Allegato B) SCHEDA PROGETTO AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI RT2C00039 Codice regionale: Responsabile del progetto: Paola Landi - Coordinatore di progetti: Paola Gabrielli CARE PEOPLE – To cure and to care Descrizione del contesto territoriale L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi integra il Sistema Sanitario Toscano e l’Università degli Studi di Firenze e pone le attività legate all’assistenza sanitaria, alla didattica e alla ricerca sotto il comune denominatore del to care, ossia avere interesse, premura, attenzione, non soltanto cure cliniche (to cure) verso il cittadino, nei confronti del quale la presa in carico vuole essere globale, cioè rivolta alla persona bisognosa di cure considerata nei vari aspetti che la riguardano, secondo il modello bio-psico-sociale. A tal fine l’attenzione verso il cittadino ha inizio al suo primo accesso all’approssimarsi delle strutture e si esprime attraverso una accoglienza cortese e puntuale, calata sulle reali esigenze espresse dallo stesso. L’ Azienda, nell’ambito dell’assistenza sanitaria, eroga prestazioni complesse e specialistiche ad alta specializzazione di ambulatorio, di ricovero ed attività di emergenza-urgenza e si configura come un riferimento a livello di Area Vasta, regionale e nazionale, ma anche locale, ossia del territorio comunale su cui si estende: il quartiere 5. Quest’ultimo rappresenta, secondo i dati rilevati dall’Ufficio Statistica Associato dell’area fiorentina, il più popoloso del Comune di Firenze con una popolazione di 108.631 di cui 19.340 stranieri e 27.652 di anziani sopra i 65 anni. E’ intuibile, da questi dati, il possibile rischio di marginalità economica, sociale e di difficoltà di accesso ai servizi socio-sanitari territoriali considerato che questi ultimi risultano frazionati ed estesi su un territorio comunale molto ampio, all’interno del quale la “cittadella di Careggi” rimane il riferimento principale per l’assistenza sanitaria, disponendo al suo interno di tutte le specialistiche dell’ambito. In questo contesto, l’Azienda Careggi sostiene e promuove i principi di cittadinanza attiva e di solidarietà sociale con azioni precise, tra le quali, la stipula di protocolli d’intesa con le varie associazioni di volontariato che svolgono, secondo il loro mandato, attività di supporto e sostegno agli utenti o ai loro accompagnatori all’interno dei reparti dell’area ospedaliera ed offre, inoltre, iniziative a carattere socio culturale, quali concerti, mostre di arte, incontri a tema rivolti sia ai degenti che ai cittadini in generale. L’obiettivo fondante la Mission aziendale è il raggiungimento del più elevato livello di risposta alla domanda di salute, intesa come recupero e mantenimento della salute fisica, psichica e sociale, in un processo che includa in modo inscindibile la didattica, intesa come strumento di costruzione e miglioramento delle competenze degli operatori e dei soggetti in formazione (…) per cui diviene fondamentale l’ambito della ricerca universitaria, volta al continuo progresso delle risorse cliniche e biomediche. L’attività dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi espressa in numeri è la seguente: Allegato B) Superficie Edifici Posti letto Sale operatorie Ambulatori Laboratori analisi Ricoveri ordinari Ricoveri Day Hospital Accessi di Pronto Soccorso Prestazioni ambulatoriali Personale dipendente Collaboratori in libera professione Bilancio 60 ettari 33 circa 1500 35 61 20 55.600 68.000 Circa 135.000 Circa 11.000.000 Circa 5800 persone Circa 110 Circa 600 milioni di euro all’anno Dalle cifre sopra esposte è intuibile che assuma grande rilievo per l’Azienda la giusta attenzione al concetto del to care in ogni attività rivolta al cittadino: la cura dell’accoglienza e orientamento che può raccordarsi ai bisogni di informazione, alfabetizzazione ed educazione sanitaria, semplificazione dei rapporti e degli aspetti amministrativi, che accompagnano l’iter