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1
Giudi
iudicarie
il
iornale delle
SETTEMBRE 2007
Mensile di informazione e di approfondimento
w w w. i l g i o r n a l e d e l l e g i u d i c a r i e . i t
ANNO 6- N.9 SETTEMBRE 2007 - Mensile
Poste italiane Spa. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 -(conv. in L.27/02/2004 n 46) art 1, comma 1, DCB Trento - contiene I.P.
SUPERARE DESTRA E SINISTRA
di Adelino Amistadi
La politica è strana. Si parla sempre di innovazione, di essere moderni per saper meglio interpretare le problematiche della società
attuale, e poi si ricade nel solito vizio antico, la schematizzazione
destra o sinistra, di qua o di là, anteponendo l’ideologia alla razionalità delle scelte e - spesso – al buonsenso. Ci avevano spiegato
che gran parte delle divisioni politiche, degli “steccati” ideologici
sarebbero caduti assieme al muro di Berlino, alla fine dell’Unione
sovietica e del comunismo; crollato il socialismo reale anche la
sua controparte si sarebbe ammorbidita, si sarebbe superato il
dualismo. E invece cosa succede? Tramontato definitivamente il
dualismo Pci – Democrazia Cristiana ( ma com’erano ben diverse e più nobili quelle due ideologie, rispetto ai contenitori vuoti di
oggi) , passati attraverso le date-catenaccio politiche che promettevano terremoti, (dalla Bolognina al congresso di Fiuggi, passando per le dalemiane “Cosa” 1 e 2) e han lasciato solo qualche
lacrima e qualche pacca sulle spalle, ci ritroviamo ancora qui, nel
2007 , a dividerci e scannarci sul falso bipolarismo sinistra-destra
(con l’aggiunta qua e là della parola centro che in politica ci sta
sempre bene) che è tutto imperniato unicamente sulla figura di
Berlusconi, e che in definitiva si riduce ad un referendum continuo pro o contro il politico di Arcore che dura ormai dal 1994.
Si capisce bene che uno stato come l’Italia, che ha una sua storia,
che bene o male è nel G8 non può rischiare di appiattirsi per
sempre sul dualismo Berlusconi-Prodi o chi per lui; un bipolarismo artificioso che avvelena la politica nazionale, esaspera i toni
dello scontro politico e si ripercuote anche a livello locale, dove
gente che ha fatto politica per anni assieme ora si trova su fronti
opposti e non sa neanche il perché. Per questo bisogna svincolarsi definitivamente dalle ideologie, ed iniziare ad affrontare l’agenda politica, quella dei problemi veri (tasse, famiglia, sostegno alle
imprese, infrastrutture) con buon senso e capacità, senza asserragliarsi attorno alle proprie cittadelle ideologiche; una politica
fatta attorno ai progetti, con tutti quelli che ci stanno a ragionare
assieme di cose concrete, senza chiedere che tessera hanno in
tasca o da che tradizione politica provengono.
Il 30 settembre il referendum abrogativo di due punti della riforma
LeggeSalvaterra,ultimoostacolo
La consultazione, chiesta dalla sinistra radicale, costerà alla Pat 2,5 milioni di euro
I
l 28 dicembre 2006 è stata presentata alla Presidenza del Consiglio provinciale una richiesta
per l’indizione di un referendum abrogativo di
alcune disposizioni della legge provinciale (numero
5 del 7 agosto 2006) concernente il “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino”,
ovvero la legge di riforma del sistema scolastico provinciale, nota anche come legge Salvaterra,
l’Assessore provinciale tionese, responsabile dell’Istruzione trentina. La votazione si terrà solo nella
giornata di domenica 30 settembre, dalle ore 7 circa
alle 22, mentre lo scrutinio è previsto all’indomani,
lunedì 1 ottobre, a partire dalle 7. In prima fila nella
raccolta delle firme, ultimo screzio tra Ds e Margherita di una lunga serie quadriennale, il diessino
Mauro Bondi, da sempre contro il finanziamento
alle scuole private con il partito che non lo segue
(almeno inizialmente), oltre al sindacato Uil scuola, molto attivo nella raccolta delle firme e mezza
sinistra provinciale. La battaglia è molto ideologica,
da sempre il finanziamento pubblico delle scuole private (o considerate tali) è nel mirino di quel
mondo di tradizione comunista-laico-socialista che
vede questa pratica come un favore alla Chiesa e alla
formazione cattolica.
A pag. 4
Il 14 ottobre il Pd non nascerà in Trentino
A Tione dal 5 al 7 ottobre
La “Perla del Bleggio” tra le località più belle
Ecofieradimontagna StopalPartitoDemocratico Rangoborgod’Italia
G
rande il fermento
per il lavoro di
preparazione dell’ottava edizione dell’ECOFIERA DI MONTAGNA,
in programma a Tione dal
5 al 7 ottobre 2007; evento,
questo, che ha ormai acquisito una notorietà di enorme rilevanza, e un incremento della varietà e della
qualità della proposta sempre crescente. Anche per quanto riguarda la nuova edizione, vi
sarà un ampliamento della superficie espositiva, in quanto vi è
stato un aumento del numero delle richieste di partecipazione
da parte degli espositori, dettato dall’interesse sempre crescente
attorno a questo appuntamento.
Continua a pagina 5
D
unque il 7 settembre, di ritorno dall’appuntamento
politico più importante del
suo mandato di coordinatore della Civica Margherita,
Giorgio Lunelli ha potuto affermare piuttosto disteso; “A
Roma hanno capito la nostra
situazione.” Questo significa,
in poche parole, che il 14 ottobre, data-catenaccio per la
nascita del partito Democratico in Italia e nella varie regioni,
i trentini voteranno sì per la costituente nazionale, scegliendo
il segretario tra Walter Veltroni, Rosi Bindi e Enrico Letta (i
tre candidati principali) ma per quanto riguarda il Pd trentino
non se ne parla.
Continua a pagina 6
ALL’INTERNO
ATTUALITÀ
Premio internazionale
Solidarietà Apina al
cinese Chun Yang
A pag. 15
Q
uello che fino a poco tempo fa era solo un sogno ora è
realtà: il Festival dei Borghi più belli d’Italia edizione 2009
si svolgerà a Rango, il suggestivo paesino del Bleggio balzato agli onori delle cronache un anno fa, appunto dopo l’entrata
ufficiale nell’esclusivo club riservato ai migliori borghi della nostra
nazione. L’evento si svolgerà tra un biennio nel mese di settembre
e sarà uno straordinario veicolo promozionale per il paese, ma anche per tutto l’ambito delle Giudicarie Esteriori. A pagina 13
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Spazio Aperto
SETTEMBRE 2007
opo la brusca e disastrosa interruzione della
consiliatura e l’umiliazione di un nuovo commissariamento la Comunità più avveduta
dovrebbe riflettere. Sembra quasi
che a Pinzolo ci sia una maledizione che porta ad un livello di
litigiosità così elevato da mettere
in crisi la stessa idea di Comune,
inteso come Casa di tutti, come
istituzione che deve essere sopra
le parti e i personalismi. Ho deciso di rispondere positivamente
alle innumerevoli sollecitazioni
che mi vengono continuamente
rivolte di dare il mio contributo
per la costruzione della prossima
Amministrazione comunale in
primo luogo riflettendo. Purtroppo mi sembra che, almeno finora,
ci si appresta ancora una volta alle
elezioni con metodi vecchi, che
sicuramente non potranno essere
origine di cambiamenti positivi e
di soddisfazione per la Comunità.
L’epilogo drammatico dell’ultima esperienza amministrativa
Maturi: «Dopo l’umiliazione del commisariamento la comunità più avveduta dovrebbe riflettere...»
Comunali 2007 a Pinzolo
all’insegna del “muoia Sansone
con tutti i filistei” avrebbe dovuto portare consiglio, ma così
non sembra. Infatti ognuna
delle parti ora in gioco si è messa alla ricerca affannosa della
disponibilità dei candidati da
inserire in lista in funzione unicamente del risultato elettorale.
Poi si vedrà ........
In attesa dello scontro è scattata la caccia all’uomo, casa per
casa, famiglia per famiglia, senza troppo preoccuparsi prima
di chiarire pubblicamente cosa
si vuole fare, come e perchè.
Metodo vecchio che non può
che ripetere storie già vissute e
finite male.
Dobbiamo smetterla di sceglie-
Il Comune di Pinzolo, si sa, non è terreno facile. Nè per i politici,
nè per gli amministratori. Sintomatico l’ arrivo del terzo commissario nella storia della sua comunità . E sintomatico il movimento
che si sta sviluppando da mesi per lo più in sordina, e che da ora
in poi si preannuncia in forte crescendo. Certo è che di candidati
sindaci dichiarati e sicuri, al momento, ce n’è solo uno: William
Bonomi, l’ex sindaco. Dall’altra parte (o dalle altre parti) i nomi
si sussurrano, talvolta con maggiore o minore enfasi, ma restano
nell’incertezza: Roberto Failoni, Dino Maturi, Riccardo Maturi.
re l’amico, il cugino, magari in
funzione solo del fatto che ha
una parentela numerosa.
Dobbiamo smetterla di scherzare. La situazione non lo permette più. Il Mondo sta cambiando e anche il tradizionale
modello di turismo è in crisi.
Per questo chi si propone alla
guida di una Comunità avvedu-
ta deve costruire un progetto
che non sia frutto della rivalsa
o dello spregiudicato insieme degli interessi. Deve avere
professionalità, disponibilità,
buonsenso, moderazione ed
esperienza.
Servono sì le grandi opere, ma
non sono esse in prima istanza
da perseguire. Il primo obbiet-
C’è poi quel fervore dei grandi della politica pinzolera, Olivieri e
Mancina in primis, che non vorrebbero perdere la centralità della
scena, ma sono anche presi nella valutazione di una situazione
complessivamente ancora molto incerta e difficile da decifrare.
Di questo lavorìo ecco i primi riscontri in redazione, con tre lettere, di Bonomi, Mancina, Maturi (in ordine alfabetico) che, con
stili molto diversi tra loro e con sottolineature altrettanto ampie,
affrontano la situazione politica di Pinzolo.
La redazione
tivo, il male peggiore da sconfiggere è la frammentazione e
la conflittualità che ci impedisce di operare.
Cerchiamo i punti di unione e
non quelli di contrasto. Confrontiamoci anche duramente,
ma con serenità ascoltando le
ragioni dell’altro senza pregiudizi o interessi personali o di
frazione.
Dovrebbero prevalere gli uomini e le donne di buona volontà
e buonsenso; tutti dovrebbero
partecipare alla costruzione di
un’Amministrazione nuova, solidale e forte. Disponibilità, dialogo, confronto, partecipazione,
rispetto dei ruoli e delle competenze. E’ il metodo innanzitutto che dobbiamo cambiare! Il
modo di rapportarci. Fissiamo
delle regole, un codice di condotta, un codice di responsabilità
sociale, vincolante, e misuriamo
i comportamenti dalla coerenza
e non dalle enunciazioni.
Riccardo Maturi Carpèla
Mancina: «Dieci constatazioni Bonomi: «la spinta a ricandidare
sull’amministrazione Bonomi»
mi viene dai cittadini»
È caduta l’Amministrazione Bonomi, ed oltre alle doglianze di rito
e alla difesa d’ufficio dei rappresentanti del partito a cui il Bonomi risulta iscritto, credo non ci sia molto
da meravigliarsi se non per i condizionamenti che sono emersi in una
coalizione senza un progetto se non
quello del tutti uniti per “l’assalto
alla diligenza”.
A parte questa dissertazione, in
considerazione delle tante enunciazioni prive di fondamento sulla sua
operatività (Giornale delle Giudicarie di luglio), non posso non fare
un sintetico bilancio di questi poco
edificanti due anni, nei quali in
modo discutibile si sono evidenziate
le seguenti priorità: l’aumento dello
stipendio agli amministratori, il rinnovo dell’ arredamento dell’ufficio
del Sindaco, ecc. Se questi possono
essere considerati “peccati veniali”,
ben più preoccupanti sono:
1) L’aumento dell’ICI : elevata all’aliquota massima del 7 per mille,
cercando di dare l’illusione ai censiti di risparmiare qualcosa con l’abbattimento dell’ICI dal 5 al 4 per
mille sulla prima casa. Tale provvedimento non porta nessun beneficio
in quanto compreso nella quota di
detrazione già concessa e che pochi
superano.
2) La perdita di circa 1 milione di
euro di trasferimenti provinciali sul
fondo degli investimenti: che passa
da 3.076.000 a 2.150.000 senza
che vi sia stato nessun cenno di rimostranza, nei confronti della Pat.
3) La situazione finanziaria: che
cosa si può dire di un’Amministrazione che aumenta le tasse ai propri
censiti e chiude il conto consuntivo
con circa 4.000.000 di euro di
avanzo? Che non è capace ed all’altezza del suo ruolo.
4) Il Centro Coni di Ragoli: il progetto preliminare è stato approvato
con l’onere spropositato dell’ 80%
delle spese a carico del Comune di
Pinzolo, quando sarebbe bastato
partecipare in forma adeguata alle
spese di gestione. La parte di spesa,
per Pinzolo, è quantificata in circa
2.000.000 di euro, circa 4 miliardi
di vecchie lire, provenienti dalle nostre risorse tributarie ICI ecc.
Va precisato che questo primo lotto
comprende le scuole, la scuola materna e l’asilo nido che già ci sono
a Madonna di Campiglio e che sarebbe stato bene fossero rimaste sul
territorio del Comune di Pinzolo.
5) Il salone Hofer: un immobile che
rappresenta una parte importante
della storia di M. di Campiglio e
della sua comunità. Nel novembre
del 2004 la Sovrintendenza per i
beni architettonici ha riconosciuto
il diritto di prelazione da parte del
Comune, al prezzo, che da valutazione della Sovrintendenza risulta
di 1.064.530,50 euro, l’Amministrazione di Pinzolo anziché percepire questa opportunità, con lettera
a firma del Sindaco, rinunciava ad
esercitare la prelazione.
6) Il vecchio municipio, quale sede
dei servizi sanitari: al di là del fatto che non esiste nulla di concreto, e
che il comune di Pinzolo dovrebbe
accollarsi una parte delle spese di
ristrutturazione, la riflessione che
viene spontanea è se quella sia la
zona idonea.
Di regola si cerca di decentrare questi servizi, qui da noi invece si accentrano in un’area già congestionata
che necessita di un suo riordino urbanistico. Soprattutto quando per il
centro servizi sanitari sono già stati
acquisiti gratuitamente circa 4.000
mq di area adiacente la Casa di
Riposo.
7) Funivie Pinzolo, collegamento con
M. di Campiglio: è proprio il caso di
dire “chi vivrà vedrà”. Questo è un
argomento che ormai crediamo abbia
una sola funzione, vendere a prezzi
sovrastimati le nuove costruzioni,
con la prospettiva, evidente nel nuovo
protocollo, di aprire Mavignola alla
speculazione edilizia.
Per quanto riguarda la pista che
scende al Tulot è opportuno ricordare che è stata ottenuta ancora dalla
mia Amministrazione in occasione
della variante al PUP 2002.
8) La viabilità: anche questa “non
scelta” non rappresenterà di certo
l’occasione per dare una risposta a
questo annoso problema, per il quale
si intravede ancora un percorso seminato di non poche difficoltà. Resta però evidente che la decisione in
merito a dove dovrebbe passare sul
Comune di Pinzolo è stata priorita-
riamente imposta dai comuni limitrofi ovvero da Giustino e Carisolo.
Questo in barba a quell’autorevolezza che dovrebbe competere al nostro
Comune.
9) L’urbanistica, variante al PRG:
un’aspettativa non affrontata, comunque oggi l’evento della Legge
Gilmozzi ha reso in parte non più
realizzabili alcuni interventi funzionali a dare risposte ad esigenze minimali, dei nostri censiti, che erano
comprese nella variante predisposta
dalla mia Amministrazione e purtroppo non approvata.
Che dire sulle “case da mont” ed il
loro cambio di destinazione, la variante era già predisposta ed adottata dalla precedente Amministrazione ed era pure stata avviata all’iter
autorizzativo della PAT. Purtroppo non seguita con adeguato interesse
da parte dell’ex Sindaco, quindi ora
è tutto da rifare.
10) La Comunità di Valle: una
scelta funzionale alla sola gestione
politica e partitica del territorio. I
fatti si commentano da soli. Oltre al
discutibile comportamento del nostro
ex Sindaco, và rimarcata l’arroganza e la spregiudicatezza di una certa
“politica”, che ha voluto esercitare
una forte pressione sugli amministratori locali al fine di condizionare
la nostra gente attraverso la disinformazione e l’utilizzo delle conseguenti
emotività, ma anche stravolgendo un
principio democratico, affermando
che quelli che contano sono quelli che
non sono andati a votare.
La Comunità di Valle è stata solo la
classica goccia che ha fatto traboccare
il vaso, ormai colmo di insipienza, di
ambizione e di imposizioni. Pertanto, invece di tanti immotivati trionfalismi e piagnucolamenti, sarebbe più
corretto che il Bonomi ammettesse il
suo fallimento sia per le alleanze sia
per quanto riguarda l’attività amministrativa nel suo complesso e per la
sua genuflessione nei confronti di una
certa “politica”, ma soprattutto per
aver politicizzato l’Amministrazione
ed il paese. Questo sarebbe un atto
di umiltà, che probabilmente non gli
appartiene, ma dal quale dipende la
predisposizione per essere buoni amministratori pubblici.
Mauro Mancina
Sono trascorsi poco più di due mesi
dal commissariamento del Comune di
Pinzolo e ci accingiamo a vivere una
nuova campagna elettorale in vista
delle elezioni previste a novembre, per
le quali ho deciso di candidare.
Come ricorderete, nello scorso giugno
hanno dato le dimissioni 10 consiglieri
comunali (3 di maggioranza ed i 7
della minoranza) accusandomi di
“non volere la Comunità della Val
Rendena”, in quanto contrario a
presentare ricorso contro la legge di
riforma istituzionale varata dalla
Provincia. Vorrei chiarire alcuni
aspetti di questa vicenda.
In primo luogo, non si può realizzare
una Comunità con le carte bollate.
Va costruita attraverso il dialogo ed il
confronto con le altre amministrazioni
comunali, su un piano di reciproco
rispetto, in modo da arrivare ad una
decisione condivisa dalla maggioranza
dei partecipanti.
In secondo luogo, il ricorso non avrebbe
comunque dato vita alla Comunità
della Rendena. Semplicemente mirava
ad annullare la legge, con grave
danno verso tutti gli altri Comuni
del Trentino che si stanno da tempo
organizzando per attivare i nuovi
poteri concessi dalla provincia.
Queste diversità di vedute, che ha fatto
seguito a numerosi momenti di difficile
relazione nell’ambito della giunta e
del consiglio, hanno portato la nostra
Comunità verso l’umiliazione di un
nuovo commissariamento.
Il bilancio dei due anni di
amministrazione credo si possa
ritenere molto positivo in quanto sono
state prese alcune decisioni importanti
e realizzati alcuni progetti che erano
bloccati da tempo.
In particolare,fra gli altri:
- la delibera, dopo vent’anni di
indecisioni, sulla “circonvallazione
all’abitato di Pinzolo” condivisa con
gli altri 4 Comuni interessati;
- il nuovo accordo per il sistema
di mobilità integrata fra Pinzolo
e Campiglio che, oltre a collegare
i comprensori sciistici, apre per
Campiglio una concreta possibilità
di razionalizzare la mobilità interna
e pedonalizzare quasi per intero la
località;
- l’appalto del secondo lotto del “centro
polifunzionale” a Pinzolo;
- la costruzione e la realizzazione del
progetto “Juventus”, che ha portato
alla sistemazione del Centro sportivo
Pineta (con contributo provinciale del
90%), rispetto al quale i vantaggi
per Pinzolo e per l’intera Valle sono
stati significativi, sia in termini di giro
d’affari generato a Pinzolo e dintorni
sia per l’enorme impatto mediatico a
livello internazionale;
- l’approvazione del progetto esecutivo
per la realizzazione del magazzino
comunale a Mavignola;
- l’acquisto del Coni da parte della
Patrimonio del Trentino Spa, che
permette la realizzazione di venti
“prime case” per i censiti di Campiglio,
nonché l’acquisto da parte del nostro
Comune (80%) e di quello di Ragoli
(20%) di circa 6.000 mq nel cuore
di Campiglio per la realizzazione
del nuovo polo scolastico/ricreativo
(con il contributo provinciale pari a
8.600.000 €);
- bando di gara europeo per
l’individuazione del progettista della
piscina a Campiglio, primo passo
concreto per realizzare l’opera;
- sollecitazione e dialogo con la
Provincia per sbloccare dopo molti anni
la situazione del Colarin; grazie anche
al nostro intervento è stato pubblicato
l’appalto/concorso (scadenza 16
ottobre – investimento di 12,5
Milioni di euro) per la realizzazione
del parcheggio al Colarin, prevedendo
altresì il nuovo centro della protezione
civile, che definirei “la casa per i nostri
volontari”. E tutto ciò a costo zero per
il Comune di Pinzolo.
Infine, l’esperienza diretta alla guida
di uno dei Comuni più importanti
del Trentino mi ha fatto capire che si
possono ottenere grandi risultati grazie
alla collaborazione e alla concertazione
fra le Istituzioni. L’acquisto del Coni
è un esempio dei buoni rapporti
instaurati fra il Comune di Pinzolo,
il Comune di Ragoli e la Provincia
di Trento (partner fondamentale per
lo sviluppo del territorio). Dovrebbe
essere normale avere un colloquio
costante con Ragoli, in quanto siamo
chiamati insieme ad amministrare
una località importante come
Madonna di Campiglio: ma ciò in
passato spesso non avveniva. Serviva
un cambiamento radicale nel modo
di rapportarsi e di relazionarsi con
Ragoli ma anche con la Provincia e
con gli altri Comuni, abbandonando
atteggiamenti di arroganza e superbia,
ricercando la collaborazione massima
in un rapporto paritario con alla
base il rispetto reciproco. In due anni
credo di poter affermare che ci siamo
riusciti.
Certamente ho compiuto alcuni
errori,ma di sicuro ho agito in buona
fede, con l’unico scopo di impegnarmi
a favore dei cittadini, per decidere e
concretizzare alcune iniziative, al fine
di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Come Sindaco, mi riconosco
pienamente responsabile di quanto
fatto dall’amministrazione in questo
periodo, in conseguenza delle decisioni
prese collegialmente in giunta o in
Consiglio. Nel bene e nel male .
D’altra parte, chi fa, a volte sbaglia:
è molto più facile parlare e spostare i
problemi in avanti che arrivare ad una
soluzione concreta. E io ho cercato di
fare, anche con metodi nuovi. Adesso
bisogna guardare avanti e cercare
di cogliere gli aspetti positivi degli
accadimenti.
Come il fatto che nei due anni trascorsi
in Comune ho potuto conoscere meglio
il sistema amministrativo, l’apparato
burocratico, i vincoli del settore pubblico
e soprattutto le persone che avevano
candidato ed erano state elette con me.
Ora posso ripropormi con maggior
consapevolezza, scegliendo meglio, fra
l’altro, i miei compagni di viaggio, per
evitare di perdere tempo ed energie in
sterili contrapposizioni interne.
La spinta a ricandidare mi viene dai
cittadini che mi avevano eletto per
governare, che in questi mesi mi hanno
espresso la loro solidarietà e l’invito a
continuare per portare a termine i
progetti già iniziati e soprattutto per
poter riuscire a cambiare davvero
il modo di amministrare il nostro
Comune.
Affrontando la campagna 2005, il
consiglio che ricevevo era: “Bisogna
vincere, poi si vedrà”. In realtà oggi
posso dire che non è così.L’importante
non è vincere a tutti i costi, quanto
piuttosto riuscire a creare una
squadra seria e coesa,d i persone che
garantiscano un rapporto di reciproca
fiducia, affidabilità e positività,
fortemente orientata al raggiungimento
di risultati ambiziosi e consapevole
dell’importanza di fare sistema ed
essere uniti per governare il territorio.
Il mio sforzo oggi è quello di raccogliere
attorno ad un “nocciolo duro” di
candidati che si è dimostrato affidabile
altre persone competenti nel proprio
settore, che si mettano in campo con
umiltà, spirito di servizio verso la
Comunità, atteggiamento positivo e
buona volontà. Al di là ed oltre gli
schieramenti politici.
