ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO STATALE DI GATTATICO/CAMPEGINE Via Gramsci, 29 – 42043 GATTATICO (RE) - Tel. 0522/678282 – Fax 0522/900219 Indirizzo posta elettronica su INTRANET: REIC82300P ISTITUTO COMPRENSIVO FERMI <[email protected]> E-mail: [email protected] – Pec: [email protected] – Cod. meccanografico REIC82300P Codice fiscale 80015330352 Distretto Scolastico di Montecchio n. 009 P 0 F Piano dell’Offerta Formativa Anno Scolastico 2013/14 Dirigente scolastico Dott. Lorenzo Lotti 1 Il POF è’ il contratto formativo e la dichiarazione esplicita e partecipata dell’operato della nostra scuola. Esso si stabilisce, in particolare, tra il docente e l’allievo, ma coinvolge l’intero consiglio di classe e di interclasse, gli organi dell’istituto, i genitori, gli enti esterni preposti ed interessati al servizio scolastico. Secondo il Regolamento dell’autonomia è il documento fondamentale che esplicita la progettazione educativo-didattica dell’istituto. Il contratto formativo è un atto che ha valore per tutto l’anno scolastico Il presente POF è stato elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal Consiglio d’Istituto, tenuto conto delle eventuali proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni locali e de’ stato approvato il 7 novembre2023. Come ogni anno, dopo l’adozione da parte dei Consiglio di Istituto, il POF è PUBBLICATO SUL SITO DELLA SCUOLA e viene consegnato IN SINTESI alle famiglie degli alunni IN ENTRATA all’atto dell’iscrizione. CHI SIAMO La nascita degli istituti comprensivi si situa all’interno di un processo di modernizzazione e di razionalizzazione dell’ amministrazione scolastica di cui l’art.21 della L.59/1997 e rappresenta l’atto giuridico fondante che si configura come una delega al Governo di norme secondarie in favore dell’autonomia delle scuole, fra cui il D.Lvo n. 59 /1998 sull’attribuzione della qualifica dirigenziale ai Capi di Istituto ed il D.P.R. n. 233 del 18.6.1998 sui criteri per il dimensionamento degli istituti scolastici. La nascita dell’istituto comprensivo ha dato la possibilità di operare per la realizzazione del CURRICOLO D’ISTITUTO in una SCUOLA LABORATORIO, in cui possano essere sperimentate nuove ipotesi organizzative, ricche di flessibilità e di orientare verso l’autonomia e il policentrismo. I docenti pensano ad una PEDAGOGIA COMPRENSIVA, sicuramente più complessa, ma capace di orientare la progettazione dell’istituto. La prima categoria di tale concezione educativa è la complessità. La seconda è la sistematicità che trova uno strumento di attuazione nell’organizzazione scolastica; essa deve rappresentare il piedistallo su cui poggiare la progettazione della scuola Si viene a definire una continuità verticale oltre che orizzontale (come vedremo dopo), con momenti di raccordo forti che facilitano principalmente la conoscenza del percorso formativo di ogni ragazzo, dei contenuti, degli obiettivi, delle progettazioni delle classi e delle metodologie valutative. LE NOSTRE SCUOLE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI GATTATICO SEDE AMMINISTRATIVA PRESIDE : Dott. LORENZO LOTTI Vicario Lalla Attolini:Prof. Coodinatore di sede: Rita Vescovi Sede della presidenza e della segreteria Via Gramsci, 29, Praticello di Gattatico; tel. 0522/ 678282; fax 0522/900219; SCUOLA PRIMARIA DI CAMPEGINE Coordinatore di sede: Iemmi Oriana Piazzale Montry, 3, Campegine; tel. 0522/677184 2 SCUOLA PRIMARIA DI TANETO Coordinatore di sede: Jessica Tagliavini Via G.di Vittorio, Taneto di Gattatico; tel. 0522/672659 SCUOLA PRIMARIA D PRATICELLO Coordinatore di sede: Riccò Giorgia Via Tragni, 3, Praticello di Gattatico; tel. 0522/678083 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI CAMPEGINE Coordinatore di sede:Saccani Vezzani Edies Via A. Moro 7, Campegine; tel. 0522/677147 DOVE SIAMO L’Istituto Comprensivo si colloca all’interno di due comuni limitrofi che fanno parte del distretto socio-sanitario di Montecchio Emilia. Di conseguenza vi è una collaborazione in rete per migliorare la qualità di vita dei cittadini e per fornire un servizio adeguato alle scuole del territorio. Entrambi sono interessati dal fenomeno migratorio che riguarda persone provenienti da altre regioni d’Italia e da Paesi stranieri (soprattutto extracomunitari). I Paesi in questione sono Albania, Cina, Egitto, India, Ghana, Marocco, Moldavia, Romania, Senegal e Turchia. Il fenomeno porta a nuove integrazioni nel tessuto sociale e alla ricomposizione di una più ricca identità cultural che riguarda non solo la scuola ma i centri d’aggregazione giovanile, gli Enti Locali, le biblioteche, gli oratori parrocchiali, le associazioni sportive e le scuole di musica. 3 COMUNE DI CAMPEGINE Il territorio ha subito, in questi ultimi anni, una trasformazione di tipo economico. Dagli anni ’70 in poi si è sviluppata una zona industriale detta “Le Girelle” che ha indotto il sorgere dei primi insediamenti artigianali ed industriali. Dopo il 1985, sulla base del progetto di un nuovo assetto viario e dell’apertura del casello autostradale di Caprara, si è dato nuovo impulso allo sviluppo attraverso il consolidarsi del polo industriale campeginese. Il centro urbano si è sviluppato a seguito dell’unità d’Italia, ma ha assunto la sua fisionomia definitiva nel XX° secolo. Il viale principale costituisce di per se stesso monumento naturale risalente al 1842 ed ospita gli edifici storicamente più importanti della comunità: la “Casa del Popolo” in stile liberty, il palazzo della Cooperativa cattolica Agricola, l’antica Parrocchiale, il Municipio in stile moderno www.comune.campegine.re.it costruito nel 1975 nel luogo ove era ubicato il precedente del 1860. Nelle frazioni sono ancora presenti chiese antiche, maestà, resti romani, medievali e moderni di sicuro valore storico. Vi sono anche corti antiche fra cui Corte Valle Re divenuta riserva naturalistica dal 1992, visitata abitualmente dalle scuole soprattutto per la presenza dei fontanili, fenomeni tipici della Pianura Padana. Qui si tutela un ambiente naturale nonché un ecosistema rappresentativo del territorio di epoca preindustriale. Campegine Municipio di Campegine centralino: tel. 0522/676251 Centro culturale Settore Scuola, Sport, Cultura, Turismo tel. 0522/677905 Servizio istruzione Biblioteca tel. 0522/677169 Servizi per l’infanzia comunali: Nido comunale tel. 0522/ 677905 Scuola comunale dell’infanzia tel. 0522/677169 Scuola materna parrocchiale di Campegine e Caprara tel. 0522/677592 Società e gruppi sportivi Polisportiva Campeginese tel. 0522/ 677684 U.S.Virus Campegine tel. 0522/ 676397 Bocciofila A.R.C.I. tel. 0522/676567 Scuola comunale di Musica tel. 0522/677905 Centro di Educazione Ambientale Fontanili di Corte Valle Re tel. 0522/677905 Centro Giovani tel. 0522/906102 Trasporto scolastico Il servizio svolge il trasporto casa-scuola e scuola-casa per gli alunni residenti frequentanti la scuola primaria e secondaria. Il servizio facilita e favorisce l’accesso al sistema scolastico ed è organizzato su due percorsi che servono per quanto possibile tutto il territorio comunale. Il servizio è erogato per richiesta e dietro pagamento della quota annuale stabilita dall’Amministrazione; sono previste agevolazioni a norma del regolamento comunale. Per accedere al servizio occorre presentare domanda d’iscrizione su modulo prestampato da consegnare all’ufficio scuola indicativamente a fine aprile di ogni anno, per l’anno scolastico successivo. Il pagamento della retta deve essere fatto presso la tesoreria comunale. 4 COMUNE DI GATTATICO Si estende su una superficie di 42 kmq e conta una popolazione di 5407 abitanti che oltre al capoluogo popolano i centri di Praticello (sede del municipio), Olmo, Nocetolo, Ponte Enza, Taneto, Fiesso. Il territorio è tradizionalmente agricolo e ha avuto uno sviluppo progressivo in questi ultimi decenni industriale ed artigianale nei settori chimico, della vetroresina e della carpenteria metallica. Attualmente il carattere rurale è stato valorizzato creando numerose aziende zootecniche, dedite quasi completamente alla produzione lattiera. Il Comune si connota per una limitata dimensione dei nuclei abitativi e una distribuzione sparsa degli stessi sul territorio .Dal 1999 Gattatico è gemellato con la cittadina tedesca di Zierenberg, appartenente alla regione dell’Assia .Dal 1849 la sede del Comune di Gattatico è nella frazione di Praticello che è diventata il centro dell’Amministrazione e dei servizi. www.comune.gattatico.re.it Dal 1987 si sta allestendo un sistema di aree naturali nel territorio che valorizzano zone boschive, zone umide, siepi e spazi verdi attrezzati: il Bosco di Fiesso, il Canale di Fiesso, il Bosco dei Pantari, le Fontane del Bosco, le Fontane Corte, La Castagna, Il Canalizzo, la Siepe podere Museo Cervi .Fra le chiese del comune ricordiamo l’antica chiesa di Gattatico risalente all’anno Mille, la chiesa di Taneto del XIII°, le cappelle e le maestà sparse nel territorio. Fra gli eventi che rivestono una certa rilevanza ricordiamo la fiera di S. Matteo, patrono di Praticello che nella terza decade di settembre propone manifestazioni culturali, folcloristiche e sportive fra cui la mostra-raduno degli Stran-by, veicoli strani frutto della creatività di numerosi inventori e il trofeo ciclistico Papà Cervi del 1° Maggio di ogni anno. Gattatico Trasporto scolastico Il servizio garantisce il trasporto casaMunicipio di Gattatico centralino: tel 0522/477912 scuola e scuola-casa per gli alunni Cultura, sport e tempo libero. Gli impianti sportivi residenti frequentanti le scuole del comunali attualmente fruibili sono: territorio. Campo da calcio di via Valle, Praticello Il servizio, organizzato nell’ottica di Campo da calcio di via Piave, Praticello favorire e facilitare l’accesso al sistema Campo da calcio di Via di Vittorio, Taneto scolastico soprattutto per coloro che Palestre e piste di Pattinaggio a Praticello e Taneto abitano nelle frazioni, è rivolto agli Settore Scuola, tel. 0522/477920 utenti che frequentano le scuole Biblioteca tel. 0522/678657 materne, elementari e medie. Il servizio è erogato su richiesta e Servizio istruzione: Doposcuola comunale (Taneto) tel. 0522/ 672659 dietro pagamento della quota annuale Nido comunale tel. 0522/ 678639 stabilita dall’Amministrazione. Scuola comunale dell’infanzia tel. 0522/678639 Scuola materna S.Giuseppe a Taneto convenzionata tel. 0522/902187 Scuola di Musica tel. 0522/900214 Centro di Educazione Ambientale Fontanili di Corte Valle Re tel. 0522/678044 Centro Giovani tel. 0522/678139 Museo Cervi tel. 0522/678359 5 IL FUNZIONAMENTO DELL’ISTITUTO AUTONOMIA E POF Strumenti decisionali nella scuola IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA Con il D.P.R. n. 275 dell’ 8 marzo 1999 viene emanato il Regolamento sull’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche che entrerà in vigore il 1° settembre 2000 con il conferimento della personalità giuridica della scuola. Il regolamento stabilisce le condizioni effettive di esercizio dell’autonomia di ogni scuola, con particolare riferimento agli spazi decisionali relativi alla costruzione del curricolo di ciascun istituto. Per fare ciò il nostro istituto da quella data ha elaborato annualmente un piano dell’offerta formativa in cui sono state indicate le scelte organizzative (flessibilità, tempi, spazi e gruppi di lavoro) e di gestione del personale. Rappresenta il documento giuridico-amministrativo che che permette di sintetizzare la storia di un istituto in merito ai progetti di tipo didattico, organizzativo e finanziario. POF-PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Dal 1° settembre 2000 il POF è obbligatorio ed è il “documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la programmazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (art. 3, d.P.R. n. 275 cit.). Le esperienze provenienti dal PEI e della carta dei servizi hanno contribuito alla stesura del POF e ne costituiscono parte integrante tuttora, ma la pianificazione dell'offerta formativa supera la sintesi dei documenti precedenti presentandosi come la costruzione di un curricolo peculiare al nostro territorio nel rispetto di norme emanate dagli organi collegiali: infatti la normativa nazionale resta essenziale e vincolante da rispettare per mantenere l'unità del sistema educativo italiano e il controllo della spesa, ma ogni istituto rappresenta un nodo autonomo di una rete formativa più estesa. Questo processo di decentramento è iniziato con la legge Bassanini (L. 59/1997) che ha sancito il concetto di autonomia scolastica. La conseguenza è stata il passaggio di alcune funzioni, in precedenza statali, a Regioni ed Enti Locali. In particolare sono importanti le modifiche attuate con Dlgs 112/1998 (decreto attuativo della Bassanini) Poiche’ ogni istituto partecipa ad un sistema sociale piu’ ampio nel quale è inserito occorre ricordare i diversi livelli di interazione e di responsabilità Allo scopo di migliorare il successo formativo degli studenti il collegio dei docenti elabora e rinnova il Pof sulla base delle linee di indirizzo del Consiglio d’istituto. Unitarietà’: coerenza tra bisogni formativi e scelte della scuola Affidabilità :esplicitazione degli standard di apprendimento e giustificazione delle scelte curricolari Rendicontabilità: definizione degli indicatori, delle competenze e delle responsabilità’ Integrazione: relazionalità con il territorio di appartenenza Il dirigente scolastico si fa garante del piano esercitando una funzione pubblica specifica. LE RESPONSABILITA’ DELLA COSTRUZIONE: PROGETTAZIONE PARTECIPATA Il POF deve essere formulato ed attuato in modo che tutte le attività svolte e contenute siano convergenti verso gli obiettivi che la comunità scolastica si è posta per il raggiungimento e l’acquisizione di quelle competenze, culturali e sociali, che permettano all’alunno di divenire un cittadino consapevole e solidale. Il POF, dopo l’approvazione dal Consiglio di istituto, è un documento pubblico e viene reso accessibile all’albo e nel sito della scuola con la possibilità’ da parte dell’utenza di visionarlo, salvarlo e stamparlo. 