Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese 4 maggio 2006 - Anno LXXIIX - N. 7 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 18 maggio 2006 Primo Maggio a Manno L’OCST a fianco dei giovani disoccupati pagine 2-3 Alle urne il 21 maggio Ecco perché votare due volte «No» pagine 4-5 2 SINDACATO EVENTI 4 maggio 2006 LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE AL CENTRO DEL DIBATTITO DEL PRIMO MAGGIO A MANNO Il mondo del lavoro non è in festa Una provocazione che, nella giornata dedicata ai lavoratori, risuona come un monito all’economia e alla politica, che non devono dimenticarsi dei giovani ratore, che è così costretto a sul loro camfare i conti con la precamino dopo la rietà». Robbiani ha anche formazione. un mondo del lavoro accennato al fenomeno dei «Il rifiuto da intriso di contraddizioworking poor («Il lavoro parte delle ni e difficoltà quello appare oggi svilito e oltragaziende e l’edescritto da Meinrado Robgiato. Ci sono lavoratori sclusione dal biani nel giorno della festa poveri che hanno difficoltà a mondo del dei lavoratori. Un Primo far quadrare i conti») e ai lavoro sono Maggio che risulta però offulauti compensi dei manager un’esperienscato dalle cifre sempre più svizzeri («È stomachevole za demotiallarmanti sulla disoccupavedere che molte aziende vante e disezione giovanile. Questo il riconoscono ai quadri retriducativa per i tema del dibattito organizzabuzioni faraoniche»). giovani ma to dall’OCST nella sala AraE ha sottolineato che «in anche per chi gonite a Manno e moderato questo quadro fatto di derive, ha qualche dal presidente Romano in cui vi è anche una dissoanno in più. Rossi, al quale hanno parteciazione tra capitale e lavoro, Ma non dobcipato circa 200 persone, tra serve un Primo Maggio che biamo arrencui anche esponenti del vivifichi il lavoro». Il copresiderci di fronte mondo politico: il consigliere Meinrado Robbiani. Sergio Montorfani. dente ha ricordato anche le a queste diffidi Stato, Luigi Pedrazzini, e linee di impegno dell’OCST coltà e nepil presidente del Ppd, Fabio per combattere la disoccupapure di fronte Bacchetta-Cattori. zione, basate sul sondaggio condotto all’inizio all’oppressione data dalla flessibilità, cercata Il segretario cantonale del sindacato ha sotdell’anno (vedi il Lavoro del 13 aprile). soprattutto dall’azienda e non insieme al lavotolineato le difficoltà che i giovani incontrano Antonella Sicurello È 4 maggio 2006 SINDACATO EVENTI 3 stare attenzione a non geneUN FENOMENO SENZA FINE DOV’È L’IMPRESA ETICA? rare la guerra tra generazioIl quadro poco festoso dipinto da Robbiani è È poi intervenuto Nando ni». Secondo Montorfani, in stato completato da Sergio Montorfani, Ceruso, vicesegretario canTicino anche la presenza di responsabile della Sezione cantonale del lavotonale, che ha posto l’accenmolti lavoratori frontalieri e di ro, con i dati sulla disoccupazione, che colpito sulla necessità di rivedere distaccati ha effetti sulla sce soprattutto i giovani. «Perché in momenti il modello di impresa, che è disoccupazione. di crisi come quello attuale, le aziende preferiun bene comune della scono licenziare i giovani - ha spiegato - La società e non proprietà di un E LE AZIENDE CHE FANNO? disoccupazione giovanile reagisce più velocesingolo azionista. «L’OCST Poche opportunità, dunque, mente alle sollecitazioni del mercato del lavodeve accentuare il confronto per i giovani. Eppure non è ro. Per questo il tasso di disoccupazione giodialettico che denudi un sempre stato così. Lo ha ricorvanile sarà sempre più alto della media. Purcerto modo di fare impresa. dato Mariano Morace, retroppo in Ticino non si riesce ancora a vedere Bisogna tornare all’impresa sponsabile selezione, formala fine di questo trend negativo». etica, perché malgrado la zione e sviluppo del personale Nel 2005, in media, i giovani disoccupati nostra società sia opulenta, della Radio televisione della (quelli tra i 15 e i 24 anni) erano 1.215 su un ci sono lacerazioni sociali Svizzera italiana (Rtsi), parlantotale di 7.218. A questi bisogna aggiungere le preoccupanti». do della sua esperienza: negli persone che, sebbene non abbiano un lavoro, Ha preso la parola anche Mariano Morace. anni Settanta era il lavoro che non si annunciano alla cassa disoccupazione. Fabio Bacchetta-Cattori, cercava i giovani, e a lui fu Quindi il numero dei giovani disoccupati che ha portato la sua espeofferto un posto come insepotrebbe essere addirittura il doppio. rienza personale, legata alla gnante. Altri tempi, e lo dimostra anche l’elevaLe professioni più colpite sono quelle comnascita, a Locarno, agli inizi degli anni Ottanta, to numero di persone che hanno partecipato al merciali, amministrative e della vendita (circa il dell’associazione giovanile Tazebau. «All’epoconcorso per praticante redattore dello scorso 50 per cento) e quelle alberghiere (10 per ca avevo 18 anni e il nostro obiettivo era far anno: su 240 candidati, 190 avevano i requisiti cento). aprire la società ai giovani. In 25 anni sono stati richiesti, ma ne furono assunti solo cinque. «Agli Montorfani ha poi citato i principali strumenti realizzati diversi progetti, tra cui il Palagiovani, altri cerchiamo sempre di rispondere, ma capia disposizione per combattere la disoccupacon un ostello della gioventù, una radio privasco il loro senso di frustrazione dopo una rispozione: corsi di formazione, programmi occupata, Radio Fiume Ticino, e un’accademia di musta negativa». zionali, sussidi per i datori di sica moderna. La Rtsi contribuisce a forlavoro che assumono disocSi è così dato mare i giovani. «Attualmente cupati, semestre di motivaziolavoro a 40 perlavorano in azienda sei ne, stage, aziende di pratica sone». apprendisti ma puntiamo ad commerciale (in Ticino sono Il presidente aumentarne il numero nei tre, tra cui Euromoda dell’OCPpd ha concluprossimi anni - ha spiegato ST, che formano circa 150 so con un Morace - Stipuliamo contratgiovani all’anno). appello ai gioti di formazione-lavoro: ogni Sulle strategie da adottare, vani, che devoanno prendiamo 2-3 giovani. Montorfani non ha dubbi. «La no credere nelle Inoltre, diamo la possibilità di disoccupazione è un fenomeproprie capasvolgere un praticantato: no omogeneo: quella giovanicità, e all’ecoattualmente sono 16 i giovale segue la tendenza generanomia e allo ni in formazione». le e quindi per ridurla occorre Stato, che dePer la Rtsi però i tempi non diminuire l’insieme della vono dare più sono facili e assumere non è disoccupazione. E poi non possibilità e ficosì evidente. Basti pensare bisogna dimenticare che il ducia alle nuoche nei prossimi cinque anni mercato del lavoro è uno solo: ve leve, rilanil 20 per cento del personale se si favorisce l’assunzione di ciando l’occuandrà in pensione e non sarà giovani si penalizzano i meno pazione giovasostituito in toto. giovani. Quindi bisogna prenile. Fabio Bacchetta-Cattori. Nando Ceruso. Noi giovani snobbati dalle aziende rienza a relazionare con persone attive nelle aziende. La cosa più brutta della disoccupazione - ha concluso - è non poter realizzare i propri sogni. Da studente credi di poter dare un apporto decisivo a un’azienda, ma poi l’entusiasmo viene frenato perché non si riesce a entrare nel mondo del lavoro. E stare a casa portare la propria testimonianza di giovani disoccupati sono stati chiamati sul palco Benedetta Rigotti, 28 anni, laureata in Scienze della comunicazione, e Andrea Paganucci, 20, diplomato alla Scuola di commercio. Benedetta ha raccontato che, dopo la laurea conseguita nel 2001, ha vissuto un anno in disoccupazione. «Era difficile ottenere dei colloqui con le aziende: sono riuscita a farne solo cinque e sono stata assunta tre volte. Ho avuto due grosse esperienze professionali in una banca multinazionale e in un piccolo ufficio. Quando sono rimasta senza lavoro, mi sono data da fare, intraprendendo attività indipendenti. Ma non è Benedetta Rigotti. così semplice, visto che non si ha espe- A Andrea Paganucci. è molto deleterio perché ci si sente inutili». Andrea ha sottolineato un paradosso del mercato del lavoro. «Le aziende cercano personale con esperienza. Ma noi giovani come facciamo a rispondere a questo requisito se non ci assumono o perlomeno non ci danno la possibilità di formarci?». Con in mano un diploma alle commerciali, Andrea non ha ancora trovato un impiego. «Purtroppo i datori di lavoro non rispondono alle richieste - ha continuato - Nel periodo di disoccupazione ho svolto una pratica commerciale a Euromoda di Chiasso, l’azienda virtuale dell’OCST, che mi ha dato l’opportunità di fare esperienza». Per il futuro Andrea ha un progetto. «Credo che in situazioni così difficili ognuno debba adottare la propria strategia. Per quanto mi riguarda ho deciso, con il supporto della mia famiglia, di andare sei mesi in Germania, visto che le aziende cercano personale che conosca le lingue». 4 TICINO POLITICA 4 maggio 2006 Con l’oro della Banca nazionale una Fondazione per aiutare l’economia Che potrebbe finanziare la nascita e lo sviluppo (il cosiddetto «start-up») di nuove imprese in Ticino. Con un importante obiettivo: generare occupazione durevole Roberto Poretti* arlare della costituzione di una nuova Fondazione, ne sono cosciente, suscita oggi in Ticino ilarità o, al contrario, rabbia. Lo devo comunque fare perché sono convinto che è questa la via migliore per impiegare al meglio, nell’interesse delle attuali e future generazioni, una parte consistente dei proventi derivanti dalla vendita dell’oro in esubero della Banca nazionale. Per migliorare le finanze di uno Stato non vi è solo la via dei tagli alla spesa pubblica e/o dell’aumento delle imposte, ma vi è anche quella della promozione economica che, se fatta in modo oculato, produce nuovi impieghi, nuovo valore aggiunto e nuovi redditi che, a loro volta, a medio e lungo termine, generano nuovi introiti per lo Stato. Lo hanno capito molti Paesi europei (cito, quale esempio, l’Irlanda che, grazie a una politica economica molto aggressiva ed efficace, negli ultimi 10-15 anni ha compiuto passi da gigante sul piano economico e occupazionale) e, anche, diversi Cantoni svizzeri. Penso in particolare (ma la lista sarebbe più lunga) ai cantoni duramente colpiti dalla crisi orologiera degli anni Settanta e, più recentemente, al Vallese e a Friborgo. Questi Cantoni prevedono dei veri e propri incentivi volti sia ad attirare imprese dall’estero, sia - ed è qui il punto - ad avviare nuove aziende indigene che nascono dalla valorizzazione di idee o progetti nati da studi accademici, dalla ricerca scientifica o semplicemente dalla creatività di persone o team di persone che non possiedono tuttavia i mezzi finanziari per poter dare avvio e realizzare quanto hanno in testa. P In Ticino, la politica di promozione economica (turismo a parte) si concentra praticamente sul solo settore industriale e, quale strumento Ecco perché votare «No» il 21 maggio OCST invita a votare «No» alla proposta del Gran Consiglio di utilizzare una parte del provento dell’oro della Banca nazionale (280 milioni di franchi) per un ammortamento straordinario del debito del Cantone. Questa entrata è straordinaria e quindi anche la sua destinazione deve essere straordinaria. L’OCST propone di impiegare L’ principale, prevede, da diverso tempo ormai, solo l’esenzione fiscale sugli utili (e sul capitale) conseguiti, che si applica a quelle imprese (provenienti dall’estero o già presenti in Ticino) che realizzano investimenti considerati innovativi. Di fatto, quindi, chi, ad esempio laureatosi al politecnico o all’università, oppure dopo un’esperienza professionale in una grossa azienda, matura un’idea innovativa - poniamo nel campo dell’informatica, delle scienze della comunicazione, dell’architettura o in un altro settore non industriale - e desidera trasformare quest’idea in un nuovo prodotto o servizio offerto da una nuova azienda, non ha diritto ad accedere agli «incentivi» (più indicato sarebbe parlare di «premi») del Cantone. E poi, anche se avesse tale diritto, non saprebbe che farsene poiché non è certamente con l’esenzione fiscale che potrà finanziare la concezione, l’avvio, lo sviluppo e il consolidamento della nuova azienda, altrimenti detta «start-up». Per aiutare concretamente queste nuove imprese a nascere e a svilupparsi (ciò vale beninteso pure per chi vuole avviare da zero nuove attività nel campo industriale e dei servizi e non possiede sufficiente «capitale di partenza»), visto che ormai le banche non sono più disposte a concedere prestiti senza garanzia, si impone, a mio avviso - come hanno bene avvertito diversi Cantoni - qualcosa di nuovo. Ritengo che proprio la costituzione di una Fondazione avente lo scopo di finanziare, nei dovuti modi, progetti meritevoli di sostegno, in grado di creare nuovi impieghi e generare nuovi redditi sia la risposta adeguata in Ticino a questo bisogno. Gli scopi della Fondazione potranno, se del caso, essere estesi ad altre attività, purché il fine sia quello di far crescere l’economia e generare occupazione durevole. Per dotare questa Fondazione dei necessa- l’importo in progetti che possano rilanciare l’economia ticinese. In questa direzione va anche l’iniziativa «Un patto per l’economia e l’occupazione» dei deputati Renato Ricciardi, Giuliano Butti, Gianni Guidicelli e Lorenzo Quadri. I parlamentari propongono quattro indirizzi di impiego delle risorse. 1. Promozione dell’imprenditorialità, che significa sostegno - con finanziamenti e fornitura di capitali alle nuove aziende in Ticino alle piccole e medie imprese con problemi di successione a causa di motivi finanziari e a strutture di consulenza e intermediazione. ri mezzi finanziari si potrà attingere a una consistente quota dei proventi dell’oro della Banca nazionale. Una parte (maggioritaria) di questo capitale potrebbe essere investita sui mercati finanziari e, con gli interessi che la Fondazione incasserà da questi investimenti, si potranno finanziare, a fondo perso, alcune attività (come ad esempio studi di fattibilità, analisi di mercato eccetera), volte a definire se i progetti siano o meno meritevoli di sostegno. Si potrà altresì finanziare («seed-money») la fase di «avvio» dei progetti più promettenti. Un’altra parte (minoritaria) del capitale di dotazione della Fondazione potrà invece essere direttamente «investita» (acquisendo partecipazioni oppure concedendo prestiti agevolati) in progetti considerati particolarmente interessanti. Le partecipazioni e i prestiti (con i dovuti interessi) saranno poi restituiti dai beneficiari alla Fondazione dopo un certo periodo (ad esempio cinque anni), concordato all’inizio della collaborazione. Un ulteriore cospicuo vantaggio di un simile impiego del capitale a disposizione è che lo stesso, pur essendo utilizzato per sostenere il potenziamento e la diversificazione del tessuto economico e occupazionale, non si esaurirà in uno o pochi anni, ma, se ben gestito, si preserverà intatto nel tempo e sarà a disposizione di diverse generazioni, anche tra 10 o 20 anni, quando magari altri problemi, altrettanto gravi, busseranno alle porte del Cantone. Questa è una delle proposte contenute nell’iniziativa parlamentare generica inoltrata nelle scorse settimane da alcuni deputati al Gran Consiglio (primi firmatari Renato Ricciardi e Lorenzo Quadri), iniziativa che, a mio parere, merita la massima attenzione nell’ambito della discussione sulla destinazione dei proventi dalla vendita dell’oro in esubero della Banca nazionale. *Economista e membro del Consiglio esecutivo dell’OCST 2. Potenziamento dell’attività di ricerca, di promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico e rafforzamento delle formule di collegamento tra i centri che si occupano di ricerca. 