William Bonomi
L’opinione
Questa volta, 30 settembre, il richiamo è più incalzante.
Il calendario prenota i trentini
per un sì o un no sulla legge
provinciale n.5 del 2006, dedicata al sistema educativo di formazione e istruzione nel Trentino. Nell’aula consiliare, fu un
sì a larghissima estensione, 31
a favore (Margherita, Ds, Patt),
4 contrari, a incasellare una affermazione di libertà nella scelta
educativa, il finanziamento per le
scuole paritarie, le scuole gestite
da enti privati, le cattoliche, ma
non solo. A seguire, promossa
dalla Uil scuola, fu insurrezione dal fronte laicista, corredata
da diecimila firme oppositorie.
Due le “disposizioni” delle quali
si chiede l‘abrogazione: la sanzionata esistenza, nel territorio,
delle “istituzioni paritarie”; le
agevolazioni introdotte a favore
degli studenti che le frequentano.
Un referendum, così intestato,
va stabilire segni d’identità, un
sì o un no, su una questione tutta
nostra. L’abdicazione al diritto
di voto iscriverebbe un mancamento nel sistema democratico.
I promotori del referendum esigono un sì abolizionista,
a sostegno di una veduta a taglio
netto. Una lettura soltanto recitata dell’art. 33, terzo comma, della
Costituzione sembrerebbe dargli
ragione (“Enti e privati hanno il
diritto di istituire scuole ed istituti
di educazione, senza oneri per lo
Stato”). Il richiamo è fatto non
solo da chi, per posizione ideologica, si oppone alla scuola non
statale per un assoluto primato
della scuola pubblica; ma anche
da chi, da parte laica, pur si muove a favore della parità scolastica
SETTEMBRE 2007 - pag.
Scuola paritarie: giusto il finanziamento?
Cosa fare dei referendum?
L’
Due sfondi ideologici a confronto nel voto del 30 settembre
ultima volta,
di Giorgio
due anni fa, i
trentini alle urne per il referendum erano stati
il 20,7 per cento. Qualcuno in più, 25,9 per cento, nella
grande Italia. Tutti gli altri, a dichiararsi astensionisti,
in nome di un sacrosanto diritto
di libertà. Quando, nel 1999, la
settimana sociale dei cattolici, a
Napoli, si occupò della questione, Ernesto Galli della Loggia,
dal “Corriere”, fece sapere: “Io
credo che ‘senza oneri per lo Stato’ voglia dire esattamente senza
oneri per lo Stato, punto e basta. Che cioè quelle parole della
Carta costituzionale vietino ogni
finanziamento alle scuole non
pubbliche”. Circostanza che, per
parte sua, Giovanni Paolo II, di
fronte a duecentomila presenti,
in piazza San Pietro, aveva poco
prima definito, crudamente, “infelice anomalia che non fa onore
all’Italia”. Di fatto, la legislazione
intervenuta, quella di prima e anche quella successiva, non hanno seguito una traiettoria a taglio
radicale. Anche la rilettura dei
lavori costituzionali consente interpretazioni diverse. Soprattutto ancorate al dire e all’intendere
dei due proponenti del testo
contestato. Il liberale Epicarmo
Corbino, anche a nome degli altri firmatari dell’emendamento,
precisò in aula che “noi non diciamo che lo Stato non potrà mai
intervenire a favore degli istituti
privati; diciamo solo che nessun
istituto privato potrà sorgere con
il diritto di avere aiuti da parte
dello Stato”. A sua volta, il socialista Tristano Codignola precisò
- con specifico riferimento alle
scuole professionali, che in tanta parte sono private - che “con
questa aggiunta non è vero che si
obbedienti ad una direttiva
dei vescovi, oppure semplicemente obbedienti al richiamo delle spiagge estive.
Era stato in occasione del sì o no sulla legge 40, quella
intitolata alla procreazione medicalmente assistita.
Grigolli
venga a impedire qualsiasi aiuto
dello Stato alle scuole professionali; si stabilisce solo che non
esiste un diritto costituzionale a
chiedere tale aiuto”.
In un più dettagliato incedere delle ragioni giuridiche, nella sistematica dell’art.33, si può
constatare che l’inciso “senza
oneri per lo Stato” è posto nel
comma terzo, con riferimento
al riconosciuto diritto di chiun-
que di istituire una scuola ed in
connessione con la libertà di insegnamento, riconosciuto al primo comma dello stesso articolo.
Della scuola paritaria si parla,
invece, al quarto comma dell’art.
33. Ciò dovrebbe significare che
il limite del “senza oneri per lo
Stato” (da noi, la Provincia) opera per le scuole private in genere, non per le scuole paritarie. Si
tratta di una conclusione che ha
una logica. Perché, se è del tutto
ovvio che non possa pretendere
un finanziamento pubblico chi,
per amore della cultura, apra il
proprio salotto ad una scuola di
filosofia o chi, legittimamente,
con finalità di lucro, si propone
di vendere istruzione, è per converso del tutto ragionevole che
sia aiutata la scuola “paritaria”,
cioè la scuola che si iscrive nella rete delle istituzioni attraverso
le quali la Repubblica persegue
gli obbiettivi formativi che si è
prefissata, collaborando al loro
raggiungimento.
Qualcuno considera la tesi
arzigogoli di legulei, opponen-
3
do la pietra tombale scritturata
nell’alta scuola: “in claris non
fit interpretatio”. Resta il fatto
che il Parlamento, nei trascorsi
atti legislativi, non ha considerato un segno preclusivo la
dizione del “senza oneri”. Ultimamente, al Meeting riminese
di Cl il ministro dell’istruzione,
Fioroni, ha annunciato che per
la scuola privata è stata avviata la parità non solo giuridica,
decisa dal ministro Berlinguer,
ma anche economica. Ha precisato: contributi non alle scuole
che cercano profitto (basta con
denari ai diplomifici), ma solo
a quelle no profit. Quassù, nell’eccedenza laicista, si vorrebbe
una cancellazione. In fase di finanza esausta, la tesi avversa al
“si” nel referendum, potrebbe
anche giovarsi di qualche cifra.
Di fatto, le paritarie si segnalano anche per un “regalo” allo
Stato. Il sistema di quelle scuole
dà istruzione a circa un milione
di ragazzi, spendendo due miliardi di euro; se domani questo
studentato volesse (dovesse)
repentinamente transitare nelle scuole pubbliche, lo Stato di
miliardi ne dovebbe spendere
cinque. Persistono, alla fin fine,
i tormenti leggibili in aree della sinistra trentina. L’acerbissimo Mauro Bondi imputa alla
segreteria Andreolli, tra i Ds,
di procedere verso il “sì” nel
referendum, “ma senza dirlo”. Aggiunge: perchè teme di
perdere. Competizione aperta,
dunque, forse lacerante. Tale da
intendere, comunque, che nella
circostanza non dovrebbe prevalere un partito degli astensionisti, di ruiniana memoria.
L’AUTOMOBILE CLUB TRENTO
comunica che
i centri delegati ACI UFFICIALI di TIONE e PINZOLO
non si sono trasferiti
e continuano a svolgere la propria attività presso le loro sedi a:
PINZOLO
TIONE
da 15 anni, presso
l’Autoscuola Rendena
in via Genova n°117
Orario 9.00 - 12-00
14.30 - 18.30
Telefono 0465 501511
Fax 0465 512350
da 10 anni,
sul senso unico di
via Legione Trentina n°16
Orario 8.30 - 12.30
14.30 - 18.30
Telefono 0465 321991
Fax 0465 512350
per entrambi i centri delegati ACI
e-mail: [email protected] sito: www.acipinzolotione.it
Siamo a disposizione per ogni vostra necessità legata alle pratiche auto,
alle tasse automobilistiche, alla patente e al suo rinnovo,
al rinnovo del porto d’armi, alle pratiche dell’autotrasporto merci ed
all’essere Socio dell’Automobile Club Italia
Per la delegazione ACI di Pinzolo
Masè Anselma e Cunaccia Bruna
AUTOMOBILE CLUB TRENTO
Per la delegazione ACI di Tione
Masè Anselma e Beccari Michela
pag.
4
Politica
SETTEMBRE 2007
Nel mirino gli aiuti della Pat all’istruzione paritaria
Referendumscuolae
control’istruzioneparitaria
di Roberto Bertolini
I
l 28 dicembre 2006 è stata presentata alla Presidenza
del Consiglio provinciale una richiesta per l’indizione
di un referendum abrogativo di alcune disposizioni
della legge provinciale (numero 5 del 7 agosto 2006) concernente il “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino”, ovvero la legge di riforma del sistema
In prima fila nella raccolta delle firme, ultimo screzio tra Ds
e Margherita di una lunga serie
quadriennale, il diessino Mauro
Bondi, da sempre contro il finanziamento alle scuole private con il
partito che non lo segue (almeno
inizialmente), oltre al sindacato Uil
scuola, molto attivo nella raccolta
delle firme e mezza sinistra provinciale. La battaglia è molto ideologica, da sempre il finanziamento
pubblico delle scuole private (o
considerate tali) è nel mirino di
quel mondo di tradizione comunista-laico-socialista che vede questa
pratica come un favore alla Chiesa
e alla formazione cattolica.
In realtà vanno sottolineate 2 cose.
In primis gli articoli in questione
della legge Salvaterra non parlano
di scuole private ma bensì di scuole paritarie, individuate dalla legge
statale N. 62, 10 marzo 2000 in
ossequio all’ “obiettivo prioritario
dell’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizza-
zione della domanda di istruzione
dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita”. Esse sono definite come
“tutte le istituzioni scolastiche non
statali, comprese quelle degli enti
locali, che, a partire dalla scuola
per l’infanzia, corrispondono agli
ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda
formativa delle famiglie e sono
caratterizzate da requisiti di qualità
ed efficacia”. Dunque un modo
in cui lo Stato “delega” ed autorizza altri enti a fornire un‘ istruzione
di cui però si fa garante attraverso una sostanziale omogeneità di
fondo di obiettivi e programmi
formativi, al fine di espandere il
più possibile l’offerta di istruzione.
In secondo luogo è da notare che
pur concedendo finanziamenti
alle scuole private lo stato spende molto meno per uno studente
delle scuole paritarie che per uno
studente della scuola pubblica
(circa il 30-40% in meno). In poche parole, se gli tutti gli studenti
scolastico provinciale, nota anche come legge Salvaterra,
l’Assessore provinciale tionese, responsabile dell’Istruzione trentina. La votazione si terrà solo nella giornata di
domenica 30 settembre, dalle ore 7 circa alle 22, mentre lo
scrutinio è previsto all’indomani, lunedì 1 ottobre, a partire dalle 7.
delle scuole private passassero in
capo alla scuola pubblica, lo Stato
si troverebbe a sostenere una spesa nettamente maggiore.
Dunque il referendum abrogativo
di alcune disposizioni (comma 7
dell’articolo 35 e articolo 76) della legge provinciale sul “Sistema
educativo di istruzione e formazione del Trentino” (numero 5
del 2006), in materia di “Pianificazione del sistema scolastico
e finanziamento delle istituzioni
paritarie”. La votazione si terrà
– come detto - solo nella giornata di domenica 30 settembre,
dalle ore 7 circa alle 22, mentre lo
scrutinio è previsto all’indomani,
lunedì 1 ottobre, a partire dalle 7.
Al referendum provinciale abrogativo potranno votare gli elettori
con diritto al voto per il Consiglio
provinciale (un anno ininterrotto
di residenza al 16 agosto 2007, la
data di pubblicazione del decreto). Il referendum abrogativo otterrà lo scopo per il quale è stato
proposto (l’abolizione dei finanziamenti provinciali alle scuole
paritarie) se sarà raggiunta la maggioranza dei voti favorevoli, validamente espressi (oltre il 50 per
cento di “sì”), a condizione che
alla votazione abbia partecipato
la maggioranza degli aventi diritto
al voto (oltre il 50 per cento degli
elettori). Il voto comporterà un
costo presunto dai circa 2 milioni
e mezzo ai 3 milioni di euro per le
casse provinciali.
L’ANALISI
Referendum: Ds in difficoltà, Forza Italia e Udc difendono la legge, prove tecniche di elezioni provinciali 2008
Il referendum sulla legge 5 spiazza i partiti politici, in particolare i Ds, che in consiglio hanno votato la legge ma che hanno di
fatto dato un contributo alla raccolta di firme tramite uno degli
esponenti di spicco del partito. Quel Mauro Bondi già presidente
e segretario Ds che ha messo il segretario Remo Andreolli davanti alla scelta, “o appoggiate il Si al referendum o me ne vado”.
Risultato, il 4 settembre ha lasciato il partito ( che ora in consiglio
provinciale è rappresentato dalla sola Margherita Cogo, dopo le
defezioni e defenestramenti di Paolo Barbacovi e Giuseppe Parolari) accolto dalle laconiche parole di Andreolli che si è limitato
a “prenderne atto”. “Assurdo che un partito come i Ds lascino
libertà di voto senza indicare una posizione di voto in un referendum come questo che coinvolge una delle battaglie storiche del
socialismo laico – ha dichiarato Bondi – e che ha raccolto 13mila
firme a sostegno prevalentemente di sostenitori del nostro partito. Se la Civica Margherita si è schierata apertamente per il no,
non vedo perchè i Ds non possano prendere una posizione”. In
realtà si sapeva che la proposta avrebbe causato un vespaio, soprattutto nel maggiore partito della sinistra che ha votato la legge
e che l’ha sostenuta, e che, di contro, avrebbe compattato sempre
più la sinistra radicale e i sindacati con la Uil in testa e la Cgil a seguire. Giorgio Lunelli ha fatto sapere che la Margherita si schiera
compatta per il No, e difende la legge Salvaterra. Forza Italia ha
invitato a disertare il voto, e il partito ha organizzato dei gazebo
con lo slogan “Non andare a votare” visto che “il referendum è
promosso da una sinistra statalista e anti-cattolica”. Idem l’Udc
con Morandini che insiste sulla differenza tra scuole paritarie e
private, sottolineando che la confusione tra i due termini può
essere usata in modo strumentale dai referendari. Con questo
scenario è ovvio che i Ds siano nella posizione più difficile;
mentrecon il referendum mettono l’ennesima puntina da disegno
sulla poltrona di Dellai, assistono a
una delle tante convergenze tra la
Margherita ed esponenti del centrodestra trentino (già manifestatesi durante la legislatura) nelle quali
alcuni vedono futuri equilibri per
le prossime provinciali e sulle quali
incombe l’ombra inquietante del
Partito Democratico che in trentino vive già di stenti prima ancora
d’esser nato.
Salvaterra:«unabuonaleggedadifendere»
L’assessore dimissionario fa il punto del sistema scolastico trentino che ha lasciato
“E’
solo una questione ideologica, non ha nessun
senso proporre un referendum su due articoli
così marginali in una legge complessa e articolata come quella sull’istruzione”.
Non si dà pace, Tiziano Salvaterra, assessore provinciale all’istruzione e “padre” di quella legge 5 sul riassetto del siste“Ovvio, io sono molto legato anche emotivamente a questa legge, perché l’ho proposta e
seguita dalla nascita fino alla sua approvazione
e perché penso veramente che sia un testo ben
fatto, che possa migliorare ulteriormente il nostro sistema scolastico. Ma anche ragionando razionalmente e in modo distaccato, davvero non
vedo l’utilità di un referendum come questo”.
Prima parlava di questioni marginali..
E’ così. I referendari contestano il comma 7 dell’art. 35 e l’articolo 76 della legge che non fanno altro che rilevare la presenza sul territorio di
scuole paritarie, e disporre la possibilità che la
Provincia ne finanzi ad esempio parte dell’arredamento, in coerenza con la legge 62 (vedi articolo a fianco) che assimila le scuole paritarie a
quelle pubbliche.
La differenza tra private e paritarie risulta
importante ai fini della legge?
Certo e bisogna evitare di fare confusione. Il
sistema delle scuole pubbliche trentine si compone di scuole provinciali e scuole paritarie (che
sono circa il 5%), che integrano il servizio pubblico, sono certificate, rilasciano titoli di studio
validi su tutto il territorio nazionale. Le scuole
private sono una cosa a parte.
Nel calderone della campagna per il referendum però le due parole vengono spesso
sovrapposte.
Fa parte un po’ anche questo di quella campa-
gna ideologica di una certa sinistra da sempre
laicista e contro i finanziamenti alle scuole di
ispirazione cristiano-cattolica. In questo caso
però la campagna è davvero strumentale, visto
che il mondo delle scuole paritarie è variegato e
non necessariamente legato a questo mondo, si
pensi alle eccellenze dell’Istituto Agrario di San
Michele o a quello di Civezzano. Mi dispiacerebbe che sull’onda di questi pregiudizi politici
si rischiasse di scardinare un sistema scolastico
vincente.
La scuola trentina è un modello?
E’ un eccellenza al primo posto a livello italiano
e fra le prime in Europa. Certo è un modello che
ora molte altre regioni stanno studiando e che
riceve elogi e interesse anche fuori dai confini
d’Italia. Ha delle ottime strutture, una classe docente preparata e delle risorse economiche adeguate, che la nostra autonomia ci garantisce.
Allora perché la riforma?
La legge 5 voleva ulteriormente migliorare ed
implementare il sistema scolastico trentino, sviluppandone quelle potenzialità ancora da valorizzare. In particolare parte da un obiettivo di
fondo che è quello di mettere lo studente al centro dell’azione scolastica. Lo realizza attraverso
quattro direttrici; in primis garantendo il diritto e la permanenza allo studio di tutti i ragazzi
fino ai 18 anni, poi proponendo la flessibilità
dell’offerta scolastica, con l’opportunità di poter
ma scolastico trentino, ( prima votata a larga maggioranza
dal Consiglio provinciale e poi messa nel mirino dei referendari per la questione del finanziamento alle scuole paritarie),
per questo referendum che gli sembra più un attacco demagogico alla “sua” legge che una questione reale nel merito
del mondo scolastico.
cambiare percorso anche a studi già avviati. Poi
contenendo al massimo la dispersione scolastica e il fenomeno dell’abbandono degli studi, e
infine con il nuovo ruolo delle comunità di valle che potrà incidere nell’offerta e nella qualità
del sistema scolastico, nell’ottica di considerare
sempre più le scuole come un agenzia per la formazione di adulti responsabili e civili.
Ancora più delle conoscenze, dunque, si
punta a formare dei nuovi cittadini..
Dal punto di vista di programmi e conoscenze il sistema è già forte, la riforma vuole fare il
passo successivo, ossia quello di legare la scuola
alla società in cui essa opera, come momento di
confronto e conoscenza che genera libertà e crescita degli individui.
Una scuola che comunque non è tutta rose
e fiori. Quali sono le criticità del sistema
scolastico trentino?
Parlerei più che di criticità di potenzialità non
ancora sviluppate. Innanzitutto va chiarito il
ruolo tra l’autonomia degli istituti e il ruolo della
Provincia, poi vanno coinvolte di più le famiglie
nell’educazione dei ragazzi assieme ai docenti,,
sempre nel rispetto dei rispettivi ruoli. Infine c’è
una carenza di fiducia fra la famiglia e la scuola e il personale docente, che è reciproca. Serve
un patto di fiducia attenta e responsabile dove i
maestri e i professori devono giocare un ruolo
strategico.
Spesso però c’è l’impressione che la classe
docente sia inadeguata per gestire le nuove
sfide della scuola italiana, si pensi ad esempio all’alta percentuale di stranieri negli asili
e nelle scuole dell’obbligo.
Posso assicurare che la classe docente trentina
è molto preparata e capace e dispone di tutti i
mezzi a livello di risorse economiche e di strutture per fare bene il suo lavoro. Sul discorso dei
giovani stranieri noi ci approcciamo come Provincia, con la politica dell’inclusione, che è quella
di dare accoglienza a tutti nel rispetto delle reciproche culture e tradizioni e nel rispetto delle
regole, certi che si tratti di un’opportunità di crescita di tutti noi. I bambini e i ragazzi, dal canto
loro, vivono la questione dell’immigrazione con
molti meno problemi di noi adulti.
Che scuola ha in mente per il futuro.
Una scuola che punta soprattutto a valorizzare e
non solo a valutare, che si pone in primis il bene
del ragazzo, che cerca di capire e non solo di
mettere il voto, seppure importante. Una scuola
che non ha paura ad aprirsi all’esterno all’Europa, e che non abbia paura di sperimentare di
provare un approccio più pratico e di esperienza
alle tematiche e non solo teorico. Ma per fare
questo occorre l’impegno di tutti, provincia, enti
locali, docenti e famiglie.
Politica
SETTEMBRE 2007 - pag.
5
Dal 5 al 7 ottobre al Parco Saletti di Tione
L’Ecofiera di Montagna apre
all’innovazione eco-sostenibile
G
rande il fermento per il lavoro di preparazione dell’ottava edizione dell’ECOFIERA DI
MONTAGNA, in programma a Tione dal 5 al
7 ottobre 2007; evento, questo, che ha ormai acquisito
una notorietà di enorme rilevanza, e un incremento
della varietà e della qualità della proposta sempre creL’evento è organizzato dal
Comune di Tione, in collaborazione con il Comitato Ecofiera e il Consorzio Turistico
Giudicarie Centrali, responsabile della gestione operativa anche per questa edizione,
con la collaborazione, ormai
consolidata, di alcune scuole professionali del paese (la
scuola alberghiera del centro
di formazione professionale
ENAIP e l’Università Popolare Trentina), di alcune tra
le maggiori associazioni di
Tione ( la Pro Loco, l’Associazione Alpini e Fanti, il Comitato Carnevale Giudicariese, il Centro Studi Judicaria,
i Commercianti di Tione, il
Tennis Club Tione, la Banda
Sociale di Tione, il Gruppo
dei Polenter) e la partecipazione di preziosi collaboratori che ogni anno offrono il
loro contributo.
La manifestazione si concentrerà essenzialmente su alcuni
settori, quali: l’agricoltura bio-
logica, i prodotti tipici, la bioedilizia, il risparmio energetico,
le produzioni biologiche, le
attività tradizionali della montagna, lo sviluppo sostenibile e
le fonti alternative.
La fiera si terrà nei giorni di
venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 ottobre con orario di
apertura al pubblico dalle ore
scente. Anche per quanto riguarda la nuova edizione,
vi sarà un ampliamento della superficie espositiva, in
quanto vi è stato un aumento del numero delle richieste di partecipazione da parte degli espositori, dettato
dall’interesse sempre crescente attorno a questo appuntamento.
14.00 alle 20.00 venerdì, dalle
09.00 alle 20.00 sabato e domenica, mantenendo, come
da tradizione, l’ingresso gratuito. La Fiera sarà allestita
nel Parco Saletti, all’interno
del centro tennis e di alcune
tensostrutture attrezzate, per
una superficie coperta circa
1.800 mq., e su una super-
ficie esterna che interesserà
anche i viali d’accesso alla
fiera, viale Dante e parte di
via Damiano Chiesa, per un
totale di oltre 5000 mq., dove
gli stand saranno suddivisi a
seconda delle attività proposte.
Il primo Padiglione ospiterà
il “Salone del Gusto e del
Biologico”, una
ricca esposizione
di prodotti tipici
e biologici, dove
il cibo incontra il
territorio, con la
possibilità di gustare ed acquistare
prelibatezze gastronomiche difficilmente reperibili
nei consueti circuiti di vendita. In
particolare saranno anche presenti i prodotti della
Strada del Vino
e dei Sapori dal
Garda alle Dolo-
miti.
Il secondo e terzo Padiglione di Ecofiera 2007 ospiteranno invece il “Salone della
Bio-Edilizia, del Risparmio
Energetico e dello Sviluppo
Sostenibile” che rappresenta uno dei settori più interessanti del momento e con
grandi novità.
Una particolare attenzione
sarà quindi rivolta a tutte le
nuove opportunità del risparmio energetico, con espositori specializzati nella realizzazione di edifici a basso
consumo, e nella produzione di energia elettrica con gli
impianti fotovoltaici, tematiche ambientali che verranno
approfondite in un convegno
con la partecipazione dei
massimi esperti locali.
All’interno del Parco Saletti
troverà sede il “Polo Zootecnico”, con la novità assoluta
di quest’anno, costituita da
una fattoria con numerosi
animali: quelli tradizionali
come mucche, pecore, galline e l’ospite eccezionale di
quest’anno, ovvero una rassegna di cavalli haflinger, o
aveglinese.
