Bilancio di Missione 2009 Policlinico S.Orsola-Malpighi 1 2 indice pag. 6 Presentazione 1 Bilancio di Missione pag. 8 Contesto 2 di riferimento pag. 10x 1.1 Quadro normativo e istituzionale pag. 11x 1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università pag. 16x 1.3 La rete integrata dell’offerta regionale pag. 20x 1.4 Osservazioni epidemiologiche pag. 20x 1.5 Accordi di fornitura pag. 22 aziendale Profilo pag. 24 2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale pag. 38 2.2 Impatto sul contesto territoriale pag. 50 2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali di assistenza pag. 94 2.4 Ricerca e didattica pag. 116 2.5 L’assetto organizzativo 3 3 pag. 118 Strategie aziendali Obiettivi istituzionali 4 pag. 120 3.1 Partecipazione degli Enti locali alla programmazione sanitaria pag. 120 3.2 Universalità ed equità di accesso pag. 123 3.3 Centralità del cittadino pag. 124 3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale pag. 136 3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica e organizzativa pag. 138 3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca pag. 156 Competenze del personale ed efficienza dell’organizzazione Condizioni di lavoro 4 pag. 158 4.1 La carta d’identità del personale pag. 166 4.2 Gestione del rischio e sicurezza pag. 168 4.3 Sistema di valutazione delle competenze e sistemi premianti pag. 172 4.4 Formazione pag. 175 4.5 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e con le sue rappresentanze 5 pag. 178 Sistemi di relazioni 6 Strumenti di comunicazione pag. 180 5.1 La comunicazione per l’accesso ai servizi pag. 188 5.2 La relazione con il cittadino pag. 196 5.3 La comunicazione per le scelte di interesse per la comunità pag. 209 5.4 La comunicazione interna aziendale pag. 212 Innovazione Ricerca 7 pag. 215 6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione pag. 232 6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole pag. 235 6.3 Garanzie di trasparenza pag. 246 Obiettivi specifici Parere del Comitato d’Indirizzo e di particolare rilevanza istituzionale pag. 248 7.1 Progetti per la pianificazione strategica di mandato pag. 251 7.2 Riorganizzazioni pluriennali legate al Piano di Rientro dal deficit aziendale pag. 259 7.3 Reti interaziendali e progetti di integrazione pag. 280 5 Presentazione Bilancio di Missione Il contesto nazionale che ha caratterizzato l’anno 2009 e che prosegue nell’anno 2010, è quello di una profonda crisi economica e finanziaria, che coinvolge anche l’ambito internazionale con una riduzione del valore del prodotto interno lordo (PIL) di circa il 5% ed una previsione per il 2010 di incremento del PIL non superiore all’1%. Governo e Regioni hanno ribadito una chiara opzione politica a sostegno del ruolo del SSN anche se l’incremento percentuale annuo nel triennio 2010-2012 del FSN risulta inferiore rispetto al triennio precedente in relazione alla grave crisi economica. L’accordo prevede norme più cogenti a carico delle Regioni a garanzia dell’equilibrio di bilancio della sanità che ogni Regione è impegnata a garantire per realizzare le condizioni del patto di stabilità economica tra Governo e Regioni. Questo contesto determina a cascata per ogni ambito aziendale una coerente responsabilità sia sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini sia sul buon uso delle risorse e quindi sui livelli di efficienza. In questo quadro di difficoltà di contesto, i dati di consuntivo per la nostra Azienda offrono un bilancio positivo sia per quanto riguarda i piani di sviluppo delle attività sanitarie e degli investimenti sia relativamente ai programmi di riorganizzazione e razionalizzazione nell’uso delle risorse, in tutti gli ambiti di attività dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria. Tali risultati hanno permesso di rispettare 6 Presentazione Bilancio di Missione gli obiettivi del piano poliennale di rientro per il riequilibrio di bilancio e confermano, a distanza di quattro anni dall’insediamento di questa Direzione, la correttezza e coerenza degli indirizzi strategici definiti. Sul fronte dello sviluppo tecnologico e dell’ammodernamento delle strutture, condizione indispensabile per non rinunciare al progetto di un Ospedale di eccellenza e di rilievo nazionale, in questi anni sono stati realizzati gli interventi previsti (nuovo Polo chirurgico e dell’Emergenza, avvio lavori Polo cardio-toraco-vascolare,..) che rappresentano una tappa importante per la realizzazione del programma di ammodernamento della struttura edilizio-impiantistica del Policlinico con notevoli benefici in termini di funzionalità del percorso assistenziale. L’attivazione del Polo Chirurgico comporterà un impegnativo programma riorganizzativo che coinvolgerà a cascata numerose unità operative e l’impegno di diverse centinaia di professionisti ed operatori. Un bilancio positivo può essere tratto anche relativamente agli obiettivi di integrazione Azienda-Università con un crescente impegno, anche finanziario, della Regione e dell’Azienda a sostegno della ricerca clinica e della formazione specialistica in medicina che proseguirà per tutto il triennio 2010-2012. A livello locale infine è stata dato attuazione alla politica aziendale improntata alla massima collaborazione ed integrazione funzionale con l’Azienda Ausl di Bologna, per favorire la continuità dei percorsi assistenziali ospedale-territorio, una migliore efficienza data dalla concentrazione dei servizi amministrativi e dalla riduzione delle duplicazioni non indispensabili. L’attenzione al miglioramento dei livelli di appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni è un altro dei principali valori perseguiti. Questi positivi risultati sono stati realizzati grazie all’impegno profuso da tutti i professionisti ed operatori del Policlinico, dipendenti dell’Azienda e dipendenti dell’Università integrati nell’Azienda e dalla proficua collaborazione delle OO.SS. della dirigenza e del comparto. Augusto Cavina 7 Contesto 8 di riferimento 1 Contesto di riferimento I n questo capitolo iniziale vengono illustrate le disposizioni normative nazionali e regionali che informano le azioni del Policlinico. Viene poi presentato il quadro delle relazioni che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna e l’Università di Bologna. Le relazioni con l’Università si fondano su un sistema di accordi attuativi dei protocolli d’intesa stipulati tra Regione Università interessate. La Facoltà di Medicina e Chirurgia ha 22 corsi attivi, di cui 10 insistono direttamente sulle strutture dell’Azienda. Numerose convenzioni sono stipulate con altre Facoltà dell’Università di Bologna e con varie Facoltà di altre Università per la collaborazione nel completamento della formazione universitaria. Nell’ambito della rete dell’offerta regionale dell’attività di ricovero si è registrata, nell’ultimo anno, una diminuzione nella dotazione aziendale di posti letto, in linea con le altre strutture presenti nel territorio metropolitano. L’azienda si conferma poi come sede di numerosi centri di riferimento formalizzati, quali il Centro Trapianti di Organi e Tessuti, il Centro per la Sindrome di Marfan, il Centro per le Malattie Rare. Infine, sono presentati i principi generali degli accordi di fornitura, siglati dall’Azienda con le Aziende USL di Bologna e Imola e con gli Istituti Ortopedici Rizzoli. 9 Quadro normativo e istituzionale Contesto 1.1 Quadro normativo e istituzionale Numerose sono le disposizioni normative nazionali e regionali che, succedutesi negli ultimi anni, hanno prodotto effetti significativi per l’assetto e l’attività delle aziende sanitarie, determinando un complesso contesto di riferimento normativo ed istituzionale. Di seguito vengono richiamate suddivise per tematiche di maggior interesse Aziendale, le disposizioni di recente emanazione e più significative sia a livello nazionale che regionale, che hanno avuto impatto sulle attività aziendali e che si caratterizzano per una forte rilevanza di carattere trasversale. Si precisa che nella trattazione dei singoli temi riportati nel presente documento, è comunque richiamata la normativa di riferimento. 1.1.1 Principale normativa di riferimento sulla programmazione aziendale Delibera di Giunta Regionale 27 giugno 2005 n. 1012 “Approvazione del Piano Regionale della Prevenzione 2005-2007; Deliberazione dell’Assemblea Legislativa della R.E.R. 22 maggio 2008, n. 175 “Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 (Proposta della giunta in data 1 ottobre 2007, n. 1448)” Documento “Linee per la pianificazione strategica di mandato 2005-2010” dell’ottobre 2005 nota Prot. n. 47953 del 18.11.2005 (Programmazione Aziendale pluriennale); Piano di Rientro Aziendale quinquennale che definisce un piano di riorganizzazione pluriennale di rientro dalla situazione di deficit strutturale (periodo ottobre 2005 ottobre 2010) (Programmazione aziendale pluriennale); Schema direttore decennale che definisce le linee strategiche per la realizzazione e la modernizzazione delle strutture edilizie del Policlinico di Bologna (Programmazione aziendale pluriennale); Piano delle azioni e Budget aziendale 2009; Delibera di Giunta Regionale 4 maggio 2009, n. 602 “Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del Servizio sanitario regionale per l’anno 2009”; Accordo di collaborazione tra l’Aziende USL di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna e contratto di fornitura 2009 in materia di prestazioni di ricovero, Specialistica Ambulatoriale, Pronto Soccorso non seguito da ricovero, Clinical Governance, Politica del farmaco, Innovazione e sviluppo Tecnologico e informatico e parte economica 2009 del 13/8/2009. 1.1.2 Principale normativa di riferimento relativa ai rapporti con l’Università D.Lgs. 21 dicembre 1999 n. 517 “Disciplina dei rapporti tra S.S.N. e Università, a norma dell’articolo 6 della legge 30.11.1998, n. 419”; L.R. 23 dicembre 2004 n. 29 “Norme generali sull’organizzazione e il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”; Delibera di Giunta Regionale 14 febbraio 2005 n. 297 “Protocollo di Intesa tra la 10 Le disposizioni normative nazionali e regionali che informano le azioni del Policlinico, determinano un complesso contesto di riferimento normativo ed istituzionale 1 Quadro normativo e istituzionale Contesto Regione Emilia-Romagna e le Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma, in attuazione dell’art. 9 della L.R. 23 dicembre 2004 n. 29”; Delibera di Giunta Regionale 14 febbraio 2005 n. 318 “Disciplina delle Aziende ospedaliero-universitarie ai sensi dell’articolo 9, comma 6, della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29 recante Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio sanitario regionale”; Delibera di Giunta Regionale 15 novembre 2006 n. 1546 “Protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia”; Delibera di Giunta Regionale n. 1870 del 18 dicembre 2006 “Approvazione Programma di Ricerca Regione-Università 2007 - 2009. Indirizzi ai sensi dell’art. 9, comma 9, della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29”; “Linee guida per l’equiparazione economica del personale tecnico-amministrativo universitario al corrispondente personale delle Aziende Sanitarie”, che recepiscono il verbale d’intesa per l’equiparazione in oggetto, sottoscritto in data 19 dicembre 2006 dalla Regione, dalle Università e dalle Organizzazioni Sindacali; Verbale d’intesa tra Regione Emilia-Romagna e Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma in merito a “Indirizzi per il primo adeguamento del trattamento economico dei docenti e ricercatori universitari equiparati alla dirigenza del SSR a seguito dell’entrata in vigore dei CCNL per la dirigenza del SSN sottoscritti il 3/11/2005 e il 5/7/2006”, sottoscritto il 26 novembre 2007. 1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università Di seguito viene illustrato in termini generali il quadro delle relazioni istituzionali che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna e l’Università di Bologna. 1.2.1 Relazioni con l’Ateneo Le relazioni con l’Università si fondano su un sistema di accordi attuativi dei protocolli d’intesa stipulati tra Regione e Università interessate. L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna è l’Azienda sanitaria di riferimento per la collaborazione tra il Servizio sanitario regionale e l’Università di Bologna, ai sensi del D.Lgs. 517/1999 e della LR. 29/2004 che (art. 9, comma 6) disciplina le Aziende ospedaliero-universitarie in analogia alle Aziende USL e secondo i principi del decreto legislativo n. 517 del 1999 cui si richiama espressamente. Nell’ambito della missione aziendale è quindi centrale il compito di conseguire l’integrazione tra le attività assistenziali e le attività di didattica e di ricerca svolte dal Servizio Sanitario e dall’Università. A questo fine, l’impalcatura del sistema è costituita, a livello sovra-aziendale, dai protocolli d’intesa tra la Regione EmiliaRomagna e le Università di Bologna, di Ferrara, di Modena – Reggio Emilia e di Parma. A livello locale, operano gli Accordi di attuazione dei suddetti protocolli d’intesa, stipulati 11 Il sistema di relazione con l’Università Contesto nel caso concreto tra quest’Azienda e l’Università di Bologna. Si deve poi evidenziare che è lo stesso modello aziendale delineato con la legge regionale 23.12.2004, n. 29 ad essere orientato come strumento di collaborazione e di integrazione con l’Università. Il quadro così sommariamente delineato non presenta novità nel periodo considerato. Ad oggi sono, infatti, vigenti i seguenti protocolli d’intesa: il protocollo d’intesa tra la Regione e le Università del 14 febbraio 2005, previsto dall’art. 9 della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29 (deliberazione della Giunta Regionale n. 297 del 14.2.2005); il protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia, sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna il 25.10.2006 (deliberazione di Giunta regionale n. 1546 del 15.11.2006); il nuovo Protocollo d’intesa sulla formazione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione non è ancora stato stipulato. Vige perciò ancora il protocollo di intesa stipulato il 24.7.1996 tra Regione Emilia Romagna e Università, così come previsto all’art. 6, comma 3, del Decreto Legislativo n. 502/92 e successive modifiche, per l’espletamento dei corsi di Diploma Universitario. Tra l’Azienda e l’Università di Bologna vigono i seguenti accordi attuativi dei protocolli d’intesa a livello regionale: per quanto riguarda le attività assistenziali essenziali per le funzioni istituzionali della Facoltà di Medicina e Chirurgia, si fa ancora riferimento alla disciplina dell’accordo locale sottoscritto il 28 maggio 1999 e vigente dal 21 luglio dello stesso anno, in attuazione del previgente Protocollo d’intesa per le attività assistenziali stipulato tra la Regione e le Università il 18.3.1998, ai sensi dell’art. 6, comma 1 del D.Lgs. 3012.1992, n. 502 e s.m.i. ; per quanto concerne la formazione specialistica, il 18.11.2008 è stato stipulato invece il nuovo “Accordo attuativo locale tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico S. Orsola-Malpighi e l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, in attuazione del Protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna”; per la formazione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione vige ancora l’ “Accordo attuativo tra l'Università degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna - Policlinico S. Orsola-Malpighi per l’espletamento dei corsi di diploma universitario per infermiere, fisioterapista e tecnico sanitario di laboratorio biomedico di cui all’art. 2 della legge 19.11.1990 n. 341 ed in attuazione dell’art. 6, comma 3, del decreto legislativo n. 502/92 e successive modifiche e decreto MURST-Sanità del 24.7.1996” (deliberazione del Direttore generale n. 2883 del 31.12.1997). L’Accordo è stato oggetto di successive integrazioni, al fine di comprendervi il diploma universitario di ostetrica e di tecnico sanitario di radiologia medica (deliberazione n. 29 del 13.3.2000). Il quadro delle relazioni con l’Università comprende altri accordi anch’essi già vigenti: 12 1 Il sistema di relazione con l’Università Contesto “Accordo tra l’Università di Bologna e l’Azienda Ospedaliera sulla rilevazione del debito orario del personale universitario convenzionato, equiparato alla dirigenza sanitaria”, sottoscritto il 26.2.2002; ”Protocollo integrativo concernente il personale tecnico-amministrativo, tra l’Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi e l’Università degli Studi di Bologna”, approvato con deliberazione del Direttore generale n. 112 del 22.7.2002 (per le parti tuttora compatibili); “Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna - Policlinico S. Orsola-Malpighi, sull’impiego nell’attività assistenziale dei Dottorandi (L. 14/01/99, n. 4) e dei Titolari di Assegno di Ricerca (L. 27.12.1997, n. 449)”, operativo dal 2003, con il quale sono stati stabiliti i criteri e le modalità per l’impiego dei dottorandi e degli assegnisti nelle attività assistenziali all’interno dell’Azienda; Con le note riportate sopra è stata ripercorsa a grandi linee la struttura istituzionale dei rapporti tra l’Azienda e l’Università di Bologna con particolare riferimento alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, senza con ciò esaurirne la complessità e senza entrare nei contenuti per i quali si rinvia ai successivi paragrafi 2.4. e 3.6. 1.2.2 Relazioni con altre facoltà o altri Atenei Un numero crescente di convenzioni è attivo sia con varie Facoltà dell’Università di Bologna, sia con altre Università per lo svolgimento di tirocini Tra l’Azienda e altre Facoltà e strutture didattiche dell’Università di Bologna, oltre alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, intercorre una rete di relazioni orientata alla finalità di assicurare la collaborazione per il completamento della formazione accademica e professionale dei discenti, attraverso lo svolgimento di tirocini. Rapporti del tutto analoghi sono istituiti con numerose altre Università. prevalentemente nell’interesse delle rispettive Facoltà di Medicina e Chirurgia. I suddetti tirocini possono essere di tipo curricolare oppure formativo e di orientamento al lavoro. In quest’ultimo caso, il tirocinio può essere finalizzato anche all’ammissione all’esame di Stato, per le facoltà che lo prevedono (tirocini professionalizzanti). Le attività di stage sono regolamentate dal D.M. 142.98, che prevede la stipula di convenzioni, che hanno lo scopo di normare la relazione tra l’Azienda (soggetto ospitante) e l’Università interessata (soggetto promotore) e che comportano l’assunzione da parte dell’Azienda dell’impegno ad accogliere presso le sue strutture un numero di studenti o di laureati in tirocinio. Sono, inoltre, presenti convenzioni con altre Università per le finalità di formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia. Di seguito, si elencano le convenzioni con Facoltà e Dipartimenti dell’Università di Bologna, stipulate o attive nel 2009: convenzione con l’Università di Bologna - Master in Ingegneria Clinica proposto dalla I e II Facoltà di Ingegneria e l’Ente di Formazione COFIMP, per stage formativi; convenzione con l’Università di Bologna - Facoltà di Psicologia - Polo ScientificoDidattico di Cesena, per lo svolgimento delle attività di tirocinio; 13 Il sistema di relazione con l’Università Contesto convenzione con l’Università di Bologna, per l’utilizzo di strutture e personale del Servizio di Farmacia del Policlinico S.Orsola-Malpighi da parte della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera; convenzione con l’Università di Bologna - Master in “Management Farmaceutico: politiche aziendali per la salute dell’uomo e dell’ambiente”, per stage formativi; convenzione con l’Università di Bologna - Master in “Valutazione dei Farmaci e Farmacoepidemiologia”, per stage formativi; convenzione di Stage relativa al Master in “Programmazione, Gestione e Valutazione dei Servizi sanitari” dell’Università di Bologna - Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica; convenzione quadro con l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Facoltà di Ingegneria per lo svolgimento delle attività di tirocinio; convenzione con l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna per il completamento dell’attività formativa degli specializzandi iscritti alla Scuola di specializzazione in Psicologia della Salute; convenzione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, per lo svolgimento dei tirocini degli studenti della Classe delle Lauree e della Classe delle Lauree Specialistiche in Scienze dell’Educazione e della Formazione attivate dalla stessa Facoltà; convenzione con l’Università di Bologna - Master di I livello in Diritto Sanitario, per tirocini formativi e di orientamento; Convenzione di stage con l’Università di Bologna - Master in “Organizzazione, Gestione e Assistenza in Hospice”; Segue l’elenco delle convenzioni con altri Atenei, attive nel 2009: convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in Medicina interna dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; convenzione con l’Università degli Studi di Parma - Scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva; convenzione a scopo di didattica integrativa con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di Farmacia - Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per il corso di laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche; convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia; convenzione con l’Università degli Studi di Ferrara per lo svolgimento delle attività di tirocinio/stage di formazione e orientamento per studenti iscritti al corso di laurea specialistica in Scienze infermieristiche e ostetriche; convenzione con Università degli Studi di Udine e di Trieste per l’attività di tirocinio formativo previsto dal Corso di laurea Specialistica interateneo in scienze infermieristiche e ostetriche; 14 1 Il sistema di relazione con l’Università Contesto convenzione unica di tirocinio formativo con l’Università degli Studi di Parma; convenzione per tirocini di formazione e orientamento per gli studenti e i neolaureati dell’Università degli Studi di Verona; convenzione con l’Università degli Studi di Firenze – Facoltà di Medicina e Chirurgia per lo svolgimento di tirocinio formativo e di orientamento; convenzione per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento per gli studenti iscritti ai Corsi di studio dell’Università degli Studi di Siena. (Master di I livello in “Funzioni specialistiche e gestione del coordinamento nelle professioni sanitarie”); accordo di collaborazione tra Les Heures - Fundació Bosch i Gimpera - Universitat de Barcelona e il Centro Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna (CRT) presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico S. Orsola-Malpighi, per la gestione del tirocinio nell’ambito della 4a edizione del master internazionale su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule - anno accademico 2008/2009; convenzione con l’Università G. D’Annunzio di Chieti - Pescara - Facoltà di Medicina e Chirurgia per lo svolgimento del tirocinio pratico degli studenti del master in “Management infermieristico per le funzioni di coordinamento”; convenzione con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” per lo svolgimento del tirocinio di formazione e orientamento; convenzione per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento per gli studenti iscritti ai Corsi di studio dell’Università di Pisa. (Master di I livello in “Coordinamento infermieristico di donazione e trapianto di organi e tessuti”); convenzione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” - Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute, per la frequenza dei tirocinanti del corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche per l’anno accademico 2009-2010; convenzione con l’Università degli Studi del Molise, per lo svolgimento del tirocinio formativo - professionalizzante degli iscritti al Corso di Formazione per “Mediatori Interculturali”; convenzione per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento degli studenti e dei laureati dell’Università degli Studi di Perugia – Corso di laurea Specialistica in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana; convenzione per l’espletamento di tirocini formativi per laureati frequentanti il master universitario di primo livello in “Management infermieristico per le funzioni di coordinamento” attivato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma presso la Fondazione Poliambulanza; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di specializzazione in Chirurgia vascolare dell’Università degli Studi di Catania; convenzione di tirocinio di formazione e orientamento con la Libera Università di Comunicazione e Lingue IULM con sede in Milano; convenzione quadro per tirocini formativi e di orientamento con l’Università degli 15 Il sistema di relazione con l’Università Contesto Studi di Milano Bicocca; convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Master in “Funzioni di coordinamento nelle professioni sanitarie“; convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Corso di laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare; convenzione con l’Università degli Studi di L’Aquila per lo svolgimento di attività di tirocinio e di orientamento (ai sensi dell’art. 18 L. 196/97 e dell’art. 1 D.M. lavoro e Previdenza Sociale n. 142/98) per studenti, laureati e diplomati della Facoltà di Medicina e Chirurgia; convenzione con COREP - Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente (costituito da Università degli Studi di Torino e Regione Piemonte) per gli stage di Master dell’Area Medicina dell’Università degli Studi di Torino (Master in Organizzazione e Coordinamento dell’Assistenza Infermieristica); convenzione con Università Telematica Telma per tirocini di formazione e di orientamento. 1.3 La rete integrata dell’offerta regionale 1.3.1 Struttura dell’offerta Tabella 1.1 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna. Anni 2004-2008 Posti letto accreditati 2004 2005 2006 2007 2008 2009 AUSL 1.926 1.869 1.889 1.859 1.843 1.823 AOU 1.743 1.734 1.714 1.730 1.758 1.716 IOR 312 312 312 324 324 343 privato accreditato 1.053 861 754 908 895 892 Totale metropolitano 5.034 4.776 4.669 4.821 4.820 4.774 Imola 570 577 581 577 590 591 Totale provincia 5.604 5.353 5.250 5.398 5.410 5.365 Fonte: Regione Emilia Romagna 16 1 La rete integrata dell’offerta regionale Contesto Tabella 1.2 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna per tipologia e rapporto con la popolazione residente. Anno 2009 N° posti letto Indicatori AZIENDE PL riab e LD ‰ ab. PL totali ‰ ab. 4,32*/4,69 0,88*/0,90 5,19*/5,59 591 2,85 1,66 4,51 5.365 4,12*/4,45 0,98*/1,00 5,10*/5,45 Acuti Riabilitazione LD Totale AUSL 1.640 42 141 1.823 AOU 1.557 73 86 1.716 IOR 322 21 privato accreditato 487 159 246 892 totale metropolitano 4.006 295 473 4.774 Imola 373 158 60 totale provincia 4.379 453 533 PL acuti ‰ ab. 343 Fonte: Regione Emilia Romagna (* esclusi i letti IOR) Complessivamente il territorio dell’Azienda USL di Bologna presenta, nel 2009, una dotazione di 4.774 posti letto (PL). La ripartizione riportata in tabella tiene conto del trasferimento della gestione di 17 PL di ortopedia dall’AUSL allo IOR avvenuto nel settembre 2009, nell’ambito della riorganizzazione dell’attività di ortopedia e traumatologia in ambito metropolitano. Nella ripartizione dei PL metropolitani in letti per acuti, riabilitazione e lungo degenza, si nota che più del 90% dei PL pubblici è destinato ad acuti e meno del 10% a riabilitazione e lungo degenza, mentre tra i PL privati accreditati il 45 % è attribuito a riabilitazione e lungo degenza. Rispetto al 2004 la dotazione totale di PL sul territorio aziendale si è ridotta del 5%; la riduzione ha interessato prevalentemente le strutture private accreditate e l’azienda USL. L’indice di posti letto per mille abitanti è pari a 5,59 di cui 4,69 per acuti e 0,90 per post acuti (lungodegenza e riabilitazione) rispetto ad uno standard nazionale di 4,5‰ inclusi 0,7‰ per post acuti che, entro il 2011, dovrà essere ridotto a 4,00‰. Si stima però che, in considerazione della distribuzione dei ricoveri tra residenti e non residenti, circa 1350 posti letto, pari al 28%, siano utilizzati per la mobilità attiva. Oltre alla dotazione di posti letto di strutture accreditate, si registra un’offerta di 413 PL per acuti e 27 PL di riabilitazione in cliniche private non accreditate. 17 La rete integrata dell’offerta regionale Contesto Figura 1.1 Strutture presenti nel territorio dell’AUSL di Bologna. Posti letto pubblici e privati accreditati RER al 31.12.2009. Fonte Mod.HSP12-13 La mappa riporta il dettaglio delle strutture ospedaliere pubbliche e private ubicate nei distretti del territorio dell’AUSL di Bologna. Tabella 1.3 Gli ospedali della città: centri di riferimento formalizzati Centro formalizzato TRAPIANTI DI ORGANI E TESSUTI SINDROME DI MARFAN GENETICA MEDICA CARDIOCHIRURGIA CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA PEDIATRICA CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA 18 AOU IOR Maggiore Bellaria Privato 1 La rete integrata dell’offerta regionale Centro formalizzato AOU IOR Maggiore RIANIMAZIONE PEDIATRICA MALATTIE RARE Bellaria Contesto Privato NEFROLOGIA PEDIATRICA DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE ONCOLOGIA ED EMATOLOGIA PEDIATRICA GENETICA MEDICA BANCA DEL TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO CHIRURGIA VERTEBRALE elezione traumatol. ORTOPEDIA PEDIATRICA ORTOPEDIA ONCOLOGICA GRAVI PATOLOGIE INFETTIVE OSSEE CHIRURGIA DEL PIEDE TRAUMA CENTER CENTRALE OPERATIVA 118 CENTRO SANGUE BANCA DELLE CORNEE NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA PEDIATRICA POLO SCIENZE NEUROLOGICHE Fonte: Azienda USL di Bologna Le strutture ospedaliere della città presentano un’alta concentrazione di discipline a diffusione provinciale e sovra provinciale, con numerosi centri di riferimento formalizzati. Peraltro, contengono anche posti letto per discipline di base per circa il 55% del totale. Gli ospedali della cintura sono invece prevalentemente costituiti da discipline di base, con discipline a diffusione provinciale per circa il 15% dei PL. 19 Accordi di fornitura Contesto 1.4 Osservazioni epidemiologiche Per quanto riguarda questo paragrafo, si rimanda al Bilancio di Missione 2009 dell’Azienda USL di Bologna. 1.5 Accordi di fornitura Le Aziende Sanitarie pubbliche della provincia (AUSL e AOU di Bologna e AUSL di Imola) e gli IOR siglano fra loro accordi di fornitura. Gli accordi e i contratti predisposti identificano come principi di fondo gli obiettivi generali della pianificazione regionale. In particolare: affermazione del ruolo centrale del sistema delle cure primarie, anche attraverso l’individuazione di obiettivi sinergici nella definizione degli accordi locali con i Medici di Medicina Generale e lo sviluppo di processi di riconversione dell’offerta; miglioramento della qualità e garanzia di equità di accesso attraverso il sistema delle reti cliniche integrate, puntando all’integrazione piuttosto che alla competizione ed alla valorizzazione delle competenze distintive di ogni struttura, sia per branche specialistiche d’eccellenza, sia per livello erogativo; programmazione dell’offerta dei servizi adeguata a soddisfare la domanda espressa dalla popolazione residente e realizzazione delle condizioni per l’autosufficienza territoriale, in rapporto ai livelli essenziali di assistenza che devono essere assicurati a tutti i cittadini; utilizzo appropriato delle risorse, con particolare riferimento all’appropriatezza della sede e della modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie, quale garanzia di qualità per il cittadino e obiettivo del professionista; corresponsabilizzazione sul raggiungimento dell’obiettivo di equilibrio economico del sistema. Si è tenuto conto inoltre dei seguenti elementi di contesto: necessità di ridurre le liste d’attesa, in particolare mantenendo i tempi di attesa per intervento su patologia neoplastica entro 30 giorni; esigenza di recupero della mobilità passiva extraprovinciale per alcune tipologie di interventi; necessità di riqualificare la produzione ambulatoriale e di PS non seguito da ricovero; necessità di individuare azioni congiunte di respiro poliennale mirate a massimizzare i livelli di integrazione, tenuto conto del tendenziale incremento delle condizioni di autosufficienza produttiva locale e delle specifiche missioni in aree di eccellenza proprie dei soggetti produttori; investimenti e sviluppo di attività nell’ambito della medicina dei trapianti, cardiologia interventistica, alte tecnologie (PET, RM 3 tesla, IORT), oncologia, ematologia e dialisi. 20 1 Accordi di fornitura Contesto Nella definizione delle tipologie e dei volumi di produzione e di scambio sono stati presi come principi di fondo i criteri dell’appropriatezza e della qualità del servizio, nonché l’adeguamento delle strutture di produzione alle richieste di rimodulazione della rete provinciale, con l’obiettivo di fornire localmente i massimi livelli di erogazione di prestazioni di ricovero nelle discipline di base e/o di media assistenza, riservando, invece, la produzione di prestazioni di alta specializzazione ai centri hub individuati dalla programmazione attuativa regionale e provinciale. Inoltre, al fine di promuovere politiche comuni di governance clinica ed organizzativa in grado di favorire l’adozione di comportamenti ed interventi omogenei ed efficaci in ambito clinico-assistenziale, perseguendo altresì la continuità dei processi fra ospedale e territorio, sono stati comunemente definiti indirizzi di programmazione, identificabili in progetti di sviluppo a forte valenza integrata, e specifiche azioni orientate a politiche comuni nell’uso dei farmaci, nella definizione di percorsi clinico-assistenziali, nella prevenzione primaria e secondaria, nella protesica e nell’erogazione delle cure odontoiatriche. L’accordo siglato fra Aziende USL e IOR è conforme alle nuove indicazioni fornite dalla RER. L’andamento degli accordi/contratti viene monitorato periodicamente e discusso su tavoli interaziendali. Tabella 1.4 Accordi di fornitura Accordi di fornitura 2009 AOSPU Degenza Specialistica Totale Somministrazione diretta farmaci TOTALE Sostegno ai processi di qualificazione dei servizi IOR IMOLA (erogatore Imola per residenti Bologna) IMOLA (erogatore Bologna per residenti Imola) 180.662.000 € 19.3000.000 € 2.630.000 € 5.974.000 € 44.638.000 € 3.000.000 € 464.000 € 812.784 € 225.300.000 € 22.300.000 € 3.094.000 € 6.786.784 € 24.695.000 € 220.000 € 50.000 € 518.614 € 249.995.000 € 22.520.000 € 3.144.000 € 7.305.398 € 7.300.000 € - - - 257.295.000 € 22.520.000 € 3.144.000 € 7.305.398 € Fonte: AUSL di Bologna 21 Profilo 22 aziendale 2 Profilo I aziendale n questo secondo capitolo sono presi in esame gli aspetti dell’attività del Policlinico S.Orsola - Malpighi concernenti la sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale; l’impatto economico e sociale sul contesto territoriale; il contributo alla copertura dei livelli essenziali di assistenza; le attività di ricerca e didattica ed assetto organizzativo. Il Policlinico ha raggiunto il pieno obiettivo economico stabilito dalla Regione Emilia Romagna, ottenendo anche un miglioramento del risultato di esercizio, definito prevalentemente dall’apporto dato dalla gestione caratteristica aziendale. Anche la struttura dei costi di produzione registra un miglioramento costante nel tempo, a evidenza del progressivo perseguimento dell’obiettivo di razionalizzazione della spesa posto dall’Azienda, pur mantenendo l’offerta sanitaria a livelli qualitativamente elevati. Gli investimenti mantengono valori importanti, in riferimento, soprattutto, ai lavori edilizi in corso e realizzati, a dimostrazione dell’interesse dell’Azienda al mantenimento del patrimonio aziendale e al suo costante rinnovo. La gestione finanziaria, a fronte di investimenti improrogabili e in parziale assenza di risorse dedicate, è caratterizzata da un forte assorbimento finanziario che tuttavia si sta progressivamente riducendo. Quasi 6.000 persone lavorano nel Policlinico, con rapporto di lavoro dipendente o tramite convenzioni e contratti. Nell’anno 2009 l’apporto che il Policlinico offre in termini di risorse economico-finanziarie erogate è pari a quasi 290 milioni di euro. Anche nel 2009 si conferma che l’offerta formativa della Facoltà di Medicina e Chirurgia attrae in modo costante studenti provenienti da un ampio bacino extraregionale. E’ preso in esame il contributo dell’Azienda in relazione alle aree di offerta del Servizio Sanitario Regionale: assistenza collettiva in ambiente di vita e lavoro, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera. Per quanto riguarda le attività di ricerca, Regione e Fondazioni sono i principali finanziatori della ricerca scientifica. 23 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale La sostenibilità economica viene rappresentata attraverso indici volti a: apprezzare le cause gestionali che hanno portato a un dato risultato economico di periodo; valutare il grado di incidenza dei costi dei principali fattori produttivi sulle risorse che l’Azienda è stata in grado di trattenere/acquisire per alimentare i propri processi produttivi; investigare la composizione dei costi caratteristici aziendali. 2.1.1 Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale La condizione di equilibrio economico finanziario anno 2009 viene definita per le Aziende Sanitarie dell’Emilia Romagna dalla DGR 602/2009 del 4/5/2009 “Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2009” nella misura del risultato di esercizio, al netto delle sole quote di ammortamento per beni mobili ed immobili già presenti in inventario al 31/12/2007 e non coperti da finanziamento pubblico. All’interno dell’equilibrio devono pertanto essere ricomprese le quote di ammortamento dei beni ad utilità pluriennale che sono entrati in produzione nel 2008 e nel 2009. Pur non costituendo obbligo di legge secondo la normativa nazionale, l’impegno ad assorbire, all’interno del vincolo di bilancio, le quote di ammortamento dei nuovi investimenti è stato introdotto dal 2008 all’interno della nostra Regione, al fine di sostenere la politica degli investimenti aziendali. Nella tabella seguente si evidenzia che l’Azienda ha rispettato nel 2009 l’obiettivo economico posto dalla Regione Emilia Romagna, realizzando altresì un miglioramento del risultato gestionale. Tabella 2.1 Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale Esercizio 2009 Risultato di esercizio -9.126.209 Obiettivo economico di esercizio Ammortamento Immobilizzazioni Immateriali e Materiali Sterilizzazione Quote di ammortamento Utilizzo contributi C/Esercizio vincolati (Ammortamenti Integrali) Ammortamenti al netto Sterilizzazione e Utilizzo Contributi C/Esercizio Vincolati 24 -23.046.140 8.501.018 512.420 -14.032.702 L’Azienda non solo rispetta l’obiettivo economico 2009 assegnato dalla Regione Emilia Romagna, ma ottiene anche un migliore risultato di esercizio 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Ammortamenti sorgenti Profilo 2.349.787 Obiettivo Economico di Esercizio Migliore risultato gestionale -11.682.915 2.556.706 Fonte: AOSP Bologna S. Orsola-Malpighi Grafico 2.1 Risultato netto dell’esercizio (trend anni 2006-2009) Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi Per un corretto confronto temporale è opportuno segnalare che a partire dal 2007 la Regione ha riconosciuto a questa Azienda un contributo finalizzato all’equilibrio economico finanziario pari a 24 milioni nell’esercizio 2007, 19,8 milioni nel 2008 e 20,690 milioni nell’esercizio 2009. 2.1.2 Contributo della gestione caratteristica e della gestione non caratteristica nella formazione del risultato netto Il risultato di esercizio è prevalentemente L’analisi del contributo della gestione caratteristica e della gestione non caratteristica definito dall’apporto della gestione caratteristica. è determinato dalla gestione tipica dell’azienda o influenzato da operazioni atipiche od al risultato di esercizio evidenzia, in particolare, in quale misura il risultato economico occasionali. Nello specifico, gli elementi estranei alla gestione caratteristica fanno riferimento a proventi e oneri finanziari e a proventi e oneri straordinari. Confrontando gli indicatori nel periodo di riferimento si nota che la gestione non caratteristica ha generalmente inciso sul risultato di esercizio in maniera negativa. Le componenti straordinarie e/o atipiche più rilevanti sono relative a rinnovi contrattuali anni precedenti, a sopravvenienze attive e passive relative all’attività ordinaria, e, soprattutto, ad interessi passivi su mutui, in particolare legati alla contrazione di un nuovo mutuo a metà esercizio 2006 e riscosso in tre trance, la prima delle quali nel 2006, le altre due nel corso del 2008. 25 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Tabella 2.2 Valori assoluti (in migliaia di euro) dei risultati della gestione caratteristica, non caratteristica e risultato netto (trend anni 2006-2009) 2006 2007 2008 2009 Risultato Gestione Caratteristica - 45.654 = 95,16% - 10.906 = 81,79% - 6.976 = 74,04% - 8.727 = 95,63% Risultato Gestione Non Caratteristica - 2.321 = 4,84% - 2.429 = 18,21% - 2.446 = 25,96% - 399 = 4,37% Risultato Netto - 47.975 = 100,00% - 13.335 = 100,00% - 9.422 = 100,00% - 9.126 = 100,00% Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi Grafico 2.2 Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non caratteristica sul risultato netto (trend anni 2006-2009) Fonte AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi 2.1.3 Apporto della gestione aziendale alla performance complessiva di sistema L’analisi di confronto con il sistema sanitario regionale evidenzia come fino al 2007 vi sia una tendenziale diminuzione dell’incidenza della perdita sul risultato regionale nel suo complesso. Si registra un incremento nel 2008. Il trend è fortemente influenzato dalla variabilità per ciascun anno delle assegnazioni di contributi regionali per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio. Un’analisi più approfondita dovrebbe essere condotta su dati al netto di contribuzioni o di ogni altro intervento di carattere straordinario. Nella tabella e nel grafico che seguono si evidenzia il trend relativo agli anni 2005-2008: il dato 2009 del risultato complessivo regionale non è ad oggi disponibile. 26 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Tabella 2.3 Risultato netto aziendale/Risultato complessivo regionale (trend anni 2005-2008) 2005 2006 2007 2008 Risultato netto di esercizio AzOSP BO - 11.175 - 47.975 - 13.335 - 9.422 Risultato complessivo regionale - 120.869 - 498.383 - 159.033 - 77.242 9,25 9,63 8,38 12,20 % Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi Grafico 2.3 Risultati netti d’esercizio/risultati complessivi regionali (trend anni 2005-2008) Fonte AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi 2.1.4 Trend della performance della gestione caratteristica dell’Azienda, a confronto con il trend regionale La performance della gestione caratteristica registra un miglioramento e si allinea ai valori medi regionali L’analisi del rapporto fra il risultato della gestione caratteristica sui ricavi disponibili, con confronto rispetto al dato medio regionale delle Aziende Ospedaliere, evidenzia un significativo miglioramento della performance gestionale, con un sostanziale allineamento al valore della media regionale. 27 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Grafico 2.4 Risultati della gestione caratteristica (ROC)/ricavi disponibili, confronto con i medesimi indicatori di livello regionale Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi Si ritiene che un’analisi più accurata dovrebbe essere condotta su dati al netto di contribuzioni di sostegno o di ogni altro intervento di carattere straordinario. A tal fine si è provveduto, anche con l’obiettivo di rendicontare la realizzazione del piano di rientro dallo squilibrio economico finanziario assegnato a questa Azienda con DGR 1305/2005, ad una rielaborazione dell’indicatore sopra riportato, rappresentando il valore al netto dei contributi regionali finalizzati al perseguimento dell’obiettivo economico finanziario preposto. Nel grafico seguente si pongono quindi a confronto i risultati della gestione caratteristica, depurata dai contributi regionali di sostegno, e i valori medi regionali, al netto del risultato dell’azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna. 28 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Grafico 2.5 Risultati della gestione caratteristica (ROC)/ricavi disponibili (al netto del contributo regionale fondo di sostegno), confronto con i medesimi indicatori di livello regionale al netto Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi L’Azienda è quindi stata orientata a perseguire progressivamente nel tempo una maggiore efficienza gestionale senza modificare la struttura e i livelli qualitativi dell’offerta sanitaria. 2.1.5 Assorbimento di risorse per aggregazione di fattori direttamente impiegati nel processo di produzione aziendale, nell’ultimo triennio e rispetto ai corrispondenti valori medi regionali La struttura dei costi di produzione vede un progressivo L’analisi si focalizza ora sullo studio dell’assorbimento dei diversi aggregati di fattori miglioramento e allineamento ai valori medi regionali. un miglioramento del livello di assorbimento di tutti gli aggregati di fattori produttivi, produttivi rispetto al valore dei ricavi disponibili e sul consequenziale confronto del dato con il valore medio delle Aziende Ospedaliere (incluso IOR). I risultati aziendali mostrano ad attestazione del percorso di razionalizzazione della spesa che l’Azienda ha perseguito progressivamente negli anni. In particolare si evidenzia una netta e costante flessione del principale fattore produttivo, il costo del lavoro, che nell’anno 2006 registrava un valore pari al 56,89%, superiore di circa un punto percentuale rispetto al valore medio regionale, mentre nel 2009 risulta pari a 52,04%, inferiore di 0,40% rispetto al dato medio regionale. Anche per il consumo di beni si evidenzia una buona performance aziendale, con un trend in riduzione nel triennio esaminato, ed un contenimento del gap rispetto ai dati regionali. 29 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Il costo dei servizi migliora nel tempo, risultando, per il 2009, inferiore di circa 1,5 punti percentuali rispetto al valore medio regionale. Grafico 2.6 Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, a confronto con regione (trend anni 2006-2009) Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi 2.1.6 Struttura dei costi aziendali L’analisi del rapporto tra struttura dei costi della produzione sul totale dei costi, confrontato con il dato medio rappresentativo dei valori delle Aziende Ospedaliere della Regione E.R., evidenzia un sostanziale allineamento alla composizione media regionale. In particolare, l’incidenza del costo del lavoro sul totale dei costi è pressoché stabile negli anni e, nell’esercizio 2009, si allinea al valore medio, confermando la positiva performance aziendale di tale fattore produttivo. L’acquisto di servizi sanitari e non sanitari ed il costo delle manutenzioni registrano un’incidenza inferiore alla media regionale; leggermente superiore al dato medio è, invece, l’incidenza dei costi dei beni di consumo. 30 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Grafico 2.7 Composizione percentuale dei costi d’esercizio annuali sul totale costi (trend anni 2006-2009). Confronto con le Aziende Ospedaliere della RER Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi 2.1.7 Dinamica dei flussi monetari - modalità di finanziamento e tipologia di impiego delle fonti - relativi all’esercizio La gestione finanziaria è stata caratterizzata negli anni da un forte assorbimento finanziario da parte della gestione extracorrente per nuovi investimenti cui non hanno fatto riscontro finanziamenti adeguati. L’eccezione dell’esercizio 2006 e dell’esercizio 2008 è correlata all’erogazione di un mutuo, riscosso in tre trance, di complessivi 122 milioni (40 milioni di euro nel 2006 e 82 milioni di euro nel 2008), autorizzato per la copertura di investimenti degli anni pregressi e per nuovi investimenti in corso di realizzazione. Negli altri esercizi la gestione corrente ha dovuto assicurare apporto finanziario positivo ove l’erogazione dei ripiani perdita non è risultata sufficiente al perseguimento dell’equilibrio. Si è quindi assistito ad una progressiva lievitazione dell’indebitamento, recuperata in parte nel 2008. Nel dettaglio: nel 2006, in mancanza di una operazione di sostegno regionale, la perdita (47,975 milioni di euro) ha contribuito pesantemente ad assorbire liquidità. Anche il pagamento di arretrati per rinnovi contrattuali è peggiorato ulteriormente, tanto che la situazione debitoria è incrementata (+40 milioni) e la gestione corrente si è chiusa con net cash negativo (-13,8 milioni). L’inversione di tendenza della performance della gestione extracorrente dianzi ricordata, un modesto contributo per ripiano perdite ed un leggero incremento del ricorso all’anticipazione di tesoreria a fine anno hanno consentito l’equilibrio; 31 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo nel 2007 la Regione ha attribuito l’obiettivo di equilibrio economico finanziario, assegnando un contributo specifico. Per questa Azienda il contributo è stato pari a 24,8 milioni. Ne è conseguita una gestione corrente positiva e un leggero rientro dalla situazione debitoria (-15,7 milioni). E’ ripreso però il trend negativo della gestione extracorrente e l’equilibrio è stato garantito da una consistente erogazione di ripiani perdita. il 2008 ha registrato un apporto positivo della gestione extracorrente, correlato principalmente, come già indicato nei paragrafi precedenti, all’erogazione di un finanziamento di lungo periodo (mutuo) finalizzato alla copertura di investimenti già realizzati ed in corso di realizzazione. Inoltre un contributo regionale per ripiano perdite ha permesso il contenimento della situazione debitoria aziendale ed un miglioramento dei tempi di pagamento per forniture di beni e servizi. nel 2009 la gestione extracorrente vede sostanzialmente una copertura finanziaria da parte della gestione corrente; una parte degli investimenti 2009 ha trovato copertura tramite mutuo incassato nell’anno precedente. La disponibilità liquida finale è correlata alla necessità di concludere un piano di pagamento a favore di una società di factoring, ad esito di un atto transattivo che ha risolto un lungo contenzioso finanziario particolarmente consistente. Grafico 2.8 Rendiconto finanziario di liquidità Fonti:AOSP S.Orsola-Malpighi (impieghi condensato) 32 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale 2.1.8 Durata media dell’esposizione verso fornitori Si è avuto un progressivo contenimento dell’indebitamento per le forniture di beni e servizi e un conseguente miglioramento dei tempi di pagamento Profilo L’indicatore della tabella 2.4 esprime il tempo che intercorre, in giorni, tra il sorgere del debito ed il suo effettivo pagamento. Negli anni si è assistito ad un progressivo miglioramento dell’indebitamento per forniture di beni e servizi (al netto di debiti verso Aziende Sanitarie della Regione) e, quindi ad un miglioramento dei tempi di pagamento. Tabella 2.4 Debiti medi per forniture in conto esercizio(costi per beni e servizi/360) 2007 2008 2009 Debiti Iniziali 270.315.576 230.514.249 170.316.624 Debiti Finali 230.514.249 170.316.624 179.422.813 (debiti iniziali + debiti finali)/2 250.414.912 200.415.436 174.869.719 638.668 672.767 672.702 392 298 260 Costi per beni e servizi/360 Tempi medi di pagamento (in giorni) Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi La sostenibilità patrimoniale viene infine indagata attraverso: una rappresentazione grafica dello stato patrimoniale, idonea ad evidenziare la struttura degli investimenti e dei finanziamenti aziendali, nonché alcune relazioni fra questi intercorrenti; indici e valori volti ad informare sulle dinamiche di investimento in atto, con particolare riferimento ai tassi di rinnovamento degli investimenti e al grado di obsolescenza degli stessi. 2.1.9 Riclassificazione delle poste dell’attivo e del passivo patrimoniale sulla base della scansione temporale dei realizzi/rimborsi delle operazioni di investimento/finanziamento La rappresentazione grafica dello stato patrimoniale nel triennio di riferimento mostra un costante squilibrio, le cui cause sono fondamentalmente da ricercarsi nell’erosione del patrimonio netto, sia per la pratica della sterilizzazione degli ammortamenti di immobilizzazioni acquisite con contributi in conto capitale, sia per il permanere di perdite non ripianate. Ne emerge un preoccupante indebitamento a breve termine finanziato solo per meno della metà da disponibilità liquide e differite. 33 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Grafico 2.9, 2.9 bis, 2.9 ter Rappresentazione grafica dello stato patrimoniale riclassificato in chiave finanziaria 2007 2008 2009 Fonte:AOSP S.Orsola-Malpighi 34 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo 2.1.10 Grado di copertura degli investimenti attraverso contributi pubblici Un’ulteriore sottolineatura della difficile situazione finanziaria è espressa dal basso grado di finanziamento degli investimenti, valore che, nel 2009, ha però registrato un miglioramento, superando i livelli del 2006. Grafico 2.10 Contributi in conto capitale/Investimenti in immobilizzazioni materiali (Anni 2006-2009) Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi 2.1.11 Rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell’esercizio nel loro ammontare complessivo e per singola tipologia Gli investimenti si mantengono a valori importanti nel quadriennio analizzato, facendo riferimento, in particolare, ai lavori edilizi (in corso e realizzati). Tabella 2.5 Valore assoluto nuovi investimenti (trend anni 2006-2009) 2006 2007 2008 2009 Totale Investimenti 41.265.116 46.891.845 39.039.729 41.637.346 Immobilizzazioni immateriali 1.688.517 2.138.736 2.179.596 1.596.278 Fabbricati indisponibili 4.243.585 5.903.763 9.238.097 4.594.359 Attrezzature sanitarie 5.499.576 8.748.209 7.973.911 4.280.580 Terreni 35 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Mobili e arredi 1.268.272 1.464.974 997.765 369.915 Beni strumentali diversi 1.633.414 204.266 164.308 456.974 Immobilizzazioni materiali in corso 26.931.752 27.705.813 17.711.531 29.924.837 Attrezzature informatiche 1.492.881 726.084 774.520 414.402 Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi Grafico 2.11 Percentuale degli investimenti (trend anni 2006-2009) Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi 2.1.12 Grado di rinnovo del patrimonio aziendale L’analisi mette in evidenza i nuovi investimenti di un anno sul totale di quelli realizzati fino a quell’anno, al lordo dei relativi fondi di ammortamento. Più l’indicatore registra valori elevati, più il grado di rinnovo del patrimonio è alto. Nello specifico, per il 2008-2009 l’indicatore mostra una tendenza agli investimenti costante e conferma l’andamento sopra riportato. 36 Gli investimenti in particolare i lavori edilizi, registrano valori importanti 2 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Profilo Grafico 2.12 Nuovi investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali totale investimenti lordi Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi 2.1.13 Grado di obsolescenza del patrimonio aziendale L’indicatore descrive il grado di obsolescenza del patrimonio aziendale, determinato dal rapporto tra il valore residuo dei beni durevoli ed il totale degli investimenti lordi. Negli ultimi 4 anni il dato è sostanzialmente stabile, seppur in leggera e progressiva contrazione, manifestando una buona continuità nel livello di rinnovo del patrimonio aziendale. L’indicatore è infatti complementare al valore analizzato precedentemente: più alto è livello di rinnovo del patrimonio dell’Azienda, minore sarà la tendenza all’obsolescenza degli stessi beni durevoli. Grafico 2.13 Valore residuo beni durevoli/totale investimenti lordi beni durevoli (trend anni 2006-2009) Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi 37 Impatto sul contesto territoriale Profilo 2.2 Impatto sul contesto territoriale In questo paragrafo vengono presi in esame alcuni aspetti ritenuti rilevanti ai fini esterni, in particolare: impatto economico e sociale. È indubbio che l’attività dell’Azienda produca effetti economici assai rilevanti sul territorio in cui opera. Infatti essa risulta fra le maggiori aziende presenti in ambito provinciale. Questo aspetto viene espresso attraverso alcune informazioni volte a delineare il contributo che il Policlinico offre all’economia del territorio in termini occupazionali e di risorse economico-finanziarie erogate. Appare inoltre interessante cercare di cogliere il riconoscimento della funzione sociale svolta dall’Azienda attraverso i segnali di ritorno trasmessi dalla comunità che vive sul territorio di riferimento dell’Azienda e che con essa interagisce. A fronte della difficoltà oggettiva di misurare tale fenomeno, è sembrato ragionevole ipotizzare l’esistenza di una relazione fra il riconoscimento della funzione sociale svolta e l’ammontare di donazioni, lasciti e contributi ricevuti dall’Azienda stessa su iniziativa di cittadini, fondazioni di origine bancaria e altri soggetti, oltre alla ricca rete di volontariato e partecipazione sociale che in ogni territorio si mobilita intorno ai servizi sanitari. 2.2.1 L’impatto economico e sociale Le persone che lavorano nell’Azienda Ospedaliero - Universitaria S.OrsolaMalpighi al 31.12.2009 sono circa 6.000, impiegate come dipendenti del Servizio Sanitario Regionale, come dipendenti dell’Università convenzionati col Servizio Sanitario Regionale, o tramite convenzioni e contratti. Nel corso del triennio preso in considerazione il dato relativo al totale delle persone impiegate in Azienda ha subito lievi oscillazioni: nel corso del 2009 il dato è rimasto pressoché immutato rispetto all’anno precedente (+ 0.26%), mentre rispetto al 2007 aveva fatto registrare un decremento dello 0.67%. Tradotto in valori assoluti si tratta di 15 unità. Nella tabella che segue è rappresentato il personale che a vario titolo presta la propria attività in Azienda. Tabella 2.6 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna S.Orsola-Malpighi al 31.12 articolato per tipologia contrattuale (anni 2007-2008-2009) Tipologia contrattuale Servizio Sanitario Regionale Totale personale Totale personale Totale personale 2007 2008 2009 4.995 4.944 5.026 Universitario 414 405 393 Altro personale 397 419 364 5.806 5.768 5.783 Totale Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 38 Quasi 6.000 persone lavorano nel Policlinico, con rapporto di lavoro dipendente o tramite convenzioni e contratti 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo Oltre al personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università, la Tabella 2.6 comprende, alla voce “altro personale”, anche i borsisti, i contratti libero professionali, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, il personale dipendente da altre aziende e il personale convenzionato. Nelle analisi successive, tuttavia, si fa riferimento solo al personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università per poter comparare i dati con quelli relativi agli anni precedenti. L’Azienda risulta essere tra le maggiori aziende presenti nel territorio. Nell’anno 2009 la percentuale di personale che lavora nel Policlinico sul totale degli occupati nella Provincia di Bologna, è pari all’1,2% circa. La maggior parte del personale che lavora in Azienda risiede nell’ambito territoriale: circa il 50% è residente nel Comune di Bologna e, se allarghiamo l’analisi alla Provincia di Bologna, la percentuale sale all’80% dei residenti sul totale del personale. Nonostante un leggero decremento rispetto all’anno 2008, la percentuale del personale residente nell’ambito territoriale è comunque piuttosto elevata, soprattutto se consideriamo il fatto che gran parte del personale afferente al Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo (circa 2.600 unità) proviene da fuori Bologna, in particolare dalle regioni del centro e sud Italia. Tabella 2.7 Lavoratori residenti nell’ambito territoriale (Comune di Bologna), dipendenti del Servizio Sanitario Regionale e dell’Università, al 31.12 (anni 2007-2008-2009) Anno Totale personale Residenti nella Provincia di Bologna di cui residenti nel Comune di Bologna 2007 5.409 4.334 2.700 2008 5.349 4.573 2.906 2009 5.419 4.327 2.715 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 39 Profilo Impatto sul contesto territoriale 2.2.2 L’impatto del Policlinico sul territorio in cifre Il volume degli emolumenti erogato nel 2009 per il personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale è pari a quasi 240 milioni di euro. L’aumento di circa 7 milioni di euro rispetto all’anno precedente, è dovuto al rinnovo contrattuale relativo al biennio 2008-2009 per il personale del comparto e alla corresponsione dell’indennità di vacanza contrattuale al personale della dirigenza, sempre in riferimento al biennio 2008-2009. Tabella 2.8 Volume degli emolumenti erogati per il personale dipendente; integrazione agli universitari; compensi a collaboratori e borsisti al 31.12 (anni 2007-2008-2009) ANNO Personale Personale dipendente dipendente Servizio Sanitario dall’Università Regionale Borsisti Co.Co.Co. Totale 2007 222.615.809 12.627.440 145.724 7.925.971 243.314.944 2008 232.555.923 13.136.662 150.596 9.809.302 255.652.483 2009 239.590.331 13.922.113 141.075 8.943.772 262.597.290 Totale 694.762.063 39.686.215 437.395 26.679.045 761.564.717 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Nel 2009 il valore complessivo degli emolumenti erogati dall’Università sia a ricercatori/ docenti che a personale Tecnico-amministrativo, pari a complessive 408 unità, è stato pari a quasi 26 milioni di euro, come si evince dalle tabelle sotto riportate. Tabella 2.9 e 2.9 bis Valore degli emolumenti corrisposti dall’Università a ricercatori/docenti e a personale tecnico - amministrativo negli anni 2007-2008-2009 ANNO Docenti e Ricercatori Lordo dipendente Oneri a carico ente Totale 2007 273 13.764.411,85 5.135.333,45 18.899.745,30 2008 279 14.066.088,38 5.246.381,50 19.312.469,88 2009 269 15.114.614,69 5.630.379,22 20.744.993,91 Totale 821 42.945.114,92 16.012.094,17 58.957.209,09 40 Nell’anno 2009 l’apporto che il Policlinico offre in termini di risorse economico-finanziarie erogate è pari a quasi 290 milioni di euro 2 Profilo Impatto sul contesto territoriale ANNO Personale tecnico Lordo dipendente Oneri a carico ente e amministrativo Totale 2007 158 3.873.476,14 1.464.301,68 5.337.777,82 2008 142 3.636.513,85 1.376.748,96 5.013.262,81 2009 139 3.685.601,22 1.400.853,25 5.086.454,47 Totale 439 11.195.591,21 4.241.903,89 15.437.495,10 Fonte: Università di Bologna 2.2.3 L’impatto economico sul territorio: i rapporti di fornitura I rapporti di fornitura sono per una percentuale superiore al 60% intrattenuti con fornitori esterni alla regione. Al momento tuttavia non si è in possesso di strumenti per analizzare le provenienze per tipologia di beni e servizi offerti, anche se appare abbastanza logico, seppur non supportato da dati oggettivi, supporre una massiccia presenza di fornitori esterni alla regione per beni di consumo, in specifico beni sanitari. 2.2.4 L’impatto economico sul territorio: studenti e medici in formazione Studenti iscritti ai Corsi di studio sulla base della provenienza da Bologna e Provincia, dalla Regione EmiliaRomagna, da fuori regione. Nelle tabelle che seguono è riportato, per gli ultimi tre anni, il numero degli studenti iscritti ai corsi di studio della Facoltà di Medicina e Chirurgia con sede a Bologna, suddivisi in base alla provenienza (provinciale, regionale, extraregionale). I dati riferiti all’ultimo anno indicano che il 37,5% degli studenti risiede a Bologna e Provincia, il 23,5% nel resto dell’Emilia-Romagna, il 39% proviene da fuori Regione. Tabella 2.10 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso di laurea (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie) anno 2009 (a.a. 2009-2010) Tipo corso Corso di studio Bologna e provincia Regione esclusa BO Extra regione Totale LSCU Medicina e Chirurgia 919 679 1046 2644 LM LSCU Odontoiatria e Protesi Dentaria 69 49 50 168 LM LS Biotecnologie Mediche 9 2 26 37 LS Scienze Infermieristiche e Ostetriche 27 7 16 50 L Dietistica 9 10 4 23 41 Impatto sul contesto territoriale Profilo L Fisioterapia 69 70 49 188 L Igiene Dentale 26 21 9 56 L Infermieristica 460 134 479 1073 L Ortottica ed assistenza oftalmologica 10 3 8 21 L Ostetricia 21 28 9 58 L Podologia 19 18 17 54 L Tecniche di laboratorio biomedico 26 18 16 60 L Tecniche di neurofisiopatologia 14 11 8 33 L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 25 14 27 66 L Tecniche ortopediche 13 9 20 42 Totale 1716 1073 1784 4573 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione) Tabella 2.11 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso di laurea (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie) anno 2008 (a.a. 2008-2009) Tipo corso Corso di studio Bologna e provincia Regione esclusa BO Extra regione Totale LSCU Medicina e Chirurgia 908 642 1074 2624 LSCU Odontoiatria e Protesi Dentaria 58 54 57 169 LS Biotecnologie Mediche 9 5 24 38 LS Scienze Infermieristiche e Ostetriche 24 10 12 46 L Dietistica 9 9 3 21 L Fisioterapia 75 73 40 188 L Igiene Dentale 37 23 12 72 L Infermieristica 405 158 517 1080 42 2 Impatto sul contesto territoriale L Ortottica ed assistenza Oftalmologica 6 5 L Ostetricia 20 35 L Podologia 20 L Tecniche di laboratorio biomedico L Profilo 6 17 12 67 15 14 49 28 15 20 63 Tecniche di neurofisiopatologia 11 8 12 31 L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 24 18 28 70 L Tecniche ortopediche 12 10 21 43 Totale 1646 1080 1852 4578 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione) Tabella 2.12 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso di laurea (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie) anno 2007 (a.a. 2007-2008) Tipo corso Corso di studio Bologna e provincia Regione esclusa BO Extra regione Totale LSCU Medicina e Chirurgia 905 653 1081 2639 LSCU Odontoiatria e Protesi Dentaria 61 48 59 168 LS Biotecnologie Mediche 9 8 24 41 LS Scienze Infermieristiche e Ostetriche 15 6 4 25 L Dietistica 9 12 1 22 L Fisioterapia 73 85 37 195 L Igiene Dentale 38 36 11 85 L Infermieristica 405 167 499 1071 L Ortottica ed assistenza Oftalmologica 3 6 8 17 L Ostetricia 28 40 9 77 L Podologia 21 13 20 54 43 Impatto sul contesto territoriale Profilo L Tecniche di laboratorio biomedico 24 17 25 66 L Tecniche di neurofisiopatologia 12 7 13 32 L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 26 27 31 84 L Tecniche ortopediche 17 10 23 50 Totale 1646 1135 1845 4626 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione) LEGENDA: L = Laurea LM = Laurea Magistrale LS = Laurea Specialistica LSCU = Laurea Specialistica a ciclo unico Tabella 2.13 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per tutti i corsi di laurea della facoltà di medidna e Chiruirgia con sede a Bologna. Anni 2007-2008-2009. Dati in percentuale Anno Bologna e provincia Regione esclusa BO Extra regione 2009 37,5% 23,5% 39,0% 2008 36,0% 23,6% 40,5% 2007 35,6% 24,5% 39,9% Media 36,4% 23,9% 39,8% Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione) Per quanto riguarda la provenienza dei medici in formazione specialistica, nella tabella che segue sono esposti i dati relativi. Tabella 2.14 Numero medici in formazione specialistica suddivisi in base alla provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) Provenienza 2009/2010 2008/2009 2007/2008 Bologna 145 407 439 Regione esclusa BO 313 188 170 44 2 Impatto sul contesto territoriale Extra Regione. Totale 179 256 637 851 Profilo 239 848 Fonti: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AOU Bologna Pol. S. Orsola - Malpighi Note: I dati tengono conto di tutte le scuole di specializzazione medico – chirurgiche. Il dato dell’anno accademico 2009/2010 deve essere letto tenendo conto che l’attività formativa degli immatricolati al 1° anno di corso 2009/2010 inizierà solo il 17.05.2010. Si deve inoltre tenere conto che le iscrizioni agli anni di corso hanno date proprie, diverse per ogni anno. Occorre quindi considerare che, in aggiunta, sono stati banditi n. 175 posti complessivi dall’Ateneo di Bologna, sia in quanto sede di Scuole di Specializzazione autonome, sia in quanto sede amministrativa di Università aggregate. 