Bilancio di Missione 2009
Policlinico S.Orsola-Malpighi
1
2
indice
pag. 6
Presentazione
1
Bilancio di Missione
pag. 8
Contesto
2
di riferimento
pag. 10x
1.1 Quadro normativo e istituzionale
pag. 11x
1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università
pag. 16x
1.3 La rete integrata dell’offerta regionale
pag. 20x
1.4 Osservazioni epidemiologiche
pag. 20x
1.5 Accordi di fornitura
pag. 22
aziendale
Profilo
pag. 24
2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e
patrimoniale
pag. 38
2.2 Impatto sul contesto territoriale
pag. 50
2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali
di assistenza
pag. 94
2.4 Ricerca e didattica
pag. 116
2.5 L’assetto organizzativo
3
3
pag. 118
Strategie aziendali
Obiettivi istituzionali
4
pag. 120
3.1 Partecipazione degli Enti locali alla
programmazione sanitaria
pag. 120
3.2 Universalità ed equità di accesso
pag. 123
3.3 Centralità del cittadino
pag. 124
3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale
pag. 136
3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica
e organizzativa
pag. 138
3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
pag. 156
Competenze del personale
ed efficienza dell’organizzazione
Condizioni di lavoro
4
pag. 158
4.1 La carta d’identità del personale
pag. 166
4.2 Gestione del rischio e sicurezza
pag. 168
4.3 Sistema di valutazione delle competenze
e sistemi premianti
pag. 172
4.4 Formazione
pag. 175
4.5 Struttura delle relazioni con il personale
dipendente e con le sue rappresentanze
5
pag. 178
Sistemi di relazioni
6
Strumenti di comunicazione
pag. 180
5.1 La comunicazione per l’accesso ai servizi
pag. 188
5.2 La relazione con il cittadino
pag. 196
5.3 La comunicazione per le scelte di interesse
per la comunità
pag. 209
5.4 La comunicazione interna aziendale
pag. 212
Innovazione
Ricerca
7
pag. 215
6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e
l’innovazione
pag. 232
6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
pag. 235
6.3 Garanzie di trasparenza
pag. 246
Obiettivi specifici
Parere del Comitato d’Indirizzo
e di particolare rilevanza istituzionale
pag. 248
7.1 Progetti per la pianificazione strategica di
mandato
pag. 251
7.2 Riorganizzazioni pluriennali legate al Piano
di Rientro dal deficit aziendale
pag. 259
7.3 Reti interaziendali e progetti di integrazione
pag. 280
5
Presentazione
Bilancio di Missione
Il contesto nazionale che ha caratterizzato l’anno 2009 e che
prosegue nell’anno 2010, è quello di una profonda crisi economica
e finanziaria, che coinvolge anche l’ambito internazionale con una
riduzione del valore del prodotto interno lordo (PIL) di circa il 5%
ed una previsione per il 2010 di incremento del PIL non superiore
all’1%.
Governo e Regioni hanno ribadito una chiara opzione politica a
sostegno del ruolo del SSN anche se l’incremento percentuale annuo
nel triennio 2010-2012 del FSN risulta inferiore rispetto al triennio
precedente in relazione alla grave crisi economica. L’accordo prevede
norme più cogenti a carico delle Regioni a garanzia dell’equilibrio di
bilancio della sanità che ogni Regione è impegnata a garantire per
realizzare le condizioni del patto di stabilità economica tra Governo
e Regioni.
Questo contesto determina a cascata per ogni ambito aziendale una
coerente responsabilità sia sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini
sia sul buon uso delle risorse e quindi sui livelli di efficienza.
In questo quadro di difficoltà di contesto, i dati di consuntivo per
la nostra Azienda offrono un bilancio positivo sia per quanto riguarda
i piani di sviluppo delle attività sanitarie e degli investimenti sia
relativamente ai programmi di riorganizzazione e razionalizzazione
nell’uso delle risorse, in tutti gli ambiti di attività dell’Azienda
Ospedaliero – Universitaria. Tali risultati hanno permesso di rispettare
6
Presentazione
Bilancio di Missione
gli obiettivi del piano poliennale di rientro per il riequilibrio di bilancio
e confermano, a distanza di quattro anni dall’insediamento di questa
Direzione, la correttezza e coerenza degli indirizzi strategici definiti.
Sul fronte dello sviluppo tecnologico e dell’ammodernamento delle
strutture, condizione indispensabile per non rinunciare al progetto
di un Ospedale di eccellenza e di rilievo nazionale, in questi anni
sono stati realizzati gli interventi previsti (nuovo Polo chirurgico
e dell’Emergenza, avvio lavori Polo cardio-toraco-vascolare,..)
che rappresentano una tappa importante per la realizzazione del
programma di ammodernamento della struttura edilizio-impiantistica
del Policlinico con notevoli benefici in termini di funzionalità del
percorso assistenziale.
L’attivazione del Polo Chirurgico comporterà un impegnativo
programma riorganizzativo che coinvolgerà a cascata numerose
unità operative e l’impegno di diverse centinaia di professionisti ed
operatori.
Un bilancio positivo può essere tratto anche relativamente agli
obiettivi di integrazione Azienda-Università con un crescente impegno,
anche finanziario, della Regione e dell’Azienda a sostegno della ricerca
clinica e della formazione specialistica in medicina che proseguirà per
tutto il triennio 2010-2012.
A livello locale infine è stata dato attuazione alla politica aziendale
improntata alla massima collaborazione ed integrazione funzionale
con l’Azienda Ausl di Bologna, per favorire la continuità dei percorsi
assistenziali ospedale-territorio, una migliore efficienza data dalla
concentrazione dei servizi amministrativi e dalla riduzione delle
duplicazioni non indispensabili. L’attenzione al miglioramento dei
livelli di appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni è un altro
dei principali valori perseguiti.
Questi positivi risultati sono stati realizzati grazie all’impegno
profuso da tutti i professionisti ed operatori del Policlinico, dipendenti
dell’Azienda e dipendenti dell’Università integrati nell’Azienda e dalla
proficua collaborazione delle OO.SS. della dirigenza e del comparto.
Augusto Cavina
7
Contesto
8
di riferimento
1
Contesto
di riferimento
I
n questo capitolo iniziale vengono illustrate le disposizioni
normative nazionali e regionali che informano le azioni
del Policlinico. Viene poi presentato il quadro delle relazioni
che intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di
Bologna e l’Università di Bologna. Le relazioni con l’Università
si fondano su un sistema di accordi attuativi dei protocolli
d’intesa stipulati tra Regione Università interessate. La
Facoltà di Medicina e Chirurgia ha 22 corsi attivi, di cui 10
insistono direttamente sulle strutture dell’Azienda. Numerose
convenzioni sono stipulate con altre Facoltà dell’Università
di Bologna e con varie Facoltà di altre Università per
la
collaborazione
nel
completamento
della
formazione
universitaria.
Nell’ambito della rete dell’offerta regionale dell’attività di
ricovero si è registrata, nell’ultimo anno, una diminuzione
nella dotazione aziendale di posti letto, in linea con le altre
strutture presenti nel territorio metropolitano.
L’azienda si conferma poi come sede di numerosi centri di
riferimento formalizzati, quali il Centro Trapianti di Organi e
Tessuti, il Centro per la Sindrome di Marfan, il Centro per le
Malattie Rare.
Infine, sono presentati i principi generali degli accordi di
fornitura, siglati dall’Azienda con le Aziende USL di Bologna e
Imola e con gli Istituti Ortopedici Rizzoli.
9
Quadro normativo e istituzionale Contesto
1.1 Quadro normativo e istituzionale
Numerose sono le disposizioni normative nazionali e regionali che, succedutesi negli ultimi
anni, hanno prodotto effetti significativi per l’assetto e l’attività delle aziende sanitarie,
determinando un complesso contesto di riferimento normativo ed istituzionale.
Di seguito vengono richiamate suddivise per tematiche di maggior interesse Aziendale,
le disposizioni di recente emanazione e più significative sia a livello nazionale che
regionale, che hanno avuto impatto sulle attività aziendali e che si caratterizzano per
una forte rilevanza di carattere trasversale. Si precisa che nella trattazione dei singoli
temi riportati nel presente documento, è comunque richiamata la normativa di
riferimento.
1.1.1 Principale normativa di riferimento sulla programmazione aziendale

Delibera di Giunta Regionale 27 giugno 2005 n. 1012 “Approvazione del Piano
Regionale della Prevenzione 2005-2007;

Deliberazione dell’Assemblea Legislativa della R.E.R. 22 maggio 2008, n. 175 “Piano
Sociale e Sanitario 2008-2010 (Proposta della giunta in data 1 ottobre 2007, n.
1448)”

Documento “Linee per la pianificazione strategica di mandato 2005-2010” dell’ottobre
2005 nota Prot. n. 47953 del 18.11.2005 (Programmazione Aziendale pluriennale);

Piano di Rientro Aziendale quinquennale che definisce un piano di riorganizzazione
pluriennale di rientro dalla situazione di deficit strutturale (periodo ottobre 2005 ottobre 2010) (Programmazione aziendale pluriennale);

Schema direttore decennale che definisce le linee strategiche per la realizzazione e
la modernizzazione delle strutture edilizie del Policlinico di Bologna (Programmazione
aziendale pluriennale);

Piano delle azioni e Budget aziendale 2009;

Delibera di Giunta Regionale 4 maggio 2009, n. 602 “Linee di programmazione e
finanziamento delle Aziende del Servizio sanitario regionale per l’anno 2009”;

Accordo di collaborazione tra l’Aziende USL di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di
Bologna e contratto di fornitura 2009 in materia di prestazioni di ricovero, Specialistica
Ambulatoriale, Pronto Soccorso non seguito da ricovero, Clinical Governance, Politica
del farmaco, Innovazione e sviluppo Tecnologico e informatico e parte economica
2009 del 13/8/2009.
1.1.2 Principale normativa di riferimento relativa ai rapporti con l’Università

D.Lgs. 21 dicembre 1999 n. 517 “Disciplina dei rapporti tra S.S.N. e Università, a
norma dell’articolo 6 della legge 30.11.1998, n. 419”;

L.R. 23 dicembre 2004 n. 29 “Norme generali sull’organizzazione e il funzionamento
del Servizio Sanitario Regionale”;

Delibera di Giunta Regionale 14 febbraio 2005 n. 297 “Protocollo di Intesa tra la
10
Le disposizioni
normative nazionali
e regionali che
informano le azioni
del Policlinico,
determinano un
complesso contesto di
riferimento normativo
ed istituzionale
1
Quadro normativo e istituzionale Contesto
Regione Emilia-Romagna e le Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena e
Reggio Emilia e Parma, in attuazione dell’art. 9 della L.R. 23 dicembre 2004 n. 29”;

Delibera di Giunta Regionale 14 febbraio 2005 n. 318 “Disciplina delle Aziende
ospedaliero-universitarie ai sensi dell’articolo 9, comma 6, della legge regionale 23
dicembre 2004 n. 29 recante Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento
del Servizio sanitario regionale”;

Delibera di Giunta Regionale 15 novembre 2006 n. 1546 “Protocollo d’intesa sulla
formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia”;

Delibera di Giunta Regionale n. 1870 del 18 dicembre 2006 “Approvazione Programma
di Ricerca Regione-Università 2007 - 2009. Indirizzi ai sensi dell’art. 9, comma 9,
della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29”;

“Linee guida per l’equiparazione economica del personale tecnico-amministrativo
universitario al corrispondente personale delle Aziende Sanitarie”, che recepiscono il
verbale d’intesa per l’equiparazione in oggetto, sottoscritto in data 19 dicembre 2006
dalla Regione, dalle Università e dalle Organizzazioni Sindacali;

Verbale d’intesa tra Regione Emilia-Romagna e Università degli Studi di Bologna,
Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma in merito a “Indirizzi per il primo adeguamento
del trattamento economico dei docenti e ricercatori universitari equiparati alla
dirigenza del SSR a seguito dell’entrata in vigore dei CCNL per la dirigenza del SSN
sottoscritti il 3/11/2005 e il 5/7/2006”, sottoscritto il 26 novembre 2007.
1.2 Il sistema delle relazioni con l’Università
Di seguito viene illustrato in termini generali il quadro delle relazioni istituzionali che
intercorrono tra l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna e l’Università
di Bologna.
1.2.1 Relazioni con l’Ateneo
Le relazioni con
l’Università si
fondano su un
sistema di accordi
attuativi dei protocolli
d’intesa stipulati tra
Regione e Università
interessate.
L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna è l’Azienda sanitaria di riferimento
per la collaborazione tra il Servizio sanitario regionale e l’Università di Bologna, ai sensi
del D.Lgs. 517/1999 e della LR. 29/2004 che (art. 9, comma 6) disciplina le Aziende
ospedaliero-universitarie in analogia alle Aziende USL e secondo i principi del decreto
legislativo n. 517 del 1999 cui si richiama espressamente.
Nell’ambito della missione aziendale è quindi centrale il compito di conseguire
l’integrazione tra le attività assistenziali e le attività di didattica e di ricerca
svolte dal Servizio Sanitario e dall’Università. A questo fine, l’impalcatura del
sistema è costituita, a livello sovra-aziendale, dai protocolli d’intesa tra la Regione EmiliaRomagna e le Università di Bologna, di Ferrara, di Modena – Reggio Emilia e di Parma.
A livello locale, operano gli Accordi di attuazione dei suddetti protocolli d’intesa, stipulati
11
Il sistema di relazione con l’Università
Contesto
nel caso concreto tra quest’Azienda e l’Università di Bologna.
Si deve poi evidenziare che è lo stesso modello aziendale delineato con la legge regionale
23.12.2004, n. 29 ad essere orientato come strumento di collaborazione e di integrazione
con l’Università.
Il quadro così sommariamente delineato non presenta novità nel periodo considerato. Ad
oggi sono, infatti, vigenti i seguenti protocolli d’intesa:

il protocollo d’intesa tra la Regione e le Università del 14 febbraio 2005, previsto
dall’art. 9 della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29 (deliberazione della Giunta
Regionale n. 297 del 14.2.2005);

il protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia,
sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna il 25.10.2006 (deliberazione
di Giunta regionale n. 1546 del 15.11.2006);

il nuovo Protocollo d’intesa sulla formazione delle professioni sanitarie infermieristiche,
ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione non è ancora stato
stipulato. Vige perciò ancora il protocollo di intesa stipulato il 24.7.1996 tra Regione
Emilia Romagna e Università, così come previsto all’art. 6, comma 3, del Decreto
Legislativo n. 502/92 e successive modifiche, per l’espletamento dei corsi di Diploma
Universitario.
Tra l’Azienda e l’Università di Bologna vigono i seguenti accordi attuativi dei protocolli
d’intesa a livello regionale:

per quanto riguarda le attività assistenziali essenziali per le funzioni istituzionali della
Facoltà di Medicina e Chirurgia, si fa ancora riferimento alla disciplina dell’accordo
locale sottoscritto il 28 maggio 1999 e vigente dal 21 luglio dello stesso anno, in
attuazione del previgente Protocollo d’intesa per le attività assistenziali stipulato tra
la Regione e le Università il 18.3.1998, ai sensi dell’art. 6, comma 1 del D.Lgs.
3012.1992, n. 502 e s.m.i. ;

per quanto concerne la formazione specialistica, il 18.11.2008 è stato stipulato invece
il nuovo “Accordo attuativo locale tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
- Policlinico S. Orsola-Malpighi e l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, in
attuazione del Protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina
e Chirurgia sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna”;

per la formazione delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative,
tecnico-sanitarie e della prevenzione vige ancora l’ “Accordo attuativo tra l'Università
degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna - Policlinico S. Orsola-Malpighi
per l’espletamento dei corsi di diploma universitario per infermiere, fisioterapista e
tecnico sanitario di laboratorio biomedico di cui all’art. 2 della legge 19.11.1990
n. 341 ed in attuazione dell’art. 6, comma 3, del decreto legislativo n. 502/92 e
successive modifiche e decreto MURST-Sanità del 24.7.1996” (deliberazione del
Direttore generale n. 2883 del 31.12.1997). L’Accordo è stato oggetto di successive
integrazioni, al fine di comprendervi il diploma universitario di ostetrica e di tecnico
sanitario di radiologia medica (deliberazione n. 29 del 13.3.2000).
Il quadro delle relazioni con l’Università comprende altri accordi anch’essi già vigenti:
12
1
Il sistema di relazione con l’Università

Contesto
“Accordo tra l’Università di Bologna e l’Azienda Ospedaliera sulla rilevazione del debito
orario del personale universitario convenzionato, equiparato alla dirigenza sanitaria”,
sottoscritto il 26.2.2002;

”Protocollo integrativo concernente il personale tecnico-amministrativo, tra l’Azienda
Ospedaliera di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi e l’Università degli Studi di
Bologna”, approvato con deliberazione del Direttore generale n. 112 del 22.7.2002
(per le parti tuttora compatibili);

“Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna
- Policlinico S. Orsola-Malpighi, sull’impiego nell’attività assistenziale dei Dottorandi
(L. 14/01/99, n. 4) e dei Titolari di Assegno di Ricerca (L. 27.12.1997, n. 449)”,
operativo dal 2003, con il quale sono stati stabiliti i criteri e le modalità per l’impiego
dei dottorandi e degli assegnisti nelle attività assistenziali all’interno dell’Azienda;
Con le note riportate sopra è stata ripercorsa a grandi linee la struttura istituzionale dei
rapporti tra l’Azienda e l’Università di Bologna con particolare riferimento alla Facoltà
di Medicina e Chirurgia, senza con ciò esaurirne la complessità e senza entrare nei
contenuti per i quali si rinvia ai successivi paragrafi 2.4. e 3.6.
1.2.2 Relazioni con altre facoltà o altri Atenei
Un numero crescente
di convenzioni è
attivo sia con varie
Facoltà dell’Università
di Bologna, sia con
altre Università per lo
svolgimento di tirocini
Tra l’Azienda e altre Facoltà e strutture didattiche dell’Università di Bologna, oltre alla
Facoltà di Medicina e Chirurgia, intercorre una rete di relazioni orientata alla finalità
di assicurare la collaborazione per il completamento della formazione accademica
e professionale dei discenti, attraverso lo svolgimento di tirocini. Rapporti del tutto
analoghi sono istituiti con numerose altre Università. prevalentemente nell’interesse
delle rispettive Facoltà di Medicina e Chirurgia.
I suddetti tirocini possono essere di tipo curricolare oppure formativo e di orientamento
al lavoro. In quest’ultimo caso, il tirocinio può essere finalizzato anche all’ammissione
all’esame di Stato, per le facoltà che lo prevedono (tirocini professionalizzanti). Le attività
di stage sono regolamentate dal D.M. 142.98, che prevede la stipula di convenzioni, che
hanno lo scopo di normare la relazione tra l’Azienda (soggetto ospitante) e l’Università
interessata (soggetto promotore) e che comportano l’assunzione da parte dell’Azienda
dell’impegno ad accogliere presso le sue strutture un numero di studenti o di laureati in
tirocinio.
Sono, inoltre, presenti convenzioni con altre Università per le finalità di formazione
specialistica dei laureati in medicina e chirurgia.
Di seguito, si elencano le convenzioni con Facoltà e Dipartimenti dell’Università di
Bologna, stipulate o attive nel 2009:

convenzione con l’Università di Bologna - Master in Ingegneria Clinica proposto dalla
I e II Facoltà di Ingegneria e l’Ente di Formazione COFIMP, per stage formativi;

convenzione con l’Università di Bologna - Facoltà di Psicologia - Polo ScientificoDidattico di Cesena, per lo svolgimento delle attività di tirocinio;
13
Il sistema di relazione con l’Università

Contesto
convenzione con l’Università di Bologna, per l’utilizzo di strutture e personale
del Servizio di Farmacia del Policlinico S.Orsola-Malpighi da parte della Scuola di
Specializzazione in Farmacia Ospedaliera;

convenzione con l’Università di Bologna - Master in “Management Farmaceutico:
politiche aziendali per la salute dell’uomo e dell’ambiente”, per stage formativi;

convenzione con l’Università di Bologna - Master in “Valutazione dei Farmaci e
Farmacoepidemiologia”, per stage formativi;

convenzione di Stage relativa al Master in “Programmazione, Gestione e Valutazione
dei Servizi sanitari” dell’Università di Bologna - Dipartimento di Medicina e Sanità
Pubblica;

convenzione quadro con l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Facoltà di
Ingegneria per lo svolgimento delle attività di tirocinio;

convenzione con l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna per il completamento
dell’attività formativa degli specializzandi iscritti alla Scuola di specializzazione in
Psicologia della Salute;

convenzione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, per
lo svolgimento dei tirocini degli studenti della Classe delle Lauree e della Classe delle
Lauree Specialistiche in Scienze dell’Educazione e della Formazione attivate dalla
stessa Facoltà;

convenzione con l’Università di Bologna - Master di I livello in Diritto Sanitario, per
tirocini formativi e di orientamento;

Convenzione di stage con l’Università di Bologna - Master in “Organizzazione, Gestione
e Assistenza in Hospice”;
Segue l’elenco delle convenzioni con altri Atenei, attive nel 2009:

convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in Medicina interna dell’Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia;

convenzione con l’Università degli Studi di Parma - Scuola di specializzazione in
Chirurgia Plastica e Ricostruttiva;

convenzione a scopo di didattica integrativa con l’Università degli Studi di Modena
e Reggio Emilia - Facoltà di Farmacia - Scuola di Specializzazione in Farmacia
Ospedaliera

convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia per il corso di laurea magistrale in scienze infermieristiche
e ostetriche;

convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia – Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia;

convenzione con l’Università degli Studi di Ferrara per lo svolgimento delle attività
di tirocinio/stage di formazione e orientamento per studenti iscritti al corso di laurea
specialistica in Scienze infermieristiche e ostetriche;

convenzione con Università degli Studi di Udine e di Trieste per l’attività di
tirocinio formativo previsto dal Corso di laurea Specialistica interateneo in scienze
infermieristiche e ostetriche;
14
1
Il sistema di relazione con l’Università
Contesto

convenzione unica di tirocinio formativo con l’Università degli Studi di Parma;

convenzione per tirocini di formazione e orientamento per gli studenti e i neolaureati
dell’Università degli Studi di Verona;

convenzione con l’Università degli Studi di Firenze – Facoltà di Medicina e Chirurgia
per lo svolgimento di tirocinio formativo e di orientamento;

convenzione per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento per gli studenti
iscritti ai Corsi di studio dell’Università degli Studi di Siena. (Master di I livello in
“Funzioni specialistiche e gestione del coordinamento nelle professioni sanitarie”);

accordo di collaborazione tra Les Heures - Fundació Bosch i Gimpera - Universitat
de Barcelona e il Centro Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna (CRT) presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico S. Orsola-Malpighi,
per la gestione del tirocinio nell’ambito della 4a edizione del master internazionale su
donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule - anno accademico 2008/2009;

convenzione con l’Università G. D’Annunzio di Chieti - Pescara - Facoltà di Medicina
e Chirurgia per lo svolgimento del tirocinio pratico degli studenti del master in
“Management infermieristico per le funzioni di coordinamento”;

convenzione con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” per lo svolgimento del
tirocinio di formazione e orientamento;

convenzione per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento per
gli studenti iscritti ai Corsi di studio dell’Università di Pisa. (Master di I livello in
“Coordinamento infermieristico di donazione e trapianto di organi e tessuti”);

convenzione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
- Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute, per la frequenza dei tirocinanti
del corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche per l’anno
accademico 2009-2010;

convenzione con l’Università degli Studi del Molise, per lo svolgimento del tirocinio
formativo - professionalizzante degli iscritti al Corso di Formazione per “Mediatori
Interculturali”;

convenzione per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento degli studenti
e dei laureati dell’Università degli Studi di Perugia – Corso di laurea Specialistica in
Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana;

convenzione per l’espletamento di tirocini formativi per laureati frequentanti il
master universitario di primo livello in “Management infermieristico per le funzioni di
coordinamento” attivato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma presso la
Fondazione Poliambulanza;

convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare l’Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia;

convenzione a scopo di formazione specialistica dei medici iscritti alla Scuola di
specializzazione in Chirurgia vascolare dell’Università degli Studi di Catania;

convenzione di tirocinio di formazione e orientamento con la Libera Università di
Comunicazione e Lingue IULM con sede in Milano;

convenzione quadro per tirocini formativi e di orientamento con l’Università degli
15
Il sistema di relazione con l’Università
Contesto
Studi di Milano Bicocca;

convenzione di tirocinio di formazione e di orientamento con l’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia - Master in “Funzioni di coordinamento nelle professioni
sanitarie“;

convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con l’Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia - Corso di laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria
e Perfusione Cardiovascolare;

convenzione con l’Università degli Studi di L’Aquila per lo svolgimento di attività di
tirocinio e di orientamento (ai sensi dell’art. 18 L. 196/97 e dell’art. 1 D.M. lavoro
e Previdenza Sociale n. 142/98) per studenti, laureati e diplomati della Facoltà di
Medicina e Chirurgia;

convenzione con COREP - Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente
(costituito da Università degli Studi di Torino e Regione Piemonte) per gli stage di
Master dell’Area Medicina dell’Università degli Studi di Torino (Master in Organizzazione
e Coordinamento dell’Assistenza Infermieristica);

convenzione con Università Telematica Telma per tirocini di formazione e di
orientamento.
1.3 La rete integrata dell’offerta regionale
1.3.1 Struttura dell’offerta
Tabella 1.1 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e
della provincia di Bologna. Anni 2004-2008
Posti letto accreditati
2004
2005
2006
2007
2008
2009
AUSL
1.926
1.869
1.889
1.859
1.843
1.823
AOU
1.743
1.734
1.714
1.730
1.758
1.716
IOR
312
312
312
324
324
343
privato accreditato
1.053
861
754
908
895
892
Totale metropolitano
5.034
4.776
4.669
4.821
4.820
4.774
Imola
570
577
581
577
590
591
Totale provincia
5.604
5.353
5.250
5.398
5.410
5.365
Fonte: Regione Emilia Romagna
16
1
La rete integrata dell’offerta regionale
Contesto
Tabella 1.2 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della
provincia di Bologna per tipologia e rapporto con la popolazione residente. Anno 2009
N° posti letto
Indicatori
AZIENDE
PL riab e
LD ‰ ab.
PL totali
‰ ab.
4,32*/4,69
0,88*/0,90
5,19*/5,59
591
2,85
1,66
4,51
5.365
4,12*/4,45
0,98*/1,00
5,10*/5,45
Acuti
Riabilitazione
LD
Totale
AUSL
1.640
42
141
1.823
AOU
1.557
73
86
1.716
IOR
322
21
privato
accreditato
487
159
246
892
totale metropolitano
4.006
295
473
4.774
Imola
373
158
60
totale
provincia
4.379
453
533
PL acuti
‰ ab.
343
Fonte: Regione Emilia Romagna
(* esclusi i letti IOR)
Complessivamente il territorio dell’Azienda USL di Bologna presenta, nel 2009, una
dotazione di 4.774 posti letto (PL). La ripartizione riportata in tabella tiene conto
del trasferimento della gestione di 17 PL di ortopedia dall’AUSL allo IOR avvenuto
nel settembre 2009, nell’ambito della riorganizzazione dell’attività di ortopedia e
traumatologia in ambito metropolitano.
Nella ripartizione dei PL metropolitani in letti per acuti, riabilitazione e lungo degenza, si
nota che più del 90% dei PL pubblici è destinato ad acuti e meno del 10% a riabilitazione
e lungo degenza, mentre tra i PL privati accreditati il 45 % è attribuito a riabilitazione e
lungo degenza.
Rispetto al 2004 la dotazione totale di PL sul territorio aziendale si è ridotta del 5%;
la riduzione ha interessato prevalentemente le strutture private accreditate e l’azienda
USL. L’indice di posti letto per mille abitanti è pari a 5,59 di cui 4,69 per acuti e 0,90 per
post acuti (lungodegenza e riabilitazione) rispetto ad uno standard nazionale di 4,5‰
inclusi 0,7‰ per post acuti che, entro il 2011, dovrà essere ridotto a 4,00‰. Si stima
però che, in considerazione della distribuzione dei ricoveri tra residenti e non residenti,
circa 1350 posti letto, pari al 28%, siano utilizzati per la mobilità attiva.
Oltre alla dotazione di posti letto di strutture accreditate, si registra un’offerta di 413 PL
per acuti e 27 PL di riabilitazione in cliniche private non accreditate.
17
La rete integrata dell’offerta regionale
Contesto
Figura 1.1 Strutture presenti nel territorio dell’AUSL di Bologna. Posti letto pubblici e privati
accreditati RER al 31.12.2009.
Fonte Mod.HSP12-13
La mappa riporta il dettaglio delle strutture ospedaliere pubbliche e private ubicate nei
distretti del territorio dell’AUSL di Bologna.
Tabella 1.3 Gli ospedali della città: centri di riferimento formalizzati
Centro formalizzato
TRAPIANTI DI
ORGANI E TESSUTI
SINDROME DI MARFAN
GENETICA MEDICA
CARDIOCHIRURGIA
CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA PEDIATRICA
CARDIOLOGIA
INTERVENTISTICA
18
AOU
IOR
Maggiore
Bellaria
Privato
1
La rete integrata dell’offerta regionale
Centro formalizzato
AOU
IOR
Maggiore
RIANIMAZIONE
PEDIATRICA
MALATTIE RARE
Bellaria
Contesto
Privato
NEFROLOGIA
PEDIATRICA
DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE
ONCOLOGIA ED EMATOLOGIA PEDIATRICA
GENETICA MEDICA
BANCA DEL TESSUTO
MUSCOLO SCHELETRICO
CHIRURGIA
VERTEBRALE
elezione traumatol.
ORTOPEDIA PEDIATRICA
ORTOPEDIA
ONCOLOGICA
GRAVI PATOLOGIE
INFETTIVE OSSEE
CHIRURGIA DEL PIEDE
TRAUMA CENTER
CENTRALE
OPERATIVA 118
CENTRO SANGUE
BANCA DELLE CORNEE
NEUROCHIRURGIA
NEUROCHIRURGIA
PEDIATRICA
POLO SCIENZE
NEUROLOGICHE
Fonte: Azienda USL di Bologna
Le strutture ospedaliere della città presentano un’alta concentrazione di discipline a
diffusione provinciale e sovra provinciale, con numerosi centri di riferimento formalizzati.
Peraltro, contengono anche posti letto per discipline di base per circa il 55% del totale.
Gli ospedali della cintura sono invece prevalentemente costituiti da discipline di base,
con discipline a diffusione provinciale per circa il 15% dei PL.
19
Accordi di fornitura
Contesto
1.4 Osservazioni epidemiologiche
Per quanto riguarda questo paragrafo, si rimanda al Bilancio di Missione 2009 dell’Azienda
USL di Bologna.
1.5 Accordi di fornitura
Le Aziende Sanitarie pubbliche della provincia (AUSL e AOU di Bologna e AUSL di Imola)
e gli IOR siglano fra loro accordi di fornitura. Gli accordi e i contratti predisposti
identificano come principi di fondo gli obiettivi generali della pianificazione regionale. In
particolare:

affermazione del ruolo centrale del sistema delle cure primarie, anche attraverso
l’individuazione di obiettivi sinergici nella definizione degli accordi locali con i Medici
di Medicina Generale e lo sviluppo di processi di riconversione dell’offerta;

miglioramento della qualità e garanzia di equità di accesso attraverso il
sistema
delle reti cliniche integrate, puntando all’integrazione piuttosto che alla competizione
ed alla valorizzazione delle competenze distintive di ogni struttura, sia per branche
specialistiche d’eccellenza, sia per livello erogativo;

programmazione dell’offerta dei servizi adeguata a soddisfare la domanda espressa
dalla popolazione residente e realizzazione delle condizioni per l’autosufficienza
territoriale, in rapporto ai livelli essenziali di assistenza che devono essere assicurati
a tutti i cittadini;

utilizzo appropriato delle risorse, con particolare riferimento all’appropriatezza della
sede e della modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie, quale garanzia di
qualità per il cittadino e obiettivo del professionista;

corresponsabilizzazione sul raggiungimento dell’obiettivo di equilibrio economico del
sistema.
Si è tenuto conto inoltre dei seguenti elementi di contesto:

necessità di ridurre le liste d’attesa, in particolare mantenendo i tempi di attesa per
intervento su patologia neoplastica entro 30 giorni;

esigenza di recupero della mobilità passiva extraprovinciale per alcune tipologie di
interventi;

necessità di riqualificare la produzione ambulatoriale e di PS non seguito da
ricovero;

necessità di individuare azioni congiunte di respiro poliennale mirate a massimizzare
i livelli di integrazione, tenuto conto del tendenziale incremento delle condizioni di
autosufficienza produttiva locale e delle specifiche missioni in aree di eccellenza
proprie dei soggetti produttori;

investimenti e sviluppo di attività nell’ambito della medicina dei trapianti, cardiologia
interventistica, alte tecnologie (PET, RM 3 tesla, IORT), oncologia, ematologia e
dialisi.
20
1
Accordi di fornitura
Contesto
Nella definizione delle tipologie e dei volumi di produzione e di scambio sono stati
presi come principi di fondo i criteri dell’appropriatezza e della qualità del servizio,
nonché l’adeguamento delle strutture di produzione alle richieste di rimodulazione
della rete provinciale, con l’obiettivo di fornire localmente i massimi livelli di erogazione
di prestazioni di ricovero nelle discipline di base e/o di media assistenza, riservando,
invece, la produzione di prestazioni di alta specializzazione ai centri hub individuati dalla
programmazione attuativa regionale e provinciale.
Inoltre, al fine di promuovere politiche comuni di governance clinica ed organizzativa
in grado di favorire l’adozione di comportamenti ed interventi omogenei ed efficaci in
ambito clinico-assistenziale, perseguendo altresì la continuità dei processi fra ospedale
e territorio, sono stati comunemente definiti indirizzi di programmazione, identificabili
in progetti di sviluppo a forte valenza integrata, e specifiche azioni orientate a
politiche comuni nell’uso dei farmaci, nella definizione di percorsi clinico-assistenziali,
nella prevenzione primaria e secondaria, nella protesica e nell’erogazione delle cure
odontoiatriche.
L’accordo siglato fra Aziende USL e IOR è conforme alle nuove indicazioni fornite dalla
RER.
L’andamento degli accordi/contratti viene monitorato periodicamente e discusso su tavoli
interaziendali.
Tabella 1.4 Accordi di fornitura
Accordi di fornitura 2009
AOSPU
Degenza
Specialistica
Totale
Somministrazione
diretta farmaci
TOTALE
Sostegno ai
processi di
qualificazione
dei servizi
IOR
IMOLA
(erogatore Imola
per residenti
Bologna)
IMOLA
(erogatore
Bologna per
residenti Imola)
180.662.000 €
19.3000.000 €
2.630.000 €
5.974.000 €
44.638.000 €
3.000.000 €
464.000 €
812.784 €
225.300.000 €
22.300.000 €
3.094.000 €
6.786.784 €
24.695.000 €
220.000 €
50.000 €
518.614 €
249.995.000 €
22.520.000 €
3.144.000 €
7.305.398 €
7.300.000 €
-
-
-
257.295.000 €
22.520.000 €
3.144.000 €
7.305.398 €
Fonte: AUSL di Bologna
21
Profilo
22
aziendale
2
Profilo
I
aziendale
n questo secondo capitolo sono presi in esame gli aspetti
dell’attività del Policlinico S.Orsola - Malpighi concernenti
la sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale; l’impatto
economico e sociale sul contesto territoriale; il contributo alla
copertura dei livelli essenziali di assistenza; le attività di ricerca
e didattica ed assetto organizzativo. Il Policlinico ha raggiunto
il pieno obiettivo economico stabilito dalla Regione Emilia
Romagna, ottenendo anche un miglioramento del risultato
di esercizio, definito prevalentemente dall’apporto dato dalla
gestione caratteristica aziendale. Anche la struttura dei costi
di produzione registra un miglioramento costante nel tempo,
a evidenza del progressivo perseguimento dell’obiettivo
di razionalizzazione della spesa posto dall’Azienda, pur
mantenendo l’offerta sanitaria a livelli qualitativamente
elevati. Gli investimenti mantengono valori importanti, in
riferimento, soprattutto, ai lavori edilizi in corso e realizzati, a
dimostrazione dell’interesse dell’Azienda al mantenimento del
patrimonio aziendale e al suo costante rinnovo. La gestione
finanziaria, a fronte di investimenti improrogabili e in parziale
assenza di risorse dedicate, è caratterizzata da un forte
assorbimento finanziario che tuttavia si sta progressivamente
riducendo.
Quasi 6.000 persone lavorano nel Policlinico, con rapporto
di lavoro dipendente o tramite convenzioni e contratti.
Nell’anno 2009 l’apporto che il Policlinico offre in termini di
risorse economico-finanziarie erogate è pari a quasi 290 milioni
di euro. Anche nel 2009 si conferma che l’offerta formativa
della Facoltà di Medicina e Chirurgia attrae in modo costante
studenti provenienti da un ampio bacino extraregionale. E’
preso in esame il contributo dell’Azienda in relazione alle
aree di offerta del Servizio Sanitario Regionale: assistenza
collettiva in ambiente di vita e lavoro, assistenza distrettuale,
assistenza ospedaliera. Per quanto riguarda le attività di
ricerca, Regione e Fondazioni sono i principali finanziatori
della ricerca scientifica.
23
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
La sostenibilità economica viene rappresentata attraverso indici volti a:

apprezzare le cause gestionali che hanno portato a un dato risultato economico di
periodo;

valutare il grado di incidenza dei costi dei principali fattori produttivi sulle risorse
che l’Azienda è stata in grado di trattenere/acquisire per alimentare i propri processi
produttivi;

investigare la composizione dei costi caratteristici aziendali.
2.1.1 Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale
La condizione di equilibrio economico finanziario anno 2009 viene definita per le
Aziende Sanitarie dell’Emilia Romagna dalla DGR 602/2009 del 4/5/2009 “Linee di
programmazione e finanziamento delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale per l’anno
2009” nella misura del risultato di esercizio, al netto delle sole quote di ammortamento
per beni mobili ed immobili già presenti in inventario al 31/12/2007 e non coperti da
finanziamento pubblico.
All’interno dell’equilibrio devono pertanto essere ricomprese le quote di ammortamento
dei beni ad utilità pluriennale che sono entrati in produzione nel 2008 e nel 2009. Pur
non costituendo obbligo di legge secondo la normativa nazionale, l’impegno ad assorbire,
all’interno del vincolo di bilancio, le quote di ammortamento dei nuovi investimenti è
stato introdotto dal 2008 all’interno della nostra Regione, al fine di sostenere la politica
degli investimenti aziendali.
Nella tabella seguente si evidenzia che l’Azienda ha rispettato nel 2009 l’obiettivo
economico posto dalla Regione Emilia Romagna, realizzando altresì un miglioramento
del risultato gestionale.
Tabella 2.1 Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale
Esercizio 2009
Risultato di esercizio
-9.126.209
Obiettivo economico di esercizio
Ammortamento Immobilizzazioni Immateriali e Materiali
Sterilizzazione Quote di ammortamento
Utilizzo contributi C/Esercizio vincolati (Ammortamenti Integrali)
Ammortamenti al netto Sterilizzazione e Utilizzo Contributi
C/Esercizio Vincolati
24
-23.046.140
8.501.018
512.420
-14.032.702
L’Azienda non solo
rispetta l’obiettivo
economico 2009
assegnato dalla
Regione Emilia
Romagna, ma ottiene
anche un migliore
risultato di esercizio
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Ammortamenti sorgenti
Profilo
2.349.787
Obiettivo Economico di Esercizio
Migliore risultato gestionale
-11.682.915
2.556.706
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola-Malpighi
Grafico 2.1 Risultato netto dell’esercizio (trend anni 2006-2009)
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
Per un corretto confronto temporale è opportuno segnalare che a partire dal 2007 la
Regione ha riconosciuto a questa Azienda un contributo finalizzato all’equilibrio economico
finanziario pari a 24 milioni nell’esercizio 2007, 19,8 milioni nel 2008 e 20,690 milioni
nell’esercizio 2009.
2.1.2 Contributo della gestione caratteristica e della gestione non
caratteristica nella formazione del risultato netto
Il risultato di esercizio
è prevalentemente
L’analisi del contributo della gestione caratteristica e della gestione non caratteristica
definito dall’apporto
della gestione
caratteristica.
è determinato dalla gestione tipica dell’azienda o influenzato da operazioni atipiche od
al risultato di esercizio evidenzia, in particolare, in quale misura il risultato economico
occasionali.
Nello specifico, gli elementi estranei alla gestione caratteristica fanno riferimento a
proventi e oneri finanziari e a proventi e oneri straordinari.
Confrontando gli indicatori nel periodo di riferimento si nota che la gestione non
caratteristica ha generalmente inciso sul risultato di esercizio in maniera negativa. Le
componenti straordinarie e/o atipiche più rilevanti sono relative a rinnovi contrattuali
anni precedenti, a sopravvenienze attive e passive relative all’attività ordinaria, e,
soprattutto, ad interessi passivi su mutui, in particolare legati alla contrazione di un
nuovo mutuo a metà esercizio 2006 e riscosso in tre trance, la prima delle quali nel
2006, le altre due nel corso del 2008.
25
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Tabella 2.2 Valori assoluti (in migliaia di euro) dei risultati della gestione caratteristica,
non caratteristica e risultato netto (trend anni 2006-2009)
2006
2007
2008
2009
Risultato Gestione
Caratteristica
- 45.654 = 95,16%
- 10.906 = 81,79%
- 6.976 = 74,04%
- 8.727 = 95,63%
Risultato Gestione
Non Caratteristica
- 2.321 = 4,84%
- 2.429 = 18,21%
- 2.446 = 25,96%
- 399 = 4,37%
Risultato Netto
- 47.975 = 100,00%
- 13.335 = 100,00%
- 9.422 = 100,00%
- 9.126 = 100,00%
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
Grafico 2.2 Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e
non caratteristica sul risultato netto (trend anni 2006-2009)
Fonte AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
2.1.3 Apporto della gestione aziendale alla performance complessiva di sistema
L’analisi di confronto con il sistema sanitario regionale evidenzia come fino al 2007 vi sia
una tendenziale diminuzione dell’incidenza della perdita sul risultato regionale nel suo
complesso. Si registra un incremento nel 2008. Il trend è fortemente influenzato dalla
variabilità per ciascun anno delle assegnazioni di contributi regionali per il raggiungimento
dell’equilibrio di bilancio. Un’analisi più approfondita dovrebbe essere condotta su dati al
netto di contribuzioni o di ogni altro intervento di carattere straordinario.
Nella tabella e nel grafico che seguono si evidenzia il trend relativo agli anni 2005-2008:
il dato 2009 del risultato complessivo regionale non è ad oggi disponibile.
26
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Tabella 2.3 Risultato netto aziendale/Risultato complessivo regionale (trend anni 2005-2008)
2005
2006
2007
2008
Risultato netto di
esercizio AzOSP BO
- 11.175
- 47.975
- 13.335
- 9.422
Risultato complessivo regionale
- 120.869
- 498.383
- 159.033
- 77.242
9,25
9,63
8,38
12,20
%
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
Grafico 2.3 Risultati netti d’esercizio/risultati complessivi regionali (trend anni 2005-2008)
Fonte AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
2.1.4 Trend della performance della gestione caratteristica dell’Azienda, a
confronto con il trend regionale
La performance
della gestione
caratteristica registra
un miglioramento e si
allinea ai valori medi
regionali
L’analisi del rapporto fra il risultato della gestione caratteristica sui ricavi disponibili,
con confronto rispetto al dato medio regionale delle Aziende Ospedaliere, evidenzia un
significativo miglioramento della performance gestionale, con un sostanziale allineamento
al valore della media regionale.
27
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Grafico 2.4 Risultati della gestione caratteristica (ROC)/ricavi disponibili,
confronto con i medesimi indicatori di livello regionale
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
Si ritiene che un’analisi più accurata dovrebbe essere condotta su dati al netto di
contribuzioni di sostegno o di ogni altro intervento di carattere straordinario.
A tal fine si è provveduto, anche con l’obiettivo di rendicontare la realizzazione del
piano di rientro dallo squilibrio economico finanziario assegnato a questa Azienda con
DGR 1305/2005, ad una rielaborazione dell’indicatore sopra riportato, rappresentando il
valore al netto dei contributi regionali finalizzati al perseguimento dell’obiettivo economico
finanziario preposto. Nel grafico seguente si pongono quindi a confronto i risultati della
gestione caratteristica, depurata dai contributi regionali di sostegno, e i valori medi
regionali, al netto del risultato dell’azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna.
28
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Grafico 2.5 Risultati della gestione caratteristica (ROC)/ricavi disponibili (al netto del contributo
regionale fondo di sostegno), confronto con i medesimi indicatori di livello regionale al netto
Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
L’Azienda è quindi stata orientata a perseguire progressivamente nel tempo una maggiore
efficienza gestionale senza modificare la struttura e i livelli qualitativi dell’offerta
sanitaria.
2.1.5 Assorbimento di risorse per aggregazione di fattori direttamente
impiegati nel processo di produzione aziendale, nell’ultimo triennio e
rispetto ai corrispondenti valori medi regionali
La struttura dei
costi di produzione
vede un progressivo
L’analisi si focalizza ora sullo studio dell’assorbimento dei diversi aggregati di fattori
miglioramento e
allineamento ai valori
medi regionali.
un miglioramento del livello di assorbimento di tutti gli aggregati di fattori produttivi,
produttivi rispetto al valore dei ricavi disponibili e sul consequenziale confronto del dato
con il valore medio delle Aziende Ospedaliere (incluso IOR). I risultati aziendali mostrano
ad attestazione del percorso di razionalizzazione della spesa che l’Azienda ha perseguito
progressivamente negli anni.
In particolare si evidenzia una netta e costante flessione del principale fattore produttivo,
il costo del lavoro, che nell’anno 2006 registrava un valore pari al 56,89%, superiore di
circa un punto percentuale rispetto al valore medio regionale, mentre nel 2009 risulta
pari a 52,04%, inferiore di 0,40% rispetto al dato medio regionale.
Anche per il consumo di beni si evidenzia una buona performance aziendale, con un
trend in riduzione nel triennio esaminato, ed un contenimento del gap rispetto ai dati
regionali.
29
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Il costo dei servizi migliora nel tempo, risultando, per il 2009, inferiore di circa 1,5 punti
percentuali rispetto al valore medio regionale.
Grafico 2.6 Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, a confronto con regione
(trend anni 2006-2009)
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
2.1.6 Struttura dei costi aziendali
L’analisi del rapporto tra struttura dei costi della produzione sul totale dei costi,
confrontato con il dato medio rappresentativo dei valori delle Aziende Ospedaliere della
Regione E.R., evidenzia un sostanziale allineamento alla composizione media regionale.
In particolare, l’incidenza del costo del lavoro sul totale dei costi è pressoché stabile
negli anni e, nell’esercizio 2009, si allinea al valore medio, confermando la positiva
performance aziendale di tale fattore produttivo.
L’acquisto di servizi sanitari e non sanitari ed il costo delle manutenzioni registrano
un’incidenza inferiore alla media regionale; leggermente superiore al dato medio è,
invece, l’incidenza dei costi dei beni di consumo.
30
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Grafico 2.7 Composizione percentuale dei costi d’esercizio annuali sul totale costi (trend anni
2006-2009). Confronto con le Aziende Ospedaliere della RER
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
2.1.7 Dinamica dei flussi monetari - modalità di finanziamento e tipologia di
impiego delle fonti - relativi all’esercizio
La gestione finanziaria è stata caratterizzata negli anni da un forte assorbimento
finanziario da parte della gestione extracorrente per nuovi investimenti cui non hanno
fatto riscontro finanziamenti adeguati. L’eccezione dell’esercizio 2006 e dell’esercizio 2008
è correlata all’erogazione di un mutuo, riscosso in tre trance, di complessivi 122 milioni
(40 milioni di euro nel 2006 e 82 milioni di euro nel 2008), autorizzato per la copertura di
investimenti degli anni pregressi e per nuovi investimenti in corso di realizzazione. Negli
altri esercizi la gestione corrente ha dovuto assicurare apporto finanziario positivo ove
l’erogazione dei ripiani perdita non è risultata sufficiente al perseguimento dell’equilibrio.
Si è quindi assistito ad una progressiva lievitazione dell’indebitamento, recuperata in
parte nel 2008. Nel dettaglio:

nel 2006, in mancanza di una operazione di sostegno regionale, la perdita (47,975 milioni di euro) ha contribuito pesantemente ad assorbire liquidità. Anche il
pagamento di arretrati per rinnovi contrattuali è peggiorato ulteriormente, tanto che
la situazione debitoria è incrementata (+40 milioni) e la gestione corrente si è chiusa
con net cash negativo (-13,8 milioni). L’inversione di tendenza della performance
della gestione extracorrente dianzi ricordata, un modesto contributo per ripiano
perdite ed un leggero incremento del ricorso all’anticipazione di tesoreria a fine anno
hanno consentito l’equilibrio;
31
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale

Profilo
nel 2007 la Regione ha attribuito l’obiettivo di equilibrio economico finanziario, assegnando
un contributo specifico. Per questa Azienda il contributo è stato pari a 24,8 milioni. Ne è
conseguita una gestione corrente positiva e un leggero rientro dalla situazione debitoria
(-15,7 milioni). E’ ripreso però il trend negativo della gestione extracorrente e l’equilibrio
è stato garantito da una consistente erogazione di ripiani perdita.

il 2008 ha registrato un apporto positivo della gestione extracorrente, correlato
principalmente, come già indicato nei paragrafi precedenti, all’erogazione di un
finanziamento di lungo periodo (mutuo) finalizzato alla copertura di investimenti già
realizzati ed in corso di realizzazione. Inoltre un contributo regionale per ripiano
perdite ha permesso il contenimento della situazione debitoria aziendale ed un
miglioramento dei tempi di pagamento per forniture di beni e servizi.

nel 2009 la gestione extracorrente vede sostanzialmente una copertura finanziaria
da parte della gestione corrente; una parte degli investimenti 2009 ha trovato
copertura tramite mutuo incassato nell’anno precedente. La disponibilità liquida
finale è correlata alla necessità di concludere un piano di pagamento a favore di una
società di factoring, ad esito di un atto transattivo che ha risolto un lungo contenzioso
finanziario particolarmente consistente.
Grafico 2.8 Rendiconto finanziario di liquidità
Fonti:AOSP S.Orsola-Malpighi (impieghi condensato)
32
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
2.1.8 Durata media dell’esposizione verso fornitori
Si è avuto un
progressivo
contenimento
dell’indebitamento
per le forniture di
beni e servizi e
un conseguente
miglioramento dei
tempi di pagamento
Profilo
L’indicatore della tabella 2.4 esprime il tempo che intercorre, in giorni, tra il sorgere
del debito ed il suo effettivo pagamento. Negli anni si è assistito ad un progressivo
miglioramento dell’indebitamento per forniture di beni e servizi (al netto di debiti
verso Aziende Sanitarie della Regione) e, quindi ad un miglioramento dei tempi di
pagamento.
Tabella 2.4 Debiti medi per forniture in conto esercizio(costi per beni e servizi/360)
2007
2008
2009
Debiti Iniziali
270.315.576
230.514.249
170.316.624
Debiti Finali
230.514.249
170.316.624
179.422.813
(debiti iniziali + debiti finali)/2
250.414.912
200.415.436
174.869.719
638.668
672.767
672.702
392
298
260
Costi per beni e servizi/360
Tempi medi di pagamento
(in giorni)
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
La sostenibilità patrimoniale viene infine indagata attraverso:

una rappresentazione grafica dello stato patrimoniale, idonea ad evidenziare la
struttura degli investimenti e dei finanziamenti aziendali, nonché alcune relazioni fra
questi intercorrenti;

indici e valori volti ad informare sulle dinamiche di investimento in atto, con particolare
riferimento ai tassi di rinnovamento degli investimenti e al grado di obsolescenza
degli stessi.
2.1.9 Riclassificazione delle poste dell’attivo e del passivo patrimoniale sulla
base della scansione temporale dei realizzi/rimborsi delle operazioni di
investimento/finanziamento
La rappresentazione grafica dello stato patrimoniale nel triennio di riferimento mostra
un costante squilibrio, le cui cause sono fondamentalmente da ricercarsi nell’erosione
del patrimonio netto, sia per la pratica della sterilizzazione degli ammortamenti di
immobilizzazioni acquisite con contributi in conto capitale, sia per il permanere di perdite
non ripianate. Ne emerge un preoccupante indebitamento a breve termine finanziato
solo per meno della metà da disponibilità liquide e differite.
33
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Grafico 2.9, 2.9 bis, 2.9 ter Rappresentazione grafica dello stato patrimoniale riclassificato in chiave finanziaria
2007
2008
2009
Fonte:AOSP S.Orsola-Malpighi
34
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
2.1.10 Grado di copertura degli investimenti attraverso contributi pubblici
Un’ulteriore sottolineatura della difficile situazione finanziaria è espressa dal basso
grado di finanziamento degli investimenti, valore che, nel 2009, ha però registrato un
miglioramento, superando i livelli del 2006.
Grafico 2.10 Contributi in conto capitale/Investimenti in immobilizzazioni materiali (Anni 2006-2009)
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
2.1.11 Rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell’esercizio nel
loro ammontare complessivo e per singola tipologia
Gli investimenti si mantengono a valori importanti nel quadriennio analizzato, facendo
riferimento, in particolare, ai lavori edilizi (in corso e realizzati).
Tabella 2.5 Valore assoluto nuovi investimenti (trend anni 2006-2009)
2006
2007
2008
2009
Totale Investimenti
41.265.116
46.891.845
39.039.729
41.637.346
Immobilizzazioni
immateriali
1.688.517
2.138.736
2.179.596
1.596.278
Fabbricati indisponibili
4.243.585
5.903.763
9.238.097
4.594.359
Attrezzature sanitarie
5.499.576
8.748.209
7.973.911
4.280.580
Terreni
35
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Mobili e arredi
1.268.272
1.464.974
997.765
369.915
Beni strumentali diversi
1.633.414
204.266
164.308
456.974
Immobilizzazioni
materiali in corso
26.931.752
27.705.813
17.711.531
29.924.837
Attrezzature informatiche
1.492.881
726.084
774.520
414.402
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
Grafico 2.11 Percentuale degli investimenti (trend anni 2006-2009)
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
2.1.12 Grado di rinnovo del patrimonio aziendale
L’analisi mette in evidenza i nuovi investimenti di un anno sul totale di quelli realizzati fino
a quell’anno, al lordo dei relativi fondi di ammortamento. Più l’indicatore registra valori
elevati, più il grado di rinnovo del patrimonio è alto. Nello specifico, per il 2008-2009
l’indicatore mostra una tendenza agli investimenti costante e conferma l’andamento
sopra riportato.
36
Gli investimenti in
particolare i lavori
edilizi, registrano
valori importanti
2
Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale
Profilo
Grafico 2.12 Nuovi investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali totale investimenti lordi
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
2.1.13 Grado di obsolescenza del patrimonio aziendale
L’indicatore descrive il grado di obsolescenza del patrimonio aziendale, determinato
dal rapporto tra il valore residuo dei beni durevoli ed il totale degli investimenti lordi.
Negli ultimi 4 anni il dato è sostanzialmente stabile, seppur in leggera e progressiva
contrazione, manifestando una buona continuità nel livello di rinnovo del patrimonio
aziendale. L’indicatore è infatti complementare al valore analizzato precedentemente:
più alto è livello di rinnovo del patrimonio dell’Azienda, minore sarà la tendenza
all’obsolescenza degli stessi beni durevoli.
Grafico 2.13 Valore residuo beni durevoli/totale investimenti lordi beni durevoli (trend anni 2006-2009)
Fonte: AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi
37
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
2.2 Impatto sul contesto territoriale
In questo paragrafo vengono presi in esame alcuni aspetti ritenuti rilevanti ai fini
esterni, in particolare: impatto economico e sociale.
È indubbio che l’attività dell’Azienda produca effetti economici assai rilevanti sul
territorio in cui opera. Infatti essa risulta fra le maggiori aziende presenti in ambito
provinciale. Questo aspetto viene espresso attraverso alcune informazioni volte
a delineare il contributo che il Policlinico offre all’economia del territorio in termini
occupazionali e di risorse economico-finanziarie erogate.
Appare inoltre interessante cercare di cogliere il riconoscimento della funzione sociale
svolta dall’Azienda attraverso i segnali di ritorno trasmessi dalla comunità che vive sul
territorio di riferimento dell’Azienda e che con essa interagisce. A fronte della difficoltà
oggettiva di misurare tale fenomeno, è sembrato ragionevole ipotizzare l’esistenza di una
relazione fra il riconoscimento della funzione sociale svolta e l’ammontare di donazioni,
lasciti e contributi ricevuti dall’Azienda stessa su iniziativa di cittadini, fondazioni
di origine bancaria e altri soggetti, oltre alla ricca rete di volontariato e partecipazione
sociale che in ogni territorio si mobilita intorno ai servizi sanitari.
2.2.1 L’impatto economico e sociale
Le persone che lavorano nell’Azienda Ospedaliero - Universitaria S.OrsolaMalpighi al 31.12.2009 sono circa 6.000, impiegate come dipendenti del Servizio
Sanitario Regionale, come dipendenti dell’Università convenzionati col Servizio Sanitario
Regionale, o tramite convenzioni e contratti.
Nel corso del triennio preso in considerazione il dato relativo al totale delle persone
impiegate in Azienda ha subito lievi oscillazioni: nel corso del 2009 il dato è rimasto
pressoché immutato rispetto all’anno precedente (+ 0.26%), mentre rispetto al 2007 aveva
fatto registrare un decremento dello 0.67%. Tradotto in valori assoluti si tratta di 15 unità.
Nella tabella che segue è rappresentato il personale che a vario titolo presta la propria
attività in Azienda.
Tabella 2.6 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna S.Orsola-Malpighi al
31.12 articolato per tipologia contrattuale (anni 2007-2008-2009)
Tipologia contrattuale
Servizio Sanitario Regionale
Totale personale Totale personale Totale personale
2007
2008
2009
4.995
4.944
5.026
Universitario
414
405
393
Altro personale
397
419
364
5.806
5.768
5.783
Totale
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
38
Quasi 6.000 persone
lavorano nel Policlinico,
con rapporto di lavoro
dipendente o tramite
convenzioni e contratti
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Oltre al personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università, la Tabella
2.6 comprende, alla voce “altro personale”, anche i borsisti, i contratti libero professionali,
i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, il personale dipendente da altre
aziende e il personale convenzionato. Nelle analisi successive, tuttavia, si fa riferimento
solo al personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università per poter
comparare i dati con quelli relativi agli anni precedenti.
L’Azienda risulta essere tra le maggiori aziende presenti nel territorio. Nell’anno
2009 la percentuale di personale che lavora nel Policlinico sul totale degli occupati nella
Provincia di Bologna, è pari all’1,2% circa.
La maggior parte del personale che lavora in Azienda risiede nell’ambito territoriale:
circa il 50% è residente nel Comune di Bologna e, se allarghiamo l’analisi alla Provincia
di Bologna, la percentuale sale all’80% dei residenti sul totale del personale. Nonostante
un leggero decremento rispetto all’anno 2008, la percentuale del personale residente
nell’ambito territoriale è comunque piuttosto elevata, soprattutto se consideriamo il fatto
che gran parte del personale afferente al Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo
(circa 2.600 unità) proviene da fuori Bologna, in particolare dalle regioni del centro e
sud Italia.
Tabella 2.7 Lavoratori residenti nell’ambito territoriale (Comune di Bologna), dipendenti del
Servizio Sanitario Regionale e dell’Università, al 31.12 (anni 2007-2008-2009)
Anno
Totale personale
Residenti nella
Provincia di Bologna
di cui residenti nel
Comune di Bologna
2007
5.409
4.334
2.700
2008
5.349
4.573
2.906
2009
5.419
4.327
2.715
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
39
Profilo
Impatto sul contesto territoriale
2.2.2 L’impatto del Policlinico sul territorio in cifre
Il volume degli emolumenti erogato nel 2009 per il personale dipendente dal Servizio
Sanitario Regionale è pari a quasi 240 milioni di euro. L’aumento di circa 7 milioni di
euro rispetto all’anno precedente, è dovuto al rinnovo contrattuale relativo al biennio
2008-2009 per il personale del comparto e alla corresponsione dell’indennità di vacanza
contrattuale al personale della dirigenza, sempre in riferimento al biennio 2008-2009.
Tabella 2.8 Volume degli emolumenti erogati per il personale dipendente; integrazione agli
universitari; compensi a collaboratori e borsisti al 31.12 (anni 2007-2008-2009)
ANNO
Personale
Personale
dipendente
dipendente
Servizio Sanitario
dall’Università
Regionale
Borsisti
Co.Co.Co.
Totale
2007
222.615.809
12.627.440
145.724
7.925.971
243.314.944
2008
232.555.923
13.136.662
150.596
9.809.302
255.652.483
2009
239.590.331
13.922.113
141.075
8.943.772
262.597.290
Totale
694.762.063
39.686.215
437.395
26.679.045
761.564.717
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Nel 2009 il valore complessivo degli emolumenti erogati dall’Università sia a ricercatori/
docenti che a personale Tecnico-amministrativo, pari a complessive 408 unità, è stato
pari a quasi 26 milioni di euro, come si evince dalle tabelle sotto riportate.
Tabella 2.9 e 2.9 bis Valore degli emolumenti corrisposti dall’Università a ricercatori/docenti e a
personale tecnico - amministrativo negli anni 2007-2008-2009
ANNO
Docenti e
Ricercatori
Lordo
dipendente
Oneri a
carico ente
Totale
2007
273
13.764.411,85
5.135.333,45
18.899.745,30
2008
279
14.066.088,38
5.246.381,50
19.312.469,88
2009
269
15.114.614,69
5.630.379,22
20.744.993,91
Totale
821
42.945.114,92
16.012.094,17
58.957.209,09
40
Nell’anno 2009
l’apporto che il
Policlinico offre in
termini di risorse
economico-finanziarie
erogate è pari a quasi
290 milioni di euro
2
Profilo
Impatto sul contesto territoriale
ANNO
Personale tecnico
Lordo dipendente Oneri a carico ente
e amministrativo
Totale
2007
158
3.873.476,14
1.464.301,68
5.337.777,82
2008
142
3.636.513,85
1.376.748,96
5.013.262,81
2009
139
3.685.601,22
1.400.853,25
5.086.454,47
Totale
439
11.195.591,21
4.241.903,89
15.437.495,10
Fonte: Università di Bologna
2.2.3 L’impatto economico sul territorio: i rapporti di fornitura
I rapporti di fornitura sono per una percentuale superiore al 60% intrattenuti con
fornitori esterni alla regione. Al momento tuttavia non si è in possesso di strumenti
per analizzare le provenienze per tipologia di beni e servizi offerti, anche se appare
abbastanza logico, seppur non supportato da dati oggettivi, supporre una massiccia
presenza di fornitori esterni alla regione per beni di consumo, in specifico beni sanitari.
2.2.4 L’impatto economico sul territorio: studenti e medici in formazione
Studenti iscritti ai Corsi
di studio sulla base
della provenienza da
Bologna e Provincia,
dalla Regione EmiliaRomagna, da fuori
regione.
Nelle tabelle che seguono è riportato, per gli ultimi tre anni, il numero degli studenti
iscritti ai corsi di studio della Facoltà di Medicina e Chirurgia con sede a Bologna,
suddivisi in base alla provenienza (provinciale, regionale, extraregionale).
I dati riferiti all’ultimo anno indicano che il 37,5% degli studenti risiede a Bologna e
Provincia, il 23,5% nel resto dell’Emilia-Romagna, il 39% proviene da fuori Regione.
Tabella 2.10 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per
corso di laurea (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie)
anno 2009 (a.a. 2009-2010)
Tipo
corso
Corso di studio
Bologna
e
provincia
Regione
esclusa
BO
Extra
regione
Totale
LSCU
Medicina e Chirurgia
919
679
1046
2644
LM
LSCU
Odontoiatria e Protesi Dentaria
69
49
50
168
LM
LS
Biotecnologie Mediche
9
2
26
37
LS
Scienze Infermieristiche e
Ostetriche
27
7
16
50
L
Dietistica
9
10
4
23
41
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
L
Fisioterapia
69
70
49
188
L
Igiene Dentale
26
21
9
56
L
Infermieristica
460
134
479
1073
L
Ortottica ed assistenza
oftalmologica
10
3
8
21
L
Ostetricia
21
28
9
58
L
Podologia
19
18
17
54
L
Tecniche di laboratorio biomedico
26
18
16
60
L
Tecniche di neurofisiopatologia
14
11
8
33
L
Tecniche di radiologia medica, per
immagini e radioterapia
25
14
27
66
L
Tecniche ortopediche
13
9
20
42
Totale
1716
1073
1784
4573
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione)
Tabella 2.11 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per corso
di laurea (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie)
anno 2008 (a.a. 2008-2009)
Tipo
corso
Corso di studio
Bologna
e
provincia
Regione
esclusa
BO
Extra
regione
Totale
LSCU
Medicina e Chirurgia
908
642
1074
2624
LSCU
Odontoiatria e Protesi Dentaria
58
54
57
169
LS
Biotecnologie Mediche
9
5
24
38
LS
Scienze Infermieristiche e
Ostetriche
24
10
12
46
L
Dietistica
9
9
3
21
L
Fisioterapia
75
73
40
188
L
Igiene Dentale
37
23
12
72
L
Infermieristica
405
158
517
1080
42
2
Impatto sul contesto territoriale
L
Ortottica ed assistenza
Oftalmologica
6
5
L
Ostetricia
20
35
L
Podologia
20
L
Tecniche di laboratorio biomedico
L
Profilo
6
17
12
67
15
14
49
28
15
20
63
Tecniche di neurofisiopatologia
11
8
12
31
L
Tecniche di radiologia medica,
per immagini e radioterapia
24
18
28
70
L
Tecniche ortopediche
12
10
21
43
Totale
1646
1080
1852
4578
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione)
Tabella 2.12 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per
corso di laurea (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, delle professioni sanitarie)
anno 2007 (a.a. 2007-2008)
Tipo
corso
Corso di studio
Bologna
e
provincia
Regione
esclusa
BO
Extra
regione
Totale
LSCU
Medicina e Chirurgia
905
653
1081
2639
LSCU
Odontoiatria e Protesi Dentaria
61
48
59
168
LS
Biotecnologie Mediche
9
8
24
41
LS
Scienze Infermieristiche e
Ostetriche
15
6
4
25
L
Dietistica
9
12
1
22
L
Fisioterapia
73
85
37
195
L
Igiene Dentale
38
36
11
85
L
Infermieristica
405
167
499
1071
L
Ortottica ed assistenza
Oftalmologica
3
6
8
17
L
Ostetricia
28
40
9
77
L
Podologia
21
13
20
54
43
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
L
Tecniche di laboratorio biomedico
24
17
25
66
L
Tecniche di neurofisiopatologia
12
7
13
32
L
Tecniche di radiologia medica,
per immagini e radioterapia
26
27
31
84
L
Tecniche ortopediche
17
10
23
50
Totale
1646
1135
1845
4626
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione)
LEGENDA:
L
= Laurea
LM
= Laurea Magistrale
LS
= Laurea Specialistica
LSCU = Laurea Specialistica a ciclo unico
Tabella 2.13 Studenti suddivisi per provenienza (provinciale, regionale, extraregionale) per tutti i corsi di
laurea della facoltà di medidna e Chiruirgia con sede a Bologna. Anni 2007-2008-2009. Dati in percentuale
Anno
Bologna e provincia
Regione esclusa BO
Extra regione
2009
37,5%
23,5%
39,0%
2008
36,0%
23,6%
40,5%
2007
35,6%
24,5%
39,9%
Media
36,4%
23,9%
39,8%
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AFORM (Area della Formazione)
Per quanto riguarda la provenienza dei medici in formazione specialistica, nella tabella
che segue sono esposti i dati relativi.
Tabella 2.14 Numero medici in formazione specialistica suddivisi in base alla provenienza
(provinciale, regionale, extraregionale)
Provenienza
2009/2010
2008/2009
2007/2008
Bologna
145
407
439
Regione esclusa BO
313
188
170
44
2
Impatto sul contesto territoriale
Extra Regione.
Totale
179
256
637
851
Profilo
239
848
Fonti: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AOU Bologna Pol. S. Orsola - Malpighi
Note: I dati tengono conto di tutte le scuole di specializzazione medico – chirurgiche. Il dato
dell’anno accademico 2009/2010 deve essere letto tenendo conto che l’attività formativa degli
immatricolati al 1° anno di corso 2009/2010 inizierà solo il 17.05.2010. Si deve inoltre tenere
conto che le iscrizioni agli anni di corso hanno date proprie, diverse per ogni anno. Occorre quindi
considerare che, in aggiunta, sono stati banditi n. 175 posti complessivi dall’Ateneo di Bologna,
sia in quanto sede di Scuole di Specializzazione autonome, sia in quanto sede amministrativa di
Università aggregate.
2.2.5 L’impatto economico: lasciti e donazioni
Il numero complessivo e il valore di lasciti e donazioni ricevuti da cittadini, da Fondazioni,
Ditte e associazioni è notevole a testimonianza della funzione sociale svolta
dall’Azienda.
Tabella 2.15 Lasciti e donazioni ricevute da cittadini (numero e importo totale)
2006
2007
2008
2009
Numero
21
16
10
35
Importo totale
163.953
534.672
10.050
258.414
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
Tabella 2.16 Donazioni e contributi ricevuti da Fondazioni di origine bancaria (importo totale)
2006
2007
2008
2009
Fondazioni bancarie
0
1.050.000
882.500
42.585
Altre Fondazioni
29.489
278.619
148.563
265.400
Associazioni
300.587
482.417
632.298
793.042
Ditte
1.148.973
542.450
423.990
414.483
Donazioni materiali
1.158.720
1.397.910
466.617
351.973
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
45
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
2.2.6 Politiche per l’uso razionale dell’energia e il rispetto ambientale
Le azioni intraprese a livello aziendale nel 2008 sono state affrontate sia a livello
gestionale, sia a sul piano dell’innovazione tecnologica.
Le azioni di tipo gestionale possono essere così riepilogate:

adesione alla gara regionale, effettuata dell’Agenzia Regionale Intercent-ER, per la
fornitura di energia elettrica, a partire dal 1 gennaio 2009;

campagna di sensibilizzazione, informazione ed orientamento rivolta agli operatori
dell’Azienda sanitaria per l’uso razionale dell’energia con distribuzione dei depliant forniti
dalla Regione (punti di distribuzione, cedolino stipendiale, ecc.), affissione dei manifesti
nei punti di maggior afflusso, attivazione della casella postale “io spengolospreco” e
risposte ai relativi suggerimenti, comunicazioni e articoli sulle riviste interne, sul sito,
nelle newsletter, ecc.;

dopo la fase di raccolta dei dati da parte del Gruppo Regionale, continua il monitoraggio
quali/quantitativo sull’uso dell’energia elettrica, termica e sull’acqua.