3. Sostegno a progetti di reinserimento di persone difficilmente collocabili, estensione delle misure per agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani. 4. Una quota minoritaria del capitale potrebbe essere utilizzata per aiutare le persone più bisognose (pensionati, famiglie monoparentali eccetera). 4 maggio 2006 TICINO POLITICA 5 «No» al cambiamento della Costituzione in materia di formazione Il Comitato docenti dell’OCST non accetta le modifiche in votazione il 21 maggio. Il progetto HarmoS stravolgerebbe la scuola ticinese. Il sindacato non ci sta peso nel momento in cui fosse necessario negoziare per conservare il più possibile un proprio modello di scuola. l comitato OCST docenti ritiene che la votazione del 21 maggio, con la quale il popolo dovrà decidere se accettare le modifiche della costituzione federale in materia di formazione, sia di eccezionale importanza per il futuro della scuola e della politica scolastica in Ticino. Se venissero accettate le modifiche proposte (in particolare gli articoli 48a e 62) la Confederazione avrebbe la possibilità di imporre ai cantoni, anche per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, l’accettazione di «trattati intercantonali» (art. 48) o perfino di emanare direttamente «le norme necessarie», «se gli sforzi di coordinamento non sfociano in un’armonizzazione del settore scolastico» (art. 62). Le modifiche costituzionali sono volute per consentire alla Confederazione di obbligare anche i cantoni recalcitranti ad applicare il concordato intercantonale HarmoS (armonizzazione della scuola dell’obbligo) attualmente posto in consultazione (in Ticino questa si concluderà a fine ottobre 2006). I Il «No» dei docenti OCST. Il comitato OCST docenti invita a respingere le modifiche costituzionali proposte che, se accettate, rischierebbero di condurre allo smantellamento della scuola ticinese che conosciamo, la quale è certamente perfettibile, ma di gran lunga migliore di quella che ci verrebbe imposta con HarmoS. DALLE AZIENDE Genitori senza stress Cosa può desiderare un genitore? Far crescere i figli in modo che siano sani, indipendenti, intelligenti e felici. Di cosa ha bisogno un bambino per poter crescere in questo modo? Deve potersi sentire al sicuro, amato e valorizzato, per sviluppare una sana autostima. L’autostima è radicata nel nostro profondo, si alimenta dall’opinione che abbiamo di noi stessi, da come ci valutiamo. Questo si impara In sintesi: NO alle modifiche costituzionali perché siamo contrari al principio stesso di affidare alla confederazione un potere così ampio nel campo della scuola dell'obbligo. Tale decisione porrebbe fine a una lunga e consolidata tradizione che, per quanto riguarda il Ticino, ha dato nel tempo buoni risultati, e nel complesso, un sistema scolastico che altre parti della Svizzera ci invidiano. Questo non significa che ci opponiamo alla necessità di coordinamento e che rifiutiamo di muoverci in un quadro più ampio di quello cantonale (cosa certamente necessaria); ma non a questo prezzo, non a queste condizioni. NO perché il progetto Harmos, se generalizzato, stravolgerebbe completamente la nostra scuola (esso prevede, infatti, tra l’altro: 8 anni di scuola elementare, con inizio a 4 anni di età (2 di pre-scuola più 6 di scuola elementare vera e propria) nella quale si insegneranno due lingue straniere; una scuola media di 3 anni (che si riducono a soli 2 per chi prosegue negli studi). È anche molto importante che il rifiuto in Ticino sia massiccio perché, se le modifiche dovessero (come è probabile) essere accettate da maggioranza di popolo e cantoni, con un «No» deciso il nostro cantone avrebbe più NO perché, qualora il Ticino riuscisse a evitare tutto ciò nell'immediato futuro, nulla ci assicura che in un futuro più lontano possa esserci imposto un modello anche peggiore. da bambini, se i genitori sanno come fare. Ma l’educazione dei figli è una cosa nella quale noi tutti ci improvvisiamo. Sappiamo che ci vuole amore ma spesso ci rendiamo conto che ci vorrebbe un’informazione in più per superare dubbi e incertezze. Sbagliare è inevitabile. I genitori perfetti non esistono. Tutto inizia con i nostri pensieri e il nostro modo di guardare. Possiamo aiutare i nostri figli a superare dubbi e paure, ascoltandoli con attenzione, indirizzando il loro pensiero su cosa vorrebbero che succedesse, anziché su cosa temono che possa succedere. I bambini che si percepiscono come sani e felici hanno le premesse per essere davvero sani e felici per tutta la vita. Per essere più felice dobbiamo sostituire le preoccupazioni con una visione positiva di noi stessi, delle nostre capacità, degli eventi, del nostro futuro, della vita. Quando riusciamo a mettere in pratica questo atteggiamento, siamo automaticamente un modello per i nostri bambini. A loro piacciono le storie che finiscono bene. Per questo motivo dobbiamo cominciare da noi e fare il primo passo. E chi non vorrebbe fare il primo passo verso la felicità della sua famiglia? Helen Donchi-Rütschi www.familycoach.ch 6 SINDACATO PERSONAGGI 4 maggio 2006 Celina Merlini, una vita con e per gli altri Si è spenta all’improvviso nella sua Minusio. Da sempre attiva nel sociale, era presidente dell’AAPI don Emilio Conrad mprovvisamente, con le mani colme di bene profuso con grande generosità, è andata incontro ai suoi cari che l’hanno preceduta». Così i famigliari di Celina Merlini hanno annunciato a tutti coloro che l’hanno conosciuta, amata e stimata, la sua scomparsa dalla scena di questo mondo. Un mondo, il nostro, che pur nelle sue modeste dimensioni provinciali, conosce tutti i valori, le aspirazioni e le deficienze di una umanità turbata dalle incertezze che l’evoluzione socioculturale ha portato con il progressivo affermarsi del fenomeno «I L’impegno nel sociale elina Merlini nasce il 30 settembre 1933. Frequenta le scuole elementari e ginnasiali in Ticino e poi, dal 1948 al 1951 frequenta l’Istituto di Ingebohl, dove ottiene il diploma di segretaria commerciale. Perfeziona la formazione con un anno supplementare a San Gallo. In seguito è assunta come responsabile della gerenza comunale Avs di Minusio e dei Servizi sociali del suo comune, funzione che esercita fino al pensionamento. È membro attivo e impegnato nella Commissione Casa Rea di Minusio e di molte associazioni di carattere sociale e presidente di «Infanzia e Vita». Nel 2001 assume la carica di presidente dell’Associazione anziani pensionati e invalidi dell’OCST, per la quale lavora con passione e dedizione. Lodevole il suo impegno profuso per incentivare i soggiorni organizzati dall’AAPI, in particolare quello estivo a Prato Leventina, voluto per sua iniziativa, durante il quale si occupava in prima persona degli anziani ospiti della Casa Prà Verde. Muore improvvisamente a Minusio il 25 aprile. C della cosiddetta «modernità». Ci vuole molto coraggio e fiducia perseverante per affermare, e non solo a parole, che in questo nuovo contesto esistenziale, resistono ancora quei valori di trascendenza e di umanità, che fanno da supporto ai nobili sentimenti di giustizia, di solidarietà fraterna e di rispetto della persona in tutte le sue legittime aspirazioni. Celina questo lo ha vissuto sin dalla sua prima giovinezza alla scuola di una madre profondamente religiosa. Il suo motto, continuamente ripetuto, «vivere con gli altri e per gli altri», lo ha sempre tenuto vivo nel suo cuore e in tutti i suoi molteplici impegni personali e sociali. Chi l’ha conosciuta nei diversi momenti della sua vita, lo attesta con profonda e sincera ammirazione. Non possiamo dimenticare che la sua vocazione al servizio è pure maturata alla scuola dello scautismo cattolico e proprio in quel settore dove la sofferenza e le limitazioni del disabile sanno suscitare in molti solo sentimenti di dignitosa compassione. Io l’ho potuta conoscere e apprezzare da vicino solo da qualche mese, chiamato a sostituire don Sandro Vitalini nel ruolo di assistente spirituale dell’Associazione Anziani dell’Organizzazione CristianoSociale Ticinese. Ed è soprattutto da quando Celina è stata eletta nel 2001 presidente di questa istituzione che ha vissuto con passione e competenza il compito di promuovere e difendere i diritti e la dignità della persona anziana. Animata da quei principi morali e religiosi che l’hanno accompagnata fino dagli anni della sua giovinezza. Con entusiasmo ha pure sostenuto la creazione del Consiglio degli Anziani del Canton Ticino convinta che oggi, più che mai, gli anziani siano la vera forza della società. La morte l’ha colta improvvisamente quando c’era ancora molto da fare per dare alla persona anziana la consapevolezza che il nostro compito non si può limitare a esigere e ottenere migliori condizioni di vita per chi non è più in grado di sostenere convenientemente il suo benessere materiale. Non di solo pane vive l’uomo, ci ricorda il Vangelo. La vita che si volge al tramonto ha bisogno di essere accompagnata non solo da gesti affettuosi ma anche dalla fiduciosa speranza nella vita che va oltre le limitazioni della esistenza terrena. L’anzianità non può vivere di soli ricordi, ma neppure di deboli e false promesse. Uno studio recente, citato dalla stampa locale, vorrebbe dimostrare che la nostra gente non crede più alla vita eterna e alla eternità in generale. Neppure il fatto di essere credenti darebbe più alcuna garanzia di serenità davanti alla morte. Se questo, tra noi, è il cammino futuro per la nostra senescenza, dovremmo seriamente pensare che il saper morire con dignità va ben oltre il diritto di evitare ogni forma di accanimento terapeutico. Francamente dovrei dirti, Celina, che te ne sei andata troppo presto e troppo in fretta. Adesso tocca a noi, poveri cristiani, mettercela tutta per arrivare a farti compagnia con la soddisfazione del dovere compiuto. Ai famigliari di Celina va il paterno e affettuoso ricordo nella preghiera di Monsignor Vescovo e il sincero e riconoscente cordoglio di tutti i membri dell’OCST, gli anziani e i dirigenti della sua e nostra Associazione. L’apostolo Paolo scrive nella sua seconda lettera ai Corinti: «Animati da quello stesso spirito di fede da cui sta scritto: “Ho creduto, perciò ho parlato” (Sal.115,10), anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi». Riposa in pace, Celina. Presto o tardi ci ritroveremo tutti insieme per far festa con il Signore risorto. La scomparsa di Mario Fenini. Il ricordo di un amico e collega Adriano Pellandini l 14 aprile è entrato nella Casa del Padre, dopo una lunga malattia alternata da speranze e delusioni, l’amico e collega Mario Fenini di Viganello. Fu uno zelante funzionario delle Ptt che iniziò la carriera a Zurigo per poi trasferirsi a Basilea. Rientrato a Lugano, gli venne conferita la nomina, dopo aver percorso i vari scalini gerarchici, di capo della distribuzione urbana degli espressi. I colleghi di quei tempi lo ricordano per il suo zelo e per la disponibilità ad aiutare I ovunque occorresse dare una mano. Infaticabile e rapido nello svolgere le sue mansioni, era apprezzato e benvoluto da tutti. Si fece notare anche in seno alla Federazione Cristiana del personale Ptt, assumendo un posto nel comitato sezionale. Fu valido collaboratore nell’organizzare l’assemblea nazionale dei delegati, svoltasi a Lugano nel 1960. Lo ricordiamo pure sempre presente in tipografia al momento di apporre le etichette-indirizzo a «Il Bollo» e, all’inizio d’ogni anno, impegnato nell’acquisizione della pubblicità. In tutto quest’impegno non trascurò la fami- glia: sposatosi con Luciana Ceccoli, divenne padre di Massimo e di Fabrizio. In età giovanile Mario trovò il tempo anche per lo sport: appassionato di ciclismo, vinse il campionato ticinese dei dilettanti e guidò, con i suoi consigli e con l’esempio, altri giovani. Ora il nostro carissimo Mario gode il Premio eterno: la sua vita esemplare e le sofferenze degli ultimi anni sono state il passaporto per entrare nel Regno dei Cieli. I colleghi e gli amici che l’hanno apprezzato e gli sono stati vicini si associano al dolore della signora Luciana, dei figli e dei parenti. 4 maggio 2006 SINDACATO ATTIVITÀ 7 ■ VENDITA - L’OCST LANCIA L’ALLARME La diffusione del morbo della precarietà logora il settore Nando Ceruso a vendita è uno dei rami che ha introdotto e applicato con maggiore anticipo e su più larga scala alcuni emblematici modelli di flessibilità nell’organizzazione del lavoro. Spicca, in questo ambito, il lavoro su chiamata, che aveva indotto l’OCST a intervenire ripetutamente e con vigore già nella prima metà degli anni Novanta. La precarietà fa però nuovamente capolino sotto altre ma non meno preoccupanti spoglie. In alcune aziende della grande distribuzione, che dovrebbero fungere da esempio e da traino nelle condizioni di lavoro, si sta ricorrendo in misura crescente a formule di flessibilità, che penalizzano duramente il personale. L’OCST intende contrastare queste nuove derive, che comportano un deplorevole arretramento delle condizioni di lavoro e che penalizzano gravemente soprattutto il personale con impegni familiari. L te frammentato e irregolare. Un’ulteriore distorsione, generata da questa aberrante politica del personale, consiste nel privilegiare ormai le assunzioni a tempo parziale rispetto a quelle a tempo pieno. Esse offrono infatti un maggiore margine di manovra nell’impiego del personale durante le fasce orarie, i giorni della settimana, i periodi del mese o dell’anno a più elevata sollecitazione. Le catene che attuano una simile politica della flessibilità hanno evidentemente buon gioco. L’elevato tasso di disoccupazione e la possibilità di attingere al bacino occupazionale d’oltre frontiera inducono il personale ad accettare anche le soluzioni meno favorevoli pur di salvaguardare il posto di lavoro. UNA VISIONE POCO LUNGIMIRANTE Con simili formule di flessibilità si tende a ridurre i costi produttivi e a ottenere migliori risultati economici. Una visione a più lungo termine dovrebbe tuttavia consentire di cogliere le ricadute controproducenti di un uso tanto strumentale del personale. Ne patisce l’identificazione con l’azienda, la motivazione e passione per il lavoro. Si incrinano i rapporti con i superiori e si consolida una disgregante frattura tra il management e il personale. Diventano sfilacciate e competitive persino le relazioni tra il personale stesso. Si crea in tal modo un clima aziendale rugoso e alterato, che impedisce