LA RICERCA DI MARKETING 1 GLI UTENTI E L’AGENTE DI RICERCA L’AZIENDA L’AGENZIA (direzione mktg, direzione servizi mktg, direzione R. & D.) (direzione contatto, direzione ricerche, direzione creativa) L’ISTITUTO (direzione ricerche, responsabile field, psicologi, intervistatori) 2 L’AZIENDA: QUALE L’azienda orientata al prodotto (product oriented) L’azienda orientata al mercato (marketing oriented) • vende i prodotti che fa • ha una gamma produttiva limitata e poco • fa i prodotti che il mercato richiede • ha una produzione rigida e in funzione • ha una produzione flessibile e dimensionata • considera il pack come mero contenitore • sviluppa i suoi prodotti seguendo le • considera il pack come servizio per la specifiche tecniche vendita e il consumatore e come veicolo di immagine • stabilisce il prezzo per soddisfare la • affina i suoi prodotti in base alle redditività nel breve termine sperimentazioni sul consumatore • è tipica dei mercati di bassa concorrenzialità • fa una pianificazione aziendale di breve • stabilisce soglie critiche dei costi • è tipica dei mercati ad alta concorrenzialità • fa una pianificazione aziendale di lungo flessibile alla diversificazione e innovazione della capacità degli stabilimenti periodo limitata ai prodotti e mercati attuali • ha una gamma produttiva vasta e aperta alla diversificazione e innovazione alle possibilità che il mercato offre periodo, anche per nuovi prodotti e mercati 3 L’AZIENDA: QUALI DIREZIONI DIREZIONE GENERALE Direzione Direzione tecnica personale Direzione comm.le Direzione marketing Direzione vendite Direzione amm.va Direzione legale Direzione R. & D. Direzione servizi mktg 4 DIREZIONE SERVIZI MARKETING • è il reparto ricerche interno all’azienda • consiste in una direzione a sé stante, indipendente dalla direzione Mktg e dalla direzione Vendite, alle dipendenze della dir. Commerciale • è un ufficio che può essere di varie dimensioni e articolazioni (da un’unica figura di responsabile ricerche a un intero ufficio) • al suo interno opera il Marketing Information Manager (M.I.M.), la cui attività consiste in: • • • • eseguire ricerche o elaborazioni dati all’interno dell’azienda archiviare “logicamente” gli studi effettuati individuare i fornitori esterni cui affidare l’effettuazione di ricerche seguire e controllare gli sviluppi e la qualità della ricerca sul campo La direzione servizi marketing è la direzione che detiene, controlla e gestisce l’”informazione” dell’azienda. Nei suoi archivi si trova la “memoria storica” dell’azienda 5 DIREZIONE MARKETING • è la direzione che si occupa di analizzare, organizzare, programmare e controllare le risorse, le politiche e le attività dell’azienda rivolte al consumatore, allo scopo di soddisfare i bisogni e desideri di gruppi prescelti di consumatori (target), nel perseguimento del profitto aziendale • al suo interno operano le figure responsabili delle azioni di mktg sui vari prodotti dell’azienda: il product manager (p.m.), il brand manager, …., ….., presieduti dal direttore mktg La direzione marketing è la direzione che decide quali azioni di mktg è opportuno implementare per aumentare il profitto aziendale. Le azioni di mktg consistono, invariabilmente, nella modificazione di una o più variabili del mktg mix del prodotto Per minimizzare i rischi del processo decisionale, la direzione marketing può avvertire l’esigenza di maggiori informazioni sul proprio mercato. Dette informazioni vengono richieste alla 6 direzione servizi marketing. DIREZIONE R. & D. • è la direzione ricerche e sviluppo (“research and development”) • si occupa di creare i nuovi prodotti e di migliorare la formula di quelli esistenti a fronte delle indicazioni e richieste provenienti dalla direzione Marketing, dunque in ordine alle esigenze e desideri del mercato • è un vero e proprio laboratorio al cui interno operano “uomini in camice bianco” (chimici, analisti, …) La direzione R. & D. ha il compito di tradurre in prodotti concreti ciò che teoricamente la direzione mktg intende offrire