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CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
RESOCONTO INTEGRALE
DELLA SEDUTA CONSILIARE
DEL 17 MAGGIO 2006
Presidenza della presidente Lonardo
Indi del vicepresidente Ronghi
Inizio dei lavori ore 11,05
Approvazione processo verbale
della seduta precedente
PRESIDENTE: Dichiaro aperta la seduta. Passiamo
al primo punto all'ordine del giorno, relativo
all’approvazione del processo verbale della seduta
precedente. Se non vi sono obiezioni, si dà per letto ed
approvato.
(Così resta stabilito)
Comunicazioni
PRESIDENTE: Passiamo al secondo punto all'ordine
del giorno: "comunicazioni del presidente".
Congedi
PRESIDENTE: Nella seduta odierna risultano in
congedo i consiglieri Colasanto, Brancaccio, Gagliano,
Sorrentino e Polverino.
Assegnazione di proposte di legge
PRESIDENTE: Comunico che sono state presentate
le seguenti proposte di legge:
"Legge regionale per il rilancio dell'edilizia
scolastica in Campania", reg. gen. n. 150, a firma del
consigliere Amato. Assegnata alla IV commissione
consiliare per l’esame ed alla II commissione
consiliare per il parere.
(Così resta stabilito)
17 maggio 2006
"Introduzione del bonus laurea per i laureati
residenti in Campania", reg. gen. n. 153, a firma del
consigliere Conte. Assegnata alla VI commissione
consiliare per l’esame ed alla II commissione
consiliare per il parere.
(Così resta stabilito)
"Disciplina
regionale
dell'agriturismo
e
valorizzazione del territorio rurale", reg. gen. n. 155, a
firma del consigliere Scala. Assegnata alla III
commissione consiliare per l’esame ed alle
commissioni consiliari IV e II per il parere.
(Così resta stabilito)
"Istituzione e disciplina della dirigenza del
servizio sociale professionale presso le aziende
sanitarie locali, nelle aziende ospedaliere ed
universitarie", reg. gen. n. 156, a firma dei consiglieri
Casillo, Giusto e Pianese. Assegnata alla V
commissione consiliare per l’esame ed alla I
commissione consiliare per il parere.
(Così resta stabilito)
"Modifica della legge regionale 29 dicembre
2005, n. 24 - articolo 30", reg. gen. n. 157, a firma
della consigliere Suppa. Assegnata alla I commissione
consiliare per l’esame ed alla II commissione
consiliare per il parere.
(Così resta stabilito)
"Sicurezza sussidiaria: collaborazione tra enti
pubblici ed operatori della vigilanza privata formazione delle guardie particolari giurate", reg. gen.
n. 158, a firma del consigliere Polverino. Assegnata
alla I commissione consiliare per l’esame ed alla VI
commissione consiliare per il parere.
(Così resta stabilito)
"Tutela e valorizzazione della lingua
napoletana", reg. gen. n. 159, su proposta del consiglio
provinciale di Napoli. Assegnata alla VI commissione
consiliare per l’esame ed alla II commissione
consiliare per il parere.
(Così resta stabilito)
"Piano regionale delle infrastrutture e della
messa in sicurezza del territorio", reg. gen. n. 160, a
firma del consigliere Nocera, Cammardella e Rosania.
Assegnata alla IV commissione consiliare per l’esame
ed alla II commissione consiliare per il parere.
(Così resta stabilito)
Assegnazione di disegni di legge
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PRESIDENTE: Comunico, inoltre, che sono stati
presentati i seguenti disegni di legge:
"Conferimento delle funzioni amministrative",
reg. gen. n. 161, presentata dall'assessore Abbamonte.
Assegnato alla I commissione per l’esame, e alla II,
III, IV e VI commissione per il parere;
"Legge regionale in materia di gestione,
trasformazione e riutilizzo dei rifiuti, reg. gen. n. 162,
presentato dall'assessore Nocera. Assegnato alla IV
commissione per l’esame, e alla I e II commissione per
il parere.
Assegnazione di provvedimenti amministrativi
PRESIDENTE:
Comunico, altresì, che sono
pervenuti i seguenti provvedimenti amministrativi:
"E.R.S.A.V. Conto consuntivo esercizio
finanziario 2005", presentato dall'E.R.S.A.V., reg. gen.
n. 144/II. Assegnata alla II commissione consiliare
permanente per l’esame ed al Collegio dei Revisori dei
conti per il parere.
(Così resta stabilito)
"Reiscrizione nel bilancio per l'esercizio
finanziario 2006 di economie di spesa correlate ad
entrate con vincolo di destinazione gia` accertate, ai
sensi dell'art. 29, comma 4, della lettera d della L.R. n.
7/2002. Integrazione dello stanziamento di cassa
capitoli di spesa deficitari del bilancio per l'esercizio
finanziario 2006 mediante prelevamento dal fondo di
riserva di cassa capitolo 1012 del bilancio per il
medesimo esercizio finanziario 2006, ai sensi dell'art.
29, comma , lettera b) della L.R. 7/2002", presentato
dalla giunta regionale, reg. gen. n. 145/II. Trasmessa
alla II commissione consiliare permanente per
conoscenza.
(Così resta stabilito)
"Referendum ex art. 132, secondo comma, della
Costituzione per il distacco del comune di Savigniano
Irpino della Regione Campania e la sua aggregazione
alla Regione Puglia", reg. gen. n. 146/II. Nota della
Prefettura di Napoli trasmessa alla I commissione
consiliare permanente per conoscenza.
(Così resta stabilito)
"Linee guida per lo sviluppo della tecnologia e
l'installazione di impianti eolici sul territorio della
Regione Campania" proposta dall'assessore alle
attivita` produttive, reg. gen. n. 147/II. Trasmesse
17 maggio 2006
dall’assessore alle attività produttive ed assegnate alla
III commissione consiliare permanente per il parere.
(Così resta stabilito)
"Programma
per
la
promozione
dell'associazionismo e della cooperazione nel settore
del commercio e per l'assistenza integrativa alle
piccole e medie imprese del settore del commercio",
presentato dall'assessore alle attività produttive, reg.
gen. n. 148/II. Trasmesso dall’assessore alle attività
produttive ed assegnato alla III commissione consiliare
permanente per il parere.
(Così resta stabilito)
"Integrazione dello stanziamento di cassa dei
capitoli 7606 e 7620 mediante prelevamento dal fondo
di riserva di cassa 1012 del bilancio per l'esercizio
finanziario 2006, ai sensi dell'art. 29, comma 4 , lettera
b), della L.R. 7/2002" , presentata dalla giunta
regionale, reg. gen. n. 149/II. Trasmessa alla II
commissione consiliare permanente per conoscenza.
(Così resta stabilito)
"Integrazione dello stanziamento di cassa della
Upb 3. 13. 36 al capitolo 5804 e della Upb 3. 12. 113
ai capitoli 5154 e 5158 mediante prelevamento della
UPB 7. 28. 135 - fondo di riserva per il spese
impreviste - cap. 1010 del bilancio per l'esercizio
finanziario 2006, ai sensi dell'art. 28, comma 7, della
L.R. 7/2002", presentato dalla giunta regionale, reg.
gen. n. 150/II. Trasmessa alla II commissione
consiliare permanente per conoscenza.
(Così resta stabilito)
"Reiscrizione al bilancio di economie di spesa
correlate ad entrate con vincolo di destinazione gia`
accertate, ai sensi dell'art. 29, comma 4, lettera d, della
L.R. 7/2002. Capitoli 2337, 2343, 2347, 2349, 2350,
2351, 2366, 2374", presentato dalla giunta regionale,
reg. gen. n. 151/II. Trasmessa alla II commissione
consiliare permanente per conoscenza.
(Così resta stabilito)
"Reiscrizione nel bilancio per l'esercizio
finanziario 2006 di economie di spesa correlate ad
entrate con vincolo di destinazione gia` accertate, ai
sensi dell'Art. 29 comma 4 lettera d, della L.R. n.
7/2002. Integrazione dello stanziamento di cassa
capitoli di spesa deficitari del bilancio per l'esercizio
finanziario 2006 mediante prelevamento dal fondo di
riserva di cassa capitoli 1012 del bilancio per il
medesimo esercizio finanziario 2006, ai sensi dell'art.
29, comma 4, lettera b della L.R. 7/2002", presentata
dalla giunta regionale, reg. gen. n. 152/II. Trasmessa
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alla II commissione consiliare permanente per
conoscenza.
(Così resta stabilito)
Annuncio di interrogazioni pervenute
PRESIDENTE: Comunico che le interrogazioni
pervenute al presidente del Consiglio, sono pubblicate
in allegato al resoconto della seduta odierna e saranno
trasmesse al presidente della giunta ai sensi del comma
3, dell'articolo 75 e del comma 3 del regolamento
interno.
Comunico, altresì, che le risposte alle
interrogazioni e all'interpellanza
pervenute al
presidente del Consiglio, sono pubblicate in allegato al
resoconto della seduta odierna ai sensi del comma 3
dell'articolo 78.
Programmazione trimestrale dei lavori
PRESIDENTE: Sottopongo all'attenzione dei colleghi
consiglieri il documento di programmazione
trimestrale dei lavori riferito al periodo maggio/luglio
2006, predisposto sulle basi delle indicazioni dei
presidenti dei gruppi consiliari, con le modalita`
previste dalle norme regolamentari vigenti.
Premesso che il testo è stato distribuito a tutti i
consiglieri, ricordo che esso costituisce uno strumento
necessario per regolare i nostri lavori, per poter
consentire successivamente un controllo sul lavoro
svolto. Resta inteso che sarà sempre possibile inserire
nel programma altri provvedimenti licenziati dalle
commissioni, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del
regolamento. Se non vi sono obiezioni si intende
approvato.
(Così resta stabilito)
Messaggio augurale al Presidente della Repubblica
PRESIDENTE: Chiedo all’assemblea una particolare
attenzione perché vorrei proporre di inviare un
messaggio augurale a nome di tutti i gruppi al nuovo
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Vorrei anche ricordare, con orgoglio, che il nostro
Presidente, giusto pochi mesi fa, è stato festeggiato da
17 maggio 2006
tutti noi proprio in quest'aula dopo la sua nomina a
senatore a vita. Spero di poterlo avere presto ancora
nostro ospite che, per la nostra assemblea legislativa,
sarebbe una grande gioia per un grande uomo. Il
Consiglio regionale, assemblea elettiva, è il centro
della politica regionale, è la massima espressione della
volontà popolare, non a caso il Presidente Napolitano
ha voluto rimarcare questo principio nel suo discorso
di investitura a Camere riunite e noi consiglieri
regionali gli siamo grati anche per questo. Dò lettura
del testo del messaggio: "Il Consiglio regionale della
Campania, interpretando i sentimenti dei suoi
cittadini, invia al Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, il più fervido augurio di buon
lavoro nell'esercizio dell'alto mandato conferitogli dal
Parlamento in seduta comune. Ringrazio anche i
nostri tre grandi elettori che sono stati inviati da
questo Consiglio a Roma. Per tutta la comunità
campana è questo un momento di commozione ed
orgoglio per un suo figlio giunto ad un così alto
seggio, interprete dei sentimenti di unità nazionale nel
segno della Costituzione repubblica. Per una
singolare vicenda storica, il Presidente della
Repubblica ha nella città di Napoli una residenza
ufficiale, quando lo desidererà potrà ben dire di essere
nella sua città fra la sua gente. Alle espressioni
augurali, il consiglio regionale unisce il convinto
auspicio che il settennato del Presidente possa
coincidere con anni importanti per lo sviluppo del
mezzogiorno, per il lavoro e l'occupazione dei giovani
e delle donne, per l'affermazione dei diritti di ciascuno
e di tutti per una rinnovata convivenza pacifica e
civile".
E’ iscritto a parlare il vicepresidente Valiante; ne ha
facoltà.
VALIANTE, vicepresidente giunta regionale:
Intervengo soltanto per plaudire all'iniziativa e per
associarci alle sue espressioni nei confronti del capo
dello Stato che noi auspichiamo possa continuare
questo suo rapporto affettivo e non solo, che
sicuramente continuerà, con la nostra regione.
Sono perfettamente d'accordo con la proposta di
invio del messaggio e del suo contenuto al Presidente
della Repubblica.
(L’Assemblea consente)
Interrogazioni ai sensi dell'articolo 75
del regolamento interno
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PRESIDENTE: Passiamo al terzo punto all'ordine del
giorno: "Interrogazioni ai sensi dell'articolo 75 del
regolamento interno".
La prima interrogazione è, reg. gen. n. 125, a
firma del consigliere Gagliano che purtroppo è assente
giustificato e quindi passiamo alla seconda
interrogazione.
Interrogazione:
"Adeguamento
stipendiale
categoria dirigenza medica e veterinaria", reg. gen.
n. 138, a firma dei consiglieri Ascierto Della Ratta,
D'Ercole e Ronghi.
PRESIDENTE: All’interrogazione "Adeguamento
stipendiale categoria dirigenza medica e veterinaria",
reg. gen. n. 138, a firma dei consiglieri Ascierto Della
Ratta, D'Ercole e Ronghi, risponde l'assessore
Montemarano; ne ha facoltà.
MONTEMARANO,
assessore:
Onorevole
presidente, onorevoli consiglieri, in riferimento
all'interrogazione in oggetto, si comunica quanto
segue: la problematica relativa al rinnovo contrattuale
2002 /2005 della dirigenza medica e non, in particolare
al pagamento del primo biennio, e` stata affrontata
dall'assessorato gia` nel mese di novembre 2005; nel
corso di diversi incontri avuti con le organizzazioni
sindacali della dirigenza medica, veterinaria e non
medica, l'impegno assunto dall'assessore alla sanità,
d'intesa con l'assessore al bilancio, e` stato quello di
assicurare l'immediato adeguamento dello stipendio
mensile corrente e di garantire alle aziende sanitarie
rimesse aggiuntive che potessero consentire il
pagamento degli arretrati tra dicembre 2005 e i primi
mesi del 2006. Infatti, con la delibera della giunta
regionale n. 1856 del 2005 e con i successivi decreti
dirigenziali, si e` provveduto ad erogare 902 milioni
di euro alle aziende sanitarie per il mese di dicembre
2005, pari a 384 milioni in piu` rispetto alla rimessa
ordinaria che è di 518 milioni di euro.
Successivamente il settore programmazione ha
sollecitato i direttori generali delle aziende a verificare
l'avvenuta erogazione degli arretrati dovuti alla
dirigenza medica e non medica tenendo conto anche
dei maggiori fondi resi disponibili dalla regione.
Infatti, con delibera di giunta del marzo 2006 e
conseguente decreto dirigenziale, si è provveduto a
ripartire alle aziende la somma di 423 milioni di euro
in aggiunta alla mensilità ordinaria del marzo 2006.
Allo stato attuale, risulta che tutte le aziende hanno
17 maggio 2006
adeguato lo stipendio corrente al nuovo e maggiore
importo previsto dall'accordo contrattuale, mentre nei
mesi scorsi quasi tutte le aziende hanno interamente
corrisposto gli arretrati sia pure diluiti in rate solo a
due Asl: il Cotugno completerà il pagamento degli
arretrati con il mese di maggio, con il mese in corso,
mentre l'azienda ospedaliera Rummo completerà il
pagamento a giugno 2006 in base ad uno specifico
accordo con le organizzazioni sindacali dell'azienda.
Allo stato, l'incremento economico derivante dal
rinnovo dell'accordo contrattuale rimane non applicato
solo nelle aziende ospedaliere universitarie, policlinico
della Federico II e policlinico della II università, che
lamentano una difficile situazione finanziaria. Al
riguardo, l'assessorato sta istruendo delle proposte di
delibere di giunta regionale, per erogare degli acconti
in saldo al finanziamento regionale teso dai policlinici
per gli esercizi 2004 e 2005 in modo da consentire al
più presto il pagamento delle spettanze di cui sopra. In
merito alla disponibilità effettiva dei fondi necessari
per coprire il costo dei rinnovi contrattuali del
comparto e della dirigenza medica e non medica, si
ritiene opportuno comunque svolgere alcune
precisazioni rispetto a quanto si afferma nelle
premesse dell'interrogazione. La conferenza dei
presidenti delle regioni ha più volte rappresentato al
governo, con documenti ufficiali che rispetto agli
stanziamenti operanti per la sanità con legge
finanziaria 2004, 2005 e 2006, sussiste una sottostima
degli effettivi oneri necessari per la copertura del
rinnovo contrattuale nell'ordine di ben 4 miliardi di
euro. Inoltre, anche volendo considerare il notevole
incremento intervenuto dal 2001 al 2006, si è passati
da 71 miliardi a 91 miliardi; è noto che questi
stanziamenti per circa 20 miliardi devono ancora
essere erogati alle regioni a cominciare dal saldo del
finanziamento per l'esercizio 2003. In particolare la
regione Campania non ha ancora ottenuto importi per
circa 2 miliardi e 52 mila euro, mentre a fronte di una
quota del finanziamento 2006 è riconosciuta alla
regione Campania, dall'accordo Stato-Regioni del
marzo 2006, 7 miliardi di euro.
Nel corso del 2006 la regione ha avuto soltanto
acconti per una quota inferiore al 10%. Il saldo 2006,
pari a 778 milioni, è subordinato all'esito delle
verifiche a consuntivo nei prossimi anni
dall'avvenimento del patto di stabilità e dal recupero
dell'equilibrio tra costi e ricavi del servizio regionale.
E’ pertanto evidente che le difficoltà incontrate
nell'erogare i dovuti incrementi economici al
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personale, non è in parte solo ascrivibile alla politica
con cui sistematicamente a livello nazionale sono state
congelate quote irrilevanti degli stanziamenti per la
sanità.
PRESIDENTE: Per la replica, la parola al consigliere
Ronghi; ne ha facoltà.
RONGHI: Grazie assessore. Lei ci ha rappresentato
ancora una volta una serie di cifre. Intanto
l'interrogazione è stata presentata ed è stato un bene
perchè evidentemente ha sollecitato lo stesso
assessorato a fare presto; in alcuni casi si è avuto,
come lei ha detto poco fa, la corresponsione
dell'indennità contrattuale. Il problema è relativo a
coloro i quali non è stato elargito il contributo
necessario per procedere e per adeguarsi. Infatti
abbiamo ancora dei ritardi. E’ vero che c'è stato
l'accordo sull'ospedale Rummo, ma è altrettanto vero
che non si comprende il perchè nel momento in cui
viene sottoscritto il contratto e si sa quale è la spesa a
cui si va incontro, non si provvede in maniera equa per
tutte le Asl, al fine di evitare una sperequazione
economica nella stesso settore.
Assessore, colgo l'occasione per riprendere la
questione delle cifre. Noi cominciamo a trovare grandi
difficoltà nel seguire la spesa del settore sanitario. Per
fortuna, avendo oggi voi un ministro di riferimento, le
sue doglianze emerse in questi mesi all'interno anche
di questo consiglio, sia per i fondi stanziati in meno
per la sanità -particolarmente nel mezzogiorno- che per
i problemi relativi alla conferenza Stato-Regione,
cesseranno. Credo che di questi problemi non ne
avremo più, quindi arriveranno tra poco tutte le risorse,
anche quelle che l'assessore sostiene che
meritatamente siano state tagliate. Nel frattempo
dovremo cercare di capire effettivamente qual’è la
spesa. Precedentemente le ho chiesto di sapere quali
sono le Asl che hanno presentato le trimestrali.
Abbiamo cercato di capire anche in questi giorni,
atteso che i tecnici del ministero della salute (e non la
politica del ministero) hanno fornito un dato, cioè
l’ennesimo sforamento della spesa sanitaria in
Campania. Lei ha detto sui giornali che non è vero,
però gradiremmo avere la documentazione per
comprendere se effettivamente la famosa delibera del
dicembre scorso abbia trovato applicazione e come.
Quale è stata “l'economia” per la quale si è arrivato
allo scontro con le Asl. Quali sono stati i settori che
sono stati sacrificati per recuperare questa economia.
Ritengo necessario, anche se è impegnato nella
campagna elettorale di suo figlio, che lei trovi un po' di
17 maggio 2006
tempo per una seduta monotematica, per discutere
questi temi che sono fondamentali. Infatti, tra poco,
con l'insediamento del nuovo governo, finalmente
potremo tentare insieme, tutto il consiglio regionale, di
dare a lei il giusto supporto politico per rivendicare
verso il nuovo governo quei fondi necessari per uscire
dal baratro in cui la sanità campana è sprofondata.
Spero, presidente, che al più presto si possa avere
questa occasione, anche in prospettiva del lavoro che
sta facendo il vice presidente Valiante sul nuovo
bilancio, per capire se la regione invece del 59% deve
destinare il 75 % delle somme per coprire il buco della
sanità.
Interrogazione: "Registro tumori", reg. gen. n. 140,
a firma del consigliere Ronghi.
PRESIDENTE:
All’interrogazione "Registro
tumori", reg. gen. n. 140, a firma del consigliere
Ronghi, risponde l'assessore Montemarano; ne ha
facoltà.
MONTEMARANO, assessore: Presidente, onorevoli
consiglieri, in riferimento all’interrogazione consiliare
con la quale sono stati formulati specifici quesiti
relativamente al funzionamento del registro tumori
dell’Asl Napoli 4, comunico quanto segue: già nel
2004 l’assessorato alla sanità ha avuto modo di
rispondere a simili interrogazioni relative alla presunta
non attendibilità dei dati prodotti dal registro tumori
della Regione presso l’Asl Napoli 4, precisando che il
non inserimento dei dati relativi agli anni di incidenza
1996/1997 era unicamente dovuto alla brevità del
periodo analizzato che non permetteva un’analisi
completa circa la stabilità stessa dei dati nel primo
periodo di osservazione. A riprova di ciò, sta il fatto
che il registro tumori dell’Asl Napoli 4 ha completato
un triennio di osservazione disponendo dei dati di
incidenza relativi al 1998, gli stessi dati sono stati
validati e inseriti in registri e volumi nazionali e
internazionali. Attualmente è in corso di stampa una
nuova edizione, seguente a quella su precisata, il
cancro in Italia, rapporto 2006, incidenza mortalità, le
stime, in cui sono riportati i dati del registro tumori nel
periodo 1998-2002, inclusi i dati del registro tumori
dell’Asl Napoli 4 con i buoni indici di qualità così
come certificato dal direttivo nazionale della specifica
associazione. I dati del registro tumori sono stati anche
inseriti negli studi in corso di pubblicazione, relativi
alla sopravvivenza oncologica in Europa.
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Al 31 dicembre 2005, il registro dei tumori
campano ha prodotto i dati sulla mortalità oncologica
dal 1990 al 2004, prevalenza oncologica al 31
dicembre 2002; incidenza oncologica dal 1996 al
2002, sopravvivenza oncologica relativa alla coorte di
incidenza 2000 fino al 31 dicembre 2003; analisi dei
flussi di ricovero per patologia oncologica.
Attualmente lo stesso registro ha in corso una
collaborazione con l’istituto malattie infettive
Spallanzani di Roma e uno studio di popolazione sulla
prevalenza delle infezioni da virus dell’epatite virale C
e dell’epatite virale B, nell’area coperta dal registro
tumori e in collaborazione con l’osservatorio
epidemiologico regionale, l’analisi della distribuzione
dell’incidenza e mortalità nei comuni dell’area coperta
dal registro, secondo i modelli, per il periodo 1996
/2002. Oltre alla suddetta produzione scientifica,
l’intensa attività e l’ottima qualità del lavoro svolto fin
dal 1995, dal registro dei tumori, ha portato il direttore
scientifico a diventare membro di numerose società
scientifiche nazionali e internazionali. A livello
regionale, il registro dei tumori partecipa in modo
organico ed attivo, con i propri dati e l’esperienza
epidemiologica acquisita, all’attività della rete di
strutture e dei servizi sanitari di epidemiologia e di
prevenzioni. Non risponde al vero l’affermazione che
la storia dei registri tumori in Italia è strettamente
collegata agli istituti di ricerca a carattere scientifico.
Infatti, attualmente, sono operanti e validati
dall’associazione italiana registri tumori, 25 registri
tumori di popolazione, di cui 21 generali e 4
specializzati, di tutti solo tre sono diretti o collegati a
strutture di ricerca a carattere scientifico, tutti gli altri
hanno collocazioni territoriali diverse. Ricordiamo che
il ministero della salute ha indicato l’associazione
italiana
registri
tumori
attraverso
apposita
convenzione, quale referente nazionale per la
validazione dati e l’accreditamento del registro tumori
in Italia.
Il rapporto tra registro tumori e l’istituto dei tumori di
Napoli, istituto a carattere scientifico.
Risulta, forse, impropria la dizione, se occorre
che l’istituto tumori si riappropri della gestione del
registro tumori, in quanto lo stesso istituto non ha mai
avuto tale gestione. La convenzione del 1995 istitutiva
del registro tumori presso l’Asl Napoli 4, identificava
la Asl quale istituzione erogante fondi e, quindi,
titolare del registro, delegava la sezione di Napoli della
Lega Tumori a gestire operativamente il registro e
17 maggio 2006
identificava l’istituto tumori quale consulente
scientifico del registro.
La delibera della giunta del 2001, istitutiva del
registro per la popolazione della regione, assegnava,
attraverso una convenzione stipulata tra la Regione
Campania e l’Asl Napoli 4, la gestione del registro alla
stessa Asl con l’obbligo di approntare i rendiconti
annuali delle attività svolte, finanziando con propri
fondi il registro tumori già operativo, e istituiva un
comitato tecnico, composto dal direttore del registro
stesso,
dal
responsabile
dell’osservatorio
epidemiologico regionale, dal direttore sanitario
dell’Asl Napoli 4, dal responsabile del servizio di
epidemiologia della stessa Asl e dal responsabile del
servizio di epidemiologia dell’istituto tumori di
Napoli.
Compito di tale comitato era e resta quello di
programmare e valutare l’attività del registro tumori.
Fin’ora, il comitato tecnico ha sempre valutato
positivamente l’attività del registro approvando le
relazioni annuali relative sia all’attività svolta che alla
programmazione per gli anni successivi; dagli atti
risulta che mai il rappresentante dell’istituto tumori
abbia apportato un proprio contributo specifico né
all’attività di tale comitato, né all’attività del registro.
Nel settembre 2004 –terzo argomento trattato
nell’interrogazione– è stato pubblicato da una rivista
internazionale il reportage “il triangolo della morte”
che riportava in forma di intervista una conversazione
sulla situazione tra una giornalista della redazione e un
giovane ricercatore borsista presso il Cnr di Lecce,
definendo particolarmente grave, nell’area compresa
tra Acerra, Marigliano e Nola, facendo risalire le cause
di questa situazione al problema dell’esistenza di
discariche abusive nell’area considerata.
