se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
Anno XXXIX - SETTEMBRE 2012 - Una copia
2,50
9/2012
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Mensile di cultura, informazione e attualità
Città di Barletta
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Medaglia d’Oro al Merito Civile
Città della Disfida
(FOTO DICORATO)
della
9/2012
resistenza e della memoria
La Storia… fuori sacco
Progetto triennale 2009-2012
Proposte dell’Archivio
della Resistenza e della Memoria
Le persone che
fanno la… STORIA
9
9
Nuove strategie per rilanciare la
competitività del distretto industriale di Barletta
Economia
Anche il distretto industriale di Barletta
punta sull’export
di Emmanuele Daluiso
11
La mafia oggi
Perché la mafia non è stata battuta
di Gaetano Nanula
13
Fisco
L’Imu da (futuribile) imposta municipale a (disconosciuta) imposta patrimoniale
di Biagio Cavaliere
11
18
19
20
15
Urbanistica
Per aree di edilizia residenziale
di N. Vendola e A. Barbanente
16
GOS
L’offerta formativa del GOS: i nuovi
corsi partono ad ottobre
22
Vita amministrativa
Istituzione dell’Osservatorio delle attività Produttive: la II Commissione
27
17
Secondo Falcone la mafia è un fenomeno umano che ha un inizio ed
una fine
1329
consiliare approva il regolamento
di Rosa Cascella
29
Cultura ebraica
Lech Lechà: consuntivo di un grande
successo
di Luciana Doronzo
31
Mese della Memoria
Le persone che fanno la… Storia
di Luigi Di Cuonzo
Confcommercio
Maggiore presenza femminile a tutti i livelli di “governance” del nostro
Paese
di Rosy Daleno
Chiesa
Grazie don Enzo
del Consiglio Pastorale
Ricordo
Cento anni fa, il prof. Lattanzio
di Renato Russo
32
33
34
35
L’Imu da (futuribile) imposta municipale a (disconosciuta) imposta
patrimoniale
Archeoclub di Barletta
Le prospettive di rilancio di Canne finora solo buone intenzioni
di Pietro Doronzo
Sesta provincia
Pronti ad abbandonare Bari per la sesta
provincia
di Giuseppe Palella
FIOF
Progetto Revolution 2013: Festival Internazionale Orvieto Fotografia
di Ruggiero Dibenedetto
Scuola
Il saluto del IV Circolo S.Domenico Savio al suo dirigente che va in pensione
A tutta penna, news dalla “Renato
Moro”
Libri
I racconti di nonna Francesca
di Francesca Piazzolla
19
Orientare lo sguardo sul passato
per assicurare pace e prosperità
Settembre
per il futuro
2012
37
39
41
Vita di Club
Il Rotary Club, faro e legante del territorio durante l’anno rotariano 20112012
di Mauro Lopizzo
Enigmistica
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
Università Terza Età
L’Unitre di Margherita di Savoia un
modo di stare insieme, coniugando
cultura e divertimento
di Ruggiero Mascolo
43
Recensione
Yoga, nel cuore dei bambini
di Carmen Palmiotta
44
Sport
Calendario della prima divisione Girone B
27
Ricordo del prof. Ruggero Lattanzio a cent’anni dalla nascita (27
luglio 1912)
45
45
5a nel mondo: e vi par poco? Pia Lionetti alle Olimpiadi di Londra
di Paola Russo
7
46
Ricordo
La scomparsa di Giuseppe Dibenedetto
di Renato Russo
47
Arte
Dark Matter al Castello di Barletta
RUBRICHE
6
7
Lettere al direttore
-E da noi, nessun pericolo di terremoti?
-Eraclio in Cina
- Quelle carte di F. S. Vista
- La scomparsa di Elio Messinese
- Che bei ricordi! Norcia 1973
8
Pia Lionetti alle Olimpiadi di Londra:
la migliore delle italiane, quinta nella graduatoria dei valori mondiali
- Quel prefabbricato degli anni Sessanta
- Di Pietro e Grillo: che accoppiata!
(in attesa di Maroni)
-Troppe associazioni culturali a scapito della partecipazione
- Incidenti evitabili
- Abbattimento delle barriere architettoniche
-E la raccolta dell’umido? Boh!
- Il sito archeologico di Canne della
Battaglia
12
Libri del mese
• L’ultimo giorno
•Respiro corto
a cura di libreria Liverini
48
Vernacolo
L’eccidie di uerd mun’c’pal d Varrett
di Angelo Raffaele Nanula
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4 IL FIERAMOSCA
settembre
2012
settembre
2012
IL FIERAMOSCA
5
Lettere al direttore
Lettere al direttore
La scomparsa di Elio Messinese
www.ilfieramosca.it
e-mail
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E da noi, nessun pericolo
di terremoti?
Vada per l’Abruzzo, ma sembrava che la regione della Emilia Romagna fosse immune dal
pericolo di terremoti. E noi, in Puglia specialmente nel Nord-Barese, siamo proprio sicuri di
poter stare tranquilli? In passato abbiamo avuto
episodi di terremoti?
Raffaele Di Cuonzo
n° 9 - settembre 2012
anno XXXIX
Direttore responsabile
Renato Russo
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Registrazione presso Tribunale
di Trani n. 140 del 1-3-1975
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6 IL FIERAMOSCA
In passato la nostra area geografica è stata
soggetta a due importanti episodi sismici: nel
1560 e nel 1731. L’11 maggio del 1560 alle 4.40
una scossa dell’8° grado della scala Mercalli, con epicentro fra Bisceglie e Barletta, causò gravi danni alle città ubicate all’interno di
questo perimetro. In quella fatidica dinamica si
verificarono enormi danni a cose e persone, e
l’evento sismico si ripetè una settimana dopo, il
18 maggio, alle 9 del mattino, questa volta con
scosse con una intensità pari al 3° grado. Le vittime furono circa trecento e notevoli i danni alle
case e ai monumenti, specialmente alla stabilità
di alcune chiese.
L’altro evento sismico fu registrato nella
stessa area geografica il 20 a il 21 marzo del
1731, alle 9,45, provocando anche questa volta circa 500 vittime e notevoli danni agli edifici
specialmente religiosi. A Barletta fu lesionato il
campanile e la facciata del monastero di S. Ruggero e fu in quella
circostanza che i
Barlettani adottarono la Madonna
della Sterpeto come
loro Santa Protettrice. Il Comune
infatti, il 31 maggio
del 1732, deliberò
di mettere la città nelle mani della Madonna dello
Sterpeto e a questo
scopo fece istanza
all’Arcivescovato di Trani.
Avuto il consenso quello stesso giorno, organizzò una processione e in cima alla pala marmorea dell’altare maggiore del Vecchio Santuario fu scritto PROTEGAM CIVITATEM ISTAM
ET ERO VOBIS IN PRAESIDIUM. (da Isaia 32,
28 e dai Paralipomeni 19, 32).
Eraclio in Cina
Abbiamo
inviato copie
della nostra
pubblicazione illustrata
ER A C L I O
FRA STORIA E LEGGENDA,
nella versione
cinese, alcune
alla mostra
internazionale del libro di
Shangai, e altre a Pechino,
presso l’istituto Italiano
di cultura, il L’Istituto Italiano di Cultura di
quale ci ha Pechino riceve una copia del liproposto una bro “Eraclio” in italiano, inglese
presentazio- e cinese, editi dall’Editrice Rotas
ne in loco del
testo o attraverso la diretta presenza dell’autore
oppure attraverso un collegamento video-internet
che coinvolgesse magari anche i livelli istituzionali
dell’Ambasciata italiana a Pechino e del Comune
di Barletta. Nella foto allegata, Simona Xiaomei
con l’addetto culturale italiano a Pechino, reggono
copia del libro nella versione cinese e inglese.
Quelle carte di F. S. Vista
Circa un anno fa un amico (o un’amica)
di cui non ricordiamo il nome, ci chiese una
documentazione su Francesco Saverio Vista.
E noi di buon grado gliela affidammo e non
ci segnammo il nome perché doveva trattarsi di persona assai affidabile, e con quel
documentatissimo dossier gli affidammo
altresì il testo originale di Barletta prima e
dopo il 1860. Ora, a distanza di tanto tempo,
questo nostro amico dopo le sue ricerche, ha
dimenticato di riportarci quelle carte per cui
gli saremmo grati - nel caso leggesse questo
comunicato - di volercele rendere perché per
noi, per il nostro archivio, sono molto preziose.
Nel momento in cui andiamo in macchina apprendiamo con grande rammarico della
scomparsa del nostro amico Elio Messinese
che per tanti anni, come appassionato cultore della storia
di Barletta, ci ha
mandato lettere
e scritti del suo
tempo. Da quasi quarant’anni
(dal 1974) viveva
ormai a Barcis,
vicino Pordenone, ma l’amore
per Barletta non
l’aveva mai abbandonato e il
filo che lo legava alla nostra città - per sua
stessa ammissione - a parte i parenti stretti,
era proprio il Fieramosca al quale, un lontano
giorno dell’ottobre del 2003 inviò una poesia
che noi pubblicammo intitolata Nostalgia di
Barletta.
Alla famiglia le nostre più affettuose condoglianze col rimpianto di non poterlo ancora
vantare fra i nostri più affezionati collaboratori.
La redazione
2012
Caro direttore, ti
sarei grato se pubblicassi questa fotografia che mi fa riandare
indietro nel tempo, 40
anni fa a Norcia, quattro bimbi ospiti di Suor
Maria. Alla sua destra
Roberto Tupputi e Isaelena Guglielmi; alla
sua sinistra Giuseppe
Tupputi (oggi parroco
della Sacra Famiglia)
e Giuseppe Guglielmi.
Rosa Rizzi Guglielmi
Quel prefabbricato degli anni Sessanta
Sono un vostro affezionato lettore, non solo del Fieramosca ma anche di molte
vostre opere storiche. In particolare debbo apprezzare quelle fotografie che riportate di vecchie scolaresche di tanti anni fa dove ogni tanto riconosciamo un parente
allora bambino o un nostro professore che magari oggi non c’è più.
E a proposito di scuola di un tempo che fu, vi sarei molto grato se riusciste a
rintracciare e a pubblicare una foto di quel prefabbricato costruito agli inizi degli
anni Sessanta in via Mura del Carmine, non lontano dalla chiesa, e che servì per
qualche anno (credo fino al 1965) per ospitare provvisoriamente una sezione distaccata di Scuola Elementare (quale, non ricordo). Ci terrei perché in una di quelle
aule frequentai le mie scuole elementari…
Tobia Dimonte
Di Pietro e Grillo: che accoppiata! (in attesa di Maroni)
Dunque Di Pietro ha rotto con
Bersani, e quindi col PD, per tentare un’accoppiata con Grillo. Tutto è
partito dall’esito delle recenti elezioni, quando Grillo, con le sue altissime percentuali, ha ridimensionato Di
Pietro il quale, nel suo programma
politico, ha sempre avuto soltanto
uno scopo quello di aumentare i consensi elettorali.
Capisco l’amarezza del capogruppo alla Camera De Donato,
quando critica il suo leader che
continua ad attaccare il presidente Napolitano arrivando a dire …
che è persino peggio di Berlusconi!
Ora Grillo pare voglia proporre un
referendum per uscire dall’euro e
ripristinare la lira, seguito a ruota
da Maroni un altro ammiratore dei
grillini e delle loro stravaganze.
Antonio Piccolo
La redazione
settembre
Che bei ricordi!
Norcia 1973
settembre
2012
Troppe associazioni culturali
a scapito della partecipazione
Sono stato qualche giorno fa nella Sala rossa
del Castello per un incontro culturale; al tavolo un
oratore venuto da Bari - mi pare - ed altri cinque
ospiti. Gli spettatori, una dozzina in tutto.
Mi sono sentito a disagio, con l’aggravante che
quel giorno stesso Teleregione trasmetteva un servizio sull’evento. Mi chiedo se gli organizzatori si
fossero adoperati per informare la gente, almeno
gli iscritti alla propria associazione! Il fenomeno
però è molto più diffuso di quanto non sembri.
Credo che la colpa sia in parte delle torride giornate - per giunta infrasettimanali - ma in parte anche
per il numero esagerato di incontri programmati.
Credo che Barletta conti allo stato qualcosa come
una cinquantina di associazioni culturali, a parte i
clubs sociali tradizionali come Lions, Rotary, Zonta, Soroptimist etc. Non vi sembra che siano tanti?
troppi?
Francesco Cafagna
IL FIERAMOSCA
7
Lettere al direttore
Incidenti evitabili
Intorno alle ore 17.30
del 21 agosto 2012 c’è
stato l’ennesimo incidente automobilistico sull’incrocio tra via Libertà e via
Girondi, strade entrambe a
senso unico di marcia. La
continua ripetizione, sempre sullo stesso incrocio, di
incidenti del tutto simili tra
loro non è più tollerabile.
Quasi sistematicamente
i veicoli transitanti su via
Libertà e provenienti da via
Alvisi negano la precedenza a cui hanno diritto i veicoli provenienti da via Girondi. C’è, infatti, su via Libertà, immediatamente prima dell’incrocio con via Girondi, il segnale di dare
precedenza che, non so quanto ragionevolmente, ha da poco
sostituito il preesistente segnale di fermarsi e dare precedenza
(cioè di stop).
Quel segnale di dare precedenza, come già il preesistente
segnale di fermarsi e dare precedenza, è tuttavia scarsamente
percepibile dai veicoli provenienti da via Alvisi perché posto
sull’estrema destra della carreggiata, che si allarga improvvisamente prima dell’incrocio con via Girondi e che è in quel punto
quasi sempre occupata, oltre che da cassonetti per la raccolta dei
rifiuti, anche da alcuni autoveicoli che sostano a spina (a 45°) e
a pettine (a 90°). La presenza di questi autoveicoli in sosta rende
improbabile non solo la percezione del segnale di dare precedenza ma anche il tempestivo avvistamento dei veicoli che, con
diritto di precedenza, provengono da via Girondi.
La soluzione del piccolo (ma, se trascurato, grave) problema
potrebbe consistere, a mio modesto avviso, non solo nel ripristino del precedente segnale verticale di fermarsi e dare precedenza (cioè di stop), accompagnato dal segnale orizzontale
costituito dalla relativa striscia trasversale o linea di arresto, ma
anche, e principalmente, dal restringimento della carreggiata in
prossimità dell’incrocio mediante la realizzazione di un marciapiede che occupi lo spazio su cui sostano abitualmente, a spina
e a pettine, gli autoveicoli di cui si è detto.
In quel punto di via Libertà, insomma, non devono più sostare autoveicoli o cassonetti che, pericolosamente, impediscano o
rendano difficoltosa la necessaria piena visibilità dell’incrocio
con via Girondi e del relativo segnale verticale di prescrizione.
È appena il caso di aggiungere che, realizzato il marciapiede
di cui sopra si è detto, il segnale verticale di dare precedenza,
o quello auspicato di fermarsi e dare precedenza, dovrà essere spostato dall’estrema destra della strada al bordo esterno del
marciapiede medesimo, vicino alla carreggiata. In questo modo
quel segnale sarà davvero reso visibile agli automobilisti.
L’art. 79 del regolamento di cui al D.P.R. 16/12/1992 n. 495
modificato con D.P.R. 16/9/1996 n. 610, di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, dispone, nel primo comma, che Per ciascun segnale deve essere garantito uno spazio
di avvistamento tra il conducente ed il segnale stesso libero da
ostacoli per una corretta visibilità. In tale spazio il conducente
deve progressivamente poter percepire la presenza del segnale,
riconoscerlo come segnale stradale, identificarne il significato
e […] attuare il comportamento richiesto.
avv. Mario C.A. Ferrara
8 IL FIERAMOSCA
Economia
Anche il distretto industriale
di Barletta punta sull’export
Abbattimento delle barriere architettoniche
Gentile direttore,
Mi permetto di utilizzare il suo giornale come strumento per
comunicare con il sig. Sindaco di Barletta e gli eventuali assessori
che siano responsabili del rispetto delle norme sull’abbattimento
delle barriere architettoniche.
Sono una fisioterapista, nonché mamma di tre bambini piccoli,
con cui continuo ad usare passeggini per i vari spostamenti a piedi.
Già attiva in passato, data la professione che svolgevo a contatto con i
disabili, relativamente alla difficoltà di spostamento di queste persone
per la mancanza di rampe sui marciapiedi delle zone meno nuove della
nostra città, mi ritrovo ormai dalla nascita del mio primo bambino
a dover letteralmente combattere per strada (vedi via Barberini in
primis) contro la difficoltà di camminare sui marciapiedi, perché
troppo stretti o magari occupati anche da pali dell’illuminazione o
banchi di fruttivendoli e pescherie più o meno autorizzati.
Mi chiedo, ora, se sia normale e civile in una città del nostro
calibro, che sia costretta quasi per tutto il tratto che percorro, a
camminare per strada, fra le auto a loro volta infastidite, con la piccola
nel passeggino e gli altri due bambini ai rispettivi lati, con il rischio di
essere travolti da qualche automobilista meno attento.
I banchi espositivi delle attività su citate possono benissimo e
anzi devono (igienicamente parlando) rimanere nei locali adibiti alla
vendita.
Spero con tale lettera di attirare l’attenzione di qualche politico,
che prenda a cuore questa ormai insostenibile situazione.
Grazie dello spazio concessomi
Federica Filannino
Il quadro macroeconomico internazionale e nazionale alla luce del recente rapporto
“L’Italia nell’economia internazionale. Rapporto 2011-2012”, pubblicato dal Ministero dello Sviluppo
Economico e dall’ICE. I dati ISTAT 2011 relativi al distretto industriale di Barletta
di Emmanuele Daluiso*
L o scenario incerto dell’economia internazionale
Lo scenario economico internazionale rimane ancora molto incerto. Le previsioni dei maggiori organismi internazionali (FMI,
OMC) prefigurano che il PIL mondiale nel 2012 subisca un rallentamento rispetto al 2011, che a sua volta ha subito un rallentamento rispetto al 2010. Il rallentamento dell’economia mondiale nel
2012 dovrebbe interessare tanto le economie avanzate che quelle
emergenti e in via di sviluppo.
Su tali incertezze influiscono le dinamiche relative ai debiti
sovrani e alle capacità di risposta dei vari Paesi, soprattutto le dinamiche che caratterizzano l’area euro.
La ripresa del commercio mondiale
dopo la crisi globale del 2008…
E la raccolta dell’umido? Boh!
… allora si fa o non si fa più la raccolta dell’umido? Abito in
una strada del centro cittadino e inizialmente, quando partì la
campagna per la raccolta dell’umido, me ne compiacqui e fui solerte
nel fare la differenziata… Poi venne il problema della difficoltà
dell’approvvigionamento dei sacchetti (che fui costretta a procurarmi
a mie spese)… e ora? È come se quella raccolta non si facesse più.
A parte la mancata pubblicizzazione, è che proprio non noto più da
tempo la macchina che scarica gli appositi contenitori.
Mi piacerebbe essere smentita.
Una signora che abita in via Alfredo Casardi
Il sito archeologico di Canne della Battaglia
Caro direttore,
Da alcuni mesi sul suo autorevole periodico non si parla più del
sito archeologico di Canne della Battaglia.
Ci fu un po’ di movimento, per un certo periodo, a seguito degli
interventi del lettore Mario Mariani che estrinsecò concetti ed idee
d’impresa sicuramente rifiutate dalle nostre locali integerrime
associazioni culturali che si limitano solo e unicamente a criticare,
attraverso la stampa, storture e difetti del nostro sistema culturale
cittadino ma in quanto a proposte da loro avanzate eccole:
finanziamenti, finanziamenti, finanziamenti. Non è che bisogna
essere grandi “scienziati” per fare gli ecologisti e i custodi del sito
archeologico di Canne, ad esempio, denunciando difetti burocratici
come per le competenze tra Comune e Provincia a seguito
dell’incendio dei pini di Canne o lamentando, anche con veemenza,
la solita annosa chiusura di alcuni contenitori culturali proprio il
giorno di Ferragosto. Ma le proposte? I programmi?
dott. Luigi Di Cuonzo
settembre
2012
Lo scoppio della crisi finanziaria internazionale del 20072008, conseguente allo scoppio della bolla immobiliare americana
e alla crisi dell’intero sistema finanziario internazionale, ha fatto
sentire i suoi effetti sull’economia reale nel 2009, con una contrazione del PIL mondiale pari a -0,6%, di fatto concentrata tutta
nelle economie avanzate (-3,6%), visto che le economie emergenti
ed in via di sviluppo hanno registrato nello stesso anno un valore
positivo (+2,8%).
La ripresa economica del 2010, che è parzialmente continuata
nel 2011, ha portato ad una forte ripresa anche del commercio
mondiale, che nel 2011 ha registrato un valore complessivo delle
esportazioni di merci e servizi pari a circa 22.000 miliardi di dollari, nettamente superiore al picco pre-crisi di circa 19.800 miliardi,
registrato nel 2008, mentre la stima per il 2012 indica il raggiungimento di un valore di 22.800 miliardi di dollari.
I valori delle esportazioni del 2011 e quelli del 2012 sono valori monetari mai raggiunti prima dal commercio mondiale, segno
che il processo di globalizzazione dell’economia è più che mai
all’opera, che la crisi finanziaria scoppiata nel 2008 non ha intaccato in termini sostanziali.
… e la ripresa dell’export italiano,
soprattutto verso le economie emergenti
La positiva dinamica delle esportazioni a livello mondiale ha
interessato anche l’Italia, che ha visto incrementare il suo export,
nel 2010 e nel 2011, dopo il crollo del 2009. Nel 2011 l’export ha
raggiunto il valore di circa 376 miliardi di euro, rispetto a circa
292 miliardi di euro del 2009 e al picco pre crisi del 2008 pari ad
oltre 369 miliardi di euro.
settembre
2012
L’incremento dell’export italiano nell’ultimo biennio ha riguardato soprattutto i Paesi extra Ue rispetto ai Paesi UE, segno
che le imprese italiane dopo la crisi hanno iniziato a guardare con
maggiore convinzione alle economie emergenti e in via di sviluppo. Fra il 2009 e il 2011 la quota dell’export italiano verso i Paesi
Ue si è ridotto dal 57,5 al 55,8% e quello verso i Paesi non Ue è
aumentato dal 42,5 al 44,2%.
Il basso grado di apertura commerciale italiano,
che limita la crescita economica
La positiva dinamica dell’export italiano sconta, tuttavia, le
difficoltà strutturali del grado di apertura dell’economia nazionale
rispetto al commercio internazionale, che rimane a livelli molto
più bassi rispetto alla media dell’Unione europea. Tra il 2002 e
IL FIERAMOSCA
9
La mafia oggi
Economia
registrati a livello nazionale (+28,8%) e regionale (+41,9%). Consideriamo anche che in questo biennio di ripresa e boom del commercio mondiale, come abbiamo detto sopra, l’export mondiale è
cresciuto del +19,4%.
