30 0 nove embrre 1 dicembre e 200 07 X Cong XII C gressso AGE AG Geenitori: citttadiini in Italia a, in Euro opa. Diriitti e doveri in famig f glia, nella a scuo ola, nella a sociietà XII CONGRESSO NAZIONALE GRUPPO DI LAVORO “GENITORI E SCUOLA” Ringrazio i 18 componenti del gruppo che ha trattato “genitori e scuola”; tutti e ciascuno in particolare per il contributo di proposte veramente pertinenti e significative. Chiedo scusa se, nell’indicare i nomi accanto alle proposte ometterò qualcuno, ma ciò è dovuto al fatto che ho sintetizzato al massimo l’abbondanza di interventi e l’ampiezza dei loro contenuti. PROPOSTE 1. Formazione dei genitori: sia negli organi collegiali, sia per una maggiore conoscenza della legge, come si può attuare una maggiore trasparenza. (Valentini, Di Pasquale, Facchini, Carfora, Minniti) 2. Partecipazione all’autovalutazione del servizio da parte dei genitori. (Vecchini, M. Angeli) 3. Controllo dei progetti sia in fase di progettazione che di rendicontazione per renderli condivisi. I genitori devono essere in grado di deliberare. (Angeli, Labate) 4. Collegamento tra Fonags, Forags, Fopags, per condividere e conoscere i vari progetti e dare spazio ai collegamenti con le altre associazioni. (Facchini, Minniti, Vecchini,) 5. Possibilità di accedere ai finanziamenti, chiedere ai Comuni attraverso i piani del diritto allo studio; ai privati con le elargizioni. (Viola, Decca, Nunzia, Minniti, Di Pasquale, Valentini) 6. Attendere la circolare per accedere ai finanziamenti per permettere il recupero dei debiti. (Guarneri) 7. Cercare di snellire la burocrazia perché intralcia la partecipazione dei genitori. (Richiedei, Valentini) 8. Orientamento: più partecipazione dei genitori alle realtà che le scuole medie propongono nella fase di orientamento alle superiori. Possibilità di accedere ai finanziamenti per l’Orientamento. 9. Comunità educante: progettare un “patto educativo” da condividere tra adulti per cercare una comunità educante funzionale ai nostri figli. (Volpato, Facchini) 1 10. Formazione professionale: si auspica la creazione di un gruppo che regna attualmente l’evolversi della legislazione in merito. (Sgobino, Perini? Viola) Richiedei: afferma con chiarezza che se non c’è rappresentanza non c’è democrazia, che è diversa dalla presenza. Uno strumento di esclusione dei genitori è la tecnica del Bilancio. Chiedere il Bilancio sociale per avere trasparenza. Genitori, cittadini nella scuola non sono quelli che fanno tante cose o svolgono tante attività, ma si distinguono per il loro modo di essere, di porsi, di relazionarsi, di assumere un atteggiamento libero, creativo, da protagonista. Segretaria del Gruppo di lavoro Marisa Labate (A.Ge. Vibo Valentia) 2 GRUPPO DI LAVORO “GENITORI E MEDIA” Ci troviamo in un momento di autentica emergenza educativa, in cui i genitori sono disorientati nella comprensione dell’utilizzo dei media da parte dei loro figli. Nella nostra epoca, i media hanno un’importante valenza formativa nello sviluppo psico-fisico del bambino. La cittadinanza del genitore passa anche attraverso un utilizzo consapevole di questi mezzi. E’ importante superare il gap generazionale attraverso una formazione permanente dei genitori, a cui deve contribuire in modo incisivo la nostra Associazione tramite alcune idee che possono concretizzare una serie di iniziative formative. Avendo constatato la carenza di sufficiente e obiettiva informazione da parte degli adulti dell’uso delle nuove tecnologie, per evitare che i bambini vengano a contatto con contenuti inadatti, si propone per quanto riguarda internet: PROPOSTE A. La formulazione di un questionario sull’uso e i contenuti valoriali diffusi dai media; B. Istruzione dei genitori sulle modalità di utilizzo