2 – DESCRIZIONE DEL PROGETTO 2.1 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO Breve descrizione dell’iniziativa con allegata cartina geografica dell’area di intervento, (Max.2 pagine, carattere 12) Il progetto “Prevenzione e Informazione sull’HIV e altre infezioni comuni nella Repubblica Democratica del Congo » nasce all’interno di una strategia di cooperazione decentrata Sardegna – Congo, in virtù della situazione di emergenza che colpisce la popolazione del Congo in relazione soprattutto alla malattia HIV. Infatti l’infezione da HIV costituisce, in particolare nell’Africa Sub-Sahariana, un urgente problema di sanità pubblica: tale infezione, infatti, e la Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita (AIDS, ossia la malattia che ne consegue quando l’infezione non viene adeguatamente trattata) colpiscono fasce di popolazione che risultano essere essenziali per lo sviluppo di un paese: i giovani adulti in età fertile, che si contagiano prioritariamente per via eterosessuale ma anche e i bambini nati da madri infette, le quali, in assenza di efficaci misure preventive, rischiano di trasmettere l’infezione al bambino che portano in grembo nel 30% dei casi. La cooperazione decentrata è nata a partire dalle esigenze del Congo e progettata attraverso un’integrazione delle competenze del Congo e delle competenze di enti/associazioni della Sardegna. Il riconoscimento delle competenze specifiche delle entità del paese estero (associazioni sociali e XXXX) e l’invito a cooperare rappresenta l’elemento qualificante della cooperazione decentrata. Il presente progetto nasce grazie alla volontà ed all’impegno sociale del socio fondatore dell’Associazioen A.L.A.S.C.O. Padre Martinien Bosokpale che ha visto nell’informazione e nella sensibilizzazione della popolazione sulla delicata tematica della HIV un importante opportunità per le popolazioni del Congo per combattere la malattia, imparare a prevenirla, evitare la discriminazione delle persone affette, comprendere come curarla, grazie agli operatori Zone sanitarie dove lavora ALASCO (linea verde) che si occupano nel medesimo territorio della fase della cura. L’iniziativa coinvolge, in qualità di partenariato minimo un ente locale, che da anni è attiva direttamente ed indirettamente nella costruzione di reti e rapporti di cooperazione tra la Sardegna e Paesi stranieri; l’Associazione di Volontariato Ipsia Sardegna che, direttamente ed indirettamente attraverso i stretti legami con Ipsia Nazionale, ACLI Regione Sardegna, ACLI Provincia di Cagliari, porta avanti iniziative di carattere internazionale, nazionale e regionale promuovendo attività di promozione ed educazione allo sviluppo, lotta contro la povertà e con la discriminazione, integrazione degli immigrati, ect., come partner estero l’Associazione A.L.A.S.C.O. che da anni lavora, con importanti risultati, nel campo dell’informazione, della prevenzione e della sensibilizzazione delle comunità della Repubblica democratica del Congo contro l’HIV e altre infezioni comuni. In qualità di partner aggiuntivi invece sono stati coinvolti a livello italiano l’Associazione Amici di Padre Martinien, mentre in Repubblica Democratica del Congo il partner aggiuntivo è la CDI Bwamanda (Centro di Sviluppo Integrale Bwamanda). In sintesi gli assi d’intervento sono i seguenti: • Valorizzazione dell’esperienza maturata nel settore della prevenzione contro l’HIV e altre infezioni comuni da parte di un’Associazione A.L.A.S.C.O., coinvolta come partner estero, che metterà con la propria esperienza e la conoscenza del territorio di rafforzare le proprie competenze e capacità ed operare in maniera ancora più efficace e strutturata, ottenendo maggiori risultati in termini di persone coinvolte ed informate. • Promozione di attività di informazione e sensibilizzazione da parte dell’Associazione di Volontariato Ipsia Sardegna in materia di gestione di progetti di co-sviluppo e di promozione di partenariati tra autorità locali Italia/Congo e nello specifico di gestione amministrativa ed organizzativa