Azienda ULSS 21 Legnago Bilancio Sociale 2011 mandato 2008-2012 Azienda ULSS 21 Legnago Bilancio Sociale 2011 mandato 2008-2012 DIREZIONE STRATEGICA CONFERENZA DEI SINDACI Direttore Generale ANGIARI, Vincenzo Bonomo BEVILACQUA, Valentino Girlanda BONAVIGO, Ermanno Gobbi BOSCHI SANT’ANNA, Vincenzino Passarin BOVOLONE, Emilietto Mirandola CASALEONE, Andrea Gennari CASTAGNARO, Andrea Trivellato CEREA, Paolo Marconcini (Presidente Conferenza dei Sindaci) CONCAMARISE, Cristiano Zuliani GAZZO VERONESE, Andrea Vecchini ISOLA RIZZA, Elisa De Berti LEGNAGO, Roberto Rettondini MINERBE, Carlo Guarise NOGARA, Luciano Mirandola OPPEANO, Alessandro Montagnoli PALÙ, Francesco Farina RONCO ALL’ADIGE, Moreno Boninsegna ROVERCHIARA, Gino Lorenzetti SALIZZOLE, Mirko Corrà SAN PIETRO DI MORUBIO, Giorgio Malaspina SANGUINETTO, Alessandro Braga SORGÀ, Giovanni Battista Bazzani TERRAZZO, Sabrina Chinaglia VILLA BARTOLOMEA, Luca Bersan ZEVIO, Diego Ruzza Daniela Carraro Direttore Sanitario Francesco Buonocore Direttore Amministrativo Giuseppe Cenci Direttore Servizi Sociali Raffaele Grottola COLLEGIO SINDACALE Presidente Albertino Ghellere Componenti Salvatore De Rosa Carla Grigoli Fernando Tebaldi Massimo Venturato GRUPPO DI LAVORO BILANCIO SOCIALE Graziana Aguzzi (Coordinatore Bilancio Sociale), Controllo interno e Programmazione Silvia Bonacchini, Controllo interno e Programmazione Alessandro Giuriola, Controllo interno e Programmazione Elena Zaghi, Controllo interno e Programmazione Con la collaborazione delle Unità Operative e i Servizi dell’Azienda ULSS 21 Il Bilancio Sociale 2011 è consultabile anche sul sito www.aulsslegnago.it L’Azienda ULSS 21 è stata selezionata dalla Federazione Relazioni Pubbliche italiana (FERPI) come una delle tre Aziende Sanitarie Locali finaliste all’edizione 2012 dell’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione, un importante riconoscimento assegnato alle amministrazioni che si impegnano a presentare bilanci economici, sociali ed ambientali comunicativamente efficaci, trasparenti e chiari. Queste le motivazioni che hanno spinto la giuria ad inserire l’ULSS 21 nella rosa dei finalisti: Il Bilancio consuntivo risulta chiaro e completo in tutte le sue parti, con informazioni esaustive e dettagliate e un buon livello di leggibilità e qualità grafica. Il Bilancio Sociale riporta dati ben articolati e dettagliati, con evidenza di benchmark con dati regionali. Illustra inoltre, in maniera esaustiva, il processo metodologico utilizzato, nonché gli obiettivi strategici perseguiti. Presentazione del Direttore Generale Trasparenza e informazione: la grande domanda oggi espressa dai cittadini nei confronti delle Istituzioni Pubbliche, insieme con la richiesta di controllo dei costi, trova nella pubblicazione del Bilancio Sociale una risposta adeguata e completa. Con i dati del Bilancio Sociale l’istituzione esce dai tecnicismi del linguaggio per addetti ai lavori ed entra nel “lessico familiare” del linguaggio di tutti i giorni presentando il proprio operato, con riferimento stretto tra i servizi erogati e i costi sostenuti. L’Azienda viene presentata in ogni suo aspetto quantitativo e qualitativo, per arrivare agli aspetti ambientali e di benessere che a loro volta hanno anche valore economico e sociale. Il Bilancio Sociale è un atto doveroso verso i cittadini perché è di facile lettura, dà informazioni interessanti in modo chiaro, è pubblicato per il quinto anno consecutivo e può quindi essere confrontato di anno in anno, i dati sono tutti veri e controllabili, il testo è divulgato via internet e messo a disposizione di ogni persona interessata e inoltre viene richiesto di compilare un questionario di valutazione. Lo strumento del Bilancio Sociale consente il superamento di una critica al modello democratico di condivisione delle scelte: molti aspetti decisionali sono tecnici e quindi i cittadini non sono in grado di dare un giudizio. Con il Bilancio Sociale i dati tecnici sono trasformati in valore economico sociale a disposizione di tutti. Questa edizione si presenta più snella nel formato e modificata in parte nell’esposizione dei contenuti, sperando di cogliere gli aspetti che possono essere più interessanti e significativi per i cittadini e i decisori politici. Inoltre, poiché la pubblicazione del documento coincide con il termine del mandato 2008-2012 del Direttore Generale, si è cercato di presentare i dati in continuità temporale in modo tale da rendere confrontabili i contenuti e rendere possibile una valutazione circa il raggiungimento degli obiettivi strategici perseguiti. Buona lettura! Daniela Carraro Direttore Generale dell’Azienda ULSS 21 Indice degli argomenti COSA TROVO A .................................................................................................................................................... 9 PREMESSA ........................................................................................................................................................ 11 QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE ........................................................................................................................... 13 PARTE I – IDENTITÀ AZIENDALE ................................................................................................................. 15 CAPITOLO 1. TERRITORIO E POPOLAZIONE ................................................................................................ 17 1.1. CONTESTO SOCIO-ECONOMICO ...................................................................................................................... 17 1.1.1. Geografia del territorio e popolazione ......................................................................................................17 1.1.2. Contesto di riferimento .............................................................................................................................17 1.1.3. Economia ...................................................................................................................................................19 1.2. OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE SULLA POPOLAZIONE....................................................................................... 20 1.2.1. Natalità e mortalità....................................................................................................................................20 1.2.2. Malattie Cronico-degenerative ..................................................................................................................23 1.2.3. Infortuni sul lavoro ....................................................................................................................................23 1.2.4. Malattie professionali ................................................................................................................................25 CAPITOLO 2. PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA ............................................................................................ 26 2.1. PRINCIPI CONTENUTI NELL’ATTO AZIENDALE ..................................................................................................... 26 2.2. ASSETTO ISTITUZIONALE E GOVERNANCE .......................................................................................................... 27 2.2.1. Organi aziendali .........................................................................................................................................27 2.2.2. Componenti della Direzione Generale e organi collegiali ..........................................................................28 2.2.3. Ospedale ....................................................................................................................................................28 2.2.4. Il Distretto ..................................................................................................................................................30 2.2.5. Dipartimento di Prevenzione .....................................................................................................................32 2.2.6. Attività non sanitarie di supporto ..............................................................................................................32 2.3. IL CAPITALE AZIENDALE ................................................................................................................................. 33 Il Capitale strutturale e tecnologico ........................................................................................................ 33 2.3.1. Attività di manutenzione ...........................................................................................................................34 2.3.2. Investimenti in attrezzature sanitarie........................................................................................................35 2.3.3. Progetti edilizi ............................................................................................................................................37 2.3.4. Il Sistema informatico aziendale. ...............................................................................................................38 Il Capitale umano .................................................................................................................................... 39 Il Capitale organizzativo .......................................................................................................................... 40 2.3.5. Sistemi di Gestione della Qualità ...............................................................................................................40 2.3.6. Ospedale senza Dolore ..............................................................................................................................43 2.3.7. Nucleo Cure palliative ................................................................................................................................44 2.3.8. Nucleo ricerca clinica .................................................................................................................................44 2.3.9. Sistemi di gestione del Rischio clinico........................................................................................................45 2.3.10. Comitato infezioni ospedaliere ................................................................................................................47 2.3.11. Nucleo di Valutazione degli Investimenti in Tecnologie ..........................................................................47 2.3.12. Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS)................................................................................................47 2.3.13. Piano di Zona ...........................................................................................................................................48 2.3.14. Centro Unico di Prenotazione (CUP)........................................................................................................49 2.3.15. Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) .....................................................................................................49 2.3.16. Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico .......................................................................................50 PARTE II - RENDICONTO ECONOMICO........................................................................................................ 51 CAPITOLO 3. LA DIMENSIONE ECONOMICA ............................................................................................... 53 3.1. IL FINANZIAMENTO E LA SPESA PROCAPITE ........................................................................................................ 53 3.2. DATI ECONOMICI DI SINTESI ........................................................................................................................... 56 3.3. LE RISORSE A DISPOSIZIONE ........................................................................................................................... 57 3.3.1. Finanziamenti di parte corrente ................................................................................................................57 3.3.2. Finanziamenti in Conto capitale.................................................................................................................59 3.4. UTILIZZO DELLE RISORSE ................................................................................................................................ 59 3.4.1. Analisi dei costi per natura ........................................................................................................................59 3.4.2. Costi standard in Sanità: esperienza dell’ULSS 21 nel N.I.San. ..................................................................62 3.5. LA MOBILITÀ .............................................................................................................................................. 63 3.6. SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO E DELLO STATO PATRIMONIALE ............................................. 64 3.6.1. Conto Economico Riclassificato a valore aggiunto.....................................................................................64 3.6.2. Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario .................................................................66 3.7. SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA E PATRIMONIALE .................................................................................. 67 PARTE III – RELAZIONE SOCIALE................................................................................................................. 69 CAPITOLO 4. UTENTI .................................................................................................................................. 71 4.1. CITTADINI ASSISTIBILI ................................................................................................................................... 71 4.1.1. Le Cure Primarie ........................................................................................................................................71 4.1.2. La Spesa farmaceutica per i residenti ........................................................................................................72 4.2. LA PREVENZIONE ......................................................................................................................................... 75 4.2.1. Attività di Screening...................................................................................................................................75 4.2.2. Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL).......................................................77 4.2.3. Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP)......................................................................................................78 4.2.4. Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) .....................................................................................80 4.2.5. Servizi veterinari ........................................................................................................................................82 4.3. L’ASSISTENZA OSPEDALIERA E AMBULATORIALE .................................................................................................. 84 4.3.1. Assistenza ospedaliera...............................................................................................................................84 4.3.2. Programma Nazionale Valutazione esiti ....................................................................................................88 4.3.3. Assistenza specialistica ambulatoriale .......................................................................................................90 4.3.4. Tempi di attesa ..........................................................................................................................................92 4.3.5. Attività di Pronto Soccorso ........................................................................................................................93 4.3.6. Il Servizio immuno-trasfusionale................................................................................................................95 4.4. LA NASCITA NELL’ULSS 21............................................................................................................................ 96 4.5. LA FAMIGLIA E L’ETÀ EVOLUTIVA..................................................................................................................... 99 4.6. PERSONE IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ............................................................................................................ 101 4.6.1. Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale..............................................................................101 4.6.2. Dimissioni Protette ..................................................................................................................................102 4.6.3. Assistenza domiciliare integrata (ADI) .....................................................................................................103 4.6.4. Servizio integrazione lavorativa ...............................................................................................................103 Gli Anziani ............................................................................................................................................. 105 4.6.5. Case di riposo (Centro Servizi) .................................................................................................................105 4.6.6. Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani ...............................................................................106 4.6.7. Centri per il Decadimento Cognitivo (CDC)..............................................................................................106 4.6.8. Vaccinazioni per gli anziani ......................................................................................................................106 I Disabili ................................................................................................................................................. 107 4.6.9. Assistenza protesica.................................................................................................................................108 Una particolare fragilità: la Salute mentale.......................................................................................... 109 Le Dipendenze ....................................................................................................................................... 110 4.7. ALCUNE NOVITÀ DEL 2011.......................................................................................................................... 113 CAPITOLO 5. RISORSE UMANE ................................................................................................................. 114 5.1.1. Consistenza e caratteristiche del personale ............................................................................................114 5.1.2. Politiche del personale e turn-over..........................................................................................................116 5.1.3. Attività di formazione per il personale dipendente .................................................................................117 5.1.4. Formazione farmacie convenzionate.......................................................................................................118 5.1.5. Prevenzione e gestione del rischio degli operatori ..................................................................................119 CAPITOLO 6. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E ORGANIZZAZIONI PARTNER............................................. 120 6.1.1. La Regione Veneto ...................................................................................................................................120 6.1.2. Istituzioni scolastiche e Polo didattico universitario................................................................................120 6.1.3. Asilo nido aziendale .................................................................................................................................121 6.1.4. Fornitori ...................................................................................................................................................122 6.1.5. Gli Istituti Creditizi ...................................................................................................................................122 6.1.6. Le organizzazioni del Terzo settore..........................................................................................................123 CAPITOLO 7. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE............................................................................................... 126 7.1.1. Gestione dei Consumi ..............................................................................................................................126 7.1.2. La Gestione dei Rifiuti ..............................................................................................................................127 PARTE IV – PIANIFICAZIONE FUTURA....................................................................................................... 129 CAPITOLO 8. OBIETTIVI FUTURI DELL’AZIENDA ........................................................................................ 131 GLOSSARIO ..................................................................................................................................................... 137 INDICE ANALITICO ............................................................................................................................................. 140 Premessa 44 17 3 13 14 9 198 Pazienti ammessi in Ricovero Ordinario Pazienti ammessi in Day Hospital Parti Interventi chirurgici in regime ordinario Interventi chirurgici in Day Surgery Interventi Chirurgici in Ambulatorio Protetto Accessi in Pronto Soccorso di cui: 1 28 115 54 In pericolo di vita (cod. Rosso) Urgenti ma non in pericolo di vita (cod. Giallo) Con lesioni che interessano funzioni vitali (cod. Verde) Rinviabili al medico curante (cod. Bianco) 20 37 Osservazioni brevi intensive 316 4.186 341 osservazioni Prelievi di sangue Esami di laboratorio Esami di radiologia diagnostica 987 363 Prenotazioni effettuate presso gli sportelli CUP 55 160 9 5,3 Trattamenti di dialisi 2,5 4,2 4,4 5,6 34 Prenotazioni telefoniche (Call center) Persone assistite a domicilio (ADI) Valutazioni multidimensionali Donne che si rivolgono ai consultori Sopralluoghi per verificare la sicurezza nei posti di lavoro Visite fiscali Pareri ed accertamenti alimentari Interventi di vigilanza in stabilimenti di produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti Sopralluoghi in allevamenti 7 Bilancio Sociale 2011 Premessa Centro Sanitario Polifunzionale di Nogara Ospedale di Zevio Ospedale di Legnago 8 Azienda ULSS 21 Legnago Ospedale di Bovolone Cosa trovo a… Premessa …LEGNAGO COSPEDALE osa tr“MATER ovo aSALUTIS” • ATTIVITÀ DI RICOVERO: - Area medica: Cardiologia e Unità Di Terapia Intensiva Coronarica (Utic), Gastroenterologia, Geriatria, Malattie Infettive, Medicina Interna, Nefrologia e Dialisi, Neurologia, Oncologia, Pneumologia, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), Rianimazione, Radioterapia e Medicina Nucleare, Recupero e Rieducazione Funzionale. - Area chirurgica Chirurgia Generale, Oculistica, Odontostomatologia, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Urologia - Area materno-infantile Ostetricia e Ginecologia, Pediatria con Patologie neonatali e Nido. - Servizi: Laboratorio analisi, Anatomia e Istologia Patologica, Radiologia, Farmacia Ospedaliera. • POLIAMBULATORI: Ematologia, Oncologia, Fisiokinesiterapia, Nefrologia, Oculistica, Endocrinologia, Dermatologia, Radioterapia, Dietologia, Otorinolaringoiatria, Anestesia (con Terapia Antalgica), Ortopedia, Ginecologia, Gastroenterologia, Chirurgia, Anatomia patologia, Psichiatria, Urologia, Allergologia, Amb.Trasfusionale, Centro Antidiabete. • PRONTO SOCCORSO • SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA • SERVIZIO TRASFUSIONALE E IMMUNOEMATOLOGIA (con unità di raccolta per donazioni sangue, plasma e piastrine) • NEUROPSICHIATRIA INFANTILE (DIP.TO DISTRETTO) • SERV. DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (ex Guardia medica) • ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA • SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE • MEDICINA LEGALE (riconoscimento invalidità civili, valutazione stato di handicap, rilascio patenti speciali di guida,…) • CENTRO UNICO DI PRENOTAZIONE (CUP) E CASSA • UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) PALAZZINA DIREZIONALE • Direzione Generale, Direzione Medica Ospedaliera, Uffici Amministrativi. • Dipartimento Distretto: Servizio Integrazione Lavorativa, Serv. amministrativo Assistenza Protesica, Tutela Minori,… PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE SINISTRA ADIGE (c/o Osp. Mater Salutis) Servizi Amministrativi (iscrizione all’anagrafe sanitaria, scelta/revoca MMG/PLS, esenzioni,…) PUNTO SANITA’ DISTRETTUALE DESTRA ADIGE (Porto di Legnago) • ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Servizio abilitazione/riabilitazione Disabili Adulti, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani, Tutela Minori • ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: medicina pubblica (certificazioni di idoneità,…), polizia mortuaria DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE (c/o Palazzo di vetro, via Frattini) • ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccinazioni, medicina pubblica (certificazioni idoneità,ecc.), polizia mortuaria SERVIZIO DIPENDENZE (SER.D.) (V.le Cadorna, 3) …ZEVIO OSPEDALE “CHIARENZI” • ATTIVITÀ DI RICOVERO: RIABILITAZIONE POLIFUNZIONALE • POLIAMBULATORI: Cardiologia, Pneumologia, Ortopedia, Chirurgia, Ginecologia, Urologia, Oncologia, Fisiatria, Neurologia, Oculistica , Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Odontostomatologia, Centro Antidiabete, Radiologia (Rx Digitale ed Ecografie), Psichiatria. • PUNTO PRELIEVI • SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (Ex Guardia medica) • CENTRO TRASFUSIONALE PER DONAZIONI SANGUE E PLASMA • ATTIVITÀ AMBULATORIALE DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE • SPORTELLO CUP E CASSA PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE • ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio familiare, Neuropsichiatria infantile, Serv. abilitazione/riabilitazione Disabili adulti, Serv. Amministrativo per l’assistenza protesica, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani SERVIZIO DIPENDENZE (SER.D.) C/o Osp. Chiarenzi Bilancio Sociale UTAP (c/o Osp. 2011 Chiarenzi) forma associativa evoluta (5 MMG e 2 PLS) 9 Premessa Cosa trovo a… …NOGARA CENTRO SANITARIO POLIFUNZIONALE • POLIAMBULATORI: Cardiologia, Ginecologia, Urologia, Ortopedia Sala gessi, Oculistica, Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Odontostomatologia, Neurologia, Radiologia (Rx tradizionale e ecografia), Psichiatria, Centro Antidiabete, Fisiatria e Fisiokinesiterapia • SCREENING MAMMOGRAFICO • PUNTO PRELIEVI • SERV. DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (ex Guardia medica) • UNITÀ DI RACCOLTA DONAZIONI SANGUE E PLASMA • SPORTELLO CUP E CASSA PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE • ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DISTRETTO: servizi amministrativi (iscrizione ad anagrafe sanitaria, scelta/revoca MMG e PLS, autorizzazioni, rilasci esenzioni, ecc.), Consultorio, Neuropsichiatria infantile, Servizio abilitazione/riabilitazione Disabili Adulti, Tutela Minori, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani • ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccinazioni, medicina pubblica (certificazioni di idoneità, ecc.), polizia mortuaria. • CTRP “VILLA STELLINI” (Comunità Terapeutica Residenziale Protetta) …CEREA PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE • ATTIVITÀ AMBULATORIALE: Otorinolaringoiatria, Oculistica, Ginecologia, Dermatologia, Odontostomatologia • ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Tutela Minori, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani • ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccini, medicina pubblica (certificazioni di idoneità,…) …BOVOLONE OSPEDALE “SAN BIAGIO” • ATTIVITÀ DI RICOVERO - Area Funzionale di Lungodegenza e Riabilitazione: Lungodegenza, Medicina, Day Hospital oncologico - Osservazione Breve Intensiva (c/o Punto di Primo Intervento) - Day Surgery Multispecialistico: Chirurgia Generale, Ortopedia e Traumatologia, Urologia, Terapia Antalgica • POLIAMBULATORI: Cardiologia, Ostetricia-Ginecologia, Urologia, Ortopedia, Chirurgia, Centro Antidiabete, Oculistica, Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Odontoiatria, Ambulatorio endometriosi, Internistico Geriatria, Oncologia, Neurologia, Fisiokinesiterapia, Radiologia (Rx Tradizionale, Ecografie, Risonanze Magnetiche) • PUNTO PRELIEVI • PUNTO DI PRIMO INTERVENTO (Ambulatorio chirurgico d’urgenza) • SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (Ex Guardia medica) • UNITÀ DI RACCOLTA DONAZIONI SANGUE E PLASMA • SPORTELLO CUP E CASSA PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE • ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Servizio Abilitazione/ Riabilitazione Disabili Adulti, Servizio Integrazione Lavorativa, Servizio Amministrativo per l’assistenza protesica, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani • ATTIVITÀ DEL DIP.TO DI PREVENZIONE: vaccini, medicina pubblica (certificazioni di idoneità,…) CENTRO DI SALUTE MENTALE • ATTIVITÀ AMBULATORIALE, SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA CENTRO DI MEDICINA GENERALE (c/o Osp. “San Biagio”): Medicina di Gruppo sperimentale avanzata (4 MMG) 10 Azienda ULSS 21 Legnago Premessa Premessa Cos’è il Bilancio Sociale? Il Bilancio Sociale è uno strumento di rendicontazione e controllo, oltre che di comunicazione e condivisione verso l’interno e l’esterno dell’azienda. L’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato. A cosa serve? A differenza della rendicontazione economico-finanziaria (Bilancio d’esercizio, ecc.), che presenta i risultati reddituali e la situazione economica, finanziaria e patrimoniale, il Bilancio Sociale si sofferma su tutti gli altri aspetti che caratterizzano l’attività dell’azienda/ente e che nel settore pubblico rivestono fondamentale importanza, consentendo agli interlocutori sociali di conoscere e valutare l’andamento della gestione aziendale. I principali obiettivi sono: condividere con gli stakeholders (portatori di interesse) i principali indirizzi strategici e le modalità per il loro perseguimento; rappresentare gli effetti prodotti dall’attività aziendale per le diverse categorie di stakeholders; ottimizzare le relazioni pubbliche, al fine di migliorare l’immagine percepita dell’azienda; divenire uno strumento integrato nel ciclo di programmazione, rendicontazione e controllo aziendale; supportare le strategie aziendali finalizzate al raggiungimento di una maggiore trasparenza in relazione alle responsabilità, alle strategie e agli obiettivi e alla sostenibilità (Accountability). La metodologia utilizzata La Regione Veneto, che ha intrapreso già da qualche anno un processo di sviluppo della Rendicontazione Sociale, ha avviato a partire dal 2007 un progetto, coordinato dall’Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto, per la stesura delle Linee Guida Regionali per la redazione del Bilancio Sociale. Il Bilancio Sociale Aziendale viene redatto partendo dai flussi informativi e dalle principali relazioni periodiche aziendali integrate da altri documenti/relazioni predisposti dal Servizio Controllo interno e Programmazione dell’Azienda ULSS 21. Questa edizione si riferisce all’anno 2011, ma, essendo stata realizzata nei primi mesi del 2012 ne è inevitabilmente influenzata: infatti in alcuni punti, in particolare quelli in cui si forniscono informazioni circa la disponibilità di servizi e le relative modalità di accesso, si è preferito descrivere lo stato attuale. A chi è rivolto? Questo Bilancio Sociale è rivolto a tutti gli Stakeholders dell’ULSS 21, ovvero coloro che possiedono un interesse diretto o indiretto nei confronti dell’Azienda in quanto influenzano o possono essere influenzati dalla sua attività, dai suoi obiettivi e dalle sue politiche. Ognuno di essi ha una particolare esigenza informativa, in base al tipo di relazione che lo collega all’azienda. Si è scelto di indirizzare questo documento in modo particolare ai cittadini/utenti, che, oltre ad essere i destinatari dell’attività dell’ULSS 21, sono anche i reali “finanziatori” ed in quanto tali hanno il diritto di venire a conoscenza delle modalità di allocazione delle risorse e i risultati ottenuti. Nello schema seguente sono raffigurati i principali Stakeholders dell’Azienda ULSS 21 e le rispettive principali esigenze informative: 11 Bilancio Sociale 2011 Premessa Tipologie di stakeholders dell’Azienda ULSS 21 e rispettivi fabbisogni informativi Utenti/cittadini Collettività e Ambiente Ruolo e funzioni dell’Azienda Servizi offerti Modalità di allocazione delle risorse Risultati (outcome) Qualità, efficienza ed efficacia Altri interlocutori istituzionali (Comuni, altre ULSS,…) Impatto su contesto sociale, territorio, economia locale e ambiente Politiche sanitarie Attività realizzate in collaborazione e risultati Confronto Organizzazioni partner Regione (fornitori,associazioni,privati,…) Relazioni con i fornitori Gestione delle relazioni Attività realizzate in collaborazione e risultati Contesto generale Allineamento delle politiche aziendali con le strategie regionali Risorse Umane Mission istituzionale e dei cambiamenti organizzativi Politiche del personale Valorizzazione delle capacità (formazione, mansioni, ecc.) Struttura del Documento Il Bilancio Sociale 2011 dell’AULSS 21 si compone di quattro sezioni: 1. IDENTITÀ AZIENDALE: in questa parte viene illustrato il contesto ambientale e sociale, l’assetto istituzionale ed organizzativo, dalla missione, visione e valori di riferimento agli obiettivi gestionali. La descrizione dell’Identità aziendale permette di comprendere la complessità di un’azienda sanitaria: programmi, strategie, attività, compresa la molteplicità ed eterogeneità dei suoi interlocutori (stakeholders). 2. DIMENSIONE ECONOMICA: in questa sezione viene presentata la Dimensione Economica dell’Azienda ed in particolare la struttura delle sue fonti di finanziamento, l’impiego delle stesse per lo svolgimento dell’attività e l’analisi dei risultati raggiunti 3. RELAZIONE SOCIALE: descrive il sistema delle relazioni sociali e gli effetti dell’attività aziendale verso le diverse categorie di stakeholders; espone le politiche dell’Azienda ULSS illustrando, attraverso fatti e dati, la coerenza con gli impegni assunti nei loro confronti. 4. PIANIFICAZIONE FUTURA: individua gli obiettivi di miglioramento che l’Azienda si pone in relazione alla rendicontazione e agli obiettivi gestionali futuri. 12 Azienda ULSS 21 Legnago Premessa Questionario di valutazione I suggerimenti e i contributi, anche se in numero molto contenuto negli anni precedenti, rappresentano uno stimolo al continuo miglioramento di questo documento. È per questo motivo che anche per il Bilancio Sociale 2011 proponiamo il questionario di valutazione. Invitiamo quindi i lettori a dedicare qualche minuto alla compilazione del questionario che potrà essere inviato anonimo nelle seguenti modalità: - per posta indirizzandolo a: Azienda ULSS 21 – Servizio Controllo Interno e Programmazione - via Gianella 1, 37045 Legnago (VR) - Compilandolo direttamente sul sito www.aulsslegnago.it/p_questionario_bilancio_sociale_2010.html A quale delle seguenti categorie di Stakeholder (interlocutore dell’azienda) appartiene? Utenti Dipendenti Medici Collaboratori (MMG, PLS, ecc.) Farmacisti Organizzazione del Terzo Settore (Associazioni, Coop.Soc., ecc.) Fornitori Pubblica Amministrazione Altro:_________________________________ Ha trovato interessante il Bilancio Sociale? Molto Abbastanza Poco Per niente Qual è la sua valutazione del Bilancio sociale in termini di: Credibilità delle informazioni Completezza delle informazioni Significatività delle informazioni Chiarezza espositiva Aspetto grafico Lunghezza del documento INSUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO OTTIMO La lettura del Bilancio Sociale le ha fornito informazioni sull’azienda che non conosceva? SI NO Se si, quali in particolare?_____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________ Quale parte ha trovato di maggiore interesse?____________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ Quali sono, a suo parere, le informazioni mancanti o che andrebbero maggiormente sviluppate?___________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ Commenti e suggerimenti.____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ La ringraziamo per la sua cortese collaborazione 13 Bilancio Sociale 2011 Capitolo 1 - Territorio e popolazione PARTE I – IDENTITÀ AZIENDALE PARTE I Identità aziendale Territorio e popolazione Presentazione dell’Azienda 15 Bilancio Sociale 2011 Capitolo 1 - Territorio e popolazione CAPITOLO 1. TERRITORIO E POPOL AZIONE 1.1. Contesto socio-economico TERRITORIO E 1.1.1. Geografia del territorio e popolazione POPOLAZIONE 1.1.2. Contesto di riferimento L’Azienda ULSS 21 opera su un territorio complessivo di 810,21 kmq, che comprende 25 Comuni della Provincia di Verona per un totale di 156.040 cittadini residenti e una densità di popolazione pari a circa 192,6 abitanti per kmq. La conformazione geomorfologica è totalmente pianeggiante, caratterizzata da un paesaggio prevalentemente agricolo e da centri abitati di medio-piccole dimensioni. Le strutture dell’Azienda sono dislocate nei cinque Comuni di Legnago, Bovolone, Cerea, Nogara e Zevio. Nelle prossime pagine viene dato maggior dettaglio circa le caratteristiche di tali strutture e l’offerta assistenziale in ciascuna di queste. Figura 1.1 Estensione territoriale dell’Azienda ULSS 21 e abitanti per Comune al 31/12/2011 Comune ZEVIO PALU' RONCO ALL'ADIGE OPPEANO BOVOLONE ISOLA RIZZA ROVERCHIARA S.PIETRO DI M. SALIZZOLE SORGA' BONAVIGO ANGIARI CONCAMARISE NOGARA MINERBE BOSCHI S.ANNA SANGUINETTO BEVILACQUA CEREA LEGNAGO CASALEONE GAZZO VERONESE TERRAZZO VILLA BARTOLOMEA ANGIARI BEVILACQUA BONAVIGO BOSCHI SANT'ANNA BOVOLONE CASALEONE CASTAGNARO CEREA CONCAMARISE GAZZO VERONESE ISOLA RIZZA LEGNAGO MINERBE NOGARA OPPEANO PALU' RONCO ALL'ADIGE ROVERCHIARA SALIZZOLE SANGUINETTO S. PIETRO DI M. SORGA' TERRAZZO VILLA BARTOLOMEA ZEVIO Totale N. abitanti 2.214 1.823 2.034 1.471 16.008 6.006 4.021 16.404 1.084 5.550 3.310 25.438 4.763 8.718 9.633 1.302 6.229 2.813 3.792 4.210 3.054 3.171 2.335 5.907 14.750 156.040 CASTAGNARO Numero abitanti Comuni con strutture ULSS 21 17 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale I residenti al 31/12/2011 erano 156.040, di cui 78.857 femmine (50,5%) e 77.183 maschi (49,5%) con un’età media di 43 anni e una percentuale di ultrassessantacinquenni pari al 20% del totale. Il Grafico 1.1 rappresenta la distribuzione della popolazione per sesso e classe di età, evidenziando anche la porzione di residenti stranieri (10% sul totale dei residenti), mentre la Tabella 1.1 riporta i principali indicatori demografici. L’andamento demografico dell’ultimo decennio è in crescita, con una stabilizzazione a partire dal 2010. La popolazione residente straniera ha contribuito in parte alla crescita, con un andamento meno regolare, anche se va considerato che i dati ufficiali sugli stranieri residenti forniscono solo una stima sull’effettiva presenza di cittadini di altri Paesi nel territorio. Grafico 1.1 Piramide dell’età della popolazione al 31 dicembre 2011 con dettaglio dei residenti stranieri 100 anni 90 anni 80 anni 70 anni 60 anni 50 anni 40 anni 30 anni 20 anni 10 anni Fino a 1 anno 1.500 1.250 1.000 750 femmine italiane 500 250 0 femmine straniere 250 500 750 1.000 1.250 1.500 maschi italiani maschi stranieri Tabella 1.1 Principali indicatori demografici dal 2005 al 2011 al 31 dicembre 2005 2006 2007 2008 Popolazione totale al 31/12 147.529 148.927 151.455 153.522 Densità per Kmq 182,09 183,81 186,90 189,48 a Indice di vecchiaia 1,49 1,48 1,46 1,43 N. residenti in età >65 29.311 29.696 29.972 30.191 b 49,66 50,12 50,10 50,41 Indice di carico sociale c Indice di invecchiamento 19,87 19,94 19,80 19,70 d Indice di dipendenza giovanile 19,92 20,19 20,40 20,78 e Indice di dipendenza senile 29,73 29,93 29,70 29,63 2009 154.705 190,94 1,40 30.509 50,97 19,71 21,21 29,76 2010 155.587 192,03 1,39 30.452 50,90 19,59 21,34 29,56 2011 156.040 192,59 1,40 31.156 52,02 19,97 21,67 30,35 a Indice di vecchiaia = Pop 65 e oltre/Pop 0-14 Indice di carico sociale = [(Pop 65 e oltre + Pop 0-14)/Pop 15-64]x100 c Indice di invecchiamento = (Pop 65 e oltre/Pop Totale)x100 d Indice di dipendenza giovanile = (Pop 0-14/Pop 15-64)x100 e Indice di dipendenza senile = (Pop 65 e oltre/Pop 15-64)x100 b Grafico 1.2 Andamento della popolazione dal 2002 al 2011. Dettaglio per residenti di cittadinanza straniera Totale 160.000 140.000 120.000 Numero 100.000 residenti 80.000 60.000 residenti stranieri* 40.000 20.000 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 * dati disponibili fino al 2010 18 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 1 - Territorio e popolazione 1.1.3. Economia Il territorio dell’ULSS 21 è caratterizzato da una prevalente vocazione agricola e del commercio. Negli ultimi tre anni, a causa della crisi economica, si è assistito ad un generale calo di attività concentrato, in particolare, nei settori dell’Agricoltura/Pesca, Industria e Costruzioni. In particolare, il settore del legno, che caratterizza il tessuto imprenditoriale di questo territorio, ha subito un’importante calo nel numero di unità locali attive (-10,9% rispetto al 2009). Sembrano invece aver risentito meno della crisi i settori dei Servizi e dell’Alberghiero/Ristorazione. Il Grafico 1.3 evidenzia, per il decennio 2001-2010, una minore vivacità imprenditoriale rispetto alla provincia, espressa come variazione nel numero di imprese registrate alla Camera di Commercio di Verona rispetto all’anno precedente. Si può osservare come dal 2001 al 2005, il numero di imprese sia andato progressivamente in crescendo, ad eccezione del picco in negativo del 2003.. Nel 2006 si è registrato un assestamento mentre dal 2007 in poi la crescita si è arrestata e il numero di imprese è andato in diminuzione. L’andamento tuttavia sembra suggerire una prospettiva di miglioramento verso la fine del 2011. Tabella 1.2 Numero di Unità locali attive nel territorio dell’ULSS 21, anni 2009-2011 Settore Commercio e trasporti/magazzinaggio Agricoltura e Pesca Servizi Industria di cui: Legno e mobili Metallurgia e prodotti in metallo Tessili, abbigliamento, pelle Macchinari e apparecchiature nca (comprende sistemi di riscaldamento) Alimentari e bevande Apparecchiature elettriche, elettroniche, elettromedicali, di misurazione Riparazione, manutenzione e installazione macchinari e apparecch. Prodotti chimici, farmaceutici, gomma e materie plastiche Altro Costruzioni Alberghi e ristoranti Altri Totale unità locali attive N. unità locali attive per 1.000 abitanti Territorio ULSS 21 Provincia di Verona (escl.territorio ULSS 21) Scost Scost ‘11-‘09 % 2009 4.405 4.167 2.953 3.207 2010 4.434 4.082 3.046 3.102 2011 4.414 3.985 3.071 3.008 1.517 529 244 202 165 118 93 81 258 1.436 528 224 203 165 111 101 80 254 1.351 521 214 206 159 114 108 81 254 2.717 798 207 21.661 2.675 814 155 21.410 2.607 835 190 21.118 -110 +37 -17 -543 119,3 115,1 117,7 114,7 116,1 113,6 -3,2 -2,7% -1,4 -1,3% +9 -182 +118 -199 +0,2% -4,4% +4,0% -6,2% -166 -10,9% -8 -1,5% -30 -12,3% +4 +2,0% -6 -3,6% -4 -3,4% +15 +16,1% +0 +0,0% -4 -1,6% -4,0% +4,6% -8,2% -2,5% (Fonte: Servizio Studi e Ricerca della C.C.I.A.A di Verona su dati Infocamere) Grafico 1.3 Variazione percentuale nel numero di imprese registrate alla CC.I.AA di Verona 2000 2001 2002 2003 +1,4% +1,3% +2,0% +1,5% Variaz. % imprese registrate rispetto ad anno precedente 2004 2005 2006 +2,0% +1,6% +1,1% +1,1% +0,5% 2009 2010 1° s em. 2011 +0,5% +0,7% +0,4% +0,0% -1,0% 2008 +1,0% +1,0% -0,5% 2007 Provincia di Verona -0,4% +0,1% -0,2% -0,2% -0,3% -0,5% -0,5% -1,0% -0,9% -0,8% -0,7% -1,1% -1,5% Territorio ULSS 21 Elaborazione su dati da: C.C.I.A.A di Verona “La Camera di Commercio incontra il territorio - Edizione 2011” 19 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale 1.2. Osservazioni epidemiologiche sulla popolazione 1.2.1. Natalità e mortalità Negli ultimi anni il tasso di crescita della popolazione dell’ULSS 21 è stato complessivamente positivo, come dimostra il grafico 1.4. Nel 2008 il tasso grezzo di natalità (numero di nati anno/popolazione media anno di riferimento) ha registrato un picco pari a quasi 11 nati ogni 1.000 abitanti. Negli anni immediatamente successivi l’andamento ha subito una flessione, mantenendosi tuttavia superiore ai valori medi nazionali e regionali. Grafico 1.4 Tasso di natalità grezzo: confronto tra Italia, Veneto ed AULSS 21 (Fonte: www.demo.istat.it 11,5 11 Tasso di natalità (per 1000 ab.) 10,5 ULSS 21 10 9,5 Veneto 9 Ita l i a 8,5 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Il tasso di mortalità si è sempre mantenuto ai livelli nazionali e leggermente al di sopra di quelli regionali. Nel 2003 si è registrato un tasso particolarmente alto osservabile comunque sia nella Regione che nel resto del Paese. Nel 2010, invece, un picco osservabile per la sola ULSS 21 è stato determinato da un aumento eccezionale della mortalità femminile (+121 decessi rispetto al 2009), come dimostra anche il Grafico 1.5. Questo fenomeno, non riconducibile ad alcun aumento di decessi per patologia particolare, si è comunque ridimensionato nel 2011 riallineandosi al valore nazionale. Grafico 1.5 Tasso grezzo di mortalità grezzo: confronto tra Italia, Veneto ed AULSS 21. (Fonte: www.demo.istat.it) 11,5 11 Tasso di mortalità (per 1000 ab.) 10,5 ULSS 21 10 Ita l i a 9,5 Veneto 9 8,5 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Grafico 1.6 Tasso grezzo di mortalità dal 2002 al 2011 nei due sessi (Fonte: www.demo.istat.it) 11,5 11,0 10,5 Tasso di mortalità 10,0 (per 1000 ab.) 9,5 Femmine Maschi 9,0 8,5 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 20 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 1 - Territorio e popolazione Nel 2011, sulla base delle schede di morte Istat inviate in Regione dall’Azienda ULSS 21, risultano Principali cause di deceduti 1.494 residenti (722 maschi e 772 femmine) dei quali circa il 44% a domicilio (abitazione morte propria o in Casa di Riposo). Le principali cause dei decessi avvenuti nel periodo 2007-2010 sono attribuibili alle malattie all’apparato cardiocircolatorio (38% sul totale dei decessi) e ai tumori (29%). Tra la popolazione maschile e quella femminile tuttavia si osservano andamenti leggermente diversi. In particolare, tra gli uomini la prima causa di morte è rappresentata dai tumori (34,9%), quasi al pari alle malattie circolatorie, seconde per incidenza (33,8%). Tra le donne invece si distinguono le morti per malattie all’apparato circolatorio (41,3%) mentre i tumori, seconda causa, hanno determinato il 23,5% dei decessi. Tra altre cause meno frequenti si osserva una prevalenza di decessi femminili per malattie al sistema nervoso, disturbi psichici e malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche. Al contrario, un numero superiore di maschi è deceduto per traumatismi. Grafico 1.7 Cause di morte per i residenti nell’ULSS 21 nel periodo 2007-2010. Percentuale decessi sul totale per sesso. 33,8% malattie sist. circolatorio 41,3% 34,9% tumori 23,5% 7,2% 6,8% malattie sistema respiratorio malattie sistema nervoso 4,7% 5,8% malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 3,3% 4,7% traumatismi, avvelenam. e altre cause esterne 5,8% 3,2% disturbi psichici e comportamentali 1,6% 4,0% malattie apparato digerente 3,1% 3,6% malattie app. genitourinario 1,4% 2,0% malattie infettive 1,5% 1,4% Altro 2,8% 3,7% Maschi Femmine 21 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale Le principali cause di morte per patologia neoplastica tra gli uomini e le donne (dati 2007-2010) sono rappresentate rispettivamente dalle neoplasie del polmone (27,9%) e della mammella (17,2%) (Grafico 1.8). Il numero di decessi per tumore nel 2011 ammonta a 417 casi, pari al 28% dei decessi verificatisi nell’anno. Grafico 1.8 Tipologie di tumore che hanno determinato decessi nel periodo 2007-2010 MASCHI Col on-retto: 8,9% Occhi o, encefal o e s i s t. nervos o central e: 2,1% Labbro, cavi tà oral e e fa ri nge: Al tro Fega to: 6,0% 13,5% 3,2% Stoma co: 5,8% Organi geni tal i ma s chi l i : 6,5% Pa ncrea s : 5,4% 6,8% Al tri tumori a pp. di gerente: Si s tema geni to-uri nari o: 4,9% Tes s uto l i nfa ti co ed ematopoi eti co: 7,0% Al tri tumori a pp. res pi ratori o e organi Pol mone e bronchi i ntratoraci ci : 2,1% 27,9% FEMMINE Occhi o, encefa l o e s i s t. nervos o Col on-retto: 12,2% centra le: 1,5% Al tro La bbro, ca vi tà ora l e e fa ri nge 17,1% 0,8% Fega to: 4,7% Stoma co: 4,6% Orga ni geni ta l i femmi ni l i : Pa ncrea s : 7,5% 6,5% Si s tema geni to-uri na ri o: Al tri tumori a pp. di gerente: 5,0% 2,8% Tes s uto l i nfa ti co Pol mone e bronchi ed ema topoi eti co: 8,9% Ma mmel la 11,1% 17,2% Cause particolari di decesso Come già accennato, circa l’8% dei decessi nel territorio dell’ULSS 21 avviene per cause non riconducibili direttamente a presenza di malattie o traumatismi, avvelenamenti, ecc, bensì per cause quali incidenti stradali, suicidi, annegamenti. I due grafici successivi danno evidenza dell’andamento temporale dei decessi su strada e per suicidio per cittadini del territorio dell’ULSS 21. Si noti in particolare l’aumento di suicidi a partire dal 2008. Grafico 1.9 Decessi per incidenti stradali e per Suicidio. Andamento anni 2000-2011 Decessi per Suicidi 35 30 25 20 15 10 5 0 Maschi Femmine 35 Totale 30 25 20 15 10 5 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Num. decessi Num. decessi Decessi per Incidenti stradali 22 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 1 - Territorio e popolazione 1.2.2. Malattie Cronico-degenerative Una stima approssimativa della prevalenza delle patologie che colpiscono la popolazione, in particolare quelle definite cronico-degenerative, può essere ottenuta rilevando le esenzioni per patologia rilasciate dalla nostra Azienda ULSS. La Tabella 1.3 riporta il numero delle esenzioni per le principali patologie ed evidenzia come quelle più diffuse siano l’ipertensione e le malattie cardiovascolari, anche se entrambe risultano in calo nel 2011, al contrario di tutte le altre esenzioni. Tabella 1.3 Patologie prevalenti nella popolazione dell’ULSS 21. Stime sulla base delle esenzioni per malattia Classificazione esenzione 2008 2009 2010 2011 Ipertensione 25.423 26.185 26.920 26.711 Malattie cardiache 8.703 8.942 9.040 8.171 Diabete 6.525 6.794 7.020 7.362 Tumori 5.603 5.941 6.313 6.662 Malattie endocrine 4.322 4.794 5.287 5.775 Malattie respiratorie 2.654 2.860 3.043 3.229 Ipercolesterolemia 2.461 2.596 2.683 2.746 Malattie dell'occhio 2.377 2.452 2.507 2.556 Altre malattie al sistema cardiocircolatorio 3.092 3.063 2.997 2.297 Malattie fegato 1.060 1.115 1.133 1.151 Psicosi 634 693 769 802 Artropatie 597 650 708 765 Patologie neurodegenerative 562 573 599 617 Epilessia 496 522 534 556 Malattie della cute e del tessuto sottocutaneo 331 361 399 426 Insufficienza renale 287 322 345 403 Altre malattie dell'apparato digerente 345 361 372 387 Altre malattie del sistema osteomuscolare e del tess. connett 318 334 355 372 HIV 159 168 171 167 Celiachia 1 159 151 140 Malformazioni congenite 59 66 71 74 Altre malattie del sistema nervoso 39 43 46 46 Altro 749 819 1.023 1.150 Totale esenzioni per malattia 66.797 69.813 72.486 72.565 Esenzione per reddito 10.995 10.649 4.943 37.154 Invalidità Civile 5.529 5.747 5.845 6.067 Invalidità Lavoro/Servizio 812 835 843 861 Invalido di Guerra 80 79 63 53 Totale esenzioni 84.213 87.120 84.180 116.700 1.2.3. Infortuni sul lavoro In Italia nel 2010 si mantiene il trend in diminuzione degli infortuni denunciati all’INAIL (da 790 mila casi nel 2009 ai 775 mila del 2010, pari al -1,9%), a fronte di un calo occupazionale del 7% (ISTAT). In Veneto il calo registrato è della stessa entità, mentre nella Provincia di Verona, che in Veneto ha registrato un maggior numero di denunce, il calo è stato più consistente: -3,6%. Confrontando i dati delle tre ULSS della provincia, si rileva che, rispetto al 2009, il calo di infortuni denunciati è più significativo nell’ULSS 21 (Grafico 1.10). Anche se è difficile quantificarne l’effetto, su questi dati incide senz’altro la grave crisi economica che sta attraversando il Paese negli ultimi anni, con un impatto pesante in termini di aziende chiuse e ore di lavoro perse. Tabella 1.4 Infortuni denunciati all’INAIL in Veneto, nella Provincia e nel territorio dell’ULSS 21 (2003-2010) Territorio Evento 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Veneto numero indice Provincia di Verona numero indice ULSS 21 Legnago numero indice 130.844 128.005 121.000 120.908 117.493 111.930 97.181 100,0 97,8 92,5 92,4 89,8 85,5 74,3 95.423 72,9 27.653 25.797 25.045 24.159 23.485 22.965 20.415 19.687 100,0 93,3 90,6 87,4 84,9 83,0 73,8 71,2 4.675 4.299 4.154 4.111 4.138 3.763 3.228 3.083 100,0 92,0 88,9 87,9 88,5 80,5 69,0 65,9 23 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale Grafico 1.10 Trend degli infortuni denunciati in Veneto e nell’ULSS 21 (Indice Anno 2003 = 100) 100 90 80 72,9 71,2 70 65,9 Veneto 60 Provi nci a di Verona ULSS 21 Legna go 50 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 In linea con l’andamento del fenomeno a livello nazionale, gli ultimi cinque anni hanno visto un importante calo dei casi denunciati, sia per l’industria che per l’agricoltura. Complessivamente, con circa mille casi in meno rispetto al 2006, si arriva nel 2010 a poco più di 3.000 infortuni. Di questi, circa la metà (1.577) sono quelli 1 riconosciuti in occasione di lavoro . I comparti con maggior frequenza di infortuni sono quello metalmeccanico (17,9%) , dell’agricoltura e pesca (14,5%), dei servizi (12,9%) e delle costruzioni (12,9%). In particolare si è riscontrato, tra il 2006 e il 2010, un calo degli infortuni nel settore del legno, evidentemente collegato alla flessione di attività lavorativa registrata nel comparto (-42,4%). Gli infortuni gravi (eventi con prognosi superiore a 40 giorni e/o con esiti permanenti o mortali) sono diminuiti complessivamente del 22%. I comparti con maggior frequenza sono quello dell’agricoltura e pesca e delle costruzioni. È il settore dei trasporti, tuttavia, ad avere la più alta percentuale di infortuni gravi sul totale degli infortuni registrati nel periodo. 