’ente della zona/provincia. L’equipe ha il compito di definire gli obiettivi di zona e gli intenti progettuali. Incontro preliminare con tutti i responsabili delle strutture presenti sul territorio dove verrà presentata - - l’idea progettuale Valutazione da parte delle strutture di un proprio coinvolgimento nel progetto: tempi, risorse e strumenti. Individuazione puntuale delle strutture provinciali che desiderano essere coinvolte nel progetto Somministrazione da parte del gruppo di lavoro di un questionario specifico per le possibili sedi di attuazione di progetto nel quale si richiede: indicazione degli obiettivi specifici per singola sede, analisi delle criticità/bisogni del territorio rispetto agli ambiti predefiniti, interventi svolti, quantità e qualità delle accoglienze, rapporti con i Servizi sociali territoriali ed eventuali collaborazioni con partner. Raccolta da parte del referente/progettista della provincia/zona di tutti i questionari Ulteriore intervista agli operatori delle strutture tramite colloquio per verificare ed accertare i dati inviati e completare i dati mancanti. Consultazione con Uffici del Servizio minori di zona/provincia per avere un quadro generale delle aree di intervento Elaborazione ed analisi dei dati e delle informazioni ricevute dalle sedi e dai servizi, producendo un lavoro di sintesi ove vengono individuati gli obiettivi specifici della provincia/zona Invio del lavoro di sintesi sotto forma di project work alla sede centrale di gestione del servizio civile Stesura di una prima bozza progettuale Presentazione, da parte dei referenti/progettisti, della bozza progettuale agli operatori delle sedi coinvolte per valutazione, confronto ed eventuali correzioni. Presentazione dell’elaborato progettuale all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione. Indagine e Ricerca - Visita alle strutture da parte del referente/progettista, per programmazione delle attività che vi si andranno a svolgere Verifica della corrispondenza dei bisogni rilevati e capacità di offerta delle strutture coinvolte Verifica dei requisiti tecnici e di sicurezza e delle compatibilità organizzative delle sedi di attuazione di progetto Ricerca e contatti con formatori specifici interni ed esterni all’ente Individuazione di attività da porre in essere per l’organizzazione di corsi di formazione per gli operatori inerenti ai temi generali del progetto Ricerca e contatto di sedi dove svolgere formazioni, affinché siano luoghi adeguati allo svolgimento delle attività e attrezzate con gli idonei ausili per la formazione Budget - Il gruppo di lavoro provinciale predisporrà il budget della zona I vari documenti vengono assemblati e verificati dal responsabile amministrativo della Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile al fine di costruire il budget generale che verrà presentato all’Amministrazione centrale e all’organo direttivo ed esecutivo dell’ente (Consiglio dei Responsabili) Individuazione partner - Avvio - Ricerca ed analisi dei possibili partner locali per eventuali collaborazioni al progetto Ricerca di partner locali e nazionali per donazioni di beni materiali e alimentari Ricerca ed analisi dei possibili partner locali per eventuali collaborazioni al progetto Comunicazione al Consiglio dei Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente dell’avvio del progetto Incontro presso la Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile di tutti i gruppi di lavoro locali Ridefinizione delle modalità attuative ed operative per lo sviluppo del progetto Verifica degli eventuali cambiamenti locali strutturali e tecnic Valutazione complessiva del progetto - Rendiconto economico Verranno attuate le seguenti attività di valutazione e verifica dopo i 12 mesi di progetto: - elaborazione ed analisi dei questionari inseriti nel sistema di monitoraggio accreditato per verifica dell’andamento e del raggiungimento degli obiettivi - indagine, da parte del gruppo di lavoro provinciale, con interviste ad operatori ed utenti coinvolti sull’andamento del progetto - valutazione dei punti di forza, delle criticità e della sostenibilità degli esiti raggiunti - consultazione con i Servizi sociali e i referenti degli Enti locali per valutazione dell’impatto sul territorio - redazione di una relazione finale per ogni singola zona/provincia - incontro tra i soggetti operativi coinvolti per presentazione della valutazione generale e redazione di della relazione finale - presentazione dell’andamento generale e della relazione al Consiglio dei Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente. Il box in questione verrà analizzato per facilità di lettura con il seguente criterio: per ogni singola provincia interessata dal progetto verranno sviluppati nel seguente ordine i relativi punti: 8.1 – 8.2 – 8.3, nello specifico: 1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Contesto specifico trasversale 2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Piacenza 2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Bologna 3. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 –Ferrara 4. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Ravenna 5. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Forlì – Cesena 6. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Rimini 1.CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi BISOGNO SPECIFICO: Vulnerabilità delle famiglie multiproblematiche con minori OBIETTIVO SPECIFICO Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali educativi. MESI AZIONI-Attività AZIONE 1 Pianificazione, programmazione e coordinamento AZIONE 2 Organizzazione di uno studio a livello regionale AZIONE 3 Analisi e valutazione dei risultati ottenuti AZIONE 4 Elaborazione di un manuale di buone prassi AZIONE 5 Diffusione e divulgazione 1 2 3 Le azioni per sviluppare l’obiettivo sopra riportato individuato sono: 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONE 1 Pianificazione, programmazione e coordinamento dei gruppi di lavoro per provincia/zona per impostare il piano dell’intervento a livello regionale • Incontro con i responsabili e le equipe direttive del “Servizio Minori” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII • Focus sull’obiettivo da raggiungere rispetto all’aiuto a famiglie con minori in difficoltà e a rischio di esclusione sociale • Predisposizione dell’organigramma dell’equipe di ricerca • Organizzazione dei referenti delle rispettive province in piccoli gruppi di ricerca territoriali • Creazione di un’agenda con calendarizzazione del percorso AZIONE 2 Organizzazione di uno studio a livello regionale sulle problematiche interessando le varie province coinvolte nel progetto • Reperimento e lettura di fonti bibliografiche • Individuazione dei dati relativi ai minori e alle loro famiglie, alla genitorialità e alle necessità delle strutture famigliari in ogni provincia • Creazione di un questionario di rilevazione da sottoporre alle famiglie e alle case famiglia dell’Associazione in Emilia Romagna per individuare i casi, le modalità e i contesti nei quali si effettua un affiancamento a nuclei famigliari con minori in difficoltà AZIONE 3 Analisi e valutazione dei dati ottenuti • Stesura di un report riassuntivo dei dati emersi dai questionari per ogni provincia • Lettura e interpretazione dei dati emersi nelle equipe provinciali • confronto a livello di equipe generale minori dei dati raccolti a livello regionale • analisi contestuale per capire come poter utilizzare in modo concreto i dati ottenuti AZIONE 4 Elaborazione di un manuale di buone prassi e linee di lavoro per famiglie e case famiglia che aiutano famiglie in difficoltà • creazione di un documento in cui sono presentati tutti i dati emersi sul problema • individuazione dei bisogni più diffusi tra i minori di famiglie problematiche della regione con le quali l’Associazione entra in contatto • raccolta di tutti gli interventi di affiancamento famigliare che vengono attuati nelle varie realtà provinciali dell’Ente • creazione di un documento che raccoglie le buone pratiche e le linee di lavoro per migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali ed educativi. • Assemblaggio e stampa dei vari documenti realizzati AZIONE 5 Diffusione e divulgazione • presentazione del manuale di buone pratiche e linee di lavoro all’organo direttivo ed esecutivo dell’associazione • incontro di confronto tra tutti i referenti dei servizi minori dell’associazione in Emilia Romagna del manuale prodotto • diffusione per presa visione del manuale anche agli altri servizi minori delle altre zone dell’Ente 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Si riportano il personale per ogni azione individuata il quale sarà il responsabile della conduzione delle specifiche attività che attuerà con l’aiuto ed il supporto di equipe strutturate riportate nella tabella sottostante N° Personale specifico per raggiungimento dell’obiettivo trasversale regionale Ruolo e specificità Azioni Coordinatore nazionale del Servizio Minori Affidamento dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 1 AZIONE 2 Organizzazione di uno studio a livello regionale sulle problematiche interessando le varie province coinvolte nel progetto AZIONE 4 Elaborazione di un manuale di buone prassi e linee di lavoro per famiglie e case famiglia che aiutano famiglie in difficoltà Coordinatore Nazionale delle attività del Servizio Civile – Responsabile Nazionale del Servizio Civile dell’associazione 1 AZIONE 1 Pianificazione, programmazione e coordinamento dei gruppi di lavoro per provincia/zona per impostare il piano dell’intervento a livello regionale AZIONE 5 Diffusione e divulgazione 1 Educatore professionale – Operatore della sede centrale del servizio civile – Esperto in sistemi di monitoraggio ed analisi dati 6 Coordinatori provinciali/zona del Servizio Minori affidamento dell’ass.ne Esperinze pluriennali nel campo dei minori AZIONE 3 Analisi e valutazione dei dati ottenuti 4 Operatori della Sede del Servizio Centrale di Gestione del Servizio Civile – Esperi nelle attività di pianificazione – programmazione e budget AZIONE 1 Pianificazione, programmazione e coordinamento dei gruppi di lavoro per provincia/zona per impostare il piano dell’intervento a livello regionale Equipe Minori Equipe di coordinamento AZIONE 4 Elaborazione di un manuale di buone prassi e linee di lavoro per famiglie e case famiglia che aiutano famiglie in difficoltà Inoltre le risorse umane complessive che parteciperanno anche alla realizzazione di tale obiettivo regionale sono: Ruolo Mansione 48 Coordinatori Gestione della casa e attività educative 1 Educatore Attività educative 25 Animatori educativi Attività educative e ludiche 2 Catechisti Attività religiose 1 Supervisore Controllo e coordinamento delle attività 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto A livello generale volontari del progetto saranno impegnati per 6 ore giornaliere e per 5 giorni settimanali nelle diverse sedi di attuazione di progetto e svolgeranno le attività specifiche riportate nei diversi punti 8.3 provinciali. Gli orari ed i giorni di attività verranno decisi e fissati nella fase di avvio al servizio da parte degli Operatori locali di progetto, che potranno prevedere un servizio anti-meridiano o post-meridiano. Il volontario e l’Olp converranno alla compilazione di un piano di impiego a seconda dei bisogni della sede e delle attitudini e delle capacità del giovane. Il progetto prevede come citato precedentemente un elemento che va oltre agli interventi specifici tecnici di assistenza e supporto che è la condivisione ossia mettere la propria vita con la vita dei minori target del progetto, facendosi carico della loro situazione, mettendo la propria spalla sotto la loro croce. Ai volontari viene richiesto di condividere uno stralcio della loro vita affinché si instauri un rapporto che con il tempo travalichi il rapporto educatore/animatore – utente. Successivamente anche con l’azione regionale trasversale si vuole passare dal livello di condivisione al livellodi rimozione delle cause e della tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona affinché l’esperienza che il ragazzo/a vive durante i 12 mesi sia ancor più riconducibili ai valori del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE e concorra maggiormente con un’azione corale e trasversale alla difesa della patria con mezzi ed attività nonviolente e non armate. Il progetto prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e alloggio quasi su tutte le posizioni di servizio civile a progetto per i seguenti motivi: - nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di tale servizio per svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi a pieno anche oltre l’orario regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino alla mera necessità di un alloggio. - è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una sistemazione abitativa ma vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani che dal sud del paese hanno svolto servizio civile nel centro nord e viceversa. - infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti, matura non solo nei momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali ove il rapporto diventa quasi paritario come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto. I volontari supporteranno i referenti del Servizio Minori Affidamento all’organizzazione di uno studio a livello regionale nelle varie province coinvolte nel progetto tramite: • Reperimento e lettura di fonti bibliografiche • Creazione di un questionario di rilevazione da sottoporre alle famiglie e alle case famiglia dell’Associazione in Emilia Romagna per individuare i casi, le modalità e i contesti nei quali si effettua un affiancamento a nuclei famigliari con minori in difficoltà • Supporto nella stesura di un report riassuntivo dei dati emersi dai questionari per ogni provincia • Partecipazione alla lettura e interpretazione dei dati emersi nelle equipe provinciali • Aiuto nella raccolta di tutti gli interventi di affiancamento famigliare che vengono attuati nelle varie realtà provinciali dell’Ente • Collaborazione nella creazione di un documento che raccoglie le buone pratiche e le linee di lavoro per migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali ed educativi. • • Partecipazione alla presentazione del manuale di buone pratiche e linee di lavoro all’organo direttivo ed esecutivo dell’associazione diffusione del manuale anche agli altri servizi minori delle altre zone dell’Ente 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi PROVINCIA DI PIACENZA BISOGNO DEL CONTESTO Offerta residenziale insufficiente a livello territoriale per accogliere i minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici. OBIETTIVO SPECIFICO Incrementare e qualificare le accoglienze, soprattutto temporanee, di minori provenienti da nuclei familiari problematici. MESI AZIONI-Attività 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi AZIONE 2 Comunicazione/contatto con il territorio Attività 2.1. Confronto con i servizi sociali Attività 2.2. Comunicazione con territorio e sensibilizzazione AZIONE 3 – Pianificazione e programmazione interventi Attività 3.1. – Definizione intervento Attività 3.2. – Preparazione sede AZIONE 4 – Attuazione interventi di accoglienza (diurna – residenziale) Attività 4.1. – attività inserimento Attività 4.2. – attività assistenziali educative Attività 4.3. – attività ludico ricreative AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione Questa fase sarà propedeutica all’attuazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi al fine di rendere l’intervento dell’ente il più possibile mirato rispetto alla specifica area di intervento. Attività 1. 1 Valutazione interventi passati • Organizzazione di un incontro di confronto tra gli operatori della struttura • Rendicontazione utenti inseriti • Rendicontazione qualitativa e quantitativa delle attività svolte in favore degli utenti • Elaborazione di un documento di sintesi sul risultati passati ottenuti 12 AZIONE 2 Comunicazione/contatto con il territorio Successivamente alla fase di valutazione si condivideranno i risultati ottenuti con i Servizi Sociali e si interverrà sul territorio tramite attività di informazione e comunicazione al fine di far emergere le situazioni problematiche su cui intervenire. Attività 2.1. Confronto con i servizi sociali • • • • Confronto tra referente dell’ente e referente Servizi sociali Valutazione delle necessità e dei bisogni Valutazione delle possibili risposte Confronto a livello territoriale Attività 2.2. Comunicazione con il territorio e sensibilizzazione - contatti con i presidenti di quartiere programmazione attività aggregative con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie multiproblematiche e ai minori del territorio partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine. partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere. incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori e alle problematiche familiari testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi. AZIONE 3 – Pianificazione e programmazione interventi Successivamente alle attività di contatto ed informazione si pianificheranno e predisporranno le attività e gli ambienti ove realizzare le attività. Attività 3.1. – Definizione intervento - incontro di equipe per: individuazione delle finalità specifiche individuazione degli obiettivi specifici individuali elaborare progetti educativi Attività 3.2. – Preparazione della sede Sistemazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti diurni sia a livello organizzativo che strutturale - verifica degli spazi - messa a norma degli impianti - organizzazione del materiale - acquisti eventuali di materiali AZIONE 4 – Attuazione di interventi di accoglienza (diurna – residenziale) Fase attuativa del progetto di accoglienza dei minori problematici e inizio del percorso di affido vero e proprio, delle attività educative e di qualificazione del percorso in rete con i servizi di invio Attività 4.1. – attività inserimento - attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, degli operatori e degli accolti - colloqui individuale tra il minore e gli operatori per individuare i bisogni - analisi del loro percorso di vita e valutazione di eventuali casi - contatto e colloqui con psicologo - colloqui con i servizi sociali per individuare problematicità e tipologia del disagio - individuazione di un percorso individualizzato - consegna di indumenti e prodotti per l’igiene personale - predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento - che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo; esercizio attivo della vigilanza rispetto a possibili intromissioni o interferenze di adulti pregiudizievoli in accordo con il servizio affidatario; monitoraggio dei contatti e delle visite tra genitori e bambino e loro registrazione; lavoro di preparazione e di sostegno del contesto sociale (scuola, tempo libero, sport) che accoglie il minore tramite un uso corretto delle informazioni circa la sua storia e le sue problematiche da attuarsi in collaborazione con il servizio sociale territoriale; utilizzo di modalità osservative documentabili sui comportamenti del minore e sulle sue relazioni sociali e affettive significative; Attività 4.2. – attività assistenziali educative - riconoscimento e ascolto del materiale simbolico portato dal minore nelle attività quotidiane e nel gioco; organizzazione della vita della comunità che garantisca un adeguato controllo sulle possibili interazioni problematiche tra i minori (comportamenti aggressivi, comportamenti sessualizzati); interventi educativi basati sul bilanciamento tra contenimento e comprensione dei comportamenti problematici e sintomatici; organizzazione di attività individuali e/o di gruppo atte a valorizzare le capacità del bambino nella costruzione di un’identità personale positiva ed a promuovere spazi di “normalità”; presenza degli operatori accanto al minore nei vari momenti del percorso giudiziario (perizie, audizione protetta, visite mediche...) in accordo con le decisioni della magistratura e del servizio sociale affidatario; attivazione di alleanze educative con i genitori valutati recuperabili ed aiuto al bambino nel riconoscimento del cambiamento avvenuto; cura igienico sanitaria personale (gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana); gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; servizio di trasporto; attività di riordino e pulizia per i minori (attività quotidiane alle quali i minori sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale); predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche); attività terapeutiche individuali settimanali Attività 4.3. – attività ludico ricreative - utilizzo del computer sia a scopo scolastico che ricreativo (esempio giochi multimediali, per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici); - apprendimento di uno strumento musicale; - attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio) - partecipazione a incontri con altri giovani del territorio - attività di sostegno scolastico - attività musicali (ascolto, canto); - attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa); - giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ; - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni, stoffa); - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori (tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage, … - escursioni nel territorio (periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, anche sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite - organizzate); organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività N° 1 RUOLO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Coordinatore (dipendente) Figura genitoriale materna Attività educative con gli utenti Attività ludiche e sostegno scolastico Attività assistenziali Trasporto nelle attività esterne alla struttura Mantiene i rapporti con enti territoriali Gestione della casa 1 Coordinatore (volontario) Figura genitoriale paterna Coordinamento della sede Attività assistenziali con gli utenti Attività educative Insegnante di religione 1 Educatore (volontario) Esperienza pluriennale in attività educative ATTIVITA’ Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3.3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3.3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 3 8.3. 2 giornate informative sull’affido Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Animatori educativi (volontari) Attività 2.4 Esperienza pluriennale in attività educative e Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali animazione di gruppi scout Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto OBIETTIVO SPECIFICO: Incrementare e qualificare le accoglienze, soprattutto temporanee, di minori provenienti da nuclei familiari problematici. Il volontario seguito ed accompagnato dell’OLP svolgerà le seguenti attività: AZIONE 2 Comunicazione/contatto con il territorio Attività 2.2. Comunicazione con territorio e sensibilizzazione - contatti con i presidenti di quartiere - programmazione attività aggregative con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie multiproblematiche e ai minori del territorio - partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine. - partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere. - incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori e alle problematiche familiari - testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi. AZIONE 3 – Pianificazione e programmazione interventi Attività 3.2. – Preparazione sede - Preparazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti diurni sia a livello organizzativo che strutturale - verifica degli spazi - organizzazione del materiale - eventuali acquisti di materiali AZIONE 4 – Attuazione interventi di accoglienza (diurna – residenziale) Attività 4.1. – attività di inserimento dei minori - attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, degli operatori e degli accolti - consegna di indumenti e prodotti per l’igiene personale - predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo; - lavoro di preparazione e di sostegno del contesto sociale (scuola, tempo libero, sport) che accoglie il minore tramite un uso corretto delle informazioni circa la sua storia e le sue problematiche da attuarsi in collaborazione con il servizio sociale territoriale; Attività 4.2. – attività assistenziali educative - riconoscimento e ascolto del materiale simbolico portato dal minore nelle attività quotidiane e nel gioco; organizzazione della vita della comunità che garantisca un adeguato controllo sulle possibili interazioni problematiche tra i minori (comportamenti aggressivi, comportamenti sessualizzati); interventi educativi basati sul bilanciamento tra contenimento e comprensione dei comportamenti problematici e sintomatici; organizzazione di attività individuali e/o di gruppo atte a valorizzare le capacità del bambino nella costruzione di un’identità personale positiva ed a promuovere spazi di “normalità”; attivazione di alleanze educative con genitori valutati recuperabili ed aiuto al bambino nel riconoscimento del cambiamento avvenuto; servizio di trasporto; predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche); attività terapeutiche individuali settimanali Attività 4.3. – attività ludico ricreative - utilizzo del computer sia a scopo scolastico che ricreativo (esempio giochi multimediali, per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici); - apprendimento di uno strumento musicale; - attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio) - partecipazione a incontri con altri giovani del territorio - attività di sostegno scolastico - attività musicali (ascolto, canto); - attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa); - giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ; - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, carta, cartelloni, stoffa); - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage - escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); - organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità - organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi PROVINCIA DI BOLOGNA BISOGNO DEL CONTESTO A. Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONI-Attività AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività AZIONE 2 Incremento operatori Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori AZIONE 3 Incremento utenti Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione AZIONE 5 Valutazione risultati Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe B. Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi educativi rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONI-Attività AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa AZIONE 2 Formazione nuovi operatori Attività 2.1. Progettazione del corso di BISOGNO DEL CONTESTO formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori AZIONE 3 Miglioramento attività educative Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostramercato con gli oggetti realizzati dagli utenti AZIONE 5 Valutazione risultati Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe BISOGNO DEL CONTESTO A Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione La fase è propedeutica alla realizzazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi al fine di rendere gli inserimenti nelle strutture dell’ente il più possibile mirati e qualificati Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività • Individuazione referente Associazione • Contatti referente-responsabili strutture • Valutazione processi di inserimento in strutture • Valutazione attività svolte • Avanzamento proposte Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività • • • • • Contatti referente-responsabili strutture Conteggio utenti inseriti Conteggio posti disponibili Conteggio attività svolte Conteggio operatori di supporto AZIONE 2 Incremento operatori Questa fase è funzionale alla formazione di personale preparato per inserire nuovi utenti minori multiproblematici nelle strutture del progetto Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione • Incontri d’équipe • Confronto su necessità e bisogni formativi • Ricerca tematiche di discussione • Ricerca di formatori specializzati • Redazioni di un calendario di incontri Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili • Realizzazione volantino con date incontri • Distribuzione volantino • Programmazione di comunicati nelle Parrocchie • Contatti con gruppi scout • Contatti con amici di operatori già inseriti • Realizzazione database operatori Attività 2.3 Incontri degli operatori • Incontri d’équipe • Bozza di discussione per gli incontri • Ricerca degli spazi per gli incontri • Condivisione esperienze • Suggerimenti per il miglioramento AZIONE 3 Incremento utenti Successivamente alla fase formativa si attiveranno i confronti con i Servizi Sociali e le associazioni del territorio per creare sinergie atte a far emergere le situazioni problematiche su cui intervenire con azioni di sostegno alla genitorialità. Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali • Ricerca referente per l’Associazione • Ricerca referente stabile per i Servizi Sociali • Confronto sulle necessità • Confronto sulle offerte già esistenti • Confronto sulle risposte Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni • Ricerca referente per l’Associazione • Ricerca referente stabile nelle Parrocchie • Confronto sulle necessità • Confronto sulle offerte già esistenti • Confronto sulle risposte Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” • Incontri d’équipe • Valutazione necessità territori • Progettazione interventi • Ricerca formatori • Programmazione date incontri AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio In questa fase si interverrà sul territorio tramite attività di informazione e comunicazione al fine di far emergere le risorse delle potenziali famiglie affidatarie. Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche • Incontri d’équipe • Valutazione necessità • Valutazione tematiche di discussione • Ricerca relatori • Decisione sulle date degli incontri Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza • Incontri d’équipe • Raccolta dati • Valutazione situazione territoriale • Sistematizzazione informazioni raccolte • Preparazione dossier • Ricerca tipografia • Raccolta fondi per le stampe Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione • Scelta di un referente • Raccolta informazioni • Impaginazione • Stampa volantini • Distribuzione AZIONE 5 Valutazione risultati E’ la fase conclusiva per il raggiungimento dell’obiettivo e mira ad aumentare la consapevolezza delle dinamiche e delle problematicità che sottendono alla situazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti • Incontri d’équipe • Scelta del metodo per comprendere il grado di soddisfazione degli utenti • Applicazione del metodo • Confronto tra gli utenti sull’offerta • Avanzamento proposte Attività 5.2 Confronto con gli operatori • Incontri d’équipe • Discussione sulla situazione • Preparazione questionario • Somministrazione questionario • Confronto tra gli operatori sulle risposte • Avanzamento proposte Attività 5.3 Confronto d’équipe • Programmazione data incontro • Discussione risultati raggiunti • Discussione sui confronti con operatori e utenti • Avanzamento proposte e suggerimenti • Bozza di programmazione per l’anno successivo BISOGNO DEL CONTESTO B Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi educativi rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione Rappresenta la fase è propedeutica alla realizzazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi al fine di rendere l’intervento dell’ente il più possibile mirato rispetto alla specifica area di intervento. Attività 1.1 Verifica qualitativa • Contatti referente-responsabili strutture • Conteggio utenti inseriti • Conteggio posti disponibili • Conteggio attività svolte • Conteggio operatori di supporto Attività 1.2 Valutazione qualitativa delle attività • Individuazione referente Associazione • Contatti referente-responsabili strutture • Valutazione processi di inserimento in strutture • Valutazione attività svolte • Avanzamento proposte AZIONE 2 Formazione nuovi operatori Questa fase è funzionale alla formazione di personale preparato a rapportarsi con l’utenza di minori multiproblematici e a gestire in modo qualificato il progetto Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione • Incontri d’équipe • Confronto su necessità • Ricerca tematiche di discussione • Ricerca di formatori specializzati • Redazioni di un calendario di incontri Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili • Realizzazione volantino con date incontri • Distribuzione volantino • Programmazione di comunicati nelle Parrocchie • Contatti con gruppi scout • Contatti con amici di operatori già inseriti • Realizzazione database operatori Attività 2.3 Incontri degli operatori • Incontri d’équipe • Bozza di discussione per gli incontri • Ricerca degli spazi per gli incontri • Condivisione esperienze • Suggerimenti per il miglioramento AZIONE 3 Miglioramento attività educative L’azione mira a offrire agli utenti interventi che qualifichino la loro esperienza educativa e formativa all’interno delle strutture Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali • Incontro d’équipe • Valutazione necessità • Ricerca educatori • Ricerca materiale • Ricerca spazi • Scelta giorno attività • Pubblicizzazione • Ricerca aderenti Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale • Incontro d’équipe • Valutazione necessità • Ricerca esperti • Programmazione corso • Ricerca spazi • Scelta delle giornate di incontro • Ricerca aderenti Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo • Incontri d’équipe • Valutazione necessità • Contatti con psicologo • Decisione incontri • Comunicazione date agli utenti Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari • Incontri d’équipe • Valutazione situazione famiglie d’origine • Valutazione possibili effetti reinserimenti • Confronto con la famiglia d’origine • Confronto con l’utente • Progettazione inserimento step by step AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio In questa fase si interverrà sul territorio tramite attività di informazione e comunicazione al fine di far emergere le risorse delle potenziali famiglie affidatarie. Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività • Scelta di 1 operatore • Raccolta informazioni • Impaginazione volantino • Stampa volantino • Distribuzione Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico • Scelta educatore-guida • Ricerca utenti • Confronto sulla trama • Decisione data • Distribuzione parti • Prove • Realizzazione manifesti pubblicitari Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti • Scelta referente • Realizzazione oggetti • Raccolta oggetti • Ricerca spazi • Scelta data • Ricerca tavoli • Realizzazione manifesti pubblicitari • AZIONE 5 Valutazione risultati E’ la fase conclusiva per il raggiungimento dell’obiettivo di qualificazione degli interventi e mira ad aumentare la metaconoscenza e la consapevolezza delle abilità e delle competenze acquisite dai minori attraverso i laboratori Attività 5.1 Confronto con gli utenti • Incontri d’équipe • Valutazione modalità di verifica • Attuazione modalità di verifica • Confronto tra gli utenti • Avanzamento proposte Attività 5.2 Confronto con gli operatori • Incontri d’équipe • Realizzazione questionario • Somministrazione questionario • Confronto sulle risposte • Avanzamento proposte e suggerimenti Attività 5.3 Confronto d’équipe • Scelta data incontro • Confronto sulle risposte ricevute da utenti e operatori • Avanzamento proposte e suggerimenti • Confronto su proposte e suggerimenti • Bozza di programmazione anno successivo 8.2. Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle strutture. La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività. Ruolo 8 Coordinatori 6 Animatori Educativi Mansione Gestione della casa e attività educative Attività educative e ludiche OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto N° 1 1 RUOLO SEDE DI RIFERIMENTO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Coordinatore Casa Famiglia Gesù Bambino Figura genitoriale materna Operatore socio-assistenziale di comunità per minori ai sensi della delibera regionale n° 564/2000 Accudimento (assistenza igenico sanitaria) dei minori Attività educative e ludiche con gli utenti Gestione della casa ATTIVITA’ Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Coordinatore Casa Famiglia Gesù Bambino Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Figura genitoriale paterna Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Operatore socio-assistenziale comunità Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Animatore educativo Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Casa Famiglia Gesù Bambino Attività 2.3 Incontri degli operatori Esperienza pluriennale nell’animazione di Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre minori Associazioni Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.2 Confronto con gli operatori Coordinatore Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Casa Famiglia Marta Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Figura genitoriale paterna Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Operatore nella comunità terapeutica Attività 2.3 Incontri degli operatori San Giuseppe Attività educative con minori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Attività di animazione musicale Gestione organizzativa della casa Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Coordinatore Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Casa Famiglia Marta Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Figura genitoriale materna Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Operatore socio-assistenziale comunità Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili per minori ai sensi della delibera Attività 2.3 Incontri degli operatori regionale 564/2000 Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Responsabile di Casa Famiglia Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Gestione della casa Associazioni Riferimento educativo degli utenti Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti per minori ai sensi della delibera regionale n° 564/2000 Accudimento (assistenza igenico sanitaria) dei minori Attività educative e ludiche con gli utenti Gestione della casa 1 1 1 1 Animatore educativo Casa Famiglia Marta Esperienza pluriennale nell’animazione di minori 1 Animatore educativo Casa Famiglia Marta Esperienza pluriennale nell’animazione di minori 1 Coordinatore Casa Famiglia Madonna della Tenerezza Figura genitoriale materna Insegnante Scuola Materna Gestione della casa Riferimento educativo per gli utenti Assistenza igienico sanitaria dei minori 1 Coordinatore Casa Famiglia Madonna della Tenerezza Figura genitoriale paterna Operatore socio-assistenziale di comunità per minori ai sensi della delibera regionale 564/2000 Responsabile del centro diurno e di avviamento lavorativo “Fiori nel deserto” Riferimento educativo per gli utenti Mantiene e cura i rapporti con gli enti locali e i servizi sociali Insegna attività sportive ai minori Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori 1 1 3 Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Coordinatore Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Casa Famiglia Madonna della Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Provvidenza Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Figura genitoriale materna Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Laurea in Economia e Commercio Attività 2.3 Incontri degli operatori Responsabile amministrativo di zona Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Gestione della casa Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Coordinamento attività Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Animatori educativo Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Casa Famiglia Madonna della Attività 2.3 Incontri degli operatori Provvidenza Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Esperienza pluriennale nell’animazione di Associazioni minori Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.2 Confronto con gli operatori Coordinatore Casa Famiglia Madonna della Provvidenza Figura genitoriale paterna Educatore professionale Attività educative con minori Gestione della casa Gestione dei rapporti con gli enti esterni (scuole, asl, palestre) Partecipazione agli incontri del consiglio parrocchiale OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti N° 1 RUOLO SEDE DI RIFERIMENTO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Coordinatore Casa Famiglia Gesù Bambino Figura genitoriale materna Operatore socio-assistenziale di comunità ATTIVITA’ Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione per minori ai sensi della delibera regionale n° 564/2000 Accudimento (assistenza igenico sanitaria) dei minori Attività educative e ludiche con gli utenti Gestione della casa 1 1 1 Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Coordinatore Attività 1.1 Verifica qualitativa Casa Famiglia Gesù Bambino Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di Figura genitoriale paterna formazione Operatore socio-assistenziale comunità per Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili minori ai sensi della delibera regionale n° Attività 2.3 Incontri degli operatori 564/2000 Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti Accudimento (assistenza igenico sanitaria) manuali dei minori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività educative e ludiche con gli utenti Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Gestione della casa Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Animatore Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Casa Famiglia Gesù Bambino Attività 2.3 Incontri degli operatori Esperienza pluriennale nell’animazione di Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali minori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Coordinatore Attività 1.1 Verifica qualitativa Casa Famiglia Marta Attività 1.2 Verifica quantitativa Figura genitoriale paterna Attività 2.1. Progettazione del corso di Operatore nella comunità terapeutica San formazione Giuseppe Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività educative con minori Attività di animazione musicale Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti Gestione organizzativa della casa manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale 1 Coordinatore Casa Famiglia Marta Figura genitoriale materna Operatore socio-assistenziale comunità per minori ai sensi della delibera regionale 564/2000 Responsabile di Casa Famiglia Gestione della casa Riferimento educativo degli utenti 1 Animatore 1 Animatore Casa Famiglia Marta Esperienza pluriennale nell’animazione di minori Casa Famiglia Marta Esperienza pluriennale nell’animazione di minori 1 Coordinatore Casa Famiglia Madonna della Tenerezza Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Figura genitoriale materna Insegnante Scuola Materna Gestione della casa Riferimento educativo per gli utenti Assistenza igienico sanitaria dei minori 1 Coordinatore Casa Famiglia Madonna della Tenerezza Figura genitoriale paterna Operatore socio-assistenziale di comunità per minori ai sensi della delibera regionale 564/2000 Responsabile del centro diurno e di avviamento lavorativo “Fiori nel deserto” Riferimento educativo per gli utenti Mantiene e cura i rapporti con gli enti locali e i servizi sociali Insegna attività sportive ai minori 1 Coordinatore Casa Famiglia Madonna della Provvidenza Figura genitoriale paterna Educatore professionale Attività educative con minori Gestione della casa Gestione dei rapporti con gli enti esterni (scuole, asl, palestre) Partecipazione agli incontri del consiglio parrocchiale Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe 1 Coordinatore Casa Famiglia Madonna della Provvidenza Figura genitoriale materna Laurea in Economia e Commercio Responsabile amministrativo di zona Gestione della casa Coordinamento attività 3 Animatori Casa Famiglia Madonna della Provvidenza Esperienza pluriennale nell’animazione di minori Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori 8.3. Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto Il volontario collabora in: AZIONE 2 Incremento operatori Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili • Realizzazione volantino con date incontri • Distribuzione volantino • Programmazione di comunicati nelle Parrocchie • Contatti con gruppi scout • Contatti con amici di operatori già inseriti • Realizzazione database operatori Attività 2.3 Incontri degli operatori • Ricerca degli spazi per gli incontri • Condivisione esperienze • Suggerimenti per il miglioramento AZIONE 3 Incremento utenti Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni • Ricerca referente stabile nelle Parrocchie • Confronto sulle necessità • • Confronto sulle offerte già esistenti Confronto sulle risposte AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche • Incontri d’équipe • Valutazione necessità • Valutazione tematiche di discussione • Ricerca relatori • Decisione sulle date degli incontri Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza • Incontri d’équipe • Raccolta dati • Valutazione situazione territoriale • Sistematizzazione informazioni raccolte • Preparazione dossier • Ricerca tipografia • Raccolta fondi per le stampe Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione • Scelta di un referente • Raccolta informazioni • Impaginazione • Stampa volantini • Distribuzione AZIONE 5 Valutazione risultati Attività 5.2 Confronto con gli operatori • Incontri d’équipe • Discussione sulla situazione • Preparazione questionario • Somministrazione questionario • Confronto tra gli operatori sulle risposte • Avanzamento proposte OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti Il volontario collabora in: AZIONE 2 Formazione nuovi operatori Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili • Realizzazione volantino con date incontri • Distribuzione volantino • Programmazione di comunicati nelle Parrocchie • Contatti con gruppi scout • Contatti con amici di operatori già inseriti • Realizzazione database operatori Attività 2.3 Incontri degli operatori • Ricerca degli spazi per gli incontri • Condivisione esperienze • Suggerimenti per il miglioramento AZIONE 3 Miglioramento attività educative Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali • Incontro d’équipe • Valutazione necessità • Ricerca educatori • Ricerca materiale • Ricerca spazi • Scelta giorno attività • Pubblicizzazione • Ricerca aderenti Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale • Incontro d’équipe • Valutazione necessità • Ricerca esperti • Programmazione corso • Ricerca spazi • Scelta delle giornate di incontro • Ricerca aderenti AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività • Scelta di 1 operatore • Raccolta informazioni • Impaginazione volantino • Stampa volantino • Distribuzione Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico • Scelta educatore-guida • Ricerca utenti • Confronto sulla trama • Decisione data • Distribuzione parti • Prove • Realizzazione manifesti pubblicitari Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti • Scelta referente • Realizzazione oggetti • Raccolta oggetti • Ricerca spazi • Scelta data • Ricerca tavoli • Realizzazione manifesti pubblicitari AZIONE 5 Valutazione risultati Attività 5.2 Confronto con gli operatori • Incontri d’équipe • Realizzazione questionario • Somministrazione questionario • Confronto sulle risposte • Avanzamento proposte e suggerimenti 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi PROVINCIA FERRARA OBIETTIVO SPECIFICO 1.Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia MESI AZIONI AZIONE 0 (preparatoria) attività 0.1. AZIONE 1: contatti ed incontri con i servizi 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 sociali 1.1. attività di segreteria 1.2. Incontri con assistenti sociali 1.3. Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi 1.4. Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. AZIONE 2 Realizzazione di un corso di formazione per operatori e per la stesura dei PEI attività 2.1. Pianificazione e programmazione del corso attività 2.2. Realizzazione del corso attività 2.3. Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso AZIONE 3 Convenzione con il comune per accoglienza di neonati attività 3.1. Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3. Attuazione e realizzazione della convenzione in 12 mesi Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare le attività di sostegno scolastico e ludico- ricreative-sportive per i minori accolti nelle sedi di progetto MESI AZIONI AZIONE 0 (preparatoria) attività 0.1. AZIONE 1: Realizzazione di 2 doposcuola di supporto scolastico in 2 strutture attività 1.1. incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescen 1.2. programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti 1.3. Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1.4. Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti AZIONE 2 Realizzazione di attività ludico ricreative sportive per accolti minori e adolescenti attività 2.1. Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami attività 2.2 attivazione di laboratori creatività attività 2.3. Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. attività 2.4. Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5. Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti AZIONE 3 : Realizzazione di gruppi di massaggio neonatale attività 3.1. Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale attività 3.2 preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3. attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4. Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio AZIONE 4: incontri d’equipe locale e generale dei percorsi di accoglienza attività 4.1. organizzazione degli incontri di zona attività 4.2 conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3. Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3. Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia AZIONE 1: Contatti ed incontri con i servizi sociali Questa fase è propedeutica all’attivazione di collaborazioni tra gli operatori pubblici e l’associazione, al fine di qualificare gli inserimenti di accoglienze residenziali ATTIVITA’ 1.1. attività di segreteria (svolte presso la sede della Casa Famiglia 6 a Massafiscaglia) • Attività di centralino per i contatti e le chiamate dei Servizi Sociali • Lettura e analisi delle relazioni sui casi inviati dai Servizi Sociali • Smistamento delle relazioni alle sedi interessate agli inserimenti. 1.2. Incontri con assistenti sociali • incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara per analizzare le possibilità di accoglienza e inserimento minori nelle sedi di progetto • incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie • partecipazione a convegni pubblici, seminari, incontri parrocchiali sulle tematiche del disagio minorile e dell’affido. 1.3. Proposta degli inserimenti alle sedi • Incontri dell’equipe affido dell’ente con le strutture individuate per i nuovi inserimenti e accoglienze • preparazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti sia a livello organizzativo che strutturale 1.4. Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i servizi sociali • incontro con tutti gli operatori dell’associazione per verificare le risposte ai bisogni formativi dei minori accolti nelle strutture • stesura delle singole relazioni semestrali sui minori accolti in struttura al tribunale per i minori di Bologna • incontri d’equipe per l’analisi, il confronto e la rielaborazione delle singole relazioni semestrali sui minori accolti in struttura • incontri di verifica con le equipe dei servizi sociali di competenza sui minori accolti AZIONE 2: Realizzazione di un corso di formazione per operatori delle strutture per la stesura dei Piani Educativi Individualizzati (P.E.I.) Questa fase è funzionale alla formazione di personale preparato alla progettazione educativa e all’uso di strumenti di raccordo, come prevede la legge, di tutti gli interventi per gli utenti minori accolti ATTIVITA’ 2.1. Pianificazione e programmazione del corso • analisi dei bisogni formativi • elaborazione di una agenda formativa • individuazione e contatti con i formatori necessari • individuazione e preparazione della sede del corso 2.2. Realizzazione del corso • promozione e informazione sul corso • gestione e svolgimento di 4 incontri a scadenza quindicinale per un totale di 16 ore • scrittura dei verbali dei lavori • realizzazione di una griglia per la stesura dei P.E.I. • monitoraggio e valutazione sullo svolgimento del corso da parte dei partecipanti 2.3. Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso • trascrizione degli interventi dei relatori • realizzazione di una dispensa con gli interventi dei relatori e una griglia per la stesura dei P.E.I. • incontro di confronto con tutti gli operatori delle strutture di zona dell’ente per divulgare la dispensa • AZIONE 3: Realizzazione di una convenzione con il comune per l’accoglienza di minori della primissima infanzia La rete di supporto all’accoglienza di minori, anche neonati, è costruita attraverso questa fase che concretizza le sinergie con l’ente locale territoriale di riferimento ATTIVITA’ 3.1. Incontri di preparazione con l’Ente e i Servizi Sociali territoriali competenti • incontri con i Servizi Sociali Minori del Comune di Bondeno per analizzare i bisogni del territorio rispetto all’accoglienza in emergenza e all’inserimento di neonati • raccolta e analisi dei dati sul problema a livello locale • mappatura delle sedi disponibili al progetto • incontri con gli operatori delle sedi interessati all’accoglienza • incontri con i responsabili del Servizio Generale dell’Ente per verifica linee guida 3.2. Stesura della convenzione tra l’Ente e l’Assessorato alle Politiche Sociali per l’accoglienza di minori in emergenza • preparazione della bozza di convenzione • analisi e verifica da parte dei responsabili dell’ente e delle strutture interessate • analisi e verifica della bozza di proposta da parte dell’Amministrazione Comunale competente • incontri di confronto tra l’Ente e i Servizi Sociali per la stesura definitiva della convenzione • Accettazione e firma della convenzione da parte dei responsabili 3.3. Attuazione e realizzazione della convenzione • preparazione delle sedi per l’accoglienza dei nuovi inserimenti sia a livello organizzativo che strutturale • accoglienza dei minori in emergenza • raccolta e analisi delle informazioni sul minore accolto per la compilazione della scheda di pronta accoglienza • contatti con i Servizi Sociali, specialisti e medici per creare il progetto sul minore • costruzione del P.E.I. in stretta relazione con i Servizi Sociali di invio • contatti con Tribunale per i Minori per lo sviluppo del progetto e il reinserimento del minore 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione • raccolta dei dati sui minori accolti in emergenza attraverso la convenzione • Incontri di equipe del servizio affido dell’ente per la Valutazione sull’andamento della convenzione e l’inserimento dei minori accolti • Incontri di verificai con gli Assistenti Sociali dei servizi competenti per l’inserimento dei minori • Divulgazione e rendicontazione a tutti gli operatori dell’Ente dell’esperienza OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i minori accolti nelle sedi di progetto AZIONE 1: Realizzazione di 2 doposcuola bisettimanali di supporto scolastico in 2 strutture dell’Ente. Fase attuativa finalizzata alla creazione di attività integrative alla scuola con percorsi di appoggio e recupero scolastico individualizzato per i minori accolti ATTIVITA’ 1.1. Contatti ed incontri con le scuole (insegnanti, educatori) e operatori del servizio materno infantile (psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti e fisioterapisti) • Incontri e colloqui con il corpo insegnante delle scuole in cui sono inseriti i minori accolti che hanno problemi di apprendimento. • Incontri e colloqui con l’equipe del Servizio Infanzia e Adolescenza del territorio da cui sono seguiti alcuni dei minori e adolescenti accolti 1.2. Predisposizione di una programmazione mensile per le attività di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti di classe • Conoscenza e analisi dei programmi scolastici delle classi nelle quali sono inseriti gli adolescenti e i minori interessati alle attività per il recupero scolastico • Compilazione di una programmazione mensile di massima sugli obiettivi da raggiungere e i metodi da applicare nello svolgimento del percorso di recupero • Reperimento di testi, materiali, programmi informatici, riviste, giochi didattici e sussidi necessari per lo svolgimento dei gruppi di studio pomeridiani 1.3. Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti • Predisposizione e allestimento degli spazi nelle due strutture dell’Ente (Nucleo Famigliare Compagno e Casa Giovani Beppe e Gianni) nelle quali svolgere le attività di recupero • • Accompagnamento dei minori nella struttura predisposta per il doposcuola Svolgimento assistito dei compiti e delle attività di studio a livello individualizzato da parte degli educatori e dei volontari • Svolgimento di attività di approfondimento scolastico in piccoli gruppi di livello • Attivazione di gruppi con gli adolescenti per l’acquisizione di metodi e tecniche di studio e apprendimento. • Attività di lettura(racconti, libri, fiabe, quotidiani) 1.4. Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero scolastico con i docenti e gli specialisti per lo sviluppo dell’apprendimento • Monitoraggio del percorso in itinere e incontri e colloqui con il corpo insegnante delle scuole in cui sono inseriti i minori accolti che hanno problemi di apprendimento. • Monitoraggio del percorso in itinere, incontri e colloqui con l’equipe del Servizio Infanzia e Adolescenza del territorio da cui sono seguiti alcuni dei minori e adolescenti inseriti nel doposcuola AZIONE 2: Avviare attività ludico ricreative per gli accolti della prima infanzia minori e adolescenti in 4 strutture dell’ente Questo punto tende a qualificare gli interventi degli educatori della struttura per migliorare l’offerta formativa, di integrazione e di inserimento e fruizione delle risorse del territorio da parte dei minori ATTIVITA’ 2.1. Attuazione di laboratori di creatività • Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami e tecniche di massaggio neonatale • Predisposizione e allestimento degli spazi nelle due strutture dell’Ente nelle quali si svolgono le attività per lo sviluppo degli atelier e dei gruppi • Accompagnamento dei minori nella struttura predisposta per il laboratorio • Svolgimento assistito delle attività per lo sviluppo della creatività e della fantasia con utilizzo di diversi materiali (decoupage, pittura, origami, bricolage, piccolo artigianato) • Organizzazione di banchetti espositivi con gli adolescenti per la mostra dei manufatti realizzati. • Svolgimento di attività di massaggio neonatale, in piccoli gruppi 2.2. Partecipazione dei minori e degli adolescenti accolti ai corsi di acquaticità e di nuoto in collaborazione con il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) di Ferrara • Contatti con le piscine e i centri sportivi (C.S.I.) per l’individuazione degli spazi e dei tempi funzionali all’inserimento dei minori accolti nelle strutture • Incontri con gli istruttori di nuoto per progettare il percorso individualizzato di apprendimento della disciplina sportiva specifico per ogni minore o adolescente • Inserimento e accompagnamento dei minori ai corsi bisettimanali di nuoto o acquaticità • Verifica con gli istruttori di nuoto delle attività svolte 2.3. Uscite culturali-ricreative in centro città a Ferrara o sul territorio della provincia a scopo di socializzazione del gruppo adolescenti dell’ente • Programmazione con il gruppo adolescenti delle gite, delle visite e delle uscite • Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente per realizzare la gita o la visita culturale • Accompagnamento e effettuazione dell’evento • Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro sistematizzazione e rielaborazione dei vissuti e contenuti 2.4. Gite ed esperienze ludico-ricreative in parchi giochi e dei divertimenti (Minitalia, Gardaland, Acquajoss, Mirabilandia, ecc) o visite di città o sul territorio per i minori accolti in struttura • Programmazione con i responsabili delle strutture e le famiglie dell’ente delle gite, delle visite e delle uscite • Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente per realizzare la gita o l’uscita ludico ricreativa • Accompagnamento dei minori ed effettuazione dell’evento • Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro sistematizzazione e rielaborazione dei vissuti e contenuti AZIONE 3: Realizzazione di gruppi di massaggio neonatale Con questa azione si tende a creare per i neonati accolti spazi e tempi di relazione privilegiata e significativa con le figure di care giver che esprima anche affettività e tenerezza. ATTIVITA’ 3.1. Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale da parte degli operatori dell’ente • Raccolta informazioni sui corsi di massaggio neonatale organizzati dai centri per le famiglie del Comune di Ferrara • Iscrizione di 2 operatori/volontari ai corsi • Presenza alle lezioni del corso di massaggio neonatale presso i centri per le famiglie • Superamento del test finale 3.2. preparazione degli spazi e dei materiali necessari • individuazione della sede dove effettuare gli incontri • preparazione degli spazi attrezzati • acquisto dei materiali necessari (olii, candele, musiche) 3.3. attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale • divulgazione della proposta di gruppi di massaggio neonatale per i neonati delle strutture • raccolta adesioni e accordi sui tempi degli incontri • incontri con i neonati e le mamme/figure di riferimento e gli operatori esperti • accompagnamento dei bambini e delle mamme 3.4. Monitoraggio, verifica e aggiornamento delle attività di massaggio neonatale • Documentazione fotografica dei momenti di massaggio neonatale • Confronto tra le mamme presenti e gli operatori esperti • Supervisione finale con i formatori del Centro per le Famiglie AZIONE 4: incontri d’equipe locale e generale di analisi dei percorsi di inserimento e qualificazione dei percorsi individualizzati Questa fase è propedeutica all’attivazione di collaborazioni e scambi di informazione tra gli operatori dell’associazione, al fine di applicare con ogni accoglienza la tecnica del confronto in equipe sotto la supervisione di un esperto ATTIVITA’ 4.1. Organizzazione degli incontri locali dell’equipe affido minori della zona di Ferrara • individuazione della sede dove effettuare gli incontri • preparazione degli spazi attrezzati • Contatti con tutte le strutture per fissare tempi e orari • Contattare la figura dello psicologo/supervisore 4.2. conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi tra gli operatori • Relazione introduttiva dello psicologo/supervisore • Analisi dei singoli casi dei minori presenti nelle strutture dell’ente • Confronto tra gli operatori • Sintesi e linea da adottare nei singoli casi 4.3. Scrittura verbali degli incontri e divulgazione tra le strutture di zona dell’Ente • Registrazione vocale dell’incontro • Scrittura del verbale • Correzione verbale • Copia del verbale e divulgazione tra tutte le strutture 4.4. Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente • Contatti con la sede nazionale del servizio affido dell’ente e tutte le strutture per fissare tempi e orari degli incontri • Divulgazione degli appuntamenti • Organizzazione del viaggio di spostamento alla sede nazionale • Partecipazione all’incontro • Divulgazione in zona tra le strutture che fanno accoglienza minori dei verbali degli incontri generali 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia e OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i minori accolti nelle sedi di progetto RUOLO 7 Coordinatori 1 Animatore educativo 1 Supervisore N° 1 MANSIONE Gestione della casa ed attività educative Attività educative e ludiche Controllo e coordinamento delle attività RUOLO SEDE DI RIFERIMENTO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ ATTIVITA’ Coordinatrice Nucleo famigliare Compagno Figura genitoriale materna Corresponsabile di Casa Famiglia Riferimento educativo degli utenti Laurea in pedagogia Insegnante di Lingua Italiana - Svolge attività di segreteria - Incontra i servizi sociali - partecipa agli incontri con i servizi sociali per la stipula della convenzione - Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la progettazione della convenzione - Partecipa alla stesura della convenzione - effettua il monitoraggio della convenzione - Realizza di 1 laboratorio di arti manuali - Predispone programmazioni mensili per le attività di recupero scolastico - Attiva un doposcuola - Programma le uscite culturali e ricreative sul territorio - Partecipa alle attività di confronto con gli utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido dell’Ente 1 Coordinatore Nucleo famigliare Compagno Figura genitoriale paterna Corresponsabile di Casa Famiglia Riferimento educativo degli utenti Laurea in pedagogia Operatore nella comunità terapeutica di Tenore Formatore specifico di volontari in servizio civile 1 Coordinatore Casa Famiglia Madre Teresa - Incontra i servizi sociali - Partecipa alla stesura della convenzione - organizza il corso per operatori sui P.E.I. - Programma le uscite culturali e ricreative sul territorio - Partecipa alle attività di confronto con gli utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido dell’Ente - Effettua i contatti con le piscine, gli enti sportivi per i corsi degli utenti - Accompagna i minori nelle uscite culturali, ricreative - Realizza di 1 laboratorio di arti manuali - effettua il monitoraggio della convenzione - partecipa agli incontri con i servizi sociali per la stipula della convenzione - Effettua la verifica quantitativa e qualitativa degli obiettivi - svolge attività educative con minori - svolge attività di animazione musicale Figura genitoriale paterna Riferimento educativo degli utenti Diploma di perito industriale Corresponsabile di Casa Famiglia - ha la gestione organizzativa della casa - Realizza di 1 laboratorio di arti manuali - Svolge attività di segreteria - accompagna i minori alle attività di doposcuola - accompagna i minori ai corsi di nuoto in piscina 1 Coordinatore Casa Famiglia Madre Teresa Figura genitoriale materna Responsabile di Casa Famiglia Laurea di Infermiera Gestione della casa Riferimento educativo degli utenti -Effettua la verifica quantitativa e qualitativa degli obiettivi -Progetta il corso di formazione sul massaggio neonatale - Incontra i servizi sociali - partecipa agli incontri con i servizi sociali per la stipula della convenzione - Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la progettazione della convenzione - Partecipa alla stesura della convenzione - Realizza di 1 laboratorio di arti manuali - Predispone programmazioni mensili per le attività di recupero scolastico - Attiva un doposcuola - Programma le uscite culturali e ricreative sul territorio - Partecipa alle attività di confronto con gli utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido dell’Ente -Ricerca gli operatori disponibili -Partecipa agli incontri degli operatori -Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali 1 Coordinatrice Casa Famiglia Pronto Soccorso minori “Angeli Custodi” Figura genitoriale materna Responsabile di Casa Famiglia Laurea di Scienze biologiche Gestione della casa Riferimento educativo degli utenti esperienza pluriennale nell’animazione di minori - Svolge attività di segreteria - organizza il corso per operatori sui P.E.I. - Incontra i servizi sociali - partecipa agli incontri con i servizi sociali per la stipula della convenzione - Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la progettazione della convenzione - Partecipa alla stesura della convenzione - effettua il monitoraggio della convenzione - Realizza 1 laboratorio di arti manuali - Predispone programmazioni mensili per le attività di recupero scolastico - Attiva un doposcuola - Programma le uscite culturali e ricreative sul territorio - Partecipa alle attività di confronto con gli utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido dell’Ente 1 Animatore educativo Casa Famiglia Pronto Soccorso minori “Angeli Custodi” Figura educativa Volontaria di casa Famiglia Laurea di Scienze matematiche Gestione della casa -Progetta e partecipa al corso di formazione sul massaggio neonatale - Realizza di 1 laboratorio di arti manuali - Programma le uscite culturali e ricreative sul territorio - Partecipa alle attività di confronto con gli utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido Riferimento educativo degli utenti dell’Ente - Attività ludico ricreative sul territorio 1 Coordinatrice Casa di condivisione Giovani “Beppe e Gianni” Figura genitoriale materna Responsabile di Casa Famiglia Laurea di Scienze della comunicazione Giornalista Mediatrice culturale Gestione della casa Esperienza pluriennale nell’animazione di giovani - Incontra i servizi sociali - partecipa agli incontri con i servizi sociali per la stipula della convenzione - Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la progettazione della convenzione - Partecipa alla stesura della convenzione - effettua il monitoraggio della convenzione - organizza il corso per operatori sui P.E.I. - Realizza di 1 laboratorio di arti manuali - Predispone programmazioni mensili per le attività di recupero scolastico - Attiva un doposcuola - Programma le uscite culturali e ricreative sul territorio - Partecipa alle attività di confronto con gli utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido dell’Ente 1 Coordinatore Casa di condivisione Giovani “Beppe e Gianni” Figura genitoriale paterna Operatore socio-assistenziale di comunità per minori ai sensi della delibera regionale 564/2000 Riferimento educativo per gli utenti - Incontra i servizi sociali - partecipa agli incontri con i servizi sociali per la stipula della convenzione - Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la progettazione della convenzione - Partecipa alla stesura della convenzione - Realizza di 1 laboratorio di arti manuali - Predispone programmazioni mensili per le attività di recupero scolastico - Attiva un doposcuola - Programma le uscite culturali e ricreative sul territorio - Partecipa alle attività di confronto con gli utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido dell’Ente -Ricerca gli operatori disponibili -Partecipa agli incontri degli operatori -Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali 1 Supervisore Laurea in Psicologia Esperienza pluriennale nell’ambito minori e – Corso di formazione su minori borderline - Contatti ed incontri con i Servizio Sociali - Pianificazione e programmazione per il PEI - Verifica ed accompagnamento inserimenti dei minori - Conduzione degli incontri di analisi e confronto sui singoli casi nell’equipe affido dell’ente 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto OBIETTIVO SPECIFICO 1. Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia Il volontario: • • • Collabora nelle attività di segreteria finalizzate all’inserimento di minori Partecipa, insieme ai responsabili di struttura, a convegni pubblici, seminari, incontri di settore e Piani di Zona sulle tematiche dei minori e dell’affido Collabora attivamente nella preparazione delle sedi di progetto all’accoglienza dei nuovi ospiti • • • • • • • • • minori, anche neonati, per favorire l’inserimento sia a livello organizzativo che strutturale Assiste agli incontri di conoscenza tra i responsabili della struttura e il minore accompagnato dalla sua famiglia o del contesto sociale nel quale vive Collabora nella cura e nell’accudimento dei minori e dei neonati accolti in struttura Coopera nelle attività di tipo domestico per la gestione quotidiana della struttura Partecipa alla programmazione di un corso di formazione sulla stesura di P.E.I Affianca i responsabili nella preparazione della sede del corso di formazione Partecipa al corso di formazione per la stesura dei Piani Educativi Individualizzati Collabora a realizzare una dispensa ed una griglia per la stesura dei PEI da parte delle strutture dell’Ente Partecipa agli incontri dell’equipe minori e affido con tutti gli operatori dell’associazione per verificare le risposte ai bisogni formativi e di integrazione dei minori accolti nelle strutture Partecipa alla ricerca e alla raccolta dei dati sui bisogni di accoglienza dei minori del territorio per la stesura di una convenzione con il comune di Bondeno. OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i minori accolti nelle sedi di progetto Il volontario: • • • • • • • • • • • • • • • • Collabora nella stesura di una programmazione mensile per le attività di recupero scolastico individualizzato da effettuarsi nei 2 doposcuola organizzati dal progetto Collabora attivamente nella preparazione delle sedi nelle quali si svolge il doposcuola per il recupero scolastico e nel reperimento dei materiali necessari Accompagna bisettimanalmente i minori dalle altre sedi al doposcuola Affianca i minori e gli adolescenti nello svolgimento dei compiti, nell’approfondi-mento e rinforzo delle abilità e nella realizzazione dei gruppi di studio Collabora nell’attivazione di gruppi di adolescenti per l’acquisizione del metodo di studio Coopera nelle attività di riordino e pulizia per la gestione dei doposcuola e della struttura Collabora nel monitoraggio e nella verifica trimestrale sull’andamento del progetto dei doposcuola Partecipa ai corsi per l’apprendimento di tecniche artistiche e creative da utilizzare nei laboratori con i minori accolti (origami, bricolage, pittura, creta,…) Collabora nella realizzazione e nello svolgimento dei laboratori sulla creatività assistendo i minori nelle attività programmate Accompagna i minori nella struttura predisposta per il laboratorio Coopera nell’organizzazione e nella realizzazione di banchetti espositivi per la mostra dei manufatti realizzati Collabora nell’inserimento e accompagnamento dei minori ai corsi bisettimanali di nuoto in piscina Collabora nella organizzazione, preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente per realizzare le uscite ludico ricreative e culturali Insieme ai responsabili delle strutture accompagna e assiste i minori e gli adole-scenti accolti alle visite culturali, gite, uscite sul territorio, esperienze ludiche, … Coopera nell’attivazione, organizzazione e gestione dei gruppi di massaggio neonatale per i neonati delle strutture Collabora nel monitoraggio, nella raccolta di documentazione (foto, video, relazioni), nella sistematizzazione del materiale sulle attività relative all’accoglienza e allo svolgimento delle attività per minori e adolescenti nelle strutture dell’Ente. 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi PROVINCIA RAVENNA BISOGNO DEL CONTESTO Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e specializzata. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili MESI 0 AZIONI-Attività AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi AZIONE 2 Formazione nuovi operatori Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri di formazione Attività 2.4 Partecipazione alle attività AZIONE 3 Incremento n. minori disabili seguiti Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli AZIONE 4 Miglioramento qualitativo offerta Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale AZIONE 5 Sensibilizzazione del territorio Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato AZIONE 6 Valutazione dei risultati Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe BISOGNO DEL CONTESTO Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori provenienti da nuclei familiari con problematiche socio-educative e gravi conflittualità che necessitano di accoglienza in strutture residenziali protette. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici MESI AZIONI-Attività AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze AZIONE 2 Incremento accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Consolidamento contatti con le Parrocchie AZIONE 3 Miglioramento offerta educativa Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici AZIONE 4 Miglioramento rapporti con famiglie d’origine Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli AZIONE 5 Monitoraggio situazione Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori BISOGNO SPECIFICO A Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e specializzata. OBIETTIVO SPECIFICO 1 Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione Questa fase è propedeutica alla progettazione di nuove attività per potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi ‐ Designazione referente ‐ Contatti referente-responsabili strutture ‐ Conteggio minori disabili inseriti ‐ Conteggio operatori già in supporto ‐ Conteggio attività svolte Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi ‐ Contatti referente-strutture ‐ Predisposizione domande per gli utenti ‐ Confronto responsabili-utenti ‐ Esposizione giudizi da parte degli utenti ‐ Esposizione giudizi da parte dei genitori AZIONE 2 Formazione nuovi operatori Fase funzionale alla formazione di personale qualificato per supportare i minori disabili Attività 2.1 Progettazione corso ‐ Incontri d’équipe ‐ Valutazione necessità ‐ Reperimento formatori ‐ Reperimento spazi ‐ Calendarizzazione incontri Attività 2.2 Ricerca operatori ‐ Realizzazione volantino ‐ Distribuzione volantino ‐ Contatti con amici di operatori già inseriti ‐ Comunicati nelle Parrocchie ‐ Contatti con gruppi scout Attività 2.3 Incontri di formazione ‐ Comunicazione presenze ‐ Proposte di discussione ‐ Suggerimenti per il miglioramento ‐ Confronto sulle proposte ‐ Sunto conclusivo Attività 2.4 Partecipazione alle attività ‐ Decisione orari attività ‐ Comunicazione orari agli operatori ‐ Comunicazione calendario presenze operatori ‐ Confronto responsabili-operatori sulle necessità dei singoli utenti ‐ Preparazione da parte degli operatori degli spazi per le attività AZIONE 3 Incremento n. minori disabili seguiti Il maggiore inserimento di minori disabili in contesti sociali protetti ne favorisce un miglioramento dell’integrazione Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali ‐ Ricerca referente per la zona locale ‐ Ricerca referente stabile dei SS ‐ Confronto sulle necessità ‐ Confronto sulle possibili risposte ‐ Progettazione interventi Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale ‐ Incontri d’équipe ‐ Progettazione eventi ‐ Realizzazione di volantino pubblicitario ‐ Distribuzione volantino pubblicitario ‐ Ricerca esperti di motricità Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas ‐ Contatto di ogni responsabile con la Parrocchia del suo quartiere ‐ Ricerca referenti per singole Parrocchie ‐ Confronto sulle necessità ‐ Confronto sulle possibili risposte ‐ Progettazione interventi Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli ‐ Incontri tra i responsabili delle singole strutture ‐ Valutazione situazione singolo utente ‐ Valutazione situazione familiare d’origine ‐ Contatto con i genitori ‐ Programmazione incontri AZIONE 4 Miglioramento qualitativo offerta Fase di implementazione dei servizi offerti dall’associazione al fine di favorire miglioramento della condizione di vita Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali ‐ Incontri tra i responsabili ‐ Ricerca spazi ‐ Ricerca materiale ‐ Realizzazione volantino con la proposta ‐ Publicizzazione volantino ‐ Incontri settimanali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive ‐ Calendarizzazione impegni per singolo utente ‐ Ricerca operatori disponibili ‐ Comunicazione orari ‐ Presenza durante lo svolgimento delle attività ‐ Contatti con eventuali educatori presenti durante lo svolgimento delle attività Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale ‐ Incontri d’équipe ‐ Ricerca educatori ‐ Ricerca spazi ‐ Ricerca strumenti ‐ Realizzazione volantino per gli utenti ‐ Distribuzione volantino ‐ Incontri settimanali AZIONE 5 Sensibilizzazione del territorio Fase tesa a creare una rete di cittadini attivi sensibili alle problematiche legate al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori ‐ Incontri d’équipe ‐ Valutazione situazione territoriale ‐ Progettazione attività ‐ Ricerca fondi ‐ Ricerca sponsor ‐ Ricerca spazi ‐ Reperimento referenti di associazione che potranno fare da partner ‐ Realizzazione manifesti pubblicitari ‐ Affissione manifesti pubblicitari Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale ‐ Incontri d’équipe ‐ Progettazione evento ‐ Ricerca fondi ‐ Ricerca sponsor ‐ Ricerca spazi ‐ Realizzazione manifesti pubblicitari ‐ Affissione manifesti pubblicitari Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato ‐ Incontri d’équipe ‐ Valutazione data ‐ Ricerca spazi ‐ Ricerca tavoli ‐ Ricerca fondi ‐ Raccolta oggetti realizzati dagli utenti ‐ Realizzazione manifesti pubblicitari ‐ Affissione manifesti pubblicitari AZIONE 6 Valutazione dei risultati Con questa fase si verifica la coerente implementazione delle attività programmate Attività 6.1 Verifica con gli utenti ‐ Incontri d’équipe ‐ Valutazione metodologia di verifica ‐ Contatti con i responsabili delle strutture ‐ Attuazione metodologia ‐ Raccolta feedbacks Attività 6.2 Verifica con gli operatori ‐ Incontri d’équipe ‐ Discussione su questioni da porre ‐ Realizzazione questionario ‐ Distribuzione questionario ‐ Raccolta questionari Attività 6.3 Confronto d’équipe ‐ Programmazione incontro ‐ Discussione sui feedbacks raccolti ‐ Proposte e suggerimenti ‐ Confronto su proposte e suggerimenti ‐ Programmazione anno successivo BISOGNO SPECIFICO B Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori provenienti da nuclei familiari con problematiche socio-educative e gravi conflittualità che necessitano di accoglienza in strutture residenziali protette. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione Fase preliminare alla programmazione di nuove azioni/attività Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze ‐ Designazione referente ‐ Contatti referente-responsabili strutture ‐ Conteggio utenti minori inseriti ‐ Verifica disponibilità nuove accoglienze per struttura ‐ Comunicazione disponibilità a referente Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze ‐ Contatti referente-responsabili ‐ Confronto con gli utenti ‐ Valutazione sul processo di inserimento in struttura di ogni singolo utente ‐ Avanzamento proposte per il miglioramento ‐ Progettazione nuovo anno AZIONE 2 Incremento accoglienze Fase funzionale all’inserimento di minori in ambienti familiari protetti Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali ‐ Ricerca referente per la zona locale ‐ Ricerca referente stabile dei SS ‐ Confronto sulle necessità ‐ Confronto sulle possibili risposte ‐ Progettazione interventi Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni ‐ Ricerca referente per la zona locale ‐ Ricerca referente stabile nelle singole Associazioni ‐ Confronto sulle necessità ‐ Confronto sulle possibili risposte ‐ Progettazione interventi Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie ‐ Contatto di ogni coordinatore con la Parrocchia del suo quartiere ‐ ‐ ‐ ‐ Ricerca referenti per singole Parrocchie Confronto sulle necessità Confronto sulle possibili risposte Progettazione interventi AZIONE 3 Miglioramento offerta educativa Fase attuativa finalizzata al potenziamento dei percorsi educativi per migliorare l’integrazione a vari livelli Attività 3.1 Formazione nuovi operatori ‐ Incontri d’équipe ‐ Valutazione necessità ‐ Reperimento formatori ‐ Reperimento spazi ‐ Calendarizzazione incontri ‐ Realizzazione volantino da distribuire ‐ Distribuzione volantino Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso ‐ Incontro d’équipe ‐ Valutazione opportunità ‐ Ricerca esperti di TdO ‐ Programmazione incontri ‐ Comunicazione opportunità agli utenti Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici ‐ Programmazione orario di studio degli utenti ‐ Comunicazione degli orari agli operatori ‐ Comunicazione disponibilità degli operatori ‐ Approccio operatori-utenti ‐ Ricerca comune del metodo di studio più efficace AZIONE 4 Miglioramento rapporti con famiglie d’origine Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali ‐ Ricerca referente stabile SS ‐ Valutazione situazione di vita dei genitori ‐ Valutazione opportunità incontri ‐ Comunicazione ai genitori della possibilità di incontrare il figlio ‐ Comunicazione al minore di poter incontrare i genitori ‐ Calendarizzazione incontri Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione ‐ Verifiche nella banca dati dell’Associazione ‐ Valutazione situazione di vita dei genitori ‐ Valutazione opportunità incontri ‐ Comunicazione ai genitori della possibilità di incontrare il figlio ‐ Comunicazione al minore di poter incontrare i genitori ‐ Calendarizzazione incontri Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli ‐ Comunicazione data incontri a entrambe le parti ‐ Verifica volontà di incontrarsi ‐ Presenza di uno dei responsabili delle strutture come eventuale figura mediatrice ‐ Verifica reazione minore all’incontro ‐ Contatto coi genitori per verificare l’efficacia dell’incontri AZIONE 5 Monitoraggio situazione Attività 5.1 Confronto équipe-operatori ‐ Incontro d’équipe ‐ Decisione data incontro con gli operatori ‐ Comunicazione data agli operatori ‐ Confronto sulle attività svolte ‐ Proposte miglioramenti per l’anno successivo Attività 5.2 Confronto équipe-minori ‐ Incontro d’équipe ‐ ‐ ‐ ‐ Valutazione metodologia più efficace per un confronto con i minori Confronto con i minori sulle attività svolte Discussione proposte con i minori Raccolta suggerimenti per l’anno successivo 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle strutture. La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Ruolo Mansione 8 Coordinatori Gestione della casa e attività educative 2 Catechisti Attività religiose 5 Animatori educativi Attività educative e ludiche BISOGNO SPECIFICO A Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e specializzata. OBIETTIVO SPECIFICO 1 Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili N° 1 1 RUOLO SEDE DI RIFERIMENTO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Coordinatore Casa Famiglia San Giuseppe Figura genitoriale materna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa Coordinatore ATTIVITA’ Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Casa Famiglia San Giuseppe Figura genitoriale paterna Psicologo Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa Responsabile provinciale del monitoraggio dei percorsi individualizzati 2 1 1 Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Catechisti Attività 2.3 Incontri mensili Casa Famiglia San Giuseppe Attività 2.4 Partecipazione alle attività Esperienza pluriennale in attività educative in Attività 3.3 Ricerca contatti tramite ambito religioso Parrocchie/Caritas Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 6.2 Verifica con gli operatori Animatore educativo Attività 2.2 Ricerca operatori Casa Famiglia San Giuseppe Attività 2.3 Incontri mensili Insegnante Attività 2.4 Partecipazione alle attività Esperienza pluriennale in ambito educativo e Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti ricreativo manuali Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Coordinatore Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Casa Famiglia Santi Angeli Custodi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Figura genitoriale paterna Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite 1 Coordinatore Casa Famiglia Santi Angeli Custodi Figura genitoriale materna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa Gestione dei rapporti con i SS territoriali e con il Servizio Centrali Minori dell’Associazione 2 Animatori educativi Casa Famiglia Santi Angeli Custodi Esperienza pluriennale in attività ludiche in ambiente parrocchiale Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori 1 Coordinatore Casa Santa Teresina del Bambin Gesù Figura genitoriale materna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa 1 Coordinatore Casa Santa Teresina del Bambin Gesù Figura genitoriale paterna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa 1 Animatore educativo Casa Santa Teresina del Bambin Gesù Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Educatore professionale 1 Coordinatore Casa Famiglia della Gioia 1 Figura genitoriale materna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa 1 Coordinatore Casa Famiglia della Gioia 1 Figura genitoriale paterna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas 2 Animatori educativi Casa Famiglia della Gioia 1 Esperienza pluriennale in attività educative con gruppi scout Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori BISOGNO SPECIFICO B Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori provenienti da nuclei familiari con problematiche socio-educative e gravi conflittualità che necessitano di accoglienza in strutture residenziali protette. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici N° 1 RUOLO SEDE DI RIFERIMENTO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Coordinatore Casa Famiglia San Giuseppe Figura genitoriale materna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa ATTIVITA’ Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori 1 2 1 1 1 Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Catechisti Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Casa Famiglia San Giuseppe Parrocchie Esperienza pluriennale in attività educative in Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso ambito religioso Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Animatore educativo Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Casa Famiglia San Giuseppe Associazioni Insegnante Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Esperienza pluriennale in ambito educativo e Parrocchie ricreativo Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Coordinatore Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Casa Famiglia Santi Angeli Custodi Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Figura genitoriale paterna Sociali Attività educative con minori Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Gestione organizzativa della casa Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Coordinatore Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Casa Famiglia Santi Angeli Custodi Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Figura genitoriale materna Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Attività educative con minori Sociali Coordinatore Casa Famiglia San Giuseppe Figura genitoriale paterna Psicologo Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa Responsabile provinciale del monitoraggio dei percorsi individualizzati Gestione organizzativa della casa Gestione dei rapporti con i SS territoriali e con il Servizio Centrali Minori dell’Associazione 2 Animatori educativi Casa Famiglia Santi Angeli Custodi Esperienza pluriennale in attività ludiche in ambiente parrocchiale 1 Coordinatore Casa Santa Teresina del Bambin Gesù Figura genitoriale materna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa 1 Coordinatore Casa Santa Teresina del Bambin Gesù Figura genitoriale paterna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali 1 Animatore educativo Casa Santa Teresina del Bambin Gesù Educatore professionale 1 Coordinatore Casa Famiglia della Gioia 1 Figura genitoriale materna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa 1 Coordinatore Casa Famiglia della Gioia 1 Figura genitoriale paterna Attività educative con minori Gestione organizzativa della casa 2 Animatori educativi Casa Famiglia della Gioia 1 Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Esperienza pluriennale in attività educative con gruppi scout Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Attività 5.1 Confronto équipe-operatori 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto OBIETTIVO SPECIFICO 1 Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili Il volontario collabora in: Attività 2.2 Ricerca operatori ‐ Realizzazione volantino ‐ Distribuzione volantino ‐ Contatti con amici di operatori già inseriti ‐ Comunicati nelle Parrocchie ‐ Contatti con gruppi scout Attività 2.3 Incontri mensili ‐ Comunicazione presenze ‐ Proposte di discussione ‐ Suggerimenti per il miglioramento ‐ Confronto sulle proposte ‐ Sunto conclusivo Attività 2.4 Partecipazione alle attività ‐ Decisione orari attività ‐ Comunicazione orari agli operatori ‐ Comunicazione calendario presenze operatori ‐ Confronto responsabili-operatori sulle necessità dei singoli utenti ‐ Preparazione da parte degli operatori degli spazi per le attività Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale ‐ Progettazione eventi ‐ Realizzazione di volantino pubblicitario ‐ Distribuzione volantino pubblicitario ‐ Ricerca esperti di motricità Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas ‐ Contatto di ogni coordinatore con la Parrocchia del suo quartiere ‐ Ricerca referenti per singole Parrocchie ‐ Confronto sulle necessità ‐ Confronto sulle possibili risposte ‐ Progettazione interventi Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali ‐ Ricerca spazi ‐ Ricerca materiale ‐ Realizzazione volantino con la proposta ‐ Publicizzazione volantino ‐ Incontri settimanali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive ‐ Calendarizzazione impegni per singolo utente ‐ Ricerca operatori disponibili ‐ Comunicazione orari ‐ Presenza durante lo svolgimento delle attività ‐ Contatti con eventuali educatori presenti durante lo svolgimento delle attivit Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale ‐ Ricerca educatori ‐ Ricerca spazi ‐ Ricerca strumenti ‐ Realizzazione volantino per gli utenti ‐ Distribuzione volantino ‐ Incontri settimanali Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori ‐ Valutazione situazione territoriale ‐ Progettazione attività ‐ Ricerca fondi ‐ Ricerca sponsor ‐ Ricerca spazi ‐ Reperimento referenti di associazione che potranno fare da partner ‐ Realizzazione manifesti pubblicitari ‐ Affissione manifesti pubblicitari Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale ‐ Progettazione evento ‐ Ricerca fondi ‐ Ricerca sponsor ‐ Ricerca spazi ‐ Realizzazione manifesti pubblicitari ‐ Affissione manifesti pubblicitari Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato ‐ Valutazione data ‐ Ricerca spazi ‐ Ricerca tavoli ‐ Ricerca fondi ‐ Raccolta oggetti realizzati dagli utenti ‐ Realizzazione manifesti pubblicitari ‐ Affissione manifesti pubblicitari Attività 6.1 Verifica con gli utenti ‐ Valutazione metodologia di verifica ‐ Contatti con i responsabili delle strutture ‐ Attuazione metodologia ‐ Raccolta feedbacks Attività 6.2 Verifica con gli operatori ‐ Discussione su questioni da porre ‐ Realizzazione questionario ‐ Distribuzione questionario ‐ Raccolta questionari OBIETTIVO SPECIFICO 2 Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici AZIONE 2 Incremento accoglienze Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni ‐ Confronto sulle necessità ‐ Confronto sulle possibili risposte ‐ Progettazione interventi Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie ‐ Confronto sulle necessità ‐ Confronto sulle possibili risposte ‐ Progettazione interventi AZIONE 3 Miglioramento offerta educativa Attività 3.1 Formazione nuovi operatori ‐ Realizzazione volantino da distribuire ‐ Distribuzione volantino Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso ‐ Incontro d’équipe ‐ Valutazione opportunità ‐ Ricerca esperti di TdO ‐ Programmazione incontri ‐ Comunicazione opportunità agli utenti Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici ‐ Programmazione orario di studio degli utenti ‐ Comunicazione degli orari agli operatori ‐ Comunicazione disponibilità degli operatori ‐ Approccio operatori-utenti ‐ Ricerca comune del metodo di studio più efficace AZIONE 5 Monitoraggio situazione Attività 5.1 Confronto équipe-operatori ‐ Comunicazione data agli operatori ‐ Confronto sulle attività svolte ‐ Proposte miglioramenti per l’anno successivo 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi PROVINCIA DI FORLI’ CESENA BISOGNO SPECIFICO A Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONI-Attività AZIONE 1 Analisi dello stato attuale della situazione Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico AZIONE 2 Analisi della situazione territoriale Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire AZIONE 3 Pianificazione attività ludiche, ricreative ed educative Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali AZIONE 4 Formazione di nuovi operatori Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività AZIONE 5 Incremento delle accoglienze Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione e nuove accoglienze AZIONE 6 Monitoraggio risultati raggiunti Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe BISOGNO SPECIFICO B Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici tramite accoglienze temporanee. MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONI-Attività AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture AZIONE 2 Gestione e incremento dell’offerta ludica ed educativa Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” AZIONE 3 Incremento delle accoglienze Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte AZIONE 4 Gestione e incremento dei rapporti con le famiglie d’origine Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori AZIONE 5 Sensibilizzazione del territorio Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio AZIONE 6 Valutazione risultati raggiunti Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà BISOGNO SPECIFICO A: Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. AZIONE 1 Analisi dello stato attuale della situazione Fase di raccolta dati finalizzata alla comprensione del contesto sociale di attuazione Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico • Individuazione referente • Contatti con strutture • Conteggio minori inseriti nelle strutture • Conteggio minori con contatti saltuari con strutture • Conteggio minor inseriti in sole attività pomeridiane Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico • Incontro responsabili • Previsione domande da sottoporre agli utenti • Distribuzione del “questionario” • Condivisione con gli utenti • Sistematizzazione risultati raggiunti AZIONE 2 Analisi della situazione territoriale Fase di monitoraggio territoriale funzionale all’individuazione dei bisogni Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori • Valutazione urgenze tra referente e responsabili • Contatti con i Servizi Sociali • Contatti col Tribunale dei Minori • Contatti con le Forze dell’Ordine • Contatti con la Caritas diocesana Attività 2.2 Raccolta dati • Reperimento dati tramite contatti diretti con gli enti • Reperimento dati tramite forti informatiche • Reperimento dati tramite contatti con le scuole • Realizzazione di interviste a responsabili di altre strutture • Sistematizzazione dati raccolti Attività 2.3 Realizzazione di un dossier • Raccolta dati • Raccolta disegni realizzati dagli utenti • Contatti con tipografia • Ricerca fondi per le stampe • Distribuzione dossier AZIONE 3 Pianificazione attività ludiche, ricreative ed educative Fase di stesura e attuazione delle attività ad hoc per i minori, finalizzate al supporto e sostegno a vari livelli Attività 3.1 Valutazione della situazione • Conteggio attività • Conteggio operatori • Confronto con gli operatori • Confronto tra responsabili sui risultati • Condivisione con gli utenti • Verifica dei bisogni degli utenti Attività 3.2 Progettazione attività • Sistematizzazione opinioni raccolte • Reperimento degli spazi • Raccolta materiale • Ricerca formatori (es. Teatro dell’oppresso) • Confronto sulle modalità di attuazione Attività 3.3 Contatti con gli utenti nuovi e potenziali • Realizzazione di un volantino con le proposte • Distribuzione volantino nelle Parrocchie, Ausl, scuole ecc • Contattare gli utenti già inseriti • Verifica contatti raccolti • Realizzazione “rubrica” contatti AZIONE 4 Formazione di nuovi operatori Qualificazione degli operatori rispetto alle problematiche riguardanti i minori Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione • Incontri d’équipe • Ricerca formatori • Valutazione tematiche da discutere • Calendarizzazione incontri • Realizzazione volantino