al mercato come risposta ai bisogni e desideri emergenti dal consumatore. Solo negli ultimi anni la direzione R. & D. “ascolta” direttamente le reazioni del consumatore al nuovo prodotto che l’azienda intende immettere sul mercato partecipando ai product test insieme alla direzione mktg e alla direzione servizi mktg. 7 L’AGENZIA DI PUBBLICITA’: QUALE • l’agenzia che si caratterizza per uno stretto coinvolgimento ed una sistematica interazione nel lavoro, lungo tutto lo sviluppo della campagna pubblicitaria, tra reparto ricerche, reparto contatto e reparto creativo • non considera l’informazione proveniente dal consumatore (la ricerca di mktg, come “giudice” dei lavori/proposte creative elaborati e/o come sostituto per prendere decisioni • non vive la ricerca come fattore costrittivo limitante o impedente la creatività • utilizza la ricerca come “guida” ed approccio positivo funzionale allo sviluppo della strategia e/o della campagna pubblicitaria, nonché come supporto all’attività del creativo 8 L’AGENZIA: QUALI DIREZIONI DIREZIONE GENERALE Direzione Direzione creativa personale Direzione media Direzione contatto Direzione legale Direzione ricerche 9 LA DIREZIONE CONTATTO • è il primo reparto dell’agenzia di pubblicità ad entrare in contatto con il cliente, ossia con l’azienda e, più specificamente, con la direzione mktg di quest’ultima • al suo interno operano gli account, il cui compito basilare è mediare tra le richieste “razionali” dell’azienda e le istanze creative della direzione creativa dell’agenzia • la direzione contatto riceve dall’azienda le informazioni e gli obiettivi di mktg utili per impostare la strategia di comunicazione (copy strategy) • e fornisce alla direzione creativa gli input necessari all’ideazione delle proposte creative • quando l’agenzia ha elaborato ed approvato al suo interno le proposte creative, la direzione contatto, eventualmente insieme alle altre direzioni, le presenta ed illustra alla direzione mktg dell’azienda 10 LA DIREZIONE CREATIVA • è il reparto preposto all’ideazione dei soggetti creativi, sia nella parte visiva (art) che nella parte verbale (copy). Le proposte creative devono essere elaborate tenendo conto degli obiettivi della copy strategy definiti dall’azienda e dalla direzione contatto • al suo interno operano le coppie creative: il copy, che si occupa della parte verbale della pubblicità, e l’art, che si occupa della parte visiva • come supporto all’ideazione delle proposte pubblicitarie i creativi possono avvalersi, lungo tutto il processo di elaborazione e definizione dei soggetti, delle informazioni provenienti dalla direzione contatto e dalla direzione ricerche • in questo senso i creativi possono sentire l’esigenza di avere maggiori informazioni sull’immagine sedimentata dell’azienda e/o del prodotto da reclamizzare piuttosto che sul profilo del suo consumatore e/o dei consumatori dei prodotti competitors, etc. 11 LA DIREZIONE RICERCHE • è il reparto dell’agenzia di pubblicità che detiene, produce e fornisce le informazioni e i dati di mercato utili alla direzione contatto per la definizione della strategia di comunicazione e alla direzione creativa per l’ideazione delle proposte creative • rappresenta pertanto il corrispettivo, all’interno dell’agenzia di pubblicità, della direzione servizi mktg dell’azienda • le informazioni che la direzione ricerche è più frequentemente chiamata a fornire alle altre direzioni dell’agenzia concernono: - il profilo del consumatore la definizione e caratterizzazione del target di comunicazione la verifica di ipotesi di strategia di comunicazione la selezione e valutazione delle prime ipotesi creative 12 L’AGENZIA: LA COPY STRATEGY Direzione creativa AZIENDA Dir. mktg Creativi • art director • copy director • coppia creativa (art + copy) PROPOSTE CREATIVE STRATEGIA Direzione ricerche Direzione Contatto Account • director • supervisor •executive Direzione media PRODUZIONE STAMPA/TV 13 L’ISTITUTO DI RICERCA • L’azienda (direzione mktg) e l’agenzia (reparto