diagnostico terapeutico dell’utente, definito dai sanitari, dal suo primo ingresso (prenotazione, visita, accertamenti diagnostici, ricovero, degenza) alla dimissione (follow up, richiesta documentazione sanitaria, richiesta e ritiro esami diagnostici). Spesso a causa della quantità, della qualità e varietà delle fonti di informazione sulla salute ed alla loro accessibilità si crea una certa disuguaglianza fra cittadini in base al livello di alfabetizzazione sanitaria che possiedono. Studi effettuati dall’Osservatorio sulla Comunicazione Sanitaria di Pisa (OCS) hanno evidenziato che l’alfabetizzazione sanitaria del cittadino, definita anche Health Literacy, è un determinante per la salute, poiché incide direttamente sull’accesso e la fruizione dei servizi sanitari, ed è definita infatti come la capacità del cittadino di ottenere, elaborare e capire informazioni sanitarie di base per accedere correttamente alle prestazioni sanitarie e promuovere un sano stile di vita; per questo agevolare l’accesso ai servizi rientra negli “impegni di comunicazione” delle aziende sanitarie verso la collettività come lo è agire secondo i principi di qualità, equità, trasparenza e semplificazione. In quest’ottica il modello di accoglienza negli anni è stato un importante supporto all’attività sanitaria. Attualmente però, nonostante la professionalità del personale addetto al front- line, opportunamente formato, che ha garantito servizi di ottimo livello agli utenti dell’AOUC, nel rispetto della trasparenza e della accessibilità con una buona soddisfazione da parte degli utenti, diviene difficile rispondere alla sfida che pone un contesto sempre più complesso e alla crescente domanda di semplificazione e snellimento delle procedure di accesso ai servizi sanitari. Si è resa necessaria, pertanto, una nuova organizzazione che sia più funzionale alle esigenze dell’utenza: quindi unificare l’accesso alle strutture di erogazione ai servizi, che ancora avviene tramite una rete di punti prenotazione e di accettazione distribuiti su tutta l’area occupata dal presidio ospedaliero, ed ottimizzare così anche il numero degli operatori dedicati a queste funzioni. Contemporaneamente, già da alcuni anni e a tutt’oggi, l’Azienda OspedalieroUniversitaria Careggi ha intrapreso una importante ristrutturazione edilizia, volta a rendere migliore il confort , moderni e funzionali gli spazi dedicati all’assistenza e alle Allegato B) attività di supporto. Al fine di rappresentare non solo un ospedale dove si erogano prestazioni sanitarie di alta specialità e altissima professionalità, ma anche una struttura ricettiva moderna e funzionale volta ad offrire una migliore accoglienza, è stato concepito un edificio, il NIC (Nuovo Ingresso Careggi)- Centro Servizi, che si configura come un Centro Unico di accoglienza, e rappresenta l’importante intervento fatto per migliorare la qualità nei confronti dell’utenza. E’ questo il motivo per cui, nei progetti degli ultimi anni, l’Azienda ha ritenuto prioritario realizzare un punto unificato, per assicurare agli utenti facilità di accesso alla molteplicità di servizi amministrativi connessi alle attività sanitarie esistenti. Destinatari principali del progetto sono evidentemente coloro che fruiscono delle prestazioni sanitarie ospedaliere, sia in regime di ricovero che ambulatoriali, ma anche i familiari che accompagnano i pazienti o che si recano in ospedale per rendere visita a un proprio congiunto. Utenti, spesso, in stato di difficoltà emotiva e fisica, anziani, stranieri e quindi è necessaria un’accoglienza cortese e puntuale, calata sulle reali esigenze espresse dagli utenti. Data la caratteristica universitaria che contraddistingue Careggi a questi destinatari principali dei servizi si aggiungono gli studenti, i docenti, i ricercatori che frequentano l’area ospedaliera, sia in maniera continuativa o saltuariamente nell’ambito della frequenza a corsi universitari o di aggiornamento specialistici, convegni