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Regione Umbria
Atti Consi/iari
Consiglio Regionale
IX LEGISLATURA
Processi verbali delle sedute del Consiglio regionale
XXIII Sessione Straordinaria
Deliberazione
n. 87 del 20 settembre 2011
"Programma
di attività
dell'A.R.U.S.I.A. per l'anno 2011 - art. 30 della legge regionale
26/1011994, n. 35 e successive modificazioni ed integrazioni"
OGGETTO: ATTO
AMMININISTRA TIVO
preso
preso asso
v
v
v
v
v
v
1 - Barberini Luca
2 - Bottini Lamberto
3 - Bracco Fabrizio Felice
4 - Brega Eros
5 - Brutti Paolo
6 - Buconi Massimo
11 - De Sio Alfredo
22 - Nevi Raffaele
16 - Locchi Renato
PRESIDENTE:
CONSIGLIERI
Eros
23 - Riommi Vincenzo
.;
24 - Rometti Silvano
v
26 - Rossi Gianluca
27 - Smacchi Andrea
28 - Stufara Damiano
29 - Tomassoni Franco
30 - Valentino Rocco Antonio
31 - Zaffini Francesco
VERBALIZZANTE:
v
v
v
v
v
v
Brega
SEGRETARI:AIfredo
L'ESTENSORE:
v
25 - Rosi Maria
v
v
v
v
15 - Lignani Marchesani G. Andrea
v
v
21 - Monni Massimo
v
14 - Goracci Orfeo
v
20 - Monacelli Sandra
12 - Dottorini Olivier Bruno
13 - Galanello Fausto
v
19 - Modena Fiammetta
v
v
v
v
lO - Cirignoni Gianluca
v
18 - Marini Catiuscia
v
9 - Chiacchieroni Gianfranco
v
17 - Mantovani Massimo
7 - Carpinelli Roberto
8 - Cecchini Fernanda
asso
Rosanna
De Sio - Fausto
Gaianello
Montanucci
Elisabetta
Braconi
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;1]] Regione Umbria
Alti Consiliari
IX LEGISLATURA
OGGETTO N. 4
DELIBERAZIONE
N. 87 DEL 20 SETTEMBRE 2011
OGGETTO: ATTO AMMININISTRATIVO
- "Programma
di attività
dell'A.R.D.S.I.Aper
l'anno 2011 - art. 30 della legge regionale
26/10/1994, n. 35 e successive modificazioni ed integrazioni"
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la proposta di atto amministrativo di iniziativa della Giunta regionale, di cui
alla deliberazione n. 733 del 5 luglio 2011, depositata alla Presidenza del Consiglio
regionale in data 13 luglio 20 I1 e trasmessa al parere della II Commissione consiliare
permanente in pari data, concernente: "Programma di attività dell'A.R.U.S.I.A. per
l'anno 2011 - art. 30 della legge regionale 26/10/1994, n. 35 e successive
modificazioni ed integrazioni" (ATTO N. 533);
VISTA la precedente deliberazione della Giunta regionale n. 254 del 21 marzo 2011,
con cui la stessa aveva approvato il programma di attività dell'A.R.U.S.I.A. per l'anno
2010, trasmessa al Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 30, comma 6 della l.r. n.
35/94;
PRESO ATTO CHE con la sopra richiamata deliberazione n. 733 del 5 luglio 2011, la
Giunta regionale, nelle more della approvazione della legge di riforma dell'Agenzia,
ha ritenuto revocare parzialmente la propria precedente deliberazione ( n. 254 del 21
marzo 2010) riguardante il programma di attività dell'A.R.U.S.I.A. per l'anno 2010 e
precisamente la parte relativa alla approvazione dello stesso, mantenendo tuttavia
valide le altre determinazioni assunte con il medesimo atto;
PRESO ATTO inoltre che i progetti proposti nel programma di attività per l'anno 2011
sono da ritenersi una prosecuzione dei progetti relativi al programma 20 lO e che gli
stessi trovano copertura nel bilancio della Regione relativo all'esercizio 20 Il;
CONSTATATO pertanto che le risorse derivanti dal Programma 2010 già allocate e
complessivamente pari ad euro 45.000,
a seguito della parziale revoca della
soprarichiamata deliberazione n.733 del 5 luglio u.s., sono state destinate per
finanziare il programma relativo all'anno 20 Il;
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CUllORegione Umbria
0101010
CUJIJ
Atti Consiliari
Consiglio Regionale
IX LEGISLATURA
D'~'c'O
TENUTO CONTO che, in attesa della suddetta deliberazione della Giunta regionale
n. 733 concernente il piano per l'attività dell'A.R.U.S.I.A. relativo all'anno 2011, il
Consiglio regionale medesimo non aveva. provveduto alla approvazione
del
programma di attività relativo all'anno 2010 per le motivazioni sopra espresse;
VISTO in particolare l'articolo 30 della legge regionale 26 ottobre 1994, n. 35;
RITENUTO pertanto procedere alla approvazione
dell'A.R.U.S.IA. concernente l'anno 2011;
del
programma
di attività
VISTO il parere e udita la relazione della II Commissione Consiliare permanente
illustrate oralmente, ai sensi dell'articolo 27, comma 6 del Regolamento interno, dal
Consigliere Gianfranco Chiacchieroni (ATTO N. 533/BIS);
VISTO lo Statuto;
VISTO il Regolamento interno;
con n. 20 voti favorevoli e n. 4 voti di
astensione, espressi nei modi di legge dai 24
Consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
di approvare, ai sensi dell'art. 30 della legge regionale 26 ottobre 1994, n. 35, il
Programma di attività dell'A.R.U.S.I.A. per l'anno 2011,
quale parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.
L'Estensore
Il responsabile della Sezione
Assistenza alle Commissioni
Permanenti ed ai Comitati
Rosanna Montanucci
Il Dirigente Responsabile
del Processo Legislazione
Dr.ssa Maria
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Programma di attività
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SOMMAkJO
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PREMESSA
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ATTIVITA'DIISTITUTO
1. Servizi interni
2. la gestione delle provvidenze comunitarie e delle altre normative
201 le normative delegate all'AoRoUoSoI.Ao
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202 l'attività per l'anno 2011
pago 12
203 l'attività di controllo
pago 14
2.4 I finanziamenti
pago 14
30 Il Sistema Informativo aziendale
301
302
303
304
l'architettura
lo sviluppo
Il SoLAoRo
I finanzia menti
40 Analisi aziendale
50 Progetti speciali
60 Interventi sul territorio
7. Difesa fitosanitaria
80 Interventi nel settore zootecnico
90 Interventi su Società parteCipate ed Enti
ATTIVITA'
DA SOTTOPORRE
ALLA APPROVAZIONE
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pago
pago
pago
15
16
17
20
pago
pago
pago
pago
pago
pago
21
22
24
27
37
38
DELLA REGIONE
lo Partecipazione a progetti pilota di carattere territoriale,
valorizzazione delle produzioni locali e introduzione di
innovazioni produttive
20 Filiera coltivazioni arboree ed erbacee
30 Progetti speciali, ,
40 Partecip,azioni e contributi a iniziative varie
5. Riepilogo costi
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pag.
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pago
pago
4]
44
54
6]
62
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I
PREMESSA
La definizione del Programma di attività deIl'A.R.U.S.I.A.' per l'anno 2011 ha tenuto conto,
per quanto attiene i progetti da sottoporre all'approvazione del Consiglio Regionale,
dell'avvenuta revoca dell'analogo Programma relativo all'anno 2010 conseguente alla
mancata approvazione dello stesso da parte della Regione Umbria nei termini previsti dalla
normativa.
Ne consegue che l'impostazione del presente documento è simile a quella utilizzata per
l'anno 2010, con, evidentemente, l'aggiornamento dei dati all'anno 2011.
L'attività deIl'A.R.U.S.I.A. è attualmente definita sulla base delle disposizioni della legge
istituti va (L.R. 26 ottobre 1994, n. 35), che prevede la predisposizione di programmi annuali
collegati al bilancio preventivo.
In base a ciò, è stato redatto il Programma di attività per l'anno 2011 rispondente alle
finalità indicate dall'art. 9 della citata legge regionale n. 35/94, tenendo però altresì conto
della nuova disciplina del sistema di trasferimento delle conoscenze e della innovazione in
agricoltura (L.R. 17 dicembre 2002, n. 33), che ridisegna le competenze in materia di
ricerca, sperimentazione, assistenza tecnica alle imprese e trasferimento della innovazione
tecnologica.
Oltre a tali riferimenti legislativi fondamentali, negli ultimi anni sono intervenuti numerosi
atti amministrativi che hanno affidato aIl'A.R.U.S.I.A. compiti gestionali e di controllo, in
relazione alla attuazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006 prima, e del Piano di
Sviluppo Rurale 2007-2013 ora, consolidando una esperienza di attività su cui sono state
anche orientate scelte organizzative conseguenti.
Accanto a tali compiti di controllo e gestione, divenuti ormai istituzionalizzati, emerge dalla
interpretazione della legislazione .vigente la possibilità per l'A.R.U.S.l.A. di promuovere
iniziative dimostrative, interventi tecnici e progetti per l'innovazione caratterizzati come
progetti pilota, in particolare nei settori del miglioramento della qualità dei prodotti, per la
salvaguardia dell'ambiente e della salute, del risparmio energetico, della razionalizzazione
dei processi di produzione, nonché della promozione delle produzoni agroalimentari
regionali.
In questi campi, in cui l'Agenzia è intervenuta in passato con ampio impiego di risorse e di
valide professionalità, viene mantenuta l'attenzione e la partecipazione a progetti territoriali
per la riconversione e valorizzazione delle produzioni locali, in relazione alle nuove politiche
comunitarie.
Si evidenzia pertanto come il quadro normativo di riferimento per l'attività deIl'A.R.U.S.I.A.
sia in evoluzione e attenda una precisa definizione delle competenze, nell'ambito del
riordino complessivo delineato con la riforma degli uffici della Giunta Regionale.
La programmazione delle attività risente, nei contenuti e nei tempi di proposta, delle
incertezze normative sopra delineate, ma anche della applicazione dei provvedimenti
straordinari di contenimento della spesa della Pubblica Amministrazione, che hanno inciso
sulla finanza locale.
Si fa pertanto sempre più pressante l'esigenza di pervenire ad una precisa ridefinizione del
mandato istituzionale dell'Agenzia, con la contestuale individuazione delle attività di
competenza e dell'assetto organizzativo. E' necessario, infatti, che per le attività che
verranno assegnate si proceda ad una puntuale e razionale definizione delle competenze,
per i procedimenti complessivamente coinvolti. .,
Va poi considerato che alcune tipologie di attività inducono a ritenere l'autonomia gestionale
ed organizzativa quali requisiti da considerare per il nuovo modello di Agenzia.
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e delle considerazioni di cui sopra, il programma di attività
come i precedenti, su due direttrici fondamentali:
per l'anno 2011
è
Attività di istituto attinenti i compiti istituzionalizzati
dell'Agenzia, derivanti dalla
sua Legge istituti va e dalle .attività progressivamente affidate alla stessa dalla Giunta
Regionale.
Progetti sottoposti alla approvazione della Regione. Si tratta sostanzialmente
di completa mento di progetti o attività avviati in passato, in considerazione della
mancata approvazione del Programma di Attività del 2010 e del carattere di
transizione che ancora riveste il 2011.
La parte relativa ai progetti che devono essere approvati dal Consiglio Regionale
entità, per le motivazioni sopra esposte.
è di piccola
Le attività di istituto assumono un peso prevalente, per l'importanza mantenuta dalla
componente di gestione dei procedimenti di liquidazione degli aiuti in agricoltura, con
particolare riferimento alle Misure a superficie e strutturali del Piano di SViluppo Rurale
2007/2013.
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ATTIVITA' DI ISTITUTO
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1. SERVIZI INTERNl
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L'A.R.U.5.I.A. è organismo tecnico-operativo e strumentale della Regione, con personalità
giuridica e di diritto pubblico e dotato, nei limiti stabiliti dalla L.R. 35/94, di autonomia
amministrativa, patrimoniale, contabile e finanziaria.
Da tale connotazione giuridica dell'Agenzia discende l'esigenza di provvedere ad un insieme
di adempimenti atti a fornire i servizi necessari per garantire lo svolgimento delle attività di
Istituto.
Per l'anno 2011 si rende necessario assicurare la gestione degli adempimenti sottoelencati,
che costituiscono supporto indispensabile per lo svolgimento delle attività di istituto
dell'Agenzia, di seguito illustrate:
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•
•
•
•
•
•
•
•
l'assistenza agli Organi
la gestione del movimento deliberativo
la gestione del bilancio e della contabilità
la gestione del patrimonio e del provveditorato
la gestione dei magazzini e del parco macchine
la gestione delle presenze/assenze dei dipendenti
la gestione della sede dell'Agenzia
la gestione del protocollo e della biblioteca
Pertanto l'A.R.U.S.I.A., oltre ad assicurare la gestione del bilancio e della contabilità, del
movimento deliberativo e del patrimonio, deve provvedere con proprie risorse all'acquisto
dei beni e servizi necessari per il funzionamento dei propri Uffici e per l'espletamento delle
diverse attività.
Occorre poi evidenziare che l'A.R.U.S.I.A. dispone in Perugia di una propria sede e di un
magazzino adibito ad archivio e che, su richiesta della Regione Umbria, è titolare dei relativi
contratti di affitto e dei rapporti condominiali.
L'Agenzia dispone anche di un proprio parco macchine per il quale vengono assicurate le
operazioni di gestione e manutenzione.
Per quanto attiene poi il servizio di protocollo e di gestione della corrispondenza, va
evidenziato che particolare rilevanza è assunta dagli adempimenti conseguenti alla gestione
delle normative comunitarie. Si deve infatti provvedere, oltrechè al ricevimento e alla
protocollazione delle domande di premio, anche alla gestione della corrispondenza
necessaria per la loro regolarizzazione e per il completa mento del procedimento istruttorio.
Si ricorre, per quanto possibile, anche al servizio PT-Postel. Va poi considerato che buona
parte della corrispondenza deve esser inviata a mezzo raccomandata A.R., stante l'esigenza
di certificazione del ricevimento da parte del destinatario. E' quindi evidente il rilievo
assunto dal costo complessivamente sostenuto dall'Agenzia per spese postali.
L'Agenzia deve inoltre 'provvedere alla cura del contenzioso derivante dalla gestione delle
normative comunItarie, per il quale si avvale dei servizi dell'Avvocatura Distrettuale dello
Stato.
I finanzia menti necessari per la gestione delle attività illustrate sono ricompresi nel bilancio
di previsione deIl'A.R.U.S.I.A per l'anno 2011.
Va poi ricordato che il Decreto Legislativo n. 214 del 19 agosto 2005 "Attuazione Direttiva
2002/89/Ce, concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella
Comunità di -organismi nocivi ai vegetali o prodotti vegetali", nel ridefinire le competenze".,
dei Servizi Fltcisanitari Regionali (S.F.R.), ha introdotto una tariffa fitosanitaria per i controlli
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e all'esportazione, per il rilascio delle autorizzazioni,
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... zione e circolazione dei vegetali.
e per i controlli alla
L'A.R.U.S.I.A. nell'organizzare ed attuare quanto disposto dal decreto sopra citato deve
sostenere spese specifiche per l'impianto e l'organizzazione dell'attività, oltre a quelle
necessarie per lo svolgimento delle normali funzioni, tra le quali potranno rientrare quelle
inerenti la gestione dell'autoparco, l'acquisto di beni e servizi, le spese telefoniche e postali.
Tali spese potranno pertanto trovare copertura finanziaria nell'ambito delle entrate
specificamente previste per la gestione di tale attività, che per l'Umbria verranno appunto
incassate daIl'A.R.U.S.I.A ..
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2. LA GESTIONE
2.1
DELLE PROVVIDENZE COMUNITARIE
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E DELLE ALTRE NORMAT ....
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LE NORMATIVE DELEGATE ALL'A.R.U.S.I.A.
la Giunta Regionale
ha affidato
altre normative
che disciplinano
aIl'A.R.U.S.I.A.
la gestione
l'accesso a finanziamenti.
di Regolamenti
Comunitari
e di
Ai regolamenti
relativi
alle Misure di accompagnamento
delle riforme
PAC del 1992 (Reg.
C.E.E. 2078/92, Reg. C.E.E. 2080/92) si sono aggiunte
Misure del Piano di Sviluppo Rurale
per ,'Umbria 2000-2006 prima e del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 ora.
la situazione
delle
Misure
oggi gestite
dall'Agenzia
è
riepilogata
nella
tabella
NORMATIVA
Regolamento C.E.E. n. 2078{92
(Programma Regionale Agroambientale)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura F -Azione Al
(Riduzione impiego concimi)
-
Piano di Sviluppo Rurale
Misura F -Azione A2
(Metodi dell'agricoltura integrata)
l
Piano di Sviluppo Rurale - Misura F -Azione A3
(Introduzione metodi agricoltura biologica)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura F - Azione A4
(Conversione seminativi in prati e recupero pascoli)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura F - Azione AS
(Avvicendamento con colture miglioratrici)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura F - Azione 81
(Costituzione di elementi paesaggistici)
-
Piano di Sviluppo Rurale
Misura F - Azione 83
(Costituzione aree di riproduzione)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura F - Azione Cl
(Salvaguardia razze in via di estinzione)
Piano di Sviluppo
(Azioni integrate)
Rurale
-
Misura F - Azione 01
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 214 - Azione A
(Introduzione e/o mantenimento di metodi di produzione integrata)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 214 - Azione 8
(Introduzione e/o mantenimento. di metodi di produzione biologica)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 214 - Azione C2
(Conservazione dei prati permanenti e pascoli)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 214 - Azione C3
(Realizzazione di set-aside ecocompatibile)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 214 - Azione D
(Costituzione e/o conservazione di aree di riproduzione e di
alimentazione della fauna selvatica)
.
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 214 - Azione E
(Salvaguardia delle razze minacciate di abbandono)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura.214 •. Azione F
(Slavaguardia delle specie vegetali a rischio di'erosione
9
genetica)
seguente:
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Piano di Sviluppo Rurale - Misura214 - Azione G
(Riconversionedei seminativi in pascoli e prati-pascoli)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura214 - Azione H
(Copertura vegetale per contenere il trasferimento di inquinanti dal
suolo alle acquel
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 214 - Azione K
(Miglioramento della qualità dei suoli)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 215 - Azioni A-B
(Pagamenti per il benessere degli animali)
Piano di Sviluppo Rurale
(Indennità zone montane)
-
Misura 211
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 212
(Indennità zone svantaggiate)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 131
(Sostegno agli agricoltori per conformarsi ai requisiti prescritti dalla
normativa comunitaria)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 132
(Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sitemi di qualità
alimentare)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 121
(Ammodernamento delle aziendeagricole)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 123 Azione B
(Accrescimentodel valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali)
Regolamenti C.E.E. 2080/92 e 1609/89
(Programma RegionaleForestazione)
Legge 119/2003
(Prelievo supplementare nel settore del latte)
Regolamento C.E.E. 1221/97
(Produzionee commercializzazionemiele)
L.R. n. 24/2002 (Regolamento n. 10/2003)
(Esercizio e la valorizzazione dell'apicoltura in Umbria
Regolamento C.E.E. 1263/99
(Interventi in materia di pescaprofessionaleed acquacoltura)
Occorre ricordare che nel periodo dal 2000 ad oggi "A.R.U.S.I.A. ha gestito l'struttoria di
circa n. 115.000 domande di premio, erogando contributi comunitari per oltre 600 milioni di
euro.
A partire dalla campagna 2007, AGEA nella sua veste di Organismo Pagatore a livello
nazionale ha definito modalità nuove di gestione, sia per quanto attiene la presentazione.
delle domande che per la successiva istruttoria.
