Azienda ULSS 21 Legnago
Bilancio Sociale 2011
mandato 2008-2012
Azienda ULSS 21 Legnago
Bilancio Sociale 2011
mandato 2008-2012
DIREZIONE STRATEGICA
CONFERENZA DEI SINDACI
Direttore Generale
ANGIARI, Vincenzo Bonomo
BEVILACQUA, Valentino Girlanda
BONAVIGO, Ermanno Gobbi
BOSCHI SANT’ANNA, Vincenzino Passarin
BOVOLONE, Emilietto Mirandola
CASALEONE, Andrea Gennari
CASTAGNARO, Andrea Trivellato
CEREA, Paolo Marconcini (Presidente Conferenza dei Sindaci)
CONCAMARISE, Cristiano Zuliani
GAZZO VERONESE, Andrea Vecchini
ISOLA RIZZA, Elisa De Berti
LEGNAGO, Roberto Rettondini
MINERBE, Carlo Guarise
NOGARA, Luciano Mirandola
OPPEANO, Alessandro Montagnoli
PALÙ, Francesco Farina
RONCO ALL’ADIGE, Moreno Boninsegna
ROVERCHIARA, Gino Lorenzetti
SALIZZOLE, Mirko Corrà
SAN PIETRO DI MORUBIO, Giorgio Malaspina
SANGUINETTO, Alessandro Braga
SORGÀ, Giovanni Battista Bazzani
TERRAZZO, Sabrina Chinaglia
VILLA BARTOLOMEA, Luca Bersan
ZEVIO, Diego Ruzza
Daniela Carraro
Direttore Sanitario
Francesco Buonocore
Direttore Amministrativo
Giuseppe Cenci
Direttore Servizi Sociali
Raffaele Grottola
COLLEGIO SINDACALE
Presidente
Albertino Ghellere
Componenti
Salvatore De Rosa
Carla Grigoli
Fernando Tebaldi
Massimo Venturato
GRUPPO DI LAVORO BILANCIO SOCIALE
Graziana Aguzzi (Coordinatore Bilancio Sociale), Controllo interno e Programmazione
Silvia Bonacchini, Controllo interno e Programmazione
Alessandro Giuriola, Controllo interno e Programmazione
Elena Zaghi, Controllo interno e Programmazione
Con la collaborazione delle Unità Operative e i Servizi dell’Azienda ULSS 21
Il Bilancio Sociale 2011 è consultabile anche sul sito www.aulsslegnago.it
L’Azienda ULSS 21 è stata selezionata dalla Federazione Relazioni Pubbliche italiana (FERPI)
come una delle tre Aziende Sanitarie Locali finaliste all’edizione 2012 dell’Oscar di Bilancio
della Pubblica Amministrazione, un importante riconoscimento assegnato alle amministrazioni
che si impegnano a presentare bilanci economici, sociali ed ambientali comunicativamente
efficaci, trasparenti e chiari. Queste le motivazioni che hanno spinto la giuria ad inserire l’ULSS
21 nella rosa dei finalisti:
Il Bilancio consuntivo risulta chiaro e completo in tutte le sue parti, con informazioni esaustive e
dettagliate e un buon livello di leggibilità e qualità grafica. Il Bilancio Sociale riporta dati ben
articolati e dettagliati, con evidenza di benchmark con dati regionali. Illustra inoltre, in maniera
esaustiva, il processo metodologico utilizzato, nonché gli obiettivi strategici perseguiti.
Presentazione del Direttore Generale
Trasparenza e informazione: la grande domanda oggi espressa
dai cittadini nei confronti delle Istituzioni Pubbliche, insieme
con la richiesta di controllo dei costi, trova nella pubblicazione
del Bilancio Sociale una risposta adeguata e completa.
Con i dati del Bilancio Sociale l’istituzione esce dai tecnicismi
del linguaggio per addetti ai lavori ed entra nel “lessico
familiare” del linguaggio di tutti i giorni presentando il proprio
operato, con riferimento stretto tra i servizi erogati e i costi
sostenuti. L’Azienda viene presentata in ogni suo aspetto
quantitativo e qualitativo, per arrivare agli aspetti ambientali e di benessere
che a loro volta hanno anche valore economico e sociale.
Il Bilancio Sociale è un atto doveroso verso i cittadini perché è di facile
lettura, dà informazioni interessanti in modo chiaro, è pubblicato per il
quinto anno consecutivo e può quindi essere confrontato di anno in anno, i
dati sono tutti veri e controllabili, il testo è divulgato via internet e messo a
disposizione di ogni persona interessata e inoltre viene richiesto di compilare
un questionario di valutazione.
Lo strumento del Bilancio Sociale consente il superamento di una critica al
modello democratico di condivisione delle scelte: molti aspetti decisionali
sono tecnici e quindi i cittadini non sono in grado di dare un giudizio. Con il
Bilancio Sociale i dati tecnici sono trasformati in valore economico sociale a
disposizione di tutti.
Questa edizione si presenta più snella nel formato e modificata in parte
nell’esposizione dei contenuti, sperando di cogliere gli aspetti che possono
essere più interessanti e significativi per i cittadini e i decisori politici. Inoltre,
poiché la pubblicazione del documento coincide con il termine del mandato
2008-2012 del Direttore Generale, si è cercato di presentare i dati in
continuità temporale in modo tale da rendere confrontabili i contenuti e
rendere possibile una valutazione circa il raggiungimento degli obiettivi
strategici perseguiti.
Buona lettura!
Daniela Carraro
Direttore Generale dell’Azienda ULSS 21
Indice degli argomenti
COSA TROVO A .................................................................................................................................................... 9
PREMESSA ........................................................................................................................................................ 11
QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE ........................................................................................................................... 13
PARTE I – IDENTITÀ AZIENDALE ................................................................................................................. 15
CAPITOLO 1. TERRITORIO E POPOLAZIONE ................................................................................................ 17
1.1. CONTESTO SOCIO-ECONOMICO ...................................................................................................................... 17
1.1.1. Geografia del territorio e popolazione ......................................................................................................17
1.1.2. Contesto di riferimento .............................................................................................................................17
1.1.3. Economia ...................................................................................................................................................19
1.2. OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE SULLA POPOLAZIONE....................................................................................... 20
1.2.1. Natalità e mortalità....................................................................................................................................20
1.2.2. Malattie Cronico-degenerative ..................................................................................................................23
1.2.3. Infortuni sul lavoro ....................................................................................................................................23
1.2.4. Malattie professionali ................................................................................................................................25
CAPITOLO 2. PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA ............................................................................................ 26
2.1. PRINCIPI CONTENUTI NELL’ATTO AZIENDALE ..................................................................................................... 26
2.2. ASSETTO ISTITUZIONALE E GOVERNANCE .......................................................................................................... 27
2.2.1. Organi aziendali .........................................................................................................................................27
2.2.2. Componenti della Direzione Generale e organi collegiali ..........................................................................28
2.2.3. Ospedale ....................................................................................................................................................28
2.2.4. Il Distretto ..................................................................................................................................................30
2.2.5. Dipartimento di Prevenzione .....................................................................................................................32
2.2.6. Attività non sanitarie di supporto ..............................................................................................................32
2.3. IL CAPITALE AZIENDALE ................................................................................................................................. 33
Il Capitale strutturale e tecnologico ........................................................................................................ 33
2.3.1. Attività di manutenzione ...........................................................................................................................34
2.3.2. Investimenti in attrezzature sanitarie........................................................................................................35
2.3.3. Progetti edilizi ............................................................................................................................................37
2.3.4. Il Sistema informatico aziendale. ...............................................................................................................38
Il Capitale umano .................................................................................................................................... 39
Il Capitale organizzativo .......................................................................................................................... 40
2.3.5. Sistemi di Gestione della Qualità ...............................................................................................................40
2.3.6. Ospedale senza Dolore ..............................................................................................................................43
2.3.7. Nucleo Cure palliative ................................................................................................................................44
2.3.8. Nucleo ricerca clinica .................................................................................................................................44
2.3.9. Sistemi di gestione del Rischio clinico........................................................................................................45
2.3.10. Comitato infezioni ospedaliere ................................................................................................................47
2.3.11. Nucleo di Valutazione degli Investimenti in Tecnologie ..........................................................................47
2.3.12. Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS)................................................................................................47
2.3.13. Piano di Zona ...........................................................................................................................................48
2.3.14. Centro Unico di Prenotazione (CUP)........................................................................................................49
2.3.15. Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) .....................................................................................................49
2.3.16. Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico .......................................................................................50
PARTE II - RENDICONTO ECONOMICO........................................................................................................ 51
CAPITOLO 3. LA DIMENSIONE ECONOMICA ............................................................................................... 53
3.1. IL FINANZIAMENTO E LA SPESA PROCAPITE ........................................................................................................ 53
3.2. DATI ECONOMICI DI SINTESI ........................................................................................................................... 56
3.3. LE RISORSE A DISPOSIZIONE ........................................................................................................................... 57
3.3.1. Finanziamenti di parte corrente ................................................................................................................57
3.3.2. Finanziamenti in Conto capitale.................................................................................................................59
3.4. UTILIZZO DELLE RISORSE ................................................................................................................................ 59
3.4.1. Analisi dei costi per natura ........................................................................................................................59
3.4.2. Costi standard in Sanità: esperienza dell’ULSS 21 nel N.I.San. ..................................................................62
3.5. LA MOBILITÀ .............................................................................................................................................. 63
3.6. SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO E DELLO STATO PATRIMONIALE ............................................. 64
3.6.1. Conto Economico Riclassificato a valore aggiunto.....................................................................................64
3.6.2. Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario .................................................................66
3.7. SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA E PATRIMONIALE .................................................................................. 67
PARTE III – RELAZIONE SOCIALE................................................................................................................. 69
CAPITOLO 4. UTENTI .................................................................................................................................. 71
4.1. CITTADINI ASSISTIBILI ................................................................................................................................... 71
4.1.1. Le Cure Primarie ........................................................................................................................................71
4.1.2. La Spesa farmaceutica per i residenti ........................................................................................................72
4.2. LA PREVENZIONE ......................................................................................................................................... 75
4.2.1. Attività di Screening...................................................................................................................................75
4.2.2. Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL).......................................................77
4.2.3. Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP)......................................................................................................78
4.2.4. Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) .....................................................................................80
4.2.5. Servizi veterinari ........................................................................................................................................82
4.3. L’ASSISTENZA OSPEDALIERA E AMBULATORIALE .................................................................................................. 84
4.3.1. Assistenza ospedaliera...............................................................................................................................84
4.3.2. Programma Nazionale Valutazione esiti ....................................................................................................88
4.3.3. Assistenza specialistica ambulatoriale .......................................................................................................90
4.3.4. Tempi di attesa ..........................................................................................................................................92
4.3.5. Attività di Pronto Soccorso ........................................................................................................................93
4.3.6. Il Servizio immuno-trasfusionale................................................................................................................95
4.4. LA NASCITA NELL’ULSS 21............................................................................................................................ 96
4.5. LA FAMIGLIA E L’ETÀ EVOLUTIVA..................................................................................................................... 99
4.6. PERSONE IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ............................................................................................................ 101
4.6.1. Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale..............................................................................101
4.6.2. Dimissioni Protette ..................................................................................................................................102
4.6.3. Assistenza domiciliare integrata (ADI) .....................................................................................................103
4.6.4. Servizio integrazione lavorativa ...............................................................................................................103
Gli Anziani ............................................................................................................................................. 105
4.6.5. Case di riposo (Centro Servizi) .................................................................................................................105
4.6.6. Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani ...............................................................................106
4.6.7. Centri per il Decadimento Cognitivo (CDC)..............................................................................................106
4.6.8. Vaccinazioni per gli anziani ......................................................................................................................106
I Disabili ................................................................................................................................................. 107
4.6.9. Assistenza protesica.................................................................................................................................108
Una particolare fragilità: la Salute mentale.......................................................................................... 109
Le Dipendenze ....................................................................................................................................... 110
4.7. ALCUNE NOVITÀ DEL 2011.......................................................................................................................... 113
CAPITOLO 5. RISORSE UMANE ................................................................................................................. 114
5.1.1. Consistenza e caratteristiche del personale ............................................................................................114
5.1.2. Politiche del personale e turn-over..........................................................................................................116
5.1.3. Attività di formazione per il personale dipendente .................................................................................117
5.1.4. Formazione farmacie convenzionate.......................................................................................................118
5.1.5. Prevenzione e gestione del rischio degli operatori ..................................................................................119
CAPITOLO 6. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E ORGANIZZAZIONI PARTNER............................................. 120
6.1.1. La Regione Veneto ...................................................................................................................................120
6.1.2. Istituzioni scolastiche e Polo didattico universitario................................................................................120
6.1.3. Asilo nido aziendale .................................................................................................................................121
6.1.4. Fornitori ...................................................................................................................................................122
6.1.5. Gli Istituti Creditizi ...................................................................................................................................122
6.1.6. Le organizzazioni del Terzo settore..........................................................................................................123
CAPITOLO 7. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE............................................................................................... 126
7.1.1. Gestione dei Consumi ..............................................................................................................................126
7.1.2. La Gestione dei Rifiuti ..............................................................................................................................127
PARTE IV – PIANIFICAZIONE FUTURA....................................................................................................... 129
CAPITOLO 8. OBIETTIVI FUTURI DELL’AZIENDA ........................................................................................ 131
GLOSSARIO ..................................................................................................................................................... 137
INDICE ANALITICO ............................................................................................................................................. 140
Premessa
44
17
3
13
14
9
198
Pazienti ammessi in Ricovero Ordinario
Pazienti ammessi in Day Hospital
Parti
Interventi chirurgici in regime ordinario
Interventi chirurgici in Day Surgery
Interventi Chirurgici in Ambulatorio Protetto
Accessi in Pronto Soccorso di cui:
1
28
115
54
In pericolo di vita (cod. Rosso)
Urgenti ma non in pericolo di vita (cod. Giallo)
Con lesioni che interessano funzioni vitali (cod. Verde)
Rinviabili al medico curante (cod. Bianco)
20
37
Osservazioni brevi intensive
316
4.186
341
osservazioni
Prelievi di sangue
Esami di laboratorio
Esami di radiologia diagnostica
987
363
Prenotazioni effettuate presso gli sportelli CUP
55
160
9
5,3
Trattamenti di dialisi
2,5
4,2
4,4
5,6
34
Prenotazioni telefoniche (Call center)
Persone assistite a domicilio (ADI)
Valutazioni multidimensionali
Donne che si rivolgono ai consultori
Sopralluoghi per verificare la sicurezza nei posti di lavoro
Visite fiscali
Pareri ed accertamenti alimentari
Interventi di vigilanza in stabilimenti di produzione,
trasformazione e distribuzione di alimenti
Sopralluoghi in allevamenti
7
Bilancio Sociale 2011
Premessa
Centro Sanitario Polifunzionale di Nogara
Ospedale di Zevio
Ospedale di Legnago
8
Azienda ULSS 21 Legnago
Ospedale di Bovolone
Cosa trovo a…
Premessa
…LEGNAGO
COSPEDALE
osa tr“MATER
ovo aSALUTIS”
• ATTIVITÀ DI RICOVERO:
- Area medica: Cardiologia e Unità Di Terapia Intensiva Coronarica (Utic), Gastroenterologia, Geriatria, Malattie Infettive, Medicina Interna,
Nefrologia e Dialisi, Neurologia, Oncologia, Pneumologia, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), Rianimazione, Radioterapia e Medicina
Nucleare, Recupero e Rieducazione Funzionale.
- Area chirurgica Chirurgia Generale, Oculistica, Odontostomatologia, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Urologia
- Area materno-infantile Ostetricia e Ginecologia, Pediatria con Patologie neonatali e Nido.
- Servizi: Laboratorio analisi, Anatomia e Istologia Patologica, Radiologia, Farmacia Ospedaliera.
• POLIAMBULATORI: Ematologia, Oncologia, Fisiokinesiterapia, Nefrologia, Oculistica, Endocrinologia, Dermatologia, Radioterapia,
Dietologia, Otorinolaringoiatria, Anestesia (con Terapia Antalgica), Ortopedia, Ginecologia, Gastroenterologia, Chirurgia, Anatomia
patologia, Psichiatria, Urologia, Allergologia, Amb.Trasfusionale, Centro Antidiabete.
• PRONTO SOCCORSO
• SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA
• SERVIZIO TRASFUSIONALE E IMMUNOEMATOLOGIA (con unità di raccolta per donazioni sangue, plasma e piastrine)
• NEUROPSICHIATRIA INFANTILE (DIP.TO DISTRETTO)
• SERV. DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (ex Guardia medica)
• ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
• SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
• MEDICINA LEGALE (riconoscimento invalidità civili, valutazione stato di handicap, rilascio patenti speciali di guida,…)
• CENTRO UNICO DI PRENOTAZIONE (CUP) E CASSA
• UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP)
PALAZZINA DIREZIONALE
• Direzione Generale, Direzione Medica Ospedaliera, Uffici Amministrativi.
• Dipartimento Distretto: Servizio Integrazione Lavorativa, Serv. amministrativo Assistenza Protesica, Tutela Minori,…
PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE SINISTRA ADIGE (c/o Osp. Mater Salutis)
Servizi Amministrativi (iscrizione all’anagrafe sanitaria, scelta/revoca MMG/PLS, esenzioni,…)
PUNTO SANITA’ DISTRETTUALE DESTRA ADIGE (Porto di Legnago)
• ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Servizio abilitazione/riabilitazione Disabili Adulti,
Età Evolutiva Adolescenti e Giovani, Tutela Minori
• ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: medicina pubblica (certificazioni di idoneità,…), polizia mortuaria
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE (c/o Palazzo di vetro, via Frattini)
• ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccinazioni, medicina pubblica (certificazioni idoneità,ecc.), polizia mortuaria
SERVIZIO DIPENDENZE (SER.D.) (V.le Cadorna, 3)
…ZEVIO
OSPEDALE “CHIARENZI”
• ATTIVITÀ DI RICOVERO: RIABILITAZIONE POLIFUNZIONALE
• POLIAMBULATORI: Cardiologia, Pneumologia, Ortopedia, Chirurgia, Ginecologia, Urologia, Oncologia, Fisiatria, Neurologia,
Oculistica , Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Odontostomatologia, Centro Antidiabete, Radiologia (Rx Digitale ed Ecografie),
Psichiatria.
• PUNTO PRELIEVI
• SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (Ex Guardia medica)
• CENTRO TRASFUSIONALE PER DONAZIONI SANGUE E PLASMA
• ATTIVITÀ AMBULATORIALE DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
• SPORTELLO CUP E CASSA
PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE
• ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio familiare, Neuropsichiatria infantile, Serv. abilitazione/riabilitazione Disabili adulti,
Serv. Amministrativo per l’assistenza protesica, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani
SERVIZIO DIPENDENZE (SER.D.) C/o Osp. Chiarenzi
Bilancio
Sociale
UTAP
(c/o
Osp. 2011
Chiarenzi) forma associativa evoluta (5 MMG e 2 PLS)
9
Premessa
Cosa trovo a…
…NOGARA
CENTRO SANITARIO POLIFUNZIONALE
• POLIAMBULATORI: Cardiologia, Ginecologia, Urologia, Ortopedia Sala gessi, Oculistica, Dermatologia, Otorinolaringoiatria,
Odontostomatologia, Neurologia, Radiologia (Rx tradizionale e ecografia), Psichiatria, Centro Antidiabete, Fisiatria e Fisiokinesiterapia
• SCREENING MAMMOGRAFICO
• PUNTO PRELIEVI
• SERV. DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (ex Guardia medica)
• UNITÀ DI RACCOLTA DONAZIONI SANGUE E PLASMA
• SPORTELLO CUP E CASSA
PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE
• ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DISTRETTO: servizi amministrativi (iscrizione ad anagrafe sanitaria, scelta/revoca MMG e PLS,
autorizzazioni, rilasci esenzioni, ecc.), Consultorio, Neuropsichiatria infantile, Servizio abilitazione/riabilitazione Disabili Adulti, Tutela
Minori, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani
• ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccinazioni, medicina pubblica (certificazioni di idoneità, ecc.), polizia mortuaria.
• CTRP “VILLA STELLINI” (Comunità Terapeutica Residenziale Protetta)
…CEREA
PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE
• ATTIVITÀ AMBULATORIALE: Otorinolaringoiatria, Oculistica, Ginecologia, Dermatologia, Odontostomatologia
• ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Tutela Minori, Età Evolutiva Adolescenti e
Giovani
• ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccini, medicina pubblica (certificazioni di idoneità,…)
…BOVOLONE
OSPEDALE “SAN BIAGIO”
• ATTIVITÀ DI RICOVERO
- Area Funzionale di Lungodegenza e Riabilitazione: Lungodegenza, Medicina, Day Hospital oncologico
- Osservazione Breve Intensiva (c/o Punto di Primo Intervento)
- Day Surgery Multispecialistico: Chirurgia Generale, Ortopedia e Traumatologia, Urologia, Terapia Antalgica
• POLIAMBULATORI: Cardiologia, Ostetricia-Ginecologia, Urologia, Ortopedia, Chirurgia, Centro Antidiabete, Oculistica, Dermatologia,
Otorinolaringoiatria, Odontoiatria, Ambulatorio endometriosi, Internistico Geriatria, Oncologia, Neurologia, Fisiokinesiterapia, Radiologia
(Rx Tradizionale, Ecografie, Risonanze Magnetiche)
• PUNTO PRELIEVI
• PUNTO DI PRIMO INTERVENTO (Ambulatorio chirurgico d’urgenza)
• SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (Ex Guardia medica)
• UNITÀ DI RACCOLTA DONAZIONI SANGUE E PLASMA
• SPORTELLO CUP E CASSA
PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE
• ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Servizio Abilitazione/ Riabilitazione Disabili Adulti,
Servizio Integrazione Lavorativa, Servizio Amministrativo per l’assistenza protesica, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani
• ATTIVITÀ DEL DIP.TO DI PREVENZIONE: vaccini, medicina pubblica (certificazioni di idoneità,…)
CENTRO DI SALUTE MENTALE
• ATTIVITÀ AMBULATORIALE, SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA
CENTRO DI MEDICINA GENERALE (c/o Osp. “San Biagio”): Medicina di Gruppo sperimentale avanzata (4 MMG)
10
Azienda ULSS 21 Legnago
Premessa
Premessa
Cos’è il Bilancio Sociale?
Il Bilancio Sociale è uno strumento di rendicontazione e controllo, oltre che di comunicazione e condivisione verso
l’interno e l’esterno dell’azienda. L’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e
dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere
e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il
suo mandato.
A cosa serve?
A differenza della rendicontazione economico-finanziaria (Bilancio d’esercizio, ecc.), che presenta i risultati
reddituali e la situazione economica, finanziaria e patrimoniale, il Bilancio Sociale si sofferma su tutti gli altri
aspetti che caratterizzano l’attività dell’azienda/ente e che nel settore pubblico rivestono fondamentale
importanza, consentendo agli interlocutori sociali di conoscere e valutare l’andamento della gestione aziendale.
I principali obiettivi sono:
condividere con gli stakeholders (portatori di interesse) i principali indirizzi strategici e le modalità per il loro
perseguimento;
rappresentare gli effetti prodotti dall’attività aziendale per le diverse categorie di stakeholders;
ottimizzare le relazioni pubbliche, al fine di migliorare l’immagine percepita dell’azienda;
divenire uno strumento integrato nel ciclo di programmazione, rendicontazione e controllo aziendale;
supportare le strategie aziendali finalizzate al raggiungimento di una maggiore trasparenza in relazione alle
responsabilità, alle strategie e agli obiettivi e alla sostenibilità (Accountability).
La metodologia utilizzata
La Regione Veneto, che ha intrapreso già da qualche anno un processo di sviluppo della Rendicontazione Sociale,
ha avviato a partire dal 2007 un progetto, coordinato dall’Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto, per la
stesura delle Linee Guida Regionali per la redazione del Bilancio Sociale.
Il Bilancio Sociale Aziendale viene redatto partendo dai flussi informativi e dalle principali relazioni periodiche
aziendali integrate da altri documenti/relazioni predisposti dal Servizio Controllo interno e Programmazione
dell’Azienda ULSS 21.
Questa edizione si riferisce all’anno 2011, ma, essendo stata realizzata nei primi mesi del 2012 ne è
inevitabilmente influenzata: infatti in alcuni punti, in particolare quelli in cui si forniscono informazioni circa la
disponibilità di servizi e le relative modalità di accesso, si è preferito descrivere lo stato attuale.
A chi è rivolto?
Questo Bilancio Sociale è rivolto a tutti gli Stakeholders dell’ULSS 21, ovvero coloro che possiedono un interesse
diretto o indiretto nei confronti dell’Azienda in quanto influenzano o possono essere influenzati dalla sua attività,
dai suoi obiettivi e dalle sue politiche. Ognuno di essi ha una particolare esigenza informativa, in base al tipo di
relazione che lo collega all’azienda.
Si è scelto di indirizzare questo documento in modo particolare ai cittadini/utenti, che, oltre ad essere i destinatari
dell’attività dell’ULSS 21, sono anche i reali “finanziatori” ed in quanto tali hanno il diritto di venire a conoscenza
delle modalità di allocazione delle risorse e i risultati ottenuti. Nello schema seguente sono raffigurati i principali
Stakeholders dell’Azienda ULSS 21 e le rispettive principali esigenze informative:
11
Bilancio Sociale 2011
Premessa
Tipologie di stakeholders dell’Azienda ULSS 21 e rispettivi fabbisogni informativi
Utenti/cittadini
Collettività e
Ambiente
Ruolo e funzioni dell’Azienda
Servizi offerti
Modalità di allocazione delle risorse
Risultati (outcome)
Qualità, efficienza ed efficacia
Altri interlocutori
istituzionali
(Comuni, altre ULSS,…)
Impatto su contesto sociale,
territorio, economia locale e
ambiente
Politiche sanitarie
Attività realizzate in collaborazione e
risultati
Confronto
Organizzazioni
partner
Regione
(fornitori,associazioni,privati,…)
Relazioni con i fornitori
Gestione delle relazioni
Attività realizzate in
collaborazione e risultati
Contesto generale
Allineamento delle politiche
aziendali con le strategie
regionali
Risorse Umane
Mission istituzionale e dei cambiamenti organizzativi
Politiche del personale
Valorizzazione delle capacità (formazione, mansioni, ecc.)
Struttura del Documento
Il Bilancio Sociale 2011 dell’AULSS 21 si compone di quattro sezioni:
1. IDENTITÀ AZIENDALE: in questa parte viene illustrato il contesto ambientale e sociale, l’assetto istituzionale ed
organizzativo, dalla missione, visione e valori di riferimento agli obiettivi gestionali. La descrizione
dell’Identità aziendale permette di comprendere la complessità di un’azienda sanitaria: programmi,
strategie, attività, compresa la molteplicità ed eterogeneità dei suoi interlocutori (stakeholders).
2. DIMENSIONE ECONOMICA: in questa sezione viene presentata la Dimensione Economica dell’Azienda ed in
particolare la struttura delle sue fonti di finanziamento, l’impiego delle stesse per lo svolgimento
dell’attività e l’analisi dei risultati raggiunti
3. RELAZIONE SOCIALE: descrive il sistema delle relazioni sociali e gli effetti dell’attività aziendale verso le diverse
categorie di stakeholders; espone le politiche dell’Azienda ULSS illustrando, attraverso fatti e dati, la
coerenza con gli impegni assunti nei loro confronti.
4. PIANIFICAZIONE FUTURA: individua gli obiettivi di miglioramento che l’Azienda si pone in relazione alla
rendicontazione e agli obiettivi gestionali futuri.
12
Azienda ULSS 21 Legnago
Premessa
Questionario di valutazione
I suggerimenti e i contributi, anche se in numero molto contenuto negli anni precedenti, rappresentano uno
stimolo al continuo miglioramento di questo documento. È per questo motivo che anche per il Bilancio Sociale
2011 proponiamo il questionario di valutazione. Invitiamo quindi i lettori a dedicare qualche minuto alla
compilazione del questionario che potrà essere inviato anonimo nelle seguenti modalità:
- per posta indirizzandolo a: Azienda ULSS 21 – Servizio Controllo Interno e Programmazione - via Gianella 1,
37045 Legnago (VR)
- Compilandolo direttamente sul sito www.aulsslegnago.it/p_questionario_bilancio_sociale_2010.html
A quale delle seguenti categorie di Stakeholder (interlocutore dell’azienda) appartiene?
Utenti
Dipendenti
Medici
Collaboratori (MMG, PLS, ecc.)
Farmacisti
Organizzazione del Terzo Settore (Associazioni, Coop.Soc., ecc.)
Fornitori
Pubblica Amministrazione
Altro:_________________________________
Ha trovato interessante il Bilancio Sociale?
Molto
Abbastanza
Poco
Per niente
Qual è la sua valutazione del Bilancio sociale in termini di:
Credibilità delle informazioni
Completezza delle informazioni
Significatività delle informazioni
Chiarezza espositiva
Aspetto grafico
Lunghezza del documento
INSUFFICIENTE
SUFFICIENTE
BUONO
OTTIMO
La lettura del Bilancio Sociale le ha fornito informazioni sull’azienda che non conosceva?
SI
NO
Se si, quali in particolare?_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
Quale parte ha trovato di maggiore interesse?____________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
Quali sono, a suo parere, le informazioni mancanti o che andrebbero maggiormente sviluppate?___________
_____________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
Commenti e suggerimenti.____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________
La ringraziamo per la sua cortese collaborazione
13
Bilancio Sociale 2011
Capitolo 1 - Territorio e popolazione
PARTE I – IDENTITÀ AZIENDALE
PARTE I
Identità aziendale
Territorio e popolazione
Presentazione dell’Azienda
15
Bilancio Sociale 2011
Capitolo 1 - Territorio e popolazione
CAPITOLO 1. TERRITORIO E POPOL AZIONE
1.1. Contesto socio-economico
TERRITORIO E
1.1.1. Geografia del territorio e popolazione
POPOLAZIONE
1.1.2. Contesto di riferimento
L’Azienda ULSS 21 opera su un territorio complessivo di 810,21 kmq, che comprende 25 Comuni
della Provincia di Verona per un totale di 156.040 cittadini residenti e una densità di popolazione
pari a circa 192,6 abitanti per kmq. La conformazione geomorfologica è totalmente pianeggiante,
caratterizzata da un paesaggio prevalentemente agricolo e da centri abitati di medio-piccole
dimensioni.
Le strutture dell’Azienda sono dislocate nei cinque Comuni di Legnago, Bovolone, Cerea, Nogara e
Zevio. Nelle prossime pagine viene dato maggior dettaglio circa le caratteristiche di tali strutture e
l’offerta assistenziale in ciascuna di queste.
Figura 1.1 Estensione territoriale dell’Azienda ULSS 21 e abitanti per Comune al 31/12/2011
Comune
ZEVIO
PALU'
RONCO
ALL'ADIGE
OPPEANO
BOVOLONE
ISOLA
RIZZA
ROVERCHIARA
S.PIETRO
DI M.
SALIZZOLE
SORGA'
BONAVIGO
ANGIARI
CONCAMARISE
NOGARA
MINERBE
BOSCHI
S.ANNA
SANGUINETTO
BEVILACQUA
CEREA
LEGNAGO
CASALEONE
GAZZO
VERONESE
TERRAZZO
VILLA
BARTOLOMEA
ANGIARI
BEVILACQUA
BONAVIGO
BOSCHI SANT'ANNA
BOVOLONE
CASALEONE
CASTAGNARO
CEREA
CONCAMARISE
GAZZO VERONESE
ISOLA RIZZA
LEGNAGO
MINERBE
NOGARA
OPPEANO
PALU'
RONCO ALL'ADIGE
ROVERCHIARA
SALIZZOLE
SANGUINETTO
S. PIETRO DI M.
SORGA'
TERRAZZO
VILLA BARTOLOMEA
ZEVIO
Totale
N. abitanti
2.214
1.823
2.034
1.471
16.008
6.006
4.021
16.404
1.084
5.550
3.310
25.438
4.763
8.718
9.633
1.302
6.229
2.813
3.792
4.210
3.054
3.171
2.335
5.907
14.750
156.040
CASTAGNARO
Numero abitanti
Comuni con
strutture ULSS 21
17
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
I residenti al 31/12/2011 erano 156.040, di cui 78.857 femmine (50,5%) e 77.183 maschi (49,5%) con
un’età media di 43 anni e una percentuale di ultrassessantacinquenni pari al 20% del totale. Il
Grafico 1.1 rappresenta la distribuzione della popolazione per sesso e classe di età, evidenziando
anche la porzione di residenti stranieri (10% sul totale dei residenti), mentre la Tabella 1.1 riporta i
principali indicatori demografici. L’andamento demografico dell’ultimo decennio è in crescita, con
una stabilizzazione a partire dal 2010. La popolazione residente straniera ha contribuito in parte alla
crescita, con un andamento meno regolare, anche se va considerato che i dati ufficiali sugli stranieri
residenti forniscono solo una stima sull’effettiva presenza di cittadini di altri Paesi nel territorio.
Grafico 1.1 Piramide dell’età della popolazione al 31 dicembre 2011 con dettaglio dei residenti stranieri
100 anni
90 anni
80 anni
70 anni
60 anni
50 anni
40 anni
30 anni
20 anni
10 anni
Fino a 1 anno
1.500 1.250 1.000 750
femmine italiane
500
250
0
femmine straniere
250
500
750 1.000 1.250 1.500
maschi italiani
maschi stranieri
Tabella 1.1 Principali indicatori demografici dal 2005 al 2011 al 31 dicembre
2005
2006
2007
2008
Popolazione totale al 31/12
147.529 148.927 151.455 153.522
Densità per Kmq
182,09
183,81
186,90
189,48
a
Indice di vecchiaia
1,49
1,48
1,46
1,43
N. residenti in età >65
29.311
29.696
29.972
30.191
b
49,66
50,12
50,10
50,41
Indice di carico sociale
c
Indice di invecchiamento
19,87
19,94
19,80
19,70
d
Indice di dipendenza giovanile
19,92
20,19
20,40
20,78
e
Indice di dipendenza senile
29,73
29,93
29,70
29,63
2009
154.705
190,94
1,40
30.509
50,97
19,71
21,21
29,76
2010
155.587
192,03
1,39
30.452
50,90
19,59
21,34
29,56
2011
156.040
192,59
1,40
31.156
52,02
19,97
21,67
30,35
a
Indice di vecchiaia = Pop 65 e oltre/Pop 0-14
Indice di carico sociale = [(Pop 65 e oltre + Pop 0-14)/Pop 15-64]x100
c
Indice di invecchiamento = (Pop 65 e oltre/Pop Totale)x100
d
Indice di dipendenza giovanile = (Pop 0-14/Pop 15-64)x100
e
Indice di dipendenza senile = (Pop 65 e oltre/Pop 15-64)x100
b
Grafico 1.2 Andamento della popolazione dal 2002 al 2011. Dettaglio per residenti di cittadinanza straniera
Totale
160.000
140.000
120.000
Numero 100.000
residenti
80.000
60.000
residenti
stranieri*
40.000
20.000
0
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
* dati disponibili
fino al 2010
18
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 1 - Territorio e popolazione
1.1.3. Economia
Il territorio dell’ULSS 21 è caratterizzato da una prevalente vocazione agricola e del
commercio. Negli ultimi tre anni, a causa della crisi economica, si è assistito ad un
generale calo di attività concentrato, in particolare, nei settori dell’Agricoltura/Pesca,
Industria e Costruzioni. In particolare, il settore del legno, che caratterizza il tessuto
imprenditoriale di questo territorio, ha subito un’importante calo nel numero di unità
locali attive (-10,9% rispetto al 2009). Sembrano invece aver risentito meno della crisi i settori dei
Servizi e dell’Alberghiero/Ristorazione.
Il Grafico 1.3 evidenzia, per il decennio 2001-2010, una minore vivacità imprenditoriale rispetto alla
provincia, espressa come variazione nel numero di imprese registrate alla Camera di Commercio di
Verona rispetto all’anno precedente. Si può osservare come dal 2001 al 2005, il numero di imprese
sia andato progressivamente in crescendo, ad eccezione del picco in negativo del 2003.. Nel 2006 si è
registrato un assestamento mentre dal 2007 in poi la crescita si è arrestata e il numero di imprese è
andato in diminuzione. L’andamento tuttavia sembra suggerire una prospettiva di miglioramento
verso la fine del 2011.
Tabella 1.2 Numero di Unità locali attive nel territorio dell’ULSS 21, anni 2009-2011
Settore
Commercio e trasporti/magazzinaggio
Agricoltura e Pesca
Servizi
Industria di cui:
Legno e mobili
Metallurgia e prodotti in metallo
Tessili, abbigliamento, pelle
Macchinari e apparecchiature nca (comprende sistemi di riscaldamento)
Alimentari e bevande
Apparecchiature elettriche, elettroniche, elettromedicali, di misurazione
Riparazione, manutenzione e installazione macchinari e apparecch.
Prodotti chimici, farmaceutici, gomma e materie plastiche
Altro
Costruzioni
Alberghi e ristoranti
Altri
Totale unità locali attive
N. unità locali attive per 1.000 abitanti
Territorio ULSS 21
Provincia di Verona (escl.territorio ULSS 21)
Scost Scost
‘11-‘09 %
2009
4.405
4.167
2.953
3.207
2010
4.434
4.082
3.046
3.102
2011
4.414
3.985
3.071
3.008
1.517
529
244
202
165
118
93
81
258
1.436
528
224
203
165
111
101
80
254
1.351
521
214
206
159
114
108
81
254
2.717
798
207
21.661
2.675
814
155
21.410
2.607
835
190
21.118
-110
+37
-17
-543
119,3
115,1
117,7
114,7
116,1
113,6
-3,2 -2,7%
-1,4 -1,3%
+9
-182
+118
-199
+0,2%
-4,4%
+4,0%
-6,2%
-166 -10,9%
-8
-1,5%
-30 -12,3%
+4 +2,0%
-6
-3,6%
-4
-3,4%
+15 +16,1%
+0 +0,0%
-4
-1,6%
-4,0%
+4,6%
-8,2%
-2,5%
(Fonte: Servizio Studi e Ricerca della C.C.I.A.A di Verona su dati Infocamere)
Grafico 1.3 Variazione percentuale nel numero di imprese registrate alla CC.I.AA di Verona
2000
2001
2002
2003
+1,4%
+1,3%
+2,0%
+1,5%
Variaz. %
imprese
registrate
rispetto ad
anno
precedente
2004
2005
2006
+2,0%
+1,6%
+1,1%
+1,1%
+0,5%
2009
2010
1° s em.
2011
+0,5%
+0,7%
+0,4%
+0,0%
-1,0%
2008
+1,0%
+1,0%
-0,5%
2007
Provincia di Verona
-0,4%
+0,1%
-0,2%
-0,2%
-0,3%
-0,5%
-0,5%
-1,0%
-0,9%
-0,8%
-0,7%
-1,1%
-1,5%
Territorio ULSS 21
Elaborazione su dati da: C.C.I.A.A di Verona “La Camera di Commercio incontra il territorio - Edizione 2011”
19
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
1.2. Osservazioni epidemiologiche sulla popolazione
1.2.1. Natalità e mortalità
Negli ultimi anni il tasso di crescita della popolazione dell’ULSS 21 è stato complessivamente
positivo, come dimostra il grafico 1.4.
Nel 2008 il tasso grezzo di natalità (numero di nati anno/popolazione media anno di riferimento) ha
registrato un picco pari a quasi 11 nati ogni 1.000 abitanti. Negli anni immediatamente successivi
l’andamento ha subito una flessione, mantenendosi tuttavia superiore ai valori medi nazionali e
regionali.
Grafico 1.4 Tasso di natalità grezzo: confronto tra Italia, Veneto ed AULSS 21 (Fonte: www.demo.istat.it
11,5
11
Tasso di
natalità
(per 1000 ab.)
10,5
ULSS 21
10
9,5
Veneto
9
Ita l i a
8,5
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Il tasso di mortalità si è sempre mantenuto ai livelli nazionali e leggermente al di sopra di quelli
regionali. Nel 2003 si è registrato un tasso particolarmente alto osservabile comunque sia nella
Regione che nel resto del Paese. Nel 2010, invece, un picco osservabile per la sola ULSS 21 è stato
determinato da un aumento eccezionale della mortalità femminile (+121 decessi rispetto al 2009),
come dimostra anche il Grafico 1.5. Questo fenomeno, non riconducibile ad alcun aumento di
decessi per patologia particolare, si è comunque ridimensionato nel 2011 riallineandosi al valore
nazionale.
Grafico 1.5 Tasso grezzo di mortalità grezzo: confronto tra Italia, Veneto ed AULSS 21. (Fonte: www.demo.istat.it)
11,5
11
Tasso di
mortalità
(per 1000 ab.)
10,5
ULSS 21
10
Ita l i a
9,5
Veneto
9
8,5
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Grafico 1.6 Tasso grezzo di mortalità dal 2002 al 2011 nei due sessi (Fonte: www.demo.istat.it)
11,5
11,0
10,5
Tasso di
mortalità 10,0
(per 1000 ab.)
9,5
Femmine
Maschi
9,0
8,5
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
20
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 1 - Territorio e popolazione
Nel 2011, sulla base delle schede di morte Istat inviate in Regione dall’Azienda ULSS 21, risultano Principali cause di
deceduti 1.494 residenti (722 maschi e 772 femmine) dei quali circa il 44% a domicilio (abitazione morte
propria o in Casa di Riposo).
Le principali cause dei decessi avvenuti nel periodo 2007-2010 sono attribuibili alle malattie
all’apparato cardiocircolatorio (38% sul totale dei decessi) e ai tumori (29%). Tra la popolazione
maschile e quella femminile tuttavia si osservano andamenti leggermente diversi. In particolare, tra
gli uomini la prima causa di morte è rappresentata dai tumori (34,9%), quasi al pari alle malattie
circolatorie, seconde per incidenza (33,8%). Tra le donne invece si distinguono le morti per malattie
all’apparato circolatorio (41,3%) mentre i tumori, seconda causa, hanno determinato il 23,5% dei
decessi. Tra altre cause meno frequenti si osserva una prevalenza di decessi femminili per malattie al
sistema nervoso, disturbi psichici e malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche. Al contrario, un
numero superiore di maschi è deceduto per traumatismi.
Grafico 1.7 Cause di morte per i residenti nell’ULSS 21 nel periodo 2007-2010. Percentuale decessi sul totale
per sesso.
33,8%
malattie sist. circolatorio
41,3%
34,9%
tumori
23,5%
7,2%
6,8%
malattie sistema respiratorio
malattie sistema nervoso
4,7%
5,8%
malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche
3,3%
4,7%
traumatismi, avvelenam. e altre cause esterne
5,8%
3,2%
disturbi psichici e comportamentali
1,6%
4,0%
malattie apparato digerente
3,1%
3,6%
malattie app. genitourinario
1,4%
2,0%
malattie infettive
1,5%
1,4%
Altro
2,8%
3,7%
Maschi
Femmine
21
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
Le principali cause di morte per patologia neoplastica tra gli uomini e le donne (dati 2007-2010)
sono rappresentate rispettivamente dalle neoplasie del polmone (27,9%) e della mammella (17,2%)
(Grafico 1.8). Il numero di decessi per tumore nel 2011 ammonta a 417 casi, pari al 28% dei decessi
verificatisi nell’anno.
Grafico 1.8 Tipologie di tumore che hanno determinato decessi nel periodo 2007-2010
MASCHI
Col on-retto: 8,9%
Occhi o, encefal o e s i s t. nervos o
central e: 2,1%
Labbro, cavi tà oral e e fa ri nge:
Al tro
Fega to: 6,0%
13,5%
3,2%
Stoma co: 5,8%
Organi geni tal i ma s chi l i : 6,5%
Pa ncrea s : 5,4%
6,8%
Al tri tumori
a pp. di gerente:
Si s tema geni to-uri nari o:
4,9%
Tes s uto l i nfa ti co ed ematopoi eti co:
7,0%
Al tri tumori a pp. res pi ratori o e organi
Pol mone e bronchi
i ntratoraci ci : 2,1%
27,9%
FEMMINE
Occhi o, encefa l o e s i s t. nervos o
Col on-retto: 12,2%
centra le: 1,5%
Al tro
La bbro, ca vi tà ora l e e fa ri nge
17,1%
0,8%
Fega to: 4,7%
Stoma co: 4,6%
Orga ni geni ta l i femmi ni l i :
Pa ncrea s : 7,5%
6,5%
Si s tema geni to-uri na ri o:
Al tri tumori a pp. di gerente: 5,0%
2,8%
Tes s uto l i nfa ti co
Pol mone e bronchi
ed ema topoi eti co: 8,9%
Ma mmel la
11,1%
17,2%
Cause particolari di decesso
Come già accennato, circa l’8% dei decessi nel territorio dell’ULSS 21 avviene per cause non
riconducibili direttamente a presenza di malattie o traumatismi, avvelenamenti, ecc, bensì per cause
quali incidenti stradali, suicidi, annegamenti. I due grafici successivi danno evidenza dell’andamento
temporale dei decessi su strada e per suicidio per cittadini del territorio dell’ULSS 21. Si noti in
particolare l’aumento di suicidi a partire dal 2008.
Grafico 1.9 Decessi per incidenti stradali e per Suicidio. Andamento anni 2000-2011
Decessi per Suicidi
35
30
25
20
15
10
5
0
Maschi
Femmine
35
Totale
30
25
20
15
10
5
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Num. decessi
Num. decessi
Decessi per Incidenti stradali
22
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 1 - Territorio e popolazione
1.2.2. Malattie Cronico-degenerative
Una stima approssimativa della prevalenza delle patologie che colpiscono la popolazione, in
particolare quelle definite cronico-degenerative, può essere ottenuta rilevando le esenzioni per
patologia rilasciate dalla nostra Azienda ULSS. La Tabella 1.3 riporta il numero delle esenzioni per le
principali patologie ed evidenzia come quelle più diffuse siano l’ipertensione e le malattie
cardiovascolari, anche se entrambe risultano in calo nel 2011, al contrario di tutte le altre esenzioni.
Tabella 1.3 Patologie prevalenti nella popolazione dell’ULSS 21. Stime sulla base delle esenzioni per malattia
Classificazione esenzione
2008
2009
2010
2011
Ipertensione
25.423
26.185
26.920
26.711
Malattie cardiache
8.703
8.942
9.040
8.171
Diabete
6.525
6.794
7.020
7.362
Tumori
5.603
5.941
6.313
6.662
Malattie endocrine
4.322
4.794
5.287
5.775
Malattie respiratorie
2.654
2.860
3.043
3.229
Ipercolesterolemia
2.461
2.596
2.683
2.746
Malattie dell'occhio
2.377
2.452
2.507
2.556
Altre malattie al sistema cardiocircolatorio
3.092
3.063
2.997
2.297
Malattie fegato
1.060
1.115
1.133
1.151
Psicosi
634
693
769
802
Artropatie
597
650
708
765
Patologie neurodegenerative
562
573
599
617
Epilessia
496
522
534
556
Malattie della cute e del tessuto sottocutaneo
331
361
399
426
Insufficienza renale
287
322
345
403
Altre malattie dell'apparato digerente
345
361
372
387
Altre malattie del sistema osteomuscolare e del tess. connett
318
334
355
372
HIV
159
168
171
167
Celiachia
1
159
151
140
Malformazioni congenite
59
66
71
74
Altre malattie del sistema nervoso
39
43
46
46
Altro
749
819
1.023
1.150
Totale esenzioni per malattia
66.797
69.813
72.486
72.565
Esenzione per reddito
10.995
10.649
4.943
37.154
Invalidità Civile
5.529
5.747
5.845
6.067
Invalidità Lavoro/Servizio
812
835
843
861
Invalido di Guerra
80
79
63
53
Totale esenzioni
84.213
87.120
84.180
116.700
1.2.3. Infortuni sul lavoro
In Italia nel 2010 si mantiene il trend in diminuzione degli infortuni denunciati all’INAIL (da 790 mila
casi nel 2009 ai 775 mila del 2010, pari al -1,9%), a fronte di un calo occupazionale del 7% (ISTAT). In
Veneto il calo registrato è della stessa entità, mentre nella Provincia di Verona, che in Veneto ha
registrato un maggior numero di denunce, il calo è stato più consistente: -3,6%. Confrontando i dati
delle tre ULSS della provincia, si rileva che, rispetto al 2009, il calo di infortuni denunciati è più
significativo nell’ULSS 21 (Grafico 1.10). Anche se è difficile quantificarne l’effetto, su questi dati
incide senz’altro la grave crisi economica che sta attraversando il Paese negli ultimi anni, con un
impatto pesante in termini di aziende chiuse e ore di lavoro perse.
Tabella 1.4 Infortuni denunciati all’INAIL in Veneto, nella Provincia e nel territorio dell’ULSS 21 (2003-2010)
Territorio Evento
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Veneto
numero indice
Provincia di Verona
numero indice
ULSS 21 Legnago
numero indice
130.844
128.005
121.000
120.908
117.493
111.930
97.181
100,0
97,8
92,5
92,4
89,8
85,5
74,3
95.423
72,9
27.653
25.797
25.045
24.159
23.485
22.965
20.415
19.687
100,0
93,3
90,6
87,4
84,9
83,0
73,8
71,2
4.675
4.299
4.154
4.111
4.138
3.763
3.228
3.083
100,0
92,0
88,9
87,9
88,5
80,5
69,0
65,9
23
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
Grafico 1.10 Trend degli infortuni denunciati in Veneto e nell’ULSS 21 (Indice Anno 2003 = 100)
100
90
80
72,9
71,2
70
65,9
Veneto
60
Provi nci a di Verona
ULSS 21 Legna go
50
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
In linea con l’andamento del fenomeno a livello nazionale, gli ultimi cinque anni hanno visto un
importante calo dei casi denunciati, sia per l’industria che per
l’agricoltura. Complessivamente, con circa mille casi in meno
rispetto al 2006, si arriva nel 2010 a poco più di 3.000
infortuni. Di questi, circa la metà (1.577) sono quelli
1
riconosciuti in occasione di lavoro . I comparti con maggior
frequenza di infortuni sono quello metalmeccanico (17,9%) ,
dell’agricoltura e pesca (14,5%), dei servizi (12,9%) e delle
costruzioni (12,9%). In particolare si è riscontrato, tra il 2006 e
il 2010, un calo degli infortuni nel settore del legno,
evidentemente collegato alla flessione di attività lavorativa
registrata nel comparto (-42,4%).
Gli infortuni gravi (eventi con prognosi superiore a 40 giorni
e/o con esiti permanenti o mortali) sono diminuiti
complessivamente del 22%. I comparti con maggior frequenza
sono quello dell’agricoltura e pesca e delle costruzioni. È il
settore dei trasporti, tuttavia, ad avere la più alta percentuale
di infortuni gravi sul totale degli infortuni registrati nel
periodo.
1
Grafico 1.11 Comparti con maggior numero di infortuni riconosciuti nell'ULSS 21 (percentuale sul totale
eventi avvenuti tra il 2006 e il 2010)
infortuni gravi
infortuni non gravi
17,9%
14,5%
12,9%
12,9%
11,8%
9,5%
.M
et
all
i
2,5%
In
d
ar
e
2,6%
lim
en
t
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om
pa
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3,0%
In
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tri
c
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3,3%
Tr
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4,0%
Sa
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ep
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Ag
ric
o
M
et
alm
ec
ca
ni
co
5,1%
1
il dato non comprende gli eventi in franchigia (con prognosi inferiore a quattro giorni), quelli negativi (soggetti
non assicurati o mancanza dell’occasione di lavoro), gli infortuni in itinere (avvenuti nel percorso casa-lavorocasa) e quelli occorsi a studenti, colf e sportivi professionisti.
24
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 1 - Territorio e popolazione
Infortuni mortali
Tutti gli infortuni mortali avvenuti in luogo di lavoro, esclusi gli incedenti stradali ed a prescindere
dalla tutela assicurativa degli interessati da parte dell’INAIL, vengono indagati da parte del Servizio
prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPISAL). Complessivamente tra il 2006 e il 2010 lo
SPISAL dell’ULSS 21 ha svolto indagini in 14 casi, 6 dei quali avvenuti nelle costruzioni e 4 in
agricoltura. Gli infortuni mortali denunciati all’INAIL sono illustrati nella tabella 1.5.
Tabella 1.5 Infortuni mortali denunciati all’INAIL in Provincia di Verona e nel territorio della ULSS 21
Provincia di Verona
ULSS 21 Legnago
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
28
5
18
4
24
4
22
5
22
6
20
11
11
8
1.2.4. Malattie professionali
Numerosi fattori di rischio nei luoghi di lavoro possono causare malattie: per esempio sostanze
chimiche (polveri, fumi, vapori, aerosol, ecc.), agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni, ecc.), sforzi
fisici ripetuti, posture incongrue, rischi psicosociali. In Italia nel 2010 sono state denunciate all’INAIL
malattie professionali contro le 34.646 del 2009 e le 29.939 del 2008. L’aumento è stato
particolarmente considerevole in agricoltura (+63% dal 2009).
Nella Tabella 1.6 sono indicate le malattie professionali segnalate al Servizio di Prevenzione e
Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) dell’ULSS 21 (in prevalenza da parte di medici
competenti, Istituto di Medicina del Lavoro, INAIL, Patronati) o riscontrate dallo stesso Servizio
nell’ambito della propria attività ambulatoriale nel periodo 2006-2011.
Prevalgono le patologie dell’apparato muscolo-scheletrico e le ipoacusie da rumore. Queste ultime
hanno rappresentato dal 2006 al 2008 la prima malattia professionale per numero di denunce,
mentre dal 2009 le più frequenti sono le patologie muscolo-scheletriche. I settori di insorgenza
principali sono quello dell’Agricoltura, a conferma del dato nazionale, della Metalmeccanica e
dell’Edilizia.
Tabella 1.6 Malattie professionali segnalate allo SPISAL dell'ULSS 21 o riscontrate dal Servizio
MALATTIE PROFESSIONALI
patologie apparato muscolo scheletrico
ipoacusie da rumore
mesoteliomi pleurici
altre patologie apparato respiratorio
dermatiti
disturbi psichici lavoro-correlati
altre patologie
TOTALE
2006
14
22
13
1
2
0
2
54
2007
16
48
4
1
1
1
1
72
2008
26
28
3
3
0
1
3
64
2009
36
32
3
1
2
2
1
77
2010
31
26
8
3
2
0
8
78
2011
33
22
5
0
1
1
8
70
25
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
CAPITOLO 2. PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA
PRESENTAZIONE
DELL’AZIENDA
2.1. Principi contenuti nell’Atto aziendale
L’Azienda Unità Locale Socio-Sanitaria n. 21, istituita dal 1° gennaio 1995 con la L.R. 56/1994,
modificata con la L.R. 22/2001 che ha ridefinito l’ambito territoriale, è un ente strumentale della
Regione Veneto dotato di personalità giuridica pubblica, autonomia gestionale, amministrativa,
contabile, e patrimoniale in conformità alla normativa nazionale e nel rispetto dei principi previsti
dalle disposizioni regionali.
L’Atto aziendale, deliberato il 23 dicembre 2003, è il documento con cui vengono definiti i principi
generali, le linee strategiche e l’organizzazione dell’Azienda. Con l’Atto si individua la Mission, ovvero
la dichiarazione con cui si esplicita la ragione d’essere dell’Azienda e i Valori a cui ispirarsi nel
realizzare tale mission.
MISSION
Garantire i livelli essenziali di assistenza definiti dal Piano Sanitario nazionale dal Piano sociosanitario regionale, nel rispetto dei principi di dignità della persona umana, del bisogno di salute,
dell’equità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché
dell’economicità dell’impiego integrato delle risorse.
VALORI
• centralità del cittadino: organizzare i servizi socio-sanitari considerando il cittadino come il primo riferimento
dell’Azienda;
• coinvolgimento e partecipazione della Conferenza dei Sindaci nelle azioni ad integrazione socio-sanitaria;
• fattore umano: valorizzare il lavoro delle persone, rafforzare il loro senso di appartenenza, stimolare la loro
creatività, professionalità e capacità di collaborare per il raggiungimento di obiettivi comuni;
• umanizzazione dei servizi: promuovere il pieno coinvolgimento delle risorse umane e di tutte le
professionalità nel miglioramento dei rapporti tra il personale dell’Azienda e il cittadino;
• efficacia della prestazione: prestare un servizio che sia effettivamente orientato alla promozione della salute
e che comunque garantisca la corrispondenza tra il livello di assistenza erogato e gli obiettivi della
programmazione sanitaria;
• efficienza della prestazione: razionalizzare l’organizzazione, ottimizzare l’impiego di tutte le risorse
disponibili, per ridurre i consumi impropri e gli sprechi;
• innovazione e miglioramento continuo della qualità: ricercare la continua evoluzione dell’organizzazione e di
tutti i servizi socio-sanitari e non, con l’applicazione di strumenti e metodologie che permettano di
interpretare il cambiamento dei bisogni della cittadinanza;
• etica professionale: interpretare il proprio lavoro come il giusto equilibrio di competenza, integrità, onestà,
evitando di suscitare conflitti tra deontologia professionale degli operatori e finalità aziendali.
