www.chiaiamagazine.it m a ga z i n e CHIAIA Anno IV - n.9 settembre 2009 Distribuzione gratuita S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo RONDA SU RONDA Chi ha paura dei vigilantes civici? Perché «i rondisti» di Chiaia sono diventati un caso? IUPPITER EDIZIONI SOS CHIAIA SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: AI NOSTRI LETTORI Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli oppure alla e-mail [email protected] NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 POLIZIA 113 Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 POLIZIOTTI DI QUARTIERE Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia) Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando) Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia) POLIZIA STRADALE Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE ACI Numero verde 803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. Riviera di Chiaia 105 Tel. 081.7619001 VIGILI DEL FUOCO 115 GUARDIA DI FINANZA 117 PRONTO SOCCORSO 118 AMMINISTRAZIONE MUNICIPALITÀ 1 Sede Consiglio Tel. 081.7951741/42 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 SANITÀ PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Tel. 081.5981111 - 081.5757220 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 [email protected] IL PUNTO. IL SENSO DELLE RONDE E LA CITTÀ «PRECARIA» di NINO DE NICOLA Senza la collaborazione dei cittadini non si approda a nulla: sono anni che i vertici istituzionali della nostra città ce lo mandano a dire. Null'altro che uno slalom di parole, senza contenuti effettivi: anzi un calcolo astuto, basato sulla considerazione che il potere di iniziativa diretta dei cittadini, quelli napoletani e quelli del resto del Paese, fino a ieri era praticamente nullo. Oggi che lo strumento, per quanto discutibile, per quanto non esente da rischi, esiste perché lo prevede una legge dello Stato, quella sulle ronde civiche, la casta politica locale im- Rocce Verdi, piscina pulita Gentile Direttore, scrivo la presente, con preghiera di pubblicazione sul prossimo numero di settembre 2009, in nome e per conto della Ella srl, società che gestisce lo stabilimento balneare «Le Rocce Verdi» di Napoli, via Posillipo 168. In relazione alla lettera intitolata «Rocce Verdi piscina marrone» a firma Serena Manna, pubblicata sul numero di luglio/agosto 2009 di Chiaia Magazine, mi preme sottolineare come quanto affermato dall'autrice della missiva non corrisponda del tutto al vero: se infatti è certamente vero che lo stabilimento «Le Rocce Verdi» si trova in «una location da sogno in uno dei posti più belli e suggestivi di Posillipo», risulta impossibile credere che la signora Manna abbia trovato la piscina «sporchissima» in quanto infestata da «schiuma, capelli, cartacce, animaletti morti». La piscina delle «Rocce Verdi», infatti, è sottoposta a manutenzione continua nel corso di ogni giorno, dispone di tutti i sistemi di filtraggio più moderni ed è caratterizzata da un'acqua sempre limpida e pulitissima, come mi auguro vorranno verificare i giornalisti di Chiaia Magazine e di ogni altra testata interessata a verificare il funzionamento di una delle eccellenze della nostra città e del nostro quartiere. Ritengo inoltre opportuno che i lettori di Chiaia Magazine siano informati del fatto che l'intera struttura è costantemente sottoposta al monitoraggio delle autorità provvisamente si spaventa e cambia spartito. Così il sindaco parla di ronde ad alto rischio, di legge infelice, di ostilità di principio ai vigilantes civici. Se ne può discutere ma il sospetto è che c’entri il pregiudizio ideologico. Caro sindaco, la gente è stanca della politica delle chiacchiere, dei protocolli intellettuali, dei calcoli di partito: vuole solo buongoverno. E maltrattare, assimilandoli ai vigilantes, un drappello di professionisti e di commercianti (le «decor…onde), che vogliono solo proteggere monumenti e alberi di una Villa Comunale, disonorata dalla malagestione e brutalizzata dai vandali, crediamo sia un sintomo evidente della sua lontananza, abissale e drammatica, dalla gente comune. E ci creda: il sentimento è ricambiato. La vignetta di Malatesta Comune ha dovuto mettere in sicurezza il Ponte di Chiaia a causa del pericolo di caduta dei calcinacci, con un ponteggio e una recinzione installati in modalità tale da impedire la visibilità del negozio. Nonostante il nostro evidente interesse, non abbiamo ricevuto nessuna attenzione da autorità, associazioni ed enti coinvolti, in una vicenda che si svolge in una strada designata come zona Ztl e «storicamente» (ma solo... storicamente) salotto buono di Napoli Direzione Negozio «3» Napoli Parco Margherita, la strada delle buche sanitarie competenti, ASL in testa, le quali vigilano sul rispetto delle norme igieniche e sanitarie. Avv. Andrea Raguzzino Ponte di Chiaia: negozio «3» assediato Gentile redazione, da oltre un anno il negozio «3» in via Chiaia è circondato ogni giorno da auto, corrieri e macchine di servizio di società destinate a manutenzioni varie. Questa presenza impedisce di fatto lo svolgersi normale di una attività commerciale che è fondata anche sulla accessibilità del punto vendita e sul visual. Più volte sensibilizzati su questa vicenda, gli organi competenti hanno promesso interventi nei limiti delle loro dotazioni di personale e, spesso, questa limitazione non ha portato a nessuna soluzione. Dopo oltre un anno di questi disagi, il Gentile Chiaia Magazine, via del Parco Margherita non è più una strada, ma una pericolosissima pista ad ostacoli. L’altra sera, mentre la percorrevo a piedi, un motorino, guidato con prudenza da una signora, per poco non rischiava di fare il botto a causa di una voragine all’altezza del civico 79. Una delle nobili vie della città, con palazzi in stile liberty, ha un manto stradale che sembra aver subito un bombardamento. Servono urgenti interventi di mamutenzione, altrimenti c’è il rischio che ci scappi la tragedia. Cosa che, come tutti ben sappiamo a Chiaia - e non solo qui - è già successo. Prima le strade, moderni servizi, la sicurezza, il risanamento ambientale e poi Elton John: con 750mila euro, lo spropositato compenso per la star di Piedigrotta, sai quante buche in città si potevano aggiustare? Prima l’ordinario e poi il resto! Marina Criscuolo m a ga z i n e CHIAIA SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno IV n.9 - settembre 2009 Direttore Editoriale Nino De Nicola Direttore Responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano De Francesco Responsabile Saper Vivere Laura Cocozza Redazione Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 [email protected] Società Editrice Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Responsabile commerciale Fabiola Morano Tel.: 393.1364776 - 333.7093387 Quelli di Chiaia Magazine Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono, Fernando Ludione, Malatesta, Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro, Umberto Zacca Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 Iscrizione al Roc n° 18263 2 IL MORSO DELLA TARANTA di PAOLO D’ANGELO ELTON, SPRECO STELLARE oi napoletani abbiamo tanta pazienza ma tutto ha un N limite! La città cade a pezzi: palazzi che crollano, strade dissestate, gli interminabili cantieri del metrò che la fanno da padrona nelle piazze, insomma un aspetto che noi abbiamo conosciuto sì, ma durante il terremoto e mi sembra che da tempo non si registrino scosse, se non quelle che continuano a darci le amministrazione pubbliche! I nostri cari amministratori restano immobili nei progetti a lungo raggio ma si mobilitano nello sciupare le pubbliche risorse, non in ultimo con la festa di Piedigrotta. Quest'anno la novità è che invece di omaggiare la Madonna di Piedigrotta abbiamo omaggiato un nuovo santo, San Elton John, beatificato per essere venuto a suonare a Napoli solo per 600.000 euro. E pensare che la prima festa di Piedigrotta nasceva come piattaforma di lancio per i nuovi talenti canori. Cari amministratori, vorrei parlarvi di alcune testimonianze sulla festa di Piedigrotta che riguardano il Santuario della Madonna, così mi rilasso dalle incazzature! Il santuario posto nella famosa grotta risale all'epoca angioina e la cappella primitiva era dedicata a Santa Maria dell'Idra o del Serpente, solo in seguito chiamata Santa Maria di Piedigrotta per il luogo in cui era situata. La chiesa nel corso degli anni subì vari rifaci- menti fino ai primi del '900. L'8 settembre regnanti e principi vi si recarono in pompa magna e dal 1616 anche gli invasori spagnoli parteciparono alla festa. Con Ferdinando II cominciarono anche le parate militari; l’ultima ebbe luogo nel 1861, sotto Francesco II. Insieme alle parate scomparvero del tutto anche la festa e la rassegna canora e solo su iniziativa di Luigi Capuozzo, distributore di giornali, nel 1876 Piedigrotta riprese a brillare, tornando ad essere la festa del popolo. I carri allegorici andavano in corteo per le vie principali e venivano giudicati in base all'aspetto estetico ma anche per la qualità delle canzoni composte per l'occasione. Dopo i Borboni, lentamente l'importanza della festa scemò, in epoca fascista la grotta venne chiusa e la manifestazione perse tono e vitalità, conservando solo in parte alcuni aspetti popolari del rito. Comunque, la fine della festa di Piedigrotta coincise con la nascita dell'industria discografica napoletana che al termine dell'’800 rappresentava uno dei settori più rigogliosi. Volendo giocare, potremmo dire che la festa di Piedigrotta è stata la nonna dei canali di promozione musicale attuali, tipo MTV, diversi per diffusione e tecnologia ma non nell'idea di promuovere nuovi artisti. Oggi poi con internet, su siti come My Space e You Tube, la scelta diventa interattiva ma a comandare è sempre la voglia di musica, sempre radicata nella nostra città, nonostante