Perché la mafia non è stata battuta
… che deve ancora aprirsi adeguatamente
al commercio internazionale
di Gaetano Nanula*
Segnali dunque importanti per l’export locale, che però sono
soffocati dal basso grado di apertura internazionale del distretto industriale, pari appena al 18,4% della media nazionale, che evidentemente resta ancora molto legato alla domanda interna e a quella
locale. Un segnale molto preoccupante, visti gli scenari recessivi
dell’economia italiana legati alle manovre sulla riduzione e ristrutturazione del debito pubblico che caratterizzeranno i prossimi anni.
Per altro, l’analisi dei dati della destinazione geografica
dell’export del distretto industriale di Barletta fa emergere un
ulteriore segnale di preoccupazione, poiché i flussi esportativi di
questi ultimi anni si sono andati concentrando verso i Paesi UE,
che possiamo considerare economie mature e alle prese con i gravi problemi dell’eurozona, piuttosto che verso i Paesi extra Ue e
segnatamente verso le economie emergenti e in via di sviluppo.
Un segnale in controtendenza rispetto a quanto possiamo vedere a
livello nazionale e regionale, dove la ripresa dell’export di questi
ultimi anni si è prevalentemente diretta presso i Paesi extra UE.
Nuove strategie per rilanciare la competitività
del distretto industriale di Barletta
il 2011 il valore della somma delle esportazioni e importazioni
rispetto al PIL è passato dal 48,5 al 56,6%, dopo aver toccato il
picco del 57% nel 2007. Nello stesso periodo l’Unione europea è
passata dal 66,6 all’83,2% e la Germania dal 64,5 al 93,9%.
Le difficoltà economiche italiane, che prevedono una fase recessiva più intensa di quella dell’eurozona, sono dunque da ricondurre a cause interne, piuttosto che a cause esterne. Una maggiore
apertura internazionale gioverebbe all’economia italiana, ma le
difficoltà connesse alla riduzione e ristrutturazione del debito pubblico ostacolano livelli di competitività internazionale dell’economia italiana più sostenuti.
I segnali di ripresa dell’export
del distretto industriale di Barletta …
Anche il distretto industriale di Barletta - che comprende, secondo la classificazione dei sistemi locali del lavoro ISTAT, anche i comuni di Andria, Canosa, Margherita di Savoia, Minervino
Murge, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola, Trani, Trinitapoli
ed è caratterizzato dalla presenza di imprese manifatturiere di piccola e media dimensione - ha puntato sull’export per superare la
crisi globale scoppiata nel 2007-2008.
I dati export del distretto indicano nel 2011 l’anno di forte ripresa con un +18,5%, superiore ai dati registrati a livello nazionale (+11,4%) e regionale (+17,9%), che ha controbilanciato un
2010 negativo (-10,1%).
Nel complesso del biennio 2010 e 2011 il distretto industriale
di Barletta recupera un +6,6%, che però resta molto sotto i dati
10 IL FIERAMOSCA
La difficoltà delle imprese e della produzione locali di andare
sui mercati esteri, soprattutto quelli più strategici ed in crescita
fuori dall’Unione europea, e le prospettive incerte riguardanti i
consumi interni fanno emergere la necessità di accelerare i processi di innovazione e internazionalizzazione del sistema produttivo
locale, un processo che deve coinvolgere prioritariamente quei
settori locali con le maggiori possibilità in tempi brevi di apertura
internazionale, quali il sistema moda, il lapideo, l’agroalimentare,
il turismo.
È necessaria una strategia lungimirante in grado di puntare
principalmente ad una presenza stabile delle imprese locali sui
mercati più strategici (Russia, Cina, India, Brasile, ecc…), ma
anche in grado di puntare alla nascita in loco di nuove imprese a
vocazione internazionale, anche favorendo una attrazione di investimenti esteri. Una strategia complessa ma necessaria, che comporta una forte collaborazione fra le stesse imprese e fra queste e
le istituzioni locali, regionali e nazionali.
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settembre
2012
G
iovanni Falcone osservò che la mafia è un fenomeno
umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio
e avrà una fine.
D’accordo. La prima legge antimafia è del 1965 e da allora
sono passati 47 anni, quasi mezzo secolo. Fu adottata su suggerimento della Commissione che indagò sulla strage di Ciaculli,
una località nei dintorni di Palermo: fu abbandonata una Giulietta
imbottita di tritolo in una strada di campagna, e furono chiamati i
Carabinieri, che si presentarono in cinque, accompagnati da due
artificieri dell’esercito. Come incominciarono a mettere mano alla
Giulietta, un boato annientò i sette presenti. Ma fu una legge poco
efficace, perché si limitò ad estendere agli indiziati di mafia la
cosiddetta sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, una misura di prevenzione a carattere personale, prevista per le persone
socialmente pericolose, consistente nell’obbligo di eleggere la
propria dimora, di non allontanarsi senza il preventivo permesso
dell’autorità di pubblica sicurezza, di non uscire al mattino prima
e di non rincasare alla sera dopo una determinata ora, ecc.
La seconda legge antimafia è del 1982, la cosiddetta legge Rognoni - La Torre, e da allora sono passati esattamente 30 anni.
Fu approvata all’indomani del delitto Dalla Chiesa e recava
una innovazione di straordinario rilievo, perché aggiungeva alla
misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale,
una misura di prevenzione a carattere patrimoniale, consistente
nell’applicazione del cosìddetto parametro del possesso ingiustificato di patrimonio: all’indiziato di mafia veniva sequestrata e poi
confiscata quella parte del patrimonio non giustificata dalla redditività del suo lavoro ufficialmente svolto, redditività individuata
praticamente dal reddito dichiarato ai fini fiscali.
Si voleva così prosciugare in una sola volta, con criterio di
sintesi conclusivo, tutto l’accumulo di ricchezza riconducibile
all’illecita produttività economica del mafioso.
Tanto più che per la ricostruzione del suo patrimonio, venivano svolte indagini anche nei confronti di tutto l’entourage dell’indiziato e cioè del coniuge, dei figli, dei conviventi, nonché delle
persone fisiche o giuridiche, imprese, società, enti, consorzi ed
associazioni, dei cui beni, direttamente o indirettamente, in tutto o
in parte, il mafioso potesse disporre.
Come si vede, il legislatore voleva un sistema di controlli particolarmente ampio, totalizzante ed allo stesso tempo penetrante e
stringente, intorno alla figura del mafioso, perseguendo uno scopo di imbrigliamento complessivo di tutti i suoi averi, anche se
posseduti attraverso prestanomi o schermature giuridiche, al fine
di verificare alla radice la legittimità della loro provenienza, con
effetti d’interdizione per quella parte del patrimonio che dovesse
superare i limiti di risparmio e di accumulo consentiti dalla sua
attività ufficialmente svolta.
Ed allora, dopo 47 anni dalla prima legge antimafia e soprattutto dopo 30 anni dalla legge Rognoni - La Torre, che imperniava
la propria efficienza sul sequestro e poi la confisca del patrimonio
- con particolare riferimento alle disponibilità finanziarie - di provenienza illecita, si può dire che la mafia sia stata espropriata delle
sue immense ricchezze? che sia stata finalmente battuta o - come
settembre
2012
I magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
nella profezia di Giovanni Falcone - che possa essere almeno prospettata la sua fine?
Basta leggere l’ultima relazione della Commissione antimafia,
presentata al Parlamento nel gennaio di quest’anno dal Presidente
Sen. Pisanu, per rendersi conto che il fenomeno anziché regredire,
si è di molto potenziato; dalle regioni d’origine si è espanso e consolidato su tutto il territorio nazionale; non c’è regione italiana che
possa dirsi attualmente affrancata dal fenomeno mafioso.
La situazione è perfettamente colta in una frase lapidaria che
si legge in premessa (pag. 10) alla citata Relazione: “Se molto
sappiamo su come i capitali mafiosi vengono raccolti (racket, usura, droga, gioco illegale, contraffazione, schiavismo, armi e rifiuti), ancora poco sappiamo su come vengono occultati e investiti
nell’economia legale e nei circuiti finanziari nazionali e internazionali”.
In verità, è sempre stato relativamente semplice pervenire alla
conoscenza del patrimonio immobiliare del mafioso, delle sue
aziende, palazzi, ville, appartamenti, stabilimenti, terreni, ristoranti, negozi, ecc. anche se posseduti attraverso schermature giuridiche o prestanomi del suo entourage; tali possibilità conoscitive
rientrano nella normale specializzazione investigativa delle Forze
di Polizia, ma con riguardo alla ricchezza finanziaria una fitta nebulosa dissolve i contorni dell’orizzonte.
Il sistema bancario e dell’intermediazione finanziaria è composto da circa 800 banche, da un migliaio di fondi comuni mobiliari,
da circa 350 altri enti finanziari (di leasing, di factoring, di credito
al consumo, ecc.), ma soprattutto da oltre 24 mila intermediari finanziari e da oltre 38 mila agenti in attività finanziarie, più ancora
67 mila mediatori creditizi.
Rammentiamo che tali intermediari possono svolgere operazioni che determinano la movimentazione di ingenti capitali, come
l’acquisto di partecipazioni societarie, la cartolarizzazione di crediti, la negoziazione a pronti di mezzi di pagamento in valuta, l’emissione di carte di credito e di debito, ogni tipo di finanziamento al
consumo, di credito ipotecario, di prestito su pegno, di rilascio di
fideiussioni, compresa la locazione di cassette di sicurezza.
IL FIERAMOSCA
11
La mafia oggi
L’ultimo giorno
di Glenn Cooper
Nord
pp. 470 -
18,60
Milano, oggi. È la crisi più grave
che il mondo abbia mai attraversato. Disorientati, giovani e anziani,
credenti e atei si pongono tutti le
stesse, angoscianti domande: cosa
faranno ora che il più grande sogno
dell’umanità si è trasformato in un
incubo? Cosa succederà allo scoccare dell’ultimo giorno?
Boston, qualche mese prima. È l’indagine più complessa che
Cyrus O’Malley abbia mai affrontato. Sconvolto, il detective
dell’FBI osserva le foto delle vittime: per l’ennesima volta, si chiede perché, dopo averle strangolate, il serial killer abbia praticato
loro un minuscolo foro alla base del cranio. Per Cyrus, quel caso
è diventato un’ossessione. E non importa se, per risolverlo, sarà
costretto a rinunciare a tutto ciò che gli è caro…
Londra, 1988. È la sensazione più travolgente che Alex Weller
abbia mai provato. In estasi, il ragazzo osserva il fiume di luce che
scorre davanti a lui: sull’altra sponda c’è suo padre, che lo esorta a
raggiungerlo. Ma, per quanto si sforzi, Alex non riesce a muoversi
e, d’improvviso…
respiro corto
di Masssimo Carlotto
Einaudi - Stile Libero Big
pp. 210 - 17,00
Sullo sfondo di una Marsiglia mai
così affascinante, difesa da inguaribili romantici come il commissario
Bourdet e il boss Armand Grisoni,
una generazione di criminali del tutto nuovi scende in campo. Hanno
studiato. Sono giovani, spregiudicati, e corrono terribilmente veloci. Potranno mai fallire?
Zisim, Sunil, Giuseppe, Inez. La Dromos Gang. Si sono conosciuti
studiando Economia a Leeds. Brillanti, impeccabilmente vestiti, del
tutto amorali ma tra loro fraterni, quattro giovanissimi con pesanti
famiglie alle spalle piombano su Marsiglia da ogni parte del globo,
per prendersela tutta. Sono convinti che il mondo è di chi corre veloce come il denaro, di chi corre più veloce di tutti, e il resto non merita
di vivere. È subito guerra con i vecchi arnesi: un tenace boss corso di
lunga carriera, e una poliziotta in disgrazia che ha un’idea tutta sua
della giustizia. Mentre un narcotrafficante allo sbaraglio, che porta il
nome fatale di un grande calciatore, proverà a giocare la sua esilarante, tragica partita. E Marsiglia, il luogo oggi dello scontro criminale
per eccellenza, dove i conflitti si risolvono a colpi di kalashinikov,
diventa l’epicentro di un sisma vastissimo, dalle conseguenze del
tutto imprevedibili.
12
12 ILILFIERAMOSCA
FIERAMOSCA
In relazione a questa indecifrabile complessità del sistema
bancario e dell’intermediazione finanziaria, per poter individuare
le disponibilità finanziarie di un indiziato di mafia sarebbe stato
assolutamente necessario avvalersi di un dispositivo informatico
centralizzato per il rilevamento della clientela di tutto il sistema,
onde enucleare l’articolazione depositaria del cliente mafioso, altrimenti l’occultamento di una qualunque disponibilità finanziaria
sarebbe stato facilissimo.
Dopo la legge Rognoni - La Torre del 1982, il primo problema
era infatti quello di individuare la banca o l’intermediario finanziario presso cui fossero allocate le ricchezze del mafioso, problema adeguatamente affrontato dal Parlamento con la legge 30
dicembre 1991, n° 413 - all’art. 20, commi 2b, 4 e 5 - stabilendo
che le banche e tutti gli altri intermediari finanziari avrebbero dovuto comunicare all’Anagrafe Tributaria i nominativi dei propri
clienti, di talché, interpellando quell’Anagrafe, si sarebbe potuto
abbinare il nominativo dell’indiziato di mafia con l’ente finanziario di cui risultava cliente e qui eseguire i rilevamenti. Soltanto
che a quella legge, nei successivi anni, non fu data stranamente
esecuzione (!), per cui il problema rimase così irrisolto almeno
fino al 2007, allorquando è stato finalmente istituito il cosiddetto
“Archivio dei rapporti con operatori finanziari”, che adempie alla
funzione dell’abbinamento suddetto.
A questa enorme bucatura dal 1982 al 2007, va inoltre aggiunto che, alle richieste della Magistratura e della Polizia Giudiziaria
il sistema bancario e finanziario rispondeva - ha sempre risposto
- in maniera distorta.
I rapporti di conto o di deposito col sistema potevano infatti essere nominativi o al portatore: chiaramente, gran parte della
ricchezza di provenienza illecita, che voleva nascondersi, aveva
assunto la forma di ricchezza “al portatore”, cioè di ricchezza anonima, di ricchezza cifrata, di ricchezza vagante senza un apparente
titolare, trasferibile attraverso la semplice “dazione” del titolo di
credito che la rappresentava.
In quella montagna di ricchezza vagante senza nome, confluivano i fondi neri dei partiti politici, della criminalità organizzata,
dei trafficanti di droga, dei contrabbandieri, degli estorsori, usurai,
tangentisti, ricettatori, corrotti, oltreché, naturalmente, degli evasori fiscali, tutti tacitamente solidali nel difendere ad oltranza il
segreto bancario.
Ebbene, alle richieste della Magistratura e della Polizia Giudiziaria, per conoscere le ricchezze dei mafiosi, il sistema bancario e
della intermediazione finanziaria - con sorprendente candore - ha
sempre risposto sulla base delle risultanze soltanto nominative,
come se Totò Riina, Bernardo Provenzano o Matteo Messina Denaro detenessero conti o depositi intestati al proprio nome. Si può
ritenere che anche questo inconveniente sia durato almeno fino al
2007.
Ed attualmente come vanno le cose?
Una risposta autorevole l’ha data Anna Maria Tarantola, da
vice direttore generale, componente del Direttorio della Banca
d’Italia, ora Presidente della RAI, secondo cui la mafia assorbe
attualmente il 10% del PIL, cioè una cifra enorme, circa 160 miliardi all’anno, (dichiarazioni riportate dalla stampa nazionale del
18 maggio 2011).
La mafia è una cosa molto seria: siamo sicuri che l’Archivio
dei rapporti con operatori finanziari, il moderno strumento di ricerca della ricchezza mafiosa, stia funzionando bene? E quanto
tempo ancora dovremo attendere perché la profezia di Giovanni
Falcone possa avverarsi?
* Generale, già comandante in seconda della Guardia di Finanza,
docente alla Scuola di perfezionamento per le forze di polizia - Roma
settembre
2012
L’IMU da (futuribile) imposta municipale
a (disconosciuta) imposta patrimoniale
di Biagio Cavaliere*
G
aetano Nanula, nel suo intervento su la Gazzetta del Mezzogiorno del 1° maggio scorso riportato, successivamente,
sul Fieramosca di giugno, espone, con dati solidamente certi, una
situazione di bilancio dello Stato, a suo dire, non su l’orlo del fallimento ma sostanzialmente sana.
Il nostro bilancio, scrive, dedotte le spese in conto capitale, ha
un deficit di appena 14 miliardi, meno dell’1% del PIL, che ci lascia
largamente entro i parametri europei del 3%. Non c’era bisogno
di una tassa odiosa, quale è l’IMU, una tassa iniqua, irrazionale e
socialmente destabilizzante.
Conclude il suo, peraltro interessante intervento, esponendo i
dati dell’evasione fiscale e dimostrando come il suo recupero può
abbattere quello che è il nostro punto debole: il debito sovrano.
Esso rappresenta, con i suoi 1900 miliardi, il 120% del prodotto interno lordo, mentre l’obiettivo ottimale previsto dal trattato di
Maastricht è di non più del 60%.
Questa conclusione è troppo ottimistica sulla capacità di recupero dell’evasione e non tiene conto del perdurante declino del prodotto interno lordo del nostro paese.
È una lettura einaudiana della politica fiscale e di bilancio. Si
basa su due pilastri: pareggio di bilancio dello Stato e intangibilità
del patrimonio del singolo cittadino, essendo, esso patrimonio, il
frutto del risparmio di un reddito già tassato che, quindi, non deve
essere sottoposto a nuova tassazione, se non è messo a frutto e solo
per il suo reddito normale.
A mio parere, questa è la tendenza fiscale attuale, neutralizzare le rendite da patrimonio immobiliare e finanziario con cedolari
secche.
Eliminare l’IMU sul patrimonio immobiliare è un incentivo
all’accumulo improduttivo dello stesso.
La tassazione secca sugli immobili abitativi dati in affitto agevola, come da tempo già avveniva per le rendite finanziarie, il ceto
medio-alto, cosa che non è avvenuta per il reddito da lavoro, pur
in presenza di un effettivo impoverimento di chi vive del proprio
lavoro.
L’IMU era stata configurata, dal governo Berlusconi, come futura imposta municipale unificata, l’acronimo ne denuncia senza
ombra di dubbio le originali finalità, in attuazione di un ipotetico
federalismo fiscale, bandiera del leghismo.
Poi lo stesso governo Berlusconi l’ha assunta, anticipandone l’attuazione, e travisandone lo scopo, come tassello essenziale del risanamento del bilancio statale da esibire a Bruxelles, rendendosi conto
che l’alternativa della riduzione della spesa sarebbe stata ardua per un
governo condotto con logiche politiche di scarso respiro.
Non si è trovato di meglio che distogliere l’IMU dal suo fine
istitutivo, lasciare invariato il carico fiscale IRPEF gravante massimamente sul reddito da lavoro dipendente, aumentare l’IVA sui
beni di consumo e le prestazioni professionali, posticipare l’età
pensionabile, colpendo i soliti noti, aggravando la forbice tra chi
riesce ad evadere o eludere il resto della popolazione. Questa sì che
è stata una scelta devastante dal punto di vista sociale!
settembre
2012
(FOTO LUIGI DICORATO)
Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta
Fisco
Chi scrive, a suo tempo, avido lettore degli scritti di Einaudi, li
filtrava attraverso il principio solidaristico della dottrina sociale cattolica, portata avanti, con grande convinzione, nel secolo scorso.
È indubbio che Einaudi avrebbe definito l’attuale IMU un’imposta patrimoniale, ne ha tutte le caratteristiche.
Ma non la esclude dal novero delle possibili imposte, conviene
che l’abitare o avere a disposizione una casa di proprietà dà una
“utilità”.
A questo proposito nella prefazione al suo “Saggio sul risparmio e l’imposta”, Torino 1958, espone la riflessione di un dotto suo
amico, franco-svizzero, a proposito di quanto era tenuto a pagare
per la proprietà di due immobili a sua disposizione, uno nella Savoia Francese a Sulieve e l’altro in Svizzera alla periferia di Ginevra.
A suo parere gli immobili erano di pari valore, ma sulla casina
con orto di Ginevra “sono lieto di pagare il triplo di quanto pago
per la casa di Sulieve, qui (a Ginevra) so perché pago, so quale è il
valore materiale e morale dei servigi che mi vengono resi”.
Secondo il “dotto franco-svizzero” non è la natura o la lievezza
della imposta a renderla accettabile ma la sua finalità.
Oggi, in un assurdo scarica barile, si dà la colpa agli altri dei
nostri guai, che sono seri. Si indica sempre in altro la soluzione dal
nostro squilibrio finanziario.
Mi viene in mente, a questo proposito, Francesco Saverio Vista,
quando rimprovera il giovanotto che lamenta la tassazione sabauda,
ricordandogli che nel bengodi borbonico a niente tasse corrispondeva niente servizi, anche i più essenziali e gli fa il conto dei costibenefici. Per tornare ad Einaudi, è rimasto nei libri il suo scontro
dottrinale con De Viti-De Marco a proposito della tassazione da
reddito. De Viti-De Marco lo individuava senza aggettivazione
mentre Einaudi l’aggettivava normale, quindi reddito normale contrapposto a reddito!
Ezio Vanoni scelse la tassazione del reddito senza aggettivazione. Da allora, è trascorso mezzo secolo. Le idee, i principi e non le
convenienze, avevano ancora il loro peso!
* già docente di ragioneria nell’ITC Cassandro
IL FIERAMOSCA
13
Urbanistica
Per aree di edilizia residenziale
Per la ripresa di un’edilizia stagnante un bando in Puglia
di ventisei milioni di euro a favore dei Comuni per piccoli interventi
U
na esperienza di
keynesismo ambientale. Keynes ci insegnò, dopo la crisi del ‘29
che occorreva rispondere
alla recessione e alla depressione economica dando
lavoro a quanta più gente
possibile, magari impiegandola in piccole opere e in
piccoli lavori. Aprire milioni di piccoli cantieri, così si
fece in epoca roosveltiana
negli Stati Uniti d’America.
Ecco, noi abbiamo immaginato un bando di 26 milioni
di euro che ha questo obiettivo, finanziare piccole opere di immediata cantierabilità in grado di migliorare
la qualità della vita degli
abitanti.
Questo è il senso del bando per il finanziamento di opere di urbanizzazione primaria e secondaria nell’ambito di insediamenti di
edilizia residenziale pubblica. Il bando è di ventisei milioni di euro
ed è rivolto ai comuni pugliesi.
Maria Pierro sempre varia nella stesura
cromatica così come nella scelta dei soggetti,
trae ispirazione dal mondo esterno, il mare,
la campagna, i fiori, la figura nella variazione dei temi e contesti alternativi, tralasciando
ogni problema esistenziale o d’impegno.
Attraverso la sua pittura emotiva e sincera,
l’artista riesce a trasferire pensieri e sensazioni che hanno per linguaggio la forza del colore,
perché senza dubbio il colore e l’armonia costituiscono la “vis” e la sostanza dei suoi quadri.