1 Grafico 1.11 Comparti con maggior numero di infortuni riconosciuti nell'ULSS 21 (percentuale sul totale eventi avvenuti tra il 2006 e il 2010) infortuni gravi infortuni non gravi 17,9% 14,5% 12,9% 12,9% 11,8% 9,5% .M et all i 2,5% In d ar e 2,6% lim en t .A om pa rti 3,0% In d Al tri c rt i 3,3% Tr as po eP A 4,0% Sa ni tà er cio m m Co Le gn o e in us tri a In d du st ri ni zio Al tre str u Co Se rv izi es ca ep ra ltu Ag ric o M et alm ec ca ni co 5,1% 1 il dato non comprende gli eventi in franchigia (con prognosi inferiore a quattro giorni), quelli negativi (soggetti non assicurati o mancanza dell’occasione di lavoro), gli infortuni in itinere (avvenuti nel percorso casa-lavorocasa) e quelli occorsi a studenti, colf e sportivi professionisti. 24 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 1 - Territorio e popolazione Infortuni mortali Tutti gli infortuni mortali avvenuti in luogo di lavoro, esclusi gli incedenti stradali ed a prescindere dalla tutela assicurativa degli interessati da parte dell’INAIL, vengono indagati da parte del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPISAL). Complessivamente tra il 2006 e il 2010 lo SPISAL dell’ULSS 21 ha svolto indagini in 14 casi, 6 dei quali avvenuti nelle costruzioni e 4 in agricoltura. Gli infortuni mortali denunciati all’INAIL sono illustrati nella tabella 1.5. Tabella 1.5 Infortuni mortali denunciati all’INAIL in Provincia di Verona e nel territorio della ULSS 21 Provincia di Verona ULSS 21 Legnago 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 28 5 18 4 24 4 22 5 22 6 20 11 11 8 1.2.4. Malattie professionali Numerosi fattori di rischio nei luoghi di lavoro possono causare malattie: per esempio sostanze chimiche (polveri, fumi, vapori, aerosol, ecc.), agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni, ecc.), sforzi fisici ripetuti, posture incongrue, rischi psicosociali. In Italia nel 2010 sono state denunciate all’INAIL malattie professionali contro le 34.646 del 2009 e le 29.939 del 2008. L’aumento è stato particolarmente considerevole in agricoltura (+63% dal 2009). Nella Tabella 1.6 sono indicate le malattie professionali segnalate al Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) dell’ULSS 21 (in prevalenza da parte di medici competenti, Istituto di Medicina del Lavoro, INAIL, Patronati) o riscontrate dallo stesso Servizio nell’ambito della propria attività ambulatoriale nel periodo 2006-2011. Prevalgono le patologie dell’apparato muscolo-scheletrico e le ipoacusie da rumore. Queste ultime hanno rappresentato dal 2006 al 2008 la prima malattia professionale per numero di denunce, mentre dal 2009 le più frequenti sono le patologie muscolo-scheletriche. I settori di insorgenza principali sono quello dell’Agricoltura, a conferma del dato nazionale, della Metalmeccanica e dell’Edilizia. Tabella 1.6 Malattie professionali segnalate allo SPISAL dell'ULSS 21 o riscontrate dal Servizio MALATTIE PROFESSIONALI patologie apparato muscolo scheletrico ipoacusie da rumore mesoteliomi pleurici altre patologie apparato respiratorio dermatiti disturbi psichici lavoro-correlati altre patologie TOTALE 2006 14 22 13 1 2 0 2 54 2007 16 48 4 1 1 1 1 72 2008 26 28 3 3 0 1 3 64 2009 36 32 3 1 2 2 1 77 2010 31 26 8 3 2 0 8 78 2011 33 22 5 0 1 1 8 70 25 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale CAPITOLO 2. PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA 2.1. Principi contenuti nell’Atto aziendale L’Azienda Unità Locale Socio-Sanitaria n. 21, istituita dal 1° gennaio 1995 con la L.R. 56/1994, modificata con la L.R. 22/2001 che ha ridefinito l’ambito territoriale, è un ente strumentale della Regione Veneto dotato di personalità giuridica pubblica, autonomia gestionale, amministrativa, contabile, e patrimoniale in conformità alla normativa nazionale e nel rispetto dei principi previsti dalle disposizioni regionali. L’Atto aziendale, deliberato il 23 dicembre 2003, è il documento con cui vengono definiti i principi generali, le linee strategiche e l’organizzazione dell’Azienda. Con l’Atto si individua la Mission, ovvero la dichiarazione con cui si esplicita la ragione d’essere dell’Azienda e i Valori a cui ispirarsi nel realizzare tale mission. MISSION Garantire i livelli essenziali di assistenza definiti dal Piano Sanitario nazionale dal Piano sociosanitario regionale, nel rispetto dei principi di dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità dell’impiego integrato delle risorse. VALORI • centralità del cittadino: organizzare i servizi socio-sanitari considerando il cittadino come il primo riferimento dell’Azienda; • coinvolgimento e partecipazione della Conferenza dei Sindaci nelle azioni ad integrazione socio-sanitaria; • fattore umano: valorizzare il lavoro delle persone, rafforzare il loro senso di appartenenza, stimolare la loro creatività, professionalità e capacità di collaborare per il raggiungimento di obiettivi comuni; • umanizzazione dei servizi: promuovere il pieno coinvolgimento delle risorse umane e di tutte le professionalità nel miglioramento dei rapporti tra il personale dell’Azienda e il cittadino; • efficacia della prestazione: prestare un servizio che sia effettivamente orientato alla promozione della salute e che comunque garantisca la corrispondenza tra il livello di assistenza erogato e gli obiettivi della programmazione sanitaria; • efficienza della prestazione: razionalizzare l’organizzazione, ottimizzare l’impiego di tutte le risorse disponibili, per ridurre i consumi impropri e gli sprechi; • innovazione e miglioramento continuo della qualità: ricercare la continua evoluzione dell’organizzazione e di tutti i servizi socio-sanitari e non, con l’applicazione di strumenti e metodologie che permettano di interpretare il cambiamento dei bisogni della cittadinanza; • etica professionale: interpretare il proprio lavoro come il giusto equilibrio di competenza, integrità, onestà, evitando di suscitare conflitti tra deontologia professionale degli operatori e finalità aziendali. 26 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda 2.2. Assetto istituzionale e Governance Di seguito viene descritto l’Assetto istituzionale dell’Azienda, come stabilito dall’Atto aziendale. La Figura 2.1 schematizza la Governance aziendale, intesa come processo di definizione delle politiche e delle decisioni caratterizzato non dall’imposizione gerarchica, ma dall’interazione di una molteplicità di attori e basato su principi di trasparenza, responsabilità, negoziazione, controllo, coordinamento, coerenza. Proprio la crescente importanza che questi principi stanno assumendo dal punto di vista economico e politico, dalla piccola azienda alle grande istituzioni internazionali, fa sì che il concetto di Governance venga sempre più posto in risalto. Figura 2.1 Schema di Governance dell’Azienda ULSS 21 2.2.1. Organi aziendali Il Direttore Generale rappresenta legalmente l’Azienda, è responsabile delle funzioni di indirizzo Direttore Generale politico-amministrativo e strategico della medesima, che si esercitano attraverso la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare e verificando la rispondenza dei risultati dell’attività e della gestione agli indirizzi impartiti ed agli obiettivi programmati. Il Direttore Generale è coadiuvato, nell’esercizio delle proprie funzioni, dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal Direttore dei Servizi Sociali i quali sono nominati dal Direttore Generale stesso e da lui/lei eventualmente revocati nel rispetto della normativa vigente. Il Direttore Generale si avvale inoltre del Collegio di Direzione per le attività attribuite a quest’ultimo. Il Collegio Sindacale è un organo di controllo che ha il compito di verificare l’amministrazione Collegio Sindacale dell’Azienda sotto il profilo economico e di vigilare sull’osservanza della legge; accerta inoltre la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili ed effettua periodicamente verifiche di cassa. Ha l’obbligo di riferire almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest’ultima, sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità e di trasmettere periodicamente (almeno ogni sei mesi) al Presidente della Conferenza dei Sindaci una propria relazione sull’andamento dell’attività dell’Azienda. 27 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale 2.2.2. Componenti della Direzione Generale e organi collegiali Il Direttore Sanitario, il Direttore Amministrativo e il Direttore dei Servizi Sociali partecipano, unitamente al Direttore Generale, che ne ha la responsabilità, alla Direzione Generale dell’Azienda. In tal modo, all’interno dell’Azienda, si differenzia la funzione di programmazione, controllo, allocazione e committenza, propria della Direzione Generale, dalla funzione di produzione affidata alle strutture tecnico-funzionali. Collegio di direzione Il Collegio di Direzione è organismo coadiuvante e di supporto del Direttore Generale per l’esercizio della funzione di governo dell’Azienda con funzioni consultive, propositive e di controllo. È altresì il luogo privilegiato per la formazione di scelte condivise e conseguentemente come occasione per la crescita dello spirito di appartenenza all’Azienda. Conferenza dei Sindaci Ruolo molto importante ha infine la Conferenza dei Sindaci dei Comuni compresi nel territorio di competenza dell’ULSS. Essa è l’organismo rappresentativo delle autonomie locali, cui spetta il dirittodovere di esprimere i bisogni sociali ad integrazione sanitaria della comunità amministrata. La Conferenza, in attuazione delle norme specifiche vigenti in materia e sulla base di proprio regolamento, nomina i membri dell’Esecutivo, partecipa al processo di programmazione sociale ad integrazione sanitaria locale, approva il Piano di Zona dei Servizi Sociali, emana gli indirizzi per l’elaborazione del Piano Attuativo Locale, esamina gli atti di bilancio, esercita ogni altra funzione riservata alla sua competenza. 2.2.3. Ospedale La rete di offerta dell’Azienda ULSS 21 di Legnago è composta da quattro strutture, con diverse destinazioni funzionali, localizzate nei comuni di Legnago, Bovolone, Nogara e Zevio. In seguito al processo di riadeguamento del Sistema Sanitario del Veneto, avviato dalla Delibera della Giunta Regionale n° 3223 del 08/11/2002, gli ospedali dell’ULSS 21 sono stati riorganizzati e classificati in: Ospedale “Mater Salutis” di Legnago Ospedale “S. Biagio” di Bovolone Ospedale “Don Luigi Chiarenzi” di Zevio Centro Sanitario Polifunzionale “F. Stellini” di Nogara ospedale di rete con attività per acuti con una dotazione di 370 posti letto (media annuale), di cui 333 posti letto di degenza a ciclo continuo (comprensivi di 16 posti letto di terapia intensiva e 22 posti letto di terapia sub-intensiva) e 37 posti letto di Day Surgery e/o di Day Hospital. A questi si aggiungono 10 posti letto per l’Osservazione Breve intensiva (OBI). ospedale integrativo di rete con attività ad indirizzo prioritariamente medico-riabilitativo con una dotazione di 48 posti letto per ricoveri a ciclo continuo di Lungodegenza e 13 posti letto di Day Surgery polispecialistica. Sono inoltre presenti 2 posti letto di osservazione nel Punto di primo intervento. ospedale integrativo di rete con attività ad indirizzo prioritariamente medico-riabilitativo con una dotazione di 80 posti letto di Recupero e Riabilitazione Funzionale. Attività ambulatoriale polispecialistica (compresa radiologia convenzionale ed ecografia). Sono inoltre presenti un punto prelievi, l’attività di screening mammografico, il Punto Sanità e altri servizi socio-sanitari territoriali afferenti al Dipartimento di Salute mentale. Il presidio ospedaliero aziendale è articolato in Unità Operative Complesse (dotate di budget prefissato) e Unità Operative Semplici, raggruppate in Dipartimenti organizzati per aree omogenee sotto il profilo dell’attività, delle risorse umane e tecnologiche impiegate o rispetto ai bisogni da soddisfare (vd. Figura 2.2 Organigramma aziendale) 28 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda Figura 2.2 Organigramma aziendale (2012) LEGENDA UOC: Unità Operativa Complessa UOSVD: Unità Operativa Semplice a Valenza Dipartimentale UOC Serv. Controllo Interno e Programmazione DIRETTORE GENERALE UOC Serv. Affari Amministrativi e Generali UOSVD Serv. Prevenzione e Protezione DIRETTORE AMMINISTRATIVO DIRETTORE SANITARIO UOC Dirigenza Medica Ospedaliera UOC Serv. Personale e Sviluppo Organizzativo Dip. Medicina UOC Endoscopia - Gastroenterologia UOC Medicina Interna UOC Pneumologia UOC Oncologia Medica UOSVD Malattie infettive UOC Cardiologia UOC Nefrologia-Dialisi UOC Neurologia UOSVD UTIC Dip.to dei Servizi UOC Anatomia e Istologia Patologica UOC Radiologia UOC Laboratorio Analisi UOC Radioterapia UOC Farmacia Ospedaliera Dip.to di Chirurgia UOC Chirurgia Generale UOC Oculistica UOC Otorinolarigoiatria UOC Ortopedia UOC Urologia UOSVD Odontostomatologia Dip.to Maternoinfantile UOC Ostetricia e Ginecologia UOC Pediatria Neuropsichiatria infantile Dip. Continuità Ass.le UOC Geriatria UOC Rec. e Riab. Funzionale UOC Area Riab. di Lungodegenza UOS Uff. Informatico Dip.to Amministrativo UOC Serv. Tecnico UOC Serv. Economico Finanziario e Fiscale UOC Serv. Provveditorato economato DIRETTORE SERVIZI SOCIALI Dip. Urgenza emergenza Dip.to Interaziendale UOC Materno infantile, Età Evolutiva, Famiglia Dip.to Distretto UOC Cure Primarie UOC Cure Intermedie UOC Serv. Farmaceutico Territoriale Serv. Amministrativo distrettuale Dip.to di Salute mentale Dip.to delle Dipendenze UOC Psichiatria UOC SERD Legnago UOC SERD Zevio UOC Pronto Soccorso UOC Anestesia e Rianimazione Punto di primo intervento H24 Bovolone Terapia Antalgica UOC Servizio Immuno-Trasfusionale (daOttobre2008inseritonel Dip.toInteraziendale di MedicinaTrasfusionaledella ProvinciadiVerona) UOC Serv. Igiene Alimenti e Nutrizione UOC Serv. Veterinario - Sanità animale Dip.to di Prevenzione UOC Serv. Vet. – Igiene alimenti di origine animale UOC Serv. Veterinario - Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche UOC Serv. di Igiene e sanità pubblica UOC Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro UOSVD Medicina Legale 29 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale 2.2.4. Il Distretto Distretto socio-sanitario Il Distretto socio-sanitario assicura l’assistenza primaria nella rete dei servizi territoriali ed è deputato a realizzare l’integrazione socio-sanitaria tra i servizi che erogano prestazioni sanitarie, con l’obiettivo di garantire la continuità assistenziale e la centralità del cittadino. La sua attività è quindi mirata a creare una rete territoriale diversificata e fortemente integrata con il sociale al fine di dare una risposta alle esigenze extra-ospedaliere. Le attività specialistiche sono assicurate con le necessarie integrazioni con i dipartimenti ospedalieri. L’ULSS 21 ha un unico Distretto Socio-sanitario, a cui afferiscono tutti i 25 Comuni di pertinenza dell’Azienda e si articola nelle seguenti strutture: Cure Primarie Cure Intermedie Materno-infantile, età evolutiva e famiglia Servizio farmaceutico territoriale Unità di Valutazione multi-dimensionale Distrettuale (UVMD) Servizio integrazione lavorativa (SIL) Disabilità Età adulta Dal punto di vista territoriale inoltre il Distretto è organizzato in cinque Punti Sanità: Figura 2.3 Collocazione dei cinque Punti Sanità dell’ULSS 21 Punto Punto Sanità Sanità Zevio Zevio Punto Punto Sanità Sanità Bovolone Bovolone Punto Punto Sanità Sanità Cerea Cerea Punto Punto Sanità Sanità Nogara Nogara Punto Punto Sanità Sanità Legnago Legnago Il Dipartimento di Salute mentale Il Dipartimento di Salute Mentale, comprendendo le Strutture psichiatriche pubbliche territoriali e ospedaliere, gestisce tutte le attività concernenti la tutela della salute mentale per i cittadini residenti nel territorio di competenza dell’ULSS 21. Le strutture del Dipartimento sono distribuite tra l’Ospedale di Legnago e il territorio: Ospedale Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) – Ospedale “Mater Salutis” di Legnago (16 p.l per degenza ordinaria 2 per osservazione) 30 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda Territorio • Centro Diurno “La Fontanina” – Bovolone Centro • Centro Diurno “Il Girasole” - Nogara Salute • Centro Diurno “Il Tulipano” – Porto di Legnago Mentale • Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP) “Villa Stellini”- Nogara Nel primo caso abbiamo il Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (S.P.D.C.), che eroga trattamenti psichiatrici volontari e obbligatori (T.S.O., trattamento sanitario obbligatorio) in regime di ricovero ed effettua inoltre attività di consulenza per i Reparti specialistici ospedalieri e per il Pronto Soccorso. Sul territorio invece il Dipartimento opera attraverso il Centro di Salute Mentale (CSM), che coordina l’assistenza psichiatrica, ambulatoriale, domiciliare, semiresidenziale e residenziale. È organizzato in tre aree territoriali, corrispondenti ai punti sanità di Bovolone – Zevio, Legnago e di Nogara – Cerea ad ognuna delle quali corrisponde un Centro Diurno ed un’Unità operativa territoriale (U.O.T.). I Centri Diurni, per favorire gli scambi sociali, sono collocati nei contesti urbani di Bovolone (C.D. La Fontanina”), di Nogara (C.D. “Il Girasole”) e di Porto di Legnago (C.D. “Il Tulipano). Accolgono i pazienti durante le ore diurne su specifici progetti individuali di tipo terapeutico e/o riabilitativo. Dal 2003 è inoltre attiva a Nogara La Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP) “Villa Stellini” che, dotata di 14 posti letto, svolge funzioni ad elevato livello assistenziale con presenza di personale 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno. Ospita infatti utenti psichiatrici con scarse o assenti capacità di autonomia. Le attività e le prestazioni prevalenti sono di tipo clinico rivolte al paziente e, quando possibile, anche ai suoi familiari. Il Dipartimento delle Dipendenze Il Dipartimento per le Dipendenze affronta globalmente gli aspetti legati alla prevenzione, cura e reinserimento sociale e lavorativo delle persone che presentano problematiche legate alla dipendenza da sostanze. In particolare i destinatari del servizio sono: • persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol, farmaci, nicotina e con dipendenze comportamentali e le loro famiglie; • chiunque desideri effettuare il Test dell’HIV in anonimato; • i Comuni e le Istituzioni (Scuole, Associazioni e i gruppi del privato sociale) che vogliono attivare in collaborazione con il SER.D progetti di prevenzione delle dipendenze o dell’ HIV; • tutti i cittadini che necessitano di consulenze ed informazioni sulle dipendenze e sull’AIDS. Il Dipartimento è costituito dalle seguenti unità operative: SER.D di Legnago SER.D. di Zevio Comunità terapeutica diurna “L’Argine” per i comuni di Angiari, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi S. Anna, Casaleone, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Legnago, Minerbe, Nogara, Roverchiara, Sanguinetto, Sorgà, Terrazzo, Villa Bartolomea. per i Comuni di Bovolone, Concamarise, Isola Rizza, Oppeano, Palù, Ronco all’ Adige, Salizzole, San Pietro di Morubio, Zevio. Dal punto di vista organizzativo fa parte del SER.D di Legnago, ma fornisce servizi ad entrambi i SER.D. e dai seguenti moduli funzionali: Centro Antifumo ambulatorio attivo dal 2005 nell’Ospedale “Chiarenzi” di Zevio e dedicato al trattamento e alla prevenzione delle ricadute nella dipendenza da nicotina . Gruppo Prevenzione delle dipendenze presso il SER.D. di Legnago, opera nell’ambito della Prevenzione Primaria indirizzando gli interventi soprattutto nei confronti dei giovani, sia in ambito scolastico che territoriali, puntando alla responsabilizzazione dell’individuo per la salute propria e della comunità. 31 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale 2.2.5. Dipartimento di Prevenzione Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura dell’Azienda ULSS preposta alla promozione della tutela della salute della popolazione. La sua missione consiste quindi nel garantire la tutela della salute collettiva e nel fornire una risposta unitaria ed efficace alla domanda di salute della popolazione, attraverso: • la promozione della salute; • la prevenzione degli stati morbosi; • il miglioramento della qualità della vita; • il benessere animale e sicurezza alimentare. Il perseguimento di tali strategie prevede una conoscenza approfondita dei rischi per la salute e per la sicurezza e la loro gestione, la definizione degli obiettivi per la programmazione delle azioni, la verifica dei risultati in termini di efficacia ed efficienza. Il Dipartimento svolge compiti e funzioni specifiche di igiene e medicina preventiva in campo umano e veterinario, comprese le attività di vigilanza. È articolato in Servizi e lavora con l’interdisciplinarietà delle azioni e con la unireferenzialità per l’utenza. La struttura del Dipartimento di Prevenzione, si articola nelle seguenti Unità Organizzative: Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.) Servizio Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (S.P.S.A.L.) Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione (S.I.A.N.) Servizio Veterinario – Sanità animale Servizio Veterinario – Igiene degli alimenti di origine animale Servizio Veterinario – Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Servizio di Medicina legale Come da disposizioni regionali, inoltre, tale dipartimento prevede al suo interno il Dipartimento Funzionale Sanità Animale e Sicurezza Alimentare che risulta così composto: S.I.A.N., Serv. Veterinario Sanità animale, Serv. Vet. Igiene degli alimenti di origine animale e Serv. Vet. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. 2.2.6. Attività non sanitarie di supporto I servizi che svolgono attività amministrativa e di supporto sono illustrate di seguito: Servizio Affari amministrativi e generali Servizio Controllo Interno e Programmazione Servizio Prevenzione e Protezione Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) Servizio infermieristico Servizio Economico, finanziario e fiscale Servizio Personale e sviluppo organizzativo Servizio Tecnico Servizio Provveditorato ed economato Servizio Informatico 32 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda 2.3. Il Capitale aziendale Per Capitale aziendale si intende non solo il valore finanziario del patrimonio e l’attitudine a produrre un risultato economico positivo, ma anche tutte le qualità personali, i valori individuali, le relazioni umane e l’organizzazione che si intrecciano nel contesto di riferimento, divenendo fattori fondamentali nella creazione del valore del sistema-azienda. Si tratta di considerare tutti gli stakeholders che a vari livelli si interfacciano con l’Azienda (utenti, amministratori, clienti, fornitori, banche, altri enti pubblici, ecc.) come portatori di valori individuali, i quali, interagendo tra loro, accrescono il patrimonio dell’azienda e ne diventano parte integrante. In letteratura il concetto di capitale aziendale è molto ampio e le sue componenti possono variare a seconda del tipo di azienda presa in esame. Nel nostro caso si propone una distinzione che considera le principali aree che concorrono alla creazione del Capitale aziendale di un’azienda sanitaria: il Capitale strutturale - tecnologico, il Capitale umano-intellettuale e il Capitale organizzativo. Il Capitale strutturale e tecnologico Il Capitale strutturale e tecnologico rappresenta per l’Azienda una porzione del patrimonio aziendale essenziale ai fini dell’erogazione dei servizi sanitari ed è costituito principalmente da attrezzature sanitarie e scientifiche, fabbricati, terreni, impianti e macchinari di servizio. Tali elementi sono rappresentati nel bilancio dell’azienda alla voce denominata “immobilizzazioni materiali” la cui composizione è riportata nel Grafico 2.1. Nel 2011 il valore a bilancio delle Immobilizzazioni Materiali è incrementato del 3% rispetto all’anno precedente, attestandosi complessivamente a 56 milioni di euro. L’ incremento è a carico in particolare per le attrezzature sanitarie e scientifiche, di cui si dà dettaglio nel Capitolo 2.2.3. Grafico 2.1 Immobilizzazioni materiali (2011) Impianti e macchinari 10,2% Attrezzature sanitarie e scientifiche 25,6% 2,1% Mobili e arredi 0,2% Automezzi Fabbricati strumentali indisponibili 51,6% 2,2% Macchine da ufficio 0,5% Altri beni materiali 5,7% Imobilizz.ni materiali in corso e acconti 1,3% Terreni 0,5% Fabbricati non strumentali disponibili 33 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale Il valore delle nuove acquisizioni, la cui ripartizione è riportata nel Grafico 2.2 è stato pari a €10.572.085. Gli investimenti di maggiore rilievo hanno riguardato le attrezzature Sanitarie (€4.581.980), i Fabbricati strumentali (€2.819.995), e gli Impianti e macchinari (€ 1.066.818). Grafico 2.2 Acquisizioni nel quadriennio 2008-2011 (Fonte: Bilancio d’esercizio) 100% 0,9% 5,4% 5,2% 0,3% 0,6% 3,5% 4,4% 1,2% 0,5% 4,7% 2,7% 0,7% 0,3% 6,6% 0,6% 1,0% Altri beni materiali 80% 30,8% Macchine d'ufficio 34,0% 42,7% 49,5% 60% Automezzi 10,6% 40% 23,0% 11,1% Mobili e arredi 11,5% 20% 49,0 % Attrezzature sanitarie e scientifiche 34,5 % 34,4 % 30,5% Impianti e macchinari 0% 2008 2009 2010 2011 Fabbricati strumentali indisponibili 2.3.1. Attività di manutenzione Per garantire la sicurezza e la qualità dei processi aziendali, le immobilizzazioni e il parco tecnologico biomedico (tutte le apparecchiature, gli strumenti e i sistemi che vengono utilizzati per la diagnosi, terapia e riabilitazione) sono soggetti a continua manutenzione. A tal fine è operativa, all’interno del Servizio Tecnico, la Sezione di Ingegneria Clinica a cui sono assegnate le seguenti funzioni e attività: • manutenzioni correttive e programmate; • verifiche di sicurezza; • controlli qualità; • collaudi e accettazioni; • supporto tecnico e ingegneristico; • supporto alla certificazione. Le attività manutentive svolte possono essere di tipo correttivo oppure programmato (manutenzione preventiva, controlli di qualità e verifiche di sicurezza). Le manutenzioni correttive riguardano guasti improvvisi, mentre per l’attività manutentiva programmata viene definito annualmente un piano di controllo delle attività programmate (PDC) sulla base del parco delle apparecchiature ricavabile dall’inventario e delle periodicità previste dalle normative tecniche di riferimento. L’attività programmata comprende anche le verifiche di sicurezza, volte a garantire adeguati livelli di sicurezza limitando al minimo i danni per i pazienti, per gli utilizzatori e per l’ambienti di utilizzo, e i controlli di qualità (controlli delle prestazioni), volti a testare il mantenimento delle proprietà e delle caratteristiche funzionali delle apparecchiature. Nel 2011 sono state effettuate 1.610 manutenzioni preventive, 1.058 verifiche di sicurezza e 105 controlli di qualità, con il rispetto del 100% degli interventi preventivati nel PDC. Vengono svolte inoltre l’attività di accettazione e collaudo, atta a verificare l’idoneità di una nuova apparecchiatura all’utilizzo clinico (210 accettazioni/collaudi nel 2010), e l’attività di consulenza e supporto ingegneristico per la valutazione di nuove acquisizioni e/o la programmazione di rinnovo del parco tecnologico. Durante l’orario di servizio è attivo in modo continuativo il centro di ricezione chiamate (call center) che funge da punto di raccolta delle richieste effettuate dal personale dell’Azienda ULSS ed il punto di partenza dell’attività di manutenzione. Nel 2011 il call-center ha ricevuto 1.730 richieste di intervento, di cui 1.340 per apparecchiature elettromedicali e 390 per strumentario chirurgico. Spese di manutenzione L’attività di manutenzione ha determinato nel 2011 costi per circa € 7,3 milioni. Di questi circa il 65% per interventi di manutenzione straordinaria, che servono a mantenere e talvolta ad accrescere il valore del bene (contabilizzati in conto capitale), e il 35% per la manutenzione ordinaria. La quota più importante dei costi di manutenzione è da attribuire alla manutenzione straordinaria e ordinaria dei 34 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda fabbricati che ha comportato spese per oltre 3 milioni di euro nel 2011. Seconda, per importanza, è la manutenzione delle apparecchiature biomedicali nelle strutture ospedaliere, distrettuali e territoriali (circa 4.000 attrezzature), per la quale la spesa complessiva è stata pari a € 2,3 milioni. Grafico 2.3 Spese di manutenzione (in Conto Capitale e ordinaria) per tipologia di immobilizzazione (2011) Attrezzature sanitarie e scientifiche (c/cap.) Impianti e macchinari (ord) Impianti e macchinari (c/cap) Attrezzature sanitarie e scientifiche (ord) 7,0% 24,7% 1,8% 1,2% Mobili e arredi (c/cap) 0,8% Automezzi (c/cap) 1,1% Automezzi (ord) 0,7% Macchine d'ufficio (c/cap) 1,8% Macchine d'ufficio (ord) 0,2% Altri beni materiali (c/cap) 0,3% Altri beni materiali (ord) 0,7% Terreni (c/cap) 1,4% Terreni (ord) 13,9% Fabbricati (ord.) 3,4% Spese di manutenzione in conto capitale Spese di manutenzione ordinarie Fabbricati (c/cap) 40,9% 2.3.2. Investimenti in attrezzature sanitarie Nel 2011 sono state acquistate e collaudate attrezzature sanitarie, considerate prioritarie per le varie Unità Operative e Servizi per complessivi € 4,5 milioni di euro circa. Uno degli interventi più significativi è stata la sostituzione di uno dei due Acceleratori Lineari presenti nell’UOC di Radioterapia con una apparecchiatura di nuova generazione che consentirà di garantire trattamenti di alto livello delle patologie neoplastiche. Tale acquisizione è stata finanziata con l’importante contributo della Fondazione Cariverona. Nel 2012 verrà ultimata la ristrutturazione dei locali di Unità di Terapia Intensiva Coronarica e l’acquisizione della seguente dotazione strumentale: 8 posti letto di terapia intensiva cardiologica e 10 posti letto di terapia sub-intensiva dotati di monitor multiparametrici, ventilatori polmonari, travi testaletto, scialitiche, contropulsatore aortico ed ecocardiografo. Per questo importante investimento (previsto un impegno di spesa complessivo di oltre 2 milioni di euro) l’Azienda ha ottenuto un contributo da parte della Fondazione Cariverona. Si proseguirà inoltre con la sostituzione del sistema radiologico del Laboratorio di Elettrofisiologia/Emodinamica per la diagnosi ed il trattamento di tutte le aritmie e le patologie ischemiche del cuore. Con particolare riferimento alle attrezzature di Radiologia, nel 2011 sono stati presentati due progetti alla Fondazione Cariverona al fine di ottenere un contributo per la loro realizzazione: “Aggiornamento attrezzature del Servizio di Radiologia dell’Azienda ULSS 21” e “Diagnostica ecografica multidisciplinare per l’Ospedale di Legnago: integrazione ed aggiornamento apparecchiature ecotomografiche esistenti”. Il contributo fino ad € 460.000 è stato assegnato per il primo dei due progetti sopra riportati e sono state quindi avviate le procedure di acquisizione. Nelle pagine successiva si riportano le principali attrezzature acquisite dal 2009 a giugno 2012 (Tabella 2.1) 35 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale Tabella 2.1 Principali attrezzature sanitarie acquisite e collaudate dal 2009 al 1° semestre 2012 Ospedale U.O.C. Descrizione attrezzature sanitarie Importo 2009 Legnago Zevio e Nogara Radiologia Radiologia Legnago Pronto Soccorso Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Aggiornamento Risonanza Magnetica Adeguamento diagnostiche radiologiche digitali Attrezzature varie per Pronto Soccorso (10 monitor con centrale di monitoraggio, 10 letti elettrici, 2 defibrillatori portatili, 1 ambulanza) Attrezzature varie per Gastroenterologia (3 gastroscopi, 3 Gastroenterologia colonscopi, 1 duodenoscopia, 1 colonna video) Chirurgia Oculistica Anatomia Patologica Cardiologia Ortopedia Chirurgia Ostetricia Pediatria Ortopedia Oculistica Pneumologia ORL Apparecchio radiologico portatile Laser a diodi Attrezzature per Anatomia Patologica (1 coloratore con montavetrini, 1 processatore) Poligrafo e cicloergometro Apparecchio radiologico portatile Colonna video laparoscopica Colonna video laparoscopica 2 Termoculle con monitor collegati e isola neonatale Sistema trasferimento pazienti in orizzontale Sistema ad infrarossi Broncoscopio Camera acustica 588.000 227.400 225.512 216.463 165.600 144.000 120.964 97.836 97.056 77.340 77.340 59.084 57.600 35.400 23.370 18.120 2010 Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Bovolone Legnago Bovolone Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Bovolone Legnago Legnago Legnago Radiologia 3 Diagnostiche radiologiche 2 ecocardiografi portatili Cardiologia 1 Poligrafo Letti operatori e scialitiche Portatile per radioscopia Chirurgia Generale Colonna videolaparoscopica Aggiornamento colonna videolaparoscopica Urologia Colonna videolaparoscopica Microscopio operatorio Oculistica Letto operatorio Radiologico portatile Ortopedia Sistema trasferimento pazienti in orizzontale Attrezzature per Day Surgery Ostetricia e Colonna videolaparoscopica Ginecologia 2 ecografi portatili Gastroenterologia Idrodisettore per polipectomia e APC Neurologia 4 monitor per telemetria centrale di monitoraggio Anatomia Coloratore, montavetrini Patologica Processatore Lungodegenza Ecografo Anestesia e Videobroncoscopio Ranimaz. Apparecchio di anestesia Pronto Soccorso 2 defibrillatori 729.000 121.979 78.000 510.000 94.144 73.500 35.520 67.371 126.971 33.678 94.200 57.600 56.000 80.935 47.280 84.846 36.000 59.760 31.000 61.200 23.640 84.000 42.480 2011 Legnago Cardiologia Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Radioterapia DMO Urologia Oculistica attrezzature per UTIC (copertura mutuo e finanziamento Cariverona) ecocardiografo fisso (finanz. Cariverona € 120.000) acceleratore lineare completo di IMRT, collimatore microlamellare e comprensivo del sistema per calcolo piani di cura (copertura mutuo e finanz. Cariverona) radiocromatografo per Medicina Nucleare letti elettrici e comodini carrelli ecografo multifunzionale per radiologia autoclave bio-feedback 2 autorefrattometri aggiornamento laser per trattamento glaucoma 545.289 201.210 1.908.989 28.500 110.116 72.000 92.400 19.953 5.784 10.432 30.000 36 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Zevio Legnago Legnago Legnago Ortopedia ORL Ostetricia e Ginecologia Pediatria Gastroenterologia Pneumologia Medicina interna Neurologia RRF Anestesia e rianimazione Pronto Soccorso autoclave elettronigstagmografo 19.953 22.440 ecografo 96.049 sistema CPAP + respiratore sistema tracciabilità disinfezione endoscopi dosaggio ossido nitrico ossimetro elettromiografo con stimolatore dosaggio ossido nitrico per Zevio 11.000 26.000 5.000 16.000 76.183 5.000 pompe infusione 23.716 2 monitor per osservazione breve TAC (finanziamento Cariverona € 220.000) 15.500 405.592 1° semestre 2012 Anestesia e Legnago 7 travi pensili testa letto per Rianimazione Rianimazione Legnago Radiologia Letto per TAC Legnago Pronto Soccorso 2 defibrillatori Serv. Screening Nogara Ecografo per lo screening mammografico (Dip. Prevenzione) Legnago Medicina Nucleare Cella di manipolazione dei preparati radioattivi Procedure di acquisizione avviate nel 2012 e in parte concluse Endotelioscopio Legnago Oculistica Topoaberrometro Ostetricia e Letto per Sala parto Legnago Ginecologia 5 monitor cardiofetali Legnago Laboratorio analisi 6 centrifughe Ventilatore polmonare per patologia sub intensiva neonatale Legnago Pediatria Incubatrice neonatale Misuratore transcutaneo della bilirubina Anestesia e Legnago Ecografo portatile Rianimazione Legnago Pneumologia Radiologico portatile (finanziamento Cariverona € 65.280) Ortopantomografo (finanziamento Cariverona di € 40.800) Legnago Radiologia Diagnostica digitale (finanziamento Cariverona di € 264.920) 2 ecografi multidisciplinari (finanziamento Cariverona di € 89.000) 106.394 32.008 60.282 52.000 105.600 21.659 39.930 15.119 37.026 28.967 25.000 21.000 4.800 30.000 105.000 90.000 339.600 165.000 2.3.3. Progetti edilizi Di seguito si elencano i progetti edilizi di maggior rilievo previsti dal Piano triennale dei lavori 20112013. Lavori conclusi nel 2011: • 1° fase ristrutturazione Unità Terapia Intensiva Coronarica; • lavori di adeguamento per l’installazione dell’Acceleratore lineare in Radioterapia; • installazione della TAC presso il Pronto Soccorso di Legnago; • adeguamento locali da adibire ad Ambulatorio dei Pre-Ricoveri; Lavori conclusi nel 2012: • 2° fase ristrutturazione Unità Terapia Intensiva Coronarica; • adeguamento Servizio di Medicina Nucleare; • lavori di adeguamento e installazione delle sette travi pensili per Anestesia e Rianimazione; • lavori di adeguamento e installazione dei dodici posti letto per l’Osservazione Breve Intensiva Prolungata; • biblioteca pediatrica; • risanamento cornici e facciate Blocco nord, ala est dell’Ospedale di Legnago; • rifacimento completo della Centrale Termica dell’Ospedale di Legnago con la sostituzione di 3 caldaie; 37 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale • adeguamento cabine elettriche Ospedale di Legnago; • sostituzione di 45 Porte antincendio REI; • linee adduzione impianto riscaldamento e condizionamento blocco centrale e degenze lato est Ospedale di Bovolone; • rifacimento completo della Centrale Termica di Bovolone; • climatizzazione delle Sale Operatorie di Bovolone; • ristrutturazione di 9 ambulatori per il Progetto di aggregazione funzionale territoriale (AFT) di medicina generale del Centro Sanitario Polifunzionale Nogara. Lavori in itinere nel 2012: • ampliamento Centro occupazionale educativo diurno (CEOD) “Ca’ Verde”; • ristrutturazione piano 2° ala est CSP di Nogara per Comunità alloggio estensiva di 16 posti letto con adeguamento antisismico; • ristrutturazione 1° piano Edificio Ex Scuole maschili di Bovolone per un Centro di salute mentale e un Centro Diurno; • Installazione del cogeneratore alimentato da gas metano 2.3.4. Il Sistema informatico aziendale. Il Sistema informatico aziendale rappresenta l’insieme di tutti quegli strumenti (hardware e software) che rilevano, elaborano, scambiano e archiviano dati allo scopo di produrre e distribuire le informazioni. Nel 2011 è proseguito il processo di evoluzione del Sistema informatico aziendale, sia per quanto riguarda le progettualità previste dalle diposizioni regionali (obiettivi dei Direttori Generali DGR 3140/2010), che dagli obiettivi aziendali. Per quanto riguarda gli obiettivi regionali è stato: • disposto l’avvio e la gestione del software unico regionale (Anagrafe Regionale) per la gestione dei processi di scelta e di revoca dei MMG, dei PLS e del sistema di esenzione; • avviata la prescrizione elettronica su Ricetta rossa delle prestazioni specialistiche e farmaceutiche da parte sia dei Medici di medicina generale e Pediatri, che dei medici specialisti dell’ULSS 21; • attivata l’apposizione della firma digitale sui documenti; • disposta la messa a regime del Registry (elemento informatico di indicizzazione e di recupero dei documenti) e il Repository aziendali (hardware di memorizzazione dei documenti), come da specifiche regionali; • introdotto un sistema informatizzato per la gestione delle sale operatorie in merito all’attività delle equipe, del materiali utilizzati e della programmazione delle sale in rispondenza delle liste d’attesa per gli interventi chirurgici. I principali progetti previsti dagli obiettivi aziendali sono state: • l’acquisizione di una piattaforma di integrazione tra MMG/PLS e ULSS 21, finalizzata alla messa in rete delle cartelle dei medici del territorio e alla prescrizione elettronica; • l’avvio della piattaforma per il ritiro dei referti via web, che permette all’utente di ottenere il referto di laboratorio direttamente da internet, senza doversi recare agli sportelli dell’ULSS 21 (vedi cap. 4.7 Novità 2011); • la realizzazione di un motore di interfaccia tra CUP e Sistema informatico aziendale; • la realizzazione di un sistema di video conferenza tra le quattro strutture di Legnago, Bovolone, Nogara e Zevio. 38 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda Il Capitale umano L’Azienda sanitaria è un classico esempio di azienda in cui il Capitale predominante e fondamentale è rappresentato dalle conoscenze, dalle competenze e dalle abilità delle persone che vi lavorano, caratteristiche peraltro notoriamente difficili da acquisire e per questo motivo ulteriormente preziose. Il Capitale Umano è quindi un “asset” fondamentale per l’Azienda sanitaria, non iscritto a bilancio ma di cui tenere necessariamente conto nella definizione delle strategie. L’Azienda ULSS 21 ha 1.780 dipendenti (al 31/12/2011) di cui 1.271 di ruolo sanitario, 2 di ruolo professionale, 291 di ruolo tecnico e 216 di ruolo amministrativo. Oltre al personale dipendente, l’Azienda si avvale e collabora con il personale cosiddetto “convenzionato”, ovvero i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta, gli Specialisti Ambulatoriali Interni e i Medici di Continuità Assistenziale (ex-guardia medica). Fondamentale importanza riveste il ruolo della formazione aziendale al fine di accrescere il “valore” del proprio Capitale Umano, ovvero le competenze e la conoscenza dei dipendenti e del personale convenzionato. La formazione viene programmata annualmente e formalmente adottata con il Piano di Formazione Aziendale, nel rispetto della normativa nazionale e regionale in materia di formazione. Per un maggior dettaglio circa la composizione del personale, l’attività di formazione e le politiche aziendali che lo riguardano si rimanda al Capitolo 5 “Risorse Umane”. Grafico 2.4 Composizione del personale dipendente per ruolo (2011) Ruolo amministrativo Ruolo professionale 12,1% 0,1% Ruolo tecnico (tecnici non sanitari, OSS, OTAA) 16,3% Ruolo sanitario (medici, infermieri, tecnici di laboratorio, di radiologia, di vigilanza, ecc) 71,4% 39 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale Il Capitale organizzativo Per capitale organizzativo si intende l’insieme di tutte quelle caratteristiche intangibili, tra cui le modalità gestionali ed organizzative scelte dall’azienda, che concorrono al miglioramento della qualità dell’organizzazione e all’apprendimento continuo. Dal punto di vista organizzativo un’Azienda sanitaria è sotto molti aspetti vincolata o indirizzata dalla normativa, in particolare da quella regionale, ma ha comunque una certa libertà nel valorizzare più o meno determinate funzioni, servizi o procedure in modo da creare valore attraverso strategie, culture e prassi organizzative. Gli ambiti che possono diventare oggetto di intervento a questo proposito sono numerosissimi. Vengono descritti di seguito quindi alcune attività che nell’ULSS 21 contribuiscono a qualificare la gestione e ad accrescere il capitale organizzativo e aziendale nel complesso. 2.3.5. Sistemi di Gestione della Qualità Perseguire e raggiungere determinati livelli di qualità da parte dell’Azienda Sanitaria non è un esercizio puramente amministrativo. È una risposta concreta alla richiesta da parte dei cittadini di trasparenza, risposta ai bisogni, efficienza, equità, rapporto umano e tutela della salute. Per l’anno 2011 la Sezione Qualità ha predisposto il Piano Qualità al fine di perseguire obiettivi ben definiti per il miglioramento della qualità aziendale delle attività sanitarie e sociali e per la pianificazione di tutte quelle attività afferenti alla formazione, certificazione volontaria, accreditamento istituzionale dell’Azienda e delle strutture socio-sanitarie presenti nel territorio aziendale. Accreditamento Nel 2011 è stato svolto il lavoro preparatorio per l’ottenimento dell’Accreditamento istituzionale istituzionale dell’intera Azienda ULSS, svolto dall’ARSS del Veneto nei primi mesi del 2012, finalizzato alla verifica dell’Azienda della presenza dei requisiti necessari all’erogazione dei servizi sanitari da parte delle strutture aziendali. L’accreditamento infatti non riguarda solo i soggetti erogatori privati, bensì anche quelli pubblici, ovvero le stesse aziende ULSS e ospedaliere. Nel corso del 2011 dunque è stato predisposta la documentazione necessaria ad attestare la soddisfazione dei requisiti richiesti o, eventualmente, ad evidenziare le attività e le responsabilità al fine di potersi allinearsi al requisito stesso. La Sezione Qualità ha effettuato incontri con Direttori, referenti qualità, Capo-sala delle Unità Operative, per individuare le evidenze necessarie a soddisfare i requisiti per l’Accreditamento Istituzionale. Gli audit effettuati presso le unità operative sono stati 224, con la stesura materiale di 260 documenti. 1 Autorizzazione In attuazione del Protocollo Comuni- AULSS 21 , è proseguita l’attività di verifica per l’autorizzazione all’esercizio di strutture e l’accreditamento delle strutture socio-sanitarie e sociali che ne hanno fatto richiesta. Nell’ambito socio sanitarie e sociali di questa attività si sono svolti 32 incontri del Gruppo tecnico di Valutazione e 18 sopralluoghi per l’accertamento alla rispondenza dei requisiti richiesti per l’Autorizzazione all’esercizio, di cui 8 Case di Riposo, 6 strutture per disabili, 1 asili nido, 2 micronido, 1 comunità familiari di tutela minori. Accreditamento tra L’UOC di Oncologia di Legnago ha aderito al percorso “Accreditamento tra pari”, organizzato dalla pari CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), che offre l’opportunità di dimostrare il possesso di ulteriori requisiti rispetto a quelli istituzionali. L’obiettivo dell'accreditamento all’eccellenza o professionale o “tra pari” è quello di: • fornire consulenza nell’analisi organizzativa del lavoro, anche favorendo il suo ripensamento strategico (c.d. re-engineering); • evidenziare problemi e criticità (non-conformità), interpretandoli in maniera costruttiva e intelligente e intraprendendo azioni correttive e di miglioramento; 1 Protocollo attuativo della Legge regionale 16 agosto 2002, n. 22 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”, concernente l’autorizzazione all’attività e l’accreditamento delle strutture pubbliche e private che erogano prestazioni socio-sanitarie e sociali come Case di Riposo, nidi aziendali, Comunità per l’alloggio di disabili. Tale protocollo definisce e regolamenta l’iter per la delega che i Comuni possono esercitare nei confronti dell’Azienda Ulss per quanto l’attività di accreditamento. 40 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda • ottimizzare i risultati, ovvero produrre i migliori risultati possibili con le risorse a disposizione; • stimolare il coinvolgimento dei professionisti in programmi di miglioramento continuo di qualità; • promuovere l'autovalutazione come strumento di costante monitoraggio e di riflessione sulla propria realtà operativa; • stimolare l’apprendimento organizzativo. Questo modello, inoltre, permette l’espandersi della moderna concezione di una pratica clinica “evidence-based”, che tenga conto di un contesto organizzativo in cui il management sia orientato all'efficacia ed all'efficienza. A seguito della visita di accreditamento della struttura, avvenuta a maggio 2011, il Consiglio Direttivo del CIPOMO ha concesso l’accreditamento rilevando che: “nell’organizzazione del lavoro dell’U.O. non vi sono criticità; è sviluppata una forte attenzione al paziente, negli aspetti dell’accoglienza e negli aspetti clinici; l’attività è improntata alla buona pratica clinica e orientata agli aspetti della ricerca più avanzata; esiste una forte sinergia fra gli operatori. Tutto questo è stato reso possibile, oltreché dall’impegno del personale, anche dall’attenzione che la Direzione dell’Azienda ha rivolto alla definizione precisa di politiche e di procedure interne e, soprattutto, dall’attività ampia e competente dell’Ufficio per la Qualità. Il miglioramento non ha solo riguardato aspetti organizzativi e strutturali, ma soprattutto aspetti di umanizzazione del rapporto paziente-operatore con il risultato che, come si è dichiarato nel Manuale della Qualità, l’U.O.C. di Oncologia è un ambiente Patient Friendly. Inoltre, la stessa Unità Operativa è capofila di un innovativo progetto regionale, che coinvolge altre sette strutture pubbliche, finalizzato a sostituire la cartella clinica tradizionale in formato cartaceo con un sistema informatizzato di raccolta dati dei pazienti malati di tumore”. L’Azienda ha riconfermato anche per il 2011 le certificazioni UNI EN ISO 9001:2008 nelle Unità Certificazione Operative certificate. La certificazione volontaria di qualità rappresenta un obiettivo importante per volontaria un'organizzazione pubblica quale strumento per la gestione delle attività specifiche e per la qualità dei servizi erogati. In particolare, in tutte le strutture sanitarie la certificazione testimonia il raggiungimento dei più elevati standard di qualità dei prodotti e dei servizi offerti; essere certificati per l’azienda sanitaria significa rispondere a dei rigorosi requisiti di qualità ed è quindi sinonimo di serietà professionale e di tutela per il cittadino. Impegno dell’Azienda e stato il mantenimento della certificazione per quanto riguarda il Servizio di Laboratorio Analisi, l’U.O.C. di Cardiologia e l’U.O.C. Anatomia Patologica. È stato realizzato un progetto di un intervento di formazione e sviluppo rivolto agli operatori della Radiologia in quanto questi devono possedere competenze che consentano loro di instaurare e gestire un rapporto positivo, nonché di individuare ed introdurre opportuni accorgimenti per creare condizioni idonee a favorire l’instaurarsi nella persona-utente di un sentimento di sicurezza e fiducia nel servizio e nei suoi operatori, ma anche per avviare e intrattenere relazioni positive all’interno del gruppo di lavoro e prevenire quelle situazione critiche e conflittuali che sempre di più connotano la vita professionale nei contesti ad elevata complessità. Formazione: qualità della vita di relazione e della comunicazione nei Servizi di Radiologia Da sempre L’Azienda collabora con l’Associazione Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, Carta della Qualità in condividendo le strategie che di anno in anno nascono per la tutela del cittadino. Medicina interna In quest’ottica la Sezione Qualità ha acquisito la proposta di Cittadinanzattiva di adottare la “CARTA DELLA QUALITÀ IN MEDICINA INTERNA” un progetto dell’Associazione per sostenere la qualità nei reparti di cura. La Carta della qualità in Medicina contiene 48 impegni, riassumibili in sette principi: accoglienza, informazione, organizzazione, consenso informato, sicurezza e igiene, innovazione, dimissioni. Questi rappresentano gli aspetti fondamentali che fanno di un reparto un’organizzazione capace non solo di curare, ma soprattutto di “prendersi cura” dei suoi pazienti, consentendo ai cittadini di essere dei soggetti attivi, più consapevoli e capaci di interagire con il personale e la struttura ospedaliera. I reparti che adottano la carta si impegnano, nei confronti dei cittadini, a porre in essere tutte le azioni necessarie e rispettare tutti i 48 punti della carta. Secondo tali principi quindi il cittadino ricoverato può contare su 41 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale un’adeguata accoglienza, ha a disposizione un medico di riferimento, firma un consenso informato prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico e viene tutelato da misure per prevenire l’insorgenza di infezioni ospedaliere. Inoltre al momento delle dimissioni gli viene consegnata una scheda completa che riporta diagnosi, terapia e decorso, con i numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di necessità. Progetto Bollini Rosa L’Ospedale “Mater Salutis” di Legnago, anche per il 2011 e per la terza volta, ha ottenuto i due Bollini Rosa di O.N.Da, Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, che certificano a livello nazionale come la struttura ospedaliera sia a “misura” di donna. Il progetto è un programma speciale di valutazione degli ospedali basato sul loro livello di “women friendship” inteso come grado di attenzione posta non solo nei confronti dei campi della medicina dedicati alle patologie femminili, ma anche verso le esigenze specifiche delle donne ricoverate. In questa quinta edizione dell’iniziativa (l’Azienda ULSS 21 aderisce dal 2008) sono state 224 le strutture premiate, 48 con il massimo riconoscimento, tre bollini, 112 con due bollini e 20 con un bollino. Per quanto riguarda gli ospedali del Veneto, le strutture premiate con tre bollini sono state 4, quelle con due bollini, tra cui il “Mater Salutis” sono state 14, con un solo bollino 10. Si evidenzia che, con l’edizione 2011, i bollini valgono molto di più che in passato, perché, grazie all’esperienza maturata, sono cambiati e divenuti più rigidi i criteri di assegnazione dei bollini, valorizzando soprattutto l’appropriatezza del percorso diagnostico terapeutico, con particolare attenzione al percorso della maternità e alle caratteristiche psico-fisiche della donna anche in questo periodo della vita. La certificazione avrà validità per tutto il 2012. Presenza di Unità Operative (da 1 a 3) all’avanguardia nella cura di una patologia femminile e nell’assistenza alle donne • UOS di Senologia (istituzionalizzazione del Percorso diagnostico-terapeutico del Carcinoma mammario); • UOC di Oncologia Medica ; • UOC di Ostetricia e Ginecologia (Ambulatorio integrato per l’endometriosi, parto attivo e sistema Multitrac, Diagnosi prenatale, donazione cordone ombelicale – queste ultime due attive dal 2010); Presenza in Azienda di un Comitato etico con almeno tre componenti femminili due psicologhe e un’infermiera professionale Presenza di donne in posizioni apicali 8 donne in posizione apicale: Direttore Generale, Direttore Amministrativo, un Direttore di Dipartimento e 5 Direttori di UOC. Personale infermieristico prevalentemente femminile 84,23% infermieri donne sul totale Caratteristiche strutturali architettoniche a misura di donna • Nell’UOC di Ostetricia e Ginecologia stanze con spazio attrezzato per tenere il neonato in stanza con la madre e per accogliere i familiari; • Televisori in stanza anche per il reparto di Ostetricia e Ginecologia; • Area nido con spazio per le madri che desiderano fare pratica per la cura personale del neonato; • in Pediatria, stanze dove sono ospitati i piccoli pazienti con la madre che fa assistenza. • Nido aziendale per i figli dei dipendenti • “Parcheggi rosa” nell’area parcheggio dell’ospedale, riservati alle gestanti e alle neo-mamme. Servizi a misura di donna • Nell’UOC di Pediatria, centro per la promozione dell’allattamento al seno (Progetto ospedaleterritorio in collaborazione col Dip.to Distretto); • Campagna GENITORI PIÙ; • Ludoteca in Pediatria con presenza di volontari per la clown-terapia; • Biblioteca con disponibilità di libri sulla gravidanza, puerperio ed educazione infantile; • Campagna di prevenzione contro il fumo in gravidanza e nel periodo di allattamento; • Consultorio familiare; • Screening senologico e citologico (Pap Test); • Percorso nascita (corsi di preparazione al parto e post-parto, corso massaggio neonatale, consulenza telefonica e/o assistenza domiciliare nel dopo parto, consulenze individuali, promozione allattamento al seno); 42 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda • Percorso adozioni (colloqui informativi, corsi di formazione e sensibilizzazione all’adozione, indagini psicologiche e sociali degli aspiranti, monitoraggio e accompagnamento psicologico dei nuclei familiari, gruppi di auto-mutuo-aiuto, collaborazioni con altri enti, istituzioni, agenzie dedicati); • Assistenza per richieste di interruzione volontaria della gravidanza; • Progetto regionale di Prevenzione dell’ipovitaminosi D”. Caratteristiche multietniche disponibilità nella struttura di menù islamico e traduzioni del menù in varie lingue, documentazione informativa in più lingue, mediatori culturali, servizio di interpretariato telefonico in 5 lingue (in particolare per il Pronto Soccorso pediatrico). Pubblicazioni scientifiche relative a patologie femminili 8 pubblicazioni prodotte dal 2007 al 2009 Formazione dedicata a tematiche femminili Applicazione della normativa sull’ospedale senza dolore Altri progetti Corsi rivolti sia al personale dipendente che alla popolazione (13 corsi) Ambulatorio per il dolore e attività di partoanalgesia gratuita Dieci progetti attivati tra il 2004 e il 2010. Si segnalano quelli attivati nel 2009 e 2010: • Servizio di Psicologia clinica; • Progetto “Verona libera dalla violenza contro le donne”. • Progetto in convenzione di servizio di Chirurgia Plastica per pazienti sottoposte a mastectomia. 