la zavorra di una casta di potere capace solo di produrre immondizia festivaliera. A proposito, oltre a Elton John, qualcuno ha saputo chi ha vinto la Piedigrotta canora di quest'anno? PRIMO PIANO SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE 3 «Decoronde», la scomunica non le ferma SOCIETÀ CIVILE. Comune e cittadini di Chiaia in rotta di collisione. Il sindaco: i «rondisti» fai da te non servono. Le associazioni: la Iervolino ha gonfiato il caso IL CORSIVO di MASSIMILIANO DE FRANCESCO UN MARZIANO IN BUCA n marziano, professione reporter, è atterraU to in questi giorni a Napoli e sta rischiando, nella suprema precarietà e consolidata Nella foto: la Villa Comunale, sorvegliata speciale dei «rondisti» di Chiaia che rifiutano qualunque etichetta di giustizialismo. Alvaro Mirabelli ercezione dell'insicurezza e sfiducia nelle istituzioni ai massimi storici: Napoli rumina il suo malumore mentre sconta il fallimento delle amministrazioni locali e trema di fronte alla gomorra dei malviventi professionali e dei minorenni violenti. Una «guerra civile» che mette in mora tutti i quartieri della città, nessuno escluso. E' da un pezzo ad esempio che l'illegalità spicciola mostra i muscoli anche tra Posillipo e Chiaia: dalle coltellate della movida, ai pestaggi del lungomare, dagli assalti sanguinari in collina alle rapine nei ristoranti della Napoli-bene, ultimi acuti dei fuorilegge in libera uscita. Così ora la contabilità criminale nella prima Municipalità finisce col registrare numeri da paura. Non gli unici: perché sono allarmanti anche le cifre del fronte anticrimine. Poliziotti e carabinieri, infatti, sono contati e arginare i reati di strada è un'autentica impresa. E se questo è lo stato dell'arte, proprio in questa Napoli arroventata il decreto-legge sulla sicurezza del 16 luglio, col suo robusto pacchetto di contro- P misure, sta cercando margini di praticabilità. Le nuove norme sono di peso e tutte all'insegna delle maniere forti, ma a Napoli è finita nel frullatore delle polemiche proprio la più marginale di tutte: in città l'opzione della ronda civica è ormai terreno di scontro tra favorevoli e contrari. E nessuno stupore che il tormentone sia decollato proprio nel quartiere borghese per eccellenza, più sensibile in teoria alle suggestioni del «controllo fai da te». A far da detonatore il patto antidegrado di metà settembre tra 6 associazioni civiche, quasi tutte chiaiesi: in cabina di regia «Napoli Liberal» di Ninni De Santis e «Napoli Punto a capo» di Sergio Fedele. E poi «Chiaia per Napoli», coordinata da Paolo Santanelli, «Campania Sanità», guidata da Paolo Monorchio, «Le Botteghe dei Mille», presieduta da Nino De Nicola, e «Napoli laboratorio di idee» di Stanislao Lanzotti. Un'alleanza di commercianti e professionisti, dicono loro, senza velleità giustizialiste, solo stufa di una illegalità minore fatta di vandali e writer, specialisti in devastazioni. Una coalizione che ha subito messo le carte in tavole, par- lando di volontari con videocamere e telefonini per segnalare alle Autorità casi di vandalismo ai monumenti e all'ambiente. «Solo cittadini di buona volontà - puntualizza Santanelli - con l'unica pretesa di esercitare il diritto/dovere di tutelare il patrimonio pubblico. Non ronde! Ma sentinelle del decoro urbano: non a caso ci def iniamo “decor…onde”. Tutto qui». Se gli animatori del cartello civico si illudevano, però, di agire in punta di piedi, sono bastate le 24 ore successive all'annuncio per scatenare il putiferio. Chi aveva voglia di virarla in politica, non ha perso tempo. E di ronde ha subito parlato Rosa Russo Iervolino, tirando in ballo indebite ingerenze nei compiti istituzionali, di coloriture politiche, di rischio di scontri. Misurata la replica di Fabio Chiosi, presidente della Municipalità 1: «Dispiace che prevalga da parte della sinistra uno spirito ideologico antigovernativo che impedisce ai cittadini di collaborare con le istituzioni. Nel caso delle “decor…onde” poi, si tratta di osservatori che, passeggiando nel territorio, vogliono interagire con le Autorità contro il degrado. Nulla di drammatico». E invece si è scatenato l'”arravuoto”. Con Santanelli che a questo punto sospetta: «Noi vogliamo solo sorvegliare la Villa Comunale, mica giocare a guardie e ladri: non a caso il nostro programma lo abbiamo inviato in prima battuta all'assessore al Decoro Urbano Diego Guida, ma senza risposte. Poi hanno scatenato la guerra agli eretici. Un'ostilità che si spiega solo con la volontà di mascherare l'inerzia assoluta della giunta in materia di sicurezza». Intanto Ninni De Santis, motore dell'iniziativa, rilancia la questione centrale: «Ci sta a cuore la tutela della Villa Comunale. Per questo ho sporto denuncia per disastro ambientale e omessa sorveglianza nella Passeggiata Reale». E intanto chiederà al Comune quanto costa all'anno la manutenzione della Villa, chi sono i responsabili della sua gestione, chi sono i responsabili degli eterni cantieri all'interno del parco, infine chi si occupa della pulizia del litorale Caracciolo, brutalizzato dai rifiuti, e il costo della stessa. Nel frattempo, a dispetto delle scomuniche, le decor...onde sono già entrate in azione. ATTENZIONE Ricerca commerciali CHIAIA MAGAZINE cerca commerciali con pregressa esperienza di almeno 5 anni, da inserire nell’ organico aziendale. REQUISITI DESIDERATI: iniziativa, ambizione e dedizione; propensione al lavoro di squadra; empatia, abilità comunicative, relazionali e di adattamento; predisposizione allo studio e alla conoscenza. OFFRIAMO un rimborso spese, un conveniente piano provvigionale e la possibilità di partecipare all’organizzazione di eventi con incentivi sull’attività svolta. Per info: 08119361500. Invio del curriculum vitae alla mail [email protected] baraonda che la città offre, di smarrirsi nel circo delle news. Un titolo già circola nelle redazioni terrene: «Marziano a Napoli buca la notizia» che, in gergo giornalistico, sta a significare che il poveretto, per distrazione o incapacità, non ha registrato fatti che altri, invece, hanno riportato con la dovuta rilevanza. «Ma come, - pare gli abbia detto il direttore galattico - non mi hai fatto sapere nulla sulla voragine della Chiesa di San Carlo alle Mortelle e, invece, hai fatto un pezzo sulle ronde civiche in difesa della Villa Comunale e dei monumenti di Chiaia?» La risposta dell'inviato non si è fatta attendere: «Ma a Napoli una buca non è più una notizia». Alle strade che sprofondano e al ventre sotterraneo che mostra l'ombelico ormai siamo abituati. Non serve neanche più un colpo di pioggia. Tragedia sfiorata, disgrazia rinviata, la protesta degli sfollati, il sindaco rassicura, l'esperto risponde: la danza ha inizio. Non solo. Il reporter dell'altro pianeta, stando sul posto, ha anche notato come sia svanita nella routine mediatica la morte di una signora, in coma da mesi, a causa di una caduta in un cratere di Posillipo. Insomma, niente di nuovo in buca. Mentre una pletora di tecnici, tra un sopralluogo e un editoriale, consegna al pubblico dati e monitoraggi, il nostro marziano nei prossimi giorni dovrà occuparsi di libertà di stampa. Qui, non c'è pericolo di buca: di «sbucati» e «imbucati» sì. Ovvero di quelli che, al richiamo di un manifesto per la libertà d'informazione, da difendere a tutti i costi dall'illiberale Berlusconi, si ringalluzziscono, scaldano penne e smontano pulviscolo. Alla sua redazione stellare il nostro reporter di Marte, dopo una abbuffata di pizze fritte alla Pignasecca, fa sapere che un partenopeo, un certo Roberto Saviano, autore di successo e icona coraggio per le sue denunce giornalistico-narrative, ha firmato il manifesto per la libertà di stampa - «serenità» di stampa ha poi ammesso con qualche imbarazzo in una trasmissione - nonostante i suoi libri siano editi dalla Mondadori, cioè dal Berlusca. Nell'affrettarsi a raggiungere la sgangherata astronave, parcheggiata a piazza del Plebiscito e scambiata da alcuni passanti per l'ultima diavoleria contemporanea di Cicelyn, il marziano ha constatato che l'Italia è un paese libero dove, forse, mancano uomini liberi. PRIMO PIANO SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE 4 Santa Caterina da Siena, risorge il borgo RIQUALIFICAZIONE. Ormai allo sprint finale il recupero dell’asse urbano ai confini di Chiaia: restyling concluso entro novembre. Ma la scala mobile diventa un caso Alvaro Mirabelli ul percorso che da piazzetta Santa Caterina da Siena, piccolo “ borgo” antico al confine tra Chiaia e San Ferdinando, si arrampica lungo l'omonima salita per approdare, con un po' di fiatone, a piazzetta Cariati e al Corso Vittorio Emanuele, qualcuno sta facendo l'impresa. Dopo quasi due anni di salti mortali, il recupero urbanistico dello storico brandello di territorio è ad un soffio dal traguardo finale. Lo stato dell'arte è il seguente. Accanto alla ormai completata da tempo piazzetta Cariati si aggiunge un altro punto fermo: la conclusione dell'intervento sul tratto strategico del corso Vittorio Emanuele, compreso tra via San Nicola da Tolentino e l'Istituto Pontano. Il segmento di strada è stato ridisegnato dalle radici sia nel decoro, arioso e gentile (vedi ad esempio le palme della piazzetta, la pavimentazione, il risanamento del muro di fronte al Pontano etc), sia sotto il profilo funzionale visto che il restringimento della carreggiata e l'ampliamento dei marciapiedi hanno prodotto due risultati: velocizzare lo scorrimento delle auto, impedendo qualunque tipo di sosta, e offrire una comoda passeggiata ai pedoni. La nuova sistemazione inoltre combina in rete i vari trasporti esistenti in zona (bus, funicolare e uno stazionamento taxi nuovo di zecca), regalando una piacevole impressione d'Europa. Il tocco finale sarà la collocazione ad ottobre (il periodo più adatto) di 24 Ficus Benjamin, piante