Politica economica e
industriale
Anno Accademico 2004-5
POLITICA ECONOMICA E INDUSTRIALE
1) Introduzione: la politica economica fra istituzioni
alternative al mercato e ostacoli alla concorrenza.
2) Costi di transazione, Corporate governance e
tipologie proprietarie
3) Varieta’ dei sistemi capitalistici, proprieta’ intellettuale
e globalizzazione (SandroTrento sull’Italia).
4)Politiche di sviluppo regionale (Barca)
5) Concorrenza, contratti e politiche antitrust (Nicita)
Testi con * = scaricabili da pagina web
Coase (in Impresa, Mercato, Diritto Il Mulino Bologna):
La natura economica dell’impresa (1937).
La natura del costo sociale (1960).
Alchian e Demsetz (1960) “ Costi di produzione di produzione,
d’informazione e organizzazione economica.” In Filippini e
Salanti “Razionalità impresa e produzione” Giappichelli
Williamson: Le istituzioni economiche del capitalismo (primi 3 c.)
* Pagano:Impresa, Tecnologia e diritti di proprietà In Roberto
Artoni Teoria Economica e analisi delle istituzioni. Il Mulino
* Pagano Diritto e….In Boitani e Rodano “Relazioni pericolose”
Laterza
Barca (1994): “In cerca di padrone”. Laterza.
* Pagano U. , Rowthorn R. Selezione di mercato e
democrazia economica in Jossa B. e Pagano U. Economie di Mercato
e Efficienza dei Diritti di Proprietà. Giappichelli, Torino Giappichelli
1997.
* Pagano Voce “Mercato” Enciclopedia Treccani in corso di stampa.
Slide di Trento dispobibili in segreteria del dipartimento di economia
In inglese (facoltativi)
• Pagano U. Trento (2003) S. Continuity and Change in Italian Corporate
Governance. In Di Matteo e Piancentini. “The Italian Economy at the
dawn of the 21st century”. Disponibile per download a: www.ssrn.com
Pagano U. (2000)Public Markets, Private Orderings and Corporate
Governance. International Review of Law and Economics
Vol. 20/4, pp. 453-477
Due architetture della teoria economica
Consumatori
Imprese
Mercati
Individui
Mercati
Imprese
Contributi di Coase
Spiegazioni tecnologiche: le imprese esistono per via dei rendimenti
di scala
Coase (1937): In un mondo con costi di transazione nulli le imprese
non esisterebbero. Le imprese esistonono solo quando i costi di
transazione sono postivi.
Coase (1960): In un mondo con costi di transazione nulli ( e diritti di
proprietà ben definiti) tutte le esternalità (effetti benefici e negativi)
sono internalizzate (governate) dalle transazioni di mercato.
Prima domanda: Coase vecchio contraddice Coase giovane?
Seconda domanda: Perchè la spiegazione tecnologica dell’impresa
non è sufficiente?
Cosa ha detto veramente Coase?.
VI The Cost of Market Transaction Taken into Account.
(pluralità e incompletezza delle istituzioni)
“The argument has proceeded up to this point on the assumption that there
were no cost involved in carrying market transactions.” (1960, p. 114)
"It is clear that an alternative form of economic organization which could
achieve the same result at less cost that would be incurred by using the
market would enable the value of production to be raised. As I explained
many years ago the firm represents such an alternative to organising
market transactions" (1960, p. 115).
"But the firm is not the only possible answer to this problem…. "an
alternative solution is direct governmental regulation" (Coase 1960 p.
116).
Coase (1960) implica Coase (1937)
Coase (1960) : costi di transazione nulli --->
Le esternalità dovute alle economie di scala sono internalizzate ---->
Rendimenti costanti --->
qualsiasi sia la tecnologia non c’è bisogno delle imprese --->
La visione tecnologica è sbagliata:
le diseconomie di scala non possono giustificare
l’esistenza della impresa.
Limiti dell’approccio coasiano
1) Pregiudizio di efficienza
2) Costi di transazione senza costi di transizione
3) Assenza di costi di transazione di disequilibrio.
