Livelli essenziali generali Num. 3 Scheda Servizi Intermedi: Servizio socio -psico-educativo per le famiglie LIVEAS Area INFANZIA, GIOVANI E FAMIGLIA Servizio/intervento n. 03 Liveas. TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA o Servizio socio-psico-educatvo per le famiglie o Trattasi di Liveas Trattasi di un servizio che prevede interventi di sostegno, erogati in apposite strutture o a domicilio, destinati a famiglie e nuclei familiari con soggetti a rischio di emarginazione, finalizzati a favorire la promozione, il trattamento e l’integrazione sociale del soggetto in difficoltà e della famiglia, favorendo l’autonomia nella capacità di affrontare le situazioni di disagio familiare. Obiettivo essenziale è organizzare all’interno dell’Ambito il servizio socio-psico-educativo per le famiglie, quale naturale evoluzione dell’analogo servizio destinato ai minori come livello minimo di servizio nel precedente piano di zona, anche come articolazione specifica del servizio sociale professionale ed in collaborazione con i DSB, i consultori ed i pediatri di libera scelta. Gli obiettivi specifici sono: promuovere la crescita motivazionale promuovere un processo educativo finalizzato alla conquista dell’autonomia familiare prevenire e rimuovere situazioni di emarginazione sociale; sostenere la genitorialità La popolazione target è costituita dalle famiglie multiproblematiche presenti sul territorio La strategia principale consisterà nella creazione di una rete di servizi rivolti alle famiglie. Oltre ad i servizi sociali di Ambito saranno coinvolte le Istituzioni scolastiche e sanitarie e la stessa famiglia che dovrà partecipare attivamente all’azione DEFINIZIONE Supporto educativo a domicilio e/o presso strutture apposite DELLE ATTIVITA ’ Accompagnamento e sostegno nell’usufruire di servizi alternativi Aiuto psicologico rivolto sia ai minori che alla famiglia Organizzazione di un’equipe professionale specializzata, composta dall’assistentesociale, lo psicologo, il mediatore familiare e l’avvocato, figure che dovranno interagire fra loro, ognuna però mantenendo la propria autonomia. Creare iniziative che fungano da raccordo fra le generazioni; TEMPISTICA Definire una stima dei tempi di attuazione dell’azione, secondo le fasi e le attività previste e la loro interdipendenza o I fase: 2 mesi o II fase: 1 mese o III fase: 2 mesi per organizzare il servizio o IV fase: 1 mese o V fase: 1 mese per organizzare il servizio. Definire un sistema di controllo/monitoraggio sui tempi Relativamente alla promozione il monitoraggio sarà fatto in maniera costante, soprattutto a riguardo del sito dell’Eas che dovrà essere aggiornato settimanalmente. Saranno poi erogati questionari di valutazione e richieste relazioni con cadenza trimestrale. Il servizio sarà erogato a partire dall’anno 2008 e riguarderà l’intero biennio. DEFINIZIONE STRUTTURA ORGANIZZATIVA E RISORSE La figura del responsabile dell’azione è il Referente tecnico del Piano di zona individuato nel Coordinatore Responsabile dell’Ufficio di Piano di zona. Individuare lo staff necessario per l’attuazione dell’azione per figure professionali e requisiti minimi Curricolari Assistente sociale, psicologo, avvocato, mediatore familiare Individuare ruoli, funzioni, responsabilità delle figure coinvolte nell’azione Le figure professionali coinvolte dovranno collaborare fra loro, mantenendo tuttavia una propria autonomia scientifica. All’assistente sociale spetterà il ruolo di presa in carico del soggetto o del nucleo familiare e dovrà così coordinare tutte le altre forze coinvolte, al fine di creare intorno al nucleo familiare una rete a maglie strette che sappia supportare la famiglia in difficoltà sotto tutti i punti di vista: legale, psicologico e di mediazione. Individuare la rete di collaborazione fra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare precisare, se del caso, il livello di integrazione socio-sanitaria Come già accennato sarà necessario creare una rete a maglie strette, in cui siano coinvolti non solo i servizi sociali, ma tutte le istituzioni, a partire dalla scuola e dalla ASL. Con tali organismi sarà fondamentale istaurare un rapporto collaborativo in cui, pur mantenendo la propria specificità, ci sia la capacità della presa in carico della famiglia. Indicare