2.2.5 L’impatto economico: lasciti e donazioni Il numero complessivo e il valore di lasciti e donazioni ricevuti da cittadini, da Fondazioni, Ditte e associazioni è notevole a testimonianza della funzione sociale svolta dall’Azienda. Tabella 2.15 Lasciti e donazioni ricevute da cittadini (numero e importo totale) 2006 2007 2008 2009 Numero 21 16 10 35 Importo totale 163.953 534.672 10.050 258.414 Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi Tabella 2.16 Donazioni e contributi ricevuti da Fondazioni di origine bancaria (importo totale) 2006 2007 2008 2009 Fondazioni bancarie 0 1.050.000 882.500 42.585 Altre Fondazioni 29.489 278.619 148.563 265.400 Associazioni 300.587 482.417 632.298 793.042 Ditte 1.148.973 542.450 423.990 414.483 Donazioni materiali 1.158.720 1.397.910 466.617 351.973 Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi 45 Impatto sul contesto territoriale Profilo 2.2.6 Politiche per l’uso razionale dell’energia e il rispetto ambientale Le azioni intraprese a livello aziendale nel 2008 sono state affrontate sia a livello gestionale, sia a sul piano dell’innovazione tecnologica. Le azioni di tipo gestionale possono essere così riepilogate: adesione alla gara regionale, effettuata dell’Agenzia Regionale Intercent-ER, per la fornitura di energia elettrica, a partire dal 1 gennaio 2009; campagna di sensibilizzazione, informazione ed orientamento rivolta agli operatori dell’Azienda sanitaria per l’uso razionale dell’energia con distribuzione dei depliant forniti dalla Regione (punti di distribuzione, cedolino stipendiale, ecc.), affissione dei manifesti nei punti di maggior afflusso, attivazione della casella postale “io spengolospreco” e risposte ai relativi suggerimenti, comunicazioni e articoli sulle riviste interne, sul sito, nelle newsletter, ecc.; dopo la fase di raccolta dei dati da parte del Gruppo Regionale, continua il monitoraggio quali/quantitativo sull’uso dell’energia elettrica, termica e sull’acqua. studio del percorso da attivare per l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) integrato (nell'ottica della certificazione ambientale aziendale). L’Azienda nel 2009 ha continuato e sviluppato le azioni già intraprese a livello aziendale negli anni precedenti (a partire dal 2006) e sono state affrontate sia a livello gestionale, sia sul piano dell’innovazione tecnologica. Le azioni di tipo gestionale possono essere così riepilogate: adesione alla gara regionale, effettuata dell’Agenzia Regionale Intercent-ER, per la fornitura di energia elettrica, a partire dal 1 gennaio 2009; campagna di sensibilizzazione, informazione ed orientamento rivolta agli operatori dell’Azienda sanitaria per l’uso razionale dell’energia con distribuzione dei depliant forniti dalla Regione (punti di distribuzione, cedolino stipendiale, ecc.), affissione dei manifesti nei punti di maggior afflusso, attivazione della casella postale “io spengolospreco” e risposte ai relativi suggerimenti, comunicazioni e articoli sulle riviste interne, sul sito, nelle newsletter, ecc.. In particolare, l’Azienda ha realizzato: un filmato specifico sul risparmio energetico e sulle azioni concrete che tutto il personale può mettere in atto quotidianamente; una giornata di formazione specifica “Campagna Informativa per il risparmio dell’energia e il rispetto ambientale”, organizzata dall’Azienda in data 12 maggio 2009 con il contributo della Regione; una giornata di formazione specifica “Sistema Aziendale di Gestione Ambientale e Sviluppo Sostenibile - Campagna Informativa per il risparmio energetico e la tutela ambientale - La cultura per una sostenibilità vincente”, organizzata dall’Azienda in data 26 novembre 2009 con il contributo della Regione; dopo la fase di raccolta dei dati da parte del Gruppo Regionale, continua il monitoraggio quali/quantitativo sull’uso dell’energia elettrica, termica e sull’acqua; studio del percorso da attivare per l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) integrato (nell'ottica della certificazione ambientale aziendale). L’intento è quello di realizzare una concreta attività di Energy Management: obiettivo 46 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo prioritario è la razionalizzazione dei consumi energetici al fine di perseguire vantaggi di carattere economico, benefici ambientali e positivi risvolti sociali. Alla luce di queste considerazioni, nell’ambito del presente attività di Energy Management, sono stati individuati alcuni obiettivi specifici, con le relative azioni operative che si ritiene opportuno sviluppare per conseguire i propositi esposti: Elaborazione di un Sistema di Gestione Energetica; Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili; Campagne di sensibilizzazione. Dopo il completamento di un’importante e complessa attività (nell’anno 2008) relativamente all’elaborazione di un Progetto di Analisi Energetica (Modello Energetico del Policlinico), che ha permesso il raggiungimento dei seguenti obiettivi: analisi approfondita dei consumi energetici; censimento energetico del sistema edificio-impianto; stima del potenziale risparmio energetico ottenibile nella gestione del sistema edificio-impianto; individuazione delle proposte di interventi che comportino la riduzione strutturata e sistematica dei consumi/costi energetici, con conseguenti benefici e vantaggi di carattere economico ed ambientale; E’ stata ultimato (cfr. delibera n. 300 del 30 dicembre 2009 per l’approvazione del progetto guida preliminare) la realizzazione del progetto “Nuove Centrali Tecnologiche e rifunzionalizzazione dei sistemi infrastrutturali impiantistici del Policlinico”. Il progetto prevede il rifacimento completo della Centrale Tecnologica e dei sistemi di distribuzione nell’area S. Orsola (co/trigenerazione) da realizzare nei prossimi anni con un appalto di partneriato pubblico-privato. Inoltre, nell’anno 2009, si è continuato il processo già intrapreso negli anni precedenti, secondo lo schema seguente che illustra i progetti realizzati per un uso razionale delle fonti di energia. 1. Utilizzo di acqua L’analisi dei consumi storici di acqua igienico - sanitaria dell’Azienda Ospedaliera hanno evidenziato dei picchi durante i mesi estivi, dovuti al funzionamento delle torri evaporative degli impianti di condizionamento centralizzati. Si è verificato che installando i circuiti di torre con acqua addolcita (cioè priva di carbonato di calcio), si abbattono i sali in sospensione e quindi diminuiscono drasticamente i quantitativi di acqua di spurgo e di reintegro. Nel 2009 proseguono gli interventi di ottimizzazione (sistemi di spurgo, sostituzione di reti ostruite da calcare, ecc.). Il risparmio ottenuto nel 2008, per questa tipologia di interventi, è di 60.000 m3 di acqua (pari a 130.000 euro che si aggiungono al risparmio annuo consolidato pari a 200.000,00 euro ottenuti con gli investimenti realizzati negli anni 2006-2007). Il risparmio complessivo per questa tipologia di interventi, risulta pari a circa 330.000 euro (rispetto alla spesa 2006) ed è un risultato consolidato anche per i prossimi anni. Nel 2009 (rispetto al 2008), si è registrato un decremento di utilizzo di acqua (-4,5%), con un risparmio ipotetico (a parità di prezzo) pari a -70.000 €. 47 Impatto sul contesto territoriale Profilo 2. Utilizzo di energia elettrica e termica Anche nel 2009 sono state sostituite le plafoniere esistenti con plafoniere “classe A2 alto risparmio”, con vita del tubo aumentata di 2.000h. Nel 2009 si è registrato un incremento del consumo di energia elettrica (+4,3%), compensato da un notevole risparmio nell’importo dell’Energia Elettrica. 3. Monitoraggi e audit energetici Monitoraggio energetico per tutti i Padiglioni dell’azienda per la realizzazione di un modello energetico complessivo, per l’ottenimento degli incentivi TEE (titoli efficienza energetica). Nel 2009 si è completato lo studio di fattibilità per la realizzazione dell’ammodernamento dell’impiantistica tecnologica di base (centrale, co/trigenerazione, ecc.) e per le Nuove Centrali Tecnologiche dell’Azienda comprensive della completa sostituzione delle infrastrutture di base per la distribuzione. Interventi svolti nel 2009: sostituzione lampadine incandescenza con fluorescenza, sostituiti 330 punti luce da 100W e 208 con neon 20W, e 60 lampade da 60W con 50 plafoniere da 4x18W; sostituzione di 820 plafoniere (2x36 o 4x18) con n. 820 plafoniere classe 2; sostituzione torre evaporativa al Padiglione 21; installazione sistema di ottimizzazione delle accensioni dell'impianto radiatori dal Padiglione 3; riduzione automatica notturna dei ricambi d'aria relativo al Polo Imaging e dei Nuovi Laboratori di Microbiologia al Padiglione 11; sostituzione argano ascensore 5D da 9,8KW con nuovo da 4,20KW con inverter; ottimizzazione gestione scambiatori e valvole a tre vie riscaldamento piano alti e bassi al Padiglione 2; ottimizzazione gestione scambiatori a servizio zone Ortopedia e Polo Imaging al Pad. 2; eliminazione celle frigo Cucina condensate con acqua a perdere; sostituito motore da 11KW con altro di Classe F1 (torre del Padiglione 1). In definitiva tutte le azioni intraprese sono state orientate a privilegiare soluzioni progettuali, costruttive, organizzative e gestionali allineate con quanto richiamato dal “Protocollo di Kyoto” e dalla “Dichiarazione di Johannesburg”. Nel confronto relativo ai consumi “2008 - 2009”, si evidenzia una previsione di contenimento degli importi per le utenze, derivata soprattutto da un’attenta politica dei prezzi (adesione a INTERCENT-ER per la telefonia e per l’energia elettrica, diminuzione dei prezzi per l’energia elettrica, attenta valutazione del contratto di fornitura del gas, completa dismissione delle utenze dei padiglioni 22 e 23, ecc.). 48 2 Impatto sul contesto territoriale Profilo Tabella 2.17 Consuntivo Consumo Utenze (Anni 2008 - 2009) Utenze Consuntivo 2008 Consuntivo 2009 Acqua 1.413.353 1.494.752 81.399 Gas 5.462.705 5.434.938 -27.767 Energia elettrica 6.153.383 5.657.994 -495.389 820.434 704.444 -115.990 13.849.875 13.292.128 -557.747 Utenze telefoniche TOTALE Differenze Fonte: Rielaborazioni Servizio Tecnico Tabella 2.18 Quantificazione Risparmio energetico (Anni 2008 - 2009) Fonte: Rielaborazioni Servizio Tecnico 4. Politiche ambientali Bisogna tenere in evidenza che nonostante le attività di formazione/informazione e vigilanza espletate dal Settore Tutela Ambientale, la produzione di rifiuti è soggetta a improvvisi picchi di aumento della produzione dovuti a fattori non programmabili, quali ad esempio: la continua trasformazione di dispositivi sanitari da multi uso a monouso, l’attivazione di ricoveri in day surgery o day hospital, l’ospedalizzazione a 5 giorni, la demolizione di interi padiglioni etc. Il piano di Mobilità Aziendale è in fase di preparazione, si sta predisponendo il questionario in formato elettronico e raccogliendo i dati relativi al personale aziendale. La Regione Emilia-Romagna, con la DGR 27 luglio 2009, che verrà pubblicata sul BUR n. 159 del 15 settembre 2009, ha approvato la versione aggiornata delle Linee guida predisposte dal gruppo tematico “Rifiuti sanitari”, con l’apporto di molti operatori dipendeti dal Policlinico. 49 Impatto sul contesto territoriale Profilo Tabella 2.19 comparativa riferita alla produzione di rifiuti sanitari pericolosi - 2008-2009 2008 2009 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo 180103* 95.720 128.650 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio chimico 180106* 95.720 128.650 Rifiuti sanitari pericolosi citotossici e citostatici 180108* 10.426 10.098 Fonte: Rielaborazione dati MUD - Direzione Medica - Settore Igiene 2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali di assistenza 2.3.1 Assistenza distrettuale Assistenza farmaceutica La distribuzione diretta di farmaci, sia alla dimissione che in regime ambulatoriale, i cui valori vengono riportati nei grafici sotto per il triennio 2007-2009, oltre a migliorare il servizio all’utenza, ha il duplice vantaggio di consentire un attento monitoraggio delle prescrizioni e una consistente riduzione della spesa farmaceutica convenzionata. Vengono distribuiti: farmaci H, ovvero di esclusiva competenza ospedaliera, non reperibili sul territorio, per il trattamento di patologie gravi o rare, o per le quali è necessario un monitoraggio della terapia ad opera dell’ospedale che prescrive il farmaco; farmaci classificati in fascia A per il trattamento di patologie croniche, gravi, che richiedono un frequente ricorso alla struttura ospedaliera, o per farmaci soggetti al Piano Terapeutico, per assistiti in assistenza domiciliare integrata o in fase terminale di malattia e per i farmaci distribuiti in dimissione dagli ospedali; farmaci in fascia C e non classificati, che normalmente sono a totale carico del paziente, ma che completando uno schema terapeutico complesso, vengono forniti in somministrazione diretta. Per risparmio della spesa farmaceutica convenzionata si intende quanto l’Azienda USL avrebbe speso in più se questi farmaci fossero stati distribuiti tramite le farmacie aperte al pubblico, in quanto l’Azienda può contare su gare d’acquisto e su sconti previsti da normative nazionali. 50 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.14 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta alla dimissione Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi Grafico 2.15 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta ambulatoriale Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi 2.3.2 Assistenza specialistica ambulatoriale L’Azienda Ospedaliero Universitaria effettua un quinto dei volumi complessivi di specialistica erogati in ambito provinciale La produzione specialistica ambulatoriale da parte dell’Azienda Ospedaliera di Bologna ammonta nel 2009 a più di 4 milioni di prestazioni, in lieve incremento rispetto al 2007 (+1,8%). Si precisa a partire dal 2009 le prestazioni di screening neonatale non sono più oggetto di flusso informativo ‘Assistenza Specialistica Ambulatoriale’ (ASA) in quanto gestite in fatturazione diretta ai centri richiedenti (circolare regionale 9/2008). 51 Contributo alla copertura del LEA Profilo Pertanto a partire dal 2009 tali prestazioni, che economicamente rappresentano 1,3 milioni di euro, non sono più rappresentate nei volumi di attività del grafico 2.16 e ciò spiega la riduzione dell’incidenza dell’attività dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Considerando nell’ambito della produzione provinciale pari a 19,350 milioni di prestazioni (prestazioni erogate da strutture pubbliche e private accreditate) l’attività dell’Azienda Ospedaliera rappresenta ben il 20,84% della produzione. In termini di importi economici la percentuale di attività dell’Azienda OspedalieroUniversitaria, rispetto ai volumi complessivi erogati da strutture pubbliche e private accreditate in ambito provinciale, si attesta nel 2009 al 29%. Grafico 2.16 Valore e volumi della produzione dell’Azienda sul totale del valore e volumi della produzione provinciale (pubblico e privato) - Anni 2007-2008-2009 Fonte: Banca dati ASA, Regione Emilia-Romagna totale complessivo della produzione provinciale, rappresentano il 14,4% della produzione Delle prestazioni critiche erogate a livello provinciale una quota pari al 14,4% viene effettuata da professionisti (con riferimento all’anno 2009). del’Azienda Ospedaliera Per le prestazioni definite critiche dal livello regionale, nel 2009 vi è stato un incremento dell’offerta: si è passati da 104.134 nel 2008 a 124.645 nel 2009. Sul 52 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.17 Valore e volumi delle prestazioni critiche (su totale produzione provinciale) (Anni -2008-2009) Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA) Note: la selezione riguarda le prestazioni “critiche” in base ai tempi di attesa, con Regime di erogazione SSN e Modalità di accesso programmabile, urgente e urgente differibile. Sviluppo del processo di semplificazione dell’accesso ai percorsi di apprendimento diagnostico (day service) L’Azienda è impegnata a garantire il diritto del cittadino all’accesso facilitato alle prestazioni. Per quanto riguarda la casistica di pazienti con problematiche complesse e in fase acuta è stato delineato un modello organizzativo/erogativo denominato Day Service Ambulatoriale (DSA). In questo contesto l’Azienda progressivamente intende potenziare il processo di semplificazione dell’accesso ai percorsi di approfondimento diagnostico dell’assistenza specialistica ambulatoriale, ponendo particolare attenzione al riassetto complessivo dell’attività stessa in un’ottica di continuità assistenziale. Già a far tempo dal 2006 presso l’Azienda è stata avviata una graduale riconversione delle modalità organizzative di erogazione delle prestazioni dal Day Hospital al Day Service Ambulatoriale. Sono stati attivati i seguenti Day Service Ambulatoriali: 2006: Scompenso Cardiaco e Malattie Reumatiche, Ambulatorio Senologico Interdisciplinare; 2007: Trattamento integrato Tumori Retto; 2008: Revisione dei day service alla luce della bozza della delibera regionale; 2009: Completamento della revisione dei percorsi di day service alla luce della delibera regionale n. 1803/2009 al fine di darne attuazione dal 2010. Dal punto di vista quantitativo, si osserva un incremento costante in termini economici delle prestazioni erogate nella modalità Day Service Ambulatoriale che passano da 2,065 milioni di euro del 2008 a 2,096 mln nel 2009 (+1,5%). Sul totale complessivo della produzione ambulatoriale, le prestazioni in Day Service rappresentano il 2,93% (anno 2009). 53 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.18 Percentuale valore e volumi prestazioni erogate con modalità day-service su totale valore e volumi prestazioni (Anni 2007-2008-2009) Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi L’indice di performance effettivo per visite e diagnostica (calcolato sulle prestazioni programmabili) misura la percentuale delle prestazioni erogate entro 30 gg. per le visite e 60 gg. per la diagnostica sul totale delle prestazioni erogate. Nel 2009 il 34,9% delle prime visite programmabili è erogato entro 30 giorni dalla prenotazione, mentre per la diagnostica strumentale la percentuale delle prestazioni erogate entro 60 giorni si attesta al 60,4%. Grafico 2.19 Indice di performance effettivo per visite e diagnostica (prestazioni programmabili) (Anni 2007-2008-2009) Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA) 54 2 Contributo alla copertura del LEA 2.3.3 Assistenza ospedaliera Profilo Passando ad analizzare la struttura dell’offerta nell’ambito dell’assistenza ospedaliera, si riportano di seguito, per ciascuno stabilimento ospedaliero pubblico e per l’insieme delle strutture private dell’area metropolitana, le mappe rappresentative della provenienza dei pazienti ricoverati (nota 1) corredati dai principali dati di riferimento: 1716 PL Sede di Pronto Soccorso: generale, ortopedico, ostetrico-ginecologico, pediatrico, oculistico. Centro hub: trapianti di organi e tessuti, Sindrome di Marfan, Cardiochirurgia, Cardiologia interventistica, Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica, Genetica medica, Malattie rare, Rianimazione pediatrica, Oncologia ed Ematologia pediatrica, Nefrologia pediatrica, centro regionale dca. 55 Contributo alla copertura del LEA Profilo 721 PL Sede di Pronto Soccorso: generale, ortopedico, ostetrico-ginecologico, pediatrico. Hub trauma center e centrale operativa 118, cardiologia, centro regionale sangue 56 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo 361 PL Sede di ambulatorio ad accesso diretto Centro Hub di Scienze Neurologiche 57 Contributo alla copertura del LEA 83 PL Sede di Pronto Soccorso: generale 58 Profilo 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo 211 PL (di cui 16 a gestione IOR) Sede di Pronto Soccorso: generale, pediatrico, ostetrico-ginecologico 59 Contributo alla copertura del LEA 117 PL (di cui 1 PL a gestione IOR) Sede di Pronto Soccorso: generale 60 Profilo 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo 38 PL Sede di punto di Primo Intervento 61 Contributo alla copertura del LEA 84 PL Sede di Pronto Soccorso: generale 62 Profilo 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo 149 PL Sede di Pronto Soccorso: generale 63 Contributo alla copertura del LEA 76 PL Sede di Pronto Soccorso: generale 64 Profilo 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo 343 PL (di cui 17 ubicati a Bentivoglio e Budrio) Sede di Pronto Soccorso: ortopedico. Centro di riferimento regionale: Banca del tessuto muscolo scheletrico. Centro hub: Ortopedia oncologica, Chirurgia vertebrale, Ortopedia pediatrica, revisione e sostituzione protesi e terapia chirurgica nelle gravi patologie infettive ossee, Chirurgia del piede Nota PUBBLICO: Tutti gli oneri della degenza. PRIVATO: Onere 1-2-5-6. Regime ordinario e Day Hospital. Compresi i neonati sani. Escluso NIDO 65 Contributo alla copertura del LEA 892 PL Centro hub di Cardiochirurgia (Villa Torri) 66 Profilo 2 Contributo alla copertura del LEA La dotazione di posti letto dell’Azienda OspedalieroUniversitaria Profilo L’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha una dotazione complessiva di 1.716 posti letto di cui 1.557 di degenza ordinaria e day hospital per acuti (Fonte: HSP 12 Flussi Informativi Ministero della Salute. Banca dati RER). Il grafico 2.20 evidenzia l’andamento di tale dotazione nel corso dell’ultimo triennio. La riduzione registrata nel 2009 è avvenuta a seguito di riorganizzazioni realizzate nell’area della medicina generale e pediatria. Grafico 2.20 Numero Numero posti letto per acuti. Anni 2007-2008-2009 Fonte: HSP 12 Flussi Informativi Ministero della Salute. Banca dati RER Nell’ambito della dotazione di posti letto, il contributo dell’Azienda Ospedaliera di Bologna alla dotazione provinciale di posti letto ogni 1000 abitanti è stabile nel triennio, per quanto concerne i posti letto di Riabilitazione e Lungodegenza il contributo è pari a 0,16 posti letto ogni 1000 abitanti. Grafico 2.21 Contributo dell’Azienda alla dotazione provinciale di PL per “acuti”e per “lungodegenza e riabilitazione”/1000 abitanti (Anni 2006-2007-2008-2009) Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute 67 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.22 Numero posti letto per lungo-degenza e riabilitazione (Anni 2006-2007-2008-2009) Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute 2.3.4 Grado di attrazione delle strutture L’attrazione complessiva delle strutture ospedaliere metropolitane appare superiore a quella media regionale. Grafico 2.23 Tasso di Attrazione delle strutture pubbliche e private del territorio di Bologna e confronto con RER - Casi anno 2009 Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna) Complessivamente, i dimessi nel 2009 dalle strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio dell’AUSL di Bologna sono stati 203.397, di cui il 21,4 % residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna, verso una media delle strutture ospedaliere pubbliche e private regionali del 14,9%. 68 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Se si considera il valore dei casi, il 25,1% deriva dai residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna, verso una media regionale del 17,4%. Le percentuali di attrazione del sistema Bologna sono invariate rispetto al 2008. Grafico 2.24 Residenza dei dimessi dalle strutture pubbliche delle province RER - Casi Anno 2009. Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna) Considerando le strutture pubbliche ospedaliere della provincia di Bologna (territori delle AUSL di Bologna e Imola), il 17% dei casi risiede al di fuori della Regione e all’estero e il 9% in altre province della RER, per un totale del 26% di residenti extra-provinciali: l’attrazione della provincia di Bologna si mantiene superiore a quella di tutte le altre province regionali. Grafico 2.25 Residenza dei dimessi dalle strutture dell’Azienda USL Bologna (pubblico e privato), AOU e dallo I.O.R. nell’anno 2009 Fonte: Regione Emilia - Romagna 69 Contributo alla copertura del LEA Profilo Analizzando le tre aziende la percentuale di attrazione appare superiore presso lo IOR, con più del 73% dei 19.460 dimessi residenti al di fuori del territorio aziendale, seguito dall’AOU con più del 31% dei 69.233 dimessi e dall’AUSL (pubblico+privato) con il 25,3% dei 114.704 dimessi. In totale sono stati effettuati più di 64.000 ricoveri (circa il 32% del totale) per utenti residenti al di fuori del territorio aziendale. 2.3.5 Consumo di ricoveri da parte della popolazione residente Complessivamente nel 2009 i ricoveri dei residenti nell’Azienda USL di Bologna sono stati 154.257, in riduzione dello 0,5% rispetto al 2008. Grafico 2.26 Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell’Azienda USL di Bologna. Anno 2009 Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna) Il 90 % dei ricoveri è stato effettuato all’interno delle strutture metropolitane, di cui il 56% in strutture dell’Azienda USL e private accreditate del territorio aziendale. La “fuga” ha interessato circa il 10% dei pazienti: di questi il 7% si è rivolto ad altre aziende regionali compresa Imola e il 3% (dato 2008) presso ospedali di altre Regioni. Rispetto al 2008 sono lievemente diminuiti i ricoveri effettuati nelle strutture dell’AUSL di Bologna (-508), mentre presso l’AOU si è verificato un incremento di 570 casi. I ricoveri nelle strutture pubbliche e private extraprovinciali, che complessivamente sono calati del 7% rispetto al 2008, risultano diminuiti soprattutto nell’AUSL di Ferrara e nelle strutture di Modena. 70 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.27 Percentuale di ricoveri della popolazione residente nel territorio dell’Azienda USL di Bologna in strutture extra provinciali e extraregionali sul totale. Anni 2005-20091 Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia – Romagna) Nota: La percentuale 2009 relativa ai ricoveri extraregionali è stata calcolata sulla base del dato 2008 Il trend della percentuale di “fuga” di residenti verso altri ospedali extraprovinciali ed extraregionali appare stabile negli ultimi anni, al di sotto del 10%. 2.3.6 L’attività di trapianto Per quanto riguarda le attività ad elevata specializzazione merita specifico approfondimento l’attività di trapianto di organi: Trapianto di rene Tabella 2.20 Attività di trapianto di rene (Anni 2005 - 2009) Posti letto accreditati 2005 2006 2007 2008 2009 Vivente 1 2 1 6 3 Cadavere 94 64 63 78 61 Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) Presso il Centro Trapianti di Rene del Policlinico S. Orsola, nel corso del 2009, sono stati sottoposti a trapianto 65* pazienti di cui 62 da donatore cadavere (55 singoli reni, 5 doppi trapianti di rene, 1 trapianto combinato rene/fegato, 1 trapianto combinato (*conteggiato un trapianto eseguito in data 1/1/09 su donatore segnalato il 31/12/08). 71 Contributo alla copertura del LEA Profilo rene/cuore) e 3 da donatore vivente; per la realizzazione dell’attività sono stati utilizzati complessivamente 70 reni. Si è registrata una parziale riduzione dell’attività trapiantologica rispetto al 2008 (anno in cui sono stati effettuati 84 trapianti) nonostante la disponibilità del Centro ad accettare organi di donatori “marginali” (nessun rifiuto per motivi di carattere logistico o organizzativo) e la piena collaborazione con il Centro Regionale Trapianto/Centro Interregionale AIRT e con le altre strutture trapiantologiche nazionali (NITp, OCST). Grafico 2.28 Andamento dei trapianti di rene dall’anno 2005 al 2009 Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) A fine 2009 il Centro Trapianti di Rene di Bologna ha raggiunto il numero complessivo di 1779 trapianti effettuati dall’inizio dell’attività (anno 1967) dei quali 1638 da donatore cadavere (1550 di rene singolo, 44 di doppio trapianto, 44 di rene combinato con altri organi) e 141 da donatore vivente. Nell’ambito della attività complessiva sono di particolare rilievo i dati relativi alla attività di trapianto multiorgano (35 trapianti rene/ fegato, 7 trapianti rene/cuore, 1 trapianto rene/cuore/fegato) che confermano il Centro di Bologna ai vertici nazionali. Per quanto riguarda la Lista di Attesa di Trapianto si è confermato un elevato turnover di pazienti (189 nuovi ingressi e 262 uscite) con una progressiva riduzione delle iscrizioni ed un riallineamento del rapporto tra pazienti residenti in Emilia-Romagna e pazienti provenienti da altre Regioni come da indicazioni regionali (Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 27 Luglio 2007, Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 14 Luglio 2008, Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 23 Giugno 2009). A fine anno i pazienti iscritti presso il Centro di Bologna risultano 732 con una riduzione del 9% rispetto a fine 2008; di questi 329 sono residenti in Emilia-Romagna (45%). Il tempo medio intercorso fra richiesta di inserimento e valutazione del paziente è sempre stato inferiore ai 30 giorni per i pazienti residenti in Emilia-Romagna. L’esigenza 72 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo di limitare le iscrizioni ha determinato l’allungamento dei tempi di inserimento (fino a 8-10 mesi) dei pazienti residenti in altre Regioni. Nel corso dell’anno è proseguito un costante lavoro di rivalutazione complessiva di idoneità (visita nefrologica, chirurgica, anestesiologica) rivolto in particolare ai pazienti più anziani o in lista da maggior tempo; complessivamente sono stati rivalutati 229 pazienti già inseriti in lista (31% del totale dei pazienti attualmente iscritti). Per quanto riguarda l’attività di follow-up, presso gli ambulatori della Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi sono regolarmente seguiti 837 pazienti con trapianto funzionante; nel corso del 2009 sono state eseguite 2237 visite specialistiche nefrologiche con aggiornamento informatico dei dati clinici e funzionali. Prosegue, in collaborazione con il Centro Regionale ed il Centro Nazionale Trapianti, il monitoraggio dei pazienti sottoposti a trapianto nell’ambito di specifici protocolli nazionali. I dati dell’attività compaiono nel sito web del Ministero della Salute; i risultati sono in linea con quelli dei migliori Centri Internazionali e Nazionali a fronte di una elevata complessità clinica dei pazienti trapiantati. Trapianto di cuore Nel 2009 sono stati eseguiti presso il Centro del Policlinico S. Orsola – Malpighi 29 trapianti di cuore dei quali 5 in età pediatrica. Il numero dei trapianti eseguiti per milione di abitante è stato quest’anno di 6,3 p.m.p. (per milione di popolazione), dato lontano dal fabbisogno teorico regionale di 10 trapianti/p.m.p./anno. L’età media dei donatori utilizzati in regione ha influenzato le performance del Centro trapianti, nonostante l’impiego di 6 donatori (di cui 4 a Bologna) inizialmente valutati “border line”. Nell’ultimo anno sono stati eseguiti 1 trapianto combinato cuore/fegato ed 1 trapianto combinato cuore/rene. Grafico 2.29 Andamento dei trapianti di cuore dall’anno 2005 al 2009 Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) 73 Contributo alla copertura del LEA Profilo I pazienti in lista al 31/12 del 2009 erano 43. Tale numero non si discosta in maniera significativa da quello relativo all’anno precedente (47 pazienti) ed è in linea con il numero di trapianti eseguiti per anno dal Centro. Da notare inoltre il numero estremamente esiguo dei pazienti sospesi (3/43), che depone per una modalità appropriata di gestione della lista di attesa. L’indice di attrazione extra regionale rimane molto soddisfacente (17/43 pazienti entrati in lista nel 2009 provenivano da fuori Regione). Seppure il numero di trapianti eseguiti è stato lievemente inferiore a quello dell’anno precedente, i risultati a lungo termine si sono confermati essere estremamente soddisfacenti con una sopravvivenza a 5 anni pari al 78%, in linea con i migliori standard nazionali ed internazionali. Si conferma, tra gli elementi qualificanti il programma, il progetto regionale per la gestione del paziente potenzialmente candidabile al trapianto di cuore con modalità Hub-Spoke, che ha come finalità quella l’appropriatezza del percorso di questa tipologia di pazienti all’interno della regione Emilia-Romagna. È inoltre continuato in maniera proficua lo studio sulla possibilità di ampliare il numero di donatori (ADONHERS), che ha permesso il reclutamento di 3 donazioni che altrimenti potuto essere utilizzate. È proseguito il follow-up del 100% dei pazienti trapiantati. Trapianto di fegato di intestino e multiviscerale (Conteggiato 1 trapianto effettuato l’1/1/2009 con donatore del 31/12/2008) Il trapianto di fegato è una realtà consolidata presso il centro del Policlinico Sant’OrsolaMalpighi. Il numero di trapianti eseguiti nel 2009 è stato 73, confermando per il terzo anno una tendenza alla flessione dell’attività negli ultimi anni, che è stata riportata un po’ in tutto il nostro Paese. Grafico 2.30 Andamento dei trapianti di fegato dall’anno 2005 al 2009 Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) 74 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo All’attività di trapianto si affiancano importanti studi scientifici e diverse pubblicazioni nonché programmi di ricerca sperimentali e clinici originali. Nel 2009 è proseguita l’attività trapianto di intestino/multi viscerale, è stato eseguito un trapianto di intestino isolato in un paziente adulto. Dopo 9 anni dal primo trapianto di intestino sono stati sinora eseguiti 43 trapianti (prima casistica europea nel ricevente adulto), di cui 11 multiviscerali e 3 con trapianto di parete addominale associato: la sopravvivenza del ricevente e del graft è risultata essere complessivamente di circa il 50% ad oltre 5 anni, confermando i dati delle casistiche statunitensi. Accanto all’attività di laboratorio inerente la produzione di un neo-intestino (tissueengineered intestine) negli animali da esperimento, è proseguito il programma clinico di riabilitazione chirurgica intestinale. La sopravvivenza è vicina al 100%, il buon recupero della funzionalità intestinale nella maggior parte dei pazienti e ovviamente l’assenza di necessità di successivo trapianto induce a proseguire lungo questo iter terapeutico. Trapianto di polmone Nel 2009 il Centro Trapianti di Polmone dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna ha eseguito 3 trapianti di polmone, tutti bipolmonari; due pazienti erano residenti EmiliaRomagna, uno in Toscana. I donatori relativi provenivano da Emilia-Romagna, Piemonte e Puglia. Trapianto di midollo L’attività di trapianto di midollo ha registrato un lieve decremento del numero di casi rispetto al 2008 come effetto delle diverse modalità di trattamento con sole terapie farmacologiche dei pazienti onco-ematologici. Si sottolinea peraltro il significativo incremento del trapianto allogenico quale indicatore dell’elevata specializzazione del centro: su questo tipo di trapianto esiste infatti un elevato indice di attrazione di pazienti extraprovinciali (80 dimessi su 113 sono extraprovincia, pari al 71%). Tabella 2.21 Attività di trapianto di midollo TRAPIANTO 2008 2009 Var. Var.% TRAPIANTO MIDOLLO (Allogenico) 89 113 24 27% TRAPIANTO MIDOLLO (Autologo da cell. perif.) 86 54 -32 -37% 175 167 -8 -5% Totale TRAPIANTO MIDOLLO Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) Donazione di organi Nel paragrafo sono specificate le attività connesse alla donazione di organo effettuate nel 2009 nelle strutture sanitarie bolognesi. 75 Contributo alla copertura del LEA Profilo All’inizio del 2009 presso l’Azienda USL è stata completata la stesura della ricerca “Valutazioni delle potenzialità generatrici e della migliore performance organizzativa per un modello di sviluppo del procurement di tessuti da cadavere in una USL di vaste proporzioni”, progetto attivato partecipando ad un bando della Regione Basilicata con la promosso dal CNT. Presso la Rianimazione dell’Ospedale Bellaria di Bologna, sono state segnalate 16 osservazioni di morte encefalica rispetto alle 13 dello scorso anno: il rapporto fra il numero di accertamenti di morte e quello dei pazienti con GCS=3 (danno cerebrale severo) e ricovero in ICU (terapia intensiva) per più di 6 ore è stato del 88.2%; il PROC 2 (indice internazionale di valutazione delle attività che si ricava dal rapporto tra numero di accertamenti di morte encefalica e numero di decessi con lesioni cerebrali) è risultato superiore al 65%, a dimostrazione dell’efficienza del programma aziendale. Efficienza che viene ancora più sottolineata se si considera che nel 2009 si è registrata una riduzione del 15% dei pazienti con lesioni encefaliche ed un corrispondente aumento di quelli neoplastici, pur essendo rimasti pressoché costanti il numero dei ricoveri e la mortalità (6.6%). I malati affetti da grave patologia cerebrale non segnalati non sono morti in morte encefalica, ma per IMA od embolia polmonare. Da considerare una percentuale del 30.8% di opposizioni (4 su 13 richieste di donazione). Sono state donate 24 cornee con aumento delle donazioni dopo osservazione di morte cardiaca o morte encefalica; in 5 casi alla richiesta di donazione non si è ottenuta l’autorizzazione al prelievo. Per migliorare i risultati aziendali relativamente alla donazione di cornee, durante l’anno sono stati organizzati incontri con il personale medico ed infermieristico dei reparti di Medicina e Cardiologia dell’Ospedale e il personale ha partecipato ad iniziative formative; 1 medico ha partecipato al corso TPM (Transplant Procurement Management) a Imola e 4 infermieri hanno conseguito il diploma TPM infermieri. Presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna sono stati eseguiti dieci accertamenti di morte encefalica. In sei casi si è potuto procedere alla donazione di organi e tessuti. Le opposizioni alla donazione di organi e tessuti sono state tre. In un caso il prelievo d’organo non si è concretizzato per non idoneità rilevata dopo biopsia intraoperatoria. È continuato il monitoraggio di pazienti con lesioni cerebrali gravi nei reparti non intensivi dell’Ospedale Maggiore quali, ad esempio, la Stroke Unit, al fine di valutare l’incidenza di tali patologie nei reparti non intensivi. Le donazioni di cornee presso l’Ospedale Maggiore sono risultate in aumento rispetto l’anno precedente, raggiungendo gli obiettivi regionali prefissati. Continua il coinvolgimento nel processo di valutazione dei potenziali donatori di cornea 76 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo applicando le regole definite in un numero sempre maggiore di reparti dell’Ospedale che, in maniera quasi del tutto autonoma, applicano la procedura interna per la donazione. Nella maggior parte dei reparti ospedalieri, ad ogni decesso, viene consegnata una lettera ai familiari, nella quale si informa sull’opportunità della donazione e si specificano le indicazioni riguardo il percorso da seguire. Contemporaneamente continua la formazione del personale medico ed infermieristico attraverso l’uso di audit interni. L’Ospedale di San Giovanni in Persiceto ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi prefissati con un netto miglioramento delle performance di donazioni di cornee rispetto agli anni scorsi. Presso il Policlinico S. Orsola - Malpighi, nel 2009 non è stato raggiunto l’obiettivo regionale per il procurement delle cornee. Il mancato raggiungimento è legato ad una serie di fattori, tra cui in primis, l’incremento nei primi mesi dell’anno del numero di opposizioni e dall’altro la presenza obiettiva di centri di eccellenza quali l’ematologia, la gastroenterologia e le nefrologie le cui competenze specialistiche portano ad escludere, a priori, un numero elevato di donatori: per patologie ematologiche e renali, sono stati esclusi 109 potenziali donatori. Continua invece, il monitoraggio delle aree critiche dove la valutazione dei pazienti potenziali donatori è sempre del 100%. Da segnalare, la fattiva partecipazione della Medicina d’urgenza nella valutazione dei potenziali donatori; su 77 decessi avvenuti nell’area monitorata della medicina d’urgenza sono stati valutati 77 pazienti di cui 16 con patologie neurologiche primarie; di questi un solo paziente è stato sottoposto ad accertamento di morte cerebrale. Continua, inoltre, il monitoraggio degli accessi al Pronto Soccorso per l’identificazione di potenziali donatori, così come nei reparti medici di riferimento e nella stroke unit. A livello aziendale prosegue l’azione del “procurement team” sia al momento della donazione con l’intervento diretto, sia per la programmazione e progettazione dell’attività formativa che, nel 2009, ha previsto l’organizzazione di 8 corsi aziendali con 100 operatori formati, di 2 corsi ALMA, di 1 corso per l’osservazione dei donatori a cuore battente rivolto agli infermieri di terapia intensiva. E’, infine, aumentato il numero di personale sanitario certificato TPM con la partecipazione ai corsi specifici di 1 medico e 2 infermieri. Il 2009 si è concluso con l’inizio di una collaborazione tra Policlinico ed AIDO provinciale, articolata sulla partecipazione a corsi della nostra Azienda da parte degli operatori AIDO e sulla collaborazione stretta tra il personale sanitario del “procurement team” e AIDO relativamente alla campagna di sensibilizzazione alla donazione. Presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna a fronte di una mortalità sempre molto bassa e quindi di poche idoneità al prelievo, si è registrato un deciso aumento dei rifiuti alla donazione di cornee da parte dei parenti dei candidati, pur non rilevando metodi di approccio differenti rispetto ai successi degli anni passati. Stesso risultato non positivo si segnala per la donazione multi tessuto. 77 Contributo alla copertura del LEA Profilo Nelle tabelle che seguono si riportano il numero di organi che sono stati procurati presso gli Ospedali di Bologna nel 2009 e i prelievi di tessuti effettuati nel corso del 2009 dai donatori multitessuto e da quelli che hanno donato solo le cornee dopo l’accertamento di morte cardiaca. Tabella 2.22 Numero di organi procurati presso gli Ospedali di Bologna - Anno 2009 Struttura Ospedale Maggiore Cuore Fegato Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. 1 1 5 4 10 10 4 4 10 6 2 2 2 2 Ospedale Bellaria Policlinico S.Orsola-Malpighi Rene 2 2 Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) Tabella 2.23 Donazione di cornee negli Ospedali di Bologna - Anno 2009 Struttura Cornee donate N. Donatori N. Tessuti Ospedale Maggiore 39 77 Ospedale Bellaria 12 24 Policlinico S.Orsola-Malpighi 37 74 Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) Tabella 2.24 Donatori multi tessuto negli Ospedali di Bologna - Anno 2009 Struttura Numero Donatori Numero tessuti Ospedale Bellaria 1 11 Policlinico S.Orsola-Malpighi 1 9 Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” (Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna) 78 2 Contributo alla copertura del LEA 2.3.7 Tassi di ospedalizzazione Profilo Grafico 2.31 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati (DO+DH) e confronto con la Regione. (Anni 1999-2009) Fonte: Regione Emilia - Romagna. Nel 2009 il tasso di ospedalizzazione standardizzato della popolazione residente (177,53 ricoveri per mille residenti) si è ridotto rispetto al 2008, ma si mantiene su valori lievemente superiori a quelli regionali. Il trend dal 1999 è di netto decremento. Nota: L’anno 2009 è comprensivo dell’extra-RER anno 2008. Per consentire il confronto con la RER, i tassi sono stati costruiti con la popolazione residente al 31.12 dell’anno di riferimento. La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella RER al 31.12.2004. Grafico 2.32 Tassi standardizzati (pop. Standard RER 31/12/2004) di ospedalizzazione per distretto con Intervallo di Confidenza al 95%. Anno 2009 Fonte: Regione Emilia - Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna) 79 Contributo alla copertura del LEA Profilo Persiste la variabilità tra i diversi distretti aziendali: i tassi oscillano tra quelli di quelli di Porretta Terme e Città di Bologna, che presentano, in base all’intervallo di confidenza (evidenziato nel grafico solo per l’esercizio 2009) tassi significativamente superiori alla media aziendale e regionale, e quelli dei distretti di Pianura Ovest (con un trend in costante riduzione) e Pianura Est, che continuano a mantenersi significativamente inferiori alla media. Grafico 2.33 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in regime ordinario e confronto con la Regione. Anni 1999-2009 Fonte: Regione Emilia - Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna) Nota: I tassi sono stati costruiti con la popolazione residente al 31.12 dell’anno di riferimento. Per l’anno 2009 si è utilizzata la popolazione al 31.12.2008 La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella RER al 31.12.2004. 80 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.34 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione. Anni 1999-2009 Fonte: Regione Emilia - Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna) Considerando le due componenti, si nota che il decremento dell’ospedalizzazione del 2009 è prevalentemente a carico dei ricoveri in regime ordinario, che però rimangono nettamente al di sopra della media regionale. Lievemente ridotti anche quelli in day hospital, sempre inferiori alla media RER, anche in relazione allo sviluppo del day service e il progressivo trasferimento, a tale regime assistenziale, di procedure prime effettuate con ricovero ospedaliero. 2.3.7 Tempi di attesa Tabella 2.25 TEMPI D’ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI SISTEMA BOLOGNA VS RER. Volumi e tempi di attesa 0-30 gg per ricoveri programmati secondo l’accordo Stato-Regioni. Area Bologna vs Totale RER. Anno 2009 TOTALE AREA BOLOGNA TOTALE RER N° casi %≤ 30gg. % ≤ 30gg. 4.611 95,5% 95,8% INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.) 101 84,8% 77,5% INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RETTO (D.O.) 677 82,8% 83,1% INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.) 399 51,6% 33,4% INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA - MASTECTOMIA (D.O.) 306 85,3% 79,4% CHEMIOTERAPIA (DH) 81 Contributo alla copertura del LEA Profilo CORONAROGRAFIA (DH) 263 59,5% 77,2% ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.) 273 45,4% 44,3 ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.) 564 59,9% 79,7% BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.) 306 77,5% 88% INTERVENTO PROTESI D’ANCA (D.O.) 2.590 29,7% 25,1% Fonte: Regione Emilia - Romagna. Complessivamente, oltre il 70% dei ricoveri programmati, con riferimento alle procedure traccianti riportate in tabella, sono effettuati entro 30 giorni. Tale dato è in linea con i valori medi regionali: applicando le percentuali medie regionali ai volumi trattati dalle strutture ospedaliere ubicate sul territorio della AUSL, i casi trattati entro 30 giorni avrebbero dovuto essere 7.127 contro i 7.141 effettivamente gestiti entro tale limite temporale. Persistono, tuttavia, alcune criticità che, rispetto ai valori medi regionali, riguardano la coronarografia (DH) e l’angioplastica-PTCA (DO) per le quali si registrano performance decisamente inferiori. Percentuali di trattamento entro i 30 giorni ancora basse, inoltre, si evidenziano per tumore della prostata, endoarteriectomia carotidea e intervento di artroprotesi d’anca. Per tutte e tre queste procedure, tuttavia, la performance dell’area metropolitana si colloca su livelli superiori a quelli medi regionali. Per quanto riguarda i DRG chirurgici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (Tabella 2.26), si osserva sempre nell’ultimo biennio un significativo trend di crescita (+1.121, pari a +1,6%) e l’incidenza dei ricoveri chirurgici sul numero dei ricoveri complessivi passa da 38,2% nel 2008 a 37,6% nel 2009. Si segnala che nel 2009 è stato introdotto un nuovo sistema di classificazione medicare (passaggio dalla versione 19° del sistema di classificazione DRGs alla versione 24°) che ha il mix dei drg, rendendo di fatto non confrontabile il 2009 con gli anni precedenti. Tabella 2.26 Numero casi chirurgici su totale ricoveri, con separata indicazione di quelli in libera professione 2007 2008 2009 Totale ricoveri 72.287 71.423 72.544 DRG Chirurgici 27.706 27.295 27.265 Totale ricoveri in libera professione 1.104 1.142 1.084 DRG Chirurgici in Libera Professione 945 952 881 82 2 Contributo alla copertura del LEA Totale ricoveri: % casi chirurgici sul totale 38,3% 38,2% 37,6% 85,60% 83,40% 81,3% Libera Professione: % casi chirurgici sul totale Profilo Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO). Nota: Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione” pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la versione del Grouper 24) e sono cambiati i pesi. Come si evince dalla tabella 2.27 per il 2009 l’analisi dell’andamento del peso medio DRG può essere fatto fra le varie aziende, mentre perde di significatività l’andamento nel tempo, proprio a seguito del cambiamento del sistema di classificazione dei ricoveri. L’Azienda Ospedaliera di Bologna, mostra un valore tra i più alti delle Aziende Ospedaliere della Regione. Tabella 2.27 Peso medio degenza ordinaria. Triennio 2007-2008-2009. Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna 2007 2008 2009 AOSP Bologna 1,34 1,33 1,21 AOSP Parma 1,33 1,33 1,22 AOSP Reggio-Emilia 1,15 1,19 1,10 AOSP Modena 1,21 1,19 1,14 AOSP Ferrara 1,20 1,19 1,16 II.OO.R 1,32 1,33 1,34 Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO) Nota: Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione” pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la versione del Grouper 24) e sono cambiati i pesi. Anche la percentuale di casi ordinari di peso superiori a 2,5 sul totale presenta un andamento costante nel triennio ed è la più alta tra le Aziende Ospedaliere della Regione (media regionale 2008 pari a 8,7%). 83 Contributo alla copertura del LEA Profilo Tabella 2.28 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari. Triennio 2007-2008-2009. Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna AOSP Bologna Totale ricoveri ordinari Ricoveri ordinari di peso > 2.5 % ricoveri di peso > 2.5 sul totale 2007 58.086 5.966 10,3% 2008 58.088 5.871 10,1% 2009 58.721 4.593 7,8% Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO) Nota: Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione” pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la versione del Grouper 24) e sono cambiati i pesi. Tabella 2.29 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari. Anno 2009. Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna AOSP Regione Totale ricoveri ordinari Ricoveri ordinari di peso > 2.5 % ricoveri di peso > 2.5 sul totale Bologna 58.721 4.593 7,8% Parma 41.891 3.142 7,5% Reggio-Emilia 32.712 1.630 5,0% Modena 33.391 1.922 5,8% Ferrara 27.612 1.566 5,7% II.OO.R 14.282 1.195 8,4% Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO) Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione” pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la versione del Grouper 24) e sono cambiati i pesi. L’Azienda, rispetto ad un indicatore di appropriatezza dei ricoveri, costituito dalle percentuali di ricoveri per acuti in regime ordinario, di durata >1 giorno ed età compresa tra 16 e 64 anni, presenta nel triennio 2007-2009 una percentuale in sostanziale mantenimento (si passa dal 2,5% del 2007 al 2,7% del 2008, a 2,5% del 2009). Tale percentuale è inferiore alla percentuale media regionale (pari nel 2009 al 2,8%). 84 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.35 Percentuale casi attribuiti a Drg individuati da DGR 1872/2004 su totale dimessi (Anni 2005-2009) Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO) Nota anni 2007 e 2008: l’estrazione dei dati è stata effettuata prima del 5° invio dei dati (correzioni ). Nota anno 2009: l’estrazione dei dati è stata effettuata prima del 13° (invio di consolidamento dei dati). 2.3.9 Libera Professione L’andamento dei ricoveri in libera professione è in aumento; rappresentano una quota pari al 1,83% di ricoveri complessivi dell’azienda. L’Azienda OspedalieroUniversitaria di Bologna ha attivi 2 reparti di degenza dedicati all’attività liberoprofessionale. Il primo reparto, con una dotazione di 13 posti letto, è stato attivato a giugno 2007 ed è collocato all’ultimo piano del padiglione Nuove Patologie. Nell’ottobre 2008 è stato inoltre attivato il secondo reparto ubicato al 4° piano del padiglione Palagi, anch’esso con una dotazione di 13 posti letto. A partire da febbraio 2009 è cessata la convenzione per lo svolgimento dell’attività libero professionale di ricovero presso strutture private. 85 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.36 Numero casi dimessi in degenza ordinaria con separata indicazione di quelli in libera professione Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna. Il numero dei DRG in Libera Professione si presenta un decremento rispetto al 2008 (-58 ricoveri pari a -5,1%): i DRG chirurgici rappresentano gran parte dell’attività erogata in Libera Professione (pari nel 2009 all’81,3% di tutti i DRG prodotti in libera professione). Tabella 2.30 Numero casi chirurgici su totale ricoveri, con separata indicazione di quelli in libera professione 2007 2008 2009 Totale ricoveri 72.287 71.423 72.544 DRG Chirurgici 27.706 27.295 27.265 Totale ricoveri in libera professione 1.104 1.142 1.084 DRG Chirurgici in Libera Professione 945 952 881 38,3% 38,2% 37,6% 85,60% 83,40% 81,3% Totale ricoveri: % casi chirurgici sul totale Libera Professione: % casi chirurgici sul totale Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna 86 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo L’attività libero professionale in regime di day hospital è sostanzialmente residuale, come si evince dal grafico 2.37. Grafico 2.37 Numero casi dimessi in day hospital con separata indicazione di quelli in libera professione Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna Per il regime ambulatoriale passa da 12,365 milioni di euro nel 2008 a 12,763 milioni di euro nel 2009. Complessivamente i volumi di attività di ricovero e ambulatoriale in libera professione si riducono di 238 mila euro dal 2008 al 2009, pari a -1,1%. Grafico 2.38 Valore delle produzione in libera professione in euro (Anni 2007-2008-2009) Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi 87 Contributo alla copertura del LEA Profilo 2.3.10 I Pronto Soccorso Tabella 2.31 Totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anno 2009 N° N° Accessi Accessi 2008 2009 (residen- (residenti e non ti e non residen- residenti) ti) delta 2009 verso 2008 Aziende USL di Bologna Azienda, Ospedaliero Universitaria S.OrsolaMalpighi % ricoverati rispetto agli accessi 2009 Maggiore 108.918 113.076 4.158 17,5 23,4 58,5 17,0 1,1 Bentivoglio 41.709 42.884 1.175 8,3 31,7 63,4 4,4 0,4 Budrio 17.167 18.449 1.282 10,6 29,5 63,6 6,3 0,6 S. Giovanni 21.101 21.782 681 10,9 23,4 71,5 4,7 0,3 Bazzano 20.191 20.373 182 9,2 14,9 78,6 6,1 0,4 Loiano 5.408 5.416 8 10,3 22,0 70,3 7,4 0,3 Porretta 12.619 12.425 - 194 15,7 32,9 60,7 5,6 0,8 Vergato 10.781 11.123 342 9,2 23,4 70,9 5,0 0,7 TOTALE AUSL 237.894 245.528 7.634 13,5 25,1 63,5 10,7 0,7 AOU 138.205 136.171 - 2.034 18,7 22,6 57,0 19,4 1,1 IOR 46.134 39.929 - 6.205 5,7 18,6 60,2 21,2 0 METROPOLITANO 422.233 421.628 -605 14,4 23,6 61,1 14,5 0,8 % accessi codice bianco 2009 % accessi codice verde 2009 % accessi codice giallo 2009 % accessi codice rosso 2009 Fonte: Aziende USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Sono stati più di 421.000, nel 2009, gli accessi totali di residenti e non residenti ai PS degli ospedali del territorio dell’Azienda USL Bologna, in lieve riduzione nei confronti del 2008. Considerando i diversi ospedali, da segnalare rispetto al 2008 un incremento degli accessi 88 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo al PS dell’ospedale Maggiore e una riduzione a quello dello IOR. La variazione è da ricondurre al fatto che nell’agosto 2009 si è data attuazione al piano di riorganizzazione delle attività di ortopedia e traumatologia dell’area metropolitana di Bologna che prevede, tra l’altro, l’estensione alle 24 ore delle attività del Pronto Soccorso Ortopedico dell’Ospedale Maggiore dalle precedenti 12 ore e il superamento dell’accettazione notturna allo IOR. Nel 2009 il 58% degli accessi è affluito ai PS degli ospedali dell’Azienda USL, il 32% al PS dell’AOU e poco più del 9% a quello dello I.O.R. A questi vanno aggiunti 5.528 accessi presso il PS di Villa Nobili. La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi si è leggermente ridotta nelle strutture AUSL (13,5% verso 14% nel 2008) mentre è lievemente aumentata presso l’AOU (18,7% verso 17,9% nel 2008) e lo IOR (5,7% a fronte di 5,2% nel 2008). La maggior parte degli accessi continua ad essere costituita da casi a bassa gravità (codici colore bianco e verde) specialmente negli ospedali di cintura. I casi più gravi (codici giallo e rosso) sono maggiormente rappresentati nei PS dell’ospedale Maggiore, dell’AOU e dello IOR. Grafico 2.39 Accessi ai PS generali delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane (Anni 2008-2009) Fonte: Aziende USL di Bologna Azienda e Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi Prendendo in considerazione solo gli accessi ai PS generali si nota nel 2009, rispetto al 2008, una riduzione degli accessi negli ospedali della città (-3350) a favore di quelli della cintura (+2800). 89 Profilo Contributo alla copertura del LEA Grafico 2.40 Accessi in OBI non seguiti da ricovero nelle strutture ospedaliere dell’Azienda USL Bologna e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria anni 2007-2009 Fonte: Regione Emilia - Romagna e Azienda USL di Bologna In costante aumento gli accessi in Osservazione Breve Intensiva (OBI) non seguiti da ricovero, che permettono di migliorare l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri. L’aumento nelle strutture dell’AUSL di Bologna, intorno al 37%, è prevalentemente a carico delle OBI degli ospedali di cintura. Grafico 2.41 Accessi di Pronto Soccorso per residenti AUSL Bologna. Anno 2009 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 0 20.000 Fonte: Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli 90 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Nel 2009 i residenti nel territorio dell’Azienda USL hanno effettuato 214.886 accessi presso i PS pubblici e privati dell’Azienda USL, 113.132 presso l’AOU e 33.776 presso lo IOR, per un totale di 361.794 accessi. Il numero assoluto è rimasto pressoché invariato rispetto al 2008; ma mentre non è variato il numero di accessi dei residenti all’AOU, sono aumentati del 3% quelli presso i PS AUSL (al Maggiore sono aumentati del 4%) e si sono ridotti del 14% allo IOR, come conseguenza del piano di riorganizzazione delle attività di ortopedia e traumatologia dell’area metropolitana. Le 8 sedi di Pronto Soccorso AUSL hanno coperto complessivamente il 58,4% degli accessi dei residenti (56,6% nel 2008), l’AOSP il 31,3 % (31,5% nel 2008) e l’Istituto Ortopedico Rizzoli il 9,3% (10,9% nel 2008). Il tasso di accessi in PS (calcolato con la popolazione al 31/12/2009) è stato di 424 per mille residenti, in calo rispetto al 2008 (431 accessi). 2.3.11 Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso La Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso, che opera su base provinciale, ha ricevuto nel 2009 107.599 richieste di soccorso sanitario, con un aumento dello 0.4% rispetto all’anno precedente. In 98.268 casi ha inviato un mezzo di soccorso secondo i seguenti codici di criticità: elevata criticità, cod rosso: 25.4%; media criticità, cod giallo: 39.9%; bassa criticità, cod verde: 34.6%. 86.359 Pazienti sono stati trasportati agli ospedali della provincia dopo stabilizzazione clinica; il 64.5% di essi è stato inviato ai Pronto Soccorso o ai reparti Hub dell’Ospedale Maggiore e S.Orsola di Bologna. 940 Pazienti sono stati giudicati critici dalle equipes di soccorso, trattati con manovre avanzate (ALS/ILS), ed hanno beneficiato di trasporto protetto con preallertamento mirato delle strutture di accoglienza per garantire la migliore continuità assistenziale. Tabella 2.32 Indicatori di attività del 118 Bologna Soccorso: confronto (Anni 2007-2009) Attività 2007 2008 2009 102.543 107.120 107.599 Interventi eseguiti 94.178 98.099 98.268 Trattati sul posto 13.244 13.409 13.564 1.915 1.750 1.818 950 912 940 83.169 86.368 86.359 Chiamate al 118 Deceduti sul posto Casi critici inviati in PS Totale invii in PS Fonte: Azienda USL di Bologna 91 Contributo alla copertura del LEA Profilo La tabella evidenzia l’aumento dell’attività del 118 Bologna Soccorso dal 2007 al 2009. La gestione dei Pazienti con patologia tempo dipendente, oggetto di networks interdisciplinari nello scenario Hub & Spoke, ha rappresentato una parte importante della attività del 118 Bologna Soccorso. Politraumi e Traumi Borderline: nel 2009 i mezzi territoriali di soccorso su gomma hanno concorso con 87 traumi gravi (cod 3) al totale di politraumi centralizzati al Trauma Center dell’Ospedale Maggiore. Arresto Cardio Respiratorio: nell’area Bologna e Comuni limitrofi (pop. circa 495.000) nel 2009 sono state eseguite 198 Rianimazioni Cardio Polmonari sul territorio; i Pazienti hanno avuto una età media di 63.3 anni, ed il tempo medio di arrivo sul posto del primo mezzo è stato di 8’ e 30“. 32 Pazienti sono stati dimessi (16.2 %), la maggioranza con esiti neurologici lievi. Sindrome Coronarica Acuta con elevazione del tratto ST: nel 2009 nel territorio dell’Azienda USL di Bologna i mezzi di soccorso territoriali hanno diagnosticato elettrocar diograficamente 230 Sindromi Coronariche Acute STEMI (190 nel 2008); i tracciati sono stati teletrasmessi alla UTIC di competenza e si è concordato l’accesso diretto dei Pazienti al laboratorio di emodinamica per l’esecuzione di PTCA, con un evidente risparmio di tempo. Pure evidente l’aumento della % dei pazienti gestiti dal 118 con percorso fast (27% nel 2007, oltre il 40% nel 2009). Stroke: la applicazione della procedura interaziendale per la gestione dei pazienti con Ictus eleggibili alla Trombolisi nel territorio di Bologna e comuni limitrofi, ha prodotto nel 2009 i seguenti indicatori: su 226 casi di ictus eleggibile, le equipes dei mezzi di soccorso hanno identificato 188 Pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke Unit di riferimento. 49 Pazienti sono stati sottoposti a Trombolisi. Trasporti in Emergenza Secondari Tempodipendenti: la procedura (TEST), che norma le modalità dei trasporti secondari tempodipendenti da Spoke verso Hub per le specifiche patologie, è stata applicata nel 2009 30 volte e i dati disponibili confermano i rapidi tempi di esecuzione Grandi traumi (dati registro traumi) L’ospedale Maggiore è centro hub per i grandi traumi: tratta in media circa un quarto dei politraumi di tutta la Regione. Nel corso del 2009 ne sono affluiti 224. Piano sangue: raccolta e consumi L’Azienda USL di Bologna è sede di alcune aree di attività individuate come riferimento regionale tra le quali il Centro Regionale Sangue (CRS), definito dal nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale 2008-2010 come “struttura finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di autosufficienza regionale e concorso all’autosufficienza nazionale e ad esercitare le funzioni di coordinamento e controllo tecnico scientifico nelle materie disciplinate dalla L. n. 219/2005, di intesa con la Consulta regionale, e in sinergia con il livello nazionale (Centro Nazionale Sangue)”. Inoltre il Servizio Trasfusionale dell’Azienda coordina il Programma Speciale Sangue Provinciale (PSSP) di Bologna, a cui afferiscono il Servizio Trasfusionale dell’AOU, il Centro Trasfusionale dello IOR e la Struttura Semplice dell’Azienda USL di Imola. Vengono qui riportati i dati relativi alla raccolta e consumo degli emocomponenti contenenti globuli rossi nella Provincia di Bologna. 92 2 Contributo alla copertura del LEA Profilo Grafico 2.42 Piano sangue: trend unità di sangue raccolte nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola). (Anni 2001-2009) Fonte: Regione Emilia-Romagna I dati di raccolta appaiono sostanzialmente stabili a partire dal 2006. Gli alti consumi sono dovuti al fatto che la terapia trasfusionale è fondamentale per le aree dell’urgenza-emergenza, trapianti d’organo, interventi di alta chirurgia generale e specialistica, ematologia e oncologia, aree in continua espansione nel territorio bolognese e polo di attrazione per cittadini non residenti provenienti dal resto della regione o da altre regioni. Il nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale 2008-2010 ha ridefinito le caratteristiche del Comitato del Buon Uso del Sangue sul territorio regionale, che ha ora come ambito di riferimento il territorio del Programma Speciale Sangue Provinciale (PSPP), ed ha previsto la costituzione di un Coordinamento Regionale dei Comitati, sottolineandone i compiti di monitoraggio e controllo sull’utilizzo di sangue, emocomponenti, emoderivati e cellule staminali emopoietiche, con particolare riguardo agli aspetti di appropriatezza della richiesta. Grafico 2.43 Piano sangue: trend unità “rosse” consumate nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola, II.OO.R.). Anni 2001-2009 Fonte: Regione Emilia-Romagna 93 Contributo alla copertura del LEA Profilo I dati relativi ai consumi evidenziano, dopo una sostanziale stabilizzazione a partire dal 2005, una riduzione del 2,4% nell’anno 2009 rispetto al 2008, che riporta l’utilizzo al livello del 2004. Questo risultato potrebbe almeno in parte essere ricondotto al progetto interaziendale iniziato nel 2008 tra IOR, AOU, Azienda USL di Imola e Azienda USL di Bologna, specificatamente sul governo clinico dell’utilizzo degli emocomponenti (globuli rossi e plasma) in ambito metropolitano bolognese. 2.4 Ricerca e didattica 2.4.1 Indicatori sulla Ricerca Il Dottorato di Ricerca è il più alto grado di istruzione previsto nell’ordinamento accademico italiano ed è volto all’acquisizione delle competenze necessarie per esercitare attività di ricerca di alta qualificazione presso Università, enti pubblici e soggetti privati. Le scuole di dottorato dell’Università di Bologna sono strutture che hanno lo scopo di promuovere, organizzare e gestire tutte le attività relative ai dottorati di ricerca ad esse afferenti. La Scuola di Dottorato in Scienze Mediche e Chirurgiche è strutturata in 4 Dottorati (Scienze Biomediche, Scienze Chirurgiche, Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi, Scienze Mediche Specialistiche) che si dividono a loro volta in 16 Progetti Formativi ad indirizzo specialistico che costituiscono un progetto culturale di ricerca favorente approfondimenti multidisciplinari. Nella tabella che segue sono indicati, per ciascun ciclo attivo nel 2009, il titolo del Progetto Formativo ed il numero di dottorandi. Nel complesso, questi ultimi sono 189 (nel 2008 205). Tabella 2.33 Dottorati di ricerca e numero di dottorandi afferenti ai dottorati di Scienze Mediche e Chirurgiche per i tre cicli attivi: XXIII, XXIV e XXV - Anno 2009 Dottorato Ciclo Totale XXIII XXIV XXV Scienze Biomediche: Progetto n. 1 Biotecnologie Mediche 4 3 5 12 Scienze Biomediche: Progetto n. 2 Ematologia Clinica e Sperimentale ed Ematopatologia 7 4 9 20 Scienze Biomediche: Progetto n. 3 Fisiologia Applicata e Fisiopatologia (*) 5 5 2 12 Scienze Biomediche: Progetto n. 4 Neurofisiologia (*) 2 2 4 8 Scienze Biomediche: Progetto n. 5 Scienze Morfologiche Umane e Molecolari (*) 4 2 3 9 94 2 Ricerca e didattica Profilo Ciclo Dottorato Totale XXIII XXIV XXV Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 1 Fisiopatologia dell’insufficienza Cardiaca 4 4 5 13 Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 2 Medicina del Sonno (*) 4 4 4 12 Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 3 Scienze Nefrologiche ed Uroandrologiche 6 8 4 18 Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 4 Scienze Pneumo-Cardio-Toraciche di Interesse Medico e Chirurgico 2 3 2 7 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n. 1 Medicina Materno Infantile e dell’età Evolutiva e Fisiopatologia della Funzione Sessuale 6 5 5 16 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n. 2 Odontoiatria per Disabili (*) 4 3 2 9 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n. 3 Sanità Pubblica e Medicina del Lavoro (*) 4 5 6 15 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n. 4 Ultrasonologia in Medicina Umana e Veterinaria 3 3 4 10 Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n.5 Medicina Palliativa in Oncologia 0 0 2 2 Scienze Chirurgiche: Progetto n. 1 Metodologie di Ricerca nelle Malattie Vascolari 4 3 3 10 Scienze Chirurgiche: Progetto n. 2 Scienze Dermatologiche e Ricostruttive Maxillo-Facciali e Plastiche 5 0 2 7 Scienze Chirurgiche: Progetto n. 3 Scienze Chirurgiche Gastroenterologiche e dei Trapianti 5 0 4 9 69 54 66 189 Totali Medico- Fonte: Area della Ricerca Università di Bologna (ARIC) - Settore Dottorato Nota: i dati si riferiscono a tutti i Dottorati e relativi Progetti Formativi della Scuola di Dottorato in Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, non solo a quelli strettamente riferibili ad un’area clinica avente sede presso l’Azienda, poiché in materia non sono tracciabili delimitazioni nette. I Progetti Formativi le cui strutture universitarie proponenti non hanno sede presso l’Azienda sono, ad ogni modo, evidenziati con un asterisco (*). I Dottorati di Ricerca in area clinica offrono ai dottorandi che vi siano interessati anche l’opportunità di svolgere una concreta pratica di integrazione con l’attività assistenziale. L’art. 1, comma 25, della Legge 14 gennaio 1999, n. 4 (“Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole”) prevede, infatti, la possibilità di inserimento, a domanda, dei vincitori di concorso per l’ammissione a corsi di dottorato di ricerca, nelle attività assistenziali. L’Azienda e l’Università di Bologna hanno stipulato, nel 2002, un apposito accordo, operativo dalla fine del 2003, per disciplinare criteri e modalità di tale impiego. L’accordo ha, inoltre, 95 Ricerca e didattica Profilo esteso tale possibilità di svolgere compiti assistenziali anche ai titolari di assegno di ricerca (di cui all’art. 51, comma 6, della legge 25 dicembre 1997, n. 449 “Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica”). Gli assegni di ricerca sono uno strumento di cui dispone l’Università, volto a finanziare un contratto di collaborazione per attività di ricerca e vengono attribuiti in seguito ad un apposito bando di concorso. Nel periodo considerato, 62 dottorandi di ricerca hanno svolto anche compiti assistenziali (64 nel 2008). I titolari di assegno di ricerca che hanno svolto compiti assistenziali sono stati 35 (22 nel 2008). Per quanto riguarda la ricerca con i fondi gestiti dall’azienda, si rinvia al paragrafo 6.1.3 “Capacità di attrazione da parte dell’azienda di risorse finanziarie”. 