LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:43 Pagina 1 ISSN 1590-7716 CLIMA. Se le Alpi diventano Appennini Numero 11 - Novembre 2007 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone NOTIZIARIO MENSILE NOVEMBRE 2007 Un momento della giornata in malga del piccolo Gianni e di nonno Gioachin (foto di Riccardo Vellata). L’impegno è severo, le norme immutabili. Nell’epoca della globalizzazione saliamo a visitare quel loro piccolo mondo antico LO SCARPONE 11 8-10-2007 17:19 Pagina 2 CAI, si stampi! Saggi, manuali e guide Il paesaggio dell’abbandono nelle Prealpi trevigiane orientali di Ugo Mattana. Sezione di Vittorio Veneto del CAI. Cierre edizioni, 142 pag, 15 euro. ta di etnotesti, ovvero di testimonianze aperte portate da informatori attraverso l’impiego dell’idioma locale, secondo linee consolidate di ricerca etnografica”. Il curatore di questo fondamentale volume, Ugo Mattana, opera presso il Dipartimento di geografia dell’Università di Padova. La realizzazione e la distribuzione sono affidate a Cierre edizioni di Caselle di Sommacampagna (VR), tel 045.8581572, email: [email protected] www.cierrenet.it L’accompagnamento in ambiente innevato Dispensa didattica a cura della Commissione regionale escursionismo Gruppo regionale Trentino Alto Adige CAI SAT. Può essere richiesta da sezioni o soci interessati alla segreteria SAT (tel. 0461.981871) al prezzo di 5 euro. Il libro è frutto di una ricerca realizzata dal Gruppo di lavoro per lo studio dei segni dell’uomo nelle terre alte con il contributo finanziario dell’Istituto nazionale di ricerca in montagna e con fondi dell’Università di Padova. Diviso in due parti, con una postfazione del poeta e studioso Andrea Zanzotto, analizza il fenomeno dell’abbandono con particolare riguardo alle pratiche agrosilvopastorali. Gruppi di lavoro sezionali o singoli soci hanno indagato le diverse condizioni di abbandono, impegnandosi in un censimento oneroso sia per la quantità dei segni capillarmente disseminati (per esempio i cumuli di spietramento realizzati dai pastori per ottenere nuovi pascoli), sia per la loro classificazione che rimanda all’archeologia, all’artigianato, all’architettura, alla vegetazione e così via. La Sezione di Vittorio Veneto in particolare ha curato il censimento sistematico del versante meridionale del Col Visentin. “La registrazione dei dati materiali”, spiega il presidente generale del CAI Annibale Salsa nella presentazione, “è stata condotta attraverso una capillare frequentazione del territorio. L’utilizzo di fonti documentali non ha peraltro trascurato la raccol- 2 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Di fronte alla rapidissima crescita dell’escursionismo invernale la Commissione centrale per l’escursionismo ha individuato già alla fine degli anni ‘90 nell’accompagnatore di escursionismo (AE) la figura titolata che con un’opportuna preparazione può farsi carico dell’accompagnamento sociale in un ambiente innevato, quindi con l’utilizzo delle racchette. Va dato merito alla Commissione regionale escursionismo del Trentino Alto Adige di aver definito la regolamentazione e i contenuti formativi più idonei per gli accompagnatori intenzionati a intraprendere anche questo tipo di accompagnamento. Dal 2003 gli accompagnatori di escursionismo posso- no seguire i corsi di specializzazione EAI (escursionismo in ambiente innevato) con la collaborazione dei tecnici del Servizio valanghe italiano del CAI. I principali contenuti formativi vengono ora raccolti in questa dispensa ideata e curata da Luigi Cavallaro con la collaborazione degli AEI e pubblicata dalla Commissione regionale escursionismo Gruppo regionale Trentino Alto Adige CAI SAT: dagli strumenti (le racchette da neve) alle nozioni su valanghe e manto nevoso, dagli errori dovuti a preconcetti assai comuni e all’oriigine di incidenti, ai temi della prevenzione e della corretta gestione di una escursione in ambiente innevato, dai materiali, all’autosoccorso con l’apparecchio di ricerca per sepolti Arva, sonda e pala, al tema della responsabilità. Farindola. Ambiente, storia, turismo Con il contributo della Sezione di Farindola (PE) / Gruppo regionale Abruzzo, 96 pagine. Una “piccola opera” viene definito il libretto dal presidente della sezione (via San Rocco 21, 56010 Fartindola, email: [email protected]) Daniele Borgheggiani, ma l’ambizione è grande: far conoscere ai soci del CAI questo pittoresco territorio e al tempo stesso promuovere il lavoro che la sezione ha svolto in un ambiente che Roberto De Martin nella presentazione definisce “uno splendido avamposto verso l’altopiano che dà respiro al Gran Sasso e i suoi baluardi”. Non mancano, in una veste grafica particolarmente attraente, diversi itinerari escursionistici, un dettaglio delle pareti d’arrampicata e, dulcis in fundo, un elenco di bar, trattorie e ristoranti dove gustare le specialità locali. Il volumetto è dedicato a Gabriele Ciuffi che fu tra i curatori della prima edizione, scomparso durante un’impegnativa missione del Soccorso alpino di cui ha fatto parte. ■ LO SCARPONE 11 8-10-2007 17:19 Pagina 3 SOMMARIO Fondato nel 1931 - Numero 11 - Novembre 2007 Direttore responsabile: Pier Giorgio Oliveti Direttore editoriale: Gian Mario Giolito Coordinamento redazionale: Roberto Serafin Segreteria di redazione: Giovanna Massini e-mail: [email protected] oppure [email protected] CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini. CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19 casella postale 10001 - 20110 Milano Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201 CAI su Internet www.cai.it Teleg. CENTRALCAI MILANO C/c post. 15200207, intestato a: CAI Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano In questo numero 4 CLIMA Le tesi di Moena Se le Alpi diventano Appennini di Claudio Smiraglia e Guglielmina Diolaiuti 6 TESTIMONIANZE 18 SENIORES Il convegno al Palamonti Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano: 12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato: abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45; abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90; abbonamento non soci in Italia: € 35,40; supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del Mediterraneo € 22,92 / Africa - Asia - Americhe € 26,70 / Oceania € 28,20 Fascicoli sciolti, comprese spese postali: bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20; mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30 Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978: Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc, Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083 Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione. Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola non si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni, senza esplicita autorizzazione dell’Editore. Servizio Pubblicità: GNP sas, via Udine, 21/a 31015 Conegliano, TV. 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Revisori nazionali dei conti: Giovanni Polloniato (presidente), Oreste Malatesta (in rappresentanza del Ministero del Tesoro), Mirella Zanetti, Alberto Cerruti (supplente) Probiviri nazionali: Carlo Ancona, Silvio Beorchia, Giorgio Carattoni, Tino Palestra, Vincenzo Scarnati Past president: Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Giacomo Priotto Direttore: Paola Peila Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di: Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche Associazione dei Club Alpini delle Alpi Montagnaterapia di Sandro Carpineta 10 SENTIERI Spedizione in abbonamento postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione. Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta elettronica o con supporti informatici, almeno quattro settimane prima della data di uscita (che corrisponde al primo giorno di ogni mese). 20 MEDICINA Nordic walking, pregi e difetti di Adriano Rinaldi 11 RIFUGI E SAPORI Orobie, il lungo assaggio 12 COOPERAZIONE Il sogno afgano continua di Carlo Alberto Pinelli LUOGHI DEL CUORE SS Trinità di Teregua 13 RASSEGNE Lessinia, paradiso del cinema di Lorenzo Revojera 14 TURISMO ALPINO Il Piccolo Cervino high tech di Paolo Paci 23 CONTRIBUTI Alpinismo over 18 di Claudio Mitri Rifugi, il servizio telefonico 27 ESPERIENZE Concatenamenti che passione RUBRICHE 2 8 16 24 26 28 29 34 38 38 39 CAI, SI STAMPI! RIFUGI & BIVACCHI FILO DIRETTO VETRINA NEWS DALLE AZIENDE PAGINE SCELTE QUI CAI VITA DELLE SEZIONI LA POSTA DELLO SCARPONE BACHECA PICCOLI ANNUNCI LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 3 LO SCARPONE 11 5-10-2007 CLIMA 18:44 Pagina 4 Se le Alpi diventano Appennini Sale la febbre, quali rimedi Quali sono le prospettive delle meraviglie naturali che più stanno a cuore a noi appassionati di montagna? Che ne sarà dei ghiacciai delle Alpi? È vero che per le prossime generazioni l’immagine delle Alpi avrà caratteristiche appenniniche, causate dalla totale mancanza di ghiacciai e dall’esiguità dei corsi d’acqua? È motivato quanto è stato riportato dai giornali in settembre e cioè che nel 2050 non si troverà più alcun ghiaccio sotto i 3.550 m? Alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, a cui era presente il Club Alpino Italiano, il ministro dell’Ambiente ha riferito che “le piogge diminuiscono (14 giorni di pioggia in meno durante l’anno al sud), gli episodi di siccità si moltiplicano, la desertificazione sta diventando un problema non solo per la Sicilia, ma anche per la Pianura Padana”. Secondo gli esperti la perdita di superficie e di spessore dei ghiacciai alpini sarà entro il 2025 del 50% rispetto a quello del 1980 ed entro il 2100 superiore al 90%. Mentre la Società Alpinisti Tridentini con le Tesi di Moena propone un progetto sui cambiamenti climatici che impegna i soci in una serie di “buone pratiche”, Lo Scarpone ha chiesto agli studiosi Claudio Smiraglia e Gugliemina Diolaiuti del Comitato glaciologico italiano di fare il punto su una situazione tutt’altro che rosea. 4 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Le previsioni: perdita di superficie e di spessore dei ghiacciai alpini superiore al 90% entro il 2100. In un documento la SAT invita i soci a osservare un comportamento ecocompatibile “Montagna e cambiamenti climatici” è stato il tema del 113° congresso SAT che si è svolto a Moena (Trento) dal 1 al 7 ottobre, con la partecipazione del presidente generale, di Miranda Bacchiani responsabile della Commissione centrale per la tutela dell’ambiente montano e del meteorologo Luca Lombroso. Duplice è, secondo il presidente della Società Alpinisti Tridentini Franco Giacomoni, l’intenzione da cui sono scaturite le testi di Moena di cui proponiamo in queste pagine una prima stesura. Da un lato s’intende promuovere un confronto tra club alpinistici per scambiarsi dati sul fenomeno delle emergenze climatiche, per presentare le esperienze nei propri territori e comunicare le iniziative intraprese per mitigare l’impatto delle attività umane sull’atmosfera; dall’altro cercare di elaborare una sorta di decalogo nel quale i club alpinistici chiedono la massima attenzione sull’argomento alle autorità politiche e amministrative, propongono interventi e s’impegnano a promuovere consapevolezza e comportamenti corretti tra i propri soci. LE TESI DI MOENA I club alpinistici riuniti a Moena in occasione del congresso annuale della SAT per cercare di fornire conoscenza, strumenti di comprensione, sensibilizzare fino a costruire insieme protocolli di intenti che nascono dal basso, nelle nostre comunità, nei nostri club alpinistici, cercando di coinvolgere uomini di scienza e amministratori capaci di ascoltare, condividere e poi costruire le giuste soluzioni insieme ai cittadini, consci in quanto soci CAI dei doveri che derivano dall’aver accettato l’articolo 1 dello statuto, convinti che le Alpi siano da sempre un laboratorio decisivo per sperimentare ed applicare le buone pratiche; sollecitano l’Unione europea, gli organi della Convenzione delle Alpi, tutti gli Stati alpini, le regioni, gli altri enti statali e non statali, a intensificare gli sforzi in difesa del clima in modo da ridurre l’effetto serra e a sviluppare strategie sostenibili per prepararsi ad affrontare le crescenti conseguenze del cambiamento del clima; richiedono l’attuazione a livello mondiale della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici e del protollo di Kyoto come pure la definizione di rigorosi obiettivi di riduzione dei gas serra per il periodo successivo al 2012; auspicano la necessaria e non rinviabile stabilizzazione delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera a livelli che impediscano un pericoloso turbamento del clima, in modo da limitare al massimo l’innalzamento della temperatura globale della terra nei prossimi decenni; insistono perché, per l’arco alpino, si sviluppino idonee strategie di intervento e attività di adattamento alle conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici, che siano indirizzate anche sui singoli settori e tengano conto in modo particolare delle caratteristiche, esigenze e capacità di adeguamento delle regioni; chiedono che la comunità compia tutti gli sforzi necessari per promuovere e coordinare iniziative internazionali di ricerca che consentano una migliore comprensione degli effetti del cambiamento climatico nel territorio alpino, comprendendo la funzionalità delle foreste alpine, l’uso del suolo, la disponibilità di acqua, al fine di definire e attuare efficaci strategie di adattamento prevedendo anche la loro trasferibilità ad altre regioni montane del mondo con problematiche simili; si impegnano attraverso le rispettive organizzazioni e i propri soci per la promozione di comportamenti responsabili e l’attuazione di buone pratiche. ■ LO SCARPONE 11 5-10-2007 19:05 Pagina 5 Da così ...a così? Un destino segnato? dati che vengono raccolti annualmente dal Comitato Glaciologico Italiano (con la collaborazione di altre numerose strutture come il Servizio glaciologico lombardo, il Comitato glaciologico della SAT, il Comitato glaciologico CAI-Alto Adige, la Cabina di regia dei ghiacciai valdostani, la Società meteorologica taliana) offrono un quadro sempre più allarmante sullo stato di salute dei nostri ghiacciai. Nel 2006 su 178 ghiacciai misurati, 3 risultavano stabili e tutti gli altri in arretramento con valori anche di decine di metri (-46 per la Vedretta Lunga, -53 per la Forcola, -37 per lo Scalino, -30 per il Lys, -28 per i Forni). Se si utilizzano le serie storiche, che risalgono a oltre un secolo fa, come quella del Lys sul Monte Rosa o dei Forni, si osservano riduzioni di lunghezza superiori a 1,5 km, con un’accentuazione a partire dal 2003 (per il Lys -9 m di media annua fino al 2002; dal 2003 ad oggi -30 m all’anno). Anche le misure di bilancio di massa, cioè le variazioni annuali di spessore, confermano questa evoluzione. La serie storica più lunga è quella del Careser nell’Ortles-Cevedale che inizia nel 1967; in 40 anni il ghiacciaio ha perso uno spessore medio di 36 m. Un’altra lunga serie è quella della Sforzellina, sempre nel gruppo dell’Ortles-Cevedale, che in 20 anni ha perso circa 20 m di spessore. Quello della Sforzellina è un I piccolo ghiacciaio di circo che per estensione (meno di 1 kmq) ben rappresenta il ghiacciaio medio delle Alpi italiane. Con uno spessore medio di una trentina di metri e una riduzione annua di 1 m, se le tendenze climatiche non muteranno, il suo tempo di sopravvivenza è facilmente ipotizzabile. Al di là dei numeri, basta percorrere l’alta montagna per osservare variazioni rapide del paesaggio glaciale che richiamano alla mente un vero e proprio “collasso” della criosfera alpina: estinzione di molti ghiacciai di piccole dimensioni; frammentazione dei ghiacciai più grandi che vedono la separazione dei loro bacini collettori dalla lingua valliva (ad esempio la Brenva sul Monte Bianco, il Lys sul Monte Rosa, il Fellaria sul Bernina); arretramenti annuali di decine e decine di metri con collassi di intere porzioni del loro settore inferiore; emersione di grandi aree rocciose che interrompono le superfici glaciali; formazione di numerosi ed effimeri laghi di contatto glaciale; incremento della copertura detritica superficiale con rapida trasformazione dai classici e conosciuti ghiacciai “bianchi” ai ghiacciai “neri”; limite delle nevi sempre più elevato. Il futuro dei ghiacciai italiani e dei ghiacciai alpini (ma il discorso si può estendere ben oltre il nostro continente) secondo i vari scenari appare quindi segnato. Nell’ipotesi di un ulteriore incremento medio della temperatura di 2°C, entro il 2060 si avrà una riduzione areale del 60-70% rispetto alle dimensioni attuali, con una riduzione del 90% entro il 2100. Tenendo conto della limitata estensione media dei ghiacciai italiani (inferiore a 1 kmq) e del loro limitato spessore (20-30 m), nonché della prevalente sfavorevole esposizione meridionale, il loro destino appare inevitabile. In pochi decenni si estingueranno i piccoli ghiacciai situati al di sotto dei 3500 m, mentre i grandi ghiacciai situati sulle montagne più elevate (Monte Bianco, Monte Rosa, Bernina, Ortles-Cevedale) perderanno le loro lingue vallive e si trasformeranno in ghiacciai di circo. Questo settore della catena alpina offrirà quindi un paesaggio simile a quello degli attuali Pirenei. Ancora pochi decenni e il glacialismo sarà estinto, sopravviverà solo qualche piccola lente di ghiaccio fossile coperta da detrito. Le Alpi saranno diventate come gli attuali Appennini... Claudio Smiraglia Università di Milano Comitato Glaciologico Italiano CAI-Corsico Guglielmina Diolaiuti Università di Milano, Comitato Glaciologico Italiano CAI-Bormio LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 5 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:44 Pagina 6 TESTIMONIANZE Lassù tra gli ultimi Tra i pascoli gli impegni severi della quotidianità sono regolati, anche per i pastori della Val Tuppa (VC), da norme immutabili. Ne ha colto alcuni interessanti aspetti Riccardo Vellata, vincitore nel 2004 del contest fotografico per la pubblicità del Monterosa Ski: chiaramente un grande appassionato di montagna e di fotografia, iscritto al CAI da quando aveva 8 anni (ora ne ha 29) presso la Sezione di Grignasco (NO). Le sue immagini in copertina e in queste pagine, la sua prosa “in presa diretta” rappresentano testimonianze di un mondo da considerare “a parte”, eppure ancora vivo e vitale. Forse, dati i tempi, si tratta di un “mondo dei vinti” alla rovescia rispetto a quello descritto da Nuto Revelli in un celebre libro: dove i veri vincitori sembrerebbero proprio questi pastori che ostinatamente, tenacemente si rifiutano di abbandonare la montagna e così facendo realizzano un esemplare progetto di vita. Una vita da malgaro a Val Tuppa straripa di vegetazione, verdi prati, fiori, profumi, colori e trasmette ancora l’idea di una montagna incontaminata. Si trova al di sopra di Rassa, dove termina la strada che nei pressi di Campertogno si stacca dalla statale della Valsesia (VC): si prende il sentiero che porta all’Alpe Scarpia, dapprima addentrandosi in un bosco fitto, verde intenso, inebriante di profumi. Poi il tracciato sale sempre più ripido per scollinare in altre due vallate, la Val Gronda e la Valle delle Giare. Sassolenda è un piccolo alpeggio che si trova nel mezzo di questo sentiero a circa 1910 m. Sono le 6 del mattino e Silvano Guglielmina è già lì ad accogliermi. Tutto è avvolto da una magica penombra. L “Il piccolo Gianni ha negli occhi la stessa passione per la montagna e per le bestie di nonno Gioachin e del padre Silvano”, racconta Riccardo Vellata in questo breve incontro 6 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Silvano si è messo il suo vestito da lavoro sbiadito dal tempo. In capo ha un berretto di feltro grigio, ai piedi stivali verde scuro. La prima cosa da fare al mattino, ancor prima di svegliarsi del tutto e far la colazione, è la mungitura iniziando dalle vacche per poi passare alle capre. Nella prima stalla dove entriamo di vacche ne conto sei. Per entrare bisogna abbassare un po’ la testa e una volta dentro l’ambiente è scuro e stretto. Silvano si fa strada fra le prime due che ostruiscono la porta. Il pavimento è ricoperto dal letame, solo pochi spazi sembrano più agibili, ma per lui nessun problema: calza gli stivali che poi laverà diligentemente. Mi fa comunque notare che questo è un lavoro sporco e senza tregua, lo si fa dal 1° gennaio al 31 dicembre senza interruzioni. La stalla è così piccola che le vacche non possono nemmeno girarsi e Silvano pigiato tra l’una e l’altra inizia la mungitura. Le vacche vanno munte con una mungitrice automatica. Ed ecco che il LO SCARPONE 11 5-10-2007 19:03 Pagina 7 Profumo di stalla pastore con la sua maestria massaggia le mammelle per far uscire un po’ di latte, ma soprattutto perché la mucca non senta male quando la macchina attaccherà a pompare. Così piano piano arriva la prima goccia di oro bianco, il latte che servirà per fare il burro, il formaggio e dare sostentamento a chi sopravvive quassù. Quando tutte le mucche sono state munte, fa la sua comparsa il primo della generazione Guglielmina, Gioachin il padre di Silvano, seguito dal figlio Gianni, l’ultimo, un bambino di circa otto anni. Si è appena svegliato ed è corso giù nelle stalle per controllare e mungere le sue capre. Gianni sente già “sua” la baita e ha negli occhi la stessa passione per la montagna e per le bestie di nonno Gioachin, 76 anni, e del padre Silvano. Ora i Guglielmina sono tutti in fila nella piccola stalla dove una ventina di capre sono ordinatamente disposte: dieci da una parte e dieci dall’altra con in mezzo un unico corridoio dove defluiscono piscio e letame che viene pulito ogni sera. Sono lì tutti e tre che mungono, questa volta con le mani, ed è tutto un lavoro di grande coordinazione. Come dice Gioachin “è un lavoro di nervi”. Le mani accarezzano, tastano, stringono le mammelle fino a far uscire l’ultima goccia di latte. Rifletto che queste mani ormai usurate dal tempo e stanche lasciano spazio via via a quelle più piccole, più giovani, energiche. Gli occhi esperti scrutano i gesti del più piccolo e con dolci parole trasmettono esperienza e segreti avvolti da tenere risate. Ora il latte è stato munto ed è diviso in diverse pentole per formare il caglio. Finalmente è l’ora del caffè (guardo l’orologio: sono passati esattamente 1 ora e 40 minuti da quando sono arrivato). Andiamo su nella baita dove mi accoglie Lidia, la moglie di Gioachin, dandomi un cordiale benvenuto con una tazza bollente di caffè. Ognuno si siede al suo posto, sul tavolo c’è il burro fresco, biscotti, zucchero e la grappa che mi viene offerta (sono le 8 di mattina). Dopo aver fatto colazione e aver parlato della giornata si torna al lavoro dove ancora una volta ci sarà tutta la generazione Guglielmina al completo, dal nonno al figlio al nipote: c’è chi fa il burro con la zangola, chi ’attenzione per le malghe e la loro sopravvivenza è una costante di progetti, incontri, dibattiti, rassegne. “Museo dell’alpeggio” è il tema di un progetto Interreg III Italia Svizzera: obiettivo la creazione di un sistema culturale dedicato alla diffusione delle conoscenze degli alpeggi. Fra i tanti, va segnalato un progetto pilota di valorizzazione multifunzionale di un alpeggio appoggiato dalla Sezione di Bergamo del CAI. Riguarda la Valcanale (Comune di Ardesio, alta valle Seriana) dove l’Alpe Neel è stata recentemente ripristinata e resa funzionale per attività di educazione ambientale. Di diverso tipo è la proposta dell’alpeggio più grande d’Europa, l’Alpe di Siusi (BZ): il consorzio turistico invita “a respirare a pieni polmoni l’aria fresca di luoghi percorsi per secoli da contadini e allevatori” e suggerisce a sostare nelle malghe per per una “sosta golosa”. Decisamente più interessante la proposta turistica legata agli alpeggi del Parco Veglia e Devero, nell’Ossola, dove il turista può accostarsi alla vita dei malgari in un ambiente non del tutto condizionato da un turismo onnipresente e invasivo. Tra le proposte