U521.03 Campagna informativa Progetto di: Miriam Genchev CV3 | DACD - SUPSI A.A. 2012-2013 | V Sem Docenti: A. Bocci, M. Tanner Opzione progetto 6 - Comunicazione Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa Indice Indice FASE 1: ANALISI 1. Ricerca FASE 2: IPOTESI 3 Tema scelto: Spazio-Tempo 1° Brainstorming 2° Brainstorming 3° Brainstorming - Convenzioni della misurazione del tempo - Calendari nella storia 4° Brainstorming - Concetto di circolarità Libri 7 8 10 11 2. Parole chiave per categoria 12 Tempi moderni - Fretta/Frenesia - Spostamenti Soggettività - Percezione - Stress Convenzione - Clessidra - Sole e Luna Influsso sulla materia - Irreversibilità - Mutamento Aspetto formale - Cono/8 - Circolarità Simbologia - Enso - Serpente 3. Briefing Enso, l’equilibrio nello Zen Essere senza tempo Otium e Negotium Regalarci un po’ di (non)tempo 3 4 5 12 12 13 13 14 14 4. Concetti chiave per un applicativo Etica della lentezza Riscoprire il significato di “ozio” Un tempo personale I sensi Quando non sentiamo lo scorrere del tempo? Bioritmo, ritmo circadiano ed altro Cerchio Onso aperto 5. Possibili applicativi Terapia Orologio personale Campagna “Regaliamo del tempo” 6. Applicativi Unione dei tre intenti Target Campagna “Prenditi il tempo!” Artefatto personale “NEGOTIUM” 20 20 20 20 20 20 20 20 21 21 22 23 24 24 24 25 26 15 15 16 16 17 17 19 19 19 19 19 FASE 3: REALIZZAZIONE 7. Supporti Campagna “Prenditi il tempo!” Applicazione “NEGOTIUM” 27 27 29 8. Scenari d’uso dell’applicazione 30 9. Video esplicativo 34 2 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 1. Ricerca 3 FASE 1: ANALISI 1. Ricerca Tema scelto: Spazio-Tempo La scelta del tema Spazio-Tempo è stata dettata dal fatto che esso appartiene alla mia quotidianità sin dall’età infantile, grazie alla mia passione per l’astronomia. Con gli anni, questo campo d’interesse si è esteso, alla ricerca di qualcosa che potesse avvicinare diverse tematiche a me care: l’universo, la natura, la ricerca della conoscienza, uno stile di vita etico e via dicendo. Questa volontà unificatrice mi ha portata a vedere ciascuno di questi temi sotto un’unica luce, quella del “flusso della vita”. Questo stesso flusso, infine, mi ha spinta a scegliere il tema dello spazio e del tempo, visto in un’ottica meno scientifica e più specifica, più vicina alla vita che sto conducendo in qualità di essere umano, su questo particolare pianeta da noi chiamato Terra. Ma qual’è il nostro rapporto con il concetto da me scelto? Che cosa significa per noi “Spazio-Tempo” e come influenza la nostra vita? Per capire questo è stata necessaria una ricerca approfondita volta anche ad individuare delle parole-chiave che mi permettessero di affrontare il tema in vista di una sua possibile applicazione nell’ambito di una campagna informativa. Il risultato di questa ricerca dev’essere spinto quindi da un intento comunicativo, che andrò a definire in base ai nuclei concettuali venuti a galla lungo il percorso. Spazio-Tempo Durante la prima presentazione, ho portato due parole-chiave che hanno direzionato i miei intenti iniziali, ovvero: “spostamenti” e “frenesia”. Nelle immagini a lato possiamo notare l’associazione tra i fenomeni presenti nello spazio, legati alla distorsione spazio-temporale dei corpi celesti dovuta alla forza di gravità, e quelli presenti nella nostra realtà quotidiana, legati agli spostamenti sempre più frenetici che la società ci impone. Notiamo subito che l’associazione non è solo concettuale ma pure visiva. 1. 2. 1. 2. Buco nero: fonte www.bastet.it Frenesia: Foto di Feberico Hatti, fonte www.flickr.com Sp Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 1° Brainstorming Durante la stesura del primo brainstorming ho seguito in primis le associazioni spontanee che la mia esperienza mi portava alla mente. Nel frattempo, ho iniziato ad approfondire questo tema su più fronti, tra le quali il dizionario Einaudi che mi ha permesso di estrapolare qualche parola correlata ai termini “tempo/temporalità”, “spazio”, “percezione” ed altro. Anche l’analisi etimologica della parola composta “spaziotempo” può aiutare a trovare degli agganci con il mondo che sta dietro ad un termine o un oggetto. DEFINIZIONE DI SPAZIO-TEMPO: spaziotèmpo (o spàzio-tèmpo) s. m. (pl. spaziotempi, ma anche spazitempo e spazitempi; raro invar.). – Spazio quadridimensionale (detto anche continuo spazio-temporale o cronotopo) utilizzato nella teoria della relatività per rappresentare il mondo fisico sulla base delle tre dimensioni corrispondenti allo spazio ordinario e di una quarta corrispondente al tempo; tale estensione è resa necessaria dal fatto che nella teoria della relatività ristretta l’intervallo temporale tra due eventi distanti nello spazio non è una quantità assoluta, ma dipende dal sistema di riferimento spaziale in cui viene misurato: nelle trasformazioni tra sistemi di riferimento diversi, le coordinate temporali si trasformano anche in funzione delle coordinate spaziali, e viceversa (trasformazioni di Lorentz: v. trasformazione). La formalizzazione matematica del concetto di spazio-tempo prende il nome di spazio di Minkowski, dal matematico lituano H. Minkowski (1864-1909) che l’ha introdotta. DEFINIZIONE DI TEMPO: tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo la quale i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo, o durante altri eventi), vista volta a volta come fattore che trascina ineluttabilmente l’evoluzione delle cose (lo scorrere del t.) o come scansione ciclica e periodica dell’eternità, a seconda che vengano enfatizzate l’irreversibilità e caducità delle vicende umane, o l’eterna ricorrenza degli eventi astronomici; tale intuizione fondamentale è peraltro condizionata da fattori ambientali (i cicli biologici, il succedersi del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni, ecc.) e psicologici (i varî stati della coscienza e della percezione, la memoria) e diversificata storicamente da cultura a cultura3. Questa acerba analisi ha portato alla luce quattro principali categorie di elementi legati al tema principale, ovvero quella legata al suo aspetto scientifico, quella legata alle convenzioni presenti nella società per calcolare il tempo e lo spazio, quella che descrive i tempi moderni ed infine quella legata alla percezione, per lo più soggettiva, dello scorrere e del mutare delle dimensioni spazio-temporali. Prima di proseguire con la ricerca, ho voluto quindi rielaborare questa mappa mentale suddividendo in modo più marcato tali categorie. 3. fonte: dizionario Treccani 1. Ricerca 4 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 2° brainstorming 1. Ricerca 5 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa La prima categoria (in alto a destra) riguarda i tempi moderni e i suoi ingranaggi volti a sfruttare al massimo il tempo con più spostamenti e cambiamenti di stato possibili. Le persone efficienti in tal senso sono ben considerate, nella società odierna, mentre coloro che non stanno al passo finiscono per esserne esclusi, etichettati come nullafacenti. Naturalmente, pur essendo contrario alla natura sia umana ma in generale terrestre, l’andare oltre ogni limite per produrre di più è divenuta ormai la normalità. Questa frenesia è stata ben descritta dal film di Charlie Chaplin, chiamato appunto “Tempi moderni” (1936) e che ho voluto usare come rappresentante della categoria. Da questa sezione, è emersa anche l’immagine del tunnel, artefatto ideato per arrivare da un punto all’altro nel minor spazio e tempo possibili, associabile anche ai tunnel spazio-temporali e alla nostra percezione del tempo in contesti simili. Il tunnel infatti è qualcosa di oscuro, in sé. Conosciamo il punto di partenza e quello di arrivo, ma quel che accade nel mezzo è meno chiaro. La frenesia porta a stress, che a sua volta è connesso alla percezione, ai sentimenti umani sollecitati fino al limite. È quindi interessante capire quanto questi siano collegati alla percezione del tempo, che fisicamente non è una cosa tangibile ed inoltre ci viene imposto sotto una forma standardizzata. La relatività di Einstein ci permette di individuare questo fattore soggettivo anche nei sistemi composti da corpi celesti, non soltando da fattori psicologici umani, viene dunque da pensare se in effetti ogni essere vivente non abbia un suo tempo personale, magari scandito dal battito del cuore piuttosto che da altre predisposizioni genetiche e non. Lo studio astronomico e l’arricchimento della conoscenza fisica, quindi scientifica, del concetto di tempo e spazio si riferisce ad un cambiamento dello stato della materia, quindi ad un’attività (non esiste l’immobilità totale). Ciò rende inevitabilmente irreversibile il tempo. Esso, come lo spazio, è però influenzato dalla forza di gravità. È anche necessario riprendere il già citato modello di Minkowski (vedi capitolo: 1° Brainstorming) poiché è stato proprio questo matematico ad introdurre, nel 1907, una struttura quadrimensionale per l’universio, che tiene conto delle relazioni fra spazio e tempo e di forma a cono, dove il fulcro è costituito dal presente. Infine, sono passata all’analisi dell’aspetto convenzionale del conteggio del tempo (in alto a sinistra), attraverso la Storia. Nel prossimo brainstorming approfondirò la visione del tempo nelle diverse civiltà e la proiezione di credenze e studi sotto forma di calendario. Nella mitologia il tempo viene considerato irreversibile in alcuni casi, continuo, ciclico in altri. Come associare la variabile fisica della gravità a quella percettiva, che ci porta ad avvertire lo scorrere tempo diversamente in base ai sentimenti? La soluzione può fungere forse da chiave anche per i problemi legati alla frenesia, quindi come anti-stress? La storia forse può aiutarci a capirlo. 