GIUGNO Domenica 2 Domenica 9 Domenica 16 Domenica 23 DOMENICA 30 Prima Comunione Oggi 2 Giugno 2013 Solennità del Corpus Domini ricevono per la prima volta la Santissima Eucarestia Baccante Alessio Baiocco Diletta Bizzarri Mattia Canzulli Lorenzo Ceci Alessio Cococcia Davide Cococcia Luca Colella Federica Colella Irene Giorgi Francesco Ioannucci Sofia Ludovici Sofia Maiola Gabriele Muzi Manuel Paganica Daniele Salvemme Giulia Vitale Mattia Questa domenica diciassette nostri ragazzi ricevono per la prima volta il Santissimo Sacramento dell’ Eucarestia. Dopo due anni di preparazione con la catechista Gianna sono arrivati finalmente all’incontro con Gesù, realmente presente nel Sacramento. Li accompagniamo con la preghiera in questo momento così importante della loro vita con l’augurio che possano trovare in Gesù l’amico fedele, il conforto sicuro, la sorgente di grazia e l’amore immenso. Come ogni anno le prime comunioni coincidono con la festa del Corpus Domini. Questa festa è importante e dovrebbe spingere ciascuno a riflettere sull’Eucarestia. Questa è infatti il Sacramento per eccellenza, in quanto in essa, non solo agisce la grazia di Dio, ma è presente realmente Dio stesso. Troppe volte riceviamo questo grande Sacramento in maniera indegna o con poca attenzione. Troppe comunioni si ricevo più per abitudine che per reale devozione. Impariamo oggi da questi fanciulli, che si sono preparati a lungo, che hanno pulito la casa della loro anima con il Sacramento della Confessione, per poter ricevere il Re del cielo nella maniera migliore. Pensiamo al giorno della nostra prima comunione, sentiamo ancora nel nostro cuore quella trepidazione che sentivamo da bambini al pensiero di ricevere Dio nel nostro cuore. Con quello stesso animo dovremmo ricevere anche oggi Gesù, accoglierlo nel nostro cuore come bambini, e il suo amore ci cambierà davvero l’anima! Rinnoviamo ai comunicandi e ai loro genitori il nostro augurio di una proficua vita spirituale in unione a Gesù Eucaristico. Adolescenti e tecnologia me è ormai evidente, la tecnologia ha investito il nostro vivere condizionando gli stili di vita e le abitudini delle persone. Essa caratterizza le più grandi innovazioni di carattere elettrico ed elettronico che ci siano mai state e che ancora continuano ad esserci e ad influenzarci sempre di più. Nella vita moderna, la tecnologia è indispensabile. Grazie alla tecnologia avanzata, possiamo fare tante cose in modo più semplice e veloce: comunicare con il mondo con un computer collegati ad Internet, aggiornare le ultime notizie, scrivere e inviare lettere, messaggi attraverso la posta elettronica, il cellulare. Insomma, non possiamo negare i vantaggi della tecnologia. Essa inoltre, ha accelerato e facilitato la comunicazione, le nostre conoscenze, le scoperte, le invenzioni. Tutto questo è eccezionale. Ma poi bisogna chiedersi: l'avvento della tecnologia è del tutto positivo? O genera da un lato anche alcune perplessità? Come forse tutte le cose nella vita, la tecnologia ha sia aspetti positivi che negativi. Ci abituiamo agli strumenti moderni senza accorgerci che ci fanno diventare sempre più pigri e che ci fanno sprecare molto tempo. Infatti, ad esempio, digitiamo un e-mail invece di scrivere una lettera, ci scambiamo idee da dietro un computer invece che personalmente senza poter osservare le reazioni di un soggetto ai nostri messaggi trasmessi, vediamo un film invece di leggere un libro, preferiamo giocare con un videogioco piuttosto che studiare, fare sport... e i primi ad essere investiti da questa ondata sono ovviamente i giovani, se non addirittura i bambini, i “nativi” di quest'era in cui il progresso tecnologico è imperante: oggigiorno già dai 5-6 anni si sa usare perfettamente il computer, si naviga in Internet, si cercano filmati su YouTube (con tutti i rischi collegati!! Vengono promosse senza filtro alcuno proposte che istigano all'anoressia, alla violenza, alla pornografia!!). Alcuni ragazzi vivono una situazione di vera e propria dipendenza, non riescono a staccarsi dal pc, dal telefonino o dal tablet!! (per questo è indispensabile che i genitori fissino dei limiti da non superare: lo stesso Bill Gates ha imposto ai suoi figli di non utilizzare la rete per più di un'ora al giorno!!) Un discorso a parte, poi, va fatto per gli ormai famosissimi social network (letteralmente “reti sociali”, gruppi di persone collegate tra loro in rete dai più diversi legami sociali): nella gran parte dei casi quelle che si stringono in rete non sono vere e proprie amicizie, ma “contatti” superficiali; la relazione vera non esiste perché non ci si vede, non si sta a contatto. Ma allora...che fine fanno le carezze, le risate o gli abbracci degli amici??? “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”, diceva un signore che ha dato una certa spinta al progresso, un certo Albert Einstein... Silvia Frattale «Cristo sì, la Chiesa no» è un errore Nell’udienza generale del 29 maggio 2013, Papa Francesco ha continuato le sue catechesi sull’Anno della fede e sulla parte del Credo dove affermiamo la nostra fede nella Chiesa. Il Pontefice ha affermato di volere proporre una serie di meditazioni partendo da espressioni usate dal Concilio Ecumenico Vaticano II per definire la Chiesa. La prima che ha preso in esame è quella della Chiesa come «famiglia di Dio», e ha criticato ogni prospettiva che all’insegna dello slogan oggi diffuso «Cristo sì, Chiesa no» cada nell’errore di pensare che sia possibile andare a Cristo senza passare dalla Chiesa. Il Pontefice è partito dall’importanza che ha per lui la parabola del figliol prodigo, la parabola per eccellenza della misericordia di Dio che «restituisce la dignità di figlio» a ciascuno di noi anche dopo i più gravi peccati, purché ci rendiamo «conto di avere sbagliato» e chiediamo perdono. I fedeli hanno già sentito Papa Francesco citare questa parabola «più di una volta». Una delle dimensioni della storia del figliol prodigo è appunto mostrare che il progetto di Dio è «fare di tutti