studio del percorso da attivare per l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale
(SGA) integrato (nell'ottica della certificazione ambientale aziendale).
L’Azienda nel 2009 ha continuato e sviluppato le azioni già intraprese a livello aziendale
negli anni precedenti (a partire dal 2006) e sono state affrontate sia a livello gestionale,
sia sul piano dell’innovazione tecnologica.
Le azioni di tipo gestionale possono essere così riepilogate:

adesione alla gara regionale, effettuata dell’Agenzia Regionale Intercent-ER, per la
fornitura di energia elettrica, a partire dal 1 gennaio 2009;

campagna di sensibilizzazione, informazione ed orientamento rivolta agli operatori
dell’Azienda sanitaria per l’uso razionale dell’energia con distribuzione dei depliant forniti
dalla Regione (punti di distribuzione, cedolino stipendiale, ecc.), affissione dei manifesti
nei punti di maggior afflusso, attivazione della casella postale “io spengolospreco” e
risposte ai relativi suggerimenti, comunicazioni e articoli sulle riviste interne, sul sito,
nelle newsletter, ecc.. In particolare, l’Azienda ha realizzato:

un filmato specifico sul risparmio energetico e sulle azioni concrete che tutto il
personale può mettere in atto quotidianamente;

una giornata di formazione specifica “Campagna Informativa per il risparmio
dell’energia e il rispetto ambientale”, organizzata dall’Azienda in data 12 maggio 2009
con il contributo della Regione;

una giornata di formazione specifica “Sistema Aziendale di Gestione Ambientale e
Sviluppo Sostenibile - Campagna Informativa per il risparmio energetico e la tutela
ambientale - La cultura per una sostenibilità vincente”, organizzata dall’Azienda in
data 26 novembre 2009 con il contributo della Regione;

dopo la fase di raccolta dei dati da parte del Gruppo Regionale, continua il monitoraggio
quali/quantitativo sull’uso dell’energia elettrica, termica e sull’acqua;

studio del percorso da attivare per l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale
(SGA) integrato (nell'ottica della certificazione ambientale aziendale).
L’intento è quello di realizzare una concreta attività di Energy Management: obiettivo
46
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
prioritario è la razionalizzazione dei consumi energetici al fine di perseguire vantaggi
di carattere economico, benefici ambientali e positivi risvolti sociali. Alla luce di queste
considerazioni, nell’ambito del presente attività di Energy Management, sono stati
individuati alcuni obiettivi specifici, con le relative azioni operative che si ritiene opportuno
sviluppare per conseguire i propositi esposti:

Elaborazione di un Sistema di Gestione Energetica;

Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;

Campagne di sensibilizzazione.
Dopo il completamento di un’importante e complessa attività (nell’anno 2008)
relativamente all’elaborazione di un Progetto di Analisi Energetica (Modello Energetico
del Policlinico), che ha permesso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

analisi approfondita dei consumi energetici;

censimento energetico del sistema edificio-impianto;

stima del potenziale risparmio energetico ottenibile nella gestione del sistema edificio-impianto;

individuazione delle proposte di interventi che comportino la riduzione strutturata e
sistematica dei consumi/costi energetici, con conseguenti benefici e vantaggi di carattere
economico ed ambientale;
E’ stata ultimato (cfr. delibera n. 300 del 30 dicembre 2009 per l’approvazione del
progetto guida preliminare) la realizzazione del progetto “Nuove Centrali Tecnologiche
e rifunzionalizzazione dei sistemi infrastrutturali impiantistici del Policlinico”. Il progetto
prevede il rifacimento completo della Centrale Tecnologica e dei sistemi di distribuzione
nell’area S. Orsola (co/trigenerazione) da realizzare nei prossimi anni con un appalto di
partneriato pubblico-privato.
Inoltre, nell’anno 2009, si è continuato il processo già intrapreso negli anni precedenti,
secondo lo schema seguente che illustra i progetti realizzati per un uso razionale delle
fonti di energia.
1. Utilizzo di acqua
L’analisi dei consumi storici di acqua igienico - sanitaria dell’Azienda Ospedaliera hanno
evidenziato dei picchi durante i mesi estivi, dovuti al funzionamento delle torri evaporative
degli impianti di condizionamento centralizzati. Si è verificato che installando i circuiti
di torre con acqua addolcita (cioè priva di carbonato di calcio), si abbattono i sali in
sospensione e quindi diminuiscono drasticamente i quantitativi di acqua di spurgo e di
reintegro.
Nel 2009 proseguono gli interventi di ottimizzazione (sistemi di spurgo, sostituzione di
reti ostruite da calcare, ecc.). Il risparmio ottenuto nel 2008, per questa tipologia di
interventi, è di 60.000 m3 di acqua (pari a 130.000 euro che si aggiungono al risparmio
annuo consolidato pari a 200.000,00 euro ottenuti con gli investimenti realizzati negli
anni 2006-2007). Il risparmio complessivo per questa tipologia di interventi, risulta pari
a circa 330.000 euro (rispetto alla spesa 2006) ed è un risultato consolidato anche per
i prossimi anni. Nel 2009 (rispetto al 2008), si è registrato un decremento di utilizzo di
acqua (-4,5%), con un risparmio ipotetico (a parità di prezzo) pari a -70.000 €.
47
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
2. Utilizzo di energia elettrica e termica
Anche nel 2009 sono state sostituite le plafoniere esistenti con plafoniere “classe A2 alto
risparmio”, con vita del tubo aumentata di 2.000h.
Nel 2009 si è registrato un incremento del consumo di energia elettrica (+4,3%),
compensato da un notevole risparmio nell’importo dell’Energia Elettrica.
3. Monitoraggi e audit energetici
Monitoraggio energetico per tutti i Padiglioni dell’azienda per la realizzazione di un
modello energetico complessivo, per l’ottenimento degli incentivi TEE (titoli efficienza
energetica).
Nel 2009 si è completato lo studio di fattibilità per la realizzazione dell’ammodernamento
dell’impiantistica tecnologica di base (centrale, co/trigenerazione, ecc.) e per le Nuove
Centrali Tecnologiche dell’Azienda comprensive della completa sostituzione delle
infrastrutture di base per la distribuzione.
Interventi svolti nel 2009:

sostituzione lampadine incandescenza con fluorescenza, sostituiti 330 punti luce da
100W e 208 con neon 20W, e 60 lampade da 60W con 50 plafoniere da 4x18W;

sostituzione di 820 plafoniere (2x36 o 4x18) con n. 820 plafoniere classe 2;

sostituzione torre evaporativa al Padiglione 21;

installazione sistema di ottimizzazione delle accensioni dell'impianto radiatori dal
Padiglione 3;

riduzione automatica notturna dei ricambi d'aria relativo al Polo Imaging e dei Nuovi
Laboratori di Microbiologia al Padiglione 11;

sostituzione argano ascensore 5D da 9,8KW con nuovo da 4,20KW con inverter;

ottimizzazione gestione scambiatori e valvole a tre vie riscaldamento piano alti e
bassi al Padiglione 2;

ottimizzazione gestione scambiatori a servizio zone Ortopedia e Polo Imaging al Pad. 2;

eliminazione celle frigo Cucina condensate con acqua a perdere;

sostituito motore da 11KW con altro di Classe F1 (torre del Padiglione 1).
In definitiva tutte le azioni intraprese sono state orientate a privilegiare soluzioni
progettuali, costruttive, organizzative e gestionali allineate con quanto richiamato dal
“Protocollo di Kyoto” e dalla “Dichiarazione di Johannesburg”.
Nel confronto relativo ai consumi “2008 - 2009”, si evidenzia una previsione di
contenimento degli importi per le utenze, derivata soprattutto da un’attenta politica dei
prezzi (adesione a INTERCENT-ER per la telefonia e per l’energia elettrica, diminuzione
dei prezzi per l’energia elettrica, attenta valutazione del contratto di fornitura del gas,
completa dismissione delle utenze dei padiglioni 22 e 23, ecc.).
48
2
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Tabella 2.17 Consuntivo Consumo Utenze (Anni 2008 - 2009)
Utenze
Consuntivo 2008
Consuntivo 2009
Acqua
1.413.353
1.494.752
81.399
Gas
5.462.705
5.434.938
-27.767
Energia elettrica
6.153.383
5.657.994
-495.389
820.434
704.444
-115.990
13.849.875
13.292.128
-557.747
Utenze telefoniche
TOTALE
Differenze
Fonte: Rielaborazioni Servizio Tecnico
Tabella 2.18 Quantificazione Risparmio energetico (Anni 2008 - 2009)
Fonte: Rielaborazioni Servizio Tecnico
4. Politiche ambientali
Bisogna tenere in evidenza che nonostante le attività di formazione/informazione e
vigilanza espletate dal Settore Tutela Ambientale, la produzione di rifiuti è soggetta a
improvvisi picchi di aumento della produzione dovuti a fattori non programmabili, quali
ad esempio: la continua trasformazione di dispositivi sanitari da multi uso a monouso,
l’attivazione di ricoveri in day surgery o day hospital, l’ospedalizzazione a 5 giorni, la
demolizione di interi padiglioni etc.
Il piano di Mobilità Aziendale è in fase di preparazione, si sta predisponendo il questionario
in formato elettronico e raccogliendo i dati relativi al personale aziendale.
La Regione Emilia-Romagna, con la DGR 27 luglio 2009, che verrà pubblicata sul BUR
n. 159 del 15 settembre 2009, ha approvato la versione aggiornata delle Linee guida
predisposte dal gruppo tematico “Rifiuti sanitari”, con l’apporto di molti operatori
dipendeti dal Policlinico.
49
Impatto sul contesto territoriale
Profilo
Tabella 2.19 comparativa riferita alla produzione di rifiuti sanitari pericolosi - 2008-2009
2008
2009
Rifiuti sanitari pericolosi
a rischio infettivo
180103*
95.720
128.650
Rifiuti sanitari pericolosi
a rischio chimico
180106*
95.720
128.650
Rifiuti sanitari pericolosi
citotossici e citostatici
180108*
10.426
10.098
Fonte: Rielaborazione dati MUD - Direzione Medica - Settore Igiene
2.3 Contributo alla Copertura dei livelli essenziali di assistenza
2.3.1 Assistenza distrettuale
Assistenza farmaceutica
La distribuzione diretta di farmaci, sia alla dimissione che in regime ambulatoriale,
i cui valori vengono riportati nei grafici sotto per il triennio 2007-2009, oltre a
migliorare il servizio all’utenza, ha il duplice vantaggio di consentire un attento
monitoraggio delle prescrizioni e una consistente riduzione della spesa farmaceutica
convenzionata.
Vengono distribuiti:

farmaci H, ovvero di esclusiva competenza ospedaliera, non reperibili sul territorio,
per il trattamento di patologie gravi o rare, o per le quali è necessario un monitoraggio
della terapia ad opera dell’ospedale che prescrive il farmaco;

farmaci classificati in fascia A per il trattamento di patologie croniche, gravi, che
richiedono un frequente ricorso alla struttura ospedaliera, o per farmaci soggetti al
Piano Terapeutico, per assistiti in assistenza domiciliare integrata o in fase terminale
di malattia e per i farmaci distribuiti in dimissione dagli ospedali;

farmaci in fascia C e non classificati, che normalmente sono a totale carico del
paziente, ma che completando uno schema terapeutico complesso, vengono forniti in
somministrazione diretta.
Per risparmio della spesa farmaceutica convenzionata si intende quanto l’Azienda USL
avrebbe speso in più se questi farmaci fossero stati distribuiti tramite le farmacie aperte
al pubblico, in quanto l’Azienda può contare su gare d’acquisto e su sconti previsti da
normative nazionali.
50
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.14 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta alla dimissione
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
Grafico 2.15 Importo complessivo dei farmaci a distribuzione diretta ambulatoriale
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
2.3.2 Assistenza specialistica ambulatoriale
L’Azienda Ospedaliero
Universitaria effettua
un quinto dei volumi
complessivi di
specialistica erogati in
ambito provinciale
La produzione specialistica ambulatoriale da parte dell’Azienda Ospedaliera di
Bologna ammonta nel 2009 a più di 4 milioni di prestazioni, in lieve incremento rispetto
al 2007 (+1,8%). Si precisa a partire dal 2009 le prestazioni di screening neonatale non
sono più oggetto di flusso informativo ‘Assistenza Specialistica Ambulatoriale’ (ASA) in
quanto gestite in fatturazione diretta ai centri richiedenti (circolare regionale 9/2008).
51
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Pertanto a partire dal 2009 tali prestazioni, che economicamente rappresentano 1,3
milioni di euro, non sono più rappresentate nei volumi di attività del grafico 2.16 e ciò
spiega la riduzione dell’incidenza dell’attività dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.
Considerando nell’ambito della produzione provinciale pari a 19,350 milioni di prestazioni
(prestazioni erogate da strutture pubbliche e private accreditate) l’attività dell’Azienda
Ospedaliera rappresenta ben il 20,84% della produzione.
In termini di importi economici la percentuale di attività dell’Azienda OspedalieroUniversitaria, rispetto ai volumi complessivi erogati da strutture pubbliche e private
accreditate in ambito provinciale, si attesta nel 2009 al 29%.
Grafico 2.16 Valore e volumi della produzione dell’Azienda sul totale del valore e volumi della
produzione provinciale (pubblico e privato) - Anni 2007-2008-2009
Fonte: Banca dati ASA, Regione Emilia-Romagna
totale complessivo della produzione provinciale, rappresentano il 14,4% della produzione
Delle prestazioni
critiche erogate a
livello provinciale una
quota pari al 14,4%
viene effettuata
da professionisti
(con riferimento all’anno 2009).
del’Azienda Ospedaliera
Per le prestazioni definite critiche dal livello regionale, nel 2009 vi è stato un
incremento dell’offerta: si è passati da 104.134 nel 2008 a 124.645 nel 2009. Sul
52
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.17 Valore e volumi delle prestazioni critiche (su totale produzione provinciale)
(Anni -2008-2009)
Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA)
Note: la selezione riguarda le prestazioni “critiche” in base ai tempi di attesa, con Regime di
erogazione SSN e Modalità di accesso programmabile, urgente e urgente differibile.
Sviluppo del processo
di semplificazione
dell’accesso ai percorsi
di apprendimento
diagnostico (day
service)
L’Azienda è impegnata a garantire il diritto del cittadino all’accesso facilitato
alle prestazioni.
Per quanto riguarda la casistica di pazienti con problematiche complesse e in
fase acuta è stato delineato un modello organizzativo/erogativo denominato Day
Service Ambulatoriale (DSA). In questo contesto l’Azienda progressivamente intende
potenziare il processo di semplificazione dell’accesso ai percorsi di approfondimento
diagnostico dell’assistenza specialistica ambulatoriale, ponendo particolare attenzione al
riassetto complessivo dell’attività stessa in un’ottica di continuità assistenziale.
Già a far tempo dal 2006 presso l’Azienda è stata avviata una graduale riconversione
delle modalità organizzative di erogazione delle prestazioni dal Day Hospital al Day
Service Ambulatoriale.
Sono stati attivati i seguenti Day Service Ambulatoriali:

2006:
Scompenso
Cardiaco
e
Malattie
Reumatiche,
Ambulatorio
Senologico
Interdisciplinare;

2007: Trattamento integrato Tumori Retto;

2008: Revisione dei day service alla luce della bozza della delibera regionale;

2009: Completamento della revisione dei percorsi di day service alla luce della
delibera regionale n. 1803/2009 al fine di darne attuazione dal 2010.
Dal punto di vista quantitativo, si osserva un incremento costante in termini economici
delle prestazioni erogate nella modalità Day Service Ambulatoriale che passano da
2,065 milioni di euro del 2008 a 2,096 mln nel 2009 (+1,5%). Sul totale complessivo della
produzione ambulatoriale, le prestazioni in Day Service rappresentano il 2,93% (anno 2009).
53
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.18 Percentuale valore e volumi prestazioni erogate con modalità day-service su totale
valore e volumi prestazioni (Anni 2007-2008-2009)
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
L’indice di performance effettivo per visite e diagnostica (calcolato sulle prestazioni
programmabili) misura la percentuale delle prestazioni erogate entro 30 gg. per le visite
e 60 gg. per la diagnostica sul totale delle prestazioni erogate.
Nel 2009 il 34,9% delle prime visite programmabili è erogato entro 30 giorni dalla
prenotazione, mentre per la diagnostica strumentale la percentuale delle prestazioni
erogate entro 60 giorni si attesta al 60,4%.
Grafico 2.19 Indice di performance effettivo per visite e diagnostica (prestazioni programmabili)
(Anni 2007-2008-2009)
Fonte: Banca dati Assistenza specialistica ambulatoriale (ASA)
54
2
Contributo alla copertura del LEA
2.3.3 Assistenza ospedaliera
Profilo
Passando ad analizzare la struttura dell’offerta nell’ambito dell’assistenza ospedaliera,
si riportano di seguito, per ciascuno stabilimento ospedaliero pubblico e per l’insieme delle
strutture private dell’area metropolitana, le mappe rappresentative della provenienza
dei pazienti ricoverati (nota 1) corredati dai principali dati di riferimento:
1716 PL
Sede di Pronto Soccorso: generale, ortopedico, ostetrico-ginecologico, pediatrico,
oculistico.
Centro hub: trapianti di organi e tessuti, Sindrome di Marfan, Cardiochirurgia,
Cardiologia interventistica, Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica, Genetica medica,
Malattie rare, Rianimazione pediatrica, Oncologia ed Ematologia pediatrica, Nefrologia
pediatrica, centro regionale dca.
55
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
721 PL
Sede di Pronto Soccorso: generale, ortopedico, ostetrico-ginecologico, pediatrico.
Hub trauma center e centrale operativa 118, cardiologia, centro regionale sangue
56
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
361 PL
Sede di ambulatorio ad accesso diretto
Centro Hub di Scienze Neurologiche
57
Contributo alla copertura del LEA
83 PL
Sede di Pronto Soccorso: generale
58
Profilo
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
211 PL (di cui 16 a gestione IOR)
Sede di Pronto Soccorso: generale, pediatrico, ostetrico-ginecologico
59
Contributo alla copertura del LEA
117 PL (di cui 1 PL a gestione IOR)
Sede di Pronto Soccorso: generale
60
Profilo
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
38 PL
Sede di punto di Primo Intervento
61
Contributo alla copertura del LEA
84 PL
Sede di Pronto Soccorso: generale
62
Profilo
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
149 PL
Sede di Pronto Soccorso: generale
63
Contributo alla copertura del LEA
76 PL
Sede di Pronto Soccorso: generale
64
Profilo
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
343 PL (di cui 17 ubicati a Bentivoglio e Budrio)
Sede di Pronto Soccorso: ortopedico.
Centro di riferimento regionale: Banca del tessuto muscolo scheletrico.
Centro hub: Ortopedia oncologica, Chirurgia vertebrale, Ortopedia pediatrica, revisione
e sostituzione protesi e terapia chirurgica nelle gravi patologie infettive ossee, Chirurgia
del piede
Nota PUBBLICO: Tutti gli oneri della degenza. PRIVATO: Onere 1-2-5-6. Regime ordinario e Day
Hospital. Compresi i neonati sani. Escluso NIDO
65
Contributo alla copertura del LEA
892 PL
Centro hub di Cardiochirurgia (Villa Torri)
66
Profilo
2
Contributo alla copertura del LEA
La dotazione di posti
letto dell’Azienda
OspedalieroUniversitaria
Profilo
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha una dotazione complessiva di 1.716 posti letto di
cui 1.557 di degenza ordinaria e day hospital per acuti (Fonte: HSP 12 Flussi Informativi
Ministero della Salute. Banca dati RER). Il grafico 2.20 evidenzia l’andamento di tale
dotazione nel corso dell’ultimo triennio. La riduzione registrata nel 2009 è avvenuta a
seguito di riorganizzazioni realizzate nell’area della medicina generale e pediatria.
Grafico 2.20 Numero Numero posti letto per acuti. Anni 2007-2008-2009
Fonte: HSP 12 Flussi Informativi Ministero della Salute. Banca dati RER
Nell’ambito della dotazione di posti letto, il contributo dell’Azienda Ospedaliera di Bologna
alla dotazione provinciale di posti letto ogni 1000 abitanti è stabile nel triennio, per
quanto concerne i posti letto di Riabilitazione e Lungodegenza il contributo è pari a 0,16
posti letto ogni 1000 abitanti.
Grafico 2.21 Contributo dell’Azienda alla dotazione provinciale di PL per “acuti”e per “lungodegenza e
riabilitazione”/1000 abitanti (Anni 2006-2007-2008-2009)
Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute
67
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.22 Numero posti letto per lungo-degenza e riabilitazione (Anni 2006-2007-2008-2009)
Fonte: HSP 12 - Flussi Informativi Ministero della Salute
2.3.4 Grado di attrazione delle strutture
L’attrazione complessiva delle strutture ospedaliere metropolitane appare superiore a
quella media regionale.
Grafico 2.23 Tasso di Attrazione delle strutture pubbliche e private del territorio di Bologna e
confronto con RER - Casi anno 2009
Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna)
Complessivamente, i dimessi nel 2009 dalle strutture ospedaliere pubbliche e private del
territorio dell’AUSL di Bologna sono stati 203.397, di cui il 21,4 % residenti al di fuori
della Regione Emilia Romagna, verso una media delle strutture ospedaliere pubbliche e
private regionali del 14,9%.
68
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Se si considera il valore dei casi, il 25,1% deriva dai residenti al di fuori della Regione
Emilia Romagna, verso una media regionale del 17,4%.
Le percentuali di attrazione del sistema Bologna sono invariate rispetto al 2008.
Grafico 2.24 Residenza dei dimessi dalle strutture pubbliche delle province RER - Casi Anno 2009.
Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna)
Considerando le strutture pubbliche ospedaliere della provincia di Bologna (territori delle
AUSL di Bologna e Imola), il 17% dei casi risiede al di fuori della Regione e all’estero e
il 9% in altre province della RER, per un totale del 26% di residenti extra-provinciali:
l’attrazione della provincia di Bologna si mantiene superiore a quella di tutte le altre
province regionali.
Grafico 2.25 Residenza dei dimessi dalle strutture dell’Azienda USL
Bologna (pubblico e privato), AOU e dallo I.O.R. nell’anno 2009
Fonte: Regione Emilia - Romagna
69
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Analizzando le tre aziende la percentuale di attrazione appare superiore presso lo IOR,
con più del 73% dei 19.460 dimessi residenti al di fuori del territorio aziendale, seguito
dall’AOU con più del 31% dei 69.233 dimessi e dall’AUSL (pubblico+privato) con il 25,3%
dei 114.704 dimessi.
In totale sono stati effettuati più di 64.000 ricoveri (circa il 32% del totale) per utenti
residenti al di fuori del territorio aziendale.
2.3.5 Consumo di ricoveri da parte della popolazione residente
Complessivamente nel 2009 i ricoveri dei residenti nell’Azienda USL di Bologna sono
stati 154.257, in riduzione dello 0,5% rispetto al 2008.
Grafico 2.26 Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell’Azienda USL di
Bologna. Anno 2009
Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia - Romagna)
Il 90 % dei ricoveri è stato effettuato all’interno delle strutture metropolitane, di cui il
56% in strutture dell’Azienda USL e private accreditate del territorio aziendale. La “fuga”
ha interessato circa il 10% dei pazienti: di questi il 7% si è rivolto ad altre aziende
regionali compresa Imola e il 3% (dato 2008) presso ospedali di altre Regioni.
Rispetto al 2008 sono lievemente diminuiti i ricoveri effettuati nelle strutture dell’AUSL di
Bologna (-508), mentre presso l’AOU si è verificato un incremento di 570 casi.
I ricoveri nelle strutture pubbliche e private extraprovinciali, che complessivamente sono
calati del 7% rispetto al 2008, risultano diminuiti soprattutto nell’AUSL di Ferrara e nelle
strutture di Modena.
70
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.27 Percentuale di ricoveri della popolazione residente nel territorio dell’Azienda USL di
Bologna in strutture extra provinciali e extraregionali sul totale. Anni 2005-20091
Fonte: Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia – Romagna)
Nota: La percentuale 2009 relativa ai ricoveri extraregionali è stata calcolata sulla base del dato 2008
Il trend della percentuale di “fuga” di residenti verso altri ospedali extraprovinciali ed
extraregionali appare stabile negli ultimi anni, al di sotto del 10%.
2.3.6 L’attività di trapianto
Per quanto riguarda le attività ad elevata specializzazione merita specifico
approfondimento l’attività di trapianto di organi:
Trapianto di rene
Tabella 2.20 Attività di trapianto di rene (Anni 2005 - 2009)
Posti letto accreditati
2005
2006
2007
2008
2009
Vivente
1
2
1
6
3
Cadavere
94
64
63
78
61
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
Presso il Centro Trapianti di Rene del Policlinico S. Orsola, nel corso del 2009, sono
stati sottoposti a trapianto 65* pazienti di cui 62 da donatore cadavere (55 singoli reni,
5 doppi trapianti di rene, 1 trapianto combinato rene/fegato, 1 trapianto combinato
(*conteggiato un trapianto eseguito in data 1/1/09 su donatore segnalato il 31/12/08).
71
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
rene/cuore) e 3 da donatore vivente; per la realizzazione dell’attività sono stati utilizzati
complessivamente 70 reni.
Si è registrata una parziale riduzione dell’attività trapiantologica rispetto al 2008
(anno in cui sono stati effettuati 84 trapianti) nonostante la disponibilità del Centro ad
accettare organi di donatori “marginali” (nessun rifiuto per motivi di carattere logistico
o organizzativo) e la piena collaborazione con il Centro Regionale Trapianto/Centro
Interregionale AIRT e con le altre strutture trapiantologiche nazionali (NITp, OCST).
Grafico 2.28 Andamento dei trapianti di rene dall’anno 2005 al 2009
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
A fine 2009 il Centro Trapianti di Rene di Bologna ha raggiunto il numero complessivo di
1779 trapianti effettuati dall’inizio dell’attività (anno 1967) dei quali 1638 da donatore
cadavere (1550 di rene singolo, 44 di doppio trapianto, 44 di rene combinato con
altri organi) e 141 da donatore vivente. Nell’ambito della attività complessiva sono di
particolare rilievo i dati relativi alla attività di trapianto multiorgano (35 trapianti rene/
fegato, 7 trapianti rene/cuore, 1 trapianto rene/cuore/fegato) che confermano il Centro
di Bologna ai vertici nazionali.
Per quanto riguarda la Lista di Attesa di Trapianto si è confermato un elevato turnover di
pazienti (189 nuovi ingressi e 262 uscite) con una progressiva riduzione delle iscrizioni
ed un riallineamento del rapporto tra pazienti residenti in Emilia-Romagna e pazienti
provenienti da altre Regioni come da indicazioni regionali (Circolare dell’Assessorato
alla Sanità del 27 Luglio 2007, Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 14 Luglio 2008,
Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 23 Giugno 2009). A fine anno i pazienti iscritti
presso il Centro di Bologna risultano 732 con una riduzione del 9% rispetto a fine 2008;
di questi 329 sono residenti in Emilia-Romagna (45%).
Il tempo medio intercorso fra richiesta di inserimento e valutazione del paziente è
sempre stato inferiore ai 30 giorni per i pazienti residenti in Emilia-Romagna. L’esigenza
72
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
di limitare le iscrizioni ha determinato l’allungamento dei tempi di inserimento (fino a
8-10 mesi) dei pazienti residenti in altre Regioni.
Nel corso dell’anno è proseguito un costante lavoro di rivalutazione complessiva di
idoneità (visita nefrologica, chirurgica, anestesiologica) rivolto in particolare ai pazienti
più anziani o in lista da maggior tempo; complessivamente sono stati rivalutati 229
pazienti già inseriti in lista (31% del totale dei pazienti attualmente iscritti).
Per quanto riguarda l’attività di follow-up, presso gli ambulatori della Unità Operativa di
Nefrologia e Dialisi sono regolarmente seguiti 837 pazienti con trapianto funzionante;
nel corso del 2009 sono state eseguite 2237 visite specialistiche nefrologiche con
aggiornamento informatico dei dati clinici e funzionali.
Prosegue, in collaborazione con il Centro Regionale ed il Centro Nazionale Trapianti,
il monitoraggio dei pazienti sottoposti a trapianto nell’ambito di specifici protocolli
nazionali. I dati dell’attività compaiono nel sito web del Ministero della Salute; i risultati
sono in linea con quelli dei migliori Centri Internazionali e Nazionali a fronte di una
elevata complessità clinica dei pazienti trapiantati.
Trapianto di cuore
Nel 2009 sono stati eseguiti presso il Centro del Policlinico S. Orsola – Malpighi 29
trapianti di cuore dei quali 5 in età pediatrica. Il numero dei trapianti eseguiti per milione
di abitante è stato quest’anno di 6,3 p.m.p. (per milione di popolazione), dato lontano
dal fabbisogno teorico regionale di 10 trapianti/p.m.p./anno. L’età media dei donatori
utilizzati in regione ha influenzato le performance del Centro trapianti, nonostante
l’impiego di 6 donatori (di cui 4 a Bologna) inizialmente valutati “border line”. Nell’ultimo
anno sono stati eseguiti 1 trapianto combinato cuore/fegato ed 1 trapianto combinato
cuore/rene.
Grafico 2.29 Andamento dei trapianti di cuore dall’anno 2005 al 2009
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
73
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
I pazienti in lista al 31/12 del 2009 erano 43. Tale numero non si discosta in maniera
significativa da quello relativo all’anno precedente (47 pazienti) ed è in linea con il numero
di trapianti eseguiti per anno dal Centro. Da notare inoltre il numero estremamente
esiguo dei pazienti sospesi (3/43), che depone per una modalità appropriata di gestione
della lista di attesa. L’indice di attrazione extra regionale rimane molto soddisfacente
(17/43 pazienti entrati in lista nel 2009 provenivano da fuori Regione).
Seppure il numero di trapianti eseguiti è stato lievemente inferiore a quello dell’anno
precedente, i risultati a lungo termine si sono confermati essere estremamente
soddisfacenti con una sopravvivenza a 5 anni pari al 78%, in linea con i migliori standard
nazionali ed internazionali.
Si conferma, tra gli elementi qualificanti il programma, il progetto regionale per la
gestione del paziente potenzialmente candidabile al trapianto di cuore con modalità
Hub-Spoke, che ha come finalità quella l’appropriatezza del percorso di questa tipologia
di pazienti all’interno della regione Emilia-Romagna.
È inoltre continuato in maniera proficua lo studio sulla possibilità di ampliare il numero
di donatori (ADONHERS), che ha permesso il reclutamento di 3 donazioni che altrimenti
potuto essere utilizzate. È proseguito il follow-up del 100% dei pazienti trapiantati.
Trapianto di fegato di intestino e multiviscerale
(Conteggiato 1 trapianto effettuato l’1/1/2009 con donatore del 31/12/2008)
Il trapianto di fegato è una realtà consolidata presso il centro del Policlinico Sant’OrsolaMalpighi. Il numero di trapianti eseguiti nel 2009 è stato 73, confermando per il terzo
anno una tendenza alla flessione dell’attività negli ultimi anni, che è stata riportata un
po’ in tutto il nostro Paese.
Grafico 2.30 Andamento dei trapianti di fegato dall’anno 2005 al 2009
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
74
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
All’attività di trapianto si affiancano importanti studi scientifici e diverse pubblicazioni
nonché programmi di ricerca sperimentali e clinici originali.
Nel 2009 è proseguita l’attività trapianto di intestino/multi viscerale, è stato eseguito
un trapianto di intestino isolato in un paziente adulto. Dopo 9 anni dal primo trapianto
di intestino sono stati sinora eseguiti 43 trapianti (prima casistica europea nel ricevente
adulto), di cui 11 multiviscerali e 3 con trapianto di parete addominale associato: la
sopravvivenza del ricevente e del graft è risultata essere complessivamente di circa il
50% ad oltre 5 anni, confermando i dati delle casistiche statunitensi.
Accanto all’attività di laboratorio inerente la produzione di un neo-intestino (tissueengineered intestine) negli animali da esperimento, è proseguito il programma clinico di
riabilitazione chirurgica intestinale. La sopravvivenza è vicina al 100%, il buon recupero
della funzionalità intestinale nella maggior parte dei pazienti e ovviamente l’assenza di
necessità di successivo trapianto induce a proseguire lungo questo iter terapeutico.
Trapianto di polmone
Nel 2009 il Centro Trapianti di Polmone dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna
ha eseguito 3 trapianti di polmone, tutti bipolmonari; due pazienti erano residenti EmiliaRomagna, uno in Toscana.
I donatori relativi provenivano da Emilia-Romagna, Piemonte e Puglia.
Trapianto di midollo
L’attività di trapianto di midollo ha registrato un lieve decremento del numero di casi
rispetto al 2008 come effetto delle diverse modalità di trattamento con sole terapie
farmacologiche dei pazienti onco-ematologici. Si sottolinea peraltro il significativo
incremento del trapianto allogenico quale indicatore dell’elevata specializzazione del
centro: su questo tipo di trapianto esiste infatti un elevato indice di attrazione di pazienti
extraprovinciali (80 dimessi su 113 sono extraprovincia, pari al 71%).
Tabella 2.21 Attività di trapianto di midollo
TRAPIANTO
2008
2009
Var.
Var.%
TRAPIANTO MIDOLLO (Allogenico)
89
113
24
27%
TRAPIANTO MIDOLLO (Autologo da cell. perif.)
86
54
-32
-37%
175
167
-8
-5%
Totale TRAPIANTO MIDOLLO
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
Donazione di organi
Nel paragrafo sono specificate le attività connesse alla donazione di organo effettuate
nel 2009 nelle strutture sanitarie bolognesi.
75
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
All’inizio del 2009 presso l’Azienda USL è stata completata la stesura della ricerca
“Valutazioni delle potenzialità generatrici e della migliore performance organizzativa per
un modello di sviluppo del procurement di tessuti da cadavere in una USL di vaste
proporzioni”, progetto attivato partecipando ad un bando della Regione Basilicata con la
promosso dal CNT.
Presso la Rianimazione dell’Ospedale Bellaria di Bologna, sono state segnalate 16
osservazioni di morte encefalica rispetto alle 13 dello scorso anno: il rapporto fra il
numero di accertamenti di morte e quello dei pazienti con GCS=3 (danno cerebrale
severo) e ricovero in ICU (terapia intensiva) per più di 6 ore è stato del 88.2%; il
PROC 2 (indice internazionale di valutazione delle attività che si ricava dal rapporto tra
numero di accertamenti di morte encefalica e numero di decessi con lesioni cerebrali)
è risultato superiore al 65%, a dimostrazione dell’efficienza del programma aziendale.
Efficienza che viene ancora più sottolineata se si considera che nel 2009 si è registrata
una riduzione del 15% dei pazienti con lesioni encefaliche ed un corrispondente aumento
di quelli neoplastici, pur essendo rimasti pressoché costanti il numero dei ricoveri e
la mortalità (6.6%). I malati affetti da grave patologia cerebrale non segnalati non
sono morti in morte encefalica, ma per IMA od embolia polmonare. Da considerare una
percentuale del 30.8% di opposizioni (4 su 13 richieste di donazione).
Sono state donate 24 cornee con aumento delle donazioni dopo osservazione
di morte cardiaca o morte encefalica; in 5 casi alla richiesta di donazione non si è
ottenuta l’autorizzazione al prelievo. Per migliorare i risultati aziendali relativamente
alla donazione di cornee, durante l’anno sono stati organizzati incontri con il personale
medico ed infermieristico dei reparti di Medicina e Cardiologia dell’Ospedale e il personale
ha partecipato ad iniziative formative; 1 medico ha partecipato al corso TPM (Transplant
Procurement Management) a Imola e 4 infermieri hanno conseguito il diploma TPM
infermieri.
Presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna sono stati eseguiti dieci
accertamenti di morte encefalica. In sei casi si è potuto procedere alla donazione di
organi e tessuti. Le opposizioni alla donazione di organi e tessuti sono state tre. In un
caso il prelievo d’organo non si è concretizzato per non idoneità rilevata dopo biopsia
intraoperatoria.
È continuato il monitoraggio di pazienti con lesioni cerebrali gravi nei reparti non intensivi
dell’Ospedale Maggiore quali, ad esempio, la Stroke Unit, al fine di valutare l’incidenza
di tali patologie nei reparti non intensivi.
Le donazioni di cornee presso l’Ospedale Maggiore sono risultate in aumento rispetto
l’anno precedente, raggiungendo gli obiettivi regionali prefissati.
Continua il coinvolgimento nel processo di valutazione dei potenziali donatori di cornea
76
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
applicando le regole definite in un numero sempre maggiore di reparti dell’Ospedale che,
in maniera quasi del tutto autonoma, applicano la procedura interna per la donazione.
Nella maggior parte dei reparti ospedalieri, ad ogni decesso, viene consegnata una lettera
ai familiari, nella quale si informa sull’opportunità della donazione e si specificano le
indicazioni riguardo il percorso da seguire. Contemporaneamente continua la formazione
del personale medico ed infermieristico attraverso l’uso di audit interni.
L’Ospedale di San Giovanni in Persiceto ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi
prefissati con un netto miglioramento delle performance di donazioni di cornee rispetto
agli anni scorsi.
Presso il Policlinico S. Orsola - Malpighi, nel 2009 non è stato raggiunto l’obiettivo
regionale per il procurement delle cornee. Il mancato raggiungimento è legato ad una
serie di fattori, tra cui in primis, l’incremento nei primi mesi dell’anno del numero di
opposizioni e dall’altro la presenza obiettiva di centri di eccellenza quali l’ematologia, la
gastroenterologia e le nefrologie le cui competenze specialistiche portano ad escludere,
a priori, un numero elevato di donatori: per patologie ematologiche e renali, sono stati
esclusi 109 potenziali donatori. Continua invece, il monitoraggio delle aree critiche dove
la valutazione dei pazienti potenziali donatori è sempre del 100%. Da segnalare, la
fattiva partecipazione della Medicina d’urgenza nella valutazione dei potenziali donatori;
su 77 decessi avvenuti nell’area monitorata della medicina d’urgenza sono stati valutati
77 pazienti di cui 16 con patologie neurologiche primarie; di questi un solo paziente è
stato sottoposto ad accertamento di morte cerebrale.
Continua, inoltre, il monitoraggio degli accessi al Pronto Soccorso per l’identificazione di
potenziali donatori, così come nei reparti medici di riferimento e nella stroke unit.
A livello aziendale prosegue l’azione del “procurement team” sia al momento della
donazione con l’intervento diretto, sia per la programmazione e progettazione dell’attività
formativa che, nel 2009, ha previsto l’organizzazione di 8 corsi aziendali con 100 operatori
formati, di 2 corsi ALMA, di 1 corso per l’osservazione dei donatori a cuore battente
rivolto agli infermieri di terapia intensiva. E’, infine, aumentato il numero di personale
sanitario certificato TPM con la partecipazione ai corsi specifici di 1 medico e 2 infermieri.
Il 2009 si è concluso con l’inizio di una collaborazione tra Policlinico ed AIDO provinciale,
articolata sulla partecipazione a corsi della nostra Azienda da parte degli operatori AIDO
e sulla collaborazione stretta tra il personale sanitario del “procurement team” e AIDO
relativamente alla campagna di sensibilizzazione alla donazione.
Presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna a fronte di una mortalità sempre molto
bassa e quindi di poche idoneità al prelievo, si è registrato un deciso aumento dei rifiuti
alla donazione di cornee da parte dei parenti dei candidati, pur non rilevando metodi di
approccio differenti rispetto ai successi degli anni passati. Stesso risultato non positivo
si segnala per la donazione multi tessuto.
77
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Nelle tabelle che seguono si riportano il numero di organi che sono stati procurati presso
gli Ospedali di Bologna nel 2009 e i prelievi di tessuti effettuati nel corso del 2009 dai
donatori multitessuto e da quelli che hanno donato solo le cornee dopo l’accertamento
di morte cardiaca.
Tabella 2.22 Numero di organi procurati presso gli Ospedali di Bologna - Anno 2009
Struttura
Ospedale Maggiore
Cuore
Fegato
Prel.
Trap.
Prel.
Trap.
Prel.
Trap.
1
1
5
4
10
10
4
4
10
6
2
2
2
2
Ospedale Bellaria
Policlinico S.Orsola-Malpighi
Rene
2
2
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
Tabella 2.23 Donazione di cornee negli Ospedali di Bologna - Anno 2009
Struttura
Cornee donate
N. Donatori
N. Tessuti
Ospedale Maggiore
39
77
Ospedale Bellaria
12
24
Policlinico S.Orsola-Malpighi
37
74
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
Tabella 2.24 Donatori multi tessuto negli Ospedali di Bologna - Anno 2009
Struttura
Numero Donatori
Numero tessuti
Ospedale Bellaria
1
11
Policlinico S.Orsola-Malpighi
1
9
Fonte: Report “Attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule”
(Centro Riferimento Trapianti Emilia-Romagna)
78
2
Contributo alla copertura del LEA
2.3.7 Tassi di ospedalizzazione
Profilo
Grafico 2.31 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati (DO+DH) e
confronto con la Regione. (Anni 1999-2009)
Fonte: Regione Emilia - Romagna.
Nel 2009 il tasso di ospedalizzazione standardizzato della popolazione residente
(177,53 ricoveri per mille residenti) si è ridotto rispetto al 2008, ma si mantiene su valori
lievemente superiori a quelli regionali. Il trend dal 1999 è di netto decremento.
Nota: L’anno 2009 è comprensivo dell’extra-RER anno 2008. Per consentire il confronto con la
RER, i tassi sono stati costruiti con la popolazione residente al 31.12 dell’anno di riferimento. La
popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella RER al 31.12.2004.
Grafico 2.32 Tassi standardizzati (pop. Standard RER 31/12/2004) di ospedalizzazione per
distretto con Intervallo di Confidenza al 95%. Anno 2009
Fonte: Regione Emilia - Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna)
79
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Persiste la variabilità tra i diversi distretti aziendali: i tassi oscillano tra quelli di quelli di
Porretta Terme e Città di Bologna, che presentano, in base all’intervallo di confidenza
(evidenziato nel grafico solo per l’esercizio 2009) tassi significativamente superiori
alla media aziendale e regionale, e quelli dei distretti di Pianura Ovest (con un trend
in costante riduzione) e Pianura Est, che continuano a mantenersi significativamente
inferiori alla media.
Grafico 2.33 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in regime ordinario e confronto con la
Regione. Anni 1999-2009
Fonte: Regione Emilia - Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna)
Nota: I tassi sono stati costruiti con la popolazione residente al 31.12 dell’anno di riferimento. Per
l’anno 2009 si è utilizzata la popolazione al 31.12.2008
La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella RER al 31.12.2004.
80
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.34 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la
Regione. Anni 1999-2009
Fonte: Regione Emilia - Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna)
Considerando le due componenti, si nota che il decremento dell’ospedalizzazione del
2009 è prevalentemente a carico dei ricoveri in regime ordinario, che però rimangono
nettamente al di sopra della media regionale.
Lievemente ridotti anche quelli in day hospital, sempre inferiori alla media RER, anche
in relazione allo sviluppo del day service e il progressivo trasferimento, a tale regime
assistenziale, di procedure prime effettuate con ricovero ospedaliero.
2.3.7 Tempi di attesa
Tabella 2.25 TEMPI D’ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI SISTEMA BOLOGNA VS RER. Volumi
e tempi di attesa 0-30 gg per ricoveri programmati secondo l’accordo Stato-Regioni.
Area Bologna vs Totale RER. Anno 2009
TOTALE AREA BOLOGNA
TOTALE
RER
N° casi
%≤
30gg.
% ≤ 30gg.
4.611
95,5%
95,8%
INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.)
101
84,8%
77,5%
INTERVENTO CHIR. TUMORE
COLON RETTO (D.O.)
677
82,8%
83,1%
INTERVENTO CHIR. TUMORE
PROSTATA (D.O.)
399
51,6%
33,4%
INTERVENTO CHIR. TUMORE
MAMMELLA - MASTECTOMIA (D.O.)
306
85,3%
79,4%
CHEMIOTERAPIA (DH)
81
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
CORONAROGRAFIA (DH)
263
59,5%
77,2%
ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.)
273
45,4%
44,3
ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.)
564
59,9%
79,7%
BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.)
306
77,5%
88%
INTERVENTO PROTESI D’ANCA (D.O.)
2.590
29,7%
25,1%
Fonte: Regione Emilia - Romagna.
Complessivamente, oltre il 70% dei ricoveri programmati, con riferimento alle procedure
traccianti riportate in tabella, sono effettuati entro 30 giorni. Tale dato è in linea con i
valori medi regionali: applicando le percentuali medie regionali ai volumi trattati dalle
strutture ospedaliere ubicate sul territorio della AUSL, i casi trattati entro 30 giorni
avrebbero dovuto essere 7.127 contro i 7.141 effettivamente gestiti entro tale limite
temporale.
Persistono, tuttavia, alcune criticità che, rispetto ai valori medi regionali, riguardano la
coronarografia (DH) e l’angioplastica-PTCA (DO) per le quali si registrano performance
decisamente inferiori. Percentuali di trattamento entro i 30 giorni ancora basse, inoltre,
si evidenziano per tumore della prostata, endoarteriectomia carotidea e intervento di
artroprotesi d’anca. Per tutte e tre queste procedure, tuttavia, la performance dell’area
metropolitana si colloca su livelli superiori a quelli medi regionali.
Per quanto riguarda i DRG chirurgici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (Tabella
2.26), si osserva sempre nell’ultimo biennio un significativo trend di crescita (+1.121,
pari a +1,6%) e l’incidenza dei ricoveri chirurgici sul numero dei ricoveri complessivi
passa da 38,2% nel 2008 a 37,6% nel 2009. Si segnala che nel 2009 è stato introdotto
un nuovo sistema di classificazione medicare (passaggio dalla versione 19° del sistema
di classificazione DRGs alla versione 24°) che ha il mix dei drg, rendendo di fatto non
confrontabile il 2009 con gli anni precedenti.
Tabella 2.26 Numero casi chirurgici su totale ricoveri,
con separata indicazione di quelli in libera professione
2007
2008
2009
Totale ricoveri
72.287
71.423
72.544
DRG Chirurgici
27.706
27.295
27.265
Totale ricoveri in libera professione
1.104
1.142
1.084
DRG Chirurgici in Libera Professione
945
952
881
82
2
Contributo alla copertura del LEA
Totale ricoveri:
% casi chirurgici sul totale
38,3%
38,2%
37,6%
85,60%
83,40%
81,3%
Libera Professione:
% casi chirurgici sul totale
Profilo
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO).
Nota: Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione”
pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la versione
del Grouper 24) e sono cambiati i pesi.
Come si evince dalla tabella 2.27 per il 2009 l’analisi dell’andamento del peso medio
DRG può essere fatto fra le varie aziende, mentre perde di significatività l’andamento
nel tempo, proprio a seguito del cambiamento del sistema di classificazione dei ricoveri.
L’Azienda Ospedaliera di Bologna, mostra un valore tra i più alti delle Aziende Ospedaliere
della Regione.
Tabella 2.27 Peso medio degenza ordinaria. Triennio 2007-2008-2009.
Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna
2007
2008
2009
AOSP Bologna
1,34
1,33
1,21
AOSP Parma
1,33
1,33
1,22
AOSP Reggio-Emilia
1,15
1,19
1,10
AOSP Modena
1,21
1,19
1,14
AOSP Ferrara
1,20
1,19
1,16
II.OO.R
1,32
1,33
1,34
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO)
Nota: Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione”
pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la versione
del Grouper 24) e sono cambiati i pesi.
Anche la percentuale di casi ordinari di peso superiori a 2,5 sul totale presenta un
andamento costante nel triennio ed è la più alta tra le Aziende Ospedaliere della
Regione (media regionale 2008 pari a 8,7%).
83
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Tabella 2.28 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari.
Triennio 2007-2008-2009. Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna
AOSP Bologna
Totale ricoveri
ordinari
Ricoveri ordinari
di peso > 2.5
% ricoveri di peso
> 2.5 sul totale
2007
58.086
5.966
10,3%
2008
58.088
5.871
10,1%
2009
58.721
4.593
7,8%
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO)
Nota: Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione”
pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la versione
del Grouper 24) e sono cambiati i pesi.
Tabella 2.29 Percentuale casi ordinari di peso superiore a 2,5 su totale casi ordinari. Anno 2009.
Aziende Ospedaliere Regione Emilia-Romagna
AOSP Regione
Totale ricoveri
ordinari
Ricoveri ordinari
di peso > 2.5
% ricoveri di peso
> 2.5 sul totale
Bologna
58.721
4.593
7,8%
Parma
41.891
3.142
7,5%
Reggio-Emilia
32.712
1.630
5,0%
Modena
33.391
1.922
5,8%
Ferrara
27.612
1.566
5,7%
II.OO.R
14.282
1.195
8,4%
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO)
Nel 2009 è stato adottato il D.M. 18/12/2008 “Aggiornamento dei sistemi di classificazione”
pertanto sono cambiati i sistemi di classificazione(sono stati adottati l’ICD9 CM 2007 e la
versione del Grouper 24) e sono cambiati i pesi.
L’Azienda, rispetto ad un indicatore di appropriatezza dei ricoveri, costituito dalle
percentuali di ricoveri per acuti in regime ordinario, di durata >1 giorno ed età compresa
tra 16 e 64 anni, presenta nel triennio 2007-2009 una percentuale in sostanziale
mantenimento (si passa dal 2,5% del 2007 al 2,7% del 2008, a 2,5% del 2009). Tale
percentuale è inferiore alla percentuale media regionale (pari nel 2009 al 2,8%).
84
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.35 Percentuale casi attribuiti a Drg individuati da DGR 1872/2004
su totale dimessi (Anni 2005-2009)
Fonte: Banca dati Schede di dimissione ospedaliera (SDO)
Nota anni 2007 e 2008: l’estrazione dei dati è stata effettuata prima del 5° invio dei dati (correzioni ).
Nota anno 2009: l’estrazione dei dati è stata effettuata prima del 13° (invio di consolidamento dei dati).
2.3.9 Libera Professione
L’andamento dei ricoveri in libera professione è in aumento; rappresentano una
quota pari al 1,83% di ricoveri complessivi dell’azienda. L’Azienda OspedalieroUniversitaria di Bologna ha attivi 2 reparti di degenza dedicati all’attività liberoprofessionale. Il primo reparto, con una dotazione di 13 posti letto, è stato attivato a
giugno 2007 ed è collocato all’ultimo piano del padiglione Nuove Patologie. Nell’ottobre
2008 è stato inoltre attivato il secondo reparto ubicato al 4° piano del padiglione Palagi,
anch’esso con una dotazione di 13 posti letto. A partire da febbraio 2009 è cessata
la convenzione per lo svolgimento dell’attività libero professionale di ricovero presso
strutture private.
85
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.36 Numero casi dimessi in degenza ordinaria
con separata indicazione di quelli in libera professione
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna.
Il numero dei DRG in Libera Professione si presenta un decremento rispetto al 2008
(-58 ricoveri pari a -5,1%): i DRG chirurgici rappresentano gran parte dell’attività
erogata in Libera Professione (pari nel 2009 all’81,3% di tutti i DRG prodotti in libera
professione).
Tabella 2.30 Numero casi chirurgici su totale ricoveri,
con separata indicazione di quelli in libera professione
2007
2008
2009
Totale ricoveri
72.287
71.423
72.544
DRG Chirurgici
27.706
27.295
27.265
Totale ricoveri in libera professione
1.104
1.142
1.084
DRG Chirurgici in Libera Professione
945
952
881
38,3%
38,2%
37,6%
85,60%
83,40%
81,3%
Totale ricoveri:
% casi chirurgici sul totale
Libera Professione:
% casi chirurgici sul totale
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna
86
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
L’attività libero professionale in regime di day hospital è sostanzialmente residuale, come
si evince dal grafico 2.37.
Grafico 2.37 Numero casi dimessi in day hospital
con separata indicazione di quelli in libera professione
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna
Per il regime ambulatoriale passa da 12,365 milioni di euro nel 2008 a 12,763 milioni di
euro nel 2009. Complessivamente i volumi di attività di ricovero e ambulatoriale in libera
professione si riducono di 238 mila euro dal 2008 al 2009, pari a -1,1%.
Grafico 2.38 Valore delle produzione in libera professione in euro (Anni 2007-2008-2009)
Fonte: AOSP S.Orsola-Malpighi
87
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
2.3.10 I Pronto Soccorso
Tabella 2.31 Totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane
anno 2009
N°
N°
Accessi
Accessi
2008
2009
(residen- (residenti e non
ti e non
residen- residenti)
ti)
delta
2009
verso
2008
Aziende USL
di Bologna
Azienda,
Ospedaliero
Universitaria
S.OrsolaMalpighi %
ricoverati
rispetto
agli accessi
2009
Maggiore
108.918
113.076
4.158
17,5
23,4
58,5
17,0
1,1
Bentivoglio
41.709
42.884
1.175
8,3
31,7
63,4
4,4
0,4
Budrio
17.167
18.449
1.282
10,6
29,5
63,6
6,3
0,6
S. Giovanni
21.101
21.782
681
10,9
23,4
71,5
4,7
0,3
Bazzano
20.191
20.373
182
9,2
14,9
78,6
6,1
0,4
Loiano
5.408
5.416
8
10,3
22,0
70,3
7,4
0,3
Porretta
12.619
12.425
- 194
15,7
32,9
60,7
5,6
0,8
Vergato
10.781
11.123
342
9,2
23,4
70,9
5,0
0,7
TOTALE
AUSL
237.894
245.528
7.634
13,5
25,1
63,5
10,7
0,7
AOU
138.205
136.171
- 2.034
18,7
22,6
57,0
19,4
1,1
IOR
46.134
39.929
- 6.205
5,7
18,6
60,2
21,2
0
METROPOLITANO
422.233
421.628
-605
14,4
23,6
61,1
14,5
0,8
%
accessi
codice
bianco
2009
%
accessi
codice
verde
2009
%
accessi
codice
giallo
2009
%
accessi
codice
rosso
2009
Fonte: Aziende USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi,
Istituto Ortopedico Rizzoli
Sono stati più di 421.000, nel 2009, gli accessi totali di residenti e non residenti ai PS
degli ospedali del territorio dell’Azienda USL Bologna, in lieve riduzione nei confronti del
2008.
Considerando i diversi ospedali, da segnalare rispetto al 2008 un incremento degli accessi
88
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
al PS dell’ospedale Maggiore e una riduzione a quello dello IOR. La variazione è da
ricondurre al fatto che nell’agosto 2009 si è data attuazione al piano di riorganizzazione
delle attività di ortopedia e traumatologia dell’area metropolitana di Bologna che
prevede, tra l’altro, l’estensione alle 24 ore delle attività del Pronto Soccorso Ortopedico
dell’Ospedale Maggiore dalle precedenti 12 ore e il superamento dell’accettazione
notturna allo IOR.
Nel 2009 il 58% degli accessi è affluito ai PS degli ospedali dell’Azienda USL, il 32% al
PS dell’AOU e poco più del 9% a quello dello I.O.R.
A questi vanno aggiunti 5.528 accessi presso il PS di Villa Nobili.
La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi si è leggermente ridotta nelle strutture
AUSL (13,5% verso 14% nel 2008) mentre è lievemente aumentata presso l’AOU (18,7%
verso 17,9% nel 2008) e lo IOR (5,7% a fronte di 5,2% nel 2008).
La maggior parte degli accessi continua ad essere costituita da casi a bassa gravità
(codici colore bianco e verde) specialmente negli ospedali di cintura. I casi più gravi
(codici giallo e rosso) sono maggiormente rappresentati nei PS dell’ospedale Maggiore,
dell’AOU e dello IOR.
Grafico 2.39 Accessi ai PS generali delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane
(Anni 2008-2009)
Fonte: Aziende USL di Bologna Azienda e Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi
Prendendo in considerazione solo gli accessi ai PS generali si nota nel 2009, rispetto al
2008, una riduzione degli accessi negli ospedali della città (-3350) a favore di quelli della
cintura (+2800).
89
Profilo
Contributo alla copertura del LEA
Grafico 2.40 Accessi in OBI non seguiti da ricovero nelle strutture ospedaliere dell’Azienda USL
Bologna e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria anni 2007-2009
Fonte: Regione Emilia - Romagna e Azienda USL di Bologna
In costante aumento gli accessi in Osservazione Breve Intensiva (OBI) non seguiti da
ricovero, che permettono di migliorare l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri. L’aumento
nelle strutture dell’AUSL di Bologna, intorno al 37%, è prevalentemente a carico delle
OBI degli ospedali di cintura.
Grafico 2.41 Accessi di Pronto Soccorso per residenti AUSL Bologna. Anno 2009
120.000





100.000


80.000
60.000
 














40.000














0








20.000

Fonte: Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi,
Istituto Ortopedico Rizzoli
90
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Nel 2009 i residenti nel territorio dell’Azienda USL hanno effettuato 214.886 accessi
presso i PS pubblici e privati dell’Azienda USL, 113.132 presso l’AOU e 33.776 presso lo
IOR, per un totale di 361.794 accessi.
Il numero assoluto è rimasto pressoché invariato rispetto al 2008; ma mentre non è
variato il numero di accessi dei residenti all’AOU, sono aumentati del 3% quelli presso i
PS AUSL (al Maggiore sono aumentati del 4%) e si sono ridotti del 14% allo IOR, come
conseguenza del piano di riorganizzazione delle attività di ortopedia e traumatologia
dell’area metropolitana.
Le 8 sedi di Pronto Soccorso AUSL hanno coperto complessivamente il 58,4% degli
accessi dei residenti (56,6% nel 2008), l’AOSP il 31,3 % (31,5% nel 2008) e l’Istituto
Ortopedico Rizzoli il 9,3% (10,9% nel 2008). Il tasso di accessi in PS (calcolato con la
popolazione al 31/12/2009) è stato di 424 per mille residenti, in calo rispetto al 2008
(431 accessi).
2.3.11 Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso
La Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso, che opera su base provinciale, ha ricevuto
nel 2009 107.599 richieste di soccorso sanitario, con un aumento dello 0.4% rispetto
all’anno precedente. In 98.268 casi ha inviato un mezzo di soccorso secondo i seguenti
codici di criticità: elevata criticità, cod rosso: 25.4%; media criticità, cod giallo: 39.9%;
bassa criticità, cod verde: 34.6%.
86.359 Pazienti sono stati trasportati agli ospedali della provincia dopo stabilizzazione
clinica; il 64.5% di essi è stato inviato ai Pronto Soccorso o ai reparti Hub dell’Ospedale
Maggiore e S.Orsola di Bologna.
940 Pazienti sono stati giudicati critici dalle equipes di soccorso, trattati con manovre
avanzate (ALS/ILS), ed hanno beneficiato di trasporto protetto con preallertamento
mirato delle strutture di accoglienza per garantire la migliore continuità assistenziale.
Tabella 2.32 Indicatori di attività del 118 Bologna Soccorso: confronto (Anni 2007-2009)
Attività
2007
2008
2009
102.543
107.120
107.599
Interventi eseguiti
94.178
98.099
98.268
Trattati sul posto
13.244
13.409
13.564
1.915
1.750
1.818
950
912
940
83.169
86.368
86.359
Chiamate al 118
Deceduti sul posto
Casi critici inviati in PS
Totale invii in PS
Fonte: Azienda USL di Bologna
91
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
La tabella evidenzia l’aumento dell’attività del 118 Bologna Soccorso dal 2007 al 2009.
La gestione dei Pazienti con patologia tempo dipendente, oggetto di networks
interdisciplinari nello scenario Hub & Spoke, ha rappresentato una parte importante della
attività del 118 Bologna Soccorso.
Politraumi e Traumi Borderline: nel 2009 i mezzi territoriali di soccorso su gomma
hanno concorso con 87 traumi gravi (cod 3) al totale di politraumi centralizzati al Trauma
Center dell’Ospedale Maggiore.
Arresto Cardio Respiratorio: nell’area Bologna e Comuni limitrofi (pop. circa 495.000)
nel 2009 sono state eseguite 198 Rianimazioni Cardio Polmonari sul territorio; i Pazienti
hanno avuto una età media di 63.3 anni, ed il tempo medio di arrivo sul posto del primo
mezzo è stato di 8’ e 30“.
32 Pazienti sono stati dimessi (16.2 %), la maggioranza con esiti neurologici lievi.
Sindrome Coronarica Acuta con elevazione del tratto ST: nel 2009 nel territorio
dell’Azienda USL di Bologna i mezzi di soccorso territoriali hanno diagnosticato elettrocar
diograficamente 230 Sindromi Coronariche Acute STEMI (190 nel 2008); i tracciati sono
stati teletrasmessi alla UTIC di competenza e si è concordato l’accesso diretto dei Pazienti
al laboratorio di emodinamica per l’esecuzione di PTCA, con un evidente risparmio di
tempo. Pure evidente l’aumento della % dei pazienti gestiti dal 118 con percorso fast
(27% nel 2007, oltre il 40% nel 2009).
Stroke: la applicazione della procedura interaziendale per la gestione dei pazienti con
Ictus eleggibili alla Trombolisi nel territorio di Bologna e comuni limitrofi, ha prodotto nel
2009 i seguenti indicatori: su 226 casi di ictus eleggibile, le equipes dei mezzi di soccorso
hanno identificato 188 Pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke Unit
di riferimento. 49 Pazienti sono stati sottoposti a Trombolisi.
Trasporti in Emergenza Secondari Tempodipendenti: la procedura (TEST), che
norma le modalità dei trasporti secondari tempodipendenti da Spoke verso Hub per le
specifiche patologie, è stata applicata nel 2009 30 volte e i dati disponibili confermano i
rapidi tempi di esecuzione
Grandi traumi (dati registro traumi)
L’ospedale Maggiore è centro hub per i grandi traumi: tratta in media circa un quarto
dei politraumi di tutta la Regione. Nel corso del 2009 ne sono affluiti 224.
Piano sangue: raccolta e consumi
L’Azienda USL di Bologna è sede di alcune aree di attività individuate come riferimento
regionale tra le quali il Centro Regionale Sangue (CRS), definito dal nuovo Piano
Sangue e Plasma Regionale 2008-2010 come “struttura finalizzata al raggiungimento
degli obiettivi di autosufficienza regionale e concorso all’autosufficienza nazionale e
ad esercitare le funzioni di coordinamento e controllo tecnico scientifico nelle materie
disciplinate dalla L. n. 219/2005, di intesa con la Consulta regionale, e in sinergia con il
livello nazionale (Centro Nazionale Sangue)”.
Inoltre il Servizio Trasfusionale dell’Azienda coordina il Programma Speciale Sangue
Provinciale (PSSP) di Bologna, a cui afferiscono il Servizio Trasfusionale dell’AOU, il Centro
Trasfusionale dello IOR e la Struttura Semplice dell’Azienda USL di Imola.
Vengono qui riportati i dati relativi alla raccolta e consumo degli emocomponenti contenenti
globuli rossi nella Provincia di Bologna.
92
2
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
Grafico 2.42 Piano sangue: trend unità di sangue raccolte nella provincia di Bologna (comprende:
Osp. Maggiore e Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola). (Anni 2001-2009)
Fonte: Regione Emilia-Romagna
I dati di raccolta appaiono sostanzialmente stabili a partire dal 2006.
Gli alti consumi sono dovuti al fatto che la terapia trasfusionale è fondamentale per le
aree dell’urgenza-emergenza, trapianti d’organo, interventi di alta chirurgia generale e
specialistica, ematologia e oncologia, aree in continua espansione nel territorio bolognese
e polo di attrazione per cittadini non residenti provenienti dal resto della regione o da
altre regioni.
Il nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale 2008-2010 ha ridefinito le caratteristiche
del Comitato del Buon Uso del Sangue sul territorio regionale, che ha ora come ambito
di riferimento il territorio del Programma Speciale Sangue Provinciale (PSPP), ed ha
previsto la costituzione di un Coordinamento Regionale dei Comitati, sottolineandone i
compiti di monitoraggio e controllo sull’utilizzo di sangue, emocomponenti, emoderivati
e cellule staminali emopoietiche, con particolare riguardo agli aspetti di appropriatezza
della richiesta.
Grafico 2.43 Piano sangue: trend unità “rosse” consumate nella provincia di Bologna (comprende:
Osp. Maggiore e Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola, II.OO.R.). Anni 2001-2009
Fonte: Regione Emilia-Romagna
93
Contributo alla copertura del LEA
Profilo
I dati relativi ai consumi evidenziano, dopo una sostanziale stabilizzazione a partire dal
2005, una riduzione del 2,4% nell’anno 2009 rispetto al 2008, che riporta l’utilizzo al
livello del 2004.
Questo risultato potrebbe almeno in parte essere ricondotto al progetto interaziendale
iniziato nel 2008 tra IOR, AOU, Azienda USL di Imola e Azienda USL di Bologna,
specificatamente sul governo clinico dell’utilizzo degli emocomponenti (globuli rossi e
plasma) in ambito metropolitano bolognese.
2.4 Ricerca e didattica
2.4.1 Indicatori sulla Ricerca
Il Dottorato di Ricerca è il più alto grado di istruzione previsto nell’ordinamento
accademico italiano ed è volto all’acquisizione delle competenze necessarie per esercitare
attività di ricerca di alta qualificazione presso Università, enti pubblici e soggetti privati.
Le scuole di dottorato dell’Università di Bologna sono strutture che hanno lo scopo di
promuovere, organizzare e gestire tutte le attività relative ai dottorati di ricerca ad
esse afferenti. La Scuola di Dottorato in Scienze Mediche e Chirurgiche è strutturata
in 4 Dottorati (Scienze Biomediche, Scienze Chirurgiche, Scienze Mediche Generali e
Scienze dei Servizi, Scienze Mediche Specialistiche) che si dividono a loro volta in 16
Progetti Formativi ad indirizzo specialistico che costituiscono un progetto culturale di
ricerca favorente approfondimenti multidisciplinari.
Nella tabella che segue sono indicati, per ciascun ciclo attivo nel 2009, il titolo del
Progetto Formativo ed il numero di dottorandi. Nel complesso, questi ultimi sono 189
(nel 2008 205).
Tabella 2.33 Dottorati di ricerca e numero di dottorandi afferenti ai dottorati di Scienze Mediche e
Chirurgiche per i tre cicli attivi: XXIII, XXIV e XXV - Anno 2009
Dottorato
Ciclo
Totale
XXIII
XXIV
XXV
Scienze Biomediche: Progetto n. 1 Biotecnologie Mediche
4
3
5
12
Scienze Biomediche: Progetto n. 2 Ematologia Clinica e
Sperimentale ed Ematopatologia
7
4
9
20
Scienze Biomediche: Progetto n. 3 Fisiologia Applicata e
Fisiopatologia (*)
5
5
2
12
Scienze Biomediche: Progetto n. 4 Neurofisiologia (*)
2
2
4
8
Scienze Biomediche: Progetto n. 5 Scienze Morfologiche
Umane e Molecolari (*)
4
2
3
9
94
2
Ricerca e didattica
Profilo
Ciclo
Dottorato
Totale
XXIII
XXIV
XXV
Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 1 Fisiopatologia
dell’insufficienza Cardiaca
4
4
5
13
Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 2 Medicina del
Sonno (*)
4
4
4
12
Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 3 Scienze
Nefrologiche ed Uroandrologiche
6
8
4
18
Scienze Mediche Specialistiche: Progetto n. 4 Scienze
Pneumo-Cardio-Toraciche di Interesse Medico e Chirurgico
2
3
2
7
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto
n. 1 Medicina Materno Infantile e dell’età Evolutiva e
Fisiopatologia della Funzione Sessuale
6
5
5
16
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n.
2 Odontoiatria per Disabili (*)
4
3
2
9
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n.
3 Sanità Pubblica e Medicina del Lavoro (*)
4
5
6
15
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto n.
4 Ultrasonologia in Medicina Umana e Veterinaria
3
3
4
10
Scienze Mediche Generali e Scienze dei Servizi: Progetto
n.5 Medicina Palliativa in Oncologia
0
0
2
2
Scienze Chirurgiche: Progetto n. 1 Metodologie di Ricerca
nelle Malattie Vascolari
4
3
3
10
Scienze Chirurgiche: Progetto n. 2 Scienze Dermatologiche
e Ricostruttive Maxillo-Facciali e Plastiche
5
0
2
7
Scienze Chirurgiche: Progetto n. 3 Scienze
Chirurgiche Gastroenterologiche e dei Trapianti
5
0
4
9
69
54
66
189
Totali
Medico-
Fonte: Area della Ricerca Università di Bologna (ARIC) - Settore Dottorato
Nota: i dati si riferiscono a tutti i Dottorati e relativi Progetti Formativi della Scuola di Dottorato in
Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, non solo a quelli strettamente riferibili
ad un’area clinica avente sede presso l’Azienda, poiché in materia non sono tracciabili delimitazioni
nette. I Progetti Formativi le cui strutture universitarie proponenti non hanno sede presso l’Azienda
sono, ad ogni modo, evidenziati con un asterisco (*).
I Dottorati di Ricerca in area clinica offrono ai dottorandi che vi siano interessati anche
l’opportunità di svolgere una concreta pratica di integrazione con l’attività assistenziale.
L’art. 1, comma 25, della Legge 14 gennaio 1999, n. 4 (“Disposizioni riguardanti il
settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole”)
prevede, infatti, la possibilità di inserimento, a domanda, dei vincitori di concorso per
l’ammissione a corsi di dottorato di ricerca, nelle attività assistenziali. L’Azienda e
l’Università di Bologna hanno stipulato, nel 2002, un apposito accordo, operativo dalla
fine del 2003, per disciplinare criteri e modalità di tale impiego. L’accordo ha, inoltre,
95
Ricerca e didattica
Profilo
esteso tale possibilità di svolgere compiti assistenziali anche ai titolari di assegno di
ricerca (di cui all’art. 51, comma 6, della legge 25 dicembre 1997, n. 449 “Misure per
la stabilizzazione della finanza pubblica”). Gli assegni di ricerca sono uno strumento di
cui dispone l’Università, volto a finanziare un contratto di collaborazione per attività di
ricerca e vengono attribuiti in seguito ad un apposito bando di concorso.
Nel periodo considerato, 62 dottorandi di ricerca hanno svolto anche compiti assistenziali
(64 nel 2008). I titolari di assegno di ricerca che hanno svolto compiti assistenziali sono
stati 35 (22 nel 2008).
Per quanto riguarda la ricerca con i fondi gestiti dall’azienda, si rinvia al paragrafo 6.1.3
“Capacità di attrazione da parte dell’azienda di risorse finanziarie”.
2.4.2 Indicatori sulla didattica
Programmazione dell’attività didattica della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
I corsi attivati nel 2009 (a.a. 2009/10) rispetto all’anno precedente riguardano la
Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche (ex DM 270/04) che sostituisce la Laurea
Specialistica in Biotecnologie Mediche (ex DM 509/99). La Laurea Magistrale ciclo unico
in Odontoiatria e Protesi Dentaria (ex DM 270/04) sostituisce la laurea specialistica ciclo
unico in Odontoiatria e Protesi dentaria (ex DM 509/99).
Di seguito si riportano i corsi attivi nell’anno 2009 che insistono direttamente sulle
strutture dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi, che ne è
la sede formativa:

Biotecnologie Mediche (laurea magistrale);

Dietistica (laurea abilitante alla professione sanitaria di dietista);

Fisioterapia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista);

Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere)- Bologna;

Medicina e Chirurgia (laurea specialistica a ciclo unico);

Ortottica ed Assistenza Oftalmologica (laurea abilitante alla professione sanitaria di
Ortottista ed assistente di Oftalmologia);

Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o)- Bologna;

Tecniche di Laboratorio Biomedico (laurea abilitante alla professione sanitaria di
Tecnico di Laboratorio Biomedico);

Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla
professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) - Bologna;

Scienze Infermieristiche e Ostetriche (laurea specialistica).
Nella sede didattica di Bologna sono attivi altri corsi dell’Università, indicati di seguito, dei
quali l’Azienda non è sede, ma è ugualmente interessata in parte delle attività formative
e di tirocinio professionalizzante:

Odontoiatria e Protesi Dentaria (laurea magistrale a ciclo unico);

Igiene Dentale (laurea abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale);

Podologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Podologo);
96
2
Ricerca e didattica

Profilo
Tecniche di Neurofisiopatologia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico
di Neurofisiopatologia), al quale l’Azienda collabora, tuttavia, attivamente;

Tecniche Ortopediche (laurea abilitante alla professione sanitaria di Tecnico
ortopedico).