di sviluppare appieno le potenzialità interne. MASSIMIZZARE LA PRODUTTIVITÀ, MINIMIZZARE I COSTI In una miope ricerca di efficienza e di redditività, alcune aziende della grande distribuzione hanno adottato modelli di impiego del personale, che riducono quest’ultimo a una pedina collocata sistematicamente nei momenti di maggiore presenza di clientela oppure nei periodi dove l’azienda manifesta esigenze particolari (inventari, adattamenti degli spazi di vendita eccetera). Attraverso un’esasperata flessibilità di impiego del personale, le imprese tendono a ridurre gli oneri salariali nei periodi di minore afflusso di clientela e a non dovere fornire retribuzioni straordinarie nei momenti di massima attività. DIETRO LA FACCIATA DEL CONTRATTO FISSO Questi obiettivi sono perseguiti attraverso un’ampia flessibilizzazione dei contratti di lavoro non tanto nella forma ma nella loro attuazione concreta. Diversamente dal passato, i contratti sono essenzialmente a carattere fisso; prevedono cioè una durata del lavoro garantita. Nei fatti si assiste però alla seguente degradazione contrattuale: - per i contratti a tempo pieno è fissato un margine di oscillazione (in aggiunta o a riduzione della durata contrattuale del lavoro), ricuperabile a dipendenza delle esigenze aziendali; - per i contratti a tempo parziale, è richiesta la disponibilità del personale a variazioni che, verso l’alto, possono raggiungere anche il limite del tempo pieno, con successivo ricupero a dipendenza delle esigenze aziendali. Malgrado il rapporto di lavoro a tempo parziale, si richiede una disponibilità totale sull’arco dell’intera giornata. Se si considera che i piani di lavoro, oltre all’accennato livello di flessibilità, vengono sovente modificati senza un sufficiente preavviso in risposta ai bisogni immediati dell’azienda, è facile capire che si tende a riproporre un modello lavorativo vicino a quello del lavoro su chiamata. Il tempo di lavoro è cioè ampiamen- subentrano politiche del personale e di organizzazione del lavoro tese a massimizzare la redditività. Adottando formule di flessibilità a unilaterale vantaggio dell’impresa, si punta a incrementare la produttività e il profitto senza considerare le ricadute negative sul personale. Si tratta di tendenze che stanno sollevando disagi tangibili poiché scardinano la vita personale, familiare e sociale dei collaboratori e delle collaboratrici. Questi modelli di flessibilità tendono per questi motivi a risultare più difficilmente accessibili e accettabili da parte della manodopera locale, con la conseguente propensione a fare capo con maggiore frequenza a manodopera esterna più facilmente assoggettabile a condizioni di precarietà. RICADUTE DIROMPENTI SUL PERSONALE L’attuazione sistematica e fredda di queste modalità di impiego del personale lo espongono a disagi acuti. Dal profilo dell’organizzazione della vita personale e familiare, si assiste a uno scardinamento della normale delimitazione tra attività lavorativa e tempo libero. In un ramo a preminente presenza di manodopera femminile sono facilmente intuibili i contraccolpi che ne derivano soprattutto per chi ha oneri familiari ed educativi. Dal profilo della retribuzione e del reddito, vengono innanzitutto a cadere, essendo de facto annullato il lavoro straordinario, i supplementi per questo tipo di prestazione. Viene pure a essere impedita la possibilità, per chi ne abbia la necessità, di combinare più di un lavoro a tempo parziale poiché la disponibilità richiesta dall’azienda è ormai totale. Dal profilo della salute, ne deriva un aggravio del carico di lavoro e dello stress poiché l’attività tende a concentrarsi nei momenti di maggiore afflusso di clientela. UNA FORMA DI DUMPING SOCIALE Ai precedenti sistemi gestionali, che assicuravano un’ampia regolarità ai rapporti di lavoro e offrivano precise garanzie salariali e sociali, TENSIONI TRA LE PARTI SOCIALI Queste pratiche accentuano anche le tensioni tra le parti sociali. I risultati già raggiunti sul versante contrattuale e lo sforzo per estendere l’applicazione del contratto collettivo vengono intaccati da simili procedimenti che, pur in presenza di una regolamentazione collettiva apprezzabile, peggiorano le condizioni effettive di lavoro all’interno delle singole aziende. Viene con ciò minata la collaborazione da tutti auspicata in un ramo, la cui diversificazione e frammentazione, rende ancor più indispensabile un adeguato livello di regolazione. L’IMPEGNO DELL’OCST L’OCST è impegnata a estirpare con sollecitudine le formule più aberranti di flessibilità, che si sono insinuate in alcune catene della grande distribuzione. Si tratta di politiche aziendali che contrastano con gli intendimenti delle parti sociali, che non sono chiuse in assoluto alla discussione di modelli lavorativi adeguati alle esigenze del commercio e perciò dotati di un certo grado di flessibilità. Deve tuttavia trattarsi di soluzioni negoziate e concordate, che tengano in particolare considerazione le esigenze familiari del personale. È nell’interesse dell’intera categoria, ivi compreso il mondo dei commercianti, di partecipare attivamente al superamento degli scompensi qui denunciati, ricreando un clima di cooperazione tra le parti sociali, così da potere affrontare in modo congiunto le sfide che incombono tuttora sul ramo della vendita e sull’intero mondo del lavoro. 8 SINDACATO ATTIVITÀ 4 maggio 2006 ■ OSPEDALI EOC - UN PRIMO BILANCIO DOPO IL NUOVO ROC L’informazione passa ora dai gruppi di lavoro stituiti quale misura accompagnatoria al nuovo ROC per migliorare l’informazione al Ipersonale nei diversi ospedali e per valorizzare hanno tenuto alcune riunioni dal settembre dello scorso anno. I temi che dovevano essere affrontati erano i seguenti: le dotazioni di personale, la sostituzione delle assenze, i contratti a termine, le ore straordinarie, il regolamento PEP e il servizio di picchetto. Per assicurare la necessaria legittimazione ad alcune riunioni erano presenti il responsabile Ru dell’Eoc e il direttore locale. Presentiamo una sintesi delle discussioni e dei dati emersi durante questi mesi. L’OCST è a disposizione del personale degli ospedali per verificare e approfondire aspetti ritenuti problematici o insoddisfacenti. R. R. Gianni Guidicelli corso del 2005 e sono sempre state concordate e visionate con il responsabile. Qualora ci fossero casi particolari verranno segnalati. Contratti a termine. I contratti a termine sono attualmente 22 pari al 2 per cento circa del totale. I contratti in essere sono stati motivati nel corso della riunione. Alcuni di questi verranno trasformati in contratti a tempo indeterminato. Servizi di picchetto. La situazione complessiva è sotto controllo anche se le organizzazioni sindacali hanno richiesto un ulteriore incontro specifico per il reparto del blocco operativo. Dotazione di personale. Malgrado negli ultimi quattro anni si sia riscontrata una diminuzione delle giornate di cura complessive, il contingente è in crescita con un incremento complessivo del 3,3 per cento. La tendenza è quella di diminuire il periodo medio di degenza, aumentando il numero di personale. In generale il contingente del personale impiegato è in linea con le esigenze anche se in alcuni periodi dell’anno eccede rispetto alle effettive richieste. Situazione assenze. Nel 2005 le sostituzioni delle malattie rimborsate dall'assicurazione sono state pari al 66 per cento. Il maggior numero di sostituzioni è avvenuto nei reparti specialistici (meno in quelli di degenza). OSPEDALE LA CARITÀ DI LOCARNO La preoccupazione maggiore ha toccato il tema delle ore straordinarie. Ai dipendenti viene talvolta richiesto di recuperare le ore accumulate anticipando la fine della giornata lavorativa. Secondo i dipendenti sarebbe meglio cumulare i recuperi su intere giornate. In entrambi gli ospedali sopracenerini verrà prossimamente affrontato il tema della proibizione di fumare e della predisposizione di eventuali spazi riservati. ulteriormente il ruolo delle commissioni interne, i gruppi di lavoro, composti dal responsabile delle risorse umane locale (Ru), dal presidente della commissione interna e dai sindacalisti, ACQUAROSSA E FAIDO gruppi locali degli ospedali di Acquarossa e Faido si sono riuniti congiuntamente. Picchetti. Questa problematica riguarda soprattutto i servizi di radiologia e il laboratorio. In radiologia è stato aumentato il gruppo di collaboratori di due unità, per disporre di quattro dipendenti per ogni ospedale di zona. Si sta mettendo in atto una collaborazione con l’Ospedale San Giovanni per disporre di collaboratori che possano intervenire, in caso di necessità, a livello di ORBV. Per i laboratori il tema è stato demandato al gruppo di lavoro dell’EOLAB. Ore straordinarie. La situazione rientra nella norma. Taglio ore eccedenti PEP. Sino ad oggi non si è mai provveduto al taglio delle ore eccedenti. Contratti a termine. Nel 2005 sono stati stipulati quattro contratti a termine per Acquarossa e tre per Faido. Erano giustificati dalla sostituzione di assenze o progetti di riorganizzazione interna. Dotazione del personale. In base ai dati 2005 e del primo trimestre 2006, si constata un utilizzo delle risorse di poco inferiore a quanto autorizzato (circa il 2-4 per cento, a seconda della categoria professionale considerata). Pur comprendendo la difficoltà nel reperire personale qualificato, abbiamo chiesto che il contingente autorizzato venga pienamente sfruttato, anche per assorbire in modo più efficace le assenze di breve durata. I Vanessa Catenazzi OSPEDALE REGIONALE DI LUGANO Ore straordinarie. Nel 2005 gli straordinari sono stati l’1 per cento delle ore lavorate. I settori interessati sono stati soprattutto le risorse umane (a causa dell’introduzione del nuovo sistema operativo stipendi) e l’infermieristico (con una maggior concentrazione nei mesi da marzo a giugno dovuto a un picco di aumento delle giornate di cura e del numero di pazienti). A livello globale gli straordinari non costituiscono un problema all’interno dell’attuale organizzazione. Regolamento PEP (taglio ore). Il taglio ore interessa i settori e le persone che effettuano un turno flessibile, con alcune eccezioni che riguardano esigenze tecniche/organizzative. I casi nei quali si è provveduto a «tagliare» le ore eccedenti le 18 mensili sono stati pochi nel Filippo Belotti OSPEDALE SAN GIOVANNI DI BELLINZONA Ore straordinarie. Il gruppo di lavoro non ha riscontrato particolari problemi. Da parte dell’Ospedale è stata presentata una tabella con la media di ore straordinarie richieste ai collaboratori nel 2005. La media ore è nella norma e sembra non destare preoccupazioni. Solo nel blocco operatorio e nel reparto di anestesia si è riscontrata una media ore più marcata. Sono però reparti particolari che possono richiedere un numero maggiore di ore straordinarie. Regolamento PEP. È stata discussa la proposta di considerare i primi trenta minuti eccedenti il turno di lavoro come straordinari. La questione dovrà essere trattata con la direzione dell’Eoc. Picchetti. Qui si pongono i problemi più marcati. Nel gruppo sono state presentate proposte di modifica dei turni di lavoro per migliorare la funzionalità del servizio e per meglio ripartire il carico di lavoro sulla settimana. Inoltre viene chiesto di riconoscere una compensazione maggiore. Il carico di lavoro psicofisico all’interno della sala operatoria esige quindi un adeguato tempo di riposo. Gabrio Cadei* OSPEDALE BEATA VERGINE DI MENDRISIO Ore straordinarie e PEP. Il limite mensile delle diciotto ore di straordinario per personale amministrativo e del servizio alberghiero, riguarda solo casi isolati per i quali si sono trovati dei correttivi che consentono di ridurre o ridistribuire il carico di lavoro. In alcuni casi le ore di straordinario erano generate da difficoltà organizzative cui si è cercato di ovviare (segretariati medici). Contratti a termine. Spesso i contratti a termine servono alla direzione come «periodo di prova» prima della conferma di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il direttore ha confermato l’intenzione di preferire contratti duraturi. Nell’OBV il numero di contratti precari sembra limitato. Sostituzione delle assenze e dotazione di personale. Numerose ore straordinarie non possono essere recuperate e sono quindi pagate ai lavoratori, sopratutto nei servizi specialistici (es. sala operatoria), dove le sostituzioni temporanee sono particolarmente difficili da realizzare. Questo rende difficile l’ottenimento dei congedi. Questa situazione discrimina tutte le categorie, ma in particolare quelle che non hanno beneficiato degli aumenti salariali del personale infermieristico negli ultimi rinnovi contrattuali (es. fisioterapia, radiologia e laboratorio). Da qui il malcontento di una parte del personale. Anche all’OBV il blocco operatorio conosce situazioni di particolare difficoltà in relazione a questi problemi. È essenziale elaborare progetti che rispondano urgentemente a queste necessità. Il personale attende infine di ricevere informazioni dettagliate riguardo alla destinazione dei contributi versati all’assicurazione per la sostituzione del personale assente per malattia di lunga durata. *Presidente della Commissione interna Obv 4 maggio 2006 SINDACATO ATTIVITÀ 9 ■ LA POSTA - LA DECISIONE DELL’UFFICIO FEDERALE DI GIUSTIZIA PostaPacchi e PostLogistics non vanno privatizzati Lorenzo Jelmini Ufficio federale di giustizia ha dunque deciso: il passaggio dei servizi universali di PostaPacchi a PostLogistics SA non è conforme all’ordinamento giuridico vigente. La Posta deve fare marcia indietro e rinunciare alla ristrutturazione. Il personale rimane alle dipendenze della Posta e i servizi universali devono essere prestati direttamente dalla casa madre e non mediante società del gruppo, anche se al 100 per cento della Posta. Siamo molto soddisfatti per la decisione dell’Ufficio federale di giustizia. Il progetto di esternalizzazione, voluto dal Consiglio d’amministrazione e dalla direzione della Posta, era stato a suo tempo contestato con fermezza dall’OCST che aveva rilevato i rischi di una tale decisione minacciando il ricorso al referendum se fosse stata ritenuta legale. Questa decisione è un’evidente sconfitta della strategia aziendale della Posta che è stata mal digerita soprattutto dal direttore, Ulrich Gygi, che in una dichiarazione ha affermato: «questa rigorosa interpretazione del diritto sul settore postale frenerà sensibilmente lo sviluppo della nostra azienda». A nostro parere la corretta interpretazione frenerà soprattutto gli ingiustificati progetti di smantellamento di questo importante servizio pubblico, e questo a beneficio del servizio e a salvaguardia delle condizioni lavorative del personale. L’ Salvaguardati gli interessi del personale. Dobbiamo infatti ricordare che il progetto di privatizzazione, voluto per aumentare le capacità concorrenziali, avrebbe portato a un ingiustificato frazionamento della Posta e indebolito l’a- zienda stessa. Un progetto che, contrariamente a quanto affermato dal gigante