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m a ga z i n e
CHIAIA
Anno IV - n.9 settembre 2009
Distribuzione gratuita
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
RONDA
SU
RONDA
Chi ha paura dei vigilantes civici? Perché
«i rondisti» di Chiaia sono diventati un caso?
IUPPITER EDIZIONI
SOS CHIAIA
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a:
AI NOSTRI LETTORI
Invitiamo i nostri lettori
a indicarci cosa non va
nel quartiere e a proporci
soluzioni per rendere
più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome
e cognome, vanno inviate
a Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
oppure alla e-mail
[email protected]
NUMERI UTILI
EMERGENZE-SICUREZZA
CARABINIERI 112
Stazione CC (via Orazio 73)
Tel. 081.681122
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)
Tel. 081.417486
POLIZIA 113
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)
Tel. 081.5983211
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
Tel. 081.5980311
POLIZIOTTI DI QUARTIERE
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)
POLIZIA STRADALE
Tel. 081.5954111
SOCCORSO STRADALE ACI
Numero verde 803116
VIGILI URBANI
Tel. 081.7513177
Unità oper. Riviera di Chiaia 105
Tel. 081.7619001
VIGILI DEL FUOCO 115
GUARDIA DI FINANZA 117
PRONTO SOCCORSO 118
AMMINISTRAZIONE
MUNICIPALITÀ 1
Sede Consiglio Tel. 081.7951741/42
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501
SANITÀ
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Tel. 081.2547256
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI
Tel. 081.7613466
OSPEDALE PAUSILIPON
Tel. 081.2205111
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI
Tel. 081.5981111 - 081.5757220
DISTR. SAN. 44
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074
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IL PUNTO. IL SENSO DELLE RONDE E LA CITTÀ «PRECARIA»
di NINO DE NICOLA
Senza la collaborazione dei cittadini non si approda a
nulla: sono anni che i vertici istituzionali della nostra
città ce lo mandano a dire. Null'altro che uno slalom di
parole, senza contenuti effettivi: anzi un calcolo astuto,
basato sulla considerazione che il potere di iniziativa diretta dei cittadini, quelli napoletani e quelli del resto del Paese, fino a
ieri era praticamente nullo. Oggi che lo strumento, per quanto discutibile, per quanto non esente da rischi, esiste perché lo prevede una legge dello Stato, quella sulle ronde civiche, la casta politica locale im-
Rocce Verdi,
piscina pulita
Gentile Direttore,
scrivo la presente, con preghiera
di pubblicazione sul prossimo
numero di settembre 2009, in
nome e per conto della Ella srl,
società che gestisce lo stabilimento balneare «Le Rocce Verdi» di
Napoli, via Posillipo 168. In
relazione alla lettera intitolata
«Rocce Verdi piscina marrone» a
firma Serena Manna, pubblicata
sul numero di luglio/agosto 2009
di Chiaia Magazine, mi preme
sottolineare come quanto affermato dall'autrice della missiva
non corrisponda del tutto al
vero: se infatti è certamente vero
che lo stabilimento «Le Rocce
Verdi» si trova in «una location
da sogno in uno dei posti più
belli e suggestivi di Posillipo»,
risulta impossibile credere che la
signora Manna abbia trovato la
piscina «sporchissima» in quanto
infestata da «schiuma, capelli,
cartacce, animaletti morti». La
piscina delle «Rocce Verdi»,
infatti, è sottoposta a manutenzione continua nel corso di ogni
giorno, dispone di tutti i sistemi
di filtraggio più moderni ed è
caratterizzata da un'acqua
sempre limpida e pulitissima,
come mi auguro vorranno
verificare i giornalisti di Chiaia
Magazine e di ogni altra testata
interessata a verificare il funzionamento di una delle eccellenze
della nostra città e del nostro
quartiere. Ritengo inoltre opportuno che i lettori di Chiaia
Magazine siano informati del
fatto che l'intera struttura è
costantemente sottoposta al
monitoraggio delle autorità
provvisamente si spaventa e cambia spartito. Così il sindaco parla di
ronde ad alto rischio, di legge infelice, di ostilità di principio ai vigilantes civici. Se ne può discutere ma il sospetto è che c’entri il pregiudizio ideologico. Caro sindaco, la gente è stanca della politica delle
chiacchiere, dei protocolli intellettuali, dei calcoli di partito: vuole solo buongoverno. E maltrattare, assimilandoli ai vigilantes, un drappello di professionisti e di commercianti (le «decor…onde), che vogliono solo proteggere monumenti e alberi di una Villa Comunale, disonorata dalla malagestione e brutalizzata dai vandali, crediamo sia
un sintomo evidente della sua lontananza, abissale e drammatica, dalla gente comune. E ci creda: il sentimento è ricambiato.
La vignetta di Malatesta
Comune ha dovuto mettere in
sicurezza il Ponte di Chiaia a
causa del pericolo di caduta dei
calcinacci, con un ponteggio e
una recinzione installati in
modalità tale da impedire la
visibilità del negozio. Nonostante il nostro evidente interesse,
non abbiamo ricevuto nessuna
attenzione da autorità, associazioni ed enti coinvolti, in una
vicenda che si svolge in una
strada designata come zona Ztl
e «storicamente» (ma solo...
storicamente) salotto buono di
Napoli
Direzione Negozio «3» Napoli
Parco Margherita,
la strada delle buche
sanitarie competenti, ASL in
testa, le quali vigilano sul
rispetto delle norme igieniche e
sanitarie.
Avv. Andrea Raguzzino
Ponte di Chiaia:
negozio «3» assediato
Gentile redazione,
da oltre un anno il negozio «3»
in via Chiaia è circondato ogni
giorno da auto, corrieri e
macchine di servizio di società
destinate a manutenzioni varie.
Questa presenza impedisce di
fatto lo svolgersi normale di
una attività commerciale che è
fondata anche sulla accessibilità
del punto vendita e sul visual.
Più volte sensibilizzati su questa
vicenda, gli organi competenti
hanno promesso interventi nei
limiti delle loro dotazioni di
personale e, spesso, questa
limitazione non ha portato a
nessuna soluzione. Dopo oltre
un anno di questi disagi, il
Gentile Chiaia Magazine,
via del Parco Margherita non è
più una strada, ma una pericolosissima pista ad ostacoli. L’altra
sera, mentre la percorrevo a
piedi, un motorino, guidato con
prudenza da una signora, per
poco non rischiava di fare il botto
a causa di una voragine all’altezza del civico 79. Una delle nobili
vie della città, con palazzi in stile
liberty, ha un manto stradale che
sembra aver subito un bombardamento. Servono urgenti interventi
di mamutenzione, altrimenti c’è
il rischio che ci scappi la tragedia.
Cosa che, come tutti ben sappiamo a Chiaia - e non solo qui - è
già successo. Prima le strade,
moderni servizi, la sicurezza, il
risanamento ambientale e poi
Elton John: con 750mila euro, lo
spropositato compenso per la star
di Piedigrotta, sai quante buche
in città si potevano aggiustare?
Prima l’ordinario e poi il resto!
Marina Criscuolo
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CHIAIA
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Anno IV n.9 - settembre 2009
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Direttore Responsabile
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Redazione
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Quelli di Chiaia Magazine
Leo Aruta, Antonio Biancospino,
Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,
Giada De Francesco, Antonella Esposito,
Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Francesco Iodice,
Massimo Lo Iacono, Fernando Ludione, Malatesta,
Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Fabio Tempesta,
Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro, Umberto Zacca
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
Iscrizione al Roc n° 18263
2
IL MORSO DELLA TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
ELTON, SPRECO STELLARE
oi napoletani abbiamo tanta pazienza ma tutto ha un
N
limite! La città cade a pezzi: palazzi che crollano, strade
dissestate, gli interminabili cantieri del metrò che la fanno
da padrona nelle piazze, insomma un aspetto che noi abbiamo conosciuto sì, ma durante il terremoto e mi sembra che
da tempo non si registrino scosse, se non quelle che continuano a darci le amministrazione pubbliche! I nostri cari
amministratori restano immobili nei progetti a lungo raggio
ma si mobilitano nello sciupare le pubbliche risorse, non in
ultimo con la festa di Piedigrotta. Quest'anno la novità è che
invece di omaggiare la Madonna di Piedigrotta abbiamo
omaggiato un nuovo santo, San Elton John, beatificato per
essere venuto a suonare a Napoli solo per 600.000 euro. E
pensare che la prima festa di Piedigrotta nasceva come
piattaforma di lancio per i nuovi talenti canori. Cari amministratori, vorrei parlarvi di alcune testimonianze sulla festa
di Piedigrotta che riguardano il Santuario della Madonna,
così mi rilasso dalle incazzature! Il santuario posto nella
famosa grotta risale all'epoca angioina e la cappella primitiva era dedicata a Santa Maria dell'Idra o del Serpente, solo in
seguito chiamata Santa Maria di Piedigrotta per il luogo in
cui era situata. La chiesa nel corso degli anni subì vari rifaci-
menti fino ai primi del '900. L'8 settembre regnanti e principi vi si recarono in pompa magna e dal 1616 anche gli invasori spagnoli parteciparono alla festa. Con Ferdinando II
cominciarono anche le parate militari; l’ultima ebbe luogo
nel 1861, sotto Francesco II. Insieme alle parate scomparvero
del tutto anche la festa e la rassegna canora e solo su iniziativa di Luigi Capuozzo, distributore di giornali, nel 1876
Piedigrotta riprese a brillare, tornando ad essere la festa del
popolo. I carri allegorici andavano in corteo per le vie principali e venivano giudicati in base all'aspetto estetico ma
anche per la qualità delle canzoni composte per l'occasione.
Dopo i Borboni, lentamente l'importanza della festa scemò,
in epoca fascista la grotta venne chiusa e la manifestazione
perse tono e vitalità, conservando solo in parte alcuni aspetti
popolari del rito. Comunque, la fine della festa di Piedigrotta
coincise con la nascita dell'industria discografica napoletana
che al termine dell'’800 rappresentava uno dei settori più
rigogliosi. Volendo giocare, potremmo dire che la festa di
Piedigrotta è stata la nonna dei canali di promozione musicale attuali, tipo MTV, diversi per diffusione e tecnologia ma
non nell'idea di promuovere nuovi artisti. Oggi poi con
internet, su siti come My Space e You Tube, la scelta diventa
interattiva ma a comandare è sempre la voglia di musica,
sempre radicata nella nostra città, nonostante la zavorra di
una casta di potere capace solo di produrre immondizia
festivaliera. A proposito, oltre a Elton John, qualcuno ha
saputo chi ha vinto la Piedigrotta canora di quest'anno?
PRIMO PIANO
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
3
«Decoronde», la scomunica non le ferma
SOCIETÀ CIVILE. Comune e cittadini di Chiaia in rotta di collisione. Il sindaco:
i «rondisti» fai da te non servono. Le associazioni: la Iervolino ha gonfiato il caso
IL CORSIVO
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO
UN MARZIANO IN BUCA
n marziano, professione reporter, è atterraU
to in questi giorni a Napoli e sta rischiando, nella suprema precarietà e consolidata
Nella foto: la Villa Comunale, sorvegliata speciale dei «rondisti» di Chiaia che rifiutano qualunque etichetta di giustizialismo.
Alvaro Mirabelli
ercezione dell'insicurezza e sfiducia nelle istituzioni ai massimi storici:
Napoli rumina il suo malumore mentre sconta il fallimento delle amministrazioni
locali e trema di fronte alla
gomorra dei malviventi professionali e dei minorenni violenti. Una «guerra civile» che
mette in mora tutti i quartieri della città, nessuno escluso.
E' da un pezzo ad esempio che
l'illegalità spicciola mostra i
muscoli anche tra Posillipo e
Chiaia: dalle coltellate della
movida, ai pestaggi del lungomare, dagli assalti sanguinari in collina alle rapine nei
ristoranti della Napoli-bene,
ultimi acuti dei fuorilegge in
libera uscita. Così ora la contabilità criminale nella prima
Municipalità finisce col registrare numeri da paura. Non
gli unici: perché sono allarmanti anche le cifre del fronte anticrimine. Poliziotti e carabinieri, infatti, sono contati e arginare i reati di strada è
un'autentica impresa. E se
questo è lo stato dell'arte, proprio in questa Napoli arroventata il decreto-legge sulla
sicurezza del 16 luglio, col suo
robusto pacchetto di contro-
P
misure, sta cercando margini
di praticabilità. Le nuove norme sono di peso e tutte all'insegna delle maniere forti, ma
a Napoli è finita nel frullatore delle polemiche proprio la
più marginale di tutte: in città l'opzione della ronda civica
è ormai terreno di scontro tra
favorevoli e contrari.
E nessuno stupore che il tormentone sia decollato proprio
nel quartiere borghese per eccellenza, più sensibile in teoria alle suggestioni del «controllo fai da te». A far da detonatore il patto antidegrado di
metà settembre tra 6 associazioni civiche, quasi tutte
chiaiesi: in cabina di regia «Napoli Liberal» di Ninni De Santis e «Napoli Punto a capo» di
Sergio Fedele. E poi «Chiaia
per Napoli», coordinata da
Paolo Santanelli, «Campania
Sanità», guidata da Paolo Monorchio, «Le Botteghe dei Mille», presieduta da Nino De Nicola, e «Napoli laboratorio di
idee» di Stanislao Lanzotti.