di internet da parte degli adolescenti e pre-adolescenti attraverso un’accurata informazione e aggiornamento di un link sulla home-page dell’A.Ge. o in alternativa tramite trattazione specifica nella scuola genitori; C. L’A.Ge. propone nella scuola un incontro da inserire nel “progetto genitori” sui massmedia dal titolo accattivante, ad esempio: “Figli davanti al video, c’è pericolo?” L’incontro serve a spiegare il funzionamento dei mass-media e i loro pericolo, dando alcuni suggerimenti pratici ed anche a pubblicizzare l’A.Ge. e la scuola-genitori; D. Creare un apposito angolo web affinché i genitori possano esprimere le segnalazioni e i pareri in modo diretto su trasmissioni, video-giochi, siti, programmi ecc… facendosi l’Associazione carico di rivolgere tutto, non solo alle autorità competenti ma anche ai numeri verdi delle diverse emittenti, documentando su A.Ge-Stampa. E’ fondamentale dunque formare un gruppo di lavoro interregionale in grado di scambiare segnalazioni e sollecitazioni con una comunicazione più frequente tale da interagire tra A.Ge. locali e Istituzioni preposte. Gruppo di lavoro coordinato da Miela Fagiolo D’Attilia Partecipanti: Stefania Ciullo, Davide Pedrazzani, Claudio Borghesi, Emanuele De Ponte, Giuliano Bocchia, Pino Angelillo, Elisabetta Possati. 3 GRUPPO DI LAVORO “GENITORI, SOCIALE E SANITÁ” Il gruppo si è subito chiesto se avesse senso la partecipazione di A.Ge. nel sociale, la risposta di tipo positivo è emersa in modo spontaneo con i seguenti interventi: Angela Crivelli – A.Ge. Roma Rileva la necessità di un inrevento a favore dei bambini appartenenti a famiglie multiproblematiche e più in generale la questione “minori”. Patrizia Menchini – A.Ge. Massa Assenza dei Servizi Sociali nella risoluzione delle problematiche inerenti la “terza età”. Nunzia Roggio – A.Ge. Puglia Per prevenire l’abuso di alcool da parte dei giovani, l’A.Ge. Puglia ha promosso diverse iniziative tra le quali un concorso tra i locali pubblici della zona per promuovere il consumo di bevande analcoliche. L’iniziativa prevede un premio all’esercizio che ha creato il cocktail analcolico più apprezzato dai ragazzi. Sabina Greco – A.Ge. Calusco d’Adda (BG) A Calusco l’esigenza era di un sostegno alle famiglie con figli diversamente abili (cira 55). L’A.Ge. locale ha ideato una domenica al mese in cui la comunità (A.Ge., Amministrazione, Oratorio, associazioni e cittadini) intrattenesse con animazioni i diversamente abili e consentisse in questo modo una domenica al mese sulla quale i genitori potevano contare per concedersi uno svago. Il progetto è stato avviato 3 anni fa con riconosciuto successo da parte delle famiglie e della comunità. Altra problematica è quella relativa alla devianza o dispersione scolastica. Si è partiti con il pretesto di aiutare i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, segnalati dai docenti, quali elementi disturbanti, disagiati o tendenti alla dispersione scolastica. I volontari A.Ge., tra i quali ex docenti, si sono attivati e partendo dall’aiuto compiti, hanno creato una relazione che si è poi estesa nell’extrascuola: “educatori di strada”. Roberto Morittu – A.Ge. Sassari Dopo aver rilevato la scarsa visibilità dell’A.Ge. in loco, evidenzia la necessità di rapportarsi con i responsabili comunali del settore socio-assistenziale per cambiare la situazione. Gennaro Bernardo – A.Ge. Campania Progetto: “Il sogno di Bettina” tendente a rinsaldare il legame generazionale “nonni/nipoti” 4 Gino Furini – A.Ge. Rovigo Dal 2001 il Progetto “le 3 generazioni” con il coinvolgimento di due scuole medie, di due case di riposo, più un gruppo di famiglie con figli disabili. Il tutto riuscendo a creare una specie di centro di orientamento ai servizi Sabina