contatto, reparto creativo), hanno l’esigenza di conoscere il mercato (il consumatore finale, il trade, …) per ridurre i rischi decisionali connessi all’implementazione di un’azione di mktg (modificazione di una o più variabili del mktg mix) • azienda ed agenzia non dispongono di risorse interne per mettersi in contatto diretto con il mercato al fine di conoscerne esigenze, comportamenti, atteggiamenti e di identificare anticipatamente il modo in cui verrà accolta dal mercato l’azione di mktg in via di implementazione • l’istituto di ricerca si configura come il tramite tra azienda / agenzia e mercato: attraverso la ricerca di mktg l’azienda può ascoltare la voce del consumatore 14 L’STITUTO DI RICERCA AZIENDA ISTITUTO DI RICERCA AZIONI DI MKTG ? AGENZIA SI / NO M E R C A T O 15 L’STITUTO DI RICERCA A Z I E N D A / A G E N Z I A D I R E Z G E N E R A L E DIREZIONE RICERCHE QUANTITATIVE Reparto codifica Reparto E.D.P. DIREZIONE RICERCHE QUALITATIVE D I R E Z I O N E F I E L D capozona INTERVISTA TORI reclutatori PSICOLOGI M E R C A T O 16 IL MARKETING attività di analisi, organizzazione, programmazione e controllo delle risorse, delle politiche e delle attività aziendali finalizzate a soddisfare necessità e desideri di determinati gruppi di consumatori (target) nel conseguimento di un profitto aziendale 17 MARKETING Analisi Organizzazione Programmazione Controllo POLITICHE DI MKTG RISORSE AZIENDALI Attività aziendali Investimenti aziendali PROFITTO AZIENDALE CONSUMATORI Desideri Necessità 18 IL MARKETING GESTIRE UN’AZIENDA IN CHIAVE DI MARKETING SIGNIFICA • ottimizzare le risorse (produttive e commerciali) • per rispondere adeguatamente al mercato (mercato = competitors, trade, consumatori) • e migliorare in tal modo i propri risultati economici UN’AZIENDA MKTG ORIENTED DIRIGE L’OFFERTA DEI SUOI PRODOTTI SEGUENDO – ANTICIPANDO - I DESIDERI DEI CLIENTI = intermediari commerciali (G.D.O., grossisti, dettaglianti, ….) CONSUMATORI FINALI 19 LE VARIABILI DEL MKTG MIX Le più importanti scelte di investimento che deve effettuare un’azienda mktg oriented per i propri prodotti di largo consumo riguardano sei aspetti fondamentali, che costituiscono le principali variabili del marketing mix • prodotto • pack • prezzo • personnel selling • place • promotion Cosa offrire (prodotto in senso stretto) A chi offrirlo (target di riferimento) Come vestire il prodotto per renderlo attraente Remunerativo per l’azienda Competitivo nei confronti della concorrenza Come incentivare la forza vendita In quali canali distributivi inserire il prodotto Con quali pubblicità influenzare il mercato 20 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: IL PRODOTTO Ogni prodotto esprime le proprie FAB • FEATURES Le caratteristiche fisiche e tecniche da cui origina la sua performance • ADVANCES I vantaggi che il prodotto presenta rispetto alla concorrenza • BENEFITS I benefici, razionali ed emotivi, che il prodotto offre al consumatore L’acquisto di un prodotto scatta quando i vantaggi del prodotto incontrano i bisogni (e quindi i benefits percepiti) del consumatore La qualità del prodotto non è che l’insieme dei vantaggi – benefici di questo 21 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: IL PACKAGING Il pack è il primo veicolo di immagine del prodotto che il consumatore incontra presso il punto vendita (p.v.) Il pack deve pertanto essere ricco di valenze espressive, anticipando i plus di prodotto ad un duplice livello • FUNZIONALE Protezione-conservazione-igiene Praticità di apertura-chiusura Scarso ingombro (stockaggio) Ecologia • AFFETTIVO/ Potere attrattivo (appeal) esercitato attraverso i codici colore, la grafica, il lettering, il visual SIMBOLICO 22 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: IL PREZZO È il valore espresso in unità di moneta che i contraenti attribuiscono al prodotto all’atto dello scambio, in un certo momento, in un certo luogo, per un dato uso, per un determinato cliente. Conseguentemente: • i prezzi variano a seconda dei diversi canali di