e facile scrittore quelli che costituivano i problemi più complessi interessanti la Basilicata. Sebbene in un saggio pubblicato nel 1922 avesse ritenuto imminente una possibile soluzione della Questione Meridionale, ben presto dovette riconoscere che il problema che tormentava e tormenta il Mezzogiorno d'Italia, ed in modo particolare la Basilicata, non poteva essere risolto con promesse e progetti che l'abulia ed il disinteresse dei governanti rendeva inattuabili. Spirito libero ed indipendente, nonostante avesse dato piena adesione al fascismo, fu combattuto ed ostacolato nei suor propositi diretti a contribuire alla risoluzione dei nostri più semplici bisogni. Per aver sollevato delle giuste critiche e per aver cercato di vincere il disinteresse che i nostri amministratori provinciali mostravano nei confronti della Biblioteca Provinciale di Potenza, nonostante quella Biblioteca fosse stata creata dal nulla proprio da Sergio De Pilato, e dopo che per xm trentennio egli l'avesse . diretta disinteressatamente e con una passione che fece di Sergio De Pilato l'uomo più amato dalla gioventù studiosa di Potenza, venne allontanato dall'incarico. Le origini di quella biblioteca, i sacrifìci affrontati da chi la diresse per trenta anni, i progressi che fece quella istituzione durante il periodo in cui la direzione rimase affidata a Sergio De Pilato, sono illustrati in un opuscolo che non può essere dimenticato : Trentanni alla direzione della Biblioteca Provinciale di Potenza. Dopo la caduta del fascismo, a differenza di tanti altri, non rinnegò il suo passato. Non riuscì, però, a vedere nel fascismo l'origine di tutti i mali che hanno caratterizzato e caratterizzano la vita italiana contemporanea. Rimasto fermo nelle sue idee (non interessa a questo proposito l'opinione di chi scrive), scrisse un saggio storico sul fascismo che è rimasto inedito. Negli ultimi decenni si dedicò, in modo particolare, agli studi di criminologia ed a quelli letterari e, soltanto saltua-