1. Ricerca 6 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 1. Ricerca 7 3° Brainstorming Convenzioni della misurazione del tempo In questa parte della ricerca ho dapprima voluto capire quale tipo di oggetti venissero usati dai nostri antenati per cronometrare il tempo ed orientarsi nell’arco dell’anno. Notando spesso una stretta relazione con il Sole e la Luna, ho distinto tutto ciò che ad essi era legato, evidenziandolo rispettivamente in arancione-giallo e azzurro-blu. orologio Grandi clessidre sono state trovate in Grecia, Cina, Roma e Alessandria. Inizialmente la clessidra era costituita da un vaso dotato di graduazioni e di un foro sul fondo. Dalla diminuzione del livello dell'acqua che lentamente defluiva dall'apertura inferiore si riusciva a misurare il passare del tempo. Però non era molto preciso poiché il deflusso del liquido dipende da vari fattori: la forma del vaso, l'altezza dell'acqua del recipiente, la temperatura, ecc... Col passare del tempo le clessidre sono diventate più complicate e un pò più esatte, fino a diventare veri e propri orologi ad acqua, che muovevano col flusso del liquido complicati congegni, i quali animavano pupazzi e lancette. In Grecia le clessidre giunsero ad errori di circa 8 minuti e mezzo ogni ora; più tardi si sostituirà l'acqua con la sabbia. Altri strumenti per misurare il tempo furono la candela, che attraverso una serie di tacche poteva indicare, con il livello in cui arrivava la fiamma, il passare del tempo. Altri ancora erano i bastoncini segnatempo, la cui durata, quando venivano bruciati, indicava il tempo trascorso. Tempo Universale Coordinato (UTC) = tempo solare medio sul meridiano di Greenwich ticchettìo ore/minuti/secondi Merckhet: posizione delle stelle per misurare le ore notturne controllo della giornata pendolo quarzo/piezoelettrico Clessidra: usato per - conteggi brevi - misura del tempo quando è nuvoloso Meridiana Polos Dea Madre, Venere Gnomone Circolarità "mas" in sanscrito è misura . Da tale radice provengono i termini: mese (latino, mensis) ma anche mestruazione e metro, mah (avestico e antico prussiano), manu (lituano), mena (gotico), mène (Luna, greco), measure (inglese), e in tedesco Monat (mese) e Mond (Luna). Quando l'uomo da cacciatore diviene agricoltore, avendo da conoscere i ritmi della natura per seminare e raccogliere dalla terra, afferra la nozione del tempo più lungo : dopo circa 12 lunazioni le stesse stagioni (individuate in stagione calda e stagione fredda oppure stagione piovosa e stagione secca) si ripetevano portando così alla nascita dell'anno -in sanscrito anu. concetto di Mese LUNARE CALENDARIO Tempo Atomico Internazionale (TAI) automatico PHARAO e SHM per l'ACES = Atomic Clock Ensemble in, accuratezza 1x10 E-16 Instabilità della rotazione terrestre: deviazione dal giorno solare medio (> immagine) continue ricerche per una precisione e una durata massima... perché? CONVENZIONE Luna (da 28'000 anni) atomico SOLARE Si arriva comunque con precisione ogni giorno, grazie al sole. I giorni sono proprio il giro intorno al Sole, non possiamo essere più precisi del Sole stesso. Perdere di vista l'obiettivo Ormai è l'ora convenzionale cominciata con l'orologio che per noi è quella reale, più di quella "reale" del Sole, dalla quale siamo partiti. Perché? Non siamo più dipendenti dall'ambiente e dal Sole Prima meridiana usata dai babilonesi: riproduceva al rovescio il cammino del sole: su di una pietra su cui era scavata una semisfera, era posto al centro uno stilo, che termina sul punto centrale della calotta. Una minuscola sferetta proietta la sua ombra sulla superficie della calotta, simulando la posizione del Sole sulla volta celeste. Antichi popoli Caldei e Babilonesi residenti nel bacino della Mesopotamia, oggi Iraq, inizio in modo razionale dello studio delle ombre solari, prima per elaborare un calendario che permettesse di conoscere l'avvicendamento delle stagioni, poi per misurare il trascorrere del tempo, ma anche per effettuare gli studi sull'astronomia. Poi sulle coste settentrionali dell'Africa gli Egizi furono eminenti studiosi delle discipline astronomiche, geometriche e matematiche dando inizio alla scienza che poi i greci svilupperanno col nome di Gnomonica (orientazione meridiana di certi antichissimi edifici a testimonianza di ciò - quarto millennio a.C.). Stesso periodo: Nord Europa, numerosi monumenti megalitici. Oggi tribù del Borneo utilizzano lo gnomone per fissare a mezzo dell'ombra i momenti più importanti dell'anno. calendario solare: per agricoltura e uso di tutti i giorni 1° calendario: lunare per rituali ed eventi V secolo a.C. ricerca ed esplorazione spaziale geologia/oceanografia/rilevamenti ambientali controllo traffico aereo sorveglianza delle flotte di trasporto obelischi test della teoria della relatività generale Sole: occhio destro 4000 a.C 3 stagioni di 4 mesi Fasi della luna si ripetono con continuità ogni 19 anni l calendario lunisolare si basa sul ciclo lunare, ma cerca anche di accordarsi con le stagioni; l'anno è di 12 mesi lunari di 29 o 30 giorni (355 giorni) e periodicamente si inserisce un mese eccezionale per mantenere l'allineamento dell'anno con le stagioni. Ebrei 1° calendario: lunare per rituali ed eventi. Basato su testimoni che informavano quando cominciava un nuovo mese o c'era una festività. 2° calendario: lunisolare Le testimonianze storiche ed etnografiche confermano un po' ovunque il nesso tra l'aumento della complessità sociale, la diversificazione delle attività produttive e lo sviluppo del le conoscenze calendariche. Tuttavia, si può affermare che l'evoluzione di queste ultime non sia iniziata, e comunque portata avanti, solo per esigenze di tipo pratico: troppo numerosi sono gli esempi di sistemi calendarici sovradimensionati rispetto ai fabbisogni cronometrici delle società che li hanno prodotti. Tanto più che, nelle forme più elaborate, raramente la conoscenza e l'impie go dei calendari si sono estesi al di fuori di una ristretta cerchia di specialisti, venendo anzi spesso a costituirsi come un sapere esoterico il cui possesso è in grado di conferire autorità e potere. PERCHE' COSÌ TANTI? calendario basato sulla Torah santificazione del Tempo religione del tempo non vi sono due ore uguali; ciascuna ora è unica, la sola concessa in quel momento, esclusiva e preziosa geodesia di precisione progetto GALILEO Ciclo di Metone (Ciclo Lunare) 365.2422 giorni x 19 anni = 6939.602 giorni 29.5306 giorni x 235 lunazioni = 6939.691 giorni Separare il tempo usato per sistemi di reale necessità e automatici da quello per la gestione della vita umana e degli esseri viventi in generale? individuazione dei guasti nella rete elettrica LUNISOLARE 235 mesi lunari paragonabili a 19 anni solari sistemi di comunicazione sistemi di contabilità bancaria calendario astronomico Il calendario lunare si basa sul ciclo delle fasi lunari, che dura 29,53 giorni: un anno è dunque formato da 12 mesi alternativamente di 29 e 30 giorni e dura 354 o 355 giorni. Perde da 10 a 12 giorni rispetto al calendario solare e alle stagioni, anche se dopo 30 anni torna a coincidere. Riscoprire il legame con la Natura reti di computer Egizi cielo ha due occhi Siamo sicuri di noi stessi e crediamo di avere un sistema migliore di quello naturale, almeno per noi. sistemi di navigazione/guida automatica concetto di stagioni Luna: occhio sinistro ritorno alle origini meno stress tempi biologici in sintonia con quelli naturali Nel calendario solare si rinuncia al ciclo lunare: i mesi vengono conservati, ma non sono più legati alle lunazioni; l'anno è di 365 o 366 giorni per mantenere stretto l'allineamento con le stagioni. L'osso di un aquila ritrovato a Le Placard, in Francia, risale all'11.000 a.C. e presenta delle incisioni che sembrano seguire il ciclo lunare. Ripercorrere i propri passi per cambiare strada "Carpe Diem" sabato luna nuova feste collegate a giorni importanti del passato (esodo dall'Egitto, Israele si fermò nel Sinai, ...) Loro più grande speranza è l'attesa di un giorno, della fine dei giorni non era molto preciso poiché il deflusso del liquido dipende da vari fattori: la forma del vaso, l'altezza dell'acqua del recipiente, la temperatura, ecc... Col passare del tempo le clessidre sono diventate più complicate e un pò più esatte, fino a diventare veri e propri orologi ad acqua, che muovevano col flusso del liquido complicati congegni, i quali animavano pupazzi e lancette. In Grecia le clessidre giunsero ad errori di circa 8 minuti e mezzo ogni ora; più tardi si sostituirà l'acqua con la sabbia. Altri strumenti per misurare il tempo furono la candela, che attraverso una serie di tacche poteva indicare, con il livello in cui arrivava la fiamma, il passare del tempo. Altri ancora erano i bastoncini segnatempo, la cui durata, quando venivano bruciati, indicava il tempo trascorso. Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa - misura del tempo quando è nuvoloso continue ricerche per una precisione e una durata massima... perché? CONVENZIONE Si arriva comunque con precisione ogni giorno, grazie al sole. I giorni sono proprio il giro intorno al Sole, non possiamo essere più precisi del Sole stesso. Meridiana Gnomone Antichi popoli Caldei e Babilonesi residenti nel bacino della Mesopotamia, oggi Iraq, inizio in modo razionale dello studio delle ombre solari, prima per elaborare un calendario che permettesse di conoscere l'avvicendamento delle stagioni, poi per misurare il trascorrere del tempo, ma anche per effettuare gli studi sull'astronomia. Poi sulle coste settentrionali dell'Africa gli Egizi furono eminenti studiosi delle discipline astronomiche, geometriche e matematiche dando inizio alla scienza che poi i greci svilupperanno col nome di Gnomonica (orientazione meridiana di certi antichissimi edifici a testimonianza di ciò - quarto millennio a.C.). Stesso periodo: Nord Europa, numerosi monumenti megalitici. Oggi tribù del Borneo utilizzano lo gnomone per fissare a mezzo dell'ombra i momenti più importanti dell'anno. Circolarità "mas" in sanscrito è misura . Da tale radice provengono i termini: mese (latino, mensis) ma anche mestruazione e metro, mah (avestico e antico prussiano), manu (lituano), mena (gotico), mène (Luna, greco), measure (inglese), e in tedesco Monat (mese) e Mond (Luna). Quando l'uomo da cacciatore diviene agricoltore, avendo da conoscere i ritmi della natura per seminare e raccogliere dalla terra, afferra la nozione del tempo più lungo : dopo circa 12 lunazioni le stesse stagioni (individuate in stagione calda e stagione fredda oppure stagione piovosa e stagione secca) si ripetevano portando così alla nascita dell'anno -in sanscrito anu. LUNARE concetto di Mese CALENDARIO SOLARE Ripercorrere i propri passi per cambiare strada Perdere di vista l'obiettivo Non siamo più dipendenti dall'ambiente e dal Sole Prima meridiana usata dai babilonesi: riproduceva al rovescio il cammino del sole: su di una pietra su cui era scavata una semisfera, era posto al centro uno stilo, che termina sul punto centrale della calotta. Una minuscola sferetta proietta la sua ombra sulla superficie della calotta, simulando la posizione del Sole sulla volta celeste. Polos Dea Madre, Venere 3° Brainstorming Calendari nella Storia Ormai è l'ora convenzionale cominciata con l'orologio che per noi è quella reale, più di quella "reale" del Sole, dalla quale siamo partiti. Perché? 