26
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
2.2. Assetto istituzionale e Governance
Di seguito viene descritto l’Assetto istituzionale dell’Azienda, come stabilito dall’Atto aziendale. La
Figura 2.1 schematizza la Governance aziendale, intesa come processo di definizione delle politiche e
delle decisioni caratterizzato non dall’imposizione gerarchica, ma dall’interazione di una molteplicità
di attori e basato su principi di trasparenza, responsabilità, negoziazione, controllo, coordinamento,
coerenza. Proprio la crescente importanza che questi principi stanno assumendo dal punto di vista
economico e politico, dalla piccola azienda alle grande istituzioni internazionali, fa sì che il concetto
di Governance venga sempre più posto in risalto.
Figura 2.1 Schema di Governance dell’Azienda ULSS 21
2.2.1. Organi aziendali
Il Direttore Generale rappresenta legalmente l’Azienda, è responsabile delle funzioni di indirizzo Direttore Generale
politico-amministrativo e strategico della medesima, che si esercitano attraverso la definizione degli
obiettivi e dei programmi da attuare e verificando la rispondenza dei risultati dell’attività e della
gestione agli indirizzi impartiti ed agli obiettivi programmati. Il Direttore Generale è coadiuvato,
nell’esercizio delle proprie funzioni, dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal
Direttore dei Servizi Sociali i quali sono nominati dal Direttore Generale stesso e da lui/lei
eventualmente revocati nel rispetto della normativa vigente. Il Direttore Generale si avvale inoltre
del Collegio di Direzione per le attività attribuite a quest’ultimo.
Il Collegio Sindacale è un organo di controllo che ha il compito di verificare l’amministrazione Collegio Sindacale
dell’Azienda sotto il profilo economico e di vigilare sull’osservanza della legge; accerta inoltre la
regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture
contabili ed effettua periodicamente verifiche di cassa. Ha l’obbligo di riferire almeno
trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest’ultima, sui risultati del riscontro eseguito,
denunciando immediatamente i fatti se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità e di trasmettere
periodicamente (almeno ogni sei mesi) al Presidente della Conferenza dei Sindaci una propria
relazione sull’andamento dell’attività dell’Azienda.
27
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
2.2.2. Componenti della Direzione Generale e organi collegiali
Il Direttore Sanitario, il Direttore Amministrativo e il Direttore dei Servizi Sociali partecipano,
unitamente al Direttore Generale, che ne ha la responsabilità, alla Direzione Generale dell’Azienda.
In tal modo, all’interno dell’Azienda, si differenzia la funzione di programmazione, controllo,
allocazione e committenza, propria della Direzione Generale, dalla funzione di produzione affidata
alle strutture tecnico-funzionali.
Collegio di direzione Il Collegio di Direzione è organismo coadiuvante e di supporto del Direttore Generale per l’esercizio
della funzione di governo dell’Azienda con funzioni consultive, propositive e di controllo. È altresì il
luogo privilegiato per la formazione di scelte condivise e conseguentemente come occasione per la
crescita dello spirito di appartenenza all’Azienda.
Conferenza dei Sindaci Ruolo molto importante ha infine la Conferenza dei Sindaci dei Comuni compresi nel territorio di
competenza dell’ULSS. Essa è l’organismo rappresentativo delle autonomie locali, cui spetta il dirittodovere di esprimere i bisogni sociali ad integrazione sanitaria della comunità amministrata. La
Conferenza, in attuazione delle norme specifiche vigenti in materia e sulla base di proprio
regolamento, nomina i membri dell’Esecutivo, partecipa al processo di programmazione sociale ad
integrazione sanitaria locale, approva il Piano di Zona dei Servizi Sociali, emana gli indirizzi per
l’elaborazione del Piano Attuativo Locale, esamina gli atti di bilancio, esercita ogni altra funzione
riservata alla sua competenza.
2.2.3. Ospedale
La rete di offerta dell’Azienda ULSS 21 di Legnago è composta da quattro strutture, con diverse
destinazioni funzionali, localizzate nei comuni di Legnago, Bovolone, Nogara e Zevio.
In seguito al processo di riadeguamento del Sistema Sanitario del Veneto, avviato dalla Delibera della
Giunta Regionale n° 3223 del 08/11/2002, gli ospedali dell’ULSS 21 sono stati riorganizzati e
classificati in:
Ospedale “Mater
Salutis” di
Legnago
Ospedale “S.
Biagio” di
Bovolone
Ospedale “Don
Luigi Chiarenzi” di
Zevio
Centro Sanitario
Polifunzionale
“F. Stellini” di
Nogara
ospedale di rete con attività per acuti con una dotazione di 370 posti letto
(media annuale), di cui 333 posti letto di degenza a ciclo continuo
(comprensivi di 16 posti letto di terapia intensiva e 22 posti letto di terapia
sub-intensiva) e 37 posti letto di Day Surgery e/o di Day Hospital. A questi si
aggiungono 10 posti letto per l’Osservazione Breve intensiva (OBI).
ospedale integrativo di rete con attività ad indirizzo prioritariamente
medico-riabilitativo con una dotazione di 48 posti letto per ricoveri a ciclo
continuo di Lungodegenza e 13 posti letto di Day Surgery polispecialistica.
Sono inoltre presenti 2 posti letto di osservazione nel Punto di primo
intervento.
ospedale integrativo di rete con attività ad indirizzo prioritariamente
medico-riabilitativo con una dotazione di 80 posti letto di Recupero e
Riabilitazione Funzionale.
Attività ambulatoriale polispecialistica (compresa radiologia convenzionale
ed ecografia). Sono inoltre presenti un punto prelievi, l’attività di screening
mammografico, il Punto Sanità e altri servizi socio-sanitari territoriali
afferenti al Dipartimento di Salute mentale.
Il presidio ospedaliero aziendale è articolato in Unità Operative Complesse (dotate di budget
prefissato) e Unità Operative Semplici, raggruppate in Dipartimenti organizzati per aree omogenee
sotto il profilo dell’attività, delle risorse umane e tecnologiche impiegate o rispetto ai bisogni da
soddisfare (vd. Figura 2.2 Organigramma aziendale)
28
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
Figura 2.2 Organigramma aziendale (2012)
LEGENDA
UOC: Unità Operativa Complessa
UOSVD: Unità Operativa Semplice
a Valenza Dipartimentale
UOC Serv. Controllo Interno e
Programmazione
DIRETTORE
GENERALE
UOC Serv. Affari
Amministrativi e Generali
UOSVD Serv. Prevenzione e
Protezione
DIRETTORE
AMMINISTRATIVO
DIRETTORE
SANITARIO
UOC Dirigenza Medica Ospedaliera
UOC Serv. Personale e
Sviluppo Organizzativo
Dip. Medicina
UOC Endoscopia - Gastroenterologia
UOC Medicina Interna
UOC Pneumologia
UOC Oncologia Medica
UOSVD Malattie infettive
UOC Cardiologia
UOC Nefrologia-Dialisi
UOC Neurologia
UOSVD UTIC
Dip.to dei
Servizi
UOC Anatomia e Istologia Patologica
UOC Radiologia
UOC Laboratorio Analisi
UOC Radioterapia
UOC Farmacia Ospedaliera
Dip.to di
Chirurgia
UOC Chirurgia Generale
UOC Oculistica
UOC Otorinolarigoiatria
UOC Ortopedia
UOC Urologia
UOSVD Odontostomatologia
Dip.to Maternoinfantile
UOC Ostetricia e Ginecologia
UOC Pediatria
Neuropsichiatria infantile
Dip. Continuità
Ass.le
UOC Geriatria
UOC Rec. e Riab. Funzionale
UOC Area Riab. di Lungodegenza
UOS Uff. Informatico
Dip.to
Amministrativo
UOC Serv. Tecnico
UOC Serv. Economico
Finanziario e Fiscale
UOC Serv. Provveditorato
economato
DIRETTORE
SERVIZI SOCIALI
Dip. Urgenza
emergenza
Dip.to
Interaziendale
UOC Materno infantile,
Età Evolutiva, Famiglia
Dip.to Distretto
UOC Cure Primarie
UOC Cure Intermedie
UOC Serv. Farmaceutico
Territoriale
Serv. Amministrativo
distrettuale
Dip.to di Salute
mentale
Dip.to delle
Dipendenze
UOC Psichiatria
UOC SERD Legnago
UOC SERD Zevio
UOC Pronto Soccorso
UOC Anestesia e Rianimazione
Punto di primo intervento H24 Bovolone
Terapia Antalgica
UOC Servizio Immuno-Trasfusionale (daOttobre2008inseritonel
Dip.toInteraziendale di MedicinaTrasfusionaledella ProvinciadiVerona)
UOC Serv. Igiene Alimenti e Nutrizione
UOC Serv. Veterinario - Sanità animale
Dip.to di
Prevenzione
UOC Serv. Vet. – Igiene alimenti
di origine animale
UOC Serv. Veterinario - Igiene degli
allevamenti e delle produzioni zootecniche
UOC Serv. di Igiene e sanità pubblica
UOC Servizio di prevenzione e
sicurezza degli ambienti di lavoro
UOSVD Medicina Legale
29
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
2.2.4. Il Distretto
Distretto socio-sanitario
Il Distretto socio-sanitario assicura l’assistenza primaria nella rete dei servizi territoriali ed è
deputato a realizzare l’integrazione socio-sanitaria tra i servizi che erogano prestazioni sanitarie, con
l’obiettivo di garantire la continuità assistenziale e la centralità del cittadino. La sua attività è quindi
mirata a creare una rete territoriale diversificata e fortemente integrata con il sociale al fine di dare
una risposta alle esigenze extra-ospedaliere. Le attività specialistiche sono assicurate con le
necessarie integrazioni con i dipartimenti ospedalieri.
L’ULSS 21 ha un unico Distretto Socio-sanitario, a cui afferiscono tutti i 25 Comuni di pertinenza
dell’Azienda e si articola nelle seguenti strutture:
Cure Primarie
Cure Intermedie
Materno-infantile, età evolutiva e famiglia
Servizio farmaceutico territoriale
Unità di Valutazione multi-dimensionale Distrettuale (UVMD)
Servizio integrazione lavorativa (SIL)
Disabilità Età adulta
Dal punto di vista territoriale inoltre il Distretto è organizzato in cinque Punti Sanità:
Figura 2.3 Collocazione dei cinque Punti Sanità dell’ULSS 21
Punto
Punto Sanità
Sanità
Zevio
Zevio
Punto
Punto Sanità
Sanità
Bovolone
Bovolone
Punto
Punto Sanità
Sanità
Cerea
Cerea
Punto
Punto Sanità
Sanità
Nogara
Nogara
Punto
Punto Sanità
Sanità
Legnago
Legnago
Il Dipartimento di Salute mentale
Il Dipartimento di Salute Mentale, comprendendo le Strutture psichiatriche pubbliche territoriali e
ospedaliere, gestisce tutte le attività concernenti la tutela della salute mentale per i cittadini
residenti nel territorio di competenza dell’ULSS 21.
Le strutture del Dipartimento sono distribuite tra l’Ospedale di Legnago e il territorio:
Ospedale
Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) – Ospedale “Mater Salutis” di Legnago
(16 p.l per degenza ordinaria 2 per osservazione)
30
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
Territorio
• Centro Diurno “La Fontanina” – Bovolone
Centro • Centro Diurno “Il Girasole” - Nogara
Salute • Centro Diurno “Il Tulipano” – Porto di Legnago
Mentale • Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP) “Villa Stellini”- Nogara
Nel primo caso abbiamo il Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (S.P.D.C.), che eroga trattamenti
psichiatrici volontari e obbligatori (T.S.O., trattamento sanitario obbligatorio) in regime di ricovero
ed effettua inoltre attività di consulenza per i Reparti specialistici ospedalieri e per il Pronto
Soccorso.
Sul territorio invece il Dipartimento opera attraverso il Centro di Salute Mentale (CSM), che coordina
l’assistenza psichiatrica, ambulatoriale, domiciliare, semiresidenziale e residenziale. È organizzato in
tre aree territoriali, corrispondenti ai punti sanità di Bovolone – Zevio, Legnago e di Nogara – Cerea
ad ognuna delle quali corrisponde un Centro Diurno ed un’Unità operativa territoriale (U.O.T.). I
Centri Diurni, per favorire gli scambi sociali, sono collocati nei contesti urbani di Bovolone (C.D. La
Fontanina”), di Nogara (C.D. “Il Girasole”) e di Porto di Legnago (C.D. “Il Tulipano). Accolgono i
pazienti durante le ore diurne su specifici progetti individuali di tipo terapeutico e/o riabilitativo.
Dal 2003 è inoltre attiva a Nogara La Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP) “Villa
Stellini” che, dotata di 14 posti letto, svolge funzioni ad elevato livello assistenziale con presenza di
personale 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno. Ospita infatti utenti psichiatrici con scarse o
assenti capacità di autonomia. Le attività e le prestazioni prevalenti sono di tipo clinico rivolte al
paziente e, quando possibile, anche ai suoi familiari.
Il Dipartimento delle Dipendenze
Il Dipartimento per le Dipendenze affronta globalmente gli aspetti legati alla prevenzione, cura e
reinserimento sociale e lavorativo delle persone che presentano problematiche legate alla
dipendenza da sostanze. In particolare i destinatari del servizio sono:
• persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol, farmaci, nicotina e con
dipendenze comportamentali e le loro famiglie;
• chiunque desideri effettuare il Test dell’HIV in anonimato;
• i Comuni e le Istituzioni (Scuole, Associazioni e i gruppi del privato sociale) che vogliono attivare in
collaborazione con il SER.D progetti di prevenzione delle dipendenze o dell’ HIV;
• tutti i cittadini che necessitano di consulenze ed informazioni sulle dipendenze e sull’AIDS.
Il Dipartimento è costituito dalle seguenti unità operative:
SER.D di Legnago
SER.D. di Zevio
Comunità
terapeutica diurna
“L’Argine”
per i comuni di Angiari, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi S. Anna, Casaleone,
Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Legnago, Minerbe, Nogara,
Roverchiara, Sanguinetto, Sorgà, Terrazzo, Villa Bartolomea.
per i Comuni di Bovolone, Concamarise, Isola Rizza, Oppeano, Palù, Ronco
all’ Adige, Salizzole, San Pietro di Morubio, Zevio.
Dal punto di vista organizzativo fa parte del SER.D di Legnago, ma fornisce
servizi ad entrambi i SER.D.
e dai seguenti moduli funzionali:
Centro Antifumo
ambulatorio attivo dal 2005 nell’Ospedale “Chiarenzi” di Zevio e dedicato
al trattamento e alla prevenzione delle ricadute nella dipendenza da
nicotina .
Gruppo Prevenzione
delle dipendenze
presso il SER.D. di Legnago, opera nell’ambito della Prevenzione Primaria
indirizzando gli interventi soprattutto nei confronti dei giovani, sia in
ambito scolastico che territoriali, puntando alla responsabilizzazione
dell’individuo per la salute propria e della comunità.
31
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
2.2.5. Dipartimento di Prevenzione
Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura dell’Azienda ULSS preposta alla promozione della tutela
della salute della popolazione. La sua missione consiste quindi nel garantire la tutela della salute
collettiva e nel fornire una risposta unitaria ed efficace alla domanda di salute della popolazione,
attraverso:
• la promozione della salute;
• la prevenzione degli stati morbosi;
• il miglioramento della qualità della vita;
• il benessere animale e sicurezza alimentare.
Il perseguimento di tali strategie prevede una conoscenza approfondita dei rischi per la salute e per
la sicurezza e la loro gestione, la definizione degli obiettivi per la programmazione delle azioni, la
verifica dei risultati in termini di efficacia ed efficienza. Il Dipartimento svolge compiti e funzioni
specifiche di igiene e medicina preventiva in campo umano e veterinario, comprese le attività di
vigilanza. È articolato in Servizi e lavora con l’interdisciplinarietà delle azioni e con la unireferenzialità
per l’utenza.
La struttura del Dipartimento di Prevenzione, si articola nelle seguenti Unità Organizzative:
Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.)
Servizio Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (S.P.S.A.L.)
Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione (S.I.A.N.)
Servizio Veterinario – Sanità animale
Servizio Veterinario – Igiene degli alimenti di origine animale
Servizio Veterinario – Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
Servizio di Medicina legale
Come da disposizioni regionali, inoltre, tale dipartimento prevede al suo interno il Dipartimento
Funzionale Sanità Animale e Sicurezza Alimentare che risulta così composto: S.I.A.N., Serv.
Veterinario Sanità animale, Serv. Vet. Igiene degli alimenti di origine animale e Serv. Vet. Igiene degli
allevamenti e delle produzioni zootecniche.
2.2.6. Attività non sanitarie di supporto
I servizi che svolgono attività amministrativa e di supporto sono illustrate di seguito:
Servizio Affari amministrativi e generali
Servizio Controllo Interno e Programmazione
Servizio Prevenzione e Protezione
Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)
Servizio infermieristico
Servizio Economico, finanziario e fiscale
Servizio Personale e sviluppo organizzativo
Servizio Tecnico
Servizio Provveditorato ed economato
Servizio Informatico
32
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
2.3. Il Capitale aziendale
Per Capitale aziendale si intende non solo il valore finanziario del patrimonio e l’attitudine a produrre un
risultato economico positivo, ma anche tutte le qualità personali, i valori individuali, le relazioni umane e
l’organizzazione che si intrecciano nel contesto di riferimento, divenendo fattori fondamentali nella creazione
del valore del sistema-azienda. Si tratta di considerare tutti gli stakeholders che a vari livelli si interfacciano con
l’Azienda (utenti, amministratori, clienti, fornitori, banche, altri enti pubblici, ecc.) come portatori di valori
individuali, i quali, interagendo tra loro, accrescono il patrimonio dell’azienda e ne diventano parte integrante.
In letteratura il concetto di capitale aziendale è molto ampio e le sue componenti possono variare a
seconda del tipo di azienda presa in esame. Nel nostro caso si propone una distinzione che considera
le principali aree che concorrono alla creazione del Capitale aziendale di un’azienda sanitaria: il
Capitale strutturale - tecnologico, il Capitale umano-intellettuale e il Capitale organizzativo.
Il Capitale strutturale e tecnologico
Il Capitale strutturale e tecnologico rappresenta per l’Azienda una porzione del patrimonio aziendale
essenziale ai fini dell’erogazione dei servizi sanitari ed è costituito principalmente da attrezzature
sanitarie e scientifiche, fabbricati, terreni, impianti e macchinari di servizio.
Tali elementi sono rappresentati nel bilancio dell’azienda alla voce denominata “immobilizzazioni
materiali” la cui composizione è riportata nel Grafico 2.1. Nel 2011 il valore a bilancio delle
Immobilizzazioni Materiali è incrementato del 3% rispetto all’anno precedente, attestandosi
complessivamente a 56 milioni di euro. L’ incremento è a carico in particolare per le attrezzature
sanitarie e scientifiche, di cui si dà dettaglio nel Capitolo 2.2.3.
Grafico 2.1 Immobilizzazioni materiali (2011)
Impianti e
macchinari
10,2%
Attrezzature sanitarie e
scientifiche
25,6%
2,1% Mobili e arredi
0,2% Automezzi
Fabbricati
strumentali
indisponibili
51,6%
2,2% Macchine da ufficio
0,5% Altri beni materiali
5,7% Imobilizz.ni materiali in corso e acconti
1,3% Terreni
0,5% Fabbricati non strumentali disponibili
33
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
Il valore delle nuove acquisizioni, la cui ripartizione è riportata nel Grafico 2.2 è stato pari a
€10.572.085. Gli investimenti di maggiore rilievo hanno riguardato le attrezzature Sanitarie
(€4.581.980), i Fabbricati strumentali (€2.819.995), e gli Impianti e macchinari (€ 1.066.818).
Grafico 2.2 Acquisizioni nel quadriennio 2008-2011 (Fonte: Bilancio d’esercizio)
100%
0,9%
5,4%
5,2%
0,3%
0,6%
3,5%
4,4%
1,2%
0,5%
4,7%
2,7%
0,7%
0,3%
6,6%
0,6%
1,0%
Altri beni materiali
80%
30,8%
Macchine d'ufficio
34,0%
42,7%
49,5%
60%
Automezzi
10,6%
40%
23,0%
11,1%
Mobili e arredi
11,5%
20%
49,0 %
Attrezzature sanitarie e
scientifiche
34,5 %
34,4 %
30,5%
Impianti e macchinari
0%
2008
2009
2010
2011
Fabbricati strumentali
indisponibili
2.3.1. Attività di manutenzione
Per garantire la sicurezza e la qualità dei processi aziendali, le immobilizzazioni e il parco tecnologico
biomedico (tutte le apparecchiature, gli strumenti e i sistemi che vengono utilizzati per la diagnosi,
terapia e riabilitazione) sono soggetti a continua manutenzione. A tal fine è operativa, all’interno del
Servizio Tecnico, la Sezione di Ingegneria Clinica a cui sono assegnate le seguenti funzioni e attività:
• manutenzioni correttive e programmate;
• verifiche di sicurezza;
• controlli qualità;
• collaudi e accettazioni;
• supporto tecnico e ingegneristico;
• supporto alla certificazione.
Le attività manutentive svolte possono essere di tipo correttivo oppure programmato (manutenzione
preventiva, controlli di qualità e verifiche di sicurezza). Le manutenzioni correttive riguardano guasti
improvvisi, mentre per l’attività manutentiva programmata viene definito annualmente un piano di
controllo delle attività programmate (PDC) sulla base del parco delle apparecchiature ricavabile
dall’inventario e delle periodicità previste dalle normative tecniche di riferimento. L’attività
programmata comprende anche le verifiche di sicurezza, volte a garantire adeguati livelli di sicurezza
limitando al minimo i danni per i pazienti, per gli utilizzatori e per l’ambienti di utilizzo, e i controlli di
qualità (controlli delle prestazioni), volti a testare il mantenimento delle proprietà e delle
caratteristiche funzionali delle apparecchiature. Nel 2011 sono state effettuate 1.610 manutenzioni
preventive, 1.058 verifiche di sicurezza e 105 controlli di qualità, con il rispetto del 100% degli
interventi preventivati nel PDC. Vengono svolte inoltre l’attività di accettazione e collaudo, atta a
verificare l’idoneità di una nuova apparecchiatura all’utilizzo clinico (210 accettazioni/collaudi nel
2010), e l’attività di consulenza e supporto ingegneristico per la valutazione di nuove acquisizioni e/o
la programmazione di rinnovo del parco tecnologico.
Durante l’orario di servizio è attivo in modo continuativo il centro di ricezione chiamate (call center)
che funge da punto di raccolta delle richieste effettuate dal personale dell’Azienda ULSS ed il punto
di partenza dell’attività di manutenzione. Nel 2011 il call-center ha ricevuto 1.730 richieste di
intervento, di cui 1.340 per apparecchiature elettromedicali e 390 per strumentario chirurgico.
Spese di manutenzione L’attività di manutenzione ha determinato nel 2011 costi per circa € 7,3 milioni. Di questi circa il 65%
per interventi di manutenzione straordinaria, che servono a mantenere e talvolta ad accrescere il
valore del bene (contabilizzati in conto capitale), e il 35% per la manutenzione ordinaria. La quota più
importante dei costi di manutenzione è da attribuire alla manutenzione straordinaria e ordinaria dei
34
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
fabbricati che ha comportato spese per oltre 3 milioni di euro nel 2011. Seconda, per importanza, è
la manutenzione delle apparecchiature biomedicali nelle strutture ospedaliere, distrettuali e
territoriali (circa 4.000 attrezzature), per la quale la spesa complessiva è stata pari a € 2,3 milioni.
Grafico 2.3 Spese di manutenzione (in Conto Capitale e ordinaria) per tipologia di immobilizzazione (2011)
Attrezzature sanitarie e
scientifiche (c/cap.)
Impianti e macchinari
(ord)
Impianti e
macchinari (c/cap)
Attrezzature sanitarie
e scientifiche (ord)
7,0%
24,7%
1,8%
1,2%
Mobili e arredi (c/cap)
0,8%
Automezzi (c/cap)
1,1%
Automezzi (ord)
0,7%
Macchine d'ufficio (c/cap)
1,8%
Macchine d'ufficio (ord)
0,2%
Altri beni materiali (c/cap)
0,3%
Altri beni materiali (ord)
0,7%
Terreni (c/cap)
1,4%
Terreni (ord)
13,9%
Fabbricati (ord.)
3,4%
Spese di manutenzione
in conto capitale
Spese di manutenzione
ordinarie
Fabbricati (c/cap)
40,9%
2.3.2. Investimenti in attrezzature sanitarie
Nel 2011 sono state acquistate e collaudate attrezzature sanitarie, considerate prioritarie per le
varie Unità Operative e Servizi per complessivi € 4,5 milioni di euro circa. Uno degli interventi più
significativi è stata la sostituzione di uno dei due Acceleratori Lineari presenti nell’UOC di
Radioterapia con una apparecchiatura di nuova generazione che consentirà di garantire trattamenti
di alto livello delle patologie neoplastiche. Tale acquisizione è stata finanziata con l’importante
contributo della Fondazione Cariverona.
Nel 2012 verrà ultimata la ristrutturazione dei locali di Unità di Terapia Intensiva Coronarica e
l’acquisizione della seguente dotazione strumentale: 8 posti letto di terapia intensiva cardiologica e
10 posti letto di terapia sub-intensiva dotati di monitor multiparametrici, ventilatori polmonari, travi
testaletto, scialitiche, contropulsatore aortico ed ecocardiografo. Per questo importante
investimento (previsto un impegno di spesa complessivo di oltre 2 milioni di euro) l’Azienda ha
ottenuto un contributo da parte della Fondazione Cariverona. Si proseguirà inoltre con la
sostituzione del sistema radiologico del Laboratorio di Elettrofisiologia/Emodinamica per la diagnosi
ed il trattamento di tutte le aritmie e le patologie ischemiche del cuore.
Con particolare riferimento alle attrezzature di Radiologia, nel 2011 sono stati presentati due
progetti alla Fondazione Cariverona al fine di ottenere un contributo per la loro realizzazione:
“Aggiornamento attrezzature del Servizio di Radiologia dell’Azienda ULSS 21” e “Diagnostica
ecografica multidisciplinare per l’Ospedale di Legnago: integrazione ed aggiornamento
apparecchiature ecotomografiche esistenti”. Il contributo fino ad € 460.000 è stato assegnato per il
primo dei due progetti sopra riportati e sono state quindi avviate le procedure di acquisizione.
Nelle pagine successiva si riportano le principali attrezzature acquisite dal 2009 a giugno 2012
(Tabella 2.1)
35
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
Tabella 2.1 Principali attrezzature sanitarie acquisite e collaudate dal 2009 al 1° semestre 2012
Ospedale
U.O.C.
Descrizione attrezzature sanitarie
Importo
2009
Legnago
Zevio e Nogara
Radiologia
Radiologia
Legnago
Pronto Soccorso
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Aggiornamento Risonanza Magnetica
Adeguamento diagnostiche radiologiche digitali
Attrezzature varie per Pronto Soccorso (10 monitor con centrale di
monitoraggio, 10 letti elettrici, 2 defibrillatori portatili, 1 ambulanza)
Attrezzature varie per Gastroenterologia (3 gastroscopi, 3
Gastroenterologia
colonscopi, 1 duodenoscopia, 1 colonna video)
Chirurgia
Oculistica
Anatomia
Patologica
Cardiologia
Ortopedia
Chirurgia
Ostetricia
Pediatria
Ortopedia
Oculistica
Pneumologia
ORL
Apparecchio radiologico portatile
Laser a diodi
Attrezzature per Anatomia Patologica (1 coloratore con
montavetrini, 1 processatore)
Poligrafo e cicloergometro
Apparecchio radiologico portatile
Colonna video laparoscopica
Colonna video laparoscopica
2 Termoculle con monitor collegati e isola neonatale
Sistema trasferimento pazienti in orizzontale
Sistema ad infrarossi
Broncoscopio
Camera acustica
588.000
227.400
225.512
216.463
165.600
144.000
120.964
97.836
97.056
77.340
77.340
59.084
57.600
35.400
23.370
18.120
2010
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Bovolone
Legnago
Bovolone
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Bovolone
Legnago
Legnago
Legnago
Radiologia
3 Diagnostiche radiologiche
2 ecocardiografi portatili
Cardiologia
1 Poligrafo
Letti operatori e scialitiche
Portatile per radioscopia
Chirurgia Generale
Colonna videolaparoscopica
Aggiornamento colonna videolaparoscopica
Urologia
Colonna videolaparoscopica
Microscopio operatorio
Oculistica
Letto operatorio
Radiologico portatile
Ortopedia
Sistema trasferimento pazienti in orizzontale
Attrezzature per Day Surgery
Ostetricia e
Colonna videolaparoscopica
Ginecologia
2 ecografi portatili
Gastroenterologia Idrodisettore per polipectomia e APC
Neurologia
4 monitor per telemetria centrale di monitoraggio
Anatomia
Coloratore, montavetrini
Patologica
Processatore
Lungodegenza Ecografo
Anestesia e
Videobroncoscopio
Ranimaz.
Apparecchio di anestesia
Pronto Soccorso 2 defibrillatori
729.000
121.979
78.000
510.000
94.144
73.500
35.520
67.371
126.971
33.678
94.200
57.600
56.000
80.935
47.280
84.846
36.000
59.760
31.000
61.200
23.640
84.000
42.480
2011
Legnago
Cardiologia
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Radioterapia
DMO
Urologia
Oculistica
attrezzature per UTIC (copertura mutuo e finanziamento
Cariverona)
ecocardiografo fisso (finanz. Cariverona € 120.000)
acceleratore lineare completo di IMRT, collimatore
microlamellare e comprensivo del sistema per calcolo piani di
cura (copertura mutuo e finanz. Cariverona)
radiocromatografo per Medicina Nucleare
letti elettrici e comodini
carrelli
ecografo multifunzionale per radiologia
autoclave
bio-feedback
2 autorefrattometri
aggiornamento laser per trattamento glaucoma
545.289
201.210
1.908.989
28.500
110.116
72.000
92.400
19.953
5.784
10.432
30.000
36
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Zevio
Legnago
Legnago
Legnago
Ortopedia
ORL
Ostetricia e
Ginecologia
Pediatria
Gastroenterologia
Pneumologia
Medicina interna
Neurologia
RRF
Anestesia e
rianimazione
Pronto Soccorso
autoclave
elettronigstagmografo
19.953
22.440
ecografo
96.049
sistema CPAP + respiratore
sistema tracciabilità disinfezione endoscopi
dosaggio ossido nitrico
ossimetro
elettromiografo con stimolatore
dosaggio ossido nitrico per Zevio
11.000
26.000
5.000
16.000
76.183
5.000
pompe infusione
23.716
2 monitor per osservazione breve
TAC (finanziamento Cariverona € 220.000)
15.500
405.592
1° semestre 2012
Anestesia e
Legnago
7 travi pensili testa letto per Rianimazione
Rianimazione
Legnago
Radiologia
Letto per TAC
Legnago
Pronto Soccorso 2 defibrillatori
Serv. Screening
Nogara
Ecografo per lo screening mammografico
(Dip. Prevenzione)
Legnago
Medicina Nucleare Cella di manipolazione dei preparati radioattivi
Procedure di acquisizione avviate nel 2012 e in parte concluse
Endotelioscopio
Legnago
Oculistica
Topoaberrometro
Ostetricia e
Letto per Sala parto
Legnago
Ginecologia
5 monitor cardiofetali
Legnago
Laboratorio analisi 6 centrifughe
Ventilatore polmonare per patologia sub intensiva neonatale
Legnago
Pediatria
Incubatrice neonatale
Misuratore transcutaneo della bilirubina
Anestesia e
Legnago
Ecografo portatile
Rianimazione
Legnago
Pneumologia
Radiologico portatile (finanziamento Cariverona € 65.280)
Ortopantomografo (finanziamento Cariverona di € 40.800)
Legnago
Radiologia
Diagnostica digitale (finanziamento Cariverona di € 264.920)
2 ecografi multidisciplinari (finanziamento Cariverona di € 89.000)
106.394
32.008
60.282
52.000
105.600
21.659
39.930
15.119
37.026
28.967
25.000
21.000
4.800
30.000
105.000
90.000
339.600
165.000
2.3.3. Progetti edilizi
Di seguito si elencano i progetti edilizi di maggior rilievo previsti dal Piano triennale dei lavori 20112013.
Lavori conclusi nel 2011:
• 1° fase ristrutturazione Unità Terapia Intensiva Coronarica;
• lavori di adeguamento per l’installazione dell’Acceleratore lineare in Radioterapia;
• installazione della TAC presso il Pronto Soccorso di Legnago;
• adeguamento locali da adibire ad Ambulatorio dei Pre-Ricoveri;
Lavori conclusi nel 2012:
• 2° fase ristrutturazione Unità Terapia Intensiva Coronarica;
• adeguamento Servizio di Medicina Nucleare;
• lavori di adeguamento e installazione delle sette travi pensili per Anestesia e Rianimazione;
• lavori di adeguamento e installazione dei dodici posti letto per l’Osservazione Breve Intensiva
Prolungata;
• biblioteca pediatrica;
• risanamento cornici e facciate Blocco nord, ala est dell’Ospedale di Legnago;
• rifacimento completo della Centrale Termica dell’Ospedale di Legnago con la sostituzione di 3
caldaie;
37
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
• adeguamento cabine elettriche Ospedale di Legnago;
• sostituzione di 45 Porte antincendio REI;
• linee adduzione impianto riscaldamento e condizionamento blocco centrale e degenze lato est
Ospedale di Bovolone;
• rifacimento completo della Centrale Termica di Bovolone;
• climatizzazione delle Sale Operatorie di Bovolone;
• ristrutturazione di 9 ambulatori per il Progetto di aggregazione funzionale territoriale (AFT) di
medicina generale del Centro Sanitario Polifunzionale Nogara.
Lavori in itinere nel 2012:
• ampliamento Centro occupazionale educativo diurno (CEOD) “Ca’ Verde”;
• ristrutturazione piano 2° ala est CSP di Nogara per Comunità alloggio estensiva di 16 posti letto
con adeguamento antisismico;
• ristrutturazione 1° piano Edificio Ex Scuole maschili di Bovolone per un Centro di salute mentale e
un Centro Diurno;
• Installazione del cogeneratore alimentato da gas metano
2.3.4. Il Sistema informatico aziendale.
Il Sistema informatico aziendale rappresenta l’insieme di tutti quegli strumenti (hardware e
software) che rilevano, elaborano, scambiano e archiviano dati allo scopo di produrre e distribuire le
informazioni.
Nel 2011 è proseguito il processo di evoluzione del Sistema informatico aziendale, sia per quanto
riguarda le progettualità previste dalle diposizioni regionali (obiettivi dei Direttori Generali DGR
3140/2010), che dagli obiettivi aziendali.
Per quanto riguarda gli obiettivi regionali è stato:
• disposto l’avvio e la gestione del software unico regionale
(Anagrafe Regionale) per la gestione dei processi di scelta e
di revoca dei MMG, dei PLS e del sistema di esenzione;
• avviata la prescrizione elettronica su Ricetta rossa delle
prestazioni specialistiche e farmaceutiche da parte sia dei
Medici di medicina generale e Pediatri, che dei medici
specialisti dell’ULSS 21;
• attivata l’apposizione della firma digitale sui documenti;
• disposta la messa a regime del Registry (elemento
informatico di indicizzazione e di recupero dei documenti) e
il Repository aziendali (hardware di memorizzazione dei
documenti), come da specifiche regionali;
• introdotto un sistema informatizzato per la gestione delle sale operatorie in merito all’attività
delle equipe, del materiali utilizzati e della programmazione delle sale in rispondenza delle liste
d’attesa per gli interventi chirurgici.
I principali progetti previsti dagli obiettivi aziendali sono state:
• l’acquisizione di una piattaforma di integrazione tra MMG/PLS e ULSS 21, finalizzata alla messa in
rete delle cartelle dei medici del territorio e alla prescrizione elettronica;
• l’avvio della piattaforma per il ritiro dei referti via web, che permette all’utente di ottenere il
referto di laboratorio direttamente da internet, senza doversi recare agli sportelli dell’ULSS 21
(vedi cap. 4.7 Novità 2011);
• la realizzazione di un motore di interfaccia tra CUP e Sistema informatico aziendale;
• la realizzazione di un sistema di video conferenza tra le quattro strutture di Legnago, Bovolone,
Nogara e Zevio.
38
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
Il Capitale umano
L’Azienda sanitaria è un classico esempio di azienda in cui il Capitale predominante e fondamentale è
rappresentato dalle conoscenze, dalle competenze e dalle abilità delle persone che vi lavorano,
caratteristiche peraltro notoriamente difficili da acquisire e per questo motivo ulteriormente
preziose. Il Capitale Umano è quindi un “asset” fondamentale per l’Azienda sanitaria, non iscritto a
bilancio ma di cui tenere necessariamente conto nella definizione delle strategie.
L’Azienda ULSS 21 ha 1.780 dipendenti (al 31/12/2011) di cui 1.271 di ruolo sanitario, 2 di ruolo
professionale, 291 di ruolo tecnico e 216 di ruolo amministrativo.
Oltre al personale dipendente, l’Azienda si avvale e collabora con il personale cosiddetto
“convenzionato”, ovvero i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta, gli Specialisti
Ambulatoriali Interni e i Medici di Continuità Assistenziale (ex-guardia medica).
Fondamentale importanza riveste il ruolo della formazione aziendale al fine di accrescere il “valore”
del proprio Capitale Umano, ovvero le competenze e la conoscenza dei dipendenti e del personale
convenzionato. La formazione viene programmata annualmente e formalmente adottata con il Piano
di Formazione Aziendale, nel rispetto della normativa nazionale e regionale in materia di formazione.
Per un maggior dettaglio circa la composizione del personale, l’attività di formazione e le politiche
aziendali che lo riguardano si rimanda al Capitolo 5 “Risorse Umane”.
Grafico 2.4 Composizione del personale dipendente per ruolo (2011)
Ruolo amministrativo
Ruolo professionale
12,1%
0,1%
Ruolo tecnico
(tecnici non sanitari, OSS, OTAA)
16,3%
Ruolo sanitario
(medici, infermieri, tecnici di laboratorio,
di radiologia, di vigilanza, ecc)
71,4%
39
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
Il Capitale organizzativo
Per capitale organizzativo si intende l’insieme di tutte quelle caratteristiche intangibili, tra cui le
modalità gestionali ed organizzative scelte dall’azienda, che concorrono al miglioramento della
qualità dell’organizzazione e all’apprendimento continuo.
Dal punto di vista organizzativo un’Azienda sanitaria è sotto molti aspetti vincolata o indirizzata dalla
normativa, in particolare da quella regionale, ma ha comunque una certa libertà nel valorizzare più o
meno determinate funzioni, servizi o procedure in modo da creare valore attraverso strategie,
culture e prassi organizzative. Gli ambiti che possono diventare oggetto di intervento a questo
proposito sono numerosissimi. Vengono descritti di seguito quindi alcune attività che nell’ULSS 21
contribuiscono a qualificare la gestione e ad accrescere il capitale organizzativo e aziendale nel
complesso.
2.3.5. Sistemi di Gestione della Qualità
Perseguire e raggiungere determinati livelli di qualità da parte dell’Azienda Sanitaria non è un
esercizio puramente amministrativo. È una risposta concreta alla richiesta da parte dei cittadini di
trasparenza, risposta ai bisogni, efficienza, equità, rapporto umano e tutela della salute.
Per l’anno 2011 la Sezione Qualità ha predisposto il Piano Qualità al fine di perseguire obiettivi ben
definiti per il miglioramento della qualità aziendale delle attività sanitarie e sociali e per la
pianificazione di tutte quelle attività afferenti alla formazione, certificazione volontaria,
accreditamento istituzionale dell’Azienda e delle strutture socio-sanitarie presenti nel territorio
aziendale.
Accreditamento Nel 2011 è stato svolto il lavoro preparatorio per l’ottenimento dell’Accreditamento istituzionale
istituzionale dell’intera Azienda ULSS, svolto dall’ARSS del Veneto nei primi mesi del 2012, finalizzato alla verifica
dell’Azienda della presenza dei requisiti necessari all’erogazione dei servizi sanitari da parte delle strutture
aziendali. L’accreditamento infatti non riguarda solo i soggetti erogatori privati, bensì anche quelli
pubblici, ovvero le stesse aziende ULSS e ospedaliere.
Nel corso del 2011 dunque è stato predisposta la documentazione necessaria ad attestare la
soddisfazione dei requisiti richiesti o, eventualmente, ad evidenziare le attività e le responsabilità al
fine di potersi allinearsi al requisito stesso. La Sezione Qualità ha effettuato incontri con Direttori,
referenti qualità, Capo-sala delle Unità Operative, per individuare le evidenze necessarie a soddisfare
i requisiti per l’Accreditamento Istituzionale. Gli audit effettuati presso le unità operative sono stati
224, con la stesura materiale di 260 documenti.
1
Autorizzazione In attuazione del Protocollo Comuni- AULSS 21 , è proseguita l’attività di verifica per l’autorizzazione
all’esercizio di strutture e l’accreditamento delle strutture socio-sanitarie e sociali che ne hanno fatto richiesta. Nell’ambito
socio sanitarie e sociali di questa attività si sono svolti 32 incontri del Gruppo tecnico di Valutazione e 18 sopralluoghi per
l’accertamento alla rispondenza dei requisiti richiesti per l’Autorizzazione all’esercizio, di cui 8 Case
di Riposo, 6 strutture per disabili, 1 asili nido, 2 micronido, 1 comunità familiari di tutela minori.
Accreditamento tra L’UOC di Oncologia di Legnago ha aderito al percorso “Accreditamento tra pari”, organizzato dalla
pari CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), che offre l’opportunità di
dimostrare il possesso di ulteriori requisiti rispetto a quelli istituzionali. L’obiettivo
dell'accreditamento all’eccellenza o professionale o “tra pari” è quello di:
• fornire consulenza nell’analisi organizzativa del lavoro, anche favorendo il suo ripensamento
strategico (c.d. re-engineering);
• evidenziare problemi e criticità (non-conformità), interpretandoli in maniera costruttiva e
intelligente e intraprendendo azioni correttive e di miglioramento;
1
Protocollo attuativo della Legge regionale 16 agosto 2002, n. 22 “Autorizzazione e accreditamento delle
strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”, concernente l’autorizzazione all’attività e l’accreditamento delle
strutture pubbliche e private che erogano prestazioni socio-sanitarie e sociali come Case di Riposo, nidi
aziendali, Comunità per l’alloggio di disabili. Tale protocollo definisce e regolamenta l’iter per la delega che i
Comuni possono esercitare nei confronti dell’Azienda Ulss per quanto l’attività di accreditamento.
40
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
• ottimizzare i risultati, ovvero produrre i migliori risultati possibili con le risorse a disposizione;
• stimolare il coinvolgimento dei professionisti in programmi di miglioramento continuo di qualità;
• promuovere l'autovalutazione come strumento di costante monitoraggio e di riflessione sulla
propria realtà operativa;
• stimolare l’apprendimento organizzativo.
Questo modello, inoltre, permette l’espandersi della moderna concezione di una pratica clinica
“evidence-based”, che tenga conto di un contesto organizzativo in cui il management sia orientato
all'efficacia ed all'efficienza.
A seguito della visita di accreditamento della struttura, avvenuta a maggio 2011, il Consiglio Direttivo del
CIPOMO ha concesso l’accreditamento rilevando che: “nell’organizzazione del lavoro dell’U.O. non vi sono
criticità; è sviluppata una forte attenzione al paziente, negli aspetti dell’accoglienza e negli aspetti clinici;
l’attività è improntata alla buona pratica clinica e orientata agli aspetti della ricerca più avanzata; esiste una
forte sinergia fra gli operatori. Tutto questo è stato reso possibile, oltreché dall’impegno del personale,
anche dall’attenzione che la Direzione dell’Azienda ha rivolto alla definizione precisa di politiche e di
procedure interne e, soprattutto, dall’attività ampia e competente dell’Ufficio per la Qualità. Il
miglioramento non ha solo riguardato aspetti organizzativi e strutturali, ma soprattutto aspetti di
umanizzazione del rapporto paziente-operatore con il risultato che, come si è dichiarato nel Manuale della
Qualità, l’U.O.C. di Oncologia è un ambiente Patient Friendly. Inoltre, la stessa Unità Operativa è capofila di
un innovativo progetto regionale, che coinvolge altre sette strutture pubbliche, finalizzato a sostituire la
cartella clinica tradizionale in formato cartaceo con un sistema informatizzato di raccolta dati dei pazienti
malati di tumore”.
L’Azienda ha riconfermato anche per il 2011 le certificazioni UNI EN ISO 9001:2008 nelle Unità Certificazione
Operative certificate. La certificazione volontaria di qualità rappresenta un obiettivo importante per volontaria
un'organizzazione pubblica quale strumento per la gestione delle attività specifiche e per la qualità
dei servizi erogati. In particolare, in tutte le strutture sanitarie la certificazione testimonia il
raggiungimento dei più elevati standard di qualità dei prodotti e dei servizi offerti; essere certificati
per l’azienda sanitaria significa rispondere a dei rigorosi requisiti di qualità ed è quindi sinonimo di
serietà professionale e di tutela per il cittadino. Impegno dell’Azienda e stato il mantenimento della
certificazione per quanto riguarda il Servizio di Laboratorio Analisi, l’U.O.C. di Cardiologia e l’U.O.C.
Anatomia Patologica.
È stato realizzato un progetto di un intervento di formazione e sviluppo rivolto agli operatori della
Radiologia in quanto questi devono possedere competenze che consentano loro di instaurare e
gestire un rapporto positivo, nonché di individuare ed introdurre opportuni accorgimenti per creare
condizioni idonee a favorire l’instaurarsi nella persona-utente di un sentimento di sicurezza e fiducia
nel servizio e nei suoi operatori, ma anche per avviare e intrattenere relazioni positive all’interno del
gruppo di lavoro e prevenire quelle situazione critiche e conflittuali che sempre di più connotano la
vita professionale nei contesti ad elevata complessità.
Formazione: qualità
della vita di relazione e
della comunicazione
nei Servizi di Radiologia
Da sempre L’Azienda collabora con l’Associazione Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, Carta della Qualità in
condividendo le strategie che di anno in anno nascono per la tutela del cittadino.
Medicina interna
In quest’ottica la Sezione Qualità ha acquisito la proposta di
Cittadinanzattiva di adottare la “CARTA DELLA QUALITÀ IN MEDICINA
INTERNA” un progetto dell’Associazione per sostenere la qualità nei
reparti di cura. La Carta della qualità in Medicina contiene 48 impegni,
riassumibili in sette principi: accoglienza, informazione, organizzazione,
consenso informato, sicurezza e igiene, innovazione, dimissioni. Questi
rappresentano gli aspetti fondamentali che fanno di un reparto
un’organizzazione capace non solo di curare, ma soprattutto di “prendersi
cura” dei suoi pazienti, consentendo ai cittadini di essere dei soggetti
attivi, più consapevoli e capaci di interagire con il personale e la struttura
ospedaliera.
I reparti che adottano la carta si impegnano, nei confronti dei cittadini, a
porre in essere tutte le azioni necessarie e rispettare tutti i 48 punti della
carta. Secondo tali principi quindi il cittadino ricoverato può contare su
41
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
un’adeguata accoglienza, ha a disposizione un medico di riferimento, firma un consenso informato
prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico e viene tutelato da misure per prevenire l’insorgenza
di infezioni ospedaliere. Inoltre al momento delle dimissioni gli viene consegnata una scheda
completa che riporta diagnosi, terapia e decorso, con i numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di
necessità.
Progetto Bollini Rosa
L’Ospedale “Mater Salutis” di Legnago, anche per il 2011 e per la terza
volta, ha ottenuto i due Bollini Rosa di O.N.Da, Osservatorio Nazionale
sulla salute della Donna, che certificano a livello nazionale come la
struttura ospedaliera sia a “misura” di donna.
Il progetto è un programma speciale di valutazione degli ospedali
basato sul loro livello di “women friendship” inteso come grado di
attenzione posta non solo nei confronti dei campi della medicina
dedicati alle patologie femminili, ma anche verso le esigenze specifiche
delle donne ricoverate.
In questa quinta edizione dell’iniziativa (l’Azienda ULSS 21 aderisce dal
2008) sono state 224 le strutture premiate, 48 con il massimo riconoscimento, tre bollini, 112 con
due bollini e 20 con un bollino. Per quanto riguarda gli ospedali del Veneto, le strutture premiate con
tre bollini sono state 4, quelle con due bollini, tra cui il “Mater Salutis” sono state 14, con un solo
bollino 10.
Si evidenzia che, con l’edizione 2011, i bollini valgono molto di più che in passato, perché, grazie
all’esperienza maturata, sono cambiati e divenuti più rigidi i criteri di assegnazione dei bollini,
valorizzando soprattutto l’appropriatezza del percorso diagnostico terapeutico, con particolare
attenzione al percorso della maternità e alle caratteristiche psico-fisiche della donna anche in questo
periodo della vita. La certificazione avrà validità per tutto il 2012.
Presenza di Unità Operative
(da 1 a 3) all’avanguardia
nella cura di una patologia
femminile e nell’assistenza
alle donne
• UOS di Senologia (istituzionalizzazione del Percorso diagnostico-terapeutico del Carcinoma
mammario);
• UOC di Oncologia Medica ;
• UOC di Ostetricia e Ginecologia (Ambulatorio integrato per l’endometriosi, parto attivo e
sistema Multitrac, Diagnosi prenatale, donazione cordone ombelicale – queste ultime due
attive dal 2010);
Presenza in Azienda di un
Comitato etico con almeno
tre componenti femminili
due psicologhe e un’infermiera professionale
Presenza di donne in
posizioni apicali
8 donne in posizione apicale: Direttore Generale, Direttore Amministrativo, un Direttore di
Dipartimento e 5 Direttori di UOC.
Personale infermieristico
prevalentemente femminile
84,23% infermieri donne sul totale
Caratteristiche strutturali
architettoniche a misura di
donna
• Nell’UOC di Ostetricia e Ginecologia stanze con spazio attrezzato per tenere il neonato in
stanza con la madre e per accogliere i familiari;
• Televisori in stanza anche per il reparto di Ostetricia e Ginecologia;
• Area nido con spazio per le madri che desiderano fare pratica per la cura personale del
neonato;
• in Pediatria, stanze dove sono ospitati i piccoli pazienti con la madre che fa assistenza.
• Nido aziendale per i figli dei dipendenti
• “Parcheggi rosa” nell’area parcheggio dell’ospedale, riservati alle gestanti e alle neo-mamme.
Servizi a misura di donna
• Nell’UOC di Pediatria, centro per la promozione dell’allattamento al seno (Progetto ospedaleterritorio in collaborazione col Dip.to Distretto);
• Campagna GENITORI PIÙ;
• Ludoteca in Pediatria con presenza di volontari per la clown-terapia;
• Biblioteca con disponibilità di libri sulla gravidanza, puerperio ed educazione infantile;
• Campagna di prevenzione contro il fumo in gravidanza e nel periodo di allattamento;
• Consultorio familiare;
• Screening senologico e citologico (Pap Test);
• Percorso nascita (corsi di preparazione al parto e post-parto, corso massaggio neonatale,
consulenza telefonica e/o assistenza domiciliare nel dopo parto, consulenze individuali,
promozione allattamento al seno);
42
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
• Percorso adozioni (colloqui informativi, corsi di formazione e sensibilizzazione all’adozione,
indagini psicologiche e sociali degli aspiranti, monitoraggio e accompagnamento psicologico
dei nuclei familiari, gruppi di auto-mutuo-aiuto, collaborazioni con altri enti, istituzioni,
agenzie dedicati);
• Assistenza per richieste di interruzione volontaria della gravidanza;
• Progetto regionale di Prevenzione dell’ipovitaminosi D”.
Caratteristiche multietniche
disponibilità nella struttura di menù islamico e traduzioni del menù in varie lingue,
documentazione informativa in più lingue, mediatori culturali, servizio di interpretariato
telefonico in 5 lingue (in particolare per il Pronto Soccorso pediatrico).
Pubblicazioni scientifiche
relative a patologie femminili
8 pubblicazioni prodotte dal 2007 al 2009
Formazione dedicata a
tematiche femminili
Applicazione della normativa
sull’ospedale senza dolore
Altri progetti
Corsi rivolti sia al personale dipendente che alla popolazione (13 corsi)
Ambulatorio per il dolore e attività di partoanalgesia gratuita
Dieci progetti attivati tra il 2004 e il 2010. Si segnalano quelli attivati nel 2009 e 2010:
• Servizio di Psicologia clinica;
• Progetto “Verona libera dalla violenza contro le donne”.
• Progetto in convenzione di servizio di Chirurgia Plastica per pazienti sottoposte a
mastectomia.
2.3.6. Ospedale senza Dolore
Seppur riconosciuto nella pratica clinica tra i sintomi più importanti, spesso il “dolore” viene
considerato, tanto dagli stessi operatori sanitari quanto dai pazienti, come un fattore ineluttabile,
parte integrante del decorso della malattia ed un elemento normalmente caratterizzante del
processo di cura. Una corretta informazione ai pazienti sulle possibilità di trattamento del dolore ed
una adeguata sensibilizzazione e formazione continua sul tema “dolore” agli operatori sanitari,
rappresentano un importante elemento di miglioramento della qualità dell’assistenza.
Nell’Azienda ULSS 21 opera dal 2002 il Comitato “Ospedale Senza Dolore”, dal 2008 ridenominato
“Ospedale e Territorio Senza Dolore”, organismo aziendale coordinato costituito da 19 componenti
individuati tra gli Specialisti afferenti alle diverse Unità Operative coinvolte attivamente nel
trattamento del dolore. Il Comitato prevede al suo interno l’attività di due distinti gruppi operativi
con diverse seppur integrate competenze denominati: “Ospedale Senza Dolore” e “Territorio Senza
Dolore e Cure Palliative”.
Nell’ambito dei Presidi Ospedalieri di Legnago, Bovolone e Zevio è stata da tempo adottata da tutte
le Unità Operative la procedura di rilevazione del dolore tra i pazienti ricoverati in regime ordinario e
di Day Hospital.
Il Gruppo Operativo “Ospedale Senza Dolore” è il punto di riferimento per l’attività formativa ed
organizzativa in tema di rilevazione e trattamento del dolore all’interno dell’ospedale. Esso cura il
recepimento delle direttive regionali, la partecipazione dei componenti alle riunioni regionali in
materia, l’organizzazione di riunioni ed incontri aziendali e la redazione di documenti, protocolli ed
istruzioni operative interne.
Proseguendo il suo operato degli anni precedenti, anche nel 2011 il Gruppo Operativo “Ospedale
Senza Dolore”, ha sviluppato varie iniziative nell’ambito di competenza ed ha supportato l’attività
riguardante gli obiettivi di budget sul “Dolore” di varie UOC/UOS:
• individuazione di un referente medico e di un referente infermieristico in tema di “Dolore” e
adozione delle scale NRS e BIERI per la misurazione del dolore;
• redazione e distribuzione della scheda di istruzioni operative e scheda di rilevazione del dolore per
tutto l’ospedale (compresa scheda di rilevazione del dolore dopo day surgery/chirurgia
ambulatoriale);
• distribuzione del questionario anonimo sul grado di soddisfazione del paziente per il trattamento
del dolore post-chirurgico ricevuto.
• stesura e revisione di protocolli operativi sul trattamento del dolore postoperatorio e dei
principali tipi di dolore
• in particolare nel 2011 è proseguita l’attività di sensibilizzazione al personale sanitario delle unità
operative di area medica, neurologica, geriatrica e riabilitativa, ai fini della definitiva introduzione
43
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
della cosiddetta “scheda noppain” per la rilevazione del dolore nel paziente anziano non
comunicante (es. malattia di Alzheimer).
Attività di formazione Nel corso del 2011 sono stati organizzati ed accreditati ECM due corsi di formazione (di cui uno in
due edizioni) in tema di “Ospedale Senza Dolore”:
• Corso di II° livello di introduzione alla “Rilevazione del dolore nel paziente anziano e non
comunicante con impiego della SCHEDA NOPPAIN” per UOC di area medica, oncologica, geriatrica
e riabilitativa rivolto al personale medico e infermieristico (2 edizioni). Le giornate in aula sono
state inserite in un contesto più ampio di Formazione sul Campo direttamente in reparto;
• Corso di I° livello “Ospedale Senza Dolore” edizione 2011 (aperto a tutte le figure sanitarie, in
particolare i neo assunti).
Contestualmente sono stati messi a disposizione delle UOC interessate i filmati dell’esercitazione
sull’impiego della scheda NOPPAIN.