noi un’unica famiglia dei suoi figli, in cui ciascuno lo senta vicino e si senta amato da Lui, come nella parabola evangelica, senta il calore di essere famiglia di Dio». Questa famiglia di Dio è precisamente la Chiesa. La Chiesa non è una semplice invenzione umana, «non è un’organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma - come ci ha ricordato tante volte il Papa Benedetto XVI - è opera di Dio, nasce proprio da questo disegno di amore che si realizza progressivamente nella storia». Dio, non gli uomini, fonda la Chiesa. «La Chiesa nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina». La stessa parola «Chiesa» indica che non si tratta di un’opera umana. Viene dal greco ekklesia, «convocazione». Non ci si convoca da soli: nella Chiesa «Dio ci convoca, ci spinge ad uscire dall’individualismo, dalla tendenza a chiudersi in se stessi e ci chiama a far parte della sua famiglia». Dio ha pensato da sempre alla Chiesa. La convocazione «ha la sua origine nella stessa creazione. Dio ci ha creati perché viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui, e anche quando il peccato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci ha abbandonati. Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l’uomo, gli offre il suo amore, lo accoglie». Dall’alleanza con Abramo e con il popolo d’Israele alla vicenda terrena di Gesù Cristo, tutta la storia della salvezza prepara la Chiesa e culmina nella Pentecoste. Ma, se non nasce da una decisione di uomini, «da dove nasce allora la Chiesa? Nasce dal gesto supremo di amore della Croce, dal costato aperto di Gesù da cui escono sangue ed acqua, simbolo dei Sacramenti dell’Eucaristia e del Battesimo». Nella Chiesa continuano a scorrere questo sangue e quest’acqua: «la linfa vitale è l’amore di Dio che si concretizza nell’amare Lui e gli altri, tutti, senza distinzioni e misura. La Chiesa è famiglia in cui si ama e si è amati». Papa Francesco ha fatto implicito riferimento al celebre discorso «Nel contemplare» del 12 ottobre 1952 del venerabile Pio XII (1876-1958), più volte citato dai Pontefici successivi, che descriveva la sequenza della scristianizzazione dell’Occidente attraverso tre tappe: «Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio: Dio è morto; anzi: Dio non è mai stato». «Ancora oggi – ha affermato Francesco – qualcuno dice: “Cristo sì, la Chiesa no”», tradotto in termini più volgari dai tanti «che dicono “io credo in Dio ma non nei preti”». In realtà, ha spiegato il Pontefice, non è possibile andare a Cristo se non attraverso la Chiesa. Cristo ha voluto rendersi incontrabile nella storia tramite la Chiesa. «È proprio la Chiesa che ci porta Cristo e che ci porta a Dio». È vero, la Chiesa «ha anche aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati, anche il Papa li ha e ne ha tanti», Ma questo non dà ragione a chi segue la logica sbagliata «Cristo sì, Chiesa no», perché il peccatore abbisogna di misericordia e il luogo della misericordia è la Chiesa. «Quando noi ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio, il quale sempre perdona. Non dimenticatelo: Dio sempre perdona e ci riceve nel suo amore di perdono e di misericordia. Alcuni dicono che il peccato è un’offesa a Dio, ma anche un’opportunità di umiliazione per accorgersi che c’è un’altra cosa più bella: la misericordia di Dio. Pensiamo a questo». La meditazione del Papa chiede di diventare esame di coscienza per ognuno di noi: «Quanto amo io la Chiesa? Prego per lei? Mi sento parte della famiglia della Chiesa?». La risposta positiva implica un impegno personale: ma anche il sostegno della grazia, da chiedere con rinnovato fervore nell’Anno della fede. SETTIMANA LITURGICA Nona settimana del Tempo Ordinario Prima settimana del salterio Anno C / ciclo I Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare Don Mauro telefonare al 0862-977645 Lunedì 3 Giugno Memoria di S. Carlo Lwanga e Compagni, martiri 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Davide e Ida – ord. da Dora). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (in onore della Madonna – ord. da Franca). Martedì 4 Giugno Memoria di S. Bonifacio, vescovo e martire 17:30 Pia). S. Messa a S. Maria (Deff. Giovanni, Genoveffa e Amalia – ord. da 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Giuseppe e Agostino – ord. da Assunta). Mercoledì 5 Giugno Memoria di S. Franco, eremita 17:30 S. Messa a S. Maria (Def. Berardino Alimonti – OTTAVARIO della morte - ord. da Lina). Giovedì 6 Giugno 17:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Domenico e Laurina – ord. da Alberta). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Giovanni – ord. dalla famiglia Crea). Venerdì 7 Giugno Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù 1° Venerdì del mese In mattinata: Comunione agli ammalati 17:30 S. Messa a S. Maria (Def. Lina – ord. dalla famiglia). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Geremia, Angela, Agostino e Barbara – ord. da Barberina). 21:00 Rosario e Adorazione Eucaristica Sabato 8 Giugno Cuore Immacolato di Maria 11:00 Battesimo di Francesca Zupardi 17:30 S. Messa prefestiva a S. Maria (Deff. Benedetto e Pia – ord. da Luigino). Domenica 9 Giugno X del Tempo Ordinario 10:00 S. Messa a S. Maria (Def. Vincenzo – ord. da Lina). 