giallo, non poteva essere giustificato dalla ricerca di maggior efficienza ed efficacia nel servizio all’utenza. Era, invece, evidente che l’unico scopo alla base della privatizzazione era quello di estromettere il personale dal Ccl Posta per assoggettarlo a un Ccl che prevede condizioni contrattuali decisamente inferiori. È stata dunque bloccata una ristrutturazione le cui conseguenze sarebbero ricadute interamente sulle spalle del personale. Oltre ai peggioramenti delle condizioni contrattuali, a rischio vi era anche l’aspetto occupazionale che, inevitabilmente, questi progetti generano. Grave superficialità. La bocciatura della privatizzazione e l’imposizione alla Posta di continuare a erogare i servizi universali direttamente e non tramite terzi, solleva molti dubbi sulle capacità gestionali dell’attuale dirigenza del gigante giallo. Riteniamo molto grave la superficialità nel predisporre tali progetti senza averne verificato la fattibilità. Questi mesi, infatti, sono stati vissuti da tutto il personale coinvolto dal progetto con molta apprensione per il proprio futuro professionale. Timori, poi rilevati ingiustificati, che hanno minato la fiducia del personale nei confronti della direzione. Una fiducia già messa in discussione con l’ottenimento per tre anni consecutivi di cospicui utili aziendali dopo che erano stati chiesti importanti sacrifici economici ai dipendenti. Riteniamo che sia giunto il momento che il CdA e il direttore della Posta si interroghino sull’opportunità di mantenere il loro posto di responsabili e se non sia il caso di seguire l’esempio di Jens Alder, patron di Swisscom. Quest’ultimo, alla bocciatura della sua strategia imprenditoriale, aveva rassegnato le dimissioni. Un’azienda importante come la Posta Svizzera deve essere, infatti, guidata da chi vuole realmente salvaguardare un servizio pubblico a favore di tutta la popolazione. Le pressioni rimangono. Sebbene questa importante decisione dia ragione ai sindacati e a chi sostiene l’importanza di salvaguardare la qualità del servizio pubblico, non possiamo ancora dirci totalmente soddisfatti e soprattutto non possiamo in questo momento abbassare la guardia. A partire da questa primavera verrà avviato alle camere federali il dibattito sull’apertura del mercato postale e le future condizioni quadro della Posta. La discussione è ancora molto aperta e le pressioni per una maggiore privatizzazione dei servizi pubblici (vedi il caso Swisscom) sono molto forti. Una seconda perizia per AutoPostale. Inoltre altri progetti analoghi sono ancora pendenti. Per esempio la privatizzazione dell’unità AutoPostale che è già stata adottata ed entrerà in vigore con il mese di luglio, sempre che tutto venga ritenuto legale. L’Ufficio federale di giustizia ha espresso una riserva su questa privatizzazione e il conseguente trapasso dei dipendenti dalla Posta alla Società anonima creata appositamente. Secondo l’Ufficio federale questa esternalizzazione potrebbe anche non essere compatibile con l’attuale legislazione. La Posta ha deciso di commissionare una seconda perizia e nel frattempo è intenzionata ad interrompere il passaggio già in corso. Una vicenda che seguiremo con molta attenzione. ■ SWISSCOM I nuovi vertici vogliono privatizzare. L’OCST ribadisce il suo «No» Assemblea generale di Swisscom del 25 aprile a Lucerna ha deciso gli ultimi cambiamenti nei vertici di Swisscom. Anton Scherrer è stato scelto quale successore di Markus Rauh alla carica di Presidente del Consiglio d’Amministrazione. In precedenza alla guida del gruppo era già avvenuto un avvicendamento: Carsten Schloter, già CEO di Swisscom Mobile, aveva assunto la direzione dell’impresa svizzera in sostituzione del dimissionario Jens Alder che per 6 anni aveva condotto l’azienda. L’Assemblea generale di Swisscom SA ha inoltre confermato di accogliere favorevolmente la cessione della maggioranza azionaria della Confederazione e ha mantenuto come obiettivo a lungo termine la privatizzazione totale dell’impresa di telecomunicazioni. Il Presidente uscente del CdA, Markus Rauh che era alla presidenza di Swisscom dal 1998, ha inoltre voluto precisare che se tale obiettivo non dovesse essere realizzabile dal punto di vista politico, la possibilità che la Confederazione ceda la propria quota di maggioranza L’ sarebbe comunque un primo passo nella direzione giusta. mente vendere la gallina dalle uova d’oro per coprire i buchi finanziari dello Stato. Neppure l’OCST ha cambiato idea. In sintonia con la posizione dei nuovi vertici, anche noi siamo intenzionati a non modificare la strategia e ribadiamo che la cessione totale della partecipazione della Confederazione in Swisscom non è assolutamente auspicabile. Come già dichiarato, se una decisione favorevole dovesse scaturire dalla discussione del parlamento, siamo pronti a sostenere il referendum così da permettere al popolo di esprimersi. Swisscom dà un servizio di rilevanza cruciale alla popolazione e all’economia di questo paese e non possiamo assolutamente abbandonarla al privato con il rischio di vederla cedere a gruppi esteri. La nostra opposizione è ancor più decisa poiché riteniamo che da parte dell’autorità federale non ci sia assolutamente una chiara e approfondita analisi della situazione e dei rischi che un’eventuale cessione della partecipazione in questa impresa di servizio pubblico comporterebbe. Si vuole unica- In Ticino l’emorragia di posti di lavoro. I vertici di Swisscom, oltre a mirare alla privatizzazione, non hanno mutato la posizione nei confronti delle regioni periferiche. Anziché dimostrare maggior impegno nel creare posti di lavoro, Swisscom persiste a smantellarli per ridurre i costi e aumentare la redditività. E la nostra regione continua a subirne le conseguenze. Di nuovi posti di lavoro neppure l’ombra mentre, se in Ticino in una unità aziendale viene liberato un posto d’impiego, non viene più assunto personale da noi ma a Zurigo o a Berna. Un altro esempio eloquente è il servizio di collocamento interno a Swisscom, che ha quale obiettivo reperire alternative lavorative a favore del personale in esubero, che cesserà presto di esistere in Ticino. L’attuale responsabile verrà prossimamente pensionato e non verrà sostituito. Non c’è che dire, la direzione è decisamente attenta all’aspetto occupazionale, soprattutto nelle regioni periferiche. L.J. 10 SINDACATO ATTIVITÀ ■ DONNE E LAVORO Occupazione femminile, le disparità rimangono 4 maggio 2006 Dichiarazione d’imposta Gli orari dei Segretariati OCST Mara Valente egli ultimi decenni il mercato del lavoro è stato caratterizzato dal costante aumento dell’occupazione femminile. La tendenza all’aumento del lavoro muliebre trae origine dalla terziarizzazione dell’economia, dalla scolarizzazione - dove le donne raggiungono sempre più alti livelli - e dalle nuove forme contrattuali sempre più in uso, come i tempi parziali. Queste realtà non hanno contribuito però a colmare le disarmonie esistenti tra uomini e donne nel mondo del lavoro, anzi fenomeni come le disparità salariali, gli iter di carriera, la conciliazione tra vita familiare e lavorativa accentuano gli effetti discriminatori a danno delle donne. La presenza della donna nel lavoro, infatti, non è capillare, bensì concentrata in categorie molto ristrette con scarse, o nulle, garanzie contrattuali e salariali. Le difficoltà aumentano quando aumenta l’età delle donne o la presenza di figli minori, per queste fasce una disoccupazione temporanea può divenire definitiva con il rischio di cadere nel lavoro nero o addirittura nella povertà.La povertà non è solo la privazione di beni materiali, ma è soprattutto la mancanza di relazioni con il mondo esterno e la mancanza di N lavoro, quindi, di un’indipendenza economica, priva le donne di tutte quelle relazioni extradomestiche che contribuiscono a non marginalizzare la loro presenza nella società. Il ciclo di disoccupazione, quindi l’esclusione dalle relazioni sociali, la mancanza di una indipendenza economica e la perdita di autostima, comportano dolorose esperienze di chiusura dal e verso il mondo economico. Consideriamo però, il problema da un altro punto di vista e, cioè, quello legato all’assistenza dei figli, dei parenti anziani e delle faccende domestiche, tre aspetti che ostacolano e interrompono il lavoro e la carriera delle donne e in qualche modo non permettono loro di poter esercitare liberamente la propria professione. Ed è a questo punto che le forze sociali devono intervenire proponendo formule di garanzia al reinserimento professionale femminile attraverso contratti part-time, flessibilità di orari, corsi di riqualificazione professionale, abolizione delle discriminazioni salariali uomo-donna. L’evoluzione di un Paese nasce anche dal mercato del lavoro che lo caratterizza e dalla valutazione di chi vi opera a prescindere dalla professione esercitata. Oggi è innegabile e necessaria la presenza della donna nell’economia, quindi renderle la partecipazione meno difficile è un passaggio obbligatorio. ◆ Bellinzona. Orari di sportello. Per appuntamento, tel. 091 8214154 (signora Michela Marangoni) o [email protected] ◆ Chiasso. Martedì e venerdì 9-11.30 e 13.30-16. Per appuntamento tel. 0916825501. ◆ Lamone. Martedì, ore 8-12, 13.3017.30, mercoledì e giovedì ore 8-12; venerdì, 13.30-17.30. Per appuntamento, tel. 0919660063. ◆ Locarno. Per appuntamento, tel. 0917513052, orari d’ufficio. ◆ Lugano. Tutti i giorni, ore 8.3011.30 e 13.45-17.30. Per appuntamento, tel. 0919211551, int. 211, signorina Claudia Tettamanti. ◆ Mendrisio. Tutti i lunedì, mercoledì e giovedì, ore 9-11.30 e 13.45- 17.30. Per appuntamento, tel. 0916405111. ◆ Tre Valli. Biasca: martedì e giovedì, 9-12 e 14-17.30; mercoledì 9-11.30; venerdì 9-11.30 e 14-17.30. Per appuntamento: tel. 0918730120. ■ EDILI TRE VALLI I lavoratori mettono in guardia sulle preoccupanti evoluzioni del settore Giovanni Grassi lla fine di aprile si è tenuta a Lavorgo la tradizionale assemblea degli edili e affini, alla quale hanno partecipato numerosi lavoratori provenienti dall’insieme dei rami di attività del settore, compresi i grandi cantieri di Alptransit. Al saluto e al giro d’orizzonte incentrato sulle questioni organizzative e operative offerto dal segretario regionale Giancarlo Nicoli, ha fatto seguito l’interessante intervento del presidente degli edili, Giovanni Mammarella, il quale ha suonato un vigoroso campanello d’allarme: in raffronto agli ultimi trent’anni, l’inizio delle attività edili non è stato mai così timido. Ha poi sottolineato un dato preoccupante per il settore: la diminuzione degli occupati a fronte di un aumento della massa salariale, vale a dire un massiccio ricorso ai contratti interinali a scapito di forme d’assunzione più regolari. A giusta ragione Mam- A marella ha sostenuto che per molti versi l’attuale situazione risulta incentivare oltremisura il ricorso a forme di lavoro temporanee e precarie, contrarie all’interesse del settore e discutibili in quanto non incrementano di certo la sicurezza sui cantieri. Sul fronte delle assicurazioni sociali il vicesegretario Gianni Guidicelli ha tratteggiato la nuova situazione in materia di Secondo pila- stro, illustrando la nuova procedura di riscossione prevista per il Portogallo e la Spagna, soffermandosi inoltre sulla situazione ancora provvisoria per quanto concerne l’Italia. Ampio e puntuale l’intervento del responsabile cantonale del settore, Paolo Locatelli, il quale ha sottolineato, raccogliendo uno dei molti spunti offerti da Mammarella, come la vicenda Socedil abbia rilevato l’insufficiente protezione e garanzia offerte ai lavoratori, comprese certe involontarie complicità a livello federale. Hanno costituito un ulteriore elemento di interesse le parole spese a delineare le forze in campo relativamente alle preoccupanti spinte di riforma (al ribasso) in materia di prepensionamento. Come da tradizione, al dibattito ha fatto seguito la cena, momento rilevante non solo dal punto di vista culinario. La coesione tra lavoratori è di fatto un ingrediente di crescente importanza, soprattutto se si rivolge cautamente lo sguardo alle diverse nubi, poco primaverili, che si stagliano all’orizzonte. 4 maggio 2006 SINDACATO ATTIVITÀ 11 ■ TECNICA DI VENDITA Al via un nuovo corso per imparare a vendere con successo l corso tecnica di vendita, livello 1, è indirizzato alle persone che intendono intraprendere o hanno appena iniziato un percorso professionale nell’ambito del commercio al dettaglio, nella vendita di beni e servizi. Questo corso permette di conoscere i diversi canali di vendita, le tecniche utilizzate dai venditori di successo per soddisfare al meglio le esigenze e i desideri della clientela, apprendere come seguire il cliente nel suo processo decisionale e portarlo alla conclusione dell’affare. Inoltre, saranno tematizzati tutti gli aspetti indiretti legati a questa professione. Durante il corso, che si terrà dal I I CORSI ALL’OCST E cco i nuovi corsi del Centro di formazione professionale dell’OCST (Cfp). INFORMATICA Introduzione all’informatica, dal 10 maggio, lunedì e mercoledì, dalle 9 alle 11.30, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Excel per avanzati, dal 10 maggio all’8 giugno, programma specifico, dalle 13 alle 15.30, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Power Point per principianti, dal 26 aprile al 12 giugno, lunedì e mercoledì, orario diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. 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Corel Draw per principianti, dal 13 giugno al 27 luglio, martedì e giovedì, orario diur- 22 maggio al 28 giugno (lunedì e mercoledì dalle 19 alle 21.30, per un totale di 36 ore), sono previsti diversi lavori pratici individuali e di gruppo. Un formatore esperto. Per questo nuovo corso di tecnica di vendita abbiamo scelto un formatore che metterà a disposizione oltre 25 anni di esperienza nel settore del commercio nelle sue svariate forme. Già capo vendita e direttore di noti empori, discount e grandi magazzini nazionali e internazionali con sede in Ticino, responsabile delle risorse umane, degli acquisti, della vendita e della comunicazione aziendale, specialista nel ramo no o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. EDILIZIA Lettura del disegno edile base, dal 9 maggio al 6 luglio, martedì e giovedì, dalle 19 alle 21.30, 45 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Autocad approfondimento, dal 14 giugno al 17 luglio, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 36 ore. 