2.4.2 Indicatori sulla didattica Programmazione dell’attività didattica della Facoltà di Medicina e Chirurgia. I corsi attivati nel 2009 (a.a. 2009/10) rispetto all’anno precedente riguardano la Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche (ex DM 270/04) che sostituisce la Laurea Specialistica in Biotecnologie Mediche (ex DM 509/99). La Laurea Magistrale ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria (ex DM 270/04) sostituisce la laurea specialistica ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria (ex DM 509/99). Di seguito si riportano i corsi attivi nell’anno 2009 che insistono direttamente sulle strutture dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi, che ne è la sede formativa: Biotecnologie Mediche (laurea magistrale); Dietistica (laurea abilitante alla professione sanitaria di dietista); Fisioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista); Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere)- Bologna; Medicina e Chirurgia (laurea specialistica a ciclo unico); Ortottica ed Assistenza Oftalmologica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ortottista ed assistente di Oftalmologia); Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o)- Bologna; Tecniche di Laboratorio Biomedico (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Laboratorio Biomedico); Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) - Bologna; Scienze Infermieristiche e Ostetriche (laurea specialistica). Nella sede didattica di Bologna sono attivi altri corsi dell’Università, indicati di seguito, dei quali l’Azienda non è sede, ma è ugualmente interessata in parte delle attività formative e di tirocinio professionalizzante: Odontoiatria e Protesi Dentaria (laurea magistrale a ciclo unico); Igiene Dentale (laurea abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale); Podologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Podologo); 96 2 Ricerca e didattica Profilo Tecniche di Neurofisiopatologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Neurofisiopatologia), al quale l’Azienda collabora, tuttavia, attivamente; Tecniche Ortopediche (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico ortopedico). Educazione professionale (laurea abilitante alla professione sanitaria di educatore professionale) - didattica a Imola (in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione); Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (laurea abilitante alla professione sanitaria di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) - Imola. L’offerta formativa della Facoltà di Medicina e Chirurgia si completa poi con i corsi di studio attivi presso i Poli Scientifico-Didattici siti in Romagna: Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Ravenna; Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Rimini; Logopedia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Logopedista) - Ravenna; Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o) - Rimini; Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) - Rimini. Pertanto, per quanto riguarda i corsi di laurea delle professioni sanitarie nell’a.a. 2009 - 2010, come in quelli precedenti, l’Azienda collabora attivamente ai seguenti: 1 corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche; 8 corsi triennali delle professioni sanitarie (Fisioterapia, Infermieristica, Ortottica, Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia Medica per immagini e Radioterapia, Dietistica, Tecniche in Neurofisiopatologia). Per accedere ai Corsi di Laurea attivati dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia gli studenti devono sostenere un test d’ingresso ad accesso programmato a livello nazionale. Per quanto riguarda la domanda di partecipazione alle selezioni dei Corsi di Laurea nelle Professioni Sanitarie, gli studenti hanno la possibilità di indicare, secondo un preciso ordine di preferenza, fino ad un massimo di tre opzioni. È il Ministero che annualmente stabilisce per ogni Corso di Laurea un limite massimo di studenti iscrivibili al primo anno a seconda dell’Università, delle strutture e del bacino d’utenza, mentre spetta a ciascuna Università di disporre dell’ammissione degli studenti comunitari e non comunitari residenti in Italia. Relativamente ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie nel Settembre 2009 le richieste di ammissione sono risultate n. 2310 a fronte delle ammissioni, n. 884, messe a concorso. Le domande di ammissione dell’a.a. 2009/2010, suddivise per preferenze di Corso di Laurea, sono riportate nella seguente tabella: 97 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.34 Domande di ammissione ai Corsi a numero programmato della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna Domande di ammissione ai Corsi a numero programmato Anno accademico 2009/2010- Distribuzione per preferenza Corsi Posti a Bando Totale domande Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia 40 253 Tecniche di Laboratorio Biomedico 20 42 Ostetricia 30 221 Tecniche in Neurofisiopatologia 12 37 584 1206 Fisioterapia 60 740 Ortottica 10 23 Dietistica 10 90 766 2612 Infermieristica Totale Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi Si richiama l’attenzione sul fatto che il Corso di Laurea in Fisioterapia è il più richiesto: 740 domande per ricoprire 60 posti. Un altro campo di attività formative di rilievo nel post laurea è quello relativo ai Master di 1° e 2° livello (vedi infra). Nell’anno 2009/2010 sono stati realizzati: “Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa”; “Assistenza Infermieristica in Area Critica”; “Assistenza Infermieristica in ambito pediatrico”; “Evidence- Based Practice e Metodologia della Ricerca Clinico- Assistenziale”. Nell’ambito della formazione post base si collocano anche i corsi di Alta Formazione: “Il tutor clinico nell’organizzazione sanitaria”; “Case Management in infermieristica e Ostetrica”; “Evidence Based Clinical Practice-seconda edizione”. Dalla descrizione delle attività si evince una sostanziale stabilità della programmazione. Per l’immediato futuro non si prevede uno sviluppo quantitativo della programmazione didattica ma piuttosto una rimodulazione dal punto di vista qualitativo. In termini quantitativi si prevede il mantenimento degli attuali corsi in essere. In termini qualitativi si prevede: 98 2 Ricerca e didattica Profilo una maggiore integrazione tra Ospedale e Università attraverso la valorizzazione della didattica svolta dal personale del Servizio Sanitario Regionale che esplica attività di insegnamento e tutoraggio nei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e nei Master; revisione dell’offerta formativa e rimodulazione organizzativa di tutti i Corsi di Laurea alla luce di quanto disposto dal D.M. n. 270 del 22.10.2004 e successivi decreti attuativi con l’intento della semplificazione, razionalizzazione, migliore utilizzo del corpo docente; relazione con altri atenei al fine di partecipare al completamento di percorsi formativi di studenti attraverso gli stage mediante rapporti di convenzione finalizzati a garantire la possibilità di svolgere tirocini formativi e di orientamento presso strutture aziendali; adeguamento delle sedi di tirocinio ai requisiti strutturali e di personale di tutoraggio. Il tirocinio, infatti, deve essere svolto con la supervisione e la guida di tutor professionali in possesso della laurea magistrale delle rispettiva classe e che abbia un’esperienza formativa non inferiore a 5 anni. Per la professione medica, di odontoiatra e per le professioni sanitarie, nelle tabelle che seguono è indicato il numero degli allievi iscritti a ciascun corso di studio, per anno di corso. Si è tenuto conto degli iscritti nella sede di Bologna. Tabella 2.35 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi per anno di corso - Anno 2008 Sede BO Tipo corso Denominazione corso LSCU Medicina e chirurgia Iscritti per anno di corso Anno 2008 Totale iscritti 1 2 3 4 5 6 FC 332 340 323 331 344 619 330 R 2619 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.36 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi per anno di corso - Anno 2009 Sede BO Tipo corso Denominazione corso LSCU Medicina e chirurgia Iscritti per anno di corso Anno 2009 Totale iscritti 1 2 3 4 5 6 FC R 378 320 338 327 326 336 306 313 2644 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Il numero degli studenti che hanno svolto attività di tirocinio pratico-obbligatorio del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Azienda nel corso del 2009 è stato di 1400. I laureati che hanno svolto il tirocinio in qualità di candidati all’esame di abilitazione professionale sono stati 216. 99 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.37 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, suddivisi per anno di corso - Anno 2008 Sede BO Tipo corso L Iscritti per anno di corso Anno 2008 Denominazione corso Odontoiatria e protesi dentaria 1 2 3 4 5 FC 32 29 32 37 30 9 Totale iscritti R 169 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.38 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, suddivisi per anno di corso – anno 2009 Sede Tipo corso Iscritti per anno di corso Anno 2009 Denominazione corso 1 2 3 4 29 32 36 BO LSCU Odontoiatria e protesi dentaria 31 BO LM Odontoiatria e protesi dentaria 27 5 Totale iscritti FC R 7 6 141 27 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.39 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso - Anno 2008 Sede BO Tipo corso LS Denominazione corso Biotecnologie mediche Iscritti per anno di corso Anno 2008 1 2 18 17 FC Totale iscritti R 3 38 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.40 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di corso - Anno 2009 Sede Tipo corso Denominazione corso Iscritti per anno di corso Anno 2009 1 BO LS Biotecnologie mediche BO LM Biotecnologie mediche 2 FC 18 7 Totale iscritti R 12 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 100 25 12 2 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.41 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze infermieristiche e ostetriche suddivisi per anno di corso - Anno 2008 Sede BO Tipo corso LS Iscritti per anno di corso Anno 2008 Denominazione corso Scienze infermieristiche e ostetriche 1 2 FC 25 21 Totale iscritti R 46 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.42 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze infermieristiche e ostetriche suddivisi per anno di corso - Anno 2009 Sede BO Tipo corso LS Iscritti per anno di corso Anno 2009 Denominazione corso Scienze infermieristiche e ostetriche 1 2 FC 26 24 Totale iscritti R 0 50 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.43 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie - suddivisi per anno di corso - Anno 2008 Sede Tipo corso Iscritti per anno di corso Anno 2008 1 2 3 FC R Totale iscritti per corso 7 5 7 2 0 21 Denominazione corso BO L Dietistica BO L Fisioterapia 54 58 49 27 0 188 BO L Igiene dentale 22 19 19 8 4 72 BO L Infermieristica 270 279 253 237 38 1077 BO L Ortottica ed assistenza oftalmologica 7 5 5 0 0 17 BO L Ostetricia 20 16 27 3 1 67 BO L Podologia 15 19 13 2 0 49 BO Imola L Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro 25 16 21 8 1 71 BO L Tecniche di laboratorio biomedico 14 23 23 3 0 63 BO L Tecniche di neurofisiopatologia 12 7 9 2 1 31 BO L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 19 20 18 4 9 70 101 Profilo Ricerca e didattica BO L Tecniche ortopediche Totale 15 10 15 3 0 43 480 477 459 299 54 1769 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Tabella 2.44 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie - suddivisi per anno di corso - Anno 2009 Sede Tipo corso Iscritti per anno di corso Anno 2009 1 2 3 FC R Totale iscritti per corso Denominazione corso BO L Dietistica 10 7 5 1 0 23 BO L Fisioterapia 61 54 57 16 0 188 BO L Igiene dentale 13 19 19 5 0 56 BO L Infermieristica 286 238 271 246 32 1073 BO L Ortottica ed assistenza oftalmologica 11 5 5 0 0 21 BO L Ostetricia 19 19 17 2 1 58 BO L Podologia 15 15 19 5 0 54 BO Imola L Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro 28 19 16 13 3 79 BO L Tecniche di laboratorio biomedico 14 17 23 6 0 60 BO L Tecniche di neurofisiopatologia 13 11 6 3 0 33 BO L Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia 20 19 19 2 6 66 BO L Tecniche ortopediche 14 13 10 5 0 42 504 436 467 304 42 1753 Totale Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna LEGENDA: (per tutte le tabelle sopra riportate): L = Laurea LM = Laurea Magistrale LS = Laurea Specialistica LSCU = Laurea Specialistica a ciclo unico Tipo C F R 102 iscrizione = studenti in corso = studenti fuori corso = studenti ripetenti 2 Ricerca e didattica Profilo Nelle tabelle riportate di seguito, per ciascun corso al quale l’azienda collabora, sono riportati alcune informazioni di maggiore dettaglio sulle specifiche caratteristiche formative. Tabella 2.45 Corso di Laurea in Dietistica Cl in Dietistica N° Studenti I Anno 10 N° Studenti II Anno 7 N° Studenti III Anno 5 N° Studenti fuori corso 1 N° Studenti Totale 23 N° Sedi di tirocinio 8 Abilità formative che devono raggiungere standard professionalizzanti 1°anno: Apprendere le tecniche di valutazione qualitativa e quantitativa dello stato nutrizionale delle persone sane e malate. Calcolare il fabbisogno nutrizionale per fasce di età. Favorire le conoscenze sulla ristorazione collettiva con particolare riferimento alle mense scolastiche. 2°anno: Favorire l’apprendimento di aspetti teoricopratici inerenti a interventi di assistenza dieteticonutrizionale nei diversi settori operativi nelle diverse condizioni fisiologiche (pediatria, medicina interna, gastroenterologia, nefrologia, metabolismo). 3° anno: Favorire l’apprendimento di aspetti teoricopratici inerenti a interventi di assistenza dieteticonutrizionale nei diversi settori operativi nelle diverse condizioni fisiologiche (età evolutiva, medicina interna, cardiologia,metabolismo); Fornire strumenti per l’attivazione di percorsi di educazione alimentare nel contesto scolastico; Favorire le conoscenze sulla ristorazione collettiva con particolare riferimento agli aspetti tecnico pratici legati all’erogazione dei pasti per anziani istituzionalizzati;Fornire una panoramica sulla gestione delle attività richieste nell’ambito dei servizi sociali; Fornire elementi indispensabili di autonomia gestionale nel merito di processi igieniconutrizionali. Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi 103 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.46 Corso di Laurea in Fisioterapia Cl in Fisioterapia N° Studenti I Anno 61 N° Studenti II Anno 54 N° Studenti III Anno 57 N° Studenti fuori corso 16 N° Studenti Totale 188 N° Sedi di tirocinio 10 I tirocini sono certificati da contratti, dove vengono valutate le abilità professionali e comportamentali. DI BASE A. B. Abilità formative che devono raggiungere standard professionalizzanti Elencare tutte le competenze e gli ambiti lavorativi del fisioterapista, contenuti nel profilo professionale presentati dal docente. Descrivere tutti gli ambiti d’intervento e le figure professionali che collaborano con il fisioterapista, presentati dal docente. NURSING C. D. Applicare tutti i principi di igiene e sicurezza atti a prevenire l’insorgenza di infezioni, come descritto e illustrato durante le lezioni di infermieristica. Eseguire su almeno 3 persone i seguenti passaggi posturali (in entrambe le direzioni): supino/seduto, letto/sedia o letto/carrozzina, carrozzina/W.C. ASILO NIDO G. Descrivere, di almeno 1 bambino, tutte le tappe di sviluppo raggiunte, in base alle indicazioni contenute nella scheda di osservazione distribuita. Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi 104 2 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.47 Corso di Laurea in Infermieristica Cl in Infermieristica N° Studenti I Anno 286 N° Studenti II Anno 238 N° Studenti III Anno 271 N° Studenti fuori corso 246 N° Studenti Ripetenti 32 N° Studenti Totale 1073 N° Sedi di tirocinio 54 sedi Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi 18 sedi Azienda USL di Bologna 10 sedi Azienda ASL di Forlì Obiettivi di tirocinio studenti del 1° anno di corso • • • • Identificare e soddisfare i problemi a bassa complessità della persona Instaurare relazioni interpersonali efficaci Inserirsi con le proprie attività nell’organizzazione del servizio Rispettare i principi deontologici della professione Obiettivi di tirocinio studenti 2° anno di corso • • • • Abilità formative che devono raggiungere standard professionalizzanti Pianificare ed erogare l’assistenza infermieristica Mettere in atto una comunicazione di supporto all’utente e alla famiglia Integrare le proprie attività nell’organizzazione del servizio Esprimere i principi deontologici della professione Obiettivi di tirocinio studenti 3° anno di corso • • • • Pianificare, gestire e valutare l’assistenza infermieristica Mettere in atto la relazione d’aiuto Integrarsi come membro dell’equipe assistenziale Esprimere e promuovere i principi deontologici della professione Nell’ambito degli obiettivi generali, per alcune aree specialistiche come ad esempio Camere Operatorie, Area critica, Area Onco-ematologica, sono declinati gli obiettivi specifici sulla base delle peculiarità dell’assistenza infermieristica nel settore. I diversi obiettivi sono valutati con apposita scheda che permette la valutazione in itinere del livello di performance raggiunto dagli studenti. Gli studenti nell’ambito del tirocinio clinico vengono supportati dai coordinatori didattici docenti del corso, con incontri di tutorato clinico, tutorato individuale e attività di laboratorio dove possono applicare, in situazione simulata, le conoscenze apprese. Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi 105 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.48 Corso di Laurea in Ostetricia Cl in Ostetricia N° Studenti I Anno 19 N° Studenti II Anno 19 N° Studenti III Anno 17 N° Studenti fuori corso 2 N° Studenti Ripetenti 1 N° Studenti Totale 58 N° Sedi di tirocinio 11 sedi Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi 3 sedi Azienda USL di Bologna 2 sedi Azienda ASL di Forlì I OBIETTIVO: Lo Studente deve acquisire: - la capacità di ascoltare e comunicare - la capacità di stabilire relazioni nell’ambito dell’equipe assistenziale Lo Studente deve acquisire e approfondire: - la capacità di osservare le diverse situazioni assistenziali - le tecniche assistenziali di base secondo i principi dell’assistenza ostetrica e ginecologica apprese in teoria Abilità formative che devono raggiungere standard professionalizzanti II OBIETTIVO: Lo Studente deve acquisire: - la capacità di stabilire la relazione terapeutica con la donna e con la coppia e la capacità di realizzare interventi di educazione sanitaria. - Lo Studente deve acquisire e approfondire le modalità e le tecniche assistenziali apprese in teoria (donna-coppia-neonato). III OBIETTIVO: Lo studente deve acquisire: - la capacità di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedano intervento medico e di praticare dove occorra le relative misure di emergenza - la capacità di collaborare con lo specialista in ambito ostetricoginecologico e neonatale - Lo studente deve approfondire attraverso assunzione di responsabilità le sue capacità nell’ambito dell’assistenza ostetrica, in autonomia e in collaborazione nei parti distorcici IV OBIETTIVO: Lo studente deve acquisire: - la capacità, attraverso un appropriato utilizzo delle risorse a disposizione, di contribuire ad organizzare l’assistenza ostetrica - la capacità di applicare i principi di revisione e verifica della qualità delle prestazioni negli ambiti assistenziali - la capacità di ricerca in ambito ostetrico e ginecologico. Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi 106 2 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.49 Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Cl in Tecniche di Laboratorio Biomedico N° Studenti I Anno 14 N° Studenti II Anno 17 N° Studenti III Anno 23 N° Studenti fuori corso N° Studenti Totale N° Sedi di tirocinio 6 60 10 sedi Policlinico S. Orsola-Malpighi 4 sedi Ospedale Maggiore 2 sedi Ospedale Bellaria 1 sede Istituto Rizzoli 2 sedi Istituto zoo profilattico dell’E.R. 1 sede Laboratorio di Patologia Sperimentale UNIBO 1°anno: Apprendere il corretto utilizzo delle apparecchiature di base di Laboratorio. Acquisire una conoscenza appropriata delle norme di sicurezza in laboratorio e del sistema qualità. Acquisire una conoscenza e una manualità del trattamento del campione biologico, della preanalitica e delle tecniche di base nei principali settori del laboratorio chimico clinico, anatomo patologico, microbiologico e immunoematologico, genetico e delle tecniche di preparazioni farmaceutiche. Abilità formative che devono 2°anno: Acquisire una conoscenza appropriata per eseguire analisi di raggiungere standard routine e nell’uso di tecniche analitiche mediamente complesse professionalizzanti nei principali settori del laboratorio chimico clinico anatomo patologico, microbiologico e immunoematologico, preparazioni di Radiofarmacia e laboratori specialistici di Ematologia e Angiologia-coagulazione. 3° anno: Acquisire una conoscenza approfondita delle metodologie più complesse per l’esecuzione di analisi di laboratorio e dell’uso delle strumentazioni tecnologicamente avanzate in ogni settore del laboratorio ivi compreso i Laboratori di Zooprofilassi. Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi 107 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.50 Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia Cl in Tecniche di Neurofisiopatologia N° Studenti I Anno 13 N° Studenti II Anno 11 N° Studenti III Anno 6 N° Studenti fuori corso 3 N° Studenti Totale 33 N° Sedi di tirocinio Clinica Neurologica Università di Bologna Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi Azienda USL Bologna Ospedali Bellaria e Maggiore Abilità formative che devono raggiungere standard professionalizzanti Eseguire esami di Elettroencefalografia, Poligrafia, Elettromiografia, Potenziali Evocati, Ultrasonologia Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi Tabella 2.51 Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica, per Immagini e Radioterapia Cl in Tecniche di Radiologia medica, per Immagini e Radioterapia N° Studenti I Anno 20 N° Studenti II Anno 19 N° Studenti III Anno 19 N° Studenti fuori corso 2 N° Studenti Ripetenti 6 N° Studenti Totale 66 N° Sedi di tirocinio Azienda Ospedaliera di Bologna AUSL di Bologna IOR Clinica Odontoiatrica universitaria 108 2 Ricerca e didattica Abilità formative che devono raggiungere standard professionalizzanti Profilo Apprendere i fondamenti della biologia e della radiobiologia; Conoscere le cause, le caratteristiche e i bisogni sanitari derivanti dai problemi prioritari di salute della comunità nella quale si opera; Acquisire la capacità di valutare preventivamente la giustificazione tecnica, l’ottimizzazione e la limitazione dell’esposizione, secondo quanto indicato dalla normativa europea in materia di radioprotezione. Adottare le più opportune tecniche di radioprotezione al fine di garantire la tutela di pazienti, lavoratori esposti, popolazione e territorio. Informare i soggetti sottoposti ad indagini di diagnostica per immagini o a radiotrattamento su tecnologia, tecnica, protezionistica e rischi connessi; Apprendere le nozioni di informatica indispensabili ad acquisire, elaborare, documentare, trasmettere ed archiviare le immagini digitali, verificandone il processo; Utilizzare le opportune conoscenze informatiche per la gestione dei dati dosimetrici e statistici; Conoscere apparecchiature e tecnologie, avendone chiara la struttura e la funzionalità, sviluppandone, per ogni paziente, le caratteristiche che meglio soddisfano le esigenze diagnostiche e terapeutiche del caso; Conoscere le finalità diagnostiche o terapeutiche delle singole tecniche e, laddove siano stati definiti, i protocolli operativi; Ai fini dell’ottimizzazione della dose, saper valutare e decidere sugli atti professionali che comportano l’utilizzo di sorgenti di radiazioni ionizzanti, sia artificiali che naturali, di energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica, a scopi diagnostici, terapeutici nonché di ricerca applicata; Analizzare e rispondere alle richieste d’intervento sanitario della propria area di competenza; Essere in grado di utilizzare le tecniche di primo soccorso in caso di emergenza; Valutare criticamente il proprio operato in un ottica di miglioramento qualitativo della prestazione professionale erogata; Acquisire le conoscenze antropologiche, sociologiche e psicologiche utili a sviluppare le capacità di comprensione e relazione con utenza, colleghi ed altri professionisti, sanitari e non; Contribuire all’organizzazione dell’Unità Operativa presso la quale si presta la propria opera professionale, suggerendo i possibili interventi migliorativi. Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi Le Scuole di specializzazione medico-chirurgiche afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna sono 44. Di queste, 32 hanno la propria struttura di sede nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola–Malpighi. Gli ordinamenti riformati delle Scuole sono stati attivati dall’anno accedemico 2008/09. 109 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.52 Scuole di specializzazione dell’area medico-chirurgica con struttura di sede nell’Azienda - Anno 2009 Scuole di Specializzazione Anestesia e Rianimazione (Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva 1° anno) Audiologia e Foniatria (N.B.: 1° Anno di corso Capofila Università degli Studi Ferrara) Cardiochirurgia Cardiologia (Malattie dell’apparato Cardiovascolare 1° anno) Chirurgia Generale Chirurgia Pediatrica Chirurgia Plastica e Ricostruttiva (Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica 1° anno/ N.B. 1° anno di Corso Capofila Università degli Studi di Parma) Chirurgia Toracica Chirurgia Vascolare Dermatologia e Venereologia Ematologia Endocrinologia e Malattie del Ricambio Gastroenterologia Genetica Medica Geriatria Ginecologia ed Ostetricia Malattie dell’apparato Respiratorio Malattie Infettive Medicina del Lavoro Medicina dello Sport Medicina Interna Medicina Nucleare Microbiologia e Virologia Nefrologia 110 2 Ricerca e didattica Oftalmologia Oncologia (Oncologia Medica 1° anno) Otorinolaringoiatria Profilo Pediatria Radiodiagnostica Radioterapia Scienza dell’alimentazione (N.B. 1° anno Capofila Università degli Studi di Modena) Urologia Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Le altre Bologna Scuole non Neuropsichiatria e di aventi Specializzazione sede Infantile, Traumatologia, medico nell’Azienda Psichiatria, Reumatologia, sono: Medicina Chirurgia - chirurgiche Anatomia Fisica e dell’Università Patologica, Riabilitativa, Maxillo-Facciale, Igiene di Neurologia, Ortopedia e Medicina Preventiva, Medicina Legale, Patologia Clinica, Psicologia Clinica (ad esaurimento). Complessivamente, per le Scuole aventi sede esterna, sono 11 le strutture dell’Azienda collegate, mentre il numero delle strutture aziendali complementari è di 19. Il numero dei medici in formazione specialistica iscritti nell’anno 2009 (a.a. 2008/2009) è di 851. Si deve considerare che le iscrizioni agli anni di corso delle Scuole di specializzazione hanno date proprie, diverse ogni anno. In particolare, come già accennato nel paragrafo 2.2.4, l’attività formativa degli immatricolati al 1° anno di corso 2009/2010 inizierà il 17.5.2010. Occorre, perciò, aggiungere al dato di tale anno di corso n. 175 posti complessivi dall’Ateneo di Bologna, sia in quanto sede di scuole di Specializzazione autonome, sia in quanto sede amministrativa di Università aggregate Tabella 2.53 Numero di medici in formazione specialistica, nell’ultimo triennio Anno Accademico Totale 2007/2008 848 2008/2009 851 2009/2010 637 Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AOU Bologna Pol. S. Orsola - Malpighi Per quanto concerne il numero dei medici in formazione specialistica nelle strutture della rete formativa dell’Azienda, si veda la tabella successiva che tiene conto delle presenze effettive e dei periodi di frequenza. 111 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.54 Numero complessivo di medici in formazione specialistica presenti nell’arco dell’anno in Azienda, suddivisi per Scuola di specializzazione dell’Università di Bologna Università di Bologna Scuola di Specializzazione Anatomia Patologica N. medici in formazione A.A. 2008-2009 7,61 Anestesia e Rianimazione Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (1° anno) 41,38 Audiologia e Foniatria 4,00 Cardiochirurgia 8,50 Cardiologia e Malattie Apparato Cardiovascolare (1° anno) 35,67 Chirurgia Generale 35,86 Chirurgia Maxillo-Facciale 6,16 Chirurgia Pediatrica 5,00 Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (1° anno) 9,58 Chirurgia Toracica 5,00 Chirurgia Vascolare 7,00 Dermatologia e Venereologia 9,00 Ematologia 9,29 Endocrinologia e Malattie del Ricambio 10,00 Gastroenterologia 9,00 Genetica Medica 4,00 Geriatria 15,03 Ginecologia ed Ostetricia 45,00 Igiene e Medicina Preventiva 4,06 Malattie dell’Apparato Respiratorio 11,00 Malattie Infettive 6,00 Medicina del Lavoro 7,17 Medicina dello Sport 0,83 Medicina Fisica e Riabilitazione Medicina Fisica e Riabilitativa (1° anno) 11,33 112 2 Ricerca e didattica Medicina Interna Profilo 45,83 Medicina Legale 4,61 Medicina Nucleare 12,25 Microbiologia e Virologia 2,31 Nefrologia 19,83 Neurologia 4,25 Neuropsichiatria Infantile 3,50 Oftalmologia 11,00 Oncologia e Oncologia Medica (1° anno) 19,20 Ortopedia e Traumatologia 5,00 Otorinolaringoiatria 10,00 Patologia Clinica 4,00 Pediatria 40,58 Psichiatria 4,01 Psicologia Clinica 7,80 Radiodiagnostica 41,44 Radioterapia 14,70 Reumatologia 6,00 Scienza dell’Alimentazione 4,31 Urologia 9,72 Totale 577,82 Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi Note: il numero complessivo di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità equivalenti rispetto ai mesi di frequenza all’interno dell’Azienda indicati nei programmi individuali di formazione annuali dell’a.a. 08-09. 113 Ricerca e didattica Profilo Tabella 2.55 Numero complessivo di medici in formazione specialistica presenti nell’arco dell’anno in Azienda, suddivisi per Scuola di specializzazione e Università di provenienza Università Scuola di Specializzazione N. medici in formazione A.A. 2008-2009 Anestesia e Rianimazione 1,32 Medicina Nucleare 0,25 Università degli Studi di Ferrara Anestesia e Rianimazione 0,19 Università degli Studi di Messina Medicina Nucleare 0,04 Università degli Studi di Palermo Pediatria 0,25 Università degli Studi di Parma Gastroenterologia 0,50 Medicina Interna 0,50 Scienza dell’Alimentazione 0,50 Chirurgia Maxillo Facciale 0,50 Seconda Università degli Studi di Napoli Università degli Studi di Roma “Sapienza” Università degli Studi dell’Aquila Università degli Studi di Catania Anestesia e Rianimazione 0,40 Chirurgia Vascolare 0,80 Università degli Studi di Foggia Anestesia e Rianimazione 0,25 Chirurgia Plastica 0,75 Totale 6,24 Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi Note: il numero complessivo di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità equivalenti rispetto ai mesi di frequenza all’interno dell’Azienda indicati nei programmi individuali di formazione annuali dell’a.a. 08-09. Il Master è un titolo post laurea di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivo al conseguimento della laurea triennale o della laurea specialistica. Si differenzia tra primo e secondo livello: il primo si consegue dopo la laurea, il secondo dopo la laurea specialistica. La tabella successiva riporta i Master di 1° e di 2° livello dell’area disciplinare degli studi medici e psicologici attivi nel 2009. Tabella 2.56 Master di 1° e di 2° livello per le professioni medica, odontoiatrica e per le professioni sanitarie - Anno 2009 Livello Denominazione corso numero studenti M1 Assistenza infermieristica in area critica 56 M1 Assistenza infermieristica in ortopedia e traumatologia 10 114 2 Ricerca e didattica Profilo M1 Biomeccanica, patologia e trattamento terapeutico dell’arto superiore 13 M1 Evidence-based practice e metodologia della ricerca clinicoassistenziale 25 M1 Management nell’area infermieristica e ostetrica, tecnico sanitaria, preventiva e riabilitativa 42 M1 Medicina palliativa: modelli organizzativi, clinica, ricerca, leadership 30 M2 Cardiologia pediatrica e dell’età evolutiva 5 M2 Chirurgia mini-invasiva pediatrica 7 M2 Chirurgia orale e implantologia 10 M2 Endodonzia clinica 20 M2 Endoscopia avanzata 7 M2 Management dei servizi sanitari per le funzioni di direzione con particolare riferimento alle aree dei servizi tecnico-assistenziale e medico-organizzativo 18 M2 Odontoiatria clinica con tecnologie avanzate 4 M2 Protesi ed implantoprotesi con tecnologie avanzate 18 M2 Pulmonary vascular diseases 10 Corso anno attivazione 2009 M1 Assistenza infermieristica in ambito pediatrico ancora nessun iscritto M2 Patologie del piede e della caviglia ancora nessun iscritto Totale 275 Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Il numero complessivo di docenti universitari afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia è di 489 (cfr. anche paragrafo 3.6). Di questi, i docenti integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda sono 257 di cui 56 professori di I fascia, 84 professori di II fascia, 115 Ricercatori, 2 Assistenti ordinari. Il numero dei dipendenti dell’Azienda (appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale) che risultano titolari di insegnamento o modulo è di 90 per 2384 ore di insegnamento affidate. Il numero degli insegnamenti o moduli didattici è di 157. I dati si riferiscono agli affidamenti di insegnamenti o moduli dei Corsi di laurea. Le funzioni di coordinamento didattico nei corsi di laurea delle professioni sanitarie hanno impegnato 4245 ore. 115 Ricerca e didattica Profilo Per quanto riguarda i titolari di insegnamento o modulo nell’ambito delle Scuole di specializzazione, i dirigenti dipendenti dell’Azienda (appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale) sono 218 per 2359 ore di insegnamento affidate. Gli insegnamenti o moduli didattici affidati sono 164. I dati sono ricavati dai piani didattici inviati dalle scuole di specializzazione. Il numero dei dipendenti dell’Azienda (appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale) cui sono state affidate funzioni di tutor nell’ambito dei diversi Corsi di laurea è di 780 ed è, al momento, ricavato indirettamente dalle schede di attivazione dei singoli corsi di laurea. Il dato comprende sia i dirigenti medici e sanitari sia il personale appartenente ai profili delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche e della riabilitazione. I dirigenti medici con funzioni di tutor individuale dei medici in formazione specialistica assommano a 86 unità, mentre 157 sono i professori e i ricercatori universitari che svolgono le stesse funzioni. 2.5 L’assetto organizzativo In questa sezione si tratteggia il modello organizzativo dell’Azienda, si disegna la mappa delle sue strutture e si forniscono, per ciascuna di esse, i dati di maggiore rilievo. 2.5.1 L’organizzazione aziendale L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna è organizzata, in ambito sanitario, secondo il modello dipartimentale. L’organizzazione dipartimentale assicura, oltre agli obiettivi previsti dagli indirizzi regionali in materia, l’esercizio integrato delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca. La mappa dei dipartimenti e delle relative articolazioni mette in luce la complessità della struttura organizzativa aziendale. L’Azienda è costituita da 7 Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI), all’interno dei quali sono presenti 69 Unità Operative/Strutture, per un totale di circa 1.668 posti letto; 3 dipartimenti sono attribuiti alla responsabilità di dirigenti del Servizio Sanitario Regionale e 4 sono a direzione universitaria. Su un totale di circa 760 dirigenti medici che esercitano la professione all’interno dei DAI, il 77% è personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, mentre il restante 23% è universitario. La maggior parte dei dirigenti medici esercita la libera professione con opzione in intramoenia (circa il 94%). 116 2 L’assetto organizzativo Profilo Tabella 2.57 Mappa dei Dipartimenti ad Attività Integrata N. posti letto N. dirigenti medici N. personale infermieristi co, tecnico e riabilitativo 9 248 122 408 Chirurgie Specialistiche ed Anestesiologia 10 207 105 193 Ematologia, Oncologia e Medicina di Laboratorio 11 146 104 367 Emergenza/ Urgenza, Chirurgia Generale e dei Trapianti 9 157 119 245 Malattie Apparato Digerente e Medicina Interna 10 246 104 224 Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche 10 409 100 398 Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente 10 255 108 440 Totale 69 1.668* 762 2.602 Dipartimento ad Attività Integrata N. Unità Operative/ Strutture Cardio-ToracoVascolare Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola–Malpighi Nota: (*) Dei 1.668 posti letto totali, 140 sono dedicati al Day Hospital. Per quanto riguarda il personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione quasi tutta la popolazione di poco più di 2.600 unità è dipendente dal Servizio Sanitario Regionale. Nella Tabella 2.57, la suddivisione del personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione per dipartimento di afferenza, rappresenta la situazione statica al 31.12.2009. Occorre sottolineare che alcuni professionisti (circa 320 compresi nel numero totale, ma non all’interno dei singoli dipartimenti) hanno più sedi di riferimento, essendo molto frequenti gli spostamenti tra i diversi dipartimenti, in particolare per il personale infermieristico. 117 Obiettivi istituzionali 118 Strategie aziendali Obiettivi istituzionali 3 Strategie aziendali I n questo capitolo l’Azienda illustra il perseguimento degli obiettivi di salute ad essa assegnati dalla Regione, descrivendo le strategie aziendali messe in atto, in accordo anche con gli indirizzi emersi dalla programmazione territoriale. Vengono individuate cinque aree per le quali l’Azienda descrive i macro-obiettivi che, in linea con la pianificazione regionale e territoriale, le indicazioni del Comitato di indirizzo, è impegnata a conseguire. Vengono inoltre illustrate le strategie attraverso cui l’Azienda ha inteso operare per formulare una valutazione di quanto ha realizzato, indicando il percorso compiuto e il grado di applicazione operativa, nonché i risultati conseguiti come base sulla quale innestare le linee di miglioramento e di un ulteriore sviluppo. Le cinque aree riguardano: Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sanitaria e alla verifica dei risultati di salute, secondo il ruolo ad essi assegnato nell’ordinamento regionale; Universalità ed equità d’accesso in relazione a quanto previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA); Centralità del cittadino per favorire la valutazione dei servizi e la partecipazione alle scelte assistenziali dei cittadini, degli utenti e delle loro organizzazioni di rappresentanza; Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale come dovere di offrire prestazioni e servizi di elevata qualità tecnica, professionale e relazionale, nel rispetto dell’utilizzo razionale delle risorse; Integrazione tra attività assistenziali, di didattica e di ricerca. 119 Partecipazione alla programmazione sanitaria Obiettivi istituzionali 3.1 Partecipazione degli Enti locali alla programmazione sanitaria Nel corso dell’anno 2009 si sono consolidate le prassi di partecipazione degli Enti Locali della provincia di Bologna alla programmazione sanitaria regionale e al suo controllo periodico locale attraverso la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria: consolidato è il percorso per l’approvazione dei bilanci sia consuntivi che preventivi, nonché l’aggiornamento dei Piani Programmatici delle tre Aziende Sanitarie pubbliche di Bologna (Azienda Ospedaliero - Universitaria e Azienda Usl di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli). Nello specifico, negli incontri programmati nel corso del 2009, sono stati trattati i seguenti argomenti: 21 dicembre 2009: Investimenti ex art. 20 IV° fase secondo stralcio (per il relativo Parere); 19 ottobre 2009: Presentazione di sintesi dei Bilanci di Missione delle Az. USL di Bologna, Az. Ospedaliera Universitaria S.Orsola-Malpighi e Istituto Ortopedico Rizzoli IRCCS; 18 settembre 2009: Protocollo d’Intesa RER, UNIBO, Fondazione Seragnoli, Fondazione Cassa di Risparmio in BO, per la realizzazione del Polo Oncologico presso Az. OspedalieraUniversitaria S.Orsola Malpighi; 25 maggio 2009: piano contrazione per ferie estive 2009; 29 aprile 2009: Bilancio Economico Preventivo 2009; Pluriennale 2009-2011; Piano Pluriennale Investimenti dell’Azienda Ospedaliero Universitari di Bologna; 18 febbraio 2009: Piano Direttore sullo sviluppo edilizio-impiantistico del Policlinico S.Orsola Malpighi al 2015. 3.2 Universalità ed equità di accesso L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna è attivamente impegnata nel rimuovere le barriere di ogni genere per consentire a tutti i cittadini che ne hanno bisogno di usufruire dei servizi erogati dal Policlinico. In particolare opera nell’ambito della rimozione delle barriere architettoniche impegnandosi ad eliminarle in tutti gli edifici in ristrutturazione e nella progettazione di quelli nuovi. In questa azione l’Azienda è affiancata dai componenti del Comitato Consultivo Misto che effettuano periodicamente valutazioni ed analisi sullo stato delle strutture e le trasferiscono alle direzioni competenti per la definizione e la programmazione delle specifiche azioni. 120 Universalità ed equità di accesso Nel 2009 è stata data piena attuazione al progetto Ospedale Multiculturale 3 Obiettivi istituzionali Su questo aspetto è attivo un gruppo di lavoro aziendale a cui partecipano i componenti del Comitato Consultivo Misto. Sul versante dell’eliminazione delle barriere “linguistiche” e culturali nel 2009 è stata data attuazione a quanto previsto nel progetto “Ospedale Multiculturale” condotto in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna. Negli ultimi anni il trend delle presenze di utenti stranieri all’interno dell’Azienda Ospedaliera è risultato in continua crescita, questo ha inevitabilmente richiesto una nuova visione e una nuova organizzazione dei servizi necessari all’accoglienza e alla valida presa in carico sanitaria di pazienti stranieri. Grafico 3.1 Trend delle presenze di utenti stranieri all’interno del Policlinico Fonte: AOSP di Bologna L’analisi dei bisogni e delle criticità e i risultati delle esperienze sperimentali condotte nel 2007 e 2008 (mediazione fissa nell’area ostetrico-ginecologica e interpretariato telefonico nei Pronto Soccorso e Unità Operative a più ampio accesso di stranieri) hanno portato a definire, tramite una gara d’appalto condotta di concerto con l’azienda USL, tre nuovi servizi, diversi ma completamente integrati, per facilitare la relazione tra paziente straniero e personale ospedaliero. Il primo servizio è quello di “mediazione a chiamata” che prevede la possibilità da parte delle unità operative e direzioni di richiedere la presenza di un mediatore culturale esperto in grado di affrontare situazioni particolari e delicate, in cui è necessario trasmettere informazioni e notizie e bisogna farlo in modo efficace e soprattutto “umano”. Dal punto di vista strettamente organizzativo, il nuovo servizio libera il personale sanitario dall’onere di ricercare personalmente un mediatore, accelerando i tempi e garantendo un servizio 121 Universalità ed equità di accesso Obiettivi istituzionali più efficace, a vantaggio dell’attività del reparto e dell’utente straniero. Il nuovo “servizio di mediazione a chiamata” presenta, rispetto alla modalità attuata fino al 2008 (una lista di interpreti contattabili direttamente dalle singole Unità Operative o Direzioni) le seguenti caratteristiche: la presenza di un centro di coordinamento unico a cui le UO possono rivolgersi; garantisce la presa in carico delle richieste ed il loro espletamento entro tempi definiti, favorendo anche la presenza di un unico mediatore per lo stesso paziente/utente; assicura la gestione delle urgenze con tempi di intervento entro un’ora dalla chiamata. Nel 2009 l’analisi dei dati di utilizzo del servizio ha evidenziato rispetto al 2008 una diminuzione delle ore di mediazione richieste (920 ore nel 2009 contro le 1572 ore del 2008). Di queste, 790 ore (470 ore programmate e 320 in urgenza) sono state gestite con la nuova modalità, resa attiva dal mese di aprile 2009. Le lingue maggiormente richieste sono state: Cinese (181 ore), Albanese (123 ore), Arabo (74 ore), Rumeno (63 ore), Bangla (48 ore), Hurdu (48 ore). Il secondo servizio è quello della mediazione linguistica culturale telefonica che fornisce assistenza e supporto informativo tramite un Call Center di mediatori madre - lingua. Grazie a un apparecchio telefonico dotato di una doppia cornetta l’operatore sanitario può contattare la mediatrice della lingua desiderata e comunicare con l’utente straniero realizzando una conversazione a tre che permette di superare la barriera linguistica e assicurare una corretta informazione. La caratteristica principale del servizio è l’immediata disponibilità del mediatore, la risposta infatti è garantita entro 60 secondi. Le lingue disponibili sono 15: Arabo, Albanese, Bengalese, Cinese, Croato, Francese, Hindi, Inglese, Rumeno, Russo, Serbo, Spagnolo, Tedesco, Tigrino, Urdu. Il servizio è stato sperimentato nel 2007 e 2008 ed i buoni risultati ottenuti l’hanno reso uno strumento aziendale stabile attualmente presente nei Pronto Soccorso, presso i quali è attivo 24 ore su 24, ed in circa 20 unità operative (Ginecologia ed Ostetricia, Ambulatorio IVG, Pediatria, Ematologia, Malattie infettive, Poliambulatorio, Oncologia) selezionate rispetto al numero di accessi di utenza straniera ed alla richiesta del servizio di interpretariato. Analizzando i dati è possibile osservare che sono state registrate 333 chiamate di mediazione telefonica in 12 mesi. Le lingue maggiormente richieste sono state: Cinese (121 chiamate), Arabo (39 chiamate), Bengalese (26 chiamate), Rumeno (25 chiamate), Inglese (22 chiamate). Il terzo servizio, che rappresenta la vera novità di quest’anno, prevede una postazione dedicata agli utenti di lingua straniera all’interno dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, al quale ci si può rivolgere, sia telefonicamente che di persona, contando 122 Universalità ed equità di accesso 3 Obiettivi istituzionali sulla presenza, dal lunedi al venerdi, di mediatrici che parlano arabo, bulgaro, francese, inglese, russo, rumeno, spagnolo. In questo modo è possibile (anche per utenti stranieri) disporre di informazioni precise sull’attività dell’Azienda Ospedaliera e sulle modalità di accesso ai servizi, presentare un reclamo o fare un elogio. Sul tema della riduzione delle disuguaglianze il Policlinico partecipa al gruppo di lavoro regionale compilando le griglie previste ed analizzando la situazione aziendale. La trasparenza sui tempi di attesa è assicurata attraverso la disponibilità degli specifici indicatori all’interno delle guide all’utente delle unità operative. Periodicamente, su specifica richiesta del Comitato Consultivo Misto, l’azienda relaziona a questo organismo sullo stato delle liste di attesa per le specifiche prestazioni. Le informazioni sulle possibilità di accesso e l’orientamento all’interno del policlinico sono erogate dal punto URP e dai punti informativi dell’ospedale. Nel 2010 è previsto un progetto di riorganizzazione di queste strutture che (seguendo la sperimentazione completata nel 2009) dovranno lavorare in stretta sinergia, consultando banche dati comuni e consentendo un flusso informativo più razionale che si dovrà tradurre in facilitazione all’accesso per l’utente. 3.3 Centralità del cittadino L’ordinamento regionale riconosce al cittadino - in quanto titolare del diritto alla salute - un ruolo attivo di partecipazione alla definizione delle prestazioni, dell’organizzazione dei servizi e della loro valutazione. A tal fine, l’organizzazione del Sistema Sanitario Regionale è chiamata a garantire la trasparenza nei confronti dei cittadini, degli utenti e delle loro rappresentanze organizzate. Lo scopo dell’analisi riportata in questo punto è di analizzare quanto e come l’Azienda sia capace di rapportarsi ai propri utilizzatori e di modificare se stessa, riconoscendogli una posizione di assoluta centralità. L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna riconosce il ruolo di interlocutore primario del cittadino assicurandogli la possibilità di partecipare alla valutazione della qualità dei servizi ed alla tutela dei diritti degli utenti. Questa possibilità è riconosciuta al singolo come soggetto attivo, attraverso le Associazioni di Volontariato che operano all’interno del Policlinico e nell’ambito del Comitato Consultivo Misto. Attraverso i rapporti con il Comitato Consultivo Misto e le Associazioni di Volontariato è, inoltre, garantita la trasparenza delle informazioni che sono rese disponibili agli utenti con gli strumenti predisposti a tal fine dall’azienda. Gli strumenti attraverso i quali può essere assicurata la partecipazione sono: la carta dei servizi nella quale sono declinati gli indicatori generali di qualità che possono essere valutati nel loro andamento annuale; 123 Centralità del cittadino Obiettivi istituzionali la guida all’unità operativa che contiene informazioni dettagliate sull’erogazione dei servizi e sugli indicatori di processo collegati alle prestazioni; la disponibilità e la diffusione delle informazioni attraverso il portale aziendale con particolare riferimento a tutto quanto raggruppato nell’area “informazioni utili per i cittadini”; la partecipazione alla valutazione dei risultati della gestione delle segnalazioni sia nel momento della presentazione al Comitato Consultivo Misto, che con la partecipazione attiva di alcuni rappresentanti al gruppo di lavoro aziendale per il miglioramento del processo gestionale; la partecipazione attiva al processo di gestione delle segnalazioni attraverso l’evidenziazione di situazioni particolari che possono creare disagio a specifiche categorie di utenti; la possibilità di inviare segnalazioni sulle modalità di funzionamento dell’azienda, sugli strumenti (anche informatici) disponibili e sulla loro efficacia; la partecipazione alla valutazione dei risultati ottenuti nella misurazione della soddisfazione dell’utente; il contatto diretto con il punto URP da parte dei cittadini o attraverso le loro associazioni di tutela; la collaborazione con il Comitato Consultivo Misto su specifiche azioni o progetti di miglioramento e la collaborazione attiva con le Associazioni di Volontariato per il sostegno a definiti programmi aziendali. Il punto di riferimento è il cittadino anche in uno specifico progetto attivato dalla Direzione Generale denominato appunto “Il percorso del cittadino” che ha tra i propri obiettivi la risoluzione attraverso specifici gruppi di lavoro di situazioni individuate come prioritarie relative alle aree di attesa ed ai percorsi. 3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale 3.4.1 Qualità e accreditamento Nel corso del 2009 l’Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna è stata coinvolta in una serie di visite di verifica per il conseguimento dell’Accreditamento Istituzionale in base ai requisiti definiti dalla Regione Emilia Romagna. Questo impegno, che prosegue nel 2010 e prevede il completamento nel 2011, sui 7 Dipartimenti dell’Azienda, ha fornito l’opportunità di integrare il sistema di gestione previsto dai requisiti di Accreditamento regionale con quello, già implementato e consolidato da più di un decennio, per rispondere ai requisiti della Norma ISO 9001:2000. A partire dal 2000 l’Azienda ha infatti ottenuto e mantenuto la Certificazione del proprio Sistema di Gestione per la Qualità. Il modello di Certificazione ha visto nel tempo un’importante evoluzione, con l’introduzione del modello di Certificazione di Servizio sui Trapianti e su 124 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali alcuni Percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, modello che prevede la descrizione del percorso e la caratterizzazione dello stesso attraverso l’individuazione, per ciascuna fase, di indicatori di efficienza ed efficacia, e la misurazione e pubblicazione dei relativi dati, sia nell’ottica del professionista che del cliente fruitore finale. La novità di tale percorso di certificazione è quella di attestare la capacità del sistema di conseguire e mantenere nel tempo risultati ottimali in termini di qualità del servizio offerto e sicurezza per il paziente. Altro elemento che caratterizza l’evoluzione del sistema è quello relativo alla certificazione di prodotto, applicato ai Tessuti Cardiovascolari (segmenti vascolari, valvole cardiache) preparati, immagazzinati e distribuiti a scopo di trapianto. Tale schema di certificazione prevede l’individuazione di caratteristiche dei tessuti che la Banca si impegna a mantenere come standard di sicurezza e di conformità alle specifiche esigenze trapiantologiche. La struttura organizzativa e gli strumenti che hanno reso possibile il processo di sviluppo e di integrazione dei due sistemi di Certificazione e Accreditamento prevedono: una rete di funzioni a livello del Dipartimento che, con specifiche competenze e professionalità, supporta la Direzione del Dipartimento, nello sviluppo degli elementi richiesti dai due modelli (Rappresentanti della Direzione per la Qualità, Animatori di Formazione, Referenti medici e infermieristici dell’Area del Governo Clinico, Referenti della Direzione Medica Ospedaliera e della Direzione del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, Coordinatori Amministrativi di Dipartimento, Facilitatori dell’Area Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità); una rete di funzioni a livello delle singole Unità Operative (Rappresentanti della Direzione per la Qualità, Coordinatori Infermieristici, altri professionisti referenti) con la funzione di supportare la Direzione nel percorso di sviluppo dei criteri e strumenti previsti dai due modelli, con il supporto dei Facilitatori; un sistema di audit interni (realizzati da team di valutatori formati e qualificati), audit esterni a cura dell’Ente di Certificazione, ed autovalutazione da parte delle Unità Operative, per la verifica di conformità ai requisiti e dell’efficacia dell’intero sistema; l’utilizzo di diversi sistemi informatizzati aziendali, per la gestione della documentazione interna e di altri strumenti (non conformità, azioni di miglioramento) previsti dai modelli di Certificazione e Accreditamento (sito Intranet), per la gestione delle informazioni destinate all’utenza interna ed esterna (Guida all’Unità Operativa sul portale Internet), e di sistemi di livello regionale per la registrazione dei reclami e delle azioni conseguenti e per la registrazione degli eventi e quasi eventi. Presupposto di base per la semplificazione e l’integrazione dei due sistemi Qualità e Accreditamento è stato quello di predisporre un unico piano di verifiche interne ed esterne ed autovalutazione. Per facilitare il processo di confronto dei modelli è stata adottata, quale strumento di audit e di autovalutazione da parte di tutte le UO, la check list dei requisiti generali di Accreditamento, con il duplice scopo di integrare i due sistemi, come da indicazioni della Direzione e della Direzione dell’Ufficio Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità e, al tempo stesso, far acquisire ai professionisti consapevolezza e conoscenza dei requisiti e degli strumenti del percorso di Accreditamento. Tale prassi 125 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali ha consentito di confermare, soprattutto per ciò che riguarda i requisiti generali di Accreditamento, a carattere prevalentemente organizzativo, un’ampia sovrapponibilità dei due modelli ed un buon livello di rispondenza degli strumenti già esistenti ai requisiti, e al tempo stesso, introdurre o sviluppare maggiormente alcuni elementi e requisiti più specifici delle diverse aree sottoposte a verifica. Nel 2009 sono stati sottoposti a verifica per l’Accreditamento Istituzionale 3 Dipartimenti: il Dipartimento Chirurgie Specialistiche e Anestesiologia, il Dipartimento Emergenza/ Urgenza, Chirurgia Generale e dei Trapianti e il Dipartimento Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente. 3.4.2 Processi aziendali Al fine di promuovere l’appropriatezza clinico - assistenziale e favorire l’implementazione di linee guida e raccomandazioni per la buona pratica clinica, l’AOU di Bologna ha avviato specifici progetti aziendali per la strutturazione di percorsi di cura che si caratterizzano per la centralità del paziente, la collaborazione e l’integrazione interdisciplinare e multiprofessionale e la continuità delle cure. La strutturazione, l’applicazione e/o il monitoraggio di indicatori specifici, desunti dalla letteratura di riferimento, costituiscono parte degli obiettivi di budget dei Dipartimenti e delle UU.OO. coinvolti. Nel corso del 2009, oltre alla definizione di nuovi percorsi non ancora completamente strutturati (tumori ginecologici, tumori del colon retto, tumori del polmone, tumori della tiroide, scompenso cardiaco, TIA, disordini cognitivi acquisiti) sono stati sottoposti a valutazione, in termini di stato di applicazione e grado di raggiungimento dei principali risultati attesi, i seguenti percorsi assistenziali aziendali: Percorsi assistenziali Implementazione N° ictus ricoverati in SU/Med.Zoli Trombosi endovenosa (efficienza modello interaziendale/efficacia trattamento) Patologia cerebro-vascolare Percorso preferenziale assistenza TIA (progetto di fattibilità) Preparazione Audit interaziendale ictus Cartella clinica informatizzata aziendale per l’ictus (Progetto Modernizzazione) Scompenso cardiaco Percorso intraospedaliero scompenso cardiaco Preparazione Audit Ortogeriatria Monitoraggio: 1. Degenza media: 9.7 gg (<12 gg) 2. valutazione multidisciplinare 100% Disturbi Cognitivi Acquisiti Completamento in corso 126 La definizione e la valutazione dei principali percorsi di cura per la presa in carico del paziente Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali Tutti i percorsi implementati hanno evidenziato un buon grado di adesione alle principali raccomandazioni scientifiche e, in caso di scostamento, il gruppo di lavoro specifico ha analizzato (durante incontri ad hoc) le cause e individuato azioni correttive. Per i percorsi su Stroke e Scompenso cardiaco sono stati preparati e in parte avviati audit clinici interaziendali al fine di valutarne la funzionalità in un’ottica interaziendale. Per quanto riguarda il percorso della paziente con Tumore della mammella, indicatori di processo e di performance clinica sono periodicamente verificati in occasione del Riesame di Direzione. Dall’analisi dei dati si evidenzia che in più del 90% delle pazienti la diagnosi è confermata entro 15 giorni dal sospetto e il 98% delle pazienti è operata entro 30 giorni dalla conferma della diagnosi. Nel corso del 2009 il percorso è stato oggetto di verifica certificativa esterna. Inoltre, nell’ambito di un tavolo di lavoro con l’ASL di Bologna è stato condiviso il set di indicatori mediante il quale valutare l’omogeneità dei percorsi aziendali promuovendo la realizzazione di un audit strutturato. Percorso nascita E’ stata definita la riorganizzazione dell’area ostetrico-ginecologica che prevede la realizzazione del percorso nascita quale percorso clinico-organizzativo trasversale e integrato con l’Azienda USL di Bologna con particolare riguardo alla razionalizzazione delle metodiche invasive ed ecografiche impiegate nella diagnostica prenatale. Ospedale senza dolore Le attività inerenti alla terapia del dolore sono proseguite sulla base dell’esperienza acquisita in questi anni rivolgendo l’attenzione su quattro direttrici di lavoro: dolore perioperatorio, dolore oncologico, dolore cronico, dolore nell’area materno - infantile. I percorsi per la gestione del dolore Ospedale senza dolore Il COSD aziendale annualmente valuta e fa propri gli obiettivi regionali che definiscono nell’anno le priorità d’azione e il consolidamento dei risultati già raggiunti. In base al grado di sviluppo, i percorsi relativi alla gestione delle “tipologie di dolore” e implementati in linea con gli obiettivi regionali vengono sottoposti a verifica di un ente di certificazione terzo per rendere il servizio più visibile e maggiormente presidiato nel tempo. Dolore perioperatorio E’ proseguita l’ implementazione del relativo percorso che prevede l’applicazione delle scale di misurazione del dolore per verificare l’efficacia della prescrizione. A tale fine vengono registrate su supporto informatico le schede del dolore limitatamente alla chirurgia per la quale sia previsto dolore moderato-severo. Per verificare la costanza di qualità sono programmati rilievi a campione. E’ inoltre proseguita la formazione sul campo. Il percorso è stato oggetto di verifica certificativa esterna con valutazione dei dati di soddisfazione dei pazienti e di tutti gli indicatori di monitoraggio del percorso in termini di efficacia ed efficienza. 127 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Inoltre, il gruppo di lavoro che presidia il percorso relativo alla “Gestione del dolore pediatrico” ha sviluppato tutti gli strumenti necessari per la gestione del dolore perioperatorio in eta’ pediatrica, per cui anche tale percorso potrà essere sottoposto all’attenzione dell’ente esterno, di cui si avrà evidenza certificativa nel 2010. Dolore procedurale in onco ematologia pediatrica Le procedure sono effettuate con trattamento medico di sedazione/analgesia, nell’ambito di un percorso con supporto psicologico di accompagnamento con colloqui, gioco e giocoterapia. Il percorso è stato oggetto di verifica certificativa esterna con valutazione dei dati di soddisfazione dei genitori e dei pazienti e di tutti gli indicatori di monitoraggio del percorso in termini di efficacia ed efficienza. In questo specifico percorso è stata attivamente coinvolta l’associazione AGEOP che ha condiviso con i professionisti gli standard di qualità di riferimento. Dolore oncologico Presso i reparti di Oncologia Medica il dolore viene rilevato di routine con scale di misurazione ai fini del trattamento antalgico più appropriato e della verifica di efficacia. Per diffondere la cultura dell’attenzione al dolore e rendere i comportamenti conseguenti anche nei reparti di medicina interna e specialistica sono stati organizzati gruppi di lavoro con i clinici, condivise strategie di percorso e sono state avviate iniziative di formazione interna dedicate al dolore cronico oncologico (riconoscimento e trattamento) rivolte a medici e infermieri di area interni stico - geriatrica. Il monitoraggio del consumo di oppiacei nei Dipartimenti di area Oncologica e di Medicina Interna - Geriatria ha evidenziato nel 2009 un incremento dal 2 al 7% dei consumi dei farmaci analgesici oppioidi, che indica un miglioramento dell’approccio antalgico in tali reparti. Dolore da parto Sono stati organizzati ulteriori corsi di formazione, anche sul campo, rivolti non solo ai professionisti dell’Azienda, ma anche a professionisti di altre realtà regionali per favorire e integrare competenze culturali e organizzative. Sono stati realizzati incontri con l’ASL di Bologna (Ospedale Maggiore) al fine di rendere omogenee le informazioni fornite alle donne e condividere criteri clinici di analgesia “terapeutica”. Per queste tipologie di Dolore è già previsto nel 2010 l’emissione di un Certificato aziendale di Programma con allegate le schede tecniche che conterranno tutti i risultati conseguiti in termini di efficacia ed efficienza. Rete delle cure palliative in ambito oncologico L’Azienda è parte della rete cure palliative in ambito oncologico, in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna - Distretto delle Cure Primarie e Rete delle Cure Palliative. Nel 2009 sono state richieste 323 attivazioni ADI (assistenza domiciliare integrata) per pazienti ricoverati in area oncologica e sono state effettuate 127 valutazioni di pazienti oncologici ricoverati per verificare l’appropriatezza del trasferimento presso l’Hospice; il 128 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale trasferimento è stato giudicato idoneo in 95 casi (75%). 