del presente progetto; • Promozione di attività di informazione, di sensibilizzazione e di consulenza da parte di CDI Bwamanda che opera da anni in Congo in molteplici attività di sviluppo tra le quali la promozione della salute con la gestione di numerosi ospedali e ambulatori medici • Ogni partner ha un ruolo definito e specifico, e solo le azioni congiunte di tutti i soggetti coinvolti potrà permettere la buona riuscita del progetto. In sintesi: Obiettivo generale del progetto è aumentare il numero di persone “informate” e “sensibilizzate” su alcune infezioni frequenti nella comunità, con particolare attenzione all’HIV, in quanto si ritiene che una maggiore informazione inneschi un sistema di prevenzione che porterà alla riduzione nella popolazione destinataria dell’intervento del tasso di trasmissione di queste infezioni e di garantire nuove generazioni esenti da tali infezioni. Obiettivo specifico: • fornire ai giovani e alle donne in gravidanza un counselling in materia di HIV capace di prevenirne la futura diffusione nella fascia di età giovane-adulta della popolazione, mediante l’attuazione di comportamenti adeguati • fornire a tutta la popolazione, con un’attenzione particolare alle persone sieropositive, delle informazioni essenziali e sicure su alcune infezioni molto frequenti nella comunità, come le infezioni che si trasmettono attraverso il rapporto sessuale e il sangue, le numerose infezioni provenienti dall’uso dell’acqua inquinata, alcune malattie della pelle, ecc. Risultati attesi 1) migliorato il grado di consapevolezza della coscienza sanitaria in prevenzione della comunità adulta; 2) potenziate le capacità tecniche e operative dell’Associazione A.L.A.S.C.O.; 3) ridotto il grado di discriminazione verso i malati di HIV; 4) ridotto il contagio Hiv tra la popolazione; 5) migliorata la consapevolezza nel target dei beneficiari sulla causa-effetto della diffusione dell’AIDS; 6) riduzione sensibile del numero di infezioni che si trasmettono attraverso il rapporto sessuale, il sangue, l’acqua inquinata, un’igiene insufficiente; 7) riduzione del costo economico e in ore lavorative per le famiglie a causa della effettiva diminuzione del numero delle infezioni citate, ecc. Attività previste: Organizzare e realizzare n 900 incontri per diffondere una maggiore sensibilizzazione e prevenzione verso quello che è il virus HIV, per poter così fornire il maggior numero di informazioni su un tema che per quanto grave da decimare intere popolazioni non viene in nessun modo o maniera trattato, sia a livello governativo-statale che a livello sanitario. Gli incontri hanno come obiettivo principale quello di abbattere le eccessive e dannose paure dovute alla non conoscenza del virus, a credenze culturali errate che non fanno altro che aggravare la condizione di chi viene colpito dal virus, e soprattutto portano a una chiusura totale tra la popolazione, facendo si che chi si trova colpito, sia a livello personale che a quello familiare, non avverte nessun dovere a comunicare in ambito familiare la malattia, facendo si che eventuali trasmissioni avvengano con estrema facilità. In dettaglio: • Realizzazione di 40 proiezioni, che toccano l’aids e altre infezioni comuni. Le proiezioni sono realizzate in località importanti e centrali, sul far della sera, quando il buio permette di ben vedere le immagini, sono fatte all’aperto e sono destinate a tutta la popolazione. Tutte le proiezioni hanno l’iter seguente: proiezione di alcune foto che riprendono le attività (seminari o incontri di sensibilizzazione) realizzate durante la giornata, proiezione di un film sull’aids e, possibilmente di un altro su alcune infezioni comuni, proiezione e • • • • • • • • • commento di alcune diapositive sulle infezioni citate, dibattito finale. L’esperienza di ALASCO in questo tipo di attività mostra che le proiezioni costituiscono un eccellente strumento di informazione e di sensibilizzazione, anche perché a ogni proiezione assistono non meno di tremila persone, molti delle quali giovani e provenienti anche dalle