(Vantaggi relativi di Marx e Hayek)
Costi di transazione di
disequilibrio
Forme di
Cordinamento
Forme di autorità
Comando
Concorrenza
Ex-ante
(A) Marx
(B) Rational
expectations
Ex-post
(C) Lange
(D) Hayek
In una impresa, i suoi membri:
(a) Possono agire sotto l’autorità di un singolo piano derivato da un
singolo modello.
(b) Possono apprendere come formulare un piano secondo regole di
aprrendimentoe coerenti la cui autorità è accettata dai membri
dell’impresa.
(c)Possono risparmiare i costi di formulazione di tanti piani
individuali.
(d) Possono evitare numerose incoerenze coordinandosi ex-ante.
(e)Possono eliminare ex-post le incorenze che non avevano previsto..
L’impresa come un ordinamento privato
In una impresa una autorità centrale sostituisce il mercato e le
autorità pubbliche nell’assicurare l’attuazione e il coordinamento
delle relazioni fra gli agenti.
Tuttavia il governo centrale ha lo svantaggio che gli agenti
eserciteranno la loro influenza sulle autorità per ottenere privilegi.
Per funzionare bene le imprese hanno bisogno di sviluppare forme
adeguate di Ordinamenti Privati.
Fuller: l’impresa come un decentramnto dell’ordinamento privato
Coase: l’impresa come una centralizzazione delle transazioni di
mercato
Coase
Fuller
Il problema del monitoraggio
Lavoro di
gruppo
Datore di lavoro con
diritti di assunzione e
licenziamento
Ma perchè abbiamo la proprietà privata
dei mezzi di produzione?
Capitale difficile
da controllare
Proprietà capitalistica
Lo stesso argomento può essere applicato al
lavoro difficile da controllare.
L’argomento può essere invertito.
Il Problema della specificità
Specificità, Liquidità e Irreversibilità
Analogia con il monitoraggio: i diritti dovrebbero
andare ai fattori più to the specifici.
Differenza con il monitoraggio: la specificità non può
essere definita riferendosi ad una singola relazione
Specificità, Concorrenza e Transformazione
Fondamentale
.
Branca del monopolio
Branca della efficienza
Razionalità limitata
Se includiamo i costi di massimizzazione applichiamo in modo
coerente il paradigma generale della scarsità alle nostre capacità
limitate ma l’assunto di massimizzazione diventa contraddittorio.
Assumiamo che la massimizzazione sia una attività costosa.
Riformuliamo un problema di massimizzazione di secondo ordine
in cui un individuo decida:
- quante risorse impiegare nella attività di massimizzazine
- quante risorse impiegare nella altre attività
Purtroppo questo comporta un nuovo problema di massimizzazione
nuovi costi di massimizzazini di secondo ordine.
Una riformulazione di un problema di terzo ordine incontrerebbe
lo stesso problema e così via all’infinito.
Transazioni efficienti in casi di diverse ipotesi
di comportamento
Razionalità Opportunismo Specificità Processo di
limitata
Contrattazione
0
+
+
Pianificazione
+
0
+
Promessa
+
+
0
+
+
+
Concorrenza
Ex-post
Governo
Modello di Grossman, Hart e Moore
a) La specificità è sia assoluta che marginale.
b) La contrattazione incompleta è giustificata dal
fatto che gli investmenti in capitale umano sono
osservabili ma non verificabili.
c) Gli agenti non sono caratterizzati da
razionalità limitata e decidono i loro investmenti nel
primo periodo sulla base della contrattazione che
anticipano che avverrà nel secondo periodo.
d) Scambiano macchine nel primo periodo per
massimizzare il surplus totale (Swiss Cheese
Assumption)
Caratteristiche dell' Economia:
insieme N di n individui produttori e consumatori,
neutrali al rischio denotati 1......i.......n
insieme M di m beni capitali materiali
k1.......Ki........km.
Fasi dell'attività di produzione e di scambio:
A) i produttori impegnano le proprie capacità date
per accrescere le conoscenze necessarie
a produrre o consumare ossia investono
in capitale umano.
B) produzione e consumo.
L'allocazione del controllo viene interpretata
come lo strumento per accrescere l'efficienza
degli investimenti in capitale umano in presenza
di eterogeneità degli individui e dei capitali
e di imcompletezza contrattuale.