3 Obiettivi istituzionali L’Azienda partecipa inoltre al progetto regionale MACONDO, ricerca sull’assistenza ai malati con dolore su tutto il territorio regionale finalizzata alla valutazione dei servizi offerti alle persone che provano dolore per verificarne il funzionamento e la qualità. La collaborazione al progetto si è concretizzata per il 2009 nella partecipazione allo studio delle caratteristiche dell’organizzazione della Rete delle Cure Palliative, alla realizzazione del questionario sulle competenze e sui comportamenti degli operatori relativamente al setting ospedaliero e all’indagine di prevalenza del dolore nei malati oncologici. Dolore cronico Sono state implementate, e rese accessibili anche tramite CUP, le attività ambulatoriali dedicate al dolore cronico per la diagnosi e la cura di tutte le tipologie di dolore e per la continuità delle cure. Governo clinico del farmaco Per lo sviluppo e la diffusione di una cultura sempre più attenta all’utilizzo appropriato dei farmaci, con particolare riguardo ai settori in cui ancora oggi è aperto il dibattito sugli aspetti di efficacia e sicurezza, si rende sempre più necessario individuare criteri condivisi per l’uso appropriato di alcuni farmaci/categorie di farmaci cui si correlano particolari livelli di criticità di impiego in termini di sicurezza, elevato costo, rischio di inappropriatezza. In relazione all’applicazione dei criteri di selezione della casistica da trattare e delle stime formulate nell’ambito della Commissione Provinciale del Farmaco, è stato realizzato un impianto per il monitoraggio costante del loro utilizzo, attraverso analisi che consentano confronti e valutazioni non solo in termini di spesa ma anche di intensità d’uso dei gruppi terapeutici e/o delle singole sostanze, permettendo altresì di evidenziare i principali fattori che determinano la eventuale variabilità nella prescrizione sia tra le Aziende Sanitarie della provincia rispetto al PTP sia tra queste e le Aziende regionali, rispetto al PTR. A livello aziendale l’azione di governo clinico si è principalmente focalizzata su alcuni gruppi terapeutici coinvolgendo gli attori responsabili della prescrizione farmacologica nell’ambito della seguente matrice delle responsabilità: Tabella 3.1 Matrice delle Responsabilità nella prescrizione farmacologica Matrice delle Responsabilità nella prescrizione farmacologica Azione Dir. U.O. Appropriatezza d’uso R Consumi vs budget R Dir. Dip. Dir. Farmacia Governo Clinico Comissioni/ Gruppi profess.li 129 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Attuazione azioni di miglioramento R Predisposizione documenti di riferimento-criteri di valutazione Valutazione appropriatezza Monitoraggio/ trasmissione dati spesa Obiettivi istituzionali C C C C R C C R R Monitoraggio utilizzo R C Vigilanza sul processo in ambito dipartimentale R C Promozione azioni di valutazione professionale e atti conseguenti R C Proposta di eventuali revisioni del budget R Rendicontazione complessiva C R Fonte: AOSP di Bologna In particolare le categorie di farmaci ai quali si sono rivolti gli obiettivi per un uso appropriato sono: a) Farmaci oncologici innovativi Per questa classe di farmaci è stato definito un budget specifico per U.O. sulla base della casistica stimata da trattare, nel rispetto delle indicazioni prodotte dalla CRF/CPF. Il monitoraggio intensivo dei dati di consumo e spesa e l’analisi della casistica trattata attraverso i dati del Registro onco-AIFA e della prescrizione informatizzata, consentono un dialogo aperto con i clinici chiamati a partecipare a programmi volti a definire un più preciso ruolo in terapia dei farmaci oncologici innovativi attraverso una verifica trasparente ed oggettiva dei reali benefici aggiuntivi. b) Immunosoppressori, con particolare riferimento ai farmaci biologici anti-citochine I farmaci biologici vengono ormai correntemente utilizzati nella terapia di diverse patologie reumatologiche, dermatologiche ed infiammatorie intestinali. Nonostante il loro ampio utilizzo, rimangono tuttavia ancora importanti interrogativi relativi alla comparabilità interclasse e all’utilità di somministrazione di un secondo farmaco in caso di mancata risposta o non tollerabilità al primo. Quasi tutti i farmaci hanno diverse indicazioni terapeutiche che nel tempo, sulla base dei 130 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali risultati dei diversi studi clinici condotti, si sono andate ad aggiungere alle precedenti, creando, come nel caso dell’artrite reumatoide o della Malattia di Crohn, la possibilità di scelta tra più trattamenti alternativi. Sicuramente i nuovi sistemi di monitoraggio, a cui i diversi gruppi di lavoro provinciali e regionali stanno dedicandosi, garantiranno una raccolta dati molto più analitica, con la possibilità di arrivare anche a conclusioni più certe per quanto riguarda i costi, l’efficacia e la sicurezza di questi nuovi trattamenti. c) Antimicotici Nell’ultimo trimestre del 2007 sono state diffuse in ambito aziendale le “Raccomandazioni per l’appropriato impiego dei farmaci antimicotici sistemici”. Ai fini del monitoraggio è stata predisposta una specifica griglia di valutazione dell’appropriatezza dei trattamenti rispetto alle raccomandazioni aziendali i cui dati sono desunti dalla apposita scheda di prescrizione. Ogni trimestre vengono effettuate le valutazioni, trasmessi i report ai responsabili delle U.O. ed ai clinici referenti in materia; i casi più critici vengono direttamente discussi con i clinici, nell’ambito di audit. d) Antimicrobici, con azioni che riguardano sia la profilassi antibiotica in chirurgia e la sorveglianza delle infezioni della ferita chirurgica e l’antibioticoterapia e sorveglianza delle resistenze batteriche Nel rispetto delle attività istituzionali previste (Farmacia, Comitato Infezioni Ospedaliere/ Gruppo di Sorveglianza Epidemiologica, Gestione del Rischio Clinico) e delle indicazioni del Consiglio d’Europa, UE e Ministero del Welfare è stato avviato nel corso del 2009 un Progetto Multidisciplinare Pluriennale che persegue molteplici obiettivi attinenti l’Appropriatezza della Terapia Antibiotica: 1. Sorveglianza della resistenza antimicrobica e patogeni nosocomiali; 2. Sorveglianza del consumo e costi di antibiotici; 3. Responsabilizzazione nel consumo di alcune classi di antibiotici; 4. Valutazione della prescrizione terapia antibiotica; 5. Informazione e Formazione. Nell’ambito della profilassi antibiotica in chirurgia e della sorveglianza delle infezioni della ferita chirurgica, anche alla luce dei processi di accreditamento dei Dipartimenti Chirurgici, nel 2009 è stato progettato ed attivato un sistema di registrazione che permette oggi di rilevare in tutte le U.O. chirurgiche un set minimo di informazioni relative alla profilassi antibiotica, utilizzando lo strumento informatico del Registro Operatorio Ormawin. Sono stati inoltre aggiornati i protocolli di profilassi alla luce della pubblicazione delle Linee Guida Nazionali di settembre 2008. Infine, come previsto dal Programma regionale SiCHER, sono state individuate per ogni U.O. di chirurgia le procedure soggette a sorveglianza, tra quelle più frequenti o a maggiore rischio di infezione. Per la raccolta dei dati è stata predisposta una apposita scheda sulla base di quella prevista dalla regione, inserita nella procedura ADT, e da compilarsi all’atto del trasferimento e/o dimissione del paziente. 131 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali Nell’ambito della Commissione Provinciale del Farmaco (CPF), le attività di revisione ed aggiornamento del Prontuario si sono svolte nel rispetto dei seguenti principi guida: EFFICACIA: valutata rispetto ai risultati di studi clinici di buona qualità (RCT, Revisioni sistematiche, Metanalisi) e alle raccomandazioni contenute nelle principali Linee-guida nazionali ed internazionali. SICUREZZA: valutata sulla base dei dati desunti da studi clinici e, qualora disponibili, da studi osservazionali di farmacosorveglianza postmarketing. GRADO DI INNOVATIVITA’: valutata in termini di maggiore efficacia o tollerabilità o compliance rispetto ai farmaci già disponibili e considerati di riferimento . EQUIVALENZA TERAPEUTICA: valutata sulla base del confronto tra i farmaci della stessa “categoria omogenea” al fine di individuare quelli che dispongono delle migliori evidenze e che possono essere considerati sovrapponibili per gli impieghi clinici prevalenti. COSTI: analisi economica di impatto sulla pratica clinica ospedaliera e sulla prescrizione e spesa farmaceutica territoriale rispetto ad eventuali analoghi ove disponibili. L’attività svolta dalla CPF nel corso del 2009 ha permesso di mantenere un buon livello di standardizzazione/omogeneizzazione degli strumenti terapeutici disponibili e utilizzabili dai clinici nelle diverse Aziende sanitarie senza mai venir meno al principio di garantire al paziente la terapia più appropriata sulla base delle conoscenze più aggiornate. Inoltre la CPF ha svolto un’azione di monitoraggio d’uso dei farmaci ad alto costo, in particolare di antineoplastici e immunomodulatori. In particolare, per quanto riguarda la Malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI), è stato costituito un gruppo di studio comprendente membri della segreteria della CPF e tutti i professionisti responsabili dei centri prescrittori AUSLBO e AOUBO con l’obiettivo di condividere, sulla base delle evidenze, delle indicazioni d’uso dei farmaci biologici per il trattamento della MICI e identificare e condividere sistemi di monitoraggio dei consumi di questi farmaci; definire percorsi per gli usi off label di questi farmaci, in particolare in pediatria. Il gruppo ha prodotto un documento - poi approvato dalla CPF - relativo alle indicazioni d’uso dell’Infliximab e dell’Adalimumab (unici farmaci attualmente approvati per questa indicazione ed inseriti nel PTP), una scheda di monitoraggio per la quale e’ in avanzata fase di realizzazione la versione informatizzata per la sua gestione on-line. Ciò permetterà una standardizzazione del trattamento con farmaci biologici in ambito provinciale, una raccolta ed analisi dei dati con successiva possibilità di autoimplementazione del sistema. Appropriatezza del ricovero ospedaliero Inoltre l’Azienda, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 88 comma 2 della L388/2000 e dell’allegato 7 della DGR 2126/2005,al fine di prevenire comportamenti opportunistici e di incrementare il livello di appropriatezza delle attività ospedaliere, effettua regolarmente l’attività di controllo interno sulla casistica prodotta tramite un 132 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali pool di codificatori esperti nel rispetto di quanto prescritto. Per quanto riguarda i ricoveri ripetuti, vengono analizzati tutti i casi di ricoveri ripetuti 0-1 giorno, i ricoveri ripetuti 2-7 giorni e i casi che rientrano nella tipologia omnicomprensiva della tariffa. Viene analizzata la documentazione sanitaria di tutti i DGR mal definiti (424, 467, 468, 476, 477). Vengono validate tutte le SDO dei dimessi analizzando i campi codificati e la documentazione sanitaria, effettuando un controllo di congruità scheda/cartella, in oltre il 50% dei casi. L’attività di revisione interna della codifica derivante dalle attività sopra indicate è attestata dall’avvenuta modifica del DRG attribuito che, nelle SDO dei dimessi dell’anno 2008 si è verificata nel 15,2% dei casi. 3.4.3 Sicurezza dei pazienti Il piano aziendale per Nel gennaio 2009 sono stati definiti gli obiettivi specifici del Piano Programma Aziendale la gestione del rischio e la promozione della sicurezza per la Gestione del Rischio Clinico con il relativo Piano Attuativo. Inoltre, nell’ambito della negoziazione di budget 2009, specifici obiettivi relativi al programma di gestione del rischio sono stati previsti per tutti i Dipartimenti anche ai fini della incentivazione del risultato. E’ stata implementata la mappatura del rischio a livello aziendale. Il modello, che si basa sulla integrazione delle informazioni provenienti da diverse fonti aziendali (incident reporting, farmacovigilanza, infezioni ospedaliere, segnalazioni/reclami degli utenti, contenziosi o richieste di risarcimento per danni subiti, infortuni biologici, infortuni sul lavoro, cadute) è finalizzato allo sviluppo della conoscenza dei punti di criticità del sistema locale e consente inoltre di valutare la gravità delle conseguenze degli avvenimenti collocando su una scala di priorità i rischi e le possibili azioni di miglioramento. E’ proseguita l’implementazione del sistema di incident reporting nelle Unità Operative e nei Dipartimenti dell’Azienda incentivando e strutturando la segnalazione volontaria e spontanea di eventi significativi da parte degli operatori, al fine di focalizzare l’attenzione su eventi o quasi eventi con conseguenze minime o senza conseguenze (near miss) piuttosto che solo su danni ed eventi avversi. Il relativo piano di formazione ha ormai raggiunto circa 400 professionisti. Sulla base degli eventi segnalati sono state promosse iniziative di miglioramento a livello dipartimentale attraverso la rete dei facilitatori e sono stati pianificati interventi a livello aziendale. Al fine di intrecciare strettamente gli aspetti della gestione del rischio con quelli relativi alla qualità delle prestazioni sanitarie sono stati sviluppati e applicati strumenti per la prevenzione del rischio, fra i quali: l’identificazione del paziente tramite l’applicazione del braccialetto identificativo, la corretta gestione della trasfusione attraverso sistemi 133 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali di warming e l’informatizzazione di alcune fasi del processo, l’implementazione e il monitoraggio degli schemi di profilassi antibiotica in chirurgia e di profilassi antitromboembolica in chirurgia e medicina. Nell’ambito della corretta tenuta della documentazione sanitaria a supporto della sicurezza clinico - assistenziale, è stata monitorata, anche ai fini della valutazione della qualità dell’assistenza, l’adesione alla procedura per la corretta compilazione della cartella clinica (data di applicazione è gennaio 2009) e sono stati promossi audit a livello dipartimentale e di Unità Operativa. E’ stato inoltre implementato l’utilizzo della scheda unica di terapia, azione che rientra fra gli interventi messi in campo per ridurre l’incidenza di errore nella gestione della terapia e per consentire la tracciabilità in un documento unico degli interventi terapeutici nel corso del ricovero. Il sistema di gestione delle segnalazioni degli utenti, già da anni implementato, è stato ulteriormente innovato e sviluppato nella logica di una migliore definizione del percorso e delle responsabilità, attraverso l’attribuzione di codici di priorità (coerenti con la gravità dell’evento e la conseguente velocità di risposta), e l’attivazione di una task force multidisciplinare con funzione di raccordo e monitoraggio del processo. L’obiettivo della revisione dell’intero processo è stato quello di arrivare a fornire al cittadino una risposta integrata tra le diverse componenti, chiara e tempestiva, corredata, se del caso, di impegni verso il miglioramento degli aspetti segnalati come critici. Il processo di gestione delle segnalazioni si avvale anche di un servizio di “ascolto attivo” degli utenti realizzato, in situazioni che lo richiedono, a cura di professionisti con una specifica formazione sulla mediazione e gestione dei conflitti. Le segnalazioni sono elaborate con frequenza quadrimestrale, ed i risultati complessivi sono diffusi, attraverso un sistema informatizzato di gestione della documentazione, in modo da fornire alla Direzione Aziendale, ai Dipartimenti e alle Unità Operative, uno strumento di analisi delle tipologie, della frequenza, degli esiti delle segnalazioni, e gli elementi per la gestione del miglioramento. (ulteriori approfondimenti sono inseriti nel Capitolo 5 “Sistema di relazioni e strumenti di comunicazione”). Anche l’attività stragiudiziale e giudiziale in materia di contenzioso per risarcimento danni è implementata in azienda da circa un decennio. Nel corso del tempo sono state adottate e seguite apposite procedure conformemente alla tipologia di contratto assicurativo per la copertura della responsabilità professionale - civile verso la persona assistita in quanto, dal regime “loss occurrence” in vigore fino alla fine degli anni ’90, si è passati al regime cosiddetto di “claims made”. Tale cambiamento, unitamente all’aumento della “sinistrosità” e alla necessità di fronteggiare la situazione modificando l’approccio tradizionale al problema, ha comportato lo sviluppo di competenze aziendali specifiche legali e medico-legali, l’elaborazione di procedure specifiche e l’affinamento di tecniche conciliative/negoziali per favorire la definizione transattiva delle controversie. 134 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale 3 Obiettivi istituzionali Con riferimento alle sopraccitate tecniche e in particolare alla gestione diretta dei sinistri, sono stati acquisiti gli elementi e gli strumenti atti alla quantificazione e alla definizione stragiudiziale dei danni alla persona sulla base delle valutazioni medico legali. La procedura aziendale di gestione dei sinistri attualmente in vigore è condivisa con l’Assicurazione e prevede il ristoro del danno commisurato alla gravità degli eventi. E’ l’Azienda che in prima persona si impegna, in stretta collaborazione con i professionisti, a dare soddisfazione alle richieste dei cittadini, in tempi tra l’altro più contenuti rispetto a quelli delle Compagnie di assicurazione, e che si manifesta come interlocutore disponibile all’ascolto e al riconoscimento dei loro diritti favorendo la ricomposizione dei rapporti con i danneggiati. Un aspetto innovativo dell’attuale procedura è stata l’istituzione del Comitato Valutazione Sinistri (CVS), gruppo multidisciplinare che esamina congiuntamente ogni sinistro, anche in collaborazione con la compagnia assicurativa, definendone la strategia gestionale sia legale sia medico legale. E’ stato inoltre implementato il data base aziendale per la registrazione dei casi ai fini della costruzione della mappatura della sinistrosità aziendale. Per quanto riguarda la gestione del rischio infettivo, il Comitato Addetto al Controllo delle Infezioni Ospedaliere prosegue la sua attività in materia di Infezioni Ospedaliere, avvalendosi del supporto del nucleo operativo, il Gruppo Sorveglianza Epidemiologica, che continua la sua attività di sorveglianza, consulenza e supporto per le Unità Operative e i Dipartimenti. Anche per l’anno 2009, in ottemperanza al sistema regionale di segnalazione, è stata mantenuta una sorveglianza attiva su particolari patogeni sentinella (Aspergillus sp., Enterococchi Vancomicina resistenti (VRE) e Clostridium difficile) isolati dai materiali patologici di pazienti ricoverati, patogeni per la cui gestione sono state fornite specifiche indicazioni operative. Inoltre, per quanto riguarda la sorveglianza microbiologica, sono sistematicamente diffusi report trimestrali che forniscono ai professionisti una situazione aggiornata sui principali gruppi di microrganismi che circolano all’interno del Policlinico, il loro profilo di sensibilità confrontato con i periodi precedenti, i principali patogeni nelle diverse sedi di prelievo, l’andamento dei principali gruppi di microrganismi. Nel corso dell’anno 2009 sono stati diffusi ulteriori documenti con raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni associate all’assistenza sanitaria in ospedale: “Igiene delle mani”, “Uso di dispositivi di protezione/Smaltimento dei taglienti”, prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi (precauzioni per l’isolamento), provvedimenti profilattici da effettuare in caso di ectoparassitosi, misure comportamentali per la gestione dei casi di nuova influenza da virus A(H1N1). Si è inoltre provveduto alla diffusione e applicazione di indicazioni o provvedimenti ministeriali e/o regionali riferiti alla prevenzione della West Nile Disease, alla sorveglianza della leishmaniosi e alla prevenzione e gestione della sindrome influenzale da virus a/H1N1v. In particolare, nell’ambito del programma per la prevenzione del contagio influenzale in ospedale, a causa della diffusione della nuova influenza da virus A/H1N1v si è resa 135 Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale Obiettivi istituzionali necessaria nell’anno 2009 la predisposizione di un piano di risposta ad una eventuale pandemia influenzale integrato con l’ASL di Bologna, nonché la predisposizione di una campagna aziendale per la vaccinazione antinfluenzale con effettuazione di tre incontri informativi aziendali. La campagna per la vaccinazione antinfluenzale in azienda ha ottenuto un incremento del personale vaccinato rispetto agli anni precedenti (Operatori che hanno aderito alla vaccinazione nel 2009 1796, nel 2008 845; nel 2007 569). Il programma prevedeva inoltre la redazione di un documento aziendale di riferimento, che è stato corredato di allegati riguardanti l’igiene delle mani, l’uso di facciali filtranti e guanti, e la gestione dei casi in particolari setting assistenziali come Pronto Soccorso, Ostetricia, Pediatria, Terapia Intensiva e Servizio Ambulanze e Trasporti. In ottemperanza anche a quanto indicato dal sistema regionale di segnalazione rapida di eventi epidemici ed eventi sentinella, è assicurata la sorveglianza delle malattie infettive diffusive e gli interventi di controllo conseguenti, con segnalazione di cluster epidemici sospetti o certi. Nell’ambito della controllo del rischio infettivo si provvede inoltre alla sorveglianza delle attività di sterilizzazione e alla gestione del monitoraggio microbiologico ambientale. Infine, in collaborazione con il Comune di Bologna e il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’ASL di Bologna è stato attivato nel corso del 2009 un progetto per la prevenzione delle malattie trasmesse da zanzara tigre. Il progetto che prevedeva fra l’altro interventi programmati di disinfestazione sui tombini e la disinfestazione delle aree verdi su richiesta, ha consentito di registrare una riduzione della positività del 74% (uova: esiti positivi da aedes albopictus). 3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica e organizzativa Al fine di promuovere politiche comuni di governance clinica ed organizzativa, in grado di favorire l’adozione di comportamenti ed interventi omogenei ed efficaci in ambito clinico - assistenziale, perseguendo altresì la continuità dei processi fra ospedale e territorio, nel corso del 2009, sono stati definiti indirizzi comuni con l’AUSL di Bologna di programmazione, identificabili in progetti di sviluppo a forte valenza integrata, e specifiche azioni orientate a politiche comuni nell’uso dei farmaci, nella definizione di percorsi clinico - assistenziali, nella prevenzione primaria e secondaria, nella protesica e nella erogazione delle cure odontoiatriche. 136 Promozione dell’eccellenza 3 Obiettivi istituzionali Tabella 3.2 Reti cliniche strutturali e professionali (percorsi) Reti cliniche strutturali e professionali (percorsi) 1 Rete Cardiologica 2 Rete Ortopedica Traumatologica 3 Rete Post-Acuzie 4 Rete Stroke (Assistenza integrata al paziente con ictus) 5 Rete Neurologica e Polo delle Scienze Neurologiche (riconoscimento IRCCS) 6 Reti della Pediatria Ospedaliera e dell’Emergenza Pediatrica 7 Reti Oncologiche e Percorsi Clinico Assistenziali 8 Rete Pronto Soccorso ed Emergenza 9 Percorso Nascita/Infertilità 10 Rete Psichiatria d’Urgenza 11 Rete Neuropsichiatria Infantile e Adolescenza (NPIA) 12 Rete Medicina Nucleare 13 Rete Reumatologica 14 Rete Medicina Legale Fonte: AOSP di Bologna Tabella 3.3 Progetti e Reti Territoriali per la continuità assistenziale Ospedale - Territorio Progetti e Reti Territoriali per la continuità assistenziale Ospedale - Territorio 15 Rete della Continuità dell’Assistenza nel Dipartimento delle Cure Primarie 16 Nuclei Cure Primarie - Luogo dell’Accesso ai Servizi e dell’Integrazione Medicina Generale e Specialistica 17 Piano Specialistica Ambulatoriale 18 Progetto Accesso Metropolitano (CUP 2000) 19 Progetto Integrazione Sistemi Informativi Metropolitani Fonte: AOSP di Bologna 137 Promozione dell’eccellenza Obiettivi istituzionali Tabella 3.4 Servizi Unificati di Area Vasta o Area Metropolitana Servizi Unificati di Area Vasta o Area Metropolitana 20 Emergenza 118 - Area Vasta 21 Laboratorio Unico Metropolitano - Area Metropolitana 22 Trasfusionale Unico Metropolitano e Estensione di Area Vasta - AVEC 23 Nefrodialisi - Area Metropolitana 24 Malattie Infettive - Area Metropolitana 25 Fisica Sanitaria - Area Metropolitana 26 Servizio 626 - Area Metropolitana 27 Ingegneria Clinica - Area Vasta 28 Economato e Servizi Logistici - Area Metropolitana 29 Uffici Acquisti - Area Metropolitana 30 Servizi Tecnici 31 Previdenza - Area Metropolitana 32 Servizi Assicurativi - Area Metropolitana Fonte: AOSP di Bologna 3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Questa parte del documento è tesa ad illustrare le tappe principali del percorso attivato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria nel realizzare forme più avanzate di integrazione tra le attività assistenziali, di didattica e ricerca svolte dalla componente ospedaliera e universitaria. A questo riguardo, è opportuno che il presente paragrafo sia letto in collegamento con i paragrafi 1.2. “Il sistema delle relazioni con l’Università” e 2.4. Indicatori sulla ricerca e sulla didattica. 3.6.1 Informazioni sul personale Di seguito sono esposti dati riguardanti la consistenza del personale universitario professore e ricercatore della Facoltà di Medicina e Chirurgia nel complesso e per quel 138 Dati relativi alla consistenza ed alle variazioni dei professori e ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia 3 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali che riguarda la componente integrata nelle attività assistenziali dell’Azienda. Per ciò che concerne il personale universitario, nella tabella seguente (tabella 3.5) è riportato il numero dei professori e dei ricercatori complessivamente afferenti Facoltà di Medicina e Chirurgia, rilevato nell’ultimo triennio. Tabella 3.5 Numero dei ricercatori e dei professori universitari al 31.12 dell’ultimo triennio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Anno Professori I fascia. Professori II fascia. Ricercatori Assistenti ordinari Totale 2007 112 182 213 4 511 2008 112 175 221 4 512 2009 106 164 215 4 489 Fonte: Alma Mater Studiorum - ADOC - Ufficio Carriere Professori e Ricercatori La tabella successiva (tabella 3.6) riporta il numero dei professori e ricercatori afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, integrati presso l’Azienda per l’attività assistenziale. Tabella 3.6 Numero dei ricercatori e dei professori universitari al 31.12 dell’ultimo triennio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda Anno Professori I fascia. Professori II fascia. Ricercatori Assistenti ordinari Totale 2007 57 96 113 2 268 2008 58 91 117 2 268 2009 56 84 115 2 257 Fonti: Alma Mater Studiorum - ASAN - Area della Sanità e AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi Nella tabella ancora successiva (tabella 3.7) è riportato il dato dinamico riferito al numero complessivo dei professori e dei ricercatori afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, assunti e cessati per anno nell’ultimo triennio. Tabella 3.7 Numero dei ricercatori e dei professori universitari assunti/cessati nell’ultimo triennio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Anno 2007 Professori I fascia Professori II fascia Ricercatori Assistenti ordinari Cessati Assunti Cessati Assunti Cessati Assunti Cessati Assunti 5 3 6 6 6 2 1 0 139 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali 2008 6 6 7 5 4 15 0 0 2009 7 1 11 0 7 1 0 0 Fonte: Alma Mater Studiorum - ADOC - Ufficio Carriere Professori e Ricercatori L’ultima tabella (tabella 3.8) riporta il numero dei professori e dei ricercatori assunti e cessati per anno nell’ultimo triennio, afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia ed integrati presso l’Azienda per l’attività assistenziale. Tabella 3.8 Numero dei ricercatori e dei professori universitari assunti/cessati nell’ultimo triennio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda Anno Professori I fascia Professori II fascia Ricercatori Assistenti ordinari Cessati Assunti Cessati Assunti Cessati Assunti Cessati Assunti 2007 0 5 5 1 5 4 0 0 2008 3 4 8 3 6 9 0 0 2009 3 1 7 0 3 1 0 0 Fonti: Alma Mater Studiorum - ASAN - Area della Sanità e AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi Riguardo alla programmazione del personale, nel periodo di riferimento risultano indette e non ancora concluse le procedure di valutazione comparativa per la copertura di quattro posti di professore ordinario, di sei posti di professore associato e di tredici posti di ricercatore, per i seguenti Settori Scientifico-Disciplinari: Professore Ordinario: MED/11 Malattie dell’apparato cardiovascolare (chiamata dall’albo degli idonei), MED/09 Medicina Interna, MED/18 Chirurgia Generale, MED/23 Chirurgia Cardiaca. Tutti questi posti hanno come riferimento l’Azienda; Professore associato: MED/26 Neurologia, FIS/07 Fisica Applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina), MED/50 Scienze Tecniche Mediche Applicate, MED/09 Medicina Interna, MED/44 Medicina del Lavoro, MED/06 Oncologia Medica. Gli ultimi tre posti hanno come riferimento l’Azienda; Ricercatore: MED/39 Neuropsichiatria Infantile, BIO/10 Biochimica, BIO/16 Anatomia Umana, MED/04 Patologia Generale, BIO/14 Farmacologia, MED/18 Chirurgia Generale, MED/07 Microbiologia e Microbiologia Clinica, MED/20 Chirurgia Pediatrica 140 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali e Infantile, FIS/07 Fisica Applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina), MED/13 Endocrinologia; MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia, MED/08 Anatomia patologica, MED/47 Scienze infermieristiche ostetrico-ginecologiche. All’interno dell’Azienda, l’integrazione tra università ed ospedale concerne, innanzitutto il personale e le strutture organizzative in cui questo opera. Delle 71 unità operative strutture complesse - in cui si articolano i 7 Dipartimenti ad Attività Integrata dell’Azienda, 38 sono classificate, in base all’Accordo vigente tra Azienda e Università, come strutture a direzione universitaria, essenziali per le funzioni istituzionali della Facoltà di Medicina e Chirurgia (allegato 1 dell’Accordo attuativo Azienda-Università vigente), altre 11 unità operative sono strutture qualificate non essenziali per dette funzioni, ma affidate temporaneamente alla direzione di professori universitari (allegato 2 dell’Accordo) e 22 sono le strutture complesse affidate alla direzione di personale dirigente del Servizio sanitario nazionale (allegato 3 dell’Accordo). In relazione ai processi di riorganizzazione sviluppati, è diminuito il numero delle strutture complesse, mentre è progressivamente aumentato il numero delle strutture semplici dipartimentali. Esse sono 17 e, tra queste, 10 sono dirette da professori universitari. Gli incarichi di programma aziendale, ai sensi dell’art. 5, comma 4, del D.Lgs. n. 517/99 sono 11, di cui 9 affidati a professori o a ricercatori universitari. Nell’organico delle Unità Operative o delle strutture semplici dipartimentali a direzione universitaria il personale dirigente medico e sanitario “ospedaliero” è largamente presente (attestandosi su valori prossimi ad una media generale del 60%) ed opera in modo pienamente integrato con la componente professionale di estrazione universitaria, non solo nelle attività assistenziali, ma contribuendo anche alla formazione ed alla ricerca. Nelle Unità Operative a direzione c.d. ospedaliera vi è, solo in alcuni casi, una limitata presenza in organico di universitari. 3.6.2 Integrazione Ospedale-Università Accordo attuativo locale del Protocollo d’intesa tra Regione e le Università, previsto dall’art. 9 della L.R. n. 29/2004. Il più importante atto cui le disposizioni affidano il ruolo di strumento per l’integrazione è costituito dall’Accordo attuativo locale del Protocollo d’intesa tra Regione e le Università del 14 febbraio 2005, previsto dall’art. 9 della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29, che rimane, tuttavia, ancora da stipulare. Un “Tavolo tecnico paritetico” costituito tra l’Azienda e l’Università ha elaborato e prodotto dal mese di febbraio del 2007 una proposta dell’Accordo Attuativo che ha ottenuto i pareri favorevoli del Comitato di Indirizzo e del Collegio di Direzione e che rimane oggetto di valutazione da parte dell’Università. Partendo dal complesso lavoro già svolto e disponibile, l’Accordo sarebbe un tassello centrale nel quadro degli adempimenti previsti dalla L.R. 29/2004 e dal D.Lgs. 517/99. I processi di riorganizzazione realizzati, in corso di realizzazione ed in programmazione in diverse aree assistenziali rendono necessaria una revisione delle strutture assistenziali 141 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali in funzione della valutazione della loro essenzialità e dell’adeguatezza degli organici universitari per le finalità istituzionali della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il nuovo Accordo potrebbe fornire contributi per lo sviluppo di altri temi importanti, come la programmazione congiunta del personale, delle risorse e delle attività, il rafforzamento del ruolo dei Dipartimenti ad Attività Integrata e la loro sinergia con i Dipartimenti universitari, la ricerca e l’innovazione, l’integrazione del personale tecnicoamministrativo. Su ciascuno di questi temi non sono mancate le iniziative ed i risultati che necessitano, in ogni modo, del consolidamento in un’adeguata cornice normativa rappresentata dall’Accordo. Processi di riorganizzazione realizzati in diverse aree assistenziali in collaborazione con la Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia La mancanza dell’Accordo attuativo di cui sopra non ha costituito un limite al contributo della componente universitaria alla realizzazione di numerosi processi di riorganizzazione alla cui progettazione ha concorso, in modo specifico, la Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Le aree interessate sono: ostetricia-ginecologia; pediatria; malattie del metabolismo e dietetica clinica; anatomia patologica; radiologia; radioterapia; oncologia medica; malattie infettive. Gli interventi di riorganizzazione sono avvenuti, ed alcuni sono ancora in corso, nell’ambito di importanti modifiche dell’organigramma direzionale, anche di strutture a direzione universitaria. I principali risultati, in molti casi già evidenziabili, consistono nella semplificazione e omogeneizzazione dei percorsi assistenziali, qualificazione degli stessi dal punto di vista professionale e culturale, migliori livelli di efficienza, miglioramento del clima organizzativo interno e del livello di motivazione dei professionisti, migliore governo degli aspetti di rischio clinico. Conseguentemente si ritiene che indirettamente si sia verificato o si verificherà anche un impatto positivo sulla didattica e ricerca. Accordo attuativo locale sulla formazione specialistica Il nuovo accordo attuativo locale fra l’Azienda e l’Università di Bologna è entrato in vigore nel novembre 2008 e nel corso del 2009 l’impegno comune si è sviluppato verso la messa a regime della sua applicazione che, realisticamente, non può che essere progressiva stante la complessità di tale compito. Ogni decisione è stata condivisa nell’apposito gruppo di lavoro misto aziendale e universitario. L’Accordo attuativo ha reso possibile la definizione della rete formativa con le sedi esterne utilizzate per la formazione da ciascuna Scuola di Specializzazione (strutture collegate e strutture complementari di supporto) ed il suo aggiornamento. E’ stato reso sistematico il flusso di altre indispensabili informazioni, in verità acquisite anche in precedenza, sotto il regime dell’accordo previgente risalente al 2002, ma in 142 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali maniera meno completa, e riguardanti l’elenco nominativo di tutti gli Specializzandi in effettiva attività presso l’Azienda suddivisi per Scuola e dei piani formativi individuali (ad oggi dell’a.a. 2008/2009) di ciascuno, per ogni anno di corso. Sono stati messi a disposizione delle segreterie delle Scuole di specializzazione gli strumenti che rendono possibile la rilevazione informatizzata degli orari di presenza dei medici in formazione, tramite gli stessi mezzi di registrazioni utilizzati dal personale dipendente ed universitario integrato nell’assistenza, mentre rimane da organizzare compiutamente l’utilizzo del sistema da parte delle segreterie. L’attività ha riguardato anche la preparazione e la diffusione attraverso il sito web istituzionale dell’azienda di una guida pratica esplicativa per l’applicazione dei vari aspetti dell’accordo, con destinatari i soggetti a diverso titolo interessati (medici in formazione, tutor, uffici, ecc.). Per quanto riguarda la verifica e la certificazione delle attività di formazione specialistica professionalizzante, è stata esaminata la possibilità di informatizzare il Libretto Personale di Formazione in dotazione ai medici in formazione specialistica, anche per consentire all’azienda di convalidare in modo più efficiente l’attestazione delle attività professionalizzanti obbligatorie svolte (in riferimento al DM 1/8/05, che individua un numero minimo di prestazioni da effettuare per tutto il percorso formativo). In attesa di realizzare tale previsione che richiede complessi adempimenti e impegni economici si è valutato come rendere più omogeneo e funzionale il modello di tale documento. Nel 2009 è stata stipulata tra la Regione e le organizzazioni sindacali della Dirigenza la “Intesa Regionale in materia di valorizzazione e riconoscimento della didattica ospedaliera per la formazione medica specialistica”. Tale accordo è diretto ad incentivare anche economicamente e a sostenere il ruolo dei professionisti del SSR nell’ambito dei processi di formazione medico-specialistica. L’applicazione dell’intesa regionale è tra gli obiettivi del prossimo futuro. A questi fini, le singole Scuole di specializzazione collaboreranno individuando il proprio fabbisogno annuo di docenza e tutoraggio da richiedere al personale ospedaliero ed i requisiti ritenuti più significativi. L’Accordo Attuativo Locale sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia in attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione e Università, stabilisce che entro il 28 febbraio di ogni anno il Direttore Sanitario redige e presenta al Collegio di Direzione il “Rapporto annuale sull’attività formativa medico specialistica” svolta nell’Azienda che contenga le informazioni indicate nel protocollo regionale di intesa. Essendo il 2009 il primo anno di applicazione dell’Accordo, sono stati avviati ma non conclusi, gli adempimenti necessari per la preparazione del documento che consentirà, tra l’altro, una migliore valutazione delle opportunità formative, anche ai fini della piena utilizzazione della rete formativa interna del Policlinico. Infine, tra le attività in progetto, vi è di favorire l’inserimento del medico in formazione 143 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali nella complessa realtà del Policlinico anche attraverso l’organizzazione di specifici incontri con i medici in formazione del 1° anno. Gli argomenti che saranno presentati riguarderanno: l’inquadramento dello stato giuridico del medico in formazione, l’organizzazione ospedaliera, elementi di etica e privacy, l’attività tutoriale, le principali procedure aziendali per la gestione del rischio, i rapporti con le professioni sanitarie. La funzione di formazione aziendale svolge da tempo un ruolo significativo di collaborazione con l’Università per quanto riguarda i corsi di laurea, i master e i corsi di alta formazione per le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche e della riabilitazione. A questo riguardo, si richiamano le considerazioni e le informazioni riportate anche al paragrafo 2.4.2. Il settore aziendale formazione partecipa direttamente alle attività formative riferite a: Corsi di laurea per le figure professionali di: infermiere, ostetrica, fisioterapista, tecnico di laboratorio biomedico, tecnico di neurofisiopatologia, tecnico di radiologia medica; Master di 1° livello in: 1) “Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, 2) “Assistenza Infermieristica in Area Critica”; 3) “Assistenza Infermieristica in ambito pediatrico”; 4) “Evidence-Based Practice e Metodologia della Ricerca Preventiva e Riabilitativa”; Clinico-Assistenziale” . Corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Corsi di Alta Formazione: 1) “Il tutor clinico nell’organizzazione sanitaria”; 2) “Case Management in Infermieristica ed Ostetricia”; 3) “Evidence Based Clinical Practice - seconda edizione”. La collaborazione inerente ai corsi di laurea, i Master e i corsi di Alta Formazione per le figure professionali specifiche della sanità si sostanzia: nella gestione economica- amministrativa; nel coordinamento didattico e tecnico pratico; nel coordinamento didattico e tecnico pratico; nell’espletamento delle docenze per le aree professionalizzanti; nel garantire il collegamento con le sedi di tirocinio e favorire l’integrazione delle attività di didattica e ricerca con l’assistenza; nel facilitare l’apprendimento dello studente nella sede di tirocinio. In particolare, l’Azienda, in conformità a quanto stabilito nel protocollo d’intesa RegioneUniversità e nelle specifiche convenzioni, mette a disposizione le seguenti risorse: il coordinatore tecnico pratico e il coordinatore didattico nel Corso di laurea in fisioterapia; 144 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca il coordinatore tecnico pratico e due coordinatori didattici nel Corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico; 3 il coordinatore didattico nel Corso di laurea in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia; Obiettivi istituzionali il Referente Scientifico e il Tutor per il Master in Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa; il Referente Scientifico e i tutor per il Master in Assistenza Infermieristica in Area Critica (uno per il Master e uno per ogni indirizzo attivato nella nostra azienda TI e Dialisi); il Tutor per il Master in Assistenza Infermieristica in ambito pediatrico; il Referente Scientifico e il Tutor per il Corso di Alta Formazione “Il tutor clinico nell’organizzazione sanitaria”; il Referente Scientifico e il Tutor per il Corso di Alta Formazione “Case Management in Infermieristica ed Ostetricia”: il Referente Scientifico per il Corso di Alta Formazione “Evidence Based Clinical Practice - seconda edizione”; i tutor clinici nelle Unità Operative sedi di tirocinio. 3.6.3 Integrazione operativa delle strutture di supporto Vi sono altre forme di collaborazione tra Azienda e Università in ambiti anche eterogenei che sono però coessenziali nel quadro di un’efficace integrazione. Si tratta di accordi formalizzati, ma anche di prassi che fissano collaborazioni in campi e settori specifici: Gestione unificata delle infrastrutture di rete e delle attrezzature informatiche. E’ una collaborazione ormai consolidata che ha avuto inizio dal 1997 con accordi rinnovati ed in seguito ampliati. Per il 2009 sono state stipulate due convenzioni con l’Università di Bologna - Centro Sviluppo e Gestione Servizi Informatici di Ateneo (Ce.S.I.A.), rispettivamente, per la gestione unificata delle infrastrutture di rete del Policlinico S. Orsola–Malpighi e per la gestione unificata delle attrezzature informatiche in dotazione all’utenza e dei servizi di supporto per la configurazione e manutenzione delle medesime. Con gli accordi in questione sono state definite in modo unitario le competenze, le responsabilità di gestione e stabiliti i criteri di concorso alla copertura degli oneri riguardo alle materie in oggetto per garantire continuità, affidabilità e sicurezza dei servizi per l’intera utenza universitaria e aziendale Sono stati avviati i lavori anche per il rinnovo nel 2010. Ripartizione delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili e delle attrezzature. Si tratta di un tema disciplinato dai protocolli d’intesa Regione – Università e che dovrebbe trovare collocazione nell’accordo attuativo. A stralcio, è stata avviata un’iniziativa per la revisione congiunta delle modalità di ripartizione delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili e delle attrezzature secondo i principi stabiliti nel Protocollo 145 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali d’intesa e per l’ampliamento a tipologie di servizi non ricompresi nell’attuale sistema che è frutto di vecchi accordi di cui è necessaria una revisione per adeguarla ad una mutata realtà. Tutela della sicurezza e salute dei lavoratori. La materia è disciplinata da un “Accordo per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori ospedalieri e universitari all’interno del Policlinico S. Orsola-Malpighi, in attuazione dell’art. 10 del D.M. 363/98”. La norma prevede che “al fine di garantire la salute e la sicurezza di tutto il personale che presta la propria opera per conto delle Università presso Enti esterni, … i soggetti cui competono gli obblighi previsti dal D.Lgs. 626/94, sono individuati di intesa tra gli enti convenzionati e le singole Università, attraverso specifici accordi.” L’accordo è scaduto ed in regime di proroga. I lavori per il rinnovo si sono rivelati complessi, anche in relazione alle novità introdotte con il Decreto Legislativo 9.4.2008, n. 81. Si confida di raggiungere l’accordo nel corso del 2010. Progetto sul “Disagio Lavorativo”. Sempre in argomento di tutela della salute dei lavoratori, nel 2009 si è svolto il progetto sul “Disagio Lavorativo”, avente per obiettivo l’analisi delle caratteristiche dell’ambiente psicosociale di lavoro per individuare gli elementi di criticità su cui agire in termini migliorativi, anche attraverso successivi interventi. A questo scopo era stata attivata la convenzione con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Unità Operativa Medicina del Lavoro dell’Azienda. (deliberazione n. 167 del 19.12.2008). Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università. L’ Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università svolge le funzioni attribuite dal D.Lgs. 81/08 al Medico Competente e dal D.Lgs. 230/95 al Medico Autorizzato e si occupa della sorveglianza sanitaria del personale dell’Università di Bologna. Le sue funzioni interagiscono con quelle dell’omonima struttura complessa dell’Aziendale. Rappresenta un’utile sinergia la collocazione delle due strutture in un’unica sede con l’opportuna suddivisione degli spazi. A questo scopo, si sta raggiungendo l’intesa sullo “Accordo concernente la disponibilità dei locali ubicati al 5° piano del Padiglione Palagi per la U.O. di Medicina del Lavoro dell’Università di Bologna”. L’accordo ha la funzione di regolare la situazione di compresenza già messa in atto e di definirne gli aspetti economici collegati. L’Accordo è ormai definito e se ne prevede a breve la formalizzazione. Centro di Ricerca Biomedica Applicata (CRBA). La “Convenzione tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi per l’istituzione di un Centro di Ricerca Biomedica Applicata (CRBA)” è vigente dal 2001 e, ripetutamente prorogata, disciplina il concorso dell’Università nell’istituzione del CRBA, inizialmente qualificato come programma aziendale. Il CRBA rappresenta un esempio concreto di integrazione nel campo della ricerca e con le attività assistenziali, essendo un laboratorio di ricerca a carattere multidisciplinare di tipo aperto, 146 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali ideato con le finalità di accogliere, soddisfare e integrare le esigenze dei diversi gruppi di ricerca presenti all’interno del Policlinico S. Orsola-Malpighi, con particolare orientamento al trasferimento nell’ambito clinico degli avanzamenti diagnostici e terapeutici. Sono in fase di avvio i lavori per un rinnovo degli accordi, con la previsione di un potenziamento dell’esperienza e di una sua più forte integrazione con la ricerca universitaria. Consorzio Med3 per la formazione e-learning. E’ un consorzio senza fini di lucro fra Istituzioni Pubbliche, cui partecipa l’Azienda insieme alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, all’Istituto Ortopedico Rizzoli, all’AUSL di Bologna, all’AUSL di Imola, al Consorzio Interuniversitario CINECA. Scopi del Consorzio sono perciò lo sviluppo, la realizzazione e la messa a disposizione di corsi di formazione a distanza (e-learning) e misti, accreditati ECM, per i professionisti della sanità. Con una convenzione tra l’Azienda ed il Consorzio MED3 sono stati definiti gli impegni reciproci in merito alle attività di formazione a distanza e mista del personale, nonché alla diffusione delle conoscenze e dell’utilizzo della Information Communication Technology in ambito sanitario; Piano di comunicazione aziendale di concerto con le strategie di Comunicazione e Marketing sociale del Policlinico. L’Università contribuisce allo Sviluppo e al monitoraggio di questo progetto curato dall’Ufficio di staff Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità tramite il proprio Dipartimento di Discipline della Comunicazione. Una convenzione triennale tra l’Azienda e l’Università di Bologna disciplina la collaborazione. Convenzione per il nuovo Polo Cardio-Toraco-Vascolare. Attraverso la stipulanda convenzione tra l’Azienda, l’Ateneo e la Fondazione Fanti Melloni si acquisirà un importante contributo che concorrerà alla realizzazione del nuovo Polo Cardio-Toraco-Vascolare che è uno degli interventi più importanti del piano di rinnovamento edilizio del Policlinico. Nel bilancio 2008 si era riportata la notizia di una riorganizzazione voluta dall’Università allo scopo di rendere più funzionale il rapporto con le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale. A questo fine corrisponde l’istituzione nell’amministrazione generale d’Ateneo dell’Area della Sanità - ASAN come unico punto di riferimento gestionale all’interno dell’Ateneo per la cura dei rapporti sia di contenuto che di relazione con i soggetti del Servizio Sanitario Nazionale. L’Area Sanità gestisce i procedimenti riguardanti l’attività assistenziale del personale universitario ed ha una funzione di interfaccia per tutti gli aspetti di competenza universitaria riguardanti i Dipartimenti Universitari ed i Dipartimenti ad Attività Integrata - DAI. Una specifica unità si occupa di garantire il presidio ed il coordinamento delle molteplici attività connesse alla riorganizzazione delle scuole di Specializzazione mediche, fungendo da referente per i vari interlocutori interni ed esterni coinvolti nelle attività. Tale innovazione ha favorito l’ulteriore sviluppo del rapporto di collaborazione tra gli uffici dei due enti, pure esistente in precedenza. Il 147 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali contributo fornito dall’Area della Sanità dell’Ateneo si è rivelato importante per rendere possibile il miglioramento in uno degli ambiti, quello degli uffici amministrativi, in cui l’integrabilità delle attività si rivela spesso difficoltosa. L’obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il grado di integrazione tra gli uffici, con lo scopo non solo di coordinare e governare i temi connessi alla questione del trattamento economico del personale, di cui sotto, ma di operare per una revisione di accordi sopra ricordati, che concernono anche altri temi e che sono ormai “datati”. Trattamento Economico personale universitario. Nel 2009 l’impegno di collaborazione con l’Area della Sanità dell’Università si è concentrato principalmente sui temi concernenti la gestione del trattamento economico del personale universitario integrato in assistenza. Per i docenti e ricercatori si è data applicazione dell’accordo attuativo del verbale d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e le Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena Reggio Emilia per la perequazione dei trattamenti economici disallineati in ribasso, con contestuale salvaguardia di quelli superiori, che ha consentito l’erogazione degli arretrati a tutto il 31.12.2008 e il riconoscimento di un acconto, pari al 50% del 2008, a tutto il 2009. Per il Personale tecnico-amministrativo si è effettuato il completamento del processo di erogazione del trattamento equiparativo, in applicazione delle Linee guida regionali sottoscritte il 19.12.2006, con riferimento ai trattamenti economici previsti nei rispettivi Contratti collettivi nazionali di lavoro dal 9.8.2000 sino a tutto il quadriennio 2002-2005. Si prevede la definizione del saldo da erogare per l’anno 2009 ai docenti e ricercatori. Per il Personale tecnico-amministrativo, oltre che proseguire nel lavoro concernente l’equiparazione, che richiede un costante adeguamento, si intende rivedere il “Protocollo integrativo per il personale tecnico-amministrativo dell’Università convenzionato con l’Azienda Ospedaliera Policlinico S. Orsola - Malpighi”, risalente al 2002, per adeguarlo ai numerosi cambiamenti intervenuti. 3.6.4 Assetto istituzionale e organizzativo dell’Azienda Per quanto concerne l’assetto istituzionale dell’Azienda, si ricorda che già al termine del 2008, è stato adottato l’Atto Aziendale, con deliberazione del Direttore generale n. 147 del 4.11.2008, d’intesa con il Rettore dell’Università di Bologna per le parti riguardanti, in modo specifico, i Dipartimenti ad Attività Integrata e le Strutture assistenziali complesse essenziali per la Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’Atto aziendale è stato dichiarato conforme alle direttive della Regione Emilia-Romagna, con deliberazione di Giunta regionale n. 2158 del 15.12.2008. Il contenuto dell’Atto Aziendale riflette i valori ed i principi generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio Sanitario Regionale desunti dalla Legge Regionale n. 29 del 23.12.2004 e dal nuovo Protocollo regionale d’intesa fra Regione e Università approvato 148 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali in data 14.2. 2005 e le priorità di politica sanitaria indicate dal Piano Sociale e Sanitario. Ha l’obiettivo primario di esprimere la “missione” aziendale, esplicitare la “visione” perseguita, nonché i principi ed il sistema di valori che devono essere diffusi e condivisi per orientare e sostenere le azioni ed i comportamenti dei singoli e dell’organizzazione e le relazioni con i gruppi portatori di interessi. Definisce i principi generali di organizzazione e delinea la configurazione degli assetti organizzativi e delle articolazioni di governo dell’Azienda. Individua il modello organizzativo idoneo a promuovere l’integrazione delle funzioni di assistenza, di formazione, di ricerca. L’atto aziendale costituisce la cornice di riferimento di una serie di regolamenti interni, che definiscono sul piano organizzativo e gestionale le regole di funzionamento e le responsabilità. Il Comitato di Indirizzo è stato costituito nel 2006 (decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 158 del 10.7.2006 e deliberazione del Direttore generale n. 129 del 18.12.2006). Si è insediato ufficialmente in data 11 settembre 2006, dotandosi di un regolamento di funzionamento. Permarrà in carica fino al 10 settembre 2010. Nel 2009 si sono tenute 4 sedute. In particolare, il Comitato di indirizzo, ha esercitato le proprie funzioni con riguardo ai seguenti temi: stato dell’iter per la definizione dell’Accordo attuativo locale del Protocollo d’intesa Regione - Università; piani di riorganizzazione di numerose e importanti aree assistenziali (cfr. sopra) elaborati con il concorso dei dipartimenti interessati e d’intesa con la Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia. I piani sono stati esaminati, oltre che per la loro valenza intrinseca, anche in relazione all’incidenza sulle funzioni universitarie, determinata dall’interessamento di strutture a direzione universitaria; esame dei dati di attività e dell’andamento della situazione economico-inanziaria dell’Azienda finalizzati anche all’espressione dei pareri sugli strumenti della programmazione economico finanziaria (Bilancio Economico Preventivo 2009, Piano Programmatico 2009 - 2011, programma triennale degli investimenti) bilancio di esercizio 2008; bilancio di missione 2008; esame dello stato di avanzamento delle azioni strategiche pluriennali, coerenti con i valori ed i principi dell’Azienda, richiamate nelle linee guida per il budget 2009; programma di ricerca Regione - Università; report finale del Piano-direttore 2006/2015 (Piano di sviluppo edilizio ed impiantistico del Policlinico sino al 2015); progetto del Polo oncologico. Su ogni tema di rilievo, oltre alle occasioni in cui è stato chiamato ad esprimere pareri formali, il Comitato di Indirizzo ha offerto una collaborazione e valutazioni caratterizzate da un contenuto propositivo, di grande utilità anche al fine di meglio contemperare le esigenze della Mission multidimensionale dell’Azienda e, in modo particolare tra queste, l’integrazione tra le componenti universitaria ed ospedaliera. 149 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali Il Collegio di Direzione era già stato costituito come organo dell’Azienda, ai sensi della L.R. n. 29/2004 e dalla direttiva approvata con deliberazione della Giunta regionale n. 86 del 30.1.2006, per effetto delle deliberazioni del Direttore generale n. 34 del 5.3.2008 e n. 71 del 16.5.2008, nelle more dell’adozione dell’Atto aziendale. L’entrata in vigore dell’Atto Aziendale, di cui riferito in precedenza, ha poi concluso ad ogni effetto tale fase di transizione. Nel Collegio di Direzione trovano la loro espressione i dipartimenti ad attività integrata direttamente rappresentati al livello di organo dell’Azienda. La presenza dei dipartimenti caratterizza, inoltre, il Collegio di Direzione come sede di integrazione tra l’ospedale e l’Università per la consistente presenza della componente universitaria al vertice della maggioranza dei DAI, anche se l’integrazione non è giunta a più piene conseguenze per il permanere della duplicità istituzionale e organizzativa dei dipartimenti ad attività integrata e dei dipartimenti universitari. Deve essere infine menzionata la indispensabile funzione di integrazione anche interdipartimentale che risiede nel Collegio. La composizione del Collegio riflette quanto detto. Sono, infatti, membri di diritto il Direttore sanitario che è il presidente dell’organo, il Direttore amministrativo ed i Direttori dei sette Dipartimenti ad attività integrata dell’Azienda (tra i quali quattro sono professori universitari). Sono poi membri i Vice Direttori dei Dipartimenti ad attività integrata (senza diritto di voto, salvo che sostituiscano il rispettivo Direttore), il Direttore della Direzione Medica Ospedaliera - Area di organizzazione e gestione, il Direttore del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, il Responsabile dell’Ufficio Ricerca e Innovazione, Governo Clinico e Valutazione della Performance Sanitaria. E’ stata garantita al Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna la facoltà permanente di partecipare alle riunioni del Collegio di Direzione. In sintesi, le funzioni del Collegio di Direzione, secondo l’art. 11 dell’Atto Aziendale e l’art. 6 del suo attuale regolamento di funzionamento sono compendiate come segue. Il Collegio di Direzione è organo collegiale dell’azienda con compiti di elaborazione e di proposta nei confronti del Direttore generale: per l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi; per le attività di formazione e di formazione permanente, di ricerca e di innovazione; per la valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori. In particolare il Collegio elabora proposte ed esprime pareri al Direttore Generale, che non ne fa parte, relativamente all’integrazione e alla coerenza tra l’attività assistenziale e l’attività didattica e di ricerca. Il Collegio di Direzione esprime parere su attività aziendali di carattere strategico che incidono sulla organizzazione dei servizi e possono comportare rilevanti effetti sulla qualità dell’assistenza. Il Collegio di Direzione: partecipa all’elaborazione del programma aziendale di formazione permanente, in collaborazione con il Collegio delle Professioni sanitarie e con i singoli Dipartimenti ad Attività Integrata. Il programma di formazione aziendale viene elaborato e proposto, 150 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca per la sua approvazione, al Direttore Generale; 3 Obiettivi istituzionali formula proposte in materia di libera professione, inclusa l’individuazione di strumenti e di modalità per il monitoraggio dell’attività libero-professionale intramuraria e per la valutazione dei tempi di attesa, nel rispetto delle disposizioni regionali di cui all’art. 8, comma 5, della L.R. n. 29/2004; interviene nei processi di programmazione e verifica concernenti l’organizzazione dell’attività formativa per i medici in formazione specialistica, con le modalità individuate nell’accordo locale attuativo dello specifico Protocollo d’intesa sottoscritto in materia dalla Regione e dalle Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena e Parma; con riferimento alla funzione di ricerca e sviluppo dell’innovazione tecnologica ed organizzativa, rappresenta il punto di collegamento e di trasferimento all’interno dell’Azienda di innovazioni organizzative e di programmi regionali di formazione, orientati sia a coloro che hanno la responsabilità diretta della gestione della tecnologia, sia ai loro principali utilizzatori. Il Collegio di Direzione è l’organo di governo della gestione integrata delle linee di attività in tema di governo clinico e propone il Programma aziendale di prevenzione e gestione del rischio clinico, che è adottato dal Direttore Generale. Le sedute del Collegio si svolgono con una regolare cadenza periodica, indicativamente una volta al mese (14 sedute nel 2009) e in tutte le occasioni nelle quali il Presidente del Collegio ne ravvede la necessità. Sulla scorta di un’analisi empirica ma indicativa, gli argomenti di cui si è occupato effettivamente il Collegio di Direzione nel 2009 hanno riguardato i seguenti argomenti, in ordine decrescente di prevalenza: Innovazioni organizzative e sviluppo dei servizi. Organizzazione per percorsi, per intensità di cure, per funzioni specialistiche, per aggregazioni tecnologiche, ecc.. Esse hanno riguardato particolarmente: Area radiologica, Area ostetrico-ginecologica, Area pediatrica, Anatomia patologica, Oncologia – Radioterapia, Area malattie del metabolismo, Dermatologia, Piastra ecografica interdipartimentale, Percorsi ictus, ortogeriatria. In fieri, si trovano le riorganizzazioni legate alla prossima attivazione del Polo chirurgico e dell’Emergenza; Individuazione delle priorità e monitoraggio in merito a Governo Clinico e Gestione del Rischio. In particolare si è trattato dei principali percorsi diagnostico - terapeutici assistenziali, di linee guida e raccomandazioni, del piano aziendale per gestione del rischio clinico e della sicurezza, dell’introduzione di nuove tecnologie, dell’uso appropriato di farmaci e dispositivi; Sviluppo professionale, con riguardo al Profilo dei direttori di strutture omplesse, ai criteri per le attribuzioni di incarichi dirigenziali, al sistema premiante, all’integrazione assistenziale di professori e ricercatori; Gestione. In questo argomento sono compresi l’Accordo di collaborazione con le aziende della provincia (committenza), la Programmazione ed il monitoraggio del budget, le Modalità organizzative per l’attività libero professionale; Formazione, comprendente il Piano aziendale per la formazione e l’Organizzazione dell’attività formativa per i medici in formazione specialistica; 151 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali Ricerca, comprendente i temi relativi ai Bandi di ricerca del Ministero della Salute (AIFA, Ricerca finalizzata, Giovani Ricercatori), ai Programmi di Ricerca finanziati dalla RER, al Programma di Ricerca Regione Università, alle Sperimentazioni cliniche, all’Osservatorio Regionale per l’Innovazione. Sulla scorta delle criticità rilevate, gli ambiti di miglioramento che ci si prefiggono, per rafforzare ulteriormente la funzione del Collegio di Direzione, riguardano il passaggio: dalla gestione del breve – medio periodo all’elaborazione di indirizzi e di strategie di sviluppo dell’azienda ospedaliero-universitaria ed all’esercizio pieno della funzione di governo clinico (consapevolezza del ruolo del Collegio sia da parte dell’Azienda che dei Direttori dei DAI); dalla consultazione formale alla programmazione integrata (personale ed investimenti); dal coinvolgimento “spot “ sui bandi di ricerca finanziati da fondi regionali/aziendali alla predisposizione di un piano integrato per la ricerca e l’innovazione; dalla partecipazione individuale ad una maggiore collegialità. I Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) si avviano a compiere il loro primo ciclo triennale di attività. Infatti, gli incarichi dei Direttori dei Dipartimenti ad Attività Integrata sono stati conferiti, d’intesa con il Rettore (deliberazione n. 103 del 18.7.2007) dal giorno 1.8.2007 per un periodo di tre anni, rinnovabile consecutivamente una sola volta in caso di esito positivo della verifica. Detti incarichi scadranno perciò il 31.7.2010. Nella stessa data scadranno gli incarichi conferiti, per un periodo identico, ai vicedirettori dei DAI (delibera n. 105 del 25.7.2007). In pari tempo, si provvederà alla verifica ed al rinnovo delle direzioni dei DAI per entrambe le tipologie di incarichi e questa scadenza rappresenterà anche l’occasione per fare un bilancio sui DAI. A grandi linee, si ricorda che nel 2006, sussistendo ancora i Dipartimenti assistenziali, era stato avviato il processo di completa riorganizzazione dell’assetto dipartimentale aziendale, con la revisione delle aggregazioni delle strutture ispirata a criteri di complementarietà delle diverse discipline, con l’intento di assicurare la coerenza delle aggregazioni medesime con i percorsi diagnostici e terapeutici degli assistiti. Tali scelte hanno determinato anche la contemporanea riduzione del numero dei Dipartimenti (da 14 a 7). La fase successiva che ha visto la conferma delle aggregazioni dipartimentali già definite col riassetto dei dipartimenti assistenziali, si è conclusa nel corso del 2007 con l’istituzione e l’effettiva attivazione dei DAI d’intesa con l’Università, che ne ha condiviso l’assetto, l’organizzazione e la disciplina di funzionamento (Delibera del Direttore Generale n. 79 del 7/6/2007 e Decreto Rettorale 751/27311 del 6.6.2007). I Dipartimenti ad Attività Integrata sono divenuti pienamente operativi con l’insediamento dei Comitati Direttivi (deliberazione n. 143 del 22.10.2007). In relazione con l’attivazione dei DAI, l’Università di Bologna, secondo gli impegni assunti nella condivisione del nuovo assetto, ha poi realizzato una ristrutturazione dei propri dipartimenti presenti nell’area clinica, dei quali ha inteso conservare l’autonomia istituzionale 152 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali ed organizzativa. Con Decreto Rettorale n. 243/7676 del 13.2.2008, sono stati attivati sette nuovi dipartimenti universitari, allo scopo di favorire l’integrazione tra le due organizzazioni. Si è così realizzata la tendenziale, anche se non piena, coincidenza ed una maggiore integrazione funzionale delle aree dei Dipartimenti universitari e dei Dipartimenti ad attività integrata, a parte un ottavo Dipartimento universitario che non ha aderito alle scelte fatte, preferendo conservare un tipo di aggregazione di impronta differente. Tabella 3.9 Quadro di corrispondenza tra i Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) e i Dipartimenti Universitari (DU) Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) Dipartimenti Universitari (DU) Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare Dipartimento Cardiovascolare Dipartimento Chirurgie Specialistiche e Anestesiologia Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche e Anestesiologiche Dipartimento Ematologia, Oncologia e Medicina di Laboratorio Dipartimento di Ematologia e Scienze Oncologiche “L. e A. Seragnoli” Dipartimento Emergenza/Urgenza, Chirurgia Generale e dei Trapianti Dipartimento di Chirurgia Generale e dei Trapianti d’Organo Dipartimento Malattie Apparato Digerente e Medicina Interna Dipartimento di Medicina Clinica Dipartimento Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche Dipartimento di Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche Dipartimento Salute della Donna, del Bambino Dipartimento di Scienze Ginecologiche, e dell’Adolescente Ostetriche e Pediatriche Dipartimento Clinico di Scienze Radiologiche e Istocitopatologiche Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi A fini di integrazione, nel regolamento di funzionamento dei DAI si è previsto un coordinamento dei processi decisionali di competenza dei DAI e dei DU nel rispetto delle rispettive competenze, in materia di: piani annuali e pluriennali di reclutamento di personale; piani annuali e pluriennali delle ricerche; piani annuali e pluriennali delle attività formative; piani annuali e pluriennali di investimento edilizio e tecnologico. Commissione Paritetica Rimane operante anche un organismo paritetico di consultazione permanente, mirante a favorire un’efficace integrazione dei processi e delle attività di rispettiva competenza e la loro attuazione, nel pieno rispetto delle attribuzioni degli Organi Accademici e di quelli dell’Azienda. 