Attività di Terapia La diagnosi e la terapia del dolore sono oggi affidate in particolare a medici specialisti del dolore
Antalgica (Algologo) che, nell’ambito dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, garantiscono
ambulatori di Terapia Antalgica, attivi a Legnago e a Bovolone. Si tratta in realtà di un’équipe
composta, oltre che dal Medico Anestesista responsabile dell’UOS di Terapia Antalgica, da Infermieri
e Psicologi afferenti all’UOS di Psicologia Clinica che esegue, nelle due sedi di Legnago e Bovolone
(nell’Ospedale “San Biagio” nel 2010 è stato realizzato un nuovo centro di terapia antalgica con nuovi
spazi dedicati e opportunamente attrezzati), prestazioni ambulatoriali e prestazioni interventistiche
in sala operatoria (anche in day surgery).
Partoanalgesia Nel corso del 2011 infine è stata consolidata la possibilità di effettuare il parto con analgesia
epidurale. Per maggior dettaglio riguardo questo servizio si rimanda al capitolo 4.4 La nascita
nell’ULSS 21.
2.3.7. Nucleo Cure palliative
In attuazione della LR 7/2009, nel corso del 2010 è stato costituito un nucleo specificatamente
dedicato alle cure palliative “NCP” ed una rete di cure palliative (servizi domiciliari, ambulatoriali,
residenziali) in grado di far fronte alle fasi più delicate dell’assistenza ai malati in stato di in
guaribilità avanzata o a fine vita, nonché di assicurare l’accessibilità ai trattamenti antalgici efficaci
per sostenere la lotta al dolore sull’intera area del territorio Aziendale.
2.3.8. Nucleo ricerca clinica
L’Azienda ULSS partecipa da diversi anni a sperimentazioni cliniche proposte da istituti di ricerca
pubblici e privati. Per favorire la diffusione della cultura della sperimentazione clinica fra i Medici e
facilitare l’accesso dei pazienti ai trattamenti innovativi l’Azienda ULSS21 ha rinnovato la struttura di
ricerca clinica (denominata Nucleo per la Ricerca Clinica – NRC) che si occupa di coadiuvare i medici
ospedalieri nella gestione degli studi clinici. Il Nucleo per la Ricerca Clinica, oltre al coordinamento di
studi clinici sperimentali, si occupa anche di coinvolgere le singole Unità Operative in protocolli di
ricerca non interventistici definiti “studi osservazionali”, ovvero studi effettuati per la valutazione del
profilo di sicurezza dei farmaci in normali condizioni d’uso e per approfondimenti sull’efficacia nella
pratica clinica. Il NRC è composto da 4 membri: il Direttore dell’ UOC Cardiologia, il Direttore della
Farmacia Ospedaliera, il Direttore del Servizio Affari Amministrativi e Generali, coordinati dal
Direttore dell’UOC Oncologia.
L'utilizzo dei farmaci sperimentali è regolamentato da normative italiane ed europee e può essere
fatto soltanto dopo l'approvazione da parte del Comitato Etico, per una selezionata tipologia di
pazienti e unicamente dopo la firma del modulo di consenso informato dove al paziente viene
spiegato e proposto l’utilizzo di queste nuove terapie.
Nel 2010 l’Azienda ha collaborato con più di 30 istituti di ricerca, tra aziende farmaceutiche,
Organizzazioni di ricerca clinica (CRO) ed Enti di ricerca nazionali ed internazionali, partecipando a
più di 30 protocolli di ricerca nazionali ed internazionali, profit e non profit presenti in 13 Reparti
Ospedalieri. Nel 2011 in particolare il numero di studi clinici presenti presso l’Azienda è aumentato
grazie all’incremento delle proposte di partecipazione a studi clinici internazionali, tra i quali uno
studio osservazionale inerente la “sorveglianza attiva” dell’evoluzione del tumore prostatico. Tale
44
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
incremento è dovuto all’applicazione costante e precisa della normativa europea delle
sperimentazioni cliniche, che porta le aziende farmaceutiche a prediligere l’Azienda ULSS 21. Sono
stati gestiti 52 studi clinici di cui 33 “sperimentali” e 19 “osservazionali” con il coinvolgimento diretto
di 15 Unità Operative e con la partecipazione di altre due. I 52 studi hanno avuto come promotori 18
Aziende Farmaceutiche, 21 Enti di Ricerca e il supporto di 14 Organizzazioni di Ricerca Clinica (CRO).
La ricerca clinica effettuata nell’Ulss 21 ha riguardato pazienti in cura presso 13 reparti ospedalieri e
un Servizio territoriale (vd. Tabella sotto).
Attività di ricerca clinica nel 2011
47 protocolli di ricerca (profit e non profit)
46 Collaborazioni (di cui 10 nate nel 2011)
18 Aziende farmaceutiche
11 Organizzazioni di ricerca clinica (CRO)
17 Enti nazionali ed internazionali di ricerca
15 Reparti coinvolti in studi clinici, con la collaborazione di altri 2 reparti
N. studi:
23 UOC Oncologia
1 Psichiatria
10 UOC Cardiologia
1 Malattie infettive
4 UOC Neurologia
1 Radioterapia
2 UOC Pneumologia
1 Urologia
2 UOC Recupero e Rieducazione Funzionale 1 Anestesia e rianimazione
2 UOC Nefrologia
1 Pediatria
2 UOC Ostetricia e Ginecologia
1 Serv. Dipendenze (Ser.D)
2.3.9. Sistemi di gestione del Rischio clinico
Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè che subisca un qualsiasi
“danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di
degenza, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la
morte” (Kohn, IOM 1999).
Il rischio clinico può essere arginato attraverso iniziative di Risk Management (Gestione del rischio clinico)
messe in atto a livello di singola struttura sanitaria, a livello aziendale, regionale, nazionale. Queste iniziative
devono prevedere strategie di lavoro che includano la partecipazione di numerose figure che operano in ambito
sanitario. Un’attività di Risk management efficace si sviluppa in più fasi: conoscenza ed analisi dell’errore
(sistemi di report, revisione delle cartelle, utilizzo degli indicatori), individuazione e correzione delle cause di
errore, monitoraggio delle misure messe in atto per la prevenzione dell’errore, implementazione e sostegno
attivo delle soluzioni proposte. Inoltre, il programma di Risk management deve essere articolato e comprendere
tutte le aree in cui l’errore si può manifestare nell’interezza del processo clinico assistenziale del paziente.
(Fonte: “Risk management in sanità. Il problema degli errori”, Ministero della salute, 2004)
Il Veneto è stato tra le prime Regioni a recepire le raccomandazioni del Ministero della Salute e delle
Istituzioni Europee in tema di gestione della sicurezza del paziente, prevedendo con la DGR n.
1831/2008 l’istituzione in ogni Azienda sanitaria di un modello organizzativo per la gestione della
sicurezza del paziente. In adempimento a tali disposizioni nell’ULSS 21 è presente all’interno della
Direzione medica di Presidio Ospedaliero il Responsabile delle funzioni per la sicurezza del paziente.
Secondo quanto disposto dal Ministero della Salute, l’Azienda ULSS 21 ha aderito al Sistema Monitoraggio degli
informativo per il monitoraggio degli errori in sanità (SIMES), uno strumento finalizzato alla raccolta errori (Incident
delle informazioni relative agli eventi sentinella ed alla denuncia dei sinistri. È inoltre attivo in tutte le Reporting)
unità operative del Presidio il sistema di Incident Reporting, che raccoglie le segnalazioni volontarie
1
di eventi significativi rilevati dagli operatori attraverso una apposita scheda, in forma anonima. Lo
scopo è quello di individuare le aree di criticità organizzative e di sistema per poter poi attivare
percorsi di miglioramento condivisi e prevenire perciò il ripetersi degli stessi eventi negativi.
1
Intesi come eventi senza conseguenze negative per il paziente o come “quasi-eventi”, cioè che avrebbero potuto, ma che per
fortuna o abilità di gestione non hanno originato un evento (Vd. Glossario)
45
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
Progetto per la Le cadute accidentali di degenti in ambiente ospedaliero sono un problema rilevante per le diverse
riduzione delle cadute implicazioni che comportano; possono provocare lesioni e compromettere o, in ogni caso,
accidentali peggiorare la qualità della vita della persona, riducendone la motilità ed aumentando il suo grado di
dipendenza. Nell’Azienda ULSS 21, dall’analisi delle segnalazioni pervenute nel 2010, risulta un
numero di cadute che si allinea al dato nazionale riportato in letteratura, tuttavia, al fine di
migliorare ulteriormente la qualità assistenziale, è stata redatta una specifica procedura per il
personale dedicato all’assistenza. Tale protocollo, validato dal Comitato esecutivo aziendale per la
sicurezza del paziente, è stato sperimentato nelle unità operative maggiormente coinvolte
(Lungodegenza e Riabilitazione). Per il 2012 è prevista l’estensione dell’applicazione della procedura
anche alle altre unità operative dell’Azienda.
Utilizzo dei mezzi di Sempre nell’ambito della sicurezza del paziente degente, si è istituto un gruppo di lavoro
contenzione multidisciplinare per analizzare le modalità di applicazione dei mezzi di contenzione, coinvolgendo
le discipline maggiormente interessate (Geriatria, Lungodegenza, Psichiatria e Riabilitazione).
L’attività del gruppo ha permesso di redigere, sulla base delle principali evidenze scientifiche, uno
specifico protocollo operativo che, dopo essere stato verificato dal Comitato esecutivo aziendale per
la sicurezza del paziente e approvato dal Direttore Sanitario, è stato distribuito a tutte le Unità
Operative.
Recepimento delle Il Ministero della Salute nel corso degli ultimi anni ha emanato una serie di linee guida sotto forma di
raccomandazioni “Raccomandazioni” sui principali temi considerati ad alto rischio di errore. Per recepire
ministeriali correttamente tali indicazioni sono stati istituiti dei gruppi di lavoro la cui attività si è concentrata
sulle seguenti raccomandazioni:
• corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di potassio;
• prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi
medici/apparecchi elettromedicali;
• sicurezza in sala operatoria.
Pagina web sulla Infine, nell’ottica di garantire una corretta e completa informazione agli utenti sul livello di sicurezza
sicurezza del paziente delle cure presente nell’AULSS 21, si è provveduto a realizzare una pagina web all’interno del sito
aziendale. In questo modo l’utenza potrà avere informazioni circa:
• le funzioni del Servizio Gestione del Rischio Clinico dell’AULSS 21;
• le principali pratiche per la sicurezza in uso nelle strutture ospedaliere dell’Azienda;
• le pubblicazioni relative alla sicurezza delle cure;
• il modello organizzativo regionale per la sicurezza del paziente;
• gli eventi formativi svolti in Azienda;
• i link utili per approfondire la tematica.
46
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
2.3.10. Comitato infezioni ospedaliere
L’IMPORTANZA DELL’IGIENE DELLE MANI DEGLI OPERATORI SANITARI
Secondo uno studio condotto dall’OMS le persone colpite da infezioni associate all’assistenza sanitaria sono più
di 1,4 milioni in tutto il mondo (nei Paesi sviluppati sono colpiti circa il 5-10% dei ricoverati mentre nei Paesi in
via di sviluppo circa il 25%). Questo tipo di infezioni, evitabili adottando soluzioni piuttosto semplici, oltre a
determinare disagi e rischio alla salute dei ricoverati, comportano spreco di risorse destinate alla sanità, in
alcuni Paesi già ampiamente scarse. Per questo l’OMS ha promosso a partire dal 2005 la Campagna “Clean care
is safer care” (le cure pulite sono cure più sicure) predisponendo, tra gli altri punti del programma, delle linee
guida sull’igiene delle mani degli operatori sanitari, la misura più importante, semplice da realizzare ed efficace
per la prevenzione delle infezioni associate all’assistenza sanitaria.
L’Italia, assieme agli altri Paesi aderenti alla campagna, si è impegnata a promuovere questo programma a
livello nazionale. È stata posta quindi ancora più enfasi ad una tematica già oggetto di varie iniziative intraprese
negli ultimi anni dalle autorità sanitarie volte al controllo delle infezioni ospedaliere.
L’Azienda ULSS 21 ha aderito fin dal 2007 al progetto dell’O.M.S. “Sfida Globale per la Sicurezza del Campagna “Clean Care
Paziente- Cure Pulite sono Cure più Sicure” Global Patient Safety Challenge – Clean Care is Safe Care. is Safe Care”
Nel corso del 2011 l’attività formativa e l’uso del prodotto alcolico per il lavaggio delle mani ha
coinvolto 140 persone di diverse Unità Operative. Per quanto riguarda la formazione, in
particolare, stato organizzato un evento formativo dal titolo “CLOSTRIDIUM DIFFICILE:
L’ESPERIENZA NELLA NOSTRA STRUTTURA” a cui hanno partecipato circa 97 persone tra cui 14
medici e biologi e 83 figure divise tra infermieri e tecnici di laboratorio
Sempre nel 2011 è terminata lo studio di sorveglianza continua delle infezioni in Terapia Intensiva,
della durata di sei mesi, con il coinvolgimento della U.O. di Anestesia e Rianimazione e dell’UTIC
(Unità Terapia Intensiva Coronarica).
Sempre grazie alle segnalazioni del Laboratorio è iniziata a luglio 2011 una sorveglianza sperimentale
delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali in collaborazione con i reparti di Geriatria,
Rianimazione e Chirurgia. Un altro importante monitoraggio è stato eseguito sull’andamento delle
resistenze batteriche, per le quali la situazione è tenuta sotto stretta sorveglianza sia nelle Unità
Operative ospedaliere (per le quali si effettuano controlli incrociando i dati del Laboratorio Analisi
con il consumo di antibiotici registrato dalla Farmacia Ospedaliera) che sul territorio, dove l’aumento
delle resistenze sta diventando preoccupante.
2.3.11. Nucleo di Valutazione degli Investimenti in Tecnologie
Il processo di pianificazione nelle Aziende Sanitarie è rilevante ai fini del governo economico delle
attività aziendali e atto a supportare l’attività degli operatori in esse coinvolti. In particolare, la
pianificazione degli investimenti impatta sui processi clinico-assistenziali, perché attraverso di essa si
determinano le risorse che verranno rese disponibili agli operatori affinché svolgano le proprie
attività.
Nell’ottica di migliorare il processo di definizione dei fabbisogni aziendali, nell’anno 2011 è
proseguita l’attività del Nucleo di Valutazione degli investimenti in tecnologie quale organismo di
verifica e parere in ordine agli investimenti. Attraverso questa commissione, composta da diverse
professionalità aziendali, che si riunisce di norma ogni trimestre, vengono svolte funzioni di
coordinamento della programmazione triennale e a scorrimento annuale degli investimenti aziendali
in beni strumentali e tecnologici sanitari in particolare, in edilizia e in tecnologia informatica.
Attraverso questo organismo, viene garantita la valutazione interdisciplinare degli investimenti che è
funzionale all’assunzione di decisioni che riguardano l’utilizzo delle risorse (oramai cronicamente
insufficienti rispetto al rapido progresso tecnologico) sia in considerazione dei costi finanziari legati
all’investimento, dei costi di gestione legati al funzionamento, dei possibili usi alternativi e più in
generale, di tutti i costi più o meno direttamente correlati (modifiche strutturali, edilizia,
impiantistica di supporto ecc).
2.3.12. Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS)
L’Azienda ULSS 21, già dal 2007, ha scelto di gestire la tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL)
come parte integrante della gestione generale dell’azienda, attraverso la predisposizione volontaria
47
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
di un adeguato Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS), che integra obiettivi e politiche per la
salute e la sicurezza nella progettazione e gestione dell’organizzazione del lavoro.
Un Sistema di Gestione della Sicurezza, così come previsto dall’art. 30 del Decreto Legislativo n°
81/2008, modificato ed integrato dal D. lgs. n°
106/2009, definisce le modalità per individuare
all’interno della struttura organizzativa aziendale le
responsabilità, le procedure, i processi e le risorse
per la realizzazione della politica aziendale di
prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e
sicurezza vigenti.
Nel primo trimestre del 2009, l’Azienda ULSS 21,
insieme ad altre quattro Aziende Sanitarie della
Regione Veneto (le ULSS 2, 9, 14 e 22) e all’Azienda
Ospedaliera di Verona, ha concluso positivamente il
percorso di sperimentazione del Modello SGS
aziendale avviato nel 2008. Nel corso dell’anno
2010, presso queste Aziende, è stato completato il
monitoraggio (audit) sullo stato di avanzamento
dell’implementazione del SGS aziendale, a cura di
un Gruppo Regionale di Valutatori SGS e, nel 2011, l’Azienda ULSS 21 ha ottenuto dalla Regione
Veneto-Direzione per la Prevenzione e dall’INAIL il riconoscimento per la completa realizzazione del
SGS, rispondente al modello regionale coerente con le Linee Guida UNI-INAIL-ISPESL e con i requisiti
previsti nei percorsi di accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie (L.R. 22/2002).
L’Azienda ULSS 21 è una tra le due aziende sanitarie in Veneto che oltre alla sperimentazione ha
completato il percorso previsto per l’implementazione del Modello regionale SGS, deliberato dalla
Regione Veneto.
Tale riconoscimento comporta la riduzione del tasso medio di tariffa del premio assicurativo annuo
che si traduce in un risparmio di circa € 40.000 per il 2012 e l’autorizzazione all’utilizzo di un logo che
identifica l’Azienda ULSS 21 quale azienda sanitaria del Veneto che ha realizzato efficacemente
l’implementazione del Sistema di Gestione della sicurezza.
2.3.13. Piano di Zona
Nell’ambito dell’assistenza territoriale, erogata dai Servizi del Dipartimento Distretto, del
Dipartimento delle Dipendenze e del Dipartimento di Salute mentale, le risorse necessarie per far
Il Piano di Zona 2011- 2015 è
fronte ai bisogni del territorio sono costituite non solo dalla fiscalità in generale, ma anche da
pubblicato sul sito internet
www.aulsslegnago.it,
nella finanziamenti, mezzi, interventi provenienti da soggetti del privato sociale, dell’associazionismo e
delle organizzazioni sociali presenti in quel territorio. Pertanto diventa centrale la partecipazione di
sezione “Per i cittadini”
tutti gli attori sociali alla programmazione “di zona”, al fine di confrontare e condividere le
conoscenze dei problemi e delle risorse del territorio, la definizione delle priorità di intervento, la
negoziazione nell’utilizzo delle risorse.
Nel 2011 è stato aggiornato il Piano di Zona e redatta la programmazione per gli anni 2011-2015
delle attività sociali e socio-sanitarie integrate definendo priorità di intervento per le seguenti aree:
• famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio, giovani;
• persone anziane;
• disabilità;
• dipendenze;
• salute mentale;
• marginalità e inclusione sociale;
• immigrazione.
La predisposizione del PDZ 2011-2015 ha visto il coinvolgimento delle diverse istanze territoriali,
organizzate per gruppi di lavoro, che hanno operato con il supporto della Direzione dei Servizi Sociali
dell’ULSS 21 e dell’Ufficio Piano di Zona. I referenti dei Tavoli di Area sono stati individuati
dall’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci tra i Dirigenti dell’ULSS 21, il Coordinamento degli
Assistenti Sociali dei Comuni e il Coordinamento degli Assessori.
48
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 2 – Presentazione dell’Azienda
2.3.14. Centro Unico di Prenotazione (CUP)
Il Centro Unico di Prenotazione è un sistema unico di intermediazione tra la cittadinanza e le
strutture che consente di accedere alle prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale
erogate dagli ospedali e dai
poliambulatori
distrettuali.
Grafico 2.5 Andamento delle prenotazioni effettuate tramite call center o allo sportello
Questo
sistema
omogeneo
call center
301.800
300.090
risponde
ai
requisiti
di
300.000
sportello
272.405
innovazione tecnologica e di
integrazione con il Sistema 250.000
219.532
informatico locale (Anagrafe
assistiti) e consente di gestire, 200.000
oltre alla prenotazione, le attività
di incasso e di rendicontazione.
135.475
150.000
128.443
118.585
Nel 2011 sono state effettuate in
110.323
totale 410.413 prenotazioni, 100.000
delle quali circa un terzo
telefonicamente tramite call- 50.000
center. Nel complesso, tra
0
richieste di prenotazioni ed
2008
2009
2010
2011
eventuali successive variazioni o
cancellazioni, il CUP ha gestito
487.687 operazioni.
2.3.15. Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico svolge un’importante funzione di mediazione tra l’utente e la struttura
pubblica. L’operatore è chiamato dal legislatore a dar voce al cittadino-utente all’interno della burocrazia
pubblica e, contestualmente, ad essere soggetto imparziale, dipendente da una gerarchia, legato al segreto
d’ufficio e fedele alla struttura di appartenenza. L’URP ha la funzione di:
• ascoltare e orientare le richieste pervenute dai cittadini-utenti;
• raccogliere e rispondere alle segnalazioni di disservizio, ai reclami, ai suggerimenti presentati, al fine di
risolvere le problematiche e indirizzare l’attività di miglioramento dei servizi;
• fornire informazioni sulle attività e i Servizi dell’azienda;
• gestire e facilitare i rapporti con il volontariato e gli organismi di tutela dei diritti del cittadino.
L’URP possiede un’apposita sezione sul sito aziendale (www.aulsslegnago.it), nella quale sono reperibili orari e
recapiti dell’Ufficio. Vengono inoltre resi disponibili il testo del Regolamento di Pubblica Tutela e il Modulo per
la segnalazione di eventuali disfunzioni/suggerimenti/reclami/apprezzamenti.
Il Regolamento di Pubblica Tutela dell’Azienda Ulss 21 stabilisce le modalità di presentazione delle segnalazioni
(reclami, disfunzioni, apprezzamenti, suggerimenti) dei cittadini-utenti all’Azienda socio-sanitaria. Qualora
l’utente non ritenga soddisfacente la risposta ricevuta al suo reclamo, può chiedere all’URP, entro 15 giorni
dalla comunicazione della stessa, che l’esame della segnalazione/reclamo venga deferito alla Commissione
Mista Conciliativa, un organo composto da cinque componenti di cui tre, compreso il Presidente, esterni
all’Azienda ULSS. La Commissione ha tra i suoi compiti il riesame, in seconda istanza, degli esposti/segnalazioni.
Nel corso dell’’anno 2011, nell’ambito delle richieste di informazioni da parte del cittadino, l’URP ha
risposto a 2.893 chiamate telefoniche (prevalentemente informazioni circa recapiti aziendali, attività
del Dipartimento di Prevenzione, modalità di accesso al CUP e applicazione del ticket sanitario) e a
3.567 accessi diretti da parte dei cittadini, per un totale di 6.468 contatti.
Un'altra funzione dell’URP consiste nel ricevere i reclami degli utenti e, nel caso di reclami scritti di
tipo complesso, avviare un’istruttoria volta a verificare la sussistenza della problematica segnalata.
Nel 2011 i reclami di questo tipo sono stati 218, in diminuzione rispetto al 2010 (231), di cui 13
pervenuti dal Tribunale per i diritti del malato e dell’Anziano/CittadinanzAttiva di Legnago e di
Oppeano. Sono prevalse le segnalazioni in merito ad aspetti tecnico-professionali, relative cioè a
prestazioni ritenute inadeguate, mancate prestazioni, errori nella procedura. Altro aspetto oggetto di
rimostranze sono stati i tempi d’attesa agli sportelli CUP e distrettuali o in sala d’aspetto degli
ambulatori o di Pronto Soccorso. Poiché tali segnalazioni sono frutto della percezione dell’utente sul
servizio ricevuto, nel corso dell’istruttoria è stata verificata la “fondatezza” di ciascun reclamo. Su
Segnalazioni
telefoniche e accesso
diretto
Reclami
49
Bilancio Sociale 2011
Parte I – Identità aziendale
218 reclami di tipo complesso quindi, 58 si sono rivelati fondati, 70 parzialmente fondati e 67 non
fondati. Anche quest’anno non si è registrato alcun caso che abbia richiesto l’intervento della
Commissione mista conciliativa. A seguito delle segnalazioni giunte, l’URP si è attivato per
comunicare ai Servizi competenti la necessità di individuare azioni di miglioramento.
Il tempo medio di risposta da parte dell’URP al cittadino, per quanto riguarda i reclami scritti
complessi, è stato pari a 68 giorni, sui 90 previsti dal Regolamento di pubblica tutela nel caso di
avviamento di un’istruttoria.
Apprezzamenti All’URP vengono inviati anche apprezzamenti e suggerimenti generalmente da parte di ex pazienti o
relativi familiari. Nel 2011 sono pervenuti 32 suggerimenti e 59 apprezzamenti, che hanno riguardato
in particolare aspetti tecnico-professionali e aspetti relazionali (comportamento e/o atteggiamento
del personale).
L’Area comunicazione e marketing si è occupata infine dell’organizzazione di diversi eventi nel corso
dell’anno, quali le inaugurazioni di nuovi servizi o strutture aziendali, conferenze stampa e le due
Conferenze dei Servizi. Ha effettuato varie azioni di comunicazione (aggiornamento della Carta dei
Servizi e dell’elenco telefonico aziendale sulle Pagine Bianche, la predisposizione del Piano annuale
della Comunicazione) ed infine ha seguito la redazione e pubblicazione del periodico aziendale
“Pianeta Sanità” e dei Comunicati stampa, nonché l’organizzazione e l’aggiornamento del sito
internet aziendale (vedi capitolo successivo “Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico”).
2.3.16. Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico
Sito aziendale Tra principali sistemi di informazione rivolti a cittadini, operatori, imprese vi è il portale aziendale,
dove è possibile trovare varie informazioni come farmacie di turno, modulistica, appalti e concorsi,
delibere (Albo pretorio),
organizzazione
dell’Azienda (Atto aziendale, organigrammi Grafico 2.6 Visitatori del sito internet aziendale
(www.aulsslegnago.it) dal 2005 al 2011
strutture, ecc.), tassi di assenza/presenza del
personale, curricula vitae e retribuzioni dei dirigenti
101.998
(Legge n. 69/2009), numeri utili, e-mail e numeri
per l’emergenza.
Nella Home Page sono messi in evidenza i
comunicati stampa e le news, i dati mensili
60.015
riguardanti i tempi di attesa per le prestazioni
ambulatoriali, e l’accesso alla sezione “Strutture sul
territorio” in cui è attiva una mappa stradale per
38.445
visualizzare la posizione delle strutture di Nogara,
28.714
Bovolone, Zevio e Legnago.
19.452
14.389
Negli ultimi anni i visitatori del sito internet sono 11.486
aumentati in maniera importante (Grafico 2.6) a
segnale del crescente ruolo informativo che questo
strumento riveste per gli utenti dell’azienda, grazie 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
soprattutto al costante aggiornamento e aggiunta di
informazioni reperibili.
Carta dei Servizi Particolarmente utile è la Carta dei Servizi, un documento in cui sono indicate tutte le informazioni
relative ai singoli Dipartimenti e Unità Operative dell’ULSS 21: come orari degli
ambulatori/reparti/uffici, indirizzi delle strutture e numeri di telefono, modalità di accesso e
descrizione delle prestazioni offerte da ciascun servizio. La carta dei Servizi è reperibile sul sito
aziendale o su richiesta all’Ufficio Pubbliche Relazioni (URP).
URP Infine si ricorda il ruolo fondamentale svolto dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico, attraverso il quale
è possibile richiedere informazioni sui servizi dell’Azienda, effettuare reclami, segnalazioni di
disservizio, suggerimenti ed apprezzamenti. Si rimanda al capitolo precedente per maggiori dettagli
sul servizio e sulle attività svolte nel 2011.
50
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
PARTE II - RENDICONTO ECONOMICO
PARTE II
Rendiconto economico
Risorse a disposizione
Impieghi
Sostenibilità economico-finanziaria
51
Bilancio Sociale 2011
Capitolo 3 – Dimensione
economica
CAPITOLO 3. L A DIMENSIONE ECONOMICA
DIMENSIONE
ECONOMICA
La dimensione economica delle Aziende sanitarie si differenzia notevolmente da quella delle aziende
di produzione per il mercato. Ciò è dovuto sia alla natura profondamente diversa delle prime, la cui
attività non è mirata al raggiungimento di un utile bensì al soddisfacimento del bisogno di salute
della collettività di riferimento, sia ai differenti meccanismi di formazione dei componenti positivi di
reddito. L’Azienda sanitaria infatti (come gli altri Enti pubblici) non può contare su ricavi provenienti
da vendita di beni o servizi, bensì sui trasferimenti da altri Enti, in particolare dalla Regione. Obiettivo
di questo capitolo è l’analisi e la comprensione delle dinamiche economico-patrimoniali dell’Azienda
relativamente alla gestione d’esercizio 2011, con il confronto con i tre anni precedenti.
3.1. Il Finanziamento e la spesa procapite
Per finanziare le Aziende del Sistema Sanitario Regionale (SSR) la Regione Veneto ripartisce il Fondo
Sanitario Regionale (FSR) tra le due Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, l’Istituto Oncologico
Veneto e le ventuno Aziende ULSS. Le prime tre ricevono finanziamenti in base all’effettiva attività
erogata (n. ricoveri, n. prestazioni ambulatoriali, ecc.) mentre le ULSS in base della popolazione
residente pesata per fattori come la vecchiaia e la densità di popolazione (cd. quota capitaria o
procapite). A parte vi sono poi i finanziamenti in conto capitale per gli investimenti.
L’ammontare che le Aziende ULSS dunque ricevono annualmente, come riparto del FSR (vi sono poi
altre fonti di entrata minori, si veda Capitolo 3.2 e seguenti), è da destinare all’erogazione dei Livelli
essenziali di assistenza, o LEA, ovvero Grafico 3.1 Finanziamento dalla Regione Veneto: quota procapite dell’ULSS 21 dal 2002 al 2011
quelle prestazioni o servizi che il
scostamento rispetto
media regionale quota procapite
Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a
a media regionale:
QUOTA PRO CAPITE ULSS 21
fornire
a
tutti
i
cittadini,
1.175,56
gratuitamente o dietro pagamento di
€ +7,15
2002
1.182,71
una quota di partecipazione (ticket),
1.200,51
€ +14,56
con le risorse pubbliche raccolte 2003
1.215,07
attraverso la fiscalità generale. I LEA
1.234,22
2004
sono organizzati in tre grandi Aree:
€ +11,81
1.246,03
assistenza sanitaria collettiva in
1.342,34
€ +8,31
ambiente di vita e di lavoro, 2005
1.350,65
assistenza distrettuale e assistenza
1.382,53
2006
€ +11,7
ospedaliera.
1.393,80
Nel 2011 l’Azienda ULSS ha ricevuto €
1.547,05 per residente pesato. Come
illustra il grafico 3.1, la quota capitaria
aumenta progressivamente di anno in
anno,
dato
l’invecchiamento
demografico, anche se dal 2008 tale
tendenza si è leggermente stabilizzata
attentandosi al di sotto della media
regionale (€ 40,21 in meno nel 2011).
1.450,32
2007
1.452,04
2008
1.456,36
2009
€ +1,72
1.477,59
€ -21,23
1.537,35
1.525,23
1.581,19
2010
1.550,81
2011
1.547,05
1.587,26
€ -12,12
€ -30,38
€ -40,21
53
Bilancio Sociale 2011
Parte II – Rendiconto economico
Per l’anno 201, la delibera regionale di riparto del Fondo ha assegnato complessivamente all’ULSS 21
€ 237.879.687 per la sola erogazione dei LEA, da destinare per il 5,1% all’Assistenza sanitaria
collettiva in ambienti di vita e di lavoro, per il 51,8% all’Assistenza distrettuale (che comprende
l’attività ambulatoriale) e per il 43,1% all’Assistenza ospedaliera. L’Azienda quindi si impegna a
spendere le risorse tenendo presente questi vincoli di destinazione e, a fine esercizio, grazie al
Modello LA (vd. Tabella 3.1) è possibile valutare il risultato. Come illustra il Grafico 3.2 la percentuale
di risorse effettivamente destinate alle tre aree si discosta leggermente dalle indicazioni regionali,
ma va considerato che per la compilazione del modello vengono effettuati molti aggiustamenti per
cercare di adattare i servizi offerti dall’azienda ai livelli di assistenza (ad es. il livello Assistenza
specialistica viene effettuato, nell’ULSS 21, in ambito ospedaliero, pertanto la ripartizione di molti
costi comuni, come personale e costi di struttura, può portare ad approssimazioni). Inoltre, la
decisione sulle destinazioni di spesa è soggetta anche ad altri vincoli regionali e, nello specifico, agli
obiettivi della DGR 3140/2010 che impone, tra le altre cose, la riduzione del tasso di
ospedalizzazione e dei costi dell’assistenza ospedaliera. Uno dei modi per raggiungere questo
obiettivo è trasferire prestazioni erogate in regime di ricovero al regime ambulatoriale (assistenza
specialistica).
Analisi dei costi per Il prospetto di seguito (tabella 3.1) fornisce un maggior dettaglio circa la spesa sostenuta per ciascun
Livello di Assistenza livello di assistenza (LEA) negli anni dal 2008 al 2011.
Tabella 3.1 Costi per livello di assistenza (importi espressi in migliaia di Euro)
Macrovoci economiche
Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro
Igiene e sanità pubblica
Igiene degli alimenti e della nutrizione
Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro
Sanità pubblica veterinaria
Attività di prevenzione rivolte alle persone
Servizio medico legale
Assistenza distrettuale
Guardia medica
Medicina generale
Emergenza sanitaria territoriale
Assistenza farmaceutica
Assistenza Integrativa
Assistenza specialistica
Assistenza Protesica
Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare
Assistenza territoriale semiresidenziale
Assistenza territoriale residenziale
Assistenza Idrotermale
Assistenza ospedaliera
Attività di pronto soccorso
Ass. ospedaliera per acuti
Interventi ospedalieri a domicilio
Ass. ospedaliera per lungodegenti
Ass. ospedaliera per riabilitazione
Emocomponenti e servizi trasfusionali
Trapianto organi e tessuti
TOTALE
2008
10.108
3.029
1.106
1.029
3.336
1.374
234
146.535
1.172
16.684
3.677
36.612
4.961
45.720
917
10.598
6.941
18.930
323
126.871
5.070
107.197
659
2.119
7.966
2.904
956
283.514
2009
9.887
1.002
851
1.185
3.596
2.783
470
154.744
1.267
16.829
6.867
39.016
1.830
48.660
3.387
12.052
5.091
19.436
309
123.671
8.662
98.473
103
4.700
7.635
2.459
1.639
288.302
2010
10.539
1.316
920
1.178
3.688
2.985
452
157.551
1.430
17.350
4.420
39.252
2.011
50.689
3.618
13.883
4.297
20.278
323
123.399
9.157
97.033
107
4.919
8.880
2.233
1.070
291.489
2011
10.583
969
951
1.155
3.864
3.072
572
157.690
1.323
16.264
4.187
38.025
2.131
51.810
3.178
15.525
3.819
21.132
296
122.331
10.642
94.703
79
4.581
9.286
2.269
771
290.604
54
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
Grafico 3.2 Confronto tra finanziamento e costo sostenuto per macroarea di Livelli di assistenza
Costi:
2009
2010
2008
2011
51,7%
53,7% 54,1% 54,3%
51,8%
43,1%
44,7%
Finanziamento:
42,9% 42,3%
42,1%
% per a rea di a s s i s tenza del l e
ri s ors e a s s egna te a l l 'ULSS 21
nel 2011
5,1%
3,6%
3,4%
3,6%
3,6%
Assistenza sanitaria collettiva in
ambiente di vita e di lavoro
Assistenza distrettuale
Assistenza ospedaliera
Come già accennato, l’Azienda ha degli obiettivi in termini di costo per l’assistenza ospedaliera, Obiettivi regionali ai
specialistica e farmaceutica, fissati dalla DGR 3140/2010 e da raggiungere entro il 31/12/2011. Per i Direttori generali
primi due tipi di assistenza, tuttavia, vale il discorso già citato della difficoltà di ripartire molti costi (DGR 3140/2010)
comuni essendo le due attività svolte nelle stesse strutture e con lo stesso personale. Inoltre, avendo
anche come obiettivo la riduzione del tasso di ospedalizzazione, diventa inevitabile un aumento
dell’attività specialistica ambulatoriale, verso la quale vengono trasferite molte prestazioni prima
erogate in regime ricovero. Per questi motivi si preferisce aggregare il costo per assistenza
ospedaliera a quello dell’assistenza specialistica e confrontarlo con i rispettivi obiettivi, aggregati
anch’essi. La stima per il 2011 quindi risulterebbe essere € 821,9 procapite per i due tipi di
assistenza, contro un obiettivo aggregato di € 776.
L’obiettivo troverà una concreta possibilità di realizzarsi nel 2012 se verrà confermato il
miglioramento nel tasso di ospedalizzazione (cfr. capitolo 4.3.1) e il miglioramento del saldo tra
mobilità attiva e passiva. In proposito va ricordato che la progressiva riorganizzazione e
potenziamento dell’assistenza territoriale tramite le Cure Primarie, con particolare riferimento
all’incremento della medicina di gruppo ed alla creazione delle AFT (Associazioni Funzionali
Territoriali), dovrebbe portare ad una riduzione delle prestazioni di pronto soccorso e di altre
prestazioni specialistiche, in futuro erogabili presso le associazioni di medici convenzionati, come del
resto è avvenuto a partire dal 2008 a per gli assistiti dall’UTAP di Zevio.
Grafico 3.3 Obiettivi DGR 3140/2010 (*dato provvisorio per il 2011)
assistenza OSPEDALIERA
Media Reg.
677
assistenza SPECIALISTICA
assistenza FARMACEUTICA
Obiettivo
616
638,1
622,0
625,8
607*
Media Reg.
215,6
Obiettivo
Obiettivo
160
188,4
216,1
216,1
2009
2010
2011
2008
2009
2010
2011
Media
Reg.
141,6
214,9*
167
158
141,3
2009
2010
2011
n.d.
2008
147
2008
55
Bilancio Sociale 2011
Parte II – Rendiconto economico
3.2. Dati economici di sintesi
Nel 2011 la quota del Fondo Sanitario attribuita per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza
dell’Azienda ULSS 21 è stata di 241,9 milioni di euro (+0,1% rispetto al 2010). Questa quota
rappresenta la componente principale (circa 84,2%) dei ricavi complessivi dell’ULSS 21, che
ammontano a 287,45 milioni di euro (Tabella 3.2). La seconda fonte di entrate è rappresentata dai
rimborsi da parte di altre Aziende per attività svolta in favore di loro residenti presso le nostre
strutture (mobilità attiva).
La quota che corrisponde ai ticket corrisposti dagli utenti come compartecipazione ai costi delle
prestazioni sanitarie ammonta a €4,2 milioni (1,5%). L’incremento del ticket della quota fissa da 5 e
10 euro, introdotta a partire da agosto 2011, ammonta complessivamente ad € 610.475 (tale
ammontare tuttavia è stato contabilizzato, come da disposizioni regionali, in un altro aggregato ed è
compreso quindi sotto la voce “Mobilità attiva e altre entrate proprie”).
Tabella 3.2 Valore della produzione
2011
2010
2009
2008
Valore della Produzione
287.453.620 287.984.278 285.311.466 270.927.117
Contributi da Regione
241.918.094 241.651.933 237.026.459 225.729.611
(quota Fondo Sanitario Reg.)
Contributi da altri enti
pubblici/privati
3.776.086
3.627.217
3.624.059
3.493.640
Ticket (compartecipazione a
4.224.849
4.190.620
3.921.072
3.653.859
spesa per prestazioni sanitarie)
Mobilità attiva ed altre
entrate proprie
37.534.591 38.514.508 40.739.876 38.050.008
Ticket 1,5%
Mobilità attiva
e altre entrate
13,1%
da
altri enti
1,3%
da Regione
(quota FSR)
84,2%
L’erogazione delle prestazioni di assistenza socio-sanitaria ha determinato nel 2011 costi per 289,5
milioni di euro (-1,9% rispetto al 2010). Le componenti principali di spesa sono rappresentate
dall’Acquisto di beni e servizi (66%), che include anche i costi per l’assistenza sanitaria erogata da
altre ULSS per i residenti della nostra Azienda (mobilità passiva), ed il costo del personale, pari al
30,4% del totale (Tabella 3.3).
Tabella 3.3 Costi della Produzione
2011
2010
2009
2008
Costi della Produzione
289.425.779 293.175.344 289.955.363 282.086.179
Acquisto di Beni e Servizi
Costi del Personale
Ammortamenti materiali ed
immateriali
Altri Costi (accantonamenti e
variazione rimanenze)
191.098.076 192.326.344 190.621.635 184.151.589
87.860.077
89.827.718
88.727.817
ammortamenti
3,3%
altro
0,3%
Personale
30,4%
86.755.869
9.521.828
8.981.335
8.439.730
7.807.501
945.798
2.039.947
2.166.181
3.371.221
Beni e servizi
66,0%
Il risultato d’esercizio (Tabella 3.4) è stato pari a -9,17 milioni di euro, sempre in negativo ma in
miglioramento rispetto agli anni precedenti e rispetto al risultato in Preventivo (€ 18.870.836), in
linea quindi con gli obiettivi regionali. In netto miglioramento è soprattutto il risultato della gestione
caratteristica, ovvero la differenza tra valore della produzione e costi, prima quindi che venga
aggiunto il saldo della gestione finanziaria e straordinaria e che vengano sottratte le imposte e le
tasse. È importante sottolineare come tale risultato tra il 2010 e il 2011 sia migliorato solo grazie alla
riduzione dei costi e non ad un aumento del valore della produzione determinato da maggiori
contributi regionali.
56
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
Tabella 3.4 Risultato d’esercizio
2011
2010
2009
2008
Valore della Produzione
287.453.620 287.984.278 285.311.466 270.927.117
Costi della Produzione
289.425.779 293.175.344 289.955.363 282.086.179
Risultato della gestione caratteristica
-1.972.159
Risultato della gestione finanziaria e straordinaria
Imposte e Tasse
Risultato d'esercizio
-5.191.066
-4.643.897 -11.159.062
-929.884
996.457
-233.331
-1.823.279
6.272.929
6.360.475
6.315.847
6.403.481
-9.174.971 -10.555.084 -11.193.075 -19.385.823
Il grafico successivo ripropone graficamente i valori in tabella 3.4. Si osservi anche qui come è
migliorato nettamente il risultato della gestione caratteristica, rappresentato in verde chiaro (per il
2010 il valore negativo della gestione caratteristica è in parte compensato dal risultato positivo della
gestione finanziaria e straordinaria) e come, in particolar modo per il 2011, siano le imposte e tasse a
gravare sul risultato d’esercizio.
Grafico 3.4 Composizione del risultato d’esercizio
2011
2010
2009
2008
Milioni
2
0
-2
Perdita
d'esercizio
-4
-6
-8
-10
-12
Risultato della gestione straordinaria (saldo)
Risultato della gestione caratteristica
(Valore della produz. - Costi della produz.)
Imposte e tasse
-14
-16
-18
-20
Di seguito viene dunque approfondita la composizione delle risorse a disposizione dell’Azienda per il
suo funzionamento, gli impieghi a cui queste risorse vengono destinate, viene commentata la
mobilità attiva e passiva e i flussi da e verso le altre ULSS che questa determina, ed infine si propone
un’analisi di bilancio con schemi di riclassificazione e alcuni indici.
3.3. Le Risorse a disposizione
Le fonti di finanziamento per un azienda sono essenzialmente di due tipi: Finanziamenti di parte
corrente e finanziamenti in conto capitale. Viene dato nei due paragrafi successivi un dettaglio di
queste due categorie di risorse. Si tenga presente che, poiché in Regione Veneto il Bilancio di
esercizio viene distinto per Area Sanitaria ed Area Sociale, nell’analisi che segue si terrà conto di tale
distinzione.
3.3.1. Finanziamenti di parte corrente
Le risorse di parte corrente finanziano la copertura dei costi ordinari di gestione (personale,…) e
provengono innanzitutto dal Fondo Sanitario Regionale e dalla fiscalità regionale, poi dalle entrate
proprie aziendali (ticket,…), dai soggetti pubblici diversi dalla Regione e privati ed infine dalle altre
aziende sanitarie, qualora esista un saldo attivo di mobilità.
La tabella successiva scorpora il totale delle entrate correnti nelle seguenti voci:
57
Bilancio Sociale 2011
Parte II – Rendiconto economico
Tabella 3.5 Analisi delle risorse disponibili correnti
2011
Area
sociale
2010
Area
sanitaria
Area
sociale
2009
Area
sanitaria
Area
sociale
2008
Area
sanitaria
Area
sociale
Area
sanitaria
Valore della produzione
5.277.547 282.176.073 7.234.755 280.749.523 7.626.855 277.684.611 5.172.301 265.754.816
Contributi in c/esercizio
4.760.446 241.184.003 5.881.235 240.753.358 5.510.420 236.244.581 4.552.847 225.064.881
Contributi da Regione (quota FRS)
Contributi c/esercizio da enti pubblici
1.055.064 240.863.030 1.303.360 240.348.573 1.079.092 235.947.367
(extra fondo)
3.704.559
Contributi c/esercizio da enti privati
91.538 4.577.525
823
Proventi e ricavi diversi
Ricavi per prestazioni sanitarie e
sociosanitarie a rilevanza sanitaria
502.208
350
229.435
35.129.809 1.324.481
991.136 224.738.474
303.645 4.431.213
125.407 3.561.324
101.139
114
171.807
386
224.320
102.086
34.413.076 2.102.590
36.200.463
542.322
35.487.407
(mobilità attiva)
0
33.786.374
0
33.530.657
0
34.803.559
0
34.596.193
Ricavi per prestazioni non sanitarie
0
29.699
0
10.700
0
15.950
0
10.850
Altri proventi
Concorsi, recuperi e rimborsi per
attività tipiche
Compartecipazione alla spesa per
prestazioni sanitarie (ticket)
502.208
1.313.736 1.324.481
871.718 2.102.590
1.380.954
542.322
880.364
14.893
1.016.442
29.038
758.785
13.845
726.797
77.132
1.035.730
0
4.224.849
0
4.190.620
0
3.921.072
0
3.653.859
0
620.970
0
633.685
0
591.698
0
512.940
Costi capitalizzati
Tabella 3.6 Quota conferita da ciascun Comune del territorio dell’ULSS
per la gestione delle attività sociali delegate
Comune
2011
2010
2009
% sul totale
(su 2011)
Angiari
Bevilacqua
Bonavigo
Boschi S. Anna
Bovolone
Casaleone
Castagnaro
Cerea
Concamarise
Gazzo V.se
Isola Rizza
Legnago
Minerbe
Nogara
Oppeano
Palù
Ronco all'Adige
Roverchiara
Salizzole
S. Pietro di Morubio
Sanguinetto
Sorgà
Terrazzo
Villa Bartolomea
Zevio
TOTALE
49.614
42.503
45.808
33.000
363.159
137.674
92.983
372.844
24.294
126.371
74.728
583.401
108.913
198.706
215.274
29.285
141.777
65.065
85.371
95.832
68.917
72.244
53.215
133.891
330.956
3.545.828
48.292
41.820
45.215
32.362
359.489
137.652
93.804
371.226
24.408
126.986
73.703
582.444
109.005
197.567
212.038
29.217
141.070
65.134
86.032
67.618
94.647
72.677
53.192
133.504
326.626
3.525.727
45.443
41.501
44.896
32.179
345.724
138.540
94.123
365.050
23.747
127.145
72.267
576.906
106.840
192.576
196.541
28.077
139.065
63.584
85.622
66.752
93.849
72.039
53.420
131.088
315.163
3.452.138
1,4%
1,2%
1,3%
0,9%
10,3%
3,9%
2,6%
10,6%
0,7%
3,6%
2,1%
16,5%
3,1%
5,6%
6,1%
0,8%
4,0%
1,8%
2,4%
2,7%
2,0%
2,0%
1,5%
3,8%
9,4%
100%
Tra le tipologie di entrate correnti destinate all’Area
sanitaria l’85,4% è rappresentato da contributi dalla
Regione, mentre i contributi da altri enti pubblici,
perlopiù dai Comuni, si concentra nell’area sociale
(vd. anche Tabella 3.6). La seconda fonte di entrata
per importanza (12,4%) è costituita dai ricavi per
prestazioni sanitarie e socio-sanitarie (Proventi e
ricavi diversi), a loro volta rappresentati quasi
completamente
dalla
mobilità
attiva.
La
compartecipazione alla spesa per prestazioni
sanitarie rappresenta l’1,5% delle entrate correnti e
comprende le diverse tipologie di ticket che l’utente è
tenuto a pagare a seconda del servizio erogato,
mentre i concorsi, recuperi e rimborsi rappresentano
prevalentemente rimborsi per beni o servizi
acquistati da altre ULSS, Aziende Ospedaliere o IRCCS
e costituiscono lo 0,3% delle entrate correnti.
58
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
3.3.2. Finanziamenti in Conto capitale
I finanziamenti in conto capitale sono finalizzati a coprire gli oneri di natura pluriennale e le spese di
investimento. Sono risorse provenienti dalla Regione e dallo Stato (ad esempio finanziamenti per
investimenti ex. art. 20 L. 67/88), da privati che effettuano donazioni vincolate ad investimenti
specifici e dalla contrazione di mutui da parte dell’Azienda sempre per finanziare investimenti in
attrezzature sanitarie o opere pubbliche.
Al 31/12/2011 le Risorse in conto capitale ammontano a 14 milioni di euro, quasi il doppio rispetto
agli anni precedenti a causa dell’accensione di un mutuo per l’acquisto dell’Acceleratore lineare e
per la ristrutturazione dell’UTIC. In aumento è anche la quota di donazioni e lasciti destinati perlopiù
all’acquisto di apparecchiature sanitarie.
Tabella 3.7 Risorse disponibili in conto capitale al 31/12
RISORSE DISPONIBILI IN CONTO CAPITALE
31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 31/12/2008
Finanziamenti per investimenti
5.162.444
5.236.094
4.695.569
4.122.063
Riserve da donazioni e lasciti vincolati ad investimenti
2.960.508
1.851.296
1.717.394
2.172.372
5.940.431
14.063.383
550.500
7.637.890
810.808
7.223.771
1.256.693
7.551.128
Debiti per mutui passivi
TOTALE
3.4. Utilizzo delle risorse
3.4.1. Analisi dei costi per natura
Le risorse a disposizione dell’Azienda nel 2011 sono state impiegate per sostenere la spesa per le
seguenti tipologie di costo:
Tabella 3.8 Dettaglio dei costi della produzione suddivisi per natura del costo (anni 2008-2011)
COSTI PER NATURA
2011
2010
2009
2008
Beni sanitari
Beni non sanitari
Servizi sanitari
Servizi non sanitari
Personale
Ammortamenti
Altri costi
28.574.302
1.057.394
134.350.217
22.130.142
87.860.077
9.521.828
5.931.819
27.306.771
1.130.591
138.708.194
20.504.520
89.827.718
8.981.335
6.716.215
26.938.782
1.149.683
138.025.602
19.938.071
88.727.817
8.439.730
6.735.678
26.936.451
1.043.669
131.958.013
19.725.159
86.755.869
7.807.501
7.859.519
TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE
289.425.779
293.175.344
289.955.363
282.086.179
Ammortamenti
3,3%
Personale
30,4%
Servizi non sanitari
7,6%
Altri costi
2%
Beni sanitari
9,9%
Beni non sanitari
0,4%
Servizi sanitari
46,4%
59
Bilancio Sociale 2011
Parte II – Rendiconto economico
Acquisto di servizi Si può osservare come la principale destinazione delle risorse sia l’acquisto di servizi sanitari (46,4%
sanitari dei costi), di cui si da maggiore dettaglio di seguito nella Tabella 3.9.
Qui si osserva come circa 50 milioni di euro siano trasferimenti verso le altre Aziende (in Regione o
al di fuori) che hanno erogato prestazioni sanitarie, ospedaliere e ambulatoriali, per residenti
dell’ULSS 21 (mobilità passiva intra ed extra regionale.
La seconda tipologia di servizio acquistato è la spesa che l’Azienda sostiene per rimborsare le
farmacie convenzionate per la vendita dei farmaci a carico del SSN (farmaci di Fascia A, vd.
Glossario). Tale aggregato è diminuito rispetto ai tre anni precedenti grazie ad azioni di
contenimento effettuate con la collaborazione della medicina territoriale (MMG e PLS). Grazie a
queste azioni è stato anche ampiamente raggiunto lo standard regionale del costo medio per
residente fissato per il 2011 ad € 147 per residente, con un risultato, certificato dalla Regione
Veneto, pari ed € 141,28.
Vi sono quindi le Prestazioni Socio-sanitarie a rilevanza sanitaria acquistate da altri Enti Pubblici e da
privato (assistenza per anziani autosufficienti in casa di riposo, assistenza utenti CEOD e assistenza
sanitaria disabili). L’aggregato, per il quale il margine di azione dell’Azienda è alquanto ridotto in
quanto esiste un vincolo di attività e di spesa attentamente monitorato dalla Regione.
L’altra voce di spesa rilevante, sempre tra i servizi sanitari, è la Medicina di base convenzionata, in
aumento nel corso degli anni prevalentemente a causa dell’incremento nel numero di residenti
dell’ULSS e quindi di assistiti per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, che vengono
finanziati in base agli assistiti in carico.
L’Assistenza protesica e l’assistenza integrativa regionale rimangono costanti, anche se i risparmi
per la prima, ottenuti grazie ad un’attenta azione di razionalizzazione, sono stati neutralizzati da un
incremento nella seconda, per effetto di un aumento di consumi indotti dal Progetto Diabete che ha
determinato l’individuazione di un maggior numero di pazienti affetti da questa patologia.
Sono infine aumentate le spese per Consulenze, collaborazioni e altre prestazioni di lavoro sanitarie
e socio-sanitarie, che comprendono spese per prestazioni sanitarie effettuate da professionisti e
collaboratori, impegnati ad garantire livelli di assistenza e di cura, e per prestazioni in libera
professione aziendale da personale dipendente per ridurre le liste di attesa. In ogni caso la voce
rientra nel monitoraggio dei rispetto del tetto di costo per il personale.
Tabella 3.9 Dettaglio spesa per acquisto di servizi sanitari
ACQUISTO DI SERVIZI
Mobilità passiva intraregione
Mobilità passiva extra traregione
Medicina di base (MMG, PLS, medici continuità assist.le)
Assistenza farmaceutica (farmacie convenzionate)
Assistenza specialistica ambulatoriale
Assistenza integrativa e protesica
Assistenza ospedaliera
Assistenza psichiatrica
Prestazioni Socio-Sanitaria a rilevanza sanitaria
Trasporto sanitario
Compartecipazione al personale Liberoprof.(intramoenia)
Rimborsi, assegni e contributi sanitari
Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni
di lavoro sanitarie e sociosanitarie
Altri servizi sanitari e socio-sanitari a rilevanza sanitaria
Altre voci di costo
TOTALE
2011
42.316.509
8.244.302
16.834.298
21.400.376
2.545.757
4.388.559
0
1.415.941
22.141.038
1.674.661
2010
2009
2008
44.269.146 45.857.390
43.862.527
7.879.872 7.867.577
8.092.742
16.720.473
16.365.588 15.159.603
23.751.405
24.168.199 24.435.704
2.328.493
2.426.363
2.432.987
4.314.474
4.442.064
4.071.175
0
0
0
1.530.724
1.340.410
1.229.717
22.155.813
24.430.280 21.826.604
1.358.924
890.223
770.100
scostam. %
2011-2008
-4%
+2%
+11%
-12%
+5%
+8%
+15%
+1%
+117%
2.444.610
2.467.534
2.492.750
2.498.154
-2%
5.052.110
4.701.111
2.257.574
1.949.755
+159%
2.640.535
2.588.944
2.367.787
2.601.312
+2%
3.189.798
61.722
134.350.217
4.333.170
308.112
138.708.194
2.390.111
2.400.143
729.286
627.492
138.025.602 131.958.013
+33%
-90%
+2%
60
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
La terza categoria di spesa per rilevanza è quella relativa all’acquisto di beni sanitari e non sanitari. In Acquisto di beni
particolare, la componente “Beni sanitari”, di cui si da dettaglio nella Tabella 3.10, risulta in leggero sanitari e non sanitari
aumento rispetto al 2010 (+5% e +6% rispetto al 2008).