Tre postulati:
1) Centralità dell'attività
di investimento in capitale umano.
2) Eterogeneità dei fattori.
3) imcompletezza contrattuale.
1) Investimenti in Capitale Umano.
Sia :
Ci(Ii)
il costo dell'investimento Ii
per l'individuo i con C'i(Ii) > 0 e C''i(Ii) > 0.
V(N,M;I)
il valore che, al verificarsi
di una determinata situazione ex-post
(ossia in un dato stato di natura)
e per un dato vettore di investimenti ex-ante I,
un insieme N di n individui e M di m capitali
può produrre ex-post interagendo
in modo efficiente nelle transazioni.
Sia inoltre:
Vi (N,M;I) > 0
dove Vi indica
l'incremento marginale di V al crescere di Ii
Vii (N,M;I) < 0 al crescere dell'investimento
il rendimento marginale decresce dove Vii
é la derivata rispetto a Ii
Vi (N,M;I) = 0 se i non fa parte di N.
(Ovvero le conoscenze acquisite da un individuo I
non possono essere trasmesse agli altri individui
della coalizione se i non partecipa fisicamente
al processo produttivo).
2 Eterogeneità dei fattori.
(Essi non sono cioé pienamente intercambiabili
nel processo produttivo esistono,
quindi, fra gli individui e i capitali relazioni
di interdipendenza tali che le presenza
di uno di essi nel processo produttivo
modifica il rendimento marginale degli altri).
Superadditività fra n individui e m capitali.
(Generalizzazione del concetto di economia
di scala e di scopo)
(1a)
V (N,M;I) > V (N',M';I) + V (N'',M'';I)
dove
N = N' U N''
e
M = M' U M''.
Subadditività fra n individui e m capitali.
(Generalizzazione del concetto di
diseconomia di scala e di scopo)
(1b)
dove
V (N,M;I) < V (N',M';I) + V (N'',M'';I)
N = N' U N''
e
M = M' U M''.
Quando le relazioni fra gli individui sono caratterizzati da
superadditività (definizione pagina precedente)
esiste specificità in senso assoluto.
Una coalizione é un insieme di n individui e m capitali
legati da una relazione di superadditività tale che:
(2a)
i, j
Vi (N,M;I)
 N
≥ Vi (N \ {j},M;I)
(2b) Vi (N,M;I) ≥ Vi (N ,M\ {ki};I)
i  N, ki  M
(2c) Vi (N,M;I)
i  N, h 
(2d)
i 
≥ Vi (N U {h},M;I)
N
Vi (N,M;I) ≥ Vi (N,M U {kh};I)
N, kh  M
Né il retrigimento (2a,2b) né l'allargamento della coalizione (2c,2d)
possono aumentare il rendimento marginale dell'investimento
in capitale umano di ogni membro della coalizione stessa.
Tipi di interdipendenza tecnologica
fra individui e capitali appartenenti a una coalizione:
a) Un individuo i é perfettamente sostituibile se la
sua partecipazione alla coalizione non accresce il
rendimento marginale degli altri individui j della
coalizione. Cioé
(3) Vj (N,M;I)
= Vj (N \ {i},M;I) j

N, j  i
b) Un individuo i é utile se il rendimento marginale
degli altri membri j della coalizione si riduce
(ma non si annulla) quando viene a mancare
il suo contributo alle transazioni. Cioé:
(4) Vj (N,M;I)
>
Vj (N \ {i},M;I) j

N,
j  i
c) Un individuo i é insostituibile se il rendimento degli altri
individui j é nullo in sua assenza. Cioé:
(5) Vj (N \ {i},M;I)
=
0
 j

N,
j  i
Le condizioni a), b), e c) possono essere riformulate in un
modo praticamente identico per il caso dei capitali fisici che
fanno parte della coalizione.