Poesia e libertà sembrano guidare la sua
mano, in più la ricerca di spazio ed una volontà d’infinito che si proiettano oltre la sfumatura del segno e la profondità dei colori.
Prof. Carmine Festa
(pittore professionista)
I cantieri che saranno finanziati, non solo daranno risposte ai
bisogni dei cittadini ma lo dovranno fare in termini di sostenibilità ambientale e saranno cantieri che si occuperanno di tutto, dal
miglioramento della pubblica illuminazione, all’abbattimento delle
barriere architettoniche. È prevista anche una premialità per questi
progetti che adotteranno sistemi costruttivi che richiedono minore
consumo di acqua ed energia, che abbiano cioè inglobato una vocazione ecologica. Davvero, questo bando rappresenta una delle invenzioni più originali che sia stata fatta in questi anni.
L’obiettivo è comunicare ai Comuni che essi hanno una grande
opportunità cioè un bando finalizzato a finanziare piccole ma importanti opere di urbanizzazione a favore dei Comuni per piccoli
interventi di massimo 400mila euro.
Sono destinati ad aree di Edilizia residenziale pubblica, sia nelle
periferie che nei centri storici, per interventi di infrastrutturazione.
Rispondiamo così all’appello dei sindaci e dei cittadini per il recupero di molte aree ed edifici abbandonati, che vogliamo siano attrezzate e messe a disposizione dei cittadini. Il bando prevede molte
premialità per i progetti con elementi di bioedilizia, bioarchitettura,
a chi prevede opere per contenere l’inquinamento.
Premialità anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per la realizzazione dei percorsi ciclopedonali e anche per la
coerenza con le attività previste da Bollenti Spiriti/ Attivi.
Nichi Vendola
Angela Barbanente
Con il patrocinio
Città di Barletta
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Medaglia d’Oro al Merito Civile
Città della Disfida
tra
terra
e cielo
La S.V. è invitata
all’inaugurazione della mostra
tra terra e cielo
tr
Sabato 15 settembre 2o12 alle ore 2o:oo
Personale di
Interverrà
Nicola Maffei, Sindaco di Barletta
“Volo di gabbiani all’alba”
7o x 1oo, olio su tela, 2o12
EDITRICE
ROTAS
BARLETTA
Barletta
Galleria
del Teatro Curci
“Dal fossato”
3o x 4o, olio
su tela, 2o12
15/19
settembre
2o12
settembre
2012
La mostra rimarrà aperta, con ingresso libero, da sabato 15 a mercoledì 19 settembre 2012
ore 1o:oo-13:oo/18:oo-21.3o
Maria Pierro Giuntoli Corso Cavour 116 · 76121 Barletta · tel. o883 349 318
La m
“Dal fossato”
3o x 4o, olio su tela, 2o12
IL FIERAMOSCA
15
Vita amministrativa
GOS Le nostre iniziative
istituzione dell’Osservatorio delle Attività Produttive
la II Commissione consiliare approva il regolamento
L’offerta formativa del Gos
i nuovi corsi partono ad ottobre
umerose e svariate sono le aree formative elaborate dal
N
GOS per soddisfare le molteplici esigenze dell’utenza: teatro, arti figurative e antichi mestieri, musica e danza, discipline
orientali, scienza e tecnica, formazione professionale e formazione
specialistica.
Per il settore teatro si svolgerà un Laboratorio teatrale di improvvisazione e recitazione tenuto dall’Associazione teatrale VicoQuartoMazzini composta da giovani attori diplomati all’Accademia
Nico Pepe di Udine, vincitori nel 2011 del Bando della Regione Puglia “Principi attivi 2011 - Giovani idee per una Puglia migliore” con
un progetto laboratoriale di mise en espace su “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello ed attualmente in coproduzione con Teatro
Minimo dello spettacolo “Il sogno degli Artigiani” scritto da Michele
Santeramo e diretto da Michele Sinisi col sostegno del Festival internazionale Castel dei Mondi di Andria. Spettacolo selezionato Short
Theatre 2011 - Teatro India, Roma.
Il laboratorio prevede la frequenza di un incontro settimanale di 2
ore per la durata di 30 ore, da ottobre a dicembre con la realizzazione
di uno spettacolo conclusivo. Il costo del laboratorio è di 90 euro
comprensivo di tesseramento al centro.
Sempre per il settore teatro inoltre verranno proposti dei workshop intensivi dal titolo “24ORE IN TEATRO”: un’intera giornata
dalle ore 10.00 del mattino alle 20.00 della sera con a seguito una prova del lavoro svolto aperta al pubblico. 24ore in teatro vuole essere
un esperimento, mettere insieme delle persone che non si conoscono,
farle sudare, giocare, preparare la tavola e pranzare insieme, condividere uno spazio, provare a creare un gruppo, uscire dalle proprie
individualità per una giornata e provare a far parte di una coralità,
infine andare in scena davanti a un pubblico.
I workshop si terranno una volta al mese e saranno tenuti dall’attore Riccardo Lanzarone, fondatore dell’associazione VicoQuartoMazzini, diplomato presso la Civica Accademia D’Arte Drammatica
“Nico Pepe” di Udine, ha seguito numerosi seminari diretti da: Emma
Dante, Valerio Binasco, Arturo Cirillo, Jurij Alschitz, François Kahn,
Maurizio Schmitd, Carolyn Carlson.
Per il settore arti figurative e antichi mestieri verranno presentati
due laboratori: Corso base di Dècoupage e Corso di Scultura.
Il Corso base di Dècoupage verterà su lezioni teoriche e pratiche
di trattamento dei materiali, applicazione degli sfondi, progettazione e composizione dell’oggetto, verniciatura dell’oggetto in vetro. Si
svolgerà a partire da ottobre, per la durata di 20 ore, ogni martedì
dalle 19 alle 21. Prevede un costo di 110 euro comprensivo di tesseramento al centro. Verrà tenuto dalla docente Francesca Rella, esperta
in lavori manuali e di hobbistica. Specializzata dal 2004 nella tecnica
del découpage, ha frequentato corsi di découpage di base e avanzato
presso il Laboratorio artigianale e di decorazione “Ghilli Dhu” con
sede a Bari.
Il Corso di Scultura sarà tenuto dal prof. Piccinni, prevede un
intenso programma teorico e pratico di Tecniche di Scultura su: terracotta, legno, pietra, metallo. Il corso della durata di 40 ore in incontri
settimanali da 2h ½. Il corso ha un costo di 200 euro.
Sempre nell’ambito artistico verranno proposti corsi di strumento
musicale, canto e di danza.
16 IL FIERAMOSCA
di Rosa Cascella
Per lo studio dello strumento musicale verranno proposti corsi di
Chitarra, Chitarra elettrica, Basso e Batteria in lezioni serali a
gruppi di massimo 3 allievi a lezione. Il corso prevede una durata di
24 ore al costo di 10 euro a lezione.
Per i ragazzi dai 10 ai 16 anni si terrà un corso base di Chitarra
con lezioni frontali di gruppo. Il costo del corso è di 110 euro comprensivo di tesseramento al Gos.
Per la danza inseriremo una novità: “MUSICAL…MENTE”
Corso di DANZA per il MUSICAL, un corso di danza moderna
attraverso lo studio di coreografie tratte dai maggiori Musical internazionali, interessante per tutti coloro che non hanno basi di danza o
vogliono affinare le tecniche coreografiche, per chi lavora nei villaggi
turistici e vuole imparare nuove coreografie adatte a questo genere
di show. Il corso sarà tenuto dalla docente Viviana Tatò, diplomata
presso la Scuola Interdisciplinare di Spettacolo “M.A.S. Music, Arts
& Show” di Milano, insegnante di danza classica e moderna, teatro
danza, danzatrice professionista.
Il corso della durata di 30 ore, si terrà ogni martedì dalle 18,30 alle
20,30. Costo del corso 110 euro comprensivo di tesseramento al GOS.
Ritorna il corso di Kundalini Yoga, tenuto da Lucia Bollino,
ogni giovedì dalle 18,30 alle 20,00 e ogni venerdì dalle 20,00 alle
21,30. Attraverso la pratica del Kundalini Yoga si migliora il funzionamento dell’organismo, rilassa e fortifica il sistema nervoso riducendo ansia e stress, rende la mente più lucida e pronta.
Avremo due novità interessanti per la formazione professionale e
specialistica.
In collaborazione con l’azienda Zanzartec di Barletta organizzeremo: Corso preparatorio alla realizzazione d’infissi in Alluminio
Taglio Termico e Alluminio-Legno per il Risparmio Energetico,
Corso preparatorio alla realizzazione di Tapparelle, Persiane e
Sistemi di automazione Domotica per la casa e Corso preparatorio alla realizzazione di Zanzariere. I corsi saranno della durata di
20 ore con ulteriore stage presso l’azienda. Il costo di ogni corso è di
150 euro.
Nella formazione specialistica, invece, proporremo cinque corsi
di sartoria: Laboratorio di Sarto modellista (liv. Base), Laboratorio di Sarto di scena, Laboratorio di sarto di scena esperto in produzione di sottostrutture, Laboratorio di sarto di scena esperto in
corsetteria, Laboratorio di Costumista disegnatore per lo spettacolo. Ogni laboratorio avrà una durata di 100 ore suddivise in lezioni
frontali, esercitazioni tecnico grafiche e esercitazioni laboratoriali.
Il Gos si apre anche al settore dolciario con una serie di workshop
di Cake design: il primo si terrà il 26 Settembre con la realizzazione
della “Torta Floreale”, dalle 15 alle 21. Iscrizioni entro il 18 settembre presso la segreteria del Gos. Costo del workshop 100 euro.
La programmazione del Gos è ancora aperta ed in fase di nuovi
aggiornamenti (aggiornamenti in tempo reale su Facebook Giovani
Open Space).
“… Conoscere il mercato del lavoro, coglierne le tendenze di evoluzione, interpretarne le necessità sia sul versante del lavoro sia su quello
dell’impresa avere così una base informativa e costantemente aggiornata da fonti quantitative e da fonti qualitative, per pensare e orientare
politiche attive del lavoro che sostengano la crescita e lo sviluppo della
Città di Barletta, consolidandone il ruolo di motore e capitale economica
del Paese…”.
È con questi obiettivi e questa ambizione che la II Commissione
Consiliare Comunale Permanente “Attività Produttive”, rappresentata dal
Presidente Michele Dibenedetto, dalla Vice Presidente Mariagrazia Vitobello e dai componenti Nicola Ruta e Michele Lasala, ha lavorato per la
creazione e l’istituzione dell’Osservatorio delle Attività Produttive.
Infatti, secondo l’art. 71 dello Statuto Comunale, il Consiglio Comunale può “promuovere la costituzione di specifici strumenti di partecipazione, anche su sollecitazione delle consulte o di gruppi di associazioni
organizzate, quali: Consiglio delle Donne, Consiglio dei Ragazzi, Consiglio degli Anziani e quanti altri”.
La Commissione ha terminato la stesura del Regolamento per l’istituzione dell’Osservatorio delle Attività Produttive, necessario per definire in
modo puntuale e chiaro finalità, strumenti, organismi e funzioni.
Con l’istituzione dell’Osservatorio si vorrà sperimentare un modello virtuoso che punterà alla creazione di una rete organizzativa
governata che, con il supporto di tecnologie avanzate, potrà diventare
un’infrastruttura snella di competenze a sostegno di servizi e politiche di sviluppo. Un circuito ampio, snello, non burocratico, di persone
che avranno l’obiettivo di realizzare una “contaminazione virtuosa” per il
cambiamento dell’amministrazione e per la competitività e lo sviluppo del
territorio. L’idea di istituire l’Osservatorio delle Attività Produttive si è sviluppata in un quadro generale di difficoltà del contesto industriale italiano
per cui le analisi del sistema economico hanno risentito della presenza di
un contesto economico mutevole e di difficile interpretazione.
Durante questi mesi, la Commissione “Attività produttive” ha realizza-
Per ogni ulteriore informazione rivolgersi in segreteria tutti i pomeriggi dalle 17,00 alle 20,00 oppure scrivere su
[email protected]
Segreteria tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
settembre
2012
settembre
2012
to una serie di incontri con i rappresentanti delle Associazioni di categoria (Confindustria Bari-Bat, Confartigianato, Confcommercio, Apab, Cisl
Fisascat, Ugl, Assimpro Industriali e Federcommercio…), favorendo un
forte coinvolgimento tra i protagonisti della politica, delle imprese, delle amministrazioni, delle professioni, delle istituzioni, delle associazioni
di attori sociali, che, operando a livello locale, ogni giorno affrontano la
terribile “sfida del fare”, creando quella giusta sinergia a cui ogni amministrazione all’avanguardia deve tendere.
Una sinergia positiva, dunque, tra Regione Puglia, Provincia di Barletta-Andria-Trani, Comune di Barletta, Camera di Commercio e Imprese
che avrà l’obiettivo di realizzare una “politica partecipata, collegiale e virtuosa” per la competitività e lo sviluppo del territorio.
L’Osservatorio consentirà di monitorare la situazione del tessuto produttivo ed economico per valutare le prospettive di sviluppo nel breve e
medio periodo e sulla scorta di questi dati decidere le conseguenti politiche da adottare.
I rappresentanti delle Associazioni di categoria si sono mostrati molto
entusiasti e partecipativi. Hanno apprezzato il lavoro della Commissione
e il suo coinvolgimento nella stesura dello Statuto del futuro Osservatorio, affermando che, in un clima di estrema incertezza, bisogna essere
in grado di contemplare azioni che tendano ad innalzare la propensione
all’innovazione e allo sviluppo delle imprese, rendendo il nostro territorio
maggiormente competitivo e attrattivo.
La commissione ha approvato il Regolamento per l’istituzione
dell’Osservatorio delle Attività Produttive il 6 luglio 2012, ricevendo il parere favorevole delle Associazioni di Categoria.
Affinché l’Osservatorio diventi una realtà, si attende il parere tecnico
del settore competente e l’approvazione definitiva all’interno del Consiglio Comunale.
Infine, per rendere l’azione il più incisa possibile e visto il grave momento di crisi economica che sta attraversando l’intera nazione, risulta
indispensabile dotare il Settore delle Attività Produttive di strumenti finanziari immediati ed idonei a supportare le imprese del nostro territorio. In
questa direzione i cons. Michele Dibenedetto, Nicola Ruta, Maria Grazia
Vitobello stanno già lavorando per far sì che le predette previsioni si concretizzino all’interno del bilancio comunale.
IL FIERAMOSCA
17
Cultura ebraica
Mese della Memoria
Lech Lechà: consuntivo di un grande successo
Le persone che fanno la … Storia
S
Orientare lo sguardo sul passato per
assicurare pace e prosperità per il futuro
i è conclusa a Trani con un ricco cartellone di appuntamenti e un
bel bagno di folla Lech Lechà, la Settimana di Arte, Cultura e
Letteratura Ebraica promossa dal 2 all’8 settembre dal Comune di Trani
e dalla Comunità Ebraica di Napoli (nella cui giurisdizione rientra quella
tranese), con il patrocinio di istituzioni ebraiche nazionali e delle amministrazioni di tutte quante le città partecipanti. Dieci sono state infatti le città
pugliesi che hanno ospitato sette giorni di conferenze, presentazioni di libri,
seminari, proiezioni cinematografiche e molto altro per riappropriarsi del
rapporto con una cultura che condivide tanta parte della nostra storia e
anche del nostro presente. Una cultura che qui al Sud ha lasciato tracce
visibili del proprio antico passaggio e che, con discrezione vive la contemporaneità assistendo ad una progressiva crescita di interesse verso i suoi
usi e costumi da parte di quanti vogliono ‘conoscere’ per ‘comprendere’ e
quindi vincere i luoghi comuni.
Seguendo idealmente lo sviluppo di una ‘’settimana’’ ebraica con i suoi
ritmi e i suoi riti, Lech Lechà ha avuto la sua chiusura ottimale con l’atmosfera
dello Shabbat - ricorrenza che impone la cessazione delle principali attività
quotidiane quale condizione per ‘immergersi’ nello spirito - fra momenti di
preghiera, riflessione e anche sano divertimento tipico di un popolo che come
pochi sa esercitare l’ironia e l’autoironia. Sabato 8 settembre, dopo una mattinata in Sinagoga dedicata ai rituali dello Yom ha-Shabbat, già iniziati poco
prima del tramonto del venerdì, ha fatto seguito il Pranzo di Shabbat presso
il ristorante ‘Il Marchese del Brillo’ di Trani, con cibi preparati sotto stretta
osservanza rabbinica; quindi Rav Menachem Lazar e Rav Scialom Bahbout
hanno parlato della storica figura di Menachem Mendel Schneerson, rebbe
dello Chabad-Lubavitch uno dei più grandi movimenti religiosi del giudaismo
chassidico, considerato Maestro dell’Umanità; l’incontro è stato seguito dalla
ripresa dei rituali religiosi conclusisi alla comparsa delle prime tre stelle visibili
ad occhio nudo con la recita della Havdalah, la preghiera che sancisce il termine dello Shabbat e segna il confine fra il periodo sacro e quello ‘ordinario’.
Verso le 21,00 ha avuto il via la Notte dell’Ebraismo Tranese, in occasione
della quale sono stati riportati in vita luoghi di forte richiamo ebraico, ricreate
atmosfere di un ebraismo mai scomparso dal retaggio di una città che per una
notte ha voluto celebrarne il Rinascimento in Puglia. Ecco quindi la lezione di
Daniela Abravanel sullo studio della Cabalà; la passeggiata per strade e vicoli
della ‘Giudea’ tranese con le illustrazioni storico-artistiche di David Cassuto
e una coreografia curata dal regista Gianluigi Belsito; la serata di umorismo
ebraico e di canti della tradizione ebraica condotta dal rabbino di Napoli Rav
Scialom Bahbout, e una chiusura all’insegna del convivio con la grigliata di
carne Kasher.
La città di Trani, mentre si comincia pensare all’edizione 2013 di Lech
Lechà, si prepara a moltiplicare le occasioni di rinascita della sua ‘anima’
18 IL FIERAMOSCA
di Luigi Di Cuonzo
Città di Barletta
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Medaglia d’Oro al Merito Civile
Città della Disfida
della
resistenza e della memoria
La Storia… fuori sacco
Progetto triennale 2009-2012
Proposte dell’Archivio
della Resistenza e della Memoria
Le persone che
fanno la… STORIA
Settembre
2012
A
Giornata di inaugurazione di Lech Lechà. Da sinistra: Silvia
Godelli, Luigi Riserbato, Nicola Maffei, Salvatore Nardò, Francesco
Cannalire, Rav Amedeo Spagnoletto e, alle sue spalle, Francesco
Lotoro (foto Luciana Doronzo)
ebraica accogliendo con entusiasmo, tramite i propri amministratori, la proposta del rabbino Bahbout di creare in città un Eruv, ossia di circoscrivere
ritualmente un perimetro urbano in cui gli ebrei potranno vivere lo Shabbat
con le stesse prerogative rituali valevoli per lo spazio domestico, così come
l’idea di creare a Trani un centro studi sull’ebraismo aperto a chiunque voglia avvicinarsi ad una conoscenza sempre più approfondita di questa cultura. Si tratta di scelte tutte finalizzate a riportare Trani a quella che fu il suo
antico status di capitale dell’ebraismo meridionale. Il direttore artistico di
‘Lech Lechà’ Francesco Lotoro, musicista nonché autore della monumentale enciclopedia ZK Musik dedicata a tutta la musica prodotta nei campi
di concentramento fra il 1933 e il 1945, si è detto “estremamente soddisfatto dei risultati di pubblico e critica che la manifestazione ha riportato in
questi sette giorni di full immersion nella cultura ebraica. È una premessa
importante per poter cominciare a pensare a un’edizione ancora più ricca
e articolata che speriamo di poter mettere in cantiere con l’indispensabile supporto della amministrazione di Trani e della Comunità Ebraica, i cui
rappresentanti ringrazio pubblicamente per la loro preziosa collaborazione.
Lech Lechà ovviamente non esaurisce l’approfondimento di quelli che sono
i molteplici aspetti di una cultura millenaria e complessa come quella ebraica, ma vuole essere un importante input per quanti ancora poco conoscono
di essa, uno strumento utile per iniziare a vincere luoghi comuni e pregiudizi, e soprattutto un mezzo per riappropriarsi dell’importantissimo segmento
di una storia che è anche la Nostra storia”.
Luciana Doronzo
settembre
2012
lla Barletta, Città della DiUniversità del Molise, Elisa Boemi, Comandante Polizia Locale di
sfida, connotazione storico
Piacenza, Giuseppe Montana, Comandante Polizia Locale di Gela.
- pubblicitaria che ne ha distinto la
Alle ore 18.30 si attuerà l’annuale FIACCOLATA della MEnotorietà nazionale per lungo tempo,
MORIA, con Onori ai Caduti del Crocifisso, in collaborazione con
fu necessario, a fine secolo scorso e
la Comunità parrocchiale del SS. Crocifisso e con l’82° Reggimento
inizio del 2000, aggiungere Città MeFanteria “TORINO” di stanza a Barletta, dalla Chiesetta del Crocidaglia d’Oro al Merito Civile e Città
fisso alla Caserma “M.O.V.M. Ruggiero Stella” di Via Andria.
Medaglia d’Oro al Valor Militare. Più
Mercoledì 12 Settembre 2012, alle ore 9.45 partendo dal Piazche di una pura e semplice aggiunta
zale
del Castello, si terrà il RADUNO NAZIONALE DELLA POalla notorietà della nostra città, quelle
LIZIA
LOCALE con la partecipazione di delegazioni, con insegne
due ambite e orgogliose specificazioni,
personali
e istituzionali, di amministratori comunali, provinciali e
autorevolmente decretate da due Presiregionali
d’Italia.
Dopo la Messa in Cattedrale, celebrata da Mons.
denti della Repubblica Italiana, Oscar
Filippo
Salvo,
Vicario
zonale dell’Arcidiocesi Trani Barletta BisceLuigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi,
glie,
si
formerà
il
corteo
che percorrerà Via Duomo, via Cialdini,
attestano il contributo di sangue della
via
Nazareth,
Corso
Vittorio
Emanuele, via Consalvo da Cordova,
nostra gente alla gloriosa pagina della
via
Baccarini,
corso
Garibaldi,
via Brigata Barletta, via Giuseppe
Resistenza nazionale d’Italia, in quel
De
Nittis,
Piazza
Monumento
ai
Caduti di tutte le guerre.
tragico settembre 1943.