Sono state attuate azioni di razionalizzazione, in particolare in ambito ospedaliero, mediante
contrattazione di budget e incontri mirati di approfondimento dei percorsi di consumo. Sono
proseguite inoltre le azioni di contenimento per i conti “Farmaci” e “Presidi chirurgici e materiali
sanitari” e “Materiali diagnostici (pellicole RX)” per i quali vengono attentamente monitorati i budget
assegnati ai reparti ospedalieri coinvolti. Sempre nell’ottica di razionalizzazione e contenimento dei
costi, è stato data molta importanza alla distribuzione diretta dei farmaci (si veda capitolo 4.1.2
Spesa farmaceutica per i residenti), estendendola a tutti i reparti ospedalieri. Acquisto di beni
sanitari e non sanitari
Tabella 3.10 Dettaglio Beni sanitari e non sanitari acquistati
ACQUISTO DI BENI
2011
2010
2009
Beni sanitari
€ 28.574.302 € 27.306.771 € 26.938.782
di cui:
Prodotti farmaceutici ed emoderivati
€ 8.709.241
€ 8.802.980
€ 8.988.401
Presidi chirurgici e materiali sanitari
€ 5.538.944
€ 5.420.117
€ 4.956.688
Materiali protesici
€ 5.328.138
€ 4.452.581
€ 4.988.325
Materiali diagnostici (prodotti chimici)
€ 2.034.615
€ 1.958.150
€ 1.886.917
Beni e prodotti sanitari da Asl-AO, IRCCS, Policlinici della Reg.
€ 3.268.604
€ 2.848.666
€ 2.492.357
Materiali per emodialisi
€ 1.660.286
€ 1.759.944
€ 1.550.393
Materiali diagnostici(ex. lastre RX)
€ 584.783
€ 671.162
€ 872.173
Ossigeno
€ 900.640
€ 883.578
€ 747.420
Prodotti dietetici
€ 384.514
€ 331.849
€ 325.726
Altri beni e prodotti sanitari
€ 147.734
€ 163.731
€ 118.798
Materiali per la profilassi (vaccini)
€ 8.630
€ 9.332
€ 6.071
Materiali e Prodotti per uso veterinario
€ 8.172
€ 4.680
€ 5.512
Beni non sanitari
€ 1.057.394
€ 1.130.591
€ 1.149.683
TOTALE
€ 29.631.696 € 28.437.362 € 28.088.465
scostam. %
2011-2008
€ 26.936.451
+6%
2008
€ 8.859.383
€ 4.855.912
€ 4.602.330
€ 2.299.458
€ 2.400.104
€ 1.478.564
€ 1.191.060
€ 665.562
€ 319.529
€ 252.321
€ 5.656
€ 6.572
€ 1.043.669
€ 27.980.120
-2%
+14%
+16%
-12%
+36%
+12%
-51%
+35%
+20%
-41%
+53%
+24%
+1%
+6%
La spesa per Acquisti di servizi non sanitari è incrementata rispetto al 2010 (+8,7%). Ad incidere Acquisto di servizi non
sull’aumento sono state in particolare le spese per i premi assicurativi, elettricità e utenze sanitari
telefoniche (per rinnovo contratti) e per lo smaltimento rifiuti. Questi incrementi sono stati in parte
compensati da risparmi su costi di riscaldamento, lavanderia, mensa e pulizie.
Gli ammortamenti di infine sono cresciuti rispetto al 2010 per investimenti in informatizzazione Ammortamenti
dell’area ospedaliera e relativi ad obiettivi assegnati dalla Regione Veneto (DGR 3140/2010), nonché
per la prima tranche del progetto triennale Telemedicina (Rete integrata ad Alto Valore), finanziato
da Cariverona. Un incremento importante è conseguito inoltre all’entrata in funzione di investimenti
importanti in attrezzature (acceleratore lineare con relativo bunker, TAC di Pronto Soccorso, eco
cardiografo e lavori edilizi).
Gestione finanziaria, straordinaria e imposte
Il peggioramento del saldo della gestione finanziaria, determinato prevalentemente da un aumento
degli interessi passivi per mutui e per debiti verso fornitori (quella della liquidità è una criticità più
volte segnalata in Regione) è stato in parte compensato dal risultato positivo del saldo della gestione
straordinaria.
Tabella 3.11 Saldo della gestione finanziaria, straordinaria e imposte
GESTIONE FINANZIARIA, STRAORDINARIA E IMPOSTE
2011
Proventi e Oneri finanziari (saldo)
-1.307.338
Proventi e Oneri straordinari (saldo)
377.454
Imposte
6.272.929
2010
-958.040
1.954.497
6.360.475
2009
2008
-795.002 -1.025.338
561.670
-797.941
6.315.847 6.403.481
61
Bilancio Sociale 2011
Parte II – Rendiconto economico
3.4.2. Costi standard in Sanità: esperienza dell’ULSS 21 nel N.I.San.
L’Azienda Ulss 21 è tra i fondatori e componente del Comitato direttivo del Network Italiano
Sanitario (N.I.San.) per la condivisione dei costi standard in Sanità, una rete creata nel 2009 con altri
enti ospedalieri quali gli Ospedali Galliera di Genova, la Provincia Autonoma di Bolzano, l’Azienda
Ulss 18 di Rovigo, l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza di
S. Giovanni Rotondo (FG).
A livello aziendale ci si avvale già dal 2006 di un sistema di analisi dei costi per episodio di ricovero
basato sul metodo dell’Activity – Based Costing che consente di misurare e valutare in modo evoluto
le attività ed il consumo di risorse attribuibili ai ricoveri ospedalieri.
Mediante la costruzione di matrici di analisi organizzativa delle Unità Operative ospedaliere è stato
possibile ottenere informazioni sul costo per singolo episodio di ricovero, e di confrontare i risultati
con altre Aziende che hanno utilizzato la medesima metodologia (benchmarking interaziendale).
Gli indicatori che ne derivano hanno l’intento di controllare ed indirizzare l'utilizzo delle risorse
(costi) rispetto alla pianificazione delle attività (ad es.: numero e tipo di DRG o di prestazioni
ambulatoriali) mediante un sistema che fornisce informazioni contemporaneamente valide sia dal
lato gestionale, che da quello distributivo (allocazione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie
tra le unità produttive). Questo ha permesso alla nostra realtà di conoscere non solo quanto costa un
ricovero, ma anche in che misura le singole risorse contribuiscono al costo finale. Le matrici di analisi
organizzativa sono state inoltre utilizzate per la rilevazione dei costi per livello di assistenza
(ospedaliera, specialistica, PS), che sta alla base del modello LA (cfr. Capitolo 3.1, Paragrafo Analisi
dei costi per Livello di assistenza).
Questa nuova metodologia consentirà di avere a medio-lungo termine un quadro economico
generale dei costi e uno strumento di valutazione affidabile sull’efficienza delle proprie strutture
ospedaliere. Tali risultati potranno essere utilizzati a fini strategici e per simulazioni, per pianificare in
futuro prestazioni, personale e materiale relativi alla degenza ospedaliera. L’analisi, la comparazione
e la valutazione dei costi consentiranno di elaborare politiche di distribuzione delle risorse scarse in
funzione dei bisogni del cittadino.
L’uso dei costi per Questo tipo di analisi può essere effettuato su diversi livelli di approfondimento: l’oggetto di costo
episodio di ricovero (l’azienda nel suo complesso, l’unità operativa di ricovero, il singolo episodio di cura) e i termini di
paragone (tariffe regionali se si compara il “costo totale aziendale” alla valorizzazione dell’attività
secondo le tariffe dei ricoveri, o il benchmark interaziendale N.I.San. se si confronta l’utilizzo dei
diversi fattori produttivi con un valore di riferimento esterno all’azienda – benchmarking- ).
In Tabella 3.12 sono riportati i costi, suddivisi per fattore produttivo, sostenuti nell’anno 2009 per
l’erogazione dell’attività ospedaliera (ricoveri ordinari, prestazioni ambulatoriali complesse e
Osservazioni Brevi Intensive).
Tabella 3.12 Costi sostenuti nell’anno 2009 per erogazione dell’attività ospedaliera
Scost.
Scost. %
Bench.-Costi
45.468.662 +1.345.502 +3,0%
Costi Effettivi Benchmark
Personale
44.123.160
Posizionamento Farmaci
rispetto
Presidi sanitari e chirurgici
benchmark
Altri costi
2.854.276
4.484.998
+1.630.722 +57,1%
9.984.623
10.237.464
+252.841 +2,5%
TOT COSTI DI PRODUZIONE
Quota costi comuni
Posizionamento
Tot.
costi di produzione + costi comuni
con tariffe DRG
(tariffe attività di Totale Tariffato DRG
ricovero)
Risultato Economico
10.091.847
8.867.432
-1.224.416 -12,1%
67.053.907
69.058.557
+2.004.649 +3,0%
14.471.468
81.525.375
66.530.254
-14.995.121
Prima di analizzare i dati è necessario rilevare che i costi di alcuni fattori produttivi, in particolare del
personale, differiscono rispetto a quanto riportato nel Bilancio d’Esercizio. Tali variazioni derivano
principalmente da due motivi: l’oggetto di analisi è solamente l’attività di ricovero, quindi sono stati
esclusi i costi di alcune attività non riconducibili a tale processo di erogazione; i costi del personale
62
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
sono stati calcolati in maniera diversa, ovvero valorizzando le ore effettive di lavoro con un costo
medio aziendale per ruolo e profilo del personale.
Il confronto dei costi rispetto alle tariffe DRG evidenzia come a fronte di una valorizzazione
dell’attività di ricovero di € 66.530.254, in base alla tariffa regionale per tipologia di ricovero erogato
(DRG), l’Azienda ULSS 21 abbia sostenuto costi pieni per € 81.525.375, di cui € 67.053.907 per costi
di produzione e € 14.471.468 per costi di comuni (costi derivanti dall’utilizzo di strutture/servizi
aziendali che operano per garantire l’erogazione di tutte le attività). La differenza è negativa per
€ -14.995.121, non permettendo tuttavia di comprendere quali fattori abbiano contribuito a questo
risultato e soprattutto se tale performance
negativa dell’Azienda dipenda da costi di Grafico 3.5 Incidenza percentuale dei fattori produttivi
produzione elevati o da tariffe che non
Altri costi
garantiscono una adeguata valorizzazione
15%
dell’attività erogata.
Presidi sanitari
e chirurgici
15%
Il confronto tra i costi di produzione e il
benchmark interaziendale rileva come le
Personale
Aziende del benchmark interaziendale NISan
66%
consumerebbero risorse per € 69.058.557
Farmaci
(esclusa la quota di costi comuni) per erogare
la stessa attività che nell’azienda ULSS 21 ha
4%
determinato costi di produzione per €
67.053.907, evidenziando quindi un’efficienza
produttiva di € 2.004.649. In sintesi l’azienda ULSS 21 ha consumato meno risorse, rispetto alle altre
aziende con le quali si è confrontata, per erogare servizi sanitari analoghi dal punto di vista della
quantità e della complessità.
Il grafico 3.5 mostra l’incidenza percentuale dei diversi fattori produttivi sul totale dei costi di
produzione dei ricoveri, facendo notare come sia il personale a rappresentare oltre il 65% delle
risorse utilizzate, seguito dai presidi sanitari e chirurgici e da altri costi, entrambi al 15%, e infine dai
farmaci, che costituiscono il 4%.
3.5. La Mobilità
Con “mobilità sanitaria” si definisce il fenomeno di migrazione della richiesta di prestazioni sanitarie (di
ricovero, specialistica ambulatoriale e diagnostica, farmaceutica, medicina generale, altro) da parte di
cittadini utenti verso strutture sanitarie, ospedali e ambulatori non appartenenti all’Azienda ULSS di
residenza, ma ad altre aziende sanitarie della Regione (Mobilità intra-regionale) o di altre Regioni (Mobilità
extra-regionale). Ciò comporta un trasferimento di risorse finanziarie dall’ULSS di residenza all’ULSS che ha
effettuato la prestazione.
La mobilità può essere attiva o passiva: è attiva (“attrazioni”) quando sono i cittadini residenti in altre ULSS a
scegliere prestazioni/servizi erogati dalla nostra Azienda, mentre si parla di mobilità passiva (“fughe”)
quando i residenti nel territorio dell’ULSS 21 scelgono di farsi ricoverare, visitare, di comprare farmaci, ecc.
presso strutture appartenenti ad altre Aziende ULSS.
Poiché il saldo di mobilità intra-regionale deve risultare pari a zero (il residente dell’ULSS 21 che viene
ricoverato presso un’altra ULSS del Veneto genera mobilità passiva per noi, ma mobilità attiva per l’altra
ULSS, con un saldo quindi pari a zero), la Regione Veneto provvede a gestire a livello centrale i dati relativi
alle prestazioni effettuate in mobilità sulla base di dati comunicati dalle singole aziende. La Regione quindi
comunica a sua volta alle singole aziende il dato di mobilità attiva e passiva che devono inserire nel bilancio
economico-patrimoniale.
L’analisi dell’andamento di mobilità sanitaria risulta particolarmente importante sia per i fini della
pianificazione aziendale, sia per i rilevanti riflessi in termini di bilancio. L’Azienda (o Regione, per la mobilità
extra-regionale) infatti, nel caso di mobilità passiva, è costretta a pagare le ULSS (o Regioni) per le prestazioni
che hanno erogato ai suoi residenti.
63
Bilancio Sociale 2011
Parte II – Rendiconto economico
Di seguito (Tabella 3.13) sono riportati in dettaglio i valori della mobilità riferiti all’Azienda ULSS 21
per il quadriennio 2008-2011. Questo ammontare rappresenta tutto ciò che l’azienda ULSS ha
pagato, o che le è stato rimborsato, per erogare servizi quali ricoveri, prestazioni ambulatoriali,
farmaci, assistenza riabilitativa, ecc.
Tabella 3.13 Sintesi valori di mobilità attiva e passiva anni 2008-2011
MOBILITÀ
2011
2010
2009
2008
Mobilità attiva intra-regionale
Mobilità passiva intra-regionale
Saldo mobilità INTRAREGIONALE
24.724.921,62
42.316.509,07
-17.591.587,45
24.130.888,26
44.269.146,28
-20.138.258,02
24.802.763,75
45.857.390,09
-21.054.626,34
25.857.375,30
43.862.526,59
-18.005.151,29
2.919.354,83
8.244.301,72
2.862.408,04
7.879.872,17
3.120.169,47
7.867.576,89
3.608.947,04
8.092.741,54
-5.324.946,89
-22.916.534,34
-5.017.464,13
-25.155.722,15
-4.747.407,42
-25.802.033,76
-4.483.794,50
-22.488.945,79
Mobilità attiva extra-regionale
Mobilità passiva extra-regionale
Saldo mobilità EXTRAREGIONALE
Saldo TOTALE
Il saldo di mobilità, ovvero la differenza tra il valore dell’attiva con quello della passiva, restituisce
un’informazione circa la maggiore o la minore capacità di attrarre utenti rispetto alla tendenza a
perderne (fughe). Tuttavia, i valori qui indicati rappresentano la valorizzazione monetaria dei servizi
avvenuti in mobilità, che non è necessariamente proporzionale all’attività effettivamente erogata
(numero di ricoveri, numero di visite, ecc.). In ogni caso si può osservare come sia migliorato nei
quattro anni il saldo della mobilità intraregionale, soprattutto grazie ad un calo delle fughe. Il saldo
della mobilità extraregione, i cui importi sono più contenuti, ha registrato un progressivo aumento,
anche se è da tenere presente la componente giocata dall’incremento demografico che fa
“naturalmente” aumentare tutti i volumi di attività.
Si rimanda ai paragrafi relativi all’assistenza ospedaliera e ambulatoriale per un maggior dettaglio.
3.6. Schemi di riclassificazione del Conto economico e
dello Stato patrimoniale
La Riclassificazione di Bilancio è uno strumento attraverso il quale si riorganizzano i dati dello Stato
patrimoniale o del Conto Economico in maniera tale da evidenziare le principali variabili che
caratterizzano il profilo economico-finanziario dell’azienda e valutarne così la significatività.
Esistono vari schemi di riclassificazione, sia per lo Stato Patrimoniale che per il Conto economico. Si
propongono di seguito gli schemi utilizzati più di frequente in ambito sanitario, ovvero la
riclassificazione del Conto Economico a valore aggiunto e dello Stato Patrimoniale secondo il criterio
finanziario.
3.6.1. Conto Economico Riclassificato a valore aggiunto
Il Prospetto a valore aggiunto (Tabella 3.14) è utile nella misurazione del valore prodotto
nell’esercizio e, in particolare nell’evidenziare le sua distribuzione tra gli stakeholders dell’Azienda. Il
ricorso alla nozione di Valore aggiunto aiuta a focalizzare non tanto il concetto di produzione quanto
quello di distribuzione di valore che avviene per mezzo dell’organizzazione.
Osservando la differenza tra valore della produzione e i soli costi della produzione, ovvero il Valore
Aggiunto, è possibile apprezzare il valore creato all’interno dell’Azienda con le risorse (umane,
tecniche e finanziarie) di cui essa dispone. Questo margine infatti identifica ciò che rimane del valore
della produzione dopo aver sostenuto i costi per l’acquisizione dei fattori produttivi reperiti
all’esterno dell’Azienda. Esso risulta in positivo e in miglioramento rispetto all’anno precedente.
64
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
Tabella 3.14 Conto Economico riclassificato secondo il criterio del Valore Aggiunto (anni 2008-2011)
CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
2011
2010
2009
2008
A
A.1
A.2
A.3
A.4
A.5
A.6
VALORE DELLA PRODUZIONE (di cui)
287.453.620
Contributi in c/esercizio
245.944.449
Fatturato teorico solo per attività di ricovero, specialistica e diagnostica
Proventi e ricavi diversi
35.632.017
Concorsi recuperi e rimborsi per attività tipiche
1.031.335
Compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket)
4.224.849
Costi capitalizzati
620.970
287.984.278
246.634.593
285.311.466
241.755.001
270.927.117
229.617.728
35.737.557
787.823
4.190.620
633.685
38.303.053
740.642
3.921.072
591.698
36.029.729
1.112.862
3.653.859
512.940
B
B.1
B.2
B.3
B.4
B.5
B.6
B.7
COSTI DELLA PRODUZIONE (escluso Personale, Ammort. e Accant.)
Acquisti di beni
Acquisti di servizi sanitari
Acquisti di servizi non sanitari
Manutenzione e riparazione
Godimento beni di terzi
Oneri diversi di gestione
Variazione delle rimanenze
191.755.620
29.631.696
134.350.217
22.130.142
3.860.091
1.125.929
933.054
-275.510
193.468.153
28.437.362
138.708.194
20.504.520
3.437.838
1.238.430
946.092
195.716
191.447.290
28.088.465
138.025.602
19.938.071
3.372.281
1.197.216
982.725
-157.070
185.034.312
27.980.120
131.958.013
19.725.159
3.184.274
1.304.024
979.381
-96.658
95.698.000
94.516.126
93.864.176
85.892.805
87.860.077
87.860.077
89.827.718
89.827.718
88.727.817
88.727.817
86.755.869
86.755.869
EBITDA o MARGINE OPERATIVO LORDO (C - D)
7.837.923
4.688.407
5.136.359
-863.064
F
F.1
F.2
F.3
F.4
AMMORTAMENTI, SVALUTAZIONI E ACCANTONAMENTI
Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali
Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali
Svalutazione dei crediti
Accantonamenti tipici dell’esercizio (non comprende acc. F. imposte)
9.810.082
729.518
8.792.309
0
288.254
9.879.474
580.384
8.400.951
28.258
869.880
9.780.256
468.744
7.970.986
5.504
1.335.021
10.295.998
265.846
7.541.655
0
2.488.498
G
EBIT o REDDITO OPERATIVO (E - F)
-1.972.159
-5.191.066
-4.643.897
-11.159.062
-1.307.338
-1.307.338
-958.040
-958.040
-795.002
-795.002
-1.025.338
-1.025.338
377.454
0
377.454
1.954.497
0
1.954.497
561.670
0
561.670
-797.941
0
-797.941
C
VALORE AGGIUNTO (A - B)
D COSTO DEL PERSONALE
D.1 Costo del personale
E
H RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
H.1 Totale proventi e oneri finanziari
I
RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA E DELLE
RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVITA' FINANZIARIE
I.1 Totale rettifiche di valore di attività finanziarie
I.2 Totale proventi e oneri straordinari
J
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (F + G + H)
-2.902.042
-4.194.609
-4.877.228
-12.982.341
K
IRAP, IRES e accantonamementi al F. imposte
6.272.929
6.360.475
6.315.847
6.403.481
L
UTILE/PERDITA DI ESERCIZIO (J - K)
-9.174.971
-10.555.084
-11.193.075
-19.385.823
65
Bilancio Sociale 2011
Parte II – Rendiconto economico
3.6.2. Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario è utile al fine di apprezzare
la situazione della liquidità e solvibilità dell’Azienda ed esprimere valutazioni sul patrimonio e sulla
correlazione esistente fra la durata e scadenza di fonti e impieghi.
Tabella 3.15 Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario (anni 2008-2011)
RICLASSIFICAZIONE STATO PATRIMONIALE
2011
2010
2009
2008
ATTIVO
1
LIQUIDITA' di cui
1.1
LIQUIDITA' IMMEDIATE di cui
1.1.1
Disponibilità liquide
Attività finanziarie non immobilizzate
1.1.2
25.006.495
25.893.885
410.132
1.074.577
22.533.581 21.984.147
856.071
322.516
410.132
0
1.074.577
0
856.071
0
322.516
0
1.2
LIQUIDITA' DIFFERITE di cui
24.596.362
24.819.308
1.2.1
Crediti entro 12 mesi
Crediti finanziari entro 12 mesi
Ratei e risconti attivi annuali
24.256.978
0
339.385
24.598.412
1.056
219.840
20.440.083
3.101
1.234.326
20.361.558
38.101
1.261.972
2 DISPONIBILITA' di cui:
2.1
Rimanenze materiale sanitario
2.2
Rimanenze materiale non sanitario
3.882.609
3.451.124
431.485
3.607.099
3.254.289
352.811
3.802.816
3.500.405
302.411
3.645.746
3.334.633
311.113
28.889.103
29.500.985
26.336.397 25.629.893
58.080.006
56.031.761
53.317.042 50.350.096
1.973.284
56.088.422
18.300
0
1.676.080
54.334.562
21.120
0
86.969.109
85.532.746
1.2.2
1.2.3
3
ATTIVO CORRENTE (1 + 2)
4 ATTIVO IMMOBILIZZATO di cui
4.1
Immobilizzazioni Immateriali nette
4.2
Immobilizzazioni Materiali nette
4.3
Immobilizzazioni finanziarie
4.4
Crediti oltre 12 mesi
5
TOTALE IMPIEGHI O CAPITALE INVESTITO (3 + 4)
6
PASSIVO CORRENTE
21.677.510 21.661.632
1.784.921
51.515.256
16.865
0
1.691.212
48.607.018
51.865
0
79.653.439 75.979.989
PASSIVO
143.036.452 140.037.023 125.007.757 115.837.058
6.1
DEBITI ENTRO 12 MESI di cui
6.1.1
Debiti per mutui passivi
Debiti v/Stato
Debiti v/Regioni
Debiti v/Comuni
Debiti v/ Aziende Sanitarie Pubbliche
Debiti v/ Pubbliche Amm.ni
Debiti v/Fornitori
Debiti v/Istituto Tesoriere
Debiti tributari
Debiti v/istituti previdenziali, assistenziali
Debiti v/altri finanziatori
Debiti v/Società controllate, collegate, sperimentaz.gestionali
Debit v/altri
280.354
0
104.985
2.156.577
3.178.186
0
90.771.198
13.654.963
4.631.475
7.612.801
0
6.812.897
12.357.070
550.500
0
2.058.555
3.182.133
8.123.375
1.914
83.526.548
9.409.479
4.691.138
7.961.859
0
6.812.897
12.527.696
260.308
0
3.102.804
2.881.554
5.122.505
1.405
68.204.045
15.456.119
4.503.244
4.031.547
0
6.812.897
12.669.684
445.885
0
12.915.334
1.245.741
3.354.405
1.664
57.412.560
11.041.060
4.347.396
3.077.119
0
6.814.876
12.038.794
6.2
RATEI E RISCONTI PASSIVI ANNUALI
1.475.946
1.190.929
1.961.644
3.142.225
7
PASSIVO CONSOLIDATO NON CORRENTE
6.1.2
6.1.3
6.1.4
6.1.5
6.1.6
6.1.7
6.1.8
6.1.9
6.1.10
6.1.11
6.1.12
6.1.13
7.1
DEBITI OLTRE 12 MESI di cui
7.1.1
Debiti per mutui passivi
7.3
FONDI PER RISCHI E ONERI
7.4
FONDI PER TRATTAMENTO FINE RAPPORTO
8 PATRIMONIO NETTO
8.1
FONDO DI DOTAZIONE
8.2
RISERVE e Altro
8.3
FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI
8.4
RISERVE DA DONAZIONI E LASCITI VINCOLATI A INVESTIM.
8.5
VERSAMENTI PER RIPIANI PERDITE
8.6
UTILI (PERDITE) PORTATE A NUOVO
8.7
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO
9 TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (6 + 7 + 8)
141.560.506 138.846.094 123.046.113 112.694.833
8.840.622
3.142.068
4.547.907
5.892.853
5.660.076
0
550.500
810.808
5.660.076
0
550.500
810.808
2.761.019
2.685.660
3.572.634
4.684.090
419.526
456.408
424.773
397.954
-64.907.965
-49.272.184
-15.635.781
5.162.444
2.960.508
26.550.219
-41.133.981
-9.174.971
86.969.109
-57.647.401
-49.272.184
-8.375.218
5.236.094
1.851.296
25.671.374
-30.578.897
-10.555.084
85.531.690
-49.905.327
-49.272.184
-633.143
4.695.569
1.717.394
23.532.791
-19.385.823
-11.193.075
79.650.338
-45.788.023
-49.385.326
3.597.303
4.122.063
2.172.372
16.688.691
0
-19.385.823
75.941.888
66
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 3 – Dimensione
economica
3.7. Sostenibilità economico-finanziaria e patrimoniale
Gli indici di bilancio sono rapporti algebrici tra grandezze significative ricavate dalla
riaggregazione/disaggregazione delle voci di bilancio. In altri termini, “danno voce” alle grandezze
messe in evidenza con la riclassificazione, che vengono così ad essere apprezzate nella loro
dimensione relativa.
Indici patrimoniali di Struttura
La solidità patrimoniale si traduce nella verifica dell’esistenza di adeguati rapporti qualitativi e
quantitativi fra le varie categorie di investimento e di finanziamento; in particolare indicano se esiste
una correlazione, più o meno buona, tra le attività e le rispettive fonti di finanziamento.
Indice di rigidità degli Impieghi (Attivo immobilizzato/Capitale Investito)
Il Capitale investito (impieghi, o attivo) si compone di Attivo corrente (Liquidità immediate e differite e
Disponibilità) e di Attivo immobilizzato. Quest'ultimo è composto perlopiù da immobilizzazioni materiali, che non
possono essere facilmente adattate sia nella quantità sia nella qualità e quindi conferiscono la rigidità alla
gestione. Esiste un livello ottimale di elasticità e rigidità per ciascun settore, sulla base della propria
combinazione tra i due impieghi. Se si aggira intorno al 50/60% siamo in una situazione non troppo rigida.
2011
66,78%
2010
65,51%
2009
66,93%
2008
66,25%
L’indice di rigidità degli impieghi migliora rispetto al 2008, denotando tuttavia una situazione di forte rigidità
nella gestione aziendale. La liquidità aziendale infatti si mantiene a livelli critici, situazione che si ripercuote sui
lunghi tempi di pagamento verso i fornitori e di conseguenza sul minore potere contrattuale, l’esposizione a
maggiori costi per interessi, ecc., e, non da ultimo, agli svantaggi per le imprese fornitrici.
Indici di Analisi finanziaria
Questi indici permettono di formulare un giudizio sulla capacità dell’azienda di fare fronte agli
impegni finanziari di breve periodo; questo significa aver sempre a disposizione i mezzi monetari per
pagare i fornitori.
La situazione di liquidità dell’Azienda continua a costituire una criticità rilevante infatti con l’attuale
quota media mensile di assegnazione erogata per cassa si sono pagati nei termini solo le spese
ricorrenti mensili (stipendi, contributi previdenziali, Irap, Ires, IVA, medicina convenzionata, SUMAI
ed accreditati, case di riposo, utenze, emergenze trasporti). Per la generalità dei fornitori di beni e
servizi i tempi di pagamento medi sono stati a 454 giorni data fattura.
Indice di Liquidità primaria (Liquidità/Passivo Corrente)
Misura la capacità di soddisfare in modo ordinato le obbligazioni derivanti dall’indebitamento a breve. In una
situazione finanziaria equilibrata l’indice dovrebbe tendere a 1, valore che esprime un’equivalenza tra i debiti a
breve e le risorse finanziarie disponibili per soddisfarli.
2011
17,48%
2010
18,49%
2009
18,03%
2008
18,98%
L’indice è di molto inferiore all’unità (100%), significa che l’indebitamento a breve supera in modo preoccupante
le risorse che dovrebbero fronteggiarlo per poterlo soddisfare.
Margine di Tesoreria (Liquidità – Passivo Corrente)
Indica la disponibilità potenziale di risorse monetarie gestibili dall’azienda. Un margine è positivo indica la
presenza di risorse liquide nette disponibili, mentre se negativo è sintomo di una situazione di squilibrio
finanziario dell’azienda in quanto sono state finanziate immobilizzazioni ricorrendo a debiti a breve termine.
2011
€ -118.029.958
2010
€ -114.143.138
2009
€ -102.474.176
2008
€ -93.852.911
Lo squilibrio finanziario dell’azienda risulta rilevante ed in peggioramento rispetto ai due anni precedenti: le
risorse monetarie liquide disponibili non sono sufficienti a coprire i debiti a breve periodo sostenuti dalla stessa.
67
Bilancio Sociale 2011
Capitolo 4 – Utenti
Parte III – Relazione Sociale
PARTE III
Relazione sociale
Utenti
Risorse umane
Organizzazioni e partner
Sostenibilità ambientale
69
Bilancio Sociale 2011
Capitolo 4 – Utenti
CAPITOLO 4. Utenti
UTENTI
4.1. Cittadini Assistibili
4.1.1. Le Cure Primarie
I Medici di medicina generale (MMG) e i Pediatri di libera scelta (PLS) sono i soggetti a cui è affidata
la tutela della salute degli assistiti residenti nel territorio del’ULSS. Ogni cittadino residente ha infatti
diritto all’assistenza medica di un MMG o, per i bambini di età inferiore ai 14 anni, di un PLS. Il MMG
costituisce il primo contatto del cittadino con il sistema sanitario ed ha il compito di fornire un
accesso diretto ed illimitato agli utenti di sua competenza, visitando il paziente in ambulatorio o a
domicilio, prescrivendo farmaci ed emettendo certificati di vario tipo. Agisce inoltre da interfaccia tra
l’assistito e gli altri attori del sistema sanitario indirizzando il paziente verso le cure specialistiche e
ospedaliere più appropriate e partecipando alle politiche dell’Azienda sanitaria con cui è
convenzionato. I MMG e i PLS infatti non sono dipendenti dell’Azienda ULSS, ma liberi professionisti
convenzionati con essa.
I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta convenzionati con l’Azienda ULSS 21 (vedi
anche Capitolo 6 “Risorse Umane”) sono in totale 120 (100 MMG e 20 PLS).
Tabella 4.1 Numero di MMG e PLS nel territorio dell’ULSS 21
Comuni (dettaglio)
MEDICI DI MEDICINA GENERALE - Totale
Num.
N.
Medici assistiti
100 127.957
Team 1 Bevilacqua, Legnago, Villabartolomea, Roverchiara, Boschi S.A., Cerea, Castagnaro
11
14.379
Team 2 Legnago, Villabartolomea, Minerbe, Castagnaro
16
18.054
Team 3 Legnago, Minerbe, Terrazzo, Castagnaro
10
13.211
Team 4 Sanguinetto, Cerea, Casaleone
10
13.959
Team 5 Casaleone, Cerea
6
7.984
Team 6 Gazzo, Nogara, Sanguinetto, Sorgà
11
14.402
Team 7 Bovolone, Salizzole, Concamarise
12
14.654
Team 8 S.P. Morubio, Oppeano, Isola Rizza
11
14.119
Team 9 Palù, Ronco All’Adige, Zevio
13
17.195
M.M.G. non aderenti
2
1.353
20
16.833
Altri
PEDIATRI DI LIBERA SCELTA - Totale
FORME ASSOCIATIVE
Medicina di gruppo sperimentale avanzata Centro medico "Daniele Giraldi" Bovolone
UTAP di Zevio
4 MMG
5 MMG, 2 PLS
L’ULSS 21 sta progressivamente potenziando le forme associative della medicina convenzionata
(UTAP e Medicina di gruppo sperimentale) presenti negli ospedali di Zevio e Bovolone in quanto
questa particolare situazione di contesto consente la realizzazione di forme sperimentali di
collaborazione diretta tra MMG e medici specialisti.
71
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
AFT di Nogara Nell’ottobre 2011 la Regione Veneto ha anticipato una parte consistente del Piano Socio Sanitario
Regionale (ancora in fase di approvazione) che punta, essenzialmente, a una radicale
riorganizzazione dell’assistenza primaria per garantire la continuità dell’assistenza attraverso una
risposta sanitaria completa nella giornata e per tutti i giorni dell’anno. Si prevede infatti l’istituzione
delle cosiddette “Aggregazioni Funzionali Territoriali”, ossia di nuove forme associative di MMG e
PLS. L’ULSS 21 ha provveduto ad avviare la prima AFT individuando l’area di Nogara e comuni
limitrofi come territorio di riferimento. La popolazione interessata sarà di circa sedicimila abitanti,
che, presso il Centro Sanitario Polifunzionale “Stellini”, avranno a disposizione in ambulatori dedicati
per dodici ore al giorno da lunedì a venerdì e il sabato per due ore, almeno sei dei dodici MMG
coinvolti. Nelle altre dodici ore notturne e nei festivi saranno presenti i medici della Continuità
Assistenziale (ex Guardia Medica). Alcuni medici opereranno stabilmente nello stesso “Stellini”, altri,
in parte all’interno della struttura e in parte continueranno la loro attività negli ambulatori attuali di
Sorgà e Gazzo. Uno degli obiettivi del progetto, inoltre, è quello di realizzare percorsi di diagnosi e
cura condivisi tra ospedale e territorio, sfruttando anche i servizi già presenti nella struttura di
Nogara e dando maggiore integrazione e continuità alle cure nel passaggio dal livello specialistico a
quello del MMG e viceversa. Vi saranno anche vantaggi dal punto di vista organizzativo, annullando
le distanze tra operatori amministrativi e altri servizi aziendali con i medici convenzionati. La nuova
organizzazione si avvalerà della rete informatica e di un centralino di nuova generazione che coniuga
la massima flessibilità di utilizzazione ai costi di gestione molto contenuti.
Continuità assistenziale
Il Servizio di Continuità assistenziale (guardia medica notturna, festiva prefestiva) garantisce
l’erogazione delle prestazioni assistenziali territoriali non differibili negli orari in cui il MMG o il PLS
non è tenuto ad esercitare l’attività. È un servizio gratuito ed è attivo nei Punti guardia medica di
Legnago, Nogara, Bovolone e Zevio a cui si può accedere tramite un unico numero di telefono. I
medici attualmente convenzionati sono 22 e nel 2011 hanno gestito un totale di 17.857 chiamate.
Tabella 4.2 Dati di attività dei medici di Continuità Assistenziale
2008
2009
2010
2011
25
28.992
12.860
5.077
2.218
454
25
29.534
15.331
6.163
2.389
471
25
28.940
15.167
5.882
2.127
323
22
28.761
17.857
6.777
1.953
299
medici
ore totali effettuate
chiamate complessivamente gestite
visite di tipo ambulatoriale
visite di tipo domiciliare
proposte di ricovero ospedaliero
4.1.2. La Spesa farmaceutica per i residenti
La spesa farmaceutica sostenuta dall’Azienda ULSS 21 per i suoi residenti, si compone di diverse voci
riconducibili a differenti modalità di erogazione dei farmaci. La componente principale di tale spesa è
quella corrisposta dall’Azienda alle farmacie convenzionate presenti sul territorio nostro o di altre
Aziende ULSS per quei farmaci acquistati dai nostri residenti dietro presentazione di impegnativa
(farmaci di classe A). Vi sono poi quei farmaci distribuiti direttamente dai reparti ospedalieri
(distribuzione diretta), anche al momento della dimissione da ricovero, o somministrati all’utente in
regime ambulatoriale. Infine vi è la spesa per la cosiddetta Distribuzione per Conto (DPC) dei farmaci
ricompresi nel PHT (Prontuario ospedale territorio) acquistati a livello centralizzato da parte delle
Aziende sanitarie della provincia di Verona e distribuiti, “per conto” delle stesse, dalle farmacie
convenzionate sul territorio dietro una corresponsione del costo di servizio da parte dell’Azienda. In
questo modo l’ULSS ottiene dei risparmi, rispetto al convenzionale rimborso alle farmacie dei
farmaci con impegnativa, poiché con l’acquisto centralizzato le ULSS riescono ad ottenere prezzi più
vantaggiosi rispetto alle farmacie convenzionate; inoltre il cittadino ha la disponibilità del farmaco
direttamente sul territorio, senza doversi recare in strutture dell’ULSS.
La tabella 4.3 fornisce un dettaglio sulla spesa per ciascuna modalità di distribuzione sopra descritta.
Si osservi come è incrementato l’importo per la distribuzione diretta/somministrazione farmaci e per
la distribuzione per conto (DPC). dei medicinali sui quali
72
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
Tabella 4.3 Spesa farmaceutica territoriale per i residenti dell’ULSS 21
FARMACEUTICA TERRITORIALE (spesa per i residenti)
2008
spesa per farmaci distribuiti a residenti dell'ULSS
Spesa Farmaceutica
21 dalle farmacie convenzionate, dietro
Convenzionata (al netto di sconto presentazione di impegnativa (non include ticket
e ticket) per residenti ULSS 21
pagato dai cittadini)
Distribuzione diretta e
farmaci distribuiti a residenti, presso strutture
aziendali o di altre aziende, direttamente dai
Somministrazione farmaci
(compresa distribuz. diretta da AO Verona) reparti o assunti in ambito ambulatoriale
2009
24.941.020
7.279.628
2010
25.526.820 24.190.570
8.073.194
2011
21.738.534
8.624.658
9.293.725
1.596.043 1.745.476
35.196.057 34.560.704
1.767.203
32.799.462
282.788
340.081
Prodotti farmaceutici per doppia farmaci acquistati dall'Azienda ULSS 21 ma
distribuiti dalle farmacie del territorio, dietro una
via: DPC farmacie territoriali
(escluso costo del servizio, di cui sotto*)
corresponsione del costo del servizio (vd sotto*)
TOTALE
(*) costo del servizio di DPC (distribuzione per conto)
1.490.774
33.711.422
280.187
308.363
Grafico 4.1 Spesa farmaceutica convenzionata per fascia d’età e sesso dei residenti nell’ULSS 21 (2011)
Spesa farmaceutica convenzionata procapite
€ 600
€ 400
€ 200
€0
€ 200
€ 400
€ 600
90 e oltre
80-89
70-79
60-69
50-59
40-49
30-39
spesa farmaceutica lorda FEMMINE
spesa farmaceutica lorda MASCHI
20-29
spesa procapite FEMMINE
spesa procapite MASCHI
baricentro linee proiezione spesa procapite
10-19
0-9
€ 4.000.000 € 3.000.000 € 2.000.000 € 1.000.000
€0
€ 1.000.000 € 2.000.000 € 3.000.000 € 4.000.000
Spesa farmaceutica convenzionata lorda totale
Analisi della spesa farmaceutica sui dati SFERA
Di seguito si propone un’analisi della spesa farmaceutica sulla base dei “Dati SFERA” forniti
dall’Unità di Informazione sul Farmaco (UIF) della Regione Veneto in quanto pur registrando piccole
differenze dovute alla diversa modalità di rilevazione, consentono di avere un quadro più ampio e
dettagliato sulla spesa per farmaci nel territorio, includendo oltre alla spesa per i farmaci di Fascia A,
quelli cioè a carico del SSN, anche la quota di spesa interamente a carico dei cittadini (Fascia C).
Tabella 4.4 Spesa farmaceutica erogata dalle farmacie convenzionate – anno 2011 (Dati SFERA)
Spesa Farmaceutica
Valore
assoluto
Scost. %
rispetto a
2010
ULSS 21: Reg. Veneto:
Incidenza
Incidenza
sul totale
sul totale
Spesa per
100.000
abitanti
Scostamento %
ULSS 21 - Reg. Veneto
su spesa per 100.000 ab.
Farmaci Fascia A (a carico del SSN)
Quota a carico del SSN*
- 13,9%
49,6%
51,0%
13.515.446
- 3,6%
+ 55,7%
8,7%
8,7%
2.365.557
- 0,8%
Acquisto privato
2.807.283
+ 2,0%
Sconto a carico delle farmacie
1.753.978 + 23,8%
Totale Farmaci Fascia A
29.270.037
- 5,4%
Farmaci in Fascia C (interamente a carico dei cittadini)
6,6%
4,9%
1.804.317
+ 33,5%
4,1%
69,0%
4,4%
68,9%
1.127.329
18.812.649
- 6,4%
- 0,7%
Contributo del cittadino**
Con Ricetta
Farmaci da banco e farmaci senza
obbligo di prescrizione
Totale Farmaci Fascia C
Totale Spesa Farmaceutica
21.028.277
3.680.499
7.693.243
+ 4,0%
18,1%
17,8%
4.944.657
+ 0,8%
5.470.709
+ 3,5%
12,9%
13,3%
3.516.173
- 3,6%
13.163.952
+ 3,8%
31,0%
31,1%
8.460.830
- 1,0%
42.433.989
- 2,8%
100,0%
100,0%
27.273.480
- 0,8%
*corrisponde alla spesa netta
**somma di quota fissa (Ticket) e differenza su prezzo di riferimento per farmaco equivalente
73
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Grafico 4.2 Rappresentazione grafica dei valori in tabella 4.4 per gli anni 2008-2011
Milioni
56%
30
25
20
12%
12%
12%
17%
17%
17%
3%
6%
5%
4%
5%
6%
4%
5%
7%
56%
55%
54%
Farmaci da banco e farmaci
senza obbligo di prescrizione
13%
15
Con Ricetta
18%
4%
7%
9%
Sconto a carico delle farmacie
Acquisto privato
10
50%
Contributo del cittadino
5
0
Quota a carico del SSN
2008
2009
2010
2011
Questi dati si riferiscono infatti alla spesa farmaceutica totale, generata attraverso le farmacie
convenzionate dell’ULSS 21, che nel 2011 è stata pari a € 42.433.989, in netta diminuzione rispetto
agli anni precedenti. A diminuire in maniera importante è stata la quota a carico del SSN che, se nel
2010 rappresentava il 54% della spesa farmaceutica totale, nel 2011 è calata al 50%. Per contro è
aumentato, sia in termini assoluti che percentuali, il contributo a carico del cittadino, ovvero il ticket
e la differenza sul prezzo di riferimento per farmaco equivalente pagato dal cittadino per avere un
farmaco di marca.
Esaminando la spesa totale per 100.000 abitanti la nostra ULSS risulta avere una spesa più bassa
rispetto al valore regionale (-0,7% sui farmaci di Fascia A e -0,8% sulla spesa complessiva). Ciò è
confermato anche dai buoni risultati nel raggiungimento dello standard regionale (obiettivi dei
Direttori Generali, DGR 3140/2010) di € 147 procapite (pesato) per l’assistenza farmaceutica
convenzionata. Il monitoraggio a fine 2011 infatti riportava per l’ULSS 21 un valore pari ad € 141.
Da una analisi dei dati di prescrizione per gruppi terapeutici si registra una complessiva diminuzione
di spesa (Tabella 4.5).
Tabella 4.5 Spesa farmaceutica per 100.000 assistibili - Prime dieci voci di spesa (Dati SFERA)
ULSS 21
Tipologie di farmaco
Antipertensivi
Ipolipemizzanti
Farmaci per disturbi respiratori
Antiulcera peptica
Antibiotici
Antidepressivi
Farmaci per trattam. dell'osteoporosi
Antiepilettici
Insuline e analoghi
Eparinici
2010
variaz. %
2011-2010
4.559.389
2.337.941
1.500.547
1.572.863
987.797
876.623
765.084
403.456
333.104
283.136
- 9,0%
- 9,6%
- 3,4%
- 13,0%
- 8,9%
- 3,0%
- 13,5%
+ 7,2%
+ 12,4%
- 1,9%
2011
4.151.063
2.114.516
1.450.251
1.368.206
900.081
850.381
662.176
432.334
374.484
277.846
Regione Veneto
2011
4.135.875
2.201.869
1.366.651
1.426.303
926.499
750.224
669.143
544.120
445.086
472.856
2010
variaz. %
2011-2010
4.465.504 - 7,4%
2.306.449 - 4,5%
1.375.406 - 0,6%
1.690.241 - 15,6%
994.137 - 6,8%
749.930 + 0,0%
724.704 - 7,7%
503.747 + 8,0%
443.813 + 0,3%
486.432 - 2,8%
Scostamento %
ULSS 21 Reg.Veneto
+ 0,4%
- 4,0%
+ 6,1%
- 4,1%
- 2,9%
+ 13,4%
- 1,0%
- 20,5%
- 15,9%
- 41,2%
Il Servizio Farmaceutico territoriale
Il Servizio Farmaceutico Territoriale (SFT), unità operativa complessa del Dipartimento Distretto, si
occupa di tutto ciò che concerne la farmaceutica sul territorio, dalla vigilanza sull’applicazione delle
convenzioni con le farmacie all’analisi e controllo delle prescrizioni farmaceutiche effettuate da parte
dei MMG/PLS e degli Specialisti ospedalieri. Nell’ultimo anno l’attività di vigilanza è stata estesa
anche alle parafarmacie. Si dedica inoltre ad attività di tipo scientifico come l’attività di
farmacovigilanza e le attività legate alla CoRiTer, per la sperimentazione dei farmaci in ambito
territoriale. Partecipa infine alle iniziative di area vasta provinciale, rivolte in particolare alla
distribuzione diretta dei farmaci inclusi nel Prontuario per la continuità ospedale territorio (PHT)
tramite le farmacie convenzionate in Distribuzione per Conto (DPC) e l’Azienda Ospedaliera di
Verona (Accordo ACADD).
74
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.2. La Prevenzione
4.2.1. Attività di Screening
Lo screening oncologico è un complesso ed organico programma di sanità pubblica condotto con mezzi clinici,
strumentali e di laboratorio finalizzato alla diagnosi precoce di una patologia neoplastica o all’individuazione di
alterazioni pre-neoplastiche in sottogruppi selezionati di popolazione. L’Azienda sanitaria, nell’attivare un
programma di screening di popolazione si fa carico di offrire attivamente a tutta la popolazione bersaglio, nei
tempi e nei modi previsti, un percorso che prevede un primo test di ingresso ed eventuali successivi
accertamenti diagnostici di approfondimento e i trattamenti più appropriati. Gli screening oncologici,
rivolgendosi ad una popolazione sana, o meglio, asintomatica, necessitano della massima attenzione nel
contenere nei limiti del possibile il numero di falsi positivi e di esami di approfondimento, al fine di ottimizzare
le risorse e di mantenere quindi nel tempo gli standard operativi: l’efficacia di un programma di prevenzione
oncologica infatti viene meno se si riduce ad un intervento episodico.
A livello nazionale nel 1996 sono state pubblicate le linee guida della Commissione Oncologica Nazionale,
mentre dal 2001 la prevenzione oncologica del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon
retto è stata inserita tra i Livelli Essenziali di Assistenza. A livello regionale, la Regione Veneto nel 1996 ha
emanato le “Linee Guida Regionali sugli Screening Oncologici” e ha deliberato l’attivazione degli screening a
livello delle Aziende ULSS. I programmi di screening sono stati quindi introdotti gradualmente nelle ULSS del
Veneto e dal 2009 ogni ULSS li ha attivi tutti e tre.
Seguendo le indicazioni internazionali, nazionali e regionali sono attivi nell’ULSS 21 lo screening per il
tumore al collo dell’utero, lo screening mammografico e lo screening al colon retto. Il Centro
Screening svolge un ruolo nodale nell’organizzazione e nello sviluppo del progetto, avendo la
funzione di programmare l’attività e di coordinare i servizi e le diverse figure professionali coinvolte
nel piano di intervento.
Screening mammografico
Il carcinoma alla mammella è il tumore più frequente tra le donne per incidenza e mortalità. Mentre
quest’ultima è in lieve flessione, è invece in costante aumento l’incidenza (numero nuovi casi
all’anno/popolazione a rischio) che, almeno in
parte, si può giustificare con il diffondersi della
Dove si esegue:
cultura della prevenzione. Secondo stime recenti sia gli esami diagnostici di primo livello che quelli di secondo livello vengono
dell’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul effettuati esclusivamente presso il Centro Polifunzionale di Nogara. In caso di esito
Cancro), partecipare a programmi di screening negativo la risposta viene inviata in media entro 21 giorni dalla data di esecuzione
istituzionali riduce del 35% la probabilità di morire del test. In caso di esito positivo (presenza di una lesione sospetta), la convocazione
per cancro della mammella. Il Programma prevede per un esame di secondo livello viene inviata entro massimo 10 giorni.
l’invio di un invito con cadenza biennale a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni per eseguire, come test
di 1° livello, una mammografia bilaterale. Quando in caso di refertazione della mammografia viene
riscontrata una lesione “sospetta” si procede alla successiva fase di approfondimento diagnostico di
2° livello.
Tabella 4.6 Indicatori screening mammografico
SCREENING MAMMOGRAFICO
Popolazione target per l'anno (donne in età tra 50 e 69 anni, cadenza biennale)
Numero inviti
Numero adesioni a screening di 1° livello (mammografie eseguite)
Adesione grezza (adesioni/inviti)
Numero screening spontanei*
Adesione corretta (adesioni/inviti esclusi screening spontanei)
Totale donne sottoposte a screening (screening di 1° livello + spontanei)
Tasso di copertura grezzo (tot. donne screenate**/pop. target)
Diagnosi istologica maligna
Tumori primitivi diam. < 10mm
2009
9.373
7.997
4.186
52,3%
2.553
62,3%
6.739
71,9%
15
4
2010
9.550
9.518
5.612
59,0%
2.815
67,4%
8.427
88,2%
23
8
2011
9.750
7.063
4.508
63,8%
1.662
83,5%
6.170
63,3%
26
4
*donne in età 50-69
** compresi screening spontanei effettuati dentro e fuori ULSS
75
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Screening Citologico (Pap test)
Ogni anno in Italia si registrano in media 3.500 casi di tumore al collo dell’utero e circa 1.000 decessi,
anche se negli ultimi anni la mortalità si è ridotta in maniera significativa. Il programma,
particolarmente efficace nel ridurre incidenza e mortalità di questo tipo di tumore, si rivolge a tutta
la popolazione femminile da 25 a 64 anni con l’offerta attiva del pap-test, riproposto, se non
vengono riscontrate anomalie, ogni 3 anni.
Tabella 4.7 Indicatori screening citologico
SCREENING CITOLOGICO (Pap-test)
Popolazione target per l'anno (donne in età tra i 25 e i 64 anni, cadenza triennale)
Numero inviti
Numero adesioni 1° livello (pap-test eseguiti)
Adesione grezza (adesioni/inviti)
Screening spontaneo*
Adesione corretta (adesioni/inviti-screening spontanei)
Totale donne sottoposte a screening (screening 1° livello + spontaneo)
Tasso di copertura grezzo (tot. donne screenate*/pop target)
Identificazioni di CIN 2, CIN 3 e CA situ**
2009
14.418
11.368
5.571
49,0%
651
52,0%
6.222
43,2%
16
2010
14.413
14.009
8.379
59,8%
1.254
65,7%
9.634
66,8%
30
2011
14.367
11.787
6.799
57,7%
2.145
70,5%
8.945
62,3%
23
* compresi screening spontanei effettuati fuori ULSS
**displasia media, displasia grave e Carcinoma in situ
Dove si esegue:
a Legnago presso il centro screening situato nell’Ospedale Mater Salutis, settimo piano ala nord; a Cerea presso
il consultorio (c/o Punto sanità); a Nogara presso il centro screening mammografico e a Zevio e Bovolone presso
i rispettivi Punti Sanità. La lettera d’invito riporta la sede e l’ambulatorio presso cui recarsi. L’esito viene inviato
per posta entro 30 giorni. In caso di esito positivo la donna viene contattata telefonicamente per comunicare la
necessità di ulteriori approfondimenti.
Screening del Colon-Retto
Il cancro al colon-retto si colloca ai vertici della categoria per incidenza e mortalità. Il Servizio
Screening adotta la ricerca di sangue occulto nelle feci (FOBT) come test di I livello, che viene
proposto ogni due anni alla popolazione maschile e femminile di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
Nella nostra ULSS la percentuale grezza di adesione all’invito di I livello si mantiene intorno al 70%, in
linea con gli anni precedenti, testimoniando come il programma, per la sua accessibilità, semplicità di
esecuzione e celerità nell’invio della risposta negativa, abbia riscontrato il favore della popolazione.
Tabella 4.8 Indicatori screening colon-retto
SCREENING COLON-RETTO
Pop. target per l'anno (uomini e donne in età tra i 50 e i 69 anni, cadenza biennale)
Numero inviti screening 1° livello
Numero adesioni (FOBT eseguiti)
Adesione grezza (adesioni/inviti)
Num. colonscopie eseguite presso Az. ULSS 21 fuori screening
Tasso di copertura grezzo (tot. persone screenate*/pop. target)
Diagnosi istologica Maligna
2009
18.730
13.432
9.830
73,2%
599
52,5%
12
2010
19.080
8.099
5.586
69,0%
622
32,5%
3
2011
19.458
17.810
12.233
68,7%
576
62,9%
nd
* comprese colonscopie effettuate al di fuori del programma di screening
Dove si esegue:
per lo screening al colon-retto l’ULSS si avvale della collaborazione delle farmacie del territorio. La lettera
d’invito allo screening indica la/le farmacia/e del Comune di residenza a cui rivolgersi per ritirare il kit per la
ricerca del sangue occulto fecale nei giorni indicati. La provetta va riconsegnata sempre presso la stessa
farmacia e viene in seguito ritirata da un operatore dell’ULSS per l’invio al laboratorio analisi. In caso di
negatività la risposta viene inviata entro 15 giorni, in caso di positività l’utente viene contattato telefonicamente
per effettuare un esame di pan-colonscopia al Servizio di Endoscopia digestiva dell’Ospedale di Legnago.
76
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.2.2. Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL)
Il Servizio SPSAL contribuisce alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali ed al
miglioramento del benessere dei lavoratori, operando in rete con le Istituzioni che si occupano, con
diverse competenze, della vigilanza negli ambienti di lavoro, le Associazioni Datoriali e Sindacali, i
Comuni, la Provincia, la Regione, le Scuole e l'Università. Vengono di seguito presentate in sintesi le
principali attività svolte nel periodo 2008-2011 (Tabella 4.9).
Tabella 4.9 Principali attività svolte dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
2008 2009 2010
Attività SPISAL
Sopralluoghi
621
612
700
Aziende oggetto di intervento
339
385
471
Indagini per infortuni sul lavoro
92
97
90
Attività di
Indagini per malattie professionali
66
74
73
Vigilanza
Verbali redatti
221
210
275
di cui verbali con contravvenzioni
N. sequestri
Valutazioni,
Valutazioni e pareri in merito a nuovi insediamenti produttivi
pareri ed attività
amministrative Valutazioni in merito a piani di lavoro per bonifica amianto
Tutela lavoratrici madri (n. lavoratrici)
Attività sanitarie Visite mediche
Pareri in merito a ricorsi su giudizi di idoneità lavorativa
Comunicazione,
Interventi di informazione e formazione
assistenza e
promozione della
Produzione e/o diffusione di materiali
salute
2011
632
404
68
81
165
nd
165
246
148
nd
nd
2
2
360
270
288
207
282
424
508
490
317
5
3
321
2
3
315
4
1
39*
3
4
18
19
20
24
15
6
6
5
*funzione passata alla Direzione provinciale del Lavoro
Gli interventi di vigilanza, volti alla verifica delle misure di prevenzione (tecniche e gestionali) Vigilanza
adottate dalle aziende per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono pianificati secondo priorità di
rischio di infortunio grave e mortale e di malattia professionale. In caso di situazioni di rischio
vengono rilasciati alle aziende verbali sulle misure di prevenzione da adottare con successiva verifica
di adempimento, sono elevate contravvenzioni e possono essere eseguiti sequestri e sospensioni
dell’attività. Nel 2011 sono stati redatti 165 verbali (di cui 148 con contravvenzioni) ed effettuati 2
sequestri. La maggior parte degli interventi avviene nei cantieri edili e nelle aziende agricole. Nel
2011 il Servizio ha ricevuto 1.118 notifiche di apertura di nuovi cantieri edili e ne ha visitato 126, in
prevalenza quelli che dall’esterno mostravano evidenti rischi di caduta dall'alto. Ha inoltre effettuato
60 controlli in aziende agricole.