località vicine. Formazione di 2.000 leader di opinione, attraverso la realizzazione di 30 seminari di formazione sull’aids e altre infezioni comuni per i leader della comunità (autorità amministrative, tradizionali, religiose, scolastiche, ecc.), certi che attraverso la loro competenza e coinvolgimento il messaggio può passare più facilmente al resto della popolazione e avere degli effetti duraturi nel tempo. Le località dove avrà luogo il seminario saranno scelte per la loro importanza e centralità in modo da permettere un più facile accesso ai partecipanti che vengono dalle località vicine. Ogni seminario avrà due momenti: la parte informativa e la testimonianza di una persona con aids, ciascuna seguita da dibattito. Tutti i seminaristi riceveranno un kit di materiale essenziale: cartella, penna, quaderno, documenti sui temi presentati, attestato di partecipazione, ecc. Realizzazione di 900 incontri di sensibilizzazione sull’aids e altre infezioni comuni con gli insegnanti e gli alunni delle scuole elementari e secondarie nelle scuole, con i membri di associazioni, con i cristiani in occasione della preghiera domenicale, con tutta la popolazione in luoghi di grande afflusso di persone (mercato, assemblee, ecc.). Questi incontri saranno realizzati dai vari rappresentanti di ALASCO, presenti in 18 Zone sanitarie. La sensibilizzazione sarà sempre accompagnata dalla distribuzione gratuita di materiale informativo sull’aids e altre infezioni comuni. Creazione di 300 Comitati locali e di Club di giovani contro l’aids. La preoccupazione di ALASCO è quella di coinvolgere la popolazione nel lavoro di prevenzione delle malattie e l’aiuto alle persone che ne sono colpite. Per questo i rappresentanti zonali di ALASCO cercheranno di creare nelle località visitate dei Comitati locali di lotta e nelle scuole dei Club di giovani. I primi saranno costituiti di persone rappresentative della comunità e i secondi di qualche alunno più influente della scuola interessata all’iniziativa. 190.000 persone sensibilizzate sull’aids e altre infezioni comuni. Questo risultato sarà verificabile grazie alla scheda di attività giornaliera del rappresentante zonale di ALASCO sulla quale sono registrati i seguenti dati di ogni attività: data, località, sua distanza dal luogo dove risiede il rappresentante di ALASCO, tema dell’incontro, destinatari, numero dei partecipanti divisi in uomini e donne, struttura interessata, nome, cognome e firma del responsabile della struttura, possibilmente timbro. 50.000 persone cambiano il loro modo di pensare e di agire in rapporto all’aids e a quelli che ne sono colpiti e fanno più attenzione per difendersi dalla malaria, le malattie intestinali, ecc. E’ una semplice ipotesi confermata però dall’esperienza fatta altrove. Infatti abbiamo notato che dove delle attività d’informazione e di sensibilizzazione sono state realizzate, il numero delle infezioni è diminuito e l’atteggiamento nei riguardi delle persone sieropositive è nettamente migliorato. 2.000 donne vanno in una struttura sanitaria durante il periodo della gravidanza. Si tratta anche qui di una semplice ipotesi confermata dalle esperienze precedenti, che provano un netto miglioramento di comportamento nelle persone che hanno partecipato a degli incontri d’informazione e di sensibilizzazione. 80 persone con l’aids sono aiutate economicamente per realizzare un’attività di autofinanziamento. Attualmente ALASCO accompagna circa 800 persone sieropositive aderenti a 34 associazioni presenti in 9 zone sanitarie. La selezione delle 80 persone delle zone sanitarie di Gemena, Bwamanda, Tandala, Karawa, Libenge, Zongo, Bominenge e Boto sarà fatta insieme al responsabile zonale di ALASCO e ai presidenti delle associazioni di persone sieropositive interessate. Migliore collaborazione tra le associazioni di lotta contro l’aids Realizzazione di 20.000 volantini sull’aids e altre infezioni frequenti • • Realizzazione di 20.000 calendari con sintesi sull’aids e altre infezioni Realizzazione di 6.000 fumetti e altri opuscoli sull’aids