6 Inoltre è consegnato ad alunni e genitori nella sua versione integrale disponibile in segreteria o (a seconda delle indicazioni degli organi collegiali) in forma di sintesi significativa all’atto dell’iscrizione. IL NOSTRO SITO INTERNET: www.icgattaticocampegine.it VERIFICABILITA’ Il processo di valutazione dell’istituto ed il monitoraggio del piano dell’offerta formativa sono affidati agli strumenti individuati dallo staff dirigenziale e dalla commissione POF e consentono significativi momenti di controllo dell’attività. Di solito si utilizzano nell’ultimo periodo scolastico e sono costituiti da questionari specifici per docenti ed allievi. I dati raccolti tutti gli anni vengono resi noti nel CDU del mese di giugno. AUTONOMIA DIDATTICO-EDUCATIVA: GLI ORGANI COLLEGIALI L’istituto comprensivo opera le scelte educative, didattiche ed organizzative in modo collegiale a diversi livelli (equipe pedagogiche, commissioni, dipartimenti disciplinari e organi collegiali) e lo staff di direzione si preoccupa di rendere partecipi, nelle diverse fasi dei processi decisionali, gli operatori della scuola. In modo particolare, risultano essere fondamentali per il funzionamento del servizio gli organi collegiali che sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche. Essi sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate. Gli organi collegiali della scuola, ad esclusione del collegio dei docenti prevedono sempre la rappresentanza dei genitori e sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali. Tutti gli organi collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni COLLEGIO DOCENTI Commissioni Consigli di classe Secondaria 1°grado Consigli di di Consigli interclasse Primaria 7 Organo collegiale Composizione Compiti e funzioni principali Collegio dei Docenti Tutti i docenti dell’istituto e si articola in dipartimenti disciplinari, commissioni, gruppi di lavoro e di progetto, ritenuti idonei allo svolgimento dei propri compiti. E’ presieduto e convocato dal Dirigente scolastico, che stabilisce l'ordine del giorno dei lavori. Ha compiti di indirizzo, programmazione, di coordinamento e monitoraggio delle attività didattiche ed educative. Esso provvede in particolare, all’elaborazione del POF Consigli d’Interclasse (scuola primaria) Tutti i docenti e un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate; presiede il Dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato. Ha il compito di formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica ed a iniziative di sperimentazione nonché quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Consigli di Classe (scuola secondaria di primo grado) Tutti i docenti della classe e quattro rappresentanti dei genitori; presiede il Dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato. Ha il compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione nonché quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Fra le mansioni del Consiglio rientra anche quello relativo ai provvedimenti disciplinari a carico degli studenti (unitario) LE COMMISIONI DEL COLLEGIO Il Collegio Docenti, al fine di realizzare la progettazione d’istituto, ha costituito commissioni che operano in settori specifici e ha incaricato funzioni strumentali e figure referenti per l’attivazione di percorsi propositivi , di riflessione, di verifica. Esse sono : Commissione disabili Gruppo di lavoro GLIS Commissione sicurezza Commissione nuove tecnologie/sito web Commissione agio-filtro Commissione alunni stranieri Commissione DSA Commissione POF Nel presente anno scolastico le commissioni che non prevedono la presenza della funzione strumentale sono affidate ad un coordinatore pagato con un pacchetto forfetario che decide dell’organizzazione del lavoro e del funzionamento della commissione stessa. 8 AUTONOMIA ORGANIZZATIVA Il dirigente GIUNTA ESECUTIVA D.S.G.A. Personale ATA eletto CONSIGLIO DI ISTITUTO Genitori eletti Docenti eletti Organo collegiale Consiglio di Istituto (unitario) Composizione Compiti e funzioni principali E’ costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, 8 rappresentanti dei genitori degli alunni, il Dirigente scolastico; è presieduto da uno dei membri, eletto tra i rappresentanti dei genitori. Elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento della scuola; delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e i mezzi finanziari per il funzionamento. Delibera l'acquisto, il rinnovo e la conservazione di tutti i beni necessari alla vita della scuola. Decide in merito alla partecipazione dell'istituto ad attività culturali, sportive, assistenziali e ricreative. Adotta il Piano dell'offerta formativa elaborato dal Collegio dei docenti. Inoltre esprime parere sull'andamento generale, didattico ed amministrativo, stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi ed esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici. 9 Giunta Esecutiva del Consiglio d’istituto La Giunta esecutiva è composta da un docente, 1 impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario e da 2 genitori. Di diritto ne fanno parte il Dirigente scolastico che la presiede e il Direttore dei servizi amministrativi, anche con funzioni di segretario della giunta. Prepara i lavori del Consiglio di istituto, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso, e cura l'esecuzione delle relative delibere. Il DL n. 137/08 e la successiva Legge n. 169/2008, hanno predisposto che le scuole primarie italiane siano organizzate nelle classi prime con la presenza di un insegnante di riferimento e con un orario – base di 24 ore settimanali. In seguito, e precisamente nel Regolamento del Primo Ciclo d’Istruzione, sono state offerte altre opzioni orarie alle famiglie che possono essere di 27 ore, di 30 ore o il tempo pieno di 40. Le ragioni pedagogico-didattiche che sono alla base di tale scelta del governo vanno ricercate nell’esperienza delle scuole europee dove è stata applicata la prevalenza oraria di un unico insegnante di riferimento nella classe, il quale poi viene supportato dall’intervento di diversi specialisti che lo affiancano nelle aree educative in educazione motoria, in educazione musicale e nelle nuove tecnologie. PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE La famiglia entra nella scuola come rappresentante dei bambini e dei ragazzi e come tale partecipa al patto formativo dell’istituto condividendone responsabilità nel rispetto reciproco delle competenze. I rapporti degli insegnanti con le famiglie consistono: a) in un’assemblea di classe da tenersi entro il mese di ottobre in occasione delle elezione dei Consigli di classe, interclasse; b) in incontri individuali per informare le famiglie sui risultati degli scrutini quadrimestrali e finali sull’andamento delle attività educative, con consegna del documento di valutazione; c) nel ricevimento settimanale da parte dei docenti di scuola secondaria di primo grado (di norma da novembre a maggio con esclusione delle settimane in cui è previsto il colloquio generale e con interruzione di almeno una settimana prima degli scrutini quadrimestrali); d) in colloqui generali con le famiglie, al termine del 1° e del 3° bimestre di lezione, per delineare l’andamento complessivo dell’attività didattica ed educativa; e) nel garantire il servizio, in caso di necessità, mediante colloqui individuali prefissati o su appuntamento nei periodi intermedi rispetto alle scadenze indicate (insegnanti di scuola Primaria); Consiglio di Istituto Composizione E’ costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, 8 rappresentanti dei genitori degli alunni, il Dirigente scolastico; è presieduto da uno dei membri, eletto tra i rappresentanti dei genitori. 10 Compiti e funzioni principali Elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento della scuola; delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e i mezzi finanziari per il funzionamento. Delibera l'acquisto, il rinnovo e la conservazione di tutti i beni necessari alla vita della scuola. Decide in merito alla partecipazione dell'istituto ad attività culturali, sportive, assistenziali e ricreative. Adotta il Piano dell'offerta formativa elaborato dal Collegio dei docenti. Inoltre esprime parere sull'andamento generale, didattico ed amministrativo, stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi ed esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici. I PROCESSI DECISIONALI ED OPERATIVI IN SINTESI DIDIGENTE SCOLASTICO CONSIGLIO DI ISTITUTO STAFF: viacario CONSIGLI DI INTERCLASSE 2°collaboratore CONSIGLI DI CLASSE Responsabili di sede COLLEGIO DOCENTI FUNZIONI STRUMENTALI COMMISSIONI docenti DSGA Assistenti amministrativi DOCUMENTI Collaboratori scolastici NORMATIVI DI RIFERIMENTO L’istituto comprensivo tiene conto del seguente quadro normativo: NORMATIVA EUROPEA DELLA SCUOLA Libro Bianco (1995) della Commissione europea: promuovere una società della conoscenza Memorandum di Lisbona (2000) del Consiglio d’Europa: Sviluppo della dimensione europea dell’istruzione 11 Promozione della mobilità degli studenti e degli insegnanti Sviluppare scambi d’informazioni di tipo culturale fra sistemi d’istruzione Incoraggiare lo sviluppo dell’istruzione a distanza Art. 17 del Trattato di Nizza: l’acquisizione della Cittadinanza Europea Costituzione Europea (2004) Rapporti Ocse-Pisa: PISA è l’acronimo di Programme for International Student Assessment. ha coinvolge moltissimi Paesi tra cui i 30 membri dell’OCSE, Italia compresa. Pisa è stato concepito per comprendere principalmente tre grandi aree: la lettura (o comprensione dello scritto), la matematica (o cultura matematica) e le scienze naturali (o cultura scientifica) e si propone di valutare le competenze degli studenti quindicenni, età che coincide, nella gran parte dei Paesi, alla fine dell’obbligo scolastico. ISA (Programme for International Student Assessment) è un'indagine internazionale promossa dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per accertare conoscenze e capacità dei quindicenni scolarizzati con periodicità triennale e consentire un monitoraggio del sistema dell'istruzione. PISA ha l'obiettivo di verificare in che misura i giovani che escono dalla scuola dell'obbligo abbiano acquisito alcune competenze giudicate essenziali per svolgere un ruolo consapevole e attivo nella società e per continuare ad apprendere per tutta la vita (lifelong learning) nelle aree della lettura, nella matematica e delle scienze e alcune competenze trasversali in gioco nel ragionamento analitico e nell'apprendimento. L'attenzione non si focalizza tanto sulla padronanza di determinati contenuti curricolari, ma piuttosto sulla misura in cui gli studenti sono in grado di utilizzare conoscenze e abilità apprese durante gli anni di scuola per affrontare e risolvere problemi e compiti che si incontrano nella vita quotidiana e per continuare ad apprendere. La popolazione di riferimento è costituita dai quindicenni scolarizzati, dal momento che tale età precede, nella maggior parte dei Paesi dell'OCSE, il termine dell'obbligo scolastico. Il campione è costituito, in ogni Paese, da almeno 5.000 studenti di 15 anni di almeno 150 scuole. NORMATIVA ITALIANA Legge 104/92 legge-quadro per l’assistenza , l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate Legge 169/2008: Cittadinanza e Costituzione DPR 89/2009 : riordino assetto scuola dell’infanzia e scuola primo ciclo DM 139/2007: obbligo di istruzione DL137/2008: decreto sulla Cittadinanza, sulla valutazione, ecc . DPR 122/2009 regolamento sulla valutazione degli alunni DM 9/2010 adozione di un modello certificativo dei saperi e delle competenze CM 49/2010 valutazione degli alunni del primo Ciclo DPR 11febbraio 2011 approvazione dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento dell’insegnamento della religione cattolica per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo. Indicazioni nazionali per il primo ciclo 2012 12 L’istituto comprensivo stilato i seguenti documenti fondamentali per il funzionamento dell’impianto educativo didattico che sono consultabili all’indirizzo internet della scuola www.icgattaticocampegine.it: Piano dell’offerta Formativa (POF) comprendente la Carta dei Servizi Regolamento d’Istituto Piano Educativo di Corresponsabilità Curricolo verticale LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA Il curricolo di continuità Secondo il Rapporto all’UNESCO la Commissione internazionale sull’educazione per il XXI secolo (1996) quattro sono i tipi di apprendimento che devono essere promossi dalla scuola: IMPARARE AD APPRENDERE E A FARE Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate competenze personali di ciascuno. Gli operatori chiamati a trasformare le capacità dei ragazzi in competenze personali, organizzano le conoscenze e le abilità indicate dai documenti nazionali in attività educative e didattiche unitarie per finalità, ma differenziate per momenti, spazi, relazioni e modalità. Gli operatori organizzano, in base alle delibere collegiali, attività di laboratorio all’interno dell’Istituto e/o anche tra più Istituti in rete, servendosi dell’organico d’Istituto e/o di rete a disposizione. IMPARARE AD ESSERE E A STARE CON GLI ALTRI Il Ddl 1.8.2008 e il Decreto legge 1.9.2008 n. 137, convertito nella legge 30.10.2008, n. 169. Il disegno di legge del 1.8.2008, approvato dal Consiglio dei Ministri, ha previsto l’istituzione per legge della “disciplina denominata Cittadinanza e Costituzione, individuata nelle aree storico-geografica e storico-sociale ed oggetto di specifica valutazione”, con una propria dotazione oraria di 33 ore annue e con voto distinto per tutti gli ordini e gradi di scuola. PER QUANTO RIGUARDA IL RISPETTO DELLE REGOLE SCOLASTICHE SI FA RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO D’ISTITUTO Dal regolamento dell’autonomia:Art. 8 (Definizione dei curricoli) “1. Il Ministro della pubblica istruzione definisce: a. gli obiettivi generali del processo formativo; b. gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni; c. le discipline e le attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e il relativo monte ore annuale; d. l'orario obbligatorio annuale complessivo dei curricoli comprensivo della quota nazionale obbligatoria e della quota obbligatoria riservata alle istituzioni scolastiche; e. i limiti di flessibilità temporale per realizzare compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale del curricolo; f. gli standard relativi alla qualità del servizio; g. gli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni, il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi;…” I docenti dell’istituto sottolineano che LA SCUOLA FAVORISCE L’APPRENDIMENTO ATTRAVERSO LE DISCIPLINE: strumenti principale di conoscenzaIl quadro d’insieme dei saperi, dunque, lo forniscono sia le conoscenze scientifiche (io chi sono e dove sono …nell’universo, sulla terra e nel processo evolutivo) sia le conoscenze umanistiche (io chi sono e dove sono …nelle culture umane, nella società, nella storia) 13 . La genetica, la linguistica, l’archeologia, l’antropologia, la climatologia, la storia comparata dei miti e delle religioni hanno cominciato a delineare una storia globale dell’umanità. NUOVI QUADRI D’INSIEME RELATIVI ALLE DISCIPLINE La filosofia, le arti, l’economia, la storia delle idee, delle società, delle scienze e delle tecnologie stanno mettendo in evidenza come le popolazioni umane abbiano sempre comunicato fra loro e come le innovazioni materiali e culturali siano sempre state prodotte da una lunga storia di scambi, interazioni, traduzioni. Le scienze del vivente oggi allargano ancora di più questo quadro: le collaborazioni fra genetica, paleontologia, embriologia, ecologia, etologia, geologia, biochimica, biofisica, ci danno per la prima volta un quadro delle grandi tappe della storia della vita sulla terra e mostrano la stretta interdipendenza fra tutte le forme viventi. 