In undici realtà produttive con più di 30 addetti appartenenti al settore industriale è stato verificato il
“Sistema di gestione della Sicurezza” nell’ambito del progetto regionale “Contrasto del rischio di
infortuni mortali ed invalidanti nelle aziende a rischio”. La situazione ivi riscontrata è risultata
migliorata rispetto al 2010 anche se sono state confermate criticità che riguardano soprattutto la
gestione degli infortuni, degli appalti, dell’informazione, della manutenzione e delle emergenze.
Lo SPSAL valuta i progetti dei nuovi insediamenti produttivi (costruzioni, ampliamenti, Valutazioni, pareri ed
ristrutturazioni) e verifica con sopralluogo l’idoneità degli alloggi per lavoratori stagionali attività amministrative
extracomunitari in Agricoltura. Nel 2011 sono stati espressi pareri in merito a 207 nuovi insediamenti
produttivi. Il Servizio è altresì destinatario di varia documentazione inviata per obblighi di legge: piani
di lavoro per interventi di bonifica di materiali contenenti amianto, notifiche di apertura dei cantieri
edili, registri di esposizione ai cancerogeni, ecc. (migliaia di documenti ogni anno). I piani di lavoro
per interventi di bonifica di materiali contenenti amianto (490 nel 2011) vengono valutati anche per
programmare eventuali sopralluoghi nei cantieri.
Il servizio eroga diverse prestazioni di carattere medico-sanitario. Le visite mediche (46 nel 2011) Attività sanitarie
sono perlopiù richieste per sospette malattie professionali e per idoneità al lavoro. Dal 2009, su
richiesta, i lavoratori ex esposti ad amianto vengono sottoposti a sorveglianza sanitaria gratuita.
77
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Le lavoratrici madri (in gravidanza e nei primi sette mesi dopo il parto) non possono svolgere attività
a rischio per la loro salute e per quella dei nascituri e dei neonati. Sino al 2010 il Servizio le ha
tutelate valutando la compatibilità delle mansioni e richiedendo al datore di lavoro, se necessario, lo
spostamento ad attività non a rischio. Se ciò non era possibile informava la Direzione Provinciale del
Lavoro per il rilascio dell'autorizzazione all'astensione anticipata dal lavoro. Dal 2011, a seguito di
protocollo d'intesa tra Direzione Regionale Lavoro e Direzione Prevenzione del Veneto, i datori di
lavoro si rivolgono direttamente alla Direzione Provinciale del Lavoro che, per l'emissione del
provvedimento di competenza, può chiedere controlli allo SPISAL sulle condizioni di rischio delle
lavoratrici.
Comunicazione,
assistenza e
promozione della
salute
Nel sito internet aziendale
www.aulsslegnago.it, cliccando
sull'icona "MANI SICURE", sono
disponibili i Protocolli e
informazioni dettagliate sul
progetto.
Sempre nel sito internet è
pubblicata la relazione sulle
attività 2011-2012 degli SPISAL
della provincia di Verona.
Nel 2011 è proseguito l'impegno nel campo della
comunicazione e della promozione della salute,
fondamentale ai fini della prevenzione. Si ricordano alcune
delle numerose iniziative:
• il progetto biennale "MANI SICURE. Prevenzione
infortuni in falegnameria" finalizzato a promuovere
l'applicazione di "Protocolli di lavoro sicuro alle cinque
macchine base per la lavorazione del legno". Nel 2011,
alla conclusione dei 18 corsi di formazione gratuiti per
le aziende del territorio dell'ULSS 21 e delle ULSS
limitrofe, tenutisi presso il laboratorio di falegnameria
del Centro di Formazione Professionale per il Legno di
Bovolone, è stata realizzata la "Appendice ai Protocolli
di lavoro sicuro". In un convegno sono stati presentati i
risultati del progetto e le prospettive future. Nel sito internet del'ULSS 21, cliccando sull'icona
"MANI SICURE" sono scaricabili i Protocolli e disponibili informazioni dettagliate;
• lo sportello di assistenza presso uno stand della Fiera Agricola di Bovolone in collaborazione con
INAIL Verona e le Amministrazioni Comunali di Bovolone ed Isola della Scala;
• i convegni "Agricoltura: sicurezza del lavoro e stradale" per le aziende agricole di alcuni Comuni
dell'ULSS 21, su invito delle stesse Amministrazioni e con la collaborazione della Polizia Locale
Basso Adige;
• il corso di formazione per i lavoratori autonomi della provincia nell'ambito;
• gli interventi di formazione per gli studenti di alcune scuole del territorio.
È sempre attivo lo sportello di assistenza presso gli uffici di Legnago e di Bovolone e per via
telefonica e telematica.
4.2.3. Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP)
Il Servizio Igiene e Sanità pubblica svolge tutte quelle attività che riguardano la prevenzione e il
controllo della salute pubblica, quindi di tutti ci cittadini che risiedono nel territorio dell’ULSS:
• l’attività vaccinale, effettuata nei Punti Sanità distrettuali, nei confronti di quei soggetti per i quali
è obbligatoria o raccomandata (bambini o categorie a rischio) e per quei soggetti che lo
richiedono (anziani, viaggiatori, ecc.);
• la prevenzione e il controllo della malattie infettive e cronico-degenerative;
• l’emissione di certificazioni medico-legali (patenti di guida, porto d’armi, ecc.) nei Punti sanità
distrettuali;
• le certificazioni di idoneità delle abitazioni;
• il rilascio di pareri su progetti di edilizia produttiva, allevamenti e interventi urbanistici e su
apertura e vigilanza di ambulatori, palestre, alberghi, attività di barbiere, parrucchiere ed
estetista;
• Medicina fiscale e visite collegiali;
• fornire informazioni e consigli comportamentali in materia di Medicina del turismo;
• attività di Polizia mortuaria;
• vigilanza sull’utilizzo di fitofarmaci;
• controlli delle piscine.
78
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
Tabella 4.10 Principali attività del Servizio Igiene e Sanità pubblica nel quadriennio 2008-2011
Area di intervento e attività
2008
2009
2010
Pratiche pervenute
nd
550
508
EDILIZIA
Pareri espressi
657
557
502
Tempi medi di rilascio
nd
24 gg
28 gg
Visite fiscali richieste
nd
4.884
3.270
MEDICINA LEGALE
Visite fiscali effettuate
nd
550
341
Denunce malattie infettive
371
549
299
MALATTIE INFETTIVE
Denunce morsicature
nd
124
118
Sopralluoghi
767
727
744
IGIENE PUBBLICA
Campioni prelevati
206
174
170
2011
492
408
50 gg
2.746
1.065
338
158
789
252
Tra le denunce di malattie infettive più significative si segnalano 14 casi di salmonella, 7 di
tubercolosi e 57 da Clostridium difficile, oltre che 111 per varicella e 30 di scarlattina.
Tabella 4.11 Coperture vaccinali a 24 mesi di vita
(coorte 2009)
Vaccino
2011
Antipolio
97,1%
Anti Difterite-Tetano
97,1%
Anti pertosse
97,1%
Anti-Epatite B
96,9%
Anti-Haemophilus influenzae B
96,9%
Anti-Morbillo
94,8%
Tabella 4.12 Coperture vaccinali a per altre coorti
Vaccino
Antipolio (coorte 2004)
Anti Difterite-Tetano-Pertosse (coorte 2004)
Anti-Varicella (coorte 1996)
Anti-meningococco (coorte 1996)
Anti-meningococco (coorte 2005)
Anti-HPV (coorte 1999)
2011
95%
95%
12,7%
48,5%
95%
84,9%
L’abolizione dell’obbligo vaccinale nella Regione Veneto ha imposto un grado di attenzione elevato
attraverso un puntuale monitoraggio del livello di copertura vaccinale e mediante lo sviluppo di
strategie ed azioni adeguate alla situazione epidemiologica. Attualmente ai soggetti non aderenti
viene attivamente proposta la vaccinazione soprattutto tramite sollecito telefonico. Viene
periodicamente effettuata una rilevazione puntuale su tutti i Punti Sanità dei soggetti non aderenti e
di quelli che hanno aderito al secondo invito/sollecito anche per valutare altre utili strategie.
La campagna di vaccinazione contro il Papillomavirus è proseguita nel 2011 con la vaccinazione delle
ragazze delle coorti anno 2000, raggiungendo una copertura vaccinale pari rispettivamente all’ 86,3%
abbondantemente superiore alla media regionale.
Da settembre 2010 è presente nella nostra AULSS l’Ambulatorio dedicato ai viaggiatori
internazionali rivolto al numero sempre crescente di utenti che si recano all’estero per turismo,
lavoro o volontariato, ma anche migranti extracomunitari e migranti di ritorno.
Presso l’Ambulatorio, presente nel Punto Sanità di Legnago, gli utenti possono ricevere informazioni
e dati aggiornati in tempo reale (collegamento costante con la Società Italiana di medicina dei Viaggi
e delle migrazioni) circa le malattie presenti nei Paesi visitati, le norme igieniche e le
raccomandazioni da tenere presenti durante la permanenza in Paesi stranieri. Vengono effettuate
anche le vaccinazioni raccomandate ed obbligatorie contro le malattie che si rischia di contrarre
all’estero. Il servizio è attivo anche per valutare eventuali problemi di salute sopravvenuti al ritorno
da un viaggio effettuato in Paesi non europei. L’Ambulatorio è attivato a supporto del programma di
profilassi della malattie infettive per viaggiatori internazionali promosso dalla Regione Veneto
all’interno del Piano Triennale dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica.
Nel 2011 sono state fornite 103 consulenze mediche a 81 italiani e 22 stranieri. Di questi 14
dovevano recarsi all’estero per motivi di lavoro, 78 per turismo e 11 per motivi di volontariato. In
totale sono state eseguite 182 vaccinazioni.
Ambulatorio
Viaggiatori
internazionali
Per poter programmare
ed eseguire le vaccinazioni e le
profilassi raccomandate è
necessario attivarsi il prima
possibile rispetto alla data
della partenza (almeno 30
giorni) prenotando la visita al
Centro Unico di Prenotazione
79
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
4.2.4. Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN)
Il Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione si occupa della prevenzione dell’insorgenza di malattie
legate agli alimenti e ad errati stili alimentari e del potenziamento del sistema di sorveglianza sugli
alimenti stessi, garantisce la tutela igienico-sanitaria degli alimenti nelle diverse fasi di produzione,
preparazione, deposito, trasporto, somministrazione e vendita. Inoltre si occupa della vigilanza delle
acque potabili destinate alla popolazione servita da acquedotto o pozzi privati. Si pone anche
obiettivi di prevenzione riguardo alle malattie per le quali sono stati evidenziati fattori di rischio
nutrizionale che impongono la pianificazione di interventi finalizzati a modificare lo stile di vita della
collettività, supportati da coerenti iniziative di informazione ed educazione sanitaria.
Il Servizio si sviluppa in due aree: Area igiene della nutrizione e Area sicurezza degli alimenti.
Area Igiene della nutrizione
Sicurezza e qualità Nel 2011, oltre alle classiche attività di valutazione di menù e di capitolati di ristorazione collettiva e
della ristorazione assistenza, vigilanza e formazione, si è consolidata in particolare l’attività di consulenza dietetico
collettiva nutrizionale nella ristorazione collettiva scolastica. In quest’ambito è stata verificata, presso le
mense scolastiche, l’applicazione delle linee guida regionali effettuando sopralluoghi nel 30% delle
scuole del territorio e la valutazioni del 100% menu pervenuti.
Sono stati inoltre realizzati progetti formativi specifici (descritti di seguito) anche sulla base delle
richieste di singole realtà territoriali e tenendo conto delle caratteristiche ed esigenze nutrizionali
delle particolari fasce di età. Particolare attenzione è stata posta alla progettazione di interventi nella
prevenzione dell’obesità, finalizzati a favorire scelte corrette dal punto di vista nutrizionale ed
interventi di prevenzione della sedentarietà presso le scuole e all’interno di progettualità locali e
regionali (ad esempio “Alimenti in salute” e “Cibo intelligente”). Sono stati attuati complessivamente
7 progetti con Comuni, scuole, associazioni e case di riposo, cercando di integrare tali attività con
quelle di altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione e di alcuni reparti ospedalieri, in particolare
per il Progetto cardiovascolare e per la Giornata di sensibilizzazione sui rischi cardiovascolari.
Anche nel 2011 è stata posta attenzione particolare nella valutazione delle diete speciali con
particolare riguardo alle problematiche della celiachia e di quanto stabilito dalla legge 4 luglio 2005,
n. 123 “Norme per la protezione soggetti malati da celiachia”. A questo proposito è stato realizzato
un archivio informatico sulla situazione della refezione scolastica del territorio, aggiornato con gli
utenti serviti, le tipologie di diete speciali richieste e le caratteristiche della ristorazione per l’anno
scolastico 2010/11, inclusa la notifica della presenza nella scuola di alunni con allergie/intolleranze o
altro che necessitano di dieta speciale.
Il Servizio ha effettuato nel 2011 le seguenti attività:
Valutazione
dei menù
Assistenza
nutrizionale
Vigilanza
Sorveglianza
Nutrizionale
assistenza nella preparazione e valutazione di menù di ristorazione collettiva (164 menù
valutati).
Assistenza Nutrizionale per gli aspetti inerenti al Servizio di Ristorazione Collettiva Scolastica
per le scuole del territorio.
Realizzazione di 7 progetti specifici educativi in collaborazione con insegnanti, associazioni e
strutture residenziali:
- Progetto “CORRETTA ALIMENTAZIONE” realizzato nell’istituto comprensivo di Zevio;
- Progetto realizzato nella Direzione Didattica di Bovolone;
- Progetto Scuola Primaria “Cherubine” di Cerea
- Progetto “DIAMOCI UNA MOSSA” , Scuola Primaria “E. Riello” Porto di Legnago
- Progetto Case di Riposo di Oppeano, Isola Rizza e Legnago
- Progetto “RAGAZZI IN GAMBA”, Istituto Comprensivo di Zevio
- Progetto “ALIMENTI IN SALUTE – CIBO INTELLIGENTE” realizzato presso l’Istituto Comprensivo
di Villa Bartolomea e di Zevio.
Oltre alla progettazione, queste iniziative hanno comportato 151 consulenze nutrizionali con 31
interventi di docenza/incontri/laboratorio svolti a favore di insegnanti, genitori, alunni e nel
complesso hanno coinvolto circa 1.168 alunni/bambini, 51 insegnanti, 245 genitori, 3 strutture
residenziali extra ospedaliere (2 case di riposo e 1 Centro diurno)
Controlli delle mense scolastiche, aziendali e delle strutture socio Assistenziali e Centri di
cottura (n. 50 sopralluoghi nelle scuole con mensa interna).
• Elaborazione dati statistici relativi alla rilevazione locale nell’ambito del PROGETTO nazionale
“OKKIO alla salute”, sistema di raccolta dati nazionale sullo stato ponderale e sui
comportamenti associati allo sviluppo di malattie cronico-degenerative nei giovani.
80
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
Area Sicurezza degli alimenti
L’aspetto di maggior rilevanza in relazione alla sicurezza alimentare consiste nella definitiva Sicurezza alimentare e
applicazione dei regolamenti comunitari in materia di produzione, immissione sul mercato, Regolamenti CE
etichettatura di alimenti e bevande (regolamenti CE n. 178/2002, n. 852/2004, n. 882/2004 e n.
2073/2005). In particolare l’applicazione del regolamento UE 852/2004 sposta in capo dell’Operatore
del Settore Alimentare la responsabilità in tema di sicurezza degli alimenti, mentre attribuisce più
ampi compiti ai Servizi della ULSS in tema di controllo ufficiale degli alimenti sia in termini di
numerosità delle attività e delle ditte sottoposte al controllo che di aumento della periodicità dei
controlli rispetto allo standard attuale.
Ciò ha determinato nel corso del 2011 un aumento del volume di attività per quanto riguarda le
attribuzioni di nuove competenze, in particolare per l’attività di registrazione e/o aggiornamento
delle attività nel sistema informatico regionale SIAN NET. L’attività del SIAN, integrata con quella di
quei servizi del Dipartimento di Prevenzione che si occupano di sicurezza alimentare, si è esplicata in
particolare su tre piani di attività (svolti in collaborazione con il Servizio Veterinario Igiene degli
Alimenti di origine animale):
• attuazione del Controllo Ufficiale integrato, con la realizzazione di 57 interventi congiunti SIANServizio Veterinario su attività di somministrazione alimenti in ristorazione collettiva assistenziale,
gastronomie e ristorazione;
• definizione di protocolli e procedure per l’organizzazione di un Punto unico di ricezione delle
Allerte alimentari
• revisione ed integrazione del documento sulla gestione delle emergenze in collaborazione tra
SIAN e Serv. Veterinario Igiene alimenti di origine animale.
L’attività di tutela delle acque comprende sia il controllo delle acque distribuite dal pubblico Tutela delle acque
acquedotto sia le certificazioni di idoneità al consumo umano dei pozzi privati. L’aspetto di maggior destinate al consumo
rilievo è costituito dalla presenza di arsenico di origine naturale nei pozzi privati di alcune zone.
umano
Nel 2011 sono stati effettuati 255 controlli relativi alla vigilanza della rete acquedottistica, di cui 26 a
pozzi, 4 a serbatoi e 225 nei diversi punti della rete di distribuzione, compresi edifici pubblici di
particolare interesse che utilizzano acqua distribuita dalla rete pubblica. 354 sono stati invece i
controlli nei confronti di privati e di utenze ed esercizi pubblici con pozzi di attingimento autonomo
che ne hanno fatto richiesta. Per quanto riguarda la presenza di arsenico nelle acque, sui 253
controlli effettuati su richiesta, in 57 è stata riscontrato il superamento dei limiti (D.lgs. 31/2001)
Il calendario dei prelievi acquedottistici è stato aggiornato per il 2011, secondo normativa, ed è stata
aggiornata anche la procedura per il rilascio del certificato di idoneità al consumo umano dell’acqua.
Tabella 4.13 Principali attività svolte dal SIAN nel triennio 2009-2011
Attività SIAN
Pareri ed accertamenti alimentari di cui:
Pareri su istanze ai sensi D.D.R. 140/2008 (richiesta apertura o modifiche
insediamenti alimentari compreso manifestazioni temporanee e mezzi)
Parere sull’esito delle analisi dei campioni alimenti siano essi
regolamentari e non
Pareri relativi a valutazioni pratiche edilizie
Attestazioni procedure RAS
Attestazioni per attività doganali USMAF
Attestazioni distruzione merci
Certificazione per esportazione merci
Prescrizioni ai sensi Reg. CE 852/2004
Sanzioni amministrative e denunce di reato
Notizie di reato
Proposta di ordinanza
Pareri su acque
Sopralluoghi/interventi alimenti
Sopralluoghi e vigilanza acqua potabile, privata e di acquedotto
Campionamenti/prelievi/analisi alimenti
Campionamenti/prelievi/analisi acque e vigilanza arsenico
Validazione menù distribuiti nella ristorazione scolastica
Consulenze nutrizionali in progetti di educazione alimentare nelle scuole
2008
778
2009
949
2010
1.143
2011
1.120
n.d.
570
691
608
121
163
130
164
20
6
6
21
17
24
nd
nd
265
476
215
207
1.825
83
80
175
41
7
0
29
5
20
2
10
296
557
229
239
1.793
198
113
138
23
35
1
154
4
21
2
4
252
510
274
138
1.793
164
151
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
329
460
224
175
2.103
149
116
81
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
4.2.5. Servizi veterinari
La tutela della salute e del benessere animale, l’igiene e la sicurezza degli alimenti di origine animale
e la corretta informazione ai consumatori sono le finalità della sanità pubblica veterinaria. Il
territorio della nostra Azienda possiede un notevole patrimonio zootecnico articolato principalmente
in allevamenti di bovini da carne e da latte, allevamenti di suini, allevamenti avicoli e poi in
allevamenti equini, di conigli, ovini, caprini e bufalini.
Nel 2011 è stata completata la riorganizzazione dei servizi che svolgono attività veterinarie, con la
creazione della nuova Unità operativa complessa “Servizio igiene degli allevamenti e delle produzioni
zootecniche”. I servizi veterinari dunque, tutti operanti all’interno del Dipartimento di Prevenzione,
si articolano in tre unità operative complesse che, assieme al Servizio Igiene degli alimenti e
nutrizione (SIAN), afferiscono al Dipartimento funzionale di Sanità animale e sicurezza alimentare:
Servizio veterinario Sanità animale, Servizio veterinario Igiene degli allevamenti e delle produzioni
zootecniche, Servizio veterinario Igiene degli alimenti di origine animale.
Sistema di allerta rapido
In novembre del 2011, per coordinare e rendere più efficaci gli interventi nel sistema di allerta
rapido, è stato istituito un unico punto di contatto comune per i tre Servizi Veterinari ed il SIAN
([email protected]). Per tale punto unico di ricezione delle allerte sono state individuate come
figure di riferimento il Direttore del Servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale e tre
dipendenti in grado di ricevere le allerte e i relativi allegati sul cellulare aziendale abilitato alla
ricezione di e-mail. Nel 2011 le indagini a seguito di segnalazione sono state 70.
Servizio veterinario - Sanità animale
Il Servizio veterinario Sanità Animale, attivo da fine 2011 a seguito della riorganizzazione
dipartimentale si occupa prevalentemente di:
• assistenza zooiatrica;
• attività epidemiologica e controllo della malattie soggette a denuncia;
• vigilanza allevamenti avicoli, gestione delle emergenze e delle affezioni respiratorie;
• profilassi pianificate obbligatorie delle zoonosi (malattie infettive o parassitarie degli animali che
possono essere trasmesse direttamente all’uomo);
• profilassi di altre malattie infettive e diffusive degli animali, comprendenti la predisposizione ed
esecuzione di programmi diagnostici;
• attività di iscrizione, cancellazione all’anagrafe canina, bovina ed ovicaprina.
Nella tabella di seguito vengono riportate le principali prestazioni effettuate nel 2011.
Tabella 4.14 Attività del Servizio veterinario Sanità animale
INDICATORI DI ATTIVITÀ
Certificati di avvenuto controllo sanitario di bestiame in partenza e arrivo
Prelievo campioni per accertamenti epidemiologici
Sopralluoghi/controlli negli allevamenti
Passaporti piccoli animali
2010
8.089
22.899
12.646
119
2011
7.839
28.891
8.564
79
Servizio veterinario – Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
Il Servizio, attivo da ottobre 2011, si occupa delle seguenti attività:
• rilascio autorizzazioni, certificazioni, al trasporto di animali vivi, pareri per insediamenti zootecnici;
• controllo igiene urbana, tutela degli animale d’affezione e controllo del randagismo;
• Pet Therapy;
• controllo smaltimento dei rifiuti dei sottoprodotti di origine animale e dei centri di lavorazione;
• interventi per animali morti nelle aziende non per malattie infettive;
• controllo del benessere animale e dell’utilizzo dei farmaci per la riproduzione animale negli
allevamenti zootecnici;
82
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
• controlli e accertamenti sulla qualità del latte (produzione, raccolta, trasporto, trasformazione,
gestione siero)
• controlli sull’alimentazione animale e sui mangifici;
• controlli delle apicolture e dei centri di smielatura.
Nella tabella di seguito vengono riportate le principali prestazioni effettuate nel quarto trimestre
dell’anno 2011.
Tabella 4.15 Attività del Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (4° trimestre)
INDICATORI DI ATTIVITÀ
Accertamenti e/o pareri
Campionamenti/prelievi/analisi profilassi blue tongue
Sopralluoghi/interventi
2011
2.016
605
3.396
Servizio veterinario – Igiene degli alimenti di origine animale
Il Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale e loro
derivati esercita la vigilanza, ispezione e controllo delle carni, dei prodotti
ittici, dei prodotti di origine animale e dei rispettivi derivati (anche ai fini
delle registrazioni e dei riconoscimenti) nelle fasi di produzione,
trasformazione, deposito, trasporto, distribuzione e commercializzazione.
Inoltre:
• ricerca residui indesiderati negli alimenti di origine animale;
• esegue controlli e valutazioni di piani di autocontrollo aziendale;
• predispone istruttorie autorizzative e formula pareri, anche per
strutture soggette alla normativa CE, per la preparazione di alimenti di
origine animale;
• formula pareri richiesti dai privati, per le materie di competenza;
• effettua indagini epidemiologiche e rilevazione di rischi sanitari conseguenti a
segnalazioni, svolge studi, ricerche o applicazione di protocolli operativi anche in
collaborazione con gli altri servizi del dipartimento;
• realizza programmi di educazione sanitaria rivolta ad operatori e utenti;
• svolge attività di intervento sanitario diretto alla tutela della salute del consumatore
con interventi precauzionali e preventivi sui rischi di patologie di origine alimentare o
a seguito di allerta sanitaria.
Le prestazioni all’utenza, sono erogate presso due unità operative territoriali di Legnago e Bovolone.
La tabella 4.16 riporta le principali attività del Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine
animale svolte nel triennio 2009-2011.
Tabella 4.16 Attività 2009-2011 del Servizio veterinario – Igiene degli alimenti di origine animale
INDICATORI DI ATTIVITÀ
2009
2010
Ispezioni e Vigilanza Macelli e Laboratori Carni Bianche
1.677
1.789
Ispezioni e Vigilanza Macelli e Laboratori Carni Rosse
2.063
2.224
Ispezioni e Vigilanza Suini macellati a domicilio
161
185
Vigilanza in stabilimenti di produzione/trasformazione di Alimenti
815
967
Vigilanza distribuzione e commercializzazione
289
432
Prelievo campioni per sicurezza alimentare
310
339
2011
1.540
2.061
170
970
437
314
83
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
4.3. L’assistenza ospedaliera e ambulatoriale
4.3.1. Assistenza ospedaliera
I cittadini residenti nel territorio aziendale hanno espresso nel 2011 una domanda di ricoveri
ospedalieri presso strutture aziendali ed extra-aziendali (del Veneto e di altre Regioni), pari a 25.267
ricoveri (inclusi neonati sani), ovvero circa 1.700 ricoveri in meno rispetto all’anno precedente. Di
conseguenza il tasso di ospedalizzazione standardizzato (numero di ricoveri per 1.000 abitanti) ha
mantenuto il trend in diminuzione degli anni precedenti attestandosi al 153,41‰ nel 2011, pertanto
ancora al di sopra dello standard regionale del 140‰ previsto come obiettivo 2012 (grafico 4.3).
Grafico 4.3 Tasso di Ospedalizzazione standardizzato ULSS 21 (fonte: Data warehouse Regione Veneto).
10,62
64,72
11,58
12,67
11,75
11,58
10,59
10,83
64,88
10,77
67,02
63,00
62,91
63,18
12
61,48
54,73
46,8
114,09
2004
109,22 100,78
2005
2006
99,13
2007
99,02
2008
94,27
2009
92,94
2010
87,91
2011
79,92
190
180
170
160
150
140
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Mob. Passiva Extra
Regione
Mob. Passiva
Regionale
Ricoveri ULSS 21
*Obiettivo Regionale:
140 ricoveri ogni 1.000
ab al 30/06/2012
prev.
2012
La riduzione dei ricoveri è stata ottenuta grazie alla possibilità data dal nuovo nomenclatore tariffario
dell’attività ambulatoriale, applicabile da luglio 2011, di trasferire in ambulatorio chirurgico protetto
un importante numero di prestazioni precedentemente erogate in regime di ricovero diurno,
accrescendo così la gamma di Prestazioni Ambulatoriali Complesse già erogate precedentemente
(vd. tabella 4.18).
Contestualmente a partire da giugno 2011 è stata riorganizzata l’attività di Pronto Soccorso con un
potenziamento dell’area dedicata alla osservazione dei pazienti, inteso come integrazione della
presenza infermieristica e delle consulenze specialistiche, esecuzione in PS di prestazioni di
diagnostica radiologica convenzionale, ecografie e soprattutto tomografie assiali computerizzate
(TAC). Tutto ciò ha consentito di garantire diagnosi e trattamenti tempestivi, e comunque eseguiti in
un arco di tempo non superiore alle 24-48 ore, rivolti soprattutto ai soggetti anziani fragili e con
pluripatologie, tali da causare ricorrenti episodi di scompenso. La possibilità di disporre di posti letto
per eseguire le osservazioni brevi intensive ha di fatto aumentato il numero dei pazienti trattati che
sono stati successivamente reinviati al domicilio.
Analogamente, anche grazie ad incontri e accordi con le principali strutture erogatrici della provincia
di Verona, i ricoveri di residenti presso altre strutture (mobilità passiva negli anni 2010-2011) sono
diminuiti, consentendo di ridurre il tasso in mobilità passiva intraregione di 6,75 punti.
La domanda di ricoveri da parte dei residenti
I residenti nel territorio dell’ULSS, nel 2011, sono stati ricoverati per malattie dell’apparato
osteomuscolare e tessuto connettivo (pari al 18% della domanda di ricoveri), le malattie e disturbi
del sistema cardiocircolatorio (9%), i ricoveri per gravidanza, parto e puerperio (7,8%) e le malattie e
disturbi dell’apparato digerente (7,6%) (Tab. 4.18).
84
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
Tabella 4.17 Ricoveri per residenti nell’ULSS 21 in strutture aziendali o esterne (intra ed extra regione) per
maggior categoria diagnostica (MDC), inclusi neonati sani.
MDC (maggior categoria diagnostica)
Malattie e disturbi apparato osteomuscolare e tessuto connettivo
Malattie e disturbi sistema cardiocircolatorio
Gravidanza, parto e puerperio
Malattie e disturbi apparato digerente
Malattie e disturbi apparato respiratorio
Malattie e disturbi periodo perinatale
Malattie e disturbi sistema nervoso
Malattie e disturbi rene e vie urinarie
Malattie e disturbi orecchio, naso e gola
Malattie e disturbi apparato riproduttivo femminile
Malattie e disturbi epatobiliari e pancreas
Malattie e disturbi pelle, tessuto sottocutaneo e mammella
Mal. e dist. mieloproliferativi e neoplasie scarsamente differenziate
Malattie e disturbi apparato riproduttivo maschile
Malattie e disturbi occhio
Malattie e disturbi endocrini, metabolici e nutrizionali
Malattie e disturbi mentali
Fattori influenzanti lo stato di salute ed il ricorso ai servizi sanitari
Mal. e dist. sangue ed organi ematopoietici e disturbi sist. immunitario
Malattie infettive e parassitarie
Traumatismi, avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci
MDC non identificato
Uso di alcool/farmaci e disturbi mentali organici indotti
Infezioni da HIV
Traumatismi multipli
Ustioni
Totale
2008
4.372
3.049
2.015
2.156
1.742
1.575
1.681
1.283
1.283
1.083
932
966
1.101
603
554
557
488
279
332
233
143
97
28
29
14
14
26.609
2009
4.209
2.992
1.986
2.218
1.699
1.542
1.529
1.441
1.334
1.038
952
867
821
610
582
527
524
317
359
247
139
81
36
20
22
7
26.099
2010
4.505
2.821
2.181
2.176
1.826
1.644
1.600
1.508
1.316
1.111
948
902
819
627
618
565
476
370
391
270
147
89
46
27
18
8
27.009
2011
4.506
2.535
2.099
1.849
1.743
1.580
1.476
1.404
1.174
1.059
960
804
738
588
550
529
462
401
296
230
125
62
38
28
16
15
25.267
Attività di ricovero dell’Azienda ULSS 21
Dalle strutture ospedaliere aziendali, nel 2011, sono stati dimessi 20.368 pazienti (inclusi 950 neonati
dimessi direttamente dal Nido) (Grafico 4.4). Il calo dei ricoveri ordinari è stato compensato
dall’aumento dell’attività in regime diurno (Day/Hospital e Day Surgery) e dall’incremento di
Prestazioni ambulatoriali complesse (PAC) di Ortopedia, Chirurgia, Oculistica e Oncologia, come
previsto dalla Regione Veneto, mantenendo le stesse garanzie di sicurezza e qualità permettendo
tuttavia di contenere i costi.
Grafico 4.4 Numero ricoveri in Day Hospital e in Degenza ordinaria erogati dalle strutture aziendali
18.000
16.000
14.000
12.000
N° 10.000
ricoveri
8.000
6.000
4.000
2.000
Degenza
Ordin.
Day
Hospital
Degenza
Ordin.
Day
Hospital
Degenza
Ordin.
Day
Hospital
Degenza
Ordin.
Day
Hospital
2008
2009
2010
2011
Osp.di Zevio
819
274
985
2
963
0
962
0
Osp. di Bovolone
1.093
1.143
1.055
907
1.052
990
908
1.692
Osp. di Legnago
14.969
4.397 14.939
3.107 15.118
2.790 14.102
2.723
Totale
16.881
5.814 16.979 4.016 17.133 3.780 15.972
4.415
22.695
20.995
20.913
20.387
Tot. ricoveri anno
Prestaz.ambulatoriali complesse
2.463
4.604
4.841
5.064
Degenza
Ordin.
Day
Hospital
1° sem. 2012
593
0
492
712
7.848
1.241
8.933 1.953
10.886
3.438
18.000
85
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Tabella 4.18 Prestazioni ambulatoriali complesse (PAC)
2008
Liberazione del tunnel carpale
Artroscopia chirurgica
PAC di Lisi di aderenze della mano (dito a scatto)
Ortopedia Asportaz. di lesione della fascia tendinea della mano
Asportaz. di altre lesioni dei tessuti molli della mano
Altre prestazioni di ortopedia
PAC di
Infusione di sostanze chemioterapiche
Oncologia
PAC di Inserzione di cristallino artificiale
Oculistica Impianto secondario di cristallino artificiale
Riparazione monolaterale di ernia inguinale
Legatura e stripping di vene varicose arto inferiore
PAC di
Riparazione ernia ombelicale
Chirurgia
Circoncisione terapeutica
Altre prestazioni di chirurgia
Altro
Altre prestazioni
Totale
2009
2010
2011
1° sem.
2012
155
0
0
0
0
0
291
0
0
0
0
0
321
0
0
0
0
0
327
114
23
11
7
13
202
217
33
14
38
23
813
2.822
2.912
2.787
1.803
1.408
0
1
78
0
0
0
8
2.463
1.474
0
3
14
0
0
0
0
4.604
1.496
0
67
39
0
0
5
1
4.841
1.340
2
216
151
13
10
20
30
5.064
745
5
157
116
9
12
15
49
3.438
L’Ospedale in rete Rete Ictus
L’U.O.C. di Neurologia dell’Ospedale Mater Salutis è stata individuata dalla Regione Veneto come
Unità Ictus di primo livello per il trattamento di questo tipo di emergenza nella Provincia di Verona.
Tale Unità Operativa, dotata di 26 posti letto di cui 4 a carattere semi-intensivo con monitoraggio
delle funzioni vitali dei pazienti, è pertanto autorizzata a praticare la trombolisi sistemica
(trattamento farmacologico volto a disostruire precocemente il vaso occluso). È infatti dotata di
personale dedicato e si avvale dell’integrazione multidisciplinare di altri specialisti, oltre che della
possibilità di accesso a tutte le indagini diagnostiche strumentali per 24 ore al giorno. Il paziente che
accede al Pronto Soccorso dell’ULSS e che presenta segni e sintomi che facciano sospettare un ictus
viene immediatamente trasferito nella Stroke Unit, dove potrà essere valutato ed eventualmente
trattato mediante trombolisi se rispondente ai criteri previsti dal protocollo. Nel 2010 sono stati
trattati 536 casi e nel 2011 456.
Radioterapia
Nel corso del 2011 è stato inaugurato il nuovo acceleratore lineare, una strumentazione di ultima
generazione utilizzata per la Radioterapia dei tumori che permette di concentrare la dose trasportata
dalle radiazioni in modo selettivo sul volume tumorale, seguendone la morfologia e rispettando gli
organi sani circostanti. Questa apparecchiatura inoltre permette di eseguire trattamenti in tempi
sensibilmente più brevi rispetto alla macchina precedentemente in dotazione, con un notevole
vantaggio per i pazienti sofferenti e poco collaboranti. Con questa nuova apparecchiatura, che si
aggiunge a quella già esistente, l’Unità Operativa introduce un rinnovamento tecnologico che
permette di recepire ed applicare gli standard raccomandati dalle linee guida internazionali.
Nel 2011 sono state effettuate più di 16.000 prestazioni, delle quali circa 8.300 per pazienti extra
ULSS (50,7%). Grazie a questo nuovo equipaggiamento si potenzierà il servizio sia ai cittadini
residenti nel territorio che per quelli provenienti da altre ULSS.
Rete Infarto Miocardico Acuto
La Cardiologia con l’Unità di Terapia intensiva Coronarica e i due importanti servizi di Emodinamica
(381 angioplastiche nel 2011 e 339 nei primi dieci mesi del 2012) ed Elettrofisiologia è stata
individuata come uno dei due centri hub della provincia di Verona nell’ambito della rete integrata
intraospedaliera per il trattamento dell’emergenza dell’Infarto miocardio acuto (IMA). Si tratta cioè
di un’Unità Operativa autorizzata a trattare con terapia riperfusiva (angioplastica primaria,
trombolisi) i pazienti affetti da tale patologia (infarto miocardico acuto con sopraslivellamento
persistente del tratto ST - STEMI), che si presentano entro breve tempo dall’insorgenza del dolore
toracico. Ciò comporta uno sforzo organizzativo teso ad assicurare che il trattamento con
angioplastica venga eseguito nei casi previsti dal protocollo con un ritardo massimo dalla diagnosi
elettrocardiografica di 90 minuti nelle 24 ore 7 giorni su 7, anche in caso di trasferimento da altro
ospedale. Nel 2011 sono state effettuate 381 angioplastiche (di cui 130 primarie) e nei primi dieci
mesi del 2012 339 (di cui 70 angioplastiche primarie) e 5 interventi di chiusura del forame ovale.
86
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
Malattie infettive
L’ULSS 21, infine, rappresenta un centro di riferimento per le malattie infettive, soprattutto per i
pazienti affetti da AIDS. Il reparto di Malattie Infettive è dotato di posti letto di ricovero ordinario e
di Day Hospital, di ambulatorio integrato specialistico nel quale vengono effettuate ecografie
epatiche e biopsie ecoguidate, visite per pazienti con epatiti virali, pazienti HIV positivi, soggetti con
malattie trasmissibile sessualmente o con altre patologie che necessitano di terapie particolari.
Mobilità Sanitaria
Il fenomeno migratorio dei cittadini verso strutture sanitarie diverse da quelle che si trovano
nell’ambito territoriale dell’azienda socio sanitaria in cui risiedono, può essere considerato
espressione della libertà di scelta degli assistiti, indice della percezione che essi hanno della qualità
dell’assistenza erogata, ma è sicuramente e in buona parte conseguenza di dinamiche legate alla
logistica, ai confini degli ambiti territoriali delle aziende sanitarie e alla complessa relazione tra
offerta e domanda di prestazioni in sanità. In questa sezione la mobilità sanitaria viene presentata
distinguendo:
- ATTRAZIONE/MOBILITÀ ATTIVA: attività di ricovero erogata, dai reparti del Presidio Ospedaliero
dell’Azienda ULSS 21, per utenti non residenti nell’ambito territoriale aziendale distinti tra Regione
Veneto (mobilità attiva intra-regionale) e altre Regioni (mobilità attiva extra-regionale);
- FUGA/MOBILITÀ PASSIVA: attività di ricovero erogata da ospedali pubblici e privati preaccreditati, di altre Aziende ULSS della Regione Veneto o di altre Regioni, per utenti residenti nel
territorio dell’AULSS21.
Nel 2011 le strutture dell’ULSS 21 hanno dimesso 5.965 pazienti provenienti da altre ULSS del Veneto
(mobilità attiva intraregionale), da altre regioni e per utenti stranieri, pari al 29% dei ricoveri
effettuati nella nostra Azienda. L’andamento della mobilità attiva intraregionale negli ultimi anni è in
miglioramento: le attrazioni sono aumentate del +1,4% rispetto al 2010 e del +3,6% rispetto al 2008.
I dimessi non residenti provengono prevalentemente dai territori dell’ULSS 20 di Verona (34% dei
ricoveri in mobilità attiva), dall’ULSS 19 di Rovigo e dall’ULSS 17 di Este (entrambe 21%). Dopo una
piccola quota di provenienze dall’ULSS 22 (7%), le altre ULSS del Veneto inviano un rimanente 17% di
pazienti.
Per contro, circa il 30,5% dei residenti che hanno dovuto ricoverarsi ha scelto di farlo in strutture
appartenenti ad altre aziende del Veneto (mobilità passiva intraregionale). La fetta più consistente
(41% delle fughe) si è rivolta a strutture nel territorio dell’ULSS 22 di Bussolengo, dove sono anche
presenti due importanti strutture private accreditate. Il 38% si è rivolto all’Azienda ospedaliera di
Verona e il 13% alle strutture dell’ULSS 20 di Verona (San Bonifacio). Una minima parte (3%) si è
rivolto agli ospedali in provincia di Rovigo (3%) e il residuo 5% in altre strutture del Veneto.
L’andamento della mobilità passiva è migliorato negli ultimi anni: -11% di fughe rispetto al 2010 e 13,5% rispetto al 2008.
Figura 4.1 Mobilità passiva e attiva Intra-Regione (2011)
17
7%
%
87
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Tabella 4.19 Mobilità attiva e passiva dei ricoveri per specialità
Specialità
2008
Totale specialità presenti
10.151
Cardiologia
247
Chirurgia generale
1.367
Geriatria
91
Malattie infettive e tropicali
52
Medicina generale
608
Nefrologia
27
Nido
701
Neurologia
170
Oculistica
383
Ortopedia e traumatologia
1.693
Ostetricia e Ginecologia
1.863
Otorinolaringoiatria
402
Pediatria
721
Psichiatria
114
Urologia
773
Terapia Intensiva
113
Unità coronarica
12
Recupero e riabilitazione funzionale
364
Gastroenterologia
133
Lungodegenza
45
Oncologia
204
Pneumologia
52
Radioterapia
16
Specialità non presenti
Totale
Mobilità passiva
2009 2010
9.316 9.297
188
164
1.344 1.246
101
106
58
58
571
610
39
34
676
632
141
139
312
299
1.577 1.711
1.607 1.560
352
409
636
668
109
91
765
749
128
96
8
1
262
242
134
156
31
35
195
186
42
53
40
52
1.752 1.557 1.466
11.903 10.873 10.763
Scost.
2011 2008-'11
7.687 -24,3%
134 -45,7%
1.119 -18,1%
83 -8,8%
40 -23,1%
403 -33,7%
27 +0,0%
519 -26,0%
128 -24,7%
256 -33,2%
1.230 -27,3%
1.338 -28,2%
349 -13,2%
553 -23,3%
108 -5,3%
762 -1,4%
73 -35,4%
1 -91,7%
254 -30,2%
120 -9,8%
21 -53,3%
87 -57,4%
54 +3,8%
28 +75,0%
1.336
9.023
2008
Mobilità attiva
2009 2010
Scost.
2011
2008-'11
571
748
212
130
160
40
173
171
148
498
496
246
205
6
300
61
31
632
79
86
208
134
451
476
576
199
109
146
45
162
127
189
411
438
215
164
5
296
34
23
750
78
38
83
150
222
547
531
181
104
160
60
237
140
167
419
639
176
191
7
265
43
15
748
78
51
50
133
99
503
472
148
96
133
44
253
107
181
784
648
135
169
7
251
47
18
753
65
36
49
116
99
-11,9%
-36,9%
-30,2%
-26,2%
-16,9%
+10,0%
+46,2%
-37,4%
+22,3%
+57,4%
+30,6%
-45,1%
-17,6%
+16,7%
-16,3%
-23,0%
-41,9%
+19,1%
-17,7%
-58,1%
-76,4%
-13,4%
-78,0%
5.786
4.936
5.041
5.114
-11,6%
-23,7%
-24,2%
Nell’analisi della Mobilità passiva tuttavia occorre distinguere tra fughe per ricoveri che vengono
effettuati in reparti riconducibili a specialità non presenti nell’ULSS 21 oppure a specialità presenti
(cd. “Alte specialità”). Infatti nel primo caso le fughe rappresentano un dato fisiologico “neutro” in
quanto è l’Azienda stessa a non poter garantire al proprio residente quel tipo di offerta. Nel secondo
caso le fughe rappresentano un indicatore critico e diventano oggetto di politiche correttive e di
contenimento.
Negli ultimi quattro anni, circa il 20% dei ricoveri in mobilità passiva viene effettuato nell’ambito di
reparti afferenti a specialità mediche e chirurgiche non presenti in azienda (ad es. Cardiochirurgia,
Ematologia, Chirurgia pediatrica, Chirurgia plastica, ecc.) in quanto si tratta di Unità operative
collocate in centri di riferimento regionale.
4.3.2. Programma Nazionale Valutazione esiti
In molti sistemi sanitari vengono condotti programmi di valutazione
comparativa degli esiti di interventi o trattamenti sanitari effettuati
in regime di ricovero presso diverse strutture eroganti. Viene di
fatto misurata l’efficacia sia teorica che operativa di determinati interventi o trattamenti ritenuti
critici, o comunque meritevoli di essere osservati.
In Italia un lavoro importante è stato svolto dall’Agenas (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari
regionali), in collaborazione con il Ministero della Salute, che ha calcolato in maniera molto accurata
gli esiti di una serie di interventi, rendendo quindi possibile un confronto con la quasi totalità delle
strutture eroganti nel nostro Paese. Per i ricoveri effettuati tra il 2005 e il 2010, si propongono di
seguito i risultati per quegli indicatori per i quali le strutture dell’ULSS 21 sono rientrate nel
monitoraggio (per alcuni indicatori infatti non vi sono risultati per la nostra ULSS in quanto riferiti ad
interventi non effettuati presso le nostre strutture). Si tratta di indicatori riguardanti il rischio di
mortalità, di riammissione ospedaliera o di complicanze post intervento. Tale rischio è stato
“aggiustato” escludendo fattori come la presenza di altre malattie specifiche (comorbidità). Per
alcuni indicatori invece il risultato è espresso in giorni (ad es. tempo di attesa per intervento o
degenza post operatoria).
88
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
La nostra ULSS e, nello specifico l’Ospedale Mater Salutis presso il quale vengono effettuati tutti
questi interventi, si è posizionata bene rispetto alla media nazionale. In particolare riporta dati al di
sopra della media relativamente alla percentuale di ricoverati con infarto miocardico acuto trattati
con angioplastica coronarica (PTCA), alla percentuale di colecistectomie laparoscopiche e alla
degenza post operatoria (per la quale otteniamo il miglior risultato in Veneto), alla quota di parti con
cesareo primario e al tempo di attesa per intervento a seguito di frattura del collo del femore.
Tabella 4.20 Risultati del Piano Nazionale Valutazione Esiti per l’ULSS 21 (Fonte: PNE 2005-2011, Agenas)
Valore
anno
2011
Unità di
misura*
Posizione rispetto
a media
nazionale
Infarto Miocardico Acuto (IMA): mortalità a 30 giorni dal ricovero
11,75
Rischio
in linea
IMA senza esecuzione di PTCA: mortalità a 30 giorni dal ricovero
25
Rischio
in linea
IMA con esecuzione di PTCA entro 48 ore: mortalità a 30 giorni dal ricovero
2,3
Rischio
in linea
IMA: proporzione di trattati con PTCA entro 48 ore
40,56
Rischio
più favorevole
IMA: % PTCA eseguite nel ricovero indice o in ricovero successivo entro 7 gg
56,56
Rischio
in linea
IMA: mortalità a 12 mesi dal ricovero
11,32
Rischio
in linea
Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACEE) entro 12 mesi da
un ricovero per IMA
21,38
Rischio
in linea
Scompenso cardiaco congestizio: mortalità a 30 giorni dal ricovero
8,97
Rischio
in linea
Ictus: mortalità a 30 giorni dal ricovero
7,11
Rischio
più favorevole
Ictus: riammissioni ospedaliere a 30 giorni
7,8
Rischio
in linea
BPCO riacutizzata: mortalità a 30 giorni dal ricovero
13,44
Rischio
meno favorevole
BPCO riacutizzata: riammissioni ospedaliere a 30 giorni
17,49
Rischio
in linea
Colecistectomia in regime ordinario/Day Surgery: proporzione di
colecistectomie laparoscopiche
96,38
Rischio
più favorevole
Colecistectomia in regime ordin.: proporzione di colecist. laparoscopiche
96,35
Rischio
più favorevole
2
Giorni
più favorevole**
Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: proporzione di ricoveri
con degenza post operatoria entro 3 gg
94,38
Rischio
più favorevole**
Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: complicanze a 30 gg
3,72
Rischio
in linea
Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: altro intervento a 30 gg
1,31
Rischio
in linea
21,24
Rischio
più favorevole
6,89
Rischio
in linea
5
Giorni
in linea
Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 48 ore
22,94
Rischio
meno favorevole
Intervento isolato per tumore maligno del colon: mortalità a 30 gg
3,71
Rischio
in linea
Intervento isolato per tumore maligno del colon: proporzione di interventi
in laparoscopia
51,36
Rischio
più favorevole
MDC
Malattie del
sistema
circolatorio
Malattie del
sistema
respiratorio
Malattie
dell’apparato
digerente
INDICATORE
Colecistectomia laparoscopica: degenza totale
Gravidanza, Proporzione di parti con taglio cesareo primario
parto e puerperio
Frattura del collo del femore: mortalità a 30 giorni dal ricovero
Malattie sistema
osteomuscolare Frattura del collo del femore: tempi di attesa per intervento chirurgico
Tumori
*(Rischio aggiustato per gravità x 100 oppure giorni
** prima posizione a livello regionale
89
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
4.3.3. Assistenza specialistica ambulatoriale
La domanda di assistenza specialistica da parte dei residenti
I dati relativi all’assistenza specialistica ambulatoriale (comprese le prestazioni di laboratorio)
erogata da strutture aziendali ed extra-aziendali, pari a 2.118.606 prestazioni, rilevano nel 2011 una
riduzione di prestazioni erogate sia complessivamente (-4,4%) che pro-capite (da 13,7 prestazioni per
residente nel 2009 a 13,1 nel 2010), nonostante il trasferimento a livello ambulatoriale di prestazioni
precedentemente erogate in ricovero diurno. Se si escludono le prestazioni di laboratorio, anatomia
patologica, microbiologia e virologia, allergologia e servizio trasfusionale, il numero di prestazioni pro
capite è pari a 3,91 prestazioni per abitante, pertanto al disotto dello standard regionale che prevede
4 prestazioni/pro capite e del dato regionale aggregato (4,74 prestazioni) (Tabella 4.21).
Tabella 4.21 Domanda di assistenza specialistica da parte dei residenti nel territorio dell’ULSS 21
2008
2009
2010
Totale prestazioni erogate da strutture aziendali ed extra
aziendali per residenti dell'ULSS 21
2011
2.272.707 2.292.832 2.118.606 2.025.018
Tasso standardizzato assistenza specialistica ULSS 21
14,7
14,7
13,7
13,1
Tasso standardizzato assistenza specialistica Regione Veneto
14,7
15,1
14,7
14,3
Tasso std. escluso Laboratorio* - ULSS 21
4,01
4,10
3,91
3,91
Tasso std. escluso Laboratorio* - Regione Veneto
5,03
4,92
4,86
4,74
*escluse prestazioni di Allergologia, Anatomia e istologia patologica, Microbiologia e virologia, Laboratorio analisi, Immunoematologia e
servizio trasfusionale
Attività ambulatoriale dell’ULSS 21
Le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture dell’AULSS 21 (esclusa la
specialistica erogata da privati accreditati) hanno subito una flessione nei volumi di attività (-8,2%),
prevalentemente a causa del calo di accessi al Pronto Soccorso. Il valore del tariffato è diminuito in
maniera meno importante (-0,8%) per il continuo e progressivo trasferimento dal regime di ricovero
diurno al regime ambulatoriale di alcune prestazioni caratterizzate da complessità medio-alta e da
una tariffa elevata: chemioterapia, interventi al cristallino, legatura e stripping di vene varicose,
liberazione del tunnel carpale, radioterapia, riparazione di ernia inguinale, terapia antalgica.
Tabella 4.22 Indicatori di sintesi dell’attività ambulatoriale dell’Azienda ULSS 21
2008
2009
2010
2011
1° sem. 2012
N. prestazioni erogate per esterni (non ricoverati) 2.290.272 2.379.068 2.312.728 2.123.423 1.108.958
di cui N. prestazioni per non residenti
344.221
332.065
317.342
291.492
149.668
% prestazioni per non residenti
15,0%
14,0%
13,7%
13,7%
13,5%
tariffato prestazioni per esterni
30.955.573 33.640.898 34.362.405 34.057.256 18.733.844
di cui tariffato per non residenti
6.356.853 6.205.883 6.549.925 6.643.930 3.703.317
344.221
332.065
317.342
291.492
N. prestaz. per non residenti
1.946.051
2.047.003
1.995.386
1.831.931
149.668
N. prestaz. per residenti
959.290
2008
2009
2010
2011
1° sem. 2012
90
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
La Tabella 4.23 invece riporta alcuni dati sintetici per alcune tipologie di prestazioni ambulatoriali
erogate per utenti esterni, cioè non ricoverati.
Tabella 4.23 Dati sintetici relativi all’attività di Specialistica ambulatoriale
Assistenza specialistica ambulatoriale
n° prestazioni di radiologia
% per residenti di altre Az. ULSS
n° esami di laboratorio
% per residenti di altre Az. ULSS
n° prelievi di sangue venoso*
% per residenti di altre Az. ULSS
n° visite*
% per residenti di altre Az. ULSS
n° prestazioni ambulatoriali complesse
% per residenti di altre Az. ULSS
2008
2009
2010
2011
91.193
17,1%
97.843
15,1%
103.190
14,5%
103.669
14,2%
1° sem.
2012
53.221
13,4%
1.209.130
1.295.834
1.294.286
1.176.776
629.137
10,8%
111.383
8,2%
139.420
18,0%
2.463
33,5%
10,4%
94.317
7,0%
150.551
15,6%
4.604
31,7%
10,4%
95.952
6,6%
147.400
15,5%
4.841
30,8%
10,9%
96.008
6,7%
135.387
15,3%
5.064
35,2%
10,8%
53.749
6,7%
68.333
15,1%
3.438
32,3%
* esclusi prelievi e visite in Pronto Soccorso
Se si escludono le analisi di laboratorio e anatomia patologica e le prestazioni del Servizio Attività per struttura:
trasfusionale, l’Ospedale Mater Salutis di Legnago eroga il 66% delle prestazioni ambulatoriali, ospedali e
seguito dall’Ospedale S. Biagio e dal Punto Sanità di Bovolone con il 12% e dall’Ospedale Chiarenzi e poliambulatori
dal Punto Sanità di Zevio con l’11,6%; i poliambulatori dei Punti Sanità di Nogara e Cerea il restante
10,4%. La maggior quota di attrazioni (prestazioni per non residenti), in proporzione al totale delle
prestazioni erogate per ciascuna sede, è registrata dall’Ospedale con il Punto Sanità di Zevio (24,7%)
e l’Ospedale Mater Salutis di Legnago (15%).
Figura 4.2 Percentuale prestazioni ambulatoriali effettuate presso ciascun Punto Sanità, con dettaglio della
mobilità attiva, escluse prestazioni di laboratorio, anatomia patologica e del servizio trasfusionale (2011)
ZEVIO
74.178 prestazioni (11,6%)
di cui 24,7% in Mob.Att.
BOVOLONE
76.395 prestazioni (12%)
di cui 6,7% in Mob. Att.
LEGNAGO
420.899 prestazioni (66%)
di cui 15% in Mob.Att.
NOGARA-CEREA
66.180 prestazioni (10,4%)
di cui 5,3% in Mob. Att.
91
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
4.3.4. Tempi di attesa
Per le visite specialistiche a carico del SSN è necessaria la
prescrizione del medico, il quale provvede ad indicare sulla
ricetta, oltre alla diagnosi, la classe di priorità per la
visita/prestazione, come stabilito dal DGR 3535/2004.
Classe
Tempo di attesa massimo
Regionale
Entro 24 ore, senza prenotazione,
U (urgente)
si esegue al Pronto Soccorso
B (visita breve)
A
Entro 10 giorni dalla prenotazione
D (prestazione
Entro 30 giorni per le visite,
B
differita/sollecita)
entro 60 giorni per gli esami
Entro 180 giorni per la prima
P (prestazione
C
visita, entro 2 anni per un
programmata)
controllo
Codice priorità
Poiché il contenimento dei tempi di attesa rappresenta un
importante obiettivo nell’ambito della programmazione
aziendale, si provvede a monitorarne mensilmente
l’andamento per le prestazioni traccianti con conseguente
continua revisione della pianificazione dell’offerta al fine di
rispettare gli standard regionali. Inoltre, nell’ambito degli
incontri a cadenza settimanale del Nucleo di contatto aziendale, sono continuamente condivisi i
criteri e le condizioni cliniche del paziente che supportano la prescrizione appropriata secondo classi
di priorità. Le DGR n. 3140/2010 e 863/2011 della Regione Veneto hanno posto come obiettivo per i
Direttori Generali una percentuale di prestazioni erogate entro tempi di attesa massimi (vd tabella
sopra) pari al 90% per la fascia A, 90% per la fascia B e 100% per la fascia C. Il monitoraggio dei tempi
di attesa non avviene su tutte le prestazioni erogate dalle Aziende sanitarie, bensì solo su un gruppo
ristretto definito come “prestazioni traccianti”. Inoltre, il calcolo della percentuale delle prestazioni
erogate entro i tempi di attesa massimi considera esclusivamente le cd. prestazioni garantite, ovvero
quelle prestazioni per le quali l’utente, al momento della prenotazione, accetta la prima data e sede
disponibili. Il grafico 4.5 illustra l’andamento mensile delle quote di prestazioni erogate entro i tempi
1
d’attesa e il grafico 4.6 i totali del 2011 confrontati con i risultati provinciali e regionali.