Di grande interesse saranno
i laboratori che animeranno
quest’ottava edizione, tra i
quali ricordiamo il laboratorio del feltro, che si pone all’interno di un progetto nato
nell’interesse di riqualificare,
anche in Trentino, il valore
della lana, preziosa materia
prima, che, in passato ha costituito la ricchezza di molte
civiltà, oltre ai laboratori per
i più giovani curati dall’associazione “L’Ancora”.
Tutto è pronto, quindi, per
ospitare a Tione le migliaia
di persone provenienti dalle
province di Trento, Bolzano,
Brescia e Verona per visitare
gli stand e i vari padiglioni che
fanno di Ecofiera di Montagna 2007, una tra le fiere più
interessanti e complete del
panorama regionale.
Via del Foro 4/a - Tione di Trento
Tel 0465 321670
pag.
6
Attualità
SETTEMBRE 2007
Tre candidati principali, altri
4 più di “rottura”, più alcuni esclusi di lusso (Di Pietro,
Pannella). Questi i blocchi di
partenza per l’elezione del
leader del Partito Democratico, che vede dato per favorito ( e beatificato da mezza
stampa italiana) Walter Veltroni (sostenuto in Trentino
dai Ds), e a giocarsi la seconda posizione Rosi Bindi
(che raccoglie il sostegno trasversale di diessine e alcune
margheritine), e quell’Enrico
Letta per cui si è schierato
apertamente Lorenzo Dellai e appoggiato dalla Civica
margherita come il nuovo
che avanza.
Quarantenne, sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio,
Enrico Letta ha sposato d
subito la causa “autonomista” della Margherita trentina:
“Stiamo lavorando attorno
a tre parole chiave: - spiega
Letta - liberta’, mobilita’, natalita’ con cui stiamo facendo
discutere militanti del Pd ma
soprattutto elettori incerti e
in certi casi delusi. C’è una
generazione tra i 30 e i 40
anni che nella politica è poco
rappresentata. Certo non mi
rivolgo soltanto ai miei coe-
Il 14 ottobre niente fusione tra Ds e Margherita in Trentino
Stop al Partito democratico
Enrico Letta difende l’autonomia: «in Trentino percorso originale»
D
unque il 7 settembre, di ritorno dall’appuntamento politico più importante del suo mandato
di coordinatore della Civica Margherita, Giorgio
Lunelli ha potuto affermare piuttosto disteso; “A Roma
hanno capito la nostra situazione.” Questo significa, in
poche parole, che il 14 ottobre, data-catenaccio per la
nascita del partito Democratico in Italia e nella varie regioni, i trentini voteranno sì per la costituente nazionale,
scegliendo il segretario tra Walter Veltroni, Rosi Bindi e
Enrico Letta (i tre candidati principali) ma per quanto
riguarda il Pd trentino non se ne parla, ovvero se ne parla, forse, dopo le elezioni provinciali del 2008.
Troppe le resistenze all’interno della Civica Margherita
per andare avanti nella “fusione a freddo” più rischiosa di
sempre nella storia politica; lo stesso governatore Dellai,
prima osservatore silenzioso del lungo braccio di ferro
tra sostenitori del Pd (in testa Giovanni Kessler Giorgio
Tonini) e chi proprio di questo matrimonio coi Ds non
ne voleva sapere, da Amistadi a Grisenti a Dellai.
tanei. Ma non mi chiamo
fuori: di quella generazione
faccio parte; e credo che abbia molto da dare, soprattutto al Partito democratico ”.
Ma sul discorso dei segretari regionali scelti da
Roma il nuovo partito non
si dimostra molto democratico.
“E’, mi pare, la prima questione chiave che stiamo affrontando in tema di forma
partito e le due opzioni possibili sono, quelle si’, nettamente alternative. Decidere
i segretari regionali a Roma
rappresenta un modello di
partito centralista in cui i
gruppi dirigenti periferici
sono cinghia di trasmissione
verso il territorio di decisioni
assunte dal centro nazionale.
Modello legittimo, che non
credo adatto ai tempi e all’Italia di oggi, poichè non
valorizza gli amministratori e
la classe dirigente locale. Per
Logico che questa decisione sia stata accolta con un sospiro di sollievo nella civica Margherita, che – detto con
Lunelli –“è un soggetto diverso, seppure federato con
la Margherita nazionale, poichè viene da un’esperienza
civica; dunque è difficile il matrimonio coi Ds, meglio
un percorso autonomo e originale rispetto a quello nazionale, non possiamo limitarci a fotocopiare direttive
romane”.
Di altro tono, naturalmente, le reazioni di Remo Andreolli, segretario dei Ds che ha provato fino all’ultimo a
convincere Roma a fare sentire il suo peso sulla Margherita trentina; ma prima la lettera di Fassino, poi l’incontro del 7 settembre lo hanno stoppato; logica qualche
apprensione Ds, il 14 ottobre il partito cesserà di esistere
in Trentino (verrà sostituito non si sa fino a quando con
un Democratici di sinistra per l’autonomia o qualcosa
del genere) cosa che non accadrà per la Civica Margherita, che ha un suo statuto autonomo e, dunque, ci sarà
alle elezioni 2008.
questo vi e’ un altro modello, decisamente preferibile,
quello di un partito in cui
ogni regione sulla base delle proprie priorita’ individua
segretari e gruppi dirigenti.
Vuol dire applicare un principio di sussidiarieta’ che consente di essere realmente con
i piedi ben piantati sul territorio. Tra l’altro la costruzione di un vero partito delle autonomie e’ decisiva per
convincere gli elettori. Sia al
nord che al sud. Alle prossime elezioni regionali (Friuli
Venezia Giulia, Alto Adige,
Trentino e Sardegna votano nei prossimi venti mesi)
quale fiducia potrebbe avere
nei nostri gruppi dirigenti un
elettorato incerto vedendoli
succubi di decisioni dall’alto
TIONE/Appuntamento con la solidarietà il 15 settembre
Missione in Perù, una scelta di vita
L’
appuntamento con la solidarietà è per sabato 15 settembre alle
20.30 presso il teatro comunale di
Tione. Quella sera ci sarà Daniela Salvaterra, 27enne di Tione, infermiera, da tre anni
impegnata in missioni in Perù che racconterà al pubblico la sua esperienza in uno
dei posti più poveri e desolati del mondo,
a contatto quotidiano con problematiche
enormi, rispetto alle quali molti nostri dissapori quotidiani sbiancano e perdono di
significato.
Una scelta di vita la sua (una frase mai come
in questo caso usata a proposito), quella di
abbandonare tutto (la famiglia, gli amici, un
lavoro fisso all’ospedale di Trento) per cercare di portare sollievo per quanto possibile
alle popolazioni dell’Encanada, a 3.000 metri di quota in Perù.
“E’cominciata nel 2003 – spiega Daniela come una visita in quella terra per vedere in
concreto quali erano le attività delle missioni italiane che operano lassù e che noi aiutavamo già da qualche tempo nella raccolta di
fondi, viveri e vestiti. L’impatto con quella
realtà è stato impressionante. La nostra missione si occupava in particolare di gestire un
ambulatorio che fornisse un minimo di assistenza sanitaria a una popolazione poverissima, in un paese, il Perù, dove non esiste
un sistema sanitario nazionale per tutti e, di
fatto, solo i benestanti possono permettersi
di andare a curarsi in ospedale. Va tenuto
conto, poi, che si parla di un territorio aspro
e montagnoso come quello dello stato sudamericano, dove i collegamenti sono difficilissimi e le poche strutture ospedaliere
carenti e distanti fra loro.
“Il primo ospedale raggiungibile sta ad
un’ora di viaggio ma è inaccessibile per le
tasche degli abitanti dei villaggi. Solo per
entrare in accettazione serve pagare un
ticket, poi bisogno comprarsi tutto, dalle
bende alle flebo, pagamento anticipato. Per
situazioni più complicate invece bisogna rivolgersi all’ospedale di Lima, 11-12 ore di
viaggio.”
Dunque la missione: 7-8 persone, quasi tutte romagnole guidate dal bresciano Padre
Facchini, gente che ha sacrificato una vita
molte volte agiata, un lavoro e gli affetti per
dedicarsi agli altri in uno dei posti più sperduti del pianeta.
“Un gruppo di persone fantastiche – racconta Daniela – dopo la prima esperienza
del viaggio ho deciso (non senza qualche esitazione) di partire per la missione, ben sapendo che ciò comportava il lasciarmi alle spalle
la mia famiglia, la mia terra e il mio lavoro. Si
tratta di periodi lunghi, almeno due anni per
dare una certa continuità alla nostra opera;
ora sono a casa da due mesi, a fine settembre
ripartirò per altri due anni. Saremo impegnati
nella realizzazione di una casa di accoglienza
e di cura “Madre Teresa di Calcutta””
E la famiglia cosa dice?
Mi sono sempre stati vicini e hanno appoggiato questa mia scelta. In più sono già venuti due volte a trovarmi. Ora, per salutare
tutti e sensibilizzare la gente di Tione al problema, organizzo la serata di sabato 15, con
immagini, testimonianze e un piccolo spettacolo della scuola “Danza è” di Brescia.
Appuntamento dunque sabato sera. Per
informazioni Daniela Salvaterra 0465321834, per chi volesse inviare un contributo : Missione Encanada, presso Cassa
Rurale Adamello-Brenta cc. 00004100311,
ABII 08024, CAB 35660
e non in grado di una propria
forte e autonoma capacita’ di
iniziativa politica?
E sull’autonomia del percorso trentino?
“Trento è la capitale italiana
dell’autonomia, la insegna
all’Italia. Sono
questioni
importanti e da sviluppare,
in una logica per l’appunto
territoriale. Devono cioe’ nascere dal basso e non essere
elaborate a Roma e calate
dall’alto. Solo cosi’ dimostrano di avere un senso e solo
cosi’, a mio avviso possono
essere aiutate e riconosciute,
come per esempio mi auguro accada per la questione
della provincia autonoma di
Trento, dal partito nazionale.
Quello dell’autonomia e’ un
tema qualificante per il pd.
Direi che lo e’ per tutto il
centrosinistra.
Questo perché il Pd è il primo
partito postideologico. E noi
siamo la prima generazione
postideologica. Il Pd delle
autonomie non si fa imporre da Roma i segretari né le
forme per fare politica: è necessario che da Roma ci sia
rispetto per il dibattito che si
svolge in Trentino.
Poi una stoccata indiretta ai
Ds: “Per il Pd romanocentrico questa è una delle cento
province a cui far arrivare il
verbo di Roma”.
ADELINO AMISTADI
«Con i Ds nessun
matrimonio»
Adelino Amistadi, il primo e il più eretico verso il Partito
democratico (note le sue rasoiate con il matrimonio coi
Ds) è soddisfatto delle promesse strappate a Roma.
“E’ stata rispettata l’autonomia del trentino e del nostro
percorso politico che ci permetterà di continuare la nostra
attività politica come Civica Margherita”.
Inizialmente sembrava essere l’unico contrario al Pd
in Trentino, poi cos’è successo? Ha convinto tutti?
Penso che ognuno abbia fatto delle riflessioni, e abbia capito che è impossibile un matrimonio con un partito come
i Ds con dei valori e delle tradizioni politiche (quelle del
socialismo) comunque rispettabili e degne, ma distanti
anni luce dalle nostre che sono quelle del moderatismo e
legate al cattolicesimo democratico e al radicamento sul
territorio. Inoltre..
Inoltre?
Non è che in questi quattro anni di giunta la convivenza
coi Ds sia stata idilliaca; ci sono stati molti screzi, ultimo
dei quali il referendum sulla legge Salvaterra sulla scuola e
molti altri interventi a gamba tesa da parte loro.. dunque se
questa è l’andazzo della convivenza, non vedo la necessità
di un matrimonio..
Dunque?
Beh si potrà al limite riproporre l’alleanza elettorale per
il governo del Trentino, ma ognuno con le sue gambe, i
Ds facciano ciò che vogliono ma niente fusioni a freddo. La nostra rivendicazione di autonomia da Roma
è forte, anche se con Roma manteniamo comunque
un rapporto importante, sostenendo la candidatura di
Enrico Letta un giovane che può far bene.
Attualità
Raccogliendo i moduli al
Bim si sono subito resi conto
del successo che l’iniziativa
ha avuto. Ad oggi si contano
iscritti 40 studenti, suddivisi
in 18 femmine e 22 maschi,
dei quali 27 universitari, 13
delle scuole superiori. La
gestione del convitto è stata affidata all’Associazione
“Terre Comuni” con sede a
Tione di Trento, che ha già
esperienza in questo settore.
L’iniziativa, come dicevamo,
si propone di offrire a tutti la
possibilità di stare a studiare
nel capoluogo, superando le
difficoltà di trovare un alloggio a prezzi abbordabili.
In più dà una certa sicurezza
alle famiglie, soprattutto dei
ragazzi delle superiori, che
i loro figli siano seguiti, e
stiano in una struttura sana e
accogliente, con anche l’aiuto nello studio compreso nel
prezzo.
A proposito di costi, gli importi delle rette, mensili e su
10 mesi, sono di 200,00 euro
per gli studenti universitari,
in stanza doppia con servizi,
compresa la prima colazione, pulizie settimanali e
250,00 euro per gli studenti
della scuola media superiore e professionale. La quota
comprende sistemazione in
camera doppia con servizi,
la prima colazione, le pulizie
SETTEMBRE 2007 - pag.
Studenti giudicariesi di
casa alla “Collina”
Pieno successo per l’iniziativa dello studentato a Trento
promossa dal Bim del Chiese
H
a aperto i battenti pochi giorni fa,
il 12 settembre, il
convitto “LA COLLINA”
presso la struttura dell’ex
ospedalino a Trento, in via
Avancini n. 20, destinato in
primo luogo agli studenti
provenienti dalla Valle del
Chiese, poi esteso al resto
delle Giudicarie ed in ultimo all’intera Provincia di
Trento. (22 studenti dalla
Valle del Chiese, 10 dalle
Giudicarie, 8 dal resto della
Provincia).
Questa iniziativa – promossa e realizzata dal Bim del
di Roberto Bertolini
Chiese - è finalizzata a facilitare il percorso di studi dei
ragazzi, mettendo a dispo-
sizione una struttura adibita a studentato a cui universitari e allievi delle superiori
possono appoggiarsi non
dovendo far fronte a grandi
esborsi economici.
L’iter per l’assegnazione del
posto letto è stato il seguente: inizialmente sono state
inviate delle lettere pubblicitarie, rivolte a tutti quelli
che hanno concluso il percorso scolastico delle medie
inferiori o delle medie superiori e comunque a tutti
coloro che stanno studiando a Trento, dove veniva
spiegata l’iniziativa e dove
si invitavano gli interessati
a compilare un modulo di
preiscrizione.
inoltre su una stretta collaborazione e rapporto con la
famiglia dello studente, data
la delicata fase scolastica e
percorso formativo.
Lo studentato chiude settimanalmente dalle ore 12,00
del sabato alle ore 20,00 della domenica. Rimane chiuso
inoltre nei mesi di luglio ed
agosto.
Il servizio mensa non è compreso nella retta ed è garantito presso lo studentato per
quanto riguarda la cena.
Rimangono ancora a disposizione 10 posti; infatti la
struttura può contenere in
totale 52 posti letto.
Un impegno importante,
dunque, per il Consorzio
Bim del Chiese che, oltre ad
avere curato la parte organizzativa del progetto ha impegnato circa 100mila euro
per i lavori di sistemazione
del convitto, imbiancatura
delle stanze, sistemazione
dei controsoffitti, acquisto
di attrezzature ed rifacimento della mensa.
Una strada che – pare – vogliano seguire anche gli altri
Bim del Trentino con la prospettata acquisizione dell’intera struttura Ex- ospedalino da adibire a studentato.
L’idea è stata lanciata, ora
seguiranno le trattative del
caso con la Provincia.
settimanali, ed il servizio di
sorveglianza, controllo ed
affiancamento nello studio.
Per tali studenti verrà infat-
ti garantita una sorveglianza
sia sull’entrata che sull’uscita dal convitto. L’Associazione Terre Comuni punterà
ScacchiaCondino
Mavignola:
30 anni di Gs-Pro loco
Il centro chiesano per una settimana capitale degli scacchi
Q
di Annalisi Bondoni e Elisa Pasquazzo
uarantacinque concorrenti al
torneo di scacchi di Condino
(29 luglio 4 agosto dove
a
prevalere è stato il romano Alessio De
Santis) dove, per una settimana, l’aula
consiliare del municipio è stata trasformata in una autentica sala gioco.
Confronti serrati, a volte di quattro ore
o più. Condino (Arco lo sarà in autunno), ancora una volta è divenuto la
capitale degli scacchisti. In concomitanza del torneo le presenze non si
L’evento, curato dalla organizzatrice
internazionale Cristina Pernici Rigo,
comprendeva un lavoro di
staff arbitrale composto
dal trentino Italo Ginevrini e dal bolzanino Gerhar
Bertagnolli nonché della
presenza di ben due maestri
della squadra olimpica della
Repubblica di San Marino:
Danilo Volpinari e Enrico
Grassi.
Amministrazione comunale ed ente Pro loco sono
soddisfatte del richiamo di
immagine conseguito. Sia
lo stesso sindaco Giorgio
Butterini che il presidente
dell’ente turistico cittadino
Silvietto Bianchini concordano: “Con questo torneo
e il richiamo dell’associazione “il Ponte sul Guado” il
paese di Condino
quest’
estate ha riscontrato un
crescente numero di presenze tanto che alberghi e
ristoranti hanno fatto regi-
sono fatte disattendere. Anzi, lo stesso organizzatore Graziano Tamburini
ha fatto sapere che intendimenti e
aspettative sono state centrate se non
superate. “ Alta la qualità dei partecipanti anche se i trentini erano non
più di sette “. Per gli amanti di statistiche Tamburini aggiunge “ che il
trentino Andrea La Manna è, non solo
giunto 3° in classifica generale assoluta, ma che a Condino ha conseguito
il titolo di maestro “.
strare il tutto esaurito”.
Anche da parte del sindaco
Butterini già si può parlare
di un’edizione 2008? “Per
quanto riguarda l’amministrazione posso dire tranquillamente di sì”.
Oltre a La Manna, 3° assoluto, gli altri sei regionali
impegnati nel torneo erano:
Eraldo Giancotti di Trento
( 20°), gli storesi Gianluigi
Filosi e Bernardino Bondoni giunti rispettivamente al
35° e 40° posto, il bolzanino Manfredi De Polzer (42°)
nonché Ferdinando Bagozzi di Castel Condino ( 43°) e
l’altro trentino Franco Galas
classificatosi al 44° posto.
Il torneo, seppur condizionato da una interruzione durata ben dodici
anni, conta finora in tutto
7° edizioni, e risulta pur
sempre una delle maggiori
attrazioni di prestigio per il
paese. Per quasi una settimana il via vai di gente è
risultato abbastanza evidente. L’utenza era non solo
rappresentata da scacchisti
ma anche di persone al seguito.
Chi era arrivato con famigliari o parenti, altri invece
accompagnati da amici.
Ma per gli amanti di statistiche l’albo d’oro è tra i
più prestigiosi. Nel 1990 a
vincere era stato Ilch Drayar (Jug) mentre nel 1992 e
l’anno dopo era stata la volta dei connazionali Robert
Zelcic e Sahbaz Nurkic. Nel
2005 e nel 2006 a dettare
le condizioni era risultato
ambedue le volte il tedesco
Felix Levin.
7
Bilancio e prospettive per un gruppo vivace e dinamico
RIFUGIO TUCKETT – In occasione del
trentesimo compleanno, la Pro loco – Gs
Mavignola è tornata alle origini della sua
storia festeggiando, sabato 4 agosto presso
il Rifugio Tuckett, l’importante anniversario. Il Tuckett, dal 1977, anno di fondazione del sodalizio sportivo trasformato in
Pro loco nel 2006, è stato, infatti, teatro del
prestigioso slalom gigante che, organizzato dal Gs Mavignola, ogni prima decade di
giugno, per venticinque anni fino al 2001,
si è tenuto lungo il ghiacciaio, oggi diventato un esiguo fazzoletto di neve bianca.
Soci fondatori, presidenti, soci e componenti dei direttivi di ieri e di oggi si sono
dati così appuntamento in uno degli angoli
più suggestivi del Brenta per celebrare la
ricorrenza, ripercorrere trent’anni di storia
e rinnovare l’impegno per il futuro.
La festa per il trentesimo anno di fondazione, ottimamente organizzata dall’attuale direttivo presieduto da Massimo Collini,
è stata l’occasione per consegnate ai presidenti e ai componenti dei direttivi del
passato e del presente un attestato di riconoscimento per l’impegno dimostrato in
favore della comunità. Un riconoscimento
è stato attribuito anche ai dirigenti del Gs
Javrè, il gruppo sportivo che, per un quarto di secolo, ha collaborato con il Gs Mavignola nell’organizzare lo slalom. La bella
giornata, all’insegna della festa e dell’amicizia, è stata allietata dal Coro “Azzurro”
di Strada diretto da Angelo Armani, che
ha intonato, nel
cuore delle Dolomiti di Brenta, le
più belle canzoni
della montagna.
Don Mario Bravin,
sacerdote
di Madonna di
Campiglio,
ha
tenuto invece la Santa Messa per i numerosi partecipanti alla commemorazione. La
giornata è proseguita con la cena al Rifugio
Tuckett gestito dalla cordiale e ospitale famiglia Angeli e si è conclusa, al tramonto,
con la discesa fino a Vallesinella. La storia
della Pro loco – Gs Mavignola, che oggi
conta 150 soci, è stata illustrata da Angelo
Fedrizzi, che da quasi trent’anni fa parte
del direttivo dell’associazione. “Il Gs – ha
spiegato Fedrizzi, la cui voce, in alcuni passaggi, è stata interrotta dall’emozione - fin
dalla sua nascita ha assunto le caratteristiche di una Pro loco, facendosi promotore di attività sportive, ricreative e sociali e
attribuendosi, in riferimento a questi tre
ambiti, anche il compito non sempre facile di interlocutore con l’Amministrazione
comunale”. Ricordando il valore spesso
non riconosciuto dei volontari delle Pro
loco, il presidente Massimo Collini ha invece aggiunto che l’augurio per il futuro è
quello di “far crescere ulteriormente la nostra associazione nell’immagine e nei valori, per fare in modo che il Gs, inteso come
Pro loco, Gruppo sportivo o associazione
di altro tipo, continui a rappresentare quel
qualcosa in più che contraddistingue la comunità di Mavignola”.
(Alberta Voltolini)
pag.
8
Attualità
SETTEMBRE 2007
Sotto la spinta di comuni e associazioni
Nuoveprofessioni:
l’accompagnatorediterritorio
S
Il 20 settembre la scadenza per le domande
ta per nascere una
promozione del territodi Enzo Ballardini
nuova professione;
rio, delle sue risorse, dell’accompagnatore di territorio. Il mercato del la- la sua identità. Una nuova opportunità che è richiesta
voro è in continua evoluzione, il tempo del posto fisso proprio nelle valli del Trentino non ancora pienamenin Provincia sembra finito e le occasioni di lavoro sono te affermate dal punto di vista turistico. Proprio dalle
sempre di più temporanee, occasionali, a progetto o di Giudicarie, dai Comuni, dalle Associazioni e da molti
consulenza e di lavoro autonomo. E’ questo il caso del- altri Enti era partita una richiesta formale, approvata
l’accompagnatore di territorio, una nuova professione con tanto di delibere dei Consigli comunali, di poter
destinata soprattutto ai giovani e legata fortemente alla regolamentare questo nuovo lavoro.
In questi ultimi anni molte amministrazioni si sono impegnate nella promozione delle risorse locali, pensiamo al Progetto
Leader ed al Patto Territoriale
della Valle del Chiese ma anche
la nascita dell’Ecomuseo della
Valle del Chiese e quello della
Judicaria, infine la nascita della
Strada del vino e dei sapori dal
Garda alle Dolomiti di Brenta.
Tutte queste iniziative sono
nate con l’obiettivo, come detto, di valorizzare dal punto di
vista turistico, ma ancora prima
storico, culturale e ambientale le
nostre vallate. Ma per far questo è necessario che qualcuno si
occupi di organizzare l’offerta
e quindi di illustrare a residenti ed ospiti le nostre proposte.
Negli scenari montani e nei territori più turistici questa attività
è svolta dalle guide alpine ma
la funzione svolta è limitata all’ambiente di alta montagna.