Un'alleanza di commercianti
e professionisti, dicono loro,
senza velleità giustizialiste, solo stufa di una illegalità minore fatta di vandali e writer,
specialisti in devastazioni.
Una coalizione che ha subito
messo le carte in tavole, par-
lando di volontari con videocamere e telefonini per segnalare alle Autorità casi di
vandalismo ai monumenti e
all'ambiente. «Solo cittadini di
buona volontà - puntualizza
Santanelli - con l'unica pretesa di esercitare il diritto/dovere di tutelare il patrimonio
pubblico. Non ronde! Ma sentinelle del decoro urbano: non
a caso ci def iniamo “decor…onde”. Tutto qui». Se gli
animatori del cartello civico
si illudevano, però, di agire in
punta di piedi, sono bastate le
24 ore successive all'annuncio
per scatenare il putiferio.
Chi aveva voglia di virarla in
politica, non ha perso tempo.
E di ronde ha subito parlato
Rosa Russo Iervolino, tirando in ballo indebite ingerenze
nei compiti istituzionali, di
coloriture politiche, di rischio
di scontri. Misurata la replica
di Fabio Chiosi, presidente
della Municipalità 1: «Dispiace che prevalga da parte della
sinistra uno spirito ideologico antigovernativo che impedisce ai cittadini di collaborare con le istituzioni. Nel caso
delle “decor…onde” poi, si tratta di osservatori che, passeggiando nel territorio, vogliono interagire con le Autorità
contro il degrado. Nulla di
drammatico». E invece si è scatenato l'”arravuoto”. Con Santanelli che a questo punto sospetta: «Noi vogliamo solo sorvegliare la Villa Comunale,
mica giocare a guardie e ladri:
non a caso il nostro programma lo abbiamo inviato in prima battuta all'assessore al Decoro Urbano Diego Guida, ma
senza risposte. Poi hanno scatenato la guerra agli eretici.
Un'ostilità che si spiega solo
con la volontà di mascherare
l'inerzia assoluta della giunta
in materia di sicurezza».
Intanto Ninni De Santis, motore dell'iniziativa, rilancia la
questione centrale: «Ci sta a
cuore la tutela della Villa Comunale. Per questo ho sporto
denuncia per disastro ambientale e omessa sorveglianza nella Passeggiata Reale». E
intanto chiederà al Comune
quanto costa all'anno la manutenzione della Villa, chi sono i responsabili della sua gestione, chi sono i responsabili degli eterni cantieri all'interno del parco, infine chi si
occupa della pulizia del litorale Caracciolo, brutalizzato
dai rifiuti, e il costo della stessa. Nel frattempo, a dispetto
delle scomuniche, le decor...onde sono già entrate in
azione.
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baraonda che la città offre, di smarrirsi nel
circo delle news. Un titolo già circola nelle
redazioni terrene: «Marziano a Napoli buca la
notizia» che, in gergo giornalistico, sta a
significare che il poveretto, per distrazione o
incapacità, non ha registrato fatti che altri,
invece, hanno riportato con la dovuta rilevanza. «Ma come, - pare gli abbia detto il direttore
galattico - non mi hai fatto sapere nulla sulla
voragine della Chiesa di San Carlo alle Mortelle
e, invece, hai fatto un pezzo sulle ronde civiche
in difesa della Villa Comunale e dei monumenti
di Chiaia?» La risposta dell'inviato non si è
fatta attendere: «Ma a Napoli una buca non è
più una notizia». Alle strade che sprofondano e
al ventre sotterraneo che mostra l'ombelico
ormai siamo abituati. Non serve neanche più
un colpo di pioggia. Tragedia sfiorata, disgrazia rinviata, la protesta degli sfollati, il sindaco
rassicura, l'esperto risponde: la danza ha inizio.
Non solo. Il reporter dell'altro pianeta, stando
sul posto, ha anche notato come sia svanita
nella routine mediatica la morte di una signora, in coma da mesi, a causa di una caduta in
un cratere di Posillipo. Insomma, niente di
nuovo in buca.
Mentre una pletora di tecnici, tra un sopralluogo e un editoriale, consegna al pubblico dati e
monitoraggi, il nostro marziano nei prossimi
giorni dovrà occuparsi di libertà di stampa.
Qui, non c'è pericolo di buca: di «sbucati» e
«imbucati» sì. Ovvero di quelli che, al richiamo
di un manifesto per la libertà d'informazione,
da difendere a tutti i costi dall'illiberale Berlusconi, si ringalluzziscono, scaldano penne e
smontano pulviscolo. Alla sua redazione stellare
il nostro reporter di Marte, dopo una abbuffata
di pizze fritte alla Pignasecca, fa sapere che un
partenopeo, un certo Roberto Saviano, autore
di successo e icona coraggio per le sue denunce
giornalistico-narrative, ha firmato il manifesto
per la libertà di stampa - «serenità» di stampa
ha poi ammesso con qualche imbarazzo in una
trasmissione - nonostante i suoi libri siano editi
dalla Mondadori, cioè dal Berlusca.
Nell'affrettarsi a raggiungere la sgangherata
astronave, parcheggiata a piazza del Plebiscito
e scambiata da alcuni passanti per l'ultima
diavoleria contemporanea di Cicelyn, il marziano ha constatato che l'Italia è un paese libero
dove, forse, mancano uomini liberi.
PRIMO PIANO
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
4
Santa Caterina da Siena, risorge il borgo
RIQUALIFICAZIONE. Ormai allo sprint finale il recupero dell’asse urbano ai confini
di Chiaia: restyling concluso entro novembre. Ma la scala mobile diventa un caso
Alvaro Mirabelli
ul percorso che da piazzetta
Santa Caterina da Siena,
piccolo “ borgo” antico al
confine tra Chiaia e San Ferdinando, si arrampica lungo
l'omonima salita per approdare,
con un po' di fiatone, a piazzetta
Cariati e al Corso Vittorio Emanuele, qualcuno sta facendo
l'impresa. Dopo quasi due anni
di salti mortali, il recupero
urbanistico dello storico brandello di territorio è ad un soffio dal
traguardo finale. Lo stato dell'arte è il seguente. Accanto alla
ormai completata da tempo
piazzetta Cariati si aggiunge un
altro punto fermo: la conclusione dell'intervento sul tratto
strategico del corso Vittorio
Emanuele, compreso tra via San
Nicola da Tolentino e l'Istituto
Pontano. Il segmento di strada è
stato ridisegnato dalle radici sia
nel decoro, arioso e gentile (vedi
ad esempio le palme della piazzetta, la pavimentazione, il
risanamento del muro di fronte
al Pontano etc), sia sotto il profilo funzionale visto che il restringimento della carreggiata e
l'ampliamento dei marciapiedi
hanno prodotto due risultati:
velocizzare lo scorrimento delle
auto, impedendo qualunque
tipo di sosta, e offrire una comoda passeggiata ai pedoni. La
nuova sistemazione inoltre
combina in rete i vari trasporti
esistenti in zona (bus, funicolare
e uno stazionamento taxi nuovo
di zecca), regalando una piacevole impressione d'Europa. Il tocco
finale sarà la collocazione ad
ottobre (il periodo più adatto) di
24 Ficus Benjamin, piante ornamentali, che creeranno un
corridoio arboreo all'ombra di
circa 20 metri sul marciapiede
interno. E ora che ha il risultato
praticamente in tasca, si prende
una bella rivincita sugli scontenti di mestiere Franco Iovanna,
l'architetto che ha progettato e
dirige l'intera operazione. A
cominciare dal presunto errore
di quota che, secondo qualcuno,
aveva stravolto il livello del corso
L’EVENTO
S
PALAZZO ZEVALLOS, ARRIVA MOSE’
rispetto a quello di piazzetta
Cariati: quello realizzato adesso,
sostiene l'equipe degli esecutori,
è esattamente quello delle origini e l'esito dei lavori conferma la
bontà della scelta. Iovanna però
sa che ora a reclamare la sua
attenzione è l'altro cantiere del
lotto: tanto per cominciare via
Santa Caterina che richiede solo
qualche ritocco come il completamento della palettatura e la
ricollocazione sui marciapiedi di
un buon numero di alberi al
posto di quelli sradicati o piegati
dalle auto che parcheggiavano
selvaggiamente sul percorso
pedonale. «Il nuovo filare - garantisce la direzione dei lavori - sarà
blindato dai paletti per scongiurare altri vandalismi». In cima
alla lista delle priorità, però, c'è
soprattutto piazzetta Santa
Caterina da Siena, in parte già
pavimentata ma poi passata in
lista d'attesa per chiudere l'urgentissima pratica al corso
Vittorio Emanuele, a lungo
strangolato dal caos traffico. E
proprio in piazzetta e nell'adiacente tratto di vico Mondragone,
incluso nel recupero, sta iniziando il sospirato sprint finale:
l'intenzione, nell'ultimo cantiere
superstite, è quella di accelerare,
attaccando subito con il completamento della pavimentazione.
A stretto giro di posta seguirà
l'attivazione della fontana e
l'arredo con panchine e fioriere,
ma soprattutto la sistemazione
di una dozzina di alberi tra cui
una palma. Roba di ordinaria
amministrazione per l'architetto
Iovanna e per le maestranze
dell'impresa Marrone e D'Angelo
che dopo due anni ad alta tensione possono dire di averne viste di
tutti i colori: il percorso è stato
ad ostacoli in una zona scomoda
in tutti i sensi e per un mucchio
di buone ragioni. Ma la resurrezione a vista d'occhio di questo
frammento di Napoli nobilissima ripaga ampiamente tecnici
ed operai. Per tutti loro, in ogni
caso, la scadenza finale è novembre, mese fissato per il completamento di piazzetta Santa Caterina e quindi dell'intera opera.
Fatta eccezione per un'appendice ancora in sospeso: la realizzazione della scala mobile sulle
scale di Santa Caterina da Siena.
La novità è prevista nel progetto,
il quartiere la vuole al punto da
aver confezionato una petizione
popolare da presentare come
categorico promemoria alle
Istituzioni, per il progettista è
tassello irrinunciabile dell'intero
scenario per la valenza sociale
dell'iniziativa. Dietro le quinte,
però, ci sono i sussurri ostili
all'impresa di qualche intellettuale radical chic: poca roba. Gli
intoppi veri sarebbero invece di
natura burocratica. Ma la gente
del quartiere, a cominciare da
anziani e massaie, non sente
ragioni: la scala mobile non si
discute.
Un piccolo grande evento illumina il panorama dell'arte
napoletana. In seguito ad un'operazione di scambio contemporaneo, la piccola, ma prestigiosa Galleria Museale
di Palazzo Zevallos Stigliano, ricavata nella sede di Banca
Intesa/San Paolo in via Toledo 185, si priva momentaneamente della sua punta di diamante, il «Martirio di
Sant'Orsola», ultimo capolavoro in vita di Caravaggio, e
lo spedisce alla Galleria Borghese di Roma (in occasione
della mostra Caravaggio-Bacon). In cambio ne riceve,
sempre temporaneamente, un'altra tela stellare, vale a
dire il «Mosè con le tavole della legge», firmato da Guido
Reni, altro gigante operativo tra tardo Rinascimento e
Barocco. Doppio baratto, quasi alla pari, destinato a durare dal 3 ottobre al
10 dicembre quando i due dipinti
rientreranno nelle
rispettive sedi d'appartenenza. Intanto
paradosso artistico
di questa operazione Roma-Napoli,
andata e ritorno, è
proprio il rapporto
tra i due protagonisti visto che Reni e
Caravaggio si detestavano cordialmente e le poche
volte che si incontravano erano
autentiche scintille:
il bolognese contestava al Merisi una
pittura «troppo
naturale, tendente al vero», l'altro alzava i toni replicando: «Levati di torno, con la tua pittura leccata e troppo
fantastica». L'altra stravaganza si innesta sulla prima e
nasce dal confronto tra le due tele, oggetto della doppia
trasferta: l'una regala all'altra qualcosa. Insomma: il pittore tragico per eccellenza atteggia la santa ad una leggiadria insolita per gli stilemi della crudezza caravaggesca e mutua, consapevolmente o meno, una buona dose
di grazia dallo stile di Reni; questi a sua volta, titolare di
un universo estetico morbido e apollineo, non esita ad
avvolgere la figura biblica di Mosè di accenti cupi e
drammatici, sfidando l'avversario sul suo stesso terreno o
forse emulandolo. Tutte buone ragioni, dunque, perché i
visitatori napoletani, orfani ma per poco del loro
«Martirio di Sant'Orsola», si accostino con una certa familiarità all'imponente, tempestosa figura del patriarca,
ritratto dopo la sua discesa dal monte Sinai. A proposito
del «Mosè»: sarà visibile a Palazzo Zevallos dal lunedì al
sabato dalle 10 alle 18. (l.c.)
