Politica economica e industriale Anno Accademico 2004-5 POLITICA ECONOMICA E INDUSTRIALE 1) Introduzione: la politica economica fra istituzioni alternative al mercato e ostacoli alla concorrenza. 2) Costi di transazione, Corporate governance e tipologie proprietarie 3) Varieta’ dei sistemi capitalistici, proprieta’ intellettuale e globalizzazione (SandroTrento sull’Italia). 4)Politiche di sviluppo regionale (Barca) 5) Concorrenza, contratti e politiche antitrust (Nicita) Testi con * = scaricabili da pagina web Coase (in Impresa, Mercato, Diritto Il Mulino Bologna): La natura economica dell’impresa (1937). La natura del costo sociale (1960). Alchian e Demsetz (1960) “ Costi di produzione di produzione, d’informazione e organizzazione economica.” In Filippini e Salanti “Razionalità impresa e produzione” Giappichelli Williamson: Le istituzioni economiche del capitalismo (primi 3 c.) * Pagano:Impresa, Tecnologia e diritti di proprietà In Roberto Artoni Teoria Economica e analisi delle istituzioni. Il Mulino * Pagano Diritto e….In Boitani e Rodano “Relazioni pericolose” Laterza Barca (1994): “In cerca di padrone”. Laterza. * Pagano U. , Rowthorn R. Selezione di mercato e democrazia economica in Jossa B. e Pagano U. Economie di Mercato e Efficienza dei Diritti di Proprietà. Giappichelli, Torino Giappichelli 1997. * Pagano Voce “Mercato” Enciclopedia Treccani in corso di stampa. Slide di Trento dispobibili in segreteria del dipartimento di economia In inglese (facoltativi) • Pagano U. Trento (2003) S. Continuity and Change in Italian Corporate Governance. In Di Matteo e Piancentini. “The Italian Economy at the dawn of the 21st century”. Disponibile per download a: www.ssrn.com Pagano U. (2000)Public Markets, Private Orderings and Corporate Governance. International Review of Law and Economics Vol. 20/4, pp. 453-477 Due architetture della teoria economica Consumatori Imprese Mercati Individui Mercati Imprese Contributi di Coase Spiegazioni tecnologiche: le imprese esistono per via dei rendimenti di scala Coase (1937): In un mondo con costi di transazione nulli le imprese non esisterebbero. Le imprese esistonono solo quando i costi di transazione sono postivi. Coase (1960): In un mondo con costi di transazione nulli ( e diritti di proprietà ben definiti) tutte le esternalità (effetti benefici e negativi) sono internalizzate (governate) dalle transazioni di mercato. Prima domanda: Coase vecchio contraddice Coase giovane? Seconda domanda: Perchè la spiegazione tecnologica dell’impresa non è sufficiente? Cosa ha detto veramente Coase?. VI The Cost of Market Transaction Taken into Account. (pluralità e incompletezza delle istituzioni) “The argument has proceeded up to this point on the assumption that there were no cost involved in carrying market transactions.” (1960, p. 114) "It is clear that an alternative form of economic organization which could achieve the same result at less cost that would be incurred by using the market would enable the value of production to be raised. As I explained many years ago the firm represents such an alternative to organising market transactions" (1960, p. 115). "But the firm is not the only possible answer to this problem…. "an alternative solution is direct governmental regulation" (Coase 1960 p. 116). Coase (1960) implica Coase (1937) Coase (1960) : costi di transazione nulli ---> Le esternalità dovute alle economie di scala sono internalizzate ----> Rendimenti costanti ---> qualsiasi sia