con date incontri Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili • Distribuzione volantini • Contattare operatori tramite Parrocchie, Gruppi scout ecc • Contatti telefonici con operatori • Realizzazione rubrica operatori • Verifica presenza Attività 4.3. Incontri degli operatori • Comunicazione date incontri • Ricerca degli spazi per gli incontri • Preparazione bozza di discussione • Condivisione delle esperienze • Avanzamento proposte Attività 4.4 Redazione di regole condivise • Discussione riguardo alla qualità del servizio • Ricerca dei bisogni principali degli utenti • Confronto su modalità di sostegno • Stesura regole • Distribuzione regole Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività • Reperimento vetture per il trasporto • Comunicazione orari attività • Contatti con gli animatori già inseriti • Calendarizzazione presenze • Presenza costante durante le attività AZIONE 5 Incremento delle accoglienze Qualificazione dei servizi residenziali e semi-residenziali Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione • Contatti con Servizi Sociali e Associazioni • Contatti con Parrocchie • Verifica condizione di vita dei genitori • Verifica possibilità di incontro genitori-minori • Confronto tra responsabili Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno • Verifica volontà minore di incontro col nucleo familiare • Verifica volontà genitori di incontro col minore • Sistematizzazione informazioni raccolte • Confronto tra responsabili su risposte ottenute • Decisione sulle modalità d’incontro Attività 5.3 Incontri mensili • Calendarizzazione incontri • Comunicazione date ai minori • Comunicazione date ai genitori • Reperimento spazi per gli incontri • Presenza di un Coordinatore come figura di mediazione Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze • Incontri d’équipe • Sistematizzazione dati raccolti • Confronto sulle modalità d’accoglienza • Confronto con gli altri utenti presenti nelle strutture • Organizzazione struttura in base alla nuova accoglienza AZIONE 6 Monitoraggio risultati raggiunti Fase di raccolta dati e di lettura critica dei risultati ottenuti Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti • Incontri d’équipe • Preparazione verifiche • Attuazione verifiche • Confronto tra gli utenti • Avanzamento proposte Attività 6.2 Incontri d’équipe • Sistematizzazione informazioni raccolte • Confronto sui risultati raggiunti • Confronto con in Servizi Sociali • Proposte per miglioramenti • Progettazione anno successivo BISOGNO SPECIFICO B Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici tramite accoglienze temporanee. AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione Fase di ricerca dati e verifica della situazione riguardo ai minori stranieri Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture • Individuazione referente • Contatti con responsabili strutture • Confronto referente-responsabili strutture • Conteggio minori inseriti nelle strutture • Conteggio minori vicini all’Associazione in famiglie problematiche Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture • Incontri d’équipe • Confronto con i responsabili delle strutture • Confronto con gli utenti • Contatti con gli insegnanti scolastici • Discussione valutativa sull’intervento in atto AZIONE 2 Gestione e incremento dell’offerta ludica ed educativa Fase propedeutica all’attivazione di percorsi condivisi con gli enti territoriali, promuovendo la creazione di spazi comuni Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale • Contatti con enti pubblici e privati presenti sul territorio • Contatti con SS e AUSL • Verifica risorse finanziarie a disposizione • Ricerca di spazi ove svolgere le attività • Ricerca di fondi per sostenere le attività Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità • Incontri di équipe • Valutazione dei questionari pervenuti • Confronto tra i responsabili • Realizzazione di un calendario delle attività • Ricerca responsabile attività Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività • Realizzazione di dépliants • Distribuzione di dépliants • Contatti con Parrocchie o altre Associazioni di Volontariato • Preparazione manifesto da affiggere nelle scuole • Affissione manifesti Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” 1 laboratorio di arti manuali • Ricerca spazi • Ricerca materiale • Ricerca operatori 1 corso di lingua italiana per piccoli • Ricerca insegnanti • Ricerca spazi • Raccolta materiale AZIONE 3 Incremento delle accoglienze Fase di messa in pratica dei percorsi di supporto sviluppati a vari livelli Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti • Incontri d’équipe • Ricerca appuntamenti • Previsione bozza di discussione • Incontri • Valutazione risposte ottenute Attività 3.2 Contatti con Parrocchie • Incontri d’équipe • Contatti con Parroci e animatori • Scambio di dati e informazioni • Raccolta contatti famiglie bisognose • Valutazione risposte ottenute Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte • Incontri d’équipe • Raccolta dati • Valutazione dati raccolti • Analisi del contesto generale • Valutazione offerta territoriale AZIONE 4 Gestione e incremento dei rapporti con le famiglie d’origine Fase funzionale alla creazione della rete che lega l’ente alle criticità territoriali Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali • Incontri d’équipe • Appuntamenti con SS • Confronto con gli Assistenti sociali • Valutazione necessità • Valutazione possibili risposte Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas • Scambio di informazioni sulle necessità • Valutazione sulle possibili risposte • Contatti d’approccio con le famiglie bisognose • Valutazione situazione effettiva • Valutazione necessità Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità • Incontri d’équipe • Valutazione necessità • Ricerca relatori • Calendarizzazione incontri • Confronto finale sui risultati Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori • Incontri d’équipe • Sistematizzazione opinioni raccolte dai contatti con enti e genitori • Valutazione delle necessità attraverso un esame dell’atteggiamento del minore • Ricerca degli spazi • Organizzazione attività da fare svolgere AZIONE 5 Sensibilizzazione del territorio Fase di divulgazionee sensibilizzazione informativa rispetto al disagio minorile Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo • Incontri d’équipe • Contatti con altri enti e associazioni • Ricerca relatori • Valutazione necessità • Calendarizzazione incontri Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio • Raccolta dati sulla situazione dei minori stranieri sul territorio • Raccolta disegni realizzati dai minori • Raccolta dati sull’offerta di accoglienza e sostegno nel territorio • Sistematizzazione materiale raccolto • Contatto con tipografia per le stampe • Raccolta fondi perle stampe AZIONE 6 Valutazione risultati raggiunti Fase di analisi della coerenza nell’attuazione delle attività Azione 6.1 Interviste ai minori accolti • Incontri d’équipe • Discussione sui metodi per intercettare il giudizio degli utenti • Messa in pratica dei metodi • Condivisione con i minori • Confronto conclusivo d’èquipe Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà • Incontri d’équipe • Decisione sulla bozza di discussione • Decisione sulla data • Possibilità offerta ai genitori di intervenire attraverso domande • Confronto 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle strutture. La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Ruolo 10 Coordinatori 6 animatori educativi Mansione Gestione della casa e attività educative Attività educative e ludiche OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. N° RUOLO e ATTIVITA’ SPECIFICA PROFESSIONALITA’ E SEDE DI RIFERIMENTO 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Andrea Figura genitoriale materna Consulente per l’affido Attività educative con minori Gestione della casa 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Andrea Figura genitoriale paterna Collaborazione nella gestione della casa Attività educative con minori Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Andrea Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Andrea Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali 1 Coordinatore Nucleo familiare TappariDall’Agata Figura genitoriale paterna Educatore professionale Counselor 1° livello Attività educative per minori Gestione della casa Attività di sostegno scolastico Gestione dei momenti liberi con attività ludico-ricreative Accompagnamento degli utenti alle attività sportive e musicali esterne alla struttura Collaborazione nelle attività di segreteria della struttura e dell’ufficio di zona della Comunità Mantenimento e sviluppo di relazioni con Servizi Sanitari ed enti privati e pubblici operanti nel territorio Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.4 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.2 Incontri mensili Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.2 Incontri mensili Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe 1 Coordinatore Nucleo familiare TappariDall’Agata Figura genitoriale materna Educatore professionale Attività educative con minori Gestione della casa Attività assistenziale Attività di sostegno scolastico 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Leonardo Figura genitoriale materna Educatore professionale Attività educative e sostegno scolastiche con i minori Gestione della casa Servizio maternità difficile Partecipazione alla consulta comunale delle associazioni familiari Partecipazione alla consulta diocesana degli organismi socioassistenziali Esperienza pluriennale nella realizzazione di bomboniere solidali Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Leonardo Figura genitoriale paterna Attività educative con minori Gestione della casa nella cura degli spazi esterni Trasporto utenti Gestione banco alimentare Gestione piccolo laboratorio per il recupero dei metalli Gestione di un centro raccolta e distribuzione vestiario 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Leonardo Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Leonardo Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.2 Incontri mensili Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.2 Incontri mensili Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti 1 1 Coordinatore Casa Famiglia Mamma del Cielo Figura genitoriale materna Educatore professionale Esperienza pluriennale nell’assistenza di minori e disabili Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Coordinatore Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di Casa Famiglia Mamma del Cielo minori già in carico Esperienza pluriennale nel Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di ambito educativo e formativo di minori già in carico minori Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Alberto Figura genitoriale materna Laurea in Scienze Motorie Attività educative con minori Gestione della casa Condivisione diretta con utenti Attività motorie con utenti Accompagnamento alle attività che si svolgono all’esterne della struttura Progettazione ed esecuzione di attività mirate per gli utenti in relazione ai progetti educativi Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Alberto Figura genitoriale paterna Educatore professionale Attività educative con minori Gestione della casa Coordinatore e responsabile di strutture sociali 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Alberto Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attivit 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.2 Incontri mensili Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti OBIETTIVO SPECIFICO 2: : Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici tramite accoglienze temporanee. N° RUOLO e ATTIVITA’ SPECIFICA PROFESSIONALITA’ E SEDE DI RIFERIMENTO 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Andrea Figura genitoriale materna Consulente per l’affido Attività educative con minori Gestione della casa Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Andrea Figura genitoriale paterna Collaborazione nella gestione della casa Attività educative con minori 2 Animatore educativo Casa Famiglia S. Andrea Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti 1 Coordinatore Nucleo familiare TappariDall’Agata Figura genitoriale paterna Educatore professionale Counselor 1° livello Attività educative per minori Gestione della casa Attività di sostegno scolastico Gestione dei momenti liberi con attività ludico-ricreative Accompagnamento degli utenti alle attività sportive e musicali esterne alla struttura Collaborazione nelle attività di segreteria della struttura e dell’ufficio di zona della Comunità Mantenimento e sviluppo di relazioni con Servizi Sanitari ed enti privati e pubblici operanti nel territorio Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà 1 Coordinatore Nucleo familiare TappariDall’Agata Figura genitoriale materna Educatore professionale Attività educative con minori Gestione della casa Attività assistenziale Attività di sostegno scolastico Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Leonardo Figura genitoriale materna Educatore professionale Attività educative e sostegno scolastiche con i minori Gestione della casa Servizio maternità difficile Partecipazione alla consulta comunale delle associazioni familiari Partecipazione alla consulta diocesana degli organismi socioassistenziali Esperienza pluriennale nella realizzazione di bomboniere solidali Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Leonardo Figura genitoriale paterna Attività educative con minori Gestione della casa nella cura degli spazi esterni Trasporto utenti Gestione banco alimentare Gestione piccolo laboratorio per il recupero dei metalli Gestione di un centro raccolta e distribuzione vestiario 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Leonardo Gestione banco alimentare Gestione piccolo laboratorio per il recupero dei metalli Gestione di un centro raccolta e distribuzione vestiario Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Leonardo Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali 1 Coordinatore Casa Famiglia Mamma del Cielo Educatore professionale Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà 1 Coordinatore Casa Famiglia Mamma del Cielo Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Alberto Figura genitoriale materna Laurea in Scienze Motorie Attività educative con minori Gestione della casa Condivisione diretta con utenti Attività motorie con utenti Accompagnamento alle attività che si svolgono all’esterne della struttura Progettazione ed esecuzione di attività mirate per gli utenti in relazione ai progetti educativi Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà 8.3. 1 Coordinatore Casa Famiglia S. Alberto Figura genitoriale paterna Educatore professionale Attività educative con minori Gestione della casa Coordinatore e responsabile di strutture sociali 1 Animatore educativo Casa Famiglia S. Alberto Esperienza pluriennale in attività educative e animazione di gruppi parrocchiali Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto BISOGNO SPECIFICO A: Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori. Il volontario collabora in: Attività 2.2 Raccolta dati • Reperimento dati tramite contatti diretti con gli enti • Reperimento dati tramite forti informatiche • Reperimento dati tramite contatti con le scuole • Realizzazione di interviste a responsabili di altre strutture • Sistematizzazione dati raccolti Attività 2.3 Realizzazione di un dossier • Raccolta dati • Raccolta disegni realizzati dagli utenti • Contatti con tipografia • Ricerca fondi per le stampe • Distribuzione dossier Attività 3.3 Contatti con gli utenti nuovi e potenziali • Realizzazione di un volantino con le proposte • Distribuzione volantino nelle Parrocchie, Ausl, scuole ecc • Contattare gli utenti già inseriti • Verifica contatti raccolti • Realizzazione “rubrica” contatti Attività 4.3. Incontri degli operatori • Condivisione delle esperienze • Avanzamento proposte Attività 4.4 Redazione di regole condivise • Discussione riguardo alla qualità del servizio • Ricerca dei bisogni principali degli utenti • Confronto su modalità di sostegno • Stesura regole • Distribuzione regole Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività • Reperimento vetture per il trasporto • Comunicazione orari attività • Contatti con gli animatori già inseriti • Calendarizzazione presenze • Presenza costante durante le attività Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti • Preparazione verifiche • Attuazione verifiche • Confronto tra gli utenti • Avanzamento proposte BISOGNO SPECIFICO B Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici tramite accoglienze temporanee. Il volontario collabora in: Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale • Contatti con enti pubblici e privati presenti sul territorio • Contatti con SS e AUSL • Verifica risorse finanziarie a disposizione • Ricerca di spazi ove svolgere le attività • Ricerca di fondi per sostenere le attività Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività • Realizzazione di dépliants • Distribuzione di dépliants • Contatti con Parrocchie o altre Associazioni di Volontariato • Preparazione manifesto da affiggere nelle scuole • Affissione manifesti Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” 1 laboratorio di arti manuali • Ricerca spazi • Ricerca materiale • Ricerca operatori 1 corso di lingua italiana per piccoli • Ricerca insegnanti • Ricerca spazi • Raccolta materiale Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori • Incontri d’équipe • Sistematizzazione opinioni raccolte dai contatti con enti e genitori • Valutazione delle necessità attraverso un esame dell’atteggiamento del minore • Ricerca degli spazi • Organizzazione attività da fare svolgere Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio • Raccolta dati sulla situazione dei minori stranieri sul territorio • Raccolta disegni realizzati dai minori • Raccolta dati sull’offerta di accoglienza e sostegno nel territorio • Sistematizzazione materiale raccolto • Contatto con tipografia per le stampe • Raccolta fondi perle stampe Azione 6.1 Interviste ai minori accolti • Incontri d’équipe • Discussione sui metodi per intercettare il giudizio degli utenti • Messa in pratica dei metodi • Condivisione con i minori • Confronto conclusivo d’èquipe 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi PROVINCIA DI RIMINI MESI AZIONI-Attività AZIONE 1 Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori Attività 1.1 Azione preparatorie al corso Attività 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione AZIONE 2 Monitoraggio territoriale Attività 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori Attività 2.2 Attuazione degli interventi AZIONE 3 Azioni di supporto ai minori 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 3.1 Pianificazione delle attività Attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica Attività 3.3 Attività educative ed assistenziali Attività 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche Attività 3.5 Attività di aggregazione territoriale AZIONE 4 Sostegno territoriale alle famiglie Attività 4.1 Monitoraggio dello stato familiare Attività 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di un corso di aggiornamento/formazione per gli operatori Fase di specializzazione e qualificazione del personale che supporta i minori in situazioni di disagio 1.1 Azioni preparatorie al corso • • • • definire un programma formativo con gli operatori, relativo alle necessità territoriali individuare il budget disponibile definizione delle tematiche d'interesse e seguente coinvolgimento di formatori specifici scelta del materiale e delle sedi e relativa tempistica 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione • • • • • stesura dell'agenda formativa e comunicazione agli operatori valutazione tramite un test sul trend/svolgimento del corso svolgimento del corso supporto didattico ai partecipanti del corso, con distribuzione di materiale questionari per la valutazione delle conoscenza dei partecipanti 2. Monitoraggio territoriale sui bisogni di famiglie in situazioni di disagio con minori Fase di ricerca di materiale funzionale alla contestualizzazione delle problematiche riguardanti i minori e il contesto familiare di provenienza 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori • • • valutazione delle situazioni familiari di provenienza del minore e reperimento di informazioni riguardo alla sua situazione scolastica individuazione delle problematiche che coinvolgono i minori coordinamento degli attori sociali (Servizi Sociali, Istituti scolastici, Enti locali...), al fine di collaborare al raggiungimento degli obbiettivi comuni 2.2 Attuazione degli interventi • • • analisi degli interventi effettuati e analisi critica della loro efficacia coinvolgimento di figure professionali e attuazione dell'intervento creazione di percorsi comuni d'integrazione tra Associazione e istituzioni 3. Azioni di supporto ai minori Fase attuativa e creativa di percorsi scolastici ed educativ a sostegno delle problematiche che riguardano i minori 3.1 Pianificazione delle attività • • • • • individuazione degli operatori da coinvolgere nelle attività d'intervento determinare un periodo d'intervento mirato sul quale lavorare definire un budget con il quale riuscire a reperire le risorse umane e strumentali necessarie all'attuazione di laboratori e seminari valutazione la situazione dei beneficiari e analisi delle criticità analizzare l'adeguatezza degli interventi in relazione alla situazione dei minori 3.2 Attività di assistenza scolastica • • • • • • rapporto di collaborazione con le figure scolastiche, monitorando l'andamento scolastico e comportamentale del minori pianificazione di un percorso didattico di supporto accompagnamento quotidiano nelle attività di studio definire degli obbiettivi da perseguire nell'anno scolastico metodologia d'insegnamento creativa, volta a stimolare l'interesse nell'apprendimento identificazione delle situazioni di disagio su cui intervenire 3.3 Attività educative e assistenziali • • • • • attività all'interno delle strutture di riordino e pulizia, così da responsabilizzare gli accolti facendoli riflettere sul loro stato di autonomia accompagnamento durante le sedute terapeutiche settimanali attenzione agli aspetti della vita quotidiana, dalla cura alimentare a quella sanitaria servizio di accompagnamento da parte degli operatori in sedi esterne per attività di vario tipo colloqui mirati con degli psicologi che con gli accolti individuano le problematiche emergenti 3.4 Attività ludico/ricreative/artistiche • • • • • • • giornate di condivisione con altre famiglie dell'Associazione, come momento ricreativo e di integrazione con altri minori soggiorni programmati a centri estivi/invernali per tutta la struttura itinerari di studio creativo per sviluppare interesse scolastico nei minori collaborazione con le associazioni sportive territoriali usando lo sport come forma di integrazione sociale attività ludiche varie all'aperto in parchi o zone dove poter organizzare dei giochi di gruppo laboratori artistici-visivi di vario tipo utilizzando come mezzi espressivi il disegno e l'espressione corporea cineforum guidato su tematiche adatte alle problematiche del minore 3.5 Attività di aggregazione territoriale • • • 4. promozione di eventi e seminari che coinvolgano le famiglie con minori presenti sul territorio con l'aiuto degli attori sociali (Enti, Associazioni ecc.) creazione di un'agenda d'incontri con gli altri enti territoriali per l'organizzazione e promozioni di politiche ed itinerari sociali da proporre alle famiglie con minori organizzazione d'iniziative culturali e sportivi al fine di valorizzare le qualità dei minori e permettergli di acquisire fiducia in se stessi Sostegno territoriale alle famiglie Attività a sostegno e supporto di famiglie multiproblematiche sviluppata a vari livelli in collaborazione con le istituzioni sociali 4.1 Monitoraggio dello stato familiare • incontri mirati con assistenti sociali, famiglie e istituzioni scolastiche per avere un quadro generale • • • • della situazione valutazione dell'andamento di interventi già in opera o conclusi monitoraggio specifico sulla situazione familiare, colloqui con genitori e minori individuazione delle problematiche emergenti dal contesto familiare del minore creazione di un programma strutturato sulle criticità da risolvere da attuare con le famiglie e i minori coinvolti 4.2 Attività di sostegno alle famiglie • • • • • aiuti materiali con distribuzione di beni alimentari e di vestiario supporto e accompagnamento nell'accesso ai servizi creazione di percorsi supplementari e integrativi alle attività educative l'ente svolge la figura di intermediario in situazioni di conflittualità familiare accoglienza dei minori in modalità residenziale/semiresidenziale 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Ruolo 12 Coordinatori 4 Animatori educativi Mansione Gestione della casa e attività educative Attività educative e ludiche OBIETTIVO SPECIFICO : Incremento del supporto socio-educativo, al fine di prevenzione rispetto ai rischi di emarginazione finalizzato ad recupero sociale, cercando la collaborazione delle famiglie affidatarie. OBIETTIVO SPECIFICO 1: N° 2 2 RUOLO SEDE DI RIFERIMENTO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Coordinatori Figura materna e paterna della Casa Famiglia Angeli Custodi Coordinatori Figura materna e paterna della Casa Famiglia di Montegridolfo ATTIVITA’ 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2 Coordinatori Figura materna e paterna della Casa Famiglia 10 2 Coordinatori Figura materna e paterna della Casa Famiglia per bambini S.Lorenzino 2 Coordinatori Figura materna e paterna della Casa Pronta Accoglienza bambini 2 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 2 Coordinatori Figura materna e paterna del Nucleo familiare Carolli Bertuccioli 1 Animatore educativo Esperienza pluriennale nell’ambito dell’animazione con minori Casa Famiglia per bambini S.Lorenzino 1 Animatore educativo Esperienza pluriennale nell’ambito dell’animazione con minori Casa Pronta Accoglienza bambini 2 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 1 Animatore educativo Esperienza pluriennale nell’ambito dell’animazione con minori Casa Famiglia di Montegridolfo 1 Animatore educativo Esperienza pluriennale nell’ambito dell’animazione con minori Casa Famiglia 10 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1. Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli operatori 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione corso di aggiornamento/formazione 2. Monitoraggio territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3. Azioni di supporto ai minori 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4. Sostegno territoriale alle famiglie 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto I volontari supporteranno nelle seguenti attività: − supporto didattico ai partecipanti del corso, con distribuzione di materiale − individuazione delle problematiche che coinvolgono i minori − determinare un periodo d'intervento mirato sul quale lavorare − rapporto di collaborazione con le figure scolastiche, monitorando l'andamento scolastico e comportamentale del minori − pianificazione di un percorso didattico di supporto − accompagnamento quotidiano nelle attività di studio − definire degli obiettivi da perseguire nell'anno scolastico − metodologia d'insegnamento creativa, volta a stimolare l'interesse nell'apprendimento − attività all'interno delle strutture di riordino e pulizia, così da responsabilizzare gli accolti − − − − − − − − − − − − − 9 facendoli riflettere sul loro stato di autonomia accompagnamento durante le sedute terapeutiche settimanali attenzione agli aspetti della vita quotidiana, servizio di accompagnamento da parte degli operatori in sedi esterne per attività di vario tipo giornate di condivisione con altre famiglie dell'Associazione, come momento ricreativo e di integrazione con altri minori soggiorni programmati a centri estivi/invernali per tutta la struttura itinerari di studio creativo per sviluppare interesse scolastico nei minori collaborazione con le associazioni sportive territoriali usando lo sport come forma di integrazione sociale attività ludiche varie all'aperto in parchi o zone dove poter organizzare dei giochi di gruppo laboratori artistici-visivi di vario tipo utilizzando come mezzi espressivi il disegno e l'espressione corporea cineforum guidato su tematiche adatte alle problematiche del minore promozione di eventi e seminari che coinvolgano le famiglie con minori presenti sul territorio con l'aiuto degli attori sociali (Enti, Associazioni ecc.) creazione di un'agenda d'incontri con gli altri enti territoriali per l'organizzazione e promozioni di politiche ed itinerari sociali da proporre alle famiglie con minori organizzazione d'iniziative culturali e sportivi al fine di valorizzare le qualità dei minori e permettergli di acquisire fiducia in se stessi .Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 25 10 Numero posti con vitto e alloggio: 24 11 Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12 Numero posti con solo vitto: 1 13 Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14 Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15 Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro 2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate 3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile 4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione, sensibilizzazione e promozione del servizio civile 30 5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio 6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite domenicali, campi invernali ed estivi) Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso. 16 Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Sede di N. attuazione del Comune progetto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Indirizzo Cod. ident. sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto N. vol. per sede Cognom ee nome Data di nascit a VEDI FILE SEDI PROGETTO C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognom ee nome Data di nascit a C.F. 17 Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente. L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove opera. Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata. Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto CRESCERE DIRITTI TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = A = 82 C = 26 108 Alle suddette 82 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto. Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze mostra/convegno sulle buone pratiche di sostenibilità. I volontari di tutto il territorio nazionale vengono invitati a partecipare nella gestione dell’attività. N° ORE 14 32 16 Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc. 20 TOTALE ORE QUANTIFICABILI 82 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596 Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale. Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio B Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico Programma di promozione del progetto CRESCERE DIRITTI PIACENZA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale. Promozione del servizio civile all’interno del progetto “Educare alla solidarietà: studenti a confronto” tramite lo S.V.E.P. TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore N. ORE 8 10 8 26 Pubblicizzazione del progetto Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org - www.peacelink.it - www.antennedipace.org Newsletters a: - gruppi scout a livello nazionale - informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - “Il Nuovo Giornale” Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali - Parrocchia S: Fiorenzo di Fiorenzuola d’Arda - Parrocchia S. Maria in Gariverto Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Parrocchia S: Fiorenzo di Fiorenzuola d’Arda - Parrocchia S. Maria in Gariverto Promozione attraverso l’Informagiovani di: - Piacenza BOLOGNA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore N. 3 incontri pubblici in collaborazione con i Comuni in cui operano le sedi di attuazione del progetto che illustrino e chiarifichino ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Ci si avvarrà di testimonianze dei giovani volontari che hanno svolto l’esperienza di SCN con l’Ente nelle stesse sedi di attuazione dello stesso territorio in progetti degli anni precedenti: ‐ Comune di Bologna - Quartiere Santo Stefano ‐ Comune di Ozzano dell’Emilia ‐ Comune di Sala Bolognese Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale. interventi presso istituti scolastici superiori del territorio provinciale e in luoghi d’incontro e ritrovo dei giovani, (cinema, teatri, locali, centri d’aggregazione, ecc…) Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: ‐ “Diversamente Insieme”, Giornata dedicata al Volontariato TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore Pubblicizzazione del progetto N. ORE 12 10 4 26 Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org - www.peacelink.it - www.antennedipace.org Newsletters a: - gruppi scout a livello nazionale - Informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - Corriere di Bologna - “Bologna sette”, supplemento di “Avvenire” Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali - San Silverio di Chiesa Nuova (Bologna) - Santa Caterina da Bologna (Bologna) - San Giovanni Battista di Mercatale (Ozzano dell’Emilia) - Santa Maria Assunta di Padulle (Sala Bolognese) - Santa Maria del Suffragio di Pizzano (Monterenzio) - Cristo Re (Monterenzio) Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Università di Bologna - San Silverio di Chiesa Nuova (Bologna) - Santa Caterina da Bologna (Bologna) - San Giovanni Battista di Mercatale (Ozzano dell’Emilia) - Santa Maria Assunta di Padulle (Sala Bolognese) - Santa Maria del Suffragio di Pizzano (Monterenzio) - Cristo Re (Monterenzio) Promozione attraverso l’Informagiovani di: - Bologna Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Bologna per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso: - carta d’impegno etico e previsioni della L.R.20/03: valori dell’obiezione di coscienza e tematiche collegate (nonviolenza, difesa civile, povertà, solidarietà, mondialità e intercultura, pace e diritti umani, ecc.). - servizio civile svolto sia in Italia che all’estero, con le dirette testimonianze dei giovani già coinvolti Inoltre in collaborazione col Coordinamento Provinciale Enti Servizio Civile di Bologna partecipazione alla realizzazione di interventi presso le seguenti Facoltà dell’Università degli Studi di Bologna: ‐ Scienze della Formazione ‐ Lettere e Filosofia ‐ Scienze Politiche FERRARA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: - Baloons Festival - Vulandra - Salone Universitario della Cooperazione Internazionale TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore Pubblicizzazione del progetto Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org N. ORE 4 10 12 26 - www.peacelink.it www.antennedipace.org Newsletters a: - gruppi scout a livello nazionale - informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - Il Resto del Carlino - La voce di Ferrara - IL FE’ Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Università di Ferrara - Diocesi di Ferrara-Comacchio (bollettini) Promozione attraverso gli Informagiovani di: - Ferrara - Codigoro - Cento Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso: - i propri sportelli informativi - il proprio sito internet - la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline, pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.) RAVENNA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale. ‐ Istituto Tecnico e Commerciale per Geometri “A. Oriani” di Faenza Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: ‐ Festa del Volontariato a Ravenna ‐ Festa del Volontariato a Cervia N. ORE 4 10 12 TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore 26 Pubblicizzazione del progetto Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org - www.peacelink.it - www.antennedipace.org Newsletters a: - gruppi scout a livello nazionale - informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - Il Resto del Carlino - Settimanale “Risveglio Duemila” Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Università di Bologna (sede di Ravenna) - Arcidiocesi di Ravenna-Cervia (bollettini) - Parrocchia S.S. Redentore in Ravenna Parrocchia S. Maria Maddalena in Faenza Chiesa dei SS. Francesco ed Ilaro (Collegiata) in Lugo Promozione attraverso gli Informagiovani di: - Ravenna - Faenza - Lugo Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Ravenna per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso: - i propri sportelli informativi - il proprio sito internet - la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline, pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.) FORLI’-CESENA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a N. ORE 4 presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale: - I.T.I. Marconi di Forlì - Liceo Ginnasio Statale “V. Monti” di Cesena - Istituto Tecnico Statale per Geometri “L. Da Vinci” di Cesena Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: - Festa Annuale del Volontariato organizzata da Ass. I. Pro. V - “Festa per la vita” in Piazza Duomo a Cesena - “2 x Bene”, manifestazione ciclistica a Longiano di Cesena - Torneo di pallacanestro al palazzetto dello sport di Bellaria TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore 12 10 26 Pubblicizzazione del progetto Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org - www.peacelink.it - www.antennedipace.org Newsletters a: - gruppi scout a livello nazionale - informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - Corriere di Romagna - Forlì Forlì - La Voce - Settimanale “Il Piccolo” - Settimanale “Settesere” Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali - Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio - Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta - Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena - Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli - Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone - Parrocchia San Biagio in Roncofreddo - AZIONE CATTOLICA dei RAGAZZI - AZIONE CATTOLICA dei GIOVANI Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Università di Bologna (sede di Forlì e sede di Cesena) - Diocesi di Forlì-Bertinoro (bollettini) - Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio - Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta - Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena - Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli - Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone Parrocchia San Biagio in Roncofreddo Promozione attraverso gli informa giovani di: - Forlì - Cesena - Predappio - Cesenatico - Forlimpopoli Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso: - i propri sportelli informativi - il proprio sito internet - la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline, pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.) RIMINI EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore Incontri pubblici (all’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: − Festa del Volontariato organizzata da Volontarimini TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore Pubblicizzazione del progetto N. ORE 8 10 8 26 Promozione su siti web: − www.apg23.org − www.odcpace.org − www.peacelink.it − www.antennedipace.org Newsletters a: − gruppi scout a livello nazionale − informagiovani del territorio nazionale − centri missionari diocesani d’Italia − giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: − Mensile “Sempre” − Corriere di Romagna − Mensile “La piazza della Provincia” − Il Resto del Carlino − La Voce − Settimanale “Il ponte” Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini − Università di Bologna (sede di Rimini) − Diocesi di Rimini (bollettini) − Parrocchia della Resurrezione in Rimini − Parrocchia S. Michele Arcangelo in Morciano di Romagna Promozione attraverso gli Informagiovani di: − Rimini − Morciano di Romagna − Cattolica − Riccione Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Rimini per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso: − i propri sportelli informativi − il proprio sito internet − la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline, pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.) DURATA TOTALE DELLE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE: A+C = 108 ORE 18 Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC 19 Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 20 Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC 21 Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 22 Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NESSUNO 23 Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto. RISORSE FINANZIARIE GENERALI A. Formazione specifica di 1° e 2° livello Sottovoci Materiale didattico Organizzazione logistica del coordinatore Tutor d’aula Formatori Risorse finanziarie Descrizione spesa Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari La programmazione e la preparazione del percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule Come previsto nei box della formazione specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors coinvolti richiedono compenso. Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita altri richiedono un compenso. Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento Totale spesa A: B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto 50 euro 150 euro 200 euro 800 euro 1.200 euro Risorse finanziarie Sottovoci Descrizione spesa Elaborazione grafica materiale promozionale Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie di manifesti (come da box 18) Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 18) Vengono acquistati da aziende specializzate indirizzi privati in riferimento al target giovani del territorio L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list – Promo Posta – spedizioni varie) L’ente partecipa come descritto nel box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti. Stampa materiale promozionale Spese Numero Verde Acquisto indirizzario target giovani Invio lettere informative Partecipazione ad eventi Totale spesa B: 25 euro 75 euro 10 euro 25 euro 75 euro 100 euro 310 euro C - Risorse finanziarie per la realizzazione dell’obiettivo trasversale regionale Obiettivo TRASVERSALE REGIONALE Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà genitoriali educativi. AZIONI/Attività AZIONE 1 Pianificazione, programmazione e coordinamento AZIONE 2 Organizzazione di uno studio a livello regionale AZIONE 3 Analisi e valutazione dei risultati ottenuti AZIONE 4 Elaborazione di un manuale di buone prassi AZIONE 5 Diffusione e divulgazione Risorse Tecniche e strumentali - 10 Uffici attrezzati con 16 Pc, stampanti,10 fax, connessione Adsl, materiale di cancelleria, 18 telefoni, 5 videoproiettori, 3 lavagna a fogli, 2 schermi per proiezione, video 7 registratori, 8 lettori Dvd 8 striscioni promozionali e di sensibilizzazione 6 mostre fotografiche relative a minori Materiale promozionale su affido 2 Rilegatrici a caldo 8 Fotocopiatrici con caricatore nei compiti Euro 500 euro stampa e diffusione elaborati 100 euro quota uso uffici 300 euro materiale di cancelleria 500 euro Rimborsi spese viaggio 1500 euro personale dedicato in modo specifico al progetto TOTALE 2.600 euro D- RISORSE FINANZIARIE SPECIFICHE Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate ad alcune delle attività del progetto elencate nel punto 8.1 e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Nell’elenco sottostante non saranno riportate tutte le azioni/attività, ma soltanto quelle per cui è previsto lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive. Vengono riportate le risorse finanziarie per ogni singolo obiettivo e ogni singola provincia: PIACENZA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale Risorse tecniche e Attività Euro N. strumentali 1 Pulmino – Quota carburante 1 Computer – Acquisto software specifici Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3 3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di 400 50 disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3 3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti n.q. Materiale per laboratorio di decoupage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) n. q. Materiale di cancelleria n. q Alimenti, vestiario e medicinali. Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3 3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative 300 300 400 n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione sull’affido Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 300 BOLOGNA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto Euro Risorse tecniche e Attività N. strumentali 2 Pullmini – Quota carburante 4 Autovetture – Quota carburante Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori 600 500 4 Computer – Acquisto software specifici n. q. Materiale di cancelleria Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” 150 300 n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti 400 300 dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe n. q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 OBIETTIVO SPECIFICO 2 Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti N. Risorse tecniche e strumentali 2 Pullmini – Quota carburante 4 Autovetture – Quota carburante Attività Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Euro 600 500 4 Computer – Acquisto software specifici 5 Strumenti musicali n. q. Materiale di cancelleria n. q. Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti 150 300 400 300 n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 300 300 FERRARA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia Risorse tecniche e Euro N. Attività strumentali 4 Pullmini – Quota carburante Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e 1000 4 Computer – Acquisto software specifici n. q. Materiale di cancelleria n. q. Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e 150 300 400 300 verifica degli inserimenti e della convenzione n. q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 OBIETTIVO SPECIFICO 2 Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i minori accolti nelle sedi di progetto N. Risorse tecniche e strumentali 4 Pullmini – Quota carburante 4 Computer – Acquisto software specifici Attività Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei Euro 1000 150 5 Strumenti musicali n. q. Materiale di cancelleria compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti 200 300 n. q. Materiale per laboratori di disegno,decoupage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) n. q. Materiale didattico n. q. Attrezzature sportive (biciclette, palloni, materiale specifico, ecc…) n. q. Alimenti, vestiario e medicinali. Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami 300 300 300 400 Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 300 RAVENNA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili Risorse tecniche e Attività Euro N. strumentali 1 Pullmino con sollevatore – Quota carburante Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento 400 2 Pullmini – Quota carburante 4 Autovetture – Quota carburante contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi 600 500 3 Computer – Acquisto software specific Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli 150 5 Strumenti musicali n. q. Materiale di cancelleria n. q Alimenti, vestiario e medicinali. operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale 200 300 400 n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q. Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) n. q. n. q. Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali 300 100 200 Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 OBIETTIVO SPECIFICO 2 Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici N. Risorse tecniche e strumentali 1 Pullmino con sollevatore Attività Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro 500 2 Pullmini – Quota carburante 4 Autovetture – Quota carburante 3 Computer – Acquisto software specifici dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipeoperatori Attività 5.2 Confronto équipeminori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipeoperatori Attività 5.2 Confronto équipeminori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipeoperatori Attività 5.2 Confronto équipeminori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze 1000 500 150 5 Strumenti musicali n. q. Materiale di cancelleria n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) e vestiario Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipeoperatori Attività 5.2 Confronto équipeminori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipeoperatori Attività 5.2 Confronto équipeminori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 3.2 Realizzazione di 1 200 300 400 300 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici n. q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 FORLI’-CESENA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori N. Risorse tecniche e strumentali 3 Pullmini – Quota carburante 5 Autovetture – Quota carburante Attività Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Euro 1000 500 2 Strumenti musicali 6 Computer – acquisto software specifici 1 Piscina in gomma n. q. Materiale scolastico n. q. Materiale di cancelleria vario (penne, fogli, colori, das, creta, colla, stoffa ecc.) Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della 100 150 70 300 300 n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale per la costruzione di strumenti musicali n. q. Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) n. q. n. q. Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 500 100 150 300 300 OBIETTIVO SPECIFICO 2 Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici tramite accoglienze temporanee. N. Risorse tecniche e strumentali Attività Euro 3 Pullmini – Quota carburante Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività 1000 5 Autovetture – Quota carburante 4 Computer – Acquisto software specifici Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione 500 150 1 Piscina in gomma n. q. Materiale scolastico n. q. Materiale di cancelleria vario (colori, das, creta, colla, stoffa ecc.) n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino 75 300 300 300 800 n. q. n. q. n. q. n. q. Materiale per la costruzione di strumenti musicali Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione minori e genitori Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” 100 150 Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” 300 Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire 300 RIMINI OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incremento del supporto socio-educativo, al fine di prevenzione rispetto ai rischi di emarginazione finalizzato ad recupero sociale, cercando la collaborazione delle famiglie affidatarie. N. Risorse tecniche e strumentali 13 Pullmini – Quota carburante 11 Autovetture – Quota carburante 4 Computer Attività 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione Euro 4000 1100 1500 10 Computer – acquisto software specifici 1 Tavolo da ping-pong 4 Strumenti musicali 1 Piscina in gomma n. q. Materiale scolastico n. q. Materiale di cancelleria vario (penne, fogli, colori, das, creta, colla, stoffa ecc.) n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.1 Pianificazione delle attività 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato 400 200 200 70 300 300 200 1000 n. q. Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) n. q. Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) n. q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: A+B+C+D = 300 300 300 43.475 EURO 24 Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Parrocchia la Resurrezione: promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di materiale pubblicitario presso gli spazi della parrocchia; messa a disposizione dei locali per attività ludiche e ricreative per i minori delle case famiglia del territorio Istituto Cortivo: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi che l’istituto potrà mettere a disposizione presso le proprie sedi locali. Pubblicizzazione del bando attraverso propria newsletter del proprio sito Pasticcere Gino Fabbri: Promozione del servizio civile e del progetto, donazione di beni alimentari a favore delle donne vittime del racket della prostituzione, destinatarie delle attività di assistenza ed accoglienza previste dal progetto Comune Ozzano dell’Emilia: promozione e pubblicizzazione del servizio civile e del progetto, diffusione di materiale informativo, agevolazioni per le attività rivolte ai minori inseriti nelle case famiglie poste a progetto presenti sul territorio comunale: accesso gratuito o agevolato alle strutture comunali per il tempo libero. Associazione Territoriale per l’integrazione IL VOLO Onlus: promozione del servizio civile e del progetto attraverso il proprio sito internet e affissione di manifesti/distribuzione di volantini presso la sede associativa; messa a disposizione dei locali dell’associazione per attività legate al progetto, supporto alla realizzazione del progetto attraverso collaborazione con l’ente titolare finalizzata all’integrazione di bambini con disabilità e delle loro famiglie. Coop Estense: fornitura di generi alimentari freschi alle strutture coinvolte nel progetto Paciamoci: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi propri dell’associazione Copresc Bologna: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Forlì-Cesena: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Rimini: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Ferrara: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto 25 Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1. Obiettivo TRASVERSALE REGIONALE Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali educativi. AZIONI/Attività AZIONE 1 Pianificazione, programmazione e coordinamento AZIONE 2 Organizzazione di uno studio a livello regionale AZIONE 3 Analisi e valutazione dei risultati ottenuti AZIONE 4 Elaborazione di un manuale di buone prassi AZIONE 5 Diffusione e divulgazione Risorse Tecniche e strumentali - 10 Uffici attrezzati con 16 Pc, stampanti,10 fax, connessione Adsl, materiale di cancelleria, 18 telefoni, 5 videoproiettori, 3 lavagna a fogli, 2 schermi per proiezione, video 7 registratori, 8 lettori Dvd 8 striscioni promozionali e di sensibilizzazione 6 mostre fotografiche relative a minori Materiale promozionale su affido 2 Rilegatrici a caldo 8 Fotocopiatrici con caricatore PROVINCIA DI PIACENZA PIACENZA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale N. Risorse tecniche Attività e strumentali 1 Struttura attrezzata 1 Pulmino 1 Computer 5 Giochi Materiale per laboratorio di decoupage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) n.q. n.q. Libri n. q. Materiale di Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3 3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3 3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3 3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi cancelleria n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie affidatarie Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture dell’Associazione Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 3 3. Verifica periodica del percorso Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Incontri mensili Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno del grado di soddisfazione degli utenti BOLOGNA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto Risorse tecniche N. Attività e strumentali 4 Strutture attrezzate 1 Ufficio attrezzato 2 Pullmini Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione 4 Autovetture 4 Televisori 3 Lettori dvd 1 Videoregistratore 4 Computer n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n. q. Materiale di cancelleria n. q Alimenti, vestiario e medicinali. Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità” Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe OBIETTIVO SPECIFICO 2 Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti Risorse tecniche N. Attività e strumentali 4 Strutture attrezzate 1 Ufficio attrezzato 2 Pullmini Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali 4 Autovetture 3 Televisori 3 Lettori dvd 1 Videoregistratore 4 Computer 5 Strumenti musicali n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n. q. Materiale di cancelleria Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe n. q. Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 1.1 Verifica qualitativa Attività 1.2 Verifica quantitativa Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari pubblico Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti Attività 5.1 Confronto con gli utenti FERRARA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia Risorse tecniche N. Attività e strumentali 4 Strutture attrezzate 1 Ufficio attrezzato 4 Pullmini Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti 4 Televisori 4 Lettori dvd 1 Videoregistratore 4 Computer n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n. q. Materiale di cancelleria n. q. Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc. Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso Attività 2.2 Realizzazione del corso Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione OBIETTIVO SPECIFICO 2 Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i minori accolti nelle sedi di progetto Risorse tecniche N. Attività e strumentali 4 Strutture attrezzate Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami 1 Ufficio attrezzato 4 Pullmini Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi 4 Computer 5 Strumenti musicali n. q. Materiale di cancelleria n. q. Materiale per laboratori di disegno,decoupage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) n. q. Materiale didattico n. q. Attrezzature sportive (biciclette, palloni, materiale specifico, ecc…) n. q. Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno infantile e adolescenziale Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti e specialisti Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del gruppo adolescenti Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in parchi divertimenti per i minori accolti Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale RAVENNA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili Risorse tecniche Attività N. e strumentali 4 Strutture attrezzate Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di 1 Ufficio attrezzato 1 Pullmino con sollevatore 2 Pullmini 4 Autovetture svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori 4 Televisori 3 Lettori dvd 1 Videoregistratore 3 Computer 5 Strumenti musicali n. q. Giochi n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n. q. Materiale di cancelleria Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 2.3 Incontri mensili Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 2.3 Incontri mensili Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 2.3 Incontri mensili Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 2.1 Progettazione corso Attività 2.2 Ricerca operatori Attività 2.3 Incontri mensili Attività 2.4 Partecipazione alle attività Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q. n. q. Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 6.2 Verifica con gli operatori Attività 6.3 Confronto d’équipe Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato Attività 6.1 Verifica con gli utenti Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali OBIETTIVO SPECIFICO 2 Incrementare le accoglienze multiproblematici Risorse tecniche N. e strumentali 4 Strutture attrezzate 1 Ufficio attrezzato di minori provenienti da nuclei familiari Attività Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso 1 Pullmino con sollevatore 2 Pullmini 4 Autovetture 3 Televisori 3 Lettori dvd 1 Videoregistratore 3 Computer 5 Strumenti musicali Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n. q. n. q. Materiale di cancelleria Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) e vestiario Attività 3.1 Formazione nuovi operatori Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli Attività 5.1 Confronto équipe-operatori Attività 5.2 Confronto équipe-minori Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici FORLI’-CESENA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori Risorse tecniche N. Attività e strumentali 5 Strutture attrezzate 1 Ufficio attrezzato Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti 3 Pullmini 5 Autovetture 6 4 1 Televisori Videoregistratori Lettore dvd 12 Biciclette 2 Strumenti musicali 6 Computer Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività 1 Piscina in gomma n. q. Materiale scolastico n. q. Giocattoli vari n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n. q. Materiale di cancelleria vario (penne, fogli, colori, das, creta, colla, stoffa ecc.) n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Libri Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 2.2 Raccolta dati Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione n. q. Giochi di società n. q. Materiale per la costruzione di strumenti musicali n. q. n. q. Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) Materiale per laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Attività 4.3. Incontri degli operatori Attività 4.4 Redazione di regole condivise Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno Attività 5.3 Incontri mensili Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti Attività 6.2 Incontri d’équipe Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 3.1 Valutazione della situazione Attività 3.2 Progettazione attività Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività OBI ETTIVO SPECIFICO 2 Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici tramite accoglienze temporanee. Risorse tecniche N. Attività e strumentali 5 Strutture attrezzate 1 Ufficio attrezzato Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti 3 Pullmini 5 Autovetture 6 Televisori 1 Lettore dvd 4 Videoregistratori 12 Biciclette 4 Computer Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” 1 n. q. n. q. Piscina in gomma Materiale scolastico Giocattoli vari n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n. q. Materiale di cancelleria vario (colori, das, creta, colla, stoffa ecc.) n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n. q. Libri n. q. Giochi di società Materiale per la costruzione di strumenti musicali Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) Materiale per n. q. n. q. n. q. Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti Attività 3.2 Contatti con Parrocchie Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Azione 6.1 Interviste ai minori accolti Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove” laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) RIMINI OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incremento del supporto socio-educativo, al fine di prevenzione rispetto ai rischi di emarginazione finalizzato ad recupero sociale, cercando la collaborazione delle famiglie affidatarie. Risorse tecniche Attività N. e strumentali 7 Strutture attrezzate 2 Uffici attrezzati 13 Pulmini 11 Automobili 3 Abbonamenti a riviste acquisto di libri specifici 4 Computer 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 10 Software didattici in cd-ro 1 Tavolo da ping-pong 4 Strumenti musicali 1 Piscina in gomma n. q. Giochi per svariate fasce di età n. q. n. q. n. q. n. q. Lettore DVD e Videoregistratori Giochi per esterno (casetta, scivoli, elefantino a molla) Televisori Materiale scolastico n. q. Materiale di cancelleria vario (penne, fogli, colori, das, creta, colla, stoffa ecc.) n. q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q n. q. n. q. Alimenti, vestiario e medicinali. Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, monopattini e tricicli) Materiale per 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.1 Pianificazione delle attività 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 1.1 Azione preparatorie al corso 1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi 3.1 Pianificazione delle attività 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 4.1 Monitoraggio dello stato familiare 4.2 Attività di sostegno alle famiglie 3.1 Pianificazione delle attività 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 3.1 Pianificazione delle attività n. q. laboratori di découpage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione 3.2 Attività di assistenza Scolastica 3.3 Attività educative ed assistenziali 3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche 3.5 Attività di aggregazione territoriale 2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori 2.2 Attuazione degli interventi CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26Eventuali crediti formativi riconosciuti: NESSUNO 27Eventuali tirocini riconosciuti : NESSUNO 28Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Il progetto “CRESCERE DIRITTI” consente l’acquisizione delle seguenti competenze rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, 1 – COMPETENZE DI BASE E’ in grado di: - Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo. 2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI 2d - 2f) MINORI, SCUOLA E PROGETTI ESTIVI E’ in grado di: - applicare tecniche di animazione, socializzazione e di gioco per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi - di accompagnare e supportare il minore nell’attività di studio e ricreativa - collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di socializzazione, di ricostruzione della rete relazionale - utilizzare le tecniche specifiche di animazione, attività di intrattenimento (giochi, musica, film), attività culturali (drammatizzazione), supporto alle attività scolastiche (compiti). 3 - COMPETENZE TRASVERSALI E’ in grado di: - costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione - adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia - integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non - adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - lavorare in team per produrre risultati collettivi - relazionarsi e collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi in rapporto ai propri compiti ed ai risultati da raggiungere - trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti - fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria emotività rispetto a situazioni di difficoltà. Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della “Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo” come da allegato, e riconosciute dalla Regione EmiliaRomagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 2003 1. Inoltre il progetto “CRESCERE DIRITTI “ rende possibile l'acquisizione delle seguenti competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. 1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali strategie di relazione d’aiuto. 2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione del lavoro di equipe. 3. Conoscenza delle tecniche educative (animazione, gioco e socializzazione) per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. 4. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale. 5. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del lavoro in rete con le istituzioni. 6. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti. 7. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani. Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”, come da allegato. _____________________________________________ Nota 1: si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari durante il servizio civile, in coerenza con le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative. Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite. 2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le caratteristiche del libretto formativo, nonché le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo richiedono. 3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonché dichiarazioni di autoformazione.") VEDI ALLEGATI Formazione generale dei volontari 29 Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: 1 Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) 2 Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) 3 Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) 30 Modalità di attuazione: La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale. 31 Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII 32 Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente: Elementi metodologici generali: Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo). Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo): - Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Formazione di Gruppo - Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi - Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze - Auto-formazione - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente, eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale, giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei volontari, visite ad esperienze sul territorio. Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici compiti di: - organizzazione logistica - creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali - valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli - mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina. 33 Contenuti della formazione: Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti” Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − − − Conoscenza fra i volontari Costruire un’identità di gruppo Condivisione di motivazioni e aspettative Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee, aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali. La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo. Presentazione dell’Ente 2 Approfondimenti − La storia − I valori − La mission dell’ente − Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi L’intervento sociale dell’ente − Modus operandi − Ambiti e tipologie d’intervento − Beneficiari − Il progetto di servizio civile I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause − Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII − La differenza tra condividere e prestare un servizio − Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova − La società del gratuito Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente. Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali. La modalità utilizzata è frontale. Il lavoro per progetti 3 5. 6. Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla valutazione dei risultati attesi. Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto. Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie. Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di strumenti multimediali. Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 4 La storia del servizio civile la sua evoluzione: − La storia dell’Obiezione di Coscienza − Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 − I valori e le finalità della legge 64/2001 − Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze Gli attori del servizio civile: − UNSC − Enti (figure coinvolte nel servizio civile) − I Volontari Il dovere di difesa della patria 5 La Costituzione italiana: − Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità − Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 Diritti Umani: 7. Dichiarazione dei diritti umani 8. Organismi di tutela 9. Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani 10. Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani La difesa civile non armata e nonviolenta 6 − − − − − − Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta Elementi fondamentali del conflitto Dimensioni e livelli del conflitto Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti Gli strumenti della nonviolenza I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in successione. Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche. Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della pace. L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri. Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi storici. Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti proposti. La normativa vigente e la carta di impegno etico 7 − − La carta di impegno etico Le norme attuali Diritti e doveri del volontario del servizio civile 8 − − Ruolo del volontario Diritti e doveri del volontario in servizio civile Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale, approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce della circolare sulla gestione. La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte. Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori strumenti” Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − Ri-definizione dell’identità di gruppo Recupero delle motivazioni iniziali Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche, gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato i volontari alla scelta del servizio civile. La difesa civile non armata e nonviolenta 2 − − − Modello M-m e modello E Pace positiva e pace negativa Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto. Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni, brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti. La solidarietà e le forme di cittadinanza 3 − − − − − Ruolo del volontario in servizio civile nella società Concetto di cittadinanza attiva Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo Il ruolo degli organismi internazionali. Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 4 − − − Le forme di associazionismo sociale I diversi attori sociali: pubblico e privato Il volontariato: quali competenze? La protezione civile 5 − − − − Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile Concetto di rischio: P x V x E Il metodo Augustus Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni e del Terzo Settore. Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato. Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva, facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale quando si parla di servizio civile volontario. Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione, brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e confronti di gruppo. Lavoro per progetti 6 − − − Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale? Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase. Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento, simulazioni. Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento. 34 Durata: Moduli formativi L’identità del gruppo in formazione Presentazione dell’Ente Il lavoro per progetti Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della patria La difesa civile non armata e nonviolenta La normativa vigente e la carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La protezione civile TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE Ore Ore Totale lezioni dinamiche ore frontali non form. 3 6 9 4 0 4 3 1 4 2 2 4 1 1 2 3 3 4 1 1 2 2 1 0 3 2 4 3 1 4 3 1 4 24 20 44 Formazione specifica dei volontari 35 Sede di realizzazione: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovani XXIII, si struttura su due livelli: Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere residenziale. Questi incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione generale. Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio. Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la formazione residenziale, dalla disponibilità di fruizione delle strutture stesse. Le province coinvolte nel progetto “CRESCERE DIRITTI”, sono raggruppate, per la formazione specifica, sulla base della loro vicinanza geografica, pertanto in alcuni casi, i volontari che prestano servizio in province appartenenti a regioni diverse effettueranno la formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori. I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi: Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA PRIMO LIVELLO • Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) • Colonia Stella Maris, viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) • Casa Parrocchiale – Scout, via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) SECONDO LIVELLO BOLOGNA • Nucleo familiare Giardini/Righini, via Pirandello 7 – 40127 – Bologna (BO) • Centro Fiori nel deserto - Cooperativa sociale La Fraternità, via Idice 202 – 40064 – Ozzano dell’Emilia (BO) FORLI’–CESENA/RAVENNA • Segreteria zona Faenza, via San Domenico di Cesato 7 fraz. Albereto – 48018 – Faenza (RA) • Segreteria Zona Forlì, via Cristoforo Colombo 7 – 47100 – Forlì (FC) • Comunità diurna di condivisione, via San Tommaso 2353 – 47023 – Cesena (FC) RIMINI • Uffici amministrativi dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, via Valverde 10/b – 47900 – Rimini (RN) • Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) • Centro Diurno Il bianco Spino Via della Grotta Rossa 6 – 47921 Rimini Province di PIACENZA e FERRARA PRIMO LIVELLO • Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) • Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) • Casa per incontri di San Pietro in Trigogna 115 – 36100 – Vicenza (VI) SECONDO LIVELLO • Cooperativa Rinascere, via Tecchio 93 – 36075 – Montecchio Maggiore (VI) • Casa di pronta accoglienza, via Caldieraro 16 – 36075 – Montecchio Maggiore (VI) • Casa famiglia Santa Teresa, via Sottopassaggio, 18 – 36050 - Lisiera di Bolzano Vicentino (VI) 36 Modalità di attuazione: a) In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente 37 Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA PRIMO LIVELLO Nome cognome NICOLA LAPENTA LUCA PIERI TANIA PRESEPI MARIA PAOLA CAMPORESI CATERINA RIVOLA Luogo di nascita Bra (CN) Bologna (BO) Rimini (RN) Forlì (FC) Rimini (RN) Data di nascita 09/04/1974 07/04/1954 17/11/1975 26/04/1975 27/02/1975 Codice fiscale LPNNCL74D09B111P PRILCU54D07A944U PRSTNA75S57H294B CMPMPL75D66D704V RVLCRN75B67H294O SECONDO LIVELLO BOLOGNA Nome cognome LUCA PIERI CRISTIANA CROVETTI SILVIA NOCETTI FELICIANA SCARCELLI ALBERTO ZUCCHERO LUISA TASSI Luogo di Data di nascita nascita Bologna (BO) 07/04/1954 Bologna (BO) 16/05/1970 Modena (MO) 16/06/1964 Cerignola (FG) 10/11/1974 Bologna (BO) 29/09/1964 Bologna (BO) 03/11/1953 Codice fiscale PRILCU54D07A944U CRVCST70E56A944P NCTSLV64H56F257L SCRFCN74S50C514F ZCCLRT64P29A944R TSSLSU53S43A944E FORLI’-CESENA/RAVENNA Nome cognome Luogo di nascita Data di nascita Codice fiscale GHETTI ELISABETTA Forlì (FC) FLORA AMADUZZI Roncofreddo (FC) SEVERI DANIELE Liestal (Svizzera) FABBRI DANIELE Forlì (FC) GASPARINI STEFANO Urbino (PU) PARISI CHIARA Messina (ME) DE CAROLIS VALERIA Ascoli Piceno (AP) 22/02/196 6 04/09/195 5 04/05/196 6 14/06/196 8 26/09/195 5 20/10/198 5 04/08/197 8 GHTLBT66B62D704X MDZFLR55P44H542D SVRDNL66E092133T FBBDNL68H14D704X GSPSFN55P26L500N PRSCHR85R60F158G DCRVLR78M44A462F RIMINI Nome cognome Luogo di nascita FRANCESCA PALMIERI DONATA CREMONESE OSCAR BAFFONE CRISTINA GIUNGI Riccione (RN) Pesaro (PU) Sassocorvaro (PU) Rimini (RN) San Giovanni in Marignano MARIA ROSARIA RUSSO Data di Codice fiscale nascita 14/06/1970 PLMFNC70H54H274F 06/11/1958 CRMDNT58S46G479V 22/08/1957 BFFSCR57M22I459Q 03/03/1973 GNGCST73D43H294O 13/08/1961 RSSMRS61M53I676L Province di PIACENZA e FERRARA PRIMO LIVELLO Nome cognome Luogo di nascita Data di nascita Codice fiscale PERDONCINI DAMIANA BONAVIGO 17/06/1966 PRDDMN66H57A964B SOSO DARIO ZIMELLA 14/01/1956 SSODRA56A14M178Q TUGGIA FRANCESCA MONTAGNANA 21/11/1958 TGGFNC585617394B SECONDO LIVELLO Nome cognome Luogo di nascita Data di nascita Codice fiscale MIGLIORINI AGOSTINO GRANTORTO 09/05/1955 MGLGTN55E09E145A PERETTO ARCISO ALTAVILLA VICENTINA 29/09/1953 PRTRCS53P29A231U DAMIANA PERDONCINI BONAVIGO 17/06/1966 PRDDMN66H57A964B SOSO DARIO ZIMELLA 14/01/1956 SSODRA56A14M178Q PESAVENTO VALERIA SANDRIGO 01/02/1971 PVSVLR71B41H829O FILIPPO TULLIO VICENZA 05/09/1979 FLPTLL79P05L840I GRANDIS DEBORA MILANO 21/05/1975 GRNDBR75E61F205C TUGGIA FRANCESCA MONTAGNAN A 21/11/1958 TGGFNC585617394B LONGO GIUSEPPE VALDAGNO 08/04/1971 LNGGPP61D08L551X FATTORI ILARIA VICENZA 04/08/1976 FTTLRI76M04L840C GRIGGIO UGO PADOVA 05/03/1973 GRGGUO73C05G224N PIERA MURADOR Milano (MI) 02/06/1961 MRDPRI61H42F205I IRENE CIAMBEZI Modena (MO) 27/09/1973 CMBRNI73P67F257K GUIDO CATOZZI Ferrara (FE) 02/11/1955 CTZGDU55S02D548Y CATERINA BRINA Ferrara (FE) 03/06/1976 BRNCRN76H43D548U 38 Competenze specifiche del/i formatore/i: Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA PRIMO LIVELLO NOME COGNOME NICOLA LAPENTA LUCA PIERI TANIA PRESEPI MARIA PAOLA CAMPORESI CATERINA RIVOLA COMPETENZE SPECIFICHE Responsabile del servizio civile, con esperienza pluriennale di intervento in aree e situazioni di conflitto, formazione al servizio civile di obiettori di coscienza, volontari ed operatori, educazione alla pace. Laureato in scienze politiche con esperienza pluriennale circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza, disabilità, inserimento al lavoro, formazione di operatori sociali e pace. Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, colloqui clinici con bambini, adolescenti e pazienti affetti da disturbi psichiatrici. Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo Psicologa, iscritta all’albo. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo. SECONDO LIVELLO BOLOGNA NOME COGNOME LUCA PIERI CRISTIANA CROVETTI SILVIA NOCETTI FELICIANA SCARCELLI ALBERTO ZUCCHERO LUISA TASSI COMPETENZE SPECIFICHE Laureato in Scienze politiche. Esperienza pluriennale sulle tematiche di relazione d’aiuto, disabilità, formazione di operatori sociali e pace. Laureata in Lingue e Letterature straniere. Educatrice professionale. Lavora da 15 anni nell’ambito della disabilità. Ha esperienza decennale di affido familiare. Fisioterapista. Educatrice di comunità per minori. Esperienza nella gestione di una casa famiglia e nell’ideazione e gestione di percorsi ergoterapici rivolti a minori e disabili. Laurea in scienze dell’educazione. Esperta in economia dello sviluppo e diritti umani. Esperienza di lavoro pluriennale con disabili Laureto in Lettere classiche, ha esperienza ventennale di docente di scuola media. Ha conseguito il diploma di specializzazione per docenti di sostegno agli alunni disabili. Da 4 anni tutor di progetto di SCN. Assistente sociale. Esperienza pluriennale di gestione delle attività socio-assistenziali con la Comunità Papa Giovanni XXIII FORLI’-CESENA/RAVENNA NOME COGNOME ELISABETTA GHETTI FLORA AMADUZZI SEVERI DANIELE FABBRI DANIELE STEFANO GASPARINI CHIARA PARISI DE CAROLIS VALERIA COMPETENZE SPECIFICHE Psicoterapia. Psicologia dei rapporti di gruppo. Logoterapia del linguaggio “MusicoTerapia nella Globalità dei Linguaggi” per interagire con i disabili minori e adulti attraverso le capacità residue. Consulente per l’affidamento famigliare. Diplomato come tecnico per servizi sociali. Diplomato come “Counsellor di primo livello” presso l’istituto IACP di Roma. Educatore professionale. Formatore esperto in percorsi di educazione alla pace. Responsabile di casa famiglia multiutenza. Tutor per la zona Forlì del servizio civile. Educatore professionale. Esperienza pluridecennale nell’assistenza a minori e in Centro Diurno per disabili. Responsabile del Centro di Documentazione dell’APG23. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Esperta di economia dello sviluppo. Elaborato di approfondimento sui meccanismi di Aggiustamento Strutturale Laurea in Scienze Politiche. Esperienza di Servizio Civile in Centro Diurno con disabili con l’APG23. Esperta di tematiche riguardanti l’affido familiare. Responsabile di un progetto dell’APG23 in Olanda. RIMINI NOME COGNOME FRANCESCA PALMIERI DONATA CREMONESE OSCAR BAFFONE CRISTINA GIUNGI MARIA ROSARIA RUSSO COMPETENZE SPECIFICHE Laureata in psicologia clinica e di Comunità, con esperienza pluriennale circa le tematiche relative alla relazione d’aiuto Attestato di coordinatore e responsabile di servizi e strutture sociali, con esperienza pluriennale circa le tematiche relative alla relazione d’aiuto e alla riabilitazione di disabili fisici e psichici Laureato in sociologia, con esperienza pluriennale circa le tematiche relative all’inserimento lavorativo di disabili fisici e psichici Laureata in psicologia con esperienze pluriennali circa le tematiche di relazione di aiuto, relazione educativa e sviluppo e recupero psicologico. Da anni membro dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Esperienza pluriennale inerente l’affidamento di minori – Assistente per l’infanzia Province di PIACENZA e FERRARA PRIMO LIVELLO NOME COGNOME PERDONCINI DAMIANA COMPETENZE SPECIFICHE Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione del servizio civile nazionale e internazionale. Collabora SOSO DARIO TUGGIA FRANCESCA con scuole e centri di ascolto su progetti inerenti alle dipendenze e ai giovani Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità terapeutica, psicologo professionista, esperto in temi riguardanti le dipendenze negli adolescenti e giovani. Responsabile casa-famiglia per minori dal 1989 Infermiera professionale/operatore. Impegnata da anni nella sensibilizzazione nelle scuole, nelle parrocchie e incontri pubblici su temi riguardanti l’accoglienza, il disagio, l’handicap, il mondo giovanile. Autrice di un libro su questi temi SECONDO LIVELLO NOME COGNOME MIGLIORINI AGOSTINO PERETTO ARCISO LONGO GIUSEPPE PESAVENTO VALERIA GRANDIS DEBORA GRIGGIO UGO FATTORI ILARIA FILIPPO TULLIO PERDONCINI DAMIANA SOSO DARIO COMPETENZE SPECIFICHE Conoscenza approfondita dell’Ente, delle sue attività e modalità operative nel contesto territoriale di riferimento. E’ responsabile per le attività di carattere politicdell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Collabora da numerosi anni con i Servizi Sociali territoriali. Coordinatore delle cooperative sociali dell’Ass. Com. Papa Giovanni XXIII, esperto in integrazione lavorativa dei diversamente abili, tra i primi ad aderire all’associazione negli anni 70. Animatore del Servizio Carcere, effettua incontri periodici con i detenuti all’interno del carcere, è titolare di alcune attività di recupero dei carcerati in pene alternative. Laurea in Medicina e Chirurgia, formazione specifica in Medicina Generale, gestisce corsi di primo soccorso. Laureata in Assistenza Sociale, da anni segue ragazze uscite dalla tratta della schiavitù della prostituzione accogliendole presso la propria struttura, contattandole con un’unità di strada settimanalmente per dare risposte adeguate. Laurea in “magistero delle scienze religiose” insegnante di religione nelle scuola secondaria. Esperienze di intervento nonviolento in situazione di conflitto in un progetto dell’Operazione Colomba. Laurea in “scienze della formazione” operatrice presso strutture d’accoglienza “madri-figli” ha svolto il SCV nel progetto “Caschi Bianchi” con la Caritas, ha partecipato a vari corsi di formazione su tematiche quali: nonviolenza, diritti umani e no-profit. Laurea in “ingegneria edile” libero professionista, è consulente per le emergenze della Provincia di Vicenza e per la Prefettura di Vicenza. Opera da molti anni nella Protezione Civile e conta varie esperienze in situazioni di crisi. Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione del servizio civile nazionale e internazionale. Collabora con scuole e centri di ascolto su progetti inerenti alle dipendenze e ai giovani Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità terapeutica, psicologo professionista, esperto in temi riguardanti le dipendenze negli adolescenti e giovani. PIERA MURADOR IRENE CIAMBEZI GUIDO CATOZZI BRINA CATERINA Laureata in Pedagogia. Insegnante con esperienza pluriennale nell’educazione e formazione permanente degli adulti e nell’educazione interculturale Laureata in Lettere Moderne. Giornalista. Mediatrice culturale con esperienza pluriennale circa le tematiche della comunicazione sociale e della formazione di operatori per strutture residenziali socio-assistenziali per minori Corso quinquennale di Teologia, sacerdote diocesano, responsabile della provincia di Ferrara dell’Associazione, con esperienze di volontariato internazionale e animazione di campi e attività estive per giovani e famiglie, per persone diversamente abili e soggetti psichiatrici. Infermiere professionale con specializzazione in Assistenza Curativa, riabilitativa ed educativa di minori e disabili. Esperienza pluriennale di lavoro terapeutico/riabilitativo con cavalli ed animali. Si allegano Curricula Vitae Vedi allegati 6 39 Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il coinvolgimento dei volontari, non solo in lezioni frontali ma anche lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. Entrambi i livelli hanno come obiettivo la fornitura dei contenuti specifici necessari ai volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto ma si differenziano per tempistica e periodicità degli eventi formativi. Elementi metodologici generali: - Lezioni frontali - Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze e lezioni di esperti in materia - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente, eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici 40 Contenuti della formazione: Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto. PRIMO LIVELLO I contenuti caratterizzanti di questo primo livello, che coinvolge simultaneamente tutti i volontari in servizio civile presso l'ente sono: 1. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale) Elementi generali ed introduttivi − Il rapporto “aiutante-aiutato” − Le principali fasi della relazione di aiuto − La fiducia − Le difese all’interno della relazione di aiuto − Presa in carico della persona aiutata − Ascolto ed empatia − Gestione della rabbia e dell’aggressività − Il disagio psicologico dei minori − La devianza Elementi di approfondimento suddivisi per aree In particolare: Area Minori − Il mondo interno del bambino − Il passaggio dalla dipendenza all’autonomia − L’attaccamento − Il vissuto psicologico del bambino in affido − La gestione dell’aggressività nella relazione con il minore Area Devianza − Le radici della devianza − Principali manifestazioni comportamentali della devianza − Analisi di casi borderline − La conquista della fiducia e la gestione dell’aggressività nella relazione di aiuto con adolescenti devianti 2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio) Verifica, valutazione ed analisi di: − Obiettivi del progetto − Andamento del servizio − Competenze acquisite − Il sistema formativo L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile. Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile: analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare. SECONDO LIVELLO Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò, anche una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte le province coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo progetto vuole passare ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti: − viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente; − − modello e ruolo dell’operatore; analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale. I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di vista formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari porteranno avanti nelle singole sedi di servizio. Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA BOLOGNA Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente: − la storia dell’Associazione sul territorio − le strutture presenti sul territorio − ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul territorio Modello e ruolo dell’operatore: − analisi del ruolo dell’operatore − obiettivi e compiti dell’operatore − competenze generali e trasversali − l’impianto dei servizi nel territorio delle province − i servizi a tutela del cittadino nel territorio − il ruolo del volontario nelle strutture di accoglienza del territorio − operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale: − la condivisione diretta − la relazione d’aiuto − area minori − area devianza Sostegno alla genitorialità: − la crisi della famiglia − l’affido a domicilio − il supporto alle famiglie naturali/affidatarie di ragazzi/e portatori di handicap fisico e psichico o a rischio psicosociale − i gruppi di auto-mutuo aiuto per genitori in difficoltà − le potenzialità del lavoro di rete tra i Servizi coinvolti La famiglia del bambino con problemi: − la famiglia non curante e/o maltrattante − la famiglia abusante − la famiglia disgregata e/o monoparentale − la gestione dei rapporti tra bambino in affido e famiglia d’origine − il supporto psicologico ai minori in situazione di disagio Minori e territorio: − la gestione quotidiana di minori con vissuto di disagio − i minori a rischio: prevenzione e proposte alternative − la realtà degli istituti e le possibili alternative − intervento educativo ed integrazione di minori stranieri − minorenni abusati: realtà in crescita − abuso: conseguenze e ferite nel vissuto quotidiano − l’osservazione partecipante FORLI’-CESENA/RAVENNA Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente: − la storia dell’Associazione sul territorio − le strutture presenti sul territorio − ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul territorio Modello e ruolo dell’operatore: − analisi del ruolo dell’operatore − obiettivi e compiti dell’operatore − competenze generali e trasversali − conoscenze tecnico-specialistiche − operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale: − la condivisione diretta − la relazione d’aiuto − area minori − area handicap fisico e psichico − area devianza La famiglia del bambino con problemi: − la famiglia non curante e/o maltrattante − la famiglia abusante − la famiglia disgregata e/o monoparentale − la gestione dei rapporti tra bambino in affido e famiglia d’origine Sostegno alla genitorialità: − la crisi della famiglia − l’affido a domicilio − il supporto alle famiglie naturali/affidatarie di ragazzi/e portatori di handicap fisico e psichico o a rischio psicosociale − i gruppi di auto-mutuo aiuto per genitori in difficoltà − le potenzialità del lavoro di rete tra i Servizi coinvolti Cittadinanza attiva, promozione della Pace: − come diventare cittadini attivi − storia della globalizzazione − formazione ad una cultura di Pace − Operazione Colomba: storia, progetti presenti, obiettivi futuri − obbiettivi e proposte RIMINI Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente: − la storia dell’Associazione sul territorio − le strutture presenti sul territorio − ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul territorio Modello e ruolo dell’operatore: − analisi del ruolo dell’operatore − obiettivi e compiti dell’operatore − competenze generali e trasversali − conoscenze tecnico-specialistiche − operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale: − la condivisione diretta − la relazione d’aiuto − area minori − area devianza Psicologia dell’età evolutiva: − teoria dell’attaccamento − infanzia (0-3 anni) − scuola materna (3-6 anni) − età della latenza (6-10 anni) − pre-adolescenza − adolescenza L’affido: − − − − − l’inserimento di un minore in struttura di accoglienza: dal benvenuto alla gestione affido: riferimenti normativi la famiglia affidataria e quella adottiva organi di servizio competenti, collaborazione territoriale tra: Servizi sociali, Enti e Tribunale per i minorenni la realtà degli istituti e le possibili alternative Province di PIACENZA e FERRARA Tematica da affrontare MODULO 1 Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente e della gestione dei minori accolti: − storia e peculiarità delle strutture Case Famiglia rispetto all’area minori MODULO 2 Il ruolo dell’operatore nell’area minori: − obiettivi e compiti − competenze MODULO 3 Relazione di aiuto con il minore portatore di un disagio, storia e percorso: − minori con problemi familiari − minori borderline − minori con handicap − affidamento, famiglie aperte MODULO 4 Dinamiche di primo soccorso: − come comportarci in caso di urgenze con minori MODULO 5 Protezione Civile: − come può diventare strumento di aiuto, in casi critici come confortare e tutelare i minori MODULO 6 Progettazione, organizzazione e realizzazione di laboratori ed attività educative: − conoscenza e applicazione delle principali strategie ed attività educative − dinamiche di gruppo − il role playing − le simulazioni − la manualità e la creatività come strumento educativo − pensare e realizzare un laboratorio ludico-educativo MODULO 7 Dinamiche di relazione, il disagio sociale: − rapporto con i minori iperattivi e borderline − rapporto con gli adolescenti − conoscenze tecnico specialistiche − operatore / volontario: differenze e analogie di ruolo − le attività terapeutiche per i minori MODULO 8 Conoscere varie forme di disagio: − carcere (la realta’ dei bambini in carcere con le madri) − tratta della prostituzione (lo sfruttamento dei minori a sfondo sessuale) − maltrattamento dei minori, cause MODULO 9 Cittadinanza attiva, promozione della Pace nel territorio provinciale 41 Durata: DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 72 ORE Di seguito si riporta la scansione temporale dettagliata di ogni modulo formativo sia del primo che del secondo livello: Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA PRIMO LIVELLO Modulo formativo A La relazione di aiuto: - elementi generali ed introduttivi - elementi di approfondimento suddivisi per aree B Il lavoro per progetti Quando Durata Nel corso de primi due mesi di servizio 12h Nel corso dell’ultimo mese Durata totale primo livello (A+B) 8h 20 h SECONDO LIVELLO BOLOGNA C Modulo formativo Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente Quando Durata Nel corso del primo mese 10 h Modello e ruolo dell’operatore Nel corso del secondo e del settimo mese 8h Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale Nel corso del terzo e del quinto mese 8h Nel corso del quarto e nono mese Nel corso dell’ottavo e La famiglia del bambino con problemi decimo mese Nel corso dell’undicesimo Minori e territorio mese 8h Sostegno alla genitorialità Durata totale secondo livello (C) DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) = 8h 10 h 52 h 72 ORE FORLI’-CESENA/RAVENNA C Modulo formativo Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente Quando Durata Nel corso del primo mese 10 h Modello e ruolo dell’operatore Nel corso del secondo e del settimo mese 8h Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale Nel corso del terzo e del quinto mese 8h La famiglia del bambino con problemi Sostegno alla genitorialità Nel corso dell’ottavo e decimo mese Nel corso dell’undicesimo mese 10 h 8h Cittadinanza attiva, promozione della Pace Nel corso del dodicesimo mese Durata totale secondo livello (C) DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) = 8h 52 h 72 ORE RIMINI F Modulo formativo Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente Quando Durata Nel corso del primo mese 10 h Modello e ruolo dell’operatore Nel corso del secondo e del settimo mese 12 h Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale Nel corso del terzo e del quinto mese 10 h Psicologia dell’età evolutiva L’affido Nel corso dell’ottavo e decimo mese Nel corso dell’undicesimo mese Durata totale secondo livello (C) DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) = 10 h 10 h 52 h 72 ORE Province di PIACENZA e FERRARA PRIMO LIVELLO Modulo formativo A B La relazione di aiuto: − elementi generali ed introduttivi − elementi di approfondimento suddivisi per aree Il lavoro per progetti Quando Durata Nel corso de primi quattro mesi di servizio 12 h Nel corso dell’ultimo mese 8h Durata totale primo livello (A+B) 20 h SECONDO LIVELLO Modulo formativo C Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente e della gestione dei minori accolti Il ruolo dell’operatore nell’area minori Relazione di aiuto con il minore portatore di un disagio, storia e percorso Dinamiche di primo soccorso Protezione Civile Progettazione, organizzazione e realizzazione di laboratori ed attività educative Dinamiche di relazione, il disagio sociale Quando Durata PRIMO MESE 6h SECONDO MESE 6h QUARTO MESE 6h QUINTO MESE SESTO MESE 4h 4h SETTIMO MESE 6h OTTAVO MESE 6h Conoscere varie forme di disagio Cittadinanza attiva, promozione della Pace nel territorio provinciale NONO MESE 6h DECIMO MESE 8h Durata totale secondo livello (C) DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: (A+B+C) = 52 h 72 ORE Altri elementi della formazione 42 Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento 01/03/2010 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente LAPENTA NICOLA