pag. 1 Giudi iudicarie il iornale delle SETTEMBRE 2007 Mensile di informazione e di approfondimento w w w. i l g i o r n a l e d e l l e g i u d i c a r i e . i t ANNO 6- N.9 SETTEMBRE 2007 - Mensile Poste italiane Spa. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 -(conv. in L.27/02/2004 n 46) art 1, comma 1, DCB Trento - contiene I.P. SUPERARE DESTRA E SINISTRA di Adelino Amistadi La politica è strana. Si parla sempre di innovazione, di essere moderni per saper meglio interpretare le problematiche della società attuale, e poi si ricade nel solito vizio antico, la schematizzazione destra o sinistra, di qua o di là, anteponendo l’ideologia alla razionalità delle scelte e - spesso – al buonsenso. Ci avevano spiegato che gran parte delle divisioni politiche, degli “steccati” ideologici sarebbero caduti assieme al muro di Berlino, alla fine dell’Unione sovietica e del comunismo; crollato il socialismo reale anche la sua controparte si sarebbe ammorbidita, si sarebbe superato il dualismo. E invece cosa succede? Tramontato definitivamente il dualismo Pci – Democrazia Cristiana ( ma com’erano ben diverse e più nobili quelle due ideologie, rispetto ai contenitori vuoti di oggi) , passati attraverso le date-catenaccio politiche che promettevano terremoti, (dalla Bolognina al congresso di Fiuggi, passando per le dalemiane “Cosa” 1 e 2) e han lasciato solo qualche lacrima e qualche pacca sulle spalle, ci ritroviamo ancora qui, nel 2007 , a dividerci e scannarci sul falso bipolarismo sinistra-destra (con l’aggiunta qua e là della parola centro che in politica ci sta sempre bene) che è tutto imperniato unicamente sulla figura di Berlusconi, e che in definitiva si riduce ad un referendum continuo pro o contro il politico di Arcore che dura ormai dal 1994. Si capisce bene che uno stato come l’Italia, che ha una sua storia, che bene o male è nel G8 non può rischiare di appiattirsi per sempre sul dualismo Berlusconi-Prodi o chi per lui; un bipolarismo artificioso che avvelena la politica nazionale, esaspera i toni dello scontro politico e si ripercuote anche a livello locale, dove gente che ha fatto politica per anni assieme ora si trova su fronti opposti e non sa neanche il perché. Per questo bisogna svincolarsi definitivamente dalle ideologie, ed iniziare ad affrontare l’agenda politica, quella dei problemi veri (tasse, famiglia, sostegno alle imprese, infrastrutture) con buon senso e capacità, senza asserragliarsi attorno alle proprie cittadelle ideologiche; una politica fatta attorno ai progetti, con tutti quelli che ci stanno a ragionare assieme di cose concrete, senza chiedere che tessera hanno in tasca o da che tradizione politica provengono. Il 30 settembre il referendum abrogativo di due punti della riforma LeggeSalvaterra,ultimoostacolo La consultazione, chiesta dalla sinistra radicale, costerà alla Pat 2,5 milioni di euro I l 28 dicembre 2006 è stata presentata alla Presidenza del Consiglio provinciale una richiesta per l’indizione di un referendum abrogativo di alcune disposizioni della legge provinciale (numero 5 del 7 agosto 2006) concernente il “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino”, ovvero la legge di riforma del sistema scolastico provinciale, nota anche come legge Salvaterra, l’Assessore provinciale tionese, responsabile dell’Istruzione trentina. La votazione si terrà solo nella giornata di domenica 30 settembre, dalle ore 7 circa alle 22, mentre lo scrutinio è previsto all’indomani, lunedì 1 ottobre, a partire dalle 7. In prima fila nella raccolta delle firme, ultimo screzio tra Ds e Margherita di una lunga serie quadriennale, il diessino Mauro Bondi, da sempre contro il finanziamento alle scuole private con il partito che non lo segue (almeno inizialmente), oltre al sindacato Uil scuola, molto attivo nella raccolta delle firme e mezza sinistra provinciale. La battaglia è molto ideologica, da sempre il finanziamento pubblico delle scuole private (o considerate tali) è nel mirino di quel mondo di tradizione comunista-laico-socialista che vede questa pratica come un favore alla Chiesa e alla formazione cattolica. A pag. 4 Il 14 ottobre il Pd non nascerà in Trentino A Tione dal 5 al 7 ottobre La “Perla del Bleggio” tra le località più belle Ecofieradimontagna StopalPartitoDemocratico Rangoborgod’Italia G rande il fermento per il lavoro di preparazione dell’ottava edizione dell’ECOFIERA DI MONTAGNA, in programma a Tione dal 5 al 7 ottobre 2007; evento, questo, che ha ormai acquisito una notorietà di enorme rilevanza, e un incremento della varietà e della qualità della proposta sempre crescente. Anche per quanto riguarda la nuova edizione, vi sarà un ampliamento della superficie espositiva, in quanto vi è stato un aumento del numero delle richieste di partecipazione da parte degli espositori, dettato dall’interesse sempre crescente attorno a questo appuntamento. Continua a pagina 5 D unque il 7 settembre, di ritorno dall’appuntamento politico più importante del suo mandato di coordinatore della Civica Margherita, Giorgio Lunelli ha potuto affermare piuttosto disteso; “A Roma hanno capito la nostra situazione.” Questo significa, in poche parole, che il 14 ottobre, data-catenaccio per la nascita del partito Democratico in Italia e nella varie regioni, i trentini voteranno sì per la costituente nazionale, scegliendo il segretario tra Walter Veltroni, Rosi Bindi e Enrico Letta (i tre candidati principali) ma per quanto riguarda il Pd trentino non se ne parla. Continua a pagina 6 ALL’INTERNO ATTUALITÀ Premio internazionale Solidarietà Apina al cinese Chun Yang A pag. 15 Q uello che fino a poco tempo fa era solo un sogno ora è realtà: il Festival dei Borghi più belli d’Italia edizione 2009 si svolgerà a Rango, il suggestivo paesino del Bleggio balzato agli onori delle cronache un anno fa, appunto dopo l’entrata ufficiale nell’esclusivo club riservato ai migliori borghi della nostra nazione. L’evento si svolgerà tra un biennio nel mese di settembre e sarà uno straordinario veicolo promozionale per il paese, ma anche per tutto l’ambito delle Giudicarie Esteriori. A pagina 13 Agenzia Ballardini VENDE TIONE: DAONE: TIONE: PREORE: villetta da 160 mq. su due livelli oltre 2 ampi avvolti, orto Casa indipendente su tre lati mq. 80 circa per piano, parzialmente ristrutturata, oltre due orti capannone artigianale mq. 300 a piano terra; a primo piano 2 appartamenti; ter reno circostante per circa mq. 1700. villetta 100 mq. da ristrutturare con mq. 2000 terreno circostante PARCO Inaugurato il nuovo percorso “Dolomiti di brenta BIKE” A pag 20 MEMORIA Radio GB1 trent’anni di ricordi A pag 12 Agenzia Immobiliare Ballardini Giancarlo via Durone 9/b 38079 Tione di Trento Tel. 0465 324212 email:agenziaballardini@cr-surfing.net pag. D 2 Spazio Aperto SETTEMBRE 2007 opo la brusca e disastrosa interruzione della consiliatura e l’umiliazione di un nuovo commissariamento la Comunità più avveduta dovrebbe riflettere. Sembra quasi che a Pinzolo ci sia una maledizione che porta ad un livello di litigiosità così elevato da mettere in crisi la stessa idea di Comune, inteso come Casa di tutti, come istituzione che deve essere sopra le parti e i personalismi. Ho deciso di rispondere positivamente alle innumerevoli sollecitazioni che mi vengono continuamente rivolte di dare il mio contributo per la costruzione della prossima Amministrazione comunale in primo luogo riflettendo. Purtroppo mi sembra che, almeno finora, ci si appresta ancora una volta alle elezioni con metodi vecchi, che sicuramente non potranno essere origine di cambiamenti positivi e di soddisfazione per la Comunità. L’epilogo drammatico dell’ultima esperienza amministrativa Maturi: «Dopo l’umiliazione del commisariamento la comunità più avveduta dovrebbe riflettere...» Comunali 2007 a Pinzolo all’insegna del “muoia Sansone con tutti i filistei” avrebbe dovuto portare consiglio, ma così non sembra. Infatti ognuna delle parti ora in gioco si è messa alla ricerca affannosa della disponibilità dei candidati da inserire in lista in funzione unicamente del risultato elettorale. Poi si vedrà ........ In attesa dello scontro è scattata la caccia all’uomo, casa per casa, famiglia per famiglia, senza troppo preoccuparsi prima di chiarire pubblicamente cosa si vuole fare, come e perchè. Metodo vecchio che non può che ripetere storie già vissute e finite male. Dobbiamo smetterla di sceglie- Il Comune di Pinzolo, si sa, non è terreno facile. Nè per i politici, nè per gli amministratori. Sintomatico l’ arrivo del terzo commissario nella storia della sua comunità . E sintomatico il movimento che si sta sviluppando da mesi per lo più in sordina, e che da ora in poi si preannuncia in forte crescendo. Certo è che di candidati sindaci dichiarati e sicuri, al momento, ce n’è solo uno: William Bonomi, l’ex sindaco. Dall’altra parte (o dalle altre parti) i nomi si sussurrano, talvolta con maggiore o minore enfasi, ma restano nell’incertezza: Roberto Failoni, Dino Maturi, Riccardo Maturi. re l’amico, il cugino, magari in funzione solo del fatto che ha una parentela numerosa. Dobbiamo smetterla di scherzare. La situazione non lo permette più. Il Mondo sta cambiando e anche il tradizionale modello di turismo è in crisi. Per questo chi si propone alla guida di una Comunità avvedu- ta deve costruire un progetto che non sia frutto della rivalsa o dello spregiudicato insieme degli interessi. Deve avere professionalità, disponibilità, buonsenso, moderazione ed esperienza. Servono sì le grandi opere, ma non sono esse in prima istanza da perseguire. Il primo obbiet- C’è poi quel fervore dei grandi della politica pinzolera, Olivieri e Mancina in primis, che non vorrebbero perdere la centralità della scena, ma sono anche presi nella valutazione di una situazione complessivamente ancora molto incerta e difficile da decifrare. Di questo lavorìo ecco i primi riscontri in redazione, con tre lettere, di Bonomi, Mancina, Maturi (in ordine alfabetico) che, con stili molto diversi tra loro e con sottolineature altrettanto ampie, affrontano la situazione politica di Pinzolo. La redazione tivo, il male peggiore da sconfiggere è la frammentazione e la conflittualità che ci impedisce di operare. Cerchiamo i punti di unione e non quelli di contrasto. Confrontiamoci anche duramente, ma con serenità ascoltando le ragioni dell’altro senza pregiudizi o interessi personali o di frazione. Dovrebbero prevalere gli uomini e le donne di buona volontà e buonsenso; tutti dovrebbero partecipare alla costruzione di un’Amministrazione nuova, solidale e forte. Disponibilità, dialogo, confronto, partecipazione, rispetto dei ruoli e delle competenze. E’ il metodo innanzitutto che dobbiamo cambiare! Il modo di rapportarci. Fissiamo delle regole, un codice di condotta, un codice di responsabilità sociale, vincolante, e misuriamo i comportamenti dalla coerenza e non dalle enunciazioni. Riccardo Maturi Carpèla Mancina: «Dieci constatazioni Bonomi: «la spinta a ricandidare sull’amministrazione Bonomi» mi viene dai cittadini» È caduta l’Amministrazione Bonomi, ed oltre alle doglianze di rito e alla difesa d’ufficio dei rappresentanti del partito a cui il Bonomi risulta iscritto, credo non ci sia molto da meravigliarsi se non per i condizionamenti che sono emersi in una coalizione senza un progetto se non quello del tutti uniti per “l’assalto alla diligenza”. A parte questa dissertazione, in considerazione delle tante enunciazioni prive di fondamento sulla sua operatività (Giornale delle Giudicarie di luglio), non posso non fare un sintetico bilancio di questi poco edificanti due anni, nei quali in modo discutibile si sono evidenziate le seguenti priorità: l’aumento dello stipendio agli amministratori, il rinnovo dell’ arredamento dell’ufficio del Sindaco, ecc. Se questi possono essere considerati “peccati veniali”, ben più preoccupanti sono: 1) L’aumento dell’ICI : elevata all’aliquota massima del 7 per mille, cercando di dare l’illusione ai censiti di risparmiare qualcosa con l’abbattimento dell’ICI dal 5 al 4 per mille sulla prima casa. Tale provvedimento non porta nessun beneficio in quanto compreso nella quota di detrazione già concessa e che pochi superano. 2) La perdita di circa 1 milione di euro di trasferimenti provinciali sul fondo degli investimenti: che passa da 3.076.000 a 2.150.000 senza che vi sia stato nessun cenno di rimostranza, nei confronti della Pat. 3) La situazione finanziaria: che cosa si può dire di un’Amministrazione che aumenta le tasse ai propri censiti e chiude il conto consuntivo con circa 4.000.000 di euro di avanzo? Che non è capace ed all’altezza del suo ruolo. 4) Il Centro Coni di Ragoli: il progetto preliminare è stato approvato con l’onere spropositato dell’ 80% delle spese a carico del Comune di Pinzolo, quando sarebbe bastato partecipare in forma adeguata alle spese di gestione. La parte di spesa, per Pinzolo, è quantificata in circa 2.000.000 di euro, circa 4 miliardi di vecchie lire, provenienti dalle nostre risorse tributarie ICI ecc. Va precisato che questo primo lotto comprende le scuole, la scuola materna e l’asilo nido che già ci sono a Madonna di Campiglio e che sarebbe stato bene fossero rimaste sul territorio del Comune di Pinzolo. 5) Il salone Hofer: un immobile che rappresenta una parte importante della storia di M. di Campiglio e della sua comunità. Nel novembre del 2004 la Sovrintendenza per i beni architettonici ha riconosciuto il diritto di prelazione da parte del Comune, al prezzo, che da valutazione della Sovrintendenza risulta di 1.064.530,50 euro, l’Amministrazione di Pinzolo anziché percepire questa opportunità, con lettera a firma del Sindaco, rinunciava ad esercitare la prelazione. 6) Il vecchio municipio, quale sede dei servizi sanitari: al di là del fatto che non esiste nulla di concreto, e che il comune di Pinzolo dovrebbe accollarsi una parte delle spese di ristrutturazione, la riflessione che viene spontanea è se quella sia la zona idonea. Di regola si cerca di decentrare questi servizi, qui da noi invece si accentrano in un’area già congestionata che necessita di un suo riordino urbanistico. Soprattutto quando per il centro servizi sanitari sono già stati acquisiti gratuitamente circa 4.000 mq di area adiacente la Casa di Riposo. 7) Funivie Pinzolo, collegamento con M. di Campiglio: è proprio il caso di dire “chi vivrà vedrà”. Questo è un argomento che ormai crediamo abbia una sola funzione, vendere a prezzi sovrastimati le nuove costruzioni, con la prospettiva, evidente nel nuovo protocollo, di aprire Mavignola alla speculazione edilizia. Per quanto riguarda la pista che scende al Tulot è opportuno ricordare che è stata ottenuta ancora dalla mia Amministrazione in occasione della variante al PUP 2002. 8) La viabilità: anche questa “non scelta” non rappresenterà di certo l’occasione per dare una risposta a questo annoso problema, per il quale si intravede ancora un percorso seminato di non poche difficoltà. Resta però evidente che la decisione in merito a dove dovrebbe passare sul Comune di Pinzolo è stata priorita- riamente imposta dai comuni limitrofi ovvero da Giustino e Carisolo. Questo in barba a quell’autorevolezza che dovrebbe competere al nostro Comune. 9) L’urbanistica, variante al PRG: un’aspettativa non affrontata, comunque oggi l’evento della Legge Gilmozzi ha reso in parte non più realizzabili alcuni interventi funzionali a dare risposte ad esigenze minimali, dei nostri censiti, che erano comprese nella variante predisposta dalla mia Amministrazione e purtroppo non approvata. Che dire sulle “case da mont” ed il loro cambio di destinazione, la variante era già predisposta ed adottata dalla precedente Amministrazione ed era pure stata avviata all’iter autorizzativo della PAT. Purtroppo non seguita con adeguato interesse da parte dell’ex Sindaco, quindi ora è tutto da rifare. 10) La Comunità di Valle: una scelta funzionale alla sola gestione politica e partitica del territorio. I fatti si commentano da soli. Oltre al discutibile comportamento del nostro ex Sindaco, và rimarcata l’arroganza e la spregiudicatezza di una certa “politica”, che ha voluto esercitare una forte pressione sugli amministratori locali al fine di condizionare la nostra gente attraverso la disinformazione e l’utilizzo delle conseguenti emotività, ma anche stravolgendo un principio democratico, affermando che quelli che contano sono quelli che non sono andati a votare. La Comunità di Valle è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, ormai colmo di insipienza, di ambizione e di imposizioni. Pertanto, invece di tanti immotivati trionfalismi e piagnucolamenti, sarebbe più corretto che il Bonomi ammettesse il suo fallimento sia per le alleanze sia per quanto riguarda l’attività amministrativa nel suo complesso e per la sua genuflessione nei confronti di una certa “politica”, ma soprattutto per aver politicizzato l’Amministrazione ed il paese. Questo sarebbe un atto di umiltà, che probabilmente non gli appartiene, ma dal quale dipende la predisposizione per essere buoni amministratori pubblici. Mauro Mancina Sono trascorsi poco più di due mesi dal commissariamento del Comune di Pinzolo e ci accingiamo a vivere una nuova campagna elettorale in vista delle elezioni previste a novembre, per le quali ho deciso di candidare. Come ricorderete, nello scorso giugno hanno dato le dimissioni 10 consiglieri comunali (3 di maggioranza ed i 7 della minoranza) accusandomi di “non volere la Comunità della Val Rendena”, in quanto contrario a presentare ricorso contro la legge di riforma istituzionale varata dalla Provincia. Vorrei chiarire alcuni aspetti di questa vicenda. In primo luogo, non si può realizzare una Comunità con le carte bollate. Va costruita attraverso il dialogo ed il confronto con le altre amministrazioni comunali, su un piano di reciproco rispetto, in modo da arrivare ad una decisione condivisa dalla maggioranza dei partecipanti. In secondo luogo, il ricorso non avrebbe comunque dato vita alla Comunità della Rendena. Semplicemente mirava ad annullare la legge, con grave danno verso tutti gli altri Comuni del Trentino che si stanno da tempo organizzando per attivare i nuovi poteri concessi dalla provincia. Queste diversità di vedute, che ha fatto seguito a numerosi momenti di difficile relazione nell’ambito della giunta e del consiglio, hanno portato la nostra Comunità verso l’umiliazione di un nuovo commissariamento. Il bilancio dei due anni di amministrazione credo si possa ritenere molto positivo in quanto sono state prese alcune decisioni importanti e realizzati alcuni progetti che erano bloccati da tempo. In particolare,fra gli altri: - la delibera, dopo vent’anni di indecisioni, sulla “circonvallazione all’abitato di Pinzolo” condivisa con gli altri 4 Comuni interessati; - il nuovo accordo per il sistema di mobilità integrata fra Pinzolo e Campiglio che, oltre a collegare i comprensori sciistici, apre per Campiglio una concreta possibilità di razionalizzare la mobilità interna e pedonalizzare quasi per intero la località; - l’appalto del secondo lotto del “centro polifunzionale” a Pinzolo; - la costruzione e la realizzazione del progetto “Juventus”, che ha portato alla sistemazione del Centro sportivo Pineta (con contributo provinciale del 90%), rispetto al quale i vantaggi per Pinzolo e per l’intera Valle sono stati significativi, sia in termini di giro d’affari generato a Pinzolo e dintorni sia per l’enorme impatto mediatico a livello internazionale; - l’approvazione del progetto esecutivo per la realizzazione del magazzino comunale a Mavignola; - l’acquisto del Coni da parte della Patrimonio del Trentino Spa, che permette la realizzazione di venti “prime case” per i censiti di Campiglio, nonché l’acquisto da parte del nostro Comune (80%) e di quello di Ragoli (20%) di circa 6.000 mq nel cuore di Campiglio per la realizzazione del nuovo polo scolastico/ricreativo (con il contributo provinciale pari a 8.600.000 €); - bando di gara europeo per l’individuazione del progettista della piscina a Campiglio, primo passo concreto per realizzare l’opera; - sollecitazione e dialogo con la Provincia per sbloccare dopo molti anni la situazione del Colarin; grazie anche al nostro intervento è stato pubblicato l’appalto/concorso (scadenza 16 ottobre – investimento di 12,5 Milioni di euro) per la realizzazione del parcheggio al Colarin, prevedendo altresì il nuovo centro della protezione civile, che definirei “la casa per i nostri volontari”. E tutto ciò a costo zero per il Comune di Pinzolo. Infine, l’esperienza diretta alla guida di uno dei Comuni più importanti del Trentino mi ha fatto capire che si possono ottenere grandi risultati grazie alla collaborazione e alla concertazione fra le Istituzioni. L’acquisto del Coni è un esempio dei buoni rapporti instaurati fra il Comune di Pinzolo, il Comune di Ragoli e la Provincia di Trento (partner fondamentale per lo sviluppo del territorio). Dovrebbe essere normale avere un colloquio costante con Ragoli, in quanto siamo chiamati insieme ad amministrare una località importante come Madonna di Campiglio: ma ciò in passato spesso non avveniva. Serviva un cambiamento radicale nel modo di rapportarsi e di relazionarsi con Ragoli ma anche con la Provincia e con gli altri Comuni, abbandonando atteggiamenti di arroganza e superbia, ricercando la collaborazione massima in un rapporto paritario con alla base il rispetto reciproco. In due anni credo di poter affermare che ci siamo riusciti. Certamente ho compiuto alcuni errori,ma di sicuro ho agito in buona fede, con l’unico scopo di impegnarmi a favore dei cittadini, per decidere e concretizzare alcune iniziative, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati. Come Sindaco, mi riconosco pienamente responsabile di quanto fatto dall’amministrazione in questo periodo, in conseguenza delle decisioni prese collegialmente in giunta o in Consiglio. Nel bene e nel male . D’altra parte, chi fa, a volte sbaglia: è molto più facile parlare e spostare i problemi in avanti che arrivare ad una soluzione concreta. E io ho cercato di fare, anche con metodi nuovi. Adesso bisogna guardare avanti e cercare di cogliere gli aspetti positivi degli accadimenti. Come il fatto che nei due anni trascorsi in Comune ho potuto conoscere meglio il sistema amministrativo, l’apparato burocratico, i vincoli del settore pubblico e soprattutto le persone che avevano candidato ed erano state elette con me. Ora posso ripropormi con maggior consapevolezza, scegliendo meglio, fra l’altro, i miei compagni di viaggio, per evitare di perdere tempo ed energie in sterili contrapposizioni interne. La spinta a ricandidare mi viene dai cittadini che mi avevano eletto per governare, che in questi mesi mi hanno espresso la loro solidarietà e l’invito a continuare per portare a termine i progetti già iniziati e soprattutto per poter riuscire a cambiare davvero il modo di amministrare il nostro Comune. Affrontando