In
via
Giuseppe
De
Nittis,
sul
palazzo Picardi, ad angolo con via
Nella presentazione del Mese della Il giovane Pasquale Pedico testimoRenato
Coletta,
sarà
apposta
una
lapide commemorativa sul luogo
Memoria 2012 che propone iniziative ne dell’eccidio in piazza Monumento
della
cattura
dei
nostri
Vigili
Urbani
e Netturbini, il 12 settembre
commemorative del 69° anniversario
1943.
dell’occupazione nazista del nostro territorio, il Sindaco, ing. Nicola MafPerseguendo in una lodevole iniziativa, avviata nel 2010, con l’attefei, richiamando la fruttuosa partecipazione della città al dibattito culturale
stazione
di Merito conferita al concittadino Renato Capacchione per i suoi
nazionale, finalizzato alla rivalutazione della dignità dei soldati italiani sbrigenerosi
interventi, quel 12 settembre ’43, nel prelevare dal marciapiedi
gativamente bollati come infingardi, sbandati, disertori e fuggiaschi, grazie
dell’esecuzione
dei nostri Vigili, i loro corpi esanimi, e nel 2011, al Teall’opera, entusiastica e generosa della professoressa Maria Grasso Tarannente
Giovanni
Ghersi
di Sanremo, combattente al Caposaldo Cittiglio in
tino e al concreto impegno professionale dell’Archivio della Resistenza e
quei
giorni
tremendi,
si
onorerà, questo anno 2012, in Piazza Caduti, il
della Memoria profuso nel campo della ricerca storica, ravvisa, nella difesa
dott.
Pasquale
Pedico,
testimone
memore dei tragici eventi dell’occupadella Memoria degli eventi bellici del settembre ’43, “un valore aggiunto
zione
nazista
della
nostra
città,
come
è documentato dalle foto scattategli
per una comune tutela della cultura storica e civile dell’intero territorio della
dal
padre,
dott.
Oronzo
Pedico,
Ufficiale
Medico nell’Ospedale Raffaele
provincia Barletta Andria Trani.”
Musti
di
Barletta.
Ad un patto, però - si ha la tentazione di aggiungere - che nel nostro
La manifestazione si concluderà con il saluto del Sindaco, ing. Nicola
vasto territorio non vi sia più spazio per nessuno, come sostiene, il SindaMaffei.
co Maffei, per indulgere a commemorazioni di morte o di orgogliosa esalVenerdì 21 settembre 2012, alle ore 18.30, nel Porto di Barletta, si
tazione di individuali eroismi. “Il Mese della Memoria, che organizziamo
terrà,
in collaborazione con la sezione ANMI, Associazione Nazionale
da vari anni, è una concreta proposta di riflessioni sul nostro oggi che non
Marinai
d’Italia, “M.O Francesco Conteduca” di Barletta, la commemopuò e non deve essere copia del passato.”
razione
pubblica,
con onori militari ai Marinai, caduti nell’affondamento
In questo spirito l’Amministrazione comunale di Barletta, conscia
della
corazzata
Roma
il 9 settembre del ’43.
che, orientare lo sguardo sul passato, assicuri una lunga e pacifica proParticolare
attenzione
sarà rivolta, nei giorni 18, 19 per le proiezioni
sperità per il futuro, organizza, in collaborazione con il SULPL Sindacato
che
si
terranno
nella
Sala
Rossa
del Castello, alle ore 17.00, dei corti cineUnitario Lavoratori Polizia Locale, Martedì 11 settembre p.v., nella Sala
matografici
prodotti
per
il
Concorso
a Borse di studio professoressa Maria
Rossa del Castello, il 5° Convegno Nazionale dei Lavoratori della Polizia
Grasso
Tarantino
sul
tema
specifico
delle Persone della Memoria e, il 24
Locale
settembre, alle ore 10.00, sempre nel Castello di Barletta, per la premiaVIVERE LA CITTà oltre le… paure
zione degli alunni partecipanti.
Uomini e Istituzioni a prevenzione dell’insicurezza
L’annuale Convegno di studi per Docenti e alunni delle nostre scuole
e dell’inquietudine nel territorio,
e il Raduno Provinciale di Murgetta Rossi, saranno programmati nei prossimi mesi di Ottobre/Novembre 2012.
presieduto dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, dott. FILIPPO
MILONE e relazioni di Cinzia Dato, onorevole parlamentare e Docente
* [email protected]
settembre
2012
IL FIERAMOSCA
19
Confcommercio
Economia
Maggiore presenza femminile a tutti i
livelli di “governance” del nostro Paese
Camera Comunale del Lavoro Barletta*
(dalla Proposta di piano anti crisi per Barletta)
La proposta della Vice Presidente Nazionale del
Gruppo Terziario Donna di Confcommercio
Scheda 1
di Rosy Daleno
G
entilissimo Signor Sindaco,
da un anno sono Vice Presidente Nazionale del Gruppo
Terziario Donna di Confcommercio, espressione dell’imprenditoria
femminile della base associativa di Confcommercio, costituita da un
numero considerevole di imprese, di cui circa il 50% è proprio di
genere femminile.
Tra i tanti obiettivi, ci siamo posti anche quello di portare avanti
una maggiore presenza femminile a tutti i livelli di “governance” del
nostro Paese, utilizzando un nuovo approccio al tema, non parlando
più di “quote rosa” ma di affermazione di “democrazia paritaria”,
anche attraverso lo strumento giuridico.
Le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la crescita
e lo sviluppo economico del nostro territorio. Ed è proprio l’attuale crisi che impone di concentrarsi con maggiore attenzione sulla
questione femminile e sul ritardo italiano nel processo di aumento
dell’occupazione e dell’utilizzo delle competenze delle donne.
L’Italia è, tra i Paesi ad alto reddito, quello che utilizza al minimo
il potenziale di sviluppo legato al lavoro femminile e quindi avrebbe
più da guadagnare, puntando su quella differenza di genere che dovrebbe rappresentare una risorsa per la società, se questa decidesse
di valorizzare le donne.
È un percorso di garanzie, non di semplici “riserve”: ed è un
percorso che investe l’intera società, perché la scarsa presenza di
donne ai vari livelli e nella “governance” di un Paese è, anzitutto,
una questione culturale, la dimostrazione dell’arretratezza culturale
di un Paese, oltre che una questione di civiltà, che rivela una grave
carenza di democrazia: pone un problema di legittimità di risultati, perché impedisce che si tenga pienamente conto degli interessi
e delle esigenze di tutta la popolazione nel suo complesso e rende
quindi incompiuta la nostra democrazia, ma anche impoverita nella
"visione" femminile.
Non è un tema che “riguarda le donne” o “per le dorine”, ma è un
tema di democrazia, che riguarda uomini e donne e certamente noi
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20 IL FIERAMOSCA
donne imprenditrici, per
continuare a fare impresa in Italia, ci sentiremmo più garantite da una
proporzionata presenza
di donne a tutti i livelli
di “governance”!
Ritengo che nel Suo
Comune molte siano le
donne autorevoli che
operano in tali ambiti e
spiccano per competenze, impegno, passione,
capacità relazionali e
rapporti con le istituzioni a vari livelli.
Ci tengo a sottolineare, pertanto, l’importanza di dare attuazione
alla Legge 12 luglio 2011 n. 120 (senza dimenticare l’art. 51 della
Costituzione), nota come legge Golfo-Mosca sulle quote di genere
negli organi societari di direzione e controllo, che è operativa, per le
società quotate, dal 28 luglio 2012, e che realizzerà anche finalmente
la partecipazione dinamica e costruttiva delle donne alla vita della
polis.
Le donne, in tal modo, potranno essere protagoniste, magari nel
Suo Comune ancor prima che altrove, della nuova stagione politica che sta per aprirsi, partecipando attivamente a quel processo di
cambiamento ormai indifferibile e assumendo responsabilità dirette,
assieme agli uomini.
La necessità e l’urgenza di adottare misure atte a conseguire il
mainstreaming di genere, vale a dire la considerazione e l’inserimento del punto di vista femminile in tutte le politiche e azioni, sono
convinta che potrà consentire al nostro territorio di uscire dall’emergenza e dal periodo buio in cui ancora versa, corrispondere alle direttive italiane ed europee ed allo stesso tempo di evolversi in politiche che rendano competitive, oltre che eque, le attività sociali ed
economiche.
Come si può riscontrare dai risultati ottenuti dagli Stati che hanno
adottato politiche favorevoli alla partecipazione delle donne ai processi decisionali, tali azioni consentono di superare, meglio rispetto
agli altri Paesi (e comunque meglio dell’Italia), le problematicità della crisi globalizzata e di raggiungere, e talvolta superare, gli obiettivi
fissati dal trattato di Lisbona e le contingenze internazionali.
Mi piacerebbe che proprio dal Suo Comune partisse anche questa
buona prassi per l’Italia.
Certa dell’attenzione e confidando nella considerazione della
proposta, resto a disposizione per ogni forma di collaborazione che
si rendesse necessaria ed invio i miei più cordiali saluti.
settembre
2012
*
settembre
2012
IL FIERAMOSCA
21
Chiesa
In città
Grazie don Enzo
Notizie in breve
don Enzo Misuriello proveniente da
San Benedetto oggi parroco di S. Agostino
N
on si saluta un sacerdote che va via solo per buona
educazione.
La gratitudine espressa proviene da un senso di
riconoscenza umana per ciò che un uomo ha fatto nella nostra
comunità. Dire grazie a te è dire grazie a Dio per essersi preso cura
del suo gregge attraverso una persona, un volto, un cuore.
Per noi sei stato testimone di vita, fratello e padre nella grande
famiglia che vuole esser questa parrocchia.
Hai parlato e agito nel nome di Dio Gesù, distribuito i Suoi
doni, comunicato la Sua Parola. L’hai resa presente, hai perdonato
e confortato nel suo Amore, ti sei reso strumento della Sua
Presenza.
Ci sentiamo come i discepoli durante l’Ultima Cena, quando
Gesù dice loro che deve andare per compiere la volontà del Padre,
e noi come loro dobbiamo convivere con un cuore rattristato e
con un senso di smarrimento a cui bisogna aggiungere quello di
ingiustizia ed impotenza.
Sinceramente, in questo tempo in cui per noi sperare non è
affatto facile, facciamo fatica a comprendere ciò che è accaduto,
ma dobbiamo interpretarlo, anche perché non possiamo fare
altrimenti, come un disegno del Signore, perché Egli solo vede
più lontano di noi, Egli solo conosce la via e noi riponiamo solo in
Lui la nostra fiducia e le nostre speranze.
Egoisticamente vorremmo che tu restassi con noi, “vorremmo”
tutti insieme da vera comunità, come ci hai insegnato ad essere,
e con tutte le nostre forze stringere l’orologio del tempo fino a
fermarlo, ma non sarebbe corretto verso di te e
verso i giuramenti e le promesse che tu hai fatto
nel giorno della tua ordinazione sacerdotale.
Ora tocca a noi mettere in pratica quello che ci
hai insegnato in questi anni, per far sì che la tua
presenza resti viva tra noi. Tocca a noi far crescere i frutti di quella
pianta che, dopo aver superato molte intemperie, stava crescendo
e ben sappiamo quale grande rammarico sia per te non poter
godere dei frutti della tua semina. Hai combattuto contro dicerie e
pettegolezzi che tanto disprezzi, e con le armi della franchezza e
della trasparenza hai ricevuto la stima e il rispetto di tutti.
Ti lasciamo con la presunzione, se ci è consentita, di averti
lasciato anche noi qualcosa, sperando che possa servirti per le
nuove ed impegnative sfide che dovrai affrontare. Ripensare a
tutto quello che abbiamo vissuto insieme dà un senso di gioia
e di tristezza, per quello che abbiamo condiviso e perché ora
dobbiamo lasciarti andare.
Il ritenerti una benedizione per la nostra comunità vale più
di mille ringraziamenti e speriamo che per te sia stato motivo
di vanto essere stato qui con noi. Ti meriti il meglio dalla vita
perché sei una persona speciale e ti meriti i migliori collaboratori anche nella nuova comunità (scusaci per la modestia, ma
crediamo di esserlo stati in questa parrocchia!).
Infine vogliamo rivolgerti la preghiera fatta al Vescovo
nell’ultimo Consiglio Pastorale, come augurio per la nuova e
dura esperienza. Lo facciamo con le parole di un canto che ci
rimanda alla vita di San Francesco e alla sua fatica nel ricostruire la chiesa di San Damiano: “Ogni uomo semplice, porta in
cuore un sogno, con amore ed umiltà potrà costruirlo; se con
fede tu saprai vivere umilmente, più felice tu sarai anche senza niente. Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore, una pietra
dopo l’altra in alto arriverai”.
Auguri e buon cammino, sia a te che a noi!
Grazie, infinitamente grazie don Enzo
Il Consiglio Pastorale
ANCORA UN SUCCESSO DI MARIA PAGNOTTA
Dopo i successi ottenuti coi suoi lavori su Federico II, portati
anche con successo sul palcoscenico, Maria Pagnotta è risultata
fra i vincitori del “Premio Cimitile 2012”, per la sua opera di
narrativa L’emozione di incontrarsi all’improvviso, recentemente
pubblicato a cura della casa editrice Guida di Napoli. L’opera è stata
presentata a Trani presso lo Sporting Club, con la collaborazione
del Comune, della Fondazione “Premio Cimitile” e l’Unione
Cristiani Imprenditori e dirigenti.
Incontro ispam-bt
Il comitato di Presidenza dell’ISPAM
(Istituto per la preparazione alla Pubblica Amministrazione) ha avuto un incontro a Corato con il Presidente Regionale dell’ANCI e sindaco di Corato Luigi
Perrone. Nel corso del colloquio si sono
discusse iniziative volte a promuovere
un dibattito sul riordino delle province e
l’istituzione della città metropolitana di
Bari. In questo quadro si è esaminata la
possibilità di un convegno di studio sul
tema, presso la Prefettura di Barletta-Andria-Trani.
I MILITARI ALLA CASERMA “R. STELLA”
DONATORI PRESSO L’AUTOEMOTECA DELL’AVIS
Caserma “Ruggiero Stella” in Barletta, i militari dell’82° Reggimento Fanteria “TORINO” hanno donato il sangue presso l’autoemoteca dell’AVIS, presente il dott. Franco Marino, presidente dell’AVIS comunale. Il periodo più critico per le donazioni di
sangue è in estate ed i militari ancora una volta hanno risposto
pienamente all’appello lanciato dall’AVIS locale.
Gran parte dell’82° reggimento “TORINO” è attualmente impegnato nell’Operazione ISAF in Afghanistan. I Fanti del “Torino”
sono infatti la prima Unità della Brigata “PINEROLO” (la Grande
Unità elementare con il Comando nella città di Bari e tutti i Reparti dipendenti dislocati in terra di Puglia), a essere impiegata nel
Teatro Operativo Afghano.
Sono grato ai militari per aver risposto all’appello di donare sangue in questo periodo, ha affermato il presidente Franco Marino.
Antonio Cannito scrive su Facebook
“Ho trascorso la giornata lavorando fianco a fianco con gli operatori della Barsa, a loro i più sentiti ringraziamenti. Questa giornata
è stata dedicata alla pulizia delle vie del centro storico e parte della
periferia, abbiamo risolto il problema dei cattivi odori di via Enrico Fermi. I lavori proseguiranno questa notte con la pulizia delle
vasche dei giardini della stazione e ancora trattamenti di lavaggio
cassonetti. Sto cercando in tutti i modi di elevare la mia città ad
una delle più belle del meridione, purtroppo devo combattere contro chi pensa che Barletta debba essere una discarica a cielo aperto. A questi porci e maiali di concittadini che non amano la propria
città l’invito è quello di andarsene da qui. Non abbiamo bisogno di
gente balorda come voi. Animali!”.
P. Saverio Paolillo, Missionario Comboniano,
riceve nuovo premio per il suo impegno in difesa dei diritti umani
P. Saverio Paolillo, direttore della Rete di Assistenza Integrale ai Bambini e agli Adolescenti
(REDE AICA), membro
della Pastorale dei Minori
e del Consiglio Statale dei
Diritti Umani ha ricevuto
lo scorso 15 agosto, nella
sede del Parlamento dello
Stato dello Spirito Santo,
in Brasile, la medaglia Orlando Bonfim Júnior concessa a personalità che si distinguono per il loro impegno nella difesa e promozione dei diritti umani.
Il premio è dedicato all’avvocato e giornalista Orlando Bonfim che
lottò contro le violazioni ai diritti umani durante la feroce dittatura
militare che convolseiIl Brasile dal 1964 al 1985. Membro del Partito Comunista del Brasile, Orlando fu rapito dai militari e scomparve
nel 1975. Il suo corpo non è mai stato ritrovato. Alla cerimonia,
presieduta dal Deputato Hercules Silveira, hanno partecipato anche
il Ministro dei Diritti Umani, Maria do Rosário, e il Presidente del
Tribunale dello Spirito Santo, dr. Pedro Valls Feu Rosa.
A sinistra la chiesa di San Benedetto, a destra quella di Sant’Agostino (Fotorudy)
22 IL FIERAMOSCA
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2012
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IL FIERAMOSCA
23
Nomina del Consiglio
di Amministrazione della Bar.S.A.
I
l 5 settembre 2012, l’Assemblea degli Azionisti della Bar.S.A.
S.p.A. - Barletta Servizi Ambientali - Società multiservizi
partecipata per il 72% dal Comune di Barletta e per il 28% dalla
Manutencoop di Bologna - in seconda convocazione - presieduta
dal Dott. Vittorio Emanuele Dibitonto, ha approvato all’unanimità
- presenti il Sindaco di Barletta Ing. Nicola Maffei ed il rappresentante di Manutencoop Sig. Giuseppe Pinna - il nuovo Consiglio
di Amministrazione per il triennio 2012-2014 ai sensi dell’art.14
dello Statuto Sociale:
• dott. Vittorio Emanuele Dibitonto: Presidente (riconferma)
• avv. Ruggiero, Antonio Carpagnano: Consigliere
• p.e. Alessandro Dorigo: Consigliere (riconferma)
• prof. avv. Luigi Pannarale: Consigliere
• dott. Ruggiero Rizzitelli: Consigliere (dirigente della Società)
È stata rinviata la nomina del Collegio Sindacale e del suo Presidente ad altra riunione da tenersi a breve.
A conclusione dei lavori assembleari, il Sindaco Ing. Nicola
Maffei esprime il suo apprezzamento al Consiglio di Amministrazione uscente rimarcando i risultati positivi conseguiti dalla Bar.S.A.,
nonostante le criticità ereditate, ed invita il nuovo C.d.A. a continuare sulla strada del risanamento dell’Azienda ed a migliorare le performance fin qui realizzate.
Il sig. Pinna si associa alle considerazioni ed ai ringraziamenti espressi dal Sindaco.
per il Consiglio di Amministrazione
il Presidente
dott. Vittorio Emanuele Dibitonto
Migliore sicurezza stradale e
pedonale a piazza Caduti in guerra
Completati i lavori di riorganizzazione dell’assetto
stradale in piazza Caduti in guerra. Il progetto
realizzato strutturalmente da Bar.S.A., ha effettuato
la chiusura al traffico della zona tra la rotonda
(monumento ai Caduti in guerra) e l’ex palazzo delle
poste, con fioriere che hanno delimitato un’area
pedonale di nuova realizzazione, in corrispondenza
della quale sono stati realizzati attraversamenti
pedonali. La circolazione stradale è stata migliorata
con
segnaletica
orizzontale
(canalizzazioni
e
corsie).
24 IL FIERAMOSCA
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IL FIERAMOSCA
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Ricordo
Cent’anni fa, il prof. Lattanzio
PEDICO
RICORDO DEL PROFESSORE A CENT’ANNI DALLA NASCITA
di Renato Russo
Venerdì 20 luglio la signora Rita Scuro Lattanzio è deceduta, alla veneranda età di 98 anni. Non ce l’ha
fatta ad aspettare pochi giorni ancora, appena una settimana che la separava dalla ricorrenza centenaria dalla nascita del marito, il prof. Ruggero Lattanzio, che vogliamo ricordare per rendere un doveroso
omaggio a chi, con competenza e professionalità, nella seconda metà del Novecento, portò la nostra
struttura sanitaria ai vertici delle stime regionali e fu promotore dell’attuale presidio ospedaliero.
R
uggero Lattanzio nacque a Barletta il 27 luglio 1912 da Vito Lattanzio e
Nunziatina Sarcina, famiglia benestante, quarto di sei figli (dopo Antonia,
Celeste, Maria e prima di Tommaso ed Enrico).
Le prime date della sua intensa biografia ci restituiscono un giovanissimo sportivo, campione di corsa veloce, recordman italiano junior nel 1928
a Napoli con 9” netti negli 80 metri; nel 1930 campione centro meridionale
nel salto in lungo con 6,92 metri ai Campionati di Roma. Nel 1933 il giovane
promettente atleta barlettano promosse la nascita della prima squadra di pallacanestro della città. Poi, ancora, nel 1935, nello Stadio della Vittoria di Bari,
fu recordman pugliese con 11” netti nei 100 metri (record che durerà per 23
anni, fino al 1958!).
Si laureò quindi in medicina presso l’Università di Bari, dove iniziò la
specializzazione in chirurgia presso la clinica diretta dal prof. Carlo Righetti,
praticantato interrotto perchè chiamato alle armi nell’estate del ’40, allo scoppio della seconda Guerra Mondiale, come sottotenente medico.
Assegnato al 33° contingente sanitario, fu inviato sul fronte greco-albanese a Berat e Tepeleni dove svolse una intensa pratica chirurgica operando
centinaia di feriti provenienti dai diversi fronti di combattimento. E fu in questa
circostanza che gli balenò l’idea di formare il primo nucleo donatori di sangue
a beneficio dei feriti più gravi. Non era solo un abile chirurgo, il dott. Lattanzio,
ma aveva anche uno spiccato senso organizzativo per cui, dopo pochi mesi,
fu trasferito col grado di tenente a Tirana per riorganizzare il reparto chirurgico dell’ospedale di campo dell’Armata.
Nel 1942, nel pieno della guerra, sposò Rita Scuro, figlia dell’avv. Luigi,
Presidente della Cementeria e fondatore della sezione locale del Partito Popolare, che gli darà tre figli, Vito, Pier Luigi, (entrambi medici) e Pia docente
di lettere. Nel 1945 fu infine congedato col grado di maggiore e insignito della
Croce di ferro al merito.
Rientrò nella clinica Carlo Righetti dove continuò la sua esperienza fino
agli inizi degli anni Cinquanta quando, nel biennio 1950-’51, sostituì di fatto
l’illustre clinico nella direzione dell’Istituto. In quel tempo alternò la pratica in
sala chirurgica con le pubblicazioni scientifiche, ben ottantacinque, su riviste
specializzate, conseguendo la docenza in clinica chirurgica.
Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio
Barletta
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Negli anni passati in clinica si distinse per le alte qualità operatorie, didattiche e scientifiche. Per la precisione e la disciplina che metteva nel suo lavoro, era chiamato “il duca di ferro”. Dopo che il prof. Righetti lasciò la clinica
nell’autunno del ’51, nonostante i ripetuti inviti del nuovo direttore a rimanere,
l’anno dopo scelse di concorrere al posto di primario chirurgo bandito presso
l’Ospedale di Barletta.