Sono emerse però problematiche di varia natura, che hanno notevolmente allungato i tempi
dell'istruttoria. Basti pensare che è in ancora corso di ultimazione l'istruttoria delle domande
della campagna 2007, e che AGEA ha reso possibile l'avvio dell'istruttoria delle campagne
2008 e 2009 solo nel mese di maggio 2010.
In conseguenza di ciò, -la Regione Umbria e "A.R.U.S.I.A. con la campagna 2010 hanno
cercato di avviare un processo che consentisse una inversione di tendenza rispetto alla
situazione problematica in essere.
Le scelte compiute per la messa a punto dei bandi, relativi alla campagna 2010; 'che hanno
previsto la compilazione di una domanda integrativa utilizza-ndo:le procedure Informatiche
. del S.I.A.R. (Sistema Informativo
Agricolo Regionale) gestito" daWA.R.U.S.I.A.,
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sostituzione della presentazione della domanda cartacea e della relativa documentazione~_})'"
che rimarranno depositati nel fascicolo di domanda, presso il C.A.A. (Centro di Assistenza
Agricola) hanno consentito un significativo alleggerimento delle procedure a carico del
beneficiario e uno snellimento delle procedure amministrative. A ciò si sono aggiunte le
convenzioni che l'A.R.U.S.I.A. ha provveduto a stipulare con i Soggetti in possesso di
informazioni utili per l'effettuazione dei controlli ricompresi nel procedimento istruttorio, al
fine di una loro possibile acquisizione in formato digitale. Tutto ciò ha consentito una
maggior informatizzazione dei procedimenti amministrativi ed una significativa riduzione dei
tempi. Nel mese di settembre 2010 sono stati emessi n. 14 elenchi di liquidazione per {,
8.826.631,47, riferiti a n. 3.639 domande di aiuto pari al 72,8% delle n. 4.999
complessivamente presentate al 31/03/2010. A fronte di tali risultati positivi va però
evidenziato che parte della efficacia degli interventi è stata vanificata da AGEA, che non ha
ancora provveduto al pagamento degli elenchi di liquidazione emessi, in particolare di tutti
quelli relativi all'annualità 2010.
\
Va poi evidenziato che la gestione delle normative sopra citate non riguarda solo
l'espletamento
delle procedure tecniche ed amministrative
finalizzate a pervenire
all'assegnazione degli aiuti previsti dalle varie Misure, ma' comporta anche interventi di
natura tecnica per la valutazione dei requisiti e delle specifiche proprie di ciascuna Misura.
In tale azione complessiva l'Agenzia, di intesa con la Regione Umbria, interagisce con i
C.A.A. con le Organizzazioni Professionali, con gli Ordini Professionali e con gli altri Soggetti
che operano nel territorio regionale a contatto con le aziende agricole, in una ottica di
costante collaborazione anche nell'ambito di apposite convenzioni con gli stessi stipulate.
Una riflessione pare particolarmente opportuna sull'attività svolta dal 2000 ad oggi, periodo
nel corso del quale si è provveduto alla realizzazione di uno specifico Sistema Informativo di
supporto all'attività gestionale, che, su incarico della Giunta Regionale, è stato esteso anche
a quelle Misure del Piano di Sviluppo Rurale la cui gestione è affidata alle Comunità Montane
e alla stessa Regione Umbria.
La situazione delle domande presentate e degli interventi finanziati nel periodo 2000-2011,
riferiti anche alle Misure per le quali l'A.R.U.S.I.A. assicura la gestione informatica, è
riepilogata nella tabella seguente:
Interventi
Iiauidati
11.360
2001
11.553
(Curo)
43.336.411
46.700.870
2002
10.347
10.645
43.643.982
2003
2004
2005
9.682
6.824
10.872
7.559
7.140
8.994
8.496
8.812
9.280
7.661
88.152.878
59.690.130
84.051.541
2000
2006
2007
2008 (al
2009 (a)
10.116
11.462
12.653
2010 (a)
2011 (b)
13.505
15.000
6.134
O
65.329.445,92
130.070
99.637
628.789.012,38
TOTALE
a)
. Importo
'Domande
Presentate
13.252
11.095
Anno
7.265
81.814.608
28.120.596,89
17.716.783,58
70.231.765,99
O
datI provvisori in quanto e ancora in corso l'istruttoria dell'annualità
b) dato stimato, in quanto le domande sono in corso di presentazione. L'importo del pnemio
complessivamente stimato per le Misure a superficie e strutturali è di circa 150 milioni di euro.
11
.'[\f;';':::;:""
1~"'~'-r -.iL
\,,;}~A;-'
;.
'~~'1a"infine
ricordato che l'A.R.U.S.J.A., su incarico della Giunta Regionale, assicura i serVIZI
informatici utili per la gestione anche delle sottoelencate Misure del P.S.R. 2007-2013 la cui
istruttoria è gestita dalla Regione Umbria:
ENTE GESTORE
Regione Umbria
Regione Umbria
2.2
L'ATTIVITA'
NORMATIVA
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 112
(Insediamento giovani agricoltori)
Piano di Sviluppo Rurale - Misura 123 AzioneA
(Accrescimentodel valore aggiunto dei prodotti agricoli
e forestali)
PER L'ANNO 2011
Nell'anno 2011 l'Agenzia dovrà provvedere:
•
•
I
•
•
•
•
al completa mento dell'istruttoria della campagna 2007 della Misura F, della Misura
211, della Misura 212, della Misura 214, del Regolamento C.E.E. 2078/92, del
Regolamento CEE2080/1992, del Regolamento C.E.E. 1609/89;
agli adempimenti istruttori relativi alla annualità 2008 di circa n. 4.000 domande di
premio in essere per la Misura F, la Misura 211, la Misura 212, la Misura 214, la
Misura 215, la Misura 131, la Misura 132, la Misura 121, la Misura 123 Azione B, il
Regolamento C.E.E. 2078/92, il Regolamento CEE 2080/1992, Il Regolamento C.E.E.
1609/89;
agli adempimenti istruttori relativi alla annualità 2009 di circa n. 6.000 domande di
premio in essere per la Misura F, la Misura 211, la Misura 212; la Misura 214, la
Misura 215, la Misura 131, la Misura 132, la Misura 121, la Misura 123 AZione B, il
Regolamento C.E.E. 2078/92, il Regolamento CEE 2080/1992, il Regolamento C.E.E.
1609/89;
agli adempimenti istruttori relativi alla annualità 2010 di circa n. 8.000 domande di
premio in essere per la Misura F, la Misura 211, la Misura 212, la Misura 214, la
Misura 215, la Misura 131, la Misura 132, la Misura 121, la Misura 123 Azione B, il
Regolamento C.E.E. 2078/92, il Regolamento CEE 2080/1992, il Regolamento C.E.E.
1609/89;
agli adempimenti istruttori relativi alle circa 14.000 domande che verranno
presentate nella Campagna 2010 per la Misura F, la Misura 211, la Misura 212, la
Misura 214, la Misura 215, la Misura 131, la Misura 132, la Misura 121, la Misura 123
Azione B, il Regolamento C.E.E. 2078/92, il Regolamento CEE 2080/1992, il
Regolamento C.E.E. 1609/89;
agli adempimenti istruttori relativi a circa n. 400 domande inerenti altre normative
comunitarie e nazionali delegate all'Agenzia.
Per tale attività l'A.R.U.S.J.A. deve provvedere alla gestione dell'intero
istruttorio, che è articolato nelle seguenti fasi:
"
procedimento
al Camoaane 2007-2008-2009
• ricezione delle domande;
• verifica
documentale
ed eventuale
richiesta
di intègrazione
documentazione;
• verifica della corrispondenza con i requisiti previsti dalla normativa;
• "éòntrolli istruttori;
• eventuali controlli in situ;
• emissione degli elenchi di liquidazione;
• applicazione delle sanzioni e recupero delle somme;
• gestione degli specifici adempimenli previsti dalle singole normalive
12
della
•
';-
•
b) Camoaane 2010-2011
• acquisizione informatizzata delle informazioni necessarie per
istruttori;
• controlli istruttori;
• verifica
documentale
ed eventuale
richiesta
di integrazione
della
documentazione;
• individuazione ed estrazione dei campioni di domande da sottoporre a
controllo;
• controlli in situ;
• emissione degli elenchi di liquidazione;
• applicazione delle sanzioni e recupero delle somme;
• gestione degli specifici adempi menti previsti dalle singole normative.
Si può stimare
che nell'anno
2011, pertanto,
l'A.R.U.S.I.A.
complessivamente all'istruttoria di oltre 32.000 domande di premio.
13
dovrà
provvedere
--~
..
"o
ò{~
~
.(:
.". l'I, ,~~ativa
europea, riguardante le disposizioni relative all'utilizzo dei fondi comunitari,
evede che gli stati membri adottino misure adeguate per garantire il corretto funzionamento
del sistema di gestione e di controllo, affermando la necessità di individuare gli organismi
coinvolti, la ripartizione delle funzioni all'interno di ciascun organismo, l'osservanza del
principio della separazione delle funzioni tra gli organismi e all'interno degli stessi.
Conformemente a tali indirizzi dal 2004 al 2007 l'A.R.U.S.I.A. è stata incaricata di effettuare i
controlli previsti dai bandi regionali attuativi del PSR sulla base del manuale delle procedure e
dei controlli redatto da Agea.
L'attività dispiegata ha risposto a due imperativi: da un lato la verifica della POSIZionedei
soggetti beneficiari, dall'altro "attestazione della legittimità dell'erogazione dei premi cui
consegue la tutela dell'immagine della Regione efficace nel programmare, corretta nel gestire,
e altrettanto rigorosa nel sanzionare ogni eventuale abuso.
L'attività di accertamento e controllo si è concretizzata nell'analisi dei singoli bandi, nel
riscontro documentale nei molteplici verbali di ispezione dell'esistenza dei requisiti e degli
impegni richiesti ai beneficiari, nell'accertamento in azienda, delle condizioni di fatto e di diritto
che hanno dato luogo alla ammissibilità al premio o al mantenimento degli impegni relativi ai
premi erogati.
Nell'anno 2004, complessivamente, sono stati effettuati n. 553 controlli; nell'anno 2005 n.
1015 controlli; nell'anno 2006 n. 1233 controlli; nell'anno 2007 n. 583; nell'anno 2008 n. 728;
nell'anno 2009 n~ 247; nell'anno 2010 n. 191.
Va ricordato che a partire dalla campagna 2008, invece, AGEA provvede direttamente
all'effettuazione dei controlli in loco sia per le Misure a superficie che per le Misure strutturali.
Nell'anno 2010 sono state poi effettuati i controlli inerenti alla revisione dell'istruttoria
609 domande inserite nei campioni estratti per gli elenchi di liquidazione emessi.
di n.
Con riferimento a tale com parto di attività, gli adempimenti a carico deIl'A.R.U.S.I.A. per l'anno
2011 attengono:
•
i controlli in situ (circa 50) derivanti dai procedimenti istrutttori delle Misure del P.S.R.
affidate in gestione all'Agenzia;
• i controlli relativi al campione di aziende (circa 200) tenute alla compilazione del Piano
di Utilizzazione Agronomica previsto dal programma dui azione per le zone vulnerabili
(D.G.R. 2052/2008);
• I i controlli in loco (circa 50) relativi alle altre normative comunitarie,
nazionali e regionali
affidate all'Agenzia;
.
• i controlli inerenti la revisione dell'istruttoria delle domande delle Misure a superficie del
P.S.R., da effettuarsi a campione per il 5% delle domande inserite in ciascun elenco di
liquidazione.
2.4
.I FINANZIAMENTI
I finanziamenti necessari per la gestione deile attività Illustrate, sia per gli adempimenti
istruttori che per i controlli, sono ricompresi nel bilancio di previsione deIl'A.R.U.S.I.A per
l'anno 2011, e sono inclusi tra quelli indicati per i servizi comuni (paragrafo 1) e per il Sistema
Informativo (paragrafo 3).
14
'
.
•
3. Il SISTEMA INFORMATIVO
3.1
l'ARCHITETTURA
AZIENDALE
DEL SISTEMA
INFORMATIVO
L'A.R.U.S.LA. disponé di un Sistema Informativo
attività di istituto.
AZIENDALE
aziendale, utilizzato per la gestione delle
Le strumentazioni in uso sono le seguenti:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
un elaboratore centrale Bull Escala in configurazione da 768 Mbyte RAM e 44 Gbyte
HO, con Sistema Operativo UNIX (AIX - Release 4.3.2) e Data Base Informix
(Realease 7.3.1.);
un server Bull Escala PL250R in configurazione con 2 CPU Power5 da 1.65 Ghz, 4 Gb
memoria centrale, 2 x 36.4 Gb Hard Disk SCSI Ultra 320, 1 lettore DVD con velocità
16x/48x, 1 x 36/72. Gb backup 4mm DAT Tape, con Sistema Operativo UNIX (AIX release 5.3) e Data Base Informix (Release 11.5);
un sottosistema a dischi EMC NDAS-CX 300, in configurazione con 2 storage
processor, 2 Gb memoria cache, 15 alloggiamenti disco, 5 x 73 Gb disk 10.000
Rpm, 6 x 146 Gb disk 10.000 Rpm di cui 1 Hot Spare, 1 modulo software
Navisphere Management e 1 modulo software Access Logix;
una infrastruttura Terminai Services per la distribuzione di applicativi ad utenti
remoti, costituita da una Server Farm Citrix configurata con n. 7 Server Bull Express
5800 120Rg-2 a 32 bit (Bi Processore Intel Xeon 3.00 Ghz con tecnologia Em64T,
1Mb di cache integrata, 4 Gb memoria centrale DDR333), n. 2 Appliance Citrix
Access Gateway e relative licenze software (CAL Windows 2003, CAL Terminai
Server, Client Metaframe Presentation Server 4.0 Enterprise Edition, Citrix Access
Gateway, Windows Server 2003 standard edition);
un server con sistema operativo WINDOWS 2003 con funzioni di proxy;
n. 2 server con sistema Operativo Windows 2003 Server fault tolerance per la
gestione del dominio A.R.U.S.LA.net.it;
n. 2 server con sistema Operativo Windows 2003 Server in c1uster mode con
funzione di file server;
un server con sistema Operativo Windows 2003 Server per la gestione dei siti WEB
dell'Agenzia;
un server con sistema Operativo Windows 2003 Server per la gestione del servizio
di posta elettronica (Microsoft Exchange 2003);
un server con sistema Operativo Windows 2003 Server per la gestione dell'antivirus
(Sophos);
n. 1 appliance Sophos come Proxy e antivirus per l'accesso ad Internet;
n. 1 appliance Sophos come antispam ed antivirus per la posta elettronica;
un server con sistema Operativo Windows 2000 Server per la gestione del bilancio e
della contabilità;
n. 2 appliance firewall Stonegate In load balancing per la sicurezza perimetrale;
un server con sistema Operativo Windows 2000 Server per il management dei
firewall.
...... , ,
La rete aziendale è costituita:
• da una rete LAN, integrata con i diversi server, cui sono connessi n. 84 Personal
Computers installati presso gli Uffici dell' Agenzia, gestita da n. 2 server con
sistema Operativo Windows 2003 Server in cluster mode;
• da una rete WEB, integrata con la rete LAN, cui sono connessi n. 81 Personal
Computers installati presso gli Uffici dell'Agenzia.
" . Sono poi attivi i seguenti collegamenti esterni:
• su linea ADSL per il collegamento ad Internet degli uffici dell'Agenzia;
• su linea HADSL per il collegamento degli utenti esterni al Sistema Informativo
dell'Agenzia e al S.LA.R.;
15
...
r,:f;'\~~~""~U;fibra
ottica con la Regione Umbria - Direzione Attività Produttive;
rete ComNet (del Consorzio S.I.R.) con le n. 9 Comunità Montane dell'Umbria.
;~~.:::::~Sk'~rl
'..:...tlli~,:..
l' A.R.U.S.I.A. provvede con proprio personale:
• alla realizzazione e alla manutenzione delle procedure informatiche necessarie per
l'attività degli Uffici, sviluppandole nei linguaggi Visual Basic e CObol, o con
applicativi (Microsoft Access);
• alla realizzazione e manutenzione del sito WEB www.A.R.U.S.I.A ..umbria.it. per la
diffusione delle informazioni connesse alle attività di istituto;
• all'assistenza hardware e software nei confronti degli utenti interni ed esterni.
3.2
LO SVILUPPO
DEL SISTEMA INFORMATIVO
le principali procedure informatiche
seguenti:
Procedura
ricomprese nel Sistema Informativo
Realizzazione
Linguaggio
Aziendale sono le
Database
Protocollo informatico
Italdata - Siemens
Java
SQl Server
Bilancio e contabilità
Webred
Java
Oracle
Gestione presenze e missioni
TOP Marche
Visual BAsic
SQl Server
Gestione buoni pasto
A.R.U.S.I.A.
Visual Basic
SQl Server
Telecom
Access
Access
S.I.A.R. - Sistema Informativo
Agricolo Regionale
A.R.U.S.I.A.
Visual Basic
Informix
Banche dati leggi
De Agostini
Java
Access
Addebiti telefonici
.j
AZIENDALE
I principali interventi previsti per l'anno 2011 sono i seguenti:
•
•
•
•
•
•
L
f-. ~.
manutenzione delle procedure in uso;
SViluppo del S.I.A.R. (Sistema Informativo
Agricolo Regionale), descritto al
paragrafo successivo;
sviluppo del sito WEB dell'Agenzia;
avvio dell'utilizzo del servizio di posta elettronica certificata;
realizzazione di una rete Intranet aziendale;
prosecuzione del piano di formazione del. personale adibito alla gestione del Sistema
Informativo.
E' inoltre prevista la prosecuzione del progetto di reingegnerizzazione delle attività
delf..;..R,U.S.J.A., già sviluppato negli anni 2009 e 2010 al fine di pervenire ad una
orgànizzazione articolata per processi, con la contestuale definizione del work flow degli
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stessi ed una reVISione del Sistema Informativo
aziendale che consenta la
integrazione delle procedure in uso assumendo il protocollo informatizzato come punto
riferimento centrale.
3.3
S.I.A.R.
c."
at--
- SISTEMA INFORMATIVO AGRICOLO REGIONALE
Nell'anno 2001 la Giunta Regionale, con atto n. 375 del 18.04.2001,
ha affidato
aIl'A.R.U.S.LA. l'incarico per la realizzazione delle procedure informatiche necessarie per la
gestione delle Misure Investimenti del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006.
Successivamente, l'Agenzia ha continuato nella predisposizione di ulteriori procedure
informatiche, necessarie per la Regione Umbria e per le Comunità Montane per la gestione
degli adempi menti di competenza in tema di Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006.
Nell'anno 2004 la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 89, ha incaricato l'A.R.U.S.LA. di
predisporre un progetto per la "Realizzazione di un Sistema Integrato per la gestione
Informatizzata delle Procedure in Agricoltura", che ricomprendesse quanto già realizzato
dalla stessa A.R.U.S.LA. in tema di procedure informatiche per la gestione del Piano di
Sviluppo Rurale 2000-2006.
,
Si trattava di costruire un Sistema Informativo che ricomprendesse quanto già in essere per
la gestione del Piano di SViluppo Rurale, e che raggiungesse anche l'obiettivo di uniformare
ed omogeneizzare le diverse banche dati e procedure informatiche esistenti nel comparto
agricolo regionale, consentendo il possibile utilizzo on-Iine delle procedure utili per la
gestione, il monitoraggio ed il controllo delle diverse attività.
L'A.R.U.S.LA., d'intesa con la Direzione Regionale Attività Produttive della Regione Umbria,
ha provveduto alla predisposizione del progetto richiesto, denominato S.LA.R. (Sistema
Informativo Agricolo Regionale), che è stato esaminato ed approvato dalla Giunta Regionale.
con Deliberazione del 29.12.2004, n. 2121.
A partire dall'anno 2005 l'A.R.U.S.I.A., ha provveduto alla progressiva realizzazione del
S.LA.R., acquisendo le strumentazioni necessarie, realizzando le procedure informatiche e
ricomprendendo nello stesso quanto già in uso per la gestione del Piano di Sviluppo Rurale.