14 COME ABBIAMO PROCEDUTO Si prefigura un’organizzazione didattica basata su concetto di personalizzazione delle attività. Tale idea poggia su due elementi: 1. il considerare l’allievo come soggetto attivo del suo processo educativo 15 2. il far prevale il concetto di equità del servizio educativo per dare risposte adeguate alle necessità di ciascuno Dal fare …al progettare: il curricolo La scuola dell’autonomia ha modificato l’organizzazione scolastica e delle attività didattiche: non si parla più di programmi nazionali ma di progetti, non decisi dal ministero, ma ideati dagli operatori scolastici in base alle necessità specifiche di un territorio e di un’ utenza precisa. Gli insegnanti diventano i progettisti del curricolo e mettono in gioco la loro professionalità, la loro creatività e la loro stessa esperienza di vita. La scuola opera attraverso la progettazione a diversi livelli sia per sviluppare la dimensione educativa della persona (educazione ambientale, educazione alla cittadinanza….) sia per realizzare il curricolo attraverso progetti disciplinari. LIVELLO MEZZI ATTORI PROGETTAZIONE Consiglio di Istituto Istituto Piano dell’Offerta Formativa Collegio dei Docenti Organizzazione Consiglio di interna Interclasse Costruire il Curricolo Indicare i criteri di progettazione e di valutazione degli alunni Accogliere gli studenti stranieri Favorire con interventi specifici l’integrazione di alunni diversamente abili, DSA e BES Predisporre la formazione Monitorare con strumenti il POF Pubblicizzare le buone pratiche Condividere i progetti formativi della scuola e iniziative comuni Gestire i rapporto con le famiglie Scegliere e condividere le uscite didattiche e le visite di istruzione Pianificare l’utilizzo delle risorse strumentali e finanziarie Individuare le adozioni dei libri di testo Conoscere le problematiche delle singole classi Osservare il gruppo classe per verificare i bisogni, Plesso Individuazione dei tempi, mezzii e risorse per la realizzazione del POF Favorire la continuità orizzontale con l’extrascuola anche con collaborazioni precise Promuovere la formazione scolastica Regolare i rapporti tra i soggetti interni alla scuola Stilare il Programma annuale delle spese Monitorare il curricolo di istituto con documenti di indirizzo, di verifica e di pubblicizzazione trasparenti 16 Progettazione didatticoeducativa della Classe Equipe Docenti Consiglio di Classe Classe Progettazione disciplinare Docente gli interessi e le competenze di partenza Progettare le unità di apprendimento Verificare in itinere le competenze raggiunte Progettare gli interventi personalizzati Costruire il Piano Educativo Individualizzato per gli alunni con disabilità Gestire i colloqui con le famiglie e gli incontri con esperti e personale sanitario Favorire gli incontri con operatori ed educatori extrascolastici del territorio Monitorare il rispetto del Patto di Corresponsabilità Educativa Condividere con le famiglie metodologie didattiche anche domestiche Progettare le unità di apprendimento Verificare in itinere l’efficacia del curricolo disciplinare Regolare la progettazione in riferimento ai singoli alunni Personalizzare il lavoro La scuola presenta un’offerta formativa particolarmente varia ed articolata sia per la dislocazione in due Comuni degli edifici, sia per l’arco di tempo in ambito educativo (da 6 a 14 anni) sia per la differenza negli itinerari di studio dei docenti che esprimono diverse identità professionali che si esplicitano nel rispetto del principio costituzionale della libertà d’insegnamento, ma che trovano unitarietà negli stessi principi educativi che il Collegio dei Docenti ha approvato. Sulla base di queste affermazioni il nostro collegio dei docenti si caratterizza per i seguenti interventi operativi di tipo gestionale: 1. ANALISI DEL CONTESTO 2. RILEVAZIONE DEI BISOGNI 3. INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE UMANE, PROFESSIONALI, FINANZIARIE, STRUMENTALI 4. ELABORAZIONE DEL PROGETTO CURRICOLARE 5. DELIBERA DA PARTE DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER GLI ASPETTI DI COMPETENZA 6. ATTUAZIONE DEL PROGETTO SECONDO I TEMPI E LE MODALITA’ STABILITE 7. ATTIVAZIONE DI COLLEGAMENTI CON LE ISTITUZIONI TERRITORIALI 8. MONITORAGGIO Bisogni culturali bisogno di acquisire le strumentalità linguistiche di base. bisogno di utilizzare di valorizzare i linguaggi non verbali. bisogno di apprendere il metodo scientifico il linguaggio tecnologico. 17 bisogno di valorizzare la propria memoria storica. bisogno di inserirsi nella realtà complessa e di risolvere le situazioni contingenti (problem solving) bisogno di imparare ad apprendere in modo attivo ponendosi domande e osservando la realtà (problem posing). bisogno di riconoscimento bisogno di conoscere i propri processi di trasformazione fisica, affettiva e psicologica caratteristici ; bisogno di sviluppare la propria identità; bisogno di un adeguato sviluppo della coscienza sociale e giuridica e morale; bisogno di sentirsi parte del gruppo; bisogno di sentirsi bene, sicuri e tutelati in un ambiente di apprendimento corretto; bisogno di essere autonomi e in grado di esprimere giudizi responsabili. bisogno di riconoscimento dei propri stili e dei propri ritmi di apprendimento; bisogno di sviluppare gli specifici interessi; bisogno di superamento degli svantaggi e degli impedimenti del contesto di vita; bisogni di manifestare le proprie peculiarità culturali ed etniche; bisogno di rimotivazione all’apprendimento; bisogno di ampliare le proprie conoscenze e di far emergere i propri punti di forza FINALITA’ EDUCATIVE DELL’ISTITUTO Questo istituto comprensivo 1) riconosce nella famiglia la sede primaria dell’educazione e desidera operare in stretta collaborazione con essa 2) ritiene fondamentale creare un clima affettivo-relazionale positivo, quale presupposto per un efficace apprendimento 3) opera perché il ragazzo conquisti la propria identità tramite un processo formativo continuo, dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado 4) favorisce la maturazione graduale dell’autonomia di giudizio della persona 5) persegue l’obiettivo di promuovere i valori del rispetto, della collaborazione, della cooperazione e della reciproca comprensione 6) promuove iniziative mirate a prevenire il disagio valorizzando le diversità e cercando di evitare l’insorgere di problemi d’inserimento e di apprendimento 7) promuove l’acquisizione dei concetti basilari e l’approfondimento dei linguaggi fondamentali delle discipline 8) sollecita l’apprendimento delle tecniche d’indagine per la conoscenza del mondo circostante 9) favorisce lo sviluppo del pensiero divergente, riflesso e critico 10) utilizza le tecniche informatiche e multimediali per il miglioramento dei processi di apprendimento 11) ricerca la collaborazione delle agenzie socio-culturali presenti sul territorio 12) migliora la capacità di progettare in modo autonomo e in sintonia con le esigenze del gruppo 13) promuove il raggiungimento di conoscenze e di abilità anche metodologiche di indagine, importanti nell’inserimento sociale; 14) facilita, attraverso l’analisi dell’esperienza, una progressiva padronanza dei principali linguaggi e dei quadri concettuali disciplinari per una migliore lettura e comprensione del reale; 18 15) collabora col territorio per la rimozione degli ostacoli di ordine socio-culturale che limitano la libertà dell’uomo impediscono il pieno sviluppo soggettivo individuale, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali di partenza (con riferimento all’art. 3 della Costituzione); 16) favorisce il superamento di atteggiamenti più o meno manifesti di egocentrismo attraverso la promozione di valori riferibili al rispetto reciproco, alla collaborazione, alla partecipazione attiva alla vita della comunità e all’impegno alla cooperazione e alla solidarietà; 17) educa all’affettività promovendo un’attenzione all’alfabeto delle emozioni per facilitare la costruzione di una positiva identità personale. 18) garantisce un’attività scolastica efficiente, efficace e partecipata 19) educa ai principi della convivenza civile 20) educa ai principi di responsabilità e di solidarietà 21) fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione del processo di istruzione e di formazione 22) fornisce gli strumenti linguistici e culturali per l’esercizio della cittadinanza europea GLI OBIETTIVI FORMATIVI FORMAZIOME DELLA PERSONA IDENTITA’: Percezione di se stessi come unità psico-fisica pur nel variare dei contesti, dei ruoli e delle caratteristiche fisiche Ricerca del senso dell’esistenza INTEGRAZIONE: Valorizzazione delle diversità culturali ed etniche Promozione del rispetto delle differenze Potenziamento delle abilità individuali Collaborazione delle famiglie Ricerca della collaborazione con gli enti locali e l’azienda sanitaria. AUTONOMIA: Scoperta di leggi personali che regolino il proprio agire senza particolari condizionamenti Acquisizione di tecniche d’indagine autonome per conoscere il mondo circostante AUTOVALUTAZIONE: Sviluppo delle potenzialità individuali. Controllo sistematico dei risultati da parte dell’allievo Valorizzazione dei punti di forza Promozione della responsabilzzazione dei singoli RESPONSABILITA’: Assunzione di responsabilità personali Rispetto dell’altro Collaborazione attiva con il gruppo di riferimento Sviluppo di atteggiamenti corretti verso l’ambiente e le cose circostanti ORIENTAMENTO: Individuazione di finalità educative in collaborazione della famiglia Potenziamento della continuità fra ordini di scuola diversi Valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali del territorio Promozione dell’auto-orientamento con la collaborazione dell’extrascuola. 19 I DOCENTI RITENGONO CHE … … le Unità di Apprendimento siano ‘scritte’ nella loro versione definitiva solo dopo, quando, cioè, siano in grado di documentare gli obiettivi formativi effettivamente perseguiti e ne definiscano pure lo standard ed il livello. Le Unità di Apprendimento promuovono ciò che fa e deve fare l’allievo per apprendere a livello personale. Non s’identificano con le Unità Didattiche, che rappresentano più unità d’insegnamento concatenate fra loro, legate alle discipline, organizzate secondo programmi ministeriali e proposte in forma di programmazione annuale. Il Collegio dei Docenti ha indicato il percorso di costruzione delle Unità di Apprendimento: ha riflettuto sui contenuti delle Indicazioni Nazionali per la costruzione del Curricolo ha individuato gli Obiettivi Educativi della progettazione annuale del Consiglio ha riesaminato gli aspetti fondamentali della Convivenza Civile per operare una scelta delle conoscenze, abilità e competenze prioritarie in relazione all’età e alle situazioni reali. ha tenuto conto dei criteri del POF d’istituto ha favorito percorsi peculiari di costruzione delle Unità di Apprendimento nelle programmazioni disciplinari dei docenti ha sottolineato l’importanza della individualizzazione degli insegnamenti sia per il recupero sia per lo sviluppo ha esaminato le offerte opzionali/facoltative della scuola in rapporto alle capacità degli allievi iscritti VALUTARE PER COMPRENDERE La valutazione regola i processi di insegnamento-apprendimento in rapporto alle diversità individuali e alla promozione di tutte le opportunità educative. Collega i diversi aspetti dell’attività didattica che prevedono l’azione collegiale e corresponsabile dei docenti nella progettualità educativa, nella programmazione e nella verifica. Valutare significa prestare attenzione alla qualità dei processi attivati e al progresso nella formazione della personalità di ogni alunno, avendo ben presente lo sviluppo di quadri di conoscenze e abilità, la disponibilità ad apprendere, l’autonomia, la responsabilità personale e sociale. Il momento della valutazione degli alunni mantiene la tradizionale scansione in diagnostica, formativa e sommativa e pone particolare cura nella scelta degli obiettivi da misurare. Secondo la normativa vigente si considerano essenziali i seguenti punti: identità ed autonomia per operare scelte personali ed assumersi responsabilità; orientamento come pianificazione del proprio futuro, verifica ed adeguamento ad un proprio progetto di vita; convivenza civile come coesistenza, condivisione e corresponsabilità; familiarità con gli strumenti culturali per leggere e governare l’esperienza quotidiana. L’azione del valutare è centrata più che sui risultati sulle competenze dei singoli, sul livello attentivo, sulla capacità mnemonica e sul metodo di studio oltre che sulle abilità cognitive sociali ed affettive. La linea di fondo della nuova valutazione è orientata ai processi piuttosto che ai risultati scolastici dei ragazzi. Una valutazione di processo annovera in primo luogo al ricorso a tecniche qualitativi. I documenti ufficiali di valutazione dei due ordini di scuola, simili nella struttura, contengono poche differenze di contenuto pur nella specificità di ciascuno. L’ammissione degli alunni alla scuola successiva è di competenza: nella scuola primaria dei titolari della classe 20 nella scuola secondaria di primo grado, del Consiglio di classe specifico La non ammissione alla classe successiva è disposta: nella scuola primaria dal Consiglio d’interclasse del plesso solo docenti nella scuola secondaria di primo grado dal Consiglio di classe di riferimento solo docenti VERIFICA E VALUTAZIONE: SCUOLA PRIMARIA A) VALUTAZIONE INDIVIDUALE 1. osservazione libera occasionale 2. osservazioni sistematiche e prove di verifica 3. valutazione globale dei processi formativi B) VERIFICHE A LIVELLO COLLEGIALE 1. Verifica settimanale all’interno dell’équipe nella scuola primaria 2. Verifica bimestrale all’interno del Consiglio di Interclasse con la componente genitori o solo docenti nella scuola primaria 3. Verifica finale all’interno del Collegio docenti sezionale e unico VERIFICA E VALUTAZIONE: SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO A) VALUTAZIONE INDIVIDUALE 1. osservazione libera occasionale 2. osservazioni sistematiche e prove di verifica 3. valutazione globale dei processi formativi B) VERIFICHE A LIVELLO COLLEGIALE 1. Verifica mensile nei consigli di classe 2. Verifica nei consigli di classe con la componente docenti-genitori 3. Verifica quadrimestrale nei consigli di classe con la raccolta dei dati da inserire nella scheda di valutazione 4. Verifica finale all’interno del collegio di sezione e unico I documenti di valutazione sono consegnati ed illustrati dai docenti ai genitori, al termine di ogni quadrimestre, in appositi incontri collegiali. In caso di mancata partecipazione finale, tali documenti possono essere ritirati presso l’ufficio di Segreteria Scuola Primaria Nella scuola primaria gli alunni saranno valutati dai docenti di riferimento della classe. Nel valutare l’alunno si terrà conto del livello raggiunto nel conoscenze, nelle abilità e nelle competenze e del rendimento scolastico complessivo degli alunni nelle singole materie. Il giudizio sarà espresso nelle singole discipline in voti numerici così come avviene in tutti i Paesi Europei. Attenzione! Solo per l’insegnamento della religione cattolica resta la valutazione con un giudizio sintetico formulato dal docente. Si conferma la partecipazione dei docenti di sostegno alla valutazione di tutti gli studenti della classe. 