1. Ricerca Luna (da 28'000 anni) (> immagine) PHARAO e SHM per l'ACES = Atomic Clock Ensemble in, accuratezza 1x10 E-16 automatico 8 Siamo sicuri di noi stessi e crediamo di avere un sistema migliore di quello naturale, almeno per noi. Riscoprire il legame con la Natura sistemi di comunicazione Separare il tempo usato per sistemi di reale necessità e automatici da quello per la gestione della vita umana e degli esseri viventi in generale? tempi biologic sistemi di navigazione/guida automatica reti di computer sistemi di contabilità bancaria individuazione dei guasti nella rete elettrica ricerca ed esplorazione spaziale geologia/oceanografia/rilevamenti ambientali controllo traffico aereo sorveglianza delle flotte di trasporto obelischi geodesia di precisione Nel calendario solare si rinuncia al ciclo lunare: i mesi vengono conservati, ma non sono più legati alle lunazioni; l'anno è di 365 o 366 giorni per mantenere stretto l'allineamento con le stagioni. progetto GALILEO test della teoria della relatività generale concetto di stagioni Egizi L'osso di un aquila ritrovato a Le Placard, in Francia, risale all'11.000 a.C. e presenta delle incisioni che sembrano seguire il ciclo lunare. Il più famoso strumento ideato dall’uomo sin dall’antichità per sincronizzare le attività (agricole, spirituali ed altro) è il calendario. Come si può vedere dallo schema a lato, parte del terzo brainstorming, legato alle convenzioni, possiamo riconoscere tre principali tipi di calendario: quello lunare (azzurro), legato ai cicli lunari e al concetto di mese, spesso usato per le funzioni di tipo spirituale e religioso; quello solare (arancione), legato all’annualità e i periodi di semina e raccolto, nonché alle principali festività (legate a solstizi ed equinozi); quello lunisolare, che unisce aspetti dell’uno e dell’altro astro per stabilire in maniera più precisa fenomeni legati all’agricoltura e alla vita sociale. Inevitabilemente, anche i miti e le leggende erano spesso legati ad aspetti astronomici, poiché da essi dipendeva la vita dell’intera comunità. Quest’aspetto fondamentale della storia dell’umanità ci ha da sempre legati alla terra e agli astri che la fanno vivere, così come lo sono anche altri orologi, come quello biologico. Penso che questo aspetto debba trapelare nella soluzione allo stress che userò nel mio artefatto comunicativo, poiché la frenesia e li scompensi da essa derivati sono probabilmente legati anche all’allontanamento del nostro stile di vita da quello che più si confà alla nostra natura di esseri viventi terrestri. È anche vero che, comunque, gli strumenti di cui disponiamo oggi per orientarci nel corso del tempo sono ancora, per lo meno in parte, legati a questi aspetti ancestrali, sebbene vi siano stati degli adattamenti di tipo puramente convenzionale, imposti al tempo della cristianizzazione. Quel che intendo quindi ri-trasmettere non è tanto un modo antico di calcolare lo scorrere del tempo, quanto più un legame rinnovato con i fattori ambientali che un tempo venivano rispettati con più rigore e che ora, a causa delle esigenze della vita moderna, vengono spesso messi da parte a discapito della salute e, spesso, della qualità del lavoro e della vita. cielo ha due occhi Luna: occhio sinistro Sole: occhio destro calendario astronomico Il calendario lunare si basa sul ciclo delle fasi lunari, che dura 29,53 giorni: un anno è dunque formato da 12 mesi alternativamente di 29 e 30 giorni e dura 354 o 355 giorni. Perde da 10 a 12 giorni rispetto al calendario solare e alle stagioni, anche se dopo 30 anni torna a coincidere. calendario solare: per agricoltura e uso di tutti i giorni 1° calendario: lunare per rituali ed eventi 4000 a.C LUNISOLARE V secolo a.C. Ciclo di Metone (Ciclo Lunare) 235 mesi lunari paragonabili a 19 anni solari 3 stagioni di 4 mesi Fasi della luna si ripetono con continuità ogni 19 anni 365.2422 giorni x 19 anni = 6939.602 giorni 29.5306 giorni x 235 lunazioni = 6939.691 giorni l calendario lunisolare si basa sul ciclo lunare, ma cerca anche di accordarsi con le stagioni; l'anno è di 12 mesi lunari di 29 o 30 giorni (355 giorni) e periodicamente si inserisce un mese eccezionale per mantenere l'allineamento dell'anno con le stagioni. 1° calendario: lunare per rituali ed eventi. Basato su testimoni che informavano quando cominciava un nuovo mese o c'era una festività. Ebrei 2° calendario: lunisolare PERCHE' COSÌ TANTI? Le testimonianze storiche ed etnografiche confermano un po' ovunque il nesso tra l'aumento della complessità sociale, la diversificazione delle attività produttive e lo sviluppo del le conoscenze calendariche. Tuttavia, si può affermare che l'evoluzione di queste ultime non sia iniziata, e comunque portata avanti, solo per esigenze di tipo pratico: troppo numerosi sono gli esempi di sistemi calendarici sovradimensionati rispetto ai fabbisogni cronometrici delle società che li hanno prodotti. Tanto più che, nelle forme più elaborate, raramente la conoscenza e l'impie go dei calendari si sono estesi al di fuori di una ristretta cerchia di specialisti, venendo anzi spesso a costituirsi come un sapere esoterico il cui possesso è in grado di conferire autorità e potere. calendario basato sulla Torah santificazione del Tempo religione del tempo non vi sono due ore uguali; ciascuna ora è unica, la sola concessa in quel momento, esclusiva e preziosa "Carpe Diem" sabato luna nuova feste collegate a giorni importanti del passato (esodo dall'Egitto, Israele si fermò nel Sinai, ...) Loro più grande speranza è l'attesa di un giorno, della fine dei giorni L'inizio del giorno ebraico si ha al tramonto del sole, convenzionalmente (ai fini dei calcoli del calendario) alle ore 18, ora di Gerusalemme. Ogni ora è suddivisa in 1080 parti. la vera frequenza del tempo è 13:20 Babilonesi Mesoamericani unità più piccola è il giorno, kin. NEOMENIA: Primo giorno del mese = prima apparizione della falce di luna a ovest poco dopo il tramonto del sole. Base vigesimale: 20 è un numero sacro, come il 13. Architettura: costruzioni poste sull'asse percorsa dal sole osservazione visuale > imprecisioni causate dalla posizione della luna sull'orizzontale al tramonto. creazione di una teoria sul moto lunare e approssimazione del giorno lunare con quello solare (vedi tithi indiano) 250 giorni e 365 giorni: due calendari che si incontrano ogni 52 anni. corpo umano formato da 20 aminoacidi sintetizzati nel DNA, 13 articolazioni principali e la somma delle dita di mani e piedi è 20 Conoscenza dei movimenti dei corpi celesti tramite l'osservazione di traguardi e marcatori naturali ed artificiali, per registrare il passaggio del sole per lo zenit, il sorgere, il tramonto. Venere molto importante. Equinozio = inizio dell'anno. Giorno e notte si equivalgono Eclissi: eventi carichi di pericolo, in cui le divinità del sole e della luna rischiavano di essere divorate Breve punto di equilibrio fra i domini del Dio Sole e del Dio Luna, dopo il quale prevale uno o l'altro. Forte valenza religiosa (festa di Akitu) Cinesi calendario tradizionale o agricolo: lunisolare (usato ancora oggi dal 75% della popolazione) Un aspetto molto interessante emerso è quello del cerchio, usato praticamente in ogni civiltà e legato non solo alla forma di Luna e Sole, ma sopratutto al moto terrestre e quello degli astri, nonché diversi aspetti poi legati alla quotidianità poi ricollegati ad essi, come ad esempio la ruota del carro, che per il solstizio invernale veniva usata come simbolo del sole vecchio che muore, per lasciare spazio a quello nascente (Sol Invictus). Ad esso si lega anche un altro simbolo interessante, emerso da questa ricerca: quello del serpente come rappresentante del tempo, che giunge alla sua fine per poi ricominciare il suo ciclo nuovamente (vedi serpente che si morde la coda, o il gigantesco serpente marino Miðgarðsormr della mitologia norrena, che è così grande da circondare completamente il mondo, mordendosi la coda, anch’esso simbolo del tempo). VIII - VII a.C. calendario lunare: 12 mesi, 355 giorni. Inizio del mese cominciava con la Luna Nuova (Calendae = calare, chiamare a raccolta, convocare) Numero d'Oro (19 anni) calendario pubblico: gregoriano (dal 1912) Romani 24 periodi (jieqi) strettamente legati ai cambiamenti della natura e seguono le variazioni stagionali. Molto utili ai contadini. 2'637 a.C., dinastia Xia almanacco 13 modelli di orologi (meridiane), alcuni anche in metallo 46 a.C. Giulio Cesare riforma > calendario giuliano Indiani Luna come più importante guida per ciò che riguarda il tempo. Esiodo: primo calendario messo per iscritto, 2'800 anni fa Greci clessidre Successione di giorni, notti e le loro rispettive durate sono il più semplice dei nostri orologi naturali orologi solari Secondo la cosmologia buddhista vi sono nello spazio illimitato infiniti mondi che nascono e periscono nell'arco di tempi lunghissimi. Ma se l'universo è immenso, immenso è il dolore del samsara, il ciclo continuo delle morti e delle rinascite a cui tutti gli esseri sono soggetti. Il saggio indiano Siddhartha Gautama scoprì una via di liberazione dalla sofferenza del samsara e per questo è chiamato il Buddha (l'Illuminato). L'era buddhista inizia con la morte di Siddhartha, cioè con la sua entrata definitiva nel nirvana. Poiché il Buddhismo si è diffuso in molti paesi e le date riportate dalle varie tradizioni non coincidono, il computo degli anni è fissato a partire dalla data convenzionale della nascita del Buddha (560 a.C.). fonte delle informazioni e delle immagini “La misura del tempo nella storia dell’umanità”, web.arte.unipi.it, wwwusers.ts.infn.it e wikipedia.org Solare: 12 mesi fase crescente propizia Gli universi si formano e si dissolvono in un processo ciclico senza fine; solo l'Assoluto, cioè il Dharma (armonia, ordine, legge) è eterno e immutabile. Yuga: ere cosmiche. Si succedono in serie di quattro: la prima è un'epoca di virtù e felicità, poi si fanno strada la dissoluzione e la decadenza; nella quarta ed ultima era (kali-yuga), tutto è dolore, nell'attesa di una nuova età dell'oro. 12 mesi lunari di 29 giorni Buddisti Periodi immensi, anni divini: Un "anno degli dei" corrisponde a 360 anni umani. 