ornamentali, che creeranno un corridoio arboreo all'ombra di circa 20 metri sul marciapiede interno. E ora che ha il risultato praticamente in tasca, si prende una bella rivincita sugli scontenti di mestiere Franco Iovanna, l'architetto che ha progettato e dirige l'intera operazione. A cominciare dal presunto errore di quota che, secondo qualcuno, aveva stravolto il livello del corso L’EVENTO S PALAZZO ZEVALLOS, ARRIVA MOSE’ rispetto a quello di piazzetta Cariati: quello realizzato adesso, sostiene l'equipe degli esecutori, è esattamente quello delle origini e l'esito dei lavori conferma la bontà della scelta. Iovanna però sa che ora a reclamare la sua attenzione è l'altro cantiere del lotto: tanto per cominciare via Santa Caterina che richiede solo qualche ritocco come il completamento della palettatura e la ricollocazione sui marciapiedi di un buon numero di alberi al posto di quelli sradicati o piegati dalle auto che parcheggiavano selvaggiamente sul percorso pedonale. «Il nuovo filare - garantisce la direzione dei lavori - sarà blindato dai paletti per scongiurare altri vandalismi». In cima alla lista delle priorità, però, c'è soprattutto piazzetta Santa Caterina da Siena, in parte già pavimentata ma poi passata in lista d'attesa per chiudere l'urgentissima pratica al corso Vittorio Emanuele, a lungo strangolato dal caos traffico. E proprio in piazzetta e nell'adiacente tratto di vico Mondragone, incluso nel recupero, sta iniziando il sospirato sprint finale: l'intenzione, nell'ultimo cantiere superstite, è quella di accelerare, attaccando subito con il completamento della pavimentazione. A stretto giro di posta seguirà l'attivazione della fontana e l'arredo con panchine e fioriere, ma soprattutto la sistemazione di una dozzina di alberi tra cui una palma. Roba di ordinaria amministrazione per l'architetto Iovanna e per le maestranze dell'impresa Marrone e D'Angelo che dopo due anni ad alta tensione possono dire di averne viste di tutti i colori: il percorso è stato ad ostacoli in una zona scomoda in tutti i sensi e per un mucchio di buone ragioni. Ma la resurrezione a vista d'occhio di questo frammento di Napoli nobilissima ripaga ampiamente tecnici ed operai. Per tutti loro, in ogni caso, la scadenza finale è novembre, mese fissato per il completamento di piazzetta Santa Caterina e quindi dell'intera opera. Fatta eccezione per un'appendice ancora in sospeso: la realizzazione della scala mobile sulle scale di Santa Caterina da Siena. La novità è prevista nel progetto, il quartiere la vuole al punto da aver confezionato una petizione popolare da presentare come categorico promemoria alle Istituzioni, per il progettista è tassello irrinunciabile dell'intero scenario per la valenza sociale dell'iniziativa. Dietro le quinte, però, ci sono i sussurri ostili all'impresa di qualche intellettuale radical chic: poca roba. Gli intoppi veri sarebbero invece di natura burocratica. Ma la gente del quartiere, a cominciare da anziani e massaie, non sente ragioni: la scala mobile non si discute. Un piccolo grande evento illumina il panorama dell'arte napoletana. In seguito ad un'operazione di scambio contemporaneo, la piccola, ma prestigiosa Galleria Museale di Palazzo Zevallos Stigliano, ricavata nella sede di Banca Intesa/San Paolo in via Toledo 185, si priva momentaneamente della sua punta di diamante, il «Martirio di Sant'Orsola», ultimo capolavoro in vita di Caravaggio, e lo spedisce alla Galleria Borghese di Roma (in occasione della mostra Caravaggio-Bacon). In cambio ne riceve, sempre temporaneamente, un'altra tela stellare, vale a dire il «Mosè con le tavole della legge», firmato da Guido Reni, altro gigante operativo tra tardo Rinascimento e Barocco. Doppio baratto, quasi alla pari, destinato a durare dal 3 ottobre al 10 dicembre quando i due dipinti rientreranno nelle rispettive sedi d'appartenenza. Intanto paradosso artistico di questa operazione Roma-Napoli, andata e ritorno, è proprio il rapporto tra i due protagonisti visto che Reni e Caravaggio si detestavano cordialmente e le poche volte che si incontravano erano autentiche scintille: il bolognese contestava al Merisi una pittura «troppo naturale, tendente al vero», l'altro alzava i toni replicando: «Levati di torno, con la tua pittura leccata e troppo fantastica». L'altra stravaganza si innesta sulla prima e nasce dal confronto tra le due tele, oggetto della doppia trasferta: l'una regala all'altra qualcosa. Insomma: il pittore tragico per eccellenza atteggia la santa ad una leggiadria insolita per gli stilemi della crudezza caravaggesca e mutua, consapevolmente o meno, una buona dose di grazia dallo stile di Reni; questi a sua volta, titolare di un universo estetico morbido e apollineo, non esita ad avvolgere la figura biblica di Mosè di accenti cupi e drammatici, sfidando l'avversario sul suo stesso terreno o forse emulandolo. Tutte buone ragioni, dunque, perché i visitatori napoletani, orfani ma per poco del loro «Martirio di Sant'Orsola», si accostino con una certa familiarità all'imponente, tempestosa figura del patriarca, ritratto dopo la sua discesa dal monte Sinai. A proposito del «Mosè»: sarà visibile a Palazzo Zevallos dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18. (l.c.) Iuppiter Edizioni presenta IL MIO NOME È BODE di FABRIZIO TAVASSI Viaggio nel mondo dei videogiochi tra dipendenza e competizione Nelle migliori librerie di Napoli e Provincia a soli 10 euro Per acquistare il volume e per informazioni: 081.19361500 “A volte è proprio vero: il gioco è bello quando dura poco. Forse.” PRIMO PIANO SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE Minispese sotto accusa COMUNE. Risorse pubbliche: programmazione a zero. Contributi a pioggia ad agosto e settembre Oscar Medina iflettori sulle microspese deliberate dalla giunta comunale nei mesi di agosto e settembre alla ricerca dei contributi stravaganti, quelli in apparenza slegati da qualunque pianificazione. La premessa è che non è in discussione il diritto degli assessori a individuare aree di bisogno, meritevoli di finanziamento. Il punto, invece, è una gestione miope delle risorse pubbliche, a scapito di una programmazione virtuosa e proprio in un frangente in cui un deficit di 95 milioni di euro imporrebbe la massima austerità. Ed ecco la nota della spesa, tratta dal sito del Comune di Napoli, offerta alla pubblica riflessione. 1) E' del 4 agosto una delibera, proposta dal Servizio «Progettazione Grandi Eventi» che opera nell'ambito dell'assessorato al turismo, diretto da Valeria Valente (nella foto): il contributo è di 10mila euro e va alla società «Ufficio K» per la realizzazione della rassegna musicale «Autorock». 2) Sempre 4 agosto. Con la delibera che segue si scivola sull'opinabilità. Il provvedimento, richiesto dall'ufficio comunale «Gestione Fondi Pon Sicurezza» sotto il cappello dell'assessore alla R Legalità Luigi Scotti, dispone 2 spese: la prima di 601mila euro per lavori alla ex scuola «Deledda» allo scopo di ospitare attività di integrazione a favore dei Rom, la seconda di 435mila euro per organizzare nella struttura attività sociali sempre favore dei Rom. In tutto: 1.036.000 euro. Lo spirito dell'iniziativa è trasparente: solidarietà con i meno abbienti. Nobile slancio ma è dura da mandar giù di fronte al dato ufficiale di 35mila famiglie napoletane sotto la soglia di povertà: nuclei in gran parte privi persino dell'assegno di sussistenza. 3) 6 agosto. Il Servizio «Promozione Turistica», nel raggio d'azione dell'assessore al Turismo Valeria Valente, propone ed ottiene un contributo di 50mila euro a favore dell'associazione Civita per la realizzazione dell'evento «Welcome Ferragosto. Itinerari del Centro Storico». Lo stesso giorno il Servizio «Grandi Eventi», il cui assessore di riferimento è sempre Valeria Valente, propone ed ottiene un impegno di 299.500 euro per finanziare alcune iniziative (il sito non specifica quali) incluse nella rassegna estiva «Estate a Napoli. Che spettacolo!». Già, che spettacolo! Perché né queste né altre delibere simili sono servite a molto se è vero che la scorsa estate il saldo turistico cittadino è stato un disastro. 4) 28 agosto. Discorso in fotocopia con la delibera, ispirata dal solito Servizio «Promozione Turistica», che dispone un contributo di 15mila euro per l'iniziativa «L'oro di Napoli», organizzata dal «Gruppo Napoletanamente Folk»: anche qui non sembra esserci a monte un disegno strategico che governi l'impiego dei soldi dei contribuenti. 5) 10 settembre. Sotto la lente due delibere, proposte dal Servizio «Educazione alla pace e ai diritti umani» (assessore di riferimento è Giulio Riccio con delega alle Politiche Sociali): con la prima si stanziano 4.800 euro per il progetto«Diamo un futuro ai bambini di Gaza», organizzato dal «Coordinamento Nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani» e con la seconda si concede un contributo di 5mila euro all'associazione «Engim Internazionale» per il progetto «Donne madri in Sierra leone». 