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Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco - delle animazioni commerciali e della formazione di promotori e hostess. Tanti insegnamenti utili. Saranno trattati i seguenti temi: la personalità di vendita, i diversi canali di vendita, psicologia di vendita, psicologia del successo; gestione del punto vendita (preparazione, premesse e organizzazione del locale); organizzazione della cartoteca clienti, gestione del contatto con il cliente in tutti i suoi aspetti (saper porre le domande in modo corretto, ascolto attivo, esigenze dell’essere umano, analisi delle esigenze e dei desideri); presentazione e dimostrazione del prodotto; preparazione di un’offerta scritta, argomentazione e Benefit Selling, trattamento delle obiezioni, riconoscimento dei segnali d’acquisto, tecniche di conclusione, vendite complementari, servizio clienti e dopo vendita, fidelizzazione del cliente. Info e iscrizioni: Centro di formazione professionale, Via Balestra 19, 6900 Lugano. Tel. 091 9211551, [email protected]. francese (min. 5 partecipanti), dal 3 al 14 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 30 ore. Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci. Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco francese (min. 5 partecipanti), dal 17 al 28 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 30 ore. Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci. Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco francese (min. 5 partecipanti), dal 21 agosto al 1 settembre, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 30 ore. Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci. Tedesco per venditori principianti (Mendrisio) periodo da stabilire, martedì e giovedì, dalle 9 alle 10.40, 30 ore. Costo: fr. 300 soci, fr.500 non soci. CONTABILITÀ Teoria base, dal 13 giugno al 20 luglio, martedì e giovedì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore. Costo: fr. 300 soci, fr. 500 non soci. Banana base, dal 12 giugno al 12 luglio, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. VENDITA Tecnica della vendita, Lugano, dal 22 maggio al 28 giugno, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 36 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 800 non soci (vedi articolo in alto). SEGRETARIATO Corso di segretariato, da settembre, tutti i venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 16, 130 ore. Costo: fr. 1.300 soci, fr. 1.700 non soci. Iscrizioni: Cfp, tel. 091 9211551, [email protected]; www.ocst.com. SINDACATO ATTIVITÀ 12 4 maggio 2006 ■ FORMAZIONE TRANSFRONTALIERA CON INTERREG Forma Tour, un progetto per valorizzare le risorse umane Paolo Vendola* ell’ambito del programma di iniziativa comunitaria Interreg IIIA, l’Enaip Svizzera e la Fondazione S. Benedetto di Varese, enti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, nella loro funzione di capofila appartenenti alle due macroaree Italia-Svizzera, hanno avviato nel novembre 2004 il progetto «Forma Tour». Il progetto prevede l’individuazione di percorsi formativi utili allo sviluppo e al sostegno di un turismo integrato nella zona dell’alto Verbano in un’ottica di promozione di servizi in rete e di qualità, rafforzando il processo di cooperazione transfrontaliera, creando e stabilizzando opportunità di partenariato e favorendo la realizzazione di azioni formative comuni. L’alto Verbano e la Regione insubrica da sempre sono considerati un’area di indubbio fascino naturalistico e artistico, frutto di una storia secolare di scambi sull’asse Nord-Sud di culture, tradizioni e gastronomia. Partendo da questi presupposti, diventa strategica un’offerta di qualità e di servizi a chi visita questi territori: è indispensabile, quindi, implementare e mettere a rete un’organizzazione territoriale tesa a diffondere la cultura del turismo. N È necessario sensibilizzare gli operatori a una sinergia di offerte e servizi integrati per la reale valorizzazione del territorio, per garantire la copertura territoriale e il raggiungimento delle «perle» nascoste che ogni territorio offre. Primi bilanci. Il primo passo è stata un’analisi dettagliata delle risorse storico-artistiche, enogastronomiche, artigianali, culturali, del folclore e naturalistiche; con questo lavoro sono stati individuati i punti di forza e debolezza dell’attuale offerta e ricettività turistica e di promozione culturale. È in corso l’indagine che coinvolge testimoni privilegiati del settore attraverso focus group e interviste mirate alla valutazione della percezione che gli operatori hanno del loro territorio, dell’offerta di servizi, dei fabbisogni formativi e delle competenze richiesti agli operatori della filiera turistico-culturale anche a fronte di un pubblico sempre più esigente e attento alla qualità del servizio erogato. Una banca dati. Le informazioni raccolte, i profili rilevati sul territorio, le competenze spe- cifiche saranno integrate in una banca dati intesa come strumento di lavoro (sviluppo di ulteriori profili formativi) e di analisi per sensibilizzare gli attori locali interessati e i cittadini sulla cultura del turismo come chance per il rilancio e la promozione del proprio territorio. I partner coinvolti nel progetto, oltre ai capofila, sono il Consorzio Beni Culturali Italia ( analisi endogene del territorio), Fast (agenzia formativa del gruppo Alpitour attiva nella formazione dei tour operator, ricezione e gestione congressi e viaggi), Api Varese (associazione piccole e medie industrie della provincia di Varese), Fondazione Ater Formazione (gruppo Agis, formazione del management delle imprese culturali), Format Lingua Sagl (formazione professionale nel Canton Ticino). *direttore Enaip Svizzera Info: Format Lingua Sagl, via Balestra 21, Casella postale 6216, 6901 Lugano. Tel. 0919212600, fax 0919212666, internet www.formatlingua.ch. Banca Popolare di Sondrio (SUISSE): dal 10 aprile 2006 anche a Biasca Dopo dieci anni di impegno e lavoro costante, la Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) è presente in cinque Cantoni e nel Principato di Monaco e, dal 10 aprile 2006, con la nuova agenzia di Biasca, registra un numero di sportelli operativi di ben 17 unità. Questa nuova agenzia di recente inaugurazione è la prima aperta nella regione; la cui caratteristica principale è la conoscenza della realtà e delle esigenze locali. La banca svolge le attività di sportello bancario, con servizio individuale, preciso e personalizzato. L’agenzia sarà condotta da Andrea Melcher, responsabile d’agenzia, affiancato dai collaboratori Germano Truaisch e Pamela D’Alessandro. Questa sede, situata in Piazza Centrale 1, ha l’obiettivo di favorire una maggiore presenza dell’Istituto nella vita della gente e delle piccole medie imprese, obiettivo che coincide con la filosofia dell’istituto bancario che, in questi dieci anni di presenza sul territorio elvetico ha saputo dimostrare, e sta tuttora dimostrando, di poter competere egregiamente con i principali attori del mercato. brillanti risultati fino ad oggi ottenuti dimostrano quanto questa vicinanza alla realtà cittadina sia particolarmente apprezzata dalla clientela. [Crediamo nel futuro ] e nel valore delle cose semplici Lugano - Chiasso - Mendrisio - Bellinzona - Biasca - Locarno www.popso.ch Call Center 00 800 800 767 76 4 maggio 2006 SINDACATO SCUOLA 13 ■ SCUOLE PROFESSIONALI Centinaia di docenti dovranno completare la loro formazione l’ammissione ai due moduli iniziali per 300 ore di studio, che prenderanno avvio in ottobre, introdotti da una fase di preparazione nel corso dell’estate. Questi due moduli sono però parte integrante - sono i moduli iniziali - anche dell’abilitazione per i docenti che insegnano a titolo principale. Il concorso per l’ammissione all’abilitazione per questi ultimi uscirà in autunno, la fase di acquisizione delle competenze complementari per essi andrà da gennaio a giugno 2007 e nel settembre prenderanno avvio i moduli per completare le 1800 ore di studio». Renato Ricciardi abilitazione delle scuole professionali è un tema molto dibattuto in questi ultimi mesi. Per saperne di più abbiamo contattato il direttore della Divisione per la formazione professionale, Vincenzo Nembrini. L’ Nuovi piani di studio per i docenti del professionale. Cosa si nasconde dietro questo titolo? «La messa in vigore, dal 1° gennaio 2004, della nuova Legge federale sulla formazione professionale del 13 dicembre 2002, comporta anche una modifica dei requisiti chiesti ai docenti delle scuole professionali di ogni grado. Più che di una modifica, si tratta di un perfezionamento di quelli comunque già richiesti nella precedente Legge federale del 19 aprile 1978, all’art. 35, e nella sua Ordinanza d’applicazione del 20 novembre 1979, all’art. 30. Nello strumentario giuridico ora in vigore, più precisamente nell’Ordinanza del 19 novembre 2003, all’art. 48, sono indicati anche i contenuti, articolati in sette temi, della formazione pedagogico-professionale richiesta ai docenti. Questa è la novità, che ha dato origine ai nuovi piani di studio». Andiamo verso abilitazione e formazione complementare pedagogico-didattica obbligatorie per i docenti di tutte le scuole professionali (maturità professionale e scuole per apprendisti)? Quanti sono dunque i docenti interessati? «Una formazione complementare pedagogico-didattica era richiesta obbligatoriamente come già indicato nella prima risposta - anche in precedenza e per tutti i docenti. Ora, la nuova legge e la nuova ordinanza precisano meglio le condizioni per le varie categorie di docenti: per chi insegna mediamente meno di quattro ore la settimana, non vi è alcun obbligo di formazione complementare (essa sarebbe diciamo noi - comunque auspicabile); per chi insegna a titolo accessorio (meno della metà della sua attività) è richiesta una formazione pedagogico-professionale di 300 ore di studio; per chi insegna a titolo principale (metà e più della propria attività) la formazione richiesta è di 1.800 ore di studio. Le ore di studio si suddividono in ore d’aula (30%), ore di studio individuale (50%) e ore del lavoro di certificazione (20%). Questa formazione è richiesta per tutti i docenti: delle scuole professionali secondarie degli apprendisti, a tempo pieno, di maturità professionale, delle scuole specializzate superiori. Condizioni particolari valgono per i docenti di laboratorio e per gli istruttori dei corsi interaziendali. Per valutare quanti siano i docenti, sicuramente parecchie centinaia, chiamati a completare la loro formazione, è in corso un’indagine mediante un questionario e un piano di carriera da elaborare con il direttore d’istituto scolastico. Infatti il numero dipende anche dalle scelte personali. Chi volesse passare da un’attività ridotta d’insegnamento (meno di 4 ore) a una a titolo accessorio o principale dovrà acquisire la formazione richiesta; chi volesse, per sua scelta, sottrarvisi, può ridurre il suo grado d’occupazione a meno di 4 ore». Chi e a quali condizioni sarà obbligato ad abilitarsi? Quale sarà la situazione dei docenti nominati e incaricati? «Come detto, l’abilitazione all’insegnamento - intesa anche come formazione minima, ossia la frequenza del corso di introduzione alla pedagogia della formazione professionale era già richiesta in precedenza a tutti i docenti e da parecchi anni questa appare puntualmente nell’elenco dei requisiti per i candidati in sede di concorso per l’insegnamento nelle scuole professionali. La questione si pone per i docenti nominati o incaricati da parecchi anni che ne sono privi. Proprio in questi giorni, sulla scorta delle domande pervenute direttamente da singoli docenti o per il tramite dei sindacati di categoria, come è il caso dell’OCST, si è ritenuto di precisare che dalla formazione pedagogicoprofessionale come è ora richiesta sono esentati i docenti nominati o quelli incaricati che insegnano a titolo accessorio da almeno cinque anni, a meno che non intendano modificare la loro situazione (per esempio passare da un insegnamento per meno di 4 ore alla settimana a un grado d’occupazione superiore, oppure dall’incarico per meno di metà tempo a una nomina a metà tempo ecc.). La divisione della formazione professionale, su indicazione delle direzioni scolastiche o dei capi degli uffici di formazione, si riserva tuttavia di formulare una viva raccomandazione o addirittura un obbligo di frequenza in casi particolari». Percorso di abilitazione e schede personali. Cosa si intende fare? «Le schede personali devono servire alla direzione a raccogliere l’interesse e l’aspirazione dei docenti a magari aumentare il grado di occupazione nell’insegnamento, oppure ad assumere funzioni particolari nell’istituto (docente di classe, mediatore, responsabile di area, conduttore di un progetto di istituto, membro del Consiglio di direzione, ecc.), oppure anche a ridurlo al minimo (meno di 4 ore) nel caso di inconciliabilità tra requisiti richiesti per insegnare di più e obbligo di formazione pedagogico-professionale». Quali sono i tempi previsti? «Nelle prossime settimane uscirà il concorso per ammissione all’abilitazione dei docenti che insegnano a titolo accessorio, ossia per Chi prenderà la decisione che riguarderà ciascun insegnante? «L’Istituto universitario federale per la formazione professionale (ma fino a fine anno si chiamerà ancora Istituto svizzero di pedagogia per la formazione professionale) verificherà in entrambi i casi (corso di 300 ore di studio e corso di 1800) il rispetto dei requisiti di ammissibilità. L’ammissione ai corsi di coloro che hanno partecipato al concorso sarà sancita da una decisione governativa che l’Istituto deve intendere come preavviso dell’Autorità cantonale avente carattere prioritario su ogni altra candidatura diretta all’Istituto, di per sé non esclusa dai nuovi regolamenti in fieri, che prevedono appunto di aprire la frequenza dei moduli abilitanti anche a candidature e partecipazioni esterne, non avanzate per il tramite dei Cantoni». Quali saranno i criteri? Come saranno considerate l’esperienza professionale e l’età di un docente? «Come già indicato all’inizio, si intende esentare in via generale i docenti nominati, così come i docenti incaricati che insegnano a titolo accessorio da almeno cinque anni, salvo riserve dovute al giudizio sull’attività didattica o alla certa o possibile evoluzione delle materie d’insegnamento, soprattutto nell’ambito dell’insegnamento della cultura tecnica. Un’esenzione è del resto già sancita a livello federale per i docenti delle scuole specializzate superiori che vi hanno insegnato per almeno 5 anni. Quasi certamente bisognerà anche introdurre priorità fra categorie di docenti per la frequenza dei moduli. Se le valutazioni sul numero degli abilitandi saranno confermate, l’Istituto non sarà in grado di rispondere al fabbisogno in una sola tornata, ma bisognerà spalmare su parecchie coorti l’insieme dei candidati. Queste priorità saranno definite, d’intesa evidentemente con l’Istituto, dall’Autorità cantonale, sulla scorta delle indicazioni raccolte appunto per mezzo dei questionari, sul prevedibile sviluppo del fabbisogno di docenti in relazione a vari parametri, quali l’età dei docenti e la loro prevedibile durata in servizio, l’evoluzione delle materie d’insegnamento, lo sviluppo demografico. Infine sarà certamente possibile, sulla scorta delle direttive che saranno emanate dalla neocostituita Commissione federale per i responsabili della formazione professionale, richiedere equivalenze parziali o totali di percorsi formativi pedagogici alternativi già conclusi». 