153 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali La competenza della Commissione si estende, genericamente, a tutte le materie demandate all’accordo attuativo stesso. Oggi, nel quadro istituzionale mutato dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 517/99 e della legge regionale n. 29/04, molte delle materie di cui si occupa la Commissione Paritetica ricadono anche nelle attribuzioni del Comitato di Indirizzo e del Collegio di Direzione. Va precisato che, nell’esperienza concreta, la Commissione Paritetica si è occupata, largamente dei temi riguardanti la programmazione congiunta dei ruoli del personale docente e ricercatore universitario ed, inoltre, di quello tecnico-amministrativo (pareri sulla programmazione dei ruoli, integrazioni nell’attività assistenziale, direzione delle strutture universitarie). Permane l’obiettivo di realizzare una programmazione dei ruoli congiunta o, quantomeno, effettivamente concertata, costantemente perseguito, ma non realizzato a pieno finora. A parte il ruolo della Commissione Paritetica, un importante contributo deve provenire dal processo di interazione tra Dipartimenti ad attività integrata e Dipartimenti universitari. Commissione Paritetica Edilizia Si segnala, infine, l’esistenza di un’altra commissione paritetica con competenze specifiche in materia di programmazione e verifica dell’andamento degli interventi di carattere edilizio, tecnologico ed impiantistico che interessano le strutture del Policlinico. Essa è stata costituita, pur in assenza di specifiche previsioni dell’accordo attuativo, sulla scorta di un’esigenza comunemente sentita dai due enti. 3.6.5 Altre strutture assistenziali essenziali per l’attività didattica In quest’ultima parte sono riepilogati i rapporti fra l’Università e altre strutture, pubbliche o private, per far fronte a specifiche esigenze, ai sensi dell’articolo 14, comma 4, del vigente protocollo d’intesa Regione-Università. Bisogna premettere che per l’attività formativa e scientifica della Facoltà di Medicina e Chirurgia, l’Università di Bologna fa ricorso ad un’area assistenziale più vasta di quella offerta da questa Azienda, che è la sede di principale riferimento. Un ruolo importante è, infatti, svolto sia dall’Istituto Ortopedico Rizzoli sia dall’Azienda USL di Bologna. L’Università, inoltre, si articola in una struttura “Multicampus” per permettere la diffusione dell’offerta formativa e l’attivazione di una stabile attività di ricerca sul territorio. A tale scopo sono stati costituiti i Poli di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, dotati di particolari forme di autonomia. A livello normativo, la legge regionale 23.12.2004, n. 29 e l’art. 14 del Protocollo d’intesa Regione – Università stabiliscono che la programmazione sanitaria regionale individua eventuali ulteriori sedi, rispetto all’Azienda ospedaliero - universitaria di riferimento, nelle quali si realizza la collaborazione tra Regione e Università. 154 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca 3 Obiettivi istituzionali L’Università, previo accordo con la Regione, ha stipulato varie convenzioni per assicurarsi la disponibilità di specifiche strutture sanitarie pubbliche ed, in taluni casi, private accreditate, valutate essenziali per l’attività didattica, non presenti all’interno dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi o ad integrazione di quelle presenti nel Policlinico. Di seguito è riportato l’elenco dei rapporti dell’Università, regolati da appositi accordi o convenzioni, con altre strutture sanitarie pubbliche e private: Accordo di programma contenuto nel “Protocollo d’intesa tra Regione, Università di Bologna e Azienda USL di Bologna per lo svolgimento delle attività assistenziali della Clinica Neurologica nelle more del perfezionamento della costituzione del Polo delle Scienze Neurologiche nell’ambito dell’Ospedale Bellaria”. Nelle more della realizzazione del Polo, si è realizzata l’integrazione delle attività assistenziali svolte dalla Clinica Neurologica con le analoghe attività assistenziali svolte dalla AUSL di Bologna e l’Ospedale Bellaria è stato individuato quale ulteriore sede di collaborazione tra il Servizio sanitario regionale e l’Università di Bologna; Accordo Attuativo tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico “Istituti Ortopedici Rizzoli” di Bologna; Convenzione attuativa Università - Azienda USL Città di Bologna (Convenzione Attuativa Università degli Studi di Bologna - ex Usl N. 29 e Convenzione Attuativa Università degli Studi di Bologna - ex Usl N. 27 per la gestione ai fini assistenziali dell’Istituto di Psichiatria “P. Ottonello”); Accordo Attuativo Università di Bologna - Azienda USL di Rimini per l’Unità Operativa di Fisiopatologia della Riproduzione, in applicazione del Titolo I, Punto 2.3 del Protocollo d’intesa Regione - Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998; Accordo attuativo Università di Bologna - Azienda USL di Imola in applicazione del protocollo d’intesa Regione - Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998, per l’attivazione dell’Unità operativa complessa a direzione universitaria di Gastroenterologia; Accordo attuativo Università di Bologna - Montecatone Rehabilitation Institute spa in applicazione del protocollo d’intesa Regione – Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998, per l’attivazione dell’Unità operativa complessa a direzione universitaria di Diagnostica e riabilitazione dei disordini viscerali e delle funzioni autonome; Accordo attuativo Università di Bologna - Azienda USL di Cesena per il programma “Progettazione, formazione e ricerca per l’integrazione del programma delle neuroscienze e del Dipartimento di salute mentale al fine di promuovere la salute mentale” in applicazione del titolo I, punto 2.3 del protocollo d’intesa Regione – Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998; Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna, il Gruppo Villa Maria e le case di cura private accreditate Villa Maria Cecilia spa e San Pier Damiano spa per l’Unità Operativa di Chirurgia Toracica. 155 Condizioni di lavoro 156 Competenze del personale ed efficienza dell’organizzazione Condizioni di lavoro 4 Competenze del personale ed efficienza dell’organizzazione I n questo capitolo vengono prese in esame le condizioni di lavoro, le competenze del personale e l’efficienza dell’organizzazione. Il Policlinico conta quasi 6.000 dipendenti, suddivisi a loro volta in diverse categorie professionali e che prestano la propria attività in Azienda a vario titolo. Nel 2009 si è avuto un lieve incremento del personale infermieristico, mentre l’analisi dell’anagrafica mostra che il personale è prevalentemente di sesso femminile ed ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. I dati della mobilità interaziendale mostrano un saldo attivo nel corso dell’anno 2009. Viene poi preso in esame il sistema di conferimento di incarichi e funzioni al personale che è stato sviluppato per incentivare l’attribuzione di autonomia e responsabilità e lo sviluppo delle competenze dei professionisti. In quest’ottica, il Nucleo di Valutazione garantisce la verifica annuale dei risultati ai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato e della produttività collettiva. Il documento tratta anche gli sforzi profusi dall’Azienda nella produzione di eventi formativi. Infine, per quanto concerne le relazioni con il personale dipendente, queste sono improntate alla massima disponibilità e sono principalmente mediate dal confronto con le rappresentanze dei lavoratori. L’Azienda promuove, infatti, azioni volte al mantenimento e allo sviluppo del benessere psico-fisico del personale ed incentiva iniziative volte alla prevenzione del disagio lavorativo, sostenendo il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente di lavoro. 157 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro 4.1. La carta d’identità del personale 4.1.1 Profilo del personale Il personale presente all’interno dell’Azienda in data 31 dicembre 2009, secondo i dati forniti dal sistema informativo aziendale, ammonta a quasi 6.000 unità, in lieve aumento rispetto alla stessa data del 2008. In questo paragrafo, dedicato alle caratteristiche del personale, vengono analizzati nel dettaglio il tipo di rapporto contrattuale, la suddivisione in categorie professionali, il genere, l’età anagrafica, ecc., per fornire un quadro completo delle persone che lavorano in Azienda. 4.1.2 Tipologia contrattuale In questa sezione viene rappresentato il personale che lavora in Azienda diviso per tipologia contrattuale. Tabella 4.1 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi al 31.12 articolato per tipologia di contratto (Anni 2007-2008-2009) Totale personale 2007 Totale personale 2008 Totale personale 2009 Servizio Sanitario Regionale 4.995 4.944 5.026 universitario 414 405 393 convenzionato 6 6 3 altro personale 391 413 361 Borsisti 11 3 15 Contratti libero professionali 222 235 223 Co.co.co. 158 175 123 Somministrati 0 0 0 5.806 5.768 5.783 Tipologia contrattuale di cui: Totale Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi 158 Il personale che lavora nel Policlinico, quasi 6.000 unità al 31.12.2008, è suddiviso in diverse categorie professionali e presta la propria attività in Azienda a vario titolo. La carta d’identità del personale 4 Condizioni di lavoro Dalla Tabella 4.1 si osserva un complessivo lieve incremento del personale che lavora in Azienda nel corso del 2009 che, rispetto all’anno precedente, è aumentato di 15 unità. Occorre evidenziare, in riferimento al numero di unità del personale al 31 dicembre, che il dato risente degli eventi relativi alla data specifica (ad esempio la disponibilità o meno di graduatorie valide); se si prende in considerazione la media del numero di personale presente a vario titolo nel corso dell’anno, è sostanzialmente stabile rispetto al 2008. Per quanto riguarda le tipologie contrattuali è evidente che la maggior parte del personale è dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, mentre a seguire troviamo il personale dipendente dall’Università. Nel corso del 2009 si rileva un decremento di circa 50 unità del personale indicato alla voce “altro personale”, prevalentemente finanziato con risorse esterne, per lo svolgimento di progetti di ricerca di particolare rilievo. Cominciano ad essere visibili, infatti, nel corso dell’anno preso a riferimento, gli effetti dell’applicazione dei Protocolli d’intesa in materia di stabilizzazione del lavoro precario e valorizzazione delle esperienze lavorative e dei corrispondenti piani triennali, definiti, nel 2008, con gli organismi sindacali aventi titolo delle tre aree di contrattazione collettiva. Si prevede il completamento delle procedure di cui sopra, con conseguente stabilizzazione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato delle posizioni già ricoperte da personale precario occupato su attività istituzionali e continuative, nel 2010. Diminuiscono lievemente i dipendenti universitari e il personale convenzionato. 4.1.3 Categorie In questo paragrafo viene rappresentato il personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università suddiviso per categoria. Dalla Tabella 4.2 si desume una forte prevalenza del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale rispetto a quello universitario, nelle professioni amministrative, sanitarie e tecniche, con una media del 97% tra le professioni sul totale del personale; il personale universitario è concentrato invece, principalmente nella dirigenza medica (quasi il 30% di dirigenti medici sul totale dei professionisti). Nel corso del triennio il numero di persone presente nelle diverse categorie professionali è molto simile, nell’ultimo anno si è registrato un lieve incremento del personale infermieristico e del personale raggruppato alla Tabella 4.2 alla voce “personale OTA, OSS, ausiliari”. 159 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro Tabella 4.2 Distribuzione per Categorie del personale dell’Azienda (con la precisazione della dipendenza dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università) (Anni 2007-2008-2009) Categoria personale dipendente Personale del Servizio Sanitario Regionale Personale universitario Dirigenti medici 631 242 873 Altri dirigenti (sanitari, APT) 130 19 149 Personale infermieristico 2.238 16 2.254 Personale OTA, OSS, ausiliari 792 - 792 Personale tecnico sanitario 356 27 383 Personale amministrativo 334 72 406 Altro personale 545 17 562 Totale 2009 5.026 393 5.419 Totale 2008 4.944 405 5.349 Totale 2007 4.995 414 5.408 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 160 Totale personale La carta d’identità del personale 4.1.4 Anagrafica 4 Condizioni di lavoro In questo paragrafo viene descritta l’anagrafica del personale. L’analisi dell’anagrafica mostra che il personale è prevalentemente di sesso femminile ed ha un’età media compresa tra i 35 e i 54 anni Come dalle rilevazioni degli anni precedenti, nel 2009 viene confermata la netta prevalenza di personale di sesso femminile (quasi il 70% del totale) su quello maschile. I Grafici 4.1 e 4.1 bis mostrano la distribuzione per genere tra le categorie del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università. Come da tendenza già rilevata negli anni precedenti, nonostante sia netta la maggioranza di donne sul totale del personale, la dirigenza medica è invece composta prevalentemente da uomini (57% maschi contro 43% femmine per il personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale). Grafico 4.1 Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale dipendente dal SSN Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Questo aspetto, come già evidenziato negli anni precedenti, è ancora più evidente nel personale universitario dove la percentuale di uomini della dirigenza medica nell’anno 2009 è pari al 78% sul totale dei medici universitari. 161 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro Grafico 4.1 bis Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale dipendente dall’Università Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Continuando ad osservare le caratteristiche del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, nelle tabelle 4.3 e 4.3 bis viene descritta la distribuzione del part time per genere e per categoria. Tabella 4.3 e 4.3 bis Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale dell’Azienda, per categorie, e, rispetto a queste, sui rapporti a tempo parziale Categoria personale dipendente Femmine N° Femmine Part Time % Femmine P.T. Dirigenti medici 272 5 1,84 Altri dirigenti (sanitari, APT) 89 3 3,37 Personale infermieristico 1.663 126 7,58 Personale OTA, OSS, ausiliari 605 66 10,91 Personale tecnico sanitario 250 28 11,20 Personale amministrativo 304 73 24,01 Altro personale 545 58 19,59 Totale 2009 3.479 359 10,32 162 4 Condizioni di lavoro La carta d’identità del personale Categoria personale dipendente Maschi N° Maschi Part Time % Maschi P.T. Dirigenti medici 359 - - Altri dirigenti (sanitari, APT) 41 - Personale infermieristico 575 8 1,39 Personale OTA, OSS, ausiliari 187 6 3,21 Personale tecnico sanitario 106 - - Personale amministrativo 30 - - Altro personale 249 16 6,43 Totale 2009 1.547 30 1,94 - Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Su un totale del ricorso al part time di quasi l’8% del personale complessivo, dalle tabelle si evince che la scelta dell’orario ridotto è una scelta prevalentemente femminile e, in particolare, del personale dell’area del comparto. Per quanto riguarda l’età del personale circa il 65% del personale dell’Azienda ricade nelle fasce di età comprese tra i 35 e i 54 anni come si evince dal grafico sotto riportato. Grafico 4.2 Percentuale di distribuzione del personale dell’Azienda per classi di età Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 163 La carta d’identità del personale Condizioni di lavoro Nel 2009 la classe “under 35”, è rimasta complessivamente invariata rispetto all’anno precedente, ma è significativa la diminuzione, in questa classe, del personale infermieristico, che invece aumenta nelle fasce 35-44 e 45-55 (Tabella 4.4), segno questo di una lieve diminuzione della mobilità in uscita di questa categoria di personale. Il personale appartenente alle classi di età comprese tra i 55 e gli “over 65”, che comprendono l’età pensionabile, è lievemente diminuito rispetto all’anno 2008. Tabella 4.4 Distribuzione per classi di età delle categorie del personale dell’Azienda Classi di età in anni Categoria personale dipendente Totale Dipendenti <35 35-44 45-54 55-64 >=65 Dirigenti medici 24 150 284 171 2 631 Altri dirigenti (sanitari, APT)i 4 20 58 47 1 130 Personale infermieristico 807 813 504 113 1 2.238 Personale OTA, OSS, ausiliari 120 262 299 111 - 792 Personale tecnico sanitario 108 123 74 51 - 356 Personale amministrativo 7 75 178 74 - 334 Altro personale 29 179 256 80 1 545 Totale 2009 1.099 1.622 1.653 647 5 5.026 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Un’ ulteriore caratteristica del personale, la cittadinanza, mostra che l’Azienda richiama anche personale straniero, per il quale nel corso del triennio si denota un andamento pressoché costante (Tabella 4.5). Tabella 4.5 Totale personale straniero al 31.12 (Anni 2007-2008-2009) Anno Personale straniero 2007 20 2008 21 2009 17 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Va evidenziato che tutti i lavoratori stranieri dipendenti dell’Azienda provengono da paesi dell’Unione Europea visto che, al momento, la cittadinanza italiana o quella di un paese 164 La carta d’identità del personale 4 Condizioni di lavoro comunitario è requisito fondamentale per essere assunti. Per quanto riguarda invece la distribuzione del personale occupato nell’ambito di categorie protette si ha la seguente rappresentazione, che denota, per l’anno 2009 un andamento pressoché costante rispetto all’anno precedente. Tabella 4.6 Personale occupato appartenente a categorie protette (Anni 2007-2008-2009) Anno Personale categorie protette 2007 67 2008 115 2009 112 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi (dati Prospetto Informativo del personale in servizio ai sensi della L. 68 del 12.3.99 D.M. 22 novembre 99) 4.1.5 Mobilità La mobilità interaziendale registra per l’anno 2009 un saldo attivo di circa 90 unità”. In questo paragrafo viene sinteticamente analizzata nella Tabella 4.7 la mobilità nel personale dipendente nel corso dell’anno 2009. Tabella 4.7 Totale personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale che si è dimesso e che è stato assunto nel corso dell’anno 2009 (suddiviso per: pensionamenti, mobilità da e verso altre aziende del Servizio Sanitario Nazionale, altri motivi) Causale Personale cessato Personale assunto Pensionamenti 45 Mobilità Servizio Sanitario Nazionale 91 16 Altri motivi 106 315 Totale 2009 242 331 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Il dato relativo alla mobilità interaziendale per l’anno 2009 registra un numero di “personale assunto” leggermente maggiore rispetto al “personale cessato”. Nel corso del 2009, infatti, come evidenziato nella tabella 4.1, il personale dipendente è leggermente aumentato. 165 Gestione del rischio e sicurezza Condizioni di lavoro 4.2 Gestione del rischio e sicurezza In questa parte del documento, l’Azienda descrive le principali attività finalizzate alla gestione del rischio e della sicurezza. Per quanto riguarda le condizioni di rischio degli operatori, un’attenzione particolare, come esplicitato in seguito, viene riservata al monitoraggio e alla illustrazione delle dinamiche connesse con i fenomeni infortunistici e delle malattie professionali, di burnout e di stress sul lavoro. Entrando nello specifico, la gestione ed il controllo dei rischi derivanti dalle attività lavorative (infortuni, rischio biologico, rischio chimico, movimentazione manuale dei carichi, ecc.) sono funzioni svolte, sulla base del D.Lgs. 81/2008, dal Servizio Prevenzione e Protezione (SPP) e dalla Medicina del lavoro (MdL). A supporto dei Servizi direttamente coinvolti, è stato istituito il Gruppo aziendale per la Sicurezza, costituito dalle Direzioni e Uffici di staff maggiormente coinvolti nel processo di valutazione e prevenzione dei rischi dei lavoratori: Direzione Medica Ospedaliera, Coordinamento Attività Tecniche Integrate, Servizio Prevenzione e Protezione, Direzione Affari Generali e Legali, Direzione di Fisica Sanitaria, Direzione del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, Unità Operativa di Medicina del Lavoro, Direzione Tecnologie Biomediche, Settore Formazione e Aggiornamento, Ufficio Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità. Il Gruppo Sicurezza effettua incontri mensili a cui partecipano i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Al gruppo, coordinato dalla Direzione Medica Ospedaliera, è affidato il compito di pianificare e coordinare gli interventi dell’Azienda nel campo della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Il programma di lavoro prevede, già da diversi anni, le seguenti aree di intervento: valutazione dei rischi, monitoraggio infortuni e malattie professionali, rischio da movimentazione manuale dei carichi, informazione e formazione, rischio biologico, rischio chimico, rischio da videoterminali, prevenzione incendi, miglioramento ambienti di lavoro, personale con ridotte capacità lavorative, disagio lavorativo, sistema integrato qualità-ambientesicurezza, esternalizzazione del lavoro e lavori atipici, attività proposte dai RLS. Per la realizzazione delle funzioni in materia di igiene e sicurezza del lavoro previste dal D.Lgs. 81/2008, e successive modificazioni, il Direttore Generale ha nominato (ai sensi dell’art. 16) due delegati, un Dirigente Medico per le attività sanitarie ed un Dirigente Tecnico per le attività non sanitarie. I programmi di valutazione e controllo del rischio (lavorativo e non) legato all’esposizione alle radiazioni ionizzanti ed alle radiazioni non ionizzanti, sono posti in capo all’esperto qualificato della Direzione Fisica Sanitaria e al Medico competente (D.Lgs. 230/95 e successive modificazioni). L’uso sicuro ed efficiente di attrezzature ed impianti sono in capo, per le proprie competenze, alle Direzioni di Fisica Sanitaria, Tecnologie Biomediche e Coordinamento 166 Sono prese in esame le iniziative dell’Azienda per la tutela delle condizioni di lavoro degli operatori e i principali risultati raggiunti Gestione del rischio e sicurezza 4 Condizioni di lavoro Attività Tecniche Integrate, mentre altri aspetti di sicurezza legati all’igiene dei luoghi di lavoro e ambientale, compreso la gestione dei rifiuti, rientrano fra le attività dell’Area Igiene, Prevenzione e Protezione/Coordinamento Servizi Ospedalieri di Supporto della Direzione Medica Ospedaliera. Con l’entrata in vigore il 25 agosto 2007 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”, e del testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, D. Lg.s 81/08, sono entrate in vigore ulteriori misure di immediata attuazione di contrasto agli infortuni e al lavoro nero con particolare attenzione ai contratti di appalto. Sono di seguito riportati i risultati più significativi raggiunti nel corso del 2009. In particolare: è stato reso operativo il programma informatico per la registrazione degli infortuni, è pertanto possibile sia la raccolta dei dati sia la possibilità di realizzazione di report periodici sull’andamento infortunistico in azienda; sono stati esaminati 12 infortuni selezionati in base alla gravità, alla frequenza e particolarità di accadimento in quanto ritenuti rilevanti per la verifica e l’eventuale aggiornamento della valutazione dei rischi; è proseguito il programma poliennale per la riduzione del rischio da movimentazione manuale carichi con sviluppo di attività di formazione e acquisto di ausili aggiuntivi ai sollevapazienti (telini di scorrimento, ecc.) nel Dipartimento Chirurgie Specialistiche e Anestesiologia; è stato aggiornato in collaborazione con l’ufficio Comunicazione Informazione Marketing e Qualità, il manuale di gestione aziendale nel quale è stata inserita una specifica sezione dedicata alla tutela della salute nei luoghi di lavoro (sezione 6 valutazione dei rischi); è stato realizzato un fascicolo informativo (ex art. 36 del D.Lgs. 81/08) dal titolo “Sicuramente” destinato a tutti i lavoratori sulle diverse situazioni di rischio presenti negli ambienti di lavoro; sono stati realizzati di 17 DUVRI (documenti unici di valutazione dei rischi interferenti) per le imprese appaltate più rappresentate in azienda; è stato inoltre aggiornato il fascicolo informativo per le imprese esterne; predisposizione e somministrazione del questionario ad un campione di 590 operatori sanitari aziendali per la valutazione dei fattori correlati al disagio lavorativo;è in corso la analisi dei risultati; sono stati realizzati interventi formativi/informativi, con predisposizione e distribuzione di materiale didattico/di supporto per: l’uso dei DPI in caso di influenza realizzato nell’ambito dei seminari in tema da nuova influenza da virus A(H1N1)v; l’uso dei facciali filtranti e la corretta vestizione dei guanti medicali monouso; le schede informative sono state diffuse su intranet aziendale; corsi di formazione a richiesta delle UUOO e professionisti (Blocco operatorio II, Ostetriche); 167 Gestione del rischio e sicurezza Condizioni di lavoro è proseguito il programma sul Sistema integrato di controlli (DMO CATI, SPP), in tema di igiene, sicurezza, prevenzione, protezione, manutenzione straordinaria, finalizzato al mantenimento di condizioni di sicurezza accettabili, per pazienti e lavoratori, nel patrimonio immobiliare aziendale; è stato aggiornato il sito intranet/internet del SPP con la sostituzione della documentazione obsoleta e l’inserimento della nuova documentazione completamente rivista alla luce del D. Lgs. 81/08; è stato avviato il progetto di realizzazione di procedure di sicurezza per le principali attività aziendali (5 procedure già disponibili e relative alla gestione delle bombole prodotti pericolosi); è stata completamente rivista la sezione operativa dei piani di emergenza incendio. Relativamente all’attività dei Comitati Mobbing si è proceduto alla: realizzazione del Codice di comportamento “per lavorare e vivere meglio” approvato nel settembre 2009; acquisizione della sede per i Comitati; realizzazione del percorso formativo di due componenti dei Comitati mobbing presso l’università di Verona per conseguire il titolo di “Consigliere di fiducia”; formazione su “stress lavoro correlato” alla quale hanno partecipato 3 componenti dei Comitati; partecipazione al corso di clowning aziendale; realizzazione della cittadina dei Comitati mobbing con lo scopo di attuare un contatto permanente tra le strutture pubbliche (Comune, Provincia Azienda USL…), attualmente vi è la collaborazione della sola USL BO. realizzazione di una pagina WEB all’interno del portale intranet aziendale. Infine, sulla base dei fattori di rischio, il personale è stato attribuito ai seguenti programmi di controllo: personale radioesposto (categoria A), personale radioesposto (categoria B), personale addetto alla risonanza magnetica, personale di sala operatoria, personale esposto a farmaci antineoplastici, personale esposto ad altri agenti chimici (rischio più che moderato)/agenti cancerogeni, personale esposto ad agenti biologici personale addetto a movimentazione manuale di carichi, personale addetto a VDT e altri compiti visivi impegnativi, personale addetto al lavoro notturno. 4.3 Sistema di valutazione delle competenze e sistemi premianti L’obiettivo informativo di questa parte del documento è quello di esplicitare come l’Azienda ha costruito un sistema strutturato di valutazione delle competenze e di conoscerne l’uso. Nello specifico si può affermare che la contrattazione decentrata aziendale ha accresciuto le prerogative di intervento sullo sviluppo delle carriere. Sulla base dei dettati contrattuali l’Azienda ha sviluppato un proprio sistema di attribuzione di autonomia e responsabilità conferendo incarichi e funzioni misurati su fattori 168 Il sistema di conferimento di incarichi e funzioni al personale, è stato sviluppato per incentivare l’attribuzione di autonomia e responsabilità e lo sviluppo delle competenze dei professionisti Sistema di valutazione delle competenze 4 Condizioni di lavoro oggettivabili. Parallelamente ha sviluppato un sistema di valutazione, ovviamente in evoluzione, sia sui risultati riferiti agli obiettivi assegnati annualmente nel budget, sia su quelli relativi agli incarichi conferiti. Naturalmente il conferimento di incarichi è legato alla retribuzione accessoria. Il sistema aziendale di valutazione ed individuazione delle posizioni di lavoro, e di conseguenza dell’attribuzione di autonomia e responsabilità professionale, concordato con le Organizzazioni Sindacali delle diverse aree contrattuali, è caratterizzato dai seguenti elementi: valorizzazione delle potenzialità e delle competenze dei professionisti in relazione agli obiettivi aziendali; ridefinizione delle modalità organizzative finalizzate ad una sempre maggiore integrazione tra formazione, ricerca ed assistenza ed ai risultati attesi; descrizione dei profili di competenza per ciascuna posizione di lavoro attraverso un sistema di “pesatura” dei diversi fattori che compongono la posizione stessa anche al fine di costruire una base concreta per una valutazione equa delle prestazioni; trasparenza nel processo di individuazione delle posizioni di lavoro e di conferimento degli incarichi: le diverse fasi del processo vengono concertate con le organizzazioni sindacali; condivisione, con i professionisti, sui risultati attesi e sul processo di valutazione. 4.3.1 Incarichi dirigenziali e retribuzione di posizione Il sistema di graduazione degli incarichi dirigenziali, in vigore già dal 2003 e costantemente in evoluzione in riferimento agli obiettivi aziendali, alla consistenza dei fondi contrattuali e allo sviluppo delle carriere, nel 2009 presenta la seguente distribuzione: Tabella 4.8 Tipologie di incarico e numero di incarichi conferiti al 31.12.2009 Tipologie di Incarico Numero incarichi conferiti al 31.12.2009 Incarico di Direzione di Struttura Complessa – Direttore di Dipartimento 7 Incarico di Direzione di Struttura Complessa – Direttore di UO 84 Incarico di Responsabilità di Programma 11 Incarico di Direzione di Struttura Semplice dipartimentale 17 Incarico di Direzione di Struttura Semplice interna all’UO 87 Incarichi Professionali di alta specializzazione 198 Incarichi Professionali specialistici 397 Incarichi Professionali 178 Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi 169 Sistema di valutazione delle competenze Condizioni di lavoro Rispetto all’anno precedente si registra una diminuzione degli incarichi di Direzione di Struttura Complessa di Unità Operativa, mentre sono lievemente aumentati gli incarichi di Responsabilità di Programma. Sono invariati, rispetto al 2008, gli incarichi di Direzione di Struttura Semplice Dipartimentale, mentre sono diminuiti gli incarichi Professionali di alta specializzazione e gli incarichi Professionali specialistici, che nel corso del 2008 erano invece aumentati per effetto degli sviluppi di carriera effettuati nel corso dell’anno. 4.3.2 Incarichi su funzioni professionali specifiche al personale del comparto e progressione orizzontale La nostra Azienda, oltre ad essere una Azienda Ospedaliero - Universitaria, il che di per sé rende ulteriormente complessa la variabilità di funzioni, si caratterizza quale punto di riferimento regionale, nazionale ed internazionale sia per le sue prerogative di carattere gestionale, sia per la complessità e qualità del trattamento clinico assistenziale. E’ a partire da questa premessa che nel Contratto Collettivo Integrativo Aziendale 2002/2005 del 21.11.2005, le parti, nell’ambito di un percorso teso a valorizzare le persone, avviato a partire dal 1998, hanno concordato di rendere sistematica l’individuazione di specifiche funzioni/posizioni di lavoro al fine di incentivare l’assunzione di autonomia e responsabilità dei singoli professionisti. Gli elementi caratterizzanti il sistema che guida la valutazione delle posizioni di lavoro, confermato anche nel Contratto Collettivo Integrativo Aziendale 2006/2009 del 30.12.2009, sono riferiti, oltre a quelli citati in premessa, alla sempre più elevata professionalizzazione dovuta all’offerta formativa (percorsi di laurea, master, percorsi formativi specifici) e alla necessaria integrazione interprofessionale. Si è convenuto con le Organizzazioni Sindacali di finalizzare a questo scopo parte del fondo individuato dal Contratto di Lavoro per la produttività collettiva per il miglioramento dei servizi e per il premio della qualità delle prestazioni individuali. Ad ogni incarico, a seguito di valutazione positiva, sono attribuite quote differenziate sulla base di uno specifico sistema di “pesatura”. Questo processo è stato reso sistematico dal 2008 per tutti i profili del comparto. Un altro istituto contrattuale utilizzato per valorizzare le professionalità e premiare gli operatori è quello della progressione economica orizzontale. Periodicamente, previa valutazione, sono previste progressioni in riferimento all’apposito fondo contrattuale, allo sviluppo delle carriere e all’obiettivo a tendere, che fa riferimento alla distribuzione del personale nelle fasce economiche, (si veda Tabella 4.8), condiviso con le Organizzazioni Sindacali già nel CCIA 2002/2005 e modificato dal CCIA 2006/2009 in riferimento al livello occupazionale di ciascun profilo professionale, allo sviluppo professionale e alla evoluzione delle competenze. 170 Il sistema degli incarichi su specifiche posizioni di lavoro ha l’obiettivo di valorizzare l’apporto dei singoli operatori al raggiungimento degli obiettivi aziendali Sistema di valutazione delle competenze 4 Condizioni di lavoro Tabella 4.9 Obiettivo a tendere della distribuzione del personale sulle fasce retributive Fasce retributive Percentuali rispetto al livello occupazionale Fascia 0 18% Fascia 1 20% Fascia 2 20% Fascia 3 22% Fascia 4 9% Fascia 5 8% Fascia 6 (solo categoria D liv. ec. D e Ds) 3% Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi Per professionalità di particolare rilievo, quale il “Collaboratore Professionale Sanitario Esperto”, si è inoltre ritenuto opportuno indicare uno specifico sviluppo di carriera. 4.3.3 Il sistema premiante connesso alla retribuzione di risultato (dirigenza) e all’incentivazione alla produttività collettiva (comparto) Ciascuna area di contrattazione, pur nelle differenze stabilite nelle diverse aree contrattuali (dirigenza e comparto), individua diversi istituti finalizzati a premiare i risultati conseguiti. Dirigenti. La struttura della retribuzione di risultato prevede che l’apposito fondo sia impiegato: in parte per premiare il raggiungimento degli obiettivi di budget (premio all’équipe); in parte per premiare il raggiungimento di obiettivi oggetto di specifici progetti caratterizzati da innovazione e miglioramento sia a livello organizzativo sia a livello professionale (premio individuale in riferimento alla partecipazione ai progetti). Comparto. Il fondo dedicato all’“Incentivazione alla produttività collettiva per il miglioramento dei servizi” è utilizzato, oltre che per valorizzare l’assunzione di autonomia e responsabilità attraverso l’attribuzione di specifiche funzioni (vedi paragrafo 4.3.2), per premiare, anche in questo ambito, la partecipazione individuale a progetti specifici e la produttività collettiva come apporto di ciascuna professione agli obiettivi aziendali. 171 Sistema di valutazione delle competenze Condizioni di lavoro 4.3.4 Il ruolo del Nucleo di Valutazione Il Nucleo di Valutazione Aziendale esercita le attribuzioni di propria competenza nell’alveo delle funzioni delineate dal Decreto Legislativo 286/99. In particolare il NVA garantisce la verifica annuale dei risultati (valutazione del personale) ai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato (dirigenza) e della produttività collettiva (personale del comparto) nonché la verifica circa la coerenza tra le linee strategiche aziendali e le azioni adottate e tra queste e gli andamenti effettivi, con proposte alla Direzione Aziendale per il loro aggiornamento periodico (valutazione strategica). L’attività svolta nel 2009 è stata finalizzata ad applicare le proposte elaborate dal Nucleo alla Direzione nel corso del 2007 e del 2008, con l’obiettivo di snellire e rendere maggiormente trasparente il sistema premiante aziendale. Infatti, i principali temi affrontati sono stati i seguenti: la corretta definizione degli obiettivi di budget e dei progetti (in particolare per quanto attiene agli indicatori di verifica), la semplificazione del sistema premiante, il consolidamento del ruolo dei Dipartimenti e l’introduzione della valutazione individuale. Accanto a tale attività di carattere “sistemico”, il Nucleo ha consolidato la propria funzione di stimolo e controllo sull’intero ciclo di programmazione e controllo, partendo dalle modalità di definizione degli obiettivi e dei progetti, passando attraverso i monitoraggi periodici e la reportistica annessa e concludendo con la verifica dei risultati conseguiti. 4.4 Formazione L’obiettivo informativo di questa parte del documento è quello di cogliere lo sforzo profuso dall’Azienda sia nella produzione di eventi formativi in grado di garantire l’acquisizione dei necessari crediti ECM da parte dei professionisti, sia nella definizione di politiche formative in grado di assicurare: coerenza delle tematiche e delle tecniche della formazione con gli obiettivi di sviluppo del governo aziendale; sostegno a quei meccanismi della gestione operativa che diminuiscono il rischio professionale e favoriscono l’individuazione e l’adozione di buone pratiche; sviluppo di un ambiente culturale favorevole al programma regionale per la ricerca e l’innovazione (di cui alla specifica successiva sezione di questo documento). L’attività di formazione viene programmata e pianificata attraverso il Piano di Formazione Aziendale (PAF). Gli elementi che compongono il PAF (a ciascuno dei quali è attribuito uno specifico budget) sono: formazione a supporto delle azioni strategiche aziendali; le iniziative formative su tematica trasversali alle strutture aziendali (gestionali, 172 Il Nucleo di Valutazione garantisce la verifica annuale dei risultati ai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato e della produttività collettiva al personale della dirigenza e del comparto Formazione tecnico specialistiche, ecc.); 4 Condizioni di lavoro la formazione su progetti e obiettivi specifici di ciascun dipartimento; la formazione di base e le riqualifiche; la formazione per la specializzazione delle competenze. Gli eventi prodotti e accreditati presso la Regione nel 2009 sono stati 809. Le ore complessivamente dedicate alla formazione sono state 92.313,23, in lieve rialzo rispetto all’anno precedente come mostrato nel grafico seguente. L’aumento delle ore di formazione (3,95% rispetto al 2008) ci ha riportato in linea con le 91.395,00 del 2007. L’aumento non è stato uniforme tra area comparto e area dirigenza, infatti nell’area comparto si registra un aumento del 5,84% mentre per la dirigenza medica si registra una diminuzione del 7,75%. Nonostante la riduzione delle ore nell’area della dirigenza l’offerta formativa è aumentata; si osservi al riguardo l’aumento del numero dei formati e la copertura dei crediti formativi. Grafico 4.3 Ore Dedicate alla Formazione Fonte: Settore Formazione AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi Nel grafico che segue è mostrato l’andamento del numero di operatori coinvolti negli anni 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009. 173 Formazione Condizioni di lavoro Grafico 4.4 Operatori Coinvolti dalla Formazione Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi Il grafico 4.5 mostra l’andamento, nei cinque anni di riferimento, dei costi della formazione che sono scesi complessivamente del 1,25% rispetto al 2008 nonostante l’aumento dei formati e delle ore dedicate. La spesa media per dipendente formato (Spese anno / dipendenti formati) è di € 168,56 rispetto alla spesa dello scorso anno di € 190,20. Grafico 4.5 Costi della Formazione Fonte: Settore Formazione AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi 174 4 Condizioni di lavoro Formazione Nel corso del 2009 le iniziative di formazione hanno riguardato prevalente mente argomenti di governo clinico e gestione del rischio come evidenziato nella tabella 4.10. Tabella 4.10 Iniziative dell’anno 2009 suddivise per area tematica Area tematica N. iniziative N. operatori N. ore dedicate Costi (in €) TRASVERSALE 13 1.287 5.906,33 27.127,10 AREA QUALITA’ 4 115 755 1.213,54 FUNZIONI SANITARIE E SERVIZI DI SUPPORTO 9 777 3.108 2.857,42 GOVERNO CLINICO 18 580 6.258 3.530,62 IL PERSONALE 15 356 8.373 19.971,95 TOTALE 59 3.115 24.400,33 54.745,63 Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi 4.5 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e con le sue rappresentanze Le relazioni con il personale dipendente sono improntate alla massima disponibilità e sono principalmente mediate dal confronto con le rappresentanze dei lavoratori Questa parte del documento è volta a illustrare il sistema di relazioni tra l’Azienda e il personale, con particolare riferimento alle modalità con le quali l’Azienda: affronta e dirime i conflitti nascenti dal rapporto di lavoro; accoglie i suggerimenti degli operatori sui temi di interesse generale; sviluppa il confronto e la concertazione con le organizzazioni sindacali; valorizza gli apporti delle istanze e organismi rappresentativi delle professioni. Il contenuto informativo qui esposto completa quanto sviluppato nella successiva sezione 5, in relazione alla “comunicazione interna aziendale”. In questa sezione, inoltre, vengono illustrate le azioni promosse dall’Azienda rispetto ad alcune tematiche di rilievo anche sociale, quali: la compatibilità tra vita lavorativa e vita familiare, la promozione della salute e del benessere psico-fisico del personale, ecc. Entrando nel merito, si può affermare che le relazioni con il personale dipendente sono improntate alla massima disponibilità e sono principalmente mediate dal confronto con le rappresentanze dei lavoratori (Rappresentanza Sindacale Unitaria - RSU, Organizzazioni Sindacali, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza). L’Azienda e le Organizzazioni Sindacali realizzano un costante confronto sulle scelte organizzative più rilevanti, consentendo un contradditorio di partecipazione e di crescita politica costanti 175 Struttura delle relazioni con il personale Condizioni di lavoro e, soprattutto, garantendo in questo modo la massima partecipazione del personale alla vita dell’organizzazione. Nel corso del 2009 sono stati siglati importanti accordi sia con le aree della dirigenza sia con l’area del comparto. I più rilevanti per le aree della dirigenza: la condivisione dell’“Atto Aziendale per la definizione delle modalità organizzative dell’attività libero professionale medica e delle altre professionalità dei dirigenti del ruolo sanitario”; l’accordo relativo alla “Definizione dei fondi contrattuali ai sensi dei CCNNLL sottoscritti il 17.1.2008 per gli anni 2006/2008, quantificazione dei residui e loro finalizzazione. Determinazione delle risorse disponibili per l’anno 2009”; l’accordo sulle modalità di designazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e modalità di espletamento delle funzioni ad essi attribuite (D.Lgs 81/2008). Gli accordi più rilevanti per l’area del comparto: la condivisione dell’“Atto Aziendale per la definizione delle modalità organizzative dell’attività libero professionale medica e delle altre professionalità dei dirigenti del ruolo sanitario; l’accordo sulle modalità di designazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e modalità di espletamento delle funzioni ad essi attribuite (D.Lgs 81/2008); il Contratto Collettivo Integrativo Aziendale 2006/2009 del 30.12.2009; il “Protocollo d’Intesa sui contingenti di personale da esonerare dallo sciopero per garantire la continuità delle prestazioni indispensabili”; modifiche agli artt. 7 e 8 del Protocollo operativo per la gestione e fruizione dei permessi sindacali retribuiti e non retribuiti del 3.6.1999 alla luce del CCNQ 9.10.2009. 4.5.1 Promozione della salute e del benessere psico-fisico dei dipendenti Negli ultimi anni in Azienda sono state sviluppate numerose iniziative, anche con il sostegno delle Organizzazioni Sindacali, per mantenere e migliorare il benessere fisico e psicologico del personale: è ormai opinione condivisa infatti che le prestazioni dei professionisti e degli operatori, e di conseguenza i servizi erogati da un’organizzazione, sono determinati anche dal livello del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro. Nel corso degli ultimi tre anni un forte impulso allo sviluppo del benessere organizzativo, è stato dato dall’attivazione di un programma aziendale ad hoc, che ha lo scopo di coordinare e integrare le azioni e i progetti che hanno la finalità di mantenere e sviluppare il benessere psico-fisico del personale. Il programma prende a riferimento le dimensioni del benessere organizzativo per le aziende, proposte dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione e, nel corso del 2009, il gruppo di programma ha favorito lo sviluppo di azioni e progetti volti allo sviluppo del benessere organizzativo in azienda, ha monitorato l’andamento delle azioni intraprese e ha effettuato un’intensa attività di valutazione della loro efficacia. Sulla base delle linee guida individuate nel corso del 2008, in riferimento alle dimensioni del benessere organizzativo in Azienda e delle 176 L’Azienda promuove azioni volte al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente di lavoro. Sostiene il mantenimento e lo sviluppo del benessere psicofisico del personale, prendendo a riferimento le dimensioni del benessere organizzativo proposte dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione. Struttura delle relazioni con il personale 4 Condizioni di lavoro indicazioni contenute nel D.Lgs 81/2008, è stata costruita con le OO.SS. del comparto, una specifica sezione del CCIA 2006/2009 (siglato il 30.12.2009), che contiene anche le azioni di breve e medio periodo, al fine di effettuare interventi sempre più mirati allo sviluppo del benessere psico-fisico del personale che lavora in Azienda. 177 Sistemi di relazioni 178 Strumenti di comunicazione Sistemi di relazioni L a comunicazione 5 Strumenti di comunicazione è fatta di esperienza e di professionalità ed è estremamente delicata quando concerne le pubbliche amministrazioni che devono coniugare la trasparenza con i doveri istituzionali di riservatezza, imparzialità e correttezza. La Pubblica Amministrazione comunica per fare partecipare i cittadini alle decisioni assunte ed alle opportunità offerte ampliando la dimensione sociale della comunicazione. La comunicazione intesa come rete di relazioni è anche uno snodo importante dei processi di cambiamento e di innovazione. Una buona comunicazione interna favorisce il miglioramento dei risultati. In questa sezione saranno illustrate le logiche impiegate e le azioni attivate nell’ambito della comunicazione esterna ed interna all’interno della rete di relazioni costruite dall’ospedale. In particolare sono trattati i temi collegati alla comunicazione per l’accesso ai servizi (5.1) rendicontando le azioni attivate per facilitare l’accesso e migliorare le relazioni con il cittadino e quelli per sostenere le scelte di interesse per la comunità (5.2) con particolare riferimento ai temi della responsabilità sociale e del fund raising finalizzato a progetti innovativi, della promozione delle eccellenze, dei rapporti con le Associazioni e dell’organizzazione di eventi ed iniziative. Nell’ultimo paragrafo sono elencate le azioni collegate alla comunicazione interna focalizzate a sostenere le scelte organizzative ed il coinvolgimento del personale nella vita del Policlinico. 179 Sistemi di relazioni Strumenti di comunicazione Il 2009 è stato l’anno della costruzione delle azioni in una logica sempre più di sistema. La parola d’ordine è stata l’integrazione delle diverse attività cercando di comprendere come le diverse aree (quella della comunicazione e quella dell’informazione, quella del marketing e quella del fund raising ecc.) potevano non solo convivere ma lavorare in sinergia. Con questa maggiore consapevolezza si sono rivisti gli obiettivi cercando di declinarli con l’attenzione non solo all’innovazione ma anche all’integrazione. Si è quindi riconfermata la scelta di una comunicazione al servizio della Direzione Generale, dei professionisti del policlinico e dei cittadini che sappia coniugare le diverse necessità, così come si è cercato di rafforzare anche su questi temi l’utilizzo degli strumenti del sistema qualità e l’applicazione dei requisiti dell’accreditamento. Per quanto riguarda la collaborazione con il Corso di laurea Specialistica in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica dell’Università degli Studi di Bologna, il 2009 è stato l’anno nel quale si è chiuso il primo triennio di collaborazione. Sono stati analizzati i risultati ottenuti, li si è comparati con le azioni proposte, sono state ridefiniti i nuovi obiettivi riconfermando l’impostazione del percorso che ricordiamo di seguito. Figura 5.1 L’idea di dare spazio alla salute alla base del progetto di collaborazione con il Compass dell’Università di Bologna Fonte: Risultati del progetto “Comunicare la cura, curare la comunicazione” Compass – Università di Bologna 5.1 La comunicazione per l’accesso ai servizi Nella comunicazione per l’accesso ai servizi, abbiamo lavorato sulle azioni previste nello spazio informativo ed in quello organizzativo. Nel paragrafi che seguono sono rendicontate le attività realizzate per facilitare l’accesso, per migliorare gli strumenti rivolti ai cittadini per illustrare i servizi erogati, per rafforzare il ruolo istituzionale dell’URP. 180 Terminato nel 2009 il primo triennio di collaborazione con il Corso di laurea specialistica. Si tirano le somme e si declinano nuovi obiettivi. La comunicazione per l’accesso ai servizi 5.1.1 La facilitazione per l’accesso Le azioni del 2009 sono proseguite secondo quanto impostato nell’anno precedente. Significativa la completa revisione della struttura e dei percorsi nel padiglione CUP, punto centrale del policlinico per l’acceso dei cittadini. 5 Strumenti di comunicazione Nel 2009 sono continuate le azioni per la realizzazione di quanto previsto all’interno del progetto aziendale “Il percorso del cittadino”, punto di riferimento delle attività per la riorganizzazione delle funzioni di accettazione, informazione, accoglienza. Questo progetto, che vede nel punto unico per l’accesso alle prestazioni il riferimento nella progettazione dei percorsi amministrativi, prevede anche specifici interventi di miglioramento nei punti di accesso privilegiati per l’utente dei servizi. Come programmato e rendicontato nel 2008 nel 2009 sono state completate le azioni per il padiglione CUP, punto di riferimento per il policlinico per le attività di accesso, prenotazione e pagamento degli utenti. Quest’area è stata completamente rinnovata dal punto di vista strutturale e dei percorsi. E’ stata dotata di totem per la gestione attiva delle code collegati al sistema di comunicazione multimediale di comunicazione interna ed esterna. Sono state individuate le aree destinate alla comunicazione interna e quelle per le campagne di comunicazione (regionali o del policlinico), è stata rivista la segnaletica e sono stati meglio specificati i percorsi. In questo spazio è stata eseguita la prima sperimentazione del sistema del ministero “Mettiamoci la faccia” per la misurazione della soddisfazione come specificato al paragrafo 5.2.2. All’interno dello stesso progetto sono state affrontate altre azioni che sono rendicontate al paragrafo 3.3. Lanciato a fine 2009 il nuovo progetto di integrazione tra tutti punti di contatto informativo del policlinico che condurrà ad un miglioramento dell’accessibilità. Il buon risultato ottenuto nel 2008 sull’integrazione tra personale dei punti informativi e personale dell’URP ha portato a formulare una nuova ipotesi organizzativa che prevede l’accorpamento all’interno dello stesso ufficio di tutto il personale che si occupa di front office informativo (punti informativi del policlinico, centrale telefonica, URP). Questa scelta operata a fine 2009 porterà nel 2010 all’elaborazione di un progetto di riorganizzazione che secondo il mandato della Direzione Generale dovrà prestare particolare attenzione alla qualificazione dei servizi rivolti al cittadino. Sul versante degli strumenti si sono quasi completamente realizzate le azioni che porteranno all’utilizzo di un software per l’integrazione del portale dell’ospedale con la banca dati del numero verde, obiettivo che quando completato consentirà di disporre di uno strumento informativo unico, aggiornato in maniera continuativa dal personale URP, che permetterà di attivare il motore di ricerca delle prestazioni sul portale del policlinico e di riversare direttamente nella banca dati del numero verde le informazioni aggiornate e necessarie per incrementare la banca regionale. Questo strumento rappresenterà il punto di riferimento per il personale di tutti i punti di contatto con l’utente. Anche nel 2009 è continuata, con il coordinamento dell’ufficio comunicazione, informazione, marketing e qualità, la collaborazione tra URP e personale di un punto informativo per la gestione della risposta di secondo livello ai quesiti del numero verde. Con la nuova scelta effettuata questo elemento si rafforza anche perché non si evidenzia più alcuna differenza tra la risposta del personale URP e quella del personale del punto informativo. 181 La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione 5.1.2 L’URP aziendale L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) svolge le funzioni di ascolto, informazione, orientamento e tutela dei cittadini. Presso il punto URP del Policlinico si concentrano di fatto funzioni di “relazione con i cittadini” ma più in generale con gli utenti dell’ospedale, e funzioni prevalentemente “organizzative” come quelle precedentemente citate di coordinamento dell’informazione o quelle associate alla gestione delle segnalazioni. I cittadini chiedono sempre di più di essere soggetto attivo e non “semplici” utilizzatori di servizi. In questo senso è estremamente significativo l’atteggiamento della maggior parte delle persone che sporgono reclamo che precisano che lo fanno “non solo per loro” ma anche perché il disservizio da loro rilevato non si verifichi ulteriormente. Dal personale con cui entra in contatto, il cittadino si aspetta sempre di più risposte efficienti ed efficaci, esaurienti e comprensibili. Ecco che allora la formazione e la competenza del personale del front office è fondamentale, tanto più se considerato (per funzione e per capacità) personale qualificato a fornire informazioni complesse e a “risolvere” situazioni “difficili”. Nel 2009 il punto URP ha registrato 21983 contatti (+2.3% rispetto al 2008), di cui 18240 (+1.5% rispetto al 2008) come punto accoglienza e 3563 (+1.4% rispetto al 2008) come II livello del Numero Verde Regionale. I dati confermano un andamento simile a quello dello scorso anno. Nella tabella che segue mostriamo la distribuzione dei contatti in relazione alla tipologia. Permane la prevalenza percentuale del contatto telefonico (71,89%) mentre è calata la percentuale di utenti che si sono recati di persona allo sportello (-3,88%). Il dato più significativo è quello relativo ai contatti via e-mail/web. Il contatto web si realizza attraverso la compilazione di un form dedicato, presente sul portale aziendale, che origina una mail in arrivo sull’indirizzo di posta elettronica dell’urp. Questo dato, già in crescita lo scorso anno, quest’anno registra un aumento di circa il 10%, comportando un incremento dell’impegno degli operatori e l’elaborazione di nuove modalità organizzative. In calo il numero di utenti interni che fanno riferimento all’urp per richieste informative. Tabella 5.1 Contatti punto URP aziendale in relazione alla tipologia (in percentuale sul totale dei contatti) 2009 - % 2008 - % Telefonico 71,89% 77,96% Di persona 15,67% 19,55% Via mail/web 12,44% 2,46% Via fax 0,01% 0,02% Utente interno 0,77% 2,38% Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi 182 Cresce il numero di contatti all’URP, ma soprattutto si incrementano i contatti via web confermando la correttezza della scelta di comunicazione effettuata: puntare sul portale del policlinico e sulle tecnologie innovative. 5 La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione Nella tabella di seguito riportata sono evidenziati i contatti suddivisi in relazione alle tipologie di domande poste dai cittadini. Si tratta di una banca dati importante che consente di individuare le aree su cui intervenire per migliorare l’accesso all’ospedale. L’insieme di tutti questi contatti rappresenta il 48,5% del totale. Una corretta riorganizzazione dei percorsi informativi relativi alla prenotazione delle urgenze e della attività libero professionale dovrebbe incidere sullo snellimento dei percorsi di accesso, facilitando il contatto dell’utente con il policlinico. Tabella 5.2 Contatti punto URP aziendale suddivisi per argomento Punto accoglienza Attività libero professionale Urgenze Altro Totale 1848 8803 11332 21983 Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi La registrazione dei rilievi URP collegata alla gestione delle segnalazioni aiuta a meglio comprendere le aree e gli spunti di miglioramento ma soprattutto consente di rendicontare la capacità di risoluzione delle situazioni problematiche da parte dell’URP. Rendiamo conto di seguito dei dati relativi alla prosecuzione della rilevazione sui rilievi degli utenti presso l’URP nel 2009. I dati sono confrontati con quelli ottenuti nel 2008. Nella gestione organizzativa interna i rilievi sono interpretati come l’attività di “prevenzione” alla segnalazione senza perderne il contributo informativo e di miglioramento. Dalla lettura dei dati emerge la conferma della capacità di gestione degli operatori delle situazioni più critiche: 29% dei casi risolti e 32% dei casi chiariti, confermando l’andamento dello scorso anno. Tabella 5.3 Esito dei rilievi URP (% sul totale) Esito secondo le categorie CCRQ 2009 - % 2008 - % Risoluzione 29% 28% Chiarimento 32% 31% Conferma operato dell’Azienda perché conforme a standard protocolli, linee guida 6% 10% Conferma operato dell’azienda perchè conforme alla normativa vigente 1% 2% Scuse 31% 23% Altro 1% 6% Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi Proprio per la particolare importanza organizzativa di questi dati, la loro diffusione alla direzione aziendale ed alle unità operative viene effettuata in maniera integrata alla 183 La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione diffusione delle informazioni relative alle segnalazioni, evidenziandone il contenuto collegato al miglioramento. Per ottenere questo obiettivo dal 2008 è stato attivato uno specifico sottogruppo che ha proposto e realizzato la nuova reportistica delle segnalazioni. All’inizio del 2009 è stata diffusa la nuova reportistica ai soggetti interessati. 5.1.3 La Carta dei Servizi e le Guide all’unità operativa, le Schede Informative di Reparto e i monitor multimediali Da diversi anni, in considerazione delle attività programmate ed eseguite per lo sviluppo del sistema aziendale di gestione per la qualità, è stato pensato un sistema di comunicazione verso il cittadino che mirasse ad integrare il più possibile gli strumenti aziendali. La “Carta dei Servizi” aziendale è il documento informativo che maggiormente rappresenta questa logica: è stata, infatti, trasformata in pagine web del portale aziendale il cui corpo è costituito da link ad aree pubbliche che ne alimentano i contenuti. In questo modo la “Carta dei Servizi” presenta informazioni costantemente aggiornate, a tutto vantaggio di chi abbia necessità di consultarla. Oltre Gli strumenti informativi destinati al cittadino sono stati ulteriormente integrati e si sta realizzando la loro evoluzione verso l’informatica e la comunicazione multimediale a presentare l’Azienda e la sua organizzazione, la Carta rende conto degli impegni presi nei confronti del cittadino, unitamente agli indicatori per verificarne la realizzazione. Una rendicontazione dei risultati delle attività svolte nel Policlinico e degli impegni presi sarà pubblicata sul web nel 2010, in una versione del Bilancio di Missione dedicata al cittadino. Le informazioni contenute nella “Carta dei Servizi”, necessariamente sintetiche, sono approfondite da quelle riportate nelle “Guide all’utente”, ovvero le pagine internet delle unità operative e delle strutture semplici dipartimentali, che specificano in maniera più dettagliata elementi caratteristici delle unità organizzative (es. tempi di attesa, indicatori di monitoraggio dei processi, personale, orari di apertura ecc.). Per potere compiutamente realizzare questo risultato e consentire un aggiornamento continuo delle informazioni web, il personale delle diverse strutture ed in particolare i Rappresentanti della Direzione per la Qualità (RDQ) sono stati formati sulla scrittura sul web e sull’utilizzo dello strumento portale. I contenuti delle diverse aree sono stati completamente rivisti per migliorarne la leggibilità. Questo intervento formativo, se conferma da una parte le riflessioni iniziali sull’integrazione di queste tematiche con quelle dei sistemi qualità, dall’altro risponde ad un preciso obiettivo organizzativo dell’area, ovvero l’evoluzione della rete della qualità (costituita negli anni scorsi) in rete della comunicazione e qualità, secondo l’idea che anche il modello organizzativo “decentrato” deve essere coerente con l’evoluzione in corso di realizzazione a livello aziendale. Tutte le unità operative che erogano attività di ricovero (ordinario e in day hospital) sono dotate di schede informative di reparto che sono consegnate al paziente al momento del ricovero e che illustrano l’organizzazione dell’unità di degenza, riportando informazioni utili per la vita di reparto (orari dei pasti, orari di visita ecc.). Tutte le schede informative sono continuamente rivalutate e, se necessario, aggiornate. A partire dal 2009 184 La formazione realizzata agli RDQ testimonia l’integrazione tra comunicazione e qualità e l’evoluzione della rete della qualità in rete della comunicazione e qualità 5 La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione le schede informative sono state rese disponibili anche sul portale aziendale, all’interno delle pagine di ciascuna struttura, in una nuova sezione denominata “Informazioni per pazienti e familiari”. Per alcune di queste è stata prevista, a partire dalla seconda metà del 2010, anche la versione in più lingue, in considerazione della nazionalità degli utenti che accedono alle unità operative stesse. La traduzione di questa documentazione è parte integrante del progetto denominato “l’ospedale multiculturale” di cui si parla al paragrafi 3.2 e 5.3.4. Nel 2009 è stato realizzato il nuovo sistema di comunicazione multimediale, destinato sia al personale interno che al cittadino e collegato al portale aziendale Per dare seguito a quanto programmato nel 2008 per la comunicazione multimediale con l’uso di schermi, nel 2009 è stato individuato il partner che ha proceduto all’installazione dei nuovi schermi e alla gestione dei palinsesti. A partire da Luglio 2009 il nuovo sistema di comunicazione multimediale ha cominciato a diffondere i suoi messaggi di informazione, intrattenimento e pubblicità attraverso 20 monitor: 18 sono stati collocati nelle sale d’attesa e negli atri dei diversi padiglioni e sono rivolti al cittadino, gli altri 2 sono stati posizionati all’interno delle mense frequentate dal personale del Policlinico. Sugli schermi sono trasmesse informazioni utili sui servizi presenti in ospedale, oltre a filmati a sostegno di campagne di comunicazione. Questo strumento consente anche di diffondere notizie in tempo reale, realizzando così un efficace collegamento con le news presenti sul portale aziendale. Il 50% degli introiti ricavati dai messaggi pubblicitari, infine, viene utilizzato dal Policlinico a favore di progetti di umanizzazione e miglioramento dell’accoglienza. Per arricchire il palinsesto dei monitor multimediali, è stata programmata la realizzazione di nuovi filmati e di spot, attività già incrementata dall’anno precedente. In particolare sono stati realizzati: lo spot sulla donazione di sangue, collegato alla campagna di comunicazione esterna promossa dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato con la collaborazione delle Associazioni dei pazienti trapiantati (cuore, rene, fegato, cordone ombelicale), delle Associazioni dei donatori di sangue e dell’unità operativa Immunoematologia e Trasfusionale Pagliaro; i video di presentazione delle unità operative Microbiologia Landini, Medicina Nucleare Franchi e Geriatria Lunardelli. In quest’ultimo video viene presentato il “Progetto Snoezelen”, ovvero la realizzazione di un nuovo ambiente di socializzazione e stimolazione multisensoriale della Geriatria; lo spot “Risparmio energetico comportamento etico”, collegato alla campagna interna per il risparmio energetico e a sostegno della campagna regionale “io spengo lo spreco”; una nuova “presentazione istituzionale” in lingua inglese, araba e cinese. Nel 2010 gli strumenti di comunicazione multimediale a disposizione dell’azienda saranno potenziati realizzando prodotti di motion graphics (animazione di immagini) per la presentazione in più lingue di alcune unità operative e valutando (in relazione alle necessità delle diverse aree) un incremento del loro numero. 185 La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione 5.1.4 Il portale internet Il 2009 è stato l’anno di consolidamento del Progetto di sviluppo del portale aziendale. Il progetto, dopo l’intenso sviluppo avviato nel corso del 2008, che ha consentito di rilanciare completamente il portale aziendale e di trasformarlo da strumento fondamentalmente informativo in strumento di servizi, ha comportato nell’anno 2009 un rafforzamento delle informazioni, in particolare quelle rivolte ai cittadini, con sviluppo di percorsi ontology-based. Si sono analizzati, cioè, i contenuti delle pagine del portale una pagina, sono un’utile scorciatoia in grado di collegare pagine diverse del portale, a Utilizzando lo strumento dell’ontologia è stata realizzata la navigazione per tag che migliora l’esperienza di navigazione degli prescindere dal menù nel quale sono inserite. In questo modo l’utente può navigare sia utilizzatori al fine di proporre un sistema di navigazione semplice e veloce che consentisse di aiutare il cittadino a ricercare informazioni presenti sul portale, ma non esplicitamente navigabili perché considerate tacitamente presenti in altri contenuti. Si è esplicitata, con tale lavoro, la conoscenza contenuta nelle pagine. Dal progetto è nata la navigazione per tag delle pagine del menù “Per il cittadino”. I tag, etichette descrittive del contenuto di nel modo “classico”, attraverso il menù di navigazione, sia seguendo i percorsi suggeriti dai tag, che conducono ad argomenti correlati. L’approccio scientifico, ma allo stesso tempo basato sulla scelta di un linguaggio semplice per l’utente finale, adottato per il progetto, ha permesso di valorizzare la conoscenza e le informazioni contenute nel portale, puntando nel contempo a migliorare l’esperienza di navigazione dei cittadini. Inoltre, in coerenza con altri progetti inseriti in un programma complessivo di iniziative a favore dell’integrazione culturale, è stata pubblicata l’area del portale in lingua inglese e si è progettato lo sviluppo dell’area in lingua araba. Nel 2009 il portale aziendale ha ottenuto la certificazione di accessibilità da parte del CNIPA. Rendere accessibile qualcosa vuol dire renderla disponibile senza esclusioni; moltissimi sono gli utenti che trovano ostacoli nell’uso del web quando non è progettato in maniera accessibile. Seppur in maniera differente, il problema riguarda diversi tipi di disabilità: visiva, motoria, cognitiva, legata all’età (ad esempio, anziani e bambini), ma vanno presi in considerazione anche tutti coloro che si servono di hardware e di programmi poco aggiornati (computer con processori lenti o con poca memoria, monitor in bianco e nero, vecchie versioni di browser…) o di strumenti alternativi più avanzati, come ad esempio tecnologie di assistenza digitale e telefoni cellulari. Rendere accessibile una pagina web significa, quindi, progettarla in maniera che sia consentito a tutti l’accesso completo alle informazioni (struttura e contenuto), creare i presupposti affinché le modalità di navigazione e tutti gli elementi interattivi eventualmente presenti siano fruibili dagli utenti, indipendentemente dalle loro disabilità, dalla tecnologia che essi utilizzano e dal contesto in cui operano mentre accedono al sito. I contatti del 2009 sono stati 319.829, contro i 280.627 del 2008 (pari ad un aumento del 14%). Nei grafici che seguono sono riportati l’andamento mensile dei contatti anno 2009 (grafico 5.2) e l’andamento del numero complessivo di pagine richieste (grafico 5.3) a confronto con quelli dell’anno 2008. 