distribuzione, dell’influsso stagionale e del luogo di scambio • in alcuni prodotti semi-lavorati il prezzo del prodotto può variare in funzione della tipologia del cliente (forza contrattuale, usi e abitudini, …) 23 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: IL PERSONNEL SELLING La forza vendita può essere esterna o interna all’azienda. In linea generale, se il prodotto è tradizionale e semplice la vendita (ossia il piazzamento presso i canali distributivi) può essere appaltata a un terzo (ad es. un grossista con una propria rete di vendita). Al contrario, se il prodotto è selettivo e particolare l’azienda si basa su una propria forza vendita interna. In ogni caso, la forza vendita va opportunamente stimolata ed incentivata, affinchè sia motivata al piazzamento del prodotto I principali mezzi di incentivazione di cui l’azienda dispone sono: • convincimento circa i vantaggi competitivi del prodotto • addestramento/formazione alla vendita • adeguata remunerazione • serie variegata di “benefit” (premi in denaro, viaggi, …………) 24 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: IL PLACE I canali distributivi in cui il prodotto viene piazzato sono un veicolo di immagine del prodotto stesso e vanno selezionati in funzione del target cui il prodotto si rivolge. Nei casi in cui il prodotto è un bene di largo consumo che si rivolge ad un target ampio ed eterogeneo la sua distribuzione tenderà ad essere quanto più capillare possibile (G.D.O.) – criterio quantitativo: massima reperibilità e accessibilità Nei casi in cui il prodotto è un bene “particolare” che si rivolge ad un target qualificato la sua distribuzione tenderà ad essere più selettiva (p.v. specializzati) – criterio qualitativo: immagine elevata, qualità percepita 25 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: LA PROMOTION Sotto la denominazione “promotion” vengono riassunte tre componenti fondamentali: • la pubblicità, finalizzata a conferire un preciso posizionamento al prodotto in grado di attrarre e motivare all’acquisto una quota di consumatori (il target di comunicazione) • la promozione, finalizzata a fidelizzare il consumatore e/o ad aumentare la frequenza degli atti di acquisto del prodotto, contrastando le azioni della concorrenza (sconti, gift in pack, raccolta punti, ….) • le pubbliche relazioni finalizzate a trasmettere all’esterno un’immagine positiva dell’azienda e del suo operato 26 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: LA PUBBLICITA’ La comunicazione pubblicitaria costituisce per l’azienda il principale mezzo attraverso cui conferire al proprio prodotto un’immagine che sia, al tempo stesso: • attraente per il consumatore, ossia in grado di soddisfare i suoi desideri e bisogni • distintiva rispetto ai competitors, ossia in grado di offrire evidenti vantaggi competitivi e benefits peculiari di ordine razionale e/o emozionale L’immagine di prodotto sedimentatasi nel target, ossia il risultato delle sue FAB vissuto dal consumatore come appealing e distintivo rispetto al panorama competitivo, rappresenta il “posizionamento del prodotto” (“brand positioning”) 27 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: LA PUBBLICITA’ Nella progettazione e definizione della comunicazione pubblicitaria l’azienda deve preventivamente stabilire: • il target primario di comunicazione, ossia la quota di consumatori cui il messaggio intende primariamente rivolgersi (uomini vs. donne; giovani vs. maturi; responsabili acquisti vs. consumatori finali, ……) il target di comunicazione non necessariamente coincide con il target di prodotto (es.: comunicazioni Ferrero o Kellogg’s rivolte alle madri r.a. per rassicurarle circa la bontà/qualità/genuinità di prodotti destinati ai bambini) • la risposta finale desiderata, in genere – ma non sempre – l’acquisto ed il consumo di un bene o servizio 28 LE VARIABILI DEL MKTG MIX: LA PUBBLICITA’ Il modello della gerarchia degli effetti della comunicazione ipotizza sei fasi ideali per la comunicazione di successo: 1. la