Ci sono innumerevoli date che segnano il curriculum vitae del prof. Lattanzio, ma forse ce n’è una che meglio di ogni altra compendia a sua forte
personalità e la sua inesauribile laboriosità, ed è proprio questa del 1952, un
anno straordinario, ricco di eventi e di luminose prospettive (quell’anno aveva
quarant’anni ed era nel pieno della sua maturità professionale). Conseguì
infatti il più importante obiettivo della sua multiforme attività sanitaria: dopo
aver vinto il concorso a cattedra della Clinica Chirurgica dell’Università di Cagliari (prospettiva che lo avrebbe però tenuto lontano dalla sua terra) essendo risultato anche vincitore del concorso per Primario chirurgo dell’Ospedale
di Barletta, scelse la sua città, ove prese servizio il 17 luglio.
Per le sue riconosciute doti organizzative, assunse presto anche l’incarico di Direttore sanitario. Cominciò col dotare tutti i servizi necessari a trasformare un piccolo nosocomio in un centro sanitario di eccellenza portando il
numero dei posti letto da 50 a 400.
Direttore sanitario e formidabile organizzatore della struttura ospedaliera, non dimentichiamo però che il suo ruolo principale restava quello di primario chirurgo che svolgeva con determinazione e professionalità, mentre la
sua fama varcava i confini della città per richiamare un gran numero di nuovi
pazienti. Sotto il suo primariato chirurgico (fino al 1986) giunse ad effettuare
annualmente circa 2800 interventi di media e alta difficoltà.
Provetto chirurgo, un vero maestro della chirurgia, formò numerosi assistenti, cinque dei quali conseguirono la docenza universitaria (Circella,
De Feo, De Luca, Lojacono e Russo), mentre in dodici divennero primari
nell’Ospedale di Barletta o in altri nosocomi (Bafunno, Circella, De Feo, De
Fazio, De Luca, Falcone, Falconetti, P. Lattanzio, V. Lattanzio, Lojacono,
Messina e Russo). Dei suoi primi tempi nell’Ospedale di Barletta e dell’equipe della quale seppe circondarsi, c’è restata una bella e significativa testimonianza, una foto del 1959, che lo vede attorniato dall’intero corpo sanitario
ospedaliero.
Sotto la sua direzione sanitaria (fino al 1970) oltre a potenziare i reparti
esistenti, fu promotore della nascita di sette nuovi reparti ospedalieri: ginecologia, ortopedia, neurologia, chirurgia infantile, cardiologia, pronto soccorso,
urologia.
Nel 1952, In seguito ad un incontro avuto a Barletta col presidente nazionale dott. Vittorio Formentano, fondò anche a Barletta una sezione dell’AVIS,
la prima sezione regionale donatori di sangue che si distinse per il gran numero di soci e quindi di donazioni delle quali il professore stilava una rendicontazione annuale che pubblicizzava - premiando i più meritevoli - nel corso
di una manifestazione alla quale diede sempre il carattere della familiarità.
Mentre l’AVIS-Trasfusioni era ubicata nell’Ospedale con l’ingresso
dall’atrio, l’attività sociale si svolgeva in una grande confortevole sede in via
Baccarini, nei locali della famiglia Lattanzio, dove venne allestita anche la
redazione di un interessante bollettino mensile (“Sangue e Vita”) che notiziava sull’attività dell’associazione. Numerose le ramificazioni nate dall’attività
avisina, come quella degli Universitari cattolici provenienti dalla Fuci.
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Archeoclub di Barletta
Ricordo
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L’ospedale Umberto I, sotto la incisiva direzione del professore, fece in
quegli anni un gran passo in avanti in quantità e qualità: la media giornaliera dei ricoverati raggiunse e superò il numero di 750 (per 815 posti letto).
La struttura ospedaliera era diventata frattanto del tutto inadeguata, così il
professore cominciò a pensare alla realizzazione di un nuovo più grande
ospedale. Questo, del nuovo ospedale, è un capitolo a parte, per il quale
bisogna riandare indietro nel tempo, sul finire degli anni Cinquanta. Infatti,
già nel 1959 il commissario prefettizio dell’Ospedale civile di Barletta, dott.
Gustavo Prezzolini, aveva conferito all’ing. Vitantonio Lozupone l’incarico per
la progettazione di una nuova struttura ospedaliera.
L’ing. Lozupone, con la collaborazione dell’ing. Lucio De Pergola, redasse un progetto che prevedeva che l’edificio fosse formato da tre ali convergenti su un corpo centrale, con seminterrato e piano rialzato e una previsione
di 449 posti letto. Il progetto più aggiornato, datato 1972, ebbe una previsione
di mille posti letto distribuiti in un monoblocco articolato su piastra, secondo
l’orientamento che accoglie ancora oggi i maggiori favori nel campo delle realizzazioni tipologiche ospedaliere. Ma anche questa scelta fu controversa,
finché non fu insediata una commissione per la scelta del suolo. Insomma,
una storia infinita, finché il nuovo ospedale sarà finalmente inaugurato nel
luglio del 2004 dal presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto. Ma ormai il professore non c’era più.
Scomparve infatti nella notte del 4 agosto 1987, all’età di 75 anni, per
un’embolia polmonare, da lui stesso diagnosticata. Vivissimo fu il dolore non
solo dei suoi familiari, ma anche dei suoi allievi, di tutto il personale ospedaliero che aveva lasciato appena un anno prima, degli avisini, degli sportivi e
di una città intera che aveva beneficiato della sua opera.
Il Comune, per ricordarlo gli intitolò una corta strada d’accesso al nuovo ospedale, benché sarebbe stato forse più giusto attribuirgli l’intitolazione
dell’intero complesso ospedaliero, visto che, in larga misura, ne era stato il
principale promotore. Oggi quella modesta intitolazione, nell’ultimo tratto del
lungo viale che porta al nuovo ospedale, non gli rende merito, anche perché,
non essendoci alcuna abitazione, lungo il suo breve tracciato privo di indirizzi, non ci sarà mai un recapito a cui far pervenire un ringraziamento per tutto
quello ch’egli ha fatto per la nostra città.
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Le prospettive di rilancio di Canne
Il nuovo ospedale
Alla prima sezione di donatori di sangue legò anche la nascita del gruppo sportivo che portava lo stesso nome e che raggiungerà numerose affermazioni nei diversi settori praticati: atletica, pallacanestro, tennis, scuderia
automobilistica.
Nel 1960 fondò l’Amatori Tennis Club, uno dei circoli più forti della Puglia; nel 1968 fu promotore del Trofeo Internazionale di Tennis che contò
dodici edizioni.
Nel 1964 fu anche cofondatore della gara di canottaggio più lunga del
mondo (120 Km a remi), la “Caccavallo”, su due percorsi e per quattro edizioni: la Brindisi-Bari negli anni ’64-’65-’66 e la Barletta- Monopoli nel ’69 che
gratificò l’armo avisino barlettano di un bronzo.
In atletica, degno continuatore dei suoi successi giovanili fu Pietro
Mennea, avisino fino al 1972, che ben presto però spiccò il volo verso
traguardi nazionali ed internazionali portando il nome della città di Barletta
sul tetto del mondo. Inoltre il G.S. AVIS di atletica leggera, nella marcia, fu
Campione d’Italia per otto anni consecutivi, dal 1963 al 1970, vincitore del
trofeo “Altimani”.
Non ancora pago dei risultati conseguiti, il professore si fece promotore dell’apertura di una confortevole cappella per consentire agli ammalati di
avere un punto di ricovero religioso, specialmente per assistere alla santa
messa domenicale. Fondò quindi una Scuola allievi professionali, una biblioteca scientifica e la Società medico-chirurgica che volle intitolare col nome
del suo maestro, “Prof. Righetti” (oggi intestata a “C. Righetti e R. Lattanzio”)
dove si tenevano periodicamente interessanti conferenze.
Il prof. Lattanzio, nel corso dei trent’anni in cui resse il nostro Ospedale come Direttore sanitario e Primario chirurgo, sviluppò un’intensa attività
che portò in pochi anni la struttura ospedaliera di Barletta ai vertici sanitari
regionali. Egli esplicava tutte le sue capacità di organizzatore che portarono
la struttura ospedaliera e il reparto chirurgico ad una capacità ed efficienza
elevatissima. Accentuandosi l’inadeguatezza della struttura sanitaria rispetto
alle aumentate richieste di ricovero ospedaliero, il professore propose e ottenne di occupare i locali di Palazzo Pappalettere su Corso Cavour (del quale
l’ultimo proprietario, il canonico Francesco Stellatelli, aveva fatto donazione
all’Ospedale civile) impostandovi e realizzando l’Ospedaletto dei Bambini,
con due reparti di pediatria, uno di otorino pediatrico, sala operatoria, laboratorio e radiologia pediatrica.
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finora solo buone intenzioni
di Pietro Doronzo*
S
penti i riflettori sulle rituali celebrazioni del 2228° anniversario della Battaglia di Canne del 216 a.C., in cui Annibale
e il suo esercito cartaginese sconfissero, nella piana dell'Ofanto, le
legioni Romane comandate dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio
Terenzio Varrone, celebrazioni quest’anno coincidenti anche con
il 75° anniversario dell’acquisto della Cittadella da parte del Comune di Barletta, restano del tutto irrisolte le problematiche connesse alla valorizzazione dell’area archeologica della cittadella,
da troppo tempo priva dei più fondamentali servizi di accoglienza
turistica. Ma siamo davvero all’anno zero?
Già all’inizio del 2011, all’atto della costituzione dell’Associazione di Promozione Sociale (APS) “Archeoclub di Barletta”,
in diretta continuità con l’attività di Archeoclub d’Italia - Sede
di Barletta, l’associazione aveva denunciato la gravità della cessazione definitiva della gestione dei servizi aggiuntivi presso
l’Antiquarium di Canne della Battaglia, con il rischio che una
permanente e definitiva apertura gratuita nel lungo periodo avrebbe determinato, nei fatti, una svalutazione dell’offerta culturale
dell’area, con il rischio in futuro anche della chiusura dell’Antiquarium e del Parco archeologico. L’Assemblea all’epoca aveva
invitato l’Amministrazione Comunale ad attivare una adeguata sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
per inserire anche l’area di Canne della Battaglia in un sistema
integrato di valorizzazione e fruizione dei beni culturali del territorio. Purtroppo nulla si è fatto e su Canne si è abbattuta nel 2011
anche la tegola del definanziamento da parte della Regione Puglia
del II lotto di “Lavori di riqualificazione dei sistemi di fruizione
del Parco archeologico di Canne della Battaglia: completamento,
sistemazione e valorizzazione dell’Antiquarium”, per un importo
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1959. Il prof. Lattanzio contribuì in quegli anni alla nascita di una vera e propria équipe di valenti medici; molti suoi allievi e collaboratori raggiungeranno posti di rilievo in altre
strutture ospedaliere. Nella foto, in piazza Principe Umberto: 1) dott.ssa Angela Fruscio; 2) dott. Giovanni Cocchiarole; 3) dott. Oronzo Pedico; 4) mons. Giuseppe Di Matteo; 5)
dott. Gustavo Prezzolini commissario prefettizio; 6) prof. Ruggero Lattanzio direttore sanitario; 7) prof. Michele Di Benedetto Dell’Aquila;8) dott. Enrico Lattanzio; 9) dott. Michele
Damato direttore amministrativo; 10) non identificato; 11) dott. Nicola Balzano, 12) n.i.; 13) dott. Pietro Bafunno; 14) n.i.; 15) dott. Bruno Tozzi; 16) dott. Luigi Canfora; 17) dott.
Andrea Canfora; 18) dott. Oronzo Romanelli; 19) dott. Cesare Defazio; 20) dott. Ruggiero Dimiccoli; 21) dott. Donato Messina; 22) dott. Francesco Nigri; 23) dott. Giuseppe
Cacudi; 24) n.i.; 25) dott. Giovanni Spinazzola; 26) dott. Stefano Seccia; 27) dott. Giuseppe Cozzoli; 28) n.i.; 29) n.i. (coll. D. Messina)
L’Antiquarium di Canne (Fotorudy)
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di ben 750.000,00 euro di fondi comunitari, a causa dei ritardi
nell’espletamento delle procedure di gara e di assegnazione dei
lavori da parte dell’Amministrazione Comunale di Barletta.
A fronte di tutto ciò in una recente intervista a stampa del 27
luglio u.s. il sindaco ing. Nicola Maffei ha annunciato di aver
“coinvolto personalità di alto profilo, perché preferisco la collaborazione e la condivisione delle idee, soprattutto quelle buone,
alla battaglia per affermare ciascuno i propri interessi”. Aggiunge
anche che “quell’ampliamento di Antiquarium non è la cosa più
necessaria al sito, prima di tutto serve mettere da parte gli interessi
personalistici e la voglia di visibilità, e lavorare”. Questa associazione, che si è sempre messa a disposizione dell’Amministrazione
Comunale per lavorare per Canne, coglie però in queste parole
una profonda contraddizione tra la dichiarata disponibilità alla
collaborazione e alla condivisione delle idee, e il silenzio su che
cosa si vorrebbe fare, rimandando a misteriose personalità di alto
profilo che sarebbero in grado ‘quasi magicamente’ di far rivivere
Canne. Un approccio diverso almeno nella forma è stato invece
adottato dalla Commissione consiliare attività produttive che ha
convocato il giorno 23 luglio u.s., Pietro Doronzo (Archeoclub
di Barletta), Nino Vinella (Comitato Pro Canne della Battaglia)
e Ruggiero Lombardi (Associazione Nazionale Archeologi) per
raccogliere notizie sul malfunzionamento del sito, verbalizzare e
riferire in Consiglio comunale, anche in vista del redigendo Bilancio di previsione 2012.
Con riferimento alla seduta di Commissione Consiliare lo scrivente, in qualità di Presidente dell’Archeoclub di Barletta, dopo
aver ringraziato per l’invito ricevuto, ha evidenziato innanzi tutto
che la Commissione abbia invitato solo alcune Associazioni e non
per esempio la Consulta, così come previsto dallo Statuto Comunale. Le Consulte, infatti, non sono state mai costituite anche per
mancanza degli appositi regolamenti. Ha invitato, pertanto, i consiglieri presenti (Dibenedetto, Vitobello e Ruta) a farsi portavoce
presso il Presidente del Consiglio per tale inadempienza ormai
cronica, proprio nello spirito della maggiore partecipazione possibile della cittadinanza e delle sue realtà associative.
In considerazione delle numerose criticità che caratterizzano
l’area archeologica di Canne della Battaglia, questa Associazione
ritiene indispensabile fare chiarezza sul piano amministrativo e
gestionale, forse poco noto ai più, poiché si ritiene indispensabile
prima di sperare di trovare soluzioni, conoscere quale sia la reale
situazione insistente sull’intera area archeologica.
Nel 1999 fu sottoscritto un protocollo d’intesa tra Comune di
Barletta e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
per una gestione più integrata di tutto il sito secondo le proprie
competenze. A distanza di 13 anni i risultati sono sotto gli occhi
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Archeoclub di Barletta
Sesta provincia
Pronti ad abbandonare
Bari per la sesta provincia
La vendemmia? …
“Festeggiamola”!
di Giuseppe Palella
A
Canne, il decumano (Fotorudy)
di tutti, anche perché quell’atto non era esaustivo nel senso che andava accompagnato da altri più puntuali protocolli. Tutta l’area di
proprietà comunale è di circa 130 mila metri quadri, quella dello
Stato è di circa 36 mila mq. più l’immobile adibito ad Antiquarium. Il rilancio di Canne della Battaglia non può che partire da
un rilancio del dialogo e da una precisa assunzione di impegni che
i due Enti Pubblici devono avere su queste proprietà. La Soprintendenza oggi si limita solo alle attività di vigilanza e custodia
del museo e delle aree archeologiche in orari predisposti secondo
i canoni nazionali. Da poco più di un anno non esiste la gestione
della biglietteria e del bookshop, quindi l’ingresso alle aree è gratuito. Il Comune ha la gestione di pulizia, diserbo e la vigilanza
notturna. Piuttosto che ‘stracciare’ il protocollo d’intesa del 1999
fra Comune e Soprintendenza, quasi che il Comune possa fare da
solo, occorre aggiornarlo e renderlo veramente operativo!
Proprio l’imminenza della predisposizione ed approvazione da
parte del Consiglio Comunale del bilancio previsionale per l’anno
2012, potrebbe essere invece l’occasione per prevedere, appunto, un capitolo “Canne” finalizzato a migliorare la manutenzione
ordinaria e le attività di valorizzazione tipiche di ogni sito archeologico e non altro! Quello che da sempre è mancato nella nostra
città è stata una reale politica di gestione ordinaria ed integrata
dei beni culturali e dei relativi servizi aggiuntivi.
A tal fine si rinnova l’invito al Sindaco e all’Amministrazione
Comunale nel suo complesso ad attivare una adeguata e reale sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
per inserire anche l’area di Canne della Battaglia in un sistema
integrato di valorizzazione e fruizione dei beni culturali del territorio. Solo la messa in rete di tutti i numerosi beni culturali statali
e comunali (Parco e Antiquarium di Canne, Palazzo Della Marra,
Castello Svevo, Chiesa dei Greci, Cantina della Sfida) e l’introduzione di un sistema di gestione integrata di tutti questi beni (con
biglietteria unica, servizio di visite guidate, attivazione di bookshop e servizi di ristorazione, ….) potrà infatti determinare un
sistematico (e non solo episodico) rilancio culturale ed economico
del patrimonio storico-culturale locale.
Ancora troppo spesso si continua ad individuare solo a parole
nel settore dei beni culturali uno dei comparti economici capace
di generare prospettive di sviluppo economico ed occupazionale,
senza che poi ci si adoperi concretamente e fattivamente in tal
senso.
* presidente Archeoclub di Barletta
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Rassegna stampa - Il quotidiano 25 luglio 2012
Il particolare e siccitoso clima
estivo appena trascorso è uno dei
motivi che, nella campagna targata
2012, ha anticipato di almeno 15
giorni la raccolta delle uve in genere e di quelle da vino in particolar
modo.
Scarse le quantità raccolte (si stima una riduzione rispetto l’anno precedente del 25/30%) ma in compenso la
qualità è elevatissima, ragion per cui il vino edizione 2012
sarà eccezionale e di particolare pregio.
Or dunque festeggiamolo. Quale occasione migliore di
una Festa della Vendemmia per far conoscere i pregi e le
peculiarità del vino del nostro territorio?
I Fratelli Piazzolla a questo hanno pensato. Il 6 ed il 7
Ottobre, infatti, nell’Azienda Agricola laltragricoltura, di cui
sono contitolari, si terrà la prima Festa della Vendemmia.
Interessantissimo è il programma dell’evento. Si parte
sabato 6 ottobre, alle ore 18,00, con un incontro/dibattito
“Barletta, la Puglia e la Viticoltura del Futuro” dove, con
l’intervento di qualificati relatori quali esperti, tecnici ed
amministratori, si cercherà di fare il quadro dell’attuale situazione ed incardinare programmi e progetti per il futuro
della Viticoltura Barlettana e Pugliese. La serata di sabato
si concluderà con un momento di rievocazione della pigiatura d’epoca delle uve, con figuranti in abiti tradizionali.
La mattina di domenica 7 ottobre sarà interamente dedicata a Visite Aziendali guidate, Percorsi Didattici tematici per grandi e piccini e Proiezioni di Filmati dedicati alla
“Realtà Viticola Italiana”.
Nel pomeriggio della domenica la farà da padrona il
fiore. Sì proprio così. Nel corso di una dimostrazione di arte
floreale a tema la parola d’ordine sarà “spettacolo”. Infatti straordinarie composizioni di fiori ed uva allieteranno la
vista degli ospiti e decoreranno gli ambienti aziendali in
modo sobrio ed estremamente originali.
Per l’intera durata dell’evento sarà possibile degustare
prodotti e produzioni tipiche oltre che il buon vino aziendale. I festeggiamenti si concluderanno con spettacoli ed
intrattenimento musicale.
In più chi vorrà potrà intrattenersi in azienda per il Pic
Nic del pranzo domenicale. Vi aspettiamo numerosi.
d alcuni grandi Comuni del nord barese l’istituzione
della “Città metropolitana” al posto della Provincia, con
la sottrazione o contrazione di alcuni poteri municipali in materie
come l’ambiente, il trasporto pubblico e la viabilità locale, proprio
non va giù. Infatti, dopo che il governo Monti ha stabilito, con il
decreto sulla spending review, la soppressione dal 1° gennaio del
2014 di ben 10 Province, tra cui quella di Bari, e la costituzione
in tali capoluoghi delle Aree metropolitane, i sindaci di Bitonto,
Molfetta, Ruvo di Puglia e Corato si sono incontrati per valutare
la possibilità di non aderire al progetto dell’Area metropolitana,
che penalizzerebbe fortemente i loro rispettivi Comuni, perché
li mette in una posizione di subalternità rispetto al Capoluogo
pugliese, tagliandogli parte dell’odierna autonomia amministrativa
e territoriale ed istituendo una sorta di “dipendenza” materiale e
psicologica da Bari per queste comunità che, invece, sono realtà
economiche e socio-culturali completamente diverse da Bari, e
tra loro. Come è noto, in base ai criteri varati recentemente dal
governo Monti, tutte le Province con meno di 350mila abitanti
ed estensione territoriale inferiore a 2500 chilometri quadrati
verrebbero abolite, per essere accorpate con altre ad esse limitrofe.
E ciò per rientrare nei parametri previsti per le nuove Province.
Tra quelle che attualmente non raggiungono il requisito minimo
stabilito da Monti c’è la neo-Provincia pugliese Bat, costituitasi
formalmente appena tre anni fa e che, alla luce delle nuove
norme, verrebbe soppressa con l’accorpamento alla Provincia
di Foggia. Oppure, per i soli Comuni che ne facciano richiesta,
con l’adesione all’Area metropolitana di Bari. Nelle prossime
settimane, infatti, il Governo trasmetterà il deliberato sul riordino
delle Province al consiglio delle autonomie locali (Cal), istituto
che dovrebbe essere presente in ogni regione e composto dai
rappresentanti degli enti territoriali. In mancanza di tale presenza,
la deliberazione del Governo verrà trasmessa all’esistente organo
di raccordo tra Regione ed Enti locali. Le indicazioni del Cal e delle
Regioni interessate, alla fine, verranno trasmesse al Governo, che
provvederà alla effettiva riduzione delle Province, promuovendo
un nuovo atto legislativo che completerà la procedura di riduzione,
avviata da Monti anche sulla base dei pareri espressi dal Cal e dalle
Regioni. Le nuove Province, poi, eserciteranno alcune delle loro
attuali competenze, mentre altre svolte finora verranno devolute ai
Comuni, come stabilito dal decreto governativo “Salva Italia”.