Nel dicembre 2004, in risposta a suddetto
reportage, è stato pubblicato dalla stessa rivista
internazionale, nella rubrica “riflessione e reazione” un
articolo a firma del dottor Marco Martuzzi, dell’Oms e
del dottor Pietro Comba, dell’istituto superiore di
sanità e del dottor Fabrizio Bianchi del Consiglio
nazionale delle ricerche, del dottor Pizzuti, del nostro
osservatorio epidemiologico regionale e il dottor
Raffaele Palombino dei servizi di epidemiologia della
prevenzione della Asl Napoli 4, in cui si rispondeva
all’articolo del citato ricercatore e si affermava che il
rapporto tra la giornalista e il ricercatore si focalizzava
su una parte specifica della Campania, in cui sono
collocati alcuni siti di rifiuti, ma verosimilmente l’area
del triangolo descritta non era stata selezionata sulla
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base di adeguati dati epidemiologici e ambientali.
L’articolo proseguiva, poi, su un’analisi dei dati di
mortalità nella Regione, rilevando un eccesso di
mortalità in aree diffuse della provincia di Napoli e
Caserta, riferibili solo in parte ad un nesso con la
presenza di discariche. Lo stesso gruppo di lavoro ha
poi pubblicato nel 2005 un’analisi di mortalità,
1994/2001 per cause oncologiche e un’analisi dei dati
relativi alle malformazioni congenite sulle due
province di Napoli e Caserta dove maggiori appaiono i
problemi di salute della popolazione.
L’osservatorio epidemiologico della Regione ha
infine pubblicato nel 2005 l’atlante regionale di
mortalità analizzando i dati di 20 anni di mortalità
confermando sostanzialmente la distribuzione degli
studi precedenti.
L’attenzione dell’assessorato
nei confronti dello stato di salute della popolazione
regionale è quindi elevatissima, e proprio
quest’attenzione ha orientato le scelte di
programmazione sanitaria verso azioni di prevenzione,
concretizzatesi con la programmazione regionale in
campo di previsione oncologica 2005 /2007.
In tale programmazione viene dedicata
un’attenzione specifica ai registri tumori per
popolazione e per patologia che rappresentano uno
strumento di monitoraggio e di valutazione
dell’efficacia delle azioni di prevenzione e di qualità
delle cure in campo oncologico. Viene così definita
una struttura organizzativa regionale che sovrintende
alle attività di sorveglianza epidemiologica di sanità
pubblica, utili alla programmazione regionale relativa,
tra l’altro, alle patologie oncologiche. Tale struttura
prevede il coordinamento diretto delle attività di
registro da parte dell’assessorato alla sanità attraverso
la sua struttura tecnica, l’osservatorio epidemiologico
regionale, rafforzando quanto già contenuto nella
nostra normativa. In quest’occasione, viene
pienamente riconosciuta l’attività dei due registri
tumori di popolazione esistenti oggi in Campania, vale
a dire quello proprio della Asl Napoli 4 e quello della
provincia di Salerno, quest’ultimo finanziato dalla
provincia di Salerno. Inoltre è prevista l’attivazione dei
registri di patologia oncologia (per il cancro della
mammella, della cervice uterina e del colon retto,
oggetto di specifici programmi di screening
oncologici) da parte dell’osservatorio epidemiologico
regionale in stretta collaborazione con l’Arsan, che ne
assicurerà, in virtù della propria competenza tecnica
valutativa, la responsabilità scientifica. L’Arsan, tra
l’altro, gestisce da alcuni anni il registro regionale di
17 maggio 2006
patologia cardiovascolare, in collaborazione con
l’istituto superiore di sanità, ed è quindi in possesso
della necessaria competenza specifica richiesta.
Alla luce di quanto su esposto e a conclusione,
preciso: si conferma l’apprezzamento per il lavoro fin
qui svolto dall’attuale gruppo di lavoro dei registri
tumori della Regione e la fiducia nelle sue competenze
professionali per il prosieguo dell’attività istituzionale
prevista. Non si ravvisa la necessità, né l’utilità
nell’affidare la gestione del registro tumori della
popolazione ed il coordinamento dell’attività
epidemiologica e oncologica all’istituto nazionale
tumori, che ha altre competenze. Si conferma
l’obiettivo di quest’assessorato di lavorare alla
realizzazione di un rapporto di collaborazione tra
strutture e servizi finalizzato alla creazione di una rete
epidemiologica di rilevazione, di sorveglianza, anche
in campo oncologico, fermo restando il rispetto per la
specificità dei singoli ruoli istituzionali e delle
effettive competenze professionali.
PRESIDENTE: Per la replica, la parola al consigliere
Ascierto Della Ratta; ne ha facoltà.
ASCIERTO DELLA RATTA: Non posso
complimentarmi con l’assessore, seppure devo
prendere atto della sua particolare buona fede ma
devo, peraltro, rimandare ad una situazione successiva
una dettagliata analisi dove smonterò punto per punto
le falsità espresse in questo documento. È chiaro che la
buona fede dell’assessore verrà poi testata da
un’ulteriore e successiva valutazione quando si troverà
di fronte ad una verità esattamente diversa da quella
che lui ha, in questo momento, descritto.
Devo, però, giusto per il tempo che ho a
disposizione, porre alcune riflessioni. Innanzitutto,
abbiamo, sotto il profilo legislativo, indicazione da
parte della legge che dà agli Irccs, agli istituti di
ricerca a carattere scientifico, una prevalenza sotto il
profilo della prevenzione medica. È chiaro che non è
assolutamente un’interrogazione che tende a svilire il
ruolo professionale di medici della Asl Napoli 4 ma
tende, certamente a chiarire, che sotto l’aspetto della
prevenzione medica i cittadini si sentirebbero più
tranquilli se il coordinamento -parliamo del registro
tumori- fosse affidato, come avviene a Milano, a
Genova, a Latina e per tutta Italia, all’Irccs che in
Campania sarebbe l’Istituto Pascale. È chiaro che è qui
che la buona fede dell’assessore Montemarano va
testata. C’è in atto, da parte soprattutto, del suo
assessorato, ma anche dal precedente, perché ci
riferiamo già a un secondo tempo che viene dal 2004,
8
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
Servizio Resoconti
Resoconto Integrale
VIII Legislatura
cioè da parte di questo centro – sinistra, in particolare,
la volontà di non tenere in debita considerazione, la
professionalità, soprattutto sul campo della
prevenzione medica, dell’istituto tumori del Pascale.
Non a caso, le fornirò esattamente dati
abbastanza preoccupanti, a oggi. Lei ha citato un
esempio -ma le farò avere una relazione dettagliata,
così come a tutti i colleghi consiglieri, affidandomi
anche alla loro responsabilità, non solo sotto il profilo
politico- l’atlante di mortalità che riguardava, appunto,
il triangolo e la parte geografica citata nella premessa
dell’interrogazione. Deve sapere che è stata formulata
da un ricercatore del Pascale, caro assessore. Adesso è
chiaro che lei, in buona fede, ha letto una relazione
stilata da un registro, però farò in modo di farle avere
anche dei riscontri che le permetteranno, poi, di
verificare con se stesso, di fronte alla propria
coscienza, se è il caso che un indirizzo politico possa
deviare quello che è un discorso che ci permetterebbe
di essere accreditati a livello internazionale come
registro dei tumori. Deve sapere che ad oggi non ci
sono dati certi, citando lei stesso alcuni dati, ma non ci
sono dati certi sulla mortalità, sempre nel triangolo
Acerra, Marigliano e Nola. Questo per dirle, caro
assessore, che il problema non è l’Asl Napoli 4, ma va
individuato sotto il profilo della prevenzione medica e
sotto l’aspetto legislativo e da qui mi aspettavo una sua
risposta. Ci vorrebbe un’inversione di tendenza che
avrebbe dato al Pascale la capacità che ha come istituto
di tumori ma, soprattutto, che ha con il proprio
bagaglio di professionalità e, soprattutto, specificità,
nel settore. È chiaro che la mia non è assolutamente
una resa, l’insoddisfazione di fronte a tante falsità, non
mi porterà certamente a fare politiche demagogiche,
ma le invierò i dati opportuni e, soprattutto, farò in
modo che questa registrazione di oggi, questo
resoconto, sia pubblicato insieme per, comunque,
confrontarlo trasparentemente anche opportunamente a
un tavolo di concertazione, perché non ritengo che la
sua buona fede possa battere contro un muro che è
quello delle falsità che riguardano la prevenzione
medica.
Di questo posso certamente, con il mio
impegno, garantire anche ai miei colleghi consiglieri,
il massimo dell’approfondimento, soprattutto con la
speranza, e qui stigmatizzo il suo comportamento e
quello del suo assessorato, della giunta e del presidente
della giunta che dalla data del 22 novembre 2005, ad
oggi, precisamente a distanza di 7 mesi circa, il
sottoscritto si trovi ad avere un’interrogazione per
17 maggio 2006
nulla esaustiva, insoddisfacente ma che mi pone nella
condizione di chiederle, al successivo e sicuramente
ulteriore riscontro e approfondita analisi, di accelerare
sulla risposta, visto che lei ha potuto sciorinare una
relazione che vede un registro dei tumori attivo. Allora
le chiedo, quantomeno, anche da un punto di vista
politico, dell’assessorato -le prometto già la prossima
settimana una nuova interrogazione, molto più
dettagliata- una risposta adeguatamente rapida e,
soprattutto, se lei desidera anche un confronto che nel
merito e tecnicamente ci porti a valutare, sotto altri
aspetti, quanto oggi ha espresso.
Interrogazione: “Appalto pulizia presidi A.S.L.
Napoli 1”, reg. gen. n. 141, a firma del consigliere
Ronghi.
PRESIDENTE: Passiamo all’interrogazione reg. gen.
n. 141: “Appalto pulizia presidi Asl Napoli 1”, a firma
del consigliere Ronghi. Risponde l’assessore
Montemarano; ne ha facoltà.
MONTEMARANO,
assessore:
In
relazione
all’interrogazione dell’onorevole Ronghi, relativa
all’appalto per il servizio di pulizia e sanificazione
delle strutture e presidi della Napoli 1, sulla scorta dei
chiarimenti forniti dalla direzione generale della stessa
Asl,
interpellata
sulla
questione
oggetto
dell’interrogazione, preciso quanto segue: con
deliberazione dell’ottobre 2005, l’appalto di che
trattasi è stato aggiudicato per sei mesi all’Ati,
composta dalle società del gruppo Samir, mandataria,
cooperativa
Fede e Lavoro e Gamba services,
mandanti, al seguito di gara e a trattativa privata
esperita in presenza della circostanza prevista e
disciplinata dalla lettera d, del punto 2 dell’articolo 7
del decreto legislativo 157/95.
Nel preambolo della deliberazione del direttore
generale della Napoli 1, si legge che per l’urgenza di
non compromettere i livelli igienico – sanitari degli
ospedali e dei distretti sanitari, nonché per
salvaguardare i livelli occupazionali e delle
maestranze, si è provveduto ad attivare un
procedimento concorsuale, a trattativa privata, di
durata semestrale alle medesime condizioni capitolari e
economiche del contratto risolto, per un periodo di 6
mesi e nelle more dell’attivazione e della definizione
di un nuovo procedimento concorsuale a licitazione
privata per l’appalto del servizio; che le tre società
come sopra evidenziate facevano parte del
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raggruppamento aggiudicatario della gara revocata e
non risultavano destinatarie di alcuna comunicazione
interdittiva da parte della prefettura; che la scelta di
limitare la partecipazione alle gara alle menzionate
società, è stata determinata dalla necessità di
provvedere ad una rapida conclusione del
procedimento concorsuale, in quanto le medesime
sono a conoscenza, per essere state aggiudicatarie delle
condizioni di appalto, dei relativi atti, nonché
dell’organizzazione dei distretti dei presidi dell’Asl
Viceversa, l’estensione alla partecipazione al
procedimento di che trattasi, di altra società, avrebbero
comportato l’esigenza di affidare un termine adeguato
e, comunque, non inferiore a 30 giorni, incompatibile
con la situazione evidenziata, per consentire alle
medesime di approfondire i contenuti e le condizioni
del capitolato tecnico, di effettuare sopralluoghi nelle
diverse strutture operative e di formulare un’offerta
che tenesse conto delle diverse obbligazioni e degli
impegni da assumere.
Nella parte dispositiva del medesimo
provvedimento, il direttore generale ha specificato di
aver invitato le imprese a costituire il deposito
cauzionale,
riservandosi
con
successivo
provvedimento, di indire gara a licitazione privata da
definirsi nel termine di durata dell’affidamento
disposto con la presente deliberazione per l’appalto dei
servizi di pulizia e sanificazione, per un periodo di
anni 5.
Vieni, altresì, precisato che la condizione
dell’affidamento era a norma dei vigenti accordi
collettivi di lavoro e di categoria e il passaggio di
cantiere delle maestranze, adempimento quest’ultimo
più volte assicurato dalla parte mandataria, gruppo
Samir, con diverse note e che la garanzia in ordine alla
solidità economica finanziata delle imprese
subentranti, è stata assicurata dalla circostanza che le
stesse risultavano già aggiudicatarie nel precedente
appalto quinquennale.
Si chiarisce, infine, che all’articolo 7, comma 2
del decreto 17 marzo, numero 157, disciplina la
procedura della licitazione degli appalti pubblici “a
trattativa privata senza preliminare pubblicazione del
bando di gara”. Sarà cura di quest’assessorato,
onorevole Ronghi, vigilare sull’esatta e puntale attività
dell’Asl circa il rispetto imprescindibile degli impegni
contrattuali.
PRESIDENTE: Per la replica, la parola al consigliere
Ronghi; ne ha facoltà.
17 maggio 2006
RONGHI: Egregio assessore, mi rendo conto che lei
ha portato in aula una risposta confezionata dalla
stessa direzione dell’Asl. Due cose fondamentali
condivido pienamente, che ad ottobre è stata fatta la
rescissione con le società che operavano all’interno
dell’Asl Na/1, nel comparto delle pulizie perché con
interdittive antimafia. Era giusto, quindi, che, in attesa
di una nuova gara, si affidasse ad altra società (in
questo caso tre di quelle che facevano parte dell’
iniziale ATI, con la guida della Samir), per consentire
all’Asl, entro sei mesi, di procedere a nuova
aggiudicazione. Primo aspetto, i sei mesi sono scaduti,
non c’è stata aggiudicazione e si sta continuando nella
prorogatio e non si conoscono ancora i tempi, di
quando finalmente si farà la gara. Questo perché
parliamo di un settore ad alto rischio, le imprese di
pulizia, gli imprenditori che ne fanno parte, le società,
sono tutti ad alto rischio. Non solo ad alto rischio di
infiltrazione, questo ce lo dice il prefetto di Napoli, ma
anche nel caso di alcune società, di gravi inadempienze
contrattuali. Lei lo sa, essendo stato anche manager
dell’Asl Na/1, che per le imprese di pulizia è tutto un
gioco di scatole e scatolette che poi, alla fine, fanno
riferimento ad un unico datore di lavoro anche se si
gioca molto con il discorso della cooperazione. Però i
sei mesi sono strascorsi, non c’è stata la nuova gara e
sono preoccupato che l’Asl Na/1 continui in questo
regime di prorogatio, peraltro, riaffidando alla stessa
ATI, aggiudicataria a ottobre, di una trattativa privata,
ad un’ATI, a cui la stessa Asl, in data 6 aprile, contesta
delle inadempienze su i due aspetti fondamentali che
avevano consentito all’Asl di affidare a trattativa
privata, con urgenza, il pulimento. Si trattava
ovviamente di salvaguardare i livelli igienico-sanitari
delle nostre strutture ospedaliere e dall’altra parte i
livelli occupazionali. Lei sa cosa successe in quel
periodo? Si corse anche il rischio, per gravi
responsabilità della dirigenza dell’Asl Na/1, che questi
lavoratori potessero essere pagati, addirittura,
direttamente dall’Asl e aprire un contenzioso notevole
perché potevano acquisire, addirittura, il diritto ad
essere dipendenti diretti della struttura pubblica. Per
fortuna, si è giunti giusto in tempo per evitare questo.
Cos’è accaduto oggi? Che il 6 aprile l’Asl Na/1
contesta alla Samir, capofila dell’ATI, di non aver
attuato e non aver rispettato quello che era previsto nel
capitolato di ottobre, particolarmente per quanto
riguarda il passaggio di cantiere dei lavoratori, perché,
a quella data, solo il 20% dei lavoratori della
precedente ATI e che operavano all’interno delle
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VIII Legislatura
strutture ospedaliere erano stati contrattualizzati dalla
capofila Samir. Il restante 80% del personale con chi è
inquadrato? L’80% del personale da chi è pagato? Le
ho fatto un’altra interrogazione su questi dati, di
qualche giorno fa, perché oggi la situazione è di una
gravità assoluta, perché non sappiamo e sono
preoccupato, tant’è che ho allertato anche il prefetto di
Napoli. Bisogna capire l’80% del personale che ancora
oggi opera all’interno dell’Asl Na/1 da chi è stato
contrattualizzato e se la Samir è venuta meno ad uno
dei punti fondamentali che le hanno consentito
l’aggiudicazione a trattativa privata, cioè il passaggio
di cantiere di tutti i lavoratori degli elenchi trasmessi
dall’Asl stessa alla Samir. Se questo non è stato fatto,
come può l’Asl Na/1, cosa che ha fatto ieri, dopo aver
prima contestato, dire all’ATI di non aver osservato i
contenuti del capitolato, tant’è che l’80% del personale
non è ancora inquadrato e poi prorogare l’appalto? Si
arriva alla scadenza, l’Asl che fa? Pur sapendo questo,
concede una proroga a quest’ATI. Cosa c’è sotto?
Guardi, assessore, quello che sto dicendo è di una
gravità assoluta, che rasenta la denuncia alla Procura
della Repubblica perchè c'è una gestione del danaro
pubblico poco chiaro. Non so chi sia il responsabile di
questa vicenda, però l'assessorato non può non
intervenire, e immediatamente. Perchè? Perchè si sta
innestando un contenzioso pauroso all'interno dell'Asl
Na/1, contenzioso con questo 80% dei lavoratori della
Samir che non è stato contrattualizzato e non si sa chi
li paghi. Primo aspetto. Secondo, la Samir chiede
all'Asl di essere pagata gli arretrati di 18 mesi con
lettera ufficiale. Come è possibile se la Samir opera
soltanto da ottobre, da novembre per la verità, perchè
ad ottobre è stato firmato il contratto, e chiede 18 mesi
di pagamenti arretrati perchè faceva parte della vecchia
ATI. La Samir può chiedere i crediti vantati dalla
vecchia ATI? Nella vecchia ATI non era capofila, ma
li chiede perchè li deve distribuire alle vecchie società?
Vorrei capire. Siccome parliamo di società interdette
per infiltrazioni mafiose, l'Asl Na/1 cosa ha fatto? Le
ha riconosciuto questi 18 mesi, ha elargito queste
risorse finanziare, non si sa, non riusciamo a saperlo.
Nel frattempo una delle tre società della nuova ATI, la
cooperativa Fede e Lavoro, annuncia di non poter
pagare più i lavoratori perchè l'Asl non le dà i soldi e
non paga da tempo immemore.
Altra questione. La capofila dovrebbe
rivendicare per l'intera ATI: una delle tre società già
non sta pagando più i lavoratori, cioè stiamo parlando
di una situazione abnorme. Non credo che in Angola ci
17 maggio 2006
siano situazioni analoghe, nonostante lì non esistano i
contratti, non esista la difesa del posto di lavoro, non
esistano i diritti che hanno gli italiani. Nell'Asl Na/1
sta succedendo tutto questo. So che lei è molto
innamorato dell'Asl Na/1, non perchè ne è stato
manager, so che in questi mesi, in questi giorni sta
curando molto gli operatori dell'Asl NA1. Ebbene,
sempre senza distrarsi molto da quell'obiettivo che le
dicevo prima, cerchi di intervenire assessore su questa
vicenda, si sinceri da subito se oggi è stata firmata la
delibera di proroga a questa ATI, perchè se è stata
firmata, è stata commessa una gravissima illegittimità.
Non si può concedere nessuna proroga alla stessa
ATI, quando questa ATI non ha adempiuto a quello
che era l'accordo sottoscritto ad ottobre del 2005. Se è
stato fatto significa che ci sono delle situazioni molto
poco piacevoli. Vorrei sapere, trascorsi i 6 mesi,
perchè la gara non è ancora partita? Perchè non c'è
stata l'aggiudicazione? Sei mesi, dissero allora all'Asl,
erano più che sufficienti per l'aggiudicazione. Non
vorrei che di proroga in proroga continuasse un
vecchio mercato che a noi non è mai piaciuto e io
auspico e spero che neanche a lei piaccia. La prego,
assessore, al di là di tutto, la questione è molto seria,
mi auspico che lei non aspetti la prossima riunione del
Consiglio regionale o aspetti i prossimi interventi
ufficiali, ma spero che lei tra mezz’ora chiami l'Asl,
convochi i massimi vertici di essa e chieda spiegazioni,
questo per evitarmi di ritenerla responsabile di quello
che sta accadendo all'Asl Na/1 nel settore delle aziende
di pulizia.
Interrogazione:
"Potenziamento
strutture
screening Istituto Tumori di Napoli", reg. gen. n.
143, a firma del consigliere Ascierto della Ratta.
PRESIDENTE: All’interrogazione "Potenziamento
strutture screening Istituto Tumori di Napoli", a firma
del consigliere Ascierto Della Ratta; reg. gen. n. 143,
risponde l'assessore Montemarano; ne ha facoltà.
MONTEMARANO, assessore: In riferimento
all'interrogazione consiliare con la quale sono
formulati specifici quesiti relativi ai programmi di
screening oncologici regionali e al piano regionale di
prevenzione per il triennio 2005/2007, si comunica
quanto segue: gli screening oncologici sono attivita` di
prevenzione, attuate mediante "offerta attiva" di
prestazioni sanitarie su predefinite popolazioni
"bersaglio"; essi rientrano quindi in azioni di
prevenzione collettiva e non individuale. Le strutture
competenti e istituzionalmente deputate a cio` sono
11
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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VIII Legislatura
pertanto, unicamente, le aziende sanitarie locali,
coordinate dal competente settore dell'assessorato alla
sanita`. Cio` ben si integra con quanto correttamente
citato in premessa nell'interrogazione "gli Irccs
garantiscano le funzione di ricerca epidemiologica
preclinica e clinica", non essendo quindi essi stessi
istituzionalmente deputati alla gestione di attivita` di
sanita` pubblica mediante programmi di screening
oncologici. Nel caso specifico, le unità operative
aziendali di riferimento sono le unite operative
materno infantili e i servizi di epidemiologia e
prevenzione, ognuno per le proprie
specifiche
competenze, cui spetta il compito di organizzare,
gestire e valutare a livello locale i programmi
organizzativi
di
screening
oncologici.
La
programmazione e la valutazione spetta invece al
livello regionale, in particolare alle istituzioni di
riferimento che sono nel caso di specie il settore
assistenza sanitaria - servizio materno-infantile e
l'osservatorio epidemiologico regionale che risultano
nel piano regionale di programmazione gli unici
riferimenti istituzionali. La complessita` territoriale
della nostra regione e, spesso, la carenza di strutture
adeguate, ha dato la possibilita` alle Asl di promuovere
opportune convenzioni e/o accordi con strutture di
approfondimento diagnostico di II e/o III livello per
delegare specifiche competenze, mantenendo, nel
contempo, la proprieta` dei dati e la gestione del
programma.
Tanto premesso, l'elaborazione dei singoli
progetti che costituiscono il piano regionale di
prevenzione, e` avvenuta seguendo le indicazioni
vincolanti pervenute dall'organo istituzionale presso il
ministero della sanita` e delle regioni, tenuto conto
delle attivita` gia` poste in essere dalla regione nei
singoli ambiti specifici. Cio` ha comunque portato a
prevedere, oltre le azioni relative alle Asl e agli organi
di coordinamento centrale, un ruolo anche delle
aziende ospedaliere universitarie, dell'Irccs quali
eventuali strutture di II e/o III livello affiancante a
quelle delle Asl.
L'Istituto tumori di Napoli rappresenta per
l'assessorato, logicamente, una delle piu` rilevanti
risorse in termini istituzionali, professionali e
strutturali. Lo stesso e` il soggetto maggiormente
considerato dalle Asl nella stipula delle convenzioni di
cui al punto 1 e risulta "naturalmente" scelto dalla
popolazione risultata positiva al test per la
prosecuzione
del
proprio
percorso
diagnostico/terapeutico. L'istituto e` sempre stato ed e`
17 maggio 2006
tutt’ora adeguatamente rappresentato nei comitati
tecnici regionali di riferimento ed e` gia` stato
destinatario di opportune risorse finanziarie. Esiste una
fattiva collaborazione di vari responsabili di strutture
compresse, che sono stati
identificati quali
responsabili e docenti dei corsi di formazione per il
personale coinvolto sin qui realizzati.
Gli unici screening oncologici accreditati a
livello nazionale ed internazionale, per i quali il
ministero ha richiesto obbligatoriamente opportune
progettualita`, sono quelli relativi ai programmi
organizzati per la cervice uterina, la mammella e il
colon-retto. Non esistono evidenze scientifiche che
richiedono l'adozione di campagne di prevenzione di
popolazione per le altre patologiche oncologiche
(ugualmente gravi ed oggetto di continuo
monitoraggio) citate.
In virtu` di quanto sopra esposto, tutte le unita`
di diagnosi e cura dell'Irccs coinvolte a qualsiasi titolo
nel programma regionale di screening (senologia,
ginecologia oncologica ed anatomia patologica) e che
sono gia` state, tra l'altro, oggetto di potenziamento ed
allocazione di specifiche risorse, costituiranno,
ovviamente, una parte integrante del programma
regionale di prevenzione e saranno considerate quali
destinatari privilegiati nell'ambito del previsto
potenziamento di attivita`.
L'Irccs Pascale, infine, e` destinatario di uno
specifico finanziamento di oltre 18 milioni di euro che
rientra in un progetto di realizzazione degli obiettivi di
carattere prioritario e di rilievo nazionale del piano
sanitario 2003 - 2005, individuato dall'accordo StatoRegioni del luglio 2004 ed approvato con delibera di
giunta nel luglio 2005. Tale progetto prevede la
realizzazione, esplicitamente condivisa anche dalla
direzione generale dell'istituto, di un dipartimento di
alta tecnologia, nella finalita` di potenziare sul piano
delle strutture e dell'organizzazione una funzione che
appare allo stato non sufficiente per poter contribuire
in maniera significativa alla riduzione dei consistenti
fenomeni migratori di cittadini campani affetti da
malattie oncologiche, tema questo che appare di
prioritaria importanza per la programmazione
regionale.
PRESIDENTE: Per la replica, la parola al consigliere
Ascierto Della Ratta; ne ha facolta`.
ASCIERTO DELLA RATTA: Assessore, ritorniamo
sull'istituto tumori Pascale, nel senso che anche in
questa interrogazione la risposta lei stesso l'ha data
quando ha evidenziato l'importanza dell'Irccs del
12
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VIII Legislatura
Pascale ma nel contempo ha evidenziato la
collaborazione delle altre unita` nel campo della
prevenzione oncologica che stipulano convenzioni con
l'istituto tumori del Pascale. Quindi, e` chiaro, sempre
nell'ottica politica, quale sia oggi la regia di questo
piano regionale di prevenzione oncologica, cioe`
quella di dire: abbiamo un grande istituto di tumori che
è il Pascale, ma che e` destinato non a coordinare
determinate ricerche di prevenzione oncologica su
progetti, ma di collaborare opportunamente con
convenzioni. Non e` una questione di gestione,
nessuno ne fa un discorso di gestione, ma e` anche
vero che se la gestione appartiene ad altri istituti che
possono solo stipulare convenzioni con il Pascale.