2.3.6. Ospedale senza Dolore Seppur riconosciuto nella pratica clinica tra i sintomi più importanti, spesso il “dolore” viene considerato, tanto dagli stessi operatori sanitari quanto dai pazienti, come un fattore ineluttabile, parte integrante del decorso della malattia ed un elemento normalmente caratterizzante del processo di cura. Una corretta informazione ai pazienti sulle possibilità di trattamento del dolore ed una adeguata sensibilizzazione e formazione continua sul tema “dolore” agli operatori sanitari, rappresentano un importante elemento di miglioramento della qualità dell’assistenza. Nell’Azienda ULSS 21 opera dal 2002 il Comitato “Ospedale Senza Dolore”, dal 2008 ridenominato “Ospedale e Territorio Senza Dolore”, organismo aziendale coordinato costituito da 19 componenti individuati tra gli Specialisti afferenti alle diverse Unità Operative coinvolte attivamente nel trattamento del dolore. Il Comitato prevede al suo interno l’attività di due distinti gruppi operativi con diverse seppur integrate competenze denominati: “Ospedale Senza Dolore” e “Territorio Senza Dolore e Cure Palliative”. Nell’ambito dei Presidi Ospedalieri di Legnago, Bovolone e Zevio è stata da tempo adottata da tutte le Unità Operative la procedura di rilevazione del dolore tra i pazienti ricoverati in regime ordinario e di Day Hospital. Il Gruppo Operativo “Ospedale Senza Dolore” è il punto di riferimento per l’attività formativa ed organizzativa in tema di rilevazione e trattamento del dolore all’interno dell’ospedale. Esso cura il recepimento delle direttive regionali, la partecipazione dei componenti alle riunioni regionali in materia, l’organizzazione di riunioni ed incontri aziendali e la redazione di documenti, protocolli ed istruzioni operative interne. Proseguendo il suo operato degli anni precedenti, anche nel 2011 il Gruppo Operativo “Ospedale Senza Dolore”, ha sviluppato varie iniziative nell’ambito di competenza ed ha supportato l’attività riguardante gli obiettivi di budget sul “Dolore” di varie UOC/UOS: • individuazione di un referente medico e di un referente infermieristico in tema di “Dolore” e adozione delle scale NRS e BIERI per la misurazione del dolore; • redazione e distribuzione della scheda di istruzioni operative e scheda di rilevazione del dolore per tutto l’ospedale (compresa scheda di rilevazione del dolore dopo day surgery/chirurgia ambulatoriale); • distribuzione del questionario anonimo sul grado di soddisfazione del paziente per il trattamento del dolore post-chirurgico ricevuto. • stesura e revisione di protocolli operativi sul trattamento del dolore postoperatorio e dei principali tipi di dolore • in particolare nel 2011 è proseguita l’attività di sensibilizzazione al personale sanitario delle unità operative di area medica, neurologica, geriatrica e riabilitativa, ai fini della definitiva introduzione 43 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale della cosiddetta “scheda noppain” per la rilevazione del dolore nel paziente anziano non comunicante (es. malattia di Alzheimer). Attività di formazione Nel corso del 2011 sono stati organizzati ed accreditati ECM due corsi di formazione (di cui uno in due edizioni) in tema di “Ospedale Senza Dolore”: • Corso di II° livello di introduzione alla “Rilevazione del dolore nel paziente anziano e non comunicante con impiego della SCHEDA NOPPAIN” per UOC di area medica, oncologica, geriatrica e riabilitativa rivolto al personale medico e infermieristico (2 edizioni). Le giornate in aula sono state inserite in un contesto più ampio di Formazione sul Campo direttamente in reparto; • Corso di I° livello “Ospedale Senza Dolore” edizione 2011 (aperto a tutte le figure sanitarie, in particolare i neo assunti). Contestualmente sono stati messi a disposizione delle UOC interessate i filmati dell’esercitazione sull’impiego della scheda NOPPAIN. Attività di Terapia La diagnosi e la terapia del dolore sono oggi affidate in particolare a medici specialisti del dolore Antalgica (Algologo) che, nell’ambito dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, garantiscono ambulatori di Terapia Antalgica, attivi a Legnago e a Bovolone. Si tratta in realtà di un’équipe composta, oltre che dal Medico Anestesista responsabile dell’UOS di Terapia Antalgica, da Infermieri e Psicologi afferenti all’UOS di Psicologia Clinica che esegue, nelle due sedi di Legnago e Bovolone (nell’Ospedale “San Biagio” nel 2010 è stato realizzato un nuovo centro di terapia antalgica con nuovi spazi dedicati e opportunamente attrezzati), prestazioni ambulatoriali e prestazioni interventistiche in sala operatoria (anche in day surgery). Partoanalgesia Nel corso del 2011 infine è stata consolidata la possibilità di effettuare il parto con analgesia epidurale. Per maggior dettaglio riguardo questo servizio si rimanda al capitolo 4.4 La nascita nell’ULSS 21. 2.3.7. Nucleo Cure palliative In attuazione della LR 7/2009, nel corso del 2010 è stato costituito un nucleo specificatamente dedicato alle cure palliative “NCP” ed una rete di cure palliative (servizi domiciliari, ambulatoriali, residenziali) in grado di far fronte alle fasi più delicate dell’assistenza ai malati in stato di in guaribilità avanzata o a fine vita, nonché di assicurare l’accessibilità ai trattamenti antalgici efficaci per sostenere la lotta al dolore sull’intera area del territorio Aziendale. 2.3.8. Nucleo ricerca clinica L’Azienda ULSS partecipa da diversi anni a sperimentazioni cliniche proposte da istituti di ricerca pubblici e privati. Per favorire la diffusione della cultura della sperimentazione clinica fra i Medici e facilitare l’accesso dei pazienti ai trattamenti innovativi l’Azienda ULSS21 ha rinnovato la struttura di ricerca clinica (denominata Nucleo per la Ricerca Clinica – NRC) che si occupa di coadiuvare i medici ospedalieri nella gestione degli studi clinici. Il Nucleo per la Ricerca Clinica, oltre al coordinamento di studi clinici sperimentali, si occupa anche di coinvolgere le singole Unità Operative in protocolli di ricerca non interventistici definiti “studi osservazionali”, ovvero studi effettuati per la valutazione del profilo di sicurezza dei farmaci in normali condizioni d’uso e per approfondimenti sull’efficacia nella pratica clinica. Il NRC è composto da 4 membri: il Direttore dell’ UOC Cardiologia, il Direttore della Farmacia Ospedaliera, il Direttore del Servizio Affari Amministrativi e Generali, coordinati dal Direttore dell’UOC Oncologia. L'utilizzo dei farmaci sperimentali è regolamentato da normative italiane ed europee e può essere fatto soltanto dopo l'approvazione da parte del Comitato Etico, per una selezionata tipologia di pazienti e unicamente dopo la firma del modulo di consenso informato dove al paziente viene spiegato e proposto l’utilizzo di queste nuove terapie. Nel 2010 l’Azienda ha collaborato con più di 30 istituti di ricerca, tra aziende farmaceutiche, Organizzazioni di ricerca clinica (CRO) ed Enti di ricerca nazionali ed internazionali, partecipando a più di 30 protocolli di ricerca nazionali ed internazionali, profit e non profit presenti in 13 Reparti Ospedalieri. Nel 2011 in particolare il numero di studi clinici presenti presso l’Azienda è aumentato grazie all’incremento delle proposte di partecipazione a studi clinici internazionali, tra i quali uno studio osservazionale inerente la “sorveglianza attiva” dell’evoluzione del tumore prostatico. Tale 44 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda incremento è dovuto all’applicazione costante e precisa della normativa europea delle sperimentazioni cliniche, che porta le aziende farmaceutiche a prediligere l’Azienda ULSS 21. Sono stati gestiti 52 studi clinici di cui 33 “sperimentali” e 19 “osservazionali” con il coinvolgimento diretto di 15 Unità Operative e con la partecipazione di altre due. I 52 studi hanno avuto come promotori 18 Aziende Farmaceutiche, 21 Enti di Ricerca e il supporto di 14 Organizzazioni di Ricerca Clinica (CRO). La ricerca clinica effettuata nell’Ulss 21 ha riguardato pazienti in cura presso 13 reparti ospedalieri e un Servizio territoriale (vd. Tabella sotto). Attività di ricerca clinica nel 2011 47 protocolli di ricerca (profit e non profit) 46 Collaborazioni (di cui 10 nate nel 2011) 18 Aziende farmaceutiche 11 Organizzazioni di ricerca clinica (CRO) 17 Enti nazionali ed internazionali di ricerca 15 Reparti coinvolti in studi clinici, con la collaborazione di altri 2 reparti N. studi: 23 UOC Oncologia 1 Psichiatria 10 UOC Cardiologia 1 Malattie infettive 4 UOC Neurologia 1 Radioterapia 2 UOC Pneumologia 1 Urologia 2 UOC Recupero e Rieducazione Funzionale 1 Anestesia e rianimazione 2 UOC Nefrologia 1 Pediatria 2 UOC Ostetricia e Ginecologia 1 Serv. Dipendenze (Ser.D) 2.3.9. Sistemi di gestione del Rischio clinico Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè che subisca un qualsiasi “danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte” (Kohn, IOM 1999). Il rischio clinico può essere arginato attraverso iniziative di Risk Management (Gestione del rischio clinico) messe in atto a livello di singola struttura sanitaria, a livello aziendale, regionale, nazionale. Queste iniziative devono prevedere strategie di lavoro che includano la partecipazione di numerose figure che operano in ambito sanitario. Un’attività di Risk management efficace si sviluppa in più fasi: conoscenza ed analisi dell’errore (sistemi di report, revisione delle cartelle, utilizzo degli indicatori), individuazione e correzione delle cause di errore, monitoraggio delle misure messe in atto per la prevenzione dell’errore, implementazione e sostegno attivo delle soluzioni proposte. Inoltre, il programma di Risk management deve essere articolato e comprendere tutte le aree in cui l’errore si può manifestare nell’interezza del processo clinico assistenziale del paziente. (Fonte: “Risk management in sanità. Il problema degli errori”, Ministero della salute, 2004) Il Veneto è stato tra le prime Regioni a recepire le raccomandazioni del Ministero della Salute e delle Istituzioni Europee in tema di gestione della sicurezza del paziente, prevedendo con la DGR n. 1831/2008 l’istituzione in ogni Azienda sanitaria di un modello organizzativo per la gestione della sicurezza del paziente. In adempimento a tali disposizioni nell’ULSS 21 è presente all’interno della Direzione medica di Presidio Ospedaliero il Responsabile delle funzioni per la sicurezza del paziente. Secondo quanto disposto dal Ministero della Salute, l’Azienda ULSS 21 ha aderito al Sistema Monitoraggio degli informativo per il monitoraggio degli errori in sanità (SIMES), uno strumento finalizzato alla raccolta errori (Incident delle informazioni relative agli eventi sentinella ed alla denuncia dei sinistri. È inoltre attivo in tutte le Reporting) unità operative del Presidio il sistema di Incident Reporting, che raccoglie le segnalazioni volontarie 1 di eventi significativi rilevati dagli operatori attraverso una apposita scheda, in forma anonima. Lo scopo è quello di individuare le aree di criticità organizzative e di sistema per poter poi attivare percorsi di miglioramento condivisi e prevenire perciò il ripetersi degli stessi eventi negativi. 1 Intesi come eventi senza conseguenze negative per il paziente o come “quasi-eventi”, cioè che avrebbero potuto, ma che per fortuna o abilità di gestione non hanno originato un evento (Vd. Glossario) 45 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale Progetto per la Le cadute accidentali di degenti in ambiente ospedaliero sono un problema rilevante per le diverse riduzione delle cadute implicazioni che comportano; possono provocare lesioni e compromettere o, in ogni caso, accidentali peggiorare la qualità della vita della persona, riducendone la motilità ed aumentando il suo grado di dipendenza. Nell’Azienda ULSS 21, dall’analisi delle segnalazioni pervenute nel 2010, risulta un numero di cadute che si allinea al dato nazionale riportato in letteratura, tuttavia, al fine di migliorare ulteriormente la qualità assistenziale, è stata redatta una specifica procedura per il personale dedicato all’assistenza. Tale protocollo, validato dal Comitato esecutivo aziendale per la sicurezza del paziente, è stato sperimentato nelle unità operative maggiormente coinvolte (Lungodegenza e Riabilitazione). Per il 2012 è prevista l’estensione dell’applicazione della procedura anche alle altre unità operative dell’Azienda. Utilizzo dei mezzi di Sempre nell’ambito della sicurezza del paziente degente, si è istituto un gruppo di lavoro contenzione multidisciplinare per analizzare le modalità di applicazione dei mezzi di contenzione, coinvolgendo le discipline maggiormente interessate (Geriatria, Lungodegenza, Psichiatria e Riabilitazione). L’attività del gruppo ha permesso di redigere, sulla base delle principali evidenze scientifiche, uno specifico protocollo operativo che, dopo essere stato verificato dal Comitato esecutivo aziendale per la sicurezza del paziente e approvato dal Direttore Sanitario, è stato distribuito a tutte le Unità Operative. Recepimento delle Il Ministero della Salute nel corso degli ultimi anni ha emanato una serie di linee guida sotto forma di raccomandazioni “Raccomandazioni” sui principali temi considerati ad alto rischio di errore. Per recepire ministeriali correttamente tali indicazioni sono stati istituiti dei gruppi di lavoro la cui attività si è concentrata sulle seguenti raccomandazioni: • corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di potassio; • prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali; • sicurezza in sala operatoria. Pagina web sulla Infine, nell’ottica di garantire una corretta e completa informazione agli utenti sul livello di sicurezza sicurezza del paziente delle cure presente nell’AULSS 21, si è provveduto a realizzare una pagina web all’interno del sito aziendale. In questo modo l’utenza potrà avere informazioni circa: • le funzioni del Servizio Gestione del Rischio Clinico dell’AULSS 21; • le principali pratiche per la sicurezza in uso nelle strutture ospedaliere dell’Azienda; • le pubblicazioni relative alla sicurezza delle cure; • il modello organizzativo regionale per la sicurezza del paziente; • gli eventi formativi svolti in Azienda; • i link utili per approfondire la tematica. 46 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda 2.3.10. Comitato infezioni ospedaliere L’IMPORTANZA DELL’IGIENE DELLE MANI DEGLI OPERATORI SANITARI Secondo uno studio condotto dall’OMS le persone colpite da infezioni associate all’assistenza sanitaria sono più di 1,4 milioni in tutto il mondo (nei Paesi sviluppati sono colpiti circa il 5-10% dei ricoverati mentre nei Paesi in via di sviluppo circa il 25%). Questo tipo di infezioni, evitabili adottando soluzioni piuttosto semplici, oltre a determinare disagi e rischio alla salute dei ricoverati, comportano spreco di risorse destinate alla sanità, in alcuni Paesi già ampiamente scarse. Per questo l’OMS ha promosso a partire dal 2005 la Campagna “Clean care is safer care” (le cure pulite sono cure più sicure) predisponendo, tra gli altri punti del programma, delle linee guida sull’igiene delle mani degli operatori sanitari, la misura più importante, semplice da realizzare ed efficace per la prevenzione delle infezioni associate all’assistenza sanitaria. L’Italia, assieme agli altri Paesi aderenti alla campagna, si è impegnata a promuovere questo programma a livello nazionale. È stata posta quindi ancora più enfasi ad una tematica già oggetto di varie iniziative intraprese negli ultimi anni dalle autorità sanitarie volte al controllo delle infezioni ospedaliere. L’Azienda ULSS 21 ha aderito fin dal 2007 al progetto dell’O.M.S. “Sfida Globale per la Sicurezza del Campagna “Clean Care Paziente- Cure Pulite sono Cure più Sicure” Global Patient Safety Challenge – Clean Care is Safe Care. is Safe Care” Nel corso del 2011 l’attività formativa e l’uso del prodotto alcolico per il lavaggio delle mani ha coinvolto 140 persone di diverse Unità Operative. Per quanto riguarda la formazione, in particolare, stato organizzato un evento formativo dal titolo “CLOSTRIDIUM DIFFICILE: L’ESPERIENZA NELLA NOSTRA STRUTTURA” a cui hanno partecipato circa 97 persone tra cui 14 medici e biologi e 83 figure divise tra infermieri e tecnici di laboratorio Sempre nel 2011 è terminata lo studio di sorveglianza continua delle infezioni in Terapia Intensiva, della durata di sei mesi, con il coinvolgimento della U.O. di Anestesia e Rianimazione e dell’UTIC (Unità Terapia Intensiva Coronarica). Sempre grazie alle segnalazioni del Laboratorio è iniziata a luglio 2011 una sorveglianza sperimentale delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali in collaborazione con i reparti di Geriatria, Rianimazione e Chirurgia. Un altro importante monitoraggio è stato eseguito sull’andamento delle resistenze batteriche, per le quali la situazione è tenuta sotto stretta sorveglianza sia nelle Unità Operative ospedaliere (per le quali si effettuano controlli incrociando i dati del Laboratorio Analisi con il consumo di antibiotici registrato dalla Farmacia Ospedaliera) che sul territorio, dove l’aumento delle resistenze sta diventando preoccupante. 2.3.11. Nucleo di Valutazione degli Investimenti in Tecnologie Il processo di pianificazione nelle Aziende Sanitarie è rilevante ai fini del governo economico delle attività aziendali e atto a supportare l’attività degli operatori in esse coinvolti. In particolare, la pianificazione degli investimenti impatta sui processi clinico-assistenziali, perché attraverso di essa si determinano le risorse che verranno rese disponibili agli operatori affinché svolgano le proprie attività. Nell’ottica di migliorare il processo di definizione dei fabbisogni aziendali, nell’anno 2011 è proseguita l’attività del Nucleo di Valutazione degli investimenti in tecnologie quale organismo di verifica e parere in ordine agli investimenti. Attraverso questa commissione, composta da diverse professionalità aziendali, che si riunisce di norma ogni trimestre, vengono svolte funzioni di coordinamento della programmazione triennale e a scorrimento annuale degli investimenti aziendali in beni strumentali e tecnologici sanitari in particolare, in edilizia e in tecnologia informatica. Attraverso questo organismo, viene garantita la valutazione interdisciplinare degli investimenti che è funzionale all’assunzione di decisioni che riguardano l’utilizzo delle risorse (oramai cronicamente insufficienti rispetto al rapido progresso tecnologico) sia in considerazione dei costi finanziari legati all’investimento, dei costi di gestione legati al funzionamento, dei possibili usi alternativi e più in generale, di tutti i costi più o meno direttamente correlati (modifiche strutturali, edilizia, impiantistica di supporto ecc). 2.3.12. Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) L’Azienda ULSS 21, già dal 2007, ha scelto di gestire la tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) come parte integrante della gestione generale dell’azienda, attraverso la predisposizione volontaria 47 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale di un adeguato Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS), che integra obiettivi e politiche per la salute e la sicurezza nella progettazione e gestione dell’organizzazione del lavoro. Un Sistema di Gestione della Sicurezza, così come previsto dall’art. 30 del Decreto Legislativo n° 81/2008, modificato ed integrato dal D. lgs. n° 106/2009, definisce le modalità per individuare all’interno della struttura organizzativa aziendale le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti. Nel primo trimestre del 2009, l’Azienda ULSS 21, insieme ad altre quattro Aziende Sanitarie della Regione Veneto (le ULSS 2, 9, 14 e 22) e all’Azienda Ospedaliera di Verona, ha concluso positivamente il percorso di sperimentazione del Modello SGS aziendale avviato nel 2008. Nel corso dell’anno 2010, presso queste Aziende, è stato completato il monitoraggio (audit) sullo stato di avanzamento dell’implementazione del SGS aziendale, a cura di un Gruppo Regionale di Valutatori SGS e, nel 2011, l’Azienda ULSS 21 ha ottenuto dalla Regione Veneto-Direzione per la Prevenzione e dall’INAIL il riconoscimento per la completa realizzazione del SGS, rispondente al modello regionale coerente con le Linee Guida UNI-INAIL-ISPESL e con i requisiti previsti nei percorsi di accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie (L.R. 22/2002). L’Azienda ULSS 21 è una tra le due aziende sanitarie in Veneto che oltre alla sperimentazione ha completato il percorso previsto per l’implementazione del Modello regionale SGS, deliberato dalla Regione Veneto. Tale riconoscimento comporta la riduzione del tasso medio di tariffa del premio assicurativo annuo che si traduce in un risparmio di circa € 40.000 per il 2012 e l’autorizzazione all’utilizzo di un logo che identifica l’Azienda ULSS 21 quale azienda sanitaria del Veneto che ha realizzato efficacemente l’implementazione del Sistema di Gestione della sicurezza. 2.3.13. Piano di Zona Nell’ambito dell’assistenza territoriale, erogata dai Servizi del Dipartimento Distretto, del Dipartimento delle Dipendenze e del Dipartimento di Salute mentale, le risorse necessarie per far Il Piano di Zona 2011- 2015 è fronte ai bisogni del territorio sono costituite non solo dalla fiscalità in generale, ma anche da pubblicato sul sito internet www.aulsslegnago.it, nella finanziamenti, mezzi, interventi provenienti da soggetti del privato sociale, dell’associazionismo e delle organizzazioni sociali presenti in quel territorio. Pertanto diventa centrale la partecipazione di sezione “Per i cittadini” tutti gli attori sociali alla programmazione “di zona”, al fine di confrontare e condividere le conoscenze dei problemi e delle risorse del territorio, la definizione delle priorità di intervento, la negoziazione nell’utilizzo delle risorse. Nel 2011 è stato aggiornato il Piano di Zona e redatta la programmazione per gli anni 2011-2015 delle attività sociali e socio-sanitarie integrate definendo priorità di intervento per le seguenti aree: • famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio, giovani; • persone anziane; • disabilità; • dipendenze; • salute mentale; • marginalità e inclusione sociale; • immigrazione. La predisposizione del PDZ 2011-2015 ha visto il coinvolgimento delle diverse istanze territoriali, organizzate per gruppi di lavoro, che hanno operato con il supporto della Direzione dei Servizi Sociali dell’ULSS 21 e dell’Ufficio Piano di Zona. I referenti dei Tavoli di Area sono stati individuati dall’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci tra i Dirigenti dell’ULSS 21, il Coordinamento degli Assistenti Sociali dei Comuni e il Coordinamento degli Assessori. 48 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda 2.3.14. Centro Unico di Prenotazione (CUP) Il Centro Unico di Prenotazione è un sistema unico di intermediazione tra la cittadinanza e le strutture che consente di accedere alle prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale erogate dagli ospedali e dai poliambulatori distrettuali. Grafico 2.5 Andamento delle prenotazioni effettuate tramite call center o allo sportello Questo sistema omogeneo call center 301.800 300.090 risponde ai requisiti di 300.000 sportello 272.405 innovazione tecnologica e di integrazione con il Sistema 250.000 219.532 informatico locale (Anagrafe assistiti) e consente di gestire, 200.000 oltre alla prenotazione, le attività di incasso e di rendicontazione. 135.475 150.000 128.443 118.585 Nel 2011 sono state effettuate in 110.323 totale 410.413 prenotazioni, 100.000 delle quali circa un terzo telefonicamente tramite call- 50.000 center. Nel complesso, tra 0 richieste di prenotazioni ed 2008 2009 2010 2011 eventuali successive variazioni o cancellazioni, il CUP ha gestito 487.687 operazioni. 2.3.15. Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) L’Ufficio Relazioni con il Pubblico svolge un’importante funzione di mediazione tra l’utente e la struttura pubblica. L’operatore è chiamato dal legislatore a dar voce al cittadino-utente all’interno della burocrazia pubblica e, contestualmente, ad essere soggetto imparziale, dipendente da una gerarchia, legato al segreto d’ufficio e fedele alla struttura di appartenenza. L’URP ha la funzione di: • ascoltare e orientare le richieste pervenute dai cittadini-utenti; • raccogliere e rispondere alle segnalazioni di disservizio, ai reclami, ai suggerimenti presentati, al fine di risolvere le problematiche e indirizzare l’attività di miglioramento dei servizi; • fornire informazioni sulle attività e i Servizi dell’azienda; • gestire e facilitare i rapporti con il volontariato e gli organismi di tutela dei diritti del cittadino. L’URP possiede un’apposita sezione sul sito aziendale (www.aulsslegnago.it), nella quale sono reperibili orari e recapiti dell’Ufficio. Vengono inoltre resi disponibili il testo del Regolamento di Pubblica Tutela e il Modulo per la segnalazione di eventuali disfunzioni/suggerimenti/reclami/apprezzamenti. Il Regolamento di Pubblica Tutela dell’Azienda Ulss 21 stabilisce le modalità di presentazione delle segnalazioni (reclami, disfunzioni, apprezzamenti, suggerimenti) dei cittadini-utenti all’Azienda socio-sanitaria. Qualora l’utente non ritenga soddisfacente la risposta ricevuta al suo reclamo, può chiedere all’URP, entro 15 giorni dalla comunicazione della stessa, che l’esame della segnalazione/reclamo venga deferito alla Commissione Mista Conciliativa, un organo composto da cinque componenti di cui tre, compreso il Presidente, esterni all’Azienda ULSS. La Commissione ha tra i suoi compiti il riesame, in seconda istanza, degli esposti/segnalazioni. Nel corso dell’’anno 2011, nell’ambito delle richieste di informazioni da parte del cittadino, l’URP ha risposto a 2.893 chiamate telefoniche (prevalentemente informazioni circa recapiti aziendali, attività del Dipartimento di Prevenzione, modalità di accesso al CUP e applicazione del ticket sanitario) e a 3.567 accessi diretti da parte dei cittadini, per un totale di 6.468 contatti. Un'altra funzione dell’URP consiste nel ricevere i reclami degli utenti e, nel caso di reclami scritti di tipo complesso, avviare un’istruttoria volta a verificare la sussistenza della problematica segnalata. Nel 2011 i reclami di questo tipo sono stati 218, in diminuzione rispetto al 2010 (231), di cui 13 pervenuti dal Tribunale per i diritti del malato e dell’Anziano/CittadinanzAttiva di Legnago e di Oppeano. Sono prevalse le segnalazioni in merito ad aspetti tecnico-professionali, relative cioè a prestazioni ritenute inadeguate, mancate prestazioni, errori nella procedura. Altro aspetto oggetto di rimostranze sono stati i tempi d’attesa agli sportelli CUP e distrettuali o in sala d’aspetto degli ambulatori o di Pronto Soccorso. Poiché tali segnalazioni sono frutto della percezione dell’utente sul servizio ricevuto, nel corso dell’istruttoria è stata verificata la “fondatezza” di ciascun reclamo. Su Segnalazioni telefoniche e accesso diretto Reclami 49 Bilancio Sociale 2011 Parte I – Identità aziendale 218 reclami di tipo complesso quindi, 58 si sono rivelati fondati, 70 parzialmente fondati e 67 non fondati. Anche quest’anno non si è registrato alcun caso che abbia richiesto l’intervento della Commissione mista conciliativa. A seguito delle segnalazioni giunte, l’URP si è attivato per comunicare ai Servizi competenti la necessità di individuare azioni di miglioramento. Il tempo medio di risposta da parte dell’URP al cittadino, per quanto riguarda i reclami scritti complessi, è stato pari a 68 giorni, sui 90 previsti dal Regolamento di pubblica tutela nel caso di avviamento di un’istruttoria. Apprezzamenti All’URP vengono inviati anche apprezzamenti e suggerimenti generalmente da parte di ex pazienti o relativi familiari. Nel 2011 sono pervenuti 32 suggerimenti e 59 apprezzamenti, che hanno riguardato in particolare aspetti tecnico-professionali e aspetti relazionali (comportamento e/o atteggiamento del personale). L’Area comunicazione e marketing si è occupata infine dell’organizzazione di diversi eventi nel corso dell’anno, quali le inaugurazioni di nuovi servizi o strutture aziendali, conferenze stampa e le due Conferenze dei Servizi. Ha effettuato varie azioni di comunicazione (aggiornamento della Carta dei Servizi e dell’elenco telefonico aziendale sulle Pagine Bianche, la predisposizione del Piano annuale della Comunicazione) ed infine ha seguito la redazione e pubblicazione del periodico aziendale “Pianeta Sanità” e dei Comunicati stampa, nonché l’organizzazione e l’aggiornamento del sito internet aziendale (vedi capitolo successivo “Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico”). 2.3.16. Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico Sito aziendale Tra principali sistemi di informazione rivolti a cittadini, operatori, imprese vi è il portale aziendale, dove è possibile trovare varie informazioni come farmacie di turno, modulistica, appalti e concorsi, delibere (Albo pretorio), organizzazione dell’Azienda (Atto aziendale, organigrammi Grafico 2.6 Visitatori del sito internet aziendale (www.aulsslegnago.it) dal 2005 al 2011 strutture, ecc.), tassi di assenza/presenza del personale, curricula vitae e retribuzioni dei dirigenti 101.998 (Legge n. 69/2009), numeri utili, e-mail e numeri per l’emergenza. Nella Home Page sono messi in evidenza i comunicati stampa e le news, i dati mensili 60.015 riguardanti i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, e l’accesso alla sezione “Strutture sul territorio” in cui è attiva una mappa stradale per 38.445 visualizzare la posizione delle strutture di Nogara, 28.714 Bovolone, Zevio e Legnago. 19.452 14.389 Negli ultimi anni i visitatori del sito internet sono 11.486 aumentati in maniera importante (Grafico 2.6) a segnale del crescente ruolo informativo che questo strumento riveste per gli utenti dell’azienda, grazie 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 soprattutto al costante aggiornamento e aggiunta di informazioni reperibili. Carta dei Servizi Particolarmente utile è la Carta dei Servizi, un documento in cui sono indicate tutte le informazioni relative ai singoli Dipartimenti e Unità Operative dell’ULSS 21: come orari degli ambulatori/reparti/uffici, indirizzi delle strutture e numeri di telefono, modalità di accesso e descrizione delle prestazioni offerte da ciascun servizio. La carta dei Servizi è reperibile sul sito aziendale o su richiesta all’Ufficio Pubbliche Relazioni (URP). URP Infine si ricorda il ruolo fondamentale svolto dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico, attraverso il quale è possibile richiedere informazioni sui servizi dell’Azienda, effettuare reclami, segnalazioni di disservizio, suggerimenti ed apprezzamenti. Si rimanda al capitolo precedente per maggiori dettagli sul servizio e sulle attività svolte nel 2011. 50 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica PARTE II - RENDICONTO ECONOMICO PARTE II Rendiconto economico Risorse a disposizione Impieghi Sostenibilità economico-finanziaria 51 Bilancio Sociale 2011 Capitolo 3 – Dimensione economica CAPITOLO 3. L A DIMENSIONE ECONOMICA DIMENSIONE ECONOMICA La dimensione economica delle Aziende sanitarie si differenzia notevolmente da quella delle aziende di produzione per il mercato. Ciò è dovuto sia alla natura profondamente diversa delle prime, la cui attività non è mirata al raggiungimento di un utile bensì al soddisfacimento del bisogno di salute della collettività di riferimento, sia ai differenti meccanismi di formazione dei componenti positivi di reddito. L’Azienda sanitaria infatti (come gli altri Enti pubblici) non può contare su ricavi provenienti da vendita di beni o servizi, bensì sui trasferimenti da altri Enti, in particolare dalla Regione. Obiettivo di questo capitolo è l’analisi e la comprensione delle dinamiche economico-patrimoniali dell’Azienda relativamente alla gestione d’esercizio 2011, con il confronto con i tre anni precedenti. 3.1. Il Finanziamento e la spesa procapite Per finanziare le Aziende del Sistema Sanitario Regionale (SSR) la Regione Veneto ripartisce il Fondo Sanitario Regionale (FSR) tra le due Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, l’Istituto Oncologico Veneto e le ventuno Aziende ULSS. Le prime tre ricevono finanziamenti in base all’effettiva attività erogata (n. ricoveri, n. prestazioni ambulatoriali, ecc.) mentre le ULSS in base della popolazione residente pesata per fattori come la vecchiaia e la densità di popolazione (cd. quota capitaria o procapite). A parte vi sono poi i finanziamenti in conto capitale per gli investimenti. L’ammontare che le Aziende ULSS dunque ricevono annualmente, come riparto del FSR (vi sono poi altre fonti di entrata minori, si veda Capitolo 3.2 e seguenti), è da destinare all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, o LEA, ovvero Grafico 3.1 Finanziamento dalla Regione Veneto: quota procapite dell’ULSS 21 dal 2002 al 2011 quelle prestazioni o servizi che il scostamento rispetto media regionale quota procapite Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a a media regionale: QUOTA PRO CAPITE ULSS 21 fornire a tutti i cittadini, 1.175,56 gratuitamente o dietro pagamento di € +7,15 2002 1.182,71 una quota di partecipazione (ticket), 1.200,51 € +14,56 con le risorse pubbliche raccolte 2003 1.215,07 attraverso la fiscalità generale. I LEA 1.234,22 2004 sono organizzati in tre grandi Aree: € +11,81 1.246,03 assistenza sanitaria collettiva in 1.342,34 € +8,31 ambiente di vita e di lavoro, 2005 1.350,65 assistenza distrettuale e assistenza 1.382,53 2006 € +11,7 ospedaliera. 1.393,80 Nel 2011 l’Azienda ULSS ha ricevuto € 1.547,05 per residente pesato. Come illustra il grafico 3.1, la quota capitaria aumenta progressivamente di anno in anno, dato l’invecchiamento demografico, anche se dal 2008 tale tendenza si è leggermente stabilizzata attentandosi al di sotto della media regionale (€ 40,21 in meno nel 2011). 1.450,32 2007 1.452,04 2008 1.456,36 2009 € +1,72 1.477,59 € -21,23 1.537,35 1.525,23 1.581,19 2010 1.550,81 2011 1.547,05 1.587,26 € -12,12 € -30,38 € -40,21 53 Bilancio Sociale 2011 Parte II – Rendiconto economico Per l’anno 201, la delibera regionale di riparto del Fondo ha assegnato complessivamente all’ULSS 21 € 237.879.687 per la sola erogazione dei LEA, da destinare per il 5,1% all’Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro, per il 51,8% all’Assistenza distrettuale (che comprende l’attività ambulatoriale) e per il 43,1% all’Assistenza ospedaliera. L’Azienda quindi si impegna a spendere le risorse tenendo presente questi vincoli di destinazione e, a fine esercizio, grazie al Modello LA (vd. Tabella 3.1) è possibile valutare il risultato. Come illustra il Grafico 3.2 la percentuale di risorse effettivamente destinate alle tre aree si discosta leggermente dalle indicazioni regionali, ma va considerato che per la compilazione del modello vengono effettuati molti aggiustamenti per cercare di adattare i servizi offerti dall’azienda ai livelli di assistenza (ad es. il livello Assistenza specialistica viene effettuato, nell’ULSS 21, in ambito ospedaliero, pertanto la ripartizione di molti costi comuni, come personale e costi di struttura, può portare ad approssimazioni). Inoltre, la decisione sulle destinazioni di spesa è soggetta anche ad altri vincoli regionali e, nello specifico, agli obiettivi della DGR 3140/2010 che impone, tra le altre cose, la riduzione del tasso di ospedalizzazione e dei costi dell’assistenza ospedaliera. Uno dei modi per raggiungere questo obiettivo è trasferire prestazioni erogate in regime di ricovero al regime ambulatoriale (assistenza specialistica). Analisi dei costi per Il prospetto di seguito (tabella 3.1) fornisce un maggior dettaglio circa la spesa sostenuta per ciascun Livello di Assistenza livello di assistenza (LEA) negli anni dal 2008 al 2011. Tabella 3.1 Costi per livello di assistenza (importi espressi in migliaia di Euro) Macrovoci economiche Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro Igiene e sanità pubblica Igiene degli alimenti e della nutrizione Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro Sanità pubblica veterinaria Attività di prevenzione rivolte alle persone Servizio medico legale Assistenza distrettuale Guardia medica Medicina generale Emergenza sanitaria territoriale Assistenza farmaceutica Assistenza Integrativa Assistenza specialistica Assistenza Protesica Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare Assistenza territoriale semiresidenziale Assistenza territoriale residenziale Assistenza Idrotermale Assistenza ospedaliera Attività di pronto soccorso Ass. ospedaliera per acuti Interventi ospedalieri a domicilio Ass. ospedaliera per lungodegenti Ass. ospedaliera per riabilitazione Emocomponenti e servizi trasfusionali Trapianto organi e tessuti TOTALE 2008 10.108 3.029 1.106 1.029 3.336 1.374 234 146.535 1.172 16.684 3.677 36.612 4.961 45.720 917 10.598 6.941 18.930 323 126.871 5.070 107.197 659 2.119 7.966 2.904 956 283.514 2009 9.887 1.002 851 1.185 3.596 2.783 470 154.744 1.267 16.829 6.867 39.016 1.830 48.660 3.387 12.052 5.091 19.436 309 123.671 8.662 98.473 103 4.700 7.635 2.459 1.639 288.302 2010 10.539 1.316 920 1.178 3.688 2.985 452 157.551 1.430 17.350 4.420 39.252 2.011 50.689 3.618 13.883 4.297 20.278 323 123.399 9.157 97.033 107 4.919 8.880 2.233 1.070 291.489 2011 10.583 969 951 1.155 3.864 3.072 572 157.690 1.323 16.264 4.187 38.025 2.131 51.810 3.178 15.525 3.819 21.132 296 122.331 10.642 94.703 79 4.581 9.286 2.269 771 290.604 54 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica Grafico 3.2 Confronto tra finanziamento e costo sostenuto per macroarea di Livelli di assistenza Costi: 2009 2010 2008 2011 51,7% 53,7% 54,1% 54,3% 51,8% 43,1% 44,7% Finanziamento: 42,9% 42,3% 42,1% % per a rea di a s s i s tenza del l e ri s ors e a s s egna te a l l 'ULSS 21 nel 2011 5,1% 3,6% 3,4% 3,6% 3,6% Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro Assistenza distrettuale Assistenza ospedaliera Come già accennato, l’Azienda ha degli obiettivi in termini di costo per l’assistenza ospedaliera, Obiettivi regionali ai specialistica e farmaceutica, fissati dalla DGR 3140/2010 e da raggiungere entro il 31/12/2011. Per i Direttori generali primi due tipi di assistenza, tuttavia, vale il discorso già citato della difficoltà di ripartire molti costi (DGR 3140/2010) comuni essendo le due attività svolte nelle stesse strutture e con lo stesso personale. Inoltre, avendo anche come obiettivo la riduzione del tasso di ospedalizzazione, diventa inevitabile un aumento dell’attività specialistica ambulatoriale, verso la quale vengono trasferite molte prestazioni prima erogate in regime ricovero. Per questi motivi si preferisce aggregare il costo per assistenza ospedaliera a quello dell’assistenza specialistica e confrontarlo con i rispettivi obiettivi, aggregati anch’essi. La stima per il 2011 quindi risulterebbe essere € 821,9 procapite per i due tipi di assistenza, contro un obiettivo aggregato di € 776. L’obiettivo troverà una concreta possibilità di realizzarsi nel 2012 se verrà confermato il miglioramento nel tasso di ospedalizzazione (cfr. capitolo 4.3.1) e il miglioramento del saldo tra mobilità attiva e passiva. In proposito va ricordato che la progressiva riorganizzazione e potenziamento dell’assistenza territoriale tramite le Cure Primarie, con particolare riferimento all’incremento della medicina di gruppo ed alla creazione delle AFT (Associazioni Funzionali Territoriali), dovrebbe portare ad una riduzione delle prestazioni di pronto soccorso e di altre prestazioni specialistiche, in futuro erogabili presso le associazioni di medici convenzionati, come del resto è avvenuto a partire dal 2008 a per gli assistiti dall’UTAP di Zevio. Grafico 3.3 Obiettivi DGR 3140/2010 (*dato provvisorio per il 2011) assistenza OSPEDALIERA Media Reg. 677 assistenza SPECIALISTICA assistenza FARMACEUTICA Obiettivo 616 638,1 622,0 625,8 607* Media Reg. 215,6 Obiettivo Obiettivo 160 188,4 216,1 216,1 2009 2010 2011 2008 2009 2010 2011 Media Reg. 141,6 214,9* 167 158 141,3 2009 2010 2011 n.d. 2008 147 2008 55 Bilancio Sociale 2011 Parte II – Rendiconto economico 3.2. Dati economici di sintesi Nel 2011 la quota del Fondo Sanitario attribuita per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza dell’Azienda ULSS 21 è stata di 241,9 milioni di euro (+0,1% rispetto al 2010). Questa quota rappresenta la componente principale (circa 84,2%) dei ricavi complessivi dell’ULSS 21, che ammontano a 287,45 milioni di euro (Tabella 3.2). La seconda fonte di entrate è rappresentata dai rimborsi da parte di altre Aziende per attività svolta in favore di loro residenti presso le nostre strutture (mobilità attiva). La quota che corrisponde ai ticket corrisposti dagli utenti come compartecipazione ai costi delle prestazioni sanitarie ammonta a €4,2 milioni (1,5%). L’incremento del ticket della quota fissa da 5 e 10 euro, introdotta a partire da agosto 2011, ammonta complessivamente ad € 610.475 (tale ammontare tuttavia è stato contabilizzato, come da disposizioni regionali, in un altro aggregato ed è compreso quindi sotto la voce “Mobilità attiva e altre entrate proprie”). Tabella 3.2 Valore della produzione 2011 2010 2009 2008 Valore della Produzione 287.453.620 287.984.278 285.311.466 270.927.117 Contributi da Regione 241.918.094 241.651.933 237.026.459 225.729.611 (quota Fondo Sanitario Reg.) Contributi da altri enti pubblici/privati 3.776.086 3.627.217 3.624.059 3.493.640 Ticket (compartecipazione a 4.224.849 4.190.620 3.921.072 3.653.859 spesa per prestazioni sanitarie) Mobilità attiva ed altre entrate proprie 37.534.591 38.514.508 40.739.876 38.050.008 Ticket 1,5% Mobilità attiva e altre entrate 13,1% da altri enti 1,3% da Regione (quota FSR) 84,2% L’erogazione delle prestazioni di assistenza socio-sanitaria ha determinato nel 2011 costi per 289,5 milioni di euro (-1,9% rispetto al 2010). Le componenti principali di spesa sono rappresentate dall’Acquisto di beni e servizi (66%), che include anche i costi per l’assistenza sanitaria erogata da altre ULSS per i residenti della nostra Azienda (mobilità passiva), ed il costo del personale, pari al 30,4% del totale (Tabella 3.3). Tabella 3.3 Costi della Produzione 2011 2010 2009 2008 Costi della Produzione 289.425.779 293.175.344 289.955.363 282.086.179 Acquisto di Beni e Servizi Costi del Personale Ammortamenti materiali ed immateriali Altri Costi (accantonamenti e variazione rimanenze) 191.098.076 192.326.344 190.621.635 184.151.589 87.860.077 89.827.718 88.727.817 ammortamenti 3,3% altro 0,3% Personale 30,4% 86.755.869 9.521.828 8.981.335 8.439.730 7.807.501 945.798 2.039.947 2.166.181 3.371.221 Beni e servizi 66,0% Il risultato d’esercizio (Tabella 3.4) è stato pari a -9,17 milioni di euro, sempre in negativo ma in miglioramento rispetto agli anni precedenti e rispetto al risultato in Preventivo (€ 18.870.836), in linea quindi con gli obiettivi regionali. In netto miglioramento è soprattutto il risultato della gestione caratteristica, ovvero la differenza tra valore della produzione e costi, prima quindi che venga aggiunto il saldo della gestione finanziaria e straordinaria e che vengano sottratte le imposte e le tasse. È importante sottolineare come tale risultato tra il 2010 e il 2011 sia migliorato solo grazie alla riduzione dei costi e non ad un aumento del valore della produzione determinato da maggiori contributi regionali. 56 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica Tabella 3.4 Risultato d’esercizio 2011 2010 2009 2008 Valore della Produzione 287.453.620 287.984.278 285.311.466 270.927.117 Costi della Produzione 289.425.779 293.175.344 289.955.363 282.086.179 Risultato della gestione caratteristica -1.972.159 Risultato della gestione finanziaria e straordinaria Imposte e Tasse Risultato d'esercizio -5.191.066 -4.643.897 -11.159.062 -929.884 996.457 -233.331 -1.823.279 6.272.929 6.360.475 6.315.847 6.403.481 -9.174.971 -10.555.084 -11.193.075 -19.385.823 Il grafico successivo ripropone graficamente i valori in tabella 3.4. Si osservi anche qui come è migliorato nettamente il risultato della gestione caratteristica, rappresentato in verde chiaro (per il 2010 il valore negativo della gestione caratteristica è in parte compensato dal risultato positivo della gestione finanziaria e straordinaria) e come, in particolar modo per il 2011, siano le imposte e tasse a gravare sul risultato d’esercizio. Grafico 3.4 Composizione del risultato d’esercizio 2011 2010 2009 2008 Milioni 2 0 -2 Perdita d'esercizio -4 -6 -8 -10 -12 Risultato della gestione straordinaria (saldo) Risultato della gestione caratteristica (Valore della produz. - Costi della produz.) Imposte e tasse -14 -16 -18 -20 Di seguito viene dunque approfondita la composizione delle risorse a disposizione dell’Azienda per il suo funzionamento, gli impieghi a cui queste risorse vengono destinate, viene commentata la mobilità attiva e passiva e i flussi da e verso le altre ULSS che questa determina, ed infine si propone un’analisi di bilancio con schemi di riclassificazione e alcuni indici. 3.3. Le Risorse a disposizione Le fonti di finanziamento per un azienda sono essenzialmente di due tipi: Finanziamenti di parte corrente e finanziamenti in conto capitale. Viene dato nei due paragrafi successivi un dettaglio di queste due categorie di risorse. Si tenga presente che, poiché in Regione Veneto il Bilancio di esercizio viene distinto per Area Sanitaria ed Area Sociale, nell’analisi che segue si terrà conto di tale distinzione. 3.3.1. Finanziamenti di parte corrente Le risorse di parte corrente finanziano la copertura dei costi ordinari di gestione (personale,…) e provengono innanzitutto dal Fondo Sanitario Regionale e dalla fiscalità regionale, poi dalle entrate proprie aziendali (ticket,…), dai soggetti pubblici diversi dalla Regione e privati ed infine dalle altre aziende sanitarie, qualora esista un saldo attivo di mobilità. La tabella successiva scorpora il totale delle entrate correnti nelle seguenti voci: 57 Bilancio Sociale 2011 Parte II – Rendiconto economico Tabella 3.5 Analisi delle risorse disponibili correnti 2011 Area sociale 2010 Area sanitaria Area sociale 2009 Area sanitaria Area sociale 2008 Area sanitaria Area sociale Area sanitaria Valore della produzione 5.277.547 282.176.073 7.234.755 280.749.523 7.626.855 277.684.611 5.172.301 265.754.816 Contributi in c/esercizio 4.760.446 241.184.003 5.881.235 240.753.358 5.510.420 236.244.581 4.552.847 225.064.881 Contributi da Regione (quota FRS) Contributi c/esercizio da enti pubblici 1.055.064 240.863.030 1.303.360 240.348.573 1.079.092 235.947.367 (extra fondo) 3.704.559 Contributi c/esercizio da enti privati 91.538 4.577.525 823 Proventi e ricavi diversi Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria 502.208 350 229.435 35.129.809 1.324.481 991.136 224.738.474 303.645 4.431.213 125.407 3.561.324 101.139 114 171.807 386 224.320 102.086 34.413.076 2.102.590 36.200.463 542.322 35.487.407 (mobilità attiva) 0 33.786.374 0 33.530.657 0 34.803.559 0 34.596.193 Ricavi per prestazioni non sanitarie 0 29.699 0 10.700 0 15.950 0 10.850 Altri proventi Concorsi, recuperi e rimborsi per attività tipiche Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (ticket) 502.208 1.313.736 1.324.481 871.718 2.102.590 1.380.954 542.322 880.364 14.893 1.016.442 29.038 758.785 13.845 726.797 77.132 1.035.730 0 4.224.849 0 4.190.620 0 3.921.072 0 3.653.859 0 620.970 0 633.685 0 591.698 0 512.940 Costi capitalizzati Tabella 3.6 Quota conferita da ciascun Comune del territorio dell’ULSS per la gestione delle attività sociali delegate Comune 2011 2010 2009 % sul totale (su 2011) Angiari Bevilacqua Bonavigo Boschi S. Anna Bovolone Casaleone Castagnaro Cerea Concamarise Gazzo V.se Isola Rizza Legnago Minerbe Nogara Oppeano Palù Ronco all'Adige Roverchiara Salizzole S. Pietro di Morubio Sanguinetto Sorgà Terrazzo Villa Bartolomea Zevio TOTALE 49.614 42.503 45.808 33.000 363.159 137.674 92.983 372.844 24.294 126.371 74.728 583.401 108.913 198.706 215.274 29.285 141.777 65.065 85.371 95.832 68.917 72.244 53.215 133.891 330.956 3.545.828 48.292 41.820 45.215 32.362 359.489 137.652 93.804 371.226 24.408 126.986 73.703 582.444 109.005 197.567 212.038 29.217 141.070 65.134 86.032 67.618 94.647 72.677 53.192 133.504 326.626 3.525.727 45.443 41.501 44.896 32.179 345.724 138.540 94.123 365.050 23.747 127.145 72.267 576.906 106.840 192.576 196.541 28.077 139.065 63.584 85.622 66.752 93.849 72.039 53.420 131.088 315.163 3.452.138 1,4% 1,2% 1,3% 0,9% 10,3% 3,9% 2,6% 10,6% 0,7% 3,6% 2,1% 16,5% 3,1% 5,6% 6,1% 0,8% 4,0% 1,8% 2,4% 2,7% 2,0% 2,0% 1,5% 3,8% 9,4% 100% Tra le tipologie di entrate correnti destinate all’Area sanitaria l’85,4% è rappresentato da contributi dalla Regione, mentre i contributi da altri enti pubblici, perlopiù dai Comuni, si concentra nell’area sociale (vd. anche Tabella 3.6). La seconda fonte di entrata per importanza (12,4%) è costituita dai ricavi per prestazioni sanitarie e socio-sanitarie (Proventi e ricavi diversi), a loro volta rappresentati quasi completamente dalla mobilità attiva. La compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie rappresenta l’1,5% delle entrate correnti e comprende le diverse tipologie di ticket che l’utente è tenuto a pagare a seconda del servizio erogato, mentre i concorsi, recuperi e rimborsi rappresentano prevalentemente rimborsi per beni o servizi acquistati da altre ULSS, Aziende Ospedaliere o IRCCS e costituiscono lo 0,3% delle entrate correnti. 