11:30 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Franco – ord. da Sistina). DOMENICA 9 Battesimo Sabato 8 giugno, una bambina è stata rigenerata a vita nuova con il dono dello Spirito Santo nella celebrazione del battesimo. Si chiama FRANCESCA ZUPARDI ed è figlia di Filippo e di Romina Di Zio, residenti a Vallicella in zona panoramica. E’ stata accolta con gioia nella nostra Comunità Cristiana, attorniata da parenti ed amici che hanno condiviso con i genitori i sentimenti di riconoscenza e di affidamento al Signore. Auguriamo a Francesca ed ai suoi familiari un sereno avvenire, illuminato dal dono della fede che fa risplendere sul nostro cammino la paterna benevolenza del Signore. ********************************************* Non suonano le campane a S. Maria In questi giorni ci siamo accorti tutti che non suonano le campane a slancio a S. Maria. Infatti i tecnici dell’ENEL che hanno sostituito il contatore non hanno ancora provveduto all’installazione della trifase - 380 Volt per azionare i motori delle campane. Il problema dovrebbe risolversi nei primi giorni della prossima settimana e così le suonate torneranno normali. Comunque gli orari e i giorni delle celebrazioni sono scritti sulla lucciola. Mons. Giuseppe Petrocchi è il nuovo Arcivescovo de’ L’Aquila Il Santo Padre Francesco ha nominato il nuovo arcivescovo dell’Aquila mons. Giuseppe Petrocchi finora vescovo di Latina. Mons. Petrocchi è il 59° vescovo dell’Aquila, il 12° arcivescovo e il 5° arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi del capoluogo abruzzese. Auguri per un fecondo ministero da tutta la comunità diocesana. Curriculum vitae di Mons. Giuseppe Petrocchi Arcivescovo Eletto de’ L’Aquila S. E. Mons. Giuseppe Petrocchi è nato in Ascoli Piceno il 19 agosto 1948. È entrato nel Seminario Vescovile di Ascoli Piceno nel 1965 e ivi ha completato gli studi liceali, conseguendo la maturità classica. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il Baccellierato in filosofia e la licenza in Teologia dogmatica. Ha conseguito due lauree presso le Università statali: la prima in filosofia a Macerata e la seconda in Psicologia a Roma. Conosce il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. È stato ordinato sacerdote il 14 settembre 1973 in Ascoli Piceno, sua Diocesi di incardinazione. Uffici e ministeri: 1973-1975: Responsabile della Pastorale giovanile diocesana; 1973-1978 docente di Religione presso il Liceo Scientifico “Orsini” di Ascoli Piceno; 1975-1985 Direttore del Centro diocesano Vocazionale; 1978-1997 Docente di Filosofia, Pedagogia e Psicologia presso l’Istituto Magistrale Statale “Trebbiani” di Ascoli Piceno e successivamente presso il Liceo Pedagogico “Stabili”; 1980-1985 Parroco di Cerreto (Venarotta); 1985-1998 Parroco di Trisungo; 1991-1998 Redattore capo del Bollettino Diocesano; 1995-1998 Psicologo presso il Consultorio Familiare diocesano e Docente presso la Scuola Diocesana di Teologia; Dal 1973 al 1998 ha intensamente lavorato, in campo diocesano, nell’ambito della pastorale giovanile e della pastorale familiare. Il 27 giugno 1998 è stato eletto alla sede vescovile di Latina-Terracina-SezzePriverno e ordinato Vescovo il 20 settembre 1998. Lunedì 10 giugno 2013 SOLENNITA’ DI SAN MASSIMO CHIESA SANTA MARIA DEL SUFFRAGIO (PIAZZA DEL DUOMO) Ore 11:00 S. Messa Capitolare presieduta dall’Arcidiacono del Capitolo Can. Sergio Maggioni con predicazione del Canonico Teologo Wieslaw Dabroski, animata dal Coro Diocesano. Ore 18:00 S. Messa Stazionale presieduta da S.E. Mons. Giuseppe Molinari – Amministratore Apostolico dell’Aquila - animata dal Coro Diocesano dei Giovani. Al termine Processione del Santo Patrono con il seguente percorso: Piazza Duomo – Via Indipendenza – Piazza S. Marco – Via Battisti – Corso Federico II – Piazza Duomo – sosta davanti la Cattedrale – rientro chiesa del Suffragio. Un sereno trapasso Dare l’addio definitivo alla mamma è quanto di più triste ci possa capitare nella vita. Il cuore ne risente, come se gli venisse tolto il più nobile sentimento, radicato fin dall’infanzia nel rapporto affettivo che è fonte di sicurezza, di protezione e di ineffabile dolcezza. Nessuno tuttavia può sottrarsi allo scorrere degli anni e al declino della vecchiaia che segna il passaggio da una generazione all’altra, consegnando a quella più giovane l’eredità morale e spirituale accumulata durante anni di lavoro, di sacrifici e di dedizione alla famiglia. Questa è la memoria che si mantiene viva in noi, dopo aver dato l’ultimo commosso saluto a Sette Nicolina ved. Di Zio che ha concluso la sua esistenza terrena venerdì 7 giugno nella sua abitazione di Vallicella. Il suo corpo era un po’ debilitato in seguito al delicato intervento che aveva subito alcuni mesi fa, ma nulla lasciava presagire una fine così imminente. Si è infatti improvvisamente addormentata nel sonno della morte a 81 anni di età tra le braccia del figlio Gianfranco. Il suo sereno trapasso proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra il Sacratissimo Cuore di Gesù ci lascia intravedere nella divina volontà un disegno d’amore e di predilezione per la nostra sorella Nicolina, chiamata in una ricorrenza tanto significativa alla ricompensa eterna. La sua vita era trascorsa in una generosa dedizione alla sua famiglia, che era il perno portante delle sue aspirazioni animate da una profonda fede cristiana. Negli anni più floridi della sua esistenza, il suo temperamento molto deciso e forte nell’inculcare l’osservanza della tradizionale saggezza umana, esprimeva anche una sincera cordialità nelle conversazioni, sempre vivaci ed amichevoli, e con premurose prestazioni che offriva a tante persone amiche. Il suo sentimento materno, unito a una profonda fede, è stato il costante sostegno che le ha permesso di mettere a disposizione dei suoi cari tutte le sue energie. Amorevolmente assistita dai figli, riuscì ad esprimere fino all’ultimo respiro il suo attaccamento alla famiglia e un grande affetto per i suoi cari nipoti, sempre presenti nel suo cuore. Domenica scorsa era presente alle prime comunioni con la compostezza e l’eleganza di sempre: è stata la sua ultima uscita, l’ultima felice occasione di trascorrere con i suoi cari un giorno di letizia. Ora condivide con il suo caro marito Lorenzo, la pace eterna. La sua dipartita porta la tristezza della separazione, ma i legami dell’affetto materno rimangono vivi nel cuore. Condividendo il cordoglio dei familiari, rinnoviamo le nostre sincere condoglianze con la commossa partecipazione al loro dolore. Il ricordo di Nicolina resterà a lungo nei nostri cuori. SETTIMANA LITURGICA Decima settimana del Tempo Ordinario Seconda settimana del salterio Anno C / ciclo I Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare Don Mauro telefonare al 0862-977645 Lunedì 10 Giugno Festa di S. Massimo patrono dell’Arcidiocesi 16:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Vittorio – ord. da Giovannina). Martedì 11 Giugno Memoria di S. Barnaba, apostolo 17:30 S. Messa a S. Maria (Def. Adriana – ord. da Fernanda). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Def.Antonia – ord. da Tiziana). Mercoledì 12 Giugno * * * * * Giovedì 13 Giugno Memoria di S. Antonio da Padova 17:00 S. Messa a S. Silvestro in onore di S. Antonio – ord. da Amelia. 17:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Umberto, Angela e Ida – ord. da Linda). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Nella e Gino – ord. da Paola). Venerdì 14 Giugno 17:30 S. Messa a S. Maria nell’OTTAVARIO della morte di Sette Nicolina. 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Agostino e Rita – ord. da Donato). Sabato 15 Giugno 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Ulderico e Raffaella – ord. da Mario). 17:30 S. Messa prefestiva a S. Maria (Def. Angela – 1° Anniversario ord. da Mario). Domenica 16 Giugno XI del Tempo Ordinario 10:00 S. Messa a S. Maria (Def.Giuseppina, Salvatore e Filomena – ord. da Rosalba). 11:30 S. Messa a S. Lorenzo – Matrimonio di Alessandro Curtacci e Alessia Pulsone. Domenica 16 MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA ELETTO, MONS. GIUSEPPE PETROCCHI, ALLA COMUNITÀ ECCLESIALE E CIVILE DE’ L’AQUILA 13 giugno 2013 A tutti voi, carissimi Sacerdoti, Diaconi, Religiosi e Religiose, Operatori pastorali e Fedeli tutti dell’amata Arcidiocesi de l’Aquila, giunga il mio caloroso saluto: «grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo» (Fm 3). Come vi è noto, lo Spirito del Signore - attraverso Papa Francesco - ha disposto che la linea di percorso della mia esistenza si immettesse sulla larga corsia di marcia della Chiesa Aquilana. Si è trattato per me di un evento imprevisto, ma accolto con un “sì” pieno e incondizionato. Desidero spendermi con tutto il cuore nella nuova missione che il Signore, attraverso il Successore di Pietro, mi chiede di compiere tra voi e con voi. Ho svolto il mio ministero episcopale, per quasi quindici anni, nella Chiesa Pontina, ma provengo da Ascoli Piceno, città delle Marche, geograficamente e storicamente contigua alla terra abruzzese. Da sempre, la mia gente di origine è culturalmente affine alla vostra; anche i nostri dialetti sono classificati nell’ambito della stessa famiglia linguistica, e mi è facile, perciò, comprendere la vostra parlata. Etnicamente, dunque, apparteniamo a due popolazioni strettamente imparentate. Purtroppo, anche la mia terra è soggetta a terremoti, ed io stesso ne ho sperimentato in diverse occasioni la violenza; mai tuttavia nelle nostre zone un sisma è stato così devastante come quello che ha colpito le vostre città e paesi nella tragica notte del 6 aprile 2009. In quelle giornate angoscianti ho sofferto con voi e ho pregato per voi, chiedendo al Signore che vi assistesse nella terribile prova che sconvolgeva la vostra vita. Ho seguito, poi, attraverso le notizie diffuse dai mass-media, la fase dei soccorsi e, successivamente, l’inizio dell’opera di ricostruzione. Fino a qualche settimana fa, sono stato, con il cuore “vicino” a voi; da sabato scorso sono diventato “uno di voi”. Lo Spirito ci chiama a camminare insieme sulle vie della comunione, per crescere come Chiesa che vive e annuncia il Signore Gesù, crocifisso e risorto. Siamo consapevoli che, nella misura in cui cresceremo nella concordia e nella generosità evangeliche, diventeremo anche lievito di unità nella società in cui viviamo. Il Sole che illuminerà il nostro santo viaggio è la Parola di Dio, così come viene interpretata e proclamata dal Magistero della Chiesa. Sappiamo, infatti, che la Parola non solo ci indica la strada che porta al Cielo, ma ci insegna pure a realizzare in pienezza la nostra umanità. La fedeltà alla Verità che ci rende liberi (cfr. Gv 8,32), perciò, ci consentirà anche di costruire un mondo più fraterno e solidale: quindi, più degno dell’uomo. Alla scuola del Vangelo impareremo sempre meglio l’arte di affrontare e risolvere i problemi, perché non esistono labirinti senza sbocco, nei quali si è condannati a rimanere intrappolati. Da credenti sappiamo che c’è sempre un varco in tutte le difficoltà, anche quelle più oscure e complicate. Sta scritto, infatti, che Dio è fedele e, insieme alla prova, ci dà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla (cfr. 1Cor 10,13). Nel nostro pellegrinaggio verso la pienezza cristiana ed umana, attingeremo con abbondanza alle sorgenti della grazia che il Signore, attraverso i sacramenti, fa scaturire per noi. Infatti, solo con la forza che ci viene da Dio vinceremo le sfide che la storia ci pone, crescendo nel bene e nella condivisione fraterna. Cercheremo di essere, in misura crescente, “un cuor solo e un’anima sola” (cfr. At 4,32), amandoci scambievolmente, con quella carità che non ha origine nell’uomo, ma che ha la sua fonte nel cuore di Dio (cfr. Rm 5,5). Siamo consapevoli che dovremo difenderci dai virus contagiosi del negativismo disfattista e del pessimismo rassegnato, come anche ci impegneremo a neutralizzare le patologie micidiali delle divisioni faziose e fratricide, degli egoismi miopi e avidi, delle retoriche tendenziose e inconcludenti. Sulle nostre comunità dovranno sempre sventolare alte, e rispettate da tutti, le bandiere della giustizia e della legalità. Il Popolo aquilano, forte e gentile, nel corso dei secoli ha più volte conosciuto la tragedia provocata da catastrofi sismiche, ma non si è mai arreso ad una sorte infausta: anzi, dopo ogni disfatta si è rialzato con tenacia eroica e ha ricostruito la sua città: più bella e più viva di prima. Ha testimoniato, così, sulla scena del mondo, che la fede incrollabile nella Provvidenza vince tutte le battaglie, anche quelle che sembrerebbero irrimediabilmente perse. Perciò sono fermamente convinto che anche questa volta il terremoto perderà la guerra che ha