Era quindi necessario che venisse regolamentata una nuova professione, per l’appunto
quella dell’accompagnatore di
territorio che non fa concor-
Foto Matteo Ciaghi
renza alle guide alpine, ma si
occupa di accompagnare gruppi e singoli in escursioni in
ambiente montano, attraverso
sentieri e zone di particolare
pregio naturalistico, fornendo
elementi conoscitivi e informazioni riguardanti i luoghi attraversati, oltre ad accompagnare
persone in visita ad ambienti o
strutture espositive di carattere
naturalistico ed etnologico.
Grande soddisfazione tra i Sindaci e gli amministratori delle
Giudicarie per il traguardo raggiunto e ringraziamento all’Assessore provinciale al Turismo,
Tiziano Mellarini, che si è preso
l’impegno ed ha mantenuto la
promessa fatta. In particolare
hanno seguito con tenacia que-
sta richiesta Roberto Panelatti,
Assessore del Comune di Praso
e, a livello Provinciale, il Consigliere Adelino Amistadi avendo avviato precedentemente
il Progetto Leader ed il Patto
Territoriale.
La legge prevede la creazione,
accanto all’albo delle guide alpine, di un albo di Accompagnatore di Territorio. Per iscriversi
è necessario superare una prova attitudinale e il prossimo 20
settembre scade il termine per
la presentazione delle domande
presso il Servizio Turismo della
Provincia.
Non vi sono particolari requisiti a parte l’idoneità fisica ed
un curriculum escursionistico
con almeno trenta escursioni
nell’intero territorio della Provincia di Trento. E’ previsto
il pagamento di una quota di
iscrizione di 100,00 Euro.
Il programma d’esame prevede
una prova scritta a risposta multipla su argomenti riguardanti
il turismo, la geografia, la storia,
la flora e la fauna trentina ed un
colloquio orale per la verifica
del curriculum escursionistico.
Per superare il colloquio e risultare idoneo alla frequenza
dei corsi per il conseguimento
dell’abilitazione i candidati dovranno avere un punteggio non
inferiore a 24 quarantesimi. I
posti per il corso di abilitazione
sono cinquanta e quindi saranno selezionati i primi cinquanta
classificati.
Il corso avrà una durata di circa 150 ore di formazione e si
svolgerà presumibilmente la
prossima primavera.
Sul sito internet della Provincia www.turismo.provincia.
tn.it alla voce “News e scadenze in calendario” e presso
il Servio Turismo sarà possibile ottenere tutte le informazioni e scaricare i moduli di
domanda.
La speranza è che questa
nuova occasione sia colta da
numerosi giovani giudicariesi
interessati a trovare un legame con il proprio territorio e
disposti ad impegnarsi personalmente per la promozione
delle rilevanti risorse locali.
Francesca Pasqualini
Tatiana e Alessandro -Foto Matteo Ciaghi
Società
SETTEMBRE 2007 - pag.
INTERVISTA/Rosanna Parisi presidente Apt fa il bilancio 2007
Terme di Comano
«un’ottima stagione»
“U
di Roberto
n’ottima
stagione, anche se in questo settore è bene non
lasciarsi andare a facili trionfalismi”. Così Rosanna Parisi, presidente confermatissima di recente dell’Apt
di Terme di Comano-Dolomiti di Brenta, analizza la stagione estiva nell’ambito gestito dalla sua Agenzia, individuando
Una stagione ricca di eventi..
“Abbiamo puntato su una stagione lunga (da aprile a novembre) e ricca di offerte fra le
più varie che comprende tutti i
settori, da quello culturale con
le suggestioni della musica nei
castelli, a quello sportivo con il
Giro d’Oro e con le manifestazioni della Polisportiva Giudicarie Esteriori, a quello ambientale
con le passeggiate in Val d’Ambiez, e con Comano Junior
dedicato ai più giovani. Il tutto
cercando sempre di mettere in
rete l’offerta, perché i singoli
eventi non siano cose estemporanee ma creino un “filo” diano
il senso di un’offerta completa.
Tenendo sempre presente che
il target della nostra clientela è
quello delle famiglie.”
Un evento su tutti?
“Senza fare torto a nessuno altro evento citerei il Giro d’Italia.
Nonostante il maltempo è stato
un veicolo di promozione ec-
Bertolini
punti forti, e spazi di miglioramento dell’offerta turistica. “Come ho detto siamo soddisfatti della stagione estiva delle Terme; il settore alberghiero
si conferma in buona salute e anche chi affitta appartamenti
ha lavorato tutto sommato bene, anche se in quel settore è in
atto una lieve flessione strutturale un po’ dappertutto.”
cezionale, si pensi ai molti passaggi in Tv e sulla stampa, che
hanno fatto conoscere il nome
delle Terme di Comano in Italia e nel mondo, anche se poi è
sempre difficile pesare l’evento
in termini di presenze. C’è molta soddisfazione e i risultati di
quest’opera di promozione si
vedranno”.
E le Terme?
“Le Terme sono il nostro punto di riferimento, ovviamente
la nostra offerta parte dalla
cura della pelle e dal benessere. La stagione 2007 ha dato
buoni segni di incremento delle presenze, ed è stata bene accolta dai turisti la nostra idea di
vacanza attiva, con le visite ai
borghi, le piste ciclabili (per gli
appassionati mountain Bike in
arrivo il completamento dell’anello del Brenta) e il collegamento con il mondo agricolo e
con i prodotti sani della nostra
terra”.
Pinzolo e Rendena crescono a luglio. Agosto nella norma
Estate nel segno della Juve
9
Per conoscere
meglio le Alpi
Il Centro di ecologia alpina organizza, per il mese di ottobre, in Valle del Chiese, un calendario di interessanti serate culturali e di approfondimenti sul tema: “Le Alpi. La
gente”, affrontando temi quali l’antropologia delle piccole
comunità, i movimenti demografici, la condizione femminile e le prospettive di sviluppo.
Il programma, al quale la popolazione è invitata ad intervenire, è il seguent.
Cimego, 9 ottobre 2007 presso la sala riunioni della Casa
sociale – ore 20.30
“L’economia identitaria e i progetti di sviluppo locale”
Relatori: Michela Zucca e Alessandro Gretter (Centro di
Ecologia Alpina), Carlo Bertini e Dario Festi
Ponte Caffaro, 16 ottobre 2007 presso la Cassa Rurale,
Via Caduti 129 – ore 20.30
“Il nuovo stato sociale delle Alpi”
Relatori: Michela Zucca (Centro di Ecologia Alpina),
Marco Scalvini (Sindaco di Bagolino, deputato europeo e
membro del Comitato delle Regioni, Presidente Asscomiconf – associazione nazionale comuni di confine), Davide
Donati (La Cassa Rurale)
Condino, 23 ottobre 2007 presso la Sala consigliare del
Comune di Condino – ore 20.30
“Il ruolo delle donne nella società alpina: esperienze a
confronto.”. Presentazione del progetto “Il ruolo femminile nei percorsi di sviluppo in contesto alpino”
Relatori: Paola Bodio (Vice Sindaco di Condino), Claudia Marchesoni (Centro di Ecologia Alpina), Giusi Tonini
(Consorzio Iniziative e Sviluppo), e alcune testimonianze
di imprenditrici locali. Moderatrice: Michela Zucca (Centro di Ecologia Alpina)
Storo, 30 ottobre 2007 presso la sala del Comune – ore
20.30
L’innovazione nello sviluppo: metodi ed esperienze nelle
Valli del Chiese
Relatori: Sabina Bordiga (Gal Valsabbia), Paola Bodio
(Ecomuseo), Giorgio Butterini (Bim Chiese). Moderatrice: Michela Zucca (Centro di Ecologia Alpina)
Per informazioni: Centro di Ecologia Alpina – 38100
Viote del Monte Bondone – Trento
tel: 0461.939599 – fax: 0461.948190 – www.cealp.it – Email: [email protected][email protected]
La presidente dell’Apt Jalla Detassis commenta i primi dati
VAL
RENDENA
e Campiglio un +2%. Il
di Alberta Voltolini
– In attesa dei dati di
progetto Juventus, il più
agosto, non ancora ufficializzati, l’estate rendenese importante di tutta l’estate, ha avuto grande sucsi contraddistingue per il segno “più” del mese di cesso, ci ha dato molte soddisfazioni”. “Juve”, per
luglio, quando la presenza della Juventus (dall’11 al la Rendena, è quindi sinonimo di arrivo di turisti. E
22 luglio) ha vivacizzato l’estate di Pinzolo e della agosto? “I dati saranno disponibili solo tra qualche
valle, attirando l’attenzione di tifosi, appassionati giorno – afferma Detassis – ma la percezione più
di calcio e giornalisti. “Luglio è stato molto buono immediata è che sia nella norma degli ultimi anni
– spiega Jalla Detassis, presidente dell’Apt Madon- e che non ci sia stato alcun incremento. Comunque
na di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena – con Pin- aspettiamo di leggere le cifre prima di dare giudizi
zolo che ha registrato un +20%, l’ambito un +9% conclusivi”.
Alcuni dati sui dici giorni
juventini. I pacchetti di
soggiorno, studiati ad hoc,
per i tifosi sono andati
esauriti, portando negli
hotel, nei garnì e nei bed
& breakfast rendenesi 800
persone. Nella vendita delle proposte di soggiorno
si è privilegiato Pinzolo,
poi gli altri paesi della Val
Rendena e, infine, Madon-
na di Campiglio.
A questi numeri vanno
poi aggiunti coloro che si
sono organizzati autonomamente, scegliendo, per
il pernottamento, proposte
al di fuori dei pacchetti,
oppure, esauriti, nel weekend tra il 13 e il 15 luglio, i
posti letto in Rendena, gli
ambiti della “Busa” di Tione e della Valle del Chiese
e trasferendosi a Pinzolo
per assistere agli allenamenti.
Ogni giorno i biglietti d’ingresso per i 4mila
posti a sedere della tribuna spettatori sono andati
esauriti; in alcune giornate di punta, alle 11 del
mattino, erano già finiti e
si è arrivati fino a 8mila
spettatori presenti. Anche il “Soccer school” juventino, il corso di calcio
per i bambini organizzato al campo sportivo di
Giustino, ha registrato un
ottimo successo con oltre
ottanta iscritti.
Il Giornale delle Giudicarie
mensile di informazione e approfondimento
Anno 6 n°9 - settembre 2007
Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie”
Presidente Emanuele Bonafini
viale Dante, 19 - 38079 Tione di Trento
Direttore responsabile Luisa Masè
Comitato di redazione:
Roberto Bertolini, Giorgio Butterini, Alberta Voltolini,
Paolo Magagnotti
Hanno collaborato:
Achille Amistadi, Mario Antolini Musòn,
Enzo Ballardini, Annalisa Bondoni, Matteo Ciaghi,
Giorgio Grigolli, Stefano Marchiori, Elisa Pasquazzo,
Alessandro Togni
Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può
contattare la redazione (3483106874) o scrivere a:
[email protected]
Direzione, redazione e amministrazione:
via 3 Novembre, 29 - 38079 - Tione di Trento
Stampa: Sie S.r.l. - Trento
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129
vetrina immobiliare
pag.
10
L’intervista
SETTEMBRE 2007
L’assessore Mellarini: una carta vincente per la promozione del Trentino
Valentini
Dal 14 al 24 luglio i bianconeri si alleneranno alla Pineta
di Roberto Bertolini
ballardini
MADONNA DI CAMPIGLIO
Via Cima Tosa, 13 Tel.0465.44.31.97
PONTE ARCHE
via Battisti, 32/e Tel.0465.70.21.71
TIONE
Via Legione Trentina, 32 Tel.0465.32.62.81
PINZOLO
Via Bolognini, 23 Tel.0465.50.32.84
Attualità
SETTEMBRE 2007 - pag.
PARLANDO (ANCHE) GIUDICARIESE
Una riflessione estiva
sui “dimenticati”
Anche quest’anno m’ero ripromesso di impostare una riflessione sul mondo dei dimenticati dalle cronache: ossia sulle
persone costantemente ignorate dagli esaltanti quotidiani
interventi dell’informazione
“gridata” dei quotidiani, dei
periodici, dei servizi radiotelevisivi. Come ad esempio, tanto
per stare in casa giudicariese,
mi permetto citare quel gran
chiasso suscitato attorno alla
Juventus, presente a Pinzolo,
che ha avuto una risonanza sociale ed economica conclamata come di più non si poteva.
Ed ugualmente possiamo dire
di tante altre manifestazioni
puramente “ricreative” e del
tutto transitorie. Proprio mentre mi accingevo a mettere un
po’ d’ordine nel cervello per
chiarirmi le idee, ecco venirmi in aiuto notizie di cronaca
che mettevano in luce alcuni
dolorosi aspetti dell’annoso e
gravissimo problema del “lavoro dei dimenticati”. Infatti
i due quotidiani di Trento del
26 luglio 2007 titolavano: “In
provincia di Trento scoperti 12
lavoratori in nero e 13 irregolari. In regione scovati 56 dipendenti sconosciuti al sistema
contributivo: la maggior parte
sono cittadini italiani. Non a
norma 25 dipendenti su 138.
Irregolarità al 40 per cento”.
Alla stessa data l’Adige ricordava la nobile figura del giornalista Piero Agostini riportando
un suo articolo del 1984 (sic!)
dal titolo “Quando il Paese
cambia e i giornali non se ne
accorgono”, in cui l’Autore avvertiva già allora “il problema
del rapporto o del non rapporto fra paese reale e il paese delle
gente, sempre in ansia, a sostegno dei più “fortunati” di loro!
Ce l’hanno confermato anche
le ultime limitatissime indagini
delle forze dell’ordine a Trento
e dintorni: a fondamenta del
nostro successo socio-economico vi sono tanti (troppi) “irregolari” (“l’affamato esercito
di poveri”)! La inesausta catena
di lauti contributi provinciali a
favore di tante “categorie economiche” continua a sostenere (e ad arricchire) i “datori di
lavoro”, ma non riesce ancora
ad assicurare il “meritato e certo pane quotidiano” (posizione
contributiva compresa) a chi
deve sobbarcarsi le mansioni
più sacrificate e nascoste della quotidianità. Ecco il “guaio
della cronaca gridata” lamentata dall’Agostini: cronaca
sempre e solo a servizio della
superficialità, del transeunte,
dell’apparire, dello scandalo o
cronache”; scriveva, infatti che
“sembra venir meno o addirittura a mancare del tutto un
riconoscibile riscontro fra le
cose che si dicono e tutto ciò
che, invece, nasce dagli stati
d’animo, dagli umori, dai momenti di fiducia e di sfiducia,
dai bisogni vecchi e nuovi della società”. Sia le annotazioni
di cronaca… giudiziaria, che
l’articolo dell’Agostini (meritevole di profonda attenzione
specialmente dagli addetti alla
pubblica informazione) mi
hanno confortato nella mia
scelta di proporre sommessamente a qualche cortese Lettore il “tema” sulla situazione di
tutte quelle persone (uomini e
donne d’ogni età e condizione)
che giornalmente risultano determinanti – (ossia “senza dei
quali non si potrebbero avere
certi risultati”) – per il nostro
benessere, per l’industria, per
il turismo, per l’attività politica,
per il mondo dello spettacolo:
una schiera infinita di povera
del successo del giorno, della
soddisfazione degli “arrivati”
e momentaneamente in auge
(vedi lo sport!)…, mentre i
problemi della gente che lavora
(la maggior parte della società)
rimangono sconosciuti in una
soffocante e logorante quotidianità, quasi mai sufficientemente sondata e posta nella
giusta luce.
I nostri quotidiani provinciali
hanno inviato fior fiore di “inviati speciali” a fare dei servizi
speciali su argomenti di un
certo interesse socio-culturale
con evidenti finalità turistiche;
ma non si sono visti “servizi
speciali” raccolti fra i cuochi e
le cucine, fra i/le camerieri/e
e i/le baristi/e, fra il personale d’albergo ai vari livelli, fra gli
alloggi di fortuna degli “stagionali”, fra chi ha passato l’estate
(di giorno e di notte) ad allestire ogni tipo di servizio… affinché gli alberghi fossero pieni, i
turisti fossero serviti a dovere,
e le manifestazioni riuscissero
S
Quante persone si sacrificano per il successo di pochi?
u uno dei primi nue sicura remunerazione.
di Mario Antolini Muson
meri de “Il GiornaPersone che l’indimentile delle Giudicarie” avevo creduto opportuno cabile cantore degli emigranti, Angiolino Franchini,
dedicare un articolo agli stagionali (presenti anche aveva definito “affamato esercito di poveri”. Quelle
in Giudicarie): persone destinate, magari per tut- mie considerazioni non ebbero alcun riscontro: né
ta una vita (gli arcinoti “precari”), ad occupazioni dai politici, né dagli amministratori pubblici, né dal
temporanee, magari sempre in sedi diverse, senza clero e neppure dai sindacati; tanto meno dagli opela sicurezza del posto di lavoro e di una adeguata ratori economici.
nel migliore di modi.
In questa chiassosa estate giudicariese, mi illudo – grazie
alle colonne del GdG – di aver
richiamato l’attenzione sulla
flebile eco delle nascoste grida
di quanti nel nascondimento e nella indifferenza dei più,
ci hanno dato la possibilità di
“godere” di tutti quei benefici
che soltanto attraverso la loro
generosa disponibilità ci sono
stati concessi. Penso in particolare ai lavapiatti, agli addetti
di cucina “in seconda”, ai camerieri e cameriere, al personale “secondario” d’albergo,
ai responsabili della pulizia, ai
11
facchini… nonché a tutto quel
“personale” dei settori produttivi che non può neppure fare
le ferie perché deve rimanere
a “servire” gli “ospiti” (a volte
così pieni di maleducate pretese e privi del cortese riconoscimento verso chi sta lavorando
per loro!). Il discorso potrebbe
estendersi al lavoro in agricoltura e – perché no? – anche a tutto quel numeroso Volontariato
che ha sostenuto le fatiche di
una stagione fascinosa, ma che,
oltre ai soldi, è costata sacrifici
e rinunce di tante poersone che
meriterebbero qualche “riga di
cronaca” molto di più di certi
altri individui che continuano
a “vivere d’immagine” (e di
chiacchiere) sostenuti, oltre che
dalla cronaca, anche da una…
remunerazione
economica
mensile che fa gridare vendetta da parte di tutti coloro che
ho creduto opportuno e giusto
ricordare ed esaltare in queste
troppo poche ed amareggiate
righe.
“Stagionali”: vocabolo che
obbliga a riflettere
Lavoratori stagionali.
Triste dizione che da secoli si ripercuote nelle cronache giudicariesi, portando con sé un qualcosa di sofferto, di aleatorio, di un
andare e venire incapace di dare solidità agli individui ed ai nuclei
familiari.
La mai dimenticata emigrazione stagionale porta ancora con sé
l’eco di numerosi Giudicariesi obbligati, dalla povertà della loro
terra, ad abbandonare, ogni anno, soprattutto nella stagione autunnale, la propria famiglia e il proprio paese per andarsene altrove a guadagnare qualche soldo per giungere poi a casa a pagare i
conti necessari per il vivere quotidiano dei propri famigliari.
Tremende le testimonianze raccolte e pubblicate dall’indimenticabile Angelo Franchini nella sua “Odissea giudicariese” (1980)
da augurarsi presto ripubblicata. Lo “scrittore degli emigranti”,
fra l’altro, riporta un raro documento del 1635, in cui si dice che
dalle Giudicarie «dovevano partire per necessità e portarsi in Italia
più di settemila persone a conquistarsi il vivere per l’inverno e
sminuire le spese portandosi altrove». E commenta l’Angelino di
Bolbeno: «Più di “settemila pendolari” che sfuggivano alla fame
per andare a “conquistarsi il vivere per l’inverno”, considerando
che tutti i Giudicariesi, allora, non superavano nemmeno i ventimila abitanti».
Prosegue l’Autore: «Questa [eccezionale] proporzione di un abitante su tre si mantenne pressoché costante nei secoli successivi;
essi costituivano una massa enorme di diseredati (…). In seguito
non cessò più la silenziosa odissea di quell’affamato esercito di
poveri, sempre rassegnati a lasciarsi sfruttare per una stagione dai
padroni della Pianura, ma contrari a stabilirvisi stabilmente per
non diventarne, senza scampo, i servi della gleba».
Assai negative le conseguenze di questo fenomeno sociale, sia
per ogni singolo individuo che per le famiglie, nonché per lo stesso contesto sociale (comunitario, civile e religioso). Lo stagionale
(in emigrazione… e non solo!) è sempre stato un poverocristo
avulso dalla quotidianità normale, specie nel periodo di lavoro in
terra non sua e fuori casa, durante il quale era obbligato a peripezie di ogni genere (alloggi di fortuna, pasti avventurosi, datori di
lavoro alterni…), sbattuto di luogo in luogo per una lunga serie di
anni; ma anche nei mesi di momentaneo rientro in famiglia ed in
comunità il suo “rientro stagionale” non risultava affatto facile.
*
Passano i secoli ed eccoci nel periodo avveniristico del progresso industriale e del turismo avanzato; l’emigrazione stagionale
(per la maggior parte dei Giudicariesi migranti) si trasforma in
emigrazione definitiva al di qua e al di là dell’Oceano; ma, nel
contempo, comincia l’altrettanto “grama” esperienza degli “stagionali del turismo”.
Senza gli “stagionali” avremmo potuto avere, e potremmo avere, un florido turismo sia invernale che estivo? Senza la lunga teoria dei povericristi lontani da casa, alloggiati in qualche
modo, pagati soltanto saltuariamente (cioè a stagione se non a
giornata) e mai assunti in maniera costante e definitiva, avrebbe
potuto svilupparsi quella “industria” che oggi viene conclamata
come la prima del Trentino?
Ho pensato (e penso) spesso ai lavapiatti, alle donne delle pulizie, alle addette alle camere, agli aiuto cuochi, ai tuttofare, ai
camerieri di giornata, ai giovani lift…: a tutta quella marea nascosta e sconosciuta, di cui i giornali e le cronache non parlano
mai, ma che costituiscono l’ossatura portante e l’essenza stessa
di un’attività alberghiera che si rispetti.
Ne ho conosciuto tanti: adolescenti, giovani, gente matura…
quasi sempre con la valigia in mano, pronti alla attesa “chiamata
stagionale” per guadagnarsi un pane quasi mai sicuro, quasi mai
definitivo e continuo. E poi… anziani che ti raccontano: «Sai!
Ho cominciato da ragazzo/a in Svizzera, poi sul lago di Garda,
poi a Montecatini, poi a Campiglio, poi…»; e nella loro storia
riappaiono le difficoltà, la quasi impossibilità di crearsi presto
una famiglia, di farsi su la casa chissà dove e chissà come, di non
aver potuto godere la famiglia come avrebbero voluto.
Quando sarà che il turismo trentino offrirà al proprio indispensabile “personale” il “posto fisso” continuo e definitivo? Solo
allora si potrà parlare di progresso sociale, di società avanzata;
ma finché i povericristi rimarranno sempre sul piede di partenza non si potrà definire ottimale la nostra comunità sociale.
Non ho ancora avuto modo di consultare le statistiche della
Scuola Alberghiera Enaip di Tione, ottima nelle sue strutture ed
ottima nella preparazione di cuochi e camerieri. Ma, a quanto
mi consta indirettamente, ho la sensazione che la percentuale
degli allievi che hanno potuto scegliere con personale soddisfazione e definitivamente, ossia in maniera continuativa, la professione di cuochi o di camerieri sia piuttosto bassa.
Non parliamo poi degli allievi giudicariesi che hanno potuto
svolgere la loro professione “alberghiera” nella propria terra
delle Sette Pievi: quanti sono?
*
A queste considerazioni si affianca il triste ricordo personale di maestro elementare, quando un’infinità di colleghi/ghe
erano costretti/e a fare i “supplenti” (oggi “precari”): ogni
mese, i più fortunati ogni anno, pronti a partire per chissà
quale località lontana pur di avere un lavoro saltuario. E che
tristezza in quelle camere fredde e solitarie, in quei “posti di
lavoro provvisori” che presentavano più difficoltà che soddisfazioni.
Ricordi che riappaiono prepotentemente proprio in questi
primi mesi del 2004, essendo tornata alla ribalta delle cronache la situazione degli “stagionali dell’agricoltura”, specie per
la Valle di Non e per l’Alto Adige: ancora povericristi in cerca
“di anno in anno” di qualche mese di occupazione per poi
tornarsene, col magro guadagno, ad attendere un’altra chiamata, un’altra manciata di soldi. È triste…
… ma ancora più triste il constatare che quando le “stagioni”
(in agricoltura e nel turismo) vanno male, i contributi piovono
sui datori di lavoro, su coloro che “posseggono” le strutture
(alberghi o frutteti) e mai sui lavoratori “stagionali” che hanno
perso giornate, settimane o mesi di lavoro e rimasti, di conseguenza, anche senza paga!