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“A volte è proprio vero: il gioco è bello quando dura poco. Forse.”
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SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
Minispese sotto accusa
COMUNE. Risorse pubbliche: programmazione a
zero. Contributi a pioggia ad agosto e settembre
Oscar Medina
iflettori sulle microspese
deliberate dalla giunta
comunale nei mesi di
agosto e settembre alla ricerca
dei contributi stravaganti,
quelli in apparenza slegati da
qualunque pianificazione. La
premessa è che non è in
discussione il diritto degli
assessori a individuare aree di
bisogno, meritevoli di finanziamento. Il punto, invece, è
una gestione miope delle
risorse pubbliche, a scapito di
una programmazione virtuosa e proprio in un frangente
in cui un deficit di 95 milioni
di euro imporrebbe la massima austerità.
Ed ecco la nota della spesa,
tratta dal sito del Comune di
Napoli, offerta alla pubblica
riflessione. 1) E' del 4 agosto
una delibera, proposta dal
Servizio «Progettazione Grandi Eventi» che opera nell'ambito dell'assessorato al turismo,
diretto da Valeria Valente
(nella foto): il contributo è di
10mila euro e va alla società
«Ufficio K» per la realizzazione della rassegna musicale
«Autorock». 2) Sempre 4 agosto. Con la delibera che segue
si scivola sull'opinabilità. Il
provvedimento, richiesto
dall'ufficio comunale «Gestione Fondi Pon Sicurezza» sotto
il cappello dell'assessore alla
R
Legalità Luigi Scotti, dispone
2 spese: la prima di 601mila
euro per lavori alla ex scuola
«Deledda» allo scopo di ospitare attività di integrazione a
favore dei Rom, la seconda di
435mila euro per organizzare
nella struttura attività sociali
sempre favore dei Rom. In
tutto: 1.036.000 euro. Lo
spirito dell'iniziativa è trasparente: solidarietà con i meno
abbienti. Nobile slancio ma è
dura da mandar giù di fronte
al dato ufficiale di 35mila
famiglie napoletane sotto la
soglia di povertà: nuclei in
gran parte privi persino dell'assegno di sussistenza. 3) 6
agosto. Il Servizio «Promozione Turistica», nel raggio
d'azione dell'assessore al
Turismo Valeria Valente,
propone ed ottiene un contributo di 50mila euro a favore
dell'associazione Civita per la
realizzazione dell'evento
«Welcome Ferragosto. Itinerari del Centro Storico». Lo
stesso giorno il Servizio «Grandi Eventi», il cui assessore di
riferimento è sempre Valeria
Valente, propone ed ottiene
un impegno di 299.500 euro
per finanziare alcune iniziative (il sito non specifica quali)
incluse nella rassegna estiva
«Estate a Napoli. Che spettacolo!». Già, che spettacolo! Perché né queste né altre delibere
simili sono servite a molto se
è vero che la scorsa estate il
saldo turistico cittadino è
stato un disastro. 4) 28 agosto.
Discorso in fotocopia con la
delibera, ispirata dal solito
Servizio «Promozione Turistica», che dispone un contributo di 15mila euro per l'iniziativa «L'oro di Napoli», organizzata dal «Gruppo Napoletanamente Folk»: anche qui non
sembra esserci a monte un
disegno strategico che governi
l'impiego dei soldi dei contribuenti. 5) 10 settembre. Sotto
la lente due delibere, proposte
dal Servizio «Educazione alla
pace e ai diritti umani» (assessore di riferimento è Giulio
Riccio con delega alle Politiche Sociali): con la prima si
stanziano 4.800 euro per il
progetto«Diamo un futuro ai
bambini di Gaza», organizzato
dal «Coordinamento Nazionale degli enti locali per la pace
e i diritti umani» e con la
seconda si concede un contributo di 5mila euro all'associazione «Engim Internazionale»
per il progetto «Donne madri
in Sierra leone». 9.800 euro in
tutto: pochi spiccioli.
Ma sono in molti a pensare
che l'inferno in terra delle
periferie napoletane, con le
sue donne e i suoi guaglioni,
meriti la precedenza su ogni
centesimo.
RIFLESSIONI
di MIMMO DELLA CORTE
LA «PIEDIGROTTA» DEL PD
a guerra nel centrosiniL«pentiti»
stra fra «fedelissimi» e
del bassolinismo,
continua e anzi si fa sempre più aspra. La baruffa
in crescendo all'interno
del Pd è dimostrata dalle
vicende agostano-settembrine della nostra Regione. E' accaduto ad esempio
in presenza di tre delibere
ferragostane di area bassoliniana, che prelevavano
dalle casse regionali ben
30,5milioni di euro: ebbene, i «pentiti» attraverso
l'ex capogruppo Pd alla
regione Campania, Antonio Amato, hanno vivacemente protestato, ma
mica per il prelievo, bensì
per il comportamento
degli ex amici in vista del
congresso del partito.
Ricostruiamo il tutto. In
pieno ferragosto, sul
Bollettino regionale sono
apparse tre delibere. La
prima ha disposto 4,5
milioni a Città della Scienza per realizzare l'Enoteca
regionale: decisione voluta da Luigi Nicolais, ex
assessore regionale, ex
ministro del governo
Prodi in quota Bassolino
(del quale oggi è uno dei
maggiori avversari: com'è
vero che la riconoscenza
non esiste), candidato
sconfitto alla Presidenza
della Provincia di Napoli,
attuale deputato Pd. La
seconda, approvata il 5
agosto con il no del centrodestra, nel dare esecuzione alla variazione di
bilancio, ha elargito contributi a 360 gradi per
associazioni, enti, proloco,
per le immancabili Federico II e Suor Orsola Benincasa, nonché per feste ed
eventi vari: con ammontare complessivo di ben 11
milioni di euro. La terza
ha stanziato ben 15 milioni di euro per offrire alle
nostre imprese la possibilità di presentare i propri
prodotti ad un numero
spropositato» (si parla di
150, ma non si sa nulla di
Le iniziative di Chiaia Magazine
In ESCLUSIVA con il giornale il film su GIANCARLO SIANI
“E io ti seguo”, scritto, diretto e prodotto da Maurizio Fiume.
Costo del dvd: 3,90 euro
Per l’acquisto telefona al numero 081.19361500
“Io non voglio conoscere la verità ma mi piacerebbe poterla scrivere”
preciso) di fiere internazionali, nazionali, interregionali e regionali, grandi
e piccole, di richiamo e
non: un autentico caos
che non garantisce gli
obiettivi indicati in delibera, vale a dire ritorno
d'immagine per la Campania e i suoi prodotti, l'attrazione di investimenti,
la conquista del mercato,
con conseguente sottoscrizione di contratti con
nuovi clienti per le nostre
aziende. Tre delibere cui si
è aggiunta la notizia dei
750mila euro pagati ad
Elton John in occasione
della nuova «festa di Piedigrotta»: e chissà che c'entra lui con Piedigrotta. E
all'inizio di settembre,
come detto in apertura di
articolo, la protesta di
Amato che non contestava
gli esborsi astronomici in
questione, bensì addebitava a Bassolino di aver
«fatto pressione sugli
amministratori locali di
area Pd, promettendo loro
contributi e finanziamenti pubblici”, per conquistarne l'appoggio e il
consenso in vista dell'assemblea congressuale per
l'elezione del nuovo segretario regionale. Per i nuovi
antibassoliniani, insomma, il problema non era
rappresentato dal fatto
che i loro ex amici avessero appena distribuito oltre
31 milioni di euro, bensì
che stessero mettendo in
atto un tentativo di utilizzazione del proprio potere
a fini congressuali. Alla
faccia del tanto decantato
«bene comune» di cui tutti
si riempiono la bocca. A
proposito, chissà se qualcuno, alla fine del concerto di Piazza Plebiscito, si è
ricordato di dire a sir
Elton John che i 750mila
euro che ha incassato in
cambio della sua esibizione «piedigrottesca», sono
soldi dei contribuenti
campani? Altro che concerto gratuito!
5
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
6
Galleria Umberto, emergenza pioggia
RESTAURI. Proseguono a rilento i lavori nella struttura. A causa di ritardi cronici e
due mesi di stop, la cupola è ancora incompleta. Incombe il pericolo allagamenti
Rita Giuseppone
utunno, la stagione delle
piogge è stata inaugurata
da diversi nubifragi che, come sempre succede a Napoli, hanno mandato la città in tilt. Strade
allagate, buche nell’asfalto, tombini stracolmi e una miriade di
cantieri, piccoli e grandi, aperti
nell’ultimo mese, costretti a proseguire a rilento o addirittura allo stop. Che le operazioni di restauro a Napoli siano problematiche, è risaputo ma quanto sta
accadendo in Galleria Umberto I
sfiora il ridicolo. D’obbligo un
flashback. Luglio 2007, partono i
lavori di restauro delle vetrate nei
bracci della galleria e ovviamente nella cupola centrale. Ottobre
2008, solo due dei quattro bracci
sono stati completati e i titolari
dei numerosi esercizi commerciali presenti nell’ottocentesco
monumento sono allo stremo:
l’entrata nei negozi per clienti e
turisti è fisicamente limitata dalle ingombranti impalcature che,
come se non bastasse, diventano
automaticamente casa e rifugio
di molti senzatetto, come documentato da Chiaia Magazine. Di
fronte alla prospettiva di passare
un altro Natale e un’altra stagione di saldi con l’incubo dei lavori in corso, del vandalismo dilagante e delle pessime condizioni
igienico-sanitarie venutesi a creare, il Comitato Commercianti
Galleria Umberto I di Napoli, presieduto da Antonio Barbaro, occupa le impalcature durante una
METROPOLITAN
Medusa tenta l’acquisizione?
A
pittoresca manifestazione che riesce nell’intento di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica
ma soprattutto delle istituzioni
su un ex gioiello architettonico,
ormai caduto nel degrado. Il Comitato, grazie all’impegno dell’ex assessore all’edilizia, Felice
Laudadio, chiede ed ottiene la
firma di un documento che vede
Comune e società appaltatrice
impegnarsi a garantire il totale
completamento del recupero della volta e quindi la fine dei lavori entro dicembre 2008. Una promessa assolutamente illusoria in
quanto, a causa dei lunghi ritardi, i fondi previsti per il restauro
risultano già agli sgoccioli. Febbraio 2009, i soldi finiscono e gli
operai incrociano le braccia fino
alla fine di aprile, quando l’amministrazione comunale stipula
LO SPORTELLO
di FERNANDO LUDIONE*
CONDIZIONI DI STABILIZZAZIONE
Proponiamo l’ultimo della serie di articoli su
«Contratti flessibili nel pubblico impiego e procedure di stabilizzazione».
Un tema di fondamentale importanza in quanto
già da diversi mesi lo Studio Picozzi & Morigi è
impegnato a fornire consulenza legale ad un ente
amministrativo che, dotato di autonomia patrimoniale e gestionale, ha nel corso del tempo stipulato
diversi contratti di lavoro autonomo (anche di
collaborazione coordinata e continuativa) con
soggetti di volta in volta chiamati a ricoprire ruoli
ufficialmente di alto profilo o per i quali non era
possibile utilizzare personale interno all'amministrazione. Tale condotta è invero diffusa in tutte le
amministrazioni pubbliche ed ha determinato negli
anni un condizionamento sulle scelte gestionali
degli Enti che spesso hanno elaborato il loro fabbisogno di personale per rispondere alle pressioni,
anche di origine sindacale, che ne sono derivate. Il
fenomeno, sempre più diffuso, ha contribuito alla
proliferazione del cosiddetto precariato, degenerazione dovuta all'uso indiscriminato dei contratti cd.
flessibili o atipici (part time, contratti a termine,
collaborazioni parasubordinate) nel pubblico
impiego
l concetto di stabilizzazione non ha una
valenza giuridica e non va in nessun caso
inteso come intervento volto alla «trasformazione» a tempo indeterminato del rapporto di
lavoro a tempo determinato in quanto ciò
risulta incompatibile con le disposizioni previste in materia di costituzione di rapporto di
I
un nuovo contratto con la società Leime che garantisce la fine
delle operazioni entro il 31 luglio. Intanto permangono nuovi
e vecchi disagi per passanti e commercianti: le impalcature, oltre
ad intralciare il passaggio, rovinano i pregiati marmi della pavimentazione, già oggetto di vandalismo. E non basta, il sabato di
Pasqua crolla una delle aquile decorative dell’ingresso di via Toledo, ma senza danni. Settembre
2009, mazzata finale: piove in
Galleria Umberto. La cupola centrale attende ancora il montaggio della maggior parte delle vetrate restaurate e i commercianti devono affrontare anche gli allagamenti causati dai nubifragi
di stagione, sperando di non dover trascorrere l’ennesimo Natale sotto le travi.