consapevolezza, creare notorietà del prodotto anche solo mediante la ripetizione di semplici messaggi 2. la conoscenza, creare un’immagine di prodotto (brand personality – brand character) 3. il gradimento, incrementare l’appeal del prodotto sottolineandone i benefits 4. la preferenza, comunicare i vantaggi competitivi del prodotto 5. la convinzione, consolidare nel consumatore la convinzione circa la necessità, per lui, di quel prodotto 6. l’acquisto, spingere all’azione il potenziale acquirente, evitando che la sua decisione venga rinviata nel 29 tempo, anche mediante iniziative promozionali LE VARIABILI DEL MKTG MIX Le più importanti scelte di investimento che deve effettuare un’azienda mktg oriented per i propri prodotti di largo consumo riguardano sei aspetti fondamentali, che costituiscono le principali variabili del marketing mix • prodotto • pack • prezzo • personnel selling • place • promotion Cosa offrire (prodotto in senso stretto) A chi offrirlo (target di riferimento) Come vestire il prodotto per renderlo attraente Remunerativo per l’azienda Competitivo nei confronti della concorrenza Come incentivare la forza vendita In quali canali distributivi inserire il prodotto Con quali pubblicità influenzare il mercato 30 LE VARIABILI DEL MKTG MIX Al fine di ridurre i rischi sottesi alle scelte di investimento, ossia alla modificazione di una o più variabili del marketing mix, l’azienda mktg oriented necessita di informazioni sul proprio mercato attuale e potenziale che diano risposta a quesiti del tipo: variabile del mix nuovo prodotto prodotto esistente prodotto che prodotto risponde meglio ai bisogni emergenti? a quali consumatori posso proporlo? come posso migliorare il mio prodotto? Come posso ampliare il mio parco consumatori? packaging personnel selling quale confezione rende il come posso migliorare prodotto più attraente? l’attuale confezione? quale prezzo è remunerativo che conseguenze avrò per me e competitivo sul mercato? se lo abbasso-aumento? come incentivare la forza vendite affinchè sia molto motivata? place promotion qual è la distribuzione ottimale? qual è la migliore pubblicità? prezzo come migliorare il place? devo cambiare l’adv? 31 LE VARIABILI DEL MKTG MIX La larga maggioranza delle scelte di investimento aziendali riguarda prodotti già da tempo presenti sul mercato, che quindi hanno un’immagine consolidata nella mente del consumatore Sulle caratteristiche concrete e sull’immagine sedimentata del prodotto esistente si innestano le azioni di mktg su una o più delle variabili del mix, spesso tendenti a modificare il posizionamento del prodotto L’azienda ha dunque necessità di conoscere a fondo il posizionamento del proprio prodotto, ossia di disporre di informazioni approfondite circa: • il profilo del target (socio demografico, psicografico, per stili di vita, ..) • il modo in cui il target, proprio e della concorrenza, percepisce e vive il prodotto • i vantaggi e i benefits attribuiti al prodotto, in assoluto e vs.i competitors • i bisogni soddisfatti e insoddisfatti dal prodotto 32 • l’immagine globale dell’azienda e il ruolo giocato nell’identità di prodotto L’EVOLUZIONE DEGLI STUDI DI MERCATO ANNI ’50 – ‘60 ANNI ’70 – ‘80 Il mercato è, per l’azienda in fase di sviluppo (boom), un tutto unico e indifferenziato. Ciò che conta è produrre perché il consumatore è pronto ad acquistare L’azienda è consapevole che esistono consumatori, e quindi bisogni, differenti all’interno del mercato. Occorre dunque individuare i “segmenti” di consumatori a cui rivolgersi offrendo un prodotto che li soddisfi Le informazioni che l’azienda chiede si riducono quindi a: • qual è la dimensione del mercato • qual è il tasso di crescita del mercato • qual è la quota di mercato dell’azienda Le informazioni che l’azienda chiede diventano: • quali sono le dimensioni dei “segmenti” di mercato • qual è il tasso di crescita di ogni segmento • qual è la quota di mercato dell’azienda in ogni segmento ANNI ’90 Ogni consumatore è diverso dagli altri (“segment of one”) e