Questo mio “pensare” a queste cose, presenti anche in Giudicarie, è solo pura demagogia? Od è il sentirmi umanamente
vicino a chi sta peggio di me ed a chi fa fatica a “piantarsi per
sempre”, con personale e familiare gratificazione, nel contesto di una vita sociale appropriata nella propria terra?
pag.
12
Società
SETTEMBRE 2007
Per ricordare queste realtà locali
così dinamiche era necessario un
evento. ad organizzarlo è stato il
DJ e animatore musicale Alessandro Quai , patrocinato dal
comune di Storo e dalla società
sportiva Calcio Chiese. “ Una
pagina storica – spiega l’assessore
Marco Malfer - il cui servizio,
contenuti e protagonisti non potranno mai essere dimenticati .
Era la prima radio dove confluivano e si riconoscevano giovani e meno giovani della zona le
cui trasmissioni erano definite
all’avanguardia “.
GB1, la prima e più ascoltata
emittente privata , che inizialmente faceva capo ai fondatori
Luigino Bondoni e Dino Grassi ai quali si erano poi aggregati
Enzo Fusco e Adelino Amistadi,
trasmetteva da Cà Rossa di Storo. Erano tempi in cui l’informazione parlata risultava avere un
rilevante ascolto in tutte le case.
Qualche strafalcione o coda
dialettale c’era, ma la notizia era
quella e basta.
Nelle foto in bianconero le emozioni di quella straordinaria esperienza radiofonica
V
Radio GB1:
trent’anni di ricordi
ALLE DEL CHIESE. Sono trascorsi 30 anni ma di
Radio GB1 molti ancora ricordano programmi, trasmissioni e soprattutto voci . Poco più di un mese fa ( 20 – 21
luglio) all’hotel Castel Lodron e il giorno dopo al Centro polivalente di Darzo , si sono tenute una serie di iniziative integrate
da spezzoni musicali e parlati di allora . Ma la rievocazione di
A distanza di tempo c’è chi conserva alcuni registrati originali
con voci e spezzoni che riguardano persone che se ne sono andate per sempre . Attraverso quelle polverose cassette è ancora
possibile risentire personaggi di
un epoca oramai passata .
Da Fiorindo Malfer, allora sindaco di Storo e presidente del
comprensorio delle Giudicarie,
ai presidenti delle bande musicali di Storo e Condino vale a
dire Olivo Zontini e Antonio Di
Camillo nonché Fedele Bertini
che della banda di Cimego è stato a lungo direttore e suonatore.
Tante anche le tavole rotonde e
dibattiti dal vivo con gli ospiti
li livello come Giorgio Alimirante , Renè Prevè Ceccon, Enrico Pruner, Domenico Fedel ,
Eugenio Binelli, Franco Tretter
, Riccardo Ricci, Biagio Virgili e
persino D’Alema padre di Massimo e la radicale Emma Bonino. Tanti anche i democristiani
mentre direttore responsabile
dell’emittente era Gianni Bazzanella divenuto poi presidente
di Regione e Provincia. Anche il
culto, interlocutore il reverendo
Bruno Armanini (in arte don
Bairo), aveva un suo spazio.
Tanti e bravi ‘ DJ ‘ come bravi
e tanti erano coloro che animavano la giornata con programmi di attualità e informazione.
Citarli tutti è quasi impossibile.
“ Il rischio - ammonisce lo stes-
voci ha riguardato anche la ‘ rossa ‘ e meno nota ‘Radio Chiese
‘ che per un breve periodo trasmetteva dal bar ‘ Al Cit ‘ di Storo
e successivamente dentro un “volt” di paese. Poi è stata la volta
di “ Nova Radio“ fondata e gestita da Efrem Ferrari, Claudio
Rosa, Luciano Radoani e Fabiano Galante i cui studi e sale di trasmissione erano dislocati a Condino.
so Quai - sarebbe quello di
dimenticare qualcuno “. Tra i
capisaldi della emittente oltre a
Sergio Rassega ( considerato una
specie di Gianni Boncompagni
della situazione perché in grado
di svolgere più ruoli e più parti)
, il compianto Carlo Girardini ,
che assieme a Maria Tonini, curavano la rubrica “Noi e voi”. In
quel contenitore, ispirato da Mario Antolini mente storica della
radio, c’era davvero di tutto. A
loro va anche il merito di aver
intrapreso per più anni un filo
diretto natalizio con gli emigrati. Una trasmissione di successo
supportata e possibile grazie all’apporto e collaborazione degli
operatori Italcable.
Poi l’ “ Ospite della domenica
“, trasmissione ispirata e condotta da Adelino Amistadi. Di
settimana in settimana nuovo
interlocutore e diverso il filone di trasmissione. Ed inoltre
la pagina sportiva che quasi in
contemporanea agli avvenimenti
forniva alla domenica risultati e
commenti dai campi di calcio
dell’intero C8. A condurla dal
vivo più firme tra cui Aldo
Pasquazzo, Carlo Girardini, Vigilio Giovanelli, Luigi Grassi
e Silvano Capella. Lo staff Gr
– sport comprendeva oltre l’altro compianto Graziano Ferrari,
Franco Cattarina e Annunziata
Mezzi.
Radio GB1, il cui bacino d’utenza riguardava non solo le Giudicarie ma anche la valle di Ledro
e la vicina Lombardia, era una
fonte informativa inesauribile
che garantiva ascolto, intrattenimento e anche opinione .
Musica e programmi erano assai
seguiti. Luigi Cherubini ( Pascal), Cinzia Monduzzi , Antonella Maestri, Luana e il popolare
Boocher, stravagante personaggio milanese, costituivano una
parte rilevante all’interno della
rete. Nell’emittente anche tanti
giovanissimi che nel dopo lavoro si appiccicavano al microfono
per dar corso alle tante dediche
(Alessandro, Gerardo, Giacomo,
Domenico, Fernando, Ermanno
e Giovanni, oppure Giovanna
e Lella ). Arrivano agli studi di
Cà Rossa in bici , poi più fino a
mezzanotte un travaso di dischi e
telefonate, in nottate scanzonate
e naif, e anche al giorno d’oggi,
irripetibili.
Alla fine scelte editoriali ed economiche hanno traghettato il
tutto a Tione dove da poco
era nata Radio TG8, poi la chiusura stretti da un mercato sempre
più congestionato e difficile.
(Annalisa Bondoni)
Società
SETTEMBRE 2007 - pag.
13
PREMIATO A MOZAMBANO IL SINDACO ATTILIO CALDERA
Rango borgo d’Italia
Apt e comuni impegnati nella valorizzazione di queste storiche architetture
Q
uello che fino a poco tempo fa era solo un sogno
ora è realtà: il Festival dei Borghi più belli d’Italia edizione 2009 si svolgerà a Rango, il suggesti-
L’evento si svolgerà tra un italiani per dare, anche alle picbiennio nel mese di settembre cole eccellenze, l’opportunità
e sarà uno straordinario veico- di diventare protagoniste del
lo promozionale per il paese, rilancio del turismo in Italia.
ma anche per tutto l’ambito Il percorso di Rango verso la
delle Giudicarie Esteriori. La ribalta nazionale è iniziato il 21
manifestazione, nata come fe- luglio del 2006, quando questo
sta delle arti, delle tradizioni piccolo gioiello del territorio
culturali ed enogastronomi- bleggiano è stato ammesso nel
che, ha lo scopo di diffondere Club che annovera i centoses“la filosofia” dei Borghi, il cui santa Borghi migliori d’Italia,
tratto distintivo è la salvaguar- sotto l’egida dell’Associazione
dia della bellezza residua del Nazionale dei Comuni Italiani.
nostro Paese: quella che ormai La filosofia del club è quella di
si trova soprattutto in luoghi riscoprire antichi borghi semiminori, appartati, carichi di sconosciuti ma mantenutisi nel
storia e immersi in paesaggi tempo nella loro originaria belche sembrano pitture. Il festi- lezza, per rivalutarli e promuoval ha proprio lo scopo di dare verli, affinché la particolare
un contributo allo sviluppo del situazione di marginalità possa
turismo di prossimità facendo divenire un valore aggiunto ed
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conoscere meglio l’Italia agli un elemento di valorizzazione
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importante per le loro comunità. A farne parte, i borghi i
cui amministratori e cittadini
sono riusciti, nel corso degli
anni, a mantenerne intatte le
caratteristiche architettoniche,
ambientali, paesaggistiche e
culturali. Rango è con Canale
di Tenno l’unico borgo trentino a far parte del club, con
grande orgoglio e soddisfazione dell’Amministrazione Comunale, della locale Azienda
per il Turismo, ma anche dei
volontari
dell’Associazione
Culturale Valorizzazione Rango che da anni si impegnano
per conservare e far rivivere
tradizioni e usanze del borgo.
L’obiettivo del club è che le
sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei
CY CMY
K
piccoli borghi e i visitatori interessati a conoscerli, possano
trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di
gustare con tutti i sensi.
Dal momento dell’entrata nel
club per Rango i successi si
sono susseguiti: dal pienone
dei Mercatini di Natale dello
scorso anno alla sagra di maggio, fino al 23 giugno data in
cui il Sindaco Attilio Caldera,
la Presidente dell’ApT Rosanna Parisi e i Rappresentanti
dell’Associazione
Culturale Valorizzazione Rango si
sono recati a Pescocostanzo
(Aquila) in occasione dell’Assemblea Nazionale dei Borghi
per presentare ufficialmente
la candidatura per il Festival
2009, personalizzando il momento in terra abruzzese con
l’esposizione e la degustazione
di prodotti tipici del borgo,
con indiscussa protagonista la
tipica noce del Bleggio.
vo paesino del Bleggio balzato agli onori delle cronache
un anno fa, appunto dopo l’entrata ufficiale nell’esclusivo
club riservato ai migliori borghi della nostra nazione.
Ultimo successo in ordine di
tempo, l’uscita del primo settembre a Castellaro Lagusello,
altro borgo d’Italia del Comune di Monzambano, per suggellare ufficialmente il “patto
di amicizia” fra i borghi di
Rango (Trento) e Castellaro
Lagusello (Mantova). In occasione del Festival dei Busker
che ogni anno si tiene a Castellaro, il Comune di Monzambano ha consegnato al Comune
di Bleggio Superiore, nelle
mani del sindaco Caldera, un
attestato di amicizia per la
collaborazione instauratasi tra
i due comuni durante il Festival dei Borghi più belli d’Italia
svoltosi a Castellaro nel 2006.
L’attestato reca la seguente
motivazione “Al Sindaco di
Bleggio Superiore un ricordo,
nel segno dell’amicizia che
oggi formalmente suggelliamo, dopo l’incontro avvenuto
nel 2006 in occasione del Festival dei Borghi più belli d’Italia. Con stima per quanto i suoi
rappresentanti hanno saputo
trasmettere ai visitatori Castellaresi ed un sincero apprezzamento per il grande impegno
di promozione dei luoghi, dei
prodotti e soprattutto del valore degli uomini. Il Sindaco di
Monzambano, Maurizio Pellizzer “. Per celebrare l’evento,
il borgo di Rango ha allestito
un angolo dedicato alla degustazione di prodotti tipici
a base della noce del Bleggio:
fragrante pane, gustose torte
e strudel, robusto liquore nocino e il raro salame alle noci
“nocetto”. Alla cerimonia erano presenti oltre al sindaco, i
produttori locali, rappresentanti
dell’Associazione Culturale Valorizzazione Rango e dell’ApT.
Un patto di amicizia che segna
l’avvio di un cammino comune
per valorizzare e far conoscere
i piccoli borghi, a partire dalla
comune iniziativa “I tesori sconosciuti” che vedrà Rango protagonista del week end del 29 e
30 settembre.
LA SCHEDA
Rango è un piccolo borgo di 120 anime, scolpito nella montagna, immerso in un silenzio
quasi sacrale. Con le sue dimore addossate le
une alle altre e collegate da portici, androni
e corti interne, sembra un abitato fortificato
perfettamente conservato nella sua struttura
architettonica rustica di montagna, retaggio
ben conservato di un passato da borgo di
passaggio per mandrie, greggi e viaggiatori solitari. Il tempo non ha intaccato questo
prezioso patrimonio storico e architettonico
che, al contrario, con il passare dei decenni è
stato ampiamente valorizzato. A testimoniare ancora la sapienza costruttiva del passato,
gli ampi portali, i lunghi loggiati, le ordinate
rastrelliere per l’essicazione e, soprattutto, gli
antichi “vòlt” che si aprono ai visitatori in occasione dei Mercatini di Natale, in programma nel prossimo mese di dicembre.
Passeggiando fra gli androni, le corti interne,
le numerose fontane, nelle strette viuzze selciate, si coglie ancora lo spirito della diffici-
le vita contadina, tanto dura da spingere gli
uomini ad emigrare per imparare a svolgere
lavori oggi abbandonati come il moleta (arrotino) o l’ombrelèr (ombrellaio).
pag.
14
Attualità
SETTEMBRE 2007
Alla difficoltà della legge elettorale si è poi aggiunto il fronte della “sinistra”, che nelle
piccole comunità ha sempre
fatto fatica a penetrare per il
loro radicamento alla tradizione, alla storia. La “sinistra”
appoggiata da una parte del
centro ha cominciato così a
pensare alla “città di valle”,
idea che, se poteva avere una
giustificazione nella gestione
di alcuni servizi fondamentali, dall’altra ha svuotato la vita
stessa delle comunità.
La “città di valle” con la scusa della “razionalizzazione”
ha letteralmente stravolto il
clima delle piccole comunità demolendo e chiudendo
scuole e asili, lasciando a se
stesso il piccolo commercio e
il piccolo artigianato, ma nello stesso tempo cambiando
l’aspetto dei paesi con pesanti, e molte volte brutti, lavori
di arredo urbano. La vecchia
comunità è diventata una località da cementificare con la
benedizione della classe economica. Tanto cemento ma
nessun interesse alla vita, alla
persona. Come diceva il filosofo tedesco Immanuel Kant
(non Diabolik il marito di Eva
Kant) l’uomo da “fine” della
politica è decaduto a “mezzo”
per i conteggi congressuali.
Terzo attacco alla comunità
viene quindi dalla classe imprenditoriale che in barba alla
bontà iniziale del concetto di
“Città di valle” e di “razionalizzazione”, ha puntato a
creare “tutto dappertutto”.
Ogni comunità è ormai diventata una località dove, anche la più montana, vi é ormai
il campo di calcio vuoto, la
zona industriale semideserta, il campo da tennis vuoto
mentre si sono chiuse poste,
scuole, chiese, bar, osterie e
uffici commerciali.
Salviamo le comunità
dalla politica
Necessità di confrontarsi con la gente prima di decidere
S
ono ormai quindici
nità secolari spezzata per il
di Marco Zulberti
anni in cui mi sembra
conteggio del pallottoliere
di osservare una sorta d’attacco continuo al concetto congressuale dei partiti. Le spaccature all’interno delle
di comunità. L’attacco avviene da più fronti. Il primo viene comunità così sono cresciute enormemente confermando
dalla legge elettorale che ha spezzato l’armonia antica, il l’idea che sono le cattive leggi che fanno le persone cattive
rapportarsi della gente con l’imposizione di una sorta di e non viceversa. Le persone una per una sono tutte buone
spartizione tra ghibellini e guelfi per poi contarsi ai con- non solo secondo il Vangelo ma anche secondo la filosofia
gressi politici. “Io rappresento dieci comuni”, “io ne rapp- greca antica con Socrate. Sono i contesti, i clan, i gruppi
resento quattordici”, “io tre” e così via. La vita delle comu- che poi scatenano i sentimenti di scontro.
Ma a aggravare la cosa è stata
la contemporanea esplosione dell’attività amministrativa. La “razionalizzazione”
ha chiuso scuole, allontanato
maestri e professori dal ruolo di riferimento culturale,
ma ha aumentato in maniera
esponenziale la burocrazia e
di conseguenza sia il numero
dei dipendenti comunali che
quelli dei servizi, innalzando
enormemente i costi delle comunità.
E’ allora cosa facciamo? Invece che ammettere gli errori, ritornare indietro, ridare
ossigeno a queste cellule di
vita solidale e sociale, uniche
e straordinarie, che sono le
comunità dove si realizza veramente l’essenza dell’essere
umano, la politica continua
ad errare, a sbagliare, ed ora
progetta di farle fallire, di
chiuderle le comunità come
fossero aziende e incorporarle in una sorta di Holding (che
brutta parola), una città di località da dove praticamente
l’opera di cementificazione e
svendita a kilogrammi del territorio (selling england by the
pound era una mitica canzone
dei Genesis) potrà continuare
indisturbata.
La classe politica per contenere i costi della politica creati da
essa stessa (e qui non si salva
nessuno né destra né sinistra e
che sono soprattutto annidate
nelle comunità più grandi che
non avvertono i bisogni delle
comunità più piccole, dividendosi su slogan ideologici) finirà con il decretare la fine millenaria delle piccole comunità, il
loro fallimento.
Siccome vedo ormai pronto
quest’ultimo passo deciso dai
vertici, dai cosiddetti “cò cernù”, senza parlare con la gente,
da eterno frequentatore delle
minoranze delle minoranze extra-consiliari quale mi ritengo
(sono quarant’anni che sono
orgogliosamente in minoranza in una delle più piccole ma
più vivaci comunità giudicariesi) vorrei lanciare l’invito alla
classe politica di riflettere su
questa delicata questione con
una serie di domande.
Non è meglio, prima di chiuderle, ripensare al concetto di
comunità osservando le realtà
vicine alla nostra, come quella svizzera, austriaca o anche
sud-tirolese, riprogettandole?
Non è meglio prima di chiudere istituzioni millenarie come
pensare a leggi e norme che le
alleggeriscano dalla politica e
dai suoi costi?
Non è meglio pensare ad una
sorta d’organismo locale dove
comunque le comunità mantengono la loro vitalità, la loro
tradizione, la loro peculiarità
economica senza essere strozzate dai costi della politica e
dai suoi errati e innaturali pro-
getti?
Il programma sarebbe semplice: ritorno ad una legge elettorale che favorisca la coesione e
la competenza dei singoli rappresentati, un decentramento
dei servizi ma nello stesso
tempo un mantenimento di
un centro decisionale amministrativo e culturale nella comunità che pensi alle effettive
esigenze della sua popolazione e non della classe imprenditoriale o creditizia con mire
alle volte megalomani, obblighi inderogabili di rispetto del
territorio, ripristino di asili
nido e scuole nelle comunità,
più disagiate, sgravi fiscali per
le attività commerciali locali.
Nel medioevo le comunità ad
esempio si riunivano in consigli allargati di comunità cosidettì “Hoch gericht” in cui
tre quattro cinque comunità
insieme decidevano questioni
importanti.
Pertanto credo si debba dire
che non è giusto che la crisi
creata dai costi della politica
sia gestita dalla stessa classe politica che la ha creata.
Si commetterebbero nuovi
errori. Sono ormai quindici
anni che vedo il gatto che si
morde la coda su questi argomenti. È giusto riconoscere
che un gatto forse non sa far
di conto. Sono reduce da un
lungo viaggio nella Bretagna
più profonda dove vivono i
discendenti di alcuni emigranti cimeghesi. Sarà il motivo
per continuare questa analisi
del rapporto tra comunità,
cultura, tradizione, identità e
economia in un prossimo intervento.
FORUM/ Alle Terme di Comano, il 27 ottobre,
confronto sui servizi sanitari del C8
“Sanità: dalla parte
del cittadino”
“D
alla parte del cittadino: la rete dei
servizi sanitari nelle Giudicarie”
è il titolo del forum che , il prossimo 27 ottobre, si terrà presso il Centro congressi delle Terme di Comano, in occasione del
decimo anniversario di attività della sezione giudicariese del “Tribunale per i diritti del malato”
(“Tdm”), nodo della più ampia rete nazionale
di “Cittadinanzattiva”. Il forum è organizzato dalla presidente della sezione giudicariese del
“Tdm” Graziella Zambotti Trenti e dal gruppo
di volontari che si occupa, attraverso diverse attività (sportello settimanale, raccolto e inoltro
segnalazioni, monitoraggi, incontri con dirigenti
e operatori sanitari, organizzazione di incontri e
dibattiti pubblici), della tutela e della difesa dei
diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari
e assistenziali. L’intento è quello di promuovere
un’occasione di dialogo e confronto attorno al
tema dei servizi sanitari, vissuti dalla parte dei
cittadini. Al forum parteciperanno, tra gli altri,
personalità della politica e delle istituzioni, dirigenti dell’Azienda provinciale servizi sanitari,
rappresentanti della sede provinciale e nazionale
di “Cittadinanzattiva”. E, naturalmente, tutti i
cittadini-“attivi” che vorranno far sentire la propria voce. Per dialogare, insieme, del rapporto
tra i servizi sanitari e la gente. All’attenzione del
forum saranno segnalate le buone pratiche dei
servizi sanitari, ma anche le criticità del nostro
sistema, per affrontarle e risolverle insieme. “I
cittadini attivi – spiega Graziella Zambotti Trenti – sono tutti coloro che si attivano per migliorare, nella misura che è loro possibile, il bene
comune”, secondo lo spirito più autentico di
“Cittadinanzattiva”, contenuto nell’art.118 della
Costituzione , che recita: “Stato, regioni, province, città metropolitane, comuni favoriscono
l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e
associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della
sussidiarietà”.
Il forum sarà coordinato dal giornalista Franco De Battaglia. Tra coloro che, fino ad oggi,
hanno dato conferma di esserci, troviamo:
l’assessore Remo Andreolli, il dirigente generale dell’Apss Carlo Favaretti, il direttore del
distretto Franco Fiorentini, il presidente del
distretto sanitario Giudicarie e Rendena Vincenzo Zubani, il dott. Claudio Scalfi, la dottoressa Mariangela Togni, il presidente di “Cittadinanzattiva” del Trentino Pietro Fabbri,
Giulia Mannella per il movimento nazionale,
il docente universitario Cleto Corposanto.
Partecipa anche tu al forum! Segnala le buone
pratiche e le criticità non ancora risolte che
conosci nell’ambito dei servizi sanitari, inviando una mail all’indirizzo: tdm10cittadinan
[email protected], oppure una lettera da inserire nell’apposita cassetta presso l’ospedale o,
ancora, telefonando o inviando un messaggio
al numero: 338 8026491.
Società
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PINZOLO 22 SETTEMBRE : PREMIO INTERNAZIONALE SOLIDARIETÀ ALPINA
Al cinese Chun Yang la
prestigiosa onorificenza
L
a solidarietà in montagna, caratteristica della
gente che vive in un ambiente avaro di risorse,
ma ricco di umanità, non ha confini, abbraccia
tutto il pianeta. Lo testimonia in maniera concreta il
Premio Internazionale della Solidarietà alpina, giunto ormai alla sua 36ma edizione. Che, dopo aver assegnato la Targa d’argento a uomini di straordinaria,
eroica generosità, protagonisti di soccorsi al limite
L’onorificenza gli verrà consegnata con una solenne cerimonia a Pinzolo in municipio sabato 22 settembre,
con la motivazione: “testimomianza viva che la solidarietà in montagna non
conosce confini e parla un
solo linguaggio, al di là di
idiomi diversi e del colore
della pelle”. Si è arrivati a lui
grazie all’interessamento delle sorelle Eleonora e Veronica Campidelli di Pelugo, una
delle quali abita a Pechino,
persone che il Comitato del
Premio ringrazia sentitamente per la disponibilità. Chun
Yang, fra gli altri suoi interventi, è stato protagonista di
un’impegnativa operazione
di soccorso per recuperare
l’italiano Piero Costa - (ha
assicurato la sua presenza a
Pinzolo alla cerimonia) - sulla montagna Cang nei pressi
della cascata dei Sette Draghi.
Ma ne ha anche organizzato il
rientro a Shangai, dopo averlo assistito nella sua permanenza all’ospedale di Dali. Di
etnia Han è nato il 23 ottobre
1964 nella contea di Mindu
(Yunnan) che confina con le
regioni autonome del Tibet e
del Guanxi, con le province
del Sichuan e Guizhou, con
il Vietnam, il Laos e la Birmania: una terra bellissima.