ai visitatori, la partecipazione alla transumanza e perfino, di recente, l’adozione di una mucca. Profumo di stalla anche in Val Pelline (Aosta) dove alla fine di settembre si svolge la “Dézarpa a Doues”, tradizionale ritorno a valle delle mandrie salite ai pascoli alti: una manifestazione aperta al pubblico grazie all’Amministrazione e alla Biblioteca Comunali di Doues. Sullo schermo il mondo degli alpeggi ha trovato recentemente riscontro in film premiati in varie rassegne internazionali. “Marghè marghìer”, realizzato da Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino su soggetto di Osvaldo Bellino e Paolo L miscela il latte nei calderoni sul fuoco e chi fa le formine dei primi formaggi. Il burro miscelato con la zangola, un recipiente di legno antico con all’interno un pistone di legno, verrà portato a Lidia che con grande cura farà gli stampi con la classica stella alpina, da vendere sabato in paese, e sarà Silvano a recarsi dai suoi clienti affezionati. Sono già trascorse quattro ore dal mio arrivo, è il momento di congedarsi. Silvano con Gianni saliranno fino al lago dove ci sono altre mucche al pascolo da Viano, è un viaggio nel mondo margaro delle valli cuneesi, un’indagine sul lavoro e la vita dei cow-boy delle Alpi. “Alè Bigia alè”, prodotto da Rai Trento per la regia di Ugo Slomp, ci conduce alla scoperta di un singolare malgaro “malato di montagna” delle valli Giudicare. Il Cervino International Filmfestival ha tenuto a battesimo un film entrato nei circuiti e molto apprezzato dai critici: “Il vento fa il suo giro”, realizzato nella comunità di Chersogno, di cultura occitanica, dove un francese in fuga dai guasti della cosiddetta civiltà sceglie di fare il pastore ma i rapporti con la gente del posto si guastano rapidamente. Più di recente, all’interessante festival della Lessinia il secondo premio è andato a “Das Kalb in der Kuh und das Korn in der Kist” (Il vitello nella mucca e il grano nella madia) ambientato in Val d’Ultimo, del tedesco J. Schwellensattl: la storia di come vivono in un’intera annata, fra il paese e la malga, un’anziana madre e due fratelli. Infine, tra i libri freschi di stampa che sviluppano questa tematica, fondamentale è “Dove vai pastore?” di Marzia Verona apparso quest’anno nella collana dei Quaderni di cultura alpina degli editori Priuli&Verlucca. Disegno di Alberto De Bettin controllare e Gioachin e Lidia resteranno nella baita. Non faccio in tempo a incamminarmi che Silvano a gran voce mi chiama: non posso andar via senza lasciare un pensiero sul loro quaderno dei viandanti. Penso a chi mai giù in città interessa custodire i pensieri degli ospiti? D’improvviso squilla il cellulare e subito mi viene in mente la frenesia della mia vita cittadina. Ci vuole così poco per rompere l’incantesimo. Testo e foto di Riccardo Vellata LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 7 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:44 STRATEGIE Pagina 8 Il progetto “CAI scuola” Accompagnatori AG in prima linea ra le priorità programmatiche fissate dal presidente generale trova ampio spazio la questione giovanile e l’esigenza di coinvolgere il mondo dei giovani nella conoscenza dell’ambiente montano, anche allacciando uno stretto rapporto collaborativo col mondo della scuola. Oggi il Club alpino è accreditato tra i soggetti in grado di offrire formazione per il personale della scuola e gestisce, tramite i suoi organi tecnici centrali (OTC), due corsi annuali di formazione in diversi contesti regionali. L’attività diretta con i giovani viene svolta sul territorio grazie alla disponibilità delle sezioni e dei volontari CAI, in primis gli accompagnatori di alpinismo giovanile, e un ruolo significativo può essere giocato dai gruppi regionali (GR), in particolare nei rapporti con l’ente regionale, di solito l’Assessorato alle politiche giovanili e la Dirigenza scolastica regionale. Diventa quindi opportuno far conoscere quanto i GR hanno sviluppato, a cominciare dal nord-est dove già da molti anni il GR Friuli Venezia Giulia dedica ai giovani una particolare attenzione. Il presidente del gruppo regionale Paolo Lombardo, nella veste anche di accompagnatore nazionale alpinismo giovanile, ha offerto il Progetto CAI - Scuola “Per conoscere la montagna del FVG” prendendo contatto a Trieste con la Direzione scolastica regionale che ha accolto il progetto coinvolgendo le varie direzioni scolastiche. La conclusione dell’anno scolastico 2006-07 ha visto un bilancio positivo dimostrando il grande interesse riscosso dal progetto: circa 145 sono state le uscite in montagna, di cui almeno una decina d’inverno con racchette da neve, 4700 i ragazzi partecipanti, 450 i docenti coinvolti, 180 gli accompagnatori CAI, 220 le classi. Tutte le uscite hanno previsto almeno tre docenti e quasi sempre tre accompagnatori CAI . T Un più che lusinghiero bilancio per le iniziative del Gruppo regionale Friuli Venezia Giulia La riuscita dell’esperienza ha senz’altro prospettato la sua continuazione per il 2007-08, riformulata per tutte le scuole del FVG dal primo grado alle superiori, proponendosi come obiettivi la conoscenza dell’ambiente montano in autunno, inverno e primavera, e del territorio friulano nella sua evoluzione e realtà di vita attraverso proposte tematiche ed escursioni. Per ogni provincia sono indicati da uno a due referenti del CAI col rispettivo recapito, ai quali le scuole del FVG possono rivolgersi per ottenere informazioni preliminari. Dai primi contatti nascono poi i progetti di attività scolastica integrata che prevedono ordinariamente un primo incontro in classe con sussidi audiovisivi, seguito da almeno un’escursione, in qualsiasi periodo, eventualmente con attrezzature fornite dalle sezioni del CAI, organizzata formalmente dalla scuola d’intesa con il CAI. ■ La formazione dei docenti l GR del Friuli Venezia Giulia può contare sul Centro didattico montano di Valbruna (Tarvisio), operativo da settembre, attrezzato anche per la ricettività. Qui, nella splendida cornice della Alpi Giulie, è stato organizzato il 29 e 30 settembre un fine settimana di formazione per docenti di scuola inferiore e superiore sull’attività dei giovani in ambiente alpino e i problemi di conduzione e sicurezza degli allievi e dei docenti, in collaborazione con la Commissione medica VFG. Il tema, “Attività con i giovani in ambiente montano”, è stato affrontato sotto il profilo fisiologico, patologico, logistico-organizzativo, naturalistico e civilistico con relazioni di esperti CAI, da Silvio Beorchia del Collegio probiviri centrale, a Luciano Saccarola e Fulvio Bratina della Commissione medica VFG a Michele Zanetti esperto naturalista. I Rifugi & bivacchi Alla Marinelli con rinnovato calore on una simpatica cerimonia l’8 settembre, giorno di apertura dell’anno sociale per i due club Lions di Sondrio, “Host” e “Masegra”, alla capanna Marinelli Bombardieri al Bernina è stata consegnata una nuova stufa in serpentino per il riscaldamento della sala da pranzo in sostituzione di quella vecchia. Don Augusto Azzalini, già parroco di Chiesa Valmalenco e socio del “Sondrio Host”, ha celebrato la messa davanti alla cappella che domina la Valle di Scerscen. A sua volta Lucia Foppoli presidente della Sezione Valtellinese ha espresso il ringraziamento di tutti i frequentatori del rifugio. Info: [email protected] C 8 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 • Il nuovo rifugio Parco Antola, situato a 1460 m a pochi minuti di cammino dalla vetta del Monte Antola (1597m), offre servizio di alberghetto ai numerosi escursionisti che frequentano questa zona dell’Appennino Ligure al confine tra il genovesato e l’alessandrino. Il rifugio, realizzato dall’Ente parco Antola che ne ha affidato la gestione alla Sezione Ligure-Genova, è stato progettato e costruito seguendo tecniche moderne abbinate a soluzioni innovative ed è totalmente autosufficiente sul piano energetico. • Il rifugio Carlo e Massimo Semenza, a 2020 m sui Monti dell’Alpago, ha riaperto con una nuova gestione affidata ad Alessia Peruccon. Per prenotazioni telefonare allo 043749055, cell. 3491881250, mail [email protected] • Il rifugio Bietti alle Grigne è collegato con un nuovo numero telefonico, 0341.735741. Il cellulare del gestore, la signora Elisa Bogara, è invece 338.1309920. • Nelle Dolomiti di Braies (BZ) si è celebrato il 22 luglio il 100° anniversario del rifugio Biella della Sezione di Treviso. Hanno partecipato il vicepresidente generale Umberto Martini, il consigliere centrale Francesco Romussi, il presidente del GR Veneto Emilio Bertan . SCAPUB ott dvd+riviste 8-10-2007 14:41 Pagina 1 APPUNTAMENTO IN EDICOLA CON IL GRANDE CINEMA DI MONTAGNA DVD + NOVEMBRE Yannick Seigneur e Georges Bettembourg conquistano in chiave moderna il Broad Peak, in Karakorum. In soli 4 giorni raggiungono la vetta che nel 1957 era stata salita dal leggendario Hermann Buhl con Kurt Diemberger e due compagni in ventiquattro giorni. DVD + DICEMBRE BROAD PEAK 78 TRE BIVACCHI PER UN OTTOMILA REGIA Y. SEIGNEUR - DURATA 29 MINUTI COLORE - LINGUA ITALIANO BIG STONE REGIA V. FOLCO - DURATA 30 MINUTI COLORE - LINGUA ITALIANO Reticent Wall, su El Capitan, Yosemite, California, è una delle più difficili vie di A5. Folco è un ragazzo della Val D’Aosta che, con Tom McMillan, è riuscito a salire lungo i mille metri di questo muro e a documentare l’impresa. Big Stone è un piccolo film capace di regalare grandi emozioni. LA STRADA PER OLMO LURNING DVD il bimestrale di escursionismo DICEMBRE Per l’acquisto diretto potete richiedere informazioni inviando un’e-mail a: [email protected] o telefonando allo 011/7720.462 (ore 9-12). + OGNI USCITA ( 1 R I V I S TA + 1 DV D ) REGIA F. MARIANI, A. GOBETTI, A. EISENHARDT - DURATA 52 MINUTI COLORE - LINGUA ITALIANO Il Tibet è una terra magica, ricca di fascino anche per l’antica cultura della sua gente. Un viaggio eccezionale che si allontana dai templi della capitale per attraversare montagne e deserti, religioni, storia, superstizioni e leggende. 14 € LO SCARPONE 11 5-10-2007 SENTIERI 18:44 Pagina 10 Al via il “Frassati” della Basilicata Natura, cultura e spiritualità Il nuovo percorso escursionistico (qui accanto il taglio del nastro) dedicato al beato Pier Giorgio Frassati si aggiunge alle dodici analoghe iniziative presenti in altrettante regioni n percorso ad anello che dal centro storico di Sasso di Castalda, PT, a 949 m, conduce sulla vetta del monte Arioso (1.709 m): così si presenta il nuovo Sentiero Frassati della Basilicata, tredicesimo in Italia, inaugurato sabato 8 settembre tra faggete e sconfinati panorami appenninici. A condividere natura, cultura e spiritualità di questo percorso escursionistico c’erano quel giorno il presidente generale del Club Alpino Italiano Annibale Salsa, il presidente dell’associazione Giovane Montagna Luciano Caprile e il past presidente del CAI e del Club Arc Alpin Roberto De Martin, accolti nel Teatro comunale “Mariele Ventre” dal sindaco Rocco Perrone e dal presidente della U Provincia di Potenza Sabino Altobello. Lanciato nel 1996 dalla Sezione CAI di Salerno con il motto “Per incontrare Dio nel creato”, il progetto “Sentieri Frassati” (www.sentierifrassati.org) si propone l’intitolazione in ciascuna regione d’Italia di un sentiero di particolare interesse naturalistico, storico e religioso al beato Fonte di scoperte randi sono state per me la gioia e l’emozione per aver partecipato all’inaugurazione del Sentiero Frassati della Basilicata: gioia per aver visto aggiunta un’altra gemma alla preziosa collana dei Sentieri Frassati, emozione per aver avuto il piacere e l’onore di conoscere di persona il presidente generale del CAI Annibale Salsa, conoscenza avvenuta proprio sul palco del Teatro comunale di Sasso di Castalda, sul quale l’amico Antonello Sica ci aveva chiamato contemporaneamente. È stata anche l’occasione importante per scoprire luoghi bellissimi, poco noti a molti (compreso il sottoscritto), per abbracciare nuovamente tanti amici incontrati su altri Sentieri Frassati, la nipote del Beato Nella Gawronska e il past-president Roberto De Martin: con il quale, del resto, da molti anni esiste un forte rapporto di amicizia da parte della nostra Associazione. Toccante ed emozionante, come sempre, è stata la cerimonia dell’unione e benedizione delle acque provenienti dalle regioni in cui già esiste un Sentiero Frassati; ho avuto il piacere, tra l’altro, di portare l’acqua del Sentiero della Liguria, in rappresentanza del coordinatore ligure Piero Bordo. Concludo con il più sentito ringraziamento al coordinatore nazionale Sica, ai coordinatori regionali e ai dirigenti CAI per quanto hanno fatto e faranno affinché ogni regione italiana possa avere un sentiero intitolato al Beato Pier Giorgio Frassati, che ci onoriamo di aver avuto anche socio della Sezione di Torino della Giovane Montagna. Luciano Caprile Presidente della Giovane Montagna - CAI Sezione Ligure G 10 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Pier Giorgio Frassati (1901-1925), il giovane torinese che “amava la montagna e la sentiva come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l’anima e il corpo”, come ha ben sottolineato la mostra documentaria allestita dalla Pro loco “Il Nibbio”. La Campania (1996) è stata la prima ad aderire, seguita da Piemonte (1997), Calabria (1998), Sicilia (1998), Toscana (1999), Marche (2001), Veneto (2001), Molise (2003), Abruzzo (2004), Liguria (2004), Umbria (2004), Friuli Venezia Giulia (2005), e ora la Basilicata. Le prossime saranno per il 2008 la Lombardia e forse il Trentino Alto Adige. Le meraviglie dell’itinerario le hanno illustrate Maria Giorgio che guida la Sezione di Potenza del CAI e gli accompagnatori d’escursionismo Rudi Padula e Massimo Carriera, mentre Antonello Sica coordinatore nazionale del progetto “Sentieri Frassati” ha introdotto Viviana Cappiello dirigente della Regione Basilicata, Marco De Biasi presidente di Legambiente Basilicata, Vincenzo Fierro referente per il parco letterario “Don Giuseppe De Luca”, e Antonio Coronato assessore allo Sviluppo cultura e turismo di Sasso di Castalda e deus ex machina dell’evento. Le conclusioni sono state affidate a Vincenzo Folino assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata. LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:44 Pagina 11 Un’eredità preziosa ’impegno del Club Alpino Italiano a difesa dei valori di fratellanza, di amicizia, di intensa spiritualità - intesa nell’accezione più ampia e laica del termine, compatibile quindi con il carattere di aconfessionalità sancito dallo Statuto - ha trovato ancora una volta nell’inaugurazione del 13° sentiero Frassati della Basilicata una ulteriore coinvolgente conferma. Il messaggio del giovane biellese, che ha fatto della montagna una palestra dello spirito, ha fecondato le coscienze dei partecipanti. Nel percorrere il sentiero curato dalla Sezione di Potenza, essi hanno reso testimonianza di un’eredità preziosa, intensamente interiorizzata. Il legame ideale tra le Alpi e gli Appennini di questa parte del Sud, intima ed appartata, è stato una volta di più rinforzato per dimostrare che chi ama veramente la montagna non stabilisce gerarchie tra le montagne ma le abbraccia idealmente con uno slancio di empatia. Annibale Salsa Presidente generale del Club Alpino Italiano Rifugi e sapori L Rappresentava la famiglia Frassati, che fin dall’inizio ha apprezzato e incoraggiato l’idea del Club Alpino Italiano, Nella Gawronska, figlia della sorella di Pier Giorgio, Luciana. Di grande intensità sono state le testimonianze di Maddalena Langone, giovane mamma di Sasso reduce dal “Cammino di Francesco” tra Toscana ed Umbria, e di don Angelo Balcon parroco di Danta di Cadore che in luglio ha accolto papa Benedetto XVI sul “Sentiero Frassati” del Veneto. Durante la messa officiata da monsignor Agostino Superbo arcivescovo di Potenza nella Chiesa madre dell’Immacolata sono state portate all’altare le acque provenienti da tutti i “Sentieri Frassati” d’Italia. Con queste acque, unite a quella di Sasso di Castalda, è stato benedetto il sentiero, il cui nastro inaugurale è stato tagliato dai tre presidenti Salsa, De Martin e Caprile, inaugurato poi da 150 escursionisti provenienti da varie parti d’Italia guidati dagli accompagnatori del CAI Potenza e dalle aspiranti guide di Potenza e Salerno. ■ Orobie, il lungo assaggio ormichine risalivano i sentieri delle Orobie da Roncobello, Carona Valcanale, sotto un cielo ancora estivo. In lontananza si ascoltavano voci festose, cori, perfino le preghiere di un gruppo di donne che camminavano dicendo il rosario. La meta era il rifugio Laghi Gemelli (1968 m) dove il 16 settembre si è conclusa una cavalcata tutta da gustare. La formula? Più che collaudata. Con la collaborazione di Agripromo, Assorifugi e Provincia, la Sezione di Bergamo del CAI ha per il terzo anno coniugato in 17 rifugi alpini la passione per la montagna e quella per la buona tavola. E in effetti anche l’ultimo “assaggio” proposto dai gestori del Gemelli valeva le fatiche di una salita a tratti severa. Un centinaio i coperti, molte di più le bocche da accontentare, ma per tutti era pronto un assaggio di formaggi, luganeghe, lardo sopraffino annaffiato dall’immancabile Valcalepio entrato ormai nell’aristocrazia dei grandi vini. Fuori, nei pascoli sovrastati dall’arcigna pala del Pizzo del Becco, dopo la messa gli “Amici della Combricola” del CAI Valle Imagna raccontavano in coro di mazzolini di fiori ed esilaranti aggiustapentole libertini. I più piccoli gioca- F vano a rincorrersi. Molte le giovani coppie che fra un assaggio e l’altro si tenevano teneramente per mano. È di moda parlare dei sentieri del gusto, e certamente il turismo enogastronomico rappresenta una voce importante nei bilanci delle nostre vallate. Ma l’evento è andato più in là. “Nella bella festa a base di sapori tipici montanari quelli che più contavano erano piatti di amicizia, taglieri di simpatia e lunghi sorsi di umanità”, ha osservato con linguaggio colorito il presidente della Sezione di Bergamo Paolo Valoti. Il cui sorriso soddisfatto (insieme con quello del presidente del Gruppo regionale lombardo Guido Bellesini) rimane tra le immagini più significative dell’incontro ai Laghi Gemelli a cui hanno partecipato il presidente di Agripromo Luigi Fappani e il responsabile commerciale Giorgio Donati, il referente di Assorifugi Maurizio Nava e il consigliere provinciale Sergio Piffari. Nelle foto il rifugio Gemelli e, impegnati nella maratona gastronomica, il primo rifugista Maurizio Nava (in maglietta grigia) e l’altro rifugista e chef Stefano Brignoli. Fra i commensali, con la barba bianca, il presidente del Parco delle Orobie Bergamasche Franco Grassi. LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 11 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:44 Pagina 12 COOPERAZIONE Lo stage di MW per gli alpinisti dell’Afghanistan Il sogno afgano continua M ountain Wilderness, in collaborazione con l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO) e grazie a un finanziamento della Cooperazione italiana allo sviluppo, organizzò nel 2006 un corso di alpinismo eco-compatibile (Envronment Friendly Mountaineering) in Afghanistan rivolto a un gruppo di giovani interessati ad acquisire le competenze di base necessarie per candidarsi come facilitatori di spedizioni alpinistiche, guide di trekking e di escursioni naturalistiche, portatori d’alta quota, ranger dei parchi nazionali. Il successo ha sopravanzato le più rosee speranze. Le lezioni si sono tenute tra i grandi ghiacciai dell’alto Hindu Kush. Diciassette allievi hanno ottenuto il diploma. Tra questi tre ragazze. Il corso era stato preceduto nel 2005 da un primo e analogo corso sperimentale finanziato dalla Fondazione Aga Khan, dall’UNEP e da USAID. Quest’anno l’IsIAO e MW, in pieno accordo con la Direzione generale della Cooperazione italiana allo sviluppo, hanno deciso di invitare in Italia per un mese (15 giugno-15 luglio) i sei allievi maggiormente meritevoli del corso 2006. I giovani (ai quali se ne è aggiunto un Luoghi del cuore SS Trinità di Teregua, un gioiello da salvare imasta per secoli appartata fra le montagne a 1430 m di quota, la chiesa della SS Trinità di Teregua è salita alla ribalta nel 2004 quando, nel corso del secondo censimento FAI dei “luoghi del cuore”, venne segnalata da 3142 persone classificandosi al 4° posto in Italia e al 2° in Lombardia. Un “luogo del cuore” da salvare e valorizzare: ubicata lungo la strada militare dell’Ables nell’omonima frazione del comune di Valfurva in Alta Valtellina, sullo sfondo del Tresero nel gruppo Ortles-Cevedale, con un significativo ciclo di affreschi e una pregevole ancona lignea di bottega tirolese, costituisce il più importante patrimonio artistico della valle, risalente alla prima metà del XVI secolo. Durante la Grande guerra la chiesa fu ricovero di soldati, forse genieri che parteciparono alla costruzione della strada militare o alpini addetti al presidio delle trincee sul soprastante fronte a 3000 metri di altitudine; purtroppo il fumo delle stufe accese per fronteggiare i rigori invernali deteriorò gli affreschi, sottoposti successivamente a una pesante ridipintura che alterò i colori originali. Oggi la chiesetta sente tutto il peso del tempo, con segni di avanzato degrado. Per scongiurare la perdita di questo prezioso bene artistico e culturale, un vero gioiello fra le Alpi, nel 2005 è nata un’associazione che si sta impegnando febbrilmente per salvarla, attraverso la sensibilizzazione e la ricerca dei fondi necessari al suo restauro integrale. Tanto è stato fatto, tanto rimane da fare. Servono, ora più che mai, l’impegno e l’aiuto di tutti. La chiesa e gli antenati valligiani che 460 anni or sono, pur in mezzo alle ristrettezze di quel tempo, l’hanno saputa dotare di importanti opere d’arte, ringraziano vivamente quanti vorranno raccogliere l’appello. Il versamento delle eventuali donazioni può essere effettuato sui conti correnti intestati all’Associazione Teregua presso: Banca Popolare di Sondrio_C/c n. 000008575x94_ABI 05696 - CAB 52090 - CIN M_ - Credito Valtellinese_C/c n. 000000008575_ABI 05216 - CAB 52090 - CIN E. Per saperne di più, visitare il sito www.associazioneteregua.it R 12 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 settimo, inviato e spesato direttamente dalla Fondazione Aga Khan di Kabul) hanno frequentato un corso di alpinismo organizzato e diretto dalla Commissione interregionale Ligure -Piemontese Valdostana delle Scuole di alpinismo e sci-alpinismo del CAI e un corso di Soccorso alpino organizzato dalla Direzione protezione civile della Regione autonoma Valle d’Aosta e dal Soccorso alpino valdostano insieme con l’Unione valdostana guide. Inoltre l’Ente parco nazionale del Gran Paradiso ha offerto uno stage relativo alla gestione di una grande area protetta. Gli afgani hanno presenziato anche a varie manifestazioni (Roma, Torino, Forte di Bard, Sondrio) durante le quali è stato proiettato il documentario “Siddiqa e le Altre - Un sogno Afghano” realizzato per Geo e Geo (Raitre). L’entusiasmo con cui i giovani allievi afghani sono stati accolti ovunque e l’interesse che le loro dichiarazioni e i loro racconti hanno destato, stanno a significare che è largamente condivisa in Italia la volontà di aiutare quel disgraziato paese a uscire dalla crisi in cui è tutt’ora immerso. Mountain Wilderness è particolarmente lieta di sottolineare la preziosa collaborazione che il CAI, a tutti i livelli, ha voluto offrire all’iniziativa. Un caloroso grazie va alla Scuola di alpinismo La Maiella della Sezione di Chieti, alla Sezione di Roma che ha offerto in omaggio le tessere di soci ai sette afghani, alla Sezione di Torino, alla Sezione Valtellinese, alla Commissione delle scuole di alpinismo LPV. Infine alla Sezione di Pescara la quale ha dato l’avvio a una raccolta, tra i soci, di materiali alpinistici da inviare in Afghanistan. Impossibile dimenticare la straordinaria ed entusiastica collaborazione della signora Betta Gobbi della ditta GrivelMont Blanc, e di Sandro Parisotto della Scarpa di