la tecnologia non c’è bisogno delle imprese ---> La visione tecnologica è sbagliata: le diseconomie di scala non possono giustificare l’esistenza della impresa. Limiti dell’approccio coasiano 1) Pregiudizio di efficienza 2) Costi di transazione senza costi di transizione 3) Assenza di costi di transazione di disequilibrio. (Vantaggi relativi di Marx e Hayek) Costi di transazione di disequilibrio Forme di Cordinamento Forme di autorità Comando Concorrenza Ex-ante (A) Marx (B) Rational expectations Ex-post (C) Lange (D) Hayek In una impresa, i suoi membri: (a) Possono agire sotto l’autorità di un singolo piano derivato da un singolo modello. (b) Possono apprendere come formulare un piano secondo regole di aprrendimentoe coerenti la cui autorità è accettata dai membri dell’impresa. (c)Possono risparmiare i costi di formulazione di tanti piani individuali. (d) Possono evitare numerose incoerenze coordinandosi ex-ante. (e)Possono eliminare ex-post le incorenze che non avevano previsto.. L’impresa come un ordinamento privato In una impresa una autorità centrale sostituisce il mercato e le autorità pubbliche nell’assicurare l’attuazione e il coordinamento delle relazioni fra gli agenti. Tuttavia il governo centrale ha lo svantaggio che gli agenti eserciteranno la loro influenza sulle autorità per ottenere privilegi. Per funzionare bene le imprese hanno bisogno di sviluppare forme adeguate di Ordinamenti Privati. Fuller: l’impresa come un decentramnto dell’ordinamento privato Coase: l’impresa come una centralizzazione delle transazioni di mercato Coase Fuller Il problema del monitoraggio Lavoro di gruppo Datore di lavoro con diritti di assunzione e licenziamento Ma perchè abbiamo la proprietà privata dei mezzi di produzione? Capitale difficile da controllare Proprietà capitalistica Lo stesso argomento può essere applicato al lavoro difficile da controllare. L’argomento può essere invertito. Il Problema della specificità Specificità, Liquidità e Irreversibilità Analogia con il monitoraggio: i diritti dovrebbero andare ai fattori più to the specifici. Differenza con il monitoraggio: la specificità non può essere definita riferendosi ad una singola relazione Specificità, Concorrenza e Transformazione Fondamentale . Branca del monopolio Branca della efficienza Razionalità limitata Se includiamo i costi di massimizzazione applichiamo in modo coerente il paradigma generale della scarsità alle nostre capacità limitate ma l’assunto di massimizzazione diventa contraddittorio. Assumiamo che la massimizzazione sia una attività costosa. Riformuliamo un problema di massimizzazione di secondo ordine in cui un individuo decida: - quante risorse impiegare nella attività di massimizzazine - quante risorse impiegare nella altre attività Purtroppo questo comporta un nuovo problema di massimizzazione nuovi costi di massimizzazini di secondo ordine. Una riformulazione di un problema di terzo ordine incontrerebbe lo stesso problema e così via all’infinito. Transazioni efficienti in casi di diverse ipotesi di comportamento Razionalità Opportunismo Specificità Processo di limitata Contrattazione 0 + + Pianificazione + 0 + Promessa + + 0 + + + Concorrenza Ex-post Governo Modello di Grossman, Hart e Moore a) La specificità è sia assoluta che marginale. b) La contrattazione incompleta è giustificata dal fatto che gli investmenti in capitale umano sono osservabili ma non verificabili. c) Gli agenti non sono caratterizzati da razionalità limitata e