21 Nella scuola primaria la non ammissione alla classe successiva sarà prevista solo in casi eccezionali e motivati. Il voto in condotta nella scuola primaria sarà espresso attraverso un giudizio del docente o dei docenti contitolari. Scuola secondaria di I grado Nella scuola secondaria di primo grado gli studenti saranno valutati nelle singole discipline con voti numerici compreso l’insegnamento di musica. Anche alle secondarie di primo grado l’insegnamento della religione cattolica continuerà ad essere valutato attraverso un giudizio sintetico del docente. I ragazzi saranno ammessi alla classe successiva almeno con la sufficienza (6) in ogni materia. Per la ammissione all’esame di Stato di terza gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso il voto in condotta. In sede d’esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che conseguiranno il punteggio di 10/10 potrà essere assegnata la lode dalla commissione che deciderà all’unanimità. Il voto in condotta nella scuola secondaria di primo grado sarà espresso con un voto numerico accompagnato da una nota di illustrazione e riportato anche in lettere in pagella. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO La valutazione del comportamento si propone di permettere un’acquisizione di una coscienza civile basata su: 1. idea che la libertà personale si attua nell’adempimento dei propri doveri 2. conoscenza ed esercizio dei propri diritti 3. rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Per tutto quanto concerne la valutazione degli alunni diversamente abili, si fa riferimento alla O.M. 80/95. La valutazione può avvenire attraverso strumenti adatti a verificare i medesimi obiettivi secondo i criteri e le regole di valutazione della classe. La valutazione è individualizzata totalmente se si fa riferimento alla programmazione differenziata iche deve mettere in luce i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi previsti dal PEI. La valutazione, per il suo valore formativo, deve essere comunque espressa anche per le attività che sono svolte all’esterno della classe, in base a quanto stabilito nel PEI, su apposita scheda descrittiva tanto dell’attività svolta che di risultati conseguiti. Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale che corrispondono agli insegnamenti impartiti. Le prove possono essere adattate dai docenti della commissione in base al piano educativo individualizzato Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame ed al conseguimento del diploma di licenza Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale titolo è valido per l’iscrizione alle classi successive. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DIFFICOLTA’ SPECIFICA DI APPRENDIMENTO (DSA) La verifica e la valutazione degli apprendimenti devono tenero conto delle specifiche situazioni soggettive degli alunni che hanno una certificazione DSA. Per questo nello svolgimento delle attività didattiche, delle verifiche ee delle prove di esame, sono adottati gli strumenti metodologici - didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Il Consiglio di classe dovrà prevedere nel PDP informazioni precise sugli interventi compensativi e/o dispensativi attivati con riferimento alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo. 22 Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NON ITALIOFONI La commissione stranieri ha elaborato un protocollo di accoglienza in accordo con il percorso offerto dal servizio Val D’Enza disponibile presso la segreteria, le singole scuole e la Funzione Strumentale Ate Carla Campanini. In sintesi il tema docenti o il consiglio di classe definisce un Piano Educativo Personalizzato (PEP) che ne faciliti l’apprendimento. E’ possibile adottare il PRP per due anni. Nel PEP vengono comprese le attività svolte nella classe, nei laboratori e nei corsi attivabili nella scuola. La valutazione sommativa si riferisce a quanto previsto nel PEP in quanto l’alunno si trova in fase di alfabetizzazione della lingua . L’ammissione alla classe successiva avviene quando il soggetto ha conseguito gli obiettivi previsto dal PEP che si pone anche come punto di riferimento per la preparazione delle prove di verifica e per le valutazioni che tengano conto del Quadro Comune Europeo per l’apprendimento della L2. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI OSPEDALIZZATI Per coloro che frequentano temporaneamente corsi d’istruzione in ospedale, i docenti che impartiscono gli insegnamenti trasmettono alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza in ordine al percorso formativo individualizzato, ai fini della valutazione periodica o annuale. Ne caso in cui la frequenza dei corsi abbia durata prevalente rispetto a quella nella classe di appartenenza, i docenti che hanno impartito gli insegnamenti effettuano lo scrutinio previa intesa con la scuola di riferimento, la quale fornisce gli lementi di valutazione eventualmente elaborati dai docenti della classe. Ugualmente si procede quando l’alunno ricoverato nel periodo di svolgimento degli esami conclusivi, deve sostenere in ospedale tutte le prove o alcune di esse. VALUTAZIONE DELL PROVE INVALSI L’Istituto nazionale per la valutazione nazionale ha come obiettivo quello di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico nazionale, fornendo le informazione essenziali sulle competenze di base in Lingua Italiana e Matematica. In particolare nelle classi 2° e 4° della Primaria e 1° e 3° della Secondaria di 1° grado. La recente direttiva nazionale n° 85 prevede anche eventuali rilevazioni nelle Scienze e nell’Inglese in scuole campione. Al termine della correzione i risultati vengono restituiti alle scuole. In classe 3° terza della Scuola secondaria di primo grado, ogni anno tali studenti sono dunque sottoposti ad una valutazione degli apprendimenti in occasione della prova nazionale dell’Esame di Stato al termine del primo ciclo. LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Il nostro istituto ha predisposto un modello di certificazione delle competenze che rispetta le indicazioni dell’U (EQF- Quadro Europeo dei titoli e delle qualifiche. Esso viene compilato dai consigli di classe che operano una valutazione su ciascuna delle competenze elencate nel modello attraverso prove di verifica relative a conoscenze ed abilità specifiche personali e sociali. PROGETTAZIONE FLESSIBILE I plessi hanno costruito l’orario unificando più scelte organizzative di diversi gruppi-classe per garantire uniformità ai plessi e per agevolare i servizi di trasporto e di assistenza. Il senso della flessibilità oraria. Strumento al servizio dell’ attività di apprendimento e insegnamento, utile per: 23 a) adeguare i tempi dell’attività didattica ai bisogni ed alle esigenze generali dell’apprendimento; b) riconoscere l’esistenza di bisogni differenziati di apprendimento e dare loro risposte adeguate. Livelli e ambiti della flessibilità oraria nell’istituto. a) Il Calendario scolastico annuale è il contenitore più ampio del tempo scuola ed è caratterizzato da alcune variabili o parametri: i termini (le date di inizio-fine), la durata in settimane le pause (sospensione dell’attività didattica, festività, ecc.), l’articolazione amministrativa (trimestre /quadrimestre), la durata min. e max. in giorni di lezione il monte ore annuale. Nel rispetto dei vincoli fissati dalla normativa vigente, ogni scuola personalizza il proprio calendario scolastico annuale: l’istituto decide l’inizio delle lezioni, la durata reale in settimane (senza preclusione per i mesi estivi), le eventuali pause, l’articolazione amministrativa in trimestre e quadrimestre. b) I periodi didattico - educativi: la scuola opera, sulla base di proprie valutazioni, eventuali ed ulteriori suddivisioni, utili anche ai fini dell’impostazione dell’orario settimanale e giornaliero delle lezioni. In effetti è possibile identificare momenti contrassegnati da particolari caratteristiche o esigenze didattiche o psicopedagogiche, anche sensibilmente diversi nei vari plessi: attività di accoglienza; attività di verifica e valutazione; uscite didattiche; festività. c) L’orario settimanale. Valorizzando pienamente gli spazi di flessibilità, ogni scuola è stata chiamata a mettere a punto un modello orario, capace di rispondere ai bisogni della didattica ed a quelli degli alunni e delle famiglie. I docenti hanno tenuto conto delle seguenti variabili. Le principali variabili formali proprie dell’orario settimanale sono: i termini (giorno di inizio, fine, ed eventuali interruzioni infrasettimanali), la durata: numero complessivo di minuti di lezione; la densità (suddivisione della durata in unità di lezioni); la distribuzione giornaliera (antimeridiana e pomeridiana). Le variabili contenutistiche: la diversificazione (il numero di discipline e attività diverse); l’intensità (il numero di ore per ogni disciplina e attività), la qualità (il ventaglio di insegnamenti proposto), la ciclicità (in base a quale frequenza un’attività si ripresenta). Le decisioni in merito a queste variabili hanno comportato rispetto agli orari precedenti una modifica dell’assetto organizzativo settimanale sia per gli alunni che per gli insegnanti. d) L’orario giornaliero: è prevista la possibilità di stabilire orari giornalieri differenti sotto il profilo temporale per la durata (vi sono giornate più lunghe e corte), per articolazione (scomposizione in unità di insegnamento, alternanza tra tempo scuola e interscuola), ecc.; e sotto il profilo contenutistico per la diversificazione (numero di materie che si alternano), per l’intensità, ecc. e) L’unità di lezione: è prevista una flessibilità di unità orarie diverse dall’ora. L’utilità di questo livello di flessibilità viene ravvisato nel rispondere ai tempi di attenzione ed alle esigenze didattiche: lezione frontale, ricerca, laboratorio, ecc. I TEMPI DELLA SCUOLA Le ore settimanali obbligatorie previste nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado che comprendono: le ore di Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) che rimangono invariate per il Concordato o di Attività Alternative la quota di curricolo nazionale la quota di curricolo regionale e quella di istituto. Attività alternative all' insegnamento della religione cattolica. 24 Gli alunni che non fruiscono dell’IRC partecipano ad attività didattiche organizzate per gruppi di alunni che si svolgono sulla base di un progetto educativo predisposto dai docenti che viene portato a conoscenza dei genitori interessati nella prima assemblea di classe. Tale progetto può essere finalizzato a: sollecitare forme concrete di educazione alla relazione e alla socialità consolidare apprendimenti e sviluppare competenze disciplinari favorire la riflessione collettiva sui temi della pace, della solidarietà, dell’amicizia e della storia delle religioni anche mediante opportune letture e discussioni. SCUOLA PRIMARIA ORARIO SETTIMANALE In considerazione dell’esperienza fino qui maturata e tenuto anche conto della organizzazione delle attività facoltative opzionali il monte ore settimanale delle attività di insegnamento è così articolato nelle diverse scuole Scuola primaria di Campegine LE DISCIPLINE SVOLTE DURANTE LA SETTIMANA I II III II classe classe classe bienni o Italiano 6/7 6 5 5 Matematica 5/6 4 4 4 Lingua inglese 1 2 3 3 Storia 1/2 2 3 3 Geografia 1/2 1 2 2 Scienze 2 2 2 2 Tecnologia 1 1 1 2 Musica 2 2 2 2 Arte e immagine 2 2 2 2 Educazione Fisica 2 2 2 2 Religione/Attività alternative 2 2 2 2 L’orario scolastico è organizzato secondo due modalita’: 40 ore (da lunedì a venerdì dalle ore 8,00 alle ore 16,00 - tempo pieno) 27 ore ( da lunedì a venerdi’ dalle ore 8,00 alle ore 13,00 – a settimane alterne il sabato dalle ore 8,00 alle ore 12,00) Servizi offerti in collaborazione con l’Amministrazione Comunale: servizio trasporto degli alunni Accoglienza su richiesta “Pomeriggi nello zaino” (non ancora attivo) Scuola primaria di Praticello 25 LE DISCIPLINE SVOLTE DURANTE LA SETTIMANA I II III II classe classe classe bienni o Italiano 7 7 6/7 6/7 Matematica 6 5 5 5 Lingua inglese 1 2 3 3 Storia 2 2 2 2 Geografia 2 2 2 2 Scienze 2 2 2 2 Tecnologia 1 1 1 1 Musica 2 2 2 2 Arte e immagine 2 2 1/2 1/2 Educazione Fisica 2 2 2 2 Religione/Attività alternative 2 2 2 2 L’orario scolastico è organizzato secondo due modalita’: 40 ore (da lunedì a venerdì dalle ore 8,10 alle ore 16,10 - tempo pieno) 27 ore ( da lunedì al sabato dalle ore 8,10 alle ore 12,40) Servizi offerti in collaborazione con l’Amministrazione Comunale: servizio trasporto degli alunni Accoglienza su richiesta Mensa a pagamento Doposcuola presso la scuola primaria di Taneto (lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 13,00 alle ore 17,30) Scuola primaria di Taneto LE DISCIPLINE SVOLTE DURANTE LA SETTIMANA I II III II classe classe classe bienni o Italiano 6 6 6 5 Matematica 6 5 5 5 Lingua inglese 1 2 3 3 Storia 2 2 2 2 Geografia 2 2 2 2 Scienze 2 2 2 2 Tecnologia e 1 2 2 2 Musica 2 2 2 2 Arte e immagine 2 2 2 2 Educazione Fisica 2 2 2 2 Religione/Attività alternative 2 2 2 2 Informatica 1 2 2 2 L’orario è organizzato in tempi di 60 minuti L’orario scolastico, di 27 ore, è organizzato secondo la seguente modalita’: 27 ore (da lunedì a venerdì dalle ore 8,00 alle ore 13,00; rientri pomeridiani martedì dalle ore 14,00 alle 16,00) 26 Servizi offerti in collaborazione con l’Amministrazione Comunale: servizio trasporto degli alunni Accoglienza su richiesta Mensa a pagamento doposcuola (lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 13,00 alle ore 17,15) SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Scuola secondaria di Gattatico LE DISCIPLINE SVOLTE DURANTE LA SETTIMANA DISCIPLINE OBBLIG. RELIGIONE/ATTIVITÀ ALTERNATIVE ITALIANO STORIA E GEOGRAFIA INGLESE SCIENZE TECNOLOGIA ARTE E IMMAGINE MUSICA EDUCAZIONE FISICA LINGUA FRANCESE 1 6+1 3 3 6 2 2 2 2 2 Le lezioni si svolgono dal lunedì al sabato