186 Nel 2009 sono stati valutati nuovamente tutti gli indicatori della classificazione di Nizza, che sono ora in linea con quelli di altri ospedali europei, e si è ottenuta la certificazione di accessibilità da parte del CNIPA 5 La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione Grafico 5.2 Contatti portale web (2008 verso 2009) Fonte: 3dStat - CINECA L’andamento dei contatti non è completamente sovrapponibile (anche se molto simile) a quello delle pagine visitate (complessivamente pari a 3.960.102, contro 1.974.223 di pagine visitate nel 2008, pari ad un aumento del 49,9%). Grafico 5.3 Numero complessivo di pagine visitate (2008 verso 2009) Fonte: 3dStat - CINECA 187 La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione L’analisi di dettaglio delle pagine visitate evidenzia come le pagine più visitate siano quelle dei reparti e servizi, relative alle unità operative, seguite dall’area aperta ai visitatori esterni relativa a bandi e concorsi. Altre pagine visitate di frequente sono quelle trovate attraverso il cerca un medico e quelle attinenti alla carta dei servizi. Dall’analisi delle pagine si conferma il cittadino come target principale del portale stesso anche se la consultazione delle pagine relative a bandi e concorsi e di altre aree del portale (ad esempio “presentazione”, “chi siamo”) mette in evidenza possibili target differenti che negli anni precedenti non erano catturati dalle informazioni disponibili nel sito internet. Per quanto riguarda la provenienza dei visitatori, il 94% appartiene a regioni italiane (41% Emilia Romagna, 19% Lazio, 11% Lombardia ed altre con un numero di contatti via via decrescenti), il 2% si collega dal Regno Unito, 1,4% dalla Svezia e l’1,1% dalla Francia. La presenza di contatti provenienti dall’estero è stato uno dei motivi che ci ha spinto a preparare una versione in lingua inglese del portale e a predisporne una in lingua araba, che sarà pronta nel 2010. 5.1.5 Gli opuscoli informativi sui servizi Da diversi anni il Policlinico prepara materiale illustrativo rivolto all’utente con l’obiettivo di aiutare i cittadini ad usufruire in maniera adeguata dei servizi disponibili. Il materiale informativo è raggruppato in due collane: “Orientarsi” e “Azienda aggiorna”. Nel corso del 2009 sono stati rivisti o preparati diversi strumenti informativi, principalmente sotto forma di opuscoli. Come previsto tra gli obietivi di budget le Unità Operative hanno collaborato all’elaborazione Gli opuscoli informativi sui servizi sono revisionati o preparati su richiesta delle singole unità operative o in relazione a specifiche aree oggetto di progetti aziendali di una mappa degli strumenti disponibili a livello di dipartimento e di unità operativa. Questa impostazione ha consentito di comprendere pienamente quali strumenti hanno oggi a disposizione le articolazioni aziendali a supporto della comunicazione ed informazione, procedendo nella logica del coordinamento centrale e della loro razionalizzazione. Tra gli obiettivi del 2010 anche l’integrazione tra l’attuale area comunicazione ed il centro stampa dell’ospedale. Questo obiettivo porterà ad una razionalizzazione dei percorsi e dei costi di realizzazione del materiale nonché ad un miglioramento della capacità di governo e del processo organizzativo. 5.2 La relazione con il cittadino 5.2.1 Le segnalazioni Nel 2009 è proseguito il percorso di gestione delle segnalazioni con il supporto dei Facilitatori per la gestione dei reclami codice rosso e codice giallo, confermando la validità di questa modalità volta soprattutto a garantire un rapido coinvolgimento dei diversi 188 Nel 2009 è stato definitivamente consolidato il percorso per la gestione delle segnalazioni ed è stata diffusa a livello aziendale la nuova reportistica La relazione con il cittadino 5 Strumenti di comunicazione responsabili interessati, il monitoraggio dello svolgimento del processo di istruttoria e un approccio proattivo volto alla soluzione delle criticità evidenziate. Inoltre, il consolidamento della gestione dei reclami con l’attribuzione dei codici colore e l’analisi degli indicatori derivanti dall’elaborazione trimestrale dei dati hanno portato ad un ulteriore utilizzo delle segnalazioni per il miglioramento dei processi. Infatti se la gestione dei reclami attraverso l’attribuzione di un codice colore risultava estremamente efficace per assicurare l’efficienza della risposta all’utente, non sempre era utile per identificare i reclami sui quali sussiste una reale criticità aziendale e quindi adeguati per attivare il miglioramento. Nel corso del 2009 è stata generata la nuova reportistica. Si tratta di cambiamenti che la rendono più snella e più utile nell’evidenziare aree di criticità. In particolare: si prendono in considerazione gli esiti dei reclami per selezionare solo quelli sui quali risulta utile svolgere approfondimenti e formulare soluzioni al problema segnalato, inoltre si applica un “sistema di pesatura” collegato all’argomento del reclamo, utile per l’individuazione delle priorità di intervento. Il sistema di pesatura è collegato alla “gestione del rischio”, assegnando un peso maggiore agli “argomenti” che incidono più direttamente sulla mission della struttura (cioè un reclamo relativo al cibo è considerato meno pesante di uno sulla prestazione sanitaria). La reportistica delle segnalazioni comprende anche l’elaborazione dei dati relativi ai rilievi degli utenti che vengono gestiti e registrati presso l’accoglienza dell’ufficio relazioni con il pubblico. Il numero complessivo delle segnalazioni diminuisce, gli elogi calano significativamente mentre i reclami aumentano Nella tabella che segue si evidenzia l’andamento delle segnalazioni negli anni 2007, 2008 e 2009; tra parentesi è riportato l’aumento percentuale del dato rispetto all’anno precedente. Il confronto dei dati tra 2008 e 2009 evidenzia una diminuzione del numero complessivo delle segnalazioni (-24,5%) che si giustifica con la decisa diminunzione del numero degli elogi. Questo dato così macroscopico deriva dall’applicazione di uno nuovo regolamento che definisce con maggior precisione le modalità di selezione degli elogi per la loro attribuzione e registrazione, non è quindi da considerare un risultato negativo. Da evidenziare un aumento di 23,3 punti percentuale dei reclami. Da considerare anche un incremento notevole dei “rilievi” che comprendono (a differenza del 2008) anche i dati registrati sul database dell’URP che non si trasformano in vere e proprie segnalazioni. Tabella 5.4 Andamento delle segnalazioni negli anni di riferimento 2007 2008 2009 Elogi 1279 1577 961(-39%) Reclami 566 463 571(+23,3%)) 63 54 227 Rilievi 189 La relazione con il cittadino Strumenti di comunicazione Suggerimenti 41 21 22(0%) Impropri 13 24 14 (-41%) 1962 2139 1615(-24,5%) Totale Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni Per quanto riguarda gli indicatori di gestione si segnala una certa stabilizzazione dei tempi di chiusura (il 62% dei reclami pervenuti è chiuso entro 30 giorni, dato non dissimile dal 65% del 2008). Il risultato è considerato positivo per l’incremento del numero dei reclami pervenuti. Continua anche nel 2009 il contatto telefonico per rispondere alle segnalazioni meno gravi (il 25,9% sul totale dei reclami). La modalità impiegata, che prevede il contatto da parte del personale URP per comunicare la soluzione della problematica o comunque la motivazione del disservizio, è sempre molto apprezzata dai cittadini contattati. Nel grafico che segue si evidenzia la stratificazione delle segnalazioni per categorie negli anni di riferimento. Grafico 5.4 Numero segnalazioni per categorie (anni 2007, 2008, 2009) Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni 190 Nel 2009 gli indicatori di gestione restano sostanzialmente stabili, nonostante l’incremento numerico dei reclami (+23,3%) La relazione con il cittadino Le categorie CCRQ mostrano una sostanziale stabilità di performance 5 Strumenti di comunicazione Anche nel 2009 la categoria prevalente è quella collegata agli aspetti tecnico professionali, e (come lo scorso anno) l’analisi di dettaglio dei contenuti delle segnalazioni evidenzia come l’elemento “critico” sia rappresentato dalla relazione più che dall’aspetto tecnico in senso stretto. La criticità dell’elemento relazione emerge anche nella seconda categoria maggiormente rappresentata: “umanizzazione ed aspetti relazionali”. Riportiamo di seguito i dati di dettaglio delle segnalazioni riferite ai dipartimenti con le percentuali sul totale delle segnalazioni espresse. Dalla lettura emerge una sostanziale stabilità dei dati. Tabella 5.5 Reclami: confronto dell’andamento delle categorie CCRQ 2009 vs 2008 N. 2009 % sul totale 2009 N. 2008 % sul totale 2008 Aspetti Organizzativi Burocratici Amministrativi 124 22% 83 18% Aspetti Tecnico Professionali 124 22% 101 22% Tempi 117 20% 99 21% Umanizzazione e Aspetti Relazionali 48 8% 43 9% Aspetti Alberghieri e Comfort 38 7% 45 10% Aspetti Strutturali 74 13% 59 13% Aspetti Economici 13 2% 10 2% Informazione 21 4% 21 5% Adeguamento alla Normativa 8 1% 1 0% Altro 4 1% 1 0% Categoria CCRQ Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni La tabella 5.6 riporta la suddivisione delle segnalazioni nei dipartimenti, mostrandone l’andamento negli anni di riferimento. Tabella 5.6 Segnalazioni: distribuzione nei dipartimenti negli anni di riferimento Tipologia della segnalazione 2007 2008 2009 Cardio-toraco-vascolare 161 154 117 Chirurgie Specialistiche e Anestesiologia 306 403 320 191 La relazione con il cittadino Strumenti di comunicazione Ematologia Oncologia e Medicina di Laboratorio 156 177 103 Emergenza/Urgenza Chirurgia Generale e dei Trapianti 167 239 157 Malattie Apparato Digerente e Medicina Interna 269 288 151 Medicina Interna dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche 248 188 189 Salute della Donna del Bambino e dell’Adolescente 279 304 241 6 87 58 1592 1840 1344 Poliambulatori Totale (*) Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni (*) il totale delle segnalazioni non corrisponde con quanto indicato in tabella 5.4 perché qui sono considerate solo quelle attribuite ai dipartimenti. Da un analisi più di dettaglio dei dati prendendo in considerazione i risultati dei soli reclami, i dipartimenti che hanno registrato un aumento numerico risultano essere il dipartimento Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente (+102%) e il dipartimento Chirurgie Specialistiche ed Anestesiologia (+47%). Una diminuzione del numero dei reclami viene invece registrato per il dipartimento Emergenza/Urgenza, Chirurgia Generale e dei Trapianti (-17,5%). Una valutazione nel merito dei dati riferiti agli elogi fa emergere una situazione non dissimile da quella riportata l’anno scorso. Il sostanziale cambiamento della procedura, che vede una maggior precisione nella selezione degli elogi per la loro attribuzione e registrazione, non ha prodotto uno scostamento percentuale all’interno dei singoli dipartimenti. Il dato è estremamente positivo, in quanto con più rigide modalità di selezione degli elogi, emergono comunque le indicazioni degli utenti nell’individuazione delle aree oggetto di soddisfazione. 5.2.2 La misurazione della soddisfazione dell’utente Da diversi anni, nell’ambito delle attività eseguite all’interno del sistema di gestione per la qualità si effettua la misurazione della soddisfazione dell’utente. Dal 2006, grazie all’integrazione delle aree del Policlinico che si occupavano di comunicazione e di qualità è stata favorita la possibilità di leggere i dati provenienti dalle due misurazioni in maniera integrata. La misurazione della soddisfazione dell’utente è effettuata applicando un sistema riconosciuto a livello internazionale che segue quanto previsto dalla normativa ISO di riferimento specifica per l’esecuzione della misurazione della soddisfazione (UNI 11098, Linee guida per la rilevazione della soddisfazione del cliente 192 L’esperienza della misurazione della soddisfazione dell’utente è stata validata anche a livello internazionale applicando un metodo statistico che consente di verificare la significatività delle domande. Si conferma come un modello estremamente avanzato La relazione con il cittadino 5 Strumenti di comunicazione e per la misurazione degli indicatori di esito). Le attività sono effettuate, nel completo rispetto della normativa sulla privacy, da una organizzazione esterna ed indipendente che, attraverso interviste telefoniche raccoglie le valutazioni dei pazienti/utenti che hanno usufruito delle prestazioni dell’ospedale. I dati elaborati sono resi disponibili a tutti i professionisti dell’Azienda, attraverso l’inserimento nel portale aziendale. Le dimensioni da valutare sono state validate con il Comitato Consultivo Misto e le informazioni vengono fornite attraverso un report di sintesi che facilita la lettura dei dati ed il loro utilizzo ai fini del miglioramento I questionari somministrati sono stati preparati come per gli anni precedenti, con la collaborazione del Comitato Consultivo Misto che ha selezionato, revisionato ed ottimizzato l’espressione dei fattori misurati in tutte tutte le aree indagate. Anche per l’anno in corso è stato adottato il “format semplificato” contente i dati e le informazioni di ritorno per i dipartimenti e le unità operative. Il report di sintesi riporta in maniera semplice e diretta, i fattori di diretta responsabilità del dipartimento e delle unità operative su cui attivare il miglioramento. Nel corso dell’anno sono state condotte circa 13.350 interviste di cui 3.494 nell’area degenza, 8.111 nell’area dei servizi diagnostici e ambulatoriali, 1.145 in Day Hospital/ Day Surgery e 600 in Pronto Soccorso. L’indice di soddisfazione complessivo (CSI) misurato su tutti i pazienti intervistati si attesta a 92,5 (contro il 94,3 del 2008 e il 93,4 del 2007). Questo indice è un costrutto che considera la % di soddisfazione e l’importanza di un determinato fattore per l’utente e si differenzia da un altro dato (riportato negli elaborati) che considera il livello di soddisfazione globale (% di pazienti soddisfatti), ovvero la somma delle percentuali di utenti il cui livello di soddisfazione è “in linea” o “supera” le loro aspettative. Nel 2009 il livello di soddisfazione globale si attesta a 95,2% contro il 95,6% del 2008 e il 96,1% del 2007. Nella tabella che segue questo dato è confrontato con i risultati ottenuti negli anni precedenti stratificato nelle diverse aree di attività. Tabella 5.7 Livello di soddisfazione (% soddisfatti) nelle aree di attività (anni 2006 – 2009) Area 2006 2007 2008 2009 Degenza Ordinaria 93,9 93,8 95,3 95,1 Day Hospital e Day Service 96,0 96,4 97,9 97,0 Servizi Diagnostici e Ambulatori 91,3 90,2 97,0 95,3 90,0 91,1 90,4 90,7 Pronto Soccorso Fonte: Databank Tutte le aree si attestano su valori simili a quelli degli anni precedenti tranne quella dei Servizi Diagnostici e Ambulatori che registra un peggioramento dei risultati ottenuti. 193 La relazione con il cittadino Strumenti di comunicazione Questo risultato è presumibilmente collegato alle diverse riorganizzazioni edilizie che hanno coinvolto parecchi strutture (ambulatori) dell’Azienda causando possibili disservizi agli utenti che avevano accesso al Policlinico. Nel grafico seguente sono riportati i risultati ottenuti dai dipartimenti nelle diverse aree di attività, espressi in indice di soddisfazione (CSI). Grafico 5.5 Risultato dei dipartimenti nelle aree di attività L’area maggiormente critica a livello aziendale e dipartimentale è quella dei servizi diagnostici e ambulatoriali. Al contrario l’area del Pronto Soccorso Pediatrico risulta notevolmente migliorata. Sostanzialmente invariato il livello della soddisfazione globale. Fonte: Databank Il confronto tra l’anno 2008 ed il 2009 mostra in generale un peggioramento dei risultati ottenuti dai diversi dipartimenti per l’area Servizi Diagnostici e Ambulatoriali. Analisi statistiche di dettaglio evidenziano come i dipartimenti “Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche” e “Malattie dell’Apparato Digerente e Medicina Interna” presentino come area di sofferenza quella della Degenza Ordinaria, mentre non ci sono sostanziali differenze per le aree di Day Hospital - Day service e Pronto Soccorso. Da segnalare un notevole miglioramento dell’Area Pronto Soccorso Pediatrico relativamente alla soddisfazione globale, all’indice di soddisfazione ed alla propensione al passaparola positivo. Nel grafico che segue sono riportati i risultati per dipartimento nel parametro “propensione al passaparola positivo” che misura la propensione da parte degli utenti a consigliare ad un proprio parente/amico di rivolgersi al Policlinico nel caso di problemi di salute. In maniera indiretta e per i parametri della customer satisfaction, questo dato consente di conoscere l’immagine che gli utilizzatori hanno dell’ospedale. 194 Risultati molto buoni sono stati ottenuti nell’area della Degenza Ordinaria relativamente al parametro propensione al passaparola positivo La relazione con il cittadino 5 Strumenti di comunicazione Grafico 5.6 Propensione al passaparola positivo Fonte: Databank Su questo parametro l’area della Degenza Ordinaria presenta risultati migliori rispetto allo scorso anno e migliori di quelle delle altre aree. Il modello di misurazione impiegato ha consentito anche per l’anno 2009 di evidenziare le azioni di miglioramento prioritarie da attivare, attraverso la valutazione della mappa delle priorità. Gli aspetti individuati sono collegati alle attività alberghiere (qualità del cibo, pulizia della stanza, possibilità di scelta nel menù) per l’area della degenza ordinaria, chiarezza e completezza delle informazioni ricevute sullo stato di salute e sulle cure ricevute, pulizia della stanza e presenza e reperibilità dei medici a fronte delle necessità in Day Hospital/Day Service, mentre per i servizi ambulatoriali si riconferma la priorità di intervento sul miglioramento dei tempi di attesa. In particolare gli utenti indicano come aree su cui agire: distanza tra giorno di prenotazione e giorno di effettuazione della visita, tempo di attesa in sala di attesa, tempo di attesa in fila per il pagamento del ticket. A livello regionale, anche nell’anno 2009, sono continuati i lavori del gruppo tecnico di lavoro “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” che aveva come obiettivo la messa a punto di un questionario destinato a pazienti e parenti per la rilevazione della qualità percepita nei reparti di Terapia Intensiva. Sono, inoltre proseguiti, gli incontri svolti in Agenzia Sanitaria Regionale per la predisposizione di questionari “comuni” per le aree di degenza ordinaria, servizi ambulatoriali e pronto soccorso delle diverse Aziende Ospedaliere e USL della Regione. Negli ultimi mesi dell’anno 2009 sono stati presentati la domanda di adesione ed il piano sperimentale dell’Azienda, per la partecipazione all’iniziativa presentata dal Ministro 195 La relazione con il cittadino Strumenti di comunicazione Brunetta “Mettiamoci la faccia”, che permetterà ai cittadini di esprimere un giudizio riguardo ai servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni. Ogni utente potrà esprimere la sua preferenza usando un monitor con terminale touch screen selezionando un emoticon/ faccina: verde in caso di soddisfazione, gialla in caso di giudizio neutro o rossa in caso di insoddisfazione. I giudizi riguarderanno il servizio erogato nel suo complesso, e dovranno essere letti in integrazione agli altri strumenti di misurazione utilizzati dalle Aziende. 5.3 La comunicazione per le scelte di interesse per la comunità Questo secondo ambito di comunicazione è finalizzato a descrivere situazioni, impegni, problemi, a orientare scelte e a definire azioni di tutela della salute e di politica sanitaria di interesse per l’intera comunità. Questo tipo di comunicazione si rivolge in generale a tutte le persone, ma si realizza in particolare nei confronti dei cittadini competenti, cioè di coloro che hanno maggiore influenza sulle scelte per la salute di una comunità (amministratori locali, rappresentanti di enti, di organizzazioni, di forze sociali, giornalisti, educatori, operatori sanitari, ecc.). In questa sezione del bilancio di missione, l’Azienda descrive le iniziative e gli strumenti che sta sperimentando o ha consolidato per sostenere i progetti ed i programmi del Policlinico con particolare attenzione alle relazioni istituzionali e con il contesto territoriale di riferimento. 5.3.1 La collaborazione con le Aziende Sanitarie dell’area metropolitana Nel 2009 sono state poche le occasioni di collaborazione sui temi della comunicazione con le altre aziende cittadine se si escludono la collaborazione sulla preparazione del bilancio di missione e le campagne di comunicazione regionale (come ad esempio quella sull’influenza) o altre iniziative come le giornate di prevenzione nelle quali si realizzano eventi comuni. Sono proseguite: la collaborazione attivata per la gestione dei servizi di mediazione linguistica e culturale; la collaborazione attivata per l’elenco telefonico cittadino che ha portato alla semplificazione delle informazioni, alla preparazione di una pagina comune alle Aziende, all’applicazione della stessa logica nella presentazione delle informazioni; la collaborazione in corso e da completare per l’uso di un unico software per la ricerca delle prestazioni (IAP) che si colleghi anche con il numero verde regionale e consenta quindi approfondimenti sulle prestazioni erogate dalle diverse Aziende sanitarie; la collaborazione per l’inaugurazione del reparto di Chirurgia pediatrica dell’ospedale Maggiore che si è unificato dal punto di vista della direzione con il reparto di chirurgia pediatrica del Policlinico. 196 Presentazione del piano sperimentale aziendale per la partecipazione all’iniziativa “Mettiamoci la faccia” La comunicazione per la comunità 5 Strumenti di comunicazione 5.3.2 L’immagine del Policlinico: verso la responsabilità sociale La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) è un approccio integrato nella strategia e nella cultura d’impresa, attraverso la quale l’azienda contribuisce allo sviluppo sostenibile e integra, su base volontaria, interessi economici, sociali ed ambientali nelle iniziative dell’impresa stessa. I valori su cui il progetto si fonda sono: indipendenza, credibilità, trasparenza, promozione della cultura, dimensione europea. L’impegno di una azienda su questi temi può essere quantiifcato grazie ad una scala individuata a livello europeo. Si tratta dell’“Indice di Responsabilità sociale” che rappresenta il grado di attenzione e comportamento socialmente responsabile che l’azienda pone nei confronti dei diversi stakeholder. Il Policlinico S. Orsola - Malpighi ha ottenuto, nel 2008 un indice di 63,3% e nel 2009 un indice di 77,6%. Il miglioramento di questo risultato evidenzia un percorso di integrazione sempre più esaustivo ed efficace della RSI. Il 2009 rappresenta un anno importante nello sviluppo del programma di marketing sociale soprattutto in merito alla definizione del processo di Fund Raising e dei relativi indicatori di monitoraggio e valutazione. Il consolidamento del il tema della responsabilità sociale è stato ottenuto anche grazie all’implementazione ed lo sviluppo delle azioni definite nel 2008 all’interno del programma aziendale di marketing sociale, puntando sull’aumento della consapevolezza e sul coinvolgimento dei professionisti dell’Azienda e con l’obiettivo di migliorare l’immagine del Policlinico e incrementare i finanziamenti per sostenere l’attività sociale dell’ospedale. Per il sostegno del processo di fund raising, è stato analizzato e reso più semplice il percorso per le sponsorizzazioni e per le donazioni ed è stata creata una specifica area all’interno del portale internet aziendale per chiarire all’esterno le modalità per donare oppure sponsorizzare uno specifico progetto. Nonostante i risultati ottenuti nel 2009 siano complessivamente positivi, la fase di individuazione dei progetti è stata valutata come critica. Si è quindi ritenuto opportuno modificare in maniera significativa la modalità sperimentata, individuando a livello di direzione i progetti ritenuti meritevoli di entrare nel programma che sono stati poi presentati ai dipartimenti che hanno scelto se farli propri oppure no. Con questo metodo sono stati individuati progetti che hanno come tema conduttore l’utilizzo dell’arte nella cura. Dal punto di vista dei risultati ottenuti nella raccolta fondi, nel 2009 sono stati finanziati completamente 5 progetti di cui 1 è già concluso, mentre gli altri sono in corso di realizzazione con chiusura prevista tra Giugno e Settembre 2010. I progetti finanziati nel 2009 sono: Il progetto “Clown in corsia” applicato nelle aree pediatrica e della riabilitazione del Policlinico. Il sorriso e il buonumore portati da un clown possono incidere positivamente sui tempi di guarigione del paziente. Il progetto si propone di migliorare la collaborazione dei pazienti alle manovre cliniche e fornire supporto alle famiglie nella gestione dell’esperienza ospedaliera. Questi risultati saranno oggettivati attraverso la raccolta di indicatori specifici la cui prima valutazione e diffusione è prevista per Giugno 2010. 197 La comunicazione per la comunità Strumenti di comunicazione Il progetto “Un sorriso in Geriatria” ha l’obiettivo di sostenere il senso di abbandono, la difficoltà motoria e la limitazione delle funzioni cognitive che sono tutti fattori che influiscono sui tempi di guarigione di un anziano. Il progetto ha come obiettivo quello di rendere più serena la degenza, mettendo a disposizione dell’anziano Animatori geriatrici capaci di fornire un supporto emotivo e di sollecitare le prestazioni cognitive. Cinque sono i progetti completamente finanziati grazie all’attività di fund raising Il progetto “Recreation Room in ostetricia” ha l’obiettivo di realizzare uno spazio adeguato e accogliente alla permanenza delle neo-mamme all’interno dei reparti di Ostetricia. Il progetto propone la ristrutturazione e la riorganizzazione di tale area al fine di creare uno spazio ricreativo che favorisca: la deambulazione e le forme di socializzazione ed un miglior contatto delle neo-mamme con la famiglia. Il progetto “Giardino terapeutico” che prevede la realizzazione di un’area verde comune, nella quale i pazienti e i loro familiari potranno fruire di un giardino ricco di arbusti e piante colorate e di un percorso ricreativo in cui poter socializzare e confrontarsi. Saranno realizzati inoltre laboratori tematici tenuti da operatori esperti che si prenderanno cura dei pazienti donando loro momenti di sollievo e di allegria.La socializzazione e i momenti ricreativi e didattici in uno spazio verde possono produrre effetti positivi sull’equilibrio psicofisico del paziente. Il progetto “Ergonomia in Ortopedia” che ha l’obiettivo di contribuire ad alleviare il disagio posturale causato da patologie ortopediche e da limitazioni dei movimenti, il progetto prevede la qualificazione dell’area d’accettazione e di soggiorno per pazienti che necessitano di intervento ortopedico. Questo progetto è stato concluso a Dicembre 2009. In seguito all’assegnazione del premio Discerno Plus per la CSR, Responsabilità Sociale d’Impresa (ottenuto nel 2008), nel 2009 il Policlinico ha partecipato al successivo progetto Discerno 3, promosso dalla Commissione Europea e proposto dal Ceep, Centro europeo delle aziende di servizi di pubblica utilità, che ha l’obiettivo specifico di incrementare i risultati positivi ottenuti nel progetto Discerno Plus attraverso un approfondimento delle linee guida definite in materia di Responsabilità Sociale allo scopo di renderle più specifiche per i diversi settori di attività (non esiste per ora una versione specifica per l’ambito sanitario). Il Policlinico è stato inserito in una selezione delle migliori attività (best practices) tra le aziende dei Paesi comunitari che partecipano al progetto grazie alle attività relative alla progettazione e realizzazione di un sistema di rilevazione della soddisfazione dei cittadini. La best practice premiata permette di individuare le necessità e le problematiche segnalate dagli utenti, al fine di intervenire tempestivamente sulle aree individuate come più critiche. La rilevazione della soddisfazione dei cittadini, quindi, permette all’Azienda di impegnarsi continuamente nel miglioramento dei servizi offerti. 198 Con la partecipazione al progetto europeo Discerno il policlinico ha verificato il proprio livello di implementazione del sistema di responsabilità sociale ed ha ottenuto, unica struttura sanitaria in Europa la menzione europea La comunicazione per la comunità 5 Strumenti di comunicazione Inoltre, nel 2009 all’ospedale è stato conferito il massimo riconoscimento di tre Bollini Rosa per l’alto livello di attenzione verso il trattamento delle patologie femminili, nonché per le caratteristiche strutturali e i servizi a misura di donna. Il riconoscimento è stato attribuito in occasione della presentazione della 3^ edizione della Guida Ospedale Donna dell’Osservatorio O.N.Da. (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna), durante la quale si è proceduto all’assegnazione dei Bollini Rosa alle strutture sanitarie “amiche delle donne”. 5.3.3 Il sostegno all’immagine del policlinico e la valorizzazione delle eccellenze L’obiettivo del miglioramento dell’immagine del Policlinico consiste nell’aumentare il radicamento sul territorio, nel definirlo come un attore di primaria importanza per la comunità e per l’intera rete sanitaria italiana ed internazionale, nel diffondere l’impegno per la diffusione di comportamenti corretti e, in generale, nel comunicare efficacemente la sua attività. Avere una “buona immagine” è di straordinaria importanza per l’Azienda sia nei rapporti con il proprio cliente sia nelle relazioni con i partner ed i fornitori, sia verso l’interno nei confronti del personale e delle organizzazioni che lo rappresentano. La gestione dell’immagine da parte dell’azienda richiede un’attività di medio-lungo periodo in cui l’impresa possa rendere “visibile” ciò che è e fa. Ma come si può misurare l’immagine di un Policlinico, come monitorarla? L’impostazione del sistema di gestione per la qualità propria dell’area comunicazione, informazione, marketing e qualità, nonché la spinta organizzativa che deriva dalle stesse norme internazionali, ci hanno portato a lavorare alla definizione di un cruscotto dell’immagine di cui fanno parte indicatori aziendali rappresentativi delle aree di intersse degli specifici stakeholder dell’Azienda. Gli stakeholder identificati sono: Direzione Generale, Dipendenti, Cittadino/Paziente, Istituzioni e Fornitori/partner. L’area di interesse di ogni stakeholder è monitorata attraverso uno o più indicatori in relazione alla effettiva disponibilità delle informazioni. Le aree di interesse prese in considerazione sono: la produzione, il rischio aziendale, la sostenibilità ambientale, i mass media, la soddisfazione del personale, la valutazione del cliente interno (servizi trasversali), la crescita ed il riconoscimento delle competenze professionali, l’utilizzo e la chiarezza dei sistemi di comunicazione interni ed esterni, il turnover del personale, la soddisfazione del cittadino/paziente (customer e reclami), il Il programma Ambassador ha l’obiettivo di promuovere l’immagine, le strutture, i servizi della città di Bologna, rafforzandone anche le aziende, gli enti e le istituzioni che ne fanno parte rispetto dei requisiti dell’accreditamento regionale, il recepimento e l’attuazione delle raccomandazioni ministeriali, il monitoraggio del rispetto degli accordi di fornitura. Nel 2009 questi dati saranno raccolti e monitorati per valutare la validità dello strumento. Nel 2009 è stato rafforzato il “programma Ambassador” promosso dal Policlinico in collaborazione con Bologna Congressi. L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere l’immagine, le strutture, i servizi, della città di Bologna a livello nazionale ed internazionale attraverso la creazione di un network cittadino che comprenda i principali Enti e Istituzioni, i rappresentanti del Commercio e dell’Industria, le Associazioni, l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna. Obiettivo del network è costruire le sinergie per rafforzare 199 La comunicazione per la comunità Strumenti di comunicazione l’immagine della città e di conseguenza dei principali attori coinvolti, identificando figure autorevoli a livello cittadino, che possano diventare modelli, veicolo di comunicazione e promozione della destinazione Bologna quale sede di eccellenza per l’attività congressuale e l’organizzazione di eventi. L’insieme delle iniziative consentirà ai Professionisti del Policlinico di candidarsi con maggiore probabilità di successo alla realizzazione di eventi di livello nazionale ed internazionale a Bologna, grazie anche alla spinta imprenditoriale di Bologna Congressi, ha trovato impulso sia nell’impiego da parte di diverse strutture dell’ospedale dei servizi di questo programma per la realizzazione di iniziative congressuali sia nella firma di accordi di collaborazione tra il policlinico ed alcune organizzazioni (ad esempio ASCOM) per la realizzazione di progetti di marketing sociale. Sul versante delle certificazioni di qualità il 2009 ha visto la realizzazione di tutti gli obiettivi definiti: il rinnovo della certificazione di qualità al Policlinico, il rinnovo della certificazione di servizio per i programmi trapianto (cuore, rene, fegato), per i percorsi individuati, nonché le prime valutazioni per il programma “ospedale senza dolore” per confermare la correttezza del percorso intrapreso. Sono, infine, state realizzate le azioni previste per il programma di internazionalizzazione del Policlinico. Il programma che prevede l’apertura dell’ospedale verso l’esterno, rafforzando le collaborazioni internazionali già attive ed individuandone di nuove, ha portato all’apertura delle sezioni del portale in lingua inglese ed in lingua araba ed alla preparazione di strumenti di comunicazione (cartacei ed elettronici) per sostenere e valorizzare (anche all’estero) le aree individuate come peculiari. Questi strumenti sono Nel 2008 sono state poste le basi per il programma per l’internazionalizzazione del Policlinico da attuare nel 2009 stati realizzati in italiano, inglese ed arabo. E’, inoltre, proseguita con ottimi risultati l’attività a livello nazionale ed internazionale del programma di Valutazione Esterna di Qualità (VEQ) dei laboratori analisi. 5.3.4 L’ospedale multiculturale A fianco delle azioni attuate e rendicontate al paragrafo 3.2 relative alla facilitazione all’accesso degli stranieri, nel 2009 il Policlinico è stato impegnato in alcune iniziative specifiche sul percorso di mediazione. Si ricorda in particolare il progetto PASS. Si tratta di un progetto, in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna ed altre aziende della regione, per la promozione dell’accesso delle popolazioni immigrate ai servizi socio sanitari e lo sviluppo delle attività di informazione ed orientamento socio-sanitario nelle ASL italiane (PASS). Questo progetto è promosso dall’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà di Roma ed è finalizzato a formare figure professionali da inserire nell’abito del Servizio Sanitario Regionale, qualificando l’attività di mediazione culturale. La conclusione del progetto, iniziato a novembre 2009, è prevista per luglio 2010. Nella prima parte del progetto, le mediatrici sono state inserite all’interno dell’Azienda grazie anche ad un’azione di sensibilizzazione sulle problematiche dovute alle diversità culturali e su temi quali il facilitare l’accesso del cittadino immigrato alle strutture sanitarie, 200 Tra le azioni sulla multiculturalità si ricorda il progetto PASS per la promozione dell’accesso delle popolazioni immigrate La comunicazione per la comunità 5 Strumenti di comunicazione la mediazione sugli stili di vita, senza tralasciare altri aspetti importanti quali area geografica di provenienza, età, sesso, vocazione religiosa ed approccio relazionale. La seconda parte dell’attività delle mediatrici si è invece concentrata all’interno delle Unità Operative del Dipartimento della Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente e si è svolta approfondendo le conoscenze sulla relazione interpersonale e sull’esperienza nel processo di mediazione a supporto della relazione tra gli utenti e il personale sanitario. Nel 2009 è stato anche elaborato il nuovo progetto della segnaletica multilingue che sarà realizzato nel 2010 e porterà alla realizzazione di una segnaletica in italiano, inglese ed arabo. 5.3.5 La partecipazione alle giornate di sensibilizzazione e prevenzione e alle Campagne di comunicazione Le campagne Nel corso del 2009 il Policlinico ha partecipato attivamente alle seguenti giornate e le giornate di sensibilizzazione e prevenzione sono state organizzate con il contributo delle Associazioni. Come di consueto sono stati divulgati i materiali delle campagne regionali e di alcune campagne/iniziative nazionali nazionali e mondiali: Giornata mondiale di sensibilizzazione sulle cardiopatie congenite: organizzata come ogni anno in collaborazione con le unità operative di Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica e dell’età evolutiva dirette rispettivamente dal Prof. F. Maria Picchio e dal Prof. Gaetano Gargiulo, con il supporto dell’Associazione Piccoli Grandi Cuori ONLUS, la Giornata è stata celebrata con un incontro sulle nuove opportunità di supporto alla cura e all’assistenza delle cardiopatie congenite dal titolo: “Arti terapie e Clown terapia: la diversa evoluzione delle modalità artistico-espressive ed il loro utilizzo nel contesto ospedaliero”. Fra le altre iniziative messe in campo sono stati organizzati banchetti per la distribuzione di cuoricini di cioccolato da parte dei volontari dell’Associazione Piccoli Grandi Cuori e un concerto jazz “Sing Sing Sing” del cantante bolognese Andrea Mingardi. Gli incassi sono stati devoluti all’Associazione Piccoli Grandi Cuori per aiutare le famiglie dei bambini ricoverati presso i reparti di Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica del Policlinico; Giornata mondiale del rene: importante appuntamento con la prevenzione e l’informazione per la salute dei reni. In Italia la giornata è promossa dalla S.I.N. (Società Italiana di Nefrologia) e dalla F.I.R. (Fondazione Italiana del Rene); tra le iniziative messe in campo, il Policlinico ha aderito al “Progetto Camper”: gli specialisti, nello spazio allestito all’interno del Camper dedicato in Piazza XX Settembre, hanno eseguito controlli gratuiti della pressione ed esami delle urine per verificare la funzionalità dei reni; Progetto Prostata: alla sua terza edizione, questa campagna di sensibilizzazione e di informazione dell’opinione pubblica volta alla diagnosi delle affezioni prostatiche, grazie al sostegno dell’Associazione Samur (Studi Avanzati Malattie Urologiche ONLUS), ha permesso ai cittadini interessati di età superiore ai 50 anni di recarsi presso gli ambulatori dell’unità operativa di Urologia-Martorana per usufruire gratuitamente di una visita e di esami diagnostici completi sulla prostata, condotti da una squadra multidisciplinare di specialisti; Giornate nazionali “Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti”: durante 201 La comunicazione per la comunità Strumenti di comunicazione le Giornate sono state programmate iniziative pubbliche per sensibilizzare la cittadinanza sull’opportunità di dichiarare la propria volontà di donare gli organi. In particolare all’interno del Policlinico è stato distribuito materiale informativo ed è stato possibile manifestare la propria volontà di donazione di organi e tessuti nelle postazioni allestite dalle Associazioni di Volontariato A.N.T.F. (Associazione Nazionale Trapiantati di Fegato Gozzetti), A.N.T.R. (Associazione Nazionale Trapiantati di Rene) e A.T.C.O.M. (Associazione Trapiantati di Cuore); Giornata mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa: è stata promossa in tutto il mondo dalla World Hypertension League, che ha indicato come tema centrale da approfondire “Sale e Ipertensione, i due killer silenziosi”. Una postazione dedicata presso Piazza Re Enzo ha ospitato specialisti del settore - tra cui alcuni professionisti del Policlinico - che hanno misurato gratuitamente a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta i valori pressori e hanno fornito consigli sugli stili di vita da adottare per prevenire e curare l’ipertensione arteriosa e le patologie ad essa correlate. È stata inoltre organizzata all’interno del Policlinico una Conferenza Stampa sulle nuove prospettive nell’approccio terapeutico all’ipertensione; Giornata nazionale del Sollievo: la Giornata è nata con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori sanitari sul tema del sollievo dalla sofferenza e dal dolore, a tutte le età e nelle differenti condizioni che comportano dolore acuto e cronico e con particolare attenzione per gli ammalati che si avvicinano al termine della vita. In particolare quest’anno, grazie al sostegno del COSD (Comitato Ospedale senza Dolore) e con il coinvolgimento delle Associazioni di Volontariato e del Comitato Consultivo regionale per la qualità dal lato del Cittadino, si sono moltiplicate le iniziative di informazione e formazione per dare attenzione e risposta al riconoscimento e al trattamento del dolore. Tra queste la diffusione di depliant informativi e la realizzazione di un’indagine epidemiologica sul dolore percepito dalle persone ricoverate in ospedale; Giornata mondiale senza tabacco: in occasione della Giornata il Centro Antifumo afferente all’unità operativa di Pneumologia e Terapia Intensiva Respiratoria-Schiavina ha annunciato attraverso gli organi di stampa l’avvio di una ricerca sugli effetti dannosi del fumo sulla fertilità nell’uomo, associati a disfunzione erettile, e nella donna; Giornata mondiale del Donatore di Sangue: il Policlinico ha aderito alla Giornata con l’iniziativa “Porte Aperte al Centro Trasfusionale”; il Centro, diretto dal Dott. Paolopasquale Pagliaro, è rimasto aperto nella giornata di domenica 14 giugno per accogliere donatori, aspiranti donatori e cittadini fornendo utili informazioni riguardo il tema della donazione di sangue. Grazie alla collaborazione delle Associazioni FIDAS e ADVS, la giornata è stata anche l’occasione per ringraziare e festeggiare i donatori e i volontari con varie iniziative di socializzazione sul territorio bolognese; Giornate “Race for the Cure”: alla sua terza edizione, la mini maratona per raccogliere fondi e sostenere la lotta ai tumori del seno nella donna è stata sostenuta dal Policlinico, che ha organizzato una conferenza stampa durante la quale si sono illustrati i risultati delle due precedenti edizioni ed in particolare il percorso di cura per i tumori al seno con i relativi dati di attività; 202 La comunicazione per la comunità 5 Strumenti di comunicazione Giornata mondiale dell’Alzheimer: all’interno del Progetto “Percorsi del Cuore e della Memoria”, promosso in collaborazione con il Comune e l’Azienda USL di Bologna e nato dalla volontà di promuovere e sostenere l’adozione di stili di vita virtuosi e salutari sia per quanto riguarda la prevenzione delle patologie cardio-vascolari, sia per quanto riguarda i problemi dell’anziano legati alla malattia dell’Alzheimer, l’unità operativa di Geriatria diretta dalla Dott.ssa Maria Lia Lunardelli ha aderito all’iniziativa mettendo a disposizione nella giornata di domenica 21 settembre i suoi specialisti che hanno fornito consulenze gratuite presso lo spazio tenda appositamente allestito in Piazza Maggiore. Giornata mondiale del Cuore: all’interno del Progetto “Percorsi del Cuore e della Memoria”, promosso in collaborazione con il Comune e l’Azienda USL di Bologna e nato dalla volontà di promuovere e sostenere l’adozione di stili di vita virtuosi e salutari sia per quanto riguarda la prevenzione delle patologie cardio-vascolari, sia per quanto riguarda i problemi dell’anziano legati alla malattia dell’Alzheimer, il Policlinico ha aderito all’iniziativa mettendo a disposizione specialisti che nella giornata di domenica 27 settembre hanno incontrato la cittadinanza presso uno spazio tenda appositamente allestito dando consigli, misurando la pressione e spiegando quanto sia importante il controllo periodico del proprio stato di salute; Giornata nazionale sul Diabete dell’Età evolutiva: in occasione della II Giornata nazionale, promossa dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, l’unità operativa di Pediatria diretta dal Prof. Alessandro Cicognani ha organizzato un convegno sulle problematiche scolastiche del bambino con diabete insulino-dipendente, con l’obiettivo di riunire da tutta la regione le diverse figure professionali che gestiscono il bambino con diabete a scuola provenienti dal mondo ospedaliero, dalla medicina territoriale e dalla realtà scolastica per stabilire una nuova collaborazione tra strutture ospedaliere e mondo della scuola; Giornata nazionale del Dormiresano: patrocinata dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AISM). Presso gli ambulatori dell’unità operativa di Neurologia diretta dal Prof. Fabio Cirignotta, i professionisti sono stati a disposizione del pubblico per offrire consulti gratuiti e fornire informazioni e consigli sull’insonnia. È stato attivato inoltre un servizio telefonico “Esperti on-line” che ha dato la possibilità ai cittadini che non si sono potuti recare di persona al Centro di Medicina del Sonno del Policlinico di dialogare telefonicamente con i professionisti che hanno risposto alle domande degli utenti; Giornata nazionale per la Lotta alla Sordità: la Giornata, organizzata dall’A.I.R.S. - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità - con lo slogan “diamo ascolto alla sordità” ha visto la partecipazione del Policlinico che ha offerto ad alcuni cittadini la possibilità di effettuare un esame gratuito dell’udito e ricevere informazioni sulle modalità di prevenzione e cura della sordità presso gli ambulatori dell’unità operativa di Otorinolaringoiatria diretta dal Prof. Alberto Rinaldi Ceroni; Campagna nazionale per la Diagnosi e la Cura di Emorroidi e Stipsi: promossa da SIUPC (Società Italiana Unitaria di Colonproctologia) con il patrocinio di SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) e di Cittadinanza Attiva, si pone l’obiettivo 203 La comunicazione per la comunità Strumenti di comunicazione di offrire a tutti la possibilità di conoscere le origini del disturbo e di seguire una terapia mirata, per limitare le terapie fai da te, spesso inutili e talvolta dannose. I professionisti degli ambulatori dedicati delle unità operative di GastroenterologiaRoda e di Chirurgia generale-Minni hanno eseguito visite specialistiche gratuite; Giornata nazionale della Malattia di Parkinson: alla sua prima edizione, patrocinata dal Senato della Repubblica e promossa dalla Lega Italiana contro la Malattia di Parkinson e dall’Associazione Italiana Parkinsoniani, è nata con lo scopo di diffondere la conoscenza della malattia e di sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce. Il Centro Parkinson attivo presso l’unità operativa di Neurologia diretta dal Prof. Fabio Cirignotta ha osservato un’apertura straordinaria nella giornata di sabato 28 novembre per distribuire materiale informativo e accogliere e dare informazioni personalizzate sulla patologia ai pazienti. Il Policlinico ha preso parte alle seguenti Campagne Informative Regionali distribuendo materiale informativo sia al proprio interno sia ai cittadini: Campagna sull’ “Influenza A H1N1 e Influenza stagionale: che fare per proteggere se stessi e gli altri, la vaccinazione” con le informazioni sui comportamenti da adottare per contrastare la diffusione e le indicazioni da seguire in caso di sintomi. In particolare il Policlinico ha organizzato il Corso aziendale “Influenza da nuovo virus A H1N1. Indicazioni per la sorveglinza, la gestione clinica e l’applicazione delle norme di prevenzione” con l’obiettivo di fornire precise e sintetiche informazioni al personale sanitario al fine di adottare i corretti comportamenti in ambito lavorativo. È stata inoltre realizzata e consegnata presso le unità operative la spilla “Influenza? IO mi vaccino”. La spilla, da indossare sul camice o sulla divisa per tutto il periodo della campagna vaccinale, ha permesso di sensibilizzare il personale sanitario e nel contempo di promuovere le vaccinazioni verso i cittadini nei momenti di contatto con gli operatori sanitari. La campagna ha determinato un incremento delle vaccinazioni significativo: nel Policlinico si sono vaccinate complessivamente 1789 persone, 1481 contro l’influenza A H1N1 e 1439 contro l’influenza stagionale. Nel corso dell’intera campagna vaccinale del 2008 si erano vaccinati 845 operatori; Campagna “Contro la zanzara tigre facciamoci in 4” per la lotta alla zanzara tigre e per la prevenzione di Chikungunya e Dengue; Campagna “Dai voce alla vita: donare gli organi. Una scelta consapevole”, realizzata per sensibilizzare sull’importanza di dichiarare la propria volontà a donare gli organi; in particolare il Policlinico ha orgnizzato un incontro “la Cittadella dei Trapianti” sul tema delle donazioni di organo invitando la stampa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e per potenziare in più ambiti e ai diversi livelli il messaggio per la donazione d’organi. All’incontro erano presenti diversi rappresentanti delle Istituzioni locali, fra i quali il Presidente della Provincia Beatrice Draghetti, il Rettore dell’Università Pier Ugo Calzolari, il Prefetto Angelo Tranfaglia, il Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Cevenini. È proseguita inoltre la Campagna aziendale per incrementare le donazioni “Il policlinico per le donazioni”, realizzata in collaborazione con il procurement team del Policlinico e per la quale sono stati realizzati alcuni spot trasmessi su circuito monitor interno; 204 La comunicazione per la comunità 5 Strumenti di comunicazione Campagna “Io spengo lo spreco - Dieci buone abitudini di consumo responsabile per un uso corretto dell’energia”. Per sostenere questa campagna il Gruppo aziendale di Gestione ambientale e Sviluppo sostenibile, in collaborazione con la regione, ha organizzato il Corso “La cultura per una sostenibilità vincente” con lo scopo di promuovere una riflessione sui comportamenti di consumo, razionalizzare l’uso delle risorse energetiche e promuovere scelte orientate allo sviluppo sostenibile. È stato inoltre realizzato lo spot aziendale “Risparmio energetico comportamento etico” dedicato al personale interno; Campagna “Donare sangue: semplicemente importante” per promuovere le donazioni di sangue. È stato realizzato uno spot aziendale diffuso su circuito monitor esterno con la collaborazione delle Associazioni dei Pazienti trapiantati e delle Associazioni dei Donatori di Sangue; Il Policlinico ha partecipato e sostenuto la campagna: “Vacanze coi Fiocchi” promossa dal Centro Antartide per promuovere la sicurezza sulle strade, in particolare a ridosso del periodo delle vacanze estive. L’augurio a non incontrarsi da parte di quanti tutti i giorni sono in prima linea per limitare le conseguenze delle tragedie stradali formulato nello slogan “Lavoriamo per voi ma saremmo felici di non incontrarvi” è il messaggio provocatorio lanciato dagli operatori delle ambulanze dell’unità operativa di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso a sostegno di questa campagna. 5.3.6 Gli eventi organizzati dal Policlinico Gli eventi organizzati nel 2009 sono stati principalmente relativi alle inaugurazioni di nuove strutture; come di consueto non sono mancati gli appuntamenti “istituzionali” e quelli collegati al miglioramento dell’umanizzazione Nel corso del 2009 sono stati organizzati complessivamente 24 eventi secondo l’elenco e le specifiche di seguito indicate. Per ciascun evento sono stati curati gli aspetti organizzativi e gestionali riferibili ai rapporti con Ditte esterne (per collegamenti audio/ visivi, realizzazione buffet, allestimenti aule), relazioni con servizi e direzioni aziendali (servizio pulizie, lavanolo, giardinieri, attività tecniche ecc…), rapporti con organi di stampa e d’informazione, adempimenti grafici (dalla progettazione alla stampa oltre a locandine e indicazioni di percorso), attività di segreteria e gestione mailing per diffusione inviti. Per ciascun evento è stata curata la notizia sul Portale aziendale e, nei casi più rilevanti anche la notizia sul portale Saluter dell’Assessorato regionale Politiche per la Salute. Gli eventi organizzati nel 2009 sono: Visita e incontro con il Direttore generale di Telecom; Visita del Prefetto al Policlinico; Inaugurazione del Polo Imaging - Radiologia/ U.O. Dott.ssa Rita Golfieri; “Musica per la salute” - Concerto in Ginecologia in occasione della Giornata della Donna; Incontro con una delegazione proveniente dall’America Latina; Giornata celebrativa dell’Associazione Trapiantati di Cuore; Inaugurazione della “Snoezelen Room” in Geriatria e Convegno sui temi della Geriatria per Acuti; Luci ed Ombre del Legno: Mostra di scultori del Legno del Trentino all’interno del Polo Tecnologico; 205 La comunicazione per la comunità Strumenti di comunicazione Apertura del Master di Chirurgia pediatrica Mini-invasiva e il Convegno Consenso Informato Chirurgia Pediatrica; Inaugurazione Nuova Ala dell’U.O. di Microbiologia/Prof.ssa Maria Paola Landini e Convegno sulle Emergenze Microbiologiche; Convegno sulla Campagna Informativa Risparmio Energetico e Tutela Ambientale; Inaugurazione della Biblioteca e dei Laboratori Universitari di Oftalmologia Prof. Emilio Campos; Inaugurazione “Delirium Room” - U.O.Geriatria Dott.ssa Maria Lia Lunardelli; Affissione Targa e incontro in memoria del Prof. Cesare Maltoni – Padiglione Oncologia “ F. Addarii”; Seminario annuale del centro per la Riocerca Biomedica applicata C.R.B.A.; Visita Delegazione del Madagascar; Inaugurazione e Posa della Prima Pietra del Polo Cardio-Toraco-Vascolare e Inaugurazione del Centro Logistico materiale economale - sanitario Convegno “La Cittadella dei Trapianti” e presentazione del Libro del Dott. Alessandro Nanni Costa “La mia vita con i Trapianti”; Saluto ai Padri Francescani per il servizio religioso svolto e per la loro andata a riposo; Orchestra Mozart per il Maestro Abbado; incontro e posa di un Albero in Musica; Il Pianeta Pediatria: Inaugurazione della Nuova Area Ambulatoriale; Partecipazione all’evento fieristico Matching 2009 - Milano; Associazione Fa.Ne.P - Lancio campagna raccolta fondi e Incontro con il Sindaco; Auguri di Natale della Direzione Generale. 5.3.7 L’organizzazione di convegni, seminari e giornate di studio Nel corso del 2009 sono stati organizzati convegni, seminari nonché alcune importanti giornate di studio in collaborazione e con il contributo delle unità operative interessate. Complessivamente le iniziative di questo tipo realizzate sono state 106 contro le 100 del 2008. Numerosi sono stati gli eventi a valenza internazionale organizzati nel policlinico, come i corsi di livello europeo “Surgery of the Thoracic Aorta” e “International Course in Contrast Enhanced Ultrasound in Liver, Biliary, Pancreatic and Gastrointestinal Diseases” o di livello mondiale come il congresso internazionale sul trapianto di intestino. Il prof. Antonio Ciardella è stato direttore del “Corso teorico pratico sulle patologie maculari”, tenutosi a New York. La ricerca è stata al centro del 7° Seminario dei Ricercatori del Centro di Ricerca Biomedica Applicata - CRBA. Accanto a questi grandi appuntamenti, nel policlinico si sono anche tenuti cicli di convegni per favorire l’aggiornamento e la formazione dei professionisti, su temi come l’oftalmologia, la nefrologia e le malattie rare, oltre a master della Facoltà di Medicina che hanno proposto incontri con esperti di fama internazionale. 206 La comunicazione per la comunità 5 Strumenti di comunicazione 5.3.8 Le Associazioni rappresentative dei cittadini ed il Comitato Consultivo Misto (CCM) Il 2009 è stato un anno positivo per la relazione con il CCM; si è generalmente rafforzata la collaborazione senza che mancassero stimoli al miglioramento Il 2009 è stato un anno positivo per la collaborazione con il Comitato Consultivo Misto che ha proseguito nel proprio ruolo di stimolo e di attenzione nei confronti della direzione aziendale dell’ospedale ma ha anche attivamente collaborato ad alcuni progetti significativi utilizzando i proventi derivati dalla raccolta pubblicitaria. La modalità di funzionamento del CCM prevede incontri mensili tra i rappresentanti delle Associazioni ammesse al CCM e i responsabili aziendali, al fine di affrontare temi e problematiche che hanno rilevanza per il benessere dei pazienti. Il CCM partecipa poi al Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) e al gruppo di lavoro del “Progetto DAMA” per l’organizzazione di un percorso facilitato di accesso alle cure per i pazienti portatori di handicap gravi, con particolare attenzione all’accesso al Pronto Soccorso. Nel corso del 2009 il CCM è intervenuto sui seguenti temi aziendali: gestione del Rischio all’interno del Policlinico (con particolare riferimento alle lesioni da decubito, alle cadute dell’anziano in ospedale, al consenso informato); misurazione della soddisfazione dell’utente (rispetto alla qualità dei servizi ambulatoriali e di degenza) e le segnalazioni presentate dai pazienti; problematiche collegate all’attività di Pronto Soccorso (tempi di attesa pre-triage); realizzazione del “Progetto Snoezelen”, il quale prevede un’area destinata ai pazienti ricoverati nell’Unità Operativa di Geriatria diretta dalla dott.ssa Lunardelli che necessitano di uno spazio di socializzazione attraverso la stimolazione multisensoriale. In merito a qusto tema è stata anche stipulata una convenzione con l’associazione AUSER per la presenza di volontari all’interno dell’Ospedale che si occupano dell’accompagnamento dei pazienti all’interno della “stanza Snoezelen”; realizzazione di un’iniziativa per il recupero dei pasti non consumati all’interno della mensa aziendale che prevede la convenzione con le associazioni “La Rupe” e “Matteo 25” per il ritiro dalla cucina di tali pasti; provvedimenti organizzativi presi in previsione della diffusione dell’epidemia influenzale A/H1N1; presentazione del nuovo Polo Chirurgico e problematiche relative al cambiamento della viabilità all’interno di Via Albertoni; Nel 2009 hanno continuato la loro opera i seguenti gruppi di lavoro costituiti da componenti delle Associazioni e componenti del Policlinico: gruppo “Barriere architettoniche” per la valutazione delle barriere presenti nelle diverse aree e segnalazione delle criticità alle direzioni interessate. Nel corso del 2009 la Commissione ha effettuato i sopralluoghi programmati nei Padiglioni segnalando rilievi e criticità alle direzioni interessate. La Commissione si è poi riunita per fare il punto della situazione e valutare problematiche rimaste in sospeso e gli eventuali provvedimenti da adottare; gruppo “Impiego proventi della Pubblicità” che ha l’incarico di vagliare, verificare e presentare al CCM le proposte per l’impiego dei fondi provenienti dalla pubblicità. 207 La comunicazione per la comunità Strumenti di comunicazione In particolare nel 2009 i fondi disponibili sono stati impiegati per il completamento della realizzazione del “Progetto Snoezelen”, per l’acquisto di lettini per le visite ad altezza variabile per alcuni ambulatori delle Unità Operative di Angiologia, Cardiologia, Ginecologia, Urologia, Ematologia e Chirurgia, per mantenere attivo il servizio di aiuto ai pasti offerto da volontari dell’associazione Auser. Il Comitato Consultivo Misto dispone, inoltre, di un proprio spazio sul portale aziendale, nel quale può caricare notizie e documentazione. Tutte le Associazioni di volontariato presenti all’interno dell’Azienda e da questa riconosciute, sono descritte attraverso una scheda informativa presente nella carta dei servizi e, se ne fanno richiesta, possono essere collegate al proprio sito direttamente dal portale aziendale. Con alcune Associazioni è molto stretta la collaborazione sia nel corso delle campagne di prevenzione sia per specifiche iniziative (ad esempio per inaugurazione di nuovi reparti e servizi), così come per iniziative di interesse comune come la realizzazione di spettacoli nell’area pediatrica o la realizzazione delle campagne interne di comunicazione nell’area trapianti. 5.3.9 I rapporti con gli organi di stampa Nel corso del 2009 proseguendo le attività già in atto negli anni precedenti l’Ufficio Stampa ha curato la funzione “informazione” con i mass media attraverso collaborazioni e contatti diretti, redazione di comunicati stampa, documenti e materiali informativi rivolti alle redazioni giornalistiche quotidiane e periodiche, conferenze stampa e realizzazione trasmissioni radiofoniche. In particolare va evidenziato il coordinamento e la collaborazione con emittenti radiotelevisive locali e nazionali per la realizzazione di servizi su tematiche sanitarie di particolare interesse al fine prioritario di sviluppare l’immagine del Policlinico informando sulle eccellenze e su attività di rilievo. In tale contesto l’Ufficio Stampa ha poi collaborato a campagne e programmi informativi, ad integrazione con le varie articolazioni aziendali. Attraverso i comunicati stampa e le conferenze stampa l’Ufficio Stampa si è rapportato con gli Organi di Stampa e d’Informazione per: l’ informazione di notizie; risposte ad articoli pubblicati su quotidiani locali o nazionali o su altre testate; divulgazione di grandi eventi quali inaugurazioni o nuove attività aziendali; gestione di eventi critici; presentazione, anche in termini di immagine, di singoli progetti; realizzazioni svolte all’interno del Policlinico; la diffusione di informazioni scientifiche e comunicazioni relative a Convegni, Seminari, Congressi organizzati da realtà interne al Policlinico; presentazione di iniziative in collaborazione con associazioni di volontariato; diffusione di informazioni programmabili, quali ad esempio chiusura per reparti per ferie estive, comunicazione di scioperi, ringraziamenti. L’Ufficio Stampa ha curato poi la completezza della Rassegna Stampa on line attraverso 208 La comunicazione per la comunità 5 Strumenti di comunicazione l’integrazione degli articoli e svolgendo un’attività continua di controllo e verifica dei contenuti. Il feed back dell’attività svolta è stato realizzato attraverso rassegne stampa monotematiche e rassegne stampa di argomenti specifici oltrechè il monitoraggio di servizi televisivi. Di seguito si riportano i dati di attività del 2009. I passaggi televisivi comprendono “passaggi su emittenti regionali” e “passaggi su emittenti nazionali”. Nel corso del 2009 sono state realizzate 27 puntate radiofoniche della trasmissione “salutia..moci” condotte dalla responsabile dell’Ufficio stampa su argomenti di rilevo per il Policlinico. Tabella 5.8 Attività dell’Ufficio Stampa Area 2007 2008 2009 Comunicati Stampa 130 89 130 Conferenze stampa 20 18 22 totale 150 107 152 Fonte AOSP di Bologna S. Orsola – Malpighi La comunicazione interna è stata migliorata con alcune iniziative sugli strumenti a disposizione ma occorre una riflessione più generale per stabilirne in maniera più integrata le specifiche strategie Il portale intranet è stato migliorato dal punto di vista informativo e dei servizi ma soprattutto ne è stata incrementata la conoscenza tra il personale come evidenziato dal numero dei contatti 5.4 La comunicazione interna aziendale Questo terzo ambito di comunicazione risponde a finalità assai diverse, in quanto ricomprende azioni che possono spaziare dalle attività connesse con la predisposizione del budget, alla predisposizione formalizzata degli atti a carattere amministrativo, dall’accesso alla documentazione scientifica alla gestione delle informazioni sanitarie, ecc. Si tratta dunque di un ambito che ha in comune il riferimento a tutte quelle azioni che sono volte a migliorare i meccanismi di funzionamento dell’organizzazione ed il clima aziendale. In esso sono potenzialmente coinvolti tutte le aree e tutti i livelli gerarchici. Al riguardo, in questa parte l’Azienda descrive le principali iniziative e gli strumenti volti a migliorare il sistema delle relazioni interne. 5.4.1 Il portale intranet Parallelamente allo sviluppo del portale esterno, nell’ambito del progetto aziendale è stata realizzata una importante riorganizzazione delle informazioni disponibili nell’area intranet con attivazione delle cosiddette redazioni distribuite, che contribuiscono al puntuale mantenimento delle informazioni di competenza. Gli interventi più sostanziali sono stati condotti sull’area della modulistica (che raggruppa 209 La comunicazione interna aziendale Strumenti di comunicazione tutta la modulistica aziendale a disposizione delle diverse articolazioni) e su quella dedicata al personale, con un oculato raggruppamento delle informazioni e dei servizi maggiormente ricercati dagli operatori. Con queste operazioni si è inteso rispondere da un lato alle esigenze di comunicazione e di servizio da parte delle Direzioni aziendali e dall’altro ai bisogni informativi degli utilizzatori interni; di conseguenza nel 2009 è stata ancor più ottimizzata l’architettura dell’informazione, sono stati rivisitati i contenuti esistenti, ne sono stati pubblicati di nuovi (come ad esempio quelli contenuti nell’area “Tutto per il personale”) ed è continuata la formazione alla redazione delle pagine intranet sul personale responsabile dei contenuti pubblicati, per il rafforzamento e l’ampliamento della redazione distribuita. Nell’area intranet sono inoltre disponibili diversi strumenti per la consultazione on line della documentazione aziendale. In queste aree sono caricati i documenti approvati che sono utilizzati come regole di funzionamento dell’organizzazione o come indicazioni utili per il personale. In una specifica area dedicata è possibile consultare documentazione esterna, ovvero prodotta da altri Enti e/o Istituzioni, che la direzione aziendale ritiene importante diffondere al personale. Il 2009 è stato l’anno in cui è si è avviato lo sviluppo di un piano di attività con l’obiettivo di semplificare e agevolare il percorso di ricerca della documentazione aziendale da parte del personale. I contenuti del portale intranet più visitati, oltre alla home page, sono quelli relativi ai servizi informatici, per l’accesso a diverse funzionalità predisposte dalla direzione per le tecnologie informatiche e a tutte le procedure sanitarie informatizzate, quelli dell’area servizi e utilità, che racchiude altri strumenti fondamentali per l’invio e la gestione delle richieste rivolte ai servizi di supporto, quelle che comprendono argomenti attinenti alla vita professionale del personale, ossia le comunicazioni dalle direzioni aziendali e i contenuti della Ricerca e della Formazione. 5.4.2 Le news in intranet Le news sono, unitamente alla rubrica, lo strumento del portale intranet maggiormente consultato dal personale. I dati della loro consultazione parlano di una media di circa 1500 accessi ogni mese. Considerando che le ultime 4 news sono mostrate anche in home page, è opportuno sottolineare che questi dati corrispondono alla ricerca di news pubblicate e non più disponibili in prima pagina, ma solo in archivio. La gestione di questo strumento è di diretta responsabilità dell’ufficio comunicazione, informazione, marketing e qualità, che a partire dal 2008 ha sviluppato una azione di miglioramento interna volta a rendere coerenti le informazioni disponibili nei diversi canali web con l’obiettivo di aumentarne l’efficacia. Il significato di questa azione era relativo all’opportunità di individuare criteri per l’utilizzo preferenziale di un canale o di una altro per veicolare una informazione, evitando confusione sia in chi consulta sia in chi deve gestire. Sono state quindi definite specifiche regole gestionali che hanno portato ad un uso più “appropriato” rispetto all’obiettivo dell’area news in intranet pubblicando esclusivamente notizie riservate al personale interno. A seguito di questa 210 Nel corso dell’anno è stata confermata la scelta di evitare la duplicazione di notizie pubblicate sia su internet che su intranet, per migliorare l’efficacia comunicativa di questi due canali 5 La comunicazione interna aziendale Strumenti di comunicazione riorganizzazione, che non consente la duplicazione di una stessa notizia sia su intranet che su internet, nel 2009 le news pubblicate in area intranet sono state 66, 30 in meno dell’anno precedente, col vantaggio che un numero di notizie inferiore ha consentito di limitare la dispersività ed aumentare l’efficacia delle informazioni pubblicate. I temi delle notizie hanno riguardato principalmente gli eventi interni al policlinico (45%), le notizie per il personale (22%) e le notizie dalla Direzione Generale (12%). 