decidono i loro investmenti nel primo periodo sulla base della contrattazione che anticipano che avverrà nel secondo periodo. d) Scambiano macchine nel primo periodo per massimizzare il surplus totale (Swiss Cheese Assumption) Caratteristiche dell' Economia: insieme N di n individui produttori e consumatori, neutrali al rischio denotati 1......i.......n insieme M di m beni capitali materiali k1.......Ki........km. Fasi dell'attività di produzione e di scambio: A) i produttori impegnano le proprie capacità date per accrescere le conoscenze necessarie a produrre o consumare ossia investono in capitale umano. B) produzione e consumo. L'allocazione del controllo viene interpretata come lo strumento per accrescere l'efficienza degli investimenti in capitale umano in presenza di eterogeneità degli individui e dei capitali e di imcompletezza contrattuale. Tre postulati: 1) Centralità dell'attività di investimento in capitale umano. 2) Eterogeneità dei fattori. 3) imcompletezza contrattuale. 1) Investimenti in Capitale Umano. Sia : Ci(Ii) il costo dell'investimento Ii per l'individuo i con C'i(Ii) > 0 e C''i(Ii) > 0. V(N,M;I) il valore che, al verificarsi di una determinata situazione ex-post (ossia in un dato stato di natura) e per un dato vettore di investimenti ex-ante I, un insieme N di n individui e M di m capitali può produrre ex-post interagendo in modo efficiente nelle transazioni. Sia inoltre: Vi (N,M;I) > 0 dove Vi indica l'incremento marginale di V al crescere di Ii Vii (N,M;I) < 0 al crescere dell'investimento il rendimento marginale decresce dove Vii é la derivata rispetto a Ii Vi (N,M;I) = 0 se i non fa parte di N. (Ovvero le conoscenze acquisite da un individuo I non possono essere trasmesse agli altri individui della coalizione se i non partecipa fisicamente al processo produttivo). 2 Eterogeneità dei fattori. (Essi non sono cioé pienamente intercambiabili nel processo produttivo esistono, quindi, fra gli individui e i capitali relazioni di interdipendenza tali che le presenza di uno di essi nel processo produttivo modifica il rendimento marginale degli altri). Superadditività fra n individui e m capitali. (Generalizzazione del concetto di economia di scala e di scopo) (1a) V (N,M;I) > V (N',M';I) + V (N'',M'';I) dove N = N' U N'' e M = M' U M''. Subadditività fra n individui e m capitali. (Generalizzazione del concetto di diseconomia di scala e di scopo) (1b) dove V (N,M;I) < V (N',M';I) + V (N'',M'';I) N = N' U N'' e M = M' U M''. Quando le relazioni fra gli individui sono caratterizzati da superadditività (definizione pagina precedente) esiste specificità in senso assoluto. Una coalizione é un insieme di n individui e m capitali legati da una relazione di superadditività tale che: (2a) i, j Vi (N,M;I) N ≥ Vi (N \ {j},M;I) (2b) Vi (N,M;I) ≥ Vi (N ,M\ {ki};I) i N, ki M (2c) Vi (N,M;I) i N, h (2d) i ≥ Vi (N U {h},M;I) N Vi (N,M;I) ≥ Vi (N,M U {kh};I) N, kh M Né il retrigimento (2a,2b) né l'allargamento della coalizione (2c,2d) possono aumentare il rendimento marginale dell'investimento in capitale umano di ogni membro della coalizione stessa. Tipi di interdipendenza tecnologica fra individui e capitali appartenenti a una coalizione: a) Un individuo i é perfettamente sostituibile se la sua partecipazione alla coalizione non accresce il rendimento marginale degli altri individui j della coalizione. Cioé (3) Vj (N,M;I) = Vj (N \ {i},M;I) j N, j i b) Un individuo i é utile se il rendimento marginale degli altri membri