la campagna 2005, il consiglio che ricevevo era: “Bisogna vincere, poi si vedrà”. In realtà oggi posso dire che non è così.L’importante non è vincere a tutti i costi, quanto piuttosto riuscire a creare una squadra seria e coesa,d i persone che garantiscano un rapporto di reciproca fiducia, affidabilità e positività, fortemente orientata al raggiungimento di risultati ambiziosi e consapevole dell’importanza di fare sistema ed essere uniti per governare il territorio. Il mio sforzo oggi è quello di raccogliere attorno ad un “nocciolo duro” di candidati che si è dimostrato affidabile altre persone competenti nel proprio settore, che si mettano in campo con umiltà, spirito di servizio verso la Comunità, atteggiamento positivo e buona volontà. Al di là ed oltre gli schieramenti politici. William Bonomi L’opinione Questa volta, 30 settembre, il richiamo è più incalzante. Il calendario prenota i trentini per un sì o un no sulla legge provinciale n.5 del 2006, dedicata al sistema educativo di formazione e istruzione nel Trentino. Nell’aula consiliare, fu un sì a larghissima estensione, 31 a favore (Margherita, Ds, Patt), 4 contrari, a incasellare una affermazione di libertà nella scelta educativa, il finanziamento per le scuole paritarie, le scuole gestite da enti privati, le cattoliche, ma non solo. A seguire, promossa dalla Uil scuola, fu insurrezione dal fronte laicista, corredata da diecimila firme oppositorie. Due le “disposizioni” delle quali si chiede l‘abrogazione: la sanzionata esistenza, nel territorio, delle “istituzioni paritarie”; le agevolazioni introdotte a favore degli studenti che le frequentano. Un referendum, così intestato, va stabilire segni d’identità, un sì o un no, su una questione tutta nostra. L’abdicazione al diritto di voto iscriverebbe un mancamento nel sistema democratico. I promotori del referendum esigono un sì abolizionista, a sostegno di una veduta a taglio netto. Una lettura soltanto recitata dell’art. 33, terzo comma, della Costituzione sembrerebbe dargli ragione (“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”). Il richiamo è fatto non solo da chi, per posizione ideologica, si oppone alla scuola non statale per un assoluto primato della scuola pubblica; ma anche da chi, da parte laica, pur si muove a favore della parità scolastica SETTEMBRE 2007 - pag. Scuola paritarie: giusto il finanziamento? Cosa fare dei referendum? L’ Due sfondi ideologici a confronto nel voto del 30 settembre ultima volta, di Giorgio due anni fa, i trentini alle urne per il referendum erano stati il 20,7 per cento. Qualcuno in più, 25,9 per cento, nella grande Italia. Tutti gli altri, a dichiararsi astensionisti, in nome di un sacrosanto diritto di libertà. Quando, nel 1999, la settimana sociale dei cattolici, a Napoli, si occupò della questione, Ernesto Galli della Loggia, dal “Corriere”, fece sapere: “Io credo che ‘senza oneri per lo Stato’ voglia dire esattamente senza oneri per lo Stato, punto e basta. Che cioè quelle parole della Carta costituzionale vietino ogni finanziamento alle scuole non pubbliche”. Circostanza che, per parte sua, Giovanni Paolo II, di fronte a duecentomila presenti, in piazza San Pietro, aveva poco prima definito, crudamente, “infelice anomalia che non fa onore all’Italia”. Di fatto, la legislazione intervenuta, quella di prima e anche quella successiva, non hanno seguito una traiettoria a taglio radicale. Anche la rilettura dei lavori costituzionali consente interpretazioni diverse. Soprattutto ancorate al dire e all’intendere dei due proponenti del testo contestato. Il liberale Epicarmo Corbino, anche a nome degli altri firmatari dell’emendamento, precisò in aula che “noi non diciamo che lo Stato non potrà mai intervenire a favore degli istituti privati; diciamo solo che nessun istituto privato potrà sorgere con il diritto di avere aiuti da parte dello Stato”. A sua volta, il socialista Tristano Codignola precisò - con specifico riferimento alle scuole professionali, che in tanta parte sono private - che “con questa aggiunta non è vero che si obbedienti ad una direttiva dei vescovi, oppure semplicemente obbedienti al richiamo delle spiagge estive. Era stato in occasione del sì o no sulla legge 40, quella intitolata alla procreazione medicalmente assistita. Grigolli venga a impedire qualsiasi aiuto dello Stato alle scuole professionali; si stabilisce solo che non esiste un diritto costituzionale a chiedere tale aiuto”. In un più dettagliato incedere delle ragioni giuridiche, nella sistematica dell’art.33, si può constatare che l’inciso “senza oneri per lo Stato” è posto nel comma terzo, con riferimento al riconosciuto diritto di chiun- que di istituire una scuola ed in connessione con la libertà di insegnamento, riconosciuto al primo comma dello stesso articolo. Della scuola paritaria si parla, invece, al quarto comma dell’art. 33. Ciò dovrebbe significare che il limite del “senza oneri per lo Stato” (da noi, la Provincia) opera per le scuole private in genere, non per le scuole paritarie. Si tratta di una conclusione che ha una logica. Perché, se è del tutto ovvio che non possa pretendere un finanziamento pubblico chi, per amore della cultura, apra il proprio salotto ad una scuola di filosofia o chi, legittimamente, con finalità di lucro, si propone di vendere istruzione, è per converso del tutto ragionevole che sia aiutata la scuola “paritaria”, cioè la scuola che si iscrive nella rete delle istituzioni attraverso le quali la Repubblica persegue gli obbiettivi formativi che si è prefissata, collaborando al loro raggiungimento. Qualcuno considera la tesi arzigogoli di legulei, opponen- 3 do la pietra tombale scritturata nell’alta scuola: “in claris non fit interpretatio”. Resta il fatto che il Parlamento, nei trascorsi atti legislativi, non ha considerato un segno preclusivo la dizione del “senza oneri”. Ultimamente, al Meeting riminese di Cl il ministro dell’istruzione, Fioroni, ha annunciato che per la scuola privata è stata avviata la parità non solo giuridica, decisa dal ministro Berlinguer, ma anche economica. Ha precisato: contributi non alle scuole che cercano profitto (basta con denari ai diplomifici), ma solo a quelle no profit. Quassù, nell’eccedenza laicista, si vorrebbe una cancellazione. In fase di finanza esausta, la tesi avversa al “si” nel referendum, potrebbe anche giovarsi di qualche cifra. Di fatto, le paritarie si segnalano anche per un “regalo” allo Stato. Il sistema di quelle scuole dà istruzione a circa un milione di ragazzi, spendendo due miliardi di euro; se domani questo studentato volesse (dovesse) repentinamente transitare nelle scuole pubbliche, lo Stato di miliardi ne dovebbe spendere cinque. Persistono, alla fin fine, i tormenti leggibili in aree della sinistra trentina. L’acerbissimo Mauro Bondi imputa alla segreteria Andreolli, tra i Ds, di procedere verso il “sì” nel referendum, “ma senza dirlo”. Aggiunge: perchè teme di perdere. Competizione aperta, dunque, forse lacerante. Tale da intendere, comunque, che nella circostanza non dovrebbe prevalere un partito degli astensionisti, di ruiniana memoria. L’AUTOMOBILE CLUB TRENTO comunica che i centri delegati ACI UFFICIALI di TIONE e PINZOLO non si sono trasferiti e continuano a svolgere la propria attività presso le loro sedi a: PINZOLO TIONE da 15 anni, presso l’Autoscuola Rendena in via Genova n°117 Orario 9.00 - 12-00 14.30 - 18.30 Telefono 0465 501511 Fax 0465 512350 da 10 anni, sul senso unico di via Legione Trentina n°16 Orario 8.30 - 12.30 14.30 - 18.30 Telefono 0465 321991 Fax 0465 512350 per entrambi i centri delegati ACI e-mail: [email protected] sito: www.acipinzolotione.it Siamo a disposizione per ogni vostra necessità legata alle pratiche auto, alle tasse automobilistiche, alla patente e al suo rinnovo, al rinnovo del porto d’armi, alle pratiche dell’autotrasporto merci ed all’essere Socio dell’Automobile Club Italia Per la delegazione ACI di Pinzolo Masè Anselma e Cunaccia Bruna AUTOMOBILE CLUB TRENTO Per la delegazione ACI di Tione Masè Anselma e Beccari Michela pag. 4 Politica SETTEMBRE 2007 Nel mirino gli aiuti della Pat all’istruzione paritaria Referendumscuolae control’istruzioneparitaria di Roberto Bertolini I l 28 dicembre 2006 è stata presentata alla Presidenza del Consiglio provinciale una richiesta per l’indizione di un referendum abrogativo di alcune disposizioni della legge provinciale (numero 5 del 7 agosto 2006) concernente il “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino”, ovvero la legge di riforma del sistema In prima fila nella raccolta delle firme, ultimo screzio tra Ds e Margherita di una lunga serie quadriennale, il diessino Mauro Bondi, da sempre contro il finanziamento alle scuole private con il partito che non lo segue (almeno inizialmente), oltre al sindacato Uil scuola, molto attivo nella raccolta delle firme e mezza sinistra provinciale. La battaglia è molto ideologica, da sempre il finanziamento pubblico delle scuole private (o considerate tali) è nel mirino di quel mondo di tradizione comunista-laico-socialista che vede questa pratica come un favore alla Chiesa e alla formazione cattolica. In realtà vanno sottolineate 2 cose. In primis gli articoli in questione della legge Salvaterra non parlano di scuole private ma bensì di scuole paritarie, individuate dalla legge statale N. 62, 10 marzo 2000 in ossequio all’ “obiettivo prioritario dell’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizza- zione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita”. Esse sono definite come “tutte le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l’infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia”. Dunque un modo in cui lo Stato “delega” ed autorizza altri enti a fornire un‘ istruzione di cui però si fa garante attraverso una sostanziale omogeneità di fondo di obiettivi e programmi formativi, al fine di espandere il più possibile l’offerta di istruzione. In secondo luogo è da notare che pur concedendo finanziamenti alle scuole private lo stato spende molto meno per uno studente delle scuole paritarie che per uno studente della scuola pubblica (circa il 30-40% in meno). In poche parole, se gli tutti gli studenti scolastico provinciale, nota anche come legge Salvaterra, l’Assessore provinciale tionese, responsabile dell’Istruzione trentina. La votazione si terrà solo nella giornata di domenica 30 settembre, dalle ore 7 circa alle 22, mentre lo scrutinio è previsto all’indomani, lunedì 1 ottobre, a partire dalle 7. delle scuole private passassero in capo alla scuola pubblica, lo Stato si troverebbe a sostenere una spesa nettamente maggiore. Dunque il referendum abrogativo di alcune disposizioni (comma 7 dell’articolo 35 e articolo 76) della legge provinciale sul “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino” (numero 5 del 2006), in materia di “Pianificazione del sistema scolastico e finanziamento delle istituzioni paritarie”. La votazione si terrà – come detto - solo nella giornata di domenica 30 settembre, dalle ore 7 circa alle 22, mentre lo scrutinio è previsto all’indomani, lunedì 1 ottobre, a partire dalle 7. Al referendum provinciale abrogativo potranno votare gli elettori con diritto al voto per il Consiglio provinciale (un anno ininterrotto di residenza al 16 agosto 2007, la data di pubblicazione del decreto). Il referendum abrogativo otterrà lo scopo per il quale è stato proposto (l’abolizione dei finanziamenti provinciali alle scuole paritarie) se sarà raggiunta la maggioranza dei voti favorevoli, validamente espressi (oltre il 50 per cento di “sì”), a condizione che alla votazione abbia partecipato la maggioranza degli aventi diritto al voto (oltre il 50 per cento degli elettori). Il voto comporterà un costo presunto dai circa 2 milioni e mezzo ai 3 milioni di euro per le casse provinciali. L’ANALISI Referendum: Ds in difficoltà, Forza Italia e Udc difendono la legge, prove tecniche di elezioni provinciali 2008 Il referendum sulla legge 5 spiazza i partiti politici, in particolare i Ds, che in consiglio hanno votato la legge ma che hanno di fatto dato un contributo alla raccolta di firme tramite uno degli esponenti di spicco del partito. Quel Mauro Bondi già presidente e segretario Ds che ha messo il segretario Remo Andreolli davanti alla scelta, “o appoggiate il Si al referendum o me ne vado”. Risultato, il 4 settembre ha lasciato il partito ( che ora in consiglio provinciale è rappresentato dalla sola Margherita Cogo, dopo le defezioni e defenestramenti di Paolo Barbacovi e Giuseppe Parolari) accolto dalle laconiche parole di Andreolli che si è limitato a “prenderne atto”. “Assurdo che un partito come i Ds lascino libertà di voto senza indicare una posizione di voto in un referendum come questo che coinvolge una delle battaglie storiche del socialismo laico – ha dichiarato Bondi – e che ha raccolto 13mila firme a sostegno prevalentemente di sostenitori del nostro partito. Se la Civica Margherita si è schierata apertamente per il no, non vedo perchè i Ds non possano prendere una posizione”. In realtà si sapeva che la proposta avrebbe causato un vespaio, soprattutto nel maggiore partito della sinistra che ha votato la legge e che l’ha sostenuta, e che, di contro, avrebbe compattato sempre più la sinistra radicale e i sindacati con la Uil in testa e la Cgil a seguire. Giorgio Lunelli ha fatto sapere che la Margherita si schiera compatta per il No, e difende la legge Salvaterra. Forza Italia ha invitato a disertare il voto, e il partito ha organizzato dei gazebo con lo slogan “Non andare a votare” visto che “il referendum è promosso da una sinistra statalista e anti-cattolica”. Idem l’Udc con Morandini che insiste sulla differenza tra scuole paritarie e private, sottolineando che la confusione tra i due termini può essere usata in modo strumentale dai referendari. Con questo scenario è ovvio che i Ds siano nella posizione più difficile; mentrecon il referendum mettono l’ennesima puntina da disegno sulla poltrona di Dellai, assistono a una delle tante convergenze tra la Margherita ed esponenti del centrodestra trentino (già manifestatesi durante la legislatura) nelle quali alcuni vedono futuri equilibri per le prossime provinciali e sulle quali incombe l’ombra inquietante del Partito Democratico che in trentino vive già di stenti prima ancora d’esser nato. Salvaterra:«unabuonaleggedadifendere» L’assessore dimissionario fa il punto del sistema scolastico trentino che ha lasciato “E’ solo una questione ideologica, non ha nessun senso proporre un referendum su due articoli così marginali in una legge complessa e articolata come quella sull’istruzione”. Non si dà pace, Tiziano Salvaterra, assessore provinciale all’istruzione e “padre” di quella legge 5 sul riassetto del siste“Ovvio, io sono molto legato anche emotivamente a questa legge, perché l’ho proposta e seguita dalla nascita fino alla sua approvazione e perché penso veramente che sia un testo ben fatto, che possa migliorare ulteriormente il nostro sistema scolastico. Ma anche ragionando razionalmente e in modo distaccato, davvero non vedo l’utilità di un referendum come questo”. Prima parlava di questioni marginali.. E’ così. I referendari contestano il comma 7 dell’art. 35 e l’articolo 76 della legge che non fanno altro che rilevare la presenza sul territorio di scuole paritarie, e disporre la possibilità che la Provincia ne finanzi ad esempio parte dell’arredamento, in coerenza con la legge 62 (vedi articolo a fianco) che assimila le scuole paritarie a quelle pubbliche. La differenza tra private e paritarie risulta importante ai fini della legge? Certo e bisogna evitare di fare confusione. Il sistema delle scuole pubbliche trentine si compone di scuole provinciali e scuole paritarie (che sono circa il 5%), che integrano il servizio pubblico, sono certificate, rilasciano titoli di studio validi su tutto il territorio nazionale. Le scuole private sono una cosa a parte. Nel calderone della campagna per il referendum però le due parole vengono spesso sovrapposte. Fa parte un po’ anche questo di quella campa- gna ideologica di una certa sinistra da sempre laicista e contro i finanziamenti alle scuole di ispirazione cristiano-cattolica. In questo caso però la campagna è davvero strumentale, visto che il mondo delle scuole paritarie è variegato e non necessariamente legato a questo mondo, si pensi alle eccellenze dell’Istituto Agrario di San Michele o a quello di Civezzano. Mi dispiacerebbe che sull’onda di questi pregiudizi politici si rischiasse di scardinare un sistema scolastico vincente. La scuola trentina è un modello? E’ un eccellenza al primo posto a livello italiano e fra le prime in Europa. Certo è un modello che ora molte altre regioni stanno studiando e che riceve elogi e interesse anche fuori dai confini d’Italia. Ha delle ottime strutture, una classe docente preparata e delle risorse economiche adeguate, che la nostra autonomia ci garantisce. Allora perché la riforma? La legge 5 voleva ulteriormente migliorare ed implementare il sistema scolastico trentino, sviluppandone quelle potenzialità ancora da valorizzare. In particolare parte da un obiettivo di fondo che è quello di mettere lo studente al centro dell’azione scolastica. Lo realizza attraverso quattro direttrici; in primis garantendo il diritto e la permanenza allo studio di tutti i ragazzi fino ai 18 anni, poi proponendo la flessibilità dell’offerta scolastica, con l’opportunità di poter ma scolastico trentino, ( prima votata a larga maggioranza dal Consiglio provinciale e poi messa nel mirino dei referendari per la questione del finanziamento alle scuole paritarie), per questo referendum che gli sembra più un attacco demagogico alla “sua” legge che una questione reale nel merito del mondo scolastico. cambiare percorso anche a studi già avviati. Poi contenendo al massimo la dispersione scolastica e il fenomeno dell’abbandono degli studi, e infine con il nuovo ruolo delle comunità di valle che potrà incidere nell’offerta e nella qualità del sistema scolastico, nell’ottica di considerare sempre più le scuole come un agenzia per la formazione di adulti responsabili e civili. Ancora più delle conoscenze, dunque, si punta a formare dei nuovi cittadini.. Dal punto di vista di programmi e conoscenze il sistema è già forte, la riforma vuole fare il passo successivo, ossia quello di legare la scuola alla società in cui essa opera, come momento di confronto e conoscenza che genera libertà e crescita degli individui. Una scuola che comunque non è tutta rose e fiori. Quali sono le criticità del sistema scolastico trentino? Parlerei più che di criticità di potenzialità non ancora sviluppate. Innanzitutto va chiarito il ruolo tra l’autonomia degli istituti e il ruolo della Provincia, poi vanno coinvolte di più le famiglie nell’educazione dei ragazzi assieme ai docenti,, sempre nel rispetto dei rispettivi ruoli. Infine c’è una carenza di fiducia fra la famiglia e la scuola e il personale docente, che è reciproca. Serve un patto di fiducia attenta e responsabile dove i maestri e i professori devono giocare un ruolo strategico. Spesso però c’è l’impressione che la classe docente sia inadeguata per gestire le nuove sfide della scuola italiana, si pensi ad esempio all’alta percentuale di stranieri negli asili e nelle scuole dell’obbligo. Posso assicurare che la classe docente trentina è molto preparata e capace e dispone di tutti i mezzi a livello di risorse economiche e di strutture per fare bene il suo lavoro. Sul discorso dei giovani stranieri noi ci approcciamo come Provincia, con la politica dell’inclusione, che è quella di dare accoglienza a tutti nel rispetto delle reciproche culture e tradizioni e nel rispetto delle regole, certi che si tratti di un’opportunità di crescita di tutti noi. I bambini e i ragazzi, dal canto loro, vivono la questione dell’immigrazione con molti meno problemi di noi adulti. Che scuola ha in mente per il futuro. Una scuola che punta soprattutto a valorizzare e non solo a valutare, che si pone in primis il bene del ragazzo, che cerca di capire e non solo di mettere il voto, seppure importante. Una scuola che non ha paura ad aprirsi all’esterno all’Europa, e che non abbia paura di sperimentare di provare un approccio più pratico e di esperienza alle tematiche e non solo teorico. Ma per fare questo occorre l’impegno di tutti, provincia, enti locali, docenti e famiglie. Politica SETTEMBRE 2007 - pag. 5 Dal 5 al 7 ottobre al Parco Saletti di Tione L’Ecofiera di Montagna apre all’innovazione eco-sostenibile G rande il fermento per il lavoro di preparazione dell’ottava edizione dell’ECOFIERA DI MONTAGNA, in programma a Tione dal 5 al 7 ottobre 2007; evento, questo, che ha ormai acquisito una notorietà di enorme rilevanza, e un incremento della varietà e della qualità della proposta sempre creL’evento è organizzato dal Comune di Tione, in collaborazione con il Comitato Ecofiera e il Consorzio Turistico Giudicarie Centrali, responsabile della gestione operativa anche per questa edizione, con la collaborazione, ormai consolidata, di alcune scuole professionali del paese (la scuola alberghiera del centro di formazione professionale ENAIP e l’Università Popolare Trentina), di alcune tra le maggiori associazioni di Tione ( la Pro Loco, l’Associazione Alpini e Fanti, il Comitato Carnevale Giudicariese, il Centro Studi Judicaria, i Commercianti di Tione, il Tennis Club Tione, la Banda Sociale di Tione, il Gruppo dei Polenter) e la partecipazione di preziosi collaboratori che ogni anno offrono il loro contributo. La manifestazione si concentrerà essenzialmente su alcuni settori, quali: l’agricoltura bio- logica, i prodotti tipici, la bioedilizia, il risparmio energetico, le produzioni biologiche, le attività tradizionali della montagna, lo sviluppo sostenibile e le fonti alternative. La fiera si terrà nei giorni di venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 ottobre con orario di apertura al pubblico dalle ore scente. Anche per quanto riguarda la nuova edizione, vi sarà un ampliamento della superficie espositiva, in quanto vi è stato un aumento del numero delle richieste di partecipazione da parte degli espositori, dettato dall’interesse sempre crescente attorno a questo appuntamento. 