Asolo. La gestione pratica del triplice stage è stata presa in carico dall’INA Giorgio Mallucci e dall’IA Elisabetta Galli, con la collaborazione di Renato Napoli, dirigente di Mountain Wilderness Italia. Tutti e tre si sono dimostrati, come sempre, superiori a ogni elogio. Carlo Alberto Pinelli Responsabile del progetto LO SCARPONE 11 5-10-2007 RASSEGNE 18:44 Pagina 13 Il XIII Film Festival della Lessinia Vittoria francese n paese di pietra, pietra della Lessinia, l’armonioso territorio colonizzato dai Cimbri a nord di Verona. Pietra a coprire i tetti, i comignoli, le mansarde in grandi piastre quadrangolari. Di pietra gli sbalzi dei balconi, i tettucci degli ingressi, le vasche fiorite, i bordi delle aiuole, i marciapiedi. Pietra di Prun o di S. Agata, i nomi delle cave, e le facciate delle case tinte a colori festosi. È Bosco Chiesanuova. Qui è iniziata l’estate scorsa, con base al rinnovato teatro Vittoria dotato di due sale e degli impianti più sofisticati, una nuova fase del Film Festival della Lessinia, giunto alla XIII edizione. Partito da Cerro Veronese come rassegna di film su tematiche locali, direttore artistico Alessandro Anderloni, e sostenuto soprattutto dalla Comunità montana e dal Curatorium Cimbricum Veronense, si è dilatato via via fino al più ampio orizzonte della storia, della vita e delle tradizioni della gente di montagna di tutto il mondo, e ora con l’edizione 2007 si è guadagnato un meritatissimo livello internazionale tanto da poter annoverare 25 film in concorso, 42 complessivamente proiettati, provenienti da otto paesi. “Anzi nove”, dice con orgoglio Eleonora Guardini, dinamica responsabile della segreteria, “perché all’ultimo momento si è aggiunta anche la Turchia”. Il festival esclude per regolamento i film a soggetto sportivo o alpinistico, i quali del resto sembrano attraversare un periodo critico ondeggiando fra produzioni ultra-tecnologiche, con eccezionale spiegamento di mezzi artificiali sia d’arrampicata sia di ripresa, e la ricerca non sempre felice di nuove sfide nel campo dell’avventura estrema. A Boscochiesanuova invece si ritrova chi nel territorio alpino va cercando e scoprendo i valori profondi della gente che ci vive e ci lavora, che ci ha vissuto e ne ha nostalgia. Siamo insomma sul terreno più autentico, quello di Buzzati (non a caso abbiamo visto fra gli eventi collaterali “Il postino di montagna” del 1951 tratto da un suo soggetto), Rigoni Stern, Mauro Corona. L’analisi di questa vastissima tematica, partita tredici anni fa, mediante un lavoro fatto di perizia ed entusiasmo, ha trovato il suo spazio e la sua maturazione artistica e organizzativa lungo il cammino, arrivando con naturalezza al rango internazionale di quest’anno. Ne fa fede la fama del presidente della giuria, Gerhard Baur, 40 anni di esperienza come autore e regista di film a soggetto alpino. Lo affiancano Averardo Amadio, naturalista già presidente del WWF veneto, Marjeta Kesic-Svetel, etnologa slovena autrice di documentari per la TV di Lubiana, Sandro Gastinelli, giovane e affermato regista e produttore televisivo, Giovanni Padovani direttore di “Giovane Montagna”, Italo Zandonella Callegher, accademico del CAI e dal 2003 presidente del TrentoFilmfestival, e Piero Zanotto, critico di grande notorietà, direttore a Trento dal 1977 al 1986. Numerosi i premi in palio per complessivi 10.000 euro e tutto esaurito nelle due sale con 400 posti a sedere. Secondo Anderloni le provenienze si dividevano in parti eguali fra U Folla di giovani e tutto esaurito a Boscochiesanuova (Verona) per una rassegna ormai di rango internazionale, vinta da un film francese dedicato al Tibet Una scena di “Un Noel au Tibet”, il film francese vincitore della rassegna di Boscochiesanuova (VR), nel territorio dei Cimbri. Verona, Bosco e il gruppo di paesi limitrofi, con una notevole presenza di giovani e giovanissimi, e la voglia di esserci. Tanto di cappello ai gusti artistici e al livello culturale del pubblico della Lessinia, tali da surclassare quello delle grandi città. Ma dicevo dei premi: la giuria, dopo una serrata discussione, ha assegnato il riconoscimento più ambito, la “Lessinia d’oro” aerea scultura in bronzo raffigurante una leggiadra figura di donna che insegue una stella - al film francese “Un Noël au Tibet” di J. B. Warluzel, F. Gaver e C. Slizewicz. È la visitazione di una realtà straordinaria esistente nella regione dello Yunnan, zona del Tibet nel sud-ovest della Cina, dove vivono alcune migliaia di tibetani cattolici evangelizzati nel XIX secolo da missionari francesi e svizzeri. In assenza di sacerdoti, i fedeli continuano a coltivare la fede e a osservare nei limiti del possibile la liturgia; solo a Natale - e il film su questo si sofferma con eccezionali immagini - arriva un prete che celebra la messa di mezzanotte e amministra i sacramenti. Emozionante la sequenza finale: un anziano tibetano mentre canta in latino la “Salve Regina”. Il secondo premio, la “Lessinia d’argento” è andato a “Das Kalb in der Kuh und das Korn in der Kist” (Il vitello nella mucca e il grano nella madia) ambientato in Val d’Ultimo, del tedesco J. Schwellensattl; è la storia di come vivono lungo un’intera annata, fra il paese e la malga, i membri di una famiglia di contadini tirolesi, una anziana madre e due fratelli. Altri premi, ripartiti per categorie, sono andati a “Siachen una guerra per il ghiaccio” sul conflitto India-Pakistan, del noto regista svizzero Fulvio Mariani; a “Ifugaos. Sculpteurs de montagnes” dei francesi N. Antoine e P. Bellorini ; a “Il était une fois - les délices du petit monde” di J. Péaquin, valdostano; a “Alias haci Gavortáuciat” (nel dialetto locale significa “Tutto è cambiato”) di F. Sauro, regista nativo di Bosco Chiesanuova noto anche per aver girato con Anderloni “L’abisso” nelle profondità di una grotta lessinese; a “Poyraz” della esordiente regista turca Belma Bas; a “Die Blumenwiese” (“Il prato fiorito”) del tedesco J. Haft; e infine a “I fratelli Fadaric” dello svizzero M. Storni. Una menzione speciale è andata a un film sull’Himalaya di T. Wartmann (Germania) e un premio extra in memoria del fondatore del festival, Mario Pigozzi, a A. Fenoglio per “L’isola dei carbonai”. Lorenzo Revojera LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 13 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:44 Pagina 14 TURISMO ALPINO Piccolo Cervino high tech Titanio a colazione Mentre voci contraddittorie si succedono sulla realizzazione di una nuova struttura turistica sul Piccolo Cervino (Lo Scarpone 9/07), un progetto che ha sollevato le più fiere rimostranze delle associazioni ambientaliste, Paolo Paci, autore di guide turistiche, manuali sportivi e libri di viaggi nonché del recente “365 giorni sulle Alpi” (Mondadori, prefazione di Annibale Salsa), propone questo breve saggio che, con il linguaggio lieve del paradosso, tocca le nostre aspettative nei confronti di una natura incontaminata e selvaggia. Aspettative di chi sovente accetta di trovarsi “appeso a un filo d’acciaio, spesso su neve ‘decisa’ dall’uomo e programmata da raffinati software”. O di piantare uno spit, mettere un friend in una fessura (“quanta bellezza hightech in questi piccoli oggetti di piacere!”, osserva Paci). La vera provocazione del nostro apprezzato collaboratore è riconducibile a una visione secondo cui “tutto è artificiale”, cioè (quasi) tutto è tecnoculturale. Del resto, se regnasse quella natura incontaminata e selvaggia spesso in genere evocata, le montagne non le riconosceremmo più. Non si dice forse che l’alpinismo ha “inventato” la montagna? Ovviamente il linguaggio del paradosso va accettato senza che per questo venga compromessa una sincera riprovazione nei confronti di certe proposte che sembrano contrastare con il comune sentimento della natura e, talvolta, con il buongusto. 14 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 ’altra notte ho fatto un sogno. Ho sognato che Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Frank O. Gehry avevano spostato il loro quartier generale all’Hotel Mont Rosa, e stavano riprogettando Ground Zero ai piedi del Matterhorn. Nel general planning era previsto un grattacielo a forma di cavatappi alto 5001 m. Peccato non sia vero, mi dicevo stropicciandomi gli occhi al risveglio. Poi ho letto la notizia sul giornale e mi è tornato il buon umore: è stata finalmente inaugurata la piramide di cristallo e titanio in cima al Kleine Matterhorn, progettata dall’architetto cinese Pei (quello del Louvre): le Alpi hanno un nuovo Quattromila, il primo interamente handmade in Switzerland. E sapete cosa? Mi piacerebbe andarci, subito. Mi piacerebbe accompagnare i miei figli sulla nuova superveloce funivia aerodinamica che parte da Zermatt (è stata disegnata da Norman Foster). Poi prendere l’ascensore trasparente che come un missile perfora la piramide. Al ristorante ordinare una raclette con patate per tutti, Rivella per loro e un costosissimo bicchiere di Fendant per me, poi affacciarmi alle ampie vetrate di fronte alla parete est della Gran Becca e raccontar loro una storia, che potrebbe cominciare così: “Tanto tanto tempo fa, prima dei turisti e degli alpinisti, prima dei walser e dei romani e degli elvezi… insomma prima che qui arrivasse l’uomo, queste cime non esistevano”. Al che mi guarderebbero un po’ scettici, come fanno quando sto scherzando, e memori dei loro teneri studi di geologia direbbero: “Ma papà, le Alpi sono antichissime!” Io però non sto scherzando. Le montagne, ne sono sicuro, senza l’uomo non esistono. O meglio, ci sono ma non L ➔ “Un ristorante di cristallo e titanio a quattromila metri? Sarà un po’come salire”, osserva Paolo Paci, “in treno fino allo Jungfraujoch, prendere un tè al bar girevole del Piz Gloria o una boccata d’ossigeno (quello delle bombole) alla Capanna Margherita” hanno alcun significato, e nella civiltà dei segni qual è la nostra il non aver significato e l’inesistenza coincidono. E non da oggi. Edward Whymper era ben consapevole dell’operazione post-moderna che stava compiendo; era compito del disegnatore inglese “inventare” il mito: grazie a lui le vetrine di Bucherer hanno sostituito le tradizioni pastorali, grazie alle dinastie dell’ospitalità come i Seiler, ai moderni guru del marketing, i metro alpini hanno fatto dimenticare l’antica economia di sussistenza. A questo punto, per non confondere troppo le giovani menti dei miei figli, svierò l’attenzione sui dati tecnici della piramide appena costruita, ultimo e definitivo “segno” che l’uomo culturale ha apposto sulle sue Alpi. La bellezza hightech degli incastri in lega, lo spessore delle vetrate e i sistemi di risparmio energetico, il design esclusivo dell’illuminazione, sperando che a questa meraviglia svizzera abbia partecipato qualche azienda italiana. E dirò: “Ragazzi, siamo a 4000 metri. Respirate a pieni polmoni, tanto qui dentro è tutto climatizzato”. LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:44 Pagina 15 Vette, cioè luna park Mi piacerebbe andarci, davvero. E trovo che non sarà molto diverso dal salire in treno fino allo Jungfraujoch, prendere un tè al ristorante girevole del Piz Gloria o una boccata d’ossigeno (quello delle bombole) alla Capanna Margherita. Non sarà molto diverso dall’andare a sciare su neve “decisa” dall’uomo e programmata da raffinati software. O piantare uno spit, mettere un friend in una fessura (quanta bellezza high-tech in questi piccoli oggetti di piacere!). Perché la montagna è civiltà, industria, sviluppo e cultura, fin dai tempi dei tempi, da quando il primo pastore walser salì con le sue greggi là sotto al Trokener Steg, e cominciò un duro lavoro di spietramento per far crescere l’erba. E la natura? Ecco davanti ai nostri occhi la cosiddetta natura: lindi pascoli dove erano solo sfasciumi, boschi coltivati e maggenghi di smeraldo al posto di selve impenetrabili, e poi naturalmente asfalto, alberghi, impianti di risalita, rifugi d’alta quota e tutti, anche i soci dei Club alpini, a magnificare l’incanto del creato. Il creato antropizzato. Ci fosse ancora tra noi qualche mente lucida come Jean Baudrillard, forse ci direbbe: “Montagne? Dove sono le montagne? Qui intorno vedo solo feticci”. E ci risveglierebbe dall’illusione e dai pericoli della cultura pseudo-romantica, quella di John Ruskin e del suo nobile scoglio, quella del più ingenuo e tardivo ecologismo. Dessimo retta a quella cultura, i walser sembrerebbero più moderni di noi. Per fortuna siamo stati furbi. A Zermatt, sul Kleine Matterhorn, abbiamo lasciato mano libera alle archistar per sviluppare la Grande Babele. Abbiamo permesso che il post-moderno prendesse il sopravvento. La nuova piramide di cristallo fa parte di questa storia. Infine riporterò giù a valle i miei figli, un po’ frastornati per le variazioni di pressione. “Sapete” gli spiegherò, “alla fine dell’Ottocento volevano costruire un ascensore fino alla vetta del Cervino. È da un secolo che queste montagne non sono altro che un simulacro”. Ma loro, assorbiti dalle funzioni dei cellulari, già non mi ascoltano più. Il paesaggio, quel che ne resta, non si guadagna nemmeno uno sguardo. Non merita di esistere… Paolo Paci ontano dal caos cittadino, cinto da uno dei più pittoreschi ghiacciai svizzeri, il centro turistico di Les Diablerets mostra due facce in qualche modo inevitabili: villaggio alpino legato alle tradizioni e meta di villeggiatura per sportivi e famiglie. Gli impianti lo collegano con considerevoli distese di ghiaccio. A 3000 m il ristorante progettato dal famoso architetto svizzero Mario Botta offre un’esperienza definita “gastroramica”: un neologismo che indica la fusione delle parole gastronomia e panorama da considerare “mozzafiato”. Questo perlomeno si legge nelle promozioni elvetiche su internet. E nessuno in Svizzera, dove in questi giorni molto si discute sul “restauro” a scopi turistici del Piccolo Cervino, sembra avanzare riserve su quello scatolone (nella prima delle due foto il modellino in scala) con cui Botta ha profondamente alterato, senza farsi troppi complessi, l’ambiente d’alta quota. Ma probabilmente tutto è concesso all’autore del Museo d’arte moderna di Rovereto, al rifacitore del teatro alla Scala, considerato uomo d’ordine e forza, sapienza artigiana, geometrie elementari reinterpretate. E naturalmente il turismo d’alta quota ha le sue esigenze che sempre più sembrano esulare dal buon gusto e, forse, da un certo buon senso. Se il gastrorama offerto dalla località elvetica di Les Diablerets non fornisce sufficienti emozioni, il turista può sempre puntare (in Austria, questa volta) su un’altra vetta orgogliosamente “griffata” in nome e con il contributo di una nota azienda di diamanti artificiali. Immersa tra i ghiacciai delle Alpi dell’Ötztal, a 3.082 m, la vetta del Wurmkogel è stata “illeggiardita” da una struttura panoramica battezzata Top Mountain Star (foto qui sopra). Ötztal Tourismus non fa misteri delle sue mirabolanti caratteristiche tecniche. “Su una strettissima cresta con strapiombi sui due lati”, si legge in un comunicato, “sono state posate le fondamenta di cemento armato, del diametro di 1,5 m, incastonate nella roccia da 25 ancore lunghe 8 m ciascuna. Al di sopra troneggia una piattaforma circolare di 120 mq avvolta da un’unica continua parete di vetro. Il tutto è coronato da una cupola di vetro e da supporti in acciaio. Il Top Mountain Star, progettato dall’architetto di Monaco di Baviera Peter Schmuck, consente di godersi il panorama ascoltando musica e sorseggiando un buon drink, mentre fuori all’aperto luccicano, in gara con i cristalli di neve vera, i falsi cristalli Swarowski incastonati nelle pareti”. L LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 15 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:44 FILO DIRETTO Pagina 16 Echi e notizie dal mondo della montagna Le Alpi regione modello e Alpi hanno le potenzialità per diventare una regione modello per la protezione del clima. Attualmente, però, nonostante la notevole produzione di energia (in gran parte a zero emissioni di CO2 grazie all’idroelettrico) e l’alta percentuale di boschi, il bilancio di CO2 dello spazio alpino è negativo, cioè viene emessa più CO2 di quanta ne venga assorbita. Partendo da questo scenario, circa 140 esperti hanno discusso in settembre a Saint Vincent (AO), in occasione del Convegno annuale della CIPRA, sulle potenzialità di sfruttamento delle energie rinnovabili e sulle possibilità di aumentare l’efficienza energetica nello spazio alpino. Al convegno L dal titolo “Le Alpi oltre Kyoto” (con riferimento al famoso trattato sulla riduzione delle emissioni) è stato espresso un generale consenso sul fatto che i paesi alpini potrebbero - e dovrebbero coprire la maggior parte del proprio fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili, superando così di gran lunga gli obiettivi di Kyoto. Innanzitutto si dovrebbe ridurre il consumo di energia con interventi di risparmio energetico, quindi sfruttare le grandi potenzialità offerte dal miglioramento dell’efficienza energetica e dall’utilizzo delle fonti rinnovabili quali legno, acqua, sole, vento e geotermia. Le Alpi, grazie all’intensità della radiazione solare e alla prevalente assenza di Rifugi Largo alla banda larga ue rifugi alpini della Provincia di Cuneo, il Quintino Sella (2.640 m ai piedi del Monviso) e il Giacoletti (2.741 m, Passo del Losas, Punta Udine a Crissolo) sono stati dotati di collegamento internet a banda larga. Prosegue così il progetto della Regione Piemonte, in collaborazione con l’Assessorato alla montagna e con il CSI-Piemonte, che ha come obiettivo il collegamento di 40 rifugi piemontesi. “La disponibilità di navigazione su Internet per i gestori e gli utenti dei rifugi alpini rappresenta una rilevante opportunità di promozione e di marketing del rifugio e del suo territorio. Consente agli escursionisti di accedere, a larga banda, a tutti i servizi informativi raggiungibili via web, in particolare ai servizi meteo e satellitari, e ai gestori di programmare attività in rete”, ha commentato l’assessore alla montagna della Regione Piemonte, Bruna Sibille. Il collegamento a Internet può rappresentare anche un sistema di backup (duplicazione) in caso di guasto all’impianto di radiotrasmissione (o telefonico) di cui il rifugio è dotato, così come può essere utilizzata per sviluppare sistemi di trasmissione video (webcam che trasmette immagini su Internet) o di videosorveglianza. Sul sito Internet della Regione Piemonte è possibile visualizzare le immagini trasmesse da cinque webcam installate in altrettanti rifugi alpini piemontesi all’indirizzo www.regione.piemonte.it/montagna/areemontane/webcam_rif.htm D 16 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 nebbia, offrono, per fare un esempio, condizioni quasi “mediterranee” per lo sfruttamento dell’energia solare. Oltre alle potenzialità, la CIPRA si è occupata anche dei limiti d’utilizzo delle fonti rinnovabili, per motivi di ordine sia ecologico che economico. In conclusione, lo spazio alpino non contribuisce solo al cambiamento climatico, è anche colpito dai suoi effetti con un’intensità superiore alla media. Questo dovrebbe costituire un’ulteriore incentivo a moltiplicare gli sforzi per una protezione esemplare del clima nelle Alpi. Internet ■ Il FAI annuncia che per seguire gli aggiornamenti dell’iniziativa riguardante “I luoghi del cuore” è stato istituito un sito internet interamente dedicato al censimento a cui prese parte nel 2006 anche il nostro giornale. Digitare www.iluoghidelcuore.it Mostre d’arte ■ Tiziano. Fino al 6 gennaio Belluno e il Cadore ospitano una grande mostra dedicata a Tiziano con oltre cento opere dei maggiori musei internazionali. Nella storica sede della Magnifica comunità di Cadore a Pieve saranno esposte lettere autografe, carte d’archivio, registri e uno straordinario inedito Ritratto di donna davanti a paesaggio con arcobaleno. La mostra si completa con gli itinerari vecelliani che permettono di ammirare tanti lavori del maestro e della sua bottega nei loro luoghi originali. ■ America! Storie di pittura dal Nuovo Mondo è il titolo della mostra che si terrà a Brescia, Museo di Santa Giulia, dal 24 novembre al 4 maggio. Scenario principale delle storie a cui la pittura americana del XIX secolo ha attinto è sicuramente la montagna. Numerose opere rappresentanti il mondo della montagna fanno infatti parte della rassegna. Qui sotto al piede “La Golden Gateway verso Yellowstone”, 1893, di Thomas Moran. Sentenze ■ Condannata l’Italia. La Corte di giustizia delle Comunità Europee ha condannato l’Italia per aver violato le normative UE sulla protezione dell’ambiente. In previsione dei Mondiali di sci del 2005, infatti, nel 2003 l’ente Parco nazionale dello Stelvio ha dato l’autorizzazione per l’adeguamento di infrastrut- LO SCARPONE 11 8-10-2007 17:20 Pagina 17 guide alpine PLANET TREK guide alpine ALTA VALTELLINA & FORBA VIAGGI T.O. ture sciistiche anche in zone a protezione speciale, contravvenendo così al loro status giuridico di tutela. Disastroso il bilancio del Mondiali di Bormio anche per la FISI. “Sono saltati fuori 600 mila euro di extradebitto per la chiusura dei conti”, ha detto il neo presidente Gianni Morzenti. Personalità Appuntamenti ■ Skipass, quattordicesimo salone del turismo, degli sport invernali e del freestyle si svolge dal 1° al 4 novembre a Modena Fiere. Info: www.skipass.it Incontrarsi ■ Monsignor Roberto Busti, prevosto di Lecco (dove la sua passione per l’alpinismo gli ha fruttato la nomina a socio onorario dei Ragni della Grignetta), è stato ordinato vescovo dal cardinale Luigi Tettamanzi. Dal 7 ottobre monsignor Busti è alla guida della Diocesi di Mantova. Nella foto qui sopra il religioso indossa il maglione rosso dei Ragni. Ambiente ■ Im’arcord è il suggestivo nome (d’ispirazione felliniana…) del circolo ricreativo di Ugliancaldo in Lunigiana (MS), centro di aggregazione per questo pittoresco borgo di una quarantina di anime adagiato tra prati e boschi in vista delle Apuane. Il circolo promuove iniziative culturali, ricreative e anche di solidarietà sociale. Per festeggiare i 25 anni dalla fondazione, è stato dato alle stampe un delizioso album di famiglia con cronache e foto delle riunioni conviviali e riproduzioni delle tessere sociali. Agli amici di Ugliancaldo i migliori auguri di buon compleanno. ■ Cansiglio. E con questo sono 20 gli anni di camminate per la protezione dell’Antica Foresta del Cansiglio. L’appuntamento è fissato per l’11 novembre, domenica. Il sospetto e il timore è che il 2008, o al massimo il 2009, potrebbe essere l’anno della devastazione del Col Cornier, quello che il Comune di Budoia ha eletto a “Montagna internazionale dei ragazzi” e intende preservare intatto, ma che nel Piano Neve della Regione risulta destinato a ospitare impianti e piste di sci. Info: Toio de Savorgnani 0438.581989, [email protected], Moreno Baccichet - [email protected] Ecoistituto del Veneto Alex Langer 041.935666 info@ecoistitu- to.veneto.it ■ Ruwenzori. Positivo bilancio in Uganda per la spedizione organizzata dal Comitato Ev-K2-Cnr. La stazione meteorologica installata a 4750 m sul Ruwenzori studia ora l’impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai che hanno subito un ritiro impressionate passando da 6,5 kmq a 0,95 kmq. ■ Alleanza italo - kuwaitiana per il clima e l’ambiente: un accordo è stato firmato il 26 settembre tra il CNR e il KIRS - Kuwait Institute for Scientific Research dal presidente del Comitato Ev-K2CNR Da Polenza e il vice direttore generale del KISR Al-Awadhi. Corsi ■ Progettare e gestire interventi di ripristino e recupero ambientale: presso il Centro servizi formativi Enaip di Domodossola sono aperte le iscrizioni al corso gratuito di “Tecnico per l’ambiente - gestione e recupero del territorio”, rivolto a disoccupati in possesso di diploma. La figura professionale che il corso forma si pone quale naturale supporto tecnico-operativo dell’imprenditore per la valutazione dell’impatto ambientale, dei rischi derivanti da determinati progetti industriali, della protezione dell’ambiente idrico, dell’inquinamento atmosferico ed acustico, della gestione dei rifiuti speciali, tossici e nocivi, dell’impiego di sostanze chimiche o pericolose, della sicurezza delle macchine e degli impianti, della prevenzione del fenomeno infortunistico, dell’igiene del lavoro e della prevenzione degli incendi. Info: [email protected] ■ presentano il PROGRAMMA 2008 1 ✓ dal 12 Gennaio al 1 Febbraio 2008 ACONCAGUA 6962 m. La vetta più alta delle due Americhe. Spedizione alpinistica. 