Educazione professionale (laurea abilitante alla professione sanitaria di educatore
professionale) - didattica a Imola (in collaborazione con la Facoltà di Scienze della
Formazione);

Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (laurea abilitante alla professione sanitaria di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) - Imola.
L’offerta formativa della Facoltà di Medicina e Chirurgia si completa poi con i corsi di
studio attivi presso i Poli Scientifico-Didattici siti in Romagna:

Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Ravenna;

Infermieristica (laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) - Rimini;

Logopedia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Logopedista) - Ravenna;

Ostetricia (laurea abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o) - Rimini;

Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (laurea abilitante alla
professione sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) - Rimini.
Pertanto, per quanto riguarda i corsi di laurea delle professioni sanitarie nell’a.a. 2009
- 2010, come in quelli precedenti, l’Azienda collabora attivamente ai seguenti:

1 corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche;

8 corsi triennali delle professioni sanitarie (Fisioterapia, Infermieristica, Ortottica,
Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia Medica per
immagini e Radioterapia, Dietistica, Tecniche in Neurofisiopatologia).
Per accedere ai Corsi di Laurea attivati dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia gli studenti
devono sostenere un test d’ingresso ad accesso programmato a livello nazionale.
Per quanto riguarda la domanda di partecipazione alle selezioni dei Corsi di Laurea nelle
Professioni Sanitarie, gli studenti hanno la possibilità di indicare, secondo un preciso
ordine di preferenza, fino ad un massimo di tre opzioni.
È il Ministero che annualmente stabilisce per ogni Corso di Laurea un limite massimo di
studenti iscrivibili al primo anno a seconda dell’Università, delle strutture e del bacino
d’utenza, mentre spetta a ciascuna Università di disporre dell’ammissione degli studenti
comunitari e non comunitari residenti in Italia. Relativamente ai Corsi di Laurea delle
Professioni Sanitarie nel Settembre 2009 le richieste di ammissione sono risultate n.
2310 a fronte delle ammissioni, n. 884, messe a concorso.
Le domande di ammissione dell’a.a. 2009/2010, suddivise per preferenze di Corso di
Laurea, sono riportate nella seguente tabella:
97
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.34 Domande di ammissione ai Corsi a numero programmato
della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna
Domande di ammissione ai Corsi a numero programmato
Anno accademico 2009/2010- Distribuzione per preferenza
Corsi
Posti a Bando
Totale domande
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e
Radioterapia
40
253
Tecniche di Laboratorio Biomedico
20
42
Ostetricia
30
221
Tecniche in Neurofisiopatologia
12
37
584
1206
Fisioterapia
60
740
Ortottica
10
23
Dietistica
10
90
766
2612
Infermieristica
Totale
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
Si richiama l’attenzione sul fatto che il Corso di Laurea in Fisioterapia è il più richiesto:
740 domande per ricoprire 60 posti.
Un altro campo di attività formative di rilievo nel post laurea è quello relativo ai Master
di 1° e 2° livello (vedi infra).
Nell’anno 2009/2010 sono stati realizzati:

“Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e
Riabilitativa”;

“Assistenza Infermieristica in Area Critica”;

“Assistenza Infermieristica in ambito pediatrico”;

“Evidence- Based Practice e Metodologia della Ricerca Clinico- Assistenziale”.
Nell’ambito della formazione post base si collocano anche i corsi di Alta Formazione:

“Il tutor clinico nell’organizzazione sanitaria”;

“Case Management in infermieristica e Ostetrica”;

“Evidence Based Clinical Practice-seconda edizione”.
Dalla descrizione delle attività si evince una sostanziale stabilità della programmazione.
Per l’immediato futuro non si prevede uno sviluppo quantitativo della programmazione
didattica ma piuttosto una rimodulazione dal punto di vista qualitativo.
In termini quantitativi si prevede il mantenimento degli attuali corsi in essere.
In termini qualitativi si prevede:
98
2
Ricerca e didattica

Profilo
una maggiore integrazione tra Ospedale e Università attraverso la valorizzazione della
didattica svolta dal personale del Servizio Sanitario Regionale che esplica attività
di insegnamento e tutoraggio nei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e nei
Master;

revisione dell’offerta formativa e rimodulazione organizzativa di tutti i Corsi di Laurea
alla luce di quanto disposto dal D.M. n. 270 del 22.10.2004 e successivi decreti
attuativi con l’intento della semplificazione, razionalizzazione, migliore utilizzo del
corpo docente;

relazione con altri atenei al fine di partecipare al completamento di percorsi formativi di
studenti attraverso gli stage mediante rapporti di convenzione finalizzati a garantire la
possibilità di svolgere tirocini formativi e di orientamento presso strutture aziendali;

adeguamento delle sedi di tirocinio ai requisiti strutturali e di personale di tutoraggio. Il
tirocinio, infatti, deve essere svolto con la supervisione e la guida di tutor professionali
in possesso della laurea magistrale delle rispettiva classe e che abbia un’esperienza
formativa non inferiore a 5 anni.
Per la professione medica, di odontoiatra e per le professioni sanitarie, nelle
tabelle che seguono è indicato il numero degli allievi iscritti a ciascun corso di studio,
per anno di corso. Si è tenuto conto degli iscritti nella sede di Bologna.
Tabella 2.35 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi
per anno di corso - Anno 2008
Sede
BO
Tipo
corso
Denominazione
corso
LSCU
Medicina e chirurgia
Iscritti per anno di corso
Anno 2008
Totale
iscritti
1
2
3
4
5
6
FC
332
340
323
331
344
619
330
R
2619
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.36 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia suddivisi
per anno di corso - Anno 2009
Sede
BO
Tipo
corso
Denominazione
corso
LSCU
Medicina e chirurgia
Iscritti per anno di corso
Anno 2009
Totale
iscritti
1
2
3
4
5
6
FC
R
378
320
338
327
326
336
306
313
2644
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Il numero degli studenti che hanno svolto attività di tirocinio pratico-obbligatorio del
Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Azienda nel corso del 2009 è stato di
1400. I laureati che hanno svolto il tirocinio in qualità di candidati all’esame di abilitazione
professionale sono stati 216.
99
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.37 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, suddivisi
per anno di corso - Anno 2008
Sede
BO
Tipo
corso
L
Iscritti per anno di corso
Anno 2008
Denominazione corso
Odontoiatria e protesi
dentaria
1
2
3
4
5
FC
32
29
32
37
30
9
Totale
iscritti
R
169
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.38 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, suddivisi per
anno di corso – anno 2009
Sede
Tipo
corso
Iscritti per anno di corso
Anno 2009
Denominazione corso
1
2
3
4
29
32
36
BO
LSCU
Odontoiatria e protesi dentaria
31
BO
LM
Odontoiatria e protesi dentaria
27
5
Totale
iscritti
FC
R
7
6
141
27
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.39 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi per anno di
corso - Anno 2008
Sede
BO
Tipo
corso
LS
Denominazione corso
Biotecnologie mediche
Iscritti per anno di corso
Anno 2008
1
2
18
17
FC
Totale
iscritti
R
3
38
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.40 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Biotecnologie mediche suddivisi
per anno di corso - Anno 2009
Sede
Tipo
corso
Denominazione corso
Iscritti per anno di corso
Anno 2009
1
BO
LS
Biotecnologie mediche
BO
LM
Biotecnologie mediche
2
FC
18
7
Totale
iscritti
R
12
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
100
25
12
2
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.41 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze infermieristiche e ostetriche suddivisi
per anno di corso - Anno 2008
Sede
BO
Tipo
corso
LS
Iscritti per anno di corso
Anno 2008
Denominazione corso
Scienze infermieristiche e
ostetriche
1
2
FC
25
21
Totale
iscritti
R
46
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.42 Studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze infermieristiche e ostetriche suddivisi
per anno di corso - Anno 2009
Sede
BO
Tipo
corso
LS
Iscritti per anno di corso
Anno 2009
Denominazione corso
Scienze infermieristiche e
ostetriche
1
2
FC
26
24
Totale
iscritti
R
0
50
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.43 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie - suddivisi per anno di
corso - Anno 2008
Sede
Tipo
corso
Iscritti per anno di
corso Anno 2008
1
2
3
FC
R
Totale
iscritti
per corso
7
5
7
2
0
21
Denominazione corso
BO
L
Dietistica
BO
L
Fisioterapia
54
58
49
27
0
188
BO
L
Igiene dentale
22
19
19
8
4
72
BO
L
Infermieristica
270
279
253
237
38
1077
BO
L
Ortottica ed assistenza
oftalmologica
7
5
5
0
0
17
BO
L
Ostetricia
20
16
27
3
1
67
BO
L
Podologia
15
19
13
2
0
49
BO
Imola
L
Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
25
16
21
8
1
71
BO
L
Tecniche di laboratorio
biomedico
14
23
23
3
0
63
BO
L
Tecniche di neurofisiopatologia
12
7
9
2
1
31
BO
L
Tecniche di radiologia medica,
per immagini e radioterapia
19
20
18
4
9
70
101
Profilo
Ricerca e didattica
BO
L
Tecniche ortopediche
Totale
15
10
15
3
0
43
480
477
459
299
54
1769
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Tabella 2.44 Studenti iscritti ai Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie - suddivisi
per anno di corso - Anno 2009
Sede
Tipo
corso
Iscritti per anno di
corso Anno 2009
1
2
3
FC
R
Totale
iscritti
per corso
Denominazione corso
BO
L
Dietistica
10
7
5
1
0
23
BO
L
Fisioterapia
61
54
57
16
0
188
BO
L
Igiene dentale
13
19
19
5
0
56
BO
L
Infermieristica
286
238
271
246
32
1073
BO
L
Ortottica ed assistenza
oftalmologica
11
5
5
0
0
21
BO
L
Ostetricia
19
19
17
2
1
58
BO
L
Podologia
15
15
19
5
0
54
BO
Imola
L
Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
28
19
16
13
3
79
BO
L
Tecniche di laboratorio
biomedico
14
17
23
6
0
60
BO
L
Tecniche di neurofisiopatologia
13
11
6
3
0
33
BO
L
Tecniche di radiologia medica,
per immagini e radioterapia
20
19
19
2
6
66
BO
L
Tecniche ortopediche
14
13
10
5
0
42
504
436
467
304
42
1753
Totale
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
LEGENDA: (per tutte le tabelle sopra riportate):
L
= Laurea
LM = Laurea Magistrale
LS
= Laurea Specialistica
LSCU = Laurea Specialistica a ciclo unico
Tipo
C
F
R
102
iscrizione
= studenti in corso
= studenti fuori corso
= studenti ripetenti
2
Ricerca e didattica
Profilo
Nelle tabelle riportate di seguito, per ciascun corso al quale l’azienda collabora, sono riportati alcune informazioni di maggiore dettaglio sulle specifiche caratteristiche formative.
Tabella 2.45 Corso di Laurea in Dietistica
Cl in Dietistica
N° Studenti
I Anno
10
N° Studenti II Anno
7
N° Studenti III Anno
5
N° Studenti fuori corso
1
N° Studenti Totale
23
N° Sedi di tirocinio
8
Abilità formative
che devono
raggiungere standard
professionalizzanti
1°anno:
Apprendere le tecniche di valutazione qualitativa e
quantitativa dello stato nutrizionale delle persone sane e
malate. Calcolare il fabbisogno nutrizionale per fasce di
età. Favorire le conoscenze sulla ristorazione collettiva
con particolare riferimento alle mense scolastiche.
2°anno:
Favorire l’apprendimento di aspetti teoricopratici
inerenti a interventi di assistenza dieteticonutrizionale nei diversi settori operativi nelle diverse
condizioni fisiologiche (pediatria, medicina interna,
gastroenterologia, nefrologia, metabolismo).
3° anno: Favorire l’apprendimento di aspetti teoricopratici inerenti
a interventi di assistenza dieteticonutrizionale nei diversi
settori operativi nelle diverse condizioni fisiologiche (età
evolutiva, medicina interna, cardiologia,metabolismo);
Fornire strumenti per l’attivazione di percorsi di educazione
alimentare nel contesto scolastico; Favorire le conoscenze
sulla ristorazione collettiva con particolare riferimento
agli aspetti tecnico pratici legati all’erogazione dei pasti
per anziani istituzionalizzati;Fornire una panoramica sulla
gestione delle attività richieste nell’ambito dei servizi
sociali; Fornire elementi indispensabili di autonomia
gestionale nel merito di processi igieniconutrizionali.
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
103
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.46 Corso di Laurea in Fisioterapia
Cl in Fisioterapia
N° Studenti
I Anno
61
N° Studenti II Anno
54
N° Studenti III Anno
57
N° Studenti fuori corso
16
N° Studenti Totale
188
N° Sedi di tirocinio
10
I tirocini sono certificati da contratti, dove vengono valutate le abilità
professionali e comportamentali.
DI BASE
A.
B.
Abilità formative
che devono
raggiungere standard
professionalizzanti
Elencare tutte le competenze e gli ambiti lavorativi del fisioterapista,
contenuti nel profilo professionale presentati dal docente.
Descrivere tutti gli ambiti d’intervento e le figure professionali che
collaborano con il fisioterapista, presentati dal docente.
NURSING
C.
D.
Applicare tutti i principi di igiene e sicurezza atti a prevenire
l’insorgenza di infezioni, come descritto e illustrato durante le lezioni
di infermieristica.
Eseguire su almeno 3 persone i seguenti passaggi posturali (in
entrambe le direzioni): supino/seduto, letto/sedia o letto/carrozzina,
carrozzina/W.C.
ASILO NIDO
G.
Descrivere, di almeno 1 bambino, tutte le tappe di sviluppo raggiunte,
in base alle indicazioni contenute nella scheda di osservazione
distribuita.
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
104
2
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.47 Corso di Laurea in Infermieristica
Cl in Infermieristica
N° Studenti
I Anno
286
N° Studenti II Anno
238
N° Studenti III Anno
271
N° Studenti fuori corso
246
N° Studenti Ripetenti
32
N° Studenti Totale
1073
N° Sedi di tirocinio
54 sedi Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi
18 sedi Azienda USL di Bologna
10 sedi Azienda ASL di Forlì
Obiettivi di tirocinio studenti del 1° anno di corso
•
•
•
•
Identificare e soddisfare i problemi a bassa complessità della persona
Instaurare relazioni interpersonali efficaci
Inserirsi con le proprie attività nell’organizzazione del servizio
Rispettare i principi deontologici della professione
Obiettivi di tirocinio studenti 2° anno di corso
•
•
•
•
Abilità formative
che devono
raggiungere standard
professionalizzanti
Pianificare ed erogare l’assistenza infermieristica
Mettere in atto una comunicazione di supporto all’utente e alla
famiglia
Integrare le proprie attività nell’organizzazione del servizio
Esprimere i principi deontologici della professione
Obiettivi di tirocinio studenti 3° anno di corso
•
•
•
•
Pianificare, gestire e valutare l’assistenza infermieristica
Mettere in atto la relazione d’aiuto
Integrarsi come membro dell’equipe assistenziale
Esprimere e promuovere i principi deontologici della professione
Nell’ambito degli obiettivi generali, per alcune aree specialistiche come ad
esempio Camere Operatorie, Area critica, Area Onco-ematologica, sono
declinati gli obiettivi specifici sulla base delle peculiarità dell’assistenza
infermieristica nel settore.
I diversi obiettivi sono valutati con apposita scheda che permette
la valutazione in itinere del livello di performance raggiunto dagli
studenti.
Gli studenti nell’ambito del tirocinio clinico vengono supportati dai
coordinatori didattici docenti del corso, con incontri di tutorato clinico,
tutorato individuale e attività di laboratorio dove possono applicare, in
situazione simulata, le conoscenze apprese.
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
105
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.48 Corso di Laurea in Ostetricia
Cl in Ostetricia
N° Studenti
I Anno
19
N° Studenti II Anno
19
N° Studenti III Anno
17
N° Studenti fuori corso
2
N° Studenti Ripetenti
1
N° Studenti Totale
58
N° Sedi di tirocinio
11 sedi Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi
3 sedi Azienda USL di Bologna
2 sedi Azienda ASL di Forlì
I OBIETTIVO:
Lo Studente deve acquisire:
- la capacità di ascoltare e comunicare
- la capacità di stabilire relazioni nell’ambito dell’equipe assistenziale
Lo Studente deve acquisire e approfondire:
- la capacità di osservare le diverse situazioni assistenziali
- le tecniche assistenziali di base secondo i principi dell’assistenza
ostetrica e ginecologica apprese in teoria
Abilità formative
che devono
raggiungere standard
professionalizzanti
II OBIETTIVO:
Lo Studente deve acquisire:
- la capacità di stabilire la relazione terapeutica con la donna e con la
coppia e la capacità di realizzare interventi di educazione sanitaria.
- Lo Studente deve acquisire e approfondire le modalità e le tecniche
assistenziali apprese in teoria (donna-coppia-neonato).
III OBIETTIVO:
Lo studente deve acquisire:
- la capacità di individuare situazioni potenzialmente patologiche che
richiedano intervento medico e di praticare dove occorra le relative
misure di emergenza
- la capacità di collaborare con lo specialista in ambito ostetricoginecologico e neonatale
- Lo studente deve approfondire attraverso assunzione di
responsabilità le sue capacità nell’ambito dell’assistenza ostetrica,
in autonomia e in collaborazione nei parti distorcici
IV OBIETTIVO:
Lo studente deve acquisire:
- la capacità, attraverso un appropriato utilizzo delle risorse a
disposizione, di contribuire ad organizzare l’assistenza ostetrica
- la capacità di applicare i principi di revisione e verifica della qualità
delle prestazioni negli ambiti assistenziali
- la capacità di ricerca in ambito ostetrico e ginecologico.
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
106
2
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.49 Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
Cl in Tecniche di Laboratorio Biomedico
N° Studenti
I Anno
14
N° Studenti II Anno
17
N° Studenti III Anno
23
N° Studenti fuori corso
N° Studenti Totale
N° Sedi di tirocinio
6
60
10 sedi Policlinico S. Orsola-Malpighi
4 sedi Ospedale Maggiore
2 sedi Ospedale Bellaria
1 sede Istituto Rizzoli
2 sedi Istituto zoo profilattico dell’E.R.
1 sede Laboratorio di Patologia Sperimentale UNIBO
1°anno: Apprendere il corretto utilizzo delle apparecchiature di base
di Laboratorio. Acquisire una conoscenza appropriata delle
norme di sicurezza in laboratorio e del sistema qualità.
Acquisire una conoscenza e una manualità del trattamento del
campione biologico, della preanalitica e delle tecniche di base
nei principali settori del laboratorio chimico clinico, anatomo
patologico, microbiologico e immunoematologico, genetico e
delle tecniche di preparazioni farmaceutiche.
Abilità
formative
che
devono 2°anno: Acquisire una conoscenza appropriata per eseguire analisi di
raggiungere
standard
routine e nell’uso di tecniche analitiche mediamente complesse
professionalizzanti
nei principali settori del laboratorio chimico clinico anatomo
patologico, microbiologico e immunoematologico, preparazioni
di Radiofarmacia e laboratori specialistici di Ematologia e
Angiologia-coagulazione.
3° anno: Acquisire una conoscenza approfondita delle metodologie più
complesse per l’esecuzione di analisi di laboratorio e dell’uso
delle strumentazioni tecnologicamente avanzate in ogni settore
del laboratorio ivi compreso i Laboratori di Zooprofilassi.
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
107
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.50 Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia
Cl in Tecniche di Neurofisiopatologia
N° Studenti
I Anno
13
N° Studenti II Anno
11
N° Studenti III Anno
6
N° Studenti fuori corso
3
N° Studenti Totale
33
N° Sedi di tirocinio
Clinica Neurologica Università di Bologna
Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi
Azienda USL Bologna Ospedali
Bellaria e Maggiore
Abilità formative che devono raggiungere standard professionalizzanti
Eseguire esami di Elettroencefalografia, Poligrafia, Elettromiografia, Potenziali Evocati, Ultrasonologia
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
Tabella 2.51 Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica, per Immagini e Radioterapia
Cl in Tecniche di Radiologia medica, per Immagini e Radioterapia
N° Studenti
I Anno
20
N° Studenti II Anno
19
N° Studenti III Anno
19
N° Studenti fuori corso
2
N° Studenti Ripetenti
6
N° Studenti Totale
66
N° Sedi di tirocinio
Azienda Ospedaliera di Bologna
AUSL di Bologna
IOR
Clinica Odontoiatrica universitaria
108
2
Ricerca e didattica
Abilità formative
che devono
raggiungere standard
professionalizzanti
Profilo

Apprendere i fondamenti della biologia e della radiobiologia;

Conoscere le cause, le caratteristiche e i bisogni sanitari derivanti dai
problemi prioritari di salute della comunità nella quale si opera;

Acquisire la capacità di valutare preventivamente la giustificazione
tecnica, l’ottimizzazione e la limitazione dell’esposizione, secondo
quanto indicato dalla normativa europea in materia di radioprotezione.

Adottare le più opportune tecniche di radioprotezione al fine di garantire la tutela di pazienti, lavoratori esposti, popolazione e territorio.

Informare i soggetti sottoposti ad indagini di diagnostica per immagini o a radiotrattamento su tecnologia, tecnica, protezionistica e
rischi connessi;

Apprendere le nozioni di informatica indispensabili ad acquisire, elaborare, documentare, trasmettere ed archiviare le immagini digitali,
verificandone il processo;

Utilizzare le opportune conoscenze informatiche per la gestione dei
dati dosimetrici e statistici;

Conoscere apparecchiature e tecnologie, avendone chiara la struttura e
la funzionalità, sviluppandone, per ogni paziente, le caratteristiche che
meglio soddisfano le esigenze diagnostiche e terapeutiche del caso;

Conoscere le finalità diagnostiche o terapeutiche delle singole tecniche e, laddove siano stati definiti, i protocolli operativi;

Ai fini dell’ottimizzazione della dose, saper valutare e decidere sugli
atti professionali che comportano l’utilizzo di sorgenti di radiazioni
ionizzanti, sia artificiali che naturali, di energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica, a scopi diagnostici, terapeutici nonché
di ricerca applicata;

Analizzare e rispondere alle richieste d’intervento sanitario della propria area di competenza;

Essere in grado di utilizzare le tecniche di primo soccorso in caso di
emergenza;

Valutare criticamente il proprio operato in un ottica di miglioramento
qualitativo della prestazione professionale erogata;

Acquisire le conoscenze antropologiche, sociologiche e psicologiche
utili a sviluppare le capacità di comprensione e relazione con utenza,
colleghi ed altri professionisti, sanitari e non;

Contribuire all’organizzazione dell’Unità Operativa presso la quale si
presta la propria opera professionale, suggerendo i possibili interventi migliorativi.
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
Le Scuole di specializzazione medico-chirurgiche afferenti alla Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna sono 44. Di queste, 32 hanno la propria
struttura di sede nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola–Malpighi.
Gli ordinamenti riformati delle Scuole sono stati attivati dall’anno accedemico 2008/09.
109
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.52 Scuole di specializzazione dell’area medico-chirurgica con struttura di sede
nell’Azienda - Anno 2009
Scuole di Specializzazione
Anestesia e Rianimazione (Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva 1° anno)
Audiologia e Foniatria (N.B.: 1° Anno di corso Capofila Università degli Studi Ferrara)
Cardiochirurgia
Cardiologia (Malattie dell’apparato Cardiovascolare 1° anno)
Chirurgia Generale
Chirurgia Pediatrica
Chirurgia Plastica e Ricostruttiva (Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica 1° anno/ N.B.
1° anno di Corso Capofila Università degli Studi di Parma)
Chirurgia Toracica
Chirurgia Vascolare
Dermatologia e Venereologia
Ematologia
Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Gastroenterologia
Genetica Medica
Geriatria
Ginecologia ed Ostetricia
Malattie dell’apparato Respiratorio
Malattie Infettive
Medicina del Lavoro
Medicina dello Sport
Medicina Interna
Medicina Nucleare
Microbiologia e Virologia
Nefrologia
110
2
Ricerca e didattica
Oftalmologia
Oncologia (Oncologia Medica 1° anno)
Otorinolaringoiatria
Profilo
Pediatria
Radiodiagnostica
Radioterapia
Scienza dell’alimentazione (N.B. 1° anno Capofila Università degli Studi di Modena)
Urologia
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Le
altre
Bologna
Scuole
non
Neuropsichiatria
e
di
aventi
Specializzazione
sede
Infantile,
Traumatologia,
medico
nell’Azienda
Psichiatria,
Reumatologia,
sono:
Medicina
Chirurgia
-
chirurgiche
Anatomia
Fisica
e
dell’Università
Patologica,
Riabilitativa,
Maxillo-Facciale,
Igiene
di
Neurologia,
Ortopedia
e
Medicina
Preventiva, Medicina Legale, Patologia Clinica, Psicologia Clinica (ad esaurimento).
Complessivamente, per le Scuole aventi sede esterna, sono 11 le strutture dell’Azienda
collegate, mentre il numero delle strutture aziendali complementari è di 19.
Il numero dei medici in formazione specialistica iscritti nell’anno 2009 (a.a. 2008/2009) è
di 851. Si deve considerare che le iscrizioni agli anni di corso delle Scuole di specializzazione
hanno date proprie, diverse ogni anno. In particolare, come già accennato nel paragrafo
2.2.4, l’attività formativa degli immatricolati al 1° anno di corso 2009/2010 inizierà
il 17.5.2010. Occorre, perciò, aggiungere al dato di tale anno di corso n. 175 posti
complessivi dall’Ateneo di Bologna, sia in quanto sede di scuole di Specializzazione
autonome, sia in quanto sede amministrativa di Università aggregate
Tabella 2.53 Numero di medici in formazione specialistica, nell’ultimo triennio
Anno Accademico
Totale
2007/2008
848
2008/2009
851
2009/2010
637
Fonte: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - AOU Bologna Pol. S. Orsola - Malpighi
Per quanto concerne il numero dei medici in formazione specialistica nelle strutture della
rete formativa dell’Azienda, si veda la tabella successiva che tiene conto delle presenze
effettive e dei periodi di frequenza.
111
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.54 Numero complessivo di medici in formazione specialistica presenti nell’arco dell’anno
in Azienda, suddivisi per Scuola di specializzazione dell’Università di Bologna
Università di Bologna Scuola di Specializzazione
Anatomia Patologica
N. medici in formazione
A.A. 2008-2009
7,61
Anestesia e Rianimazione
Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (1° anno)
41,38
Audiologia e Foniatria
4,00
Cardiochirurgia
8,50
Cardiologia e Malattie Apparato Cardiovascolare (1° anno)
35,67
Chirurgia Generale
35,86
Chirurgia Maxillo-Facciale
6,16
Chirurgia Pediatrica
5,00
Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (1° anno)
9,58
Chirurgia Toracica
5,00
Chirurgia Vascolare
7,00
Dermatologia e Venereologia
9,00
Ematologia
9,29
Endocrinologia e Malattie del Ricambio
10,00
Gastroenterologia
9,00
Genetica Medica
4,00
Geriatria
15,03
Ginecologia ed Ostetricia
45,00
Igiene e Medicina Preventiva
4,06
Malattie dell’Apparato Respiratorio
11,00
Malattie Infettive
6,00
Medicina del Lavoro
7,17
Medicina dello Sport
0,83
Medicina Fisica e Riabilitazione
Medicina Fisica e Riabilitativa (1° anno)
11,33
112
2
Ricerca e didattica
Medicina Interna
Profilo
45,83
Medicina Legale
4,61
Medicina Nucleare
12,25
Microbiologia e Virologia
2,31
Nefrologia
19,83
Neurologia
4,25
Neuropsichiatria Infantile
3,50
Oftalmologia
11,00
Oncologia
e Oncologia Medica (1° anno)
19,20
Ortopedia e Traumatologia
5,00
Otorinolaringoiatria
10,00
Patologia Clinica
4,00
Pediatria
40,58
Psichiatria
4,01
Psicologia Clinica
7,80
Radiodiagnostica
41,44
Radioterapia
14,70
Reumatologia
6,00
Scienza dell’Alimentazione
4,31
Urologia
9,72
Totale
577,82
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
Note: il numero complessivo di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità equivalenti
rispetto ai mesi di frequenza all’interno dell’Azienda indicati nei programmi individuali di formazione
annuali dell’a.a. 08-09.
113
Ricerca e didattica
Profilo
Tabella 2.55 Numero complessivo di medici in formazione specialistica presenti nell’arco dell’anno
in Azienda, suddivisi per Scuola di specializzazione e Università di provenienza
Università
Scuola di Specializzazione
N. medici in formazione
A.A. 2008-2009
Anestesia e Rianimazione
1,32
Medicina Nucleare
0,25
Università degli
Studi di Ferrara
Anestesia e Rianimazione
0,19
Università degli
Studi di Messina
Medicina Nucleare
0,04
Università degli
Studi di Palermo
Pediatria
0,25
Università degli
Studi di Parma
Gastroenterologia
0,50
Medicina Interna
0,50
Scienza dell’Alimentazione
0,50
Chirurgia Maxillo Facciale
0,50
Seconda Università
degli Studi di Napoli
Università degli Studi
di Roma “Sapienza”
Università degli
Studi dell’Aquila
Università degli
Studi di Catania
Anestesia e Rianimazione
0,40
Chirurgia Vascolare
0,80
Università degli
Studi di Foggia
Anestesia e Rianimazione
0,25
Chirurgia Plastica
0,75
Totale
6,24
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
Note: il numero complessivo di medici in formazione specialistica è stato indicato in unità equivalenti
rispetto ai mesi di frequenza all’interno dell’Azienda indicati nei programmi individuali di formazione
annuali dell’a.a. 08-09.
Il Master è un titolo post laurea di perfezionamento scientifico e di alta formazione
permanente e ricorrente, successivo al conseguimento della laurea triennale o della
laurea specialistica. Si differenzia tra primo e secondo livello: il primo si consegue dopo
la laurea, il secondo dopo la laurea specialistica.
La tabella successiva riporta i Master di 1° e di 2° livello dell’area disciplinare degli studi
medici e psicologici attivi nel 2009.
Tabella 2.56 Master di 1° e di 2° livello per le professioni medica, odontoiatrica e per le
professioni sanitarie - Anno 2009
Livello
Denominazione corso
numero
studenti
M1
Assistenza infermieristica in area critica
56
M1
Assistenza infermieristica in ortopedia e traumatologia
10
114
2
Ricerca e didattica
Profilo
M1
Biomeccanica, patologia e trattamento terapeutico dell’arto
superiore
13
M1
Evidence-based practice e metodologia della ricerca clinicoassistenziale
25
M1
Management nell’area infermieristica e ostetrica, tecnico sanitaria, preventiva e riabilitativa
42
M1
Medicina palliativa: modelli organizzativi, clinica, ricerca,
leadership
30
M2
Cardiologia pediatrica e dell’età evolutiva
5
M2
Chirurgia mini-invasiva pediatrica
7
M2
Chirurgia orale e implantologia
10
M2
Endodonzia clinica
20
M2
Endoscopia avanzata
7
M2
Management dei servizi sanitari per le funzioni di direzione
con particolare riferimento alle aree dei servizi tecnico-assistenziale e medico-organizzativo
18
M2
Odontoiatria clinica con tecnologie avanzate
4
M2
Protesi ed implantoprotesi con tecnologie avanzate
18
M2
Pulmonary vascular diseases
10
Corso anno attivazione 2009
M1
Assistenza infermieristica in ambito pediatrico
ancora nessun
iscritto
M2
Patologie del piede e della caviglia
ancora nessun
iscritto
Totale
275
Fonte: AFORM (Area della Formazione) Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Il numero complessivo di docenti universitari afferenti alla Facoltà di Medicina e
Chirurgia è di 489 (cfr. anche paragrafo 3.6). Di questi, i docenti integrati nell’attività
assistenziale presso l’Azienda sono 257 di cui 56 professori di I fascia, 84 professori di
II fascia, 115 Ricercatori, 2 Assistenti ordinari.
Il numero dei dipendenti dell’Azienda (appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale) che
risultano titolari di insegnamento o modulo è di 90 per 2384 ore di insegnamento
affidate. Il numero degli insegnamenti o moduli didattici è di 157. I dati si riferiscono agli
affidamenti di insegnamenti o moduli dei Corsi di laurea. Le funzioni di coordinamento
didattico nei corsi di laurea delle professioni sanitarie hanno impegnato 4245 ore.
115
Ricerca e didattica
Profilo
Per quanto riguarda i titolari di insegnamento o modulo nell’ambito delle Scuole di
specializzazione, i dirigenti dipendenti dell’Azienda (appartenenti al Servizio Sanitario
Nazionale) sono 218 per 2359 ore di insegnamento affidate. Gli insegnamenti o moduli
didattici affidati sono 164. I dati sono ricavati dai piani didattici inviati dalle scuole di
specializzazione.
Il numero dei dipendenti dell’Azienda (appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale) cui
sono state affidate funzioni di tutor nell’ambito dei diversi Corsi di laurea è di 780 ed
è, al momento, ricavato indirettamente dalle schede di attivazione dei singoli corsi di
laurea. Il dato comprende sia i dirigenti medici e sanitari sia il personale appartenente ai
profili delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche e della riabilitazione.
I dirigenti medici con funzioni di tutor individuale dei medici in formazione specialistica
assommano a 86 unità, mentre 157 sono i professori e i ricercatori universitari che
svolgono le stesse funzioni.
2.5 L’assetto organizzativo
In questa sezione si tratteggia il modello organizzativo dell’Azienda, si disegna la
mappa delle sue strutture e si forniscono, per ciascuna di esse, i dati di maggiore
rilievo.
2.5.1 L’organizzazione aziendale
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna è organizzata, in ambito sanitario,
secondo il modello dipartimentale. L’organizzazione dipartimentale assicura, oltre agli
obiettivi previsti dagli indirizzi regionali in materia, l’esercizio integrato delle attività
assistenziali, didattiche e di ricerca.
La mappa dei dipartimenti e delle relative articolazioni mette in luce la complessità
della struttura organizzativa aziendale. L’Azienda è costituita da 7 Dipartimenti ad
Attività Integrata (DAI), all’interno dei quali sono presenti 69 Unità Operative/Strutture,
per un totale di circa 1.668 posti letto; 3 dipartimenti sono attribuiti alla responsabilità
di dirigenti del Servizio Sanitario Regionale e 4 sono a direzione universitaria.
Su un totale di circa 760 dirigenti medici che esercitano la professione all’interno dei
DAI, il 77% è personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, mentre il restante
23% è universitario.
La maggior parte dei dirigenti medici esercita la libera professione con opzione in intramoenia (circa il 94%).
116
2
L’assetto organizzativo
Profilo
Tabella 2.57 Mappa dei Dipartimenti ad Attività Integrata
N. posti letto
N. dirigenti
medici
N. personale
infermieristi
co, tecnico e
riabilitativo
9
248
122
408
Chirurgie
Specialistiche ed
Anestesiologia
10
207
105
193
Ematologia,
Oncologia e
Medicina di
Laboratorio
11
146
104
367
Emergenza/
Urgenza, Chirurgia
Generale e dei
Trapianti
9
157
119
245
Malattie Apparato
Digerente e
Medicina Interna
10
246
104
224
Medicina Interna,
dell’Invecchiamento
e Malattie
Nefrologiche
10
409
100
398
Salute della Donna,
del Bambino e
dell’Adolescente
10
255
108
440
Totale
69
1.668*
762
2.602
Dipartimento ad
Attività Integrata
N. Unità
Operative/
Strutture
Cardio-ToracoVascolare
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola–Malpighi
Nota: (*) Dei 1.668 posti letto totali, 140 sono dedicati al Day Hospital.
Per quanto riguarda il personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione quasi
tutta la popolazione di poco più di 2.600 unità è dipendente dal Servizio Sanitario Regionale.
Nella Tabella 2.57, la suddivisione del personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione
per dipartimento di afferenza, rappresenta la situazione statica al 31.12.2009. Occorre
sottolineare che alcuni professionisti (circa 320 compresi nel numero totale, ma non
all’interno dei singoli dipartimenti) hanno più sedi di riferimento, essendo molto frequenti
gli spostamenti tra i diversi dipartimenti, in particolare per il personale infermieristico.
117
Obiettivi istituzionali
118
Strategie aziendali
Obiettivi istituzionali
3
Strategie aziendali
I
n questo capitolo l’Azienda illustra il perseguimento
degli obiettivi di salute ad essa assegnati dalla Regione,
descrivendo le strategie aziendali messe in atto, in accordo
anche con gli indirizzi emersi dalla programmazione territoriale.
Vengono individuate cinque aree per le quali l’Azienda descrive
i macro-obiettivi che, in linea con la pianificazione regionale e
territoriale, le indicazioni del Comitato di indirizzo, è impegnata
a conseguire. Vengono inoltre illustrate le strategie attraverso
cui l’Azienda ha inteso operare per formulare una valutazione
di quanto ha realizzato, indicando il percorso compiuto e il
grado di applicazione operativa, nonché i risultati conseguiti
come base sulla quale innestare le linee di miglioramento e
di un ulteriore sviluppo.
Le cinque aree riguardano:
Partecipazione degli Enti Locali alla programmazione
sanitaria e alla verifica dei risultati di salute, secondo il ruolo
ad essi assegnato nell’ordinamento regionale;
Universalità ed equità d’accesso in relazione a quanto
previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
Centralità del cittadino per favorire la valutazione dei servizi
e la partecipazione alle scelte assistenziali dei cittadini, degli
utenti e delle loro organizzazioni di rappresentanza;
Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale come
dovere di offrire prestazioni e servizi di elevata qualità tecnica,
professionale e relazionale, nel rispetto dell’utilizzo razionale
delle risorse;
Integrazione tra attività assistenziali, di didattica e di
ricerca.
119
Partecipazione alla programmazione sanitaria
Obiettivi istituzionali
3.1 Partecipazione degli Enti locali alla programmazione sanitaria
Nel corso dell’anno 2009 si sono consolidate le prassi di partecipazione degli Enti
Locali della provincia di Bologna alla programmazione sanitaria regionale e al
suo controllo periodico locale attraverso la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria:
consolidato è il percorso per l’approvazione dei bilanci sia consuntivi che preventivi,
nonché l’aggiornamento dei Piani Programmatici delle tre Aziende Sanitarie pubbliche
di Bologna (Azienda Ospedaliero - Universitaria e Azienda Usl di Bologna, Istituto
Ortopedico Rizzoli).
Nello specifico, negli incontri programmati nel corso del 2009, sono stati trattati i seguenti
argomenti:
21 dicembre 2009:

Investimenti ex art. 20 IV° fase secondo stralcio (per il relativo Parere);
19 ottobre 2009:

Presentazione di sintesi dei Bilanci di Missione delle Az. USL di Bologna, Az.
Ospedaliera Universitaria S.Orsola-Malpighi e Istituto Ortopedico Rizzoli IRCCS;
18 settembre 2009:

Protocollo d’Intesa RER, UNIBO, Fondazione Seragnoli, Fondazione Cassa di
Risparmio in BO, per la realizzazione del Polo Oncologico presso Az. OspedalieraUniversitaria S.Orsola Malpighi;
25 maggio 2009:

piano contrazione per ferie estive 2009;
29 aprile 2009:

Bilancio Economico Preventivo 2009;

Pluriennale 2009-2011;

Piano Pluriennale Investimenti dell’Azienda Ospedaliero Universitari di Bologna;
18 febbraio 2009:

Piano Direttore sullo sviluppo edilizio-impiantistico del Policlinico S.Orsola Malpighi
al 2015.
3.2 Universalità ed equità di accesso
L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna è attivamente impegnata nel
rimuovere le barriere di ogni genere per consentire a tutti i cittadini che ne hanno
bisogno di usufruire dei servizi erogati dal Policlinico. In particolare opera nell’ambito
della rimozione delle barriere architettoniche impegnandosi ad eliminarle in tutti
gli edifici in ristrutturazione e nella progettazione di quelli nuovi. In questa azione
l’Azienda è affiancata dai componenti del Comitato Consultivo Misto che effettuano
periodicamente valutazioni ed analisi sullo stato delle strutture e le trasferiscono
alle direzioni competenti per la definizione e la programmazione delle specifiche azioni.
120
Universalità ed equità di accesso
Nel 2009 è stata data
piena attuazione al
progetto Ospedale
Multiculturale
3
Obiettivi istituzionali
Su questo aspetto è attivo un gruppo di lavoro aziendale a cui partecipano i componenti
del Comitato Consultivo Misto.
Sul versante dell’eliminazione delle barriere “linguistiche” e culturali nel 2009 è
stata data attuazione a quanto previsto nel progetto “Ospedale Multiculturale” condotto
in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna.
Negli ultimi anni il trend delle presenze di utenti stranieri all’interno dell’Azienda
Ospedaliera è risultato in continua crescita, questo ha inevitabilmente richiesto una
nuova visione e una nuova organizzazione dei servizi necessari all’accoglienza e alla
valida presa in carico sanitaria di pazienti stranieri.
Grafico 3.1 Trend delle presenze di utenti stranieri all’interno del Policlinico
Fonte: AOSP di Bologna
L’analisi dei bisogni e delle criticità e i risultati delle esperienze sperimentali condotte
nel 2007 e 2008 (mediazione fissa nell’area ostetrico-ginecologica e interpretariato
telefonico nei Pronto Soccorso e Unità Operative a più ampio accesso di stranieri) hanno
portato a definire, tramite una gara d’appalto condotta di concerto con l’azienda USL, tre
nuovi servizi, diversi ma completamente integrati, per facilitare la relazione tra paziente
straniero e personale ospedaliero.
Il primo servizio è quello di “mediazione a chiamata” che prevede la possibilità da parte
delle unità operative e direzioni di richiedere la presenza di un mediatore culturale esperto
in grado di affrontare situazioni particolari e delicate, in cui è necessario trasmettere
informazioni e notizie e bisogna farlo in modo efficace e soprattutto “umano”. Dal punto di
vista strettamente organizzativo, il nuovo servizio libera il personale sanitario dall’onere
di ricercare personalmente un mediatore, accelerando i tempi e garantendo un servizio
121
Universalità ed equità di accesso
Obiettivi istituzionali
più efficace, a vantaggio dell’attività del reparto e dell’utente straniero.
Il nuovo “servizio di mediazione a chiamata” presenta, rispetto alla modalità attuata fino
al 2008 (una lista di interpreti contattabili direttamente dalle singole Unità Operative o
Direzioni) le seguenti caratteristiche:

la presenza di un centro di coordinamento unico a cui le UO possono rivolgersi;

garantisce la presa in carico delle richieste ed il loro espletamento entro tempi definiti,
favorendo anche la presenza di un unico mediatore per lo stesso paziente/utente;

assicura la gestione delle urgenze con tempi di intervento entro un’ora dalla
chiamata.
Nel 2009 l’analisi dei dati di utilizzo del servizio ha evidenziato rispetto al 2008 una
diminuzione delle ore di mediazione richieste (920 ore nel 2009 contro le 1572 ore del
2008). Di queste, 790 ore (470 ore programmate e 320 in urgenza) sono state gestite
con la nuova modalità, resa attiva dal mese di aprile 2009.
Le lingue maggiormente richieste sono state: Cinese (181 ore), Albanese (123 ore),
Arabo (74 ore), Rumeno (63 ore), Bangla (48 ore), Hurdu (48 ore).
Il secondo servizio è quello della mediazione linguistica culturale telefonica che
fornisce assistenza e supporto informativo tramite un Call Center di mediatori madre
- lingua. Grazie a un apparecchio telefonico dotato di una doppia cornetta l’operatore
sanitario può contattare la mediatrice della lingua desiderata e comunicare con l’utente
straniero realizzando una conversazione a tre che permette di superare la barriera
linguistica e assicurare una corretta informazione. La caratteristica principale del servizio è
l’immediata disponibilità del mediatore, la risposta infatti è garantita entro 60 secondi.
Le lingue disponibili sono 15: Arabo, Albanese, Bengalese, Cinese, Croato, Francese,
Hindi, Inglese, Rumeno, Russo, Serbo, Spagnolo, Tedesco, Tigrino, Urdu.
Il servizio è stato sperimentato nel 2007 e 2008 ed i buoni risultati ottenuti l’hanno
reso uno strumento aziendale stabile attualmente presente nei Pronto Soccorso, presso
i quali è attivo 24 ore su 24, ed in circa 20 unità operative (Ginecologia ed Ostetricia,
Ambulatorio IVG, Pediatria, Ematologia, Malattie infettive, Poliambulatorio, Oncologia)
selezionate rispetto al numero di accessi di utenza straniera ed alla richiesta del servizio
di interpretariato.
Analizzando i dati è possibile osservare che sono state registrate 333 chiamate di
mediazione telefonica in 12 mesi. Le lingue maggiormente richieste sono state:
Cinese (121 chiamate), Arabo (39 chiamate), Bengalese (26 chiamate), Rumeno (25
chiamate), Inglese (22 chiamate).
Il terzo servizio, che rappresenta la vera novità di quest’anno, prevede una postazione
dedicata agli utenti di lingua straniera all’interno dell’Ufficio Relazioni con il
Pubblico, al quale ci si può rivolgere, sia telefonicamente che di persona, contando
122
Universalità ed equità di accesso
3
Obiettivi istituzionali
sulla presenza, dal lunedi al venerdi, di mediatrici che parlano arabo, bulgaro, francese,
inglese, russo, rumeno, spagnolo. In questo modo è possibile (anche per utenti stranieri)
disporre di informazioni precise sull’attività dell’Azienda Ospedaliera e sulle modalità di
accesso ai servizi, presentare un reclamo o fare un elogio.
Sul tema della riduzione delle disuguaglianze il Policlinico partecipa al gruppo di
lavoro regionale compilando le griglie previste ed analizzando la situazione aziendale.
La trasparenza sui tempi di attesa è assicurata attraverso la disponibilità degli
specifici indicatori all’interno delle guide all’utente delle unità operative. Periodicamente,
su specifica richiesta del Comitato Consultivo Misto, l’azienda relaziona a questo
organismo sullo stato delle liste di attesa per le specifiche prestazioni.
Le informazioni sulle possibilità di accesso e l’orientamento all’interno del policlinico
sono erogate dal punto URP e dai punti informativi dell’ospedale. Nel 2010 è previsto
un progetto di riorganizzazione di queste strutture che (seguendo la sperimentazione
completata nel 2009) dovranno lavorare in stretta sinergia, consultando banche dati
comuni e consentendo un flusso informativo più razionale che si dovrà tradurre in
facilitazione all’accesso per l’utente.
3.3 Centralità del cittadino
L’ordinamento regionale riconosce al cittadino - in quanto titolare del diritto alla
salute - un ruolo attivo di partecipazione alla definizione delle prestazioni,
dell’organizzazione dei servizi e della loro valutazione. A tal fine, l’organizzazione del
Sistema Sanitario Regionale è chiamata a garantire la trasparenza nei confronti dei cittadini,
degli utenti e delle loro rappresentanze organizzate. Lo scopo dell’analisi riportata in questo
punto è di analizzare quanto e come l’Azienda sia capace di rapportarsi ai propri utilizzatori
e di modificare se stessa, riconoscendogli una posizione di assoluta centralità.
L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna riconosce il ruolo di interlocutore primario
del cittadino assicurandogli la possibilità di partecipare alla valutazione della qualità
dei servizi ed alla tutela dei diritti degli utenti. Questa possibilità è riconosciuta
al singolo come soggetto attivo, attraverso le Associazioni di Volontariato che operano
all’interno del Policlinico e nell’ambito del Comitato Consultivo Misto. Attraverso i rapporti
con il Comitato Consultivo Misto e le Associazioni di Volontariato è, inoltre, garantita la
trasparenza delle informazioni che sono rese disponibili agli utenti con gli strumenti
predisposti a tal fine dall’azienda.
Gli strumenti attraverso i quali può essere assicurata la partecipazione sono:

la carta dei servizi nella quale sono declinati gli indicatori generali di qualità che
possono essere valutati nel loro andamento annuale;
123
Centralità del cittadino

Obiettivi istituzionali
la guida all’unità operativa che contiene informazioni dettagliate sull’erogazione dei
servizi e sugli indicatori di processo collegati alle prestazioni;

la disponibilità e la diffusione delle informazioni attraverso il portale aziendale con
particolare riferimento a tutto quanto raggruppato nell’area “informazioni utili per i
cittadini”;

la partecipazione alla valutazione dei risultati della gestione delle segnalazioni sia nel
momento della presentazione al Comitato Consultivo Misto, che con la partecipazione
attiva di alcuni rappresentanti al gruppo di lavoro aziendale per il miglioramento del
processo gestionale;

la partecipazione attiva al processo di gestione delle segnalazioni attraverso
l’evidenziazione di situazioni particolari che possono creare disagio a specifiche
categorie di utenti;

la possibilità di inviare segnalazioni sulle modalità di funzionamento dell’azienda,
sugli strumenti (anche informatici) disponibili e sulla loro efficacia;

la partecipazione alla valutazione dei risultati ottenuti nella misurazione della
soddisfazione dell’utente;

il contatto diretto con il punto URP da parte dei cittadini o attraverso le loro associazioni
di tutela;

la collaborazione con il Comitato Consultivo Misto su specifiche azioni o progetti di
miglioramento e la collaborazione attiva con le Associazioni di Volontariato per il
sostegno a definiti programmi aziendali.
Il punto di riferimento è il cittadino anche in uno specifico progetto attivato dalla Direzione
Generale denominato appunto “Il percorso del cittadino” che ha tra i propri obiettivi la
risoluzione attraverso specifici gruppi di lavoro di situazioni individuate come prioritarie
relative alle aree di attesa ed ai percorsi.
3.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale
3.4.1 Qualità e accreditamento
Nel corso del 2009 l’Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi
di Bologna è stata coinvolta in una serie di visite di verifica per il conseguimento
dell’Accreditamento Istituzionale in base ai requisiti definiti dalla Regione Emilia Romagna.
Questo impegno, che prosegue nel 2010 e prevede il completamento nel 2011, sui 7
Dipartimenti dell’Azienda, ha fornito l’opportunità di integrare il sistema di gestione previsto
dai requisiti di Accreditamento regionale con quello, già implementato e consolidato da
più di un decennio, per rispondere ai requisiti della Norma ISO 9001:2000. A partire dal
2000 l’Azienda ha infatti ottenuto e mantenuto la Certificazione del proprio Sistema di
Gestione per la Qualità. Il modello di Certificazione ha visto nel tempo un’importante
evoluzione, con l’introduzione del modello di Certificazione di Servizio sui Trapianti e su
124
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
alcuni Percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, modello che prevede la descrizione
del percorso e la caratterizzazione dello stesso attraverso l’individuazione, per ciascuna
fase, di indicatori di efficienza ed efficacia, e la misurazione e pubblicazione dei relativi
dati, sia nell’ottica del professionista che del cliente fruitore finale. La novità di tale
percorso di certificazione è quella di attestare la capacità del sistema di conseguire e
mantenere nel tempo risultati ottimali in termini di qualità del servizio offerto e sicurezza
per il paziente. Altro elemento che caratterizza l’evoluzione del sistema è quello relativo
alla certificazione di prodotto, applicato ai Tessuti Cardiovascolari (segmenti vascolari,
valvole cardiache) preparati, immagazzinati e distribuiti a scopo di trapianto. Tale
schema di certificazione prevede l’individuazione di caratteristiche dei tessuti che la
Banca si impegna a mantenere come standard di sicurezza e di conformità alle specifiche
esigenze trapiantologiche.
La struttura organizzativa e gli strumenti che hanno reso possibile il processo di sviluppo
e di integrazione dei due sistemi di Certificazione e Accreditamento prevedono:

una rete di funzioni a livello del Dipartimento che, con specifiche competenze e
professionalità, supporta la Direzione del Dipartimento, nello sviluppo degli elementi
richiesti dai due modelli (Rappresentanti della Direzione per la Qualità, Animatori di
Formazione, Referenti medici e infermieristici dell’Area del Governo Clinico, Referenti
della Direzione Medica Ospedaliera e della Direzione del Servizio Infermieristico,
Tecnico e Riabilitativo, Coordinatori Amministrativi di Dipartimento, Facilitatori
dell’Area Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità);

una rete di funzioni a livello delle singole Unità Operative (Rappresentanti della
Direzione per la Qualità, Coordinatori Infermieristici, altri professionisti referenti) con
la funzione di supportare la Direzione nel percorso di sviluppo dei criteri e strumenti
previsti dai due modelli, con il supporto dei Facilitatori;

un sistema di audit interni (realizzati da team di valutatori formati e qualificati), audit
esterni a cura dell’Ente di Certificazione, ed autovalutazione da parte delle Unità
Operative, per la verifica di conformità ai requisiti e dell’efficacia dell’intero sistema;