4 maggio 2006 INSUBRIA ATTUALITÀ ■ RICERCA ALL’UNIVERSITÀ DI LUGANO La laurea rimane un trampolino di lancio ome si sviluppa il rapporto tra l’università e il mondo del lavoro? Quali strumenti sono efficaci per aiutare i giovani laureati nella ricerca della prima occupazione? Una ricerca del Servizio Stage and Placement dell’Università della Svizzera Italiana - condotta a fine 2005 su 879 giovani laureatisi tra il 2000 e il 2004, con un tasso di risposta del 48 per cento - approfondisce questi temi. Emerge una buona notizia: l’87 per cento dei laureati è occupato professionalmente e l’80 per cento ha un posto di lavoro a tempo indeterminato. Nella maggior parte dei casi l’occupazione sembra essere in linea con il curriculum formativo tanto che l’85 per cento dei laureati è soddisfatto dell’attuale posto di lavoro. Quasi la metà degli studenti dell’Usi viene dal Ticino e circa il 20 per cento dagli altri cantoni della Svizzera. Il resto viene dall’estero, soprattutto dall’Italia. Dopo la laurea, il 65 per cento degli studenti rimane nel nostro Cantone. Il settore finanziario è quello che assorbe più occupati; inoltre, le aziende di grosse dimensioni hanno assunto quasi la metà degli intervistati. Alcuni di questi ragazzi hanno già ottenuto posizioni dirigenziali o di quadro. Quali sono le ragioni di questo risultato in un momento di crisi occupazionale? Cosa aiuta i giovani laureati a farsi strada nel mondo del lavoro? Certamente, come risulta dalla ricerca, l’opportunità di un contatto tempestivo con il mondo del lavoro è fondamentale. Gli studenti e i laureati sono supportati nella ricerca del primo impiego dal Servizio Stage and Placement dell’ateneo che, oltre a promuovere le competenze offerte dai vari indirizzi di studio, raccoglie le offerte di lavoro, organizza periodicamente incontri tra studen- C Foto: Università della Svizzera italiana. ti e mondo del lavoro e aiuta gli studenti nella redazione del curriculum vitae. Grazie a questo supporto e agli sforzi personali, l’80 per cento degli studenti che hanno partecipato alla ricerca ha ottenuto un contratto di stage durante il periodo di studio e un terzo ha iniziato a lavorare proprio nell’azienda in cui aveva svolto lo stage. Anche in questo caso la mobilità si configura come un elemento distintivo dell’occupazione giovanile; più della metà dei neolaureati ha cambiato lavoro almeno una volta durante i primi anni di occupazione. Un altro aspetto interessante che emerge dalla ricerca è l’imprenditorialità dei laureati: il 10 per cento ha iniziato a svolgere un’attività indipendente. Il Centro Promozione Start Up è stato creato dall’Usi e dalla Supsi per fornire assistenza agli aspiranti imprenditori. Innanzitutto l’idea imprenditoriale viene studiata e sviluppata grazie ad un supporto di consulenza e formazione. In seguito, ai progetti di particolare interesse, viene fornito un sostegno più concreto: uno spazio equipaggiato che diventa la prima sede dell’azienda nascente. ■ SAVINO PEZZOTTA LASCIA LA CISL DOPO 43 ANNI Sotto il segno dell’autonomia e della lealtà S gati e i dirigenti che in questi anni non facili per il sindacato lo hanno sostenuto nell’affermare l’identità sindacale dell’organizzazione e l’autonomia della proposta politica, strategica e culturale della Cisl. Pezzotta rivolge un saluto cordiale al gruppo dirigente di Cgil e Uil». Molti gli attestati di stima giunti dai leader sindacali Guglielmo Epifani (Cgil) e Luigi Angeletti (Uil), dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, dal sindaco di Roma Walter Veltroni, e dalle Acli. Il nuovo segretario generale sarà Raffaele Bonanni, 56 anni, già segretario generale degli edili, affiancato da Pierpaolo Baretta in veste di segretario generale aggiunto. Foto: Francesca Paglia Botturi. avino Pezzotta si è dimesso dall’incarico di Segretario generale della Cisl. L’annuncio è stato fatto al termine delle elezioni politiche italiane, anche se le dimissioni erano già nell’aria da mesi. Personalità di spicco, lascia a 62 anni il sindacato dopo ben 43 anni di militanza (entra nel sindacato nel 1963, quando era operaio tessile in un’azienda di Bergamo) e sei anni come segretario generale (succede nel 2000 a Sergio D’Antoni). «Con la scelta di dimettersi a urne chiuse Pezzotta vuole ancora una volta rimarcare la trasparenza e l’autonomia delle sue scelte dall’esito elettorale - si legge nel comunicato della Cisl - Pezzotta ringrazia tutti gli iscritti, i militanti, i dele- 15 ■ AL VOLO Escursioni con guida e Top Events 2006. Da una collaborazione tra Lugano Turismo, Malcantone Turismo e Mendrisiotto Turismo sono nati due prospetti informativi: Escursioni con Guida e Top Events 2006. Il primo offre una panoramica di attività sportive e culturali: una serie di itinerari appositamente studiati per valorizzare le bellezze naturali e la ricchezza culturale della regione del sottoceneri. Il secondo è invece l’agenda degli eventi del 2006: i concerti, le feste di piazza, le sagre e le manifestazioni sportive. Info: tel. 091 9133232, www.lugano-tourism.ch Judo Budo Club, Piatti è cintura nera. Gianni Piatti, judoka della Scuola Judo Budo Club Lugano (nella foto, a sinistra con il giovane maestro Paolo Ceruso, cintura nera 3° dan), ha superato a Berna l’esame di cintura Nera 1° dan. Il judoka luganese ha presentato un qualificato programma d’esame, tecnico e teorico. Questo risultato premia l’eccellente lavoro svolto nella scuola judoistica luganese, in cui i maestri seguono gli allievi dalla cintura bianca alla cintura nera. La salute promossa sul web. La promozione della salute sbarca sul web. L’Ufficio di promozione e valutazione sanitaria del Dss e Radix Svizzera italiana hanno realizzato una banca dati e una newsletter elettronica destinate a chi lavora in ambito sanitario, sociale ed educativo e a chi vuole migliorare la qualità di vita nelle abitazioni e negli ambienti di lavoro e di studio. La banca dati, che contiene 73 progetti, è consultabile sul sito www.ti.ch/infodoc. Per ricevere la newsletter «Newsalute», basta iscriversi su www.radixsvizzeraitaliana.ch/newsalute. Volti nuovi nella parrocchia di Viganello. Viganello ha due nuovi parroci che subentrano a don Pietro Borelli: don Nicola Zanini, parroco di Castel San Pietro, e don Simone Bernasconi, vicario di Borelli, che saranno parroci in solidum, secondo una formula prevista dal Codice di diritto canonico. Collaborerà con loro don Valentin Kokou Tafou, che lascia la parrocchia di Castel San Pietro, dov’era vicario. Stabio antica in mostra. Il Museo della civiltà contadina di Stabio, per festeggiare i 25 anni dalla fondazione, organizza una mostra, «Stabio antica. Dal reperto alla storia», curata da Stefano Pescia, con importanti testimonianze archeologiche di Stabio e del Sottoceneri. La mostra sarà aperta fino al 15 aprile 2007 tutti giorni, tranne il mercoledì, dalle 14 alle 17. Info: tel. 091 6416990, [email protected], www.stabio.ch. 4 maggio 2006 ANNUNCI DI LAVORO Internet: www.ocst.com RICERCHE DI COLLABORATORI mago della pizza, fantasioso e con esperienza, per snack bar pizzeria a Chiasso. Tel. 076 5828250 (dalle 8 alle 19). meccanico d’auto per rimpiazzi saltuari. Zona basso Ceresio, tel. 079/2214462. giovane abile collaboratrice per salone «Merlo parrucchieri», Chiasso. Tel. 091 6827525, chiedere di Patrick. meccanico, 25-30 anni, capace di lavorare in modo indipendente, per garage a Sementina. Tel. 079 6215308. brave cucitrici su macchine industriali, ditta Cruna, Chiasso. 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La Direzione Centri di vacanza Leone XIII è alla ricerca di personale: didattico (minimo 18 anni) ausiliario per la casa di vacanza a Sonogno, in Valle Verzasca. Info: Paola Mauri, Centri di Vacanze Leone XIII, via Balestra 19, 6900 Lugano. Tel. 0919211551. OFFERTE DI COLLABORAZIONE laureata ec. politica con Master in economia, domicilio in Ticino, tempo pieno o parziale. Tel. +39 3393841360. urgentemente qualsiasi lavoro (esperienza come telefonista, aiuto ufficio, cassiera, operaia. Tel. 079 2311952. montatore idraulico, frontaliero 28 anni, permesso valido, esperienza in CH. Zona Sottoceneri, tel. +39 3394423793. impiegata (no contabilità) centralino/ricezione, o venditrice, con esperienza, Conoscenze F-D orali e scritte. Tel. 076 5457426. chef di cucina o di partita, zona Mendrisiotto, al 50 per cento. Tel. +393397029895. giovane contabile esperto, ecdl, buon Ingl. e F (ev. operaio generico) zona Lugano-Mendrisio-Chiasso. 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Tel. 0917434493. impiegata di vendita, cassiera (50%) Zona Basso Malcantone. Tel. 0763905038. autista, meccanico, carrozziere, verniciatore o magazziniere. Patente B-B1-C-C1-DD1, conoscenze informatiche, tel. 079 7118294. signorina diploma addetta cura della casa x ospedali,case anziani, mense.Tel. 0793710020. contabile qualificata, autonoma, referenze, ev. part-time. Info: OCST Mendrisio, tel. 0916405111, sig.ra Fontana. giovane grafico. zona Sottoceneri. Tel. +39031510627. INFO BALCANI 4 maggio 2006 19 Pagina a cura di Slavko Bojanic Zenite ucat zaedno 2 Maja Risteska a 5 april , vo prostoriite na Centro La Piazzeta, se odrza prvoto predavanje od ciklusot «Zenite ucat zaedno» - proekt koj go realizara Grupata na makedonskite zeni vo sorabotka so Dicastero integrazione e informazione sociale di Lugano(DIIS) na koe prisustvivaa okolu dvaesetina zeni od razlicna nacionalnost. Temata na ovaa sredba bese «Kosata ……obleka na liceto», a predavac bese Laura Bondesani so svojot sorabotnik, dvajcata frizeri- stilisti. Tie zboruvaa za nacinot na koj edna moderna zena bi mozela da si izbere vistinska frizura i boja na kosata, bez da pravi mnogu eksperimenti. Imeno, vo salonite na ovie frizeri-stilisti moze da se dobie konsultacija kako sto se pravi vo site moderni centri. Po zavrsuvanjeto na predavanjeto, site prisutni se osvezija so mal koktel, kade imaa moznost da se zapoznaat poveke megu sebe i vednas se razmenija iskustva. «Zenite ucat zaedno» e proekt koj ke se realizira vo tekot na celata godina so predavanja na razlicni temi. Sleduvaat temi od zdravjeto, psihologijata, pedagogijata, prirodnata medicina i mnogu drugi interessi temi koi I prossimi incontri N I l ciclo di conferenze «Le donne imparano insieme» è promosso dal Gruppo donne macedoni e dal Dicastero Integrazione e informazione sociale della Città di Lugano. Gli incontri si terranno il mercoledì alle 19, nella sala multiuso del Centro la Piazzetta, in via Loreto 17, a Lugano (seguirà un piccolo rinfresco). Sono aperti alle donne di tutte le nazionalità che hanno interesse a conoscersi e a scambiarsi esperienze di vita in un momento di confronto costruttivo tra culture diverse. se del od zivotot na sekoja zena. Celta na proektot e da se pottikne zenata da se otrgne za moment od svoite sekojdnevni obvrski i da si posveti malku poveke vreme na samata sebe, odnosno da napravi nesto prazlicno od sekojdnevieto. Ovie predavanja se nameneti na site zeni, bez razlika na godinite, nacionalnosta, verata i tie ke mozat da si razmenuvaat iskustva od zivotot. Na ovie sredbi, clenkite na Grupata na makedonskite zeni pravat novi prijatelstva, podlaboko navleguvaat vo site sferi na opstestveniot zivot i se zbogatuvaat so uste edno novo iskustvo vo ramkite na integracijata. PRESTITI Ecco il programma: 31 maggio, «Ginecologia e prevenzione», dr. med. Jolanta Josefowski, Fmh, Ginecologia e ostetricia 27 settembre, «Le tecnologie moderne nello sviluppo dei bambini» 29 novembre, «Matrimoni tra culture diverse», Renata Dozio, direttrice Sos Ticino e mediatrice familiare 7 febbraio 2007, «Omeopatia e erboristeria» Info: Gruppo donne macedoni, Maja Risteska, telefono 076 4178781; Dicastero integrazione e informazione sociale, telefono 058 8667457. Per difendere i tuoi diritti aderisci all’OCST LE SEDI Via Cantonale 4 6814 CADEMPINO Lu - Sab 08.00/20.00 Tel. (091) 950.08.80 Natel (079) 620.73.34 MUTUI CASA 2,5% comprare - costruire ristrutturare in Italia SVIZZERI - STRANIERI - FRONTALIERI - ANCHE SE AVETE ALTRI PRESTITI Segretariato cantonale Lugano, v. Balestra 19, tel. 0919211551, posta elettronica [email protected] Segretariati regionali 6500 Bellinzona, via Pellandini 2 tel. 091 8214151 6710 Biasca, Piazza Centrale tel. 091 8730120 6830 Chiasso, via Bossi 12 tel. 091 6825501 6814 Lamone, via Sirana tel. 091 9660063 6600 Locarno, via della Posta tel. 091 7513052 6900 Lugano, via Balestra 19 tel. 091 9211551 6850 Mendrisio, via Lanz 25 tel. 091 6405111 20 4 maggio 2006 Pagina a cura di Franco Narducci Commercio mondiale, la liberalizzazione deve essere sostenibile Sono in pieno svolgimento le trattative con l’Omc Denis Torche* na ulteriore liberalizzazione del commercio mondiale presuppone due condizioni prioritarie: in primo luogo la ricerca attiva di soluzioni adeguate per combattere l’effetto negativo della liberalizzazione sulla situazione occupazionale e sulle condizioni di lavoro; in secondo luogo, i paesi ricchi dovrebbero aprire sul serio i loro mercati ai paesi in via di sviluppo. Le trattative economiche multilaterali in seno all’organizzazione mondiale del commercio sono caratterizzate da un forte ritardo sulla tabella di marcia. L’attuale negoziato, avviato a Doha nel 2001, riguarda principalmente l’agricoltura, i prodotti industriali e i servizi, così come lo sviluppo nei paesi poveri. Le scadenze piuttosto strette che sono state fissate (30 aprile per i dazi doganali sui prodotti agricoli e industriali, fine settembre per le proposte concrete sul «pacchetto sviluppo»), aprono il campo a dubbi fondati sulla conclusione del Doha Round entro la fine del 2006. Secondo Travail.Suisse non sarebbe catastrofico se i negoziati Omc non si concludessero nelle scadenze previste, poiché per una liberalizzazione sostenibile del commercio mondiale devono essere ben ponderati gli interessi dei pochi paesi sviluppati e si devono prendere in seria considerazioni gli effetti che la liberalizzazione stessa produce sull’occupazione, sulle condizioni lavorative e sui servizi pubblici. U Per il raggiungimento di risultati concreti, i negoziatori degli Stati ricchi dovrebbero rinunciare alla loro strategia sul breve periodo - cioè far dipendere le proprie concessioni da quelle dei Paesi in via di sviluppo - e lavorare sui miglioramenti di lungo periodo che producono effetti benefici per tutti. Sarebbe dunque estremamente importante non esercitare pressioni per condurre in porto il Doha Round in ogni caso entro la fine dell’anno, e creare invece i presupposti necessari per una liberalizzazione sostenibile del commercio, di cui dovrebbero cogliere i frutti tutti paesi interessati. Migliorare la coerenza tra l’Omc e le altre regolamentazioni internazionali. In quest’ambito non si registrano praticamente passi avanti. Dopo l’adesione della Cina all’Omc e in base alle conseguenze della liberalizzazione sulle condizioni di lavoro - anzitutto nell’industria tessile - occorrono soluzioni urgenti per i milioni di lavoratori e lavoratrici colpiti da tale situazione. Si deve costituire un gruppo di lavoro in seno all’Omc che valuti le interazioni tra