Le principali procedure oggi disponbili nel S.LA.R. sono le seguenti:
Linguaggio
Procedura
Database
P.S.R.: compilazionesezioneregionale domande
VisualBasic
Informix
P.S.R. : istruttoria domande
VisualBasic
Informix
.. "
P.S.R.: funzione di correttiva
VisualBasic
I nformix
Gestione normative apicoltura
Access
Informix
VisualBasic
Informix
" V,isualBasic
Informix
Piano di UtilizzazioneAgroriomica
Registri buona pratica agricola
17
I
~'Banca dati catasto regionale
Gestioneutenze
Bancadati fitofarmaci
Visual Basic
Informix
Visual Basic
Informix
Access
Informix
La situazione attuale degli utenti abilitati all'accesso al S.LA.R. è la seguente:
•
n. 491 utenti esterni così ripartiti:
Utenti
Organismo
Coltivatori Diretti
62
ConfederazioneItaliana Agricoltori
48
Confagricoltura
40
CO.P.AGRI
2
SOLECO
2
Ordine degli Agronomi
•
Collegiodei Periti
30
Altri
29
Ditte individuali
60
A.R.P.A
14
Abruzzo
35
n. 126 utenti ripartiti tra A.R.U.S.LA,
Umbria e Comunità Montane:
Ente
•
169
Assessorato all'Agricoltura
della Regione
Utenti
A.R.U.S.I.A.
53
Regione Umbria
57
Comunità Montane
16
n. 40 utenti per la gestione dei PUA e registri da parte daIl'ARSSA.
L'attivazione del S.LA.R., completata nel 2007, ha consentito di mettere a punto procedure
informatizzate, a disposizione di tutti gli utenti (istituzionali, pubblici e privati), per l'accesso
in modalità on-line alle banche dati di interesse, oltrechè come supporto per la gestione
informatizzata degli adempi menti di competenza.
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I
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l
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,
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Esempio significativo di ciò riguarda il Sistema Informativo realizzato da A.R.U.S,J,A. 'c.<. }
~
gestione del Piano di Utilizzazione Agronomica (P.U.A.), adempimento che la D.G.
~f~.
2052/2005 ha reso obbligatorio a partire dall'anno 2007 per le aziende agricole che
dispongano di superficie che ricade in una delle sei zone vulnerabili della Regione.
L'Agenzia, d'intesa con la Regione Umbria e l'A.R.P.A., ha inteso realizzare una procedura
informatica rispondente ai requisiti e ai vincoli posti dalla normativa di riferimento, ma
anche in grado di semplificare al massimo la gestione degli adempi menti in carico alle
aziende agricole.
Ciascuna delle aziende interessate può così richiedere l'accesso al S.l.A.R. per provvedere
direttamente alla compilazione del P.U.A. utilizzando l'apposita procedura informatica,
oppure delegare tale adempimento ad un altro Soggetto (Associazione di categoria, studio
privato) anche esso abilitato all'utilizzo del sistema.
La funzionalità del servizio realizzato ha trovato conferma nel fatto che l'Agenzia Regionale
per i Servizi di Sviluppo Agricolo Abruzzo (A.R.S.S.A.) ha inoltrato richiesta alla Regione
Umbria per la possibile acquisizione della procedura informatica .
•
A seguito di ciò A.R.U.S.l.A. ed A.R.S.S.A. hanno proceduto alla stipula di una convenzione,
in base alla quale dall'anno 2008 la gestione del Piano di Utilizzazione Agronomica avviene
anche in Abruzzo mediante l'utilizzo del S.J.A.R ..
I
Nell'anno 2011 l'Agenzia provvederà, sempre nell'ambito del S.l.A.R., alla realizzazione di
altri sistemi informativi relativi:
•
•
•
agli adempi menti complessivamente necessari per semplificazione dei procedimenti
amministrativi relativi alla gestione del Piano di Sviluppo Rurale' 2007-2013, con
l'adeguamento delle procedure informatiche in uso e la messa a punto dei nuovi
servizi necessari, curando in particolare:
• l'integrazione di tale Data Base con i diversi archivi esistenti (anagrafe,
fascicolo aziendale, GIS, etc ...) e altre banche dati (Camera di Commercio, 3A
Parco Tecnologico, SIAN, Organismi di Certificazione etc....);
• la possibilità di effettuare tutte le analisi necessarie per le attività di
programmazione, monitoraggio e controllo;
• la possibilità di accesso a tutti i dati in consultazione, e di download degli stessi
in formato gestibile su applicativi comuni (Excel, Access);
• la possibilità di utilizzo di ulteriori servizi, quali l'accesso ai dati del G.J.S., alle
banche dati giuridiche, etc;
• la possibilità di accesso al Sistema Informativo anche mediante Internet, con
"utilizzo di servizi interattivi appositamente definiti;
al progetto per la realizzazione dell'Archivio Integrato delle Procedure Aziendali
Regionali(A.J. PAR.);
alla tenuta dell'Albo Regionale. degli operatori biologici e la gestione degli
adempi menti connessi a carico delle aziende e degli Organismi di certificazione, con la
realizzazione di un progetto per la dematerializzazione della documentazione
cartacea;
Si provvederà inoltre:
• all'attività formativa indirizzata ai dipendenti degli Enti (A.R.U.S.l.A., Regione
Umbria, Comunità Montane) e dei Soggetti che operano nel territorio regionale
(Organizzazioni Professionali, Studi Agronomici, etc.) finalizzata:
• alla gestione del Piano di Sviluppo Rurale, con specifico riferimento anche alle
disposizioni emanate dilila C,E,E. in materia di controlli e sanzioni;
• alla gestione delle procedure informatizzaJe predisposte daIl'A.R.U.S.J.A.;
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che possano essere gestiti direttamente sul territorio ed utilizzati anche
".:.J"~$résso
gli "sportelli
informatici"
già esistenti
(Comuni, Comunità Montane,
Organizzazioni Professionali, etc.);
• alla predisposizione di materiale divulgativo ed alla organizzazione di seminari.
Si dovrà inoltre provvedere:
• al completa mento del processo di potenzia mento delle strumentazioni hardware e
software che l'Agenzia ha già avviato negli anni precedenti, con l'acquisizione di
quanto necessario per la gestione dei servizi informatici realizzati;
• al potenzia mento delle procedure di sicurezza del sistema, sia per gli aspetti
hardware che software.
3.4
I FINANZIAMENTI
I finanziamenti necessari per la gestione delle attività illustrate sono ricompresi nel bilancio
di previsione dell'Agenzia per l'anno 2011.
Si evidenzia che il Sistema Informativo non è utilizzato solo per le attività dell'Agenzia, ma
offre un servizio anche alla Regione Umbria e ad altri Enti, anche al di fuori del contesto
regionale.
Il valore delle procedure informatiche realizzate e dei servizi in uso è ampiamente superiore
ai costi sostenuti.
20
,I
t
4. ANALISI AZIENDALE
L'A.R.U.S.I.A. è ancora chiamata a prestare attività di consulenza alla gestione economica delle
imprese agricole. Sempre di più l'imprenditore, di fronte alle innovazioni introdotte dalla
politica comunitaria, dalla ricerca scientifica e dal mercato, ha l'esigenza di adottare scelte che
presuppongono la conoscenza di numerose informazioni.
Le fonti informative possono essere ricondotte alle risorse aziendali (terreni, macchine,
manodopera, fonti finanziarie), alle tecniche di produzione (impieghi di fattori, rese e qualità),
al mercato dei fattori e dei prodotti, e alle normative.
Le sottoelencate attività che l'A.R.U.S.J.A. continuerà a svolgere nel corso dell'anno 2011,
hanno lo scopo di fornire agli operatori agricoli alcune delle informazioni sopra citate.
4.1
l
CERTIFICAZIONE
DEL BILANCIO AZIENDALE
L'A.R.U.S.I.A. provvede:
• al controllo, visto e certificazione della contabilità semplificata tenuta in attuazione del
Reg. C.E.E. 797/95 e L.R. 11/88;
• al controllo, visto e certificazione del bilancio tenuto in attuazione del disposto dell'art. 3
del testo coordinato L.R. 11/88 e 15/92 e regolamento regionale 4/98 per l'ottenimento
dell'attestazione della qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale.
Tale attività è collegata con le LL.RR. 11/88 e 15/92, i regolamenti
950/97 e con il regolamento regionale 4/98.
4.2
CONTABILlTA'
AZIENDALE
INEA
ATTRAVERSO ANALISI DI BILANCIO
RICA
-
CEE 797/85,
CONSULENZA
ALLA
2080/92,
GESTIONE
La contabilità aziendale ha l'obiettivo di individuare tutti gli elementi di conoscenza utili per il
controllo della gestione e per la programmazione delle future attività delle imprese.
l'attività è parte integrante della collaboraiione con la Regione Umbria, l'A.R.U.S.I.A. e l'Ufficio
di contabilità agraria INEA di Perugia.
la previsione per l'anno 2011, su tutto il territorio regionale,
rilevate da tecnici delle organizzazioni di categoria.
è di circa 800 contabilità agrarie
l'elenco delle aziende sarà fornito dall'INEA in collaborazione con l'ISTAT .
. ~:
:
Tutte le contabilità saranno informatizzate con il Programma CONTINEA-PEGASO9.10.
Verrà effettuato un controllo aziendale sul 5 per cento delle imprese agricole contabilizzate.
21
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l'A.R.U.S.LA.,
S.l
su incarico della Giunta Regionale, gestisce le attività di seguito illustrate.
PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE VULNERABIU DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA
la Regione Umbria ha definito il Programma di Azione per le 6 zone vulnerabili da nitrati di
origine agricola, individuate ai sensi dell'Art. 19 del D.lgs. 152/1999 in applicazione della
direttiva 91/676/CEE, che investono complessivamente n. 28 comuni della regione per una
superficie pari ad ha. 66.481,10.
la D.G.R. 2052/2005 ha affidato aIl'A.R.U.S.LA. il compito di realizzare il data base regionale
dei Piani di Utilizzazione Agronomica (P.U.A.), assicurando l'accesso on-Iine a tutti i produttori
agricoli e zootecnici per l'immissione e l'aggiornamento dei propri dati.
Di conseguenza, l'Agenzia ha realizzato nell'ambito del S.LA.R. un apposito sistema informativo
utilizzabile per la gestione degli diversi adempi menti.
In ottemperanza a quanto previsto dalla D.G.R. 2052/2005, tali procedure possono essere
utilizzate, oltre che dai Soggetti convenzionati con la Regione Umbria e con l'A.R.U.S.LA. per
l'utilizzo del S.LA.R. (Associazioni di Categoria, studi agronomici, etc,), anche dalle singole
aziende.
A tal fine ciascuna azienda deve comunicare all'Agenzia le modalità con le quali intende gestire
gli adempimenti previsti dalla D.G.R. 2052/2205: affidare l'incarico ad uno dei Soggetti
convenzionati o provvedere direttamente.
l'A.R.U.S.LA. provvede poi ad abbinare a ciascun utente del S.LA.R. le aziende per le quali
risulta autorizzato alla gestione del P.U.A. e fomisce le credenziali per "accesso e la gestione
diretta alle aziende che ne abbiano fatto richiesta.
Dall'anno 2009 l'A.R.U.S.I.A. è stata incaricata anche della tenuta del registro regionale delle
aziende tenute alla presentazione del P.U.A..
la procedura informatica, che a partire dall'annualità 2007 opera con riferimento a ciascuna
campagna agraria, è interconnessa con le altre procedure in uso per la gestione del P.S.R., al
fine di assicurare omogeneità nella gestione ed evitare duplicazioni degli adempimenti a carico
delle aziende. Esempio di ciò sono l'integrazione con le procedure di gestione delle domande
presentate per il P.S.R., ed in particolare per la Misura F, il controllo con il catasto regionale
digitalizzato fomito da A.G.E.A. e l'integrazione con le procedure per la tenuta del registro dei
concimi, già obbligatorio per le aziende che aderiscono al P.S.R..
Si è già detto della convenzione stipulata daIl'A.R.S.S.A. per l'utilizzo di tale procedura nella
regione Abruzzo.
5.2 ALBO REGIONALE OPERATORI BIOLOGICI (L. R. n. 39/95)
la Regione Umbria è tenutaria dell'elenco regionale degli operatori biologici, articolato in tre
sezioni: produttori agricoli, preparatori, raccoglitori di prodotti spontanei.
L'A.R.U.S.l.A., con D.G.R. n. 676/2006" è stata delegata dalla Giunta Regionale alla
predisposizione di un pre-elenco degli operatori biologici, da trasmettere entro il' 30 aprile e il
30 ottobre di ogni anno al competente Servizio dell'Assessorato all'Agricoltura, che provvede
alla pubblicazione' sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria entro il 31 maggio di ogni anno;
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entro il 30 novembre
dell'aggiornamento.
il
Servizio
medesimo
cura
l'approvazione
e
la
AI momento l'albo regionale comprende n. 1.552 aziende.
L'attività delegata all'Agenzia si concretizza quindi nell'istruttoria,
entro 30 giorni dal
ricevimento, delle prime notifiche, delle notifiche di variazione, delle comunicazioni di recesso o
cancellazione, delle sospensioni, delle variazioni al periodo di conversione. In questo ultimo
caso effettua, qualora ne ricorra l'esigenza, sopralluoghi aziendali per acquisire tutti gli elementi
decisionali necessari. Si occupa inoltre di verificare le dichiarazioni di conformità ricevute da
parte degli Organismi di controllo.
Tutte le informazioni così vagliate vengono inserite in un data base gestito in modalità locale,
per la successiva elaborazione ai fini della stesura del pre-elenco.
E' prevista la realizzazione nell'ambito del S.LA.R. di una procedura interattiva che, in modalità
on-Iine, possa mettere a disposizione degli operatori biologici e degli Organismi di controllo un
modello informatizzato per l'invio di tutte le tipologie di notifica e la gestione dei successivi
adempimenti.
Utilizzando tale procedura si potrà procedere quindi all'iscrizione e alla cancellazione dall'elenco
regionale, e la medesima potrà essere utilizzata come banca dati di informazioni relative agli
operatori e al sistema di controllo. Permetterà altresì la condivisione dei dati tra l'A.R.U.S.LA. e
la Regione Umbria e l'elaborazione statistica delle informazioni.
Nel corso dell'anno 2011 si intende inoltre provvedere al completamento della realizzazione di
un progetto per la dematerializzazione della documentazione cartace esistente.
5.3
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FINANZIAMENTI
I finanzia menti necessari per la gestione delle attività illustrate sono ricompresi nel bilancio
di previsione dell'Agenzia per l'anno 2011.
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SUL TERRITORIO
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Come in premessa illustrato, j'A.R.U.S.l.A. è tuttora tenuta al completamento di progetti di
attività avviati negli anni precedenti, relativi a diverse filiere, per il perseguimento di un
innalzamento dei livelli qualitativi dei modi di produrre e delle produzioni.
Si illustrano, suddivisi per filiera, i progetti di cui "A.R.U.S.I.A. dovrà continuare la
realizzazione nel corso dell'anno 2011.
FILIERA VITE
6.1 GESTIONE DEL LABORATORIO
DI ANALISI
DEI VINI DI ORVIETO
Il laboratorio A.R.U.S.l.A. di Orvieto nasce nel 1987 come Laboratorio di riferimento per le
analisi dei vini. Nel corso della sua attività ha avuto numerosi riconoscimenti tra cui quello di
"Laboratorio Qualificato" (D.M. 1.2.92) Art. 4 - Legge 46/82, da parte del Ministero
dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, nonché j'accreditamento del proprio
Sistema di Qualità da parte di ACCREDIA. Per quanto riguarda le attività svolte, il
Laboratorio di Analisi di Orvieto rappresenta il riferimento per i produttori di vino provenienti
principalmente dall'Umbria e dall'alto Lazio per le analisi ai fini della commercializzazione ed
esportazione dei vini, nonché per il controllo dei parametri qualitativi degli oli extravergine
regionali, anche ai fini della rispondenza ai requiSiti del Disciplinare di produzione DOP
Umbria.
Inoltre il Laboratorio di Analisi di Orvieto soddisfa anche richieste di carattere non
sistematico, occasionali, da parte di clienti che non avendo stabilito dei contratti a lunga
scadenza con il laboratorio dispongono del Laboratorio di Analisi di Orvieto secondo la loro
necessità. Ultimamente
il Laboratorio di Analisi di Orvieto ha introdotto
anche alcune
analisi relative alle acque destinate al consumo umano per soddisfare una crescente
richiesta nel settore delle analisi per l'autocontrollo degli alimenti. Il laboratorio è inoltre
iscritto nel Registro Regionale dei Laboratori che effettuano analisi ai fini dell'auto-controllo
per le industrie alimentari della Regione Umbria.
Il Laboratorio di Analisi di Orvieto al fine di garantire un servizio completo e accurato, grazie
alle
competenze tecnico-specialistiche
acquisite
nel corso degli
anni,
fornisce
l'interpretazione analitica dei risultati delle prove effettuate, che sono alla base delle
decisioni per il corretto funzionamento dei processi produttivi dei singoli clienti o sono
rilevanti ai fini di interpretazioni normative o del rispetto delle leggi vigenti.
Il Laboratorio Analisi Orvieto A.R.U.S.l.A. è:
• autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per il rilascio delle
certificazioni nel settore vinicolo e oleico;
• iscritto nell'elenco dei Laboratori Autorizzati dalla Regione Umbria per analisi ai fini
dell'Autocontrolio (HACCP) ;
• accreditato ACCREDIA (Sistema nazionale per l'accreditamento di laboratori). Per
accreditamento si intende che il laboratorio A.R.U.S.l.A. di Orvieto
ha messo in
atto procedure e sistemi di controllo interni della qualità, sia gestionali che tecnici,
tali da soddisfare la norma UNI CEI EN ISO 1 IEC 17025 (requisiti gestionali per la
competenza dei laboratori di prova e di taratura) e gli ulteriori requisiti del SINAL.
L'accreditamemto significa che il laboratorio ha competenza tecnica nell'esecuzione
delle prove accreditate e che la competenza tecnica e quella del personale addetto è
assicurata e controllata da ACCREDIA.
Per l'anno 2011 è prevista
pertanto la prosecuzione dell'attività di analisi svolta dal
laboratorio. Tale attività assume un'importante funzione nel settore enologico anche in
relazione alle sperimentazioni vitivinicole attuate presso la cantinà sperimentale di Orvieto.
, in tale ottica, per l'anno 2011 la gestione della attività del laboratorio è stata affidata
mediante Convenzione al Centro Regionale di Servizi per la Vitivinicoltura, che gestisce il
laboratorio con gli introiti derivanti dalle attività condotte e dai servizi erogati.
Non sono pertanto previste ulteriori spese a carico del bilancio deIl'A.R.U.S.J.A ..
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6.2 GESTIONE DELLA CANTINA SPERIMENTALE
DI ORVIETO
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la cantina sperimentale di Orvieto è la struttura operativa dove l'A,R.U.S.I.A. ed il Centro
Regionale di Servizi per la Vitivinicoltura svolgono le attività di microvinificazione legate a
vari progetti di sperimentazione nel settore vitivinicolo .
La Cantina Sperimentale è stata realizzata per soddisfare l'esigenza di migliorare il livello
qualitativo
delle
produzioni umbre, intervenendo
con azioni di sperimentazione,
divulgazione e formazione in merito ai diversi aspetti della tecnica produttiva, sia per
quanto attiene la fase agronomica che quella enologica.
Nel loro complesso le attività
che vengono svolte preso la cantina sperimentale
sono
riconducibili a tematiche relative all'individuazione di indici di qualità e di efficienza
nell'ecosistema viticolo nonché all'introduzione di innovazioni tecnologiche in enologia per il
potenzia mento degli standard qualitativi di mosti e vini.
