Il Fascismo
Il fascismo fu un movimento
politico italiano del XX secolo,
rivoluzionario e reazionari di
carattere nazionalista,
autoritario e totalitario, che
sorse in Italia per iniziativa di
Benito Mussolini alla fine della
prima guerra mondiale.
Benito Mussolini
Fondatore del fascismo, fu capo
del Governo del Regno
d'Italia - prima come
Presidente del Consiglio dei
Ministri, poi come Capo del
Governo Primo Ministro
Segretario di Stato - dal 31
ottobre 1922 (con poteri
dittatoriali dal gennaio 1925)
al 25 luglio 1943.ù[1] Fu
nominato Primo Maresciallo
dell'Impero il 30 marzo 1938,
e fu capo (Duce) della
Repubblica Sociale Italiana
dal settembre 1943 al 27
La dittatura
Per l'effettiva realizzazione di uno stato
dittatoriale - ossia per vedere formalmente
inserite all'interno dello Stato italiano
organizzazioni e istituzioni derivate dal Partito
Fascista - occorrerà attendere la
costituzionalizzazione del Gran Consiglio del
Fascismo, avvenuta il 9 dicembre 1928[21].
Pur potendo essere definito un regime
dittatoriale, il regime conservò in vigore lo
Statuto del Regno (Statuto Albertino)
piegandolo però alle proprie esigenze.
Dal 1925 fino alla metà degli anni trenta il
fascismo conobbe solo un'opposizione
sotterranea e di carattere cospirativo, guidata
in buona parte da comunisti come Antonio
Gramsci, socialisti come Pietro Nenni, demoliberali come Giovanni Amendola, liberali
come Piero Gobetti, molti dei quali pagarono
con la vita, l'esilio, pene detentive o il confino
il loro rifiuto
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