Volpato - A.Ge. Genova Progetto “Andrea fuori dall’ospedale” con obiettivo di assistenza alle famiglie di starnieri ed extracomunitari aventi la necessità di ricoverare i propri figli al “Gaslini”. Assistenza ad anziani soli con la creazione finale di una rete di rapporti fra loro stessi. Progetto “Una stanza per Elisa e Andrea”. Animazione presso una casa di accoglienza atta a prevenire l’abbandono dell’anziano, nelle case di riposo, da parte dei familiari. A seguito di questa notevole attività lo stesso comune di Genova, riconosce nella sezione dell’A.Ge. locale un interlocutore preferito. Francesco La Barbera – A.Ge. Palermo L’esigenza è di impegnare i bambini al di fuori dell’orario scolastico, laddove i genitori per lavoro devono affidarli a balie, nonni ecc. Lorenzo Santoro – A.Ge. Galatina (LE) Progetto “Come vive l’anziano in famiglia” teso a riavviare il rapporto nonni/nipoti. Evidenzia inoltre la necessità di una presa di posizione dell’ A.Ge. in merito alla difficoltà dei giovani a formare una famiglia a causa della mancanza di posti di lavoro. Luciano Sgobino – A.Ge. Nazionale Si rallegra nel constatare come in A.Ge. si sia già evoluto lo spirito nel sociale, così come lo fu nello scolastico, alla creazione dell’associazione medesima. (Gruppo coordinato da Alberto Raponi, AGE LATINA) 5 Gruppo di lavoro “IDENTITA’ E ORGANIZZAZIONE DELL’A.Ge.” Coordinatore: Lucia Rossi Segretaria : Chiara Crivelli Innanzi tutto desideriamo affermare che non possiamo e non pensiamo di esaurire nell’incontro del gruppo di studio e in questa relazione tutta la tematica. Questo è un argomento che va continuamente riflettuto e ridefinito collegialmente. Inoltre questa tematica è stata affrontata diffusamente e molto bene nel documento programmaticometodologico prodotto dai Presidenti e Delegati regionali nel 2005, a cui rimandiamo e a cui ci riferiremo in parte in questa relazione. IDENTITA’ 1) I processi di cambiamento vanno innestati e innescati sulla testimonianza dei valori e sul sostegno ai principi che hanno costruito l’A.Ge. negli scorsi 40 anni. Il ricchissimo messaggio valoriale è sempre validissimo e va ri-detto e ri-nominato: affermare i nostri contenuti con un linguaggio nuovo. Questo richiede disponibilità al cambiamento, acquisizione del senso di essere gruppo, fare squadra. 2) Affermare l’autonomia delle Associazioni locali e l’importanza del ruolo chiave del Presidente o Delegato regionale: questi è una risorsa - vera interfaccia tra l’A.Ge. Nazionale e il territorio – e motore di cambiamento nell’A.Ge. Nazionale. 3) Dell’identità è parte il metodo di lavoro: ripristinare il metodo delle decisioni collegiali e partecipate, usando tutti i mezzi di comunicazione a disposizione. Ritrovare, inoltre, l’autorità di poterci dire l’un l’altro quando questo non è avvenuto, per qualsiasi motivo. ORGANIZZAZIONE Indispensabile chiarirsi sull’adeguamento dello Statuto Nazionale alla nuova normativa, per perseguire l’iscrizione agli Albi Nazionali ( L. 266/91 sul Volontariato? o L. 383 Promozione Sociale? Ora l’A.Ge. nazionale è registrata all’Agenzia delle Entrate di Roma come Onlus, L. 460/97) e di conseguenza agli Albi Regionali (devolution). Riaffermare la struttura federativa dell’A.Ge. con le sue varie articolazioni: l’A.Ge. parte dalla base (autonomia dell’A.Ge. locale). Dotarsi e/o rivedere il regolamento dell’Associazione che definisce, tra le altre cose, il metodo di svolgimento del Consiglio Nazionale. Il Consiglio Nazionale ha il compito, dato da tutti noi soci, di attuare e verificare l’aderenza ai principi valoriali e al metodo di lavoro. Per ogni riunione del Consiglio nazionale occorre: - Raccogliere la domanda dei Regionali che a loro volta hanno consultato le A.Ge. locali - il territorio. - Selezionare le domande per affinità e inserirle nell’Ordine del Giorno. Rimandare a incontri interpersonali la soluzione di problemi particolari. 