In questo caso, gli investimenti di tutti gli altri individui
sono specifici(in senso marginale)
all’individuo insostituibile.
d) Un individuo i é indispensabile a un capitale kj
se solo la presenza di i consente a questo capitale
di accrescere il rendimento marginale
degli investimenti degli altri membri j
della coalizione. Cioé:
(6)
j 
Vj (N,M;I)
N, se i 
= Vj (N ,M \ {kj} ;I)
N
e
(6a) Vj (N,M;I)
j 
N, se i 
> Vj (N ,M \ {kj} ;I)
N
e) Simmetricamente, un bene capitale kj é
essenziale a un individuo i se solo
grazie alla presenza di kj la partecipazione
dell'individuo i consente di accrescere
il rendimento marginale degli altri membri j
della coalizione. Cioé:
(7) Vj (N,M;I)
se kj  N
= Vj (N \ {i},M ;I)
j 
N,
j 
N,
e
(7a) Vj (N,M;I)
se kj  M
> Vj (N \ {i},M ;I)
f) Un bene capitale kj é vincolato (idiosincratico)
a un individuo i se la presenza di kj
nelle transazioni accresce
solo il rendimento marginale dell'individuo i. Cioé:
(8) Vj (N,M;I)
se j  i
= Vj (N ,M \ {kj} ;I)
e
(8a) Vj (N,M;I)
se
j = i
> Vj (N ,M \ {kj} ;I)
N. B. Nel modello si suppone, infine,
che le capacità degli individui
e le caratteristiche dei beni capitali
dalle quali dipende la rete di
interdipendenze tecnologiche
siano date esogenamente,
non sia cioé influenzata dagli investimenti
in capitale umano realizzati dagli individui.
3. Incompletezza contrattuale.
E' l'impossibilità (costo infinitamente alto)
di specificare ex-ante in un contratto
tutte le possibili contingenze future
e l'azione da intraprendere in ognuna di esse
e/o di verificare ex-post e imporre
con il ricorso a un soggetto terzo
-la magistratura - l'esecuzione degli accordi presi
in quel contratto - ipotesi della non verificabilità.
N. B. La giustificazione, diversa da quella di Simon
adottata da Williamson comporta
che il costo di applicazione e verificabilità
sia o nullo o infinito.
4. Risoluzione del problema dell'eterogeneità
senza imcompletezza (dell'informazione)
contrattuale.
Se l'informazione fosse perfetta e,
in particolare, gli individui potessero impegnarsi
con contratti contingenti a partecipare
alle coalizioni ex-post verrebbe realizzato
ex-ante un livello ottimale di investimenti
e verrebbe massimizzato il valore prodotto
V al netto dei costi complessivi di investimento.
Supponendo per semplicità un solo stato di
natura e una data coalizione {N,M},
il problema che ex-ante gli individui
devono risolvere é quello di decidere
quanti investimenti in capitale umano realizzare
al fine di massimizzare il surplus sociale:
(9) Max { V (N,M; I) - ∑i Ci(Ii) }
Si hanno così le seguenti condizioni del primo ordine:
(10)
Vi (N,M; I) = C'i(Ii)
j 
N,
dove Vi indica l'incremento marginale di V al crescere di Ii e C'i
il costo marginale di Ii .
In presenza di contrattazione completa ogni individuo può
accordarsi ex-ante con gli altri membri della coalizione in modo
tale che egli si appropri del valore marginale (per la coalizione)
dei suoi investimenti in capitale umano. Ognuno avrà, quindi,
convenienza a investire finché tale valore sia pari al costo
marginale da lui sostenuto.
.
5. La proprietà come rendita e la sua
allocazione ottimale.
In presenza di imcompletezza di informazione (verificabiltà da
parte di terzi):
- ogni membro della coalizione é costretto a realizzare i
propri investimenti ex-ante senza alcuna garanzia circa la
partecipazione degli altri individui e capitali alle transazioni expost;
- ognuno di essi può appropriarsi di una parte dei
rendimenti dei suoi investimenti nella contrattazione ex-post.
Di conseguenza, ogni individuo, anticipando la parziale
dissipazione dei propri rendimenti, sarà disincentivato a
investire.