dalle ore 8,00 alle ore 13,00 (ingresso alle ore 7,55) Scuola secondaria di Campegine LE DISCIPLINE SVOLTE DURANTE LA SETTIMANA DISCIPLINE OBBLIG. RELIGIONE/ATTIVITÀ ALTERNATIVE ITALIANO STORIA E GEOGRAFIA INGLESE SCIENZE TECNOLOGIA ARTE E IMMAGINE MUSICA EDUCAZIONE FISICA LINGUA FRANCESE 1 6+1 3 3 6 2 2 2 2 2 Le lezioni si svolgono dal lunedì al sabato dalle ore 8,00 alle ore 13,00 (ingresso alle ore 7,55) SICUREZZA DELL’ISTITUTO Decreto 81/08 27 L’Italia ha attuato il principio costituzionale della tutela della salute (art.32 della Costituzione) che deve essere garantita alla persona nei luoghi dove può svolgere le sue attività, la scuola prima e il lavoro poi. In particolare, si chiede allo studente una consapevolezza ed una progressiva responsabilizzazione di fronte alla salvaguardia della sua ed altrui incolumità e oltre che al benessere comune. Tutto il personale che opera nell’istituto è tenuto a conoscere e a mettere in atto le norme per la sicurezza e la prevenzione. Il Dirigente scolastico è coadiuvato dal Responsabile del servizio di Prevenzione e protezione che ha il compito di studiare le misure da attuarsi nella scuola in materia di sicurezza. Per mettere in atto un servizio di prevenzione occorre: 1. individuare i rischi presenti nelle varie attività scolastiche 2. eliminare i rischi direttamente alla fonte 3. creare delle condizioni di lavoro ottimali per la prevenzione dei rischi nelle aule ed in particolare nei laboratori 4. mettere a punto delle misure di emergenza per pericoli gravi e immediati, ad esempio incendi e terremoti 5. informare tutti gli studenti, gli insegnanti e gli altri lavoratori dei rischi esistenti e delle misure prese per evitarli In questo senso tutte le scuole dell’istituto sono state ispezionate da personale esperto e la commissione sicurezza opera periodicamente per migliorare la qualità della vita attraverso la prevenzione e la protezione. Ogni scuola ha un referente che è anche membro della Commissione Sicurezza dell’Istituto. Per ogni scuola sono individuate una squadra antincendio e una squadra di pronto soccorso. Ogni scuola ha un suo piano di emergenza e organizza almeno due prove di evacuazione in un anno. In ogni sede è allestita una bacheca sicurezza che riporta l’organigramma e il funzionigramma di istituto, l’organigramma di sede e il piano di evacuazione. In ciascuna aula didattica o speciale o altro locale è affissa la planimetria con evidenziata la via d’esodo. Formazione/informazione: per il personale in servizio che ancora non abbia ricevuto formazione sono previsti corsi attivati in rete con le scuole del Distretto; ad inizio anno scolastico viene distribuito, inoltre, un opuscolo informativo. Agli alunni vengono fornite informazioni e viene illustrato il piano di emergenza all’inizio dell’anno scolastico contestualmente al periodo di accoglienza. In breve riportiamo alcune indicazioni riguardanti le norme di sicurezza: 1. Il personale di segreteria/ collaboratore scolastico: è incaricato di richiedere telefonicamente il soccorso degli Enti che gli verranno segnalati dal Coordinatore dell’Emergenza. 2. Il responsabile ATA del piano: provvede a: disattivare l’interruttore elettrico; disattivare l’erogatore del gas; aprire tutte le uscite che hanno apertura contraria al senso dell’esodo; impedire l’accesso nei percorsi non previsti dal piano di emergenza; controllo finale di avvenuta evacuazione di tutti gli occupanti; eventuale azionamento degli estintori; controllo nei punti di raccolta. 3. Il Docente: presente in aula: ordina agli alunni di attuare il piano di evacuazione; controlla che gli alunni apri-fila e serra-fila eseguano correttamente i loro compiti; porta con sè il registro delle presenze; controlla le presenze ad evacuazione avvenuta. 4. Gli alunni: devono: mantenere la calma; interrompere ogni attività; 28 lasciare tutto l’equipaggiamento; l’alunno apri-fila inizia ad uscire dalla classe tenendo per mano il secondo alunno e così via fino all’uscita dell’alunno chiudi-fila, il quale provvede a chiudere la porta indicando in tal modo l’uscita di tutti gli alunni della classe; non spingere, non gridare, non correre; in qualsiasi locale l’alunno si trovi in caso di emergenza deve immediatamente seguire le segnaletiche di uscita e dirigersi alle porte d’emergenza più vicine. Nelle classi con alunni in difficoltà temporanea di deambulazione sono stati nominati altrettanti alunni con il compito di aiutarli. 1. nel caso qualcuno necessiti di cure all’interno della classe il docente o ATA indicati come soccorritori, provvederanno a restare insieme all’infortunato fino all’arrivo delle squadre di soccorso esterne; 2. in caso di incendio interno gli alunni e i docenti che rimarranno in aula dovranno posizionare abiti, preferibilmente bagnati, in ogni fessura della porta della classe e aprire le finestre solo per il tempo strettamente necessario alla segnalazione della loro presenza in aula; 3. ogni classe dovrà dirigersi verso il punto di raccolta esterno prestabilito seguendo le indicazioni riportate nelle planimetrie di piano e di aula; raggiunta tale aula il docente di ogni classe provvederà a fare l’appello dei propri alunni e compilerà l’apposito Modulo N.1 che consegnerà al responsabile dell’area di raccolta esterno; 4. il responsabile dell’area di raccolta esterna, ricevuti i moduli di verifica degli insegnanti, compilerà a sua volta il Modulo N.2 che consegnerà al Capo d’Istituto per la verifica finale dell’evacuazione; 5. in caso di alunni non presenti alla verifica finale, il capo d’Istituto o Coordinatore dell’Emergenza informerà le squadre di soccorso esterne per iniziare la loro ricerca. LA PRIVACY - D.L.vo194/2003 I dati personali In caso di raccolta dei dati personali la persona verrà informata e, se richiesto, le verrà richiesto il consenso con apposito modulo. I dati vengono trattati secondo le esigenze istituzionali e amministrative e sono inerenti l’istruzione e la formazione in base alla normativa vigente. I soggetti che si occupano dei dati personali sono il il Dirigente Scolastico e gli incaricati del trattamento amministrativo che devono rispettare la riservatezza. A questi si aggiungono i docenti interessati(attività didattica, integrativa, istituzionale di e valutazione, i collaboratori scolastici e i componenti gli Organi Collegiali (Consigli di classe, Consiglio d'Istituto, Giunta esecutiva) solo per i dati strettamente necessari alla loro attività. Il responsabile dei dati è il DS che incarica il DSGA del trattamento. QUALITA’ DEL SERVIZIO LA PROGETTAZIONE SI ATTUA ATTRAVERSO: 1. PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO 2. ATTIVITA’ EDUCATIVO-DIDATTICA Il progetto è un’attività’ complessa e strutturata che comporta variazione di orario ed eventualmente anche del tempo scuola, coinvolgimento di piu’ figure professionali interne e/o esterne, possibilmente con ricaduta su più’ classi o gruppi-classe. Solitamente, necessita di risorse economiche pianificate. 29 Le risorse economiche necessarie per l’attivazione di un progetto possono gravare sul Fondo dell’istituzione, sul Fondo dell’autonomia, su altri finanziamenti del MPI (es. alunni stranieri, alunni diversamente abili) o possono provenire da altri Enti o Istituzioni (Comuni, Enti privati o pubblici, famiglie, associazioni, altro). 1. Il progetto richiede una verifica puntuale (intermedia e finale) degli obiettivi misurabili programmati e un controllo sulle risorse economiche previste per la sua attuazione). Il progetto può prevedere la richiesta di ore di progettazione da parte del responsabile di progetto che deve predisporlo, controllarne il percorso e verificarlo e per i docenti coinvolti nella sua attuazione. Il progetto può prevedere come verifica finale una forma documentativa; in tal caso deve riportare tutte le informazioni relative a tale possibilità già nella presentazione dello stesso con la relativa previsione di spesa. 2. L’attività è programmata all’interno della propria disciplina o area, per la propria classe o gruppoclasse, è effettuata nelle ore obbligatorie di servizio, rientra nella libertà didattica dell’insegnante e nella programmazione curricolare che si predispone a inizio anno scolastico e si verifica secondo le modalità consuete ( registro personale, C.d.C., team...). l’attività non richiede ore di progettazione, nè ore frontali oltre l’orario d’obbligo, può prevedere la presenza di figure, oltre il docente, che non comporti oneri di spesa, non necessita di particolari acquisti se non per il materiale didattico di uso corrente. L’attività può essere documentata: in questo caso occorre predisporre un progetto di documentazione con l’indicazione delle spese, dovute esclusivamente alla documentazione. RIENTRANO NEL POF I PROGETTI, NON RIENTRANO LE ATTIVITA’ (Circolare interna del Dirigente Scolastico n. 17 del 26/09/2007 – All. 2) Su queste presupposti i docenti, secondo la logica dell’autonomia, hanno affrontato le situazioni problematiche utilizzando una mentalità progettuale, con la voglia di impegnarsi per trovare le soluzioni e migliorare la qualità del servizio. In questo contesto ci pare importante ricordare la ricerca di collaborazione da parte dei docenti con l’extrascuola, particolarmente con gli EELL dei due Comuni che ha dato vita ai seguenti percorsi curricolari: PROGETTO CURRICOLARE DI ISTITUTO PROGETTO CONTINUITA’ 30 orizzontale e verticale Commissione POF Tenuto conto del fatto che la formazione scolastica della persona avviene attraverso un curricolo formato da una serie di esperienze e orienta in vista di scelte future, i saperi in esso contenuti, sistemi simbolico-culturali e codici universalmente condivisi di conoscenza, sono proposti passando da un’impostazione pre-disciplinare e di ambito ad una più specificatamente disciplinare nella scuola secondaria di primo grado. In base a ciò nel nostro istituto è stata avviata da alcuni anni una diversa forma di collaborazione fra scuole in cui le relazioni interpersonali acquistano importanza fondamentale nell’intento di ottimizzare le risorse, i tempi e gli spazi e di promuovere in forma sinergica le competenze. Nell’attuale ricerca di un nuovo assetto del sistema scolastico il curricolo di scuola, di cui all’art.8 del DPR. 275/99 è costituito dai curricoli in vigore che possono essere modificati, introducendo aspetti di flessibilità, secondo le forme e nei limiti previsti dal DM 234/00 Il 15% del totale resta limite massimo di tollerabilità per introdurre forme didattiche ed organizzative più flessibili di insegnamento. Nel nostro istituto si stanno attuando: 1. forme di collaborazione professionale fra docenti di ordini di scuola diversi 2. prestiti professionali Il passaggio scuola dell’infanzia / scuola primaria è stato pianificato dalla commissione continuità nel seguente modo: Ultimo anno scuola dell’infanzia/primo anno scuola primaria Le attività progettate sono derivate dal lavoro degli insegnanti dei due ordini di scuola suddividi per Comune Comune di Gattatico Le attività previste sono le seguenti: visita delle sezioni alla scuola primaria incontro con i pedagogisti, i coordinatori delle sezioni e i genitori interessati (assemblee facoltative) presentazione di documentazione di passaggio Comune di Campegine Le attività previste sono le seguenti: incontro fra le sezioni e la scuola primaria incontro con la pedagogista e i genitori presentazione dei documenti di passaggio fra ordini di scuole Ultimo anno della scuola primaria e primo anno della scuola secondaria di primo grado Le attività progettate sono derivate dal lavoro degli insegnanti dei due ordini di scuola suddividi per Comune Comune di Gattatico novembre – gli insegnanti degli anni-ponte ideano alcune brevi attività didattiche da svolgersi; Educazione Motoria: conoscenza dei ragazzi attraverso giochi individuali o di squadra; intervista ai professori per conoscere le regole e il funzionamento della scuola media; intervista ai ragazzi della scuola media: regole e trucchi per la sopravvivenza, tempi dei compiti …e altre domande dei bambini; incontro dei genitori della classi quinte nei mesi di dicembre o gennaio con il Dirigente scolastico dopo la metà di febbraio, i docenti dei due ordini, coinvolti nel progetto, si incontrano per programmare e organizzare nel dettaglio le attività, anche a livello metodologico; incontri fra docenti dei due ordini di scuola nel mese di maggio per lo scambio delle informazioni, la condivisione degli obiettivi in uscita ed i prerequisiti in entrata e i pareri sulla formazione delle classi prime. Comune di Campegine visita dei professori nelle classi quinte della scuola primaria; 31 visita dei bambini delle quinte della primaria alla scuola secondaria di primo grado; in inglese, la progettazione di un’unità didattica da applicare; in matematica, la conoscenza di un percorso; in italiano, la progettazione di un giornalino come scrittura creativa. Documentazione del lavoro svolto ORENTAMENTO: (scuole secondarie di primo grado) A partire dalla classe prima secondaria , all’interno del programma d’Italiano, è dedicato ampio spazio alla “conoscenza di sé”. Nella classe terza, per 1 ora settimanale nel I° quadrimestre, ci si sofferma sull’individuazione delle attitudini (degli alunni) sui diversi percorsi formativi dopo la scuola dell’obbligo e sulla conoscenza delle scuole superiori delle due province (Reggio Emilia e Parma). Nel mese di dicembre si tiene presso le due secondarie un incontro per i genitori delle classi interessati in cui partecipa un esperto di orientamento scolastico. Quando è possibile si effettuano visite guidate ad alcuni istituti superiori oppure vengono invitati docenti della secondaria superiore per momenti di approfondimento. Gli insegnanti della scuola secondaria si avvalgono delle pubblicazione se forniti dal Servizio per l’Orientamento Polaris di Reggio Emilia, della documentazione e dei servizi offerti gentilmente dalla provincia di Parma e della collaborazione dell’Associazione industriali di Reggio Emilia che, nella persona del Dott. Seligardi Alberto, offre consulenza diretta ai ragazzi in merito al mondo del lavoro ed incontri nelle sedi scolastiche . Sono previste visite nelle ditte del territorio per gli studenti di terza. COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ E’in atto una collaborazione da alcuni anni con l’Università degli studi di Bologna; l’istituto si è reso disponibile ad accogliere studenti tirocinanti iscritti al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria di Reggio Emilia e le Scuole di Specializzazione Insegnamento Secondario. PROGETTO UNIONE VAL D’ENZA: CONVIVERE Il progetto nasce per fronteggiare l’emergenza di nuovi arrivi, ormai costante nel tempo, anche ad anno scolastico avviato. Tale progetto intende essere la risposta alla