l’utilizzo di diversi sistemi informatizzati aziendali, per la gestione della documentazione
interna e di altri strumenti (non conformità, azioni di miglioramento) previsti dai
modelli di Certificazione e Accreditamento (sito Intranet), per la gestione delle
informazioni destinate all’utenza interna ed esterna (Guida all’Unità Operativa sul
portale Internet), e di sistemi di livello regionale per la registrazione dei reclami e
delle azioni conseguenti e per la registrazione degli eventi e quasi eventi.
Presupposto di base per la semplificazione e l’integrazione dei due sistemi Qualità e
Accreditamento è stato quello di predisporre un unico piano di verifiche interne ed esterne
ed autovalutazione. Per facilitare il processo di confronto dei modelli è stata adottata,
quale strumento di audit e di autovalutazione da parte di tutte le UO, la check list dei
requisiti generali di Accreditamento, con il duplice scopo di integrare i due sistemi, come
da indicazioni della Direzione e della Direzione dell’Ufficio Comunicazione, Informazione,
Marketing e Qualità e, al tempo stesso, far acquisire ai professionisti consapevolezza e
conoscenza dei requisiti e degli strumenti del percorso di Accreditamento. Tale prassi
125
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
ha consentito di confermare, soprattutto per ciò che riguarda i requisiti generali di
Accreditamento, a carattere prevalentemente organizzativo, un’ampia sovrapponibilità
dei due modelli ed un buon livello di rispondenza degli strumenti già esistenti ai requisiti,
e al tempo stesso, introdurre o sviluppare maggiormente alcuni elementi e requisiti più
specifici delle diverse aree sottoposte a verifica.
Nel 2009 sono stati sottoposti a verifica per l’Accreditamento Istituzionale 3 Dipartimenti:
il Dipartimento Chirurgie Specialistiche e Anestesiologia, il Dipartimento Emergenza/
Urgenza, Chirurgia Generale e dei Trapianti e il Dipartimento Salute della Donna, del
Bambino e dell’Adolescente.
3.4.2 Processi aziendali
Al
fine
di
promuovere
l’appropriatezza
clinico
-
assistenziale
e
favorire
l’implementazione di linee guida e raccomandazioni per la buona pratica clinica, l’AOU di
Bologna ha avviato specifici progetti aziendali per la strutturazione di percorsi di cura
che si caratterizzano per la centralità del paziente, la collaborazione e l’integrazione
interdisciplinare e multiprofessionale e la continuità delle cure.
La strutturazione, l’applicazione e/o il monitoraggio di indicatori specifici, desunti dalla
letteratura di riferimento, costituiscono parte degli obiettivi di budget dei Dipartimenti e
delle UU.OO. coinvolti.
Nel corso del 2009, oltre alla definizione di nuovi percorsi non ancora completamente
strutturati (tumori ginecologici, tumori del colon retto, tumori del polmone, tumori della
tiroide, scompenso cardiaco, TIA, disordini cognitivi acquisiti) sono stati sottoposti a
valutazione, in termini di stato di applicazione e grado di raggiungimento dei principali
risultati attesi, i seguenti percorsi assistenziali aziendali:
Percorsi assistenziali
Implementazione N° ictus ricoverati in SU/Med.Zoli
Trombosi endovenosa
(efficienza modello interaziendale/efficacia trattamento)
Patologia
cerebro-vascolare
Percorso preferenziale assistenza TIA
(progetto di fattibilità)
Preparazione Audit interaziendale ictus
Cartella clinica informatizzata aziendale per l’ictus
(Progetto Modernizzazione)
Scompenso
cardiaco
Percorso intraospedaliero scompenso cardiaco
Preparazione Audit
Ortogeriatria
Monitoraggio: 1. Degenza media: 9.7 gg (<12 gg)
2. valutazione multidisciplinare 100%
Disturbi Cognitivi
Acquisiti
Completamento in corso
126
La definizione e
la valutazione dei
principali percorsi
di cura per la
presa in carico del
paziente
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
Tutti i percorsi implementati hanno evidenziato un buon grado di adesione alle principali
raccomandazioni scientifiche e, in caso di scostamento, il gruppo di lavoro specifico ha
analizzato (durante incontri ad hoc) le cause e individuato azioni correttive.
Per i percorsi su Stroke e Scompenso cardiaco sono stati preparati e in parte avviati audit
clinici interaziendali al fine di valutarne la funzionalità in un’ottica interaziendale.
Per quanto riguarda il percorso della paziente con Tumore della mammella, indicatori
di processo e di performance clinica sono periodicamente verificati in occasione
del Riesame di Direzione. Dall’analisi dei dati si evidenzia che in più del 90% delle
pazienti la diagnosi è confermata entro 15 giorni dal sospetto e il 98% delle pazienti
è operata entro 30 giorni dalla conferma della diagnosi. Nel corso del 2009 il percorso
è stato oggetto di verifica certificativa esterna. Inoltre, nell’ambito di un tavolo di
lavoro con l’ASL di Bologna è stato condiviso il set di indicatori mediante il quale
valutare l’omogeneità dei percorsi aziendali promuovendo la realizzazione di un audit
strutturato.
Percorso nascita
E’ stata definita la riorganizzazione dell’area ostetrico-ginecologica che prevede la
realizzazione del percorso nascita quale percorso clinico-organizzativo trasversale e
integrato con l’Azienda USL di Bologna con particolare riguardo alla razionalizzazione
delle metodiche invasive ed ecografiche impiegate nella diagnostica prenatale.
Ospedale senza dolore
Le attività inerenti alla terapia del dolore sono proseguite sulla base dell’esperienza
acquisita in questi anni rivolgendo l’attenzione su quattro direttrici di lavoro: dolore
perioperatorio, dolore oncologico, dolore cronico, dolore nell’area materno - infantile.
I percorsi per la
gestione del dolore Ospedale senza dolore
Il COSD aziendale annualmente valuta e fa propri gli obiettivi regionali che definiscono
nell’anno le priorità d’azione e il consolidamento dei risultati già raggiunti. In base
al grado di sviluppo, i percorsi relativi alla gestione delle “tipologie di dolore” e
implementati in linea con gli obiettivi regionali vengono sottoposti a verifica di un ente
di certificazione terzo per rendere il servizio più visibile e maggiormente presidiato nel
tempo.
Dolore perioperatorio
E’ proseguita l’ implementazione del relativo percorso che prevede l’applicazione delle
scale di misurazione del dolore per verificare l’efficacia della prescrizione. A tale fine
vengono registrate su supporto informatico le schede del dolore limitatamente alla
chirurgia per la quale sia previsto dolore moderato-severo. Per verificare la costanza
di qualità sono programmati rilievi a campione. E’ inoltre proseguita la formazione sul
campo. Il percorso è stato oggetto di verifica certificativa esterna con valutazione dei
dati di soddisfazione dei pazienti e di tutti gli indicatori di monitoraggio del percorso in
termini di efficacia ed efficienza.
127
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Inoltre, il gruppo di lavoro che presidia il percorso relativo alla “Gestione del dolore
pediatrico” ha sviluppato tutti gli strumenti necessari per la gestione del dolore
perioperatorio in eta’ pediatrica, per cui anche tale percorso potrà essere sottoposto
all’attenzione dell’ente esterno, di cui si avrà evidenza certificativa nel 2010.
Dolore procedurale in onco ematologia pediatrica
Le procedure sono effettuate con trattamento medico di sedazione/analgesia, nell’ambito
di un percorso con supporto
psicologico di accompagnamento con colloqui, gioco e
giocoterapia. Il percorso è stato oggetto di verifica certificativa esterna con valutazione
dei dati di soddisfazione dei genitori e dei pazienti e di tutti gli indicatori di monitoraggio
del percorso in termini di efficacia ed efficienza. In questo specifico percorso è stata
attivamente coinvolta l’associazione AGEOP che ha condiviso con i professionisti gli
standard di qualità di riferimento.
Dolore oncologico
Presso i reparti di Oncologia Medica il dolore viene rilevato di routine con scale di
misurazione ai fini del trattamento antalgico più appropriato e della verifica di efficacia.
Per diffondere la cultura dell’attenzione al dolore e rendere i comportamenti conseguenti
anche nei reparti di medicina interna e specialistica sono stati organizzati gruppi di
lavoro con i clinici, condivise strategie di percorso e sono state avviate iniziative di
formazione interna dedicate al dolore cronico oncologico (riconoscimento e trattamento)
rivolte a medici e infermieri di area interni stico - geriatrica. Il monitoraggio del consumo
di oppiacei nei Dipartimenti di area Oncologica e di Medicina Interna - Geriatria ha
evidenziato nel 2009 un incremento dal 2 al 7% dei consumi dei farmaci analgesici
oppioidi, che indica un miglioramento dell’approccio antalgico in tali reparti.
Dolore da parto
Sono stati organizzati ulteriori corsi di formazione, anche sul campo, rivolti non solo ai
professionisti dell’Azienda, ma anche a professionisti di altre realtà regionali per favorire
e integrare competenze culturali e organizzative. Sono stati realizzati incontri con l’ASL
di Bologna (Ospedale Maggiore) al fine di rendere omogenee le informazioni fornite alle
donne e condividere criteri clinici di analgesia “terapeutica”.
Per queste tipologie di Dolore è già previsto nel 2010 l’emissione di un Certificato
aziendale di Programma con allegate le schede tecniche che conterranno tutti i risultati
conseguiti in termini di efficacia ed efficienza.
Rete delle cure palliative in ambito oncologico
L’Azienda è parte della rete cure palliative in ambito oncologico, in collaborazione con
l’Azienda USL di Bologna - Distretto delle Cure Primarie e Rete delle Cure Palliative.
Nel 2009 sono state richieste 323 attivazioni ADI (assistenza domiciliare integrata) per
pazienti ricoverati in area oncologica e sono state effettuate 127 valutazioni di pazienti
oncologici ricoverati per verificare l’appropriatezza del trasferimento presso l’Hospice; il
128
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
trasferimento è stato giudicato idoneo in 95 casi (75%).
3
Obiettivi istituzionali
L’Azienda partecipa inoltre al progetto regionale MACONDO, ricerca sull’assistenza ai
malati con dolore su tutto il territorio regionale finalizzata alla valutazione dei servizi
offerti alle persone che provano dolore per verificarne il funzionamento e la qualità. La
collaborazione al progetto si è concretizzata per il 2009 nella partecipazione allo studio
delle caratteristiche dell’organizzazione della Rete delle Cure Palliative, alla realizzazione
del questionario sulle competenze e sui comportamenti degli operatori relativamente al
setting ospedaliero e all’indagine di prevalenza del dolore nei malati oncologici.
Dolore cronico
Sono state implementate, e rese accessibili anche tramite CUP, le attività ambulatoriali
dedicate al dolore cronico per la diagnosi e la cura di tutte le tipologie di dolore e per la
continuità delle cure.
Governo clinico del farmaco
Per lo sviluppo e la diffusione di una cultura sempre più attenta all’utilizzo appropriato
dei farmaci, con particolare riguardo ai settori in cui ancora oggi è aperto il dibattito
sugli aspetti di efficacia e sicurezza, si rende sempre più necessario individuare criteri
condivisi per l’uso appropriato di alcuni farmaci/categorie di farmaci cui si correlano
particolari livelli di criticità di impiego in termini di sicurezza, elevato costo, rischio di
inappropriatezza.
In relazione all’applicazione dei criteri di selezione della casistica da trattare e delle stime
formulate nell’ambito della Commissione Provinciale del Farmaco, è stato realizzato un
impianto per il monitoraggio costante del loro utilizzo, attraverso analisi che consentano
confronti e valutazioni non solo in termini di spesa ma anche di intensità d’uso dei gruppi
terapeutici e/o delle singole sostanze, permettendo altresì di evidenziare i principali fattori
che determinano la eventuale variabilità nella prescrizione sia tra le Aziende Sanitarie
della provincia rispetto al PTP sia tra queste e le Aziende regionali, rispetto al PTR.
A livello aziendale l’azione di governo clinico si è principalmente focalizzata su alcuni
gruppi terapeutici coinvolgendo gli attori responsabili della prescrizione farmacologica
nell’ambito della seguente matrice delle responsabilità:
Tabella 3.1 Matrice delle Responsabilità nella prescrizione farmacologica
Matrice delle Responsabilità nella prescrizione farmacologica
Azione
Dir. U.O.
Appropriatezza d’uso
R
Consumi vs budget
R
Dir. Dip.
Dir.
Farmacia
Governo
Clinico
Comissioni/
Gruppi
profess.li
129
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Attuazione azioni di
miglioramento
R
Predisposizione
documenti di
riferimento-criteri
di valutazione
Valutazione
appropriatezza
Monitoraggio/
trasmissione dati
spesa
Obiettivi istituzionali
C
C
C
C
R
C
C
R
R
Monitoraggio utilizzo
R
C
Vigilanza sul processo
in ambito
dipartimentale
R
C
Promozione azioni
di valutazione
professionale e atti
conseguenti
R
C
Proposta di eventuali
revisioni del budget
R
Rendicontazione
complessiva
C
R
Fonte: AOSP di Bologna
In particolare le categorie di farmaci ai quali si sono rivolti gli obiettivi per un uso
appropriato sono:
a)
Farmaci oncologici innovativi
Per questa classe di farmaci è stato definito un budget specifico per U.O. sulla base
della casistica stimata da trattare, nel rispetto delle indicazioni prodotte dalla CRF/CPF.
Il monitoraggio intensivo dei dati di consumo e spesa e l’analisi della casistica trattata
attraverso i dati del Registro onco-AIFA e della prescrizione informatizzata, consentono
un dialogo aperto con i clinici chiamati a partecipare a programmi volti a definire un
più preciso ruolo in terapia dei farmaci oncologici innovativi attraverso una verifica
trasparente ed oggettiva dei reali benefici aggiuntivi.
b)
Immunosoppressori, con particolare riferimento ai farmaci biologici anti-citochine
I farmaci biologici vengono ormai correntemente utilizzati nella terapia di diverse
patologie reumatologiche, dermatologiche ed infiammatorie intestinali.
Nonostante il loro ampio utilizzo, rimangono tuttavia ancora importanti interrogativi
relativi alla comparabilità interclasse e all’utilità di somministrazione di un secondo
farmaco in caso di mancata risposta o non tollerabilità al primo.
Quasi tutti i farmaci hanno diverse indicazioni terapeutiche che nel tempo, sulla base dei
130
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
risultati dei diversi studi clinici condotti, si sono andate ad aggiungere alle precedenti,
creando, come nel caso dell’artrite reumatoide o della Malattia di Crohn, la possibilità di
scelta tra più trattamenti alternativi.
Sicuramente i nuovi sistemi di monitoraggio, a cui i diversi gruppi di lavoro provinciali e
regionali stanno dedicandosi, garantiranno una raccolta dati molto più analitica, con la
possibilità di arrivare anche a conclusioni più certe per quanto riguarda i costi, l’efficacia
e la sicurezza di questi nuovi trattamenti.
c)
Antimicotici
Nell’ultimo trimestre del 2007 sono state diffuse in ambito aziendale le “Raccomandazioni
per l’appropriato impiego dei farmaci antimicotici sistemici”. Ai fini del monitoraggio è
stata predisposta una specifica griglia di valutazione dell’appropriatezza dei trattamenti
rispetto alle raccomandazioni aziendali i cui dati sono desunti dalla apposita scheda
di prescrizione. Ogni trimestre vengono effettuate le valutazioni, trasmessi i report
ai responsabili delle U.O. ed ai clinici referenti in materia; i casi più critici vengono
direttamente discussi con i clinici, nell’ambito di audit.
d)
Antimicrobici, con azioni che riguardano sia la profilassi antibiotica in chirurgia
e la sorveglianza delle infezioni della ferita chirurgica e l’antibioticoterapia e
sorveglianza delle resistenze batteriche
Nel rispetto delle attività istituzionali previste (Farmacia, Comitato Infezioni Ospedaliere/
Gruppo di Sorveglianza Epidemiologica, Gestione del Rischio Clinico) e delle indicazioni
del Consiglio d’Europa, UE e Ministero del Welfare è stato avviato nel corso del 2009
un Progetto Multidisciplinare Pluriennale che persegue molteplici obiettivi attinenti
l’Appropriatezza della Terapia Antibiotica:
1.
Sorveglianza della resistenza antimicrobica e patogeni nosocomiali;
2.
Sorveglianza del consumo e costi di antibiotici;
3.
Responsabilizzazione nel consumo di alcune classi di antibiotici;
4.
Valutazione della prescrizione terapia antibiotica;
5.
Informazione e Formazione.
Nell’ambito della profilassi antibiotica in chirurgia e della sorveglianza delle infezioni della
ferita chirurgica, anche alla luce dei processi di accreditamento dei Dipartimenti Chirurgici,
nel 2009 è stato progettato ed attivato un sistema di registrazione che permette oggi di
rilevare in tutte le U.O. chirurgiche un set minimo di informazioni relative alla profilassi
antibiotica, utilizzando lo strumento informatico del Registro Operatorio Ormawin.
Sono stati inoltre aggiornati i protocolli di profilassi alla luce della pubblicazione delle
Linee Guida Nazionali di settembre 2008.
Infine, come previsto dal Programma regionale SiCHER, sono state individuate per
ogni U.O. di chirurgia le procedure soggette a sorveglianza, tra quelle più frequenti o a
maggiore rischio di infezione. Per la raccolta dei dati è stata predisposta una apposita
scheda sulla base di quella prevista dalla regione, inserita nella procedura ADT, e da
compilarsi all’atto del trasferimento e/o dimissione del paziente.
131
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
Nell’ambito della Commissione Provinciale del Farmaco (CPF), le attività di revisione
ed aggiornamento del Prontuario si sono svolte nel rispetto dei seguenti principi guida:
EFFICACIA: valutata rispetto ai risultati di studi clinici di buona qualità (RCT, Revisioni
sistematiche, Metanalisi) e alle raccomandazioni contenute nelle principali Linee-guida
nazionali ed internazionali.
SICUREZZA: valutata sulla base dei dati desunti da studi clinici e, qualora disponibili, da
studi osservazionali di farmacosorveglianza postmarketing.
GRADO DI INNOVATIVITA’: valutata in termini di maggiore efficacia o tollerabilità o
compliance rispetto ai farmaci già disponibili e considerati di riferimento .
EQUIVALENZA TERAPEUTICA: valutata sulla base del confronto tra i farmaci della stessa
“categoria omogenea” al fine di individuare quelli che dispongono delle migliori evidenze
e che possono essere considerati sovrapponibili per gli impieghi clinici prevalenti.
COSTI: analisi economica di impatto sulla pratica clinica ospedaliera e sulla prescrizione
e spesa farmaceutica territoriale rispetto ad eventuali analoghi ove disponibili.
L’attività svolta dalla CPF nel corso del 2009 ha permesso di mantenere un buon livello di
standardizzazione/omogeneizzazione degli strumenti terapeutici disponibili e utilizzabili
dai clinici nelle diverse Aziende sanitarie senza mai venir meno al principio di garantire
al paziente la terapia più appropriata sulla base delle conoscenze più aggiornate.
Inoltre la CPF ha svolto un’azione di monitoraggio d’uso dei farmaci ad alto costo, in
particolare di antineoplastici e immunomodulatori.
In particolare, per quanto riguarda la Malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI),
è stato costituito un gruppo di studio comprendente membri della segreteria della CPF e
tutti i professionisti responsabili dei centri prescrittori AUSLBO e AOUBO con l’obiettivo
di condividere, sulla base delle evidenze, delle indicazioni d’uso dei farmaci biologici per
il trattamento della MICI e identificare e condividere sistemi di monitoraggio dei consumi
di questi farmaci; definire percorsi per gli usi off label di questi farmaci, in particolare in
pediatria.
Il gruppo ha prodotto un documento - poi approvato dalla CPF - relativo alle indicazioni
d’uso dell’Infliximab e dell’Adalimumab (unici farmaci attualmente approvati per questa
indicazione ed inseriti nel PTP), una scheda di monitoraggio per la quale e’ in avanzata
fase di realizzazione la versione informatizzata per la sua gestione on-line. Ciò permetterà
una standardizzazione del trattamento con farmaci biologici in ambito provinciale,
una raccolta ed analisi dei dati con successiva possibilità di autoimplementazione del
sistema.
Appropriatezza del ricovero ospedaliero
Inoltre l’Azienda, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 88 comma 2 della
L388/2000 e dell’allegato 7 della DGR 2126/2005,al fine di prevenire comportamenti
opportunistici e di incrementare il livello di appropriatezza delle attività ospedaliere,
effettua regolarmente l’attività di controllo interno sulla casistica prodotta tramite un
132
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
pool di codificatori esperti nel rispetto di quanto prescritto. Per quanto riguarda i ricoveri
ripetuti, vengono analizzati tutti i casi di ricoveri ripetuti 0-1 giorno, i ricoveri ripetuti
2-7 giorni e i casi che rientrano nella tipologia omnicomprensiva della tariffa. Viene
analizzata la documentazione sanitaria di tutti i DGR mal definiti (424, 467, 468, 476,
477). Vengono validate tutte le SDO dei dimessi analizzando i campi codificati e la
documentazione sanitaria, effettuando un controllo di congruità scheda/cartella, in oltre
il 50% dei casi.
L’attività di revisione interna della codifica derivante dalle attività sopra indicate è
attestata dall’avvenuta modifica del DRG attribuito che, nelle SDO dei dimessi dell’anno
2008 si è verificata nel 15,2% dei casi.
3.4.3 Sicurezza dei pazienti
Il piano aziendale per
Nel gennaio 2009 sono stati definiti gli obiettivi specifici del Piano Programma Aziendale
la gestione del rischio
e la promozione della
sicurezza
per la Gestione del Rischio Clinico con il relativo Piano Attuativo. Inoltre, nell’ambito
della negoziazione di budget 2009, specifici obiettivi relativi al programma di gestione
del rischio sono stati previsti per tutti i Dipartimenti anche ai fini della incentivazione del
risultato.
E’ stata implementata la mappatura del rischio a livello aziendale. Il modello, che si
basa sulla integrazione delle informazioni provenienti da diverse fonti aziendali (incident
reporting, farmacovigilanza, infezioni ospedaliere, segnalazioni/reclami degli utenti,
contenziosi o richieste di risarcimento per danni subiti, infortuni biologici, infortuni sul
lavoro, cadute) è finalizzato allo sviluppo della conoscenza dei punti di criticità del sistema
locale e consente inoltre di valutare la gravità delle conseguenze degli avvenimenti
collocando su una scala di priorità i rischi e le possibili azioni di miglioramento.
E’ proseguita l’implementazione del sistema di incident reporting nelle Unità Operative
e nei Dipartimenti dell’Azienda incentivando e strutturando la segnalazione volontaria e
spontanea di eventi significativi da parte degli operatori, al fine di focalizzare l’attenzione
su eventi o quasi eventi con conseguenze minime o senza conseguenze (near miss)
piuttosto che solo su danni ed eventi avversi. Il relativo piano di formazione ha ormai
raggiunto circa 400 professionisti.
Sulla base degli eventi segnalati sono state promosse iniziative di miglioramento a livello
dipartimentale attraverso la rete dei facilitatori e sono stati pianificati interventi a livello
aziendale.
Al fine di intrecciare strettamente gli aspetti della gestione del rischio con quelli relativi
alla qualità delle prestazioni sanitarie sono stati sviluppati e applicati strumenti per la
prevenzione del rischio, fra i quali: l’identificazione del paziente tramite l’applicazione
del braccialetto identificativo, la corretta gestione della trasfusione attraverso sistemi
133
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
di warming e l’informatizzazione di alcune fasi del processo, l’implementazione
e il monitoraggio degli schemi di profilassi antibiotica in chirurgia e di profilassi
antitromboembolica in chirurgia e medicina.
Nell’ambito della corretta tenuta della documentazione sanitaria a supporto della
sicurezza clinico - assistenziale, è stata monitorata, anche ai fini della valutazione della
qualità dell’assistenza, l’adesione alla procedura per la corretta compilazione della
cartella clinica (data di applicazione è gennaio 2009) e sono stati promossi audit a livello
dipartimentale e di Unità Operativa.
E’ stato inoltre implementato l’utilizzo della scheda unica di terapia, azione che rientra
fra gli interventi messi in campo per ridurre l’incidenza di errore nella gestione della
terapia e per consentire la tracciabilità in un documento unico degli interventi terapeutici
nel corso del ricovero.
Il sistema di gestione delle segnalazioni degli utenti, già da anni implementato, è
stato ulteriormente innovato e sviluppato nella logica di una migliore definizione del
percorso e delle responsabilità, attraverso l’attribuzione di codici di priorità (coerenti con
la gravità dell’evento e la conseguente velocità di risposta), e l’attivazione di una task
force multidisciplinare con funzione di raccordo e monitoraggio del processo. L’obiettivo
della revisione dell’intero processo è stato quello di arrivare a fornire al cittadino una
risposta integrata tra le diverse componenti, chiara e tempestiva, corredata, se del
caso, di impegni verso il miglioramento degli aspetti segnalati come critici. Il processo
di gestione delle segnalazioni si avvale anche di un servizio di “ascolto attivo” degli
utenti realizzato, in situazioni che lo richiedono, a cura di professionisti con una specifica
formazione sulla mediazione e gestione dei conflitti. Le segnalazioni sono elaborate con
frequenza quadrimestrale, ed i risultati complessivi sono diffusi, attraverso un sistema
informatizzato di gestione della documentazione, in modo da fornire alla Direzione
Aziendale, ai Dipartimenti e alle Unità Operative, uno strumento di analisi delle
tipologie, della frequenza, degli esiti delle segnalazioni, e gli elementi per la gestione
del miglioramento. (ulteriori approfondimenti sono inseriti nel Capitolo 5 “Sistema di
relazioni e strumenti di comunicazione”).
Anche l’attività stragiudiziale e giudiziale in materia di contenzioso per risarcimento
danni è implementata in azienda da circa un decennio.
Nel corso del tempo sono
state adottate e seguite apposite procedure conformemente alla tipologia di contratto
assicurativo per la copertura della responsabilità professionale - civile verso la persona
assistita in quanto, dal regime “loss occurrence” in vigore fino alla fine degli anni ’90,
si è passati al regime cosiddetto di “claims made”. Tale cambiamento, unitamente
all’aumento della “sinistrosità” e alla necessità di fronteggiare la situazione modificando
l’approccio tradizionale al problema, ha comportato lo sviluppo di competenze aziendali
specifiche legali e medico-legali, l’elaborazione di procedure specifiche e l’affinamento di
tecniche conciliative/negoziali per favorire la definizione transattiva delle controversie.
134
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
3
Obiettivi istituzionali
Con riferimento alle sopraccitate tecniche e in particolare alla gestione diretta dei sinistri,
sono stati acquisiti gli elementi e gli strumenti atti alla quantificazione e alla definizione
stragiudiziale dei danni alla persona sulla base delle valutazioni medico legali.
La procedura aziendale di gestione dei sinistri attualmente in vigore è condivisa con
l’Assicurazione e prevede il ristoro del danno commisurato alla gravità degli eventi. E’
l’Azienda che in prima persona si impegna, in stretta collaborazione con i professionisti,
a dare soddisfazione alle richieste dei cittadini, in tempi tra l’altro più contenuti rispetto
a quelli delle Compagnie di assicurazione, e che si manifesta come interlocutore
disponibile all’ascolto e al riconoscimento dei loro diritti favorendo la ricomposizione
dei rapporti con i danneggiati. Un aspetto innovativo dell’attuale procedura è stata
l’istituzione del Comitato Valutazione Sinistri (CVS), gruppo multidisciplinare che
esamina congiuntamente ogni sinistro, anche in collaborazione con la compagnia
assicurativa, definendone la strategia gestionale sia legale sia medico legale. E’ stato
inoltre implementato il data base aziendale per la registrazione dei casi ai fini della
costruzione della mappatura della sinistrosità aziendale.
Per quanto riguarda la gestione del rischio infettivo, il Comitato Addetto al Controllo
delle Infezioni Ospedaliere prosegue la sua attività in materia di Infezioni Ospedaliere,
avvalendosi del supporto del nucleo operativo, il Gruppo Sorveglianza Epidemiologica, che
continua la sua attività di sorveglianza, consulenza e supporto per le Unità Operative e i
Dipartimenti. Anche per l’anno 2009, in ottemperanza al sistema regionale di segnalazione,
è stata mantenuta una sorveglianza attiva su particolari patogeni sentinella (Aspergillus
sp., Enterococchi Vancomicina resistenti (VRE) e Clostridium difficile) isolati dai materiali
patologici di pazienti ricoverati, patogeni per la cui gestione sono state fornite specifiche
indicazioni operative. Inoltre, per quanto riguarda la sorveglianza microbiologica, sono
sistematicamente diffusi report trimestrali che forniscono ai professionisti una situazione
aggiornata sui principali gruppi di microrganismi che circolano all’interno del Policlinico,
il loro profilo di sensibilità confrontato con i periodi precedenti, i principali patogeni nelle
diverse sedi di prelievo, l’andamento dei principali gruppi di microrganismi.
Nel corso dell’anno 2009 sono stati diffusi ulteriori documenti con raccomandazioni per
la prevenzione delle infezioni associate all’assistenza sanitaria in ospedale: “Igiene delle
mani”, “Uso di dispositivi di protezione/Smaltimento dei taglienti”, prevenzione della
trasmissione degli agenti infettivi (precauzioni per l’isolamento), provvedimenti profilattici
da effettuare in caso di ectoparassitosi, misure comportamentali per la gestione dei casi
di nuova influenza da virus A(H1N1). Si è inoltre provveduto alla diffusione e applicazione
di indicazioni o provvedimenti ministeriali e/o regionali riferiti alla prevenzione della
West Nile Disease, alla sorveglianza della leishmaniosi e alla prevenzione e gestione
della sindrome influenzale da virus a/H1N1v.
In particolare, nell’ambito del programma per la prevenzione del contagio influenzale in
ospedale, a causa della diffusione della nuova influenza da virus A/H1N1v si è resa
135
Qualità dell’assistenza, efficienza gestionale
Obiettivi istituzionali
necessaria nell’anno 2009 la predisposizione di un piano di risposta ad una eventuale
pandemia influenzale integrato con l’ASL di Bologna, nonché la predisposizione di una
campagna aziendale per la vaccinazione antinfluenzale con effettuazione di tre incontri
informativi aziendali. La campagna per la vaccinazione antinfluenzale in azienda ha
ottenuto un incremento del personale vaccinato rispetto agli anni precedenti (Operatori
che hanno aderito alla vaccinazione nel 2009 1796, nel 2008 845; nel 2007 569). Il
programma prevedeva inoltre la redazione di un documento aziendale di riferimento,
che è stato corredato di allegati riguardanti l’igiene delle mani, l’uso di facciali filtranti
e guanti, e la gestione dei casi in particolari setting assistenziali come Pronto Soccorso,
Ostetricia, Pediatria, Terapia Intensiva e Servizio Ambulanze e Trasporti.
In ottemperanza anche a quanto indicato dal sistema regionale di segnalazione rapida di
eventi epidemici ed eventi sentinella, è assicurata la sorveglianza delle malattie infettive
diffusive e gli interventi di controllo conseguenti, con segnalazione di cluster epidemici
sospetti o certi.
Nell’ambito della controllo del rischio infettivo si provvede inoltre alla sorveglianza delle
attività di sterilizzazione e alla gestione del monitoraggio microbiologico ambientale.
Infine, in collaborazione con il Comune di Bologna e il Dipartimento di Sanità Pubblica
dell’ASL di Bologna è stato attivato nel corso del 2009 un progetto per la prevenzione
delle malattie trasmesse da zanzara tigre. Il progetto che prevedeva fra l’altro
interventi programmati di disinfestazione sui tombini e la disinfestazione delle aree verdi
su richiesta, ha consentito di registrare una riduzione della positività del 74% (uova:
esiti positivi da aedes albopictus).
3.5 Promozione dell’eccellenza tecnologica, clinica e organizzativa
Al fine di promuovere politiche comuni di governance clinica ed organizzativa, in grado
di favorire l’adozione di comportamenti ed interventi omogenei ed efficaci in ambito
clinico - assistenziale, perseguendo altresì la continuità dei processi fra ospedale e
territorio, nel corso del 2009, sono stati definiti indirizzi comuni con l’AUSL di Bologna
di programmazione, identificabili in progetti di sviluppo a forte valenza integrata, e
specifiche azioni orientate a politiche comuni nell’uso dei farmaci, nella definizione di
percorsi clinico - assistenziali, nella prevenzione primaria e secondaria, nella protesica e
nella erogazione delle cure odontoiatriche.
136
Promozione dell’eccellenza
3
Obiettivi istituzionali
Tabella 3.2 Reti cliniche strutturali e professionali (percorsi)
Reti cliniche strutturali e professionali (percorsi)
1
Rete Cardiologica
2
Rete Ortopedica Traumatologica
3
Rete Post-Acuzie
4
Rete Stroke (Assistenza integrata al paziente con ictus)
5
Rete Neurologica e Polo delle Scienze Neurologiche (riconoscimento IRCCS)
6
Reti della Pediatria Ospedaliera e dell’Emergenza Pediatrica
7
Reti Oncologiche e Percorsi Clinico Assistenziali
8
Rete Pronto Soccorso ed Emergenza
9
Percorso Nascita/Infertilità
10
Rete Psichiatria d’Urgenza
11
Rete Neuropsichiatria Infantile e Adolescenza (NPIA)
12
Rete Medicina Nucleare
13
Rete Reumatologica
14
Rete Medicina Legale
Fonte: AOSP di Bologna
Tabella 3.3 Progetti e Reti Territoriali per la continuità assistenziale Ospedale - Territorio
Progetti e Reti Territoriali per la continuità assistenziale Ospedale - Territorio
15
Rete della Continuità dell’Assistenza nel Dipartimento delle Cure Primarie
16
Nuclei Cure Primarie - Luogo dell’Accesso ai Servizi e dell’Integrazione Medicina
Generale e Specialistica
17
Piano Specialistica Ambulatoriale
18
Progetto Accesso Metropolitano (CUP 2000)
19
Progetto Integrazione Sistemi Informativi Metropolitani
Fonte: AOSP di Bologna
137
Promozione dell’eccellenza
Obiettivi istituzionali
Tabella 3.4 Servizi Unificati di Area Vasta o Area Metropolitana
Servizi Unificati di Area Vasta o Area Metropolitana
20
Emergenza 118 - Area Vasta
21
Laboratorio Unico Metropolitano - Area Metropolitana
22
Trasfusionale Unico Metropolitano e Estensione di Area Vasta - AVEC
23
Nefrodialisi - Area Metropolitana
24
Malattie Infettive - Area Metropolitana
25
Fisica Sanitaria - Area Metropolitana
26
Servizio 626 - Area Metropolitana
27
Ingegneria Clinica - Area Vasta
28
Economato e Servizi Logistici - Area Metropolitana
29
Uffici Acquisti - Area Metropolitana
30
Servizi Tecnici
31
Previdenza - Area Metropolitana
32
Servizi Assicurativi - Area Metropolitana
Fonte: AOSP di Bologna
3.6 Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Questa parte del documento è tesa ad illustrare le tappe principali del percorso attivato
dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria nel realizzare forme più avanzate di integrazione
tra le attività assistenziali, di didattica e ricerca svolte dalla componente
ospedaliera e universitaria. A questo riguardo, è opportuno che il presente paragrafo
sia letto in collegamento con i paragrafi 1.2. “Il sistema delle relazioni con l’Università”
e 2.4. Indicatori sulla ricerca e sulla didattica.
3.6.1 Informazioni sul personale
Di seguito sono esposti dati riguardanti la consistenza del personale universitario
professore e ricercatore della Facoltà di Medicina e Chirurgia nel complesso e per quel
138
Dati relativi alla
consistenza ed alle
variazioni dei professori
e ricercatori della
Facoltà di Medicina e
Chirurgia
3
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca Obiettivi istituzionali
che riguarda la componente integrata nelle attività assistenziali dell’Azienda. Per ciò
che concerne il personale universitario, nella tabella seguente (tabella 3.5) è riportato il
numero dei professori e dei ricercatori complessivamente afferenti Facoltà di Medicina e
Chirurgia, rilevato nell’ultimo triennio.
Tabella 3.5 Numero dei ricercatori e dei professori universitari al 31.12 dell’ultimo triennio presso
la Facoltà di Medicina e Chirurgia
Anno
Professori
I fascia.
Professori
II fascia.
Ricercatori
Assistenti
ordinari
Totale
2007
112
182
213
4
511
2008
112
175
221
4
512
2009
106
164
215
4
489
Fonte: Alma Mater Studiorum - ADOC - Ufficio Carriere Professori e Ricercatori
La tabella successiva (tabella 3.6) riporta il numero dei professori e ricercatori afferenti alla
Facoltà di Medicina e Chirurgia, integrati presso l’Azienda per l’attività assistenziale.
Tabella 3.6 Numero dei ricercatori e dei professori universitari al 31.12 dell’ultimo triennio presso
la Facoltà di Medicina e Chirurgia integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda
Anno
Professori
I fascia.
Professori
II fascia.
Ricercatori
Assistenti
ordinari
Totale
2007
57
96
113
2
268
2008
58
91
117
2
268
2009
56
84
115
2
257
Fonti: Alma Mater Studiorum - ASAN - Area della Sanità e AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
Nella tabella ancora successiva (tabella 3.7) è riportato il dato dinamico riferito al numero
complessivo dei professori e dei ricercatori afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia,
assunti e cessati per anno nell’ultimo triennio.
Tabella 3.7 Numero dei ricercatori e dei professori universitari assunti/cessati nell’ultimo triennio
presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia
Anno
2007
Professori
I fascia
Professori
II fascia
Ricercatori
Assistenti
ordinari
Cessati
Assunti
Cessati
Assunti
Cessati
Assunti
Cessati
Assunti
5
3
6
6
6
2
1
0
139
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
2008
6
6
7
5
4
15
0
0
2009
7
1
11
0
7
1
0
0
Fonte: Alma Mater Studiorum - ADOC - Ufficio Carriere Professori e Ricercatori
L’ultima tabella (tabella 3.8) riporta il numero dei professori e dei ricercatori assunti
e cessati per anno nell’ultimo triennio, afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia ed
integrati presso l’Azienda per l’attività assistenziale.
Tabella 3.8 Numero dei ricercatori e dei professori universitari assunti/cessati nell’ultimo triennio
presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia integrati nell’attività assistenziale presso l’Azienda
Anno
Professori
I fascia
Professori
II fascia
Ricercatori
Assistenti
ordinari
Cessati
Assunti
Cessati
Assunti
Cessati
Assunti
Cessati
Assunti
2007
0
5
5
1
5
4
0
0
2008
3
4
8
3
6
9
0
0
2009
3
1
7
0
3
1
0
0
Fonti: Alma Mater Studiorum - ASAN - Area della Sanità e AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
Riguardo alla programmazione del personale, nel periodo di riferimento risultano indette
e non ancora concluse le procedure di valutazione comparativa per la copertura di
quattro posti di professore ordinario, di sei posti di professore associato e di tredici posti
di ricercatore, per i seguenti Settori Scientifico-Disciplinari:

Professore Ordinario: MED/11 Malattie dell’apparato cardiovascolare (chiamata
dall’albo degli idonei), MED/09 Medicina Interna, MED/18 Chirurgia Generale, MED/23
Chirurgia Cardiaca. Tutti questi posti hanno come riferimento l’Azienda;

Professore associato: MED/26 Neurologia, FIS/07 Fisica Applicata (a beni culturali,
ambientali, biologia e medicina), MED/50 Scienze Tecniche Mediche Applicate, MED/09
Medicina Interna, MED/44 Medicina del Lavoro, MED/06 Oncologia Medica. Gli ultimi
tre posti hanno come riferimento l’Azienda;

Ricercatore: MED/39 Neuropsichiatria Infantile, BIO/10 Biochimica, BIO/16 Anatomia
Umana, MED/04 Patologia Generale, BIO/14 Farmacologia, MED/18 Chirurgia
Generale, MED/07 Microbiologia e Microbiologia Clinica, MED/20 Chirurgia Pediatrica
140
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
e Infantile, FIS/07 Fisica Applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina),
MED/13 Endocrinologia; MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia, MED/08
Anatomia patologica, MED/47 Scienze infermieristiche ostetrico-ginecologiche.
All’interno dell’Azienda, l’integrazione tra università ed ospedale concerne, innanzitutto
il personale e le strutture organizzative in cui questo opera. Delle 71 unità operative strutture complesse - in cui si articolano i 7 Dipartimenti ad Attività Integrata dell’Azienda,
38 sono classificate, in base all’Accordo vigente tra Azienda e Università, come strutture
a direzione universitaria, essenziali per le funzioni istituzionali della Facoltà di Medicina
e Chirurgia (allegato 1 dell’Accordo attuativo Azienda-Università vigente), altre 11
unità operative sono strutture qualificate non essenziali per dette funzioni, ma affidate
temporaneamente alla direzione di professori universitari (allegato 2 dell’Accordo) e 22
sono le strutture complesse affidate alla direzione di personale dirigente del Servizio
sanitario nazionale (allegato 3 dell’Accordo). In relazione ai processi di riorganizzazione
sviluppati, è diminuito il numero delle strutture complesse, mentre è progressivamente
aumentato il numero delle strutture semplici dipartimentali. Esse sono 17 e, tra queste,
10 sono dirette da professori universitari. Gli incarichi di programma aziendale, ai sensi
dell’art. 5, comma 4, del D.Lgs. n. 517/99 sono 11, di cui 9 affidati a professori o a ricercatori
universitari. Nell’organico delle Unità Operative o delle strutture semplici dipartimentali
a direzione universitaria il personale dirigente medico e sanitario “ospedaliero” è
largamente presente (attestandosi su valori prossimi ad una media generale del 60%)
ed opera in modo pienamente integrato con la componente professionale di estrazione
universitaria, non solo nelle attività assistenziali, ma contribuendo anche alla formazione
ed alla ricerca. Nelle Unità Operative a direzione c.d. ospedaliera vi è, solo in alcuni casi,
una limitata presenza in organico di universitari.
3.6.2 Integrazione Ospedale-Università
Accordo attuativo locale del Protocollo d’intesa tra Regione e le Università, previsto
dall’art. 9 della L.R. n. 29/2004.
Il più importante atto cui le disposizioni affidano il ruolo di strumento per l’integrazione è
costituito dall’Accordo attuativo locale del Protocollo d’intesa tra Regione e le Università
del 14 febbraio 2005, previsto dall’art. 9 della legge regionale 23 dicembre 2004 n. 29,
che rimane, tuttavia, ancora da stipulare. Un “Tavolo tecnico paritetico” costituito tra
l’Azienda e l’Università ha elaborato e prodotto dal mese di febbraio del 2007 una proposta
dell’Accordo Attuativo che ha ottenuto i pareri favorevoli del Comitato di Indirizzo e del
Collegio di Direzione e che rimane oggetto di valutazione da parte dell’Università.
Partendo dal complesso lavoro già svolto e disponibile, l’Accordo sarebbe un tassello
centrale nel quadro degli adempimenti previsti dalla L.R. 29/2004 e dal D.Lgs. 517/99. I
processi di riorganizzazione realizzati, in corso di realizzazione ed in programmazione in
diverse aree assistenziali rendono necessaria una revisione delle strutture assistenziali
141
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
in funzione della valutazione della loro essenzialità e dell’adeguatezza degli organici
universitari per le finalità istituzionali della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Il nuovo Accordo potrebbe fornire contributi per lo sviluppo di altri temi importanti,
come la programmazione congiunta del personale, delle risorse e delle attività, il
rafforzamento del ruolo dei Dipartimenti ad Attività Integrata e la loro sinergia con i
Dipartimenti universitari, la ricerca e l’innovazione, l’integrazione del personale tecnicoamministrativo. Su ciascuno di questi temi non sono mancate le iniziative ed i risultati
che necessitano, in ogni modo, del consolidamento in un’adeguata cornice normativa
rappresentata dall’Accordo.
Processi
di
riorganizzazione
realizzati
in
diverse
aree
assistenziali
in
collaborazione con la Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia
La mancanza dell’Accordo attuativo di cui sopra non ha costituito un limite al contributo
della componente universitaria alla realizzazione di numerosi processi di riorganizzazione
alla cui progettazione ha concorso, in modo specifico, la Presidenza della Facoltà di
Medicina e Chirurgia. Le aree interessate sono: ostetricia-ginecologia; pediatria; malattie
del metabolismo e dietetica clinica; anatomia patologica; radiologia; radioterapia;
oncologia medica; malattie infettive. Gli interventi di riorganizzazione sono avvenuti,
ed alcuni sono ancora in corso, nell’ambito di importanti modifiche dell’organigramma
direzionale, anche di strutture a direzione universitaria.
I principali risultati, in molti casi già evidenziabili, consistono nella semplificazione e
omogeneizzazione dei percorsi assistenziali, qualificazione degli stessi dal punto di
vista professionale e culturale, migliori livelli di efficienza, miglioramento del clima
organizzativo interno e del livello di motivazione dei professionisti, migliore governo
degli aspetti di rischio clinico. Conseguentemente si ritiene che indirettamente si sia
verificato o si verificherà anche un impatto positivo sulla didattica e ricerca.
Accordo attuativo locale sulla formazione specialistica
Il nuovo accordo attuativo locale fra l’Azienda e l’Università di Bologna è entrato in vigore
nel novembre 2008 e nel corso del 2009 l’impegno comune si è sviluppato verso la messa
a regime della sua applicazione che, realisticamente, non può che essere progressiva
stante la complessità di tale compito. Ogni decisione è stata condivisa nell’apposito
gruppo di lavoro misto aziendale e universitario.
L’Accordo attuativo ha reso possibile la definizione della rete formativa con le sedi esterne
utilizzate per la formazione da ciascuna Scuola di Specializzazione (strutture collegate e
strutture complementari di supporto) ed il suo aggiornamento.
E’ stato reso sistematico il flusso di altre indispensabili informazioni, in verità acquisite
anche in precedenza, sotto il regime dell’accordo previgente risalente al 2002, ma in
142
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
maniera meno completa, e riguardanti l’elenco nominativo di tutti gli Specializzandi in
effettiva attività presso l’Azienda suddivisi per Scuola e dei piani formativi individuali (ad
oggi dell’a.a. 2008/2009) di ciascuno, per ogni anno di corso.
Sono stati messi a disposizione delle segreterie delle Scuole di specializzazione gli
strumenti che rendono possibile la rilevazione informatizzata degli orari di presenza
dei medici in formazione, tramite gli stessi mezzi di registrazioni utilizzati dal personale
dipendente ed universitario integrato nell’assistenza, mentre rimane da organizzare
compiutamente l’utilizzo del sistema da parte delle segreterie.
L’attività ha riguardato anche la preparazione e la diffusione attraverso il sito web
istituzionale dell’azienda di una guida pratica esplicativa per l’applicazione dei vari aspetti
dell’accordo, con destinatari i soggetti a diverso titolo interessati (medici in formazione,
tutor, uffici, ecc.).
Per quanto riguarda la verifica e la certificazione delle attività di formazione specialistica
professionalizzante, è stata esaminata la possibilità di informatizzare il Libretto
Personale di Formazione in dotazione ai medici in formazione specialistica, anche per
consentire all’azienda di convalidare in modo più efficiente l’attestazione delle attività
professionalizzanti obbligatorie svolte (in riferimento al DM 1/8/05, che individua un
numero minimo di prestazioni da effettuare per tutto il percorso formativo). In attesa di
realizzare tale previsione che richiede complessi adempimenti e impegni economici si è
valutato come rendere più omogeneo e funzionale il modello di tale documento.
Nel 2009 è stata stipulata tra la Regione e le organizzazioni sindacali della Dirigenza
la “Intesa Regionale in materia di valorizzazione e riconoscimento della didattica
ospedaliera per la formazione medica specialistica”. Tale accordo è diretto ad incentivare
anche economicamente e a sostenere il ruolo dei professionisti del SSR nell’ambito
dei processi di formazione medico-specialistica. L’applicazione dell’intesa regionale è
tra gli obiettivi del prossimo futuro. A questi fini, le singole Scuole di specializzazione
collaboreranno individuando il proprio fabbisogno annuo di docenza e tutoraggio da
richiedere al personale ospedaliero ed i requisiti ritenuti più significativi.
L’Accordo Attuativo Locale sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e
Chirurgia in attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione e Università,
stabilisce che entro il 28 febbraio di ogni anno il Direttore Sanitario redige e presenta
al Collegio di Direzione il “Rapporto annuale sull’attività formativa medico specialistica”
svolta nell’Azienda che contenga le informazioni indicate nel protocollo regionale di
intesa. Essendo il 2009 il primo anno di applicazione dell’Accordo, sono stati avviati
ma non conclusi, gli adempimenti necessari per la preparazione del documento che
consentirà, tra l’altro, una migliore valutazione delle opportunità formative, anche ai fini
della piena utilizzazione della rete formativa interna del Policlinico.
Infine, tra le attività in progetto, vi è di favorire l’inserimento del medico in formazione
143
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
nella complessa realtà del Policlinico anche attraverso l’organizzazione di specifici
incontri con i medici in formazione del 1° anno. Gli argomenti che saranno presentati
riguarderanno: l’inquadramento dello stato giuridico del medico in formazione,
l’organizzazione ospedaliera, elementi di etica e privacy, l’attività tutoriale, le principali
procedure aziendali per la gestione del rischio, i rapporti con le professioni sanitarie.
La funzione di formazione aziendale svolge da tempo un ruolo significativo di collaborazione
con l’Università per quanto riguarda i corsi di laurea, i master e i corsi di alta formazione
per le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche e della riabilitazione. A questo
riguardo, si richiamano le considerazioni e le informazioni riportate anche al paragrafo
2.4.2.
Il settore aziendale formazione partecipa direttamente alle attività formative riferite a:

Corsi di laurea per le figure professionali di: infermiere, ostetrica, fisioterapista,
tecnico di laboratorio biomedico, tecnico di neurofisiopatologia, tecnico di radiologia
medica;

Master di 1° livello in:
1)
“Management nell’area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria,
2)
“Assistenza Infermieristica in Area Critica”;
3)
“Assistenza Infermieristica in ambito pediatrico”;
4)
“Evidence-Based Practice e Metodologia della Ricerca
Preventiva e Riabilitativa”;
Clinico-Assistenziale” .

Corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche.

Corsi di Alta Formazione:
1)
“Il tutor clinico nell’organizzazione sanitaria”;
2)
“Case Management in Infermieristica ed Ostetricia”;
3)
“Evidence Based Clinical Practice - seconda edizione”.
La collaborazione inerente ai corsi di laurea, i Master e i corsi di Alta Formazione per le
figure professionali specifiche della sanità si sostanzia:

nella gestione economica- amministrativa;

nel coordinamento didattico e tecnico pratico;

nel coordinamento didattico e tecnico pratico;

nell’espletamento delle docenze per le aree professionalizzanti;

nel garantire il collegamento con le sedi di tirocinio e favorire l’integrazione delle
attività di didattica e ricerca con l’assistenza;

nel facilitare l’apprendimento dello studente nella sede di tirocinio.
In particolare, l’Azienda, in conformità a quanto stabilito nel protocollo d’intesa RegioneUniversità e nelle specifiche convenzioni, mette a disposizione le seguenti risorse:

il coordinatore tecnico pratico e il coordinatore didattico nel Corso di laurea in
fisioterapia;
144
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca

il coordinatore tecnico pratico e due coordinatori didattici nel Corso di laurea in
Tecniche di Laboratorio Biomedico;

3
il coordinatore didattico nel Corso di laurea in Tecniche di radiologia medica, per
immagini e radioterapia;

Obiettivi istituzionali
il Referente Scientifico e il Tutor per il Master in Management nell’area Infermieristica
e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa;

il Referente Scientifico e i tutor per il Master in Assistenza Infermieristica in Area
Critica (uno per il Master e uno per ogni indirizzo attivato nella nostra azienda TI e
Dialisi);

il Tutor per il Master in Assistenza Infermieristica in ambito pediatrico;

il Referente Scientifico e il Tutor per il Corso di Alta Formazione “Il tutor clinico
nell’organizzazione sanitaria”;

il Referente Scientifico e il Tutor per il Corso di Alta Formazione “Case Management
in Infermieristica ed Ostetricia”:

il Referente Scientifico per il Corso di Alta Formazione “Evidence Based Clinical
Practice - seconda edizione”;

i tutor clinici nelle Unità Operative sedi di tirocinio.
3.6.3 Integrazione operativa delle strutture di supporto
Vi sono altre forme di collaborazione tra Azienda e Università in ambiti anche eterogenei
che sono però coessenziali nel quadro di un’efficace integrazione.
Si tratta di accordi formalizzati, ma anche di prassi che fissano collaborazioni in campi
e settori specifici:

Gestione unificata delle infrastrutture di rete e delle attrezzature informatiche.
E’ una collaborazione ormai consolidata che ha avuto inizio dal 1997 con accordi rinnovati
ed in seguito ampliati. Per il 2009 sono state stipulate due convenzioni con l’Università
di Bologna - Centro Sviluppo e Gestione Servizi Informatici di Ateneo (Ce.S.I.A.),
rispettivamente, per la gestione unificata delle infrastrutture di rete del Policlinico S.
Orsola–Malpighi e per la gestione unificata delle attrezzature informatiche in dotazione
all’utenza e dei servizi di supporto per la configurazione e manutenzione delle medesime.
Con gli accordi in questione sono state definite in modo unitario le competenze, le
responsabilità di gestione e stabiliti i criteri di concorso alla copertura degli oneri riguardo
alle materie in oggetto per garantire continuità, affidabilità e sicurezza dei servizi per
l’intera utenza universitaria e aziendale Sono stati avviati i lavori anche per il rinnovo
nel 2010.

Ripartizione delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili e
delle attrezzature.
Si tratta di un tema disciplinato dai protocolli d’intesa Regione – Università e che dovrebbe
trovare collocazione nell’accordo attuativo. A stralcio, è stata avviata un’iniziativa per la
revisione congiunta delle modalità di ripartizione delle spese di manutenzione ordinaria e
straordinaria degli immobili e delle attrezzature secondo i principi stabiliti nel Protocollo
145
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
d’intesa e per l’ampliamento a tipologie di servizi non ricompresi nell’attuale sistema che
è frutto di vecchi accordi di cui è necessaria una revisione per adeguarla ad una mutata
realtà.

Tutela della sicurezza e salute dei lavoratori.
La materia è disciplinata da un “Accordo per il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori ospedalieri e universitari all’interno del Policlinico S. Orsola-Malpighi,
in attuazione dell’art. 10 del D.M. 363/98”. La norma prevede che “al fine di garantire
la salute e la sicurezza di tutto il personale che presta la propria opera per conto delle
Università presso Enti esterni, … i soggetti cui competono gli obblighi previsti dal D.Lgs.
626/94, sono individuati di intesa tra gli enti convenzionati e le singole Università,
attraverso specifici accordi.” L’accordo è scaduto ed in regime di proroga. I lavori per il
rinnovo si sono rivelati complessi, anche in relazione alle novità introdotte con il Decreto
Legislativo 9.4.2008, n. 81. Si confida di raggiungere l’accordo nel corso del 2010.

Progetto sul “Disagio Lavorativo”.
Sempre in argomento di tutela della salute dei lavoratori, nel 2009 si è svolto il progetto
sul “Disagio Lavorativo”, avente per obiettivo l’analisi delle caratteristiche dell’ambiente
psicosociale di lavoro per individuare gli elementi di criticità su cui agire in termini
migliorativi, anche attraverso successivi interventi. A questo scopo era stata attivata
la convenzione con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”
dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Unità Operativa Medicina del Lavoro
dell’Azienda. (deliberazione n. 167 del 19.12.2008).

Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università.
L’ Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università svolge le funzioni attribuite dal
D.Lgs. 81/08 al Medico Competente e dal D.Lgs. 230/95 al Medico Autorizzato e si occupa
della sorveglianza sanitaria del personale dell’Università di Bologna. Le sue funzioni
interagiscono con quelle dell’omonima struttura complessa dell’Aziendale. Rappresenta
un’utile sinergia la collocazione delle due strutture in un’unica sede con l’opportuna
suddivisione degli spazi. A questo scopo, si sta raggiungendo l’intesa sullo “Accordo
concernente la disponibilità dei locali ubicati al 5° piano del Padiglione Palagi per la U.O.
di Medicina del Lavoro dell’Università di Bologna”. L’accordo ha la funzione di regolare la
situazione di compresenza già messa in atto e di definirne gli aspetti economici collegati.
L’Accordo è ormai definito e se ne prevede a breve la formalizzazione.

Centro di Ricerca Biomedica Applicata (CRBA).
La “Convenzione tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Bologna
Policlinico S. Orsola-Malpighi per l’istituzione di un Centro di Ricerca Biomedica Applicata
(CRBA)” è vigente dal 2001 e, ripetutamente prorogata, disciplina il concorso dell’Università
nell’istituzione del CRBA, inizialmente qualificato come programma aziendale. Il CRBA
rappresenta un esempio concreto di integrazione nel campo della ricerca e con le attività
assistenziali, essendo un laboratorio di ricerca a carattere multidisciplinare di tipo aperto,
146
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
ideato con le finalità di accogliere, soddisfare e integrare le esigenze dei diversi gruppi di
ricerca presenti all’interno del Policlinico S. Orsola-Malpighi, con particolare orientamento
al trasferimento nell’ambito clinico degli avanzamenti diagnostici e terapeutici. Sono in
fase di avvio i lavori per un rinnovo degli accordi, con la previsione di un potenziamento
dell’esperienza e di una sua più forte integrazione con la ricerca universitaria.

Consorzio Med3 per la formazione e-learning.
E’ un consorzio senza fini di lucro fra Istituzioni Pubbliche, cui partecipa l’Azienda insieme
alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, all’Istituto Ortopedico
Rizzoli, all’AUSL di Bologna, all’AUSL di Imola, al Consorzio Interuniversitario CINECA.
Scopi del Consorzio sono perciò lo sviluppo, la realizzazione e la messa a disposizione di
corsi di formazione a distanza (e-learning) e misti, accreditati ECM, per i professionisti
della sanità. Con una convenzione tra l’Azienda ed il Consorzio MED3 sono stati definiti
gli impegni reciproci in merito alle attività di formazione a distanza e mista del personale,
nonché alla diffusione delle conoscenze e dell’utilizzo della Information Communication
Technology in ambito sanitario;

Piano di comunicazione aziendale di concerto con le strategie di Comunicazione e
Marketing sociale del Policlinico.
L’Università contribuisce allo Sviluppo e al monitoraggio di questo progetto curato
dall’Ufficio di staff Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità tramite il proprio
Dipartimento di Discipline della Comunicazione. Una convenzione triennale tra l’Azienda
e l’Università di Bologna disciplina la collaborazione.

Convenzione per il nuovo Polo Cardio-Toraco-Vascolare.
Attraverso la stipulanda convenzione tra l’Azienda, l’Ateneo e la Fondazione Fanti
Melloni si acquisirà un importante contributo che concorrerà alla realizzazione del nuovo
Polo Cardio-Toraco-Vascolare che è uno degli interventi più importanti del piano di
rinnovamento edilizio del Policlinico.
Nel bilancio 2008 si era riportata la notizia di una riorganizzazione voluta dall’Università
allo scopo di rendere più funzionale il rapporto con le aziende e gli enti del Servizio
sanitario nazionale. A questo fine corrisponde l’istituzione nell’amministrazione generale
d’Ateneo dell’Area della Sanità - ASAN come unico punto di riferimento gestionale
all’interno dell’Ateneo per la cura dei rapporti sia di contenuto che di relazione con i
soggetti del Servizio Sanitario Nazionale. L’Area Sanità gestisce i procedimenti riguardanti
l’attività assistenziale del personale universitario ed ha una funzione di interfaccia per
tutti gli aspetti di competenza universitaria riguardanti i Dipartimenti Universitari ed
i Dipartimenti ad Attività Integrata - DAI. Una specifica unità si occupa di garantire
il presidio ed il coordinamento delle molteplici attività connesse alla riorganizzazione
delle scuole di Specializzazione mediche, fungendo da referente per i vari interlocutori
interni ed esterni coinvolti nelle attività. Tale innovazione ha favorito l’ulteriore sviluppo
del rapporto di collaborazione tra gli uffici dei due enti, pure esistente in precedenza. Il
147
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
contributo fornito dall’Area della Sanità dell’Ateneo si è rivelato importante per rendere
possibile il miglioramento in uno degli ambiti, quello degli uffici amministrativi, in cui
l’integrabilità delle attività si rivela spesso difficoltosa.
L’obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il grado di integrazione tra gli uffici, con lo
scopo non solo di coordinare e governare i temi connessi alla questione del trattamento
economico del personale, di cui sotto, ma di operare per una revisione di accordi sopra
ricordati, che concernono anche altri temi e che sono ormai “datati”.

Trattamento Economico personale universitario.
Nel 2009 l’impegno di collaborazione con l’Area della Sanità dell’Università si è concentrato
principalmente sui temi concernenti la gestione del trattamento economico del personale
universitario integrato in assistenza.
Per i docenti e ricercatori si è data applicazione dell’accordo attuativo del verbale d’intesa
tra la Regione Emilia-Romagna e le Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena Reggio Emilia per la perequazione dei trattamenti economici disallineati in ribasso, con
contestuale salvaguardia di quelli superiori, che ha consentito l’erogazione degli arretrati a
tutto il 31.12.2008 e il riconoscimento di un acconto, pari al 50% del 2008, a tutto il 2009.
Per il Personale tecnico-amministrativo si è effettuato il completamento del processo
di erogazione del trattamento equiparativo, in applicazione delle Linee guida regionali
sottoscritte il 19.12.2006, con riferimento ai trattamenti economici previsti nei rispettivi
Contratti collettivi nazionali di lavoro dal 9.8.2000 sino a tutto il quadriennio 2002-2005.
Si prevede la definizione del saldo da erogare per l’anno 2009 ai docenti e ricercatori.
Per il Personale tecnico-amministrativo, oltre che proseguire nel lavoro concernente
l’equiparazione, che richiede un costante adeguamento, si intende rivedere il “Protocollo
integrativo per il personale tecnico-amministrativo dell’Università convenzionato con
l’Azienda Ospedaliera Policlinico S. Orsola - Malpighi”, risalente al 2002, per adeguarlo ai
numerosi cambiamenti intervenuti.
3.6.4 Assetto istituzionale e organizzativo dell’Azienda
Per quanto concerne l’assetto istituzionale dell’Azienda, si ricorda che già al termine del
2008, è stato adottato l’Atto Aziendale, con deliberazione del Direttore generale n. 147
del 4.11.2008, d’intesa con il Rettore dell’Università di Bologna per le parti riguardanti,
in modo specifico, i Dipartimenti ad Attività Integrata e le Strutture assistenziali
complesse essenziali per la Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’Atto aziendale è stato
dichiarato conforme alle direttive della Regione Emilia-Romagna, con deliberazione di
Giunta regionale n. 2158 del 15.12.2008.
Il contenuto dell’Atto Aziendale riflette i valori ed i principi generali di organizzazione e
di funzionamento del Servizio Sanitario Regionale desunti dalla Legge Regionale n. 29 del
23.12.2004 e dal nuovo Protocollo regionale d’intesa fra Regione e Università approvato
148
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
in data 14.2. 2005 e le priorità di politica sanitaria indicate dal Piano Sociale e Sanitario.
Ha l’obiettivo primario di esprimere la “missione” aziendale, esplicitare la “visione”
perseguita, nonché i principi ed il sistema di valori che devono essere diffusi e condivisi
per orientare e sostenere le azioni ed i comportamenti dei singoli e dell’organizzazione e
le relazioni con i gruppi portatori di interessi. Definisce i principi generali di organizzazione
e delinea la configurazione degli assetti organizzativi e delle articolazioni di governo
dell’Azienda. Individua il modello organizzativo idoneo a promuovere l’integrazione delle
funzioni di assistenza, di formazione, di ricerca. L’atto aziendale costituisce la cornice di
riferimento di una serie di regolamenti interni, che definiscono sul piano organizzativo e
gestionale le regole di funzionamento e le responsabilità.
Il Comitato di Indirizzo è stato costituito nel 2006 (decreto del Presidente della
Giunta Regionale n. 158 del 10.7.2006 e deliberazione del Direttore generale n. 129 del
18.12.2006). Si è insediato ufficialmente in data 11 settembre 2006, dotandosi di un
regolamento di funzionamento. Permarrà in carica fino al 10 settembre 2010. Nel 2009
si sono tenute 4 sedute.
In particolare, il Comitato di indirizzo, ha esercitato le proprie funzioni con riguardo ai
seguenti temi:

stato dell’iter per la definizione dell’Accordo attuativo locale del Protocollo d’intesa
Regione - Università;

piani di riorganizzazione di numerose e importanti aree assistenziali (cfr. sopra)
elaborati con il concorso dei dipartimenti interessati e d’intesa con la Presidenza
della Facoltà di Medicina e Chirurgia. I piani sono stati esaminati, oltre che per la
loro valenza intrinseca, anche in relazione all’incidenza sulle funzioni universitarie,
determinata dall’interessamento di strutture a direzione universitaria;

esame dei dati di attività e dell’andamento della situazione economico-inanziaria
dell’Azienda finalizzati anche all’espressione dei pareri sugli strumenti della
programmazione economico finanziaria (Bilancio Economico Preventivo 2009, Piano
Programmatico 2009 - 2011, programma triennale degli investimenti) bilancio di
esercizio 2008;

bilancio di missione 2008;

esame dello stato di avanzamento delle azioni strategiche pluriennali, coerenti con i
valori ed i principi dell’Azienda, richiamate nelle linee guida per il budget 2009;

programma di ricerca Regione - Università;

report finale del Piano-direttore 2006/2015 (Piano di sviluppo edilizio ed impiantistico
del Policlinico sino al 2015);

progetto del Polo oncologico.
Su ogni tema di rilievo, oltre alle occasioni in cui è stato chiamato ad esprimere pareri
formali, il Comitato di Indirizzo ha offerto una collaborazione e valutazioni caratterizzate
da un contenuto propositivo, di grande utilità anche al fine di meglio contemperare le
esigenze della Mission multidimensionale dell’Azienda e, in modo particolare tra queste,
l’integrazione tra le componenti universitaria ed ospedaliera.
149
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
Il Collegio di Direzione era già stato costituito come organo dell’Azienda, ai sensi della
L.R. n. 29/2004 e dalla direttiva approvata con deliberazione della Giunta regionale n. 86
del 30.1.2006, per effetto delle deliberazioni del Direttore generale n. 34 del 5.3.2008
e n. 71 del 16.5.2008, nelle more dell’adozione dell’Atto aziendale. L’entrata in vigore
dell’Atto Aziendale, di cui riferito in precedenza, ha poi concluso ad ogni effetto tale fase
di transizione.
Nel Collegio di Direzione trovano la loro espressione i dipartimenti ad attività integrata
direttamente rappresentati al livello di organo dell’Azienda. La presenza dei dipartimenti
caratterizza, inoltre, il Collegio di Direzione come sede di integrazione tra l’ospedale e
l’Università per la consistente presenza della componente universitaria al vertice della
maggioranza dei DAI, anche se l’integrazione non è giunta a più piene conseguenze
per il permanere della duplicità istituzionale e organizzativa dei dipartimenti ad attività
integrata e dei dipartimenti universitari. Deve essere infine menzionata la indispensabile
funzione di integrazione anche interdipartimentale che risiede nel Collegio.
La composizione del Collegio riflette quanto detto. Sono, infatti, membri di diritto il
Direttore sanitario che è il presidente dell’organo, il Direttore amministrativo ed i Direttori
dei sette Dipartimenti ad attività integrata dell’Azienda (tra i quali quattro sono professori
universitari). Sono poi membri i Vice Direttori dei Dipartimenti ad attività integrata
(senza diritto di voto, salvo che sostituiscano il rispettivo Direttore), il Direttore della
Direzione Medica Ospedaliera - Area di organizzazione e gestione, il Direttore del Servizio
Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, il Responsabile dell’Ufficio Ricerca e Innovazione,
Governo Clinico e Valutazione della Performance Sanitaria. E’ stata garantita al Preside
della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna la facoltà permanente di
partecipare alle riunioni del Collegio di Direzione.
In sintesi, le funzioni del Collegio di Direzione, secondo l’art. 11 dell’Atto Aziendale e
l’art. 6 del suo attuale regolamento di funzionamento sono compendiate come segue.
Il Collegio di Direzione è organo collegiale dell’azienda con compiti di elaborazione e di
proposta nei confronti del Direttore generale:

per l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi;

per le attività di formazione e di formazione permanente, di ricerca e di
innovazione;

per la valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori.
In particolare il Collegio elabora proposte ed esprime pareri al Direttore Generale, che
non ne fa parte, relativamente all’integrazione e alla coerenza tra l’attività assistenziale e
l’attività didattica e di ricerca. Il Collegio di Direzione esprime parere su attività aziendali
di carattere strategico che incidono sulla organizzazione dei servizi e possono comportare
rilevanti effetti sulla qualità dell’assistenza. Il Collegio di Direzione:

partecipa all’elaborazione del programma aziendale di formazione permanente, in
collaborazione con il Collegio delle Professioni sanitarie e con i singoli Dipartimenti ad
Attività Integrata. Il programma di formazione aziendale viene elaborato e proposto,
150
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
per la sua approvazione, al Direttore Generale;

3
Obiettivi istituzionali
formula proposte in materia di libera professione, inclusa l’individuazione di strumenti
e di modalità per il monitoraggio dell’attività libero-professionale intramuraria e per
la valutazione dei tempi di attesa, nel rispetto delle disposizioni regionali di cui all’art.
8, comma 5, della L.R. n. 29/2004;

interviene nei processi di programmazione e verifica concernenti l’organizzazione
dell’attività formativa per i medici in formazione specialistica, con le modalità individuate
nell’accordo locale attuativo dello specifico Protocollo d’intesa sottoscritto in materia
dalla Regione e dalle Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena e Parma;

con riferimento alla funzione di ricerca e sviluppo dell’innovazione tecnologica ed
organizzativa, rappresenta il punto di collegamento e di trasferimento all’interno
dell’Azienda di innovazioni organizzative e di programmi regionali di formazione,
orientati sia a coloro che hanno la responsabilità diretta della gestione della tecnologia,
sia ai loro principali utilizzatori.
Il Collegio di Direzione è l’organo di governo della gestione integrata delle linee di attività
in tema di governo clinico e propone il Programma aziendale di prevenzione e gestione
del rischio clinico, che è adottato dal Direttore Generale.
Le sedute del Collegio si svolgono con una regolare cadenza periodica, indicativamente
una volta al mese (14 sedute nel 2009) e in tutte le occasioni nelle quali il Presidente
del Collegio ne ravvede la necessità. Sulla scorta di un’analisi empirica ma indicativa,
gli argomenti di cui si è occupato effettivamente il Collegio di Direzione nel 2009 hanno
riguardato i seguenti argomenti, in ordine decrescente di prevalenza:

Innovazioni organizzative e sviluppo dei servizi. Organizzazione per percorsi,
per intensità di cure, per funzioni specialistiche, per aggregazioni tecnologiche, ecc..
Esse hanno riguardato particolarmente: Area radiologica, Area ostetrico-ginecologica,
Area pediatrica, Anatomia patologica, Oncologia – Radioterapia, Area malattie del
metabolismo, Dermatologia, Piastra ecografica interdipartimentale, Percorsi ictus,
ortogeriatria. In fieri, si trovano le riorganizzazioni legate alla prossima attivazione
del Polo chirurgico e dell’Emergenza;

Individuazione delle priorità e monitoraggio in merito a Governo Clinico e Gestione
del Rischio. In particolare si è trattato dei principali percorsi diagnostico - terapeutici
assistenziali, di linee guida e raccomandazioni, del piano aziendale per gestione
del rischio clinico e della sicurezza, dell’introduzione di nuove tecnologie, dell’uso
appropriato di farmaci e dispositivi;

Sviluppo professionale, con riguardo al Profilo dei direttori di strutture omplesse, ai
criteri per le attribuzioni di incarichi dirigenziali, al sistema premiante, all’integrazione
assistenziale di professori e ricercatori;

Gestione. In questo argomento sono compresi l’Accordo di collaborazione con le
aziende della provincia (committenza), la Programmazione ed il monitoraggio del
budget, le Modalità organizzative per l’attività libero professionale;

Formazione, comprendente il Piano aziendale per la formazione e l’Organizzazione
dell’attività formativa per i medici in formazione specialistica;
151
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca

Obiettivi istituzionali
Ricerca, comprendente i temi relativi ai Bandi di ricerca del Ministero della Salute
(AIFA, Ricerca finalizzata, Giovani Ricercatori), ai Programmi di Ricerca finanziati
dalla RER, al Programma di Ricerca Regione Università, alle Sperimentazioni cliniche,
all’Osservatorio Regionale per l’Innovazione.
Sulla scorta delle criticità rilevate, gli ambiti di miglioramento che ci si prefiggono, per
rafforzare ulteriormente la funzione del Collegio di Direzione, riguardano il passaggio:

dalla gestione del breve – medio periodo all’elaborazione di indirizzi e di strategie di
sviluppo dell’azienda ospedaliero-universitaria ed all’esercizio pieno della funzione di
governo clinico (consapevolezza del ruolo del Collegio sia da parte dell’Azienda che
dei Direttori dei DAI);

dalla
consultazione
formale
alla
programmazione
integrata
(personale
ed
investimenti);

dal coinvolgimento “spot “ sui bandi di ricerca finanziati da fondi regionali/aziendali
alla predisposizione di un piano integrato per la ricerca e l’innovazione;

dalla partecipazione individuale ad una maggiore collegialità.
I Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) si avviano a compiere il loro primo ciclo
triennale di attività. Infatti, gli incarichi dei Direttori dei Dipartimenti ad Attività Integrata
sono stati conferiti, d’intesa con il Rettore (deliberazione n. 103 del 18.7.2007) dal
giorno 1.8.2007 per un periodo di tre anni, rinnovabile consecutivamente una sola volta
in caso di esito positivo della verifica. Detti incarichi scadranno perciò il 31.7.2010. Nella
stessa data scadranno gli incarichi conferiti, per un periodo identico, ai vicedirettori dei
DAI (delibera n. 105 del 25.7.2007). In pari tempo, si provvederà alla verifica ed al
rinnovo delle direzioni dei DAI per entrambe le tipologie di incarichi e questa scadenza
rappresenterà anche l’occasione per fare un bilancio sui DAI.
A grandi linee, si ricorda che nel 2006, sussistendo ancora i Dipartimenti assistenziali,
era stato avviato il processo di completa riorganizzazione dell’assetto dipartimentale
aziendale, con la revisione delle aggregazioni delle strutture ispirata a criteri di
complementarietà delle diverse discipline, con l’intento di assicurare la coerenza delle
aggregazioni medesime con i percorsi diagnostici e terapeutici degli assistiti. Tali scelte
hanno determinato anche la contemporanea riduzione del numero dei Dipartimenti (da
14 a 7). La fase successiva che ha visto la conferma delle aggregazioni dipartimentali
già definite col riassetto dei dipartimenti assistenziali, si è conclusa nel corso del 2007
con l’istituzione e l’effettiva attivazione dei DAI d’intesa con l’Università, che ne ha
condiviso l’assetto, l’organizzazione e la disciplina di funzionamento (Delibera del
Direttore Generale n. 79 del 7/6/2007 e Decreto Rettorale 751/27311 del 6.6.2007). I
Dipartimenti ad Attività Integrata sono divenuti pienamente operativi con l’insediamento
dei Comitati Direttivi (deliberazione n. 143 del 22.10.2007).
In relazione con l’attivazione dei DAI, l’Università di Bologna, secondo gli impegni assunti
nella condivisione del nuovo assetto, ha poi realizzato una ristrutturazione dei propri
dipartimenti presenti nell’area clinica, dei quali ha inteso conservare l’autonomia istituzionale
152
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
ed organizzativa. Con Decreto Rettorale n. 243/7676 del 13.2.2008, sono stati attivati sette
nuovi dipartimenti universitari, allo scopo di favorire l’integrazione tra le due organizzazioni.
Si è così realizzata la tendenziale, anche se non piena, coincidenza ed una maggiore
integrazione funzionale delle aree dei Dipartimenti universitari e dei Dipartimenti ad attività
integrata, a parte un ottavo Dipartimento universitario che non ha aderito alle scelte fatte,
preferendo conservare un tipo di aggregazione di impronta differente.
Tabella 3.9 Quadro di corrispondenza tra i Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) e i
Dipartimenti Universitari (DU)
Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI)
Dipartimenti Universitari (DU)
Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare
Dipartimento Cardiovascolare
Dipartimento Chirurgie Specialistiche e
Anestesiologia
Dipartimento di Scienze Chirurgiche
Specialistiche e Anestesiologiche
Dipartimento Ematologia, Oncologia e
Medicina di Laboratorio
Dipartimento di Ematologia e
Scienze Oncologiche “L. e A. Seragnoli”
Dipartimento Emergenza/Urgenza,
Chirurgia Generale e dei Trapianti
Dipartimento di Chirurgia Generale e
dei Trapianti d’Organo
Dipartimento Malattie Apparato Digerente
e Medicina Interna
Dipartimento di Medicina Clinica
Dipartimento Medicina Interna,
dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche
Dipartimento di Medicina Interna,
dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche
Dipartimento Salute della Donna, del Bambino Dipartimento di Scienze Ginecologiche,
e dell’Adolescente
Ostetriche e Pediatriche
Dipartimento Clinico di Scienze Radiologiche e
Istocitopatologiche
Fonte: AOU Bologna Pol. S.Orsola-Malpighi
A fini di integrazione, nel regolamento di funzionamento dei DAI si è previsto un
coordinamento dei processi decisionali di competenza dei DAI e dei DU nel rispetto delle
rispettive competenze, in materia di:

piani annuali e pluriennali di reclutamento di personale;

piani annuali e pluriennali delle ricerche;

piani annuali e pluriennali delle attività formative;

piani annuali e pluriennali di investimento edilizio e tecnologico.
Commissione Paritetica
Rimane operante anche un organismo paritetico di consultazione permanente, mirante
a favorire un’efficace integrazione dei processi e delle attività di rispettiva competenza e
la loro attuazione, nel pieno rispetto delle attribuzioni degli Organi Accademici e di quelli
dell’Azienda.
153
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
Obiettivi istituzionali
La competenza della Commissione si estende, genericamente, a tutte le materie
demandate all’accordo attuativo stesso. Oggi, nel quadro istituzionale mutato dopo
l’entrata in vigore del D.Lgs. 517/99 e della legge regionale n. 29/04, molte delle materie
di cui si occupa la Commissione Paritetica ricadono anche nelle attribuzioni del Comitato
di Indirizzo e del Collegio di Direzione.
Va precisato che, nell’esperienza concreta, la Commissione Paritetica si è occupata,
largamente dei temi riguardanti la programmazione congiunta dei ruoli del personale
docente e ricercatore universitario ed, inoltre, di quello tecnico-amministrativo (pareri
sulla programmazione dei ruoli, integrazioni nell’attività assistenziale, direzione delle
strutture universitarie).
Permane l’obiettivo di realizzare una programmazione dei ruoli congiunta o, quantomeno,
effettivamente concertata, costantemente perseguito, ma non realizzato a pieno finora. A
parte il ruolo della Commissione Paritetica, un importante contributo deve provenire dal
processo di interazione tra Dipartimenti ad attività integrata e Dipartimenti universitari.
Commissione Paritetica Edilizia
Si segnala, infine, l’esistenza di un’altra commissione paritetica con competenze
specifiche in materia di programmazione e verifica dell’andamento degli interventi di
carattere edilizio, tecnologico ed impiantistico che interessano le strutture del Policlinico.
Essa è stata costituita, pur in assenza di specifiche previsioni dell’accordo attuativo, sulla
scorta di un’esigenza comunemente sentita dai due enti.
3.6.5 Altre strutture assistenziali essenziali per l’attività didattica
In quest’ultima parte sono riepilogati i rapporti fra l’Università e altre strutture,
pubbliche o private, per far fronte a specifiche esigenze, ai sensi dell’articolo 14,
comma 4, del vigente protocollo d’intesa Regione-Università.
Bisogna premettere che per l’attività formativa e scientifica della Facoltà di Medicina e
Chirurgia, l’Università di Bologna fa ricorso ad un’area assistenziale più vasta di quella
offerta da questa Azienda, che è la sede di principale riferimento. Un ruolo importante
è, infatti, svolto sia dall’Istituto Ortopedico Rizzoli sia dall’Azienda USL di Bologna.
L’Università, inoltre, si articola in una struttura “Multicampus” per permettere la
diffusione dell’offerta formativa e l’attivazione di una stabile attività di ricerca
sul territorio. A tale scopo sono stati costituiti i Poli di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini,
dotati di particolari forme di autonomia.
A livello normativo, la legge regionale 23.12.2004, n. 29 e l’art. 14 del Protocollo d’intesa
Regione – Università stabiliscono che la programmazione sanitaria regionale individua
eventuali ulteriori sedi, rispetto all’Azienda ospedaliero - universitaria di riferimento,
nelle quali si realizza la collaborazione tra Regione e Università.
154
Integrazione tra assistenza didattica e ricerca
3
Obiettivi istituzionali
L’Università, previo accordo con la Regione, ha stipulato varie convenzioni per
assicurarsi la disponibilità di specifiche strutture sanitarie pubbliche ed, in taluni casi,
private accreditate, valutate essenziali per l’attività didattica, non presenti all’interno
dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi o ad integrazione
di quelle presenti nel Policlinico.
Di seguito è riportato l’elenco dei rapporti dell’Università, regolati da appositi accordi o
convenzioni, con altre strutture sanitarie pubbliche e private:

Accordo di programma contenuto nel “Protocollo d’intesa tra Regione, Università
di Bologna e Azienda USL di Bologna per lo svolgimento delle attività assistenziali
della Clinica Neurologica nelle more del perfezionamento della costituzione del Polo
delle Scienze Neurologiche nell’ambito dell’Ospedale Bellaria”. Nelle more della
realizzazione del Polo, si è realizzata l’integrazione delle attività assistenziali svolte
dalla Clinica Neurologica con le analoghe attività assistenziali svolte dalla AUSL di
Bologna e l’Ospedale Bellaria è stato individuato quale ulteriore sede di collaborazione
tra il Servizio sanitario regionale e l’Università di Bologna;

Accordo Attuativo tra l’Università degli Studi di Bologna e l’Istituto di Ricovero e Cura
a Carattere Scientifico di diritto pubblico “Istituti Ortopedici Rizzoli” di Bologna;

Convenzione attuativa Università - Azienda USL Città di Bologna (Convenzione
Attuativa Università degli Studi di Bologna - ex Usl N. 29 e Convenzione Attuativa
Università degli Studi di Bologna - ex Usl N. 27 per la gestione ai fini assistenziali
dell’Istituto di Psichiatria “P. Ottonello”);

Accordo Attuativo Università di Bologna - Azienda USL di Rimini per l’Unità Operativa di
Fisiopatologia della Riproduzione, in applicazione del Titolo I, Punto 2.3 del Protocollo
d’intesa Regione - Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998;

Accordo attuativo Università di Bologna - Azienda USL di Imola in applicazione
del protocollo d’intesa Regione - Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998,
per l’attivazione dell’Unità operativa complessa a direzione universitaria di
Gastroenterologia;

Accordo attuativo Università di Bologna - Montecatone Rehabilitation Institute spa
in applicazione del protocollo d’intesa Regione – Università emiliane sottoscritto il
18.3.1998, per l’attivazione dell’Unità operativa complessa a direzione universitaria
di Diagnostica e riabilitazione dei disordini viscerali e delle funzioni autonome;

Accordo attuativo Università di Bologna - Azienda USL di Cesena per il programma
“Progettazione, formazione e ricerca per l’integrazione del programma delle
neuroscienze e del Dipartimento di salute mentale al fine di promuovere la salute
mentale” in applicazione del titolo I, punto 2.3 del protocollo d’intesa Regione –
Università emiliane sottoscritto il 18.3.1998;

Accordo tra l’Università degli Studi di Bologna, il Gruppo Villa Maria e le case di
cura private accreditate Villa Maria Cecilia spa e San Pier Damiano spa per l’Unità
Operativa di Chirurgia Toracica.
155
Condizioni di lavoro
156
Competenze del personale
ed efficienza dell’organizzazione
Condizioni di lavoro
4
Competenze del personale
ed efficienza dell’organizzazione
I
n questo capitolo vengono prese in esame le condizioni
di lavoro, le competenze del personale e l’efficienza
dell’organizzazione. Il Policlinico conta quasi 6.000 dipendenti,
suddivisi a loro volta in diverse categorie professionali e che
prestano la propria attività in Azienda a vario titolo. Nel 2009
si è avuto un lieve incremento del personale infermieristico,
mentre l’analisi dell’anagrafica mostra che il personale è
prevalentemente di sesso femminile ed ha un’età compresa
tra i 35 e i 54 anni. I dati della mobilità interaziendale
mostrano un saldo attivo nel corso dell’anno 2009. Viene
poi preso in esame il sistema di conferimento di incarichi e
funzioni al personale che è stato sviluppato per incentivare
l’attribuzione di autonomia e responsabilità e lo sviluppo
delle competenze dei professionisti. In quest’ottica, il Nucleo
di Valutazione garantisce la verifica annuale dei risultati ai
fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato e della
produttività collettiva. Il documento tratta anche gli sforzi
profusi dall’Azienda nella produzione di eventi formativi. Infine,
per quanto concerne le relazioni con il personale dipendente,
queste sono improntate alla massima disponibilità e sono
principalmente mediate dal confronto con le rappresentanze
dei lavoratori. L’Azienda promuove, infatti, azioni volte al
mantenimento e allo sviluppo del benessere psico-fisico del
personale ed incentiva iniziative volte alla prevenzione del
disagio lavorativo, sostenendo il miglioramento della qualità
della vita e dell’ambiente di lavoro.
157
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
4.1. La carta d’identità del personale
4.1.1 Profilo del personale
Il personale presente all’interno dell’Azienda in data 31 dicembre 2009, secondo i dati
forniti dal sistema informativo aziendale, ammonta a quasi 6.000 unità, in lieve aumento
rispetto alla stessa data del 2008.
In questo paragrafo, dedicato alle caratteristiche del personale, vengono analizzati nel
dettaglio il tipo di rapporto contrattuale, la suddivisione in categorie professionali, il
genere, l’età anagrafica, ecc., per fornire un quadro completo delle persone che lavorano
in Azienda.
4.1.2 Tipologia contrattuale
In questa sezione viene rappresentato il personale che lavora in Azienda diviso per
tipologia contrattuale.
Tabella 4.1 Personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna
Policlinico S.Orsola-Malpighi al 31.12 articolato per tipologia di contratto (Anni 2007-2008-2009)
Totale
personale
2007
Totale
personale
2008
Totale
personale
2009
Servizio Sanitario
Regionale
4.995
4.944
5.026
universitario
414
405
393
convenzionato
6
6
3
altro personale
391
413
361
Borsisti
11
3
15
Contratti
libero
professionali
222
235
223
Co.co.co.
158
175
123
Somministrati
0
0
0
5.806
5.768
5.783
Tipologia contrattuale
di cui:
Totale
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
158
Il personale che
lavora nel Policlinico,
quasi 6.000 unità
al 31.12.2008, è
suddiviso in diverse
categorie professionali
e presta la propria
attività in Azienda a
vario titolo.
La carta d’identità del personale
4
Condizioni di lavoro
Dalla Tabella 4.1 si osserva un complessivo lieve incremento del personale che
lavora in Azienda nel corso del 2009 che, rispetto all’anno precedente, è aumentato
di 15 unità. Occorre evidenziare, in riferimento al numero di unità del personale al
31 dicembre, che il dato risente degli eventi relativi alla data specifica (ad esempio
la disponibilità o meno di graduatorie valide); se si prende in considerazione la media
del numero di personale presente a vario titolo nel corso dell’anno, è sostanzialmente
stabile rispetto al 2008.
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali è evidente che la maggior parte del personale
è dipendente dal Servizio Sanitario Regionale, mentre a seguire troviamo il personale
dipendente dall’Università.
Nel corso del 2009 si rileva un decremento di circa 50 unità del personale indicato alla
voce “altro personale”, prevalentemente finanziato con risorse esterne, per lo svolgimento
di progetti di ricerca di particolare rilievo. Cominciano ad essere visibili, infatti, nel corso
dell’anno preso a riferimento, gli effetti dell’applicazione dei Protocolli d’intesa in materia
di stabilizzazione del lavoro precario e valorizzazione delle esperienze lavorative e dei
corrispondenti piani triennali, definiti, nel 2008, con gli organismi sindacali aventi titolo
delle tre aree di contrattazione collettiva. Si prevede il completamento delle procedure
di cui sopra, con conseguente stabilizzazione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato
delle posizioni già ricoperte da personale precario occupato su attività istituzionali e
continuative, nel 2010.
Diminuiscono lievemente i dipendenti universitari e il personale convenzionato.
4.1.3 Categorie
In questo paragrafo viene rappresentato il personale dipendente dal Servizio
Sanitario Regionale e dall’Università suddiviso per categoria. Dalla Tabella 4.2 si
desume una forte prevalenza del personale dipendente dal Servizio Sanitario Regionale
rispetto a quello universitario, nelle professioni amministrative, sanitarie e tecniche, con
una media del 97% tra le professioni sul totale del personale; il personale universitario
è concentrato invece, principalmente nella dirigenza medica (quasi il 30% di dirigenti
medici sul totale dei professionisti).
Nel corso del triennio il numero di persone presente nelle diverse categorie professionali
è molto simile, nell’ultimo anno si è registrato un lieve incremento del personale
infermieristico e del personale raggruppato alla Tabella 4.2 alla voce “personale
OTA, OSS, ausiliari”.
159
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
Tabella 4.2 Distribuzione per Categorie del personale dell’Azienda (con la precisazione della
dipendenza dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università) (Anni 2007-2008-2009)
Categoria personale
dipendente
Personale del
Servizio
Sanitario
Regionale
Personale
universitario
Dirigenti medici
631
242
873
Altri dirigenti (sanitari, APT)
130
19
149
Personale infermieristico
2.238
16
2.254
Personale OTA, OSS, ausiliari
792
-
792
Personale tecnico sanitario
356
27
383
Personale amministrativo
334
72
406
Altro personale
545
17
562
Totale 2009
5.026
393
5.419
Totale 2008
4.944
405
5.349
Totale 2007
4.995
414
5.408
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
160
Totale
personale
La carta d’identità del personale
4.1.4 Anagrafica
4
Condizioni di lavoro
In questo paragrafo viene descritta l’anagrafica del personale.
L’analisi
dell’anagrafica mostra
che il personale è
prevalentemente
di sesso femminile
ed ha un’età media
compresa tra i 35 e i
54 anni
Come dalle rilevazioni degli anni precedenti, nel 2009 viene confermata la netta
prevalenza di personale di sesso femminile (quasi il 70% del totale) su quello
maschile.
I Grafici 4.1 e 4.1 bis mostrano la distribuzione per genere tra le categorie del personale
dipendente dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Università. Come da tendenza già
rilevata negli anni precedenti, nonostante sia netta la maggioranza di donne sul totale
del personale, la dirigenza medica è invece composta prevalentemente da uomini
(57% maschi contro 43% femmine per il personale dipendente dal Servizio Sanitario
Regionale).
Grafico 4.1 Distribuzione per genere in termini percentuali tra
le categorie del personale dipendente dal SSN
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Questo aspetto, come già evidenziato negli anni precedenti, è ancora più evidente nel
personale universitario dove la percentuale di uomini della dirigenza medica nell’anno
2009 è pari al 78% sul totale dei medici universitari.
161
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
Grafico 4.1 bis Distribuzione per genere in termini percentuali tra le
categorie del personale dipendente dall’Università
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Continuando ad osservare le caratteristiche del personale dipendente dal Servizio
Sanitario Regionale, nelle tabelle 4.3 e 4.3 bis viene descritta la distribuzione del part
time per genere e per categoria.
Tabella 4.3 e 4.3 bis Distribuzione per genere in termini percentuali tra le categorie del personale
dell’Azienda, per categorie, e, rispetto a queste, sui rapporti a tempo parziale
Categoria personale dipendente
Femmine
N° Femmine
Part Time
%
Femmine P.T.
Dirigenti medici
272
5
1,84
Altri dirigenti (sanitari, APT)
89
3
3,37
Personale infermieristico
1.663
126
7,58
Personale OTA, OSS, ausiliari
605
66
10,91
Personale tecnico sanitario
250
28
11,20
Personale amministrativo
304
73
24,01
Altro personale
545
58
19,59
Totale 2009
3.479
359
10,32
162
4
Condizioni di lavoro
La carta d’identità del personale
Categoria personale dipendente
Maschi
N° Maschi
Part Time
%
Maschi P.T.
Dirigenti medici
359
-
-
Altri dirigenti (sanitari, APT)
41
-
Personale infermieristico
575
8
1,39
Personale OTA, OSS, ausiliari
187
6
3,21
Personale tecnico sanitario
106
-
-
Personale amministrativo
30
-
-
Altro personale
249
16
6,43
Totale 2009
1.547
30
1,94
-
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Su un totale del ricorso al part time di quasi l’8% del personale complessivo, dalle tabelle
si evince che la scelta dell’orario ridotto è una scelta prevalentemente femminile e, in
particolare, del personale dell’area del comparto.
Per quanto riguarda l’età del personale circa il 65% del personale dell’Azienda ricade nelle
fasce di età comprese tra i 35 e i 54 anni come si evince dal grafico sotto riportato.
Grafico 4.2 Percentuale di distribuzione del personale dell’Azienda per classi di età
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
163
La carta d’identità del personale
Condizioni di lavoro
Nel 2009 la classe “under 35”, è rimasta complessivamente invariata rispetto all’anno
precedente, ma è significativa la diminuzione, in questa classe, del personale
infermieristico, che invece aumenta nelle fasce 35-44 e 45-55 (Tabella 4.4), segno
questo di una lieve diminuzione della mobilità in uscita di questa categoria di personale.
Il personale appartenente alle classi di età comprese tra i 55 e gli “over 65”, che
comprendono l’età pensionabile, è lievemente diminuito rispetto all’anno 2008.
Tabella 4.4 Distribuzione per classi di età delle categorie del personale dell’Azienda
Classi di età in anni
Categoria personale
dipendente
Totale
Dipendenti
<35
35-44
45-54
55-64
>=65
Dirigenti medici
24
150
284
171
2
631
Altri dirigenti (sanitari, APT)i
4
20
58
47
1
130
Personale infermieristico
807
813
504
113
1
2.238
Personale OTA, OSS, ausiliari
120
262
299
111
-
792
Personale tecnico sanitario
108
123
74
51
-
356
Personale amministrativo
7
75
178
74
-
334
Altro personale
29
179
256
80
1
545
Totale 2009
1.099
1.622
1.653
647
5
5.026
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Un’ ulteriore caratteristica del personale, la cittadinanza, mostra che l’Azienda richiama
anche personale straniero, per il quale nel corso del triennio si denota un andamento
pressoché costante (Tabella 4.5).
Tabella 4.5 Totale personale straniero al 31.12 (Anni 2007-2008-2009)
Anno
Personale straniero
2007
20
2008
21
2009
17
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Va evidenziato che tutti i lavoratori stranieri dipendenti dell’Azienda provengono da paesi
dell’Unione Europea visto che, al momento, la cittadinanza italiana o quella di un paese
164
La carta d’identità del personale
4
Condizioni di lavoro
comunitario è requisito fondamentale per essere assunti.
Per quanto riguarda invece la distribuzione del personale occupato nell’ambito di
categorie protette si ha la seguente rappresentazione, che denota, per l’anno 2009 un
andamento pressoché costante rispetto all’anno precedente.
Tabella 4.6 Personale occupato appartenente a categorie protette (Anni 2007-2008-2009)
Anno
Personale categorie protette
2007
67
2008
115
2009
112
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi (dati Prospetto Informativo del personale in
servizio ai sensi della L. 68 del 12.3.99 D.M. 22 novembre 99)
4.1.5 Mobilità
La mobilità
interaziendale registra
per l’anno 2009 un
saldo attivo di circa
90 unità”.
In questo paragrafo viene sinteticamente analizzata nella Tabella 4.7 la mobilità nel
personale dipendente nel corso dell’anno 2009.
Tabella 4.7 Totale personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale che si è dimesso e che
è stato assunto nel corso dell’anno 2009 (suddiviso per: pensionamenti, mobilità da e verso altre
aziende del Servizio Sanitario Nazionale, altri motivi)
Causale
Personale
cessato
Personale
assunto
Pensionamenti
45
Mobilità Servizio Sanitario Nazionale
91
16
Altri motivi
106
315
Totale 2009
242
331
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Il dato relativo alla mobilità interaziendale per l’anno 2009 registra un numero di
“personale assunto” leggermente maggiore rispetto al “personale cessato”. Nel corso del
2009, infatti, come evidenziato nella tabella 4.1, il personale dipendente è leggermente
aumentato.
165
Gestione del rischio e sicurezza
Condizioni di lavoro
4.2 Gestione del rischio e sicurezza
In questa parte del documento, l’Azienda descrive le principali attività finalizzate alla
gestione del rischio e della sicurezza.
Per quanto riguarda le condizioni di rischio degli operatori, un’attenzione particolare,
come esplicitato in seguito, viene riservata al monitoraggio e alla illustrazione delle
dinamiche connesse con i fenomeni infortunistici e delle malattie professionali, di burnout e di stress sul lavoro.
Entrando nello specifico, la gestione ed il controllo dei rischi derivanti dalle attività
lavorative (infortuni, rischio biologico, rischio chimico, movimentazione manuale dei
carichi, ecc.) sono funzioni svolte, sulla base del D.Lgs. 81/2008, dal Servizio Prevenzione
e Protezione (SPP) e dalla Medicina del lavoro (MdL). A supporto dei Servizi direttamente
coinvolti, è stato istituito il Gruppo aziendale per la Sicurezza, costituito dalle Direzioni
e Uffici di staff maggiormente coinvolti nel processo di valutazione e prevenzione dei
rischi dei lavoratori: Direzione Medica Ospedaliera, Coordinamento Attività Tecniche
Integrate, Servizio Prevenzione e Protezione, Direzione Affari Generali e Legali, Direzione
di Fisica Sanitaria, Direzione del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, Unità
Operativa di Medicina del Lavoro, Direzione Tecnologie Biomediche, Settore Formazione
e Aggiornamento, Ufficio Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità. Il Gruppo
Sicurezza effettua incontri mensili a cui partecipano i Rappresentanti dei Lavoratori
per la Sicurezza (RLS). Al gruppo, coordinato dalla Direzione Medica Ospedaliera, è
affidato il compito di pianificare e coordinare gli interventi dell’Azienda nel campo della
tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Il programma di
lavoro prevede, già da diversi anni, le seguenti aree di intervento: valutazione dei rischi,
monitoraggio infortuni e malattie professionali, rischio da movimentazione manuale
dei carichi, informazione e formazione, rischio biologico, rischio chimico, rischio da
videoterminali, prevenzione incendi, miglioramento ambienti di lavoro, personale con
ridotte capacità lavorative, disagio lavorativo, sistema integrato qualità-ambientesicurezza, esternalizzazione del lavoro e lavori atipici, attività proposte dai RLS.
Per la realizzazione delle funzioni in materia di igiene e sicurezza del lavoro previste dal
D.Lgs. 81/2008, e successive modificazioni, il Direttore Generale ha nominato (ai sensi
dell’art. 16) due delegati, un Dirigente Medico per le attività sanitarie ed un Dirigente
Tecnico per le attività non sanitarie. I programmi di valutazione e controllo del rischio
(lavorativo e non) legato all’esposizione alle radiazioni ionizzanti ed alle radiazioni non
ionizzanti, sono posti in capo all’esperto qualificato della Direzione Fisica Sanitaria e al
Medico competente (D.Lgs. 230/95 e successive modificazioni).
L’uso sicuro ed efficiente di attrezzature ed impianti sono in capo, per le proprie
competenze, alle Direzioni di Fisica Sanitaria, Tecnologie Biomediche e Coordinamento
166
Sono prese in
esame le iniziative
dell’Azienda per la
tutela delle condizioni
di lavoro degli
operatori e i principali
risultati raggiunti
Gestione del rischio e sicurezza
4
Condizioni di lavoro
Attività Tecniche Integrate, mentre altri aspetti di sicurezza legati all’igiene dei luoghi
di lavoro e ambientale, compreso la gestione dei rifiuti, rientrano fra le attività dell’Area
Igiene, Prevenzione e Protezione/Coordinamento Servizi Ospedalieri di Supporto della
Direzione Medica Ospedaliera. Con l’entrata in vigore il 25 agosto 2007 della Legge 3
agosto 2007, n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro
e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”, e del testo
unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, D. Lg.s 81/08, sono entrate in
vigore ulteriori misure di immediata attuazione di contrasto agli infortuni e al lavoro nero
con particolare attenzione ai contratti di appalto.
Sono di seguito riportati i risultati più significativi raggiunti nel corso del 2009. In
particolare:

è stato reso operativo il programma informatico per la registrazione degli infortuni,
è pertanto possibile sia la raccolta dei dati sia la possibilità di realizzazione di report
periodici sull’andamento infortunistico in azienda;

sono stati esaminati 12 infortuni selezionati in base alla gravità, alla frequenza e
particolarità di accadimento in quanto ritenuti rilevanti per la verifica e l’eventuale
aggiornamento della valutazione dei rischi;

è proseguito il programma poliennale per la riduzione del rischio da movimentazione
manuale carichi con sviluppo di attività di formazione e acquisto di ausili aggiuntivi ai
sollevapazienti (telini di scorrimento, ecc.) nel Dipartimento Chirurgie Specialistiche
e Anestesiologia;

è stato aggiornato in collaborazione con l’ufficio Comunicazione Informazione
Marketing e Qualità, il manuale di gestione aziendale nel quale è stata inserita una
specifica sezione dedicata alla tutela della salute nei luoghi di lavoro (sezione 6 valutazione dei rischi);

è stato realizzato un fascicolo informativo (ex art. 36 del D.Lgs. 81/08) dal titolo
“Sicuramente” destinato a tutti i lavoratori sulle diverse situazioni di rischio presenti
negli ambienti di lavoro;

sono stati realizzati di 17 DUVRI (documenti unici di valutazione dei rischi interferenti)
per le imprese appaltate più rappresentate in azienda; è stato inoltre aggiornato il
fascicolo informativo per le imprese esterne;

predisposizione e somministrazione del questionario ad un campione di 590 operatori
sanitari aziendali per la valutazione dei fattori correlati al disagio lavorativo;è in corso
la analisi dei risultati;

sono stati realizzati interventi formativi/informativi, con predisposizione e distribuzione
di materiale didattico/di supporto per:

l’uso dei DPI in caso di influenza realizzato nell’ambito dei seminari in tema da
nuova influenza da virus A(H1N1)v;

l’uso dei facciali filtranti e la corretta vestizione dei guanti medicali monouso; le
schede informative sono state diffuse su intranet aziendale;

corsi di formazione a richiesta delle UUOO e professionisti (Blocco operatorio II,
Ostetriche);
167
Gestione del rischio e sicurezza

Condizioni di lavoro
è proseguito il programma sul Sistema integrato di controlli (DMO CATI, SPP), in tema
di igiene, sicurezza, prevenzione, protezione, manutenzione straordinaria, finalizzato
al mantenimento di condizioni di sicurezza accettabili, per pazienti e lavoratori, nel
patrimonio immobiliare aziendale;

è stato aggiornato il sito intranet/internet del SPP con la sostituzione della
documentazione obsoleta e l’inserimento della nuova documentazione completamente
rivista alla luce del D. Lgs. 81/08;

è stato avviato il progetto di realizzazione di procedure di sicurezza per le principali
attività aziendali (5 procedure già disponibili e relative alla gestione delle bombole
prodotti pericolosi);

è stata completamente rivista la sezione operativa dei piani di emergenza incendio.
Relativamente all’attività dei Comitati Mobbing si è proceduto alla:

realizzazione del Codice di comportamento “per lavorare e vivere meglio” approvato
nel settembre 2009;

acquisizione della sede per i Comitati;

realizzazione del percorso formativo di due componenti dei Comitati mobbing presso
l’università di Verona per conseguire il titolo di “Consigliere di fiducia”;

formazione su “stress lavoro correlato” alla quale hanno partecipato 3 componenti
dei Comitati;

partecipazione al corso di clowning aziendale;

realizzazione della cittadina dei Comitati mobbing con lo scopo di attuare un contatto
permanente tra le strutture pubbliche (Comune, Provincia Azienda USL…), attualmente
vi è la collaborazione della sola USL BO.

realizzazione di una pagina WEB all’interno del portale intranet aziendale.
Infine, sulla base dei fattori di rischio, il personale è stato attribuito ai seguenti programmi
di controllo: personale radioesposto (categoria A), personale radioesposto (categoria
B), personale addetto alla risonanza magnetica, personale di sala operatoria, personale
esposto a farmaci antineoplastici, personale esposto ad altri agenti chimici (rischio più
che moderato)/agenti cancerogeni, personale esposto ad agenti biologici personale
addetto a movimentazione manuale di carichi, personale addetto a VDT e altri compiti
visivi impegnativi, personale addetto al lavoro notturno.
4.3 Sistema di valutazione delle competenze e sistemi premianti
L’obiettivo informativo di questa parte del documento è quello di esplicitare come
l’Azienda ha costruito un sistema strutturato di valutazione delle competenze e di
conoscerne l’uso. Nello specifico si può affermare che la contrattazione decentrata
aziendale ha accresciuto le prerogative di intervento sullo sviluppo delle carriere. Sulla
base dei dettati contrattuali l’Azienda ha sviluppato un proprio sistema di attribuzione
di autonomia e responsabilità conferendo incarichi e funzioni misurati su fattori
168
Il sistema di
conferimento di
incarichi e funzioni
al personale, è
stato sviluppato
per incentivare
l’attribuzione
di autonomia e
responsabilità e
lo sviluppo delle
competenze dei
professionisti
Sistema di valutazione delle competenze
4
Condizioni di lavoro
oggettivabili. Parallelamente ha sviluppato un sistema di valutazione, ovviamente in
evoluzione, sia sui risultati riferiti agli obiettivi assegnati annualmente nel budget, sia su
quelli relativi agli incarichi conferiti. Naturalmente il conferimento di incarichi è legato alla
retribuzione accessoria. Il sistema aziendale di valutazione ed individuazione delle
posizioni di lavoro, e di conseguenza dell’attribuzione di autonomia e responsabilità
professionale, concordato con le Organizzazioni Sindacali delle diverse aree contrattuali,
è caratterizzato dai seguenti elementi:

valorizzazione delle potenzialità e delle competenze dei professionisti in relazione agli
obiettivi aziendali;

ridefinizione delle modalità
organizzative finalizzate ad
una sempre maggiore
integrazione tra formazione, ricerca ed assistenza ed ai risultati attesi;

descrizione dei profili di competenza per ciascuna posizione di lavoro attraverso un
sistema di “pesatura” dei diversi fattori che compongono la posizione stessa anche al
fine di costruire una base concreta per una valutazione equa delle prestazioni;

trasparenza nel processo di individuazione delle posizioni di lavoro e di conferimento
degli incarichi: le diverse fasi del processo vengono concertate con le organizzazioni
sindacali;

condivisione, con i professionisti, sui risultati attesi e sul processo di valutazione.
4.3.1 Incarichi dirigenziali e retribuzione di posizione
Il sistema di graduazione degli incarichi dirigenziali, in vigore già dal 2003 e costantemente
in evoluzione in riferimento agli obiettivi aziendali, alla consistenza dei fondi contrattuali
e allo sviluppo delle carriere, nel 2009 presenta la seguente distribuzione:
Tabella 4.8 Tipologie di incarico e numero di incarichi conferiti al 31.12.2009
Tipologie di Incarico
Numero incarichi
conferiti al
31.12.2009
Incarico di Direzione di Struttura Complessa – Direttore di Dipartimento
7
Incarico di Direzione di Struttura Complessa – Direttore di UO
84
Incarico di Responsabilità di Programma
11
Incarico di Direzione di Struttura Semplice dipartimentale
17
Incarico di Direzione di Struttura Semplice interna all’UO
87
Incarichi Professionali di alta specializzazione
198
Incarichi Professionali specialistici
397
Incarichi Professionali
178
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
169
Sistema di valutazione delle competenze
Condizioni di lavoro
Rispetto all’anno precedente si registra una diminuzione degli incarichi di Direzione di
Struttura Complessa di Unità Operativa, mentre sono lievemente aumentati gli incarichi
di Responsabilità di Programma. Sono invariati, rispetto al 2008, gli incarichi di Direzione
di Struttura Semplice Dipartimentale, mentre sono diminuiti gli incarichi Professionali di
alta specializzazione e gli incarichi Professionali specialistici, che nel corso del 2008 erano
invece aumentati per effetto degli sviluppi di carriera effettuati nel corso dell’anno.
4.3.2 Incarichi su funzioni professionali specifiche al personale del comparto
e progressione orizzontale
La nostra Azienda, oltre ad essere una Azienda Ospedaliero - Universitaria, il che di per
sé rende ulteriormente complessa la variabilità di funzioni, si caratterizza quale punto di
riferimento regionale, nazionale ed internazionale sia per le sue prerogative di carattere
gestionale, sia per la complessità e qualità del trattamento clinico assistenziale. E’ a
partire da questa premessa che nel Contratto Collettivo Integrativo Aziendale 2002/2005
del 21.11.2005, le parti, nell’ambito di un percorso teso a valorizzare le persone,
avviato a partire dal 1998, hanno concordato di rendere sistematica l’individuazione
di specifiche funzioni/posizioni di lavoro al fine di incentivare l’assunzione di autonomia
e responsabilità dei singoli professionisti. Gli elementi caratterizzanti il sistema che
guida la valutazione delle posizioni di lavoro, confermato anche nel Contratto Collettivo
Integrativo Aziendale 2006/2009 del 30.12.2009, sono riferiti, oltre a quelli citati in
premessa, alla sempre più elevata professionalizzazione dovuta all’offerta
formativa (percorsi di laurea, master, percorsi formativi specifici) e alla necessaria
integrazione interprofessionale. Si è convenuto con le Organizzazioni Sindacali di
finalizzare a questo scopo parte del fondo individuato dal Contratto di Lavoro per la
produttività collettiva per il miglioramento dei servizi e per il premio della qualità delle
prestazioni individuali. Ad ogni incarico, a seguito di valutazione positiva, sono attribuite
quote differenziate sulla base di uno specifico sistema di “pesatura”. Questo processo è
stato reso sistematico dal 2008 per tutti i profili del comparto.
Un altro istituto contrattuale utilizzato per valorizzare le professionalità e premiare gli
operatori è quello della progressione economica orizzontale. Periodicamente, previa
valutazione, sono previste progressioni in riferimento all’apposito fondo contrattuale, allo
sviluppo delle carriere e all’obiettivo a tendere, che fa riferimento alla distribuzione del
personale nelle fasce economiche, (si veda Tabella 4.8), condiviso con le Organizzazioni
Sindacali già nel CCIA 2002/2005 e modificato dal CCIA 2006/2009 in riferimento al
livello occupazionale di ciascun profilo professionale, allo sviluppo professionale e alla
evoluzione delle competenze.
170
Il sistema degli
incarichi su specifiche
posizioni di lavoro
ha l’obiettivo di
valorizzare l’apporto
dei singoli operatori al
raggiungimento degli
obiettivi aziendali
Sistema di valutazione delle competenze
4
Condizioni di lavoro
Tabella 4.9 Obiettivo a tendere della distribuzione del personale sulle fasce retributive
Fasce retributive
Percentuali rispetto al
livello occupazionale
Fascia 0
18%
Fascia 1
20%
Fascia 2
20%
Fascia 3
22%
Fascia 4
9%
Fascia 5
8%
Fascia 6 (solo categoria D liv. ec. D e Ds)
3%
Fonte: AOU di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi
Per professionalità di particolare rilievo, quale il “Collaboratore Professionale Sanitario
Esperto”, si è inoltre ritenuto opportuno indicare uno specifico sviluppo di carriera.
4.3.3 Il sistema premiante connesso alla retribuzione di risultato (dirigenza)
e all’incentivazione alla produttività collettiva (comparto)
Ciascuna area di contrattazione, pur nelle differenze stabilite nelle diverse aree
contrattuali (dirigenza e comparto), individua diversi istituti finalizzati a premiare i
risultati conseguiti.
Dirigenti. La struttura della retribuzione di risultato prevede che l’apposito fondo sia
impiegato:

in parte per premiare il raggiungimento degli obiettivi di budget (premio all’équipe);

in parte per premiare il raggiungimento di obiettivi oggetto di specifici progetti
caratterizzati da innovazione e miglioramento sia a livello organizzativo sia a livello
professionale (premio individuale in riferimento alla partecipazione ai progetti).
Comparto. Il fondo dedicato all’“Incentivazione alla produttività collettiva per il
miglioramento dei servizi” è utilizzato, oltre che per valorizzare l’assunzione di autonomia
e responsabilità attraverso l’attribuzione di specifiche funzioni (vedi paragrafo 4.3.2),
per premiare, anche in questo ambito, la partecipazione individuale a progetti specifici e
la produttività collettiva come apporto di ciascuna professione agli obiettivi aziendali.
171
Sistema di valutazione delle competenze
Condizioni di lavoro
4.3.4 Il ruolo del Nucleo di Valutazione
Il Nucleo di Valutazione Aziendale esercita le attribuzioni di propria competenza nell’alveo
delle funzioni delineate dal Decreto Legislativo 286/99. In particolare il NVA garantisce
la verifica annuale dei risultati (valutazione del personale) ai fini dell’attribuzione
della retribuzione di risultato (dirigenza) e della produttività collettiva (personale del
comparto) nonché la verifica circa la coerenza tra le linee strategiche aziendali e
le azioni adottate e tra queste e gli andamenti effettivi, con proposte alla Direzione
Aziendale per il loro aggiornamento periodico (valutazione strategica).
L’attività svolta nel 2009 è stata finalizzata ad applicare le proposte elaborate dal
Nucleo alla Direzione nel corso del 2007 e del 2008, con l’obiettivo di snellire e rendere
maggiormente trasparente il sistema premiante aziendale. Infatti, i principali temi
affrontati sono stati i seguenti: la corretta definizione degli obiettivi di budget e dei
progetti (in particolare per quanto attiene agli indicatori di verifica), la semplificazione
del sistema premiante, il consolidamento del ruolo dei Dipartimenti e l’introduzione della
valutazione individuale.
Accanto a tale attività di carattere “sistemico”, il Nucleo ha consolidato la propria funzione
di stimolo e controllo sull’intero ciclo di programmazione e controllo, partendo dalle
modalità di definizione degli obiettivi e dei progetti, passando attraverso i monitoraggi
periodici e la reportistica annessa e concludendo con la verifica dei risultati conseguiti.
4.4 Formazione
L’obiettivo informativo di questa parte del documento è quello di cogliere lo sforzo
profuso dall’Azienda sia nella produzione di eventi formativi in grado di garantire
l’acquisizione dei necessari crediti ECM da parte dei professionisti, sia nella definizione
di politiche formative in grado di assicurare:

coerenza delle tematiche e delle tecniche della formazione con gli obiettivi di sviluppo
del governo aziendale;

sostegno a quei meccanismi della gestione operativa che diminuiscono il rischio
professionale e favoriscono l’individuazione e l’adozione di buone pratiche;

sviluppo di un ambiente culturale favorevole al programma regionale per la ricerca e
l’innovazione (di cui alla specifica successiva sezione di questo documento).
L’attività di formazione viene programmata e pianificata attraverso il Piano di Formazione
Aziendale (PAF). Gli elementi che compongono il PAF (a ciascuno dei quali è attribuito
uno specifico budget) sono:

formazione a supporto delle azioni strategiche aziendali;

le iniziative formative su tematica trasversali alle strutture aziendali (gestionali,
172
Il Nucleo di
Valutazione
garantisce la verifica
annuale dei risultati
ai fini dell’attribuzione
della retribuzione
di risultato e della
produttività collettiva
al personale della
dirigenza e del
comparto
Formazione
tecnico specialistiche, ecc.);
4
Condizioni di lavoro

la formazione su progetti e obiettivi specifici di ciascun dipartimento;

la formazione di base e le riqualifiche;

la formazione per la specializzazione delle competenze.
Gli eventi prodotti e accreditati presso la Regione nel 2009 sono stati 809.
Le ore complessivamente dedicate alla formazione sono state 92.313,23, in lieve rialzo
rispetto all’anno precedente come mostrato nel grafico seguente.
L’aumento delle ore di formazione (3,95% rispetto al 2008) ci ha riportato in linea con
le 91.395,00 del 2007.
L’aumento non è stato uniforme tra area comparto e area dirigenza, infatti nell’area
comparto si registra un aumento del 5,84% mentre per la dirigenza medica si registra
una diminuzione del 7,75%. Nonostante la riduzione delle ore nell’area della dirigenza
l’offerta formativa è aumentata; si osservi al riguardo l’aumento del numero dei formati
e la copertura dei crediti formativi.
Grafico 4.3 Ore Dedicate alla Formazione
Fonte: Settore Formazione AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi
Nel grafico che segue è mostrato l’andamento del numero di operatori coinvolti negli
anni 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009.
173
Formazione
Condizioni di lavoro
Grafico 4.4 Operatori Coinvolti dalla Formazione
Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi
Il grafico 4.5 mostra l’andamento, nei cinque anni di riferimento, dei costi della formazione
che sono scesi complessivamente del 1,25% rispetto al 2008 nonostante l’aumento dei
formati e delle ore dedicate.
La spesa media per dipendente formato (Spese anno / dipendenti formati) è di € 168,56
rispetto alla spesa dello scorso anno di € 190,20.
Grafico 4.5 Costi della Formazione
Fonte: Settore Formazione AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi
174
4
Condizioni di lavoro
Formazione
Nel corso del 2009 le iniziative di formazione hanno riguardato prevalente mente
argomenti di governo clinico e gestione del rischio come evidenziato nella tabella 4.10.
Tabella 4.10 Iniziative dell’anno 2009 suddivise per area tematica
Area tematica
N. iniziative
N. operatori
N. ore
dedicate
Costi (in €)
TRASVERSALE
13
1.287
5.906,33
27.127,10
AREA QUALITA’
4
115
755
1.213,54
FUNZIONI SANITARIE E
SERVIZI DI SUPPORTO
9
777
3.108
2.857,42
GOVERNO CLINICO
18
580
6.258
3.530,62
IL PERSONALE
15
356
8.373
19.971,95
TOTALE
59
3.115
24.400,33
54.745,63
Fonte: Settore Formazione Aggiornamento AOU Policlinico S. Orsola - Malpighi
4.5 Struttura delle relazioni con il personale dipendente e con le
sue rappresentanze
Le relazioni con il
personale dipendente
sono improntate alla
massima disponibilità
e sono principalmente
mediate dal confronto
con le rappresentanze
dei lavoratori
Questa parte del documento è volta a illustrare il sistema di relazioni tra l’Azienda e
il personale, con particolare riferimento alle modalità con le quali l’Azienda:

affronta e dirime i conflitti nascenti dal rapporto di lavoro;

accoglie i suggerimenti degli operatori sui temi di interesse generale;

sviluppa il confronto e la concertazione con le organizzazioni sindacali;

valorizza gli apporti delle istanze e organismi rappresentativi delle professioni.
Il contenuto informativo qui esposto completa quanto sviluppato nella successiva sezione
5, in relazione alla “comunicazione interna aziendale”. In questa sezione, inoltre, vengono
illustrate le azioni promosse dall’Azienda rispetto ad alcune tematiche di rilievo
anche sociale, quali: la compatibilità tra vita lavorativa e vita familiare, la promozione
della salute e del benessere psico-fisico del personale, ecc. Entrando nel merito, si
può affermare che le relazioni con il personale dipendente sono improntate
alla massima disponibilità e sono principalmente mediate dal confronto
con le rappresentanze dei lavoratori (Rappresentanza Sindacale Unitaria - RSU,
Organizzazioni Sindacali, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza). L’Azienda e le
Organizzazioni Sindacali realizzano un costante confronto sulle scelte organizzative più
rilevanti, consentendo un contradditorio di partecipazione e di crescita politica costanti
175
Struttura delle relazioni con il personale
Condizioni di lavoro
e, soprattutto, garantendo in questo modo la massima partecipazione del personale alla
vita dell’organizzazione.
Nel corso del 2009 sono stati siglati importanti accordi sia con le aree della dirigenza sia
con l’area del comparto. I più rilevanti per le aree della dirigenza: la condivisione
dell’“Atto Aziendale per la definizione delle modalità organizzative dell’attività libero
professionale medica e delle altre professionalità dei dirigenti del ruolo sanitario”; l’accordo
relativo alla “Definizione dei fondi contrattuali ai sensi dei CCNNLL sottoscritti il 17.1.2008
per gli anni 2006/2008, quantificazione dei residui e loro finalizzazione. Determinazione
delle risorse disponibili per l’anno 2009”; l’accordo sulle modalità di designazione dei
Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e modalità di espletamento delle funzioni
ad essi attribuite (D.Lgs 81/2008).
Gli accordi più rilevanti per l’area del comparto: la condivisione dell’“Atto Aziendale
per la definizione delle modalità organizzative dell’attività libero professionale medica
e delle altre professionalità dei dirigenti del ruolo sanitario; l’accordo sulle modalità
di designazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e modalità di
espletamento delle funzioni ad essi attribuite (D.Lgs 81/2008); il Contratto Collettivo
Integrativo Aziendale 2006/2009 del 30.12.2009; il “Protocollo d’Intesa sui contingenti
di personale da esonerare dallo sciopero per garantire la continuità delle prestazioni
indispensabili”; modifiche agli artt. 7 e 8 del Protocollo operativo per la gestione e
fruizione dei permessi sindacali retribuiti e non retribuiti del 3.6.1999 alla luce del CCNQ
9.10.2009.
4.5.1 Promozione della salute e del benessere psico-fisico dei dipendenti
Negli ultimi anni in Azienda sono state sviluppate numerose iniziative, anche con il
sostegno delle Organizzazioni Sindacali, per mantenere e migliorare il benessere
fisico e psicologico del personale: è ormai opinione condivisa infatti che le prestazioni
dei professionisti e degli operatori, e di conseguenza i servizi erogati da un’organizzazione,
sono determinati anche dal livello del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro.
Nel corso degli ultimi tre anni un forte impulso allo sviluppo del benessere organizzativo,
è stato dato dall’attivazione di un programma aziendale ad hoc, che ha lo scopo
di coordinare e integrare le azioni e i progetti che hanno la finalità di mantenere e
sviluppare il benessere psico-fisico del personale. Il programma prende a riferimento
le dimensioni del benessere organizzativo per le aziende, proposte dal Ministero per la
pubblica amministrazione e l’innovazione e, nel corso del 2009, il gruppo di programma
ha favorito lo sviluppo di azioni e progetti volti allo sviluppo del benessere organizzativo
in azienda, ha monitorato l’andamento delle azioni intraprese e ha effettuato un’intensa
attività di valutazione della loro efficacia. Sulla base delle linee guida individuate nel corso
del 2008, in riferimento alle dimensioni del benessere organizzativo in Azienda e delle
176
L’Azienda promuove
azioni volte al
miglioramento della
qualità della vita
e dell’ambiente di
lavoro. Sostiene
il mantenimento
e lo sviluppo del
benessere psicofisico del personale,
prendendo a
riferimento
le dimensioni
del benessere
organizzativo
proposte dal Ministero
per la pubblica
amministrazione e
l’innovazione.
Struttura delle relazioni con il personale
4
Condizioni di lavoro
indicazioni contenute nel D.Lgs 81/2008, è stata costruita con le OO.SS. del comparto,
una specifica sezione del CCIA 2006/2009 (siglato il 30.12.2009), che contiene anche
le azioni di breve e medio periodo, al fine di effettuare interventi sempre più mirati allo
sviluppo del benessere psico-fisico del personale che lavora in Azienda.
177
Sistemi di relazioni
178
Strumenti di comunicazione
Sistemi di relazioni
L
a
comunicazione
5
Strumenti di comunicazione
è
fatta
di
esperienza
e
di
professionalità ed è estremamente delicata quando
concerne le pubbliche amministrazioni che devono coniugare
la trasparenza con i doveri istituzionali di riservatezza,
imparzialità e correttezza. La Pubblica Amministrazione
comunica per fare partecipare i cittadini alle decisioni assunte
ed alle opportunità offerte ampliando la dimensione sociale
della comunicazione. La comunicazione intesa come rete
di relazioni è anche uno snodo importante dei processi di
cambiamento e di innovazione. Una buona comunicazione
interna favorisce il miglioramento dei risultati.
In questa sezione saranno illustrate le logiche impiegate e
le azioni attivate nell’ambito della comunicazione esterna
ed interna all’interno della rete di relazioni costruite
dall’ospedale. In particolare sono trattati i temi collegati
alla comunicazione per l’accesso ai servizi (5.1)
rendicontando le azioni attivate per facilitare l’accesso
e migliorare le relazioni con il cittadino e quelli per
sostenere le scelte di interesse per la comunità (5.2)
con particolare riferimento ai temi della responsabilità
sociale e del fund raising finalizzato a progetti innovativi,
della promozione delle eccellenze, dei rapporti con le
Associazioni e dell’organizzazione di eventi ed iniziative.
Nell’ultimo paragrafo sono elencate le azioni collegate alla
comunicazione interna focalizzate a sostenere le scelte
organizzative ed il coinvolgimento del personale nella vita
del Policlinico.
179
Sistemi di relazioni
Strumenti di comunicazione
Il 2009 è stato l’anno della costruzione delle azioni in una logica sempre più di sistema.
La parola d’ordine è stata l’integrazione delle diverse attività cercando di comprendere
come le diverse aree (quella della comunicazione e quella dell’informazione, quella del
marketing e quella del fund raising ecc.) potevano non solo convivere ma lavorare in
sinergia. Con questa maggiore consapevolezza si sono rivisti gli obiettivi cercando di
declinarli con l’attenzione non solo all’innovazione ma anche all’integrazione. Si è quindi
riconfermata la scelta di una comunicazione al servizio della Direzione Generale, dei
professionisti del policlinico e dei cittadini che sappia coniugare le diverse necessità, così
come si è cercato di rafforzare anche su questi temi l’utilizzo degli strumenti del sistema
qualità e l’applicazione dei requisiti dell’accreditamento.
Per quanto riguarda la collaborazione con il Corso di laurea Specialistica in
Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica dell’Università degli Studi di Bologna, il
2009 è stato l’anno nel quale si è chiuso il primo triennio di collaborazione. Sono stati
analizzati i risultati ottenuti, li si è comparati con le azioni proposte, sono state ridefiniti
i nuovi obiettivi riconfermando l’impostazione del percorso che ricordiamo di seguito.
Figura 5.1 L’idea di dare spazio alla salute alla base del progetto di collaborazione con
il Compass dell’Università di Bologna
Fonte: Risultati del progetto “Comunicare la cura, curare la comunicazione”
Compass – Università di Bologna
5.1 La comunicazione per l’accesso ai servizi
Nella comunicazione per l’accesso ai servizi, abbiamo lavorato sulle azioni previste nello
spazio informativo ed in quello organizzativo. Nel paragrafi che seguono sono rendicontate
le attività realizzate per facilitare l’accesso, per migliorare gli strumenti rivolti ai cittadini
per illustrare i servizi erogati, per rafforzare il ruolo istituzionale dell’URP.
180
Terminato nel 2009
il primo triennio di
collaborazione con
il Corso di laurea
specialistica. Si tirano
le somme e si declinano
nuovi obiettivi.
La comunicazione per l’accesso ai servizi
5.1.1 La facilitazione per l’accesso
Le azioni del 2009 sono
proseguite secondo
quanto impostato
nell’anno precedente.
Significativa la
completa revisione
della struttura e dei
percorsi nel padiglione
CUP, punto centrale del
policlinico per l’acceso
dei cittadini.
5
Strumenti di comunicazione
Nel 2009 sono continuate le azioni per la realizzazione di quanto previsto all’interno
del progetto aziendale “Il percorso del cittadino”, punto di riferimento delle attività
per la riorganizzazione delle funzioni di accettazione, informazione, accoglienza.
Questo progetto, che vede nel punto unico per l’accesso alle prestazioni il riferimento
nella progettazione dei percorsi amministrativi, prevede anche specifici interventi di
miglioramento nei punti di accesso privilegiati per l’utente dei servizi. Come programmato
e rendicontato nel 2008 nel 2009 sono state completate le azioni per il padiglione CUP,
punto di riferimento per il policlinico per le attività di accesso, prenotazione e pagamento
degli utenti. Quest’area è stata completamente rinnovata dal punto di vista strutturale
e dei percorsi. E’ stata dotata di totem per la gestione attiva delle code collegati al
sistema di comunicazione multimediale di comunicazione interna ed esterna. Sono state
individuate le aree destinate alla comunicazione interna e quelle per le campagne di
comunicazione (regionali o del policlinico), è stata rivista la segnaletica e sono stati
meglio specificati i percorsi. In questo spazio è stata eseguita la prima sperimentazione
del sistema del ministero “Mettiamoci la faccia” per la misurazione della soddisfazione
come specificato al paragrafo 5.2.2.
All’interno dello stesso progetto sono state affrontate altre azioni che sono rendicontate
al paragrafo 3.3.
Lanciato a fine 2009
il nuovo progetto di
integrazione tra tutti
punti di contatto
informativo del
policlinico che condurrà
ad un miglioramento
dell’accessibilità.
Il buon risultato ottenuto nel 2008 sull’integrazione tra personale dei punti informativi e
personale dell’URP ha portato a formulare una nuova ipotesi organizzativa che prevede
l’accorpamento all’interno dello stesso ufficio di tutto il personale che si occupa di front
office informativo (punti informativi del policlinico, centrale telefonica, URP). Questa scelta
operata a fine 2009 porterà nel 2010 all’elaborazione di un progetto di riorganizzazione
che secondo il mandato della Direzione Generale dovrà prestare particolare attenzione
alla qualificazione dei servizi rivolti al cittadino.
Sul versante degli strumenti si sono quasi completamente realizzate le azioni che
porteranno all’utilizzo di un software per l’integrazione del portale dell’ospedale con la
banca dati del numero verde, obiettivo che quando completato consentirà di disporre di
uno strumento informativo unico, aggiornato in maniera continuativa dal personale URP,
che permetterà di attivare il motore di ricerca delle prestazioni sul portale del policlinico
e di riversare direttamente nella banca dati del numero verde le informazioni aggiornate
e necessarie per incrementare la banca regionale. Questo strumento rappresenterà il
punto di riferimento per il personale di tutti i punti di contatto con l’utente.
Anche nel 2009 è continuata, con il coordinamento dell’ufficio comunicazione, informazione,
marketing e qualità, la collaborazione tra URP e personale di un punto informativo per la
gestione della risposta di secondo livello ai quesiti del numero verde. Con la nuova scelta
effettuata questo elemento si rafforza anche perché non si evidenzia più alcuna differenza
tra la risposta del personale URP e quella del personale del punto informativo.
181
La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione
5.1.2 L’URP aziendale
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) svolge le funzioni di ascolto,
informazione, orientamento e tutela dei cittadini. Presso il punto URP del
Policlinico si concentrano di fatto funzioni di “relazione con i cittadini” ma più in generale
con gli utenti dell’ospedale, e funzioni prevalentemente “organizzative” come quelle
precedentemente citate di coordinamento dell’informazione o quelle associate alla
gestione delle segnalazioni. I cittadini chiedono sempre di più di essere soggetto attivo
e non “semplici” utilizzatori di servizi. In questo senso è estremamente significativo
l’atteggiamento della maggior parte delle persone che sporgono reclamo che precisano
che lo fanno “non solo per loro” ma anche perché il disservizio da loro rilevato non si
verifichi ulteriormente. Dal personale con cui entra in contatto, il cittadino si aspetta
sempre di più risposte efficienti ed efficaci, esaurienti e comprensibili. Ecco che allora
la formazione e la competenza del personale del front office è fondamentale, tanto più
se considerato (per funzione e per capacità) personale qualificato a fornire informazioni
complesse e a “risolvere” situazioni “difficili”.
Nel 2009 il punto URP ha registrato 21983 contatti (+2.3% rispetto al 2008), di cui
18240 (+1.5% rispetto al 2008) come punto accoglienza e 3563 (+1.4% rispetto al
2008) come II livello del Numero Verde Regionale. I dati confermano un andamento
simile a quello dello scorso anno.
Nella tabella che segue mostriamo la distribuzione dei contatti in relazione alla tipologia.
Permane la prevalenza percentuale del contatto telefonico (71,89%) mentre è calata
la percentuale di utenti che si sono recati di persona allo sportello (-3,88%). Il dato
più significativo è quello relativo ai contatti via e-mail/web. Il contatto web si realizza
attraverso la compilazione di un form dedicato, presente sul portale aziendale, che origina
una mail in arrivo sull’indirizzo di posta elettronica dell’urp. Questo dato, già in crescita lo
scorso anno, quest’anno registra un aumento di circa il 10%, comportando un incremento
dell’impegno degli operatori e l’elaborazione di nuove modalità organizzative. In calo il
numero di utenti interni che fanno riferimento all’urp per richieste informative.
Tabella 5.1 Contatti punto URP aziendale in relazione alla tipologia (in percentuale sul totale dei contatti)
2009 - %
2008 - %
Telefonico
71,89%
77,96%
Di persona
15,67%
19,55%
Via mail/web
12,44%
2,46%
Via fax
0,01%
0,02%
Utente interno
0,77%
2,38%
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
182
Cresce il numero
di contatti all’URP,
ma soprattutto si
incrementano i contatti
via web confermando
la correttezza della
scelta di comunicazione
effettuata: puntare sul
portale del policlinico
e sulle tecnologie
innovative.
5
La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione
Nella tabella di seguito riportata sono evidenziati i contatti suddivisi in relazione alle
tipologie di domande poste dai cittadini. Si tratta di una banca dati importante che consente
di individuare le aree su cui intervenire per migliorare l’accesso all’ospedale. L’insieme
di tutti questi contatti rappresenta il 48,5% del totale. Una corretta riorganizzazione
dei percorsi informativi relativi alla prenotazione delle urgenze e della attività libero
professionale dovrebbe incidere sullo snellimento dei percorsi di accesso, facilitando il
contatto dell’utente con il policlinico.
Tabella 5.2 Contatti punto URP aziendale suddivisi per argomento
Punto accoglienza
Attività libero
professionale
Urgenze
Altro
Totale
1848
8803
11332
21983
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
La registrazione dei
rilievi URP collegata
alla gestione delle
segnalazioni aiuta a
meglio comprendere
le aree e gli spunti
di miglioramento ma
soprattutto consente
di rendicontare la
capacità di risoluzione
delle situazioni
problematiche da parte
dell’URP.
Rendiamo conto di seguito dei dati relativi alla prosecuzione della rilevazione sui rilievi
degli utenti presso l’URP nel 2009. I dati sono confrontati con quelli ottenuti nel 2008. Nella
gestione organizzativa interna i rilievi sono interpretati come l’attività di “prevenzione” alla
segnalazione senza perderne il contributo informativo e di miglioramento. Dalla lettura
dei dati emerge la conferma della capacità di gestione degli operatori delle situazioni
più critiche: 29% dei casi risolti e 32% dei casi chiariti, confermando l’andamento dello
scorso anno.
Tabella 5.3 Esito dei rilievi URP (% sul totale)
Esito secondo le categorie CCRQ
2009 - %
2008 - %
Risoluzione
29%
28%
Chiarimento
32%
31%
Conferma operato dell’Azienda perché conforme a standard
protocolli, linee guida
6%
10%
Conferma operato dell’azienda perchè conforme alla normativa vigente
1%
2%
Scuse
31%
23%
Altro
1%
6%
Fonte: AOSP Bologna S. Orsola - Malpighi
Proprio per la particolare importanza organizzativa di questi dati, la loro diffusione alla
direzione aziendale ed alle unità operative viene effettuata in maniera integrata alla
183
La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione
diffusione delle informazioni relative alle segnalazioni, evidenziandone il contenuto
collegato al miglioramento. Per ottenere questo obiettivo dal 2008 è stato attivato uno
specifico sottogruppo che ha proposto e realizzato la nuova reportistica delle segnalazioni.
All’inizio del 2009 è stata diffusa la nuova reportistica ai soggetti interessati.
5.1.3 La Carta dei Servizi e le Guide all’unità operativa, le Schede
Informative di Reparto e i monitor multimediali
Da diversi anni, in considerazione delle attività programmate ed eseguite per lo
sviluppo del sistema aziendale di gestione per la qualità, è stato pensato un sistema
di comunicazione verso il cittadino che mirasse ad integrare il più possibile gli
strumenti aziendali. La “Carta dei Servizi” aziendale è il documento informativo
che maggiormente rappresenta questa logica: è stata, infatti, trasformata in pagine
web del portale aziendale il cui corpo è costituito da link ad aree pubbliche che ne
alimentano i contenuti. In questo modo la “Carta dei Servizi” presenta informazioni
costantemente aggiornate, a tutto vantaggio di chi abbia necessità di consultarla. Oltre
Gli strumenti
informativi destinati
al cittadino sono stati
ulteriormente integrati
e si sta realizzando
la loro evoluzione
verso l’informatica
e la comunicazione
multimediale
a presentare l’Azienda e la sua organizzazione, la Carta rende conto degli impegni presi
nei confronti del cittadino, unitamente agli indicatori per verificarne la realizzazione.
Una rendicontazione dei risultati delle attività svolte nel Policlinico e degli impegni presi
sarà pubblicata sul web nel 2010, in una versione del Bilancio di Missione dedicata al
cittadino.
Le informazioni contenute nella “Carta dei Servizi”, necessariamente sintetiche, sono
approfondite da quelle riportate nelle “Guide all’utente”, ovvero le pagine internet delle
unità operative e delle strutture semplici dipartimentali, che specificano in maniera
più dettagliata elementi caratteristici delle unità organizzative (es. tempi di attesa,
indicatori di monitoraggio dei processi, personale, orari di apertura ecc.). Per potere
compiutamente realizzare questo risultato e consentire un aggiornamento continuo delle
informazioni web, il personale delle diverse strutture ed in particolare i Rappresentanti
della Direzione per la Qualità (RDQ) sono stati formati sulla scrittura sul web e sull’utilizzo
dello strumento portale. I contenuti delle diverse aree sono stati completamente rivisti
per migliorarne la leggibilità. Questo intervento formativo, se conferma da una parte
le riflessioni iniziali sull’integrazione di queste tematiche con quelle dei sistemi qualità,
dall’altro risponde ad un preciso obiettivo organizzativo dell’area, ovvero l’evoluzione
della rete della qualità (costituita negli anni scorsi) in rete della comunicazione e qualità,
secondo l’idea che anche il modello organizzativo “decentrato” deve essere coerente con
l’evoluzione in corso di realizzazione a livello aziendale.
Tutte le unità operative che erogano attività di ricovero (ordinario e in day hospital)
sono dotate di schede informative di reparto che sono consegnate al paziente al
momento del ricovero e che illustrano l’organizzazione dell’unità di degenza, riportando
informazioni utili per la vita di reparto (orari dei pasti, orari di visita ecc.). Tutte le schede
informative sono continuamente rivalutate e, se necessario, aggiornate. A partire dal 2009
184
La formazione
realizzata agli
RDQ testimonia
l’integrazione tra
comunicazione e qualità
e l’evoluzione della rete
della qualità in rete
della comunicazione e
qualità
5
La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione
le schede informative sono state rese disponibili anche sul portale aziendale, all’interno
delle pagine di ciascuna struttura, in una nuova sezione denominata “Informazioni per
pazienti e familiari”. Per alcune di queste è stata prevista, a partire dalla seconda metà
del 2010, anche la versione in più lingue, in considerazione della nazionalità degli
utenti che accedono alle unità operative stesse. La traduzione di questa documentazione
è parte integrante del progetto denominato “l’ospedale multiculturale” di cui si
parla al paragrafi 3.2 e 5.3.4.
Nel 2009 è stato
realizzato il
nuovo sistema di
comunicazione
multimediale, destinato
sia al personale interno
che al cittadino e
collegato al portale
aziendale
Per dare seguito a quanto programmato nel 2008 per la comunicazione multimediale con
l’uso di schermi, nel 2009 è stato individuato il partner che ha proceduto all’installazione
dei nuovi schermi e alla gestione dei palinsesti. A partire da Luglio 2009 il nuovo
sistema di comunicazione multimediale ha cominciato a diffondere i suoi messaggi di
informazione, intrattenimento e pubblicità attraverso 20 monitor: 18 sono stati collocati
nelle sale d’attesa e negli atri dei diversi padiglioni e sono rivolti al cittadino, gli altri 2
sono stati posizionati all’interno delle mense frequentate dal personale del Policlinico.
Sugli schermi sono trasmesse informazioni utili sui servizi presenti in ospedale, oltre a
filmati a sostegno di campagne di comunicazione. Questo strumento consente anche di
diffondere notizie in tempo reale, realizzando così un efficace collegamento con le news
presenti sul portale aziendale. Il 50% degli introiti ricavati dai messaggi pubblicitari,
infine, viene utilizzato dal Policlinico a favore di progetti di umanizzazione e miglioramento
dell’accoglienza.
Per arricchire il palinsesto dei monitor multimediali, è stata programmata la realizzazione
di nuovi filmati e di spot, attività già incrementata dall’anno precedente. In particolare
sono stati realizzati:

lo spot sulla donazione di sangue, collegato alla campagna di comunicazione
esterna promossa dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato con la collaborazione
delle Associazioni dei pazienti trapiantati (cuore, rene, fegato, cordone ombelicale),
delle Associazioni dei donatori di sangue e dell’unità operativa Immunoematologia e
Trasfusionale Pagliaro;

i video di presentazione delle unità operative Microbiologia Landini, Medicina
Nucleare Franchi e Geriatria Lunardelli. In quest’ultimo video viene presentato il
“Progetto Snoezelen”, ovvero la realizzazione di un nuovo ambiente di socializzazione
e stimolazione multisensoriale della Geriatria;

lo spot “Risparmio energetico comportamento etico”, collegato alla campagna
interna per il risparmio energetico e a sostegno della campagna regionale “io
spengo lo spreco”;