2 ✓ dal 8 al 18 Marzo 2008 SCI ALPINISMO SULL’ALTO ATLANTE Una fantastica combinazione tra le belle sciate sulle vette dell’Alto Atlante e sulle dune di sabbia del Sahara. 3 ✓ dal 22 al 29 Marzo 2008 MONTE RILA E MONTE PIRIN IN BULGARIA Sci Alpinismo sulla fantastica neve dei Balcani. 4 ✓ dal 5 al 12 Aprile 2008 SCI ALPINISMO TRA I FIORDI DELLA NORVEGIA Una vacanza sci-alpinistica. 5 ✓ dal 20 al 24 Aprile 2008 CORSO AVANZATO DI SCI-ALPINISMO 6 ✓ dal 25 al 27 Aprile 2008 Invitiamo tutti al Tradizionale RADUNO INTERNAZIONALE DI SCI-ALPINISMO Località Forni di S.Caterina (Valfurva) -SOInfo: C.A.I. Valfurva , Guide “Planet Trek” 7 ✓ dal 15 al 25 Maggio 2008 CAUCASO Elbrus 5642 m La vetta più alta d’Europa. 8 ✓ dal 21 al 29 Giugno 2008 TREKKING IN ISLANDA La terra del fuoco e del ghiaccio 9 ✓ dal 16 al 24 Luglio 2008 SALITA DEL MONTE ARARAT 5165 m La montagna di Noè 10 ✓ dal 25 Luglio al 7 Agosto 2008 SULLE MONTAGNE DEGLI DEI Trekking in Bulgaria & Grecia. Dal Monte Rila e Monte Pirin all’Olimpo e alle Meteore. Salendo sulle tre più alte cime dei Balcani e toccando anche la spiaggia del Mar Egeo. 11✓ dal 30 Agosto al 14 Settembre 2008 CANADA TREKKING SULLE MONTAGNE ROCCIOSE 12✓ 21 Settembre al 5 Ottobre 2008 AFRICA. KILIMANJARO 5895 m La vetta più alta del Continente Africano. Safari nel Parco Nazionale Ngorongoro. 13✓ dal 12 Ottobre al 4 Novembre 2008 HIMALAYA. Trekking intorno al tetto del Mondo: Laghi di Gokyo - Gokyo Peak 5490 m Cho La Pas 5330 m La Piramide Italiana del C.N.R. Kalapatar 5550 m - sland Peak 6189 m. 14✓ dal 11 al 29 Novembre 2008 ALPINISMO SUI VULCANI DELL’ECUADOR: Cimborazo 6310m (la vetta più lontana del centro della Terra). Cotopaxi 5896 m (il vulcano attivo più alto del Mondo). Safari nella foresta dell’Amazzonia. Visita dei Mercati Indios. Sul trenino sotto il “Naso del Diavolo”. 15✓ dal 15 al 30 Novembre 2008 TREKKING IN PATAGONIA: Cerro Torre - Fitz Roy Perito Moreno - Torri del Paine Terra del fuoco - Buenos Aires. INFO Guide Alpine “Planet Trek” & Forba Viaggi T.O. Via P. Vecchio,1 23030 S.Caterina V. - SO - Tel: 347 32 33 100 Uff: 0342 93 54 89 Fax: 0342 92 50 40 [email protected] www.planetrek.net LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 SENIORES Pagina 18 Convegno il 24 novembre al Palamonti Camminare (possibilmente) a lungo a fortunata serie “Sicuri in montagna” del CNSAS (Sicuri sul ghiacciaio, Sicuri in ferrata, Sicuri sul sentiero) si sta per arricchire con “Sicuri nell’escursionismo senior - Per camminare a lungo”, opuscolo dedicato a quell’universo dell’escursionismo rappresentato dai soci CAI “seniores”, escursionisti di “massa” (e che massa) come tutti gli altri soci, ma con specificità da indirizzare. Una delle specificità è la sicurezza, indubbiamente non l’unica, ma altrettanto indubbiamente macroscopica. La “Sicurezza nell’escursionismo senior” sarà anche il tema di un convegno ospitato dalla Sezione di Bergamo sabato 24 novembre al Palamonti e organizzato dal Soccorso alpino in collaborazione con la Commissione seniores Lombardia. In quella circostanza avverrà una prima distribuzione dell’opuscolo. La giornata costituisce il 5° Convegno dei seniores di CAI Lombardia e rappresenta anche un “convegno zero” L dell’escursionismo per seniores a livello nazionale. Sono infatti invitati a partecipare delegati dalle sezioni italiane che abbiano costituito un “gruppo seniores” o abbiano semplicemente intenzione di farlo entro due anni. Risulta che queste sezioni sono ormai parecchie. Interverrà la stessa Commissione centrale escursionismo (CCE). È appropriato ricordare che è al lavoro un gruppo incaricato dello studio di “buone pratiche” per i seniores all’interno dell’escursionismo; con relativa raccolta in un “Quaderno dell’escursionismo senior” sotto la guida della CCE. L’incontro al Palamonti darà, ne siamo certi, un contributo significativo in questa direzione. Riportiamo un’agenda sintetica della giornata e invitiamo le sezioni con gruppi seniores (specie le non lombarde, anche per identificare eventuali necessità e soluzioni logistiche) a contattare la Segreteria della Commissione seniores di CAI Lombardia, preferibilmente via e- Il programma 10.10 I Seniores, l’escursionismo, la sicurezza. • Il Socio CAI senior nell’escursionismo: appartenenza e specificità. • Stato dell’arte in Lombardia e in Italia. • Il progetto “Sicuri in montagna” e l’opuscolo per seniores. 11.40 Relazioni mediche (dott. Bergamaschi, Nahmad e Milani) • La salute e le patologie della terza età • L’apparato locomotore e l’alimentazione • Incidenti e precauzioni sanitarie 14.10 Quale livello di consapevolezza • Esiti indagine in occasione del 13° raduno, Brescia 15 Conclusioni mail: [email protected] o [email protected]; oppure telefonicamente allo 0332.285459 o allo 02 33610385, ore serali. L’invito da queste pagine dovrebbe valere come sollecito, perché la Commissione seniores CAI Lombardia ha già spedito una lettera di invito formale ai gruppi seniores. Arrivederci dunque al Palamonti! Commissione Centrale Escursionismo Commissione Seniores CAI Lombardia Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo Sci escursionismo Memorandum per gli istruttori ell’intento di agevolare l’istruttore di sci di fondo escursionismo nella sua attività, la Commissione centrale (Consfe) ha diffuso una serie di note in forma di “memorandum” il cui valore etico può evidentemente riguardare tutti i soci del Club Alpino Italiano. Credibilità, continuità nell’operatività, interattività nell’insegnamento e nell’accompagnamento sono tre importanti punti del documento. L’istruttore è infatti tenuto “a mantenere idonei livelli di competenza per abilità e credibilità; a prestare fattivo servizio presso la scuola o il gruppo sezionale di appartenenza; ad aderire e contribuire alla realizzazione delle diverse attività didattiche e organizzative dimostrando “rispetto e collegialità e mantenendo l’uniformità tecnica e didattica prestabilita”. Particolare importanza riveste il paragrafo dedicato alla responsabilità, nel presupposto che “da sempre esiste l’imprevisto” e occorre quindi “interrogarsi sulle responsabilità dirette, soggettive e su quelle indirette, oggettive, per evitare incidenti e conseguenti colpe”. Ma è sulla deontologia che il documento s’ispira a valori N 18 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 che vanno ben oltre l’ambito operativo dell’istruttore. Al quale è perciò rivolto l’invito a “uniformare il proprio comportamento nel rispetto dei principi di dignità e di decoro propri del Club Alpino Italiano… attribuendosi solo le capacità o i titoli pertinenti riconosciuti dal CAI senza qualificarsi in modo equivoco, esercitare pressioni, o vantare influenze di qualsiasi tipo.rispettando singole competenze e responsabilità…improntando nei confronti di allievi o di accompagnati e con i colleghi il comportamento alla lealtà, chiarezza e correttezza”. “Nei rapporti con pubbliche amministrazioni, altri enti o associazioni”, si legge più avanti, “l’istruttore non può avvalersi direttamente o indirettamente del prestigio derivante dal proprio titolo per trarne vantaggi per sé o per altri. È fatto divieto assoluto di svolgere, con il titolo di Istruttore CAI, uguali attività o simili in altri enti, associazioni o club”. E ancora una volta emerge a chiare lettere l’invito a tenere sempre alto il prestigio del CAI astenendosi da azioni che siano contro gli interessi e l’immagine dell’associazione. Pena, s’intende, la decadenza del titolo. ■ LO SCARPONE 11 5-10-2007 SOCIETÀ 18:45 Pagina 19 Il nuovo libro di Salsa L’identità perduta e trasformazioni socio-economiche hanno determinato una crisi irreversibile dell’identità alpina? Quali riflessi possono avere sui 13 milioni di abitanti che insistono su un’area di 191.000 kmq la postmodernità, cioè la globalizzazione dell’economia, l’omologazione dei modelli comportamentali, la perdita delle specificità? A queste e altre domande risponde Annibale Salsa, docente di antropologia filosofica e culturale all’Università di Genova, presidente generale del Club Alpino Italiano e del gruppo di lavoro europeo “Popolazione & cultura” della Convenzione delle Alpi. Le conclusioni di anni di ricerche sono nel volume “Il tramonto delle identità tradizionali” (vedere box in questa pagina) presentato il 7 ottobre a Lingotto Fiere nell’ambito della rassegna “Alpi365”. In questo saggio appassionato viene analizzato, come indica il sottotitolo, “lo spaesamento e il disagio esistenziale nelle Alpi”. Ma nonostante le premesse, ogni pagina sembra permeata da un sia pur cauto ottimismo… Innanzitutto, professor Salsa, che cosa si deve intendere per identità? “Per identità alpina intendiamo quell’insieme di modelli comportamentali costruiti socialmente che hanno mantenuto una certa permanenza nel tempo. Il modello ha un’aurora e, purtroppo, un crepuscolo. Va infatti chiarito che il concetto di identità è mutevole. Prima dell’anno mille non si può certo parlare di identità alpina strutturata il cui sbocciare corrisponde con i primi insediamenti alti delle Alpi”. A che cosa va attribuito il tramonto di tale identità? “L’identità alpina tradizionale, questo intrecciarsi di natura e cultura, entra in crisi con la nascita degli stati nazionali e con la trasformazione dei confini in frontiere e il prevalere di stili di vita urbanocentrici. Questa è la vera grande picconata all’identità alpina. La postmodernità in cui siamo immersi cerca adesso di L recuperare la dimensione dell’arcaico, ma ormai è troppo tardi per farlo”. Il fenomeno è qua e la sotto i nostri occhi. Oggi si torna volentieri ai costumi tradizionali, si recuperano i dialetti. Con quali risultati? “Questa folclorizzazione va vista a mio avviso come un tentativo estremo di salvare il salvabile. Ma è un canto del cigno, un segnale lanciato dalle società postmoderne in preda alla nostalgia di un passato ormai irrecuperabile”. Come si fa allora a evitare che spaesamento e disagio esistenziale prendano il sopravvento? “Il recupero delle tradizioni in forme esteriori e superficiali è da considerare passatismo, folclorismo appunto. Mentre il futuro potrebbe essere rappresentato da un neologismo che indicherei come glocalismo: cioè capacità di coniugare il locale con il globale. I rischi sono due: la globalizzazione spinta può portare al totale annullamento dell’identità e il localismo spinto non può che condurre al…ridicolo. Occorre perciò cercare una terza via”. Nel suo libro invita “a riappropriarsi di quell’orizzonte di significati e valori in cui riconoscersi”. A chi deve considerarsi rivolto l’invito? “In effetti sempre meno giovani vanno in montagna, questo è un dato che deve farci riflettere. Per chi vi risiede, poi, la montagna è diventata un esotico di prossimità, qualcosa di sconosciuto. Il problema riguarda la distinzione tra conoscere e riconoscere. Oggi non è tanto il conoscere che conta. Il problema è riconoscere e riconoscersi, cioè percepire come familiare l’orizzonte, avere interiorizzato quel paesaggio. E la cosa riguarda soprattutto i giovani”. Una curiosità. Di quali strumenti dispone l’antropologo per le sue indagini? “Prima di tutto dell’osservazione partecipante, dell’indagine sul terreno. Deve mettersi in relazione con la gente, sentire come essa si autopercepisce e confrontare questo suo sentimento con l’e- “Le identità tradizionali sono al tramonto? Una soluzione c’è: il glocalismo, ovvero la possibilità di coniugare il locale con il globale”, ha spiegato lo studioso presentando il volume alla rassegna Alpi365 Il volume “Il tramonto delle identità tradizionali. Spaesamento e disagio esistenziale nelle Alpi” di Annibale Salsa, edito da Priuli & Verlucca editore (192 pagine formato 14x21,5 cm, 14,50 euro), analizza le trasformazioni socio-economiche che hanno determinato la progressiva marginalizzazione dello spazio alpino inducendo risposte culturali quali la folklorizzazione, l’esasperazione localistica, l’esasperazione etica. Il libro verrà presentato l’8 novembre alle ore 18,30 alla Libreria La Montagna di Via Sacchi 28/bis a Torino. Info: 011 5620024 teropercezione dell’identità da parte degli altri. Questa è la cassetta degli attrezzi di noi antropologi”. Da chi vorrebbe che il suo libro fosse letto? “Dai politici, dai pubblici amministratori innanzitutto. Perché se manca la volontà di fare una politica della montagna, non resta che consegnare le nostre valli alla wilderness e tutti i problemi che affronto nel mio libro si annullano. Ma poi bisogna pur sempre regimare le acque, governare il bosco per evitare pesanti ricadute in pianura…”. In fondo alla sua visione sulla perdita d’identità c’è dunque un messaggio di speranza? “Un messaggio non basato però su una visione oleografica o ideologica”. E quale può essere in questo contesto il ruolo del CAI? “Soprattutto quello di far conoscere le montagne. Mi piacerebbe perciò riportare l’articolo 1 dello statuto alle origini, fare in modo che nell’articolo 1 la conoscenza del territorio sia al primo posto negli interessi di chi pratica la montagna. Perché senza questa indispensabile premessa il Club alpino non può che rientrare nel novero di una qualunque federazione sportiva”. ■ LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 19 LO SCARPONE 11 8-10-2007 17:20 MEDICINA Pagina 20 Nordic walking, pregi e inconvenienti Bastoncini, quando e perchè ndando a camminare in montagna è diventato ormai frequentissimo incontrare escursionisti muniti di bastoncini. Non è infrequente imbattersi in persone che usano questa attrezzatura allo scopo di migliorare la propria fitness. Parliamo di nordic walking. Gli studi di biomeccanica suggeriscono che il camminare con più arti (bastoncini) ci dovrebbe far progredire meglio; infatti una struttura formata da più raggi (assimilabile a un quadrupede) rotola meglio di una struttura composta da un numero limitato di raggi (esempio il bipede). La locomozione terrestre dei bipedi segue il paradigma del pendolo invertito che spiega la minima energia metaboli- A ca impiegata per velocità comprese tra i 5 e i 6.5 km/h. A queste velocità le due energie meccaniche, potenziale (il nostro centro di massa posto a livello del bacino ha delle oscillazioni in alto e in basso) e cinetica (velocità), si scambiano in modo da elevare l’economia della progressione. In salita però il nostro centro di massa sale molto di più che scendere, fino a limitarsi alla sola salita se il sentiero diventa molto ripido. Questi studi vengono fatti paragonando le curve di oscillazione dell’energia meccanica che nella camminata con bastoncini o senza sembrano differenti, con una tendenza a scambiare meglio le energie meccaniche se vengono utilizzati i bastoncini. Ciò suggerisce che la forza impressa sul terreno dal braccio I vantaggi dell’esercizio aerobico utti sappiamo che un’attività fisica regolare è necessaria per mantenere una buona condizione di salute. L’inattività ci espone invece al rischio di malattie croniche degenerative (obesità, diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica e arteriosclerosi). Inoltre, l’inattività fisica è in relazione statisticamente significativa con un aumento di incidenza di certe patologie di natura diversa quali la depressione, certe neoplasie (colon-retto e mammella), la gastrite e l’ulcera. Le persone fisicamente attive che praticano attività fisica moderata tutti i giorni o quasi hanno una riduzione del 30-50% del rischio di contrarre malattie coronariche nei confronti delle persone sedentarie. L’esercizio aerobico ci permette perciò di migliorare, a seconda dell’intensità e durata dell’esercizio, la nostra “fitness aerobica” (aumento del massimo consumo di ossigeno e abbassamento della frequenza cardiaca) o la “fitness metabolica” (contenimento del peso corporeo e della percentuale di grasso corporeo, miglioramento del profilo lipidico ematico, miglioramento del controllo glicemico e diminuzione della pressione arteriosa). Per ottenere questi scopi si consiglia, per quanto concerne la fitness aerobica, di praticare un allenamento intenso con sedute di 30-45 minuti (continui o discontinui), con una frequenza di 3-5 allenamenti per settimana e per una durata di 9-12 settimane. Il volume di allenamento richiesto per migliorare la fitness metabolica prevede invece un allenamento moderato di 30 minuti, 6-7 volte alla settimana, sempre per una durata di 9-12 settimane. Ma che cosa significa allenamento moderato o intenso? Ci riferiamo alla frequenza cardiaca massima calcolata per quella persona. Il calcolo si ottiene sottraendo l’età al numero 220, che diviene 208 per persone di età avanzata magari sedentari da anni. Ottenuto il valore della frequenza cardiaca massima, per l’allenamento moderato si deve rimanere tra il 55-70% della frequenza ottenuta, per l’allenamento intenso si deve rimanere tra il 60-90% della frequenza massima calcolata. Esempio per una persona di 50 anni: 220-50=170. Per un allenamento moderato deve mantenere la frequenza cardiaca tra i 90 e i 120 battiti al minuto e per un allenamento intenso deve mantenersi tra i 100 e i 150 battiti al minuto. Le frequenze andranno scelte sulla base del grado di allenamento. A.R. T 20 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Il loro utilizzo è auspicabile per gli escursionisti anziani e quelli in sovrappeso o con problemi articolari o vertebrali. È sconsigliato nei bambini. Portiamoli con noi ma non utilizziamoli come regola fissa che spinge il bastoncino sopperisce alle masse muscolari non attivate in fase di camminata. L’uso dei bastoncini è, perciò, un rafforzamento dell’andatura bipede con un costo maggiore dal punto di vista energetico. Tale dispendio energetico è però diverso a seconda del tipo di terreno. Infatti, sul piano si ha un costo metabolico di quasi il 50%, per pendenze superiori al 7% l’energia metabolica spesa si aggira attorno al 3-4% e, infine, in discesa il costo è nettamente maggiore. Ecco perciò motivato l’uso dei bastoncini per fare dell’attività motoria (nordic walking) coinvolgente arti superiori e inferiori. Nel particolare, il nordic walking consiste nel camminare, correre, saltellare e fare esercizi con i bastoni senza dover fare particolari regolazioni sulla loro lunghezza. Questa disciplina permette di utilizzare quasi il 90% della propria muscolatura senza causare eccessive sollecitazioni alle articolazioni. Ma in merito all’uso dei bastoncini da parte degli alpinisti che cosa possiamo dire? I bastoncini aiutano la nostra andatura sia in salita che in discesa. Diminuiscono le sollecitazioni meccaniche che si trasmettono a livello della colonna vertebrale e delle articolazioni degli arti inferiori, soprattutto le ginocchia. Infatti l’utilizzo dei bastoncini permette di scaricare ad ogni passo più o meno 7 kg di carico. Ciò significa diverse tonnellate all’ora! Però la loro altezza va modulata in base all’altezza dell’individuo e al percorso che si sta compiendo. Nei percorsi in salita è preferibile avere degli appoggi più bassi, in discesa invece è meglio avere dei bastoncini più lunghi. Ad ogni modo un trekker allenato e in buona salute potrebbe non avere biso- LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 Pagina 21 Montagnaterapia Una virtuosa alleanza opo le prime esperienze condotte dal gruppo storico di Roma di “Montagna e psichiatria”, nel 2004 al rifugio Pernici della SAT di Riva del Garda si tenne il primo seminario nazionale, seguito nel 2005 nello stesso rifugio dal corso di formazione “Sopraimille, montagnaterapia e psichiatria”. L’anno scorso presso il Centro “B. Crepaz” al Pordoi si è tenuta la giornata culturale sull’argomento con l’incontro satellite “Una metodologia per la montagnaterapia”. La “virtuosa alleanza” tra il CAI, il mondo della montagna e quello della psichiatria, è dunque una realtà. L’impegno, basato in particolare sulla formazione, è continuato quest’anno alla capanna sociale di Castelluccio di Norcia con l’incontro residenziale per operatori psichiatrici. E poi convegni (come quelli, importanti, a Mirano, Asiago e al Palamonti di Bergamo) dibattiti, gruppi di lavoro in tante zone d’Italia. E si arriva a “Sopraimille, montagna e psichiatria”, terzo e ormai quasi classico appuntamento, ancora al rifugio Pernici, organizzato dalla Sezione di Riva del Garda della SAT e con il supporto del Comune. Il corso si è svolto dal 28 al 30 settembre con il patrocinio dell’Azienda sanitaria della Provincia di Trento e del CAI, per interessamento della Commissione centrale medica e del presidente generale, con la partecipazione di circa quaranta operatori psichiatrici e soci provenienti da ogni angolo d’Italia. Ripercorrendo l’esperienza ormai consolidata e allo scopo di sottolinearne la valenza formativa l’incontro ha percorso alcune tracce parallele: le relazioni teoriche, le esperienze “sul campo” e i momenti di riflessione comunitaria, tutti momenti ben integrati tra loro, pur nella loro “diversità formale”. Le relazioni vertevano sui fondamenti teorici, le tecniche, la formazione degli operatori, la costruzione di una rete nazionale (il sito www.sopraimille.it continua a pieno regime la sua funzione di collegamento), i rapporti tra strutture sanitarie e CAI, la valutazione dei risultati ottenuti. E se i relatori (Matteotti, Ermini, Carpineta, Fumanelli, Bolognani, Villi, Lanfranchi, Milan, Fanchin) hanno attivato un dibattito intenso e appassionato, i momenti esperienziali sono stati altrettanto importanti e coinvolgenti. Tutti si sono quindi ritrovati a seguire i percorsi dei propri sensi, a vivere il gruppo nei suoi molteplici aspetti, a orientarsi nella natura con gli occhi delle emozioni, a saggiare la verticalità e il contatto con l’elemento terra come scoperta intima prima ancora che fisica. Ora rimane il lavoro da fare, concretizzare; riportare nei propri ambulatori e soprattutto sui monti quanto è maturato, continuare a pensare, sperimentare e valutare, trovare nuove frontiere che possano essere superate allontanando le diversità. Per la prima volta, hanno partecipato al corso due operatori dei servizi psichiatrici della vicina Svizzera. Come dire che la rete, prima ancora che nella forma, si sta costituendo nella sostanza. L’impegno preso un anno fa al Centro “B. Crepaz” era di dedicare le energie per l’anno 2007 al tema della formazione, per poi impegnarsi per il 2008 nella creazione di un’organizzazione che potesse sorreggere la rete di fatto già esistente. E ora siamo già alle porte del 2008! Sandro Carpineta Psichiatra. Responsabile del progetto Montagnaterapia D gno di tali presidi. Sono sufficienti delle buone calzature e dei passi elastici che assorbano bene l’impatto con il terreno. In discesa è opportuno camminare evitando passi lunghi e corse. Nei tratti in discesa sarà opportuno seguire i tornanti e le curve dei sentieri senza tagliarli evitando così sollecitazioni maggiori alle ginocchia. Utilizzando queste basilari regole un alpinista, anche dopo anni di intensa attività alpinistica, non dovrebbe incorrere in problemi articolari. In certe condizioni fisiche e in certe situazioni i bastoncini sono utili e andrebbero usati soprattutto in discesa. Il loro utilizzo è auspicabile dagli escursionisti anziani e da quelli in sovrappeso o con problemi articolari o vertebrali preesistenti (lombosciatalgie, ecc). In corso di spedizioni o trekking d’alta quota quando si è costretti a portare con sé zaini pesanti sono sicuramente un utile ausilio. In conclusione, i bastoncini telescopici sono sicuramente un valido presidio nelle situazioni precedentemente elencate. In altre situazioni non sono da considerare indispensabili, anzi non trovano un utilizzo giustificato e