Regola di contrattazione di Shapley (vedi nota):
Nel caso particolare di due soli agenti, questa regola di
contrattazione consiste nel supporre che:
ogni individuo i può appropriarsi di una media di:
(ai) quanto avrebbe avuto se fosse toccato a lui rivolgere
l'offerta "prendere o lasciare" all'altro individuo j;
(bi) quanto avrebbe avuto se ad effettuare l'offerta 'prendere o
lasciare' fosse stato l'altro individuo j.
Nel caso dell'individuo i:
(ai) = [ V(i,j;I) - V (j;I)]
dove V (j;I) é quanto l'individuo i deve necessariamente offrire
all'individuo j in quanto j sarebbe comunque in grado di ottenere
tale ammontare lavorando in proprio
(bi) = V (i;I)
Nel caso dell'individuo j:
(aj) = [ V(i,j;I) - V (i;I)]
(bj) = V (j,I)
La regola di Shapley applicata a due individui dice che
l'individuo i e lindividuo j otterranno rispettivamente:
1/2 (ai) + 1/2 (bi)
e
1/2 (aj) + 1/2 (bj)
Esempio:
V (i;I)] = 3
V (j,I) = 1
[ V(i,j;I) = 8
L'individuo i otterrà:
(1/2 ) [ V(i,j;I) - V (j;I)] - (1/2) V (i;I) =
(1/2) ( 8 -1) + (1/2)(3) = 3,5 + 1,5 = 5
L'individuo j otterrà:
(1/2) [ V(i,j;I) - V (i;I)] + (1/2) V (j,I)=
(1/2) ( 8 -3) + (1/2) (1) = 2,5 + 0,5 = 3
Le 8 unità che sono il risultato della cooperazione saranno,
quindi, divisi in 5 unità per l'individuo i e 3 unità per l'individuo j.
L'individuo i ottiene più unità dell'individuo j perchè può fare
meglio da solo di quanto possa fare l'idividuo j; il suo potere di
ricatto risulta essere quindi maggiore.
Notate tuttavia che nell’esempio:
V (i;I)] = 3
V (j,I) = 1
V(i,j,;I) = 8
il surplus totale: (8-3-1=4) è diviso in parti uguali:
i ottiene: 5-3 = 2
J ottiene: 3-1 = 2
Caso semplificato: coalizione composta da due soli individui i e j
e un bene capitale k1. Supponiamo inoltre che:
Ci(Ii) = Ii
e
Cj(Ij) = Ij.
Ex-post, una volta che gli individui hanno realizzato i propri
investimenti in capitale umano,
la ripartizione fra essi del surplus totale
V-C
dipenderà, in assenza di contratti ex-ante dai loro poteri
contrattuali relativi.
La rendita che essi potranno bilateralmente pretendere
dipenderà dalla perdita che ogni individuo può infliggere agli altri
individui non partecipando al processo produttivo, grazie
all'influenza positiva che tale partecipazione ha sul rendimento
marginale dei loro investimenti.
Ipotesi 1. Si supponga che non sia definito il controllo sul
bene capitale k1, ossia che l'utilizzo di K1 richieda il consenso
di entrambi gli individui.
Assumendo la regola di contrattazione ipotizzata da
Shapley si avrà la seguente ripartizione del surplus:
per i:
1/2 [ V(i,j,k1;I) - V (j;I)] + 1/2 V(i;I) - Ii
per j:
1/2 [ V(i,j,k1;I) - V (i;I)] + 1/2 V(j;I) - Ii
I due individui, anticipando di ottenere tali valori ex-ante
decidono quanto investire in modo da massimizzarli:
(11) per i: 1/2 Vi(i,j,k1;I) +1/2 Vi(i;I) = 1 = C' (Ii)
(12) per j: 1/2 Vj(i,j,k1;I) + 1/2 Vj(j;I) = 1 = C' (Ij)
Notate che le soluzioni ottimali sarebbero:
(11o) per i:
Vi(i,j,k1;I)
=
1
= C' (Ii)
(12o) per j:
Vj(i,j,k1;I)
=
1
= C' (Ij)
Il vettore soluzione I definito da (11) e (12) risulta inferiore a
quello ottimale definito da (11o) e (12o) in considerazione della
definizione di coalizione:
(2a’)
Vi (N,M;I) ≥ Vi (N \ {j},M;I)
 i, j  N
(2b’) Vi (N,M;I) ≥ Vi (N ,M\ {ki};I)  i  N, ki  M
In particolare, si ha una situazione di sotto-investimento se gli
individui i e j (o anche uno solo di essi) sono utili e cioé se:
(4’)
Vj (N,M;I)
 j  N, j  i
>
Vj (N \ {i},M;I)
Ipotesi 2. Il controllo di K1 viene allocato a uno dei individui.