58 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica 3.3.2. Finanziamenti in Conto capitale I finanziamenti in conto capitale sono finalizzati a coprire gli oneri di natura pluriennale e le spese di investimento. Sono risorse provenienti dalla Regione e dallo Stato (ad esempio finanziamenti per investimenti ex. art. 20 L. 67/88), da privati che effettuano donazioni vincolate ad investimenti specifici e dalla contrazione di mutui da parte dell’Azienda sempre per finanziare investimenti in attrezzature sanitarie o opere pubbliche. Al 31/12/2011 le Risorse in conto capitale ammontano a 14 milioni di euro, quasi il doppio rispetto agli anni precedenti a causa dell’accensione di un mutuo per l’acquisto dell’Acceleratore lineare e per la ristrutturazione dell’UTIC. In aumento è anche la quota di donazioni e lasciti destinati perlopiù all’acquisto di apparecchiature sanitarie. Tabella 3.7 Risorse disponibili in conto capitale al 31/12 RISORSE DISPONIBILI IN CONTO CAPITALE 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 31/12/2008 Finanziamenti per investimenti 5.162.444 5.236.094 4.695.569 4.122.063 Riserve da donazioni e lasciti vincolati ad investimenti 2.960.508 1.851.296 1.717.394 2.172.372 5.940.431 14.063.383 550.500 7.637.890 810.808 7.223.771 1.256.693 7.551.128 Debiti per mutui passivi TOTALE 3.4. Utilizzo delle risorse 3.4.1. Analisi dei costi per natura Le risorse a disposizione dell’Azienda nel 2011 sono state impiegate per sostenere la spesa per le seguenti tipologie di costo: Tabella 3.8 Dettaglio dei costi della produzione suddivisi per natura del costo (anni 2008-2011) COSTI PER NATURA 2011 2010 2009 2008 Beni sanitari Beni non sanitari Servizi sanitari Servizi non sanitari Personale Ammortamenti Altri costi 28.574.302 1.057.394 134.350.217 22.130.142 87.860.077 9.521.828 5.931.819 27.306.771 1.130.591 138.708.194 20.504.520 89.827.718 8.981.335 6.716.215 26.938.782 1.149.683 138.025.602 19.938.071 88.727.817 8.439.730 6.735.678 26.936.451 1.043.669 131.958.013 19.725.159 86.755.869 7.807.501 7.859.519 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 289.425.779 293.175.344 289.955.363 282.086.179 Ammortamenti 3,3% Personale 30,4% Servizi non sanitari 7,6% Altri costi 2% Beni sanitari 9,9% Beni non sanitari 0,4% Servizi sanitari 46,4% 59 Bilancio Sociale 2011 Parte II – Rendiconto economico Acquisto di servizi Si può osservare come la principale destinazione delle risorse sia l’acquisto di servizi sanitari (46,4% sanitari dei costi), di cui si da maggiore dettaglio di seguito nella Tabella 3.9. Qui si osserva come circa 50 milioni di euro siano trasferimenti verso le altre Aziende (in Regione o al di fuori) che hanno erogato prestazioni sanitarie, ospedaliere e ambulatoriali, per residenti dell’ULSS 21 (mobilità passiva intra ed extra regionale. La seconda tipologia di servizio acquistato è la spesa che l’Azienda sostiene per rimborsare le farmacie convenzionate per la vendita dei farmaci a carico del SSN (farmaci di Fascia A, vd. Glossario). Tale aggregato è diminuito rispetto ai tre anni precedenti grazie ad azioni di contenimento effettuate con la collaborazione della medicina territoriale (MMG e PLS). Grazie a queste azioni è stato anche ampiamente raggiunto lo standard regionale del costo medio per residente fissato per il 2011 ad € 147 per residente, con un risultato, certificato dalla Regione Veneto, pari ed € 141,28. Vi sono quindi le Prestazioni Socio-sanitarie a rilevanza sanitaria acquistate da altri Enti Pubblici e da privato (assistenza per anziani autosufficienti in casa di riposo, assistenza utenti CEOD e assistenza sanitaria disabili). L’aggregato, per il quale il margine di azione dell’Azienda è alquanto ridotto in quanto esiste un vincolo di attività e di spesa attentamente monitorato dalla Regione. L’altra voce di spesa rilevante, sempre tra i servizi sanitari, è la Medicina di base convenzionata, in aumento nel corso degli anni prevalentemente a causa dell’incremento nel numero di residenti dell’ULSS e quindi di assistiti per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, che vengono finanziati in base agli assistiti in carico. L’Assistenza protesica e l’assistenza integrativa regionale rimangono costanti, anche se i risparmi per la prima, ottenuti grazie ad un’attenta azione di razionalizzazione, sono stati neutralizzati da un incremento nella seconda, per effetto di un aumento di consumi indotti dal Progetto Diabete che ha determinato l’individuazione di un maggior numero di pazienti affetti da questa patologia. Sono infine aumentate le spese per Consulenze, collaborazioni e altre prestazioni di lavoro sanitarie e socio-sanitarie, che comprendono spese per prestazioni sanitarie effettuate da professionisti e collaboratori, impegnati ad garantire livelli di assistenza e di cura, e per prestazioni in libera professione aziendale da personale dipendente per ridurre le liste di attesa. In ogni caso la voce rientra nel monitoraggio dei rispetto del tetto di costo per il personale. Tabella 3.9 Dettaglio spesa per acquisto di servizi sanitari ACQUISTO DI SERVIZI Mobilità passiva intraregione Mobilità passiva extra traregione Medicina di base (MMG, PLS, medici continuità assist.le) Assistenza farmaceutica (farmacie convenzionate) Assistenza specialistica ambulatoriale Assistenza integrativa e protesica Assistenza ospedaliera Assistenza psichiatrica Prestazioni Socio-Sanitaria a rilevanza sanitaria Trasporto sanitario Compartecipazione al personale Liberoprof.(intramoenia) Rimborsi, assegni e contributi sanitari Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie Altri servizi sanitari e socio-sanitari a rilevanza sanitaria Altre voci di costo TOTALE 2011 42.316.509 8.244.302 16.834.298 21.400.376 2.545.757 4.388.559 0 1.415.941 22.141.038 1.674.661 2010 2009 2008 44.269.146 45.857.390 43.862.527 7.879.872 7.867.577 8.092.742 16.720.473 16.365.588 15.159.603 23.751.405 24.168.199 24.435.704 2.328.493 2.426.363 2.432.987 4.314.474 4.442.064 4.071.175 0 0 0 1.530.724 1.340.410 1.229.717 22.155.813 24.430.280 21.826.604 1.358.924 890.223 770.100 scostam. % 2011-2008 -4% +2% +11% -12% +5% +8% +15% +1% +117% 2.444.610 2.467.534 2.492.750 2.498.154 -2% 5.052.110 4.701.111 2.257.574 1.949.755 +159% 2.640.535 2.588.944 2.367.787 2.601.312 +2% 3.189.798 61.722 134.350.217 4.333.170 308.112 138.708.194 2.390.111 2.400.143 729.286 627.492 138.025.602 131.958.013 +33% -90% +2% 60 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica La terza categoria di spesa per rilevanza è quella relativa all’acquisto di beni sanitari e non sanitari. In Acquisto di beni particolare, la componente “Beni sanitari”, di cui si da dettaglio nella Tabella 3.10, risulta in leggero sanitari e non sanitari aumento rispetto al 2010 (+5% e +6% rispetto al 2008). Sono state attuate azioni di razionalizzazione, in particolare in ambito ospedaliero, mediante contrattazione di budget e incontri mirati di approfondimento dei percorsi di consumo. Sono proseguite inoltre le azioni di contenimento per i conti “Farmaci” e “Presidi chirurgici e materiali sanitari” e “Materiali diagnostici (pellicole RX)” per i quali vengono attentamente monitorati i budget assegnati ai reparti ospedalieri coinvolti. Sempre nell’ottica di razionalizzazione e contenimento dei costi, è stato data molta importanza alla distribuzione diretta dei farmaci (si veda capitolo 4.1.2 Spesa farmaceutica per i residenti), estendendola a tutti i reparti ospedalieri. Acquisto di beni sanitari e non sanitari Tabella 3.10 Dettaglio Beni sanitari e non sanitari acquistati ACQUISTO DI BENI 2011 2010 2009 Beni sanitari € 28.574.302 € 27.306.771 € 26.938.782 di cui: Prodotti farmaceutici ed emoderivati € 8.709.241 € 8.802.980 € 8.988.401 Presidi chirurgici e materiali sanitari € 5.538.944 € 5.420.117 € 4.956.688 Materiali protesici € 5.328.138 € 4.452.581 € 4.988.325 Materiali diagnostici (prodotti chimici) € 2.034.615 € 1.958.150 € 1.886.917 Beni e prodotti sanitari da Asl-AO, IRCCS, Policlinici della Reg. € 3.268.604 € 2.848.666 € 2.492.357 Materiali per emodialisi € 1.660.286 € 1.759.944 € 1.550.393 Materiali diagnostici(ex. lastre RX) € 584.783 € 671.162 € 872.173 Ossigeno € 900.640 € 883.578 € 747.420 Prodotti dietetici € 384.514 € 331.849 € 325.726 Altri beni e prodotti sanitari € 147.734 € 163.731 € 118.798 Materiali per la profilassi (vaccini) € 8.630 € 9.332 € 6.071 Materiali e Prodotti per uso veterinario € 8.172 € 4.680 € 5.512 Beni non sanitari € 1.057.394 € 1.130.591 € 1.149.683 TOTALE € 29.631.696 € 28.437.362 € 28.088.465 scostam. % 2011-2008 € 26.936.451 +6% 2008 € 8.859.383 € 4.855.912 € 4.602.330 € 2.299.458 € 2.400.104 € 1.478.564 € 1.191.060 € 665.562 € 319.529 € 252.321 € 5.656 € 6.572 € 1.043.669 € 27.980.120 -2% +14% +16% -12% +36% +12% -51% +35% +20% -41% +53% +24% +1% +6% La spesa per Acquisti di servizi non sanitari è incrementata rispetto al 2010 (+8,7%). Ad incidere Acquisto di servizi non sull’aumento sono state in particolare le spese per i premi assicurativi, elettricità e utenze sanitari telefoniche (per rinnovo contratti) e per lo smaltimento rifiuti. Questi incrementi sono stati in parte compensati da risparmi su costi di riscaldamento, lavanderia, mensa e pulizie. Gli ammortamenti di infine sono cresciuti rispetto al 2010 per investimenti in informatizzazione Ammortamenti dell’area ospedaliera e relativi ad obiettivi assegnati dalla Regione Veneto (DGR 3140/2010), nonché per la prima tranche del progetto triennale Telemedicina (Rete integrata ad Alto Valore), finanziato da Cariverona. Un incremento importante è conseguito inoltre all’entrata in funzione di investimenti importanti in attrezzature (acceleratore lineare con relativo bunker, TAC di Pronto Soccorso, eco cardiografo e lavori edilizi). Gestione finanziaria, straordinaria e imposte Il peggioramento del saldo della gestione finanziaria, determinato prevalentemente da un aumento degli interessi passivi per mutui e per debiti verso fornitori (quella della liquidità è una criticità più volte segnalata in Regione) è stato in parte compensato dal risultato positivo del saldo della gestione straordinaria. Tabella 3.11 Saldo della gestione finanziaria, straordinaria e imposte GESTIONE FINANZIARIA, STRAORDINARIA E IMPOSTE 2011 Proventi e Oneri finanziari (saldo) -1.307.338 Proventi e Oneri straordinari (saldo) 377.454 Imposte 6.272.929 2010 -958.040 1.954.497 6.360.475 2009 2008 -795.002 -1.025.338 561.670 -797.941 6.315.847 6.403.481 61 Bilancio Sociale 2011 Parte II – Rendiconto economico 3.4.2. Costi standard in Sanità: esperienza dell’ULSS 21 nel N.I.San. L’Azienda Ulss 21 è tra i fondatori e componente del Comitato direttivo del Network Italiano Sanitario (N.I.San.) per la condivisione dei costi standard in Sanità, una rete creata nel 2009 con altri enti ospedalieri quali gli Ospedali Galliera di Genova, la Provincia Autonoma di Bolzano, l’Azienda Ulss 18 di Rovigo, l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo (FG). A livello aziendale ci si avvale già dal 2006 di un sistema di analisi dei costi per episodio di ricovero basato sul metodo dell’Activity – Based Costing che consente di misurare e valutare in modo evoluto le attività ed il consumo di risorse attribuibili ai ricoveri ospedalieri. Mediante la costruzione di matrici di analisi organizzativa delle Unità Operative ospedaliere è stato possibile ottenere informazioni sul costo per singolo episodio di ricovero, e di confrontare i risultati con altre Aziende che hanno utilizzato la medesima metodologia (benchmarking interaziendale). Gli indicatori che ne derivano hanno l’intento di controllare ed indirizzare l'utilizzo delle risorse (costi) rispetto alla pianificazione delle attività (ad es.: numero e tipo di DRG o di prestazioni ambulatoriali) mediante un sistema che fornisce informazioni contemporaneamente valide sia dal lato gestionale, che da quello distributivo (allocazione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie tra le unità produttive). Questo ha permesso alla nostra realtà di conoscere non solo quanto costa un ricovero, ma anche in che misura le singole risorse contribuiscono al costo finale. Le matrici di analisi organizzativa sono state inoltre utilizzate per la rilevazione dei costi per livello di assistenza (ospedaliera, specialistica, PS), che sta alla base del modello LA (cfr. Capitolo 3.1, Paragrafo Analisi dei costi per Livello di assistenza). Questa nuova metodologia consentirà di avere a medio-lungo termine un quadro economico generale dei costi e uno strumento di valutazione affidabile sull’efficienza delle proprie strutture ospedaliere. Tali risultati potranno essere utilizzati a fini strategici e per simulazioni, per pianificare in futuro prestazioni, personale e materiale relativi alla degenza ospedaliera. L’analisi, la comparazione e la valutazione dei costi consentiranno di elaborare politiche di distribuzione delle risorse scarse in funzione dei bisogni del cittadino. L’uso dei costi per Questo tipo di analisi può essere effettuato su diversi livelli di approfondimento: l’oggetto di costo episodio di ricovero (l’azienda nel suo complesso, l’unità operativa di ricovero, il singolo episodio di cura) e i termini di paragone (tariffe regionali se si compara il “costo totale aziendale” alla valorizzazione dell’attività secondo le tariffe dei ricoveri, o il benchmark interaziendale N.I.San. se si confronta l’utilizzo dei diversi fattori produttivi con un valore di riferimento esterno all’azienda – benchmarking- ). In Tabella 3.12 sono riportati i costi, suddivisi per fattore produttivo, sostenuti nell’anno 2009 per l’erogazione dell’attività ospedaliera (ricoveri ordinari, prestazioni ambulatoriali complesse e Osservazioni Brevi Intensive). Tabella 3.12 Costi sostenuti nell’anno 2009 per erogazione dell’attività ospedaliera Scost. Scost. % Bench.-Costi 45.468.662 +1.345.502 +3,0% Costi Effettivi Benchmark Personale 44.123.160 Posizionamento Farmaci rispetto Presidi sanitari e chirurgici benchmark Altri costi 2.854.276 4.484.998 +1.630.722 +57,1% 9.984.623 10.237.464 +252.841 +2,5% TOT COSTI DI PRODUZIONE Quota costi comuni Posizionamento Tot. costi di produzione + costi comuni con tariffe DRG (tariffe attività di Totale Tariffato DRG ricovero) Risultato Economico 10.091.847 8.867.432 -1.224.416 -12,1% 67.053.907 69.058.557 +2.004.649 +3,0% 14.471.468 81.525.375 66.530.254 -14.995.121 Prima di analizzare i dati è necessario rilevare che i costi di alcuni fattori produttivi, in particolare del personale, differiscono rispetto a quanto riportato nel Bilancio d’Esercizio. Tali variazioni derivano principalmente da due motivi: l’oggetto di analisi è solamente l’attività di ricovero, quindi sono stati esclusi i costi di alcune attività non riconducibili a tale processo di erogazione; i costi del personale 62 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica sono stati calcolati in maniera diversa, ovvero valorizzando le ore effettive di lavoro con un costo medio aziendale per ruolo e profilo del personale. Il confronto dei costi rispetto alle tariffe DRG evidenzia come a fronte di una valorizzazione dell’attività di ricovero di € 66.530.254, in base alla tariffa regionale per tipologia di ricovero erogato (DRG), l’Azienda ULSS 21 abbia sostenuto costi pieni per € 81.525.375, di cui € 67.053.907 per costi di produzione e € 14.471.468 per costi di comuni (costi derivanti dall’utilizzo di strutture/servizi aziendali che operano per garantire l’erogazione di tutte le attività). La differenza è negativa per € -14.995.121, non permettendo tuttavia di comprendere quali fattori abbiano contribuito a questo risultato e soprattutto se tale performance negativa dell’Azienda dipenda da costi di Grafico 3.5 Incidenza percentuale dei fattori produttivi produzione elevati o da tariffe che non Altri costi garantiscono una adeguata valorizzazione 15% dell’attività erogata. Presidi sanitari e chirurgici 15% Il confronto tra i costi di produzione e il benchmark interaziendale rileva come le Personale Aziende del benchmark interaziendale NISan 66% consumerebbero risorse per € 69.058.557 Farmaci (esclusa la quota di costi comuni) per erogare la stessa attività che nell’azienda ULSS 21 ha 4% determinato costi di produzione per € 67.053.907, evidenziando quindi un’efficienza produttiva di € 2.004.649. In sintesi l’azienda ULSS 21 ha consumato meno risorse, rispetto alle altre aziende con le quali si è confrontata, per erogare servizi sanitari analoghi dal punto di vista della quantità e della complessità. Il grafico 3.5 mostra l’incidenza percentuale dei diversi fattori produttivi sul totale dei costi di produzione dei ricoveri, facendo notare come sia il personale a rappresentare oltre il 65% delle risorse utilizzate, seguito dai presidi sanitari e chirurgici e da altri costi, entrambi al 15%, e infine dai farmaci, che costituiscono il 4%. 3.5. La Mobilità Con “mobilità sanitaria” si definisce il fenomeno di migrazione della richiesta di prestazioni sanitarie (di ricovero, specialistica ambulatoriale e diagnostica, farmaceutica, medicina generale, altro) da parte di cittadini utenti verso strutture sanitarie, ospedali e ambulatori non appartenenti all’Azienda ULSS di residenza, ma ad altre aziende sanitarie della Regione (Mobilità intra-regionale) o di altre Regioni (Mobilità extra-regionale). Ciò comporta un trasferimento di risorse finanziarie dall’ULSS di residenza all’ULSS che ha effettuato la prestazione. La mobilità può essere attiva o passiva: è attiva (“attrazioni”) quando sono i cittadini residenti in altre ULSS a scegliere prestazioni/servizi erogati dalla nostra Azienda, mentre si parla di mobilità passiva (“fughe”) quando i residenti nel territorio dell’ULSS 21 scelgono di farsi ricoverare, visitare, di comprare farmaci, ecc. presso strutture appartenenti ad altre Aziende ULSS. Poiché il saldo di mobilità intra-regionale deve risultare pari a zero (il residente dell’ULSS 21 che viene ricoverato presso un’altra ULSS del Veneto genera mobilità passiva per noi, ma mobilità attiva per l’altra ULSS, con un saldo quindi pari a zero), la Regione Veneto provvede a gestire a livello centrale i dati relativi alle prestazioni effettuate in mobilità sulla base di dati comunicati dalle singole aziende. La Regione quindi comunica a sua volta alle singole aziende il dato di mobilità attiva e passiva che devono inserire nel bilancio economico-patrimoniale. L’analisi dell’andamento di mobilità sanitaria risulta particolarmente importante sia per i fini della pianificazione aziendale, sia per i rilevanti riflessi in termini di bilancio. L’Azienda (o Regione, per la mobilità extra-regionale) infatti, nel caso di mobilità passiva, è costretta a pagare le ULSS (o Regioni) per le prestazioni che hanno erogato ai suoi residenti. 63 Bilancio Sociale 2011 Parte II – Rendiconto economico Di seguito (Tabella 3.13) sono riportati in dettaglio i valori della mobilità riferiti all’Azienda ULSS 21 per il quadriennio 2008-2011. Questo ammontare rappresenta tutto ciò che l’azienda ULSS ha pagato, o che le è stato rimborsato, per erogare servizi quali ricoveri, prestazioni ambulatoriali, farmaci, assistenza riabilitativa, ecc. Tabella 3.13 Sintesi valori di mobilità attiva e passiva anni 2008-2011 MOBILITÀ 2011 2010 2009 2008 Mobilità attiva intra-regionale Mobilità passiva intra-regionale Saldo mobilità INTRAREGIONALE 24.724.921,62 42.316.509,07 -17.591.587,45 24.130.888,26 44.269.146,28 -20.138.258,02 24.802.763,75 45.857.390,09 -21.054.626,34 25.857.375,30 43.862.526,59 -18.005.151,29 2.919.354,83 8.244.301,72 2.862.408,04 7.879.872,17 3.120.169,47 7.867.576,89 3.608.947,04 8.092.741,54 -5.324.946,89 -22.916.534,34 -5.017.464,13 -25.155.722,15 -4.747.407,42 -25.802.033,76 -4.483.794,50 -22.488.945,79 Mobilità attiva extra-regionale Mobilità passiva extra-regionale Saldo mobilità EXTRAREGIONALE Saldo TOTALE Il saldo di mobilità, ovvero la differenza tra il valore dell’attiva con quello della passiva, restituisce un’informazione circa la maggiore o la minore capacità di attrarre utenti rispetto alla tendenza a perderne (fughe). Tuttavia, i valori qui indicati rappresentano la valorizzazione monetaria dei servizi avvenuti in mobilità, che non è necessariamente proporzionale all’attività effettivamente erogata (numero di ricoveri, numero di visite, ecc.). In ogni caso si può osservare come sia migliorato nei quattro anni il saldo della mobilità intraregionale, soprattutto grazie ad un calo delle fughe. Il saldo della mobilità extraregione, i cui importi sono più contenuti, ha registrato un progressivo aumento, anche se è da tenere presente la componente giocata dall’incremento demografico che fa “naturalmente” aumentare tutti i volumi di attività. Si rimanda ai paragrafi relativi all’assistenza ospedaliera e ambulatoriale per un maggior dettaglio. 3.6. Schemi di riclassificazione del Conto economico e dello Stato patrimoniale La Riclassificazione di Bilancio è uno strumento attraverso il quale si riorganizzano i dati dello Stato patrimoniale o del Conto Economico in maniera tale da evidenziare le principali variabili che caratterizzano il profilo economico-finanziario dell’azienda e valutarne così la significatività. Esistono vari schemi di riclassificazione, sia per lo Stato Patrimoniale che per il Conto economico. Si propongono di seguito gli schemi utilizzati più di frequente in ambito sanitario, ovvero la riclassificazione del Conto Economico a valore aggiunto e dello Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario. 3.6.1. Conto Economico Riclassificato a valore aggiunto Il Prospetto a valore aggiunto (Tabella 3.14) è utile nella misurazione del valore prodotto nell’esercizio e, in particolare nell’evidenziare le sua distribuzione tra gli stakeholders dell’Azienda. Il ricorso alla nozione di Valore aggiunto aiuta a focalizzare non tanto il concetto di produzione quanto quello di distribuzione di valore che avviene per mezzo dell’organizzazione. Osservando la differenza tra valore della produzione e i soli costi della produzione, ovvero il Valore Aggiunto, è possibile apprezzare il valore creato all’interno dell’Azienda con le risorse (umane, tecniche e finanziarie) di cui essa dispone. Questo margine infatti identifica ciò che rimane del valore della produzione dopo aver sostenuto i costi per l’acquisizione dei fattori produttivi reperiti all’esterno dell’Azienda. Esso risulta in positivo e in miglioramento rispetto all’anno precedente. 64 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica Tabella 3.14 Conto Economico riclassificato secondo il criterio del Valore Aggiunto (anni 2008-2011) CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO 2011 2010 2009 2008 A A.1 A.2 A.3 A.4 A.5 A.6 VALORE DELLA PRODUZIONE (di cui) 287.453.620 Contributi in c/esercizio 245.944.449 Fatturato teorico solo per attività di ricovero, specialistica e diagnostica Proventi e ricavi diversi 35.632.017 Concorsi recuperi e rimborsi per attività tipiche 1.031.335 Compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) 4.224.849 Costi capitalizzati 620.970 287.984.278 246.634.593 285.311.466 241.755.001 270.927.117 229.617.728 35.737.557 787.823 4.190.620 633.685 38.303.053 740.642 3.921.072 591.698 36.029.729 1.112.862 3.653.859 512.940 B B.1 B.2 B.3 B.4 B.5 B.6 B.7 COSTI DELLA PRODUZIONE (escluso Personale, Ammort. e Accant.) Acquisti di beni Acquisti di servizi sanitari Acquisti di servizi non sanitari Manutenzione e riparazione Godimento beni di terzi Oneri diversi di gestione Variazione delle rimanenze 191.755.620 29.631.696 134.350.217 22.130.142 3.860.091 1.125.929 933.054 -275.510 193.468.153 28.437.362 138.708.194 20.504.520 3.437.838 1.238.430 946.092 195.716 191.447.290 28.088.465 138.025.602 19.938.071 3.372.281 1.197.216 982.725 -157.070 185.034.312 27.980.120 131.958.013 19.725.159 3.184.274 1.304.024 979.381 -96.658 95.698.000 94.516.126 93.864.176 85.892.805 87.860.077 87.860.077 89.827.718 89.827.718 88.727.817 88.727.817 86.755.869 86.755.869 EBITDA o MARGINE OPERATIVO LORDO (C - D) 7.837.923 4.688.407 5.136.359 -863.064 F F.1 F.2 F.3 F.4 AMMORTAMENTI, SVALUTAZIONI E ACCANTONAMENTI Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali Svalutazione dei crediti Accantonamenti tipici dell’esercizio (non comprende acc. F. imposte) 9.810.082 729.518 8.792.309 0 288.254 9.879.474 580.384 8.400.951 28.258 869.880 9.780.256 468.744 7.970.986 5.504 1.335.021 10.295.998 265.846 7.541.655 0 2.488.498 G EBIT o REDDITO OPERATIVO (E - F) -1.972.159 -5.191.066 -4.643.897 -11.159.062 -1.307.338 -1.307.338 -958.040 -958.040 -795.002 -795.002 -1.025.338 -1.025.338 377.454 0 377.454 1.954.497 0 1.954.497 561.670 0 561.670 -797.941 0 -797.941 C VALORE AGGIUNTO (A - B) D COSTO DEL PERSONALE D.1 Costo del personale E H RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA H.1 Totale proventi e oneri finanziari I RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA E DELLE RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVITA' FINANZIARIE I.1 Totale rettifiche di valore di attività finanziarie I.2 Totale proventi e oneri straordinari J RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (F + G + H) -2.902.042 -4.194.609 -4.877.228 -12.982.341 K IRAP, IRES e accantonamementi al F. imposte 6.272.929 6.360.475 6.315.847 6.403.481 L UTILE/PERDITA DI ESERCIZIO (J - K) -9.174.971 -10.555.084 -11.193.075 -19.385.823 65 Bilancio Sociale 2011 Parte II – Rendiconto economico 3.6.2. Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario La riclassificazione dello Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario è utile al fine di apprezzare la situazione della liquidità e solvibilità dell’Azienda ed esprimere valutazioni sul patrimonio e sulla correlazione esistente fra la durata e scadenza di fonti e impieghi. Tabella 3.15 Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario (anni 2008-2011) RICLASSIFICAZIONE STATO PATRIMONIALE 2011 2010 2009 2008 ATTIVO 1 LIQUIDITA' di cui 1.1 LIQUIDITA' IMMEDIATE di cui 1.1.1 Disponibilità liquide Attività finanziarie non immobilizzate 1.1.2 25.006.495 25.893.885 410.132 1.074.577 22.533.581 21.984.147 856.071 322.516 410.132 0 1.074.577 0 856.071 0 322.516 0 1.2 LIQUIDITA' DIFFERITE di cui 24.596.362 24.819.308 1.2.1 Crediti entro 12 mesi Crediti finanziari entro 12 mesi Ratei e risconti attivi annuali 24.256.978 0 339.385 24.598.412 1.056 219.840 20.440.083 3.101 1.234.326 20.361.558 38.101 1.261.972 2 DISPONIBILITA' di cui: 2.1 Rimanenze materiale sanitario 2.2 Rimanenze materiale non sanitario 3.882.609 3.451.124 431.485 3.607.099 3.254.289 352.811 3.802.816 3.500.405 302.411 3.645.746 3.334.633 311.113 28.889.103 29.500.985 26.336.397 25.629.893 58.080.006 56.031.761 53.317.042 50.350.096 1.973.284 56.088.422 18.300 0 1.676.080 54.334.562 21.120 0 86.969.109 85.532.746 1.2.2 1.2.3 3 ATTIVO CORRENTE (1 + 2) 4 ATTIVO IMMOBILIZZATO di cui 4.1 Immobilizzazioni Immateriali nette 4.2 Immobilizzazioni Materiali nette 4.3 Immobilizzazioni finanziarie 4.4 Crediti oltre 12 mesi 5 TOTALE IMPIEGHI O CAPITALE INVESTITO (3 + 4) 6 PASSIVO CORRENTE 21.677.510 21.661.632 1.784.921 51.515.256 16.865 0 1.691.212 48.607.018 51.865 0 79.653.439 75.979.989 PASSIVO 143.036.452 140.037.023 125.007.757 115.837.058 6.1 DEBITI ENTRO 12 MESI di cui 6.1.1 Debiti per mutui passivi Debiti v/Stato Debiti v/Regioni Debiti v/Comuni Debiti v/ Aziende Sanitarie Pubbliche Debiti v/ Pubbliche Amm.ni Debiti v/Fornitori Debiti v/Istituto Tesoriere Debiti tributari Debiti v/istituti previdenziali, assistenziali Debiti v/altri finanziatori Debiti v/Società controllate, collegate, sperimentaz.gestionali Debit v/altri 280.354 0 104.985 2.156.577 3.178.186 0 90.771.198 13.654.963 4.631.475 7.612.801 0 6.812.897 12.357.070 550.500 0 2.058.555 3.182.133 8.123.375 1.914 83.526.548 9.409.479 4.691.138 7.961.859 0 6.812.897 12.527.696 260.308 0 3.102.804 2.881.554 5.122.505 1.405 68.204.045 15.456.119 4.503.244 4.031.547 0 6.812.897 12.669.684 445.885 0 12.915.334 1.245.741 3.354.405 1.664 57.412.560 11.041.060 4.347.396 3.077.119 0 6.814.876 12.038.794 6.2 RATEI E RISCONTI PASSIVI ANNUALI 1.475.946 1.190.929 1.961.644 3.142.225 7 PASSIVO CONSOLIDATO NON CORRENTE 6.1.2 6.1.3 6.1.4 6.1.5 6.1.6 6.1.7 6.1.8 6.1.9 6.1.10 6.1.11 6.1.12 6.1.13 7.1 DEBITI OLTRE 12 MESI di cui 7.1.1 Debiti per mutui passivi 7.3 FONDI PER RISCHI E ONERI 7.4 FONDI PER TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 8 PATRIMONIO NETTO 8.1 FONDO DI DOTAZIONE 8.2 RISERVE e Altro 8.3 FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI 8.4 RISERVE DA DONAZIONI E LASCITI VINCOLATI A INVESTIM. 8.5 VERSAMENTI PER RIPIANI PERDITE 8.6 UTILI (PERDITE) PORTATE A NUOVO 8.7 UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 9 TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (6 + 7 + 8) 141.560.506 138.846.094 123.046.113 112.694.833 8.840.622 3.142.068 4.547.907 5.892.853 5.660.076 0 550.500 810.808 5.660.076 0 550.500 810.808 2.761.019 2.685.660 3.572.634 4.684.090 419.526 456.408 424.773 397.954 -64.907.965 -49.272.184 -15.635.781 5.162.444 2.960.508 26.550.219 -41.133.981 -9.174.971 86.969.109 -57.647.401 -49.272.184 -8.375.218 5.236.094 1.851.296 25.671.374 -30.578.897 -10.555.084 85.531.690 -49.905.327 -49.272.184 -633.143 4.695.569 1.717.394 23.532.791 -19.385.823 -11.193.075 79.650.338 -45.788.023 -49.385.326 3.597.303 4.122.063 2.172.372 16.688.691 0 -19.385.823 75.941.888 66 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 3 – Dimensione economica 3.7. Sostenibilità economico-finanziaria e patrimoniale Gli indici di bilancio sono rapporti algebrici tra grandezze significative ricavate dalla riaggregazione/disaggregazione delle voci di bilancio. In altri termini, “danno voce” alle grandezze messe in evidenza con la riclassificazione, che vengono così ad essere apprezzate nella loro dimensione relativa. Indici patrimoniali di Struttura La solidità patrimoniale si traduce nella verifica dell’esistenza di adeguati rapporti qualitativi e quantitativi fra le varie categorie di investimento e di finanziamento; in particolare indicano se esiste una correlazione, più o meno buona, tra le attività e le rispettive fonti di finanziamento. Indice di rigidità degli Impieghi (Attivo immobilizzato/Capitale Investito) Il Capitale investito (impieghi, o attivo) si compone di Attivo corrente (Liquidità immediate e differite e Disponibilità) e di Attivo immobilizzato. Quest'ultimo è composto perlopiù da immobilizzazioni materiali, che non possono essere facilmente adattate sia nella quantità sia nella qualità e quindi conferiscono la rigidità alla gestione. Esiste un livello ottimale di elasticità e rigidità per ciascun settore, sulla base della propria combinazione tra i due impieghi. Se si aggira intorno al 50/60% siamo in una situazione non troppo rigida. 2011 66,78% 2010 65,51% 2009 66,93% 2008 66,25% L’indice di rigidità degli impieghi migliora rispetto al 2008, denotando tuttavia una situazione di forte rigidità nella gestione aziendale. La liquidità aziendale infatti si mantiene a livelli critici, situazione che si ripercuote sui lunghi tempi di pagamento verso i fornitori e di conseguenza sul minore potere contrattuale, l’esposizione a maggiori costi per interessi, ecc., e, non da ultimo, agli svantaggi per le imprese fornitrici. Indici di Analisi finanziaria Questi indici permettono di formulare un giudizio sulla capacità dell’azienda di fare fronte agli impegni finanziari di breve periodo; questo significa aver sempre a disposizione i mezzi monetari per pagare i fornitori. La situazione di liquidità dell’Azienda continua a costituire una criticità rilevante infatti con l’attuale quota media mensile di assegnazione erogata per cassa si sono pagati nei termini solo le spese ricorrenti mensili (stipendi, contributi previdenziali, Irap, Ires, IVA, medicina convenzionata, SUMAI ed accreditati, case di riposo, utenze, emergenze trasporti). Per la generalità dei fornitori di beni e servizi i tempi di pagamento medi sono stati a 454 giorni data fattura. Indice di Liquidità primaria (Liquidità/Passivo Corrente) Misura la capacità di soddisfare in modo ordinato le obbligazioni derivanti dall’indebitamento a breve. In una situazione finanziaria equilibrata l’indice dovrebbe tendere a 1, valore che esprime un’equivalenza tra i debiti a breve e le risorse finanziarie disponibili per soddisfarli. 2011 17,48% 2010 18,49% 2009 18,03% 2008 18,98% L’indice è di molto inferiore all’unità (100%), significa che l’indebitamento a breve supera in modo preoccupante le risorse che dovrebbero fronteggiarlo per poterlo soddisfare. Margine di Tesoreria (Liquidità – Passivo Corrente) Indica la disponibilità potenziale di risorse monetarie gestibili dall’azienda. Un margine è positivo indica la presenza di risorse liquide nette disponibili, mentre se negativo è sintomo di una situazione di squilibrio finanziario dell’azienda in quanto sono state finanziate immobilizzazioni ricorrendo a debiti a breve termine. 2011 € -118.029.958 2010 € -114.143.138 2009 € -102.474.176 2008 € -93.852.911 Lo squilibrio finanziario dell’azienda risulta rilevante ed in peggioramento rispetto ai due anni precedenti: le risorse monetarie liquide disponibili non sono sufficienti a coprire i debiti a breve periodo sostenuti dalla stessa. 67 Bilancio Sociale 2011 Capitolo 4 – Utenti Parte III – Relazione Sociale PARTE III Relazione sociale Utenti Risorse umane Organizzazioni e partner Sostenibilità ambientale 69 Bilancio Sociale 2011 Capitolo 4 – Utenti CAPITOLO 4. Utenti UTENTI 4.1. Cittadini Assistibili 4.1.1. Le Cure Primarie I Medici di medicina generale (MMG) e i Pediatri di libera scelta (PLS) sono i soggetti a cui è affidata la tutela della salute degli assistiti residenti nel territorio del’ULSS. Ogni cittadino residente ha infatti diritto all’assistenza medica di un MMG o, per i bambini di età inferiore ai 14 anni, di un PLS. Il MMG costituisce il primo contatto del cittadino con il sistema sanitario ed ha il compito di fornire un accesso diretto ed illimitato agli utenti di sua competenza, visitando il paziente in ambulatorio o a domicilio, prescrivendo farmaci ed emettendo certificati di vario tipo. Agisce inoltre da interfaccia tra l’assistito e gli altri attori del sistema sanitario indirizzando il paziente verso le cure specialistiche e ospedaliere più appropriate e partecipando alle politiche dell’Azienda sanitaria con cui è convenzionato. I MMG e i PLS infatti non sono dipendenti dell’Azienda ULSS, ma liberi professionisti convenzionati con essa. I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta convenzionati con l’Azienda ULSS 21 (vedi anche Capitolo 6 “Risorse Umane”) sono in totale 120 (100 MMG e 20 PLS). Tabella 4.1 Numero di MMG e PLS nel territorio dell’ULSS 21 Comuni (dettaglio) MEDICI DI MEDICINA GENERALE - Totale Num. N. Medici assistiti 100 127.957 Team 1 Bevilacqua, Legnago, Villabartolomea, Roverchiara, Boschi S.A., Cerea, Castagnaro 11 14.379 Team 2 Legnago, Villabartolomea, Minerbe, Castagnaro 16 18.054 Team 3 Legnago, Minerbe, Terrazzo, Castagnaro 10 13.211 Team 4 Sanguinetto, Cerea, Casaleone 10 13.959 Team 5 Casaleone, Cerea 6 7.984 Team 6 Gazzo, Nogara, Sanguinetto, Sorgà 11 14.402 Team 7 Bovolone, Salizzole, Concamarise 12 14.654 Team 8 S.P. Morubio, Oppeano, Isola Rizza 11 14.119 Team 9 Palù, Ronco All’Adige, Zevio 13 17.195 M.M.G. non aderenti 2 1.353 20 16.833 Altri PEDIATRI DI LIBERA SCELTA - Totale FORME ASSOCIATIVE Medicina di gruppo sperimentale avanzata Centro medico "Daniele Giraldi" Bovolone UTAP di Zevio 4 MMG 5 MMG, 2 PLS L’ULSS 21 sta progressivamente potenziando le forme associative della medicina convenzionata (UTAP e Medicina di gruppo sperimentale) presenti negli ospedali di Zevio e Bovolone in quanto questa particolare situazione di contesto consente la realizzazione di forme sperimentali di collaborazione diretta tra MMG e medici specialisti. 71 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale AFT di Nogara Nell’ottobre 2011 la Regione Veneto ha anticipato una parte consistente del Piano Socio Sanitario Regionale (ancora in fase di approvazione) che punta, essenzialmente, a una radicale riorganizzazione dell’assistenza primaria per garantire la continuità dell’assistenza attraverso una risposta sanitaria completa nella giornata e per tutti i giorni dell’anno. Si prevede infatti l’istituzione delle cosiddette “Aggregazioni Funzionali Territoriali”, ossia di nuove forme associative di MMG e PLS. L’ULSS 21 ha provveduto ad avviare la prima AFT individuando l’area di Nogara e comuni limitrofi come territorio di riferimento. La popolazione interessata sarà di circa sedicimila abitanti, che, presso il Centro Sanitario Polifunzionale “Stellini”, avranno a disposizione in ambulatori dedicati per dodici ore al giorno da lunedì a venerdì e il sabato per due ore, almeno sei dei dodici MMG coinvolti. Nelle altre dodici ore notturne e nei festivi saranno presenti i medici della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica). Alcuni medici opereranno stabilmente nello stesso “Stellini”, altri, in parte all’interno della struttura e in parte continueranno la loro attività negli ambulatori attuali di Sorgà e Gazzo. Uno degli obiettivi del progetto, inoltre, è quello di realizzare percorsi di diagnosi e cura condivisi tra ospedale e territorio, sfruttando anche i servizi già presenti nella struttura di Nogara e dando maggiore integrazione e continuità alle cure nel passaggio dal livello specialistico a quello del MMG e viceversa. Vi saranno anche vantaggi dal punto di vista organizzativo, annullando le distanze tra operatori amministrativi e altri servizi aziendali con i medici convenzionati. La nuova organizzazione si avvalerà della rete informatica e di un centralino di nuova generazione che coniuga la massima flessibilità di utilizzazione ai costi di gestione molto contenuti. Continuità assistenziale Il Servizio di Continuità assistenziale (guardia medica notturna, festiva prefestiva) garantisce l’erogazione delle prestazioni assistenziali territoriali non differibili negli orari in cui il MMG o il PLS non è tenuto ad esercitare l’attività. È un servizio gratuito ed è attivo nei Punti guardia medica di Legnago, Nogara, Bovolone e Zevio a cui si può accedere tramite un unico numero di telefono. I medici attualmente convenzionati sono 22 e nel 2011 hanno gestito un totale di 17.857 chiamate. Tabella 4.2 Dati di attività dei medici di Continuità Assistenziale 2008 2009 2010 2011 25 28.992 12.860 5.077 2.218 454 25 29.534 15.331 6.163 2.389 471 25 28.940 15.167 5.882 2.127 323 22 28.761 17.857 6.777 1.953 299 medici ore totali effettuate chiamate complessivamente gestite visite di tipo ambulatoriale visite di tipo domiciliare proposte di ricovero ospedaliero 4.1.2. La Spesa farmaceutica per i residenti La spesa farmaceutica sostenuta dall’Azienda ULSS 21 per i suoi residenti, si compone di diverse voci riconducibili a differenti modalità di erogazione dei farmaci. La componente principale di tale spesa è quella corrisposta dall’Azienda alle farmacie convenzionate presenti sul territorio nostro o di altre Aziende ULSS per quei farmaci acquistati dai nostri residenti dietro presentazione di impegnativa (farmaci di classe A). Vi sono poi quei farmaci distribuiti direttamente dai reparti ospedalieri (distribuzione diretta), anche al momento della dimissione da ricovero, o somministrati all’utente in regime ambulatoriale. Infine vi è la spesa per la cosiddetta Distribuzione per Conto (DPC) dei farmaci ricompresi nel PHT (Prontuario ospedale territorio) acquistati a livello centralizzato da parte delle Aziende sanitarie della provincia di Verona e distribuiti, “per conto” delle stesse, dalle farmacie convenzionate sul territorio dietro una corresponsione del costo di servizio da parte dell’Azienda. In questo modo l’ULSS ottiene dei risparmi, rispetto al convenzionale rimborso alle farmacie dei farmaci con impegnativa, poiché con l’acquisto centralizzato le ULSS riescono ad ottenere prezzi più vantaggiosi rispetto alle farmacie convenzionate; inoltre il cittadino ha la disponibilità del farmaco direttamente sul territorio, senza doversi recare in strutture dell’ULSS. La tabella 4.3 fornisce un dettaglio sulla spesa per ciascuna modalità di distribuzione sopra descritta. Si osservi come è incrementato l’importo per la distribuzione diretta/somministrazione farmaci e per la distribuzione per conto (DPC). dei medicinali sui quali 72 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti Tabella 4.3 Spesa farmaceutica territoriale per i residenti dell’ULSS 21 FARMACEUTICA TERRITORIALE (spesa per i residenti) 2008 spesa per farmaci distribuiti a residenti dell'ULSS Spesa Farmaceutica 21 dalle farmacie convenzionate, dietro Convenzionata (al netto di sconto presentazione di impegnativa (non include ticket e ticket) per residenti ULSS 21 pagato dai cittadini) Distribuzione diretta e farmaci distribuiti a residenti, presso strutture aziendali o di altre aziende, direttamente dai Somministrazione farmaci (compresa distribuz. diretta da AO Verona) reparti o assunti in ambito ambulatoriale 2009 24.941.020 7.279.628 2010 25.526.820 24.190.570 8.073.194 2011 21.738.534 8.624.658 9.293.725 1.596.043 1.745.476 35.196.057 34.560.704 1.767.203 32.799.462 282.788 340.081 Prodotti farmaceutici per doppia farmaci acquistati dall'Azienda ULSS 21 ma distribuiti dalle farmacie del territorio, dietro una via: DPC farmacie territoriali (escluso costo del servizio, di cui sotto*) corresponsione del costo del servizio (vd sotto*) TOTALE (*) costo del servizio di DPC (distribuzione per conto) 1.490.774 33.711.422 280.187 308.363 Grafico 4.1 Spesa farmaceutica convenzionata per fascia d’età e sesso dei residenti nell’ULSS 21 (2011) Spesa farmaceutica convenzionata procapite € 600 € 400 € 200 €0 € 200 € 400 € 600 90 e oltre 80-89 70-79 60-69 50-59 40-49 30-39 spesa farmaceutica lorda FEMMINE spesa farmaceutica lorda MASCHI 20-29 spesa procapite FEMMINE spesa procapite MASCHI baricentro linee proiezione spesa procapite 10-19 0-9 € 4.000.000 € 3.000.000 € 2.000.000 € 1.000.000 €0 € 1.000.000 € 2.000.000 € 3.000.000 € 4.000.000 Spesa farmaceutica convenzionata lorda totale Analisi della spesa farmaceutica sui dati SFERA Di seguito si propone un’analisi della spesa farmaceutica sulla base dei “Dati SFERA” forniti dall’Unità di Informazione sul Farmaco (UIF) della Regione Veneto in quanto pur registrando piccole differenze dovute alla diversa modalità di rilevazione, consentono di avere un quadro più ampio e dettagliato sulla spesa per farmaci nel territorio, includendo oltre alla spesa per i farmaci di Fascia A, quelli cioè a carico del SSN, anche la quota di spesa interamente a carico dei cittadini (Fascia C). Tabella 4.4 Spesa farmaceutica erogata dalle farmacie convenzionate – anno 2011 (Dati SFERA) Spesa Farmaceutica Valore assoluto Scost. % rispetto a 2010 ULSS 21: Reg. Veneto: Incidenza Incidenza sul totale sul totale Spesa per 100.000 abitanti Scostamento % ULSS 21 - Reg. Veneto su spesa per 100.000 ab. Farmaci Fascia A (a carico del SSN) Quota a carico del SSN* - 13,9% 49,6% 51,0% 13.515.446 - 3,6% + 55,7% 8,7% 8,7% 2.365.557 - 0,8% Acquisto privato 2.807.283 + 2,0% Sconto a carico delle farmacie 1.753.978 + 23,8% Totale Farmaci Fascia A 29.270.037 - 5,4% Farmaci in Fascia C (interamente a carico dei cittadini) 6,6% 4,9% 1.804.317 + 33,5% 4,1% 69,0% 4,4% 68,9% 1.127.329 18.812.649 - 6,4% - 0,7% Contributo del cittadino** Con Ricetta Farmaci da banco e farmaci senza obbligo di prescrizione Totale Farmaci Fascia C Totale Spesa Farmaceutica 21.028.277 3.680.499 7.693.243 + 4,0% 18,1% 17,8% 4.944.657 + 0,8% 5.470.709 + 3,5% 12,9% 13,3% 3.516.173 - 3,6% 13.163.952 + 3,8% 31,0% 31,1% 8.460.830 - 1,0% 42.433.989 - 2,8% 100,0% 100,0% 27.273.480 - 0,8% *corrisponde alla spesa netta **somma di quota fissa (Ticket) e differenza su prezzo di riferimento per farmaco equivalente 73 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Grafico 4.2 Rappresentazione grafica dei valori in tabella 4.4 per gli anni 2008-2011 Milioni 56% 30 25 20 12% 12% 12% 17% 17% 17% 3% 6% 5% 4% 5% 6% 4% 5% 7% 56% 55% 54% Farmaci da banco e farmaci senza obbligo di prescrizione 13% 15 Con Ricetta 18% 4% 7% 9% Sconto a carico delle farmacie Acquisto privato 10 50% Contributo del cittadino 5 0 Quota a carico del SSN 2008 2009 2010 2011 Questi dati si riferiscono infatti alla spesa farmaceutica totale, generata attraverso le farmacie convenzionate dell’ULSS 21, che nel 2011 è stata pari a € 42.433.989, in netta diminuzione rispetto agli anni precedenti. A diminuire in maniera importante è stata la quota a carico del SSN che, se nel 2010 rappresentava il 54% della spesa farmaceutica totale, nel 2011 è calata al 50%. Per contro è aumentato, sia in termini assoluti che percentuali, il contributo a carico del cittadino, ovvero il ticket e la differenza sul prezzo di riferimento per farmaco equivalente pagato dal cittadino per avere un farmaco di marca. Esaminando la spesa totale per 100.000 abitanti la nostra ULSS risulta avere una spesa più bassa rispetto al valore regionale (-0,7% sui farmaci di Fascia A e -0,8% sulla spesa complessiva). Ciò è confermato anche dai buoni risultati nel raggiungimento dello standard regionale (obiettivi dei Direttori Generali, DGR 3140/2010) di € 147 procapite (pesato) per l’assistenza farmaceutica convenzionata. Il monitoraggio a fine 2011 infatti riportava per l’ULSS 21 un valore pari ad € 141. Da una analisi dei dati di prescrizione per gruppi terapeutici si registra una complessiva diminuzione di spesa (Tabella 4.5). Tabella 4.5 Spesa farmaceutica per 100.000 assistibili - Prime dieci voci di spesa (Dati SFERA) ULSS 21 Tipologie di farmaco Antipertensivi Ipolipemizzanti Farmaci per disturbi respiratori Antiulcera peptica Antibiotici Antidepressivi Farmaci per trattam. dell'osteoporosi Antiepilettici Insuline e analoghi Eparinici 2010 variaz. % 2011-2010 4.559.389 2.337.941 1.500.547 1.572.863 987.797 876.623 765.084 403.456 333.104 283.136 - 9,0% - 9,6% - 3,4% - 13,0% - 8,9% - 3,0% - 13,5% + 7,2% + 12,4% - 1,9% 2011 4.151.063 2.114.516 1.450.251 1.368.206 900.081 850.381 662.176 432.334 374.484 277.846 Regione Veneto 2011 4.135.875 2.201.869 1.366.651 1.426.303 926.499 750.224 669.143 544.120 445.086 472.856 2010 variaz. % 2011-2010 4.465.504 - 7,4% 2.306.449 - 4,5% 1.375.406 - 0,6% 1.690.241 - 15,6% 994.137 - 6,8% 749.930 + 0,0% 724.704 - 7,7% 503.747 + 8,0% 443.813 + 0,3% 486.432 - 2,8% Scostamento % ULSS 21 Reg.Veneto + 0,4% - 4,0% + 6,1% - 4,1% - 2,9% + 13,4% - 1,0% - 20,5% - 15,9% - 41,2% Il Servizio Farmaceutico territoriale Il Servizio Farmaceutico Territoriale (SFT), unità operativa complessa del Dipartimento Distretto, si occupa di tutto ciò che concerne la farmaceutica sul territorio, dalla vigilanza sull’applicazione delle convenzioni con le farmacie all’analisi e controllo delle prescrizioni farmaceutiche effettuate da parte dei MMG/PLS e degli Specialisti ospedalieri. Nell’ultimo anno l’attività di vigilanza è stata estesa anche alle parafarmacie. Si dedica inoltre ad attività di tipo scientifico come l’attività di farmacovigilanza e le attività legate alla CoRiTer, per la sperimentazione dei farmaci in ambito territoriale. Partecipa infine alle iniziative di area vasta provinciale, rivolte in particolare alla distribuzione diretta dei farmaci inclusi nel Prontuario per la continuità ospedale territorio (PHT) tramite le farmacie convenzionate in Distribuzione per Conto (DPC) e l’Azienda Ospedaliera di Verona (Accordo ACADD). 74 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.2. La Prevenzione 4.2.1. Attività di Screening Lo screening oncologico è un complesso ed organico programma di sanità pubblica condotto con mezzi clinici, strumentali e di laboratorio finalizzato alla diagnosi precoce di una patologia neoplastica o all’individuazione di alterazioni pre-neoplastiche in sottogruppi selezionati di popolazione. L’Azienda sanitaria, nell’attivare un programma di screening di popolazione si fa carico di offrire attivamente a tutta la popolazione bersaglio, nei tempi e nei modi previsti, un percorso che prevede un primo test di ingresso ed eventuali successivi accertamenti diagnostici di approfondimento e i trattamenti più appropriati. Gli screening oncologici, rivolgendosi ad una popolazione sana, o meglio, asintomatica, necessitano della massima attenzione nel contenere nei limiti del possibile il numero di falsi positivi e di esami di approfondimento, al fine di ottimizzare le risorse e di mantenere quindi nel tempo gli standard operativi: l’efficacia di un programma di prevenzione oncologica infatti viene meno se si riduce ad un intervento episodico. A livello nazionale nel 1996 sono state pubblicate le linee guida della Commissione Oncologica Nazionale, mentre dal 2001 la prevenzione oncologica del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon retto è stata inserita tra i Livelli Essenziali di Assistenza. A livello regionale, la Regione Veneto nel 1996 ha emanato le “Linee Guida Regionali sugli Screening Oncologici” e ha deliberato l’attivazione degli screening a livello delle Aziende ULSS. I programmi di screening sono stati quindi introdotti gradualmente nelle ULSS del Veneto e dal 2009 ogni ULSS li ha attivi tutti e tre. Seguendo le indicazioni internazionali, nazionali e regionali sono attivi nell’ULSS 21 lo screening per il tumore al collo dell’utero, lo screening mammografico e lo screening al colon retto. Il Centro Screening svolge un ruolo nodale nell’organizzazione e nello sviluppo del progetto, avendo la funzione di programmare l’attività e di coordinare i servizi e le diverse figure professionali coinvolte nel piano di intervento. Screening mammografico Il carcinoma alla mammella è il tumore più frequente tra le donne per incidenza e mortalità. Mentre quest’ultima è in lieve flessione, è invece in costante aumento l’incidenza (numero nuovi casi all’anno/popolazione a rischio) che, almeno in parte, si può giustificare con il diffondersi della Dove si esegue: cultura della prevenzione. Secondo stime recenti sia gli esami diagnostici di primo livello che quelli di secondo livello vengono dell’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul effettuati esclusivamente presso il Centro Polifunzionale di Nogara. In caso di esito Cancro), partecipare a programmi di screening negativo la risposta viene inviata in media entro 21 giorni dalla data di esecuzione istituzionali riduce del 35% la probabilità di morire del test. In caso di esito positivo (presenza di una lesione sospetta), la convocazione per cancro della mammella. Il Programma prevede per un esame di secondo livello viene inviata entro massimo 10 giorni. l’invio di un invito con cadenza biennale a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni per eseguire, come test di 1° livello, una mammografia bilaterale. Quando in caso di refertazione della mammografia viene riscontrata una lesione “sospetta” si procede alla successiva fase di approfondimento diagnostico di 2° livello. Tabella 4.6 Indicatori screening mammografico SCREENING MAMMOGRAFICO Popolazione target per l'anno (donne in età tra 50 e 69 anni, cadenza biennale) Numero inviti Numero adesioni a screening di 1° livello (mammografie eseguite) Adesione grezza (adesioni/inviti) Numero screening spontanei* Adesione corretta (adesioni/inviti esclusi screening spontanei) Totale donne sottoposte a screening (screening di 1° livello + spontanei) Tasso di copertura grezzo (tot. donne screenate**/pop. target) Diagnosi istologica maligna Tumori primitivi diam. < 10mm 2009 9.373 7.997 4.186 52,3% 2.553 62,3% 6.739 71,9% 15 4 2010 9.550 9.518 5.612 59,0% 2.815 67,4% 8.427 88,2% 23 8 2011 9.750 7.063 4.508 63,8% 1.662 83,5% 6.170 63,3% 26 4 *donne in età 50-69 ** compresi screening spontanei effettuati dentro e fuori ULSS 75 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Screening Citologico (Pap test) Ogni anno in Italia si registrano in media 3.500 casi di tumore al collo dell’utero e circa 1.000 decessi, anche se negli ultimi anni la mortalità si è ridotta in maniera significativa. Il programma, particolarmente efficace nel ridurre incidenza e mortalità di questo tipo di tumore, si rivolge a tutta la popolazione femminile da 25 a 64 anni con l’offerta attiva del pap-test, riproposto, se non vengono riscontrate anomalie, ogni 3 anni. Tabella 4.7 Indicatori screening citologico SCREENING CITOLOGICO (Pap-test) Popolazione target per l'anno (donne in età tra i 25 e i 64 anni, cadenza triennale) Numero inviti Numero adesioni 1° livello (pap-test eseguiti) Adesione grezza (adesioni/inviti) Screening spontaneo* Adesione corretta (adesioni/inviti-screening spontanei) Totale donne sottoposte a screening (screening 1° livello + spontaneo) Tasso di copertura grezzo (tot. donne screenate*/pop target) Identificazioni di CIN 2, CIN 3 e CA situ** 2009 14.418 11.368 5.571 49,0% 651 52,0% 6.222 43,2% 16 2010 14.413 14.009 8.379 59,8% 1.254 65,7% 9.634 66,8% 30 2011 14.367 11.787 6.799 57,7% 2.145 70,5% 8.945 62,3% 23 * compresi screening spontanei effettuati fuori ULSS **displasia media, displasia grave e Carcinoma in situ Dove si esegue: a Legnago presso il centro screening situato nell’Ospedale Mater Salutis, settimo piano ala nord; a Cerea presso il consultorio (c/o Punto sanità); a Nogara presso il centro screening mammografico e a Zevio e Bovolone presso i rispettivi Punti Sanità. La lettera d’invito riporta la sede e l’ambulatorio presso cui recarsi. L’esito viene inviato per posta entro 30 giorni. In caso di esito positivo la donna viene contattata telefonicamente per comunicare la necessità di ulteriori approfondimenti. Screening del Colon-Retto Il cancro al colon-retto si colloca ai vertici della categoria per incidenza e mortalità. Il Servizio Screening adotta la ricerca di sangue occulto nelle feci (FOBT) come test di I livello, che viene proposto ogni due anni alla popolazione maschile e femminile di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Nella nostra ULSS la percentuale grezza di adesione all’invito di I livello si mantiene intorno al 70%, in linea con gli anni precedenti, testimoniando come il programma, per la sua accessibilità, semplicità di esecuzione e celerità nell’invio della risposta negativa, abbia riscontrato il favore della popolazione. Tabella 4.8 Indicatori screening colon-retto SCREENING COLON-RETTO Pop. target per l'anno (uomini e donne in età tra i 50 e i 69 anni, cadenza biennale) Numero inviti screening 1° livello Numero adesioni (FOBT eseguiti) Adesione grezza (adesioni/inviti) Num. colonscopie eseguite presso Az. ULSS 21 fuori screening Tasso di copertura grezzo (tot. persone screenate*/pop. target) Diagnosi istologica Maligna 2009 18.730 13.432 9.830 73,2% 599 52,5% 12 2010 19.080 8.099 5.586 69,0% 622 32,5% 3 2011 19.458 17.810 12.233 68,7% 576 62,9% nd * comprese colonscopie effettuate al di fuori del programma di screening Dove si esegue: per lo screening al colon-retto l’ULSS si avvale della collaborazione delle farmacie del territorio. La lettera d’invito allo screening indica la/le farmacia/e del Comune di residenza a cui rivolgersi per ritirare il kit per la ricerca del sangue occulto fecale nei giorni indicati. La provetta va riconsegnata sempre presso la stessa farmacia e viene in seguito ritirata da un operatore dell’ULSS per l’invio al laboratorio analisi. In caso di negatività la risposta viene inviata entro 15 giorni, in caso di positività l’utente viene contattato telefonicamente per effettuare un esame di pan-colonscopia al Servizio di Endoscopia digestiva dell’Ospedale di Legnago. 76 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.2.2. Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Il Servizio SPSAL contribuisce alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali ed al miglioramento del benessere dei lavoratori, operando in rete con le Istituzioni che si occupano, con diverse competenze, della vigilanza negli ambienti di lavoro, le Associazioni Datoriali e Sindacali, i Comuni, la Provincia, la Regione, le Scuole e l'Università. Vengono di seguito presentate in sintesi le principali attività svolte nel periodo 2008-2011 (Tabella 4.9). Tabella 4.9 Principali attività svolte dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro 2008 2009 2010 Attività SPISAL Sopralluoghi 621 612 700 Aziende oggetto di intervento 339 385 471 Indagini per infortuni sul lavoro 92 97 90 Attività di Indagini per malattie professionali 66 74 73 Vigilanza Verbali redatti 221 210 275 di cui verbali con contravvenzioni N. sequestri Valutazioni, Valutazioni e pareri in merito a nuovi insediamenti produttivi pareri ed attività amministrative Valutazioni in merito a piani di lavoro per bonifica amianto Tutela lavoratrici madri (n. lavoratrici) Attività sanitarie Visite mediche Pareri in merito a ricorsi su giudizi di idoneità lavorativa Comunicazione, Interventi di informazione e formazione assistenza e promozione della Produzione e/o diffusione di materiali salute 2011 632 404 68 81 165 nd 165 246 148 nd nd 2 2 360 270 288 207 282 424 508 490 317 5 3 321 2 3 315 4 1 39* 3 4 18 19 20 24 15 6 6 5 *funzione passata alla Direzione provinciale del Lavoro Gli interventi di vigilanza, volti alla verifica delle misure di prevenzione (tecniche e gestionali) Vigilanza adottate dalle aziende per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono pianificati secondo priorità di rischio di infortunio grave e mortale e di malattia professionale. In caso di situazioni di rischio vengono rilasciati alle aziende verbali sulle misure di prevenzione da adottare con successiva verifica di adempimento, sono elevate contravvenzioni e possono essere eseguiti sequestri e sospensioni dell’attività. Nel 2011 sono stati redatti 165 verbali (di cui 148 con contravvenzioni) ed effettuati 2 sequestri. La maggior parte degli interventi avviene nei cantieri edili e nelle aziende agricole. Nel 2011 il Servizio ha ricevuto 1.118 notifiche di apertura di nuovi cantieri edili e ne ha visitato 126, in prevalenza quelli che dall’esterno mostravano evidenti rischi di caduta dall'alto. Ha inoltre effettuato 60 controlli in aziende agricole. In undici realtà produttive con più di 30 addetti appartenenti al settore industriale è stato verificato il “Sistema di gestione della Sicurezza” nell’ambito del progetto regionale “Contrasto del rischio di infortuni mortali ed invalidanti nelle aziende a rischio”. La situazione ivi riscontrata è risultata migliorata rispetto al 2010 anche se sono state confermate criticità che riguardano soprattutto la gestione degli infortuni, degli appalti, dell’informazione, della manutenzione e delle emergenze. Lo SPSAL valuta i progetti dei nuovi insediamenti produttivi (costruzioni, ampliamenti, Valutazioni, pareri ed ristrutturazioni) e verifica con sopralluogo l’idoneità degli alloggi per lavoratori stagionali attività amministrative extracomunitari in Agricoltura. Nel 2011 sono stati espressi pareri in merito a 207 nuovi insediamenti produttivi. Il Servizio è altresì destinatario di varia documentazione inviata per obblighi di legge: piani di lavoro per interventi di bonifica di materiali contenenti amianto, notifiche di apertura dei cantieri edili, registri di esposizione ai cancerogeni, ecc. (migliaia di documenti ogni anno). I piani di lavoro per interventi di bonifica di materiali contenenti amianto (490 nel 2011) vengono valutati anche per programmare eventuali sopralluoghi nei cantieri. Il servizio eroga diverse prestazioni di carattere medico-sanitario. Le visite mediche (46 nel 2011) Attività sanitarie sono perlopiù richieste per sospette malattie professionali e per idoneità al lavoro. Dal 2009, su richiesta, i lavoratori ex esposti ad amianto vengono sottoposti a sorveglianza sanitaria gratuita. 77 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Le lavoratrici madri (in gravidanza e nei primi sette mesi dopo il parto) non possono svolgere attività a rischio per la loro salute e per quella dei nascituri e dei neonati. Sino al 2010 il Servizio le ha tutelate valutando la compatibilità delle mansioni e richiedendo al datore di lavoro, se necessario, lo spostamento ad attività non a rischio. Se ciò non era possibile informava la Direzione Provinciale del Lavoro per il rilascio dell'autorizzazione all'astensione anticipata dal lavoro. Dal 2011, a seguito di protocollo d'intesa tra Direzione Regionale Lavoro e Direzione Prevenzione del Veneto, i datori di lavoro si rivolgono direttamente alla Direzione Provinciale del Lavoro che, per l'emissione del provvedimento di competenza, può chiedere controlli allo SPISAL sulle condizioni di rischio delle lavoratrici. Comunicazione, assistenza e promozione della salute Nel sito internet aziendale www.aulsslegnago.it, cliccando sull'icona "MANI SICURE", sono disponibili i Protocolli e informazioni dettagliate sul progetto. Sempre nel sito internet è pubblicata la relazione sulle attività 2011-2012 degli SPISAL della provincia di Verona. Nel 2011 è proseguito l'impegno nel campo della comunicazione e della promozione della salute, fondamentale ai fini della prevenzione. Si ricordano alcune delle numerose iniziative: • il progetto biennale "MANI SICURE. Prevenzione infortuni in falegnameria" finalizzato a promuovere l'applicazione di "Protocolli di lavoro sicuro alle cinque macchine base per la lavorazione del legno". Nel 2011, alla conclusione dei 18 corsi di formazione gratuiti per le aziende del territorio dell'ULSS 21 e delle ULSS limitrofe, tenutisi presso il laboratorio di falegnameria del Centro di Formazione Professionale per il Legno di Bovolone, è stata realizzata la "Appendice ai Protocolli di lavoro sicuro". In un convegno sono stati presentati i risultati del progetto e le prospettive future. Nel sito internet del'ULSS 21, cliccando sull'icona "MANI SICURE" sono scaricabili i Protocolli e disponibili informazioni dettagliate; • lo sportello di assistenza presso uno stand della Fiera Agricola di Bovolone in collaborazione con INAIL Verona e le Amministrazioni Comunali di Bovolone ed Isola della Scala; • i convegni "Agricoltura: sicurezza del lavoro e stradale" per le aziende agricole di alcuni Comuni dell'ULSS 21, su invito delle stesse Amministrazioni e con la collaborazione della Polizia Locale Basso Adige; • il corso di formazione per i lavoratori autonomi della provincia nell'ambito; • gli interventi di formazione per gli studenti di alcune scuole del territorio. È sempre attivo lo sportello di assistenza presso gli uffici di Legnago e di Bovolone e per via telefonica e telematica. 4.2.3. Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP) Il Servizio Igiene e Sanità pubblica svolge tutte quelle attività che riguardano la prevenzione e il controllo della salute pubblica, quindi di tutti ci cittadini che risiedono nel territorio dell’ULSS: • l’attività vaccinale, effettuata nei Punti Sanità distrettuali, nei confronti di quei soggetti per i quali è obbligatoria o raccomandata (bambini o categorie a rischio) e per quei soggetti che lo richiedono (anziani, viaggiatori, ecc.); • la prevenzione e il controllo della malattie infettive e cronico-degenerative; • l’emissione di certificazioni medico-legali (patenti di guida, porto d’armi, ecc.) nei Punti sanità distrettuali; • le certificazioni di idoneità delle abitazioni; • il rilascio di pareri su progetti di edilizia produttiva, allevamenti e interventi urbanistici e su apertura e vigilanza di ambulatori, palestre, alberghi, attività di barbiere, parrucchiere ed estetista; • Medicina fiscale e visite collegiali; • fornire informazioni e consigli comportamentali in materia di Medicina del turismo; • attività di Polizia mortuaria; • vigilanza sull’utilizzo di fitofarmaci; • controlli delle piscine. 78 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti Tabella 4.10 Principali attività del Servizio Igiene e Sanità pubblica nel quadriennio 2008-2011 Area di intervento e attività 2008 2009 2010 Pratiche pervenute nd 550 508 EDILIZIA Pareri espressi 657 557 502 Tempi medi di rilascio nd 24 gg 28 gg Visite fiscali richieste nd 4.884 3.270 MEDICINA LEGALE Visite fiscali effettuate nd 550 341 Denunce malattie infettive 371 549 299 MALATTIE INFETTIVE Denunce morsicature nd 124 118 Sopralluoghi 767 727 744 IGIENE PUBBLICA Campioni prelevati 206 174 170 2011 492 408 50 gg 2.746 1.065 338 158 789 252 Tra le denunce di malattie infettive più significative si segnalano 14 casi di salmonella, 7 di tubercolosi e 57 da Clostridium difficile, oltre che 111 per varicella e 30 di scarlattina. Tabella 4.11 Coperture vaccinali a 24 mesi di vita (coorte 2009) Vaccino 2011 Antipolio 97,1% Anti Difterite-Tetano 97,1% Anti pertosse 97,1% Anti-Epatite B 96,9% Anti-Haemophilus influenzae B 96,9% Anti-Morbillo 94,8% Tabella 4.12 Coperture vaccinali a per altre coorti Vaccino Antipolio (coorte 2004) Anti Difterite-Tetano-Pertosse (coorte 2004) Anti-Varicella (coorte 1996) Anti-meningococco (coorte 1996) Anti-meningococco (coorte 2005) Anti-HPV (coorte 1999) 2011 95% 95% 12,7% 48,5% 95% 84,9% L’abolizione dell’obbligo vaccinale nella Regione Veneto ha imposto un grado di attenzione elevato attraverso un puntuale monitoraggio del livello di copertura vaccinale e mediante lo sviluppo di strategie ed azioni adeguate alla situazione epidemiologica. Attualmente ai soggetti non aderenti viene attivamente proposta la vaccinazione soprattutto tramite sollecito telefonico. Viene periodicamente effettuata una rilevazione puntuale su tutti i Punti Sanità dei soggetti non aderenti e di quelli che hanno aderito al secondo invito/sollecito anche per valutare altre utili strategie. La campagna di vaccinazione contro il Papillomavirus è proseguita nel 2011 con la vaccinazione delle ragazze delle coorti anno 2000, raggiungendo una copertura vaccinale pari rispettivamente all’ 86,3% abbondantemente superiore alla media regionale. Da settembre 2010 è presente nella nostra AULSS l’Ambulatorio dedicato ai viaggiatori internazionali rivolto al numero sempre crescente di utenti che si recano all’estero per turismo, lavoro o volontariato, ma anche migranti extracomunitari e migranti di ritorno. Presso l’Ambulatorio, presente nel Punto Sanità di Legnago, gli utenti possono ricevere informazioni e dati aggiornati in tempo reale (collegamento costante con la Società Italiana di medicina dei Viaggi e delle migrazioni) circa le malattie presenti nei Paesi visitati, le norme igieniche e le raccomandazioni da tenere presenti durante la permanenza in Paesi stranieri. Vengono effettuate anche le vaccinazioni raccomandate ed obbligatorie contro le malattie che si rischia di contrarre all’estero. Il servizio è attivo anche per valutare eventuali problemi di salute sopravvenuti al ritorno da un viaggio effettuato in Paesi non europei. L’Ambulatorio è attivato a supporto del programma di profilassi della malattie infettive per viaggiatori internazionali promosso dalla Regione Veneto all’interno del Piano Triennale dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica. Nel 2011 sono state fornite 103 consulenze mediche a 81 italiani e 22 stranieri. Di questi 14 dovevano recarsi all’estero per motivi di lavoro, 78 per turismo e 11 per motivi di volontariato. In totale sono state eseguite 182 vaccinazioni. Ambulatorio Viaggiatori internazionali Per poter programmare ed eseguire le vaccinazioni e le profilassi raccomandate è necessario attivarsi il prima possibile rispetto alla data della partenza (almeno 30 giorni) prenotando la visita al Centro Unico di Prenotazione 79 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale 4.2.4. Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) Il Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione si occupa della prevenzione dell’insorgenza di malattie legate agli alimenti e ad errati stili alimentari e del potenziamento del sistema di sorveglianza sugli alimenti stessi, garantisce la tutela igienico-sanitaria degli alimenti nelle diverse fasi di produzione, preparazione, deposito, trasporto, somministrazione e vendita. Inoltre si occupa della vigilanza delle acque potabili destinate alla popolazione servita da acquedotto o pozzi privati. Si pone anche obiettivi di prevenzione riguardo alle malattie per le quali sono stati evidenziati fattori di rischio nutrizionale che impongono la pianificazione di interventi finalizzati a modificare lo stile di vita della collettività, supportati da coerenti iniziative di informazione ed educazione sanitaria. Il Servizio si sviluppa in due aree: Area igiene della nutrizione e Area sicurezza degli alimenti. Area Igiene della nutrizione Sicurezza e qualità Nel 2011, oltre alle classiche attività di valutazione di menù e di capitolati di ristorazione collettiva e della ristorazione assistenza, vigilanza e formazione, si è consolidata in particolare l’attività di consulenza dietetico collettiva nutrizionale nella ristorazione collettiva scolastica. In quest’ambito è stata verificata, presso le mense scolastiche, l’applicazione delle linee guida regionali effettuando sopralluoghi nel 30% delle scuole del territorio e la valutazioni del 100% menu pervenuti. Sono stati inoltre realizzati progetti formativi specifici (descritti di seguito) anche sulla base delle richieste di singole realtà territoriali e tenendo conto delle caratteristiche ed esigenze nutrizionali delle particolari fasce di età. Particolare attenzione è stata posta alla progettazione di interventi nella prevenzione dell’obesità, finalizzati a favorire scelte corrette dal punto di vista nutrizionale ed interventi di prevenzione della sedentarietà presso le scuole e all’interno di progettualità locali e regionali (ad esempio “Alimenti in salute” e “Cibo intelligente”). Sono stati attuati complessivamente 7 progetti con Comuni, scuole, associazioni e case di riposo, cercando di integrare tali attività con quelle di altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione e di alcuni reparti ospedalieri, in particolare per il Progetto cardiovascolare e per la Giornata di sensibilizzazione sui rischi cardiovascolari. Anche nel 2011 è stata posta attenzione particolare nella valutazione delle diete speciali con particolare riguardo alle problematiche della celiachia e di quanto stabilito dalla legge 4 luglio 2005, n. 123 “Norme per la protezione soggetti malati da celiachia”. A questo proposito è stato realizzato un archivio informatico sulla situazione della refezione scolastica del territorio, aggiornato con gli utenti serviti, le tipologie di diete speciali richieste e le caratteristiche della ristorazione per l’anno scolastico 2010/11, inclusa la notifica della presenza nella scuola di alunni con allergie/intolleranze o altro che necessitano di dieta speciale. Il Servizio ha effettuato nel 2011 le seguenti attività: Valutazione dei menù Assistenza nutrizionale Vigilanza Sorveglianza Nutrizionale assistenza nella preparazione e valutazione di menù di ristorazione collettiva (164 menù valutati). Assistenza Nutrizionale per gli aspetti inerenti al Servizio di Ristorazione Collettiva Scolastica per le scuole del territorio. Realizzazione di 7 progetti specifici educativi in collaborazione con insegnanti, associazioni e strutture residenziali: - Progetto “CORRETTA ALIMENTAZIONE” realizzato nell’istituto comprensivo di Zevio; - Progetto realizzato nella Direzione Didattica di Bovolone; - Progetto Scuola Primaria “Cherubine” di Cerea - Progetto “DIAMOCI UNA MOSSA” , Scuola Primaria “E. Riello” Porto di Legnago - Progetto Case di Riposo di Oppeano, Isola Rizza e Legnago - Progetto “RAGAZZI IN GAMBA”, Istituto Comprensivo di Zevio - Progetto “ALIMENTI IN SALUTE – CIBO INTELLIGENTE” realizzato presso l’Istituto Comprensivo di Villa Bartolomea e di Zevio. Oltre alla progettazione, queste iniziative hanno comportato 151 consulenze nutrizionali con 31 interventi di docenza/incontri/laboratorio svolti a favore di insegnanti, genitori, alunni e nel complesso hanno coinvolto circa 1.168 alunni/bambini, 51 insegnanti, 245 genitori, 3 strutture residenziali extra ospedaliere (2 case di riposo e 1 Centro diurno) Controlli delle mense scolastiche, aziendali e delle strutture socio Assistenziali e Centri di cottura (n. 50 sopralluoghi nelle scuole con mensa interna). • Elaborazione dati statistici relativi alla rilevazione locale nell’ambito del PROGETTO nazionale “OKKIO alla salute”, sistema di raccolta dati nazionale sullo stato ponderale e sui comportamenti associati allo sviluppo di malattie cronico-degenerative nei giovani. 80 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti Area Sicurezza degli alimenti L’aspetto di maggior rilevanza in relazione alla sicurezza alimentare consiste nella definitiva Sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari in materia di produzione, immissione sul mercato, Regolamenti CE etichettatura di alimenti e bevande (regolamenti CE n. 178/2002, n. 852/2004, n. 882/2004 e n. 2073/2005). In particolare l’applicazione del regolamento UE 852/2004 sposta in capo dell’Operatore del Settore Alimentare la responsabilità in tema di sicurezza degli alimenti, mentre attribuisce più ampi compiti ai Servizi della ULSS in tema di controllo ufficiale degli alimenti sia in termini di numerosità delle attività e delle ditte sottoposte al controllo che di aumento della periodicità dei controlli rispetto allo standard attuale. Ciò ha determinato nel corso del 2011 un aumento del volume di attività per quanto riguarda le attribuzioni di nuove competenze, in particolare per l’attività di registrazione e/o aggiornamento delle attività nel sistema informatico regionale SIAN NET. L’attività del SIAN, integrata con quella di quei servizi del Dipartimento di Prevenzione che si occupano di sicurezza alimentare, si è esplicata in particolare su tre piani di attività (svolti in collaborazione con il Servizio Veterinario Igiene degli Alimenti di origine animale): • attuazione del Controllo Ufficiale integrato, con la realizzazione di 57 interventi congiunti SIANServizio Veterinario su attività di somministrazione alimenti in ristorazione collettiva assistenziale, gastronomie e ristorazione; • definizione di protocolli e procedure per l’organizzazione di un Punto unico di ricezione delle Allerte alimentari • revisione ed integrazione del documento sulla gestione delle emergenze in collaborazione tra SIAN e Serv. Veterinario Igiene alimenti di origine animale. L’attività di tutela delle acque comprende sia il controllo delle acque distribuite dal pubblico Tutela delle acque acquedotto sia le certificazioni di idoneità al consumo umano dei pozzi privati. L’aspetto di maggior destinate al consumo rilievo è costituito dalla presenza di arsenico di origine naturale nei pozzi privati di alcune zone. umano Nel 2011 sono stati effettuati 255 controlli relativi alla vigilanza della rete acquedottistica, di cui 26 a pozzi, 4 a serbatoi e 225 nei diversi punti della rete di distribuzione, compresi edifici pubblici di particolare interesse che utilizzano acqua distribuita dalla rete pubblica. 354 sono stati invece i controlli nei confronti di privati e di utenze ed esercizi pubblici con pozzi di attingimento autonomo che ne hanno fatto richiesta. Per quanto riguarda la presenza di arsenico nelle acque, sui 253 controlli effettuati su richiesta, in 57 è stata riscontrato il superamento dei limiti (D.lgs. 31/2001) Il calendario dei prelievi acquedottistici è stato aggiornato per il 2011, secondo normativa, ed è stata aggiornata anche la procedura per il rilascio del certificato di idoneità al consumo umano dell’acqua. Tabella 4.13 Principali attività svolte dal SIAN nel triennio 2009-2011 Attività SIAN Pareri ed accertamenti alimentari di cui: Pareri su istanze ai sensi D.D.R. 140/2008 (richiesta apertura o modifiche insediamenti alimentari compreso manifestazioni temporanee e mezzi) Parere sull’esito delle analisi dei campioni alimenti siano essi regolamentari e non Pareri relativi a valutazioni pratiche edilizie Attestazioni procedure RAS Attestazioni per attività doganali USMAF Attestazioni distruzione merci Certificazione per esportazione merci Prescrizioni ai sensi Reg. CE 852/2004 Sanzioni amministrative e denunce di reato Notizie di reato Proposta di ordinanza Pareri su acque Sopralluoghi/interventi alimenti Sopralluoghi e vigilanza acqua potabile, privata e di acquedotto Campionamenti/prelievi/analisi alimenti Campionamenti/prelievi/analisi acque e vigilanza arsenico Validazione menù distribuiti nella ristorazione scolastica Consulenze nutrizionali in progetti di educazione alimentare nelle scuole 2008 778 2009 949 2010 1.143 2011 1.120 n.d. 570 691 608 121 163 130 164 20 6 6 21 17 24 nd nd 265 476 215 207 1.825 83 80 175 41 7 0 29 5 20 2 10 296 557 229 239 1.793 198 113 138 23 35 1 154 4 21 2 4 252 510 274 138 1.793 164 151 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 329 460 224 175 2.103 149 116 81 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale 4.2.5. Servizi veterinari La tutela della salute e del benessere animale, l’igiene e la sicurezza degli alimenti di origine animale e la corretta informazione ai consumatori sono le finalità della sanità pubblica veterinaria. Il territorio della nostra Azienda possiede un notevole patrimonio zootecnico articolato principalmente in allevamenti di bovini da carne e da latte, allevamenti di suini, allevamenti avicoli e poi in allevamenti equini, di conigli, ovini, caprini e bufalini. Nel 2011 è stata completata la riorganizzazione dei servizi che svolgono attività veterinarie, con la creazione della nuova Unità operativa complessa “Servizio igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche”. I servizi veterinari dunque, tutti operanti all’interno del Dipartimento di Prevenzione, si articolano in tre unità operative complesse che, assieme al Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione (SIAN), afferiscono al Dipartimento funzionale di Sanità animale e sicurezza alimentare: Servizio veterinario Sanità animale, Servizio veterinario Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, Servizio veterinario Igiene degli alimenti di origine animale. Sistema di allerta rapido In novembre del 2011, per coordinare e rendere più efficaci gli interventi nel sistema di allerta rapido, è stato istituito un unico punto di contatto comune per i tre Servizi Veterinari ed il SIAN ([email protected]). Per tale punto unico di ricezione delle allerte sono state individuate come figure di riferimento il Direttore del Servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale e tre dipendenti in grado di ricevere le allerte e i relativi allegati sul cellulare aziendale abilitato alla ricezione di e-mail. Nel 2011 le indagini a seguito di segnalazione sono state 70. Servizio veterinario - Sanità animale Il Servizio veterinario Sanità Animale, attivo da fine 2011 a seguito della riorganizzazione dipartimentale si occupa prevalentemente di: • assistenza zooiatrica; • attività epidemiologica e controllo della malattie soggette a denuncia; • vigilanza allevamenti avicoli, gestione delle emergenze e delle affezioni respiratorie; • profilassi pianificate obbligatorie delle zoonosi (malattie infettive o parassitarie degli animali che possono essere trasmesse direttamente all’uomo); • profilassi di altre malattie infettive e diffusive degli animali, comprendenti la predisposizione ed esecuzione di programmi diagnostici; • attività di iscrizione, cancellazione all’anagrafe canina, bovina ed ovicaprina. Nella tabella di seguito vengono riportate le principali prestazioni effettuate nel 2011. Tabella 4.14 Attività del Servizio veterinario Sanità animale INDICATORI DI ATTIVITÀ Certificati di avvenuto controllo sanitario di bestiame in partenza e arrivo Prelievo campioni per accertamenti epidemiologici Sopralluoghi/controlli negli allevamenti Passaporti piccoli animali 2010 8.089 22.899 12.646 119 2011 7.839 28.891 8.564 79 Servizio veterinario – Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Il Servizio, attivo da ottobre 2011, si occupa delle seguenti attività: • rilascio autorizzazioni, certificazioni, al trasporto di animali vivi, pareri per insediamenti zootecnici; • controllo igiene urbana, tutela degli animale d’affezione e controllo del randagismo; • Pet Therapy; • controllo smaltimento dei rifiuti dei sottoprodotti di origine animale e dei centri di lavorazione; • interventi per animali morti nelle aziende non per malattie infettive; • controllo del benessere animale e dell’utilizzo dei farmaci per la riproduzione animale negli allevamenti zootecnici; 82 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti • controlli e accertamenti sulla qualità del latte (produzione, raccolta, trasporto, trasformazione, gestione siero) • controlli sull’alimentazione animale e sui mangifici; • controlli delle apicolture e dei centri di smielatura. Nella tabella di seguito vengono riportate le principali prestazioni effettuate nel quarto trimestre dell’anno 2011. Tabella 4.15 Attività del Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (4° trimestre) INDICATORI DI ATTIVITÀ Accertamenti e/o pareri Campionamenti/prelievi/analisi profilassi blue tongue Sopralluoghi/interventi 2011 2.016 605 3.396 Servizio veterinario – Igiene degli alimenti di origine animale Il Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale e loro derivati esercita la vigilanza, ispezione e controllo delle carni, dei prodotti ittici, dei prodotti di origine animale e dei rispettivi derivati (anche ai fini delle registrazioni e dei riconoscimenti) nelle fasi di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, distribuzione e commercializzazione. Inoltre: • ricerca residui indesiderati negli alimenti di origine animale; • esegue controlli e valutazioni di piani di autocontrollo aziendale; • predispone istruttorie autorizzative e formula pareri, anche per strutture soggette alla normativa CE, per la preparazione di alimenti di origine animale; • formula pareri richiesti dai privati, per le materie di competenza; • effettua indagini epidemiologiche e rilevazione di rischi sanitari conseguenti a segnalazioni, svolge studi, ricerche o applicazione di protocolli operativi anche in collaborazione con gli altri servizi del dipartimento; • realizza programmi di educazione sanitaria rivolta ad operatori e utenti; • svolge attività di intervento sanitario diretto alla tutela della salute del consumatore con interventi precauzionali e preventivi sui rischi di patologie di origine alimentare o a seguito di allerta sanitaria. Le prestazioni all’utenza, sono erogate presso due unità operative territoriali di Legnago e Bovolone. La tabella 4.16 riporta le principali attività del Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale svolte nel triennio 2009-2011. Tabella 4.16 Attività 2009-2011 del Servizio veterinario – Igiene degli alimenti di origine animale INDICATORI DI ATTIVITÀ 2009 2010 Ispezioni e Vigilanza Macelli e Laboratori Carni Bianche 1.677 1.789 Ispezioni e Vigilanza Macelli e Laboratori Carni Rosse 2.063 2.224 Ispezioni e Vigilanza Suini macellati a domicilio 161 185 Vigilanza in stabilimenti di produzione/trasformazione di Alimenti 815 967 Vigilanza distribuzione e commercializzazione 289 432 Prelievo campioni per sicurezza alimentare 310 339 2011 1.540 2.061 170 970 437 314 83 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale 4.3. L’assistenza ospedaliera e ambulatoriale 4.3.1. Assistenza ospedaliera I cittadini residenti nel territorio aziendale hanno espresso nel 2011 una domanda di ricoveri ospedalieri presso strutture aziendali ed extra-aziendali (del Veneto e di altre Regioni), pari a 25.267 ricoveri (inclusi neonati sani), ovvero circa 1.700 ricoveri in meno rispetto all’anno precedente. Di conseguenza il tasso di ospedalizzazione standardizzato (numero di ricoveri per 1.000 abitanti) ha mantenuto il trend in diminuzione degli anni precedenti attestandosi al 153,41‰ nel 2011, pertanto ancora al di sopra dello standard regionale del 140‰ previsto come obiettivo 2012 (grafico 4.3). Grafico 4.3 Tasso di Ospedalizzazione standardizzato ULSS 21 (fonte: Data warehouse Regione Veneto). 10,62 64,72 11,58 12,67 11,75 11,58 10,59 10,83 64,88 10,77 67,02 63,00 62,91 63,18 12 61,48 54,73 46,8 114,09 2004 109,22 100,78 2005 2006 99,13 2007 99,02 2008 94,27 2009 92,94 2010 87,91 2011 79,92 190 180 170 160 150 140 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Mob. Passiva Extra Regione Mob. Passiva Regionale Ricoveri ULSS 21 *Obiettivo Regionale: 140 ricoveri ogni 1.000 ab al 30/06/2012 prev. 2012 La riduzione dei ricoveri è stata ottenuta grazie alla possibilità data dal nuovo nomenclatore tariffario dell’attività ambulatoriale, applicabile da luglio 2011, di trasferire in ambulatorio chirurgico protetto un importante numero di prestazioni precedentemente erogate in regime di ricovero diurno, accrescendo così la gamma di Prestazioni Ambulatoriali Complesse già erogate precedentemente (vd. tabella 4.18). Contestualmente a partire da giugno 2011 è stata riorganizzata l’attività di Pronto Soccorso con un potenziamento dell’area dedicata alla osservazione dei pazienti, inteso come integrazione della presenza infermieristica e delle consulenze specialistiche, esecuzione in PS di prestazioni di diagnostica radiologica convenzionale, ecografie e soprattutto tomografie assiali computerizzate (TAC). Tutto ciò ha consentito di garantire diagnosi e trattamenti tempestivi, e comunque eseguiti in un arco di tempo non superiore alle 24-48 ore, rivolti soprattutto ai soggetti anziani fragili e con pluripatologie, tali da causare ricorrenti episodi di scompenso. La possibilità di disporre di posti letto per eseguire le osservazioni brevi intensive ha di fatto aumentato il numero dei pazienti trattati che sono stati successivamente reinviati al domicilio. Analogamente, anche grazie ad incontri e accordi con le principali strutture erogatrici della provincia di Verona, i ricoveri di residenti presso altre strutture (mobilità passiva negli anni 2010-2011) sono diminuiti, consentendo di ridurre il tasso in mobilità passiva intraregione di 6,75 punti. La domanda di ricoveri da parte dei residenti I residenti nel territorio dell’ULSS, nel 2011, sono stati ricoverati per malattie dell’apparato osteomuscolare e tessuto connettivo (pari al 18% della domanda di ricoveri), le malattie e disturbi del sistema cardiocircolatorio (9%), i ricoveri per gravidanza, parto e puerperio (7,8%) e le malattie e disturbi dell’apparato digerente (7,6%) (Tab. 4.18). 84 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti Tabella 4.17 Ricoveri per residenti nell’ULSS 21 in strutture aziendali o esterne (intra ed extra regione) per maggior categoria diagnostica (MDC), inclusi neonati sani. MDC (maggior categoria diagnostica) Malattie e disturbi apparato osteomuscolare e tessuto connettivo Malattie e disturbi sistema cardiocircolatorio Gravidanza, parto e puerperio Malattie e disturbi apparato digerente Malattie e disturbi apparato respiratorio Malattie e disturbi periodo perinatale Malattie e disturbi sistema nervoso Malattie e disturbi rene e vie urinarie Malattie e disturbi orecchio, naso e gola Malattie e disturbi apparato riproduttivo femminile Malattie e disturbi epatobiliari e pancreas Malattie e disturbi pelle, tessuto sottocutaneo e mammella Mal. e dist. mieloproliferativi e neoplasie scarsamente differenziate Malattie e disturbi apparato riproduttivo maschile Malattie e disturbi occhio Malattie e disturbi endocrini, metabolici e nutrizionali Malattie e disturbi mentali Fattori influenzanti lo stato di salute ed il ricorso ai servizi sanitari Mal. e dist. sangue ed organi ematopoietici e disturbi sist. immunitario Malattie infettive e parassitarie Traumatismi, avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci MDC non identificato Uso di alcool/farmaci e disturbi mentali organici indotti Infezioni da HIV Traumatismi multipli Ustioni Totale 2008 4.372 3.049 2.015 2.156 1.742 1.575 1.681 1.283 1.283 1.083 932 966 1.101 603 554 557 488 279 332 233 143 97 28 29 14 14 26.609 2009 4.209 2.992 1.986 2.218 1.699 1.542 1.529 1.441 1.334 1.038 952 867 821 610 582 527 524 317 359 247 139 81 36 20 22 7 26.099 2010 4.505 2.821 2.181 2.176 1.826 1.644 1.600 1.508 1.316 1.111 948 902 819 627 618 565 476 370 391 270 147 89 46 27 18 8 27.009 2011 4.506 2.535 2.099 1.849 1.743 1.580 1.476 1.404 1.174 1.059 960 804 738 588 550 529 462 401 296 230 125 62 38 28 16 15 25.267 Attività di ricovero dell’Azienda ULSS 21 Dalle strutture ospedaliere aziendali, nel 2011, sono stati dimessi 20.368 pazienti (inclusi 950 neonati dimessi direttamente dal Nido) (Grafico 4.4). Il calo dei ricoveri ordinari è stato compensato dall’aumento dell’attività in regime diurno (Day/Hospital e Day Surgery) e dall’incremento di Prestazioni ambulatoriali complesse (PAC) di Ortopedia, Chirurgia, Oculistica e Oncologia, come previsto dalla Regione Veneto, mantenendo le stesse garanzie di sicurezza e qualità permettendo tuttavia di contenere i costi. Grafico 4.4 Numero ricoveri in Day Hospital e in Degenza ordinaria erogati dalle strutture aziendali 18.000 16.000 14.000 12.000 N° 10.000 ricoveri 8.000 6.000 4.000 2.000 Degenza Ordin. Day Hospital Degenza Ordin. Day Hospital Degenza Ordin. Day Hospital Degenza Ordin. Day Hospital 2008 2009 2010 2011 Osp.di Zevio 819 274 985 2 963 0 962 0 Osp. di Bovolone 1.093 1.143 1.055 907 1.052 990 908 1.692 Osp. di Legnago 14.969 4.397 14.939 3.107 15.118 2.790 14.102 2.723 Totale 16.881 5.814 16.979 4.016 17.133 3.780 15.972 4.415 22.695 20.995 20.913 20.387 Tot. ricoveri anno Prestaz.ambulatoriali complesse 2.463 4.604 4.841 5.064 Degenza Ordin. Day Hospital 1° sem. 2012 593 0 492 712 7.848 1.241 8.933 1.953 10.886 3.438 18.000 85 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Tabella 4.18 Prestazioni ambulatoriali complesse (PAC) 2008 Liberazione del tunnel carpale Artroscopia chirurgica PAC di Lisi di aderenze della mano (dito a scatto) Ortopedia Asportaz. di lesione della fascia tendinea della mano Asportaz. di altre lesioni dei tessuti molli della mano Altre prestazioni di ortopedia PAC di Infusione di sostanze chemioterapiche Oncologia PAC di Inserzione di cristallino artificiale Oculistica Impianto secondario di cristallino artificiale Riparazione monolaterale di ernia inguinale Legatura e stripping di vene varicose arto inferiore PAC di Riparazione ernia ombelicale Chirurgia Circoncisione terapeutica Altre prestazioni di chirurgia Altro Altre prestazioni Totale 2009 2010 2011 1° sem. 2012 155 0 0 0 0 0 291 0 0 0 0 0 321 0 0 0 0 0 327 114 23 11 7 13 202 217 33 14 38 23 813 2.822 2.912 2.787 1.803 1.408 0 1 78 0 0 0 8 2.463 1.474 0 3 14 0 0 0 0 4.604 1.496 0 67 39 0 0 5 1 4.841 1.340 2 216 151 13 10 20 30 5.064 745 5 157 116 9 12 15 49 3.438 L’Ospedale in rete Rete Ictus L’U.O.C. di Neurologia dell’Ospedale Mater Salutis è stata individuata dalla Regione Veneto come Unità Ictus di primo livello per il trattamento di questo tipo di emergenza nella Provincia di Verona. Tale Unità Operativa, dotata di 26 posti letto di cui 4 a carattere semi-intensivo con monitoraggio delle funzioni vitali dei pazienti, è pertanto autorizzata a praticare la trombolisi sistemica (trattamento farmacologico volto a disostruire precocemente il vaso occluso). È infatti dotata di personale dedicato e si avvale dell’integrazione multidisciplinare di altri specialisti, oltre che della possibilità di accesso a tutte le indagini diagnostiche strumentali per 24 ore al giorno. Il paziente che accede al Pronto Soccorso dell’ULSS e che presenta segni e sintomi che facciano sospettare un ictus viene immediatamente trasferito nella Stroke Unit, dove potrà essere valutato ed eventualmente trattato mediante trombolisi se rispondente ai criteri previsti dal protocollo. Nel 2010 sono stati trattati 536 casi e nel 2011 456. Radioterapia Nel corso del 2011 è stato inaugurato il nuovo acceleratore lineare, una strumentazione di ultima generazione utilizzata per la Radioterapia dei tumori che permette di concentrare la dose trasportata dalle radiazioni in modo selettivo sul volume tumorale, seguendone la morfologia e rispettando gli organi sani circostanti. Questa apparecchiatura inoltre permette di eseguire trattamenti in tempi sensibilmente più brevi rispetto alla macchina precedentemente in dotazione, con un notevole vantaggio per i pazienti sofferenti e poco collaboranti. Con questa nuova apparecchiatura, che si aggiunge a quella già esistente, l’Unità Operativa introduce un rinnovamento tecnologico che permette di recepire ed applicare gli standard raccomandati dalle linee guida internazionali. Nel 2011 sono state effettuate più di 16.000 prestazioni, delle quali circa 8.300 per pazienti extra ULSS (50,7%). Grazie a questo nuovo equipaggiamento si potenzierà il servizio sia ai cittadini residenti nel territorio che per quelli provenienti da altre ULSS. Rete Infarto Miocardico Acuto La Cardiologia con l’Unità di Terapia intensiva Coronarica e i due importanti servizi di Emodinamica (381 angioplastiche nel 2011 e 339 nei primi dieci mesi del 2012) ed Elettrofisiologia è stata individuata come uno dei due centri hub della provincia di Verona nell’ambito della rete integrata intraospedaliera per il trattamento dell’emergenza dell’Infarto miocardio acuto (IMA). Si tratta cioè di un’Unità Operativa autorizzata a trattare con terapia riperfusiva (angioplastica primaria, trombolisi) i pazienti affetti da tale patologia (infarto miocardico acuto con sopraslivellamento persistente del tratto ST - STEMI), che si presentano entro breve tempo dall’insorgenza del dolore toracico. Ciò comporta uno sforzo organizzativo teso ad assicurare che il trattamento con angioplastica venga eseguito nei casi previsti dal protocollo con un ritardo massimo dalla diagnosi elettrocardiografica di 90 minuti nelle 24 ore 7 giorni su 7, anche in caso di trasferimento da altro ospedale. Nel 2011 sono state effettuate 381 angioplastiche (di cui 130 primarie) e nei primi dieci mesi del 2012 339 (di cui 70 angioplastiche primarie) e 5 interventi di chiusura del forame ovale. 86 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti Malattie infettive L’ULSS 21, infine, rappresenta un centro di riferimento per le malattie infettive, soprattutto per i pazienti affetti da AIDS. Il reparto di Malattie Infettive è dotato di posti letto di ricovero ordinario e di Day Hospital, di ambulatorio integrato specialistico nel quale vengono effettuate ecografie epatiche e biopsie ecoguidate, visite per pazienti con epatiti virali, pazienti HIV positivi, soggetti con malattie trasmissibile sessualmente o con altre patologie che necessitano di terapie particolari. Mobilità Sanitaria Il fenomeno migratorio dei cittadini verso strutture sanitarie diverse da quelle che si trovano nell’ambito territoriale dell’azienda socio sanitaria in cui risiedono, può essere considerato espressione della libertà di scelta degli assistiti, indice della percezione che essi hanno della qualità dell’assistenza erogata, ma è sicuramente e in buona parte conseguenza di dinamiche legate alla logistica, ai confini degli ambiti territoriali delle aziende sanitarie e alla complessa relazione tra offerta e domanda di prestazioni in sanità. In questa sezione la mobilità sanitaria viene presentata distinguendo: - ATTRAZIONE/MOBILITÀ ATTIVA: attività di ricovero erogata, dai reparti del Presidio Ospedaliero dell’Azienda ULSS 21, per utenti non residenti nell’ambito territoriale aziendale distinti tra Regione Veneto (mobilità attiva intra-regionale) e altre Regioni (mobilità attiva extra-regionale); - FUGA/MOBILITÀ PASSIVA: attività di ricovero erogata da ospedali pubblici e privati preaccreditati, di altre Aziende ULSS della Regione Veneto o di altre Regioni, per utenti residenti nel territorio dell’AULSS21. Nel 2011 le strutture dell’ULSS 21 hanno dimesso 5.965 pazienti provenienti da altre ULSS del Veneto (mobilità attiva intraregionale), da altre regioni e per utenti stranieri, pari al 29% dei ricoveri effettuati nella nostra Azienda. L’andamento della mobilità attiva intraregionale negli ultimi anni è in miglioramento: le attrazioni sono aumentate del +1,4% rispetto al 2010 e del +3,6% rispetto al 2008. I dimessi non residenti provengono prevalentemente dai territori dell’ULSS 20 di Verona (34% dei ricoveri in mobilità attiva), dall’ULSS 19 di Rovigo e dall’ULSS 17 di Este (entrambe 21%). Dopo una piccola quota di provenienze dall’ULSS 22 (7%), le altre ULSS del Veneto inviano un rimanente 17% di pazienti. Per contro, circa il 30,5% dei residenti che hanno dovuto ricoverarsi ha scelto di farlo in strutture appartenenti ad altre aziende del Veneto (mobilità passiva intraregionale). La fetta più consistente (41% delle fughe) si è rivolta a strutture nel territorio dell’ULSS 22 di Bussolengo, dove sono anche presenti due importanti strutture private accreditate. Il 38% si è rivolto all’Azienda ospedaliera di Verona e il 13% alle strutture dell’ULSS 20 di Verona (San Bonifacio). Una minima parte (3%) si è rivolto agli ospedali in provincia di Rovigo (3%) e il residuo 5% in altre strutture del Veneto. L’andamento della mobilità passiva è migliorato negli ultimi anni: -11% di fughe rispetto al 2010 e 13,5% rispetto al 2008. Figura 4.1 Mobilità passiva e attiva Intra-Regione (2011) 17 7% % 87 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Tabella 4.19 Mobilità attiva e passiva dei ricoveri per specialità Specialità 2008 Totale specialità presenti 10.151 Cardiologia 247 Chirurgia generale 1.367 Geriatria 91 Malattie infettive e tropicali 52 Medicina generale 608 Nefrologia 27 Nido 701 Neurologia 170 Oculistica 383 Ortopedia e traumatologia 1.693 Ostetricia e Ginecologia 1.863 Otorinolaringoiatria 402 Pediatria 721 Psichiatria 114 Urologia 773 Terapia Intensiva 113 Unità coronarica 12 Recupero e riabilitazione funzionale 364 Gastroenterologia 133 Lungodegenza 45 Oncologia 204 Pneumologia 52 Radioterapia 16 Specialità non presenti Totale Mobilità passiva 2009 2010 9.316 9.297 188 164 1.344 1.246 101 106 58 58 571 610 39 34 676 632 141 139 312 299 1.577 1.711 1.607 1.560 352 409 636 668 109 91 765 749 128 96 8 1 262 242 134 156 31 35 195 186 42 53 40 52 1.752 1.557 1.466 11.903 10.873 10.763 Scost. 2011 2008-'11 7.687 -24,3% 134 -45,7% 1.119 -18,1% 83 -8,8% 40 -23,1% 403 -33,7% 27 +0,0% 519 -26,0% 128 -24,7% 256 -33,2% 1.230 -27,3% 1.338 -28,2% 349 -13,2% 553 -23,3% 108 -5,3% 762 -1,4% 73 -35,4% 1 -91,7% 254 -30,2% 120 -9,8% 21 -53,3% 87 -57,4% 54 +3,8% 28 +75,0% 1.336 9.023 2008 Mobilità attiva 2009 2010 Scost. 2011 2008-'11 571 748 212 130 160 40 173 171 148 498 496 246 205 6 300 61 31 632 79 86 208 134 451 476 576 199 109 146 45 162 127 189 411 438 215 164 5 296 34 23 750 78 38 83 150 222 547 531 181 104 160 60 237 140 167 419 639 176 191 7 265 43 15 748 78 51 50 133 99 503 472 148 96 133 44 253 107 181 784 648 135 169 7 251 47 18 753 65 36 49 116 99 -11,9% -36,9% -30,2% -26,2% -16,9% +10,0% +46,2% -37,4% +22,3% +57,4% +30,6% -45,1% -17,6% +16,7% -16,3% -23,0% -41,9% +19,1% -17,7% -58,1% -76,4% -13,4% -78,0% 5.786 4.936 5.041 5.114 -11,6% -23,7% -24,2% Nell’analisi della Mobilità passiva tuttavia occorre distinguere tra fughe per ricoveri che vengono effettuati in reparti riconducibili a specialità non presenti nell’ULSS 21 oppure a specialità presenti (cd. “Alte specialità”). Infatti nel primo caso le fughe rappresentano un dato fisiologico “neutro” in quanto è l’Azienda stessa a non poter garantire al proprio residente quel tipo di offerta. Nel secondo caso le fughe rappresentano un indicatore critico e diventano oggetto di politiche correttive e di contenimento. Negli ultimi quattro anni, circa il 20% dei ricoveri in mobilità passiva viene effettuato nell’ambito di reparti afferenti a specialità mediche e chirurgiche non presenti in azienda (ad es. Cardiochirurgia, Ematologia, Chirurgia pediatrica, Chirurgia plastica, ecc.) in quanto si tratta di Unità operative collocate in centri di riferimento regionale. 4.3.2. Programma Nazionale Valutazione esiti In molti sistemi sanitari vengono condotti programmi di valutazione comparativa degli esiti di interventi o trattamenti sanitari effettuati in regime di ricovero presso diverse strutture eroganti. Viene di fatto misurata l’efficacia sia teorica che operativa di determinati interventi o trattamenti ritenuti critici, o comunque meritevoli di essere osservati. In Italia un lavoro importante è stato svolto dall’Agenas (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali), in collaborazione con il Ministero della Salute, che ha calcolato in maniera molto accurata gli esiti di una serie di interventi, rendendo quindi possibile un confronto con la quasi totalità delle strutture eroganti nel nostro Paese. Per i ricoveri effettuati tra il 2005 e il 2010, si propongono di seguito i risultati per quegli indicatori per i quali le strutture dell’ULSS 21 sono rientrate nel monitoraggio (per alcuni indicatori infatti non vi sono risultati per la nostra ULSS in quanto riferiti ad interventi non effettuati presso le nostre strutture). Si tratta di indicatori riguardanti il rischio di mortalità, di riammissione ospedaliera o di complicanze post intervento. Tale rischio è stato “aggiustato” escludendo fattori come la presenza di altre malattie specifiche (comorbidità). Per alcuni indicatori invece il risultato è espresso in giorni (ad es. tempo di attesa per intervento o degenza post operatoria). 88 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti La nostra ULSS e, nello specifico l’Ospedale Mater Salutis presso il quale vengono effettuati tutti questi interventi, si è posizionata bene rispetto alla media nazionale. In particolare riporta dati al di sopra della media relativamente alla percentuale di ricoverati con infarto miocardico acuto trattati con angioplastica coronarica (PTCA), alla percentuale di colecistectomie laparoscopiche e alla degenza post operatoria (per la quale otteniamo il miglior risultato in Veneto), alla quota di parti con cesareo primario e al tempo di attesa per intervento a seguito di frattura del collo del femore. Tabella 4.20 Risultati del Piano Nazionale Valutazione Esiti per l’ULSS 21 (Fonte: PNE 2005-2011, Agenas) Valore anno 2011 Unità di misura* Posizione rispetto a media nazionale Infarto Miocardico Acuto (IMA): mortalità a 30 giorni dal ricovero 11,75 Rischio in linea IMA senza esecuzione di PTCA: mortalità a 30 giorni dal ricovero 25 Rischio in linea IMA con esecuzione di PTCA entro 48 ore: mortalità a 30 giorni dal ricovero 2,3 Rischio in linea IMA: proporzione di trattati con PTCA entro 48 ore 40,56 Rischio più favorevole IMA: % PTCA eseguite nel ricovero indice o in ricovero successivo entro 7 gg 56,56 Rischio in linea IMA: mortalità a 12 mesi dal ricovero 11,32 Rischio in linea Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACEE) entro 12 mesi da un ricovero per IMA 21,38 Rischio in linea Scompenso cardiaco congestizio: mortalità a 30 giorni dal ricovero 8,97 Rischio in linea Ictus: mortalità a 30 giorni dal ricovero 7,11 Rischio più favorevole Ictus: riammissioni ospedaliere a 30 giorni 7,8 Rischio in linea BPCO riacutizzata: mortalità a 30 giorni dal ricovero 13,44 Rischio meno favorevole BPCO riacutizzata: riammissioni ospedaliere a 30 giorni 17,49 Rischio in linea Colecistectomia in regime ordinario/Day Surgery: proporzione di colecistectomie laparoscopiche 96,38 Rischio più favorevole Colecistectomia in regime ordin.: proporzione di colecist. laparoscopiche 96,35 Rischio più favorevole 2 Giorni più favorevole** Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: proporzione di ricoveri con degenza post operatoria entro 3 gg 94,38 Rischio più favorevole** Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: complicanze a 30 gg 3,72 Rischio in linea Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: altro intervento a 30 gg 1,31 Rischio in linea 21,24 Rischio più favorevole 6,89 Rischio in linea 5 Giorni in linea Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 48 ore 22,94 Rischio meno favorevole Intervento isolato per tumore maligno del colon: mortalità a 30 gg 3,71 Rischio in linea Intervento isolato per tumore maligno del colon: proporzione di interventi in laparoscopia 51,36 Rischio più favorevole MDC Malattie del sistema circolatorio Malattie del sistema respiratorio Malattie dell’apparato digerente INDICATORE Colecistectomia laparoscopica: degenza totale Gravidanza, Proporzione di parti con taglio cesareo primario parto e puerperio Frattura del collo del femore: mortalità a 30 giorni dal ricovero Malattie sistema osteomuscolare Frattura del collo del femore: tempi di attesa per intervento chirurgico Tumori *(Rischio aggiustato per gravità x 100 oppure giorni ** prima posizione a livello regionale 89 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale 4.3.3. Assistenza specialistica ambulatoriale La domanda di assistenza specialistica da parte dei residenti I dati relativi all’assistenza specialistica ambulatoriale (comprese le prestazioni di laboratorio) erogata da strutture aziendali ed extra-aziendali, pari a 2.118.606 prestazioni, rilevano nel 2011 una riduzione di prestazioni erogate sia complessivamente (-4,4%) che pro-capite (da 13,7 prestazioni per residente nel 2009 a 13,1 nel 2010), nonostante il trasferimento a livello ambulatoriale di prestazioni precedentemente erogate in ricovero diurno. Se si escludono le prestazioni di laboratorio, anatomia patologica, microbiologia e virologia, allergologia e servizio trasfusionale, il numero di prestazioni pro capite è pari a 3,91 prestazioni per abitante, pertanto al disotto dello standard regionale che prevede 4 prestazioni/pro capite e del dato regionale aggregato (4,74 prestazioni) (Tabella 4.21). Tabella 4.21 Domanda di assistenza specialistica da parte dei residenti nel territorio dell’ULSS 21 2008 2009 2010 Totale prestazioni erogate da strutture aziendali ed extra aziendali per residenti dell'ULSS 21 2011 2.272.707 2.292.832 2.118.606 2.025.018 Tasso standardizzato assistenza specialistica ULSS 21 14,7 14,7 13,7 13,1 Tasso standardizzato assistenza specialistica Regione Veneto 14,7 15,1 14,7 14,3 Tasso std. escluso Laboratorio* - ULSS 21 4,01 4,10 3,91 3,91 Tasso std. escluso Laboratorio* - Regione Veneto 5,03 4,92 4,86 4,74 *escluse prestazioni di Allergologia, Anatomia e istologia patologica, Microbiologia e virologia, Laboratorio analisi, Immunoematologia e servizio trasfusionale Attività ambulatoriale dell’ULSS 21 Le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture dell’AULSS 21 (esclusa la specialistica erogata da privati accreditati) hanno subito una flessione nei volumi di attività (-8,2%), prevalentemente a causa del calo di accessi al Pronto Soccorso. Il valore del tariffato è diminuito in maniera meno importante (-0,8%) per il continuo e progressivo trasferimento dal regime di ricovero diurno al regime ambulatoriale di alcune prestazioni caratterizzate da complessità medio-alta e da una tariffa elevata: chemioterapia, interventi al cristallino, legatura e stripping di vene varicose, liberazione del tunnel carpale, radioterapia, riparazione di ernia inguinale, terapia antalgica. Tabella 4.22 Indicatori di sintesi dell’attività ambulatoriale dell’Azienda ULSS 21 2008 2009 2010 2011 1° sem. 2012 N. prestazioni erogate per esterni (non ricoverati) 2.290.272 2.379.068 2.312.728 2.123.423 1.108.958 di cui N. prestazioni per non residenti 344.221 332.065 317.342 291.492 149.668 % prestazioni per non residenti 15,0% 14,0% 13,7% 13,7% 13,5% tariffato prestazioni per esterni 30.955.573 33.640.898 34.362.405 34.057.256 18.733.844 di cui tariffato per non residenti 6.356.853 6.205.883 6.549.925 6.643.930 3.703.317 344.221 332.065 317.342 291.492 N. prestaz. per non residenti 1.946.051 2.047.003 1.995.386 1.831.931 149.668 N. prestaz. per residenti 959.290 2008 2009 2010 2011 1° sem. 2012 90 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti La Tabella 4.23 invece riporta alcuni dati sintetici per alcune tipologie di prestazioni ambulatoriali erogate per utenti esterni, cioè non ricoverati. Tabella 4.23 Dati sintetici relativi all’attività di Specialistica ambulatoriale Assistenza specialistica ambulatoriale n° prestazioni di radiologia % per residenti di altre Az. ULSS n° esami di laboratorio % per residenti di altre Az. ULSS n° prelievi di sangue venoso* % per residenti di altre Az. ULSS n° visite* % per residenti di altre Az. ULSS n° prestazioni ambulatoriali complesse % per residenti di altre Az. ULSS 2008 2009 2010 2011 91.193 17,1% 97.843 15,1% 103.190 14,5% 103.669 14,2% 1° sem. 2012 53.221 13,4% 1.209.130 1.295.834 1.294.286 1.176.776 629.137 10,8% 111.383 8,2% 139.420 18,0% 2.463 33,5% 10,4% 94.317 7,0% 150.551 15,6% 4.604 31,7% 10,4% 95.952 6,6% 147.400 15,5% 4.841 30,8% 10,9% 96.008 6,7% 135.387 15,3% 5.064 35,2% 10,8% 53.749 6,7% 68.333 15,1% 3.438 32,3% * esclusi prelievi e visite in Pronto Soccorso Se si escludono le analisi di laboratorio e anatomia patologica e le prestazioni del Servizio Attività per struttura: trasfusionale, l’Ospedale Mater Salutis di Legnago eroga il 66% delle prestazioni ambulatoriali, ospedali e seguito dall’Ospedale S. Biagio e dal Punto Sanità di Bovolone con il 12% e dall’Ospedale Chiarenzi e poliambulatori dal Punto Sanità di Zevio con l’11,6%; i poliambulatori dei Punti Sanità di Nogara e Cerea il restante 10,4%. La maggior quota di attrazioni (prestazioni per non residenti), in proporzione al totale delle prestazioni erogate per ciascuna sede, è registrata dall’Ospedale con il Punto Sanità di Zevio (24,7%) e l’Ospedale Mater Salutis di Legnago (15%). Figura 4.2 Percentuale prestazioni ambulatoriali effettuate presso ciascun Punto Sanità, con dettaglio della mobilità attiva, escluse prestazioni di laboratorio, anatomia patologica e del servizio trasfusionale (2011) ZEVIO 74.178 prestazioni (11,6%) di cui 24,7% in Mob.Att. BOVOLONE 76.395 prestazioni (12%) di cui 6,7% in Mob. Att. LEGNAGO 420.899 prestazioni (66%) di cui 15% in Mob.Att. NOGARA-CEREA 66.180 prestazioni (10,4%) di cui 5,3% in Mob. Att. 91 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale 4.3.4. Tempi di attesa Per le visite specialistiche a carico del SSN è necessaria la prescrizione del medico, il quale provvede ad indicare sulla ricetta, oltre alla diagnosi, la classe di priorità per la visita/prestazione, come stabilito dal DGR 3535/2004. Classe Tempo di attesa massimo Regionale Entro 24 ore, senza prenotazione, U (urgente) si esegue al Pronto Soccorso B (visita breve) A Entro 10 giorni dalla prenotazione D (prestazione Entro 30 giorni per le visite, B differita/sollecita) entro 60 giorni per gli esami Entro 180 giorni per la prima P (prestazione C visita, entro 2 anni per un programmata) controllo Codice priorità Poiché il contenimento dei tempi di attesa rappresenta un importante obiettivo nell’ambito della programmazione aziendale, si provvede a monitorarne mensilmente l’andamento per le prestazioni traccianti con conseguente continua revisione della pianificazione dell’offerta al fine di rispettare gli standard regionali. Inoltre, nell’ambito degli incontri a cadenza settimanale del Nucleo di contatto aziendale, sono continuamente condivisi i criteri e le condizioni cliniche del paziente che supportano la prescrizione appropriata secondo classi di priorità. Le DGR n. 3140/2010 e 863/2011 della Regione Veneto hanno posto come obiettivo per i Direttori Generali una percentuale di prestazioni erogate entro tempi di attesa massimi (vd tabella sopra) pari al 90% per la fascia A, 90% per la fascia B e 100% per la fascia C. Il monitoraggio dei tempi di attesa non avviene su tutte le prestazioni erogate dalle Aziende sanitarie, bensì solo su un gruppo ristretto definito come “prestazioni traccianti”. Inoltre, il calcolo della percentuale delle prestazioni erogate entro i tempi di attesa massimi considera esclusivamente le cd. prestazioni garantite, ovvero quelle prestazioni per le quali l’utente, al momento della prenotazione, accetta la prima data e sede disponibili. Il grafico 4.5 illustra l’andamento mensile delle quote di prestazioni erogate entro i tempi 1 d’attesa e il grafico 4.6 i totali del 2011 confrontati con i risultati provinciali e regionali. Grafico 4.5 Percentuale di prestazioni erogate entro lo standard per le fasce di priorità (2011 e 1° sem. 2012) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Fonte: Data Warehouse Regione Veneto ULSS 21 10% 0% Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb 2011 Mar Apr Mag Giu 2012 Grafico 4.6 Percentuale prestaz. erogate entro standard, confronto con il dato provinciale e regionale (2011) 97,1% 97,8% 98,2% 100% 89,5% 84,7% 85,7% 90% 77,8% 76,8% 80% 66,7% 70% 0% A B REG VENETO PROV VR ULSS 21 REG VENETO PROV VR 10% ULSS 21 20% ULSS 21 30% PROV VR 40% REG VENETO 50% Obiettivo DGR 3140/2010 60% Fonte: Data Warehouse Regione Veneto C 1 non è stato possibile effettuare un confronto con gli anni precedenti a causa di una modifica importante nelle modalità di rilevazione del dato. 92 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.3.5. Attività di Pronto Soccorso Al Pronto Soccorso si accede o tramite telefonata al 118 (unico numero telefonico che attiva il servizio di soccorso con ambulanza) o recandosi autonomamente alla struttura. L’accesso alle cure in Pronto Soccorso non avviene sulla base dell’ordine di arrivo dei pazienti, ma della gravità delle loro condizioni. Per stabilire un ordine tra i soggetti che vi giungono e quindi prestare le apposite cure, viene utilizzato uno specifico metodo di smistamento chiamato “Metodo del Triage”. Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice colore assegnato all’arrivo in Pronto Soccorso dopo una prima valutazione effettuata da un infermiere specializzato e preposto a questo compito. Il metodo del Triage usa un codice colore per rendere universalmente identificabile l’urgenza del trattamento per ogni singolo soggetto. CODICE CODICE BIANCO BIANCO CODICE CODICE VERDE VERDE CODICE CODICE GIALLO GIALLO CODICE CODICE ROSSO ROSSO Nessuna Nessuna urgenza urgenza IlIlpaziente pazientepresenta presentauna una patologia patologiache chepotrebbe potrebbe essere risolta dal MMG essere risolta dal MMGoo con conprogrammazione programmazionenei nei poliambulatori. poliambulatori.La La prestazione viene prestazione viene effettuata effettuataper perultima ultimaee può puòessere esseresoggetta soggettaaa pagamento pagamentodi diticket ticket Urgenza Urgenza minore minore Urgenza Urgenza Emergenza Emergenza IlIlpaziente pazientenon nonèèin in prevedibile prevedibilepericolo pericolodi di vita. vita.L’intervento L’interventopuò può essere esseredifferito differitonel nel tempo tempo IlIlpaziente pazienteèèin in potenziale potenzialepericolo pericolodi di vita vitaeepresenta presentapatologie patologie che chenecessitano necessitanodi di intervento interventomedico mediconel nel più piùbreve brevetempo tempo possibile possibile IlIlpaziente pazienteèèpericolo pericolo imminente imminentedi divita. vita.Entra Entra direttamente direttamentein insala sala emergenza emergenza Nel 2011 gli accessi al Pronto Soccorso sono stati 72.393, 3.644 in meno rispetto al 2010. Questa diminuzione ha interessato soprattutto gli accessi in codice bianco e codice verde. Tabella 4.24 Accessi al Pronto Soccorso (compresi Punti di primo intervento di Bovolone e Zevio) 2008 2009 2010 2011 1° sem. 2012 Scost. 2011-2008 esitati in esitati in esitati in esitati in esitati in esiti in N° N° N° N° N° N° ricovero ricovero ricovero ricovero ricovero ricovero Triage Accessi Accessi Accessi Accessi Accessi Accessi (%) (%) (%) (%) (%) (%) Bianco 28.859 3% 25.166 2% 21.316 1% 19.817 1% 8.797 1% -1.499 -30% Verde 51.682 9% 49.430 10% 45.926 10% 41.726 9% 20.443 8% -4.200 -23% Giallo 9.049 37% 7.586 39% 8.348 39% 10.378 33% 5.492 30% +2.030 +7% Rosso 513 Totale 90.103 di cui Osservazioni OBI 6.654 71% 483 70% 447 72% 472 70% 233 74% +25 +3% 10% 82.665 11% 76.037 11% 72.393 10% 34.965 10% -3.644 -11% 13.001 6.586 5.992 13.486 7.247 6.256 3.905 Grafico 4.7 Numero accessi al Pronto Soccorso per Ospedale 2.463 17.470 15.626 13.517 3.875 Num. accessi Punto Primo intervento Nogara 1.685 3.401 1.026 OSPEDALE S.BIAGIO DI BOVOLONE 12.785 OSPEDALE DI ZEVIO 8.519 66.295 61.953 61.494* OSPEDALE PER ACUTI DI LEGNAGO 59.608 38.343 2008 2009 2010 2011 1° sem 2012 * comprende gli accessi al Punto di Primo intervento di Nogara, attivo fino al 25/05/2010 93 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Circa l’82% degli accessi è avvenuto al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Mater Salutis” di Legnago e il 18% al Punto di Primo intervento di Bovolone. Come illustra il grafico 4.8, gli accessi si concentrano nella mattinata, in particolar modo per i codici bianchi e verdi, cioè quelli con urgenza bassa o nulla; questa rappresenta una forte criticità, soprattutto per i codici bianchi, che rappresentano quelle problematiche che dovrebbero essere gestite dal medico di medicina generale o dal medico di Continuità assistenziale (ex Guardia medica), ma che, pur essendo differibili, data la bassa gravità, vengono portate in Pronto Soccorso aggravando il carico di lavoro ed allungando le attese. Circa un terzo degli utenti che accede in Pronto Soccorso ha più di 65 anni e un quinto è di cittadinanza non italiana. Osservazioni in Pronto Da molti anni è aggregata al Pronto Soccorso l’Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.), struttura in cui Soccorso vengono fornite prestazioni diagnostiche e terapeutiche ai pazienti in un periodo di tempo molto circoscritto (24 ore, mentre fino a 4 ore si parla di “Osservazione Breve”). Attraverso l’O.B.I. è quindi possibile avere l’accesso immediato agli esami diagnostici necessari, senza tempi di attesa e con priorità su tutte le altre richieste. L’Ospedale “Mater Salutis” di Legnago, una delle prime strutture a livello nazionale a credere nelle potenzialità offerte dall’Osservazione Breve, offre questo servizio dal 1990; addirittura il termine “Osservazione Breve”, istituzionalizzato solo nel 2005, è comparso per la prima volta nella letteratura medica grazie ad un articolo pubblicato nel 1994 su “Nuovo pronto Soccorso” dal gruppo di lavoro del Pronto Soccorso dell’Ospedale legnaghese. Attualmente nel nuovo Pronto Soccorso di Legnago sono disponibili 10 posti letto per l’OBI. L’ULSS 21 inoltre ha promosso un’evoluzione e potenziamento dell’OBI finalizzata inizialmente a gestire gli accessi degli anziani provenienti dalle Case di Riposo ma che è rapidamente divenuta un pilastro organizzativo dell’Azienda. Attivata nel luglio del 2011, l’attività di osservazione, che può protrarsi nell’arco delle 24-48 ore, viene erogata sui 12 posti letto (6 per uomini e 6 per donne) collocati nei locali adiacenti al Pronto Soccorso ad essi dedicati. Inoltre, per i pazienti pediatrici e per l’Ostetricia sono presenti dei posti letto di osservazione presso i rispettivi reparti. Questo tipo di organizzazione permette di contenere i ricoveri in quanto garantisce al contempo ogni tipo di esame e consulenza specialistica per questi pazienti. Nei 12 mesi compresi tra luglio 2011 e luglio 2012 le osservazioni sono state 1.837 e i pazienti che sono rientrati a domicilio sono stati 1.600 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 16,6% 16,1% 64,7% 18,4% 19,4% 64,8% 17,8% 16,2% 61,7% 18,3% 65,5% 17,7% 19,6% 63,0% 18,0% 22,2% 63,5% 23,8% 16,3% 60,8% 26,1% 61,4% 26,2% 59,3% 14,0% 25,6% 59,7% 21,5% 24,8% 28,9% 13,7% 58,1% 58,2% 18,1% 16,4% 14,3% 15,3% 19,2% 15,6% 14,1% 9,8% 500 8,9% 1.000 17,3% 1.500 5,4% 41,4% 58,9% 37,1% 52,8% 50,4% 2.000 56,5% 52,9% 40,2% 22,0% 63,9% 13,7% 59,6% 21,0% 16,0% 65,1% 13,7% 61,2% 20,9% 18,1% 15,0% 63,6% 13,5% 17,1% 2.500 18,4% n° accessi 3.000 21,9% 3.500 63,3% Bianco Verde Giallo Rosso 63,2% 4.000 20,0% Grafico 4.8 Numero accessi al Pronto Soccorso e Punti di primo intervento per fascia oraria, e percentuale codici triage per fascia oraria (2011) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 94 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.3.6. Il Servizio immuno-trasfusionale Da molti anni il Servizio immuno-trasfusionale (SIT) garantisce il fabbisogno di sangue, plasma, e piastrine ai pazienti residenti nell’ULSS 21 e, oltre a soddisfare il fabbisogno interno, contribuisce a soddisfare la domanda di altre aziende ULSS o ospedaliere, prima tra tutte quella di Verona, tramite la cessione di significative quantità di sangue. Dal 2010 il SIT fa parte del Dipartimento interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIMT), che coinvolge le tre ULSS della provincia di Verona e l’Azienda Ospedaliera Universitaria integrata di Verona. La donazione di sangue rappresenta un gesto spontaneo di solidarietà nei confronti di coloro che Le donazioni necessitano di una trasfusione. Nell’ultimo decennio le donazioni, sia di sangue che di plasma, sono costantemente incrementate , dimostrando quanto sia presente la cultura della donazione nel nostro territorio. Tale risultato è frutto, oltre che della generosità dei donatori, anche di un’attenta politica di programmazione da parte del Servizio Trasfusionale che si è sviluppata in questi anni creando innanzitutto una proficua collaborazione con le Associazioni dei Donatori (AVIS, FIDAS, ASFA e Associazione degli Alpini) che svolgono la loro azione di Volontariato nel territorio dell’ULSS 21. Il Grafico 4.10 riporta il numero di donazioni per anno ed evidenzia una crescita continua a partire dall’anno 2001. Tale risultato è stato ottenuto grazie all’incremento in tutte le sedi di donazione in cui si articola il Servizio Trasfusionale (Grafico 4.9). Grafico 4.10 Numero donazioni di sangue e plasma nell’ULSS 21 Grafico 4.9 Distribuzione delle donazioni di sangue per Unità di raccolta (2011) 1. 59 2 1. 62 0 7. 27 5 7. 61 5 2. 19 2 2. 14 9 2. 11 9 1. 55 6 7. 07 4 1. 73 4 1. 41 7 7. 00 0 8.000 2. 08 0 n° donazioni plasma 2. 06 0 n° donazioni sangue 10.000 2. 05 0 12.000 9. 93 0 9. 49 4 8. 99 0 8. 71 3 8. 51 7 7. 98 5 4.000 7. 91 0 6.000 2.000 Nogara 10,6% Bovolone 15,2% Zevio 17,0% 0 Legnago 57,1% 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Il Servizio Trasfusionale, tramite un apposito ambulatorio dedicato ad accesso diretto e senza L’assistenza diretta ai prenotazione, esegue una serie di prestazioni dirette ai pazienti inviati dal Pronto Soccorso, dai pazienti Medici di Medicina generale o dai Medici specialisti dei reparti ospedalieri: 1) autotrasfusione per pazienti che vogliono ricevere il loro stesso sangue durante un intervento chirurgico programmato. Questa pratica trova larga e consolidata applicazione in ortopedia, negli interventi di artroprotesi, e in urologia negli interventi di asportazione della prostata; 2) salassoterapia, rivolta a pazienti affetti da varie forme di policitemia (eccessivo numero di globuli rossi, conosciuto come “sangue grosso”) o emocromatosi (eccessivo accumulo di ferro nel corpo), che necessitano della sottrazione periodica del loro sangue per evitare pericolose complicanze; 3) sostituzione totale del plasma, o aferesi terapeutica, a pazienti affetti da patologie rare; 4) trasfusioni di sangue, plasma e piastrine a pazienti con anemie croniche; 5) infusioni di ferro endovena a pazienti con grave anemia da carenza di ferro, intolleranti o insensibili alla terapia orale; 6) infusioni di Ig vena a pazienti affetti da immunodeficienza comune variabile. Inoltre per i pazienti critici che necessitano solamente di terapia trasfusionale, allo scopo di evitare trasporti disagevoli o addirittura pericolosi verso le strutture ospedaliere, funziona ormai da 5 anni nella nostra ULSS un servizio di trasfusioni domiciliari gestito in collaborazione con l’Assistenza Domiciliare con i Medici di Medicina Generale e i medici volontari appartenenti ad associazioni. 95 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Tabella 4.25 Attività del Servizio immuno-trasfusionale per pazienti non ricoverati (2009 - 2011) Attività del Servizio trasfusionale 2009 2010 Pazienti sottoposti a trasfusione 88 82 Visite ambulatoriali (solo per trasfusioni) 1.270 1.044 Trasfusioni Accessi trasfusionali (sedute) 635 522 Num. emocomponenti trrasfusi 1.033 833 Pazienti sottoposti ad infusione di ferro 50 57 Infusioni di ferro 623 749 Infusioni Pazienti sottoposti ad infusione di IG VENA 6 5 Infusioni IG VENA 104 64 Pazienti affetti da policitemia/emocromatosi 154 135 Salasso-terapia Visite per policitemia 1.119 980 Salassi terapeutici 579 472 Visite per predeposito 618 580 Pazienti che hanno effettuato predeposito. 330 289 Predepositi (autotrasfusioni) N. predepositi eseguiti 621 587 Pazienti trasfusi con il loro predeposito 248 238 Scambio plasmatico totale N. Procedure di scambio plasmatico totale 5 23 Donazione cordone ombelicale N. donatrici arruolate 0 44 2011 107 1.300 668 1.009 61 607 5 58 179 1.224 638 980 321 639 242 37 114 La donazione del Dal 2010 anche il Servizio Trasfusionale dell’ULSS 21, seguendo le direttive della Banca di Sangue di Sangue del Cordone Cordone ombelicale del Servizio immuno-trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ombelicale Integrata di Verona, ha iniziato l’arruolamento delle mamme donatrici di cordone ombelicale, ai fini della donazione del cordone nel post-parto. Nel 2011 sono state arruolate e hanno regolarmente effettuato la donazione 114 donatrici. Si rimanda al Capitolo successivo La Nascita nell’ULSS 21, per un maggior approfondimento a riguardo. 4.4. La nascita nell’ULSS 21 Ogni anno sono circa 1.600 i nuovi nati residenti nel territorio dell’ULSS 21. Di questi è italiano il 73% il 14% è di cittadinanza marocchina, il 5% rumena, un 8% ha genitori appartenenti ad altre minoranze abbastanza comuni nel territorio (albanesi, nigeriani, indiani, cinesi e moldavi) e il rimanente da altre nazioni. Nel 2011 le strutture dell’ULSS 21 hanno accolto 1.097 partorienti (12% in più rispetto al 2008) di cui il 29% proveniente da altre ULSS del Veneto o di altre Regioni. Tabella 4.26 Numero di parti cesarei e naturali avvenuti in strutture dell’ULSS 21 da residenti e non residenti 1° sem DRG 2008 2009 2010 2011 2012 370. Taglio cesareo con complicanze 17 4 13 15 4 371. Taglio cesareo senza complicanze 225 244 291 315 135 Totale parti cesarei 242 248 304 330 139 372. Parto vaginale con complicanze 5 5 9 6 0 373. Parto vaginale senza complicanze 726 674 709 760 370 374. Parto vaginale con sterilizzazione e/o raschiamento 2 3 1 1 3 375. Parto vaginale con altro intervento eccetto sterilizz. e/o raschiam. 2 2 1 0 0 Totale parti vaginali 738 684 720 767 373 Totale complessivo 977 932 1.024 1.097 512 L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come quota “fisiologica” di parti cesarei il 15% sul totale dei parti. Infatti, pur essendo un intervento indicato in molte situazioni cliniche (complicanze a carico della placenta o del cordone, distress fetale,…), spesso vi si ricorre anche per ragioni “non mediche” e non sempre giustificabili dal punto di vista della salute della paziente, in quanto non è provato che il parto cesareo sia più sicuro del parto naturale e in realtà, come per tutti gli interventi chirurgici, esso può portare con sé una serie di complicanze a breve e a lungo termine. In Italia la percentuale di cesarei attualmente è la più alta d’Europa (circa il 38%, con picchi al 65% nelle Regioni meridionali) ma la nostra ULSS si posiziona, in linea con la media Regionale, al di sotto 96 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti del dato nazionale con una quota abbastanza costante nell’ultimo decennio di parti cesarei oscillante attorno al 30% (Grafico 4.11). La percentuale scende al 13,5% se calcolata con l’esclusione delle pazienti che hanno avuto un precedente parto cesareo. Grafico 4.11 Quota di parti cesarei sul totale dei parti nel periodo 2000-2011 in strutture ULSS 21 N. parti Parti vaginali 1098 Parti cesarei 1.100 919 1.000 900 809 808 869 911 928 936 932 977 1.024 932 800 700 600 512 500 400 300 200 100 29,4% 30,8% 30,8% 31,5% 31,5% 32,4% 28,4% 27,8% 24,8% 26,6% 29,7% 30,1% 27,1% 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 1° sem 2012 L’Azienda ULSS 21 ha messo in atto varie iniziative volte a migliorare i servizi e le prestazioni rivolte “La Nascita presso alle future mamme e ai nascituri. In particolare le Unità Operative aziendali interessate al percorso L’AULSS 21” nascita (UOS Tutela Famiglia e Consultori familiari, UOC Ostetricia e Ginecologia e UOC Pediatria) hanno collaborato per individuare le forme migliori per una proficua collaborazione e per cercare di ampliare, in futuro, l’offerta di alcune prestazioni ostetrico-ginecologiche anche a livello territoriale. Alla fine del 2010 è stata aggiornata la pubblicazione su “La Nascita presso l’AULSS 21”, inviata nel 2011 ad operatori/Enti/Associazioni del territorio e che è resa disponibile sul sito internet aziendale (www.aulsslegnago.it). Questa pubblicazione rappresenta una guida pratica in cui i futuri genitori possono trovare le informazioni relative a tutte i servizi offerti dall’Azienda nell’ambito del percorso nascita e su come accedervi. L’analgesia peridurale è una tecnica in uso da molti decenni, molto efficace in campo ostetrico in La Partoanalgesia quanto si adatta bene al controllo del dolore da parto. Questo perché i farmaci somministrati alla madre non passano, se non in quantità ininfluenti, al bambino. Inoltre è la tecnica più versatile in quanto non influenza significativamente la dinamica del travaglio di parto. La procedura viene eseguita da un anestesista esperto che, insieme all’ostetrica, seguirà poi la partoriente fino all’espletamento del parto. Le eventuali controindicazioni per effettuare la procedura vengono congiuntamente valutate dall’anestesista e dal ginecologo caso per caso. Durante i corsi di Preparazione al parto per le gestanti ed i loro partners è previsto un incontro di gruppo con un anestesista che illustra in cosa consiste la partoanalgesia e risponde ad eventuali domande. L’U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia è il punto di riferimento per la programmazione della visita anestesiologica e degli accertamenti laboratoristici da eseguire. Le visite vengono effettuate intorno alla 36° settimana di età gestazionale presso l’ambulatorio dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione. L’anestesista valuta le condizioni generali della partoriente e, se necessario, richiede ulteriore documentazione e/o accertamenti. La partoanalgesia peridurale è gratuita. Questo è il percorso ideale perché dà le maggiori garanzie di informazione e sicurezza. E’ importante però sottolineare che ogni partoriente, qualora il ginecologo ne dia l’indicazione e previo il suo consenso informato, può comunque usufruire della procedura di Partoanalgesia anche qualora non fosse stata inizialmente preventivata. Nel corso del 2011 è stato consolidato il percorso di formazione necessaria a garantire la possibilità di effettuare il parto con analgesia epidurale. L’avvio definitivo dell’attività, avvenuto nel 2011 con continuità dell’offerta di tale prestazione nell’arco delle 24 ore, ha consentito di garantire il parto con analgesia a tutte le partorienti che l’hanno richiesto (13 casi). 97 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale La Donazione del Da molti anni è ormai in uso nei reparti di ematologia di tutto il mondo il trapianto di cellule Sangue di Cordone staminali ricavato da cordone ombelicale. L’obiettivo principale dell’attività di raccolta delle cellule Ombelicale staminali cordonali è quello di ottenere un prodotto di qualità garantita, utilizzabile per la cura di alcune patologie come la leucemia infantile o di altre malattie ematologiche o immunologiche, esente da qualsiasi tipo di rischio per il ricevente. Perciò è fondamentale selezionare le madri donatrici e successivamente procedere ad una gestione operativa corretta della raccolta, del trasporto e della conservazione del prodotto ottenuto. Infatti da luglio 2010, tutte le donne gravide che desiderano partoriscono all’Ospedale di Legnago, possono donare il loro cordone ombelicale al momento del parto. La donazione vera e propria avviene in Ostetricia e Ginecologia nell’immediato post-parto, ma la selezione della mamma come donatrice di cordone viene seguita dal Servizio trasfusionale nell’ultimo mese di gravidanza tramite colloquio e la compilazione di un questionario. A testimonianza della generosità della popolazione femminile di questo territorio, nel 2011 sono state arruolate e hanno regolarmente effettuato la donazione 114 donatrici. L’Interruzione In Italia l’Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è sancita dalla Legge 194/1978 e può essere volontaria della effettuata presso le strutture pubbliche del SSN o presso le strutture private convenzionate e gravidanza (IVG) autorizzate dalle Regioni entro i primi 90 giorni di gravidanza, oltre i quali è possibile abortire solo nei casi previsti dalla legge. Nel caso di minorenni è necessario l’assenso da parte di chi esercita la loro potestà o tutela. La legge indica chiaramente che l’IVG non rappresenta un metodo anticoncezionale (L. 194/1978 art. 1) ed esorta le istituzioni (Stato, Regioni, Enti locali), nell’ambito delle proprie competenze, a promuovere iniziative per evitare che l’aborto volontario sia usato ai fini della limitazione delle nascite. Nell’intento di limitare il ricorso a questo tipo di intervento, la stessa legge incarica i Consultori familiari di assistere la donna in stato di gravidanza informandola circa i propri diritti e i servizi sociali, sanitari ed assistenziali offerti dalle strutture operanti sul territorio contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna a ricorrere all’IVG. Nel 2011 sono state effettuate 158 IVG, la metà delle quali per donne di cittadinanza italiana, un terzo per provenienti dall’area Balcani-Europa dell’Est e un decimo per nordafricane. Quasi la totalità (83%) delle donne che ha scelto di abortire è in età compresa tra i 20 e i 39 anni. 98 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.5. La Famiglia e l’età evolutiva Le strutture territoriali dedicate al soddisfacimento dei bisogni sanitari dei minori e delle famiglie fanno capo all’Unità Operativa complessa Materno Infantile, Età evolutiva e famiglia, che si articola nelle quattro Unità operative semplici di Neuropsichiatria infantile, Tutela Minori, Tutela età evolutiva adolescenti e giovani, Tutela famiglia/Consultori familiari. Neuropsichiatria Infantile L’U.O.S. di Neuropsichiatria Infantile è una struttura operativa interdisciplinare deputata alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche e psichiatriche dell’infanzia e dell’adolescenza fino alla maggiore età e di tutti i disordini dello sviluppo del bambino nelle sua varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva e relazionale). Tabella 4.27 Dati sull’attività 2008-2011 del Servizio Neuropsichiatria infantile Neuropsichiatria infantile 2008 2009 2010 2011 N. utenti 753 857 863 833 N. utenti certificati secondo L. 517/77 e 104/92 per l’integrazione scolastica 325 257 280 392 N. consulenze al reparto di Pediatria 190 138 154 163 8 9 10 10 N. bambini seguiti dalla Sezione di Fisioterapia 132 152 192 203 N. bambini seguiti dalla Sezione di Psicomotricità 92 88 82 85 - 39 78 335 N. ricoveri per patologie neuro pediatriche gestiti dal Servizio NPI N. utenti visti dalla Fisiatra Tutela minori Il Servizio Tutela minori si occupa di minori che si trovano in situazioni familiari pregiudizievoli per la loro crescita, favorendo il rispetto dei loro diritti ed il recupero delle risorse educative familiari, svolgendo anche su delega dei Comuni tutte le funzioni riguardanti i minori soggetti a provvedimenti del Tribunale Civile, del Giudice Tutelare, del Tribunale dei Minori e di altri Organi giudiziari. Il Servizio svolge le indagini necessarie richieste dagli organi giudiziari con perizie e relazioni atte a realizzare un progetto di intervento condiviso con i servizi sul territorio e con il contesto in cui vive il nucleo familiare. Nei casi di grave maltrattamento si eseguono interventi di allontanamento e di inserimento in struttura e/o famiglia con successivo monitoraggio della situazione ed eventuale reinserimento nel contesto familiare. Il Servizio si occupa inoltre di tutte le richieste di consulenza legate al Tribunale Civile inerenti le situazioni di separazione con valutazione sia della coppia che dei minori. Tabella 4.28 Dati sull’attività 2009-2011 del Servizio Tutela minori Neuropsichiatria infantile 2009 2010 2011 N. minori in affido familiare 71 90 83 N. minori in affido presso struttura 61 48 28 N. coppie separate 88 110 103 N. minori seguiti per genitori in separazione 136 175 161 Progetto “Giovaninsieme” L’ULSS 21, unitamente alle 25 Amministrazioni Comunali che la costituiscono e alle Associazioni, Fondazioni e Cooperative sociali impegnate sul territorio, ha promosso il Progetto “Giovaninsieme”, che è stato finanziato dalla Fondazione Cariverona, nell’ambito dei progetti sull’aggregazione 99 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale giovanile. Il progetto è rivolto sia ai giovani, ai quali si intende offrire un intervento educativo grado di prevenire e diminuire la rilevanza delle variabili di rischio presenti nella quotidianità, famiglia, a scuola nei gruppi, sia ai nuclei familiari, considerati soggetti attivi negli interventi sostegno ai giovani. Il coinvolgimento riguarda anche la rete sociale ed il territorio, al fine realizzare efficaci azioni di prevenzione delle situazioni di crisi e di rischio psico-sociale. in in di di Tutela Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani Il Servizio Tutela Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani si occupa della prevenzione, diagnosi, riabilitazione e presa in carico dei bambini ed adolescenti (0-18 anni) affetti da problematiche neuropsicologiche, psicologiche, foniatriche-logopediche. Si prende cura inoltre di tutte le problematiche inerenti l’handicap in età evolutiva integrandosi con il servizio di neuropsichiatria infantile e con gli altri servizi aziendali interessati. I bambini e ragazzi seguiti nel 2011 sono stati 1.243 (66% maschi e 34% femmine), di cui 41 maggiorenni in carico sino al compimento del curriculum scolastico. Circa un decimo dei minori seguiti sono stranieri e il dato è in continuo aumento (+85% rispetto al 2008) e determina un incremento di bisogni e la necessità di nuove strategie di intervento. Tabella 4.29 Dati sull’attività 2008-2011 del Servizio Tutela età evolutiva, adolescenti e giovani Tutela Età evolutiva, adolescenti e giovani 2008 2009 2010 2011 Totale persone seguite 996 991 1.087 1.243 Minori stranieri seguiti 89 97 107 140 Utenti con certificazione handicap seguiti 349 358 291 391 93 108 107 113 1.348 15 1.324 15 1.306 17 1.297 18 Integrazione scolastica Totale alunni seguiti Totale ore Bambini con handicap grave seguiti presso il Centro per l’integrazione scolastica di Angiari Tutela della Famiglia e Consultori Familiari Il Servizio si rivolge prevalentemente a singoli, coppie, e famiglie anche in via di formazione, per attività di prevenzione, e/o presa in carico nei momenti di cambiamento legati alle diverse fasi evolutive del ciclo di vita personale e/o familiare. Nel 2011 sono state seguiti 1.874 utenti ambulatoriali e 617 nell’ambito del Percorso nascita ai quali si aggiungono tutti coloro che hanno usufruito di attività di gruppo e Progetti (998 partecipanti) per un totale di 3.489 utenti che hanno avuto almeno un accesso al Servizio (ogni utente è stato contato un’unica volta, anche se ha fatto richieste per problemi diversi). Tabella 4.30 Utenti dei Consultori negli anni 2008-2011 Tutela della Famiglia e Consultori familiari 2008 2009 2010 2011 Donne rivoltesi al consultorio ginecologico/amb. Ostetrico 888 1.109 1.209 1.333 partecipanti Percorso nascita 575 562 655 617 partecipanti corso di Massaggio neonatale (100 incontri) 279 278 305 253 Persone viste per tematiche inerenti l'Adozione 164 157 137 129 richieste di aiuto per problematiche familiari/di coppia 421 538 610 586 genitori visti e/o seguiti per mediazioni familiari utenti (ragazzi e genitori) che si sono rivolti al servizio per tematiche dell'area "adolescenza" partecipanti ad attività di gruppo 29 44 31 31 104 118 141 121 901 1.204 2.211 998 100 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.6. Persone in condizioni di fragilità All’interno della popolazione vi sono categorie di persone che sono colpite da vari tipi di fragilità che insorgono per svariati motivi. Tra queste vi sono le persone anziane, fragili a causa della loro età, le persone affette da problemi di salute mentale, da disabilità e da problemi di dipendenze. Il Sistema sanitario prevede per loro una serie di servizi, prevalentemente a livello territoriale, ai quali accedono attraverso un percorso definito a livello regionale e aziendale che di fatto inizia nella maggior parte dei casi con la valutazione multidimensionale dell’utente. 4.6.1. Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale L’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD) è l’unità operativa istituita per garantire l’integrazione della rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali territoriali. Vi sono infatti tipologie di utenti, come anziani non autosufficienti, disabili, pazienti con patologie in fase terminale, famiglie in difficoltà, ecc., che necessitano di interventi di lunga durata a domicilio o in strutture aziendali. In questo caso è quindi cruciale una presa in carico che preveda un corretto Progetto assistenziale e l’integrazione e il coordinamento dei diversi servizi coinvolti e delle risorse impiegate. L’UVMD rappresenta quindi la modalità di accesso a questo sistema integrato di servizi socio-sanitari. Essa è costituita da più figure professionali, in modo da garantire una corretta analisi dei bisogni della persona dal punto di vista sanitario, sociale, relazionale e ambientale, al fine di individuare gli interventi e le risposte più appropriate alle esigenze del caso concreto. A questo scopo si utilizzano gli strumenti di valutazione approvati dalla Regione del Veneto (scheda SVAMA, SVaMDi Dopo aver approvato ed autorizzato la realizzazione del progetto individuale o familiare, l’UVMD individua il “case manager” il quale ha il compito di verificare la realizzazione delle varie fasi del progetto provvedendo alla soluzione degli eventuali problemi. Egli infatti diventa il referente aziendale, nei confronti della persona e della famiglia, per tutti gli aspetti del progetto. Da ultimo viene verificato il conseguimento dei risultati dei progetti individuali di intervento secondo appositi indicatori individuati per tale scopo. Nel 2011 l’UVMD ha preso in esame 2.318 casi, di cui 2.295 riguardanti residenti nell’ULSS 21. Questi ultimi casi sono stati originati da segnalazioni provenienti in parte dal Processo di dimissione ospedaliera protetta (41% dei casi) e in parte da segnalazioni presentate dai diretti interessati, o tramite i loro familiari, Medici di medicina generale, assistenti sociali, ecc. (59%). La Tabella 4.31 espone il numero di Progetti Assistenziali proposti dall’UVMD, suddivisi per tipologia di assistenza. Tabella 4.31 Progetti assistenziali proposti dall’UVMD a residenti nell’ULSS 21 Progetto assistenziale Residenza per non autosufficienti Residenza per autosufficienti Assistenza temporanea sociale Assistenza temporanea riabilitativa ADP ADIMED ADIMED oncologica Inserimento in Centro Diurno Altre forme di assistenza Non inserito in progetti in quanto la rete sociale dell'utente è in grado di rispondere ai bisogni di assistenza Totale 2008 754 23 80 72 6 22 198 54 579 2009 861 23 79 92 12 59 208 56 815 2010 820 24 117 88 13 54 148 75 898 2011 823 38 108 129 12 76 119 106 830 14 30 54 54 1796 2.191 2.291 2.295 COME PRESENTARE LA DOMANDA DI VALUTAZIONE La domanda di valutazione per l’accesso alla rete dei servizi può essere effettuata dalla persona in stato di bisogno socio sanitario, ovvero dal tutore o dall’amministratore di sostegno, da un familiare, da un operatore sociale, socio-sanitario e sanitario che ha in carico la situazione (MMG, Assistente Sociale,…). La domanda deve essere presentata utilizzando il modulo apposito attraverso l’assistente sociale competente nel caso di “difficoltà di rete socio-assistenziale”, attraverso il MMG o PLS nel caso di richiesta per problemi prevalentemente sanitari (ADI). Le domande sono trasmesse 101 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale rispettivamente alla Centrale Operativa Distrettuale (COD) o all’Ufficio Amministrativo ADI. Al momento della ricezione il Responsabile del Distretto o suo delegato valuta se attivare un UVMD semplificata oppure una UVMD complessa. Nel primo caso l’autorizzazione del progetto individuale di assistenza è pressoché immediato, mentre nel caso complesso provvederà a convocare l’UVMD e gli eventuali specialisti da coinvolgere nel processo di valutazione e/o presa in carico. Dopo la valutazione dell’UVMD, la Centrale Operativa Distrettuale provvede a trasmettere al richiedente entro 10 giorni l’esito della sua richiesta, la sintesi del progetto individuale e/o familiare approvato, il nome dell’operatore di riferimento al quale l’avente diritto si rivolgerà per la realizzazione del progetto o per altre informazioni. 4.6.2. Dimissioni Protette La dimissione protetta è una modalità di attivazione della rete assistenziale territoriale in coincidenza con la dimissione dall’ospedale di un paziente con carico assistenziale complesso. A chi è rivolta La procedura di Dimissioni protette viene attivata per i pazienti adulti e anziani in dimissione dagli Ospedali di Legnago, Bovolone e Zevio che, concluso l’iter diagnostico curativo e terapeutico ospedaliero, hanno perso temporaneamente o stabilmente la loro autonomia e che quindi richiedono interventi di carattere sanitario e/o sociale effettuabili a domicilio o in altre strutture territoriali a causa di: • esiti di episodi cerebrovascolari acuti; • fratture ed esiti di interventi ortopedici e chirurgici in generale; • episodi di riacutizzazione di patologie croniche che necessitano di prestazioni sanitarie a carattere temporaneo e programmabile, per controllare l’episodio di riacutizzazione e favorire il recupero dell’autonomia al livello precedente l’episodio di riacutizzazione; • terapia palliativa; • nutrizione artificiale. Come si attiva la Il medico ospedaliero segnala la dimissione dall’ospedale di un paziente ricoverato con carico procedura assistenziale complesso e trasmette la proposta motivata di assistenza all’Assistente Sociale dell’Ufficio Dimissioni Protette (Grafico 4.12). Il programma di intervento viene successivamente definito dall’Unità di Valutazione Multidimensionale (vedi cap. 4.3.1 UVMD). In alcuni casi, quando non si rende necessario sottoporre il caso all’UVMD, il progetto assistenziale viene definito dall’Assistente Sociale. Grafico 4.12 Segnalazioni Ospedaliere per dimissioni protette (residenti ULSS 21) inviate all’UVMD e all’Assistente sociale (casi sociali), anno 2011 Reparto di dimissione UVMD (anello esterno) Geriatria 191 230 6 31 72 casi sociali Neurologia 56 29 Lungodegenza 13 Ortopedia Medicina 12 49 85 (anello interno) 107 198 Pneumologia Altre UU.OO. All’Ufficio Dimissioni Protette, nell’anno 2011, sono pervenute 1.084 segnalazioni (84 in più rispetto al 2010). Di queste, 912 sono state inoltrate all’UVMD per la definizione di un adeguato progetto socio-assistenziale o socio-sanitario individuale, mentre 167 sono state le segnalazioni di interventi sociali risolte direttamente dall’Assistente sociale; 89 segnalazioni, infine, hanno riguardato persone ricoverate residenti fuori ULSS. 102 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.6.3. Assistenza domiciliare integrata (ADI) L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è una delle modalità più importanti di assistenza sul territorio. Infatti, attraverso l’intervento di più figure Grafico 4.13 Fasce d’età utenti seguiti dall’ADI istituzionali, realizza direttamente al domicilio del paziente un progetto di assistenza unitario, limitato o continuativo nel tempo rivolto fino a 64 anni più di 74 prevalentemente agli utenti con più di 65 anni (Grafico 4.13). Gli elementi 37% caratterizzanti questo modello sono la multidisciplinarietà (con 48% l’integrazione tra operatori del sociale e del sanitario) e la multi da 65 a 74 professionalità, grazie al coinvolgimento di diversi professionisti, tra cui 15% medici, infermieri e assistenti sociali. Nell’anno 2011 gli assistiti in carico seguiti a domicilio, raggruppati nei vari profili assistenziali, sono stati 7.886 (Tabella 4.32). Tabella 4.32 Totale pazienti presi in carico negli anni 2008-2011 dal Servizio Assistenza domiciliare integrata, secondo profilo assistenziale Profili Assistenziali ADI-A soc. ADI-A san. ADI-B soc. ADI-B san. ADI-C soc. ADI-C san. ADI-D soc. ADI-D san. ADI-H soc. ADI-H san. ACC soc. ACC san. AD soc. AD san. AD - Oncol. AD Palliative AD Oncologica + NCP TOTALE 2008 0 1 52 409 133 1.626 24 318 1 27 2.720 2.217 95 249 76 2009 1 3 58 522 183 1.658 24 359 3 16 3.086 2.238 112 277 81 2010 3 10 78 638 229 1.812 14 308 1 21 3.454 2.401 141 423 101 7.948 8.621 9.634 2011 1 15 68 519 173 1.352 5 134 1 7 2.944 2.142 106 365 6 14 34 7.886 Legenda: ADI -A: assistenza domiciliare riabilitativa integrata. Prevede 4 accessi mensili del terapista della riabilitazione, ed eventualmente almeno 4 accessi dell’assistente sociale e di un operatore sanitario. ADI - B: assist. dom. infermieristica integrata. Prevede 4 accessi mensili di un infermiere, ed eventualmente almeno 4 accessi dell’assistente sociale e di un operatore sanitario. ADI - C: assist. dom. programmata integrata. Prevede 1 accesso mensile del medico di Medicina Generale ed eventualmente almeno 4 accessi dell’assistente sociale e di un operatore sanitario. ADI - D -ADIMED-: assist. dom.integrata –ADIMED-. Prevede la valutazione iniziale da parte dell’UVMD, 4 accessi mensili del medico di Medicina Generale, 2 di un infermiere, ed eventualmente almeno 4 accessi dell’assistente sociale e di un operatore sanitario. ADI - H: Ospedalizzazione domiciliare. Prevede la valutazione iniziale da parte dell’UVMD, 4 accessi mensili del medico di Medicina Generale, 2 di un infermiere e la sperimentazione di protocolli condivisi fra Distretto, Ospedale ed eventualmente Comune. ACC: Assist, occasionale che determina almeno 1 accesso di un operatore per la durata complessiva inferiore ad 1 mese. AD: Assist, occasionale che determina almeno 1 accesso di un operatore per la durata complessiva superiore ad 1 mese. AD Oncologica: Assistenza domiciliare oncologica. 4.6.4. Servizio integrazione lavorativa Il SIL è un servizio del Dipartimento Distretto, presente operativamente nei Punti sanità di Legnago e Bovolone, che promuove e sostiene l’integrazione lavorativa delle persone disabili e/o svantaggiate attraverso interventi di osservazione-valutazione, formazione, collocamento, mantenimento del posto di lavoro, integrazione sociale in ambiente lavorativo, alternanza tra struttura protetta e contesto lavorativo e continuità tra la formazione scolastica e il lavoro. Per fare ciò agisce in modo trasversale e in stretto collegamento con le unità operative che hanno in carico i soggetti segnalati 103 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale (Ser.D, Dipartimento di Salute mentale, ecc.), i Medici di Medicina generale e le altre organizzazioni del territorio che si occupano a vario titolo di integrazione lavorativa. I destinatari del servizio sono persone con disabilità fisica, psichica, intellettiva e sensoriale. Nello specifico le seguenti categorie di persone: • persone con svantaggio sociale ai sensi della L. 381/91 in carico ai servizi socio-sanitari (area salute mentale, area dipendenze, ecc.); • persone con svantaggio sociale per le quali sia stata data la delega all’Azienda ULSS da parte degli Enti competenti; • persone destinatarie di interventi di integrazione sociale in ambiente lavorativo (DGRV 3787/2002 avente per oggetto “Progetti di integrazione sociale in ambiente lavorativo: modalità operative e strumenti di lavoro"). La Tabella 4.33 riporta il numero di progetti personalizzati realizzati nei quattro anni 2008-2011 secondo le tipologie definite dalla Regione Veneto (DGR n. 1138/2008). Tabella 4.33 Progetti personalizzati realizzati negli anni 2008-2011 suddivisi per tipologia minori con Finalità 2008 2009 2010 2011 provv. Osservazione e Orientamento 46 6 8 6 giudiziali: minori Formazione in situazione 68 68 71 83 2% svantaggiati in Mediazione al collocamento 131 25 23 23 Fasce deboli: età evolutiva: 8% Mantenimento posto di lavoro 74 68 44 46 3% Supporto alla ricerca attiva del 31 38 45 61 Alcolisti: posto di lavoro 3% Continuità Scuola Lavoro 12 15 16 16 Alternanza Struttura protetta – Tossico40 25 66 67 Lavoro dipendenti: Integrazione sociale in ambiente 135 Disabili 152 208 172 6% lavorativo intellettivi, fisici Totale progetti 537 397 481 474 con problemi e sensoriali: Totale utenti seguiti* 394 457 473 475 psichiatrici: 60% *Il numero dei progetti non corrisponde al numero delle persone seguite, in quanto i soggetti in carico hanno usufruito di più progetti 18% Nel 2011 le persone assunte con la mediazione del SIL sono state 22, mentre gli inserimenti sociali in contesto lavorativo, che vengono attivati in favore di quei soggetti per i quali si esclude la possibilità di una collocazione lavorativa a causa di disabilità particolarmente invalidanti, sono state 209. 104 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti Gli Anziani 4.6.5. Case di riposo (Centro Servizi) Il Servizio di assistenza in Casa di Riposo è rivolto agli utenti anziani non autosufficienti residenti nel territorio dell’ULSS 21. Le strutture convenzionate con l’Azienda ULSS 21 sono 16 (Tabella 4.34). In tutte le case di riposo sono attive le Unità Operative Interne (U.O.I.) composte dal medico coordinatore, dal responsabile del servizio infermieristico e dal direttore della struttura (composizione minima) ed integrate a seconda delle necessità da altri operatori (fisiokinesitarapista, educatore-animatore, addetto all’assistenza, ecc.). Tabella 4.34 Attività case di riposo (anno 2011) Tipologia di Num. Posti Letto assistenza per non Autosuff. CASA ALBERGO ZEVIO (ZEVIO) Ass. minima 55 C.R. BALDO IPPOLITA (RONCO ALL'ADIGE) Ass. minima 60 C.R. C.MANZONI (MINERBE) Ass. minima 60 C.R. CASA MADRE (RONCO ALL'ADIGE) Ass. minima 44 C.R. EUFEMIA CARRIROLO (CASTAGNARO) Ass. minima 25 C.R. G.DAL VECCHIO (GAZZO VERONESE) Ass. minima 40 Ass. minima 34 C.R. GOBETTI S.P.M. (SAN PIETRO DI MORUBIO) Ass. media 16 C.R. FERRARI (ISOLA RIZZA) Ass. minima 50 Ass. minima 110 C.R. LEGNAGO (LEGNAGO) Ass. media 48 C.R. M.GASPARINI (VILLA BARTOLOMEA) Ass. minima 44 C.R. S.BIAGIO (BOVOLONE) Ass. minima 70 C.R. SAN GIUSEPPE ASS. G.GIRELLI (RONCO ALL'ADIGE) Ass. minima 16 C.R. SAN MICHELE (NOGARA) Ass. minima 38 C.R. ZANETTI (OPPEANO) Ass. minima 70 CASA SOGGIORNO PER ANZIANI (SANGUINETTO) Ass. minima 69 Ass. minima 116 ISTITUTO PER ANZIANI DE BATTISTI (CEREA) Ass. media 24 SAPA 10 Totale 999 Casa di Riposo Num. % Ingressi p.l. per Ingressi su num p.l. autosuff. 23 41,8% 23 9 15,0% 10 27 45,0% 6 13,6% 12 48,0% 33 7 17,5% 6 1,6 4,7% 22 26 162,5% 17 34,0% 67 60,9% 32 66,7% 14 31,8% 25 34 48,6% 2 8 50,0% 8 17 44,7% 43 51 72,9% 10 28 40,6% 19 16,4% 20 19 79,2% 78 780,0% 510 51,1% 202 Il Centro di Servizi, o Casa di Riposo, è un presidio che offre a persone non autosufficienti di norma anziane o con patologie fisichepsichiche non curabili a domicilio, assistenza medica, infermieristica, riabilitativa tutelare ed alberghiera. Oltre al Centro Servizi per le persona anziane non autosufficienti, vi sono altre unità di offerta previste dalla normativa regionale (DGR n. 84/2007): i Centri diurni per persone anziane non autosufficienti, le Comunità alloggio per persone anziane, le case per persone anziane autosufficienti. Per accedere l’assistenza residenziale la persona interessata, o chi lo rappresenta, presenta all’ULSS di residenza la domanda per poter essere ammessa al Centro Servizi e viene quindi sottoposta a valutazione da parte dell’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD). Questa, attraverso la scheda S.Va.M.A., analizza la persona dal punto di vista sanitario, familiare, sociale ed economico e propone quindi il progetto assistenziale più appropriato, che non sempre esita in accoglimento in Centro Servizi (vedi paragrafo 4.6.1 UVMD). Tuttavia, nel caso in cui l’UVMD stabilisca che l’intervento più adeguato è costituito dall’ingresso in Centro Servizi, assegna alla persona un punteggio (che definisce la gravità dello stato del paziente) con il quale essa viene collocata nella Graduatoria Unica per la residenzialità dell’Azienda ULSS di residenza. Nel momento in cui il richiedente si trova al primo posto in graduatoria e presso un Centro Servizi si rende disponibile un’impegnativa di residenzialità e un posto letto, egli viene contattato e, se accetta, diventa titolare dell’Impegnativa di residenzialità. Quest’ultima rappresenta il titolo, rilasciato dall’Azienda ULSS, con il quale il residente può accedere alle prestazioni rese nei servizi residenziali e semiresidenziali accreditati presso la Regione Veneto. Di fatto significa che la quota relativa a spese socio-sanitarie della retta del Centro Servizi viene pagata dal Servizio Sanitario Regionale, mentre la quota che concerne le spese alberghiere sono a carico della persona interessata o della sua famiglia. Il numero di impegnative per ciascuna ULSS viene stabilito annualmente dalla Regione e le tipologie di impegnative, in base alle quali viene anche distinta la graduatoria, sono: • Ridotta/minima assistenza (anche a carattere temporaneo) • Media assistenza (anche a carattere temporaneo) • Servizi Alta Protezione Alzheimer (SAPA) • Stati Vegetativi Permanenti (SVP) • Centri diurni Dal 2007 inoltre, vale per il cittadino il principio di libera scelta, intesa come facoltà di scegliere il Centro Servizi che ritiene risponda in maniera migliore alle proprie esigenze, anche al di fuori dei confini territoriali dell’Azienda ULSS di residenza. Egli dunque può scegliere il/i Centro/i Servizi per cui fare domanda di accoglimento, domanda che viene poi accolta compatibilmente con la disponibilità presso la struttura prescelta e con la posizione in graduatoria, come sopra descritto. Inoltre, nel caso in cui il Centro Servizi sia ubicato all’esterno del territorio dell’Azienda ULSS di residenza, questa provvede a richiedere la disponibilità, inserire il richiedente nella Graduatoria Unica dell’Azienda ULSS di competenza e ad emettere l’impegnativa. 105 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale 4.6.6. Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani Il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Ulss 21 ha attivato il Progetto “Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani ospiti delle strutture residenziali extra-ospedaliere“ che mira a favorire l’integrazione tra la corretta alimentazione e l’attività fisica nell’anziano autosufficiente ospite in strutture assistenziali extra ospedaliere, oltre che ad avviare iniziative di attività motoria in particolare dei gruppi di cammino per ospiti di queste strutture. L’iniziativa è stata finanziata nell’ambito del Progetto Nazionale di Promozione dell’Attività Motoria del CCM (Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie) che prevede il coinvolgimento delle Case di Riposo dell’ULSS 21, dei Medici di Medicina Generale delle Case di Riposo, del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’ULSS 21, del UISP (Unione italiana sport per tutti) della Provincia di Verona comitato di Legnago, delle Associazioni di Volontariato Anziani e delle Amministrazioni Comunali. L’attività nelle strutture partecipanti è seguita da personale specializzato e prevede un’ora di attività per due volte la settimana per struttura. Ogni partecipante al gruppo è sottoposto ad un test di valutazione delle capacità motorie iniziali al fine di verificarne i miglioramenti al termine delle attività stesse. 4.6.7. Centri per il Decadimento Cognitivo (CDC) Nei prossimi decenni assisteremo nel nostro Paese ad un aumento consistente della popolazione ultrasessantacinquenne e un conseguente aumento di persone anziane e spesso sole, o con difficoltà ad essere assistite a domicilio, che devono essere accolte presso i Centri Servizi, (ex Case di Riposo). Di queste una percentuale molto alta, stimata essere il 40%, è affetta da una qualche forma di demenza. Molte di queste persone affette sono già conosciute dal Centro per il Decadimento Cognitivo (CDC) dell’ULSS 21 e seguite con terapia medica e/o cognitiva da molti anni. La terapia per l’Alzheimer (una delle più frequenti forme di demenza senile: ne rappresenta almeno il 50%) si basa sull’utilizzo di farmaci che necessitano però di costante monitoraggio clinico e contatti frequenti (anche ogni due mesi nel caso degli antipsicotici) del paziente o suoi familiari presso il CDC. Per ridurre al minimo il disagio arrecato al paziente degente presso i Centri Servizi, i medici del Centro Decadimento Cognitivo hanno elaborato, assieme al Dipartimento Distretto ed all’UOC Cure Intermedie, un percorso diagnostico e terapeutico-assistenziale (PDTA) per i pazienti affetti da demenza presenti presso i CdS. Tale organizzazione permetterà l’attivazione da parte della Direzione Generale di un Medico Neurologo convenzionato che garantirà accessi e visite regolari presso le strutture residenziali extraospedaliere della Azienda ULSS 21, al fine di evitare soprattutto gli spostamenti e i disagi per questi pazienti. Infatti, l’attività di monitoraggio psicologico verrà svolta dagli Psicologi dei Centri Servizi, mentre la testistica somministrata verrà inviata elettronicamente al Centro per il Decadimento Cognitivo che provvederà a stilare i Piani terapeutici, sia per i farmaci “antidemenza” che per gli antipsicotici, i quali verranno infine consegnati ai Centri Servizi per la continuazione della terapia. 