Sarebbe opportuno e, nella mia interrogazione e`
evidenziato, strategicamente, insistere sotto il profilo
della regia regionale sulla prevenzione oncologica
sempre sull'istituto tumori del Pascale. E` chiaro che,
come prima negli anni addietro con il Fomed, oggi con
il registro tumori e con gli investimenti per la
prevenzione oncologica, c'e` una strategia, che e`
quella di decentrare un'attenzione su altre strutture.
Prendo per buona la dichiarazione di un futuro
progetto che riguarda un investimento di 18 milioni di
euro che riguardera` il Pascale, fermo restando il
criterio di andarlo a valutare successivamente. Ma e`
fondamentale. Intanto non ho nella sua risposta trovato
considerazione, sui bandi che avrebbero poi stabilito
gli indirizzi di assegnazione per quanto riguarda i
progetti di prevenzione oncologica, ma neanche sotto
l'aspetto dei bandi, perche` e` vero che il ministero
della salute ha indicato prioritarie le tre linee che oggi
la regione ha attuato e riguardano la cervice uterina e
le altre due, ma e` anche vero che il piano regionale
doveva ed aveva il dovere, soprattutto per quanto
riguarda i tumori cutanei, le ho indicate anche
nell'interrogazione, sotto l'aspetto anche della
prevenzione oncologica polmonare e quant'altro,
trovare ulteriori linee di attenzione politica verso
queste neoplasie.
E` chiaro che una mia considerazione va a
questo punto, visto che la regione ha valutato dare
continuita`
al
vecchio
percorso,
chiedere
successivamente
all'assessore
quale
sia
la
rendicontazione e soprattutto quali siano i risultati dei
progetti che precedentemente erano gia` stati affidati
alle stesse linee di indirizzo. Se non erro il professore
Pedicini e il professore De Placito avevano gia` attuato
nel passato questo tipo di screening oncologico, ma
non abbiamo al momento ne' rendicontazione, ne',
17 maggio 2006
soprattutto, risultati oncologici. E` chiaro che sara` suo
dovere, ma mio dovere è chiedere al riguardo cosa in
passato e` stato gia` ottenuto per capire anche quale
senso e quale continuita` questo assessorato ha voluto
intendere nel rifinanziare adeguatamente senza tenere
conto, ripeto quanto gia` detto precedentemente,
l'istituto Irccs nell'ambito di altri progetti e soprattutto
anche perche` non si puo` escludere che il Pascale i
suoi progetti non li abbia presentati all'assessorato se
non perche` in assenza di indicazioni nel qual caso ai
sensi di legge di bandi che avrebbero poi dato la
possibilita` di creare anche nuove valutazioni in
funzione sempre, ripeto, di quelle che sono le
professionalita`, i dati e la ricerca che l'istituto conduce
in Campania. E` chiaro che nell'ambito sempre
legislativo, mi riferisco alla legge 288 del 2003,
vengano sempre chiariti e precisati i ruoli degli Irccs
per la prevenzione oncologica. Quindi quando
parliamo di materno infantile, parliamo di prevenzione
medica e parliamo, come ad esempio questioni di
vaccinazione, non ci riferiamo a questioni che hanno a
che vedere con la prevenzione oncologica.
Nell'anticiparle una nuova interrogazione, posso
soltanto far premura per la progettazione che
riguardera` il futuro investimento che lei stesso
accennava sui 18 milioni di euro per il Pascale
affinche` venga orientata secondo dei criteri di
valutazione che abbiano con il Pascale stesso
opportuna concertazione.
PRESIDENTE: Volevo ricordare che la replica non
puo` superare i 5 minuti. Siamo andati ben oltre,
cerchiamo nel prosieguo di essere un po' piu` attenti ai
tempi.
Interrogazione: "Chiusura pronto soccorso
ospedale Palasciano di Capua", reg. gen. n. 186, a
firma del consigliere Ragosta.
PRESIDENTE: All’interrogazione "Chiusura pronto
soccorso ospedale Palasciano di Capua", a firma del
consigliere Ragosta, reg. gen. n. 186, risponde
l'assessore Montemarano; ne ha facoltà.
MONTEMARANO,
assessore:
In
merito
all'interrogazione del consigliere Ragosta preciso
quanto segue: come e` noto nell'area di competenza
della Caserta 2 insistono due ospedali il Melorio e il
Palasciano che distano meno di 6 chilometri l'uno
dall'altro e sono storicamente dotati delle stesse unita`
operative complesse quali: pronto soccorso, medicina
13
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generale, chirurgia generale, ostetricia e ginecologia,
nido e pediatria, radiologia, laboratorio analisi, sala
operatoria e farmacia. Si registra in questa ospedali un
tasso di occupazione inferiore al 75 % -peso medio del
Drg di appena 0,77- notevole consumo di risorse
umane e materiali al solo scopo di assicurare le
attivita` di guardia.
La legge regionale n. 2 del '98, il piano
ospedaliero regionale, non a caso aveva previsto che i
due ospedali siano accorpati per la realizzazione di un
Dea di II livello.
La razionalizzazione delle attivita` sanitarie dei
due presidi e` iniziata nel 2003 con l'unificazione
presso il P.O. Melorio dell'Utic e della Tac e la
localizzazione, invece, presso il P. O. Palasciano di
Capua
dell'unità
operativa
complessa
di
otorinolaringoiatria che accorpa quella esistente presso
il Melorio, con conseguente fusione dell'organico.
Successivamente e definitivamente, dal 2005,
tutte le attivita` di urgenza, di day surgery e di elezione
sono effettuate presso il Melorio, garantendo la
consulenza di pronto soccorso presso il Palasciano.
Nel settembre 2005, con la partecipazione delle
forze sociali, dei sindacati e dei rappresentanti delle
istituzioni locali, la direzione strategica ha costituito
un tavolo tecnico che si occupasse della realizzazione
delle risorse strutturali, umane e materiali.
Nel dicembre dello stesso anno, inoltre, a
seguito della delibera di giunta regionale n. 1843/05
che, imponendo il contenimento della spesa, ha dato
ulteriore impulso al processo di accorpamento, la
direzione sanitaria strategica dell'ASL CE 2,
continuando nel processo di realizzazione degli
organici e delle attivita`, ha determinato
l'accorpamento presso il Melorio dei reparti di
pediatria - nido, ostetricia e ginecologia, medicina e lo
spostamento presso il Palasciano dei reparti di
medicina L.D. e oculistica, nonche` il prolungarsi
dell'attivita` di otorinolaringoiatria dell'orario 8 /14
all'orario 8 /20.
Tali provvedimenti hanno determinato una
drastica riduzione delle ore di convenzionamento, una
riduzione del ricorso all'utilizzo di personale dirigente
medico a tempo determinato, un miglioramento della
qualita` del servizio garantito da personale strutturato,
un'implementazione delle sinergie gia` esistenti
territorio - ospedale.
In definitiva, il processo di riorganizzazione
avviato nella CE 2, pur nel suo articolato e difficile
percorso attuativo, e` coerente con la programmazione
17 maggio 2006
sanitaria regionale e risponde all'esigenza priorità di
qualificazione dell'offerta a tutela del diritto
costituzionale alla salute.
PRESIDENTE: Per la replica, la parola al consigliere
Ragosta; ne ha facolta`.
RAGOSTA: Pur condividendo l'analisi, la teoria per
meglio razionalizzare le nostre strutture, e le nostre
risorse sul territorio, noto, che in alcune realta` queste
valutazioni non vengono considerate e quindi,
abbiamo alcune aree della regione che si trovano in
difficoltà e altre privilegiate, non applicando in modo
omogeneo l’organizzazione e razionalizzazione di
risorse nelle nostre strutture sanitarie. Volevo invitare
intanto ad avere una politica omogenea in tutte le
realta` delle nostre province, nel razionalizzare bene le
nostre risorse e rivedere, almeno per quanto riguarda il
servizio di pronto soccorso, se possa rimanere
nell'ospedale di Palasciano, perche` questo e` stato
oggetto di rivolta nella cittadina che ospita l'ospedale.
Mi soddisfa in parte la risposta dell'assessore,
mi piacerebbe che queste regole e questa applicazione
venga fatta un po' dappertutto.
Interrogazione: "Lavori zona R3 comune di
Tramonti (SA)", reg. gen. n. 131, a firma dei
consiglieri Scala e Rosania.
PRESIDENTE: All’interrogazione "Lavori zona R3
comune di Tramonti (SA)", a firma dei consiglieri
Scala e Rosania, reg. gen. n. 131, risponde l'assessore
Nocera; ne ha facoltà.
NOCERA, assessore: In merito all'interrogazione
consiliare del consigliere Rosania e del consigliere
Scala, per gli aspetti di competenza del mio
assessorato, posso dire che in data 15 febbraio 2005,
al prot. 398 l'autorita` di bacino regionale destra Sele
assumeva ai fini del rilascio del preventivo
obbligatorio e non vincolante parere di competenza
all'istanza inviata al comune di Tramonti avente ad
oggetto la richiesta di riperimetrazione di un'area di
destinare a futura edificazione sita alla frazione
Polvica (edilizia residenziale pubblica comprensiva
delle necessarie opere di urbanizzazione primaria). In
tale data l'area di interesse già parzialmente
urbanizzata era connotata da dissesti di versanti di
livello 3, (pericolosita` potenziale a monte del sito e a
rischio di invasione di colata fangosi per i sedimi delle
future opere). L'istanza di che trattasi era corredata
dalla prevista documentazione quale copia della
14
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deliberazione comunale tesa ad ottenere la
declassificazione delle aree; relazione geologica,
relazione geotecnica, studio a supporto della
realizzazione geologica, progetto di riassetto
territoriale. Su tale istanza nelle sedute del 12 maggio,
con direzione di apposito verbale (n. 14 - o.d.g.), il
comitato tecnico esprimeva parere favorevole sulla
proposta di riperimetrazione, rappresentando che ai
fini dell'indizione della apposita conferenza
programmatica per la declassificazione da R3 a R2 era
necessario acquisire il collaudo delle opere di
mitigazione del rischio previsto nella zone a monte del
sito di interesse.
Un tale parere avrebbero rese le aree interessate
dal futuro intervento di edilizia residenziale pubblica
candidabile all'urbanizzazione a condizione che si
fosse provveduto alla realizzazione delle opere di
mitigazione; che tali opere fossero collaudate, che si
fosse conclusa positivamente la conferenza
programmatica deputata alla riclassificazione da R3 a
R2. Solo a procedura conclusa e non prima, quindi, le
aree avrebbero riacquistato valenza di fattibilità` per la
destinazione d'uso prevista
ed assistita alla
programmazione regionale del settore (edilizia
residenziale pubblica).
Per completezza di informazione, si da` atto che
in data 7 febbraio e` pervenuta all'autorità di bacino
destra Sele da parte del comune di Tramonti, istanza
corredata di atti di collaudo per le opere di mitigazione
tese ad ottenere l'attivazione delle procedure relative
alla riperimetrazione dell'area quale previsto
dall'accordo 45 del vigente piano stralcio dell'assetto
idrogeologico.
PRESIDENTE: Per la replica, la parola al consigliere
Rosania; ne ha facolta`.
ROSANIA: Intervengo anche a nome del collega
Scala con il quale ho firmato questa interrogazione.
Ringraziando, innanzitutto, l'assessore per la
risposta, per gli elementi di riflessione che ci ha fornito
e soprattutto ringraziando anche per l'accortezza di
averci
fatto
avere le risposte scritte anche
precedentemente, ho quella dell'assessore Cundari che
ci consente di fare una riflessione su questa vicenda.
Riteniamo, infatti, comunque indispensabile
svolgere alcune considerazioni, innanzitutto notiamo
che nulla si dice nella risposta, sia dell'assessore
Cundari, sia dell'assessore Nocera rispetto ad altri
lavori che sono in corso sempre nel comune di
Tramonti e sempre in una zona ad alto rischio
idrogeologico che pure sono segnalati all'interno
17 maggio 2006
dell'interrogazione. In particolare si tratta di lavori di
sbancamento per la realizzazione di una fognatura che,
probabilmente, se fossero lavori destinati alla
realizzazione di una rete stradale, sarebbe stata di
entita` minore rispetto a quello che si evidenzia anche
dal documento che abbiamo allegato all'interrogazione.
Per il resto, ci sembra di poter rilevare una notevole
movimentazione cartacea da parte degli uffici
competenti ma poco o nulla si rileva di spostamento
fisico, per non essere più volgare, da parte di tecnici e
funzionari per recarsi sui posti per una puntuale
verifica di quanto si sta realizzando. Anche perché se il
collaudo e le opere di mitigazione è arrivato da poco, è
pur vero che pare che queste opere, in realtà, i lavori di
urbanizzazione fossero già in corso da tempo, nella
frazione, appunto, di Polvica, dove si stanno
realizzando i 21 alloggi di cui all’interrogazione.
L’augurio, ovviamente, è che tali sopralluoghi anzi si
stia costretti a effettuarli come è avvenuto nel 1998, a
Sarno o qualche settimana fa a Ischia, per prendere
atto di qualche disastro dovuto alla grande fragilità
idrogeologica di aree dove si realizzano opere private
e, purtroppo, molto spesso, opere pubbliche in una
sorta di assurda sfida alla natura. Il territorio della
nostra Regione, come gli assessori sicuramente sanno,
è oggetto di un’aggressione continua, la Campania è
fra le tre regioni d’Italia (le altre sono la Calabria e la
Sicilia) nelle quali si concentra l’80% dell’abusivismo
edilizio in Italia ma, al tempo stesso, è una delle
regioni che presenta la maggiore instabilità
idrogeologica, per motivi antichi, che vanno da
un’antropizzazione sconsiderata e non programmata
del territorio a una mancanza di manutenzione di opere
realizzate dai nostri padri per mitigare la pericolosità
di zone, naturalmente a rischio. Penso ai regi lagni sui
monti che sovrastano Sarno, fino a arrivare a una
straordinaria difficoltà al governo del territorio. C’è
una mappa del rischio all’interno di questa ci sono
delle zone a alto rischio idrogeologico e anche qui,
credo, ci sia una grande produzione cartacea costata,
forse, anche qualche soldino alla comunità pubblica.
Possibile che c’è sempre un motivo per cui queste
zone a rischio debbono essere al centro di processi di
urbanizzazione. A Sarno c’era la necessità di
espansione del paese per cui costruiamo sotto la
montagna perdendo la memoria, viva nelle passate
generazioni, della sua pericolosità. A Ischia c’era
l’abusivismo di necessità, concetto che ritengo esista
solo in Italia, per cui qualcuno ha fatto finta di non
vedere per decenni, perché la povera gente doveva pur
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costruirsi una casa con i soldi risparmiati in una vita di
lavoro. A Tramonti c’è la necessità di togliere i
prefabbricati del terremoto del 1980 e dare una casa a
chi sta ancora in quelle condizioni. Possibile che
queste case dobbiamo costruirle, solo e per forza
all’interno di una zona ad alto rischio? L’importante,
ci sembra di capire è che le carte siano a posto se poi
fra qualche anno ci si troverà a contare qualche morto,
è un problema di chi allora ci sarà e che si domanderà,
come abbiamo fatto noi per Sarno o per Ischia: “Ma
come è stato possibile autorizzare” oppure, ancora:
“Come è stato possibile non vedere!”.
Riteniamo
che
quest’impostazione
sia,
fondamentalmente, sbagliata, per questo invitiamo a
che sui posti, sui luoghi dove si vanno a realizzare
questi tipi di interventi, in zone che vengono
individuate come aree a rischio, a alto rischio, si
provveda con sopralluoghi da parte di chi debba dare
le autorizzazioni, piuttosto che sul recepimento
soltanto della produzione cartacea che non sempre
rappresenta, fino in fondo, la realtà di quei luoghi.
Comunque ringraziamo l’assessore Nocera e
l’assessore Cundari per la risposta e per l’ampiezza
della risposta stessa che ci hanno dato.
Interrogazione: “Inquinamento fiume Sarno”, reg.
gen. n. 199, a firma del consigliere Scala.
PRESIDENTE: Passiamo all’interrogazione reg. gen.
n. 199, a firma del consigliere Scala “Inquinamento
fiume Sarno”, risponde l’assessore Nocera; ne ha
facoltà.
NOCERA, assessore: In merito all’interrogazione
consiliare del consigliere Scala, mi corre l’obbligo,
preliminarmente di sottolineare che ogni azione diretta
all’accertamento, monitoraggio e repressione della
problematica relativa a sversamenti illeciti nei corsi
d’acqua del bacino del Sarno resta demandata agli enti
istituzionalmente e territorialmente competenti.
Tuttavia nell’ottica di assicurare ogni
collaborazione utile alla risoluzione di problematiche
interessanti il fiume Sarno e i suoi affluenti,
rappresento quanto segue: in data 21 febbraio 2006, il
servizio protezione civile del comune di Scafati ha
trasmesso al commissario delegato per il superamento
dell’emergenza
socio-economico-ambientale
del
bacino idrografico del fiume Sarno, generale Jucci,
una segnalazione circa la presenza di olio combustibile
17 maggio 2006
di provenienza ignota nel rio sguazzatorio, unitamente
a copia della relativa documentazione fotografica.
In data 22 febbraio 2006, il commissario
delegato ha provveduto a trasmettere alla Procura della
Repubblica e al Tribunale di Nocera Inferiore, la
comunicazione in parola, precisando di aver, nel
contempo, attivato il personale del gruppo tecnico di
valutazione e controllo, operando presso questa
struttura commissariale per le opportune verifiche in
loco. Tuttavia, dal sopralluogo eseguito il giorno
stesso dal personale del commissario delegato,
unitamente a quello del comune di Scafati, non è stato
possibile evincere la fonte dello sversamento.
Con comunicazione del giorno dopo, del 27
febbraio 2006, il comando della compagnia dei
carabinieri di Nocera Inferiore ha rappresentato,
viceversa, di aver individuato, a seguito di
accertamenti svolti unitamente al nucleo operativo
ecologico di Salerno, in data 22 febbraio e in data 24
febbraio 2006, l’origine dell’illecito a opera di una
società operante nel territorio di Sant’Egidio del
Monte Albino, Salerno, il cui legale rappresentante è
stato deferito alla competente autorità giudiziaria per la
violazione dell’articolo 51, comma 1 del decreto
legislativo 22 del 1997 e ss.mm.ii.
Infine il consorzio di bonifica integrale, bacino
del Sarno, dei torrenti vesuviani e dell’Irno, ente
deputato, tra l’altro, agli interventi di pulizia e
manutenzione degli alvei, nel riscontrare con nota
protocollo 2034, in data 1 marzo 2006, a seguito di
segnalazione del comune di Scafati, ha comunicato che
lo sversamento avviene nel canale Mannara, in via
Filettino, nel comune di Pagani, Salerno, attraverso
due condotti di scarico della fognatura comunale senza
evidenziare alcun provvedimento.
Mi corre, in ultimo, aggiungere, per
completezza di informazione, che l’articolo 4
dell’OPCM, numero 3348 del 2 aprile 2004, ha
previsto la collaborazione del comando carabinieri per
la tutela dell’ambiente, finalizzato all’espletamento
dell’attività di verifica e controllo nell’esecuzione
degli interventi attribuiti al commissario delegato,
dall’articolo 5, comma 1 dell’OPCM, n.3270/03 (ossia
rimozione e bonifica dei sedimenti inquinati nei corsi
d’acqua del bacino), fattispecie del tutto diversa da
quella in esame.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Scala; ne ha facoltà.
SCALA: Voglio ringraziare l’assessore per la risposta
e per l’interessamento anche nei dettagli minimi, circa
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il singolo episodio accaduto. Ma l’interrogazione in
oggetto serve soprattutto a focalizzare l’attenzione su
quelli che sono gli affluenti del Sarno e su quella che è
la questione del fiume Sarno, al di là del grande lavoro
che sta facendo il commissario straordinario. Perché
uno dei problemi oggettivi, al di là degli scarichi
abusivi che, comunque, ci sono, è che il fiume Sarno e
gli affluenti siano diventati dei veri e propri sversatoi
e, per chi vive alla foce del Sarno, sa che cosa accade
durante le notti, lo sversamento dei liquami fecali
attraverso autobotti perché costa molto andarli a
riciclare nelle discariche autorizzate.
Ho presentato quest’interrogazione per porre
l’attenzione su quella che deve essere purtroppo, qui a
Napoli, in provincia di Napoli, la sorveglianza, il
monitoraggio continuo di queste aree. So che questa
non è una competenza vera e propria della Regione,
dell’assessorato in oggetto, però chiedo all’assessorato
e alla giunta di farsi carico, attraverso le autorità
competenti, affinché soprattutto gli affluenti e la foce
Sarno siano monitorati e controllati per evitare che
scempi di questo tipo non abbiano più a verificarsi.
PRESIDENTE: Tenuto conto che il consigliere
Sorrentino è in congedo, rinviamo l’interrogazione,
reg. gen. 219 ad altra seduta.
Rimandiamo l’interrogazione reg. gen. n. 223
del consigliere Nicola Marrazzo ad altra seduta.
Passiamo all’interrogazione reg. gen. n. 232:
“Gestione, manutenzione reti idriche Regione
Campania”, a firma del consigliere D’Ercole, che
intende avanzare una proposta.
D’ERCOLE: Poiché è una questione con profili
tecnici, e per evitare il prolungarsi dei tempi di
discussione, chiedo che l’assessore mi trasmetta la
risposta per iscritto.
PRESIDENTE:
La
ringraziamo.
Preghiamo
l’assessore Nocera di provvedere in tal senso.
Convalida del consigliere regionale,
prof. Roberto Racinaro
PRESIDENTE: Passiamo alla trattazione del quarto
punto all’ordine del giorno: “Convalida del consigliere
regionale, prof. Roberto Racinaro”.
La giunta delle elezioni, in mancanza di motivi
ostativi ha deciso di proporre al Consiglio la convalida
del consigliere, professore Roberto Racinaro,
subentrato alla dimissionaria consigliere Rosa Suppa.
17 maggio 2006
Pongo in votazione, a scrutinio segreto, la
convalida del consigliere Racinaro. Invito i consiglieri
segretari alla costituzione del seggio elettorale.
Siccome non sono presenti i due segretari, sono
invitati al banco della presidenza il consigliere Scala e
il consigliere Martusciello.
Preliminarmente, preciso che per la convalida,
occorre scrivere “si” e per la non convalida bisogna
scrivere “no”.
Ritengo di proporre all’assemblea la procedura
delle votazioni non per chiama ma con seggio aperto
fino alle ore 14 di oggi. E’ un modo di procedere per
razionalizzare i tempi e consentire la massima
partecipazione al voto. Se l’assemblea consente,
procediamo alle votazioni.
I consiglieri Scala e Martusciello costituiscano il
seggio.
Interruzioni (richieste di chiarimento).
PRESIDENTE: Sottolineo che la procedura che
stiamo adottando è, di volta in volta, decisa
dall’assemblea. Non si tratta di una forma obbligatoria
ma viene rimessa alla valutazione di opportunità del
momento.
Nel mentre si procede alla votazione a scrutinio
segreto, i lavori dell’assemblea proseguono con
l’esame e l’approvazione della proposta di legge
“Disposizioni in materia di amministrazione e di
contabilità del consiglio regionale” – r.g. n. 82.
PRESIDENTE: Passiamo alla trattazione del quinto
punto all’ordine del giorno: “Disposizioni in materia di
amministrazione e di contabilità del consiglio
regionale”.
Ricordo che con la relazione del consigliere
Oliviero nella seduta del 28 febbraio u.s., è iniziata la
discussione generale sul testo, e, successivamente, è
proseguita nella seduta del 7 marzo.
Data la complessità della materia, l’Assemblea
ha deciso di trasmettere nuovamente il testo alla
seconda commissione, al fine di consentirne un
ulteriore approfondimento.
Alla commissione è stato anche trasmesso il
complesso degli emendamenti e subemendamenti
presentati.
La proposta di legge, in data 15 maggio u.s. è
stata licenziata all’unanimità favorevolmente dalla
seconda commissione. Gli emendamenti e i
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subemendamenti presentati al precedente testo e
esaminati dalla commissione, debbono intendersi
ritirati o, comunque, assorbiti.
È iscritto a parlare il consigliere Oliviero; ne ha
facoltà.
OLIVIERO: Lei ha riassunto l’iter di questo disegno
di legge che già era approdato qui, in aula, poi è
ritornato in commissione per essere approfondito.
PRESIDENTE: Chiedo cortesemente ai consiglieri di
osservare un po’ di silenzio affinché si possa procedere
con i lavori. Prego, consigliere Oliviero.
OLIVIERO: Signor presidente, lei, nella sua
introduzione ha fatto un po’ la cronistoria dell’attività
su questo disegno di legge, già approdato in aula, già
incardinato nella discussione, poi ritornato in
commissione per approfondimenti.
La seconda commissione, all’unanimità, l’ha
licenziato, stralciando dal disegno di legge già
approdato in aula l’articolo 2, ritenendo, all’unanimità,
che fosse una parte ordinamentale e che quindi poteva
essere successivamente discussa in sede di prima
commissione, insieme alle altre proposte di legge
presentate sul riordino del consiglio regionale e dei
suoi servizi.
Quindi, la commissione bilancio ha affrontato
gli elementi strettamente tecnici della disposizione di
legge in materia di contabilità. Nella mia introduzione
dell’ultimo consiglio regionale, in cui ho relazionato
sui principi essenziali della proposta di legge, voglio
solo sottolinearlo che all’articolo 13 c’è un mero errore
di trascrizione, per il quale la parola “dirigente” si
sostituisce con “dipendenti”. C’è bisogno solo di
modificare questa parola di modo che il
provvedimento completi una fase di attività normativa
del consiglio. Il collegato all’ultima finanziaria
regionale aveva trasferito i poteri gestionali
all’apparato dirigenziale del consiglio e si rendeva
dunque necessario che a questo apparato dirigenziale
venissero dettate regole certe al fine di poter gestire le
attività consiliari.
Signor presidente, questo è un passo importante
per il Consiglio: serve a dare delle regole certe, dalle
quali, siamo sicuri, trarremo giovamento sia sul piano
della trasparenza che sul piano della credibilità dello
stesso Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Ronghi; ne ha facoltà.
RONGHI: Con l’approvazione, all’unanimità, in
commissione e spero anche in aula, del regolamento
contabile, credo che oggi avremo un’altra bella
17 maggio 2006
giornata, perché dopo anni di grandi distrazioni sulla
gestione, con questo secondo provvedimento che
segue quello di dicembre 2005, finalmente si pongono
regole certe, chiare, trasparenti avviando quel processo
che già dall’insediamento di questo consiglio è stato
oggetto di discussione, condiviso dalle forze politiche
sia di maggioranza che di minoranza.