e seminari. Quindi, non più molteplici punti di accesso, frammentati e disomogenei tra loro, ma un Centro, strutturale ed organizzativo, quale strumento che accoglie e semplifica al cittadino l’accesso alle prestazioni sanitarie nell’ambito del percorso diagnosticoterapeutico definito dai sanitari e che offre anche, all’utenza interessata all’ambito un punto di accoglienza, un Info-point del DIPINT (Dipartimento Ricerca e Integrazione che afferisce all’Università degli Studi). Infine la struttura accoglie anche altri servizi, richiesti dai cittadini stessi attraverso la rilevazione promossa dall’Azienda, effettuata con distribuzione di un questionario l’anno scorso: un punto di ristoro, uno spazio rivolto alla lettura “leggere per stare meglio”, con libri offerti da volontari, ed un’area dedicata all’allattamento e alla cura della mamma con il bambino, allestito con un divano e fasciatoio. In particolare, oltre agli spazi sopra esposti, il Centro unificato del NIC dispone di servizi di accoglienza e orientamento afferenti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, Ufficio Rilascio Cartelle Cliniche, Accettazione Amministrativa e Spedalità Stranieri, sportelli per l’attivazione della Carta Elettronica Sanitaria (CSE) e del Fascicolo Elettronico (FSE), inoltre è presente uno sportello dedicato agli utenti interni per il rilascio della Carta Operatore (CO). Negli spazi del NIC da quest’anno sono attivi anche i Totem “punto SI”, che erogano servizi e informazioni e dove, con la CSE attivata, il cittadino può consultare e stampare i referti sia dal totem che dal pc e può scaricare gratuitamente la App Careggi Smart Hospital: pensata e sviluppata per facilitare proprio il rapporto con i cittadini e offrire nuovi canali di comunicazione e nuove modalità di accesso alle informazioni e ai servizi sanitari digitali in totale mobilità; attivando la App è possibile accedere ai propri referti sul tablet o smartphone in tempo reale. Si sottolinea l’importanza dell’attivazione della Carta Sanitaria Elettronica, quale strumento che svolge contemporaneamente più funzioni: Carta nazionale dei servizi (Cns), Tessera sanitaria nazionale (Ts), Tessera europea di assicurazione malattia (Team), Tesserino del codice fiscale, Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Il progetto CSE della Regione Toscana ha reso possibile un sistema per acquisire, aggiornare e Allegato B) consultare i dati sanitari più vicino alle attuali esigenze dei cittadini e semplificare l’esercizio del diritto alla salute in ogni momento del loro percorso sanitario. L’obiettivo è stato ed è quello di permettere ad ogni cittadino l’accesso facile e sicuro ai propri dati sanitari presenti nel Servizio Sanitario Regionale attraverso la rete internet nel rispetto della privacy: la Carta contiene un certificato digitale che consente l’identificazione certa della persona. Per usare la Carta Elettronica Sanitaria, consultare il proprio fascicolo sanitario ed accedere ai propri dati sanitari e a tutti i servizi disponibili, è necessario attivarla recandosi personalmente presso uno degli sportelli allestiti dalle aziende sanitarie o ospedaliere toscane, oppure nelle farmacie aderenti. Il contributo dato dai giovani del Servizio Civile, nei precedenti progetti (Cup-One, Smart, Stargate) è stato determinante per il buon avvio ed esito del progetto della Carta Sanitaria; infatti durante la loro attività in azienda si è avuto un consistente aumento delle attivazioni mentre una forte diminuzione è coincisa con il termine del loro servizio.I giovani di Servizio Civile non possono attivare in autonomia le Carte o sostituirsi al personale dipendente: il loro ruolo, arricchito da una formazione specifica sull’argomento, è principalmente legato alla informazione e all’orientamento dell’utenza rispetto alla possibilità di attivazione e alle modalità del suo utilizzo, insieme al supporto nell’uso dei Totem-Punti SI. Inoltre forniscono informazioni