Un filone prioritario di intervento è rappresentato dall'attuazione di ricerche volte alla
valutazione agronomica ed enologica di alcune tecniche colturali particolari applicate sia su
vltigni tradizionali che innovativi e alla successiva verifica delle caratteristiche chimicofisiche ed organolettiche dei vin i prodotti.
Le attività di cantina condotte in questo ambito hanno come obiettivo l'applicazione, in tutte
le diverse fasi di vinificazione ed affinamento, di tecnologie e metodiche in grado di esaltare
le caratteristiche qualitative dei vltigni in esame.
Per consentire l'operativltà alla Cantina Sperimentale di Orvieto si rende necessario per
l'anno 2011 prevedere l'integrazione
delle strumentazioni
presenti
nella cantina
sperimentale, al fine di poter meglio corrispondere alle esigenze proprie della realizzazione
delle attività programmate, nonché prevedere finanziamenti per interventi di manutenzione
straordinaria ed ordinaria della struttura in questione.
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La
D.G.R. 1932/2004 affida aIl'A.R.U.S.I.A. il compito di verificare lo stato della
sperimentazione viticola effettuata nell'ambito dei vigneti impiantati in deroga al regime di
blocco degli impianti e di redigere annulmente una relazione in proposito.
J vigneti sperimentali autorizzati sono i seguenti:
Azienda
Località
università Studi Peruoia
Az. Aor. Sibilla
Università Studi Peruoia
Az. Aor. Rambotti
Az. Agr. Zanchi
6.4 INTERVENTI
VmVINICOLO
DI ASSISTENZA
Deruta
Norcia
Deruta
Nocera Umbra
Amelia
Superficie
(Ha.)
050
020
033
037
030
TECNICA E DIVULGAZIONE
Anno di
impianto
2001
2005
2006
2008
2008
NEL SETTORE
L'attività in questione consiste nella consulenza diretta alle imprese agricole,
nella
realizzazione di prove dimostrative
volte alla
divulgazione di tecniche innovative,
nell'organizzazione di
corsi di aggiornamento e nella predisposizione di materiale
divulgativo.
21i
7. DIFESA
FITOSANITARIA
PREMESSA
L'attività di prevenzione e difesa fitosanitaria in Italia è svolta dal Servizio Fitosanitario
Nazionale che è costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale affiancato da n.21 Servizi
Fitosanitari Regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Il funzionamento delle predette strutture è disciplinato dal D.Lgs. n. 214 del 19 agosto
2005, che recepisce la Direttiva 2002/89/CE concernente le "Misure di protezione contro
l'introduzione e la diffusione nella Comunità (CEE) di organismi nocivi ai vegetali o ai
prodotti vegetali" e dal D.Lgs. n. 150 del 2 agosto 2007, riguardante: "Attuazione della
direttiva
2004/117/CE,
recante modifiche delle direttive
64/401/CEE, 66/402/CEE,
2002/54/CE, 2002/55/CE e 2002/57/CE sugli esami eseguiti sotto la sorveglianza ufficiale e
l'equivalenza delle sementi prodotte in paesi terzi".
Tali normative rappresentano il Testo Unico di riordino in campo fitosanitario che, tra l'altro,
inquadrano le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione di organismi nocivi ai
vegetali, nella materia della profilassi internazionale di cui all'art. 117 com ma secondo
lettera q) del Titolo V della Costituzione. Il riflesso particolarmente importante di questa
definizione è rappresentato dalla inclusione della orofilassi internazionale tra le materie di
leoislazione esclusiva dello Stato.
Pertanto tutte le Regioni, nell'applicazione delle nuove norme In materia fitosanltaria si sono
attenute alla stretta osservanza delle disposizioni contenute nel Decreto n. 214/05 anche in
sede legislativa regionale trattandosi di materia esclusiva dello Stato.
In proposito si auspica l'unificazione e semplificazione della normativa regionale umbra che,
adeguandosi alle norme statali menzionate, ricomponga in capo al Servizio Fitosanitario
Regionale le competenze ancora frammentate, come le autorizzazioni alla attività vivaistica
e la autorizzazione alla attività sementiera, in parte attribuite alle Comunità Montane (ad
altri soggetti).
L'attività di difesa fitosanitaria rappresenta un anello fondamentale della filiera agricola
sempre più caratterizzato da scambi internazionali e da un elevato rischio di introduzione
di organismi nocivi provenienti da altri paesi.
La sottovalutazione dei rischi legati al commercio internazionale dei vegetali, come spesso si
rileva, determina scarsa attenzione ai controlli e al monitoraggio di organismi nocivi che
potrebbero avere effetti devastanti in importanti com parti produttivi, come è accaduto in
alcune Regioni quali Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana per la vite
(Flavescenza dorata), o per il mais (Diabrotica) in Lombardia e Veneto e, recentemente, in
Lombardia e Lazio per L'Anoplophora chinensis, oppure sul castagno in Lazio e Piemonte ed
anche in Umbria nel caso del Dryocosmus kuriphilus.
Il Decreto legislativo n. 214 del 19 agosto 2005 ha inoltre introdotto la "tariffa fitosanitaria"
per i controlli all'esportazione, nonché per il rllascio delle autorizzazioni e per i controlli alla
produzione e circolazione dei vegetali, determinando entrate stimabili in circa 30.000,00
euro all'anno.
Restano confermate le competenze dei Servizi Fitosanitari Regionali relative all'applicazione
sul territorio regionale. delle normative nazionali e comunitarie in materia fitosanitaria, lo
svolgimento dei controlli, dei monitoraggi e la vigilanza sui vegetali e prodotti vegetali nelle
fasi di produzione, conservazione e commercializzazione.
Come. avvenuto nell'anno precedente saranno necessarie spese specifiche per l'organizzazione dell'attività
oltre alle spese necessarie per lo svolgimento delle normali funzioni,
l'acquisto di beni e servizi, le spese telefoniche e postali e varie.
Tali spese potranno pertanto trovare. copertura finanziaria nell'ambito delle entrate
specificamente previste per la gestione di tale attività che, per l'Umbria, verranno incassate
direttamente dal Servizio Fitosanitario Regionale deIl'A.R.U.S.I.A. attraverso la "tariffa
fitosanitaria".
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FITOSANITARIA
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l'attività,
gestita dagli Ispettori del Servizio Fitosanitario Regionale, è indirizzata
all'applicazione del D.Lgs. n. 214/2005 e D.lgs 150 del 02 agosto 2007 e delle Direttive
comunitarie recepite nella normativa fitosanitaria italiana nei confronti di organismi nocivi di
nuova introduzione nel nostro Paese, attuando quindi le misure di protezione contro
l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali ed il controllo delle merci in
esportazione in paesi extra-CEE.
La certificazione prevede anche controlli sul materiale viticolo prodotto in base al D.P.R.
n.1164/69 ed al D.M. 8 febbraio 2005 riguardante: "Norme di commercializzazione dei
materiali di moltiplicazione vegetativa della vite in applicazione delle Direttive 68/193/CE e
recentemente 2002/11/CE e 2005/43/CE". Per lo svolgimento di tale attività sono state
stipulate, negli anni precedenti, convenzioni con la Regione Umbria per il controllo dei
materiali di moltiplicazione della vite, che prevedevano finanziamenti aIl'A.R.U.S.I.A. a
sostegno degli oneri connessi al controllo del materiale di moltiplicazione della vite per tutti
gli aspetti fitosanitari. Tali collaborazioni proseguiranno, si auspica, anche nel 2011. In
questa forma sono attivate altre analoghe collaborazioni, nello specifico con il CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) - Unità di Ricerca per la Viticoltura
di Arezzo.
E' prevista, poi, la predisposizione di materiale divulgativo - informativo
obblighi normativi che particolari problematiche fitosanitarie.
riguardante sia gli
I principali obiettivi del Servizio fitosanitario Regionale, così come riporta l'art. 50 del D.Lgs
n. 214/05 risultano:
• applicazione sul territorio italiano delle direttive fitosanltarie recepite nell'ordinamento nazionale e delle altre normative espressamente affidate ai S.F.R.;
• controlli a destino anche nei siti non previsti come punti di entrata ma come
destinazione finale delle merci importate;
• rilascio delle autorizzazioni per chiunque svolge attività di produzione e commercio di
vegetali, prodotti vegetali e procedure relative alla iscrizione
al RUP ( Registro
ufficiale dei produttori),
autorizzazione all'emissione del Passaporto delle piante, ed
iscrizione al registro regionale del Piccoli Produttori;
• controllo e vigilanza ufficiale sullo stato fitosanitario dei vegetali coltivati e spontanei
nonché dei loro prodotti
nelle fasi di .produzione, conservazione e commerciaIizzazione al fine di verificare la presenza di organismi nocivi anche attraverso
l'esecuzione di analisi diagnostiche fitosanitarie specialistiche;
• accertamento delle violazioni alle normative in materia fitosanitaria e di altre
normative espressamente affidate ai S.F.R.;
• attività relativa alla certificazione fitosanitaria per i vegetali e prodotti vegetali
destinati all'esportazione verso paesi terzi e riscossione della relativa tariffa
fitosanitaria;
• prescrizione sul territorio di propria competenza di tutte le misure ufficiali ritenute
necessarie ivi compresa la distruzione di vegetali e prodotti vegetali ritenuti
contaminati o sospetti tali, nonché. dei materiali di imballaggio, recipienti o
quant'altro possa essere veicolo di' diffusione di organismi nocivi ai vegetali in
applicazione delle normative vigenti;
• attività di controllo e vigilanza sull'applicazione dei provvedimenti di lotta obbligatoria;
• attività di raccolta e divulgazione dei dati relativi alla presenza e alla diffusione di
organismi nocivi ai vegetali ed ai prodotti vegetali anche attraverso l'effettuazione di
indagini sistematiche, anche in costante collaborazione con il Servizio fitosanitario
centrale;
• aggiornamento .degli.'.'Ispettori fitosanitari che, nell'esercizio delle competenze
attribuite, svolgono funzioni di uFriciali di polizia giudiziaria ( arl.35, comma6, D.Lgs.
n. 214/05 che fa riferimento all'art.57 del codice di procedura penale);
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t.
Altre attività non norma te dall'art.50 del D.lgs 214/05 sono:
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partecipazione ai lavori della Commisione Tecnico Consultiva per le attività
vivaistiche sementiere del settore forestale (ex L.R. 28/01 ;
applicazione della normativa sementiera: L. 1096/71, DPR 1065 del 8/10/1973, L.
195/76 e D.Lgs 2 agosto 2007 n.150 Attuazione della direttiva comunitaria
2004/117/CE recante modifiche delle direttive 66/401CEE, 66/402CEE, 2002/54CE,
2002/55/CE e 2002/57/CE mediante emissione nulla-osta importazione sementi;
partecipazione alle commissioni di controllo delle colture da seme e controllo dei
campi di colture porta seme;
controllo dei vivai presenti nel territorio regionale per una verifica del rispetto delle
norme in materia e per fornire ai vivaisti un supporto sulla normativa e/o su
problematiche fitosanitarie, con particolare attenzione agli organismi nocivi di
recente introduzione;
prosecuzione dell'adegua mento della dotazione strumentale informatica;
attuazione di PRA ( Pest Risk analysis ) - procedure per la definizione di un elenco di
organismi nocivi per le colture in export e partecipazione ai gruppi di lavoro nazionali
monotematici;
promozione di azioni divulgativo-informative nei confronti dei vivaisti, in collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia;
attività di messa a punto, definizione e divulgazione di strategie di profilassi e difesa
fitosanitaria (campi prova con prodotti fitosanitari già in commercio o in corso di
registrazione) .
Per la realizzazione delle attività descritte è necessario adeguare la dotazione strumentale
(personal computer portatili e stampanti portatili, programmi di gestione archivi vivalsti e
certificazione, blocchi di moduli in carta filigranata per certificati, acquisto di testi specifici
ed altro), oltrechè l'effettuazione di analisi (vite, patate o altri prodotti controllati) che non
sia possibile eseguire presso Il laboratorio dell'A.R.U.S.I.A.
7.2 PROGRAMMI DI DIFESA FITOSANITARIA
Collaborazione
all'aggiornamento
INTEGRATA.
dei disciplinari di produzione
integrata.
L'attività svolta consiste nella collaborazione, all'interno del Comitato Tecnico Scientifico
istituito dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Umbria ed a partire dal 2009 anche nel
"Sistema di qualità nazionale di produzione integrata - Gruppo Difesa Integrata ( GDI)"
istituito presso Il Mi.P.A.F., per la stesura e "aggiornamento dei Disciplinari di produzione
integrata previsti nelle misure del Piano di Sviluppo Rurale (PSR).
Vengono tenuti continui contatti con le ditte produttrici di fitofarmacl
per le nuove
formulazioni finalizzate alla messa a punto di strategie di difesa che ottimizzino l'utilizzo dei
nuovi principi attivi.
A livello nazionale è stato emanato il Piano Agricolo Nazionale (PAN) in applicazione della
Direttiva 128/2009 del 21/10/2009 concernente l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
anche alla luce del nuovo contesto normativo.
Infatti il Regolamento Europeo n. 1107 del 21/10/2009 ( ex 91/414/CE) relativo alla
autorizzazione e commercializzazione degli agrofarmaci ed il Regolamento sull'armonizzazione dei Limiti massimi di Residui (LMR) negli alimenti, avranno ripercussioni sull'organizzazione dell'attività fitosanitaria a carattere regionale quale ad esempio:
•
•
i piani di
fitofarmaci
l'ispezione
zione degli
monitoraggio nazionali e regionali sul controllo ufficiale dei residui di
nei prodotti alimentari;
delle attrezzature e controlli regolari dei macchinari dedicati all'applicaagrofarmacl;
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degli operatori
professionali
e non,
e nei confronti
delle ditte
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•
•
•
le buone pratiche d'uso dei prodotti fitosanitari;
la manipolazione e stoccaggio dei pesticidi, dei relativi imballaggi e dei resti;
la tutela delle risorse idriche e loro monitoraggio, nonché la tutela delle aree
sensibili;
• la messa a punto di misure per incentivare un'agricoltura
a basso impatto di
pesticidi;
• la disponibilità nel garantire l'assistenza tecnica;
• le prescrizioni per la vendita dei prodotti fitosanitari;
• il monitoraggio della presenza di agrofarmaci attraverso misure per acque ed aree
specifiche.
Si precisa che le scadenze previste dalla Direttiva n. 128 del 21/10/2009
a livello nazionale
e regionale sono :
Recepimento Direttiva
..
14 dicembre 2011
Piano di Azione (PAN) e sanzioni
.
14 dicembre 2012
Supporti per difesa integrata obbligatoria ..
30 giugno 2013
Certificazione formazione
.
14 dicembre 2013
01 gennaio 2014
Applicazione difesa integrata obbligatoria
14 dicembre 2015
Prescrizioni per la vendita
.
Ispezione Irroratrici
.
14 dicembre 2016
Monitoraggio
I
meteorologico
e fenologico in aree a vocazione
viticola.
L'A.R.U.S.I.A. possiede una microrete di stazioni meteo che sono state collocate in campi
prova per le attività di sperimentazione su vite e fruttiferi e per il rilievo dei dati fenologici
legati ai dati climatici.
Si propone la prosecuzione anche per il 2011 della collaborazione tra la Società "3A Parco
Tecnologico Agroalimentare" ed Il Servizio Fitosanitario Regionale nel progetto di gestione e
potenzia mento della rete agrometeorologica, evidenziando la necessità di dare continuità
alle attività fin qui intraprese anche al fine di potenziare e migliorare i servizi erogati.
La nuova proposta di gestione della rete agrometeorologica regionale
tiene conto della
esperienza di gestione dello scorso triennio ed evidenzia alcuni punti critici da superare,
quali:
o
o
a
programma di validazione dei dati delle stazioni in modo da poterli utilizzare per la
messa a punto di modelli previsionali su diversi organismi nocivi per le colture
regionali '( vite, patata, etc.) ;
carenze nella continuità della manutenzione ordinaria annuale delle stazioni;
la distribuzione non ottimale delle stazioni sul territorio regionale, concentrata
maggiormante sulle zone viticole.
Si ripropone anche per il 2011 l'integrazione con il po'rtalè/sito Web gestito dal Parco 3A in
collaborazione con Il Servizio Fitosanitario Regionale, sul quale vengono periodicamente
pubblicate le informazioni legate alle strategie di difesa fitosanitaria.
Il sistema di monitoraggio prevede il rilievo periodico delle avversità e delle fasi fenologiche
da parte del S.F.R. in alcuni appezzamenti pilota, identificati ad inizio campagna, ne.lle aree
più rappresentative del territorio. Le procedure di rilievo sono definite da appositi protocolli.
I dati raccolti vengono elaborati dal S.F.R. e i risultati sono restituiti in tabelle e grafici
utilizzabili dagli utenti esterni che effettuano l'assistenza tecnica alle aziende e per la
redazione dei bollettini fitosanitari da parte dello stesso S.F.R..
Si propone; inoltre, il monitoraggio della comparsa di sintomi di Peronospora su vigneti
testimoni dislocati in aree rappresentative ubicati in prossimità delle stazioni meteo presenti
sul territorio.
In zone viticole dove non è' presente la copertura di stazioni meteo si provvederà
'!ialracquisto di idonee capannine alfine di un ampliamento della rete.
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Tale attività rappresenta la necessaria premessa al fine della creazione di serie stor~~I;;""
dati inerenti l'interazione patogeno - dati climatici.
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7.3 DIAGNOSTICA
I
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E ATTIVITA'
DI LABORATORIO
DEL S.F.R.
Il S.F.R. ha operativi una serie di servizi rivolti agli agricoltori e ai tecnici, tra cui l'attività di
diagnosi fitopatologica. Attualmente le analisi di laboratorio vengono effettuate per la ricerca
di miceti, kit rapidi per l'identificazione di virus e per la classificazione di insetti di larga e
comune diffusione negli ambienti umbri.
Tale attività
diagnostica comporta l'esecuzione di controlli, classificazione ed analisi
effettuate direttamente dal S.F.R. che, per analisi specifiche, non eseguibili nel proprio
laboratorio, si avvale di
Istituti universitari o strutture di ricerca dotati di laboratori
diagnostici speçializzati o riconosciuti a livello nazionale per il ruolo di coordinamento ed
indirizzo scientifico per la speCifica identificazione.
In tale contesto di collaborazione si consegue anche l'aggiornamento del personale del
S.F.R. su sintomatologie e strategie di difesa e sono realizzate iniziative di divulgazione e di
aggiornamento, anche in campo, rivolte ai tecnici operanti sul territorio ed alle aziende
agricole.
Il programma di attività è indirizzato, in particolare, all'accertamento dei patogeni-parassiti
(insetti, virus, fitoplasmi,
nematodi, batteri) oggetto, per legge, di lotta obbligatoria o
identificati come patogeni da quarantena o di qualità che interessano le principali colture
della nostra regione,
Gli obiettivi sono così individuati:
• accertamento della presenza di organismi nocivi presenti sul territorio regionale
(insetti, virus, fltoplasmi, nematodi, batteri) oggetto dei decreti ministeriali di lotta
obbligatoria o identificati come patogeni da quarantena o di qualità, attraverso
monitoraggi sistematici, campiona menti, analisi specifiche.
I risultati di tali indagini sono divulgate mediante incontri monotematici e relazioni
annuali al Mi.P.A.F.- SVIRl1 (Servizio fitosanltario Centrale) e promuovendo l'applicazione, se possibile, dei principi di controllo integrato.