È un regolamento che in commissione ha visto
già alla sua presentazione, quella trasversalità positiva
delle forze politiche, perché è uno strumento invocato
dall’intero consiglio regionale che è stato discusso
ampiamente, per migliorarlo e rendere un servizio
serio e concreto. Abbiamo finalmente creato quello
che, purtroppo, la modifica del Titolo V della
Costituzione non ha fatto, istituendo anche una serie di
controlli, impegnando il Consiglio, attraverso la
commissione, ad una vigilanza. E’ giusto che sia così,
perché questo ente, come tutti gli enti pubblici
gestiscano risorse pubbliche e proprio perché
pubbliche, è necessario che se ne abbia il controllo
politico e, nel momento in cui, oggi, abbiamo
raggiunto anche il grande obiettivo della divisione dei
poteri, tra politica e amministrazione, è giusto che la
politica verifichi, controlli e vigili su come vengono
impegnate le risorse del consiglio regionale. Quindi, i
tanti scandali che sono emersi in questi ultimi mesi,
siamo certi, dopo la legge di dicembre e con questo
provvedimento, sicuramente non accadranno più, non
accadranno più perché nessuno potrà sfuggire alle
regole. Poiché è ormai, già inesistente il super potere
centrale, oggi, finalmente, si innesta il potere, di
controllo e di vigilanza del consiglio regionale e,
quindi, ecco perché Alleanza nazionale ha dato già il
suo consenso fin dall’inizio, dalla presentazione del
provvedimento. Così come ha dato il contributo a
migliorare il provvedimento stesso, ecco perché si
scrive oggi una pagina importante. Spero, colleghi
della maggioranza, che così come non troviamo grandi
difficoltà a collaborare su provvedimenti, come in
questo caso, di interesse generale, nello stesso tempo
salvaguardando la politica, quella nobile, così come
spero avverrà anche su altri provvedimenti, che
guardano sempre agli interessi generali, si possa
trovare quest’intesa; un’intesa che non è
consociazione, ma è voglia e volontà di partecipare a
migliorare le regole e le norme in nome e per conto di
quei cittadini che noi rappresentiamo.
Ecco perché Alleanza nazionale conferma il suo
voto positivo su questo provvedimento.
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PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Caiazzo; ne ha facoltà.
CAIAZZO: Anch’io volevo associarmi alle
considerazioni che hanno fatto i colleghi Oliviero e
adesso Ronghi, dicendo che, a poco più di anno
dall’insediamento di questo nuovo Consiglio
regionale, andiamo a approvare un provvedimento
importante che introduce, all’interno della gestione
dell’amministrazione e dell’attività contrattuale del
consiglio regionale, delle norme, delle regole chiare,
tra l’altro entrate in vigore in tutta Italia e in diverse
altre regioni e soprattutto negli enti locali. Regole che
prevedono, innanzitutto, la distinzione di competenze
tra quelli che sono i localismi di indirizzo politico, in
questo caso di legislazione, com’è il consiglio
regionale e la funzione di gestione delle risorse
assegnate al consiglio e dell’attività contrattuale del
consiglio che sono, con questo regolamento, affidate,
in via esclusiva ai dirigenti per l’attività esecutiva.
È una pagina importante e nuova, soprattutto se
consideriamo il fatto che il precedente regolamento di
contabilità, qui esistente, era datato 1974. Siamo a 32
anni di distanza e sicuramente, credo che a cominciare
dall’impegno del presidente del consiglio regionale e
di tutti i gruppi consiliari, a valle dell’approvazione di
questo importante provvedimento, sicuramente
dobbiamo fare altri passi avanti, perché deve crescere
e, qui sono d’accordo con le cose che diceva adesso
Ronghi, molto al di là della posizione, del ruolo
politico, della differenza che c’è tra la maggioranza e
l’opposizione. Credo che sia interesse comune, di tutte
le forze politiche presenti in questo consiglio
regionale, far crescere notevolmente la capacità
legislativa e programmatoria.
Mi auguro che nei prossimi giorni, anche sugli
organi di stampa, saremo capaci di far parlare di
questo consiglio regionale per le cose positive che
mettiamo in atto e, in quest’anno sicuramente, già il
fatto di essere stati capaci, ovviamente sulla base del
rispetto dei tempi da parte della giunta regionale, di
approvare il bilancio di previsione a luglio per il 2005
e a dicembre 2005 approvando la legge finanziaria e il
bilancio di previsione per il 2006, abbiamo creato tutte
le condizioni perché si possano realizzare questi
obiettivi.
Volevo, augurandomi, al nome del gruppo Ds,
che ci sia un voto unanime su questo importante
provvedimento e sulla base del quale, dire al
Presidente Lonardo che stiamo andando avanti sulla
buona strada e per questo rivolgerle un
17 maggio 2006
incoraggiamento insieme al nuovo staff di dirigenti, di
tecnici che hanno le responsabilità esecutive, perché
così facendo, credo che faremo meglio e pienamente il
nostro dovere di legislatori di questa Regione. Grazie.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Anzalone; ne ha facoltà.
ANZALONE: Onorevole presidente, Signori
consiglieri, desidero dire subito che il mio intervento
sarà breve, poiché concordo con la relazione su
questo disegno di legge e con gli interventi che sono
seguiti. Ciò, però, non mi esime dal rilevare che, su
una materia così importante, l’assemblea avrebbe
dovuto dare prova di maggiore coinvolgente presenza
e partecipazione. Dicendo questo, non intendo
giudicare nessuno: forse la scarsa presenza in questa
seduta si spiega ipotizzando che i colleghi consiglieri,
una volta tanto, hanno voluto seguire il non
commendevole quanto costante esempio negativo che
ci rassegna la giunta regionale con la sua pervicace e
continua assenza. Una positiva eccezione è
indubbiamente rappresentata dall’assessore De Luca,
tant’è che sento il dovere e il bisogno di ringraziarlo e
di dargli atto della sua serietà e del suo senso
istituzionale. Ma forse gli altri componenti della
giunta regionale
sono “in altre faccende
affaccendati”. Speriamo che un giorno si possa,
poiché fino ad oggi non ci è capitato, vedere che cosa
produce quest’affaccendamento per il progresso e lo
sviluppo della Campania!
Nel merito della legge, desidero fare poche
annotazioni. La prima è che
essa legge dà
opportunamente
compimento
all’aggiornamento
normativo della regione in materia di contabilità e di
bilancio, facendo seguito, dopo circa un triennio, alla
legge sull’ordinamento contabile della regione che,
appena diventato assessore al bilancio nel giugno
2001, misi in cantiere e portai all’approvazione nel
giro di poco di un anno. Mi fa piacere constatare - non
certo per autoesaltazione, ma in ossequio alla verità che il Consiglio regionale, con questa legge che
disciplina la sua organizzazione finanziaria, fa
largamente suoi principi e norme del testo di legge da
me voluto e realizzato con l’apporto di tecnici
qualificati del Formez e del mondo accademico.
Inoltre, rivendico alla margherita, prim’ancora che a
me stesso, di aver contribuito in maniera decisiva e
determinante a emendare il testo che stiamo per
approvare di quanto, e purtroppo non si trattava di
parva materia, risultava dissonante con l’ispirazione e
il disegno innovativo, inteso alla efficienza e alla
19
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trasparenza, che caratterizza questo disegno di legge
nelle sue restanti parti. Infatti, il bilancio del
Consiglio, sulla scorta di quello regionale, non solo
viene meglio organizzato e reso più funzionale
adottando il sistema delle Upb, ma la separazione
netta del momento politico-decisionale da quello
gestionale-attuativo, con la divisione delle
responsabilità tra gli organi di autogoverno del
Consiglio e il suo apparato burocratico-dirigenziale,
anch’essa in consonanza con la legge di ordinamento
contabile della Regione, va in direzione dell’obiettivo
di coniugare efficienza e moralità. Ovviamente, non
abbiamo prodotto, in questa come in altre occasioni,
un opus perfectum, ma nessuna ci vieta di migliorare
questa legge una volta che ne avremo scorto gli
inconvenienti nella fase attuativa.
Mi sarei comunque risparmiato, lo dico con
franchezza, questo intervento se si trattava soltanto di
esprimere il mio apprezzamento e il mio
riconoscimento e con esso, quello dell'intero gruppo
della margherita, a cominciare dal suo presidente
Sena, a questo disegno di legge, preannunciando
ovviamente il voto positivo. In realtà, ho preso la
parola soprattutto per esprimere una preoccupazione,
da cui mi pare scaturisca una
chiaro e non
declinabile dovere per questo Consiglio. Essendo
cresciuto, nella scorsa legislatura, in modo abnorme
per di più ingiustificato il bilancio regionale (siamo
nell’ordine di percentuali che si aggirano tra il 250 e
il 300 %), è tempo di porre un argine a questo
bengodismo nell’utilizzo delle risorse pubbliche da
parte del Consiglio, a questa ipertrofica e non
responsabile dilatazione della spesa. Do senz’altro
atto alla presidente del Consiglio on. Lonardo e al
segretario generale dottor De Liso, di aver posto fine a
fenomeni degeneri insorti nell’ambito della struttura
amministrativa. Ma purtroppo non si può scordare che
essi sono sorti, o comunque si sono esasperati, in un
clima in cui sembrava che si potesse fare di tutto,
stando ormai ad un passo dall’adottare il non
commendevole costume della “finanza allegra”.
Credo, quindi, che facciamo bene a cambiare il nostro
modus operandi. Ma craxianamente parlando,
parlando soltanto craxianamente, aggiungo anche che
“siamo ancora ai preliminari dei preliminari”. In
quest’opera di cambiamento la trasparenza, cui ho
fatto riferimento anche poco fa, gioca un ruolo
principe e imprescindibile. Non a caso, l’on. Sena,
capogruppo della margherita, e il sottoscritto hanno
indirizzato a lei, signora presidente del Consiglio, in
17 maggio 2006
data 13 maggio, una lettera con cui il gruppo della
margherita le chiede che i decreti dirigenziali e tutti
gli atti emessi dal Presidente del Consiglio regionale e
dall'ufficio di Presidenza siano da oggi in poi
immediatamente resi noti attraverso la trasmissione
costante e puntuale ai gruppi consiliari, la
pubblicazione sul sito internet regionale e la
pubblicazione integrazione sul Burc. Tra l'altro, è
questa già una costumanza della giunta regionale, una
costumanza che, per la verità, la giunta dovrebbe
perfezionare, perché sarebbe davvero un gran bene
che la pubblicazione delle delibere dell’esecutivo
fosse integrale, tranne particolari di dettaglio non
rilevanti. Credo che noi questo lo dobbiamo
all'opinione pubblica campana che ci chiede impegno
proficuo di lavoro e rigore morale. Credo, anzi, che la
trasparenza debba far parte dei frames, ovvero di quel
quadro di presupposti condivisi da maggioranza e
opposizione, che peraltro nulla ha a che vedere con il
malvezzo del consociativismo così diffuso anche da
noi. Se ciò avvenisse, on. D’Ercole, on. Martusciello,
questa legislatura regionale acquisterebbe credito e
prestigio presso la pubblica opinione e ogni gruppo
politico e ogni consigliere ne trarrebbe motivo di
orgoglio e di legittimo vanto.
Abbiamo il compito, onorevoli consiglieri, di
tradurre
in una molteplicità virtuosa di
comportamenti e di atti la svolta morale di cui il
Consiglio e, più in genere, la regione ha bisogno. Nel
dire questo, mi rivolgo innanzitutto a lei, presidente
Lonardo, che rappresenta
il vertice di questa
istituzione. Questa mattina lei ha assunto la lodevole
e da me molto apprezzata iniziativa di inviare un
messaggio augurale al Presidente della repubblica, on.
Giorgio Napoletano, e di celebrarne giustamente l'alto
profilo intellettuale e morale. Ebbene, noi onoriamo il
nostro presidente, questo napoletano che è diventato
primo cittadino della Repubblica, anche nella misura
in cui adottiamo una linea di rigore, di trasparenza, di
correttezza e di proficuità nella spesa come
nell’assolvimento degli altri compiti che investono la
nostra funzione. Una cosa del genere, giacché è utile e
necessaria soprattutto in questo momento di crisi, la
dobbiamo al popolo sovrano della Campania, che ci
ha onorato della sua fiducia eleggendoci a
rappresentarlo in questa che è l’istituzione in cui si
esprime la sua volontà, ai suoi giovani, alla domanda,
al bisogno di lavoro dei 5 mila irpini che hanno perso
il lavoro e a tutti gli altri disoccupati e poveri, e sono
tanti, che abitano nei nostri paesi e nelle nostre città.
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VIII Legislatura
Sono tante le cose che possiamo fare, e da subito. Ne
prendo in considerazione una, e non a caso.
Limitiamo, una volta per tutte, il numero, davvero
stratosferico, dei consulenti.. Finiamola nel Consiglio,
nella giunta con il consulentismo, che non è una
categoria dello spirito o una corrente filosofica, ma
soltanto una prova eclatante di non buon costume
politico e morale. Dobbiamo smetterla, abbiamo
esagerato. Lo dico con senso non solo critico, ma
anche autocritico, pur trattandosi di una pratica dalla
quale sono del tutto immune. Non possiamo dare
compensi iperbolici per non fare nulla o quasi a un
certo ceto parapolitico, mentre migliaia e migliaia di
lavoratori lottano per conservare, insieme al posto di
lavoro, uno stipendio poche centinaia di euro al mese.
Per quel che mi riguarda, proprio sperando e
lottando perché ciò accada e rifuggendo dall'opaca
indifferenza della vita privata, mi impegno e cerco di
dare un contributo positivo nell'agone politico e nella
vita pubblica, dove in forma così eminente c’è la
possibilità piena del libero esercizio della ragione e
dell'autentica moralità.
PRESIDENTE: Consigliere Anzalone, vorrei
ringraziarla per l'importante contributo, anche per
rassicurarla sul rigore, sulla trasparenza e sulla
comunicazione che dobbiamo dare all'esterno che,
peraltro, già è in via di attivazione ed è quanto mai
importante che lei a nome del gruppo della margherita,
numericamente molto importante, ci dia questo
appoggio, lo sprone a continuare. Nell’assicurarla che
noi continueremo in questo senso, sono sicura di
interpretare nel solo i sentimenti di tutta l’assemblea,
ma anche e sicuramente quelli dei componenti l'ufficio
di presidenza. E` iscritto a parlare il consigliere Errico;
ne ha facolta`.
ERRICO: Mi associo, presidente, a quello che lei ha
detto poc’anzi nei confronti del consigliere Anzalone,
in quanto anche noi condividiamo come gruppo quello
che è stato posto all'attenzione del consiglio regionale,
cioe` la necessita` di avere regole certe. Su questo
riteniamo, alla luce anche dei recenti provvedimenti
adottati, che sia l'operato del segretario generale,
dottore De Liso, sia il suo apporto, onorevole
presidente, vanno nella direzione che lo stesso
consigliere Anzalone ha teste` richiamato.
Condividiamo il provvedimento che oggi e`
all'ordine del giorno, che riguarda il discorso sulla
gestione della contabilita` e le norme generali di
amministrazione. Tali norme si basano sui criteri di
efficienza, efficacia, trasparenza e economicita`,
17 maggio 2006
stabilendo regole certe per il futuro ed evitando,
quindi, di dare la possibilita`, come purtroppo e`
avvenuto per il passato, a creare condizioni di
particolare vulnerabilità che abbiamo anche letto dai
giornali e che chiaramente non hanno dato lustro
all’istituzione consiliare. Quindi piena solidarieta` a
quello che e` stato fatto, condivisione del percorso e
soprattutto l'invito e il sostegno a continuare su questa
strada per il futuro con la piena disponibilita` del
nostro gruppo a supportare ogni utile iniziativa che
vada nel segno di una trasparenza forte, condivisa
anche in termini di immagine rispetto all'esterno,
perche` attraverso l’approvazione di questo disegno di
legge determiniamo il recupero forte di una
rappresentazione istituzionale di questo consiglio
regionale che ha le carte in regole e soprattutto
capacita` per guardare al futuro in termini positivi.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il consigliere
Martusciello; ne ha facolta`.
MARTUSCIELLO: Soltanto alcune considerazioni.
Mi permetto di correggere il consigliere Anzalone su
due questioni: gli auguri per l'evento che avrebbe
dovuto riguardare non la presidente in quanto tale, ma
la regione nello specifico e` gia` avvenuto, visto che la
Campania ha tre ministri che la rappresenteranno in
questo governo. Quindi, a loro vanno gli auguri di
buon lavoro nella consapevolezza e nella speranza che
possano svolgere un lavoro adeguato per la
valorizzazione di questo territorio. L'altra riflessione,
caro Anzalone, il registratore a cui ti sei rivolto come
unico soggetto che in qualche maniera ti ascolta, non ti
sente. C'e` una grande differenza tra l'ascoltare e il
sentire. Noi, invece, ti abbiamo sentito e abbiamo
sentito le riflessioni portate dal proponente di questo
disegno di legge che oggi viene approvato in aula, il
presidente Oliviero a cui va il plauso di Forza italia per
aver introdotto il tema del controllo di gestione e di un
regolamento di contabilita` di cui si sentiva l'esigenza.
Soprattutto va il plauso di Forza italia per la
sensibilità` di essere tornato piu` volte in commissione
per rimodulare e rivedere il testo. Vorrei citare
soltanto alcuni momenti di questo regolamento, cosi`
come era stato portato in un primo momento per
comprendere che molto spesso anziche` produrre leggi
in maniera frettolosa, se abbiamo la capacita`, anziche`
di accelerare tentando di far valere rapporti di
maggioranza, abbiamo la capacita` di fermarci,
probabilmente facendo leggi migliori e non leggi a
colpi di maggioranza.
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VIII Legislatura
Stavamo dicendo che il presidente e le
commissioni di gara in consiglio regionale sono
nominate dal consiglio regionale, sentita la conferenza
dei capigruppo. Immaginate che il presidente del
consiglio regionale avrebbe dovuto nominare i
presidenti delle commissioni di gara sentita la
conferenza dei capigruppo… straordinario! La
lottizzazione certificata e` una legge regionale. Era
questo articolato, nel testo che era venuto in aula,
abbiamo avuto la consapevolezza che il testo andava
migliorato, sgrossato e cambiato, abbiamo approvato
un nuovo testo in commissione. Dal testo che arriva
oggi in aula, lo dico con grande soddisfazione, anche
perche` abbiamo trovato su questa posizione la
sensibilita` di tutti i gruppi politici, non c'e` l'articolo
2, non perche` non ne condividevamo completamente
il significato, ma perche` riteniamo che questo
regolamento si deve occupare della contabilita` del
consiglio regionale. In quel testo che era venuto in aula
nella precedente seduta, invece, comportava modifiche
dell'ordinamento del consiglio regionale, introducendo
norme che disciplinano la procedura di nomina, ad
esempio, dei dirigenti regionali gia` disciplinata
adeguatamente da una legge regionale. Se si vuole
modificare quella legge regionale, si faccia un nuovo
provvedimento di legge, ma non usiamo contenitori
per buttarci dentro, magari, provvedimenti che nulla
hanno a che fare con il testo. E` valso per questo
regolamento di contabilita`, dove abbiamo stralciato e
tolto le norme sull'ordinamento del consiglio
regionale, mi auguro che varra` quando andremo da
qui a qualche mese ad affrontare la finanziaria
regionale che troppo spesso diventa uno zibaldone in
cui finisce un po' di tutto.
Abbiamo un impegno, lo ricordo al presidente
del consiglio nell'organizzazione dei lavori della
finanziaria regionale, che tutti i provvedimenti di legge
che andiamo a modificare devono essere riportati
graficamente in un lavoro che viene collazionato e
distribuito ai consiglieri regionali affinche` quest'aula
in quella notte in cui approvera` la finanziaria
regionale sappia i provvedimenti che va a modificare,
le leggi che va a modificare, cercando, anche dal punto
di vista legislativo, di dare ordine in questa materia.
Forza Italia si e` schierata dal primo momento
attraverso le dichiarazioni pubbliche del suo
capogruppo, di tutto il gruppo consiliare a favore del
regolamento di contabilita`, dell'aumento dei controlli,
dell'insenficarsi dei controlli e dell'intreccio dei
controlli affinche` non fosse demandato a nessun
17 maggio 2006
potere autonomo la possibilita` di spendere risorse
pubbliche senza che ci fosse un'adeguata attivita` di
controllo.
Questo regolamento, direi, che recepisce
analoghe esperienze gia` presenti in altre regioni, non
puo` che vedere il voto favorevole del gruppo di Forza
italia, gia` espresso in commissione bilancio,
soprattutto il voto favorevole a questo testo che viene
in aula e per questa regione, ripeto, che il lavoro fatto
dai consiglieri di area laico - socialista, Ossorio e
Oliviero, sia un lavoro ben fatto e che regala al
consiglio regionale sicuramente un adeguato strumento
per lavorare meglio.
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione sui singoli
articoli.
Articolo 1.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 2.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 3.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 4.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 5.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 6.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva..
PRESIDENTE: Articolo 7.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva..
PRESIDENTE: Articolo 8.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 9.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
22
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VIII Legislatura
17 maggio 2006
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 10.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 11.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 12.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 13.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 14.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 15.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 16.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 17.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 18.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 19.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 20.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 21.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 22.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 23.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 24.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 25.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 26.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 27.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 28.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 29.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 30.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 31.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 32.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 33.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
23
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VIII Legislatura
PRESIDENTE: Articolo 34.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 35.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 36.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 37.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 38.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 39.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 40.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 41.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 42.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 43.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 44.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 45.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 46.
17 maggio 2006
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 47.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 48.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 49.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 50.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 51.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 52.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 53.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 54.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 55.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 56.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 57.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 58.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
24
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Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 59.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 60.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 61.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Articolo 62.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Sull’articolo 63, vi e` un
emendamento presentato dal presidente Mario Sena,
che lo intende illustrare; ne ha facoltà.
SENA: Presidente, condivido le cose che sono state
dette in ordine all'importanza e alla rilevanza di questa
legge che stiamo approvando; in particolare apprezzo
le cose dette dal collega Anzalone. Proprio nello
spirito e nel contesto delle cose che ho ascoltato, ho
proposto questo emendamento che non ha natura
politica, ma ha natura giuridica e fa riferimento alla
prassi di questo consiglio. Gia` nella precedente legge
di contabilita` era previsto il controllo degli atti
dell'ufficio di presidenza da parte della II
commissione.
Siamo pochi ha detto Anzalone, perche` molti
sono affaccendati altrove e mi auguro, caro collega,
che almeno i pochi che stanno qui siano buoni per fare
riferimento ad un detto comune. Dicevo, questa norma
che prevedeva il controllo da parte della II
commissione non e` mai stata attuata per due motivi.
Ha avuto, innanzitutto, un ostracismo da parte del
precedente ufficio di presidenza. Il primo motivo era
di natura sostanziale, come dicevo, nel senso che
l'ufficio di presidenza riteneva di non poter sottostare
al controllo di un organo di livello inferiore. Questo
non mi sembrava sufficientemente utile. Il secondo
motivo e` che nella nostra organizzazione istituzionale,
nella legislazione regionale esiste il collegio dei
revisori dei conti e nel meccanismo regionale i
controlli successivi all'emissione degli atti sono
demandati al collegio dei revisori dei conti, anzi la
norma, la legge che disciplina il funzionamento del
17 maggio 2006
collegio dei revisori dei conti esplicitamente prevede il
controllo sul rendiconto annuale dell’ufficio di
presidenza del consiglio. Non ne faccio una
pregiudiziale, però tutti questi controlli successivi
rischiano di far succedere quello che è successo finora:
nessun controllo. A me parrebbe opportuno, ma non ne
faccio un problema discriminante, che si rispettasse la
norma sui revisori dei conti e si rafforzassero i poteri
dei revisori dei conti che sono 5 autorevoli nostri
colleghi del consiglio regionale, esperti in materia, per
quanto ci riguarda e che si rafforzino i poteri,
prevedendo anche la immediata trasmissione degli atti
e la rendicontazione trimestrale. È questo il senso
dell’emendamento, sul quale, evidentemente, non ci
impicchiamo. C’è parso giusto sollevare la questione,
per evitare che le norme, nella fretta di approvarle,
restino, poi, inapplicate come, purtroppo, è successo
per la precedente legge in materia. Il controllo è una
cosa seria e ha ragione il mio amico Anzalone, che ha
voluto richiamare una nota che abbiamo indirizzato
alla presidente. Il primo controllo vero è quello della
pubblicità e della trasparenza degli atti. È davvero
inverosimile che atti importanti, parlo di atti di spesa,
ovviamente
non
degli
atti
dell’ordinaria
amministrazione, si vengano a conoscere, a sapere
quando conviene, dopo mesi, dopo anni. Riteniamo,
invece, che sia assolutamente urgente, indispensabile,
che gli atti dell’ufficio di presidenza, i decreti
dirigenziali
di
spesa
vengano
pubblicati
immediatamente. Oggi internet consente a tutti di
mettersi in comunicazione con i fatti che succedono in
tutto il mondo, purtroppo però non consente di
metterci ancora, allo stato, in comunicazione per
conoscere con gli atti dell’ufficio di presidenza. Ecco
perché riaffermo, anche nella mia veste di capogruppo,
quanto già scritto, che questi atti vengano pubblicati
nei modi di rito e, possibilmente, poi, anche sul Burc e
dico possibilmente, perché sul Burc abbiamo
complessivamente delle riserve perché il Burc
pubblica gli atti dopo mesi dalla deliberazione e perché
gli atti, come è stato detto, non sono pubblicati nella
loro interezza.
Caro Anzalone, mi auguro che riusciamo in
questa opera di pubblicizzazione, anche perché mi
sembra che utilmente tu abbia sottolineato che non ci
può essere più tempo per la dispersione
amministrativa, per le consulte, per le convenzioni,
tutte cose che noi ci auguriamo appartengano a
un’altra stagione e che ci auguriamo di non leggere
25
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VIII Legislatura
mai su queste delibere che vogliamo, al più presto,
pubblicate su internet e sul Burc. Grazie.
PRESIDENTE: Intanto tengo a precisare che i verbali
gli uffici sono tenuti a darli ai gruppi, entro due giorni.
Tenuto conto che vi è stato un po’ un riassetto
generale, i tempi necessariamente sono un po’ slittati.
Esorto gli uffici, pertanto, ad inviare immediatamente
ai capigruppo tutti i documenti laddove non è stato
ancora fatto. Sapete che c’è in campo anche la nuova
presentazione del portale che è sicuramente un
risultato importante nel senso dell’indicazione del
capogruppo della Margherita, così come anche
dell’Udeur e di quanti hanno parlato sino a questo
momento.
È iscritto a parlare il consigliere D’Ercole; ne ha
facoltà.
D’ERCOLE: Signor presidente, ho ascoltato il
simpatico duetto dei rappresentanti della margherita, i
quali se la cantano e se la suonano. Se stiamo
approvando un testo in perfetta armonia, credo che
alcuni riferimenti, così generici, alla regolarità degli
atti, quasi per attribuire a altri le irregolarità, il fatto
che si abusi di convenzioni, di contratti esterni, quasi
che altri facessero queste cose e non questa
maggioranza, proprio me lo chiedete, mi imponete di
sollevare una polemica. Me lo imponete, però quando
dall’opposizione ascolto le parole di uomini della
maggioranza che quasi, a ripulirsi la coscienza,
cercano di sollevare fumi intorno alla vicenda con
l’introduzione di un emendamento, me lo deve
consentire il collega, che vuole, senza nessuna,
ovviamente, offesa per nessuno, ridurre il controllo a
livello dei revisori, per non farlo passare per l’organo
politico che io ritengo essere la commissione bilancio,
lo debbo dire, è cosa che mi sorprende alquanto.