di base (non sanitarie) utili in ingresso per orientare l’utente sia dal punto di vista logistico che dei percorsi sanitari. Il supporto dei volontari ha dato un forte contributo, non solo per l’attivazione, ma anche per la semplificazione dei servizi amministrativi e dell’accesso alle informazioni. Il ruolo di Careggi, grazie anche al Servizio Civile, è stato significativo proprio per questa azione informativa e di supporto svolta nei confronti dei cittadini insieme ad un miglioramento dei servizi di accoglienza e di orientamento nella Nuova struttura NIC ed è il motivo principale che rende necessario confermare questa presenza dando continuità al progetti e potenziando questi servizi che tengano di conto l’importanza della relazione quale strumento di miglioramento della qualità resa al cittadino utente. La qualità del lavoro effettuato dagli addetti ai servizi di accoglienza del NIC, dagli operatori dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, supportati dai ragazzi del Servizio Civile, dimostra come l’attenzione alla qualità dell’accoglienza, della relazione e della comunicazione ha ridotto sensibilmente il numero dei reclami in favore di un aumento delle prese in carico, con conseguente risparmio per l’Azienda e soddisfazione per l’utenza.La crescita degli interventi diretti a favore del cittadino, riferiti all’insieme delle prese in carico, ha portato ad un aumento delle proposte di intervento scaturite dalle medesime. Ulteriore indice di miglioramento dei rapporti con l’utenza deriva anche dall’incremento assoluto dei ringraziamenti: 231 nel 2013 contro i 203 del 2012 e 165 del 2008. Si rileva chiaramente che i ringraziamenti sono superiori ai reclami (circa 80% in più nell’ultimo anno) evidenziando come spesso la vera e propria presa in carico avvenga ben prima della manifestazione diretta dell’esigenza di intervento da parte del cittadino.L’aspetto dell’accoglienza, della relazione e della comunicazione sono indicatori della qualità dell’operato delle aziende sanitarie e, come possiamo rilevare dai grafici sottostanti, riferiti ai dati di Careggi, si vede che su 109 reclami 112 interessano proprio questo aspetto, anche se quasi il 50% di questi riguardano i rapporti medico-paziente.In generale le criticità emerse dagli aspetti dei reclami e dalle segnalazioni sono raggruppabili come di seguito riportato: Allegato B) CRITICITA’ 1- ASPETTI RELAZIONALI 2- UMANIZZAZIONE 3- INFORMAZIONI 4TEMPI DI ATTESA ACCESSIBILITA’ 5ASPETTI ALBERGHIERI COMFORT 6- STRUTTURE E LOGISTICA 7- ASPETTI BUROCRATICI AMMINISTRATIVI 8ASPETTI TECNICO PROFESSIONALI TOTALE – N. 2013 112 0 31 13 E 2 1 8 – 14 181 Considerato che gli aspetti relazionali/organizzativi sono meglio aggredibili attraverso azioni di miglioramento, è comprensibile, grazie ai dati sopra, quanto sia necessario continuare il processo di miglioramento dell’accoglienza avviato anni addietro e risultato talmente utile da dover riproporre, affinando sempre più gli strumenti tecnico informatici volti a semplificare l’accessibilità ai servizi, e quelli di comunicazione e relazione con l’utente: l’aspetto del to care deve accompagnare l’utenza dal suo accesso alle strutture e seguirne il percorso durante tutta la permanenza e fruizione dei servizi. E’ interessante l’importanza attribuita alle “relazioni” da accreditati studi internazionali sui determinanti della salute; è stato rilevato che “il mutuo sostegno e le buone relazioni sociali danno un importante contributo alla salute (…) i sistemi relazionali di sostegno possono favorire modalità comportamentali più salubri “ (Wilkinson e Marmot, 2003:33). Inoltre data la sempre maggior complessità dell’ambito sanitario e il conseguente aumento dei bisogni da parte dell’utenza si rende necessario superare il modello assistenzialistico tipico dei decenni passati e favorire la partecipazione attiva del cittadino sui temi riguardanti la salute, favorendo la sua alfabetizzazione sanitaria attraverso