*Picozzi & Morigi - Studio Legale
Napoli, piazza Piedigrotta, 15
Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465
([email protected])
lavoro alle dipendenze delle amministrazioni
pubbliche. Il principio inderogabile è sancito,
come già detto, dall'art. 36, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Appare
opportuno sottolineare che la durata del precedente contratto a tempo determinato è da
considerare utile solo come requisito di accesso
alla procedura speciale e riservata della «stabilizzazione». Ne deriva che l'assunzione a tempo
indeterminato, quale momento conclusivo della
relativa procedura, avviene, come per tutte le
nuove assunzioni, nella qualifica indicata dal
bando e nella fascia retributiva iniziale secondo
le disposizioni del CCNL di comparto, ed è priva
di continuità rispetto al precedente rapporto
con la conseguenza che il periodo non di ruolo
non è utile neppure ai fini dell'anzianità di
servizio. È utile richiamare, altresì, l'art. 53 del
D.lgs n.165/2001, quale disposizione di carattere
generale che vieta il cumulo di impieghi per
ciascun dipendente da parte delle amministrazioni pubbliche. L'assunzione a tempo indeterminato, in esito alle procedure di stabilizzazione, presuppone quindi l'estinzione dell'eventuale precedente rapporto a termine esistente con
altra o con la medesima amministrazione
mediante dimissioni o risoluzione consensuale.
La risoluzione del predetto rapporto di lavoro
determina la necessità di definire tutte le situazioni pendenti. Ne deriva, a titolo di esempio,
che le ferie non godute devono essere retribuite
e che deve, altresì, procedersi alla liquidazione del trattamento di fine rapporto.
I battenti del cinema Metropolitan potrebbero riaprire a breve.
Secondo alcune indiscrezioni, l’ex Warner Village potrebbe
essere rilevato dalla Medusa Multicinema, la società, divisione di
Medusa Film, che si occupa della gestione di sale cinematografiche e della realizzazione di cinema multisala. La Medusa Multicinema, infatti, già possiede undici multisala in tutta Italia, tra
cui il Med Maxicinema a Napoli. Proprio in quest’ultimo si
stanno riversando i numerosi orfani del Warner che ha chiuso i
battenti il 26 aprile scorso. Una fine annunciata, decretata da
costi gestionali troppo esosi, un fitto esorbitante e un’affluenza
fortemente penalizzata dall’annoso quanto ormai proverbiale
problema dei parcheggi a Chiaia. Nonostante il quartiere si sia
mobilitato raccogliendo firme per scongiurare il the end dell’unico multisala della zona, la struttura è stata chiusa e i 17 giovani
assunti a tempo indeterminato dalla Warner (che, a sua volta,
aveva rilevato il Metropolitan) sono stati lasciati al proprio
destino. Nel caso in cui fossero confermate le voci riguardanti
l’acquisizione da parte di Medusa, sarebbe auspicabile la possibilità di una reintegrazione degli ex dipendenti del Warner.
PRIMA MUNICIPALITÀ
On line la «carta dei servizi»
Un'iniziativa a beneficio dei cittadini di Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando. Da qualche giorno l'ampia gamma dei servizi comunali,
offerti dalla prima Municipalità, è disponibile on-line. La Carta
dei Servizi è un'opzione che consente di risparmiare tempo e
code. Basta cliccare sul sito www.comune.napoli.it, trovare la
sezione dedicata alla Municipalità 1 e cercare l'intera gamma di
prestazioni amministrative del Servizio Gestione del Territorio: a
portata del cittadino orari di ricevimento, modulistica da scaricare per i passi carrai, occupazioni di suolo, servizi pubblici,
lavori edilizi, DIA. E non solo. L'utente apprende anche i nominativi dei responsabili del procedimento che gli interessa e le
spiegazioni sullo specifico servizio. «Da oggi più vicini istituzioni e cittadini di Chiaia», ha commentato il presidente Fabio
Chiosi che si è valso della collaborazione di Angelo Sacco, direttore della Municipalità, e di Sandro Esposito, dirigente del Servizio.
RIQUALIFICAZIONE
Via al piano di interventi
500mila euro: un tesoretto a disposizione del governo di quartiere. E ora potrà essere utilizzato grazie al contratto stipulato tra il
Comune e la ditta di manutenzione che gestirà l'appalto degli
interventi sul territorio di Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando. Il
ruolino di marcia dei lavori predisposto dalla presidenza della
prima Municipalità è pronto da tempo: non tutto potrà essere
realizzato ma in pole position figurano la sistemazione della
ringhiera in via Stazio, l'arredo con panchine e fioriere (al posto
di quelle vandalizzate) di piazzetta S. Anna di Palazzo, una
nuova pavimentazione e relativa palettatura a calata S. Mattia,
palettatura in via Conte di Mola, in largo Sermoneta e in via
Serapide, collocazione di dissuasori ai passi carrai di via Santa
Lucia, poi la manutenzione stradale di piazzetta Salazar e delle
rampe Paggeria, infine interventi di riparazione in via Andrea
D'Iserni.
MANUTENZIONE
Comune fermo per sprechi
Sull'ultima follia comunale spara a zero Alberto Boccalatte,
assessore alla manutenzione della Municipalità 1. «Ho più volte
sollecitato - puntualizza - l'emanazione del bando di gara relativo alla manutenzione ordinaria delle strade visto che i vecchi
contratti sono scaduti e la Municipalità non è più in condizione
di operare nella cura delle vie di sua competenza. Motivo? L’Ufficio Gare e Contratti del Comune è completamente bloccato
perché manca la carta per scrivere e i toner nelle stampanti.
Cose da quarto mondo nella terza città d'Italia - rincara Boccalatte - La disorganizzazione ha toccato il fondo e intanto fa guasti
pesanti. Non vorrei però che la scusa mascherasse verità più
scomode: se da fine agosto, infatti, non si fanno bandi perché le
risorse scarseggiano, la ragione è da individuare anche nella
malaspesa della giunta Iervolino: vedi baracconi festivalieri
milionari o elargizioni a pioggia del denaro pubblico».
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
7
Polizia Provinciale in difesa della Gaiola
MARE SICURO. Sequestrate 120 nasse per la pesca di frodo nell’Area Marina
Protetta. Lo speciale Nucleo Navale posto a costante controllo del territorio
Rita Giuseppone
orse non tutti sanno
che il caratteristico isolotto conosciuto come
Gaiola e tutta la zona circostante costituiscono
un’Area Marina Protetta
(Amp), istituita nel 2002
con un decreto interministeriale. L’Amp «Parco Sommerso di Gaiola» si estende
su una superficie di 41,6 ettari e comprende tutta l’area a partire dal borgo di
Marechiaro fino alla baia
di Trentaremi, racchiudendo il banco roccioso
della Cavallara. Particolari
caratteristiche vulcanologiche, biologiche ma soprattutto storico-archeologiche, fanno sì che il Parco
Sommerso di Gaiola sia attualmente gestito dalla Soprintendenza Speciale per
i Beni Archeologici di Napoli e Pompei che tutela la
bellezza e la valenza storico-culturale di questo
gioiello partenopeo
Un’area così bella che, purtroppo, è preda di vandali
e nemici dell’ambiente soprattutto nei mesi estivi.
Quest’anno, la Provincia di
Napoli in collaborazione
con la Capitaneria di PortoGuardia Costiera di Napoli
ha lanciato l’operazione
«Mare sicuro», per un monitoraggio delle acque delle coste e un'azione di pro-
LA SEGNALAZIONE
di MASSIMO GALLOTTA
F
RIFIUTI E SENSO CIVICO
ndignazione e disgusto: è lo stato d'animo di
Ipartenopei
un napoletano «normale» di fronte a quei
incorreggibili che trattano le
tezione per i bagnanti, alla
quale hanno preso parte
uomini e mezzi della Polizia Provinciale, della Direzione Protezione Civile dell'ente e delle associazioni
di volontariato specializzate nel soccorso a mare e
subacqueo. «Il mare merita
il nostro massimo impegno
- ha dichiarato il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro - e un costante lavoro di controllo:
per far questo stiamo studiando la riorganizzazione
e il potenziamento della Polizia Provinciale che dovrà
svolgere sempre di più il
ruolo di “sentinella ecologica”. Senza una tutela ambientale non può esservi tutela del turismo, settore
trainante della nostra eco-
nomia». E i frutti dell’operazione in difesa della risorsa mare si sono visti. Ne
è un esempio proprio il Parco Sommerso di Gaiola, dove, quest’estate, il personale del Nucleo Investigativo
e del Nucleo Navale della
Polizia Provinciale di Napoli hanno sequestrato oltre 120 nasse il cui utilizzo
per la pesca è vietato poiché causa l’impoverimento dei fondali. L’azione,
svoltasi ad agosto, è stata
resa possibile anche grazie
al supporto tecnico-scientifico del nucleo subacquo
del Parco Sommerso di
Gaiola e all’appoggio logistico fornito dal Comando
dell’Accademia Areonautica di Pozzuoli presso la Base nautica di Nisida e ha
evitato un ingente danno
alle comunità biologiche
del Parco causato dal prelievo degli organismi intrappolati nelle nasse. Sono
state restituite, quindi, al
fondale marino centinaia
tra polpi, scorfani, murene, crostacei e stelle marine. «È la prima volta che
viene compiuta un’operazione di questo genere nelle acque del Parco della
Gaiola - ha detto l’assessore
provinciale alla Sicurezza
e Legalità Franco Malvano
- storicamente martoriate
dai pescatori di frodo che,
con l’ausilio di centinaia di
metri di nasse, spopolano i
fondali dell’area, danneggiando la flora e impedendo la riproduzione della
fauna ittica».
strade come una discarica. Non è bastata la
figuraccia mondiale dell'emergenza 2008, non
basta la legge antirifiuti dello scorso 30 dicembre che prevede manette e multe stellari ai
trasgressori: molti concittadini, sfidando il
carcere, continuano a oltraggiare loro stessi e
il prossimo, rovesciando
spazzatura sulla pubblica
via. Incivili e idioti visto che
basta una telefonata
all'800.161010, numero
verde dell'Asìa che provvede,
dietro richiesta, a ritirare
almeno i rifiuti ingombranti. Le squadrette dell'Azienda Ambientale non sono
impeccabili. Organizzazione
un po' sgangherata, giorni e
orari spesso sballati, tuttavia
il sistema inizia a funzionare. Malgrado i lazzaroni.
Che non mancano neanche
a Chiaia: vedi gli sversatoi di
via Nicotera (nella foto), Rampe Paggeria,
piazzetta Mondragone, via Santa Maria della
Neve etc. Una pratica ignobile che, certo!, fa il
paio con l'incapacità del Comune sul fronte
rifiuti. Ma quello che addolora è la strafottenza di troppi napoletani. Contro di loro, il
generale Sementa, comandante dei vigili
urbani, ha allestito un nucleo di polizia ambientale investigativa: sono in pochi e le emergenze migliaia. Ma chi vuole segnalare abusi,
può telefonare allo 081.7954655.
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
8
Linea 6, l’Ansaldo recupera via Nicotera
CANTIERI. Accordo tra la concessionaria del metrò e la prima Municipalità per
riqualificare il tratto chiuso alle auto. Restyling anche per via Santa Teresella
Umberto Zacca
er la gente del posto la contropartita finale, valer a dire
la stazione del metrò sotto casa, è sontuosa: ma intanto dal maggio del 2008 un pezzo di Napoli,
quello compreso tra via Nicotera e
Monte di Dio, sta pagando un
prezzo altissimo sull'altare dei futuri vantaggi che la creazione della linea 6 porterà alla parte alta di
Chiaia. Uno sperpetuo, quello del
cantiere in piazza Santa Maria degli Angeli con relativa chiusura al
traffico di via Nicotera, che nella
migliore delle ipotesi durerà fino
a marzo 2009, ennesima scadenza
consegnata alla città dall'Ansaldo,
concessionaria dei lavori, per riaprire la strada al traffico verso
piazza del Plebiscito e decongestionare finalmente un'area martoriata dalla presenza del cantiere.
La notizia buona però c'è e, se non
indennizza per intero i residenti,
suona comunque come corposo risarcimento ai disagi sopportati dai
cittadini. L'idea vincente, nata all'interno della Municipalità 1, si
inserisce nella logica abituale con
cui l'Ansaldo, leader mondiale nel
settore delle metropolitane, attua
i suoi interventi sul territorio visto
che accanto alla realizzazione di
opere tecnologicamente avanzate
nel campo dei trasporti l'azienda
di solito procede anche alla riqualificazione della zona interessata
agli interventi. E nel caso della futura stazione Chiaia, la scelta è apparsa obbligata: la strada indicata
dal governo di Chiaia-Posillipo-S.
Ferdinando ai responsabili della
L’ORA LEGALE
di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI
P
I DIRITTI DELLA CASALINGA
egli anni scorsi troppo spesso le casalinN
ghe, nelle vicende giudiziarie che le
riguardavano, si sono viste negare ogni
Linea 6 è via Nicotera (foto in alto).
Proposta che ha incontrato il gradimento della concessionaria anche perché l'intervento di recupero è facilitato dal fatto che metà
dell'arteria è già chiusa al traffico.