le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature Cancelleria, strumentazione informatica, locali finalizzati all’aggregazione. COMUNICAZIONE Definire le attività di comunicazione interna ed esterna Brochure, locandine, sito internet, opuscoli, convegni. Descrivere le modalità di coinvolgimento dei cittadini e degli utenti, in particolare le strategie che saranno utilizzate per aumentare la fiducia, accrescere l’affidabilità e la capacità di risposta e di rassicurazione (competenza, cortesia, credibilità, sicurezza) al cittadino, valorizzare l’empatia (flessibilità nell’accesso, comprensione bisogni individuali, etc.) Al fine di creare con i cittadini un rapporto di empatia e fiducia innanzitutto, pur creando una procedura standardizzata e regolamentata, si cercherà di tener conto dei bisogni individualizzati, cercando di evitare inutili lungaggini burocratiche. Si cercherà così di individuare delle modalità di accesso ai servizi semplici e brevi. Saranno inoltre distribuiti ciclicamente questionari di valutazione, dai quali far emergere il grado di soddisfazione, le carenze, l’affidabilità dei servizi. Il materiale divulgativo dovrà essere semplice, chiaro e diretto. Gli operatori coinvolti, oltre ad avere un elevato grado di professionalità che sarà requisito fondamentale per l’erogazione del servizio, dovranno dimostrasi cortesi e competenti. Il personale dell’Ufficio di Piano dovrà essere a disposizione delle famiglie, fornendo informazioni chiare e precise e soprattutto dovrà controllare periodicamente l’andamento dei servizi. Descrivere le modalità di accesso al servizio, i tempi di attesa per l’erogazione, etc. Il servizio dovrà avere tempi di attesa brevi (circa 1 settimana); si potrà accedere allo stesso, avendo gli opportuni requisiti che saranno stabiliti tramite apposito regolamento, attraverso una domanda fatta dai diretti interessati. Alla documentazione dovrà essere allegata copia di un documento di identità e copia del modello Isee. L’assistente sociale dovrà così procedere alla valutazione del bisogno, esplicata tramite descrizione dettagliata delle esigenze. Il servizio potrà essere ovviamente erogato anche a seguito di segnalazione; in questo caso l’equipe dovrà intervenire nell’immediato. BUDGET CONTROLLI E VALUTAZIONE I Comu ni dell’Ambito si impegnano a finanziare il servizio utilizzando proventi propri o provenienti da altre leggi, a seconda delle necessità che si dovessero presentare. Anno 2008: € 0 Anno 2009: € 0 Indicare la responsabilità del controllo esterno sull’azione da parte dell’ente locale La responsabilità del controllo esterno spetterà al responsabile dell’Ufficio di Piano Definire il disegno di valutazione dell’azione, comprensivo di indicatori, strumenti, responsabilità, tempi Indicatori N. famiglie residenti nel territorio N. famiglie prese in carico n. casi risolti n. contatti sito eas n. partecipanti ai servizi a loro dedicati n. convegni ed incontri n. partecipanti Saranno distribuiti periodicamente questionari di valutazione (circa 1 a semestre), opportunamente valutati dal Responsabile dell’ufficio di Piano. Inoltre, ogni 3 mesi, sarà richiesta al gestore dettagliata relazione sull’ andamento dei servizi. Individuare strumenti e metodi per la misurazione della soddisfazione dei cittadini utenti Incontri, questionari di valutazione, relazioni, apposito sportello sul sito dell’eas dove segnalare eventuali disservizi. IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI E RISPOSTE ACQUISTO Individuare i rischi di disservizio collegati all’azione, in particolare i rischi connessi al pieno aggiungimento degli obiettivi, alla tempistica, ai costi, al controllo, etc. La dispersione territoriale che caratterizza l’Ambito potrebbe influire sul raggiungimento degli obiettivi. Al fine di evitare tale rischio sarà necessario organizzare un buon coordinameto fra i Comuni appartenenti e creare un regolamento chiaro di accesso al servizio. Si procederà inoltre ad una distribuzione capillare del materiale divulgativo, al fine di far conoscere alle famiglie del territorio e a tutti gli attori coinvolti i servizio rivolti loro. MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE Secondo quanto previsto dal paragrafo IV.4 del Piano Sociale Regionale recante “Indirizzi per la gestione unitaria e integrata dei servizi a livello locale”.