9.800 euro in tutto: pochi spiccioli. Ma sono in molti a pensare che l'inferno in terra delle periferie napoletane, con le sue donne e i suoi guaglioni, meriti la precedenza su ogni centesimo. RIFLESSIONI di MIMMO DELLA CORTE LA «PIEDIGROTTA» DEL PD a guerra nel centrosiniL«pentiti» stra fra «fedelissimi» e del bassolinismo, continua e anzi si fa sempre più aspra. La baruffa in crescendo all'interno del Pd è dimostrata dalle vicende agostano-settembrine della nostra Regione. E' accaduto ad esempio in presenza di tre delibere ferragostane di area bassoliniana, che prelevavano dalle casse regionali ben 30,5milioni di euro: ebbene, i «pentiti» attraverso l'ex capogruppo Pd alla regione Campania, Antonio Amato, hanno vivacemente protestato, ma mica per il prelievo, bensì per il comportamento degli ex amici in vista del congresso del partito. Ricostruiamo il tutto. In pieno ferragosto, sul Bollettino regionale sono apparse tre delibere. La prima ha disposto 4,5 milioni a Città della Scienza per realizzare l'Enoteca regionale: decisione voluta da Luigi Nicolais, ex assessore regionale, ex ministro del governo Prodi in quota Bassolino (del quale oggi è uno dei maggiori avversari: com'è vero che la riconoscenza non esiste), candidato sconfitto alla Presidenza della Provincia di Napoli, attuale deputato Pd. La seconda, approvata il 5 agosto con il no del centrodestra, nel dare esecuzione alla variazione di bilancio, ha elargito contributi a 360 gradi per associazioni, enti, proloco, per le immancabili Federico II e Suor Orsola Benincasa, nonché per feste ed eventi vari: con ammontare complessivo di ben 11 milioni di euro. La terza ha stanziato ben 15 milioni di euro per offrire alle nostre imprese la possibilità di presentare i propri prodotti ad un numero spropositato» (si parla di 150, ma non si sa nulla di Le iniziative di Chiaia Magazine In ESCLUSIVA con il giornale il film su GIANCARLO SIANI “E io ti seguo”, scritto, diretto e prodotto da Maurizio Fiume. Costo del dvd: 3,90 euro Per l’acquisto telefona al numero 081.19361500 “Io non voglio conoscere la verità ma mi piacerebbe poterla scrivere” preciso) di fiere internazionali, nazionali, interregionali e regionali, grandi e piccole, di richiamo e non: un autentico caos che non garantisce gli obiettivi indicati in delibera, vale a dire ritorno d'immagine per la Campania e i suoi prodotti, l'attrazione di investimenti, la conquista del mercato, con conseguente sottoscrizione di contratti con nuovi clienti per le nostre aziende. Tre delibere cui si è aggiunta la notizia dei 750mila euro pagati ad Elton John in occasione della nuova «festa di Piedigrotta»: e chissà che c'entra lui con Piedigrotta. E all'inizio di settembre, come detto in apertura di articolo, la protesta di Amato che non contestava gli esborsi astronomici in questione, bensì addebitava a Bassolino di aver «fatto pressione sugli amministratori locali di area Pd, promettendo loro contributi e finanziamenti pubblici”, per conquistarne l'appoggio e il consenso in vista dell'assemblea congressuale per l'elezione del nuovo segretario regionale. Per i nuovi antibassoliniani, insomma, il problema non era rappresentato dal fatto che i loro ex amici avessero appena distribuito oltre 31 milioni di euro, bensì che stessero mettendo in atto un tentativo di utilizzazione del proprio potere a fini congressuali. Alla faccia del tanto decantato «bene comune» di cui tutti si riempiono la bocca. A proposito, chissà se qualcuno, alla fine del concerto di Piazza Plebiscito, si è ricordato di dire a sir Elton John che i 750mila euro che ha incassato in cambio della sua esibizione «piedigrottesca», sono soldi dei contribuenti campani? Altro che concerto gratuito! 5 QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE 6 Galleria Umberto, emergenza pioggia RESTAURI. Proseguono a rilento i lavori nella struttura. A causa di ritardi cronici e due mesi di stop, la cupola è ancora incompleta. Incombe il pericolo allagamenti Rita Giuseppone utunno, la stagione delle piogge è stata inaugurata da diversi nubifragi che, come sempre succede a Napoli, hanno mandato la città in tilt. Strade allagate, buche nell’asfalto, tombini stracolmi e una miriade di cantieri, piccoli e grandi, aperti nell’ultimo mese, costretti a proseguire a rilento o addirittura allo stop. Che le operazioni di restauro a Napoli siano problematiche, è risaputo ma quanto sta accadendo in Galleria Umberto I sfiora il ridicolo. D’obbligo un flashback. Luglio 2007, partono i lavori di restauro delle vetrate nei bracci della galleria e ovviamente nella cupola centrale. Ottobre 2008, solo due dei quattro bracci sono stati completati e i titolari dei numerosi esercizi commerciali presenti nell’ottocentesco monumento sono allo stremo: l’entrata nei negozi per clienti e turisti è fisicamente limitata dalle ingombranti impalcature che, come se non bastasse, diventano automaticamente casa e rifugio di molti senzatetto, come documentato da Chiaia Magazine. Di fronte alla prospettiva di passare un altro Natale e un’altra stagione di saldi con l’incubo dei lavori in corso, del vandalismo dilagante e delle pessime condizioni igienico-sanitarie venutesi a creare, il Comitato Commercianti Galleria Umberto I di Napoli, presieduto da Antonio Barbaro, occupa le impalcature durante una METROPOLITAN Medusa tenta l’acquisizione? A pittoresca manifestazione che riesce nell’intento di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica ma soprattutto delle istituzioni su un ex gioiello architettonico, ormai caduto nel degrado. Il Comitato, grazie all’impegno dell’ex assessore all’edilizia, Felice Laudadio, chiede ed ottiene la firma di un documento che vede Comune e società appaltatrice impegnarsi a garantire il totale completamento del recupero della volta e quindi la fine dei lavori entro dicembre 2008. Una promessa assolutamente illusoria in quanto, a causa dei lunghi ritardi, i fondi previsti per il restauro risultano già agli sgoccioli. Febbraio 2009, i soldi finiscono e gli operai incrociano le braccia fino alla fine di aprile, quando l’amministrazione comunale stipula LO SPORTELLO di FERNANDO LUDIONE* CONDIZIONI DI STABILIZZAZIONE Proponiamo l’ultimo della serie di articoli su «Contratti flessibili nel pubblico impiego e procedure di stabilizzazione». Un tema di fondamentale importanza in quanto già da diversi mesi lo Studio Picozzi & Morigi è impegnato a fornire consulenza legale ad un ente amministrativo che, dotato di autonomia patrimoniale e gestionale, ha nel corso del tempo stipulato diversi contratti di lavoro autonomo (anche di collaborazione coordinata e continuativa) con soggetti di volta in volta chiamati a ricoprire ruoli ufficialmente di alto profilo o per i quali non era possibile utilizzare personale interno all'amministrazione. Tale condotta è invero diffusa in tutte le amministrazioni pubbliche ed ha determinato negli anni un condizionamento sulle scelte gestionali degli Enti che spesso hanno elaborato il loro fabbisogno di personale per rispondere alle pressioni, anche di origine sindacale, che ne sono derivate. Il fenomeno, sempre più diffuso, ha contribuito alla proliferazione del cosiddetto precariato, degenerazione dovuta all'uso indiscriminato dei contratti cd. flessibili o atipici (part time, contratti a termine, collaborazioni parasubordinate) nel pubblico impiego l concetto di stabilizzazione non ha una valenza giuridica e non va in nessun caso inteso come intervento volto alla «trasformazione» a tempo indeterminato del rapporto di lavoro a tempo determinato in quanto ciò risulta incompatibile con le disposizioni previste in materia di costituzione di rapporto di I un nuovo contratto con la società Leime che garantisce la fine delle operazioni entro il 31 luglio. Intanto permangono nuovi e vecchi disagi per passanti e commercianti: le impalcature, oltre ad intralciare il passaggio, rovinano i pregiati marmi della pavimentazione, già oggetto di vandalismo. E non basta, il sabato di Pasqua crolla una delle aquile decorative dell’ingresso di via Toledo, ma senza danni. Settembre 2009, mazzata finale: piove in Galleria Umberto. La cupola centrale attende ancora il montaggio della maggior parte delle vetrate restaurate e i commercianti devono affrontare anche gli allagamenti causati dai nubifragi di stagione, sperando di non dover trascorrere l’ennesimo Natale sotto le travi. *Picozzi & Morigi - Studio Legale Napoli, piazza Piedigrotta, 15 Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465 ([email protected]) lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Il principio inderogabile è sancito, come già detto, dall'art. 36, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Appare opportuno sottolineare che la durata del precedente contratto a tempo determinato è da considerare utile solo come requisito di accesso alla procedura speciale e riservata della «stabilizzazione». Ne deriva che l'assunzione a tempo indeterminato, quale momento conclusivo della relativa procedura, avviene, come per tutte le nuove assunzioni, nella qualifica indicata dal bando e nella fascia retributiva iniziale secondo le disposizioni del CCNL di comparto, ed è priva di continuità rispetto al precedente rapporto con la conseguenza che il periodo non di ruolo non è utile neppure ai fini dell'anzianità di servizio. È utile richiamare, altresì, l'art. 53 del D.lgs n.165/2001, quale disposizione di carattere generale che vieta il cumulo di impieghi per ciascun dipendente da parte delle amministrazioni pubbliche. L'assunzione a tempo indeterminato, in esito alle procedure di stabilizzazione, presuppone quindi l'estinzione dell'eventuale precedente rapporto a termine esistente con altra o con la medesima amministrazione mediante dimissioni o risoluzione consensuale. La risoluzione del predetto rapporto di lavoro determina la necessità di definire tutte le situazioni pendenti. Ne deriva, a titolo di esempio, che le ferie non godute devono essere retribuite e che deve, altresì, procedersi alla liquidazione del trattamento di fine rapporto. I battenti del cinema Metropolitan potrebbero riaprire a breve. Secondo alcune indiscrezioni, l’ex Warner Village potrebbe essere rilevato dalla Medusa Multicinema, la società, divisione di Medusa Film, che si occupa della gestione di sale cinematografiche e della realizzazione di cinema multisala. La Medusa Multicinema, infatti, già possiede undici multisala in tutta Italia, tra cui il Med Maxicinema a Napoli. Proprio in quest’ultimo si stanno riversando i numerosi orfani del Warner che ha chiuso i battenti il 26 aprile scorso. Una fine annunciata, decretata da costi gestionali troppo esosi, un fitto