14.00 alle 20.00 venerdì, dalle 09.00 alle 20.00 sabato e domenica, mantenendo, come da tradizione, l’ingresso gratuito. La Fiera sarà allestita nel Parco Saletti, all’interno del centro tennis e di alcune tensostrutture attrezzate, per una superficie coperta circa 1.800 mq., e su una super- ficie esterna che interesserà anche i viali d’accesso alla fiera, viale Dante e parte di via Damiano Chiesa, per un totale di oltre 5000 mq., dove gli stand saranno suddivisi a seconda delle attività proposte. Il primo Padiglione ospiterà il “Salone del Gusto e del Biologico”, una ricca esposizione di prodotti tipici e biologici, dove il cibo incontra il territorio, con la possibilità di gustare ed acquistare prelibatezze gastronomiche difficilmente reperibili nei consueti circuiti di vendita. In particolare saranno anche presenti i prodotti della Strada del Vino e dei Sapori dal Garda alle Dolo- miti. Il secondo e terzo Padiglione di Ecofiera 2007 ospiteranno invece il “Salone della Bio-Edilizia, del Risparmio Energetico e dello Sviluppo Sostenibile” che rappresenta uno dei settori più interessanti del momento e con grandi novità. Una particolare attenzione sarà quindi rivolta a tutte le nuove opportunità del risparmio energetico, con espositori specializzati nella realizzazione di edifici a basso consumo, e nella produzione di energia elettrica con gli impianti fotovoltaici, tematiche ambientali che verranno approfondite in un convegno con la partecipazione dei massimi esperti locali. All’interno del Parco Saletti troverà sede il “Polo Zootecnico”, con la novità assoluta di quest’anno, costituita da una fattoria con numerosi animali: quelli tradizionali come mucche, pecore, galline e l’ospite eccezionale di quest’anno, ovvero una rassegna di cavalli haflinger, o aveglinese. Di grande interesse saranno i laboratori che animeranno quest’ottava edizione, tra i quali ricordiamo il laboratorio del feltro, che si pone all’interno di un progetto nato nell’interesse di riqualificare, anche in Trentino, il valore della lana, preziosa materia prima, che, in passato ha costituito la ricchezza di molte civiltà, oltre ai laboratori per i più giovani curati dall’associazione “L’Ancora”. Tutto è pronto, quindi, per ospitare a Tione le migliaia di persone provenienti dalle province di Trento, Bolzano, Brescia e Verona per visitare gli stand e i vari padiglioni che fanno di Ecofiera di Montagna 2007, una tra le fiere più interessanti e complete del panorama regionale. Via del Foro 4/a - Tione di Trento Tel 0465 321670 pag. 6 Attualità SETTEMBRE 2007 Tre candidati principali, altri 4 più di “rottura”, più alcuni esclusi di lusso (Di Pietro, Pannella). Questi i blocchi di partenza per l’elezione del leader del Partito Democratico, che vede dato per favorito ( e beatificato da mezza stampa italiana) Walter Veltroni (sostenuto in Trentino dai Ds), e a giocarsi la seconda posizione Rosi Bindi (che raccoglie il sostegno trasversale di diessine e alcune margheritine), e quell’Enrico Letta per cui si è schierato apertamente Lorenzo Dellai e appoggiato dalla Civica margherita come il nuovo che avanza. Quarantenne, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta ha sposato d subito la causa “autonomista” della Margherita trentina: “Stiamo lavorando attorno a tre parole chiave: - spiega Letta - liberta’, mobilita’, natalita’ con cui stiamo facendo discutere militanti del Pd ma soprattutto elettori incerti e in certi casi delusi. C’è una generazione tra i 30 e i 40 anni che nella politica è poco rappresentata. Certo non mi rivolgo soltanto ai miei coe- Il 14 ottobre niente fusione tra Ds e Margherita in Trentino Stop al Partito democratico Enrico Letta difende l’autonomia: «in Trentino percorso originale» D unque il 7 settembre, di ritorno dall’appuntamento politico più importante del suo mandato di coordinatore della Civica Margherita, Giorgio Lunelli ha potuto affermare piuttosto disteso; “A Roma hanno capito la nostra situazione.” Questo significa, in poche parole, che il 14 ottobre, data-catenaccio per la nascita del partito Democratico in Italia e nella varie regioni, i trentini voteranno sì per la costituente nazionale, scegliendo il segretario tra Walter Veltroni, Rosi Bindi e Enrico Letta (i tre candidati principali) ma per quanto riguarda il Pd trentino non se ne parla, ovvero se ne parla, forse, dopo le elezioni provinciali del 2008. Troppe le resistenze all’interno della Civica Margherita per andare avanti nella “fusione a freddo” più rischiosa di sempre nella storia politica; lo stesso governatore Dellai, prima osservatore silenzioso del lungo braccio di ferro tra sostenitori del Pd (in testa Giovanni Kessler Giorgio Tonini) e chi proprio di questo matrimonio coi Ds non ne voleva sapere, da Amistadi a Grisenti a Dellai. tanei. Ma non mi chiamo fuori: di quella generazione faccio parte; e credo che abbia molto da dare, soprattutto al Partito democratico ”. Ma sul discorso dei segretari regionali scelti da Roma il nuovo partito non si dimostra molto democratico. “E’, mi pare, la prima questione chiave che stiamo affrontando in tema di forma partito e le due opzioni possibili sono, quelle si’, nettamente alternative. Decidere i segretari regionali a Roma rappresenta un modello di partito centralista in cui i gruppi dirigenti periferici sono cinghia di trasmissione verso il territorio di decisioni assunte dal centro nazionale. Modello legittimo, che non credo adatto ai tempi e all’Italia di oggi, poichè non valorizza gli amministratori e la classe dirigente locale. Per Logico che questa decisione sia stata accolta con un sospiro di sollievo nella civica Margherita, che – detto con Lunelli –“è un soggetto diverso, seppure federato con la Margherita nazionale, poichè viene da un’esperienza civica; dunque è difficile il matrimonio coi Ds, meglio un percorso autonomo e originale rispetto a quello nazionale, non possiamo limitarci a fotocopiare direttive romane”. Di altro tono, naturalmente, le reazioni di Remo Andreolli, segretario dei Ds che ha provato fino all’ultimo a convincere Roma a fare sentire il suo peso sulla Margherita trentina; ma prima la lettera di Fassino, poi l’incontro del 7 settembre lo hanno stoppato; logica qualche apprensione Ds, il 14 ottobre il partito cesserà di esistere in Trentino (verrà sostituito non si sa fino a quando con un Democratici di sinistra per l’autonomia o qualcosa del genere) cosa che non accadrà per la Civica Margherita, che ha un suo statuto autonomo e, dunque, ci sarà alle elezioni 2008. questo vi e’ un altro modello, decisamente preferibile, quello di un partito in cui ogni regione sulla base delle proprie priorita’ individua segretari e gruppi dirigenti. Vuol dire applicare un principio di sussidiarieta’ che consente di essere realmente con i piedi ben piantati sul territorio. Tra l’altro la costruzione di un vero partito delle autonomie e’ decisiva per convincere gli elettori. Sia al nord che al sud. Alle prossime elezioni regionali (Friuli Venezia Giulia, Alto Adige, Trentino e Sardegna votano nei prossimi venti mesi) quale fiducia potrebbe avere nei nostri gruppi dirigenti un elettorato incerto vedendoli succubi di decisioni dall’alto TIONE/Appuntamento con la solidarietà il 15 settembre Missione in Perù, una scelta di vita L’ appuntamento con la solidarietà è per sabato 15 settembre alle 20.30 presso il teatro comunale di Tione. Quella sera ci sarà Daniela Salvaterra, 27enne di Tione, infermiera, da tre anni impegnata in missioni in Perù che racconterà al pubblico la sua esperienza in uno dei posti più poveri e desolati del mondo, a contatto quotidiano con problematiche enormi, rispetto alle quali molti nostri dissapori quotidiani sbiancano e perdono di significato. Una scelta di vita la sua (una frase mai come in questo caso usata a proposito), quella di abbandonare tutto (la famiglia, gli amici, un lavoro fisso all’ospedale di Trento) per cercare di portare sollievo per quanto possibile alle popolazioni dell’Encanada, a 3.000 metri di quota in Perù. “E’cominciata nel 2003 – spiega Daniela come una visita in quella terra per vedere in concreto quali erano le attività delle missioni italiane che operano lassù e che noi aiutavamo già da qualche tempo nella raccolta di fondi, viveri e vestiti. L’impatto con quella realtà è stato impressionante. La nostra missione si occupava in particolare di gestire un ambulatorio che fornisse un minimo di assistenza sanitaria a una popolazione poverissima, in un paese, il Perù, dove non esiste un sistema sanitario nazionale per tutti e, di fatto, solo i benestanti possono permettersi di andare a curarsi in ospedale. Va tenuto conto, poi, che si parla di un territorio aspro e montagnoso come quello dello stato sudamericano, dove i collegamenti sono difficilissimi e le poche strutture ospedaliere carenti e distanti fra loro. “Il primo ospedale raggiungibile sta ad un’ora di viaggio ma è inaccessibile per le tasche degli abitanti dei villaggi. Solo per entrare in accettazione serve pagare un ticket, poi bisogno comprarsi tutto, dalle bende alle flebo, pagamento anticipato. Per situazioni più complicate invece bisogna rivolgersi all’ospedale di Lima, 11-12 ore di viaggio.” Dunque la missione: 7-8 persone, quasi tutte romagnole guidate dal bresciano Padre Facchini, gente che ha sacrificato una vita molte volte agiata, un lavoro e gli affetti per dedicarsi agli altri in uno dei posti più sperduti del pianeta. “Un gruppo di persone fantastiche – racconta Daniela – dopo la prima esperienza del viaggio ho deciso (non senza qualche esitazione) di partire per la missione, ben sapendo che ciò comportava il lasciarmi alle spalle la mia famiglia, la mia terra e il mio lavoro. Si tratta di periodi lunghi, almeno due anni per dare una certa continuità alla nostra opera; ora sono a casa da due mesi, a fine settembre ripartirò per altri due anni. Saremo impegnati nella realizzazione di una casa di accoglienza e di cura “Madre Teresa di Calcutta”” E la famiglia cosa dice? Mi sono sempre stati vicini e hanno appoggiato questa mia scelta. In più sono già venuti due volte a trovarmi. Ora, per salutare tutti e sensibilizzare la gente di Tione al problema, organizzo la serata di sabato 15, con immagini, testimonianze e un piccolo spettacolo della scuola “Danza è” di Brescia. Appuntamento dunque sabato sera. Per informazioni Daniela Salvaterra 0465321834, per chi volesse inviare un contributo : Missione Encanada, presso Cassa Rurale Adamello-Brenta cc. 00004100311, ABII 08024, CAB 35660 e non in grado di una propria forte e autonoma capacita’ di iniziativa politica? E sull’autonomia del percorso trentino? “Trento è la capitale italiana dell’autonomia, la insegna all’Italia. Sono questioni importanti e da sviluppare, in una logica per l’appunto territoriale. Devono cioe’ nascere dal basso e non essere elaborate a Roma e calate dall’alto. Solo cosi’ dimostrano di avere un senso e solo cosi’, a mio avviso possono essere aiutate e riconosciute, come per esempio mi auguro accada per la questione della provincia autonoma di Trento, dal partito nazionale. Quello dell’autonomia e’ un tema qualificante per il pd. Direi che lo e’ per tutto il centrosinistra. Questo perché il Pd è il primo partito postideologico. E noi siamo la prima generazione postideologica. Il Pd delle autonomie non si fa imporre da Roma i segretari né le forme per fare politica: è necessario che da Roma ci sia rispetto per il dibattito che si svolge in Trentino. Poi una stoccata indiretta ai Ds: “Per il Pd romanocentrico questa è una delle cento province a cui far arrivare il verbo di Roma”. ADELINO AMISTADI «Con i Ds nessun matrimonio» Adelino Amistadi, il primo e il più eretico verso il Partito democratico (note le sue rasoiate con il matrimonio coi Ds) è soddisfatto delle promesse strappate a Roma. “E’ stata rispettata l’autonomia del trentino e del nostro percorso politico che ci permetterà di continuare la nostra attività politica come Civica Margherita”. Inizialmente sembrava essere l’unico contrario al Pd in Trentino, poi cos’è successo? Ha convinto tutti? Penso che ognuno abbia fatto delle riflessioni, e abbia capito che è impossibile un matrimonio con un partito come i Ds con dei valori e delle tradizioni politiche (quelle del socialismo) comunque rispettabili e degne, ma distanti anni luce dalle nostre che sono quelle del moderatismo e legate al cattolicesimo democratico e al radicamento sul territorio. Inoltre.. Inoltre? Non è che in questi quattro anni di giunta la convivenza coi Ds sia stata idilliaca; ci sono stati molti screzi, ultimo dei quali il referendum sulla legge Salvaterra sulla scuola e molti altri interventi a gamba tesa da parte loro.. dunque se questa è l’andazzo della convivenza, non vedo la necessità di un matrimonio.. Dunque? Beh si potrà al limite riproporre l’alleanza elettorale per il governo del Trentino, ma ognuno con le sue gambe, i Ds facciano ciò che vogliono ma niente fusioni a freddo. La nostra rivendicazione di autonomia da Roma è forte, anche se con Roma manteniamo comunque un rapporto importante, sostenendo la candidatura di Enrico Letta un giovane che può far bene. Attualità Raccogliendo i moduli al Bim si sono subito resi conto del successo che l’iniziativa ha avuto. Ad oggi si contano iscritti 40 studenti, suddivisi in 18 femmine e 22 maschi, dei quali 27 universitari, 13 delle scuole superiori. La gestione del convitto è stata affidata all’Associazione “Terre Comuni” con sede a Tione di Trento, che ha già esperienza in questo settore. L’iniziativa, come dicevamo, si propone di offrire a tutti la possibilità di stare a studiare nel capoluogo, superando le difficoltà di trovare un alloggio a prezzi abbordabili. In più dà una certa sicurezza alle famiglie, soprattutto dei ragazzi delle superiori, che i loro figli siano seguiti, e stiano in una struttura sana e accogliente, con anche l’aiuto nello studio compreso nel prezzo. A proposito di costi, gli importi delle rette, mensili e su 10 mesi, sono di 200,00 euro per gli studenti universitari, in stanza doppia con servizi, compresa la prima colazione, pulizie settimanali e 250,00 euro per gli studenti della scuola media superiore e professionale. La quota comprende sistemazione in camera doppia con servizi, la prima colazione, le pulizie SETTEMBRE 2007 - pag. Studenti giudicariesi di casa alla “Collina” Pieno successo per l’iniziativa dello studentato a Trento promossa dal Bim del Chiese H a aperto i battenti pochi giorni fa, il 12 settembre, il convitto “LA COLLINA” presso la struttura dell’ex ospedalino a Trento, in via Avancini n. 20, destinato in primo luogo agli studenti provenienti dalla Valle del Chiese, poi esteso al resto delle Giudicarie ed in ultimo all’intera Provincia di Trento. (22 studenti dalla Valle del Chiese, 10 dalle Giudicarie, 8 dal resto della Provincia). Questa iniziativa – promossa e realizzata dal Bim del di Roberto Bertolini Chiese - è finalizzata a facilitare il percorso di studi dei ragazzi, mettendo a dispo- sizione una struttura adibita a studentato a cui universitari e allievi delle superiori possono appoggiarsi non dovendo far fronte a grandi esborsi economici. L’iter per l’assegnazione del posto letto è stato il seguente: inizialmente sono state inviate delle lettere pubblicitarie, rivolte a tutti quelli che hanno concluso il percorso scolastico delle medie inferiori o delle medie superiori e comunque a tutti coloro che stanno studiando a Trento, dove veniva spiegata l’iniziativa e dove si invitavano gli interessati a compilare un modulo di preiscrizione. inoltre su una stretta collaborazione e rapporto con la famiglia dello studente, data la delicata fase scolastica e percorso formativo. Lo studentato chiude settimanalmente dalle ore 12,00 del sabato alle ore 20,00 della domenica. Rimane chiuso inoltre nei mesi di luglio ed agosto. Il servizio mensa non è compreso nella retta ed è garantito presso lo studentato per quanto riguarda la cena. Rimangono ancora a disposizione 10 posti; infatti la struttura può contenere in totale 52 posti letto. Un impegno importante, dunque, per il Consorzio Bim del Chiese che, oltre ad avere curato la parte organizzativa del progetto ha impegnato circa 100mila euro per i lavori di sistemazione del convitto, imbiancatura delle stanze, sistemazione dei controsoffitti, acquisto di attrezzature ed rifacimento della mensa. Una strada che – pare – vogliano seguire anche gli altri Bim del Trentino con la prospettata acquisizione dell’intera struttura Ex- ospedalino da adibire a studentato. L’idea è stata lanciata, ora seguiranno le trattative del caso con la Provincia. settimanali, ed il servizio di sorveglianza, controllo ed affiancamento nello studio. Per tali studenti verrà infat- ti garantita una sorveglianza sia sull’entrata che sull’uscita dal convitto. L’Associazione Terre Comuni punterà ScacchiaCondino Mavignola: 30 anni di Gs-Pro loco Il centro chiesano per una settimana capitale degli scacchi Q di Annalisi Bondoni e Elisa Pasquazzo uarantacinque concorrenti al torneo di scacchi di Condino (29 luglio 4 agosto dove a prevalere è stato il romano Alessio De Santis) dove, per una settimana, l’aula consiliare del municipio è stata trasformata in una autentica sala gioco. Confronti serrati, a volte di quattro ore o più. Condino (Arco lo sarà in autunno), ancora una volta è divenuto la capitale degli scacchisti. In concomitanza del torneo le presenze non si L’evento, curato dalla organizzatrice internazionale Cristina Pernici Rigo, comprendeva un lavoro di staff arbitrale composto dal trentino Italo Ginevrini e dal bolzanino Gerhar Bertagnolli nonché della presenza di ben due maestri della squadra olimpica della Repubblica di San Marino: Danilo Volpinari e Enrico Grassi. Amministrazione comunale ed ente Pro loco sono soddisfatte del richiamo di immagine conseguito. Sia lo stesso sindaco Giorgio Butterini che il presidente dell’ente turistico cittadino Silvietto Bianchini concordano: “Con questo torneo e il richiamo dell’associazione “il Ponte sul Guado” il paese di Condino quest’ estate ha riscontrato un crescente numero di presenze tanto che alberghi e ristoranti hanno fatto regi- sono fatte disattendere. Anzi, lo stesso organizzatore Graziano Tamburini ha fatto sapere che intendimenti e aspettative sono state centrate se non superate. “ Alta la qualità dei partecipanti anche se i trentini erano non più di sette “. Per gli amanti di statistiche Tamburini aggiunge “ che il trentino Andrea La Manna è, non solo giunto 3° in classifica generale assoluta, ma che a Condino ha conseguito il titolo di maestro “. strare il tutto esaurito”. Anche da parte del sindaco Butterini già si può parlare di un’edizione 2008? “Per quanto riguarda l’amministrazione posso dire tranquillamente di sì”. Oltre a La Manna, 3° assoluto, gli altri sei regionali impegnati nel torneo erano: Eraldo Giancotti di Trento ( 20°), gli storesi Gianluigi Filosi e Bernardino Bondoni giunti rispettivamente al 35° e 40° posto, il bolzanino Manfredi De Polzer (42°) nonché Ferdinando Bagozzi di Castel Condino ( 43°) e l’altro trentino Franco Galas classificatosi al 44° posto. Il torneo, seppur condizionato da una interruzione durata ben dodici anni, conta finora in tutto 7° edizioni, e risulta pur sempre una delle maggiori attrazioni di prestigio per il paese. Per quasi una settimana il via vai di gente è risultato abbastanza evidente. L’utenza era non solo rappresentata da scacchisti ma anche di persone al seguito. Chi era arrivato con famigliari o parenti, altri invece accompagnati da amici. Ma per gli amanti di statistiche l’albo d’oro è tra i più prestigiosi. Nel 1990 a vincere era stato Ilch Drayar (Jug) mentre nel 1992 e l’anno dopo era stata la volta dei connazionali Robert Zelcic e Sahbaz Nurkic. Nel 2005 e nel 2006 a dettare le condizioni era risultato ambedue le volte il tedesco Felix Levin. 7 Bilancio e prospettive per un gruppo vivace e dinamico RIFUGIO TUCKETT – In occasione del trentesimo compleanno, la Pro loco – Gs Mavignola è tornata alle origini della sua storia festeggiando, sabato 4 agosto presso il Rifugio Tuckett, l’importante anniversario. Il Tuckett, dal 1977, anno di fondazione del sodalizio sportivo trasformato in Pro loco nel 2006, è stato, infatti, teatro del prestigioso slalom gigante che, organizzato dal Gs Mavignola, ogni prima decade di giugno, per venticinque anni fino al 2001, si è tenuto lungo il ghiacciaio, oggi diventato un esiguo fazzoletto di neve bianca. Soci fondatori, presidenti, soci e componenti dei direttivi di ieri e di oggi si sono dati così appuntamento in uno degli angoli più suggestivi del Brenta per celebrare la ricorrenza, ripercorrere trent’anni di storia e rinnovare l’impegno per il futuro. La festa per il trentesimo anno di fondazione, ottimamente organizzata dall’attuale direttivo presieduto da Massimo Collini, è stata l’occasione per consegnate ai presidenti e ai componenti dei direttivi del passato e del presente un attestato di riconoscimento per l’impegno dimostrato in favore della comunità. Un riconoscimento è stato attribuito anche ai dirigenti del Gs Javrè, il gruppo sportivo che, per un quarto di secolo, ha collaborato con il Gs Mavignola nell’organizzare lo slalom. La bella giornata, all’insegna della festa e dell’amicizia, è stata allietata dal Coro “Azzurro” di Strada diretto da Angelo Armani, che ha intonato, nel cuore delle Dolomiti di Brenta, le più belle canzoni della montagna. Don Mario Bravin, sacerdote di Madonna di Campiglio, ha tenuto invece la Santa Messa per i numerosi partecipanti alla commemorazione. La giornata è proseguita con la cena al Rifugio Tuckett gestito dalla cordiale e ospitale famiglia Angeli e si è conclusa, al tramonto, con la discesa fino a Vallesinella. La storia della Pro loco – Gs Mavignola, che oggi conta 150 soci, è stata illustrata da Angelo Fedrizzi, che da quasi trent’anni fa parte del direttivo dell’associazione. “Il Gs – ha spiegato Fedrizzi, la cui voce, in alcuni passaggi, è stata interrotta dall’emozione - fin dalla sua nascita ha assunto le caratteristiche di una Pro loco, facendosi promotore di attività sportive, ricreative e sociali e attribuendosi, in riferimento a questi tre ambiti, anche il compito non sempre facile di interlocutore con l’Amministrazione comunale”. Ricordando il valore spesso non riconosciuto dei volontari delle Pro loco, il presidente Massimo Collini ha invece aggiunto che l’augurio per il futuro è quello di “far crescere ulteriormente la nostra associazione nell’immagine e nei valori, per fare in modo che il Gs, inteso come Pro loco, Gruppo sportivo o associazione di altro tipo, continui a rappresentare quel qualcosa in più che contraddistingue la comunità di Mavignola”. (Alberta Voltolini) pag. 8 Attualità SETTEMBRE 2007 Sotto la spinta di comuni e associazioni Nuoveprofessioni: l’accompagnatorediterritorio S Il 20 settembre la scadenza per le domande ta per nascere una promozione del territodi Enzo Ballardini nuova professione; rio, delle sue risorse, dell’accompagnatore di territorio. Il mercato del la- la sua identità. Una nuova opportunità che è richiesta voro è in continua evoluzione, il tempo del posto fisso proprio nelle valli del Trentino non ancora pienamenin Provincia sembra finito e le occasioni di lavoro sono te affermate dal punto di vista turistico. Proprio dalle sempre di più temporanee, occasionali, a progetto o di Giudicarie, dai Comuni, dalle Associazioni e da molti consulenza e di lavoro autonomo. E’ questo il caso del- altri Enti era partita una richiesta formale, approvata l’accompagnatore di territorio, una