L’altopiano, attraversato dal
Si-kiang, dal Mekong e dal
Saluen, i fiumi immensi che
percorrono tutta la penisola
indocinese, è coperto da ricche foreste con una vegetazione rigogliosa, favorita dal
clima temperato subtropicale. La capitale, Kunming, è
definita “la città dall’eterna
primavera”. E’ la provincia
cinese che conta il maggior
numero di minoranze etniche (Yi, bai, Lisu,
Nasi, Dai). Sulla
riva ovest del lago
Ehrai, che è lungo
più di 40 chilometri ed è alimentato
da ben 18 fiumi,
si trova la città di
Dali, splendida di
marmi, usati nella costruzione di
templi e palazzi
imperiali. Chun
Yang vive qui. Con
un master in “Gestione dell’economia locale” fa
parte della Guardia forestale della
Contea di Dali,
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dell’impossibile, ed appartenenti alle nazioni più diverse, dall’ Alaska alla Romania, ha scelto quest’anno Chun Yang, un agente forestale della contea di
Dali, situata nella provincia cinese dello Yunnan, ai
confini con il Tibet. Lo ha deciso il Comitato presieduto dal cavalier Angiolino Binelli, anima ed ideatore
del Premio, oltre che figura mitica del volontariato in
montagna.
dove oggi ricopre il ruolo di
capo del locale distretto. Ha
fatto propri i valori della protezione ambientale, gestisce
con ottimi risultati l’ufficio
locale con grande impegno e
generosità. Persona di natura mite e armoniosa adempie
con scrupolo ai lavori di pattugliamento delle zone pro-
tette del distretto allo scopo di prestare soccorso agli
uomini e di salvaguardare il
patrimonio ambientale della
flora e della fauna locale dagli attacchi illeciti: un degno
esponente di quella solidarietà montana che avvicina gli
uomini indipendentemente
dalla razza, dalla nazionalità,
dalla religione e dalla lingua.
Venerdì 21 si incontrerà,
come da tradizione, con
gli alunni delle scuole di
Pinzolo e Caderzone del
Centro comprensivo della
Val Rendena, cui parteciperà le sue esperienze rispondendo alle loro domande. Il
programma di quest’anno
prevede anche un concerto
in onore del premiato e delle delegazioni partecipanti,
nelle sale di Palazzo Bertelli
a Caderzone. Farà da cornice all’evento ed una manovra
dimostrativa di salvataggio a
cura dei Corpi Volontari della Protezione Civile e della
Guardia di Finanza.
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Attualità
SETTEMBRE 2007
Ha più che ragione l’amico mio,
abituato, lui come me, al pane casalingo con salame di puro suino,
formaggio stagionato e minestroni d’ortica a cena e colazione, con
polenta e rimasugli per il pranzo
abbondante e salutare. Altri tempi, altre storie, altre tempre ! Ma,
- ahi me ! - la vita continua e già ci
inoltriamo nella stagione fredda,
ricoprendoci di stracci fino alla
prossima primavera. Ritornano le
magagne, i reumatismi che ci avevano provvisoriamente abbandonato, ritorna la politica, quella
“politicata”, che durante l’estate,
colpevole il gran caldo, ha dato i
numeri sia a destra che a manca,
creando confusione e scompiglio
anche per il vostro amatissimo
(sciagurato eh, eh!) Saltaro, che a
queste cose è rotto da tempo, essendo stato nei secoli testimone di
inimmaginabili nequizie. Da quel
che mi appare da quassù, dalla
cima dei miei pensieri, innevata da
abbondanti e candidi capelli, sento vibrare corde elettorali sbalorditive ad un anno dalle prossime
elezioni provinciali. Non è un po’
troppo presto? Sembra di no per
gran parte dei nostri politici, ormai l’anno che viene sarà tutta una
campagna elettorale in barba alle
cose da fare che sono ancora molViva le architetture alpine e la
salvaguardia del territorio.
Viva tutti i nostri politici e tutti
i nostri tecnici che sanno difendere la nostra terra, la nostra
tradizione e la nostra cultura.
Troppo entusiasmo? Forse avete
ragione, per la verità avete sicuramente ragione, basta dare un’occhiata a queste foto o meglio
prendersi la briga di salire fino
al paese di Caderzone (fresco di
Bandiera arancione per la qualità
di vita e la salvaguardia dell’ambiente) dove si può ammirare in
tutto il suo splendore la nuova
opera dell’ingegno dell’uomo e
del suo impeccabile senso pratico. Lo scorso anno si è inaugurata la nuova circonvallazione
del paese che, se da una parte ha
tolto parte del traffico dal centro
del paese (sarà per questo che
gli hanno assegnato la Bandiera
arancione?), dall’altra ha “solamente” sacrificato un tratto del
fiume Sarca, ricoprendolo con
una meravigliosa colata di diverse
migliaia di metri cubi di cemento arricchita da splendidi archi di
abbellimento in acciaio zincato
che si inseriscono perfettamente
nell’ambiente circostante (sig!) e
per non perdersi nemmeno un
minuto dello spettacolo sono
anche illuminati di notte (doppio
sig!). Certo il pilone sud, piantato
in mezzo al fiume è uno spettacolo unico, ammirabile anche
dalla pista ciclabile che ci passa
esattamente sotto (attenzione alla
testa!), ma non è questa l’opera
più pregnante e densa di significato che i tecnici e i politici della
nostra amata Provincia hanno
voluto regalarci. Dobbiamo fare
un piccolo passo indietro: la strada sopra citata attraversa in tutta
la sua lunghezza il campo da golf
preesistente (nessuno ha pensato
che poteva generare dei problemi?) sul quale ci sarebbe pure
molto da dire ma che, perlomeno, ha il pregio di aver mantenuto
lontane le speculazioni edilizie da
una delle poche aree verdi rimaste
in valle. Il gioco del golf, praticato
da pochi (ma importanti) valligiani e da qualche turista facoltoso,
IL SALTARO DELLE GIUDICARIE
Provinciali 2008, parte la corsa
D’ora in poi aspettiamoci di tutto e di più
L’estate è finita. La vendemmia prematura lascia intravedere vino eccellente per rinfrancare i cuori di noi montanari musoni e solitari. Le patate del Bleggio hanno già
dato le loro soddisfazioni ed il granturco di Storo sembra dare anche quest’anno segni di raccolto abbondante
e di ottima qualità. Le vacche son calate dai monti per
rinstallare a rimuginar l’inverno e l’Abele è ritornato dal
mare soddisfatto. Bianco ancora come il latte e rugoso
oltre ogni limite, non ha visto né sole né acqua di mare,
ma fiumi di sangiovese, buono, ma che con il nostro
te in consiglio provinciale, tanto
varrebbe che se andassero tutti a
casa e votassimo quest’autunno, si
recupererebbe tempo, e saremmo
esentati dall’assistere per un anno
intero al miserevole teatrino delle
bugie, delle false promesse, delle
lusinghe che già giungono abbondanti nelle nostre case.
Questo è quanto suggerisce
l’Adelino, che è vecchio del mestiere, ma ormai anche lui predica
nel deserto. E così c’è già chi
propone di rivestire di nuovo gli
Schutzen, con nuove bardature
e nuovi pennacchi, magari anche
le bande musicali, e magari anche
le maestre d’asilo, i maestri ed i
professori, i bidelli e - perché no?divise nuove anche per i cori parrocchiali, le fanfare alpine, gli stradini, gli ospedalieri (suggerimento
per Andreolli, basta con il bianco
negli ospedali, che ha del cadaverico, vestiamoli di rosa, all’impronta dell’ottimismo!), mettiamo
le divise anche ai dipendenti provinciali così li potremmo meglio
marzemino, neanche lo si deve confrontare.
L’hanno deluso, a suo dire, le donne seminude che brulicavano per tutto il litorale romagnolo, che ai suoi tempi erano cerbiatte, oggi, e quest’anno in particolare, le
ha viste aumentate di stazza, più larghe che lunghe in
gran parte, colpa a suo dire dei nuovi occhiali di cui si
è attrezzato, ma ancor più dell’alimentazione moderna
a base di nutelle, formaggini, crackers, popcorn, e tutte
quelle diavolerie americane che rovinano non solo la linea, ma anche il fegato della nostra gioventù.
identificare se fossero fuori posto,
con qualche milione di euro si potrebbero accontentare un sacco di
persone e raccogliere un sacco di
voti!
Tutto bene, purchè queste proposte, che sono per ora solo promesse, siano poi mantenute, bah!
Ancor più strampalata la proposta
che la Provincia finanzi le sagre
paesane, così com’è stato annunciato, qualcosa al Parroco per la
processione per il Santo Patrono
e qualcosa ai baristi perchè ribas-
sino le bevande nel giorno della
sagra, bah! Arriveranno di certo
le proposte di finanziare la nuova posa di crocefissi e capitelli ad
ogni angolo delle strade di campagna, e magari, anche quella di
finanziare sexy shop e lap dance,
niente di male dato che lo si è gia
fatto concedendo copiosi (spero
di no!) contributi per il porno karaoke di Dro al solo scopo di elevare il livello culturale dei Trentini,
mai come in questo periodo bisognoso d’essere qualificato.. Bah!
SPAZIO APERTO
NicolaCozzio:«Vivailprogresso»
consiste nello sparare con mazze
di varie fogge delle palline verso
una piccola buca posta nel prato. Il fatto è che non sempre le
palline vanno esattamente nella
buca e a volte prendono delle
traiettorie inaspettate. Potrebbero
addirittura cadere sulla sede stradale dove, con molta “fortuna”,
potrebbero persino colpire delle
auto in transito! (chissà quante
probabilità ci sono, forse le stesse che ci cada un vaso di fiori in
testa!) Allora, che fare? Ecco che
entrano in funzione i cervelli più
fini dell’intellighenzia provinciale.
Facciamo una bella gabbia con
pali in acciaio zincato e reti metalliche molto fitte, lunga qualche
centinaio di metri che sia una
splendida barriera contro questi
possibili oggetti volanti perfetta-
mente identificati. Deve essere
alta almeno otto metri e ci deve
essere una coppia di pali ogni
quattro metri perché non si sa
bene con quale violenza certi oggetti possono precipitare dal cielo. Ci vuole una cosa robusta e seria. Detto fatto! Strada chiusa nel
periodo di maggior traffico, così
a Strembo e Caderzone non soffriranno di nostalgia per il traffico
perduto, e via ai lavori d’urgenza.
Il risultato, pur non ancora completato, è sotto gli occhi di tutti!
Un rendenero qualunque come
me potrebbe anche chiedersi: Ma
non era forse meglio fare delle
semplici reti, magari in tessuto
verde per essere meno notate, a
bordo del campo da golf? Non si
poteva ad esempio girare qualche
buca in modo che i golfisti non
fossero costretti a sparare le loro
palline verso la strada, ma verso il
lato opposto? Ma se io devo passare dalla Tutela ambientale per
ottenere il permesso di colorare
gli scuri di casa mia con verde
chiaro o verde scuro, come mai
questo schifo di gabbia metallica
viene tranquillamente approvata?
Ma prima di costruire la strada, a
nessuno è venuto in mente che
attraversa un campo da golf?
Quanto ci sarà costato questo
splendido esempio di architettura tradizionale nel cuore della Val
Rendena? Perché non ingabbiare
SPAZIO APERTO/Scalfi: «Vorrei con queste righe spezzare una lancia a favore di Fabio Simoni»
D
Feste senza alcol
opo botta e risposta apparse
su “Il Giornale delle Giudicarie” tra Fabio Simoni e la Pro
Loco di Ragoli, vorrei, con queste righe,
spezzare una lancia a favore di Fabio Simoni.
Ciò per il fatto, che sono un’ alcolista in
trattamento e sobrio da oltre 14 anni,
riesco quindi a comprendere e condividere chi denuncia apertamente il pericolo della “super” distribuzione di alcol
nelle varie feste paesane e non.
Come sostiene la Pro Loco di Ragoli,
l’aver consumato parecchie centinaia di
litri di aranciata, coca cola, acqua minerale succhi di frutta ecc …., si scontra visibilmente con un consumo maggiore di
litri di birra (3.300) per non parlare delle
altre bibite alcoliche non menzionate.
Mi stupisce che la Pro Loco di Ragoli
non abbia il coraggio di dire che le feste
senza birra non tirano e, quindi se non
ci fosse tale bevanda, tutto lo sforzo da
loro decantato sarebbe nullo.
Come asserisce Fabio Simoni, tutti sanno che il volontariato è faticoso e quando i risultati non si vedono (introiti per
l’autofinanziamento) parecchi volontari
si ritirano e, di conseguenza, restano i
soliti quattro a tirare la carretta.
L’ACAT, (Associazione Club Alcolisti in
Trattamento) presente anche sul nostro
territorio, ogni anno organizza la “Festa
senza alcol”.
Posso affermare con certezza che non
ci sono migliaia di avventori come nelle
altre feste campestri o paesane, ma posso assicurare che la “Festa senza alcol”
richiama tanta gente (anche da fuori
provincia) per condividere con gli altri
lo stile di vita e cioè vivere senza.
Provare per credere.
Comunque, auguro di cuore alla Pro
Loco di Ragoli che in futuro possa pubblicare sui quotidiani regionali questo
titolo: “Cinquemila presenze alla Festa
Cauntry senza alcol” e sono certo che
molti plaudirebbero questo risultato.
All’amico Fabio Simoni un grazie particolare per aver fatto emergere con i suoi
articoli un problema piuttosto scottante ed attuale, purtroppo presente anche
nelle nostre Comunità, e cioè il consumo
sproporzionato di alcol da parte dei giovani specialmente il fine settimana.
Rodolfo Scalfi
E già che ci siamo, qualcuno
proporrà la raccolta differenziata
per le cacchette dei cani, da non
confondersi col più vile letame, e
la toilette ( qual è il cane che oggi
non faccia toilette almeno una
volta la settimana, anche se costa un sacco!), diamo contributi
ai possessori perchè i più fedeli
amici dell’uomo siano accuditi nel
migliore dei modi.
Non l’ho ancora sentita, ma arriverà la proposta di finanziare
nelle valli l’acquisto di una pecora o capra (indifferentemente) ad
ogni famiglia, da legare fuori casa,
a disposizione dell’orso di turno,
che passando da quelle parti, per
caso, si possa sfamare senza sbranare il padrone di casa. E quante
e quante altre ancora di queste
cretinerie sono nel cassetto dei
vari politici da tirar fuori al momento opportuno, e non ridete,
vi prego, c’è solo da piangere e
parecchio! L’importante per tutti noi è che queste balordaggini
vengano prese per il verso giusto
e ci aiutino a qualificare i personaggi che le propongono. Tutto
lì! Noi da quassù, ci divertiremo
a prenderne nota e segnalarvele
se a voi dovessero sfuggire. Statene certi. La prossima volta con
nomi e cognomi.
anche tutta la strada che porta a
Campiglio dove possono cadere
dagli alberi pigne, scoiattoli morti,
chicchi di grandine o altri oggetti
non identificati? Infine: perché i
rendeneri lasciano stuprare così la
loro terra? Perché i nostri amministratori piegano sempre supini
il capo alle decisioni di mamma
Provincia? Dove sono gli ambientalisti, oltre a perpetrare battaglie più o meno sensate in sede
provinciale? Dove è finito l’amore per la propria terra e per le proprie tradizioni? È questo il futuro
scenario che stiamo preparando
per i nostri figli?
Tutte domande vane che resteranno senza risposte, tanto il
tempo passa e ci si abitua anche
al peggio. Non ci resta che ringraziare sentitamente tutti quelli
che governano la nostra vita e
che ci preparano ad “un futuro di
benessere e progresso”, fatto di
cemento, asfalto, acciaio e zinco,
non di quegli insulsi e retrogradi
materiali come il legno e la pietra
che sanno tanto di medioevo.
Così noi rendeneri aspettiamo
ansiosi le prossime magnificenti
opere promesse dal nostro Olimpo dei politici, tra cui una meravigliosa superstrada che porterà in
un attimo una gigantesca folla di
turisti chiassosi ed inquinanti nella “Perla del Brenta”, sacrificando
solo pochi prati vuoti e qualche
vecchio ed inutile albero di fondo
valle: ma, per togliere il traffico
dalla valle la logica è costruire un
altra strada?
Siamo inoltre ansiosi di poter sciare per un giorno intero su tutte le
piste di Pinzolo e Campiglio sempre con gli sci ai piedi, cosa che
ci costerà solamente il sacrificio
di qualche fetta di bosco secolare,
violentando così l’ingresso al magico Regno di Brenta attraverso
una delle sue valli più belle: ma, ce
la faremo a fare tutte quelle piste?
E quanto ci costerà una giornata
di sci? Non preoccupiamoci, non
dovremo aspettare a lungo, tutti
gli amministratori e tutti i politici
sono già perfettamente d’accordo, le firme sono già state fatte.
Nicola Cozzio
Cucina
SETTEMBRE 2007 - pag.
Domenica 16 settembre si conclude la stagione estiva
Un’estate al Doss del Sabion
S
Un tocco di magia con le arpe eoliche di Luigi Berardi
alla scoperta del paesaggio sonoro
i conclude il 16 settembre la stagione estiva di
Funivie Pinzolo SpA, una stagione che è coincisa
con il successo nel mese di luglio derivante dalle
folle di tifosi richiamati dalla Juventus in Rendena e
con un più incerto agosto, contraddistinto da variabilità meteorologica e dunque da incostanza nei passaggi sugli impianti. Molti gli eventi che hanno segnato
l’estate al Doss del Sabion, tra cui quello di apertura,
Tra gli eventi gastronomici
con “Antichi sapori in quota”, appuntamenti itineranti
nel gusto della cucina locale,
e quelli sportivi, i week end di
bike al Doss del Sabion, durante i quali gli istruttori della Scuola di MTB Adamello
Brenta hanno accompagnato
gli sportivi delle due ruote
lungo i tracciati a scendere
dai 2100 metri della cima.
C’è chi a questo ha preferito
il parapendio – e di vele quest’estate se ne sono viste veramente molte – come gli ap-
con la suggestiva Passeggiata musicale che ha visto per
protagonisti la banda comunale e il coro Presanella di
Pinzolo, per proseguire poi con la performance originale e suggestiva dell’artista Luigi Berardi, interprete del
paesaggio sonoro (evento giocato in due tempi, lungo
il percorso Amolacqua e al Doss del Sabion, grazie alla
collaborazione tra Funivie Pinzolo e Parco Adamello
Brenta).
passionati dell’A.S. Par Aria
o gli iscritti alle varie scuole,
anche tedesche, che hanno
partecipato ai corsi svoltisi
proprio a Pinzolo al Doss del
Sabion.
Conferme anche per il Pratomatto, il parco giochi per i
bambini, che ha incontrato e
soddisfatto le esigenze di genitori e bambini attirati a Prà
Rodont e successo per il programma di attività di intrattenimento “Le avventure di
Rendy”, organizzato da Funivie Pinzolo SpA e dalla Pro
Loco di Carisolo e attuato
dalle educatrici della cooperativa “Il Sorriso - Tagesmutter del Trentino” e “Altana”:
tra incontri in fattoria, scoperta del mondo delle api, salite al pascolo di Prà Rodont,
giornate nel Parco da fiaba e
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Prevendita delle stagionali
Pinzolo entro il 30 settembre
Con la conclusione dell’estate tradizionalmente si aprono i
termini delle prevendite per le tessere stagionali di Funivie
Pinzolo SpA. Entro il 30 settembre, infatti, è possibile acquistare la stagionale con un risparmio, per i residenti nel
Comprensorio delle Giudicarie, del 30% sulle tariffe, che del
resto sono rimaste immutate rispetto all’inverno scorso. Per
fare un esempio, un adulto può acquistare un inverno di sci
al Doss del Sabion a € 171,50 (€ 128,50 senza Natale e senza
domeniche), un bambino a € 84,00 (€ 63,00 senza Natale e
senza domeniche).
Tra l’altro, da quest’anno scolastico, Funivie Pinzolo SpA ha
stretto un accordo quadro con l’Istituto don Guetti di Tione
in particolare per quanto concerne le attività formative sugli
sci degli studenti iscritti al Liceo della Montagna.
laboratori di creatività sono
stati a decine, ogni settimana,
i bambini che vi hanno preso parte, divertendosi e conoscendo il territorio sotto
nuove sfaccettature. La proposta, del resto, era stata insignita del marchio Family in
Trentino, in quanto iniziativa
aderente al progetto “Amici
della Famiglia” della Provincia Autonoma di Trento.
L’estate del collegamento
M
a è stata soprattutto l’estate dell’Accordo di programma quadro,
quella ormai a termine, firmato il
3 agosto nel municipio di Giustino dal Presidente Dellai, da Trentino Sviluppo SpA, dai
presidenti di Funivie Pinzolo e M. di Campiglio e dai sindaci (e commissari) della Val
Rendena e di Ragoli. Un accordo che, sostituendosi al precedente, del 2004, ha preso
atto del nuovo progetto di collegamento tra
le aree sciistiche di Pinzolo e di Madonna
di Campiglio e soprattutto ha messo a fuoco temi relativi alla mobilità interna e tra le
destinazioni, con l’obiettivo di riqualificare
ulteriormente l’intera zona e Madonna di
Campiglio, in particolare, dal punto di vista
di un’attrattività a livello internazionale dovuta ad una nuova qualità della vita e della
mobilità.
Per Funivie Pinzolo l’Accordo comporterà, in sintesi, la realizzazione di una cabinovia, ad opera di Trentino Sviluppo SpA,
che – unico impianto – trasferirà gli sciatori
dalla Puza dai Fò, dove attualmente parte
la nuova seggiovia Brenta, a Patascoss, pas-
sando per due stazioni intermedie, a Plaza
e al Colarin. Qui la PAT sta procedendo
speditamente alla conclusione dell’opera,
ovvero alla realizzazione del parcheggio di
testata su due livello e, all’ultimo piano, di
un centro per la Protezione Civile, che potrà
disporre anche, sulla sommità dell’opera, di
una piazzola di atterraggio per l’elicottero.
Ma, per tornare alla questione sci, Funivie
Pinzolo SpA potrà ampliare la propria area,
con una nuova telecabina che dal Tulot salirà alla Malga Cioca e con la sostituzione
dell’attuale seggiovia Cioca e, in termini di
piste, tracciando la pista Tulot (dalla Malga
Cioca al Tulot) e la pista Rigoza (dalla stazione a valle della Fossadei all’innesto con
la Tulot). Queste, completandosi nella parte
alta grazie ai nuovi collegamenti previsti per
l’inverno entrante (il collegamento tra la Rododendro e la Cioca2 e tra la Rododendro
e la Fossadei), consentiranno interessanti
ed unici percorsi di sci, dal Doss del Sabion
al Tulot, con dislivelli di 1.250 metri e lunghezze variabili, a seconda degli itinerari, tra
i 3,5 chilometri e i 5,5 chilometri.
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18
Sport
SETTEMBRE 2007
Piller Cottrer, Zorzi, Santus, Clara, Checchi:
la squadra nazionale di sci nordico in ritiro a Pinzolo nell’ultima settimana di agosto
Sfida all’ultima buca
S
Marco Selle l’allenatore della nazionale di fondo
A fare da cornice alla serata
un pubblico entusiasta di giovani in rappresentanza delle
squadre sportive della Valle,
i numerosissimi atleti dell’US
Carisolo e dello Sci Club Val
Rendena fondo di Javrè (con
i presidenti Valter Maestri e
Maurizio Simoni), l’Hockey
Club Val Rendena, le pattinatrici dell’artistico di Pinzolo,
la squadra di MTB della Valle,
la Scuola Calcio Val Rendena e lo Sci Club Val Rendena
discesa, che nei confronti dei
fondisti hanno dimostrato il
calore e l’affetto delle migliori
occasioni.
Significativa la loro testimonianza di sportivi DOC e grande lo spessore umano oltre
che agonistico della nazionale,
che, durante il ritiro e soprattutto a metà settimana, in un
singolare rinfresco presso la
ClubHouse di Bocenago, si è
confrontata amabilmente con
i giovani atleti locali del fondo, firmando autografi, non
risparmiando suggerimenti e
consigli, confermando così
la carica e la simpatia dei suoi
atleti, di calibro internazionale, ma capaci di incoraggiare
i piccoli sportivi con la stessa classe che dimostrano nel
confronto con i big degli sci
stretti a livello mondiale.