il coinvolgimento attivo; perciò si rende indispensabile proseguire questo percorso già proficuamente attivato con la presenza dei volontari attraverso la continuità dei progetti del servizio civile. Obiettivi del progetto: Il presente progetto intende migliorare l’accessibilità alle prestazioni di assistenza ospedaliera incidendo positivamente, attraverso la ridefinizione del processo di accoglienza della struttura ospedaliera, sugli aspetti legati all’umanizzazione delle cure ed alla risposta ai bisogni di informazione, comunicazione, orientamento e accompagnamento della cittadinanza-utenza. L’accesso in un punto unico significa nei confronti dei cittadini e utenti offrire servizi più orientati all’utenza e alle loro esigenze, capaci di facilitarne l’accesso e di contribuire ad aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle potenzialità del Servizio Sanitario Regionale, alzando il livello di alfabetizzazione sanitaria negli utenti, anche attraverso strumenti di comunicazione innovativi (CSE, App, Totem, ecc) e aumentare l’offerta informativa su più canali (sportelli, telefoni, internet, opuscoli). L’attività istituzionale del Centro unificato servizi è presieduta dal personale dipendente, mentre l’aspetto tipicamente relazionale, di orientamento e umanizzazione sarà affidata (con la supervisione degli Operatori di Progetto e in contatto stretto con tutti gli Allegato B) operatori) anche ai giovani del servizio civile, che avranno così l’occasione, a loro volta, di acquisire competenze specifiche nell’ambito dell’accoglienza e dell’ambito sanitario. L’obiettivo generale è favorire proprio l’accoglienza e l’accesso alle strutture sanitarie dei cittadini con un’attenzione particolare alle persone più in difficoltà; una delle attività consiste nel riconoscere i soggetti con maggiore disagio e la loro “presa in carico” che si traduce nell’accompagnamento degli utenti presso le strutture ospedaliere dove, molte volte, reperire un ambulatorio per una persona in difficoltà, può risultare logisticamente difficile. L’utente disorientato o in condizioni di disagio quando accede alle strutture dell’azienda, può richiedere informazioni e orientamento sulla ubicazione dei Padiglioni, sulle modalità di accesso ai servizi, nonché essere materialmente accompagnato: il volontario può agevolare la camminata o spingere la carrozzina. In tal modo le persone con deficit motorio o visivo potranno utilizzare le strutture sanitarie, sempre meglio accolti, orientati ed accompagnati per raggiungere nei tempi più brevi il servizio ed avere una risposta concreta ai loro bisogni. Queste iniziative favoriscono una maggiore equità di accesso ai servizi sanitari e alle cure da parte delle persone più svantaggiate: disabili, anziani e chi è affetto da particolari patologie invalidanti, stranieri, che insieme all’attenzione verso l’alfabetizzazione sanitaria garantiscono all’utenza la conoscenza dei percorsi corretti , fornendo informazioni di base che aumentano la competenza nell’utilizzo dei servizi sanitari. Il progetto si pone i seguenti obiettivi specifici: • Accoglienza centrata sui bisogni dell’utente, prendersi cura, to care, attraverso l’attenzione alla persona e alle condizioni fisiche ed emotive che presenta, dare l’ascolto e con gentilezza offrire il proprio sostegno. • Dare continuità al processo di attivazione della Carta Sanitaria Elettronica e FSE: fare conoscere i benefici e le potenzialità dello strumento agli utenti. • Supportare l’utente nell’accesso ai propri dati attraverso gli strumenti innovativi di comunicazione quali: Totem-Punti SI, App, Carta Operatore, dare una “informazione attiva” e fare materialmente sperimentare ai cittadini. • Dare informazioni di base dell’ambiente sanitario, di primo livello, attività di front e back office, aggiornare le informazioni nei data base. • Favorire l’accesso fisico ai servizi per soggetti disabili o in difficoltà e offrire aiuto per accedere ai servizi (accompagnare, spingere la carrozzina). • Orientare l’utente a conoscere e reperire i servizi, i padiglioni, i percorsi sanitari presenti in Azienda. • Supportare le attività amministrative attraverso la collaborazione con il personale amministrativo per le attività di accettazione e prenotazione, rilascio documentazione, per facilitare e snellire l’accesso alle prestazioni. Numero dei giovani da impiegare nel progetto: 10 Numero posti con vitto: 10 Numero ore di servizio settimanali dei giovani: 30 Giorni di servizio a settimana dei giovani: 5 Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio: Flessibilità orario, disponibilità alla turnazione mattina/pomeriggio. Allegato B) Nominativo operatore di progetto per singola sede(almeno uno per sede): NOME E COGNOME: Giorgio Agostini Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo NIC – Centro Servizi Firenze Largo G.A. Brambilla, 3 NOME E COGNOME: Sandra Donolato Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo NIC – Centro Servizi Firenze Largo G.A. Brambilla, 3 NOME E COGNOME: Carla Cassi Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo NIC – Centro Servizi Firenze Largo G.A. Brambilla, 3 Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto: Il piano di monitoraggio ha il fine di evidenziare in quale misura l’esperienza di Servizio civile rappresenti per i giovani impegnati nel progetto una occasione di crescita umana e professionale e una possibilità di acquisire nuove competenze. Sin dall’avvio dell’esperienza quale ente ospitante i volontari del servizio Civile Nazionale e Regionale presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi sono state poste le basi per la pianificazione e l’esecuzione delle attività di monitoraggio dell’intero percorso dei volontari. Nei primi anni è stata prestata specifica attenzione alla creazione e adozione di strumenti finalizzati alla rilevazione delle informazioni necessarie alla comprensione delle dinamiche e dei problemi che potessero insorgere durante la conduzione dei progetti di servizio civile. Contestualmente si è progressivamente sviluppata e affinata la competenza e l’abilità in materia di tutoraggio di un gruppo di operatori direttamente impegnati sul campo nel seguire i volontari ed ha assunto consistenza e organicità l’azione di monitoraggio interno affidata a un gruppo di lavoro che si caratterizza per la propria azione di analisi e supporto a carattere permanente sulle principali fasi dei progetti di Servizio Civile. Le attività di monitoraggio all’interno di Careggi sono condotte dal Centro di riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali, che ha sede in Azienda, all’interno del quale afferisce un gruppo di lavoro formato da psicologi accreditati come esperti di monitoraggio e con specifica preparazione nelle dinamiche di gruppo e nell’analisi e risoluzione di criticità; ricoprendo anche il ruolo di formatori, essi garantiscono un contatto costante con il gruppo dei volontari e si pongono come riferimento per l’intero percorso di progetto. Il gruppo di lavoro comprende inoltre il Responsabile del Servizio Civile, il Coordinatore di Progetto, il Progettista e un rappresentante degli Operatori di Progetto. Obiettivo è ottenere informazioni utili per potenziare l’esperienza umana e professionale che i volontari vivono, anche apportando modifiche migliorative ai progetti, e allo stesso tempo fornire un accompagnamento del percorso in termini di opportunità di confronto Allegato B) sull’esperienza e analisi precoce e risoluzione delle eventuali criticità emergenti. Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35: Per l’accesso alla selezione e al progetto, saranno considerati i requisiti richiesti dalla Legge 25 luglio 2006 n. 35. Tuttavia, saranno considerati requisiti aggiuntivi il possesso della patente europea di Computer ECDL (European Computer Driving Licence), la predisposizione ai rapporti umani e soprattutto la disponibilità anche a turnazioni di orario. Queste caratteristiche, ad integrazione di quelle previste dalla legge sopraindicata, consentiranno un miglior inserimento del volontari nel contesto di strutture che privilegiano i rapporti con il pubblico. Una buona conoscenza del PC, strumento al quale è subordinata tutta l’attività ospedaliero-universitaria (dall’accesso, al ricovero, alle liste operatorie, la prenotazioni di indagini diagnostiche etc.), è un elemento importante dato che l’Azienda è dotata di molteplici applicativi informatici e che una buona padronanza consentirebbe al volontario di integrare velocemente le proprie competenze con le necessità del sistema ospedaliero. La conoscenza di tali strumenti verrà approfondita nella formazione, ma una conoscenza di base documentata dai candidati porterà a migliori valutazioni in caso di colloquio. La predisposizione ai rapporti umani si rende necessaria soprattutto per la natura dell’Ente: un ospedale è un ambiente dove la relazione con il pubblico riveste caratteri del tutto particolari. La formazione specifica si occuperà di offrire ai volontari alcuni strumenti necessari per lo svolgimento dei progetti, ma anche in questo caso una naturale predisposizione alla disponibilità, alla pazienza, all’ascolto e alla comprensione delle varie situazioni che oggettivamente si potranno presentare giornalmente al volontario e la motivazione complessiva a far parte del progetto saranno valutate con particolare attenzione. Per questo, nell’ambito della selezione, verrà utilizzato un questionario motivazionale. Infine, in merito alla flessibilità di orario, questa è correlata ai servizi alla persona: pur nei limiti orari definiti dal progetto, l’articolazione del servizio terrà inevitabilmente conto della turnazione mattina/pomeriggio. Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Le competenze che i volontari acquisiranno nel corso dell’espletamento del servizio sono in primo luogo di carattere relazionale e professionale nell’ambito dell’accoglienza e delle relazioni con il pubblico. Al termine del periodo di servizio, ogni volontario potrà certificare, nel proprio curriculum: - un certificato di servizio, a firma del Direttore Generale dell’Azienda OspedalieroUniversitaria Careggi, da allegare al curriculum come anno di servizio prestato nella P.A. e utilizzabile per ottenere punteggi nei concorsi pubblici; - una certificazione, rilasciato a firma del Direttore Generale dell’Azienda OspedalieroUniversitaria Careggi, che riconosce le competenze professionali acquisite nel corso del servizio, con indicazione della formazione generale e specifica alla quale il volontario ha partecipato; - una certificazione, di superamento del Corso BLSD (Basic Life SupportDefibrillation): si tratta di una certificazione formale, ottenuta tramite il rilascio di una attestato di qualifica che si ottiene al termine di un corso e previo il superamento di un esame. L’AOU Careggi è Provider riconosciuto dall’ IRC (Italian Resuscitation Allegato B) Council), Ente terzo accreditato per la formazione per l’ottenimento della qualifica valida ai fini del CV. Tutti i giovani in servizio civile avranno l’opportunità di frequentare il corso di BLSD. Formazione generale dei giovani I contenuti per la formazione generale si attengono a quanto indicato nella Legge Regionale 25 luglio 2006, n.35, nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” (Decreto n. 160/2013 Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale del 19/07/2013) e alle nuove opportunità proposte dalle Politiche Giovanili della Regione Toscana. Obiettivo della formazione generale saranno le caratteristiche e l’ordinamento del servizio civile: i principi fondamentali, gli ordinamenti e la storia dell’obiezione di coscienza; la difesa della Patria con mezzi non violenti come diritto/dovere costituzionale; i diritti umani; la cittadinanza attiva, i diritti e i doveri dei volontari; la partecipazione attiva alla vita della società civile