esorbitante e un’affluenza fortemente penalizzata dall’annoso quanto ormai proverbiale problema dei parcheggi a Chiaia. Nonostante il quartiere si sia mobilitato raccogliendo firme per scongiurare il the end dell’unico multisala della zona, la struttura è stata chiusa e i 17 giovani assunti a tempo indeterminato dalla Warner (che, a sua volta, aveva rilevato il Metropolitan) sono stati lasciati al proprio destino. Nel caso in cui fossero confermate le voci riguardanti l’acquisizione da parte di Medusa, sarebbe auspicabile la possibilità di una reintegrazione degli ex dipendenti del Warner. PRIMA MUNICIPALITÀ On line la «carta dei servizi» Un'iniziativa a beneficio dei cittadini di Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando. Da qualche giorno l'ampia gamma dei servizi comunali, offerti dalla prima Municipalità, è disponibile on-line. La Carta dei Servizi è un'opzione che consente di risparmiare tempo e code. Basta cliccare sul sito www.comune.napoli.it, trovare la sezione dedicata alla Municipalità 1 e cercare l'intera gamma di prestazioni amministrative del Servizio Gestione del Territorio: a portata del cittadino orari di ricevimento, modulistica da scaricare per i passi carrai, occupazioni di suolo, servizi pubblici, lavori edilizi, DIA. E non solo. L'utente apprende anche i nominativi dei responsabili del procedimento che gli interessa e le spiegazioni sullo specifico servizio. «Da oggi più vicini istituzioni e cittadini di Chiaia», ha commentato il presidente Fabio Chiosi che si è valso della collaborazione di Angelo Sacco, direttore della Municipalità, e di Sandro Esposito, dirigente del Servizio. RIQUALIFICAZIONE Via al piano di interventi 500mila euro: un tesoretto a disposizione del governo di quartiere. E ora potrà essere utilizzato grazie al contratto stipulato tra il Comune e la ditta di manutenzione che gestirà l'appalto degli interventi sul territorio di Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando. Il ruolino di marcia dei lavori predisposto dalla presidenza della prima Municipalità è pronto da tempo: non tutto potrà essere realizzato ma in pole position figurano la sistemazione della ringhiera in via Stazio, l'arredo con panchine e fioriere (al posto di quelle vandalizzate) di piazzetta S. Anna di Palazzo, una nuova pavimentazione e relativa palettatura a calata S. Mattia, palettatura in via Conte di Mola, in largo Sermoneta e in via Serapide, collocazione di dissuasori ai passi carrai di via Santa Lucia, poi la manutenzione stradale di piazzetta Salazar e delle rampe Paggeria, infine interventi di riparazione in via Andrea D'Iserni. MANUTENZIONE Comune fermo per sprechi Sull'ultima follia comunale spara a zero Alberto Boccalatte, assessore alla manutenzione della Municipalità 1. «Ho più volte sollecitato - puntualizza - l'emanazione del bando di gara relativo alla manutenzione ordinaria delle strade visto che i vecchi contratti sono scaduti e la Municipalità non è più in condizione di operare nella cura delle vie di sua competenza. Motivo? L’Ufficio Gare e Contratti del Comune è completamente bloccato perché manca la carta per scrivere e i toner nelle stampanti. Cose da quarto mondo nella terza città d'Italia - rincara Boccalatte - La disorganizzazione ha toccato il fondo e intanto fa guasti pesanti. Non vorrei però che la scusa mascherasse verità più scomode: se da fine agosto, infatti, non si fanno bandi perché le risorse scarseggiano, la ragione è da individuare anche nella malaspesa della giunta Iervolino: vedi baracconi festivalieri milionari o elargizioni a pioggia del denaro pubblico». QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE 7 Polizia Provinciale in difesa della Gaiola MARE SICURO. Sequestrate 120 nasse per la pesca di frodo nell’Area Marina Protetta. Lo speciale Nucleo Navale posto a costante controllo del territorio Rita Giuseppone orse non tutti sanno che il caratteristico isolotto conosciuto come Gaiola e tutta la zona circostante costituiscono un’Area Marina Protetta (Amp), istituita nel 2002 con un decreto interministeriale. L’Amp «Parco Sommerso di Gaiola» si estende su una superficie di 41,6 ettari e comprende tutta l’area a partire dal borgo di Marechiaro fino alla baia di Trentaremi, racchiudendo il banco roccioso della Cavallara. Particolari caratteristiche vulcanologiche, biologiche ma soprattutto storico-archeologiche, fanno sì che il Parco Sommerso di Gaiola sia attualmente gestito dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei che tutela la bellezza e la valenza storico-culturale di questo gioiello partenopeo Un’area così bella che, purtroppo, è preda di vandali e nemici dell’ambiente soprattutto nei mesi estivi. Quest’anno, la Provincia di Napoli in collaborazione con la Capitaneria di PortoGuardia Costiera di Napoli ha lanciato l’operazione «Mare sicuro», per un monitoraggio delle acque delle coste e un'azione di pro- LA SEGNALAZIONE di MASSIMO GALLOTTA F RIFIUTI E SENSO CIVICO ndignazione e disgusto: è lo stato d'animo di Ipartenopei un napoletano «normale» di fronte a quei incorreggibili che trattano le tezione per i bagnanti, alla quale hanno preso parte uomini e mezzi della Polizia Provinciale, della Direzione Protezione Civile dell'ente e delle associazioni di volontariato specializzate nel soccorso a mare e subacqueo. «Il mare merita il nostro massimo impegno - ha dichiarato il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro - e un costante lavoro di controllo: per far questo stiamo studiando la riorganizzazione e il potenziamento della Polizia Provinciale che dovrà svolgere sempre di più il ruolo di “sentinella ecologica”. Senza una tutela ambientale non può esservi tutela del turismo, settore trainante della nostra eco- nomia». E i frutti dell’operazione in difesa della risorsa mare si sono visti. Ne è un esempio proprio il Parco Sommerso di Gaiola, dove, quest’estate, il personale del Nucleo Investigativo e del Nucleo Navale della Polizia Provinciale di Napoli hanno sequestrato oltre 120 nasse il cui utilizzo per la pesca è vietato poiché causa l’impoverimento dei fondali. L’azione, svoltasi ad agosto, è stata resa possibile anche grazie al supporto tecnico-scientifico del nucleo subacquo del Parco Sommerso di Gaiola e all’appoggio logistico fornito dal Comando dell’Accademia Areonautica di Pozzuoli presso la Base nautica di Nisida e ha evitato un ingente danno alle comunità biologiche del Parco causato dal prelievo degli organismi intrappolati nelle nasse. Sono state restituite, quindi, al fondale marino centinaia tra polpi, scorfani, murene, crostacei e stelle marine. «È la prima volta che viene compiuta un’operazione di questo genere nelle acque del Parco della Gaiola - ha detto l’assessore provinciale alla Sicurezza e Legalità Franco Malvano - storicamente martoriate dai pescatori di frodo che, con l’ausilio di centinaia di metri di nasse, spopolano i fondali dell’area, danneggiando la flora e impedendo la riproduzione della fauna ittica». strade come una discarica. Non è bastata la figuraccia mondiale dell'emergenza 2008, non basta la legge antirifiuti dello scorso 30 dicembre che prevede manette e multe stellari ai trasgressori: molti concittadini, sfidando il carcere, continuano a oltraggiare loro stessi e il prossimo, rovesciando spazzatura sulla pubblica via. Incivili e idioti visto che basta una telefonata all'800.161010, numero verde dell'Asìa che provvede, dietro richiesta, a ritirare almeno i rifiuti ingombranti. Le squadrette dell'Azienda Ambientale non sono impeccabili. Organizzazione un po' sgangherata, giorni e orari spesso sballati, tuttavia il sistema inizia a funzionare. Malgrado i lazzaroni. Che non mancano neanche a Chiaia: vedi gli sversatoi di via Nicotera (nella foto), Rampe Paggeria, piazzetta Mondragone, via Santa Maria della Neve etc. Una pratica ignobile che, certo!, fa il paio con l'incapacità del Comune sul fronte rifiuti. Ma quello che addolora è la strafottenza di troppi napoletani. Contro di loro, il generale Sementa, comandante dei vigili urbani, ha allestito un nucleo di polizia ambientale investigativa: sono in pochi e le emergenze migliaia. Ma chi vuole segnalare abusi, può telefonare allo 081.7954655. QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE 8 Linea 6, l’Ansaldo recupera via Nicotera CANTIERI. Accordo tra la concessionaria del metrò e la prima Municipalità per riqualificare il tratto chiuso alle auto. Restyling anche per via Santa Teresella Umberto Zacca er la gente del posto la contropartita finale, valer a dire la stazione del metrò sotto casa, è sontuosa: ma intanto dal maggio del 2008 un pezzo di Napoli, quello compreso tra via Nicotera e Monte di Dio, sta pagando un prezzo altissimo sull'altare dei futuri vantaggi che la creazione della linea 6 porterà alla parte alta di Chiaia. Uno sperpetuo, quello del cantiere in piazza Santa Maria degli Angeli con relativa chiusura al traffico di via Nicotera, che nella migliore delle ipotesi durerà fino a marzo 2009, ennesima scadenza consegnata alla città dall'Ansaldo, concessionaria dei lavori, per riaprire la strada al traffico verso piazza del Plebiscito e decongestionare finalmente un'area martoriata dalla presenza del cantiere. La notizia buona però c'è e, se non indennizza per intero i residenti, suona comunque come corposo risarcimento ai disagi sopportati dai cittadini. L'idea vincente, nata all'interno della Municipalità 1, si inserisce nella logica abituale con cui l'Ansaldo, leader mondiale nel settore delle metropolitane, attua i suoi interventi sul territorio visto che accanto alla realizzazione di opere tecnologicamente avanzate nel campo dei trasporti l'azienda di solito procede anche alla riqualificazione della zona interessata agli interventi. E nel caso della futura stazione Chiaia, la scelta è apparsa obbligata: la strada indicata dal governo di Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando ai responsabili della L’ORA LEGALE di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI P I DIRITTI DELLA CASALINGA egli anni scorsi troppo spesso le casalinN ghe, nelle vicende giudiziarie che le riguardavano, si sono viste negare ogni Linea 6 è via Nicotera (foto in alto). Proposta che ha incontrato il gradimento della concessionaria anche perché l'intervento di recupero è facilitato dal fatto che metà dell'arteria è già chiusa al traffico. Dunque un'opportunità da cavalcare al volo perché le condizioni operative sono ideali. E su questa premessa hanno chiuso l'accordo il presidente Fabio Chiosi e i responsabili della Linea 6. La stessa premessa ovviamente esclude dalla riqualificazione una buona metà della via: il tratto fortunato invece è quello tra piazza Santa Maria degli Angeli e via Santa Teresella degli Spagnoli. Nessuna incertezza, quindi, sul se e nemmeno sul quando: a via Nicotera si dovrebbe iniziare e finire tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010. L'intesa tuttavia non esclude assolutamente che in un secondo momento, con opportuni dispositivi di traffico, si possa intervenire a tappe sulla parte restante della strada. E nel frattempo è assodato anche il dettaglio tecnico: è previsto il rifacimento della carreggiata, dei marciapiedi e dei sottoservizi, notoriamente malmessi. Uno scenario consolante nel quale fa capolino un'unica incognita: serve infatti il nulla osta del Servizio Linea 6 del Comune di Napoli e la richiesta ufficiale è già sul tavolo dei responsabili di Palazzo San Giacomo. «Se il sì ufficiale ad un'operazione che per il Comune è a costo zero, arriva in tempi stretti - chiarisce Chiosi - il restyling potrebbe concludersi addirittura entro l'anno». Ma non basta. La stessa dinamica è prevista anche per piazzetta Eritrea, investita anch'essa dal ciclone Metrò: i residenti saranno ricompensati con una riqualificazione progettata dalla Commissione Urbanistica della Mun. 1, presieduta da Alessandra Lancellotti. diritto e riconoscimento del lavoro svolto in casa, non solo per sbrigare le faccende più propriamente domestiche ma anche per provvedere al «buon governo» della vita familiare. Di recente si è creato un piccolo varco nella giurisprudenza che ha finalmente riconosciuto loro qualche diritto, anche se si è trattato sempre di pronunce isolate. Da ultimo la Corte di Cassazione, allineandosi ad un principio delle Sezioni Unite, ha emesso una sentenza che, seppur relativa ad una causa di risarcimento per danni conseguente ad un incidente automobilistico in cui una donna aveva subito postumi permanenti (la 6658/2009), ha comunque fissato un principio che potrà poi essere utilizzato anche in questioni diverse che abbiano in ogni caso ad oggetto la valutazione economica del lavoro casalingo. E dunque. è' stato testualmente stabilito che «la casalinga, pur non percependo un reddito monetizzato, svolge un'attività suscettibile di valutazione economica che non si esaurisce nello svolgimento delle faccende domestiche, ma si estende anche al coordinamento della vita familiare. Per cui costituisce un danno patrimoniale quello che la donna che lavora in casa subisce in conseguenza della riduzione della propria capacità lavorativa». Il principio è decisamente innovativo ed allo stesso tempo apre le porte alla valutazione economico-patromoniale del lavoro casalingo che, pur non configurandosi come reddito monetizzato, è risarcibile come voce autonoma di danno. QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE 9 Il Chiaia Calcio debutta in Terza Categoria LA NOVITÀ. L’imprenditore Pasquale Insigne lancia la prima squadra di calcio del quartiere. L’obiettivo? Vincere il campionato. Team affidato al mister Napoletano Rita Giuseppone hiaia ha finalmente la sua squadra di calcio. Si tratta del Chiaia Calcio, società fondata lo scorso giugno ad opera dell’imprenditore Pasquale Insigne, presidente-calciatore del club. La squadra debutterà in Terza Categoria ma già dalle primissime battute sembra destinata a vetrine molto più importanti. «Il progetto Chiaia Calcio - ha spiegato Insigne - è ambizioso ma concreto e preciso: scalare le categorie, anno dopo anno, cercando di creare un gruppo capace di vincere non solo in campo ma anche fuori attraverso il coinvolgimento dell’intero quartiere che - ha auspicato il presidente - potrà appassionarsi e stringersi intorno alla squadra». Se sul campo il Chiaia Calcio scalpita per dimostrare il proprio valore, in rete la società è già lanciatissima grazie al proprio sito www.chiaiacalcio.it che registra quotidianamente un fol- C Da sinistra: Stefano Napoletano, Pasquale Insigne e Lorenzo Botta tissimo numero di contatti, segno che nel quartiere l’eccitazione intorno al club è sempre più alta. Già da luglio i primi colpi di mercato messi a segno dal presidente Insigne, coadiuvato dal dirigente sportivo, il dottor Lorenzo Botta, hanno infiammato l’ambiente: presi il portiere Sopito e i centrocampisti Nazzaro e Bacioterracino che si sono messi in luce du- rante gli stage organizzati dallo staff tecnico guidato dal mister Stefano Napoletano. Per lui la dirigenza del club gialloblù, ancora attivissima sul mercato,potrebbe avere in serbo gli ultimi colpi che completerebbero una rosa già competitiva al massimo: un difensore centrale con caratteristiche di rapidità e tecnica, un centrocampista e un finalizzatore potrebbero essere i rinforzi ideali per la squadra che intanto ha già cominciato la preparazione al centro sportivo Kennedy in vista delle prime amichevoli stagionali. Ma il coinvolgimento del pubblico chiaiese sarà il vero uomo in più del team perché, come ha sottolineato il ct Napoletano, «il nostro è un gruppo molto unito ma la Terza Categoria è diventata sempre più competiti- va. Ci serve lo spirito giusto per affrontare la stagione ad alti livelli, abbiamo le carte in regola per disputare un campionato di vertice, stando attenti a non sottovalutare nessun impegno». Insigne ha fatto tutto il possibile per esaudire le richieste del tecnico ed il risultato è una rosa di grande qualità, un gruppo solido che avrà la possibilità di mettersi in luce già a partire dalle prime amichevoli, grazie anche all’entusiasmo e al sostegno dei suoi tifosi. «Il nostro progetto va avanti a gonfie vele - ha dichiarato il presidente a ridosso dell’inizio della preparazione - grazie agli sponsor e al crescente interesse del pubblico. Siamo pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Ripongo massima fiducia sia nel tecnico Napoletano che nel dirigente Botta che sonda costantemente il mercato. Ci stiamo rimboccando le maniche per regalare ai tifosi qualcosa di importante già a partire da questa stagione». Siani, il film «E io ti seguo» sbanca su Current Tv IL CASO. Successo della pellicola prodotta e diretta da Maurizio Fiume. Ecco come acquistare il dvd Il 19 settembre scorso Giancarlo Siani avrebbe compiuto 50 anni. Inutile domandarsi che tipo di giornalista sarebbe stato: assunto in pianta stabile a Il Mattino, avrebbe contnuato a firmare, con la sua macchina da scrivere prima e con la tastiera del pc poi, articoli su articoli, frecce infuocate contro la collusione tra potere criminale e corruzione politica che attanagliano questa città. La commistione tra camorra e istituzioni, i meccanismi occulti all’interno dei clan erano il fulcro di quegli articoli che leggeva solo sua madre, ironizzava Siani, e che invece sono costati la morte al cronista appena 26enne. Quasi un quarto di secolo dopo il suo scioccante omicidio, il cinema italiano gli ha reso omaggio con «Fortapàsc», l’opera del regista Marco Risi, uscita nelle sale a ridosso della giornata dedicata alla legalità e alle vittime di tutte le mafie, celebrata con la grande manifestazione del 21 marzo. In quella stessa occasione anche Chiaia Magazine è uscito nelle edicole con un film su Siani, «E io ti seguo» realizzato nel 2003 ad opera del regista Maurizio Fiume ma mai distribuito nelle sale. «Un film prezioso» lo definì Roberto Saviano sulle pagine de Il Manifesto «con il merito di ricostruire in modo significativo la vicenda di Giancarlo Siani, il suo percorso umano e la sua professione innescata dalla passione del vero». Non avrà sbancato il botteghino ma «E io ti seguo», scritto e diretto dallo stesso Fiume con soli 350mila euro di budget e interpretato da Yari Gugliucci (nella foto), ha destato l’interesse dell’opinione pubblica, tanto che da allora continuano a pervenire richieste per il dvd del film, acquistabile sul sito www.chiaiamagazine.it e da qualche giorno anche su eBay, al prezzo di 3,90 euro più spese di spedizione. Grande successo hanno ottenuto le proiezioni pubbliche della pellicola come a Giffoni, dove quasi 700 ragazzi delle scuole hanno potuto rivolgere le loro domande al regista, e a San Potito Sannitico, dove «E io ti seguo» è stato proiettato in occasione della rassegna cinematografica itinerante Cinemadamare, lo scorso luglio, alla presenza di film makers di tutta Europa. In occasione del ventiquattresimo anniversario della morte dell’unico giornalista ucciso dalla camorra, il network interattivo di informazione indipendente Current Tv (Sky Canale 130) ha trasmesso «E io ti seguo» in prima serata, anticipato dall’inchiesta «Per amore del mio popolo», tributo a Don Peppino Diana, religioso anti camorra assassinato a Casal di Principe nel 1994, e seguito da un’intervista a Roberto Saviano. (r.g.) Il giornale è online su www.chiaiamagazine.it archivio storico movida gallery sos chiaia exclusive card chiaiatour prossimamente la web tv di chiaia magazine c h i a i a m a ga z i n e SAPERVIVERE SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ Napoletani a teatro, vince la tradizione CULTURA. Autoreferenziale ma non banale, il pubblico vuole i grandi nomi