Dunque un'opportunità da cavalcare al volo perché le condizioni
operative sono ideali. E su questa
premessa hanno chiuso l'accordo
il presidente Fabio Chiosi e i responsabili della Linea 6. La stessa
premessa ovviamente esclude dalla riqualificazione una buona metà della via: il tratto fortunato invece è quello tra piazza Santa Maria degli Angeli e via Santa Teresella degli Spagnoli. Nessuna incertezza, quindi, sul se e nemmeno sul quando: a via Nicotera si dovrebbe iniziare e finire tra la fine
del 2009 e l'inizio del 2010. L'intesa tuttavia non esclude assolutamente che in un secondo momento, con opportuni dispositivi
di traffico, si possa intervenire a
tappe sulla parte restante della
strada. E nel frattempo è assodato
anche il dettaglio tecnico: è previsto il rifacimento della carreggiata, dei marciapiedi e dei sottoservizi, notoriamente malmessi.
Uno scenario consolante nel quale fa capolino un'unica incognita:
serve infatti il nulla osta del Servizio Linea 6 del Comune di Napoli
e la richiesta ufficiale è già sul tavolo dei responsabili di Palazzo
San Giacomo. «Se il sì ufficiale ad
un'operazione che per il Comune
è a costo zero, arriva in tempi stretti - chiarisce Chiosi - il restyling potrebbe concludersi addirittura entro l'anno». Ma non basta. La stessa dinamica è prevista anche per
piazzetta Eritrea, investita anch'essa dal ciclone Metrò: i residenti saranno ricompensati con
una riqualificazione progettata
dalla Commissione Urbanistica
della Mun. 1, presieduta da Alessandra Lancellotti.
diritto e riconoscimento del lavoro svolto in
casa, non solo per sbrigare le faccende più
propriamente domestiche ma anche per
provvedere al «buon governo» della vita
familiare. Di recente si è creato un piccolo
varco nella giurisprudenza che ha finalmente riconosciuto loro qualche diritto, anche
se si è trattato sempre di pronunce isolate.
Da ultimo la Corte di Cassazione, allineandosi ad un principio delle Sezioni Unite, ha
emesso una sentenza che, seppur relativa ad
una causa di risarcimento per danni conseguente ad un incidente automobilistico in
cui una donna aveva subito postumi permanenti (la 6658/2009), ha comunque fissato
un principio che potrà poi essere utilizzato
anche in questioni diverse che abbiano in
ogni caso ad oggetto la valutazione economica del lavoro casalingo. E dunque. è' stato
testualmente stabilito che «la casalinga, pur
non percependo un reddito monetizzato,
svolge un'attività suscettibile di valutazione
economica che non si esaurisce nello svolgimento delle faccende domestiche, ma si
estende anche al coordinamento della vita
familiare. Per cui costituisce un danno patrimoniale quello che la donna che lavora in
casa subisce in conseguenza della riduzione
della propria capacità lavorativa». Il principio è decisamente innovativo ed allo stesso
tempo apre le porte alla valutazione economico-patromoniale del lavoro casalingo che,
pur non configurandosi come reddito monetizzato, è risarcibile come voce autonoma di
danno.
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
9
Il Chiaia Calcio debutta in Terza Categoria
LA NOVITÀ. L’imprenditore Pasquale Insigne lancia la prima squadra di calcio
del quartiere. L’obiettivo? Vincere il campionato. Team affidato al mister Napoletano
Rita Giuseppone
hiaia ha finalmente la sua
squadra di calcio. Si tratta del Chiaia Calcio, società fondata lo scorso giugno
ad opera dell’imprenditore Pasquale Insigne, presidente-calciatore del club. La squadra debutterà in Terza Categoria ma
già dalle primissime battute
sembra destinata a vetrine molto più importanti. «Il progetto
Chiaia Calcio - ha spiegato Insigne - è ambizioso ma concreto
e preciso: scalare le categorie,
anno dopo anno, cercando di
creare un gruppo capace di vincere non solo in campo ma anche fuori attraverso il coinvolgimento dell’intero quartiere
che - ha auspicato il presidente
- potrà appassionarsi e stringersi intorno alla squadra». Se
sul campo il Chiaia Calcio scalpita per dimostrare il proprio
valore, in rete la società è già
lanciatissima grazie al proprio
sito www.chiaiacalcio.it che registra quotidianamente un fol-
C
Da sinistra: Stefano Napoletano, Pasquale Insigne e Lorenzo Botta
tissimo numero di contatti, segno che nel quartiere l’eccitazione intorno al club è sempre
più alta. Già da luglio i primi
colpi di mercato messi a segno
dal presidente Insigne, coadiuvato dal dirigente sportivo, il
dottor Lorenzo Botta, hanno
infiammato l’ambiente: presi il
portiere Sopito e i centrocampisti Nazzaro e Bacioterracino
che si sono messi in luce du-
rante gli stage organizzati dallo staff tecnico guidato dal mister Stefano Napoletano. Per
lui la dirigenza del club gialloblù, ancora attivissima sul mercato,potrebbe avere in serbo gli
ultimi colpi che completerebbero una rosa già competitiva al
massimo: un difensore centrale
con caratteristiche di rapidità e
tecnica, un centrocampista e un
finalizzatore potrebbero essere
i rinforzi ideali per la squadra
che intanto ha già cominciato
la preparazione al centro sportivo Kennedy in vista delle prime amichevoli stagionali. Ma il
coinvolgimento del pubblico
chiaiese sarà il vero uomo in
più del team perché, come ha
sottolineato il ct Napoletano,
«il nostro è un gruppo molto
unito ma la Terza Categoria è diventata sempre più competiti-
va. Ci serve lo spirito giusto per
affrontare la stagione ad alti livelli, abbiamo le carte in regola per disputare un campionato di vertice, stando attenti a
non sottovalutare nessun impegno». Insigne ha fatto tutto il
possibile per esaudire le richieste del tecnico ed il risultato è
una rosa di grande qualità, un
gruppo solido che avrà la possibilità di mettersi in luce già a
partire dalle prime amichevoli, grazie anche all’entusiasmo
e al sostegno dei suoi tifosi. «Il
nostro progetto va avanti a gonfie vele - ha dichiarato il presidente a ridosso dell’inizio della
preparazione - grazie agli sponsor e al crescente interesse del
pubblico. Siamo pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Ripongo massima fiducia sia nel
tecnico Napoletano che nel dirigente Botta che sonda costantemente il mercato. Ci stiamo
rimboccando le maniche per regalare ai tifosi qualcosa di importante già a partire da questa stagione».
Siani, il film «E io ti seguo» sbanca su Current Tv
IL CASO. Successo della pellicola prodotta e diretta da Maurizio Fiume. Ecco come acquistare il dvd
Il 19 settembre scorso Giancarlo Siani
avrebbe compiuto 50 anni. Inutile
domandarsi che tipo di giornalista
sarebbe stato: assunto in pianta stabile a
Il Mattino, avrebbe contnuato a firmare,
con la sua macchina da scrivere prima e
con la tastiera del pc poi, articoli su
articoli, frecce infuocate contro la
collusione tra potere criminale e corruzione politica che attanagliano questa
città. La commistione tra camorra e
istituzioni, i meccanismi occulti all’interno dei clan erano il fulcro di quegli
articoli che leggeva solo sua madre,
ironizzava Siani, e che invece sono
costati la morte al cronista appena
26enne. Quasi un quarto di secolo dopo
il suo scioccante omicidio, il cinema
italiano gli ha reso omaggio con «Fortapàsc», l’opera del regista Marco Risi,
uscita nelle sale a ridosso della giornata
dedicata alla legalità e alle vittime di
tutte le mafie, celebrata con la grande
manifestazione del 21 marzo. In quella
stessa occasione anche Chiaia Magazine è
uscito nelle edicole con un film su
Siani, «E io ti seguo» realizzato nel 2003
ad opera del regista Maurizio Fiume
ma mai distribuito nelle sale. «Un film
prezioso» lo definì Roberto Saviano
sulle pagine de Il Manifesto «con il merito di ricostruire in modo significativo la
vicenda di Giancarlo Siani, il suo percorso umano e la sua professione innescata
dalla passione del vero». Non avrà sbancato il botteghino ma «E io ti seguo»,
scritto e diretto dallo stesso Fiume con
soli 350mila euro di budget e interpretato da Yari Gugliucci (nella foto), ha destato l’interesse dell’opinione pubblica,
tanto che da allora continuano a pervenire richieste per il dvd del film, acquistabile sul sito www.chiaiamagazine.it e
da qualche giorno anche su eBay, al
prezzo di 3,90 euro più spese di spedizione. Grande successo hanno ottenuto
le proiezioni pubbliche della pellicola
come a Giffoni, dove quasi 700 ragazzi
delle scuole hanno potuto rivolgere le
loro domande al regista, e a San Potito
Sannitico, dove «E io ti seguo» è stato
proiettato in occasione della rassegna
cinematografica itinerante Cinemadamare, lo scorso luglio, alla presenza di film
makers di tutta Europa. In occasione del
ventiquattresimo anniversario della
morte dell’unico giornalista ucciso
dalla camorra, il network interattivo di
informazione indipendente Current Tv
(Sky Canale 130) ha trasmesso «E io ti
seguo» in prima serata, anticipato
dall’inchiesta «Per amore del mio popolo», tributo a Don Peppino Diana, religioso anti camorra assassinato a Casal
di Principe nel 1994, e seguito da un’intervista a Roberto Saviano. (r.g.)
Il giornale è online su
www.chiaiamagazine.it
archivio storico
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prossimamente la web tv di chiaia magazine
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
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Napoletani a teatro, vince la tradizione
CULTURA. Autoreferenziale ma non banale, il pubblico vuole i grandi nomi
Café chantant e commedia degli equivoci restano gli spettacoli teatrali più amati
PREMIO MASANIELLO
Personaggi eccellenti
Antonella Carlo
estiti scuri e scarpe
griffate. Maglioni a
collo alto e sciarpe
rosse. Occhiali all'ultima
moda e capelli appena
modellati dal parrucchiere. Si muovono per le
strade cittadine, sfidano
la pioggia e la solitudine
oscura delle serate dei
giorni feriali: non sono i
personaggi misteriosi dei
romanzi, ma i napoletani
che si preparano a tornare a teatro. In una sorta di
febbre collettiva, che scatta al ritorno dalle vacanze per riempire gli imminenti mesi invernali, i
partenopei, noti per preferire i programmi che li
rispecchiano (drammaturgia e vita, si sa, vanno
sempre a braccetto), si accingono a scegliere tra i
cartelloni della prossima
stagione 2009/2010. D'altro canto, le sale storiche
nel cuore di Chiaia riaprono i battenti con intenti combattivi e si lanciano perciò nella tradizionale battaglia promozionale: al pubblico l'occasione unica di privilegiare, in base alle proprie
aspirazioni emotive e
sentimentali, un luogo
ed un'offerta culturale.
Divertimento, tradizione,
innovazione: i partenopei, ed in particolare i
«chiaiesi», cosa desiderano scorgere nel buio della sala, nella zona magica
svelata dal velluto rosso
del sipario? Ne parliamo
con i direttori artistici dei
teatri più importanti del
quartiere chic della città:
a loro la parola, per «psicoanalizzare» un pubblico eterogeneo, che non riesce ad essere incasellato
sotto un'etichetta omogenea. Eppure, a prima
vista, i vizi e le virtù dei
partenopei emergono subito: innamorati dei marchi made in Naples, della
comicità scarpettiana tradotta nelle più moderne
V
istanze del cabaret giovane f irmato da Siani o
Caiazzo, i napoletani rischiano di apparire, forse, un po' autoreferenziali. Vogliono ascoltare le
voci delle loro radici, riposandosi cullati al suono del dialetto e delle
canzoni di un tempo mai
dimenticato: per questo,
protagonisti della scena
come Luigi de Filippo,
Biagio Izzo, Gino Rivieccio e Leopoldo Mastelloni fanno spesso e volentieri sold-out, affascinando non soltanto adulti e
nonnini nostalgici, ma
anche giovanotti alla ricerca di evasione effervescente e colore locale. Eppure, per quanto romantici e campanilisti, i napoletani preferiscono
sempre riferirsi ai grandi
nomi: lo sa bene questo
Francesco Caccavale, direttore artistico dell’Augusteo, teatro che, ogni
anno, sfida le tempeste di
crisi vantando numeri e
bilanci sempre positivi.
Qui, in una politica dalle
linee ormai chiarissime,
Napoli significa anche
Italia: la commedia del
bel paese ritrova volti del
grande e del piccolo
schermo, regalando divertimento nel solco della tradizione nostrana.
Difende la produzione
napoletana, ma invoca
uno sguardo a trecentosessanta gradi sul panorama nazionale, Claudia
Mirra, che dirige il Teatro Delle Palme insieme
ai fratelli Gianpiero e Guglielmo: «Il nostro pubblico vuole dinamismo e
creatività: per questa ragione, ci piace privilegiare una vena creativa partenopea ed italiana al
tempo stesso. Chi non conosce, anche a Milano,
Peppe Barra, Biagio Izzo
o Carlo Buccirosso? Seguire le radici non comporta di certo la chiusura
in una dimensione settaria». Con la «Delle Palme
card», che realizza la fusione di cinema e teatro
in un unico coupon di ingressi, Claudia Mirra
esemplifica un atteggiamento più quotidiano e
concreto rispetto al mondo dello spettacolo: «Nella nostra sala vengono ragazzi, appassionati del
musical e della prosa
d'autore, così come anziani abitanti di Chiaia.