vanno impiegati solo per ragioni di presunta sicurezza. Il loro utilizzo è sconsigliato nei bambini poiché difficilmente sono in grado di usarli correttamente e facilmente vi si inciampano. Un consiglio? Portiamoli con noi ma non utilizziamoli come regola fissa. dottor Adriano Rinaldi, CCM Pagine a cura della Commissione centrale medica Gli operatori psichiatrici che hanno partecipato in settembre all’incontro al rifugio Pernici della SAT. LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 21 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 CRONACHE Pagina 22 Ritrovamento tra i ghiacci del Rosa Il rebus del fazzoletto chi appartengono i resti trovati causalmente domenica 11 settembre sul ghiacciaio di Macugnaga da un escursionista alla ricerca di cristalli? Un indizio porta a un nome illustre nel mondo degli scalatori di mezzo secolo fa: Ettore Zapparoli. Si tratta di un fazzoletto bianco, finemente ricamato, rinvenuto accanto a un mucchietto di ossa e a brandelli di vestiti. Nessun altro segno di riconoscimento, nonostante le minuziose ricerche del brigadiere Francesco Galeandro dei carabinieri di Macugnaga insieme con i finanzieri e il capo del Soccorso alpino Fulvio Pirazzi. Il quadro per l’identificazione dovrebbe restringersi agli anni ‘40-’50 e le vittime soltanto a quattro: Zapparoli, scomparso nell’estate del 1951, Angelo Vanelli e Sergio Ferrario di Legnano, caduti sulla Dufour nel 1957, e infine Gildo Burgener di Macugnaga precipitato l’anno seguente. Vanelli e Bugener erano guide alpine, ma i frammenti di maglione rinvenuti ora sono verdi, quindi escludono una loro attribuzione. Resta quel fazzoletto ricamato che potrebbe deporre a favore di Zapparoli, muscista e scrittore, idealista e romanti- A co. In un ventennio l’alpinista mantovano ha tracciato importanti vie sulla Est del Rosa facendo rivivere le sue avventurose imprese in due romanzi autobiografici (“Blu Nord” e “Il silenzio ha le mani aperte”) che però ebbero una certa fortuna solo dopo la sua morte. Il 18 agosto 1951 al pastore dell’alpe Fillar che gli chiedeva dove fosse diretto rispose: “Vado a morire sul mio Rosa”. Una tragedia annunciata? Il custode del rifugio Zamboni-Zappa, Zavero Lagger, vecchio lupo di montagna, seguì casualmente con il binocolo un punto nero nel cuore della parete del Rosa, fin sotto la Punta Zumstein. Poi rimase solo lo scivolo nudo del ghiaccio, fra un dedalo di seracchi. Le guide di Macugnaga l’hanno cercato per più giorni. Fra loro il parroco don Sisto Bighiani, guida anche lui e suo grande amico. Dino Buzzati gli dedicò un commovente elzeviro sul Corriere della sera. Per ricordarlo è stato attribuito il suo nome alla cresta centrale della parete est mentre sopra il pianoro della Pedriola gli è stata eretta una cappelletta. Sin quando ha potuto vi andava anche la madre, Anita Nuvolari, che ha voluto essere Rinvenuto accanto a un mucchietto di ossa, potrebbe appartenere a Ettore Zapparoli, l’alpinista musicista scomparso nel 1951 sepolta nel cimitero di Macugnaga. Non c’erano altri congiunti stretti. Ma ora la possibile individuazione di eventuali parenti a Mantova potrebbe permettere un confronto del Dna con i resti venuti alla luce e accertarne scientificamente l’attribuzione. Il ghiacciaio di Macugnaga si apre raramente alla generosità. L’ultimo caso clamoroso fu quello della guida di Valtournenche Casimiro Bich, precipitato nel 1925 dal Colle Gnifetti, a 4400 m. I suoi resti sono affiorati a distanza di 46 anni a 2000 metri, dopo aver percorso cinque chilometri ibernati nel ghiaccio. Li ha rinvenuti un’altra guida, Luciano Bettineschi di Macugnaga. Di Zapparoli, in oltre mezzo secolo, il ghiacciaio non ha reso più nulla. Ora ci sono un mucchietto di ossa e di abiti sfilacciati, un moschettone e un fazzoletto che attendono un’identificazione. Ma forse lui avrebbe preferito che il Rosa conservasse il segreto integrale. Teresio Valsesia Sentieri Un segnavia da Guinness urante l’8° Settimana escursionistica nazionale in Sicilia, fra il serio e il faceto, veniva lanciato nel 2005 un invito: segnalare alla Sezione di Messina l’eventuale presenza sui sentieri italiani di un elemento di segnaletica più grande e pesante di quello installato dal sodalizio a Lupo sui Monti Peloritani di Santo Stefano di Briga (ME). Nessuna indicazione è finora giunta e grande è la tentazione di vantare un record peraltro mai omologato. Prima di annunciarlo Paolo Ullo, artefice del manufatto, precisa che la toponomastica del luogo è stata scolpita sul frontespizio del monolito lavico (240 cm di lunghezza, 115 di larghezza e 50 di spessore) che vediamo qui a fianco. Il peso è di circa tre tonnellate. Una provocazione, d’accordo. Nel senso che non sono state rispettate le misure suggerite dalla Commissione centrale escursionismo (cm 25 x 35) per “la definizione dei luoghi caratteristici con segnaletica verticale”. D 22 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Il monolito è stato impiantato il 13 luglio 2000 durante l’attività di segnatura dei sentieri da parte della sezione. La pietra che oggi integra la segnaletica del CAI è stata piazzata dove un tempo sorgeva il Palazzo di Lupo destinato a ospitare gli operai addetti al cantiere dell’acquedotto. La pietra lavica utilizzata è stata recuperata in modo casuale dopo il cedimento strutturale di un ponte sulla strada statale 114. È stata la maggiore visibilità offerta dalla assenza delle campate a metterla in luce nel fango della foce del Torrente Santo Stefano. Poi con una gru montata su un grosso autocarro la pietra è tata trasportata e depositata a Santo Stefano di Briga, in contrada Brognina, nei locali della Cooperativa Agricola “Soprano”, dove è stata lavorata e scolpita. Dopo quaranta ore di lavoro tutti i caratteri erano completati. Per accoglierla è stata scavata una buca larga due metri per due e profonda un metro. Effetto scenico assicurato. LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 CONTRIBUTI Pagina 23 Un’ipotesi per il Progetto educativo Alpinismo giovanile over 18 artendo dalla constatazione che a sedici-dicassette anni sorgono esigenze alle quali il nostro alpinismo giovanile non offre sufficiente risposta, si sta ipotizzando di “accompagnare” i giovani soci anche in età superiore proponendo adeguate attività. Un’ipotesi che provoca un po’ di fermento in ambito CAI. A diciott’anni si è adulti per legge, pienamente responsabili delle proprie azioni e anche di quelle altrui se le persone che le compiono ci sono state affidate. Essere adulti però non significa essere maturi, capaci di far fronte alle responsabilità con competenza e sicurezza. In sostanza essere affidabili. Se tutto ciò è vero, e lo è, che cosa possiamo proporre in un Alpinismo giovanile rivolto ai giovani con più di diciotto anni? E con chi e quali mezzi? Il nostro statuto dice che lo scopo dell’associazione è l’alpinismo in ogni sua forma, la conoscenza e lo studio delle montagne e la difesa del loro ambiente naturale. Il Progetto educativo, approvato dal Consiglio centrale nel 1988, enuncia lo scopo di “aiutare il giovane nella propria crescita umana, proponendogli l’ambiente montano per vivere con gioia esperienze di formazione” e si rivolge a ragazze e ragazzi dagli 8 ai 17 anni. Quali possono essere allora le proposte da fare a giovani donne e giovani uomini, perché tali sono quei soci che hanno superato i diciott’anni? Dopo anni di attività con gli accompagnatori non credo ci sia molto da aggiungere sul piano tecnico se non un normale ripasso periodico. A quindici, sedici anni gli aquilotti sono pronti per passare dal gioco all’avventura, dalle regole e spazi conosciuti all’esplorazione e scoperta dell’ignoto. La figura tecnico-fisica dell’accompagnatore passa in secondo piano. I coetanei sono più importanti e il gruppo coeso è garanzia di continuità, protezione e confronto. Accompagnare i giovani a maturare la loro personalità presuppone di essere portatori e testimoni di valori compatibili con gli obiettivi che il gruppo, l’associazione persegue, e di essere profondamente convinti che la proposta deve essere esplicita e convincente, ma non imposta. Non voglio addentrarmi in complesse elucubrazioni sulla maturazione degli individui. Sappiamo che è un processo evolutivo che può interrompersi o svilupparsi in relazione alle esperienze personali e interpersonali. Per favorire tale processo in termini positivi, alcune integrazioni al nostro Progetto educativo vanno però affrontate in termini di atteggiamento e proposta. Quanto segue ha il solo scopo di avviare un confronto che potrà e dovrà svilupparsi nelle sedi appropriate. Cominciamo dalla “A”. “A” come Accompagnatore il cui ruolo sarà di favorire nel gruppo un clima di AccoglienzaAmicizia-Ascolto (a tal proposito sarebbe opportuno riesumare l’ottima relazione di Francesco Carrer al Convegno del VFG a Muggia -TS- nel 2003 dal titolo “L’immagine e l’accoglienza nelle sezioni del CAI”) controllando che l’Ambizione P Come aprire un dialogo con i soci che non hanno più l’età per fare parte degli “aquilotti” aiutandoli a maturare il proprio carattere? Agonistica non diventi fine a se stessa o motivo di scontro, sopraffazione o umiliazione ma Aiuto a crescere insieme affrontando difficoltà organizzative e relazionali in maniera sempre più Autonoma. L’Autonomia di pensiero e di Azione è il primo traguardo che possiamo proporre ai nostri giovani adulti per affrontare l’Avventura dell’Alpinismo e della vita. Un secondo possibile traguardo da perseguire è il senso di responsabilità, anzitutto verso se stessi, affrontando senza timore ma con ponderatezza le incognite che ogni impresa di un certo valore comporta. Non c’è Avventura senza rischio, ma il rischio bisogna saperlo valutare. Senso di responsabilità che si esprime compiutamente anche quando altre persone dipendono dalle nostre decisioni e dal nostro comportamento. È auspicabile che i nostri diciottenni vengano instradati e sostenuti per essere in grado di guidare nelle attività i ragazzi più piccoli del gruppo. Questa esperienza può essere esaltante e maturante e coinvolgere il “giovane accompagnatore” come trait d’union fra il ragazzo/a e i suoi genitori. Aiutare i giovani a maturare la propria personalità e il proprio carattere non è compito da poco. Per esserne capaci, stimolando e promuovendo iniziative autonome dei singoli e del gruppo, sarà il caso di prepararsi per bene, non solo alpinisticamente ma adeguando il progetto educativo e il proprio ruolo alle esigenze dell’età. Claudio Mitri Vice presidente gruppo regionale FVG Precisazioni Il servizio telefonico nei rifugi n riferimento ad alcuni inconvenienti riscontrati nei rapporti con Telecom Italia, è opportuno ribadire quanto segue: • I rifugi CAI dotati di impianto telefonico sono inseriti nella categoria “Posto telefonico pubblico” (circa l’80% dei casi). I recenti collegamenti nel corso del periodo 20012005 sono stati classificati nella categoria “Affari”. • Il titolare del servizio è rappresentato dalla sezione CAI proprietaria del rifugio. In presenza di un gestore la sezione provvederà a indirizzare al suo recapito la fattura trasmessa da Telecom per il relativo pagamento. • Per tutti i rifugi classificati PTP (Posto Telefonico Pubblico) i riferimenti Telecom sono i seguenti: Richieste di natura amministrativa o commerciale: 800134134 post selezione 1. Segnalazione guasti: 800134134 post selezione 2. Per comunicazioni scritte: Telecom Italia c/o Advalso Spa - via Turanense km 41,500 - 67061 Carsoli (AQ). Fax (segnalazione guasti) 803308420 - fax (richieste dui natura commerciale) 803308421. • Per i rifugi inseriti in categoria “Affari” i riferimenti Telecom sono: segnalazione guasti: 191, per comunicazioni scritte: Telecom Italia fax 803308191. Franco Bo I LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 23 LO SCARPONE 11 5-10-2007 VETRINA 18:45 Pagina 24 Leggere, sfogliare, guardare: le novità del mese Scatti d’autore Storia della fotografia di montagna di Giuseppe Garimoldi. Priuli&Verlucca in collaborazione con il Club Alpino Italiano. 207 pagine formato 22,5x29 cm, 12,90 euro. Mentre si celebra il tramonto della pellicola a favore delle ormai universalmente diffuse tecnologie digitali, ben venga questa aggiornatissima storia realizzata da uno dei maggiori esperti di fotografia, arte, cultura alpina. La strada che Giuseppe Garimoldi ripercorre sulla scia del suo premiatissimo volume “Fotografia e alpinismo, storie parallele” (Priuli&Verlucca, 1995) è lunga e affascinante. È passato infatti più di un secolo e mezzo da quando l’obiettivo di un apparecchio fotografico è stato puntato per la prima volta verso la montagna, e centinaia di abili fotografi si sono misurati “con la persistente concretezza di un mito” celebrando a suon di scatti la bellezza dell’universo alpino. L’elenco è riportato nel ricco repertorio biografico al termine del volume dove le immagini dei maestri vengono analizzate, quasi indagate dal punto di vista tecnico e delle motivazioni che le hanno suggerite. Per rendere più agile la lettura, il volume è diviso in tre parti: l’immagine della montagna, il tempo della conoscenza, il tempo degli uomini. Dire che non dovrebbe mancare negli scaffali di chi s’interessa di montagna è il minimo. Va infine segnalato che nella collana di cui fa parte sono usciti con uguale impegno culturale e cura grafica i volumi dedicati alle immagini dei fratelli Pedrotti, Renzino Cosson, Mario Piacenza e Armando Biancardi, curati rispettivamente dallo stesso Garimoldi, Carlo Martinelli, Roberto Mantovani e Roberto Serafin. Particolare Home-video La nuova collana “TrentoFilmfestival” È in vendita al prezzo di 14,90 euro il primo dvd di Cinehollywood della collana “TrentoFilmfestival”: si tratta del documentario “Tibet - cry of the snow lion” (Tibet il grido di un popolo) del regista Tom Peosay (Usa 2005), vincitore del premio della giuria alla 53° edizione della rassegna. Dai millenari rituali degli antichi monasteri alle corse di cavalli dei guerrieri Khamba; dai bordelli di Lhasa ai meravigliosi picchi himalayani la storia tibetana affiora nelle testimonianze dei diretti protagonisti, mentre immagini di repertorio descrivono una storia epica di coraggio e passione. La collaborazione avviata intende promuovere - a quanto riferisce un comunicato un’ampia diffusione in dvd delle opere presentate al TrentoFilmfestival. 24 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 importante. Dopo un primo lancio alla vigilia dell’estate, la collana “Fotografi di montagna” torna in edicola dal 21 novembre in abbinamento con i quotidiani Alto Adige e Corriere delle Alpi nelle edizioni di Bolzano e Belluno. Tartarino sulle Alpi di Alphonse Daudet. Cda & Vivalda. 240 pagine, 15 euro. Il capolavoro di Daudet (1840-1897) viene riproposto nella traduzione di Aldo Palazzeschi con la presentazione di Pietro Crivellaro. Scritto nel 1885, il romanzo è ambientato sulle vette della Jungfrau e del Monte Bianco dove il corpulento Tartarino affronta straordinarie avventure sfidando insidiosi crepacci per amore di una russa. Sullo sfondo la nascita del turismo alpino. Il volume, presentato in ottobre alla rassegna Alpi365, comprende 16 tavole. Solo granito di Mario Sertori e Guido Lisignoli. Versante Sud, 364 pagine, 27,50 euro. Le più attraenti pareti del Masino Bregaglia Disgrazia sono passate in rassegna dal punto di vista arrampicatorio, dalle grandi salite classiche alle ultime creazioni in stile sportivo. L’area spazia dai versanti meridionali del gruppo con la Val Masino e le sue diramazioni, a quelli più settentrionali che comprendono la valle dell’Albigna, la Val Bondasca, la Val Codera e la Val dei Ratti, inserendo anche la zona del Disgrazia che negli ultimi anni ha avuto un interessante sviluppo arrampicatorio. Entrambi guide alpine, gli autori conoscono come le loro tasche il territorio dove hanno inventato numerosi itinerari d’arrampicata. Il contributo può dirsi quindi particolarmente qualificato e grande è l’accuratezza della pubblicazione con nitidi schizzi, cartine e immagini nelle quali compare un Giuseppe Cederna impegnato sul palcoscenico della via d’arrampicata “Luna nascente” ai tempi in cui l’attore alpinista e scrittore sfoggiava, con la grinta di sempre, un’invidiabile capigliatura. Dentro la memoria di Mario Rigoni Stern, a cura di Giuseppe Mendecino. Editoriale Domus. Allegato a “Meridiani Montagne”,180 pagine, 10 euro con la rivista. Dopo le raccolte di Dino Buzzati, Mauro Corona, Riccardo Cassin, HoraceBénédict de Saussure, la collana diretta da Marco Albino Ferrari si arricchisce con questi scritti in parte inediti o LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 Pagina 25 Segnalibro “Li portarono a fare la doccia”, ricorda Rigoni Stern, “e andammo poi a raccoglierli cadaveri. Erano leggerissimi. Li seppellimmo nelle grandi fosse comuni”. L’Alpe Rivista semestrale diretta da Enrico Camanni. Priuli&Verlucca, 128 pagine, 10,10 euro. Sul tema “Confine e frontiera” si sviluppa il fascicolo numero 16 della bella rivista con articoli e saggi di Matteo Puttilli, Enrico Castelnuovo, Robert Bornecque, Gianni Perona, Marco Cuaz, Gian Paolo Gri, Valentina Zinari, Valter Giuliano ed Enrico Camanni. Come sempre di altissimo livello le illustrazioni e ricco il settore delle rubriche. poco conosciuti del “sergente della neve” ordinati per uniformità tematica in tre sezioni: “La memoria dell’Altipiano di altre montagne”, “Ritratti della memoria” e “Memorie di guerra”. Alcuni mettono i brividi e non si finirebbe più di leggerli e rileggerli. Come la testimonianza “Noi internati, schiavi del Reich” pubblicata il 7 marzo 2001 nelle pagine del quotidiano La Stampa. “I tedeschi non ci consideravano prigionieri di guerra, e dalla Croce Rossa non si ebbe alcun aiuto; non ci consideravano nemmeno deportati e per i tedeschi eravamo solo traditori e badogliani”, scrive Rigoni Stern catturato dopo l’8 settembre 1943 sulla via del ritorno a casa dopo essere sopravvissuto alla tragedia dell’Armir in Russia. Fra i tanti, un ricordo non si cancella. Riguarda un gruppo di italiani in un maledetto lager della Slesia, appena usciti dalle miniere di carbone magrissimi e neri di polvere. Valle d’Aosta figlia dei ghiacci. Miti, realtà ed evoluzione dei ghiacciai A cura di Claudio Smiraglia. Musumeci Editore, Aosta. 152 pagine, 50 euro. Durante il FilmFestival di Trento il Premio ITAS 2007 per la saggistica (Cardo d’argento) è stato attribuito a questo esemplare volume che raccoglie i contributi di una quarantina di studiosi, fra i maggiori esperti italiani, che descrivono i ghiacciai della Valle d’Aosta da diversi punti di vista. Ne esce un quadro avvincente e variegato della realtà dei ghiacciai valdostani che abbina scienza e storia, arte ed economia, mito e destino, sottolineando il loro antico splendore e l’attuale fase di decadenza. Il volume, illustrato da splendide immagini, offre Con John Ball alla scoperta delle Dolomiti Un interessante corollario alle celebrazioni dei 150 anni della prima salita alpinistica del Pelmo da parte dell’inglese John Ball (vedere LS 7/07, pagina 3 e LS 8/07 pagina 30) è la Guida alle Alpi Orientali dello stesso Ball, cap. XVI Sudtirolo e Alpi Venete, 1868 (1st ed., London, Longmans...). Si tratta di una preziosa riedizione a cura di Ester Cason Angelini. Il libro di 72 pagine è stato ripubblicato dalla Fondazione G. Angelini di Belluno ed è in vendita al prezzo di 10 euro. La prima salita alpinistica del Pelmo (19 settembre 1857) avvenne in concomitanza con la nascita dell’Alpine Club, e giustificata è stata in settembre la presenza alle celebrazioni organizzate con il patrocinio della Provincia e dei comuni delle valli di Zoldo, Fiorentina e del Cadore, del presidente della storica associazione Stephen Venables che il 15 settembre ha felicemente ripetuto in solitaria la scalata del suo predecessore. La traduzione di Ester Cason Angelini riguarda la parte della guida dedicata alla provincia di Belluno e aree limitrofe, come il Primiero e la Val di Fassa (per gli accessi all’Agordino e alla Marmolada). Particolare importante. Nella carta riprodotta a pag. 70 è contenuto per la prima volta il nome “dolomiti”, stampato su una carta geografica. veramente un’occasione per conoscere meglio un paesaggio che molto probabilmente fra qualche generazione sarà del tutto cancellato. Lagorai Cima d’Asta Guida dei Monti d’Italia. A cura di Mario Corradini. CAI - TCI, 438 pagine, 25,55 euro (non soci 36,50) Uscito nel 2006 e ancora da considerare fresco di stampa, il volume rispecchia il valore di una collana che, nata nel 1934, offre un massiccio e instancabile contributo alla conoscenza delle montagne, come sottolineano nella presentazione i presidenti del CAI e del Touring. L’impegno dell’autore Mario Corradini è più che apprezzabile. In tutte le stagioni, per anni, Corra-dini ha esplorato il Lagorai Cima d’Asta assaporandone la vastità e la selvaggia bellezza e adeguando poi le sue conoscenze allo squisito linguaggio tecnico che caratterizza la collana. Soprattutto Corradini suggerisce un’esperienza grandiosa: l’intera traversata della catena ormai diventata un classico del trekking. Che qui è perfettamente descritta. ■ LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 25 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 Pagina 26 NEWS DALLE AZIENDE Informazioni commerciali a cura del Servizio pubblicità istituzionale UNO ZAINO EVOLUTO, IMPACT 22 DI LAFUMA Concepito in collaborazione con i freerider del team Lafuma... ha tutto ciò che serve per discese indimenticabili!! Utilizzo: Zaino tecnico da sci, concepito in collaborazione con i nostri freerider. Materiale: Poliestere 600D - Poliammide 420D. Modalità di trasporto: Schienale termoformato con rinforzo posteriore Cinghia ventrale a tre punti MCS® System - Cintura ventrale amovibile. Tasche: Scomparto principale con cerniera e punto di accesso posteriore - Tasca imbottita - Tasca davanti per pala e inserto in pelle con occhielli per l’eliminazione dell’acqua - Tasca laterale per manico pala e sonda. Accessori: Fischietto su cinghietta pettorale - Scomparto per borraccia con foro per beccuccio Portasci laterale - Portasci diagonale a scomparsa - Porta-snowboard a scomparsa Portapiccozze - Cinghie di compressione Inserti antiscivolo su spallacci per trasporto sci - Raincover staccabile con seduta imbottita - Portaoggetti di Hypalon. Euro 90,00. LAFUMA, tel. 0423/648281, www.lafuma.com REINHOLD MESSNER INAUGURA IL SALEWA STORE DI TORINO Alla presenza del famoso alpinista altoatesino da sempre legato da una profonda amicizia con il presidente di Salewa, Heiner Oberrauch, è stato inaugurato a Torino il primo Salewa Store “in città”. All’evento organizzato nel tardo pomeriggio del 29 settembre, hanno partecipato oltre 60 invitati tra 26 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 giornalisti e rappresentanti delle sezioni torinesi del Club Alpino Italiano. Ora, in via XX Settembre 66, gli appassionati torinesi (e non solo) della montagna hanno un punto di riferimento che, negli intenti di Heiner Oberrauch, vuole anche essere un luogo di incontro per chi condivide l’amore verso le alte quote. Informazioni per il pubblico su www.salewa.it INTERMATICA FIRMA CON INMARSAT Intermatica rafforza la propria leadership nelle telecomunicazioni satellitari con i nuovi servizi Inmarsat BGAN. Inmarsat BGAN è una gamma di servizi satellitari voce e dati broadband disponibili in circa l’80% delle terre emerse: la copertura verrà resa globale con il lancio di un terzo satellite, previsto per la prima metà del 2008. I terminali BGAN, di dimensioni e peso ridotti (il terminale più piccolo pesa circa 1 kg.), permettono sia di telefonare in tutto il mondo con tariffe competitive che, al tempo stesso, di inviare e ricevere dati fino a 492 Kbps. Intermatica offre numerose soluzioni di terminali con differenti caratteristiche di peso e dimensioni, prestazioni e protezione dagli agenti atmosferici. Il funzionamento è semplicissimo: basta puntare il terminale portatile BGAN verso uno dei satelliti Inmarsat e si potrà chiamare in tutto il mondo, ma anche inviare e ricevere dati collegando il terminale al PC. È possibile utilizzare BGAN anche per servizi di broadcasting grazie alla funzione di streaming con banda garantita fino a 256 Kbps! Inoltre, non appena saranno disponibili in Europa, Intermatica distribuirà anche i servizi Inmarsat IsatPhone. Si tratta di una nuova soluzione Inmarsat che renderà disponibili i servizi voce, inizialmente solo in parte dell’Africa e della Asia, tramite un terminale palmare di dimensioni ridotte. Grazie a quest’accordo Intermatica offre oggi la più completa gamma di soluzioni satellitari per utilizzi professionali e personali grazie ai contratti già attivi come Service Provider Thuraya e come Distributore Ufficiale Iridium. Per informazioni: Servizio Clienti Intermatica, tel. +39 06 8535 7261, web: www.intermatica.it - email: [email protected] IL TEAM LA SPORTIVASPORT AMPLATZ TRIONFA NELLA GORE-TEX TRANSALPINE RUN 2007! Sette tappe in sette giorni con partenza da Oberstdorf in Germania, ed arrivo a Latsch in Alto Adige, 13.000 metri totali di dislivello in salita ed altrettanti in discesa attraverso le alpi. Probabilmente detti così i numeri, seppur impressionanti, non esprimono comunque nulla di che tipo di gara sia stata la GoreTex Transalpine-run 2007; anche perché non rivelano le condizioni atmosferiche in cui gli atleti si sono dati battaglia: pioggia, vento, neve niente ha impedito ai partecipanti di fare la cosa che più amano: correre! Una gara che è sembrata a tratti più un gioco al massacro (fisico) in verità che una semplice competizione. È quindi con tanta soddisfazione che La Sportiva celebra i propri gladiatori Paolo Larger e Luca Miori, che hanno portato a termine la gara riuscendo a vincerla dominandola fin dalla prima tappa. 