volontà di docenti e della commissione intercultura: promuovere l’integrazione per creare un clima di accoglienza e rispetto prevenire il disagio e la dispersione scolastica favorire l’inserimento scolastico con forme di alfabetizzazione intensiva con arricchimento culturale A tal fine la commissione organizza la fase di osservazione propone la classe d’inserimento stabilisce contatti con i servizi del territorio per acquisire strumenti, indicazioni progettuali e didattiche Destinatari dl progetto: alunni stranieri neo-arrivati alunni stranieri già iscritti che utilizzano la lingua italiana solo a scuola alunni stranieri di seconda generazione che necessitano dell’insegnamento della lingua italiana per lo studio Metodologia corso di alfabetizzazione intensiva per alunni di recente immigrazione corso di consolidamento della conoscenza della lingua italiana corso di approfondimento/potenziamento per la comprensione dei linguaggi specifici delle discipline 32 PERCORSO 1° LIVELLO favorire l’apprendimento delle prime strutture comunicative della L2 necessarie per comprendere e farsi comprendere favorire l’acquisizione di un primo bagaglio lessicale e le conoscenze del codice alfabetico utilizzare la comunicazione verbale e scritta per l’espressione dei bisogni e dei vissuti quotidiani 2°LIVELLO consolidare le competenze linguistiche orali e della lettura di semplici testi comprendere e produrre semplici testi scritti e orali 3° LIVELLO Promuovere un approccio graduale al linguaggio specifico delle diverse discipline per la comprensione di schede e libri di testo e come supporto allo studio OBIETTIVI (riferiti alla scuola) migliorare l’accoglienza dell’immigrato straniero anche a seguito del ricongiungimento famigliare favorire l’apprendimento della lingua italiana partecipando ai corsi di alfabetizzazione dei CTP promuovere l’informazione l’orientamento al lavori e la formazione degli immigrati Di particolare importanza per la scuola risulta essere l’apertura dello Sportello Immigrazione presso ogni comune del Distretto con la presenza di un mediatore interculturale (alcune volte al mese). Inoltre si cercherà di favorire un’azione continua di accoglienza degli alunni neoimmigrati: pronto soccorso linguistico, inserimento in gruppi extrascolastici, supporto nel fare i compiti. PIANO DI ATTIVITA’ GENERALE DEL PROGETTO Gli interventi del Progetto Convivere rientrano nelle azioni previste. In particolare s’intende intervenire: interventi a sostegno dell’apprendimento della lingua italiana dei ragazzi interventi volti a valorizzare la cultura d’origine attivazione sperimentale di sportelli specializzati presso le sedi comunali attivazione di mediatori culturali e di servizi interventi a favore dell’orientamento scolastico e professionale APERTURA SPORTELLO IMMIGRATI accoglienza dei nuovi arrivati pronto soccorso linguistico dei minori e dei ragazzi neoimmigrati aiuto nei compiti e inserimento in gruppi di coetanei invio a corsi di alfabetizzazione del CTP degli adulti corso di lingua araba per minori o altre lingue sviluppo di un coordinamento efficace fra enti territoriali apertura Sportello Facile per orientamento, informazione lavoro rivolto alle donne partecipazione a gruppi tematici, in particolar modo: lavoro, casa e salute. PROGETTI DI LINGUA INGLESE CON INSEGNANTE MADRELINGUISTA 1° INSERIMENTO DELLA MADRELINGUA INGLESE classi seconde. 2° POTENZIAMENTO MADRELINGUA INGLESE classi terze 33 della Scuola Secondaria di I° sede di Gattatico Progetto di continuità all’interno della scuola secondaria di I Gattatico inserite nelle ore curricolari di lingua inglese ùFINALITA'EDUCATIVA o incentivare le capacità espressivo-comunicative attraverso la conversazione spontanea e l’ascolto in interventi di recupero e potenziamento. OBIETTIVI LINGUISTICO – COMUNICATIVI o Sviluppare e consolidare le abilità di ascolto e parlato (listening and speaking) rispettando e seguendo i dettami del Common European Framework (CEFR) con l’obiettivo di condurre gli studenti ad un approccio linguistico per affrontare non solo l’esame di terza ma, in un eventuale futuro, gli esami ufficiali riconosciuti a livello europero come per es il Trinity /Cambride. o Livello del Frame Work: Grades: A1 Initial stage (classi seconde e terze) A2 Elementary stage (classi terze..) METODOLOGIA A larghe linee l'itinerario metodologico dovrebbe seguire la seguente sequenza: 1)MOTIVAZIONE DELL'ALUNNO 2)PRESENTAZIONE DEL TESTO CONTESTUALIZZATO 3)PRATICA: lavoro d’analisi ed esercizi applicativi che portino l'allievo da una fase di SKIILLGETTING (assunzione d’abilità) ad una fase di SKILL USING (l'uso di queste abilità). Quindi la PRODUZIONE sarà prima guida-ta, poi sempre più autonoma. 4) S’intende usare la DRAMMATIZZAZIONE e la SIMULAZIONE. Utilizzo di mezzi a disposizione della scuola grazie allo strumento multimediale LIM Le classi 2°A /B/C e 3 A/B/C verrano suddivise rispettivamente per livelli di apprendimento e le due insegnanti si alterneranno su di esse per attività in contemporanea di recupero e potenziamento; Si preventivano n 4 di progettazione da suddividere nella fase: iniziale / intermedia / e finale e un minimo di 54 ore di insegnamento da distribuire sulle sei classi.( 10 ore in ogni classe seconda e 10 in ogni classe terza). Insegnanti, la Prof Clare Arnold (docente madrelingua ). Insegnante referente: Prof. Anna Fiaccavento e Prof. Elena Dall’argine (docenti attuali d’inglese nella scuola secondaria “E. Fermi” di Gattatico PROGETTO DIVERSAMENTE ABILI Commissione diversamente abili La Legge 104/92 tutela le persone diversamente abili attraverso la tutela di diritti sia relativi alla gravità sia riguardanti la tipologia, senza distinzione di etnia. 34 L’accordo di programma Provinciale per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità è stato siglato il 31 maggio 2006 approvato con Decreto del presidente della provincia di Reggio Emilia, il centro Servizi Amministrativi, l’Azienda Unità Sanitaria Locale, i Comuni e le istituzioni scolastiche della provincia di Reggio Emilia con l’adesione del Coordinamento Associazioni Disabili e famiglie: l’accordo ha la durata di quattro anni dalla data di pubblicazione. Il presente accordo si prefigge lo scopo di portare a piena attuazione le leggi e le direttive operative previste per l’integrazione culturali e sociali delle persone disabili. In particolare, i sottoscritti dell’Accordo intendono promuovere reali condizioni per assicurare agli alunni diversamente abili effettive opportunità d’integrazione scolastica e formativa. NORME legge Quadro 8 novembre 2000 n. 328 che ha promosso la Riforma dello Stato Sociale. Legge Regionale 12 marzo 2003 n.2 che ha attuato la suddetta legge-quadro insieme ai successivi provvedimenti regionali sottolineando la necessità di una programmazione coordinata degli interventi per l’integrazione scolastica. Alle istituzioni e, in particolare, agli operatori spetta il compito di ridurre le situazioni di disagio e di sfavore, promuovendo la partecipazione e il coinvolgimento dei ragazzi diversamente abili che rappresentano un’occasione per tutti di confronto e di impegno per tutta la comunità di appartenenza. L’ACCORDO DI PROGRAMMA NON E’ SEMPLICEMENTE UN ADEMPIMENTO FORMALE, MA HA IL COMPITO DI GARANTIRE TUTTE LE CONDIZIONI OPERATIVE E GLI IMPEGNI PER UN’EFFICACE INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DI CUI ALL’ART. 3 DELLA LEGGE 104/92. Le disposizioni e gli impegni contenuti nel presente Accordo si applicano ai servizi educativi per la prima infanzia, alle scuole dell’infanzia, alle scuole primarie, secondarie di 1° e 2° grado statali della provincia di Reggio Emilia.. La collaborazione attiva dei genitori, non solo presupposta, ma promossa e sostenuta, è condizione essenziale e permanente per l’esercizio efficace di tale diritto. ART. 4 MODALITA’ D’INTERVENTO E PRIORITA’ L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI MUOVE DALLA CAPACITA’ DEGLI OPERATORI SCOLASTICI E DELLE ALTRE FIGURE PROFESSIONALI DI VALORIZZARE LE COMPETENZE E DI RISPONDERE AI BISOGNI PARTICOLARI DEL SOGGETTO. All’alunno diversamente abile sono garantiti : La priorità di iscrizione, accesso e frequenza regolare alla scuola più vicina alla residenza (DPCM 7 giugno 1995 recepito dalla Direttiva del 21 luglio 1995) Il coinvolgimento attivo della famiglia in fase del processo di integrazione La presenza del personale educativo, assistente di base, docente di sostegno ritenuto indispensabile per il processo di scolarizzazione e di socializzazione La priorità nell’ambito delle rispettive competenze, nell’acquisto e nell’impiego di attrezzature, di sussidi speciali e particolari L’eliminazione delle barriere architettoniche in tempi brevi L’incontro periodico e programmatico delle figure professionali impegnate nell’attuazione del PEI La valutazione scritta da parte dei docenti della classe e delle eventuali figure professionali coinvolte nella stesura del PEI dell’andamento dei processi e dei risultati, finalizzati ad esplicitare alle famiglie il livello di acquisizione degli obiettivi programmati. IN ALCUNI CASI, DEL TUTTO ECCEZIONALI, SULLA BASE DEGLI OBIETTIVI CONTENUTI NEL PEI, POTRA’ ESSERE VALUTATA, UNITAMENTE AGLI OPERATORI DELL’ASL E DELLA 35 FAMIGLIA, L’EVENTUALE RIDUZIONE DELL’ORARIO SCOLASTICO DI FREQUENZA DELL’ALUNNO, TENUTO CONTO DEGLI IMPEGNI TERAPEUTICI E RIABILITATIVI. Gli interventi riabilitativi programmati dall’ASL, coincidenti con l’orario scolastico, dovranno essere concordati con la scuola e la famiglia. L’accordo si rivolge a tutti gli operatori scolastici e sociali, a tutte le famiglie in quanto soggetti attivi e decisivi a garantire l’efficacia e la qualità dei percorsi d’integrazione FAMIGLIA SCUOLA ENTE LOCALE AZIENDA ASL L’Accordo di programma è territoriale e ha come obiettivo quello di migliorare la qualità dell’integrazione degli alunni disabili attraverso specifiche forme di coordinamento. 1. l’istituto per le persone certificate garantisce il supporto di insegnanti specializzati coadiuvati da educatori messi a disposizione e finanziati dal Comune 2. ogni alunno ha diritto ad una progettazione personalizzata stesa dai docenti in collaborazione con gli specialisti dell’ASL e in accordo con gli obiettivi della classe (PEI) 3. l’insegnante di sostegno è in ogni caso assegnato alla classe d’inserimento degli alunni diversamente abili e di conseguenza partecipa a pieno titolo alle attività collegiali di programmazione e può effettuare attività con il resto della classe o con gruppi di alunni secondo la modalità delle classi aperte (L’ art.13, c. 6 - Legge 104/92 - recita “…gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti...”). Si riporta uno stralcio dell’art.14 della L.104/92 relativo alle modalità di attuazione dell’integrazione scolastica: “…attivazione di forme sistematiche di orientamento, particolarmente qualificate per la persona diversamente abile, con inizio almeno dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado; …organizzazione dell’attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità nell’articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte in relazione alla programmazione scolastica individualizzata; … continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme obbligatorie di consultazione fra insegnanti del ciclo inferiore e del ciclo superiore ed il massimo sviluppo dell’esperienza scolastica della persona diversamente abile in tutti gli ordini e i gradi di scuola, consentendo il completamento della scuola dell’obbligo anche sino al compimento del diciottesimo anno di età nell’interesse dell’alunno…” “Sulla base della normativa i Comuni d’intesa con le AUSL, predispongono su richiesta dell’interessato un progetto individuale per realizzare la piena integrazione delle persone diversamente abili nei percorsi dell’istruzione scolastica o professionale e del lavoro, definendo anche le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare. Tale progetto che corrisponde ai bisogni complessivi della persona dovrà raccordarsi con il Piano Educativo Individualizzato (PEI) ”. “L’avvio e la continuazione del processo d’integrazione scolastica presuppongono la produzione, l’acquisizione e l’uso di una documentazione che si compone dei documenti di cui ai successivi articoli. STRUMENTI DI INTEGRAZIONE : DOCUMENTAZIONE DI BASE E GRUPPI DI LAVORO Viene rilasciato il certificato dall’AUSL, attraverso la figura del medico specialista ovvero dello psicologo. Infatti: “Per gli alunni in corso di frequenza scolastica che presentano difficoltà di apprendimento e di relazione, in precedenza non apparse, compete al Dirigente scolastico concordare con i genitori l’opportunità 36 d’invio al medico di base o al pediatra; quest’ultimo dovrà valutare la necessità di una visita specialistica medico o psicologica presso il Servizio AUSL. Se i genitori dissentono e il problema persiste, l’AUSL attraverso i servizi competenti può fornire, se richiesto, consulenza agli insegnanti. L’ASL attraverso i servizi competenti assume i seguenti impegni: compila la Diagnosi Funzionale evidenziando gli aspetti di prognosi prevedibili del caso illustra agli operatori scolastici della classe il contenuto della Diagnosi nell’arco temporale che va da giugno all’inizio delle lezioni aggiorna in collaborazione con la famiglia la diagnosi Funzionale ad ogni passaggio di grado scolastico. Tale aggiornamento può essere fatto in qualunque momento della carriera scolastica dell’alunno. Sulla base dei dati della Diagnosi Funzionale delle osservazioni organicamente e collegialmente elaborate dai docenti interessati al caso, operatori sanitari, docenti interessati, o loro rappresentanti qualificati o di fiducia, elaborano il Profilo Dinamico Funzionale. Esso individua nell’ambito delle caratteristiche fisiche psichiche sociali ed affettive dell’alunno, le possibilità di recupero che devono essere sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali dell’alunno diversamente abile evidenziandone le aree di potenziale sviluppo sotto il profilo riabilitativo, educativo-istruttivo e socioaffettivo. Tale profilo consente di predisporre un piano educativo individualizzato. Agli incontri organizzati dalla scuola parteciperanno gli operatorio AUSL le cui modalità saranno concordate anche con la collaborazione dei genitori. Costituisce il documento annuale nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno in situazione di disabilità in un determinato periodo di tempo ai fini di assicurare i diritti all’educazione e all’istruzione. E’ prevista la collaborazione del AUSL nella stesura, e nei casi in cui siano previsti servizi specifici e specifiche risorse professionali anche quella del Comune. La Regione assegna i contributi alle Amministrazioni provinciali che sono delegate all´erogazione dei benefici a Comuni e alle scuole, ai singoli o agli associati. Si tratta di contributi per cofinanziare l´acquisto di mezzi di trasporto, ausili didattici e attrezzaturefisse destinati prioritariamente a agevolare l´inserimento di soggetti in situazione di handicap. La Regione e gli Enti locali valorizzano e finanziano le iniziative delle istituzioni scolastiche ed altre a favore delle persone in stato di disagio. E’ compito della Regione e degli Enti locali finanziare progetti di continuità scolastica ed educativa fra scuola e ospedale; progetti di recupero scolastico, formativo e di orientamento di minori e adulti sottoposti a misure restrittive; progetti di recupero scolastico e di reinserimento in formazione di adolescenti con problemi di disagio; progetti di recupero scolastico e formativo e di orientamento per adulti inseriti in comunità per tossicodipendenti; progetti per il recupero scolastico e di reinserimento in formazione di minori ed adulti in situazione di handicap. Sono progetti che mirano ad arricchire e potenziare l´offerta formativa delle istituzioni scolastiche. La Regione e gli Enti locali attraverso la concessione di finanziamenti sostengono in particolare la realizzazione di integrazioni curriculari ed extra curriculari per la personalizzazione dei percorsi in relazione alla realtà territoriale; la progettualità innovativa e di eccellenza per il successo formativo di tutti gli studenti; le iniziative finalizzate all´orientamento; l´estensione della cultura europea; l´educazione alla cittadinanza; la diffusione delle tecnologie informatiche. 