In definitiva, i Comuni delle Province che resteranno in vita
acquisiranno ulteriori competenze, mentre quelli delle aree di
Province che saranno abolite e sostituite dalle “Città metropolitane”
si vedrebbero limitati in alcuni poteri autarchici, oggi di esclusiva
competenza comunale. Per queste ragioni, già la scorsa settimana
il sindaco di Altamura, Mario Stacca, si è dichiarato scettico alla
possibilità che il proprio Comune aderisca all’Area metropolitana
di Bari e che, prossimamente, il consiglio comunale di questo
Comune potrebbe assumere iniziative atte a promuovere l’adesione,
insieme ad altri Comuni dell’alta Murgia, alla Provincia di
Foggia o, addirittura, alla richiesta di passaggio con la Regione
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2012
Basilicata. Contemporaneamente, nel nord barese due sindaci di
centrosinistra, Michele Abbaticchio di Bitonto e Vito Ottombrini
di Ruvo di Puglia, con due sindaci di centrodestra, Antonio
Azzollini di Molfetta e Luigi Perrone di Corato (quest’ultimo
è pure presidente regionale dell’Anci), hanno avviato incontri
interlocutori finalizzati a valutare la possibilità per i rispettivi
Comuni di chiedere l’adesione alla Bat, in modo da incrementare
sia l’estensione territoriale di tale Provincia, sia il numero dei suoi
abitanti. E rendere così compatibile la Bat con il criterio adottato
dal Governo per la non soppressione dell’Ente. Infatti, l’ipotesi
di allargamento della Bat a Corato, Ruvo di Puglia, Molfetta e
Bitonto, a cui probabilmente non si sottrarrebbe neppure il neosindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, costituirebbe certamente la
condizione necessaria e sufficiente a far sopravvivere l’attuale
“Sesta Provincia” pugliese, avviata nel 2009. In tal modo i Sindaci
di questi cinque grossi Comuni del nord barese eviterebbero che
molte funzioni comunali, ora di loro competenza, dal 2014 passino
sotto la supervisione del Sindaco della Città metropolitana.
Una situazione di sudditanza, questa, che nel barese a molti
Comuni non va proprio giù, poiché la Città capoluogo, con i suoi
oltre 340mila abitanti, avrebbe un peso notevole nel futuro consiglio
dell’Area metropolitana, che difficilmente sarebbe contrastabile
(e tollerabile) da quasi tutti i rappresentanti degli altri Comuni.
Pertanto, come si ricorderà, la mancata istituzione nel barese, a
febbraio del 2010, da parte della Regione di due nuovi Comuni,
Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto, (che avrebbe
prodotto momentaneamente la perdita di circa 270mila abitanti
alla città di Bari), alla fine potrebbe rivelarsi come una circostanza
che condizionerà negativamente la costituzione della “Città
metropolitana” barese, proprio per la eccessiva diffidenza dei vari
Sindaci limitrofi che considerano il Capoluogo, per popolazione,
come una realtà troppo egemone rispetto a quelle dei Centri
comunali che dovrebbero entrare a far parte della Metropoli. IL FIERAMOSCA
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FIOF
Scuola
Progetto Revolution 2013
Il saluto del IV Circolo S. Domenico Savio
al suo dirigente che va in pensione
Festival Internazionale Orvieto Fotografia
di Ruggiero Dibenedetto
C
R
itorna a Barletta R-Evolution, giornate della fotografia contemporanea, un appuntamento che, attraverso azioni concertate tra più soggetti, qualifica l’offerta della città con l’ambizione
di rappresentare un punto di riferimento importante nella geografia
culturale europea. In queste giornate il territorio del Nord-Barese,
in particolare la città di Barletta, si trasformerà in un autentico
crocevia, in un vero e proprio punto di incontro e di scambio per
il sistema internazionale della fotografia, della video-produzione e
della comunicazione a 360°, catalizzando sempre più la sensibilità
e l’attenzione dei fotografi, degli artisti, degli studiosi, ma anche più
semplicemente degli appassionati e dei visitatori attratti dalla qualità
professionale dell’offerta e dalla varietà della proposta.
Con l’apporto di diversi studiosi e curatori, questa seconda edizione, si propone di ampliare la precedente aprendo anche all’arte
contemporanea (pittura, arti figurative) per far emergere attraverso
il nostro territorio e il supporto della fotografia, artisti a tutto tondo,
soprattutto quelli più giovani.
Un tema particolarmente vicino alla sensibilità contemporanea
volto a valorizzare la possibilità di uno sguardo rinnovato sulla realtà, non di pura registrazione e rispecchiamento, ma capace di individuare i segni del cambiamento.
Su questa idea, ampliando ciò che già si è realizzato, è stato
elaborato un ricco e diversificato programma di iniziative, comprendente incontri, conferenze, rassegne di film, letture, mostre, seminari e workshop, attività per ragazzi, installazioni, spettacoli mirati a
coinvolgere il pubblico anche di non addetti ai lavori.
Il programma espositivo è ospitato nei luoghi d’arte e cultura più
suggestivi della città di Barletta e delle città interessate dall’evento,
per dare la possibilità ai partecipanti e visitatori di ammirare i più importanti complessi architettonici e storici delle nostre città, scoperti ed
apprezzati con ammirazione dagli utenti della precedente edizione.
Le luci di R-Evolution si accenderanno su Barletta per diramarsi
tutto il territorio della provincia Barletta-Andria-Trani con ulteriori tappe
nei capoluoghi di provincia (Bari, Foggia, Brindisi, Lecce, Taranto),
creando percorsi di valorizzazione dell’intero territorio regionale.
Il programma dell’edizione 2013 attesterà 5 filoni espositivi: grandi mostre, mostre collettive, installazioni ed esposizioni e
arte contemporanea; attraverso questi percorsi si articola il nucleo
centrale dell’offerta espositiva, che comprenderà maestri di livello
nazionale ed internazionale, autori affermati e giovani, italiani e
stranieri, con diverse partecipazioni di artisti pugliesi. Testimonial
dell’evento tre eccellenze del mondo della fotografia, del cinema e
delle arti figurative. In tal senso, il programma si sviluppa secondo
un processo articolato su 3 diverse fasi di realizzazione: I Fase Formativa; II Fase Creativa; III Fase Ludica.
Segno tangibile di una geografia artistica di un territorio sempre
più ricco di operatori pubblici e privati, le mostre occuperanno letteralmente le città, espandendosi a macchia d’olio per dare vita ad un
32 IL FIERAMOSCA
Il tavolo dei relatori. Al centro da sinistra il presidente Fiof Ruggiero
Dibenedetto, il sindaco Nicola Maffei, il consigliere Ruggiero Mennea
luogo di incontro su tutto ciò che riguarda lo sguardo, ad un’autentica festa
della fotografia alimentata dalla passione dei cittadini e dalla loro voglia di
protagonismo, che vale la pena di prendere a modello delle progettualità
presenti e future per la realizzazione di una cittadinanza attiva.
Mission di R-Evolution è coinvolgere l’intera provincia, dare la possibilità ai territori che ospitano la kermesse di avere un feedback importante
in termini di immagine e turismo, promuovere le attività locali, e creare
una congiunzione significativa tra fotografia e le altre attività produttive,
artistiche e commerciali del territorio stesso, fare di esso, la capitale internazionale della fotografia intesa come artistica e commerciale.
Nell’era della globalizzazione dei “media” le nuove tecnologie forniscono strumenti di ampia portata ed allargano gli orizzonti della comunicazione e dell’informazione.
La comunicazione globale, però, non distribuisce in modo assoluto ed
uniforme l’informazione e tantomeno permette di condividere sentimenti,
impressioni o percezioni che altre forme d’interazione, come la fotografia, la video-produzione e la comunicazione tradizionale invece, facilitano.
Essa rappresenta uno scenario che non coinvolge tutti, in ogni momento e
dovunque, ma divide gli uomini in “connessi ed esclusi” dalla rete.
Il trascorrere del tempo ci vede, sempre più di frequente, spettatori
passivi di numerosi eventi che accadono vicino a noi o distanti geograficamente dalle nostre realtà quotidiane.
R-Evolution non è alla ricerca di spettatori ma cerca di sviluppare delle
conoscenze e delle competenze che trasformino il discente in un attore
dell’evento, che vede sviluppare una determinante intelligenza emotiva.
Le molteplici iniziative partecipate, formative e dimostrative, saranno
particolarmente utili per la generazione di soluzioni innovative e di conoscenze nuove, oltre che per lo sviluppo di un clima positivo, empatico,
entusiasmante, in cui il fruitore è coinvolto attivamente nella definizione
del migliore percorso di apprendimento per se stesso. Agisce sul gruppo,
per la qualità delle soluzioni che consente di trovare, ma soprattutto sul
singolo, perché gli permette di affrontare questioni tecniche valorizzando
le proprie risorse, potenziando la propria professionalità e migliorando la
qualità delle prestazioni.
settembre
2012
aro Dirigente,
il IV Circolo Didattico ha avuto il privilegio di
essere stato diretto da te, che
sei stato un professionista in
gamba; hai saputo ben coniugare competenze e umanità
con chiunque hai avvicinato
come un “pater familias”,
riuscendo a mediare, incoraggiare e, soprattutto, comprendere le situazioni più variegate e complesse.
Chi è il Dirigente Carmi- Il dirigente Carmine Cristallo con in
ne Cristallo? Un educatore, braccio il nipotino Edoardo al quale
un capo di Istituto di grande immaginiamo che - da pensionato vocazione pedagogica, che dedicherà maggior tempo…
ha passione per la scuola. Il
tuo rapporto con tutto il personale docente e non docente è stato
sempre improntato all’amicizia e al rispetto reciproco, dando vita
ad una comunità scolastica, che pone l’attenzione sull’ascolto e
sui bisogni di ognuno. Per tutti noi sei stato una pietra miliare, un
amico leale e sincero, che all’occasione hai saputo sostenerci.
Hai tirato fuori da ciascuno di noi il meglio, credendo, più di
noi stessi, nelle nostre capacità proprio come ci ha insegnato Socrate nell’arte della maieutica. Il tuo carisma è stato un incentivo
a dare sempre il massimo e a lavorare, per raggiungere obiettivi
condivisi da tutta la collettività, proprio come la nottola di Minerva che spicca il suo volo sul far del crepuscolo, vale a dire a conclusione del tuo cammino professionale; puoi ritenerti soddisfatto
per aver raggiunto ottimi traguardi, portando alto il buon nome del
IV C.D. “San Domenico Savio” e lasciando così a chi verrà dopo
di te una grande responsabilità. Sentiamo già un grande vuoto e
un senso di mestizia, ma come tutte le cose belle della vita inesorabilmente finiscono, lasciando spazio ai ricordi come quando,
dopo lunghi sacrifici, assaporavamo il successo dei progetti con la
settembre
2012
Quarant’anni al servizio della scuola
Il dirigente Carmine Cristallo va in pensione
Dopo quarant'anni al servizio della scuola, il direttore
Carmine Cristallo è andato in pensione. Dopo aver insegnato
come docente per quasi ventanni, nel 1990 vinse il concorso di
dirigente scolastico; funzione che esplicò prima nelle scuole di
Urbino e Cerignola e poi - dall’anno scolastico ‘93 - ‘94 - nella
scuola S. Domenico Savio di Barletta che durante il suo ventennale mandato si è ulteriormente ingrandita con due plessi,
uno dedicato a Gianni Rodari e l’altro a Carlo Maria Giulini.
La S. Domenico Savio conta oggi circa 1000 alunni tra scuola
dell’infanzia ed elementare. Cristallo è stato inoltre reggente
delle Scuola Media mons. Dimiccoli.
Nei suoi quattro
lustri presso la S.
Domenico Savio, il
direttore Cristallo
ha realizzato un gran
numero di iniziative
(fra cui numerose
pubblicazioni) che
sarebbe
difficile
elencare tutte.
Fra le più significative, i programmi Comenius
“Conoscerci per co(Fotorudy)
noscere”.
ricaduta positiva sui piccoli discenti. Ci mancheranno le tue rimostranze, i tuoi richiami verbali, ma anche le tue parole di fiducia e
di incoraggiamento.
Ogni tipo di congedo dopo una lunga carriera porta con sé inevitabilmente amarezza, ma l’aver operato in modo encomiabile e
l’aver raggiunto risultati eccellenti rende meno doloroso questo
momento. È giunta l’ora che la tua famiglia rivendichi il diritto
di averti a tempo pieno e non è detto che la pensione non possa
essere ugualmente intrigante come lo è stato il lavoro. È giusto che
i tuoi e, in particolare, tuo nipote Edoardo, possa avere un nonno,
che gli trasmetta i primi rudimenti della conoscenza.
Ci hai lasciato un segno indelebile, che neanche il tempo potrà
scalfire.
Dal cuore del IV Circolo Didattico, un caloroso saluto per una
vita ricca di soddisfazioni.
IL FIERAMOSCA
33
Scuola
Libri
A tutta penna
news dalla “R. Moro”
P
ubblicato, a cura della scuola
media “Renato Moro”, il quinto numero del giornalino scolastico “A
tutta penna”. Promotrice del numero
unico, come già per gli anni passati, la
preside prof.ssa Grazia Di Nunno che
nel suo editoriale introduttivo ha voluto ricordare l’offerta infrastrutturale
e formativa della scuola, attraverso il
potenziamento della dotazione di nuove strutture tecnologiche come l’istituzione di una classe digitale con 24
postazioni di computer portatili, il potenziamento del laboratorio multimediale linguistico, il laboratorio musicale,
una nuova biblioteca informatizzata per
il territorio, dedicata alla memoria della
prof.ssa Maria Grazia Tarantino.
Protagonista di questa quinta edizione del giornalino “A tutta penna”, la
redazione costituita da un nucleo ben
assortito di collaboratori. Accanto alla
preside, i caporedattori Giuseppe Dimiccoli e Daniela Stefania Fucci e un nutrito
gruppo di redattori che hanno steso ciascuno il proprio pezzo, al quale i grafici
hanno saputo dare un tocco di eleganza
e di originalità, miscelati dalla consumata esperienza della Editrice Rotas che ha
curato l’impaginazione e la stampa.
Numerosi e di grande interesse gli
articoli: su Canne della Battaglia (Andrea Dibari), sul Castello Svevo (Angelo
Morra), sulla pallavolo (M. L. Guerra). E
inoltre un bel servizio sul G.O.S. (Giovani Open Space) dove i giovani sono
i protagonisti (S. Casafina). E ancora,
Azienda iscritta
all’UNAE Puglia n. 266
impianti & costruzioni industriali
34 IL FIERAMOSCA
anno V - 2011/12
numero unico
F
servizi sulla Pinacoteca De Nittis (Francesca
Disalvo), sulla danza
(Lucia Dicuonzo), sulla Legalità a scuola
(Federica Piccolo), su
Eraclio (Elisa Borraccino) e sulla musica che
unisce (prof.ssa Mariastella Dilillo). Numerosi anche i servizi sugli
scacchi (Eliana Miolla)
e sulla moda giovanile
(Angelica Piazzolla).
Originale è stato il
tentativo di fare immedesimare alcuni ragazzi in noti personaggi storici. E poi il servizio sulla nascita
del centro lettura “Maria Grasso Tarantino” curato dalla stessa preside che
sull’evento ha organizzato un bel pomeriggio culturale. Interessante anche
l’angolo destinato all’educazione civica
nei due servizi speciali sulla Resistenza
a Barletta (Vittoria Stella) e sulla Costituzione (di autori vari).
L’angolo del gioco e del tempo libero chiude il giornalino con una serie di
disegni a fumetti… e l’oroscopo finale.
Bella la foto a colori che chiude uno
splendido viaggio nel corso dell’ultimo
anno scolastico, dove una sorridente
preside, fra i suoi allegri ragazzi, ci salutano, salutano sì i lettori, ma dandoci,
nel contempo, appuntamento al nuovo
anno scolastico.
EN ISO 9001 (2008)
IQ-0703-16
SOA 8612/04/00
OS30 - classifica VI
OG10 - classifica V
OG1 - classifica III
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I racconti di nonna Francesca di Francesca Piazzolla
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settembre
2012
rancesca Piazzolla (Barletta) ha
pubblicato diversi libri di fiabe,
ricordiamo: Armonie di fiabe, Il pianto
dell’abete, Magia del vento. Quello che
analizziamo, esemplificativo della sua
produzione, è I racconti di Nonna Francesca1 che ha un sottotitolo significativo:
“Quando fantasia e realtà ti fanno sognare”, come a dire che di fronte alla realtà se
si rimane legati alla mera concretezza si
resta schiacciati, perdendo i sogni.
Ed è, come dice Daniele Giancane
nella prefazione, proprio la caratteristica
principale dell’autrice: di parlare con una
robusta dose sognante ed utopica, promuovere sentimenti buoni ed aerei, recuperando una linea importante della letteratura per l’infanzia che passa dalla Baccini
al De Amicis, da Cicognani a Fanciulli, da
Felicita Morandi a Giana Anguissola.
Già il primo racconto Artemisia dà
la cifra dello stile della Piazzolla. Artemisia è una donna anziana, vissuta nella semplicità del lavoro
nei campi e nell’attesa di marito e figli emigrati per lavoro. Vive
di immagini e di emozioni e “colmava i desideri con la forza
dell’immaginazione”2.
Un giorno si intristisce perché la buona minestra la deve
mangiare da sola e visto che il parroco si adopera a raccogliere
le offerte per il terzo mondo, le viene l’idea di costruire un forno
in Ruanda. Artemisia è catturata da un calore ignoto, quindi
raccoglie viveri e recupera un forno; giunge nel paese africano
distrutto dalla guerra, con bambini uccisi, baby soldati (fatto
tanto vero quanto orrendo). Quando legge la scritta “Nuove armi
per costruire la pace» le viene un’idea geniale: pianta il forno,
cuoce pani a forma di fucili e pistole e li consegna ai bambini:
“Le nuove armi sono leggere! Si diffuse la voce e ogni giorno
nuovi guerriglieri accorrevano da Artemisia”,3
I baby soldati quando vanno per sparare, il fucile naturalmente non spara e per la rabbia lo spezzano. Il più affamato porta un
pezzo alla bocca, lo mangia e gli altri lo emulano, al punto da creare una processione verso Artemisia per prendere altre ‘armi’.
I bambini saziano una fame atavica e diventano sereni e sorridenti; ed espongono una nuova scritta: “Grazie all’angelo della
pace”.
Questo racconto sintetizza l’idea dell’autrice riguardo le problematiche sociali: basta volere il bene, perseguirlo e la provvidenza farà la sua parte.
Centrale, dunque, è l’amore come sentimento universale di
solidarietà, capace di opporsi con azioni concrete alle brutture
che la società contemporanea ci preserva,
come le guerre, i baby soldati, la fame.
Piazzolla recupera una visione positiva dell’esistenza umana, quale itinerario
dell’anima; i suoi personaggi sono eroi
che non accettano il male del mondo, la
sofferenza, la povertà, il degrado, l’indifferenza.
L’autrice presenta simbolicamente
la possibilità di una rinascita spirituale
dell’uomo di fronte alle devianze dei nostri giorni.
Dice Giancane nell’introduzione che
la musa della Piazzolla non è semplicemente estetica, ma fortemente etica. C’è,
infatti, l’esaltazione della vita semplice,
che promuove il riciclaggio (contro il
consumismo sfrenato) come ad esempio
in I fiori di cristallo. C’è la vittoria della
povertà e della malattia grazie alla bontà
e all’amore filiale come in Il melograno
della provvidenza. C’è l’intervento divino
soft che ci avvisa quando l’uomo eccede come in L’Angelo della
luce. Troviamo, ed è centrale, la rappresentazione della fantasia
quale passaggio fondamentale dell’uomo attraverso cui può vincere la pesantezza e guadagnare leggerezza; è il caso del racconto
Fantasia e realtà, in cui il bambino è capace di trasfigurare in
realtà un sogno (quasi come fosse capace di entrare nel Paradiso
pur rimanendo sulla Terra); oppure, come in Una nuvola per lavagna in cui la nuvola proprio come la lavagna crea (o ricrea) e
soddisfa i bisogni umani.
I racconti sono scritti con un linguaggio immediato e forte
mente espressivo, lieve e coinvolgente, tendente al tocco sfumato, quasi impressionistico.
Il lettore non può che rimanere incantato da queste suggestioni e potrebbe trovare una dimensione interiore che, nel frastuono
dei nostri giorni, è sempre più difficile rintracciare.
(Daniele Giancane, La letteratura per l’infanzia in
Puglia: scrittori, editori, illustratori, Levante Editore 2011)
F. Piazzolla, I racconti di Nonna Francesca, Besa editrice, Nardò, 2008.
2
Ivi, p. 12.
3
Ivi, p. 13.
1
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36 IL FIERAMOSCA
1979. Gli alunni delle sezioni 3a A e 3a B (mista) Liceo Classico “A. Casardi”, a.s. 1947. 1. dottor De Biase (figlio del direttore della Banca d’Italia); 2. Canosa; 3. ; 4. Canosa; 5. Giosuè Lionetti; 6. Riccardo Dibitonto (ufficiale); 7. Franco Frezza (industriale); 8. Michele Cavaliere (fratello di Biagio, segretario della Cantina); 9. ; 10. De Mari (generale, fratello di………); 11. ; 12. ;
13. Mario Filograsso (nipote di Spiridione); 14. Peppino Rizzi; 15. Ruggiero Dimiccoli; 16. Vittorio Grasso (figlio del colonnello, ufficiale di cavalleria); 17. Franco Cafagna; 18. dott. Serlenga
(farmacista); 19. Ririno Buonvino (impiegato all’Università); 20. Michele Frezza; 21. Passante (Palermo); 22. dott. Bruni (giudice a Trani); 23. dott. Enzo Pirozzi (giudice); 24. ; 25. Lella De Corato (chimica alla cantina sperimentale, sorella del ragioniere Nunzio del Brigantino); prof.ssa Garribba-D’Ercole; 27. Marisa de Napoli in Faggella; 28. Mariangela Picardi Scommegna; 29: Giovanni Italo Cassandro (presidente commissione d’esame nel ‘47); 30. Ave Frezza; 31. Bruna Brunetti; 32. Titina Binetti; 33. Franca Tupputi; 34. Teresa Guida Carella; 35. Elsa Borgia Palmiotti;
36. Maria Laruccia, sorella della pellicciaia in Corvasce. Prof. Morrone (Italiano), prof. Mascolo (Storia e Filosofia), prof. Coratella (Matematica), preside prof. Regina? (coll. Ruggiero Dimiccoli)
Vita di club
24
Il nostro facebook
settembre
2012
Il Rotary Club Barletta, faro e legante del territorio
nel corso dell’anno rotariano 2011-2012
di Mauro Lopizzo*
A
conclusione del mio incarico di Presidente, nel cuore e
nella mente si affollano tantissimi bei ricordi di incontri, di frasi, di stati d’animo, di emozioni, di eventi, di progetti
vissuti.
Illuminati dal motto pregno di profonda fede, cultura e filosofia, “Conosci te stesso per abbracciare l’umanità”, tutto il club è
riuscito a dispensare tanto bene operando con e per il territorio,
all’insegna dei giovani, del volontariato (2011 anno europeo del
volontariato) e dell’economia. Non a caso, ho scelto come logo
“il faro napoleonico” e come motto “Il faro napoleonico, luce per
nuovi orizzonti” .