La squadra è stata invitata ed
ospitata a Pinzolo, in Val Rendena, dal Centro Fondo M.
di Campiglio e dall’Azienda
L’ultimo giorno, battaglia sul green del Golf Club Rendena
i è concluso nel migliore dei modi sul green del
Golf Club Rendena – sotto un caldo sole estivo
– il ritiro della nazionale di sci nordico a Pinzolo, che, per una settimana, sotto la guida dell’allenatore Marco Selle e accompagnata negli ultimi giorni
dal direttore tecnico della squadra Silvio Fauner, si è
preparata alternando allenamenti sugli skiroll ad altri
in mountain bike e in palestra.
Gli atleti, sia i campioni olimpici e mondiali straordiper il Turismo, nonché dall’US. Carisolo e dalla Scuola
di Sci Fondo Malghette di
Campiglio tramite i rispettivi
presidente e direttore, grazie
all’amicizia cresciuta durante
l’ultima stagione invernale in
occasione del ritiro al Centro
Fondo di Madonna di Campiglio del G.S. Carabinieri,
coordinato da Danilo Antonipieri, Comandante del Centro
Sportivo Carabinieri di Selva
Gardena, con Piller Cottrer,
Di Centa e Fauner protagonisti d’eccezione.
Fauner ha visitato la squadra
in questi giorni a Pinzolo, presentandosi nella nuova veste
di assistente direttore tecnico
della nazionale, ruolo che ha
La nazionale di fondo con gli atleti dell’US Carisolo e dello Sci Club Val Rendena - Fondo di Iavrè
ufficialmente rivestito chiusa
la stagione agonistica invernale 2006/2007. Con lui alla
cena di gala alla Clubhouse
del Golf Club Rendena, anche
Danilo Antonipieri, che ha
confermato l’organizzazione
per il 16 e il 17 gennaio 2008
di due gare importanti, a livello internazionale, tra cui una
gara sprint, nate appunto dalla
collaborazione tra il G.S. Carabinieri e lo Sci Club Campo
Carlo Magno di Michele Maturi, presso il Centro Fondo di
M. di Campiglio.
Il ritiro della nazionale a Pinzolo Val Rendena, nonostante
abbia sofferto per le condizioni
meteo non eccezionali, è stato
ugualmente intenso in termini
di allenamento e di impegni
in previsione della prossima
stagione invernale, che vedrà
impegnata la squadra in particolare per l’appuntamento
d’eccellenza della Coppa del
Mondo. Marco Selle ha confermato l’obiettivo di voler aumentare la rosa di atleti inseriti
nella squadra rossa, ovvero nella testa di serie dello sci nordico
mondiale. La Val Nambrone, la
Val Genova e tutta la Val Rendena, con i percorsi ciclabili e
le strade forestali, sono state lo
scenario prescelto dallo stesso
Selle per gli stage di allenamento, così come, svelando un profilo sportivo diverso degli atleti,
nari come Pietro Piller Cottrer, Cristian Zorzi e Fabio
Santus sia le “nuove leve”, più giovani, ma di altrettanto grandi prospettive come Valerio Checchi e Roland
Clara, sono stati salutati a Pinzolo all’indomani del
loro arrivo (domenica 26 agosto), in particolare dalla
presidente dell’Azienda per il Turismo Jalla Detassis
e dal responsabile del Centro Fondo di M. di Campiglio Michele Maturi, padroni di casa e organizzatori
del ritiro.
L’Olimpico Pietro Piller Cottrer
il campo del Golf Club Rendena, dove si è disputata nel pomeriggio di venerdì una gara,
una lousiana, che, a squadre
di cinque, ha abbinato gli atleti del fondo ai soci del circolo
rendenese, sulle nove buche
del campo di Bocenago. Selle
buon golfista abbinato in squadra al direttore del Golf, Emanuele Mariotti, Fauner neofito
sul green a fianco di Michele
Maturi e di Roberto Serafini,
presidente dell’Associazione
Sportiva Golf Club Rendena,
Piller Cottrer meno a suo agio
con i ferri che con gli sci, ma
affiancato da Giovanni Catturani, maestro di golf del circolo, e da Maurizio Plotegher,
maestro di sci e snowboard di
Campiglio.
L’appuntamento va ora alla
prossima stagione invernale
che, sotto i migliori auspici di
una collaborazione rinforzatasi con il ritiro di questi giorni
e nelle migliori intenzioni di
tutti, dovrebbe riportare atleti,
allenatori e tecnici a sperimentarsi, questa volta in versione
invernale, sui tracciati di sci
nordico a Campo Carlo Magno a M. di Campiglio.
Sport
SETTEMBRE 2007 - pag.
19
Grande successo per la 24 ore Val Rendena valida come V^ tappa
del circuito nazionale 24 CUP MTB
INSIEME PER TIZIANO
Amava la montagna, lo sport e la mountain bike…amava la
vita. Lo ricordano così gli amici dell’Alpin Go Val Rendena e
quanti condividevano con lui una salita con gli sci d’alpinismo
o una gita in montagna… Alla 24 ore Val Rendena Tiziano
Polla, giovane boscaiolo di Caderzone scomparso tragicamente per un infortunio sul lavoro la primavera scorsa, partecipava da solitario. Molti amici, 9 solitari (tra cui il fratello) e una
squadra da otto, hanno corso per ricordarlo e sentirsi vicino a
lui per 24 ore indossando la maglietta con una sua foto.
1300 biker’s al via e
festa night and day
Grande soddisfazione per il C.O per una manifestazione sicuramente riuscita
D
Sandro Ducoli in azione
Il gruppo dei ragazzi “Insieme per Tiziano”
Partiti alle 13.00 dalla piazza principale di Strembo, sotto un bel
sole di settembre, i 1300 atleti al
via hanno colorato con un bellissimo serpentone la strada principale
che collega Strembo a Caderzone
per poi immettersi nell’anello di
gara tra due ali di folla.
Subito in testa Gianfranco Mariuzzo, capitano del Team Lee
Cougan, che riesce a tagliare il
traguardo con una manciata di
secondi di vantaggio su Silvano
Janes della Asd Formaggi Pinzolo Fiavè. Fino a sera i giri si
susseguono veloci con i bolzanini a lanciare il giro e i trentini ad
inseguire. Tramonta il sole e i due
Team sono ancora lì, a contendersi il primato con vantaggi inferiori
ai due minuti. Nella notte la LEE
Cougan inizia a guadagnare qualche secondo a giro e all’alba il suo
vantaggio è di sette minuti: tanto
basta per passare una mattina un
po’ più tranquilla ed arrivare al tra-
Il Comitato organizzatore della 24 ore Val Rendena
MARGHERITA BELTRAMOLLI
La campionessa reduce dalla competizione off-limits Parigi-Brest-Parigi, ha scoperto la mountain bike proprio con
la nascita della “24ore Val Rendena” nel 2003. Fu amore a
prima vista. Al traguardo giunge “distrutta”.
“Per me è stata la più dura, la più sofferta, la più emozionante. Fino all’ultima ora tutto era in gioco. Sono arrivata in
Val Rendena per onorare la manifestazione pensando di fare
solo qualche giro, poi invece ho stretto i denti e ho ottenuto
una vittoria inaspettata. La dedico al mio paese, Storo, e a
chi mi segue sostenendomi lungo il percorso. Mentre corro
capisco che c’è molta gente che mi vuole bene e questo mi
fa piacere e mi spinge a fare sempre meglio.”
Margherita Beltramolli -
Foto Mauro Binelli
ue giorni di sport,
di Matteo
due giorni di divertimento, due giorni di festa in Val Rendena nella
splendida conca verde nel bel mezzo del Parco Naturale Adamello Brenta. Successo strepitoso per una Va edizione della 24
ore Val Rendena Memorial Giorgio Ducoli valida come Va tappa del circuito nazionale 24 Cup Mountain Bike da incorniciaguardo da trionfatori.
Ma ancor più hanno scaldato gli
animi dei moltissimi tifosi costantemente assiepati lungo il percorso le sfide individuali. Tra i maschi
parte bene Alberto Zambelli del
Team Manuel Bike, che resiste
in testa per due ore, ma deve cedere il passo ben presto al ritmo
incalzante di Claudio Pellegrini
della Bossini Folli – Nardis Sport
Pinzolo che nel pomeriggio decide di allungare il passo. Gli resiste
solo Alessio Bisio che fino a sera
è a circa un giro. Poi cala la notte
e calano anche le forze di molti
atleti. Zambelli e Bisio rallentano
e ne approfitta Luciano Zattra
del Team Ecor Mtb Schio che si
porta in seconda posizione. Dopo
le 24 ore al traguardo Claudio Pellegrini, con i suoi 76 giri percorsi
per un totale di 501 chilometri e
quasi 8000 metri di dislivello e Luciano Zattra del Team Ecor Mtb
Schio con 488 chilometri percorsi
possono davvero festeggiare per
l’impresa compiuta.
Tra le donne gara emozionate per
i molti avvicendamenti al comando. Partita a mille Lorenza Menapace, si è dovuta fermare per circa
un’ora dopo circa dieci ore per un
guasto meccanico al cambio e alla
forcella anteriore, cedendo il passo ad Anna Mei, a Margherita Beltramolli e ad Ausilia Vistarini. Ma
il percorso reso ancora più duro
e insidioso da una leggera pioggerellina serale ha fatto selezione
durante la notte. A resistere in sella solo Margherita Beltramolli alla
sua terza vittoria consecutiva nelle
24 ore davanti a Olga Maffei e a
Lorenza Menapace, che ha risalito
la china fino alla terza posizione in
mattinata.
La gara era valida anche come
prova unica del Campionato
Triveneto. Ad aggiudicarselo tra
i maschi il Team La Perla Verde
guidata da Francesco Franzo. Tra
le donne grande vittoria del Team
Val Rendena guidato da Moschetti Emanuela che con i suoi 72 giri
percorsi in 24 ore nette si è lasciato alle spalle anche le campionesse
italiane di specialità dell’ASD CC
Ciaghi
re. 666chilometri percorsi dal
Team Lee Cougan e dall’ASD
Formaggi Pinzolo Fiavè ad una media orari di oltre 27 km/h su
un anello di 6,6 chilometri molto impegnativo e reso più lento e
duro dalla pioggia caduta copiosa durante la settimana precedente la gara. Sono numeri che la dicono lunga sull’andamento
della gara emozionante e tiratissima fin dalle prime battute.
Piemontese di Anna Succio.
Grande soddisfazione per l’inossidabile presidente del Comitato organizzatore, per i meritati applausi
e i complimenti ricevuti da atleti e
dal pubblico: “Sono un importante riconoscimento al lavoro svolto durante tutto l’anno dal CO,
(Marco Polla, Fabrizio Polla, Christian Collini, Rainhold Dalmazzo
e Sergio Mattiello). Un ringraziamento sincero a tutti i volontari,
dai Nuvola alle Pro loco, dai Vigili
del fuoco ai singoli cittadini, che
hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione, senza
dimenticare gli sponsor e il Golf
Val Rendena che mette a disposizione preziose aree del campo per
il tracciato…”
Emanuela Moschetti capitana del Team Val Rendena
Grande prova della squadra capitanata da Emanuela Moschetti
L’atletica Giudicarie Esteriori
campione provinciale
N
ei giorni di Ferragosto si è svolta sul duro
sentiero che dal Lago di Toblino porta a Ranzo (4 chilometri di lunghezza e 550 metri di
dislivello), la gara valida quale prova unica di campionato provinciale di corsa in montagna per società amatoriali. L’Atletica Giudicarie Esteriori di Ponte Arche,
Individualmente sul podio
sono saliti, nelle rispettive
categorie, Andrea Paoli,
Roberto Buselli, Piercarlo
Riccadonna, Anna Troggio
e Cristina Zeni.
Questo risultato ha costituito una grande soddisfazione per dirigenti ed atleti
della società giudicariese,
che punta ora a ripetere il
risultato ai campionati provinciali amatori su strada,
come avvenne nel 2006,
anche perché la manifestazione sarà organizzata dall’Atletica Giudicarie Esteriori proprio a Ponte Arche
il prossimo 16 settembre.
La vittoria di Ranzo è stata
la decima in questa stagione che sta dando parecchie
soddisfazioni al presidente
grazie all’impegno del presidente Piercarlo Riccadonna e dei componenti il direttivo che hanno creato un
gruppo di atleti molto forti, è riuscita per la prima volta
nella sua storia a vincere il campionato provinciale con
la squadra maschile ed arrivando al 2° posto con quella
femminile.
Riccadonna e che vede la
società puntare anche al
successo nell’importante
circuito di corsa in montagna “Dal Baldo al Brenta e
al Lagorai”.
pag.
20
Lungo varianti più o meno
difficili l’anello è stato testato
valutando, con positivi risultati,
l’accessibilità del percorso, la
rispondenza delle tracce gps, la
chiarezza del road book e le tipologie dei vari tratti del tracciato. Il prossimo passo saranno
l’installazione della segnaletica,
la mappatura dei servizi tecnici
e di ospitalità disponibili lungo il
percorso e, dalla stagione invernale 2007/2008, la promozione
del nuovo “prodotto-vacanza”.
Il “Dolomiti di Brenta BIKE”
è un tour da percorrere in tappe di più giorni, un tracciato ad
anello che valorizza, nella variante per il cicloturismo, la rete
delle piste ciclabili di fondovalle fino ad oggi realizzata dalla
Provincia Autonoma di Trento,
connettendola, nella variante
più sportiva, con strade sterrate
e forestali, percorsi secondari e
single track, alcuni già esisten-
Il collaudo è stato effettuato il 16 agosto. Apprezzamenti per il percorso
Primapedalatalungo
il“DolomitidiBrentaBIKE”
Gli istruttori delle scuole di mtb protagonisti del primo test al tracciato
Un gruppo di settanta
di Alberta
bikers raggruppati in più
team ha percorso, nella giornata del 16 agosto, alcuni
tratti del “Dolomiti di Brenta BIKE”, il doppio itinerario di 160 chilometri per il cicloturismo e l’mtb che
abbraccia le Dolomiti di Brenta, attraversa le valli del
ti altri risistemati dal Parco. In
fase di mappatura sono, inoltre,
altri anelli più brevi che, partendo da quello principale, saranno disegnati nei luoghi più
caratteristici dei singoli ambiti
turistici.
31-08-2007
16:29
Il 16 agosto due gruppi sono
partiti da Stenico con destinazione, rispettivamente, Madonna di Campiglio e Andalo,
mentre altre due squadre hanno iniziato la pedalata a Tuenno per raggiungere, ancora,
Pagina 1
Parco Naturale Adamello
Brenta e collega tra loro
sei differenti ambiti turistici: Madonna di CampiglioPinzolo-Val Rendena, Terme di Comano, Altopiano
della Paganella-Lago di Molveno, Val di Sole e Val di
Non e Giudicarie centrali.
Voltolini
Campiglio e Andalo.
Tra i settanta “pionieri” dell’anello c’erano gli istruttori e
gli atleti della Scuola mtb “Adamello Brenta”, della Scuola di
ciclismo fuoristrada “Val di
Non e Val di Sole, del G.S. Comano Bike e dell’U.S. Anacli di
San Lorenzo in Banale.
All’arrivo i commenti sono stati tutti unanimemente favorevoli, sottolineando due aspetti.
In primo luogo la possibilità
di poter scegliere, rimanendo
nell’ambito di un solo grande
anello, passaggi più tecnici per
gli sportivi esperti di mtb e varianti più soft per le famiglie e
i cicloturisti. In secondo luogo
è stata evidenziata la possibilità di conoscere, percorrendo
il “Dolomiti di Brenta BIKE”,
paesaggi suggestivi e tra loro
differenti: dalla Val di Non alla
Val di Sole, risalendo, quindi,
attraverso la Val Meledrio, in
Pinzolo-Tione-140x200-SK2
direzione
Madonna di Campiglio, per poi ridiscendere lungo
la Val Rendena, passare per i
borghi rurali delle Giudicarie
centrali e dell’ambito termale di
Comano, fino al lago di Molveno e ad Andalo, ricollegandosi,
infine, con la Val di Non. E
con varianti che si avvicinano
al cuore del Parco Naturale
Adamello Brenta come il tratto
spettacolare della Val d’Algone-
31-08-2007
16:39
Movlina-Valagola e Val Brenta,
oppure quello che si scopre
percorrendo la strada bianca
che corre a fianco del Peller.
Il tracciato definisce un nuovo
prodotto-vacanza che propone un viaggio del fisico e della
mente alla scoperta di un territorio dalle molteplici suggestioni, dove il fascino del paesaggio
alpino disegnato dall’uomo incontra l’eccezionale ricchezza
naturalistica del Parco Naturale
Adamello Brenta.
Il “Dolomiti di Brenta Bike” è
un progetto inserito nella Carta
europea del turismo sostenibile, adottata nel 2006 dall’area
protetta e dal suo territorio
di riferimento, ed è realizzato
in sinergia tra Parco Naturale
Adamello Brenta, Aziende per
il Turismo di Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena,
Terme di Comano-Dolomiti di
Brenta, Altopiano della Paganella-Lago di Molveno, Val di
Sole e Val di Non e Consorzio
turistico Giudicarie centrali.
Pagina 1
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© Benetton Group S.p.A. 2007 - www.benetton.com
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Cultura
SETTEMBRE 2007 - pag.
21
CENTRO STUDI JUDICARIA PROPONE PER L’ANNO SCOLASTICO 2007-2008
Quattro progetti formativi
per i giovani judicariensi
Bim del Chiese
I
n vista dell’anno scolastico 2007-2008, il Centro Studi Judicaria con l’apporto finanziario dei Consorzi Bim del Sarca
e del Chiese, visto il positivo riscontro da parte delle scuole
alle attività didattiche offerte, propone alcune iniziative educative allo scopo di favorire la conoscenza di elementi territoriali
significativi. Si ritiene infatti che la conoscenza del proprio territorio sia essenziale nella formazione di ogni cittadino e che la
scuola possa proporre e integrare nei propri progetti didattico
PROGETTO:
IMPARA L’ARTE
Attività di educazione storicoartistica, scuola-territorio
DESTINATARI Scuole degli
Istituti della Judicaria, tutte le classi a partire dalla terza della scuola
primaria
PREMESSA
La conoscenza del territorio è
essenziale nella formazione di
ogni cittadino ed è di fondamentale importanza l’inserimento nei
progetti didattico-educativi della
scuola di elementi di riferimento
nell’ambiente, punti di partenza
per ampliamenti e confronti. Lo
studio delle opere artistiche presenti nel proprio territorio può
diventare metodo, piacere e abilità
nello scoprire e leggere l’Arte in
altri luoghi e occasioni.
OBIETTIVI
Promuovere per gli alunni nuove
esperienze, scoprendo l’ambiente
che li circonda. Suscitare il piacere dell’esplorazione, la capacità di
osservazione, di analisi, di lettura
di un’opera d’arte e comprendere
il collegamento con la storia del
territorio. Utilizzarne contenuti,
strumenti, tecniche per attività di
produzione.
CONTENUTI
Un’opera d’arte presente nelle viL’atto conclusivo del concorso
letterario ha avuto luogo presso
il Palasaon, il tendone allestito di
fronte alla Cassa Rurale, lungo
la strada statale, che ha ospitato
le varie iniziative. La serata delle
premiazioni si è rivelata cordiale
e partecipata, pur nella semplicità
tipica della gente trentina. Dopo
l’intervento di un membro di Foc
e Sdinze che ha fatto gli onori di
casa, è stata la volta della giornalista Alberta Voltolini, che ha
condotto la cerimonia protocollare con garbo e professionalità,
leggendo le motivazioni degli elaborati che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dei giurati.
Un convinto applauso del pubblico si è levato quando è stata
presentata la giuria, che si è sobbarcata l’onere di valutare tutte
le opere pervenute, diverse per
contenuto e qualità e che era
composta da persone assai note
nell’ambito della cultura e del
giornalismo giudicariese: Mario
Antolini di Tione, decano dei
giornalisti, insegnante e scrittore;
Emanuele Mussi di Roncone,
insegnante e storico; Giuseppe
Ciaghi di Pinzolo, insegnante,
giornalista e scrittore; Erminio
Rizzonelli di Roncone, dirigente
vicario presso l’Istituto di Istruzione di Tione e particolarmente
impegnato nel volontariato sociale; Alberta Voltolini di Darè, giornalista e responsabile dell’ufficio
cinanze della scuola.
PROGETTO:
TOPONOMASTICA
DESTINATARI
Alunni delle classi III, IV e V
della scuola primaria, I e II della
scuola secondaria
PREMESSA
La percorrenza del territorio “a piedi“ e la cura capillare del suolo nei
tempi passati, ha indotto la popolazione all’identificazione con nomi
propri geografici di ogni elemento
fisico, naturale ed antropico, del
proprio ambiente di vita. Si rischia
oggi di perdere questo ricchissimo
patrimonio toponomastico per secoli utilizzato per individuare e distinguere monti, valli, ruscelli, strade, sentieri, porzioni di territorio,
rioni, case, masi e altri elementi
OBIETTIVI
• recupero dei toponimi
• conoscenza del territorio e del
suo utilizzo
• lettura di carte e mappe • capacità di orientamento
FINALITA’
• creare il piacere della conoscenza
• fornire elementi di rinforzo del
senso di appartenenza alla propria
comunità e al proprio territorio
• dialogo generazionale
PROGETTO:
IL TEMPO DEL SOLE
Attività didattica scuola-territorio
DESTINATARI
Scuole degli Istituti della Judicaria,
tutte le classi a partire dalla quinta
della scuola primaria
PREMESSA
Ne l l ’ a m b i t o delle attività
del Centro Studi Judicaria, è stato
avviato un nuovo progetto avente come denominazione “PROGETTO MERIDIANE”. Tale
progetto, di carattere pluriennale,
intende conseguire diverse finalità distribuite su diverse fasi tra
le quali la realizzazione di nuove
meridiane sul territorio da parte
degli alunni di alcune suole locali, in collaborazione con artisti ed
esperti del ramo. Il progetto “Il
tempo del Sole” si potrà realizzare all’interno di una programmazione didattica dei docenti interessati, con il supporto di esperti
incaricati, nonché con la disponibilità a reperire ulteriori materiali
in base alle esigenze da parte del
Centro Studi Judicaria. Per quanto
implica l’utilizzo della parete dell’edificio scolastico (o altra locazione) e l’impiego di mezzi tecnici
e materiali per la realizzazione e
posa della meridiana della scuola,
in collaborazione con Amministrazione comunale e scolastica,
le incombenze saranno a carico
della scuola stessa.
OBIETTIVI
* Promuovere nuove esperienze,
scoprendo elementi storici particolari del proprio ambiente urbano
* Comprendere alcuni concetti
basilari di astronomia e geografia
studiando il rapporto sole-terra
* Misurare il tempo con il sole e
verificare indirettamente il moto
Le scuole che vorranno aderire, potranno farne richiesta al
Centro Studi Judicaria entro il 12 ottobre p.v. tramite fax 0465322624 o e-mail [email protected]. I progetti ed il modulo di adesione sono scaricabili dal sito: www.judicaria.it.
- educativi vari aspetti ambientali, quali concreti punti di riferimento per ampliamenti e confronti. Tutte le scuole dell’area
di riferimento (Valli Giudicarie, Valle dei Laghi, Alto Garda e
Ledro) sono invitate a partecipare ad attività di esplorazione e
studio di elementi significativi fruibili nel territorio di appartenenza con il supporto di esperti messi a disposizione dal Centro
Studi Judicaria. Di seguito i quattro progetti formativi proposti
per l’anno scolastico 2007-2008.
del sistema solare
* Conoscere quanto diffuse siano
le meridiane nei paesi delle nostre
valli
* Comprendere le tecniche di costruzione di una meridiana, idearne la parte decorativa/artistica e il
motto. Costruzione di una meridiana della scuola
CONTENUTI
Gli elementi della meridiana: conoscenza e realizzazione
PROGETTO:
STORIA LOCALE
Attività di didattica della storia,
scuola-territorio
DESTINATARI
I docenti di storia delle scuole degli istituti comprensivi del Chiese,
Successo per il concorso
letterario di “Foc e Sdinze”
N
Soddisfazione per Ladi Malacarne vera anima del concorso
di Stefano Marchiori
on sarà ai livelli
del blasonato “Premio Papaleoni”, ma ha avuto
sicuramente successo l’idea del Gruppo Culturale Foc e Sdinze di Saone che, dopo il lusinghiero esordio di due anni fa, ha riproposto la seconda edizione del
concorso letterario, suddiviso in quattro sezioni: poesie
in italiano, poesie in dialetto, racconti in italiano e racconti in dialetto. Il tema della composizioni -assolutamente libero - ha facilitato la partecipazione dei concorrenti, tanto che sono giunte agli organizzatori 53 opere
complessive, pervenute da diversi paesi delle Giudicarie,
stampa del Parco naturale Adamello-Brenta.