Quest’esigenza di portare alla conoscenza dei
revisori che, normalmente, controllano gli atti a
consuntivo, questa è la loro funzione, mentre la
commissione bilancio ha una funzione di controllo in
itinere della gestione del bilancio, mi sembra una
volontà che potrebbe nascondere anche altri obiettivi,
dal momento che stiamo parlando con i fumogeni in
campo, consentitemi di alimentarne anch’io.
Allora, dico, abbiamo predisposto un testo sul
quale eravamo tutti d’accordo e avevamo individuato
la commissione bilancio, come era logico, giusto,
assolutamente conforme allo spirito della norma,
attribuire il potere di controllo degli atti compiuti dai
dirigenti, non vedo perché bisogna sollevare il dubbio
che questa commissione, che è una commissione,
17 maggio 2006
ripeto, politico e istituzionale, poi si dimentichi di farlo
o si ometta di farlo o venga, in qualche modo,
scavalcata. Credo che tutto appartenga alla volontà di
ciascuno, alla capacità di ciascuno di interpretare in
maniera autorevole come è giusto che si faccia, il ruolo
che compete.
Allora, se i componenti della commissione e
prima ancora il presidente della commissione, sono
consapevoli di questo ruolo, non vedo quali difficoltà
ci possano essere a svolgere questa funzione di
controllo. Ragione per la quale, a nome di Alleanza
nazionale, ritengo si debba confermare il testo della
proposta di legge e debba essere bocciato
l’emendamento presentato.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Sena; ne ha facoltà.
SENA: Presidente, ho semplicemente rilevato un dato
di fatto, che questa norma che già c’era è restata
disapplicata in questi anni. Non c’erano dubbi da
manifestare, mi dispiace che D’Ercole, evidentemente
ha un’abitudine antica, getti ombre su queste cose e
siccome non ci sono né ombre e né dubbi, ritiro
l’emendamento ma facendo notare alla presidenza e ai
colleghi che, questa norma, analoga, già esisteva ma è
rimasta inapplicata. Ne ho già spiegato i motivi, per la
riluttanza istituzionale dell’ufficio di presidenza e per
le interpretazioni che afferivano al collegio dei revisori
dei conti. Siccome io non l’ho fatto per alimentare
dubbi o per far crescere ombre, ritiro l’emendamento,
augurandomi che la norma abbia un buon esito e che
venga accolta con l’aggiunta che ho fatto, con il
riferimento alla pubblicizzazione degli atti che,
presidente, arrivano assolutamente di rado ai gruppi e
ai consiglieri.
PRESIDENTE: Passiamo, quindi, alla votazione
dell’articolo 63.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 64.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 65 :
“Dichiarazione d’urgenza”.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Il voto finale dei provvedimenti
legislativi avverrà alle ore 14 per scrutinio elettronico.
26
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VIII Legislatura
Prima di passare alla discussione dell’altra
legge,
volevo
esprimere
soddisfazione
per
l’approvazione, che sicuramente ci sarà, della legge
che ritengo fondamentale per il buon funzionamento
del consiglio regionale. Finalmente dopo 32 anni si
approva una normativa sulla contabilità nel segno della
trasparenza. Il quadro normativo sulle contabilità delle
amministrazioni pubbliche ha affidato ai dirigenti il
potere gestionale e agli organi politici, attività di
indirizzo e di programmazione. Tali principi trovano
nel testo, norme, procedure certe che assicurano non
solo la corretta gestione ma anche adeguate forme di
controllo, particolarmente necessarie in questa fase che
vede il consiglio regionale fortemente impegnato in
un’operazione di innovazione e di trasparenza.
Esame e approvazione della proposta di legge –
disciplina della raccolta, coltivazione e commercio
dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo.
PRESIDENTE: Passiamo alla trattazione del sesto
punto all’ordine del giorno: “Esame e approvazione
della proposta di legge – disciplina della raccolta,
coltivazione e commercio dei tartufi freschi o
conservati destinati al consumo”.
Licenziato favorevolmente all’unanimità dalla
terza commissione consiliare in data 5 febbraio 2006,
con l’unificazione dei testi legislativi di cui ai numeri
di reg. gen. 220; VI legislatura; 131, VII legislatura;
240, VII legislatura; 20, VII legislatura e dalla
seconda commissione, in data 15 maggio, u.s. con la
proposta di riformulazione della norma finanziaria.
È iscritto a parlare il consigliere D’Ercole, designato
come relatore; ne ha facoltà.
D’ERCOLE: Intanto ringrazio il presidente della terza
commissione, l’intera commissione per avermi
designato relatore di questa proposta di legge. Ho,
forse, il piccolo merito di aver introdotto il tema in
consiglio regionale, attraverso una proposta da me
elaborata, con l’ausilio, naturalmente, di quanti sul
tema avevamo un grande interesse, di natura culturale,
perché no, anche economico, certamente di natura
politico e amministrativo. Il nostro territorio - sarò
molto breve, quindi non creerò disagio – ha il pregio,
tra gli altri, di essere un territorio molto ricco di
produzione di tartufi. In alcuni casi si tratta anche di
tartufi di notevole pregio, per lo più tartufi di colore
scuro, quindi tartufi neri ma non mancano anche tartufi
bianchi. Hanno caratteristiche organolettiche molto
17 maggio 2006
diverse sulle quali non mi intratterrò perché sono
ignorante in materia e credo che, comunque, non
interesserebbe l’aula. Si tratta, però, di una produzione
che ha diverse caratteristiche pregiate, non soltanto per
la natura stessa del prodotto ma per il fatto che
attraverso la coltivazione o la raccolta di questo
prodotto si crei una forma di economia nel nostro
territorio, particolarmente significativa, verso la quale
non possiamo restare del tutto indifferenti. Proprio
perché c’è questa possibilità di alimentare un settore
economico, abbiamo il dovere, come regione,
l’abbiamo perché già la legge nazionale ci imponeva
l’obbligo di disciplinare questo settore ma l’abbiamo
anche in sé perché abbiamo il dovere di tutelare il
territorio, intanto, l’ambiente in cui questi prodotti
vengono coltivati. Tutelare anche il prodotto in sé,
perché molto spesso è accaduto nel passato, accade,
purtroppo, che la nostra produzione venga raccolta da
commercianti che, poi, la vendono su altri mercati, la
spacciano per altro prodotto, la sviliscono, comunque
senza alcuna ricaduta per i nostri produttori. Allora,
abbiamo ritenuto che fosse necessario, più che utile,
intervenire per disciplinare da un lato, dando regole
certe, su come questo prodotto deve essere trattato,
come deve essere raccolto e, poi, dall’altro lato, anche
disciplinando le modalità con cui la pubblica
amministrazione deve concedere le autorizzazioni per
questa produzione.
Abbiamo, dunque, elaborato un testo,
unificando anche qualche altro testo che, nel
frattempo, era sopraggiunto in commissione e, quindi,
in consiglio. Riteniamo di aver fatto un buon lavoro di
sintesi e di aver fornito, alla fine, un testo che possa
garantire gli operatori, da un lato, quelli che traggono
anche il profitto dalla coltivazione e dalla raccolta di
questi prodotti e dall’altro, di aver aperto la strada a un
possibile sfruttamento di natura turistica di questa
produzione. Riteniamo, dunque, di sottoporre
all’esame e all’approvazione del consiglio, il testo da
noi elaborato, con l’auspicio che possa trovare il
consenso unanime di tutti i consiglieri.
Nel rinnovare il ringraziamento al presidente
della terza commissione, ricordo che abbiamo anche
qualche emendamento, ancora pendente, sul quale,
credo abbiamo concordato come votare e, dunque,
credo che possiamo procedere alla votazione dei
singoli articoli.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Sibilia; ne ha facoltà.
27
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VIII Legislatura
SIBILIA: Presidente, mi chiamo Sibilia e non Sibilio.
Mi rifiuto d’intervenire, me ne vado!
PRESIDENTE: Ho detto “Sibilia”, lei forse non era
attento. Consigliere, Sibilio o Sibilia, le chiedo scusa,
ma non le sfuggirà che ciò accade perché vi è un
dirigente con un cognome simile al suo, con il quale
mi rapporto giornaliermente. Cercherò di essere più
attenta però anche lei sia più attento perché oggi l’ho
chiamata Sibilia. Il consigliere Sibilia ha facoltà di
parola.
SIBILIA:
Signor presidente, dichiaro il voto
favorevole di Forza italia al provvedimento sulla
disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei
tartufi freschi o conservati destinati al consumo.
Questo provvedimento, del quale sarà opportuno
seguirne con estremo rigore l’attuazione, soprattutto in
merito alla composizione e all’attività delle
commissioni tecniche provinciali, deputate alla tenuta
degli albi relativi alle tartufaie, può dirsi, infatti, il
risultato di un buon lavoro condotto in commissione,
ulteriormente qualificato, poi, in aula, tanto dalla
maggioranza quanto dall’opposizione che vede il
collega D’Ercole, primo firmatario e relatore in aula. È
una legge regionale che può, intanto, positivamente
annoverarsi tra quei provvedimenti che tendono alla
difesa e alla valorizzazione delle aree interne e delle
loro produzioni tipiche. Abbiamo, insomma, un
motivo in più per esprimere il nostro apprezzamento. È
una legge, riteniamo, attenta, che si muove a 360 gradi
e che non trascura un aspetto di un processo lungo e
delicato che va dalla coltivazione alla raccolta, dalla
conservazione al consumo del tartufo. Particolarmente
qualificante, reputiamo, è il contributo della Regione
Campania alla formazione dei raccoglitori di tartufo,
allo studio del prodotto e, soprattutto alla promozione
dello stesso. Per questi motivi, esprimo a nome del
gruppo di Forza italia, il voto favorevole alla presente
legge. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie, presidente Sibilia. Se non vi
sono altri interventi, passiamo alla votazione
dell’articolato della legge.
Pongo in votazione l’articolo 1.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 2.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 3.
17 maggio 2006
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 4.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in discussione l’articolo 5, sul
quale vi sono degli emendamenti.
Il primo, il n. 51, mi è stato portato in questo
momento dagli uffici, a firma del consigliere D’Ercole.
All’articolo 5, comma 4, dopo le parole “turistico
venatorio” aggiungere le parole “agrituristiche”.
È iscritto a parlare il consigliere Casillo; ne ha facoltà.
CASILLO: Il subemendamento non modifica affatto
l’emendamento presentato da D’Ercole, si limita
soltanto a correggerlo da un punto di vista tecnico.
Leggiamo: “nelle aziende faunistiche o venatorie e
turistiche venatorie, istituite ai sensi della legge
regionale 8/’96 e negli agriturismi”, aggiungiamo dopo
gli agriturismi, perché gli agriturismi non sono stati
istituiti con la legge citata. Quindi è solo una modifica
di carattere tecnico, solo per rendere comprensibile il
testo di legge.
PRESIDENTE: Quindi, diciamo che costituisce una
riformulazione dell’emendamento D’Ercole, che viene
assorbito.
CASILLO: No, è approvato il subemendamento.
PRESIDENTE: Allora aggiungiamo solo la parola
perché non si tratterebbe neanche di un
subemendamento, ma va bene così, d’accordo!
Pongo in votazione il subemendamento.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 5, nel
suo complesso.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 6…
CASILLO: Si approva il subemendamento a firma del
presidente…
PRESIDENTE: Tre chili o due chili… pongo in
votazione l’emendamento a firma dei consiglieri
D’Ercole e Casillo, all’articolo 6, comma 5, sostituire
le parole “tre chilogrammi” con le parole “due
chilogrammi”.
28
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VIII Legislatura
17 maggio 2006
Interruzioni
PRESIDENTE: Facciamo notare che sono tre
chilogrammi, al posto di un chilogrammo. Siete
d’accordo così?
È iscritto a parlare il consigliere Casillo, ne ha facoltà.
CASILLO: D’Ercole ritira l’emendamento da uno a
tre chilogrammi e lo fa proprio, quindi approva
l’emendamento che è frutto anche di una mediazione
mirata a approvare il testo di legge, “due
chilogrammi”. Da tre a due.
PRESIDENTE: Questo non era apparso chiaro. Il
presidente D’Ercole ritira il suo emendamento
accedendo alla proposta Casillo, quindi lo pongo in
votazione.
Quindi, all’articolo 6, comma 5, sostituire le
parole “tre chilogrammi” con le parole “due
chilogrammi”.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 6, così
come emendato.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 7.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 8.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 9.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 10.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 11.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 12.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 13.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 14, sul
quale c’è un emendamento a firma del consigliere
D’Ercole. All’articolo 14, comma 1, lettera J, dopo la
parola “abusiva”, aggiungere le parole “o comunque
senza documento di provenienza”.
Pongo in votazione l’emendamento reg. gen. n.
14/3 a firma del consigliere D’Ercole.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 14, così
come emendato.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 15.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 16.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 17.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 18.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 19.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l’articolo 20
“dichiarazione d’urgenza”.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: Prima del voto finale su entrambi i
provvedimenti, chiedo al consigliere Scala di
comunicarci se la votazione a scrutinio segreto è stata
effettuata e di consegnarci le schede.
29
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VIII Legislatura
A scrutinio elettronico, provvederemo prima
allo scrutinio del voto segreto e i capigruppo siano così
cortesi da far giungere in aula gli altri colleghi, così
alle ore 14 si procederà al voto.
Volevo invitare, gentilmente, i consiglieri a
stare seduti ognuno al proprio posto e invitare nel
contempo i commessi d’aula a ritirare le schede dai
banchi vuoti. Grazie.
Esame ed approvazione delle proposte di delibere
amministrative – registri generali nn. 328/II –
329/II – 330/II – 331/II – 347/II – 359/II – 367/II 426/II – 429/II – 509/II – 89/II – 90/II – 91/II –
115/II.
PRESIDENTE: Nel mentre si procede allo scrutinio,
si passa all’approvazione di alcune delibere
amministrative, relative alle deliberazioni della giunta
regionale. Pongo all'esame il provvedimento di cui al
reg. gen. n. 328/II, delibera giunta regionale n. 4797
del 25 ottobre 2002 autorita` di bacino regionale nord
occidentale della Campania, approvazione del piano
stralcio per l'assetto idrogeologico di cui alla
deliberazione di comitato istituzionale n. 11 del 10
maggio 2002. La IV commissione consiliare
permanente, nella seduta del 24 gennaio 2006 ha
licenziato il provvedimento a maggioranza. Se non ci
sono interventi, lo pongo in votazione.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Passiamo al settimo punto all'ordine
del giorno: procediamo con il provvedimento
amministrativo di cui al reg. gen. n. 329/II, delibera di
giunta regionale n. 5244 del 31 ottobre 2002, autorita`
di bacino regionale destra Sele. Approvazione del
piano stralcio per l'assetto idrogeologico di cui alla
delibera di comitato istituzionale n. 80 del 17 ottobre
2002. La IV commissione consiliare permanente nella
seduta del 24 gennaio 2006 ha licenziato il
provvedimento a maggioranza. Se non vi sono
interventi, lo pongo in votazione.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Procediamo con il provvedimento
amministrativo di cui al reg. gen. n. 330/II, delibera di
17 maggio 2006
giunta regionale n. 5245 del 31 ottobre 2002 "autorita`
di bacino regionale del Sarno". Approvazione del
piano stralcio per l'assetto idrogeologico di cui alla
deliberazione del comitato istituzionale n. 11 del 13
aprile 2002. La IV commissione consiliare permanente
nella seduta del 24 gennaio 2006 ha licenziato il
provvedimento a maggioranza. Se non ci sono
interventi, passiamo alla votazione.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa della liberta`.
PRESIDENTE: Procediamo con il provvedimento
amministrativo di cui al reg. gen. n. 331/II, delibera di
giunta regionale 5246 del 31 ottobre 2002, autorita` di
bacino regionale Sinistra Sele, approvazione del piano
stralcio per l'assetto idrogeologico di cui alla
deliberazione del comitato istituzionale n. 55 del 12
giugno 2000 (?). La IV commissione consiliare
permanente nella seduta del 24 gennaio 2002 ha
licenziato il provvedimento a maggioranza.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera giunta regionale n. 328 del
31 gennaio 2003 -reg. gen. n. 347/II- autorita` di
bacino regionale Sarno, integrazione e correzioni al
piano stralcio per l'assetto idrogeologico e la norma di
attuazione approvate con delibera di giunta regionale
n. 5245/02 di cui alle deliberazioni di comitato
istituzionale n. 29 e 35 del 12 dicembre 2002. La IV
commissione consiliare permanente nella seduta del 24
gennaio 2006 ha licenziato il provvedimento a
maggioranza.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale n. 1536
del 24/04/2003 -reg. gen. n. 359/II- autorita` di bacino
regionale Sarno. Rettifiche e chiarimenti alle norme di
attuazione del piano stralcio di cui alla delibera di
comitato istituzionale n. 4 del 5 marzo 2003. La IV
commissione consiliare permanente nella seduta del 24
gennaio ha licenziato il provvedimento a maggioranza.
Se non vi sono interventi, passiamo alla votazione.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
30
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VIII Legislatura
PRESIDENTE: Delibera n. 1942, del 23 maggio
2003 -reg. gen. n. 367/II- autorita` di bacino regionale
destra Sele. Delibera di comitato istituzionale n. 18,
del 14 marzo 2003, approvazione del piano stralcio per
l'assetto idrogeologico relativo al territorio del comune
di Salerno e delle modifiche interpretative della
vigente disciplina normativa. La IV commissione
consiliare permanente nella seduta del 24 gennaio
2006 ha licenziato il provvedimento a maggioranza. Se
non vi sono interventi, lo poniamo in votazione.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera giunta regionale 3571 del 5
dicembre 2003 -reg. gen. n. 426/II- autorita` di bacino
regionale Sarno. Approvazione della deliberazione di
comitato istituzionale n. 11 del primo ottobre 2003
inerenti le modifiche apportate al piano stralcio per
l'assetto idrogeologico approvato con delibera di
giunta regionale Campania n. 524502. La IV
commissione consiliare ha licenziato il provvedimento
a maggioranza.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera giunta regionale n. 3569, del
5 dicembre 2003 -reg. gen. n.429/II- autorita` di
bacino regionale destra Sele. Approvazione della
deliberazione di comitato istituzionale n. 3817, del
luglio 2003, inerente il piano un stralcio per l'assetto
idrogeologico del comune di Baronissi. La IV
commissione consiliare ha licenziato il provvedimento
a maggioranza. Se non ci sono interventi passiamo alla
votazione.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera giunta regionale del 18
dicembre 2004, di cui al reg. gen. n. 509/II
riconoscimento debito fuori bilancio derivante da
sentenza esecutiva n. 4340/03, emessa dal Tribunale
di Napoli sesta sezione civile, pari ad euro
832.000.075,68, ex articolo 47 punto 3, comma a,
legge regionale 7/02. La II commissione consiliare
permanente ha licenziato il provvedimento a
maggioranza.
17 maggio 2006
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale del
16/12/2005, n. 1913 –reg. gen. n. 89/II - VIII
legislatura- Autorita` di bacino Destra Sele. Delibera
di comitato istituzionale n. 66 del 28 ottobre 2004,
concernente l'adozione della: riperimetrazione dell'area
cadente in localita` S. Tecla del comune di
Montecorvino Pugliano. La IV commissione ha
licenziato il provvedimento a maggioranza.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale del
16/12/2005 , n. 1914 -reg. gen. n. 90/II VIII
legislatura- Autorita` di bacino destra Sele. Delibera di
comitato istituzionale n. 68 del 28 ottobre 2004,
concernente l'adozione del: piano stralcio per l'assetto
idrogeologico che modifica il rischio della frana nei
territori dei comuni ricadenti nel parco regionale dei
Monti Picentini.
La IV commissione ha licenziato il provvedimento a
maggioranza.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale del
16/12/2005, n. 1915 -reg. gen. n. 91/II- Autorita` di
bacino destra Sele. Delibera di comitato istituzionale
n. 73 del 28 ottobre 2004 v'concernente: adozione
misure di salvaguardia della costa. La IV commissione
ha licenziato il provvedimento a maggioranza.
Chi e` favorevole? Chi e` contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva, con il voto contrario dei
consiglieri della casa delle liberta`.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale del
16/12/2005, n. 1895 -reg. gen. n. 115/II- Promozione e
valorizzazione di attivita` culturali e teatrali in
Campania, acquisto quote azionarie societa` Trianon
spa.
La VI commissione consiliare permanente,
nella seduta del 22 febbraio 2006, ha esaminato e
licenziato il provvedimento a maggioranza, mentre la
II non ha, a tutt'oggi, ancora espresso il suo parere.
31
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VIII Legislatura
E` iscritto a parlare il consigliere D'Ercole, ne ha
facolta`.
D'ERCOLE: Signor presidente, su questa delibera,
per la verita`, chiederei la presenza dell'assessore per
spiegarci l'iter che ha portato a questa decisione e
darcene conto. Il consiglio regionale ratifica una
decisione della giunta regionale, con la quale questa
giunta decide di acquisire delle quote relative ad un
teatro di questa città. Vorremmo conoscere all'interno
di quale ragionamento questo fatto e` avvenuto, il che
potrebbe essere un ragionamento assolutamente
condivisibile, ma non riteniamo corretto che il
consiglio debba approvare una simile decisione in
assenza di qualsiasi spiegazione da parte dell'assessore.
Ragione per la quale, chiedo che sia rinviata.
PRESIDENTE: Con il consenso dell’assemblea,
rinviamo l’argomento ad altra seduta.
E` iscritta a parlare la consigliere Bossa; ne ha facolta`.
BOSSA: Signora presidente, in VI commissione
abbiamo a lungo dibattuto su questa delibera di giunta
regionale. Tra l'altro, e` stata presente l'assessore
Armato, che ampiamente ha spiegato i motivi che la
commissione ha condiviso. Siamo in presenza di un
atto dalla grande rilevanza sociale, perche` si tratta di
un teatro che e` ubicato nel cuore della citta` antica,
dove fortissimi sono i fenomeni di devianza. Dunque
puo` essere un punto, un posto, un luogo dove
vengono accolti, grazie alla presenza di molti
movimenti, di molte associazioni che sono state in
questi anni anche la rinascita di quella zona, vengono
accolti fenomeni di devianza, di minori a rischio e di
quanto si muove intorno alla vecchia zona di Forcella.
Mi sembra utile, necessario che venga acquisita
questa struttura dalla regione Campania, dalla quale si
puo` partire per un rilancio forte di quella zona.
Quindi, personalmente ed anche come presidente di
questa commissione sono a favore di questa delibera
che non deve essere assolutamente rinviata.
PRESIDENTE: Vorrei invitare il vice presidente ad
intervenire sull'argomento, visto che non c'e`
l'assessore Armato, ritengo indispensabile la sua
presenza.
E` iscritto a parlare il consigliere Anzalone; ne ha
facolta`.
ANZALONE: Onorevole presidente, onorevoli
colleghi, debbo premettere che ho un senso antico e
credo non erroneo della disciplina, che ritengo una
delle eredità dei retaggi migliori e più positivi che mi
provengono dalla mia esperienza e formazione
politica nel disciolto partito comunista. Ma si tratta di
17 maggio 2006
un senso di disciplina e di responsabilità che però almeno così mi è stato insegnato e in questa direzione
converge anche il mio libero discernimento e la mia,
ancorché modesta, capacità di giudizio - non deve
confliggere con l'evidenza di atti e fatti che stimo
non positivi.
Detto questo, ricordo che ho votato le
precedenti delibere della giunta, anche operando
talvolta una forzatura su me stesso, ma questa,
Presidente Valiante, non intendo votarla. Su questa,
anzi, ritengo che dovrei votare contro. Mi limito, per
responsabilità, ad astenermi, poiché si tratta di una
deliberazione sbagliata che ha poco a che vedere con
la cultura, nonostante lo strenuo tentativo fatto dalla
presidente della sesta Commissione, che tanto stimo,
di dimostrare.il contrario. Detto in breve: non capisco
perché la Regione debba spendere una cifra così
esorbitante per fare di questo ex cinematografo, mi
sembra a luci rosse, niente meno che una decisiva e
fondamentale struttura culturale della città di Napoli.
Tra l’altro, abbiamo l’obbligo di non
dimenticare che, per fare economia, abbiamo fatto
cadere la mannaia dei tagli anche sulle spese sanitarie.
Questa brutta delibera qualcosa che potevamo e
dovevamo risparmiarci. Veda, presidente Valiante, e
mi rivolgo a lei perché l’assessore al ramo è
puntualmente assente, potrei servirmi di una dovizia
di argomenti per continuare a parlare contro questa
delibera. Ma mi fermo qui, ribadendo il mio voto di
astensione.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il consigliere
Sena; ne ha facolta`.
SENA: Presidente, ho qui davanti a me la delibera,
abbiamo poco fa ascoltato l'intervento del collega
Anzalone, tra l'altro membro autorevole della
commissione VI e della commissione II. Sembrerebbe
opportuno, al fine di superare ogni dubbio, un
approfondimento
documentale.
Siccome
sono
richiamati in delibera atti di valutazione dell'immobile,
mi permetterei di chiedere di rinviare alla prossima
seduta questa delibera al fine di acquisire gli atti che
sono richiamati in delibera e che potrebbero consentire
a tutto il consiglio di valutare concretamente la
congruita` delle cose espresse in delibera. Quindi,
formalizzo una proposta di rinvio alla prossima seduta.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il consigliere
Ronghi, ne ha facolta`.
RONGHI: Comprendo lo spirito della proposta che
anima la collega Bossa, perchè sicuramente parliamo
di un quartiere fortemente a rischio che ha l'esigenza e
32
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
Servizio Resoconti
Resoconto Integrale
VIII Legislatura
la necessità di una maggiore presenza, però attenzione
a due questioni. La prima è quella di non utilizzare il
disagio sociale e le problematiche esistenti in certi
quartieri per operazioni poco chiare. Mi spiego. Su
questa questione, nella precedente legislatura ho
presentato più interrogazioni, da come è iniziata la
questione Trianon. Su questa vicenda, chiarezza non è
stata ancora fatta. Non vorrei che per coprire degli
errori compiuti, non dalla regione, ma dalla provincia
di Napoli qualche anno fa, noi interveniamo
finanziariamente per andare a sotterrare delle
inadempienze compiute. Seconda questione, credo
sempre più e mi sembra che questa legislatura stia
andando in questa direzione che la regione deve
continuare a essere organo di programmazione e,
nell'ambito di questa, uscire fuori dalla gestione. Non
può diventare proprietario di maggioranza di un teatro,
quando nelle ultime tre finanziarie avete più volte
appostato, nelle entrate della regione, la vendita del
patrimonio di questa regione. Quindi, grande
contraddizione. Ribadisco che comunque ci sarà un
momento di confronto, perchè voglio che in aula ci si
confronti, ma elementi ci sono e quindi, approvo la
proposta fatta dal collega Sena. Presidente Lonardo,
siamo favorevoli al rinvio ad altra seduta, alla
discussione in aula, perchè va discussa in aula e poi,
avere la presenza indispensabile dell'assessore. Tra
l'altro qualcuno dovrebbe ricordare a Bassolino che
egli è ancora consigliere regionale perchè da troppe
sedute manca da quest'aula. Non vorrei che fosse
presente solo quando ci sono da svolgere azioni di
mediazione e non partecipare all'attività ordinaria del
consiglio che pure è importante.