manifesta bisogni diversi lungo l’arco della sua vita. La soddisfazione del consumatore (customer satisfaction) si ottiene solo con la ”personalizzazione” dei prodotti Le informazioni di cui l’azienda ora necessita sono: • data base clienti • lifetime value • livello di customer satisfaction 33 LIFETIME VALUE APPROACH £ AUTOMOBILI 18 25/30 40/50 over 60 VITA £ PANNOLINI Nei periodi di maggiore ricettività della mamma messaggi personalizzati e “stringenti” (mailing cadenzati a focalizzazione progressiva) -6 -3 PARTO +3 +6 l_________l__________l__________l_________l Liste prenatali 20 40 VITA 34 FONTI E SISTEMI INFORMATIVI L’azienda mktg oriented deve acquisire una serie di informazioni, a differenti livelli, per usufruire di: • parametri attendibili utili per la sua pianificazione di lungo periodo • supporti oggettivi che possano configurarsi come aiuti nella definizione del suo processo decisionale sulle azioni specifiche da compiere sul mktg mix L’azienda necessita pertanto di informazioni: A LIVELLO MACRO A LIVELLO MICRO A LIVELLO AD HOC • evoluzione e trasformazione socio-economica del Paese • dati e previsioni sul commercio estero • censimento e variazioni della popolazione • • • • • • • • dimensioni e tendenza dei mercati consumi familiari di prodotti e media segmentazione della popolazione attuale e potenziale sul consumatore (proprio e della concorrenza) sul trade (proprio e della concorrenza) sui canali distributivi (propri e della concorrenza) sul prodotto (proprio e della concorrenza) 35 sulla comunicazione (propria e della concorrenza) LA RICERCA DI MKTG la ricerca di mktg è solo una delle fonti informative di cui l’azienda si può avvalere nel corso del processo decisionale sulle azioni specifiche da compiere sul mktg mix e come tutte le fonti informative va intesa solo come uno dei possibili aiuti per ridurre il rischio decisionale, mai come “il verbo” a cui demandare la decisione La voce del consumatore è un elemento importante, che è indispensabile ascoltare. Ma è solo una componente di un processo decisionale più ampio 36 LA RICERCA DI MKTG LA RICERCA DI MKTG NON SERVE SEMPRE E COMUNQUE ma solo quando mancano informazioni oggettive ed esaurienti per ridurre il rischio decisionale relativamente ad aspetti del mktg mix realmente importanti in quel momento 37 LA RICERCA DI MKTG • Attraverso la ricerca sul consumatore, l’azienda può CONOSCERE PER DECIDERE • Capire quali sono i prodotti che il mercato richiede • Anticipare le richieste del mercato • Attivare bisogni latenti 38 GENESI DELLA RICERCA DI MKTG DIREZIONE MARKETING DIREZIONE SERVIZI MKTG • avverte un’esigenza informativa per affrontare un problema di mktg • verifica, analizzando la memoria storica dell’azienda, se e in che misura informazioni preesistenti soddisfino l’esigenza informativa • informa la direzione servizi mktg di tale esigenza specificando: - le informazioni di cui necessita - le ragioni che conducono alla richiesta - l’azione di mktg che è in atto - gli obiettivi di mktg che attraverso tale azione si intendono conseguire • redige il progetto di ricerca specificando: - le informazioni ricevute dalla dir. mktg - gli obiettivi di ricerca (informazioni che la Direzione mktg si attende) - l’action standard (soglia a cui l’azione di mktg verrà implementata) 39 GENESI DELLA RICERCA DI MKTG DIREZIONE SERVIZI MARKETING ISTITUTO DI RICERCA DI MARKETING • individua l’approccio metodologico • riceve il briefing cercando di acquisire • individua l’istituto/i più qualificati a condurre l’indagine e/o lo strumento/i specifico più opportuno • redige il progetto in cui traduce le esigenze informative in obiettivi di ricerca, propone una metodologia, indica i tempi e costi della ricerca di ricerca più adeguato per rispondere alle esigenze informative del mktg • convoca l’istituto e effettua il briefing • valuta il/i progetti di ricerca • sceglie la proposta che ritiene più rispondente alle esigenze e più adeguata nel rapporto costo/benefici • segue il fieldwork • traduce i risultati in