37 PROGETTO GIOVANE COME TE Commissione Agio Il progetto è una proposta articolata rivolta alle scuole primarie e secondarie della Val d’Enza che coinvolge insegnanti, genitori ed alunni. Rappresenta una proposta aperta a confronti con gli interlocutori coinvolti (Pubbliche Amministrazioni e scuole). Il progetto si articola in attività di ascolto, informazione, formazione, consulenza e supervisione rivolte agli insegnanti, genitori e ragazzi delle scuole di riferimento. La formazione si strutturerà in incontri volti ad affrontare contenuti nuovi indicati dai docenti e ad acquisire nuovi strumenti di lettura, comprensione e soluzione delle difficoltà presenti nell’ambito scolastico. La consulenza offrirà spazi per incontri individuali con i docenti durante tutto il corso dell’anno ed in accordo con la commissione filtro. OBIETTIVI DEL PROGETTO IN RETE 1. realizzare nel Distretto della Val d’Enza un progetto educativo-psicologico che consenta di mettere in rete le diverse scuole e creare nuovi percorsi comuni con cui confrontarsi 2. realizzare all’interno delle singole scuole interventi multidimensionali, che mettano in rete tutti gli attori coinvolti dal contesto scolastico e colleghino bisogni e risorse 3. favorire il benessere psicofisico delle persone 4. porsi in ascolto delle aspettative e dei bisogni dei protagonisti della scuola CONSULENZA, ORIENTAMENTO E SUPERVISIONE PER DOCENTI PROGETTO PILOTA/SPORTELLO IN ISTITUTO La presenza di un professionista qualificato è una risorsa sul campo a disposizione degli operatori coinvolti. E’ percorso di sviluppo delle competenze e delle capacità dei singoli sia docenti sia eventualmente ragazzi. Si prevede la presenza di un consulente per l’istituto per un numero minimo di 60 ore a disposizione dei docenti che vi accederanno dopo aver consultato la commissione filtro. LABORATORI IN CLASSE Sono previste, a seconda delle necessità, attività in classe con la presenza di un operatore qualificato relative al disagio, al conflitto e alle difficoltà di relazione in generale. INDICATORI DI QUALITA’ qualità delle procedure soddisfazione dell’utenza rilevazione di eventi sentinella efficacia degli interventi ORGANIZZAZIONE INTERNA 1. funzionamento di una commissione filtro 2. raccolta di proposte e progetti delle singole scuole 3. offerta di un pacchetto di ore di sportello uguale in tutti gli istituti con calendario che prevede una presenza settimanale 4. attenzione ai bisogni delle famiglie ed organizzazione di serate con fondi della formazione provinciale (Cremeria) Nell’istituto esiste la seguente struttura progettuale: commissione filtro attività di consulemza sportello (30%) progetti pilota (30%) esigenze specifiche (40%) 38 incontri di formazione per i genitori LA COMMISSIONE FILTRO: INTERVENTO TRASVERSALE Il presente percorso è rivolto alle funzioni impegnate nelle commissioni filtro e che si troveranno a gestire situazioni complesse ed articolate. Gli incontri saranno di tipo operativo e serviranno a fornire strumenti per la lettura dei bisogni e per analizzare gli indicatori di disagio, le strategie già messe in atto, gli attori coinvolti e le risorse a disposizione. S’intende che l’obiettivo finale della commissione sarà quello di fornire indicazioni valide. LA COMMISSIONE FILTRO DELL’ISTIUTO SI RIUNIRA’ DURANTE L’ANNO SCOLASTICO PER DISCUTERE LE RICHIESTE DI ACCESSO ALLO SPORTELLO SEGNALATE DAGLI INSEGNANTI AL REFERENTE DI SEDE DELLA COMMISSIONE STESSA. NEL CORSO DELL’INCONTRO I RICHIEDENTI ILLUSTRERANNO LA PROBLEMATICA IN OGGETTO E LA COMMISSIONE VALUTERA’ SE LA SITUAZIONE NECESSITA DELL’INTERVENTO DEL CONSULENTE. SPORTELLO PSICOLOGICO La Commissione Filtro ha stabilito di destinare un pacchetto di ore di sportello psicologico alla scuola secondaria. Per informazioni rivolgersi a Funzione Strumentale: Chiussi Emanuela per la scuola primari Prof. Bettati Giuseppe per la scuola secondaria di Gattatico Prof. Agusto e Fortunato per la scuola secondaria di Campegine PROGETTO : “ CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO “ ( come da circolare ministeriale del 4/08/09 : “ Linee guida sulla riorganizzazione delle attività di Educazione Fisica e sportiva nelle scuole secondarie di I e II grado”. ) PREMESSA Come in più punti della comunicazione ministeriale ribadito, la funzione dell’ Educazione Fisica a scuola viene sempre più consapevolmente inserita nel progetto di formazione globale dell’ alunno. Vengono ben specificate le seguenti importanti finalità: - contribuire all’ instaurarsi di corretti stili di vita anche finalizzati al superamento del disagio derivante da problemi disciplinari e comportamentali gravi: bullismo, alcolismo, tabagismo - corretta percezione delle proprie possibilità e dei propri limiti, rispetto di quelli altrui - educazione ad una sana alimentazione e ad assunzione di stili di vita non sedentari - attraverso lo sport fornire ai ragazzi lo stimolo per affrontare e superare proprie difficoltà anche nel confronto con gli altri ( “ saper essere squadra con spirito positivo” ) - sviluppare una corretta cultura sportiva e aumentare il senso civico degli studenti OBIETTIVI A parte il perseguimento degli obiettivi citati nella premessa, la costituzione di un “ Centro Sportivo Scolastico”, così come auspicato nella circolare di cui sopra, potrebbe contribuire a: - aumentare l’ attività sportiva a livello di scuola e territoriale per fasce più ampie di studenti, coinvolgendo anche i ragazzi delle fasce più deboli e disagiate e favorendo l’ attività anche per alunni con disabilità - organizzare attività sportive diversificate ( non solo quelle tradizionalmente più praticate sul territorio), attribuendo a tutte le discipline pari dignità - favorire l’ attività di confronto tra vari Istituti ( in rete), con cui condividere aspetti metodologici ed organizzativi 39 ORGANIZZAZIONE Compito dei CSS è quello di programmare ed organizzare iniziative ed attività coerenti con le finalità e gli obiettivi del progetto nazionale, in funzione della propria realtà e delle proprie risorse. L’ attività deve essere programmata e continuativa, in modo da creare un’ abitudine sportiva nello stile di vita. Le attività svolte verranno adeguatamente registrate e documentate, rendicontate al Dirigente scolastico che dovrà riferirne ai competenti organi territoriali. DOCENTI Saranno coinvolti gli insegnanti di Ed. Fisica con le seguenti mansioni: Prof. Vescovi Rita : (docente Coordinatrice del Centro Sportivo Scolastico) gestione delle attività sportive in orario curricolare ed extra- curricolare, organizzazione delle attività di Combinata Sportiva della scuola Media di Gattatico, resoconto alla Dirigenza e DSGA sulle suddette iniziative. Prof. Pellegrino Rosanna : gestione di attività sportiva di Istituto e Distrettuale per la Scuola Media di Campegine Prof. Ronzoni Luca : attività sportive di Istituto, Distrettuali o Provinciali che coinvolgano la sua classe ( IC – Media Gattatico) Tutti i docenti di Ed. Fisica saranno coinvolti nelle fasi di Programmazione delle attività e confronto con gli Istituti in rete, finalizzati all’ organizzazione delle Fasi Distrettuali. GESTIONE DELLE ATTIVITA’ Sono state ipotizzate attività organizzate in un “ Progetto Attività Sportiva” nel rispetto dei seguenti criteri: - Proposte diversificate Prevalenza di attività di classe in cui ogni alunno possa dare il proprio contributo Regolamenti facilitanti la partecipazione serena anche di ragazzi con alcune difficoltà motorie Coinvolgimento degli alunni per mansioni di arbitri e segnapunti. Organizzazione delle attività nella formula di “ Combinata Sportiva”, attribuendo a tutte le discipline proposte pari dignità. Inserimento di attività in orario mattutino per consentire la partecipazione anche ad alunni che di pomeriggio non potrebbero partecipare ( per impegni extra – scolastici) Forme di collaborazione con alcune società del territorio per favorire un importante processo di “ orientamento sportivo” PRECISAZIONE I plessi si riservano di differenziare le proposte in base alla situazione didattica ed organizzativa delle singole scuole. L’ organizzazione delle attività verrà ulteriormente precisata in itinere. TEMPI Tutto l’ anno scolastico. L’ ORIENTAMENTO SPORTIVO Una delle importanti finalità del Centro Sportivo Scolastico, è quella di proporre attività il più possibile diversificate, che sollecitino l’ interesse dei ragazzi e li portino ad avere la motivazione per praticare sport anche al di fuori della scuola. Il territorio: Gattatico e Campegine sono realtà in cui le Società sportive del luogo collaborano volentieri con la scuola e questo facilita ulteriormente l’ inserimento del ragazzi nelle realtà sportive del territorio. Il coordinamento all’ interno dell’ Istituto Comprensivo Le referenti per l’ attività motoria dei vari ordini di scuole ( in modo particolare Scuola Primaria e Secondaria) collaborano attivamente nell’ organizzazione degli spazi e nella scelta di alcune collaborazioni con Società Sportive del territorio. Saltuariamente si potranno organizzare attività trasversali ( ad esempio Orienteering) che valgano anche da conoscenza per i bambini della scuola Primaria degli spazi in cui opereranno al passaggio alla Scuola Media 40 e delle metodologie operative che ne caratterizzano alcuni aspetti didattici ( ad esempio l’ apprendimenti più puntuale delle tecniche di gioco delle varie discipline proposte). LE DISCIPLINE PROPOSTE Sport di squadra : pallavolo – basket – calcio ( a Campegine anche Pallamano e Softball) Sport individuali: badminton – orienteering – atletica - Tennis I giochi polivalenti e i Giochi della Gioventù ( classi prime) Abbiamo ritenuto che le attività sportive di squadra e individuali, pur avendo importanti contributi in comune da dare alla formazione del ragazzo, potessero, per le loro diversità, completarsi arricchendo la proposta sportiva – formativa. Sintetizzando, si potrebbe così delineare ( salvo quanto già precisato nella prima parte di questo progetto): Sport di squadra Obiettivi formativi: collaborare per perseguire un traguardo comune – rispetto dei compagni di gioco – controllo della tensione agonistica soprattutto ove la pratica preveda il contatto fisico tra gli avversari. Obiettivi tecnici: conoscenza dei fondamentali tecnici di base - conoscenza di elementari tattiche di gioco Si utilizzeranno regole modificate ( pallone più leggero, campo ridotto, numero inferiore di giocatori ) per consentire anche ai ragazzi meno esperti di partecipare al gioco con gratificazione. Sarà posto l’ obbligo di far giocare tutti almeno per 1/3 della gara; questo costringerà la classe a porsi il problema della gestione, corretta e rispettosa verso tutti, dell’ organico L’ arbitraggio fatto dai compagni di altre classi li solleciterà al rispetto delle decisioni arbitrali anche se non sempre comprese. Sono previste 3 fasi di intervento: I Fase : APPRENDIMENTO DELLE TECNICHE ( lezioni di Ed. Fisica) II Fase : FASE DI ISTITUTO ( Combinata Sportiva ) III Fase: FASE DISTRETTUALE ( con Scuola delle stesso distretto ) o PROVINCIALE Sport individuali La Disciplina di tipo individuale induce il ragazzo ad assumersi in prima persona la responsabilità delle proprie scelte tecniche. Le condizioni di gioco facilitanti delle attività proposte a scuola, fa sì che i ragazzi vivano in modo abbastanza tranquillo queste esperienze sportive. Le Discipline scelte sono varie per tentare di sollecitare gli interessi diversificati dei ragazzi. I Fase : APPRENDIMENTO DELLE TECNICHE ( lezioni di Ed. Fisica) II Fase : FASE DI ISTITUTO ( Combinata Sportiva ) III Fase: FASE DISTRETTUALE ( con Scuola delle stesso distretto ) o PROVINCIALE Badminton: giocheranno 1 contro 1 o 2 contro 2. L’ uso di un attrezzo leggero e di un oggetto che si muove ( relativamente) lentamente, fa sì che rispetto ad attività analoghe con un piccolo attrezzo, risulti più gratificante da praticare anche nelle prime fasi dell’ apprendimento. Nella Fase di Istituto si consentirà una certa autonomia nella scelta della tecnica di battuta Orienteering: consente un ottimo lavoro interdisciplinare. La collaborazione con i docenti di Tecnologia nella costruzione delle cartine da utilizzare nelle prove, consentono di proporre attività che favoriscono, oltre alla conoscenza dell’ ambiente in cui è inserito l’ Istituto, di sollecitare l’ organizzazione spaziale e la capacità di orientamento. E’ importante rilevare come l’ attività di orienteering metta tutti gli alunni sullo stesso piano, ovvero come si riduca, rispetto ad altre attività, l’ incidenza delle esperienze di tipo extra – scolastico che alcuni hanno ed altri, purtroppo, no. Atletica Leggera: è l’ unica proposta di tipo prestativo ed ha per questo il limite e l’ opportunità per i ragazzi di conoscere ed accettare le proprie caratteristiche tecniche e, più difficile per loro, fisiche. Sono state scelte tutte le attività che possono essere praticate negli spazi a nostra disposizione: Salto in Alto – Getto del Peso – Salto in Lungo – Lancio del Vortex – Ostacoli – Velocità . Per arginare il problema della selezione in base alla prestazione, per il contributo alla Combinata Sportiva non varranno i migliori risultati, ma la misura media di