Allocazione a favore di i:
(11')
per i:
1/2 Vi(i,j,k1;I) + 1/2 Vi(i, k1;I)
(12') per j: 1/2 Vj(i,j,k1;I)
=
+ 1/2 Vj(j;I) =
1
1
Allocazione a favore di j:
1/2 Vi(i;I)
=
1
(12'') per j: 1/2 Vj(i,j,k1;I) + 1/2 Vj(j, K1;I)
=
1
(11'') per i:
1/2 Vi(i,j,k1;I) +
Per via della definizione di coalizione, e in particolare per via
della (2b’), entrambi le allocazioni conducono a un risultato
superiore a quello che si ha in assenza di allocazione (o
controllo comune).
Confrontando le due allocazioni, si ha che l'allocazione del
controllo a favore di un soggetto ne incentiva l'investimento I,
mentre disincentiva quello dell'altro soggetto.
Se la proprietà debba essere allocata a i o J dipenderà
da quale soluzione assicuri un surplus maggiore.
Quale allocazione assicuri un surplus maggiore dipenderà da:
(a) dalla dimensione degli investimenti di i rispetto a quelli di J.
(b) dal grado relativo di utilità dei due individui.
(c) dalla natura delle altre relazioni di interdipendenza
tecnologica.
In particolare:
(i) se i é 'insostituibile' che j possa disporre ex-post del capitale é
irrilevante e quindi il controllo deve essere comunque allocato a
i.
(ii) se il capitale k1 é vincolato a i, nuovamente non si ha alcun
effetto positivo nel dare a j il controllo, che deve essere
comunque attribuito a i; stesso risultato si ha se i é
indespensabile a K1.
Con entrambe le allocazioni del controllo permane in generale
una situazione di sotto-investimento rispetto alla situazione di first
best (eq. 10). Nel caso di allocazione a favore di i (eq. 11' e 12')
si ha:
Vi(i,j,k1;I)
≥ 1/2 [ Vi(i,j,k1;I)
Vj(i,j,k1;I)
≥ 1/2 [ Vj(i,j,k1;I)
+ Vi(i, K1;I) ]
+
Vj(j;I) ]
Un'efficienza pari a quella di una situazione di informazione
completa richiederebbe per esempio:
Vi(i,j,k1;I) = Vi(i, K1;I)
ovvero che j fosse perfettamente sostituibile.
Vj(i,j,k1;I) = 0 =
Vj(j;I)
ovvero che i rendimenti marginali degli investimenti di j in
capitale umano siano irrilevanti .
Nel modello si assume che si raggiunga sempre l'allocazione
di second-best ovvero l'allocazione ottimale del controllo.
6. Due forme di concentrazione del controllo.
a) controllo concentrato in i:
per i: 1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i,k1, k2;I)
per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I)
+
1/2 Vj(j;I)
=
=
1
1
b) controllo concentrato in j:
per i:
1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i;I)
=
1
per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I) + 1/2 Vj(j,k1, k2;I) =
1
6.Decentramento del controllo.
a) controllo concentrato in i:
per i: 1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i,k1, k2;I)
per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I)
=
1
1/2 Vj(j;I)
=
1
1/2 Vi(i,j, k1, k2;I) + 1/2 Vi(i, k1;I)
=
1
per j: 1/2 Vj(i,j,k1, k2;I) + 1/2 Vj(j, k2;I) =
1
+
c) decentramento:
per i:
Un modello formale:
Assunto Radicale:
Con proprietà capitalista (PC) le imprese massimizzeranno
Rc = Q (k,K,l,L) - [rk + RK +wl + (H+W)L] (1)
Con proprietà ai lavoratori (PL) le imprese massimizzeranno
RL = Q (k,K,l,L) - [rk + (Z+R)K + wl +WL] (2)
Assunto neoistituzionalista:
PC prevalgono se Rc  RL o,
ZK - HL  0
PL prevalgono se RL  Rc, o:
HL - ZK  0
(3)
(4)
(COE): una tecnologia che max (1) e soddisfa (3).