Grafico 4.5 Percentuale di prestazioni erogate entro lo standard per le fasce di priorità (2011 e 1° sem. 2012)
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
Fonte: Data Warehouse
Regione Veneto
ULSS 21
10%
0%
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
2011
Mar
Apr
Mag
Giu
2012
Grafico 4.6 Percentuale prestaz. erogate entro standard, confronto con il dato provinciale e regionale (2011)
97,1% 97,8% 98,2%
100%
89,5%
84,7%
85,7%
90%
77,8%
76,8%
80%
66,7%
70%
0%
A
B
REG VENETO
PROV VR
ULSS 21
REG VENETO
PROV VR
10%
ULSS 21
20%
ULSS 21
30%
PROV VR
40%
REG VENETO
50%
Obiettivo DGR 3140/2010
60%
Fonte: Data Warehouse
Regione Veneto
C
1
non è stato possibile effettuare un confronto con gli anni precedenti a causa di una modifica importante nelle
modalità di rilevazione del dato.
92
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.3.5. Attività di Pronto Soccorso
Al Pronto Soccorso si accede o tramite telefonata al 118 (unico numero telefonico che attiva il servizio di
soccorso con ambulanza) o recandosi autonomamente alla struttura. L’accesso alle cure in Pronto Soccorso non
avviene sulla base dell’ordine di arrivo dei pazienti, ma della gravità delle loro condizioni. Per stabilire un ordine
tra i soggetti che vi giungono e quindi prestare le apposite cure, viene utilizzato uno specifico metodo di
smistamento chiamato “Metodo del Triage”. Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice
colore assegnato all’arrivo in Pronto Soccorso dopo una prima valutazione effettuata da un infermiere
specializzato e preposto a questo compito. Il metodo del Triage usa un codice colore per rendere
universalmente identificabile l’urgenza del trattamento per ogni singolo soggetto.
CODICE
CODICE BIANCO
BIANCO CODICE
CODICE VERDE
VERDE CODICE
CODICE GIALLO
GIALLO CODICE
CODICE ROSSO
ROSSO
Nessuna
Nessuna urgenza
urgenza
IlIlpaziente
pazientepresenta
presentauna
una
patologia
patologiache
chepotrebbe
potrebbe
essere
risolta
dal
MMG
essere risolta dal MMGoo
con
conprogrammazione
programmazionenei
nei
poliambulatori.
poliambulatori.La
La
prestazione
viene
prestazione viene
effettuata
effettuataper
perultima
ultimaee
può
puòessere
esseresoggetta
soggettaaa
pagamento
pagamentodi
diticket
ticket
Urgenza
Urgenza minore
minore
Urgenza
Urgenza
Emergenza
Emergenza
IlIlpaziente
pazientenon
nonèèin
in
prevedibile
prevedibilepericolo
pericolodi
di
vita.
vita.L’intervento
L’interventopuò
può
essere
esseredifferito
differitonel
nel
tempo
tempo
IlIlpaziente
pazienteèèin
in
potenziale
potenzialepericolo
pericolodi
di
vita
vitaeepresenta
presentapatologie
patologie
che
chenecessitano
necessitanodi
di
intervento
interventomedico
mediconel
nel
più
piùbreve
brevetempo
tempo
possibile
possibile
IlIlpaziente
pazienteèèpericolo
pericolo
imminente
imminentedi
divita.
vita.Entra
Entra
direttamente
direttamentein
insala
sala
emergenza
emergenza
Nel 2011 gli accessi al Pronto Soccorso sono stati 72.393, 3.644 in meno rispetto al 2010. Questa
diminuzione ha interessato soprattutto gli accessi in codice bianco e codice verde.
Tabella 4.24 Accessi al Pronto Soccorso (compresi Punti di primo intervento di Bovolone e Zevio)
2008
2009
2010
2011
1° sem. 2012 Scost. 2011-2008
esitati
in
esitati
in
esitati
in
esitati
in
esitati in
esiti in
N°
N°
N°
N°
N°
N°
ricovero
ricovero
ricovero
ricovero
ricovero
ricovero
Triage
Accessi
Accessi
Accessi
Accessi
Accessi
Accessi
(%)
(%)
(%)
(%)
(%)
(%)
Bianco
28.859
3%
25.166
2%
21.316
1%
19.817
1%
8.797
1%
-1.499
-30%
Verde
51.682
9%
49.430
10%
45.926
10%
41.726
9%
20.443
8%
-4.200
-23%
Giallo
9.049
37%
7.586
39%
8.348
39%
10.378
33%
5.492
30%
+2.030
+7%
Rosso
513
Totale
90.103
di cui
Osservazioni
OBI
6.654
71%
483
70%
447
72%
472
70%
233
74%
+25
+3%
10%
82.665
11%
76.037
11%
72.393
10%
34.965
10%
-3.644
-11%
13.001
6.586
5.992
13.486
7.247
6.256
3.905
Grafico 4.7 Numero accessi al Pronto Soccorso per Ospedale
2.463
17.470
15.626
13.517
3.875
Num. accessi
Punto Primo intervento
Nogara
1.685
3.401
1.026
OSPEDALE S.BIAGIO DI
BOVOLONE
12.785
OSPEDALE DI ZEVIO
8.519
66.295
61.953
61.494*
OSPEDALE PER ACUTI DI
LEGNAGO
59.608
38.343
2008
2009
2010
2011
1° sem 2012
* comprende gli accessi al Punto
di Primo intervento di Nogara,
attivo fino al 25/05/2010
93
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Circa l’82% degli accessi è avvenuto al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Mater Salutis” di Legnago e il
18% al Punto di Primo intervento di Bovolone. Come illustra il grafico 4.8, gli accessi si concentrano
nella mattinata, in particolar modo per i codici bianchi e verdi, cioè quelli con urgenza bassa o nulla;
questa rappresenta una forte criticità, soprattutto per i codici bianchi, che rappresentano quelle
problematiche che dovrebbero essere gestite dal medico di medicina generale o dal medico di
Continuità assistenziale (ex Guardia medica), ma che, pur essendo differibili, data la bassa gravità,
vengono portate in Pronto Soccorso aggravando il carico di lavoro ed allungando le attese.
Circa un terzo degli utenti che accede in Pronto Soccorso ha più di 65 anni e un quinto è di
cittadinanza non italiana.
Osservazioni in Pronto Da molti anni è aggregata al Pronto Soccorso l’Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.), struttura in cui
Soccorso vengono fornite prestazioni diagnostiche e terapeutiche ai pazienti in un periodo di tempo molto
circoscritto (24 ore, mentre fino a 4 ore si parla di “Osservazione Breve”). Attraverso l’O.B.I. è quindi
possibile avere l’accesso immediato agli esami diagnostici necessari, senza tempi di attesa e con
priorità su tutte le altre richieste. L’Ospedale “Mater Salutis” di Legnago, una delle prime strutture a
livello nazionale a credere nelle potenzialità offerte dall’Osservazione Breve, offre questo servizio dal
1990; addirittura il termine “Osservazione Breve”, istituzionalizzato solo nel 2005, è comparso per la
prima volta nella letteratura medica grazie ad un articolo pubblicato nel 1994 su “Nuovo pronto
Soccorso” dal gruppo di lavoro del Pronto Soccorso dell’Ospedale legnaghese. Attualmente nel
nuovo Pronto Soccorso di Legnago sono disponibili 10 posti letto per l’OBI.
L’ULSS 21 inoltre ha promosso un’evoluzione e potenziamento dell’OBI finalizzata inizialmente a
gestire gli accessi degli anziani provenienti dalle Case di Riposo ma che è rapidamente divenuta un
pilastro organizzativo dell’Azienda. Attivata nel luglio del 2011, l’attività di osservazione, che può
protrarsi nell’arco delle 24-48 ore, viene erogata sui 12 posti letto (6 per uomini e 6 per donne)
collocati nei locali adiacenti al Pronto Soccorso ad essi dedicati. Inoltre, per i pazienti pediatrici e per
l’Ostetricia sono presenti dei posti letto di osservazione presso i rispettivi reparti.
Questo tipo di organizzazione permette di contenere i ricoveri in quanto garantisce al contempo ogni
tipo di esame e consulenza specialistica per questi pazienti. Nei 12 mesi compresi tra luglio 2011 e
luglio 2012 le osservazioni sono state 1.837 e i pazienti che sono rientrati a domicilio sono stati 1.600
in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
16,6%
16,1%
64,7%
18,4%
19,4%
64,8%
17,8%
16,2%
61,7%
18,3%
65,5%
17,7%
19,6%
63,0%
18,0%
22,2%
63,5%
23,8%
16,3%
60,8%
26,1%
61,4%
26,2%
59,3%
14,0%
25,6%
59,7%
21,5%
24,8%
28,9%
13,7%
58,1%
58,2%
18,1%
16,4%
14,3%
15,3%
19,2%
15,6%
14,1%
9,8%
500
8,9%
1.000
17,3%
1.500
5,4%
41,4%
58,9%
37,1%
52,8%
50,4%
2.000
56,5%
52,9%
40,2%
22,0%
63,9% 13,7%
59,6%
21,0%
16,0%
65,1% 13,7%
61,2%
20,9%
18,1%
15,0%
63,6% 13,5%
17,1%
2.500
18,4%
n° accessi
3.000
21,9%
3.500
63,3%
Bianco
Verde
Giallo
Rosso
63,2%
4.000
20,0%
Grafico 4.8 Numero accessi al Pronto Soccorso e Punti di primo intervento per fascia oraria, e percentuale
codici triage per fascia oraria (2011)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
94
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.3.6. Il Servizio immuno-trasfusionale
Da molti anni il Servizio immuno-trasfusionale (SIT) garantisce il fabbisogno di sangue, plasma, e
piastrine ai pazienti residenti nell’ULSS 21 e, oltre a soddisfare il fabbisogno interno, contribuisce a
soddisfare la domanda di altre aziende ULSS o ospedaliere, prima tra tutte quella di Verona, tramite
la cessione di significative quantità di sangue. Dal 2010 il SIT fa parte del Dipartimento interaziendale
di Medicina Trasfusionale (DIMT), che coinvolge le tre ULSS della provincia di Verona e l’Azienda
Ospedaliera Universitaria integrata di Verona.
La donazione di sangue rappresenta un gesto spontaneo di solidarietà nei confronti di coloro che Le donazioni
necessitano di una trasfusione. Nell’ultimo decennio le donazioni, sia di sangue che di plasma, sono
costantemente incrementate , dimostrando quanto sia presente la cultura della donazione nel nostro
territorio. Tale risultato è frutto, oltre che della generosità dei donatori, anche di un’attenta politica
di programmazione da parte del Servizio Trasfusionale che si è sviluppata in questi anni creando
innanzitutto una proficua collaborazione con le Associazioni dei Donatori (AVIS, FIDAS, ASFA e
Associazione degli Alpini) che svolgono la loro azione di Volontariato nel territorio dell’ULSS 21.
Il Grafico 4.10 riporta il numero di donazioni per anno ed evidenzia una crescita continua a partire
dall’anno 2001. Tale risultato è stato ottenuto grazie all’incremento in tutte le sedi di donazione in
cui si articola il Servizio Trasfusionale (Grafico 4.9).
Grafico 4.10 Numero donazioni di sangue e plasma nell’ULSS 21
Grafico 4.9 Distribuzione delle donazioni di
sangue per Unità di raccolta (2011)
1.
59
2
1.
62
0
7.
27
5
7.
61
5
2.
19
2
2.
14
9
2.
11
9
1.
55
6
7.
07
4
1.
73
4
1.
41
7
7.
00
0
8.000
2.
08
0
n° donazioni plasma
2.
06
0
n° donazioni sangue
10.000
2.
05
0
12.000
9.
93
0
9.
49
4
8.
99
0
8.
71
3
8.
51
7
7.
98
5
4.000
7.
91
0
6.000
2.000
Nogara
10,6%
Bovolone
15,2%
Zevio
17,0%
0
Legnago
57,1%
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Il Servizio Trasfusionale, tramite un apposito ambulatorio dedicato ad accesso diretto e senza L’assistenza diretta ai
prenotazione, esegue una serie di prestazioni dirette ai pazienti inviati dal Pronto Soccorso, dai pazienti
Medici di Medicina generale o dai Medici specialisti dei reparti ospedalieri:
1) autotrasfusione per pazienti che vogliono ricevere il loro stesso sangue durante un intervento
chirurgico programmato. Questa pratica trova larga e consolidata applicazione in ortopedia, negli
interventi di artroprotesi, e in urologia negli interventi di asportazione della prostata;
2) salassoterapia, rivolta a pazienti affetti da varie forme di policitemia (eccessivo numero di globuli
rossi, conosciuto come “sangue grosso”) o emocromatosi (eccessivo accumulo di ferro nel corpo),
che necessitano della sottrazione periodica del loro sangue per evitare pericolose complicanze;
3) sostituzione totale del plasma, o aferesi terapeutica, a pazienti affetti da patologie rare;
4) trasfusioni di sangue, plasma e piastrine a pazienti con anemie croniche;
5) infusioni di ferro endovena a pazienti con grave anemia da carenza di ferro, intolleranti o
insensibili alla terapia orale;
6) infusioni di Ig vena a pazienti affetti da immunodeficienza comune variabile.
Inoltre per i pazienti critici che necessitano solamente di terapia
trasfusionale, allo scopo di evitare trasporti disagevoli o
addirittura pericolosi verso le strutture ospedaliere, funziona
ormai da 5 anni nella nostra ULSS un servizio di trasfusioni
domiciliari gestito in collaborazione con l’Assistenza Domiciliare
con i Medici di Medicina Generale e i medici volontari
appartenenti ad associazioni.
95
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Tabella 4.25 Attività del Servizio immuno-trasfusionale per pazienti non ricoverati (2009 - 2011)
Attività del Servizio trasfusionale
2009
2010
Pazienti sottoposti a trasfusione
88
82
Visite ambulatoriali (solo per trasfusioni)
1.270
1.044
Trasfusioni
Accessi trasfusionali (sedute)
635
522
Num. emocomponenti trrasfusi
1.033
833
Pazienti sottoposti ad infusione di ferro
50
57
Infusioni di ferro
623
749
Infusioni
Pazienti sottoposti ad infusione di IG VENA
6
5
Infusioni IG VENA
104
64
Pazienti affetti da policitemia/emocromatosi
154
135
Salasso-terapia
Visite per policitemia
1.119
980
Salassi terapeutici
579
472
Visite per predeposito
618
580
Pazienti che hanno effettuato predeposito.
330
289
Predepositi (autotrasfusioni)
N. predepositi eseguiti
621
587
Pazienti trasfusi con il loro predeposito
248
238
Scambio plasmatico totale
N. Procedure di scambio plasmatico totale
5
23
Donazione cordone ombelicale N. donatrici arruolate
0
44
2011
107
1.300
668
1.009
61
607
5
58
179
1.224
638
980
321
639
242
37
114
La donazione del Dal 2010 anche il Servizio Trasfusionale dell’ULSS 21, seguendo le direttive della Banca di Sangue di
Sangue del Cordone Cordone ombelicale del Servizio immuno-trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria
Ombelicale Integrata di Verona, ha iniziato l’arruolamento delle mamme donatrici di cordone ombelicale, ai fini
della donazione del cordone nel post-parto. Nel 2011 sono state arruolate e hanno regolarmente
effettuato la donazione 114 donatrici. Si rimanda al Capitolo successivo La Nascita nell’ULSS 21, per
un maggior approfondimento a riguardo.
4.4. La nascita nell’ULSS 21
Ogni anno sono circa 1.600 i nuovi nati residenti nel territorio dell’ULSS 21. Di questi è italiano il 73%
il 14% è di cittadinanza marocchina, il 5% rumena, un 8% ha genitori appartenenti ad altre minoranze
abbastanza comuni nel territorio (albanesi, nigeriani, indiani, cinesi e moldavi) e il rimanente da altre
nazioni.
Nel 2011 le strutture dell’ULSS 21 hanno accolto 1.097 partorienti (12% in più rispetto al 2008) di cui
il 29% proveniente da altre ULSS del Veneto o di altre Regioni.
Tabella 4.26 Numero di parti cesarei e naturali avvenuti in strutture dell’ULSS 21 da residenti e non residenti
1° sem
DRG
2008
2009
2010
2011
2012
370. Taglio cesareo con complicanze
17
4
13
15
4
371. Taglio cesareo senza complicanze
225
244
291
315
135
Totale parti cesarei
242
248
304
330
139
372. Parto vaginale con complicanze
5
5
9
6
0
373. Parto vaginale senza complicanze
726
674
709
760
370
374. Parto vaginale con sterilizzazione e/o raschiamento
2
3
1
1
3
375. Parto vaginale con altro intervento eccetto sterilizz. e/o raschiam.
2
2
1
0
0
Totale parti vaginali
738
684
720
767
373
Totale complessivo
977
932 1.024 1.097
512
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come quota “fisiologica” di parti cesarei il 15% sul
totale dei parti. Infatti, pur essendo un intervento indicato in molte situazioni cliniche (complicanze a
carico della placenta o del cordone, distress fetale,…), spesso vi si ricorre anche per ragioni “non
mediche” e non sempre giustificabili dal punto di vista della salute della paziente, in quanto non è
provato che il parto cesareo sia più sicuro del parto naturale e in realtà, come per tutti gli interventi
chirurgici, esso può portare con sé una serie di complicanze a breve e a lungo termine.
In Italia la percentuale di cesarei attualmente è la più alta d’Europa (circa il 38%, con picchi al 65%
nelle Regioni meridionali) ma la nostra ULSS si posiziona, in linea con la media Regionale, al di sotto
96
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
del dato nazionale con una quota abbastanza costante nell’ultimo decennio di parti cesarei oscillante
attorno al 30% (Grafico 4.11). La percentuale scende al 13,5% se calcolata con l’esclusione delle
pazienti che hanno avuto un precedente parto cesareo.
Grafico 4.11 Quota di parti cesarei sul totale dei parti nel periodo 2000-2011 in strutture ULSS 21
N. parti
Parti vaginali
1098
Parti cesarei
1.100
919
1.000
900
809
808
869
911
928
936
932
977
1.024
932
800
700
600
512
500
400
300
200
100
29,4% 30,8% 30,8% 31,5% 31,5% 32,4% 28,4% 27,8% 24,8% 26,6% 29,7% 30,1%
27,1%
0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
1° sem
2012
L’Azienda ULSS 21 ha messo in atto varie iniziative volte a migliorare i servizi e le prestazioni rivolte “La Nascita presso
alle future mamme e ai nascituri. In particolare le Unità Operative aziendali interessate al percorso L’AULSS 21”
nascita (UOS Tutela Famiglia e Consultori familiari, UOC Ostetricia e Ginecologia e UOC Pediatria)
hanno collaborato per individuare le forme migliori per una proficua collaborazione e per cercare di
ampliare, in futuro, l’offerta di alcune prestazioni ostetrico-ginecologiche anche a livello territoriale.
Alla fine del 2010 è stata aggiornata la pubblicazione su “La Nascita presso l’AULSS 21”, inviata nel
2011 ad operatori/Enti/Associazioni del territorio e che è resa disponibile sul sito internet aziendale
(www.aulsslegnago.it).
Questa pubblicazione rappresenta una guida pratica in cui i futuri genitori possono trovare le
informazioni relative a tutte i servizi offerti dall’Azienda nell’ambito del percorso nascita e su come
accedervi.
L’analgesia peridurale è una tecnica in uso da molti decenni, molto efficace in campo ostetrico in La Partoanalgesia
quanto si adatta bene al controllo del dolore da parto. Questo perché i farmaci somministrati alla
madre non passano, se non in quantità ininfluenti, al bambino. Inoltre è la tecnica più versatile in
quanto non influenza significativamente la dinamica del travaglio di parto. La procedura viene
eseguita da un anestesista esperto che, insieme all’ostetrica, seguirà poi la partoriente fino
all’espletamento del parto. Le eventuali controindicazioni per effettuare la procedura vengono
congiuntamente valutate dall’anestesista e dal ginecologo caso per caso.
Durante i corsi di Preparazione al parto per le gestanti ed i loro partners è previsto un incontro di
gruppo con un anestesista che illustra in cosa consiste la partoanalgesia e risponde ad eventuali
domande. L’U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia è il punto di riferimento per la programmazione della
visita anestesiologica e degli accertamenti laboratoristici da eseguire. Le visite vengono effettuate
intorno alla 36° settimana di età gestazionale presso l’ambulatorio dell’Unità Operativa di Anestesia
e Rianimazione. L’anestesista valuta le condizioni generali della partoriente e, se necessario, richiede
ulteriore documentazione e/o accertamenti. La partoanalgesia peridurale è gratuita. Questo è il
percorso ideale perché dà le maggiori garanzie di informazione e sicurezza. E’ importante però
sottolineare che ogni partoriente, qualora il ginecologo ne dia l’indicazione e previo il suo consenso
informato, può comunque usufruire della procedura di Partoanalgesia anche qualora non fosse stata
inizialmente preventivata.
Nel corso del 2011 è stato consolidato il percorso di formazione necessaria a garantire la possibilità
di effettuare il parto con analgesia epidurale. L’avvio definitivo dell’attività, avvenuto nel 2011 con
continuità dell’offerta di tale prestazione nell’arco delle 24 ore, ha consentito di garantire il parto
con analgesia a tutte le partorienti che l’hanno richiesto (13 casi).
97
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
La Donazione del Da molti anni è ormai in uso nei reparti di ematologia di tutto il mondo il trapianto di cellule
Sangue di Cordone staminali ricavato da cordone ombelicale. L’obiettivo principale dell’attività di raccolta delle cellule
Ombelicale staminali cordonali è quello di ottenere un prodotto di qualità garantita, utilizzabile per la cura di
alcune patologie come la leucemia infantile o di altre malattie ematologiche o immunologiche,
esente da qualsiasi tipo di rischio per il ricevente. Perciò è fondamentale selezionare le madri
donatrici e successivamente procedere ad una gestione operativa corretta della raccolta, del
trasporto e della conservazione del prodotto ottenuto.
Infatti da luglio 2010, tutte le donne gravide che desiderano partoriscono all’Ospedale di Legnago,
possono donare il loro cordone ombelicale al momento del parto. La donazione vera e propria
avviene in Ostetricia e Ginecologia nell’immediato post-parto, ma la selezione della mamma come
donatrice di cordone viene seguita dal Servizio trasfusionale nell’ultimo mese di gravidanza tramite
colloquio e la compilazione di un questionario. A testimonianza della generosità della popolazione
femminile di questo territorio, nel 2011 sono state arruolate e hanno regolarmente effettuato la
donazione 114 donatrici.
L’Interruzione In Italia l’Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è sancita dalla Legge 194/1978 e può essere
volontaria della effettuata presso le strutture pubbliche del SSN o presso le strutture private convenzionate e
gravidanza (IVG) autorizzate dalle Regioni entro i primi 90 giorni di gravidanza, oltre i quali è possibile abortire solo
nei casi previsti dalla legge. Nel caso di minorenni è necessario l’assenso da parte di chi esercita la
loro potestà o tutela. La legge indica chiaramente che l’IVG non rappresenta un metodo
anticoncezionale (L. 194/1978 art. 1) ed esorta le istituzioni (Stato, Regioni, Enti locali), nell’ambito
delle proprie competenze, a promuovere iniziative per evitare che l’aborto volontario sia usato ai fini
della limitazione delle nascite. Nell’intento di limitare il ricorso a questo tipo di intervento, la stessa
legge incarica i Consultori familiari di assistere la donna in stato di gravidanza informandola circa i
propri diritti e i servizi sociali, sanitari ed assistenziali offerti dalle strutture operanti sul territorio
contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna a ricorrere all’IVG.
Nel 2011 sono state effettuate 158 IVG, la metà delle quali per donne di cittadinanza italiana, un
terzo per provenienti dall’area Balcani-Europa dell’Est e un decimo per nordafricane. Quasi la totalità
(83%) delle donne che ha scelto di abortire è in età compresa tra i 20 e i 39 anni.
98
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.5. La Famiglia e l’età evolutiva
Le strutture territoriali dedicate al soddisfacimento dei bisogni sanitari dei minori e delle famiglie
fanno capo all’Unità Operativa complessa Materno Infantile, Età evolutiva e famiglia, che si articola
nelle quattro Unità operative semplici di Neuropsichiatria infantile, Tutela Minori, Tutela età
evolutiva adolescenti e giovani, Tutela famiglia/Consultori familiari.
Neuropsichiatria Infantile
L’U.O.S. di Neuropsichiatria Infantile è una struttura operativa
interdisciplinare deputata alla prevenzione, diagnosi, cura e
riabilitazione delle patologie neurologiche e psichiatriche
dell’infanzia e dell’adolescenza fino alla maggiore età e di tutti i
disordini dello sviluppo del bambino nelle sua varie linee di
espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva e
relazionale).
Tabella 4.27 Dati sull’attività 2008-2011 del Servizio Neuropsichiatria infantile
Neuropsichiatria infantile
2008
2009
2010
2011
N. utenti
753
857
863
833
N. utenti certificati secondo L. 517/77 e 104/92 per l’integrazione scolastica
325
257
280
392
N. consulenze al reparto di Pediatria
190
138
154
163
8
9
10
10
N. bambini seguiti dalla Sezione di Fisioterapia
132
152
192
203
N. bambini seguiti dalla Sezione di Psicomotricità
92
88
82
85
-
39
78
335
N. ricoveri per patologie neuro pediatriche gestiti dal Servizio NPI
N. utenti visti dalla Fisiatra
Tutela minori
Il Servizio Tutela minori si occupa di minori che si trovano in situazioni
familiari pregiudizievoli per la loro crescita, favorendo il rispetto dei loro
diritti ed il recupero delle risorse educative familiari, svolgendo anche su
delega dei Comuni tutte le funzioni riguardanti i minori soggetti a
provvedimenti del Tribunale Civile, del Giudice Tutelare, del Tribunale dei
Minori e di altri Organi giudiziari. Il Servizio svolge le indagini necessarie
richieste dagli organi giudiziari con perizie e relazioni atte a realizzare un
progetto di intervento condiviso con i servizi sul territorio e con il contesto
in cui vive il nucleo familiare. Nei casi di grave maltrattamento si eseguono interventi di
allontanamento e di inserimento in struttura e/o famiglia con successivo monitoraggio della
situazione ed eventuale reinserimento nel contesto familiare. Il Servizio si occupa inoltre di tutte le
richieste di consulenza legate al Tribunale Civile inerenti le situazioni di separazione con valutazione
sia della coppia che dei minori.
Tabella 4.28 Dati sull’attività 2009-2011 del Servizio Tutela minori
Neuropsichiatria infantile
2009
2010
2011
N. minori in affido familiare
71
90
83
N. minori in affido presso struttura
61
48
28
N. coppie separate
88
110
103
N. minori seguiti per genitori in separazione
136
175
161
Progetto “Giovaninsieme”
L’ULSS 21, unitamente alle 25 Amministrazioni Comunali che la costituiscono e alle Associazioni,
Fondazioni e Cooperative sociali impegnate sul territorio, ha promosso il Progetto “Giovaninsieme”,
che è stato finanziato dalla Fondazione Cariverona, nell’ambito dei progetti sull’aggregazione
99
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
giovanile. Il progetto è rivolto sia ai giovani, ai quali si intende offrire un intervento educativo
grado di prevenire e diminuire la rilevanza delle variabili di rischio presenti nella quotidianità,
famiglia, a scuola nei gruppi, sia ai nuclei familiari, considerati soggetti attivi negli interventi
sostegno ai giovani. Il coinvolgimento riguarda anche la rete sociale ed il territorio, al fine
realizzare efficaci azioni di prevenzione delle situazioni di crisi e di rischio psico-sociale.
in
in
di
di
Tutela Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani
Il Servizio Tutela Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani si occupa della prevenzione,
diagnosi, riabilitazione e presa in carico dei bambini ed adolescenti (0-18 anni)
affetti da problematiche neuropsicologiche, psicologiche, foniatriche-logopediche.
Si prende cura inoltre di tutte le problematiche inerenti l’handicap in età evolutiva
integrandosi con il servizio di neuropsichiatria infantile e con gli altri servizi
aziendali interessati.
I bambini e ragazzi seguiti nel 2011 sono stati 1.243 (66% maschi e 34% femmine),
di cui 41 maggiorenni in carico sino al compimento del curriculum scolastico. Circa
un decimo dei minori seguiti sono stranieri e il dato è in continuo aumento (+85% rispetto al 2008) e
determina un incremento di bisogni e la necessità di nuove strategie di intervento.
Tabella 4.29 Dati sull’attività 2008-2011 del Servizio Tutela età evolutiva, adolescenti e giovani
Tutela Età evolutiva, adolescenti e giovani
2008
2009
2010
2011
Totale persone seguite
996
991
1.087
1.243
Minori stranieri seguiti
89
97
107
140
Utenti con certificazione handicap seguiti
349
358
291
391
93
108
107
113
1.348
15
1.324
15
1.306
17
1.297
18
Integrazione scolastica
Totale alunni seguiti
Totale ore
Bambini con handicap grave seguiti presso il Centro per l’integrazione
scolastica di Angiari
Tutela della Famiglia e Consultori Familiari
Il Servizio si rivolge prevalentemente a singoli, coppie, e famiglie anche in via di
formazione, per attività di prevenzione, e/o presa in carico nei momenti di
cambiamento legati alle diverse fasi evolutive del ciclo di vita personale e/o
familiare.
Nel 2011 sono state seguiti 1.874 utenti ambulatoriali e 617 nell’ambito del
Percorso nascita ai quali si aggiungono tutti coloro che hanno usufruito di attività
di gruppo e Progetti (998 partecipanti) per un totale di 3.489 utenti che hanno
avuto almeno un accesso al Servizio (ogni utente è stato contato un’unica volta,
anche se ha fatto richieste per problemi diversi).
Tabella 4.30 Utenti dei Consultori negli anni 2008-2011
Tutela della Famiglia e Consultori familiari
2008
2009
2010
2011
Donne rivoltesi al consultorio ginecologico/amb. Ostetrico
888
1.109
1.209
1.333
partecipanti Percorso nascita
575
562
655
617
partecipanti corso di Massaggio neonatale (100 incontri)
279
278
305
253
Persone viste per tematiche inerenti l'Adozione
164
157
137
129
richieste di aiuto per problematiche familiari/di coppia
421
538
610
586
genitori visti e/o seguiti per mediazioni familiari
utenti (ragazzi e genitori) che si sono rivolti al servizio per tematiche
dell'area "adolescenza"
partecipanti ad attività di gruppo
29
44
31
31
104
118
141
121
901
1.204
2.211
998
100
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.6. Persone in condizioni di fragilità
All’interno della popolazione vi sono categorie di persone che sono colpite da vari tipi di fragilità che
insorgono per svariati motivi. Tra queste vi sono le persone anziane, fragili a causa della loro età, le
persone affette da problemi di salute mentale, da disabilità e da problemi di dipendenze.
Il Sistema sanitario prevede per loro una serie di servizi, prevalentemente a livello territoriale, ai
quali accedono attraverso un percorso definito a livello regionale e aziendale che di fatto inizia nella
maggior parte dei casi con la valutazione multidimensionale dell’utente.
4.6.1. Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale
L’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD) è l’unità operativa istituita per garantire
l’integrazione della rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali territoriali. Vi sono infatti
tipologie di utenti, come anziani non autosufficienti, disabili, pazienti con patologie in fase terminale, famiglie
in difficoltà, ecc., che necessitano di interventi di lunga durata a domicilio o in strutture aziendali. In questo
caso è quindi cruciale una presa in carico che preveda un corretto Progetto assistenziale e l’integrazione e il
coordinamento dei diversi servizi coinvolti e delle risorse impiegate. L’UVMD rappresenta quindi la modalità di
accesso a questo sistema integrato di servizi socio-sanitari. Essa è costituita da più figure professionali, in modo
da garantire una corretta analisi dei bisogni della persona dal punto di vista sanitario, sociale, relazionale e
ambientale, al fine di individuare gli interventi e le risposte più appropriate alle esigenze del caso concreto. A
questo scopo si utilizzano gli strumenti di valutazione approvati dalla Regione del Veneto (scheda SVAMA,
SVaMDi
Dopo aver approvato ed autorizzato la realizzazione del progetto individuale o familiare, l’UVMD individua il
“case manager” il quale ha il compito di verificare la realizzazione delle varie fasi del progetto provvedendo alla
soluzione degli eventuali problemi. Egli infatti diventa il referente aziendale, nei confronti della persona e della
famiglia, per tutti gli aspetti del progetto. Da ultimo viene verificato il conseguimento dei risultati dei progetti
individuali di intervento secondo appositi indicatori individuati per tale scopo.
Nel 2011 l’UVMD ha preso in esame 2.318 casi, di cui 2.295 riguardanti residenti nell’ULSS 21. Questi
ultimi casi sono stati originati da segnalazioni provenienti in parte dal Processo di dimissione
ospedaliera protetta (41% dei casi) e in parte da segnalazioni presentate dai diretti interessati, o
tramite i loro familiari, Medici di medicina generale, assistenti sociali, ecc. (59%). La Tabella 4.31
espone il numero di Progetti Assistenziali proposti dall’UVMD, suddivisi per tipologia di assistenza.
Tabella 4.31 Progetti assistenziali proposti dall’UVMD a residenti nell’ULSS 21
Progetto assistenziale
Residenza per non autosufficienti
Residenza per autosufficienti
Assistenza temporanea sociale
Assistenza temporanea riabilitativa
ADP
ADIMED
ADIMED oncologica
Inserimento in Centro Diurno
Altre forme di assistenza
Non inserito in progetti in quanto la rete sociale dell'utente è in
grado di rispondere ai bisogni di assistenza
Totale
2008
754
23
80
72
6
22
198
54
579
2009
861
23
79
92
12
59
208
56
815
2010
820
24
117
88
13
54
148
75
898
2011
823
38
108
129
12
76
119
106
830
14
30
54
54
1796
2.191
2.291
2.295
COME PRESENTARE LA DOMANDA DI VALUTAZIONE
La domanda di valutazione per l’accesso alla rete dei servizi può essere effettuata dalla
persona in stato di bisogno socio sanitario, ovvero dal tutore o dall’amministratore di sostegno, da
un familiare, da un operatore sociale, socio-sanitario e sanitario che ha in carico la situazione (MMG,
Assistente Sociale,…). La domanda deve essere presentata utilizzando il modulo apposito attraverso
l’assistente sociale competente nel caso di “difficoltà di rete socio-assistenziale”, attraverso il MMG
o PLS nel caso di richiesta per problemi prevalentemente sanitari (ADI). Le domande sono trasmesse
101
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
rispettivamente alla Centrale Operativa Distrettuale (COD) o all’Ufficio Amministrativo ADI. Al
momento della ricezione il Responsabile del Distretto o suo delegato valuta se attivare un UVMD
semplificata oppure una UVMD complessa. Nel primo caso l’autorizzazione del progetto individuale
di assistenza è pressoché immediato, mentre nel caso complesso provvederà a convocare l’UVMD e
gli eventuali specialisti da coinvolgere nel processo di valutazione e/o presa in carico.
Dopo la valutazione dell’UVMD, la Centrale Operativa Distrettuale provvede a trasmettere al
richiedente entro 10 giorni l’esito della sua richiesta, la sintesi del progetto individuale e/o familiare
approvato, il nome dell’operatore di riferimento al quale l’avente diritto si rivolgerà per la
realizzazione del progetto o per altre informazioni.
4.6.2. Dimissioni Protette
La dimissione protetta è una modalità di attivazione della rete assistenziale territoriale in coincidenza
con la dimissione dall’ospedale di un paziente con carico assistenziale complesso.
A chi è rivolta La procedura di Dimissioni protette viene attivata per i pazienti adulti e anziani in dimissione dagli
Ospedali di Legnago, Bovolone e Zevio che, concluso l’iter diagnostico curativo e terapeutico
ospedaliero, hanno perso temporaneamente o stabilmente la loro autonomia e che quindi
richiedono interventi di carattere sanitario e/o sociale effettuabili a domicilio o in altre strutture
territoriali a causa di:
• esiti di episodi cerebrovascolari acuti;
• fratture ed esiti di interventi ortopedici e chirurgici in generale;
• episodi di riacutizzazione di patologie croniche che necessitano di prestazioni sanitarie a carattere
temporaneo e programmabile, per controllare l’episodio di riacutizzazione e favorire il recupero
dell’autonomia al livello precedente l’episodio di riacutizzazione;
• terapia palliativa;
• nutrizione artificiale.
Come si attiva la Il medico ospedaliero segnala la dimissione dall’ospedale di un paziente ricoverato con carico
procedura assistenziale complesso e trasmette la proposta motivata di assistenza all’Assistente Sociale
dell’Ufficio Dimissioni Protette (Grafico 4.12). Il programma di intervento viene successivamente
definito dall’Unità di Valutazione Multidimensionale (vedi cap. 4.3.1 UVMD). In alcuni casi, quando
non si rende necessario sottoporre il caso all’UVMD, il progetto assistenziale viene definito
dall’Assistente Sociale.
Grafico 4.12 Segnalazioni Ospedaliere per dimissioni protette (residenti ULSS 21) inviate all’UVMD e
all’Assistente sociale (casi sociali), anno 2011
Reparto di dimissione
UVMD
(anello esterno)
Geriatria
191
230
6
31
72
casi sociali
Neurologia
56
29
Lungodegenza
13
Ortopedia
Medicina
12
49
85
(anello interno)
107
198
Pneumologia
Altre UU.OO.
All’Ufficio Dimissioni Protette, nell’anno 2011, sono pervenute 1.084 segnalazioni (84 in più rispetto
al 2010). Di queste, 912 sono state inoltrate all’UVMD per la definizione di un adeguato progetto
socio-assistenziale o socio-sanitario individuale, mentre 167 sono state le segnalazioni di interventi
sociali risolte direttamente dall’Assistente sociale; 89 segnalazioni, infine, hanno riguardato persone
ricoverate residenti fuori ULSS.
102
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.6.3. Assistenza domiciliare integrata (ADI)
L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è una delle modalità più importanti
di assistenza sul territorio. Infatti, attraverso l’intervento di più figure Grafico 4.13 Fasce d’età utenti seguiti dall’ADI
istituzionali, realizza direttamente al domicilio del paziente un progetto di
assistenza unitario, limitato o continuativo nel tempo rivolto
fino a 64 anni
più di 74
prevalentemente agli utenti con più di 65 anni (Grafico 4.13). Gli elementi
37%
caratterizzanti questo modello sono la multidisciplinarietà (con
48%
l’integrazione tra operatori del sociale e del sanitario) e la multi
da 65 a 74
professionalità, grazie al coinvolgimento di diversi professionisti, tra cui
15%
medici, infermieri e assistenti sociali.
Nell’anno 2011 gli assistiti in carico seguiti a domicilio, raggruppati nei vari
profili assistenziali, sono stati 7.886 (Tabella 4.32).
Tabella 4.32 Totale pazienti presi in carico negli anni 2008-2011 dal Servizio Assistenza domiciliare integrata,
secondo profilo assistenziale
Profili Assistenziali
ADI-A soc.
ADI-A san.
ADI-B soc.
ADI-B san.
ADI-C soc.
ADI-C san.
ADI-D soc.
ADI-D san.
ADI-H soc.
ADI-H san.
ACC soc.
ACC san.
AD soc.
AD san.
AD - Oncol.
AD Palliative
AD Oncologica + NCP
TOTALE
2008
0
1
52
409
133
1.626
24
318
1
27
2.720
2.217
95
249
76
2009
1
3
58
522
183
1.658
24
359
3
16
3.086
2.238
112
277
81
2010
3
10
78
638
229
1.812
14
308
1
21
3.454
2.401
141
423
101
7.948
8.621
9.634
2011
1
15
68
519
173
1.352
5
134
1
7
2.944
2.142
106
365
6
14
34
7.886
Legenda:
ADI -A: assistenza domiciliare riabilitativa integrata. Prevede 4 accessi mensili del terapista della riabilitazione, ed
eventualmente almeno 4 accessi dell’assistente sociale e di un operatore sanitario.
ADI - B: assist. dom. infermieristica integrata. Prevede 4 accessi mensili di un infermiere, ed eventualmente almeno 4 accessi
dell’assistente sociale e di un operatore sanitario.
ADI - C: assist. dom. programmata integrata. Prevede 1 accesso mensile del medico di Medicina Generale ed eventualmente
almeno 4 accessi dell’assistente sociale e di un operatore sanitario.
ADI - D -ADIMED-: assist. dom.integrata –ADIMED-. Prevede la valutazione iniziale da parte dell’UVMD, 4 accessi mensili del
medico di Medicina Generale, 2 di un infermiere, ed eventualmente almeno 4 accessi dell’assistente
sociale e di un operatore sanitario.
ADI - H: Ospedalizzazione domiciliare. Prevede la valutazione iniziale da parte dell’UVMD, 4 accessi mensili del medico di
Medicina Generale, 2 di un infermiere e la sperimentazione di protocolli condivisi fra Distretto, Ospedale ed
eventualmente Comune.
ACC: Assist, occasionale che determina almeno 1 accesso di un operatore per la durata complessiva inferiore ad 1 mese.
AD: Assist, occasionale che determina almeno 1 accesso di un operatore per la durata complessiva superiore ad 1 mese.
AD Oncologica: Assistenza domiciliare oncologica.
4.6.4. Servizio integrazione lavorativa
Il SIL è un servizio del Dipartimento Distretto, presente operativamente nei Punti sanità di Legnago e
Bovolone, che promuove e sostiene l’integrazione lavorativa delle persone disabili e/o svantaggiate
attraverso interventi di osservazione-valutazione, formazione, collocamento, mantenimento del
posto di lavoro, integrazione sociale in ambiente lavorativo, alternanza tra struttura protetta e
contesto lavorativo e continuità tra la formazione scolastica e il lavoro. Per fare ciò agisce in modo
trasversale e in stretto collegamento con le unità operative che hanno in carico i soggetti segnalati
103
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
(Ser.D, Dipartimento di Salute mentale, ecc.), i Medici di Medicina generale e le altre organizzazioni
del territorio che si occupano a vario titolo di integrazione lavorativa.
I destinatari del servizio sono persone con disabilità fisica, psichica, intellettiva e sensoriale. Nello
specifico le seguenti categorie di persone:
• persone con svantaggio sociale ai sensi della L. 381/91 in carico ai servizi socio-sanitari (area
salute mentale, area dipendenze, ecc.);
• persone con svantaggio sociale per le quali sia stata data la delega all’Azienda ULSS da parte degli
Enti competenti;
• persone destinatarie di interventi di integrazione sociale in ambiente lavorativo (DGRV 3787/2002
avente per oggetto “Progetti di integrazione sociale in ambiente lavorativo: modalità operative e
strumenti di lavoro").
La Tabella 4.33 riporta il numero di progetti personalizzati realizzati nei quattro anni 2008-2011
secondo le tipologie definite dalla Regione Veneto (DGR n. 1138/2008).
Tabella 4.33 Progetti personalizzati realizzati negli anni 2008-2011 suddivisi per tipologia
minori con
Finalità
2008 2009
2010
2011
provv.
Osservazione e Orientamento
46
6
8
6
giudiziali:
minori
Formazione in situazione
68
68
71
83
2%
svantaggiati in
Mediazione al collocamento
131
25
23
23
Fasce deboli:
età evolutiva:
8%
Mantenimento posto di lavoro
74
68
44
46
3%
Supporto alla ricerca attiva del
31
38
45
61
Alcolisti:
posto di lavoro
3%
Continuità Scuola Lavoro
12
15
16
16
Alternanza Struttura protetta –
Tossico40
25
66
67
Lavoro
dipendenti:
Integrazione sociale in ambiente 135
Disabili
152
208
172
6%
lavorativo
intellettivi, fisici
Totale progetti
537
397
481
474 con problemi
e sensoriali:
Totale utenti seguiti*
394
457
473
475
psichiatrici:
60%
*Il numero dei progetti non corrisponde al numero delle persone seguite, in
quanto i soggetti in carico hanno usufruito di più progetti
18%
Nel 2011 le persone assunte con la mediazione del SIL sono state 22, mentre gli inserimenti sociali in
contesto lavorativo, che vengono attivati in favore di quei soggetti per i quali si esclude la possibilità
di una collocazione lavorativa a causa di disabilità particolarmente invalidanti, sono state 209.
104
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
Gli Anziani
4.6.5. Case di riposo (Centro Servizi)
Il Servizio di assistenza in Casa di Riposo è rivolto agli utenti anziani non autosufficienti residenti nel
territorio dell’ULSS 21. Le strutture convenzionate con l’Azienda ULSS 21 sono 16 (Tabella 4.34). In
tutte le case di riposo sono attive le Unità Operative Interne (U.O.I.) composte dal medico
coordinatore, dal responsabile del servizio infermieristico e dal direttore della struttura
(composizione minima) ed integrate a seconda delle necessità da altri operatori (fisiokinesitarapista,
educatore-animatore, addetto all’assistenza, ecc.).
Tabella 4.34 Attività case di riposo (anno 2011)
Tipologia di Num. Posti Letto
assistenza per non Autosuff.
CASA ALBERGO ZEVIO (ZEVIO)
Ass. minima
55
C.R. BALDO IPPOLITA (RONCO ALL'ADIGE)
Ass. minima
60
C.R. C.MANZONI (MINERBE)
Ass. minima
60
C.R. CASA MADRE (RONCO ALL'ADIGE)
Ass. minima
44
C.R. EUFEMIA CARRIROLO (CASTAGNARO)
Ass. minima
25
C.R. G.DAL VECCHIO (GAZZO VERONESE)
Ass. minima
40
Ass. minima
34
C.R. GOBETTI S.P.M. (SAN PIETRO DI MORUBIO)
Ass. media
16
C.R. FERRARI (ISOLA RIZZA)
Ass. minima
50
Ass. minima
110
C.R. LEGNAGO (LEGNAGO)
Ass. media
48
C.R. M.GASPARINI (VILLA BARTOLOMEA)
Ass. minima
44
C.R. S.BIAGIO (BOVOLONE)
Ass. minima
70
C.R. SAN GIUSEPPE ASS. G.GIRELLI (RONCO ALL'ADIGE) Ass. minima
16
C.R. SAN MICHELE (NOGARA)
Ass. minima
38
C.R. ZANETTI (OPPEANO)
Ass. minima
70
CASA SOGGIORNO PER ANZIANI (SANGUINETTO)
Ass. minima
69
Ass. minima
116
ISTITUTO PER ANZIANI DE BATTISTI (CEREA)
Ass. media
24
SAPA
10
Totale
999
Casa di Riposo
Num.
% Ingressi p.l. per
Ingressi su num p.l. autosuff.
23
41,8%
23
9
15,0%
10
27
45,0%
6
13,6%
12
48,0%
33
7
17,5%
6
1,6
4,7%
22
26
162,5%
17
34,0%
67
60,9%
32
66,7%
14
31,8%
25
34
48,6%
2
8
50,0%
8
17
44,7%
43
51
72,9%
10
28
40,6%
19
16,4%
20
19
79,2%
78
780,0%
510
51,1%
202
Il Centro di Servizi, o Casa di Riposo, è un presidio che offre a persone non autosufficienti di norma anziane o con patologie fisichepsichiche non curabili a domicilio, assistenza medica, infermieristica, riabilitativa tutelare ed alberghiera. Oltre al Centro Servizi per le
persona anziane non autosufficienti, vi sono altre unità di offerta previste dalla normativa regionale (DGR n. 84/2007): i Centri diurni
per persone anziane non autosufficienti, le Comunità alloggio per persone anziane, le case per persone anziane autosufficienti.
Per accedere l’assistenza residenziale la persona interessata, o chi lo rappresenta, presenta all’ULSS di residenza la domanda per
poter essere ammessa al Centro Servizi e viene quindi sottoposta a valutazione da parte dell’Unità di Valutazione Multidimensionale
Distrettuale (UVMD). Questa, attraverso la scheda S.Va.M.A., analizza la persona dal punto di vista sanitario, familiare, sociale ed
economico e propone quindi il progetto assistenziale più appropriato, che non sempre esita in accoglimento in Centro Servizi (vedi
paragrafo 4.6.1 UVMD). Tuttavia, nel caso in cui l’UVMD stabilisca che l’intervento più adeguato è costituito dall’ingresso in Centro
Servizi, assegna alla persona un punteggio (che definisce la gravità dello stato del paziente) con il quale essa viene collocata nella
Graduatoria Unica per la residenzialità dell’Azienda ULSS di residenza. Nel momento in cui il richiedente si trova al primo posto in
graduatoria e presso un Centro Servizi si rende disponibile un’impegnativa di residenzialità e un posto letto, egli viene contattato e,
se accetta, diventa titolare dell’Impegnativa di residenzialità. Quest’ultima rappresenta il titolo, rilasciato dall’Azienda ULSS, con il
quale il residente può accedere alle prestazioni rese nei servizi residenziali e semiresidenziali accreditati presso la Regione Veneto. Di
fatto significa che la quota relativa a spese socio-sanitarie della retta del Centro Servizi viene pagata dal Servizio Sanitario Regionale,
mentre la quota che concerne le spese alberghiere sono a carico della persona interessata o della sua famiglia.
Il numero di impegnative per ciascuna ULSS viene stabilito annualmente dalla Regione e le tipologie di impegnative, in base alle quali
viene anche distinta la graduatoria, sono:
• Ridotta/minima assistenza (anche a carattere temporaneo)
• Media assistenza (anche a carattere temporaneo)
• Servizi Alta Protezione Alzheimer (SAPA)
• Stati Vegetativi Permanenti (SVP)
• Centri diurni
Dal 2007 inoltre, vale per il cittadino il principio di libera scelta, intesa come facoltà di scegliere il Centro Servizi che ritiene risponda
in maniera migliore alle proprie esigenze, anche al di fuori dei confini territoriali dell’Azienda ULSS di residenza. Egli dunque può
scegliere il/i Centro/i Servizi per cui fare domanda di accoglimento, domanda che viene poi accolta compatibilmente con la
disponibilità presso la struttura prescelta e con la posizione in graduatoria, come sopra descritto. Inoltre, nel caso in cui il Centro
Servizi sia ubicato all’esterno del territorio dell’Azienda ULSS di residenza, questa provvede a richiedere la disponibilità, inserire il
richiedente nella Graduatoria Unica dell’Azienda ULSS di competenza e ad emettere l’impegnativa.
105
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
4.6.6. Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Ulss 21 ha attivato il Progetto “Attività fisica e corretta
alimentazione negli anziani ospiti delle strutture residenziali extra-ospedaliere“ che mira a favorire
l’integrazione tra la corretta alimentazione e l’attività fisica nell’anziano autosufficiente ospite in
strutture assistenziali extra ospedaliere, oltre che ad avviare iniziative di attività motoria in
particolare dei gruppi di cammino per ospiti di queste strutture.
L’iniziativa è stata finanziata nell’ambito del Progetto Nazionale di Promozione dell’Attività Motoria
del CCM (Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie) che prevede il
coinvolgimento delle Case di Riposo dell’ULSS 21, dei Medici di Medicina Generale delle Case di
Riposo, del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’ULSS 21, del UISP (Unione italiana sport
per tutti) della Provincia di Verona comitato di Legnago, delle Associazioni di Volontariato Anziani e
delle Amministrazioni Comunali. L’attività nelle strutture partecipanti è seguita da personale
specializzato e prevede un’ora di attività per due volte la settimana per struttura. Ogni partecipante
al gruppo è sottoposto ad un test di valutazione delle capacità motorie iniziali al fine di verificarne i
miglioramenti al termine delle attività stesse.
4.6.7. Centri per il Decadimento Cognitivo (CDC)
Nei prossimi decenni assisteremo nel nostro Paese ad un aumento consistente della popolazione
ultrasessantacinquenne e un conseguente aumento di persone anziane e spesso sole, o con difficoltà
ad essere assistite a domicilio, che devono essere accolte presso i Centri Servizi, (ex Case di Riposo).
Di queste una percentuale molto alta, stimata essere il 40%, è affetta da una qualche forma di
demenza. Molte di queste persone affette sono già conosciute dal Centro per il Decadimento
Cognitivo (CDC) dell’ULSS 21 e seguite con terapia medica e/o cognitiva da molti anni. La terapia per
l’Alzheimer (una delle più frequenti forme di demenza senile: ne rappresenta almeno il 50%) si basa
sull’utilizzo di farmaci
che necessitano però di costante monitoraggio clinico e contatti frequenti (anche ogni due mesi nel
caso degli antipsicotici) del paziente o suoi familiari presso il CDC.
Per ridurre al minimo il disagio arrecato al paziente degente presso i Centri Servizi, i medici del
Centro Decadimento Cognitivo hanno elaborato, assieme al Dipartimento Distretto ed all’UOC Cure
Intermedie, un percorso diagnostico e terapeutico-assistenziale (PDTA) per i pazienti affetti da
demenza presenti presso i CdS. Tale organizzazione permetterà l’attivazione da parte della Direzione
Generale di un Medico Neurologo convenzionato che garantirà accessi e visite regolari presso le
strutture residenziali extraospedaliere della Azienda ULSS 21, al fine di evitare soprattutto gli
spostamenti e i disagi per questi pazienti. Infatti, l’attività di monitoraggio psicologico verrà svolta
dagli Psicologi dei Centri Servizi, mentre la testistica somministrata verrà inviata elettronicamente al
Centro per il Decadimento Cognitivo che provvederà a stilare i Piani terapeutici, sia per i farmaci
“antidemenza” che per gli antipsicotici, i quali verranno infine consegnati ai Centri Servizi per la
continuazione della terapia.
4.6.8. Vaccinazioni per gli anziani
Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha svolto come ogni anno la compagna vaccinale anti-influenza
sulla popolazione anziana ultra sessantacinquenne e la compagna antipneumococcica rivolta ai nati
nel 1946.
Tabella 4.35 Vaccini eseguiti sulla popolazione anziana nel 2011
Popolazione
target
Num. vaccini
eseguiti
Copertura
ULSS 21
Anti-influenzale (soggetti età ≥ 65 anni)
31.354
20.184
64,4%
Anti pneumococco (coorte 1946)
1.967
1.162
59,07%
Tipo vaccino
106
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
I Disabili
L’assistenza nei confronti dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie è garantita attraverso
progetti individuali all’interno della rete dei servizi per la domiciliarità e residenzialità. Possono
accedere a questi servizi tutte le persone con disabilità psico-fisiche e/o sensoriali in età post-scolare
fino ai 64 anni d’età attraverso la richiesta di valutazione multidimensionale (vd. Paragrafo 4.6.1
“UVMD”) presentata dall’interessato e/o dalla sua famiglia.
In linea con le priorità indicate dal Piano di Zona 2011-2015, il lavoro all’interno dell’Unità Operativa
Disabilità Età Adulta è stato quello di promuovere tutte quelle azioni finalizzate ad attivare e mettere
in rete i servizi sociali e socio-sanitari con la comunità locale intesa come l’insieme delle Associazioni,
Fondazioni e Cooperative che attengono alla persona disabile nella sua unitarietà, nonché al
contesto familiare e ambientale in cui essa vive.
I principi cardine sui quali poggia tutta l’attività dei servizi per la disabilità sono incentrati sul:
• promuovere e sostenere l’affermazione di un nuovo approccio culturale della disabilità, fondato
sulla classificazione internazionale delle funzioni e della disabilità (ICF – SVAMDi);
• coinvolgere tutti i soggetti territoriali accrescendo la collaborazione interistituzionale con il
Privato Sociale, il volontariato e le altre Istituzioni;
• pervenire alla realizzazione di progetti sempre più diversificati e personalizzati definiti in U.V.M.D.
valorizzando nella progettualità la persona disabile e la sua famiglia;
• incoraggiare la cittadinanza attiva, le iniziative di auto-mutuo aiuto e di aggregazione diurna della
persona con disabilità.
Il Servizio Disabilità età adulta si occupa dell’assistenza ai disabili ed è organizzata in tre articolazioni:
il Servizio Sociale professionale, il Servizio Educativo territoriale e il Laboratorio di abilitazione Socioeducativo-Assistenziale.