Prima di procedere alla premiazione, in rappresentanza del Comune di Tione, ha preso la parola
l’assessore alla cultura Loreta Failoni, che si è complimentata con
gli organizzatori per l’iniziativa e
con i poeti e gli scrittori che, con
la loro partecipazione, hanno
onorato il concorso, già cresciuto
in qualità e quantità rispetto alla
prima edizione.
Questi i premiati, con il titolo dei
rispettivi lavori:
da varie località del Trentino (soprattutto Val di Non e Valsugana) ed anche fuori
dai confini provinciali.
Questi risultati hanno costituito particolare soddisfazione per i membri del gruppo Foc e Sdinze, presieduto dall’instancabile Ladi Malacarne, ricompensando
l’impegno profuso al fine di dare un ulteriore tocco di
vivacità alle iniziative del Ferragosto saonese, già movimentato grazie all’attività del locale Comitato ricreativo
e culminato con l’organizzazione della sagra del patrono
San Giovanni.
• Sezione “Racconti in italiano”
(16 opere partecipanti):
1.GABRIELE ASTOLFI di Bologna (Nel paese dagli occhi di
cielo)
2. LIDIA ZILLER di Romeno
(La margherita e il melo)
3. MIRTA CANTONATI di
Gardolo (Il segreto della montagna)
• Sezione “Racconti in dialetto”
(3 opere):
1. GRAZIA BINELLI di Rovereto (La baita dei Genziani)
2. RAFFAELLA DALPONTE
della Valle di Ledro e dell’istituto
di istruzione di Tione
PREMESSA
La conoscenza delle vicende storiche locali ha assunto nella scuola
una nuova dignità, dopo tanti anni
di minor considerazione rispetto
allo studio della “grande storia”.
Il Centro Studi Judicaria si occupa
degli avvenimenti del passato delle
nostre popolazioni, attraverso la
ricerca e l’analisi di documenti di
vario tipo, per valorizzare e rendere fruibile l’importante patrimonio
storico raccolto. Da questo è nata
l’idea di proporre un progetto ai
docenti di alcuni istituti giudicariesi
per verificarne l’efficacia e il gradimento, con l’intenzione di estendere in seguito l’offerta a tutte le
scuole della Judicaria.
OBIETTIVI
Promuovere lo studio della storia locale fornendo ai docenti
materiale didattico “ragionato”.
Facilitare la ricerca, la lettura e la
comprensione di documenti riferiti a periodi definiti della storia del
proprio territorio.
CONTENUTI
Principato vescovile di Trento,
feudatari nelle valli, organizzazione delle antiche comunità, la prima guerra mondiale.
di Lomaso (El caciador)
3. ALMA DALLAPICCOLA di
Salorno (Recordes?)
• Sezione “Poesie in italiano” (19
opere):
1. BRUNA SARTORI di Borgo
Valsugana (Nel caleidoscopio del
tempo)
2. SILVANO BRUNELLI di
Bleggio Superiore (Domani)
3. MARCELLO DEVILLI di
Bleggio Superiore (Il viaggio)
• Sezione “Poesie in dialetto” (15
opere):
1. RITA GIOVANELLA di
Mattarello (Sul far de la sira)
2. STEFANIA RICCADONNA di Preore (El sogn)
3. PAOLO COMINOTTI di
Pinzolo (Vu…).
Il tempo è trascorso così velocemente, in un clima di piacevole
amicizia, cosicché una serata
“culturale” è stata tutt’altro che
noiosa come tante volte accade,
allontanando così soprattutto i
giovani dalla partecipazione.
Con la foto di gruppo dei vincitori, la serata si è conclusa e l’appuntamento è stato fissato per il 2009
con la 3a edizione del concorso.
Le opere premiate verranno pubblicate sull’omonimo opuscolo
del gruppo Foc e Sdinze, che
uscirà, come sempre, a Natale ed
ha raggiunto ormai le 350 copie
di tiratura, non male considerato
che “solo” 90 copie vengono
distribuite in paese.
pag.
22
Arte
SETTEMBRE 2007
Squarci della memoria
A
Orsolina Bugna:
volontà di pittura
ppare come un imCarattere e spregiudicadi Alessandro Togni
pulso “genetico”,
tezza dei gesti che, eserciuna piega dell’interiorità che si volge con pienez- tati con il pennello, si perpetuano inesorabilmente da
za verso i territori della pittura. La maniera di Orsolina molti anni in quest’autrice colma di un “furor” magneBugna (di Bersone, in Trentino) indugia con totale fre- tico e folgorante. Squarci della memoria che offrono vinesia dentro le cose della pittura come se questa materia sioni di nostalgia montana, dove gli abitanti di questa
espressiva fosse una lingua speciale imparata per dare vita si realizzano attraversando la natura e il tempo che
libero sfogo alle immaginazioni.
pare si sia fermato.
Gesti canonici della pittura
che assommandosi producono immagini dal gusto robusto, che riportano il pregio
e la volontà dell’arte ancora
pervasa di quell’aura che proviene dai primordi.
Segnalazioni di panorami verdeggianti, carichi di intenzioni
cromatiche manifestamente
pure, timbri intensamente lasciati nella loro esistenza senza compromesso alcuno.
Colori che sembrano fuggiti
da una qualche prigione psicologica e che vagano nella
loro pulsione, che sembrano
esplodere in un orda di ritmo
e di felicità.
Un cuore che rimbomba sta
dietro le quinte di questa pittura viscerale, di questa celebrazione sincera, di questo
impianto che lavora variamente sopra nostalgie visive
dei territori alpini, si condensa in simbologie intese come
dialogo perenne fra Uomo e
Natura.
Passione per il “classico” che
si esplica in “naturalismo vorticoso”, magma della vita che
emerge fra le stesure screziate
di segni spiraliformi, intrecci
di linee brillanti e di strata-
gemmi per raggiungere il profondo dell’anima.
Eccola, l’opera ultima che
contraddistingue il percorso
tradizionale eppure carico di
significati ed affetti di Orsolina Bugna: osservando “Viva
la Libertà” scopriamo che il
turbine dei sentimenti, la vivacità delle sensazioni e l’entusiasmo che questa artista
prova, passano tutti dalla “linea primitiva” della sua pittura che si elabora descrivendo
un proscenio quasi oleografico, pasquale: il pettirosso
(quasi una presenza metafisica) si dispone non ad essere
osservato ma egli stesso ad
osservare.
Il destriero si inarca e stride
dentro una natura parzialmente immobile, dove innalza
il suo brivido vitale attraverso
il galoppo più sfrenato.
Poi il panorama indugia sulle
presenze gentili del “maggiociondolo” che illumina la parte mediana di quest’opera ad
andamento spezzato, prima
di affrontare un fondale, che
solo attraverso modificazioni
di intensità cromatica, tende
a descrivere prospettive lontane.
E siamo in un paesaggio immaginario dove non viene
indicata nessuna presenza
umana, dove le cose ancora
accadono per il volere di un
energia profonda che è quella
che fa ruotare il mondo.
Suggestioni fresche di chiara
matrice naif, sogni e reminiscenze dall’afflato romantico che attraversarono anche
l’animo di Vincent Van Gogh,
ardore e volontà di esserci
cercando di distogliersi dal
vuoto dell’esistenza, abbandonando le terre del nero per
sporgersi sopra i terrazzi pensili dell’arte del colore, quella
che venne perseguita in forma
di “macchia” da tutti i grandi
autori del passato.
Orsolina Bugna, incurante
delle leggi e degli accordi che
spesso si insinuano pericolosi
nel mondo della comunicazione sensibile, ancora una
volta si rivolge, o meglio, viene chiamata come fosse un
“medium” dalla sua autentica
passione: “la Pittura”.
Rassegna Stampa
Giudicarie – Tra i 98 uffici che
Poste Italiane tiene parzialmente
chiusi per sopperire alla mancanza di personale, durante il periodo estivo ve ne sono ben 15 nelle
Giudicarie. Un record negativo
che crea disagi alle comunità e
non migliora malgrado le ripetute lamentele degli utenti e delle
amministrazioni. Queste le sedi
interessate: Bléggio, Bondo, Bondone, Carisolo, Cìmego, Daone,
Darzo, Dorsino, Fiavé, Lodrone,
Ràgoli, Sténico, Strembo, Vigo
Lomaso e Vigo Rendena.
Bleggio Superiore – Quest’anno la classica riunione estiva della
Giunta provinciale si è tenuta ai
1450 metri di Malga Stàbio, ospite
del sindaco Attilio Caldera che ha
curato un’organizzazione precisa
fin nei dettagli. Il presidente Dellai
e gli assessori sono stati soddisfatti, in modo particolare dal pranzo
confezionato dagli chef Rodolfo
Farina e Michele Francescotti, che
hanno preparato, tra l’altro, uno
squisito risotto allo champagne
presentato nella forma di grana.
Caderzone – Il borgo della Rendena ha rinnovato l’antico legame con le sue origini contadine,
presentando, attraverso la “Festa
dell’agricoltura” organizzata dal
Comune, il mondo degli allevatori, che sono tutt’oggi un’importante realtà, non solo economica,
ma anche portatrice di valori. Il
paese, esempio di equilibrio tra
un’identità di origine contadina
e innovative proposte di sviluppo (golf e terme), con la “Festa
dell’agricoltura” ha riconosciuto,
ancora una volta, l’importanza
che l’attività agricola ha nel tessuto economico e sociale della
comunità.
Giudicarie – Sono 19 (su 150 in
provincia) le imprese industriali
giudicariesi che possono vantare il possesso dell’attestazione “Soa”, cioè la certificazione
che viene rilasciata da società di
controllo autorizzate alla verifica della qualità produttiva e che
definisce la qualificazione delle
aziende, in prevalenza edili, ai fini
della realizzazione di opere d’interesse pubblico. Vengono presi
in considerazione una serie di criteri, che vanno in particolare dal
tipo di organizzazione dei cantieri e delle operazioni tecnologiche,
fino al rispetto delle norme di sicurezza.
Ponte Arche – Sono stati ben
1128 i partecipanti all’8a edizione
della “Lucciolata delle Terme di
Comano” nel parco delle Terme, registrando così il record dei
partenti. La buona riuscita della
manifestazione si deve all’ottima
organizzazione dell’Atletica Giudicarie Esteriori. Come vuole la
tradizione, davanti sono partiti i
più bravi e veloci, mentre dietro
famiglie con passeggini, bambini
e giovani di ogni età, tutti pronti
a correre o camminare in compagnia nello splendido parco e
nel ricordo dell’indimenticato
Gabriele Riccadonna.
Breguzzo – Dopo il can-can
mediatico per il ritiro della Juventus in Rendena, è stata la volta
della squadra di volley della Gabeca Montichiari, che milita in
serie A1 con l’ITAS Trentino,
scegliere… silenziosamente le
Giudicarie per ossigenarsi, ospite
dell’albergo “Carlone”. I bresciani, che si sono allenati presso la
palestra dell’Istituto di istruzione
di Tione, sono guidati dal tecnico
argentino Julio Velasco, che aveva portato la Nazionale italiana di
A cura di
STEFANO MARCHIORI
Bernardi, Zorzi, Lucchetta & C.,
all’inizio degli anni ’90, a vincere
diversi titoli in ambito internazionale.
Giudicarie – Gli orsi continuano a dare “spettacolo” anche in
pieno periodo turistico estivo:
gli ospiti del rifugio Pedrotti, nel
cuore del Brenta, hanno potuto
ammirare un plantigrado con
velleità alpinistiche, che prima
ha imboccato la cengia di cima
Brenta Bassa, poi trovatosi dinanzi alle rocce un po’ più verticali, è tornato sui suoi passi e
ha disceso i ghiaioni. Quindi un
altro orso è “apparso” a dei turisti appena dopo S. Lorenzo in
Banale, attraversando la statale
per Molveno, per mettersi poi in
posa e lasciarsi fotografare, per
nulla spaventato dalla presenza di
umani ed automobili.
Pieve di Bono – Con un inqualificabile atto vandalico, nottetempo ignoti si sono presi la
briga, con la motosega, di tagliare
una pianta nel giardino del Centro scolastico, un larice tagliato a
Staboletto e appena messo a dimora… rovesciato, con le radici
per aria. L’amministrazione comunale sta decidendo se è il caso
di collocare una nuova pianta, o
magari di attaccare i due pezzi
di tronco tagliati, lasciando ben
visibile la ferita, monito contro
l’imbecillità umana.
Giudicarie Esteriori – Si è tenuta nella cornice di Malga Stàbio la
consueta riunione degli allevatori,
occasione di ritrovo e scambio di
idee tra gli operatori della categoria. Alla presenza dell’assessore
provinciale Tiziano Mellarini e
di altre personalità, il presidente
dell’Unione Allevatori, Agostino
Fustini, ha evidenziato l’esigenza
che gli operatori devono guardare ad una qualificazione dei prodotti, puntando sul mercato di
nicchia, in sinergia con la locale
ApT, visto che risulta impossibile
competere con la concorrenza
nel settore dei prodotti di massa.
Bocenago – La 22a edizione di
“Vecchia Rendena”, dedicata al
compianto Giulio Ferrazza, ideatore e ed anima della manifestazione, è stata archiviata con successo dalla Pro Loco. Il giorno di
Ferragosto, ha visto oltre 10 mila
persone raggiungere nel pomeriggio il paese, per vedere all’opera
oltre 200 tra artigiani, donne con
gli abiti tipici, vigili del fuoco e tanti altri, tutti rigorosamente vestiti
“alla moda” di inizio Novecento.
Particolarmente seguita è stata la
Messa, celebrata in latino dal parroco don Bruno Armanini, con i
canti del coro parrocchiale.
SETTEMBRE 2007 - pag.
LUGLIO 2007
Bondone – Anche quest’anno,
nei giorni di Ferragosto, si sono
dati appuntamento nel paese che
domina il lago d’Idro, gli artisti di
strada, per un avvenimento unico nel suo genere in Trentino. Il
piccolo borgo, grazie al coinvolgimento di tutti i paesani e di numerosi artisti stranieri ed italiani, si
è trasformato in un grande palcoscenico, dove sono stati proposti
numerosi e continui spettacoli,
grazie a giocolieri, mimi, musicisti,
prestigiatori e mangiatori di fuoco
che hanno proposto il meglio della loro arte, nei suggestivi vicoli e
nelle piazze del paese.
Giudicarie – La Provincia di
Trento ha affidato all’Università
di Milano l’incarico di studiare
un sistema per garantire ai consumatori la totale tracciabilità
della carne e dei prodotti della
razza Rendena, con l’obiettivo
di rendere possibile, grazie allo
strumento dell’analisi geneticomolecolare, l’autenticazione e il
controllo dei sistemi di tracciabilità ordinaria mediante l’impronta
genetica dell’animale, attraverso
cui determinare con certezza la
provenienza e il percorso lungo
la filiera.
Condino – Il gruppo industriale
“Legno Più” dei fratelli Lino e
Marco Pelanda ha rilevato le ex
Fonderie Trentine, pagando una
somma attorno ai 5 milioni di
euro ad imprenditori bresciani
proprietari del fabbricato chiuso
da anni. Obiettivo dell’impresa è
raddoppiare nel giro di un anno
il numero di occupati nei due stabilimenti di proprietà, passando
così dagli attuali 30 a 60 dipendenti.
Lomaso – A tre anni dall’inizio
della campagna di scavi sul Monte San Martino, sopra Lundo,
che aveva portato alla scoperta
di un’antica fortezza barbarica,
sono affiorati i resti di due tombe, presumibilmente risalenti al
VI o VII secolo d.C. Inoltre è
stato rinvenuto dagli archeologi,
ragazzi volontari della facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università
di Trento, coordinati dall’archeologo Enrico Cavada, un anello di
fattura orientale, in oro e argento,
databile attorno al VII secolo.
Val Genova – Telefoni guasti
proprio la settimana di Ferragosto, con i gestori dei numerosi
rifugi della valle infuriati perché
non possono ricevere prenotazioni e non riescono a parlare con
nessun tecnico della Telecom a
causa dei soliti servizi automatizzati. Inoltre non si possono usare
i cellulari, visto che la conformazione della valle non permette di
avere il campo occorrente.
Giudicarie – E’ stato collaudato con successo il “Dolomiti
di Brenta Bike”, un doppio itinerario per il cicloturismo e la
mountain bike che abbraccia il
Gruppo del Brenta, collegando
le valli del Parco e sei ambiti turistici: un anello di 160 chilometri
da percorrere a tappe, che, oltre
le Giudicarie, interessa la Val di
Non, la Val di Sole e l’Altopiano della Paganella. Si tratta di un
progetto realizzato in sinergia tra
il Parco Adamello Brenta, le ApT
di ambito ed il Consorzio turistico Giudicarie Centrali di Tione,
che sarà completato interamente
nella primavera 2008.
Lardaro – Nell’ambito della rassegna “Dolomiti di pace”, forte
Larino ha ospitato Susanna Dudiyeva, presidente del Comitato
Madri di Beslan, che ha parlato
degli eventi che sconvolsero la
città dell’Ossezia tra il 1° e il 3
settembre 2004, quando persero la vita 360 persone, di cui
186 bambini della scuola presi in
ostaggio dai terroristi ceceni. Sui
tragici fatti di tre anni fa non è
esente da colpe il governo di Mosca ed il Comitato vuole ricorrere al Tribunale di Strasburgo per
cercare di smascherare le omertà
che coprono la vicenda.
Giudicarie – Sarà il grande compositore altoatesino Giorgio Moroder a firmare alcune delle musiche di “Rusticus”, lo spettacolo
teatrale, su testi dello scrittore
trentino Mauro Neri, che andrà
in scena nel 2008 e racconterà la
vita di don Lorenzo Guetti a 100
anni dalla morte del padre delle
Cooperative trentine.
Lomaso – Il nuovo Centro scolastico di Campo, che raggruppa
le scuole primarie del Lomaso e
di Bléggio Inferiore, progettato
dagli ingegneri Girardi e Tavernini
di Riva del Garda, sta per essere
completato. L’Unione dei due
Comuni ha stabilito un accordo consensuale sul sostegno alla
scuola elementare di Campo ed
23
il trasferimento di tutto il plesso
scolastico di Comighéllo. Gli alunni del Lomaso saranno ospitati già
con l’inizio dell’imminente anno
scolastico, mentre quelli di Bléggio troveranno posto tra qualche
mese, quando la realizzazione dell’edificio sarà completata.
Bondo – Il popolare giornalista
televisivo Luca Giurato Giurato
ha indossato i panni del cuoco
per insegnare a preparare i canederli, in uno dei numerosi appuntamenti della rassegna “AgriCulture”, che per tutta l’estate ha
fatto scoprire ai turisti i prodotti
tipici della terra trentina.
Bleggio Superiore – Sarà Rango ad ospitare l’edizione 2009
del Festival nazionale dei borghi
più belli d’Italia: per il paesino del
Bleggio si tratta di una ribalta di
primissimo rilievo, una manifestazione che sposa il folclore, la
storia e la promozione turistica,
con lo scopo di diffondere “la
filosofia” dei borghi, il cui tratto
distintivo è la salvaguardia della
bellezza residua del nostro Paese:
quella che ormai si trova soprattutto in luoghi minori, appartati,
carichi di storia e immersi in paesaggi che sembrano pitture.
Giudicarie – La Giunta Provinciale ha stabilito che l’Ospedale di
Tione, così come quelli di Cles e
Cavalese, sarà dotato di una unità
operativa di ortopedia e traumatologia con un proprio primario.
Il passaggio da struttura semplice
a complessa (ciò dotata di un suo
primario) dell’ortopedia tionese,
mira a potenziare l’offerta di prestazioni del presidio ospedaliero,
valorizzando il legame tra i servizi di ortopedia e la vocazione
turistica del territorio di riferimento.
I PERSONAGGI DEL MESE
Giudicarie – Nuovi dirigenti per due Istituti scolastici del nostro Comprensorio, come
deliberato dalla Giunta Provinciale: la prof.
ssa Maria Rita Alterio è stata nominata responsabile dell’Istituto comprensivo Giudicarie Esteriori di Ponte Arche, mentre il prof.
Alberto Paris dirigerà l’Istituto comprensivo
del Chiese di Storo.
Tione – Notevole performance atletica del
45enne Vittore Failoni che, per dimostrare prima a sé stesso che agli altri, la perfetta
“restitutio ad integrim” dopo due trapianti di
cornea, ha raggiunto in 8 ore e mezza, in rapida sequenza, le tre cime più alte della Busa
di Tione: Cengledino (2080 mt.), Bastia (1250
mt.) e Cima Sèra (1908 mt), percorrendo oltre 50 km e 3750 metri di dislivello.
Storo – Il maresciallo capo Angelo Rasi ha
lasciato il comando della locale stazione dei
Carabinieri dopo tanti anni passati nel Basso Chiese, avendo ottenuto il trasferimento
in provincia di Parma, di dove è originario.
In segno di riconoscenza le amministrazioni
comunali di Storo e Bondone hanno consegnato al maresciallo una targa.
Tione – Dal gennaio 2008, Mario Emanuele
Eccli, vent’anni di esperienza professionale
maturata a capo del CediS di Storo, sarà il
nuovo direttore dell’Azienda servizi municipalizzati (Asm) tionese presieduta da Walter Paoli. La delibera della sua assunzione
per chiamata diretta, votata all’unanimità dal
C.d.A. dell’Asm, è stata ratificata dal Consiglio comunale e segue le dimissioni presentate dall’attuale direttore Rolando Cazzolli,
che rimarrà al suo posto fino al termine del
2007.
Pelugo – Le comunità di Pelugo, Vigo e Darè
si sono strette nel saluto a don Adolfo Orlandi che, per motivi di salute, ha recentemente
lasciato la guida di queste parrocchie dopo 23
anni. Il parroco, originario di Villa Banale, ha
ricevuto una targa-ricordo da parte delle tre
comunità, che testimonia “la riconoscenza e
l’affetto per i 23 anni trascorsi tra noi come
Pastore, Fratello, Amico”.
Darzo – Dopo quattro anni, Lou Marini è
tornato al paese da cui partì molti decenni
fa il nonno per cercare la fortuna in America. Pochi giorni di riposo, senza concerti
pubblici, ma deliziando gli amici con il suo
sax, al termine di una tournée con i “Blues
Brothers” in Albania, Grecia e Turchia e prima di suonare al Meeting di Rimini con una
band di New York.
Zuclo – Selezioni per Miss Italia: è approdata
alla finale regionale di Fondo, la 19enne Eva
Franchini, che si era guadagnata l’accesso alla
finale qualche giorno prima a Lavìs, dove
aveva conquistato la fascia di Miss Sorriso,
sbaragliando la concorrenza delle altre bellezze in gara.
Condino – Lascia la Val del Chiese padre
Fedele Bertolini, frate cappuccino di Mori;
in questi sei anni ha fatto da supporto a parecchi sacerdoti della zona, in un momento
in cui tra l’altro i parroci sono in netta diminuzione e quelli che ci sono hanno parrocchie piuttosto gravose. Ora, a 73 anni, è stato
chiamato ad altro incarico: andrà all’ospedale
di Mantova.
Bondo – Periodo di riposo a casa per Romina Ghezzi, che da nove anni si trova in Perù
come volontaria dell’Operazione Mato Grosso. Sulle Ande, a 4500 metri, ha contribuito a
realizzare un piccolo miracolo per la comunità di Totora: una scuola, una casa parrocchiale, cooperative di lavoro e un oratorio in cui
convergono cinquecento ragazzini.
Storo – Grande festa per accogliere Margherita Beltramolli, la ciclista di ritorno dalla
massacrante Parigi-Brest-Parigi: 1250 chilometri e 10 mila metri di dislivello, che quest’anno ha richiamato oltre cinquemila amatori dall’Europa e dall’America, approdati in
Francia dopo dure selezioni nazionali. Gara
durissima, anche a causa delle sfavorevoli
condizioni climatiche, che la ciclista storese
ha coperto in 87 ore, arrivando al traguardo
felicissima per l’impresa compiuta.
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SETTEMBRE 2007
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