Ho raccolto idee e consigli dai soci, per sviluppare e migliorare i temi programmati. A seconda dell’argomento e del contesto
ho coinvolto i club del raggruppamento e fuori raggruppamento,
l’Inner Wheel e i rotaractiani.
Ho gettato il cuore oltre gli ostacoli, seguendo i consigli che
mi pervenivano dal cuore, senza timore e senza paura. Sono stato
il presidente di tutti. La determinazione ha alimentato lo spirito di
servizio: “Come torre che non crolla con il soffiar dei venti”.
Abbiamo dato visibilità del Rotary e del club ed è migliorata
l’immagine pubblica. Il nostro operato, che è stato in perfetta sintonia con le linee guida distrettuali ed internazionali, ha consentito
al Club di ricevere riconoscimenti prestigiosi, quali:
- “Club efficiente”, riconoscimento distrettuale.
- “Club Artefice del cambiamento”, riconoscimento internazionale.
- “Socio esemplare 2011/2012”, riconoscimento distrettuale ai
soci Gigi Ceci, Sabino Montenero e Nicola Miulli.
- “Attestato Presidenziale 2011-2012”, riconoscimento internazionale.
Ringrazio tutti i partners commerciali che hanno condiviso la
mission dell’anno rotariano 2011-12. La sensibilità degli stessi ha
Da sinistra: Beppe Volpe, P.D.G. Distretto 2120 R.I.; Titta De
Tommasi, P.D.G. Distretto 2120 R.I.; Mauro Lopizzo, Presidente R.
C. Barletta; Sabina Cellamare, consorte del Presidente (FOTORUDY)
incrociato la ricchezza sociale per regalare un sogno alle nuove
generazioni. Le prerogative sono state: impegno discrezionale,
unità d’intenti e innovazione (sviluppare la creatività legata alla
qualità sociale). Voltaire diceva: “Chi non vive lo spirito del suo
tempo, del suo tempo si becca solo i mali”. Non dimentichiamo
che la ruota, oltre ad essere il simbolo del Rotary è il simbolo
dell’inventiva umana.
Per la realizzazione dei services e degli eventi, mi sono affidato, al pensiero del poeta libanese Khalil Gibran: “Fidatevi dei
sogni, perché in loro è nascosta la porta dell’eternità”.
Evidenzio, alcuni dei principali services ed eventi che hanno
caratterizzato il mio anno da presidente.
“La Festa delle giovani eccellenze anno 2011” per supportare l’orgoglio e le motivazioni delle nuove generazioni, coniugando al merito la solidarietà. Sono stati premiati gli studenti delle
S.I.A. srl
Servizi d’Igiene Ambientale
Società di servizi
Pulizie condomini e uffici
Ripristino pavimenti e sigillature
Pulizie industriali
Attrezzature professionali
tel. 338 300 50 73 (vito)
tel. 327 014 86 37 (matteo)
E-mail: [email protected]
settembre
2012
IL FIERAMOSCA
37
Vita di club
Enigmistica
scuole medie superiori di Barletta che hanno superato gli esami
di stato con il massimo dei voti: a) n. 43 studenti con 100 (lettore multimediale); b) n. 13 studenti 100+lode (e 250 a testa);
c) n. 3 studenti 100 con lode+volontariato (e 430 a testa); d) n.
1 studentessa 100 con lode+volontariato+reddito basso (e 460).
Service di e 11.600 (main sponsor: Over Teak e Banca Popolare
Pugliese).
“Note di speranza”. Concerto di solidarietà (Omaggio a
Domenico Modugno con Francesca Maffei e Mario Rosini) per
manifestare un’affettuosa vicinanza a coloro i quali soffrono e
salvaguardare la dignità umana associata alla centralità della
persona.
Parafrasando un messaggio wagneriano “La musica serve
ad esprimere l’inesprimibile”, lo spettacolo ha finanziato:
- le 4 famiglie che hanno perso casa a seguito del crollo della
palazzina in Via Roma (donando un seme di speranza alle
stesse);
- l’oratorio S. Domenico Savio a S. Ferdinando di Puglia (spazio educante a favore della famiglia e dei giovani).
Service di e 16.800 (main sponsor: Gruppo Casillo).
aziende di Barletta, Margherita di Savoia, Trinitapoli e S. Ferdinando di Puglia.
È data facoltà agli stessi imprenditori di versare un contributo a
favore del service “Avviare con gioia un futuro migliore”.
Service meraviglioso, a favore del bambino Ruggiero Lanotte,
che è nato dalla partoriente Sig.ra Emmanuella Antonucci (l’unica
donna che si è salvata dal crollo della palazzina di Via Roma).
Abbiamo offerto l’opportunità alla giovane laureata dott.ssa Angelica Scardigno di Barletta, di partecipare al RYLA; un viaggio nella cultura, nell’amicizia, nel dialogo, nell’etica.
Tra le diverse iniziative, abbiamo avviato un ciclo di incontri con
personaggi illustri nativi di Barletta che per alte capacità e meriti
professionali si sono distinti su scala internazionale.
Abbiamo insignito di P.H.F:
- l’avv. Michele Ambrosini, già presidente Banca Marche, opinionista TG1 economia, con il tema: “Le banche del territorio e la
nuova economia”;
- il dr. Pasquale Cascella, Responsabile ufficio per la stampa e la
comunicazione del Quirinale, con il tema: “Una vita dedicata al
giornalismo”.
Per essere la coscienza critica del territorio e lavorare con
le istituzioni, abbiamo concretizzato il progetto in rete “LEGALITà a SCUOLA”, con la Prefettura Barletta-Andria-Trani, la
Scuola Secondaria di I grado “Renato Moro”, il Comune di Barletta e l’Archivio della Memoria e Resistenza città di Barletta.
- 1° evento, 19 gennaio 2012, “I giovani tra prevenzione ed
educazione per una cultura della legalità (cittadini italiani,
cittadini del mondo)”
- 2° evento, 11 febbraio 2012 “La scuola come palestra di democrazia”
- 3° evento, sponsorizzazione e partecipazione della Scuola
“Renato Moro” al concorso nazionale sulla contraffazione
tenutosi a Roma.
Silvia Dibenedetto si è classifica al 2° posto (per il gruppo
poster)
Daniela Caffiero si è classifica al 2° posto (per la elaborazione tema).
A seguire, in collaborazione con il Comune di Barletta,
promuoviamo un service consulenziale, in materia doganale e
di commercio internazionale, a titolo gratuito, a favore delle
“Idee alla moda”. Stage formativo alla Copen Group di Civitanova Marche a favore delle ragazze Alessandra Porcelli e Leandra Tannò, che hanno superato con merito gli esami di stato presso
l’I.P.S.I.A. “Archimede”, Settore moda di Barletta. (main sponsor:
Mofra Shoes).
RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
38 IL FIERAMOSCA
Ricordando un pensiero di Paul Harris: “Sognare non è affatto
disdicevole, se si fanno sogni e si fa poi di tutto per realizzarli”;
aggiungo, soprattutto, quando si è “autentici traduttori della vita reale”.
Con quest’ultimo messaggio, con orgoglio, evidenzio che Il Rotary club di Barletta ha concluso l’anno rotariano 2011-12 con un totale services di e 37.500, di cui: e 2.900 a carico del club e e 34.600
finanziati da terzi.
A nome mio personale, di mia moglie Sabina, e del Rotary club
di Barletta, i più sinceri ringraziamenti, a tutti coloro che hanno
collaborato con il club per la realizzazione del programma e, alla
redazione de “Il Fieramosca” per aver dato una qualificata forza di
comunicazione.
* Past Presidente Rotary club Barletta
Viale R. Elena
(Lit. di Levante)
tel. 0883 347741
settembre
2012
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
A schema risolto, riportando nelle sottostanti caselle in riga le lettere indicate dai rispettivi numeri,
si otterrà la denominazione di un ex locale di Piazza Plebiscito
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58
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19
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10
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(Soluzione a pag. 45)
Orizzontali
Verticali
1. La scienza del calore. - 9. Un ufficio del battaglione. - 18. Mimmo, ricordato artista del “decollage”. - 19. Un pezzo da scacchiera. - 20. Saluto arabo. - 21. Trento. - 23. Stati monarchici. - 24.
Avanti a tutte. - 25. Operanti, non passive. - 26. Un vano dell’appartamento. - 28. Progettato, disegnato. - 30. Organi visivi degli
insetti. - 31. Sostiene il tetto. - 32. Il regno vegetale. - 33. L’inizio
della giornata. - 34. Sostiene la testa. - 35. Il teatro del torero. 36. Grossi vasi a due anse. - 37. Mercato Comune Europeo. - 38.
La capitale della Norvegia. - 39. Un verbo dell’ambizioso. - 41.
Amata e… salata. - 42. Il possessivo di un formaggino. - 43. Il
primo fratricida. - 44. Mobili riposanti. - 45. È grande a Venezia.
- 46. Palermo. - 47. È in provincia di Avellino. - 48. Nome di più
papi. - 49. Una stella di montagna. - 50. Colui che è richiamato
a una maggiore prontezza. - 52. Materiale edile fuorilegge. - 53.
Prescelti dalle urne. - 55. Infrazioni alla legge. - 56. La regione del
podice. - 57. La fine dei corridoi. - 58. Rivela il sottomarino. - 59.
Alte nubi biancastre. - 60. La provincia con la targa TV. - 62. Il
meccanico del tempo. - 63. Venditrice di paglia.
1. Lo è il pacchetto turistico senza spese aggiuntive. - 2. Le gemelle in terra. - 3. Un tipo di cavallo. - 4. Il moro di Giuseppe
Verdi. - 5. Sinceri e onesti. - 6. Un chiomato albero di città. - 7.
Articolo plurale. - 8. Affermazione tedesca. - 9. Leziose carezze. 10. Possono essere anche bianche. - 11. Solcato dalle unghie. - 12.
Genova. - 13. Impedire, ostacolare. - 14. La rete del maiale. - 15.
La patria di Enea. - 16. Ostacolata in Val di Susa. - 17. Il sud d’oltre oceano. - 19. Tormentati, tribolati. - 22. Capitale cipriota. - 24.
Non sdrucciolevoli. - 25. La tigna. - 27. Il maestro Segurini della
vecchia RAI. - 28. Si danno ai vincitori. - 29. Allegri, giocondi. 31. L’antico nome della Sicilia. - 33. Un rosso fiore da vaso. - 35.
Dissodare con la vanga. - 36. Gettito, gittata. - 37. Un Daniele
patriota. - 39. I gradini con le corde. - 40. Espressioni mimiche.
- 41. Isolani della Grotta Azzurra. - 43. Veloce cane simile al Levriero. - 45. Fu data in ostaggio a Porsenna. - 47. È una marca di
carburante. - 48. Misura per il grano. - 49. I nonni dei nonni. - 50.
C’è anche quello al silicone. - 51. Giorno trascorso. - 52. L’ente
della luce. - 54. Precedeva “signori” nei corsivi di Fortebraccio. 56. Iniziano l’argomentazione. - 59. Particella pronominale. - 60.
Taranto. - 61. Doppio zero.
settembre
2012
IL FIERAMOSCA
39
ROTAS BARLETTA
Università Terza Età
L’UNITRE DI MARGHERITA DI SAVOIA
Un modo di stare insieme, coniugando cultura e divertimento
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el prossimo autunno l’Unitre di Margherita di Savoia inizierà il suo quinto anno di attività. Sottoponiamo all’attenzione dell’opinione pubblica un’analisi di quanto abbiamo realizzato sinora, per fare conoscere l’associazione a chi ancora ne è
all’oscuro e fare alcune considerazioni.
Nata nell’autunno del 2008, l’associazione è passata dagli
iniziali 55 iscritti ai 90 del corrente anno. Di questi, molti sono
coloro che hanno confermato ogni anno la loro adesione; ma vi
è stato anche un avvicendamento, per cui in totale sono stati soci
dell’associazione 146 persone.
Degli iscritti di quest’anno, 86 sono residenti a Margherita di
Savoia, 4 in città vicine. Le donne sono 72, gli uomini 18. La più
anziana delle nostre socie ha 82 anni, il più anziano 75; la più giovane 21 anni, il più giovane 50, per un’età media di 60 anni.
Per quanto attiene al livello di istruzione, 9 soci hanno la licenza di scuola elementare, 20 il diploma di scuola media inferiore,
51 diplomi diversi di scuola superiore, 10 sono laureati.
35 soci hanno un indirizzo di posta elettronica e sono quindi in
grado di usare internet e di connettersi con il sito dell’associazione
www.unitremds.altervista.org Tutti hanno il cellulare e quasi tutti
il telefono fisso.
L’attività è imperniata soprattutto sull’organizzazione di corsi,
teorici e di laboratorio. Variano di anno in anno a seconda delle richieste, della disponibilità di docenti e di una sede appropriata. Ricordiamo i corsi di storia della Puglia, di autobiografia, di poesia,
di italiano, lingua inglese, francese e spagnola, di teatro, psicologia,
scienze, informatica; e ancora di cucina, ricamo, attività artigianali,
di ballo, yoga, pittura, fotografia, sino alla corale e tanti altri ancora.
Non meno di 40 sono i docenti che hanno tenuto lezione. Tanti
altri hanno svolto conferenze e incontri su temi specifici. Per citarne solo alcuni: il prof. Ugo Villani e il giudice Antonio Diella sulla
Costituzione Italiana, il prof. Nico Perrone su Liborio Romano e i
problemi connessi all’Unità d’Italia, il giornalista Pino Aprile con
la presentazione del libro “Terroni”, la prof.ssa Adriana Ceci in
una tavola rotonda sul tema ”Prevenire le malattie e le dipendenze: si può”, esperti dell’OIM, dell’UNHCR e Save the Children
in un’altra tavola rotonda sul tema “Migrare oggi”, il prof. Pino
Cava su Ofanto e dintorni, il prof. Saverio Russo su “Il territorio
margheritano e le sue trasformazioni”, il prof. Paolo Vitali con
la presentazione di una sua opera e guida alla mostra “Il sapore e
l’odore della luce” tenutasi a Barletta.
Alcuni corsi hanno prodotto delle pubblicazioni, come Raccontarsi, a conclusione dei corsi di autobiografia del 2009-10 e del
2010-11 e Siamo tutti poeti del 2012.
All’inizio di ogni anno accademico l’Unitre ha pubblicato
opuscoli di presentazione delle sue attività. Si ricordano “Per…
corsi di salute: la cura di sé tra il dire e il fare” del 2009 e “Sotto
questo cielo una sola terra” del 2011. Tante manifestazioni aperte
al pubblico sono state presentate e corredate da locandine, inviti e
dépliants diffusi in paese.
settembre
2012
Un gruppo dell’Unitre di Margherita di Savoia in visita a Fasano
A chiusura d’anno, una corale formata da nostri soci ha allietato le serate con canti; analogamente a quanto è successo con
spettacoli teatrali realizzati a conclusione del relativo corso e in
occasione della giornata dell’8 marzo. Non sono mancati gli incontri con gli autori, i pomeriggi Un the per te all’insegna di musica, poesia e lettura di poesie di poeti margheritani.
E abbiamo anche realizzato viaggi d’istruzione, come quello
alla scoperta delle orchidee del Gargano, a Napoli alla Città della
Scienza, a Fasano, nella Salina o alla scoperta di chiese e castelli.
Ma le attività dell’Unitre di Margherita di Savoia non si sono
esaurite nell’organizzare attività a beneficio dei soci: numerosi
sono stati gli interventi di solidarietà, come la produzione e vendita di prodotti e manufatti, il concerto per i terremotati di Haiti,
l’adozione a distanza di una bambina filippina, la prima accoglienza a profughi del nord Africa.
L’elenco del lavoro svolto potrebbe continuare, ma più che
sulla completezza è bene soffermarsi sul significato dell’esperienza dell’Unitre a Margherita di Savoia.
In un contesto che fa dell’ostentazione e del proprio tornaconto il valore portante di ogni iniziativa, non è facile proporre il modello associativo dell’Unitre che propone i temi della cittadinanza
attiva, della promozione della cultura, della ricerca di un sano stile
di vita, della solidarietà. Valori schivi dai rumori delle piazze, dalle menzogne della politica, dalle premiazioni, da promesse prive
di verifica. Forse in conseguenza del fatto che si tratta di un’associazione di anziani, non siamo oggetto di attenzione da parte di
chi avrebbe invece il dovere di interessarsi ai bisogni delle fasce
deboli della società.
Non possiamo permetterci una sede, non abbiamo contributi pubblici e ci è difficile ottenere sponsorizzazioni. Ci riuniamo
(continua a pag. 47)
IL FIERAMOSCA
41
Recensione
YOGA, NEL CUORE DEI BAMBINI
Un viaggio affascinante, ricco, denso di esperienza, nella pratica yoga
applicata ai bambini, come metodo di apprendimento, di crescita, di socialità
di Carmen Palmiotta
E
succede che un giorno, a scuola, scopri che un’insegnante, una persona simpatica e carina, che ti dà affettuosi
‘abbracci di luce’, ha scritto un libro, un libro inusuale, che parla
di yoga e di pratica yoga, ma applicata ai bambini della scuola
elementare. E tu t’incuriosisci, ti tuffi a pesce su una cosa che,
affascinante di per sé, diventa un momento educativo e formativo.
Lo capisci subito, a pelle, a istinto, ma poi un giorno, in palestra, vedi i bambini fare, convinti, il ‘saluto al sole’, leggi il libro
e capisci, traduci in metodo, in rigore scientifico, ciò che avevi
percepito. “YOGA, nel cuore dei bambini” (Anima Edizioni) è la
bella, snella e curata pubblicazione di Maria Rosaria Dibenedetto,
insegnante di scuola elementare al IV Circolo di Barletta, da anni
Maestra di Yoga, che ha portato questa disciplina del corpo e dello
spirito nell’ambito del suo insegnamento. Una scommessa, certamente, e nemmeno facile, data la materia e i soggetti non proprio
usuali. Una scommessa vinta, però, a giudicare dall’interesse dei
suoi alunni e delle loro famiglie e da quello manifestato da chi
ha conosciuto e apprezzato il suo lavoro. A cominciare dal suo
Dirigente Scolastico, Carmine Cristallo, che pionieristicamente,
com’è nel suo stile, ha aperto alla disciplina, fino a Vito Antonio
Baldassarre, docente di Pedagogia alla Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università di Bari il quale, in una bella recensione al volume, fra le altre cose scrive: L’impianto del percorso narrato da Maria Rosaria Dibenedetto utilizza lo Yoga come
mediatore didattico per ricondurre ad unità la persona-alunno e
metterlo nella condizione di riuscire ad operare la trasformazione della propria consapevolezza […] In altre parole lo yoga può
essere descritto come un “continuum” della consapevolezza che è
luce e unione […] La natura di tale cambiamento di prospettiva è
un dato di esperienza e non può essere spiegato direttamente, ma
piuttosto evocato da simboli come luce, fuoco, matrimonio mistico
[…] Il percorso vissuto nell’esperienza narrata da Maria Rosaria
si muove in modo intenzionale in tale direzione ed è per questa
ragione che l’autrice può concludere che: “Anziché reprimere,
bloccare la mente e il corpo, l’educazione dovrebbe integrare tutti
gli aspetti del bambino: il fisico, i sensi, l’intelletto, le emozioni,
l’immaginazione, l’intuizione, lo spirito”.
Il fascino di questa pubblicazione poi, a nostro avviso, sta nella sua completezza, nell’approfondimento - in modo semplice e
diretto, davvero dal cuore - di tutti gli aspetti caratterizzanti di
un’esperienza intrecciata e difficile come quella della crescita e
dell’apprendimento ormai sistematico, dopo la scuola dell’infanzia. Maria Rosaria Dibenedetto parte dai dati che potremmo, con
una qualche riduttività, definire teorici, come l’analisi delle carenze educative della scuola, la possibilità di imparare con piacere e i
benefici dell’educazione allo yoga, con la presa di consapevolezza
del corpo, del respiro e i benefici risultati del rilassamento fisico
e mentale, affinché il lettore possa conoscere i dati di base dai
settembre
2012
quali prendono avvio le
esperienze pratiche dei
bambini, e possa così
condividere un substrato
fatto di linguaggi comuni, base di ogni comunicazione. Subito dopo,
eccoci proiettati in una
lezione di yoga, con tutti
i suoi elementi base (la
formazione del gruppo,
il massaggio, il giusto
respiro, lo scioglimento,
l’ascolto di una storia, la
successiva creazione di
una storia da parte dei
bambini, la condivisione dell’esperienza, delle
emozioni provate durante il rilassamento). Questa parte centrale è vita pulsante, percettibile e introiettabile dal lettore, che viene dolcemente condotto e
talvolta sbalzato, ma sempre con estrema dolcezza e naturalezza,
in un mondo nuovo, fatto di vibrazioni individuali che suonano insieme a quelle della natura (bellissimo il racconto delle sensazioni
provate nell’abbracciare un albero), degli altri bambini, degli adulti, perfino degli oggetti, che acquistano significato e dignità fino
a quel momento nascosti. E da lì si dipartono i “casi” attraverso i
quali l’Autrice racconta la propria visione didattico-educativa e il
significato ultimo della pratica yoga con i suoi piccoli allievi, che
si riverbera come un benefico fiume anche sulle loro famiglie. Con
la delicata narrazione delle vicende di Daniele, Giorgio, Gianluigi, si dispiega in tutta la sua drammaticità la difficoltà, spesso il
male di vivere, di generazioni diverse - genitori e figli, nonni e
nipoti e altre figure della rete parentale - che vivono momenti duri
o soltanto ordinaria emarginazione, e che l’insegnante ha risolto
grazie allo yoga, regalando non solo la speranza, la prospettiva di
‘potercela fare’, dunque il pensiero positivo, e dunque ancora il
rispetto di sé e degli altri e la consapevolezza dell’integralità della persona umana, ma anche l’educazione alla pace, all’armonia
con la natura, all’alimentazione, che nutre correttamente l’anima
attraverso il corpo.
Completa questo bel libro una ricca appendice documentaria
di posizioni yoga e giochi di contatto per bambini, con tante fotografie di piccoli yogi completamente assorti nella loro attività.
A proposito, abbiamo provato ad abbracciare un albero, qualche giorno fa. Incredibile ma vero: abbiamo parlato lo stesso linguaggio
IL FIERAMOSCA
43
Brevi di sport
Tiro con l’arco
Calendario della prima divisione Girone B
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- 2 agosto. Negli ottavi supera Ya Ting Tan, cinese di Taipei testa di serie n. 3 del tabellone.
Nei quarti purtroppo - a un passo dal sogno - inceppa in
quella che sarà la vice campionessa olimpica, la messicana Aida Roman.
36
settembre
L G A L L O R O S S O
44 IL FIERAMOSCA
- 31 luglio. Nell’individuale supera i primi due turni, nei
32esimi contro la sudafricana Hultzer, e nei 16esimi contro l’americana Leek.