5.4.3 La mail a tutti La mail a tutti è uno strumento di semplice utilizzo e di veloce diffusione che a partire dal 2009 consente al personale di selezionare quali categorie di messaggi ricevere La “mail a tutti” consente la comunicazione veloce di informazioni interne, trattandosi, nella maggior parte dei casi, di messaggi di natura operativa. Si tratta di uno strumento con il quale ogni articolazione organizzativa può comunicare a tutti gli indirizzi mail del policlinico informazioni utili per il personale. Lo strumento è di responsabilità dell’ufficio comunicazione, informazione, marketing e qualità, allo scopo di favorirne l’integrazione con il portale aziendale. Nel 2009 è stato creato e attivato un nuovo sistema di ricezione delle mail a tutti aziendali, basato sulla possibilità, da parte di ciascun utente, di scegliere quali tipologie di mail ricevere. In questo modo ogni dipendente ha potuto decidere quali mail leggere in relazione alle proprie attività, aumentando l’efficacia dei messaggi e diminuendo il numero di mail ricevute. Tale selezione può essere effettuata in piena autonomia, accedendo da intranet a una specifica sezione delle pagine di gestione della posta su web. Nel 2009 sono state inviate 671 mail a tutti, contro le 855 del 2008 e le 744 del 2007. Questa diminuzione nel numero di comunicazioni inviate è in linea con l’applicazione dei nuovi standard di gestione della comunicazione interna, con i quali, a partire dal 2008, è stato stabilito quali categorie di messaggi possono essere inviate e quali no, perché non opportune o perché più adatte ad altri canali interni. Gli argomenti principali di queste comunicazioni hanno riguardato le notizie dal Policlinico (categoria utilizzata soprattutto per l’invio delle informazioni amministrative), le notizie sanitarie, le interruzioni di servizi e le comunicazioni dalla Direzione Generale. 211 Ricerca 212 Innovazione 6 Ricerca Innovazione I n questo capitolo vengono prese in esame le azioni intraprese relativamente all’attività di promozione della ricerca e dell’innovazione e lo stato di avanzamento relativo allo sviluppo della infrastrutture locale per la ricerca e l’innovazione, al progetto anagrafe della ricerca, allo sviluppo delle regole per la trasparenza e alla valorizzazione del ruolo del Comitato Etico. In questo quadro sono presentati i progetti di ricerca e le sperimentazioni condotti e l’attività del gruppo di lavoro tecnico-professionale che supporta la Direzione Aziendale ed il Collegio di Direzione nelle decisioni riguardanti l’introduzione di nuove tecnologie ad elevato impatto clinico. 213 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Le informazioni che l’Azienda ha prodotto in questa sezione del documento riguardano le azioni promosse per l’esercizio di una piena responsabilità da parte del sistema sanitario pubblico nel campo del governo della ricerca, e in particolare per: la promozione delle attività attraverso l’individuazione degli strumenti più idonei a spingere le articolazioni operative aziendali a impegnarsi nella progettazione e realizzazione di progetti di ricerca; il miglioramento della capacità di partecipare alla ricerca in un modo qualitativamente adeguato favorendo momenti di formazione e discussione specifica su temi-chiave di interesse prioritario per la erogazione di prestazioni di buona qualità; l’impegno diretto nell’acquisizione di capacità di attrazione di finanziamenti per la ricerca; l’impegno diretto, anche avviando meccanismi di collaborazione interaziendale, e in stretta collaborazione con la Regione, attraverso la destinazione di specifiche quote del proprio bilancio per progetti collaborativi di particolare rilevanza; il miglioramento dell’integrazione tra direzione strategica e comitato etico aziendale per il monitoraggio continuo della eticità delle attività di ricerca e di sperimentazione clinica. Particolare attenzione in questo caso dovrà essere data al ruolo di salvaguardia e protezione degli operatori e dei pazienti nel rapporto con gli sponsor della ricerca. In concreto, ai fini dello sviluppo di questa sezione sono stati individuati i seguenti ambiti per la descrizione delle principali azioni attivate dall’Azienda: creazione della infrastruttura locale per la Ricerca e l’innovazione, con particolare riferimento a: 1) integrazione tra i vari sottosistemi aziendali (Collegio di Direzione, Comitato etico locale, uffici formazione, ecc.); 2) collaborazioni con altre Aziende; 3) sviluppo della capacità di attrazione da parte della/e Azienda/e di risorse finanziarie; 4) coerenza degli investimenti per un utilizzo appropriato delle innovazioni tecnologiche; sviluppo di un ambiente culturale favorevole, con particolare riferimento a: 1) attività di formazione del personale; 2) creazione di database sulle opportunità di partecipazione a programmi di ricerca; 3) sviluppo di progetti di ricerca e innovazione in rete con altre istituzioni e strutture sanitarie della Provincia, della Regione, nazionali, europee ed extraeuropee; 4) sostegno dell’integrazione sia tra le diverse discipline e professioni, sia tra competenze clinico - assistenziali e competenze gestionali; garanzie di trasparenza, con particolare riferimento a: 1) censimento delle attività di ricerca svolte e delle risorse organizzative/finanziarie dedicate a ricerca e innovazione; 2) assetto di regole per assicurare trasparenza nei confronti dei finanziatori privati; 214 Le azioni intraprese, i processi ed i prodotti dell’attività di promozione della ricerca e dell’innovazione 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca 3) evidenziazione delle scelte di priorità effettuate, risorse impegnate, risultati raggiunti; 4) valorizzazione del ruolo del Comitato etico locale. Quanto riportato nel presente capitolo rappresenta un primo tentativo, da completare, di rappresentare la capacità di documentare le azioni intraprese, i processi ed i prodotti dell’attività di promozione della ricerca e della innovazione. 6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione 6.1.1 Azioni della infrastruttura locale Lo sviluppo della infrastruttura locale e le principali attività dell’anno di riferimento Nel corso del 2009 sono state assicurate le attività di base relative alla diffusione delle diverse opportunità di finanziamento, al supporto al Collegio di Direzione e ai ricercatori nella predisposizione e sottomissione dei progetti ai bandi, alla gestione delle relazioni con altre aziende ed istituzioni, alla gestione amministrativa dei fondi di ricerca e dei contratti relativi alle sperimentazioni cliniche. Le attività di sviluppo hanno riguardato l’ analisi e la valutazione delle procedure tecnico-amministrative ospedaliere ed universitarie con riferimento alle sperimentazioni cliniche allo scopo di verificare la fattibilità di una standardizzazione delle stesse, l’implementazione del ruolo di “Destinatario Istituzionale” a supporto della Regione per la gestione dei progetti di ricerca finalizzata; la realizzazione del progetto regionale relativo all’anagrafe della ricerca; la promozione di iniziative di formazione ed informazione (corsi di formazione, revisione sito dell’Ufficio di Staff e del Comitato Etico). La gestione delle attività di ricerca e sperimentazione clinica è stata inoltre sottoposta ad audit esterno nell’ambito del processo di certificazione aziendale, con esito positivo. Nell’anno 2009 - con il completamento del percorso di selezione dei progetti area 2 relativi al bando 2008 e con il bando di area 3 anno 2009 - è terminata l’assegnazione dei finanziamenti del Programma di Ricerca Regione Università 2007 - 2009, programma che ha comportato un notevole impegno organizzativo - gestionale in tutte le fasi - dalla presentazione alla gestione (trasferimento dei finanziamenti fra le aziende capofila e le aziende partecipanti) e al monitoraggio dello stato di avanzamento dei progetti per le verifiche intermedia ed annuale degli aspetti scientifici e di rendicontazione economica. I progetti per i quali la nostra Azienda Ospedaliero - Universitaria è capofila sono riportati nelle tabelle che seguono. 215 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Tabella 6.1 - Programma di Ricerca Regione Università 2007- 2009 - Progetti di Area 1 - Anno 2007 AREA 1 Responsabile scientifico Prof. Pasquale Chieco/Centro Unificato di Ricerca Biomedica Avanzata Prof. Agostino Baruzzi Dipartimento Neuroscienze AUSL Bologna 2007 Area Tematica Titolo Progetto Diagnostica avanzata The unifying inflammatory background of the metabolic syndrome: identification of genetic and circulating biomarkers profiling tool for patient classification and clinical assessmentinflammation biomarkers and the metabolic syndrome Neuroscienze A primary brain tumours registry as a frame work for promoting clinical research in NeuroOncology: Project of Emilia- Romagna region on NeuroOncology (PERNO)Project of EmiliaRomagna region on Neuro-Oncology (PERNO) Unità operative/ partecipanti (fonte: unità di ricerca indicate nel prospetto riepilogativo di rimodulazione del finanziamento assegnato) Finanziamento assegnato CRBA – AOSP Bologna Endocrinologia – AOSP Bologna 215.000 Dipartimento Scienze Neurologiche UniBO Oncologia AUSL BO Radiologia e Istopatologia UniBO 942.000 Neurologia Dipartimento Neuroscienze AUSL BO Neuroradiologia AOSP Ferrara Ematologia Baccarani AOSP BO Ematologia e CTMO Rizzoli AOSP Parma Prof. Michele Baccarani Ematologia - Baccarani Oncologia Molecular bases and tageted therapy of hemolymphopoietic malignancies (HM). A dedicated regional network -Hemolymphopoietic malignancies (HM) Ematologia Torelli - AOSP Modena Ematologia Cuneo - AOSP Ferrara Nefrologia Santoro - AOSP Bologna Ematologia Gugliotta AOSP Reggio Emilia Ematologia Zaccaria -AUSL Ravenna 216 731.000 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Nefrologia Stefoni - AOSP BO Chirurgia Pinna - AOSP BO Medicina Interna Bernardi - AOSP BO Cardiochirurgia Arpesella - AOSP BO Prof. Sergio Stefoni Nefrologia, Dialisi e Trapianto Stefoni Trapianti Expansion strategies for the donor pool in solid organ transplantation. Optimization of the use of “marginal” donors – Expansion of donor pool in organ transplant Nefrologia Albertazzi AOSP Modena Urologia Bianchi - AOSP Modena 904.800 Chirurgia Vascolare Coppi - AOSP Modena Cardiologia Zennaro AUSL Modena Nefrologia Buzio - AOSP Parma Cardiologia Ardissino AOSP Parma Cardiologia Tartagni AUSL Cesena Istituto Ematologia e Oncologia Medica - AOSP BO Clinica Neurologica - Università di Bologna Dipartimento di Patologia Sperimentale -Università di Bologna Prof. Giuseppe Bandini Ematologia - Baccarani Trapianti Hematopoietic stem cell transplantation (HSCT) in the elderly Unità Compl Univ di Cardiol Emat Ist di Cardiologia - UniBo 706.800 Dipartimento Oncologia ed Ematologia - Modena U.O. e Sezione di Ematologia - Aosp Parma Ematologia - Azienda USL Piacenza Ematologia - Azienda Ospedaliera Reggio Emilia 217 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Chir. Trapianti di Fegato e Multiorgano Pinna - AOSP Bologna Malattie Infettive Ferrari - AOSP Parma Prof. Antonio Daniele Pinna Chirurgia Generale Pinna Trapianti Liver and bowel transplantation follow up Medicina Interna Ballardini - AUSL Rimini 1.014.400 Microbiologia Landini AOSP Bologna Medicina Interna Bianchi - AOSP Bologna Anatomia e Istologia Pat Grigioni - AOSP BO R.M Lemoli - AOSP BO P. Andreone - AOSP BO P. Caraceni - AOSP BO Prof. Roberto Massimo Lemoli Ematologia - Baccarani Medicina Rigenerativa Isolamento, caratterizzazione ed espansione delle cellule staminali dell’adulto: ricerca di base ed applicazioni cliniche del danno epatico acuto e cronico A. Farina - AOSP BO M. Buzzi - AOSP BO F. Di Virgilio - Univ di Ferrara 728.000 M.C. Re - AOSP BO G.L. Grazi - AOSP BO C. Rossi - AOSP BO E. Villa - AOSP MO C. Ferrari - AOSP Parma C. Ventura - Università di Bologna A. Branzi - AOSP BO A. Marzocchi - AOSP BO N. Galliè - AOSP BO Prof. Carlo Ventura Istituto di Cardiologia Policlinico S.OrsolaMalpighi G. Pasquinelli - Università di Bologna Medicina Rigenerativa Terapia cellulare dello scompenso cardiaco C. Nanni - Università di Bologna M.L Focarete - Università di Bologna F.A. Recchia - Scuola Superiore S.Anna - Pisa Bioscience Institute Falciano - S.Marino (Consorzio Interuniversitario Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi - INBB) 218 900.000 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Prof. Antonio Daniele Pinna Chirurgia Generale Pinna Medicina Rigenerativa Impiego di cellule staminali mesenchimali nella terapia di patologie severe del canale alimentare Ricerca AOSP Bologna IRCS Rizzoli AUSL Imola 600.000 AOSP Parma 6.742.000 Tabella 6.2 Programma di Ricerca Regione Università Anni 2007 - 2009 - Progetti di Area 2 - Anno 2007 AREA 2 Responsabile scientifico Prof. Bruno Cola Chirurgia Generale - Cola Area Tematica Governo Clinico 2007 Titolo Progetto Unità operative/ partecipanti (fonte: unità di ricerca indicate nel prospetto riepilogativo di rimodulazione del finanziamento assegnato) Valutazione dell’impatto di strumenti di audit e feedback sugli esiti clinici in ambito chirurgico ed internistico AOSP Bologna AUSL Bologna Finanziamento assegnato 200.000 AUSL Imola Audit e feedback e indicatori di esito Dott.ssa Maria Lia Lunardelli Geriatria - Lunardelli Governo Clinico Prof. Baruzzi Dipartimento Neuroscienze AUSL Bologna Governo Clinico Ortogeriatria: modelli per la gestione clinica integrata e per la continuità assistenziale degli anziani con frattura del femore La gestione del percorso clinico integrato dell’anziano con frattura di femore Modelli di integrazione tra specialisti neurologi e medici di medicina generale: diagnostica elettromiografia, cefalea cronica con abuso di farmaci ed epilessia Integrazione fra specialisti e MMG in neurologia AOSP e AUSL di Bologna, Parma, Ferrara e Reggio Emilia Dipartimento Neuroscienze - Clinica Neurologica (Malattie neuromuscolari, Cefalee ed Algie facciali ed Epilessia del Dipartimento Universitario di Scienze Neurologiche) 200.000 222.000 Dipartimento Cure Primarie AUSL di Bologna CERiForM 219 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Prof. Gualtiero Palareti Angiologia - Palareti Governo Clinico Ottimizzazione della durata della terapia anticoaugulante orale dopo trombo embolia venosa Durata della TAO dopo trombo embolia venosa Ricerca AOSP Bologna AUSL Bologna 218.000 AOSP Reggio Emilia 840.000 Tabella 6.3 Programma di Ricerca Regione Università Anni 2007 - 2009 - Progetti di Area 2 - 2008 AREA 2 Responsabile scientifico Dott. Antonio Marzocchi Cardiologia - Branzi Dott. Angelo Martoni Oncologia - Martoni 220 2008 Area Tematica Titolo Progetto Governo Clinico Impianto di protesi valvolari aortiche transcatetere per via percutanea e transapicale: studio di sicurezza ed efficacia per definire un modello regionale di utilizzo ottimale della nuova tecnica Governo Clinico Migliorare l’appropriatezza di uso della terapia antitumorale e l’integrazione tra oncologia medica e cure palliative nei pazienti oncologici in fase avanzata con attesa di vita breve (Studio MIRTO) Unità Operative/ partecipanti (fonte: unità di ricerca indicate nel prospetto riepilogativo di rimodulazione del finanziamento assegnato) Area vasta Romagna AOSP Parma Finanziamento assegnato 775.500 AOSP Ferrara AUSL Ferrara AUSL Bologna AUSL Imola Fondazione ANT Fondazione Hospice MariaTeresa Chiantore Seragnoli Onlus 270.000 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca AOSP Ferrara Prof. Massimo Campieri Governo Clinico Analisi farmacoeconomica e di farmaco-utilizzazione della terapia biologica nelle malattie infiammatorie croniche intestinali AOSP Reggio Emilia AUSL Ferrara AUSL Forlì 230.000 AUSL Piacenza AUSL Ravenna 1.275.500 Tabella 6.4 Programma di Ricerca Regione Università Anni 2007 - 2009 - Area 3 AREA 3 Responsabile scientifico Dott. Paolo Chiari Centro Studi EBN Area Tematica Formazione Titolo Progetto Unità Operative/ partecipanti (fonte: unità di ricerca indicate nel prospetto riepilogativo di rimodulazione del finanziamento assegnato) Formazione alla ricerca clinico-epidemiologica ed alla good clinical practice (GCP) AOSP Bologna Formazione alla ricerca a ella GCP AUSL Modena Finanziamento assegnato 95.082 IRCS Rizzoli AOSP Bologna Prof. Romano Zannoli Direttore Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria Policlinico S.Orsola Malpighi 2007 - 2009 Formazione Competenze, metodi ed organizzazione per un coinvolgimento attivo nei programmi di rcerca tecnologica Ricerca tecnologica: network scientifico AOSP Ferrara AOSP Parma AOSP Modena 75.000 AUSL Ravenna Scuola Specialità di Fisica Sanitaria Università degli Studi di Bologna 221 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Area vasta Emilia Centro - AUSL di Bologna Area vasta Emilia Nord - CeVEAS Prof. Roberto D’Alessandro Formazione Network per la documentazione in sanità in EmiliaRomagna Area vasta Romagna AUSL Rimini 60.000 AOSP Reggio Emilia AOSP Ferrara AOSP Modena AOSP Parma IRCCS - Istituti Ortopedici Rizzoli 230.082 Fonte: Ufficio di Staff Ricerca innovazione Numerosi anche i progetti che vedono la partecipazione delle unità operative aziendali ai progetti coordinati dalle altre Aziende Ospedaliero - Universitarie. Nel corso dell’anno 2009 sono inoltre state gestite le attività inerenti la promozione della partecipazione dei professionisti aziendali ai bandi di seguito indicati: bando AIFA 2008; ricerca sanitaria finalizzata 2008 (7 progetti presentati); giovani ricercatori 2008 (30 progetti presentati inclusi i progetti presentati dal Dipartimenti Universitari); modernizzazione 2009 (secondo il nuovo percorso regionale che richiede il coinvolgimento del Collegio di Direzione per la scelta delle priorità ed il confronto delle scelte in ambito di area vasta coordinate dall’Azienda Sanitaria di Bologna); medicine non convenzionali 2009 (3 progetti presentati); bandi per i finanziamenti da fondazioni ed altri enti privati; gestione del bando interno ex art.43 2008 ( in accordo con le OO. SS. della dirigenza medica e sanitaria e del comparto è stato definito di utilizzare un fondo derivante dall’applicazione dell’art. 43 della Legge 449/97 per la promozione di progetti di ricerca in ambito clinico - assistenziale) con selezione di 22 progetti per un finanziamento complessivo di 405.500 euro. 222 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Tabella 6.5 Elenco progetti finanziati - Area dirigenza Dott.ssa Simona Ferrari (Genetica - Romeo) Identificazione di varianti genetiche in pazienti pediatrici affetti da deficit anticorporali primari Dott. Michelangelo Fiorentino (Anatomia Patologica - Grigioni) Impatto clinico – assistenziale delle analisi mutazionali dei geni KRAS, BRAF, EGFR e PIK3CA nel trattamento personalizzato dei pazienti oncologici con tumori solidi 60.000 70.000 Dott.ssa Liliana Gabrielli (Microbiologia - Landini) Infezione congenita da Citomegalovirus umano: individuazione di nuovi marker prognostici di danno d’organo 45.000 Dott.ssa Fraia Melchionda (Pediatria - Masi) Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (CSE) da donatore compatibile dopo condizionamento ad intensità ridotta in pazienti in età < 18 anni, affetti da sarcoma di ewing o sarcomi dei tessuti molli recidivati dopo trapianto autologo di CSE o resistenti/refrattari alle terapie convenzionali 30.000 Dott.ssa Barbara Melotti (Oncologia Medica Martoni) Confronto tra costi e consumi di risorse della chemioterapia orale (capecitabina) e della chemioterapia somministrata per via infusionale (fluorofolato) attraverso dispositivi venosi centrali: un’opportunità per rimodulare l’attività dei DH oncologici 45.000 Dott.ssa Maria Lucia Tardio (Anatomia Patologica - ff Grigioni) Fattori genetici e rischio di miopia da statine: studio caso-controllo 50.000 300.000 Fonte:Ufficio Ricerca innovazione Tabella 6.6 Elenco progetti finanziati - Area comparto Acciardi Franca Ruolo dell’ostetrica nella prevenzione e nella riabilitazione del pavimento pelvico 6.000 Biavati Catia Studio osservazionale di corte retrospettivo per valutare l’efficacia del percorso diagnostico terapeutico assistenziale e dell’infermiere case manager dedicato alle donne affette da tumore alla mammella 4.000 Branchini Mirco Studio retrospettivo sull’efficacia della Stroke Care all’interno dell’azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna 1.500 Bui Virna Individuazione dei tempi adeguati di osservazione infermieristica dopo prelievo percutaneo di tessuto epatico per la rilevazione dell’insorgenza delle complicanze 5.000 223 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Calzolaio Felice Luca Rilevazione ed analisi degli errori nell’utilizzo di un sistema PACS ed elaborazione di azioni correttive finalizzate alla riduzione dell’indice di errore 5.000 Ferri Angiolina Studio clinico randomizzato controllato in triplo cieco sull’efficacia dell’anestetico locale nebulizzato (lidocaina al 4%), nella riduzione di insorgenza di tosse e/o infiammazione oro tracheale in pazienti sottoposti ad intervento di chirurgia toracica 8.500 Gattafoni Luana Studio osservazionale trasversale della Sindrome del Burnout nel personale di assistenza nelle Unità Operative di Anestesia e Rianimazione Adulti 3.000 Gesualdi Enza Anna Studio di corte retrospettivo sull’incidenza della polmonite associata a ventilatore (VAP) nei pazienti adulti trapiantati di fegato 1.000 Giacobazzi Mauro Efficacia del Trattamento Riabilitativo Precoce nel Paziente affetto da Infarto Miocardico Acuto Non Complicato durante la degenza ospedaliera 10.000 Giorgi Sabina Studio randomizzato e controllato sull’efficacia del sanyrene nella prevenzione delle lesioni da decubito nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico maggiore di 3 blocchi operatori 10.000 Giurdanella Pietro L’efficacia della ginnastica vescicale versus il drenaggio libero prima della rimozione del catetere vescicale do durata breve in pazienti chirurgici e ortopedici 6.000 Guadagno Vincenza La valutazione dell’efficacia di un modello organizzativo assistenziale finalizzato alla presa in carico, alla qualità dell’assistenza e agi esiti organizzativi nel reparto di Emodialisi Santoro 12.000 Moro Milena Valutazione dell’efficacia nell’utilizzo della pancera (addominal binder) sul laparocele e sventramento in seguito ad intervento di chirurgia addominale maggiore 10.000 Mosci Daniela L’incidenza delle complicanze correlate a catetere venoso periferico e dei fattori prognostici per la durata del suo funzionamento 6.000 Ugolini Daniela Studio prospettico sull’influenza del “tempo sporco” nelle infezioni della ferita chirurgica 9.000 Zuffa Silvia Produzione in vitro di cellule tumorali modificate geneticamente a fini di vaccinoterapia antineoplastica nel carcinoma renale metastatizzato: valutazione di utilizzo di plasma umano della banca del sangue ospedaliera in sostituzione di siero eterologo commerciale. Impatto clinico ed economico 8.500 105.500 Fonte Ufficio Ricerca Innovazione 224 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione 6.1.2 Integrazione tra i vari sotto-sistemi aziendali Ricerca La struttura di staff “Ricerca Innovazione Governo Clinico e Valutazione della performance sanitaria” opera in stretta collaborazione con la Segreteria tecnico–scientifica del Comitato Etico e con l’Unità di sperimentazione clinica annessa alla Farmacia. La figura sotto riportata illustra il framework di riferimento per la descrizione sintetica del processo complessivo e delle relazioni principali fra i vari soggetti coinvolti delle attività di ricerca e sperimentazione clinica. Nell’ambito di questo quadro di riferimento complessivo dovrà essere ulteriormente sviluppato un modello aziendale per la promozione e il governo dell’attività di ricerca coerente con le linee di indirizzo regionale di cui alla DGR 1066 del luglio 2009. L’area della Ricerca dell’ufficio di staff collabora inoltre con le altre macrofunzioni annesse (Governo Clinico, Valutazione della Performance Sanitaria, Formazione aggiornamento, Documentazione sanitaria) e con i professionisti coinvolti nei programmi aziendali EBM ed EBN. 225 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca 6.1.3 Capacità di attrazione da parte dell’Azienda di risorse finanziarie Nelle tabelle sotto riportate sono indicati i progetti attivi al dicembre 2009 e i relativi finanziamenti per ente erogatore. Tabella 6.7 Progetti attivi a dicembre 2009 e relativi finanziamenti per ente erogatore Ente erogatore N ° Progetti % 10 8% ISS 2 2% MIUR - - MINISTERO SALUTE 25 19% REGIONE UNIVERSITA’ 67 50% REGIONE 21 16% 7 5% FONDAZIONI PROGETTI EX ART. 43 226 I finanziamenti disponibili 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione ALTRI 1 TOTALE Ricerca 1% 133 100% Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione Tabella 6.8 Progetti attivi a dicembre 2009 e relativi finanziamenti per ente erogatore Finanziamento per ente % REGIONE UNIVERSITA’ 9.729.081 54,5% REGIONE 1.991.000 11,2% FONDAZIONI 1.945.000 10,9% MINISTERO SALUTE 3.590.269 20,1% - 0,0% 300.800 1,7% - 0,0% PROGETTI EX ART. 43 131.500 0,7% ALTRI 150.000 0,8% 17.837.650 100% Ente erogatore MIUR ISS PROGETTI EUROPEI TOTALE Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione Altri finanziamenti derivano dall’attività di sperimentazione clinica sponsorizzata. Tabella 6.9 Fatturato per sperimentazioni cliniche sponsorizzate Fatturato per sperimentazioni cliniche sponsorizzate 2007 908.361 2008 1.234.276 2009 1.030.416 Fonte: Elaborazione dalla procedura aziendale per la fatturazione 227 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Tali finanziamenti detratta la quota aziendale (pari al 35%) restano in disponibilità alle unità operative di afferenza dello sperimentatore principale da utilizzare secondo il regolamento aziendale di cui alla Deliberazione del Direttore Generale 30/2000 - le somme possono essere destinate per compensi da corrispondere secondo le indicazioni riportate nella stessa disposizione; per il conferimento di borse di studio o di incarichi di collaborazione esterni a personale medico e non medico per scopi connessi allo svolgimento dello studio, secondo le norme previste nel relativo regolamento aziendale; per l’acquisto d’attrezzature sanitarie e non sanitarie destinate all’unità operativa interessata, nel rispetto della programmazione dell’Azienda; per l’acquisto di materiale non inventariabile e per altre spese correnti; per la partecipazione del personale a congressi, corsi d’aggiornamento e altre iniziative di formazione (esclusivamente per il personale dipendente dell’Azienda o dell’Università convenzionato); per l’organizzazione di congressi o incontri scientifici. Sulla base della rilevazione effettuata tali finanziamenti sono utilizzati prevalentemente per l’acquisizione di risorse. Si rileva infine che tutte le considerazioni sopra riportate inerenti ai finanziamenti disponibili (no profit e profit) sono riferite ai soli finanziamenti gestiti dall’Azienda Ospedaliero - Universitaria. Informazioni alla capacità di attrazione di risorse finanziarie per la ricerca da parte dell’Ateneo dell’Università degli Studi Bologna, nel suo complesso, sono riportate nel documento “Rapporto di Valutazione 2009” a cura del Nucleo di Valutazione di Ateneo dell’Università di Bologna relativo all’anno 2008 pubblicato sul sito dello stesso Ateneo nel paragrafo “I finanziamenti alla ricerca” dal quale è tratta la tabella sotto riportata. Tabella 6.10 Riepilogo delle entrate e delle spese per la ricerca scientifica (Anno 2008) - Mega Atenei Fonte: Rapporto di Valutazione dicembre 2009 - Nucleo di Valutazione di Ateneo Alma Mater Studiorum 228 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Dati in milioni di euro (*) Comprese università straniere e istituzioni internazionali (esclusa la UE). (**) Le assegnazioni di provenienza MiUR comprendono anche quelle per i Programmi di interesse nazionale (PRIN), per il Fondo per gli investimenti della ricerca di base (FIRB) e per il Fondo speciale integrativo ricerca (FISR). (***) Entrate da Università di appartenenza o da altra università italiana. Sono incluse anche le entrate per assegni di ricerca sia cofinanziate dall’Ateneo che provenienti dal MiUR in quanto le singole quote non sono disaggregabili. (****) Per l’Università di Bologna tale categoria residuale corrisponde ad Entrate da persone fisiche. Non sono note quali siano le entrate corrispondenti per le altre Università. 6.1.4 Utilizzo appropriato delle innovazioni tecnologiche Le modalità di introduzione delle innovazioni tecnologiche e la partecipazione alle iniziative regionali Nel 2009 è stata istituita la Commissione Aziendale Dispositivi Medici (CADM) che supporta la Direzione aziendale e il Collegio di Direzione nelle decisioni riguardanti l’introduzione di nuove tecnologie a elevato impatto clinico, organizzativo ed economico, con particolare riguardo ai Dispositivi Medici. Le finalità della CADM in particolare sono: valutazione delle richieste di inserimento di nuovi Dispositivi Medici (DM), dal punto di vista della sicurezza d’ impiego, del rapporto rischio-beneficio e dei costi; valutazione dell’ appropriatezza d’uso dei DM, analisi dei consumi dei DM per aree omogenee di utilizzo al fine di un impiego più razionale; definizione entro il 31 marzo 2010 del Repertorio aziendale dei DM e individuazione dei criteri di aggiornamento; collaborazione con l’Unità Aziendale Farmacovigilanza e Vigilanza sui DM; collaborazione con le aree regionali (CRDM, ORI) che intervengono nella valutazione delle nuove tecnologie sanitarie. La modalità di lavoro della CADM è descritta nello schema sotto riportato. 229 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Nel corso del 2009 la CADM ha effettuato le seguenti valutazioni. 230 6 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione Ricerca Tabella 6.11 Valutazioni effettuate della CADM - Anno 2009 Richieste esaminate n % TS elevato impatto 27 TS ad impatto minore 36 57,1 Totale 63 100,0% Favorevole 33 52,4% Favorevole con limitazioni 7 11,1% Rinviate per integrazione 10 15,9% Favorevole con proposta di attivazione procedura di gara 11 17,5% In corso di valutazione 2 3,2% Totale 63 100,0% 42,9 Pareri Fonte: Servizio di Farmacia L’Azienda ha inoltre partecipato al progetto coordinato dalla Agenzia Sanitaria Regionale e dell’Assessorato relativi a “Terapia a pressione negativa” per elaborare linee guida sull’utilizzo del dispositivo nel trattamento di ferite acute e croniche. La nostra Azienda ha inoltre aderito alle attività promosse dalla Agenzia Sanitaria Regionale per la definizione delle modalità di organizzazione e funzionamento dell’Osservatorio per l’Innovazione. Nel 2009 è stato avviato un ciclo di incontri con l’obiettivo di approfondire gli aspetti di metodo più rilevanti relativi alla realizzazione delle innovazioni clinico organizzative, condividere modalità di resoconto scientifico dei progetti e rendere note le sperimentazioni intraprese dalle Aziende in tema di ricerca sanitaria. 231 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Ricerca 6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole 6.2.1 Attività di formazione del personale Attraverso il contributo delle varie strutture aziendali coinvolte (Formazione, Investigational Drug Service, Segreteria del Comitato Etico, Area Governo Clinico, Gruppo EBM e Centro Studi EBN) sono state gestite le seguenti attività: supporto e consulenza agli sperimentatori in particolare per la definizione degli studi no profit; sistema di reporting periodico relativo allo stato di avanzamento di tutti gli studi clinici approvati dal Comitato Etico; corsi di formazione relativi alla conduzione delle sperimentazioni cliniche (gestione degli studi clinici e norme di buona pratica clinica) ed al trasferimento dei risultati della ricerca alla pratica clinica. In particolare per quanto riguarda la formazione nel corso del 2009 sono stati effettuati i seguenti corsi di formazione: Sperimentazione Clinica - unitamente alla segreteria scientifica del CE, a IDS e alla Direzione RGV è stato definito il programma di un corso di formazione con accreditamento ECM dedicato alla sperimentazione clinica. La prima edizione del corso è stata effettuata in data 21 e 22 gennaio 2009 (20 formati); nel corso del 2009 è stata effettuata una seconda edizione organizzata in tre distinti moduli al fine di cogliere in modo più puntuale gli interessi dei professionisti. Alla seconda edizione hanno partecipato: al modulo 1 epidemiologia e biostatistica 51 professionisti al modulo 2 iter autorizzativo degli studi clinici 48 professionisti al modulo 3 conduzione e gestione degli studi 32 professionisti; Corsi EBN base ed avanzati - nel 2009 sono stati organizzati 2 corsi base (totale formati 41) e 1 corso avanzato in regime di alta formazione universitaria (totale formati 12); Corso EBN sulla Ricerca Infermieristica - nel 2009 sono stati organizzati 2 corsi di metodologia della ricerca infermieristica (totale formati 48); Master in Evidence Based Practicd e Metodologia della Ricerca Clinico Assistenziale - conclusione a settembre 2009 della prima edizione (totale formati 19) ed avvio della seconda edizione (totale partecipanti 25). 6.2.2 Accessibilità all’informazione e documentazione scientifica La documentazione scientifica on line è a disposizione di tutti gli operatori che hanno la possibilità di accedere all’informazione medico-scientifica più prestigiosa direttamente attraverso tutti i computer aziendali connessi ai punti rete e anche dal proprio domicilio. Il servizio biblioteca aziendale vanta la disponibilità di accesso a numerose riviste on line 232 Supporto, informazione e formazione per lo sviluppo di un ambiente culturale favorevole 6 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Ricerca con full-text, alle più importanti banche dati medico-scientifiche e a importanti testi di medicina; fornisce l’accesso a siti web di rilevanza clinica e la consultazione di riviste cartacee. Nei grafici sono riportati i dati relativi alla consultazione delle risorse on line nel periodo 2005 - 2009. Grafico 6.1 Andamento utilizzo banche dati (Anni 2006-2009) Fonte: Biblioteca Centralizzata Grafico 6.2 Andamento utilizzo alcune riviste elettroniche (Anni 2006-2009) Fonte: Biblioteca Centralizzata 233 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Ricerca Nel 2009 per migliorare l’accessibilità alla documentazione scientifica e promuovere l’integrazione anche con il Servizio Bibliotecario di Ateneo è stato attivato un rapporto di collaborazione con l’obbiettivo di effettuare la valutazione congiunta dei prodotti acquistati dalla Biblioteca Aziendale e dalla Biblioteca Clinica della Facoltà di Medicina. Nel 2010 i lavori si coordineranno nel progetto a valenza regionale “Network per la documentazione scientifica” assegnato al coordinamento della nostra azienda nell’ambito del Programma di ricerca Regione - Università bando area 3 anno 2009 e che la partecipazione di tutti centri di documentazione del SSR e delle Facoltà di Medicina della Regione. Il progetto - della durata di un anno - si pone i principali seguenti obbiettivi: 1. Gruppo di progetto - Costituzione del gruppo di progetto, definizione dettagliata delle attività, verifica dell’agenda, avvio delle Unità operative e dei gruppi di lavoro, coordinamento dei WP, organizzazione della documentazione prodotta e della fase di diffusione dei risultati. 2. Modelli di offerta di documentazione scientifica in sanità - Analisi delle caratteristiche del mercato internazionale della documentazione scientifica in sanità e delle esperienze di negoziazione e acquisizione delle fonti a pagamento. Analisi delle principali esperienze a livello internazionale e nazionale, con particolare riferimento a quelle caratterizzate dalla integrazione di istituzioni di diversi settori, sanitari, universitari e di ricerca. 3. Documentazione in sanità in Emilia-Romagna - Censimento delle risorse bibliografiche online già in uso nelle strutture del SSR e universitarie della regione. Stima dei costi e dei servizi offerti. Analisi delle tecniche di accesso alle informazioni e delle caratteristiche dell’infrastruttura informatica utilizzata. Esame delle criticità. 4. Bisogni informativi - Identificazione delle principali tipologie di possibili fruitori della documentazione scientifica in sanità (ricercatori, medici ospedalieri, medici di medicina generale, infermieri, operatori della prevenzione, direzioni mediche, studenti,…). Analisi delle esperienze di studio dei bisogni informativi e formativi specifici. Elaborazione di indicazioni per la promozione dei bisogni informativi. 5. Modello regionale per il governo della documentazione in sanità-Elaborazione di un modello di organizzazione a livello regionale per il governo della documentazione, la soddisfazione dei bisogni informativi, l’accordo sulle modalità di finanziamento comprendente anche una proposta di elenco di riviste e basi dati a pagamento necessarie per rispondere al bisogno. 6. Portale regionale per la documentazione in sanità - Elaborazione di criteri per la realizzazione di un portale web che contenga il catalogo regionale delle risorse e faciliti l’accesso e l’utilizzo delle informazioni per la ricerca e per la decisione clinica. 7. Strutture e progetti formativi per la promozione della documentazione in sanità Elaborazione di criteri per la proposta di percorsi di formazione rivolti agli esperti della documentazione che costituiranno il network professionale con particolare attenzione alle funzioni di tutoraggio e agli operatori sanitari interessati alla utilizzazione delle risorse documentali. Analisi delle piattaforme e-learning e dei prodotti disponibili. 8. Archivio aperto della documentazione scientifica in sanità del SSR dell’Emilia-Romagna - Elaborazione di criteri per il coordinamento di archivi aperti in grado di rilevare e 234 6 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Ricerca raccogliere la documentazione prodotta nel sistema sanitario regionale a partire dalle ricerche finanziate dal sistema sanitario pubblico e comprendente un repository per la gestione, la condivisione e la diffusione dei prodotti in forma digitale della ricerca. 6.3 Garanzie di trasparenza 6.3.1 Progetto regionale “Anagrafe della Ricerca” Monitoraggio del livello di sviluppo: l’analisi qualitativa delle attività svolte Nel corso del 2009 è proseguita la partecipazione al progetto promosso dalla Agenzia Sanitaria Regionale relativo all’ Anagrafe della Ricerca coerentemente alle iniziative promosse dal Gruppo di coordinamento regionale con il trasferimento su tale applicativo delle informazioni già raccolte dall’applicativo aziendale per gli studi clinici sottoposti al Comitato Etico. In attesa degli sviluppi di tale progetto è proseguita l’alimentazione del data base aziendale degli studi clinici sottoposti al Comitato Etico. Per migliorare l’attività di monitoraggio degli studi clinici nel 2009 è stato realizzato un sistema di reporting, predisposto in collaborazione con Comitato Etico, Farmacia, Investigational Drug Service, Ricerca innovazione Governo clinico e Valutazione della performance sanitaria e Direzione Tecnologie e Sistemi Informatici. L’osservatorio aziendale degli studi clinici L’obbiettivo è stato quello di realizzare un “osservatorio aziendale delle sperimentazioni cliniche”, mediante un sistema di reporting per livello aziendale, dipartimentale e di unità operativa, al fine di rappresentare adeguatamente le informazioni più rilevanti correlate alla gestione degli studi clinici, con particolare riguardo agli studi con farmaco ed alla sperimentazione no profit. Il monitoraggio, elaborato con periodicità trimestrale e diffuso sul portale della reportistica aziendale, è strutturato in tre sezioni: (1) una parte dedicata ai dati generali riferiti a tutte le tipologie di studi clinici; (2) una parte di approfondimento relativa agli studi interventistici con farmaco; (3) una parte di approfondimento relativa agli studi clinici interventistici con farmaco di tipo spontaneo. Fra le varie informazioni il report indica anche lo stato di avanzamento degli studi approvati sulla base della seguente classificazione adottata: Studi clinici avviati e ancora in corso - tutti gli studi approvati per i quali è pervenuta da parte degli sperimentatori la comunicazione di inizio arruolamento ma non ancora 235 Garanzie di trasparenza Ricerca la comunicazione di avvenuta conclusione studio (studi con almeno 1 paziente arruolato). Studi clinici in attesa di inizio arruolamento - tutti gli studi approvati per i quali è nota l’informazione di zero pazienti arruolati. Studi clinici conclusi - tutti gli studi approvati con pervenuta comunicazione da parte degli sperimentatori di avvenuta conclusione studio. Studi clinici senza informazioni sull’andamento - tutti gli studi per i quali non è pervenuta dagli sperimentatori entro 12 mesi dall’approvazione nessuna delle seguenti comunicazioni: Avvenuto inizio dell’arruolamento; Avvenuta conclusione dello studio; Relazione periodica/Relazione Annuale. Parte 1 - DATI GENERALI - Tutte le tipologie di Studi Clinici Tabella 6.12 Sperimentazioni approvate: per tipo promotore - per area osp-univ per anno 49,47 62 77 142 50,53 N° SC % di cui Univ 139 % di cui Osp 2006 N° SC di cui Univ % Totale di cui Osp N° SC di cui Uni Anno Spontaneo di cui Osp Sponsorizzato 65 77 281 100 127 154 2007 151 59,61 77 74 136 47,39 54 82 287 100 131 156 2008 125 42,81 56 69 167 57,19 78 89 292 100 134 158 2009 112 48,7 61 51 118 51,3 71 47 230 100 132 98 Tot 527 48,7 256 271 563 51,65 268 295 1090 100 524 566 Tabella 6.13 Sperimentazioni approvate: per monocentriche e multicentriche per anno Totale di cui Intern 101 35,94 94 7 180 64,06 91 119 281 100 155 126 2007 84 29,27 73 11 203 70,73 74 129 287 100 147 140 2008 97 33,22 88 9 195 66,78 88 107 292 100 176 116 2009 63 27,39 61 2 167 72,61 64 103 230 100 125 105 Tot 345 31,65 316 29 745 68,35 287 458 1090 100 603 487 N° SC % N° SC % di cui Naz 2006 Anno di cui Naz di cui Naz di cui Internaz Multicentriche di cui Intern (*) Monocentriche (*) studi internazionali ma monocentrici per l’Italia 236 N° SC % 6 Garanzie di trasparenza Ricerca Tabella 6.14 Sperimentazioni approvate: per tipologia - per anno 2006 2007 Tipologia 2008 2009 N° SC % N° SC % N° SC % N° SC Interventistico con farmaco 151 53,74 175 60,98 135 46,23 Interventistico senza farmaco 21 7,47 14 4,88 26 Interventistico con dispositivo 10 3,56 8 2,79 Osservazionale 45 16,01 51 Tessutale 18 6,41 Compassionevole 36 Totale 281 Totale % N° SC % 105 45,65 566 51,93 8,9 30 13,04 91 8,35 15 5,14 6 2,61 39 3,58 17,77 74 25,34 65 28,26 235 21,56 13 4,53 26 8,9 12 5,22 69 6,33 12,81 26 9,06 16 5,48 12 5,22 90 8,26 100 287 100 292 100 230 100 1090 100 Tabella 6.15 Sperimentazioni approvate: per stato di avanzamento - per anno 2006 2007 Avanzamento 2008 % N° SC Totale N° SC % Studi avviati e ancora in corso (*1) 83 29,54 88 30,66 80 27,4 21 9,13 272 24,95 In attesa di inizio arruolamento (*2) 7 2,49 8 2,79 8 2,74 3 1,3 26 2,39 Conclusi (*3) 121 43,06 103 35,69 41 14,04 4 1,74 269 24,68 Senza notizie (*4) 70 24,91 88 30,66 163 55,82 202 87,83 523 47,98 Totale 281 100 287 100 292 100 230 100 1090 100 (*1) (*2) (*3) (*4) % N° SC 2009 N° SC % N° SC % Studi con almeno un paziente arruolato Attualmente 0 pazienti arruolati Pervenuta comunicazione di chiusura studio Studi senza alcuna notizia sull’andamento che deve pervenire entro 12 mesi dalla data di approvazione 237 Garanzie di trasparenza Ricerca Tabella 6.16 Sperimentazioni concluse: per numero pazienti Numero pazienti al momento della chiusura 2006 2007 2008 2009 Totale N° SC % N° SC % N° SC % N° SC % N° SC % Conclusi con 0 pazienti 35 28,93 32 31,07 20 48,78 1 25 88 32,71 Conclusi con 1 o più pazienti 81 66,94 63 61,17 19 46,34 3 75 166 61,71 Conclusi con un numero pazienti sconosciuto (*1) 5 4,13 8 7,77 2 4,88 - - 15 5,58 Totale 121 100 103 100 41 100 4 100 269 100 (*1) Pervenuta comunicazione di chiusura studio non specifica numero pazienti arruolati Parte 2 - STUDI CLINICI - Interventistici con farmaco Tabella 6.17 Sperimentazioni approvate: per fase studio - per anno 2006 2007 Fase 2008 2009 Totale N° SC % N° SC % N° SC % N° SC % N° SC % I 1 0,66 5 2,86 3 2,22 8 7,62 17 3 II 43 28,48 57 32,57 48 35,56 36 34,29 184 32,51 III 82 54,3 93 53,14 71 52,59 51 48,57 297 52,47 IV 24 15,89 20 11,43 12 8,89 9 8,57 65 11,48 Bioequivalenza/ Biodisponibilità 1 0,66 - - 1 0,74 - - 2 0,35 Non applicabile - - - - - - 1 0,95 1 0,18 Totale 151 100 175 100 135 100 105 100 566 100 238 6 Garanzie di trasparenza Ricerca Parte 3 - Studi clinici spontanei (non profit) - Interventistici con farmaco Tabella 6.18 Sperimentazioni spontanee approvate: per fase studio - per anno 2006 2007 Fase 2008 2009 N° SC % I - - - - - - 1 4 1 0,57 II 11 26,83 24 40 16 33,33 12 48 63 36,21 III 17 41,46 21 35 21 43,75 9 36 68 39,08 IV 13 31,71 15 25 11 22,92 3 12 42 24,14 Totale 41 100 60 100 48 100 25 100 174 100 % N° SC % N° SC Totale N° SC % N° SC % Fonte: IDS 239 Garanzie di trasparenza Ricerca 6.3.2 Assetto di regole per la trasparenza verso finanziatori privati Sperimentazione clinica e ricerca su fondi vincolati Per la sperimentazione clinica la trasparenza nel rapporto con i finanziatori privati è assicurata dall’adozione di contratti economici per le sperimentazioni sponsorizzate e di specifici accordi economici per le sperimentazioni non profit con sostegno di terzi. privati, conformi a schemi tipo pubblicati sul sito del Comitato Etico. Nell’anno 2009 sono state inoltre elaboratee pubblicate le procedure e le istruzioni operative di servizio per la gestione della sperimentazione clinica e della ricerca scientifica. Per la sperimentazione clinica la procedura rappresenta un percorso amministrativo, giuridico, contabile di supporto alle attività affinché le stesse siano condotte in conformità gestione dei costi e dei proventi legati alle sperimentazioni medesime. Per la ricerca scientifica la procedura regolamenta le attività amministrative alle normative di legge vigenti ed in modo tale da garantire all’Azienda il monitoraggio e la connesse ai Progetti di ricerca Scientifica per il conseguimento di una corretta gestione del fondo vincolato proveniente da enti pubblici e privati, nazionali ed internazionali (Ministero, CNT, CNS, AIFA, CNR, Regione, Fondazioni, Società, Associazioni pubbliche e private, U.E.). 240 6 Garanzie di trasparenza Ricerca Lo stanziamento delle somme è definito e regolamentato attraverso diverse forme legali (convenzione, Protocollo di Intesa, atto di assegnazione di contributo, Delibera Regionale) ed assegnato conseguentemente, con differenti modalità (erogazione di contributi, trasferimento di quote a fronte di fatture o note, anticipazioni ed acconti a fronte di specifica richiesta). 6.3.3 Valorizzazione del ruolo del Comitato Etico Al fine di garantire che la ricerca sia condotta secondo criteri di correttezza e ammissibilità etica e scientifica, l’Azienda ha investito il Comitato Etico della funzione di valutazione dei protocolli di studio come previsto dal Decreto 12 maggio 2006. Il Comitato Etico del Policlinico S. Orsola - Malpighi (di seguito CE) è un organismo indipendente, costituito nell’ambito dell’Azienda in conformità ai “Requisiti minimi per l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento dei Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali” definiti nel Decreto del Ministero della Salute del 12/05/2006 (G.U. n. 194 del 22/08/2006), ed è composto da membri interni ed esterni all’Azienda, rappresentativi di competenze multidisciplinari di area medica e non medica in modo da garantire le qualifiche e l’esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici, scientifici e metodologici degli studi proposti. Conformemente all’art. 2 del D.M. 12/5/2006 si avvale della consulenza di un gruppo di consulenti esperti per le materie non coperte dai componenti individuati a cui viene demandata l’istruttoria tecnica e l’attività di relazione delle sperimentazioni connesse alle aree di specifica competenza (malattie del metabolismo, ostetricia-ginecologia, pediatria, anestesiologia, genetica medica, materia assicurativa). Il CE è supportato dalla segreteria tecnico - scientifica che è composta da personale farmacista e da personale amministrativo che lavora in integrazione con il settore Ricerca innovazione La segreteria tecnico - scientifica del Comitato Etico della Direzione Sanitaria. Il CE ha la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti coinvolti in ogni sperimentazione clinica di medicinali e/o in qualsiasi procedura diagnostica o terapeutica innovativa condotta presso l’Azienda o presso strutture che ad essa facciano riferimento e di fornire pubblica garanzia di tale tutela. Il CE valuta la corrispondenza ai principi etici ed alle disposizioni stabilite dalle norme di legge vigenti in materia per le seguenti tipologie di studi: sperimentazioni farmacologiche e cliniche; protocolli chirurgici, diagnostici e terapeutici innovativi; sperimentazione clinica di dispositivi medici nuovi o utilizzati con nuove modalità; studi osservazionali; ogni procedura che implichi l’uso di tessuti umani a scopi scientifici; uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica (c.d. uso compassionevole). Il CE valuta la domanda di approvazione della sperimentazione in tutti i suoi aspetti, compresi quelli economici rilevanti ai fini del giudizio etico (sostenibilità dei costi previsti dalla sperimentazione e congruità del compenso economico), nonché quelli relativi 241 Garanzie di trasparenza Ricerca alla congruità della struttura ove si svolge la sperimentazione. Inoltre il CE verifica che ai soggetti in sperimentazione sia garantita, da parte del promotore, una idonea copertura assicurativa, che li tuteli da qualunque danno direttamente o indirettamente derivante dalla sperimentazione, e che sia altresì prevista una copertura assicurativa degli sperimentatori. Il parere del CE è vincolante per la realizzazione di ogni sperimentazione all’interno dell’Azienda e condizione necessaria per l’autorizzazione da parte della locale autorità competente (Direttore Generale). Il CE valuta inoltre gli emendamenti ai protocolli, riceve le segnalazioni di eventi avversi ed i risultati finali degli studi e predispone procedure operative ai fini dell’applicazione della normativa vigente in materia. Inoltre, alla luce del Decreto del Ministero della Salute 21/12/2007 recante “Modalità di inoltro della richiesta di Autorizzazione all’Autorità Competente per la comunicazione di emendamenti sostanziali e la dichiarazione di conclusione della sperimentazione clinica e per la richiesta di parere al Comitato Etico” emanato in attuazione degli artt. 8 e 9 del Decreto legislativo 211/2003 la Direzione Aziendale (con Delibera 90 del 20 giugno 2008) ha delegato al Comitato Etico la valutazione di tutta la documentazione tecnica (protocollo sperimentale e documenti annessi), dando atto che per esprimere le proprie valutazioni nelle materie di competenza (rischio/benefici, copertura assicurativa, pubblicazione dei risultati, congruità dei costi) verifica le proposte di promotore/sponsor e la loro conformità alla modulistica aziendale (schema di convenzione, modulo dei costi). L’attività del Comitato Etico nel periodo 2004 - 2009 è descritta in termini di protocolli di studio e di emendamenti valutati. Tabella 6.19 Attività dl Comitato Etico(Anni 2004-2009) N ° di Studi N ° di Emendamenti 2004 292 167 2005 251 188 2006 293 192 2007 307 209 2008 303 242 2009 286 303 L’attività del periodo 2004-2009 Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi I dati che seguono evidenziano per le sperimentazioni esaminate dal Comitato Etico nell’anno 2009 per tipologia e per le sperimentazioni con farmaco la tipologia del promotore, il ruolo di centro coordinatore, la tipologia di convenzione economica. 242 Gli studi clinici esaminati nell’anno 2009 6 Garanzie di trasparenza Ricerca Tabella 6.20 Protocolli esaminati dal Comitato Etico per tipologia Tipo di studio Sperimentazioni cliniche interventistiche di farmaco (Decreto Legislativo 211/2003) N° 135 Sperimentazioni cliniche interventistiche di Dispositivo Medico 9 Sperimentazioni cliniche interventistiche senza farmaco (es. chirurgiche) 36 Studi osservazionali 81 Studi tessutali 12 Usi terapeutici (cosiddetti usi compassionevoli) (D.M. 8 maggio 2003) 12 TOTALE 285 Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi Tabella 6.21 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) suddivise per tipologia di promotore Tipo di promotore N° Non-profit 38 profit 97 Totale studi 135 Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi Tabella 6.22 Sperimentazioni multicentriche con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise per centro coordinatore Centro coordinatore N° AOU S. Orsola–Malpighi 25 Altri centri 68 Totale studi multicentrici 93 Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi 243 Garanzie di trasparenza Ricerca Tabella 6.23 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise per tipologia di convenzione economica Tipo di convenzione N° Ospedaliera 51 Universitaria 46 Totale studi 97 Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi Nel corso del 2009 il Comitato Etico ha inoltre ha esaminato 303 emendamenti di tipo sostanziale relativi a studi precedentemente approvati. Nel panorama nazionale il Policlinico S. Orsola - Malpighi risulta al primo posto come struttura impegnata nella sperimentazione clinica (sia nel ruolo di centro partecipante che nel ruolo di centro coordinatore) ed al secondo posto come promotore di sperimentazioni no - profit (dati estratti dal 8° Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Il ruolo del Policlinico nella sperimentazione in Italia clinica dei Medicinali relativo al periodo 1 gennaio 2000 - 31 dicembre 2008). In data 31.12.2009 il Comitato Etico al termine del mandato triennale è stato rinnovato per il triennio 2010 - 2012 in conformità alle indicazioni del Decreto del Ministero della Salute 12 maggio 2006. Nel corso 2009 è stato rinnovato il sito del Comitato Etico, nell’ambito del quale è definita un’area riservata ai componenti. Per l’attività di monitoraggio degli studi clinici il Comitato Etico si avvale anche della Unità IDS che svolge il monitoraggio sull’andamento degli studi (inizio arruolamento, fine arruolamento, relazioni periodiche, chiusura dello studio) ed inserisce le informazioni nell’apposita banca dati “IDS Clinical Trias Database” che comprende tutti gli studi valutati dal Comitato Etico dal gennaio 2000 ad oggi (vedi paragrafo 6.3.1). L’ unità aziendale per la sperimentazione clinica (afferente al Servizio di Farmacia), denominata Investigational Drug Service (IDS), istituita nel 2004 per svolgere una specifica attività di supporto agli sperimentatori al fine di superare criticità/irregolarità nella conduzione degli studi, è stata inoltre individuata quale responsabile della trasmissione delle informazioni di competenza del promotore in riferimento alle sperimentazioni di natura non commerciale promosse dall’Azienda. In particolare nell’anno 2009 IDS ha assicurato le seguenti attività: inserimento nell’ IDS Clinical Trial Data Base delle informazioni di dettaglio relative ai 285 studi valutati dal CE nell’anno 2009 e aggiornamento delle informazioni inerenti a tutti i 2316 studi clinici approvati dal CE dal gennaio 2000; monitoraggio amministrativo degli studi clinici egistrati nel data base; 244 Le attività dell’unità IDS 6 Garanzie di trasparenza Ricerca pubblicazione trimestrale della reportistica monitoraggio sperimentazioni cliniche per i livelli aziendale, dipartimentale e di unità operativa sul Portale della Reportistica Aziendale; attività di consulenza agli sperimentatori per stesura protocollo, aspetti gestionali, procedure autorizzative, GCP, aspetti legislativi, gestione del farmaco sperimentale (339 consulenze); transito di materiale sperimentale per tutti gli studi clinici interventistici con medicinale in corso (1002 transiti , relativi a 246 studi clinici); attività di formazione nell’ambito dei corsi di aggiornamento professionale interno “Sperimentazione Clinica”, “Corso avanzato EBM”, ”Master EBP” e nell’ambito di specifici corsi universitari. L’unità IDS è inoltre presente nel gruppo di lavoro AIFA per le problematiche inerenti all’Osservatorio nazionale delle sperimentazioni cliniche. 245 Obiettivi specifici 246 e di particolare rilevanza istituzionale Obiettivi specifici N 7 e di particolare rilevanza istituzionale el capitolo conclusivo viene presa in esame l’attività istituzionale svolta per il perseguimento di obiettivi specifici e di particolare rilevanza in accordo con i principali documenti aziendali. Nella Pianificazione di Mandato sono stati assegnati al Policlinico gli indirizzi strategici legati all’Integrazione tra Ospedale e Università; all’Equilibrio di bilancio, all’integrazione col territorio. Inoltre, tra gli obiettivi assegnati alla nuova Direzione Aziendale dalla Delibera di Giunta Regionale, grande importanza viene miglioramento della assegnata situazione a quelli relativi al economico-finanziaria dell’Azienda. Il Policlinico ha inoltre definito grandi progetti di riorganizzazione pluriennale finalizzati al raggiungimento di un equilibrio strutturale di bilancio di lungo periodo; tra questi la centralizzazione delle cucine aziendali, la centralizzazione della logistica, la riorganizzazione dell’Area Tecnologie, il risparmio energetico e il rispetto ambientale, la gestione integrata degli appalti. Al contempo con l’Azienda Usl di Bologna sono stati formulati importanti progetti territoriali a valenza interaziendale e nell’ambito del Piano Attuativo Locale e definiti importanti aree finalizzate ad una migliore integrazione dei percorsi assistenziali. 247 Progetti per la pianificazione strategica Obiettivi specifici La settima e ultima sezione del documento è volta a fornire informazioni sull’attività istituzionale svolta per il perseguimento di obiettivi specifici e di particolare rilevanza, locale o regionale. A questo proposito vengono riportati i principali obiettivi legati alla Pianificazione Strategica di mandato (Paragrafo 7.1), al Piano di Rientro dal deficit strutturale (Paragrafo 7.2.), ai principali Progetti a valenza Interaziendale (Paragrafo 7.3.) e La programmazione aziendale viene definita nella Pianificazione strategica di Mandato, nel Piano di rientro e nel Piano Attuativo Locale alle principali azioni previste nel Piano Attuativo Locale (Paragrafo 7.4.). I documenti di programmazione aziendale pluriennale recepiscono oltre agli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi generali e particolari che risultano dal Piano Sanitario Regionale e dai relativi piani locali di attuazione, anche quelli stabiliti, in rapporto alle risorse e alle caratteristiche peculiari della nostra Azienda, dal Piano delle azioni, nei termini definiti dai relativi provvedimenti approvati dai competenti organi regionali, nonché quelli assegnati con la deliberazione di Giunta regionale n. 1305 dell’1.8.2005. Nello specifico, questi sono: documento “Linee per la pianificazione strategica di mandato 2005-2010” dell’ottobre 2005 (Programmazione Aziendale pluriennale); piano di Rientro Aziendale quinquennale che definisce un piano di riorganizzazione pluriennale di rientro dalla situazione di deficit strutturale (periodo ottobre 2005 ottobre 2010) (Programmazione aziendale pluriennale); schema direttore decennale che definisce le linee strategiche per la realizzazione e la modernizzazione delle strutture edilizie del Policlinico di Bologna (in corso di aggiornamento) (Programmazione aziendale pluriennale); piano attuativo locale triennale che prevede la programmazione del sistema sanitario provinciale (in corso di definizione) (Programmazione provinciale pluriennale). I documenti di programmazione aziendale annuale recepiscono oltre agli obiettivi, declinati sull’anno, dei documenti di programmazione aziendale pluriennale, anche quelli stabiliti nelle “Linee di indirizzo di programmazione e finanziamento del Servizio Sanitario regionale per l’anno 2009” deliberazione della Giunta Regionale 602/2009. Di seguito vengono trattati alcuni temi specifici che riguardano la programmazione aziendale pluriennale riportati integralmente nei documenti sopra richiamati, rinviando per ogni eventuale approfondimento agli stessi documenti citati. I temi affrontati, certamente non in modo esaustivo, sono funzionali ad evidenziare le principali azioni di governo pluriennale aziendale. 7.1 Progetti per la pianificazione strategica di mandato L’azienda adotta come metodo fondamentale quello della programmazione basata sulle risorse disponibili, costruita in base agli indirizzi programmatici della Regione EmiliaRomagna, dell’Università e della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Tali indirizzi vanno a costituire il quadro di riferimento entro il quale deve essere elaborata la programmazione aziendale. 248 Nella Pianificazione di Mandato sono stati assegnati al Policlinico indirizzo strategici legati all’Integrazione tra Ospedale e Università; all’Equilibrio di bilancio, all’integrazione col territorio Progetti per la pianificazione strategica 7 Obiettivi specifici Gli impegni che ha assunto l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si basano su 5 macro aree strategiche, che costituiscono i capisaldi della pianificazione strategica. 7.1.1 Integrazione Ospedale Università (assistenza, ricerca, formazione) L’inscindibilità delle funzioni di didattica, di ricerca e di assistenza devono trovare attuazione in un rapporto cooperativo fra le varie componenti finalizzato alla qualificazione delle attività stesse e alla realizzazione dei fini istituzionali. Il nuovo assetto istituzionale, a seguito del protocollo d’intesa tra la Regione EmiliaRomagna e le Università, richiede la piena complementarietà della programmazione delle attività di rispettiva competenza finalizzandola al miglioramento complessivo del servizio pubblico di didattica, di ricerca e di tutela della salute. Gli impegni che l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si assume sono: la promozione di un contesto favorevole allo sviluppo di un ruolo di leadership per la ricerca in medicina, per l’innovazione assistenziale e organizzativa; la definizione di un assetto di regole e strumenti per la garanzia di trasparenza; la promozione della partecipazione della componente ospedaliera alle attività di formazione e ricerca; la creazione di un’infrastruttura aziendale di supporto all’attività di ricerca e innovazione. Le azioni strategiche previste riguardano: l’attuazione dei Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) compiutamente attivati già negli ultimi mesi del 2007. Nel corso del 2008 si è consolidata l’esperienza dei DAI, sia per quanto riguarda il funzionamento dei loro organi e l’attività interna, sia per quanto concerne il concretizzarsi del ruolo ad essi attribuito nell’organizzazione aziendale. Una particolare notazione deve riservarsi all’avvio del dialogo con i coesistenti Dipartimenti universitari per un effettivo coordinamento dei processi decisionali di competenza dei DAI medesimi e dei Dipartimenti Universitari; la realizzazione delle indicazioni dei nuovi ordinamenti didattici per la formazione professionalizzante di area sanitaria, argomento a proposito del quale si è riferito nei paragrafi 1.2 e 3.6, con particolare riguardo alla stipulazione dello “Accordo attuativo locale tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico S. Orsola-Malpighi e l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, in attuazione del Protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna”; lo sviluppo della capacità di produrre ricerca e innovazione, anche mediante l’integrazione degli strumenti di supporto già esistenti e l’attivazione di nuovi; la definizione di un sistema integrato di valutazione e valorizzazione dell’attività di ricerca, formazione e assistenza svolte dal personale universitario ed ospedaliero. 249 Progetti per la pianificazione strategica Obiettivi specifici 7.1.2 Sistema del governo aziendale L’Azienda individua ed attua strategie mirate all’appropriatezza dei ricoveri per quanto riguarda sia gli aspetti organizzativi (trattamento del paziente nella sede e con la modalità di assistenza appropriata) sia gli aspetti clinici. Promuove inoltre l’innovazione assistenziale. Gli impegni che l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si assume sono: l’adeguamento dell’organizzazione aziendale e del sistema delle relazioni ai principi ed ai contenuti della L.R. 29/2004 e del Protocollo regionale di intesa fra Regione ed Università del 14.2.2005; la definizione del sistema per il governo aziendale che integri e completi gli attuali strumenti per la realizzazione dei programmi di Governo Clinico e lo sviluppo dei sistemi informativi clinicamente orientati; la valorizzazione delle persone e lo sviluppo delle competenze anche attraverso l’applicazione innovativa degli strumenti della contrattazione collettiva. 7.1.3 Ruolo aziendale nel contesto locale e nazionale L’Azienda nell’ambito delle linee di programmazione definite a livello regionale e provinciale promuove il potenziamento e lo sviluppo delle aree di eccellenza clinica anche al fine di interpretare pienamente il ruolo di realtà ospedaliero-universitaria di alta specialità a rilievo regionale e nazionale, oltre che di riferimento per l’utenza provinciale, potenziando in tal modo la propria capacità di attrazione nei confronti di bacini di utenza extraprovinciali ed extraregionali. L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si impegna: ad adeguare la struttura dell’offerta assistenziale alla programmazione sanitaria provinciale, evitando duplicazioni non indispensabili di strutture; a sviluppare percorsi assistenziali integrati all’interno dell’azienda e fra ospedale e territorio; a promuovere le aree di eccellenza clinica rivolte anche all’utenza extra – provinciale ed extra – regionale; a promuovere l’innovazione assistenziale e l’appropriatezza clinica ed organizzativa; a governare i tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni. 7.1.4 Ammodernamento delle strutture edilizie e degli impianti L’impostazione del piano di sviluppo edilizio e tecnologico dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna è orientata a definire le linee per lo sviluppo e la riorganizzazione del Policlinico S. Orsola - Malpighi nel medio-lungo periodo, ponendo le basi per un utilizzo più efficiente, efficace ed integrato dell’area. Gli investimenti per l’adeguamento strutturale complessivo, per la manutenzione tecnologica, per l’innovazione tecnologica e informatica sono ritenuti strategici in quanto 250 Progetti per la pianificazione strategica consentono di ridurre i costi generali di esercizio. 7 Obiettivi specifici Gli impegni che l’Azienda Ospedaliero - Universitaria si assume riguardano: la necessità che il piano di ammodernamento consenta al Policlinico di subire le trasformazioni in modo controllato, avendo cura che sia mantenuta la necessaria flessibilità per adattarsi sia ai cambiamenti che occorreranno nelle scienze mediche e nelle tecnologie correlate, che per creare condizioni di una migliore integrazione dell’area ospedaliera nel tessuto urbano della città; la necessità che il piano per tutte le attività del Policlinico (Attività Clinica; Attività di Ricerca Scientifica; Attività di Formazione Universitaria; Funzioni amministrative e generali e di supporto) ne prefiguri lo sviluppo nel medio - lungo termine. Le azioni strategiche previste riguardano: la realizzazione del programma degli investimenti e l’identificazione del piano di sostenibilità economico-finanziaria. 7.1.5 Equilibrio di bilancio L’equilibrio di bilancio è il risultato di tutte le azioni strategiche definite dall’Azienda. Il governo aziendale è orientato verso obiettivi di investimento e di sviluppo, assumendo la riduzione o il contenimento delle spese come effetti, piuttosto che strumenti di governo. Il recupero di efficienza viene perseguito nell’ambito della ricerca di maggior appropriatezza d’uso delle prestazioni ed efficacia delle cure e nell’ ottimizzazione funzionale dei servizi dal punto di vista strutturale ed organizzativo. A tal fine l’Azienda definisce in apposito documento un piano di riorganizzazione pluriennale finalizzato al rientro dalla situazione di deficit strutturale (Piano di Rientro). 