nuova professione con tanto di delibere dei Consigli comunali, di poter destinata soprattutto ai giovani e legata fortemente alla regolamentare questo nuovo lavoro. In questi ultimi anni molte amministrazioni si sono impegnate nella promozione delle risorse locali, pensiamo al Progetto Leader ed al Patto Territoriale della Valle del Chiese ma anche la nascita dell’Ecomuseo della Valle del Chiese e quello della Judicaria, infine la nascita della Strada del vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti di Brenta. Tutte queste iniziative sono nate con l’obiettivo, come detto, di valorizzare dal punto di vista turistico, ma ancora prima storico, culturale e ambientale le nostre vallate. Ma per far questo è necessario che qualcuno si occupi di organizzare l’offerta e quindi di illustrare a residenti ed ospiti le nostre proposte. Negli scenari montani e nei territori più turistici questa attività è svolta dalle guide alpine ma la funzione svolta è limitata all’ambiente di alta montagna. Era quindi necessario che venisse regolamentata una nuova professione, per l’appunto quella dell’accompagnatore di territorio che non fa concor- Foto Matteo Ciaghi renza alle guide alpine, ma si occupa di accompagnare gruppi e singoli in escursioni in ambiente montano, attraverso sentieri e zone di particolare pregio naturalistico, fornendo elementi conoscitivi e informazioni riguardanti i luoghi attraversati, oltre ad accompagnare persone in visita ad ambienti o strutture espositive di carattere naturalistico ed etnologico. Grande soddisfazione tra i Sindaci e gli amministratori delle Giudicarie per il traguardo raggiunto e ringraziamento all’Assessore provinciale al Turismo, Tiziano Mellarini, che si è preso l’impegno ed ha mantenuto la promessa fatta. In particolare hanno seguito con tenacia que- sta richiesta Roberto Panelatti, Assessore del Comune di Praso e, a livello Provinciale, il Consigliere Adelino Amistadi avendo avviato precedentemente il Progetto Leader ed il Patto Territoriale. La legge prevede la creazione, accanto all’albo delle guide alpine, di un albo di Accompagnatore di Territorio. Per iscriversi è necessario superare una prova attitudinale e il prossimo 20 settembre scade il termine per la presentazione delle domande presso il Servizio Turismo della Provincia. Non vi sono particolari requisiti a parte l’idoneità fisica ed un curriculum escursionistico con almeno trenta escursioni nell’intero territorio della Provincia di Trento. E’ previsto il pagamento di una quota di iscrizione di 100,00 Euro. Il programma d’esame prevede una prova scritta a risposta multipla su argomenti riguardanti il turismo, la geografia, la storia, la flora e la fauna trentina ed un colloquio orale per la verifica del curriculum escursionistico. Per superare il colloquio e risultare idoneo alla frequenza dei corsi per il conseguimento dell’abilitazione i candidati dovranno avere un punteggio non inferiore a 24 quarantesimi. I posti per il corso di abilitazione sono cinquanta e quindi saranno selezionati i primi cinquanta classificati. Il corso avrà una durata di circa 150 ore di formazione e si svolgerà presumibilmente la prossima primavera. Sul sito internet della Provincia www.turismo.provincia. tn.it alla voce “News e scadenze in calendario” e presso il Servio Turismo sarà possibile ottenere tutte le informazioni e scaricare i moduli di domanda. La speranza è che questa nuova occasione sia colta da numerosi giovani giudicariesi interessati a trovare un legame con il proprio territorio e disposti ad impegnarsi personalmente per la promozione delle rilevanti risorse locali. Francesca Pasqualini Tatiana e Alessandro -Foto Matteo Ciaghi Società SETTEMBRE 2007 - pag. INTERVISTA/Rosanna Parisi presidente Apt fa il bilancio 2007 Terme di Comano «un’ottima stagione» “U di Roberto n’ottima stagione, anche se in questo settore è bene non lasciarsi andare a facili trionfalismi”. Così Rosanna Parisi, presidente confermatissima di recente dell’Apt di Terme di Comano-Dolomiti di Brenta, analizza la stagione estiva nell’ambito gestito dalla sua Agenzia, individuando Una stagione ricca di eventi.. “Abbiamo puntato su una stagione lunga (da aprile a novembre) e ricca di offerte fra le più varie che comprende tutti i settori, da quello culturale con le suggestioni della musica nei castelli, a quello sportivo con il Giro d’Oro e con le manifestazioni della Polisportiva Giudicarie Esteriori, a quello ambientale con le passeggiate in Val d’Ambiez, e con Comano Junior dedicato ai più giovani. Il tutto cercando sempre di mettere in rete l’offerta, perché i singoli eventi non siano cose estemporanee ma creino un “filo” diano il senso di un’offerta completa. Tenendo sempre presente che il target della nostra clientela è quello delle famiglie.” Un evento su tutti? “Senza fare torto a nessuno altro evento citerei il Giro d’Italia. Nonostante il maltempo è stato un veicolo di promozione ec- Bertolini punti forti, e spazi di miglioramento dell’offerta turistica. “Come ho detto siamo soddisfatti della stagione estiva delle Terme; il settore alberghiero si conferma in buona salute e anche chi affitta appartamenti ha lavorato tutto sommato bene, anche se in quel settore è in atto una lieve flessione strutturale un po’ dappertutto.” cezionale, si pensi ai molti passaggi in Tv e sulla stampa, che hanno fatto conoscere il nome delle Terme di Comano in Italia e nel mondo, anche se poi è sempre difficile pesare l’evento in termini di presenze. C’è molta soddisfazione e i risultati di quest’opera di promozione si vedranno”. E le Terme? “Le Terme sono il nostro punto di riferimento, ovviamente la nostra offerta parte dalla cura della pelle e dal benessere. La stagione 2007 ha dato buoni segni di incremento delle presenze, ed è stata bene accolta dai turisti la nostra idea di vacanza attiva, con le visite ai borghi, le piste ciclabili (per gli appassionati mountain Bike in arrivo il completamento dell’anello del Brenta) e il collegamento con il mondo agricolo e con i prodotti sani della nostra terra”. Pinzolo e Rendena crescono a luglio. Agosto nella norma Estate nel segno della Juve 9 Per conoscere meglio le Alpi Il Centro di ecologia alpina organizza, per il mese di ottobre, in Valle del Chiese, un calendario di interessanti serate culturali e di approfondimenti sul tema: “Le Alpi. La gente”, affrontando temi quali l’antropologia delle piccole comunità, i movimenti demografici, la condizione femminile e le prospettive di sviluppo. Il programma, al quale la popolazione è invitata ad intervenire, è il seguent. Cimego, 9 ottobre 2007 presso la sala riunioni della Casa sociale – ore 20.30 “L’economia identitaria e i progetti di sviluppo locale” Relatori: Michela Zucca e Alessandro Gretter (Centro di Ecologia Alpina), Carlo Bertini e Dario Festi Ponte Caffaro, 16 ottobre 2007 presso la Cassa Rurale, Via Caduti 129 – ore 20.30 “Il nuovo stato sociale delle Alpi” Relatori: Michela Zucca (Centro di Ecologia Alpina), Marco Scalvini (Sindaco di Bagolino, deputato europeo e membro del Comitato delle Regioni, Presidente Asscomiconf – associazione nazionale comuni di confine), Davide Donati (La Cassa Rurale) Condino, 23 ottobre 2007 presso la Sala consigliare del Comune di Condino – ore 20.30 “Il ruolo delle donne nella società alpina: esperienze a confronto.”. Presentazione del progetto “Il ruolo femminile nei percorsi di sviluppo in contesto alpino” Relatori: Paola Bodio (Vice Sindaco di Condino), Claudia Marchesoni (Centro di Ecologia Alpina), Giusi Tonini (Consorzio Iniziative e Sviluppo), e alcune testimonianze di imprenditrici locali. Moderatrice: Michela Zucca (Centro di Ecologia Alpina) Storo, 30 ottobre 2007 presso la sala del Comune – ore 20.30 L’innovazione nello sviluppo: metodi ed esperienze nelle Valli del Chiese Relatori: Sabina Bordiga (Gal Valsabbia), Paola Bodio (Ecomuseo), Giorgio Butterini (Bim Chiese). Moderatrice: Michela Zucca (Centro di Ecologia Alpina) Per informazioni: Centro di Ecologia Alpina – 38100 Viote del Monte Bondone – Trento tel: 0461.939599 – fax: 0461.948190 – www.cealp.it – Email: [email protected] – [email protected] La presidente dell’Apt Jalla Detassis commenta i primi dati VAL RENDENA e Campiglio un +2%. Il di Alberta Voltolini – In attesa dei dati di progetto Juventus, il più agosto, non ancora ufficializzati, l’estate rendenese importante di tutta l’estate, ha avuto grande sucsi contraddistingue per il segno “più” del mese di cesso, ci ha dato molte soddisfazioni”. “Juve”, per luglio, quando la presenza della Juventus (dall’11 al la Rendena, è quindi sinonimo di arrivo di turisti. E 22 luglio) ha vivacizzato l’estate di Pinzolo e della agosto? “I dati saranno disponibili solo tra qualche valle, attirando l’attenzione di tifosi, appassionati giorno – afferma Detassis – ma la percezione più di calcio e giornalisti. “Luglio è stato molto buono immediata è che sia nella norma degli ultimi anni – spiega Jalla Detassis, presidente dell’Apt Madon- e che non ci sia stato alcun incremento. Comunque na di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena – con Pin- aspettiamo di leggere le cifre prima di dare giudizi zolo che ha registrato un +20%, l’ambito un +9% conclusivi”. Alcuni dati sui dici giorni juventini. I pacchetti di soggiorno, studiati ad hoc, per i tifosi sono andati esauriti, portando negli hotel, nei garnì e nei bed & breakfast rendenesi 800 persone. Nella vendita delle proposte di soggiorno si è privilegiato Pinzolo, poi gli altri paesi della Val Rendena e, infine, Madon- na di Campiglio. A questi numeri vanno poi aggiunti coloro che si sono organizzati autonomamente, scegliendo, per il pernottamento, proposte al di fuori dei pacchetti, oppure, esauriti, nel weekend tra il 13 e il 15 luglio, i posti letto in Rendena, gli ambiti della “Busa” di Tione e della Valle del Chiese e trasferendosi a Pinzolo per assistere agli allenamenti. Ogni giorno i biglietti d’ingresso per i 4mila posti a sedere della tribuna spettatori sono andati esauriti; in alcune giornate di punta, alle 11 del mattino, erano già finiti e si è arrivati fino a 8mila spettatori presenti. Anche il “Soccer school” juventino, il corso di calcio per i bambini organizzato al campo sportivo di Giustino, ha registrato un ottimo successo con oltre ottanta iscritti. Il Giornale delle Giudicarie mensile di informazione e approfondimento Anno 6 n°9 - settembre 2007 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” Presidente Emanuele Bonafini viale Dante, 19 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile Luisa Masè Comitato di redazione: Roberto Bertolini, Giorgio Butterini, Alberta Voltolini, Paolo Magagnotti Hanno collaborato: Achille Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Annalisa Bondoni, Matteo Ciaghi, Giorgio Grigolli, Stefano Marchiori, Elisa Pasquazzo, Alessandro Togni Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3483106874) o scrivere a: [email protected] Direzione, redazione e amministrazione: via 3 Novembre, 29 - 38079 - Tione di Trento Stampa: Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129 vetrina immobiliare pag. 10 L’intervista SETTEMBRE 2007 L’assessore Mellarini: una carta vincente per la promozione del Trentino Valentini Dal 14 al 24 luglio i bianconeri si alleneranno alla Pineta di Roberto Bertolini ballardini MADONNA DI CAMPIGLIO Via Cima Tosa, 13 Tel.0465.44.31.97 PONTE ARCHE via Battisti, 32/e Tel.0465.70.21.71 TIONE Via Legione Trentina, 32 Tel.0465.32.62.81 PINZOLO Via Bolognini, 23 Tel.0465.50.32.84 Attualità SETTEMBRE 2007 - pag. PARLANDO (ANCHE) GIUDICARIESE Una riflessione estiva sui “dimenticati” Anche quest’anno m’ero ripromesso di impostare una riflessione sul mondo dei dimenticati dalle cronache: ossia sulle persone costantemente ignorate dagli esaltanti quotidiani interventi dell’informazione “gridata” dei quotidiani, dei periodici, dei servizi radiotelevisivi. Come ad esempio, tanto per stare in casa giudicariese, mi permetto citare quel gran chiasso suscitato attorno alla Juventus, presente a Pinzolo, che ha avuto una risonanza sociale ed economica conclamata come di più non si poteva. Ed ugualmente possiamo dire di tante altre manifestazioni puramente “ricreative” e del tutto transitorie. Proprio mentre mi accingevo a mettere un po’ d’ordine nel cervello per chiarirmi le idee, ecco venirmi in aiuto notizie di cronaca che mettevano in luce alcuni dolorosi aspetti dell’annoso e gravissimo problema del “lavoro dei dimenticati”. Infatti i due quotidiani di Trento del 26 luglio 2007 titolavano: “In provincia di Trento scoperti 12 lavoratori in nero e 13 irregolari. In regione scovati 56 dipendenti sconosciuti al sistema contributivo: la maggior parte sono cittadini italiani. Non a norma 25 dipendenti su 138. Irregolarità al 40 per cento”. Alla stessa data l’Adige ricordava la nobile figura del giornalista Piero Agostini riportando un suo articolo del 1984 (sic!) dal titolo “Quando il Paese cambia e i giornali non se ne accorgono”, in cui l’Autore avvertiva già allora “il problema del rapporto o del non rapporto fra paese reale e il paese delle gente, sempre in ansia, a sostegno dei più “fortunati” di loro! Ce l’hanno confermato anche le ultime limitatissime indagini delle forze dell’ordine a Trento e dintorni: a fondamenta del nostro successo socio-economico vi sono tanti (troppi) “irregolari” (“l’affamato esercito di poveri”)! La inesausta catena di lauti contributi provinciali a favore di tante “categorie economiche” continua a sostenere (e ad arricchire) i “datori di lavoro”, ma non riesce ancora ad assicurare il “meritato e certo pane quotidiano” (posizione contributiva compresa) a chi deve sobbarcarsi le mansioni più sacrificate e nascoste della quotidianità. Ecco il “guaio della cronaca gridata” lamentata dall’Agostini: cronaca sempre e solo a servizio della superficialità, del transeunte, dell’apparire, dello scandalo o cronache”; scriveva, infatti che “sembra venir meno o addirittura a mancare del tutto un riconoscibile riscontro fra le cose che si dicono e tutto ciò che, invece, nasce dagli stati d’animo, dagli umori, dai momenti di fiducia e di sfiducia, dai bisogni vecchi e nuovi della società”. Sia le annotazioni di cronaca… giudiziaria, che l’articolo dell’Agostini (meritevole di profonda attenzione specialmente dagli addetti alla pubblica informazione) mi hanno confortato nella mia scelta di proporre sommessamente a qualche cortese Lettore il “tema” sulla situazione di tutte quelle persone (uomini e donne d’ogni età e condizione) che giornalmente risultano determinanti – (ossia “senza dei quali non si potrebbero avere certi risultati”) – per il nostro benessere, per l’industria, per il turismo, per l’attività politica, per il mondo dello spettacolo: una schiera infinita di povera del successo del giorno, della soddisfazione degli “arrivati” e momentaneamente in auge (vedi lo sport!)…, mentre i problemi della gente che lavora (la maggior parte della società) rimangono sconosciuti in una soffocante e logorante quotidianità, quasi mai sufficientemente sondata e posta nella giusta luce. I nostri quotidiani provinciali hanno inviato fior fiore di “inviati speciali” a fare dei servizi speciali su argomenti di un certo interesse socio-culturale con evidenti finalità turistiche; ma non si sono visti “servizi speciali” raccolti fra i cuochi e le cucine, fra i/le camerieri/e e i/le baristi/e, fra il personale d’albergo ai vari livelli, fra gli alloggi di fortuna degli “stagionali”, fra chi ha passato l’estate (di giorno e di notte) ad allestire ogni tipo di servizio… affinché gli alberghi fossero pieni, i turisti fossero serviti a dovere, e le manifestazioni riuscissero S Quante persone si sacrificano per il successo di pochi? u uno dei primi nue sicura remunerazione. di Mario Antolini Muson meri de “Il GiornaPersone che l’indimentile delle Giudicarie” avevo creduto opportuno cabile cantore degli emigranti, Angiolino Franchini, dedicare un articolo agli stagionali (presenti anche aveva definito “affamato esercito di poveri”. Quelle in Giudicarie): persone destinate, magari per tut- mie considerazioni non ebbero alcun riscontro: né ta una vita (gli arcinoti “precari”), ad occupazioni dai politici, né dagli amministratori pubblici, né dal temporanee, magari sempre in sedi diverse, senza clero e neppure dai sindacati; tanto meno dagli opela sicurezza del posto di lavoro e di una adeguata ratori economici. nel migliore di modi. In questa chiassosa estate giudicariese, mi illudo – grazie alle colonne del GdG – di aver richiamato l’attenzione sulla flebile eco delle nascoste grida di quanti nel nascondimento e nella indifferenza dei più, ci hanno dato la possibilità di “godere” di tutti quei benefici che soltanto attraverso la loro generosa disponibilità ci sono stati concessi. Penso in particolare ai lavapiatti, agli addetti di cucina “in seconda”, ai camerieri e cameriere, al personale “secondario” d’albergo, ai responsabili della pulizia, ai 11 facchini… nonché a tutto quel “personale” dei settori produttivi che non può neppure fare le ferie perché deve rimanere a “servire” gli “ospiti” (a volte così pieni di maleducate pretese e privi del cortese riconoscimento verso chi sta lavorando per loro!). Il discorso potrebbe estendersi al lavoro in agricoltura e – perché no? – anche a tutto quel numeroso Volontariato che ha sostenuto le fatiche di una stagione fascinosa, ma che, oltre ai soldi, è costata sacrifici e rinunce di tante poersone che meriterebbero qualche “riga di cronaca” molto di più di certi altri individui che continuano a “vivere d’immagine” (e di chiacchiere) sostenuti, oltre che dalla cronaca, anche da una… remunerazione economica mensile che fa gridare vendetta da parte di tutti coloro che ho creduto opportuno e giusto ricordare ed esaltare in queste troppo poche ed amareggiate righe. “Stagionali”: vocabolo che obbliga a riflettere Lavoratori stagionali. Triste dizione che da secoli si ripercuote nelle cronache giudicariesi, portando con sé un qualcosa di sofferto, di aleatorio, di un andare e venire incapace di dare solidità agli individui ed ai nuclei familiari. La mai dimenticata emigrazione stagionale porta ancora con sé l’eco di numerosi Giudicariesi obbligati, dalla povertà della loro terra, ad abbandonare, ogni anno, soprattutto nella stagione autunnale, la propria famiglia e il proprio paese per andarsene altrove a guadagnare qualche soldo per giungere poi a casa a pagare i conti necessari per il vivere quotidiano dei propri famigliari. Tremende le testimonianze raccolte e pubblicate dall’indimenticabile Angelo Franchini nella sua “Odissea giudicariese” (1980) da augurarsi presto ripubblicata. Lo “scrittore degli emigranti”, fra l’altro, riporta un raro documento del 1635, in cui si dice che dalle Giudicarie «dovevano partire per necessità e portarsi in Italia più di settemila persone a conquistarsi il vivere per l’inverno e sminuire le spese portandosi altrove». E commenta l’Angelino di Bolbeno: «Più di “settemila pendolari” che sfuggivano alla fame per andare a “conquistarsi il vivere per l’inverno”, considerando che tutti i Giudicariesi, allora, non superavano nemmeno i ventimila abitanti». Prosegue l’Autore: «Questa [eccezionale] proporzione di un abitante su tre si mantenne pressoché costante nei secoli successivi; essi costituivano una massa enorme di diseredati (…). In seguito non cessò più la silenziosa odissea di quell’affamato esercito di poveri, sempre rassegnati a lasciarsi sfruttare per una stagione dai padroni della Pianura, ma contrari a stabilirvisi stabilmente per non diventarne, senza scampo, i servi della gleba». Assai negative le conseguenze di questo fenomeno sociale, sia per ogni singolo individuo che per le famiglie, nonché per lo stesso contesto sociale (comunitario, civile e religioso). Lo stagionale (in emigrazione… e non solo!) è sempre stato un poverocristo avulso dalla quotidianità normale, specie nel periodo di lavoro in terra non sua e fuori casa, durante il quale era obbligato a peripezie di ogni genere (alloggi di fortuna, pasti avventurosi, datori di lavoro alterni…), sbattuto di luogo in luogo per una lunga serie di anni; ma anche nei mesi di momentaneo rientro in famiglia ed in comunità il suo “rientro stagionale” non risultava affatto facile. * Passano i secoli ed eccoci nel periodo avveniristico del progresso industriale e del turismo avanzato; l’emigrazione stagionale (per la maggior parte dei Giudicariesi migranti) si trasforma in emigrazione definitiva al di qua e al di là dell’Oceano; ma, nel contempo, comincia l’altrettanto “grama” esperienza degli “stagionali del turismo”. Senza gli “stagionali” avremmo potuto avere, e potremmo avere, un florido turismo sia invernale che estivo? Senza la lunga teoria dei povericristi lontani da casa, alloggiati in qualche modo, pagati soltanto saltuariamente (cioè a stagione se non a giornata) e mai assunti in maniera costante e definitiva, avrebbe potuto svilupparsi quella “industria” che oggi viene conclamata come la prima del Trentino? Ho pensato (e penso) spesso ai lavapiatti, alle donne delle pulizie, alle addette alle camere, agli aiuto cuochi, ai tuttofare, ai camerieri di giornata, ai giovani lift…: a tutta quella marea nascosta e sconosciuta, di cui i giornali e le cronache non parlano mai, ma che costituiscono l’ossatura portante e l’essenza stessa di un’attività alberghiera che si rispetti. Ne ho conosciuto tanti: adolescenti, giovani, gente matura… quasi sempre con la valigia in mano, pronti alla attesa “chiamata stagionale” per guadagnarsi un pane quasi mai sicuro, quasi mai definitivo e continuo. E poi… anziani che ti raccontano: «Sai! Ho cominciato da ragazzo/a in Svizzera, poi sul lago di Garda, poi a Montecatini, poi a Campiglio, poi…»; e nella loro storia riappaiono le difficoltà, la quasi impossibilità di crearsi presto una famiglia, di farsi su la casa chissà dove e chissà come, di non aver potuto godere la famiglia come avrebbero voluto. Quando sarà che il turismo trentino offrirà al proprio indispensabile “personale” il “posto fisso” continuo e definitivo? Solo allora si potrà parlare di progresso sociale, di società avanzata; ma finché i povericristi rimarranno sempre sul piede di partenza non si potrà definire ottimale la nostra comunità sociale. Non ho ancora avuto modo di consultare le statistiche della Scuola Alberghiera Enaip di Tione, ottima nelle sue strutture ed ottima nella preparazione di cuochi e camerieri. Ma, a quanto mi consta indirettamente, ho la sensazione che la percentuale degli allievi che hanno potuto scegliere con personale soddisfazione e definitivamente, ossia in maniera continuativa, la professione di cuochi o di camerieri sia piuttosto bassa. Non parliamo poi degli allievi giudicariesi che hanno potuto svolgere la loro professione “alberghiera” nella propria terra delle Sette Pievi: quanti sono? * A queste considerazioni si