Quindi, direi di accogliere unanimemente la
proposta del collega Sena, per giungere ad un dibattito
in aula su questa materia, in considerazione della
necessità di chiarire molto aspetti che sono scandalosi.
PRESIDENTE: Tenuto che alle ore 15 abbiamo in
diretta il question-time, vorrei fare la proposta di
liberare l'aula in 10 minuti, altrimenti non riusciamo a
tenere il question-time. E` una scelta dell'aula, atteso
che ho l’obbligo di comunicare questa problematica.
E` iscritta a parlare la consigliere Bossa; ne ha facolta`.
BOSSA: Vorrei precisare alcune questioni,
ringraziando fin d'ora il consigliere Ronghi e il
consigliere Anzalone. Vorrei sottolineare che questo
provvedimento avviene in data antecedente all'elezione
di questo Consiglio regionale e che l'interesse
specifico è il recupero, la valorizzazione, la
rivalutazione e la risistemazione di un quartiere.
17 maggio 2006
Quindi la questione del patrimonio messo in vendita,
consigliere Ronghi, non e` una questione omogenea, in
matematica si dice sono grandezze non omogenee, non
puo` lei, credere che questa operazione sia uguale a
quella per la quale si vendono gli appartamenti o altri
beni. Qui si tratta di altro. Vorrei anche sottolineare
che la cultura e` sempre in perdita, perche` e` cosi`,
perche` la bellezza, perche` l'arte, cio` che riguarda lo
spirito non puo` essere un profitto. Dunque, non di
reddito si parla in queste operazioni che pure fu una
delle questioni sollevate dalla commissione. Per
quanto mi riguarda, va bene cosi`, accettiamo, parlo
anche a nome del gruppo in questo momento, la
proposta del consigliere Sena per qualsiasi spiegazione
che verra` dall'esecutivo. Ribadendo che pero` ci sono
cose che non hanno prezzo. Una volta partecipai a una
conferenza nazionale sull'infanzia e l'adolescenza,
l'assessore di Torino che parlo` prima di me diceva che
il problema dei bambini di Torino era come riportarli
in strada, perche` i bambini torinesi vedono la strada
dal bus della scuola o dalle macchine private. Il nostro
problema e` esattamente l'opposto, come togliere i
bambini dalla strada. Questa operazione mi sembra che
possa rispondere molto proficuamente a questa
esigenza.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il vice presidente
Valiante; ne ha facolta`.
VALIANTE, vicepresidente giunta regionale:
Vorrei informare il consigliere Ronghi che il
presidente e` a Roma per motivi istituzionali, assente
solo per questa ragione. Comunque la giunta non ha
niente in contrario al rinvio alla prossima seduta della
discussione ed approvazione del provvedimento.
Risultato votazione per la convalida del consigliere
Racinaro.
PRESIDENTE: Proclamo l’esito della votazione a
scrutinio segreto per la convalida del consigliere
Racinaro:
presenti
34
assenti
26
votanti
32
astenuti
2
favorevoli
30
contrari
1.
PRESIDENTE: Sottolineo che il presidente va
computato tra i presenti anche se, come di prassi, non
esprime il proprio voto.
33
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
Il consiglio approva a maggioranza.
Votazione (elettronica) sulla proposta di legge
“Disposizioni in materia di amministrazione e di
contabilità del Consiglio Regionale”.
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione con voto
elettronico.
Consiglieri, vi accomodate? Abbiamo i tecnici che
devono entrare in aula.
Si tolgano le schede dove non vi è seduto il
consigliere.
Diamo corso quindi, alla votazione, però inviterei tutti
i consiglieri a prendere posto disciplinatamente.
Intanto sono entrati i tecnici, in deroga al nostro
regolamento ma dobbiamo dare, chiaramente, priorità
anche al loro lavoro.
È aperta la votazione per il provvedimento
sull’ordinamento contabile del consiglio regionale.
Si procede alla votazione.
PRESIDENTE: Proclamo l’esito della votazione:
presenti
31
votanti
30
favorevoli
30
astenuti
1.
Il consiglio approva.
Votazione (elettronica) sulla proposta di legge
“Disciplina della raccolta, coltivazione e commercio
dei tartufi, freschi o conservati, destinati al
consumo”.
PRESIDENTE: Passiamo all’approvazione
regolamento della vendita dei tartufi.
del
17 maggio 2006
Esame e approvazione delle proposte di delibere
amministrative ai sensi dell’articolo 47, della L.R.
30 aprile 2002 n. 7 – registri generali nn. 43/II,
105/II, 107/II, 113/II, 114/II, 118/II.
PRESIDENTE: Passiamo all’ottavo punto all’ordine
del giorno: “Esame e approvazione delle proposte di
delibere amministrative ai sensi dell’articolo 47, legge
regionale 30 /2002, numero 7, reg. gen. 43/II, 105/II,
107/II, 113/II, 114/II, 118/II.
Delibera di giunta regionale n, 1361,
21.10.2005, articolo 47, comma 3, legge regionale 5,
lettera d) legge regionale n. 15/2005 -reg. gen. n. 43/IISentenza esecutiva del Tribunale di Ariano Irpino,
riconoscimento della somma di euro 2.718 alla
categoria dei debiti fuori bilancio, inviata in seconda
commissione consiliare in data 26 gennaio 2006. Al
riguardo, ricordo che ho trasmesso una nota al
presidente della seconda commissione consiliare con la
quale ho sottoposto all’attenzione degli stessi
l’urgenza e la sollecitudine alla trattazione dei
provvedimenti riguardanti i debiti fuori bilancio e ho
fatto presente che sulla base dell’articolo 59 del
regolamento interno, così peraltro come auspicato
nell’ultima conferenza dei capigruppo, tutte le delibere
concernenti i debiti fuori bilancio vengono iscritti
all’ordine del giorno consiglio. Si tenga ben presente
che nei casi in esame la commissione non ha espresso
parere ma come già detto, ho ritenuto da parte mia
doveroso rassegnare all’aula per le decisioni di
conseguenza, i provvedimenti in questione, al fine di
evitare il commissariamento, obiettivamente lesivo
dell’immagine della nostra assemblea e il buon
funzionamento dell’amministrazione regionale.
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle libertà.
Si procede alla votazione.
PRESIDENTE: Proclamo l’esito della votazione:
presenti
31
votanti
30
favorevoli
30
Astenuti
1.
Il consiglio approva.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale 2041 del
28 dicembre 2005 -reg. gen. n. 105/II- richiesta
riconoscimento di legittimità debito fuori bilancio ai
sensi dell’articolo 47, comma 3, della legge regionale
7/2002, sentenza numero 7687/05 Conson Manuel CT
4239/04 San e n. 7757/05 Magliano Gaetano, CT
4273/04 del Tribunale di Napoli, legge 25 febbraio
1992, n. 210 inviata in seconda commissione
consiliare il 26 gennaio 2006.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
34
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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VIII Legislatura
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle libertà.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale n. 2102
del 29.12.2005 legge 20/4/02 n.7, articolo 47, comma
3, lettera a -reg. gen. n. 107/II- riconoscimento di
partite debitorie appartenenti alla categoria di debiti
fuori bilancio, derivanti da sentenze esecutive.
Se non vi sono interventi, lo pongo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle libertà.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale n. 2119
del 30 dicembre 2005, legge regionale 30 aprile 2002
n. 7, articolo 47, comma 3 -reg. gen. n. 113/IIricognizione di debiti fuori bilancio determinatasi a
seguito di giudizi definiti con sentenza esecutiva alla
data 11 luglio 2005 con allegati.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione il
provvedimento e il relativo elenco allegato,
escludendo il punto n. 57, attinente alla Fond Italia srl
in quanto il riconoscimento è stato effettuato con atto
di commissario ad acta, con deliberazione n. 1 del 4
maggio 2006.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle libertà.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale 2162 del
31 dicembre 2005, legge regionale 30 aprile 2002, n.
7, articolo 47, comma 3 -reg. gen. n. 114/IIRicognizione debiti fuori bilancio determinatasi a
seguito di giudizi definitivi con sentenza esecutiva dal
12 luglio 2005 al 28 dicembre 2005, con allegato
inviato in commissione consiliare il 26 gennaio 2006.
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle libertà.
PRESIDENTE: Delibera di giunta regionale n. 2113
del 30 dicembre 2005, legge regionale 30 aprile 2002,
numero 7, articolo 47, comma 5, lettera b -reg. gen. n.
118/II- riconoscimento debito fuori bilancio, scuola
autonoma di ostetricia di Salerno.
Se non ci sono interventi, la pongo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
17 maggio 2006
Il consiglio approva a maggioranza, con il voto
contrario dei consiglieri della casa delle libertà.
Ordine del giorno sulla cooperazione tra enti locali,
associazioni e la società palestinese.
PRESIDENTE: Dò lettura del dispositivo dell’ordine
del giorno a firma dei consiglieri Antonio Scala ed
altri, di alcuni dei quali non si capisce la firma, quindi
dico tutti i gruppi.
(Omissis..) invita la giunta regionale della Campania
a incentivare azioni di cooperazione tra enti locali,
associazioni e la società palestinese per contribuire a
evitare la catastrofe umanitaria conseguente alle
attuali drammatiche condizioni di vita della
popolazione palestinese e attivarsi presso il prossimo
governo nazionale, secondo le prerogative sancite
dalle norme statuarie e costituzionali, per affermare
nelle sedi istituzionali, nazionali e europee, l’indirizzo
espresso dalle assemblee regionali affinché i
finanziamenti dell’unione europea all’Anp vengono
immediatamente
sbloccati.
Le
responsabilità
amministrative di coordinamento e di gestione del
settore pubblico, proprie delle autorità nazionale
palestinese non siano trasferite alle agenzie delle
nazioni unite e alle organizzazioni internazionali.
Tutte le parti rispettino il diritto umanitario e
internazionale e assicurino la protezione dei civili nei
territori occupati palestinesi.
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
Ordine del giorno sul trasporto marittimo nel golfo
PRESIDENTE: Un altro ordine del giorno già
distribuito a firma di tutti i gruppi.
“Impegna…
Interruzioni
PRESIDENTE: Per il futuro, gentilmente chiedo che i
nomi dei consiglieri vangano scritti in stampatello
perché le firme non sono tutte riconoscibili.
Comunque, Amato, Ds, Vito Nocera, Prc,
Franco D’Ercole, Alleanza nazionale; Errico, Udeur;
Ragosta, Verdi; Sdi, Oliviero e Sommese, del gruppo
della Margherita.
35
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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VIII Legislatura
(Omissis…) Impegna la giunta a valutare entro la
scadenza della convenzione prevista per il 2008, tutte
le ipotesi compresa l’eventuale costituzione di una
società pubblica regionale, che assicuri il trasporto
pubblico per le popolazioni delle isole del golfo.
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Il consiglio approva all’unanimità.
PRESIDENTE: La seduta è sospesa, riprenderà alle
ore 15 con il question time, buon pranzo e buona
pausa.
La seduta, sospesa alle ore 14.35, riprende alle ore
15,16 con la presidenza del vicepresidente Ronghi.
Question-time
(ai sensi dell’art. 79 del regolamento)
PRESIDENTE: La seduta riprende. Ricordo che, a
norma di regolamento, il presentatore di ciascuna
interrogazione ha facoltà di illustrarla per non più di
un minuto, che a ciascuno delle interrogazioni
presentate risponde il rappresentante della giunta, per
non più di tre minuti e, successivamente, l’interrogante
ha il diritto di replica per non più di due minuti. Diamo
immediatamente avvio ai lavori.
Interrogazione: “Parità di trattamento al personale
regionale del Settore Trasporti rispetto a quello del
ministero dei trasporti”, reg. gen. n. 71, a firma del
consigliere Buono.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Buono; ne ha facoltà.
BUONO: Premesso che nell’atto d’indirizzo per la
vigilanza sulla regolarità dei servizi di trasporto
pubblico regionale e locale – documento allegato alla
deliberazione di giunta regionale numero 3810 del 22
dicembre 2003 – sono state escluse delle agevolazioni
in favore dei dipendenti regionali del settore trasporti
in quiescenza; considerato che di tali agevolazioni
sono beneficiari – a parità di posizione – i dipendenti
dei trasporti – direzione generale Mctc ai sensi del
decreto ministeriale 1 agosto 1984, ai quali è concessa
la libera circolazione sui servizi di trasporto di
competenza regionale; rilevato che la citata normativa,
17 maggio 2006
richiamata nella legge regionale numero 9 del 26
gennaio 1987 all’articolo 13, ultimo comma,
prevedeva l’estensione delle agevolazioni al personale
in quiescenza del settore regionale dei trasporti e in
particolare ai possessori della tessera di servizio per un
periodo di tempo pari a quello previsto dal decreto del
ministero dei trasporti 1 agosto 1984, articolo 7.
Interroga le SS.LL. per sapere quali motivazioni
hanno indotto ad escludere delle agevolazioni, di cui in
premessa, i dipendenti in quiescenza del settore
regionale dei trasporti, esclusione che di fatto ha
generato una chiara disparità di trattamento tra il
personale del ministero dei trasporti e il personale del
settore regionale, omologo per attività e funzioni
svolte.
Chiede di adottare i più idonei provvedimenti al
fine di garantire parità di trattamento al personale
regionale del settore trasporti rispetto a quello del dei
trasporti.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare l’assessore De
Luca; ne ha facoltà.
DE LUCA, assessore: In merito all’interrogazione
dell’onorevole Buono, con delibera n. 3810 del 22
dicembre 2003, la giunta regionale determinava le
modalità di controllo delle attività in materia di
trasporto pubblico locale, effettuato dal personale dei
trasporti e viabilità mediante l’esibizione di apposita
tessera abilitativa al servivo ispettivo.
La tessera in questione non ha pertanto valore di
agevolazione per il personale abilitato alla funzione
ispettiva ma costituisce strumento per l’espletamento
del servizio stesso.
L’eventuale rilascio della tessera al personale in
quiescenza, che cessa dalla funzione ispettiva,
comporterebbe una modifica della natura del titolo,
andandosi a configurare come mera agevolazione in
violazione della legge regionale 3/2002, articolo 7,
comma 4, che espressivamente vieta il rilascio di titoli
di viaggio gratuiti.
Parimenti non risulta configurabile, per il
superamento del predetto divieto la mera estensione
della normativa riservata al personale dell’autonomo
ordinamento statale.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Buono; ne ha facoltà.
BUONO: Non sono per niente soddisfatto. Per prima
cosa, non comprendo perché sia assente l’assessore
delegato, Cascetta, visto che l’assemblea si riunisce
una volta alla settimana. Poiché gli assessori,
preventivamente, sono informati dei lavori di
36
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
programmazione, non comprendo la motivazione
istituzionale, visto che non è stata letta neanche la
giustifica dell’assessore competente. Mi dispiace per
l’assessore De Luca, molto corretto, che ha la delega
dei rapporti con il consiglio, ma il question time serve
proprio ad avere la presenza degli assessori competenti
che devono rispondere.
Detto questo, non sono soddisfatto neanche
della risposta, pertanto, farò interrogazioni scritte per
sapere meglio i motivi per cui a tutti i dipendenti
regionali che sono in quiescenza non spetti
l’agevolazione, perché a me risulta che ne hanno
diritto e non solo per la funzione ispettiva. Lo metterò
per iscritto perché vorrò avere l’elenco di tutti coloro
che beneficiano di questa tessera.
Interrogazione: “Tariffe prestazioni riabilitative”,
reg. gen. n. 73, a firma del consigliere Arena.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Arena; ne ha facoltà.
ARENA: Signor presidente, signor assessore,
constatato che con la dgrc n. 3094/2000 sono state
determinate le tariffe per le prestazioni riabilitative ex
articolo 26 legge 833/78, valevoli a partire dal 1
gennaio 2000 con il contestuale obbligo di
adeguamento triennale delle tariffe per le prestazioni
riabilitative ex articolo 26 legge 833/78, legge citata
poc’anzi, agli indici Istat; che nonostante due accordi
sottoscritti presso l’assessorato alla sanità (giugno
2004 e marzo 2005) non c’è stato alcun intervento
deliberativo.; che con la dgrc n. 1843/2005 è stato
disposto il blocco del riconoscimento di eventuali
maggiori
corresponsioni
in
conseguenza
dell’applicazione di tariffe con decorrenza retroattiva;
che con la dgrc n. 1573/2004 è stata consentita la
maggiorazione delle tariffe e la transazione delle
terapie contestate solo per le case di cura associate
all’Aiop; che con la delibera dgrc n. 2157/2005 si è
disposto di aumentare proporzionalmente i limiti di
spesa stabiliti dalla precedente dgrc n. 1843/2005 fino
a
concorrenza
dell’effetto
economico
delle
rivalutazioni tariffarie convenute per gli esercizi 2003
e 2004 solo per le case di cura iscritte all’Aiop.
Al fine di evitare un danno insostenibile e
destinato a aggravarsi, per i centri di riabilitazione, per
i lavoratori e soprattutto per gli utenti disabili, lo
scrivente chiede di conoscere dal presidente della
giunta e dall’assessore alla sanità: quando si darà
17 maggio 2006
seguito agli accordi sottoscritti presso l’assessorato
alla sanità nel giugno 2004 e marzo 2005 con i centri
di riabilitazione; quando si darà corso agli
adeguamenti tariffari ex dgrc n. 3094; perché con la
dgrc n. 2157/2005 sono stati disposti gli aumenti solo
per le case di cura iscritte all’Aiop.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare l’assessore
Montemarano; ne ha facoltà.
MONTEMARANO, assessore: Preliminarmente è
opportuno precisare che l’attività amministrativa
regionale, finalizzata alla determinazione e
aggiornamento delle tariffe, è condizionata
dall’intervento statale. Il governo, in attuazione della
legge finanziaria per il 2005, la n. 311 del 2004,
all’articolo 1, comma 170, è in procinto di emanare il
nuovo nomenclatore tariffario nazionale che dovrebbe
fissare i limiti massimi delle tariffe medesime. In
ordine ai rilievi relativi alla deliberazione n.1573 del
2004, in riferimento al trattamento riservato alle case
di cura iscritte all’Aiop, si rileva che l’accordo quadro
con l’Aiop è stato sottoscritto prima che intervenissero
le deliberazioni della giunta, la n. 1111 del 4 agosto
2005 ha disposto che ogni ulteriore operazione di
gestione del debito delle aziende sanitarie avrebbe
dovuto essere coerente con il progetto esecutivo del
risanamento debitorio a causa della Soresa; la delibera
n. 1843 del 9 dicembre 2005, ha previsto il blocco di
accordi che prevedono l’applicazione retroattiva di
aumenti tariffari a carico delle aziende sanitarie a
meno che gli incrementi di costo non siano assorbiti
dai tetti di spesa e dalla riduzione dei volumi delle
prestazioni meno appropriate o necessarie.
Successivamente all’approvazione di tale
deliberazione, quindi, ogni ulteriore accordo che
incidesse sui profili di gestione del debito e/o di
aumento tariffario retroattivo, è evidentemente
illegittimo.
Rispetto
al
panorama
deliberato,
la
deliberazione n. 2157 del 2005, lungi dal determinare
le tariffe in oggetto, si limita a protrarre la vigilanza di
quanto già deliberato finché, si specifica, non
interverrà
un
organico
provvedimento
di
determinazione, rideterminazione delle tariffe regionali
da applicarsi alle singole prestazioni sanitarie.
Cionondimeno,
prosegue
con
scrupolo
l’intervento regionale finalizzato alla configurazione di
un sistema omogeneo e razionale di rideterminazione
tariffaria. Infatti è stato predisposto un decreto
assessorile con il quale viene costituita una
commissione tecnica con esperti del settore, incaricata
37
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
specificamente dell’aggiornamento delle tariffe per la
macroarea della riabilitazione. Di conseguenza, pur
con gli approfondimenti che la capillarità e la
delicatezza della materia tariffaria richiede, sono in
corso le fasi procedimentali, istruttorie, volte
all’aggiornamento tariffario nel rispetto del principio
del contenimento della spesa sanitaria.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Arena; ne ha facoltà.
ARENA: Signor presidente, onorevole assessore, nel
ringraziare, ovviamente, l’assessore per l’immediata
risposta, mi corre l’obbligo, però, di fare alcune
considerazioni. Premesso che le tematiche connesse al
settore sanitario sono particolarmente sentite, in esse
sono coinvolte centinaia di lavoratori, di uomini, di
donne, decine di aziende e, soprattutto, tutti gli utenti
dei servizi sanitari, debbo dire che mi sento
parzialmente soddisfatto dalla risposta ricevuta,
perché, poi, nei fatti, sono stati utilizzati due pesi e due
misure. Credo che sia giunto il momento, invece, di
avere un quadro chiaro di riferimento rispetto al quale
ho tentato di mettere in campo una strategia che
accomuna un po’ tutti quanti, poiché al centro del
sistema c’è sempre e soltanto il paziente e l’utente e la
prestazione fornita. Non è la partecipazione o meno a
enti associativi che incide sulla prestazione sanitaria ed
ecco perché, per il prosieguo, mi aspetto dall’assessore
che tenga conto di quanto è successo per il trascorso,
per il passato e tenga conto del fatto che chi non è
associato all’Aiop o ad altre associazioni, non è giusto
che soffra, in quanto non associati a questi riferimenti
ai quali è stato fatto, comunque, un trattamento
particolare. Grazie.
Interrogazione: “Risanamento costone Pozzano,
città di Castellammare”, reg. gen. n. 76, a firma del
consigliere Scala.
PRESIDENTE: E’ iscritto a parlare il consigliere
Scala; ne ha facoltà.
SCALA: Signor presidente, signori assessori, negli
ultimi anni gli interventi catastrofici che hanno
interessato il territorio campano, sono stati molteplici:
i fatti di Ischia, la frana di Nocera Inferiore nel marzo
del 2005, l'alluvione di Sarno e, tornando indietro di
alcuni anni, la catastrofe di Castellammare, quando un
intero costone frano` trascinando con se case, alberi e
vite umane. Era il gennaio del 1997 e Castellammare
pago` con 4 morti il tributo di vite umane causate dal
17 maggio 2006
dissesto idrogeologico. La disastrosa e tragica frana
verificati sulla statale 145 Castellammare-Sorrento,
all'altezza della localita` Pozzano,
suscito` la
costernazione, la legittima preoccupazione nella
popolazione locale. Da allora sono passati diversi anni,
la zona in oggetto si e` in parte trasformata, si e`
proceduto alla realizzazione di una struttura turistico ricettiva, il cui ingresso e` situato al di sotto di di quel
costone che gia` delimitava, oltre alla strada statale,
alcuni stabilimenti balneari, interrogo la giunta per
sapere se sono state effettuate adeguate opere di
consolidamento e un idoneo sistema di drenaggio delle
acque, quali misure siano state adottate per fare fronte
alla situazione determinatasi, quali iniziative
nell'ambito delle loro rispettive competenze, siano
state assunte per prevedere ed attuare un serio piano di
risanamento e di riassestamento geologico dell'intera
area, attraverso interventi organici e definitivi, che
evitino per il futuro disastri e sciagure di tale portata.
PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare l'assessore
Nocera.
NOCERA, assessore: In riscontro all'interrogazione
consiliare in oggetto, il coordinatore dell'area ambiente
mi comunica che nell'oggetto della interrogazione sono
stati eseguiti interventi di messa in sicurezza del
costone roccioso progettati ed eseguiti dalla societa`
castellammare turismo, proprietaria del
costone
stesso, autorizzati e collaudati dall'autorita` di bacino
competente per territorio. Si evidenza che, a seguito
dei gravi eventi alluvionali e dei conseguenti dissesti
idrogeologici che nei mesi di novembre e dicembre del
'96 e gennaio '97 hanno colpito alcuni territori della
regione Campania, il Presidente del consiglio dei
ministri, con decreto del 17 gennaio 1997, dichiaro` lo
stato di emergenza nella regione. Successivamente alla
dichiarazione dello stato di emergenza, sono state
emesse dal ministro per il coordinamento della
produzione civile diverse ordinanze con le quali sono
stati individuati i comuni della regione Campania
gravemente danneggiati dei predetti eventi alluvionali.
Infine, con l'ordinanza commissariale dell’ottobre
1997 fu disposta l'approvazione degli interventi
infrastrutturali di emergenza e di prima sistemazione
idrogeologica. Detto piano fu successivamente
rimodulato, integrato ed approvato con diverse
ordinanze commissariali che hanno disposto
l'integrazione di ulteriori comuni adeguamenti,
connessi alla fase progettuale degli interventi, nonche`
all'inserimento di interventi afferenti l'interrogazione
in oggetto. Il commissario di governo per l'emergenza
38
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
idrogeologica in Campania ha, altresì, dichiarato che i
lavori di consolidamento delle pendici sovrastanti la
statale n. 145 sorrentina riguardano essenzialmente le
seguenti opere: ispezione, pulizia e ... dei costoni
rocciosi da eseguirsi, trasporto dei rifiuti del materiale
proveniente da ispezione, barriera para massi,
interruzione stradale comprensive di sorveglianza e di
impianto semaforico, rilievo geo strutturale, rete
metallica a doppia torsione.
Relativamente
all'area
oggetto
dell'interrogazione, si sono completati e collaudati i
seguenti interventi: opere di somma urgenza occorrenti
per il ripristino provvisorio del transito sempre sulla
statale 145 in localita` Pozzano del comune di
Castellammare di Stabia; discaggio di massi, opere di
difesa passive e monitoraggio per il rilevamento dei
movimenti franosi della zona a monte di quelli
interessati dalla frana del 10 gennaio del '97.
Questo intervento e` stato realizzato con il duplice
obiettivo di limitare da un lato il pericolo di caduta
massi dalle sottostanti aree e di segnalare dall'altro
eventuali nuovi episodi franosi. In quell'opera si è
prevista la realizzazione di strutture verticali lungo il
muro di cinta dell'ex cementificio a protezione della
sede stradale dall'eventuale caduta di frammenti o
blocchi di calcestruzzi da due silos siti nell'area del
sedime del cementificio stesso. Il certificato di
collaudo statico relativo alle predette opere e` stato
trasmesso al commissariato per l'emergenza
idrogeologica della regione Campania dal professore
Luigi Ariani, ordinario di scienze delle costruzioni
della facolta` di ingegneria dell'università Federico II
di Napoli; opere di somma urgenza occorrenti per il
ripristino provvisorio del transito della statale 145 in
localita` Pozzano del comune di Castellammare di
Stabia nel tratto corrispondente alla zona del costone
interessato dalla frana del 10 gennaio del 1997; la
costruzione di una galleria artificiale a carattere
provvisorio ed esecuzione di alcune opere di
puntellatura e di protezione. Detto intervento e` stato
realizzato con l'obiettivo di provvedere, in via
prioritaria, ad interventi infrastrutturali, necessari ad
assicurare la transibilita` in sicurezza della statale 145,
nel tratto compreso tra l'ex paninoteca Saltin e i ruderi
della vecchia fabbricata Italcementi.