6 Come metodo di conduzione della riunione: - Presiede un Regionale a turno - Si incarica un facilitatore della comunicazione di aiutarci nella presentazione degli argomenti e nel dibattito - Un minimo di setting: posizione delle sedie – è fondamentale potersi guardare in faccia - Affrontare l’Ordine del Giorno e stare sul punto - Rispettare i tempi. Abbiamo sempre più consapevolezza che è nel territorio che avviene l’incontro, lo scambio tra bisogni e risorse: in questo ogni A.Ge. locale ha il suo ruolo. Nell’organizzazione delle attività locali, ormai grande parte hanno i progetti che le A.Ge., da sole o in rete con altre associazioni, possono presentare, avere approvati e finanziati. Ma per parlare di progetti, cioè del risultato, occorre prima parlare delle capacità progettuali. Abbiamo bisogno di competenza e di affinare gli strumenti di conoscenza per fare proposte progettuali, che poi potremo spendere in diversi modi, incluso progettare i nostri incontri. Perché si fa un progetto? Quali sono i bisogni di una determinata realtà? Cosa occorre fare per raccogliere la domanda? Come fare la rilevazione dei bisogni e delle risorse? Come si struttura una proposta progettuale? Quali sono gli attori di tale proposta? Quali gli obiettivi? Quali le finalità? Quali le verifiche? Come si effettua un monitoraggio?... Cosa c’è prima? Da dove si parte? Dove si vuole arrivare? Possiamo reperire risorse tecniche all’interno del nostro Consiglio o avvalerci di esperti esterni( non costa molto), solo così poteremmo davvero aiutarci. Inoltre, molte A.Ge., ad es.: (ma è solo un esempio!!). hanno già progettato e portato avanti proposte: possono metterle a disposizione, in modo che altre A.Ge. possano studiarle e/o prenderne spunto. Nelle attività portate avanti dalla A.Ge. locali vi sono sempre due versanti: uno non esclude l’altro, ma è indispensabile armonizzarli: - Servizi: offrire servizi di diversa natura ai genitori - Formazione: offrire occasioni di riflessione e confronto e/o di informazione abbiamo bisogno di comprendere bene la natura dell’uno e dell’altro versante, di armonizzarli entrambi nella nostra attività, perché può capitare che non capiamo per chi e per che cosa stiamo facendo ciò che stiamo facendo. La confusività è sempre in agguato, ci sono momenti in cui si ha la sensazione di non capire e quindi è importante ritrovare l’idea sana in quel momento. Tra le attività che migliorano l’organizzazione e la relazione tra noi vi possono essere workshop/seminari/gruppi di lavoro inter-regionali su problematiche affini. Tenendo sempre presente ciò che unisce: il metodo con cui guardiamo alle cose. Ancora per migliorare la relazione tra noi: riprendere bene in mano il sito e il giornale. Ritrovare l’idea che è dietro il sito e utilizzare il metodo di lavoro collegiale. Es.: ripristinare il Forum come occasione di scambio tra soci; rivedere il link Editoria, inserendo l’enorme ricchezza di produzione dell’A.Ge. Nazionale e delle A.Ge. locali (anche opuscoli o libri datati possono essere importanti per chi comincia!); istituire una sezione progetti, dove mettere in rete (con password!!) esempi di progetti in vari ambiti; ecc. 7 Nell’organizzazione delle attività di comunicazione dell’A.Ge. Nazionale occorre dimensionamento e razionalizzazione perché in questo momento c’è sovraffollamento: occorre istituire un gruppo che si occupi in modo specifico dell’immagine dell’A.Ge., nelle relazioni con l’esterno, che non sono solo i media (ad es.: come relazionarsi con le varie istituzioni) e nelle relazioni all’interno dell’Associazione. 8