A loro offriamo un teatro
che sappia parlare del
presente, senza tradire la
storia culturale di cui siamo figli». I dettami della
tradizione, modernizzata, attualizzata, ma pur
sempre sostrato di riferimento, rassicurano l'audience di Napoli: ne è
convinta anche Lara Sansone, anima verace del
Teatro Sannazaro. Qui café chantant e commedia
degli equivoci sono il pane quotidiano: e la sala
piena dà le sperate soddisfazioni. «Forse il pubblico coglie nel nostro lavoro l'espressione di sentimenti veri, di emozioni
sanguigne che connotano l'anima stessa del teatro: a questa Napoli autentica ci rivolgiamo, con
la voce di ieri e di oggi»,
dice la Sansone. Più difficile è il percorso di chi
vuole fare i conti con la
tradizione, ma segue anche i sentieri ardui del
teatro di ricerca: Egidio
Mastrominico, direttore
artistico del Sancarluccio, si prepara grintoso
ad una nuova stagione di
coraggio e lotte. Dopo la
tragica ed improvvisa
scomparsa del padre
Franco Nico, anima storica della suggestiva sala di
via San Pasquale, i conti
con Napoli e con i napoletani sono sempre più
ingarbugliati. «Questa città ci ha dato forza negli
anni Settanta, perché aveva bisogno di fermenti ed
energie giovani; oggi il
dibattito culturale langue, gli ostacoli sono all'ordine del giorno, le innovazioni sono viste con
diffidenza. Il nostro pubblico è elitario per natura, ma vorremmo che gli
sforzi di ricerca venissero premiati», afferma Mastrominico. A Napoli, insomma, riescono a vivere, come in un'isola felice, soltanto i famosi?
«Senza avere nessuna vis
polemica», conclude Egidio, «vorrei che anche i
teatri d'avanguardia avessero i loro sistemi di tutela e protezione. A ciascuno, poi, la libertà di
scegliere la propria ispirazione drammaturgica:
evasione, relax, impegno,
sogno, contaminazione.
O tutti questi elementi
messi insieme».
Nelle foto da sinistra i fratelli Giampiero, Claudia e Guglielmo Mirra che dirigono il
teatro Delle Palme; Egidio
Mastronimico, direttore artistico del Sancarluccio e Lara
Sansone, anima del teatro
Sannazaro.
Si è svolta sabato 26 settembre, nella scenografica
cornice di piazza del Carmine a Napoli, la quarta
edizione del Premio Masaniello. La manifestazione,
ideata da Umberto Franzese e dall’attuale presidente
del consiglio provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, è
nota come un’occasione prestigiosa per presentare i
migliori esempi di protagonisti napoletani. Nell’arco
della serata, condotta da Lorenza Licenziati, sono
stati premiati con la caratteristica statuetta del Masaniello, 14
personaggi che si sono distinti
nelle rispettive sezioni: Poesia
Napoletana, Imprenditoria, Belle
Arti, Artigianato, Parlata Napoletana, Teatro, Canzone Napoletana, Impresa e progettualità,
Scienze dell'Educazione, La
Storia proibita, Giornalismo,
Cultura Napoletana e Neurochirurgia, quest’ultimo assegnato
insieme alla medaglia d’argento
del Presidente della Repubblica a
Claudio Vitale (nella foto), il
medico del Cardarelli che ha
portato a termine un intervento
chirurgico sotto attacco cardiaco. Tra gli altri premiati Antonio
Sasso per il Giornalismo, Giovanni Lettieri per l’Imprenditoria, Mirna Doris per la
Canzone Napoletana e Sal Da Vinci, che si è anche
esibito in concerto, come Artista Napoletano. Un
contributo speciale è andato al Maggiore Generale
Mario Morelli del Comando Logistico del Sud per il
supporto fornito durante l’emergenza rifiuti.
L’ASSOCIAZIONE
Caracas tra scuola e arte
Lavorare con le scolaresche creando il binomio
«insegnamento-divertimento» è stata per l’Associazione Caracas sin dal 1999, anno della fondazione,
una scommessa che dieci anni dopo si può affermare sia stata vinta brillantemente. Lo sostiene
Armando Chartier, presidente dell’Associazione,
che ha come obiettivo la divulgazione della cultura artistica, letteraria e sportiva
fuori e dentro le scuole con
laboratori storico-teatrali,
musicali e socio-pedagogici
svolti parallelamente alle
attività didattiche. Tra le originali iniziative dell’Associazione
spiccano le drammatizzazioni
storiche all’interno dei più
importanti siti archeologici
della Campania come l’Acropoli di Cuma, il Castello Aragonese di Baia, l’Anfiteatro Flavio di
Pozzuoli e gli scavi di Ercolano.
Ma non finisce qui. Per le
festività Natalizie, infatti,
l’Associazione Caracas ha
ideato un vero e proprio carnet
di spettacoli a tema, recitati in
dialetto napoletano. Una suggestiva rivistitazione della celebre
«Cantata dei pastori», lo spettacolo musicale con
spunti pacifisti «Pulcinella e i doni di Natale» e
l’itinerario canoro tra sacro e profano «Incanti di
Natale» figurano tra le coinvolgenti rappresentazioni che l’Associazione propone alle scuole. Per
saperne di più www.teatrocaracas.it
SOCIETÀ&COSTUME
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
Party d’autunno nel segno di Hapimag
Umberto Zacca
abato 17 ottobre, ore 21: data
e ora da cerchiare in rosso per
gli appassionati del glamour,
dei party e delle vacanze di alto
profilo. Tutto in una notte, infatti,
nella strepitosa cornice del Green
Park Tennis al parco Virgiliano,
grazie all'organizzazione delle
Nuove Botteghe dei Mille e di
Chiaia Magazine. Festa grande e
per una buona ragione: Hapimag,
infatti, la nota azienda svizzera,
leader nel settore del turismo
d'eccellenza, decide di incontrare
i napoletani e, per farlo, sceglie
l'opzione dell'intrattenimento e
dell'allegria. Al centro
dell'attenzione, dunque, il brand,
il progetto e l'offerta di una
società specializzata nel settore
delle vacanze di qualità grazie ad
un prestigioso curriculum
consolidatosi in quasi mezzo
secolo di attività al servizio dei
soci. E a far gli onori di casa, in
una serata che si preannuncia
scintillante e piacevole, ci saranno
proprio i responsabili locali e
nazionali dell'azienda elvetica: a
loro il compito di inserire
discretamente nella liturgia del
divertimento piacevoli intervalli,
dedicati ad illustrare agli invitati,
con proiezioni di filmati e di
S
immagini, il fantastico universo
di Hapimag. L'evento si propone,
sulla scia dei precedenti targati
Chiaia Magazine e Nuove
Botteghe dei Mille, come un
calibrato cocktail di musica,
affidata ad Alfonso Russo, decano
dei Dj partenopei, di gastronomia
con un ricco e opulento buffet, di
danze e di incontri, favoriti dalla
prevedibile, numerosa
partecipazione. Il resto lo farà,
come puntualmente è accaduto in
passato, la magia di una location,
quella del Green Park, che sfodera
in queste occasioni le sue
credenziali vincenti, garantendo
un servizio impeccabile e un
panorama mozzafiato sui Campi
Flegrei. Complice il party con le
sue attrazioni, Hapimag offrirà
dunque i suoi stimoli cosmopoliti,
raccontando agli ospiti una
galassia di viaggi, di luoghi, di
suggestioni, e fornendo ad essi le
coordinate necessarie per entrare
a far parte della grande famiglia
Hapimag. Quella esibita
dall'azienda, infatti, è una
formidabile rete di opportunità
logistiche, articolata in
destinazioni prestigiose: l'offertavacanze, unica per tipologia e
versatilità, si basa su circa 57
resort e residence con più di 5.400
appartamenti distribuiti in 18
paesi d'Europa, Nord-Africa e Stati
Uniti. Non a caso Hapimag conta
nel mondo ben 140mila associati
(8mila nella sola Italia): a loro il
sistema Hapimag offre appunto
l'occasione di utilizzare gli
appartamenti delle «residenze di
vacanza» che preferiscono. Con i
resort di città, ad esempio, situati
nei quartieri più chic, i soci
possono andare alla conquista
delle più belle città europee
(Amsterdam, Atene, Berlino,
Monaco, Budapest, Londra, Parigi,
Praga o Vienna). I villaggi turistici
nelle più rinomate località di
mare attendono invece il socio e
la sua famiglia. E non mancano
opzioni intriganti e insolite come
la sistemazione in una delle 32
case-battello che percorrono i
canali francesi o i laghi tedeschi,
viaggiando dalla Borgogna al Midi
o attraversando i mille laghi del
Meclenburgo. Tra un brindisi e
una golosità, tra un drink e un
giro di pista al ritmo della musica
vintage, ci sarà dunque spazio
anche per tanti sogni con la
valigia da tradurre facilmente in
realtà.
Info: Roberto Luise e Manuela
Marini 335.6779012.
I favolosi 60 anni di Antonio Sasso
Non è stata una festa, ma un superevento. Al Bluestone, il
14 settembre, Antonio Sasso, direttore del quotidiano «Roma», ha festeggiato le sue 60 primavere insieme all suo infinito popolo di amici e ammiratori. Nel locale di via Alabardieri tra luci e baci, direttori affermati e giornalisti sulla rampa di lancio, la più grande redazione di sempre, si è
data appuntamento per un party storico. Cena ricchissima,
vino a fiumi e performance a sorpresa di Sal da Vinci. Con
l’aplomb del fuoriclasse e la commozione di chi al giornalismo ha dato e darà ancora molto, Sasso ha spento le candeline con un soffio vincente, da prima pagina.
GRAZIELLA A QUOTA 30
Il 6 settembre, complice l'atmosfera
minimal-chic del Nabilah, ha
festeggiato i suoi trent'anni Graziella
Foschini (nella foto la prima a sinistra,
insieme a Checca Guarracino, Marianna
Di Fiore, Rossana Iovine e Carmen De
Vivo). Hanno brindato in onore della
neotrentenne, tra gli altri, Dario
Foschini, Barbara Ronca, Enzo Vangone,
Teresa Vangone, Luana Aterrano,
Milena Cerrato, Cinzia Scorza, Pino
Vitale, Roberta Romano, Agata
Bausano, Mauro Tempesta, Max Spena,
Walter Iacomino, Dino Settembre, Nello
Castaldi, Peppe Rossi, Maria Rosaria
D'Orsi, Anna Festa, Raffaele Torino, Luca
Iovine, Alfonso Iovine, Lauro Sorvillo,
Loredana Di Marzo e tanti altri.
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SOCIETÀ&COSTUME
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
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Piazza Napoli, quel teatro sempre aperto
LA NOVITÀ. La storia della città, raccontata nell’ultimo libro di Aldo de Francesco
attraverso una raccolta «allegra e cialtronesca» di curiosità, motti, ritratti e scenette
Rossella Galletti
apoli, si sa, è un
caleidoscopio, ricco
di contrasti immanenti alla terra e al popolo
che ne fanno la città teatrale per antonomasia. Lo sa
bene Aldo de Francesco,
autore di «Piazza Napoli»
(Iuppiter Edizioni, 2009, pag.
159, euro 12,00) antologia
che raccoglie aneddoti,
battute, curiosità e «trovate» dei partenopei illustri e
«plebei». A quattro anni dal
suo ultimo libro («Bagno
Elena in Posillipo dal 1810.
Due secoli di estati napoletane»), il giornalista e
scrittore di origini irpine
appassionato della napoletanità in tutti i suoi aspetti
ha dato luce ad una sorta di
piccola enciclopedia dell'humour napoletano. Avendo
lavorato per le maggiori
testate campane (Roma, in
qualità di redattore, e Il
Mattino, come viceredattorecapo ed oggi come collaboratore) ha avuto occasione
di assistere in prima persona alle sfide intellettuali e
non, puntualmente riportate nel libro, di scrittori del
calibro di Domenico Rea e
N
Il giornalista e scrittore Aldo de Francesco, autore di «Piazza Napoli»
Luigi Compagnone che, tra
gli anni Settanta e Ottanta,
bazzicavano nelle redazioni; intervistando, poi,
uomini e donne di casa
nostra ne ha carpito segreti
e vicende private: il comandante Pasquale Coppola, ad
esempio, gli raccontò
l'incontro ravvicinato avuto
con il re in esilio Umberto I
salito, a dispetto delle
norme vigenti, sulla sua
nave, l'Ausonia. Con l'occhio scrutatore tipico del
giornalista de Francesco ha
sviscerato documenti pubblici e privati, libri, giornali, memorie, ma soprattutto
ha indagato nei suoi ricordi
e tra amici, parenti, conoscenti e colleghi, cosicché
vita e costumi del popolo
più bizzarro del mondo
sono emersi nelle parole e
nei motti dei suoi protagonisti: da Ferdinando II a
Matilde Serao, da Zì Maria a
Massimo Troisi, da Nino
D'Angelo a Nennella l'acquafrescaia a Eduardo De
Filippo.