100 "anni di Brahma" (cioè la durata completa di un universo) corrispondono a 311.040 miliardi di anni umani. Calendari diversi per ogni stato indiano. Alcuni lunari, altri solari. Quello ufficiale è solare. Celti Calendario di base vedica che è una sovrapposizione di uno solare e uno lunare Calendario di Coligny: lunare. 12 mesi che iniziavano in concomitanza del primo quarto di luna. Tavola bronzea Lunare: comincia dopo il primo novilunio del primo mese solare il Sole rivestì il ruolo importante nel calcolo delle date delle feste le quali erano calcolate dai Druidi sulla base delle Levate Eliache - prima apparizione nel mattino della stella, sull'orizzonte ad Est, poco prima del sorgere del Sole, di Antares, Aldebaran, Sirio e Capella. fase calante non propizia plenilunio è pienezza (purnima) Eclissi per calibrare il calendario Persiani per le festività ci si rifà a quello lunare musulmano capodanno l'equinozio di primavera nessun mese, ogni giorno ha il nome di un angelo o arcangelo calendario solare discendente dall'antico calendario zoroastriano, 622 d.C. Algoritmo per codificare il calendario, tramandato oralmente solo tra druidi. Musulmani calendario puramente lunare ritorno alle or meno stress 12 mesi lunari, 30-29 giorni ciascun giorno inizia al tramonto inizio del mese fisso ad ogni luna nuova. Oggi solo per il Ramadan (mese più sacro) Vincoli astronomici per le festività posizione del sole e i 12 segni dello zodiaco cinese (animali) Jieqi basati sull'ordine dell'universo: la natura è governata da una suprema armonia che lega insieme il cielo, la terra e l'uomo. Per avere successo, tutte le attività umane devono seguire il passo di questi ritmi. Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 1. Ricerca La clessidra più antica mai ritrovata, appartenuta al Faraone Amenhotep III. Fonte ibidem In alto: Thor contro Miðgarðsormr - mitologia norrena. In alto a destra: Stonehenge, GB In basso, gli orologi nella storia e il cerchio Onso. Fonte ibidem. 9 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 1. Ricerca 10 4° Brainstorming Concetto di circolarità si lavora a qualsiasi ora, andando contro al bioritmo naturale completezza cerchio del tempo Serpente che si morde la coda Mitologia positivo negativo CIRCOLARITÀ continuità ZEN diavolo tentatore Miðgarðsormr (essere infinitamente potente) in tempo che scorre inesorabile riposo LUNA SOLE meditazione/preghiera attività lavoro ricarica attività diurne "L'unica cosa bella del giorno è che finisce di sera". Ho voluto infine collegare l’elemento circolare, comune alla Luna e al Sole, con l’argomento principale della mia ricerca, ovvero la società moderna. Ho riscontrato due tipi di visione del cerchio del tempo e del serpente ad esso legato: uno positivo, legato alla filosofia zen, alla completezza di uno stato d’equilibrio e continuità; un altro negativo che, invece, si lega al simbolo del diavolo tentatore, del serpente infinitamente potente dell’inganno e di un presagio di male, oltre allo scorrere inesorabile del tempo. Tutti questi aspetti sono collegabili alla società moderna, con il suo voler sfuggire alla vecchiaia, alla società in costante declino ed invecchiamento, nonché alla corsa contro il tempo e la relativa frenesia, considerando che si tende persino a sfasare bioritmi e quant’altro, in funzione dell’ottimizzazione del lavoro, per mezzo di un severo calcolo del tempo. calcolo del tempo soluzione allo stress frenesia figlio dell'astuzia, viltà, inganno (Loki) figlio della gigantessa Angrboða, "presagio di male" Società moderna SOCIETÀ MODERNA una corsa contro il tempo fase di decadenza (società invecchiata) Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa Libri Per trovare nuovi spunti, ho selezionato alcuni libri che abbiano contenuti interessanti per il mio proposito. Tra questi, troviamo anche un racconto per ragazzi intitolato “Il cerchio del tempo”, di Tanith Lee (1976, Mondadori), che conservo da una quindicina d’anni e ricordo per il modo di rappresentare il cerchio, come appunto un cerchio che compie ciclicamente il suo giro all’infinito. Un altro libro importante storicamente è quello di Martin Heidegger, intitolato “Sein und Zeit” (prima edizione 1927, Halle, Germania), poiché da una svolta all’analisi del tempo in quanto “attimo” e dell’avvenire in quanto “realizzazione del presente”, come qualcosa che già c’è e deve solo arrivare. Infine, sempre restando in ambito filosofico, mi sono imbattuta nel libro di Diego Fusaro, “Essere senza tempo” (2010, Bompiani), che tratta della società e del suo essere come incatenata in un continuo presente che non ha presupposti per un futuro migliore, dal momento che il presente è il futuro delle generazioni passate, che in vista di un mondo migliore si davano da fare per sviluppare l’economia mondiale nei tempi più ristretti possibili. Da questo ho estrapolato alcune parti interessanti per il mio tema e per capire di cosa parla il libro nello specifico: “Il nostro presente è l’epoca della fretta, un “tempo senza tempo” in cui tutto corre scompostamente e senza fermarsi mai, impedendoci non soltanto di vivere pienamente gli istanti presenti, che si succedono vorticosamente, ma anche di riflettere serenamente su quanto accade intorno a noi.” “È questa l’assurdità del nostro tempo, il suo più grande paradosso. Non c’è più una mèta futura e, non di meno, continuiamo a correre. Verso dove? A che serve questa fretta carica di presente?” “Il segreto della nostra accelerazione nichilistica e postmoderna sta secondo me in un sistema di produzione – quello capitalistico – che deve garantire efficientismo, produttività, profitti sempre più rapidi e al tempo stesso non ha più bisogno del futuro, e deve anzi scongiurarlo come possibilità del diverso, dell’essere-diversamente-da-come-si-è. Rimozione del futuro e fretta esistenziale e produttiva possono così enigmaticamente convivere nel quadro di un’epoca che ha smesso di credere a Dio ma non al Mercato.” Diego Fusaro, Essere senza tempo 1. Ricerca 11 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 2. Parole chiave 2. Parole chiave per categoria Dopo una ricerca approfondita, è stato necessario delineare delle parole chiave da portare avanti, categorizzandole a dipendenza del settore di appartenenza. In questa fase vi è anche stata una selezione più accurata delle immagini da utilizzare per descrivere le parole chiave scelte. Tempi moderni Per quanto riguarda la categoria di parole legate alla società moderna, queste sono quelle che più sono emerse: FRENESIA/FRETTA frenesìa s. f. [dal lat. mediev. phrenesia, lat. class. phrenēsis, der. di «mente»]. – 1. Termine generico (e non tecnico) per indicare uno stato di delirio continuato e furente o di pazzia furiosa. Per estens., nel linguaggio letter., manifestazione di rabbia, di furore, o, più genericam., stato di eccitazione. 2. Nell’uso com., voglia smaniosa, irragionevole. frétta s. f. [der. di frettare, dal lat. *frictare «fregare»]. – 1. Necessità o desiderio di fare presto. 2. Rapidità nei movimenti, negli atti. Include spesso l’idea di rapidità eccessiva; s’accompagna perciò spesso all’agg. o avv. troppo: parli troppo in f.; giudichi con troppa fretta. Frequente l’espressione in f. e furia, in gran fretta, precipitosamente: dovettero sgombrare in f. e furia. La scelta di quest’immagine penso sia adatta al contesto di una società frenetica e sempre alla ricerca della massima efficienza. L’ingranaggio della società schiaccia le volontà e le esigenze personali, per un bene comune ormai raggiunto e superato, ormai, ma perseguito tutt’oggi in maniera quasi fittizia, oltre che insensata. 3. SPOSTAMENTI Lo spostamento è una delle chiavi di lettura per individuare la situazione attuale, dal momento che esso è collegato alla volontà degli esseri umani moderni di voler correre sempre più velocemente da un posto all’altro, da un lavoro all’altro, uno scopo temporaneo ogni giorno rinnovato. Ogni attimo di attesa, ad esempio ad una stazione del treno o in una colonna stradale, ci sembra un attimo sprecato, tolto a qualcosa d’altro. Persino le vacanze sono vissute con la stessa angoscia dello spostamento più veloce e breve possibile. Quest’immagine rimane la migliore, a mio avviso, per rappresentare questo stato. 3. 4. Tempi Moderni: Charlie Chaplin, USA, 1936 vedi immagine 2. 4. 12 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 2. Parole chiave Soggettività PERCEZIONE percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali, analizzati e interpretati mediante processi intuitivi, psichici, intellettivi: la p. dei colori, degli odori, dei suoni; la p. di un movimento; non aveva la p. esatta del pericolo che correva; ebbe la p. immediata che la situazione stava precipitando; anche, la facoltà di percepire: velocità di p., la prontezza con la quale l’apparato sensoriale-intellettivo percepisce la realtà esterna (in partic., velocità di p. auditiva, visiva, ecc., dipendenti in maniera complessa dall’intensità degli stimoli sonori, luminosi, ecc., in rapporto con la variabile risposta individuale); disturbi della p., anomalie delle p., dissociazione delle p., in patologia e psicologia. In oculistica, velocità di p., la prontezza con la quale l’occhio percepisce la presenza degli oggetti (è in rapporto con l’illuminazione). Talvolta con sign. non diverso da sensazione, come acquisizione sensibile di fenomeni esterni: la p. del caldo, del freddo. 2. In psicologia, sensazione accompagnata da forme variamente avvertite di coscienza; più in generale, tutta la sequenza di eventi che va dal presentarsi di uno stimolo, attraverso il realizzarsi e l’oggettivarsi della sensazione, fino al suo essere avvertita, base quindi della conoscenza e dell’interazione con la realtà interna ed esterna all’organismo. L’insieme dei processi organici e mentali che compongono tale sequenza può essere specificamente analizzato e studiato a seconda che si considerino le componenti fisiche, fisiologiche, cognitive e affettive. La percezione dello scorrere del tempo può variare a dipendenza delle situazioni in cui ci troviamo, che influiscono sui nostri sentimenti. Non sono rari i casi in cui ci pare che i minuti e le ore scorrano in maniera estremamente lenta, rispetto al normale, oppure che non ci accorgiamo delle ore che passano. Accade sia in situazioni piacevoli che spiacevoli. Si notano anche differenze da persona a persona e, probabilmente, ancor più tra una specie e l’altra. Vi sono quindi fattori soggettivi, sentimentali e biologici, oltre ai fattori oggettivi, che influenzano la nostra percezione. Bisogna quindi lavorare su questi, per andare incontro alle esigenze di chi vuole uscire dalla frenesia e dallo stress. STRESS stress ‹strès› s. ingl. [propr. «sforzo»: dal fr. ant. estrece «strettezza, oppressione» (der. del lat. strictus «stretto»), e insieme aferesi di distress «angoscia, dolore»], usato in ital. al masch. – L’immagine a fianco illustra in maniera simpatica la triste condizione in cui sempre più ci ritroviamo al giorno d’oggi; siamo messi sotto pressione non solo di giorno, ma se occorre anche di notte. I ritmi di lavoro sono sempre più lontani da quello che era un tempo, dal momento che pensiamo di non dover più dipendere dalla luce del sole per esercitare le nostre funzioni. Ciò, a lungo andare, porta tuttavia ad uno stress anche fisico, oltre che psicologico, quindi a possibili crolli. 