rabbiosamente scatenato contro L’Aquila. Non bisognerà, però, mai dimenticare, che dopo Dio e i Santi Patroni, gli alleati più stretti degli Aquilani dovranno essere proprio gli Aquilani. La misura del loro successo sarà direttamente proporzionale alla loro unità. Se saremo fino in fondo discepoli di Gesù, la Sua Pasqua agirà con efficacia dentro di noi e ci porterà a scrivere, nel grande libro della storia, pagine stupende, degne di essere raccontate. È vivendo la Pasqua del Signore che potremo trasformare la debolezza in forza e il dolore in una straordinaria risorsa spirituale: la pace e la gioia, infatti, fioriscono e portano frutto non solo nonostante il dolore, ma grazie al dolore, se viene reso Amore. Per tale ragione è stato giustamente scritto che l’anima non avrebbe arcobaleno, se gli occhi non avessero lacrime, attraversate dalla luce pasquale di Cristo. Sono convinto che, assecondando l’azione dello Spirito, il tragitto della nostra anima passerà dall’Ahimé all’Amen, e dall’Amen all’Alleluja! Ciò equivale a dire che quando dal comprensibile grido di dolore, lanciato davanti alla croce, si passa all’evangelico “si faccia la Tua volontà” (consegnandosi con abbandono filiale nelle braccia dell’Onnipotente), si arriva sempre ad innalzare il canto esultante del Magnificat: inno prorompente di lode e di gratitudine. Proprio così, poiché il Signore compie sempre grandi cose in coloro che si fanno umile eco del “sì” di Maria. Questa certezza alimenta in noi la fiducia fattiva e lungimirante, che sa guardare il futuro con gli occhi profetici della speranza cristiana. Rivolgo un grazie immenso - per il lavoro svolto e la instancabile dedizione all’Arcivescovo Mons. Giuseppe Molinari, Amministratore Apostolico e al Vescovo Ausiliare, mons. Giovanni D’Ercole: entrambi, da anni, miei carissimi amici. Ai Sacerdoti, che saranno i principali e amati collaboratori del mio ministero, come anche ai Diaconi, chiamati ad essere nella Chiesa “icone viventi” di Gesùservo, vada il mio più cordiale attestato di stima e di amicizia. Alle Religiose e ai Religiosi, scelti dal Signore per essere già da ora riflessi vivi della gloria del mondo che verrà, giungano il mio sostegno e la mia riconoscenza. Ai Catechisti, agli Animatori della Liturgia, agli Operatori della Caritas, agli Educatori e a quanti svolgono un compito di servizio nella Chiesa, arrivi il mio convinto apprezzamento per quello che sono e per quello che fanno nel promuovere il bene della Comunità ecclesiale e civile. Una paterna carezza invio ai bambini, ai ragazzi e ai giovani, che rappresentano la risorsa più importante della Comunità aquilana: sono essi il nostro futuro; anzi, in loro anche il remoto “domani” diventa ogni giorno il nostro “oggi”. Abbiamo il dovere di custodirli nell’amore e di offrire loro fondate prospettive di un avvenire migliore. Un abbraccio fraterno a tutti i papà e a tutte le mamme: la famiglia - lo sappiamo - è la fondamentale e insostituibile cellula della Comunità ecclesiale e sociale: essa costituisce, infatti, la prima scuola di vita cristiana e una autentica palestra di umanità. Vorrei stringere la mano, in segno di affetto e di amicizia, a tutti gli adulti che, a vario titolo e nelle diverse professioni, si spendono con perseveranza per il bene comune. Vorrei raggiungere gli anziani, per dire che conto sulla loro preziosa e collaudata saggezza: essa rappresenta un tesoro di incommensurabile valore, da trasmettere con sollecitudine alle nuove generazioni. Chiedo a tutti gli ammalati di ricordarmi costantemente nella preghiera: sono certo, infatti, che le loro braccia, crocifisse e spalancate verso il Cielo, commuovono il Cuore di Dio e ottengono grandissimi doni. Infine, un cordiale saluto trasmetto alle Autorità Civili e Militari, come anche a Coloro che, con varie mansioni, esercitano un pubblico servizio a favore della comunità sociale: con essi spero di avviare presto un leale e costruttivo dialogo affinché, nel rispetto dei reciproci ruoli e delle specifiche competenze, possiamo trovare le giuste sinergie, per promuovere il bene integrale di tutti e di ciascuno. In attesa di incontrarvi, vi affido a Maria, Madre e Modello dei Credenti, e alla intercessione dei Santi Massimo d’Aveia, Celestino V, Bernardino da Siena ed Equizio abate. Vi benedico, tutti insieme e uno ad uno. A presto! Vi voglio bene! + Giuseppe Petrocchi ************************************ Gli Eremi Celestiniani (parte 2) tra Segezzano e Pietro Angelerio cominciava la sua esperienza di vita eremitica intorno ai vent’anni, nella piccola grotta sotto Santa Maria dell’Altare presso Palena: il suo desiderio di privazione lo spingeva a ritirarsi in luoghi dimenticati, fino a maturare in lui il desiderio di prendere i voti sacerdotali. Nel 1238 raggiunse Roma per compiere tale scopo, e vi restò per circa tre anni, a seguito dei quali decise di tornare nuovamente a vivere in stretto contatto con la natura. Nel 1241 era infatti nuovamente in viaggio per le pendici del Morrone, probabilmente alla ricerca dei luoghi di beatitudine del famoso eremita Flaviano da Fossanova. Si trasferiva così in una grotta nei pressi della piccola chiesa di Santa Maria di Segezzano, vicino Sulmona, sulla quale verrà poi edificato il futuro monastero di Santo Spirito al Morrone. In questa spelonca Pietro riprendeva la sua vocazione eremitica, spingendosi sempre di più nel sacrificio della vita terrena. Qui iniziavano anche i primi pellegrinaggi di quelli che saranno i suoi futuri discepoli: Fra’ Pietro veniva avvicinato da giovani provenienti dai limitrofi paesi di Salle, Caramanico, Bucchianico, Pratola e Roccamorice, queste persone erano intenzionate a condividere con lui le sofferenze e le privazioni della vita anacoreta. Lui li accoglieva, motivato dai sentimenti di generosità ed amore per il prossimo, ma non riusciva a condividere con loro la sua solitudine, come poteva fuggiva dall’invadenza dei suoi simili, per cercare nella terra la sua unica compagna. La sua fama aumentava con il passare del tempo e così anche i suoi fedeli, Pietro, sempre più insofferente alla vita comunitaria, decise di abbandonare l’eremo di Segezzano per andare alla ricerca di rifugi inaccessibili, e fu così che nel 1246 trovò riparo alla Ripa Rossa, sull’orrida parete dell’Orso, la falesia di Roccamorice, dove difficilmente avrebbero potuto raggiungerlo. Sara Chiaranzelli SETTIMANA LITURGICA Undicesima settimana del Tempo Ordinario Terza settimana del salterio Anno C / ciclo I Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare Don Mauro telefonare al 0862-977645 Lunedì 17 Giugno 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Biagio e Laura – ord. da Gabriella). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Antonio, Gina e Antonietta – ord. da Adriana). Martedì 18 Giugno 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Ivo e Aurelia – ord. da Giuseppina). 17:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Filomena, Angelantonio, Tina, Anna e Domenico – ord. da Rosa). Mercoledì 19 Giugno 17:00 Ursoi). S. Messa a S. Silvestro (in onore di S. Antonio – ord. da Marisa 17:30 S. Messa a S. Maria (Def. Mario – ord. da Anna). Giovedì 20 Giugno * * * * * Venerdì 21 Giugno Memoria di S. Luigi Gonzaga 17:30 S. Messa a S. Maria (Def. Luigi – ord. da Maria A.) Sabato 22 Giugno 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Def. Luigi – ord. da Maria C.). 17:30 S. Messa prefestiva a S. Maria (Def. Guido – ord. dalla famiglia). Domenica 23 Giugno XII del Tempo Ordinario 10:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Concetta e Paola – ord. da Isolina). 11:30 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Augusta e Francesco – ord. dai figli). Domenica 23 Gli appuntamenti col nuovo arcivescovo S. E. Mons. Giuseppe Petrocchi. Il 29 giugno a Roma e il 7 luglio a L''Aquila. S. E. Giuseppe Molinari, Amministratore Apostolico, dopo aver incontrato l’Arcivescovo Metropolita eletto de’ L’Aquila, S. E. Mons. Petrocchi, è lieto di annunciare ai Sacerdoti e Fedeli quanto segue: Il giorno 29 giugno 2013, nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, nel corso della solenne celebrazione eucaristica nella Festa dei Santi Pietro e Paolo, S. E. Mons. Petrocchi riceverà il Pallio da Sua Santità Papa Francesco. Il giorno 7 luglio 2013, alle ore 18, nella Basilica di S. Maria di Collemaggio, il nuovo Arcivescovo Metropolita farà il suo ingresso solenne e prenderà possesso canonico dell’Arcidiocesi dell’Aquila. L’Ufficio Liturgico Diocesano darà le opportune direttive per la celebrazione. Tutti i fedeli dell’Arcidiocesi sono invitati ad intervenire. Nell’attesa di questo lietissimo evento continuiamo a pregare per il nuovo Pastore e per tutta la Chiesa dell’Aquila. ************************************************* “Una voce! Il mio diletto!” Nel nostro mondo, di voci ce ne sono tante e talvolta strillano con sbadataggine fino a diventare assordanti ed inconcludenti. Ma quando la voce esce dal cuore, come in occasione di uno sposalizio, allora essa diventa “soave” e fa risplendere su un “viso leggiadro” il più grande ideale della vita: “Il mio diletto è per me e io per lui”. E’ stato proprio l’eco del Cantico dei Cantici a diffondere l’armonia dei cuori, domenica scorsa, 16 giugno, nella nostra Chiesa Abbaziale di San Lorenzo, quando Pulsone Alessia e Curtacci Alessandro hanno confermato l’intima unione del loro amore sponsale, che colmerà la loro vita di “perenne letizia”. A confermarlo, dopo la promessa di fedeltà coniugale che si sono scambiati, è stato proprio Gesù, datore del sacramento, che era stato “invitato a nozze” come a Cana di Galilea. E’ sempre Lui, infatti che viene a colmare il cuore dei novelli sposi con l’effusione della sua grazia. Alessia e Alessandro erano sereni e rallegrati durante la solenne cerimonia, condivisa dalla cordiale presenza dei numerosi invitati. Rinnoviamo quindi l’augurio di vedere spuntare, nel loro nuovo impegno familiare, l’aurora di anni fecondi e rasserenanti nel dono reciproco dell’amore. “Grazie, Signore, per l’amore che ci hai regalato. Così uniti non abbiamo più paura di niente. Con la concordia, l’amore, la pace, siamo diventati padroni di tutte le bellezze del mondo e possiamo vivere tranquilli”. (San Giovanni Crisostomo) ******************************************************* “Vieni sposa di Cristo… ricevi la tua corona…” Venerdì 21 giugno si è spenta nel suo convento di Pratola Peligna Suor Adalgisa, al secolo Anna Pulsone. Aveva 85 anni ed era originaria del nostro paese. Apparteneva alla Congregazione delle suore della Presentazione. Le consorelle la ricordano con stima ed affetto. Suor Adalgisa fino ad alcuni anni fa tornava a Marruci per alcuni giorni di riposo durante l’estate. Ma con l’avanzare degli anni e i vari problemi di salute è stata costretta ad una vita ancor più ritirata. Dal mese di maggio è stata colpita da una grave forma di leucemia fulminante che l’ha condotta alla fine nel giro di poche settimane. Appariva comunque sempre serena e tranquilla accettando con fede la volontà di Dio. Era una donna forte, dal temperamento austero e virile, che sapeva vivere la religiosa obbedienza con grande umiltà ed operosità ma era al tempo stesso molto determinata e schietta; anche negli ultimi giorni, quando non riusciva più a rendere alla comunità i suoi umili ma preziosi servizi, lavorava volentieri all’uncinetto ed offriva al Signore le sue preghiere e le sue sofferenze. Ora il Cristo Signore, suo sposo celeste, al quale aveva consacrato tutta la sua esistenza, la riceve tra le sue braccia e pone sul suo capo la meritata corona della gloria, conquistata con perseveranza in una vita completamente votata al divino servizio. Rivolgiamo le nostre condoglianze alle consorelle, ai familiari tutti ed assicuriamo per questa cara sorella il nostro fraterno ricordo nella preghiera. LA VERGOGNA DEI FURTI AL CIMITERO Purtroppo, il titolo dell’articolo non si riferisce ai furti notturni di rame che a volte si sono verificati nel nostro cimitero, anch’essi