una nuova “presentazione istituzionale” in lingua inglese, araba e cinese.
Nel 2010 gli strumenti di comunicazione multimediale a disposizione dell’azienda
saranno potenziati realizzando prodotti di motion graphics (animazione di immagini)
per la presentazione in più lingue di alcune unità operative e valutando (in relazione alle
necessità delle diverse aree) un incremento del loro numero.
185
La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione
5.1.4 Il portale internet
Il 2009 è stato l’anno di consolidamento del Progetto di sviluppo del portale
aziendale. Il progetto, dopo l’intenso sviluppo avviato nel corso del 2008, che ha
consentito di rilanciare completamente il portale aziendale e di trasformarlo da strumento
fondamentalmente informativo in strumento di servizi, ha comportato nell’anno 2009 un
rafforzamento delle informazioni, in particolare quelle rivolte ai cittadini, con sviluppo di
percorsi ontology-based. Si sono analizzati, cioè, i contenuti delle pagine del portale
una pagina, sono un’utile scorciatoia in grado di collegare pagine diverse del portale, a
Utilizzando
lo strumento
dell’ontologia è
stata realizzata la
navigazione per
tag che migliora
l’esperienza di
navigazione degli
prescindere dal menù nel quale sono inserite. In questo modo l’utente può navigare sia
utilizzatori
al fine di proporre un sistema di navigazione semplice e veloce che consentisse di aiutare
il cittadino a ricercare informazioni presenti sul portale, ma non esplicitamente navigabili
perché considerate tacitamente presenti in altri contenuti. Si è esplicitata, con tale
lavoro, la conoscenza contenuta nelle pagine. Dal progetto è nata la navigazione per
tag delle pagine del menù “Per il cittadino”. I tag, etichette descrittive del contenuto di
nel modo “classico”, attraverso il menù di navigazione, sia seguendo i percorsi suggeriti
dai tag, che conducono ad argomenti correlati. L’approccio scientifico, ma allo stesso
tempo basato sulla scelta di un linguaggio semplice per l’utente finale, adottato per
il progetto, ha permesso di valorizzare la conoscenza e le informazioni contenute nel
portale, puntando nel contempo a migliorare l’esperienza di navigazione dei cittadini.
Inoltre, in coerenza con altri progetti inseriti in un programma complessivo di iniziative
a favore dell’integrazione culturale, è stata pubblicata l’area del portale in lingua inglese
e si è progettato lo sviluppo dell’area in lingua araba.
Nel 2009 il portale aziendale ha ottenuto la certificazione di accessibilità da
parte del CNIPA. Rendere accessibile qualcosa vuol dire renderla disponibile senza
esclusioni; moltissimi sono gli utenti che trovano ostacoli nell’uso del web quando non
è progettato in maniera accessibile. Seppur in maniera differente, il problema riguarda
diversi tipi di disabilità: visiva, motoria, cognitiva, legata all’età (ad esempio, anziani e
bambini), ma vanno presi in considerazione anche tutti coloro che si servono di hardware
e di programmi poco aggiornati (computer con processori lenti o con poca memoria,
monitor in bianco e nero, vecchie versioni di browser…) o di strumenti alternativi più
avanzati, come ad esempio tecnologie di assistenza digitale e telefoni cellulari.
Rendere accessibile una pagina web significa, quindi, progettarla in maniera che sia
consentito a tutti l’accesso completo alle informazioni (struttura e contenuto), creare i
presupposti affinché le modalità di navigazione e tutti gli elementi interattivi eventualmente
presenti siano fruibili dagli utenti, indipendentemente dalle loro disabilità, dalla tecnologia
che essi utilizzano e dal contesto in cui operano mentre accedono al sito.
I contatti del 2009 sono stati 319.829, contro i 280.627 del 2008 (pari ad un aumento
del 14%). Nei grafici che seguono sono riportati l’andamento mensile dei contatti anno
2009 (grafico 5.2) e l’andamento del numero complessivo di pagine richieste (grafico
5.3) a confronto con quelli dell’anno 2008.
186
Nel 2009 sono stati
valutati nuovamente
tutti gli indicatori
della classificazione di
Nizza, che sono ora
in linea con quelli di
altri ospedali europei,
e si è ottenuta la
certificazione di
accessibilità da parte
del CNIPA
5
La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione
Grafico 5.2 Contatti portale web (2008 verso 2009)
Fonte: 3dStat - CINECA
L’andamento dei contatti non è completamente sovrapponibile (anche se molto simile)
a quello delle pagine visitate (complessivamente pari a 3.960.102, contro 1.974.223 di
pagine visitate nel 2008, pari ad un aumento del 49,9%).
Grafico 5.3 Numero complessivo di pagine visitate (2008 verso 2009)
Fonte: 3dStat - CINECA
187
La comunicazione per l’accesso ai servizi Strumenti di comunicazione
L’analisi di dettaglio delle pagine visitate evidenzia come le pagine più visitate siano
quelle dei reparti e servizi, relative alle unità operative, seguite dall’area aperta
ai visitatori esterni relativa a bandi e concorsi. Altre pagine visitate di frequente
sono quelle trovate attraverso il cerca un medico e quelle attinenti alla carta dei servizi.
Dall’analisi delle pagine si conferma il cittadino come target principale del portale stesso
anche se la consultazione delle pagine relative a bandi e concorsi e di altre aree del
portale (ad esempio “presentazione”, “chi siamo”) mette in evidenza possibili target
differenti che negli anni precedenti non erano catturati dalle informazioni disponibili
nel sito internet. Per quanto riguarda la provenienza dei visitatori, il 94% appartiene
a regioni italiane (41% Emilia Romagna, 19% Lazio, 11% Lombardia ed altre con un
numero di contatti via via decrescenti), il 2% si collega dal Regno Unito, 1,4% dalla
Svezia e l’1,1% dalla Francia. La presenza di contatti provenienti dall’estero è stato uno
dei motivi che ci ha spinto a preparare una versione in lingua inglese del portale e a
predisporne una in lingua araba, che sarà pronta nel 2010.
5.1.5 Gli opuscoli informativi sui servizi
Da diversi anni il Policlinico prepara materiale illustrativo rivolto all’utente con
l’obiettivo di aiutare i cittadini ad usufruire in maniera adeguata dei servizi
disponibili. Il materiale informativo è raggruppato in due collane: “Orientarsi” e “Azienda
aggiorna”. Nel corso del 2009 sono stati rivisti o preparati diversi strumenti informativi,
principalmente sotto forma di opuscoli.
Come previsto tra gli obietivi di budget le Unità Operative hanno collaborato all’elaborazione
Gli opuscoli informativi
sui servizi sono
revisionati o preparati
su richiesta delle
singole unità operative
o in relazione a
specifiche aree oggetto
di progetti aziendali
di una mappa degli strumenti disponibili a livello di dipartimento e di unità operativa.
Questa impostazione ha consentito di comprendere pienamente quali strumenti hanno oggi
a disposizione le articolazioni aziendali a supporto della comunicazione ed informazione,
procedendo nella logica del coordinamento centrale e della loro razionalizzazione. Tra
gli obiettivi del 2010 anche l’integrazione tra l’attuale area comunicazione ed il centro
stampa dell’ospedale. Questo obiettivo porterà ad una razionalizzazione dei percorsi e
dei costi di realizzazione del materiale nonché ad un miglioramento della capacità di
governo e del processo organizzativo.
5.2 La relazione con il cittadino
5.2.1 Le segnalazioni
Nel 2009 è proseguito il percorso di gestione delle segnalazioni con il supporto dei
Facilitatori per la gestione dei reclami codice rosso e codice giallo, confermando la validità
di questa modalità volta soprattutto a garantire un rapido coinvolgimento dei diversi
188
Nel 2009 è stato
definitivamente
consolidato il percorso
per la gestione delle
segnalazioni ed è
stata diffusa a livello
aziendale la nuova
reportistica
La relazione con il cittadino
5
Strumenti di comunicazione
responsabili interessati, il monitoraggio dello svolgimento del processo di istruttoria e un
approccio proattivo volto alla soluzione delle criticità evidenziate.
Inoltre, il consolidamento della gestione dei reclami con l’attribuzione dei codici colore
e l’analisi degli indicatori derivanti dall’elaborazione trimestrale dei dati hanno portato
ad un ulteriore utilizzo delle segnalazioni per il miglioramento dei processi. Infatti se la
gestione dei reclami attraverso l’attribuzione di un codice colore risultava estremamente
efficace per assicurare l’efficienza della risposta all’utente, non sempre era utile per
identificare i reclami sui quali sussiste una reale criticità aziendale e quindi adeguati per
attivare il miglioramento.
Nel corso del 2009 è stata generata la nuova reportistica. Si tratta di cambiamenti che la
rendono più snella e più utile nell’evidenziare aree di criticità. In particolare: si prendono
in considerazione gli esiti dei reclami per selezionare solo quelli sui quali risulta utile
svolgere approfondimenti e formulare soluzioni al problema segnalato, inoltre si applica
un “sistema di pesatura” collegato all’argomento del reclamo, utile per l’individuazione
delle priorità di intervento. Il sistema di pesatura è collegato alla “gestione del rischio”,
assegnando un peso maggiore agli “argomenti” che incidono più direttamente sulla
mission della struttura (cioè un reclamo relativo al cibo è considerato meno pesante
di uno sulla prestazione sanitaria). La reportistica delle segnalazioni comprende anche
l’elaborazione dei dati relativi ai rilievi degli utenti che vengono gestiti e registrati presso
l’accoglienza dell’ufficio relazioni con il pubblico.
Il numero complessivo
delle segnalazioni
diminuisce, gli
elogi calano
significativamente
mentre i reclami
aumentano
Nella tabella che segue si evidenzia l’andamento delle segnalazioni negli anni 2007,
2008 e 2009; tra parentesi è riportato l’aumento percentuale del dato rispetto all’anno
precedente. Il confronto dei dati tra 2008 e 2009 evidenzia una diminuzione del numero
complessivo delle segnalazioni (-24,5%) che si giustifica con la decisa diminunzione del
numero degli elogi. Questo dato così macroscopico deriva dall’applicazione di uno nuovo
regolamento che definisce con maggior precisione le modalità di selezione degli elogi per
la loro attribuzione e registrazione, non è quindi da considerare un risultato negativo. Da
evidenziare un aumento di 23,3 punti percentuale dei reclami. Da considerare anche un
incremento notevole dei “rilievi” che comprendono (a differenza del 2008) anche i dati
registrati sul database dell’URP che non si trasformano in vere e proprie segnalazioni.
Tabella 5.4 Andamento delle segnalazioni negli anni di riferimento
2007
2008
2009
Elogi
1279
1577
961(-39%)
Reclami
566
463
571(+23,3%))
63
54
227
Rilievi
189
La relazione con il cittadino
Strumenti di comunicazione
Suggerimenti
41
21
22(0%)
Impropri
13
24
14 (-41%)
1962
2139
1615(-24,5%)
Totale
Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni
Per quanto riguarda gli indicatori di gestione si segnala una certa stabilizzazione dei
tempi di chiusura (il 62% dei reclami pervenuti è chiuso entro 30 giorni, dato non
dissimile dal 65% del 2008). Il risultato è considerato positivo per l’incremento del
numero dei reclami pervenuti.
Continua anche nel 2009 il contatto telefonico per rispondere alle segnalazioni meno
gravi (il 25,9% sul totale dei reclami). La modalità impiegata, che prevede il contatto da
parte del personale URP per comunicare la soluzione della problematica o comunque la
motivazione del disservizio, è sempre molto apprezzata dai cittadini contattati.
Nel grafico che segue si evidenzia la stratificazione delle segnalazioni per categorie negli
anni di riferimento.
Grafico 5.4 Numero segnalazioni per categorie (anni 2007, 2008, 2009)
Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni
190
Nel 2009 gli indicatori
di gestione restano
sostanzialmente
stabili, nonostante
l’incremento numerico
dei reclami (+23,3%)
La relazione con il cittadino
Le categorie CCRQ
mostrano una
sostanziale stabilità di
performance
5
Strumenti di comunicazione
Anche nel 2009 la categoria prevalente è quella collegata agli aspetti tecnico professionali,
e (come lo scorso anno) l’analisi di dettaglio dei contenuti delle segnalazioni evidenzia
come l’elemento “critico” sia rappresentato dalla relazione più che dall’aspetto tecnico in
senso stretto. La criticità dell’elemento relazione emerge anche nella seconda categoria
maggiormente rappresentata: “umanizzazione ed aspetti relazionali”.
Riportiamo di seguito i dati di dettaglio delle segnalazioni riferite ai dipartimenti con le
percentuali sul totale delle segnalazioni espresse. Dalla lettura emerge una sostanziale
stabilità dei dati.
Tabella 5.5 Reclami: confronto dell’andamento delle categorie CCRQ 2009 vs 2008
N. 2009
% sul
totale 2009
N. 2008
% sul
totale 2008
Aspetti Organizzativi
Burocratici Amministrativi
124
22%
83
18%
Aspetti Tecnico Professionali
124
22%
101
22%
Tempi
117
20%
99
21%
Umanizzazione e
Aspetti Relazionali
48
8%
43
9%
Aspetti Alberghieri e Comfort
38
7%
45
10%
Aspetti Strutturali
74
13%
59
13%
Aspetti Economici
13
2%
10
2%
Informazione
21
4%
21
5%
Adeguamento alla Normativa
8
1%
1
0%
Altro
4
1%
1
0%
Categoria CCRQ
Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni
La tabella 5.6 riporta la suddivisione delle segnalazioni nei dipartimenti, mostrandone
l’andamento negli anni di riferimento.
Tabella 5.6 Segnalazioni: distribuzione nei dipartimenti negli anni di riferimento
Tipologia della segnalazione
2007
2008
2009
Cardio-toraco-vascolare
161
154
117
Chirurgie Specialistiche e Anestesiologia
306
403
320
191
La relazione con il cittadino
Strumenti di comunicazione
Ematologia Oncologia e Medicina di
Laboratorio
156
177
103
Emergenza/Urgenza Chirurgia Generale
e dei Trapianti
167
239
157
Malattie Apparato Digerente e Medicina
Interna
269
288
151
Medicina Interna dell’Invecchiamento e
Malattie Nefrologiche
248
188
189
Salute della Donna del Bambino e dell’Adolescente
279
304
241
6
87
58
1592
1840
1344
Poliambulatori
Totale (*)
Fonte: Database regionale per la gestione delle segnalazioni
(*) il totale delle segnalazioni non corrisponde con quanto indicato in tabella 5.4 perché qui sono
considerate solo quelle attribuite ai dipartimenti.
Da un analisi più di dettaglio dei dati prendendo in considerazione i risultati dei soli reclami,
i dipartimenti che hanno registrato un aumento numerico risultano essere il dipartimento
Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente (+102%) e il dipartimento Chirurgie
Specialistiche ed Anestesiologia (+47%). Una diminuzione del numero dei reclami viene
invece registrato per il dipartimento Emergenza/Urgenza, Chirurgia Generale e dei
Trapianti (-17,5%).
Una valutazione nel merito dei dati riferiti agli elogi fa emergere una situazione non
dissimile da quella riportata l’anno scorso. Il sostanziale cambiamento della procedura,
che vede una maggior precisione nella selezione degli elogi per la loro attribuzione
e registrazione, non ha prodotto uno scostamento percentuale all’interno dei singoli
dipartimenti. Il dato è estremamente positivo, in quanto con più rigide modalità di
selezione degli elogi, emergono comunque le indicazioni degli utenti nell’individuazione
delle aree oggetto di soddisfazione.
5.2.2 La misurazione della soddisfazione dell’utente
Da diversi anni, nell’ambito delle attività eseguite all’interno del sistema di gestione
per la qualità si effettua la misurazione della soddisfazione dell’utente. Dal 2006,
grazie all’integrazione delle aree del Policlinico che si occupavano di comunicazione e di
qualità è stata favorita la possibilità di leggere i dati provenienti dalle due misurazioni in
maniera integrata.
La misurazione della soddisfazione dell’utente è effettuata applicando un sistema
riconosciuto
a
livello
internazionale
che
segue
quanto
previsto
dalla
normativa ISO di riferimento specifica per l’esecuzione della misurazione della
soddisfazione (UNI 11098, Linee guida per la rilevazione della soddisfazione del cliente
192
L’esperienza della
misurazione della
soddisfazione
dell’utente è stata
validata anche a
livello internazionale
applicando un
metodo statistico che
consente di verificare
la significatività
delle domande. Si
conferma come un
modello estremamente
avanzato
La relazione con il cittadino
5
Strumenti di comunicazione
e per la misurazione degli indicatori di esito). Le attività sono effettuate, nel completo
rispetto della normativa sulla privacy, da una organizzazione esterna ed indipendente
che, attraverso interviste telefoniche raccoglie le valutazioni dei pazienti/utenti che
hanno usufruito delle prestazioni dell’ospedale. I dati elaborati sono resi disponibili a
tutti i professionisti dell’Azienda, attraverso l’inserimento nel portale aziendale.
Le dimensioni da
valutare sono state
validate con il Comitato
Consultivo Misto e le
informazioni vengono
fornite attraverso un
report di sintesi che
facilita la lettura dei
dati ed il loro utilizzo ai
fini del miglioramento
I questionari somministrati sono stati preparati come per gli anni precedenti, con
la collaborazione del Comitato Consultivo Misto che ha selezionato, revisionato ed
ottimizzato l’espressione dei fattori misurati in tutte tutte le aree indagate.
Anche per l’anno in corso è stato adottato il “format semplificato” contente i dati e le
informazioni di ritorno per i dipartimenti e le unità operative. Il report di sintesi riporta
in maniera semplice e diretta, i fattori di diretta responsabilità del dipartimento e delle
unità operative su cui attivare il miglioramento.
Nel corso dell’anno sono state condotte circa 13.350 interviste di cui 3.494 nell’area
degenza, 8.111 nell’area dei servizi diagnostici e ambulatoriali, 1.145 in Day Hospital/
Day Surgery e 600 in Pronto Soccorso.
L’indice di soddisfazione complessivo (CSI) misurato su tutti i pazienti intervistati
si attesta a 92,5 (contro il 94,3 del 2008 e il 93,4 del 2007). Questo indice è un costrutto
che considera la % di soddisfazione e l’importanza di un determinato fattore per l’utente
e si differenzia da un altro dato (riportato negli elaborati) che considera il livello di
soddisfazione globale (% di pazienti soddisfatti), ovvero la somma delle percentuali
di utenti il cui livello di soddisfazione è “in linea” o “supera” le loro aspettative.
Nel 2009 il livello di soddisfazione globale si attesta a 95,2% contro il 95,6% del 2008
e il 96,1% del 2007. Nella tabella che segue questo dato è confrontato con i risultati
ottenuti negli anni precedenti stratificato nelle diverse aree di attività.
Tabella 5.7 Livello di soddisfazione (% soddisfatti) nelle aree di attività (anni 2006 – 2009)
Area
2006
2007
2008
2009
Degenza Ordinaria
93,9
93,8
95,3
95,1
Day Hospital e Day Service
96,0
96,4
97,9
97,0
Servizi Diagnostici e Ambulatori
91,3
90,2
97,0
95,3
90,0
91,1
90,4
90,7
Pronto Soccorso
Fonte: Databank
Tutte le aree si attestano su valori simili a quelli degli anni precedenti tranne quella dei
Servizi Diagnostici e Ambulatori che registra un peggioramento dei risultati ottenuti.
193
La relazione con il cittadino
Strumenti di comunicazione
Questo risultato è presumibilmente collegato alle diverse riorganizzazioni edilizie che
hanno coinvolto parecchi strutture (ambulatori) dell’Azienda causando possibili disservizi
agli utenti che avevano accesso al Policlinico.
Nel grafico seguente sono riportati i risultati ottenuti dai dipartimenti nelle diverse aree
di attività, espressi in indice di soddisfazione (CSI).
Grafico 5.5 Risultato dei dipartimenti nelle aree di attività
L’area maggiormente
critica a livello
aziendale e
dipartimentale è quella
dei servizi diagnostici
e ambulatoriali. Al
contrario l’area del
Pronto Soccorso
Pediatrico risulta
notevolmente
migliorata.
Sostanzialmente
invariato il livello della
soddisfazione globale.
Fonte: Databank
Il confronto tra l’anno 2008 ed il 2009 mostra in generale un peggioramento dei
risultati ottenuti dai diversi dipartimenti per l’area Servizi Diagnostici e Ambulatoriali.
Analisi statistiche di dettaglio evidenziano come i dipartimenti “Medicina Interna,
dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche” e “Malattie dell’Apparato Digerente e
Medicina Interna” presentino come area di sofferenza quella della Degenza Ordinaria,
mentre non ci sono sostanziali differenze per le aree di Day Hospital - Day service e
Pronto Soccorso. Da segnalare un notevole miglioramento dell’Area Pronto Soccorso
Pediatrico relativamente alla soddisfazione globale, all’indice di soddisfazione ed alla
propensione al passaparola positivo.
Nel grafico che segue sono riportati i risultati per dipartimento nel parametro
“propensione al passaparola positivo” che misura la propensione da parte degli
utenti a consigliare ad un proprio parente/amico di rivolgersi al Policlinico nel caso di
problemi di salute. In maniera indiretta e per i parametri della customer satisfaction,
questo dato consente di conoscere l’immagine che gli utilizzatori hanno dell’ospedale.
194
Risultati molto buoni
sono stati ottenuti
nell’area della
Degenza Ordinaria
relativamente al
parametro propensione
al passaparola positivo
La relazione con il cittadino
5
Strumenti di comunicazione
Grafico 5.6 Propensione al passaparola positivo
Fonte: Databank
Su questo parametro l’area della Degenza Ordinaria presenta risultati migliori rispetto
allo scorso anno e migliori di quelle delle altre aree.
Il modello di misurazione impiegato ha consentito anche per l’anno 2009 di evidenziare
le azioni di miglioramento prioritarie da attivare, attraverso la valutazione della mappa
delle priorità. Gli aspetti individuati sono collegati alle attività alberghiere (qualità del
cibo, pulizia della stanza, possibilità di scelta nel menù) per l’area della degenza ordinaria,
chiarezza e completezza delle informazioni ricevute sullo stato di salute e sulle cure
ricevute, pulizia della stanza e presenza e reperibilità dei medici a fronte delle necessità
in Day Hospital/Day Service, mentre per i servizi ambulatoriali si riconferma la priorità
di intervento sul miglioramento dei tempi di attesa. In particolare gli utenti indicano
come aree su cui agire: distanza tra giorno di prenotazione e giorno di effettuazione
della visita, tempo di attesa in sala di attesa, tempo di attesa in fila per il pagamento
del ticket.
A livello regionale, anche nell’anno 2009, sono continuati i lavori del gruppo tecnico
di lavoro “Umanizzazione delle cure e dignità della persona in terapia intensiva” che
aveva come obiettivo la messa a punto di un questionario destinato a pazienti e parenti
per la rilevazione della qualità percepita nei reparti di Terapia Intensiva. Sono, inoltre
proseguiti, gli incontri svolti in Agenzia Sanitaria Regionale per la predisposizione di
questionari “comuni” per le aree di degenza ordinaria, servizi ambulatoriali e pronto
soccorso delle diverse Aziende Ospedaliere e USL della Regione.
Negli ultimi mesi dell’anno 2009 sono stati presentati la domanda di adesione ed il piano
sperimentale dell’Azienda, per la partecipazione all’iniziativa presentata dal Ministro
195
La relazione con il cittadino
Strumenti di comunicazione
Brunetta “Mettiamoci la faccia”, che permetterà ai cittadini di esprimere un giudizio
riguardo ai servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni. Ogni utente potrà esprimere la
sua preferenza usando un monitor con terminale touch screen selezionando un emoticon/
faccina: verde in caso di soddisfazione, gialla in caso di giudizio neutro o rossa in caso di
insoddisfazione. I giudizi riguarderanno il servizio erogato nel suo complesso, e dovranno
essere letti in integrazione agli altri strumenti di misurazione utilizzati dalle Aziende.
5.3 La comunicazione per le scelte di interesse per la comunità
Questo secondo ambito di comunicazione è finalizzato a descrivere situazioni, impegni,
problemi, a orientare scelte e a definire azioni di tutela della salute e di politica sanitaria
di interesse per l’intera comunità.
Questo tipo di comunicazione si rivolge in generale a tutte le persone, ma si realizza
in particolare nei confronti dei cittadini competenti, cioè di coloro che hanno maggiore
influenza sulle scelte per la salute di una comunità (amministratori locali, rappresentanti
di enti, di organizzazioni, di forze sociali, giornalisti, educatori, operatori sanitari, ecc.).
In questa sezione del bilancio di missione, l’Azienda descrive le iniziative e gli strumenti
che sta sperimentando o ha consolidato per sostenere i progetti ed i programmi del
Policlinico con particolare attenzione alle relazioni istituzionali e con il contesto territoriale
di riferimento.
5.3.1 La collaborazione con le Aziende Sanitarie dell’area metropolitana
Nel 2009 sono state poche le occasioni di collaborazione sui temi della comunicazione
con le altre aziende cittadine se si escludono la collaborazione sulla preparazione del
bilancio di missione e le campagne di comunicazione regionale (come ad esempio quella
sull’influenza) o altre iniziative come le giornate di prevenzione nelle quali si realizzano
eventi comuni. Sono proseguite:

la collaborazione attivata per la gestione dei servizi di mediazione linguistica e
culturale;

la collaborazione attivata per l’elenco telefonico cittadino che ha portato alla
semplificazione delle informazioni, alla preparazione di una pagina comune alle
Aziende, all’applicazione della stessa logica nella presentazione delle informazioni;

la collaborazione in corso e da completare per l’uso di un unico software per la ricerca delle prestazioni (IAP) che si colleghi anche con il numero verde regionale e consenta quindi approfondimenti sulle prestazioni erogate dalle diverse Aziende sanitarie;

la collaborazione per l’inaugurazione del reparto di Chirurgia pediatrica
dell’ospedale Maggiore che si è unificato dal punto di vista della direzione con il
reparto di chirurgia pediatrica del Policlinico.
196
Presentazione del
piano sperimentale
aziendale per la
partecipazione
all’iniziativa
“Mettiamoci la faccia”
La comunicazione per la comunità
5
Strumenti di comunicazione
5.3.2 L’immagine del Policlinico: verso la responsabilità sociale
La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) è un approccio integrato nella strategia
e nella cultura d’impresa, attraverso la quale l’azienda contribuisce allo sviluppo
sostenibile e integra, su base volontaria, interessi economici, sociali ed ambientali nelle
iniziative dell’impresa stessa. I valori su cui il progetto si fonda sono: indipendenza,
credibilità, trasparenza, promozione della cultura, dimensione europea. L’impegno di
una azienda su questi temi può essere quantiifcato grazie ad una scala individuata a
livello europeo. Si tratta dell’“Indice di Responsabilità sociale” che rappresenta il
grado di attenzione e comportamento socialmente responsabile che l’azienda pone nei
confronti dei diversi stakeholder. Il Policlinico S. Orsola - Malpighi ha ottenuto, nel 2008
un indice di 63,3% e nel 2009 un indice di 77,6%. Il miglioramento di questo risultato
evidenzia un percorso di integrazione sempre più esaustivo ed efficace della RSI.
Il 2009 rappresenta
un anno importante
nello sviluppo del
programma di
marketing sociale
soprattutto in merito
alla definizione
del processo di
Fund Raising e dei
relativi indicatori
di monitoraggio e
valutazione.
Il consolidamento del il tema della responsabilità sociale è stato ottenuto anche
grazie all’implementazione ed lo sviluppo delle azioni definite nel 2008 all’interno
del programma aziendale di marketing sociale, puntando sull’aumento della
consapevolezza e sul coinvolgimento dei professionisti dell’Azienda e con l’obiettivo
di migliorare l’immagine del Policlinico e incrementare i finanziamenti per sostenere
l’attività sociale dell’ospedale.
Per il sostegno del processo di fund raising, è stato analizzato e reso più semplice il
percorso per le sponsorizzazioni e per le donazioni ed è stata creata una specifica area
all’interno del portale internet aziendale per chiarire all’esterno le modalità per donare
oppure sponsorizzare uno specifico progetto. Nonostante i risultati ottenuti nel 2009
siano complessivamente positivi, la fase di individuazione dei progetti è stata valutata
come critica. Si è quindi ritenuto opportuno modificare in maniera significativa la
modalità sperimentata, individuando a livello di direzione i progetti ritenuti meritevoli
di entrare nel programma che sono stati poi presentati ai dipartimenti che hanno scelto
se farli propri oppure no. Con questo metodo sono stati individuati progetti che hanno
come tema conduttore l’utilizzo dell’arte nella cura.
Dal punto di vista dei risultati ottenuti nella raccolta fondi, nel 2009 sono stati finanziati
completamente 5 progetti di cui 1 è già concluso, mentre gli altri sono in corso di
realizzazione con chiusura prevista tra Giugno e Settembre 2010.
I progetti finanziati nel 2009 sono:
Il progetto “Clown in corsia” applicato nelle aree pediatrica e della riabilitazione del
Policlinico. Il sorriso e il buonumore portati da un clown possono incidere positivamente
sui tempi di guarigione del paziente. Il progetto si propone di migliorare la collaborazione
dei pazienti alle manovre cliniche e fornire supporto alle famiglie nella gestione
dell’esperienza ospedaliera. Questi risultati saranno oggettivati attraverso la raccolta di
indicatori specifici la cui prima valutazione e diffusione è prevista per Giugno 2010.
197
La comunicazione per la comunità
Strumenti di comunicazione
Il progetto “Un sorriso in Geriatria” ha l’obiettivo di sostenere il senso di abbandono,
la difficoltà motoria e la limitazione delle funzioni cognitive che sono tutti fattori che
influiscono sui tempi di guarigione di un anziano. Il progetto ha come obiettivo quello di
rendere più serena la degenza, mettendo a disposizione dell’anziano Animatori geriatrici
capaci di fornire un supporto emotivo e di sollecitare le prestazioni cognitive.
Cinque sono i progetti
completamente
finanziati grazie
all’attività di fund
raising
Il progetto “Recreation Room in ostetricia” ha l’obiettivo di realizzare uno spazio
adeguato e accogliente alla permanenza delle neo-mamme all’interno dei reparti di
Ostetricia. Il progetto propone la ristrutturazione e la riorganizzazione di tale area
al fine di creare uno spazio ricreativo che favorisca: la deambulazione e le forme di
socializzazione ed un miglior contatto delle neo-mamme con la famiglia.
Il progetto “Giardino terapeutico” che prevede la realizzazione di un’area verde
comune, nella quale i pazienti e i loro familiari potranno fruire di un giardino ricco
di arbusti e piante colorate e di un percorso ricreativo in cui poter socializzare e
confrontarsi. Saranno realizzati inoltre laboratori tematici tenuti da operatori esperti
che si prenderanno cura dei pazienti donando loro momenti di sollievo e di allegria.La
socializzazione e i momenti ricreativi e didattici in uno spazio verde possono produrre
effetti positivi sull’equilibrio psicofisico del paziente.
Il progetto “Ergonomia in Ortopedia” che ha l’obiettivo di contribuire ad alleviare il
disagio posturale causato da patologie ortopediche e da limitazioni dei movimenti, il
progetto prevede la qualificazione dell’area d’accettazione e di soggiorno per pazienti
che necessitano di intervento ortopedico. Questo progetto è stato concluso a Dicembre
2009.
In seguito all’assegnazione del premio Discerno Plus per la CSR, Responsabilità
Sociale d’Impresa (ottenuto nel 2008), nel 2009 il Policlinico ha partecipato al successivo
progetto Discerno 3, promosso dalla Commissione Europea e proposto dal Ceep,
Centro europeo delle aziende di servizi di pubblica utilità, che ha l’obiettivo specifico
di incrementare i risultati positivi ottenuti nel progetto Discerno Plus attraverso un
approfondimento delle linee guida definite in materia di Responsabilità Sociale allo
scopo di renderle più specifiche per i diversi settori di attività (non esiste per ora una
versione specifica per l’ambito sanitario).
Il Policlinico è stato inserito in una selezione delle migliori attività (best practices)
tra le aziende dei Paesi comunitari che partecipano al progetto grazie alle attività relative
alla progettazione e realizzazione di un sistema di rilevazione della soddisfazione dei
cittadini. La best practice premiata permette di individuare le necessità e le problematiche
segnalate dagli utenti, al fine di intervenire tempestivamente sulle aree individuate
come più critiche. La rilevazione della soddisfazione dei cittadini, quindi, permette
all’Azienda di impegnarsi continuamente nel miglioramento dei servizi offerti.
198
Con la partecipazione
al progetto europeo
Discerno il policlinico
ha verificato il
proprio livello di
implementazione
del sistema di
responsabilità sociale
ed ha ottenuto, unica
struttura sanitaria in
Europa la menzione
europea
La comunicazione per la comunità
5
Strumenti di comunicazione
Inoltre, nel 2009 all’ospedale è stato conferito il massimo riconoscimento di tre
Bollini Rosa per l’alto livello di attenzione verso il trattamento delle patologie
femminili, nonché per le caratteristiche strutturali e i servizi a misura di donna. Il
riconoscimento è stato attribuito in occasione della presentazione della 3^ edizione
della Guida Ospedale Donna dell’Osservatorio O.N.Da. (Osservatorio Nazionale
sulla Salute della Donna), durante la quale si è proceduto all’assegnazione dei Bollini
Rosa alle strutture sanitarie “amiche delle donne”.
5.3.3 Il sostegno all’immagine del policlinico e la valorizzazione delle eccellenze
L’obiettivo del miglioramento dell’immagine del Policlinico consiste nell’aumentare il
radicamento sul territorio, nel definirlo come un attore di primaria importanza per la
comunità e per l’intera rete sanitaria italiana ed internazionale, nel diffondere l’impegno
per la diffusione di comportamenti corretti e, in generale, nel comunicare efficacemente
la sua attività. Avere una “buona immagine” è di straordinaria importanza per l’Azienda
sia nei rapporti con il proprio cliente sia nelle relazioni con i partner ed i fornitori, sia
verso l’interno nei confronti del personale e delle organizzazioni che lo rappresentano.
La gestione dell’immagine da parte dell’azienda richiede un’attività di medio-lungo
periodo in cui l’impresa possa rendere “visibile” ciò che è e fa. Ma come si può misurare
l’immagine di un Policlinico, come monitorarla? L’impostazione del sistema di gestione
per la qualità propria dell’area comunicazione, informazione, marketing e qualità, nonché
la spinta organizzativa che deriva dalle stesse norme internazionali, ci hanno portato
a lavorare alla definizione di un cruscotto dell’immagine di cui fanno parte indicatori
aziendali rappresentativi delle aree di intersse degli specifici stakeholder dell’Azienda.
Gli stakeholder identificati sono: Direzione Generale, Dipendenti, Cittadino/Paziente,
Istituzioni e Fornitori/partner. L’area di interesse di ogni stakeholder è monitorata
attraverso uno o più indicatori in relazione alla effettiva disponibilità delle informazioni.
Le aree di interesse prese in considerazione sono: la produzione, il rischio aziendale,
la sostenibilità ambientale, i mass media, la soddisfazione del personale, la valutazione
del cliente interno (servizi trasversali), la crescita ed il riconoscimento delle competenze
professionali, l’utilizzo e la chiarezza dei sistemi di comunicazione interni ed esterni, il
turnover del personale, la soddisfazione del cittadino/paziente (customer e reclami), il
Il programma
Ambassador
ha l’obiettivo
di promuovere
l’immagine, le
strutture, i servizi
della città di Bologna,
rafforzandone anche
le aziende, gli enti e
le istituzioni che ne
fanno parte
rispetto dei requisiti dell’accreditamento regionale, il recepimento e l’attuazione delle
raccomandazioni ministeriali, il monitoraggio del rispetto degli accordi di fornitura. Nel
2009 questi dati saranno raccolti e monitorati per valutare la validità dello strumento.
Nel 2009 è stato rafforzato il “programma Ambassador” promosso dal Policlinico in
collaborazione con Bologna Congressi. L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere l’immagine,
le strutture, i servizi, della città di Bologna a livello nazionale ed internazionale attraverso
la creazione di un network cittadino che comprenda i principali Enti e Istituzioni, i
rappresentanti del Commercio e dell’Industria, le Associazioni, l’Azienda Ospedaliero
Universitaria di Bologna. Obiettivo del network è costruire le sinergie per rafforzare
199
La comunicazione per la comunità
Strumenti di comunicazione
l’immagine della città e di conseguenza dei principali attori coinvolti, identificando figure
autorevoli a livello cittadino, che possano diventare modelli, veicolo di comunicazione e
promozione della destinazione Bologna quale sede di eccellenza per l’attività congressuale
e l’organizzazione di eventi. L’insieme delle iniziative consentirà ai Professionisti del
Policlinico di candidarsi con maggiore probabilità di successo alla realizzazione di eventi
di livello nazionale ed internazionale a Bologna, grazie anche alla spinta imprenditoriale
di Bologna Congressi, ha trovato impulso sia nell’impiego da parte di diverse strutture
dell’ospedale dei servizi di questo programma per la realizzazione di iniziative congressuali
sia nella firma di accordi di collaborazione tra il policlinico ed alcune organizzazioni (ad
esempio ASCOM) per la realizzazione di progetti di marketing sociale.
Sul versante delle certificazioni di qualità il 2009 ha visto la realizzazione di tutti gli
obiettivi definiti: il rinnovo della certificazione di qualità al Policlinico, il rinnovo della
certificazione di servizio per i programmi trapianto (cuore, rene, fegato), per i percorsi
individuati, nonché le prime valutazioni per il programma “ospedale senza dolore” per
confermare la correttezza del percorso intrapreso.
Sono, infine, state realizzate le azioni previste per il programma di internazionalizzazione
del Policlinico. Il programma che prevede l’apertura dell’ospedale verso l’esterno,
rafforzando le collaborazioni internazionali già attive ed individuandone di nuove, ha
portato all’apertura delle sezioni del portale in lingua inglese ed in lingua araba ed alla
preparazione di strumenti di comunicazione (cartacei ed elettronici) per sostenere e
valorizzare (anche all’estero) le aree individuate come peculiari. Questi strumenti sono
Nel 2008 sono state
poste le basi per
il programma per
l’internazionalizzazione
del Policlinico da
attuare nel 2009
stati realizzati in italiano, inglese ed arabo. E’, inoltre, proseguita con ottimi risultati
l’attività a livello nazionale ed internazionale del programma di Valutazione Esterna
di Qualità (VEQ) dei laboratori analisi.
5.3.4 L’ospedale multiculturale
A fianco delle azioni attuate e rendicontate al paragrafo 3.2 relative alla facilitazione
all’accesso degli stranieri, nel 2009 il Policlinico è stato impegnato in alcune iniziative
specifiche sul percorso di mediazione. Si ricorda in particolare il progetto PASS. Si
tratta di un progetto, in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna ed altre aziende
della regione, per la promozione dell’accesso delle popolazioni immigrate ai servizi socio
sanitari e lo sviluppo delle attività di informazione ed orientamento socio-sanitario nelle
ASL italiane (PASS). Questo progetto è promosso dall’Istituto Nazionale per la promozione
della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà di Roma
ed è finalizzato a formare figure professionali da inserire nell’abito del Servizio Sanitario
Regionale, qualificando l’attività di mediazione culturale. La conclusione del progetto,
iniziato a novembre 2009, è prevista per luglio 2010.
Nella prima parte del progetto, le mediatrici sono state inserite all’interno dell’Azienda
grazie anche ad un’azione di sensibilizzazione sulle problematiche dovute alle diversità
culturali e su temi quali il facilitare l’accesso del cittadino immigrato alle strutture sanitarie,
200
Tra le azioni sulla
multiculturalità si
ricorda il progetto PASS
per la promozione
dell’accesso delle
popolazioni immigrate
La comunicazione per la comunità
5
Strumenti di comunicazione
la mediazione sugli stili di vita, senza tralasciare altri aspetti importanti quali area
geografica di provenienza, età, sesso, vocazione religiosa ed approccio relazionale.
La seconda parte dell’attività delle mediatrici si è invece concentrata all’interno delle Unità
Operative del Dipartimento della Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente e si
è svolta approfondendo le conoscenze sulla relazione interpersonale e sull’esperienza nel
processo di mediazione a supporto della relazione tra gli utenti e il personale sanitario.
Nel 2009 è stato anche elaborato il nuovo progetto della segnaletica multilingue che sarà
realizzato nel 2010 e porterà alla realizzazione di una segnaletica in italiano, inglese ed
arabo.
5.3.5 La partecipazione alle giornate di sensibilizzazione e prevenzione e
alle Campagne di comunicazione
Le campagne
Nel corso del 2009 il Policlinico ha partecipato attivamente alle seguenti giornate
e le giornate di
sensibilizzazione e
prevenzione sono
state organizzate con
il contributo delle
Associazioni. Come di
consueto sono stati
divulgati i materiali
delle campagne
regionali e di alcune
campagne/iniziative
nazionali
nazionali e mondiali:

Giornata
mondiale
di
sensibilizzazione
sulle
cardiopatie
congenite:
organizzata come ogni anno in collaborazione con le unità operative di Cardiologia e
Cardiochirurgia pediatrica e dell’età evolutiva dirette rispettivamente dal Prof. F. Maria
Picchio e dal Prof. Gaetano Gargiulo, con il supporto dell’Associazione Piccoli Grandi
Cuori ONLUS, la Giornata è stata celebrata con un incontro sulle nuove opportunità
di supporto alla cura e all’assistenza delle cardiopatie congenite dal titolo: “Arti
terapie e Clown terapia: la diversa evoluzione delle modalità artistico-espressive ed
il loro utilizzo nel contesto ospedaliero”. Fra le altre iniziative messe in campo sono
stati organizzati banchetti per la distribuzione di cuoricini di cioccolato da parte dei
volontari dell’Associazione Piccoli Grandi Cuori e un concerto jazz “Sing Sing Sing” del
cantante bolognese Andrea Mingardi. Gli incassi sono stati devoluti all’Associazione
Piccoli Grandi Cuori per aiutare le famiglie dei bambini ricoverati presso i reparti di
Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica del Policlinico;

Giornata mondiale del rene: importante appuntamento con la prevenzione e
l’informazione per la salute dei reni. In Italia la giornata è promossa dalla S.I.N.
(Società Italiana di Nefrologia) e dalla F.I.R. (Fondazione Italiana del Rene); tra le
iniziative messe in campo, il Policlinico ha aderito al “Progetto Camper”: gli specialisti,
nello spazio allestito all’interno del Camper dedicato in Piazza XX Settembre, hanno
eseguito controlli gratuiti della pressione ed esami delle urine per verificare la
funzionalità dei reni;

Progetto Prostata: alla sua terza edizione, questa campagna di sensibilizzazione e
di informazione dell’opinione pubblica volta alla diagnosi delle affezioni prostatiche,
grazie al sostegno dell’Associazione Samur (Studi Avanzati Malattie Urologiche ONLUS),
ha permesso ai cittadini interessati di età superiore ai 50 anni di recarsi presso gli
ambulatori dell’unità operativa di Urologia-Martorana per usufruire gratuitamente di
una visita e di esami diagnostici completi sulla prostata, condotti da una squadra
multidisciplinare di specialisti;

Giornate nazionali “Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti”: durante
201
La comunicazione per la comunità
Strumenti di comunicazione
le Giornate sono state programmate iniziative pubbliche per sensibilizzare la
cittadinanza sull’opportunità di dichiarare la propria volontà di donare gli organi.
In particolare all’interno del Policlinico è stato distribuito materiale informativo ed è
stato possibile manifestare la propria volontà di donazione di organi e tessuti nelle
postazioni allestite dalle Associazioni di Volontariato A.N.T.F. (Associazione Nazionale
Trapiantati di Fegato Gozzetti), A.N.T.R. (Associazione Nazionale Trapiantati di Rene)
e A.T.C.O.M. (Associazione Trapiantati di Cuore);

Giornata mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa: è stata promossa in tutto
il mondo dalla World Hypertension League, che ha indicato come tema centrale da
approfondire “Sale e Ipertensione, i due killer silenziosi”. Una postazione dedicata
presso Piazza Re Enzo ha ospitato specialisti del settore - tra cui alcuni professionisti
del Policlinico - che hanno misurato gratuitamente a tutti coloro che ne hanno fatto
richiesta i valori pressori e hanno fornito consigli sugli stili di vita da adottare per
prevenire e curare l’ipertensione arteriosa e le patologie ad essa correlate. È stata
inoltre organizzata all’interno del Policlinico una Conferenza Stampa sulle nuove
prospettive nell’approccio terapeutico all’ipertensione;

Giornata nazionale del Sollievo: la Giornata è nata con lo scopo di sensibilizzare
l’opinione pubblica e gli operatori sanitari sul tema del sollievo dalla sofferenza e
dal dolore, a tutte le età e nelle differenti condizioni che comportano dolore acuto
e cronico e con particolare attenzione per gli ammalati che si avvicinano al termine
della vita. In particolare quest’anno, grazie al sostegno del COSD (Comitato
Ospedale senza Dolore) e con il coinvolgimento delle Associazioni di Volontariato
e del Comitato Consultivo regionale per la qualità dal lato del Cittadino, si sono
moltiplicate le iniziative di informazione e formazione per dare attenzione e risposta
al riconoscimento e al trattamento del dolore. Tra queste la diffusione di depliant
informativi e la realizzazione di un’indagine epidemiologica sul dolore percepito dalle
persone ricoverate in ospedale;

Giornata mondiale senza tabacco: in occasione della Giornata il Centro Antifumo
afferente all’unità operativa di Pneumologia e Terapia Intensiva Respiratoria-Schiavina
ha annunciato attraverso gli organi di stampa l’avvio di una ricerca sugli effetti dannosi
del fumo sulla fertilità nell’uomo, associati a disfunzione erettile, e nella donna;

Giornata mondiale del Donatore di Sangue: il Policlinico ha aderito alla Giornata
con l’iniziativa “Porte Aperte al Centro Trasfusionale”; il Centro, diretto dal Dott.
Paolopasquale Pagliaro, è rimasto aperto nella giornata di domenica 14 giugno per
accogliere donatori, aspiranti donatori e cittadini fornendo utili informazioni riguardo
il tema della donazione di sangue. Grazie alla collaborazione delle Associazioni FIDAS
e ADVS, la giornata è stata anche l’occasione per ringraziare e festeggiare i donatori
e i volontari con varie iniziative di socializzazione sul territorio bolognese;

Giornate “Race for the Cure”: alla sua terza edizione, la mini maratona per
raccogliere fondi e sostenere la lotta ai tumori del seno nella donna è stata sostenuta
dal Policlinico, che ha organizzato una conferenza stampa durante la quale si sono
illustrati i risultati delle due precedenti edizioni ed in particolare il percorso di cura per
i tumori al seno con i relativi dati di attività;
202
La comunicazione per la comunità

5
Strumenti di comunicazione
Giornata mondiale dell’Alzheimer: all’interno del Progetto “Percorsi del Cuore e
della Memoria”, promosso in collaborazione con il Comune e l’Azienda USL di Bologna
e nato dalla volontà di promuovere e sostenere l’adozione di stili di vita virtuosi e
salutari sia per quanto riguarda la prevenzione delle patologie cardio-vascolari, sia
per quanto riguarda i problemi dell’anziano legati alla malattia dell’Alzheimer, l’unità
operativa di Geriatria diretta dalla Dott.ssa Maria Lia Lunardelli ha aderito all’iniziativa
mettendo a disposizione nella giornata di domenica 21 settembre i suoi specialisti che
hanno fornito consulenze gratuite presso lo spazio tenda appositamente allestito in
Piazza Maggiore.

Giornata mondiale del Cuore: all’interno del Progetto “Percorsi del Cuore e della
Memoria”, promosso in collaborazione con il Comune e l’Azienda USL di Bologna
e nato dalla volontà di promuovere e sostenere l’adozione di stili di vita virtuosi
e salutari sia per quanto riguarda la prevenzione delle patologie cardio-vascolari,
sia per quanto riguarda i problemi dell’anziano legati alla malattia dell’Alzheimer, il
Policlinico ha aderito all’iniziativa mettendo a disposizione specialisti che nella giornata
di domenica 27 settembre hanno incontrato la cittadinanza presso uno spazio tenda
appositamente allestito dando consigli, misurando la pressione e spiegando quanto
sia importante il controllo periodico del proprio stato di salute;

Giornata nazionale sul Diabete dell’Età evolutiva: in occasione della II
Giornata nazionale, promossa dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia
Pediatrica, l’unità operativa di Pediatria diretta dal Prof. Alessandro Cicognani ha
organizzato un convegno sulle problematiche scolastiche del bambino con diabete
insulino-dipendente, con l’obiettivo di riunire da tutta la regione le diverse figure
professionali che gestiscono il bambino con diabete a scuola provenienti dal mondo
ospedaliero, dalla medicina territoriale e dalla realtà scolastica per stabilire una nuova
collaborazione tra strutture ospedaliere e mondo della scuola;

Giornata nazionale del Dormiresano: patrocinata dall’Associazione Italiana di
Medicina del Sonno (AISM). Presso gli ambulatori dell’unità operativa di Neurologia
diretta dal Prof. Fabio Cirignotta, i professionisti sono stati a disposizione del pubblico
per offrire consulti gratuiti e fornire informazioni e consigli sull’insonnia. È stato
attivato inoltre un servizio telefonico “Esperti on-line” che ha dato la possibilità ai
cittadini che non si sono potuti recare di persona al Centro di Medicina del Sonno del
Policlinico di dialogare telefonicamente con i professionisti che hanno risposto alle
domande degli utenti;

Giornata nazionale per la Lotta alla Sordità: la Giornata, organizzata dall’A.I.R.S.
- Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità - con lo slogan “diamo ascolto alla
sordità” ha visto la partecipazione del Policlinico che ha offerto ad alcuni cittadini
la possibilità di effettuare un esame gratuito dell’udito e ricevere informazioni sulle
modalità di prevenzione e cura della sordità presso gli ambulatori dell’unità operativa
di Otorinolaringoiatria diretta dal Prof. Alberto Rinaldi Ceroni;

Campagna nazionale per la Diagnosi e la Cura di Emorroidi e Stipsi: promossa
da SIUPC (Società Italiana Unitaria di Colonproctologia) con il patrocinio di SIMG
(Società Italiana di Medicina Generale) e di Cittadinanza Attiva, si pone l’obiettivo
203
La comunicazione per la comunità
Strumenti di comunicazione
di offrire a tutti la possibilità di conoscere le origini del disturbo e di seguire una
terapia mirata, per limitare le terapie fai da te, spesso inutili e talvolta dannose. I
professionisti degli ambulatori dedicati delle unità operative di GastroenterologiaRoda e di Chirurgia generale-Minni hanno eseguito visite specialistiche gratuite;

Giornata nazionale della Malattia di Parkinson: alla sua prima edizione,
patrocinata dal Senato della Repubblica e promossa dalla Lega Italiana contro la
Malattia di Parkinson e dall’Associazione Italiana Parkinsoniani, è nata con lo scopo
di diffondere la conoscenza della malattia e di sensibilizzare sull’importanza della
diagnosi precoce. Il Centro Parkinson attivo presso l’unità operativa di Neurologia
diretta dal Prof. Fabio Cirignotta ha osservato un’apertura straordinaria nella giornata
di sabato 28 novembre per distribuire materiale informativo e accogliere e dare
informazioni personalizzate sulla patologia ai pazienti.
Il Policlinico ha preso parte alle seguenti Campagne Informative Regionali distribuendo
materiale informativo sia al proprio interno sia ai cittadini:

Campagna sull’ “Influenza A H1N1 e Influenza stagionale: che fare per
proteggere se stessi e gli altri, la vaccinazione” con le informazioni sui
comportamenti da adottare per contrastare la diffusione e le indicazioni da seguire
in caso di sintomi. In particolare il Policlinico ha organizzato il Corso aziendale
“Influenza da nuovo virus A H1N1. Indicazioni per la sorveglinza, la gestione clinica e
l’applicazione delle norme di prevenzione” con l’obiettivo di fornire precise e sintetiche
informazioni al personale sanitario al fine di adottare i corretti comportamenti in
ambito lavorativo. È stata inoltre realizzata e consegnata presso le unità operative la
spilla “Influenza? IO mi vaccino”. La spilla, da indossare sul camice o sulla divisa per
tutto il periodo della campagna vaccinale, ha permesso di sensibilizzare il personale
sanitario e nel contempo di promuovere le vaccinazioni verso i cittadini nei momenti di
contatto con gli operatori sanitari. La campagna ha determinato un incremento
delle vaccinazioni significativo: nel Policlinico si sono vaccinate complessivamente
1789 persone, 1481 contro l’influenza A H1N1 e 1439 contro l’influenza stagionale.
Nel corso dell’intera campagna vaccinale del 2008 si erano vaccinati 845 operatori;

Campagna “Contro la zanzara tigre facciamoci in 4” per la lotta alla zanzara tigre
e per la prevenzione di Chikungunya e Dengue;

Campagna “Dai voce alla vita: donare gli organi. Una scelta consapevole”,
realizzata per sensibilizzare sull’importanza di dichiarare la propria volontà a donare gli
organi; in particolare il Policlinico ha orgnizzato un incontro “la Cittadella dei Trapianti”
sul tema delle donazioni di organo invitando la stampa per sensibilizzare l’opinione
pubblica sul tema e per potenziare in più ambiti e ai diversi livelli il messaggio per la
donazione d’organi. All’incontro erano presenti diversi rappresentanti delle Istituzioni
locali, fra i quali il Presidente della Provincia Beatrice Draghetti, il Rettore dell’Università
Pier Ugo Calzolari, il Prefetto Angelo Tranfaglia, il Presidente del Consiglio Comunale
Maurizio Cevenini. È proseguita inoltre la Campagna aziendale per incrementare
le donazioni “Il policlinico per le donazioni”, realizzata in collaborazione con
il procurement team del Policlinico e per la quale sono stati realizzati alcuni spot
trasmessi su circuito monitor interno;
204
La comunicazione per la comunità

5
Strumenti di comunicazione
Campagna “Io spengo lo spreco - Dieci buone abitudini di consumo
responsabile per un uso corretto dell’energia”. Per sostenere questa campagna
il Gruppo aziendale di Gestione ambientale e Sviluppo sostenibile, in collaborazione
con la regione, ha organizzato il Corso “La cultura per una sostenibilità vincente” con
lo scopo di promuovere una riflessione sui comportamenti di consumo, razionalizzare
l’uso delle risorse energetiche e promuovere scelte orientate allo sviluppo sostenibile.
È stato inoltre realizzato lo spot aziendale “Risparmio energetico comportamento
etico” dedicato al personale interno;

Campagna “Donare sangue: semplicemente importante”
per promuovere le
donazioni di sangue. È stato realizzato uno spot aziendale diffuso su circuito monitor
esterno con la collaborazione delle Associazioni dei Pazienti trapiantati e delle
Associazioni dei Donatori di Sangue;
Il Policlinico ha partecipato e sostenuto la campagna: “Vacanze coi Fiocchi”
promossa dal Centro Antartide per promuovere la sicurezza sulle strade, in particolare
a ridosso del periodo delle vacanze estive. L’augurio a non incontrarsi da parte di quanti
tutti i giorni sono in prima linea per limitare le conseguenze delle tragedie stradali
formulato nello slogan “Lavoriamo per voi ma saremmo felici di non incontrarvi” è il
messaggio provocatorio lanciato dagli operatori delle ambulanze dell’unità operativa di
Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso a sostegno di questa campagna.
5.3.6 Gli eventi organizzati dal Policlinico
Gli eventi organizzati
nel 2009 sono stati
principalmente relativi
alle inaugurazioni
di nuove strutture;
come di consueto
non sono mancati
gli appuntamenti
“istituzionali” e
quelli collegati al
miglioramento
dell’umanizzazione
Nel corso del 2009 sono stati organizzati complessivamente 24 eventi secondo
l’elenco e le specifiche di seguito indicate. Per ciascun evento sono stati curati gli aspetti
organizzativi e gestionali riferibili ai rapporti con Ditte esterne (per collegamenti audio/
visivi, realizzazione buffet, allestimenti aule), relazioni con servizi e direzioni aziendali
(servizio pulizie, lavanolo, giardinieri, attività tecniche ecc…), rapporti con organi di stampa
e d’informazione, adempimenti grafici (dalla progettazione alla stampa oltre a locandine e
indicazioni di percorso), attività di segreteria e gestione mailing per diffusione inviti.
Per ciascun evento è stata curata la notizia sul Portale aziendale e, nei casi più rilevanti
anche la notizia sul portale Saluter dell’Assessorato regionale Politiche per la Salute.
Gli eventi organizzati nel 2009 sono:

Visita e incontro con il Direttore generale di Telecom;

Visita del Prefetto al Policlinico;

Inaugurazione del Polo Imaging - Radiologia/ U.O. Dott.ssa Rita Golfieri;

“Musica per la salute” - Concerto in Ginecologia in occasione della Giornata della Donna;

Incontro con una delegazione proveniente dall’America Latina;

Giornata celebrativa dell’Associazione Trapiantati di Cuore;

Inaugurazione della “Snoezelen Room” in Geriatria e Convegno sui temi della Geriatria
per Acuti;

Luci ed Ombre del Legno: Mostra di scultori del Legno del Trentino all’interno del Polo
Tecnologico;
205
La comunicazione per la comunità

Strumenti di comunicazione
Apertura del Master di Chirurgia pediatrica Mini-invasiva e il Convegno Consenso
Informato Chirurgia Pediatrica;

Inaugurazione Nuova Ala dell’U.O. di Microbiologia/Prof.ssa Maria Paola Landini e
Convegno sulle Emergenze Microbiologiche;

Convegno sulla Campagna Informativa Risparmio Energetico e Tutela Ambientale;

Inaugurazione della Biblioteca e dei Laboratori Universitari di Oftalmologia Prof.
Emilio Campos;

Inaugurazione “Delirium Room” - U.O.Geriatria Dott.ssa Maria Lia Lunardelli;

Affissione Targa e incontro in memoria del Prof. Cesare Maltoni – Padiglione Oncologia
“ F. Addarii”;

Seminario annuale del centro per la Riocerca Biomedica applicata C.R.B.A.;

Visita Delegazione del Madagascar;

Inaugurazione e Posa della Prima Pietra del Polo Cardio-Toraco-Vascolare e
Inaugurazione del Centro Logistico materiale economale - sanitario

Convegno “La Cittadella dei Trapianti” e presentazione del Libro del Dott. Alessandro
Nanni Costa “La mia vita con i Trapianti”;

Saluto ai Padri Francescani per il servizio religioso svolto e per la loro andata a
riposo;

Orchestra Mozart per il Maestro Abbado; incontro e posa di un Albero in Musica;

Il Pianeta Pediatria: Inaugurazione della Nuova Area Ambulatoriale;

Partecipazione all’evento fieristico Matching 2009 - Milano;

Associazione Fa.Ne.P - Lancio campagna raccolta fondi e Incontro con il Sindaco;

Auguri di Natale della Direzione Generale.
5.3.7 L’organizzazione di convegni, seminari e giornate di studio
Nel corso del 2009 sono stati organizzati convegni, seminari nonché alcune importanti
giornate di studio in collaborazione e con il contributo delle unità operative interessate.
Complessivamente le iniziative di questo tipo realizzate sono state 106 contro le 100 del
2008. Numerosi sono stati gli eventi a valenza internazionale organizzati nel policlinico,
come i corsi di livello europeo “Surgery of the Thoracic Aorta” e “International Course in
Contrast Enhanced Ultrasound in Liver, Biliary, Pancreatic and Gastrointestinal Diseases”
o di livello mondiale come il congresso internazionale sul trapianto di intestino. Il prof.
Antonio Ciardella è stato direttore del “Corso teorico pratico sulle patologie maculari”,
tenutosi a New York. La ricerca è stata al centro del 7° Seminario dei Ricercatori del
Centro di Ricerca Biomedica Applicata - CRBA.
Accanto a questi grandi appuntamenti, nel policlinico si sono anche tenuti cicli di
convegni per favorire l’aggiornamento e la formazione dei professionisti, su temi come
l’oftalmologia, la nefrologia e le malattie rare, oltre a master della Facoltà di Medicina
che hanno proposto incontri con esperti di fama internazionale.
206
La comunicazione per la comunità
5
Strumenti di comunicazione
5.3.8 Le Associazioni rappresentative dei cittadini ed il Comitato Consultivo
Misto (CCM)
Il 2009 è stato un
anno positivo per la
relazione con il CCM;
si è generalmente
rafforzata la
collaborazione senza
che mancassero stimoli
al miglioramento
Il 2009 è stato un anno positivo per la collaborazione con il Comitato Consultivo
Misto che ha proseguito nel proprio ruolo di stimolo e di attenzione nei confronti della
direzione aziendale dell’ospedale ma ha anche attivamente collaborato ad alcuni progetti
significativi utilizzando i proventi derivati dalla raccolta pubblicitaria.
La modalità di funzionamento del CCM prevede incontri mensili tra i rappresentanti
delle Associazioni ammesse al CCM e i responsabili aziendali, al fine di affrontare temi e
problematiche che hanno rilevanza per il benessere dei pazienti.
Il CCM partecipa poi al Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) e al gruppo di lavoro
del “Progetto DAMA” per l’organizzazione di un percorso facilitato di accesso alle cure
per i pazienti portatori di handicap gravi, con particolare attenzione all’accesso al Pronto
Soccorso.
Nel corso del 2009 il CCM è intervenuto sui seguenti temi aziendali:

gestione del Rischio all’interno del Policlinico (con particolare riferimento alle lesioni
da decubito, alle cadute dell’anziano in ospedale, al consenso informato);

misurazione della soddisfazione dell’utente (rispetto alla qualità dei servizi ambulatoriali
e di degenza) e le segnalazioni presentate dai pazienti;

problematiche collegate all’attività di Pronto Soccorso (tempi di attesa pre-triage);

realizzazione del “Progetto Snoezelen”, il quale prevede un’area destinata ai pazienti
ricoverati nell’Unità Operativa di Geriatria diretta dalla dott.ssa Lunardelli che
necessitano di uno spazio di socializzazione attraverso la stimolazione multisensoriale.
In merito a qusto tema è stata anche stipulata una convenzione con l’associazione
AUSER per la presenza di volontari all’interno dell’Ospedale che si occupano
dell’accompagnamento dei pazienti all’interno della “stanza Snoezelen”;

realizzazione di un’iniziativa per il recupero dei pasti non consumati all’interno della
mensa aziendale che prevede la convenzione con le associazioni “La Rupe” e “Matteo
25” per il ritiro dalla cucina di tali pasti;

provvedimenti organizzativi presi in previsione della diffusione dell’epidemia
influenzale A/H1N1;

presentazione del nuovo Polo Chirurgico e problematiche relative al cambiamento
della viabilità all’interno di Via Albertoni;
Nel 2009 hanno continuato la loro opera i seguenti gruppi di lavoro costituiti da
componenti delle Associazioni e componenti del Policlinico:

gruppo “Barriere architettoniche” per la valutazione delle barriere presenti nelle
diverse aree e segnalazione delle criticità alle direzioni interessate. Nel corso del 2009
la Commissione ha effettuato i sopralluoghi programmati nei Padiglioni segnalando
rilievi e criticità alle direzioni interessate. La Commissione si è poi riunita per fare
il punto della situazione e valutare problematiche rimaste in sospeso e gli eventuali
provvedimenti da adottare;

gruppo “Impiego proventi della Pubblicità” che ha l’incarico di vagliare, verificare
e presentare al CCM le proposte per l’impiego dei fondi provenienti dalla pubblicità.
207
La comunicazione per la comunità
Strumenti di comunicazione
In particolare nel 2009 i fondi disponibili sono stati impiegati per il completamento
della realizzazione del “Progetto Snoezelen”, per l’acquisto di lettini per le visite ad
altezza variabile per alcuni ambulatori delle Unità Operative di Angiologia, Cardiologia,
Ginecologia, Urologia, Ematologia e Chirurgia, per mantenere attivo il servizio di
aiuto ai pasti offerto da volontari dell’associazione Auser.
Il Comitato Consultivo Misto dispone, inoltre, di un proprio spazio sul portale
aziendale, nel quale può caricare notizie e documentazione. Tutte le Associazioni di
volontariato presenti all’interno dell’Azienda e da questa riconosciute, sono descritte
attraverso una scheda informativa presente nella carta dei servizi e, se ne fanno richiesta,
possono essere collegate al proprio sito direttamente dal portale aziendale.
Con alcune Associazioni è molto stretta la collaborazione sia nel corso delle campagne di
prevenzione sia per specifiche iniziative (ad esempio per inaugurazione di nuovi reparti e
servizi), così come per iniziative di interesse comune come la realizzazione di spettacoli
nell’area pediatrica o la realizzazione delle campagne interne di comunicazione nell’area
trapianti.
5.3.9 I rapporti con gli organi di stampa
Nel corso del 2009 proseguendo le attività già in atto negli anni precedenti l’Ufficio
Stampa ha curato la funzione “informazione” con i mass media attraverso collaborazioni e
contatti diretti, redazione di comunicati stampa, documenti e materiali informativi rivolti
alle redazioni giornalistiche quotidiane e periodiche, conferenze stampa e realizzazione
trasmissioni radiofoniche.
In particolare va evidenziato il coordinamento e la collaborazione con emittenti radiotelevisive locali e nazionali per la realizzazione di servizi su tematiche sanitarie di
particolare interesse al fine prioritario di sviluppare l’immagine del Policlinico informando
sulle eccellenze e su attività di rilievo. In tale contesto l’Ufficio Stampa ha poi collaborato a
campagne e programmi informativi, ad integrazione con le varie articolazioni aziendali.
Attraverso i comunicati stampa e le conferenze stampa l’Ufficio Stampa si è rapportato
con gli Organi di Stampa e d’Informazione per:

l’ informazione di notizie;

risposte ad articoli pubblicati su quotidiani locali o nazionali o su altre testate;

divulgazione di grandi eventi quali inaugurazioni o nuove attività aziendali;

gestione di eventi critici;

presentazione, anche in termini di immagine, di singoli progetti;

realizzazioni svolte all’interno del Policlinico;

la diffusione di informazioni scientifiche e comunicazioni relative a Convegni, Seminari,
Congressi organizzati da realtà interne al Policlinico;

presentazione di iniziative in collaborazione con associazioni di volontariato;

diffusione di informazioni programmabili, quali ad esempio chiusura per reparti per
ferie estive, comunicazione di scioperi, ringraziamenti.
L’Ufficio Stampa ha curato poi la completezza della Rassegna Stampa on line attraverso
208
La comunicazione per la comunità
5
Strumenti di comunicazione
l’integrazione degli articoli e svolgendo un’attività continua di controllo e verifica dei
contenuti.
Il feed back dell’attività svolta è stato realizzato attraverso rassegne stampa
monotematiche e rassegne stampa di argomenti specifici oltrechè il monitoraggio di
servizi televisivi.
Di seguito si riportano i dati di attività del 2009. I passaggi televisivi comprendono
“passaggi su emittenti regionali” e “passaggi su emittenti nazionali”.
Nel corso del 2009 sono state realizzate 27 puntate radiofoniche della trasmissione
“salutia..moci” condotte dalla responsabile dell’Ufficio stampa su argomenti di rilevo per
il Policlinico.
Tabella 5.8 Attività dell’Ufficio Stampa
Area
2007
2008
2009
Comunicati Stampa
130
89
130
Conferenze stampa
20
18
22
totale
150
107
152
Fonte AOSP di Bologna S. Orsola – Malpighi
La comunicazione
interna è stata
migliorata con
alcune iniziative
sugli strumenti a
disposizione ma occorre
una riflessione più
generale per stabilirne
in maniera più
integrata le specifiche
strategie
Il portale intranet
è stato migliorato
dal punto di vista
informativo e dei
servizi ma soprattutto
ne è stata incrementata
la conoscenza tra
il personale come
evidenziato dal numero
dei contatti
5.4 La comunicazione interna aziendale
Questo terzo ambito di comunicazione risponde a finalità assai diverse, in quanto
ricomprende azioni che possono spaziare dalle attività connesse con la predisposizione
del budget, alla predisposizione formalizzata degli atti a carattere amministrativo,
dall’accesso alla documentazione scientifica alla gestione delle informazioni sanitarie,
ecc.
Si tratta dunque di un ambito che ha in comune il riferimento a tutte quelle azioni che
sono volte a migliorare i meccanismi di funzionamento dell’organizzazione ed
il clima aziendale. In esso sono potenzialmente coinvolti tutte le aree e tutti i livelli
gerarchici. Al riguardo, in questa parte l’Azienda descrive le principali iniziative e gli
strumenti volti a migliorare il sistema delle relazioni interne.
5.4.1 Il portale intranet
Parallelamente allo sviluppo del portale esterno, nell’ambito del progetto aziendale è stata
realizzata una importante riorganizzazione delle informazioni disponibili nell’area
intranet con attivazione delle cosiddette redazioni distribuite, che contribuiscono al
puntuale mantenimento delle informazioni di competenza.
Gli interventi più sostanziali sono stati condotti sull’area della modulistica (che raggruppa
209
La comunicazione interna aziendale
Strumenti di comunicazione
tutta la modulistica aziendale a disposizione delle diverse articolazioni) e su quella
dedicata al personale, con un oculato raggruppamento delle informazioni e dei servizi
maggiormente ricercati dagli operatori.
Con queste operazioni si è inteso rispondere da un lato alle esigenze di comunicazione
e di servizio da parte delle Direzioni aziendali e dall’altro ai bisogni informativi degli
utilizzatori interni; di conseguenza nel 2009 è stata ancor più ottimizzata l’architettura
dell’informazione, sono stati rivisitati i contenuti esistenti, ne sono stati pubblicati di nuovi
(come ad esempio quelli contenuti nell’area “Tutto per il personale”) ed è continuata la
formazione alla redazione delle pagine intranet sul personale responsabile dei contenuti
pubblicati, per il rafforzamento e l’ampliamento della redazione distribuita.
Nell’area intranet sono inoltre disponibili diversi strumenti per la consultazione
on line della documentazione aziendale. In queste aree sono caricati i documenti
approvati che sono utilizzati come regole di funzionamento dell’organizzazione o come
indicazioni utili per il personale. In una specifica area dedicata è possibile consultare
documentazione esterna, ovvero prodotta da altri Enti e/o Istituzioni, che la direzione
aziendale ritiene importante diffondere al personale. Il 2009 è stato l’anno in cui è si
è avviato lo sviluppo di un piano di attività con l’obiettivo di semplificare e agevolare il
percorso di ricerca della documentazione aziendale da parte del personale.
I contenuti del portale intranet più visitati, oltre alla home page, sono quelli relativi ai
servizi informatici, per l’accesso a diverse funzionalità predisposte dalla direzione per le
tecnologie informatiche e a tutte le procedure sanitarie informatizzate, quelli dell’area
servizi e utilità, che racchiude altri strumenti fondamentali per l’invio e la gestione delle
richieste rivolte ai servizi di supporto, quelle che comprendono argomenti attinenti
alla vita professionale del personale, ossia le comunicazioni dalle direzioni aziendali e i
contenuti della Ricerca e della Formazione.
5.4.2 Le news in intranet
Le news sono, unitamente alla rubrica, lo strumento del portale intranet
maggiormente consultato dal personale. I dati della loro consultazione parlano di
una media di circa 1500 accessi ogni mese. Considerando che le ultime 4 news sono
mostrate anche in home page, è opportuno sottolineare che questi dati corrispondono
alla ricerca di news pubblicate e non più disponibili in prima pagina, ma solo in archivio.
La gestione di questo strumento è di diretta responsabilità dell’ufficio comunicazione,
informazione, marketing e qualità, che a partire dal 2008 ha sviluppato una azione di
miglioramento interna volta a rendere coerenti le informazioni disponibili nei diversi
canali web con l’obiettivo di aumentarne l’efficacia. Il significato di questa azione era
relativo all’opportunità di individuare criteri per l’utilizzo preferenziale di un canale o
di una altro per veicolare una informazione, evitando confusione sia in chi consulta sia
in chi deve gestire. Sono state quindi definite specifiche regole gestionali che hanno
portato ad un uso più “appropriato” rispetto all’obiettivo dell’area news in intranet
pubblicando esclusivamente notizie riservate al personale interno. A seguito di questa
210
Nel corso dell’anno
è stata confermata
la scelta di evitare
la duplicazione di
notizie pubblicate sia
su internet che su
intranet, per migliorare
l’efficacia comunicativa
di questi due canali
5
La comunicazione interna aziendale Strumenti di comunicazione
riorganizzazione, che non consente la duplicazione di una stessa notizia sia su intranet
che su internet, nel 2009 le news pubblicate in area intranet sono state 66, 30 in meno
dell’anno precedente, col vantaggio che un numero di notizie inferiore ha consentito di
limitare la dispersività ed aumentare l’efficacia delle informazioni pubblicate. I temi delle
notizie hanno riguardato principalmente gli eventi interni al policlinico (45%), le notizie
per il personale (22%) e le notizie dalla Direzione Generale (12%).
5.4.3 La mail a tutti
La mail a tutti è
uno strumento di
semplice utilizzo e di
veloce diffusione che
a partire dal 2009
consente al personale
di selezionare quali
categorie di messaggi
ricevere
La “mail a tutti” consente la comunicazione veloce di informazioni interne,
trattandosi, nella maggior parte dei casi, di messaggi di natura operativa. Si tratta di uno
strumento con il quale ogni articolazione organizzativa può comunicare a tutti gli indirizzi
mail del policlinico informazioni utili per il personale. Lo strumento è di responsabilità
dell’ufficio comunicazione, informazione, marketing e qualità, allo scopo di favorirne
l’integrazione con il portale aziendale.
Nel 2009 è stato creato e attivato un nuovo sistema di ricezione delle mail a tutti aziendali,
basato sulla possibilità, da parte di ciascun utente, di scegliere quali tipologie di
mail ricevere. In questo modo ogni dipendente ha potuto decidere quali mail leggere
in relazione alle proprie attività, aumentando l’efficacia dei messaggi e diminuendo
il numero di mail ricevute. Tale selezione può essere effettuata in piena autonomia,
accedendo da intranet a una specifica sezione delle pagine di gestione della posta su
web.
Nel 2009 sono state inviate 671 mail a tutti, contro le 855 del 2008 e le 744 del 2007.
Questa diminuzione nel numero di comunicazioni inviate è in linea con l’applicazione dei
nuovi standard di gestione della comunicazione interna, con i quali, a partire dal 2008, è
stato stabilito quali categorie di messaggi possono essere inviate e quali no, perché non
opportune o perché più adatte ad altri canali interni.
Gli argomenti principali di queste comunicazioni hanno riguardato le notizie dal Policlinico
(categoria utilizzata soprattutto per l’invio delle informazioni amministrative), le notizie
sanitarie, le interruzioni di servizi e le comunicazioni dalla Direzione Generale.
211
Ricerca
212
Innovazione
6
Ricerca
Innovazione
I
n questo capitolo vengono prese in esame le azioni
intraprese relativamente all’attività di promozione
della ricerca e dell’innovazione e lo stato di avanzamento
relativo allo sviluppo della infrastrutture locale per la ricerca
e l’innovazione, al progetto anagrafe della
ricerca, allo
sviluppo delle regole per la trasparenza e alla valorizzazione
del ruolo del Comitato Etico.
In questo quadro sono presentati i progetti di ricerca e le
sperimentazioni condotti e
l’attività del gruppo di lavoro
tecnico-professionale che supporta la Direzione Aziendale
ed il Collegio di Direzione nelle decisioni riguardanti
l’introduzione di nuove tecnologie ad elevato impatto
clinico.
213
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Le informazioni che l’Azienda ha prodotto in questa sezione del documento riguardano le
azioni promosse per l’esercizio di una piena responsabilità da parte del sistema
sanitario pubblico nel campo del governo della ricerca, e in particolare per:

la promozione delle attività attraverso l’individuazione degli strumenti più idonei
a spingere le articolazioni operative aziendali a impegnarsi nella progettazione e
realizzazione di progetti di ricerca;

il miglioramento della capacità di partecipare alla ricerca in un modo qualitativamente
adeguato favorendo momenti di formazione e discussione specifica su temi-chiave di
interesse prioritario per la erogazione di prestazioni di buona qualità;

l’impegno diretto nell’acquisizione di capacità di attrazione di finanziamenti per la
ricerca;

l’impegno diretto, anche avviando meccanismi di collaborazione interaziendale, e in
stretta collaborazione con la Regione, attraverso la destinazione di specifiche quote
del proprio bilancio per progetti collaborativi di particolare rilevanza;