5. Stress: fonte: lessonsonstress.tumblr.com 5. 13 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 2. Parole chiave Convenzione Estrapolando quanto ritenuto più interessante dalla ricerca nella storia del calcolo del tempo da parte dell’umanità, ho trovato due parole chiave. CLESSIDRA clessidra (ant. clepsidra) s. f. [dal lat. clepsydra, comp. di «rubare» e «acqua»]. – Orologio usato nell’antichità, formato essenzialmente da un vaso contenente acqua o sabbia, che può gradatamente vuotarsi dal fondo: la valutazione del tempo trascorso si ricava dall’abbassamento del livello nel vaso, oppure dalla quantità di liquido o sabbia affluita in un altro vaso collocato inferiormente. La clessidra è stata adoperata anche in seguito per misurare grossolanamente brevi intervalli di tempo (per es., a bordo delle navi, col nome di ampollina, per il computo della velocità della nave stessa, oppure per misurare le unità di una conversazione telefonica interurbana, il tempo della cottura di un uovo, ecc.) o per uso decorativo, e in questo caso ha assunto e conservato la forma caratteristica di due ampolle comunicanti fra loro per mezzo di un sottile orifizio attraverso cui fluisce la sabbia o l’acqua (capovolgendo poi lo strumento, si inverte la posizione dei due vasi o si protrae lo scorrimento del fluido e, quindi, l’intervallo di tempo misurato). Nell’iconografia, è simbolo dello scorrere del tempo e della caducità della vita terrena. La clessidra è stato il primo cronometro della storia, anche se in forma diversa da quella conosciuta al giorno d’oggi (vedi immagine 6). Rappresenta lo scorrere del tempo e ne è spesso il simbolo. Potrà essere usato come oggetto da vedere negativamente, in quanto simbolo della severità delle convenzioni imposte dalla società per stare al suo passo e dal quale vorrei ci si distacchi. 6. SOLE E LUNA Per rappresentare in una sola immagine i nuclei concettuali del 4° brainstorming, ho unito il cerchio con la luna ed il sole, a rappresentare i calendari nella storia ma anche ciò che vi sta dietro e al quale da sempre l’uomo si è sentito legato. In quest’immagine, i due astri sono raffigurati in una forma zen, il taijitsu, a voler dire che fanno parte di un sistema unico, come nel caso del calendario lunisolare. 6. Clessidra: fonte “La misura del tempo nella storia dell’umanità” web.arte.unipi.it/salvatori/didattica/vecchiprog/storiadeltempo/opuscolo.htm 7. Sole e Luna - taijitsu: fonte www.spinozablue.com 7. 14 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 2. Parole chiave Influsso sulla materia Le parole chiave legate all’aspetto scientifico e materiale dello spazio-tempo sono risultati essere i seguenti. IRREVERSIBILITÀ irreversìbile agg. [comp. di in-2 e reversibile]. – 1. Non reversibile; detto in genere di qualsiasi cosa che non può essere invertita, rispetto al movimento, all’azione esercitata, al funzionamento, alla trasmissione di energia, e in senso fig. rispetto all’equivalenza, al rapporto logico, ecc. 2. Nel linguaggio filos., con senso più prossimo al lat. reverti «ritornare», detto talvolta di ciò che non può tornare indietro o al suo stato primitivo; così, per es., è tale il passato, in quanto non può tornare a essere il presente che fu (può bensì essere rivissuto dalla nostra coscienza, ma solo acquistando in questa un suo nuovo essere). 3. Avv. irreversibilménte, in modo irreversibile: un processo degenerativo che avanza irreversibilmente. In alcune culture, come quella ebraica, il tempo è visto come qualcosa di irreversibile e lineare, che non si ripeterà mai più, in altri invece esso gira e prima o poi gli eventi si ripresentano. Ciò che, fisicamente, accade alla materia è comunque un flusso che non può essere ripercorso nuovamente. Come nel caso del vaso rotto, esso potrà forse essere riparato, ma ciò non cambierà mai il fatto che si sia precedentemente rotto e abbia cambiato, anche solo con l’erosione, la sua forma originale, anch’essa frutto di altri mutamenti. Anche se un giorno, nell’aspetto, il vaso tornerà alla sua forma originaria, la sua storia ci fa capire che non sarà mai come prima e che non è possibile cambiare questi fatti. MUTAMENTO mutaménto s. m. [der. di mutare]. – L’azione e l’effetto del mutare o del mutarsi: non soggetta a variazioni o alterazioni. È forma più letter. di cambiamento, d’uso com. spec. in talune locuz. Nel linguaggio sociologico, m. sociale, o anche socioculturale, espressioni con cui si indica, in generale, il complesso delle variazioni e alterazioni, non temporanee, che avvengono nelle componenti strutturali, o nei maggiori sistemi sociali, di una determinata società, o nell’intera società umana; in senso stretto, ogni singola trasformazione significativa che si produce, in un determinato periodo, nella struttura della società. Nella filosofia di Aristotele, il termine designa il passaggio da un contrario all’altro, e precisamente dal non-essere all’essere (la nascita), dall’essere al non-essere (la morte), da un essere ad altro essere (il movimento). Il discorso precedente si applica anche alla questione dello stato della materia e dei suoi mutamenti. Dal momento che, nel nostro mondo, è impossibile evitare un cambiamento anche minimo della materia, persino nella sua forma atomica, in continuo movimento, possiamo dire che finché c’è mutamento, si può parlare di “tempo” e del suo scorrere. Viceversa, qualora ogni cosa fosse in uno stato di immobilità assoluta, probabilmente non avrebbe più senso parlare di tempo. 8. Irreversibilità: fonte “broken vessel” www.justcris.com 8. 15 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 2. Parole chiave 16 Aspetto formale Per quel che riguarda la forma simbolica più consona al concetto di ciclicità ho trovato due varianti conosciute universalmente. CIRCOLARITÀ cérchio (ant. cérco) s. m. [lat. cĭrcŭlus; la forma cerco è il lat. cĭrcus]. – La superficie piana racchiusa da una circonferenza, luogo dei punti del piano aventi distanza minore o uguale di un assegnato valore (raggio) da un determinato punto detto centro: il diametro del c.; trovare l’area o la superficie del c.; spesso, anche se impropriam., la circonferenza stessa: tracciare un c. col compasso, descrivere un mezzo cerchio. Quadratura del c., antichissimo problema di geometria, consistente nel costruire con soli riga e compasso un quadrato di area pari a quella di un cerchio di dato raggio; soltanto nel 1822 fu dimostrato (F. Lindeman) che il problema è irresolubile in tali termini elementari. Per estens., nel linguaggio tecn. e scient., con riferimento a strumenti astronomici e topografici, c. graduato, corona circolare o disco metallico o di vetro, su cui sono incise le graduazioni angolari dell’angolo giro, variamente suddivise e numerate; c. fantasma, nelle bussole giroscopiche, cerchio solidale con la rosa o asservito ad essa; c. verticale (o zenitale), cerchio graduato per la misurazione di angoli zenitali o di altezza sull’orizzonte; cerchi distanziometrici, in un indicatore per radar di tipo panoramico, circonferenze concentriche, che appaiono sullo schermo del tubo indicatore e che individuano punti a uguale distanza dall’antenna. In astronomia, c. (più propriam. circolo) massimo e c. minore o minimo, le sezioni di una superficie sferica, e in partic. della sfera terrestre e della volta celeste, con un piano passante o no, rispettivamente, per il suo centro; c. (o circolo) orario di un astro, cerchio massimo della sfera celeste passante per esso e per i poli celesti; per il c. o circolo verticale (o anche assol. verticale s. m.), v. verticale, n. 3 b. Il cerchio è la forma primaria per eccellenza, simbolo della perfezione e della bellezza della semplicità. Questo elemento formale sarà senz’altro utilizzato più in là nel mio lavoro. Anche Escher ha studiato il cerchio nella sua geometria ancora misteriosa, così vicina all’infinito ma allo stesso tempo compatta e unica. (vedi anche cap. 1. Ricerca: 4° Brainstorming sul concetto di circolarità) 9. CONO/8 In numerologia quello dell’otto è fra i simboli più antichi: questo è il numero della rosa dei venti, ma anche della Torre dei Venti ateniese e, ancora, dei petali del loto e perciò, nella terminologia buddista, dei sentieri della Via.È universalmente considerato il numero dell’equilibrio cosmico: la forma ottagonale è quella di templi buddisti imperniati su colui che fa girare la ruota del centro stesso dell’universo. Ruotato di 90 gradi diventa il simbolo di infinito. Ricorda anche il grafico detto “cono di luce”, di Minkowski e la forma della clessidra a due vasi. 9 . Limite del cerchio III: Escher, 1959, fonte www.occhionudo.it Simbolo dell’infinito, derivante da un 8 girato. 11. Cono di luce: Spaziotempo di Minkowski, fonte it.wikipedia.org/wiki/Spaziotempo_di_Minkowski 10. 10. 11. Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 2. Parole chiave 17 Simbologia In base all’ultimo brainstorming, legato alla circolarità e alla storia, fino all’epoca in cui viviamo oggi, ho trovato particolarmente interessanti due simboli molto radicati nella cultura. ENSO (CERCHIO) Enso è una parola giapponese che significa cerchio. L’enso è forse il soggetto più comune della calligrafia giapponese. Esso simboleggia l’illuminazione, la forza, l’universo. È ritenuto da molti che l’indole dell’artista sia completamente rivelata dal modo in cui disegna questo cerchio; inoltre si ritiene che solo chi sia mentalmente e spiritualmente completo possa disegnare un vero ensó. Alcuni artisti disegnano un enso ogni giorno, come una sorta di diario spirituale. Alcuni disegnano l’enso con un’apertura nel cerchio, mentre altri lo completano. L’apertura potrebbe simboleggiare che questo cerchio non sia separato dal resto delle cose ma faccia parte di qualcosa di più grande e sembra essere la forma più corretta di rappresentarlo. Questo simbolo è considerato sacro nel buddhismo zen, ed è spesso usato dai maestri zen come firma nelle loro opere. La filosofia zen, come il cerchio stesso, si legano quindi agli aspetti positivi della circolarità, ovvero quelli dell’equilibrio, della completezza e della continuità. SERPENTE Come accennato in precedenza, a riguardo del simbolo del serpente ritroviamo aspetti più inquietanti e negativi del tempo, ovvero quello del suo essere estremamente potente, quindi indomabile, inesorabile e figlio del male. Nella mitologia norrena, il serpente Miðgarðsormr verrà sconfitto dal Dio del Tuono, Thor, soltanto al Crepuscolo degli Dei, la fine del tempo. In effetti, proprio questa sconfitta simboleggia la fine del tempo, che poi riprende daccapo. Esso è quindi legato alla nostra visione negativa del concetto di tempo, inteso come qualcosa da rincorrere, che non guarda in faccia le ambizioni e le esigenze di nessuno. Utilizzare questo simbolo per descrivere il tempo convenzionale usato nella società odierna può essere sensato, ma forse un po’ troppo religioso, per non suscitare scetticismo. 12. 13. 14 15. 12. Cerchio Zen Enso: fonte Google Enso: Calligrafia di Kanjuro Shibata XX , fonte wikipedia.it 14. Wheel of Time: Darrell K. Sweet , fonte wikipedia.en 15. Uroborus: fonte wikipedia.en 13. Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa Infine, ho selezionato alcune solo alcune delle parole chiave riscontrare, per portarle avanti in un intento coerente. Ho scelto quelle che si conciliavano meglio al mio intento (definito nel prossimo capitolo), ovvero: - FRENESIA/FRETTA - SPOSTAMENTI - PECEZIONE - STRESS - CLESSIDRA - SOLE/LUNA - CIRCOLARITÀ - ENSO (CERCHIO) Come possiamo notare, sostanzialmente ho eliminato l’aspetto scientifico del mio tema, più che altro perché non intendo cambiare il senso di tempo come cambiamento, dal momento che il tempo è oggettivamente questo. Ciò che voglio cambiare nella coscienza delle persone è l’aspetto convenzionale, strettamente legato alle esigenze della società moderna, quindi è sugli aspetti ad essa legati che mi concentrerò. Per lo stesso motivo, ho scelto la circolarità e scartato la conicità, sempre legata all’aspetto più universale dello scorrere del tempo. Ho però mantenuto l’idea della clessidra in quanto cronometro, sempre per gli stessi motivi. Ho poi scartato il serpente, anche se mi è interessato molto approfondirlo dal punto di vista mitologico per il fatto che nei racconti antichi lo si usava come metafora, per il semplice motivo che è legato all’aspetto negativo del termine ma non è necessario alla comunicazione, dal momento che questo aspetto negativo è già ben chiaro nella frenesia dei tempi moderni, anche senza rappresentarlo simbolicamente. Se la gente non fosse già, almeno in parte, consapevole del suo stato di stress, la mia comunicazione si sarebbe forse concentrata maggiormente su questo aspetto, andando a scavare nei simbolismi e nelle metafore per renderla sensibile sulla negatività portata da questo modo di fare, ma da un’analisi della società ho potuto evincere quanto questa sia sempre più staccata dal simbolismo del serpente e, nel mentre, sempre più consapevole di correre verso il nulla. Il vero problema è, infatti, dare alle persone una via di fuga da questo ingranaggio, dare una possibilità a coloro che accettano di fermarsi un attimo, mostrando loro cosa possono fare. 2. Parole chiave Tema Spazio-Tempo Parole chiave FRENESIA/FRETTA SPOSTAMENTI PECEZIONE STRESS CLESSIDRA SOLE/LUNA IRREVERSIBILITÀ MUTAMENTO CIRCOLARITÀ CONO/8 ENSO (CERCHIO) SERPENTE Briefing DEFINIZIONE DELL’INTENTO 18 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 3. Briefing 3. Briefing Enso, l’equilibrio nello Zen La volontà è quella di ritrovare un equilibrio psico-fisico in sintonia con il nostro bioritmo, con le esigenze della nostra vita privata e con quelle lavorative, familiari e sociali. Formalmente parlando, riprenderò la forma del cerchio aperto, l’Enso, che penso si avvicini a questo concetto, pur restando legato al mutamento delle cose, ovvero il rapporto con lo spazio-tempo. Essere senza tempo Da quanto estrapolato in precedenza (vedi capitolo 1. Ricerca: Libri) dal libro di Diego Fusaro, vediamo la necessità di staccarsi dal circolo vizioso nel quale siamo incatenati, per ritrovare un futuro, un “essere diversi da come si è”, un mutamento dello stato delle cose, senza temere di essere giudicati male dalla società. 16. Otium e Negotium Mi sono imbattuta quindi nella parola “otium”, che banalente sembrerebbe significare “ozio”, ma che in realtà racchiude uno stile di vita molto più ricco ed indispensabile di quanto non si immagini. Il “negotium” comprende tutto ciò che riguarda: • famiglia ed impegni connessi; • attività lavorativa; • azioni indispensabili connesse con la ordinaria contingenza. In contrapposizione al “negotium” è appunto indispensabile l’”otium”, cioè i momenti che uno dedica esclusivamente a sé stesso, non per egoismo, ma per consapevole scelta intellettuale. Un corretto equilibrio fra otium e negotium è alla base di un corretto equilibrio psico-fisiologico e di un buon rapporto con sé stessi. Oggi, invece, questo termine ha assunto un significato dispregiativo, non più lavoro che eleva lo spirito, ma parola legata a chi non ha voglia di fare niente. Riscoprire il significato di questa dualità sarà uno degli obiettivi della campagna. Regalarci un po’ di (non)tempo Per ovviare a quanto detto sopra, è necessario che le persone si sentano libere di ritagliarsi il tempo che serve loro per bilanciare la mole di “negotium” accumulata durante una giornata, un mese, un anno o periodi diversi. Non bisogna più sentirsi in colpa a voler oziare un po’, poiché “ozio” significa crescita interiore, studio personale e spontaneo, attività non imposte da doveri e scadenze. Tempo per sé stessi, semplicemente, cosa non evidente al giorno d’oggi. Da questo è nata l’espressione “regalare un po’ di tempo”, ma non scandito da orologi o calendari, bensì dalle nostre reali esigenze psico-fisiche. 16. 17. Sconosciuto. fonte google.com Cigarette Break: Banksy 17. 19 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 4. Concetti chiave per un applicativo FASE 2: IPOTESI 4. Concetti chiave per un applicativo Etica della lentezza Sfuggire dall’ingranaggio della società e riscoprire la lentezza, l’impiegare il tempo necessario per svolgere bene qualcosa o per spostarsi, senza sentirne la pressione. Riscoprire il significato di “ozio” Proporre delle sedute, delle giornate o semplicemente dei momenti in cui poter fare quel che si vuole, senza programmarlo, per liberare la mente dall’onere di pensare razionalmente, di attivarsi a pieno regime per soddisfare qualcuno o qualcosa. Un tempo personale Senza tempo, Francesco Russo Io e te senza tempo, Nic, fonte www.artmajeur.com Utilizzare un altro tipo di orologio, che rappresenti il proprio stato personale, suscettibile a fattori psicologici e soggettivi ma che serva ad ascoltare i nostri segnali. Potrebbe fungere da tachigrafo, registrando le nostre attività e mettendole in correlazione con altri input, calcolando il nostro personale stato. I sensi Come mai, tra i diversi sensi che abbiamo (tra cui anche quello dell’equilibrio, dello spazio, ecc) non abbiamo un senso del tempo? Probabilmente la risposta è che appunto non ha senso averlo, perché non è qualcosa di tangibile e cambia da soggetto a soggetto. O forse abbiamo qualcosa che scandisce il mutare delle cose, ai nostri occhi, che abbia piuttosto a che fare con i battiti del nostro cuore o altro. Quando non sentiamo lo scorrere del tempo? Cercando qualche escamotage per sfuggire al tempo inculcatoci sin da bambini, ho riflettuto su quali siano le situazioni dove non siamo in nessun modo legati alla convenzione. Una soluzione è il sonno, durante il quale tutto viene sfalzato e diventa completamente schiavo del nostro cervello, formando enormi discrepanze con lo scorrere “da vegli” del tempo. Può quindi essere una soluzione. Bioritmo, ritmo circadiano ed altro Stabilire dei fattori fisiologici che vadano incontro alle esigenze della natura umana (fisicamente e biologicamente legata alla Terra, al Sole, alla Luna, ed altro) e rispettarli come rispettiamo le scadenze e i paletti imposti dal nostro stile di vita. Cerchio Onso aperto Riprendere la forma di questo simbolo ampiamente discusso in precedenza. Ritmo cirdadiano, coniato da Franz Halberg dal latino “circa” e “diem”, ovvero “intorno al giorno”. Esempi di ritmo circadiano sono il ritmo veglia-sonno, il ritmo di variazione della temperatura corporea e del sistema circolatorio. Oltre ai ritmi circadiani sono stati identificati i circasettimanali, circamensili, circannuali. Fonte wikipedia.it Persistence of Memory, Salvador Dalì (1936) 20 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 4. Concetti chiave per un applicativo 5. Possibili applicativi Terapia 18. 