nelle sue diverse forme. Uno degli obiettivi della formazione generale è anche il favorire il lavoro in rete, la conoscenza e la collaborazione fra giovani in servizio civile che prestano servizio in sedi o per progetti diversi. L’esigenza di effettuare momenti di formazione congiunta tra i partecipanti ai diversi progetti attivati presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi è, tra l’altro, una esigenza emersa tra gli stessi giovani, così come emerso nel monitoraggio dei progetti nei primi anni. Questa scelta permette di fornire ad i giovani delle conoscenze di base per poter leggere situazioni che, anche se non legate al progetto di servizio civile, interessano l’ente dove si trova a svolgere il suo anno di servizio civile e più in generale la loro crescita come cittadini attivi. L’obiettivo principale della formazione generale è proprio quello di rendere i giovani in servizio civile consapevoli del loro ruolo di cittadini e delle attività da svolgere per raggiungere il risultato di formarli quali cittadini solidali. Contenuti: • Il valore educativo dell’esperienza di Servizio Civile; • Cittadinanza attiva – Politiche Giovanili della Regione Toscana; • Legislazione Regionale del Servizio Civile e Regolamento di Attuazione; • Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile; • Il dovere di difesa della Patria -Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta; • I progetti di Servizio Civile Regionale: l’importanza dei ruoli; • Identità del gruppo in formazione – Gestione dei conflitti; • Associazionismo e volontariato – Solidarietà e forme di cittadinanze; • Il monitoraggio nel percorso del servizio civile; • Volontari in servizio civile: diritti e doveri; • Elementi di Protezione Civile; • Elementi di organizzazione e conoscenza dell’Ente • La durata della Formazione Generale ammonta complessivamente a 45 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani Nel proporre i contenuti della formazione specifica, è stato previsto che: 1. durante le lezioni frontali, tenute in aula con l’utilizzo di video-proiettore, verranno distribuite dispense e raccolte di documenti. Tali documenti verranno diffusi in forma digitale sul sito internet, che avrà anche la funzione di raccogliere e diffondere il materiale didattico per i volontari; 2. per i periodici incontri di verifica e monitoraggio della formazione, previsti sia dal piano di monitoraggio del progetto, sia dal monitoraggio del piano della formazione, verranno predisposti modulistiche e questionari utili alla valorizzazione delle esperienze di ogni volontario; 3. utilizzo dei role-play, un particolare tipo di esercitazione che richiede ai partecipanti di svolgere, per un tempo limitato, utili per sviluppare soprattutto le competenze relazionali, sono di per sé una metodologia capace di interiorizzare competenze attraverso l’esperienza; In particolare verranno proposti i seguenti moduli formativi Modulo A: Aspetti relazionali: 12 ore Corso base sulla comunicazione (4 ore); Comunicazione e relazioni con l’utente (4 ore); URP e tutela del cittadino: le funzioni di front office (4 ore) Modulo B: Aspetti professionali: 18 ore Contratti e normativa servizio civile regionale (3 ore) L’organizzazione di AOUC (3 ore); Normativa in campo sanitario (3 ore); La privacy in sanità (3 ore); Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (6 ore) Modulo C: Aspetti tecnici: 10 ore Portale AOUCareggi : La rete intranet aziendale (2 ore) Applicativi Informatici specifici aziendali: BOOK, Elefante on the web, HIS CAREGGI, FIRST AID (8 ore) Modulo D: Aspetti tecnico Sanitari: 10 ore Tessera Sanitaria e Fascicolo Elettronico Sanitario (2 ore); BLSD Basic Life Support Defibrillation di primo livello (8 ore) Tirocinio: 30 ore Simulazioni off-line (10 ore) Tirocinio con affiancamento di operatore (10 ore) Inserimento in gruppo di lavoro (10 ore) 22) Durata (espressa in ore): La durata complessiva della formazione specifica è di 80 ore