(LOE): una tecnologia che massimizza (2) e soddisfa (4).
Condizioni di equilibrio organizzativo
Si assuma che:
(kc,,Kc, lc, Lc) = argmax Rc (k, K, l, L)
(kL, KL, lL, LL)=
argmax RL (k, K ,l, L)
(5)
(6)
L’impresa sarà in un equilibrio organizzativo capitalista (COE)
se:
ZKc - HLc
 0
(7)
e in un equilibrio organizzativo “lavorativo” (LOE) se:
HLL - ZKL
 0
(8)
Molteplicità di equilibri organizzativi
Kc/Lc  H/Z
(7')
KL/LL  H/Z
(8')
Poichè: (H+W)/R  W/(Z+R) abbiamo:
Kc/Lc  KL/LL (9)
Abbiamo quindi 3 casi:
1) Kc/Lc  H/Z  KL/LL
(equilibri organizzativi multipli).
(10)
2) Kc/Lc  KL/LL > H/Z
(solo COE).
(11)
3) H/Z > Kc/Lc  KL/LL
(solo LOE).
(12)
Il modello tayloristico come un
equilibrio organizzativo
PA -----> TA
Diritti deboli dei lavoratori diminuisconol’intensità di lavoro ad alti costi di
agenzia
TA -----> PA
Poichè i lavoratori tendono ad essere fattori ad alti costi di agenzia essi hanno
raramente diritti organizzativi o occupazionali.
-----> PA -----> TA -----> PA ----->
E’ l’economia americana fondata sul mercato?
(i) Mercato per il lavoro a basso contenuto di qualificazione
(ii) Mercato per le compagnie
Il modello giapponese come un
equilibrio organizzativo
Anche in questo caso:
-----> PJ -----> TJ -----> PJ ----->
PJ -----> TJ
Poichè I lavoratori hanno dei diritti nell’organizzazione alcuni costi di
agenzia sono cancellati. Questo tende a favorire investimenti in lavoro
ad alti costi di agenzia.
TJ -----> PJ
Poichè la tecnologia è inensiva in lavoro ad alti costi di agenzia un
ammontare più rilevante di costi di agenzia può essere cancellato
dando dei diritti ai lavoratori.
Il modello tedesco come
equilibrio organizzativo
PG----> TG
I diritti occupazionali spingono la tecnologia verso capacità applicabili a
diverse imprese ma specifici ad una certa occupazione.
TG ----> PG
Una tecnologia ad alta intensità di capacità specifiche a certi settori
rende conveniente l’attribuzione di dirittti occupazionali
Rigidità e Flessibilità
Capitalismo Americano:
flessibilità organizzativa e occupazionale
Capitalismo Giapponese:
Flessibilità organizzativa e rigidità occupazionale
Capitalismo tedesco:
Rigidità organizzativa e flessibilità occupationale
Rigidità Occupazionale
Rigidità Organizzativa
Flessibilità Organizzativa
Flessibilità Occupazionale
Cambiamenti nella Biodiversità del
Capitalismo
Diversi diritti ----------->
Diversi costi di agenzia----->
Diversi costi dei fattori------>
Diversi Vantaggi Istituzionali Comparati
-------- (Per via della Globalizzazione--------->
Aumento della specializzazione nei settori dove il paese ha un vantaggio
istituzionale comparato
------------------->
Specializzazione istituzionale
------>
---------->
Aumento della biodiversità istituzionale fra paesi
-----> Diminuzione della biodiversità istituzionale nei paesi
La globalizzazione potrebbe
aumentare la Biodiversità del
Capitalismo
U. S. A. --------> processi a coordinamento top-down
Giappone e Germania ---------->
-------->Processi a coordinamento bottom-up
Italia?
Diritti di proprietà intellettuale (TRIPS) e vantaggio istituzionale
comparato
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Parte 1