liberalizzazione del commercio e condizioni di lavoro e d’impiego. Un inizio meno mercantilistico sulle questioni dello sviluppo. Il Doha Round è stato battezzato come trattativa per i paesi in via di sviluppo. Se però dai paesi in via di sviluppo ci si attende che aprano i loro mercati, i paesi sviluppati devono essere disponibili, da parte loro, a garantire concessioni reali che sicuramente non saranno a costo zero! E invece stiamo assistendo a un giochetto riprovevole e assolutamente contrario allo spirito della trattativa, poiché le concessioni offerte dai paesi ricchi appaiono sempre più come una presa in giro, come alibi pretestuosi. Alcuni esemi terrà a Berna, sabato 6 maggio, l’imporpi: a partire dal 2008, i paesi poveri e tante e attesa conferenza professionale del meno sviluppati (Ldc) potranno esportare settore edilizia e legno, che coinvolgerà i nei paesi ricchi il 97 percento dei loro prodelegati e le rappresentanze provenienti da tutta dotti, senza dazi doganali e al di fuori di la Svizzera. Importante perché sono in ballo argoogni contingentamento. Un simile accormenti importanti come il Ccl sul pensionamento do consentirebbe ai paesi ricchi di escluanticipato nell’edilizia, gli accordi aggiuntivi nell’adere il 3 per cento dei prodotti esportabili rea del contratto nazionale mantello, la situazione dai Ldc, una norma sufficiente per evitadi vuoto contrattuale per i capi muratore e capi re l’importazione di prodotti competitivi fabbrica, nonché il contratto collettivo di lavoro come il riso, lo zucchero e alcuni prodotti nell’industria del legno. tessili. La conferenza professionale si terrà a Berna, Gli Stati Uniti, per esempio, hanno già inizio ore 10.15, al ristorante Al Resto (ex Galaxy), messo in chiaro che non ammetteranno Effingerstrasse 20. All’ordine del giorno: Negol’importazione di alcuni tessili (Bangladeziati Ccl PA; Indennità per il lavoro prestato di sh) e dello zucchero (Haiti), mentre il sabato/compensazione dei saldi ore negative: Giappone si comporterà allo stesso modo prossime tappe; Situazione Ccl capi muratori; per il riso e alcuni prodotti derivati dalla Decisioni; Varie; Conferenza professionale Ccl pesca. Anche la Svizzera toglierà i dazi Industria del legno; Decisioni Ccl industria del doganali sui prodotti importati dai Ldc a legno e accordo protocollare PA. partire dal 2008. Una decisione sicura- Conferenza professionale del settore edilizia e legno S mente positiva, ma si deve tuttavia temere che le rappresentanze del nostro settore agricolo eserciteranno pressioni sul Consiglio federale chiedendo la rigida applicazione della regola del 97 percento stabilita in sede di Omc. Non liberalizzare i servizi pubblici. Un nuovo metodo della trattativa - plurilaterale - consente a un gruppo di Stati membri dell’Omc di sottoporre progetti di liberalizzazione riguardanti un gruppo limitato di Stati, nel senso di una più efficace alternativa rispetto alle attuali trattative bilaterali. Tale metodo produce una ulteriore pressione sui paesi in via di sviluppo e nasconde il pericolo reale di uno smantellamento di importanti servizi primari per i cittadini. Vi è da dire che la Svizzera non ha avanzato una simile pretesa, che tuttavia non ha escluso a priori. Sicuramente ciò si spiega anche con il fatto che la Svizzera non ha in animo una offensiva da portare avanti contro i servizi pubblici. In rapporto al mercato postale, per esempio, il nostro paese è confrontato con una richiesta federale plurilaterale. Travail.Suisse, per esempio, insisterà affinché la Svizzera si attenga alle decisioni adottate dal Parlamento (diritto di monopolio per le lettere fino a 100 grammi, dal 1° aprile 2006) e non persegua una ulteriore liberalizzazione del mercato postale a causa delle pressioni esercitate dall’Omc. Anche rispetto alle richieste di liberalizzazione dei paesi in via di sviluppo, relativamente all’offerta temporanea di servizi transfrontalieri tramite i lavoratori, si deve mantenere un atteggiamento di estrema cautela; infatti, vi è il fondato pericolo, nonostante le garanzie offerte dalla legge, del mancato rispetto delle condizioni di lavoro e salariali. I paesi ricchi e sviluppati hanno un interesse precipuo a inglobare il maggior numero dei paesi all’interno dell’organizzazione mondiale del commercio, per mettersi al riparo dall’invasione dei prodotti provenienti dai paesi emergenti e per aprire i nuovi mercati ai propri sistemo produttivi. Ma tutto ciò può avvenire in un quadro di reciprocità effettivo, senza perpetrare quelle ingiustizie e quegli abusi che i paesi in via di sviluppo hanno dovuto ingoiare da sempre impunemente. *Travail.Suisse 21 4 maggio 2006 Pagina a cura di Rogerio Sampaio Encontrou-se uma saída para o problema do 2° Pilar depois de 2007 Transferência das prestações de livre circulação ao deixar definitivamente a Suiça, regressando a um pais da UE ou da EFTA depois de 31 de Maio de 2007 inalmente obtivemos de fontes oficiais as informações fidedignas que passamos a informar. Com a entrada em vigor dos acordos bilaterais entre a União Europeia (UE) e a Suiça, criou-se uma nova entidade de coordenação no âmbito da previdência profissional. Compete a esta entidade de ligação coordenar as comunicações internacionais entre as seguradoras e as pessoas seguradas, bem como disponibilizar informações e servir de entidade de contacto para as entidades de coordenação existentes noutros países. Uma primeira área temática para a coordenação, resulta das regulamentações sobre a transferência de prestações de livre circulação aquando da partida da Suiça para um estado membro da União Europeia. De acordo com as disposições legais comunitárias e suíças, não será possível proceder ao pagamento de prestações de livre circulação em dinheiro, quando no Estado de estabelecimento exista um seguro obrigatório de prestações de velhice, invalidez ou sobrevivência. Só se encontram excepcionados deste regime os fundos provenientes da previdência profissional que excedam as prestações mínimas (montantes dos chamados fundos-extra-obrigacionais). Estando em vigor até o fim de Maio de 2007, um regime transitório, isto significa que, até essa data, poderão ser recebidas em dinheiro as prestações de livre circulação sem qualquer limitação. Uma vez que os regimes de seguros obrigatórios têm regulamentações diferentes de país para país, ficou acordada entre Suiça e Portugal uma solução que permite, de uma forma prática para os segurados e as instituições de previdência, a verificação do cumprimento do seguro obrigatório. O procedimento que neste momento está sendo elaborado e brevemente vai ser confirmado também pelos países interessados é o seguinte: F Quando uma pessoa, abrangida pela previdência profissional, tem planos de abandonar definitivamente a Suiça e quer receber os seus fundos em dinheiro, fará chegar a sua instituição de previdência uma comunicação nesse sentido. Essa instituição analisará se estão preenchidos os requisites que permitem um pagamento em dinheiro Caso a pessoa pretenda regressar a Portugal, a instituição de previdência, para poder proceder ao pagamento em dinheiro, necessita de uma confirmação no sentido de a mesma pessoa não se encontrar abrangida por um seguro legal obrigatório para prestações de velhice, invalidez ou sobrevivência. Razão pela qual, o segurado (ou a instituição de previdência) entrega um requerimento a entidade do coordenação da previdência profissional na Suiça (pode solicitar o envio do formulário). A entidade de coordenação na Suiça encaminha o pedido ao Departamento de Relações Curso de Capataz de estaleiro Estão abertas inscrições para o curso de Capataz de estaleiro. O curso é realizado em Alemão e italiano. Inicio Abril 2006 até 31 de Março de 2007 Horário Terça-feira das 19:15 -22.00 Sábado das 08.15 – 13.00 Custo: Fr. 4.500 Condições obrigatórias: Ter curso de pedreiro ou qualificação equiparada Inscrição: Contacte o Secretariado Syna ou directamente com CIFL-ENAIP – Luzernerstrasse 131 6014 Littau Tel. 041.250 40 56 fax. 041. 250 40 34 Internacionais de Segurança. Social (DRISS) em Portugal; este Departamento verificara, numa data marcada (90 dias depois da partida da Suiça) se a pessoa se encontra abrangida por um seguro obrigatório. O resultado desta verificação será comunicado pelo DRISS a entidade de coordenação na Suiça (existe ou não seguro obrigatório). A entidade de coordenação remete o resultado da verificação ao legítimo titular e a instituição de previdência na Suiça. De acordo com o resultado da verificação, a instituição de previdência na Suiça ou procederá ao pagamento em dinheiro dos fundos, ou depositará a prestação de livre circulação numa conta bloqueada indicada pelo segurado, ou então, retêm uma apólice de livre circulação (este tipo de fundos poderão ser recebidos, uma vez atingida a idade de reforma, em forma de capital ou como pensão regular). Informações relativas ao 1° Pilar relacionadas com a partida definitiva da Suiça, poderão ser obtidas em www.ahv.ch ou junto do Escritório Central de Compensação, Av. Edmond-Vaucher 18, Postfach 3000, CH-1211 Geneve 2, Tel.+41(0)227959111. Em resumido, a possibilidade de reembolso do 2° pilar mantém-se depois do 1. de Junho de 2007 se o assegurado deixa definitivamente a Suiça e durante 90 dias depois da partida da Suiça, tendo ele feito o pedido a partir dessa data, não se encontra abrangida por um seguro obrigatório de prestações de velhice, invalidez ou sobrevivência em Portugal. Para informações ulteriores lhe pedimos que nos contacte ao numero +41 31 380 79 75. A senhora Isabel Martins lhe dará informações ulteriores. Escritório Central do 2° Pilar Fundos de Garantia LPP Órgão de direcção Curso para Leitura de desenho/ plano para trabalhadores da construção Perguntas e respostas Estão abertas inscrições para o curso para leitura de desenho/ plano. O curso é realizado em Alemão e italiano. Inicio 27 Abril 2006 até 26 de Outubro de 2007 Horário Quinta -feira das 19:15 -22.00 + 5 Sábados das 08.15 – 12.30 Custo: Fr. 760 No próximo número, publicaremos informações sobre um interessante projecto de cursos grátis para o ramo da Gastronomia e Hotelaria. Estão abertas inscrições para cursos de alemão para mulheres no cantão de Zurique, contactem Tel. 044 216 37 37(publicaremos pormenores no próximo número). Página Portuguesa do Il Lavoro, Rogério Sampaio, tel. 01.307.10.74 Condições obrigatórias: Ter curso de pedreiro ou qualificação equiparada Inscrição: Contacte o Secretariado Syna ou directamente com CIFL-ENAIP – Luzernerstrasse 131 6014 Littau. Tel. 041.250 40 56 fax. 041. 250 40 34 22 4 maggio 2006 ASSOCIAZIONE ANZIANI PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST Dalle Tre Valli per scoprire la Toscana e le Cinque Terre Gerolamo Cocchi opo la conferenza di don Sandro Vitalini del 28 marzo, sul tema «La Bibbia, questa sconosciuta», al Centro Giovani a Bodio seguita da numerosi soci, è stata la volta del tradizionale viaggio annuale di una settimana: meta Toscana e Cinque Terre, cui hanno partecipato oltre 40 soci, provenienti dalla Regione Tre Valli e da altre parti del Cantone. Il gruppo ha dapprima toccato Lucca con visita al centro storico e trasferimento in serata all’accogliente hotel Fattoria Belvedere a Casino di Terra, su una collina in mezzo al verde e nel silenzio assoluto. Di notevole bellezza culturale e religiosa San Gimignano che con le sue torri e la sua storia ha regalato ai partecipanti emozioni indescrivibili. In una chiesa del paese, padre Angelo Fratus, accompagnatore spirituale, ha celebrato la messa. D Ci siamo poi recati a Volterra, cittadina dove il tempo sembra essersi fermato, e dove l’allegra compagnia ha gustato un ottimo pranzo. Conosciuta per il «Palio», Siena con le sue chiese, i monumenti, le viuzze e la famosa piazza del Campo, offre ai visitatori bellezze che poche città possono dare. Al ritorno abbiamo fatto sosta a Monteriggioni, rinomato borgo racchiuso da mura medioevali, e partecipato alla messa nella bella chiesina locale. Da San Guido, dopo la celebrazione della messa, abbiamo raggiunto Bolgheri, paese natale del grande poeta Carducci, percorrendo il suggestivo e famoso viale fiancheggiato da oltre 2500 pioppi. A La Spezia, grande città portuale, l’allegra compagnia ha trascorso una bellissima serata e a Portovenere abbiamo gustato prelibate pietanze di pesce. Inchiesta per conferenze informative Allo scopo di organizzare manifestazioni, incontri e conferenze che possano soddisfare gli interessi di ogni iscritto all’AAPI-OCST, siete pregati di rispondere al seguente questionario: Nome e Cognome (facoltativo) .............................................................................. Età ........................................................................ Segretariato di appartenenza: Mendrisio Lugano Bellinzona Locarno RTV Mi piacerebbe frequentare corsi o conferenze su temi riguardanti: medicina geografia storia filosofia politica sociale fiscalità sociologia antropologia Il viaggio è terminato con un giro in battello di un’intera giornata alla scoperta delle bellezze delle Cinque Terre (la «bellezza» è stato il tema di profonde riflessioni di padre Angelo Fratus): stupendi i paesini di Riomaggiore, Manarola, Vernazza, dove abbiamo pranzato a base di pesce, e Monterosso. La gita riuscitissima, da tutti molto apprezzata, è stata favorita dal bel tempo. L’organizzazione, curata nei minimi particolari dall’agenzia Dreams Travel di Biasca, è stata impeccabile. Un grazie sentito a Padre Angelo, al presidente sezionale Carlo Franscini e al titolare dell’agenzia Maurizio Lo Piccolo e alla sua simpatica collaboratrice Lisa che ci hanno accompagnati. ■ AGENDA Bellinzona Gita a Genova e visita all’Acquario, lunedì 15 maggio. Partenza ore 6.30 piazzale Stadio Bellinzona, 6.40 Mercato coperto Giubiasco. Costo fr. 90. Iscrizioni: tel. 091 8572284 e 8292005. Locarno Gita a Rodendo-Saiano (BS), località Franciacorta, 20 giugno. Visita all’abbazia S. Nicolò, pranzo in ristorante tipico, pomeriggio con visita a sorpresa. Costo fr. 70 (non soci 80). Iscrizioni: tel. 0917513052, entro il 14 giugno. Lugano Pellegrinaggio al santuario Madonna dei miracoli a Morbio Inferiore, 16 maggio, ore 15. Partenza: 13.45 Cornaredo lato fiume; 14 stazione FFS Lugano; 14.15 Melide Swissminiatur. Iscrizioni: tel. 091 9102021. Gita in Umbria, dal 2 al 6 ottobre. Costo fr. 1.055, supplemento singola fr. 190, assicurazione annullamento Soggiorni marini e montani Igea Marina, dal 12 al 24 giugno e dal 26 agosto al 7 settembre. Fr.1.050. obbligatoria, fr. 32. Info e iscrizioni: tel. 091 9102021, entro il 31 luglio. Al Centro AAPI, tombola tutti i martedì alle ore 15. Pedicure curativa in sede, al giovedì mattina. Costo: fr. 35-45. Info: tel. 0919102021. Mendrisio Incontro mariano al Santuario S. Maria dei Miracoli di Morbio Inferiore, 11 maggio, ore 14.30. Ricordo speciale per i soci defunti della Sezione. Segue rinfresco offerto in Oratorio. Iscrizioni: tel. 091 6405111 entro il 5 maggio. Gita a Svitto - Ingenbohl - Grütli, 23 maggio. Visita