vergognosi ed indegni, ma ad un fenomeno forse anche peggiore dal punto di vista etico e morale. Infatti da qualche tempo spariscono quasi regolarmente i fiori e le piante dalle tombe del nostro cimitero comunale. E’ un malcostume diffuso un po’ in tutta Italia; in alcuni casi i fiori vengono “ritrovati” sulle tombe a poca distanza, in altri c’è chi trasforma i furti un vero e proprio business. Onorare i defunti significa mantenere vivo in eterno quel rapporto familiare che ci hanno regalato in vita i nostri genitori, i nostri fratelli, i nostri amici. Per questo il cimitero è un luogo sacro, un luogo da visitare per salutare ed omaggiare i nostri cari con una preghiera, con dei fiori da mettere nei vasi sulle tombe. Purtroppo c’è gente che non ha più rispetto dei sentimenti altrui. E’ qualcosa di inumano e penoso prendere fiori o altri oggetti deposti dai familiari di un defunto sulla sua tomba per ricordarlo e “mostrargli” di portare ancora vivo nel cuore il suo ricordo, per portarli alla tomba di un proprio caro: si oltraggia la memoria di entrambi; del “derubato”, perché lo si priva di un simbolo terreno del legame che ha verso chi ha amato in vita, e del proprio congiunto, poiché si dimostra che non si è trovata nemmeno la voglia e il tempo di comprare qualcosa per la sua memoria. Speriamo che chi si sia reso colpevole di simili gesti rifletta sulla gravità del gesto compiuto, che macchia la nobiltà del recarsi a far visita a chi ci ha fatto del bene ed ha già lasciato questa esistenza, e non ripeta più tali azioni. In tal modo si potrà veramente rendere onore ai defunti, che da lassù con “gratitudine” veglieranno su tutti noi. Spartacus Festa Patronale di San Lorenzo In questi giorni il comitato per i festeggiamenti di San Lorenzo ha ricominciato ad uscire per raccogliere le offerte. A breve saranno pronti anche i biglietti della lotteria. Nonostante la crisi ci auguriamo che venga fuori una splendida festa. Intanto ringraziamo coloro che si adoperano a servizio della comunità per l’organizzazione della festa. Il comitato lavora in nome e per conto della parrocchia e soprattutto lavora a servizio del paese intero! I membri del comitato sono: Angelucci Ioannucci Massimiliano Egidio Cervini Mario Ioannucci Mattia De Luca Claudio Ioannucci Renato Dell’Aguzzo Lepidi Mirko Mauro Ioannucci Alessandro Martinenghi Manuel Ioannucci Battista Ponzi Pasqualino Ioannucci Camillo Ricci Tonino SETTIMANA LITURGICA Dodicesima settimana del Tempo Ordinario Quarta settimana del salterio Anno C / ciclo I Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare Don Mauro telefonare al 0862-977645 Lunedì 24 Giugno Natività di S. Giovanni Battista 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Def. Giovanni – ord. da Pierina). 17:30 S. Messa a S. Maria (Def. Luigi – ord. da Giovanna). Martedì 25 Giugno 17:30 S. Messa a S. Maria (Def. Giuseppe – ord. da Maria). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Berardino – 1° Anniversario – ord. dalla famiglia). Mercoledì 26 Giugno * * * * * Giovedì 27 Giugno * * * * * Venerdì 28 Giugno S. Ireneo vescovo e martire 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Gina, Alessio e Giuseppe – ord. da Antonina). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo nell’Ottavario della morte di Suor Adalgisa (Anna) Pulsone. Sabato 29 Giugno Ss. Pietro e Paolo Apostoli 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Paolo, Paola, Vittorio e Palmirena – ord. da Dora). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Don Angelo – ord. da Antonio). Domenica 30 Giugno XIII del Tempo Ordinario 10:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Giuseppina e Carmine – ord. da Concetta). 11:30 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Isolina e Berardino – ord. dai nipoti. Battesimo di Collevecchio Diego. DOMENICA 30 Festa Patronale di San Lorenzo Avviso importante Il Comitato di San Lorenzo oltre alle offerte ha pensato per quest’anno di realizzare anche un libretto che sarà poi distribuito in cui riportare il programma della festa e altre interessanti notizie storiche. In questo opuscolo inoltre verranno riportati tutti gli sponsor della festa. In questi giorni il comitato sta girando per le varie attività, esercizi commerciali ed imprese del paese per raccogliere gli sponsor. Si sta cercando di passare davvero a tutti, così che sia possibile per tutte le attività contribuire. Poiché però non tutte le attività hanno un negozio o una sede sempre aperta, specialmente le ditte edili, ci sembra doveroso avvertirli di quest’opportunità. Chiunque volesse quindi partecipare con una sponsorizzazione può prendere contatti con un membro del comitato oppure con Mattia, che si sta occupando di questa cosa. Mattia: 3283157353 [email protected] Ci auguriamo che questa iniziativa riesca bene. La festa è sempre un bel momento di aggregazione e di unione per il nostro paese. Il comitato si impegna a migliorare sempre più la festa patronale con l’aiuto di tutti. Non perdiamo anche questo momento annuale, altrimenti rischiamo di diventare un paese senza l’anima! FARE IL PADRINO/MADRINA DI BATTESIMO O CRESIMA Vista tanta disinformazione, ecco le regole della Chiesa Per i padrini/madrine, che dovrebbero essere delle guide nella fede per i loro figliocci, si richiedono requisiti specifici che non sono richiesti ai testimoni di nozze e sono specificate al canone 874 del Codice di Diritto canonico: Can. 874 - §1. Per essere ammesso all’incarico di padrino, è necessario che: 1) sia designato dallo stesso battezzando o dai suoi genitori o da chi ne fa le veci oppure, mancando questi, dal parroco o dal ministro e abbia l’attitudine e l’intenzione di esercitare questo incarico; 2) abbia compiuto i sedici anni, a meno che dal Vescovo diocesano non sia stata stabilita un’altra età, oppure al parroco o al ministro non sembri opportuno, per giusta causa, ammettere l’eccezione; 3) sia cattolico, abbia già ricevuto la confermazione, il santissimo sacramento dell’Eucaristia e conduca