j della coalizione si riduce (ma non si annulla) quando viene a mancare il suo contributo alle transazioni. Cioé: (4) Vj (N,M;I) > Vj (N \ {i},M;I) j N, j i c) Un individuo i é insostituibile se il rendimento degli altri individui j é nullo in sua assenza. Cioé: (5) Vj (N \ {i},M;I) = 0 j N, j i Le condizioni a), b), e c) possono essere riformulate in un modo praticamente identico per il caso dei capitali fisici che fanno parte della coalizione. In questo caso, gli investimenti di tutti gli altri individui sono specifici(in senso marginale) all’individuo insostituibile. d) Un individuo i é indispensabile a un capitale kj se solo la presenza di i consente a questo capitale di accrescere il rendimento marginale degli investimenti degli altri membri j della coalizione. Cioé: (6) j Vj (N,M;I) N, se i = Vj (N ,M \ {kj} ;I) N e (6a) Vj (N,M;I) j N, se i > Vj (N ,M \ {kj} ;I) N e) Simmetricamente, un bene capitale kj é essenziale a un individuo i se solo grazie alla presenza di kj la partecipazione dell'individuo i consente di accrescere il rendimento marginale degli altri membri j della coalizione. Cioé: (7) Vj (N,M;I) se kj N = Vj (N \ {i},M ;I) j N, j N, e (7a) Vj (N,M;I) se kj M > Vj (N \ {i},M ;I) f) Un bene capitale kj é vincolato (idiosincratico) a un individuo i se la presenza di kj nelle transazioni accresce solo il rendimento marginale dell'individuo i. Cioé: (8) Vj (N,M;I) se j i = Vj (N ,M \ {kj} ;I) e (8a) Vj (N,M;I) se j = i > Vj (N ,M \ {kj} ;I) N. B. Nel modello si suppone, infine, che le capacità degli individui e le caratteristiche dei beni capitali dalle quali dipende la rete di interdipendenze tecnologiche siano date esogenamente, non sia cioé influenzata dagli investimenti in capitale umano realizzati dagli individui. 3. Incompletezza contrattuale. E' l'impossibilità (costo infinitamente alto) di specificare ex-ante in un contratto tutte le possibili contingenze future e l'azione da intraprendere in ognuna di esse e/o di verificare ex-post e imporre con il ricorso a un soggetto terzo -la magistratura - l'esecuzione degli accordi presi in quel contratto - ipotesi della non verificabilità. N. B. La giustificazione, diversa da quella di Simon adottata da Williamson comporta che il costo di applicazione e verificabilità sia o nullo o infinito. 4. Risoluzione del problema dell'eterogeneità senza imcompletezza (dell'informazione) contrattuale. Se l'informazione fosse perfetta e, in particolare, gli individui potessero impegnarsi con contratti contingenti a partecipare alle coalizioni ex-post verrebbe realizzato ex-ante un livello ottimale di investimenti e verrebbe massimizzato il valore prodotto V al netto dei costi complessivi di investimento. Supponendo per semplicità un solo stato di natura e una data coalizione {N,M}, il problema che ex-ante gli individui devono risolvere é quello di decidere quanti investimenti in capitale umano realizzare al fine di massimizzare il surplus sociale: (9) Max { V (N,M; I) - ∑i Ci(Ii) } Si hanno così le seguenti condizioni del primo ordine: (10) Vi (N,M; I) = C'i(Ii) j N, dove Vi indica l'incremento marginale di V al crescere di Ii e C'i il costo marginale di Ii . In presenza di contrattazione completa ogni individuo può accordarsi ex-ante con gli altri membri della coalizione in modo tale che egli si appropri del valore marginale (per la coalizione) dei suoi investimenti in capitale umano. Ognuno avrà, quindi, convenienza a investire finché tale valore sia pari al costo marginale da lui sostenuto. . 