4.6.8. Vaccinazioni per gli anziani Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha svolto come ogni anno la compagna vaccinale anti-influenza sulla popolazione anziana ultra sessantacinquenne e la compagna antipneumococcica rivolta ai nati nel 1946. Tabella 4.35 Vaccini eseguiti sulla popolazione anziana nel 2011 Popolazione target Num. vaccini eseguiti Copertura ULSS 21 Anti-influenzale (soggetti età ≥ 65 anni) 31.354 20.184 64,4% Anti pneumococco (coorte 1946) 1.967 1.162 59,07% Tipo vaccino 106 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti I Disabili L’assistenza nei confronti dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie è garantita attraverso progetti individuali all’interno della rete dei servizi per la domiciliarità e residenzialità. Possono accedere a questi servizi tutte le persone con disabilità psico-fisiche e/o sensoriali in età post-scolare fino ai 64 anni d’età attraverso la richiesta di valutazione multidimensionale (vd. Paragrafo 4.6.1 “UVMD”) presentata dall’interessato e/o dalla sua famiglia. In linea con le priorità indicate dal Piano di Zona 2011-2015, il lavoro all’interno dell’Unità Operativa Disabilità Età Adulta è stato quello di promuovere tutte quelle azioni finalizzate ad attivare e mettere in rete i servizi sociali e socio-sanitari con la comunità locale intesa come l’insieme delle Associazioni, Fondazioni e Cooperative che attengono alla persona disabile nella sua unitarietà, nonché al contesto familiare e ambientale in cui essa vive. I principi cardine sui quali poggia tutta l’attività dei servizi per la disabilità sono incentrati sul: • promuovere e sostenere l’affermazione di un nuovo approccio culturale della disabilità, fondato sulla classificazione internazionale delle funzioni e della disabilità (ICF – SVAMDi); • coinvolgere tutti i soggetti territoriali accrescendo la collaborazione interistituzionale con il Privato Sociale, il volontariato e le altre Istituzioni; • pervenire alla realizzazione di progetti sempre più diversificati e personalizzati definiti in U.V.M.D. valorizzando nella progettualità la persona disabile e la sua famiglia; • incoraggiare la cittadinanza attiva, le iniziative di auto-mutuo aiuto e di aggregazione diurna della persona con disabilità. Il Servizio Disabilità età adulta si occupa dell’assistenza ai disabili ed è organizzata in tre articolazioni: il Servizio Sociale professionale, il Servizio Educativo territoriale e il Laboratorio di abilitazione Socioeducativo-Assistenziale. Progetto di Vita indipendente: contributo economico finalizzato all’assunzione di un assistente per il sostegno a persone con gravi disabilità fisco motoria acquisite in età adulta che tuttavia intendono realizzare il proprio progetto di vita personale, incluso l’esercizio delle responsabilità genitoriali, dell’attività lavorativa o scolastica. Progetti di Aiuto Personale: contributo mensile finalizzato all’assunzione di un assistente personale di supporto allo svolgimento dei fondamentali atti della vita quotidiana, allo scopo di favorire il più possibile la permanenza della persona con disabilità grave presso il proprio nucleo familiare. Progetti di Sollievo: sostegno alle famiglie che assistono persone in situazione di gravità. Il Servizio Sociale Professionale si pone come Il servizio sociale obiettivo quello di offrire e garantire l’orientamento professionale e l’accompagnamento dei cittadini con disabilità e/o delle loro famiglie al riconoscimento del problema promuovendo le risorse personali, familiari, istituzionali e collettive, raccordando bisogni e risorse e favorendo un adeguato utilizzo dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari attraverso la definizione del progetto individuale globale. Entra in aiuto degli utenti offrendo progetti di domiciliarità (Centri diurni, progetto vita indipendente, di aiuto personale, progetto sollievo, vd box a lato) o di residenzialità, inserendo il disabile in strutture residenziali. Il Servizio educativo territoriale fornisce sostegno a persone con disabilità psico-fisico-sensoriale per Il Servizio educativo potenziare la loro riuscita personale in termini di indipendenza, relazioni, occupazione, territoriale partecipazione nella comunità e benessere personale. Tale servizio offre attività di counselling individuale per l’acquisizione di capacità assertive e di autoregolazione cognitiva-comportamentale, attività di gruppo per persone disabili, consulenza e sostegno di gruppo ai familiari, consulenza educativa ai servizi convenzionati. Le attività sono coordinate da Educatori, coadiuvati da operatori socio-sanitari, e sono messe in atto in insieme a persone che normalmente lavorano, vivono, insegnano o si divertono all’interno di ambienti integrati. I Laboratori di abilitazione socio-educativa sono rivolti a persone adulte con disabilità intellettiva di grado lieve e medio, acquisita o a disabilità di natura comportamentale. L’obiettivo di tale attività è Laboratorio di la promozione e lo sviluppo delle capacità adattive (abilità concettuali, sociali e pratiche necessarie abilitazione socioper il funzionamento nella vita quotidiana) e la realizzazione di percorsi graduali verso l’inclusione e educativa-assistenziale la partecipazione sociale, che saranno attivati dal Servizio Educativo territoriale. 107 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale R.O.T. e counselling A fianco del Servizio Educativo territoriale e dei Laboratori Abilitativi è presente in tutti i Punti Sanità familiare per i malati di un servizio che gestisce in collaborazione con il CDC (Centro Decadimento cognitivo) un’attività di Alzheimer orientamento e di mantenimento delle funzioni cognitive e di autonomia per le persone affette da Alzheimer. Di seguito si da dettaglio degli utenti seguiti e dell’attività svolta nell’ambito della disabilità adulta dai Servizi sopra descritti. Tabella 4.36 Attività dei Servizi afferenti all’UOS Disabilità età adulta Disabilità età adulta 2008 2009 2010 2011 Serv. sociale professionale - utenti in carico 105 340 345 376 Progetti vita indipendente Progetti di promozione dell’autonomia, distanziamento dalla famiglia e aiuto personale Progetti sollievo 23 22 26 27 27 56 31 32 29 36 46 44 Attività di R.O.T. (terapia e orientamento alla realtà) per malati di Alzheimer 12 13 32 32 Counselling individuale e di gruppo – n. utenti 24 22 20 15 Num. Inserimenti socio-lavorativi 13 24 16 18 Riabilitazioni occupazionali 10 30 35 34 83 91 92 104 168 189 100 216 Servizio Sociale professionale Area abilitativa-riabilitativa Centri diurni e strutture residenziali Utenti in strutture residenziali Utenti in CEOD (centri educativi occupazionali diurni) dell’ULSS 21 e del Privato sociale 4.6.9. Assistenza protesica Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone che ne hanno diritto le prestazioni assistenziali che comportano l’erogazione di protesi, ortesi ed ausili tecnologici nell’ambito di un progetto riabilitativo individuale volto alla prevenzione, alla correzione o alla compensazione di menomazioni o disabilità funzionali conseguenti a patologie o lesioni, al potenziamento delle abilità residue nonché alla promozione dell’autonomia dell’assistito. Gli ausili erogabili (compresi busti, corsetti, plantari, rialzi, calzature, protesi d’arto, carrozzine ed altri ausili per la mobilità, presidi per la funzione visiva e per l’udito, letti ortopedici, sollevatori, montascale, ausili per l’incontinenza, cateteri, sacche, pannoloni, traverse letto, ecc.) sono specificatamente elencati nel D.M. 332/1999. L’erogazione degli ausili è fatta su prescrizione del medico specialista competente per la tipologia di menomazione o disabilità, previa impegnativa del medico di base e successiva autorizzazione rilasciata dal Punto Sanità distrettuale di appartenenza. Hanno diritto alle prestazioni di assistenza protesica (DM 332/1999): a) le persone con invalidità civile, di guerra e per servizio, le persone non vedenti e sordomute; b) i minori di anni 18 che necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di un'invalidità permanente; c) le persone di cui alla lettera a) affette da gravissime patologie evolutive o degenerative che hanno determinato menomazioni permanenti; d) le persone che hanno presentato istanza di riconoscimento dell’invalidità cui siano state accertate menomazioni che comportano una riduzione della capacità lavorativa superiore ad un terzo; e) le persone ricoverate in una struttura sanitaria accreditata, pubblica o privata, per le quali il medico responsabile dell’unità operativa certifichi la presenza di una menomazione grave e permanente e la necessità e l’urgenza dell’applicazione di una protesi, di un’ortesi o di un ausilio prima della dimissione, per l’attivazione tempestiva o la conduzione del progetto riabilitativo. Contestualmente alla fornitura della protesi o dell’ortesi deve essere avviata la procedura per il riconoscimento dell’invalidità; f) i soggetti laringectomizzati e tracheotomizzati, ileo-colostomizzati e urostomizzati, i portatori di catetere permanente, gli affetti da incontinenza stabilizzata, gli affetti da patologia grave che obbliga all’allettamento; 108 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 1.661.033 1.686.215 1.715.619 1.633.554 1.458.211 1.130.599 1.008.034 922.240 819.075 784.999 633.753 Nonostante l’aumento costante delle richieste per invalidità civile, come d’altronde avviene su tutto il territorio nazionale, e al progressivo aumento delle condizioni di non autosufficienza e disabilità che richiedono interventi di assistenza protesica, negli ultimi tre anni si è riusciti a contenere questo tipo di spesa in modo costante. Questo grazie ad un attento monitoraggio, al miglioramento del percorso di ritiro, manutenzione, sanificazione, Grafico 4.14 Spesa protesica anni 2000-2011 (ausili ex DM 332/1999) immagazzinamento e riutilizzo dei presidi e dell’ organizzazione e collaborazione tra la rete dei punti sanità e la rete di distribuzione e ritiro della ditta. Nel 2011 in particolare si è cercato di contenere il costo/utente per prodotti di incontinenza, risparmiando complessivamente € 118.363, e per il noleggio di materassi antidecubito, che, a seguito di un controllo accurato sulla domanda, è calato di circa 100.000 euro. Infine è stato completato il sistema informativo necessario per il controllo di questo aggregato di spesa. 1.562.689 g) le persone amputate di arto, le donne con malformazione congenita che comporti l'assenza di una o di entrambe le mammelle o della sola ghiandola mammaria ovvero che abbiano subito un intervento di mastectomia e le persone che abbiano subito un intervento demolitore dell'occhio; h) le persone assistite in regime di ospedalizzazione domiciliare, di dimissione protetta o di assistenza domiciliare integrata per le quali il medico specialista certifichi la necessità di un dispositivo di serie, a fronte di una grave disabilità transitoria, per il periodo necessario al recupero delle funzioni i) le persone affette da una malattia rara (allegato al D.M. 279/2001); 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Una particolare fragilità: la Salute mentale Il Dipartimento di Salute mentale nel 2011 ha preso in carico 1.699 pazienti, la maggior parte dei quali seguiti con periodiche visite ambulatoriali e domiciliari. Nel 2011 si è verificato una rilevante riduzione dei ricoveri ospedalieri e della durata della degenza media oltre che ad un aumento complessivo dell’attività territoriale e riabilitativa. In particolare risultano aumentati anche i controlli clinici ambulatoriali a testimonianza della prevalente presa in carico territoriale dell’utenza. Questo andamento è effetto della nuova organizzazione operativa del Dipartimento ed è in armonia con le indicazioni, sia nazionali che regionali, di attuazione delle strategie di presa in carico e di gestione territoriale della patologia psichiatrica. Il dettaglio sull’attività è esposta nella tabella seguente. Tabella 4.37 Principali attività svolte dal Dipartimento di Salute mentale negli anni 2008-2011 2008 2009 2010 2011 Dipartimento di Salute mentale Pazienti seguiti 1.495 1.617 1.523 1.699 Ricoveri ospedalieri 307 311 282 254 di cui TSO 26 5 11 Pazienti con programmi semiresidenziali nei tre Centri Diurni 86 104 133 140 Pazienti visitati in ambulatorio 981 1.014 1.321 2.778 Prestazioni psicologiche (Colloqui terapeutici, esami testistici, psicoterapie 2.800 1.572 2.885 2.772 individuali/di coppia/familiari/di gruppo) Pazienti residenziali presso la C.T.R.P. di Nogara 17 20 18 17 Pazienti residenziali presso le 21 Strutture private convenzionate 31 34 30 33 Pazienti con programmi diurni presso Strutture private 7 6 6 6 Pazienti seguiti in collaborazione con il S.I.L. 50 30 30 86 109 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale I pazienti seguiti sono affetti in quasi la metà dei casi da disturbi neurotici. La distribuzione delle diagnosi principali degli utenti del Dipartimento sono riportate nel Grafico 4.15. Grafico 4.15 Diagnosi principale utenti del DSM, anno 2011 Reazioni di adattamento 2% Psicosi schizofreniche 12% Psicosi organiche sensibili 1% Psicosi affettive 12% Disturbi personalità 7% Stati paranoidi 3% Altre psicosi inorganiche; 7% Disturbi depressivi 12% La nuova organizzazione dei Centri di Salute Mentale ha permesso, in ciascuna delle tre sedi (Legnago, Bovolone e Nogara), l’attivazione di Ambulatori Protetti per cicli di terapia infusiva per la gestione delle sub-acuzie cliniche e di gruppi di psicoterapia finalizzati alla Disturbi neurotici stabilizzazione ed al consolidamento dei miglioramenti 44% clinici di alcuni pazienti in carico.Particolare attenzione è stata rivolta alla complessità familiare mediante incontri a carattere psicoeducativo al fine di fornire ai congiunti gli strumenti necessari a migliorare la conoscenza e l’aderenza alle cure degli utenti. Grosso rilievo è stato dato inoltre ai progetti riabilitativi in collaborazione con il SIL allo scopo di promuovere l’interfaccia con il contesto socio-lavorativo del territorio. Sono inoltre proseguiti con successo i gruppi di Auto Mutuo Aiuto. Anche per quanto concerne l’attività riabilitativa promossa dai Centri Diurni si è registrato un consolidamento dell’attività riabilitativa semi-residenziale. Molte sono state le iniziative promosse, quasi sempre in collaborazione con gli Enti Locali ed il Volontariato locale. La Comunità Terapeutica Residenziale Protetta di Nogara ha seguito complessivamente 17 persone nel 2011 e, nel corso dell’anno diversi pazienti hanno terminato il loro percorso in comunità passando a strutture meno protette o al loro domicilio originario. Le Dipendenze Tabella 4.38 Numero pazienti seguiti anni 2008-2011 Utenti Ser.D Tossicodipendenti Alcolisti Tabagisti Totale Drugs on street 2008 532 291 104 927 148 2009 530 338 124 992 114 2010 515 330 142 987 74 2011 498 323 171 992 0 Nel 2011 il Dipartimento delle Dipendenze ha seguito complessivamente 992 pazienti dei quali 498 tossicodipendenti, 323 alcolisti, 171 tabagisti. Gli utenti sono prevalentemente di sesso maschile, con un rapporto uomini-donne pari al 4,6 a 1 (7,7 per i tossicodipendenti, 4,1 per gli alcolisti e 2 per i tabagisti). Mediamente gli accessi giornalieri ai due Ser.D. di Legnago e di Zevio e alla Comunità Terapeutica diurna L’Argine sono stati 155. Grafico 4.16 Utenti del Dipartimento Dipendenze per sesso, anni 2008-2011 TOSSICODIPENDENTI ALCOLISTI TABAGISTI 600 500 400 300 200 100 0 2008 2009 2010 2011 2008 2009 2010 2011 2008 2009 2010 2011 Tossicodipendenze Negli ultimi 4 anni le utenze tossicodipendenti sono andate leggermente calando. Il numero degli utenti arrivati per la prima volta ai Ser.D di Legnago e Zevio nel 2011, pari 71, è significativamente più basso rispetto al 2010 (96), soprattutto in relazione alla riduzione delle segnalazioni da parte delle Forze dell’Ordine. Tra gli utenti in cura si conferma l’esistenza di due fasce d’età piuttosto eterogenee, una numericamente inferiore ma fortemente problematica, costituita da utenti giovani, consumatori in maggioranza di cannabis ma anche di eroina e cocaina, spesso poli-assuntori, ed una più numerosa e con problematiche diverse ma altrettanto “pesanti”, sia di tipo sanitario che sociale, costituita da utenti molto più vecchi con lunga storia tossicomanica. 110 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti L’assistenza fornita a questa tipologia di utenti comprende una serie di trattamenti di tipo sanitario, Grafico 4.17 Sostanza psicologico, educativo e sociale previsti dal progetto terapeutico individuale definito dal gruppo di primaria di abuso (2011) lavoro dei SER.D e concordato con l’interessato (Tabella 4.39) CANNABIS COCAINA Nel 2011 è proseguita l’attività di accertamento di assenza di tossicodipendenza in lavoratori adibiti 16,7% 10,6% ALTRO a particolari mansioni a rischio ai sensi dell’Accordo Stato - Regioni n° 178 del 18/09/08. 2,0% Sono stati inviati al SERD di Legnago per accertamenti di secondo livello n° 8 lavoratori riscontrati EROINA 70,7% positivi all’uso di sostanze nel corso della visita effettuata dal Medico Competente. A 5 era stata riscontrata positività per THC (cannabinoidi). Tabella 4.39 Numero di tossicodipendenti sottoposti a trattamento da parte dei Ser.D. Tipo di trattamento psicosociale e riabilitativo farmacologico sostitutivo programma terapeutico c/o comunità inserimento lavorativo e inserimento sociale interventi di assistenza a tossicodipendenti detenuti programmi terapeutici alternativi a sanzioni amministrative 2008 171 180 96 26 17 138 2009 284 305 99 22 87 150 2010 278 328 93 30 38 114 2011 168 242 80 37 30 82 Nel 2011 sono stati seguiti 323 alcolisti. La distribuzione territoriale degli alcolisti sul territorio Dipendenza da Alcol dell’ULSS21 è abbastanza diffusa e omogenea. La bevanda più assunta è il vino, seguita dalla birra. Frequente è la situazione di poli-abuso, cioè il consumo di tipi diversi di bevande alcoliche ma soprattutto l’associazione con sostanze psicoattive illegali o psicofarmaci. Il trattamento degli alcolisti (Tabella 4.40) prevede, dopo primo Tabella 4.40 Alcolisti sottoposti a trattamento (2011) colloquio di accoglienza per la conoscenza della situazione, una fase Tipo di trattamento N. trattamenti intensiva con la presa in carico della persona e della sua famiglia, il farmacologico integrato 250 trattamento medico/farmacologico della dipendenza e delle programma terapeutico c/o comunità 18 inserimento lavorativo e sociale 14 patologie alcol-correlate e il sostegno della motivazione al inserimenti in gruppi di auto mutuo aiuto 53 cambiamento. In una seconda fase si effettua l’accompagnamento ricoveri ospedalieri o day hospital 33 dell’alcolista e dei familiari nel percorso riabilitativo con programmi di prevenzione della ricaduta sia farmacologici che psicosociali. Questo ultimo aspetto del trattamento vede la collaborazione concreta con i gruppi di auto-aiuto e delle associazioni del territorio (ACAT e Alcolisti Anonimi). Il progetto “Percorsi di Salute - corso alcol e guida” consiste in un ciclo di corsi di formazione rivolti Percorsi di salute – alle persone che vengono inviate dalla Commissione Medica Locale Patenti, con la quale è attivo corso alcol e guida tutt’oggi un Protocollo d’Intesa. Sono gestiti direttamente dagli operatori dei due Ser.D di Legnago e di Zevio (medici ed educatori) e hanno l’obiettivo di accrescere nelle persone la consapevolezza dei rischi che corrono guidando sotto l’effetto dell’alcol, anche se di modiche quantità e favorire comportamenti idonei e di sicurezza. Il corso prevede la frequenza a due incontri di circa un’ora e mezza ciascuno, con rilascio dell’attestato di frequenza. Nel 2011 si sono tenuti 6 corsi ( 3 presso la sede di Legnago e 3 a Zevio). Le persone che hanno partecipato sono state complessivamente 39 (57 nel 2010, 66 nel 2009, 38 nel 2008) dei quali 38 maschi e 1 femmina. All’interno del Dipartimento per le Dipendenze viene svolta attività di ascolto e trattamento a favore Gioco d’azzardo delle persone con problemi di gioco d’azzardo patologico da parte del Centro “La Bussola” patologico dell’Associazione “Agata”. L’attività si svolge dal 2009 presso la sede del Ser.D di Legnago. Durante il 2011 l’attività del Centro si è svolta esclusivamente in ambito clinico. Nel corso dell’anno sono state seguite 36 persone (dei quali 10 nuovi utenti) che chiedevano aiuto per problemi di gioco, di queste 22 giocatori problematici e 14 sono familiari di giocatori. Nel complesso sono stati effettuati 326 incontri terapeutici della durata di un’ora. Il Dipartimento delle Dipendenze dell’ULSS 21 ha dato molta importanza negli ultimi anni alla lotta Dipendenza da Fumo contro la dipendenza da nicotina. Da marzo 2005 è attivo presso l’Ospedale “Chiarenzi” di Zevio un ambulatorio per il trattamento della dipendenza da nicotina e per la prevenzione della ricaduta. I destinatari dell’ambulatorio sono fumatori con richiesta autonoma oppure inviati dai Medici di Medicina generale, preoccupati di non riuscire a smettere da soli e spesso con una storia di più tentativi di smettere di fumare in passato, affetti da patologie causate o aggravate dal fumo. L’ambulatorio inoltre fornisce consulenze sui fattori di rischio e consulenze a familiari di fumatori. 111 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Vengono proposti trattamenti che coinvolgono diverse figure professionali (medico, psicologo, infermiere professionale, educatore professionale) e che comprendono una valutazione iniziale, la definizione di interventi individuali personalizzati, una terapia farmacologica convenzionale, la terapia di gruppo, la terapia non convenzionale (agopuntura auricolare). Dal 2005 al 2011 si sono rivolti 455 utenti 66% uomini e 34% donne), con una quota abbastanza rilevante (37%) di utenti residenti nei territori di altre aziende ULSS. Nel 2011 gli utenti sono stati 171 con un’età media di 48 anni. Dal sito dell’Azienda ULSS è possibile accedere grazie al link dedicato, al Portale informativo sul Programma Aziendale antifumo. Comunità Terapeutica Diurna “L’Argine Gli utenti seguiti dalla Comunità durante l’anno 2011 sono stati 44 per un totale di 4.652 giornate di presenza (4.602 nel 2010 e 4.410 del 2009). Gli utenti accolti dalla comunità, di età compresa tra i 20 e i 60 anni e per l’87% maschi, sono affetti principalmente da dipendenza da eroina e cocaina, ma vi è anche una significativa presenza di dipendenti da alcool. La comunità prevede una stretta collaborazione con la Famiglia (importante la collaborazione con l’Associazione dei Familiari AGATA Onlus) ed anche quest’anno la presenza dei genitori e familiari al gruppo ed ai colloqui di verifica è stata numerosa con circa 50 persone che hanno usufruito di questo supporto. Sempre più importante è la collaborazione con la Cooperativa Ardea, per l’attività per il reinserimento lavorativo (attività di Tipolitografia e gestione del Verde). In tal senso, in collaborazione con il SIL, è stato presentato al Dipartimento Nazionale Antidroga un progetto (Progetto RELI), che ha ottenuto uno specifico finanziamento. Attività di Prevenzione organizzate dai Ser.D. Entrambi i Ser.D del Dipartimento sono impegnati nelle attività di prevenzione. Nel corso del 2011 sono state privilegiate le attività nell’ambito della prevenzione primaria, indirizzando gli interventi soprattutto nei confronti dei giovani, sia in ambito scolastico che territoriale. Questi ultimi si sono svolti nei luoghi di aggregazione e di divertimento, favorendo il protagonismo giovanile e puntando alla responsabilizzazione dell’individuo per la propria salute e quella della comunità. Non viene inoltre trascurato l’intervento nei confronti degli adulti (insegnanti, genitori, gestori di locali, cittadinanza in generale). Tabella 4.41 Attività di prevenzione svolte dal Dipartimento delle Dipendenze nell’anno 2011 ATTIVITÀ NELLE SCUOLE – Totale utenti Progetti “C.I.C. Centro di Informazione e Consulenza” progetto “CIC istruzioni per l’uso” Progetto "Re…stare in Te…sta” Gruppo Interscuole Progetto provinciale "Gli incidenti stradali nella provincia di Verona. Analisi, cause, conseguenze e prevenzione" Progetto “Sexteen” Progetto “Siamo…Sicuri?” Progetto “Divertimento Stupefacente” Assemblee studenti/consulenza Evento Sostanze Evento premiazione mese prevenzione alcologica Evento Io non ci sto dentro ATTIVITÀ SUL TERRITORIO – Totale utenti Progetto Giochi Puliti - Coordinamento regionale Safe – Night e Go-Card Progetto Parrocchie Divertimento stupefacente Campagna informativa medici di medicina generale Presentazione progetti di prevenzione Autoscuole Serata di sensibilizzazione popolazione Progetto “Per Corsi di salute” Num. utenti coinvolti Giovani Adulti 3.930 229 727 10 382 3 170 4 14 175 12 507 122 205 940 256 45 401 1.415 565 350 500 9 120 2 8 19 4 24 803 500 16 108 30 10 100 39 112 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 4 – Utenti 4.7. Alcune novità del 2011 RITIRO REFERTI ONLINE Da dicembre 2011 i cittadini dei 25 comuni del territorio di riferimento dell’ULSS 21 possono estrarre i propri referti di laboratorio da internet, accedendo al portale “Veneto ESCAPE” tramite l’apposito link sul sito aziendale www.aulsslegnago.it. La procedura è stata studiata per agevolare anche chi non ha dimestichezza con le tecnologie. Ogni cittadino riceve, unitamente alla prenotazione della prestazione, un codice per accedere al servizio. Digitando nel portale le proprie credenziali, potrà quindi accedere al referto e scaricarlo. Il servizio attualmente è attivo per gli esami di laboratorio, ma nel corso del 2012 verrà esteso anche ai referti radiologici, attualmente già consegnati in digitale su supporto CD ROM. Per gli utenti della ULSS 21 scaricare il referto da uno sportello aperto 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, significa un risparmio di tempo e denaro calcolato in quasi 2 milioni di euro l’anno tenendo conto che in media vengono prodotti circa 120.000 referti ogni anno. Questa è una iniziativa coordinata da Arsenàl.IT – Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale – avviata nel 2009 con l’obiettivo di estendere in tutte le Aziende venete e standardizzare, laddove già presente, la gestione digitale dell’intero ciclo di firma, certificazione, archiviazione, distribuzione, estrazione e conservazione dei referti informatici, lasciando inalterata la loro validità legale AMBULATORIO DI PRE-RICOVERO Dal 7 novembre scorso tutti gli accertamenti per gli interventi chirurgici vengono effettuati in un unico centro denominato “Ambulatorio di Pre-ricovero”, situato al primo piano dell’Ospedale di Legnago, blocco nord. Qui i pazienti vengono ricevuti e vengono loro eseguiti gli esami del sangue, l’elettrocardiogramma e la visita anestesiologica. L’ambulatorio è dotato di personale dedicato (infermieri e OSS) con il compito di assistere i pazienti in questa fase ottimizzando il percorso preoperatorio. Per assicurare il rispetto dei tempi nella refertazione degli esami in modo che siano a disposizione dell’anestesista nel più breve tempo possibile, al fine di concludere l’iter del prericovero, la realizzazione del percorso ha coinvolto più interlocutori: il Dipartimento Chirurgico, il Dipartimento dei Servizi (Laboratorio Analisiee Radiologia Diagnostica) e l’UOC Cardiologia. L’obiettivo di questa nuova organizzazione è quello di concentrare in un unico giorno ed in un’unica sede tutte le prestazioni diagnostiche preparatorie al ricovero accorciando i tempi per l’esecuzione degli esami. Tale percorso, inoltre, risulta più sicuro dal punto di vista del rischio clinico in quanto si annulla la variabilità di procedure tra i vari reparti chirurgici. Il servizio di Pre-ricovero è il primo in Azienda a gestione infermieristica. Infatti un gruppo di infermieri esperti e appositamente preparati gestiscono il percorso del paziente che deve sottoporsi ad intervento chirurgico dal momento della telefonata a domicilio sino alla preparazione completa per l’intervento. CHECK UP A PAGAMENTO La Regione Veneto ha inserito tra gli obiettivi per il 2011 dei Direttori Generali l’attivazione dei check-up clinici a pagamento, ovvero “pacchetti” di prestazioni diagnostiche a pagamento rivolte all’utente sano, cioè senza patologie in corso riconosciute, che però vuole eseguire un controllo preventivo senza doversi rivolgere a strutture private. Questi pacchetti sono suddivisi in check-up di primo e secondo livello, in entrambi i casi per uomini e per donne, e possono essere prenotati al Centro Unico di Prenotazione (CUP) dell’ULSS 21. 113 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale CAPITOLO 5. Risorse Umane RISORSE UMANE Il principio della dottrina sulle organizzazioni aziendali per cui “il vero patrimonio delle imprese sono le persone” assume uno specifico significato per le aziende sanitarie, nelle quali il fattore della professionalità – inteso non solo in senso tecnico, ma anche come capacità di interazione con l’utenza e lavoro in équipe – risulta determinante ai fini della qualità ed efficacia del servizio erogato. Anche in termini di politiche di bilancio, d’altronde, il valore delle risorse umane risulta determinante, in quanto il costo del personale rappresenta uno delle voci di spesa con maggiore incidenza sugli oneri di produzione delle aziende sanitarie. Per queste ragioni, la valorizzazione delle risorse umane del SSN rappresenta un principio che necessariamente deve orientare le politiche legislative e gestionali che, operando su diversi livelli, sono destinate ad incidere sul reperimento, sulla formazione, sull’inquadramento giuridico-contrattuale, sull’aggiornamento, sulla promozione, sulla produttività e sulla crescita professionale del personale del comparto sanitario. Fonte: “Libro Bianco sui Principi fondamentali del Servizio Sanitario nazionale”, Ministero della Salute, 2008 Il Servizio Personale e sviluppo organizzativo è un’articolazione aziendale che si occupa del vari aspetti concernenti la gestione delle risorse umane, riassumibili nei processi di: pianificazione, reclutamento, selezione ed inserimento in azienda, formazione, valutazione, carriera e mobilità del personale, politica retributiva e relazioni sindacali e rapporti con il personale. 5.1.1. Consistenza e caratteristiche del personale Personale per ruolo e Nel Servizio Sanitario Nazionale operano molte professionalità di diversa estrazione e con di rapporti profilo di lavoro di varia natura: • rapporto di dipendenza a tempo indeterminato; • rapporto di dipendenza a tempo determinato (avviso pubblico); • personale a convenzione, così distinto: - Specialisti ambulatoriali interni (SAI); - Medici di medicina generale (MMG); - Pediatri di libera scelta (PLS); - Medici di continuità assistenziale (guardia medica). • altri rapporti quali: - incarichi ex. art. 15 septies D. Lgs. 502/92 - collaborazioni coordinate e continuative (Co.Co.Co.) e incarichi libero professionali ex art. 76 comma D.Lgs. 165/2001 Circa l’85% del personale che lavora all’interno delle strutture aziendali è legato all’Azienda da un rapporto di dipendenza a tempo indeterminato. La quota rimanente è rappresentata da rapporti di lavoro a tempo determinato o temporaneo (dipendenti a tempo determinato, incarichi art 15 septies D. lgs 502/92, collaborazioni coordinate e continuative e incarichi professionali art. 76 D.lgs 165/01). L’Azienda inoltre, per rispondere alle esigenze dei cittadini e per migliorare la qualità delle prestazioni, ricorre a professionisti convenzionati: Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera scelta, Medici addetti al servizio di Continuità Assistenziale (guardia medica notturna, festiva prefestiva) e Specialisti ambulatoriali interni. Il loro rapporto con il Sistema Sanitario nazionale è regolato a livello nazionale con i rispettivi Accordi Collettivi Nazionali, Accordi Regionali e, a livello aziendale, con i cosiddetti “Patti Aziendali”, con cui si definiscono i progetti e le attività che il personale convenzionato deve svolgere per l’attuazione degli obiettivi individuati dalla programmazione regionale. Includono la promozione dell’attività di governo della domanda, obiettivi di salute, attività di formazione, di crescita professionale dei Medici e di erogazione dei servizi. 114 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 5 – Risorse Tabella 5.1 Consistenza del personale dipendente PERSONALE DIPENDENTE a tempo indeterminato e determinato (al 31/12) Dirigenza medica Dirigenza sanitaria Dirigenza veterinaria Personale infermieristico OSS/OTAA Comparto (esclusi infermieri e OSS/OTAA) Dirigenza professionale, tecnico, amministrativo (PTA) Comparto PTA Totale personale dipendente PERSONALE CONVENZIONATO Medici di medicina generale Pediatri libera scelta Specialisti ambulatoriali interni Medici addetti al servizio di Continuità Assistenziale Tot. personale convenzionato 2008 248 24 19 775 152 204 7 344 1.773 2009 252 23 18 771 153 204 7 346 1.774 2010 253 24 19 770 164 209 7 338 1.784 2011 263 24 19 764 173 201 8 328 1.780 2008 111 18 27 25 181 2009 111 19 27 25 182 2010 108 19 27 25 179 2011 100 20 27 22 169 Umane Il personale dipendente a tempo è rappresentato prevalentemente dalla componente femminile Età e genere del (71%), con un totale di 1.268 dipendenti donne contro 512 uomini (Grafico 5.1). Questa distribuzione Personale tuttavia è capovolta prendendo in esame solamente i dipendenti con qualifica apicale (direttori di struttura complessa). In questo caso sono gli uomini ad essere in prevalenza (88% di uomini contro il 12% di donne). Grafico 5.1 Personale dipendente per sesso con dettaglio su personale con qualifica apicale (anno 2011) donne con qualifica apicale donne 12% 71% 29% uomini con qualifica apicale 88% uomini Grafico 5.2 Profili orari dei dipendenti (anno 2011) Part-time fino al 50% 57 Part-time oltre il 50% 216 Tempo pieno 1408 Per quanto riguarda il profilo orario del personale Profili orari e dipendente a tempo indeterminato (il personale a limitazioni tempo determinato è sempre a tempo pieno), il grafico 5.2 illustra la percentuale di dipendenti impegnati a tempo pieno, in part-time fino al 50% e in part-time oltre il 50%. I dipendenti in part-time sono per il 97% donne. Nel 2011 sono stati 98 i dipendenti con limitazioni lavorative, quasi tutti infermieri, operatori socio sanitari e altro personale sanitario (fisioterapisti, tecnici, ecc.) Le assenze del personale nel corso del 2011, in totale 90.231 giorni (103.884 nel 2010), sono Assenze del personale e imputabili prevalentemente alle ferie. Seguono quelle per malattia e per maternità. Nel complesso le Operazione Trasparenza assenze sono sensibilmente diminuite rispetto agli anni precedenti (-13%). Dal 2009 è reso obbligatorio a tutte le amministrazioni pubbliche di rendere noto, oltre ad alcune informazioni relative ai dirigenti, anche i tassi di assenza e presenza del personale aggregati per ufficio dirigenziale (L. 69/2009). Da giugno 2009 sul sito aziendale vengono pubblicate sotto la voce “TRASPARENZA, valutazione e merito” i curricula vitae e la retribuzione di tutti i dirigenti dell’Azienda, l’elenco degli incarichi autorizzati ai propri dirigenti e i tassi di assenza e presenza del personale per ciascun mese. 115 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale Grafico 5.3 Dettaglio cause di assenza (in giorni) 110.000 100.000 90.000 80.000 70.000 1.436 13.571 4.150 1.125 1.717 10.153 12.169 5.220 5.747 Permesso assenza non retribuita 1.889 13.244 13.797 14.127 9.216 5.078 Maternità retribuita 13.440 L.104/92 60.000 Malattia retribuita 50.000 40.000 67.029 61.013 Ferie 65.004 56.546 30.000 Scioperi 20.000 10.000 - 5.812 2008 139 5.262 2009 150 5.318 2010 132 3.862 200 Permesso assenza retribuita 2011 5.1.2. Politiche del personale e turn-over Anche per l’anno 2011 il reclutamento del personale è stato fortemente condizionato dai limiti imposti dalla normativa vigente, nonché dalle disposizioni della Regione Veneto in materia di acquisizione di risorse, che hanno confermato anche per il triennio 2010 - 2012 misure per la razionalizzazione della spesa delle aziende sanitarie (L. 23/12/2009 nr. 191 – Legge Finanziaria e L.R. 04/03/2010 nr. 16). In tale contesto la Regione Veneto ha impartito la direttiva secondo cui le Aziende Sanitarie, nell’ambito delle disponibilità finanziarie complessive, dovevano adottare misure di contenimento della spesa per il personale idonee a garantire che la spesa stessa risultasse compatibile con gli obiettivi di bilancio assegnati. L’Azienda, quindi, fermo restando l’obbligo del vincolo economico, al fine di garantire i livelli minimi di assistenza e l’erogazione delle prestazioni negli standard di attesa minimi, ha posto in essere per l’anno 2011 una programmazione basata su processi di revisioni organizzative, volti a razionalizzare e ottimizzare le risorse intese come forza lavoro, tenendo anche conto, per quanto riguarda alcune figure sanitarie, del riequilibrio tra il profilo degli infermieri e gli operatori socio sanitari, rispondendo in tal modo alle esigenze assistenziali di alcune unità operative (ad esempio geriatria, lungodegenza, ecc…). Nel rispetto di tale vincolo, l’Azienda ha adottato un provvedimento di programmazione del fabbisogno di personale per l’anno 2011 (deliberazione nr. 52 del 28/01/2011) attenendosi alle seguenti linee di intervento: • garanzia del turn – over del personale medico, infermieristico e di supporto OSS e altro personale sanitario; • sostituzione del personale assente per maternità o altre tipologie di assenza, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, rispetto al monitoraggio della spesa; • copertura di turn - over relativo agli anni precedenti; • acquisizione di professionisti con peculiari caratteristiche professionali, da valutarsi da parte della Direzione con riferimento a particolari figure necessarie o da sostituire; • prosecuzione anche per l’anno 2011 dei rapporti di lavoro flessibili, ovvero incarichi a tempo determinato e rapporti di collaborazione in essere al 31.12.2011, fermo restando eventuali revisioni in presenza di disposizioni regionali a livello economico (riduzione degli stessi); • assunzione di personale strutturato nell’ambito dell’area sociale, attualmente con incarico a tempo determinato; • assunzione di personale amministrativo dirigenti e dell’area del comparto a fronte di molteplici cessazioni intervenute anche negli anni precedenti; • assunzioni di figure professionali previste dalla convenzione in materia di assunzione di personale appartenente alle categorie protette/invalidi. 116 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 5 – Risorse Umane Relativamente alla struttura ospedaliera “Chiarenzi” di Zevio è stata garantita la prosecuzione di tutti i rapporti di lavoro in essere, con la sostituzione delle cessazioni intervenute nel corso del 2011, al fine di garantire le attività sanitarie presso la struttura. La spesa di tale personale è stata considerata, per il terzo anno consecutivo e con approvazione della Regione, al di fuori delle limitazioni della spesa del personale come indicato dalla Legge Finanziaria, trattandosi di una situazione del tutto particolare e limitata nel tempo e correlata alle determinazioni in sede di programmazione regionale. Sono state attivate e concluse le procedure selettive per la copertura dei posti autorizzati dalla Segreteria Regionale per la Sanità Veneto (17 infermieri, 18 fisioterapisti e 5 assistenti amministrativi). Tabella 5.2 Turn-over del personale dipendente a tempo indeterminato e determinato nel quadriennio ASSUNZIONI Comparto Dirigenti medici Dirigenti veterinari Dirigenti sanitari Dirigenti PTA Totale CESSAZIONI DAL SERVIZIO Pensionamento Recesso Risoluzione per inabilità fisica Mobilità in uscita Scadenza incarico a tempo determinato Totale 2008 117 28 0 3 0 148 2009 39 14 0 0 0 53 2010 80 33 2 1 0 116 2011 71 33 3 1 0 108 43 23 1 9 7 83 24 16 4 6 13 63 63 24 2 7 10 106 45 38 0 8 21 112 5.1.3. Attività di formazione per il personale dipendente La programmazione dell’attività di formazione dell’Azienda ULSS 21 viene realizzata partendo dalle proposte formulate dai direttori di Unità operativa, valutate dal comitato tecnico aziendale per la formazione e Tabella 5.3 Dipendenti formati in azienda, con percentuale dipendenti in possesso del numero minimo di crediti (2011) dalla direzione strategica rispetto alla coerenza con gli Nu. % dip. con obiettivi e le linee guida aziendali e raccolte nel Piano di Figure professionali dipendenti minimo 25 Formazione Annuale (PFA), che viene recepito a aggiornato formati crediti ECM con formale atto deliberativo aziendale. Medico 180 31% 16 19% Gli obiettivi formativi per l’anno 2011 sono stati delineati Veterinario 5 20% coerentemente con gli obiettivi ECM nazionali/regionali e Farmacista Biologo 2 100% con quelli della programmazione aziendale. Si è scelto di 5 40% dare priorità alla formazione “in house” valorizzando la Chimico Psicologo 0 0% docenza interna e la formazione sul campo, di provvedere Infermiere 598 53% alla formazione del personale neoassunto e di tutto il 18 50% personale in mobilità, per renderlo il prima possibile Ostetrica Dietista 1 0% operativo nei nuovi settori di assegnazione, e di favorire la Assistente sanitaria 10 10% continuità assistenziale ospedale-territorio. Il piano Infermiere pediatrico 3 33% formativo ha incluso inoltre, come ogni anno, Educatore professionale 23 35% l’aggiornamento delle conoscenze sulla normativa più Tecnico sanitario laboratorio biomedico 29 41% recente, la prevenzione degli infortuni e tutela della salute Tecnico fisiopatologia cardiocircolatoria 1 0% degli operatori e degli utenti, il miglioramento delle Tecnico di neurofisiopatologia 4 0% competenze tecniche del personale e i percorsi formativi Tecnico sanitario di radiologia medica 25 80% per “la lotta al dolore”. Tecnico audiometrista 0 0% L’Azienda ha promosso numerose iniziative formative in grado di garantire l’acquisizione del numero minimo di crediti ( 50 crediti - minimo 25 - max 75) previsti per l’anno 2011 a tutte le figure professionali, come stabilito dall’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, “Riordino del sistema di formazione continua in medicina”. Tecnico prev. ambiente luoghi di lavoro Fisioterapista Logopedista Ortottista Amministrativo Fisico Totale 13 38 10 3 1 3 988 54% 11% 70% 0% 0% 100% 46% 117 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale I corsi di formazione organizzati dall’Azienda ULSS 21 nel 2011 sono stati 86 (alcuni dei quali ripetuti in più edizioni, per un totale quindi di 149 eventi formativi) e hanno coinvolto 1.155 dipendenti, che nel complesso hanno dedicato all’aggiornamento quasi 22 mila ore. Sono stati inoltre realizzati 16 corsi di formazione sul campo, il cui importante vantaggio consiste nel dare la possibilità di utilizzare, per l’apprendimento, le strutture sanitarie e le competenze degli operatori direttamente impegnati nelle attività assistenziali (438 dipendenti formati). Dei 165 eventi formativi complessivi, a 147 sono stati attribuiti dalla Regione Veneto i crediti ECM, in quanto rientranti nel Programma nazionale di Educazione Continua in Medicina. I crediti rappresentano un modo per misurare l’impegno e il tempo dedicato dall’operatore sanitario all’aggiornamento e al miglioramento del livello qualitativo della professionalità. I temi trattati, di tipo socio-sanitario o di stampo più tecnico manageriale, riguardano da un lato l’ambito della formazione specifica, cioè legata al fabbisogno formativo delle singole Unità Operative e finalizzata ad acquisire conoscenze e competenze strettamente correlate al ruolo svolto dai singoli operatori, dall’altro tematiche che riguardano trasversalmente più professionalità. Relativamente alla seconda tipologia, è stato attuato, come scelta aziendale di formazione strategica, un programma trasversale per lo sviluppo delle professionalità in relazione al ruolo e alla gestione dei collaboratori. I corsi proposti hanno spaziato vari argomenti nell’ambito sanitario e manageriale. Circa tre quarti hanno riguardato argomenti prevalentemente socio-sanitari. Tabella 5.4 Formazione intra-aziendale (anno 2011) AREE Comunicazione Risk management Obblighi di legge Formaz. personale neo assunto e trasferito Informativa Governo clinico Congressi/Convegni TOTALI Formazione sul campo Num. N. crediti N. corsi ECM partecipanti 2 68 63 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 14 370 466 0 0 0 16 438 529 Formazione residenziale Num. N. crediti N. corsi ECM partecipanti 11 92 262 22 92 462 2 8 29 3 13 58 3 0 32 104 670 2.889 4 15 194 149 890 3.926 Particolare attenzione è stata posta alla Formazione congiunta medici di assistenza ospedaliera con Medici di Medicina Generale. Dal 2010 infatti è attivo il nucleo per la Formazione per la medicina generale, composto da tre MMG, un medico del Dipartimento Distretto e due medici specialisti ospedalieri. Il gruppo ha tra gli obiettivi la progettazione della formazione per i MMG sulla base di alcuni elementi chiave: la condivisione di percorsi diagnostico terapeutici ospedale-territorio e la costruzione della continuità assistenziale per le patologie prevalenti sulla base di iter diagnostici di 1° e 2° livello. Nel 2011 sono stati organizzati 8 incontri formativi, durante i quali è stato previsto uno spazio per le comunicazioni istituzionali organizzativo-strategiche dell’Azienda. Il costo complessivo per la formazione aziendale è stato pari ad € 163.985, di cui il 78% per la formazione del comparto, 18% della dirigenza medico-veterinaria e il 4% per la rimanente dirigenza (sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa). La formazione extra Azienda (aggiornamento obbligatorio o facoltativo), come previsto dagli istituti contrattuali, ha riguardato 374 dipendenti, perlopiù medici ed infermieri, impegnati complessivamente per 6.993 ore di formazione. 5.1.4. Formazione farmacie convenzionate Negli ultimi anni, i mutamenti dei bisogni della popolazione, i cambiamenti nella struttura familiare, l’aumento della patologie croniche hanno avuto come conseguenza una riorganizzazione della rete assistenziale delle aziende sanitarie con forte investimento nei servizi territoriali, comprese le farmacie. Le due iniziative formative organizzate hanno contribuito a diffondere la conoscenza dell’organizzazione dei servizi territoriali socio-sanitari dell’azienda e delle relative modalità di accesso. I percorsi hanno coinvolto 48 farmacisti che operano nel territorio 118 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 5 – Risorse Umane 5.1.5. Prevenzione e gestione del rischio degli operatori Il compito di garantire l’attività di sorveglianza sanitaria e del rischio degli operatori è assegnato al Servizio Prevenzione e Protezione. Esso, oltre ad individuare i fattori di rischio negli ambienti di lavoro e le relative misure di sicurezza nel rispetto della normativa vigente, monitora costantemente gli infortuni che coinvolgono il personale dipendente durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Per l’anno 2011 il Servizio Prevenzione e Protezione ha rilevato Grafico 5.4 Infortuni del Personale dipendente durante l’attività lavorativa (anni 1999-2011) un totale di 81 infortuni (Grafico 5.4) con un trend in continuo miglioramento. La popolazione di riferimento comprende sia i 172 160 149 146 lavoratori formalmente dipendenti che altro personale 141 137 132 116 122 110 115 115 presente in Azienda a vario titolo come gli Studenti del Corso di Laurea in Scienze infermieristiche, i Medici tirocinanti, ecc. 81 La maggioranza degli infortuni è di natura “biologica” (Grafico 5.5). Per rischio biologico si intende il rischio da esposizione a tutti quegli agenti biologici normalmente presenti negli 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 ambienti sanitari, quali virus, batteri, miceti e parassiti. Tutto il personale è debitamente istruito circa le precauzioni universali (standard) e specifiche per la prevenzione delle infezioni occupazionali, in particolare lavaggio sistematico delle mani e utilizzo dei DPI (Dispositivi di protezione individuale). Il numero di infortuni a rischio biologico nel 2011 è piuttosto alto, ma si deve notare come a ciò contribuisca la presenza nelle strutture ospedaliere e non di personale in formazione (studenti tirocinanti)ed eventuali situazioni di disagio o stress. 2007 2008 2009 2010 2011 Le azioni di prevenzione finalizzate a contenere i contatti a rischio di trasmissione sono, oltre alla formazione continua e all’addestramento, l’osservanza delle Precauzioni standard e la disponibilità e l’utilizzo di dispositivi medici sicuri (Needlestick Prevention Devices). Per gli infortuni da scivolamento/caduta, seconda tipologia di infortunio per rilevanza, la prevenzione viene concretizzata attraverso la sensibilizzazione costante del personale nell’adozione di comportamenti corretti nei percorsi all’interno e all’esterno delle strutture aziendali, nell’utilizzo corretto delle calzature da lavoro fornite, nel monitoraggio delle caratteristiche di integrità di pavimenti interni delle strutture, intervenendo con celerità in caso di danneggiamenti di qualsiasi tipo, oltre che il divieto di utilizzare prodotti a base di qualsiasi tipo di cera per la pulizia dei pavimenti. Gli infortuni hanno determinato un totale di 736 giorni di assenza, che scendono a 517 se non si considerano gli infortuni in itinere (Tabella 5.5). Tabella 5.5 Altri indicatori sugli infortuni del personale, Grafico 5.5 Tipologie di infortuni avvenuti nel 2011 Indicatori 2008 2009 2010 2011 n° infortuni totali (senza itinere) giorni di assenza per infortuni (senza itinere) n° infortuni totali/n° dipendenti n° infortuni con assenza > di 3 gg/n° dipendenti n° infortuni in itinere giorni di assenza per infortuni in itinere giorni di assenza media per infortuni in itinere 109 519 0,06 0,01 7 117 16,7 110 704 0,06 0,01 10 167 16,7 103 609 0,06 0,02 7 99 14,1 72 517 0,04 0,01 9 219 24,3 In itinere 11% Altre cause 19% Biologici 49% Aggressioni 4% Scivolamento /caduta 9% Movimentaz. carichi 1% Movimentaz. pazienti 7% 119 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PITOLO 6. Pubblica amministrPARNER azione e organizzazioni partner ECAORGANIZZAZIONI 6.1.1. La Regione Veneto Le Regioni, responsabili in via esclusiva dell'organizzazione delle strutture e dei servizi sanitari, sono direttamente impegnate ad assicurare l'effettiva erogazione delle prestazioni incluse nei LEA (Livelli essenziali di assistenza), sulla base delle esigenze specifiche del territorio nazionale. La Regione Veneto ha un ruolo centrale nel governo delle politiche sanitarie e socio-sanitarie che esplica mediante la nomina del Direttore Generale. Inoltre, è l’Ente con il quale l’Azienda ULSS intrattiene il maggior numero di rapporti istituzionali, in particolare: • approva i bilanci economici preventivi e consuntivi, attestandone la congruità; • definisce tariffe e tetti di attività per determinare le tipologie di prestazioni; • autorizza gli investimenti dell’azienda; • detta i vincoli per le assunzioni del personale dipendente; • definisce la dotazione organica ospedaliera nell’ottica della programmazione regionale; • integra il finanziamento destinato all’area sociale a parziale copertura da parte dei Comuni; • definisce obiettivi specifici per la direzione strategica aziendale; • determina i principi sull’organizzazione dei servizi e i criteri di finanziamento dell’Azienda ULSS; • fornisce gli indirizzi per la definizione del Piano Attuativo Locale quale strumento di programmazione sanitaria e socio-sanitaria nelle specifiche realtà territoriali e provvede alla sua approvazione; • definisce l’articolazione territoriale delle Aziende Socio-Sanitarie, i principi ed i criteri per l’adozione dell’Atto Aziendale volto a disciplinarne l’organizzazione ed il funzionamento. L’attività dell’Azienda ULSS è costantemente rilevata dalla Regione alla quale vengono inviati, attraverso flussi informativi istituzionali, informazioni relative all’attività erogata, al personale, ai dati economico-finanziari, etc. Ai Direttori Generali, all’atto della nomina, la Regione assegna obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi con riferimento alle relative risorse. Periodicamente con decreti della Giunta Regionale vengono individuati i tempi e le modalità di raggiungimento in termini concreti degli obiettivi suddetti. 6.1.2. Istituzioni scolastiche e Polo didattico universitario Dall’Anno Accademico 2000/01 l’Azienda ULSS 21 ospita il Corso di Laurea in Infermieristica, polo didattico dell’Università degli Studi di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il percorso di studi si articola in 3 anni e comprende lezioni didattiche, laboratori, esercitazioni, tirocini clinici presso le Unità Operative dell’Azienda ULSS 21 di Legnago e dell’Azienda Ospedaliera di Verona, dove gli studenti maturano esperienze in importanti realtà di alta specialità. In linea con l’evoluzione dei bisogni dei cittadini e con il nuovo piano di studi del Corso di Laurea si è dato ampio spazio allo sviluppo di competenze spendibili non solo in strutture ospedalieri ma anche nel territorio. Per questo motivo con l’anno accademico 2011/2012 gli studenti svolgono il tirocinio clinico anche presso i Centri Servizi di Oppeano e Cerea. Inoltre l’Università di Verona offre agli studenti la possibilità di arricchire il proprio curriculum formativo all’estero, usufruendo del programma Erasmus. 120 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 6 – Pubblica amministrazione e organizzazioni partner L’Azienda ULSS 21 ha in dotazione due manichini ideati per la formazione professionale, volti a simulare scenari di assistenza e gestione di un’ampia serie di pazienti, con i quali gli studenti possono sperimentare la propria abilità professionale in situazione protetta. Per il 2012 l’Azienda ULSS 21 ha in programma l’acquisizione di un terzo manichino. Nel corso del 2011/2012 è stata rinnovata la dotazione dell’aula informatica con cinque nuovi computer, forniti in comodato d’uso dall’E.S.U. di Verona. Da settembre 2012 sarà disponibile anche la rete wireless dell’Università di Verona presso il nostro Corso di Laurea, alla quale studenti e docenti potranno accedere con il proprio pc, telefonino e tablet. Sempre nel 2011/2012 è stato organizzato l’”Open day” rivolto agli studenti del Liceo Cotta. Docenti, studenti e neolaureati del Corso di Laurea di infermieristica hanno illustrato l’offerta formativa del Corso di Laurea con opuscoli e dimostrazioni pratiche in laboratorio. Questa evento è stato preceduto dalla partecipazione da parte di alcuni studenti dell’istituto superiore a delle lezioni universitarie, a stage osservativi in contesti clinici dell’ Ospedale Mater Salutis (Progetto alternanza scuola/lavoro con il Liceo “Cotta”). Al fine di garantire un contesto favorevole all’apprendimento, è sempre costante il rapporto tra il Corso di Laurea e lo staff clinico: i Coordinatori Infermieristici (ex caposala) partecipano ad incontri specifici di programmazione al fine di creare un ambiente che faciliti l’apprendimento, mentre gli infermieri vengono appositamente formati ad affiancare gli studenti infermieri nei contesti clinici ospedalieri e territoriali. Gli studenti iscritti all’Anno Accademico 2011-2012 sono stati 243, di cui 105 al primo anno, 65 al secondo e 73 al terzo anno. Gli studenti che hanno portato a termine gli studi, laureandosi nelle ultime sessioni di Laurea (novembre 2011, marzo 2012) sono stati 50, portando a 330 il numero complessivo dei laureati dal 2000 ad oggi. Il Corso di Laurea in Infermieristica di Legnago è situato al terzo piano ala nord dell’Ospedale di Legnago. L’accesso al Corso di Laurea è programmato e per accedere alla selezione è prevista la preiscrizione sul sito dell’Università di Verona (www.univr.it) da metà luglio a metà agosto. Il Personale di segreteria è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.00 per informazioni sull’organizzazione e le modalità di accesso al Corso stesso. Per rivolgersi alla Segreteria del Corso di Laurea in Infermieristica i recapiti sono: 0442 622245 – 622829, fax 0442 622139, email [email protected]. 6.1.3. Asilo nido aziendale Nell’Azienda ULSS 21 di Legnago è attivo dal 2005 un servizio di Asilo Nido Aziendale prioritariamente dedicato ai figli dei dipendenti, la cui conduzione è affidata ad una Cooperativa sociale operante nel settore. L’Asilo Nido, denominato “Fior di Nido”, accoglie bambini di età compresa tra 3 mesi e 3 anni. I bambini iscritti nel 2011 sono in media 25 per un totale di circa 4.379 giornate di presenza. Le spese sostenute per il funzionamento di questo servizio nel 2011 sono ammontate ad € 184.500. Tali costi sono stati coperti con le rette pagate dagli utenti (€ 107.520), da fondi dell’ULSS (€ 49.320) e da un finanziamento regionale. 