una vita conforme alla fede e all’incarico che assume; 4) non sia irretito da alcuna pena canonica legittimamente inflitta o dichiarata; 5) non sia il padre o la madre del battezzando. Non possono fare perciò da padrini quelle persone che: - sono sposate solo civilmente - sono conviventi - sono divorziate - sono separate ma convivono con un altro partner Potrebbero fare da padrini persone separate ma non conviventi che non hanno chiesto il divorzio o persone divorziate che però siano state costrette a subire il divorzio. In questi casi parlarne preventivamente con il Parroco per valutare la situazione. Per poter fare da padrino bisogna chiedere il nulla osta al Parroco della Parrocchia in cui al momento si è domiciliati. Al Battesimo ci può essere o un solo padrino o una sola madrina o un padrino e madrina insieme. Non sono ammessi due padrini o due madrine. Per la cresima non è obbligatorio che il padrino o la madrina siano dello stesso sesso del figlioccio/a. OBBLIGATORIO CITARE IL NOME DI SAN GIUSEPPE NELLE PREGHIERE EUCARISTICHE DELLA MESSA Dopo le parole ''con la beata Maria'' d'ora in poi bisognerà sempre aggiungere anche ''con san Giuseppe, suo sposo'' È san Giuseppe, umile custode di un tesoro prezioso, il modello da incarnare con sempre maggiore efficacia nel mondo di oggi. Questo mandato alla Chiesa universale è alla base della decisione di inserire il nome dello sposo della Vergine Madre di Dio nella seconda, nella terza e nella quarta Preghiera eucaristica, estendendo così anche a questi testi più moderni quanto avviene già per la prima Preghiera eucaristica, il Canone Romano. Così dopo le parole «con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio» d'ora in poi bisognerà sempre aggiungere anche «con san Giuseppe, suo sposo». La decisione è stata annunciata dalla Sala stampa vaticana, che ha pubblicato in diverse lingue un decreto emesso dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti. Un documento che riporta la data dello scorso 1° maggio e le firme del cardinale Antonio Cañizares Lovera e dell'arcivescovo Arthur Roche, rispettivamente prefetto e segretario del Dicastero vaticano. L'indicazione non è frutto di una decisione dell'ultimo minuto, ma, secondo quanto riporta lo stesso decreto, è stata voluta da Benedetto XVI e ora realizzata da papa Francesco. «Nella Chiesa cattolica i fedeli hanno sempre manifestato ininterrotta devozione per san Giuseppe – si legge nel documento – e ne hanno onorato solennemente e costantemente la memoria di sposo castissimo della Madre di Dio e patrono celeste di tutta la Chiesa, al punto che già il beato Giovanni XXIII, durante il Sacrosanto Concilio ecumenico vaticano II, decretò che ne fosse aggiunto il nome nell'antichissimo Canone Romano». Benedetto XVI, spiega ancora il decreto, «ha voluto accogliere e benevolmente approvare i devotissimi auspici giunti per iscritto da molteplici luoghi, che ora il sommo pontefice Francesco ha confermato, considerando la pienezza della comunione dei santi che, un tempo pellegrini insieme a noi nel mondo, ci conducono a Cristo e a lui ci uniscono». Un gesto, quindi, che rende ancora più forte la continuità tra i pontificati di Joseph Ratzinger e di Jorge Mario Bergoglio: il primo, infatti, ha più volte ricordato la sua profonda devozione al «proprio santo», il secondo porta nel proprio stemma (da vescovo, cardinale e pontefice) il nardo, simbolo dello sposo di Maria. Inoltre il pontificato del Papa argentino è stato ufficialmente inaugurato con la Messa d'inizio del ministero petrino proprio il 19 marzo, giorno in cui la Chiesa festeggia san Giuseppe. In lui, ha detto Francesco nell'omelia quel giorno, «vediamo come si risponde alla vocazione di Dio, con disponibilità, con prontezza, ma vediamo anche qual è il centro della vocazione cristiana: Cristo! Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato!». Parole cui fa eco in parte anche la spiegazione contenuta nel decreto diffuso ieri: san Giuseppe – vi si legge – «aderendo pienamente agli inizi dei misteri dell'umana salvezza, è divenuto modello esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perché gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo. Per mezzo di esse quel Giusto, che si è preso amorevole cura della Madre di Dio e si è dedicato con gioioso impegno all'educazione di Gesù Cristo, è divenuto il custode dei più preziosi tesori di Dio Padre» ed è stato venerato nei secoli «quale sostegno di quel corpo mistico che è la Chiesa». Una Chiesa che oggi vuole ripartire proprio dal suo esempio. SETTIMANA LITURGICA Tredicesima settimana del Tempo Ordinario Prima settimana del salterio Anno C / ciclo I Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare Lunedì 1 Luglio * * * * * Martedì 2 Luglio 17:00 S. Messa a S. Silvestro (in onore della Madonna delle Grazie – ord. da Nicolina). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Nazzareno – ord. dalla famiglia). Mercoledì 3 Luglio Festa di S. Tommaso Apostolo 17:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Silvana, Clara e Valerio – ord. da Rina). Giovedì 4 Luglio Memoria di S. Cesidio martire 17:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Alessandro e Angela – ord. da Armando Incletolli). 18:15 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Carlo, Ida e Giuseppe – ord. da Paola). Venerdì 5 Luglio Primo venerdì In mattinata: Comunione ai malati 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. D’Andrea – ord. da Maria). 17:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Erminio e Pasquina – ord. dalle figlie). Sabato 6 Luglio Memoria di S. Maria Goretti, vergine e martire 17:00 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Erminia e Mario – ord. dalle figlie). 17:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Benedetto e Pia – ord. da Luigino). Domenica 7 Luglio XIV del Tempo Ordinario 10:00 S. Messa a S. Maria (Def. Lina – ord. da Carlo). 11:30 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Annina, Paola e Rosa – ord. da Lucia).