• attività di controllo e monltoraggio, che è realizzata anche tramite convenzioni con
l'Università che fornisce un importante supporto scientifico;
•
monitoraggi che si articoleranno principalmente nei confronti:
o della Ralstonia solanacearum, del Clavibacter michiganensis spp Sepedonicus,
del Synct1Ytrium endobioticum, Heterodera rostochiensis ora Globodera
pallida e G. rostochiensis della patata, considerata l'importanza di questa
coltura per la nostra regione;
o della Flavescenza dorata della vite nei vivai che producono materiale di
moltiplicazione e nei campi di prelievo del materiale viticolo;
o dell'Erwinia amylowora
su fruttiferi ed ornamentali e della Sharka su
fruttiferi;
o della Diabrotica del mais;
o della Processionaria del pino ('Thaumatopoea pityocampa);
o del fungo Ceratocystis fimbriata su platano;
o del fungo Phytophthora ramorum su diverse ornamentali;
o del cinipide del castagno (Dryocosmus kuryphilus );
o del Punteruolo delle palme ( Rhynchophorus ferrugineus );
o del nematode Bursaphelencus xylophilus su legname di conifere;
o del cerambicide asiatico Anoplophora chinensis;
• indagine sul mal dell'esca della vite.
Sono individuati i seguenti Soggetti attuatori:
• A.R.U.S.l.A.- S.F.R
• CRA- Unità di Ricerca per la Viticoltura - Arezzo
• Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell'Università di Perugia
• Strutture di ricerca specializzate in fitopatologia accreditate dal Mi.P.A.F.
Per la realizzazione delle attività descritte si rendono necessari:
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, qUlsto e manutenzione di attrezzature;
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/~1if1alisi e/o convenzioni e aggiornamento professionale del personale presso
"Ic. \fl'd~'!\~aboratori specializzati;
•
partecipazione a giornate di aggiornamento su argomenti fitopatologici;
• divulgazione di argomenti che rappresentano emergenze fitosanitarie.
7.4
DIFESA FITOSANITARIA
DEL VERDE URBANO E DELLE PIANTE FORESTALI
Le problematiche fitosanitarie riguardanti gli alberi ornamentali e fo resta li vengono ogni
anno segnalate sia in ambito urbano che in ecosistemi boschivi. Il S.F.R. continua il suo
impegno per fornire il supporto tecnico necessario agli enti che operano nel settore del
verde urbano e forestale per favorire idonei interventi di difesa rispettosi dell'ambiente e
della salute dell'uomo.
In collaborazione con' il Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell'Università degli
studi di Perugia, si effettuano indagini, su richiesta sia di Enti o che di privati, sulle
problematiche del verde urbano e forestale per favorire idonei interventi di difesa.
Il S.F.R., oltre a fornire informazioni tecniche relativamente ai più comuni parassiti animali e
vegetali, quali cancro del cipresso, agenti di carie del legno, tingide dei platani, cameraria
dell'ippocastano, è chiamato ad intervenire riguardo all'attuazione delle lotte obbligatorie.
Di particolare rilievo per il settore sono i decreti di lotta obbligatoria rivolti al controllo della
processionaria del pino Thaumetopoea pytyocampa (D.M. 17.04.1998), del cancro colorato
del platano Ceratocystis fimbriata (D.M. n. 412/98),
della Cameraria
ohridella,
microlepidottero originario dei Balcani, che costituisce un grave pericolo per gli ippocastani
presenti sul territorio regionale e del cerambicide Anoplophora chinensis su ornamentali (DM
9.11.2007).
Nuove emergenze fitosanitarie è rappresentate dal cinipide galligeno del castagno
Dryocosmus kuriphilus (DM 30.10.2007)
che è oramai presente nella quasi totalità delle
aree cstanicole dell'Umbria che assomano in totale a circa 2.500 ettari di cui 370 a
castagneto da frutto.
Il programma di attività prevede:
•
•
•
•
•
•
•
,
la prosecuzione dell'attività di monitoraggio del cinipide del castagno (Dryocosmus
kuriphi/us)
in applicazione del D.M. 30/10/2007
di lotta obbligatoria,
con
aggiornamento dei dati dei monitoraggi effettuati, dei focolai e delle zone di
insediamento e delle possibilità di contenimento dell'insetto
con mezzi di natura
biologica. L'attività è svolta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agrarie
ed ambientali dell'Università degli Studi di Perugia prevedendo, tra l'altro, la verifica
dei lanci effeuuati nel corso del 2011 e nuovi lanci di Torymus sinensis per l'anno
2012;
il controllo mirato dei vivai per la verifica sulla eventuale presenza dell'insetto su
piantine di castagno;
la prosecuzione dell'attività di collaborazione tecnico con il Corpo Forestale dello
Stato, Comuni, Province, Comunanze Agrarie, associazioni di castagnicoltori, aziende
castagnicole, operanti a livello regionale, per trasferire le informazioni fitosanitarie
più opportune nel contenimento di tale organismo nocivo;
la realizzazione di materiale informativo da distribuire da parte dei vari enti e da
inserire in una pagina WEB nei siti A.R.U.S.I.A.;
aggiornamento dell' opuscOlo' a cura del S.F.R. su Dryocosmus e Processionaria del
pino e modalità di controllo;
l'assistenza tecni.ca per i casi segnalati;
.
la comunicazione a tutti i Comuni sul rispetto del dècr~to di lotta obbligatoria al
cancro colorato del platano speCificando gli obblighi e le modalità di intervento;
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MONITO RAGGIO DEI RESIDUI DI PRODOTTI FITOSANITARI
Il principale obiettivo di questo programma è il raggiungimento della migliore qualità delle
produzioni, il rispetto dell'ambiente, la tutela della salute dell'operatore agricolo e del
consumatore.
Il risultato atteso è quello della razionalizzazione delle tecniche di difesa fitosanitaria, della
riduzione dell'uso dei prodotti fitòsanitari sulle colture oggetto del monitoraggio
Deve pertanto essere conseguito il rispetto dei disciplinari di difesa Integrata, controllato
tramite analisi campionaria dei residui dei principi attivi presenti nelle produzioni delle più
importanti colture della regione (vite, olivo e tabacco, ortive).
L'eventuale riproposizione del programma di monitoraggio dei residui per il 2010 vedrà
coinvolti i seguenti Soggetti :
• Regione Umbria
• A.R.U.S.I.A. - S.F.R.
• CRA - ex Istituto Sperimentale per la Patologia Vegetale di Roma e altri che saranno
individuati successivamente.
7.6
PROCEDIMENn DI AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE, ALLA IMMISSIONE IN COMMERCIO E ALLA VENDITA DI PRODOTTI FITOSANITARI E
RELAnVI COADIUVANTI
La nuova disciplina del controllo della produzione e del commercio dei prodotti fitosanitari e
relativi coadiuvanti, individua il Servizio Fitosanitario Regionale (S.F.R.) tra le autorità
regionali competenti ad applicare la normativa in diversi ambiti relativi alla formazione degli
operatori e al rilevamento dei dati sul commercio dei formulati.
L'attività prevede la partecipazione alla Commissione coordinata dalla Direzione Regionale
alla sanità e dalle Comunità montane per l'applicazione del D.P.R. n. 290101 e del D.L. n.
194/96 relativi alla raccolta ed invio dati vendita ad Alamviva dei prodotti fitosanitari e dei
loro coadiuvanti, ed alle docenze dei corsi di formazione per rivenditori ed utilizzatori di
agrofarmaci e rilascio di abilitazioni alla vendita.
I principali obiettivi sono:
•
•
•
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il monitoraggio,
dopo la comparsa in Umbria di Cameraria
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microlepidottero originario dei Balcani, che costituisce un nUovo grave pericolo 'jjer';;'.~'.:'.
gli ippocastani.
Sono individuati i seguenti Soggetti attuatori:
• A.R.U.S.I.A .
• Regione Umbria, Corpo Forestale dello Stato, Aziende, Comunanze agrarie,
Comunità Montane, Comuni;
• Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali- Università degli Studi di Perugia,
• Dipartimento di Entomologia Università degli Studi di Torino
7.5
..
attività di formazione e aggiornamento, in base al D.P.R. n. 290101, nell'ambito dei
corsi regionali obbligatori,
organizzati dalle Comunità Montane in collaborazione con
le ASL, per l'acquisizione delle autorizzazioni per la vendita e l'acquisto dei prodotti
fitosanitari (patentini), sulle normative che disciplinano la materia, sulle precauzioni
riguardanti l'immagazzinamento e il trasporto, nonché sugli elementi per un corretlo
uso degli stessi.
sensibilizzazione dei commercianti di prodotti fitosanitari
e operatori agricoli ~ul
rispetto dell'ambiente e miglioramento della qualità delle produzioni.
monitoraggio delle vend ite di prodotti fitosanitari.
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di questa attività
è stato predisposto un opuscolo, che è unico per tutti i
" i:t:.coordinati dalle diverse Comunità Montane, contenente i moduli formativi.
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'prevista la partecipazione alle Commissioni di esame per il rilascio delle autorizzazioni
alla vendita e all'acquisto dei prodotti fitosanitari.
Sono individuati i seguenti Soggetti attuatori:
• ~.Fl.LJ.S.I.~.
• ~SL
•
7.7
Comunità Montane
PROVE SPERIMENTALI NEL SETTORE DEI PRODOTTI FITOSANITARI
PRODOTTI AUTORIZZATI IN AGRICOLTURA BIOLOGICA
E DEI
Tra i compiti del S.F.Fl. risulta la puntualizzazione e la divulgazione delle strategie di difesa
delle piante per garantire la possibilità di ottenere una produzione adeguata dal punto di
vista qualitativo e quantitativo, tenendo conto dei rischi tossicologici di inquinamento che
l'uso di questi prodotti comporta.
Importante è la realizzazione di collaborazioni con Enti ed Istituti di ricerca che hanno
maturato esperienze nell'ambito della sperimentazione per la messa in commercio e vendita
di nuovi prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (D.P.Fl. n. 290/01, art.42), o la messa a
punto di strategie di difesa integrata che comportino una razionalizzazione dell'uso dei
fitofarmaci testati a livello regionale così come indicato dal D.Lgs. n. 214/05, art 50, comma
1, lettera I).
~ questo scopo proseguiranno le prove sperimentali sull'impiego dei fitofarmaci per
saggiarne l'efficacia a livello territoriale ed approfondirne i meccanismi di azione.
Nel corso degli anni precedenti dal 2006 al 2009 sono stati allestiti campi prova dove è stata
testata l'efficacia di principi attivi differenti nel settore della difesa (comprese anche
eventuali prove di diserbo) della vite, dell'olivo, o di altre colture di interesse regionale
maturando esperienze utili e necessarie a consentire, poi, l'inserimento di queste nuove
molecole nei disciplinari regionali di produzione integrata. Questa attività verrà svolta in
collaborazione con il CM - LJnità di Flicerca per la Viticoltura - ~rezzo per gli agrofarmaci
non in commercio che interessano la coltura vite ed olivo.
Gli obiettivi sono così individuati:
• valutazione della efficacia dei nuovi prodotti fitosanitari e messa a punto di strategie
di difesa a più basso impatto ambientale;
• acqulsizione di conoscenze dirette sulle modalità di azione dei nuovi prodotti
in
vista anche di eventuali inserimenti nei disciplinari di difesa integrata;
• aggiornare' gli ispettori fitosanitari sugli aspetti tecnici e scientifici di maggiore
attualità riguardanti l'efficacia ed i meccanismi di azione delle nuove formulazioni di
fitofarmaci;
• monitoraggio dei dati ambientali tramite stazioni meteo appositamente collocate nei
campi prova e delle fasi fenologiche della coltura interessata;
• monitoraggio delle popolazioni degli organismi nocivi oggetto del campi prova e
rilievo delle fasi fenologiche delle colture interessate unita mente al monitoraggio
climatico
mediante stazioni fisse già' ~resenti
sul territorio regionale o mobili
acquistate e posiZionate in loco.
Saranno organizzati e controllati
campi sperimentali che comportano l'uso di prodotti
fitosanitari o prodotti biologici utilizzati nel metodo della confusione sessuale o prodotti
_autorizzati in agricoltura biologica, allo scopo di predisporre linee tecniche di difesa integrata
in attuazione di provvedimenti legislativi regionali, statali o comunitari recanti norme in
materia di assistenza tecnica, valorizzazione delle produzioni agricole ed applicazione di
programmi agroambientali.
34
Per questa attività sono previsti degli indennizzi d~ parte
agrofarmaci a fronte degli oneri aggiuntivi sostenuti dall'Agenzia.
Sono individuati i seguenti Soggetti attua tori :
o
A.R.U.S.I.A. - S.F.R.
o
CRA- Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo
o
Aziende produttrici di fitofarmaci
o
Istituti universitari o di ricerca del settore
o
Aziende agricole
Confronto diverse strategie
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su vigneto di Sagrantino
con presenza
di Armillaria
Prosecuzione dell'attività fitosanitaria di difesa localizzata nell'area di Montefalco, Loc. La
Bruna Az. Antonini e Az. Ranchino Eugenio, Loc. Orvieto dove nel corso del 20.0.7, 20.0.8,
20.0.9 e 20.10. è stata riscontrata una forte presenza di Armillaria mellea, in collaborazione
con il CRA- Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo. Sono previste tre diverse strategie di
intervento che sono iniziate a fine 20.0.8 con: iniezioni di agrofarmaci, impianto di barbatelle
innestate su 41/B di sagrantino e trattate in fase di innesto con Tricoderma e iniezione di
formulato commerciale su terreno.
Sarà quantificata l'efficacia di ciascun intervento per poter poi dare indicazioni idonee in
caso di situazioni analoghe su vigneto.
Non sono previsti costi in quanto l'attività si inserisce all'interno delle convenzioni che sono
già in atto da tempo con il CRA - Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo e risponde
inoltre all'art. 50. lettera m) del D.Lgs n. 214/20.0.5 riguardo alla raccolta e la divulgazione di
dati relativi alla presenza di organismi nocivi attraverso l'effettuazione
di indagini
sistematiche .
7.8
PROSECUZIONE PROGETTO PATROCINATO
ECOCOMPATIBIU" ( Ex BUMBLE BEE)
DALL'A.R.U.S.I.A.
"SET ASIDE
L' A.R.U.S.I.A., insieme a Syngenta ed Università degli Studi di Perugia- Facoltà di Scienze
Agrarie, ha realizzato il progetto chiamato inizialmente" Bumble Bee" riguardante i Set
aside ragionati . Il progetto, ideato nel 20.0.6 ed iniziato nel 20.0.7 e proseguito nel 20.0.8 e
20.0.9, interessa ad oggi almeno 6 siti in Umbria e precisamente di cui i primi a Marsciano
su mais, grano e tabacco, a Bastia su mais ed a Città di Castello su tabacco.
Nel 20.0.9-20.10. la Regione Umbria ha attivato, a seguito del lavoro svolto nel corso del
progetto Bumblee bee, un' apposita misura delPSR 2DD7-2D13-Misura 214 Pagamenti
agroambientali - Azione c) -conservazione di elementi dell'agroecosistema .
Si tratta di una vera e propria coltivazione di specie erbacee, su cui si effettuano lavorazioni,
sfalci e se necessario uno o piu' diserbi nei confronti di graminacee spontanee che sono
concorrenziali con le colture seminate nell'area set aside ragionato e che non producono
polline o semi. Si effettua un trattamento
con glifosate prima della semina e
successivamente con fusilade (graminicida) ove siano presenti ancora graminacee infestanti
e con insetticidi su colza sempre se necessari.
Nel corso del 20.11 si intende proseguire tale attività estendendola anche ad altre colture
per verificare negli anni la ricaduta in termini di biodiversità e salvaguardia ambientale.
7.9
PROGETTO PER LA DIFESA DEI CASTAGNETI REGIONALI DALL'ATTACCO DEL
CINIPIDE
Per il controllo del cinipide, organismo nocivo oggetto di Decreto di lotta obbligat6\-ia ( D.M.
che si sta gravemente diffondendo nel territorio regionale con gravi
conseguenze per: i castagneti umbri, è stato impostato un programma di monitoraggio,
prevenzione e lotta. Quest'ultima può essere condotta essenzialmente con "utilizzo di nemici
naturali, in particolare di Torymu5 sinensis, per il quale si prevede il proseguimento dellE'
30./10./20.0.7),
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umbre maggiormente infestate e con la verifica degli altri potenziali
~sitoidi
indigeni presenti nei nostri ambienti boschivi. Per tale progetto, avviato dal
'Ì'1inistero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su indicazione della Regione Umbria
le attività sono svolte dall'A.R.U.S.I.A. in collaborazione con l'Università degli Studi di
Perugia, Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali e con l'Università di Torino.
7.10
I FINANZIAMENTI
I finanzia menti
necessari per la gestione delle attività
illustrate sono stimati,
complessivamente in (, 30.000,00, e sono ricompresi nel bilancio di previsione
deIl'A.R.U.S.I.A per l'anno 2011.
Come già evidenziato, l'A.R.U.S.I.A., e plU In particolare il S.F.R., deve provvedere ad
organizzare ed attuare quanto disposto dal Decreto Legislativo n. 214 del 19 agosto 2005
relativo a: "Attuazione Direttiva 2002/89/Ce, concernente le misure di protezione contro
l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o prodotti
vegetali", e dovrà per questo sostenere spese specifiche per l'impianto e l'organizzazione
dell'attività, tra le quali potranno rientrare quelle inerenti la gestione di risorse strumentali,
"acquisto di beni e servizi, le spese telefoniche e postali.
Tali spese potranno pertanto trovare copertura finanziaria nell'ambito delle entrate
specificamente previste per la gestione di tale attività, che per l'Umbria verranno appunto
introltate daIl'A.R.U.S.I.A. al sensi dell'art. 55 del D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 214 ('Tariffa
fitosanitaria").
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8. INTERVENTI
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NEL SETTORE ZOOTECNICO
L'A.R.U.S.I.A. nel recente passato ha concentrato l'attenzione sul tema dello sviluppo di forme
di allevamento suino alternative al sistema intensivo, caratterizzate da basso impatto
ambientale e basso impiego di capitali, adatte anche ad aree montane e marginali.
Sono stati realizzati i progetti pilota: "Certificazione dei prodotti stagionati derivati da carni di
Suini Umbria allevati all'aperto" e "Rintracci abilità di Filiera del Suino Umbria allevato
all'aperto", con la finalità di promuovere questo tipo di allevamento e con l'obiettivo di
produrre a costi competitivi carni e prodotti stagionati certificati, di qualità e tipicità elevate,
destinate sia al consumo locale, sia alla commercializzazione su vasta scala.
Nell'ottica di qualificare e valorizzare le produzioni di suino Umbria, attraverso la realizzazione
di una filiera in forma associativa per l'allevamento e la trasformazione in prodotti tipici delle
carni, A.R.U.S.I.A. ha promosso la costituzione della Soc. Agr. Consortile Suino Umbria
Allevato All'Aperto a r.l. "SUA".
Fanno parte attualmente della Società, in qualità di soci fondatori, n.7 aziende di allevamento,
n.1 Salumificio e n.1 Laboratorio per la preparazione di porchetta.
La Soc. Consortlle "SUA" ha ottenuto la Certificazione della tracciabilità e rintracciabilità di
filjera con il rilascio da parte del 3°-PTA del Certificato di Conformità n. 1801908 e la
Certificazione di prodotto sulle carni fresche e su tutti i prodotti stagionati con il rilascio da
parte del 3°-PTA del Certificato di Conformità n. 5600108.
Nell'ambito del progetto di tutela e valorizzazione del suino Umbria allevato all'aperto, di cui al
disciplinare, sono state standardizzate le pratiche di allevamento, i parametri di processo e le
caratteristiche per l'ottenimento di un prodotto di qualità.
I risultati dei progetti sono messi a disposizione di tutti gli allevatori che vorranno dotarsi di
questo strumento operativo.
Per l'anno 2011 è prevista la continuazione del servizio di consulenza specialistica alle aziende
che vogliono indirizzarsi verso le tipologie di allevamento brado o semi-brado, per la
realizzazione e la gestione dell'allevamento, per la trasformazione dei prodotti.
L'attività prevista non necessita di ulteriori finanzia menti essendo costitutita
di assistenza del personale tecnico deIl'A.R.U.S.I.A ..
Per il 2011 non è previsto l'awio di nuovi progetti.