5. La proprietà come rendita e la sua allocazione ottimale. In presenza di imcompletezza di informazione (verificabiltà da parte di terzi): - ogni membro della coalizione é costretto a realizzare i propri investimenti ex-ante senza alcuna garanzia circa la partecipazione degli altri individui e capitali alle transazioni expost; - ognuno di essi può appropriarsi di una parte dei rendimenti dei suoi investimenti nella contrattazione ex-post. Di conseguenza, ogni individuo, anticipando la parziale dissipazione dei propri rendimenti, sarà disincentivato a investire. Regola di contrattazione di Shapley (vedi nota): Nel caso particolare di due soli agenti, questa regola di contrattazione consiste nel supporre che: ogni individuo i può appropriarsi di una media di: (ai) quanto avrebbe avuto se fosse toccato a lui rivolgere l'offerta "prendere o lasciare" all'altro individuo j; (bi) quanto avrebbe avuto se ad effettuare l'offerta 'prendere o lasciare' fosse stato l'altro individuo j. Nel caso dell'individuo i: (ai) = [ V(i,j;I) - V (j;I)] dove V (j;I) é quanto l'individuo i deve necessariamente offrire all'individuo j in quanto j sarebbe comunque in grado di ottenere tale ammontare lavorando in proprio (bi) = V (i;I) Nel caso dell'individuo j: (aj) = [ V(i,j;I) - V (i;I)] (bj) = V (j,I) La regola di Shapley applicata a due individui dice che l'individuo i e lindividuo j otterranno rispettivamente: 1/2 (ai) + 1/2 (bi) e 1/2 (aj) + 1/2 (bj) Esempio: V (i;I)] = 3 V (j,I) = 1 [ V(i,j;I) = 8 L'individuo i otterrà: (1/2 ) [ V(i,j;I) - V (j;I)] - (1/2) V (i;I) = (1/2) ( 8 -1) + (1/2)(3) = 3,5 + 1,5 = 5 L'individuo j otterrà: (1/2) [ V(i,j;I) - V (i;I)] + (1/2) V (j,I)= (1/2) ( 8 -3) + (1/2) (1) = 2,5 + 0,5 = 3 Le 8 unità che sono il risultato della cooperazione saranno, quindi, divisi in 5 unità per l'individuo i e 3 unità per l'individuo j. L'individuo i ottiene più unità dell'individuo j perchè può fare meglio da solo di quanto possa fare l'idividuo j; il suo potere di ricatto risulta essere quindi maggiore. Notate tuttavia che nell’esempio: V (i;I)] = 3 V (j,I) = 1 V(i,j,;I) = 8 il surplus totale: (8-3-1=4) è diviso in parti uguali: i ottiene: 5-3 = 2 J ottiene: 3-1 = 2 Caso semplificato: coalizione composta da due soli individui i e j e un bene capitale k1. Supponiamo inoltre che: Ci(Ii) = Ii e Cj(Ij) = Ij. Ex-post, una volta che gli individui hanno realizzato i propri investimenti in capitale umano, la ripartizione fra essi del surplus totale V-C dipenderà, in assenza di contratti ex-ante dai loro poteri contrattuali relativi. La rendita che essi potranno bilateralmente pretendere dipenderà dalla perdita che ogni individuo può infliggere agli altri individui non partecipando al processo produttivo, grazie all'influenza positiva che tale partecipazione ha sul rendimento marginale dei loro investimenti. Ipotesi 1. Si supponga che non sia definito il controllo sul bene capitale k1, ossia che l'utilizzo di K1 richieda il consenso di entrambi gli individui. Assumendo la regola di contrattazione ipotizzata da Shapley si avrà la seguente ripartizione del surplus: per i: 1/2 [ V(i,j,k1;I) - V (j;I)] + 1/2 V(i;I) - Ii per j: 1/2 [ V(i,j,k1;I) - V (i;I)] + 1/2 V(j;I) - Ii I due individui, anticipando di ottenere tali valori ex-ante decidono quanto investire in modo da massimizzarli: (11) per i: 1/2 Vi(i,j,k1;I) +1/2 Vi(i;I) = 1 = C' (Ii) (12) per j: 1/2 Vj(i,j,k1;I) + 1/2 Vj(j;I) = 1 = C' (Ij) Notate