Café chantant e commedia degli equivoci restano gli spettacoli teatrali più amati PREMIO MASANIELLO Personaggi eccellenti Antonella Carlo estiti scuri e scarpe griffate. Maglioni a collo alto e sciarpe rosse. Occhiali all'ultima moda e capelli appena modellati dal parrucchiere. Si muovono per le strade cittadine, sfidano la pioggia e la solitudine oscura delle serate dei giorni feriali: non sono i personaggi misteriosi dei romanzi, ma i napoletani che si preparano a tornare a teatro. In una sorta di febbre collettiva, che scatta al ritorno dalle vacanze per riempire gli imminenti mesi invernali, i partenopei, noti per preferire i programmi che li rispecchiano (drammaturgia e vita, si sa, vanno sempre a braccetto), si accingono a scegliere tra i cartelloni della prossima stagione 2009/2010. D'altro canto, le sale storiche nel cuore di Chiaia riaprono i battenti con intenti combattivi e si lanciano perciò nella tradizionale battaglia promozionale: al pubblico l'occasione unica di privilegiare, in base alle proprie aspirazioni emotive e sentimentali, un luogo ed un'offerta culturale. Divertimento, tradizione, innovazione: i partenopei, ed in particolare i «chiaiesi», cosa desiderano scorgere nel buio della sala, nella zona magica svelata dal velluto rosso del sipario? Ne parliamo con i direttori artistici dei teatri più importanti del quartiere chic della città: a loro la parola, per «psicoanalizzare» un pubblico eterogeneo, che non riesce ad essere incasellato sotto un'etichetta omogenea. Eppure, a prima vista, i vizi e le virtù dei partenopei emergono subito: innamorati dei marchi made in Naples, della comicità scarpettiana tradotta nelle più moderne V istanze del cabaret giovane f irmato da Siani o Caiazzo, i napoletani rischiano di apparire, forse, un po' autoreferenziali. Vogliono ascoltare le voci delle loro radici, riposandosi cullati al suono del dialetto e delle canzoni di un tempo mai dimenticato: per questo, protagonisti della scena come Luigi de Filippo, Biagio Izzo, Gino Rivieccio e Leopoldo Mastelloni fanno spesso e volentieri sold-out, affascinando non soltanto adulti e nonnini nostalgici, ma anche giovanotti alla ricerca di evasione effervescente e colore locale. Eppure, per quanto romantici e campanilisti, i napoletani preferiscono sempre riferirsi ai grandi nomi: lo sa bene questo Francesco Caccavale, direttore artistico dell’Augusteo, teatro che, ogni anno, sfida le tempeste di crisi vantando numeri e bilanci sempre positivi. Qui, in una politica dalle linee ormai chiarissime, Napoli significa anche Italia: la commedia del bel paese ritrova volti del grande e del piccolo schermo, regalando divertimento nel solco della tradizione nostrana. Difende la produzione napoletana, ma invoca uno sguardo a trecentosessanta gradi sul panorama nazionale, Claudia Mirra, che dirige il Teatro Delle Palme insieme ai fratelli Gianpiero e Guglielmo: «Il nostro pubblico vuole dinamismo e creatività: per questa ragione, ci piace privilegiare una vena creativa partenopea ed italiana al tempo stesso. Chi non conosce, anche a Milano, Peppe Barra, Biagio Izzo o Carlo Buccirosso? Seguire le radici non comporta di certo la chiusura in una dimensione settaria». Con la «Delle Palme card», che realizza la fusione di cinema e teatro in un unico coupon di ingressi, Claudia Mirra esemplifica un atteggiamento più quotidiano e concreto rispetto al mondo dello spettacolo: «Nella nostra sala vengono ragazzi, appassionati del musical e della prosa d'autore, così come anziani abitanti di Chiaia. A loro offriamo un teatro che sappia parlare del presente, senza tradire la storia culturale di cui siamo figli». I dettami della tradizione, modernizzata, attualizzata, ma pur sempre sostrato di riferimento, rassicurano l'audience di Napoli: ne è convinta anche Lara Sansone, anima verace del Teatro Sannazaro. Qui café chantant e commedia degli equivoci sono il pane quotidiano: e la sala piena dà le sperate soddisfazioni. «Forse il pubblico coglie nel nostro lavoro l'espressione di sentimenti veri, di emozioni sanguigne che connotano l'anima stessa del teatro: a questa Napoli autentica ci rivolgiamo, con la voce di ieri e di oggi», dice la Sansone. Più difficile è il percorso di chi vuole fare i conti con la tradizione, ma segue anche i sentieri ardui del teatro di ricerca: Egidio Mastrominico, direttore artistico del Sancarluccio, si prepara grintoso ad una nuova stagione di coraggio e lotte. Dopo la tragica ed improvvisa scomparsa del padre Franco Nico, anima storica della suggestiva sala di via San Pasquale, i conti con Napoli e con i napoletani sono sempre più ingarbugliati. «Questa città ci ha dato forza negli anni Settanta, perché aveva bisogno di fermenti ed energie giovani; oggi il dibattito culturale langue, gli ostacoli sono all'ordine del giorno, le innovazioni sono viste con diffidenza. Il nostro pubblico è elitario per natura, ma vorremmo che gli sforzi di ricerca venissero premiati», afferma Mastrominico. A Napoli, insomma, riescono a vivere, come in un'isola felice, soltanto i famosi? «Senza avere nessuna vis polemica», conclude Egidio, «vorrei che anche i teatri d'avanguardia avessero i loro sistemi di tutela e protezione. A ciascuno, poi, la libertà di scegliere la propria ispirazione drammaturgica: evasione, relax, impegno, sogno, contaminazione. O tutti questi elementi messi insieme». Nelle foto da sinistra i fratelli Giampiero, Claudia e Guglielmo Mirra che dirigono il teatro Delle Palme; Egidio Mastronimico, direttore artistico del Sancarluccio e Lara Sansone, anima del teatro Sannazaro. Si è svolta sabato 26 settembre, nella scenografica cornice di piazza del Carmine a Napoli, la quarta edizione del Premio Masaniello. La manifestazione, ideata da Umberto Franzese e dall’attuale presidente del consiglio provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, è nota come un’occasione prestigiosa per presentare i migliori esempi di protagonisti napoletani. Nell’arco della serata, condotta da Lorenza Licenziati, sono stati premiati con la caratteristica statuetta del Masaniello, 14 personaggi che si sono distinti nelle rispettive sezioni: Poesia Napoletana, Imprenditoria, Belle Arti, Artigianato, Parlata Napoletana, Teatro, Canzone Napoletana, Impresa e progettualità, Scienze dell'Educazione, La Storia proibita, Giornalismo, Cultura Napoletana e Neurochirurgia, quest’ultimo assegnato insieme alla medaglia d’argento del Presidente della Repubblica a Claudio Vitale (nella foto), il medico del Cardarelli che ha portato a termine un intervento chirurgico sotto attacco cardiaco. Tra gli altri premiati Antonio Sasso per il Giornalismo, Giovanni Lettieri per l’Imprenditoria, Mirna Doris per la Canzone Napoletana e Sal Da Vinci, che si è anche esibito in concerto, come Artista Napoletano. Un contributo speciale è andato al Maggiore Generale Mario Morelli del Comando Logistico del Sud per il supporto fornito durante l’emergenza rifiuti. L’ASSOCIAZIONE Caracas tra scuola e arte Lavorare con le scolaresche creando il binomio «insegnamento-divertimento» è stata per l’Associazione Caracas sin dal 1999, anno della fondazione, una scommessa che dieci anni dopo si può affermare sia stata vinta brillantemente. Lo sostiene Armando Chartier, presidente dell’Associazione, che ha come obiettivo la divulgazione della cultura artistica, letteraria e sportiva fuori e dentro le scuole con laboratori storico-teatrali, musicali e socio-pedagogici svolti parallelamente alle attività didattiche. Tra le originali iniziative dell’Associazione spiccano le drammatizzazioni storiche all’interno dei più importanti siti archeologici della Campania come l’Acropoli di Cuma, il Castello Aragonese di Baia, l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli e gli scavi di Ercolano. Ma non finisce qui. Per le festività Natalizie, infatti, l’Associazione Caracas ha ideato un vero e proprio carnet di spettacoli a tema, recitati in dialetto napoletano. Una suggestiva rivistitazione della celebre «Cantata dei pastori», lo spettacolo musicale con spunti pacifisti «Pulcinella e i doni di Natale» e l’itinerario canoro tra sacro e profano «Incanti di Natale» figurano tra le coinvolgenti rappresentazioni che l’Associazione propone alle scuole. Per saperne di più www.teatrocaracas.it SOCIETÀ&COSTUME SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE Party d’autunno nel segno di Hapimag Umberto Zacca abato 17 ottobre, ore 21: data e ora da cerchiare in rosso per gli appassionati del glamour, dei party e delle vacanze di alto profilo. Tutto in una notte, infatti, nella strepitosa cornice del Green Park Tennis al parco Virgiliano, grazie all'organizzazione delle Nuove Botteghe dei Mille e di Chiaia Magazine. Festa grande e per una buona ragione: Hapimag, infatti, la nota azienda svizzera, leader nel settore del turismo d'eccellenza, decide di incontrare i napoletani e, per farlo, sceglie l'opzione dell'intrattenimento e dell'allegria. Al centro dell'attenzione, dunque, il brand, il progetto e l'offerta di una società specializzata nel settore delle vacanze di qualità grazie ad un prestigioso curriculum consolidatosi in quasi mezzo secolo di attività al servizio dei soci. E a far gli onori di casa, in una serata che si preannuncia scintillante e piacevole, ci saranno proprio i responsabili locali e nazionali dell'azienda elvetica: a loro il compito di inserire discretamente nella liturgia del divertimento piacevoli intervalli, dedicati ad illustrare agli invitati, con proiezioni di filmati e di S immagini, il fantastico universo di Hapimag. L'evento si propone, sulla scia dei precedenti targati Chiaia Magazine e Nuove Botteghe dei Mille, come un calibrato cocktail di musica, affidata ad Alfonso Russo, decano dei Dj partenopei, di gastronomia con un ricco e opulento buffet, di danze e di incontri, favoriti dalla