7.2 Riorganizzazioni pluriennali legate al Piano di Rientro dal deficit aziendale L’Azienda ha definito importanti progetti di riorganizzazione pluriennale finalizzati ad un equilibrio strutturale di bilancio di lungo periodo Tra gli obiettivi assegnati alla nuova Direzione Aziendale dalla Delibera di Giunta Regionale di incarico (DGR.1305/2005) particolare importanza viene assegnata a quelli relativi al miglioramento della situazione economico-finanziaria dell’Azienda. In particolare la Delibera indica che “tenuto conto della difficile situazione economicofinanziaria, caratterizzata di risultati fortemente negativi, la nuova Direzione aziendale dovrà produrre, entro sei mesi dall’insediamento, un rapporto, acquisito il parere del Comitato di indirizzo, sulla base di una puntuale analisi dei principali determinanti della situazione di squilibrio, finalizzata alla predisposizione dello specifico piano di riorganizzazione poliennale di cui all’articolo 13 del protocollo Regione-Università”. Nel corso del 2006 è stata condotta l’elaborazione del rapporto attraverso un’analisi delle 251 Riorganizzazioni pluriennali Obiettivi specifici cause dell’attuale situazione di squilibrio economico-finanziario dell’Azienda; tale analisi ha consentito anche di identificare e quantificare le aree su cui intervenire sia sul fronte dei ricavi sia su quello dei costi. In effetti, il lavoro svolto è andato oltre rispetto a quando strettamente richiesto perché, oltre all’analisi delle principali determinanti della situazione di squilibrio, ha permesso di individuare diversi obiettivi ed azioni che consentano di conseguire significativi miglioramenti in termini di efficienza organizzativa e gestionale già nel breve periodo. Alcuni di tali interventi, in effetti, sono già stati realizzati o sono in corso di attuazione dal momento che sono stati inseriti all’interno della “normale” attività gestionale aziendale. I risultati emersi dall’analisi svolta evidenziano, sia sotto il profilo economico sia sotto quello finanziario, una situazione aziendale certamente critica, di cui sono state approfondite le cause e le possibili chiavi di lettura. Sulla scorta delle indicazioni contenute nel documento di analisi sopra citato, è stata formulata una proposta (novembre 2007) concernente “Analisi dei risultati economicofinanziari 2005-2007 e Piano di Rientro 2006-2010”, approvato dalla Regione e dall’Università (aprile 2008). Il “piano di rientro poliennale” illustra in modo sistemico e dettagliato gli interventi in grado di conseguire una condizione stabile di migliore equilibrio di bilancio, all’interno di un quadro che consenta il mantenimento e lo sviluppo della vocazione dell’Azienda all’eccellenza clinica ed assistenziale a livello regionale e nazionale. Di seguito vengono riportati i principali progetti aziendali pluriennali contenuti nel piano di rientro. 7.2.1 Centralizzazione delle cucine aziendali L’obiettivo del progetto di centralizzazione è di razionalizzare l’organizzazione complessiva della ristorazione, che risulta oggi frammentata in diverse strutture e di uniformare gli standard produttivi (ad esempio con l’introduzione del vassoio personalizzato). La configurazione della gestione pasti in un unico punto, consentirebbe un’ottimizzazione delle risorse coinvolte nel processo: la complessiva riorganizzazione delle varie fasi di lavoro con ricadute sui turni di lavoro, sulla gestione e lavorazione delle materie prime, sulla complessiva dotazione di attrezzature necessarie; la eliminazione di molte operazioni attualmente eseguite dal personale infermieristico ed ausiliario delle Unità Operative dell’area S.Orsola conseguenti al passaggio anche per quell’area al vassoio personalizzato. Il progetto prevede l’unificazione in un solo Centro delle attività di preparazione e confezionamento dei pasti per degenti e mense dell’intero Policlinico (attualmente articolate su due sedi distinte), con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio mediante l’adozione in tutto l’ospedale del vassoio personalizzato e di razionalizzare l’organizzazione complessiva della ristorazione. L’investimento necessario risulta pari a 9 milioni di euro. Caratteristiche rilevanti del progetto adozione di un unico modello organizzativo; 252 Riorganizzazioni pluriennali 7 realizzazione di un unico sistema di distribuzione pasti a vassoio personalizzato per tutta la degenza del Policlinico; Obiettivi specifici razionalizzazione delle principali attività attraverso l’utilizzo di spazi più funzionali e gestione uniforme del personale; dotazione di attrezzature di ristorazione altamente innovative; centralizzazione presso i locali della nuova cucina del lavaggio e della sanificazione delle stoviglie e dei carrelli provenienti dai reparti di degenza. Tempi l’avvio della cucina è previsto per maggio 2010. Impatto organizzativo Significativo miglioramento del servizio costituito dall’adozione in tutto l’ospedale del vassoio personalizzato. A regime in Ospedale vi sarà un sistema di prenotazione pasti personalizzato. 7.2.2 Centralizzazione della logistica La realizzazione di un Magazzino unico per l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna, in grado di accogliere sia i materiali economali che i prodotti farmaceutici, rappresenta la combinazione più efficiente e razionale per gestire le attività di approvvigionamento, stoccaggio ed evasione delle richieste dei clienti interni ed esterni. Allo stato attuale sono stati completati lo studio di fattibilità e il progetto preliminare di massima. La realizzazione di un Magazzino centralizzato, pone inoltre le basi per introdurre possibili ulteriori innovazioni all’interno dell’azienda, che si correlano al complesso processo della logistica aziendale (appropriatezza della prescrizione, sicurezza per i pazienti, controllo e riduzione delle scorte presso i reparti). A tal proposito è già partita sperimentalmente in una sola unità operativa la prescrizione e somministrazione informatizzata della terapia al paziente. E’ inoltre in corso di riorganizzazione la gestione del materiale nei reparti decentrati ad alto costo (blocchi operatori) trattati come magazzini periferici della farmacia. Infine è in corso la riorganizzazione finalizzata al trasferimento delle scorte di dispositivi medici e suture (o parte di essi, sulla base di criteri definiti che tengano conto della trasversalità d’uso dei beni e/o del loro valore economico) dai Blocchi Operatori alla Farmacia, realizzabile attraverso una rassegnazione/ridistribuzione degli spazi aziendali esistenti di magazzino. In parte tali prodotti nel corso del 2007 sono già stati presi in carico dalla Farmacia. Il magazzino è stato attivato a luglio 2009. 7.2.3 Riorganizzazione dell’area Tecnologie L’area che si occupa della gestione delle attrezzature è attualmente composta da quattro Direzioni (Tecnologie Biomediche, Attività Tecniche, Fisica Sanitaria, Tecnologie e Sistemi Informatici). La riorganizzazione prevista per quest’area prevede il coordinamento di 253 Riorganizzazioni pluriennali Obiettivi specifici tutte le Direzioni e l’accorpamento parziale di alcune di esse. In particolare viene definita l’integrazione delle attività di manutenzione, sia in contratto che su chiamata, il che comporterà: la ridefinizione di tutti i contratti di manutenzione e del loro livello di servizio; la presenza di un unico centro di riferimento per la ricezione di tutte le richieste di assistenza a mezzo telefonico, che verranno progressivamente superate grazie all’utilizzo di strumenti informatici omogenei; l’adozione di unico sistema di rendicontazione per il monitoraggio della manutenzione; l’ottimizzazione dei magazzini che hanno la gestione dei pezzi di ricambio e la gestione dei consumabili legati alle apparecchiature. 7.2.4 Risparmio energetico e rispetto ambientale L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna partecipa al programma regionale “Il sistema sanitario regionale per uno sviluppo sostenibile” che prevede lo sviluppo di due progetti: qualificazione dei consumi energetici ed innovazione tecnologica nelle Aziende sanitarie; miglioramento continuo del processo di gestione ambientale in particolare in materia di trattamento dei rifiuti sanitari con riduzione delle quantità prodotte. Gli obiettivi prioritari sono: informare, orientare e sensibilizzare gli operatori verso comportamenti razionali di utilizzo delle risorse (come ad esempio selezione dei rifiuti speciali, razionale e oculato utilizzo di acqua, verifica dello spegnimento dei computer non in uso, ecc); intervenire complessivamente sui sistemi energetici (impianti, strutture, componenti e materiali) che portano ad una razionalizzazione dei consumi di fonti energetiche (energia elettrica, gas, acqua), controllando costantemente i costi di gestione; controllare l’utilizzo razionale dell’energia; ottimizzare il risparmio economico per l’approvvigionamento energetico anche in base alle indicazioni della Regione, a parità di garanzia di continuità nella fornitura di energia, attraverso un’azione di monitoraggio continuo delle strategie di mercato; effettuare interventi specifici di “innovazione tecnologica” su immobili ed impianti esistenti, riguardanti l’uso razionale dell’energia e/o la riduzione dell’impatto ambientale. 7.2.5 Gestione integrata degli appalti Il tema della “governance” dei servizi esternalizzati in una realtà di grandi dimensioni qual è il S.Orsola-Malpighi richiede una funzione di coordinamento verso tutti gli interlocutori aziendali che hanno in capo la gestione di singoli servizi. Inoltre, l’esternalizzazione dei servizi affidati a qualificati soggetti privati delle funzioni di 254 Riorganizzazioni pluriennali 7 Obiettivi specifici gestione prettamente “operativa” (anche di più servizi in capo ad uno stesso soggetto) richiede di potenziare le funzioni di indirizzo, programmazione e controllo degli stessi. Per questi motivi si è individuato un ruolo organizzativo all’interno dell’Azienda (Responsabile dei Servizi Alberghieri Integrati) in grado di garantire adeguati livelli di qualità e di ottimizzazione dell’uso delle risorse. I servizi oggetto di riorganizzazione sono: servizio diretto ristorazione; servizi appaltati pulizie; servizi appaltati biancheria e vestiario; servizi appaltati trasporti cose e facchinaggio; gestione dei rifiuti; disinfezione e derattizzazione; trasporto materiale biologico; ristorazione (parte igiene); sterilizzazione (parte igiene e infezioni ospedaliere). La razionalizzazione prevede che si organizzino audit di tutti i servizi alberghieri (anche quelli non strettamente rientranti nella gestione dei servizi alberghieri integrati quali ad esempio logistica dei beni) effettuati da un unico pool interdisciplinare. Si ipotizza anche di realizzare un progetto che attenga la logistica integrata di tutti i servizi alberghieri. 7.2.6 Innovazione Tecnologica ed Organizzativa legata alla Tutela dell’ambiente e allo Sviluppo Sostenibile Si sta valutando di procedere ad un aggiornamento tecnologico delle attuali dotazioni di macchine presso il Centro Stampa dell’Azienda. Parallelamente si sta portando avanti (è partito ad ottobre 2008) il piano di messa in rete di tutte le stampanti presenti nelle Unità Operative e il piano di condivisione di stampanti, fotocopiatrici e fax. Finalità è razionalizzare il numero stampanti e centralizzare, ove possibile, le attività presso il Centro Stampa. Caratteristiche rilevanti del progetto è stato definito il progetto complessivo Centro Stampa e Funzioni di Reparto; è stata avviata la riorganizzazione e la messa in rete di tutte le stampanti, fotocopiatrici e fax presso le Direzioni e Uffici centrali. Finalità è razionalizzare e centralizzare, ove possibile, le attività presso il Centro Stampa; i vantaggi delle nuove tecnologie contrattualmente previste e installabili in locali idonei: il contratto è a costo zero (il contratto di riferimento è quello per il sistema di stampa digitale B/N e scade il 31/12/2010. Dello stesso è prevista la possibilità di ulteriore proroga fino al 31/12/2013); i miglioramenti operativi e ulteriori tipologie di lavori realizzabili con le nuove attrezzature (Lavori su supporti patinati; Maggiore autonomia lavorativa, riduzione intervento operatore; Aumento produttività; Forte riduzione del rischio di fermo macchina); 255 Riorganizzazioni pluriennali Obiettivi specifici grazie all’aumento di produttività consentito dalle nuove tecnologie, è possibile acquisire al C.S. lavori di rilevante entità attualmente assegnati alla tipografia esterna: es. cartelle cliniche, schede di terapia. Sono state coinvolte le componenti del gruppo che si occupa della Cartella Clinica per la definizione di un modello standard nonfustellato, da realizzare presso il Centro Stampa con l’inserimento di accorgimenti grafici di ausilio alla consultazione; maggiore produzione di stampati conseguente il progetto di riorganizzazione delle attività di stampa delle UU.OO. con fotocopiatrici e stampanti, con maggiore centralizzazione presso il Centro Stampa. La rimodulazione delle attività comporta risparmi complessivi considerando, in particolare, il forte abbattimento dei costi copia contrattualmente previsti per il Centro stampa al superamento del minimo stabilito (da 0,0145 a 0,0040 per ogni copia in B/N; da 0,21 a 0,085 per il colore ). Si evidenzia la modalità di consegna dei lavori “a domicilio” che il C.S. garantisce anche grazie alla costante presenza di borse lavoro (attualmente 4 operatori ) per interventi di recupero all’attività lavorativa richiesti dalla USL Città di Bologna; le nuove attrezzature comportano minori consumi di energia elettrica. La quantità di Kw consumabile è inferiore del 50 % rispetto alle attuali macchine in dotazione, pari ad un risparmio annuo presunto di 17.030 Kw ipotizzando gli attuali tempi di funzionamento; le nuove attrezzature eliminano/riducono le emissioni. Il quantitativo di emissioni nell’aria è quasi azzerato ( è pari allo 0,02 %); comunque anche per questa percentuale così poco significativa è previsto un sistema di filtri in uscita; le nuove tecnologie possono consentire al Centro Stampa di proporsi sul mercato interaziendale dell’area vasta, tramite l’offerta di servizi di produzione documentale a favore di altre aziende sanitarie (ad es. Aziende USL e Osp. di Ferrara, Imola). Impatto organizzativo in prospettiva l’attività del Centro Stampa dovrebbe notevolmente ridursi per effetto della riorganizzazione di tutta la documentazione sanitaria (riduzione modulistica) e della progressiva informatizzazione delle attività sanitaria (terapia, cartella clinica); in prospettiva l’attività di fotocopiatura dei reparti e di stampa dovrebbe notevolmente ridursi per gli stessi motivi sopra riportati. 7.2.7 Attivazione del Polo Chirurgico e dell’Emergenza Attualmente è in corso la realizzazione del nuovo Polo Chirurgico e dell’Emergenza che permetterà di rispondere alle criticità di accesso per il Pronto Soccorso: il trasferimento delle attività sanitarie complesse e a elevato contenuto tecnologico nel nuovo fabbricato (Pronto Soccorso, Comparti Operatori, Terapia Intensiva, Imaging, ecc.) è condizione indispensabile per intervenire con successive opere di ristrutturazione degli edifici esistenti, al duplice scopo di rispondere alle situazioni di criticità dell’attuale dotazione strutturale e di “ridestinare” parte delle aree liberate (a completa realizzazione dei poli previsti nel piano direttore di sviluppo edilizio) anche all’espansione delle attività di 256 Riorganizzazioni pluriennali 7 Obiettivi specifici ricerca e della didattica. La sua attivazione è prevista, per fasi successive, tra la fine del 2010 ed il 2011. 7.2.8 Riorganizzazione sistema informativo di area Amministrativa È in corso una profonda revisione del Sistema Informativo Amministrativo-Logistico aziendale, finora caratterizzato da una notevole frammentazione informativa ed operativa, il che impone notevoli diseconomie ed inefficienze. Il progetto di razionalizzazione del sistema informativo riguarda in una prima fase le seguenti aree applicative del sistema amministrativo-logistico: E00 - DITTA DP - Gestione magazzini, gestione richieste di reparto; MDII - DITTA FORMULA - Gestione approvvigionamento beni di investimento; INV - DITTA EOS - Inventario beni mobili; SORSOLA - DITTA SELVIS TEC - Contabilità Ufficio Tecnico ammortamento immobili. In una seconda fase, potranno essere prese in esame anche altre componenti dell’attuale sistema informativo valutando l’opportunità di rendere più efficace la loro gestione nel contesto del nuovo sistema (ad esempio per quanto attiene al software per il controllo di gestione). Anche per l’applicativo di contabilità e dei moduli annessi verrà valutato in un secondo momento la possibilità di un passaggio al nuovo sistema. Obiettivi e benefici attesi Allo scopo di superare le criticità sopra indicate, il progetto intende perseguire i seguenti obiettivi: razionalizzare l’attuale sistema in una unica soluzione integrata; realizzazione di un unico ambiente da cui estrapolare dati di dettaglio e di sintesi; predisposizione di un sistema che offra strumenti gestionali nativi per il monitoraggio della spesa (Budget trasversale); tempi certi di implementazione del sistema con un impatto minimo, in generale, per le UO dell’Azienda e nullo sugli utenti di reparto; in post-avviamento, drastica riduzione delle richieste di personalizzazione del software; contenimento dei costi manutenzione dell’intero sistema; miglioramento delle integrazioni e dell’interoperabilità del sistema con le altre soluzioni verticali. 7.2.9 Creazione di un Centro Compounding Aziendale La realizzazione del Centro Compounding si è tradotto presso l’azienda nella centralizzazione presso il Servizio di Farmacia delle attività di allestimento delle terapie antiblastiche ed ancillari, attualmente svolte presso i reparti, per razionalizzare la produzione di farmaci particolarmente “critici” e per rispondere agli obblighi normativi di assicurazione di qualità dei medicinali allestiti, in ottemperanza alle NBP della F.U. 257 Riorganizzazioni pluriennali Obiettivi specifici XI , ed alle indicazioni previste dal D.Lvo 626/94 e dall’ISS (giugno 202) rispetto alla prevenzione del rischio individuale e collettivo sia per gli operatori che per i pazienti. L’obiettivo finale è l’arruolamento a regime di tutti i reparti e DH dell’Azienda che manipolano farmaci antiblastici. L’avvio della centralizzazione della produzione nel centro compounding ha avuto luogo nel 2007 con graduale trasferimento delle attività dai reparti, ed entro dicembre 2009 è stata completata tale centralizzazione. Gli effetti sono quindi ascrivibili al 2009 (variazione valutata rispetto al 2008) e si sviluppano marginalmente sul triennio successivo. 7.2.10 Centralizzazione delle attività legate alla sterilizzazione L’azienda ha recentemente completato la gara per l’affidamento della realizzazione e gestione della centrale unica di sterilizzazione, il che consentirà di superare l’attuale assetto altamente frammentato per tale attività. La realizzazione di tale progetto consentirà infatti di attivare una profonda riorganizzazione delle attività di sterilizzazione, assicurando un incremento dell’efficienza delle attività e la riorganizzazione delle fasi di lavoro (comparti operatori, terapie intensive, reparti, ecc.) e dedicando il personale che attualmente svolge tali attività (personale di sala operatoria) alle attività sanitarie. L’intervento permetterà inoltre di rispondere completamente ai requisiti strutturali, impiantistici e organizzativi per il relativo “accreditamento” delle attività. Infatti l’attuale frammentazione delle strutture, il ridotto spazio disponibile e le vetustà delle apparecchiature non consentono sempre la completa separazione fisica degli ambienti di lavaggio e decontaminazione dalle altre attività di confezionamento, sterilizzazione e stoccaggio (prevista dalla normativa vigente); inoltre non esiste un sistema di tracciabilità efficiente. Infine l’intervento ha tra i propri obiettivi anche la standardizzazione dei kit dei ferri chirurgici e la realizzazione di un sistema di rintracciabilità dei dispositivi medici. 7.2.11 Realizzazione di una Centrale Termica e Tecnologica Il sistema infrastrutturale impiantistico di base dell’azienda risulta ancora nettamente separato tra l’area S. Orsola e l’area Malpighi, e presenta ad oggi notevoli criticità: le caldaie delle due centrali termiche Malpighi e S. Orsola sono prossime all’età limite dei quarantacinque anni, oltre i quali sono obbligatori una serie di collaudi, alcuni dei quali, di tipo distruttivo, che porterebbero inevitabilmente, nella migliore delle ipotesi, a diminuire il valore massimo della pressione d’esercizio; si riscontra inoltre un costante aumento dei guasti e delle rotture dovuti principalmente all’obsolescenza degli impianti con interventi sempre più onerosi dal punto di vista economico e tecnicamente non risolutivi; la rete di teleriscaldamento d’acqua dell’area S. Orsola ha superato anch’essa i quarant’anni: l’impianto è ormai obsoleto, scarsamente affidabile, soggetto sempre 258 Riorganizzazioni pluriennali 7 Obiettivi specifici più ad interventi di riparazione che devono essere svolti nelle ore notturne e con totale spegnimento della Centrale Termica stessa; le sottocentrali dei vari padiglioni presentano problemi legati all’obsolescenza degli scambiatori ed ai relativi componenti accessori (valvole d’intercettazione, vasi d’espansione, ecc.). Proprio per l’obsolescenza impiantistica si ottiene ormai uno scarso rendimento e frequenti rotture con conseguenti gravi disservizi che possono coinvolgere, nel caso di rottura del circuito primario, l’intero impianto di teleriscaldamento; i tunnel sotterranei, realizzati e implementati in tempi successivi, presentano una situazione compromessa in alcune parti e non completamente adeguata rispetto alle normative di antincendio vigenti. È inoltre necessario realizzare quanto prima alcune prescrizioni impartite dal Comando dei Vigili del Fuoco di Bologna (rete idrica antincendio a naspi per tutta la lunghezza dei tunnel, uscite di sicurezza, filtri a prova di fumo per le comunicazioni tra tunnel e fabbricati, ecc.). Complessivamente il sistema impiantistico infrastrutturale del Policlinico necessita quindi di interventi consistenti e imprescindibili per garantire l’attuale funzionalità e per l’adeguamento alle normative di sicurezza e antincendio vigenti. La carenza di risorse finanziarie pubbliche da destinare alla realizzazione delle infrastrutture in oggetto, ha indotto l’Azienda verso una forma di “partenariato pubblicoprivato”, avvalendosi dello strumento project financing, che permette il coinvolgimento di soggetti privati per il finanziamento, la realizzazione e la gestione delle opere. La realizzazione dei lavori prevede un quadro economico complessivo pari a 37,4 milioni (con Iva), finanziato per la quota di 4 milioni con fondi ex art. 20 e per l’ulteriore quota di 33,4 milioni con risorse dell’aggiudicataria conseguite dai risparmi energetici conseguenti alla realizzazione di tutte le opere previste e comprese nell’appalto (realizzato con strumenti di project financing), durante la gestione. 7.3 Reti interaziendali e progetti di integrazione Con l’Azienda Usl di Bologna sono stati formulati importanti progetti territoriali a valenza interaziendale Per riuscire a rispondere in maniera efficace ai nuovi bisogni emergenti della popolazione, è necessario disegnare le strategie non partendo dall’analisi dei servizi o dell’offerta, ma dallo studio dei bisogni e della domanda. Nel nuovo quadro epidemiologico e sociale risulta particolarmente importante sostituire la medicina d’attesa con quella di iniziativa, basata su un approccio proattivo che cerchi di prevenire invece che curare, che cerchi di classificare i cittadini in base alle categorie di rischio e di intervenire laddove si riscontri più fragilità e rischio, che cerchi di colmare le disparità di conoscenze nell’accesso ai servizi, andando a sollecitare la trasformazione del bisogno in domanda laddove vi siano meno risorse sociali. In coerenza con tale orientamento, è centrale l’approfondimento del ragionamento sulla vocazione della rete d’offerta bolognese, rispetto al contesto nazionale, regionale e locale. La vocazione complessiva influenza, inevitabilmente, la suddivisione dei 259 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici ruoli e delle missioni dei vari Attori locali. Questo impone una profonda riflessione sulla suddivisione dei compiti della filiera di cura, sia quella ospedaliera (ospedale di riferimento specialistico, ospedale generale, ospedale di prossimità), che territoriale (attività ambulatoriale specialistica, strutture intermedie - RSA, residenze protette, riabilitazione, ecc. - cure primarie), affinché l’integrazione risulti fluida nei passaggi dei pazienti e non presenti carenze o ridondanze. Su queste premesse di carattere generale, già da alcuni anni, è stato avviato un processo di progressiva integrazione tra le aziende sanitarie dell’area metropolitana basato, in primo luogo, sulla progettazione e realizzazione di reti cliniche a loro volta fondate sulla costruzione di percorsi clinico assistenziali e, nelle forme più avanzate, in scelte gestionali che intervengono sull’assetto dell’offerta e sui modelli di direzione e organizzazione delle strutture di erogazione. Attraverso assetti di rete, si promuove la differenziazione di ruolo delle strutture di offerta, valorizzandone le caratterizzazioni e vocazioni specifiche, allo scopo di assicurare capacità di risposta flessibile e tempestiva, di sostenere i necessari processi di specializzazione e, inevitabilmente, economicità. In questo contesto, pertanto, vanno collocati i progetti di integrazione tra Azienda AUSL, Azienda Ospedaliero Universitaria e Istituto Ortopedico Rizzoli, per realizzare la rete dei servizi sanitari dell’area metropolitana bolognese e creare le condizioni di fondo che, oltre ad assicurare una migliore assistenza integrata ai cittadini, consentano il rilancio della sanità bolognese come punto di riferimento nel contesto regionale e nazionale. Lo scenario relativo alle reti ospedaliere si presenta come un’evoluzione dello stato attuale, innovando i tratti caratteristici delle reti ospedaliere, secondo il modello denominato “hub and spoke”, con una governance unificata che si fonda, in linea generale, su quattro livelli: Hub di II livello: centri di secondo riferimento (second referral) nei quali è trattata l’elezione ultra-complessa e differibile, i trapianti, le malattie rare, ecc. Tali centri potrebbero essere in parte mono specialistici (Hub cardiovascolare, ortopedico, oftalmologico, ecc.); Hub di I livello: ospedali di alta specializzazione, ma generalisti, con bacino di riferimento regionale e, per alcune specialità, anche nazionale; ospedali portanti: sedi dei DEA, generalisti, ma con specializzazione crescente su branche diffuse, collegati a distanza con i centri di I e II livello; ospedali di prossimità: punti di primo intervento, collegati a distanza con gli ospedali portanti, eseguono una casistica generale di base. Si vanno pertanto delineando i seguenti programmi interaziendali per le reti metropolitane: 260 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici Tabella 7.1 Reti cliniche strutturali e professionali (percorsi) RETI CLINICHE STRUTTURALI E PROFESSIONALI (PERCORSI) 1 Rete Cardiologica 2 Rete Ortopedica Traumatologica 3 Rete Post-Acuzie 4 Rete Stroke (assistenza integrata al paziente con ictus) 5 Rete Neurologica e Polo delle Scienze Neurologiche (riconoscimento IRCCS) 6 Reti della Pediatria ospedaliera e dell’Emergenza Pediatrica 7 Reti Oncologiche e percorsi clinico assistenziali 8 Rete Pronto Soccorso ed Emergenza 9 Rete Ostetrico Neonatologica - Percorso nascita/infertilita’ 10 Rete Urgenza Psichiatrica 11 Rete Neuropsichiatria Infantile e Adolescenza (NPIA) 12 Laboratorio Unico Metropolitano - Area Metropolitana 13 Trasfusionale Unico Metropolitano e Estensione di Area Vasta - AVEC 14 Rete Reumatologica Fonte: Azienda USL di Bologna Vengono di seguito descritte alcune reti interaziendali già presentate alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) di Bologna. 7.3.1 Rete Ortopedica Traumatologica Tra i mesi di agosto e settembre 2009 sono state realizzate le azioni previste dal piano di riorganizzazione della rete ortopedica bolognese, promosso dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) di Bologna basato sui principi di estensione, potenziamento, integrazione, riconoscimento delle vocazioni e qualificazione degli ospedali della rete metropolitana. Le finalità prioritarie del progetto identificate dalla CTSS sono quelle di garantire standard assistenziali elevati e omogenei in tutta l’area metropolitana 261 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici bolognese, valorizzare le eccellenze e dare una risposta più efficace e tempestiva ai bisogni assistenziali in ambito ortopedico. Il piano di riorganizzazione sviluppa la strategia delle reti metropolitane, basata sul riconoscimento delle peculiarità e delle vocazioni delle strutture di eccellenza del sistema sanitario bolognese, attraverso le azioni di riorganizzazione delle attività di pronto soccorso traumatologico, delle attività di chirurgia vertebrale comprendendo anche l’oncologia vertebrale, dell’attività ortopedica nei Distretti Pianura Est e Pianura Ovest. Al fine di contestualizzare il progetto si riporta di seguito la distribuzione dei posti letto al 01/01/2010 e dei ricoveri nell’anno 2009 nelle aziende metropolitane. Tabella 7.2 Posti letto area metropolitana di Bologna al 01/01/2010. Ricoveri 2009 disciplina 036: ortopedia Azienda Posti letto ord Posti letto DH Posti letto DS Posti letto tot Ricoveri ord Ricoveri DH Ricoveri totali Funzione PS AUSL 78 8 - 86 2.274 898 3.172 O. Magg: H24 da agosto 2009 Bentivoglio: 8-20 Vergato: 8-20 Istituto Rizzoli 265 7 9 281 11.720 4.880 16.600 H 12 da agosto 2009 AOU 46 2 - 48 1.241 417 1.658 S. Orsola: 8-20 Totale complessivo pubblico complessivo pubblico 389 17 9 415 15.235 6.195 21.430 Fonte: Regione Emilia Romagna Le azioni realizzate sono: apertura 24 ore su 24 Pronto Soccorso Ortopedico dell’ospedale Maggiore e funzionamento H12 (ore 7.30-19.30) del Pronto Soccorso Ortopedico del Rizzoli; concentrazione delle attività e delle competenze professionali di chirurgia vertebrale di elezione (neoplastica e degenerativa) al Rizzoli e di chirurgia vertebrale traumatologica al Maggiore; estensione da parte del Rizzoli della propria attività all’ospedale di Bentivoglio nell’ottica della piena partecipazione alla rete ortopedica metropolitana e della ulteriore qualificazione dei presidi sanitari metropolitani; integrazione in rete delle strutture ortopediche cittadine per il trattamento delle patologie traumatologiche. 262 Reti interaziendali e progetti di integrazione La sequenza delle azioni è stata: 7 Obiettivi specifici apertura H24 del pronto Soccorso Ortopedico del Maggiore all’inizio di agosto; funzionamento H12 del Pronto Soccorso Ortopedico del Rizzoli dal 20 agosto; gestione affidata al Rizzoli dell’attività ortopedica del territorio nel Distretto Pianura Est da fine agosto; potenziamento dell’attività elettiva di chirurgia del rachide al Rizzoli (indirizzata ai tumori ed alla patologia degenerativa) da inizio settembre. Per realizzare le complesse operazioni necessarie sono stati attivati gruppi di lavoro aziendali ed interaziendali che hanno consentito l’avvio della nuova organizzazione nei tempi previsti. E’ importante osservare che si è trattato della prima esperienza in Italia di rete ortopedica tra aziende sanitarie distinte (AUSL e IRCCS) che condividendo eccellenze e professionalità, assicurano, ad oggi, circa 27.000 interventi chirurgici ortopedici l’anno nell’area metropolitana bolognese. Riorganizzazione delle attività di Pronto Soccorso Traumatologico Con la nuova organizzazione Bologna dispone di un Pronto Soccorso Traumatologico attivo 24 ore su 24 presso l’ospedale Maggiore, con tutte le professionalità e le competenze del Trauma Center, al quale si affiancano, negli orari diurni per 12 ore, i Pronto Soccorso ortopedici degli ospedali Sant’Orsola-Malpighi e Rizzoli. All’interno dell’area metropolitana il sistema di risposta all’urgenza si completa con i Pronto Soccorso ortopedici degli ospedali di Bentivoglio e Vergato, anch’essi operativi H12 (dalle 8.00 alle 20.00). Il Pronto Soccorso Ortopedico dell’Istituto Ortopedico Rizzoli ha registrato fino all’agosto 2009 circa 46.000 accessi annui, dei quali circa 16.000 in fascia oraria notturna (ore 20.00-08.00) con circa 1.000 ricoveri notturni/anno. Il Pronto Soccorso Ortopedico dell’Ospedale Maggiore registra, nella fascia oraria 8.00–20.00, circa 21.000 accessi l’anno, ai quali fanno seguito 1.150 ricoveri. Questi i volumi di attività oggetto della riorganizzazione, che vedono un passaggio dell’intera attività notturna del Rizzoli al Maggiore, ed una ridistribuzione dei flussi diurni tra i due Pronto Soccorso del Maggiore e del Rizzoli con un incremento diurno di circa 600 accessi di casi chirurgici al Rizzoli a fronte dei 900 casi chirurgici che scaturivano dall’attività del PS notturno. La riorganizzazione e il potenziamento del sistema consente, tra l’altro, l’attivazione di percorsi più rapidi per alcune patologie traumatologiche particolarmente frequenti nelle persone anziane, come ad esempio le fratture di femore. 263 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici Grafico 7.1 Accessi ai PS ortopedici metropolitani di residenti e non residenti Anni 2008-2009 Fonte: Azienda USL di Bologna Dai dati di attività dei PS ortopedici metropolitani, si nota nel 2009 un aumento degli accessi al PS del Maggiore e una riduzione al PS IOR a seguito della riorganizzazione delle attività. Riorganizzazione dell’attività di chirurgia vertebrale La concentrazione dell’attività e dei professionisti in chirurgia vertebrale di elezione, neoplastica e degenerativa, al Rizzoli, e in chirurgia vertebrale traumatica all’Ospedale Maggiore, avvia un’ ulteriore valorizzazione della “scuola” bolognese, polo di attrazione riconosciuto a livello internazionale. La tradizione consolidata dell’Istituto Ortopedico Rizzoli (circa 800 interventi all’anno di chirurgia vertebrale di elezione ai quali si andranno ad aggiungere circa 250 interventi di elezione precedentemente trattati al Maggiore), e quella del Maggiore sulla emergenzaurgenza cresciuta intorno al Trauma Center (196 interventi all’anno di chirurgia vertebrale traumatica all’interno dei 1500 interventi chirurgici/anno per patologie traumatiche), rendono ragione delle scelte organizzative intraprese. La riorganizzazione mira a far crescere ulteriormente competenze professionali, capacità didattica e di ricerca delle strutture bolognesi, riconosciute a livello internazionale, oltre che incrementare ulteriormente l’efficienza nell’impiego delle risorse. Va sottolineato, inoltre, che con il trasferimento della Chirurgia Vertebrale ad indirizzo oncologico, si completa al Rizzoli il trattamento delle patologie neoplastiche muscolo-scheletriche consolidando, così, il ruolo di punto di riferimento internazionale per queste patologie. 264 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici Riorganizzazione attività ortopedica Distretti Pianura Est e Pianura Ovest Il piano di riorganizzazione ha portato al potenziamento ed alla ulteriore qualificazione dell’intera rete ortopedica metropolitana migliorando l’integrazione tra le tre strutture cittadine e quelle in ambito provinciale, attraverso lo scambio di competenze professionali fra il Rizzoli e gli ospedali di Bentivoglio e Budrio e fra il Maggiore e l’ospedale di San Giovanni in Persiceto. La riorganizzazione, infatti, ha attribuito la gestione da parte del Rizzoli della Unità Operativa Complessa di Ortopedia dell’Ospedale di Bentivoglio, che svolge attività chirurgiche (con la precedente gestione, circa 700 interventi all’anno presso l’Ospedale di Bentivoglio e 150 all’Ospedale di Budrio) e specialistiche ambulatoriali nel territorio del Distretto Pianura Est. All’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale Maggiore afferisce, invece, tutta l’attività del Distretto Pianura Ovest, svolta presso l’Ospedale di San Giovanni in Persiceto - 135 interventi all’anno - e il Polo Sanitario “Barberini” di Crevalcore. Formazione del personale La complessità tecnico-professionale che connota l’attività ortopedico-traumatologica in generale e l’ambito di altissima specializzazione che riguarda in particolare il trattamento della patologia vertebrale, ha richiesto la massima attenzione alla valorizzazione delle competenze professionali già esistenti, alla capitalizzazione, alla diffusione e allo scambio delle stesse, attraverso un articolato iter formativo che prevede il coinvolgimento dei professionisti dell’Azienda USL e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. Integrazione operativa per l’avvio della nuova organizzazione. Per favorire il buon esito delle azioni realizzate, sono state concordate con la AUSL di Bologna alcuni interventi di integrazione operativa, quali: la realizzazione di ambulatori post Pronto Soccorso del Maggiore a cura di professionisti del Rizzoli e la pronta disponibilità di medici del Rizzoli per far fronte in modo integrato alle urgenze traumatologiche vertebrali presso l’Ospedale Maggiore. A sostegno di ciò è stato realizzato un sistema informativo specifico sulle attività di pronto soccorso nonché un gruppo di lavoro interaziendale per il monitoraggio dell’applicazione degli accordi e dell’organizzazione realizzata. 7.3.2 Rete cardiologica Il bacino d’utenza dell’area metropolitana di Bologna, pari a circa 850.000 abitanti, presenta un alto tasso di incidenza di malattie cardiologiche. La prima rete cardiologica attivata è stata quella per i pazienti con infarto miocardico acuto con ST sopraslivellato (STEMI). L’angioplastica primaria (PCI), il migliore trattamento dello STEMI, in centri ad alto volume ed effettuata da operatori esperti, ha cambiato lo scenario organizzativo delle Cardiologie consentendo, con una riorganizzazione delle Cardiologie secondo un sistema di rete basato sul modello Hub & Spoke, di garantire la PCI primaria al maggior numero di pazienti con STEMI, in modo rapido, accessibile a tutti i cittadini 265 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici del territorio metropolitano (indipendentemente dalla provenienza del ricovero) ed economicamente sostenibile. Su questa base dal 2004 nell’area metropolitana bolognese è stata implementata la rete integrata per la gestione dello STEMI secondo le linee del progetto Regionale PRIMA-RER. Sono stati così definiti: i due Ospedali Hub, quelli dotati di UTIC con annesso laboratorio di emodinamica, e gli Ospedali Spoke di riferimento; le modalità di accesso all’Hub mediante percorsi veloci dal territorio o dai Pronto Soccorso periferici e i modi di rientro dall’Hub allo Spoke dopo l’esecuzione della procedura. La rete realizzata per lo STEMI, di seguito disegnata, è stata assunta quale modello di riferimento per la realizzazione degli altri percorsi per i pazienti con patologie cardiovascolari. La rete cardiologica è così configurata: HUB: AOU (UTIC) Ospedale Maggiore (UTIC) UO. Cardiologia: Ospedale di Bentivoglio (UTIC) Funzione cardiologica: Ospedale di Bazzano Ospedale di Budrio Ospedale di Loiano Ospedale di Porretta Terme Ospedale di S. Giovanni in Persiceto Ospedale di Vergato UO. Cardiologia a indirizzo riabilitativo: Ospedale Bellaria Dai dati di primo accesso agli ospedali dei pazienti con IMA con ST elevato si nota che la maggior parte viene ricoverata presso l’AOU e l’ospedale Maggiore, ospedali HUB della rete cardiologica. 266 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici Grafico 7.2 Casi di infarto miocardico con ST elevato (STEMI) di residenti nel territorio aziendale dimessi 2007-2008- 2009 (primo ricovero) Fonte: Azienda USL di Bologna * non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009 Disegno complessivo Il disegno progettuale complessivo della rete cardiologica si articola sulle seguenti linee di attuazione della strategia: 1. Interventi di prevenzione; 2. Definizione e attuazione dei percorsi clinico assistenziali integrati all’interno della rete cardiologica; 3. Sviluppo della lettura a distanza, anche con modalità di second opinion, della diagnostica cardiologica per immagini; 4. Sostenibilità economica e Governo Clinico. Azioni realizzate: attività di angioplastica primaria H24 Ospedale Maggiore; percorsi per l’angioplastica primaria nell’infarto su tutta la Rete metropolitana; percorsi dei pazienti con scompenso cardiaco; lettura a distanza della diagnostica cardiologica per immagini; teletrasmissione delle Ecografie; definizione delle mission delle singole cardiologie su tutta la Rete Metropolitana; omogeneizzazione del trattamento ospedaliero; continuità clinico-assistenziale in fase di dimissione. 267 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici 7.3.3 Rete Stroke (assistenza integrata al paziente con ictus) Per le dimensioni epidemiologiche e per l’impatto socio-economico l’ictus rappresenta uno dei più importanti problemi sanitari nei paesi industrializzati, costituendo la prima causa di invalidità permanente e la seconda causa di demenza. In Italia l’ictus rappresenta la terza causa di morte (o la seconda secondo ad alcune stime) dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10-12% di tutti i decessi per anno. Stime effettuate sulla popolazione mostrano che una corretta prevenzione può avere un impatto rilevante sull’incidenza dell’ictus. I punti-cardine dell’azione preventiva sono: l’educazione della popolazione all’adozione di adeguati stili di vita (abitudini alimentari, attività fisica, ecc.); l’individuazione e la quantificazione del rischio di ictus attraverso programmi di informazione sanitaria alla popolazione, utilizzo di carte del rischio cardiovascolare e appropriati percorsi diagnostici su soggetti selezionati: la correzione dei fattori di rischio eventualmente individuati: modifica delle abitudini di vita, abolizione del fumo, monitoraggio della pressione arteriosa, terapia e monitoraggio di malattie quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, la fibrillazione atriale, l’obesità, le iperlipidemie, ecc.. Una serie di recenti studi ha dimostrato che un attacco ischemico transitorio (AIT) è seguito da stroke entro 90 giorni in una percentuale che va dal 0.6 al 20.6% dei casi: lo studio immediato del paziente e la istituzione di una terapia preventiva riducono grandemente il rischio di comparsa di stroke dopo AIT. È dimostrata per alcune categorie di pazienti l’efficacia del trattamento nella fase acuta dell’ictus ischemico mediante un rapido accesso alla diagnostica per immagini e trombolisi sistemica endovena, da attuare entro le tre ore dall’esordio dei sintomi. I pazienti sottoponibili a tale procedura devono essere selezionati secondo precisi criteri di inclusione e, in base alle evidenze disponibili, rappresentano il 5-7% del totale dei pazienti con ictus. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che l’assistenza in aree di degenza dedicate da parte di un team multidisciplinare e multi professionale di operatori esperti, la precocità di avvio dell’intervento riabilitativo e della dimissione protetta migliorano la sopravvivenza e diminuiscono il rischio di disabilità dei pazienti con ictus. La peculiare caratteristica degli interventi da mettere in atto per migliorare l’assistenza è rappresentata dalla necessità di integrare le diverse competenze cliniche, organizzative e gestionali. La Regione Emilia Romagna ha approvato la DGR n. 1720/2007 l’“Organizzazione dell’Assistenza integrata al paziente con ictus-programma Stroke Care” che, al fine di pervenire ad una presa in carico complessiva del paziente in tempi utili al trattamento, individua un percorso nelle fasi: preospedaliera-intraospedaliera-postospedaliera. Da una analisi effettuata sui pazienti residenti nel territorio aziendale, con primo ricovero d’urgenza e codice di ictus, si rileva che, nel 2009, i ricoveri complessivi presso le strutture regionali sono stati 1640, di cui 1340 per ictus ischemico e 300 per ictus emorragico. Di tutti gli ictus, 1045 sono stati ricoverati nei nove ospedali AUSL (di cui 560 presso il Maggiore), 490 presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria, 47 in cliniche 268 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici private accreditate e 58 in presidi al di fuori del territorio aziendale. Dai dati di primo accesso agli ospedali dei pazienti con ictus si rileva che una parte consistente, più del 30%, viene ricoverata presso gli ospedali di cintura. Grafico 7.3 Casi di stroke di residenti nel territorio aziendale dimessi (Anni 2007-2008-2009) - (primo ricovero) Fonte: Azienda USL di Bologna * non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009 Il Disegno complessivo La “rete stroke” rappresenta il modello organizzativo di gestione complessiva del paziente affetto da ictus. Il modello fa perno sull’assetto delle strutture ospedaliere finalizzate alla gestione della fase acuta in raccordo funzionale con il sistema di emergenza territoriale (Centrale Operativa 118, emergenza territoriale, PS ospedali di riferimento e periferici) e con le strutture socio-sanitarie coinvolte nella gestione post acuta dell’assistenza al paziente. La rete stroke è così configurata: HUB (stroke unit, trombolisi): Ospedale Maggiore AOU Spoke II (area Stroke) Ospedale di Bentivoglio Ospedale di S. Giovanni in Persiceto Ospedale di Porretta Terme Spoke I Ospedale Bellaria Ospedale di Bazzano 269 Reti interaziendali e progetti di integrazione Ospedale di Budrio Ospedale di Loiano Obiettivi specifici L’attuazione della stroke care si sviluppa attraverso le seguenti direttrici strategiche: 1. Interventi di prevenzione; 2. promozione delle azioni volte a favorire il riconoscimento precoce dei pazienti con ictus e organizzazione del sistema di trasporto presso le sede stroke care e per l’eventuale trattamento trombolitico; 3. individuazione e organizzazione delle sedi idonee ad effettuare il trattamento trombolitico e individuazione delle strutture ospedaliere sedi per lo stroke care, già dotate o da dotare dei requisiti essenziali, e attivazione delle aree di degenza dedicate; 4. organizzazione dell’assistenza riabilitativa per la fase post ospedaliera. Azioni realizzate E’ stata delineata la Rete provinciale Bolognese dello STROKE CARE con l’implementazione di 4 letti monitorati e dedicati all’ictus nell’UO di Geriatria dell’Ospedale di Bentivoglio, analoghi 2 letti nell’UO di Medicina Interna dell’Ospedale di S. Giovanni in Persiceto ed altri 2 letti nell’UO di Medicina Interna di Porretta. Nei tre Presidi Ospedalieri sono assicurati i requisiti essenziali per l’assistenza all’ictus così come delineati nella DGR n. 1720/2007 “Organizzazione dell’Assistenza integrata al paziente con ictus-programma Stroke Care”. I tre Ospedali si configurano pertanto come nodi Spoke della rete Provinciale Bolognese Stroke Care in collegamento con i due centri HUB (Stroke Unit dell’Ospedale Maggiore e del Policlinico S. Orsola) in possesso dei requisiti essenziali ed addizionali per l’assistenza all’ictus secondo la DGR anzidetta. Le 2 Stoke Unit della Città di Bologna sono state autorizzate dalla Regione Emilia Romagna ad effettuare la terapia con Fibrinolisi endovenosa sistemica per la terapia dell’ictus ischemico acuto nelle prime 3 ore. Il percorso Trombolisi è stato quindi organizzato nella Città di Bologna secondo un modello integrato fra l’AUSL e l’Azienda Ospedaliero-universitaria bipolare nelle ore diurne (le due Stroke Unit eseguono la Trombolisi indipendentemente dalle 8.00 alle 20.00) e monopolare (una sola Stroke Unit per tutta la città) con alternanza delle notti dei festivi e dei weekend. In applicazione della procedura interaziendale, nel 2009 le equipes dei mezzi di soccorso hanno identificato 188 Pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke Unit di riferimento; di questi, 49 Pazienti sono stati sottoposti a Trombolisi. 7.3.4 Reti della pediatria ospedaliera e dell’emergenza pediatrica La popolazione in età pediatrica residente sul territorio dell’Azienda USL di Bologna era, al 1° gennaio 2009, pari a circa 123.000 abitanti che rappresentavano il 14,1% della popolazione complessiva. Di questa, circa il 19% era compresa nella fascia di età da 0 a 3 anni, il 61% nella fascia da 4 a 13 anni e il 20% nella fascia da 14 a 17 anni. 270 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici Circa il 40% di questa popolazione, in modo quasi omogeneo in tutte le fasce d’età, si concentrava nella città di Bologna. Nel corso del 2009, le tre aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana hanno prodotto 26.475 ricoveri per pazienti con età uguale o inferiore a 17 anni. Di questi 6.672 ricoveri sono stati effettuati presso le strutture nido per neonati sani. Tabella 7.3 Dimessi di età 0-17 anni anno 2009 dalle strutture pubbliche metropolitane totale dimessi 0-17 di cui neonati sani dimessi 0-17 esclusi neonati sani AUSL 9.208 3.361 5.847 AOU 11.421 3.311 8.110 IOR 5.846 26.475 5.846 6.672 19.803 Fonte: Azienda USL di Bologna Complessivamente, ad esclusione dei neonati sani, si registra un leggero decremento di ricoveri rispetto al 2008 (19.803 contro 19.921). I Pronto Soccorso pediatrici, ubicati presso l’AOU, l’ospedale Maggiore e quello di Bentivoglio, hanno registrato 49.492 accessi, in aumento rispetto al 2008 (47.626). Grafico 7.4 Accessi di residenti e non residenti ai PS pediatrici del territorio metropolitano anni 2008-2009 Fonte: Azienda USL di Bologna 271 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici A questi vanno aggiunti gli accessi ai PS non pediatrici: circa 19.500 nel 2009 gli accessi di utenti di età compresa tra 0 e 14 anni, di cui circa 3.500 tra 0 e 2 anni e la maggior parte (circa 16.000) tra 3 e 14 anni, soprattutto rivolti ai PS ortopedici. Grafico7.5 Accessi di residenti e non residenti minori di 14 anni ai PS non pediatrici del territorio metropolitano - Anno 2009 Fonte: Azienda USL di Bologna L’attività di ricovero è assicurata, per la quasi totalità, dalla rete delle strutture pediatriche metropolitane e da altre strutture ospedaliere a carattere specialistico (oculistica, otorinolaringoiatria, urologia, ecc …). Il sistema di offerta pediatrica si caratterizza per l’esistenza di alcuni poli di riferimento unici su base metropolitana che riguardano: la Cardiologia, la Cardiochirurgia, l’Oncoematologia e la Rianimazione pediatriche ubicate presso l’AOU; la Neurochirurgia Pediatrica presso l’Ospedale Bellaria; l’Ortopedia e l’Oncologia Ortopedica pediatriche presso lo IOR. L’attività di ricovero di alta specializzazione in ambito pediatrico, oltre alle precedenti, è svolta dalle unità di Chirurgia Pediatrica dell’AOU e dell’AUSL, dalle unità di Neurologia Pediatrica dell’Ospedale Maggiore e del Bellaria e dalla Neuropsichiatria Infantile dell’AOU che svolge anche funzioni di centro regionale per disturbi del comportamento alimentare. La rete pediatrica attuale, inoltre, è composta dalle seguenti strutture: per l’AUSL: 272 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici una unità di Neonatologia e terapia intensiva neonatale (Ospedale Maggiore); tre unità di Pediatria (Ospedale Maggiore, Bentivoglio, Porretta Terme); per l’Azienda Ospedaliero Universitaria: una unità di Neonatologia e terapia intensiva neonatale; due unità di Pediatria ad indirizzo specialistico; una unità di Pronto Soccorso e Pediatria Urgenza. Disegno complessivo Tali elementi conoscitivi evidenziano l’opportunità, al pari di quanto già avvenuto in altre aree metropolitane italiane simili a Bologna (Genova e Trieste), di realizzare una rete pediatrica capace di assicurare, attraverso il governo dei nodi che ne fanno parte, la tempestiva accessibilità ai punti per la gestione delle emergenze e la concentrazione delle attività a maggior grado di complessità in un unico polo multi specialistico presso l’AOU. Quest’ultimo dovrà essere collegato con i centri di alta o altissima specializzazione (Ortopedia e Oncologia Ortopedica pediatrica, presso lo IOR, e Neurochirurgia pediatrica presso l’AUSL) che, in considerazione dell’assetto complessivo della rete ospedaliera metropolitana, necessitano di uno stretto raccordo professionale e tecnologico con le discipline di riferimento (Ortopedia e Scienze Neurologiche). L’assetto complessivo della rete trova il suo completamento nel raccordo funzionale con gli ospedali di cintura, anche in considerazione di alcune specificità presenti negli stessi, con la rete dei Pronto Soccorso generali e con la Pediatria di Libera Scelta, anche organizzata in attività di continuità pediatrica. Si identificano pertanto le linee di attuazione del disegno strategico: 1. Realizzazione del Polo per l’alta complessità pediatrica; 2. Riprogettazione della rete per la gestione delle urgenze tra le pediatrie ospedaliere e del territorio. Azioni realizzate Nell’ambito della prima linea, è stata effettuata nel 2009 l’unificazione delle responsabilità cliniche e gestionali della Chirurgia Pediatrica a livello metropolitano e riordino organizzativo con: concentrazione dell’attività chirurgica notturna in urgenza e del case mix a maggior complessità presso l’AOU; progressivo orientamento al modello weekly, su 5 giorni, all’Ospedale Maggiore per i ricoveri programmati, per l’attività di Day Surgery e per l’attività di chirurgia sui pazienti fragili; Per la seconda linea si è invece dato inizio all’organizzazione dell’attività di urgenzaemergenza pediatrica su più livelli in base alla complessità della casistica da affrontare, attraverso la costituzione di un Pronto Soccorso Pediatrico presso l’AOU con funzioni di emergenza urgenza specialistiche e con concentrazione in tale sede della casistica a maggior grado di complessità. E’ stato inoltre condiviso un percorso assistenziale sull’abuso nell’infanzia, che verrà applicato presso i PS pediatrici cittadini nel 2010. 273 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici 7.3.5 Reti oncologiche e percorsi clinico assistenziali La patologia tumorale rappresenta la seconda causa di morte in termini di frequenza assoluta ed una delle più importanti cause di mortalità prematura. Sebbene nel 2007 la patologia tumorale sia risultata, per la prima volta nell’Azienda USL di Bologna, la principale causa di morte negli uomini, complessivamente la mortalità per tumori è in costante diminuzione negli ultimi anni in entrambi i sessi: questo riflette sia gli andamenti epidemiologici (incidenza) che i progressi diagnostici e terapeutici raggiunti in molte patologie oncologiche. Ai primi posti per incidenza, prevalenza e mortalità si confermano i tumori detti “big killers”, che sono quelli del polmone, colon retto e mammella. Per tale motivo le aziende sanitarie dell’Area Metropolitana Bolognese, in conformità con gli indirizzi e le linee guida regionali, si sono prioritariamente impegnate nell’istituzione di percorsi di diagnosi e cura dedicati alle tre patologie oncologiche oggetto di programmi di screening (colon-retto, mammella e collo dell’utero) e a più ampia diffusione epidemiologica (polmone) volti ad anticipare la diagnosi e il trattamento, al fine di incrementare i tassi di guarigione e di sopravvivenza. Mentre il trattamento delle patologie epidemiologicamente più rilevanti richiede una competenza diffusa su numerose sedi sul territorio, per le patologie oncologiche meno frequenti sono individuati centri di riferimento dove si concentra la casistica. Spiccano strutture di riferimento per volumi di attività relativamente ad alcune specifiche patologie oncologiche specialistiche, quali: i tumori del sistema nervoso centrale e i tumori del polmone, trattati principalmente presso l’Azienda USL - Ospedale Bellaria; i tumori ematologici e pediatrici trattati prevalentemente dall’Azienda Ospedaliera e i tumori muscoloscheletrici trattati dallo IOR. Anche per le patologie meno frequenti tuttavia è indispensabile garantire un approccio di rete che colmi i gap tra le strutture di riferimento principale e i servizi territoriali dell’area, al fine di garantire la continuità clinico assistenziale in tutte le fasi del percorso. Da quanto esposto si evince pertanto che la patologia oncologica richiede in assoluto il più alto grado di complessità nella gestione del paziente, sia per la numerosità di professionisti e servizi ultraspecializzati coinvolti nel percorso di diagnosi e cura, sia per il gravoso impatto che ha sulla vita del paziente e dei suoi familiari. Un’ulteriore analisi va dedicata ad alcuni servizi diagnostici e terapeutici ad alta tecnologia, trasversali a più percorsi e localizzati in ambito cittadino, al fine di fornire un indirizzo al loro sviluppo e razionalizzarne presenza e utilizzo in base al bacino di utenti. Le alte tecnologie impiegate in ambito oncologico comprendono: la metodica diagnostica PET, presente presso l’AOSP S.Orsola - Malpighi, la tecnica IORT, per l’irradiazione intraoperatoria, disponibile presso l’Ospedale Bellaria dell’Azienda USL e l’Angiografia Interventistica (realizzata da professionisti IOR su pazienti affetti da patologie muscoloscheletriche presso) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria con tecnologie di recente acquisizione e tramite integrazione con gli specialisti della Azienda OspedalieroUniversitaria stessa. La localizzazione di queste attrezzature, tra le altre, richiede un approccio interaziendale 274 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici ed interdisciplinare collaborativo, volto alla condivisione di percorsi di cura che valorizzino le reciproche eccellenze, a garanzia della qualità dei servizi offerti all’utente e che riconfermi il potere attrattivo di Bologna quale Sistema unico. Dal punto di vista del percorso del paziente, la gestione della patologia oncologica nel nostro contesto coinvolge numerosi professionisti e servizi che intervengono nelle fasi di: 1. Prevenzione primaria; 2. Prevenzione secondaria: diagnosi precoce e programmi di screening; 3. Approfondimento diagnostico e stadiazione della patologia oncologica; 4. Trattamento medico e chirurgico; 5. Follow up; 6. Gestione del dolore e terminalità della vita. Azioni realizzate: Acquisizione mammografi digitali AUSL e Azienda Ospedaliero-Universitaria; Acquisizione attrezzature innovative; Avvio IORT (Radioterapia Intraoperatoria); Ristrutturazione e allestimento diagnostica senologica ospedale Bellaria; In corso di configurazione percorsi mammella/colon/ginecologici/polmone. Si prendono ora in esame le reti relative al tumore della mammella, del colon e ai tumori ginecologici, analizzando per ognuno le sedi di ricovero dei residenti e la configurazione delle reti attuali e previste. Tumore della Mammella Grafico 7.6 Casi chirurgici di tumore della mammella dei residenti nel territorio aziendale (Anni 2007-2008-2009) Fonte: Azienda USL di Bologna * non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009 275 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici Dai dati di ricovero dei casi chirurgici di tumore della mammella, si nota che gli attuali Centri di riferimento per il trattamento chirurgico sono rappresentati da: Ospedale Bellaria; Azienda Ospedaliero-Universitaria; Strutture private accreditate; Ospedale di S. Giovanni in Persiceto. Sul percorso oncologico del tumore della mammella (dallo screening al follow-up post chirurgico) è stato pianificato nel 2009 un audit i cui indicatori sono in fase di condivisione interaziendale e oggetto di monitoraggio. Si prevede: la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana; la trasformazione della Chirurgia a indirizzo Oncologico dell’Ospedale Bellaria in Senologica nel 2010; la costituzione di Breast Unit sempre presso l’ospedale Bellaria nel 2011; il graduale assorbimento della funzione Chirurgia Senologica di San Giovanni in Persiceto presso gli altri centri di riferimento. Tumore del colon Grafico 7.7 Casi chirurgici di tumore del colon dei residenti nel territorio aziendale (Anni 2007-2008-2009) Fonte: Azienda USL di Bologna Dai dati di ricovero dei casi chirurgici di tumore del colon, si nota che gli attuali Centri di riferimento per il trattamento chirurgico sono rappresentati da: Azienda Ospedaliero-Universitaria; Ospedale Maggiore; Ospedale di Bentivoglio; 276 Reti interaziendali e progetti di integrazione Ospedale Bellaria; Ospedale di Budrio; Ospedale di S. Giovanni in Persiceto; Ospedale di Porretta Terme; Ospedale di Bazzano. 7 Obiettivi specifici Si prevede: la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana; la valutazione della performance dei centri a minor volume di casistica (Bentivoglio, Budrio, S. Giovanni, Porretta, Bazzano); l’assorbimento della funzione colon dell’ospedale Bellaria presso altri centri di riferimento. Tumori Ginecologici Grafico 7.8 Casi chirurgici di tumori ginecologici dei residenti nel territorio aziendale (Anni 2007-2008-2009) Fonte: Azienda USL di Bologna Dai dati di ricovero dei casi chirurgici dei tumori ginecologici, si nota che gli attuali Centri di riferimento per il trattamento chirurgico sono rappresentati da: Azienda Ospedaliero-Universitaria; Ospedale Maggiore; Ospedale di Bentivoglio; Ospedale di Porretta Terme. Si prevede: la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana; la valutazione della performance dei centri a minor volume di casistica (Bentivoglio, Porretta); l’opportunità di affinamento delle mission (Azienda Ospedaliero-Universitaria, Ospedale Maggiore, Ospedale di Bentivoglio). 277 Reti interaziendali e progetti di integrazione Obiettivi specifici 7.3.6 Laboratorio unico metropolitano – area metropolitana Il bacino d’utenza dell’area metropolitana di Bologna sviluppa, congiuntamente all’attività rivolta ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, una produzione complessiva di circa 20 milioni di esami/anno. Il servizio attualmente reso ai cittadini, sia esterni (ossia con accesso attraverso i punti prelievo territoriali) sia interni (ossia pazienti ricoverati presso le strutture ospedaliere), è considerato buono. L’elevato numero di punti di produzione degli accertamenti diagnostici, tuttavia, non garantisce l’omogeneità nei processi produttivi seguiti né, su tutti i singoli presidi, volumi prestazionali tali da assicurare la possibilità di perseguire livelli di qualità tecnica e sicurezza eccellenti. Allo stesso modo, la frammentazione eccessiva del sistema produttivo pone in discussione l’aggiornamento sistematico e diffuso in modo omogeneo, presso tutte le sedi, della tecnologia disponibile e, parimenti, l’attuazione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia. I singoli punti di produzione, in tutti i settori a forte automazione, si caratterizzano per una capacità produttiva decisamente superiore all’attività richiesta generando, in tal modo, una situazione di diseconomicità strutturale diffusa. La presenza, all’interno della rete metropolitana, di due grandi strutture in grado di assumere la responsabilità della produzione complessiva di accertamenti diagnostici di laboratorio per l’intera area e, al contempo, l’esistenza delle condizioni tecniche di comunicazione e trasporto tra i vari nodi della rete verso gli stessi centri di riferimento, fanno ritenere possibile la realizzazione di un progetto, unico in Italia per volumi di prestazioni prodotte e per l’innovazione tecnologica ed organizzativa che comporta, in grado di perseguire la vision e, al tempo stesso, sviluppare forme di razionalizzazione economica che costituiscono la condizione fondamentale per sostenerne le azioni di sviluppo. Al progetto di Laboratorio Unico Metropolitano, che coinvolge AUSL e Azienda OspedalieroUniversitaria, potranno successivamente aderire anche lo IOR e le aziende sanitarie di Imola e Ferrara. Disegno complessivo Il disegno si fonda sull’opportunità di eliminare le ridondanze attuali attraverso una logica di rete che vede nelle due sedi del Laboratorio dell’Ospedale Maggiore e del Laboratorio Centralizzato - Azienda Ospedaliero-Universitaria, i due centri organizzativi ai quali far affluire l’intero volume di attività avendo l’obiettivo di garantire una funzionalità integrata nonché il reciproco supporto in caso di eventuali situazioni critiche. Il progetto prevede il mantenimento della rete dei prelievi che ha già raggiunto una notevole capillarità nel territorio migliorando la possibilità di accesso dei cittadini; si prevede, inoltre, il miglioramento della funzionalità e tempestività (tempi di risposta) delle analisi in ambito ospedaliero o dei servizi specialistici, e di quegli aspetti qualitativi (ad esempio: uniformità ed omogeneizzazione delle modalità di risposta) sui quali non sono ipotizzabili interventi efficaci con l’attuale assetto gestionale del sistema di produzione. Vengono quindi di seguito riportate le linee di attuazione della strategia: 278 Reti interaziendali e progetti di integrazione 7 Obiettivi specifici 1. Concentrazione, presso un unico centro di riferimento della rete (AUSL o Azienda Ospedaliero-Universitaria) delle linee analitiche a bassa frequenza di richiesta e/o ad elevata complessità tecnica e costi elevati di produzione; 2. Concentrazione, presso due centri di riferimento della rete, delle altre linee analitiche, con particolare riferimento a quella ad alta automazione, suddividendo le aree di afferenza in due zone geografiche (zona est e zona ovest) per gli esami per esterni e interni; 3. Organizzazione dell’attività di urgenza, presso tutte le sedi ospedaliere, sulle 24 ore con modalità di tele refertazione, invio rapido al laboratorio di riferimento di zona e sistemi tecnologici semplificati a risposta rapida. Azioni effettuate e previste Allergologia: Trasferimento Area Nord su Maggiore 2007 Trasferimento da Azienda Ospedaliero-Universitaria a Maggiore 2009 RIA – metodica radioimmunologica: Trasferimento Area Nord su Maggiore 2009 Trasferimento da Maggiore a Azienda Ospedaliero-Universitaria 2011 Batteriologia - Virologia Trasferimento da Maggiore a Azienda Ospedaliero-Universitaria 2010-11 Sierologia: Esami sani (donatori) su Maggiore 2010 Trasferimento da Azienda Ospedaliero-Universitaria a Maggiore 2011 Altre metodiche: Formulazione di un piano definitivo 2010. 279 Parere del Comitato d’Indirizzo Bilancio di Missione 2009 Il Comitato di indirizzo prende atto del fatto che le linee guida regionali in merito alla compilazione del bilancio di missione stanno arricchendo ulteriormente i contenuti informativi concernenti il ruolo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria all’interno del Servizio sanitario regionale. Apprezzando positivamente il maggior dettaglio con cui si rendicontano le attività didattiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia, delle Scuole di Specializzazione e della Scuola di Dottorato, il Comitato di indirizzo auspica che il prossimo bilancio di missione possa: - documentare almeno sinteticamente, acquisendole dall’Università di Bologna, le relazioni sulle attività di ricerca condotte dai Dipartimenti universitari di area medica; - ampliare i dati relativi alla capacità di attrarre finanziamenti da parte delle strutture universitarie (quelli presentati sono unicamente di fonte del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo e riguardano l’Ateneo nel suo complesso); - esaminare e descrivere le attività di ricerca non soltanto con riferimento ai progetti finanziati e realizzati, ma attraverso la presentazione di dati relativi agli esiti di tali attività misurati sotto forma di pubblicazioni scientifiche e loro impatto bibliometrico. In particolare, questo aspetto può costituire un elemento in grado di arricchire notevolmente la caratterizzazione delle attività che si svolgono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria contribuendo in modo rilevante a dare conto della capacità di attrazione e del peso reputazionale dei diversi Dipartimenti dell’Azienda; - presentare informazioni maggiormente dettagliate in merito al personale universitario convenzionato e al suo ruolo nei processi di integrazione in atto. Con i più distinti saluti, Il Presidente del Comitato di Indirizzo (Prof. Renato Balduzzi) 280 Ringraziamenti Bilancio di Missione 2009 Questa versione del Bilancio di Missione è stata elaborata grazie al contributo del gruppo aziendale composto da Sara Andreani, Luisa Capasso, Maurizio Capelli, Elisa Casadio, Cinzia Castellucci, Laura Cioni, Paolo Cordioli, Andrea Frabetti, Monica Gazzi, Carolina Guerrieri, Daniela Pedrini, Anna Maria Petrini, Martina Taglioni, Laura Vigne. Si ringraziano la dott.ssa Ersilia Barbieri che ha collaborato all’elaborazione delle parti di relazione con l’Università e la dott.ssa Sandra Vernero (per l’Azienda USL) ed il dott. Andrea Paltrinieri (per gli Istituti Rizzoli) che hanno collaborato alla rendicontazione dei progetti di collaborazione ed il contesto di riferimento cittadino. Un sincero grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito a raccogliere i dati e le informazioni necessarie a supporto del gruppo di lavoro e, in alcuni casi, hanno partecipato alla redazione dei capitoli, nonché a Federica Lippi che ha facilitato la realizzazione della versione complessiva attraverso un paziente supporto operativo. La versione grafica è stata come di consueto curata da Marco Menichetti ed Ivan Rossi. 281 282