Progetto di Vita indipendente: contributo
economico finalizzato all’assunzione di un assistente
per il sostegno a persone con gravi disabilità fisco
motoria acquisite in età adulta che tuttavia
intendono realizzare il proprio progetto di vita
personale, incluso l’esercizio delle responsabilità
genitoriali, dell’attività lavorativa o scolastica.
Progetti di Aiuto Personale: contributo
mensile finalizzato all’assunzione di un assistente
personale di supporto allo svolgimento dei
fondamentali atti della vita quotidiana, allo scopo
di favorire il più possibile la permanenza della
persona con disabilità grave presso il proprio
nucleo familiare.
Progetti di Sollievo: sostegno alle famiglie che
assistono persone in situazione di gravità.
Il Servizio Sociale Professionale si pone come Il servizio sociale
obiettivo quello di offrire e garantire l’orientamento professionale
e l’accompagnamento dei cittadini con disabilità
e/o delle loro famiglie al riconoscimento del
problema promuovendo le risorse personali,
familiari, istituzionali e collettive, raccordando
bisogni e risorse e favorendo un adeguato utilizzo
dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari
attraverso la definizione del progetto individuale
globale. Entra in aiuto degli utenti offrendo progetti
di domiciliarità (Centri diurni, progetto vita
indipendente, di aiuto personale, progetto sollievo,
vd box a lato) o di residenzialità, inserendo il
disabile in strutture residenziali.
Il Servizio educativo territoriale fornisce sostegno a persone con disabilità psico-fisico-sensoriale per Il Servizio educativo
potenziare la loro riuscita personale in termini di indipendenza, relazioni, occupazione, territoriale
partecipazione nella comunità e benessere personale. Tale servizio offre attività di counselling
individuale per l’acquisizione di capacità assertive e di autoregolazione cognitiva-comportamentale,
attività di gruppo per persone disabili, consulenza e sostegno di gruppo ai familiari, consulenza
educativa ai servizi convenzionati. Le attività sono coordinate da Educatori, coadiuvati da operatori
socio-sanitari, e sono messe in atto in insieme a persone che normalmente lavorano, vivono,
insegnano o si divertono all’interno di ambienti integrati.
I Laboratori di abilitazione socio-educativa sono rivolti a persone adulte con disabilità intellettiva di
grado lieve e medio, acquisita o a disabilità di natura comportamentale. L’obiettivo di tale attività è Laboratorio di
la promozione e lo sviluppo delle capacità adattive (abilità concettuali, sociali e pratiche necessarie abilitazione socioper il funzionamento nella vita quotidiana) e la realizzazione di percorsi graduali verso l’inclusione e educativa-assistenziale
la partecipazione sociale, che saranno attivati dal Servizio Educativo territoriale.
107
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
R.O.T. e counselling A fianco del Servizio Educativo territoriale e dei Laboratori Abilitativi è presente in tutti i Punti Sanità
familiare per i malati di un servizio che gestisce in collaborazione con il CDC (Centro Decadimento cognitivo) un’attività di
Alzheimer orientamento e di mantenimento delle funzioni cognitive e di autonomia per le persone affette da
Alzheimer. Di seguito si da dettaglio degli utenti seguiti e dell’attività svolta nell’ambito della
disabilità adulta dai Servizi sopra descritti.
Tabella 4.36 Attività dei Servizi afferenti all’UOS Disabilità età adulta
Disabilità età adulta
2008
2009
2010
2011
Serv. sociale professionale - utenti in carico
105
340
345
376
Progetti vita indipendente
Progetti di promozione dell’autonomia, distanziamento dalla famiglia e aiuto
personale
Progetti sollievo
23
22
26
27
27
56
31
32
29
36
46
44
Attività di R.O.T. (terapia e orientamento alla realtà) per malati di Alzheimer
12
13
32
32
Counselling individuale e di gruppo – n. utenti
24
22
20
15
Num. Inserimenti socio-lavorativi
13
24
16
18
Riabilitazioni occupazionali
10
30
35
34
83
91
92
104
168
189
100
216
Servizio Sociale professionale
Area abilitativa-riabilitativa
Centri diurni e strutture residenziali
Utenti in strutture residenziali
Utenti in CEOD (centri educativi occupazionali diurni) dell’ULSS 21 e del Privato
sociale
4.6.9. Assistenza protesica
Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone che ne hanno diritto le prestazioni assistenziali
che comportano l’erogazione di protesi, ortesi ed ausili tecnologici nell’ambito di un progetto
riabilitativo individuale volto alla prevenzione, alla correzione o alla compensazione di menomazioni
o disabilità funzionali conseguenti a patologie o lesioni, al potenziamento delle abilità residue
nonché alla promozione dell’autonomia dell’assistito.
Gli ausili erogabili (compresi busti, corsetti, plantari, rialzi, calzature, protesi d’arto, carrozzine ed
altri ausili per la mobilità, presidi per la funzione visiva e per l’udito, letti ortopedici, sollevatori,
montascale, ausili per l’incontinenza, cateteri, sacche, pannoloni, traverse letto, ecc.) sono
specificatamente elencati nel D.M. 332/1999. L’erogazione degli ausili è fatta su prescrizione del
medico specialista competente per la tipologia di menomazione o disabilità, previa impegnativa del
medico di base e successiva autorizzazione rilasciata dal Punto Sanità distrettuale di appartenenza.
Hanno diritto alle prestazioni di assistenza protesica (DM 332/1999):
a) le persone con invalidità civile, di guerra e per servizio, le persone non vedenti e sordomute;
b) i minori di anni 18 che necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di
un'invalidità permanente;
c) le persone di cui alla lettera a) affette da gravissime patologie evolutive o degenerative che hanno
determinato menomazioni permanenti;
d) le persone che hanno presentato istanza di riconoscimento dell’invalidità cui siano state accertate
menomazioni che comportano una riduzione della capacità lavorativa superiore ad un terzo;
e) le persone ricoverate in una struttura sanitaria accreditata, pubblica o privata, per le quali il medico
responsabile dell’unità operativa certifichi la presenza di una menomazione grave e permanente e la
necessità e l’urgenza dell’applicazione di una protesi, di un’ortesi o di un ausilio prima della dimissione, per
l’attivazione tempestiva o la conduzione del progetto riabilitativo. Contestualmente alla fornitura della
protesi o dell’ortesi deve essere avviata la procedura per il riconoscimento dell’invalidità;
f) i soggetti laringectomizzati e tracheotomizzati, ileo-colostomizzati e urostomizzati, i portatori di catetere
permanente, gli affetti da incontinenza stabilizzata, gli affetti da patologia grave che obbliga
all’allettamento;
108
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
1.661.033
1.686.215
1.715.619
1.633.554
1.458.211
1.130.599
1.008.034
922.240
819.075
784.999
633.753
Nonostante l’aumento costante delle richieste per invalidità civile, come d’altronde avviene su tutto
il territorio nazionale, e al progressivo aumento delle condizioni di non autosufficienza e disabilità
che richiedono interventi di assistenza protesica, negli ultimi tre anni si è riusciti a contenere questo
tipo di spesa in modo costante. Questo grazie ad un attento monitoraggio, al miglioramento del
percorso di ritiro, manutenzione, sanificazione,
Grafico 4.14 Spesa protesica anni 2000-2011 (ausili ex DM 332/1999)
immagazzinamento e riutilizzo dei presidi e dell’
organizzazione e collaborazione tra la rete dei punti
sanità e la rete di distribuzione e ritiro della ditta.
Nel 2011 in particolare si è cercato di contenere il
costo/utente per prodotti di incontinenza,
risparmiando complessivamente € 118.363, e per il
noleggio di materassi antidecubito, che, a seguito di
un controllo accurato sulla domanda, è calato di
circa 100.000 euro. Infine è stato completato il
sistema informativo necessario per il controllo di
questo aggregato di spesa.
1.562.689
g) le persone amputate di arto, le donne con malformazione congenita che comporti l'assenza di una o di
entrambe le mammelle o della sola ghiandola mammaria ovvero che abbiano subito un intervento di
mastectomia e le persone che abbiano subito un intervento demolitore dell'occhio;
h) le persone assistite in regime di ospedalizzazione domiciliare, di dimissione protetta o di assistenza
domiciliare integrata per le quali il medico specialista certifichi la necessità di un dispositivo di serie, a fronte
di una grave disabilità transitoria, per il periodo necessario al recupero delle funzioni
i) le persone affette da una malattia rara (allegato al D.M. 279/2001);
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Una particolare fragilità: la Salute mentale
Il Dipartimento di Salute mentale nel 2011 ha preso in carico 1.699 pazienti, la maggior parte dei
quali seguiti con periodiche visite ambulatoriali e domiciliari.
Nel 2011 si è verificato una rilevante riduzione dei ricoveri ospedalieri e della durata della degenza
media oltre che ad un aumento complessivo dell’attività territoriale e riabilitativa. In particolare
risultano aumentati anche i controlli clinici ambulatoriali a testimonianza della prevalente presa in
carico territoriale dell’utenza. Questo andamento è effetto della nuova organizzazione operativa del
Dipartimento ed è in armonia con le indicazioni, sia nazionali che regionali, di attuazione delle
strategie di presa in carico e di gestione territoriale della patologia psichiatrica. Il dettaglio
sull’attività è esposta nella tabella seguente.
Tabella 4.37 Principali attività svolte dal Dipartimento di Salute mentale negli anni 2008-2011
2008 2009 2010 2011
Dipartimento di Salute mentale
Pazienti seguiti
1.495 1.617 1.523 1.699
Ricoveri ospedalieri
307
311
282
254
di cui TSO
26
5
11
Pazienti con programmi semiresidenziali nei tre Centri Diurni
86
104
133
140
Pazienti visitati in ambulatorio
981 1.014 1.321 2.778
Prestazioni psicologiche (Colloqui terapeutici, esami testistici, psicoterapie
2.800 1.572 2.885 2.772
individuali/di coppia/familiari/di gruppo)
Pazienti residenziali presso la C.T.R.P. di Nogara
17
20
18
17
Pazienti residenziali presso le 21 Strutture private convenzionate
31
34
30
33
Pazienti con programmi diurni presso Strutture private
7
6
6
6
Pazienti seguiti in collaborazione con il S.I.L.
50
30
30
86
109
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
I pazienti seguiti sono affetti in quasi la metà dei casi da
disturbi neurotici. La distribuzione delle diagnosi
principali degli utenti del Dipartimento sono riportate
nel Grafico 4.15.
Grafico 4.15 Diagnosi principale utenti del DSM, anno 2011
Reazioni di adattamento
2%
Psicosi schizofreniche
12%
Psicosi organiche sensibili
1%
Psicosi affettive
12%
Disturbi personalità
7%
Stati paranoidi
3%
Altre psicosi inorganiche; 7%
Disturbi depressivi
12%
La nuova organizzazione dei Centri di Salute Mentale ha
permesso, in ciascuna delle tre sedi (Legnago, Bovolone
e Nogara), l’attivazione di Ambulatori Protetti per cicli
di terapia infusiva per la gestione delle sub-acuzie
cliniche e di gruppi di psicoterapia finalizzati alla
Disturbi neurotici
stabilizzazione ed al consolidamento dei miglioramenti
44%
clinici di alcuni pazienti in carico.Particolare attenzione è
stata rivolta alla complessità familiare mediante incontri
a carattere psicoeducativo al fine di fornire ai congiunti
gli strumenti necessari a migliorare la conoscenza e l’aderenza alle cure degli utenti. Grosso rilievo è
stato dato inoltre ai progetti riabilitativi in collaborazione con il SIL allo scopo di promuovere
l’interfaccia con il contesto socio-lavorativo del territorio. Sono inoltre proseguiti con successo i
gruppi di Auto Mutuo Aiuto.
Anche per quanto concerne l’attività riabilitativa promossa dai Centri Diurni si è registrato un
consolidamento dell’attività riabilitativa semi-residenziale. Molte sono state le iniziative promosse,
quasi sempre in collaborazione con gli Enti Locali ed il Volontariato locale.
La Comunità Terapeutica Residenziale Protetta di Nogara ha seguito complessivamente 17 persone
nel 2011 e, nel corso dell’anno diversi pazienti hanno terminato il loro percorso in comunità
passando a strutture meno protette o al loro domicilio originario.
Le Dipendenze
Tabella 4.38 Numero pazienti seguiti anni 2008-2011
Utenti Ser.D
Tossicodipendenti
Alcolisti
Tabagisti
Totale
Drugs on street
2008
532
291
104
927
148
2009
530
338
124
992
114
2010
515
330
142
987
74
2011
498
323
171
992
0
Nel 2011 il Dipartimento delle Dipendenze ha seguito
complessivamente 992 pazienti dei quali 498 tossicodipendenti, 323
alcolisti, 171 tabagisti. Gli utenti sono prevalentemente di sesso
maschile, con un rapporto uomini-donne pari al 4,6 a 1 (7,7 per i
tossicodipendenti, 4,1 per gli alcolisti e 2 per i tabagisti).
Mediamente gli accessi giornalieri ai due Ser.D. di Legnago e di Zevio
e alla Comunità Terapeutica diurna L’Argine sono stati 155.
Grafico 4.16 Utenti del Dipartimento Dipendenze per sesso, anni 2008-2011
TOSSICODIPENDENTI
ALCOLISTI
TABAGISTI
600
500
400
300
200
100
0
2008
2009
2010
2011
2008
2009
2010
2011
2008
2009
2010
2011
Tossicodipendenze Negli ultimi 4 anni le utenze tossicodipendenti sono andate leggermente calando. Il numero degli
utenti arrivati per la prima volta ai Ser.D di Legnago e Zevio nel 2011, pari 71, è significativamente
più basso rispetto al 2010 (96), soprattutto in relazione alla riduzione delle segnalazioni da parte
delle Forze dell’Ordine. Tra gli utenti in cura si conferma l’esistenza di due fasce d’età piuttosto
eterogenee, una numericamente inferiore ma fortemente problematica, costituita da utenti giovani,
consumatori in maggioranza di cannabis ma anche di eroina e cocaina, spesso poli-assuntori, ed una
più numerosa e con problematiche diverse ma altrettanto “pesanti”, sia di tipo sanitario che sociale,
costituita da utenti molto più vecchi con lunga storia tossicomanica.
110
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
L’assistenza fornita a questa tipologia di utenti comprende una serie di trattamenti di tipo sanitario, Grafico 4.17 Sostanza
psicologico, educativo e sociale previsti dal progetto terapeutico individuale definito dal gruppo di primaria di abuso (2011)
lavoro dei SER.D e concordato con l’interessato (Tabella 4.39)
CANNABIS
COCAINA
Nel 2011 è proseguita l’attività di accertamento di assenza di tossicodipendenza in lavoratori adibiti
16,7%
10,6%
ALTRO
a particolari mansioni a rischio ai sensi dell’Accordo Stato - Regioni n° 178 del 18/09/08.
2,0%
Sono stati inviati al SERD di Legnago per accertamenti di secondo livello n° 8 lavoratori riscontrati
EROINA 70,7%
positivi all’uso di sostanze nel corso della visita effettuata dal Medico Competente. A 5 era stata
riscontrata positività per THC (cannabinoidi).
Tabella 4.39 Numero di tossicodipendenti sottoposti a trattamento da parte dei Ser.D.
Tipo di trattamento
psicosociale e riabilitativo
farmacologico sostitutivo
programma terapeutico c/o comunità
inserimento lavorativo e inserimento sociale
interventi di assistenza a tossicodipendenti detenuti
programmi terapeutici alternativi a sanzioni amministrative
2008
171
180
96
26
17
138
2009
284
305
99
22
87
150
2010
278
328
93
30
38
114
2011
168
242
80
37
30
82
Nel 2011 sono stati seguiti 323 alcolisti. La distribuzione territoriale degli alcolisti sul territorio Dipendenza da Alcol
dell’ULSS21 è abbastanza diffusa e omogenea. La bevanda più assunta è il vino, seguita dalla birra.
Frequente è la situazione di poli-abuso, cioè il consumo di tipi diversi di bevande alcoliche ma
soprattutto l’associazione con sostanze psicoattive illegali o psicofarmaci.
Il trattamento degli alcolisti (Tabella 4.40) prevede, dopo primo Tabella 4.40 Alcolisti sottoposti a trattamento (2011)
colloquio di accoglienza per la conoscenza della situazione, una fase
Tipo di trattamento
N. trattamenti
intensiva con la presa in carico della persona e della sua famiglia, il
farmacologico integrato
250
trattamento medico/farmacologico della dipendenza e delle
programma terapeutico c/o comunità
18
inserimento lavorativo e sociale
14
patologie alcol-correlate e il sostegno della motivazione al
inserimenti in gruppi di auto mutuo aiuto
53
cambiamento. In una seconda fase si effettua l’accompagnamento
ricoveri ospedalieri o day hospital
33
dell’alcolista e dei familiari nel percorso riabilitativo con programmi
di prevenzione della ricaduta sia farmacologici che psicosociali.
Questo ultimo aspetto del trattamento vede la collaborazione concreta con i gruppi di auto-aiuto e
delle associazioni del territorio (ACAT e Alcolisti Anonimi).
Il progetto “Percorsi di Salute - corso alcol e guida” consiste in un ciclo di corsi di formazione rivolti Percorsi di salute –
alle persone che vengono inviate dalla Commissione Medica Locale Patenti, con la quale è attivo corso alcol e guida
tutt’oggi un Protocollo d’Intesa. Sono gestiti direttamente dagli operatori dei due Ser.D di Legnago e
di Zevio (medici ed educatori) e hanno l’obiettivo di accrescere nelle persone la consapevolezza dei
rischi che corrono guidando sotto l’effetto dell’alcol, anche se di modiche quantità e favorire
comportamenti idonei e di sicurezza. Il corso prevede la frequenza a due incontri di circa un’ora e
mezza ciascuno, con rilascio dell’attestato di frequenza.
Nel 2011 si sono tenuti 6 corsi ( 3 presso la sede di Legnago e 3 a Zevio). Le persone che hanno
partecipato sono state complessivamente 39 (57 nel 2010, 66 nel 2009, 38 nel 2008) dei quali 38
maschi e 1 femmina.
All’interno del Dipartimento per le Dipendenze viene svolta attività di ascolto e trattamento a favore Gioco d’azzardo
delle persone con problemi di gioco d’azzardo patologico da parte del Centro “La Bussola” patologico
dell’Associazione “Agata”. L’attività si svolge dal 2009 presso la sede del Ser.D di Legnago.
Durante il 2011 l’attività del Centro si è svolta esclusivamente in ambito clinico. Nel corso dell’anno
sono state seguite 36 persone (dei quali 10 nuovi utenti) che chiedevano aiuto per problemi di gioco,
di queste 22 giocatori problematici e 14 sono familiari di giocatori. Nel complesso sono stati
effettuati 326 incontri terapeutici della durata di un’ora.
Il Dipartimento delle Dipendenze dell’ULSS 21 ha dato molta importanza negli ultimi anni alla lotta Dipendenza da Fumo
contro la dipendenza da nicotina. Da marzo 2005 è attivo presso l’Ospedale “Chiarenzi” di Zevio un
ambulatorio per il trattamento della dipendenza da nicotina e per la prevenzione della ricaduta. I
destinatari dell’ambulatorio sono fumatori con richiesta autonoma oppure inviati dai Medici di
Medicina generale, preoccupati di non riuscire a smettere da soli e spesso con una storia di più
tentativi di smettere di fumare in passato, affetti da patologie causate o aggravate dal fumo.
L’ambulatorio inoltre fornisce consulenze sui fattori di rischio e consulenze a familiari di fumatori.
111
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Vengono proposti trattamenti che coinvolgono diverse figure professionali (medico,
psicologo, infermiere professionale, educatore professionale) e che comprendono una
valutazione iniziale, la definizione di interventi individuali personalizzati, una terapia
farmacologica convenzionale, la terapia di gruppo, la terapia non convenzionale
(agopuntura auricolare).
Dal 2005 al 2011 si sono rivolti 455 utenti 66% uomini e 34% donne), con una quota
abbastanza rilevante (37%) di utenti residenti nei territori di altre aziende ULSS. Nel 2011
gli utenti sono stati 171 con un’età media di 48 anni.
Dal sito dell’Azienda ULSS è possibile accedere grazie al link dedicato, al Portale
informativo sul Programma Aziendale antifumo.
Comunità Terapeutica Diurna “L’Argine
Gli utenti seguiti dalla Comunità durante l’anno 2011 sono stati 44 per un totale di 4.652 giornate di
presenza (4.602 nel 2010 e 4.410 del 2009). Gli utenti accolti dalla comunità, di età compresa tra i 20
e i 60 anni e per l’87% maschi, sono affetti principalmente da dipendenza da eroina e cocaina, ma vi
è anche una significativa presenza di dipendenti da alcool. La comunità prevede una stretta
collaborazione con la Famiglia (importante la collaborazione con l’Associazione dei Familiari AGATA
Onlus) ed anche quest’anno la presenza dei genitori e familiari al gruppo ed ai colloqui di verifica è
stata numerosa con circa 50 persone che hanno usufruito di questo supporto. Sempre più
importante è la collaborazione con la Cooperativa Ardea, per l’attività per il reinserimento lavorativo
(attività di Tipolitografia e gestione del Verde). In tal senso, in collaborazione con il SIL, è stato
presentato al Dipartimento Nazionale Antidroga un progetto (Progetto RELI), che ha ottenuto uno
specifico finanziamento.
Attività di Prevenzione organizzate dai Ser.D.
Entrambi i Ser.D del Dipartimento sono impegnati nelle attività di prevenzione. Nel corso del 2011
sono state privilegiate le attività nell’ambito della prevenzione primaria, indirizzando gli interventi
soprattutto nei confronti dei giovani, sia in ambito scolastico che territoriale. Questi ultimi si sono
svolti nei luoghi di aggregazione e di divertimento, favorendo il protagonismo giovanile e puntando
alla responsabilizzazione dell’individuo per la propria salute e quella della comunità. Non viene
inoltre trascurato l’intervento nei confronti degli adulti (insegnanti, genitori, gestori di locali,
cittadinanza in generale).
Tabella 4.41 Attività di prevenzione svolte dal Dipartimento delle Dipendenze nell’anno 2011
ATTIVITÀ NELLE SCUOLE – Totale utenti
Progetti “C.I.C. Centro di Informazione e Consulenza”
progetto “CIC istruzioni per l’uso”
Progetto "Re…stare in Te…sta”
Gruppo Interscuole
Progetto provinciale "Gli incidenti stradali nella provincia di Verona. Analisi, cause,
conseguenze e prevenzione"
Progetto “Sexteen”
Progetto “Siamo…Sicuri?”
Progetto “Divertimento Stupefacente”
Assemblee studenti/consulenza
Evento Sostanze
Evento premiazione mese prevenzione alcologica
Evento Io non ci sto dentro
ATTIVITÀ SUL TERRITORIO – Totale utenti
Progetto Giochi Puliti - Coordinamento regionale Safe – Night e Go-Card
Progetto Parrocchie Divertimento stupefacente
Campagna informativa medici di medicina generale
Presentazione progetti di prevenzione
Autoscuole
Serata di sensibilizzazione popolazione
Progetto “Per Corsi di salute”
Num. utenti coinvolti
Giovani
Adulti
3.930
229
727
10
382
3
170
4
14
175
12
507
122
205
940
256
45
401
1.415
565
350
500
9
120
2
8
19
4
24
803
500
16
108
30
10
100
39
112
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 4 – Utenti
4.7. Alcune novità del 2011
RITIRO REFERTI ONLINE
Da dicembre 2011 i cittadini dei 25 comuni del territorio di riferimento
dell’ULSS 21 possono estrarre i propri referti di laboratorio da internet,
accedendo al portale “Veneto ESCAPE” tramite l’apposito link sul sito
aziendale www.aulsslegnago.it. La procedura è stata studiata per
agevolare anche chi non ha dimestichezza con le tecnologie. Ogni cittadino
riceve, unitamente alla prenotazione della prestazione, un codice per
accedere al servizio. Digitando nel portale le proprie credenziali, potrà
quindi accedere al referto e scaricarlo. Il servizio attualmente è attivo per
gli esami di laboratorio, ma nel corso del 2012 verrà esteso anche ai referti
radiologici, attualmente già consegnati in digitale su supporto CD ROM. Per gli utenti della ULSS 21
scaricare il referto da uno sportello aperto 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, significa un
risparmio di tempo e denaro calcolato in quasi 2 milioni di euro l’anno tenendo conto che in media
vengono prodotti circa 120.000 referti ogni anno.
Questa è una iniziativa coordinata da Arsenàl.IT – Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità
Digitale – avviata nel 2009 con l’obiettivo di estendere in tutte le Aziende venete e standardizzare,
laddove già presente, la gestione digitale dell’intero ciclo di firma, certificazione, archiviazione,
distribuzione, estrazione e conservazione dei referti informatici, lasciando inalterata la loro validità
legale
AMBULATORIO DI PRE-RICOVERO
Dal 7 novembre scorso tutti gli accertamenti per gli interventi chirurgici vengono effettuati in un
unico centro denominato “Ambulatorio di Pre-ricovero”, situato al primo piano dell’Ospedale di
Legnago, blocco nord. Qui i pazienti vengono ricevuti e vengono loro eseguiti gli esami del sangue,
l’elettrocardiogramma e la visita anestesiologica. L’ambulatorio è dotato di personale dedicato
(infermieri e OSS) con il compito di assistere i pazienti in questa fase ottimizzando il percorso
preoperatorio. Per assicurare il rispetto dei tempi nella refertazione degli esami in modo che siano a
disposizione dell’anestesista nel più breve tempo possibile, al fine di concludere l’iter del prericovero, la realizzazione del percorso ha coinvolto più interlocutori: il Dipartimento Chirurgico, il
Dipartimento dei Servizi (Laboratorio Analisiee Radiologia Diagnostica) e l’UOC Cardiologia.
L’obiettivo di questa nuova organizzazione è quello di concentrare in un unico giorno ed in un’unica
sede tutte le prestazioni diagnostiche preparatorie al ricovero accorciando i tempi per l’esecuzione
degli esami. Tale percorso, inoltre, risulta più sicuro dal punto di vista del rischio clinico in quanto si
annulla la variabilità di procedure tra i vari reparti chirurgici. Il servizio di Pre-ricovero è il primo in
Azienda a gestione infermieristica. Infatti un gruppo di infermieri esperti e appositamente preparati
gestiscono il percorso del paziente che deve sottoporsi ad intervento chirurgico dal momento della
telefonata a domicilio sino alla preparazione completa per l’intervento.
CHECK UP A PAGAMENTO
La Regione Veneto ha inserito tra gli obiettivi per il 2011 dei Direttori Generali l’attivazione dei
check-up clinici a pagamento, ovvero “pacchetti” di prestazioni diagnostiche a pagamento rivolte
all’utente sano, cioè senza patologie in corso riconosciute, che però vuole eseguire un controllo
preventivo senza doversi rivolgere a strutture private. Questi pacchetti sono suddivisi in check-up di
primo e secondo livello, in entrambi i casi per uomini e per donne, e possono essere prenotati al
Centro Unico di Prenotazione (CUP) dell’ULSS 21.
113
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
CAPITOLO 5. Risorse Umane
RISORSE UMANE
Il principio della dottrina sulle organizzazioni aziendali per cui “il vero patrimonio delle imprese sono le persone”
assume uno specifico significato per le aziende sanitarie, nelle quali il fattore della professionalità – inteso non
solo in senso tecnico, ma anche come capacità di interazione con l’utenza e lavoro in équipe – risulta
determinante ai fini della qualità ed efficacia del servizio erogato. Anche in termini di politiche di bilancio,
d’altronde, il valore delle risorse umane risulta determinante, in quanto il costo del personale rappresenta uno
delle voci di spesa con maggiore incidenza sugli oneri di produzione delle aziende sanitarie.
Per queste ragioni, la valorizzazione delle risorse umane del SSN rappresenta un principio che necessariamente
deve orientare le politiche legislative e gestionali che, operando su diversi livelli, sono destinate ad incidere sul
reperimento, sulla formazione, sull’inquadramento giuridico-contrattuale, sull’aggiornamento, sulla promozione,
sulla produttività e sulla crescita professionale del personale del comparto sanitario.
Fonte: “Libro Bianco sui Principi fondamentali del Servizio Sanitario nazionale”, Ministero della Salute, 2008
Il Servizio Personale e sviluppo organizzativo è un’articolazione aziendale che si occupa del vari
aspetti concernenti la gestione delle risorse umane, riassumibili nei processi di: pianificazione,
reclutamento, selezione ed inserimento in azienda, formazione, valutazione, carriera e mobilità del
personale, politica retributiva e relazioni sindacali e rapporti con il personale.
5.1.1. Consistenza e caratteristiche del personale
Personale per ruolo e Nel Servizio Sanitario Nazionale operano molte professionalità di diversa estrazione e con di rapporti
profilo di lavoro di varia natura:
• rapporto di dipendenza a tempo indeterminato;
• rapporto di dipendenza a tempo determinato (avviso pubblico);
• personale a convenzione, così distinto:
- Specialisti ambulatoriali interni (SAI);
- Medici di medicina generale (MMG);
- Pediatri di libera scelta (PLS);
- Medici di continuità assistenziale (guardia medica).
• altri rapporti quali:
- incarichi ex. art. 15 septies D. Lgs. 502/92
- collaborazioni coordinate e continuative (Co.Co.Co.) e incarichi libero professionali ex art.
76 comma D.Lgs. 165/2001
Circa l’85% del personale che lavora all’interno delle strutture aziendali è legato all’Azienda da un
rapporto di dipendenza a tempo indeterminato. La quota rimanente è rappresentata da rapporti di
lavoro a tempo determinato o temporaneo (dipendenti a tempo determinato, incarichi art 15 septies
D. lgs 502/92, collaborazioni coordinate e continuative e incarichi professionali art. 76 D.lgs 165/01).
L’Azienda inoltre, per rispondere alle esigenze dei cittadini e per migliorare la qualità delle
prestazioni, ricorre a professionisti convenzionati: Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera
scelta, Medici addetti al servizio di Continuità Assistenziale (guardia medica notturna, festiva
prefestiva) e Specialisti ambulatoriali interni. Il loro rapporto con il Sistema Sanitario nazionale è
regolato a livello nazionale con i rispettivi Accordi Collettivi Nazionali, Accordi Regionali e, a livello
aziendale, con i cosiddetti “Patti Aziendali”, con cui si definiscono i progetti e le attività che il
personale convenzionato deve svolgere per l’attuazione degli obiettivi individuati dalla
programmazione regionale. Includono la promozione dell’attività di governo della domanda, obiettivi
di salute, attività di formazione, di crescita professionale dei Medici e di erogazione dei servizi.
114
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 5 – Risorse
Tabella 5.1 Consistenza del personale dipendente
PERSONALE DIPENDENTE a tempo indeterminato e determinato
(al 31/12)
Dirigenza medica
Dirigenza sanitaria
Dirigenza veterinaria
Personale infermieristico
OSS/OTAA
Comparto (esclusi infermieri e OSS/OTAA)
Dirigenza professionale, tecnico, amministrativo (PTA)
Comparto PTA
Totale personale dipendente
PERSONALE CONVENZIONATO
Medici di medicina generale
Pediatri libera scelta
Specialisti ambulatoriali interni
Medici addetti al servizio di Continuità Assistenziale
Tot. personale convenzionato
2008
248
24
19
775
152
204
7
344
1.773
2009
252
23
18
771
153
204
7
346
1.774
2010
253
24
19
770
164
209
7
338
1.784
2011
263
24
19
764
173
201
8
328
1.780
2008
111
18
27
25
181
2009
111
19
27
25
182
2010
108
19
27
25
179
2011
100
20
27
22
169
Umane
Il personale dipendente a tempo è rappresentato prevalentemente dalla componente femminile Età e genere del
(71%), con un totale di 1.268 dipendenti donne contro 512 uomini (Grafico 5.1). Questa distribuzione Personale
tuttavia è capovolta prendendo in esame solamente i dipendenti con qualifica apicale (direttori di
struttura complessa). In questo caso sono gli uomini ad essere in prevalenza (88% di uomini contro il
12% di donne).
Grafico 5.1 Personale dipendente per sesso con dettaglio su personale con qualifica apicale (anno 2011)
donne con
qualifica apicale
donne
12%
71%
29%
uomini con
qualifica apicale
88%
uomini
Grafico 5.2 Profili orari dei dipendenti (anno 2011)
Part-time
fino al 50%
57
Part-time
oltre il 50%
216
Tempo pieno
1408
Per quanto riguarda il profilo orario del personale Profili orari e
dipendente a tempo indeterminato (il personale a limitazioni
tempo determinato è sempre a tempo pieno), il
grafico 5.2 illustra la percentuale di dipendenti
impegnati a tempo pieno, in part-time fino al 50% e
in part-time oltre il 50%. I dipendenti in part-time
sono per il 97% donne.
Nel 2011 sono stati 98 i dipendenti con limitazioni
lavorative, quasi tutti infermieri, operatori socio
sanitari e altro personale sanitario (fisioterapisti,
tecnici, ecc.)
Le assenze del personale nel corso del 2011, in totale 90.231 giorni (103.884 nel 2010), sono Assenze del personale e
imputabili prevalentemente alle ferie. Seguono quelle per malattia e per maternità. Nel complesso le Operazione Trasparenza
assenze sono sensibilmente diminuite rispetto agli anni precedenti (-13%).
Dal 2009 è reso obbligatorio a tutte le amministrazioni pubbliche di rendere noto, oltre ad alcune
informazioni relative ai dirigenti, anche i tassi di assenza e presenza del personale aggregati per
ufficio dirigenziale (L. 69/2009). Da giugno 2009 sul sito aziendale vengono pubblicate sotto la voce
“TRASPARENZA, valutazione e merito” i curricula vitae e la retribuzione di tutti i dirigenti
dell’Azienda, l’elenco degli incarichi autorizzati ai propri dirigenti e i tassi di assenza e presenza del
personale per ciascun mese.
115
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
Grafico 5.3 Dettaglio cause di assenza (in giorni)
110.000
100.000
90.000
80.000
70.000
1.436
13.571
4.150
1.125
1.717
10.153
12.169
5.220
5.747
Permesso assenza non
retribuita
1.889
13.244
13.797
14.127
9.216
5.078
Maternità retribuita
13.440
L.104/92
60.000
Malattia retribuita
50.000
40.000
67.029
61.013
Ferie
65.004
56.546
30.000
Scioperi
20.000
10.000
-
5.812
2008
139
5.262
2009
150
5.318
2010
132
3.862
200
Permesso assenza
retribuita
2011
5.1.2. Politiche del personale e turn-over
Anche per l’anno 2011 il reclutamento del personale è stato fortemente condizionato dai limiti
imposti dalla normativa vigente, nonché dalle disposizioni della Regione Veneto in materia di
acquisizione di risorse, che hanno confermato anche per il triennio 2010 - 2012 misure per la
razionalizzazione della spesa delle aziende sanitarie (L. 23/12/2009 nr. 191 – Legge Finanziaria e L.R.
04/03/2010 nr. 16). In tale contesto la Regione Veneto ha impartito la direttiva secondo cui le
Aziende Sanitarie, nell’ambito delle disponibilità finanziarie complessive, dovevano adottare misure
di contenimento della spesa per il personale idonee a garantire che la spesa stessa risultasse
compatibile con gli obiettivi di bilancio assegnati.
L’Azienda, quindi, fermo restando l’obbligo del vincolo economico, al fine di garantire i livelli minimi
di assistenza e l’erogazione delle prestazioni negli standard di attesa minimi, ha posto in essere per
l’anno 2011 una programmazione basata su processi di revisioni organizzative, volti a razionalizzare e
ottimizzare le risorse intese come forza lavoro, tenendo anche conto, per quanto riguarda alcune
figure sanitarie, del riequilibrio tra il profilo degli infermieri e gli operatori socio sanitari,
rispondendo in tal modo alle esigenze assistenziali di alcune unità operative (ad esempio geriatria,
lungodegenza, ecc…).
Nel rispetto di tale vincolo, l’Azienda ha adottato un provvedimento di programmazione del
fabbisogno di personale per l’anno 2011 (deliberazione nr. 52 del 28/01/2011) attenendosi alle
seguenti linee di intervento:
• garanzia del turn – over del personale medico, infermieristico e di supporto OSS e altro personale
sanitario;
• sostituzione del personale assente per maternità o altre tipologie di assenza, compatibilmente
con le risorse finanziarie disponibili, rispetto al monitoraggio della spesa;
• copertura di turn - over relativo agli anni precedenti;
• acquisizione di professionisti con peculiari caratteristiche professionali, da valutarsi da parte della
Direzione con riferimento a particolari figure necessarie o da sostituire;
• prosecuzione anche per l’anno 2011 dei rapporti di lavoro flessibili, ovvero incarichi a tempo
determinato e rapporti di collaborazione in essere al 31.12.2011, fermo restando eventuali
revisioni in presenza di disposizioni regionali a livello economico (riduzione degli stessi);
• assunzione di personale strutturato nell’ambito dell’area sociale, attualmente con incarico a
tempo determinato;
• assunzione di personale amministrativo dirigenti e dell’area del comparto a fronte di molteplici
cessazioni intervenute anche negli anni precedenti;
• assunzioni di figure professionali previste dalla convenzione in materia di assunzione di personale
appartenente alle categorie protette/invalidi.
116
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 5 – Risorse
Umane
Relativamente alla struttura ospedaliera “Chiarenzi” di Zevio è stata garantita la prosecuzione di
tutti i rapporti di lavoro in essere, con la sostituzione delle cessazioni intervenute nel corso del 2011,
al fine di garantire le attività sanitarie presso la struttura. La spesa di tale personale è stata
considerata, per il terzo anno consecutivo e con approvazione della Regione, al di fuori delle
limitazioni della spesa del personale come indicato dalla Legge Finanziaria, trattandosi di una
situazione del tutto particolare e limitata nel tempo e correlata alle determinazioni in sede di
programmazione regionale. Sono state attivate e concluse le procedure selettive per la copertura dei
posti autorizzati dalla Segreteria Regionale per la Sanità Veneto (17 infermieri, 18 fisioterapisti e 5
assistenti amministrativi).
Tabella 5.2 Turn-over del personale dipendente a tempo indeterminato e determinato nel quadriennio
ASSUNZIONI
Comparto
Dirigenti medici
Dirigenti veterinari
Dirigenti sanitari
Dirigenti PTA
Totale
CESSAZIONI DAL SERVIZIO
Pensionamento
Recesso
Risoluzione per inabilità fisica
Mobilità in uscita
Scadenza incarico a tempo determinato
Totale
2008
117
28
0
3
0
148
2009
39
14
0
0
0
53
2010
80
33
2
1
0
116
2011
71
33
3
1
0
108
43
23
1
9
7
83
24
16
4
6
13
63
63
24
2
7
10
106
45
38
0
8
21
112
5.1.3. Attività di formazione per il personale dipendente
La programmazione dell’attività di formazione dell’Azienda ULSS 21 viene realizzata partendo dalle
proposte formulate dai direttori di Unità operativa,
valutate dal comitato tecnico aziendale per la formazione e Tabella 5.3 Dipendenti formati in azienda, con percentuale
dipendenti in possesso del numero minimo di crediti (2011)
dalla direzione strategica rispetto alla coerenza con gli
Nu.
% dip. con
obiettivi e le linee guida aziendali e raccolte nel Piano di
Figure professionali
dipendenti minimo 25
Formazione Annuale (PFA), che viene recepito a aggiornato
formati
crediti ECM
con formale atto deliberativo aziendale.
Medico
180
31%
16
19%
Gli obiettivi formativi per l’anno 2011 sono stati delineati Veterinario
5
20%
coerentemente con gli obiettivi ECM nazionali/regionali e Farmacista
Biologo
2
100%
con quelli della programmazione aziendale. Si è scelto di
5
40%
dare priorità alla formazione “in house” valorizzando la Chimico
Psicologo
0
0%
docenza interna e la formazione sul campo, di provvedere
Infermiere
598
53%
alla formazione del personale neoassunto e di tutto il
18
50%
personale in mobilità, per renderlo il prima possibile Ostetrica
Dietista
1
0%
operativo nei nuovi settori di assegnazione, e di favorire la
Assistente sanitaria
10
10%
continuità assistenziale ospedale-territorio. Il piano
Infermiere pediatrico
3
33%
formativo ha incluso inoltre, come ogni anno, Educatore professionale
23
35%
l’aggiornamento delle conoscenze sulla normativa più Tecnico sanitario laboratorio biomedico
29
41%
recente, la prevenzione degli infortuni e tutela della salute Tecnico fisiopatologia cardiocircolatoria
1
0%
degli operatori e degli utenti, il miglioramento delle Tecnico di neurofisiopatologia
4
0%
competenze tecniche del personale e i percorsi formativi Tecnico sanitario di radiologia medica
25
80%
per “la lotta al dolore”.
Tecnico audiometrista
0
0%
L’Azienda ha promosso numerose iniziative formative in
grado di garantire l’acquisizione del numero minimo di
crediti ( 50 crediti - minimo 25 - max 75) previsti per l’anno
2011 a tutte le figure professionali, come stabilito
dall’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, “Riordino
del sistema di formazione continua in medicina”.
Tecnico prev. ambiente luoghi di lavoro
Fisioterapista
Logopedista
Ortottista
Amministrativo
Fisico
Totale
13
38
10
3
1
3
988
54%
11%
70%
0%
0%
100%
46%
117
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
I corsi di formazione organizzati dall’Azienda ULSS 21 nel 2011 sono stati 86 (alcuni dei quali ripetuti
in più edizioni, per un totale quindi di 149 eventi formativi) e hanno coinvolto 1.155 dipendenti, che
nel complesso hanno dedicato all’aggiornamento quasi 22 mila ore. Sono stati inoltre realizzati 16
corsi di formazione sul campo, il cui importante vantaggio consiste nel dare la possibilità di utilizzare,
per l’apprendimento, le strutture sanitarie e le competenze degli operatori direttamente impegnati
nelle attività assistenziali (438 dipendenti formati). Dei 165 eventi formativi complessivi, a 147 sono
stati attribuiti dalla Regione Veneto i crediti ECM, in quanto rientranti nel Programma nazionale di
Educazione Continua in Medicina. I crediti rappresentano un modo per misurare l’impegno e il
tempo dedicato dall’operatore sanitario all’aggiornamento e al miglioramento del livello qualitativo
della professionalità.
I temi trattati, di tipo socio-sanitario o di stampo più tecnico manageriale, riguardano da un lato
l’ambito della formazione specifica, cioè legata al fabbisogno formativo delle singole Unità Operative
e finalizzata ad acquisire conoscenze e competenze strettamente correlate al ruolo svolto dai singoli
operatori, dall’altro tematiche che riguardano trasversalmente più professionalità. Relativamente
alla seconda tipologia, è stato attuato, come scelta aziendale di formazione strategica, un
programma trasversale per lo sviluppo delle professionalità in relazione al ruolo e alla gestione dei
collaboratori. I corsi proposti hanno spaziato vari argomenti nell’ambito sanitario e manageriale.
Circa tre quarti hanno riguardato argomenti prevalentemente socio-sanitari.
Tabella 5.4 Formazione intra-aziendale (anno 2011)
AREE
Comunicazione
Risk management
Obblighi di legge
Formaz. personale neo assunto e trasferito
Informativa
Governo clinico
Congressi/Convegni
TOTALI
Formazione sul campo
Num. N. crediti
N.
corsi
ECM
partecipanti
2
68
63
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
14
370
466
0
0
0
16
438
529
Formazione residenziale
Num. N. crediti
N.
corsi
ECM partecipanti
11
92
262
22
92
462
2
8
29
3
13
58
3
0
32
104
670
2.889
4
15
194
149
890
3.926
Particolare attenzione è stata posta alla Formazione congiunta medici di assistenza ospedaliera con
Medici di Medicina Generale. Dal 2010 infatti è attivo il nucleo per la Formazione per la medicina
generale, composto da tre MMG, un medico del Dipartimento Distretto e due medici specialisti
ospedalieri. Il gruppo ha tra gli obiettivi la progettazione della formazione per i MMG sulla base di
alcuni elementi chiave: la condivisione di percorsi diagnostico terapeutici ospedale-territorio e la
costruzione della continuità assistenziale per le patologie prevalenti sulla base di iter diagnostici di 1°
e 2° livello. Nel 2011 sono stati organizzati 8 incontri formativi, durante i quali è stato previsto uno
spazio per le comunicazioni istituzionali organizzativo-strategiche dell’Azienda.
Il costo complessivo per la formazione aziendale è stato pari ad € 163.985, di cui il 78% per la
formazione del comparto, 18% della dirigenza medico-veterinaria e il 4% per la rimanente dirigenza
(sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa).
La formazione extra Azienda (aggiornamento obbligatorio o facoltativo), come previsto dagli istituti
contrattuali, ha riguardato 374 dipendenti, perlopiù medici ed infermieri, impegnati
complessivamente per 6.993 ore di formazione.
5.1.4. Formazione farmacie convenzionate
Negli ultimi anni, i mutamenti dei bisogni della popolazione, i cambiamenti nella struttura familiare,
l’aumento della patologie croniche hanno avuto come conseguenza una riorganizzazione della rete
assistenziale delle aziende sanitarie con forte investimento nei servizi territoriali, comprese le
farmacie. Le due iniziative formative organizzate hanno contribuito a diffondere la conoscenza
dell’organizzazione dei servizi territoriali socio-sanitari dell’azienda e delle relative modalità di
accesso. I percorsi hanno coinvolto 48 farmacisti che operano nel territorio
118
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 5 – Risorse
Umane
5.1.5. Prevenzione e gestione del rischio degli operatori
Il compito di garantire l’attività di sorveglianza sanitaria e del rischio degli operatori è assegnato al
Servizio Prevenzione e Protezione. Esso, oltre ad individuare i fattori di rischio negli ambienti di
lavoro e le relative misure di sicurezza nel rispetto della normativa vigente, monitora costantemente
gli infortuni che coinvolgono il personale dipendente durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Per l’anno 2011 il Servizio Prevenzione e Protezione ha rilevato Grafico 5.4 Infortuni del Personale dipendente durante l’attività
lavorativa (anni 1999-2011)
un totale di 81 infortuni (Grafico 5.4) con un trend in continuo
miglioramento. La popolazione di riferimento comprende sia i
172
160
149
146
lavoratori formalmente dipendenti che altro personale
141
137
132
116 122 110
115
115
presente in Azienda a vario titolo come gli Studenti del Corso di
Laurea in Scienze infermieristiche, i Medici tirocinanti, ecc.
81
La maggioranza degli infortuni è di natura “biologica” (Grafico
5.5). Per rischio biologico si intende il rischio da esposizione a
tutti quegli agenti biologici normalmente presenti negli
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
ambienti sanitari, quali virus, batteri, miceti e parassiti. Tutto il
personale è debitamente istruito circa le precauzioni universali
(standard) e specifiche per la prevenzione delle infezioni occupazionali, in particolare lavaggio
sistematico delle mani e utilizzo dei DPI (Dispositivi di protezione individuale). Il numero di infortuni
a rischio biologico nel 2011 è piuttosto alto, ma si deve notare come a ciò contribuisca la presenza
nelle strutture ospedaliere e non di personale in formazione (studenti tirocinanti)ed eventuali
situazioni di disagio o stress.
2007 2008 2009 2010 2011
Le azioni di prevenzione finalizzate a contenere i contatti a rischio di trasmissione sono, oltre alla
formazione continua e all’addestramento, l’osservanza delle Precauzioni standard e la disponibilità e
l’utilizzo di dispositivi medici sicuri (Needlestick Prevention Devices).
Per gli infortuni da scivolamento/caduta, seconda tipologia di infortunio per rilevanza, la
prevenzione viene concretizzata attraverso la sensibilizzazione costante del personale nell’adozione
di comportamenti corretti nei percorsi all’interno e all’esterno delle strutture aziendali, nell’utilizzo
corretto delle calzature da lavoro fornite, nel monitoraggio delle caratteristiche di integrità di
pavimenti interni delle strutture, intervenendo con celerità in caso di danneggiamenti di qualsiasi
tipo, oltre che il divieto di utilizzare prodotti a base di qualsiasi tipo di cera per la pulizia dei
pavimenti.
Gli infortuni hanno determinato un totale di 736 giorni di assenza, che scendono a 517 se non si
considerano gli infortuni in itinere (Tabella 5.5).
Tabella 5.5 Altri indicatori sugli infortuni del personale,
Grafico 5.5 Tipologie di infortuni avvenuti nel 2011
Indicatori
2008
2009
2010
2011
n° infortuni totali (senza itinere)
giorni di assenza per infortuni (senza itinere)
n° infortuni totali/n° dipendenti
n° infortuni con assenza > di 3 gg/n° dipendenti
n° infortuni in itinere
giorni di assenza per infortuni in itinere
giorni di assenza media per infortuni in itinere
109
519
0,06
0,01
7
117
16,7
110
704
0,06
0,01
10
167
16,7
103
609
0,06
0,02
7
99
14,1
72
517
0,04
0,01
9
219
24,3
In itinere
11%
Altre cause
19%
Biologici
49%
Aggressioni
4%
Scivolamento
/caduta
9%
Movimentaz.
carichi
1%
Movimentaz.
pazienti
7%
119
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
PITOLO 6. Pubblica amministrPARNER
azione e organizzazioni partner
ECAORGANIZZAZIONI
6.1.1. La Regione Veneto
Le Regioni, responsabili in via esclusiva dell'organizzazione delle strutture e dei servizi sanitari, sono
direttamente impegnate ad assicurare l'effettiva erogazione delle prestazioni incluse nei LEA (Livelli
essenziali di assistenza), sulla base delle esigenze specifiche del territorio nazionale.
La Regione Veneto ha un ruolo centrale nel governo delle politiche sanitarie e socio-sanitarie che
esplica mediante la nomina del Direttore Generale. Inoltre, è l’Ente con il quale l’Azienda ULSS
intrattiene il maggior numero di rapporti istituzionali, in particolare:
• approva i bilanci economici preventivi e consuntivi, attestandone la congruità;
• definisce tariffe e tetti di attività per determinare le tipologie di prestazioni;
• autorizza gli investimenti dell’azienda;
• detta i vincoli per le assunzioni del personale dipendente;
• definisce la dotazione organica ospedaliera nell’ottica della programmazione regionale;
• integra il finanziamento destinato all’area sociale a parziale copertura da parte dei Comuni;
• definisce obiettivi specifici per la direzione strategica aziendale;
• determina i principi sull’organizzazione dei servizi e i criteri di finanziamento dell’Azienda ULSS;
• fornisce gli indirizzi per la definizione del Piano Attuativo Locale quale strumento di
programmazione sanitaria e socio-sanitaria nelle specifiche realtà territoriali e provvede alla sua
approvazione;
• definisce l’articolazione territoriale delle Aziende Socio-Sanitarie, i principi ed i criteri per
l’adozione dell’Atto Aziendale volto a disciplinarne l’organizzazione ed il funzionamento.
L’attività dell’Azienda ULSS è costantemente rilevata dalla Regione alla quale vengono inviati,
attraverso flussi informativi istituzionali, informazioni relative all’attività erogata, al personale, ai dati
economico-finanziari, etc. Ai Direttori Generali, all’atto della nomina, la Regione assegna obiettivi di
salute e di funzionamento dei servizi con riferimento alle relative risorse. Periodicamente con decreti
della Giunta Regionale vengono individuati i tempi e le modalità di raggiungimento in termini
concreti degli obiettivi suddetti.
6.1.2. Istituzioni scolastiche e Polo didattico universitario
Dall’Anno Accademico 2000/01 l’Azienda ULSS 21 ospita il Corso di Laurea in Infermieristica, polo
didattico dell’Università degli Studi di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il percorso di studi si
articola in 3 anni e comprende lezioni didattiche, laboratori, esercitazioni, tirocini clinici presso le
Unità Operative dell’Azienda ULSS 21 di Legnago e dell’Azienda Ospedaliera di Verona, dove gli
studenti maturano esperienze in importanti realtà di alta specialità. In linea con l’evoluzione dei
bisogni dei cittadini e con il nuovo piano di studi del Corso di Laurea si è dato ampio spazio allo
sviluppo di competenze spendibili non solo in strutture ospedalieri ma anche nel territorio. Per
questo motivo con l’anno accademico 2011/2012 gli studenti svolgono il tirocinio clinico anche
presso i Centri Servizi di Oppeano e Cerea. Inoltre l’Università di Verona offre agli studenti la
possibilità di arricchire il proprio curriculum formativo all’estero, usufruendo del programma
Erasmus.
120
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 6 – Pubblica amministrazione
e organizzazioni partner
L’Azienda ULSS 21 ha in dotazione due manichini ideati per la formazione professionale, volti a
simulare scenari di assistenza e gestione di un’ampia serie di pazienti, con i quali gli studenti possono
sperimentare la propria abilità professionale in situazione protetta. Per il 2012 l’Azienda ULSS 21 ha
in programma l’acquisizione di un terzo manichino.
Nel corso del 2011/2012 è stata rinnovata la dotazione dell’aula informatica con cinque nuovi
computer, forniti in comodato d’uso dall’E.S.U. di Verona. Da settembre 2012 sarà disponibile anche
la rete wireless dell’Università di Verona presso il nostro Corso di Laurea, alla quale studenti e
docenti potranno accedere con il proprio pc, telefonino e tablet. Sempre nel 2011/2012 è stato
organizzato l’”Open day” rivolto agli studenti del Liceo Cotta. Docenti, studenti e neolaureati del
Corso di Laurea di infermieristica hanno illustrato l’offerta formativa del Corso di Laurea con opuscoli
e dimostrazioni pratiche in laboratorio. Questa evento è stato preceduto dalla partecipazione da
parte di alcuni studenti dell’istituto superiore a delle lezioni universitarie, a stage osservativi in
contesti clinici dell’ Ospedale Mater Salutis (Progetto alternanza scuola/lavoro con il Liceo “Cotta”).
Al fine di garantire un contesto favorevole all’apprendimento, è sempre costante il rapporto tra il
Corso di Laurea e lo staff clinico: i Coordinatori Infermieristici (ex caposala) partecipano ad incontri
specifici di programmazione al fine di creare un ambiente che faciliti l’apprendimento, mentre gli
infermieri vengono appositamente formati ad affiancare gli studenti infermieri nei contesti clinici
ospedalieri e territoriali.
Gli studenti iscritti all’Anno Accademico 2011-2012 sono stati 243, di cui 105 al primo anno, 65 al
secondo e 73 al terzo anno. Gli studenti che hanno portato a termine gli studi, laureandosi nelle
ultime sessioni di Laurea (novembre 2011, marzo 2012) sono stati 50, portando a 330 il numero
complessivo dei laureati dal 2000 ad oggi.
Il Corso di Laurea in Infermieristica di
Legnago è situato al terzo piano ala nord
dell’Ospedale di Legnago. L’accesso al
Corso di Laurea è programmato e per
accedere alla selezione è prevista la
preiscrizione sul sito dell’Università di
Verona (www.univr.it) da metà luglio a
metà agosto. Il Personale di segreteria è a
disposizione dal lunedì al venerdì dalle ore
8.30 alle ore 12.00 per informazioni
sull’organizzazione e le modalità di
accesso al Corso stesso. Per rivolgersi alla
Segreteria del Corso di Laurea in
Infermieristica i recapiti sono: 0442
622245 – 622829, fax 0442 622139, email
[email protected].
6.1.3. Asilo nido aziendale
Nell’Azienda ULSS 21 di Legnago è attivo dal 2005 un servizio di Asilo Nido Aziendale
prioritariamente dedicato ai figli dei dipendenti, la cui conduzione è affidata ad una Cooperativa
sociale operante nel settore. L’Asilo Nido, denominato “Fior di Nido”, accoglie bambini di età
compresa tra 3 mesi e 3 anni. I bambini iscritti nel 2011 sono in media 25 per un totale di circa 4.379
giornate di presenza.
Le spese sostenute per il funzionamento di
questo servizio nel 2011 sono ammontate ad €
184.500. Tali costi sono stati coperti con le rette
pagate dagli utenti (€ 107.520), da fondi
dell’ULSS (€ 49.320) e da un finanziamento
regionale.
121
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
6.1.4. Fornitori
La qualità dei fornitori costituisce per l’Azienda uno dei fattori di successo per garantire ai propri
utenti delle prestazioni sanitarie adeguate. L’azienda opera con riferimento alle disposizioni del
Codice degli Appalti, garantendo imparzialità, trasparenza e concorrenzialità nella selezione dei
contraenti, unitamente all’economicità dei risultati.
L’Azienda si impegna, con particolare in riferimento all’area della contrattazione sotto il valore di
soglia comunitaria, a realizzare con i propri fornitori strategie innovative di “partnership” ispirando la
disciplina contrattuale alla ricerca di forme condivise sistematiche di collaborazione e di
coinvolgimento, per favorire la massima qualificazione della programmazione della gestione dei
processi di approvvigionamento.