Il certificato di collaudo, come richiesto
dall'interrogante, relativo alle predette opere e` stato
tramesso
al
commissario
per
l'emergenza
idrogeologica della regione Campania dal professore
Luigi Ariani.
17 maggio 2006
Sempre relativamente all'argomento in oggetto
e` di recente approvazione il progetto nel comune di
Vico Equense di sistemazione del versante roccioso
sottostante il vescovato. Per l'esecuzione degli
elaborati progettuali sono stati trasmessi al settore
regionale di protezione civile in quanto l'intervento e`
inserito nel programma APQ difesa suolo. Questo e`
stato approvato con delibera della giunta regionale
della Campania il 12 maggio 2004 mediante l'utilizzo
delle risorse di 4 milioni di euro a carico della legge
388 del 2000.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il consigliere
Scala; ne ha facolta`.
SCALA: Come sempre l'assessore Nocera e` puntuale,
pero` per una parte non ho avuto delle risposte vere,
perche` la mia preoccupazione e` quella oggettiva e di
la` del risanamento, che comunque e` stato fatto a
difesa sia della struttura turistica, sia della statale,
esiste un problema di tipo oggettivo, perche` quelle
case oggettivamente interessate dalla frana, dagli
smottamenti, per un certo periodo, sono state
sgombrate. Ora i cittadini, dopo che è stata ricostruita
la strada, giustamente sono rientrati nelle loro
abitazioni e questa zona non e` stata interessata dal
tipo di intervento. La preoccupazione mia, al di la`
della questione, come noi notiamo, che le carte stanno
in regola, e` che in quella zona, dove insistono queste
abitazioni e dove ci sono persone, non e` stato fatto
alcun intervento e che quindi, ci possano essere altre
attività di tipo franoso e quindi Castellammare
potrebbe avere altre perdite di vite umane. La cosa che
chiedo, poi ci vediamo in assessorato per tentare di
capire in che modo e` possibile intervenire per risanare
quella parte di costone, è che, pur essendoci non quella
zona delle costruzioni abusive oggetto di condono, i
cittadini abbiano il diritto di stare nelle loro cose
sperando che la montagna non cada. E` un intervento
che bisogna fare in tempi brevi.
Interrogazione: “Azienda Ospedaliera “Cardarelli”
– Napoli”, reg. gen. n. 77, a firma della consigliere
Cammardella.
PRESIDENTE:
All’interrogazione
Azienda
Ospedaliera “Cardarelli” di Napoli, è iscritta a parlare
la consigliere Cammardella; ne ha facolta`.
CAMMARDELLA: Signor presidente, gentile
assessore alla sanità, come lei ha potuto constatare nel
corso di questi mesi il gruppo della rifondazione
39
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
Servizio Resoconti
Resoconto Integrale
VIII Legislatura
comunista intende contribuire al miglioramento della
qualita` della sanita` pubblica, attraverso visite
istituzionali, attraverso incontri con i comitati di utenti.
Dunque anche l'interrogazione che oggi io pongo e che
il nostro gruppo pone riguarda l'ospedale Cardarelli,
l’azienda ospedaliera di rilievo nazionale che nel
lontano '95 vide destinare alcuni spazi all'attivita`
intramoenia, nel rispetto della legge, ristrutturando la
palazzina M Alpi con i fondi ex articolo 20, legge 67
/88 prima triennalita`.
Poi la regione Campania con delibera n. 1982
dell'ottobre
del
2004
approvo`
la
prima
sperimentazione gestionale, coinvolgendo soci privati,
attraverso l'espletamento di un bando di gara per
costituire una societa` mista, pubblico - privata, con
una richiesta di investimento di almeno 2 milioni e
mezzo di euro.
Tale gara ando` deserta. Vi e` stata nei mesi
scorsi un'ulteriore ricerca di socio privato attraverso
trattativa privata. Sappiamo che sono giunte delle
lettere di manifestazione di interesse. Pero`, allo stato,
questa palazzina da molti anni e` inutilizzata,
nonostante vi siano dei padiglioni, come quelli della
chirurgia generale, delle specialistiche, dell'emergenza,
che hanno enormi difficolta`, che sono affollatissimi e
promiscui a tal punto da vedere spesso lesa la privacy
e la dignita` dei pazienti.
Abbiamo avuto anche degli incontri con la
direzione
generale,
con
l'assessorato.
L’amministrazione, visti gli esiti delle gare,
manifestava, dietro nostra richiesta, la volonta` di
poter contribuire a destinare ad uso pubblico tale
palazzina. Chiediamo, gentile assessore, anche alla
luce della nota che il direttore generale Iovino ha
inviato alle Rsu manifestando la propria non
competenza a poter decidere la modifica della
destinazione d'uso, se l'amministrazione non ritenga,
attraverso modifica della delibera oppure attraverso
una nuova, dare l'indicazione al direttore generale che
questa palazzina possa essere utilizzata ad uso
pubblico; naturalmente, liberare tale scelta, scegliendo
insieme al direttore generale quale sia il migliore uso
pubblico per questa palazzina.
PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare l'assessore
Montemarano.
MONTEMARANO, assessore: Come gia` accennato
dall'onorevole Cammardella, il diritto all'esercizio
delle attivita` libere o professionali individuali al di
fuori dell'orario di servizio e` istituzionalmente
previsto dall'articolo 15 del d.lgs 229.
17 maggio 2006
Gia` in precedenza il decreto ministeriale del
1997, del 1998
con la legge 448, prevedeva
l'individuazione da parte del direttore generale di spazi
idonei nell'ambito delle strutture aziendali, nonche`
l'assunzioni di specifiche iniziative per reperire
temporaneamente spazi sostitutivi.
L'articolo 1 della legge 254 del 2000 finanziava
la costruzione di spazi indicati attraverso fondi
vincolati. Nel caso specifico, come ha gia` accennato
l'onorevole Cammardella, il direttore generale
dell'azienda Cardarelli, per consentire l'attivazione
dell'istituto intramoenia all'interno dell'azienda senza
ricorrere, come attualmente avviene, ulteriormente
all'attivita` intramoenia allargata prevista in deroga alle
aziende che non non disponessero ancora di strutture
dedicate a tali attivita`, ha provveduto a richiedere alla
regione
Campania
l'autorizzazione
a
una
sperimentazione gestionale pubblico o privata, con
privato comunque di minoranza e disponibile ad un
importante investimento di 2 milioni e mezzo di euro.
La regione Campania ha approvato con propria
delibera tale sperimentazione.
L'azienda Cardarelli ha indetto una gara
pubblica per la ricerca di un socio privato, per
concorrere alla costituzione della societa` mista, ma
per ben due vendite la gara e` andata deserta.
L'azienda ospedaliera, a seguito di un parere
legale, ha indetto una trattativa privata per la ricerca di
un socio privato di minoranza della costituenda
societa` mista, affidataria dei su indicati servizi. Allo
stato mi viene riferito che sono pervenute 4 lettere di
manifestazione di interesse che la commissione sta
valutando.
L'azienda scelse di destinare la palazzina
denominata M all'esercizio di tale attivita`, con relativo
finanziamento per la ristrutturazione con i fondi dell'ex
articolo 20 della legge 67 dell'88, fin dall'anno '95 e
con la predisposizione dei relativi progetti. Questo
assessorato seguira` con particolare attenzione
l'espletamento delle procedure previste dalla gara per
l'attivazione dell'attivita` libera professionale nella
palazzina M, dopodiche`, qualora dovessero andare
deserte, effettuera` ogni
qualsiasi interventi
sull'azienda, perche`, con le opportune verifiche
giuridiche, la struttura, così ristrutturata, possa essere
assegnata a integrare l'attivita` delle strutture di
diagnosi e cura che attualmente, come diceva
l'onorevole Cammardella, soffrono gravemente una
situazione di sovraffollamento.
40
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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VIII Legislatura
PRESIDENTE: E` iscritta a parlare la consigliere
Cammardella, ne ha facolta`.
CAMMARDELLA:
Assessore,
pur
essendo
soddisfatta della risposta, credo che siano anche maturi
i tempi perche` la trattativa privata e l'esame delle
lettere di manifestazione di interesse portino a
prendere una decisione. Pertanto, credo che sia giusto,
se non ci siano risposte adatte a quel tipo di bando,
intervenire al piu` presto perche` venga restituito al
pubblico cio` che e` stato costruito anche con fondi
pubblici.
Interrogazione: “Pubblicità sui rischi di furto a
Napoli”, reg. gen. n. 82, a firma del consigliere
Rivellini.
PRESIDENTE: Per dare la possibilita` all'assessore
Marco Di Lello di essere presente ad un incontro
istituzionale, passiamo all'interrogazione relativa alla
pubblicità sui rischi di furto a Napoli.
E` iscritto a parlare il consigliere Rivellini; ne ha
facolta`.
RIVELLINI: Chiedo al presidente della giunta
regionale se abbia contezza del grossolano errore
commesso dall'assessore al turismo Di Lello di
promuovere una negativa pubblicità per la nostra citta`
con la distribuzione negli alberghi e nelle altre
strutture ricettive di un depliant attraverso il quale si
invitano i turisti a non indossare orologi Rolex o altri
oggetti di valore. Questa pubblicità negativa, gia`
ripresa dai quotidiani nazionali e probabilmente
amplificata dai mass-media del mondo che non
perderanno occasione per criminalizzare oltre misura
la nostra citta`, penalizzera` il nostro flusso turistico.
Etichettare Napoli quale citta` a rischio
criminale e` sicuramente un errore, ma e` ancora piu`
grave che tutto cio` sia opera dell'assessore al turismo,
delegato a rappresentare nel migliore modo possibile le
nostre bellezze. Pertanto, chiedo, cortesemente, quali
iniziative si intendono assumere per sospendere
immediatamente la distribuzione di tali depliant e quali
iniziative intende assumere il presidente della giunta
affinche` la guida di una delle piu` importanti attivita`
economiche della regione, il turismo, non venga
gestito in modo cosi` approssimativo. Infine chiedo
all'assessore al turismo se non sia piu` utile spendere le
somme, destinate a una pubblicità cosi` negativa per la
nostra citta` per una vigilanza maggiore, nel periodo
17 maggio 2006
estivo, in luoghi particolarmente frequentati dai turisti
come il porto di Napoli.
PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare l'assessore Di
Lello.
DI LELLO, assessore: La citta` di Napoli considerata
tra le piu` belle al mondo per la sua cornice paesisticoambientale e i suoi gioielli architettonici ed artistici, e`
uno dei principali grandi attrattori culturali della
regione Campania da valorizzare e promuovere.
Le finalita`, anzi indicate, sono perseguite
attraverso attivita` promozionali del territorio in Italia
e all'estero per implementare iniziative tese a
migliorare gli standard qualitativi dell'offerta turistica
a coloro che hanno scelto di visitare la citta` di Napoli.
In quest'ottica si inquadra il protocollo d'intesa
sperimentale "turismo e sicurezza", sottoscritto in data
28 novembre 205 tra la regione Campania, la
prefettura di Napoli, il comune e la provincia di
Napoli, avente la finalita`, appunto, di promuovere
azioni condivise volte a prevenire e contrastare i
fenomeni di criminalita` nelle aree cittadine a forte
vocazione turistica, garantendo, soprattutto nei periodi
di piu` intenso afflusso di visitatori, condizioni di
maggiori sicurezza e vivibilita`. L'esito positivo delle
azioni intraprese e degli importanti risultati conseguiti,
mediante la realizzazione degli interventi concordati
con lo sforzo straordinario con le forze dell'ordine, gia`
posti in essere al fine di garantire la prevenzione e il
contrasto dei fenomeni di criminalita` nelle aree
cittadine a forte vocazione turistica, emerse in sede di
comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza
pubblica svoltosi il 16 febbraio 2006, allargato alla
presenza dei firmatari del protocollo d'intesa
sottoscritto in data 28 novembre 2005, ha indotto a
valutare l'opportunita`, in occasione dell'evento
"maggio dei monumenti" e con l'approssimarsi della
stagione estiva, di rilanciare e incrementare le azioni
condivise oggetto del citato protocollo d'intesa.
Si e` addivenuto, pertanto alla sottoscrizione, in
data 11 maggio 2006, del nuovo protocollo d'intesa
"turismo e sicurezza" attraverso il quale si intende
promuovere azioni condivise, volte a prevenire e
contrastare i fenomeni di criminalita` e garantire
maggiori condizioni di sicurezza e vivibilita` nelle aree
cittadine a forte vocazioni turistica.
Colgo l'occasione per sottolineare come, nel
complesso, siano oltre 2 milioni e 200 mila le risorse
investite tutta dalla regione Campania in assenza di
interventi da parte del governo nazionale per lavori e
maggiore presenza delle forze dell'ordine in citta`.
41
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
Premesso questo, la produzione e la
distribuzione di una brochure con alcuni consigli utili
e` solo una parte delle misure che si adottano per
migliorare l'accoglienza e la tutela dei turisti presenti a
Napoli. Tale iniziativa non puo` rappresentare una
pubblicità negativa, ma al contrario rappresenta un
gesto di cortesia, forse anche un atto dovuto da parte
degli organi, assessorati, enti al turismo, nei confronti
di quanti hanno gia` deciso di visitare la citta`. Proprio
quest'ultima rappresenta un punto significativo,
l'opuscolo infatti sara` distribuito presso gli alberghi, i
punti di informazione, stazione di metropolitana o altro
e non certo nel resto d'Italia o all'estero, pertanto non
puo` neanche attenuare la promozione che in maniera
efficace si sta attuando nei paesi stranieri.
Peraltro cio` va a sottolineare che alcuni di
questi ammonimenti sono gia` contenuti in numerose
guide turistiche della nostra citta` e regione, cito tra
l'altro l'onely planet, gadogan ghit's, let's go Italy,
rutard, foudors, tutte guide che sottolineano
l'inopportunita` di andare nella zona, ad esempio, di
piazza Garibaldi, in giro con gioielli appariscenti.
D'altra parte, appare anche importante in questo senso,
sottolineare come gran parte dei nostri turisti,
appartenenti a una fascia medio alta, con livello
culturale, visita Napoli munita di una guida acquistata
presso la citta` di residenza. Appare, inoltre,
fondamentale il fatto che i consigli per i turisti, relativi
alla salvaguardia e alla tutela della persona, sarebbero
compresi all'interno di una serie di informazioni, quali
numeri utili, uffici cambio, prezzi dei taxi, orario, info
- point, etc.. Infine, cio` va a rilevare come in tutte le
grandi capitali del mondo vengono svolte da tempo
iniziative analoghe, molto apprezzate dai turisti.
Abbiamo consigli per la sicurezza dei turisti a Vienna,
ad Oslo. Tale iniziativa, non a caso, e` stata salutata
molto positivamente dall'opinione pubblica nazionale
ed internazionale.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il consigliere
Rivellini; ne ha facolta`.
RIVELLINI: Certo, se i turisti non verranno piu`,
diminuiranno anche gli scippi, manchera` la materia
prima. Comunque le sue giustificazioni non
convincono nè me, nè i cittadini, né gli operatori
turistici che sono preoccupati per la pubblicità
negativa delle sue iniziative. Chiedo al presidente della
giunta di intervenire immediatamente per modificare la
politica turistica regionale, per cosi` dire,
"fantozziana".
17 maggio 2006
Assessore Di Lello, lei nella scorsa legislatura
cercò inutilmente con il bonus casa di allontanare gli
abitanti dalla zona rossa del Vesuvio, spero non voglia
fare la stessa cosa con i turisti.
Interrogazione: “Ripiano debiti della sanità”, reg.
gen. n. 78, a firma del consigliere Passariello.
PRESIDENTE: All’interrogazione sul ripiano dei
debiti della sanità, è iscritto a parlare il consigliere
Passariello, ne ha facolta`.
PASSARIELLO: Questo mio intervento viene svolto,
ai sensi dell'articolo 79 bis del regolamento del
consiglio regionale, per sapere dal presidente della
regione e dagli assessori competenti se corrisponde al
vero che, malgrado la manovra complessiva adottata a
fine 2005 dalla giunta regionale della Campania in
ordine al ripiano dei debiti della sanità, si renderà
necessario introdurre nuove imposte fiscali in
Campania.
PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare il vicepresidente
Valiante.
VALIANTE, vicepresidente giunta regionale: In
riferimento
all'interrogazione
del
consigliere
Passariello, desidero preliminarmente precisare che
l'articolata manovra di bilancio che ha accompagnato
l'adozione degli strumenti di programmazione
finanziaria per l'anno 2006, come normalmente accade,
e` stata proposta dalla giunta ed approvata dal
consiglio. La manovra si e` basata, tra l'altro, su un
incremento in linea con quanto stabilito dalla
finanziaria statale, differenziato per fasce e tipologie di
reddito sull'aliquota dell'addizionale regionale
all'imposta sul reddito e sull'incremento dell'aliquota
ordinaria dell'imposta regionale sulle attivita`
produttive differenziata per categorie produttive e con
previsione di esenzioni dall'approvazione di detto
incremento per nuove iniziative produttive e per
attivita` professionali o imprenditoriali che facciano
registrare significativi incrementi dell'occupazione.
Il maggiore gettito stimato per effetto di tali
interventi e` stato destinato ai sensi dell'articolo 1,
comma 2, della legge regionale 24 del 2005, la
finanziaria regionale, al finanziamento di programmi
di ripiano dei disavanzi di gestione prodotti dal sistema
sanitario regionale, attraverso le modalita` e gli
strumenti previsti dall'articolo 6 della legge regionale
n. 28 del 2003. Questa finalizzazione di risorse
aggiuntive per circa 170 milioni di euro l’anno,
42
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
associate alla realizzazione dei crediti vantati dalla
Regione nei confronti dello Stato per trasferimenti
localizzati alla spesa sanitaria corrente, per annualità
pregresse, ammontanti a circa 2,5 miliardi di euro e
attualmente bloccati, è da considerarsi nell’ambito di
una pianificazione pluriennale, adeguata alla copertura
dell’esposizione debitoria complessiva, generata, negli
anni passati, dal sistema sanitario regionale in
Campania. Quindi, la somma complessiva di 5 miliardi
e 500 milioni ha una copertura già definita, in fase di
contrattualizzazione con le banche da parte della
Soresa, per tre miliardi di euro e 2,5 di trasferimenti
bloccati del ministero del Tesoro che dovrebbero, in
conseguenza della messa a disposizione dei fondi
regionali, essere trasferiti alla Regione per due miliardi
e 500 milioni.
Ciò premesso e senza sottacere, in linea
generale, l’impossibilità della giunta regionale di
imporre nuove imposte, risultando, semmai, in facoltà
del Consiglio l’utilizzo della leva fiscale residua su
fattispecie già esistenti, si deve presumere che la
preoccupazione espressa dal consigliere Passariello
possa essere originata dalle notizie diffuse negli ultimi
giorni dagli organi di stampa, in ordine all’avvenuta
segnalazione, da parte della struttura di monitoraggio
nazionale, della presunta esistenza di un buco.
Sul punto, è possibile rassicurare il Consiglio,
ritenendo che tale iniziativa sia frutto di un equivoco
derivante dalla circostanza per la quale i criteri adottati
nelle valutazioni degli interventi regionali, in materia
di ripiano dei debiti in sanità, non considerano
adeguatamente gli effetti di programmi di copertura
pluriennali. Ciò ha determinato la considerazione degli
effetti dell’operazione che la regione Campania ha
avviato in materia di ripiano dei debiti in sanità per il
tramite di Soresa, la società costituita dalla Regione,
esclusivamente per un biennio, trascurando il fatto che
la
quantificazione,
quindi,
il
relativo
approvvigionamento di risorse dedicate alla copertura
dell’esposizione debitoria pregressa del settore
sanitario, sia stata calibrata nell’ambito di una
pianificazione trentennale, cosa che non si è tenuta
presente.
Per concludere, si rassicura che la giunta terrà
sotto costante e rigido monitoraggio gli effetti dei
provvedimenti adottati, cosa che sta già avvenendo,
che, si ripete, si ritengono adeguati a affrontare
efficacemente la problematica in questione, che
pertanto, allo stato, non necessita del sostegno di
ulteriori manovre fiscali.
17 maggio 2006
PRESIDENTE: È scritto a parlare il consigliere
Passariello; ne ha facoltà.
PASSARIELLO: Signor presidente, signor assessore,
premetto che capisco quello che lei diceva, che si è
votato in Consiglio, ma,
come ben sapete,
quest’opposizione non ha votato il bilancio.
Comunque appare evidente che la manovra, adottata
per ripianare il deficit della sanità, è insufficiente e
tardiva. Arriva, cioè, dopo circa 7 anni di governo di
centro-sinistra, a guida Bassolino. I costi di questo
ritardo sono enormi e nessuno può negare che
l’operazione Soresa, che peserà per circa 178 milioni
di euro all’anno, per 30 anni, sottostima, comunque, il
fabbisogno, lasciando fuori per l’azzeramento del
deficit maturato fino al 2005, circa 1,5 miliardi di
euro. Inoltre, tra gli aspetti sottovalutati dal governo
regionale, in riferimento ai previsti tagli alla spesa
sanitaria, il 18% in tre anni, c’è l’innegabile
circostanza, sottaciuta, che questi portano un
decremento del gettito iva, di cui una consistente quota
torna, per così dire, alle Regioni.
È mai stata calcolata, ci chiediamo, questa
minore entrata? A quanto ammonta? Perché è stato
sottaciuto tutto questo? La manovra, va detto, è e resta
comunque condizionata al rilascio delle quote
campane del fondo Cipe di perequazione 2001 /2005,
ma anche qualora queste quote dovessero esserci
riconosciute, resta comunque scoperta l’importante
fetta di 1,5 miliardi fuori Soresa.
Temiamo, insomma, che, malgrado quanto sia
stato fatto finora, manovre e provvedimenti, la cui
efficacia è ancora tutta da dimostrare, non sarà
possibile evitare l’introduzione di nuove e ulteriori
tasse. Il governo regionale cioè, tornerà a mettere le
mani nelle tasche dei cittadini, sempre che vi trovi
ancora qualcosa. Sarebbe inammissibile, intanto,
continuare a puntare su incrementi dell’Irpef e aumenti
della benzina e, soprattutto, sull’ex Irap, perché oltre a
trovare assolutamente contrari gli industriali
dell’Unione europea, a breve, ne potrebbe essere
imposta la cancellazione e a quel punto i giochi
andrebbero rifatti daccapo.
Inoltre, si sente parlare, da un po’ di tempo a
questa parte, anche sui giornali, di un’eventuale tassa
di scopo come se le tasse imposte fino a oggi non lo
avessero (uno scopo), semmai la strada giusta è quella
di introdurre finalmente dei meccanismi che da un lato
arrestino le dinamiche che generano il deficit
attraverso una compiuta analisi dell’elevato grado di
43
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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VIII Legislatura
insufficienza delle prestazioni e dei fin troppi evidenti
sprechi…
PRESIDENTE: Consigliere Passariello…
PASSARIELLO: Presidente, le posso fare l’elenco
delle decine di minuti che hanno impiegato gli altri.
PRESIDENTE: Non è così, lei già ha sforato due
minuti, la prego di concludere.
PASSARIELLO: Lo faccio! E, dall’altro, meccanismi
capaci di non penalizzare i cittadini. Allora, cari
colleghi, la replica all’interrogazione non ci soddisfa,
non è quello che ci aspettavamo: siamo, infatti, di
fronte a provvedimenti e misure inidonee, insufficienti
e tardive. L’invito è, quindi, quello di rivedere la
politica sanitaria, magari seguendo una strada diversa
come quella esposta dal presidente Sibilia, che
rappresenta la proposta di Forza italia e, cioè, di
istituire una commissione di inchiesta sulla sanità
campana da non confondere con le funzioni della
commissione sanità.
PRESIDENTE: Collega Passariello, per cortesia!
PASSARIELLO: Per quell’azione di controllo mai
esercitata fino a oggi. Grazie.
Interrogazione: “Piano regionale amianto”, reg.
gen. n. 81, a firma del consigliere Caputo.
PRESIDENTE: Per motivi istituzionali, do
immediatamente la parola, per il piano regionale
amianto, al consigliere Nicola Caputo.
È iscritto a parlare il consigliere Caputo, ne ha facoltà.
CAPUTO: La mia interrogazione riguarda l’amianto.
Premesso, che nonostante l’adozione del piano
regionale amianto, la presenza di materiali contenenti
il pericoloso minerale, nella Regione Campania, tocchi
ancora picchi allarmanti; che sebbene sia stata prevista
la rimozione dell’amianto esistente e la bonifica delle
aree contaminate, l’emergenza è particolarmente
preoccupante nei comuni dell’agro aversano, le cui
periferie sono disseminate di discariche contenenti
lastre di eternit ridotto in frantumi; che le Asl della
provincia di Caserta continuano a mostrare notevole
negligenza nel garantire le attività di vigilanza e di
controllo finalizzate all’accertamento e alla
valutazione del rischio amianto, soprattutto per le
situazioni di maggiore criticità.
Considerato che sulla delicata questione
l’assessore all’ambiente è già intervenuto, fornendo
risposte che delineano uno scenario completamente
distante da quello reale; che si registra un’elevata
inerzia da parte dei soggetti a cui compete l’obbligo di
17 maggio 2006
bonifica e da parte dell’amministrazione pubblica nel
completamento del censimento, nell’istituzione
dell’anagrafe dei siti contaminati e nell’attuazione del
piano regionale di bonifica; tanto premesso e
considerato, chiedo se il risanamento delle aree
inquinate da amianto rientri fra le priorità della giunta
regionale; se si sia provveduto, realmente, a realizzare
una dettagliata mappatura dei siti contaminati; se
siano state già individuate discariche per lo
smaltimento dell’amianto; se si ritiene opportuno
richiedere alle Asl, e in particolare a quelle della
provincia di Caserta, una relazione dettagliata sulle
attività finora svolte nella valutazione del rischio
amianto e nel controllo delle aree territoriali di
competenza.
PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare l’assessore
Nocera.
NOCERA, assessore: Per quanto di competenza, in
relazione all’interrogazione a firma del consigliere
Caputo, riguardante le problematiche conseguenti alla
dismissione dell’amianto, questo assessorato regionale,
per il tramite dell’area di programmazione 05, nelle
more dell’adozione del piano di protezione,
decontaminazione,
smaltimento
e
bonifica
dell’ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti
dall’amianto” in seguito al piano regionale amianto,
sin dal 1996, ha avviato una consistente attività di
finanziamento finalizzata, prioritariamente, alla
bonifica degli ambienti di vita e di lavoro nelle
strutture pubbliche di proprietà degli enti locali e
territoriali della Regione Campania, interessate dalla
presenza di asbesto o di materiali che lo contengono, a
valere sui fondi regionali istituiti ai sensi dei comma
24 e 27, articolo 3, legge 29 dicembre 1995, numero
549 e a far data dal 2001, anche sulle risorse del Por
Campania 2000 – 2006.