affianca il triste ricordo personale di maestro elementare, quando un’infinità di colleghi/ghe erano costretti/e a fare i “supplenti” (oggi “precari”): ogni mese, i più fortunati ogni anno, pronti a partire per chissà quale località lontana pur di avere un lavoro saltuario. E che tristezza in quelle camere fredde e solitarie, in quei “posti di lavoro provvisori” che presentavano più difficoltà che soddisfazioni. Ricordi che riappaiono prepotentemente proprio in questi primi mesi del 2004, essendo tornata alla ribalta delle cronache la situazione degli “stagionali dell’agricoltura”, specie per la Valle di Non e per l’Alto Adige: ancora povericristi in cerca “di anno in anno” di qualche mese di occupazione per poi tornarsene, col magro guadagno, ad attendere un’altra chiamata, un’altra manciata di soldi. È triste… … ma ancora più triste il constatare che quando le “stagioni” (in agricoltura e nel turismo) vanno male, i contributi piovono sui datori di lavoro, su coloro che “posseggono” le strutture (alberghi o frutteti) e mai sui lavoratori “stagionali” che hanno perso giornate, settimane o mesi di lavoro e rimasti, di conseguenza, anche senza paga! Questo mio “pensare” a queste cose, presenti anche in Giudicarie, è solo pura demagogia? Od è il sentirmi umanamente vicino a chi sta peggio di me ed a chi fa fatica a “piantarsi per sempre”, con personale e familiare gratificazione, nel contesto di una vita sociale appropriata nella propria terra? pag. 12 Società SETTEMBRE 2007 Per ricordare queste realtà locali così dinamiche era necessario un evento. ad organizzarlo è stato il DJ e animatore musicale Alessandro Quai , patrocinato dal comune di Storo e dalla società sportiva Calcio Chiese. “ Una pagina storica – spiega l’assessore Marco Malfer - il cui servizio, contenuti e protagonisti non potranno mai essere dimenticati . Era la prima radio dove confluivano e si riconoscevano giovani e meno giovani della zona le cui trasmissioni erano definite all’avanguardia “. GB1, la prima e più ascoltata emittente privata , che inizialmente faceva capo ai fondatori Luigino Bondoni e Dino Grassi ai quali si erano poi aggregati Enzo Fusco e Adelino Amistadi, trasmetteva da Cà Rossa di Storo. Erano tempi in cui l’informazione parlata risultava avere un rilevante ascolto in tutte le case. Qualche strafalcione o coda dialettale c’era, ma la notizia era quella e basta. Nelle foto in bianconero le emozioni di quella straordinaria esperienza radiofonica V Radio GB1: trent’anni di ricordi ALLE DEL CHIESE. Sono trascorsi 30 anni ma di Radio GB1 molti ancora ricordano programmi, trasmissioni e soprattutto voci . Poco più di un mese fa ( 20 – 21 luglio) all’hotel Castel Lodron e il giorno dopo al Centro polivalente di Darzo , si sono tenute una serie di iniziative integrate da spezzoni musicali e parlati di allora . Ma la rievocazione di A distanza di tempo c’è chi conserva alcuni registrati originali con voci e spezzoni che riguardano persone che se ne sono andate per sempre . Attraverso quelle polverose cassette è ancora possibile risentire personaggi di un epoca oramai passata . Da Fiorindo Malfer, allora sindaco di Storo e presidente del comprensorio delle Giudicarie, ai presidenti delle bande musicali di Storo e Condino vale a dire Olivo Zontini e Antonio Di Camillo nonché Fedele Bertini che della banda di Cimego è stato a lungo direttore e suonatore. Tante anche le tavole rotonde e dibattiti dal vivo con gli ospiti li livello come Giorgio Alimirante , Renè Prevè Ceccon, Enrico Pruner, Domenico Fedel , Eugenio Binelli, Franco Tretter , Riccardo Ricci, Biagio Virgili e persino D’Alema padre di Massimo e la radicale Emma Bonino. Tanti anche i democristiani mentre direttore responsabile dell’emittente era Gianni Bazzanella divenuto poi presidente di Regione e Provincia. Anche il culto, interlocutore il reverendo Bruno Armanini (in arte don Bairo), aveva un suo spazio. Tanti e bravi ‘ DJ ‘ come bravi e tanti erano coloro che animavano la giornata con programmi di attualità e informazione. Citarli tutti è quasi impossibile. “ Il rischio - ammonisce lo stes- voci ha riguardato anche la ‘ rossa ‘ e meno nota ‘Radio Chiese ‘ che per un breve periodo trasmetteva dal bar ‘ Al Cit ‘ di Storo e successivamente dentro un “volt” di paese. Poi è stata la volta di “ Nova Radio“ fondata e gestita da Efrem Ferrari, Claudio Rosa, Luciano Radoani e Fabiano Galante i cui studi e sale di trasmissione erano dislocati a Condino. so Quai - sarebbe quello di dimenticare qualcuno “. Tra i capisaldi della emittente oltre a Sergio Rassega ( considerato una specie di Gianni Boncompagni della situazione perché in grado di svolgere più ruoli e più parti) , il compianto Carlo Girardini , che assieme a Maria Tonini, curavano la rubrica “Noi e voi”. In quel contenitore, ispirato da Mario Antolini mente storica della radio, c’era davvero di tutto. A loro va anche il merito di aver intrapreso per più anni un filo diretto natalizio con gli emigrati. Una trasmissione di successo supportata e possibile grazie all’apporto e collaborazione degli operatori Italcable. Poi l’ “ Ospite della domenica “, trasmissione ispirata e condotta da Adelino Amistadi. Di settimana in settimana nuovo interlocutore e diverso il filone di trasmissione. Ed inoltre la pagina sportiva che quasi in contemporanea agli avvenimenti forniva alla domenica risultati e commenti dai campi di calcio dell’intero C8. A condurla dal vivo più firme tra cui Aldo Pasquazzo, Carlo Girardini, Vigilio Giovanelli, Luigi Grassi e Silvano Capella. Lo staff Gr – sport comprendeva oltre l’altro compianto Graziano Ferrari, Franco Cattarina e Annunziata Mezzi. Radio GB1, il cui bacino d’utenza riguardava non solo le Giudicarie ma anche la valle di Ledro e la vicina Lombardia, era una fonte informativa inesauribile che garantiva ascolto, intrattenimento e anche opinione . Musica e programmi erano assai seguiti. Luigi Cherubini ( Pascal), Cinzia Monduzzi , Antonella Maestri, Luana e il popolare Boocher, stravagante personaggio milanese, costituivano una parte rilevante all’interno della rete. Nell’emittente anche tanti giovanissimi che nel dopo lavoro si appiccicavano al microfono per dar corso alle tante dediche (Alessandro, Gerardo, Giacomo, Domenico, Fernando, Ermanno e Giovanni, oppure Giovanna e Lella ). Arrivano agli studi di Cà Rossa in bici , poi più fino a mezzanotte un travaso di dischi e telefonate, in nottate scanzonate e naif, e anche al giorno d’oggi, irripetibili. Alla fine scelte editoriali ed economiche hanno traghettato il tutto a Tione dove da poco era nata Radio TG8, poi la chiusura stretti da un mercato sempre più congestionato e difficile. (Annalisa Bondoni) Società SETTEMBRE 2007 - pag. 13 PREMIATO A MOZAMBANO IL SINDACO ATTILIO CALDERA Rango borgo d’Italia Apt e comuni impegnati nella valorizzazione di queste storiche architetture Q uello che fino a poco tempo fa era solo un sogno ora è realtà: il Festival dei Borghi più belli d’Italia edizione 2009 si svolgerà a Rango, il suggesti- L’evento si svolgerà tra un italiani per dare, anche alle picbiennio nel mese di settembre cole eccellenze, l’opportunità e sarà uno straordinario veico- di diventare protagoniste del lo promozionale per il paese, rilancio del turismo in Italia. ma anche per tutto l’ambito Il percorso di Rango verso la delle Giudicarie Esteriori. La ribalta nazionale è iniziato il 21 manifestazione, nata come fe- luglio del 2006, quando questo sta delle arti, delle tradizioni piccolo gioiello del territorio culturali ed enogastronomi- bleggiano è stato ammesso nel che, ha lo scopo di diffondere Club che annovera i centoses“la filosofia” dei Borghi, il cui santa Borghi migliori d’Italia, tratto distintivo è la salvaguar- sotto l’egida dell’Associazione dia della bellezza residua del Nazionale dei Comuni Italiani. nostro Paese: quella che ormai La filosofia del club è quella di si trova soprattutto in luoghi riscoprire antichi borghi semiminori, appartati, carichi di sconosciuti ma mantenutisi nel storia e immersi in paesaggi tempo nella loro originaria belche sembrano pitture. Il festi- lezza, per rivalutarli e promuoval ha proprio lo scopo di dare verli, affinché la particolare un contributo allo sviluppo del situazione di marginalità possa turismo di prossimità facendo divenire un valore aggiunto ed agina bi2 x sponsordgd 9-01-2007 17:00 Pagina 1 conoscere meglio l’Italia agli un elemento di valorizzazione C M Y CM MY importante per le loro comunità. A farne parte, i borghi i cui amministratori e cittadini sono riusciti, nel corso degli anni, a mantenerne intatte le caratteristiche architettoniche, ambientali, paesaggistiche e culturali. Rango è con Canale di Tenno l’unico borgo trentino a far parte del club, con grande orgoglio e soddisfazione dell’Amministrazione Comunale, della locale Azienda per il Turismo, ma anche dei volontari dell’Associazione Culturale Valorizzazione Rango che da anni si impegnano per conservare e far rivivere tradizioni e usanze del borgo. L’obiettivo del club è che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei CY CMY K piccoli borghi e i visitatori interessati a conoscerli, possano trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di gustare con tutti i sensi. Dal momento dell’entrata nel club per Rango i successi si sono susseguiti: dal pienone dei Mercatini di Natale dello scorso anno alla sagra di maggio, fino al 23 giugno data in cui il Sindaco Attilio Caldera, la Presidente dell’ApT Rosanna Parisi e i Rappresentanti dell’Associazione Culturale Valorizzazione Rango si sono recati a Pescocostanzo (Aquila) in occasione dell’Assemblea Nazionale dei Borghi per presentare ufficialmente la candidatura per il Festival 2009, personalizzando il momento in terra abruzzese con l’esposizione e la degustazione di prodotti tipici del borgo, con indiscussa protagonista la tipica noce del Bleggio. vo paesino del Bleggio balzato agli onori delle cronache un anno fa, appunto dopo l’entrata ufficiale nell’esclusivo club riservato ai migliori borghi della nostra nazione. Ultimo successo in ordine di tempo, l’uscita del primo settembre a Castellaro Lagusello, altro borgo d’Italia del Comune di Monzambano, per suggellare ufficialmente il “patto di amicizia” fra i borghi di Rango (Trento) e Castellaro Lagusello (Mantova). In occasione del Festival dei Busker che ogni anno si tiene a Castellaro, il Comune di Monzambano ha consegnato al Comune di Bleggio Superiore, nelle mani del sindaco Caldera, un attestato di amicizia per la collaborazione instauratasi tra i due comuni durante il Festival dei Borghi più belli d’Italia svoltosi a Castellaro nel 2006. L’attestato reca la seguente motivazione “Al Sindaco di Bleggio Superiore un ricordo, nel segno dell’amicizia che oggi formalmente suggelliamo, dopo l’incontro avvenuto nel 2006 in occasione del Festival dei Borghi più belli d’Italia. Con stima per quanto i suoi rappresentanti hanno saputo trasmettere ai visitatori Castellaresi ed un sincero apprezzamento per il grande impegno di promozione dei luoghi, dei prodotti e soprattutto del valore degli uomini. Il Sindaco di Monzambano, Maurizio Pellizzer “. Per celebrare l’evento, il borgo di Rango ha allestito un angolo dedicato alla degustazione di prodotti tipici a base della noce del Bleggio: fragrante pane, gustose torte e strudel, robusto liquore nocino e il raro salame alle noci “nocetto”. Alla cerimonia erano presenti oltre al sindaco, i produttori locali, rappresentanti dell’Associazione Culturale Valorizzazione Rango e dell’ApT. Un patto di amicizia che segna l’avvio di un cammino comune per valorizzare e far conoscere i piccoli borghi, a partire dalla comune iniziativa “I tesori sconosciuti” che vedrà Rango protagonista del week end del 29 e 30 settembre. LA SCHEDA Rango è un piccolo borgo di 120 anime, scolpito nella montagna, immerso in un silenzio quasi sacrale. Con le sue dimore addossate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne, sembra un abitato fortificato perfettamente conservato nella sua struttura architettonica rustica di montagna, retaggio ben conservato di un passato da borgo di passaggio per mandrie, greggi e viaggiatori solitari. Il tempo non ha intaccato questo prezioso patrimonio storico e architettonico che, al contrario, con il passare dei decenni è stato ampiamente valorizzato. A testimoniare ancora la sapienza costruttiva del passato, gli ampi portali, i lunghi loggiati, le ordinate rastrelliere per l’essicazione e, soprattutto, gli antichi “vòlt” che si aprono ai visitatori in occasione dei Mercatini di Natale, in programma nel prossimo mese di dicembre. Passeggiando fra gli androni, le corti interne, le numerose fontane, nelle strette viuzze selciate, si coglie ancora lo spirito della diffici- le vita contadina, tanto dura da spingere gli uomini ad emigrare per imparare a svolgere lavori oggi abbandonati come il moleta (arrotino) o l’ombrelèr (ombrellaio). pag. 14 Attualità SETTEMBRE 2007 Alla difficoltà della legge elettorale si è poi aggiunto il fronte della “sinistra”, che nelle piccole comunità ha sempre fatto fatica a penetrare per il loro radicamento alla tradizione, alla storia. La “sinistra” appoggiata da una parte del centro ha cominciato così a pensare alla “città di valle”, idea che, se poteva avere una giustificazione nella gestione di alcuni servizi fondamentali, dall’altra ha svuotato la vita stessa delle comunità. La “città di valle” con la scusa della “razionalizzazione” ha letteralmente stravolto il clima delle piccole comunità demolendo e chiudendo scuole e asili, lasciando a se stesso il piccolo commercio e il piccolo artigianato, ma nello stesso tempo cambiando l’aspetto dei paesi con pesanti, e molte volte brutti, lavori di arredo urbano. La vecchia comunità è diventata una località da cementificare con la benedizione della classe economica. Tanto cemento ma nessun interesse alla vita, alla persona. Come diceva il filosofo tedesco Immanuel Kant (non Diabolik il marito di Eva Kant) l’uomo da “fine” della politica è decaduto a “mezzo” per i conteggi congressuali. Terzo attacco alla comunità viene quindi dalla classe imprenditoriale che in barba alla bontà iniziale del concetto di “Città di valle” e di “razionalizzazione”, ha puntato a creare “tutto dappertutto”. Ogni comunità è ormai diventata una località dove, anche la più montana, vi é ormai il campo di calcio vuoto, la zona industriale semideserta, il campo da tennis vuoto mentre si sono chiuse poste, scuole, chiese, bar, osterie e uffici commerciali. Salviamo le comunità dalla politica Necessità di confrontarsi con la gente prima di decidere S ono ormai quindici nità secolari spezzata per il di Marco Zulberti anni in cui mi sembra conteggio del pallottoliere di osservare una sorta d’attacco continuo al concetto congressuale dei partiti. Le spaccature all’interno delle di comunità. L’attacco avviene da più fronti. Il primo viene comunità così sono cresciute enormemente confermando dalla legge elettorale che ha spezzato l’armonia antica, il l’idea che sono le cattive leggi che fanno le persone cattive rapportarsi della gente con l’imposizione di una sorta di e non viceversa. Le persone una per una sono tutte buone spartizione tra ghibellini e guelfi per poi contarsi ai con- non solo secondo il Vangelo ma anche secondo la filosofia gressi politici. “Io rappresento dieci comuni”, “io ne rapp- greca antica con Socrate. Sono i contesti, i clan, i gruppi resento quattordici”, “io tre” e così via. La vita delle comu- che poi scatenano i sentimenti di scontro. Ma a aggravare la cosa è stata la contemporanea esplosione dell’attività amministrativa. La “razionalizzazione” ha chiuso scuole, allontanato maestri e professori dal ruolo di riferimento culturale, ma ha aumentato in maniera esponenziale la burocrazia e di conseguenza sia il numero dei dipendenti comunali che quelli dei servizi, innalzando enormemente i costi delle comunità. E’ allora cosa facciamo? Invece che ammettere gli errori, ritornare indietro, ridare ossigeno a queste cellule di vita solidale e sociale, uniche e straordinarie, che sono le comunità dove si realizza veramente l’essenza dell’essere umano, la politica continua ad errare, a sbagliare, ed ora progetta di farle fallire, di chiuderle le comunità come fossero aziende e incorporarle in una sorta di Holding (che brutta parola), una città di località da dove praticamente l’opera di cementificazione e svendita a kilogrammi del territorio (selling england by the pound era una mitica canzone dei Genesis) potrà continuare indisturbata. La classe politica per contenere i costi della politica creati da essa stessa (e qui non si salva nessuno né destra né sinistra e che sono soprattutto annidate nelle comunità più grandi che non avvertono i bisogni delle comunità più piccole, dividendosi su slogan ideologici) finirà con il decretare la fine millenaria delle piccole comunità, il loro fallimento. Siccome vedo ormai pronto quest’ultimo passo deciso dai vertici, dai cosiddetti “cò cernù”, senza parlare con la gente, da eterno frequentatore delle minoranze delle minoranze extra-consiliari quale mi ritengo (sono quarant’anni che sono orgogliosamente in minoranza in una delle più piccole ma più vivaci comunità giudicariesi) vorrei lanciare l’invito alla classe politica di riflettere su questa delicata questione con una serie di domande. Non è meglio, prima di chiuderle, ripensare al concetto di comunità osservando le realtà vicine alla nostra, come quella svizzera, austriaca o anche sud-tirolese, riprogettandole? Non è meglio prima di chiudere istituzioni millenarie come pensare a leggi e norme che le alleggeriscano dalla politica e dai suoi costi? Non è meglio pensare ad una sorta d’organismo locale dove comunque le comunità mantengono la loro vitalità, la loro tradizione, la loro peculiarità economica senza essere strozzate dai costi della politica e dai suoi errati e innaturali pro- getti? Il programma sarebbe semplice: ritorno ad una legge elettorale che favorisca la coesione e la competenza dei singoli rappresentati, un decentramento dei servizi ma nello stesso tempo un mantenimento di un centro decisionale amministrativo e culturale nella comunità che pensi alle effettive esigenze della sua popolazione e non della classe imprenditoriale o creditizia con mire alle volte megalomani, obblighi inderogabili di rispetto del territorio, ripristino di asili nido e scuole nelle comunità, più disagiate, sgravi fiscali per le attività commerciali locali. Nel medioevo le comunità ad esempio si riunivano in consigli allargati di comunità cosidettì “Hoch gericht” in cui tre quattro cinque comunità insieme decidevano questioni importanti. Pertanto credo si debba dire che non è giusto che la crisi creata dai costi della politica sia gestita dalla stessa classe politica che la ha creata. Si commetterebbero nuovi errori. Sono ormai quindici anni che vedo il gatto che si morde la coda su questi argomenti. È giusto riconoscere che un gatto forse non sa far di conto. Sono reduce da un lungo viaggio nella Bretagna più profonda dove vivono i discendenti di alcuni emigranti cimeghesi. Sarà il motivo per continuare questa analisi del rapporto tra comunità, cultura, tradizione, identità e economia in un prossimo intervento. FORUM/ Alle Terme di Comano, il 27 ottobre, confronto sui servizi sanitari del C8 “Sanità: dalla parte del cittadino” “D alla parte del cittadino: la rete dei servizi sanitari nelle Giudicarie” è il titolo del forum che , il prossimo 27 ottobre, si terrà presso il Centro congressi delle Terme di Comano, in occasione del decimo anniversario di attività della sezione giudicariese del “Tribunale per i diritti del malato” (“Tdm”), nodo della più ampia rete nazionale di “Cittadinanzattiva”. Il forum è organizzato dalla presidente della sezione giudicariese del “Tdm” Graziella Zambotti Trenti e dal gruppo di volontari che si occupa, attraverso diverse attività (sportello settimanale, raccolto e inoltro segnalazioni, monitoraggi, incontri con dirigenti e operatori sanitari, organizzazione di incontri e dibattiti pubblici), della tutela e della difesa dei diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali. L’intento è quello di promuovere un’occasione di dialogo e confronto attorno al tema dei servizi sanitari, vissuti dalla parte dei cittadini. Al forum parteciperanno, tra gli altri, personalità della politica e delle istituzioni, dirigenti dell’Azienda provinciale servizi sanitari, rappresentanti della sede provinciale e nazionale di “Cittadinanzattiva”. E, naturalmente, tutti i cittadini-“attivi” che vorranno far sentire la propria voce. Per dialogare, insieme, del rapporto tra i servizi sanitari e la gente. All’attenzione del forum saranno segnalate le buone pratiche dei servizi sanitari, ma anche le criticità del nostro sistema, per affrontarle e risolverle insieme. “I cittadini attivi – spiega Graziella Zambotti Trenti – sono tutti coloro che si attivano per migliorare, nella misura che è loro possibile, il bene comune”, secondo lo spirito più autentico di “Cittadinanzattiva”, contenuto nell’art.118 della Costituzione , che recita: “Stato, regioni, province, città metropolitane, comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà”. Il forum sarà coordinato dal giornalista Franco De Battaglia. Tra coloro che, fino ad oggi, hanno dato conferma di esserci, troviamo: l’assessore Remo Andreolli, il dirigente generale dell’Apss Carlo Favaretti, il direttore del distretto Franco Fiorentini, il presidente del distretto sanitario Giudicarie e Rendena Vincenzo Zubani, il dott. Claudio Scalfi, la dottoressa Mariangela Togni, il presidente di “Cittadinanzattiva” del Trentino Pietro Fabbri, Giulia Mannella per il movimento nazionale, il docente universitario Cleto Corposanto. Partecipa anche tu al forum! Segnala le buone pratiche e le criticità non ancora risolte che conosci nell’ambito dei servizi sanitari, inviando una mail all’indirizzo: tdm10cittadinan [email protected], oppure una lettera da inserire nell’apposita cassetta presso l’ospedale o, ancora, telefonando o inviando un messaggio al numero: 338 8026491. Società SETTEMBRE 2007 - pag. 15 PINZOLO 22 SETTEMBRE : PREMIO INTERNAZIONALE SOLIDARIETÀ ALPINA Al cinese Chun Yang la prestigiosa onorificenza L a solidarietà in montagna, caratteristica della gente che vive in un ambiente avaro di risorse, ma ricco di umanità, non ha confini, abbraccia tutto il pianeta. Lo testimonia in maniera concreta il Premio Internazionale della Solidarietà alpina, giunto ormai alla sua 36ma edizione. Che, dopo aver assegnato la Targa d’argento a uomini di straordinaria, eroica generosità, protagonisti di soccorsi al limite L’onorificenza gli verrà consegnata con una solenne cerimonia a Pinzolo in municipio sabato 22 settembre, con la motivazione: “testimomianza viva che la solidarietà in montagna non conosce confini e parla un solo linguaggio, al di