24 ore e 24 minuti il tempo effettivo di gara alla fine, con notevole vantaggio sul secondo team classificato ovvero Team Puma Canada con 25 ore e 33 minuti. Solo 2 tappe sulle 7 percorse, non hanno visto il team La Sportiva tagliare il traguardo per primo, fatto che non ha impedito comunque il trionfo finale. Larger e Miori hanno corso tutta la gara con il modello Fireblade che è così stato testato definitivamente su qualsiasi tipo di terreno e in ogni condizione atmosferica possibile. LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 ESPERIENZE Pagina 27 Concatenamenti che passione Venti quattromila in un giorno imone Origone è una guida alpina e non è raro incontrarlo accompagnare clienti, con passo lento e regolare, su qualche vetta del massiccio del Monte Rosa. Ma appena può dà libero sfogo alla sua passione per la velocità. Con gli sci da anni è primatista mondiale di chilometro lanciato, e ci vuole coraggio a sfrecciare a più di 250 chilometri all’ora facendo affidamento solo sui propri muscoli che devono mantenere il corpo in assetto stabile e perfetto. Da sempre appassionato anche di corsa in montagna (Bruno Brunod è stato uno dei suoi miti), il 7 settembre ha realizzato un sogno: ha scalato in 17 ore e 40 minuti i 20 quattromila del massiccio del Monte Rosa e il Cervino, più di quaranta chilometri di sviluppo e circa seimila metri di dislivello in salita. Partito a mezzanotte dalla “Capanna Gnifetti” ha salito in rapida successione Punta Giordani, Piramide Vincent, Balmenhorn, Corno Nero, Ludwigshohe, Parrot e Punta Gnifetti. Alla capanna Regina Margherita pochi minuti di riposo, il tempo di bere un tè e scambiare due chiacchiere con Abele Blanc. Ha recuperato un paio di sci, che ha lasciato ai piedi della Zumstein, ed è ripartito per Zumstein, Dufour e Nordend. “È stato uno dei momenti più delicati, perché la cresta era senza traccia ed era ancora notte”, ha raccontato. “Alla Nordend mi sono accorto di essere in anticipo di due ore e mezza sulla tabella di marcia e ho cercato di avvisare per il rifornimento di viveri e bevande, ma ho mancato il primo ristoro fissato ai piedi del Naso del Lyskamm”. Dalla Nordend ha percorso la cresta a ritroso e con gli sci è sceso alla base del Naso del Lyskamm, undicesimo “quattromila”. Di qui, percorrendo la Cresta Sella, mentre il cielo si rischiarava, è salito sul Lyskamm orientale e ha iniziato una lunga traversata in cresta. Sul Lyskamm occidentale ha incontrato Adriano Favre e si è potuto finalmente rifocillare. Poi Castore, Polluce, Roccia Nera, un’altra sosta per rifornirsi di liquidi e S calorie, prima della traversata dei quattro Breithorn. In vetta al Breithorn occidentale l’appuntamento con il fratello Ivan, la guida di Valtournenche Daniel Guglielmino e un paio di sci per portarsi all’attacco della cresta dell’Hörnli. “Sono salito in vetta al Cervino in compagnia di Daniel e anche se eravamo slegati averlo accanto mi ha aiutato molto. Dal rifugio dell’Hörnli sono arrivato in vetta in due ore e cinquanta, nonostante alla Solvay fossi un po’ in crisi. Cominciavo a sentire la stanchezza. Ma in vetta al Cervino ho provato una mega emozione: voltarmi e vedere tutta la strada percorsa: la realizzazione di un sogno. Da molti anni pensavo a questo progetto. Sono cresciuto nell’era dei concatenamenti di Christophe Profit che ho incontrato alla Gnifetti proprio la sera prima di partire: un buon auspicio”. Dopo l’exploit, Simone ha ripreso il passo lento e tranquillo della guida e si è subito rimesso al lavoro. La velocità non è tutto e non dà da vivere. “È stato un piacere a livello personale, ma certo non mi aspetto grandi ritorni: non li ho neanche dal chilometro lanciato in cui sono il numero uno e per il quale ci vuole sicuramente più coraggio”, ha concluso Origone. Oriana Pecchio Cinquanta giorni, 106 cime Franco Nicolini, guida alpina di Molveno, riconosce di avere avuto la fortuna di viaggiare e visitare le lontane catene himalayane e il Karakorum e di attraversare valli sperdute in Cina. Ma a 47 anni non si sentiva soddisfatto. “Mi sono chiesto dove avrei potuto vivere ancora più intensamente la montagna, e la risposta era di fronte a me: le Dolomiti, casa mia”, precisa. Così è nato il concatenamento di 106 cime di tremila metri, con trasferimenti tra 17 gruppi dolomitici a piedi o in bicicletta, in un tempo massimo di 90 giorni. Ogni giorno un giorno diverso, e le scelte venivano fatte all’alba. Con il “socio” Mirko Mezzanotte (foto) ha impiegato 50 giorni per realizzare il concatenamento. “Alcune esperienze, come la salita della Croda Rossa d’Auronzo o della Moiazza, si sono svolte in condizioni limite o addirittura proibitive. Ma il giorno dopo era già tutto dimenticato”. La determinazione dei due e la voglia di godere a fondo questa esperienza ha prevalso su rischi e fatiche. Nicolini ha voluto dedicare questa avventura a sua sorella Loredana da poco mancata. LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 27 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 Pagina 28 PAGINE SCELTE “Il picco glorioso” Direttissima con sorpresa Nella preziosa collana “di monte in monte” delle edizioni Tararà di Verbania fa la sua comparsa in questi giorni “Il picco glorioso” (119 pagine, 14 euro), una antologia di ascensioni al Monte Disgrazia (3678 metri) il cui versante settentrionale risulta il più imponente di una montagna tutta italiana quale è, appunto, il gigante sullo spartiacque tra Valtellina e Bregaglia. È su questo versante che si svolgono le avventure degli inglesi recuperate in quattro articoli pubblicati in “The Alpine Journal” tra il 1863 e il 1911. La raccolta curata da Giovanni Rossi con una prefazione glaciologica di Claudio Smiraglia, si completa con la traduzione di un brano tratto da “Italian Alps” di Douglas W. Freshfield, con ampi stralci di un articolo di Alfredo Corti in “Rivista mensile del CAI”, 1929 e con una relazione di Carlo Negri, indimenticabile direttore della Scuola Parravicini di Milano, apparso sul Bollettino CAI n. 78 (1946). È a quest’ultimo brano che si è voluto attingere in questa pagina per gentile concessione dell’editore. Al termine della direttissima compiuta con Fausto Rovelli alla parete nord, stravolto dalla fatica, l’illustre istruttore s’imbatte nei miseri resti di una cordata di alpinisti rendendosi conto ancora una volta come l’alpinismo sia anche (e forse soprattutto) l’arte di sopravvivere. Buona lettura. ono le 15; da oltre dieci ore lottiamo senza soste e, pur esausti, sulla vetta non ci soffermiamo a lungo. Un desiderio infinito di scendere al piano, un desiderio di riposo e di pace ci spinge nel fitto nevischio alla ricerca della via di discesa. E, come due ombre tentennanti nell’infinito, ci avviamo verso il basso puntan- S 28 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 do in direzione della via Baroni, la via più semplice che conduce al ghiacciaio di Preda Rossa. Molti anni prima avevo percorsa questa via in una giornata di sole, e quelle rocce mi erano sembrate facili, quasi banali, ma ora, con I’assoluta mancanza di visibilità, non mi ritrovo, tutto mi sembra diverso, la via complicata e difficile. Forse abbiamo deviato troppo a sinistra, verso l’impervio versante meridionale per nulla praticabile in quelle condizioni. Uno squarcio di luce ci fa accorti del nostro errore e immediatamente poniamo rimedio superando una bastionata di roccia con un’aerea corda doppia che ci porta su una grande placca di rocce rossastre fatte lisce dall’erosione dell’acqua. Sotto lo scrosciare della tormenta seguiamo una lunga cengia dirigendoci verso la cresta sud-ovest, nei pressi della quale sostiamo per calmare l’arsura della nostra fatica. Mi chino sulla roccia e assorbo a grandi sorsi l’acqua gelida che veloce cade sul ballatoio soprastante, e sazio di fresche energie la mia carne arroventata. Soddisfatto da quel subitaneo sollievo, già mi appresto a riprendere il cammino quando il mio sguardo rimane fermo, quasi impietrito, su due occhi cavernosi, irrigiditi da una immobilità assoluta. Due occhi vuoti che da tempo attendono invano uno sguardo pietoso di essere umano sfidando l’opera demolitrice del vento e del gelo. Ci avviciniamo quasi con timore a quel luogo di tragedia e restiamo muti dinnanzi a un quadro triste che rivela Ie conseguenze di un bivacco tremendo. Là, sulla soglia di un’ampia caverna, uno scheletro in parte ancora ricoperto dalle vestimenta, siede accanto al proprio sacco: il passamontagna ricopre il suo volto, e il braccio destro appoggialo alla roccia mostra ancora intatto l’orologio che ha segnato Ie ultime ore di una gelida odissea. Poco discosto, tre teschi e altre ossa calcificate, confuse con attrezzi da montagna, fanno viva la presenza di una cordata di alpinisti che diciassette anni or sono il monte ha trattenuto fra Ie sue gelide braccia in una giornata di bufera. Guide e alpinisti li cercarono a lungo frugando la montagna in ogni più piccolo anfratto e in ogni crepa dei ghiacciai sottostanti ma il ghiaccio con una spessa coltre aveva celalo a quegli uomini la tomba dei loro compagni. Superata l’emozione di quella macabra scena, innalziamo un ometto di pietra per indicare dalla cresta la posizione della caverna ghiacciata e, sotto l’infuriare della tormenta che sferza i nostri visi sfigurati dalla fatica, caliamo velocemente a valle. A sera, mentre le ultime luci rischiarano la nostra via fra la ganda del ghiacciaio di Preda Rossa, raggiungiamo il rifugio Ponti. Solo, sotto l’atrio d’ingresso, deposti il sacco e la piccozza, sosto qualche minuto con lo sguardo rivolto alla montagna. Ascolto il respiro lieve del vento fra Ie gole e i ghiacciai, e mi stupisco come non come non si possa immaginare un sonno più tranquillo per quelli che lassù riposano in eterno in quel luogo di pace. Carlo Negri (Bollettino CAI, n. 78, 1946) LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 Pagina 29 QUI CAI Attività, idee, proposte OROBIE Rifugio chiama, 118 risponde Gubbio: il CAI e “Terra Mater” Una rete di comunicazione è in via di reai è svolto a Gubbio dal 24 al 27 settembre presso il Centro servizi “Santo lizzazione per chiamate di soccorso in caso Spirito “ il quarto seminario internazionale di Terra Mater sul tema “L’uomo di incidenti o di particolari necessità di e la natura in San Francesco d’Assisi: un modello per il Terzo Millennio”, emergenza sull’intero territorio delle che grazie all’operosità del segretario generale Franco Raffi si è svolto in Prealpi e Alpi bergamasche, dove sono disoccasione dell’ottavo centenario della conversione di San Francesco d’Assisi e locati 15 rifugi del CAI. La rete è attiva 24 del venticinquesimo anniversario della “Carta di Gubbio 1982”. Lo “stile ecoloore su 24 per i 365 giorni dell’anno. gico” della vita di San Francesco dal momento della sua conversione e la capaRealizzato dal Soccorso alpino della VI cità della città di Gubbio di dialogare tra culture e religioni diverse hanno portaDelegazione orobica e dal Club Alpino to a questo incontro sui temi del rapporto uomo-natura e della dimensione moraItaliano di Bergamo, il progetto “SOS dai le della questione ambientale. rifugi del CAI” riguarda l’installazione dei Erano presenti numerosi cattedratici delle università di Bari, Genova, Pavia, La nuovi apparati telefoniSapienza di Roma e rappresentanti dell’Accademia nazionale delle scienze e ci nel locale invernale o dell’Istituto italiano di bioetica. Il CAI è stato invitato a partecipare a pieno titolo in prossimità dell’insia per il suo “stile francescano” dell’andare a piedi, sia per il principio della difegresso, collegati all’imsa dell’ambiente montano che dovrebbe pervadere tutte le attività, così come pianto Telecom già esiindicato nel primo articolo dello statuto. Rappresentato da Miranda Bacchiani, stente e in grado di traresponsabile della Commissione centrale per la tutela dell’ambiente montano, il smettere chiamate di nostro Sodalizio ha rivendicato il primato in tempi moderni (1863) dell’enunciasoccorso sia alla cenzione del principio della tutela ambientale (ma San Francesco lo ha preceduto trale operativa del 118 di ben sette secoli) e ribadito l’obiettivo del rispetto della cultura del territorio e di Bergamo sia alla centrale operativa del della montagna. Il seminario si è concluso con la presentazione della Carta di Soccorso alpino con Gubbio 2007, in cui si sottolinea che “avendo il progresso tecnologico accresede in Clusone, e allo sciuto enormemente il potere di manipolazione della natura, divenuta perciò stesso tempo di pervulnerabile, s’impone un’aggravata responsabilità umana in termini di difesa dei mettere a loro volta alle sistemi naturali e di ripristino dei loro equilibri”. rispettive centrali di È necessario, spiega il documento, che “ciascuno non solo si astenga da comchiamare i locali inverportamenti pregiudizievoli, ma eserciti una vigilanza critica e promuova una tutenali. Nella targa in prosla attiva dell’ambiente, inteso come bene comune; e che si adottino, nel consusimità di ogni apparato mo di beni e risorse, pratiche di moderazione, non eccedenti la misura richiesta telefonico sono indicadai bisogni fondamentali: ciò implica la rinuncia a oggetti, ad abitudini e livelli di te (in quattro lingue, comfort non necessari, in una prospettiva di frugalità degli stili di vita”. oltre all’italiano) le intervallo per il pranzo al sacco. È possibile scegliere: 1) sola istruzioni per un corretto impiego, peraltro semplicissimo: un partecipazione al “trekking urbano” con arrivo a Perugia nella pulsante mette in contatto “a viva voce” con il servizio 118, un mattina del sabato e partenza nel pomeriggio dello stesso gioraltro con il CNSAS. Il progetto ha incontrato l’approvazione dei no; 2) due giorni a Perugia con arrivo la mattina del sabato, parresponsabili del SSUEm118 coordinato da Giancarlo tecipazione al “trekking urbano”, sistemazione in albergo Alborghetti per il CAI, Renato Ronzoni per il CNSAS e (mezza pensione) o in ostello, partecipazione nella mattina Gianfranco Tironi per il Rotary. Le prime installazioni sono opedella domenica a una escursione nei dintorni di Perugia (fra rative presso i rifugi Coca, Laghi Gemelli e Antonio Baroni. La Tevere e Trasimeno) con gli “Amici di Manlio” [si tratta di una copertura finanziaria è stata assicurata dal Rotary Club attività invernale organizzata sempre dalla Sezione di Perugia Bergamo Nord associato del Rotary International. con escursioni di mezza giornata nel “contado” perugino], partenza nel pomeriggio della domenica; 3) più giorni a Perugia PERUGIA con programma di escursioni e visite da concordare, oltre a Trekking urbano, un’occasione per tutti quelle previste nel punto 2. La Sezione di Perugia con il patrocinio del Comune organizza alcune escursioni urbane guidate da soci allo scopo di scoprire CATANIA angoli suggestivi ed emergenze artistiche e paesaggistiche della Cerimonia nella Grotta di Aci città. Come è noto Perugia si estende su vari colli e ha un lungo Straordinario evento sull’Etna, in una delle lande più deserte passato etrusco e medievale. Tali vestigia, spesso escluse dai del vulcano sommersa dalle lave della più lunga eruzione che si principali circuiti turistici, possono ancora essere riscoperte e ricordi, quella che fu attiva dal 1614 al 1624. Un’ottantina di vissute camminando per vicoli, scale e stradette del centro stoescursionisti, tra cui il vescovo di Acireale, hanno affrontato il rico e della immediata periferia. L’iniziativa prevede l’attuaziopercorso per recarsi alla grotta di Aci scoperta nel 1968 da due ne di tre itinerari rispettivamente nelle giornate (di sabato) del appassionati acesi, Salvatore Massimino e Sandro Figura, ➔ 26 gennaio, 9 e 23 febbraio dalle ore 10,30-11 alle 16-16,30 con S LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 29 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 Pagina 30 QUI CAI Attività, idee, proposte ➔ alla cui memoria è stata dedicata la cerimonia. I due in realtà desideravano visitare la famosa grotta del Gelo nel cui fondo si trova un minuscolo ghiacciaio perenne, ma ne trovarono un’altra che con i suoi 515 metri è la più lunga fino ad oggi scoperta sull’Etna. La cavità, che segue la pendenza del terreno soprastante con un dislivello totale di 80 metri, à un classico tunnel di scorrimento lavico e dispone di quattro ingressi, tutti dovuti a crolli della volta, il più basso a 2047 m e il più alto a 2125 m. In prossimità del primo è stata collocata una targa che ricorda l’evento e i suoi scopritori. La manifestazione è stata organizzata dal CAI di Acireale (presidente Antonio Cucuccio) e dal Rotary Club di Acireale (presidente Sebi Leonardi) con il supporto del Parco dell’Etna, il cui direttore Giuseppe Spina era presente, del Soccorso alpino, della Società funivia dell’Etna e del Corpo forestale, il cui responsabile maresciallo Rocco Raiti, consigliere della Sezione di Linguaglossa, ha offerto assistenza al presule acese durante la marcia sulle “sciare”. TAM MILANO Aggiornamento ai laghi di Suviana e Brasimone Il cambiamento climatico e altri fattori hanno reso la disponibilità di risorsa idrica molto fragile e incostante. Dal 2005 il progetto europeo AWARE (A tool for monitoring and forecasting Available WAter REsource in mountain environment) prende le mosse proprio da questa emergenza, sviluppando strumenti in grado di fare previsioni a medio termine sulla portata di acqua per consentire un’efficace e sostenibile gestione delle risorse idriche. Il progetto viene presentato il 16 novembre (ore 21) nella sede della Società Escursionisti Milanesi in via Volta 22 da Alba L’Astorina del CNR, membro del gruppo di lavoro legato al progetto finanziato con il contributo della Commissione europea all’interno del Sesto programma quadro di ricerca, e coordinato dall’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (IREA - http://milano.irea.cnr.it) del CNR di Milano. Al progetto, a quanto informano in un comunicato Alba L’Astorina e Dolores De Felice della Commissione culturale scientifica CAI SEM, stanno lavorando esperti provenienti da università, istituti di ricerca e aziende private di 5 Paesi europei (Austria, Italia Slovenia, Spagna, Svizzera). L’obiettivo comune è di trovare nuovi strumenti per monitorare e stimare la disponibilità di risorsa idrica, soprattutto in quei bacini dove la fusione della neve è la componente fondamentale della portata idrica annuale, come ad esempio gli ambienti alpini. Aree di studio sono distribuite lungo l’arco alpino europeo in Austria, Italia, Svizzera e Slovenia. Per saperne di più: www.aware-eu.info e www.caisem.org La Commissione centrale per la tutela dell’ambiente montano, in collaborazione con il Gruppo regionale dell’Emilia Romagna e con la CRTAM-E.R., organizza il Corso nazionale di aggiornamento per operatori TAM il 17-18 novembre presso il Centro ricerche dell’ENEA, sul lago Brasimone nel Parco dei laghi di Suviana e Brasimone (BO). Tema sarà “Rete Natura 2000 e CAI - Un approccio sistemico di conoscenza per una frequentazione responsabile”. L’argomento, di grande attualità nel sistema di gestione e conservazione dei siti della Rete Natura 2000, interessa molto anche il CAI per la molteplicità delle sue attività sul territorio. Premesso che la partecipazione agli aggiornamenti nazionali è uno dei requisiti per mantenere il titolo di operatore nazionale, possono partecipare anche gli operatori regionali e i soci interessati al particolare argomento. Sabato 17 novembre in mattinata, dopo la registrazione dei partecipanti e il saluto delle autorità, è previsto un intervento del direttore del Parco dei Laghi e la presentazione dell’area protetta, quindi la presentazione di Rete Natura 2000, del sistema regionale delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 con riferimento all’esperienza dell’Emilia Romagna, del sistema degli habitat. E ancora azioni e procedure, criticità di attuazione del sistema, esperienze e progetti in ambito TAM e dibattito. Domenica 18 ci sarà un’escursione nel Parco dei Laghi di Suviana e Brasiamone. La quota di partecipazione, comprendente materiale didattico, buffet di sabato, mezza pensione all’albergo ristorante Dolores a Carpineta di Camugnano, pranzo al sacco per l’escursione e assicurazione, è di 45 euro (10 euro senza la mezza pensione e il pranzo al sacco). Previa comunicazione al momento dell’iscrizione è possibile pernottare all’albergo Dolores venerdì 16 versando una quota aggiuntiva variabile dai 38 ai 27 euro, a seconda che si fruisca o no della cena. Le schede d’iscrizione sono reperibili sul sito www.cai-tam.it e devono pervenire all’indirizzo [email protected] entro e non oltre giovedì 8 novembre. Informazioni possono essere richieste, oltre che a Miranda Bacchiani (3483144133, segreteria telefonica), anche ad Aldo Anzivino all’indirizzo [email protected], o telefonando ai numeri 059346514 - 3497467884. Dalla stazione ferroviaria di Bologna si prevede una navetta da e per il luogo dell’incontro. 