Napoli è una grande piazza,
è un palcoscenico dove le
storie, i detti, i proverbi, le
«recite» individuali si intrecciano e divengono
appannaggio di tutta la sua
gente. «Non ricordo - scrive
de Francesco nella prefazio-
ne al libro - un solo giorno
senza avervi visto scene di
vivacità discorsiva e gestuale, aver assistito a un teatro
estemporaneo, improvvisato dovunque, in piazze,
cortili, tribunali, “vasci”,
strade e vicoli, da “città
spettacolare”». L’ispirazione
per scrivere questo libro è
stata sentita quasi come un
esigenza dall’autore: «Di
questa ribalta, unica al
mondo - da qualcuno più
correttamente chiamata
“palcoscenico aperto notte
e giorno, con un’infinità di
attori, professionisti, dilettanti e anche guitti” - mi
sono rimasti miriadi di
ricordi, frammenti di vita,
battute, detti, lazzi, gag,
motti, “trovate”, frasi e
versetti, indimenticabili
echi di parole. Alcuni
direttamente ascoltati dai
protagonisti; altri raccolti
da libri, giornali, opuscoli,
nei vicoli, nei palazzi di
una città vulcanica, magmatica, annotati su foglietti, schegge di carta, poi
lasciati, anzi abbandonati,
come tracce possibilmente
da decifrare e completare
un giorno. Cosa che ho
fatto».
FEDERICO VACALEBRE
Parlare di Napoli con Federico Vacalebre, giornalista e critico musicale de «Il Mattino», significa
viaggiare nei colori di una dimensione originale e
cosmopolita, e provare ad azzardare qualche risposta, decisamente non conformista, sul presente
e il futuro della città.
corso della manifestazione - che ricordiamo creata da
Riccardo Tanturri e portata avanti da Manfredi, figlio del
fondatore - oltre all’assegnazione dei riconoscimenti, sono
stati approfonditi temi di grande rilevanza e attualità
grazie all’intervento di autorevoli relatori. I lavori di questa
edizione sono stati aperti da una tavola rotonda organizzata da Giulio Rolando, direttore della rivista «Il Cerchio».
Tema dell’incontro: «Creatività nella letteratura italiana
nel Novecento da Marinetti ai nostri giorni».
In quest’epoca in cui, dopo il disastro della massificazione
novecentesca, riemergono le tradizioni locali e la cultura si
propone come strumento per il loro riconoscimento, un
territorio come Scanno alimenta grandi suggestioni per
l’influsso che vi è in ogni attività. Di qui l’importanza che
l’artigianato scannese contina a rivestire per l’economia
del territorio abruzzese.
La cultura a Napoli oggi...
Provincialismo e neorazzismo sono i volti
estremi di una realtà viziata da una borghesia apatica. Il dibattito sulla condizione della città non si può fare attraverso vuoti slogan: il vero confronto esige libertà dal teatrino della politica. Eppure, su questo sfondo così complesso, si muovono energie alternative.
Quali?
Nel mondo musicale, se non si individua ancora the next wave, la prossima onda, c'è fermento: penso al ritorno dei 99 Posse o al film
di Turturro sulla canzone napoletana, operazione glocal a cui pure sto collaborando come sceneggiatore. E poi, nel cinema, «Gomorra» ed «Il Divo» rappresentano una temperie artistica innovativa e dinamica...
Quali le strategie per il rilancio della città?
Rendere più dinamica la classe imprenditoriale, forse prima ancora che quella politica:
scommettere sul marketing culturale, sulle
prerogative che hanno reso unica la nostra
musica nel mondo. Mi sembra paradossale
che i turisti giapponesi a Napoli non possano acquistare i cd di Enrico Caruso: dietro
queste mancanze c'è, forse, un riconoscimento superficiale dell'identità partenopea.
Un consiglio letterario per l’ inverno
«Sweet soul music» di Peter Guralnick: leggendo questo libro sul soul e il r'n'b possiamo capire quanto non facciamo per difendere la nostra identità.
Aurora Cacopardo
Antonella Carlo
LA MANIFESTAZIONE
Premio Scanno, «Il Cerchio» nel nome di Marinetti
A settembre si è tenuta la trentasettesima edizione del
Premio Scanno. L’edizione di quest’anno si è distinta per la
particolare attenzione riservata al sisma che ha sconvolto
l’Abruzzo nello scorso aprile. Nella cerimonia di premiazione nella piazza della Codacchiola, si sono voluti ricordare gli studenti morti all’Aquila, ai quali è stato conferito,
insieme a Lorenzo Cinì e all’Unversità dell’Aquila, il Premio Scanno per la medicina. Inoltre, un premio speciale è
stato assegnato agli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili
del Fuoco per essersi prodigati al limite del sacrificio
personale per salvare tante vite umane. Ad essere premiata
per la letteratura è stata Melania Mazzucco per il libro «La
lunga attesa dell’angelo» (Rizzoli), biografia romanzata del
pittore veneziano del ‘500 Iacopo Robusti, detto il Tintoretto. Nelle oltre 400 pagine, hanno spiegato i giurati, la
Mazzucco riesce «quasi piegando la scrittura alla pittura,
ad interpretare la personalità dell’artista veneziano». Nel
IN REDAZIONE CON...
SOCIETÀ&COSTUME
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
SOGNI AUTUNNALI. Alla Tabaccheria Postiglione di Largo
Ferrandina a Chiaia c’è un grande fermento: inarrestabile è
diventata la corsa all’ultimo «tipo» di gratta e vinci. Per non
parlare poi della rincorsa all’ambo dell’autunno - 21 e 10 - e
del terno di San Gennaro che fa 5 - 18 - 19. Insomma Alberto
Postiglione, dalla sua cabina di regia, assediato da sogni e
bisogni, sforna combinazioni, snocciola consigli al popolo
&
terni favole
del lotto: «Nelle prossime settimane puntate sulle ruote di
Napoli e Roma su terni che siano formati almento da due
numeri della cinquantina. Consiglio, poi di abbinare il numero 22. Per chi, invece, ama divertirsi con le quaterne ecco
quella che più mi piace: 22 - 24 - 59 - 69. Combinazione da
giocare su Bari, Milano e Napoli almeno per 9 estrazioni».
Mentre una signora distrae il nostro Albertone segnaliamo
gli ambi, ben in vista nella vetrina dei sogni: 25 - 28; 45 - 48;
6 - 66; 1 - 18. Ambi da giocare su Napoli e tutte per tutto
ottobre. Non resta che tentare la fortuna, sperando che gli
angeli dell’estrazione vincente siano tanto, ma tanto buoni.
13
L’ottimista
accende una speranza
per spegnere la paura.
Il pessimista
cerca sempre
il meglio del peggio.
Renato Rocco
L’ATELIER
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
Luisa Chirico, la casa della sposa moderna
LA VILLA DELLA MUSICA
all’inizio degli anni Settanta, dall'autunno del ‘73
D
con l'arrivo della terza edizione di «Musica d’Insieme» e della «Scarlatti», nata dall'estro di Accardo, Eminente e compagni, ospitata per emergenza prima e per
tradizione poi, Villa Pignatelli ha cominciato a diventare
la casa della musica a Chiaia: prima solo qualche prezioso e raro concerto del «Goethe-Institut», poi ci hanno
suonato in tanti, dalla «Scarlatti» all'«Armonia ed Invenzione», a «Mozart-Italia», alla «Chopin», a «Napolinova» al
«Maggio della musica», autorevolissima ex-new entry
ormai da un decennio, come tante altre stimate etichette. A tutt'oggi sembra compiersi, pure se con misura, il
desiderio dell'allora Soprintendente, Raffaello Causa, che
auspicava che la villa diventasse appunto una «casa della
musica», come si può leggere negli articoli dell'epoca. Le
leggi sono cambiate, come pure gli accordi tra organizzatori e Soprintendenza (cambiata radicalmente anche
quella, oltre Soprintendenti stessi) ma i concerti si fanno
ancora, e tanti.
A fine settembre e ai primi di ottobre c'è un triduo della
«Scarlatti», un indispensabile omaggio a Mendelsshon
per i duecento anni della nascita, con Giampaolo Nigro,
Stefano Innamorati, Daniela del Monaco e Marco
Rapetti, Francesco Caramello ed Antonello Cannavale.
A seguire tocca al «Maggio della musica» che dal 13
ottobre al 7 novembre completerà la sua fortunata stagione ispirata da Proust e dal libro di Mario Bortolotto sulla
musica francese, divagante con arguzia e dottrina intorno al prima ed al dopo Proust, ed oltre. Suoneranno, tra
gli altri, i pianisti Ilia Kim, Monica Leone ed il direttore
artistico de Palma. L'unica cosa che manca, già dai primi
anni Ottanta, è la gioventù tra il pubblico, una gioventù
curiosa come quella di allora: come mai i loro figli e
nipoti vengono così di rado ad ascoltare e i concerti più
gustosi e centrali del quartiere? (Viva la parola desueta!)
Classica o glamour, romantica o
sofisticata, nessuna sposa vuole rinunciare a mettere in luce la propria personalità il giorno del matrimonio. Per farlo, occorre innanzitutto che si senta a proprio
agio nell'abito che indossa. Ma, nella miriade di proposte presenti sul
mercato, una sola è quella che può
dare la certezza del risultato: rivolgersi ad una sartoria specializzata. Da tempo le donne, assoggettate alle passerelle, hanno rinunciato al piacere di lasciarsi cucire l'abito addosso. Il matrimonio
diventa allora l'occasione, speciale,
per fare una scelta di stile e per riscoprire i tanti vantaggi del «su misura». Un’arte di cui è illustre rappresentante, da 40 anni a Napoli,
l'atelier Luisa Chirico. Negli anni
il testimone è passato da madre in
figlio ed oggi Daniele Esposito, affiancato dalla moglie, continua a
portare avanti la tradizione sartoriale d'impronta materna. Nel sobrio e raffinato atelier di via Mariano D'Ayala, le future spose indossano i capi «campione» che serviranno da base per ordinare il proprio capo su misura. Ogni abito sarà poi personalizzato nello stile,
nei tessuti e nel colore, seguendo
le esigenze di ciascuna, durante le
tre prove che seguiranno. Nulla è
definito ma tutto può essere studiato. Sempre nel rispetto di quello che è lo stile della maison, elegantemente raffinato, sarà possibile scegliere tra le tante, deliziose
alternative che la creatività del mago del taglio, Daniele, mette a disposizione delle clienti: dai ricercati effetti plissé ai morbidi volumi
creati «a strati», passando per i maliziosi décolleté sulla schiena. Ogni
anno, su una collezione base di circa 50 abiti diversi, ci sono sempre
10/15 modelli nuovi, che seguono
un po’ la tendenza, in modo da
non scontentare neppure le fashion
victims. Quest’anno ad esempio propone il classico «pois» ton sur ton in
versione plumatisse, ovvero in rilievo. Ma anche i dettagli contano
moltissimo: le scollature asimmetriche, i fiocchi couture, gli intramontabili decori di fiori o cristalli creati da un abilissimo artigiano
napoletano. Lieve, prezioso e assolutamente decorativo, il pizzo è un
materiale molto apprezzato per gli
abiti da sposa più sfarzosi. Ma la
particolarità proposta da Luisa
Chirico è che i ricami sul pizzo sono fatti a mano e dunque unici.
LIBRIDINE
Prampolini, i bozzetti per il San Carlo e la «folle tensione» del nuovo
Aurora Cacopardo
Mentre tutto il mondo sta cambiando con velocità inaudita, a Napoli, invece, sembra che
nulla possa cambiare e che la città affondi nelle acque stagnanti di una perversa conservazione: la conservazione del peggio. Ben venga dunque un modello su cui ragionare: quello dell'innovazione futurista. È fuori dubbio
che proprio i futuristi napoletani - che avevano vissuto con Depero e Enrico Prampolini (in una foto del 1919) la «folle tensione» del
nuovo- non potevano considerare il sentimento di Napoli solo nella sua dimensione intima e localistica. Infatti era chiaro che la folle tensione che animava gli artisti napoleta-
ni, non poteva essere scambiata con le formule ideologiche di un partito politico. Il Futurismo napoletano fu una vicenda affascinante che non appartiene all'archeologia della cultura locale, ma è traccia indispensabile
per comprendere il senso di molte sperimentazioni del secondo dopoguerra. L'ingegnere Enrico Tellini ha come merito, oltre ad
aver fondato l'Associazione degli Amici del
San Carlo, quello di aver fatto conoscere Prampolini, noto artista del Futurismo, anche come creatore di bozzetti per il San Carlo. Prampolini fin dal lontano 1912 contribuì al Futurismo con manifesti e scritti polemici, prediligendo il Collage come mezzo espressivo.