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dal solo impegno
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PARTEC,PATE
EOENTI
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L'A.R.U.S.I.A.,
ai sensi della L.R. 35/94 - Art. 9 - Lett. e, ha assunto quote
partecipazione in Società ed Associazioni aventi come finalità esclusive prevalenti
promozione e la ricerca nel settore agroalimentare.
di
la
Tali partecipazioni per l'anno 2011 possono essere così descritte e quantificate:
•
Soc. 3A - Parco Tecnologico Agroalimentare Soc. consortile a r.l.
Incremento del fondo consorti le Soc. 3 A. L'A.R.U.S.I.A., su delega e finanziamento
specifico della Regione Umbria, provvede al versamento del reintegro annuale del
fondo consortile, per l'importo deliberato di (, 206.500,00 .
•
S.I.R.
.'
Servizio Informativo Regionale
La quota di partecipazione annuale
per una spesa totale pari ad
2011 .
è pari ad € . 1.504,00
(, 209.295,00,
stanziata nel bilancio di previsione dell'anno
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ATTI VITA , DA SOTTOPORRE
APPROVAZIONE
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AZIONI
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PARTECIPAZIONE
A PROGETTI PILOTA DI CARATTERE TERRITORIALE PER LA
VALORIZZAZIONE
DELLE PRODUZIONI
LOCALI
E L'INTRODUZIONE
DI
INNOVAZIONI
PRODUTTIVE NELLE ECONOMIE AGRICOLE DELLA REGIONE
1.1
VALORIZZAZIONE/INNOVAZIONE
DELLE PRODUZIONI
LOCALI
In un contesto socio-economico quale quello attuale, in cui il sistema agroalimentare si
trova a fare i conti con uno scenario completamente diverso da quello dei decenni passati,
in cui viene meno il sistema di sostegno su cui si era fino ad oggi basata la politica agricola
e in cui l'agricoltura si trova a competere sul mercato globafizzato, l'agricoltura umbra per
riuscire a essere competitiva deve saper puntare sulla qualità delle sue produzioni, sulla
razionalizzazione dei costi, sulla capacità di innovazione.
In un contesto di globalizzazione e di omogeneizzazione delle produzioni, la affermazione
delle peculiarità, la identificazione delle produzioni con i territori e con le tradizioni socioculturali degli stessi, la produzione di alimenti sani a difesa della salute del consumatore,
coniugando l'Innovazione con il recupero e la salvaguardia della tipicità e della qualità delle
produzioni locali, può costituire l'elemento strategico che consente alle produzioni regionali
di vincere le sfide imposte dal mercato.
Queste attività sono sempre state al centro dell'azione strategica di A.R.U.S.J.A., che in
questi anni ha sempre mantenuto l'attenzione ai fenomeni
In atto, assicurando la
partecipazione attiva a tutte le iniziative di dibattito
concorrendo anche alla loro
organizzazione.
In questa logica A.R.U.S.J.A. è disponibile ad intervenire nella conduzione e nel sostegno di
specifici progetti pilota, anche a carattere comprensoriale, sulla base di iniziative di portata
più ampia condotte e sollecitate da altri soggetti sia pubblici che privati.
Si intende fornire supporto tecnico e Istituzionale alle diverse iniziative che nei vari
comprensori della Regione abbiano la finalità di procedere all'introduzioni di innovazioni di
processo e di prodotto, con particolare riferimento a progetti che siano in grado di
coinvolgere tutti gli attori delle filiere produttive.
Tali progetti saranno proposti alla Regione per l'autorizzazione ed il finanziamento.
Esecutori dei progetti potranno essere:
• A.R.U.s.J.A .
• Regione Umbria
• Comuni
• Comunità Montane
• Enti ed istituzioni locali
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PER LO SVILUPPO
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DELLA FILIERA FIBRE NATURALI
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ultimi anni è cresciuta nel settore agicolo l'attenzione per le fibre naturali, sia di
origine vegetale (lino, canapa e altre) sia di origine animale (lana, vigogna, alpaca,
cashmere e altre).
L'attenzione verso Questo settore è cresciuta negli ultimi anni, per le interessanti
prospettive di mercato e per la possibilità di utilizzo delle zone marginali anche dei territori
della nostra regione.
In Umbria sono già presenti sperienze pilota significative, soprattutto rispetto allo sviluppo
della filiera delle fibre di origine animale (alpaca e angora in particolare).
Si propongono azioni di promozione e di approfondimento delle tematiche connesse allo
sviluppo di una filiera completa nel territorio regionale.
Soggetti attuatori potranno essere:
• A.R.U.S.I.A .
• Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria
• Istituti universitari
• C.N.R.
1.3
BIOENERGIE
Negli ultimi anni è enormemente cresciuto l'interesse verso la produzione di energia da fonti
agricole, alla luce anche degli obbligihi assunti dai paesi dell'Unione europea di
incrementare negli anni a venire la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Tale interesse è stato sancito anche dalle disposizioni legislative che negli ultimi anni hanno
riconosciuto le agrienergie come una produzione generate un reddito di tipo agricolo.
Da ciò ne scaturisce un notevole interesse per una attività che rappresenta una
interessantissima opportunità per le imprese agricole per:
» incrementare il reddito aziendale;
» aumentare "autosostentamento energetico delle aziende;
» risolvere i problemi legati allo smaltimento dei renui zootecnici e dei residui delle
lavorazioni dell'industria agroalimentare
L'A.R.U.S.I.A. in Questi anni ha svolto un importante ruolo di riferimento per le imprese del
settore agricolo e agroalimentare
su tali tematiche,
con attività di informazione,
orientamento, supporto tecnico e istituzionale finalizzato all'accesso alle misure e alle
opportunità per le singole aziende e alla nascita di progetti integrati di filiera bioenergetica.
Esecutori dei progetti potranno essere:
• A.R.U.S.I.A .
• Regione Umbria
• Comuni
• Comunità Montane
• Enti ed istituzioni locali
• Imprese private singole o associate
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1.4
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DIFFUSIONE DEI RISULTATI DELLEINIZIATIVE TECNICHE.
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I progetti le iniziative che l'A.R.U.s.I.A. ha realizzato nel tempo sono stati sempre Og~:,f~"';'
di opportune azioni di pubblicizzazione e di divulgazione dei risultati.
In questi ultimi anni si è puntato ad adeguare le modalità di attuazione di tali azioni
divulgative, ampliando l'utilizzo delle nuove forme di tecnologia dell'informazione.
Per realizzare tali obiettivi, si è avuto cura di stabilire fattive collaborazioni con diversi
soggetti, (editori di riviste tecniche ed economiche, televisioni) che hanno collaborato in
modo mirato a diffondere a livello regionale e nazionale i risultati delle sperimentazioni e
delle iniziative tecniche.
Ciò è stato realizzato avvalendosi delle più importanti e diffuse riviste specializzate del
settore quali ad esempio le testate "Olivo ed Olio" e "Terra e Vita" de "Il Sole 24 Ore Edagricole",
"L'Informatore
Agrario" e altre riviste
specializzate del comparto
agroalimentare, che hanno collaborato a promuovere gli eventi organizzati daIl'A.R.U.S.I.A.,
ed i risultati delle sperimentazioni condotte.
Si ritiene necessario continuare questa attività per il 2011, la cui ricaduta positiva in termini
di promozione riguarda le imprese agroalimentari e l'intero territorio regionale, prevedendo
il sostegno a tali iniziative attraverso l'acquisto di un determinato numero di copie delle
pubblicazioni, o attraverso il concorso al sostenimento degli oneri connessi alle iniziative
programmate.
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TECNICO E VALORIZZAZIONE
VrnCOLA ED ENOLOGICA REGIONALE
DELLA
PRODUZIONE
Descrizione dell' intervento
Il progetto, che rappresenta una prosecuzione delle attività già avviate negli anni passati, ha la
finalità di apportare un contributo al processo di qualificazione delle produzioni vitivinicole
regionali.
Nel progetto sono individuati quali obiettivi prioritari nel settore vitivinicolo:
• la definizione delle tecniche agronomiche ed enologiche volte al miglioramento della
vitivinicoltura umbra;
• la caratterizzazione territoriale delle produzioni umbre;
• la valorizzazione dei vitigni autoctoni;
e sono previste le seguenti attività:
a. Microvlnificazioni sperimentali
Verranno realizzate presso la Cantina Sperimentale di Orvieto specifiche microvinificazioni con
le quali si intende valutare le caratteristiche enologiche delle uve provenienti dai seguenti
vigneti sperimentali:
a.l. Vigneto sperimentale
dell' Az. Agr. Rocca di Fabbri in comune di Trevi
Le microvinificazioni interesseranno i seguenti vitigni:
Petit verdot, Sirah, Nielluccio.
a.2. Vigneto sperimentale
dell'Università
Studi Perugia
in comune di Deruta
Le microvinificazioni interesseranno i seguenti vitigni:
Tannat, Tempranillo, Petit verdot, Rondinella, Raboso veronese, Torbato, Roussanne, Pigato,
Cortese, Insolla, Sangiovese, Trebbiano toscano.
a.3. Vigneto sperimentale
dell' Az. Agr. Sibilla
Le microvinificazioni interesseranno
risultati delle annate precedenti.
a.4. Vigneto sperimentale
in comune di Norcia
i vitigni selezionati quali più promettenti
dell' Az. Agr. Zanchi
sulla base dei
in comune di Amelia
Le microvinificazioni interesseranno i seguenti vitigni autoctoni del comprensorio Amerino:
Negretto, Clinto, Greco, Tostolello, Vajano, Abbrescia, Magnaguerre, Mostosa, Lacrima,
Canaiolo, Greco nero, Galletto bianco.
a.5. Vigneto sperimentale
dell' Az. Agr. Rambotti
in comune di Nocera Umbra
Le microvinificazioni interesseranno i seguenti vitigni:
Moscato di Nocera
b. Tecniche innovative per la produzione di vino muffato
Una delle produzioni tipiche del comprensorio orvietano è quella del vino muffato.
11 particolare microclima che caratterizza parte del comprensorio vitivinicolo orvietano (forti
escursioni termiche con nebbie che si formano al primo mattino) favorisce infatti lo sviluppo
del marciume. nobile, cioè la forma larvata della Botritis cinerea: per l'azione di questo fungo
l'uva perde parte dell'acqua e la concentrazione zuccherina aumenta notevolmente.
Il vino che ne deriva mostra un colore giallo oro abbinato ad un bouquet caratterizzato da
sentori di frutta matura, miele e spezie ed al gusto si presenta strutturato, dolce e morbido.
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La produzione di "Muffato" assume un'importanza notevole nel comprensorio orv,etan6?)dìf:.;::'::" -..'
solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di immagine e di valorizzazione;',iìfit~').,
l'intero territorio.
Le mutate condizioni climatiche degli ultimi anni (eccessi di temperature che anticipano la
maturazione delle uve e riduzione dei giorni umidi e nebbiosi durante il periodo di
appassimento) hanno però generato difficoltà nella realizzazione del naturale processo di
essiccazione delle uve.
Per ovviare a questo problema è stato messo a punto da una ditta specializzata un sistema
innovativo di essiccazione artificiale nel quale viene impostata una corretta gestione del
processo in questione (regolazione della temperatura,
dell'umidità
e della ventilazione
combinate con un'inoculo artificiale di Botritis) con l'obiettivo di produrre vini botritizzati anche
quando le condizioni climatiche non consentono la naturale infezione della muffa.
Obiettivo del presente progetto è la verifica sperimentale di tale sistema innovativo presso le
strutture della Cantina sperimentale di Orvieto.
È importante notare come il sistema in questione possa consentire di produrre vini muffati
anche in zone nuove della regione, dove le condizioni climatiche ambientali non consentono la
naturale infezione del fungo.
c. Selezione c10nale
La selezione clonale e sanitaria dei vitigni tipici dell'Umbria, iscritti al registro nazionale delle
varietà di vite e previsti nei disciplinari di produzione dei vini a DOC e DOCG, è stata avviata
già nel 1975.
L'attività di selezione è stata caratterizzata da un'indagine di base mirata alla definizione del
patrimonio viticolo umbro, alla individuazione dei c10ni e del germoplasma, al rilevamento dei
caratteri ampelografici, agronomici ed enologici, dopo aver costituito appositi campi di
comparazione.
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Per un primo gruppo di vitigni l'attività di selezione c10nale si è conclusa e si è giunti così
all'omologazione, già da alcuni anni, di selezioni c10nali per le seguenti varietà: Trebbiano
toscano biotipo procanico, Grechetto, Verdello, Sagrantino, Trebbiano spoletino, Gamay
perugino.
Scopo del presente progetto è la conservazione e premoltiplicazione di tali c10ni per metterli
disposizione dei vivaisti che provvederanno alla produzione delle barbatelle.
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d. Gestione del vigneto sperimentale realizzato a Norcia
Con lo scopo di valutare il comportamento viticolo-enologico del vltigno Pecorino in un
ambiente caratterizzato da temperature basse ed elevate escursioni termiche giornaliere
durante la fase di maturazione dell'uva è in corso di realizzazione una sperimentazione nella
fascia pedemontana del comprensorio di Norcia; oltre alla varietà Pecorino sono oggetto della
sperimentazione anche altre varietà a maturazione precoce, sia ad uva bianca (Chardonnay,
Manzoni Bianco, Moscato Giallo, Muller Thurgau, Pinot bianco, Sauvignon, Traminer aromatico,
Passerina) che ad uva nera (Aleatico, Cabernet frane, Ciliegiolo, Franconia, Malbech, Pinot
nero, Teroldego e Refosco dal peduncolo rosso).
Nel corso del 2011 si p'rovvederà al proseguimento della valutazione delle varietà innestate nel
2010, selezionate in base alle risultanze dello screening degli anni passati quali quelle appare
più promettenti .
e. Studio della Varietà Moscato di Nocera
Nel' 2011 procederà il lavoro di valutazione' e caratterizzazione del Moscato di Nocera, una
vecchia varietà locale coltivata nel territorio di Nocera Umbra, utilizzata in passato per ottenere
un vino passito, presso Il vigneto sperimentale, realizzato:in collaborazione con il Dipartimento
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f. studio della Varietà Uva Cornetta utilizzata
per la produzione della Vernaccia di
Cannara
Il progetto prevede lo studio delle caratteristiche agronomiche ed enologiche di una vecchia
varietà locale coltivata nel territorio di Cannara, localmente denominata Uva Cornetta, e che
viene utilizzata, previo opportuno appassimento, per ottenere un vino passito del tipo
Vernaccia.
In particolare proseguirà lo studio già avviato negli anni passati, circa la caratterizzazione
varietale, mediante un'indagine conoscitiva sia di natura ampelografica che molecola re per
individuare eventuali omonimie e/o sinonimie con altri vitigni nonchè una caratterizzazione
viticola ed enologica mediante analisi sia chimico-fisiche delle uve e dei vini che sensoriali.
g. Analisi della produttività, dell'adatt~bilità e della qualità dell'uva e del vino nel
vitigno Marselan.
Il vitigno Marselan, di origine francese, è stato costituito presso l'INRA dall'incrocio Cabernet
Sauvignon x Grenache.
In Umbria, esperienze pregresse hanno evidenziato una certa capacità produttiva sia
nell'areale del lago Trasimeno che nel comprensorio di Brufa (PG), con caratteristiche
qualitative molto promettenti.
Si intende pertanto verificare sperimentalmente l'adattabilità del Marselan in Umbria, definire
le varie fasi fenologiche, analizzare la fertilità del gemme, le resistenze sia biotiche che
abiotiche, la produttività delle piante e la qualità dell'uva alla vendemmia, nonché definire i
parametri chimico-fisici e sensoriali dei vini prodotti.
In caso di elevata adattabilità e qualità delle produzioni ottenibili, i dati saranno utilizzati per
chiedere, dapprima, l'inserimento nell'elenco nazionale delle varietà di uve da vino e, poi, nella
lista dei vitign; idonei alla coltivazione nel territorio dell'Umbria con l'intento di fornire ai
viticoltori umbri un nuovo vitigno, non utilizzato in Italia, ma capace di garantire livelli
qualitativi elevati e caratterizzanti.
h. Valorizzazione delle viti autoctone recuperate nel comprensorio altotiberino
Negli anni passati è stato svolto da parte dell'Istituto Agrario U.Patrizi di Città di Castello un
lavoro di ricerca e individuazione di vecchie viti autoctone o comunque adattate all'ambiente
pedoclimatico non ottimale per la coltivazione della vite quale quello delle colline altotiberine.
Da tale indagine sono emerse alcune interessanti varietà (Mammolone, Canaiolo, Caiciabocca,
Vernaccia, Trebbiano, Biancone, Greco, Uva delle Vecchie, Melfiore, Moscato bianco, San
Colombano).
Da tali ceppi, si è provveduto ad una moltiplicazione del materiale prodotto, e con le barbatelle
ottenute si procederà nel 2011 all'impianto di un piccolo vigneto sperimentale, volto ad una
valutazione agronomica ed enologica. Questultima, sarà possibile solo fra qualche anno, dopo
l'entrata in produzione delle viti.
Soggetti attuatori del progetto
• A.R.U.S.I.A .
•
Centro Regionale Servizi Vitivinicoltura
• Consorzi di Tutela del Vino a D.O.C.
•
Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia
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TECNICO E VALORIZZAZIONE DELLA OLIVICOLTURA UMBRA
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escrizione del progetto
Obiettivi del presente progetto, che rappresenta una prosecuzione delle attività già avviate
negli anni passati daIl'A.R.U.S.I.A. nell'ambito dei propri programmi di diffusione delle
innovazioni tecnologiche nel comparto dell'olivicoltura, sono:
• l'incremento della produzione;
• il contenimento dei costi;
• il miglioramento della qualità dell'olio;
• la valorizzazione della produzione locale.
Il progetto prevede le seguenti attività:
a. Studio sulle potenzialità di coltivazione del/'olivo in pianura in Umbria
Attualmente, la gran parte degli oliveti in Umbria è collocata in terreni collinari (circa il 90%),
solo una minima parte è localizzata in pianura. Ciò in conseguenza del fatto che in collina si
hanno minori rischi di gelate che possono danneggiare le piante e che, sinora, in pianura
potevano essere fatte colture più vantaggiose, dal punto di vista economico, dell'olivo.
Peraltro, la coltivazione in pianura dell'olivo può presentare importanti vantaggi:
più veloce accrescimento delle piante, più rapida entrata in produzione, raggiungimento di
produzioni/ha più elevate, grazie alla migliore fertilità del terreno;
minori costi di produzione, con particolare riferimento a quelli relativi alla potatura ed alla
raccolta, grazie alla più facile meccanizzazione delle pratiche colturali.
Negli ultimi anni, sono stati fatti numerosi studi sul patrimonio varietale regionale che hanno
messo in evidenza che alcune cultivar presentano una elevata resistenza al freddo e forniscono
oli di elevata qualità. Inoltre, il regime di premi previsto dalla PAC ha avuto grandi variazioni e
sarà interrotto dopo il 2013. Questo sta determinando una diminuzione di interesse' verso
numerose colture erbacee sinora concentrate in pianura (es. tabacco nella Valle del Tevere) ed
anche per "olivicoltura tradizionale prevalentemente diffusa in collina, dove le condizioni
orograflche dei terreni e i limiti strutturali degli impianti non permettono elevate produzioni e
limitano la meccanizzazione delle pratiche colturali. Tutto ciò, , determina condizioni favorevoli
alla coltivazione dell'olivo in pianura.
