L’ALLENATORE
RELAZIONI FRA GESTO
TECNICO E VELOCITA’
DELLA BARCA
L’ALLENATORE
E’ l’allenatore che determina lo sviluppo della
qualità dell’allenamento.
Il comportamento consono alla figura
dell’allenatore e l’istruzione specialistica sono
tra loro indissolubilmente collegati.
L’educazione e la formazione sono un processo
continuo che non deve esaurirsi in isolate azioni
singole.
L’allenatore deve:
Saper rilevare i possibili momenti di
pericolo: attraversamento dei ponti o di
acque mosse, secche o scogli a fior d’acqua,
ecc.
Rimuovere, se possibile gli ostacoli: rami,
altre imbarcazioni, bagnanti ecc.
Disporre i gruppi di allenamento ponendo
sempre atleti esperti con i giovani al doppio
scopo di accelerare l’apprendimento e di
dare i necessari consigli in caso di pericolo.
ATT E N Z I O N E
Il canottaggio non è uno sport privo di rischi.
Scontri tra imbarcazioni, soprattutto quelle senza
timoniere, sono all’ordine del giorno e quindi non sono
da escludere affondamenti e traumi, malori per colpi di
calore nei giorni caldi e disidratazione, quando si lavora
in barca; traumi da cattiva esecuzione degli esercizi con
pesi e bilancieri, quando si lavora in palestra.
Distorsioni o indurimenti muscolari durante la corsa.
Oltre a programmare e a costruire il processo di
allenamento, l’allenatore è tenuto a forme di controllo
in modo che gli atleti siano preservati da incidenti ed
infortuni evitabili.
Seguire le imbarcazioni, specialmente i
singoli, con il battello.
Accertarsi anche della correttezza di
pratiche burocratiche come visite
mediche, tesseramenti, iscrizioni a gare
etc…
Ricordarsi sempre che si è responsabili,
in prima persona, delle persone e delle
cose che ci vengono affidate.
L’allenatore determina lo stato di
forma
Attraverso la programmazione e la distribuzione dei
vari esercizi gli allenatori sono in grado di stabilire il
momento della massima forma.
Sono anche in grado, nel caso in cui si accorgessero
di aver sbagliato, di intervenire e correggere
l’eventuale errore.
Sono loro che sbagliano…per ignoranza, per
presunzione, per incoscienza.
Quello che distingue un buon da un cattivo allenatore
è la capacità di capire se sta sbagliando e la capacità
di apportare le dovute correzioni.
Relazioni tra gesto tecnico e velocità della barca
Durante il ciclo di voga
la barca possiede una
velocità,
un’accelerazione e un
beccheggio che variano
per effetto dell’azione
propulsiva del vogatore e
dello spostamento del
suo baricentro lungo
l’asse longitudinale della
barca.
RITMO
Il ritmo è la continua successione di tensione e rilassamento.
Il ritmo descrive la successione temporale della fase di corsa
libera e della fase di spinta di ogni singolo colpo.
In genere avanza più velocemente la barca che a parità di colpi
ha una durata maggiore della ripresa.
Il ritmo può anche essere espresso dal rapporto di tempo tra la
ripresa e la spinta.
Un buon ritmo ha sempre un rapporto superiore ad 1, ad
esclusione forse delle prime palate di partenza.
Un rapporto 2:1 vorrebbe dire che la fase di ripresa è doppia
della passata.
La remata con
inserimento di
metà carrello
La tecnica della
remata
Criteri fondamentali di una
tecnica funzionale
•Sfruttamento completo delle forze impiegate per la propulsione.
•Evitare traiettorie di tiro non orizzontali.
•Debolezza in un qualsiasi settore.
•Far scorrere indisturbata l’imbarcazione senza variazioni di velocità.
•Eliminare il beccheggio.
•Stabilità trasversale (non toccare l’acqua con le pale).
•Mantenimento della velocità media fino al serrate.
•Simmetria dei movimenti nelle imbarcazioni plurime
•Corretto mantenimento della rotta.
Attacco efficace
Mentre il carrello rallenta, la pala entra
in acqua. Il carrello si ferma ed inverte il
verso di scorrimento mentre la pala
comprime l’acqua
ATTACCO INEFFICACE
Una ripresa accelerata termina con un
contraccolpo: il peso del corpo sbilanciato in
avanti agisce in maniera negativa, la pala
all’entrata in acqua frena.
La ripresa accelerata termina con un
contraccolpo: corpo e pugni si abbassano, le pale
vanno in aria, il peso del corpo viene attivato
alzando la schiena, la pala schiaffeggia l’acqua in
entrata. Si perde settore.
Influenza dell’altezza della
pedaliera
La pedaliera situata troppo in basso favorisce l’alzata delle spalle
Posizioni delle mani
Le mani non devono avvolgere e “strizzare” il remo
con il palmo.
La distanza fra le mani è di circa due pugni.
La tartaruga
La spalla alzata mette fuori gioco il “gran dorsale” cha ha la
funzione di abbassare e retroporre la spalla.
Non alzare e non abbassare la spalla ma farla avanzare.
Tecnica e respirazione
La espirazione deve avvenire durante il sollevamento delle
pale (uscita del remo) ed una naturale raccolta del tronco. Di
regola questo primo scarico d’aria non è sufficiente e allora
durante l’ultimo terzo della ripresa viene effettuata una
seconda e più profonda espirazione e contemporaneamente
inizia la inspirazione.
Remoergometro
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interrelazioni fra gesto tecnico e velocita` della barca