In attuazione del piano regionale amianto, tale
attività è stata integrata e relazionata con i compiti di
vigilanza e di controllo di competenza delle aziende
sanitarie
locali,
con
particolare
riferimento
all’accertamento della presenza del minerale e del
rischio sanitario connesso nelle strutture oggetto delle
richieste di contributo degli enti locali e territoriali.
Si sono tenuti vari incontri tecnici intersettoriali,
inerenti la problematica amianto, all’indomani
dell’approvazione del piano regionale amianto, di cui
alla delibera del consiglio regionale numero 64/1 del
10/10/01, pubblicata sul Burc n. 58 del 5/11/01,
individuando le attività da porre in essere al fine di
garantire la concreta attuazione delle azioni
44
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
Servizio Resoconti
Resoconto Integrale
VIII Legislatura
individuate dal medesimo, con particolare riferimento,
tra l’altro, al completamento del censimento;
all’attività di vigilanza e controllo delle Asl, finalizzate
all’accertamento ed alla valutazione del rischio
amianto nel territorio di competenza per
l’individuazione dei casi più urgenti; istituzione delle
unità operative amianto presso le Asl; individuazione
dei sistemi di smaltimento dei rifiuti in amianto, al fine
di garantire la tutela della salute e la salvaguardia
dell’ambiente, anche in relazione al rischio di
smaltimento inadeguato e/o abusivo; attività per la
formazione del personale delle Asl e delle aziende
operanti nel settore della bonifica e dei rifiuti di
amianto; accertamento e verifica delle condizioni di
rischio e delle tipologie di intervento necessarie,
relativamente alle istanze di finanziamento, pervenute
all’assessorato regionale all’ambiente, al fine di
orientare la distribuzione delle risorse pubbliche
secondo criteri di trasparenza e efficienza sia dal punto
di vista sanitario che ambientale.
Sono state individuate quali urgenti e necessarie
le seguenti priorità: urgente ricostituzione dell’unità
operativa regionale amianto (uora) -prevista dal piano
regionale ambiente- garantendone una composizione
interdisciplinare mediante componenti appartenenti ai
seguenti
organismi
istituzionali:
l’assessorato
regionale ambiente, sanità e industria, le Asl, le
province, l’Arpac, l’università e la ricerca scientifica;
urgente avvio della formazione, verificando la
disponibilità dei fondi nazionali appositamente previsti
dal Pra, nell’ambito delle previsioni del bilancio
regionale e opportunità di eventuali integrazioni con
altre fonti di finanziamento;
I dipartimenti di prevenzione delle Asl, nelle
more dell’attuazione di quanto innanzi, garantiranno,
con ogni consentita urgenza, l’espletamento
dell’attività di accertamento e di verifica dei casi
censiti dagli enti locali e territoriali, oggetto delle
istanze di finanziamento, pervenute presso il mio
assessorato, al fine di garantire il corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, regionali, nazionali e comunitarie,
assegnate o da assegnare.
Per quanto riguarda, poi, la costituzione
dell’anagrafe delle aziende che utilizzavano l’amianto
come materia prima in Italia, finalizzata
all’individuazione e alla valutazione sul territorio
nazionale delle situazioni di rischio sanitario e
ambientale, connesso al pericolo di rilascio di fibre di
asbesto nell’aria e a controllo dei lavoratori esposti ed
ex esposti a queste ultime, si sono sollecitati gli
17 maggio 2006
accertamenti e le verifiche delle Asl, al fine di
aggiornare e verificare i risultati che sono stati condotti
da vari istituti.
Si evidenzia, infine, che le iniziative, che ho
appena indicato, attengono a risorse finanziarie
comunitarie e nazionali, con destinazione vincolata,
mentre le risorse finanziarie regionali sono attribuite
all’assessorato regionale alla sanità.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Caputo, ne ha facoltà.
CAPUTO: Ringrazio l’assessore per la risposta ma,
ovviamente, non posso ritenermi soddisfatto per
quanto affermato, anche perché a ben 5 anni
dall’approvazione del piano, lei stesso ha detto che è
del 2001, siamo ancora nell’alveo dei buoni intenti e
delle buone intenzioni. Penso che la Regione debba,
effettivamente, mettere mano a questo problema che è
veramente pericoloso per la salute pubblica e che,
quindi, fino a questo momento a mio avviso è stato
trattato con una certa superficialità. Faceva riferimento
a delle relazioni che ha chiesto alle Asl di competenza
per evincere quali sono i risultati sul territorio, vorrei
sapere, eventualmente mi risponderà in un’altra sede,
che cosa, effettivamente, le è stato risposto e se
l’assessorato si è mosso in maniera consequenziale.
Interrogazione: “Società miste a partecipazione
regionale”, reg. gen. n. 79, a firma del consigliere
Grimaldi.
PRESIDENTE: Sull’interrogazione sulle società
miste, a partecipazione regionale, è iscritto a parlare il
consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.
GRIMALDI: Onorevole presidente, onorevole
assessore al bilancio, premesso che le energiche
proteste dei dipendenti delle società Pan e Sis e quelle,
più recenti, della Gesac hanno richiamato l’attenzione
sulle società miste, quelle tra i cui partner vi è la
Regione Campania; che già nel dibattito per
l’approvazione della legge finanziaria sono emerse
ombre sull’attività e, addirittura, sull’esistenza stessa
delle società; che l’investimento di risorse sempre più
ingenti ricade pesantemente sui contribuenti e incide
sul disavanzo del bilancio regionale; che molte società
causano danni enormi al mercato dei servizi, riducendo
al minimo la concorrenza e la qualità degli stessi; che
fino a qualche mese fa il Consiglio regionale non era
in grado di fare un serio censimento delle società
partecipate e un bilancio della loro funzionalità, come
45
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
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Resoconto Integrale
VIII Legislatura
è emerso e lei lo ricordava, perché è stato sempre
presente, addirittura, in commissione bilancio e nelle
varie audizioni avute con alcune società miste; che il
comma 3 dell’articolo 1 della legge regionale numero
24 del 29 dicembre 2005 prevede che l’assessore
regionale al bilancio, entro centoventi giorni dalla data
di pubblicazione della stessa legge, è incaricato di
procedere a organica verifica di tutte le società a
partecipazione regionale.
L’assessore, sulla base della predetta revisione,
propone alla giunta regionale la messa in liquidazione
ovvero processi di fusione di tutte le società il cui
conto economico sia in passivo da almeno due esercizi
o di tutte le società ritenute infruttuose.
Poiché i 120 giorni previsti dalla legge sono
scaduti il 30 aprile, signor assessore, e perché, ad oggi,
non è stato reso noto l’esito della verifica, vorremmo
conoscere, se il lavoro di indagine sulle società miste è
concluso o se è ancora in atto, visto che la legge
prevedeva la chiusura al 30 aprile; entro quale data
quest’assemblea, quindi tutti i consiglieri regionali di
quest’assise, potranno avere la documentazione,
eventualmente prodotta da quest’opera di ricognizione.
PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare il vicepresidente
Valiante.
VALIANTE, vicepresidente giunta regionale:
L’interrogazione presentata dal consigliere Grimaldi
riporta in aula un problema importante, che, peraltro,
mi era stato già sollecitato con altre interrogazioni,
anche da parte di altri consiglieri, Sommese e qualcun
altro; una questione che abbiamo affrontato con la
legge finanziaria, come giustamente richiamava
Grimaldi.
Il termine del 30 aprile per la presentazione
della ricognizione è stato perfettamente rispettato,
perché è stata sottoposta all’attenzione della giunta
regionale una relazione completa sugli esiti delle
attività di verifica condotte e sulla quale la stessa
giunta ha ritenuto di chiedere ulteriori approfondimenti
e integrazioni ai fini delle decisioni conseguenti, non
per la conoscenza delle condizioni pregresse.
D’altronde la normativa prevedeva al comma 4
dell’articolo 1, per la realizzazione degli obiettivi di
cui al comma 3, le società assumono necessaria
deliberazione assembleare etc.”, la giunta regionale,
entro il 31 ottobre decide per il prosieguo, l’assessore
regionale al bilancio, entro 120 giorni dalla
pubblicazione della presente legge è incaricato di
procedere a organica verifica di tutte le società a
17 maggio 2006
partecipazione regionale ovvero a partecipazione di
enti pubblici regionali.
L’assessore sulla base della predetta revisione,
quindi dopo che la giunta avrà preso atto di tutti gli
altri, propone alla giunta regionale il prosieguo. Ho
disposto
quest’ulteriore
approfondimento,
l’adempimento, d’altronde l’interrogazione è di ieri,
porta la data appena del 16 maggio, ce ne era qualche
altra precedente; comunque siamo a 10, 15 giorni dalla
scadenza di quella data, quindi gli ulteriori
approfondimenti sono in corso e la giunta regionale
provvederà a definire il quadro delle decisioni
successive, sulla base delle indicazioni date dal
consiglio e, quindi, a sottoporre al Consiglio, il quadro
delle decisioni assunte e degli impegni posti per gli
interventi relativi a tutto il discorso delle partecipate.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere
Grimaldi, ne ha facoltà.
GRIMALDI: Come sempre, assessore Valiante, come
abbiamo già avuto modo di ribadirle, a nome del
gruppo del nuovo Psi, apprezzamenti per la sua opera
di ricognizione e di verifica sulle società miste. La
stessa legge, lo stesso articolo 24 del 29 dicembre
nasce su volontà del consiglio e su indicazione del suo
assessorato. Però, nel momento in cui lei ci dice che i
termini sono stati rispettati, debbo, purtroppo, dirle che
ci dice una cosa non vera, perché la documentazione è
inesistente. Credo che nessun consigliere regionale, a
oggi conosca una documentazione, una relazione
prodotta dalla giunta circa le misure prese per alcune
società miste alle quali, ricordo, un intervento
dell’onorevole
Bocchino,
allora
leader
dell’opposizione in quest’aula, che in seguito a alcune
sue visite, in alcune società miste, addirittura abbiamo
trovato sedi, ha trovato, perché non ho avuto il piacere
di essere presente, sedi inesistenti, addirittura non si
sapeva se quella società fosse veramente una società
partecipata da quest’ente regionale oppure no.
Ulteriori delucidazione fra 15 giorni. Vede, io
porto l’esempio di questa società mista, un po’ come il
malato terminale, più tardi si individua la cura giusta e
meno sono le possibilità di salvezza di questo malato.
Le società miste credo che possono rappresentare un
po’ questo esempio, quindi credo che nella prossima
conferenza dei capigruppo, magari se l’assessore De
Luca, visto che è il rappresentante della giunta con il
consiglio e con la conferenza dei capigruppo,
potremmo chiedere, magari, insieme, di intesa con la
giunta, la convocazione di un consiglio monotematico
sulla questione delle società miste e partecipate.
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VIII Legislatura
Quella, a mio avviso, sarà la sede opportuna per dire
veramente come stanno le cose. I cittadini vogliono
sapere ma, soprattutto, vogliono sapere questi
consiglieri regionali che, in qualche modo,
rappresentano trait-union tra i cittadini e le istituzioni.
Grazie.
Interrogazione: “Ritardi lavori di adeguamento del
presidio ospedaliero San Rocco di Sessa Aurunca”,
reg. gen. n. 80, a firma del consigliere Oliviero.
PRESIDENTE:
All’interrogazione
riguardante:
“Ritardi lavori di adeguamento del presidio
ospedaliero San Rocco di Sessa Aurunca”, è iscritto a
parlare il consigliere Oliviero,
OLIVIERO: Premesso che il 29 aprile scorso il
sottoscritto ha interrogato il presidente della Regione
Campania, Antonio Bassolino, in merito ai ritardi nei
lavori di adeguamento del PSA, del presidio
ospedaliero San Rocco di Sessa Aurunca; che intanto
è venuto a conoscenza dell’insoddisfatta richiesta
dell’Arsan di chiarimenti in merito alla perizia di
variante, presentata in data 11 maggio 2004, risultata
difforme alle direttive emanate dalla giunta regionale
con delibera numero 6592 del 13 ottobre 1998; che la
rappresentanza sindacale territoriale di Cigl, Cisl e Uil.
denuncia una totale mancanza di programmazione
sanitaria sul territorio; che l’incresciosa situazione che
il dipartimento di prevenzione dell’Asl Caserta 2 ha
causato inviando in data 19 aprile 2006 all’autorità
sanitaria locale un verbale contenente le prescrizioni
da ottemperare in attuazione della delibera di giunta
regionale 7301 /01; tenuto conto delle denunce fatte
dall’associazione “cittadinanza attiva” e dal Tribunale
del malato per le pericolose e degradate condizioni di
lavoro del personale sanitario, oltre alle gravissime
carenze logistiche del nosocomio e all’inefficienza
nella gestione della pulizia e dell’assistenza ai degenti,
interroga la S.V. sui provvedimenti che essa ha
adottato dalla data della mia prima interrogazione e su
come intende provvedere alla risoluzione di questa
annosa questione, che necessita di un tempestivo
intervento per l’importanza strategica rivestita dal
presidio sessano, punto di riferimento dell’intera area
territoriale.
Considerato che le preoccupanti condizioni
igieniche e strutturali del presidio richiedono un
intervento deciso, chiedo quindi quale sia la posizione
della S.V. e cosa intende fare nel rispetto
17 maggio 2006
dell’efficienza dell’amministrazione corretta dell’Asl
Ce 2.
PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare l’assessore
Montemarano.
MONTEMARANO, assessore: Come ha già
accennato l’onorevole Oliviero, c’è stata una recente
interrogazione il 19 aprile, quindi meno di un mese fa
e con lo stesso oggetto, in riferimento ai lavori
dell’ospedale di Sessa Aurunca. Come si sa, i lavori di
adeguamento del presidio sono finanziamenti
dall’articolo 20 della legge 67 del 1988, la
progettazione ha avuto inizio moltissimi anni fa. Lo
stesso onorevole Oliviero, nella sua interrogazione,
riferisce che il Ctr ebbe modo di pronunciarsi
favorevolmente all’epoca sul progetto definitivo nel
lontano 1986. Ci sono stati ritardi notevoli,
notevolissimi che, tuttavia, non possono essere ascritti
all’attuale management aziendale che risalgono a
gestioni pregresse.
Il mese scorso, aprile 2006, l’azienda Ce 2,
recependo le prescrizioni dell’Arsan ha presentato una
nuova perizia di variante e, diverse e ulteriori rispetto a
quella del 2004 del nucleo di valutazione per l'edilizia
sanitaria. Saremo molto attivi sul nucleo di valutazione
perche` l'esame avvenga in tempi rapidi e fornisca la
parola fine su questo che riguarda la progettazione
dei lavori dell'ospedale di Sessa Aurunca. In ordine
alle disfunzioni denunciate dalle segreterie provinciali,
Cgil, Cisl, Uil il direttore generale della Caserta 2,
interpellato dall'assessorato, ha fornito una dettagliata
relazione da cui si rileva che per il
presidio
ospedaliero di Sessa Aurunca gli indicatori degli anni
2004 e 2005 sono tutti positivi con aumento del
fatturato che va da 11 milioni di euro a 12 milioni di
euro. In ogni caso non e` sfuggita all'assessorato la
denuncia di disfunzione da parte delle predette
organizzazioni sindacali, in ordine alle conflittuali e`
stato gia` indetto un incontro presso la sede
dell'assessorato, che si terra` domani mattina al fine di
acquisire maggiori informazioni e verificare la
consistenza. Soltanto all'esito dell'incontro potranno
essere valutati nelle sedi competenti e... nei
presupposti le iniziative piu` opportune per una
compiuta soluzione delle criticita` denunciate al solo
fine del miglioramento compressivo della qualita`
dell'assistenza erogata.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il consigliere
Oliviero; ne ha facolta`.
OLIVIERO: Non mi ritengo soddisfatto, la volta
scorsa alla sua risposta mi sono dichiarato soddisfatto
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VIII Legislatura
perche` pensavo che un'attivita` piu` insistente
dell'assessorato potesse risolvere un problema vecchio
del 1996, ma sono due anni che la ditta e` scappata dal
presidio ospedaliero di Sessa Aurunca e ha lasciato un
cantiere aperto. Se lei fa una visita in ospedale vede
che ci sono soffitte sfondate, ci sono ancora le
impalcature arrugginite, c'e` pericolo, tant'e` che
l'ufficio di prevenzione della stessa Asl, su questo non
mi ha risposto, ha evaso la risposta, non mi ha
delucidato rispetto a una relazione che la stessa Asl, di
cui gli stessi tecnici probabilmente sono i soli
responsabili del procedimento dell'attivita` dei lavori
all'interno dell'ospedale e fanno le prescrizioni alla
stessa Asl inviandole all'ufficio del responsabile
sanitario locale del sindaco. Su queste cose lei non mi
ha risposto. Sono insoddisfatto. Le preannuncio che
domani mattina presenteremo un disegno di legge di
indagine e di inchiesta sull'edilizia sanitaria, perche`
nella stessa Asl CE2, non c'e` solo l'ospedale di Sessa
Aurunca in queste condizioni, c'e` il Dea di secondo
livello di Capua che non e` mai partito, per il quale ci
sono i soldi fermi da tanti anni e negli ultimi due anni
ci sono state delle procedure amministrative che non
hanno sortito nessun effetto, tant'e` che questa mattina
lei ha dato una risposta in quest'aula anche sul Dea di
Capua. Quindi, sono condizioni e situazioni che
riguardano l'edilizia sanitaria estremamente difficili
per le quali credo che questo consiglio faccia il suo
dovere se fa una commissione d'indagine. Domani
presentero` alla segreteria del consiglio un disegno di
legge in questa direzione.
Interrogazione:
“Potenziamento
sviluppo
industriale zone interne”, reg. gen. n. 83, a firma
del consigliere Sena.
PRESIDENTE: All’interrogazione relativa al
potenziamento dello sviluppo industriale nelle zone
interne, è iscritto a parlare il consigliere Sena; ne ha
facolta`.
SENA: Presidente, credo che lei e la presidenza della
giunta dobbiate fare una riflessione sul valore delle
istituzioni regionali, perche` noi avevamo sollevato
con questa interrogazione un problema non solo
importante, ma anche urgente. Ringrazio gli assessori
De Luca e Montemarano che si sono trattenuti, mi
auguro che abbia una risposta positiva, nel senso che si
dica che questi strumenti agevolativi di finanziamento
sono stati sbagliati e quindi si corregge, perche` c'e` in
17 maggio 2006
atto una forte discriminazione di territori, di
imprenditorialita` che noi abbiamo sollevato con
questa interrogazione, quindi per iscritto e che io
comunque leggero in quest'aula nonostante l'assenza
dell'assessore. Non e` possibile che i territori,
imprenditori ed associazioni nel settore delle attivita`
produttive, del turismo, che in questi anni di difficolta`
hanno profuso energie e capitali si vedano fortemente
penalizzati. Signor presidente, noi abbiamo segnalato
che per le aree interne e per la provincia di Avellino,
per esempio, per le attivita` produttive non e` mai
assegnato il punteggio massimo di 30 punti, questa e`
una cosa grave che e` affidata alla sensibilita` degli
assessori presenti, ma che non puo` non essere affidata
alla sensibilita` di tutti quelli che sono presenti in
questa sala. La pubblicazione di questa delibera e`
lesiva, e` lesiva per i territori, e` lesiva per le
popolazioni, e` lesiva per le imprenditorialita`.
L'assenza dell'assessore la rende ancora piu` grave,
piu` lesiva e piu` preoccupante. Credo che lei, al di la`
della risposta all'interrogazione, per la quale ringrazio
il collega De Luca, non possa non sottolineare questo
atteggiamento discriminatorio e comunque elusivo.
Non posso esimermi dal chiedere che venga messa
nell'agenda dei lavori del rapporto tra giunta e
consiglio che venga posto il problema di qual e` il
ruolo del consigliere regionale, del consiglio regionale.
Siamo espressione di territori, di territori che questa
interrogazione si ritengono lesi e possono essere
danneggiati se questi provvedimenti vanno avanti.
Ecco perche` se la risposta, chiedo scusa al collega
Enzo De Luca, non e` positiva nel senso di revisione
dei criteri della 488 chiedo, me lo consentono gli amici
della giunta presenti in questa sala, che questa
interrogazione resti all'ordine del giorno al primo
punto dell'ordine del giorno di tutte le interrogazioni,
di tutti i question - time.
PRESIDENTE: A nome dell'istituzione, devo
condividere le preoccupazioni espresse dal consigliere
Sena. Mi dispiace per l'assenza dell'assessore
Cozzolino.
Ha facoltà di parlare l'assessore De Luca.
DE LUCA, assessore: Rispetto all'interrogazione
dell'onorevole Sena, ovviamente rispondo su una
precisazione del collega Cozzolino impegnato per
motivi istituzionali, quindi anche nel ruolo, nel
rapporto, quindi, mi limito a leggere la risposta che
l'assessore ha trasmesso.
La S.V. con l'atto di sindacato ispettivo di cui
all'oggetto, ha chiesto di valutare l'opportunita` di
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VIII Legislatura
procedere, con urgenza, alla rettifica della
deliberazione adottata dalla giunta regionale nella
seduta del 12 maggio 2006 relative alla definizione dei
criteri e delle modalita` per la concessione delle
agevolazioni previste dalla legge 488 /92, nonche`
conoscere le ragioni che hanno determinato
l'inclusione, nella graduatoria ordinaria del bando
industria, di settori "privilegiati" non corrispondenti
alle reali necessita` della provincia di Avellino,
provincia, a suo avviso, ulteriormente penalizzata in
quanto per le iniziative di detta provincia non e` mai
previsto per la graduatoria speciale, a differenza di
altre province, il punteggio massimo di trenta punti.
In primis e` utile precisare che le deliberazioni,
oggetto dei rilievi critici della S.V., sono, come
espressamente previsto dai rispettivi dispositivi
proposte da sottoporre all'autonoma valutazione del
consiglio per le determinazioni di competenza.
Cio` premesso, caro consigliere Sena, e`
opportuno ricostruire, con rigore filologico, gli atti e i
fatti posti a fondamento dell'adozione delle
deliberazioni di cui trattasi e relative alla competenza
di questo assessorato.
L'articolo 8, comma 11, lettera c) del D.M.
01/02/2006 - con cui sono stati definiti i nuovi criteri e
le modalita` per la concessione delle agevolazioni di
cui alla legge n. 488 /92 - consente alle regioni di
individuare sia con riferimento alla graduatoria
ordinaria che a quella speciale, delle priorita`
regionali. Dette priorita` vanno individuate sulla base
dei seguenti criteri: per le graduatorie regionali
ordinarie, con riferimento alle aree del territorio, ai
settori di attivita` e alle tipologie di investimento
ammissibili alle agevolazioni;
per le graduatorio speciali: con riferimento ai settori di
attivita` e alle tipologie di investimento nel caso di
graduatorie speciali per aree; con riferimento alle aree
e alle tipologie di investimento, nel caso di graduatorie
speciali per settori.
Le suddette priorita` vengono indicate attraverso
l'attribuzione a ciascuna combinazione dei detti
elementi di un punteggio numerico intero compreso tra
zero e trenta, per le graduatorie ordinarie, ovvero tra
zero e venti, per quelle speciali.
Di conseguenza, nessun punteggio pari a 30
punti e` stato ne' poteva essere previsto con riferimento
alle iniziative della provincia di Avellino ovvero di
qualsivoglia altra provincia da includere nella
graduatoria speciale.
17 maggio 2006
Quanto alle priorita` regionali relative alla
graduatoria ordinaria del settore "industria", si precisa
che le stesse sono il prodotto di una fitta consultazione
con le organizzazioni sindacali e con quelle datoriali.
Consultazioni nel corso delle quali sono state
individuate priorita` finalizzate, da un lato, a
incentivare gli investimenti in settori - agroindustriale
- dell'ICT - della produzione di energia etc. - strategici
e ad elevato contenuto tecnologico e dall'altro a
garantire un punteggio premiale alle imprese operanti
in un settore tradizionale quale quello del tessile e
l’abbigliamento.
Quello che vorrei sottolineare, egregio
consigliere, che, nonostante l'esiguita` dei fondi a
disposizione (poco piu` di 100 milioni di euro, di cui la
meta` per l'industria) lo sforzo effettuato, in sede
d'approvazione delle richiamate deliberazioni, e` stato,
in parte, quello di anticipare alcuni aspetti del piano
d'azione di cui all'art. 8 della legge finanziaria 2006.
Piano d'azione 488/92 e tutti gli altri strumenti
di promozione e sostegno allo sviluppo regionale che
concorreranno, in modo organico e razionale, alla
ridefinizione
della
politica
industriale
ed
agroindustriale della nostra regione: ridefinizione,
posso garantire, che porra` al centro, tra l'altro, le
legittime aspirazioni alla crescita economica e civile di
province come quella di Avellino.
PRESIDENTE: Ovviamente e` esaustiva a norma
regolamentare, perche` l'interrogazione e` firmata
dall'assessore Cozzolino e quindi, legittimamente
rappresentato.
E` iscritto a parlare il consigliere Sena, ne ha facolta`.
SENA: Ovviamente, la risposta non e` all'assessore De
Luca, che ringrazio, ma non posso non sottolineare
l'insoddisfazione profonda sia per la mancanza
dell'assessore, ma gia` e` avvenuta nell'altra seduta, ad
inizio di seduta per altre questioni ed altre materie.
Non posso non rilevare come vi sia anche in questa
attenzione una disattenzione per i problemi delle aree
interne, delle province interne. Il punteggio riferito a
queste zone non e` mai adeguatamente considerato,
non solo per le graduatorie speciali, ma anche per
quelli ordinarie. C'e` complessivamente, signor
presidente, una disattenzione che colpisce e che deve
colpire chiunque rappresenti le istituzioni, tant'e` che
da anni collega Sibilia, abbiamo
approvato
finanziamenti per un contratto d'area che ancora non
vede la luce. Credo che abbiamo fatto, come ricordera`
il presidente, 4 o 5 norme in varie finanziarie e siamo,
purtroppo, ancora ad erogazione zero per quello che
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attiene i fondi. Ecco perche`, non so se e` irrituale, ma
prego di considerare che questa interrogazione resti
all'ordine del giorno per avere un confronto diretto con
l'assessore, senza, ripeto, nulla togliere ai colleghi di
Cozzolino, rappresentativi questa sera.
PRESIDENTE: Credo, a nome di tutto il consiglio,
opportuno inviare una nota al presidente Bassolino per
ribadire l'esigenza e la necessita` perche` durante il
question-time gli assessori siano presenti, salvo casi
eccezionali di impegno. Oggi sono mancati due
assessori, spero che questo non avvenga piu`. E`
irrituale, ovviamente, tenere all'ordine del giorno
un'interrogazione alla quale c'e` stata una risposta,
seppur ritenuta insoddisfacente: invito il presidente
Sena, eventualmente, a riproporre la questione in altra
occasione.
La seduta è tolta.
I lavori terminano alle ore 16,40.
17 maggio 2006
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CC del 17 Maggio 2006