indicazioni operative per la direzione mktg (a.s.) tutte le informazioni utili per la stesura del progetto di ricerca • redige lo strumento di raccolta dati ed effettua il briefing agli intervistatori • svolge il lavoro sul campo (fieldwork) • interpreta/elabora i dati e presenta i risultati al cliente consegnandogli il rapporto finale 40 L’ACTION STANDARD l’action standard (standard per agire) è il valore, stabilito precedentemente all’effettuazione della ricerca di marketing, che costituisce la soglia per l’implementazione dell’azione di marketing L’action standard rappresenta “le condizioni che si devono verificare” nella ricerca sul consumatore affinchè l’azione di mktg venga attivata Dette “condizioni” variano in funzione degli obiettivi di mktg che l’azienda intende conseguire attraverso l’azione di mktg ma generalmente ineriscono i seguenti aspetti rilevati nella ricerca: • la “intention to buy” (intenzione d’acquisto) • il “giudizio overall” (gradimento complessivo) • il “profilo di immagine” (uno o più items di immagine) 41 L’ACTION STANDARD: gli indicatori nello strumento di r.d. Se dovesse trovare questo prodotto nel suo supermercato abituale pensa che lo comprerebbe? intention to buy certamente si probabilmente si non so probabilmente no certamente no Complessivamente, quanto le piace questo prodotto? giudizio overall profilo di immagine 5 4 3 2 1 molto abbastanza né abbastanza né poco poco per niente 5 4 3 2 1 Mi dica il suo grado di accordo a ciascuna di queste definizioni del prodotto date da altre intervistate - è un prodotto genuino è un prodotto buono è un prodotto moderno ………………………….. 5 4 3 2 42 1 L’ACTION STANDARD: alcuni esempi azione di marketing • cambiamento migliorativo della formula di prodotto • cambiamento peggiorativo della formula di prodotto • cambiamento del pack obiettivi di mktg action standard • aumentare le vendite • migliore performance della nuova formula alla intention to buy • aumentare il gradimento • migliore performance della nuova formula al giudizio overall • risparmio produttivo nel • performance della nuova mantenimento del venduto formula pari a quella vecchia alla int. to buy • aumentare il gradimento • aumentare la visibilità a scaffale • comunicare meglio un tratto di immagine del pr. • migliore performance del nuovo pack al g.o. • maggiore impatto del nuovo pack • migliore performance 43 del nuovo pack al profilo di immagine LA RICERCA DI MKTG: QUALI Area preconscia, non direttamente verbalizzabile: atteggiamenti Area conscia, direttamente verbalizzabile: opinioni, comportamenti, conoscenze, percezioni 44 LA RICERCA DI MKTG: QUALI OPINONI, COMPORTAMENTI, CONOSCENZE, PERCEZIONI ATTEGGIAMENTI Sono direttamente verbalizzabili. Sono aperte e modificabili. Variano da persona a persona Non sono direttamente verbalizzabili. Si modificano lentamente. Sono comuni a gruppi omogenei Possono essere rilevate con domande dirette (i questionari) Si indagano con approfondimenti psicologici e tecniche proiettive (colloqui, gruppi) Richiedono campioni numericamente limitati ma accuratamente selezionati/stratificati Richiedono campioni statisticamente rappresentativi della popolazione di riferimento 45 LA RICERCA QUALITATIVA STUDIA GLI ATTEGGIAMENTI MEDIANTE COLLOQUI INDIVIDUALI E/O DISCUSSIONI DI GRUPPO CONDOTTI DA UNO PSICOLOGO SU CAMPIONI NUMERICAMENTE LIMITATI MA ACCURATAMENTE SELEZIONATI “atteggiamento” = • elemento dinamico che sta alla base dei comportamenti • valutazione tendenzialmente globale e relativamente durevole di un “oggetto”, che esprime quanto piace quell’oggetto che influisce sui comportamenti ma non è predittivo dei comportamenti 46 LA RICERCA QUALITATIVA CI DICE QUALI ATTEGGIAMENTI EMERGONO NEI CONFRONTI DI UN “OGGETTO” E CI FORNISCE INDICAZIONI SU COME E A QUALI CONDIZIONI E’ POSSIBILE MODIFICARLI NELLA DIREZIONE DESIDERATA DALL’AZIENDA creando i presupposti essenziali perché si attivi nel consumatore il comportamento voluto, MA NON CI PUO’ DIRE QUANTI CONSUMATORI ATTIVERANNO QUEL COMPORTAMENTO 47