ogni classe in ogni disciplina; così ogni alunno potrà contribuire in modo fattivo al risultato della propria classe. Al termine dell’ attività ci sarà una Fase Distrettuale a cui parteciperà la classe seconda meglio classificata I Giochi polivalenti ( classi Prime) 41 I bambini che arrivano in I media, avendo avuto esperienze diverse alla Scuola Primaria e spesso centrate esclusivamente sul gioco, sono, relativamente all’ aspetto motorio, piuttosto acerbi, salvo chi di loro ha la fortuna di avere esperienze motorie in ambito extra – scolastico. È opportuno che, soprattutto nella prima parte dell’ anno, contemporaneamente ad un lavoro importante sugli schemi motori di base e sull’ uso di vari attrezzi, si propongano anche attività “ non codificate”, in cui sia richiesto il rispetto delle regole, ma non una rigida esecuzione tecnica. In linea con queste scelte metodologico – didattiche proponiamo i GIOCHI POLIVALENTI: staffetta – tiri a canestro ( tecnica libera) – tiri in piccola porta ( ostacolo) – pallavolo ( colpire un bersaglio con palleggio). Li fanno volentieri perché consentono loro di esprimersi liberamente senza imbarazzi, vista la semplice tecnica esecutiva. Segue una Fase Distrettuale per la classe vincitrice di entrambi i plessi: PROGETTO “ Val D’ Enza in movimento” in collaborazione con gli Istituti della Val d’ Enza I Giochi della Gioventù ( classi Prime ) Si tratta di una manifestazione organizzata dal CONI durante la quale la classe selezionata per partecipare incontra i ragazzi delle prime di altri Istituti in attività motorie diversificate. LA COMBINATA SPORTIVA I risultati delle attività svolte da ogni classe dell’ Istituto vengono registrati nella classifica della Combinata Sportiva: in ogni disciplina 18 punti al I classificato – 12 punti al II – 6 punti al III Naturalmente il procedere nella compilazione dei vari tabelloni con le classifiche, disposti ad ogni piano, fa si che cresca progressivamente l’ entusiasmo nei ragazzi nel vedere i risultati delle loro classi. E’ piuttosto importante che gli insegnanti si accertino che le attività della Combinata Sportiva siano all’ insegna dell’ AGONISMO e non dell’ ANTAGONISMO; bisogna fare in modo che siano rispettati i ritmi di sviluppo dei ragazzi in modo che essi si impegnino al massimo ma senza l’ ansia del risultato a tutti i costi. L’ attività deve essere rigorosamente programmata all’ insegna della gradualità, così il ragazzo arriverà pronto al confronto agonistico. Se è vero che la competizione è insita molto presto nei bisogni del bambino ( stimolo di progresso, crescita e miglioramento), è anche vero che tra le motivazioni primarie che spingono i bambini / ragazzi a fare attività sportiva ci sono: lo sviluppo delle capacità / competenze, farsi degli amici, divertirsi. I ragazzi cercano, a differenza dell’ adulto che ha come bisogno primario la prestazione, amicizia e divertimento. Bisogna quindi insegnare tenendo conto delle caratteristiche emotive e psicologiche dei ragazzi senza voler applicare una “ logica adulta”. Il docente cercherà di superare l’ approccio totalmente ludico associando la sistemicità necessaria all’ apprendimento della tecnica e al rispetto delle regole , ma non deve in nessun modo reprimere la gioia che hanno i ragazzi quando giocano mortificandoli per risultati negativi. Questa organizzazione viene presentata ad inizio anno alle famiglie tramite apposita comunicazione Si allega “ Progetto Attività Sportiva di Istituto” ( Allegato 1)Allegato 1 PROGETTO : ATTIVITA’ SPORTIVA DI ISTITUTO Destinatari: tutti gli alunni della Scuola Secondaria di I grado Docenti: Prof. Vescovi, Prof. Pellegrino e Prof. Ronzoni Obiettivi didattici: la conoscenza e la pratica delle attività sportive – l’ approfondimento delle tecniche di gioco nel confronto agonistico Obiettivi formativi: il rispetto delle regole, degli arbitri e dei compagni di gioco – il rispetto dell’ ambiente di gioco – la conoscenza e il confronto con ragazzi di altre classe dell’ Istituto – l’ accettazione dei propri limiti e il rispetto di quelli altrui Tempi : dal mese di Dicembre alla fine delle attività scolastiche. Sedi: la palestra e lo spazio esterno alla scuola. Svolgimento: quando non sufficienti le ore di Ed. Fisica, sarà richiesto a docenti di altre materie la collaborazione nel concedere le proprie ore ( non più di 2 annue per insegnante) per lo svolgimento delle 42 gare. La richiesta avverrà tramite comunicazione scritta in Sala Insegnanti con almeno un mese di preavviso salvo Fasi Finali. Il calendario gare verrà affisso negli appositi spazi nei corridoi e in ogni classe, oltre che segnato sui registri di classe. L’ attività sportiva verrà presentata ai rappresentanti dei genitori durante i Consigli di Classe e a tutti tramite apposita comunicazione. Organizzazione: sono previste una Fase di Istituto e una Fase Distrettuale per alcune Discipline ( Pallavolo, Giochi Polivalenti, Atletica). La SMS di Gattatico parteciperà inoltre alle Fasi Provinciali di: Pallavolo femminile, calcio maschile, Badminton, Minivolley, Giochi della Gioventù. E’ previsto l’ intervento della Società Rugby Reggio che proporrà alcune lezioni tenute dai propri istruttori. PROGRAMMA ATTIVITA’ SPORTIVA DI ISTITUTO Classi Prime Dodgeball ( o Palla Prigioniera ) – Settembre – Ottobre Giochi Polivalenti – Ottobre / Novembre Minivolley - Torneo ( Gennaio / Febbraio) Atletica - Gennaio / Maggio Badminton - Torneo ( Febbraio / Marzo) Orienteering - Maggio Calcetto - Torneo ( Aprile / Maggio) Tennis - Torneo ( Maggio ) Pallamano e Softball : solo Media Campegine Classi Seconde Dodgeball ( o Palla Prigioniera ) – Settembre – Ottobre Basket - Torneo ( Dicembre ) Minivolley - Torneo (Dicembre / Gennaio ) Badminton - Torneo ( Febbraio / Marzo) Atletica - Gennaio / Maggio Orienteering - Maggio Calcetto - Torneo ( Aprile / Maggio) Tennis - Torneo ( Maggio ) Pallamano e Softball : solo Media Campegine Classi terze Dodgeball ( o Palla Prigioniera ) – Settembre – Ottobre Basket - Torneo ( Dicembre ) Pallavolo - Torneo ( Gennaio / Febbraio) Badminton - Torneo ( Febbraio / Marzo) Atletica - Gennaio / Maggio Orienteering - Maggio Calcetto - Torneo ( Aprile / Maggio) Tennis - Torneo ( Maggio ) Pallamano e Softball : solo Media Campegine PROGETTO CROCE BIANCA (scuola primaria) Per le classi terze il progetto si sviluppa nelle risposte alle 5 domande CHI, DOVE, QUANDO, COME e PERCHE’e richiederà 2 ore per ogni classe. I volontari cercheranno di esplicitare il percorso anche con l’aiuto di sussidi operativi: video e attrezzature varie. È prevista una visita guidata all’ambulanza Nelle classi quinte il progetto ha lo scopo di tramettere le nozioni di base dell’associazione e mostrare loro una giornata tipo del volontario in turno. 43 Inoltre si simulerà una situazione di emergenza con telefonata al 118 e uso di dispositivi indispensabili quali collarino, sedia, spinale.. PROGETTO: TIENI STRETTA LA VITA (scuola secondaria di 1° grado) La Croce Bianca locale propone il progetto “Tieni stretta la vita” per favorire una più attenta e consapevole riflessione sui corretti stili di vita, cercando anche di stimolare i giovani ad una riflessione sui comportamenti quotidianamente tenuti, affrontando e approfondendo l’argomento fondamentale della prevenzione. Gli incontri si effettuano presso il Circolo Arci Fuori Orario di Gattatico, che metterà gratuitamente a disposizione i locali. L’ACT di Reggio Emilia offre gli spostamenti da e per la scuola. PROGETTO “ICARO A SCUOLA” Progetto per contrastare la dispersione scolastica rvolto ad allievi di terza media con almeno una ripetenza e facenti parte di una classe un cui il consiglio condivida la struttura del progetto e concordi gli obiettivi minimi per l’ammissione all’esame. Il progetto prevede diversi incontri con l’educatore, le famiglie e i referenti scolastici entro la fine di dicembre e in seguito il percorso con i ragazzi fino al termine dell’anno scolastico. Il percorso comprende, oltre al lavoro nella classe, anche tirocini formativi presso realtà sociali del territorio. PROGETTO: MEDIE AL CENTRO È un servizio extrascolastico rivolto ai ragazzi dagli 11 ai 13 anni. Si propone di seguire gli studenti nello svolgimento dei compiti scolastici e di diventare il punto di aggregazione con educatori. Le attività di recupero scolastico saranno integrate con momenti ricreativi e di accompagnamento delle dinamiche relazionali. La struttura giornaliera prevede un percorso di 4 ore circa. Le attività laboratoriali vedranno l’intervento di esperti su tematiche di interesse giovanile. ISTRUZIONE DOMICILIARE E’ sorta dall’esigenza di assicurare ad alunni e studenti, affetti da gravi patologie, l'erogazione di servizi scolastici alternativi che permettano agli stessi di non interrompere il proprio corso di studi. I servizi scolastici che hanno questa finalità sono fondamentalmente due: 1. La scuola in ospedale 2. il servizio di istruzione domiciliare Il servizio di istruzione domiciliare Il servizio di istruzione domiciliare viene attivato per gli studenti impediti alla frequenza scolastica per un periodo superiore a 30 giorni a causa della malattia e sottoposti a cicli di cura periodici ed è finalizzato anche ad assicurare il reinserimento dell'alunno nella classe di appartenenza. Tale servizio, prevede la riduzione dei tempi di degenza a favore dell'assistenza sanitaria domiciliare. I temi di maggiore attenzione di questo servizio sono: 1. come integrare l'intervento della scuola ospedaliera, quello della classe di appartenenza e le lezioni presso il domicilio dello studente. In linea teorica tale problema coinvolge, oltre agli insegnanti ospedalieri che, fino ad ora, si sono fatti carico del servizio di istruzione domiciliare, tutti gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado sul territorio nazionale, che potrebbero trovarsi nella condizione di dover attivare tale servizio; 44 2. come ricontestualizzare il domicilio-scuola in modo da garantire allo studente la massima integrazione con il suo gruppo classe e strategie didattiche e relazionali adeguate al contesto; 3. come diffondere tra tutte le scuole di ogni ordine e grado una cultura dell'istruzione domiciliare visto che il problema potrebbe coinvolgere qualunque operatore della scuola; 4. come garantire omogeneità nell'erogazione del servizio su tutto il territorio nazionale attraverso indicazioni di dettaglio per una corretta e completa applicazione. PROGETTI DI QUALITA’ ANNUALI NEL PRESENTE ANNO SCOLASTICO SONO STATI APPROVATI I SEGUENTI PROGETTI: SCUOLA PRIMARIA DI CAMPEGINE 45 PROGETTI DI SEDE Nome del progetto Raccontami una storia Referente Bertolini Loredana Classi di riferimento 1°B Larsa Noi e il cibo Iemmi Oriana Tutte Giro, giro mondo – fiabe di mondi lontani Suraci Annalisa 2° Avventure in biblioteca Suraci Annalisa 3°-4° Incontriamo la Croce Bianca Mora Angela 3°-5° Raccontare la pace Iemmi Oriana Tutte Laboratorio di recupero – italiano Bianco Ida 3°B Recupero Malandri Mora 4°B Un aiuto per la scuola Casolari Chiari Noi e la musica Righi Barbara Tutte Educazione motoria Razzoli Rita Tutte Fontanili di Corte Valle Re Campanini Ate Tutte Classi aperte SCU OLA PRIMARIA DI TANETO PROGETTI DI SEDE 46 Nome del progetto Referente Classi di riferimento Larsa Sportivamente Tagliavini Jessica Tutte Invito alla lettura Caroppo Maria Paola Tutte Musica a scuola Cavalca Cristina Tutte Istruzione domiciliare Zanellato Mariangela Alunno 2° SCUOLA PRIMARIA DI PRATICELLO PROGETTI DI SEDE 47 Nome del progetto Referente Classi di riferimento Larsa Biblioteca Latella Pasqualina Tutte Giovane come te Chiussi Emanuela 1°A-B Progetto Croce Bianca Iotti Enrica 3°A-B; 5°A-B Progetti Coop Riccò Giorgia Tutte Sportiva-mente Riccò Giorgia Tutte Se il maestro ha –quattro zampe Sassi Patrizia Tutte Progetto di fotografia: Ad occhi aperti Latella Pasqualina Larsa Manfredi Giorgia 3°A-B 4°A-B 5°A-B Tutte Facciamo musica..subito Riccò Giorgia 1°A-B 2°A-B 3°A-B 4°A-B Progetto di teatro propedeutico Chiussi Emanuela Baldanza Viviana 1°A-B Teatro? Sì grazie Iotti Enrica Ghiselli Katia 5°A-B Progetto Auser SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI CAMPEGINE PROGETTI DI SEDE 48 Nome del progetto Referente Classi di riferimento Larsa Potenziamento matematico Bertogli Marina Recupero/consolidamento di matematica Bertogli Marina A scuola di fontanili Bertogli Marina Libero chi legge- lettura Luppi Daniela 2° Promozione alla lettura Montanari Stefania 1° SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI GATTATICO PROGETTI DI SEDE Nome del progetto Referente Classi di riferimento Progetto Madrelingua Inglese Fiaccavento Anna 2° e 3° Potenziamento matematico Attolini Lalla 3° Coppa Hilbert Artusi Serena 3° Prevenzione dipendenze Attolini Lalla 3° Biblioteca Cavicchi Maria Grazia Tutte Vantaggi per la scuola Progetto di storia Matera Marisa Alcuni alunni PROGETTI DI ISTITUTO 49 Nome del progetto Referente Classi di riferimento Unione Val d’Enza Convivere Campanini Ate Tutte le scuole Rally matematico transalpino Artusi Serena Tutte le scuole PROGETTI DI SEZIONE Nome del progetto Referente Attività sportiva di istituto Vescovi Pellegrino Tieni stretta al vita Attolini Lalla Classi di riferimento Tutte 3° PROGETTI DI CONTINUITA’ Nome del progetto Educazione artistica di continuità Referente Colli Cristina Classi di riferimento Campegine: primaria e secondaria VALUTAZIONE DEL SERVIZIO Nucleo di autovalutazione d’istituto 50 La commissione Pof fra i diversi compiti ha anche quell di predisporre materiale per attività di autovalutazione e di interpretare i dati e presentarli al collegio dei docenti. Le informazioni raccolte riguardano l’effettiva produttività culturale dell’istituto, attraverso la predisposizione d’indicatori per regolarne lo sviluppo qualitativo e la promozione della comunicazione pubblica verso l’esterno. Tale operazione è detta VALUTAZIONE DI SISTEMA I fini della valutazione di sistema 1. Rendere trasparenti ed accessibili all’opinione pubblica informazioni sugli aspetti più rilevanti della scuola 2. Aiutare lo stato a conoscere il sistema scolastico reale Alle singole istituzioni scolastiche spetta la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive nella organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, ai fini di un continuo miglioramento, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o dati che emergono da valutazioni esterne. L’Istituto nazionale per la valutazione (INVALSI)del sistema educativo di istruzione e formazione ha il compito di rilevare a campione la qualità dell’intero sistema scolastico nazionale, fornendo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione. Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 7 novembre 2013. Adottato dal Consiglio d’Istituto in data 28 novembre 2013 51