121 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale 6.1.4. Fornitori La qualità dei fornitori costituisce per l’Azienda uno dei fattori di successo per garantire ai propri utenti delle prestazioni sanitarie adeguate. L’azienda opera con riferimento alle disposizioni del Codice degli Appalti, garantendo imparzialità, trasparenza e concorrenzialità nella selezione dei contraenti, unitamente all’economicità dei risultati. L’Azienda si impegna, con particolare in riferimento all’area della contrattazione sotto il valore di soglia comunitaria, a realizzare con i propri fornitori strategie innovative di “partnership” ispirando la disciplina contrattuale alla ricerca di forme condivise sistematiche di collaborazione e di coinvolgimento, per favorire la massima qualificazione della programmazione della gestione dei processi di approvvigionamento. L’Azienda stipula generalmente contratti di fornitura per l’acquisizione di beni sanitari (attrezzature sanitarie, presidi, farmaci, ecc), di beni non sanitari Grafico 6.1 Provenienza dei fornitori (provincia) per fatturato dell’acquisto (cancelleria, mobilio, ecc.) e di servizi non sanitari (lavanderia, mensa,…). Vi sono inoltre fornitori privati Treviso Venezia con i quali l’azienda instaura un rapporto che esula 0,81% 0,50% Padova dalla fornitura in senso stretto e sfocia piuttosto nella 4,91% Rovigo collaborazione: in questo caso si parla di acquisto di 0,32% servizi sanitari verso cooperative sociali, associazioni ONLUS, istituti di assistenza privati, Comuni, ecc. Sono infine da considerare anche i rapporti di fornitura per servizi sanitari con controparti quali le Case di Riposo, Medicina convenzionata (MMG, PLS, Specialisti ambulatoriali interni, Continuità Verona assistenziale), farmaceutica convenzionata, ecc. 46,93% Altre Regioni 42,64% I tempi medi di pagamento verso i fornitori sono di 373 giorni (221,4 nel 2010). Questo dato comprende anche quei fornitori (medicina e farmaceutica convenzionate, case di riposo, ecc.) per i quali è prevista una priorità nei pagamenti. Per la generalità Vicenza dei fornitori di beni e servizi, che invece non hanno 3,55% priorità, i termini medi di pagamento sono a 454 giorni dalla data di fatturazione, a causa delle criticità nella situazione di liquidità aziendale di cui è già stata data nota nel Capitolo 3 “Dimensione Economica”. Il Grafico 6.1 riporta la distribuzione territoriale dei fornitori dell’Azienda secondo il fatturato dell’acquisto. Si osserva come oltre la maggioranza degli acquisti vengano effettuati in Regione Veneto e, in particolare, nella provincia di Verona (46,9%). 6.1.5. Gli Istituti Creditizi Per l’anno 2011 la Fondazione Cariverona nell’ambito del programma Salute Pubblica, Medicina Preventiva e Riabilitativa ha disposto in favore della nostra Azienda un impegno contributivo fino a € 460.000 per la realizzazione di un progetto di aggiornamento delle attrezzature dell’UOC Radiologia che prevede l’acquisizione di una Diagnostica radiologica digitale diretta, di un Radiologico portatile, di un Ortopantomografo e di 2 Ecotomografi. Infatti, nell’ambito del costante impegno aziendale finalizzato al miglioramento continuo dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi erogati, risulta particolarmente rilevante la possibilità di disporre, all’interno del Servizio di Radiologia, di apparecchiature di ultima generazione con elevata qualità dell’immagine ed un potenziale di funzioni di nuova concezione che risponde ad un’esigenza di aggiornamento della dotazione aziendale con strumentazioni polifunzionali o multidisciplinari. Per l’anno 2012 è stato presentato alla Fondazione Cariverona, nell’ambito del programma Salute Pubblica, Medicina Preventiva e Riabilitativa, un progetto di Telemedicina che prevede l’estensione ad altre Unità Operative del progetto di telemedicina, denominato REM, per l’implementazione del fascicolo sanitario elettronico e l’adeguamento tecnologico per la distribuzione online delle immagini presso le Unità Operative ospedaliere. 122 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 6 – Pubblica amministrazione e organizzazioni partner 6.1.6. Le organizzazioni del Terzo settore Le Organizzazioni del Terzo Settore (Associazioni di volontariato, Comitati, Cooperative Sociali) svolgono una funzione di grande supporto al sistema socio-sanitario, spesso anche per supplire a carenze riscontrate nell’offerta dei servizi istituzionali. La normativa inoltre riconosce la funzione che le associazioni e gli organismi di tutela svolgono in rappresentanza dei singoli cittadini, nella verifica dello stato di attuazione del diritto alla salute, nella programmazione delle attività socio-sanitarie e nella valutazione dei servizi. Prosegue la preziosa collaborazione con i volontari del L’Azienda si è dimostrata puntualmente aperta alla Tribunale dei diritti del Malato Cittadinanzattiva al collaborazione con tutte le associazioni che hanno voluto, Punto Accoglienza, posto all’ingresso dell’Ospedale negli anni, avviare iniziative in ambito sanitario. Si è così “Mater Salutis”. Collaborano non solo fornendo instaurata una complessa rete di scambio: l’Azienda valorizza il indicazioni al pubblico, ma anche assistendo gli utenti volontariato e si avvale delle prestazioni di supporto operativo che effettuano il pagamento alle casse automatiche. e finanziario delle associazioni, attuando in concreto la Gestiscono inoltre il rilascio delle carrozzine collaborazione fra pubblico e privato e favorendo uno scambio consegnando all’utente la scheda di sblocco delle stesse, culturale e formativo che avvicina l’Azienda ai cittadini. Si previo ritiro di un documento di riconoscimento che viene riconsegnato al momento della restituzione della riporta di seguito l´elenco delle associazioni di Volontariato e scheda. Questa nuova modalità ha fatto sì che gli utenti organizzazioni del Terzo Settore, che si interfacciano con trovassero sempre la disponibilità di una carrozzina l’Azienda ULSS 21. all’ingresso riservato ai pazienti non deambulanti. UTENTI IN GENERALE associazioni A.N. Alpini Protezione Civile Gruppo alpini donatori di sangue AIDO - Ass.ne italiana donatori di Organi Associazione Diabetici AVIS - Associazione italiana Donatori di Sangue Circolo Noi e Caritas Comitato in difesa dell'ospedale FIDAS - Donatori di sangue Società operaia mutuo soccorso Bonavigo Legnago Angiari, Bovolone, Casaleone, Cerea, Comcamarise, Legnago, Marega di Bevilacqua, Minerbe, Nogara, Oppeano, Ronco all'Adige, S. Pietro di M., Salizzole, Sanguinetto, Villa Bartolomea Legnago, Bovolone, Zevio Angiari, Casaleone, Castagnaro, Concamarise, Legnago, Bevilacqua, Minerbe, Nogara, Oppeano, Palù, Sanguinetto, Villa Bartolomea, Zevio Angiari Legnago, Nogara Donatori di sangue e sensibilizzazione con Avis per scuole Donatori organi, incontri con i medici, informazione e sensibilizzazione alla popolazione Adulti diabetici Donatori sangue e sensibilizzazione Intrattenimento anziani e trasporto in ospedale (collaborazione con il Comune); feste e intrattenimento per bambini. Migliorare qualità servizi dell'ospedale e mantenere l'autonomia. Riportare attenzione per garantire poliambulatori e diagnostica. Partecipa alla Conferenza dei Sindaci. Bovolone, Casaleone, Cerea, Isola Rizza, Ronco all'Adige, Roverchiara, S. Pietro di M., Salizzole, Oppeano, Donatori di sangue e sensibilizzazione Zevio Assistenza sociale per tutti, sensibilizzazione e ambul. prelievi per Casaleone, Nogara anziani convenzionato con l'Ulss ASCOM - Cooperazione sviluppo terzo mondo Ass.ne "Oasi" Associazione "TANTE TINTE" Centro Italiano Femminile Legnago Missioni in Africa Legnago Verona Legnago Banca della disponibilità Minerbe Biblioteca e medici volontari per immigrati Assistenza a stranieri, immigrati Adulti immigrati, caritas Trasporto per domiciliare anziani, disabili, minori (solo per il Comune) Tribunale del malato e Cittadinanza Attiva SO.CREM. - Associazione per la cremazione Caritas Persone singole volontarie Ass.ne Prevenzione Oncologica Legnago, Oppeano Legnago Casaleone, Zevio Gazzo V.se, Sanguinetto Legnago Tutela dei malati, dei cittadini, accoglienza Tutela ed assiste gli iscritti che hanno espresso la volontà per la cremazione. Centro ascolto per famiglie disagiate (alimenti, medicinali, probl. economici, vestiario, mobili) Consegne pasti a domicilio per persone bisognose, assistenza Attività di sensibilizzazione 123 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale PERSONE IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ E DISABILITÀ associazioni Ass.ne Italiana Assistenza Spastici AITSaM ANGSA ACAT Agata AISM Verona Legnago Verona Legnago, Nogara Legnago Legnago AISTOM Legnago Alcolisti Anonimi Alcolisti Anonimi – Gruppo Rinascita Amici della Solidarietà Amici persone diversamente abili Anche tu sei mio fratello ANMIC Ass. Papa Giovanni XXIII Ass.ne "Gabbia No onlus" Ass.ne "La Calamita" Ass.ne "La Girandola" Ass.ne "S. Martino" Ass.ne "Tutela Saluta Mentale" Bovolone Legnago Bovolone Zevio Nogara Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Legnago Ass.ne Amici ANT Legnago Ass.ne Malati di Asma Ass.ne Sordi Basso Veronese Associazione Nazionale Tumori Centro "La Bussola" (Agata) Fondaz. Comunità Alloggio "Madonna di Lourdes" Fondazione"Futuro Insieme" GAV - centro ascolto Il Corallo Legnago Legnago Nogara Legnago Legnago Oppeano Salizzole La Sfida Bovolone Mani Amiche Sostegno e orientamento pazienti con disagio psichico e loro familiari Associazione genitori soggetti autistici Incontri fine settimana, si aiutano tra di loro, corsi linguaggio dei segni. Assistenza domiciliare; ricerca; assistenza sociale alle famiglie Lotta alla dipendenza da gioco d'azzardo Cerea Appart. per persone in difficoltà Più di Uno Progetto Sorriso San Rocco Associazione “La Strada” Ass.ne “Più di uno” Bovolone Bovolone, Cerea, Legnago Zevio Nogara Nogara Ca’ di David Verona Anderlini Arcobaleno Ardea Coop. Soc. Energie Sociali Don Righetti Emmanuel Il Calabrone Il Focolare Il Pellicano Il Ramo del Cedro Nuova Casa Nostra SOL-CO Coop soc. consortile Cerea Zevio Legnago Verona Salizzole Bovolone Legnago Bovolone Bovolone Minerbe Cologna Veneta Verona Piccola Fraternità Alcolisti in trattamento Genitori dei tossicodipendenti Adulti disabili Riabilitazione e inserimento psico-sociale degli dtomizzati, con attenzione particolare ai bambini Alcolisti Raccolta richieste (Sert) e sensibilizzazione pubblica Disabili adulti Handicap Disabili adulti – Ceod Associazione Nazionale Mutilati e invalidi Civili Disabili e marginalità Disabili giovani adulti Adulti psichiatrici e attività ricreative Adulti fumatori Adulti gravi - CEOD Adulti psichiatrici Volontari per la raccolta fondi per ANT Bologna e assistenza gratuita ai malati terminali oncologici a domicilio da parte di medici di Melara. Disabilità, Amm.ri di sostegno, Mutuo Aiuto Adulti psichiatrici Marginalità sociale - Serd Auto-mutuo-aiuto ai tossicodip o giovani con altri disagi (es alcolisti) di tutte le età (minori e giovani adulti). Ascolto anche dei genitori per fornire un corretto invio. Minori disabili Casi di povertà, casa del fanciullo, Attività adulti e minori, CEOD Minori con handicap Minori e famiglie psichiatrici e disabili Disabili adulti - CEOD Disabili Disabili cooperative sociali CEOD - disabili Centro per l'infanzia e trasporto ragazzi disabili Inserimento lavorativo (tipografia Vigo) adolescenti e giovani CEOD- RSA CEOD Adulti disabili, tossicodipendenti, alcolisti, carcere, disagio sociale Giovani adulti disabili Adulti disabili Minori psichiatrici e alloggi per minori CEOD, inserimento socio-lavorativo disagio sociale 124 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 6 – Pubblica amministrazione e organizzazioni partner FAMIGLIA ED ETA' EVOLUTIVA associazioni ACS Campagnola AGE - Ass.ne Genitori ANDOS - Ass.ne Naz. Donne operate al seno Ass.ne "Una Famiglia in più" Ass.ne "Famiglie per l'accoglienza" Ass.ne "Maestra Teresa" Ass.ne "Movimento per l'affido" Ass.ne Genitori "L'Aquilone" Associazione Iride: - Il Girasole - Ostello della Gioventù "Adige" Betania CAV - Centro Aiuto alla Vita Centro per la famiglia "La rete" Consulta per il sociale Consultorio Familiare privato Consultorio familiare priv. Cefas Eureka a Colori GEI - Gioco e Imparo Campagnola di Zevio Casaleone Legnago Attività educative e ricreative per minori Collaborazioni con le scuole, Conferenze sul disagio giovanile, intrattenimento reparto materno infantile dell’ospedale (Progetto Andrea) Sostegno psicologico alle donne, visite mediche veloci Urbana PD Verona Legnago Verona Ronco all'Adige minori allontanati dalla famiglia minori allontanati dalla famiglia Sostegno e assistenza socio-culturale dei nomadi minori allontanati dalla famiglia Assistenza/formazione per problematiche con figli Legnago Residenzialità e progetti su minori Zevio Legnago, Nogara Cerea Legnago Legnago Zevio Bovolone Albaro di Ronco all'Adige Minori a rischio Tutela della maternità, madri e figli Sibilla - sportello donna Legnago La Rosa Nogara Coordin. volontariato di tutte le età Prevenzione e consulenza Adulti e coppie - consultorio familiare Centro di aggregazione per minori-adolescenti Attività di promozione sociale, culturale e sportiva per bambini delle scuole materne ed elementari Centro per l'ascolto e consulenza psicologica, giuridica, amministrativa e imprenditoriale Assistenza anziani, bambini, cav cooperative sociali Coop. Don Calabria- S Benedetto VR Il Giardino Il Giglio Onlus La Tartaruga L'Acquario di Cerea Verdearancio Verona Bovolone Legnago Bovolone Cerea Cerea adolescenti, giovani e minori Asilo nido adolescenti, giovani e minori Adulti disabili Asilo nido e comunale Assistenza minori centri di aggregazione per minori e adolescenti Dopo-scuola "La Casa del Sole" "Casa dei ragazzi" c/o Piccola Fraternità "Eureka a Colori" Dopo-scuola "Il Traghetto" Centro diurno "Il Grillo Parlante" Centro d'incontro Centro Diurno d'Artagnan Spazio RedRum Centro Diurno "Il Cerchio Magico" Dopo-scuola "pomeriggio con….." Centro "Alla scoperta del Tesoro" c/o Biblioteca comunale Centro Diurno "Ancora un abbraccio" c/o Sala civica S. Maria di Zevio Marega di Bevilacqua Bovolone Bovolone Castagnaro Cerea Legnago Legnago Legnago Nogara Oppeano Ronco all'Adige Zevio UTENTI ANZIANI associazioni Anziani "La Quercia" Ass. ne Terza Età (AVET) - Assistenza alla persona e motricità per anziani Ass.ne "L'Incontro" Ass.ne Solidarietà Parrocchiale Ass.ne Terza Età Circolo AUSER - Trasporto, pasti caldi, logistica prelievi per persone con difficoltà Gruppo Campiol Gruppo Volontari Comunali - Trasporti anziani Il Sole Società Mutuo Soccorso Tribunale del malato - Trasporti anziani Volontari assistenza ospedaliera - Assistenza diurna e notturna anziani La Rosa Bovolone Porto di Legnago Legnago Castagnaro Zevio Cerea, Legnago, Nogara, Sorgà Nogara Angiari Salizzole Nogara Oppeano Legnago Nogara 125 Bilancio Sociale 2011 Parte III – Relazione sociale CAPITOLO 7. Sostenibilità Ambientale SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La sostenibilità aziendale rappresenta un tema di particolare attenzione anche per l’Azienda sanitaria in quanto si avvale di molteplici strutture nel suo territorio di competenza. In particolare gli Ospedali richiedono un apporto costante di energia con un conseguente importante impatto dal punto di vista economico e ambientale. Inoltre, durante l’attività sanitaria viene prodotta una gran quantità di rifiuti, anche pericolosi, che devono essere smaltiti nella maniera corretta ai fini della tutela della salute pubblica. La normativa vigente, in questo senso, privilegia la tutela della pubblica incolumità, imponendo comportamenti più rigorosi rispetto al passato ed attribuendo forti responsabilità personali, da cui deriva l’esigenza di corretta e puntuale applicazione delle relative norme. 7.1.1. Gestione dei Consumi Per assolvere a tutte le proprie funzioni le strutture della nostra Azienda assorbono grandi quantità di energia, sia elettrica che termica. Le strutture ospedaliere devono assicurare il continuo funzionamento dell’illuminazione, degli apparecchi elettromedicali, ecc. e richiedono un’erogazione di energia elettrica costante. I consumi di energia incidono sui costi fissi aziendali e risentono del continuo aumentare dei costi. Tabella 7.1 Consumi totale e per metro quadrato delle principali fonti energetiche Tipologia consumo Energia elettrica (Mwh) 2009 Consumi Consumi totali al mq* 2010 Consumi Consumi totali al mq* 2011 Consumi Consumi al totali mq* 12.664 134,11 12.104 128,18 12.781 135,01 2.743.484 29,68 3.575.700 38,69 3.225.640 34,16 739.845 12,35 171.967 2,88 94.543 1,001 Gasolio (Kg) 415 0,0045 400 0,0042 400 0,004 Acqua (mc) 171.408 1,89 160.000 1,77 180.000 1,906 Gas metano (mc) Olio combustibile BTZ (Kg) * riferiti ai soli Presidi ospedalieri 126 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 7 – Sostenibilità ambientale 7.1.2. La Gestione dei Rifiuti Il Settore “Tutela e ambiente” della Dirigenza Medica Ospedaliera, come da normativa vigente, ha gestito lo smaltimento dei rifiuti sanitari.. La Tabella 7.2 presenta la classificazione dei rifiuti e la quantità in Kg prodotta, compresi i rifiuti non sanitari (carta, plastica e vetro) che l’Azienda si impegna a destinare al riciclaggio. Tabella 7.2 Consumi dei rifiuti prodotto negli anni 2008-2011 in Kg Classificazione dei rifiuti Descrizione 2008 88.430 59.920 8.214 379 Quantità in Kg 2009 2010 25.940 20.300 64.580 56.520 3.450 8.050 275 182 2011 14.360 Assimilati a rifiuti Carta e cartone urbani Imballaggi in Vetro 49.400 Apparecchiature fuori uso 1.980 Batterie alcaline 178 Carta e pellicole per fotografie contenenti argento 5.540 1.076 100 1.650 o composti dell’argento Carta e pellicole per fotografie non contenenti nd 1.214 626 88 argento o composti dell’argento Ferro e acciaio 7.380 4.020 7.020 5.140 Imballaggi materiali misti 66.170 57.100 71.910 50.020 Non pericolosi Plastica e moquette 280 Lana di roccia 60 1.530 Resine di scambio ionico sature od esauste 100 1.110 220 Rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione 299.140 148.380 91.440 42.300 Materiali da costruzione a base di gesso - 13.620 8.010 Carta triturata (documenti con dati sensibili) nd nd nd 24.770 Rifiuti ingombranti nd nd nd 1.150 Toner per stampa esauriti 870 730 1.100 nd Apparecchiature fuori uso contenenti 390 470 240 1.240 clorofluorocarburi, HCFC, HFC Apparecchiature fuori uso contenenti componenti 1.070 2.090 5.280 nd pericolosi Trasformatori e condensatori contenenti PCB 1.880 87 0 Batterie al piombo 857 3.623 5.512 285 Camici piombati 345 Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti 12 54 protettivi, contaminati da sostanze pericolose Fanghi delle fosse settiche 10.870 4.330 6.760 6.340 Fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue 33.920 - 78.000 74.600 Pericolosi non a urbane rischio infettivo Imballaggi contenenti residui di sostanze 40 2.446 2.426 2.279 pericolose o contaminate da tali sostanze Rifiuti di amalgama prodotti da interventi 9 6 4 7 odontoiatrici Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa 6.452 3.970 3.925 2.470 Soluzioni fissative 5.486 3.250 3.926 2.105 Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le 320 50 258 359 miscele chimiche di laboratorio Sostanze chimiche pericolose o contenenti 22.047 21.850 25.973 29.527 sostanze pericolose Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 618 477 624 Sanitari pericolosi Rifiuti raccolti e smaltiti applicando precauzioni 221.437 229.675 253.579 304.204 a rischio infettivo particolari per evitare infezioni Rifiuti smaltiti Medicinali citotossici e citostatici 6.264 5.757 5.289 5.434 con precauzioni Medicinali (diversi da med. citotossici e citostatici) 275 214 240 72 particolari 127 Bilancio Sociale 2011 Capitolo 7 – Sostenibilità ambientale PARTE IV – PIANIFICAZIONE FUTURA PARTE IV Pianificazione futura Linee Guida per il 2012 129 Bilancio Sociale 2011 Capitolo 8 – Obiettivi futuri dell’Azienda CAPITOLO 8. Obiettivi futuri dell’Azienda OBIETTIVI FUTURI DELL’AZIENDA Premesso che per il triennio 2010-2012 l’Azienda continua ad essere soggetta a vincoli di carattere economico (Circolare Regionale prot. n. 78361/50.00.02.00.00 del 10 febbraio 2010 che ribadisce l’invarianza delle risorse disponibili), la Regione Veneto ha ulteriormente determinato gli obiettivi finanziari e di performance qualitative per le Direzioni Strategiche delle Aziende ULSS e Ospedaliere del Veneto e dell’IRCCS “Istituto oncologico Veneto”. Con tale provvedimento (DGR 3140/2010) la Giunta Regionale ha posto alcune importanti indicazioni in merito all’attività delle Aziende del Sistema Sanitario Regionale per gli anni 2011-2012, le quali hanno quindi predisposto il Piano Biennale di attività oggetto di condivisione e di regolare monitoraggio. A fine 2011 la Regione Veneto ha aggiornato le disposizioni della DGR 3140/2010 emanando la DGR 2369/2011 con la quale integra o modifica alcuni obiettivi, anche alla luce di alcuni cambiamenti avvenuti nel quadro di riferimento regionale nel corso del 2011. Di seguito vengono riportati gli obiettivi suddivisi per Area, come da schema regionale, e una sintesi del piano aziendale redatto. AREA ASSISTENZA OSPEDALIERA OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011 1) numero di ricoveri per abitante (MIGLIORAMENTO): la Regione Veneto ha posto come obiettivo un tasso di ospedalizzazione standardizzato pari a 140 ricoveri per mille abitanti, perciò per la nostra ULSS, che nel 2011 registrava un TOS (compresa extra regione) pari a 153‰ (168‰ nel 2010), dovrà mantenere e rafforzare tutte le azioni volte a diminuire i ricoveri: potenziando le OBI (osservazioni brevi intensive) e trasferendo al regime ambulatoriale le tipologie di intervento previste dal nuovo nomenclatore tariffario regionale; monitorando tipologia e appropriatezza dei ricoveri in mobilità passiva con la richiesta di concertazione e condivisione con le principali strutture eroganti. Si è inoltre prevista l’attivazione di 3 posti letto di sollievo presso la Casa di riposo di Legnago per accogliere per brevi periodi pazienti che necessitano di assistenza infermieristica. 2) numero di prestazioni specialistiche per abitante (MANTENIMENTO): Per quanto riguarda il numero di prestazioni specialistiche per abitante(esclusa la diagnostica di laboratorio), la nostra ULSS è già in linea con l’obiettivo regionale pari a 4 prestazioni. 3) costo per residente pesato dell’assistenza ospedaliera (MANTENIMENTO): per l’assistenza ospedaliera si tratterà di mantenere il valore già in linea con l’obiettivo fissato, pari ad € 616. 4) costo per residente pesato dell’assistenza specialistica (MIGLIORAMENTO): l’ULSS 21 dovrà allinearsi all’obiettivo regionale riducendo il costo per residente dell’assistenza specialistica (esclusa la diagnostica di laboratorio) da € 216 per residente (€ 220 nel 2010) a € 160, La razionalizzazione dei costi viene effettuata fissando degli obiettivi in termini di spesa a ciascuna Unità Operativa per i fattori produttivi più rilevanti (presidi chirurgici e materiali sanitari, materiali protesici, beni sanitari). 5) contenimento dei tempi di attesa secondo la DGR 863/2011: dovranno essere migliorati i tempi per le prestazioni di fascia A (obiettivo 90% delle prestazioni erogate entro i tempi previsti) e di fascia B (obiettivo 100%), mentre per quelle di fascia C si dovrà mantenere il valore già in linea con l’obiettivo (100%). Le misure per ridurre i tempi di attesa prevedono, tra l’altro, la 131 Bilancio Sociale 2011 Parte IV – Pianificazione futura revisione dell’offerta di prestazioni con modifica delle agende e della distribuzione nei vari punti di erogazione aziendali, l’aumento del numero di prestazioni prenotabili in momenti di particolare criticità, l’attivazione delle procedure connesse ad una check-list regionale e il dialogo tra l’Azienda e i MMG nell’ambito del Nucleo di Contatto Aziendale. 6) Informatizzazione: Apposizione della firma digitale sui referti/documenti clinici; gestione telematica delle prescrizioni di prestazioni specialistiche e farmaceutiche (e-prescription); informatizzazione delle liste d’attesa per interventi chirurgici e applicazione di uno specifico software di tracciabilità dell’intero percorso documentale e amministrativo degli interventi chirurgici programmati. 7) Creazione di una rete finalizzata all’appropriatezza prescrittiva ed al monitoraggio dei farmaci innovativi e ad alto costo (MANTENIMENTO). 8) Rischio clinico: si proseguirà con il monitoraggio del rischio clinico tramite la raccolta di schede di rilevazione degli eventi avversi (incident reporting) e l’analisi degli eventi avversi o quasi errori (sistema di auditing) (MANTENIMENTO). 9) Attivazione pacchetti regionali di Day Service (MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo) entro il 30/6/2012 e monitoraggio dell’andamento. 10) rispetto delle tempistiche di intervento per la frattura del collo del femore in pazienti ultra65enni (MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo): almeno 70% di pazienti in età >65 anni con diagnosi principale di frattura del collo del femore operati entro 3 giornate in regime ordinario (esclusi decessi, dimissioni volontarie e trasferiti) . ALTRI OBIETTIVI REGIONALI 11) Progetto Diabete. 12) Progetto Obiettivo per la Tutela della Salute Mentale triennio 2010-2012 (DGRV 651/2010 e successiva DGRV 166 /2011). OBIETTIVI AZIENDALI 13) Riduzione prestazioni di laboratorio per interni; 14) Accreditamento istituzionale: raccolta evidenze a supporto dei requisiti previsti per il conseguimento dell’Accreditamento. Visita di verifica a febbraio 2012; 15) Informatizzazione attività di sala operatoria (liste operatorie informatizzate e registro di sala operatoria informatizzato, report gestionali di attività e consumo risorse) per tutte le specialità chirurgiche; 16) Servizio centralizzato di gestione dei pre-ricovero; 17) Nucleo Cure Palliative/Ospedale senza dolore. 18) Farmaceutica ospedaliera: distribuzione diretta farmaci; distribuzione farmaci in dimissione; protocolli per molecola; razionalizzazione utilizzo degli antibiotici; gestione dei farmaci in modo trasversale ospedale – territorio; prescrizione per principio attivo alla dimissione. 19) Rispetto delle previsioni dei costi per UOC e per fattore produttivo più rilevante (presidi chirurgici e materiali sanitari, materiali protesici, beni sanitari); razionalizzazione lavanolo e pacchi procedurali. AREA ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORIALE OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011 20) numero di ricoveri per abitante (MIGLIORAMENTO): per raggiungere l’obiettivo di cui al punto 1), sul Territorio sarà necessario attuare una riduzione dei ricoveri degli utenti seguiti dall’Assistenza domiciliare integrata, l’attivazione del nucleo per le Cure palliative, la riduzione degli accessi impropri in Pronto Soccorso, il controllo e monitoraggio dei MMG sui ricoveri potenzialmente inappropriati e in mobilità passiva. 21) contenimento dei tempi di attesa secondo la DGR 600/2007 (MIGLIORAMENTO): sul territorio, per raggiungere l’obiettivo di cui al punto 5), si provvederà a verificare l’appropriatezza prescrittiva per fascia di priorità. 132 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 8 – Obiettivi futuri dell’Azienda 22) Definizione e attuazione del Piano aziendale per il potenziamento dell’assistenza primaria – DGR n. 1666/2011 (MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo): nel corso del 2012 l’Azienda darà seguito alle direttive di pianificazione dello sviluppo delle forme associative come indicato dalla DGRV n. 1575/09. La nuova organizzazione prevede la costituzione di 6 Aggregazioni Funzionali Territoriali che comprenderanno i 9 team strutturatisi nell’AULSS 21 sin dal 2001, al cui interno insistono le varie forme di aggregazione della Medicina generale che consentono di garantire compiti ed attività previsti dall’ACN e dall’AIR. 23) Definizione e attuazione di obiettivi di salute e di appropriatezza attraverso le azioni e gli strumenti della nuova organizzazione dell’assistenza primaria di cui alla DGR n. 1666/2011 (MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo): Indicazione degli obiettivi di salute e dei modelli assistenziali per l’effettiva presa in carico del paziente cronico, documentata da una relazione sull’organizzazione del percorso dell’assistito, entro il 30/06/2012. 24) Razionalizzazione dell'assistenza farmaceutica: l’obiettivo regionale di spesa per l’assistenza farmaceutica convenzionata pro capite (ottenuto sulla base della popolazione assistita pesata) si è abbassato, con la nuova DGR 2369/2011, da € 147 a € 140. La nostra ULSS si posizionava già bene, nel 2010, con un costo per abitante pari ad € 141,3 e ora, con il nuovo obiettivo, dovrà mantenere il risultato migliorandolo leggermente. Le misure previste consistono nella la revisione degli indicatori di risultato del progetto "ARPA" per l'ULSS 21 e la sperimentazione di un modello di budget di spesa farmaceutica per MMG e PLS. 25) Adozione e utilizzo di un software unico regionale (Anagrafe Regionale) per la gestione dei processi di scelta e di revoca dei MMG, dei PLS e del sistema di esenzione da effettuarsi nel rispetto del calendario redatto dalle competenti strutture regionali. ALTRI OBIETTIVI REGIONALI 26) Progetto Diabete. 27) Progetto Obiettivo per la Tutela della Salute Mentale triennio 2010-2012 (DGRV 651/2010 e successiva DGRV 166/2011). OBIETTIVI AZIENDALI 28) Progetto cure primarie: estendere la medicina di gruppo integrata a Zevio, Bovolone, Nogara, Cerea, Legnago. 29) Sportello integrato: consolidamento organizzativo nell'ambito della non autosufficienza, con radicamento nei punti sanità. 30) Case di riposo: realizzare progetti per riorganizzazione dell’attività assistenziale. 31) Controllo dell’appropriatezza prescrittiva dei MMG. 32) Riorganizzazione dell’U.O.C. Materno Infantile e Famiglia (MIEF): progetto età evolutiva a Zevio; riorganizzazione dell’attività del consultorio per l’esecuzione del prelievo citologico in collaborazione con l’ospedale e con il Dipartimento di Prevenzione. AREA DELLA PREVENZIONE OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011 33) Realizzazione, assieme ad altre istituzioni territoriali, di azioni o progetti per la promozione della salute (MIGLIORAMENTO): Progetto “Guadagnare salute” 34) Screening oncologici (MANTENIMENTO): l’ULSS dovrà impegnarsi per mantenere il tasso di adesione corretto previsto del 60% per lo screening citologico (69,4% nel 2011), del 80% per lo screening mammografico (83,5% nel 2011) e del 65% per lo screening colo rettale (69,8% nel 2011). 35) Vaccinazioni (MANTENIMENTO): raggiungimento e mantenimento della copertura vaccinale del 95% per il morbillo e mantenimento della copertura per gli altri vaccini. Piano Regionale Prevenzione 2010-2012 approvato con DGR 3139/2010 133 Bilancio Sociale 2011 Parte IV – Pianificazione futura 36) Sicurezza sui luoghi di lavoro: prevenire gli eventi infortunistici in ambito lavorativo e le patologie lavoro correlate attraverso interventi ispettivi in almeno il 5% delle Unità locali (in particolare i cantieri edili e le attività agricole) presenti sul territorio con almeno un dipendente o un socio lavoratore; garantire le indagini per gli infortuni mortali, gravi e gravissimi e per le malattie professionali secondo la procedura regionale; garantire uno sportello di assistenza alle imprese, ai lavoratori e alle loro associazioni anche per le tematiche del benessere organizzativo; partecipare alla campagna regionale di comunicazione per la prevenzione dei rischi in edilizia, garantire la sorveglianza sanitaria negli ex esposti d aminato CVM e altri cancerogeni. 37) Prevenzione: prevenire le malattie suscettibili di vaccinazione e le malattie infettive per le quali non vi è disponibilità di vaccinazione; ridurre l’incidenza e la mortalità per malattie ischemiche del cuore e cerebrovascolari. 38) Promozione della salute e degli stili di vita: svolgere attività di promozione della salute finalizzata alla crescita della cultura della prevenzione; promuovere la prevenzione primaria e gli stili di vita sani per prevenire le complicanze e la disabilità per patologie cronicodegenerative; prevenire gli eventi infortunistici in ambito domestico e stradale; ridurre l’esposizione a fattori di rischio ambientali indoor; garantire interventi di Igiene pubblica in materia funeraria. 39) Sanità animale: prevenire le zoonosi e malattie emergenti; assicurare il benessere animale in allevamento; prevenire le malattie trasmesse da alimenti, compresa l’acqua. ALTRI OBIETTIVI REGIONALI (DGR 2361/2011) Con la DGR n. 2361/2011 la Regione Veneto ha riconosciuto all’ULSS2 21 il raggiungimento degli obiettivi di sanità pubblica in attuazione del P.Re.fit. 2009 (Piano annuale di controllo sulle attività di vendita ed impiego di prodotti fitosanitari, DGR n. 527/2010), e gli obiettivi di igiene alimenti e nutrizione e di sanità animale (DGR n. 266/2011). In particolare, per quanto riguarda il settore dell’igiene e sanità pubblica (P.Re.fit. 2009), oltre agli obiettivi assegnati a tutte le Aziende ULSS del Veneto, l’ULSS 21 di Legnago, assieme ad altre sei Aziende e sulla base di un criterio di rotazione,è stata individuata per l’attuazione di un’ulteriore attività e il raggiungimento del relativo obiettivo. Tale attività è consistita nell’effettuazione di un campionamento di prodotto fitosanitario presso le rivendite e nella successiva analisi qualitativa e quantitativa del principio attivo dichiarato in etichetta. L’ULSS 21 ha raggiunto sia i primi due obiettivi assegnati a tutte le Aziende, che l’obiettivo di campionamento dei prodotti fitosanitari, aggiudicandosi dunque un importo pari ad € 13.075. Tale importo, più le assegnazioni per gli obiettivi di igiene alimenti e nutrizione e sanità animale (ex DGR 527/2011), assomma ad € 19.837, che, come stabilito nella DGR 2361/2011 e in continuità con le disposizioni degli anni precedenti, dovrà essere utilizzato esclusivamente per l’acquisizione di nuovi strumenti tecnologici finalizzati all’espletamento delle attività di igiene e sanità pubblica, igiene alimenti e nutrizione e di sanità animale, nonché per la formazione del personale impegnato nelle stesse attività. Si stabilisce inoltre, nella suddetta delibera, che entro il 30 giugno 2012 l’Azienda ULSS dovrà presentare alla Direzione Regionale Prevenzione una dettagliata rendicontazione sull’utilizzo delle risorse assegnate con il suddetto atto. OBIETTIVI AZIENDALI 40) Trasferimento al SIAN dell’attività legata al controllo della vendita e dell’impiego dei prodotti fitosanitari e di tutta l’attività di controllo delle acque. 41) Rafforzamento della capacità di risposta del SISP nei confronti degli aspetti sanitari collegati con il territorio e lo stato dell’ambiente con lo sviluppo del “nucleo dei tecnici della prevenzione”. 42) Rafforzamento delle attività di epidemiologia finalizzata a supportare l’andamento degli aspetti sanitari correlati alle pressioni ambientali. 43) Sviluppo del Dipartimento Funzionale di Sanità Animale e Sicurezza Alimentare allo scopo di garantire l’integrazione funzionale con tutti i servizi e costituzione di un unico punto per la ricezione degli “allerta Comunitari” in tema di sicurezza alimentare. 44) Rafforzare l’attività di verifica e controllo degli interventi di disinfestazione volti alla lotta dei vettori delle malattie infettive. 134 Azienda ULSS 21 Legnago Capitolo 8 – Obiettivi futuri dell’Azienda 45) Attivazione della Prevenzione Cardiovascolare nell’UTAP di Zevio secondo le metodiche dello screening. 46) Adozione del Piano di Dipartimento per i principali determinanti della salute: azioni di contrasto al fumo e promozione attività motoria. AREA AMMINISTRATIVA/TRASVERSALE OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011 47) Sistema informativo: messa a regime del Registry e del Repository; rispetto delle scadenze nell’invio dei flussi informativi in esercizio; sviluppo dell'utilizzo del MEPA-Mercato Elettronico della P.A. per gli acquisti sotto soglia di rilievo comunitario in ambito sanitario; 48) Gare e appalti: attuazione delle disposizioni previste nella DGR 2492/2010 in materia di acquisti e utilizzo del software unico regionale per la gestione delle gare; adesione al 100% delle gare regionali indette dal CRAS – Centro Regionale Acquisti Sanità 49) Bilancio: utilizzo del processo di certificazione del bilancio, (art. 1, c. 291, della L. 266/2005 e art. 11, c. 2, del Patto per la Salute 2010-2012) al fine di sviluppare una funzione di Internal Auditing (controllo sul rispetto delle procedure aziendali) e analisi, anche retrospettiva, della composizione delle voci di bilancio correlate ai costi capitalizzati. OBIETTIVI AZIENDALI 50) Monitoraggio dei costi. 51) Rispetto delle scadenze nella trasmissione dei dati/effettuazione adempimenti verso le autorità e/o altri uffici. 52) Riduzione tempi di attuazione delle manutenzioni e dei costi delle manutenzioni a parità di interventi. 135 Bilancio Sociale 2011 Glossario Accreditamento Processo attraverso il quale le strutture autorizzate, pubbliche e private, ed i singoli professionisti che ne facciano richiesta acquisiscono lo status di soggetto idoneo ad erogare prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali per conto del Servizio Sanitario Nazionale. ADI Assistenza Domiciliare Integrata. Permette al cittadino di usufruire a domicilio di un programma assistenziale personalizzato, per evitare il ricovero in ospedale o in casa di riposo o per essere dimesso con un’adeguata assistenza. Agenas Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. A.O. Azienda ospedaliera. Area Vasta Bacino sovraziendale per la gestione di attività ospedaliere, territoriale ed amministrative ARSS Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto. Autorizzazione Provvedimento con il quale il soggetto preposto dalla LR 22/2002 autorizza una struttura sanitaria all’esercizio dell’attività a seguito della verifica del possesso dei requisiti previsti dalla legge. È il presupposto per l’accreditamento istituzionale della struttura nell’ambito del SSN. Budget Strumento di controllo della gestione aziendale riferito alle entrate e alle uscite di un periodo, solitamente di durata annuale. Nel budget sono indicati gli obiettivi che l’Azienda, nel suo complesso e nell’articolazione dei suoi servizi, deve raggiungere. In quanto strumento di programmazione e del controllo delle attività, permette di verificare i risultati conseguiti con grandezze standard di riferimento e di effettuare correzioni sulla base di procedure che consentono di ipotizzare l’andamento futuro del processo gestionale. Carta dei servizi documento in cui è sono indicate tutte le informazioni relative ai singoli Dipartimenti e Unità Operative dell’ULSS 21 come orari degli ambulatori/reparti/uffici, indirizzi delle strutture e numeri di telefono, modalità di accesso e descrizione delle prestazioni offerte da ciascun servizio. CD Centro Diurno. È un’unità organizzativa semiresidenzale collocata in ambito territoriale, che accoglie i pazienti durante le ore diurne su specifici progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati. CEOD Centro educativo occupazionale diurno. Struttura territoriale a carattere semiresidenzale, può essere gestita dall’ULSS stessa o da privati convenzionati; è rivolta a persone con disabilità con diversi profili di autosufficienza, cui fornisce interventi a carattere educativo, riabilitativo e assistenziale. CIO Comitato infezioni ospedaliere. CTRP Comunità terapeutica residenziale protetta. Struttura afferente al Dipartimento di Salute mentale che ospita utenti psichiatrici con scarse o assenti capacità di autonomia. CUP Centro unico di prenotazione. Cure palliative Le cure palliative sono la cura attiva e globale prestata al paziente quando la malattia no risponde più alle terapie aventi come scopo la guarigione. Il controllo del dolore e degli altri sintomi, dei problemi psicologici, sociali e spirituali assume importanza primaria (European Association for Palliative Care – EAPC). Day Hospital Particolare forma di assistenza medica ospedaliera, in cui le prestazioni diagnostiche e terapeutiche vengono fornite nelle ore diurne e al termine delle quali il paziente può tornare a casa. Viene adottato per indagini cliniche o trattamenti terapeutici particolarmente complessi, che richiedono la presenza del paziente per un notevole arco di tempo e attrezzature di tipo ospedaliero, ma non necessariamente il ricovero. Day Surgery La possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici o anche procedure diagnostiche e terapeutiche invasive e seminvasive in regime di ricovero limitato alle sole ore del giorno, in anestesia locale, loco-regionale o generale. DGR Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto. Dipartimento Strumento organizzativo che integra funzioni tra loro affini o complementari. Nel dipartimento sono aggregate diverse unità operative complesse o semplici. DRG Diagnosis-related Group (raggruppamento omogeneo di diagnosi). Categoria di pazienti ospedalieri definita in modo che essi presentino caratteristiche cliniche analoghe e richiedano per il loro trattamento volumi omogenei di risorse ospedaliere. Per assegnare ciascun paziente ad uno specifico DRG sono necessarie le seguenti informazioni: la diagnosi principale di dimissione, tutte le diagnosi secondarie, tutti gli interventi chirurgici e le principali procedure diagnostiche e terapeutiche, l'età, il sesso e la modalità di dimissione. DSM Dipartimento di salute mentale. EBIT Risultato ante oneri finanziari o anche reddito operativo aziendale è l'espressione del risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari. ECM L'insieme organizzato e controllato di tutte quelle attività formative, sia teoriche sia pratiche, promosse da Società Scientifiche, nonchè soggetti pubblici e privati accreditati (provider), allo scopo di adeguare continuamente e 137 Bilancio Sociale 2011 Glossario sistematicamente conoscenze, abilità e competenze dei professionisti della salute. Il programma nazionale di E.C.M. riguarda tutto il personale sanitario, medico e non medico, dipendente o libero professionista, operante nella Sanità, sia privata che pubblica. Ogni corso rientrante nel Programma ECM assegna al partecipante un numero di Crediti formativi, un modo per misurare l'impegno e il tempo dedicato dall’operatore all'aggiornamento ed al miglioramento del livello qualitativo della propria professionalità. Secondo l’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, “Riordino del sistema di formazione continua in Medicina”, ogni operatore sanitario deve acquisire nel triennio 2008/2010 cinquanta crediti/anno (minimo 30 e massimo 70) per un totale di 150 crediti. Evento Accadimento che ha dato o aveva la potenzialità di dare origine ad un danno non intenzionale e/o non necessario nei riguardi di un paziente. Più specificamente si distingue in: Evento avverso: Evento inatteso correlato al processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non intenzionale e indesiderabile. Gli eventi avversi possono essere prevenibili o non prevenibili. Un evento avverso attribuibile ad errore è “un evento avverso prevenibile”; Evento sentinella: Evento avverso di particolare gravità, potenzialmente indicativo di un serio malfunzionamento del sistema, che può comportare morte o grave danno al paziente. Per la loro gravità, è sufficiente che si verifichi una sola volta perché da parte dell’organizzazione si rendano opportune un’indagine immediata per accertare quali fattori eliminabili o riducibili lo abbiamo causato o vi abbiano contribuito e l’implementazione delle adeguate misure correttive; Evento senza esiti: situazione in cui un evento si è realmente verificato, ma senza conseguenze negative per il paziente; Quasi-evento (Near miss) errore che ha la potenzialità di causare un evento avverso, ma che non si verifica per caso fortuito o perché intercettato. Farmacovigilanza Insieme di attività finalizzate alla valutazione continuativa di tutte le informazioni relative alla sicurezza dei farmaci e ad assicurare, per tutti i farmaci in commercio, un rapporto rischio/beneficio favorevole per la popolazione. Follow-up fase che talvolta segue il ricovero ospedaliero. Include tutte le prestazioni (sia diagnostiche che terapeutiche e riabilitative) necessarie ad assicurare che l’esito dei trattamenti effettuati per la risoluzione del problema clinico che ha dato luogo al ricovero sia quello atteso. Queste prestazioni in genere sono eseguibili in ambulatorio, quindi senza ricovero. Infezione ospedaliera Infezione insorta nel corso di un ricovero ospedaliero, ma non manifesta clinicamente né in incubazione al momento dell’ingresso, che si rende evidente dopo 48 ore o più dal ricovero. Sono comprese anche le infezioni successive alla dimissione ma causalmente riferibili, per tempo di incubazione, agente eziologico e modalità di trasmissione al ricovero medesimo (ad esempio: infezione della ferita chirurgica). IOV Istituto Oncologico Veneto. LEA Livelli essenziali di assistenza sono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale. I LEA sono organizzati in tre grandi Aree: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro - assistenza distrettuale - assistenza ospedaliera. MDC (Major Diagnostic Categories) categorie diagnostiche principali, raggruppamenti di DRG (vd.) MMG Medici di Medicina Generale. Mobilità attiva (attrazioni) Indica l’uso di prestazioni sanitarie erogate dalla nostra ULSS da parte di cittadini residenti sul territorio di altre ULSS della Regione (mobilità attiva intra-regione) o di altre Regioni (mobilità attiva extra-regione). Mobilità passiva (fughe) Indica l’uso di prestazioni sanitarie erogate da altre ULSS della Regione (mobilità passiva intraregione) o di altre Regioni (mobilità passiva extra-regione) da parte di cittadini residenti nel territorio della nostra ULSS. OBI osservazione breve intensiva, una modalità organizzativa che prevede, per quei pazienti presentatisi in Pronto Soccorso che necessitano un approfondimento diagnostico o un trattamento terapeutico protratto nel tempo, uno spazio apposito per il monitoraggio e la stabilizzazione dello stato di salute, evitando un’ospedalizzazione impropria. OMS (o WHO, World Health Organization) Organizzazione Mondiale della Sanità. OSS Operatore Socio-Sanitario. Figura professionale definita dalla L.R. 20/2001 che, nell'ambito delle proprie aree di competenza, soddisfa i bisogni primari della persona in contesti lavorativi sia sociali che sanitari; in base alle proprie competenze e in collaborazione con altre figure professionali favorisce il benessere e l'autonomia dell'utente. Piano Sanitario Nazionale Strumento di programmazione sanitaria con durata triennale è adottato dal Governo, su proposta del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Piano socio-sanitario regionale Rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e il funzionamento dei servizi per soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale anche in riferimento agli obiettivi del Piano sanitario nazionale. PNE Programma nazionale valutazione esiti. PLS Pediatri di Libera Scelta. Ricovero ordinario prevede il trattenimento del degente anche durante le ore notturne. Può essere proposto dal medico di famiglia, dalla Guardia Medica, dal medico specialista (anche se di altra U.L.S.S.) o dal medico di Pronto Soccorso addetto all’accettazione che, valutata la reale necessità e la disponibilità dei posti letto, dispone il ricovero. 138 Azienda ULSS 21 Legnago Risk management (rischio clinico) Probabilità che un paziente subisca un danno o disagio involontario, imputabile, alle cure sanitarie, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte. Screening programma organizzato e sistematico di diagnosi precoce condotto su una popolazione asintomatica (cioè che non accusa nessun disturbo o “sintomo” di quella specifica malattia: lo screening si rivolge a persone “che si sentono sane”) che viene attivamente invitata dalla struttura sanitaria ad effettuare un esame clinico, strumentale o di laboratorio. Attraverso uno screening si vuole identificare una malattia in fase iniziale perché, tanto più è precoce la diagnosi, tanto più è probabile riuscire a modificare la storia naturale della malattia utilizzando un trattamento dimostratosi efficace. SER.D Servizio Dipendenze. SFT Servizio Farmaceutico Territoriale. SIAN Servizio Igiene degli Alimenti e della nutrizione. SIL Servizio integrazione lavorativa (afferente al Dip. Distretto). SISP Servizio igiene e Sanità Pubblica. SIT Servizio Immuno-trasfusionale. SPP Servizio Prevenzione e Protezione. SPISAL Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro. SSN e SSR Servizio Sanitario Nazionale e Servizio Sanitario Regionale. Stakeholders Portatori di interessi, ovvero coloro che possiedono un interesse diretto o indiretto nei confronti dell’Azienda in quanto influenzano o possono essere influenzati dalla sua attività, dai suoi obiettivi e dalle sue politiche soggetti che influenzano a qualche titolo in processo o il sistema considerato. In sanità si considerano, tra gli altri: gli utenti, le organizzazioni dei cittadini, le associazioni di volontariato, la comunità, i dipendenti e le loro organizzazioni, gli amministratori pubblici, i fornitori, gli assicuratori. Tasso di ospedalizzazione standardizzato (TOS) Media ponderata dei tassi specifici di ospedalizzazione per età, dove, il tasso grezzo di ospedalizzazione (TO) è il rapporto tra il numero di dimessi residenti in un certo ambito territoriale (regione, Azienda USL, comune, ecc.) e la stessa popolazione residente, per mille abitanti. Triage Sistema utilizzato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni, gravi o leggeri che siano, secondo classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate o del loro quadro clinico. TSO Trattamento sanitario obbligatorio. UOC Unità Operativa Complessa. UOS Unità Operativa Semplice. URP Ufficio Relazioni con il Pubblico. UTAP Unità Territoriali di Assistenza Primaria. UTIC Unità di Terapia intensiva coronarica. UVMD Unità di valutazione multi-dimensionale distrettuale. 139 Bilancio Sociale 2011 Glossario Indice analitico affido familiare. Vedi Tutela minori Alimenti e igiene degli alimenti. Vedi Prevenzione Igiene e degli Alimenti e Nutrizione Animali. Vedi Veterinari Asilo nido aziendale; 121 Assetto istituzionale; 27 Assistenza domiciliare integrata ADI; 103 Assistenza ospedaliera. Vedi Ricoveri Assistenza protesica; 108 Assistenza specialistica ambulatoriale. Vedi Prestazioni ambulatoriali Associazioni di volontariato. Vedi Organizzazioni del Terzo Settore Atto aziendale; 26 Ictus; 86 indicatori demografici; 18 indici di bilancio; 67 Infarto miocardico acuto; 86 Infezioni ospedaliere; 47 Infortuni. Vedi Sicurezza sui luoghi di lavoro Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG); 98 Investimenti in attrezzature sanitarie; 35; 37 Istituti Creditizi; 122 Bilancio d’esercizio; 56 Bollini Rosa; 42 manutenzione attrezzature; 34 Medicina convenzionata Medici di Medicina Generale; 71 Pediatri di libera scelta; 71 Medicina generale. Vedi Medicina convenzionata Mobilità sanitaria ricoveri in mobilità; 87 Capitale strutturale e tecnologico; 33 Carta dei Servizi; 50 Centro Unico di Prenotazione; 49 Collegio di direzione; 28 Collegio Sindacale; 27 Conferenza dei Sindaci; 28 Consultori Familiari; 100 Consumi energetici; 126 Continuità assistenziale; 72 Cooperative sociali. Vedi Organizzazioni del Terzo Settore cordone ombelicale. Vedi donazione del sangue del cordone ombelicale Corso di Laurea in Infermieristica; 120 Costi della produzione analisi dei costi; 59 Costi standard; 62 Dimissioni protette; 102 Dipendenze Comunità terapeutica diurna L'Argine; 112 Dipartimento delle Dipendenze (attività); 110 Dipartimento delle Dipendenze (organizzazione); 31 Direttore Generale; 27 Disabilità Assistenza ai disabili; 107 donazione del sangue del cordone ombelicale; 96 donazione di sangue e plasma; 95 Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani; 100 finanziamento (fonti di); 57 Fornitori; 122 Guardia medica. Vedi Continuità assistenziale Liste di attesa. Vedi tempi di attesa Livelli essenziali di assistenza costi per; 54 Finanziamento per; 54 Nascita presso l’AULSS 21, La; 97 Natalità e mortalità; 20 tasso di natalità; 20 Neuropsichiatria Infantile; 99 NISan; 62 obiettivi regionali; 54; 55 Organigramma; 29 Organizzazioni del Terzo Settore; 123 Osservazione breve intensiva (OBI); 94 Parti; 96 Parti cesarei; 96 Partoanalgesia; 97 Personale; 114 Piano di Zona; 48 Popolazione; 18 Prestazioni ambulatoriali; 90 Prevenzione Dipartimento di Prevenzione (organizzazione); 32 Igiene degli alimenti e nutrizione; 80 Igiene e Sanità pubblica; 78 Serv. Prevenzione e Sicurezza sui luoghi di lavoro SPISAL; 77 Programma nazionale valutazione esiti; 88 Pronto Soccorso; 93 Quota capitaria (finanziamento); 53 Ricoveri; 84 Rifiuti; 127 140 Azienda ULSS 21 Legnago rischio clinico; 45 Rischio degli Operatori; 119 Risorse umane. Vedi Personale Risultato d'esercizio; 57 Salute mentale attività del dipartimento; 109 Dipartimento di Salute mentale (organizzazione); 30 screening citologico; 76 del colon-retto; 76 mammografico; 75 Ser.D.. Vedi Dipendenze Servizio integrazione lavorativa SIL; 103 Sicurezza (Sistema di Gestione della Sicurezza); 48 Sicurezza sui luoghi di lavoro Infortuni; 23 infortuni mortali; 25 malattie professionali; 25 SPISAL (attività). Vedi Prevenzione Sistema informatico aziendale; 38 Sito aziendale; 50 Spesa. Vedi Costi della produzione Spesa farmaceutica per residenti; 72 SPISAL (Attività). Vedi Prevenzione Stakeholders; 11 Tempi di attesa; 92 Terapia Antalgica; 44 Tutela minori; 99 affido familiare; 100 Valutazione degli investimenti in tecnologie; 47 Veterinari Servizio veterinario - Igiene degli alimenti di origine animale; 83 Veterinari; 82 141 Bilancio Sociale 2011 Azienda ULSS 21 Bilancio Sociale 2011