5
15a Giornata
22.12.2012-12.05.2013
Andria-Prato
Barletta-Benevento
Catanzaro-Gubbio
Frosinone-Viareggio
Latina-Carrarese
Nocerina-Sorrento
Perugia-Paganese
Pisa-Avellino
- 29 luglio. Nella gara a squadre - negli ottavi - purtroppo
l’Italia non ce la fa, ma viene esclusa dalla Cina; un poco
al disotto delle aspettative Pia che ebbe qualche battuta
a vuoto, forse a causa del vento.
(Soluzione di pag. 39)
I
10a Giornata
11.11.2012-24.03.2013
Benevento-Paganese
Carrarese-Gubbio
Frosinone-Pisa
Nocerina-Avellino
Perugia-Catanzaro
Prato-Latina
Sorrento-Barletta
Viareggio-Andria
- 27 luglio. Esordio positivo nella gara a squadre che
passa il turno; Pia risulta 16a con 652 punti, ma la migliore delle nostre tre atlete.
51
5a Giornata
30.09.2012-10.02.2013
Avellino-Barletta
Carrarese-Benevento
Catanzaro-Andria
Frosinone-Nocerina
Paganese-Gubbio
Perugia-Pisa
Sorrento-Prato
Viareggio-Latina
- 28 giugno. Pia Lionetti convocata a Firenze, a Palazzo
Vecchio, per le Olimpiadi di Londra dal D.T. Gigi Vella
sia per la gara individuale che per quella a squadre.
A
14a Giornata
16.12.2012-05.05.2013
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Benevento-Pisa
Carrarese-Nocerina
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Paganese-Latina
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Sorrento-Frosinone
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9a Giornata
04.11.2012-17.03.2013
Avellino-Sorrento
Barletta-Andria
Benevento-Prato
Catanzaro-Frosinone
Gubbio-Viareggio
Latina-Perugia
Paganese-Carrarese
Pisa-Nocerina
E ora? Dopo Londra? Dopo Londra il pensiero va naturalmente al prossimo appuntamento, fra quattro anni, a Rio de Janeiro in
Brasile. Frattanto l’attendono numerosi impegni e altri prestigiosi
traguardi. Noi, come per il passato, continueremo a fare il tifo per
lei, la più rappresentativa delle nostre atlete sul palcoscenico ben
nutrito delle nostre ambasciatrici sportive.
I
4a Giornata
23.09.2012-03.02.2013
Andria-Perugia
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Benevento-Avellino
Carrarese-Viareggio
Gubbio-Pisa
Latina-Sorrento
Paganese-Catanzaro
Prato-Frosinone
Breve cronologia della
sua presenza a Londra.
5a, a un passo dal sogno
* * *
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13a Giornata
09.12.2012-28.04.2013
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28.10.2012-10.03.2013
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Sorrento-Benevento
Viareggio-Avellino
sportivo a cui può aspirare un
atleta, l’Olimpiade.
E Pia ha ricambiato la sua fiducia ripagandolo con un magnifico quinto posto al Lord’S Cricket Ground. A Londra erano andati
in tre; con lei, Natalia Valeeva e Jessica Tommasi, mentre a casa
questa volta era restata Guendalina Sartori che proprio la nostra
Lionetti aveva eliminato nello spareggio per il terzo posto nella
rappresentativa azzurra.
Questa volta poi, maggiore consapevolezza dal rappresentare
non solo la nostra città, ma anche la nostra provincia, oltre, naturalmente i colori della nostra nazionale.
Peccato quel punto mancato, quel terzo posto sfiorato nella
gara a squadre contro la Cina, riscattato però subito dopo nella
gara individuale dove è stata eliminata purtroppo ai quarti contro
la messicana Roman.
Congratulazioni sono arrivate a Carmen Pia Lionetti sia dal
sindaco Maffei che dal presidente della provincia Ventola, e dal
delegato di zona del Coni Isidoro Alvisi, nonché, naturalmente da
tutti gli sportivi pugliesi, ma barlettani in particolare.
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3a Giornata
16.09.2012-20.01.2013
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a migliore delle italiane, quinta nella graduatoria dei valori mondiali, scusate se è poco. E ha appena compiuto 25
anni, cioè ha dinanzi a sé ancora una lunga carriera nel corso della
quale potrà confermare il suo valore e le sue ancora non del tutto
espresse potenzialità.
Tesserata con l’Aeronautica militare, gareggia per i colori della
nazionale azzurra da otto anni, dal 2004, quando si fece conoscere
a livello continentale con il titolo individuale e l’argento a squadre
ai campionati europei juniores indoor; successivamente conquistò
l’argento con le sue campagne agli europei all’aperto…. Tralasciando le tappe intermedie che sono numerosissime e ricche di
soddisfazioni, l’ultimo grande appuntamento, prima di quello londinese, quello di Pechino quattro anni fa. Intanto una riflessione sul
carattere dell’atleta che, non ha mai avuto momenti di cedimento
nervoso, ma ha sempre dato il massimo delle sue possibilità agonistiche, come quando, l’anno scorso, fu esclusa dalla rosa della
nazionale per i campionati mondiali a Torino. Anziché prendersela
e recriminare, abbattersi e demordere, continuò invece ad allenarsi
con costanza e determinazione fino a far ricredere il C. T. Luigi
Vella, dopo il miglior piazzamento fra le azzurre ad Amsterdam,
che questa volta l’ha invece convocata per il massimo impegno
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Pia Lionetti alle Olimpiadi di Londra
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18.11.2012-07.04.2013
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02.09.2012-06.01.2013
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5a nel mondo: e vi par poco?
45
Ricordo
Arte
La scomparsa di Giuseppe Dibenedetto
Mascolo (segue da pagina 41)
di Renato Russo
È
recentemente scomparso (all’età
di 88 anni), il dott. Giuseppe Dibenedetto, stimato medico, che però noi
vogliamo ricordare sotto un profilo artistico, come pittore, per una intera vita (lo
ricordiamo quando esponeva in via Nazareth) ma in questa circostanza come poeta.
Lo scoprii infatti quasi per caso nell’estate
del 2010, in occasione della preparazione
dell’antologia di poeti barlettani e me lo
segnalò Ernesto Chiandetti, al quale chiesi
se non avesse da indicarmi qualche antico
poeta dimenticato; e allora, salendo nella
scala all’ultimo piano delle sue rimanenze
librarie andò a pescarmi, impolveratissima
un’antologia di poesie di Giuseppe Dibenedetto, una raccolta intitolata Come la
pioggia, datata 1975 e stampata a Terni.
Giuseppe Dibenedetto chi? a Barletta
ce ne sono almeno quaranta che portano
lo stesso nome, né mi agevolava il curriculum vitae nel risguardo di copertina
che mancava, mentre riportava invece una
nota biografica dell’autore nel disegno della copertina! Insomma dovetti faticare un
po’ per risalire all’autore, il dott. Giuseppe
Dibenedetto, artisticamente più noto come
pittore che andai a trovare a casa sua per
Giuseppe Dibenedetto, Oltre il cancello,
acrilico cm. 40 x 50
46 IL FIERAMOSCA
congratularmi con lui per le belle parole che
aveva scritto ben 35 anni prima, restate purtroppo sconosciute e senza alcun seguito,
anche se qualche riconoscimento non gli era
mancato a Norcia (nel ‘75) e a Roma l’anno dopo. Mancanza di notorietà certo nella
sua città a causa del fatto che lo stampatore
non fosse locale, che mancasse una adeguata prefazione del testo e presentazione ai
mass media, ma soprattutto per la modestia
dell’autore che visto il malesito dei primi
tentativi, non ci riprovò, dedicandosi solo
alla pittura.
E invece, vi assicuro, Come la pioggia
è una delle più belle raccolte di poesie non
solo della nostra città, ma anche in ambito
pugliese che a quel tempo quando - opportunamente presentato nei suoi contesti critici
più appropriati - avrebbe certo meritato un
posto dignitoso accanto a lirici di quella stagione poetica, mi riferisco al biennio 197576, segnato da poeti pugliesi della forza di
Luigi Fallacara, Girolamo Comi, Michele
Pierri (medico come lui), Marino Piazzolla, Vittorio Pagano, una vera scuola di poeti
che Ulivi e Accrocca antologizzarono in un
testo del 1967 (Lirici pugliesi del Novecento).
Non sarebbe sbagliata una ristampa di
quella antologia critica, perché essa segnò
un momento di svolta e al tempo stesso di
saldatura, fra gli ultimi bagliori del dannunzianesimo dai cui eccessi s’era però emendata, e i primi chiarori dell’ermetismo di
Ungaretti e Montale (che in questa fase però
sarebbe meglio definire come pre-ermetica)
di un gruppo rappresentativo di autori pugliesi sul più ampio scenario della letteratura nazionale.
La poesia di Dibenedetto, che in quella
silloge non sarebbe sfigurata, evoca valori
tradizionali espressi attraverso una versificazione che si annuncia finalmente libera
dalle tradizionali regole metriche, e tuttavia
ancora legata ad un solido impianto classico, accostando una ricerca interiorizzata
(Tristezza, Con mani cercanti, Sognai), a
luoghi cari alla memoria (L’orologio di San
Giacomo, Il vecchio melograno, Quando
bambino, A mia madre).
Terra natìa
T’amo, o terra natìa,
ed un gioioso sentimento m’allieta
quando, nel silenzio, le tue ricchezze
rammento.
Il sole, che ti bacia cocente
ed il mare ridente,
di Fasano coll’ombrìa t’ammanta
la selva distesa.
Tanti candidi torrioni aguzzi
di salentina terra,
glorioso vanto di questa
laboriosa ed umile gente.
L’agreste sperone,
che con le sue isole gioiose attende,
culla stupenda d’ameno riposo,
lo spirito ritempra.
Tanti manieri famosi di sveva memoria
rammento,
vetusti bastioni del culto,
che la fede ci dettero.
Di tante spiagge ridenti ti cingi,
di folklore tu vanti,
sei bella, terra di Puglia,
sei ricca, terra natìa.
Come la pioggia, Editrice Ape-Terni 1975
I versi sono classici, anche lessicalmente ricchi e stilisticamente ricercati
ed esprimono una versatilità psicologica e morale ma soprattutto una vivace e
tuttavia sobria capacità descrittiva. E infatti non passerà molto tempo che il nostro trasferirà sulla tela le occasioni della
sua ispirazione, con netta preferenza per
quella paesaggistica.
settembre
2012
in posti diversi, secondo le esigenze e la
disponibilità di chi ci ospita: a volte ai tavolini di un bar, tal’altra presso l’AVIS,
unica associazione che ci mette a disposizione la sua sede per alcune riunioni. Due
anni fa la Salina ha ospitato un corso. Paghiamo una quota alla Scuola Media e al
Liceo Scientifico per lo svolgimento di
corsi ed eventi.
A fronte di tante iniziative e a differenza di altre associazioni, quest’anno non
abbiamo ricevuto contributi pubblici, né
abbiamo l’appeal per pretenderne da privati! Viviamo degli incassi delle quote
associative: 50 euro all’anno per ciascun
socio. La Regione ha deliberato un contributo che però non è stato ancora erogato;
riceveremo qualcosa dal cinque per mille
derivante dalle dichiarazioni dei redditi,
per cui abbiamo fatto regolare pratica.
La realtà dell’associazione è senz’altro ben conosciuta dagli attuali amministratori i quali hanno però altri interessi, che li portano a tenersi lontani dalle
nostre attività ed hanno propri criteri per
l’attribuzione di contributi finanziari o
l’assegnazione di una sede. Con l’esperienza dell’età, sappiamo che il potere politico ha le sue leggi che non sono quelle
della giustizia, del merito e della buona
amministrazione. Senza fare Aventino, ci
consoliamo pensando che non avere rapporti con questa politica ci pone al riparo
dai vecchi giochi del do ut des, per cui
qualsiasi contributo è subordinato ad uno
scambio. Continueremo dignitosamente
a contare solo sulle quote d’iscrizione dei
nostri soci.
Ci assale però un dubbio: quei soldi
pubblici che dovrebbero essere equamente destinati ad associazioni che svolgono
reali iniziative culturali e sociali, non
sono quelli derivanti dalle nostre tasse?
Non ci spetterebbero di diritto, dal momento che effettivamente svolgiamo il
ruolo e le attività che abbiamo elencato?
Ma rischiamo di passare per marziani,
all’oscuro delle usanze di questo paese
ove vige il Potere assistito da Arroganza
e Ignoranza. Cum grano salis: meglio
perseguire i nostri obiettivi in autonomia
e libertà, essere autentici soggetti della
società civile piuttosto che assecondare
la voluttà di esser servi per un grazioso
dono. Siamo singolarmente deboli, ma
sappiamo fare gruppo e diventare vincenti! A presto il calendario dei corsi e degli
eventi dell’anno accademico 2012-2013!
Vi aspettiamo!
* Vicepresidente Unitre
di Margherita di Savoia
settembre
2012
Dark Matter al Castello di Barletta
Molto positivo il bilancio della mostra, mentre mancano
pochi giorni alla chiusura della prima fase del progetto europeo
WATERSHED. Prossimo step nel porto di Rotterdam
“M
agnifica, entusiasmante, emozionante”, “qualcosa di enormemente
terrificante” paragonabile alla “Moby Dick del 2012”, che inghiotte gli
spettatori e al tempo stesso li incanta: viene definita così nei commenti degli oltre
10mila visitatori l’installazione DARK MATTER, realizzata dall’architetto olandese
Maurice Nio al Castello di Barletta, nell’ambito del progetto europeo INTRAMOENIA
EXTRA ART / WATERSHED.
Ha chiuso i battenti il 2
settembre la mostra che ha animato
il castello per tutta l’estate, attirando
migliaia di visitatori, non solo
dalla Puglia e dall’Italia: da Udine,
come da Pesaro, Firenze o Roma,
da Enna come da Lecce, Madrid
o Amsterdam arrivano letture
entusiastiche, per una mostra che
si è rivelata per tutti interessante,
emozionante, inquietante.
A soddisfare gli organizzatori Dark Matter, installazione ambientale sotterranei
è proprio lo share di gradimento
altissimo espresso dal visitatore tipo: il ritratto che emerge dalla lettura dei commenti
è quello di una persona attenta, di cultura medio-alta, spesso accompagnata da figli in
età scolare e adolescenziale, più frequentemente non pugliese. E qui l’Europa del Sud
pare ritrovarsi nei giudizi entusiastici di quella del Nord, lasciati in spagnolo come in
francese, inglese, tedesco, olandese.
Sette progetti speciali con relativa produzione di opere inedite, teatro-danza,
architettura, scultura, arti visive, video art, performance art, dibattiti virtuali, residenze
d’artista, attrattività paesaggistica e monumentale, il tutto incentrato sul delicato tema
dell’acqua: questo è WATERSHED, un progetto complesso, che mette in rete la Puglia
e il Nord Europa (Belgio, Paesi Bassi e Svezia).
“Una sorta di scambio di ruoli e osmosi tra realtà differenti - spiega l’ideatrice e
curatrice Giusy Caroppo, presidente dell’Associazione Eclettica_Cultura dell’Arte tra un Sud che si vanta di “insegnare” a un Nord Europa che vuole “conoscere”. È
un viaggio tra monumenti storici e porti, tra paesaggi assolati o uggiosi, tra il bianco
della neve e quello del sale”.
Il progetto, ideato con il contributo del project manager Aldo Torre e prodotto
dall’associazione pugliese Eclettica_Cultura dell’Arte in collaborazione con
Troubleyn/Jan Fabre e Stichting Highbrow, è risultato primo assoluto in graduatoria
tra tutti i progetti di cooperazione selezionati per il 2012 nell’ambito del Programma
Cultura dell’Unione Europea. Esso è cofinanziato dalla Commissione Europea e
promosso dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo, con
il contributo della Provincia BAT e del Comune di Barletta.
Punto di arrivo della collaudata iniziativa INTRAMOENIA EXTRA ART, che
in sei edizioni ha coinvolto le location più suggestive di tutte le province pugliesi,
WATERSHED migra ora in Nord Europa per la riedizione, nel porto di Rotterdam, di
“Volver sin Volver”, malinconica opera galleggiante di Guillermina De Gennaro.
La città di Barletta sarà poi nuovamente protagonista in autunno con un intervento
speciale del poliedrico artista belga Jan Fabre.
Per informazioni sul progetto consultare il sito: http://www.intramoeniaextrart.it/
watershed/html/
IL FIERAMOSCA
47
Vernacolo
L’eccidie di uerd
mun’c’pal d Varrett
Informazioni turistiche e culturali
Archeoclub di Barletta
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
339 3218439
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
Cantina della Sfida
Castello Centro Culturale Zerouno
C. T. G. Gruppo “Leontine” IAT (c/o Palazzo San Domenico) di Angelo Raffaele Nanula
U Dud’c’ S’ttembr
du Quarandatré
a Varrett nou semb
c’ l’ ma r’curdé.
De nazist 12 uerd
fur’n p’gghiat
e o mour da Post
avern fuc’lat.
Chidd u facern
p rappr’seglie
iusern subt lor
a m’treglie.
Pì colp i uerd
cadern nderr
murern p na legg’
spietata di uerr.
Cert ca i uerd
non sapevn nind
e murern lor dé
tutt ‘nnucind.
Lassern figghji
e m’gghjrr allutt
dud’c’ famigghji
fur’n d’strutt.
Tend bouc i mitr
facern lor dé
Lega Navale
sa segn ca non
s cangell’n mé.
fotorudy
Pù cor nust sa
com tend f’reit
non s r’merg’n
chiù jind a veit.
Servizi Sociali
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
Casa di riposo “R. Margherita”
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16)
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) Consultorio familiare “Insieme…” Curia Arcivescovile Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 527859
0883 310230
0883 521686
0883 522446
0883 310293
0883.510181
0883 572557
0883.310387
0883 520395
0883 531274
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
Com a nu vjind
a mort passett
a dudce attan se
jedd s purtett.
Sacrerie cudd
luuc è d’v’ndat
t’st’monie d cì
ca fu spietat
ma fors lor
c’rcher’n pieté
ma p r’spost pò
fur’n sparat dé.
taxi - Autoambulanze
E TRASPORTO INFERMI
E ogne jenne ca
a coron s mett
u cor nust se
com jidd abbett.
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
Taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - Tim 331 3261000
Dò cjil nou
par ca s send
a vocia lor ca
deic’ PRESEND.
348 3739839
0883 331002
0883 531274
0883 532204
0883 532569
0883 333807
333 2453170
0883 331331
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510992
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato
1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza
117
- Comando compagnia
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Municipale
0883 332370
Polizia Stradale
0883 531215
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 520221
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Telecom uffici commerciali
187
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
I dodici ostaggi contro il muro delle Poste
48 IL FIERAMOSCA
settembre
2012
settembre
2012
IL FIERAMOSCA
49
ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2012
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.45* 5.28* 5.44 5.56 6.10* 6.21* 6.45 6.46 6.52 7.00 7.12
7.32 7.52 8.30 8.43 8.50 9.15 10,30 11.47 12.15* 12.44 13.19 13.30* 13.48*
14.03 14.20 14.43* 15.04* 15.20 15.43* 15.57 16.27* 16.43* 16.51 17.02
17.15 17.43* 17.45 18.12 18.19* 18.27* 18.43* 19.12 19.21 19.30 19.55 20.10
20.35* 20.43* 20.55* 21.26* 22.42* 22.56* 23.00*
Da Bari a Barletta: 0.02* 4.00 4.25 5.35* 5.55 6.22 6.30 6.40* 6.46 7.12* 7.43*
7.48 7.53 8.01 8.10 8.16 8.43* 9.40* 10.10 10.45* 11.40* 11.54 12.00 12.40*
12.54* 13.05 13.17* 13.22 13.45 14.10 14.15 14.30 14.40* 15.16 15.40*
16.05* 16.35 16.45 17.06 17.15 17.35 17.45 18.09 18.10 18.17* 18.43 19.05
19.35 19.40 20.00 20.05
21.18 21.36* 21.42 22.49 23.11*
Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Da Barletta a Foggia: 0.36* 4.49 6.04* 6.43 7.11 7.19 7.28* 7.43* 8.11* 8.43
8.48 8.59* 9.08 9.12* 11.09* 11.35* 12.08* 12.38 12.49 13.09* 13.24 13.37*
13.45* 14.09 14.56 14.57 15.24 15.25 16.03 16.08* 16.50* 17.31 17.40 18.03
18.31 18.45* 18.58 19.00 19.54 20.30 20.46 20.52 21.00 22.07 22.24*
22.32 23.07 23.38 23.59*
Da Foggia a Barletta: 3.55 4.00* 4.48* 5.08 5.13 5.31* 5.43* 6.00* 6.06 6.38
6.46 7.10 7.57 8.36 9.45 10.15 11.45* 12.00
12.35 12.56* 13.16* 13.20
14.13* 14.20* 15.13 15.17 15.57* 16.05 16.13* 16.17 16.31 17.13* 17.30 17.50*
17.59* 18.12* 18.35 18.46 19.30 19.59* 20.04* 20.13* 20.57* 21.53 21.55
22.08* 22.27*
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI SettembrE e ottobre 2012
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
15-16Settembre
TURNO A 13-14Ottobre
AGIP
API
ESSO
ESSO
ICOPEM
TAMOIL
via Trani
via L. Da Vinci
via R. Margherita
piazza Cervi
via Andria SS 170
via S. Samuele
1-2Settembre
22-23Settembre
TURNO B 20-21Ottobre
AGIP
ERG
ERG
ESSO
ESSO
via Canosa
via Parrilli
lit. di Ponente
via Andria
via Trani
8-9Settembre
6-7Ottobre
27-28Ottobre
TURNO C 29-30Settembre
TURNO D AGIP
API
ERG
IP
Q8
ERGSS 16 bis
ERG
via R. Margherita
ERG
via Violante
FINA
via Andria
IP
via Trani
Q8
via Foggia SS 16
via Foggia
via Andria
via Canosa, 84
lit. di Ponente
via Trani
50 IL FIERAMOSCA
sabato sera domenica
Buon Pastore 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
Carmine 17.00
via Mura del Carmine
Cuore Imm. di Maria 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
Immacolata 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
Maria SS. Sterpeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
Ospedale Civile 9.00
Purgatorio 9.00
corso Garibaldi
S. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 19.00
10.30 11.30 19.00
via M. Bruno
S. Benedetto 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. Domenico 19.00 19.00
corso Garibaldi, 198
S. Filippo Neri 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30
via Mons. Dimiccoli, 116
S. Giacomo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. Giovanni Apostolo 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. Lucia 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. Maria degli Angeli 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. della Vittoria 18.00 18.00
via Cialdini, 70
S. Maria di Nazareth 17.00
via Nazareth
S. Nicola
19.00 8.30 11.00 19.30
via Canne, 195
S. Paolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. Ruggero
(Canne della Battaglia) 20.00
S. Ruggero 7.30
via Cialdini
Sacra Famiglia 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Canosa, 143
Santa M. Maggiore
11.00
via Duomo
Santo Sepolcro
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
Spirito Santo 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. Crocifisso 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. Trinità 19.00
10.00 11.30 19.00
via Palmitessa, 38
settembre
2012
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