Alla luce di quanto esposto, con la presente indagine si intende:
1. valutare le caratteristiche climatiche, con particolare riferimento alla temperatura ed
all'umidità atmosferica, delle diverse zone pianeggianti presenti in Umbria, facendo
riferimento a dati climatici rilevati dalle capannine metereologiche già presenti nel territorio
regionale;
2. individuare oliveti già presenti in pianura per valutare lo stato vegeto-produttivo delle
piante anche in funzione della cultivar di appartenenza; a riguardo, va segnalato che nel
comprensorio spoletino e nell'Alta Valle del Tevere ci sono oliveti realizzati con indicazioni
fornite dal CRA - Centro di Ricerca per "Olivicoltura e l'Industria Olearia, sede distaccata di
Spoleto, con diverse cultivar, compreso quelle più resistenti al freddo, che potrebbero
essere utilizzati come .campi sperimentali di riferimento;
3. realizzare alcuni oliveti sperimentali nelle aree di pianura più vocate sulla base delle
indicazioni ottenute con l'attività prevista al punto 1, per poi valutarne il comportamento.
b. Tecniche di coltivazione
innovative:
potenzialità
di introduzione
in Umbria della
olivicoltura
superintensiva
La necessità di ridurre i costi di coltivazione e di aumentare la produttività, è ormai un
obiettivo irrinunciabile per consentire all'agricoltore di avere un reddito accettabile, ottenendo
un prodotto che per qualità e prezzo possa essere concorrenziale nel mercato internazionale;
parallelamente è necessario aumentare la sostenibilità della coltura nei riguardi della limitata
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disponibilità di manodopera e fornire adeguate garanzie per la salute e la
operatori.
Tali obiettivi impongono la meccanizzazione di tutte le operazioni colturali, ma soprattutto di
quelle che, a causa della elevata necessità di manodopera, maggiormente incidono sui costi di
produzione: la raccolta e la potatura. Esse, infatti, se eseguite manualmente incidono
complessivamente per il 70-90% del costo di produzione.
L'olivicoltura superintensiva prevede l'impianto di 1500/2000 piante per ettaro, con elevate
rese quantitative, e consente di ottenere una elevata meccanizzazione delle operazioni di
potatura e di raccolta, oltre a determinare una altissima precocità di entrata in produzione
degli impianti. L'efficienza di questo sistema dipende in gran parte dalla disponibilità di cultivar
adeguate che abbiano portamento compatto, accrescimento contenuto e rapida entrata in
produzione.
Obiettivo della sperimentazione è quello di valutare la adattabilità di questo sistema colturale
alle condizioni ambientali umbre e alle cultivar tipiche del territorio regionale e della DOP
Umbria, oltre alle varietà attualmente utilizzate per questo tipo di impianti: le due varietà
spagnole 'Arbequina' e 'Arbosana'.
c. Valutazione dello stoccaggio della CO2 ambientale da parte del settore olivicolo
umbro
Il dibattito sui cambiamenti climatici in atto all'interno della comunità scientifica e tra i decisori
politici sempre più spesso coinvolge il settore agro-foresta le. Ciò è legato al ruolo essenziale
(riconosciuto dalla Convenzione Onu sui cambiamenti climatici e dal Protocollo di Kyoto,
ratificato dall'Italia con la L. 120/2002 ed entrato in vigore solamente nel 2004) che le
modalità di gestione dei suoli agricoli e delle foreste possono avere nelle strategie nazionali e
internazionali di mitigazione dell'effetto serra e dei cambiamenti climatici globali.
Le possibilità concrete di contributo che può essere fornito dal settore agricolo sono legate alla:
• adozione di pratiche colturali che favoriscono il «sequestro» di carbonio nella biomassa;
• fornitura di bio massa per finalità energetiche in sostituzione di fonti fossili di energia;
• riduzione delle emissioni nette di CO2 e di altri gas serra.
A fronte di un'ampia diffusione in Umbria di piantagioni di olivo, al momento non vi sono
informazioni in merito al contributo di questa coltura alla mitigazione dell'effetto serra tramite
la fissazione della CO2 atmosferica all'interno della sua biomassa. L'uso di tecniche
ecocompatibili potrebbe potenziare la capacità di sequestro della CO2 atmosferica del sistema
oliveto nel suo complesso.
Il presente studio avrà l'obiettivo di valutare il ruolo di sink di carbonio da parte del settore
olivicolo umbro In generale, oltre ad individuare i diversi livelli di contributo di oliveti ai vari
stadi di crescita (da giovane a maturo) e nei diversi schemi colturali.
A tale scopo la CO2 atmosferica fissata e il suo tasso di accumulo saranno calcolati come
incremento di sostanza secca misurato, a fine stagione vegetativa, in differenti tipologie di
oliveti (per età, gestione dél terreno, fertilizzazione e gestione dei residui coltura li, densità di
piantagione, ecc.).
l risultati acquisiti porrebbero l'Umbria in una posizione di avanguardia rispetto alla soluzione
di problematiché' (ridùzionè di gas serra, crediti di carbonio in agricoltura, miglioramento
dell'immagine terrltoriale'coli positive ricadute commerciali, riduzione dei costi di coltivazione),
che stanno diventando di pressante attualità nel settore ollvicolo e, in generale, in quello
agricolo.
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d. Redditi aggiuntivi nell'oliveto: consociazione olivo-asparago' selvatico.
L'agricoltura dei paesi sviluppati può' competere più facilmente nell'ambito dell'alta qualità e/o
della tipicità, magari vendendo direttamente in azienda. Un ventaglio variegato dei prodotti
aziendali porta quindi a fare economia di scala.
Anche in oliviCòlturale aziende possono trovare lo spazio per produrre e vendere più prodotti.
Alcuni di questi possono 'essere coltivati in consociazione all'olivo stesso in considerazione di
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r:fattori agroecologici, quali il fatto che dall'impianto al pieno sviluppo dell'oliveto
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poco o niente, Inoltre, in un oliveto adulto la iuce assorbita dalla coltura è molto
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che in altri arboreti e la massima produzione di olio si ottiene al 55%
dell'intercettazione luminosa. Quindi intensificare la produzione per ettaro è possibile solo
consociando all'oliveto altre specie che raccolgono il resto della radiazione incidente, senza
competere con la vegetazione dell'olivo che non tollera l'ombra. La coltivazione di queste
specie deve essere tecnicamente oltre che ecologicamente compatibile con l'olivicoltura ed
economicamente valida.
Un esempio calzante è rappresentato dall'asparago selvatico (Asparagus acutifolius L), che da
sempre fa parte della tradizione alimentare e culinaria sia italiana.
Per la sua natura di ortaggio spontaneo, l'asparago selvatico si presta a mercati di qualità
altamente remunerativi. AI momento, tutto il prodotto viene venduto localmente ed è raro
vederlo commercializzato nella grande distribuzione, a causa della scarsità e inaffidabilità
dell'offerta del prodotto spontaneo. Il passaggio dalla raccolta spontanea alla coltivazione può
rappresentare un'opportunità economica Interessante, alimentando un mercato di nicchia, ma
costante.
La consociazione dell'asparago con l'olivo, oltre ad essere vantaggiosa da un punto di vista
eco-fisiologico, consente anche la salvaguardia del paesaggio (considerando che l'asparago fa
parte della flora spontanea dell'oliveto) e dell'ambiente. Infatti, in virtù della frugalità e
rusticità della specie, la coltivazione dell'asparago selvatico non richiede trattamenti fitosanitari
né concimazioni aggiuntive e può essere facilmente eseguita con il metodo biologico. Questa
coltura poliennale si presta anche a terreni declivi dove diminuirebbe l'erosione vista l'assenza
delle lavorazioni annuali.
Su questa attività è già in atto una convenzione tra il CRA - OU e l'A.R.U.S.I.A., con una
sperimentazione avviata, che ha portato all'impianto di piantine di asparago selvatico ottenute
da seme raccolto da piante spontanee. Non essendo ancora entrate in produzione tali piante, si
propone il proseguimento dell'attività, per continuare la coltivazione che consentirà, una volta
raggiunta l'entrata in produzione, il rilievo dei dati tecnici, agonomici, ecologici ed economici
necessari allo sviluppo di questa potenziale nuova coltura che potrà costituire un
interessantissima opportunità di Integrazione del reddito per gli olivicoltori, soprattutto nelle
zone marginali.
e. Realizzazione di una giornata divulgativa a
meccanizzazionedelle operazioni coltura li dell'oliveto
carattere
nazionale sulla
L'olivicoltura, che rappresenta un importante comparto produttivo dell'agricoltura italiana, ha
necessità di riorganizzare tutte le diverse fasi della filiera produttiva per poter meglio
affrontare il mercato e garantire produzioni caratterizzate da elevata qualità e da prezzi che
siano al contempo competitivi e soddisfacenti per gli operatori.
Deve inoltre conservare il vantaggio economico che le deriva dal territorio nel quale si
inserisce, prevedendo un'evoluzione nella gestione delle singole operazioni colturali mediante
l'adozione di schemi operativi efficienti.
In questo contesto economico la semplificazione delle operazioni di potatura e la
meccanizzazione di quelle relative alla raccolta assumono un ruolo strategico per lo SViluppo
del comparto olivicolo in quanto entrambe portano ad una riduzione del costo di produzione e
contribuiscono al contempo a sopperire alla carenza di manodopera, ad alleggerire la fatica
che caratterizza
queste due operazioni colturali ed a garantire condizioni di sicurezza del
lavoro.
Da tali considerazioni emerge l'importanza di fornire agli olivicoltori opportunità concrete per
conoscere, vedere in azione e testare le diverse tipologie di macchine ed attrezzi presenti sul
mercato, al fine di stimolare l'introduzione degli stessi nelle aziende olivicole e fornire gli
elementi necessari per una scelta razionale in funzione delle specifiche esigenze di ciascuna
azienda.
A questo scopo verrà organizzata una Giornata dimostrativa a carattere nazionale in
collaborazione con: Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di
Perugia, le Testate giornalistiche Terra e Vita 'e Olivo & Olio de Il Sole 24 Ore,l'Accademia
NaZionale dell'Olivo e dell'Olio,la Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, Agriumbria.
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Durante la manifestazione verranno messe a confronto le diverse tipologie di macchinè;;'p~f;~l
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raccolta delle olive (vibratori del tronco, ombrelli intercettatori, macchine agevolatrici 't1é1lli' ... '.
raccolta) attualmente disponibili sul mercato.
Verranno inoltre
portate in esposizione e fatte operare anche altre macchine utili per la
gestione dell'oliveto: barre falcianti per la potatura, atomizzatori per la difesa fitosanitaria,
attrezzature per la gestione delle erbe infestanti.
In particolare, sarà possibile esaminare i punti di forza e gli eventuali punti di debolezza delle
diverse tipologie di macchine, nonché le condizioni di impiego ed i prezzi delle stesse, in modo
da portare un contributo concreto alla soluzione dei problemi della gestione dell'oliveto sotto il
profilo tecnico, economico ed organizzativo.
f. Realizzazione di manuali per l'olivicoltura
La progettazione e l'impianto dell'oliveto e le tecniche di fertilizzazione rappresentano scelte
strategiche in quanto influenzano fortemente la qualità e la quantità del prodotto ottenuto.
In particolare, le scelte attuate all'impianto condizionano tutta la vita economica dell'oliveto in
termini di produttività, qualità del prodotto e gestione colturale. In relazione a quest'ultimo
aspetto rientra la possibilità di meccanizzare le diverse operazioni colturali che, oltre e
garantire condizioni di maggior sicurezza e a ridurre i disagi per gli operatori, permettendo un
forte abbattimento dei costi ed in genere il miglioramento della qualità delle produzioni,
consente di recuperare competitività nei confronti dei Paesi che hanno costi di manodopera più
bassi e di raggiungere, conseguentemente, la soglia di convenienza per la coltivazione
dell'olivo in molti contesti olivicoli attualmente a rischio di abbandono per scarsa redditività e/o
per difficoltà di gestione.
Da tali considerazioni emerge l'importanza di fornire agli olivicoltori informazioni chiare e
concrete su come indirizzare le scelte relative all'impianto (analisi ambienta/e, preparazione del
terreno, cultivar, piante, sesti e distanze di impianto, sostegni, forme di allevamento, ecc.) ed
alla fertilizzazione (fabbisogni, dosi, tipo di fertilizzante, epoche, tecniche di distribuzione, ecc.)
in funzione delle specifiche caratteristiche ed esigenze di ciascuna azienda e della tipologia di
prOdotto che si intende ottenere.
Per rispondere a queste esigenze è prevista la realizzazione di specifici manuali sull'impianto
dell'oliveto e sulla fertilizzazione per fornire agli operatori del settore (olivicoltori, Enti ed
Associazioni coinvolte, professionisti, contoterzisti, ecc.) un efficace strumento per migliorare
la qualità delle prestazioni aziendali e delle produzioni olivlcole, nell'ottica di sostituire un
anacronistico e diffuso modo di procedere intuitivo e informale con una programmazione che,
tenendo conto delle evoluzioni scientifiche e tecnologiche e delle potenzialità offerte da un
mercato sempre più allargato ed in evoluzione, determini uno sviluppo tecnico, economico ed
organizzativo dell'azienda olivicola.
Soggetti attuatori
• A.R.U.S.I.A,
• Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali.
• CRA- Istituto Sperimentale per l'Olivicoltura, Sezione di Spoleto
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Costi:
C 9.000,00
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PERLOSVILUPPODELLAFRumeOLTU"
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~iLFi.ai~~::.Valorizzazione della varietà di pesche "di Montecorona"
Negli ani passati, è stato avviato un programma volto a caratterizzare la varietà di pesche "di
Montecorona". Si tratta di una varietà che negli anni '50, per le sue caratteristiche di
resistenza alle avversità ambientali e per le buone caratteristiche dei frutti, fu coltivata in
maniera importante nell'Alta Valle del Tevere e che, attualmente, ha riassunto un certo
interesse per la crescente attenzione che il mercato rivolge a prodotti che presentano
caratteristiche qualitative peculiari e per il fatto che, nonostante siano passati numerosi anni
dall'interruzione della coltivazione di tale varietà, la popolazione locale ancora ricorda le buone
caratteristiche qualitative della "di Montecorona" ed in più occasioni ha manifestato interesse
per una sua eventuale disponibilità sul mercato. Tale caratterizzazione è stata iniziata per
avere tutte le indicazioni/informazioni necessarie per valutare la convenienza/validità di una
re-introduzione della coltivazione delle "di Montecorona" nell'Alta Valle del Tevere. Ciò sarebbe
importante anche in considerazione del fatto che questa varietà potrebbe rappresentare
un'alternativa colturale a disposizione degli agricoltori che, a seguito della crisi che in questi
ultimi anni ha colpito il settore del tabacco largamente coltivato nella valle del Tevere, stanno
avendo crescenti problemi nell'individuare coltivazioni economicamente remunerative. A
riguardo, è anche importante notare che la "di Montecorona" è una varietà ottenuta in Umbria
e, quindi, si presterebbe anche ad eventuali strategie di valorizzazione attraverso la richiesta di
un marchio DOP o IGP.
L'attività sin qui svolta, ha evidenziato che, effettivamente, la "di Montecorona" ha delle buone
e promettenti caratteristiche in termini di adattamento alle condizioni ambientali dell'Alta Valle
del Tevere e di qualità dei frutti. Tuttavia, trattandosi di una specie arborea, per avere
indicazioni definitive sulla sua validità occorre ripetere la valutazione per più anni ed è per
questo che si propone di continuare l'indagine anche nel 2011.
In particolare, sarano effettuati dei rilievi per determinare le fasi fenologiche e la morfologia
dei frutti, nonchè lo SViluppo vegetativo degli alberi e la morfologia delle foglie dei fiori;
saranno determinate anche le principali caratteristiche qualitative organolettiche e nutrizionali
dei rrutti, quali:
• peso fresco e secco;
• colore della polpa e della buccia;
• durezza della polpa;
• contenuto in solidi solubili ed in sostanza secca;
• contenuto in zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio e sorbitolo);
• contenuto in acidi organici (acido malico e acido citrico);
• contenuto in vitamina C;
• contenuto in elementi minerali.
Durante il periodo di maturazione dei frutti (fine luglio), allo scopo di far meglio conoscere le
caratteristiche della pesca "di Montecorona" ai potenziali consumatori ed agli operatori del
settore, sarà organizzata, una giornata-convegno
per l'assaggio delle pesche e la
presentazione dei risultati ottenuti nei primi due anni di indagine.
b. Individuazione di specie' 'arboree da frutto potenzialmente coltiva bili nella
Valle del Tevere e nelle zone pianeggianti regionali.
Un aiuto a risolvere i crescenti problemi nel trovare alternative colturali al tabacco degli
agricoltori della valle del Tevere, potrebbe essere dato anche valutando la possibilità di
coltivare altre specie arboree da frutto potenzialmente adatte alle condizioni ambientali di
quest'area.
Sarà pertanto condotta un'indagine per acquisire Informazioni, da banche dati disponibili, dalla
bibliografia e dalle aziende agricole che già coltivano specie arboree da frutto, utili per
caratterizzare l'ambiente pedo-climatico della Valle del Tevere.
Dopodichè, sulla base dei risultati ottenuti, si individueranno le specie da frutto e le varietà che
per le loro caratteristiche potrebbero essere convenientemente coltivate. Tale individuazione
sarà fatta in funzione del grado di apprezzamento che tali varietà potranno avere da parte dei
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consumatori e della loro adattabilità alle condizioni pedo-climatiche dell'area consideràta,,/.< ....
Particolare importanza sarà data a varietà di melo, pero, susino, ciliegio e kaki, prendendo in
considerazione anche delle varietà minori autoctone. Nella scelta delle cultivar, notevole
importanza sarà data all'epoca di fioritura relativamente tardiva che determina una minore
suscettibilità alle gelate tardive.
Una volta individuate le specie e le varietà ritenute adatte si realizzeranno due campi
sperimentali in appezzamenti di terreno siti in zone rappresentative delle condizioni della Valle
del Tevere messi a disposizione da aziende private o enti.
Soggetti attuatori
•
•
•
I
A.R.U.S.I.A .
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali
CNR - Sezione di Porano
C 7.000,00
Costi:
I
53
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1. PROGETTO PER L'ANALISI
LE ZONE VULNERABILI
DEI RISULTATI DEL PROGRAMMA DI AZIONE PER
(D.G.R. 2052/2005)
NEL PERIODO 2007-2010
La Regione Umbria ha definito il Programma di Azione per le 6 Zone Vulnerabili da nitrati di
origine agricola, individuate ai sensi dell'Art. 19 del D.Lgs. 152/1999 in applicazione della
direttiva 91/676/CEE, che investono complessivamente n. 28 comuni della regione per una
superficie pari ad ha. 66.481,10.
La D.G.R. 2052/2005 ha affidato aIl'A.R.U.S.I.A. il compito di realizzare il data base regionale
dei Piani di Utilizzazione Agronomica (P.U.A.), assicurando l'accesso on-Iine a tutti i produttori
agricoli e zootecnici per l'immissione e l'aggiornamento dei propri dati.
Nell'anno 2009 l'A.R.U.S.LA. è stata incaricata anche della tenuta del registro regionale delle
aziende tenute alla presentazione del P.U.A..
Di conseguenza, l'Agenzia ha realizzato nell'ambito del S.LA.R. un apposito sistema
informativo utilizzabile per la gestione degli diversi adempimenti.
In ottemperanza a quanto previsto dalla D.G.R. 2052/2005, tali procedure informatiche
possono essere utilizzate, oltre che dai Soggetti convenzionati con la Regione Umbria e con
l'A.R.U.S.LA. per l'utilizzo del S.LA.R. (Associazioni di Categoria, studi agronomici, etc,),
anche dalle singole aziende.
Va ricordato che l'Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo Abruzzo (A.R.S.S.A.) ha
inoltrato richiesta alla Regione Umbria per il possibile utilizzo di questa procedura informatica.
In data 12 Luglio 2007 A.R.U.S.I.A. ed A.R.S.S.A. hanno proceduto alla stipula di una
convenzione, in base alla quale l'A.R.U.S.I.A. ha provveduto alla personalizzazione della
procedura per adeguarla alle specificità della normativa di riferimento valida per la Regione
Abruzzo. Dall'anno 2008 la gestione del Piano di Utilizzazione Agronomica avviene anche in
Abruzzo mediante l'utilizzo del S.LA.R ..
La situazione d el. P U A . Dresent a t'.