L’Azienda stipula generalmente contratti di fornitura per l’acquisizione di beni sanitari (attrezzature
sanitarie, presidi, farmaci, ecc), di beni non sanitari
Grafico 6.1 Provenienza dei fornitori (provincia) per fatturato dell’acquisto (cancelleria, mobilio, ecc.) e di servizi non sanitari
(lavanderia, mensa,…). Vi sono inoltre fornitori privati
Treviso Venezia
con i quali l’azienda instaura un rapporto che esula
0,81%
0,50%
Padova
dalla fornitura in senso stretto e sfocia piuttosto nella
4,91%
Rovigo
collaborazione: in questo caso si parla di acquisto di
0,32%
servizi sanitari verso cooperative sociali, associazioni
ONLUS, istituti di assistenza privati, Comuni, ecc.
Sono infine da considerare anche i rapporti di
fornitura per servizi sanitari con controparti quali le
Case di Riposo, Medicina convenzionata (MMG, PLS,
Specialisti
ambulatoriali
interni,
Continuità
Verona
assistenziale),
farmaceutica
convenzionata,
ecc.
46,93%
Altre Regioni
42,64%
I tempi medi di pagamento verso i fornitori sono di
373 giorni (221,4 nel 2010). Questo dato comprende
anche quei fornitori (medicina e farmaceutica
convenzionate, case di riposo, ecc.) per i quali è
prevista una priorità nei pagamenti. Per la generalità
Vicenza
dei fornitori di beni e servizi, che invece non hanno
3,55%
priorità, i termini medi di pagamento sono a 454
giorni dalla data di fatturazione, a causa delle criticità
nella situazione di liquidità aziendale di cui è già stata data nota nel Capitolo 3 “Dimensione
Economica”.
Il Grafico 6.1 riporta la distribuzione territoriale dei fornitori dell’Azienda secondo il fatturato
dell’acquisto. Si osserva come oltre la maggioranza degli acquisti vengano effettuati in Regione
Veneto e, in particolare, nella provincia di Verona (46,9%).
6.1.5. Gli Istituti Creditizi
Per l’anno 2011 la Fondazione Cariverona nell’ambito del programma Salute Pubblica, Medicina
Preventiva e Riabilitativa ha disposto in favore della nostra Azienda un impegno contributivo fino a €
460.000 per la realizzazione di un progetto di aggiornamento delle attrezzature dell’UOC Radiologia
che prevede l’acquisizione di una Diagnostica radiologica digitale diretta, di un Radiologico portatile,
di un Ortopantomografo e di 2 Ecotomografi. Infatti, nell’ambito del costante impegno aziendale
finalizzato al miglioramento continuo dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi erogati, risulta
particolarmente rilevante la possibilità di disporre, all’interno del Servizio di Radiologia, di
apparecchiature di ultima generazione con elevata qualità dell’immagine ed un potenziale di funzioni
di nuova concezione che risponde ad un’esigenza di aggiornamento della dotazione aziendale con
strumentazioni polifunzionali o multidisciplinari.
Per l’anno 2012 è stato presentato alla Fondazione Cariverona, nell’ambito del programma Salute
Pubblica, Medicina Preventiva e Riabilitativa, un progetto di Telemedicina che prevede l’estensione
ad altre Unità Operative del progetto di telemedicina, denominato REM, per l’implementazione del
fascicolo sanitario elettronico e l’adeguamento tecnologico per la distribuzione online delle immagini
presso le Unità Operative ospedaliere.
122
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 6 – Pubblica amministrazione
e organizzazioni partner
6.1.6. Le organizzazioni del Terzo settore
Le Organizzazioni del Terzo Settore (Associazioni di volontariato, Comitati, Cooperative Sociali)
svolgono una funzione di grande supporto al sistema socio-sanitario, spesso anche per supplire a
carenze riscontrate nell’offerta dei servizi istituzionali. La normativa inoltre riconosce la funzione che
le associazioni e gli organismi di tutela svolgono in rappresentanza dei singoli cittadini, nella verifica
dello stato di attuazione del diritto alla salute, nella programmazione delle attività socio-sanitarie e
nella valutazione dei servizi.
Prosegue la preziosa collaborazione con i volontari del
L’Azienda si è dimostrata puntualmente aperta alla
Tribunale dei diritti del Malato Cittadinanzattiva al
collaborazione con tutte le associazioni che hanno voluto,
Punto Accoglienza, posto all’ingresso dell’Ospedale
negli anni, avviare iniziative in ambito sanitario. Si è così
“Mater Salutis”.
Collaborano non solo fornendo
instaurata una complessa rete di scambio: l’Azienda valorizza il
indicazioni al pubblico, ma anche assistendo gli utenti
volontariato e si avvale delle prestazioni di supporto operativo
che effettuano il pagamento alle casse automatiche.
e finanziario delle associazioni, attuando in concreto la
Gestiscono inoltre il rilascio delle carrozzine
collaborazione fra pubblico e privato e favorendo uno scambio
consegnando all’utente la scheda di sblocco delle stesse,
culturale e formativo che avvicina l’Azienda ai cittadini. Si
previo ritiro di un documento di riconoscimento che
viene riconsegnato al momento della restituzione della
riporta di seguito l´elenco delle associazioni di Volontariato e
scheda. Questa nuova modalità ha fatto sì che gli utenti
organizzazioni del Terzo Settore, che si interfacciano con
trovassero sempre la disponibilità di una carrozzina
l’Azienda ULSS 21.
all’ingresso riservato ai pazienti non deambulanti.
UTENTI IN GENERALE
associazioni
A.N. Alpini Protezione Civile
Gruppo alpini donatori di sangue
AIDO - Ass.ne italiana donatori di
Organi
Associazione Diabetici
AVIS - Associazione italiana Donatori
di Sangue
Circolo Noi e Caritas
Comitato in difesa dell'ospedale
FIDAS - Donatori di sangue
Società operaia mutuo soccorso
Bonavigo
Legnago
Angiari, Bovolone, Casaleone, Cerea,
Comcamarise, Legnago, Marega di
Bevilacqua, Minerbe, Nogara,
Oppeano, Ronco all'Adige, S. Pietro di
M., Salizzole, Sanguinetto, Villa
Bartolomea
Legnago, Bovolone, Zevio
Angiari, Casaleone, Castagnaro,
Concamarise, Legnago, Bevilacqua,
Minerbe, Nogara, Oppeano, Palù,
Sanguinetto, Villa Bartolomea, Zevio
Angiari
Legnago, Nogara
Donatori di sangue e sensibilizzazione con Avis per scuole
Donatori organi, incontri con i medici, informazione e
sensibilizzazione alla popolazione
Adulti diabetici
Donatori sangue e sensibilizzazione
Intrattenimento anziani e trasporto in ospedale (collaborazione
con il Comune); feste e intrattenimento per bambini.
Migliorare qualità servizi dell'ospedale e mantenere l'autonomia.
Riportare attenzione per garantire poliambulatori e diagnostica.
Partecipa alla Conferenza dei Sindaci.
Bovolone, Casaleone, Cerea, Isola
Rizza, Ronco all'Adige, Roverchiara, S.
Pietro di M., Salizzole, Oppeano, Donatori di sangue e sensibilizzazione
Zevio
Assistenza sociale per tutti, sensibilizzazione e ambul. prelievi per
Casaleone, Nogara
anziani convenzionato con l'Ulss
ASCOM - Cooperazione sviluppo terzo
mondo
Ass.ne "Oasi"
Associazione "TANTE TINTE"
Centro Italiano Femminile
Legnago
Missioni in Africa
Legnago
Verona
Legnago
Banca della disponibilità
Minerbe
Biblioteca e medici volontari per immigrati
Assistenza a stranieri, immigrati
Adulti immigrati, caritas
Trasporto per domiciliare anziani, disabili, minori (solo per il
Comune)
Tribunale del malato e Cittadinanza
Attiva
SO.CREM. - Associazione per la
cremazione
Caritas
Persone singole volontarie
Ass.ne Prevenzione Oncologica
Legnago, Oppeano
Legnago
Casaleone, Zevio
Gazzo V.se, Sanguinetto
Legnago
Tutela dei malati, dei cittadini, accoglienza
Tutela ed assiste gli iscritti che hanno espresso la volontà per la
cremazione.
Centro ascolto per famiglie disagiate (alimenti, medicinali, probl.
economici, vestiario, mobili)
Consegne pasti a domicilio per persone bisognose, assistenza
Attività di sensibilizzazione
123
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
PERSONE IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ E DISABILITÀ
associazioni
Ass.ne Italiana Assistenza Spastici
AITSaM
ANGSA
ACAT
Agata
AISM
Verona
Legnago
Verona
Legnago, Nogara
Legnago
Legnago
AISTOM
Legnago
Alcolisti Anonimi
Alcolisti Anonimi – Gruppo Rinascita
Amici della Solidarietà
Amici persone diversamente abili
Anche tu sei mio fratello
ANMIC
Ass. Papa Giovanni XXIII
Ass.ne "Gabbia No onlus"
Ass.ne "La Calamita"
Ass.ne "La Girandola"
Ass.ne "S. Martino"
Ass.ne "Tutela Saluta Mentale"
Bovolone
Legnago
Bovolone
Zevio
Nogara
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Legnago
Ass.ne Amici ANT
Legnago
Ass.ne Malati di Asma
Ass.ne Sordi Basso Veronese
Associazione Nazionale Tumori
Centro "La Bussola" (Agata)
Fondaz. Comunità Alloggio "Madonna
di Lourdes"
Fondazione"Futuro Insieme"
GAV - centro ascolto
Il Corallo
Legnago
Legnago
Nogara
Legnago
Legnago
Oppeano
Salizzole
La Sfida
Bovolone
Mani Amiche
Sostegno e orientamento pazienti con disagio psichico e loro familiari
Associazione genitori soggetti autistici
Incontri fine settimana, si aiutano tra di loro, corsi linguaggio dei segni.
Assistenza domiciliare; ricerca; assistenza sociale alle famiglie
Lotta alla dipendenza da gioco d'azzardo
Cerea
Appart. per persone in difficoltà
Più di Uno
Progetto Sorriso
San Rocco
Associazione “La Strada”
Ass.ne “Più di uno”
Bovolone
Bovolone, Cerea,
Legnago
Zevio
Nogara
Nogara
Ca’ di David
Verona
Anderlini
Arcobaleno
Ardea
Coop. Soc. Energie Sociali
Don Righetti
Emmanuel
Il Calabrone
Il Focolare
Il Pellicano
Il Ramo del Cedro
Nuova Casa Nostra
SOL-CO Coop soc. consortile
Cerea
Zevio
Legnago
Verona
Salizzole
Bovolone
Legnago
Bovolone
Bovolone
Minerbe
Cologna Veneta
Verona
Piccola Fraternità
Alcolisti in trattamento
Genitori dei tossicodipendenti
Adulti disabili
Riabilitazione e inserimento psico-sociale degli dtomizzati, con attenzione
particolare ai bambini
Alcolisti
Raccolta richieste (Sert) e sensibilizzazione pubblica
Disabili adulti
Handicap
Disabili adulti – Ceod
Associazione Nazionale Mutilati e invalidi Civili
Disabili e marginalità
Disabili giovani adulti
Adulti psichiatrici e attività ricreative
Adulti fumatori
Adulti gravi - CEOD
Adulti psichiatrici
Volontari per la raccolta fondi per ANT Bologna e assistenza gratuita ai
malati terminali oncologici a domicilio da parte di medici di Melara.
Disabilità, Amm.ri di sostegno, Mutuo Aiuto
Adulti psichiatrici
Marginalità sociale - Serd
Auto-mutuo-aiuto ai tossicodip o giovani con altri disagi (es alcolisti) di
tutte le età (minori e giovani adulti). Ascolto anche dei genitori per fornire
un corretto invio.
Minori disabili
Casi di povertà, casa del fanciullo, Attività adulti e minori, CEOD
Minori con handicap
Minori e famiglie psichiatrici e disabili
Disabili adulti - CEOD
Disabili
Disabili
cooperative sociali
CEOD - disabili
Centro per l'infanzia e trasporto ragazzi disabili
Inserimento lavorativo (tipografia Vigo)
adolescenti e giovani
CEOD- RSA
CEOD
Adulti disabili, tossicodipendenti, alcolisti, carcere, disagio sociale
Giovani adulti disabili
Adulti disabili
Minori psichiatrici e alloggi per minori
CEOD, inserimento socio-lavorativo
disagio sociale
124
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 6 – Pubblica amministrazione
e organizzazioni partner
FAMIGLIA ED ETA' EVOLUTIVA
associazioni
ACS Campagnola
AGE - Ass.ne Genitori
ANDOS - Ass.ne Naz. Donne operate
al seno
Ass.ne "Una Famiglia in più"
Ass.ne "Famiglie per l'accoglienza"
Ass.ne "Maestra Teresa"
Ass.ne "Movimento per l'affido"
Ass.ne Genitori "L'Aquilone"
Associazione Iride: - Il Girasole
- Ostello della Gioventù "Adige"
Betania
CAV - Centro Aiuto alla Vita
Centro per la famiglia "La rete"
Consulta per il sociale
Consultorio Familiare privato
Consultorio familiare priv. Cefas
Eureka a Colori
GEI - Gioco e Imparo
Campagnola di Zevio
Casaleone
Legnago
Attività educative e ricreative per minori
Collaborazioni con le scuole, Conferenze sul disagio giovanile,
intrattenimento reparto materno infantile dell’ospedale (Progetto Andrea)
Sostegno psicologico alle donne, visite mediche veloci
Urbana PD
Verona
Legnago
Verona
Ronco all'Adige
minori allontanati dalla famiglia
minori allontanati dalla famiglia
Sostegno e assistenza socio-culturale dei nomadi
minori allontanati dalla famiglia
Assistenza/formazione per problematiche con figli
Legnago
Residenzialità e progetti su minori
Zevio
Legnago, Nogara
Cerea
Legnago
Legnago
Zevio
Bovolone
Albaro di Ronco
all'Adige
Minori a rischio
Tutela della maternità, madri e figli
Sibilla - sportello donna
Legnago
La Rosa
Nogara
Coordin. volontariato di tutte le età
Prevenzione e consulenza
Adulti e coppie - consultorio familiare
Centro di aggregazione per minori-adolescenti
Attività di promozione sociale, culturale e sportiva per bambini delle scuole
materne ed elementari
Centro per l'ascolto e consulenza psicologica, giuridica, amministrativa e
imprenditoriale
Assistenza anziani, bambini, cav
cooperative sociali
Coop. Don Calabria- S Benedetto VR
Il Giardino
Il Giglio Onlus
La Tartaruga
L'Acquario di Cerea
Verdearancio
Verona
Bovolone
Legnago
Bovolone
Cerea
Cerea
adolescenti, giovani e minori
Asilo nido
adolescenti, giovani e minori
Adulti disabili
Asilo nido e comunale
Assistenza minori
centri di aggregazione per minori e adolescenti
Dopo-scuola "La Casa del Sole"
"Casa dei ragazzi" c/o Piccola Fraternità
"Eureka a Colori"
Dopo-scuola "Il Traghetto"
Centro diurno "Il Grillo Parlante"
Centro d'incontro
Centro Diurno d'Artagnan
Spazio RedRum
Centro Diurno "Il Cerchio Magico"
Dopo-scuola "pomeriggio con….."
Centro "Alla scoperta del Tesoro" c/o Biblioteca comunale
Centro Diurno "Ancora un abbraccio" c/o Sala civica S. Maria di Zevio
Marega di Bevilacqua
Bovolone
Bovolone
Castagnaro
Cerea
Legnago
Legnago
Legnago
Nogara
Oppeano
Ronco all'Adige
Zevio
UTENTI ANZIANI
associazioni
Anziani "La Quercia"
Ass. ne Terza Età (AVET) - Assistenza alla persona e motricità per anziani
Ass.ne "L'Incontro"
Ass.ne Solidarietà Parrocchiale
Ass.ne Terza Età
Circolo AUSER - Trasporto, pasti caldi, logistica prelievi per persone con difficoltà
Gruppo Campiol
Gruppo Volontari Comunali - Trasporti anziani
Il Sole
Società Mutuo Soccorso
Tribunale del malato - Trasporti anziani
Volontari assistenza ospedaliera - Assistenza diurna e notturna anziani
La Rosa
Bovolone
Porto di Legnago
Legnago
Castagnaro
Zevio
Cerea, Legnago, Nogara, Sorgà
Nogara
Angiari
Salizzole
Nogara
Oppeano
Legnago
Nogara
125
Bilancio Sociale 2011
Parte III – Relazione sociale
CAPITOLO 7. Sostenibilità Ambientale
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
La sostenibilità aziendale rappresenta un tema di particolare attenzione anche per l’Azienda sanitaria
in quanto si avvale di molteplici strutture nel suo territorio di competenza. In particolare gli Ospedali
richiedono un apporto costante di energia con un conseguente importante impatto dal punto di vista
economico e ambientale.
Inoltre, durante l’attività sanitaria viene prodotta una gran quantità di rifiuti, anche pericolosi, che
devono essere smaltiti nella maniera corretta ai fini della tutela della salute pubblica. La normativa
vigente, in questo senso, privilegia la tutela della pubblica incolumità, imponendo comportamenti
più rigorosi rispetto al passato ed attribuendo forti responsabilità personali, da cui deriva l’esigenza
di corretta e puntuale applicazione delle relative norme.
7.1.1. Gestione dei Consumi
Per assolvere a tutte le proprie funzioni le strutture della nostra Azienda assorbono grandi quantità
di energia, sia elettrica che termica. Le strutture ospedaliere devono assicurare il continuo
funzionamento dell’illuminazione, degli apparecchi elettromedicali, ecc. e richiedono un’erogazione
di energia elettrica costante. I consumi di energia incidono sui costi fissi aziendali e risentono del
continuo aumentare dei costi.
Tabella 7.1 Consumi totale e per metro quadrato delle principali fonti energetiche
Tipologia consumo
Energia elettrica (Mwh)
2009
Consumi
Consumi
totali
al mq*
2010
Consumi
Consumi
totali
al mq*
2011
Consumi
Consumi al
totali
mq*
12.664
134,11
12.104
128,18
12.781
135,01
2.743.484
29,68
3.575.700
38,69
3.225.640
34,16
739.845
12,35
171.967
2,88
94.543
1,001
Gasolio (Kg)
415
0,0045
400
0,0042
400
0,004
Acqua (mc)
171.408
1,89
160.000
1,77
180.000
1,906
Gas metano (mc)
Olio combustibile BTZ (Kg)
* riferiti ai soli Presidi ospedalieri
126
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 7 – Sostenibilità ambientale
7.1.2. La Gestione dei Rifiuti
Il Settore “Tutela e ambiente” della Dirigenza Medica Ospedaliera, come da normativa vigente, ha
gestito lo smaltimento dei rifiuti sanitari..
La Tabella 7.2 presenta la classificazione dei rifiuti e la quantità in Kg prodotta, compresi i rifiuti non
sanitari (carta, plastica e vetro) che l’Azienda si impegna a destinare al riciclaggio.
Tabella 7.2 Consumi dei rifiuti prodotto negli anni 2008-2011 in Kg
Classificazione dei
rifiuti
Descrizione
2008
88.430
59.920
8.214
379
Quantità in Kg
2009
2010
25.940 20.300
64.580 56.520
3.450
8.050
275
182
2011
14.360
Assimilati a rifiuti Carta e cartone
urbani
Imballaggi in Vetro
49.400
Apparecchiature fuori uso
1.980
Batterie alcaline
178
Carta e pellicole per fotografie contenenti argento
5.540
1.076
100
1.650
o composti dell’argento
Carta e pellicole per fotografie non contenenti
nd
1.214
626
88
argento o composti dell’argento
Ferro e acciaio
7.380
4.020
7.020
5.140
Imballaggi materiali misti
66.170 57.100 71.910 50.020
Non pericolosi Plastica e moquette
280
Lana di roccia
60
1.530
Resine di scambio ionico sature od esauste
100
1.110
220
Rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione 299.140 148.380 91.440 42.300
Materiali da costruzione a base di gesso
- 13.620
8.010
Carta triturata (documenti con dati sensibili)
nd
nd
nd 24.770
Rifiuti ingombranti
nd
nd
nd
1.150
Toner per stampa esauriti
870
730
1.100
nd
Apparecchiature fuori uso contenenti
390
470
240
1.240
clorofluorocarburi, HCFC, HFC
Apparecchiature fuori uso contenenti componenti
1.070
2.090
5.280
nd
pericolosi
Trasformatori e condensatori contenenti PCB
1.880
87
0
Batterie al piombo
857
3.623
5.512
285
Camici piombati
345
Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti
12
54
protettivi, contaminati da sostanze pericolose
Fanghi delle fosse settiche
10.870
4.330
6.760
6.340
Fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue
33.920
- 78.000 74.600
Pericolosi non a urbane
rischio infettivo
Imballaggi contenenti residui di sostanze
40
2.446
2.426
2.279
pericolose o contaminate da tali sostanze
Rifiuti di amalgama prodotti da interventi
9
6
4
7
odontoiatrici
Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa
6.452
3.970
3.925
2.470
Soluzioni fissative
5.486
3.250
3.926
2.105
Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o
costituite da sostanze pericolose, comprese le
320
50
258
359
miscele chimiche di laboratorio
Sostanze chimiche pericolose o contenenti
22.047 21.850 25.973 29.527
sostanze pericolose
Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio
618
477
624
Sanitari pericolosi Rifiuti raccolti e smaltiti applicando precauzioni
221.437 229.675 253.579 304.204
a rischio infettivo particolari per evitare infezioni
Rifiuti smaltiti Medicinali citotossici e citostatici
6.264
5.757
5.289
5.434
con precauzioni
Medicinali (diversi da med. citotossici e citostatici)
275
214
240
72
particolari
127
Bilancio Sociale 2011
Capitolo 7 – Sostenibilità ambientale
PARTE IV – PIANIFICAZIONE FUTURA
PARTE IV
Pianificazione futura
Linee Guida per il 2012
129
Bilancio Sociale 2011
Capitolo 8 – Obiettivi
futuri dell’Azienda
CAPITOLO 8. Obiettivi futuri dell’Azienda
OBIETTIVI FUTURI
DELL’AZIENDA
Premesso che per il triennio 2010-2012 l’Azienda continua ad essere soggetta a vincoli di carattere
economico (Circolare Regionale prot. n. 78361/50.00.02.00.00 del 10 febbraio 2010 che ribadisce
l’invarianza delle risorse disponibili), la Regione Veneto ha ulteriormente determinato gli obiettivi
finanziari e di performance qualitative per le Direzioni Strategiche delle Aziende ULSS e Ospedaliere
del Veneto e dell’IRCCS “Istituto oncologico Veneto”. Con tale provvedimento (DGR 3140/2010) la
Giunta Regionale ha posto alcune importanti indicazioni in merito all’attività delle Aziende del
Sistema Sanitario Regionale per gli anni 2011-2012, le quali hanno quindi predisposto il Piano
Biennale di attività oggetto di condivisione e di regolare monitoraggio. A fine 2011 la Regione Veneto
ha aggiornato le disposizioni della DGR 3140/2010 emanando la DGR 2369/2011 con la quale integra
o modifica alcuni obiettivi, anche alla luce di alcuni cambiamenti avvenuti nel quadro di riferimento
regionale nel corso del 2011. Di seguito vengono riportati gli obiettivi suddivisi per Area, come da
schema regionale, e una sintesi del piano aziendale redatto.
AREA ASSISTENZA OSPEDALIERA
OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011
1) numero di ricoveri per abitante (MIGLIORAMENTO): la Regione Veneto ha posto come
obiettivo un tasso di ospedalizzazione standardizzato pari a 140 ricoveri per mille abitanti,
perciò per la nostra ULSS, che nel 2011 registrava un TOS (compresa extra regione) pari a
153‰ (168‰ nel 2010), dovrà mantenere e rafforzare tutte le azioni volte a diminuire i
ricoveri: potenziando le OBI (osservazioni brevi intensive) e trasferendo al regime
ambulatoriale le tipologie di intervento previste dal nuovo nomenclatore tariffario regionale;
monitorando tipologia e appropriatezza dei ricoveri in mobilità passiva con la richiesta di
concertazione e condivisione con le principali strutture eroganti. Si è inoltre prevista
l’attivazione di 3 posti letto di sollievo presso la Casa di riposo di Legnago per accogliere per
brevi periodi pazienti che necessitano di assistenza infermieristica.
2) numero di prestazioni specialistiche per abitante (MANTENIMENTO): Per quanto riguarda il
numero di prestazioni specialistiche per abitante(esclusa la diagnostica di laboratorio), la
nostra ULSS è già in linea con l’obiettivo regionale pari a 4 prestazioni.
3) costo per residente pesato dell’assistenza ospedaliera (MANTENIMENTO): per l’assistenza
ospedaliera si tratterà di mantenere il valore già in linea con l’obiettivo fissato, pari ad € 616.
4) costo per residente pesato dell’assistenza specialistica (MIGLIORAMENTO): l’ULSS 21 dovrà
allinearsi all’obiettivo regionale riducendo il costo per residente dell’assistenza specialistica
(esclusa la diagnostica di laboratorio) da € 216 per residente (€ 220 nel 2010) a € 160, La
razionalizzazione dei costi viene effettuata fissando degli obiettivi in termini di spesa a
ciascuna Unità Operativa per i fattori produttivi più rilevanti (presidi chirurgici e materiali
sanitari, materiali protesici, beni sanitari).
5) contenimento dei tempi di attesa secondo la DGR 863/2011: dovranno essere migliorati i tempi
per le prestazioni di fascia A (obiettivo 90% delle prestazioni erogate entro i tempi previsti) e
di fascia B (obiettivo 100%), mentre per quelle di fascia C si dovrà mantenere il valore già in
linea con l’obiettivo (100%). Le misure per ridurre i tempi di attesa prevedono, tra l’altro, la
131
Bilancio Sociale 2011
Parte IV – Pianificazione futura
revisione dell’offerta di prestazioni con modifica delle agende e della distribuzione nei vari
punti di erogazione aziendali, l’aumento del numero di prestazioni prenotabili in momenti di
particolare criticità, l’attivazione delle procedure connesse ad una check-list regionale e il
dialogo tra l’Azienda e i MMG nell’ambito del Nucleo di Contatto Aziendale.
6) Informatizzazione: Apposizione della firma digitale sui referti/documenti clinici; gestione
telematica delle prescrizioni di prestazioni specialistiche e farmaceutiche (e-prescription);
informatizzazione delle liste d’attesa per interventi chirurgici e applicazione di uno specifico
software di tracciabilità dell’intero percorso documentale e amministrativo degli interventi
chirurgici programmati.
7) Creazione di una rete finalizzata all’appropriatezza prescrittiva ed al monitoraggio dei farmaci
innovativi e ad alto costo (MANTENIMENTO).
8) Rischio clinico: si proseguirà con il monitoraggio del rischio clinico tramite la raccolta di schede
di rilevazione degli eventi avversi (incident reporting) e l’analisi degli eventi avversi o quasi
errori (sistema di auditing) (MANTENIMENTO).
9)
Attivazione pacchetti regionali di Day Service (MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo) entro il
30/6/2012 e monitoraggio dell’andamento.
10) rispetto delle tempistiche di intervento per la frattura del collo del femore in pazienti
ultra65enni (MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo): almeno 70% di pazienti in età >65 anni
con diagnosi principale di frattura del collo del femore operati entro 3 giornate in regime
ordinario (esclusi decessi, dimissioni volontarie e trasferiti) .
ALTRI OBIETTIVI REGIONALI
11) Progetto Diabete.
12) Progetto Obiettivo per la Tutela della Salute Mentale triennio 2010-2012 (DGRV 651/2010 e
successiva DGRV 166 /2011).
OBIETTIVI AZIENDALI
13) Riduzione prestazioni di laboratorio per interni;
14) Accreditamento istituzionale: raccolta evidenze a supporto dei requisiti previsti per il
conseguimento dell’Accreditamento. Visita di verifica a febbraio 2012;
15) Informatizzazione attività di sala operatoria (liste operatorie informatizzate e registro di sala
operatoria informatizzato, report gestionali di attività e consumo risorse) per tutte le
specialità chirurgiche;
16) Servizio centralizzato di gestione dei pre-ricovero;
17) Nucleo Cure Palliative/Ospedale senza dolore.
18) Farmaceutica ospedaliera: distribuzione diretta farmaci; distribuzione farmaci in dimissione;
protocolli per molecola; razionalizzazione utilizzo degli antibiotici; gestione dei farmaci in
modo trasversale ospedale – territorio; prescrizione per principio attivo alla dimissione.
19) Rispetto delle previsioni dei costi per UOC e per fattore produttivo più rilevante (presidi
chirurgici e materiali sanitari, materiali protesici, beni sanitari); razionalizzazione lavanolo e
pacchi procedurali.
AREA ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORIALE
OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011
20) numero di ricoveri per abitante (MIGLIORAMENTO): per raggiungere l’obiettivo di cui al punto
1), sul Territorio sarà necessario attuare una riduzione dei ricoveri degli utenti seguiti
dall’Assistenza domiciliare integrata, l’attivazione del nucleo per le Cure palliative, la
riduzione degli accessi impropri in Pronto Soccorso, il controllo e monitoraggio dei MMG sui
ricoveri potenzialmente inappropriati e in mobilità passiva.
21) contenimento dei tempi di attesa secondo la DGR 600/2007 (MIGLIORAMENTO): sul territorio,
per raggiungere l’obiettivo di cui al punto 5), si provvederà a verificare l’appropriatezza
prescrittiva per fascia di priorità.
132
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 8 – Obiettivi
futuri dell’Azienda
22) Definizione e attuazione del Piano aziendale per il potenziamento dell’assistenza primaria –
DGR n. 1666/2011 (MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo): nel corso del 2012 l’Azienda darà
seguito alle direttive di pianificazione dello sviluppo delle forme associative come indicato
dalla DGRV n. 1575/09. La nuova organizzazione prevede la costituzione di 6 Aggregazioni
Funzionali Territoriali che comprenderanno i 9 team strutturatisi nell’AULSS 21 sin dal 2001, al
cui interno insistono le varie forme di aggregazione della Medicina generale che consentono
di garantire compiti ed attività previsti dall’ACN e dall’AIR.
23) Definizione e attuazione di obiettivi di salute e di appropriatezza attraverso le azioni e gli
strumenti della nuova organizzazione dell’assistenza primaria di cui alla DGR n. 1666/2011
(MIGLIORAMENTO – nuovo obiettivo): Indicazione degli obiettivi di salute e dei modelli
assistenziali per l’effettiva presa in carico del paziente cronico, documentata da una relazione
sull’organizzazione del percorso dell’assistito, entro il 30/06/2012.
24) Razionalizzazione dell'assistenza farmaceutica: l’obiettivo regionale di spesa per l’assistenza
farmaceutica convenzionata pro capite (ottenuto sulla base della popolazione assistita
pesata) si è abbassato, con la nuova DGR 2369/2011, da € 147 a € 140. La nostra ULSS si
posizionava già bene, nel 2010, con un costo per abitante pari ad € 141,3 e ora, con il nuovo
obiettivo, dovrà mantenere il risultato migliorandolo leggermente. Le misure previste
consistono nella la revisione degli indicatori di risultato del progetto "ARPA" per l'ULSS 21 e la
sperimentazione di un modello di budget di spesa farmaceutica per MMG e PLS.
25) Adozione e utilizzo di un software unico regionale (Anagrafe Regionale) per la gestione dei
processi di scelta e di revoca dei MMG, dei PLS e del sistema di esenzione da effettuarsi nel
rispetto del calendario redatto dalle competenti strutture regionali.
ALTRI OBIETTIVI REGIONALI
26) Progetto Diabete.
27) Progetto Obiettivo per la Tutela della Salute Mentale triennio 2010-2012 (DGRV 651/2010 e
successiva DGRV 166/2011).
OBIETTIVI AZIENDALI
28) Progetto cure primarie: estendere la medicina di gruppo integrata a Zevio, Bovolone, Nogara,
Cerea, Legnago.
29) Sportello integrato: consolidamento organizzativo nell'ambito della non autosufficienza, con
radicamento nei punti sanità.
30) Case di riposo: realizzare progetti per riorganizzazione dell’attività assistenziale.
31) Controllo dell’appropriatezza prescrittiva dei MMG.
32) Riorganizzazione dell’U.O.C. Materno Infantile e Famiglia (MIEF): progetto età evolutiva a
Zevio; riorganizzazione dell’attività del consultorio per l’esecuzione del prelievo citologico in
collaborazione con l’ospedale e con il Dipartimento di Prevenzione.
AREA DELLA PREVENZIONE
OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011
33) Realizzazione, assieme ad altre istituzioni territoriali, di azioni o progetti per la promozione
della salute (MIGLIORAMENTO): Progetto “Guadagnare salute”
34) Screening oncologici (MANTENIMENTO): l’ULSS dovrà impegnarsi per mantenere il tasso di
adesione corretto previsto del 60% per lo screening citologico (69,4% nel 2011), del 80% per
lo screening mammografico (83,5% nel 2011) e del 65% per lo screening colo rettale (69,8%
nel 2011).
35) Vaccinazioni (MANTENIMENTO): raggiungimento e mantenimento della copertura vaccinale del
95% per il morbillo e mantenimento della copertura per gli altri vaccini.
Piano Regionale Prevenzione 2010-2012 approvato con DGR 3139/2010
133
Bilancio Sociale 2011
Parte IV – Pianificazione futura
36) Sicurezza sui luoghi di lavoro: prevenire gli eventi infortunistici in ambito lavorativo e le
patologie lavoro correlate attraverso interventi ispettivi in almeno il 5% delle Unità locali (in
particolare i cantieri edili e le attività agricole) presenti sul territorio con almeno un
dipendente o un socio lavoratore; garantire le indagini per gli infortuni mortali, gravi e
gravissimi e per le malattie professionali secondo la procedura regionale; garantire uno
sportello di assistenza alle imprese, ai lavoratori e alle loro associazioni anche per le
tematiche del benessere organizzativo; partecipare alla campagna regionale di comunicazione
per la prevenzione dei rischi in edilizia, garantire la sorveglianza sanitaria negli ex esposti d
aminato CVM e altri cancerogeni.
37) Prevenzione: prevenire le malattie suscettibili di vaccinazione e le malattie infettive per le quali
non vi è disponibilità di vaccinazione; ridurre l’incidenza e la mortalità per malattie
ischemiche del cuore e cerebrovascolari.
38) Promozione della salute e degli stili di vita: svolgere attività di promozione della salute
finalizzata alla crescita della cultura della prevenzione; promuovere la prevenzione primaria e
gli stili di vita sani per prevenire le complicanze e la disabilità per patologie cronicodegenerative; prevenire gli eventi infortunistici in ambito domestico e stradale; ridurre
l’esposizione a fattori di rischio ambientali indoor; garantire interventi di Igiene pubblica in
materia funeraria.
39) Sanità animale: prevenire le zoonosi e malattie emergenti; assicurare il benessere animale in
allevamento; prevenire le malattie trasmesse da alimenti, compresa l’acqua.
ALTRI OBIETTIVI REGIONALI (DGR 2361/2011)
Con la DGR n. 2361/2011 la Regione Veneto ha riconosciuto all’ULSS2 21 il raggiungimento degli
obiettivi di sanità pubblica in attuazione del P.Re.fit. 2009 (Piano annuale di controllo sulle attività di
vendita ed impiego di prodotti fitosanitari, DGR n. 527/2010), e gli obiettivi di igiene alimenti e
nutrizione e di sanità animale (DGR n. 266/2011).
In particolare, per quanto riguarda il settore dell’igiene e sanità pubblica (P.Re.fit. 2009), oltre agli
obiettivi assegnati a tutte le Aziende ULSS del Veneto, l’ULSS 21 di Legnago, assieme ad altre sei
Aziende e sulla base di un criterio di rotazione,è stata individuata per l’attuazione di un’ulteriore
attività e il raggiungimento del relativo obiettivo. Tale attività è consistita nell’effettuazione di un
campionamento di prodotto fitosanitario presso le rivendite e nella successiva analisi qualitativa e
quantitativa del principio attivo dichiarato in etichetta. L’ULSS 21 ha raggiunto sia i primi due
obiettivi assegnati a tutte le Aziende, che l’obiettivo di campionamento dei prodotti fitosanitari,
aggiudicandosi dunque un importo pari ad € 13.075.
Tale importo, più le assegnazioni per gli obiettivi di igiene alimenti e nutrizione e sanità animale (ex
DGR 527/2011), assomma ad € 19.837, che, come stabilito nella DGR 2361/2011 e in continuità con
le disposizioni degli anni precedenti, dovrà essere utilizzato esclusivamente per l’acquisizione di
nuovi strumenti tecnologici finalizzati all’espletamento delle attività di igiene e sanità pubblica,
igiene alimenti e nutrizione e di sanità animale, nonché per la formazione del personale impegnato
nelle stesse attività. Si stabilisce inoltre, nella suddetta delibera, che entro il 30 giugno 2012
l’Azienda ULSS dovrà presentare alla Direzione Regionale Prevenzione una dettagliata
rendicontazione sull’utilizzo delle risorse assegnate con il suddetto atto.
OBIETTIVI AZIENDALI
40) Trasferimento al SIAN dell’attività legata al controllo della vendita e dell’impiego dei prodotti
fitosanitari e di tutta l’attività di controllo delle acque.
41) Rafforzamento della capacità di risposta del SISP nei confronti degli aspetti sanitari collegati con
il territorio e lo stato dell’ambiente con lo sviluppo del “nucleo dei tecnici della prevenzione”.
42) Rafforzamento delle attività di epidemiologia finalizzata a supportare l’andamento degli aspetti
sanitari correlati alle pressioni ambientali.
43) Sviluppo del Dipartimento Funzionale di Sanità Animale e Sicurezza Alimentare allo scopo di
garantire l’integrazione funzionale con tutti i servizi e costituzione di un unico punto per la
ricezione degli “allerta Comunitari” in tema di sicurezza alimentare.
44) Rafforzare l’attività di verifica e controllo degli interventi di disinfestazione volti alla lotta dei
vettori delle malattie infettive.
134
Azienda ULSS 21 Legnago
Capitolo 8 – Obiettivi
futuri dell’Azienda
45) Attivazione della Prevenzione Cardiovascolare nell’UTAP di Zevio secondo le metodiche dello
screening.
46) Adozione del Piano di Dipartimento per i principali determinanti della salute: azioni di contrasto
al fumo e promozione attività motoria.
AREA AMMINISTRATIVA/TRASVERSALE
OBIETTIVI DGR 3140/2010 come integrata con DGR 2369/2011
47) Sistema informativo: messa a regime del Registry e del Repository; rispetto delle scadenze
nell’invio dei flussi informativi in esercizio; sviluppo dell'utilizzo del MEPA-Mercato Elettronico
della P.A. per gli acquisti sotto soglia di rilievo comunitario in ambito sanitario;
48) Gare e appalti: attuazione delle disposizioni previste nella DGR 2492/2010 in materia di acquisti
e utilizzo del software unico regionale per la gestione delle gare; adesione al 100% delle gare
regionali indette dal CRAS – Centro Regionale Acquisti Sanità
49) Bilancio: utilizzo del processo di certificazione del bilancio, (art. 1, c. 291, della L. 266/2005 e art.
11, c. 2, del Patto per la Salute 2010-2012) al fine di sviluppare una funzione di Internal
Auditing (controllo sul rispetto delle procedure aziendali) e analisi, anche retrospettiva, della
composizione delle voci di bilancio correlate ai costi capitalizzati.
OBIETTIVI AZIENDALI
50) Monitoraggio dei costi.
51) Rispetto delle scadenze nella trasmissione dei dati/effettuazione adempimenti verso le autorità
e/o altri uffici.
52) Riduzione tempi di attuazione delle manutenzioni e dei costi delle manutenzioni a parità di
interventi.
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Bilancio Sociale 2011
Glossario
Accreditamento Processo attraverso il quale le strutture autorizzate, pubbliche e private, ed i singoli professionisti che ne
facciano richiesta acquisiscono lo status di soggetto idoneo ad erogare prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali per
conto del Servizio Sanitario Nazionale.
ADI Assistenza Domiciliare Integrata. Permette al cittadino di usufruire a domicilio di un programma assistenziale
personalizzato, per evitare il ricovero in ospedale o in casa di riposo o per essere dimesso con un’adeguata assistenza.
Agenas Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali.
A.O. Azienda ospedaliera.
Area Vasta Bacino sovraziendale per la gestione di attività ospedaliere, territoriale ed amministrative
ARSS Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto.
Autorizzazione Provvedimento con il quale il soggetto preposto dalla LR 22/2002 autorizza una struttura sanitaria
all’esercizio dell’attività a seguito della verifica del possesso dei requisiti previsti dalla legge. È il presupposto per
l’accreditamento istituzionale della struttura nell’ambito del SSN.
Budget Strumento di controllo della gestione aziendale riferito alle entrate e alle uscite di un periodo, solitamente di durata
annuale. Nel budget sono indicati gli obiettivi che l’Azienda, nel suo complesso e nell’articolazione dei suoi servizi, deve
raggiungere. In quanto strumento di programmazione e del controllo delle attività, permette di verificare i risultati
conseguiti con grandezze standard di riferimento e di effettuare correzioni sulla base di procedure che consentono di
ipotizzare l’andamento futuro del processo gestionale.
Carta dei servizi documento in cui è sono indicate tutte le informazioni relative ai singoli Dipartimenti e Unità Operative
dell’ULSS 21 come orari degli ambulatori/reparti/uffici, indirizzi delle strutture e numeri di telefono, modalità di accesso e
descrizione delle prestazioni offerte da ciascun servizio.
CD Centro Diurno. È un’unità organizzativa semiresidenzale collocata in ambito territoriale, che accoglie i pazienti durante le
ore diurne su specifici progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati.
CEOD Centro educativo occupazionale diurno. Struttura territoriale a carattere semiresidenzale, può essere gestita dall’ULSS
stessa o da privati convenzionati; è rivolta a persone con disabilità con diversi profili di autosufficienza, cui fornisce
interventi a carattere educativo, riabilitativo e assistenziale.
CIO Comitato infezioni ospedaliere.
CTRP Comunità terapeutica residenziale protetta. Struttura afferente al Dipartimento di Salute mentale che ospita utenti
psichiatrici con scarse o assenti capacità di autonomia.
CUP Centro unico di prenotazione.
Cure palliative Le cure palliative sono la cura attiva e globale prestata al paziente quando la malattia no risponde più alle
terapie aventi come scopo la guarigione. Il controllo del dolore e degli altri sintomi, dei problemi psicologici, sociali e
spirituali assume importanza primaria (European Association for Palliative Care – EAPC).
Day Hospital Particolare forma di assistenza medica ospedaliera, in cui le prestazioni diagnostiche e terapeutiche vengono
fornite nelle ore diurne e al termine delle quali il paziente può tornare a casa. Viene adottato per indagini cliniche o
trattamenti terapeutici particolarmente complessi, che richiedono la presenza del paziente per un notevole arco di tempo
e attrezzature di tipo ospedaliero, ma non necessariamente il ricovero.
Day Surgery La possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici o anche procedure
diagnostiche e terapeutiche invasive e seminvasive in regime di ricovero limitato alle sole ore del giorno, in anestesia
locale, loco-regionale o generale.
DGR Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto.
Dipartimento Strumento organizzativo che integra funzioni tra loro affini o complementari. Nel dipartimento sono aggregate
diverse unità operative complesse o semplici.
DRG Diagnosis-related Group (raggruppamento omogeneo di diagnosi). Categoria di pazienti ospedalieri definita in modo che
essi presentino caratteristiche cliniche analoghe e richiedano per il loro trattamento volumi omogenei di risorse
ospedaliere. Per assegnare ciascun paziente ad uno specifico DRG sono necessarie le seguenti informazioni: la diagnosi
principale di dimissione, tutte le diagnosi secondarie, tutti gli interventi chirurgici e le principali procedure diagnostiche e
terapeutiche, l'età, il sesso e la modalità di dimissione.
DSM Dipartimento di salute mentale.
EBIT Risultato ante oneri finanziari o anche reddito operativo aziendale è l'espressione del risultato aziendale prima delle
imposte e degli oneri finanziari.
ECM L'insieme organizzato e controllato di tutte quelle attività formative, sia teoriche sia pratiche, promosse da Società
Scientifiche, nonchè soggetti pubblici e privati accreditati (provider), allo scopo di adeguare continuamente e
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Bilancio Sociale 2011
Glossario
sistematicamente conoscenze, abilità e competenze dei professionisti della salute. Il programma nazionale di E.C.M.
riguarda tutto il personale sanitario, medico e non medico, dipendente o libero professionista, operante nella Sanità, sia
privata che pubblica. Ogni corso rientrante nel Programma ECM assegna al partecipante un numero di Crediti formativi,
un modo per misurare l'impegno e il tempo dedicato dall’operatore all'aggiornamento ed al miglioramento del livello
qualitativo della propria professionalità. Secondo l’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, “Riordino del sistema di
formazione continua in Medicina”, ogni operatore sanitario deve acquisire nel triennio 2008/2010 cinquanta crediti/anno
(minimo 30 e massimo 70) per un totale di 150 crediti.
Evento Accadimento che ha dato o aveva la potenzialità di dare origine ad un danno non intenzionale e/o non necessario nei
riguardi di un paziente. Più specificamente si distingue in:
Evento avverso: Evento inatteso correlato al processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non intenzionale e
indesiderabile. Gli eventi avversi possono essere prevenibili o non prevenibili. Un evento avverso attribuibile ad errore è
“un evento avverso prevenibile”;
Evento sentinella: Evento avverso di particolare gravità, potenzialmente indicativo di un serio malfunzionamento del sistema,
che può comportare morte o grave danno al paziente. Per la loro gravità, è sufficiente che si verifichi una sola volta
perché da parte dell’organizzazione si rendano opportune un’indagine immediata per accertare quali fattori eliminabili o
riducibili lo abbiamo causato o vi abbiano contribuito e l’implementazione delle adeguate misure correttive;
Evento senza esiti: situazione in cui un evento si è realmente verificato, ma senza conseguenze negative per il paziente;
Quasi-evento (Near miss) errore che ha la potenzialità di causare un evento avverso, ma che non si verifica per caso fortuito o
perché intercettato.
Farmacovigilanza Insieme di attività finalizzate alla valutazione continuativa di tutte le informazioni relative alla sicurezza dei
farmaci e ad assicurare, per tutti i farmaci in commercio, un rapporto rischio/beneficio favorevole per la popolazione.
Follow-up fase che talvolta segue il ricovero ospedaliero. Include tutte le prestazioni (sia diagnostiche che terapeutiche e
riabilitative) necessarie ad assicurare che l’esito dei trattamenti effettuati per la risoluzione del problema clinico che ha
dato luogo al ricovero sia quello atteso. Queste prestazioni in genere sono eseguibili in ambulatorio, quindi senza
ricovero.
Infezione ospedaliera Infezione insorta nel corso di un ricovero ospedaliero, ma non manifesta clinicamente né in
incubazione al momento dell’ingresso, che si rende evidente dopo 48 ore o più dal ricovero. Sono comprese anche le
infezioni successive alla dimissione ma causalmente riferibili, per tempo di incubazione, agente eziologico e modalità di
trasmissione al ricovero medesimo (ad esempio: infezione della ferita chirurgica).
IOV Istituto Oncologico Veneto.
LEA Livelli essenziali di assistenza sono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i
cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte
attraverso la fiscalità generale. I LEA sono organizzati in tre grandi Aree: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e
di lavoro - assistenza distrettuale - assistenza ospedaliera.
MDC (Major Diagnostic Categories) categorie diagnostiche principali, raggruppamenti di DRG (vd.)
MMG Medici di Medicina Generale.
Mobilità attiva (attrazioni) Indica l’uso di prestazioni sanitarie erogate dalla nostra ULSS da parte di cittadini residenti sul
territorio di altre ULSS della Regione (mobilità attiva intra-regione) o di altre Regioni (mobilità attiva extra-regione).
Mobilità passiva (fughe) Indica l’uso di prestazioni sanitarie erogate da altre ULSS della Regione (mobilità passiva intraregione) o di altre Regioni (mobilità passiva extra-regione) da parte di cittadini residenti nel territorio della nostra ULSS.
OBI osservazione breve intensiva, una modalità organizzativa che prevede, per quei pazienti presentatisi in Pronto Soccorso
che necessitano un approfondimento diagnostico o un trattamento terapeutico protratto nel tempo, uno spazio apposito
per il monitoraggio e la stabilizzazione dello stato di salute, evitando un’ospedalizzazione impropria.
OMS (o WHO, World Health Organization) Organizzazione Mondiale della Sanità.
OSS Operatore Socio-Sanitario. Figura professionale definita dalla L.R. 20/2001 che, nell'ambito delle proprie aree di
competenza, soddisfa i bisogni primari della persona in contesti lavorativi sia sociali che sanitari; in base alle proprie
competenze e in collaborazione con altre figure professionali favorisce il benessere e l'autonomia dell'utente.
Piano Sanitario Nazionale Strumento di programmazione sanitaria con durata triennale è adottato dal Governo, su
proposta del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Piano socio-sanitario regionale Rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e il funzionamento
dei servizi per soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale anche in riferimento agli obiettivi del Piano
sanitario nazionale.
PNE Programma nazionale valutazione esiti.
PLS Pediatri di Libera Scelta.
Ricovero ordinario prevede il trattenimento del degente anche durante le ore notturne. Può essere proposto dal medico di
famiglia, dalla Guardia Medica, dal medico specialista (anche se di altra U.L.S.S.) o dal medico di Pronto Soccorso addetto
all’accettazione che, valutata la reale necessità e la disponibilità dei posti letto, dispone il ricovero.
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Azienda ULSS 21 Legnago
Risk management (rischio clinico) Probabilità che un paziente subisca un danno o disagio involontario, imputabile, alle
cure sanitarie, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la
morte.
Screening programma organizzato e sistematico di diagnosi precoce condotto su una popolazione asintomatica (cioè che non
accusa nessun disturbo o “sintomo” di quella specifica malattia: lo screening si rivolge a persone “che si sentono sane”)
che viene attivamente invitata dalla struttura sanitaria ad effettuare un esame clinico, strumentale o di laboratorio.
Attraverso uno screening si vuole identificare una malattia in fase iniziale perché, tanto più è precoce la diagnosi, tanto
più è probabile riuscire a modificare la storia naturale della malattia utilizzando un trattamento dimostratosi efficace.
SER.D Servizio Dipendenze.
SFT Servizio Farmaceutico Territoriale.
SIAN Servizio Igiene degli Alimenti e della nutrizione.
SIL Servizio integrazione lavorativa (afferente al Dip. Distretto).
SISP Servizio igiene e Sanità Pubblica.
SIT Servizio Immuno-trasfusionale.
SPP Servizio Prevenzione e Protezione.
SPISAL Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro.
SSN e SSR Servizio Sanitario Nazionale e Servizio Sanitario Regionale.
Stakeholders Portatori di interessi, ovvero coloro che possiedono un interesse diretto o indiretto nei confronti dell’Azienda in
quanto influenzano o possono essere influenzati dalla sua attività, dai suoi obiettivi e dalle sue politiche soggetti che
influenzano a qualche titolo in processo o il sistema considerato. In sanità si considerano, tra gli altri: gli utenti, le
organizzazioni dei cittadini, le associazioni di volontariato, la comunità, i dipendenti e le loro organizzazioni, gli
amministratori pubblici, i fornitori, gli assicuratori.
Tasso di ospedalizzazione standardizzato (TOS) Media ponderata dei tassi specifici di ospedalizzazione per età, dove, il
tasso grezzo di ospedalizzazione (TO) è il rapporto tra il numero di dimessi residenti in un certo ambito territoriale
(regione, Azienda USL, comune, ecc.) e la stessa popolazione residente, per mille abitanti.
Triage Sistema utilizzato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni, gravi o leggeri che siano, secondo classi di
urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate o del loro quadro clinico.
TSO Trattamento sanitario obbligatorio.
UOC Unità Operativa Complessa.
UOS Unità Operativa Semplice.
URP Ufficio Relazioni con il Pubblico.
UTAP Unità Territoriali di Assistenza Primaria.
UTIC Unità di Terapia intensiva coronarica.
UVMD Unità di valutazione multi-dimensionale distrettuale.
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Bilancio Sociale 2011
Glossario
Indice analitico
affido familiare. Vedi Tutela minori
Alimenti e igiene degli alimenti. Vedi Prevenzione Igiene e degli Alimenti e Nutrizione
Animali. Vedi Veterinari
Asilo nido aziendale; 121
Assetto istituzionale; 27
Assistenza domiciliare integrata ADI; 103
Assistenza ospedaliera. Vedi Ricoveri
Assistenza protesica; 108
Assistenza specialistica ambulatoriale. Vedi
Prestazioni ambulatoriali
Associazioni di volontariato. Vedi Organizzazioni del
Terzo Settore
Atto aziendale; 26
Ictus; 86
indicatori demografici; 18
indici di bilancio; 67
Infarto miocardico acuto; 86
Infezioni ospedaliere; 47
Infortuni. Vedi Sicurezza sui luoghi di lavoro
Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG); 98
Investimenti in attrezzature sanitarie; 35; 37
Istituti Creditizi; 122
Bilancio d’esercizio; 56
Bollini Rosa; 42
manutenzione attrezzature; 34
Medicina convenzionata
Medici di Medicina Generale; 71
Pediatri di libera scelta; 71
Medicina generale. Vedi Medicina convenzionata
Mobilità sanitaria
ricoveri in mobilità; 87
Capitale strutturale e tecnologico; 33
Carta dei Servizi; 50
Centro Unico di Prenotazione; 49
Collegio di direzione; 28
Collegio Sindacale; 27
Conferenza dei Sindaci; 28
Consultori Familiari; 100
Consumi energetici; 126
Continuità assistenziale; 72
Cooperative sociali. Vedi Organizzazioni del Terzo
Settore
cordone ombelicale. Vedi donazione del sangue del
cordone ombelicale
Corso di Laurea in Infermieristica; 120
Costi della produzione
analisi dei costi; 59
Costi standard; 62
Dimissioni protette; 102
Dipendenze
Comunità terapeutica diurna L'Argine; 112
Dipartimento delle Dipendenze (attività); 110
Dipartimento delle Dipendenze (organizzazione);
31
Direttore Generale; 27
Disabilità
Assistenza ai disabili; 107
donazione del sangue del cordone ombelicale; 96
donazione di sangue e plasma; 95
Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani; 100
finanziamento (fonti di); 57
Fornitori; 122
Guardia medica. Vedi Continuità assistenziale
Liste di attesa. Vedi tempi di attesa
Livelli essenziali di assistenza
costi per; 54
Finanziamento per; 54
Nascita presso l’AULSS 21, La; 97
Natalità e mortalità; 20
tasso di natalità; 20
Neuropsichiatria Infantile; 99
NISan; 62
obiettivi regionali; 54; 55
Organigramma; 29
Organizzazioni del Terzo Settore; 123
Osservazione breve intensiva (OBI); 94
Parti; 96
Parti cesarei; 96
Partoanalgesia; 97
Personale; 114
Piano di Zona; 48
Popolazione; 18
Prestazioni ambulatoriali; 90
Prevenzione
Dipartimento di Prevenzione (organizzazione); 32
Igiene degli alimenti e nutrizione; 80
Igiene e Sanità pubblica; 78
Serv. Prevenzione e Sicurezza sui luoghi di lavoro
SPISAL; 77
Programma nazionale valutazione esiti; 88
Pronto Soccorso; 93
Quota capitaria (finanziamento); 53
Ricoveri; 84
Rifiuti; 127
140
Azienda ULSS 21 Legnago
rischio clinico; 45
Rischio degli Operatori; 119
Risorse umane. Vedi Personale
Risultato d'esercizio; 57
Salute mentale
attività del dipartimento; 109
Dipartimento di Salute mentale (organizzazione);
30
screening
citologico; 76
del colon-retto; 76
mammografico; 75
Ser.D.. Vedi Dipendenze
Servizio integrazione lavorativa SIL; 103
Sicurezza (Sistema di Gestione della Sicurezza); 48
Sicurezza sui luoghi di lavoro
Infortuni; 23
infortuni mortali; 25
malattie professionali; 25
SPISAL (attività). Vedi Prevenzione
Sistema informatico aziendale; 38
Sito aziendale; 50
Spesa. Vedi Costi della produzione
Spesa farmaceutica per residenti; 72
SPISAL (Attività). Vedi Prevenzione
Stakeholders; 11
Tempi di attesa; 92
Terapia Antalgica; 44
Tutela minori; 99
affido familiare; 100
Valutazione degli investimenti in tecnologie; 47
Veterinari
Servizio veterinario - Igiene degli alimenti di
origine animale; 83
Veterinari; 82
141
Bilancio Sociale 2011
Azienda ULSS 21
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