Nel 1917 fondò la rivista «NOI» che pubblicò,
fra l'altro, scritti di E. Mejerchol'd e I. Stravinskij. Costantemente in contatto con gli
ambienti delle avanguardie europee, a Parigi conobbe Mondrian; nel 1925 all'Exposition
International vinse il Gran Prix des Arts presentando i modelli del suo «Teatro Magnetico». Negli anni '50 produsse bozzetti per scenografie d'opera nei principali teatri quali la
Scala di Milano, il Comunale di Firenze e il
San Carlo di Napoli. I bozzetti per il San Carlo sono tutti interessanti sia per l'impegno
profuso, sia per il contributo teorico nel campo scenografico. Particolarmente belli i bozzetti per Norma e Aida, dove appare chiara la
poetica del movimento e la compenetrazione
e simultaneità di tempo e spazio.
SOCIETÀ&COSTUME
AMARCORD
MARECHIARO
di ROSARIO SCAVETTA
TOTÒ DA «ROSIELLO»
Gli anni ‘60 rappresentarono per Marechiaro
un periodo di particolare splendore. Il piccolo
borgo di pescatori, situato nel quartiere
Posillipo, diventò in breve tempo il simbolo
della «dolce vita» in Italia. I ristoranti tipici
affacciati sul porticciolo cominciarono ad
essere frequentati da attori, cantanti e noti
personaggi della televisione mentre le caratteristiche case dei pescatori divennero dei veri e
propri set cinematografici. Fu proprio in
occasione delle riprese del suo film «Totò a
Napoli» che il noto attore napoletano, attirato
dalle ampie vetrate sul mare e dalla galante
ospitalità di don
Mimì, decano dei
ristoratori di
Marechiaro (oggi
la tradizione
continuata dal
figlio Patrizio «Al
Faretto»), pranzò
al ristorante
«Rosiello», regalando ai presenti
un simpatico e
malinconico
siparietto.
Era il 25 giugno
del 1966, Totò, segnato dai diversi acciacchi
fisici, era accompagnato dalla splendida
compagna Franca Faldini. Don Mimì Rosiello
alla vista del Principe De Curtis, si avvicinò
ossequioso per farlo accomodare. Ma l'occhio
dell'attore cadde immediatamente sul tavolo
dove erano in bella mostra antipasti e contorni. Senza pensarci due volte l'artista ordinò:
«Purtateme nu' piattill e puparuòle verdi». Ma
la Faldini lo richiamò dicendo: «Totò, te fanne
male!» «Statte zitte, stò c’ ‘o culo ‘a fossa»
replicò il Principe della risata, consapevole
del destino che l'aspettava. E purtroppo, quasi
un anno dopo, il 15 aprile 1967, Antonio De
Curtis, in arte Totò, ci lasciò, portandosi via la
sua coinvolgente genialità comica.
SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE
DA NON PERDERE
Concerti luterani. Ecco il ciclo dei Concerti d'Autunno
(XIV edizione), organizzati dalla Comunità Evangelica
Luterana di Napoli, nella tradizionale sede di via Carlo
Poerio n.5
7 ottobre: il «Quartetto Felix» in un Omaggio a Felix
Mendelssohn.
14 ottobre: il «Wharol Quartet» esegue musiche di Schumann e Faurè.
21 ottobre: il pianista Giuliano Guidone in brani di
Haydn, Enescu, Schumann.
28 ottobre: il «Trio Risonanze» esegue brani di Dring,
Addison, Demersseman.
4 novembre: il chitarrista Sergio Cantella in musiche di
Tarrega e Albeniz.
11 novembre: conferenza-concerto intitolata «Suoni
futuri», dedicata al futurismo; in scaletta musiche di
Casella, Antheil e Malipiero.
18 novembre: serata letteraria dedicata alla 9° edizione
del concorso «Una piazza, un racconto» con intermezzi
musicali e recitati.
25 novembre: G. Giglio (chitarra) e I. Ionescu (violoncello)
ovvero «Due strumenti a confronto in una suite di Bach».
9 dicembre: «In dulci jubilo», musica corale natalizia
eseguita dal Vocal Concert Dresden, diretto da Peter Kopp.
Tutti concerti avranno inizio alle ore 20.30
PALAZZO REALE
IL RICORDO
100 manifesti futuristi in mostra C’era una volta Thor
Futurismo: sulla scena culturale
partenopea, all'alba del '900, il movimento fondato da Marinetti acquistò un ruolo centrale ed epigoni degni del maestro. La squillante, eruttiva eresia del verbo ipermodernista trovò una sponda naturale nel tripudio pagano della
festa di Piedigrotta. Un matrimonio felice cui, in occasione del Centenario del primo Manifesto di Fondazione del Futurismo, si riallaccia
idealmente la mostra «Futurismo
Manifesto 100x100» che è ospitata, fino al 3 novembre, nella sala
Dorica di Palazzo Reale. In esposi-
zione circa 100 manifesti, tratti da
pubblicazioni e riviste che ricostruiscono con scrupolo filologico
il telaio teorico che ispirò la produzione artistica futurista nei primi decenni del 20° secolo: ed ecco
i manifesti dello stesso Marinetti e
quelli, nati dalla spinta del maestro, fioriti intorno alle varie discipline creative, come il Manifesto
dei Pittori Futuristi, il Manifesto
del Musicisti Futuristi, il Manifesto
della Scultura Futurista e il Manifesto dell'Architettura Futurista. La
sezione napoletana, inevitabilmente agganciata alla «Piedigrotta
futurista», offre i contributi originali prestati dalla Fondazione Bideri: scelta che ribadisce lo storico
legame tra Movimento e capitale
del Sud, rilanciando precedenti illustri come quello del 14 febbraio
1909 quando la rivista piedigrottesca «La tavola Rotonda», pubblicò in anteprima mondiale il Manifesto di Marinetti, o come quando lo stesso Marinetti nel 1914 organizzò, con il discepolo Ferdinando Cangiullo, un’esplosiva serata futurista al Mercadante.
INAUGURAZIONI
Pipolo festeggia il suo «beauty point»
27 agosto: nastri, lustrini,
brindisi e sorrisi in via
Monte di Dio 1. Il party
inaugurale del nuovo
«beauty point» di Lello
Pipolo (foto in alto: il patron,
in camicia chiara, con i collaboratori) è stato il sigillo festoso in calce all'operazionerinnovamento con cui il
proprietario dell'accorsato
centro di acconciature
femminili ha ridisegnato da
cima a fondo identità e
fisionomia degli ambienti
di lavoro. Una dura estate di
lavoro per Lello, per la
consorte Maria Rosaria
Pezzi, responsabile del
settore estetico, e per il
socio Gianni Viglietti,
impegnati a seguire la
ristrutturazione passo dopo
passo. Adesso, però, il risultato finale ripaga gli sforzi e
l'attesa. Se ne sono accorti i
circa 200 invitati, alternatisi
al vernissage di riapertura
(foto in basso) che, tra un
morso alle delizie del ricco
buffet, un sorso di spumante, tante chiacchiere e un
mare di auguri, hanno
affollato dal pomeriggio a
notte fonda il locale, apprezzando il nuovo look,
inventato dallo stesso Lello
14
Occhi dorati, muso dolce, pelo superbo,
orecchie dritte come antenne che cercavano,
in ogni istante, il cielo e le carezze, indiscutibile imponenza, mai goffa ma con il talento
dell’eleganza: questo era Thor, pastore
tedesco, mattatore di Chiaia, innamorato
pazzo della sua padrona Simona e guardiano attento del cammino di Claudia, Annamaria, Laura, il suo inseparabile «branco».
Un’attenzione e una premura che venivano
d’incanto interrotte non appena Thor adocchiava una palla. Impossibile levargliela da
sotto al muso: era lui che decideva quando
mollarla. Oggi che non c’è più, il vuoto delle
stanze è riempito dal ricordo del suo sguardo umano, parlante, incapace di far guerre.
SGUARDI LONTANI
di FRANCESCO IODICE
EDUARDO SCARPETTA, UN VERO RE
ulla facciata del bel palazzo che si può ammirare al civico 4 di
via Vittoria Colonna una lapide ricorda che «Eduardo Scarpetta,
S
fondatore del teatro napoletano, attor comico eccelso, ispirato dal
Pipolo ed eseguito dalla
ditta Sciarnè, specialista in
ristrutturazione di interni.
L'opera di restyling, infatti,
punta ad un'atmosfera
elegante e discreta, incorniciata da un arredo pratico,
luminoso, minimale, perfettamente rispondente alle
esigenze dell'affezionata
clientela femminile che ha
subito gradito la novità. Un
tocco di glamour, inoltre, lo
conferiscono agli spazi un
intrigante dipinto da cui
ammicca una seducente
diva stile Fifties e una bella
stampa dedicata ad una
fuoriclasse della femminilità come Audrey Hepburn. Il
tutto avvolto in un soffuso
design luminoso. Nessun
effetto speciale, dunque, ma
solo tanto buongusto a
scortare il decollo della
nuova avventura professionale del marchio Pipolo, da
30 anni al servizio del
fascino femminile. Ed una
chicca in più nel circuito
commerciale dell'aristocratica Monte di Dio.
mimo antico, si appartò anzi tempo irridendo al trionfo. Sola compagna d'arte la gloria. 1853-1925. Nel centenario della nascita 1
ottobre 1953». Il mestiere di attore del proprietario dello stabile, che
se lo fece costruire nel 1884, è denotato da una decorazione di
stucco sul portale raffigurante una donna che regge una maschera,
mentre nell'atrio, si trovano due statue raffiguranti i personaggi
delle sue commedie più note. In questo palazzo visse una famiglia
decisamente particolare e che a quell'epoca esulava dai canoni
tradizionali: l'unico figlio della coppia era Vincenzo, mentre Domenico era nato da una relazione della moglie Rosa con il re Vittorio
Emanuele II e Maria, l'unica femmina, era il frutto, diciamo così,
dell'amicizia di Scarpetta con la maestra di musica Francesca Giannetti. Parallelamente a questa, il nostro aveva creato un'altra famiglia con Luisa De Filippo, sua nipote di cui era più grande di 25
anni, che gli aveva dato tre figli - Eduardo, Titina e Peppino - che
vissero in via Bausan, a poca distanza dal palazzo di via Colonna. La
relazione fra zio e nipote era di dominio pubblico e Scarpetta si
recava quotidianamente in casa De Filippo; quando era fuori Napoli
per lavoro portava al suo seguito anche la famiglia secondaria,
tanto che Eduardo scherzando ebbe a dire: «Quando Eduardo Scarpetta viaggiava, si muoveva con donne, cavalli, carrozze, bambini,
suppellettili: un vero re!». A prescindere dalla sua vita privata,
Scarpetta fu uno dei più noti protagonisti del teatro tra ‘800 e ‘900;
a Napoli l'attore e commediografo era una celebrità, le sue opere gli
consentirono di costruire la sua fama ed un cospicuo patrimonio.
Una curiosità sulla lapide. Il testo originario che lo celebrava come
autore «ispirato dal mimo greco», venne bocciato dalla commissione toponomastica presieduta dal conte Riccardo Filangieri e, poco
prima dell'inaugurazione, la lastra di marmo venne rimossa e
nuovamente incisa sul retro, modificando l'epigrafe nella forma
che tuttora vi si legge: «ispirato dal mimo antico». Malgrado tutte
queste vicissitudini, essa ora è attaccata al muro in completo abbandono con i caratteri incisi del tutto illeggibili!
INIZIATIVE
DI
CHIAIA MAGAZINE
LA BACHECA DI
IUPPITER EDIZIONI
Alzheimer, ecco il libro «La bimbamamma»
Novità d’autunno per Iuppiter Edizioni:
dal 15 ottobre è in distribuzione il libro
di Nucci A. Rota dal titolo «La bimbamamma», sottotitolo: «Come convivere
con l’Alzheimer: il diario di una figlia». Il
volume verrà presentato nei prossimi
mesi a Napoli, Roma e Milano e, per la
sua utilità sociale, sarà adottato da alcuni centri di geratria. Nell’ultima parte del
libro, una ricca appendice dà consigli e
suggerimenti a tutti quelli che accudiscono i malati di Alzheimer.
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LE CONVENZIONI
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m a ga z i n e
CHIAIA
SCUSATE IL RITARDO
Non immaginavamo che il ritorno dall’estate
sarebbe stato così difficile. Ad aspettarci in redazione, infatti, abbiamo trovato uno di quei virus informatici che ti “divorano” il lavoro e anche la pazienza. Ci scusiamo con i nostri lettori per l’uscita in ritardo del numero di settembre di Chiaia Magazine dovuto a un problema
tecnico che, fortunatamente, abbiamo risolto.
• ACQUISTO DVD «E IO TI SEGUO»
Ricordiamo ai nostri lettori che il dvd «E io ti seguo», il docufilm sul Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla camorra, scritto, prodotto e diretto da Maurizio Fiume, è acquistabile al prezzo di 3,90 euro. Chi è interessato all’acquisto o è
interessato a organizzare una proiezione pubblica, può telefonare al numero 08119361500.
sconti
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