il miglioramento dell’integrazione tra direzione strategica e comitato etico aziendale
per il monitoraggio continuo della eticità delle attività di ricerca e di sperimentazione
clinica. Particolare attenzione in questo caso dovrà essere data al ruolo di salvaguardia
e protezione degli operatori e dei pazienti nel rapporto con gli sponsor della ricerca.
In concreto, ai fini dello sviluppo di questa sezione sono stati individuati i seguenti ambiti
per la descrizione delle principali azioni attivate dall’Azienda:

creazione della infrastruttura locale per la Ricerca e l’innovazione, con
particolare riferimento a:
1) integrazione tra i vari sottosistemi aziendali (Collegio di Direzione, Comitato etico
locale, uffici formazione, ecc.);
2) collaborazioni con altre Aziende;
3) sviluppo della capacità di attrazione da parte della/e Azienda/e di risorse
finanziarie;
4) coerenza degli investimenti per un utilizzo appropriato delle innovazioni
tecnologiche;

sviluppo di un ambiente culturale favorevole, con particolare riferimento a:
1) attività di formazione del personale;
2) creazione di database sulle opportunità di partecipazione a programmi di ricerca;
3) sviluppo di progetti di ricerca e innovazione in rete con altre istituzioni e
strutture sanitarie della Provincia, della Regione, nazionali, europee ed
extraeuropee;
4) sostegno dell’integrazione sia tra le diverse discipline e professioni, sia tra
competenze clinico - assistenziali e competenze gestionali;

garanzie di trasparenza, con particolare riferimento a:
1) censimento delle attività di ricerca svolte e delle risorse organizzative/finanziarie
dedicate a ricerca e innovazione;
2) assetto di regole per assicurare trasparenza nei confronti dei finanziatori privati;
214
Le azioni intraprese,
i processi ed i
prodotti dell’attività
di promozione
della ricerca e
dell’innovazione
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
3) evidenziazione delle scelte di priorità effettuate, risorse impegnate, risultati
raggiunti;
4) valorizzazione del ruolo del Comitato etico locale.
Quanto riportato nel presente capitolo rappresenta un primo tentativo, da completare,
di rappresentare la capacità di documentare le azioni intraprese, i processi ed i prodotti
dell’attività di promozione della ricerca e della innovazione.
6.1 Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
6.1.1 Azioni della infrastruttura locale
Lo sviluppo della
infrastruttura locale
e le principali attività
dell’anno di riferimento
Nel corso del 2009 sono state assicurate le attività di base relative alla diffusione delle
diverse opportunità di finanziamento, al supporto al Collegio di Direzione e ai ricercatori
nella predisposizione e sottomissione dei progetti ai bandi, alla gestione delle relazioni
con altre aziende ed istituzioni, alla gestione amministrativa dei fondi di ricerca e dei
contratti relativi alle sperimentazioni cliniche.
Le attività di sviluppo hanno riguardato l’ analisi e la valutazione delle procedure
tecnico-amministrative ospedaliere ed universitarie con riferimento alle sperimentazioni
cliniche allo scopo di verificare la fattibilità di una standardizzazione delle stesse,
l’implementazione del ruolo di “Destinatario Istituzionale” a supporto della Regione per la
gestione dei progetti di ricerca finalizzata; la realizzazione del progetto regionale relativo
all’anagrafe della ricerca; la promozione di iniziative di formazione ed informazione (corsi
di formazione, revisione sito dell’Ufficio di Staff e del Comitato Etico).
La gestione delle attività di ricerca e sperimentazione clinica è stata inoltre sottoposta ad
audit esterno nell’ambito del processo di certificazione aziendale, con esito positivo.
Nell’anno 2009 - con il completamento del percorso di selezione dei progetti area 2
relativi al bando 2008 e con il bando di area 3 anno 2009 - è terminata l’assegnazione
dei finanziamenti del Programma di Ricerca Regione Università 2007 - 2009,
programma che ha comportato un notevole impegno organizzativo - gestionale in tutte
le fasi - dalla presentazione alla gestione (trasferimento dei finanziamenti fra le aziende
capofila e le aziende partecipanti) e al monitoraggio dello stato di avanzamento dei
progetti per le verifiche intermedia ed annuale degli aspetti scientifici e di rendicontazione
economica.
I progetti per i quali la nostra Azienda Ospedaliero - Universitaria è capofila sono riportati
nelle tabelle che seguono.
215
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Tabella 6.1 - Programma di Ricerca Regione Università 2007- 2009 - Progetti di Area 1 - Anno 2007
AREA 1
Responsabile
scientifico
Prof. Pasquale
Chieco/Centro
Unificato
di Ricerca
Biomedica
Avanzata
Prof. Agostino
Baruzzi
Dipartimento
Neuroscienze
AUSL Bologna
2007
Area
Tematica
Titolo Progetto
Diagnostica
avanzata
The unifying
inflammatory
background of the
metabolic syndrome:
identification of
genetic and circulating
biomarkers profiling
tool for patient
classification and
clinical assessmentinflammation
biomarkers and the
metabolic syndrome
Neuroscienze
A primary brain
tumours registry
as a frame work for
promoting clinical
research in NeuroOncology: Project
of Emilia- Romagna
region on NeuroOncology (PERNO)Project of EmiliaRomagna region
on Neuro-Oncology
(PERNO)
Unità operative/
partecipanti (fonte:
unità di ricerca indicate
nel prospetto riepilogativo
di rimodulazione del
finanziamento assegnato)
Finanziamento
assegnato
CRBA – AOSP Bologna
Endocrinologia – AOSP
Bologna
215.000
Dipartimento Scienze Neurologiche UniBO
Oncologia AUSL BO
Radiologia e Istopatologia
UniBO
942.000
Neurologia Dipartimento
Neuroscienze AUSL BO
Neuroradiologia AOSP
Ferrara
Ematologia Baccarani AOSP BO
Ematologia e CTMO Rizzoli
AOSP Parma
Prof. Michele
Baccarani
Ematologia
- Baccarani
Oncologia
Molecular bases and
tageted therapy of
hemolymphopoietic
malignancies
(HM). A dedicated
regional network
-Hemolymphopoietic
malignancies (HM)
Ematologia Torelli - AOSP
Modena
Ematologia Cuneo - AOSP
Ferrara
Nefrologia Santoro - AOSP
Bologna
Ematologia Gugliotta AOSP Reggio Emilia
Ematologia Zaccaria -AUSL
Ravenna
216
731.000
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Nefrologia Stefoni - AOSP
BO
Chirurgia Pinna - AOSP BO
Medicina Interna Bernardi
- AOSP BO
Cardiochirurgia Arpesella
- AOSP BO
Prof. Sergio
Stefoni
Nefrologia,
Dialisi e
Trapianto Stefoni
Trapianti
Expansion strategies
for the donor pool
in solid organ
transplantation.
Optimization of the
use of “marginal”
donors – Expansion
of donor pool in organ
transplant
Nefrologia Albertazzi AOSP Modena
Urologia Bianchi - AOSP
Modena
904.800
Chirurgia Vascolare Coppi
- AOSP Modena
Cardiologia Zennaro AUSL Modena
Nefrologia Buzio - AOSP
Parma
Cardiologia Ardissino AOSP Parma
Cardiologia Tartagni AUSL Cesena
Istituto Ematologia e Oncologia Medica - AOSP BO
Clinica Neurologica - Università di Bologna
Dipartimento di Patologia
Sperimentale -Università
di Bologna
Prof. Giuseppe
Bandini
Ematologia
- Baccarani
Trapianti
Hematopoietic stem
cell transplantation
(HSCT) in the elderly
Unità Compl Univ di Cardiol Emat Ist di Cardiologia
- UniBo
706.800
Dipartimento Oncologia ed
Ematologia - Modena
U.O. e Sezione di Ematologia - Aosp Parma
Ematologia - Azienda USL
Piacenza
Ematologia - Azienda
Ospedaliera Reggio Emilia
217
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Chir. Trapianti di Fegato e
Multiorgano Pinna - AOSP
Bologna
Malattie Infettive Ferrari
- AOSP Parma
Prof. Antonio
Daniele Pinna
Chirurgia
Generale Pinna
Trapianti
Liver and bowel
transplantation follow
up
Medicina Interna Ballardini
- AUSL Rimini
1.014.400
Microbiologia Landini AOSP Bologna
Medicina Interna Bianchi
- AOSP Bologna
Anatomia e Istologia Pat
Grigioni - AOSP BO
R.M Lemoli - AOSP BO
P. Andreone - AOSP BO
P. Caraceni - AOSP BO
Prof. Roberto
Massimo
Lemoli
Ematologia
- Baccarani
Medicina
Rigenerativa
Isolamento,
caratterizzazione ed
espansione delle cellule
staminali dell’adulto:
ricerca di base ed
applicazioni cliniche del
danno epatico acuto e
cronico
A. Farina - AOSP BO
M. Buzzi - AOSP BO
F. Di Virgilio - Univ di
Ferrara
728.000
M.C. Re - AOSP BO
G.L. Grazi - AOSP BO
C. Rossi - AOSP BO
E. Villa - AOSP MO
C. Ferrari - AOSP Parma
C. Ventura - Università di
Bologna
A. Branzi - AOSP BO
A. Marzocchi - AOSP BO
N. Galliè - AOSP BO
Prof. Carlo
Ventura
Istituto di
Cardiologia
Policlinico
S.OrsolaMalpighi
G. Pasquinelli - Università
di Bologna
Medicina
Rigenerativa
Terapia cellulare dello
scompenso cardiaco
C. Nanni - Università di
Bologna
M.L Focarete - Università di
Bologna
F.A. Recchia - Scuola Superiore S.Anna - Pisa
Bioscience Institute Falciano - S.Marino
(Consorzio Interuniversitario
Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi - INBB)
218
900.000
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Prof. Antonio
Daniele Pinna
Chirurgia
Generale Pinna
Medicina
Rigenerativa
Impiego di cellule
staminali mesenchimali
nella terapia di
patologie severe del
canale alimentare
Ricerca
AOSP Bologna
IRCS Rizzoli
AUSL Imola
600.000
AOSP Parma
6.742.000
Tabella 6.2 Programma di Ricerca Regione Università Anni 2007 - 2009 - Progetti di Area 2 - Anno 2007
AREA 2
Responsabile
scientifico
Prof. Bruno
Cola
Chirurgia Generale - Cola
Area
Tematica
Governo
Clinico
2007
Titolo Progetto
Unità operative/
partecipanti (fonte:
unità di ricerca indicate
nel prospetto riepilogativo
di rimodulazione del
finanziamento assegnato)
Valutazione
dell’impatto di
strumenti di audit
e feedback sugli
esiti clinici in ambito
chirurgico ed
internistico
AOSP Bologna
AUSL Bologna
Finanziamento
assegnato
200.000
AUSL Imola
Audit e feedback e
indicatori di esito
Dott.ssa Maria
Lia Lunardelli
Geriatria - Lunardelli
Governo
Clinico
Prof. Baruzzi
Dipartimento
Neuroscienze
AUSL Bologna
Governo
Clinico
Ortogeriatria: modelli
per la gestione clinica
integrata e per la
continuità assistenziale
degli anziani con
frattura del femore
La gestione
del percorso
clinico integrato
dell’anziano con
frattura di femore
Modelli di integrazione
tra specialisti neurologi
e medici di medicina
generale: diagnostica
elettromiografia,
cefalea cronica con
abuso di farmaci ed
epilessia
Integrazione fra
specialisti e MMG in
neurologia
AOSP e AUSL di Bologna,
Parma, Ferrara e
Reggio Emilia
Dipartimento Neuroscienze
- Clinica Neurologica
(Malattie neuromuscolari,
Cefalee ed Algie facciali ed
Epilessia del Dipartimento
Universitario di Scienze
Neurologiche)
200.000
222.000
Dipartimento Cure
Primarie AUSL di Bologna
CERiForM
219
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Prof. Gualtiero
Palareti
Angiologia
- Palareti
Governo
Clinico
Ottimizzazione della
durata della terapia
anticoaugulante orale
dopo trombo embolia
venosa
Durata della TAO
dopo trombo
embolia venosa
Ricerca
AOSP Bologna
AUSL Bologna
218.000
AOSP Reggio Emilia
840.000
Tabella 6.3 Programma di Ricerca Regione Università Anni 2007 - 2009 - Progetti di Area 2 - 2008
AREA 2
Responsabile
scientifico
Dott. Antonio
Marzocchi
Cardiologia
- Branzi
Dott. Angelo
Martoni
Oncologia
- Martoni
220
2008
Area
Tematica
Titolo Progetto
Governo
Clinico
Impianto di protesi
valvolari aortiche
transcatetere per
via percutanea e
transapicale: studio di
sicurezza ed efficacia
per definire un modello
regionale di utilizzo
ottimale della nuova
tecnica
Governo
Clinico
Migliorare
l’appropriatezza di
uso della terapia
antitumorale e
l’integrazione tra
oncologia medica e
cure palliative nei
pazienti oncologici
in fase avanzata con
attesa di vita breve
(Studio MIRTO)
Unità Operative/
partecipanti (fonte:
unità di ricerca indicate
nel prospetto riepilogativo
di rimodulazione del
finanziamento assegnato)
Area vasta Romagna
AOSP Parma
Finanziamento
assegnato
775.500
AOSP Ferrara
AUSL Ferrara
AUSL Bologna
AUSL Imola
Fondazione ANT
Fondazione Hospice
MariaTeresa Chiantore
Seragnoli Onlus
270.000
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
AOSP Ferrara
Prof. Massimo
Campieri
Governo
Clinico
Analisi farmacoeconomica e di
farmaco-utilizzazione
della terapia biologica
nelle malattie
infiammatorie croniche
intestinali
AOSP Reggio Emilia
AUSL Ferrara
AUSL Forlì
230.000
AUSL Piacenza
AUSL Ravenna
1.275.500
Tabella 6.4 Programma di Ricerca Regione Università Anni 2007 - 2009 - Area 3
AREA 3
Responsabile
scientifico
Dott. Paolo
Chiari
Centro Studi
EBN
Area
Tematica
Formazione
Titolo Progetto
Unità Operative/
partecipanti (fonte:
unità di ricerca indicate
nel prospetto riepilogativo
di rimodulazione del
finanziamento assegnato)
Formazione alla ricerca
clinico-epidemiologica
ed alla good clinical
practice (GCP)
AOSP Bologna
Formazione alla ricerca
a ella GCP
AUSL Modena
Finanziamento
assegnato
95.082
IRCS Rizzoli
AOSP Bologna
Prof. Romano
Zannoli
Direttore
Scuola di Specializzazione
in Fisica Sanitaria Policlinico S.Orsola
Malpighi
2007 - 2009
Formazione
Competenze, metodi
ed organizzazione per
un coinvolgimento
attivo nei programmi di
rcerca tecnologica
Ricerca tecnologica:
network scientifico
AOSP Ferrara
AOSP Parma
AOSP Modena
75.000
AUSL Ravenna
Scuola Specialità di Fisica
Sanitaria Università degli
Studi di Bologna
221
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Area vasta Emilia Centro
- AUSL di Bologna
Area vasta Emilia Nord
- CeVEAS
Prof. Roberto
D’Alessandro
Formazione
Network per la
documentazione
in sanità in EmiliaRomagna
Area vasta Romagna AUSL Rimini
60.000
AOSP Reggio Emilia
AOSP Ferrara
AOSP Modena
AOSP Parma
IRCCS - Istituti Ortopedici
Rizzoli
230.082
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca innovazione
Numerosi anche i progetti che vedono la partecipazione delle unità operative aziendali ai
progetti coordinati dalle altre Aziende Ospedaliero - Universitarie.
Nel corso dell’anno 2009 sono inoltre state gestite le attività inerenti la promozione della
partecipazione dei professionisti aziendali ai bandi di seguito indicati:

bando AIFA 2008;

ricerca sanitaria finalizzata 2008 (7 progetti presentati);

giovani ricercatori 2008 (30 progetti presentati inclusi i progetti presentati dal
Dipartimenti Universitari);

modernizzazione 2009 (secondo il nuovo percorso regionale che richiede il
coinvolgimento del Collegio di Direzione per la scelta delle priorità ed il confronto
delle scelte in ambito di area vasta coordinate dall’Azienda Sanitaria di Bologna);

medicine non convenzionali 2009 (3 progetti presentati);

bandi per i finanziamenti da fondazioni ed altri enti privati;

gestione del bando interno ex art.43 2008 ( in accordo con le OO. SS. della dirigenza
medica e sanitaria e del comparto è stato definito di utilizzare un fondo derivante
dall’applicazione dell’art. 43 della Legge 449/97 per la promozione di progetti di ricerca
in ambito clinico - assistenziale) con selezione di 22 progetti per un finanziamento
complessivo di 405.500 euro.
222
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Tabella 6.5 Elenco progetti finanziati - Area dirigenza
Dott.ssa Simona Ferrari
(Genetica - Romeo)
Identificazione di varianti genetiche in pazienti
pediatrici affetti da deficit anticorporali primari
Dott. Michelangelo
Fiorentino (Anatomia
Patologica - Grigioni)
Impatto clinico – assistenziale delle analisi
mutazionali dei geni KRAS, BRAF, EGFR e PIK3CA
nel trattamento personalizzato dei pazienti
oncologici con tumori solidi
60.000
70.000
Dott.ssa Liliana Gabrielli
(Microbiologia - Landini)
Infezione congenita da Citomegalovirus umano:
individuazione di nuovi marker prognostici di
danno d’organo
45.000
Dott.ssa Fraia Melchionda
(Pediatria - Masi)
Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (CSE)
da donatore compatibile dopo condizionamento
ad intensità ridotta in pazienti in età < 18 anni,
affetti da sarcoma di ewing o sarcomi dei tessuti
molli recidivati dopo trapianto autologo di CSE o
resistenti/refrattari alle terapie convenzionali
30.000
Dott.ssa Barbara Melotti
(Oncologia Medica Martoni)
Confronto tra costi e consumi di risorse della
chemioterapia orale (capecitabina) e della
chemioterapia somministrata per via infusionale
(fluorofolato) attraverso dispositivi venosi centrali:
un’opportunità per rimodulare l’attività dei DH
oncologici
45.000
Dott.ssa Maria Lucia
Tardio (Anatomia
Patologica - ff Grigioni)
Fattori genetici e rischio di miopia da statine:
studio caso-controllo
50.000
300.000
Fonte:Ufficio Ricerca innovazione
Tabella 6.6 Elenco progetti finanziati - Area comparto
Acciardi Franca
Ruolo dell’ostetrica nella prevenzione e nella
riabilitazione del pavimento pelvico
6.000
Biavati Catia
Studio osservazionale di corte retrospettivo
per valutare l’efficacia del percorso diagnostico
terapeutico assistenziale e dell’infermiere case
manager dedicato alle donne affette da tumore
alla mammella
4.000
Branchini Mirco
Studio retrospettivo sull’efficacia della Stroke Care
all’interno dell’azienda Ospedaliero Universitaria di
Bologna
1.500
Bui Virna
Individuazione dei tempi adeguati di osservazione
infermieristica dopo prelievo percutaneo di tessuto
epatico per la rilevazione dell’insorgenza delle
complicanze
5.000
223
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Calzolaio Felice Luca
Rilevazione ed analisi degli errori nell’utilizzo di un
sistema PACS ed elaborazione di azioni correttive
finalizzate alla riduzione dell’indice di errore
5.000
Ferri Angiolina
Studio clinico randomizzato controllato in triplo
cieco sull’efficacia dell’anestetico locale nebulizzato
(lidocaina al 4%), nella riduzione di insorgenza di
tosse e/o infiammazione oro tracheale in pazienti
sottoposti ad intervento di chirurgia toracica
8.500
Gattafoni Luana
Studio osservazionale trasversale della Sindrome
del Burnout nel personale di assistenza nelle Unità
Operative di Anestesia e Rianimazione Adulti
3.000
Gesualdi Enza Anna
Studio di corte retrospettivo sull’incidenza della
polmonite associata a ventilatore (VAP) nei
pazienti adulti trapiantati di fegato
1.000
Giacobazzi Mauro
Efficacia del Trattamento Riabilitativo Precoce nel
Paziente affetto da Infarto Miocardico Acuto Non
Complicato durante la degenza ospedaliera
10.000
Giorgi Sabina
Studio randomizzato e controllato sull’efficacia
del sanyrene nella prevenzione delle lesioni da
decubito nei pazienti sottoposti ad intervento
chirurgico maggiore di 3 blocchi operatori
10.000
Giurdanella Pietro
L’efficacia della ginnastica vescicale versus il
drenaggio libero prima della rimozione del catetere
vescicale do durata breve in pazienti chirurgici e
ortopedici
6.000
Guadagno Vincenza
La valutazione dell’efficacia di un modello
organizzativo assistenziale finalizzato alla presa
in carico, alla qualità dell’assistenza e agi esiti
organizzativi nel reparto di Emodialisi Santoro
12.000
Moro Milena
Valutazione dell’efficacia nell’utilizzo della pancera
(addominal binder) sul laparocele e sventramento
in seguito ad intervento di chirurgia addominale
maggiore
10.000
Mosci Daniela
L’incidenza delle complicanze correlate a catetere
venoso periferico e dei fattori prognostici per la
durata del suo funzionamento
6.000
Ugolini Daniela
Studio prospettico sull’influenza del “tempo
sporco” nelle infezioni della ferita chirurgica
9.000
Zuffa Silvia
Produzione in vitro di cellule tumorali modificate
geneticamente a fini di vaccinoterapia antineoplastica nel carcinoma renale metastatizzato: valutazione di utilizzo di plasma umano della banca del
sangue ospedaliera in sostituzione di siero eterologo commerciale. Impatto clinico ed economico
8.500
105.500
Fonte Ufficio Ricerca Innovazione
224
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
6.1.2 Integrazione tra i vari sotto-sistemi aziendali
Ricerca
La struttura di staff “Ricerca Innovazione Governo Clinico e Valutazione della performance
sanitaria” opera in stretta collaborazione con la Segreteria tecnico–scientifica del Comitato
Etico e con l’Unità di sperimentazione clinica annessa alla Farmacia.
La figura sotto riportata illustra il framework di riferimento per la descrizione sintetica
del processo complessivo e delle relazioni principali fra i vari soggetti coinvolti delle
attività di ricerca e sperimentazione clinica.
Nell’ambito di questo quadro di riferimento complessivo dovrà essere ulteriormente
sviluppato un modello aziendale per la promozione e il governo dell’attività di ricerca
coerente con le linee di indirizzo regionale di cui alla DGR 1066 del luglio 2009.
L’area della Ricerca dell’ufficio di staff collabora inoltre con le altre macrofunzioni annesse
(Governo Clinico, Valutazione della Performance Sanitaria, Formazione aggiornamento,
Documentazione sanitaria) e con i professionisti coinvolti nei programmi aziendali EBM
ed EBN.
225
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
6.1.3 Capacità di attrazione da parte dell’Azienda di risorse finanziarie
Nelle tabelle sotto riportate sono indicati i progetti attivi al dicembre 2009 e i relativi
finanziamenti per ente erogatore.
Tabella 6.7 Progetti attivi a dicembre 2009 e relativi finanziamenti per ente erogatore
Ente erogatore
N ° Progetti
%
10
8%
ISS
2
2%
MIUR
-
-
MINISTERO SALUTE
25
19%
REGIONE UNIVERSITA’
67
50%
REGIONE
21
16%
7
5%
FONDAZIONI
PROGETTI EX ART. 43
226
I finanziamenti
disponibili
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
ALTRI
1
TOTALE
Ricerca
1%
133
100%
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione
Tabella 6.8 Progetti attivi a dicembre 2009 e relativi finanziamenti per ente erogatore
Finanziamento
per ente
%
REGIONE UNIVERSITA’
9.729.081
54,5%
REGIONE
1.991.000
11,2%
FONDAZIONI
1.945.000
10,9%
MINISTERO SALUTE
3.590.269
20,1%
-
0,0%
300.800
1,7%
-
0,0%
PROGETTI EX ART. 43
131.500
0,7%
ALTRI
150.000
0,8%
17.837.650
100%
Ente erogatore
MIUR
ISS
PROGETTI EUROPEI
TOTALE
Fonte: Ufficio di Staff Ricerca Innovazione
Altri finanziamenti derivano dall’attività di sperimentazione clinica sponsorizzata.
Tabella 6.9 Fatturato per sperimentazioni cliniche sponsorizzate
Fatturato per sperimentazioni
cliniche sponsorizzate
2007
908.361
2008
1.234.276
2009
1.030.416
Fonte: Elaborazione dalla procedura aziendale per la fatturazione
227
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Tali finanziamenti detratta la quota aziendale (pari al 35%) restano in disponibilità alle unità
operative di afferenza dello sperimentatore principale da utilizzare secondo il regolamento
aziendale di cui alla Deliberazione del Direttore Generale 30/2000 - le somme possono
essere destinate per compensi da corrispondere secondo le indicazioni riportate nella stessa
disposizione; per il conferimento di borse di studio o di incarichi di collaborazione esterni a
personale medico e non medico per scopi connessi allo svolgimento dello studio, secondo le
norme previste nel relativo regolamento aziendale; per l’acquisto d’attrezzature sanitarie
e non sanitarie destinate all’unità operativa interessata, nel rispetto della programmazione
dell’Azienda; per l’acquisto di materiale non inventariabile e per altre spese correnti; per
la partecipazione del personale a congressi, corsi d’aggiornamento e altre iniziative di
formazione (esclusivamente per il personale dipendente dell’Azienda o dell’Università
convenzionato); per l’organizzazione di congressi o incontri scientifici.
Sulla base della rilevazione effettuata tali finanziamenti sono utilizzati prevalentemente
per l’acquisizione di risorse. Si rileva infine che tutte le considerazioni sopra riportate
inerenti ai finanziamenti disponibili (no profit e profit) sono riferite ai soli finanziamenti
gestiti dall’Azienda Ospedaliero - Universitaria.
Informazioni alla capacità di attrazione di risorse finanziarie per la ricerca da parte
dell’Ateneo dell’Università degli Studi Bologna, nel suo complesso, sono riportate nel
documento “Rapporto di Valutazione 2009” a cura del Nucleo di Valutazione di Ateneo
dell’Università di Bologna relativo all’anno 2008 pubblicato sul sito dello stesso Ateneo nel
paragrafo “I finanziamenti alla ricerca” dal quale è tratta la tabella sotto riportata.
Tabella 6.10 Riepilogo delle entrate e delle spese per la ricerca scientifica (Anno 2008) - Mega Atenei
Fonte: Rapporto di Valutazione dicembre 2009 - Nucleo di Valutazione di Ateneo Alma Mater Studiorum
228
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Dati in milioni di euro
(*)
Comprese università straniere e istituzioni internazionali (esclusa la UE).
(**)
Le assegnazioni di provenienza MiUR comprendono anche quelle per i Programmi di
interesse nazionale (PRIN), per il Fondo per gli investimenti della ricerca di base (FIRB) e
per il Fondo speciale integrativo ricerca (FISR).
(***) Entrate da Università di appartenenza o da altra università italiana. Sono incluse anche
le entrate per assegni di ricerca sia cofinanziate dall’Ateneo che provenienti dal MiUR in
quanto le singole quote non sono disaggregabili.
(****) Per l’Università di Bologna tale categoria residuale corrisponde ad Entrate da persone
fisiche. Non sono note quali siano le entrate corrispondenti per le altre Università.
6.1.4 Utilizzo appropriato delle innovazioni tecnologiche
Le modalità di
introduzione
delle innovazioni
tecnologiche e la
partecipazione alle
iniziative regionali
Nel 2009 è stata istituita la Commissione Aziendale Dispositivi Medici (CADM) che
supporta la Direzione aziendale e il Collegio di Direzione nelle decisioni riguardanti
l’introduzione di nuove tecnologie a elevato impatto clinico, organizzativo ed economico,
con particolare riguardo ai Dispositivi Medici.
Le finalità della CADM in particolare sono:

valutazione delle richieste di inserimento di nuovi Dispositivi Medici (DM), dal punto
di vista della sicurezza d’ impiego, del rapporto rischio-beneficio e dei costi;

valutazione dell’ appropriatezza d’uso dei DM, analisi dei consumi dei DM per aree
omogenee di utilizzo al fine di un impiego più razionale;

definizione entro il 31 marzo 2010 del Repertorio aziendale dei DM e individuazione
dei criteri di aggiornamento;

collaborazione con l’Unità Aziendale Farmacovigilanza e Vigilanza sui DM;

collaborazione con le aree regionali (CRDM, ORI) che intervengono nella valutazione
delle nuove tecnologie sanitarie.
La modalità di lavoro della CADM è descritta nello schema sotto riportato.
229
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca

Nel corso del 2009 la CADM ha effettuato le seguenti valutazioni.
230
6
Attività dell’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione
Ricerca
Tabella 6.11 Valutazioni effettuate della CADM - Anno 2009
Richieste esaminate
n
%
TS elevato impatto
27
TS ad impatto minore
36
57,1
Totale
63
100,0%
Favorevole
33
52,4%
Favorevole con limitazioni
7
11,1%
Rinviate per integrazione
10
15,9%
Favorevole con proposta di attivazione procedura di gara
11
17,5%
In corso di valutazione
2
3,2%
Totale
63
100,0%
42,9
Pareri
Fonte: Servizio di Farmacia
L’Azienda ha inoltre partecipato al progetto coordinato dalla Agenzia Sanitaria Regionale
e dell’Assessorato relativi a “Terapia a pressione negativa” per elaborare linee guida
sull’utilizzo del dispositivo nel trattamento di ferite acute e croniche.
La nostra Azienda ha inoltre aderito alle attività promosse dalla Agenzia Sanitaria Regionale
per la definizione delle modalità di organizzazione e funzionamento dell’Osservatorio per
l’Innovazione. Nel 2009 è stato avviato un ciclo di incontri con l’obiettivo di approfondire
gli aspetti di metodo più rilevanti relativi alla realizzazione delle innovazioni clinico organizzative, condividere modalità di resoconto scientifico dei progetti e rendere note
le sperimentazioni intraprese dalle Aziende in tema di ricerca sanitaria.
231
Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Ricerca
6.2 Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
6.2.1 Attività di formazione del personale
Attraverso il contributo delle varie strutture aziendali coinvolte (Formazione, Investigational
Drug Service, Segreteria del Comitato Etico, Area Governo Clinico, Gruppo EBM e Centro
Studi EBN) sono state gestite le seguenti attività:

supporto e consulenza agli sperimentatori in particolare per la definizione degli studi
no profit;

sistema di reporting periodico relativo allo stato di avanzamento di tutti gli studi
clinici approvati dal Comitato Etico;

corsi di formazione relativi alla conduzione delle sperimentazioni cliniche (gestione
degli studi clinici e norme di buona pratica clinica) ed al trasferimento dei risultati
della ricerca alla pratica clinica.
In particolare per quanto riguarda la formazione nel corso del 2009 sono stati effettuati
i seguenti corsi di formazione:

Sperimentazione Clinica - unitamente alla segreteria scientifica del CE, a IDS e
alla Direzione RGV è stato definito il programma di un corso di formazione con
accreditamento ECM dedicato alla sperimentazione clinica. La prima edizione del
corso è stata effettuata in data 21 e 22 gennaio 2009 (20 formati); nel corso del
2009 è stata effettuata una seconda edizione organizzata in tre distinti moduli al
fine di cogliere in modo più puntuale gli interessi dei professionisti. Alla seconda
edizione hanno partecipato:


al modulo 1 epidemiologia e biostatistica  51 professionisti

al modulo 2 iter autorizzativo degli studi clinici  48 professionisti

al modulo 3 conduzione e gestione degli studi  32 professionisti;
Corsi EBN base ed avanzati - nel 2009 sono stati organizzati 2 corsi base (totale
formati 41) e 1 corso avanzato in regime di alta formazione universitaria (totale
formati 12);

Corso EBN sulla Ricerca Infermieristica - nel 2009 sono stati organizzati 2 corsi
di metodologia della ricerca infermieristica (totale formati 48);

Master in Evidence Based Practicd e Metodologia della Ricerca Clinico
Assistenziale - conclusione a settembre 2009 della prima edizione (totale formati
19) ed avvio della seconda edizione (totale partecipanti 25).
6.2.2 Accessibilità all’informazione e documentazione scientifica
La documentazione scientifica on line è a disposizione di tutti gli operatori che hanno
la possibilità di accedere all’informazione medico-scientifica più prestigiosa direttamente
attraverso tutti i computer aziendali connessi ai punti rete e anche dal proprio domicilio.
Il servizio biblioteca aziendale vanta la disponibilità di accesso a numerose riviste on line
232
Supporto, informazione
e formazione per lo
sviluppo di un ambiente
culturale favorevole
6
Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Ricerca
con full-text, alle più importanti banche dati medico-scientifiche e a importanti testi di medicina;
fornisce l’accesso a siti web di rilevanza clinica e la consultazione di riviste cartacee.
Nei grafici sono riportati i dati relativi alla consultazione delle risorse on line nel periodo
2005 - 2009.
Grafico 6.1 Andamento utilizzo banche dati (Anni 2006-2009)
Fonte: Biblioteca Centralizzata
Grafico 6.2 Andamento utilizzo alcune riviste elettroniche (Anni 2006-2009)
Fonte: Biblioteca Centralizzata
233
Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Ricerca
Nel 2009 per migliorare l’accessibilità alla documentazione scientifica e promuovere
l’integrazione anche con il Servizio Bibliotecario di Ateneo è stato attivato un rapporto
di collaborazione con l’obbiettivo di effettuare la valutazione congiunta dei prodotti
acquistati dalla Biblioteca Aziendale e dalla Biblioteca Clinica della Facoltà di Medicina.
Nel 2010 i lavori si coordineranno nel progetto a valenza regionale “Network per
la documentazione scientifica” assegnato al coordinamento della nostra azienda
nell’ambito del Programma di ricerca Regione - Università bando area 3 anno 2009 e che
la partecipazione di tutti centri di documentazione del SSR e delle Facoltà di Medicina
della Regione.
Il progetto - della durata di un anno - si pone i principali seguenti obbiettivi:
1. Gruppo di progetto - Costituzione del gruppo di progetto, definizione dettagliata
delle attività, verifica dell’agenda, avvio delle Unità operative e dei gruppi di lavoro,
coordinamento dei WP, organizzazione della documentazione prodotta e della fase di
diffusione dei risultati.
2. Modelli di offerta di documentazione scientifica in sanità - Analisi delle caratteristiche del
mercato internazionale della documentazione scientifica in sanità e delle esperienze di
negoziazione e acquisizione delle fonti a pagamento. Analisi delle principali esperienze
a livello internazionale e nazionale, con particolare riferimento a quelle caratterizzate
dalla integrazione di istituzioni di diversi settori, sanitari, universitari e di ricerca.
3. Documentazione in sanità in Emilia-Romagna - Censimento delle risorse bibliografiche
online già in uso nelle strutture del SSR e universitarie della regione. Stima dei
costi e dei servizi offerti. Analisi delle tecniche di accesso alle informazioni e delle
caratteristiche dell’infrastruttura informatica utilizzata. Esame delle criticità.
4. Bisogni informativi - Identificazione delle principali tipologie di possibili fruitori
della documentazione scientifica in sanità (ricercatori, medici ospedalieri, medici
di medicina generale, infermieri, operatori della prevenzione, direzioni mediche,
studenti,…). Analisi delle esperienze di studio dei bisogni informativi e formativi
specifici. Elaborazione di indicazioni per la promozione dei bisogni informativi.
5. Modello regionale per il governo della documentazione in sanità-Elaborazione di un
modello di organizzazione a livello regionale per il governo della documentazione,
la soddisfazione dei bisogni informativi, l’accordo sulle modalità di finanziamento
comprendente anche una proposta di elenco di riviste e basi dati a pagamento
necessarie per rispondere al bisogno.
6. Portale regionale per la documentazione in sanità - Elaborazione di criteri per la
realizzazione di un portale web che contenga il catalogo regionale delle risorse e
faciliti l’accesso e l’utilizzo delle informazioni per la ricerca e per la decisione clinica.
7. Strutture e progetti formativi per la promozione della documentazione in sanità Elaborazione di criteri per la proposta di percorsi di formazione rivolti agli esperti della
documentazione che costituiranno il network professionale con particolare attenzione
alle funzioni di tutoraggio e agli operatori sanitari interessati alla utilizzazione delle
risorse documentali. Analisi delle piattaforme e-learning e dei prodotti disponibili.
8. Archivio aperto della documentazione scientifica in sanità del SSR dell’Emilia-Romagna
- Elaborazione di criteri per il coordinamento di archivi aperti in grado di rilevare e
234
6
Sviluppo di un ambiente culturale favorevole
Ricerca
raccogliere la documentazione prodotta nel sistema sanitario regionale a partire dalle
ricerche finanziate dal sistema sanitario pubblico e comprendente un repository per
la gestione, la condivisione e la diffusione dei prodotti in forma digitale della ricerca.
6.3 Garanzie di trasparenza
6.3.1 Progetto regionale “Anagrafe della Ricerca”
Monitoraggio del
livello di sviluppo:
l’analisi qualitativa
delle attività svolte
Nel corso del 2009 è proseguita la partecipazione al progetto promosso dalla Agenzia
Sanitaria Regionale relativo all’ Anagrafe della Ricerca coerentemente alle iniziative
promosse dal Gruppo di coordinamento regionale con il trasferimento su tale applicativo
delle informazioni già raccolte dall’applicativo aziendale per gli studi clinici sottoposti al
Comitato Etico.
In attesa degli sviluppi di tale progetto è proseguita l’alimentazione del data base
aziendale degli studi clinici sottoposti al Comitato Etico.
Per migliorare l’attività di monitoraggio degli studi clinici nel 2009 è stato realizzato
un sistema di reporting, predisposto in collaborazione con Comitato Etico, Farmacia,
Investigational Drug Service, Ricerca innovazione Governo clinico e Valutazione della
performance sanitaria e Direzione Tecnologie e Sistemi Informatici.
L’osservatorio
aziendale degli
studi clinici
L’obbiettivo è stato quello di realizzare un “osservatorio aziendale delle sperimentazioni
cliniche”, mediante un sistema di reporting per livello aziendale, dipartimentale e di unità
operativa, al fine di rappresentare adeguatamente le informazioni più rilevanti correlate
alla gestione degli studi clinici, con particolare riguardo agli studi con farmaco ed alla
sperimentazione no profit.
Il monitoraggio, elaborato con periodicità trimestrale e diffuso sul portale della reportistica
aziendale, è strutturato in tre sezioni:
(1) una parte dedicata ai dati generali riferiti a tutte le tipologie di studi clinici;
(2) una parte di approfondimento relativa agli studi interventistici con farmaco;
(3) una parte di approfondimento relativa agli studi clinici interventistici con farmaco di
tipo spontaneo.
Fra le varie
informazioni il report indica anche
lo stato di avanzamento degli studi
approvati sulla base della seguente classificazione adottata:

Studi clinici avviati e ancora in corso - tutti gli studi approvati per i quali è pervenuta
da parte degli sperimentatori la comunicazione di inizio arruolamento ma non ancora
235
Garanzie di trasparenza
Ricerca
la comunicazione di avvenuta conclusione studio (studi con almeno 1 paziente
arruolato).

Studi clinici in attesa di inizio arruolamento - tutti gli studi approvati per i quali è nota
l’informazione di zero pazienti arruolati.

Studi clinici conclusi - tutti gli studi approvati con pervenuta comunicazione da parte
degli sperimentatori di avvenuta conclusione studio.

Studi clinici senza informazioni sull’andamento - tutti gli studi per i quali non è
pervenuta dagli sperimentatori entro 12 mesi dall’approvazione nessuna delle
seguenti comunicazioni:

Avvenuto inizio dell’arruolamento;

Avvenuta conclusione dello studio;

Relazione periodica/Relazione Annuale.
Parte 1 - DATI GENERALI - Tutte le tipologie di Studi Clinici
Tabella 6.12 Sperimentazioni approvate: per tipo promotore - per area osp-univ per anno
49,47
62
77
142
50,53
N°
SC
%
di cui Univ
139
%
di cui Osp
2006
N°
SC
di cui Univ
%
Totale
di cui Osp
N°
SC
di cui Uni
Anno
Spontaneo
di cui Osp
Sponsorizzato
65
77
281
100
127
154
2007
151
59,61
77
74
136
47,39
54
82
287
100
131
156
2008
125
42,81
56
69
167
57,19
78
89
292
100
134
158
2009
112
48,7
61
51
118
51,3
71
47
230
100
132
98
Tot
527
48,7
256
271
563
51,65
268
295
1090
100
524
566
Tabella 6.13 Sperimentazioni approvate: per monocentriche e multicentriche per anno
Totale
di cui Intern
101
35,94
94
7
180
64,06
91
119
281
100
155
126
2007
84
29,27
73
11
203
70,73
74
129
287
100
147
140
2008
97
33,22
88
9
195
66,78
88
107
292
100
176
116
2009
63
27,39
61
2
167
72,61
64
103
230
100
125
105
Tot
345
31,65
316
29
745
68,35
287
458
1090
100
603
487
N°
SC
%
N°
SC
%
di cui Naz
2006
Anno
di cui Naz
di cui Naz
di cui Internaz
Multicentriche
di cui Intern (*)
Monocentriche
(*) studi internazionali ma monocentrici per l’Italia
236
N°
SC
%
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Tabella 6.14 Sperimentazioni approvate: per tipologia - per anno
2006
2007
Tipologia
2008
2009
N° SC
%
N°
SC
%
N°
SC
%
N°
SC
Interventistico
con farmaco
151
53,74
175
60,98
135
46,23
Interventistico
senza farmaco
21
7,47
14
4,88
26
Interventistico
con dispositivo
10
3,56
8
2,79
Osservazionale
45
16,01
51
Tessutale
18
6,41
Compassionevole
36
Totale
281
Totale
%
N° SC
%
105
45,65
566
51,93
8,9
30
13,04
91
8,35
15
5,14
6
2,61
39
3,58
17,77
74
25,34
65
28,26
235
21,56
13
4,53
26
8,9
12
5,22
69
6,33
12,81
26
9,06
16
5,48
12
5,22
90
8,26
100
287
100
292
100
230
100
1090
100
Tabella 6.15 Sperimentazioni approvate: per stato di avanzamento - per anno
2006
2007
Avanzamento
2008
%
N°
SC
Totale
N° SC
%
Studi avviati e ancora in corso (*1)
83
29,54
88
30,66
80
27,4
21
9,13
272
24,95
In attesa di inizio
arruolamento (*2)
7
2,49
8
2,79
8
2,74
3
1,3
26
2,39
Conclusi (*3)
121
43,06
103
35,69
41
14,04
4
1,74
269
24,68
Senza notizie (*4)
70
24,91
88
30,66
163
55,82
202
87,83
523
47,98
Totale
281
100
287
100
292
100
230
100
1090
100
(*1)
(*2)
(*3)
(*4)
%
N°
SC
2009
N°
SC
%
N°
SC
%
Studi con almeno un paziente arruolato
Attualmente 0 pazienti arruolati
Pervenuta comunicazione di chiusura studio
Studi senza alcuna notizia sull’andamento che deve pervenire entro 12 mesi dalla data di
approvazione
237
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Tabella 6.16 Sperimentazioni concluse: per numero pazienti
Numero pazienti
al momento della
chiusura
2006
2007
2008
2009
Totale
N° SC
%
N°
SC
%
N° SC
%
N°
SC
%
N°
SC
%
Conclusi con 0
pazienti
35
28,93
32
31,07
20
48,78
1
25
88
32,71
Conclusi con 1 o
più pazienti
81
66,94
63
61,17
19
46,34
3
75
166
61,71
Conclusi con un
numero pazienti
sconosciuto (*1)
5
4,13
8
7,77
2
4,88
-
-
15
5,58
Totale
121
100
103
100
41
100
4
100
269
100
(*1) Pervenuta comunicazione di chiusura studio non specifica numero pazienti arruolati
Parte 2 - STUDI CLINICI - Interventistici con farmaco
Tabella 6.17 Sperimentazioni approvate: per fase studio - per anno
2006
2007
Fase
2008
2009
Totale
N° SC
%
N°
SC
%
N° SC
%
N°
SC
%
N°
SC
%
I
1
0,66
5
2,86
3
2,22
8
7,62
17
3
II
43
28,48
57
32,57
48
35,56
36
34,29
184
32,51
III
82
54,3
93
53,14
71
52,59
51
48,57
297
52,47
IV
24
15,89
20
11,43
12
8,89
9
8,57
65
11,48
Bioequivalenza/
Biodisponibilità
1
0,66
-
-
1
0,74
-
-
2
0,35
Non applicabile
-
-
-
-
-
-
1
0,95
1
0,18
Totale
151
100
175
100
135
100
105
100
566
100
238
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Parte 3 - Studi clinici spontanei (non profit) - Interventistici con farmaco
Tabella 6.18 Sperimentazioni spontanee approvate: per fase studio - per anno
2006
2007
Fase
2008
2009
N° SC
%
I
-
-
-
-
-
-
1
4
1
0,57
II
11
26,83
24
40
16
33,33
12
48
63
36,21
III
17
41,46
21
35
21
43,75
9
36
68
39,08
IV
13
31,71
15
25
11
22,92
3
12
42
24,14
Totale
41
100
60
100
48
100
25
100
174
100
%
N° SC
%
N°
SC
Totale
N°
SC
%
N°
SC
%
Fonte: IDS
239
Garanzie di trasparenza
Ricerca
6.3.2 Assetto di regole per la trasparenza verso finanziatori privati
Sperimentazione clinica e ricerca su fondi vincolati
Per la sperimentazione clinica la trasparenza nel rapporto con i finanziatori privati è
assicurata dall’adozione di contratti economici per le sperimentazioni sponsorizzate e di
specifici accordi economici per le sperimentazioni non profit con sostegno di terzi.














































































privati, conformi a schemi tipo pubblicati sul sito del Comitato Etico.






          



            



Nell’anno
2009 sono state inoltre elaboratee pubblicate le procedure e le istruzioni
operative
di servizio per la gestione della
 sperimentazione clinica e della ricerca

scientifica.
 
Per
       


la
sperimentazione clinica la procedura rappresenta un

percorso amministrativo,
giuridico, contabile di supporto alle attività affinché le stesse siano condotte in conformità
         

gestione
dei
costi 
e dei proventi
legati alle
sperimentazioni
medesime.
 
  

  


Per la ricerca scientifica la procedura regolamenta le attività amministrative

alle normative di legge vigenti ed in modo tale da garantire all’Azienda il monitoraggio e la
connesse
ai Progetti di ricerca Scientifica per il conseguimento di una corretta gestione del fondo
         
vincolato
proveniente da enti pubblici e privati, nazionali ed internazionali (Ministero, CNT,
         



 

CNS, AIFA,
CNR,
Regione,
Fondazioni,
Società,
Associazioni 
pubbliche e private, U.E.).
         

240
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Lo stanziamento delle somme è definito e regolamentato attraverso diverse forme
legali (convenzione, Protocollo di Intesa, atto di assegnazione di contributo, Delibera
Regionale) ed assegnato conseguentemente, con differenti modalità (erogazione di
contributi, trasferimento di quote a fronte di fatture o note, anticipazioni ed acconti a
fronte di specifica richiesta).
6.3.3 Valorizzazione del ruolo del Comitato Etico
Al fine di garantire che la ricerca sia condotta secondo criteri di correttezza e ammissibilità
etica e scientifica, l’Azienda ha investito il Comitato Etico della funzione di valutazione
dei protocolli di studio come previsto dal Decreto 12 maggio 2006.
Il Comitato Etico del Policlinico S. Orsola - Malpighi (di seguito CE) è un organismo
indipendente, costituito nell’ambito dell’Azienda in conformità ai “Requisiti minimi per
l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento dei Comitati etici per le sperimentazioni
cliniche dei medicinali” definiti nel Decreto del Ministero della Salute del 12/05/2006
(G.U. n. 194 del 22/08/2006), ed è composto da membri interni ed esterni all’Azienda,
rappresentativi di competenze multidisciplinari di area medica e non medica in modo da
garantire le qualifiche e l’esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici, scientifici e
metodologici degli studi proposti.
Conformemente all’art. 2 del D.M. 12/5/2006 si avvale della consulenza di un gruppo
di consulenti esperti per le materie non coperte dai componenti individuati a cui viene
demandata l’istruttoria tecnica e l’attività di relazione delle sperimentazioni connesse
alle aree di specifica competenza (malattie del metabolismo, ostetricia-ginecologia,
pediatria, anestesiologia, genetica medica, materia assicurativa). Il CE è supportato
dalla segreteria tecnico - scientifica che è composta da
personale farmacista e da
personale amministrativo che lavora in integrazione con il settore Ricerca innovazione
La segreteria
tecnico - scientifica
del Comitato Etico
della Direzione Sanitaria.
Il CE ha la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei
soggetti coinvolti in ogni sperimentazione clinica di medicinali e/o in qualsiasi procedura
diagnostica o terapeutica innovativa condotta presso l’Azienda o presso strutture che ad
essa facciano riferimento e di fornire pubblica garanzia di tale tutela.
Il CE valuta la corrispondenza ai principi etici ed alle disposizioni stabilite dalle norme di
legge vigenti in materia per le seguenti tipologie di studi:

sperimentazioni farmacologiche e cliniche;

protocolli chirurgici, diagnostici e terapeutici innovativi;

sperimentazione clinica di dispositivi medici nuovi o utilizzati con nuove modalità;

studi osservazionali;

ogni procedura che implichi l’uso di tessuti umani a scopi scientifici;

uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica (c.d. uso
compassionevole).
Il CE valuta la domanda di approvazione della sperimentazione in tutti i suoi aspetti,
compresi quelli economici rilevanti ai fini del giudizio etico (sostenibilità dei costi previsti
dalla sperimentazione e congruità del compenso economico), nonché quelli relativi
241
Garanzie di trasparenza
Ricerca
alla congruità della struttura ove si svolge la sperimentazione. Inoltre il CE verifica
che ai soggetti in sperimentazione sia garantita, da parte del promotore, una idonea
copertura assicurativa, che li tuteli da qualunque danno direttamente o indirettamente
derivante dalla sperimentazione, e che sia altresì prevista una copertura assicurativa
degli sperimentatori.
Il parere del CE è vincolante per la realizzazione di ogni sperimentazione all’interno
dell’Azienda e condizione necessaria per l’autorizzazione da parte della locale autorità
competente (Direttore Generale). Il CE valuta inoltre gli emendamenti ai protocolli, riceve
le segnalazioni di eventi avversi ed i risultati finali degli studi e predispone procedure
operative ai fini dell’applicazione della normativa vigente in materia.
Inoltre, alla luce del Decreto del Ministero della Salute 21/12/2007 recante “Modalità
di inoltro della richiesta di Autorizzazione all’Autorità Competente per la comunicazione
di emendamenti sostanziali e la dichiarazione di conclusione della sperimentazione
clinica e per la richiesta di parere al Comitato Etico” emanato in attuazione degli artt.
8 e 9 del Decreto legislativo 211/2003 la Direzione Aziendale (con Delibera 90 del 20
giugno 2008) ha delegato al Comitato Etico la valutazione di tutta la documentazione
tecnica (protocollo sperimentale e documenti annessi), dando atto che per esprimere le
proprie valutazioni nelle materie di competenza (rischio/benefici, copertura assicurativa,
pubblicazione dei risultati, congruità dei costi) verifica le proposte di promotore/sponsor
e la loro conformità alla modulistica aziendale (schema di convenzione, modulo dei
costi).
L’attività del Comitato Etico nel periodo 2004 - 2009 è descritta in termini di protocolli
di studio e di emendamenti valutati.
Tabella 6.19 Attività dl Comitato Etico(Anni 2004-2009)
N ° di Studi
N ° di Emendamenti
2004
292
167
2005
251
188
2006
293
192
2007
307
209
2008
303
242
2009
286
303
L’attività del periodo
2004-2009
Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero
Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola - Malpighi
I dati che seguono evidenziano per le sperimentazioni esaminate dal Comitato Etico
nell’anno 2009 per tipologia
e per le sperimentazioni con farmaco la tipologia del
promotore, il ruolo di centro coordinatore, la tipologia di convenzione economica.
242
Gli studi clinici
esaminati nell’anno
2009
6
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Tabella 6.20 Protocolli esaminati dal Comitato Etico per tipologia
Tipo di studio
Sperimentazioni cliniche interventistiche di farmaco
(Decreto Legislativo 211/2003)
N°
135
Sperimentazioni cliniche interventistiche di Dispositivo Medico
9
Sperimentazioni cliniche interventistiche senza farmaco
(es. chirurgiche)
36
Studi osservazionali
81
Studi tessutali
12
Usi terapeutici (cosiddetti usi compassionevoli)
(D.M. 8 maggio 2003)
12
TOTALE
285
Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna
Policlinico S. Orsola - Malpighi
Tabella 6.21 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) suddivise per tipologia di promotore
Tipo di promotore
N°
Non-profit
38
profit
97
Totale studi
135
Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna
Policlinico S. Orsola - Malpighi
Tabella 6.22 Sperimentazioni multicentriche con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise
per centro coordinatore
Centro coordinatore
N°
AOU S. Orsola–Malpighi
25
Altri centri
68
Totale studi multicentrici
93
Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna
Policlinico S. Orsola - Malpighi
243
Garanzie di trasparenza
Ricerca
Tabella 6.23 Sperimentazioni con farmaco (D.Lgs. 211/2003) sponsorizzate suddivise per
tipologia di convenzione economica
Tipo di convenzione
N°
Ospedaliera
51
Universitaria
46
Totale studi
97
Fonte: Comitato Etico Indipendente Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna
Policlinico S. Orsola - Malpighi
Nel corso del 2009 il Comitato Etico ha inoltre ha esaminato 303 emendamenti di tipo
sostanziale relativi a studi precedentemente approvati.
Nel panorama nazionale il Policlinico S. Orsola - Malpighi risulta al primo posto come
struttura impegnata nella sperimentazione clinica (sia nel ruolo di centro partecipante che
nel ruolo di centro coordinatore) ed al secondo posto come promotore di sperimentazioni
no - profit (dati estratti dal 8° Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione
Il ruolo del
Policlinico nella
sperimentazione in
Italia
clinica dei Medicinali relativo al periodo 1 gennaio 2000 - 31 dicembre 2008).
In data 31.12.2009 il Comitato Etico al termine del mandato triennale è stato rinnovato
per il triennio 2010 - 2012 in conformità alle indicazioni del Decreto del Ministero della
Salute 12 maggio 2006.
Nel corso 2009 è stato rinnovato il sito del Comitato Etico, nell’ambito del quale è definita
un’area riservata ai componenti.
Per l’attività di monitoraggio degli studi clinici il Comitato Etico si avvale anche della
Unità IDS che svolge il monitoraggio sull’andamento degli studi (inizio arruolamento,
fine arruolamento, relazioni periodiche, chiusura dello studio) ed inserisce le informazioni
nell’apposita banca dati “IDS Clinical Trias Database” che comprende tutti gli studi
valutati dal Comitato Etico dal gennaio 2000 ad oggi (vedi paragrafo 6.3.1).
L’ unità aziendale per la sperimentazione clinica (afferente al Servizio di Farmacia),
denominata Investigational Drug Service (IDS), istituita nel 2004 per svolgere una
specifica attività di supporto agli sperimentatori al fine di superare criticità/irregolarità nella
conduzione degli studi, è stata inoltre individuata quale responsabile della trasmissione
delle informazioni di competenza del promotore in riferimento alle sperimentazioni di
natura non commerciale promosse dall’Azienda.
In particolare nell’anno 2009 IDS ha assicurato le seguenti attività:

inserimento nell’ IDS Clinical Trial Data Base delle informazioni di dettaglio relative ai
285 studi valutati dal CE nell’anno 2009 e aggiornamento delle informazioni inerenti
a tutti i 2316 studi clinici approvati dal CE dal gennaio 2000;

monitoraggio amministrativo degli studi clinici egistrati nel data base;
244
Le attività dell’unità
IDS
6
Garanzie di trasparenza

Ricerca
pubblicazione trimestrale della reportistica monitoraggio sperimentazioni cliniche per
i livelli aziendale, dipartimentale e di unità operativa sul Portale della Reportistica
Aziendale;

attività di consulenza agli sperimentatori per stesura protocollo, aspetti gestionali,
procedure autorizzative, GCP, aspetti legislativi, gestione del farmaco sperimentale
(339 consulenze);

transito di materiale sperimentale per tutti gli studi clinici interventistici con medicinale
in corso (1002 transiti , relativi a 246 studi clinici);

attività di formazione nell’ambito dei corsi di aggiornamento professionale interno
“Sperimentazione Clinica”, “Corso avanzato EBM”, ”Master EBP” e nell’ambito di
specifici corsi universitari.
L’unità IDS è inoltre presente nel gruppo di lavoro AIFA per le problematiche inerenti
all’Osservatorio nazionale delle sperimentazioni cliniche.
245
Obiettivi specifici
246
e di particolare rilevanza istituzionale
Obiettivi specifici
N
7
e di particolare rilevanza istituzionale
el capitolo conclusivo viene presa in esame l’attività
istituzionale svolta per il perseguimento di obiettivi
specifici e di particolare rilevanza in accordo con i principali
documenti aziendali. Nella Pianificazione di Mandato sono
stati assegnati al Policlinico gli indirizzi strategici legati
all’Integrazione tra Ospedale e Università; all’Equilibrio di
bilancio, all’integrazione col territorio.
Inoltre, tra gli obiettivi assegnati alla nuova Direzione
Aziendale dalla Delibera di Giunta Regionale, grande
importanza
viene
miglioramento
della
assegnata
situazione
a
quelli
relativi
al
economico-finanziaria
dell’Azienda. Il Policlinico ha inoltre definito grandi progetti
di riorganizzazione pluriennale finalizzati al raggiungimento
di un equilibrio strutturale di bilancio di lungo periodo;
tra questi la centralizzazione delle cucine aziendali, la
centralizzazione della logistica, la riorganizzazione dell’Area
Tecnologie, il risparmio energetico e il rispetto ambientale,
la gestione integrata degli appalti.
Al contempo con l’Azienda Usl di Bologna sono stati formulati
importanti progetti territoriali a valenza interaziendale e
nell’ambito del Piano Attuativo Locale e definiti importanti
aree finalizzate ad una migliore integrazione dei percorsi
assistenziali.
247
Progetti per la pianificazione strategica
Obiettivi specifici
La settima e ultima sezione del documento è volta a fornire informazioni sull’attività
istituzionale svolta per il perseguimento di obiettivi specifici e di particolare
rilevanza, locale o regionale.
A questo proposito vengono riportati i principali obiettivi legati alla Pianificazione
Strategica di mandato (Paragrafo 7.1), al Piano di Rientro dal deficit strutturale
(Paragrafo 7.2.), ai principali Progetti a valenza Interaziendale (Paragrafo 7.3.) e
La programmazione
aziendale viene definita
nella Pianificazione
strategica di Mandato,
nel Piano di rientro
e nel Piano Attuativo
Locale
alle principali azioni previste nel Piano Attuativo Locale (Paragrafo 7.4.).
I documenti di programmazione aziendale pluriennale recepiscono oltre agli obiettivi
di salute e di funzionamento dei servizi generali e particolari che risultano dal Piano
Sanitario Regionale e dai relativi piani locali di attuazione, anche quelli stabiliti, in rapporto
alle risorse e alle caratteristiche peculiari della nostra Azienda, dal Piano delle azioni,
nei termini definiti dai relativi provvedimenti approvati dai competenti organi regionali,
nonché quelli assegnati con la deliberazione di Giunta regionale n. 1305 dell’1.8.2005.
Nello specifico, questi sono:

documento “Linee per la pianificazione strategica di mandato 2005-2010” dell’ottobre
2005 (Programmazione Aziendale pluriennale);

piano di Rientro Aziendale quinquennale che definisce un piano di riorganizzazione
pluriennale di rientro dalla situazione di deficit strutturale (periodo ottobre 2005 ottobre 2010) (Programmazione aziendale pluriennale);

schema direttore decennale che definisce le linee strategiche per la realizzazione
e la modernizzazione delle strutture edilizie del Policlinico di Bologna (in corso di
aggiornamento) (Programmazione aziendale pluriennale);

piano attuativo locale triennale che prevede la programmazione del sistema sanitario
provinciale (in corso di definizione) (Programmazione provinciale pluriennale).
I documenti di programmazione aziendale annuale recepiscono oltre agli obiettivi,
declinati sull’anno, dei documenti di programmazione aziendale pluriennale, anche quelli
stabiliti nelle “Linee di indirizzo di programmazione e finanziamento del Servizio Sanitario
regionale per l’anno 2009” deliberazione della Giunta Regionale 602/2009.
Di seguito vengono trattati alcuni temi specifici che riguardano la programmazione
aziendale pluriennale riportati integralmente nei documenti sopra richiamati, rinviando
per ogni eventuale approfondimento agli stessi documenti citati. I temi affrontati,
certamente non in modo esaustivo, sono funzionali ad evidenziare le principali azioni di
governo pluriennale aziendale.
7.1 Progetti per la pianificazione strategica di mandato
L’azienda adotta come metodo fondamentale quello della programmazione basata sulle
risorse disponibili, costruita in base agli indirizzi programmatici della Regione EmiliaRomagna, dell’Università e della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Tali indirizzi vanno a
costituire il quadro di riferimento entro il quale deve essere elaborata la programmazione
aziendale.
248
Nella Pianificazione
di Mandato sono
stati assegnati al
Policlinico indirizzo
strategici legati
all’Integrazione tra
Ospedale e Università;
all’Equilibrio di bilancio,
all’integrazione col
territorio
Progetti per la pianificazione strategica
7
Obiettivi specifici
Gli impegni che ha assunto l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si basano su 5
macro aree strategiche, che costituiscono i capisaldi della pianificazione strategica.
7.1.1 Integrazione Ospedale Università (assistenza, ricerca, formazione)
L’inscindibilità delle funzioni di didattica, di ricerca e di assistenza devono trovare attuazione
in un rapporto cooperativo fra le varie componenti finalizzato alla qualificazione delle
attività stesse e alla realizzazione dei fini istituzionali.
Il nuovo assetto istituzionale, a seguito del protocollo d’intesa tra la Regione EmiliaRomagna e le Università, richiede la piena complementarietà della programmazione
delle attività di rispettiva competenza finalizzandola al miglioramento complessivo
del servizio pubblico di didattica, di ricerca e di tutela della salute.
Gli impegni che l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si assume sono:

la promozione di un contesto favorevole allo sviluppo di un ruolo di leadership per la
ricerca in medicina, per l’innovazione assistenziale e organizzativa;

la definizione di un assetto di regole e strumenti per la garanzia di trasparenza;

la promozione della partecipazione della componente ospedaliera alle attività di
formazione e ricerca;

la creazione di un’infrastruttura aziendale di supporto all’attività di ricerca e
innovazione.
Le azioni strategiche previste riguardano:

l’attuazione dei Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) compiutamente attivati già
negli ultimi mesi del 2007. Nel corso del 2008 si è consolidata l’esperienza dei DAI, sia
per quanto riguarda il funzionamento dei loro organi e l’attività interna, sia per quanto
concerne il concretizzarsi del ruolo ad essi attribuito nell’organizzazione aziendale.
Una particolare notazione deve riservarsi all’avvio del dialogo con i coesistenti
Dipartimenti universitari per un effettivo coordinamento dei processi decisionali di
competenza dei DAI medesimi e dei Dipartimenti Universitari;

la realizzazione delle indicazioni dei nuovi ordinamenti didattici per la formazione
professionalizzante di area sanitaria, argomento a proposito del quale si è riferito
nei paragrafi 1.2 e 3.6, con particolare riguardo alla stipulazione dello “Accordo
attuativo locale tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico S.
Orsola-Malpighi e l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, in attuazione del
Protocollo d’intesa sulla formazione specialistica dei laureati in Medicina e Chirurgia
sottoscritto tra Regione e Università dell’Emilia-Romagna”;

lo sviluppo della capacità di produrre ricerca e innovazione, anche mediante
l’integrazione degli strumenti di supporto già esistenti e l’attivazione di nuovi;

la definizione di un sistema integrato di valutazione e valorizzazione dell’attività di
ricerca, formazione e assistenza svolte dal personale universitario ed ospedaliero.
249
Progetti per la pianificazione strategica
Obiettivi specifici
7.1.2 Sistema del governo aziendale
L’Azienda individua ed attua strategie mirate all’appropriatezza dei ricoveri per quanto
riguarda sia gli aspetti organizzativi (trattamento del paziente nella sede e con la
modalità di assistenza appropriata) sia gli aspetti clinici. Promuove inoltre l’innovazione
assistenziale.
Gli impegni che l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si assume
sono:

l’adeguamento dell’organizzazione aziendale e del sistema delle relazioni ai principi
ed ai contenuti della L.R. 29/2004 e del Protocollo regionale di intesa fra Regione ed
Università del 14.2.2005;

la definizione del sistema per il governo aziendale che integri e completi gli attuali
strumenti per la realizzazione dei programmi di Governo Clinico e lo sviluppo dei
sistemi informativi clinicamente orientati;

la valorizzazione delle persone e lo sviluppo delle competenze anche attraverso
l’applicazione innovativa degli strumenti della contrattazione collettiva.
7.1.3 Ruolo aziendale nel contesto locale e nazionale
L’Azienda nell’ambito delle linee di programmazione definite a livello regionale e
provinciale promuove il potenziamento e lo sviluppo delle aree di eccellenza clinica
anche al fine di interpretare pienamente il ruolo di realtà ospedaliero-universitaria di alta
specialità a rilievo regionale e nazionale, oltre che di riferimento per l’utenza provinciale,
potenziando in tal modo la propria capacità di attrazione nei confronti di bacini di utenza
extraprovinciali ed extraregionali.
L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna si impegna:

ad adeguare la struttura dell’offerta assistenziale alla programmazione sanitaria
provinciale, evitando duplicazioni non indispensabili di strutture;

a sviluppare percorsi assistenziali integrati all’interno dell’azienda e fra ospedale e
territorio;

a promuovere le aree di eccellenza clinica rivolte anche all’utenza extra – provinciale
ed extra – regionale;

a promuovere l’innovazione assistenziale e l’appropriatezza clinica ed organizzativa;

a governare i tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni.
7.1.4 Ammodernamento delle strutture edilizie e degli impianti
L’impostazione del piano di sviluppo edilizio e tecnologico dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna è orientata a definire le linee per lo sviluppo e la riorganizzazione
del Policlinico S. Orsola - Malpighi nel medio-lungo periodo, ponendo le basi per un
utilizzo più efficiente, efficace ed integrato dell’area.
Gli investimenti per l’adeguamento strutturale complessivo, per la manutenzione
tecnologica, per l’innovazione tecnologica e informatica sono ritenuti strategici in quanto
250
Progetti per la pianificazione strategica
consentono di ridurre i costi generali di esercizio.
7
Obiettivi specifici
Gli impegni che l’Azienda Ospedaliero - Universitaria si assume riguardano:

la necessità che il piano di ammodernamento consenta al Policlinico di subire le
trasformazioni in modo controllato, avendo cura che sia mantenuta la necessaria
flessibilità per adattarsi sia ai cambiamenti che occorreranno nelle scienze mediche
e nelle tecnologie correlate, che per creare condizioni di una migliore integrazione
dell’area ospedaliera nel tessuto urbano della città;

la necessità che il piano per tutte le attività del Policlinico (Attività Clinica; Attività
di Ricerca Scientifica; Attività di Formazione Universitaria; Funzioni amministrative e
generali e di supporto) ne prefiguri lo sviluppo nel medio - lungo termine.
Le azioni strategiche previste riguardano:

la realizzazione del programma degli investimenti e l’identificazione del piano di
sostenibilità economico-finanziaria.
7.1.5 Equilibrio di bilancio
L’equilibrio di bilancio è il risultato di tutte le azioni strategiche definite
dall’Azienda.
Il governo aziendale è orientato verso obiettivi di investimento e di sviluppo, assumendo
la riduzione o il contenimento delle spese come effetti, piuttosto che strumenti di
governo.
Il recupero di efficienza viene perseguito nell’ambito della ricerca di maggior appropriatezza
d’uso delle prestazioni ed efficacia delle cure e nell’ ottimizzazione funzionale dei servizi
dal punto di vista strutturale ed organizzativo.
A tal fine l’Azienda definisce in apposito documento un piano di riorganizzazione
pluriennale finalizzato al rientro dalla situazione di deficit strutturale (Piano di
Rientro).
7.2 Riorganizzazioni pluriennali legate al Piano di Rientro dal
deficit aziendale
L’Azienda ha definito
importanti progetti
di riorganizzazione
pluriennale finalizzati
ad un equilibrio
strutturale di bilancio di
lungo periodo
Tra gli obiettivi assegnati alla nuova Direzione Aziendale dalla Delibera di Giunta Regionale
di incarico (DGR.1305/2005) particolare importanza viene assegnata a quelli relativi al
miglioramento della situazione economico-finanziaria dell’Azienda.
In particolare la Delibera indica che “tenuto conto della difficile situazione economicofinanziaria, caratterizzata di risultati fortemente negativi, la nuova Direzione aziendale
dovrà produrre, entro sei mesi dall’insediamento, un rapporto, acquisito il parere del
Comitato di indirizzo, sulla base di una puntuale analisi dei principali determinanti
della situazione di squilibrio, finalizzata alla predisposizione dello specifico piano di
riorganizzazione poliennale di cui all’articolo 13 del protocollo Regione-Università”.
Nel corso del 2006 è stata condotta l’elaborazione del rapporto attraverso un’analisi delle
251
Riorganizzazioni pluriennali
Obiettivi specifici
cause dell’attuale situazione di squilibrio economico-finanziario dell’Azienda; tale
analisi ha consentito anche di identificare e quantificare le aree su cui intervenire sia
sul fronte dei ricavi sia su quello dei costi. In effetti, il lavoro svolto è andato oltre rispetto
a quando strettamente richiesto perché, oltre all’analisi delle principali determinanti
della situazione di squilibrio, ha permesso di individuare diversi obiettivi ed azioni che
consentano di conseguire significativi miglioramenti in termini di efficienza organizzativa
e gestionale già nel breve periodo.
Alcuni di tali interventi, in effetti, sono già stati realizzati o sono in corso di attuazione dal
momento che sono stati inseriti all’interno della “normale” attività gestionale aziendale.
I risultati emersi dall’analisi svolta evidenziano, sia sotto il profilo economico sia
sotto quello finanziario, una situazione aziendale certamente critica, di cui sono state
approfondite le cause e le possibili chiavi di lettura.
Sulla scorta delle indicazioni contenute nel documento di analisi sopra citato, è stata
formulata una proposta (novembre 2007) concernente “Analisi dei risultati economicofinanziari 2005-2007 e Piano di Rientro 2006-2010”, approvato dalla Regione e dall’Università
(aprile 2008). Il “piano di rientro poliennale” illustra in modo sistemico e dettagliato gli
interventi in grado di conseguire una condizione stabile di migliore equilibrio di bilancio,
all’interno di un quadro che consenta il mantenimento e lo sviluppo della vocazione
dell’Azienda all’eccellenza clinica ed assistenziale a livello regionale e nazionale.
Di seguito vengono riportati i principali progetti aziendali pluriennali contenuti nel piano
di rientro.
7.2.1 Centralizzazione delle cucine aziendali
L’obiettivo del progetto di centralizzazione è di razionalizzare l’organizzazione
complessiva della ristorazione, che risulta oggi frammentata in diverse strutture
e di uniformare gli standard produttivi (ad esempio con l’introduzione del vassoio
personalizzato). La configurazione della gestione pasti in un unico punto, consentirebbe
un’ottimizzazione delle risorse coinvolte nel processo: la complessiva riorganizzazione
delle varie fasi di lavoro con ricadute sui turni di lavoro, sulla gestione e lavorazione delle
materie prime, sulla complessiva dotazione di attrezzature necessarie; la eliminazione
di molte operazioni attualmente eseguite dal personale infermieristico ed ausiliario delle
Unità Operative dell’area S.Orsola conseguenti al passaggio anche per quell’area al
vassoio personalizzato.
Il progetto prevede l’unificazione in un solo Centro delle attività di preparazione e
confezionamento dei pasti per degenti e mense dell’intero Policlinico (attualmente
articolate su due sedi distinte), con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio
mediante l’adozione in tutto l’ospedale del vassoio personalizzato e di razionalizzare
l’organizzazione complessiva della ristorazione. L’investimento necessario risulta pari a
9 milioni di euro.
Caratteristiche rilevanti del progetto

adozione di un unico modello organizzativo;
252
Riorganizzazioni pluriennali

7
realizzazione di un unico sistema di distribuzione pasti a vassoio personalizzato per
tutta la degenza del Policlinico;