là di idiomi diversi e del colore della pelle”. Si è arrivati a lui grazie all’interessamento delle sorelle Eleonora e Veronica Campidelli di Pelugo, una delle quali abita a Pechino, persone che il Comitato del Premio ringrazia sentitamente per la disponibilità. Chun Yang, fra gli altri suoi interventi, è stato protagonista di un’impegnativa operazione di soccorso per recuperare l’italiano Piero Costa - (ha assicurato la sua presenza a Pinzolo alla cerimonia) - sulla montagna Cang nei pressi della cascata dei Sette Draghi. Ma ne ha anche organizzato il rientro a Shangai, dopo averlo assistito nella sua permanenza all’ospedale di Dali. Di etnia Han è nato il 23 ottobre 1964 nella contea di Mindu (Yunnan) che confina con le regioni autonome del Tibet e del Guanxi, con le province del Sichuan e Guizhou, con il Vietnam, il Laos e la Birmania: una terra bellissima. L’altopiano, attraversato dal Si-kiang, dal Mekong e dal Saluen, i fiumi immensi che percorrono tutta la penisola indocinese, è coperto da ricche foreste con una vegetazione rigogliosa, favorita dal clima temperato subtropicale. La capitale, Kunming, è definita “la città dall’eterna primavera”. E’ la provincia cinese che conta il maggior numero di minoranze etniche (Yi, bai, Lisu, Nasi, Dai). Sulla riva ovest del lago Ehrai, che è lungo più di 40 chilometri ed è alimentato da ben 18 fiumi, si trova la città di Dali, splendida di marmi, usati nella costruzione di templi e palazzi imperiali. Chun Yang vive qui. Con un master in “Gestione dell’economia locale” fa parte della Guardia forestale della Contea di Dali, arredo giardino e parco giochi recinzioni per case e giardini tutti i tipi mobili giardino legno - pvc - teak - ferro mobili interni importazione agorà pavimenti legno esterni - interni - laminati serramenti esterni internorm www.ftgardens.it PISCINE FUORI TERRA OASI SAUNE AD INFRAROSSI MILLE BOLLE POINT detersivi alla spina ...qualsiasi cosa ... mai una cosa qualsiasi! Universo S.r.l. - 38070 Preore (TN) - via Cesena Tel. 0465 326165 - Tel. e fax 0465 329525 dell’impossibile, ed appartenenti alle nazioni più diverse, dall’ Alaska alla Romania, ha scelto quest’anno Chun Yang, un agente forestale della contea di Dali, situata nella provincia cinese dello Yunnan, ai confini con il Tibet. Lo ha deciso il Comitato presieduto dal cavalier Angiolino Binelli, anima ed ideatore del Premio, oltre che figura mitica del volontariato in montagna. dove oggi ricopre il ruolo di capo del locale distretto. Ha fatto propri i valori della protezione ambientale, gestisce con ottimi risultati l’ufficio locale con grande impegno e generosità. Persona di natura mite e armoniosa adempie con scrupolo ai lavori di pattugliamento delle zone pro- tette del distretto allo scopo di prestare soccorso agli uomini e di salvaguardare il patrimonio ambientale della flora e della fauna locale dagli attacchi illeciti: un degno esponente di quella solidarietà montana che avvicina gli uomini indipendentemente dalla razza, dalla nazionalità, dalla religione e dalla lingua. Venerdì 21 si incontrerà, come da tradizione, con gli alunni delle scuole di Pinzolo e Caderzone del Centro comprensivo della Val Rendena, cui parteciperà le sue esperienze rispondendo alle loro domande. Il programma di quest’anno prevede anche un concerto in onore del premiato e delle delegazioni partecipanti, nelle sale di Palazzo Bertelli a Caderzone. Farà da cornice all’evento ed una manovra dimostrativa di salvataggio a cura dei Corpi Volontari della Protezione Civile e della Guardia di Finanza. pag. 16 Attualità SETTEMBRE 2007 Ha più che ragione l’amico mio, abituato, lui come me, al pane casalingo con salame di puro suino, formaggio stagionato e minestroni d’ortica a cena e colazione, con polenta e rimasugli per il pranzo abbondante e salutare. Altri tempi, altre storie, altre tempre ! Ma, - ahi me ! - la vita continua e già ci inoltriamo nella stagione fredda, ricoprendoci di stracci fino alla prossima primavera. Ritornano le magagne, i reumatismi che ci avevano provvisoriamente abbandonato, ritorna la politica, quella “politicata”, che durante l’estate, colpevole il gran caldo, ha dato i numeri sia a destra che a manca, creando confusione e scompiglio anche per il vostro amatissimo (sciagurato eh, eh!) Saltaro, che a queste cose è rotto da tempo, essendo stato nei secoli testimone di inimmaginabili nequizie. Da quel che mi appare da quassù, dalla cima dei miei pensieri, innevata da abbondanti e candidi capelli, sento vibrare corde elettorali sbalorditive ad un anno dalle prossime elezioni provinciali. Non è un po’ troppo presto? Sembra di no per gran parte dei nostri politici, ormai l’anno che viene sarà tutta una campagna elettorale in barba alle cose da fare che sono ancora molViva le architetture alpine e la salvaguardia del territorio. Viva tutti i nostri politici e tutti i nostri tecnici che sanno difendere la nostra terra, la nostra tradizione e la nostra cultura. Troppo entusiasmo? Forse avete ragione, per la verità avete sicuramente ragione, basta dare un’occhiata a queste foto o meglio prendersi la briga di salire fino al paese di Caderzone (fresco di Bandiera arancione per la qualità di vita e la salvaguardia dell’ambiente) dove si può ammirare in tutto il suo splendore la nuova opera dell’ingegno dell’uomo e del suo impeccabile senso pratico. Lo scorso anno si è inaugurata la nuova circonvallazione del paese che, se da una parte ha tolto parte del traffico dal centro del paese (sarà per questo che gli hanno assegnato la Bandiera arancione?), dall’altra ha “solamente” sacrificato un tratto del fiume Sarca, ricoprendolo con una meravigliosa colata di diverse migliaia di metri cubi di cemento arricchita da splendidi archi di abbellimento in acciaio zincato che si inseriscono perfettamente nell’ambiente circostante (sig!) e per non perdersi nemmeno un minuto dello spettacolo sono anche illuminati di notte (doppio sig!). Certo il pilone sud, piantato in mezzo al fiume è uno spettacolo unico, ammirabile anche dalla pista ciclabile che ci passa esattamente sotto (attenzione alla testa!), ma non è questa l’opera più pregnante e densa di significato che i tecnici e i politici della nostra amata Provincia hanno voluto regalarci. Dobbiamo fare un piccolo passo indietro: la strada sopra citata attraversa in tutta la sua lunghezza il campo da golf preesistente (nessuno ha pensato che poteva generare dei problemi?) sul quale ci sarebbe pure molto da dire ma che, perlomeno, ha il pregio di aver mantenuto lontane le speculazioni edilizie da una delle poche aree verdi rimaste in valle. Il gioco del golf, praticato da pochi (ma importanti) valligiani e da qualche turista facoltoso, IL SALTARO DELLE GIUDICARIE Provinciali 2008, parte la corsa D’ora in poi aspettiamoci di tutto e di più L’estate è finita. La vendemmia prematura lascia intravedere vino eccellente per rinfrancare i cuori di noi montanari musoni e solitari. Le patate del Bleggio hanno già dato le loro soddisfazioni ed il granturco di Storo sembra dare anche quest’anno segni di raccolto abbondante e di ottima qualità. Le vacche son calate dai monti per rinstallare a rimuginar l’inverno e l’Abele è ritornato dal mare soddisfatto. Bianco ancora come il latte e rugoso oltre ogni limite, non ha visto né sole né acqua di mare, ma fiumi di sangiovese, buono, ma che con il nostro te in consiglio provinciale, tanto varrebbe che se andassero tutti a casa e votassimo quest’autunno, si recupererebbe tempo, e saremmo esentati dall’assistere per un anno intero al miserevole teatrino delle bugie, delle false promesse, delle lusinghe che già giungono abbondanti nelle nostre case. Questo è quanto suggerisce l’Adelino, che è vecchio del mestiere, ma ormai anche lui predica nel deserto. E così c’è già chi propone di rivestire di nuovo gli Schutzen, con nuove bardature e nuovi pennacchi, magari anche le bande musicali, e magari anche le maestre d’asilo, i maestri ed i professori, i bidelli e - perché no?divise nuove anche per i cori parrocchiali, le fanfare alpine, gli stradini, gli ospedalieri (suggerimento per Andreolli, basta con il bianco negli ospedali, che ha del cadaverico, vestiamoli di rosa, all’impronta dell’ottimismo!), mettiamo le divise anche ai dipendenti provinciali così li potremmo meglio marzemino, neanche lo si deve confrontare. L’hanno deluso, a suo dire, le donne seminude che brulicavano per tutto il litorale romagnolo, che ai suoi tempi erano cerbiatte, oggi, e quest’anno in particolare, le ha viste aumentate di stazza, più larghe che lunghe in gran parte, colpa a suo dire dei nuovi occhiali di cui si è attrezzato, ma ancor più dell’alimentazione moderna a base di nutelle, formaggini, crackers, popcorn, e tutte quelle diavolerie americane che rovinano non solo la linea, ma anche il fegato della nostra gioventù. identificare se fossero fuori posto, con qualche milione di euro si potrebbero accontentare un sacco di persone e raccogliere un sacco di voti! Tutto bene, purchè queste proposte, che sono per ora solo promesse, siano poi mantenute, bah! Ancor più strampalata la proposta che la Provincia finanzi le sagre paesane, così com’è stato annunciato, qualcosa al Parroco per la processione per il Santo Patrono e qualcosa ai baristi perchè ribas- sino le bevande nel giorno della sagra, bah! Arriveranno di certo le proposte di finanziare la nuova posa di crocefissi e capitelli ad ogni angolo delle strade di campagna, e magari, anche quella di finanziare sexy shop e lap dance, niente di male dato che lo si è gia fatto concedendo copiosi (spero di no!) contributi per il porno karaoke di Dro al solo scopo di elevare il livello culturale dei Trentini, mai come in questo periodo bisognoso d’essere qualificato.. Bah! SPAZIO APERTO NicolaCozzio:«Vivailprogresso» consiste nello sparare con mazze di varie fogge delle palline verso una piccola buca posta nel prato. Il fatto è che non sempre le palline vanno esattamente nella buca e a volte prendono delle traiettorie inaspettate. Potrebbero addirittura cadere sulla sede stradale dove, con molta “fortuna”, potrebbero persino colpire delle auto in transito! (chissà quante probabilità ci sono, forse le stesse che ci cada un vaso di fiori in testa!) Allora, che fare? Ecco che entrano in funzione i cervelli più fini dell’intellighenzia provinciale. Facciamo una bella gabbia con pali in acciaio zincato e reti metalliche molto fitte, lunga qualche centinaio di metri che sia una splendida barriera contro questi possibili oggetti volanti perfetta- mente identificati. Deve essere alta almeno otto metri e ci deve essere una coppia di pali ogni quattro metri perché non si sa bene con quale violenza certi oggetti possono precipitare dal cielo. Ci vuole una cosa robusta e seria. Detto fatto! Strada chiusa nel periodo di maggior traffico, così a Strembo e Caderzone non soffriranno di nostalgia per il traffico perduto, e via ai lavori d’urgenza. Il risultato, pur non ancora completato, è sotto gli occhi di tutti! Un rendenero qualunque come me potrebbe anche chiedersi: Ma non era forse meglio fare delle semplici reti, magari in tessuto verde per essere meno notate, a bordo del campo da golf? Non si poteva ad esempio girare qualche buca in modo che i golfisti non fossero costretti a sparare le loro palline verso la strada, ma verso il lato opposto? Ma se io devo passare dalla Tutela ambientale per ottenere il permesso di colorare gli scuri di casa mia con verde chiaro o verde scuro, come mai questo schifo di gabbia metallica viene tranquillamente approvata? Ma prima di costruire la strada, a nessuno è venuto in mente che attraversa un campo da golf? Quanto ci sarà costato questo splendido esempio di architettura tradizionale nel cuore della Val Rendena? Perché non ingabbiare SPAZIO APERTO/Scalfi: «Vorrei con queste righe spezzare una lancia a favore di Fabio Simoni» D Feste senza alcol opo botta e risposta apparse su “Il Giornale delle Giudicarie” tra Fabio Simoni e la Pro Loco di Ragoli, vorrei, con queste righe, spezzare una lancia a favore di Fabio Simoni. Ciò per il fatto, che sono un’ alcolista in trattamento e sobrio da oltre 14 anni, riesco quindi a comprendere e condividere chi denuncia apertamente il pericolo della “super” distribuzione di alcol nelle varie feste paesane e non. Come sostiene la Pro Loco di Ragoli, l’aver consumato parecchie centinaia di litri di aranciata, coca cola, acqua minerale succhi di frutta ecc …., si scontra visibilmente con un consumo maggiore di litri di birra (3.300) per non parlare delle altre bibite alcoliche non menzionate. Mi stupisce che la Pro Loco di Ragoli non abbia il coraggio di dire che le feste senza birra non tirano e, quindi se non ci fosse tale bevanda, tutto lo sforzo da loro decantato sarebbe nullo. Come asserisce Fabio Simoni, tutti sanno che il volontariato è faticoso e quando i risultati non si vedono (introiti per l’autofinanziamento) parecchi volontari si ritirano e, di conseguenza, restano i soliti quattro a tirare la carretta. L’ACAT, (Associazione Club Alcolisti in Trattamento) presente anche sul nostro territorio, ogni anno organizza la “Festa senza alcol”. Posso affermare con certezza che non ci sono migliaia di avventori come nelle altre feste campestri o paesane, ma posso assicurare che la “Festa senza alcol” richiama tanta gente (anche da fuori provincia) per condividere con gli altri lo stile di vita e cioè vivere senza. Provare per credere. Comunque, auguro di cuore alla Pro Loco di Ragoli che in futuro possa pubblicare sui quotidiani regionali questo titolo: “Cinquemila presenze alla Festa Cauntry senza alcol” e sono certo che molti plaudirebbero questo risultato. All’amico Fabio Simoni un grazie particolare per aver fatto emergere con i suoi articoli un problema piuttosto scottante ed attuale, purtroppo presente anche nelle nostre Comunità, e cioè il consumo sproporzionato di alcol da parte dei giovani specialmente il fine settimana. Rodolfo Scalfi E già che ci siamo, qualcuno proporrà la raccolta differenziata per le cacchette dei cani, da non confondersi col più vile letame, e la toilette ( qual è il cane che oggi non faccia toilette almeno una volta la settimana, anche se costa un sacco!), diamo contributi ai possessori perchè i più fedeli amici dell’uomo siano accuditi nel migliore dei modi. Non l’ho ancora sentita, ma arriverà la proposta di finanziare nelle valli l’acquisto di una pecora o capra (indifferentemente) ad ogni famiglia, da legare fuori casa, a disposizione dell’orso di turno, che passando da quelle parti, per caso, si possa sfamare senza sbranare il padrone di casa. E quante e quante altre ancora di queste cretinerie sono nel cassetto dei vari politici da tirar fuori al momento opportuno, e non ridete, vi prego, c’è solo da piangere e parecchio! L’importante per tutti noi è che queste balordaggini vengano prese per il verso giusto e ci aiutino a qualificare i personaggi che le propongono. Tutto lì! Noi da quassù, ci divertiremo a prenderne nota e segnalarvele se a voi dovessero sfuggire. Statene certi. La prossima volta con nomi e cognomi. anche tutta la strada che porta a Campiglio dove possono cadere dagli alberi pigne, scoiattoli morti, chicchi di grandine o altri oggetti non identificati? Infine: perché i rendeneri lasciano stuprare così la loro terra? Perché i nostri amministratori piegano sempre supini il capo alle decisioni di mamma Provincia? Dove sono gli ambientalisti, oltre a perpetrare battaglie più o meno sensate in sede provinciale? Dove è finito l’amore per la propria terra e per le proprie tradizioni? È questo il futuro scenario che stiamo preparando per i nostri figli? Tutte domande vane che resteranno senza risposte, tanto il tempo passa e ci si abitua anche al peggio. Non ci resta che ringraziare sentitamente tutti quelli che governano la nostra vita e che ci preparano ad “un futuro di benessere e progresso”, fatto di cemento, asfalto, acciaio e zinco, non di quegli insulsi e retrogradi materiali come il legno e la pietra che sanno tanto di medioevo. Così noi rendeneri aspettiamo ansiosi le prossime magnificenti opere promesse dal nostro Olimpo dei politici, tra cui una meravigliosa superstrada che porterà in un attimo una gigantesca folla di turisti chiassosi ed inquinanti nella “Perla del Brenta”, sacrificando solo pochi prati vuoti e qualche vecchio ed inutile albero di fondo valle: ma, per togliere il traffico dalla valle la logica è costruire un altra strada? Siamo inoltre ansiosi di poter sciare per un giorno intero su tutte le piste di Pinzolo e Campiglio sempre con gli sci ai piedi, cosa che ci costerà solamente il sacrificio di qualche fetta di bosco secolare, violentando così l’ingresso al magico Regno di Brenta attraverso una delle sue valli più belle: ma, ce la faremo a fare tutte quelle piste? E quanto ci costerà una giornata di sci? Non preoccupiamoci, non dovremo aspettare a lungo, tutti gli amministratori e tutti i politici sono già perfettamente d’accordo, le firme sono già state fatte. Nicola Cozzio Cucina SETTEMBRE 2007 - pag. Domenica 16 settembre si conclude la stagione estiva Un’estate al Doss del Sabion S Un tocco di magia con le arpe eoliche di Luigi Berardi alla scoperta del paesaggio sonoro i conclude il 16 settembre la stagione estiva di Funivie Pinzolo SpA, una stagione che è coincisa con il successo nel mese di luglio derivante dalle folle di tifosi richiamati dalla Juventus in Rendena e con un più incerto agosto, contraddistinto da variabilità meteorologica e dunque da incostanza nei passaggi sugli impianti. Molti gli eventi che hanno segnato l’estate al Doss del Sabion, tra cui quello di apertura, Tra gli eventi gastronomici con “Antichi sapori in quota”, appuntamenti itineranti nel gusto della cucina locale, e quelli sportivi, i week end di bike al Doss del Sabion, durante i quali gli istruttori della Scuola di MTB Adamello Brenta hanno accompagnato gli sportivi delle due ruote lungo i tracciati a scendere dai 2100 metri della cima. C’è chi a questo ha preferito il parapendio – e di vele quest’estate se ne sono viste veramente molte – come gli ap- con la suggestiva Passeggiata musicale che ha visto per protagonisti la banda comunale e il coro Presanella di Pinzolo, per proseguire poi con la performance originale e suggestiva dell’artista Luigi Berardi, interprete del paesaggio sonoro (evento giocato in due tempi, lungo il percorso Amolacqua e al Doss del Sabion, grazie alla collaborazione tra Funivie Pinzolo e Parco Adamello Brenta). passionati dell’A.S. Par Aria o gli iscritti alle varie scuole, anche tedesche, che hanno partecipato ai corsi svoltisi proprio a Pinzolo al Doss del Sabion. Conferme anche per il Pratomatto, il parco giochi per i bambini, che ha incontrato e soddisfatto le esigenze di genitori e bambini attirati a Prà Rodont e successo per il programma di attività di intrattenimento “Le avventure di Rendy”, organizzato da Funivie Pinzolo SpA e dalla Pro Loco di Carisolo e attuato dalle educatrici della cooperativa “Il Sorriso - Tagesmutter del Trentino” e “Altana”: tra incontri in fattoria, scoperta del mondo delle api, salite al pascolo di Prà Rodont, giornate nel Parco da fiaba e 17 Prevendita delle stagionali Pinzolo entro il 30 settembre Con la conclusione dell’estate tradizionalmente si aprono i termini delle prevendite per le tessere stagionali di Funivie Pinzolo SpA. Entro il 30 settembre, infatti, è possibile acquistare la stagionale con un risparmio, per i residenti nel Comprensorio delle Giudicarie, del 30% sulle tariffe, che del resto sono rimaste immutate rispetto all’inverno scorso. Per fare un esempio, un adulto può acquistare un inverno di sci al Doss del Sabion a € 171,50 (€ 128,50 senza Natale e senza domeniche), un bambino a € 84,00 (€ 63,00 senza Natale e senza domeniche). Tra l’altro, da quest’anno scolastico, Funivie Pinzolo SpA ha stretto un accordo quadro con l’Istituto don Guetti di Tione in particolare per quanto concerne le attività formative sugli sci degli studenti iscritti al Liceo della Montagna. laboratori di creatività sono stati a decine, ogni settimana, i bambini che vi hanno preso parte, divertendosi e conoscendo il territorio sotto nuove sfaccettature. La proposta, del resto, era stata insignita del marchio Family in Trentino, in quanto iniziativa aderente al progetto “Amici della Famiglia” della Provincia Autonoma di Trento. L’estate del collegamento M a è stata soprattutto l’estate dell’Accordo di programma quadro, quella ormai a termine, firmato il 3 agosto nel municipio di Giustino dal Presidente Dellai, da Trentino Sviluppo SpA, dai presidenti di Funivie Pinzolo e M. di Campiglio e dai sindaci (e commissari) della Val Rendena e di Ragoli. Un accordo che, sostituendosi al precedente, del 2004, ha preso atto del nuovo progetto di collegamento tra le aree sciistiche di Pinzolo e di Madonna di Campiglio e soprattutto ha messo a fuoco temi relativi alla mobilità interna e tra le destinazioni, con l’obiettivo di riqualificare ulteriormente l’intera zona e Madonna di Campiglio, in particolare, dal punto di vista di un’attrattività a livello internazionale dovuta ad una nuova qualità della vita e della mobilità. Per Funivie Pinzolo l’Accordo comporterà, in sintesi, la realizzazione di una cabinovia, ad opera di Trentino Sviluppo SpA, che – unico impianto – trasferirà gli sciatori dalla Puza dai Fò, dove attualmente parte la nuova seggiovia Brenta, a Patascoss, pas- sando per due stazioni intermedie, a Plaza e al Colarin. Qui la PAT sta procedendo speditamente alla conclusione dell’opera, ovvero alla realizzazione del parcheggio di testata su due livello e, all’ultimo piano, di un centro per la Protezione Civile, che potrà disporre anche, sulla sommità dell’opera, di una piazzola di atterraggio per l’elicottero. Ma, per tornare alla questione sci, Funivie Pinzolo SpA potrà ampliare la propria area, con una nuova telecabina che dal Tulot salirà alla Malga Cioca e con la sostituzione dell’attuale seggiovia Cioca e, in termini di piste, tracciando la pista Tulot (dalla Malga Cioca al Tulot) e la pista Rigoza (dalla stazione a valle della Fossadei all’innesto con la Tulot). Queste, completandosi nella parte alta grazie ai nuovi collegamenti previsti per l’inverno entrante (il collegamento tra la Rododendro e la Cioca2 e tra la Rododendro e la Fossadei), consentiranno interessanti ed unici percorsi di sci, dal Doss del Sabion al Tulot, con dislivelli di 1.250 metri e lunghezze variabili, a seconda degli itinerari, tra i 3,5 chilometri e i 5,5 chilometri. pag. 18 Sport SETTEMBRE 2007 Piller Cottrer, Zorzi, Santus, Clara, Checchi: la squadra nazionale di sci nordico in ritiro a Pinzolo nell’ultima settimana di agosto Sfida all’ultima buca S Marco Selle l’allenatore della nazionale di fondo A fare da cornice alla serata un pubblico entusiasta di giovani in rappresentanza delle squadre sportive della Valle, i numerosissimi atleti dell’US