all’Archivio, museo nazionale, messa nella cripta M. Teresa Scherer e momento patriottico al «Praticello del Grütli, con battello. Iscrizioni: tel. 091 6405111 entro il 16 maggio. Tre Valli Gita in Valle Maggia, giovedì 18 maggio, con il prof. Giuseppe Martini. Visita alla Madonna delle Grazie a Maggia, museo etnografico valmaggese e pranzo al ristorante La Froda a Foroglio. Costo (bibite escluse): fr. 40 per i soci, fr. 60 per i non soci. Iscrizioni dall’8 al 16 maggio al numero 091 8730120. Lingue: inglese francese tedesco altra ...................................... Prato Leventina, dal 3 al 21 luglio. Fr. 1.600. Flims - Dorf, dal 4 all’11 agosto. Fr. 910. ASSEMBLEA CANTONALE delegati AAPI OCST Da spedire entro il 30 maggio a: AAPI-OCST, Segretariato Cantonale, via S. Balestra 19, 6900 Lugano. Info: Sergio Ercolani, Segretariato Cantonale AAPI, Lugano. Tel. 091 9102021. Giovedì 1° giugno, ore 8.30, Melide, Sala comunale multiuso 4 maggio 2006 GIORNALE APERTO ■ LE DOMANDE DEI LETTORI Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate. 23 Ho lavorato in Svizzera. La mia pensione italiana va ricalcolata? D Sono titolare di pensione italiana con decorrenza gennaio 2002, calcolata mediante trasferimento dei contributi svizzeri. Ho sentito dire che i pensionati nelle mie condizioni devono presentare domanda di riliquidazione della pensione. È vero? Cosa devo fare in concreto? Antonio R., Bizzarone R Carissimo Antonio, con la sentenza numero 4623 del 6.3.2004 la Corte di Cassazione si è pronunciata favorevolmente sul ricalcolo della pensione italiana liquidata sulla base dei contributi Avs trasferiti in Italia. In particolare la sentenza stabilisce che la pensione di quei lavoratori che hanno lavorato in Svizzera durante gli ultimi anni prima del pen- sionamento e che hanno trasferito la contribuzione Avs all’Inps, debba essere calcolata sulla base delle retribuzioni reali percepite in Svizzera e non su quella determinata in base al valore dei contributi trasferiti, con un notevole beneficio economico per i pensionati interessati. L’argomento è stato oggetto di discussione a Verbania dove lo scorso 20 aprile si sono incontrati i rappresentanti della Cisl e dell’Inas di Lombardia e Piemonte, dell’Inas Svizzera e della sede centrale. Questo incontro ha avuto lo scopo di chiarire la situazione sullo stato delle domande presentate nelle singole province e stabilire in modo unitario le procedure da seguire per la presentazione delle domande, dei ricorsi, fino all’inoltro delle cause contro l’istituto. ■ VITA NOSTRA Fedeltà all’OCST In questo mese tre colleghi festeggiano significativi traguardi di lavoro. Felice Campana (a destra) è all’OCST da ben 30 anni. In forza al segretariato regionale del Luganese, presta la sua attività occupandosi con competenza dei numerosi soci che si rivolgono al servizio giuridico nella sede di Lamone. Giuliano Butti (a sinistra) raggiunge i 20 anni di attività e Marchello Specchietti 10. Entrambi lavorano al segretariato regionale di Mendrisio. Butti, vicesegretario regionale a Mendrisio e coordinatore a livello cantonale del servizio giuridico, si occupa con capacità ed esperienza delle pratiche legali, mentre Specchietti è coordinatore del servizio esterno. Editore Organizzazione cristiano-sociale ticinese (OCST), via Balestra 19, 6900 Lugano Redattrice responsabile Antonella Sicurello Segretaria di redazione Maurizia Conti Ricordo che sono interessati tutti coloro che hanno svolto l’attività lavorativa in Svizzera immediatamente prima del pensionamento e che hanno optato per il trasferimento della contribuzione Avs presso l’Inps, ottenendo il diritto alla pensione con decorrenza prima del 01.06.2002: infatti dopo l’entrata in vigore degli accordi bilaterali questa possibilità, sancita dalla convenzione bilaterale italosvizzera in materia previdenziale, non è più prevista. Per questo ti invitiamo, come invitiamo anche tutti gli altri pensionati interessati, a rivolgersi alle sedi del patronato Inas-Cisl in Italia e in Svizzera, per l’inoltro della domanda. Roberto Crugnola Responsabile Inas-Cisl Svizzera ■ AGENDA OCST Nel complimentarci, auguriamo loro di continuare ancora a lungo al servizio della grande famiglia OCST e dei suoi associati. Condoglianze a Paola e Daniela per la morte del marito e papà Luigi Bernasconi di Genestrerio, socio AAPI. ai familiari di Anacleto Fontana di Morbio Superiore, socio AAPI. ai familiari di Mario Penco, socio AAPI Mendrisio, deceduto recentemente. a Francesco Simone, socio segretariato Mendrisio, e familiari tutti, per la morte del papà Luigi. alla moglie, ai figli, al nipote Daniele Bari, socio segretariato del Luganese, e familiari tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Sergio Bari. a Rita Marlavicino, socia sezione Personale Ospedali di Locarno e a tutti i familiari per la scomparsa del marito Giovanni, fedele associato della sezione Edili Locarno. a Luciano Emma, socio sezione Personale Case anziani Locarno, e familiari tutti, per la scomparsa della suocera Centina. alla moglie Maria e a tutti i familiari, per la scomparsa del loro caro Florindo Maffi socio sezione AAPI Locarno. ai familiari di Prisca Albertella, socia sezione Personale Ospedali Locarno. a Teresita Vassena, socia sezione AAPI Locarno, per la scomparsa del fratello Sandro Candeago. Redazione e amministrazione via Balestra 19, 6900 Lugano, tel. 0919211551, fax 0919242471, e-mail [email protected] Stampa Corriere del Ticino SA via Industria, 6933 Muzzano Pubblicità Areafin Communication SA tel. 0919101070, fax 0919101071 e-mail [email protected] Tiratura controllata REMP 41.616 copie ASSEMBLEE Uffici regionali di collocamento (Urc). L’assemblea cantonale si svolgerà l’11 maggio, alle 17.30, nella sala del Consiglio comunale di Camorino. All’ordine del giorno la situazione e la valutazione dell’attività negli Urc, la revisione della Lord e Legge stipendi, la trattenuta salariale straordinaria del 2,2 per cento, le rivendicazioni del personale dello Stato. Sarà anche presentata l’informazione sull’attività del Sindacato OCST dei dipendenti dello Stato. Info: tel. 0919211551, [email protected] (oppure contattare il Segretariato OCST della propria regione). Istituzioni sociali. Il 16 maggio, alle 20.15, all’OCST di Lugano, si terrà l’assemblea cantonale. Temi all’ordine del giorno: presentazione, discussione e presa di posizione sulle proposte di modifica del Ccl; informazioni sulla decisione del Governo sul rimborso e la soppressione della trattenuta salariale del 2,2 per cento. Statali. Il comitato si riunirà il 22 maggio, alle 18, al Ristorante della Stazione a Ponte Brolla. Si discuterà dell’attività sindacale (trattative con il Consiglio di Stato, diffusione del nuovo opuscolo OCST-Statali) e dell’attività del comitato. Confermare la propria partecipazione al numero 0919211551. Falegnami (Luganese). Si terrà mercoledì 24 maggio, alle 18.30, all’OCST di Lugano. Si parlerà del contratto, delle prospettive del settore e dei Bilaterali. Saranno nominati i membri dell’Ufficio presidenziale. Funzionari di Polizia. Il comitato si riunirà domani, venerdì, 5 maggio, alle 14, nella sala del ristorante Centrale a Camorino. All’ordine del giorno: discussione e valutazione dell’assemblea unitaria, reparto del traffico (nuovo assetto), regolamento promozioni (consultazione), assemblea annuale. Consiglio esecutivo Presidente: Romano Rossi Membri: Carla Albertoli, Fausto Leidi, Bruno Ongaro, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani, Flavio Ugazzi Segretario cantonale e Copresidente Meinrado Robbiani Segretario amministrativo Fausto Leidi Vicesegretari cantonali Nando Ceruso, Renato Ricciardi Segretari regionali Lugano: Dario Tettamanti Mendrisio: Alessandro Mecatti Bellinzona: Paolo Locatelli Locarno: Arturo Trezzini Tre Valli: Giancarlo Nicoli 4 maggio 2006 GIORNALE APERTO ■ LE DOMANDE DEI LETTORI Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate. 23 Ho lavorato in Svizzera. La mia pensione italiana va ricalcolata? D Sono titolare di pensione italiana con decorrenza gennaio 2002, calcolata mediante trasferimento dei contributi svizzeri. Ho sentito dire che i pensionati nelle mie condizioni devono presentare domanda di riliquidazione della pensione. È vero? Cosa devo fare in concreto? Antonio R., Bizzarone R Carissimo Antonio, con la sentenza numero 4623 del 6.3.2004 la Corte di Cassazione si è pronunciata favorevolmente sul ricalcolo della pensione italiana liquidata sulla base dei contributi Avs trasferiti in Italia. In particolare la sentenza stabilisce che la pensione di quei lavoratori che hanno lavorato in Svizzera durante gli ultimi anni prima del pen- sionamento e che hanno trasferito la contribuzione Avs all’Inps, debba essere calcolata sulla base delle retribuzioni reali percepite in Svizzera e non su quella determinata in base al valore dei contributi trasferiti, con un notevole beneficio economico per i pensionati interessati. L’argomento è stato oggetto di discussione a Verbania dove lo scorso 20 aprile si sono incontrati i rappresentanti della Cisl e dell’Inas di Lombardia e Piemonte, dell’Inas Svizzera e della sede centrale. Questo incontro ha avuto lo scopo di chiarire la situazione sullo stato delle domande presentate nelle singole province e stabilire in modo unitario le procedure da seguire per la presentazione delle domande, dei ricorsi, fino all’inoltro delle cause contro l’istituto. ■ VITA NOSTRA Nel complimentarci, auguriamo loro di continuare ancora a lungo al servizio della grande famiglia OCST e dei suoi associati. Condoglianze a Paola e Daniela per la morte del marito e papà Luigi Bernasconi di Genestrerio, socio AAPI. ai familiari di Anacleto Fontana di Morbio Superiore, socio AAPI. ai familiari di Mario Penco, socio AAPI Mendrisio, deceduto recentemente. a Francesco Simone, socio segretariato Mendrisio, e familiari tutti, per la morte del papà Luigi. alla moglie, ai figli, al nipote Daniele Bari, socio segretariato del Luganese, e familiari tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Sergio Bari. a Rita Marlavicino, socia sezione Personale Ospedali di Locarno e a tutti i familiari per la scomparsa del marito Giovanni, fedele associato della sezione Edili Locarno. a Luciano Emma, socio sezione Personale Case anziani Locarno, e familiari tutti, per la scomparsa della suocera Centina. alla moglie Maria e a tutti i familiari, per la scomparsa del loro caro Florindo Maffi socio sezione AAPI Locarno. ai familiari di Prisca Albertella, socia sezione Personale Ospedali Locarno. a Teresita Vassena, socia sezione AAPI Locarno, per la scomparsa del fratello Sandro Candeago. Stampa: Corriere del Ticino SA Lugano SETTIMANALE DI INFORMAZIONE Prezzo copia Euro 0.25 Direttore: Fausto Tagliabue Direttore Responsabile Claudio Ramaccini Roberto Crugnola Responsabile Inas-Cisl Svizzera ■ AGENDA OCST Fedeltà all’OCST In questo mese tre colleghi festeggiano significativi traguardi di lavoro. Felice Campana (a destra) è all’OCST da ben 30 anni. In forza al segretariato regionale del Luganese, presta la sua attività occupandosi con competenza dei numerosi soci che si rivolgono al servizio giuridico nella sede di Lamone. Giuliano Butti (a sinistra) raggiunge i 20 anni di attività e Marchello Specchietti 10. Entrambi lavorano al segretariato regionale di Mendrisio. Butti, vicesegretario regionale a Mendrisio e coordinatore a livello cantonale del servizio giuridico, si occupa con capacità ed esperienza delle pratiche legali, mentre Specchietti è coordinatore del servizio esterno. Lavoro Ricordo che sono interessati tutti coloro che hanno svolto l’attività lavorativa in Svizzera immediatamente prima del pensionamento e che hanno optato per il trasferimento della contribuzione Avs presso l’Inps, ottenendo il diritto alla pensione con decorrenza prima del 01.06.2002: infatti dopo l’entrata in vigore degli accordi bilaterali questa possibilità, sancita dalla convenzione bilaterale italosvizzera in materia previdenziale, non è più prevista. Per questo ti invitiamo, come invitiamo anche tutti gli altri pensionati interessati, a rivolgersi alle sedi del patronato Inas-Cisl in Italia e in Svizzera, per l’inoltro della domanda. Proprietà: Cisl Servizi Srl Como - via Rezzonico 43 e-mail: [email protected] Registrazione Tribunale di Como n.11 del 23 maggio 1988 Registro degli operatori di comunicazione n. 7772 del 19.02.2003 ASSEMBLEE Uffici regionali di collocamento (Urc). L’assemblea cantonale si svolgerà l’11 maggio, alle 17.30, nella sala del Consiglio comunale di Camorino. All’ordine del giorno la situazione e la valutazione dell’attività negli Urc, la revisione della Lord e Legge stipendi, la trattenuta salariale straordinaria del 2,2 per cento, le rivendicazioni del personale dello Stato. Sarà anche presentata l’informazione sull’attività del Sindacato OCST dei dipendenti dello Stato. Info: tel. 0919211551, [email protected] (oppure contattare il Segretariato OCST della propria regione). Istituzioni sociali. Il 16 maggio, alle 20.15, all’OCST di Lugano, si terrà l’assemblea cantonale. Temi all’ordine del giorno: presentazione, discussione e presa di posizione sulle proposte di modifica del Ccl; informazioni sulla decisione del Governo sul rimborso e la soppressione della trattenuta salariale del 2,2 per cento. Statali. Il comitato si riunirà il 22 maggio, alle 18, al Ristorante della Stazione a Ponte Brolla. Si discuterà dell’attività sindacale (trattative con il Consiglio di Stato, diffusione del nuovo opuscolo OCST-Statali) e dell’attività del comitato. Confermare la propria partecipazione al numero 0919211551. Falegnami (Luganese). Si terrà mercoledì 24 maggio, alle 18.30, all’OCST di Lugano. Si parlerà del contratto, delle prospettive del settore e dei Bilaterali. Saranno nominati i membri dell’Ufficio presidenziale. Funzionari di Polizia. Il comitato si riunirà domani, venerdì, 5 maggio, alle 14, nella sala del ristorante Centrale a Camorino. All’ordine del giorno: discussione e valutazione dell’assemblea unitaria, reparto del traffico (nuovo assetto), regolamento promozioni (consultazione), assemblea annuale. Sportelli frontalieri CISL e OCST tel. 0332551281, gio 15-18 COMO Olgiate Comasco v. San Gerardo 28, tel. 031944040 ve 16.30-18.30, sa 9-12 COMO Porlezza tel. 034461100, ven 16-18 VARESE Luino Piazza Marconi 35, tel. 0332531767 ma 14-18, sa 9.30-11.30 VARESE Lavena-Ponte Tresa Ufficio frontalieri OCST Chiasso, via Bossi 12D tel. +4191 6825501 Segretariati regionali OCST Bellinzona, tel. +4191 8214151 Chiasso, tel. +4191 6825501 Lugano, tel. +4191 9211551 Locarno, tel. +4191 7513052 Mendrisio, tel. +4191 6405111 Lamone, tel. +4191 9660063 LAVORO N.13 del 4 maggio 2006 del Settimanale d’informazione Azeta-Lavoro “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Como”. Il Lavoro - Tel. +4191 9211551 - Fax +4191 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 18 maggio 2006 Primo Maggio a Manno L’OCST a fianco dei giovani disoccupati pagine 2-3 Alle urne il 21 maggio Ecco perché votare due volte «No» pagine 4-5