che le soluzioni ottimali sarebbero: (11o) per i: Vi(i,j,k1;I) = 1 = C' (Ii) (12o) per j: Vj(i,j,k1;I) = 1 = C' (Ij) Il vettore soluzione I definito da (11) e (12) risulta inferiore a quello ottimale definito da (11o) e (12o) in considerazione della definizione di coalizione: (2a’) Vi (N,M;I) ≥ Vi (N \ {j},M;I) i, j N (2b’) Vi (N,M;I) ≥ Vi (N ,M\ {ki};I) i N, ki M In particolare, si ha una situazione di sotto-investimento se gli individui i e j (o anche uno solo di essi) sono utili e cioé se: (4’) Vj (N,M;I) j N, j i > Vj (N \ {i},M;I) Ipotesi 2. Il controllo di K1 viene allocato a uno dei individui. Allocazione a favore di i: (11') per i: 1/2 Vi(i,j,k1;I) + 1/2 Vi(i, k1;I) (12') per j: 1/2 Vj(i,j,k1;I) = + 1/2 Vj(j;I) = 1 1 Allocazione a favore di j: 1/2 Vi(i;I) = 1 (12'') per j: 1/2 Vj(i,j,k1;I) + 1/2 Vj(j, K1;I) = 1 (11'') per i: 1/2 Vi(i,j,k1;I) + Per via della definizione di coalizione, e in particolare per via della (2b’), entrambi le allocazioni conducono a un risultato superiore a quello che si ha in assenza di allocazione (o controllo comune). Confrontando le due allocazioni, si ha che l'allocazione del controllo a favore di un soggetto ne incentiva l'investimento I, mentre disincentiva quello dell'altro soggetto. Se la proprietà debba essere allocata a i o J dipenderà da quale soluzione assicuri un surplus maggiore. Quale allocazione assicuri un surplus maggiore dipenderà da: (a) dalla dimensione degli investimenti di i rispetto a quelli di J. (b) dal grado relativo di utilità dei due individui. (c) dalla natura delle altre relazioni di interdipendenza tecnologica. In particolare: (i) se i é 'insostituibile' che j possa disporre ex-post del capitale é irrilevante e quindi il controllo deve essere comunque allocato a i. (ii) se il capitale k1 é vincolato a i, nuovamente non si ha alcun effetto positivo nel dare a j il controllo, che deve essere comunque attribuito a i; stesso risultato si ha se i é indespensabile a K1. Con entrambe le allocazioni del controllo permane in generale una situazione di sotto-investimento rispetto alla situazione di first best (eq. 10). Nel caso di allocazione a favore di i (eq. 11' e 12') si ha: Vi(i,j,k1;I) ≥ 1/2 [ Vi(i,j,k1;I) Vj(i,j,k1;I) ≥ 1/2 [ Vj(i,j,k1;I) + Vi(i, K1;I) ] + Vj(j;I) ] Un'efficienza pari a quella di una situazione di informazione completa richiederebbe per esempio: Vi(i,j,k1;I) = Vi(i, K1;I) ovvero che j fosse perfettamente sostituibile. Vj(i,j,k1;I) = 0 = Vj(j;I) ovvero che i rendimenti marginali degli investimenti di j in capitale umano siano irrilevanti . Nel modello si assume che si raggiunga sempre l'allocazione di second-best ovvero l'allocazione ottimale del controllo. 6. Due forme di concentrazione del controllo. a) controllo concentrato in i: per i: 1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i,k1, k2;I) per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I) + 1/2 Vj(j;I) = = 1 1 b) controllo concentrato in j: per i: 1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i;I) = 1 per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I) + 1/2 Vj(j,k1, k2;I) = 1 6.Decentramento del controllo. a) controllo concentrato in i: per i: 1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i,k1, k2;I) per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I) = 1 1/2 Vj(j;I) = 1 1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i, k1;I) = 1 per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I) + 1/2 Vj(j, k2;I) = 1 + c) decentramento: per i: Un modello formale: Assunto Radicale: Con proprietà capitalista (PC) le imprese massimizzeranno Rc = Q (k,K,l,L) - [rk + RK +wl + (H+W)L] (1) Con proprietà ai lavoratori (PL) le imprese massimizzeranno RL = Q (k,K,l,L) - [rk + (Z+R)K + wl +WL] (2) Assunto neoistituzionalista: PC prevalgono se Rc RL o, ZK - HL 0 PL prevalgono se RL Rc, o: HL - ZK 0 (3) (4) (COE): una tecnologia che max (1) e soddisfa (3). (LOE): una tecnologia che massimizza (2) e soddisfa (4). Condizioni di equilibrio organizzativo Si assuma che: (kc,,Kc, lc, Lc) = argmax Rc (k, K, l, L) (kL, KL, lL, LL)= argmax RL (k, K ,l, L) (5) (6) L’impresa sarà in un equilibrio organizzativo capitalista (COE) se: ZKc - HLc 0 (7) e in un equilibrio organizzativo “lavorativo” (LOE) se: HLL - ZKL 0 (8) Molteplicità di equilibri organizzativi Kc/Lc H/Z (7') KL/LL H/Z (8') Poichè: (H+W)/R W/(Z+R) abbiamo: Kc/Lc KL/LL (9) Abbiamo quindi 3 casi: 1) Kc/Lc H/Z KL/LL (equilibri organizzativi multipli). (10) 2) Kc/Lc KL/LL > H/Z (solo COE). (11) 3) H/Z > Kc/Lc KL/LL (solo LOE). (12) Il modello tayloristico come un equilibrio organizzativo PA -----> TA Diritti deboli dei lavoratori diminuisconol’intensità di lavoro ad alti costi di agenzia TA -----> PA Poichè i lavoratori tendono ad essere fattori ad alti costi di agenzia essi hanno raramente diritti organizzativi o occupazionali. -----> PA -----> TA -----> PA -----> E’ l’economia americana fondata sul mercato? (i) Mercato per il lavoro a basso contenuto di qualificazione (ii) Mercato per le compagnie Il modello giapponese come un equilibrio organizzativo Anche in questo caso: -----> PJ -----> TJ -----> PJ -----> PJ -----> TJ Poichè I lavoratori hanno dei diritti nell’organizzazione alcuni costi di agenzia sono cancellati. Questo tende a favorire investimenti in lavoro ad alti costi di agenzia. TJ -----> PJ Poichè la tecnologia è inensiva in lavoro ad alti costi di agenzia un ammontare più rilevante di costi di agenzia può essere cancellato dando dei diritti ai lavoratori. Il modello tedesco come equilibrio organizzativo PG----> TG I diritti occupazionali spingono la tecnologia verso capacità applicabili a diverse imprese ma specifici ad una certa occupazione. TG ----> PG Una tecnologia ad alta intensità di capacità specifiche a certi settori rende conveniente l’attribuzione di dirittti occupazionali Rigidità e Flessibilità Capitalismo Americano: flessibilità organizzativa e occupazionale Capitalismo Giapponese: Flessibilità organizzativa e rigidità occupazionale Capitalismo tedesco: Rigidità organizzativa e flessibilità occupationale Rigidità Occupazionale Rigidità Organizzativa Flessibilità Organizzativa Flessibilità Occupazionale Cambiamenti nella Biodiversità del Capitalismo Diversi diritti -----------> Diversi costi di agenzia-----> Diversi costi dei fattori------> Diversi Vantaggi Istituzionali Comparati -------- (Per via della Globalizzazione---------> Aumento della specializzazione nei settori dove il paese ha un vantaggio istituzionale comparato -------------------> Specializzazione istituzionale ------> ----------> Aumento della biodiversità istituzionale fra paesi -----> Diminuzione della biodiversità istituzionale nei paesi La globalizzazione potrebbe aumentare la Biodiversità del Capitalismo U. S. A. --------> processi a coordinamento top-down Giappone e Germania ----------> -------->Processi a coordinamento bottom-up Italia? Diritti di proprietà intellettuale (TRIPS) e vantaggio istituzionale comparato