Obiettivi specifici
razionalizzazione delle principali attività attraverso l’utilizzo di spazi più funzionali e
gestione uniforme del personale;

dotazione di attrezzature di ristorazione altamente innovative;

centralizzazione presso i locali della nuova cucina del lavaggio e della sanificazione
delle stoviglie e dei carrelli provenienti dai reparti di degenza.
Tempi

l’avvio della cucina è previsto per maggio 2010.
Impatto organizzativo
Significativo miglioramento del servizio costituito dall’adozione in tutto l’ospedale del
vassoio personalizzato.
A regime in Ospedale vi sarà un sistema di prenotazione pasti personalizzato.
7.2.2 Centralizzazione della logistica
La realizzazione di un Magazzino unico per l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di
Bologna, in grado di accogliere sia i materiali economali che i prodotti farmaceutici,
rappresenta la combinazione più efficiente e razionale per gestire le attività di
approvvigionamento, stoccaggio ed evasione delle richieste dei clienti interni ed esterni.
Allo stato attuale sono stati completati lo studio di fattibilità e il progetto preliminare di
massima.
La realizzazione di un Magazzino centralizzato, pone inoltre le basi per introdurre possibili
ulteriori innovazioni all’interno dell’azienda, che si correlano al complesso processo della
logistica aziendale (appropriatezza della prescrizione, sicurezza per i pazienti, controllo
e riduzione delle scorte presso i reparti). A tal proposito è già partita sperimentalmente
in una sola unità operativa la prescrizione e somministrazione informatizzata della
terapia al paziente.
E’ inoltre in corso di riorganizzazione la gestione del materiale nei reparti decentrati ad
alto costo (blocchi operatori) trattati come magazzini periferici della farmacia. Infine è in
corso la riorganizzazione finalizzata al trasferimento delle scorte di dispositivi medici e
suture (o parte di essi, sulla base di criteri definiti che tengano conto della trasversalità
d’uso dei beni e/o del loro valore economico) dai Blocchi Operatori alla Farmacia,
realizzabile attraverso una rassegnazione/ridistribuzione degli spazi aziendali esistenti
di magazzino. In parte tali prodotti nel corso del 2007 sono già stati presi in carico dalla
Farmacia. Il magazzino è stato attivato a luglio 2009.
7.2.3 Riorganizzazione dell’area Tecnologie
L’area che si occupa della gestione delle attrezzature è attualmente composta da quattro
Direzioni (Tecnologie Biomediche, Attività Tecniche, Fisica Sanitaria, Tecnologie e Sistemi
Informatici). La riorganizzazione prevista per quest’area prevede il coordinamento di
253
Riorganizzazioni pluriennali
Obiettivi specifici
tutte le Direzioni e l’accorpamento parziale di alcune di esse.
In particolare viene definita l’integrazione delle attività di manutenzione, sia in contratto
che su chiamata, il che comporterà:

la ridefinizione di tutti i contratti di manutenzione e del loro livello di servizio;

la presenza di un unico centro di riferimento per la ricezione di tutte le richieste
di assistenza a mezzo telefonico, che verranno progressivamente superate grazie
all’utilizzo di strumenti informatici omogenei;

l’adozione
di
unico
sistema
di
rendicontazione
per
il
monitoraggio
della
manutenzione;

l’ottimizzazione dei magazzini che hanno la gestione dei pezzi di ricambio e la gestione
dei consumabili legati alle apparecchiature.
7.2.4 Risparmio energetico e rispetto ambientale
L’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna partecipa al programma regionale “Il
sistema sanitario regionale per uno sviluppo sostenibile” che prevede lo sviluppo
di due progetti:

qualificazione dei consumi energetici ed innovazione tecnologica nelle Aziende
sanitarie;

miglioramento continuo del processo di gestione ambientale in particolare in materia
di trattamento dei rifiuti sanitari con riduzione delle quantità prodotte.
Gli obiettivi prioritari sono:

informare, orientare e sensibilizzare gli operatori verso comportamenti razionali di
utilizzo delle risorse (come ad esempio selezione dei rifiuti speciali, razionale e oculato
utilizzo di acqua, verifica dello spegnimento dei computer non in uso, ecc);

intervenire complessivamente sui sistemi energetici (impianti, strutture, componenti
e materiali) che portano ad una razionalizzazione dei consumi di fonti energetiche
(energia elettrica, gas, acqua), controllando costantemente i costi di gestione;

controllare l’utilizzo razionale dell’energia;

ottimizzare il risparmio economico per l’approvvigionamento energetico anche in
base alle indicazioni della Regione, a parità di garanzia di continuità nella fornitura di
energia, attraverso un’azione di monitoraggio continuo delle strategie di mercato;

effettuare interventi specifici di “innovazione tecnologica” su immobili ed impianti
esistenti, riguardanti l’uso razionale dell’energia e/o la riduzione dell’impatto
ambientale.
7.2.5 Gestione integrata degli appalti
Il tema della “governance” dei servizi esternalizzati in una realtà di grandi dimensioni qual
è il S.Orsola-Malpighi richiede una funzione di coordinamento verso tutti gli interlocutori
aziendali che hanno in capo la gestione di singoli servizi.
Inoltre, l’esternalizzazione dei servizi affidati a qualificati soggetti privati delle funzioni di
254
Riorganizzazioni pluriennali
7
Obiettivi specifici
gestione prettamente “operativa” (anche di più servizi in capo ad uno stesso soggetto)
richiede di potenziare le funzioni di indirizzo, programmazione e controllo degli stessi.
Per questi motivi si è individuato un ruolo organizzativo all’interno dell’Azienda
(Responsabile dei Servizi Alberghieri Integrati) in grado di garantire adeguati livelli di
qualità e di ottimizzazione dell’uso delle risorse.
I servizi oggetto di riorganizzazione sono:

servizio diretto ristorazione;

servizi appaltati pulizie;

servizi appaltati biancheria e vestiario;

servizi appaltati trasporti cose e facchinaggio;

gestione dei rifiuti;

disinfezione e derattizzazione;

trasporto materiale biologico;

ristorazione (parte igiene);

sterilizzazione (parte igiene e infezioni ospedaliere).
La razionalizzazione prevede che si organizzino audit di tutti i servizi alberghieri (anche
quelli non strettamente rientranti nella gestione dei servizi alberghieri integrati quali ad
esempio logistica dei beni) effettuati da un unico pool interdisciplinare. Si ipotizza anche
di realizzare un progetto che attenga la logistica integrata di tutti i servizi alberghieri.
7.2.6 Innovazione Tecnologica ed Organizzativa legata alla Tutela
dell’ambiente e allo Sviluppo Sostenibile
Si sta valutando di procedere ad un aggiornamento tecnologico delle attuali dotazioni di
macchine presso il Centro Stampa dell’Azienda.
Parallelamente si sta portando avanti (è partito ad ottobre 2008) il piano di messa in rete
di tutte le stampanti presenti nelle Unità Operative e il piano di condivisione di stampanti,
fotocopiatrici e fax. Finalità è razionalizzare il numero stampanti e centralizzare, ove
possibile, le attività presso il Centro Stampa.
Caratteristiche rilevanti del progetto

è stato definito il progetto complessivo Centro Stampa e Funzioni di Reparto;

è stata avviata la riorganizzazione e la messa in rete di tutte le stampanti, fotocopiatrici
e fax presso le Direzioni e Uffici centrali. Finalità è razionalizzare e centralizzare, ove
possibile, le attività presso il Centro Stampa;

i vantaggi delle nuove tecnologie contrattualmente previste e installabili in locali
idonei: il contratto è a costo zero (il contratto di riferimento è quello per il sistema
di stampa digitale B/N e scade il 31/12/2010. Dello stesso è prevista la possibilità di
ulteriore proroga fino al 31/12/2013);

i miglioramenti operativi e ulteriori tipologie di lavori realizzabili con le nuove attrezzature
(Lavori su supporti patinati; Maggiore autonomia lavorativa, riduzione intervento
operatore; Aumento produttività; Forte riduzione del rischio di fermo macchina);
255
Riorganizzazioni pluriennali

Obiettivi specifici
grazie all’aumento di produttività consentito dalle nuove tecnologie, è possibile
acquisire al C.S. lavori di rilevante entità attualmente assegnati alla tipografia esterna:
es. cartelle cliniche, schede di terapia. Sono state coinvolte le componenti del gruppo
che si occupa della Cartella Clinica per la definizione di un modello standard nonfustellato, da realizzare presso il Centro Stampa con l’inserimento di accorgimenti
grafici di ausilio alla consultazione;

maggiore produzione di stampati conseguente il progetto di riorganizzazione
delle attività di stampa delle UU.OO. con fotocopiatrici e stampanti, con maggiore
centralizzazione presso il Centro Stampa. La rimodulazione delle attività comporta
risparmi complessivi considerando, in particolare, il forte abbattimento dei costi copia
contrattualmente previsti per il Centro stampa al superamento del minimo stabilito
(da 0,0145 a 0,0040 per ogni copia in B/N; da 0,21 a 0,085 per il colore ). Si
evidenzia la modalità di consegna dei lavori “a domicilio” che il C.S. garantisce anche
grazie alla costante presenza di borse lavoro (attualmente 4 operatori ) per interventi
di recupero all’attività lavorativa richiesti dalla USL Città di Bologna;

le nuove attrezzature comportano minori consumi di energia elettrica. La quantità
di Kw consumabile è inferiore del 50 % rispetto alle attuali macchine in dotazione,
pari ad un risparmio annuo presunto di 17.030 Kw ipotizzando gli attuali tempi di
funzionamento;

le nuove attrezzature eliminano/riducono le emissioni. Il quantitativo di emissioni
nell’aria è quasi azzerato ( è pari allo 0,02 %); comunque anche per questa percentuale
così poco significativa è previsto un sistema di filtri in uscita;

le nuove tecnologie possono consentire al Centro Stampa di proporsi sul mercato
interaziendale dell’area vasta, tramite l’offerta di servizi di produzione documentale a
favore di altre aziende sanitarie (ad es. Aziende USL e Osp. di Ferrara, Imola).
Impatto organizzativo

in prospettiva l’attività del Centro Stampa dovrebbe notevolmente ridursi per effetto
della riorganizzazione di tutta la documentazione sanitaria (riduzione modulistica) e
della progressiva informatizzazione delle attività sanitaria (terapia, cartella clinica);

in prospettiva l’attività di fotocopiatura dei reparti e di stampa dovrebbe notevolmente
ridursi per gli stessi motivi sopra riportati.
7.2.7 Attivazione del Polo Chirurgico e dell’Emergenza
Attualmente è in corso la realizzazione del nuovo Polo Chirurgico e dell’Emergenza che
permetterà di rispondere alle criticità di accesso per il Pronto Soccorso: il trasferimento
delle attività sanitarie complesse e a elevato contenuto tecnologico nel nuovo fabbricato
(Pronto Soccorso, Comparti Operatori, Terapia Intensiva, Imaging, ecc.) è condizione
indispensabile per intervenire con successive opere di ristrutturazione degli edifici
esistenti, al duplice scopo di rispondere alle situazioni di criticità dell’attuale dotazione
strutturale e di “ridestinare” parte delle aree liberate (a completa realizzazione dei poli
previsti nel piano direttore di sviluppo edilizio) anche all’espansione delle attività di
256
Riorganizzazioni pluriennali
7
Obiettivi specifici
ricerca e della didattica. La sua attivazione è prevista, per fasi successive, tra la fine del
2010 ed il 2011.
7.2.8 Riorganizzazione sistema informativo di area Amministrativa
È in corso una profonda revisione del Sistema Informativo Amministrativo-Logistico
aziendale, finora caratterizzato da una notevole frammentazione informativa ed
operativa, il che impone notevoli diseconomie ed inefficienze.
Il progetto di razionalizzazione del sistema informativo riguarda in una prima fase le
seguenti aree applicative del sistema amministrativo-logistico:

E00 - DITTA DP - Gestione magazzini, gestione richieste di reparto;

MDII - DITTA FORMULA - Gestione approvvigionamento beni di investimento;

INV - DITTA EOS - Inventario beni mobili;

SORSOLA - DITTA SELVIS TEC - Contabilità Ufficio Tecnico ammortamento immobili.
In una seconda fase, potranno essere prese in esame anche altre componenti dell’attuale
sistema informativo valutando l’opportunità di rendere più efficace la loro gestione nel
contesto del nuovo sistema (ad esempio per quanto attiene al software per il controllo
di gestione).
Anche per l’applicativo di contabilità e dei moduli annessi verrà valutato in un secondo
momento la possibilità di un passaggio al nuovo sistema.
Obiettivi e benefici attesi
Allo scopo di superare le criticità sopra indicate, il progetto intende perseguire i seguenti
obiettivi:

razionalizzare l’attuale sistema in una unica soluzione integrata;

realizzazione di un unico ambiente da cui estrapolare dati di dettaglio e di sintesi;

predisposizione di un sistema che offra strumenti gestionali nativi per il monitoraggio
della spesa (Budget trasversale);

tempi
certi
di
implementazione
del
sistema
con
un
impatto
minimo,
in
generale, per le UO dell’Azienda e nullo sugli utenti di reparto;

in post-avviamento, drastica riduzione delle richieste di personalizzazione del
software;

contenimento dei costi manutenzione dell’intero sistema;

miglioramento
delle
integrazioni
e
dell’interoperabilità
del
sistema
con
le altre soluzioni verticali.
7.2.9 Creazione di un Centro Compounding Aziendale
La realizzazione del Centro Compounding si è tradotto presso l’azienda nella
centralizzazione presso il Servizio di Farmacia delle attività di allestimento delle terapie
antiblastiche ed ancillari, attualmente svolte presso i reparti, per razionalizzare la
produzione di farmaci particolarmente “critici” e per rispondere agli obblighi normativi
di assicurazione di qualità dei medicinali allestiti, in ottemperanza alle NBP della F.U.
257
Riorganizzazioni pluriennali
Obiettivi specifici
XI , ed alle indicazioni previste dal D.Lvo 626/94 e dall’ISS (giugno 202) rispetto alla
prevenzione del rischio individuale e collettivo sia per gli operatori che per i pazienti.
L’obiettivo finale è l’arruolamento a regime di tutti i reparti e DH dell’Azienda che
manipolano farmaci antiblastici.
L’avvio della centralizzazione della produzione nel centro compounding ha avuto luogo
nel 2007 con graduale trasferimento delle attività dai reparti, ed entro dicembre 2009
è stata completata tale centralizzazione. Gli effetti sono quindi ascrivibili al 2009
(variazione valutata rispetto al 2008) e si sviluppano marginalmente sul triennio
successivo.
7.2.10 Centralizzazione delle attività legate alla sterilizzazione
L’azienda ha recentemente completato la gara per l’affidamento della realizzazione e
gestione della centrale unica di sterilizzazione, il che consentirà di superare l’attuale
assetto altamente frammentato per tale attività. La realizzazione di tale progetto
consentirà infatti di attivare una profonda riorganizzazione delle attività di sterilizzazione,
assicurando un incremento dell’efficienza delle attività e la riorganizzazione delle fasi di
lavoro (comparti operatori, terapie intensive, reparti, ecc.) e dedicando il personale che
attualmente svolge tali attività (personale di sala operatoria) alle attività sanitarie.
L’intervento permetterà inoltre di rispondere completamente ai requisiti strutturali,
impiantistici e organizzativi per il relativo “accreditamento” delle attività. Infatti
l’attuale frammentazione delle strutture, il ridotto spazio disponibile e le vetustà delle
apparecchiature non consentono sempre la completa separazione fisica degli ambienti
di lavaggio e decontaminazione dalle altre attività di confezionamento, sterilizzazione
e stoccaggio (prevista dalla normativa vigente); inoltre non esiste un sistema di
tracciabilità efficiente.
Infine l’intervento ha tra i propri obiettivi anche la standardizzazione dei kit dei ferri
chirurgici e la realizzazione di un sistema di rintracciabilità dei dispositivi medici.
7.2.11 Realizzazione di una Centrale Termica e Tecnologica
Il sistema infrastrutturale impiantistico di base dell’azienda risulta ancora nettamente
separato tra l’area S. Orsola e l’area Malpighi, e presenta ad oggi notevoli criticità:

le caldaie delle due centrali termiche Malpighi e S. Orsola sono prossime all’età
limite dei quarantacinque anni, oltre i quali sono obbligatori una serie di collaudi,
alcuni dei quali, di tipo distruttivo, che porterebbero inevitabilmente, nella migliore
delle ipotesi, a diminuire il valore massimo della pressione d’esercizio; si riscontra
inoltre un costante aumento dei guasti e delle rotture dovuti principalmente
all’obsolescenza degli impianti con interventi sempre più onerosi dal punto di vista
economico e tecnicamente non risolutivi;

la rete di teleriscaldamento d’acqua dell’area S. Orsola ha superato anch’essa i
quarant’anni: l’impianto è ormai obsoleto, scarsamente affidabile, soggetto sempre
258
Riorganizzazioni pluriennali
7
Obiettivi specifici
più ad interventi di riparazione che devono essere svolti nelle ore notturne e con
totale spegnimento della Centrale Termica stessa;

le sottocentrali dei vari padiglioni presentano problemi legati all’obsolescenza
degli scambiatori ed ai relativi componenti accessori (valvole d’intercettazione,
vasi d’espansione, ecc.). Proprio per l’obsolescenza impiantistica si ottiene ormai
uno scarso rendimento e frequenti rotture con conseguenti gravi disservizi che
possono coinvolgere, nel caso di rottura del circuito primario, l’intero impianto di
teleriscaldamento;

i tunnel sotterranei, realizzati e implementati in tempi successivi, presentano una
situazione compromessa in alcune parti e non completamente adeguata rispetto
alle normative di antincendio vigenti. È inoltre necessario realizzare quanto prima
alcune prescrizioni impartite dal Comando dei Vigili del Fuoco di Bologna (rete idrica
antincendio a naspi per tutta la lunghezza dei tunnel, uscite di sicurezza, filtri a
prova di fumo per le comunicazioni tra tunnel e fabbricati, ecc.).
Complessivamente il sistema impiantistico infrastrutturale del Policlinico necessita
quindi di interventi consistenti e imprescindibili per garantire l’attuale funzionalità e
per l’adeguamento alle normative di sicurezza e antincendio vigenti.
La carenza di risorse finanziarie pubbliche da destinare alla realizzazione delle
infrastrutture in oggetto, ha indotto l’Azienda verso una forma di “partenariato pubblicoprivato”, avvalendosi dello strumento project financing, che permette il coinvolgimento
di soggetti privati per il finanziamento, la realizzazione e la gestione delle opere.
La realizzazione dei lavori prevede un quadro economico complessivo pari a 37,4 milioni
(con Iva), finanziato per la quota di 4 milioni con fondi ex art. 20 e per l’ulteriore
quota di 33,4 milioni con risorse dell’aggiudicataria conseguite dai risparmi energetici
conseguenti alla realizzazione di tutte le opere previste e comprese nell’appalto
(realizzato con strumenti di project financing), durante la gestione.
7.3 Reti interaziendali e progetti di integrazione
Con l’Azienda Usl di
Bologna sono stati
formulati importanti
progetti territoriali a
valenza interaziendale
Per riuscire a rispondere in maniera efficace ai nuovi bisogni emergenti della popolazione,
è necessario disegnare le strategie non partendo dall’analisi dei servizi o dell’offerta,
ma dallo studio dei bisogni e della domanda. Nel nuovo quadro epidemiologico e
sociale risulta particolarmente importante sostituire la medicina d’attesa con quella di
iniziativa, basata su un approccio proattivo che cerchi di prevenire invece che curare,
che cerchi di classificare i cittadini in base alle categorie di rischio e di intervenire
laddove si riscontri più fragilità e rischio, che cerchi di colmare le disparità di conoscenze
nell’accesso ai servizi, andando a sollecitare la trasformazione del bisogno in domanda
laddove vi siano meno risorse sociali.
In coerenza con tale orientamento, è centrale l’approfondimento del ragionamento
sulla vocazione della rete d’offerta bolognese, rispetto al contesto nazionale, regionale
e locale. La vocazione complessiva influenza, inevitabilmente, la suddivisione dei
259
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
ruoli e delle missioni dei vari Attori locali. Questo impone una profonda riflessione
sulla suddivisione dei compiti della filiera di cura, sia quella ospedaliera (ospedale di
riferimento specialistico, ospedale generale, ospedale di prossimità), che territoriale
(attività ambulatoriale specialistica, strutture intermedie - RSA, residenze protette,
riabilitazione, ecc. - cure primarie), affinché l’integrazione risulti fluida nei passaggi dei
pazienti e non presenti carenze o ridondanze.
Su queste premesse di carattere generale, già da alcuni anni, è stato avviato un
processo di progressiva integrazione tra le aziende sanitarie dell’area metropolitana
basato, in primo luogo, sulla progettazione e realizzazione di reti cliniche a loro volta
fondate sulla costruzione di percorsi clinico assistenziali e, nelle forme più avanzate, in
scelte gestionali che intervengono sull’assetto dell’offerta e sui modelli di direzione e
organizzazione delle strutture di erogazione.
Attraverso assetti di rete, si promuove la differenziazione di ruolo delle strutture
di offerta, valorizzandone le caratterizzazioni e vocazioni specifiche, allo scopo di
assicurare capacità di risposta flessibile e tempestiva, di sostenere i necessari processi
di specializzazione e, inevitabilmente, economicità.
In questo contesto, pertanto, vanno collocati i progetti di integrazione tra Azienda
AUSL, Azienda Ospedaliero Universitaria e Istituto Ortopedico Rizzoli, per realizzare
la rete dei servizi sanitari dell’area metropolitana bolognese e creare le condizioni di
fondo che, oltre ad assicurare una migliore assistenza integrata ai cittadini, consentano
il rilancio della sanità bolognese come punto di riferimento nel contesto regionale e
nazionale.
Lo scenario relativo alle reti ospedaliere si presenta come un’evoluzione dello stato
attuale, innovando i tratti caratteristici delle reti ospedaliere, secondo il modello
denominato “hub and spoke”, con una governance unificata che si fonda, in linea
generale, su quattro livelli:

Hub di II livello: centri di secondo riferimento (second referral) nei quali è trattata
l’elezione ultra-complessa e differibile, i trapianti, le malattie rare, ecc. Tali centri
potrebbero essere in parte mono specialistici (Hub cardiovascolare, ortopedico,
oftalmologico, ecc.);

Hub di I livello: ospedali di alta specializzazione, ma generalisti, con bacino di
riferimento regionale e, per alcune specialità, anche nazionale;

ospedali portanti: sedi dei DEA, generalisti, ma con specializzazione crescente su
branche diffuse, collegati a distanza con i centri di I e II livello;

ospedali di prossimità: punti di primo intervento, collegati a distanza con gli ospedali
portanti, eseguono una casistica generale di base.
Si vanno pertanto delineando i seguenti programmi interaziendali per le reti
metropolitane:
260
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici
Tabella 7.1 Reti cliniche strutturali e professionali (percorsi)
RETI CLINICHE STRUTTURALI E PROFESSIONALI (PERCORSI)
1
Rete Cardiologica
2
Rete Ortopedica Traumatologica
3
Rete Post-Acuzie
4
Rete Stroke (assistenza integrata al paziente con ictus)
5
Rete Neurologica e Polo delle Scienze Neurologiche (riconoscimento IRCCS)
6
Reti della Pediatria ospedaliera e dell’Emergenza Pediatrica
7
Reti Oncologiche e percorsi clinico assistenziali
8
Rete Pronto Soccorso ed Emergenza
9
Rete Ostetrico Neonatologica - Percorso nascita/infertilita’
10
Rete Urgenza Psichiatrica
11
Rete Neuropsichiatria Infantile e Adolescenza (NPIA)
12
Laboratorio Unico Metropolitano - Area Metropolitana
13
Trasfusionale Unico Metropolitano e Estensione di Area Vasta - AVEC
14
Rete Reumatologica
Fonte: Azienda USL di Bologna
Vengono di seguito descritte alcune reti interaziendali già presentate alla Conferenza
Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) di Bologna.
7.3.1 Rete Ortopedica Traumatologica
Tra i mesi di agosto e settembre 2009 sono state realizzate le azioni previste dal piano di
riorganizzazione della rete ortopedica bolognese, promosso dalla Conferenza Territoriale
Sociale e Sanitaria (CTSS) di Bologna basato sui principi di estensione, potenziamento,
integrazione, riconoscimento delle vocazioni e qualificazione degli ospedali della rete
metropolitana. Le finalità prioritarie del progetto identificate dalla CTSS sono quelle
di garantire standard assistenziali elevati e omogenei in tutta l’area metropolitana
261
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
bolognese, valorizzare le eccellenze e dare una risposta più efficace e tempestiva
ai bisogni assistenziali in ambito ortopedico. Il piano di riorganizzazione sviluppa la
strategia delle reti metropolitane, basata sul riconoscimento delle peculiarità e delle
vocazioni delle strutture di eccellenza del sistema sanitario bolognese, attraverso le
azioni di riorganizzazione delle attività di pronto soccorso traumatologico, delle attività di
chirurgia vertebrale comprendendo anche l’oncologia vertebrale, dell’attività ortopedica
nei Distretti Pianura Est e Pianura Ovest.
Al fine di contestualizzare il progetto si riporta di seguito la distribuzione dei posti letto
al 01/01/2010 e dei ricoveri nell’anno 2009 nelle aziende metropolitane.
Tabella 7.2 Posti letto area metropolitana di Bologna al 01/01/2010. Ricoveri 2009 disciplina 036: ortopedia
Azienda
Posti
letto
ord
Posti
letto
DH
Posti
letto
DS
Posti
letto
tot
Ricoveri
ord
Ricoveri
DH
Ricoveri
totali
Funzione PS
AUSL
78
8
-
86
2.274
898
3.172
O. Magg: H24
da agosto 2009
Bentivoglio:
8-20
Vergato: 8-20
Istituto
Rizzoli
265
7
9
281
11.720
4.880
16.600
H 12 da agosto
2009
AOU
46
2
-
48
1.241
417
1.658
S. Orsola: 8-20
Totale
complessivo
pubblico
complessivo
pubblico
389
17
9
415
15.235
6.195
21.430
Fonte: Regione Emilia Romagna
Le azioni realizzate sono:

apertura 24 ore su 24 Pronto Soccorso Ortopedico dell’ospedale Maggiore e
funzionamento H12 (ore 7.30-19.30) del Pronto Soccorso Ortopedico del Rizzoli;

concentrazione delle attività e delle competenze professionali di chirurgia vertebrale di
elezione (neoplastica e degenerativa) al Rizzoli e di chirurgia vertebrale traumatologica
al Maggiore;

estensione da parte del Rizzoli della propria attività all’ospedale di Bentivoglio
nell’ottica della piena partecipazione alla rete ortopedica metropolitana e della
ulteriore qualificazione dei presidi sanitari metropolitani;

integrazione in rete delle strutture ortopediche cittadine per il trattamento delle
patologie traumatologiche.
262
Reti interaziendali e progetti di integrazione
La sequenza delle azioni è stata:
7
Obiettivi specifici

apertura H24 del pronto Soccorso Ortopedico del Maggiore all’inizio di agosto;

funzionamento H12 del Pronto Soccorso Ortopedico del Rizzoli dal 20 agosto;

gestione affidata al Rizzoli dell’attività ortopedica del territorio nel Distretto Pianura
Est da fine agosto;

potenziamento dell’attività elettiva di chirurgia del rachide al Rizzoli (indirizzata ai
tumori ed alla patologia degenerativa) da inizio settembre.
Per realizzare le complesse operazioni necessarie sono stati attivati gruppi di lavoro
aziendali ed interaziendali che hanno consentito l’avvio della nuova organizzazione nei
tempi previsti. E’ importante osservare che si è trattato della prima esperienza in Italia di
rete ortopedica tra aziende sanitarie distinte (AUSL e IRCCS) che condividendo eccellenze
e professionalità, assicurano, ad oggi, circa 27.000 interventi chirurgici ortopedici l’anno
nell’area metropolitana bolognese.
Riorganizzazione delle attività di Pronto Soccorso Traumatologico
Con la nuova organizzazione Bologna dispone di un Pronto Soccorso Traumatologico attivo
24 ore su 24 presso l’ospedale Maggiore, con tutte le professionalità e le competenze
del Trauma Center, al quale si affiancano, negli orari diurni per 12 ore, i Pronto Soccorso
ortopedici degli ospedali Sant’Orsola-Malpighi e Rizzoli. All’interno dell’area metropolitana
il sistema di risposta all’urgenza si completa con i Pronto Soccorso ortopedici degli
ospedali di Bentivoglio e Vergato, anch’essi operativi H12 (dalle 8.00 alle 20.00).
Il Pronto Soccorso Ortopedico dell’Istituto Ortopedico Rizzoli ha registrato fino all’agosto
2009 circa 46.000 accessi annui, dei quali circa 16.000 in fascia oraria notturna (ore
20.00-08.00) con circa 1.000 ricoveri notturni/anno. Il Pronto Soccorso Ortopedico
dell’Ospedale Maggiore registra, nella fascia oraria 8.00–20.00, circa 21.000 accessi
l’anno, ai quali fanno seguito 1.150 ricoveri. Questi i volumi di attività oggetto della
riorganizzazione, che vedono un passaggio dell’intera attività notturna del Rizzoli al
Maggiore, ed una ridistribuzione dei flussi diurni tra i due Pronto Soccorso del Maggiore e
del Rizzoli con un incremento diurno di circa 600 accessi di casi chirurgici al Rizzoli a fronte
dei 900 casi chirurgici che scaturivano dall’attività del PS notturno. La riorganizzazione e
il potenziamento del sistema consente, tra l’altro, l’attivazione di percorsi più rapidi per
alcune patologie traumatologiche particolarmente frequenti nelle persone anziane, come
ad esempio le fratture di femore.
263
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
Grafico 7.1 Accessi ai PS ortopedici metropolitani di residenti e non residenti Anni 2008-2009
Fonte: Azienda USL di Bologna
Dai dati di attività dei PS ortopedici metropolitani, si nota nel 2009 un aumento degli
accessi al PS del Maggiore e una riduzione al PS IOR a seguito della riorganizzazione
delle attività.
Riorganizzazione dell’attività di chirurgia vertebrale
La concentrazione dell’attività e dei professionisti in chirurgia vertebrale di elezione,
neoplastica e degenerativa, al Rizzoli, e in chirurgia vertebrale traumatica all’Ospedale
Maggiore, avvia un’ ulteriore valorizzazione della “scuola” bolognese, polo di attrazione
riconosciuto a livello internazionale.
La tradizione consolidata dell’Istituto Ortopedico Rizzoli (circa 800 interventi all’anno di
chirurgia vertebrale di elezione ai quali si andranno ad aggiungere circa 250 interventi di
elezione precedentemente trattati al Maggiore), e quella del Maggiore sulla emergenzaurgenza cresciuta intorno al Trauma Center (196 interventi all’anno di chirurgia vertebrale
traumatica all’interno dei 1500 interventi chirurgici/anno per patologie traumatiche),
rendono ragione delle scelte organizzative intraprese. La riorganizzazione mira a far
crescere ulteriormente competenze professionali, capacità didattica e di ricerca delle
strutture bolognesi, riconosciute a livello internazionale, oltre che incrementare
ulteriormente l’efficienza nell’impiego delle risorse. Va sottolineato, inoltre, che con il
trasferimento della Chirurgia Vertebrale ad indirizzo oncologico, si completa al Rizzoli
il trattamento delle patologie neoplastiche muscolo-scheletriche consolidando, così, il
ruolo di punto di riferimento internazionale per queste patologie.
264
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici
Riorganizzazione attività ortopedica Distretti Pianura Est e Pianura Ovest
Il piano di riorganizzazione ha portato al potenziamento ed alla ulteriore qualificazione
dell’intera rete ortopedica metropolitana migliorando l’integrazione tra le tre strutture
cittadine e quelle in ambito provinciale, attraverso lo scambio di competenze professionali
fra il Rizzoli e gli ospedali di Bentivoglio e Budrio e fra il Maggiore e l’ospedale di San
Giovanni in Persiceto. La riorganizzazione, infatti, ha attribuito la gestione
da parte
del Rizzoli della Unità Operativa Complessa di Ortopedia dell’Ospedale di Bentivoglio,
che svolge attività chirurgiche (con la precedente gestione, circa 700 interventi
all’anno presso l’Ospedale di Bentivoglio e 150 all’Ospedale di Budrio) e specialistiche
ambulatoriali nel territorio del Distretto Pianura Est. All’Unità Operativa di Ortopedia
dell’Ospedale Maggiore afferisce, invece, tutta l’attività del Distretto Pianura Ovest,
svolta presso l’Ospedale di San Giovanni in Persiceto - 135 interventi all’anno - e il Polo
Sanitario “Barberini” di Crevalcore.
Formazione del personale
La complessità tecnico-professionale che connota l’attività ortopedico-traumatologica in
generale e l’ambito di altissima specializzazione che riguarda in particolare il trattamento
della patologia vertebrale, ha richiesto la massima attenzione alla valorizzazione delle
competenze professionali già esistenti, alla capitalizzazione, alla diffusione e allo scambio
delle stesse, attraverso un articolato iter formativo che prevede il coinvolgimento dei
professionisti dell’Azienda USL e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Integrazione operativa per l’avvio della nuova organizzazione.
Per favorire il buon esito delle azioni realizzate, sono state concordate con la AUSL di
Bologna alcuni interventi di integrazione operativa, quali: la realizzazione di ambulatori post
Pronto Soccorso del Maggiore a cura di professionisti del Rizzoli e la pronta disponibilità di
medici del Rizzoli per far fronte in modo integrato alle urgenze traumatologiche vertebrali
presso l’Ospedale Maggiore. A sostegno di ciò è stato realizzato un sistema informativo
specifico sulle attività di pronto soccorso nonché un gruppo di lavoro interaziendale per
il monitoraggio dell’applicazione degli accordi e dell’organizzazione realizzata.
7.3.2 Rete cardiologica
Il bacino d’utenza dell’area metropolitana di Bologna, pari a circa 850.000 abitanti,
presenta un alto tasso di incidenza di malattie cardiologiche. La prima rete cardiologica
attivata è stata quella per i pazienti con infarto miocardico acuto con ST sopraslivellato
(STEMI).
L’angioplastica primaria (PCI), il migliore trattamento dello STEMI, in centri ad alto
volume ed effettuata da operatori esperti, ha cambiato lo scenario organizzativo
delle Cardiologie consentendo, con una riorganizzazione delle Cardiologie secondo
un sistema di rete basato sul modello Hub & Spoke, di garantire la PCI primaria al
maggior numero di pazienti con STEMI, in modo rapido, accessibile a tutti i cittadini
265
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
del territorio metropolitano (indipendentemente dalla provenienza del ricovero) ed
economicamente sostenibile.
Su questa base dal 2004 nell’area metropolitana bolognese è stata implementata la
rete integrata per la gestione dello STEMI secondo le linee del progetto Regionale
PRIMA-RER. Sono stati così definiti: i due Ospedali Hub, quelli dotati di UTIC con
annesso laboratorio di emodinamica, e gli Ospedali Spoke di riferimento; le modalità di
accesso all’Hub mediante percorsi veloci dal territorio o dai Pronto Soccorso periferici
e i modi di rientro dall’Hub allo Spoke dopo l’esecuzione della procedura.
La rete realizzata per lo STEMI, di seguito disegnata, è stata assunta quale modello
di riferimento per la realizzazione degli altri percorsi per i pazienti con patologie
cardiovascolari.
La rete cardiologica è così configurata:
HUB:

AOU (UTIC)

Ospedale Maggiore (UTIC)
UO. Cardiologia:

Ospedale di Bentivoglio (UTIC)
Funzione cardiologica:

Ospedale di Bazzano

Ospedale di Budrio

Ospedale di Loiano

Ospedale di Porretta Terme

Ospedale di S. Giovanni in Persiceto

Ospedale di Vergato
UO. Cardiologia a indirizzo riabilitativo:

Ospedale Bellaria
Dai dati di primo accesso agli ospedali dei pazienti con IMA con ST elevato si nota che la
maggior parte viene ricoverata presso l’AOU e l’ospedale Maggiore, ospedali HUB della
rete cardiologica.
266
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici
Grafico 7.2 Casi di infarto miocardico con ST elevato (STEMI) di residenti nel territorio aziendale
dimessi 2007-2008- 2009 (primo ricovero)
Fonte: Azienda USL di Bologna
* non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009
Disegno complessivo
Il disegno progettuale complessivo della rete cardiologica si articola sulle seguenti linee
di attuazione della strategia:
1. Interventi di prevenzione;
2. Definizione e attuazione dei percorsi clinico assistenziali integrati all’interno della rete
cardiologica;
3. Sviluppo della lettura a distanza, anche con modalità di second opinion, della
diagnostica cardiologica per immagini;
4. Sostenibilità economica e Governo Clinico.
Azioni realizzate:

attività di angioplastica primaria H24 Ospedale Maggiore;

percorsi per l’angioplastica primaria nell’infarto su tutta la Rete metropolitana;

percorsi dei pazienti con scompenso cardiaco;

lettura a distanza della diagnostica cardiologica per immagini;

teletrasmissione delle Ecografie;

definizione delle mission delle singole cardiologie su tutta la Rete Metropolitana;

omogeneizzazione del trattamento ospedaliero;

continuità clinico-assistenziale in fase di dimissione.
267
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
7.3.3 Rete Stroke (assistenza integrata al paziente con ictus)
Per le dimensioni epidemiologiche e per l’impatto socio-economico l’ictus rappresenta
uno dei più importanti problemi sanitari nei paesi industrializzati, costituendo la
prima causa di invalidità permanente e la seconda causa di demenza. In Italia l’ictus
rappresenta la terza causa di morte (o la seconda secondo ad alcune stime) dopo le
malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10-12% di tutti i decessi per anno.
Stime effettuate sulla popolazione mostrano che una corretta prevenzione può avere un
impatto rilevante sull’incidenza dell’ictus. I punti-cardine dell’azione preventiva sono:

l’educazione della popolazione all’adozione di adeguati stili di vita (abitudini alimentari,
attività fisica, ecc.);

l’individuazione e la quantificazione del rischio di ictus attraverso programmi di
informazione sanitaria alla popolazione, utilizzo di carte del rischio cardiovascolare e
appropriati percorsi diagnostici su soggetti selezionati:

la correzione dei fattori di rischio eventualmente individuati: modifica delle abitudini
di vita, abolizione del fumo, monitoraggio della pressione arteriosa, terapia e
monitoraggio di malattie quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, la fibrillazione
atriale, l’obesità, le iperlipidemie, ecc..
Una serie di recenti studi ha dimostrato che un attacco ischemico transitorio (AIT) è
seguito da stroke entro 90 giorni in una percentuale che va dal 0.6 al 20.6% dei casi:
lo studio immediato del paziente e la istituzione di una terapia preventiva riducono
grandemente il rischio di comparsa di stroke dopo AIT.
È dimostrata per alcune categorie di pazienti l’efficacia del trattamento nella fase
acuta dell’ictus ischemico mediante un rapido accesso alla diagnostica per immagini
e trombolisi sistemica endovena, da attuare entro le tre ore dall’esordio dei sintomi. I
pazienti sottoponibili a tale procedura devono essere selezionati secondo precisi criteri
di inclusione e, in base alle evidenze disponibili, rappresentano il 5-7% del totale dei
pazienti con ictus.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato che l’assistenza in aree di degenza dedicate da
parte di un team multidisciplinare e multi professionale di operatori esperti, la precocità di
avvio dell’intervento riabilitativo e della dimissione protetta migliorano la sopravvivenza e
diminuiscono il rischio di disabilità dei pazienti con ictus. La peculiare caratteristica degli
interventi da mettere in atto per migliorare l’assistenza è rappresentata dalla necessità
di integrare le diverse competenze cliniche, organizzative e gestionali.
La Regione Emilia Romagna ha approvato la DGR n. 1720/2007 l’“Organizzazione
dell’Assistenza integrata al paziente con ictus-programma Stroke Care” che, al fine di
pervenire ad una presa in carico complessiva del paziente in tempi utili al trattamento,
individua un percorso nelle fasi: preospedaliera-intraospedaliera-postospedaliera.
Da una analisi effettuata sui pazienti residenti nel territorio aziendale, con primo ricovero
d’urgenza e codice di ictus, si rileva che, nel 2009, i ricoveri complessivi presso le
strutture regionali sono stati 1640, di cui 1340 per ictus ischemico e 300 per ictus
emorragico. Di tutti gli ictus, 1045 sono stati ricoverati nei nove ospedali AUSL (di cui
560 presso il Maggiore), 490 presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria, 47 in cliniche
268
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici
private accreditate e 58 in presidi al di fuori del territorio aziendale.
Dai dati di primo accesso agli ospedali dei pazienti con ictus si rileva che una parte
consistente, più del 30%, viene ricoverata presso gli ospedali di cintura.
Grafico 7.3 Casi di stroke di residenti nel territorio aziendale dimessi
(Anni 2007-2008-2009) - (primo ricovero)
Fonte: Azienda USL di Bologna
* non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009
Il Disegno complessivo
La “rete stroke” rappresenta il modello organizzativo di gestione complessiva del paziente
affetto da ictus. Il modello fa perno sull’assetto delle strutture ospedaliere finalizzate alla
gestione della fase acuta in raccordo funzionale con il sistema di emergenza territoriale
(Centrale Operativa 118, emergenza territoriale, PS ospedali di riferimento e periferici)
e con le strutture socio-sanitarie coinvolte nella gestione post acuta dell’assistenza al
paziente.
La rete stroke è così configurata:
HUB (stroke unit, trombolisi):

Ospedale Maggiore

AOU
Spoke II (area Stroke)

Ospedale di Bentivoglio

Ospedale di S. Giovanni in Persiceto

Ospedale di Porretta Terme
Spoke I

Ospedale Bellaria

Ospedale di Bazzano
269
Reti interaziendali e progetti di integrazione

Ospedale di Budrio

Ospedale di Loiano
Obiettivi specifici
L’attuazione della stroke care si sviluppa attraverso le seguenti direttrici strategiche:
1. Interventi di prevenzione;
2. promozione delle azioni volte a favorire il riconoscimento precoce dei pazienti con
ictus e organizzazione del sistema di trasporto presso le sede stroke care e per
l’eventuale trattamento trombolitico;
3. individuazione e organizzazione delle sedi idonee ad effettuare il trattamento
trombolitico e individuazione delle strutture ospedaliere sedi per lo stroke care,
già dotate o da dotare dei requisiti essenziali, e attivazione delle aree di degenza
dedicate;
4. organizzazione dell’assistenza riabilitativa per la fase post ospedaliera.
Azioni realizzate
E’ stata delineata la Rete provinciale Bolognese dello STROKE CARE con l’implementazione
di 4 letti monitorati e dedicati all’ictus nell’UO di Geriatria dell’Ospedale di Bentivoglio,
analoghi 2 letti nell’UO di Medicina Interna dell’Ospedale di S. Giovanni in Persiceto
ed altri 2 letti nell’UO di Medicina Interna di Porretta. Nei tre Presidi Ospedalieri sono
assicurati i requisiti essenziali per l’assistenza all’ictus così come delineati nella DGR n.
1720/2007 “Organizzazione dell’Assistenza integrata al paziente con ictus-programma
Stroke Care”.
I tre Ospedali si configurano pertanto come nodi Spoke della rete Provinciale Bolognese
Stroke Care in collegamento con i due centri HUB (Stroke Unit dell’Ospedale Maggiore e
del Policlinico S. Orsola) in possesso dei requisiti essenziali ed addizionali per l’assistenza
all’ictus secondo la DGR anzidetta. Le 2 Stoke Unit della Città di Bologna sono state
autorizzate dalla Regione Emilia Romagna ad effettuare la terapia con Fibrinolisi
endovenosa sistemica per la terapia dell’ictus ischemico acuto nelle prime 3 ore.
Il percorso Trombolisi è stato quindi organizzato nella Città di Bologna secondo un
modello integrato fra l’AUSL e l’Azienda Ospedaliero-universitaria bipolare nelle ore
diurne (le due Stroke Unit eseguono la Trombolisi indipendentemente dalle 8.00 alle
20.00) e monopolare (una sola Stroke Unit per tutta la città) con alternanza delle notti
dei festivi e dei weekend.
In applicazione della procedura interaziendale, nel 2009 le equipes dei mezzi di soccorso
hanno identificato 188 Pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke
Unit di riferimento; di questi, 49 Pazienti sono stati sottoposti a Trombolisi.
7.3.4 Reti della pediatria ospedaliera e dell’emergenza pediatrica
La popolazione in età pediatrica residente sul territorio dell’Azienda USL di Bologna era,
al 1° gennaio 2009, pari a circa 123.000 abitanti che rappresentavano il 14,1% della
popolazione complessiva. Di questa, circa il 19% era compresa nella fascia di età da
0 a 3 anni, il 61% nella fascia da 4 a 13 anni e il 20% nella fascia da 14 a 17 anni.
270
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici
Circa il 40% di questa popolazione, in modo quasi omogeneo in tutte le fasce d’età, si
concentrava nella città di Bologna.
Nel corso del 2009, le tre aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana hanno
prodotto 26.475 ricoveri per pazienti con età uguale o inferiore a 17 anni. Di questi
6.672 ricoveri sono stati effettuati presso le strutture nido per neonati sani.
Tabella 7.3 Dimessi di età 0-17 anni anno 2009 dalle strutture pubbliche metropolitane
totale dimessi 0-17
di cui neonati sani
dimessi 0-17
esclusi neonati sani
AUSL
9.208
3.361
5.847
AOU
11.421
3.311
8.110
IOR
5.846
26.475
5.846
6.672
19.803
Fonte: Azienda USL di Bologna
Complessivamente, ad esclusione dei neonati sani, si registra un leggero decremento di
ricoveri rispetto al 2008 (19.803 contro 19.921).
I Pronto Soccorso pediatrici, ubicati presso l’AOU, l’ospedale Maggiore e quello di
Bentivoglio, hanno registrato 49.492 accessi, in aumento rispetto al 2008 (47.626).
Grafico 7.4 Accessi di residenti e non residenti ai PS pediatrici del territorio metropolitano
anni 2008-2009
Fonte: Azienda USL di Bologna
271
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
A questi vanno aggiunti gli accessi ai PS non pediatrici: circa 19.500 nel 2009 gli
accessi di utenti di età compresa tra 0 e 14 anni, di cui circa 3.500 tra 0 e 2 anni e
la maggior parte (circa 16.000) tra 3 e 14 anni, soprattutto rivolti ai PS ortopedici.
Grafico7.5 Accessi di residenti e non residenti minori di 14 anni ai PS non pediatrici del territorio
metropolitano - Anno 2009
Fonte: Azienda USL di Bologna
L’attività di ricovero è assicurata, per la quasi totalità, dalla rete delle strutture pediatriche
metropolitane e da altre strutture ospedaliere a carattere specialistico (oculistica,
otorinolaringoiatria, urologia, ecc …).
Il sistema di offerta pediatrica si caratterizza per l’esistenza di alcuni poli di riferimento
unici su base metropolitana che riguardano:

la Cardiologia, la Cardiochirurgia, l’Oncoematologia e la Rianimazione pediatriche
ubicate presso l’AOU;

la Neurochirurgia Pediatrica presso l’Ospedale Bellaria;

l’Ortopedia e l’Oncologia Ortopedica pediatriche presso lo IOR.
L’attività di ricovero di alta specializzazione in ambito pediatrico, oltre alle precedenti, è
svolta dalle unità di Chirurgia Pediatrica dell’AOU e dell’AUSL, dalle unità di Neurologia
Pediatrica dell’Ospedale Maggiore e del Bellaria e dalla Neuropsichiatria Infantile
dell’AOU che svolge anche funzioni di centro regionale per disturbi del comportamento
alimentare.
La rete pediatrica attuale, inoltre, è composta dalle seguenti strutture:
per l’AUSL:
272
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici

una unità di Neonatologia e terapia intensiva neonatale (Ospedale Maggiore);

tre unità di Pediatria (Ospedale Maggiore, Bentivoglio, Porretta Terme);
per l’Azienda Ospedaliero Universitaria:

una unità di Neonatologia e terapia intensiva neonatale;

due unità di Pediatria ad indirizzo specialistico;

una unità di Pronto Soccorso e Pediatria Urgenza.
Disegno complessivo
Tali elementi conoscitivi evidenziano l’opportunità, al pari di quanto già avvenuto in
altre aree metropolitane italiane simili a Bologna (Genova e Trieste), di realizzare una
rete pediatrica capace di assicurare, attraverso il governo dei nodi che ne fanno parte,
la tempestiva accessibilità ai punti per la gestione delle emergenze e la concentrazione
delle attività a maggior grado di complessità in un unico polo multi specialistico presso
l’AOU.
Quest’ultimo dovrà essere collegato con i centri di alta o altissima specializzazione
(Ortopedia e Oncologia Ortopedica pediatrica, presso lo IOR, e Neurochirurgia pediatrica
presso l’AUSL) che, in considerazione dell’assetto complessivo della rete ospedaliera
metropolitana, necessitano di uno stretto raccordo professionale e tecnologico con le
discipline di riferimento (Ortopedia e Scienze Neurologiche). L’assetto complessivo della
rete trova il suo completamento nel raccordo funzionale con gli ospedali di cintura,
anche in considerazione di alcune specificità presenti negli stessi, con la rete dei Pronto
Soccorso generali e con la Pediatria di Libera Scelta, anche organizzata in attività di
continuità pediatrica.
Si identificano pertanto le linee di attuazione del disegno strategico:
1. Realizzazione del Polo per l’alta complessità pediatrica;
2. Riprogettazione della rete per la gestione delle urgenze tra le pediatrie ospedaliere e
del territorio.
Azioni realizzate
Nell’ambito della prima linea, è stata effettuata nel 2009 l’unificazione delle responsabilità
cliniche e gestionali della Chirurgia Pediatrica a livello metropolitano e riordino
organizzativo con:

concentrazione dell’attività chirurgica notturna in urgenza e del case mix a maggior
complessità presso l’AOU;

progressivo orientamento al modello weekly, su 5 giorni, all’Ospedale Maggiore per
i ricoveri programmati, per l’attività di Day Surgery e per l’attività di chirurgia sui
pazienti fragili;
Per la seconda linea si è invece dato inizio all’organizzazione dell’attività di urgenzaemergenza pediatrica su più livelli in base alla complessità della casistica da affrontare,
attraverso la costituzione di un Pronto Soccorso Pediatrico presso l’AOU con funzioni di
emergenza urgenza specialistiche e con concentrazione in tale sede della casistica a
maggior grado di complessità.
E’ stato inoltre condiviso un percorso assistenziale sull’abuso nell’infanzia, che verrà
applicato presso i PS pediatrici cittadini nel 2010.
273
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
7.3.5 Reti oncologiche e percorsi clinico assistenziali
La patologia tumorale rappresenta la seconda causa di morte in termini di frequenza
assoluta ed una delle più importanti cause di mortalità prematura.
Sebbene nel 2007 la patologia tumorale sia risultata, per la prima volta nell’Azienda USL
di Bologna, la principale causa di morte negli uomini, complessivamente la mortalità
per tumori è in costante diminuzione negli ultimi anni in entrambi i sessi: questo riflette
sia gli andamenti epidemiologici (incidenza) che i progressi diagnostici e terapeutici
raggiunti in molte patologie oncologiche. Ai primi posti per incidenza, prevalenza e
mortalità si confermano i tumori detti “big killers”, che sono quelli del polmone, colon
retto e mammella.
Per tale motivo le aziende sanitarie dell’Area Metropolitana Bolognese, in conformità con
gli indirizzi e le linee guida regionali, si sono prioritariamente impegnate nell’istituzione
di percorsi di diagnosi e cura dedicati alle tre patologie oncologiche oggetto di programmi
di screening (colon-retto, mammella e collo dell’utero) e a più ampia diffusione
epidemiologica (polmone) volti ad anticipare la diagnosi e il trattamento, al fine di
incrementare i tassi di guarigione e di sopravvivenza.
Mentre il trattamento delle patologie epidemiologicamente più rilevanti richiede una
competenza diffusa su numerose sedi sul territorio, per le patologie oncologiche meno
frequenti sono individuati centri di riferimento dove si concentra la casistica.
Spiccano strutture di riferimento per volumi di attività relativamente ad alcune specifiche
patologie oncologiche specialistiche, quali: i tumori del sistema nervoso centrale e i
tumori del polmone, trattati principalmente presso l’Azienda USL - Ospedale Bellaria;
i tumori ematologici e pediatrici trattati prevalentemente dall’Azienda Ospedaliera e i
tumori muscoloscheletrici trattati dallo IOR.
Anche per le patologie meno frequenti tuttavia è indispensabile garantire un approccio di
rete che colmi i gap tra le strutture di riferimento principale e i servizi territoriali dell’area,
al fine di garantire la continuità clinico assistenziale in tutte le fasi del percorso.
Da quanto esposto si evince pertanto che la patologia oncologica richiede in assoluto
il più alto grado di complessità nella gestione del paziente, sia per la numerosità di
professionisti e servizi ultraspecializzati coinvolti nel percorso di diagnosi e cura, sia per
il gravoso impatto che ha sulla vita del paziente e dei suoi familiari.
Un’ulteriore analisi va dedicata ad alcuni servizi diagnostici e terapeutici ad alta tecnologia,
trasversali a più percorsi e localizzati in ambito cittadino, al fine di fornire un indirizzo al
loro sviluppo e razionalizzarne presenza e utilizzo in base al bacino di utenti.
Le alte tecnologie impiegate in ambito oncologico comprendono: la metodica diagnostica
PET, presente presso l’AOSP S.Orsola - Malpighi, la tecnica IORT, per l’irradiazione
intraoperatoria, disponibile presso l’Ospedale Bellaria dell’Azienda USL e l’Angiografia
Interventistica (realizzata da professionisti IOR su pazienti affetti da patologie muscoloscheletriche presso) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria con tecnologie di recente
acquisizione e tramite integrazione con gli specialisti della Azienda OspedalieroUniversitaria stessa.
La localizzazione di queste attrezzature, tra le altre, richiede un approccio interaziendale
274
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici
ed interdisciplinare collaborativo, volto alla condivisione di percorsi di cura che valorizzino
le reciproche eccellenze, a garanzia della qualità dei servizi offerti all’utente e che
riconfermi il potere attrattivo di Bologna quale Sistema unico.
Dal punto di vista del percorso del paziente, la gestione della patologia oncologica nel
nostro contesto coinvolge numerosi professionisti e servizi che intervengono nelle fasi di:
1. Prevenzione primaria;
2. Prevenzione secondaria: diagnosi precoce e programmi di screening;
3. Approfondimento diagnostico e stadiazione della patologia oncologica;
4. Trattamento medico e chirurgico;
5. Follow up;
6. Gestione del dolore e terminalità della vita.
Azioni realizzate:

Acquisizione mammografi digitali AUSL e Azienda Ospedaliero-Universitaria;

Acquisizione attrezzature innovative;

Avvio IORT (Radioterapia Intraoperatoria);

Ristrutturazione e allestimento diagnostica senologica ospedale Bellaria;

In corso di configurazione percorsi mammella/colon/ginecologici/polmone.
Si prendono ora in esame le reti relative al tumore della mammella, del colon e ai tumori
ginecologici, analizzando per ognuno le sedi di ricovero dei residenti e la configurazione
delle reti attuali e previste.
Tumore della Mammella
Grafico 7.6 Casi chirurgici di tumore della mammella dei residenti nel territorio aziendale
(Anni 2007-2008-2009)
Fonte: Azienda USL di Bologna
* non ancora disponibile la mobilità passiva fuori RER 2009
275
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
Dai dati di ricovero dei casi chirurgici di tumore della mammella, si nota che gli attuali
Centri di riferimento per il trattamento chirurgico sono rappresentati da:

Ospedale Bellaria;

Azienda Ospedaliero-Universitaria;

Strutture private accreditate;

Ospedale di S. Giovanni in Persiceto.
Sul percorso oncologico del tumore della mammella (dallo screening al follow-up post
chirurgico) è stato pianificato nel 2009 un audit i cui indicatori sono in fase di condivisione
interaziendale e oggetto di monitoraggio.
Si prevede:

la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana;

la trasformazione della Chirurgia a indirizzo Oncologico dell’Ospedale Bellaria in
Senologica nel 2010;

la costituzione di Breast Unit sempre presso l’ospedale Bellaria nel 2011;

il graduale assorbimento della funzione Chirurgia Senologica di San Giovanni in
Persiceto presso gli altri centri di riferimento.
Tumore del colon
Grafico 7.7 Casi chirurgici di tumore del colon dei residenti nel territorio aziendale
(Anni 2007-2008-2009)
Fonte: Azienda USL di Bologna
Dai dati di ricovero dei casi chirurgici di tumore del colon, si nota che gli attuali Centri di
riferimento per il trattamento chirurgico sono rappresentati da:

Azienda Ospedaliero-Universitaria;

Ospedale Maggiore;

Ospedale di Bentivoglio;
276
Reti interaziendali e progetti di integrazione

Ospedale Bellaria;

Ospedale di Budrio;

Ospedale di S. Giovanni in Persiceto;

Ospedale di Porretta Terme;

Ospedale di Bazzano.
7
Obiettivi specifici
Si prevede:

la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana;

la valutazione della performance dei centri a minor volume di casistica (Bentivoglio,
Budrio, S. Giovanni, Porretta, Bazzano);

l’assorbimento della funzione colon dell’ospedale Bellaria presso altri centri di
riferimento.
Tumori Ginecologici
Grafico 7.8 Casi chirurgici di tumori ginecologici dei residenti nel territorio aziendale
(Anni 2007-2008-2009)
Fonte: Azienda USL di Bologna
Dai dati di ricovero dei casi chirurgici dei tumori ginecologici, si nota che gli attuali Centri
di riferimento per il trattamento chirurgico sono rappresentati da:

Azienda Ospedaliero-Universitaria;

Ospedale Maggiore;

Ospedale di Bentivoglio;

Ospedale di Porretta Terme.
Si prevede:

la definizione e la realizzazione del percorso di area metropolitana;

la valutazione della performance dei centri a minor volume di casistica (Bentivoglio,
Porretta);

l’opportunità di affinamento delle mission (Azienda Ospedaliero-Universitaria,
Ospedale Maggiore, Ospedale di Bentivoglio).
277
Reti interaziendali e progetti di integrazione
Obiettivi specifici
7.3.6 Laboratorio unico metropolitano – area metropolitana
Il bacino d’utenza dell’area metropolitana di Bologna sviluppa, congiuntamente all’attività
rivolta ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, una produzione complessiva di
circa 20 milioni di esami/anno. Il servizio attualmente reso ai cittadini, sia esterni (ossia
con accesso attraverso i punti prelievo territoriali) sia interni (ossia pazienti ricoverati
presso le strutture ospedaliere), è considerato buono.
L’elevato numero di punti di produzione degli accertamenti diagnostici, tuttavia, non
garantisce l’omogeneità nei processi produttivi seguiti né, su tutti i singoli presidi, volumi
prestazionali tali da assicurare la possibilità di perseguire livelli di qualità tecnica e sicurezza
eccellenti. Allo stesso modo, la frammentazione eccessiva del sistema produttivo pone
in discussione l’aggiornamento sistematico e diffuso in modo omogeneo, presso tutte
le sedi, della tecnologia disponibile e, parimenti, l’attuazione di soluzioni tecnologiche
all’avanguardia. I singoli punti di produzione, in tutti i settori a forte automazione, si
caratterizzano per una capacità produttiva decisamente superiore all’attività richiesta
generando, in tal modo, una situazione di diseconomicità strutturale diffusa.
La presenza, all’interno della rete metropolitana, di due grandi strutture in grado di
assumere la responsabilità della produzione complessiva di accertamenti diagnostici
di laboratorio per l’intera area e, al contempo, l’esistenza delle condizioni tecniche di
comunicazione e trasporto tra i vari nodi della rete verso gli stessi centri di riferimento,
fanno ritenere possibile la realizzazione di un progetto, unico in Italia per volumi di
prestazioni prodotte e per l’innovazione tecnologica ed organizzativa che comporta, in
grado di perseguire la vision e, al tempo stesso, sviluppare forme di razionalizzazione
economica che costituiscono la condizione fondamentale per sostenerne le azioni di
sviluppo.
Al progetto di Laboratorio Unico Metropolitano, che coinvolge AUSL e Azienda OspedalieroUniversitaria, potranno successivamente aderire anche lo IOR e le aziende sanitarie di
Imola e Ferrara.
Disegno complessivo
Il disegno si fonda sull’opportunità di eliminare le ridondanze attuali attraverso una logica
di rete che vede nelle due sedi del Laboratorio dell’Ospedale Maggiore e del Laboratorio
Centralizzato - Azienda Ospedaliero-Universitaria, i due centri organizzativi ai quali far
affluire l’intero volume di attività avendo l’obiettivo di garantire una funzionalità integrata
nonché il reciproco supporto in caso di eventuali situazioni critiche.
Il progetto prevede il mantenimento della rete dei prelievi che ha già raggiunto una
notevole capillarità nel territorio migliorando la possibilità di accesso dei cittadini; si
prevede, inoltre, il miglioramento della funzionalità e tempestività (tempi di risposta)
delle analisi in ambito ospedaliero o dei servizi specialistici, e di quegli aspetti qualitativi
(ad esempio: uniformità ed omogeneizzazione delle modalità di risposta) sui quali
non sono ipotizzabili interventi efficaci con l’attuale assetto gestionale del sistema di
produzione.
Vengono quindi di seguito riportate le linee di attuazione della strategia:
278
Reti interaziendali e progetti di integrazione
7
Obiettivi specifici
1. Concentrazione, presso un unico centro di riferimento della rete (AUSL o Azienda
Ospedaliero-Universitaria) delle linee analitiche a bassa frequenza di richiesta e/o ad
elevata complessità tecnica e costi elevati di produzione;
2. Concentrazione, presso due centri di riferimento della rete, delle altre linee analitiche,
con particolare riferimento a quella ad alta automazione, suddividendo le aree di
afferenza in due zone geografiche (zona est e zona ovest) per gli esami per esterni e
interni;
3. Organizzazione dell’attività di urgenza, presso tutte le sedi ospedaliere, sulle 24 ore
con modalità di tele refertazione, invio rapido al laboratorio di riferimento di zona e
sistemi tecnologici semplificati a risposta rapida.
Azioni effettuate e previste
Allergologia:

Trasferimento Area Nord su Maggiore 2007

Trasferimento da Azienda Ospedaliero-Universitaria a Maggiore 2009
RIA – metodica radioimmunologica:

Trasferimento Area Nord su Maggiore 2009

Trasferimento da Maggiore a Azienda Ospedaliero-Universitaria 2011
Batteriologia - Virologia

Trasferimento da Maggiore a Azienda Ospedaliero-Universitaria 2010-11
Sierologia:

Esami sani (donatori) su Maggiore 2010

Trasferimento da Azienda Ospedaliero-Universitaria a Maggiore 2011
Altre metodiche:

Formulazione di un piano definitivo 2010.
279
Parere del Comitato d’Indirizzo
Bilancio di Missione 2009
Il Comitato di indirizzo prende atto del fatto che le linee guida regionali in merito alla
compilazione del bilancio di missione stanno arricchendo ulteriormente i contenuti
informativi concernenti il ruolo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria all’interno del
Servizio sanitario regionale.
Apprezzando positivamente il maggior dettaglio con cui si rendicontano le attività
didattiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia, delle Scuole di Specializzazione e della
Scuola di Dottorato, il Comitato di indirizzo auspica che il prossimo bilancio di missione
possa:
-
documentare almeno sinteticamente, acquisendole dall’Università di Bologna,
le relazioni sulle attività di ricerca condotte dai Dipartimenti universitari di area
medica;
-
ampliare i dati relativi alla capacità di attrarre finanziamenti da parte delle strutture
universitarie (quelli presentati sono unicamente di fonte del Nucleo di Valutazione
dell’Ateneo e riguardano l’Ateneo nel suo complesso);
-
esaminare e descrivere le attività di ricerca non soltanto con riferimento ai progetti
finanziati e realizzati, ma attraverso la presentazione di dati relativi agli esiti di tali
attività misurati sotto forma di pubblicazioni scientifiche e loro impatto bibliometrico.
In particolare, questo aspetto può costituire un elemento in grado di arricchire
notevolmente la caratterizzazione delle attività che si svolgono all’interno dell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria contribuendo in modo rilevante a dare conto della capacità
di attrazione e del peso reputazionale dei diversi Dipartimenti dell’Azienda;
-
presentare informazioni maggiormente dettagliate in merito al personale universitario
convenzionato e al suo ruolo nei processi di integrazione in atto.
Con i più distinti saluti,
Il Presidente del Comitato di Indirizzo
(Prof. Renato Balduzzi)
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Ringraziamenti
Bilancio di Missione 2009
Questa versione del Bilancio di Missione è stata elaborata grazie al contributo del gruppo
aziendale composto da Sara Andreani, Luisa Capasso, Maurizio Capelli, Elisa Casadio,
Cinzia Castellucci, Laura Cioni, Paolo Cordioli, Andrea Frabetti, Monica Gazzi, Carolina
Guerrieri, Daniela Pedrini, Anna Maria Petrini, Martina Taglioni, Laura Vigne.
Si ringraziano la dott.ssa Ersilia Barbieri che ha collaborato all’elaborazione delle parti
di relazione con l’Università e la dott.ssa Sandra Vernero (per l’Azienda USL) ed il dott.
Andrea Paltrinieri (per gli Istituti Rizzoli) che hanno collaborato alla rendicontazione dei
progetti di collaborazione ed il contesto di riferimento cittadino.
Un sincero grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito a raccogliere i dati e le
informazioni necessarie a supporto del gruppo di lavoro e, in alcuni casi, hanno partecipato
alla redazione dei capitoli, nonché a Federica Lippi che ha facilitato la realizzazione della
versione complessiva attraverso un paziente supporto operativo.
La versione grafica è stata come di consueto curata da Marco Menichetti ed Ivan Rossi.
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Bilancio Missione 2009 web - Policlinico S.Orsola