Carisolo e dello Sci Club Val Rendena fondo di Javrè (con i presidenti Valter Maestri e Maurizio Simoni), l’Hockey Club Val Rendena, le pattinatrici dell’artistico di Pinzolo, la squadra di MTB della Valle, la Scuola Calcio Val Rendena e lo Sci Club Val Rendena discesa, che nei confronti dei fondisti hanno dimostrato il calore e l’affetto delle migliori occasioni. Significativa la loro testimonianza di sportivi DOC e grande lo spessore umano oltre che agonistico della nazionale, che, durante il ritiro e soprattutto a metà settimana, in un singolare rinfresco presso la ClubHouse di Bocenago, si è confrontata amabilmente con i giovani atleti locali del fondo, firmando autografi, non risparmiando suggerimenti e consigli, confermando così la carica e la simpatia dei suoi atleti, di calibro internazionale, ma capaci di incoraggiare i piccoli sportivi con la stessa classe che dimostrano nel confronto con i big degli sci stretti a livello mondiale. La squadra è stata invitata ed ospitata a Pinzolo, in Val Rendena, dal Centro Fondo M. di Campiglio e dall’Azienda L’ultimo giorno, battaglia sul green del Golf Club Rendena i è concluso nel migliore dei modi sul green del Golf Club Rendena – sotto un caldo sole estivo – il ritiro della nazionale di sci nordico a Pinzolo, che, per una settimana, sotto la guida dell’allenatore Marco Selle e accompagnata negli ultimi giorni dal direttore tecnico della squadra Silvio Fauner, si è preparata alternando allenamenti sugli skiroll ad altri in mountain bike e in palestra. Gli atleti, sia i campioni olimpici e mondiali straordiper il Turismo, nonché dall’US. Carisolo e dalla Scuola di Sci Fondo Malghette di Campiglio tramite i rispettivi presidente e direttore, grazie all’amicizia cresciuta durante l’ultima stagione invernale in occasione del ritiro al Centro Fondo di Madonna di Campiglio del G.S. Carabinieri, coordinato da Danilo Antonipieri, Comandante del Centro Sportivo Carabinieri di Selva Gardena, con Piller Cottrer, Di Centa e Fauner protagonisti d’eccezione. Fauner ha visitato la squadra in questi giorni a Pinzolo, presentandosi nella nuova veste di assistente direttore tecnico della nazionale, ruolo che ha La nazionale di fondo con gli atleti dell’US Carisolo e dello Sci Club Val Rendena - Fondo di Iavrè ufficialmente rivestito chiusa la stagione agonistica invernale 2006/2007. Con lui alla cena di gala alla Clubhouse del Golf Club Rendena, anche Danilo Antonipieri, che ha confermato l’organizzazione per il 16 e il 17 gennaio 2008 di due gare importanti, a livello internazionale, tra cui una gara sprint, nate appunto dalla collaborazione tra il G.S. Carabinieri e lo Sci Club Campo Carlo Magno di Michele Maturi, presso il Centro Fondo di M. di Campiglio. Il ritiro della nazionale a Pinzolo Val Rendena, nonostante abbia sofferto per le condizioni meteo non eccezionali, è stato ugualmente intenso in termini di allenamento e di impegni in previsione della prossima stagione invernale, che vedrà impegnata la squadra in particolare per l’appuntamento d’eccellenza della Coppa del Mondo. Marco Selle ha confermato l’obiettivo di voler aumentare la rosa di atleti inseriti nella squadra rossa, ovvero nella testa di serie dello sci nordico mondiale. La Val Nambrone, la Val Genova e tutta la Val Rendena, con i percorsi ciclabili e le strade forestali, sono state lo scenario prescelto dallo stesso Selle per gli stage di allenamento, così come, svelando un profilo sportivo diverso degli atleti, nari come Pietro Piller Cottrer, Cristian Zorzi e Fabio Santus sia le “nuove leve”, più giovani, ma di altrettanto grandi prospettive come Valerio Checchi e Roland Clara, sono stati salutati a Pinzolo all’indomani del loro arrivo (domenica 26 agosto), in particolare dalla presidente dell’Azienda per il Turismo Jalla Detassis e dal responsabile del Centro Fondo di M. di Campiglio Michele Maturi, padroni di casa e organizzatori del ritiro. L’Olimpico Pietro Piller Cottrer il campo del Golf Club Rendena, dove si è disputata nel pomeriggio di venerdì una gara, una lousiana, che, a squadre di cinque, ha abbinato gli atleti del fondo ai soci del circolo rendenese, sulle nove buche del campo di Bocenago. Selle buon golfista abbinato in squadra al direttore del Golf, Emanuele Mariotti, Fauner neofito sul green a fianco di Michele Maturi e di Roberto Serafini, presidente dell’Associazione Sportiva Golf Club Rendena, Piller Cottrer meno a suo agio con i ferri che con gli sci, ma affiancato da Giovanni Catturani, maestro di golf del circolo, e da Maurizio Plotegher, maestro di sci e snowboard di Campiglio. L’appuntamento va ora alla prossima stagione invernale che, sotto i migliori auspici di una collaborazione rinforzatasi con il ritiro di questi giorni e nelle migliori intenzioni di tutti, dovrebbe riportare atleti, allenatori e tecnici a sperimentarsi, questa volta in versione invernale, sui tracciati di sci nordico a Campo Carlo Magno a M. di Campiglio. Sport SETTEMBRE 2007 - pag. 19 Grande successo per la 24 ore Val Rendena valida come V^ tappa del circuito nazionale 24 CUP MTB INSIEME PER TIZIANO Amava la montagna, lo sport e la mountain bike…amava la vita. Lo ricordano così gli amici dell’Alpin Go Val Rendena e quanti condividevano con lui una salita con gli sci d’alpinismo o una gita in montagna… Alla 24 ore Val Rendena Tiziano Polla, giovane boscaiolo di Caderzone scomparso tragicamente per un infortunio sul lavoro la primavera scorsa, partecipava da solitario. Molti amici, 9 solitari (tra cui il fratello) e una squadra da otto, hanno corso per ricordarlo e sentirsi vicino a lui per 24 ore indossando la maglietta con una sua foto. 1300 biker’s al via e festa night and day Grande soddisfazione per il C.O per una manifestazione sicuramente riuscita D Sandro Ducoli in azione Il gruppo dei ragazzi “Insieme per Tiziano” Partiti alle 13.00 dalla piazza principale di Strembo, sotto un bel sole di settembre, i 1300 atleti al via hanno colorato con un bellissimo serpentone la strada principale che collega Strembo a Caderzone per poi immettersi nell’anello di gara tra due ali di folla. Subito in testa Gianfranco Mariuzzo, capitano del Team Lee Cougan, che riesce a tagliare il traguardo con una manciata di secondi di vantaggio su Silvano Janes della Asd Formaggi Pinzolo Fiavè. Fino a sera i giri si susseguono veloci con i bolzanini a lanciare il giro e i trentini ad inseguire. Tramonta il sole e i due Team sono ancora lì, a contendersi il primato con vantaggi inferiori ai due minuti. Nella notte la LEE Cougan inizia a guadagnare qualche secondo a giro e all’alba il suo vantaggio è di sette minuti: tanto basta per passare una mattina un po’ più tranquilla ed arrivare al tra- Il Comitato organizzatore della 24 ore Val Rendena MARGHERITA BELTRAMOLLI La campionessa reduce dalla competizione off-limits Parigi-Brest-Parigi, ha scoperto la mountain bike proprio con la nascita della “24ore Val Rendena” nel 2003. Fu amore a prima vista. Al traguardo giunge “distrutta”. “Per me è stata la più dura, la più sofferta, la più emozionante. Fino all’ultima ora tutto era in gioco. Sono arrivata in Val Rendena per onorare la manifestazione pensando di fare solo qualche giro, poi invece ho stretto i denti e ho ottenuto una vittoria inaspettata. La dedico al mio paese, Storo, e a chi mi segue sostenendomi lungo il percorso. Mentre corro capisco che c’è molta gente che mi vuole bene e questo mi fa piacere e mi spinge a fare sempre meglio.” Margherita Beltramolli - Foto Mauro Binelli ue giorni di sport, di Matteo due giorni di divertimento, due giorni di festa in Val Rendena nella splendida conca verde nel bel mezzo del Parco Naturale Adamello Brenta. Successo strepitoso per una Va edizione della 24 ore Val Rendena Memorial Giorgio Ducoli valida come Va tappa del circuito nazionale 24 Cup Mountain Bike da incorniciaguardo da trionfatori. Ma ancor più hanno scaldato gli animi dei moltissimi tifosi costantemente assiepati lungo il percorso le sfide individuali. Tra i maschi parte bene Alberto Zambelli del Team Manuel Bike, che resiste in testa per due ore, ma deve cedere il passo ben presto al ritmo incalzante di Claudio Pellegrini della Bossini Folli – Nardis Sport Pinzolo che nel pomeriggio decide di allungare il passo. Gli resiste solo Alessio Bisio che fino a sera è a circa un giro. Poi cala la notte e calano anche le forze di molti atleti. Zambelli e Bisio rallentano e ne approfitta Luciano Zattra del Team Ecor Mtb Schio che si porta in seconda posizione. Dopo le 24 ore al traguardo Claudio Pellegrini, con i suoi 76 giri percorsi per un totale di 501 chilometri e quasi 8000 metri di dislivello e Luciano Zattra del Team Ecor Mtb Schio con 488 chilometri percorsi possono davvero festeggiare per l’impresa compiuta. Tra le donne gara emozionate per i molti avvicendamenti al comando. Partita a mille Lorenza Menapace, si è dovuta fermare per circa un’ora dopo circa dieci ore per un guasto meccanico al cambio e alla forcella anteriore, cedendo il passo ad Anna Mei, a Margherita Beltramolli e ad Ausilia Vistarini. Ma il percorso reso ancora più duro e insidioso da una leggera pioggerellina serale ha fatto selezione durante la notte. A resistere in sella solo Margherita Beltramolli alla sua terza vittoria consecutiva nelle 24 ore davanti a Olga Maffei e a Lorenza Menapace, che ha risalito la china fino alla terza posizione in mattinata. La gara era valida anche come prova unica del Campionato Triveneto. Ad aggiudicarselo tra i maschi il Team La Perla Verde guidata da Francesco Franzo. Tra le donne grande vittoria del Team Val Rendena guidato da Moschetti Emanuela che con i suoi 72 giri percorsi in 24 ore nette si è lasciato alle spalle anche le campionesse italiane di specialità dell’ASD CC Ciaghi re. 666chilometri percorsi dal Team Lee Cougan e dall’ASD Formaggi Pinzolo Fiavè ad una media orari di oltre 27 km/h su un anello di 6,6 chilometri molto impegnativo e reso più lento e duro dalla pioggia caduta copiosa durante la settimana precedente la gara. Sono numeri che la dicono lunga sull’andamento della gara emozionante e tiratissima fin dalle prime battute. Piemontese di Anna Succio. Grande soddisfazione per l’inossidabile presidente del Comitato organizzatore, per i meritati applausi e i complimenti ricevuti da atleti e dal pubblico: “Sono un importante riconoscimento al lavoro svolto durante tutto l’anno dal CO, (Marco Polla, Fabrizio Polla, Christian Collini, Rainhold Dalmazzo e Sergio Mattiello). Un ringraziamento sincero a tutti i volontari, dai Nuvola alle Pro loco, dai Vigili del fuoco ai singoli cittadini, che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione, senza dimenticare gli sponsor e il Golf Val Rendena che mette a disposizione preziose aree del campo per il tracciato…” Emanuela Moschetti capitana del Team Val Rendena Grande prova della squadra capitanata da Emanuela Moschetti L’atletica Giudicarie Esteriori campione provinciale N ei giorni di Ferragosto si è svolta sul duro sentiero che dal Lago di Toblino porta a Ranzo (4 chilometri di lunghezza e 550 metri di dislivello), la gara valida quale prova unica di campionato provinciale di corsa in montagna per società amatoriali. L’Atletica Giudicarie Esteriori di Ponte Arche, Individualmente sul podio sono saliti, nelle rispettive categorie, Andrea Paoli, Roberto Buselli, Piercarlo Riccadonna, Anna Troggio e Cristina Zeni. Questo risultato ha costituito una grande soddisfazione per dirigenti ed atleti della società giudicariese, che punta ora a ripetere il risultato ai campionati provinciali amatori su strada, come avvenne nel 2006, anche perché la manifestazione sarà organizzata dall’Atletica Giudicarie Esteriori proprio a Ponte Arche il prossimo 16 settembre. La vittoria di Ranzo è stata la decima in questa stagione che sta dando parecchie soddisfazioni al presidente grazie all’impegno del presidente Piercarlo Riccadonna e dei componenti il direttivo che hanno creato un gruppo di atleti molto forti, è riuscita per la prima volta nella sua storia a vincere il campionato provinciale con la squadra maschile ed arrivando al 2° posto con quella femminile. Riccadonna e che vede la società puntare anche al successo nell’importante circuito di corsa in montagna “Dal Baldo al Brenta e al Lagorai”. pag. 20 Lungo varianti più o meno difficili l’anello è stato testato valutando, con positivi risultati, l’accessibilità del percorso, la rispondenza delle tracce gps, la chiarezza del road book e le tipologie dei vari tratti del tracciato. Il prossimo passo saranno l’installazione della segnaletica, la mappatura dei servizi tecnici e di ospitalità disponibili lungo il percorso e, dalla stagione invernale 2007/2008, la promozione del nuovo “prodotto-vacanza”. Il “Dolomiti di Brenta BIKE” è un tour da percorrere in tappe di più giorni, un tracciato ad anello che valorizza, nella variante per il cicloturismo, la rete delle piste ciclabili di fondovalle fino ad oggi realizzata dalla Provincia Autonoma di Trento, connettendola, nella variante più sportiva, con strade sterrate e forestali, percorsi secondari e single track, alcuni già esisten- Il collaudo è stato effettuato il 16 agosto. Apprezzamenti per il percorso Primapedalatalungo il“DolomitidiBrentaBIKE” Gli istruttori delle scuole di mtb protagonisti del primo test al tracciato Un gruppo di settanta di Alberta bikers raggruppati in più team ha percorso, nella giornata del 16 agosto, alcuni tratti del “Dolomiti di Brenta BIKE”, il doppio itinerario di 160 chilometri per il cicloturismo e l’mtb che abbraccia le Dolomiti di Brenta, attraversa le valli del ti altri risistemati dal Parco. In fase di mappatura sono, inoltre, altri anelli più brevi che, partendo da quello principale, saranno disegnati nei luoghi più caratteristici dei singoli ambiti turistici. 31-08-2007 16:29 Il 16 agosto due gruppi sono partiti da Stenico con destinazione, rispettivamente, Madonna di Campiglio e Andalo, mentre altre due squadre hanno iniziato la pedalata a Tuenno per raggiungere, ancora, Pagina 1 Parco Naturale Adamello Brenta e collega tra loro sei differenti ambiti turistici: Madonna di CampiglioPinzolo-Val Rendena, Terme di Comano, Altopiano della Paganella-Lago di Molveno, Val di Sole e Val di Non e Giudicarie centrali. Voltolini Campiglio e Andalo. Tra i settanta “pionieri” dell’anello c’erano gli istruttori e gli atleti della Scuola mtb “Adamello Brenta”, della Scuola di ciclismo fuoristrada “Val di Non e Val di Sole, del G.S. Comano Bike e dell’U.S. Anacli di San Lorenzo in Banale. All’arrivo i commenti sono stati tutti unanimemente favorevoli, sottolineando due aspetti. In primo luogo la possibilità di poter scegliere, rimanendo nell’ambito di un solo grande anello, passaggi più tecnici per gli sportivi esperti di mtb e varianti più soft per le famiglie e i cicloturisti. In secondo luogo è stata evidenziata la possibilità di conoscere, percorrendo il “Dolomiti di Brenta BIKE”, paesaggi suggestivi e tra loro differenti: dalla Val di Non alla Val di Sole, risalendo, quindi, attraverso la Val Meledrio, in Pinzolo-Tione-140x200-SK2 direzione Madonna di Campiglio, per poi ridiscendere lungo la Val Rendena, passare per i borghi rurali delle Giudicarie centrali e dell’ambito termale di Comano, fino al lago di Molveno e ad Andalo, ricollegandosi, infine, con la Val di Non. E con varianti che si avvicinano al cuore del Parco Naturale Adamello Brenta come il tratto spettacolare della Val d’Algone- 31-08-2007 16:39 Movlina-Valagola e Val Brenta, oppure quello che si scopre percorrendo la strada bianca che corre a fianco del Peller. Il tracciato definisce un nuovo prodotto-vacanza che propone un viaggio del fisico e della mente alla scoperta di un territorio dalle molteplici suggestioni, dove il fascino del paesaggio alpino disegnato dall’uomo incontra l’eccezionale ricchezza naturalistica del Parco Naturale Adamello Brenta. Il “Dolomiti di Brenta Bike” è un progetto inserito nella Carta europea del turismo sostenibile, adottata nel 2006 dall’area protetta e dal suo territorio di riferimento, ed è realizzato in sinergia tra Parco Naturale Adamello Brenta, Aziende per il Turismo di Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena, Terme di Comano-Dolomiti di Brenta, Altopiano della Paganella-Lago di Molveno, Val di Sole e Val di Non e Consorzio turistico Giudicarie centrali. Pagina 1 FA B R I C A © Benetton Group S.p.A. 2007 - www.benetton.com FA B R I C A © Benetton Group S.p.A. 2007 - www.benetton.com Tione-140x200-S3 Cucina SETTEMBRE 2007 Tione viale Dante 34 0465 322083 Pinzolo via Filzi 8 0465 503700 Tione viale Dante 40 0465 326332 Cultura SETTEMBRE 2007 - pag. 21 CENTRO STUDI JUDICARIA PROPONE PER L’ANNO SCOLASTICO 2007-2008 Quattro progetti formativi per i giovani judicariensi Bim del Chiese I n vista dell’anno scolastico 2007-2008, il Centro Studi Judicaria con l’apporto finanziario dei Consorzi Bim del Sarca e del Chiese, visto il positivo riscontro da parte delle scuole alle attività didattiche offerte, propone alcune iniziative educative allo scopo di favorire la conoscenza di elementi territoriali significativi. Si ritiene infatti che la conoscenza del proprio territorio sia essenziale nella formazione di ogni cittadino e che la scuola possa proporre e integrare nei propri progetti didattico PROGETTO: IMPARA L’ARTE Attività di educazione storicoartistica, scuola-territorio DESTINATARI Scuole degli Istituti della Judicaria, tutte le classi a partire dalla terza della scuola primaria PREMESSA La conoscenza del territorio è essenziale nella formazione di ogni cittadino ed è di fondamentale importanza l’inserimento nei progetti didattico-educativi della scuola di elementi di riferimento nell’ambiente, punti di partenza per ampliamenti e confronti. Lo studio delle opere artistiche presenti nel proprio territorio può diventare metodo, piacere e abilità nello scoprire e leggere l’Arte in altri luoghi e occasioni. OBIETTIVI Promuovere per gli alunni nuove esperienze, scoprendo l’ambiente che li circonda. Suscitare il piacere dell’esplorazione, la capacità di osservazione, di analisi, di lettura di un’opera d’arte e comprendere il collegamento con la storia del territorio. Utilizzarne contenuti, strumenti, tecniche per attività di produzione. CONTENUTI Un’opera d’arte presente nelle viL’atto conclusivo del concorso letterario ha avuto luogo presso il Palasaon, il tendone allestito di fronte alla Cassa Rurale, lungo la strada statale, che ha ospitato le varie iniziative. La serata delle premiazioni si è rivelata cordiale e partecipata, pur nella semplicità tipica della gente trentina. Dopo l’intervento di un membro di Foc e Sdinze che ha fatto gli onori di casa, è stata la volta della giornalista Alberta Voltolini, che ha condotto la cerimonia protocollare con garbo e professionalità, leggendo le motivazioni degli elaborati che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dei giurati. Un convinto applauso del pubblico si è levato quando è stata presentata la giuria, che si è sobbarcata l’onere di valutare tutte le opere pervenute, diverse per contenuto e qualità e che era composta da persone assai note nell’ambito della cultura e del giornalismo giudicariese: Mario Antolini di Tione, decano dei giornalisti, insegnante e scrittore; Emanuele Mussi di Roncone, insegnante e storico; Giuseppe Ciaghi di Pinzolo, insegnante, giornalista e scrittore; Erminio Rizzonelli di Roncone, dirigente vicario presso l’Istituto di Istruzione di Tione e particolarmente impegnato nel volontariato sociale; Alberta Voltolini di Darè, giornalista e responsabile dell’ufficio cinanze della scuola. PROGETTO: TOPONOMASTICA DESTINATARI Alunni delle classi III, IV e V della scuola primaria, I e II della scuola secondaria PREMESSA La percorrenza del territorio “a piedi“ e la cura capillare del suolo nei tempi passati, ha indotto la popolazione all’identificazione con nomi propri geografici di ogni elemento fisico, naturale ed antropico, del proprio ambiente di vita. Si rischia oggi di perdere questo ricchissimo patrimonio toponomastico per secoli utilizzato per individuare e distinguere monti, valli, ruscelli, strade, sentieri, porzioni di territorio, rioni, case, masi e altri elementi OBIETTIVI • recupero dei toponimi • conoscenza del territorio e del suo utilizzo • lettura di carte e mappe • capacità di orientamento FINALITA’ • creare il piacere della conoscenza • fornire elementi di rinforzo del senso di appartenenza alla propria comunità e al proprio territorio • dialogo generazionale PROGETTO: IL TEMPO DEL SOLE Attività didattica scuola-territorio DESTINATARI Scuole degli Istituti della Judicaria, tutte le classi a partire dalla quinta della scuola primaria PREMESSA Ne l l ’ a m b i t o delle attività del Centro Studi Judicaria, è stato avviato un nuovo progetto avente come denominazione “PROGETTO MERIDIANE”. Tale progetto, di carattere pluriennale, intende conseguire diverse finalità distribuite su diverse fasi tra le quali la realizzazione di nuove meridiane sul territorio da parte degli alunni di alcune suole locali, in collaborazione con artisti ed esperti del ramo. Il progetto “Il tempo del Sole” si potrà realizzare all’interno di una programmazione didattica dei docenti interessati, con il supporto di esperti incaricati, nonché con la disponibilità a reperire ulteriori materiali in base alle esigenze da parte del Centro Studi Judicaria. Per quanto implica l’utilizzo della parete dell’edificio scolastico (o altra locazione) e l’impiego di mezzi tecnici e materiali per la realizzazione e posa della meridiana della scuola, in collaborazione con Amministrazione comunale e scolastica, le incombenze saranno a carico della scuola stessa. OBIETTIVI * Promuovere nuove esperienze, scoprendo elementi storici particolari del proprio ambiente urbano * Comprendere alcuni concetti basilari di astronomia e geografia studiando il rapporto sole-terra * Misurare il tempo con il sole e verificare indirettamente il moto Le scuole che vorranno aderire, potranno farne richiesta al Centro Studi Judicaria entro il 12 ottobre p.v. tramite fax 0465322624 o e-mail [email protected]. I progetti ed il modulo di adesione sono scaricabili dal sito: www.judicaria.it. - educativi vari aspetti ambientali, quali concreti punti di riferimento per ampliamenti e confronti. Tutte le scuole dell’area di riferimento (Valli Giudicarie, Valle dei Laghi, Alto Garda e Ledro) sono invitate a partecipare ad attività di esplorazione e studio di elementi significativi fruibili nel territorio di appartenenza con il supporto di esperti messi a disposizione dal Centro Studi Judicaria. Di seguito i quattro progetti formativi proposti per l’anno scolastico 2007-2008. del sistema solare * Conoscere quanto diffuse siano le meridiane nei paesi delle nostre valli * Comprendere le tecniche di costruzione di una meridiana, idearne la parte decorativa/artistica e il motto. Costruzione di una