19. Cerchio Nel passato, per varie ragioni, si ricorreva a forme di addestramento vigorose e difficili, come le arti marziali, per sviluppare la resistenza nelle persone. Queste discipline non corrispondono più alle necessità dell’uomo moderno poiché molti oggi mancano di tempo libero per potersi impegnare in programmi che esigono tempo e dispendio di troppe energie. In secondo luogo, questi programmi già di per sé richiedono proprio quel tipo di elasticità spirituale e di resistenza che mancano all’uomo moderno. È quindi poco probabile avere successo in questo ambito. Il tipo di addestramento spirituale e fisico di cui l’uomo oggi ha bisogno deve basarsi sulla conoscenza scientifica più recente e la sua efficacia deve essere confermata da una lunga applicazione pratica. La filosofia zen ricerca l’equilibrio in ogni aspetto della vita e lo fa in armonia con quel che ci circonda. Il cerchio è una figura che spesso ritroviamo nelle pratiche zen. Altri modi di fare terapia in relazione al cerchio sono quelli eseguiti nelle terapie di gruppo, dove per mettersi in comunicazione con gli altri ci si dispone in cerchio, alle volte unendo mani o piedi. Avendo considerato sopratutto la forma del cerchio per quel che rappresenta formalmente e storicamente, comunque, essa può essere usata in ambito terapeutico anche e sopratutto per gli aspetti legati alla comunicazione e la segnaletica, quindi nell’ambito della parte visuale dell’artefatto, così da poter essere ricollegato all’intento dell’artefatto stesso. Etica della lentezza L’etica della lentezza è uno stile di vita che si applica a diverse funzioni, come per lo zen. Ad esempio, in un mondo sempre più veloce, dove anche mangiare è diventata un’attività che fa perdere del tempo prezioso, le catene “slow food” si prestano a questa filosofia di vita, più tradizionale e genuina. A livello terapeutico, si può ricercare questo stile di vita in un’attività che poi entri a far parte del nostro essere applicandosi così di conseguenza alle scelte che si fanno nella quotidianità, come il mangiare ma anche lo spostarsi. Per quest’ultimo scopo, ad esempio, scegliere la bicicletta o i propri piedi, eventualmente coi mezzi pubblici, per potersi prendere il tempo di sentire il viaggio, di sfruttarlo per riflettere, riposare o imparare. Non vedere più, insomma, lo spostarsi come un modo per spostasi da un punto all’altro, dove ciò che sta nel mezzo deve durare il meno possibile poiché insignificante e non produttivo. Un applicazione della terapia della lentezza la possiamo ricercare sempre nell’oriente, con il Taiji Quan o il Qi Gong, come in altre discipline antiche. È interessante che vi sia comunque una connessione con il passato, in armonia con il mio intento di ritrasmettere la forma del cerchio e del sole e la luna, insieme a tutto quel che collega il nostro tempo personale ad influssi naturali; poter cioè risincronizzare questo tempo personale a quello biologico, circadiano e naturale, per poter facilitare anche la nostra parte percettiva a staccarsi dalla convenzione e dalla fretta. 18. 19. Bambini africani che fanno un cerchio. fonte matteoredaelli.wordpress.com Lumaca, fonte google.com 21 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 4. Concetti chiave per un applicativo Orologio personale 20. 21. Un ipotetico oggetto personale che si sostituisca all’orologio o che lo complementi, dovrebbe avere queste caratteristiche principali: - misurazione del battito del cuore - funga da orologio ma senza lancette e senza ore/minuti - tenga conto del bioritmo/ritmo circadiano - ci sia una visualizzazione del proprio stato (per esempio, righe = frenesia, cerchio aperto = equilibrio) Dal momnto che volevo sfruttare la forma del cerchio incompleto (Onso), la quantità sarà mostrata in base alla percentuale di completezza del simbolo. Potrebbe esserci una variazione di colore in base allo stato (stress, rilassato, o altro) e, in caso di allarme, un segnale di allarme comparirebbe in primo piano suggerendo la soluzione al problema, in base ai dati rilevati. 20. Take your time: Sophie Milton, fonte cargocollective.com 24-hour-clock-sentence-maker: fonte www.geekalerts.com 22. Enso Pearl: www.geekalerts.com 21. 22. 22 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 4. Concetti chiave per un applicativo Campagna “Regaliamo del tempo” 23. 24. Ho poi valutato l’idea di effettuare una sorta di guerrilla marketing per una campagna di sensibilizzazione sul bisogno di fermarsi un po’. Un contesto urbano, per tale scopo, sarebbe l’ideale e lo stile della campagna potrebbe essere volto ad offrire del tempo, da usare a propria discrezione e, finalmente, senza obblighi, oppure a sollecitare le persone a rallentare e ritrovare il valore della lentezza. Alcune idee: Giornate dell’ozio dalla ricerca precedentemente svolta riguardo al significato di “ozio”, arrivata a definire i due opposti “otium” e “negotium”, valorizzare l’ozio è un modo per far capire alle persone che, in uno stato d’equilibrio, bisogna bilanciare entrambe le tipologie di attività. In una società totalmente dedita al negotium, bisogna quindi regalare degli attimi di ozio. Affissioni sugli orologi pubblici In stile guerrilla marketing, sarebbe anche interessante ricoprire gli orologi pubblici con dei messaggi o delle immagini volti a suggerire alle persone di prendersi il tempo”, oppure apporre un’immagine di un orologio senza lancette. Dimostrazione Simbolicamente, usando la clessidra come simbolo del conteggio del tempo che scorre inesorabile scandendo le nostre giornate, potremo apporle un tappo, per fermare quel conteggio. 25. 26. 23-24. Take your time: Sophie Milton, fonte cargocollective.com La strategia della lumaca: articolo di Martina Forti, fonte altrablog.it 26. Slow Down, take it easy: Campagna di ASA/upi, fonte www.slow-n-easy.ch 25. 23 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 4. Concetti chiave per un applicativo 6. Applicativi Unione dei tre intenti Prima di procedere con la concretizzazione delle tre possibilità di applicativo identificate, ho valutato l’ipotesi di unire gli intenti in un unico artefatto che li soddisfi tutti. Per fare ciò, esso dovrà quindi avere uno scopo terapeutico, nel senso di aiutare la persona singola a migliorare la sua qualità di vita equilibrando i tempi dedicati alle attività quotidiane. Potrà quindi essere un oggetto personale che, con delle misurazioni, suggerisca il da farsi, anche nell’ambito di un percorso spirituale, come quello della filosofia zen o dell’etica della lentezza, applicabile ad ogni attività della vita corrente. Per soddisfare l’intendo della campagna, che vuole raggiungere un maggior numero di persone contemporaneamente, questo artefatto personale farà parte della stessa, in qualità di applicativo. Con ciò s’intende che se la campagna aiuta a far capire alle persone di aver bisogno di prendersi del tempo per loro stesse, l’applicativo è ciò che effettivamente potrà poi portarli a raggiungere questo scopo in modo efficace. Un’alternativa è quella di un intervento più invasivo, sempre in sintonia con il guerrilla marketing, dove un programma che inciti gli utenti a fermarsi e prendersi il proprio tempo si diffonda come un virus su diverse piattaforme, ad esempio computer, tablet-pc e smartphones, magari in concomitanza con una campagna di affissioni su diversi supporti, anche elettronici. Dividerò quindi le due declinazioni della scelta finale in: - campagna per la massa (ovvero la parte diffusa sulle diverse piattaforme) - applicativo (che nel dettaglio mostra l’artefatto ad uso personale) Target Come stabilito al momento di selezionare le parole chiave da portare avanti (vedi capitolo 2. Parole chiave), il mo intento è raggiungere un maggior numero di persone possibile, tra quelle che vivono in uno stato costante di frenesia e stress, in particolare nelle città, dove la ricerca dell’efficienza è sempre più esigente. Questo tipo di persone è ormai staccata dalla religione, dalla sua storia, dalle forze della natura dalle quali un tempo si dipendeva in maniera stretta. È però necessario fare un passo indietro e rendersi conto che non avere questi legami non è sinonimo di avanguardia, se ciò comporta scompensi psico-fisici, a lungo andare. La soluzione è quindi quella di bilanciare il tempo dedicato ad attività necessarie per la società, per il bene della comunità, con quello dedicato a noi stessi, alla nostra crescita personale e al nostro benessere. Come detto, il target saranno quindi persone con poco tempo, poche energie da dedicare ad un’attività terapeutica, ma consapevoli dello stato di frenesia in cui si trovano. Non per forza devono essere persone già convinte di aver bisogno di questo applicativo, ma piuttosto persone che, come praticamente tutti gli abitanti dei Paesi sviluppati, sentono il peso del lavoro e delle pretese ma non sanno bene se ciò è un bene o meno. È infatti normale sentirsi sotto pressione e stressati, ma alcuni non si rendono conto di aver bisogno di prendersi una pausa, forse per paura di venir lasciato indietro o di essere etichettato come nulla facente. Far capire a queste persone che invece l’Otium è un’attività altrettanto importante e non negativa è l’intento principale del mio applicativo. L’artefatto ad uso personale, inoltre, può essere usato su diverse piattaforme co- nosciute ormai da ogni cittadino moderno (piattaforme che infondo alimentano proprio questo stato di stress, rendendo sempre più immediate le comunicazioni ed aumentando così la mole di lavoro rispetto ad un lasso di tempo), ad esempio il personal computer, il tablet-pc o lo smartphone, oppure essere un oggetto a sé stante. Ciò si adatta quindi ai supporti più diffusi al momento, prestandosi ad una diffusione sul larga scala, in concomitanza con la comunicazione preliminare della campagna per la massa, utile ad introdurre quest’artefatto personale. In sintesi, il mio TARGET PRIMARIO è: - Cittadino moderno, integrato nella società, lavoratore - Studenti del grado terziario (università e scuole universitarie professionali) poiché sempre più staccati dallo svago, rispetto agli adolescenti - Utilizzatori di strumenti tecnologici personali (PC, tablet, smartphone, ecc) Vi è un target secondario, che verrà coinvolto in ogni caso dalla campagna, dal momento che essa è diffusa su diversi medium e può sicuramente sfruttare questo applicativo in vista di un futuro nel quale, cominciando sin da ora ad equilibrare i propri tempi, potrà vivere in maniera più equilibrata. L’artefatto può infatti funzionare anche per evitare il troppo ozio. Questo TARGET SECONDARIO, che ha un margine di manovra più ampio, è rappresentato da: - Adolescenti, studenti ed apprendisti - Lavoratori a tempo parziale - Disoccupati o non lavoratori Frenesia sotto i portici: I portici di Bologna. Foto scattata da Sara Alberghini, fonte www.provincia.bologna.it 24 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa Campagna “Prenditi il tempo!” I punti principali che ho voluto riprendere dalle ipotesi precedenti sono: - Giornate dell’ozio - Stop - Ritagliarsi un attimo per noi stessi, “taking my time” - Affissioni, interventi su diverse piattaforme pubbliche Da qui ho analizzato il tipo di comunicazione che potrebbe funzionare meglio per un maggior numero di persone. Ho quindi dedotto che doveva essere un messaggio semplice, diretto e chiaro, anche perché il mio targt non ha tempo di soffermarsi a lungo su un messaggio pubblicitario. Usare termini come “Otium” e “Negotium” in questo frangente, può risultare poco chiaro, perché necessiterebbe di una spiegazione antecedente. Ho quindi analizzato la segnaletica stradale, che semanticamente da un messaggio in forma visiva e diretta, per mezzo di un indicatore. Ho scelto quindi la forma che segnala l’obbligo di fermarsi, ovvero lo STOP, sia per visibilità che per il suo essere in accordo con il messaggio da trasmettere. Applicando una scritta aggiuntiva, otteniamo una frase, come ad esempio: “Stop and take your time”. Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione, possiamo usare la strategia di guerrilla proprio sui segnali stradali, come indicato nell’immagine qui a fianco, da me realizzata. Questo segnale può così diventare anche una sorta di logo, applicabile su più supporti, anche non visivi (ad esempio un minuto di silenzio alla radio). 4. Concetti chiave per un applicativo 25 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa Applicativo “NEGOTIUM” Riassumendo quanto detto prima in merito all’applicativo ad uso personale e in seguito a diverse nuove considerazioni, possiamo inizialmente elencare questi punti: - Bracciale, applicazione su smartphone, o altro - Forma un cerchio aperto (Onso) se si è equilibrati - Da un segnale d’allarme se si è stressati - Misurazioni fatte come per un tachigrafo - Suggerisce una terapia o un attimo di ozio Inizialmente avevo pensato ad un unico cerchio, di colore diverso a dipendenza dello stato attuale, che tenesse in considerazione il bioritmo e altri fattori misurati e calcolati. Dal momento che però questo strumento deve suggerire anche la soluzione, ho pensato di evitare troppi messaggi esplicativi ad ogni tipo di allarme, quindi ho reso più compatto il concetto di applicativo facendo in modo che lo stato e la soluzione siano intuibili al primo colpo d’occhio, come lo è l’ora in un orologio convenzionale. Questo applicativo si sostituisce quindi all’orologio, mostrando diversi stati contemporaneamente, ad esempio lo stato di relax, quello di sonno, di cura personale, degli spostamenti, del lavoro e dello stress. Al centro, inoltre, intendo mostrare anche in che modalità si trova l’utente al momento, sfruttando la duplicità del binomio “Otium” e “Negotium”, riportato anche dal nome dell’applicativo stesso. Questo artefatto necessita di imput esterni sui quali basare i suoi calcoli, pertanto avrà una funzione simile a quella del tachigrafo dei camionisti, in un certo senso. Alcuni dati saranno misurati direttamente dallo strumento (ad esempio i battiti del cuore), altri saranno inseriti dall’utente (ad esempio quale tipo di attività si sta svolgendo in questo momento e se è di tipo “Otium” o di tipo “Negotium”. In questo modo, la circonferenza del relativo cerchio si allungherà o si accorcerà e sarà evitabile arrivare al compimento del cerchio dello stress, quello che porta al segnale di allarme più intenso. Quando uno dei cerchi è quasi chiuso, si è al completo con le attività di quel tipo ed è il momento di cambiare attività. Quando tutti i cerchi, tranne quello dello stress, sono ad un livello pari, si è in una fase di equilibrio. Lo scopo è che, alla fine di una giornata (o, meglio, di un ciclo circadiano) o di un tempo stabilito dall’utente, si arrivi al completamento di tutti i cerchi fino a quasi la totalità (il cerchio deve sempre essere quasi completo, non può arrivare ad un completamento totale, altrimenti vi è un segnale di allarme). L’idea grafica di questo artefatto nasce da quella dell’orologio polare. 4. Concetti chiave per un applicativo 26 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa FASE 3: REALIZZAZIONE 7. Supporti Campagna “Prenditi il tempo!” I supporti su cui verrà diffusa la campagna saranno: Elettronici - Siti web - TV - radio Cartacei - Riviste - Giornali - Adesivi - Ev. manifesti Oggetti fisici - Cartello stradale - Pulsante “STOP” sul computer - Cartellino da appendere alla maniglia Nei casi illustrati a fianco, troviamo quello della televisione. La campagna consiste nel regalare un po’ di (non)tempo, ovvero dare agli spettatori un tot (un minuto, ad esempio) durante il quale poter fare quello che si vuole. Comparirà quindi la schermata raffigurata con una breve spiegazione, simile a quella presente nella rivista in basso. Seguendo questa logica, si può applicare il medesimo concetto su diverse declinazioni. Per la radio, ad esempio, sarebbe un minuto di silenzio, nel cartello stradale vorrebbe dire di prendersi una sosta e così via. Nei siti web avrebbe la forma di un banner o un advertising di forma quadrata, a dipendenza della pagina che ospita la nostra pubblicità. 7. Supporti 27 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 7. Supporti Il pulsante “STOP” (qui a fianco) avrebbe una funzione universale sul proprio supporto elettronico, bloccando ogni attività e mettendosi in “stop” (uno stato in cui il consumo è al minimo e i dischi sono fermi, ma la memoria temporanea rimane, per quando si riattiva il dispositivo). Eventualmente potrà essere impostata una funzione supplementare che avvisi anche i social network o sistemi di instant chat e call, nei quali si ha effettuato l’accesso in quel momento, aggiornando il proprio stato in “pausa” o altro. Per quanto riguarda il cartellino da appendere alla maniglia della porta, lo si potrebbe usare nei momenti dove appunto si vuole staccare dal “negotium” presi spontaneamente o in risposta ai messaggi sopracitati, così come pure nei momenti in cui lo si fa seguendo i consigli del proprio applicativo “NEGOTIUM”. Per quest’ultimo utilizzo, usando il termine “otium” contro “negotium”, ho elaborato una variante che permetta di commutare lo stato anche tramite questo cartellino, dalla doppia faccia. NEGOTIUM MODE OTIUM MODE 28 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa Applicativo “NEGOTIUM” L’applicativo potrà essere installato su diverse piattaforme: - Personal computer - Laptop - Tablet-PC - Smatphones - Altri dispositivi compatibili 7. Supporti 29 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 8. Scenari d’uso dell’applicazione Questo esempio mostra un possibile utilizzo su un dispositivo mobile, come lo smartphone. L’immagine dei cerchi può essere impostata come costante sul desktop, ovvero sullo sfondo dove solitamente compare anche l’orologio. L’oggetto è sempre cliccabile sia al centro, per definire se si è in uno stato di “otium” o di “negotium”, sia su ogni cerchio colorato, per impostarla come attività corrente. A seguire vedremo il percorso svolto in una situazione come quella qui mostrata, dove il cerchio dello stress è quasi al completo e sopraggiungerà cosi un segnale di allarme (vedi prossima pagina). 4. Concetti chiave per un applicativo 30 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 1. In una fase di quasi completezza del cerchio dello stress, compare il segnale di allarme indicante il motivo che l’ha fatto scaturire. 4. Concetti chiave per un applicativo 2. Cliccando sul segnale si ritorna alla schermata precedente, con il cerchio in questione selezionato. Quando un cerchio è selezionato, compare una finestra contenente i dati relativi misurati e calcolati, in questo caso il battito cardiaco, la pressione e un calcolo della velocità del “cambiamento”, inteso come indice per stabilire che si va ad un ritmo più accelerato del dovuto (rispetto all’ideale). 3. A questo punto, se si vuole ristabilire l’equilibrio, occorre commutare il tipo di attività svolta in questo momento, così da riparare allo stress eccessivo. Si deve in questo caso passare da una fase di “negotium” ad una di “otium”, cliccando sul cerchio situato nel mezzo. 4. Si passa quindi alla fase di “otium”, durante la quale possiamo svolgere un’attività a noi prediletta in questo momento, ci si può semplicemente rilassare, prendere cura di noi stessi o dormire. 31 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 5.Una volta scelta l’attività, si clicca sul cerchio relativo per segnalarlo al programma, che di conseguenza ne terrà conto per la visualizzazione del proprio stato. 4. Concetti chiave per un applicativo 6. Scegliendo, ad esempio, il dormire verrà visualizzata l’ipotetica attività celebrale, quella fisica e il guadagno energetico dato da quest’attività. Dal momento che si clicca, la circonferenza comincia ad aumentare e le percentuali a cambiare, in base anche ai battiti misurati. 7. A questo punto, ipotizzando che l’utente si sia svegliato e abbia ora intenzione di svolgere qualche altra attività di “otium”, si seleziona il cerchio relativo al “relax”. In questo caso compare una finestra nella quale poter selezionare più nello specifico il genere di attività svolta, dal momento che esse possono avere influssi diversi sul guadagno o il dispendio dii energia e di altri fattori. 8. Qui possiamo appunto vedere l’incremento del cerchio del sonno, del relax e la conseguente diminuzione di quello dello stress. 32 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 4. Concetti chiave per un applicativo 9. Infine, una volta incrementati i cerchi relativi allo stato di “otium”, si può ritornare alla fase di “negotium” oppure continuare con le attività. Se tuttavia il sonno o il relax si protraggono troppo a lungo, arrivando quasi alla completezza, come nel caso del cerchio verde di questa schermata, allora si tende ad essere troppo oziosi, pertanto bisognerà equilibrarsi lavorando o muovendosi un po’. 10. Nel caso che l’utente non passi comunque alla fase di “negotium” di sua iniziativa, al completamento del cerchio di relax compare un segnale simile a quello di allarme ma in senso opposto. È simile ad un segnale di completamento che indica che esso è terminato con successo. Sottilmente indica anche che è il momento per cambiare attività. 33 Miriam Genchev - CV3 - Campagna informativa 9. Video esplicativo Per far capire quanto spiegato sopra ad un aspirante utente che, vista la campagna per il pubblico, ha deciso di usare l’applicativo e cerca maggiori informazioni al riguardo, ho valutato che al posto di una pagina con le istruzioni, un video fosse più esplicativo. L’utilizzo può essere spiegato in breve con le schermate precedenti, ma per far capire all’utente il modo di usarlo, lo spirito, l’intento, ci vuole qualcosa di più universale, che facilmente sia visibile e abbia una diffusione più vasta grazie ai media ed i social network. In questo modo, anche il video stesso potrà aiutare per la campagna “STOP”, altrimenti non collegata direttamente all’artefatto personale (poiché priva di indicazioni), anche se comunque coerente pure a sé stante. Eventualmente si può ipotizzare uno scenario d’uso come quello della televisione, dove in seguito al minuto di vuoto dato dalla campagna “STOP”, potrebbe esserci un video simile che mostri anche l’applicativo personale. 4. Concetti chiave per un applicativo 34