I In Um b'na a Dartlre d a Il' anno 2007' e Ia seQuente:
Anno
Numero P.U.A.
Superficie interessata
2007
3.114
31.102,30
2008
2.990
31.508,29
2009
2.897
30.409,69
2010
2.984
30.673,89
Il sistema informativo realizzato nel S.LA.R. è in fase di implementazione, in quanto
l'Assessorato all'Ambiente ha recentemente chiesto aIl'A.R.U.S.LA. di dare applicazione alla
D.G.R. n. 1616 del 24.11.2008, con la quale la Giunta Regionale ha approvato il progetto
predisposto daIl'A.R.U.S.LA. in collaborazione con lo stesso Assessorato all'Ambiente per la
realizzazione di una procedura informatica per la gestione delle comunicazioni previste dalla
D.G.R. 2052/2005 per le aziende con produzione e/o utilizzazione al campo di azoto da
effluenti zootecnici superiore a 1.000 kg/anno.
Il progetto, che è ricompreso in quello relativo alla realizzazione deIl'A.LP.A.R. (Archicio
Integrato dele Procedure Aziendali Regionali) prevede la realizzazione di un apposito modulo,
integrato con quello in uso per la gestione dei P.U.A., che consenta di acquisire e gestire tutte
le informazioni relative alla produzione e all'utilizzo nella regione degli effluenti zootecnici.
Le aziende interessate dovranno provvedere, analogamente a quanto già in essere per i P.U.A.
delle Zone Vulnerabili e non, a compilare mediante la procedura informatica del S.LA.R. la
comunicazione prevista dalla normativa, che sarà così disponibile in tempo reale ai Soggetti
preposti ai relativi adempimenti (Comuni, Province, Regione, ARPA).
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produzione, vendite ed acquisti di effluenti della regione:
acquisti e vendite di effluenti fuori regione
stoccaggio degli effluenti derivanti da produzione regionale e da produzione non regionale
utilizzazione degli effluenti derivanti da produzione regionale, da produzione non
regionale, da stoccaggio
attività di controllo, con la messa a punto di uno scadenzario elettronico on-Iine a
disposizione dei Soggetti preposti all'attività
di controllo sugli utilizzi di liquame
preannunciati dalle aziende
Come si vede, si verrà a disporre anche della gestione di un "magazzino'
effluenti, a supporto dell'attività di monitoraggio e controllo.
regionale degli
La realizzazione del progetto è stata già avviata, e si è provveduto all'attivazione di un tavolo
di confronto con i Soggetti interessati (Comuni, Province, Associazioni di Categoria, Ordini
Professionali etc.).
Gli elementi di conoscenza forniti dal Sistema Informativo realizzato per le Zone Vulnerabili,
così come in corso di completa mento con la procedura inerente le comunicazioni, possono
trovare utilizzo a supporto dell'attività di indirizzo della programmazione regionale nel settore,
al fine anche di individuare soluzioni per i problemi amblentali delle Zone Vulnerabili, così come
previsto dal D.lgs 152/2006 e dal Piano regionale di tutela delle acque (D.G.R. 351/2009).
Deve essere poi sottolineata l'importanza di mettere a disposizione delle aziende quegli
strumenti informatici utili, oltre che per la gestione dei diversi adempi menti amministrativi,
anche per il possibile monitoraggio in tempo reale della situazione aziendale rispetto agli
obblighi previsti dalle normative di riferimento. E ciò anche considerando che eventuali
Inadempienze possono comportare sanzioni anche rilevanti, oggi individuate dalla L. R. del
10/12/2009, n. 25 il cui regolamento di applicazione è in corso di emanazione.
Si ritiene pertanto utile procedere ad una analisi delle informazioni acquisite nelle annualità dal
2007 ad oggi, a partire dai dati disponibili nel S.LA.R. e da quelli relativi ai controlli effettuati
negli anni dal 2008 al 2010, per una verifica della situazione in essere per le Zone Vulnerabili e
per l'individuazione degli eventuali elementi di criticità.
I risultati di tale studio potrebbero consentire il successivo avvio dei confronti e degli
approfondimenti utili per individuare le eventuali azioni correttive opportune da proporre e, di
conseguenza, anche gli Interventi necessari sul sistema informativo in uso.
Si ritiene opportuno prevedere il pOSSibilecoinvolgimento nel progetto di Regione Umbria,
ARPA, AsSOCiazionidi categoria, Ordini professionali, Università degli Studi di Perugia.
Per la realizzazione del progetto non vanno previsti finanzia menti specifici.
carattere gestionale troveranno copertura nel bilancio dell'Agenzia.
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Le spese di
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PER LA REALIZZAZIONE 01 UNO STUDIO DI FATTIBIL1TÀ PER
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L'ISTITUZIONE DELL'ORGANISMO PAGATORE A LIVELLO REGIONALE.
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Sono ormai numerose le Regioni (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Bolzano, Trento,
Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, Calabria) che hanno proceduto o stanno
procedendo all'attivazione dell'Organismo pagatore a livello Regionale, così come disciplinato
dal Regolamento CE 1663/95 per quanto attiene e funzioni e dal Decreto Legislativo 165/99
per quanto attiene le modalità di istituzione.
Per le rimanenti Regioni, tra cui l'Umbria, provvede AGEA, nella sua veste di Organismo
pagatore a livello nazionale, ad assolvere a tali funzioni.
Negli anni trascorsi la Giunta Regionale in vari atti aveva espresso la possibilità di procedere ad
analogo intervento per l'Umbria, indiViduando l'A.R.U.S.I.A quale possibile soggetto deputato
allo svolgimento dei compiti propri di tale Organismo.
Si ritiene che tale questione possa essere tornata di attualità a seguito di quanto accaduto per
la gestione delle precedenti annualità del P.S.R. 2007-2013. I notevoli ritardi ed i disservizi
venutisi a creare in conseguenza delle diverse modalità di gestione adottate da AGEA a partire
dalla campagna 2007, inducono ad una riflessione sui possibili benefici derivanti da una
eventuale autonomia organizzativa a livello regionale.
La scelta di istituire l'Organismo Pagatore a livello Regionale è subordinata, evidentemente, ad
una preventiva valutazione dei fabbisogni necessari, delle risorse economiche da impiegare,
delle problematiche complessivamente da affrontare.
In pratica un esame del rapporto costi-benefici dell'operazione, tenendo anche conto della
situazione organizzativa In essere fino alla campagna 2006, che ha. visto l'Umbrla tra le poche
Regioni che sono riuscite ad utilizzare nei tempi previsti i finanziamentl ricevuti, al punto da
poter accedere anche a risorse non utilizzate da altre Regioni.
In tale contesto di riferimento, si ritiene di ravvisare oggi l'utilità di procedere alla realizzazione
di uno studio di fattibilità dell'Organismo pagatore a livello Regionale, al fine di acquisire
elementi utili per una valutazione sulla opportunità di una sua istituzione.
Obiettivi di tale studio sono i seguenti:
•
Indlviduazione di tutte le problematiche connesse alla Istituzione dell'Organismo
Pagatore a livello Regionale, anche sulla base dei riferimenti normatlvi esistenti;
•
esame della situazione organizzativa attualmente In essere in Umbrla per la gestione dei
finanzlamentl
comunitari,
sia a livello di Regione che degli altri
Soggetti
complessivamente coinvolti;
•
indivlduazione degli Interventi necessari, In termini di:
o funzioni e compiti;
o norme procedurali;
o assetti organizzativi;
. o rapporti con il territorio;
o possibile decentramento di funzioni sul territorio;
•
analisi delle caratteristiche
del Sistema Informativo
necessario per l'Organismo
pagatore, e comparazione con la situazione oggi In essere, al fine di individuare:
o le esigenze informatiche derivanti dai compiti propri dell'Organismo, con preciso
riferimento anche ai vincoli e requisiti previsti dalla normativa;
o le caratteristiche e le funzioni del Sistema Informativo necessario;
o le Integrazloni da apportare al Sistema Informativo oggi in uso;
o le necessità di interazlone con il Sistema Informativo deIl'AGEA. e degli altri
Organismi Pagatori regionali;
o le necessità di interazione con i Sistemi Informativi dei diversi Soggetti coinvolti a
livello Regionale nella gestione degli adempi menti relativi al P.S.R.;
•
una prima Individuazione dei fabbisogni necessari, in termini di:
o strutture organizzative;
(, risorse umane;
o risorse economiche.
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Lo studio così realizzato potrà fornire ulteriori elementi concreti di conoscenza per quanto
attiene le problematiche connesse alla istituzione dell'Organismo pagatore a livello regionale,
utili per una possibile valutazione da parte della Giunta Regionale.
Per la realizzazione del progetto non vanno previsti finanzia menti specifici. Le spese di
carattere gestionale troveranno copertura nel bilancio dell'Agenzia.
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57
PROGETIO
PER LA REALIZZAZIONE
DI UN CENTRO
DOCUMENTAZIONE SUL TARTUFO E LA TARTUFICOLTURA.
DI
RICERCHE
E
Il tartufo e la tartuficoltura rappresentano, per la Regione Umbria in particolare, un'importante
risorsa di natura ambientale ed economica. Dal punto di vista ambientate va rilevato che:
a) il tartufo è un valido indicatore ecologico pertanto proteggere le tartufaie naturali
significa proteggere l'ambiente;
b) l'impianto di una nuova tartufaia è analogo ad un rimboschimento e di conseguenza ha
tutti i vantaggi di quest'ultimo. Impiantare una tartufaia significa mettere a dimora
piante arboree, secondo adeguati sesti di impianto, appartenenti alle specie legnose
spontanee nella zona. Si realizza, cioè, un rimboschimento che non altera il paesaggio.
Dal punto di vista economico, pur nella difficoltà di reperire dati certi per una produzione
spontanea, in riferimento alla sola Umbria va osservato che:
a) il numero dei raccoglitori di tartufo in regola con il pagamento della tassa annuale è in
continuo aumento (5.233 nel 2005, 5.233 nel 2006, 5.719 nel 2007). A detti numeri va
aggiunto quello dei tartuficoltori che, operando la raccolta nelle proprie tartufaie, sono
esenti dal possedere il tesserino;
b) sulla base di indagini condotte con le associazioni dei tartufai, si stima che il reddito
netto proveniente dalla raccolta dei tartufi spontanei e dalle coltivazioni ammonti a circa
15.000.000 di euro all'anno. Il reddito è più o meno costante negli anni perché al
variare della produzione si verifica un cambiamento dei prezzi. Si deve notare che in
Umbria non esiste nessuna coltura agraria o gruppi di colture capaci di produrre un
reddito netto analogo a quello proveniente dai tartufi;
c) operano in Umbria 65 imprese di conservazione e trasformazione dei tartufi tra cui la
più grande che ha un fatturato annuo di circa ( 20.000.000;
d) sono presenti quattro vivai che producono mediamente 100.000 piante tartufigene
all'anno le quali vengono vendute soprattutto in altre regioni Italiane;
e) va aggiunto l'indotto economico (ristoranti, turismo gastronomico, mostre mercato,
sagre, valorizzazione di altri prodotti agricoli, ecc.). Nel complesso si ritiene che intorno
al tartufo umbro esista un movimento di denaro che di circa 100 milioni di Euro.
Va peraltro osservato che la raccolta e la coltivazione dei tartufi soffrono di alcuni problemi:
a) La raccolta viene spesso fatta in modo inadeguato, troppo intensa e/o Irrazionale.
b) mancano esperti di supporto ai tartuficoltori e agli Enti preposti allo sviluppo del
territorio. Si auspica che in futuro, in ogni zona tartufigena, possa essere presente un
tecnico il quale, in stretto rapporto con gli Enti di ricerca, possa essere sempre
aggiornato e capace di fornire le giuste indicazioni agli operatori del settore;
c) data la sua natura di produzione prevalentemente spontanea, nella maggior parte delle
Regioni italiane la tartuficoltura non è sostenuta da incentivi economici.
Nei riguardi della ricerca scientifica, è attiva in Italia la ricerca di base applicata al tartufo,
soprattutto molecola re, finalizzata allo studio della sistematica dei tartufi e delle micorrlze da
essi prodotte ed infine alle conoscenze sulle modalità di vita di questi individui. Meno attive
. sono le ricerche applicate finalizzate a limitare la diminuzione di produzione delle tartufaie
naturali e a migliorare le tecniche di coltivazione delle tartufaie coltivate. Queste ultime sono
più Impegnative rispetto alle ricerche di laboratorio, più lunghe, più difficili e pertanto poco
appetlte dai ricercatori che, per fare carriera, hanno bisogno di frequenti pubblicazioni.
In questi anni, importanti risultati sono stati ottenuti in Umbria, presso la facoltà di Agraria,
quali:
a) la messa a punto di tecniche capaci di produrre, su larga scala, le piante micorrizate dai
tartufi ;
b) aver individuato, per le specie di tartufo più pregiate, gli habitat dove impiantare le
nuove tartufaie;
c) lo studio delle micorrize finalizzato al miglioramento della qualità delle piante
tartufigene;
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d) lo studio delle tecniche colturali capaci di consentire il miglioramento
delle tartufaie;
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Esistono peraltro alcuni problemi irrisolti:
a) la produzione di tartufi di specie diversa rispetto a quello con cui erano state
micorrizate le piante utilizzate per la realizzazione della tartufaia, con meccanismo
ancora ignoto;
b) l'esaurimento produttivo precoce di alcune tartufaie;
c) l'inOuenza della microflora e della microfauna del suolo nella fruttificazione dei tartufi.
L'obiettivo è quello di individuare le tecniche agronomiche capaci di aumentare la
percentuale dei corpi fruttiferi che si accrescono e maturano.
Per rispondere a tali istanze, si ritiene utile la istituzione in Umbria di un Centro di Ricerca che
dovrebbe continuare a svolgere e ad approfondire le attività di studio, sperimentazione e
documentazione sinora condotte dalla Facoltà di Agraria.
In particolare le attività previste sono:
a) L'approfondimento dello studio degli ecosistemi dove I tartufi crescono allo stato
spontaneo nell'ottica di dettare le norme per salvaguardare Il patrimonio tartufigeno
naturale e contemporaneamente approfondire le condizioni ambientali dove Impiantare
le nuove tartufaie. Partendo dalla considerazione che Il tartufo oggi è confinato in aree
di rifugio, la ricerca dovrà allargare i propri orizzonti per individuare nuove aree dove
poter coltivare con successo una o più specie di tartufo. Le ricerche sull'ecologia dei
tartufi dovranno costituire Il settore più importante e più attivo: sarà utile approfondire
le ricerche sulle esigenze ambientali delle due specie più preglate (Tuber me/anosporum
e T. magnatum) ed inoltre affrontare lo studio dell'ecologia di specie di tartufo mai
studiate (Tuber bruma/e, T. mesentericum, T, macrosporum) e di altre conosciute solo
superficialmente (Tuber aestivum, T. uncinatum, T. borchi/). Sarà la conoscenza
dettagliata delle esigenze ambientali richieste da ogni specie di tartufo per accrescersi e
fruttificare, che consentirà di programmare gli interventi necessari per salvaguardare le
tartufaie naturali, oggi a rischio di estinzione, incrementandone la produzione; le stesse
conoscenze consentiranno di standardizzare le tecniche di coltivazione delle tartufaie
artificiali.
b) Sperimentazione delle tecniche di conduzione e di miglioramento delle tartufaie naturali
finalizzate alla loro sopravvivenza e all'aumento della produzione.
c) Individuazione delle tecniche di impianto e conduzione delle tartufaie coltivate tendenti
a stabilizzare ed incrementare la loro produzione. Dovranno essere effettuate nuove
piantagioni con finalità sperimentali: per Questo aspetto alcuni tartuficoltori sono
disponibili a mettere a disposizione Il loro terreno per l'impianto di tartufaie da
sottoporre alle più svariate tecniche colturali sperimentali.
d) Un nUovo settore consiste nello studio del ruolo che hanno altri funghi micorrizici
presenti nelle tartufaie:
varie osservazioni consentono di ritenere un diverso
comportamento dei tartufi nei confronti degli altri funghi simbionti. Il tartufo nero
pregiato sembra non sopporti concorrenti mentre nelle tartufaie di tartufo estivo
sembra che si realizzi un rapporto di convivenza tra Il tartufo e altri funghi.
e) La salvaguardia della tipicltà dei tartufi locali. La coltivazione dei tartufi ha causato
l'introduzione, nelle zone notoriamente tartufigene, di piante micorrizate da tartufi
provenienti da altre località italiane o straniere. Va rilevato che tartufi provenienti da
zone diverse, pur essendo geneticamente simili, hanno caratteri organoletticl diversi.
Per risolvere il problema si ritiene di effettuare, in ogni zona tartufigena umbra, una
piccola piantagione realizzata con piante della zona micorrizate dal tartufo locale.
Queste piantagioni in futuro potranno fornire semi e tartufi per produrre le piante che
verranno messe a dimora nella zona in esame.
f) La diffusione delle conoscenze sui tartufi e la tartuflcoltura. Oggi i consumatori non
conoscono Il vero sapore ed aroma del tartufo: conoscono gli aromi sintetici
estremamente diffusi e forse nocivi per la salute. I tecnici che operano in agricoltura
comunemente non leggono le riviste speCializzate dòve apprendere i risultati delle
ricerche scientifiche di settore. Sono all'ordine del giorno frodi riguardanti tutta la filiera
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tartufo e soprattutto
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le coltivazioni. E' in questi settori che il Centro proposto dovrà
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tartufaie, il ricevimento periodico degli operatori, ecc.
L'attività di tale Centro di ricerca e documentazione sul tartufo, di concerto con gli Enti Locali,
potrà razionalizzare il settore tartufi e tartuficoltura con vantaggi socioeconomici per le
popolazioni rurali e per tutti coloro che, a vario titolo, praticano la raccolta dei tartufi.
Si prevede la collaborazione ed il supporto di A.R.U.S.I.A. per lo sviluppo del Centro di ricerca,
attraverso la stipula di un protocollo di intesa e la concessione di un contributo.
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C 2.000,00 I
Costi:
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4) PARTECIPAZIONE
Nel corso dell'anno 2010
proprie finalità istituzionali.
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E CONTRIBUTI
l'Agenzia
potrà
A INIZIATIVE
sostenere
attività
Premio Umbria BIOL 2011 - Giano dell'Umbria
Mostra Mercato - Montecastrilli
Fiera dell'Agricoltura
Ecologica - Umbertide
Mostra del Tartufo - Città di Castello
Fiera di San Bartolomeo per la Chianina
Settimana Enologica - Montefalco
•
Mostra Nazionale del Cavallo - Città di Castello
•
Il sentiero biologico - Gubbio
Convegno AGRITAB - Trestina
Iniziativa su energie rinnova bili
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rispondenti
alle
Le manifestazioni in programma, alle quali l'A.R.U.S.I.A. potrà dare il proprio supporto e
prendere parte, sono riferite ai principali filoni di intervento nel settore, come di seguito
indicato:
AGRIUMBRIA 2011
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innovative
VARIE
Iniziativa su utilizzo reflui zootecnici organizzata da APA
per una spesa totale pari ad C. 11.000,00
61
Partecipazione a Progetti Pilota di Carattere Territoriale per la Valorizzazione
delle Produzioni locali e !'introduzione di Innovazioni Produttive nelle Economie
Agricole della Regione
Miglioramento
Regionale
Tecnico e Valorizzazione
Miglioramento
Tecnico e Valorizzazione
della Produzione Viticola ed Enologica
della Olivicoltura
Progetto per lo sviluppo della Frutticoltura
Progetto per la realizzazione
tartufo e la tartuficoltura
Partecipazione
e Contributi
( 14.000,00
( 9.000,00
Umbra
( 7.000,00
in Umbria
di uno centro di ricerche
a Iniziative
( 2.000,00
e documentazione
sul
( 2.000,00
( 11.000,00
Varie
C45.000,00
TOTALE
Il FUNZtONA~:...
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Scarica

delib. n. 87 (decisione finale del consiglio)