meridiana della scuola CONTENUTI Gli elementi della meridiana: conoscenza e realizzazione PROGETTO: STORIA LOCALE Attività di didattica della storia, scuola-territorio DESTINATARI I docenti di storia delle scuole degli istituti comprensivi del Chiese, Successo per il concorso letterario di “Foc e Sdinze” N Soddisfazione per Ladi Malacarne vera anima del concorso di Stefano Marchiori on sarà ai livelli del blasonato “Premio Papaleoni”, ma ha avuto sicuramente successo l’idea del Gruppo Culturale Foc e Sdinze di Saone che, dopo il lusinghiero esordio di due anni fa, ha riproposto la seconda edizione del concorso letterario, suddiviso in quattro sezioni: poesie in italiano, poesie in dialetto, racconti in italiano e racconti in dialetto. Il tema della composizioni -assolutamente libero - ha facilitato la partecipazione dei concorrenti, tanto che sono giunte agli organizzatori 53 opere complessive, pervenute da diversi paesi delle Giudicarie, stampa del Parco naturale Adamello-Brenta. Prima di procedere alla premiazione, in rappresentanza del Comune di Tione, ha preso la parola l’assessore alla cultura Loreta Failoni, che si è complimentata con gli organizzatori per l’iniziativa e con i poeti e gli scrittori che, con la loro partecipazione, hanno onorato il concorso, già cresciuto in qualità e quantità rispetto alla prima edizione. Questi i premiati, con il titolo dei rispettivi lavori: da varie località del Trentino (soprattutto Val di Non e Valsugana) ed anche fuori dai confini provinciali. Questi risultati hanno costituito particolare soddisfazione per i membri del gruppo Foc e Sdinze, presieduto dall’instancabile Ladi Malacarne, ricompensando l’impegno profuso al fine di dare un ulteriore tocco di vivacità alle iniziative del Ferragosto saonese, già movimentato grazie all’attività del locale Comitato ricreativo e culminato con l’organizzazione della sagra del patrono San Giovanni. • Sezione “Racconti in italiano” (16 opere partecipanti): 1.GABRIELE ASTOLFI di Bologna (Nel paese dagli occhi di cielo) 2. LIDIA ZILLER di Romeno (La margherita e il melo) 3. MIRTA CANTONATI di Gardolo (Il segreto della montagna) • Sezione “Racconti in dialetto” (3 opere): 1. GRAZIA BINELLI di Rovereto (La baita dei Genziani) 2. RAFFAELLA DALPONTE della Valle di Ledro e dell’istituto di istruzione di Tione PREMESSA La conoscenza delle vicende storiche locali ha assunto nella scuola una nuova dignità, dopo tanti anni di minor considerazione rispetto allo studio della “grande storia”. Il Centro Studi Judicaria si occupa degli avvenimenti del passato delle nostre popolazioni, attraverso la ricerca e l’analisi di documenti di vario tipo, per valorizzare e rendere fruibile l’importante patrimonio storico raccolto. Da questo è nata l’idea di proporre un progetto ai docenti di alcuni istituti giudicariesi per verificarne l’efficacia e il gradimento, con l’intenzione di estendere in seguito l’offerta a tutte le scuole della Judicaria. OBIETTIVI Promuovere lo studio della storia locale fornendo ai docenti materiale didattico “ragionato”. Facilitare la ricerca, la lettura e la comprensione di documenti riferiti a periodi definiti della storia del proprio territorio. CONTENUTI Principato vescovile di Trento, feudatari nelle valli, organizzazione delle antiche comunità, la prima guerra mondiale. di Lomaso (El caciador) 3. ALMA DALLAPICCOLA di Salorno (Recordes?) • Sezione “Poesie in italiano” (19 opere): 1. BRUNA SARTORI di Borgo Valsugana (Nel caleidoscopio del tempo) 2. SILVANO BRUNELLI di Bleggio Superiore (Domani) 3. MARCELLO DEVILLI di Bleggio Superiore (Il viaggio) • Sezione “Poesie in dialetto” (15 opere): 1. RITA GIOVANELLA di Mattarello (Sul far de la sira) 2. STEFANIA RICCADONNA di Preore (El sogn) 3. PAOLO COMINOTTI di Pinzolo (Vu…). Il tempo è trascorso così velocemente, in un clima di piacevole amicizia, cosicché una serata “culturale” è stata tutt’altro che noiosa come tante volte accade, allontanando così soprattutto i giovani dalla partecipazione. Con la foto di gruppo dei vincitori, la serata si è conclusa e l’appuntamento è stato fissato per il 2009 con la 3a edizione del concorso. Le opere premiate verranno pubblicate sull’omonimo opuscolo del gruppo Foc e Sdinze, che uscirà, come sempre, a Natale ed ha raggiunto ormai le 350 copie di tiratura, non male considerato che “solo” 90 copie vengono distribuite in paese. pag. 22 Arte SETTEMBRE 2007 Squarci della memoria A Orsolina Bugna: volontà di pittura ppare come un imCarattere e spregiudicadi Alessandro Togni pulso “genetico”, tezza dei gesti che, eserciuna piega dell’interiorità che si volge con pienez- tati con il pennello, si perpetuano inesorabilmente da za verso i territori della pittura. La maniera di Orsolina molti anni in quest’autrice colma di un “furor” magneBugna (di Bersone, in Trentino) indugia con totale fre- tico e folgorante. Squarci della memoria che offrono vinesia dentro le cose della pittura come se questa materia sioni di nostalgia montana, dove gli abitanti di questa espressiva fosse una lingua speciale imparata per dare vita si realizzano attraversando la natura e il tempo che libero sfogo alle immaginazioni. pare si sia fermato. Gesti canonici della pittura che assommandosi producono immagini dal gusto robusto, che riportano il pregio e la volontà dell’arte ancora pervasa di quell’aura che proviene dai primordi. Segnalazioni di panorami verdeggianti, carichi di intenzioni cromatiche manifestamente pure, timbri intensamente lasciati nella loro esistenza senza compromesso alcuno. Colori che sembrano fuggiti da una qualche prigione psicologica e che vagano nella loro pulsione, che sembrano esplodere in un orda di ritmo e di felicità. Un cuore che rimbomba sta dietro le quinte di questa pittura viscerale, di questa celebrazione sincera, di questo impianto che lavora variamente sopra nostalgie visive dei territori alpini, si condensa in simbologie intese come dialogo perenne fra Uomo e Natura. Passione per il “classico” che si esplica in “naturalismo vorticoso”, magma della vita che emerge fra le stesure screziate di segni spiraliformi, intrecci di linee brillanti e di strata- gemmi per raggiungere il profondo dell’anima. Eccola, l’opera ultima che contraddistingue il percorso tradizionale eppure carico di significati ed affetti di Orsolina Bugna: osservando “Viva la Libertà” scopriamo che il turbine dei sentimenti, la vivacità delle sensazioni e l’entusiasmo che questa artista prova, passano tutti dalla “linea primitiva” della sua pittura che si elabora descrivendo un proscenio quasi oleografico, pasquale: il pettirosso (quasi una presenza metafisica) si dispone non ad essere osservato ma egli stesso ad osservare. Il destriero si inarca e stride dentro una natura parzialmente immobile, dove innalza il suo brivido vitale attraverso il galoppo più sfrenato. Poi il panorama indugia sulle presenze gentili del “maggiociondolo” che illumina la parte mediana di quest’opera ad andamento spezzato, prima di affrontare un fondale, che solo attraverso modificazioni di intensità cromatica, tende a descrivere prospettive lontane. E siamo in un paesaggio immaginario dove non viene indicata nessuna presenza umana, dove le cose ancora accadono per il volere di un energia profonda che è quella che fa ruotare il mondo. Suggestioni fresche di chiara matrice naif, sogni e reminiscenze dall’afflato romantico che attraversarono anche l’animo di Vincent Van Gogh, ardore e volontà di esserci cercando di distogliersi dal vuoto dell’esistenza, abbandonando le terre del nero per sporgersi sopra i terrazzi pensili dell’arte del colore, quella che venne perseguita in forma di “macchia” da tutti i grandi autori del passato. Orsolina Bugna, incurante delle leggi e degli accordi che spesso si insinuano pericolosi nel mondo della comunicazione sensibile, ancora una volta si rivolge, o meglio, viene chiamata come fosse un “medium” dalla sua autentica passione: “la Pittura”. Rassegna Stampa Giudicarie – Tra i 98 uffici che Poste Italiane tiene parzialmente chiusi per sopperire alla mancanza di personale, durante il periodo estivo ve ne sono ben 15 nelle Giudicarie. Un record negativo che crea disagi alle comunità e non migliora malgrado le ripetute lamentele degli utenti e delle amministrazioni. Queste le sedi interessate: Bléggio, Bondo, Bondone, Carisolo, Cìmego, Daone, Darzo, Dorsino, Fiavé, Lodrone, Ràgoli, Sténico, Strembo, Vigo Lomaso e Vigo Rendena. Bleggio Superiore – Quest’anno la classica riunione estiva della Giunta provinciale si è tenuta ai 1450 metri di Malga Stàbio, ospite del sindaco Attilio Caldera che ha curato un’organizzazione precisa fin nei dettagli. Il presidente Dellai e gli assessori sono stati soddisfatti, in modo particolare dal pranzo confezionato dagli chef Rodolfo Farina e Michele Francescotti, che hanno preparato, tra l’altro, uno squisito risotto allo champagne presentato nella forma di grana. Caderzone – Il borgo della Rendena ha rinnovato l’antico legame con le sue origini contadine, presentando, attraverso la “Festa dell’agricoltura” organizzata dal Comune, il mondo degli allevatori, che sono tutt’oggi un’importante realtà, non solo economica, ma anche portatrice di valori. Il paese, esempio di equilibrio tra un’identità di origine contadina e innovative proposte di sviluppo (golf e terme), con la “Festa dell’agricoltura” ha riconosciuto, ancora una volta, l’importanza che l’attività agricola ha nel tessuto economico e sociale della comunità. Giudicarie – Sono 19 (su 150 in provincia) le imprese industriali giudicariesi che possono vantare il possesso dell’attestazione “Soa”, cioè la certificazione che viene rilasciata da società di controllo autorizzate alla verifica della qualità produttiva e che definisce la qualificazione delle aziende, in prevalenza edili, ai fini della realizzazione di opere d’interesse pubblico. Vengono presi in considerazione una serie di criteri, che vanno in particolare dal tipo di organizzazione dei cantieri e delle operazioni tecnologiche, fino al rispetto delle norme di sicurezza. Ponte Arche – Sono stati ben 1128 i partecipanti all’8a edizione della “Lucciolata delle Terme di Comano” nel parco delle Terme, registrando così il record dei partenti. La buona riuscita della manifestazione si deve all’ottima organizzazione dell’Atletica Giudicarie Esteriori. Come vuole la tradizione, davanti sono partiti i più bravi e veloci, mentre dietro famiglie con passeggini, bambini e giovani di ogni età, tutti pronti a correre o camminare in compagnia nello splendido parco e nel ricordo dell’indimenticato Gabriele Riccadonna. Breguzzo – Dopo il can-can mediatico per il ritiro della Juventus in Rendena, è stata la volta della squadra di volley della Gabeca Montichiari, che milita in serie A1 con l’ITAS Trentino, scegliere… silenziosamente le Giudicarie per ossigenarsi, ospite dell’albergo “Carlone”. I bresciani, che si sono allenati presso la palestra dell’Istituto di istruzione di Tione, sono guidati dal tecnico argentino Julio Velasco, che aveva portato la Nazionale italiana di A cura di STEFANO MARCHIORI Bernardi, Zorzi, Lucchetta & C., all’inizio degli anni ’90, a vincere diversi titoli in ambito internazionale. Giudicarie – Gli orsi continuano a dare “spettacolo” anche in pieno periodo turistico estivo: gli ospiti del rifugio Pedrotti, nel cuore del Brenta, hanno potuto ammirare un plantigrado con velleità alpinistiche, che prima ha imboccato la cengia di cima Brenta Bassa, poi trovatosi dinanzi alle rocce un po’ più verticali, è tornato sui suoi passi e ha disceso i ghiaioni. Quindi un altro orso è “apparso” a dei turisti appena dopo S. Lorenzo in Banale, attraversando la statale per Molveno, per mettersi poi in posa e lasciarsi fotografare, per nulla spaventato dalla presenza di umani ed automobili. Pieve di Bono – Con un inqualificabile atto vandalico, nottetempo ignoti si sono presi la briga, con la motosega, di tagliare una pianta nel giardino del Centro scolastico, un larice tagliato a Staboletto e appena messo a dimora… rovesciato, con le radici per aria. L’amministrazione comunale sta decidendo se è il caso di collocare una nuova pianta, o magari di attaccare i due pezzi di tronco tagliati, lasciando ben visibile la ferita, monito contro l’imbecillità umana. Giudicarie Esteriori – Si è tenuta nella cornice di Malga Stàbio la consueta riunione degli allevatori, occasione di ritrovo e scambio di idee tra gli operatori della categoria. Alla presenza dell’assessore provinciale Tiziano Mellarini e di altre personalità, il presidente dell’Unione Allevatori, Agostino Fustini, ha evidenziato l’esigenza che gli operatori devono guardare ad una qualificazione dei prodotti, puntando sul mercato di nicchia, in sinergia con la locale ApT, visto che risulta impossibile competere con la concorrenza nel settore dei prodotti di massa. Bocenago – La 22a edizione di “Vecchia Rendena”, dedicata al compianto Giulio Ferrazza, ideatore e ed anima della manifestazione, è stata archiviata con successo dalla Pro Loco. Il giorno di Ferragosto, ha visto oltre 10 mila persone raggiungere nel pomeriggio il paese, per vedere all’opera oltre 200 tra artigiani, donne con gli abiti tipici, vigili del fuoco e tanti altri, tutti rigorosamente vestiti “alla moda” di inizio Novecento. Particolarmente seguita è stata la Messa, celebrata in latino dal parroco don Bruno Armanini, con i canti del coro parrocchiale. SETTEMBRE 2007 - pag. LUGLIO 2007 Bondone – Anche quest’anno, nei giorni di Ferragosto, si sono dati appuntamento nel paese che domina il lago d’Idro, gli artisti di strada, per un avvenimento unico nel suo genere in Trentino. Il piccolo borgo, grazie al coinvolgimento di tutti i paesani e di numerosi artisti stranieri ed italiani, si è trasformato in un grande palcoscenico, dove sono stati proposti numerosi e continui spettacoli, grazie a giocolieri, mimi, musicisti, prestigiatori e mangiatori di fuoco che hanno proposto il meglio della loro arte, nei suggestivi vicoli e nelle piazze del paese. Giudicarie – La Provincia di Trento ha affidato all’Università di Milano l’incarico di studiare un sistema per garantire ai consumatori la totale tracciabilità della carne e dei prodotti della razza Rendena, con l’obiettivo di rendere possibile, grazie allo strumento dell’analisi geneticomolecolare, l’autenticazione e il controllo dei sistemi di tracciabilità ordinaria mediante l’impronta genetica dell’animale, attraverso cui determinare con certezza la provenienza e il percorso lungo la filiera. Condino – Il gruppo industriale “Legno Più” dei fratelli Lino e Marco Pelanda ha rilevato le ex Fonderie Trentine, pagando una somma attorno ai 5 milioni di euro ad imprenditori bresciani proprietari del fabbricato chiuso da anni. Obiettivo dell’impresa è raddoppiare nel giro di un anno il numero di occupati nei due stabilimenti di proprietà, passando così dagli attuali 30 a 60 dipendenti. Lomaso – A tre anni dall’inizio della campagna di scavi sul Monte San Martino, sopra Lundo, che aveva portato alla scoperta di un’antica fortezza barbarica, sono affiorati i resti di due tombe, presumibilmente risalenti al VI o VII secolo d.C. Inoltre è stato rinvenuto dagli archeologi, ragazzi volontari della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, coordinati dall’archeologo Enrico Cavada, un anello di fattura orientale, in oro e argento, databile attorno al VII secolo. Val Genova – Telefoni guasti proprio la settimana di Ferragosto, con i gestori dei numerosi rifugi della valle infuriati perché non possono ricevere prenotazioni e non riescono a parlare con nessun tecnico della Telecom a causa dei soliti servizi automatizzati. Inoltre non si possono usare i cellulari, visto che la conformazione della valle non permette di avere il campo occorrente. Giudicarie – E’ stato collaudato con successo il “Dolomiti di Brenta Bike”, un doppio itinerario per il cicloturismo e la mountain bike che abbraccia il Gruppo del Brenta, collegando le valli del Parco e sei ambiti turistici: un anello di 160 chilometri da percorrere a tappe, che, oltre le Giudicarie, interessa la Val di Non, la Val di Sole e l’Altopiano della Paganella. Si tratta di un progetto realizzato in sinergia tra il Parco Adamello Brenta, le ApT di ambito ed il Consorzio turistico Giudicarie Centrali di Tione, che sarà completato interamente nella primavera 2008. Lardaro – Nell’ambito della rassegna “Dolomiti di pace”, forte Larino ha ospitato Susanna Dudiyeva, presidente del Comitato Madri di Beslan, che ha parlato degli eventi che sconvolsero la città dell’Ossezia tra il 1° e il 3 settembre 2004, quando persero la vita 360 persone, di cui 186 bambini della scuola presi in ostaggio dai terroristi ceceni. Sui tragici fatti di tre anni fa non è esente da colpe il governo di Mosca ed il Comitato vuole ricorrere al Tribunale di Strasburgo per cercare di smascherare le omertà che coprono la vicenda. Giudicarie – Sarà il grande compositore altoatesino Giorgio Moroder a firmare alcune delle musiche di “Rusticus”, lo spettacolo teatrale, su testi dello scrittore trentino Mauro Neri, che andrà in scena nel 2008 e racconterà la vita di don Lorenzo Guetti a 100 anni dalla morte del padre delle Cooperative trentine. Lomaso – Il nuovo Centro scolastico di Campo, che raggruppa le scuole primarie del Lomaso e di Bléggio Inferiore, progettato dagli ingegneri Girardi e Tavernini di Riva del Garda, sta per essere completato. L’Unione dei due Comuni ha stabilito un accordo consensuale sul sostegno alla scuola elementare di Campo ed 23 il trasferimento di tutto il plesso scolastico di Comighéllo. Gli alunni del Lomaso saranno ospitati già con l’inizio dell’imminente anno scolastico, mentre quelli di Bléggio troveranno posto tra qualche mese, quando la realizzazione dell’edificio sarà completata. Bondo – Il popolare giornalista televisivo Luca Giurato Giurato ha indossato i panni del cuoco per insegnare a preparare i canederli, in uno dei numerosi appuntamenti della rassegna “AgriCulture”, che per tutta l’estate ha fatto scoprire ai turisti i prodotti tipici della terra trentina. Bleggio Superiore – Sarà Rango ad ospitare l’edizione 2009 del Festival nazionale dei borghi più belli d’Italia: per il paesino del Bleggio si tratta di una ribalta di primissimo rilievo, una manifestazione che sposa il folclore, la storia e la promozione turistica, con lo scopo di diffondere “la filosofia” dei borghi, il cui tratto distintivo è la salvaguardia della bellezza residua del nostro Paese: quella che ormai si trova soprattutto in luoghi minori, appartati, carichi di storia e immersi in paesaggi che sembrano pitture. Giudicarie – La Giunta Provinciale ha stabilito che l’Ospedale di Tione, così come quelli di Cles e Cavalese, sarà dotato di una unità operativa di ortopedia e traumatologia con un proprio primario. Il passaggio da struttura semplice a complessa (ciò dotata di un suo primario) dell’ortopedia tionese, mira a potenziare l’offerta di prestazioni del presidio ospedaliero, valorizzando il legame tra i servizi di ortopedia e la vocazione turistica del territorio di riferimento. I PERSONAGGI DEL MESE Giudicarie – Nuovi dirigenti per due Istituti scolastici del nostro Comprensorio, come deliberato dalla Giunta Provinciale: la prof. ssa Maria Rita Alterio è stata nominata responsabile dell’Istituto comprensivo Giudicarie Esteriori di Ponte Arche, mentre il prof. Alberto Paris dirigerà l’Istituto comprensivo del Chiese di Storo. Tione – Notevole performance atletica del 45enne Vittore Failoni che, per dimostrare prima a sé stesso che agli altri, la perfetta “restitutio ad integrim” dopo due trapianti di cornea, ha raggiunto in 8 ore e mezza, in rapida sequenza, le tre cime più alte della Busa di Tione: Cengledino (2080 mt.), Bastia (1250 mt.) e Cima Sèra (1908 mt), percorrendo oltre 50 km e 3750 metri di dislivello. Storo – Il maresciallo capo Angelo Rasi ha lasciato il comando della locale stazione dei Carabinieri dopo tanti anni passati nel Basso Chiese, avendo ottenuto il trasferimento in provincia di Parma, di dove è originario. In segno di riconoscenza le amministrazioni comunali di Storo e Bondone hanno consegnato al maresciallo una targa. Tione – Dal gennaio 2008, Mario Emanuele Eccli, vent’anni di esperienza professionale maturata a capo del CediS di Storo, sarà il nuovo direttore dell’Azienda servizi municipalizzati (Asm) tionese presieduta da Walter Paoli. La delibera della sua assunzione per chiamata diretta, votata all’unanimità dal C.d.A. dell’Asm, è stata ratificata dal Consiglio comunale e segue le dimissioni presentate dall’attuale direttore Rolando Cazzolli, che rimarrà al suo posto fino al termine del 2007. Pelugo – Le comunità di Pelugo, Vigo e Darè si sono strette nel saluto a don Adolfo Orlandi che, per motivi di salute, ha recentemente lasciato la guida di queste parrocchie dopo 23 anni. Il parroco, originario di Villa Banale, ha ricevuto una targa-ricordo da parte delle tre comunità, che testimonia “la riconoscenza e l’affetto per i 23 anni trascorsi tra noi come Pastore, Fratello, Amico”. Darzo – Dopo quattro anni, Lou Marini è tornato al paese da cui partì molti decenni fa il nonno per cercare la fortuna in America. Pochi giorni di riposo, senza concerti pubblici, ma deliziando gli amici con il suo sax, al termine di una tournée con i “Blues Brothers” in Albania, Grecia e Turchia e prima di suonare al Meeting di Rimini con una band di New York. Zuclo – Selezioni per Miss Italia: è approdata alla finale regionale di Fondo, la 19enne Eva Franchini, che si era guadagnata l’accesso alla finale qualche giorno prima a Lavìs, dove aveva conquistato la fascia di Miss Sorriso, sbaragliando la concorrenza delle altre bellezze in gara. Condino – Lascia la Val del Chiese padre Fedele Bertolini, frate cappuccino di Mori; in questi sei anni ha fatto da supporto a parecchi sacerdoti della zona, in un momento in cui tra l’altro i parroci sono in netta diminuzione e quelli che ci sono hanno parrocchie piuttosto gravose. Ora, a 73 anni, è stato chiamato ad altro incarico: andrà all’ospedale di Mantova. Bondo – Periodo di riposo a casa per Romina Ghezzi, che da nove anni si trova in Perù come volontaria dell’Operazione Mato Grosso. Sulle Ande, a 4500 metri, ha contribuito a realizzare un piccolo miracolo per la comunità di Totora: una scuola, una casa parrocchiale, cooperative di lavoro e un oratorio in cui convergono cinquecento ragazzini. Storo – Grande festa per accogliere Margherita Beltramolli, la ciclista di ritorno dalla massacrante Parigi-Brest-Parigi: 1250 chilometri e 10 mila metri di dislivello, che quest’anno ha richiamato oltre cinquemila amatori dall’Europa e dall’America, approdati in Francia dopo dure selezioni nazionali. Gara durissima, anche a causa delle sfavorevoli condizioni climatiche, che la ciclista storese ha coperto in 87 ore, arrivando al traguardo felicissima per l’impresa compiuta. pag. 24 SETTEMBRE 2007