30 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Il progetto AWARE alla SEM CASTROVILLARI Con il CAI sul Pollino Un esauriente dvd realizzato per la Sezione di Castrovillari da Mimmno Pace con i contributi della comunità montana, del DAQ Sibari e di numerose iniziative private illustra le meraviglie del Pollino, paradiso dell’escursionismo e dell’arrampicata grazie a formidabili strutture come la Timpa di San Lorenzo, un immenso scoglio di roccia compatta che emerge da una fitta foresta. Il dvd, che riguarda anche le aree di Raganello, della Serra Dolcedorme, della Grande Porta, della Mula, del Pellegrino, verrà prossimamente inviato a tutte le sezioni del Club Alpino Italiano con l’invito a trascorrere una vacanza in questo parco meraviglioso. LO SCARPONE 11 8-10-2007 17:21 Pagina 31 Attività, idee, proposte CHIERI (TO) Dalle torri cittadine alle Alpi Il CAI Chieri, sottosezione della Sezione di Torino, dal 1928 è sinonimo di “montagna”. Numerose sono le iniziative previste per l’ottantesimo compleanno che verranno presentate venerdì 30 novembre, con la partecipazione del sindaco Agostino Gay, del presidente della Sezione di Torino Daniela Formica e del direttore del Museo Nazionale della Montagna Aldo Audisio. Di particolare rilievo il progetto nato con il patrocinio e il sostegno economico del Comune di Chieri, della Provincia di Torino, della Regione Piemonte e il coinvolgimento e la collaborazione di alcune sezioni CAI. Il programma prevede un itinerario con partenza da Chieri, città delle cento torri, il 13 gennaio, verso le Alpi Graie e Pennine. Si tornerà a Chieri il 13 ottobre dopo cinquanta tappe attraverso valli e colli, cascate e falesie, rifugi e bivacchi, toccando montagne simbolo: Rocciamelone, Gran Paradiso, Monte Bianco, Cervino e Monte Rosa. I soci sono chiamati a partecipare a una o più tappe, utilizzando sci e snowboard, piccozze, racchette, scarponi e pedule da escursionismo, corda e chiodi, biciclette, scarpette da arrampicata e ramponi: ogni specialità “di montagna” trova posto nel calendario. ( www.dalletorriallealpi.it) PINZOLO (TN) Chun Yang campione della solidarietà Dopo avere assegnato la Targa d’argento a uomini di straordinaria generosità, protagonisti di soccorsi al limite dell’impossibile e appartenenti a diverse nazioni, il Comitato per il premio Solidarietà alpina ha scelto quest’anno Chun Yang, un agente forestale della contea di Dali situata nella provincia cinese dello Yunnan, ai confini con il Tibet. L’onorificenza gli è stata consegnata con una solenne cerimonia a Pinzolo (TN) sabato 22 settembre. Chun Yang è stato tra l’altro protagonista di un’impegnativa operazione di soccorso per recuperare l’italiano Piero Costa nei pressi della cascata dei Sette Draghi. Una medaglia d’oro alla memoria è stata anche assegnata - su segnalazione del presidente del CNSAS Pier Giorgio Baldracco - al pilota Giuseppe Airaudi deceduto il 27 novembre 2006 sul Monte Basso di Cafasse (Torino) mentre in compagnia dello specialista Alessandro Cresto si stava recando con il proprio elicottero a un’esercitazione di soccorso alpino. Nella foto la cerimonia nel municipio di Pinzolo: accanto al premiato il cavalier Angiolino Binelli, presidente del comitato. Sono intervenuti in rappresentanza del CAI il vicepresidente generale Umberto Martini e il consigliere centrale Gian Paolo Margonari. QUI CAI la sede del Museo della Montagna del CAI Bolzaneto erano presenti il presidente della sezione italiana Salvatore Gargioni, il presidente della sezione francese André Profizi, il presidente del gruppo regionale ligure Enzo Romano e un nutrito gruppo di soci delle due sezioni che dopo lo scambio della targa ricordo e di varie pubblicazioni hanno fraternizzato davanti alla focaccia genovese ed alla pissaladière niçoise. VAL MASINO (SO) Stanislao, gran patriarca della dynasty dei Fiorelli La dynasty dei Fiorelli continua a dare lustro alla Val Masino (Sondrio), riconosciuta università dell’alpinismo. In occasione del trofeo Kima che in agosto ha richiamato in valle gli appassionati della corsa in montagna, un riconoscimento è stato assegnato al veterano Stanislao Fiorelli. Guida alpina e maestro di sci, nato a San Martino in Val Masino il 9 luglio 1917, Stanislao si è dilomato guida nel remoto 1938. Eccolo novantenne e pimpantissimo coccolare Ilde Marchetti, presidentessa dell’associazione che ogni anno organizza il Trofeo Kima. DOLOMITI Pordoi, una riuscita settimana naturalistica “Camminare per conoscere: osserva ogni cosa mentre cammini” è stato il tema della settimana naturalistico-escursionistica organizzata dal 19 al 25 agosto al Centro “Bruno Crepaz” al Pordoi dal Comitato scientifico VFG e dal CAI Veneto. Ugo Scortegagna (AE ON, presidente CS VFG) è stato l’apprezzato organizzatore assieme a Bepi Cappelletto (CAI Veneto). Tra i relatori si segnalano Giuseppe Borziello (CS VFG), Giuseppe Perini (CS VFG-operatore glaciologico), Gianni Frigo (ON CS VFG), Davide Berton (ON CSVFG), Michele Zanetti (naturalista), Antonella Fornari (storica e scrittrice) e lo stesso Cappelletto che ha illustrato la rete dei percorsi della Via alpina. Una tavola rotonda dedicata al ruolo formativo ed educativo della montagna, in primo piano l’alpinismo giovanile ➔ BOLZANETO (GE) Gemellaggio tra Liguria e Costa Azzurra L’8 settembre è stato formalizzato il gemellaggio tra le sezioni di Bolzaneto (Genova) e di Saint Laurent du Var del CAF. I due sodalizi si impegneranno nella programmazione di un calendario gite comuni in Liguria e in Costa Azzurra. All’evento presso LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 31 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:45 Pagina 32 QUI CAI Attività, idee, proposte ➔ del CAI e il suo progetto educativo, è stata coordinata da Antonio Guerreschi, già presidente del Comitato scientifico, con interventi di Alessandra Gregoris (ON CAI Vittorio Veneto), Gianni Frigo e Marta Villa (antropologa CAI Feltre). Escursioni si sono svolte al Sass Pordoi ammantato dalla neve caduta fuori stagione, nella stupenda Val Lasties e lungo i percorsi dal Sief al Col di Lana sulle tracce dei soldati della Grande guerra, lungo la Cresta di Siusi e la Val Duron, e infine intorno al Sassolungo. (Queste note sono tratte da una relazione di Dolores De Felice, ANAG CAI SEM Milano e Ugo Scortegagna, presidente CSVFG - CAI Mirano). CAMPO CECINA (MS) Euripide nell’incanto delle Apuane Sui prati di Campo Cecina presso il rifugio Carrara è andato in scena il 10 agosto “Alcesti, mysterium mortis mysterium amoris” tratto dall’omonima tragedia di Euripide nella traduzione di Angelo Tonelli con gli attori e le attrici della Compagnia Teatro Iniziatico Athanor Luigi Armelloni, Marco Bonvicini, Antonietta Grassi, Susanna Salvi, Nadia Stanziola e con la partecipazione della giovane Ilaria Salvi. Soggetto e regia erano di Angelo Tonelli, scenografia di Giuliano Liofili, assistenza regia di Susanna Salvi, maschere di Antonietta Grassi, Susanna Salvi, costumi di Maria S. Couture, suoni e luci di Franco Ponzini e Cristina Fresia, musiche e colonna sonora a cura della contralto e vocalist Paola Polito. Poiché la tragedia greca era collegata al culto di Dioniso e una parte del culto sciamanico di Il nuovo portale Navigazione facilitata Il Club Alpino Italiano ha rinnovato il proprio volto sul web attraverso il nuovo, funzionale portale on-line (www.cai.it). Le principali novità, com’era stato preannunciato in queste pagine, sono la possibilità di scegliere la lingua (italiano, inglese, francese), un motore di ricerca per trovare in modo comodo e veloce ciò che interessa, un form per iscriversi direttamente a una newsletter dedicata agli utenti già in home page. Sempre nell’home page i visitatori trovano news ed eventi attinenti alla vita delle sezioni e contenuti di carattere più generale, utili anche per chi non è socio, oppure per chi vuole semplicemente approfondire la conoscenza del mondo della montagna. Il nuovo portale è stato progettato dalla Sede centrale e realizzato dalla società InteRa s.r.l. Il progetto ha visto un coinvolgimento importante dell’area comunicazione del CAI, che svolgerà un ruolo di interfaccia tra portale, ufficio stampa, stampa sociale (Lo Scarpone e La Rivista) e mondo dell’utenza professionale. “Il mio augurio”, osserva il presidente generale Annibale Salsa, “è che la navigazione possa, finalmente, essere accompagnata da venti più favorevoli. Un’associazione a carattere nazionale, e con appendici internazionali, come il Club Alpino Italiano punto di riferimento per gli amanti della montagna in ogni sua articolazione e manifestazione - non poteva non avvalersi di uno strumento indispensabile come il portale web, aggiornato nei suoi contenuti e nei rispettivi linguaggi. La speranza che, mio tramite, il CAI nutre è quella di essere sempre più, dopo 144 di storia, l’interlocutore privilegiato del pianeta montagna”. Il portale è stato ufficialmente presentato a Torino durante la rassegna Alpi 365. 32 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Dioniso, detta oribasìa (letteralmente “tragitto sui monti”), si svolgeva in montagna, l’intenzione degli organizzatori dell’evento, cui ha assistito al tramonto un pubblico appassionato, è stata di sperimentare la realizzazione di una delle più belle tragedie greche cercando in montagna soluzioni tecniche alternative. E le Apuane si sono rivelate uno scenario grandioso contribuendo al successo dello spettacolo promosso e organizzato da Angelo Tonelli dell’Associazione Culturale Arthena, Vinicio Vatteroni coordinatore centrale per le attività culturali nei rifugi e Gianni Scaffardi gestore del rifugio. L’evento che ha avuto il sostegno della Presidenza generale del CAI e il patrocinio del Comune di Lerici (SP), della Sezione di Carrara e del CAI Toscana ha offerto l’occasione per la presentazione del libro di Angelo Tonelli “Tutta la tragedia greca - Eschilo, Sofocle, Euripide”, quattro volumi in cofanetto (Marsilio editore). Info: [email protected] PONTE IN VALTELLINA (SO) Nasce la capanna “Vetta di Rhon” Un sogno si è realizzato per i soci della Sottosezione di Ponte in Valtellina. Dall’estate scorsa il sodalizio dispone di nuova capanna, sorta sui resti di una baita nell’alpeggio di Rhon, nella valle omonima, a 2160 m, punto di sosta ideale nel collegamento tra le valli di Mara e di Rogna e quelle di Rogneda e Fontana. L’amministrazione comunale, proprietaria dei pascoli e degli immobili, ha messo a disposizione l’edificio da ristrutturare, un vecchio rudere trasformato dai soci in una struttura efficiente e LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:46 Pagina 33 Attività, idee, proposte Pubblicazioni In edicola il Grande dizionario delle Alpi Prosegue in edicola la distribuzione del “Grande dizionario delle Alpi” di Priuli & Verlucca, realizzato in collaborazione con il Club Alpino Italiano. I volumi sono abbinati ai quotidiani La Stampa e L’Adige: sette (1-7) sono dedicati al Grande dizionario (circa 1100 pagine, con 3400 voci e più di 1200 illustrazioni) e cinque (8-12) alla Grande enciclopedia (circa 800 pagine, con 10 grandi temi e 92 sottotemi, e 800 illustrazioni). Ancora una volta il Club Alpino Italiano è in prima linea in questa esperienza editoriale accanto al prestigioso editore piemontese, così come era avvenuto di recente nelle edicole italiane e successivamente nelle librerie con la collana dedicata ai fotografi della montagna, che tornerà nelle edicole dal 21 novembre in abbinamento con i quotidiani Alto Adige e Corriere delle Alpi. confortevole. Il restauro, grazie alla sensibilità del Comune, della Comunità montana, della Fondazione Pro Valtellina e di alcuni privati, è stato realizzato a cura del geometra Pierluigi Vairetti. La capanna è dotata di acqua corrente che serve anche un piccolo bagno e dell’impianto elettrico alimentato da un pannello fotovoltaico. Info: Dario 3477156914, Gigi 3356481181. BOLZANO Restauri al bivacco Sassolungo Il bivacco Sassolungo è uno dei fiori all’occhiello della Sezione di Bolzano: è il primo bivacco fisso installato nelle Dolomiti e uno dei primi delle Alpi, essendo stato inaugurato il 30 settembre 1935 a 3100 m a sudest della cima principale del Sassolungo di Gardena (3181 m). È veramente un nido d’aquila, un vero ricovero di emergenza a 30 minuti dalla cima, in prossimità delle uscite dalle vie delle pareti N e NE (1000 m di dislivello con difficoltà oltre il 4° grado). La via normale di accesso QUI CAI richiede 4-5 ore con tratti di 2° e 3° grado. È dotato di radiotrasmittente per chiamate di emergenza con pannello fotovoltaico che ne alimenta le batterie. Su incarico della sezione hanno provveduto a importanti opere di restauro e adeguamento la guida alpina Moritz Peristi coadiuvato dalla “Cator” Vroni Schrott (prima donna ammessa nel prestigioso gruppo dei Catores). TORINO Nasce il gruppo “Amici della montagna” Un gruppo “Amici della montagna” è stato istituito nel Consiglio regionale del Piemonte, sul modello di quello parlamentare. L’iniziativa, promossa dai consiglieri regionali Marco Travaglini, Giorgio Ferrarsi, Marco Bellion dei DS e da Alessandro Bizjak e Bruno Rutallo di DL - Margherita, ha fatto registrare molte adesioni da parte dei vari gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione. Anche la presidente Mercedes Bresso, il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio e gli assessori Bruna Sibille, Gianna Pentenero, Angela Migliasso, Gianni Oliva e Nicola De Ruggero hanno comunicato l’intenzione di farne parte. Il gruppo è stato presentato alla rassegna Alpi365 dal GR Piemonte del CAI. ORBASSANO (TO) Nuova sede nel ventennale del CAI Nella storia della Sezione di Orbassano (TO), il 2007 è stato denso di avvenimenti, a cominciare dalla nuova e definitiva sede inaugurata il 15 settembre in via Dante di Nanni 20/B alla presenza delle autorità cittadine e dalla Festa dello Sport il 29 e 30 settembre. La sezione si appresta ora a festeggiare i suoi vent’anni di vita con due serate: giovedì 8 novembre nell’ambito delle “Serate d’autunno”, presso il Centro culturale in Via dei Mulini 1, Silvio Mondinelli presenta “Il gioco degli Ottomila”; giovedì 22 Sebastiano Audisio presenterà “Caravanserai”, videoproiezione della spedizione in mountain bike in solitaria nello Xijan cinese e Kirgikistan con scalata al Pic Lenin 7134 m. ■ Via Petrella Varato il regolamento per gli organi tecnici È stato approvato nella riunione del 29 settembre del Comitato d’indirizzo e controllo il nuovo regolamento OTC che realizza il previsto adeguamento allo statuto e al regolamento generale. Il documento disciplina la composizione, il funzionamento e l’ambito operativo dei 14 organi tecnici centrali operativi (sono quindi esclusi i consultivi come la commissione legale), degli organi tecnici periferici, delle scuole centrali e dei titolati (istruttori, accompagnatori, operatori) del Club Alpino Italiano. Nato dall’esigenza di adeguare il vecchio testo alle prescrizioni dello Statuto e del Regolamento generale, il regolamento recepisce i cambiamenti e le evoluzioni intervenuti nel mondo dei titolati CAI che oggi assom- mano a circa 4800 persone. Il lavoro è durato 14 mesi e ha comportato la ripetuta consultazione di tutte le commissioni centrali, dei presidenti dei gruppi regionali, dei componenti il CDC e il CC, e degli uffici della Sede centrale. Il nuovo testo, sul quale torneremo in queste pagine con opportuni approfondimenti, contiene molte importanti innovazioni; fra tutte, rivoluzionario appare il riconoscimento di una nuova categoria di titolati definiti “sezionali” che si collocano alla base del sistema formativo del Club Alpino Italiano. Pubblica istruzione, protocollo d’intesa A distanza di 11 anni dalla precedente esperienza, è stato approvato dal Comitato d’indirizzo e controllo nella riunione del 29 settembre il testo del protocollo d’intesa definito tra il Club Alpino Italiano e il Ministero della pubblica istruzione, direzione generale per lo studente. Prossimamente il presidente generale potrà procedere alla firma del documento con il direttore generale all’Istruzione Mario Dutto. Il documento d’intesa riprende il precedente accordo, sottoscritto nel 1996 e scaduto nel 1999, con l’intento di stabilire dei punti comuni tra il ministero e il CAI sulle rispettive funzioni e competenze educative che, nell’ambiente montano, possono trovare un fertile contesto di operatività. Il documento tende ad accreditare i titolati del CAI nel momento in cui avanzano ai docenti dei diversi istituti scolastici delle proposte di attività in montagna, garantendone, in termini di affidabilità, l’immagine e la riconosciuta competenza didattica ed operativa. LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 33 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:46 Pagina 34 QUI CAI MILANO Via Silvio Pellico, 6 (M1 e M3 Duomo) Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax 08056971 www.caimilano.it [email protected] Segreteria: Lu, Ma, Gv: 14-19 Me, Ve: 10-19 Sa e festivi: chiuso Apertura serale: Ma 21-22,30 Biblioteca: Ma, Gv: 10-12,30 e 14-19; Apertura serale: Ma 21-22,30 ■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA. La quota annuale è il primario sostegno alle attività della nostra Associazione i. Fondamentale è quindi rinnovare l’adesione per tempo e farsi promotori di nuove iscrizioni. Diamo forza al CAI Milano, da 134 anni al servizio della pratica e della diffusione degli sport della montagna, alla valorizzazione dell’idealità che ne sottende. Per informazioni sulle quote sociali 2008 e sulle diverse forme di sostegno economico al CAI Milano, rivolgersi in Segreteria o consultare il sito www.caimilano.it ■ PRANZO SOCIALE 2007. Si terrà il 23 novembre, venerdì, presso l’Osteria del Treno in via S. Gregorio, 46/48, allietata dai complessi corali della Sezione. Le iscrizioni sono aperte. ■ VENTICINQUENNALI. Iscritti dal 1982: Antonio Albanese, Mariangela Alberti, Cristina Ambrosoli, Gianni Andriollo, Dario Intrisi, Alessandro Arnone, Gianfranco Bagnoli, Marco Balbi, Enrico Baretta, Matteo Barone, Amedeo Vittorio Bedini, Marisa Bellanca, Claudio Bellasio, Valter Beretta, Giancarlo Besi, Alfredo Biagini, Claudio Biscaretti Ruffia, Mauro Boati, Vittorio Boccadamo, Stefano Bolognini, Adriana Dongiovanni, Giacomo Bonizzoni, Letizia Bonizzoni, Diego Bortolameotti Fornari, Salvatore Brigantini, Paolo Brasca, Alessandro Brioschi, Enrico Brovelli, Maria Angelica Brovelli, Raffaele Buganza, Giorgio Camisasca, Pier Luigi Candiani, Margherita Canesi, Vita delle sezioni Lucia Caparra, Mariaugusta Caraffini, Antonio Carones, Domenico Carrera, Donatella Casari, Giorgio Casari, Francesco Castellani, Pierfelice Castor, Gianfranco Cattaneo, Raul Celli, Fabio Chiesa, Paolo Ciochetta, Alessandro Colombo, Marinella Conci, Claudio Conforti, Francesca Conserva, Lorenzo Conserva, Franco Cortigiani, Roberto Dell’Oro, Paolo Dellea, Domenica di Benedetto, Roberto Dominioni, Bruna Falcieri, Grazia Fecchio, Marco Terrazza, Sergio, Fontana, Elisabetta Fortina, Angelo Fraschini, Alessandro Fresco, Bruno Fusignani, Daria Gallo, Laura Garbagnati, Piergiorgio Gattinoni, Laura Delia Ghioldi, Giuseppe Ghisalberti, Claudio Gilardoni, Francesco Graziani, Romano Guerinoni, Antonio Imperatore, Silvio Innocenti, Angelo Iori, Federico Iori, Paola Kerpan, Marina Landi, Silvano Leoni, Massimo Leschanz, Giuseppe Lilloni, Dario Luzzatto, Dino Luzzatto, Luisa Maccanti, Andreina Maggiore, Giovanni Magni, Antonio Maring, Pierfranco Mauri, Ernesto P. Melada, Maurizio Migliavacca, Gustavo Minetti, Luisa Minetti, Nicola Minetti, Franco Minoia, Giuseppe Miserocchi, Anna Molinari, Alessandro Montefusco, Maurilio Morbiducci, Mariantonietta Moretti, Matteo Musso, Stefano Mattini, Enrico Muzio, Marisa Nadalin, Andrea Nigrotti, Clemente Nigrotti, Leo Nootenboom, Carla Notarbartolo di Sciara, Stefano Oppioni, Walter Oriano, Letizia Perrone, Roberto Perucchini, Franco Piazza, Natale Pistoni, Ottavio Pistoni, Dietmar Polaczeck, Silvio Polita, Alberto Ranucci, Fabrizio Righetti, Elena Rizzi, Andrea Rocca, Piero Roccatagliata, Giorgio Romagnolo, Angelo Novellini, Luana Novellini, Sergio Sacchi, Antonio Sala, Leonardo Sala, Giacomo Santi, Antonio Seregni, Roberto Silveravalle, Francesco Sisti, Marina Stella, Vittorio Storti, Corrado Stracka, 34 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Andrea Taddia, Marco Tadini, Luigi Tardini, Maria Teresa Tartaro, Atonia Anne Tieghi, Guido Tinti, Elvy Tognetta, Mauro Tondelli, William Tondelli, Enzo Tonini, Franco Tonini, Aldo Tuberty Vilà, Mauro Valentini, Luciano Verdura, Luigi Vitali, Giorgio Vuerich, Franco Zaglio, Sergio Zaglio. ■ CINQUANTENNALI. Iscritti dal 1957: Giulia Barbieri, Maria Gabriella Berti, Marco Bagnetti, Rodolfo Cairati, Adele Cambieri, Adalberto Casati, Riccardo Della Noce, Tino Galbiati, Paolo Guella, Ludovico Lanz, Vito Laricchia, Francesco Maragnoli, Fernanda Massara, Roberto Moscati, Franco Musazzi, Frida Ravasi, Edoardo Simondi, Giorgio Tofanini, Gaetano Tropiano. ■ SESSANTENNALI. Iscritti dal 1947: Claudio Cremonesi, Antonio Materna, Giovanni Maschera, Marco Scottini, Rosa Banfi, Giancarlo Beghi, G. Marco Bertarini, Rodolfo Cajelli, Pier Alberto Cantone, Giorgio Carattoni, Guido Dalla Casa, Tito De Francesco, Giancarlo Di Palma, Ugo Dobner, Oliviero Elli, Ida Gadola, Aurelio Ma rolli, Luciano Pagan, Lydia Pagan, Alberto Revel, Lorenzo Revojera, Angelo Volpi ■ PARLANDO DI MONTAGNA… 26/10 Un istriano sul tetto del mondo di Giorgio Poretti. In collab. con Associazione Nazionale Venezia Giulia-Dalmazia; 9/11 Urali: 4000 km di ignoto di Eliana e Nemo Canetta; 16/11 Dolomiti lucane in bici di Maria Gabriella Berti; 22/11 Jose Plenik architetto di Peter Krecic e Janez Donno. In collab. con Associazione Sloveni a Milano. ■ OTTAGONO SPAZIOMONTAGNA. 4 - 29 /12 I colori dell’acqua e della terra. Acquerelli di Emanuela Albertella. ■ ESCURSIONISMO. 4/11 Monte Alfeo (Appennino Ligure); 11/11 Monte Minisfreddo (Prealpi Varesine); 18/11 Monte Capenardo (Appennino Ligure); 25/11 Gita di fine stagione. ■ SCI ESCURSIONISTICO. Ginnastica presciistica extra Nel nuovo portale del CAI (www.cai.it) tutti gli indirizzi e i link per chi desidera aggiornarsi su vita e programmi delle sezioni corso fino a dicembre con 23 lezioni al martedì e giovedì. Corso d’introduzione allo sci fondo escursionismo e stage di pattinato in gennaio (2 lezioni il sabato). Corso di sci fondo scursionismo in febbraio: 4 uscite compreso un week-end. Settimana bianca didattica in febbraio in Val Pusteria. Gite: 17/11 Val Bregaglia (Svizzera); 25/11 Pragelato; 2/12 Zuoz (Svizzera) 7-9/12 Livigno. ■ SCI DI DISCESA. 6-10/12 Sant’Ambrogio a Corvara con auto proprie. ■ ATTIVITÀ GIOVANILI. ALPES: 18/11 Monte Monarco (Prealpi Varesine); ■ GRUPPO ANZIANI. 7/11 Monte Alpe (Oltrepò pavese); 14/11 Monte Bigorio (Svizzera); 21/11 da Gussago a Brione (Prealpi bresciane) 28/11 Mass id’Avello (Prealpi com.). EDISON Via Cola Montano 20 - 1° piano 20159 Milano tel 0262227778-7686 fax 0262223141 Da lunedì a giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 16 (solo per contatti telefonici 9-12 e 13-17) Venerdì chiuso (solo per contatti telefonici 9-12) ■ 11/11 Punta Martin (Appennino ligure); 18/11 San Fedelino (Alto Lario) EDELWEISS Via Perugino, 13/15 20135 Milano Tel e fax 02/55191581 Lun. 18-20 Merc. 18-22,30 www.edelweisscai.it e-mail:[email protected] recapiti tel. 02/89072380 ■ FONDO ESCURSIONISMO. Il 32° corso è rivolto a coloro che LO SCARPONE 11 8-10-2007 17:21 Pagina 35 Vita delle sezioni vogliono iniziare un’attività sportiva salutare, adatta a persone di qualsiasi età. Ammessi bambini con più di 6 anni, purchè accompagnati da genitore o familiare adulto.11/11 lezione pratica e orientamento. 7-13-14/11 lezioni. 18-25/11, 2-9-15-16/12 uscite. ■ SCI FONDO ESCURS. 18/11 Pontresina; 25/11 Silvaplana; 2/12 Sils Maria; 6-9/12 Livigno; 9/12 Pragelato; 15-16/12 W.E. in Engadina; 26/12-1/1 Bonneval Sur Arc, 6/1 S. Bernardino; 13/1 S. Moritz, 18-20/1 Dobbiaco. ■ ESCURSIONISMO. 28/10 Liguria la via del Sale e del Ferro; 4/11 Piemonte val Borbera; 17/11 gita cultural gastronomica. ■ TREKKING. Febbraio, progr. da definire. ■ PROIEZIONI. 21/11 Trento Film Festival. ■ GINNASTICA PRESCIISTICA alla palestra dell’Arena Civica martedì e giovedì 18,30-19,30, oppure 19,30-20,30 I partecipanti sono coperti da assicurazione infortuni F.A.L.C. ONLUS Via Mac Mahon, 113 (entrata da Via Bramantino, 4) 20155 Milano Tel. 339 4898952 www.falc.net [email protected] Gio 21,15 -23 ■ ASSEMBLEA. 28/11: relazione presidente uscente; elezione nuovo presidente e del consiglio (12 consiglieri e 3 revisori). ■ PRANZO SOCIALE il 13/12 h 20:30 nella vecchia sede di Via F.lli Induno 12, salone adiacente la ex palestra di roccia. ■ PALESTRA. Martedì e giovedì dalle 19 alle 23. Info: Roberto. GAM Via C.G. Merlo, 3 20122 Milano tel. 02.799178 fax 02.76022402 [email protected] www.gam.milano.it Mar e giov 21-23 ■ ATTIVITÀ. 8/11 in sede ore 20.30 “happy hour” con presentazione calendario invernale; 11/11 Lago di Como e di Lugano: Val d’Intelvi, Porlezza, Menaggio (Giorgio Vanaria 02417812); 17/11 pranzo sociale a Brescello (Parma), con visita al castello di Colorno e al museo di Don Camillo e Peppone. (E. Rizzi 02416954); 18/11 “I bambini si divertono in montagna”. Da San Rocco a San Fruttuoso,rientro in battello. (Thea Squarcina [email protected] – Dario Bambusi [email protected] ) GESA via Kant, 8 20151 Milano Martedì dalle 21 [email protected] http://it.geocities.com/gesacai Tel. 0238008844 /0238008663 ■ USCITE. 11/11 Monte Concervo (E); 2/12 Monte Conizzolo (E); 15/12 Madonna di Campiglio (S). ■ MANIFESTAZIONI. 20/11 alle ore 21 premiazione del 22° Concorso fotografico Emilio Colombo; 25/11 pranzo sociale. SEM Società Escursionisti Milanesi Via A. Volta 22, Milano Tel. 02-653842 Fax. 1786040543 C.Post. 1166 20101 Milano [email protected] www.caisem.org Merc. 15-19 Gio. 21-23. Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30. ■ GITE SOCIALI. 10/11 Uscita a secco della scuola di sci di fondo escurs. E; 18/11 in pullman ad Arco di Trento, visita della Rocca e pranzo sociale. ■ ALPINISMO GIOV. 11/11 uscita gruppi 8-12 e 13-17 anni a Torino, Museo della Montagna (aperta ai genitori). ■ SERATA IN SEDE. 16/11 h.21 conferenza della dottoressa A. L’Astorina del CNR sul progetto Europeo AWARE: “A salvaguardia delle risorse idriche”. ■ NEWSLETTER. Chi vuole riceverla, mandi una e-mail a: [email protected] CARATE BRIANZA Via Cusani, 2 20048 Carate Brianza (MI) tel/fax 0362.992364 [email protected] QUI CAI caicarateb.netsons.org Mart. e ven. 21-22,30 ■ ATTIVITA’. 18/11 pranzo sociale a Chiavenna. 23/11 proiezioni escursioni; 21/12 scambio di auguri. La sezione cerca per la stagione 2008 un gestore per il rifugio Carate (2.636 m) in Alta Valmalenco. Contattare la sede. CORSICO Via 24 Maggio, 51 - Corsico Tel. 02 45101500 www.caicorsico.it [email protected] Gio. 21-23 ■ ESCURS. AUTUNNALE. 34/11 Framura (Liguria). Sabato: Framura - Bonassola - Levanto, domenica: Framura - Deiva Moneglia. Pernott. a Costa. Mp. Concardi 0248402472; 11/11 Via Regia (Prealpi). Triangolo Lariano. Treno e bus. Matelloni 0269015485; 18/11 Valli varesine (Prealpi). Circuito da S.Antonio tra Valtravaglia e Valcuvia per S.Michele, S.Martino e Arcumeggia. Mp. Concardi 3393336000; 25/11 Forti genovesi. Da Righi al Forte Diamante nel Parco urbano delle mura, panorami sul golfo. Pullman. D’Ilio 3485620960. ■ PRIMA NEVE. 2/12 Grevasalvas (Engadina). ■ SCIESCURSIONISMO E CIASPOLE. Mp. Concardi 02. 48402472; 8/12 Riale (Formazza). Piste di fondo ed escursionismo al rif. Maria Luisa. Mp. Panini 3490538262. ■ SCI FONDO. Aperte le iscrizioni al 19° stage 2007/08 il giovedì in sede (ore 21-23). Uscite per allievi ed extra-corso in pullman: 12-13/1 Asiago; 27/1 Cogne (AO); 10/2 S. Moritz (Engadina); 23-24/2 Vezzena (TN). Info: ISFE I. Bergamaschini 3288523090. ■ MONTAGNA IN SETTIMANA. 7/11 Alpe Sorella (Valsesia). Auto; 21/11 giro del Cornizzolo (Canzo). Treno. Uscite di mercoledì. Org. Concardi 3393336000. ■ ABRUZZO MAGICO. 9/11 in sede ore 21. Itinerari sciescursionistici e culturali tra Majella, Campo Felice e l’Aquila. Dia a cura di Enzo Concardi. ■ ECUADOR GALAPAGOS. 23/11 sala “La Pianta”, via Leopardi 7, ore 21. Ingresso libero. Natura incontaminata dalle Ande al Pacifico. Video di Pippo Failla. DESIO Via Lampugnani, 78 20033 Desio (MI) Tel. e Fax 0362 621668 Mercoledì e Venerdì dalle ore 21 alle ore 22.30 Gruppo MALTRAINSEM Martedì ore 17.30 www.caidesio.net e-mail: [email protected] ■ GRUPPO “MALTRAINSEM”. 5/12 traversata Arona-Orta; 12/12 rifugio Bollettone; 19/12 rifugio Alpinisti Monzesi; 22/12 Santa messa; 26/12 ifugio Marchett. ■ PALESTRA. Martedì e giovedì dalle 19.30 alle 22 è aperta presso la palestra dell’ITIS “E. Fermi” in via Agnesi. MELEGNANO Sezione “F. e G. Bianchi” Via Crocetta 6 20077 MELEGNANO (MI) tel/fax 02 9835059 www.caimelegnano.it [email protected] Ma, Gv: 21-23, Do: 10.30-12 ■ FONDO ESCURS. Iscrizioni aperte. 13/11, 20/11, 27/11, 11/12 lezioni in sede. 18/11 Appennino ligure: lezione a secco. 2/12 Maloja (CH) e 9/12 St. Moritz (CH): lezioni su neve. ■ CORSO DI SCI ALPINO per ragazzi e adulti a Torgnon (AO) in gennaio-febbraio: Iscr. aperte. ■ ATTIVITÀ’ INVERNALI. 15/12 La Thuile. ■ MOUNTAIN BIKE. 11/11 Passo della Gava (GE). ■ CORO CAI il giovedì ore 21. VIMERCATE via Terraggio Pace, 7 Tel/Fax 039/6854119 Mer. e Ven. 21 - 23 www.caivimercate.brianzaest.it [email protected] ■ PRANZO SOCIALE. 18/11 (località da definire). ■ PRESCIISTICA lunedi e giovedi 1’ turno 19,15 - 20,15; 2’ turno 20,15 - 21,15. ■ PALESTRA VIA MASCAGNI lun. e giovedi dalle 19,45-20,15. ■ CORSI DI SCI. Da gen- ➔ LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 35 LO SCARPONE 11 8-10-2007 17:27 Pagina 36 QUI CAI ➔ naio discesa, snowboard e fondo. SOTTOSEZIONE DI BURAGO MOLGORA Cascina Abate d’Adda Lun.21-23 ■ 18/11 rif. Bosio; 10/12 Grignone. SOTTOSEZIONE DI CAVENAGO Vita delle sezioni Villa Stucchi, via Mazzini, 29 Gio 21-23 ■ 11/11 pranzo sociale; 25/11 Monte Colombè; 16/12 San Genesio (LC). SOTTOSEZIONE DI SULBIATE Via Don Ciceri, 2 Ven. 21-23 ■ 11/11 Val di Cama (CH); 23/11 assemblea; 14/12 diapositive. Rifugi fioriti PIAZZA BREMBANA Sezione Alta Valle Brembana Piazzale Stazione 24014 Piazza Brembana Tel. e fax 0345.82244 www.caialtavallebrembana.ca.tc [email protected] Venerdì dalle 21 ■ RIFUGIO CESARE BENIGNI m. 2222. Ornica (BG) 034589033. Rifugista: Elisa Rodeghiero 3407714820. e-mail [email protected]. Isp. Stefano Regazzoni 034587822. È stato inaugurato l’ampliamento del biv. Alberto Zamboni Baita Cima in Alpe Azzaredo m 2000. Sempre aperto. ■ ASSEMBLEA. A fine anno per il rinnovo delle cariche. ■ SCUOLA OROBICA, via S. Carlo, 32 - S. Pellegrino Terme. Apertura gio. ore 21. Segreteria Moira Zanchi 3383806067. www.scuolaorobica.ca.tc [email protected] COLICO ferzate dall’alito gelido dei ghiacciai che sovrastano la Weisskugel-Hütte in Val Venosta (BZ), le violette che fanno capolino a una finestra dell’accogliente rifugio rincuorano l’escursionista affaticato per la salita. Il rifugio dedicato dalla Sezione di Desio al pontefice Pio IX di cui ricorre il centocinquantesimo anniversario della nascita è da quest’anno raggiungibile anche lungo un più impegnativo sentiero geologico che percorre un fantastico ambiente morenico ai piedi della Weisskugel (Palla Bianca). Le foto sono state cortesemente mandate alla redazione dal socio Furio Grossato di Padova. S 36 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 Via Campione, 7 23823 Colico (LC) tel.0341 940516 mail: [email protected] Venerdi 21-22,30 tel. rif. Scoggione 0343 63034 ■ ATTIVITA’. 21/10 ferrata al monte Grona m 1736, info Luigi 0342930849. Argento vivo: uscite tutti i giovedì. Anche quest’anno la capanna Scoggione ha potuto ospitare numerosi soci che hanno contribuito a renderla sempre più accogliente e pulita. Un ringraziamento a tutti . GALLARATE Via C. Battisti n. 1 21013 GALLARATE (VA) tel. e fax 0331-797564 www.caigallarate.it [email protected] Mar. e Ven. 21-23 ■ ESCURSIONI. 4/11 Lago Bianco (Alpe Veglia,) m 2160, da S. Domenico m 1418, disl. m 742, h 3, E. Dir. M Farioli, C. Besani; 18/11 gita speleologica. R. Piatti, R. Sainaghi; 9/12 Monte Paglione, m 1553, dalla Forcora, disl m 500, E, F. Zaro, U. Budelli. Molti soci effettuano escursioni anche nelle domeniche non in calendario, può con- tattarli in sede. ■ GRUPPO MOUNTAIN BIKE. 11/11 Tour dei ponti romani, Finale Ligure (SV). MC/BC; dislivello 800 m, 30 km; IG; in collaborazione col gruppo MTB S ez. di Novi Ligure; 2/12 medio Ticino da Turbigo a Vigevano sulla sponda dx. e ritorno sulla sin.TC/TC; dislivello 150 m; 80 km; IG. ■ RIFUGI. Enrico Castiglioni Alpe Devero, 1640 m, gestore Michele Galmarini, tel 0324619126; Pietro Crosta Alpe Solcio, 1750 m, gestori Giovanni e Cinzia, tel 3333426624. COMO Via Volta 56/58 22100 COMO - C.P. 309 tel. e fax 031.264177 c/c post. n. 18216226 [email protected] www.caicomo.it ■ ALPINISMO GIOVANILE. 4/11 chiusura; 15/12 festa di Natale. ■ ESCURSIONISMO. 11/11 archeologia, arte e montagna in Val d’Intelvi. SOTTOSEZIONE DI BIZZARONE ■ 11/11 rif. Leit, Valle Leventina SOTTOSEZIONE DI MASLIANICO ■ 11/11 banchetto sociale in località da definire. SOTTOSEZIONE DI MONTE OLIMPINO ■ 11/11 gita di fine stagione e pranzo in località da definire. SOTTOSEZIONE DI OLGIATE COMASCO ■ Alpinismo giovanile: festa di fine stagione nella Pineta di Olgiate. LANZO TORINESE Via Don Bosco, 33 10074 Lanzo (To) Gio. 21-23 tel. 0123.320117 [email protected] www.cailanzo.it ■ CENA SOCIALE sabato 17/11 ore 20, pren. entro giovedì 15. ■ MATERIALE SEZIONALE. Disponibili i nuovi cappellini, magliette e felpe con logo della LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:46 Pagina 37 Vita delle sezioni sezione. ■ CIRCOLARI CON E-MAIL. Chi invierà la comunicazione della propria e-mail riceverà settimanalmente le notizie sezionali. Ginnastica presciistic: presso la palestra di Lanzo. ■ AQUILE ORO 2007. in occasione della cena sociale verranno consegnati i distintivi di fedeltà 25ennali. Chi non ha ricevuto alcuna lettera di invito e possiede sulla tessera 25 bollini è pregato di comunicarlo immediatamente in segreteria. SOTTOSEZIONE VALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 ■ In occasione della fiera di San Martino mostra in sede, palestra di arrampicata e ponte tibetano. MONCALIERI Piazza Marconi 1 10027 Moncalieri (Fraz. Testona) Tel e Fax 011 6812727 Cell. 333 6486885 [email protected] www.cai.it Lun 18-19 e mer 21-23 ■ ESCURSIONI E TAM. 11/11 Forte di Bard e anello dei vigneti. Disl. 495 m, E; 25/11 TAM. gita intersezionale nella Collina Moncalierese. Diff. T ■ PRANZO SOCIALE il 4/11 al rifugio Serafin, Bourcet. PINO TORINESE Via Martini, 16 Ven 21.15-23 tel. 339.7312452 www.caipinotorinese.it email: cai.pinotorinese-mail.it ■ PINOMONTAGNA. “20 anni di CAI a Pino” al cineteatro “Le glicini”;. 15/11 Coro CAI-ANA di Cinsello B. (MI); 30/11 incontro con Valerio Bertoglio, guardia del Parco Gran Paradiso; audiovisivo sulla Scuola di Alta Montagna Don Bosco in Perù. ■ I VENERDì DEL CAI 2/11 e 7/12 proiezioni. SALUZZO Sezione “Monviso” P.zza Cavour, 12 12037 Saluzzo Tel e fax 0175/249370 www.caisaluzzo.it [email protected] Venerdì dalle 21 ■ SCIALPINISMO. È in preparazione il corso che avrà inizio nel mese di gennaio. QUI CAI e-mail: [email protected] Giovedì 21-22.30 ■ SERATE CULTURALI presso Teatro Villa Belvedere: 9/11 Ricordi pieni di zaini: il 2007 a cura del CAI Mirano; 23/11 Ruwenzori: 100 anni di stupore, film di Marco Preti con G.Vassena (presidente CSC); 7/11 Tibet - Il grido di un popolo di Tom Peosay a cura di S.Marchiori. ■ PALESTRA. A Villafranca muro di arrampicata dalle 19.30 alle 22.30 mar .- mer. - gio.; Scuola media Mazzini mart. gio. 18.30 - 20.30. Presciistica: mar.-gio.18.30 e 19.30. ■ AVVISO: si raccolgono articoli per El Masegno da inviare a: [email protected]. È disponibile l’AGENDA CAI 2008, rivolgersi a :[email protected] S. DONÀ DI PIAVE DOLO Via C.Frasio - DOLO 30031 Dolo (VE) - c.p. 87 Mer. 21-23 /www.caidolo.it ■ ESCURSIONI. 11/11 manifestazione in Cansiglio in difesa dell’antica foresta; 18/11 M. Avena (Feltre). ■ ASSEMBLEA. È convocata il 28/11 alle ore 21. Discussione del programma 2008. MIRANO Sezione «Alberto Azzolini» Via Belvedere, 6 30035 Mirano - VE C.P. 56 Cell. -3401820277 Fax 049 616031 www.caimirano.it Via Guerrato, 3 Tel./fax 0421-33 22 88 www.caisandona.it Mar. e Ven. 19-20 Gio. 21-22 ■ SCI ALPINO. Aperte le iscrizioni discesa e snowboard. ■ PRESCIISTICA. Aperte le iscrizioni al corso. ■ SERATA CULTURALE. 9/11 al centro culturale “L. Da Vinci”, in collab. con l’Associazione naturalistica Sandonatese presentazione del quaderno “Leggere la montagna”. SPRESIANO Via dei Giuseppini 1 31027 Spresiano (Treviso) Tel e Fax 0422.8800391 Trenotrekking 2007 4/11 TOSCANA / EMILIA-ROMAGNA. Linea Bologna-Ancona + Bus ATC PIANCALDOLI-CASTEL DEL RIO. CAI Bologna. Info: [email protected] 11/11 EMILIA-ROMAGNA / TOSCANA. Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC. PONTE DELLA VENTURINA-SAMBUCA PISTOIESE-MOLINO DEL PALLONE. CAI Bologna. Info: [email protected] 18/11 EMILIA-ROMAGNA. Linea BolognaPistoia + Bus ATC. BIVIO FURCOLO-M. ADONE-SASSO MARCONI. CAI Bologna. Info: [email protected] 25/11 UMBRIA. Linea TerontolaFoligno. STRADE E PALAZZI DI FOLIGNO. CAI Perugia AE G. Bambini 075.8011281. CAI Foligno AE E. Cittadoni 0742.351898. 25/11 SICILIA. Linea Messina-Palermo. ROCCA DI CEFALU’. CAI Longi. AE L. Chillè, 090.51123. 2/12 LAZIO. Linea Terni-Sulmona + Bus. CAMPOFOROGNA-CANETRA. CAI Antrodoco, CAI Rieti. AE E. Boccacci 335.7653741 - AE T. Ratini 349.8301383. Cell. 3471054798 www.geocities.com/cai-spresiano-montebelluna ■ Rivolgersi in sede per proporre escursioni e altre attività per il 2008 ( vi aspettiamo). AMATRICE Via L. Spinosi 46 02012 AMATRICE (RI) tel/fax 0746 826468 Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga www.amatrice.net [email protected] Mar. e ven. 21-23 ■ ESCURSIONI. 11/11 Festa di S. Martino: Amatrice-S.Martino (E), S.Messa e pranzo; 18/11 Monti della Laga: M. di Mezzo per Fonte Pane e Cacio (EE); 25/11 Monti della Laga: Stazzo di Fucile dal Malopasso (EE). ■ IN BACHECA avviso escursioni week end. ■ PALESTA DI ARRAMPICATA al coperto mer. e ven. ore 21. CATANIA Piazza Scammacca,1 95131 Catania Lun. merc. ven. 18-21 Tel. 095.7153515 Fax 095.7153052 [email protected] www.caicatania.it ■ TREKKING DELL’ETNA. 1519/4; 22-26/4; 13-17/5; 2731/5; 10-14/6; 1-5/7; 30/9-4/10; 7-11/10. ■ TREKKING DELLE ISOLE DI EOLO. 16-24/3; 19-25/4; 274/3-5; 4-10/5; 18-24/5; 1-7/6; 22-28/6; 31/8-6/9. ■ ATTIVITÀ INTERSEZIONALE. Islanda: dal 23/7 al 17/8 in nave, minibus e tenda; dal 30/7 al 14/8 in aereo minibus e tenda. Capodanno 2008 in Sicilia: dal 27/12 al 2/1 (Piazza Armerina, Agrigento, Corleone, Selinunte, Erice, Segesta, Zingaro, Monreale, Etna), cenone S. Silvestro. ■ ESCURSIONISMO. 4/11 (A) Monte Nunziata (Etna); 4/11 (B) Monte Timparossa (Etna); 11/11 Piano Provenzana (Etna); 18/11 l’Ilice di Carrinu; 2325/11 (A) Palermo arabo-normanna; 25-11 (B) Monte Tre Arie (Nebrodi). ■ LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 37 LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:46 Pagina 38 LA POSTA DELLO SCARPONE La parola ai lettori I limiti del rischio E sprimo la mia disapprovazione di lettore amante della montagna e sostenitore dei valori che il CAI difende e diffonde fin dalla sua nascita riguardo a quanto leggo a pag. 8 dello Scarpone di luglio nel box a firma di Oriana Pecchio dal titolo “La doppietta di Barmasse”. Dove si riferisce che Hervè Barmasse, insignito di un importante onorificenza del CAI e portato a modello e ad esempio per tutti gli associati e non, dichiara: “Per l’ultimo tiro di 60 metri non ho potuto mettere alcuna protezione e i miei compagni alla sosta erano tutti e tre in sicurezza su un solo chiodo da ghiaccio! Una situazione di rischio: se mai fossi caduto avrei trascinato probabilmente tutti giù”. È questo il modello che il CAI propone a me e a miei figli? L’alpinismo che sacrifica la sicurezza propria e dei propri compagni al raggiungimento dell’obbiettivo eroico? Ai corsi del CAI mi è sempre stato insegnato che se non ci sono le condizioni per prose- guire in sicurezza bisogna fermarsi e tornare indietro. Avere la forza di rinunciare per non mettere a repentaglio l’incolumità propria e dei compagni non è una sconfitta ma una gran dimostrazione di carattere. Forse lo stile alpinistico da premiare non è quello di chi dice quasi con orgoglio che se fosse caduto avrebbe “trascinato probabilmente tutti giù”, ma quello di chi compie imprese di rilievo mantenendosi nei limiti della sicurezza e che rinuncia se si rende conto che questi limiti gli impediscono di arrivare in vetta. Fulvio Cominetti Feletto (TO) Al cortese lettore risponde Hervé Barmasse, l’alpinista valdostano chiamato in causa per la sua scalata estrema al monte San Lorenzo in Patagonia lungo una nuova via sulla parete nord: Gli alpinisti vincitori del Riconoscimento Consiglio per la scalata del San Lorenzo, di cui ha riferito a suo tempo Lo Scarpone, con il presidente generale. Della cordata hanno fatto parte Hervé Barmasse (con il diploma), Lorenzo Lanfranchi e i “ragni” Matteo Bernasconi e Giovanni Ongaro. Se ci si dovesse fermare nel preciso punto nel quale, per la prima ascensione di una montagna, di una cresta, di una parete, venisse messa in discussione l’incolumità di se stessi e dei propri compagni oggi, nel 2007, guarde- remmo le montagne dal basso e nessuna di esse sarebbe mai stata conquistata. Per fortuna non è così altrimenti non esisterebbero né il CAI né l’alpinismo. Di per sé, per chi si avventura nella prima ascensione Bacheca PERSI E RITROVATI • UNA FOTOCAMERA digitale Rolley dp8300 è stata smarrita alle piane di Lizzola. Chi l’avesse trovata è pregato di contattare Paolo al numero 3493861217. • UNA FOTOCAMERA digitale Panasonic Lumix è stata smarrita sul Monte Muro al Passo delle Erbe in Alta Val Badia. Se qualcuno l’avesse ritrovata è pregato di telefonare al 3492802814 oppure 0461/246746 (Antonella, prov. Trento). • UNA FOTOCAMERA digitale Pentax Optio 30 con custodia nera è stata persa nei pressi del rifugio Locatelli da Giordano Posati (E. Pinza 6, 48100 Ravenna, cell. 328 4173683, email: [email protected]). 38 - LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 • UNA FOTOCAMERA digitale è stata smarrita nei pressi del rifugio Boccalatte alle Grandes Jorasses (AO), nel gruppo del Monte Bianco. Tel 3394838865. • UN BINOCOLO è stato trovato lungo il Sentiero Cavallero, alla base del tratto attrezzato del Passo Rocce Nere (Val Maira). Il proprietario può rivolgersi a [email protected] 3204365840. • UNA PICCOZZA è stata trovata a San Giacomo di Entracque (Cuneo) e depositata presso la Baita M. Gelas da Marco Biagini di Menton, Francia (tel 0033495579884). • UNA PICCOZZA è stata trovata da Alberto Cortinovis (035.665597) sul ghiacciaio dell’Adamello, sotto il rifugio Lobbia Alta. • LA CHIAVE di un’autovettura Visa è stata trovata da Luca Pantani della Sezione d’Inveruno al bivacco Seveso (Pizzo Tresero) e consegnata al gestore del rifugio Berni al Passo Gavia (0342.935456). CONFERENZE • KRZYSTOF WIELICKI, il polacco quinto uomo al mondo che ha salito tutti i quattordici ottomila, propone una conferenza inedita per l’Italia relativa alle sue imprese invernali in Himalaya, con immagini e filmati che testimoniano le scalate alle alte vette, nel periodo più difficile dell’anno. Contattare a Trento Mario Corradini Tel. 0461558022, e-mail: [email protected] http://www.cliv.it/Mcorr.htm LO SCARPONE 11 5-10-2007 18:46 Pagina 39 PICCOLI ANNUNCI Viaggi responsabili 2008 Guide alpine Il Terzo Polo di una montagna l’ignoto è già un rischio e questo senza entrare nel merito di scale di difficoltà o delle capacità di chi ne compie la prima salita. Ma se non ci fosse stato un apritore oggi non potremmo scalare in sicurezza le vie classiche delle Alpi. Se Balmat e Pacard non si fossero presi i loro rischi, il Monte Bianco sarebbe ancora da scalare. Quella prima ascensione avvenne senza l’utilizzo della corda perché considerata una vigliaccheria all’epoca. Aprire un nuovo itinerario su un versante sconosciuto di una montagna non permette di prevedere le difficoltà e i rischi ai quali si va incontro e cosi è stato e sarà sempre. Signor Cominetti, direbbe mai che Balmat, Lammer, Preuss, Dibona. Comici, Cassin, Bull, Bonatti, Messner, Harding, Ferrari, Cesen, Edlinger erano e sono dei cattivi esempi da seguire perché troppo hanno rischiato spingendo con le loro imprese su uno scalino più in alto l’alpinismo in tutto il mondo? Si deve fare molta attenzione nel mettere a confronto l’attività di un alpinista e dell’alpinismo di élite con ciò che viene insegnato nelle sedi del Club alpino e dalle guide alpine. Sono due mondi paralleli ma difficilmente si incontreranno. Venendo al mio caso specifico vorrei riportare per intero ciò che sul numero 21 di Alp Wall ho scritto: “È toccato a me salire questo tiro di misto. Un vero e proprio problema psicologico. Io che di roccia marcia ne mastico parecchia quando faccio la guida alpina sul Cervino non avevo mai visto niente di simile. Un conglo- esperienze di viaggio ai limiti del mondo Tristano Gallo - guida alpina Info: www.ilterzopolo.it Fabio Salini Boulder in Val di Mello 3358122922 Marco Roncaglioni con Natura da Vivere T.O. Nuova Zelanda - febbraio - il paradiso delle escursioni- 21gg Nepal - gennaio e febbraio - trekking etnico e naturalistico per tutti - 22gg Patagonia gennaio e marzo - overland cile e argentina sino alla fine del mondo - 22 e 18gg Tel. 0586 444407 - www.naturadavivere.it [email protected] www.monterosatrekking.com nov. Nepal C.B. Everest Island Peak dic. Patagonia Varie www.guidealpine.net Appartamento 70 mq edificio isolato splendido panorama. Tel. 3487498779. Scialpinismo in British Columbia 12-23 febbraio 2008 Vannuccini Mario 338 6919021 www.globalmountain.it Aconcagua - Viaggi scialpinistici - Scialpinismo Cascate di ghiaccio - Richiedere catalogo invernale - Info 335 6726008 Ivan Pegorari Vendo a Carezza BZ L’Istituto Codivilla Putti s.p.a. di Cortina d’Ampezzo (BL), ricerca personale infermieristico e medico (specialisti in cardiologia, ortopedia e anestesia) offrendo facilitazioni per l’alloggio. Inviare curriculum a: Direzione Istituto Codivilla Putti di Cortina s.p.a. - via Codivilla, 1 - 32043 Crotina d’Ampezzo (BL). Vendo rifugio Valle Varaita www.valmalencoalpina.it Tel. 017595215 - www.baitapaiei.it Guide turistiche e T.O. Trekking in Nepal Shiva Ram Basnet Esperta guida locale, ottimo inglese www.highspirittrekking.com Trekking di Capodanno in Libia 29 dicembre - 5 gennaio tra le dune e i laghi nell’Erg Ubari - www.tenere2000.com [email protected] - 3409405125 merato marcio che come pezzi di un puzzle si rompeva sotto i ramponi e si sgretolava tra le mani. Un vero schifo che non mi permetteva di mettere nemmeno una protezione in tutti i sessanta metri nei quali per più volte ho imprecato, salendo pochi centimetri alla volta e nel quale non potendo più tornare indietro ho dovuto rischiare troppo, più del dovuto… “Alla fine quando ero finalmente in sosta sul fungo di vetta, con il vento che sembrava volesse ributtarmi giù, ero veramente felice e non per esser stato più o meno - Il testo (max 400 battute) va mandato via fax o per posta elettronica a [email protected], fax 011/9916208 oppure inviata per posta a GNP Sas, via Udine 21/a, 31015 Conegliano, Tv. - Scadenza. Il testo deve arrivare quaranta giorni prima della data di uscita (il primo di ogni mese). - Tariffa. € 0.5 a battuta, IVA inclusa. - Pagamento. Può avvenire tramite bonifico bancario intestato a GNP Sas su Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi –c/c 38973 - ABI 8904/5 - CAB 88310/8- oppure inviando assegno bancario non trasferibile intestato a GNP Sas di Nenzi Giorgio & C. La pubblicazione sarà effettuata a incasso avvenuto. Per informazioni tel. n.011.9961533. - Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa voce devono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio di appartenenza loro personale o della scuola o associazione. bravo, ma per non essere caduto. Spero sinceramente che questo tiro di corda sia l’ultimo di questo genere nella mia vita”. Nelle mie parole non ho assolutamente esaltato il mio gesto ma casomai l’opposto. Trovandomi nella situazione obbligata di dover salire ho avuto la fortuna e le capacità di farlo. Ciò non toglie che magari, tra qualche anno, sarà ridicolo affrontare lo stesso passaggio per chi ne effettuerà la ripetizione con tecniche e mezzi di nuova generazione. Ciò che alla fine del sedicesimo secolo era pazzia oggi vede quattromila persone in vetta ogni anno. Chi dice che non sarà lo stesso per la via aperta da me e i miei compagni sul San Lorenzo tra cento anni? Ricordo inoltre che il Riconoscimento Paolo Consiglio del Club alpino premia per l’appunto “l’attività alpinistica esplorativa”, ovvero l’apertura di nuovi itinerari su montagne o pareti non ancora salite dall’uomo. E dunque si deve mettere in conto che alcuni rischi, questi alpinisti, per forza di cose dovranno pur prenderseli. Hervé Barmasse LO SCARPONE, NOVEMBRE 2007 - 39 3 - L AY E R G O R E - T E X ® P R O S H E L L : • Studiato per le condizioni estreme • Molto resistente, estremamente traspirante, totalmente impermeabile e anti vento • Soddisfa le richieste dei professionisti dell‘outdoor