prevedibile, numerosa partecipazione. Il resto lo farà, come puntualmente è accaduto in passato, la magia di una location, quella del Green Park, che sfodera in queste occasioni le sue credenziali vincenti, garantendo un servizio impeccabile e un panorama mozzafiato sui Campi Flegrei. Complice il party con le sue attrazioni, Hapimag offrirà dunque i suoi stimoli cosmopoliti, raccontando agli ospiti una galassia di viaggi, di luoghi, di suggestioni, e fornendo ad essi le coordinate necessarie per entrare a far parte della grande famiglia Hapimag. Quella esibita dall'azienda, infatti, è una formidabile rete di opportunità logistiche, articolata in destinazioni prestigiose: l'offertavacanze, unica per tipologia e versatilità, si basa su circa 57 resort e residence con più di 5.400 appartamenti distribuiti in 18 paesi d'Europa, Nord-Africa e Stati Uniti. Non a caso Hapimag conta nel mondo ben 140mila associati (8mila nella sola Italia): a loro il sistema Hapimag offre appunto l'occasione di utilizzare gli appartamenti delle «residenze di vacanza» che preferiscono. Con i resort di città, ad esempio, situati nei quartieri più chic, i soci possono andare alla conquista delle più belle città europee (Amsterdam, Atene, Berlino, Monaco, Budapest, Londra, Parigi, Praga o Vienna). I villaggi turistici nelle più rinomate località di mare attendono invece il socio e la sua famiglia. E non mancano opzioni intriganti e insolite come la sistemazione in una delle 32 case-battello che percorrono i canali francesi o i laghi tedeschi, viaggiando dalla Borgogna al Midi o attraversando i mille laghi del Meclenburgo. Tra un brindisi e una golosità, tra un drink e un giro di pista al ritmo della musica vintage, ci sarà dunque spazio anche per tanti sogni con la valigia da tradurre facilmente in realtà. Info: Roberto Luise e Manuela Marini 335.6779012. I favolosi 60 anni di Antonio Sasso Non è stata una festa, ma un superevento. Al Bluestone, il 14 settembre, Antonio Sasso, direttore del quotidiano «Roma», ha festeggiato le sue 60 primavere insieme all suo infinito popolo di amici e ammiratori. Nel locale di via Alabardieri tra luci e baci, direttori affermati e giornalisti sulla rampa di lancio, la più grande redazione di sempre, si è data appuntamento per un party storico. Cena ricchissima, vino a fiumi e performance a sorpresa di Sal da Vinci. Con l’aplomb del fuoriclasse e la commozione di chi al giornalismo ha dato e darà ancora molto, Sasso ha spento le candeline con un soffio vincente, da prima pagina. GRAZIELLA A QUOTA 30 Il 6 settembre, complice l'atmosfera minimal-chic del Nabilah, ha festeggiato i suoi trent'anni Graziella Foschini (nella foto la prima a sinistra, insieme a Checca Guarracino, Marianna Di Fiore, Rossana Iovine e Carmen De Vivo). Hanno brindato in onore della neotrentenne, tra gli altri, Dario Foschini, Barbara Ronca, Enzo Vangone, Teresa Vangone, Luana Aterrano, Milena Cerrato, Cinzia Scorza, Pino Vitale, Roberta Romano, Agata Bausano, Mauro Tempesta, Max Spena, Walter Iacomino, Dino Settembre, Nello Castaldi, Peppe Rossi, Maria Rosaria D'Orsi, Anna Festa, Raffaele Torino, Luca Iovine, Alfonso Iovine, Lauro Sorvillo, Loredana Di Marzo e tanti altri. 11 SOCIETÀ&COSTUME SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE 12 Piazza Napoli, quel teatro sempre aperto LA NOVITÀ. La storia della città, raccontata nell’ultimo libro di Aldo de Francesco attraverso una raccolta «allegra e cialtronesca» di curiosità, motti, ritratti e scenette Rossella Galletti apoli, si sa, è un caleidoscopio, ricco di contrasti immanenti alla terra e al popolo che ne fanno la città teatrale per antonomasia. Lo sa bene Aldo de Francesco, autore di «Piazza Napoli» (Iuppiter Edizioni, 2009, pag. 159, euro 12,00) antologia che raccoglie aneddoti, battute, curiosità e «trovate» dei partenopei illustri e «plebei». A quattro anni dal suo ultimo libro («Bagno Elena in Posillipo dal 1810. Due secoli di estati napoletane»), il giornalista e scrittore di origini irpine appassionato della napoletanità in tutti i suoi aspetti ha dato luce ad una sorta di piccola enciclopedia dell'humour napoletano. Avendo lavorato per le maggiori testate campane (Roma, in qualità di redattore, e Il Mattino, come viceredattorecapo ed oggi come collaboratore) ha avuto occasione di assistere in prima persona alle sfide intellettuali e non, puntualmente riportate nel libro, di scrittori del calibro di Domenico Rea e N Il giornalista e scrittore Aldo de Francesco, autore di «Piazza Napoli» Luigi Compagnone che, tra gli anni Settanta e Ottanta, bazzicavano nelle redazioni; intervistando, poi, uomini e donne di casa nostra ne ha carpito segreti e vicende private: il comandante Pasquale Coppola, ad esempio, gli raccontò l'incontro ravvicinato avuto con il re in esilio Umberto I salito, a dispetto delle norme vigenti, sulla sua nave, l'Ausonia. Con l'occhio scrutatore tipico del giornalista de Francesco ha sviscerato documenti pubblici e privati, libri, giornali, memorie, ma soprattutto ha indagato nei suoi ricordi e tra amici, parenti, conoscenti e colleghi, cosicché vita e costumi del popolo più bizzarro del mondo sono emersi nelle parole e nei motti dei suoi protagonisti: da Ferdinando II a Matilde Serao, da Zì Maria a Massimo Troisi, da Nino D'Angelo a Nennella l'acquafrescaia a Eduardo De Filippo. Napoli è una grande piazza, è un palcoscenico dove le storie, i detti, i proverbi, le «recite» individuali si intrecciano e divengono appannaggio di tutta la sua gente. «Non ricordo - scrive de Francesco nella prefazio- ne al libro - un solo giorno senza avervi visto scene di vivacità discorsiva e gestuale, aver assistito a un teatro estemporaneo, improvvisato dovunque, in piazze, cortili, tribunali, “vasci”, strade e vicoli, da “città spettacolare”». L’ispirazione per scrivere questo libro è stata sentita quasi come un esigenza dall’autore: «Di questa ribalta, unica al mondo - da qualcuno più correttamente chiamata “palcoscenico aperto notte e giorno, con un’infinità di attori, professionisti, dilettanti e anche guitti” - mi sono rimasti miriadi di ricordi, frammenti di vita, battute, detti, lazzi, gag, motti, “trovate”, frasi e versetti, indimenticabili echi di parole. Alcuni direttamente ascoltati dai protagonisti; altri raccolti da libri, giornali, opuscoli, nei vicoli, nei palazzi di una città vulcanica, magmatica, annotati su foglietti, schegge di carta, poi lasciati, anzi abbandonati, come tracce possibilmente da decifrare e completare un giorno. Cosa che ho fatto». FEDERICO VACALEBRE Parlare di Napoli con Federico Vacalebre, giornalista e critico musicale de «Il Mattino», significa viaggiare nei colori di una dimensione originale e cosmopolita, e provare ad azzardare qualche risposta, decisamente non conformista, sul presente e il futuro della città. corso della manifestazione - che ricordiamo creata da Riccardo Tanturri e portata avanti da Manfredi, figlio del fondatore - oltre all’assegnazione dei riconoscimenti, sono stati approfonditi temi di grande rilevanza e attualità grazie all’intervento di autorevoli relatori. I lavori di questa edizione sono stati aperti da una tavola rotonda organizzata da Giulio Rolando, direttore della rivista «Il Cerchio». Tema dell’incontro: «Creatività nella letteratura italiana nel Novecento da Marinetti ai nostri giorni». In quest’epoca in cui, dopo il disastro della massificazione novecentesca, riemergono le tradizioni locali e la cultura si propone come strumento per il loro riconoscimento, un territorio come Scanno alimenta grandi suggestioni per l’influsso che vi è in ogni attività. Di qui l’importanza che l’artigianato scannese contina a rivestire per l’economia del territorio abruzzese. La cultura a Napoli oggi... Provincialismo e neorazzismo sono i volti estremi di una realtà viziata da una borghesia apatica. Il dibattito sulla condizione della città non si può fare attraverso vuoti slogan: il vero confronto esige libertà dal teatrino della politica. Eppure, su questo sfondo così complesso, si muovono energie alternative. Quali? Nel mondo musicale, se non si individua ancora the next wave, la prossima onda, c'è fermento: penso al ritorno dei 99 Posse o al film di Turturro sulla canzone napoletana, operazione glocal a cui pure sto collaborando come sceneggiatore. E poi, nel cinema, «Gomorra» ed «Il Divo» rappresentano una temperie artistica innovativa e dinamica... Quali le strategie per il rilancio della città? Rendere più dinamica la classe imprenditoriale, forse prima ancora che quella politica: scommettere sul marketing culturale, sulle prerogative che hanno reso unica la nostra musica nel mondo. Mi sembra paradossale che i turisti giapponesi a Napoli non possano acquistare i cd di Enrico Caruso: dietro queste mancanze c'è, forse, un riconoscimento superficiale dell'identità partenopea. Un consiglio letterario per l’ inverno «Sweet soul music» di Peter Guralnick: leggendo questo libro sul soul e il r'n'b possiamo capire quanto non facciamo per difendere la nostra identità. Aurora Cacopardo Antonella Carlo LA MANIFESTAZIONE Premio Scanno, «Il Cerchio» nel nome di Marinetti A settembre si è tenuta la trentasettesima edizione del Premio Scanno. L’edizione di quest’anno si è distinta per la particolare attenzione riservata al sisma che ha sconvolto l’Abruzzo nello scorso aprile. Nella cerimonia di premiazione nella piazza della Codacchiola, si sono voluti ricordare gli studenti morti all’Aquila, ai quali è stato conferito, insieme a Lorenzo Cinì e all’Unversità dell’Aquila, il Premio Scanno per la medicina. Inoltre, un premio speciale è stato assegnato agli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per essersi prodigati al limite del sacrificio personale per salvare tante vite umane. Ad essere premiata per la letteratura è stata Melania Mazzucco per il libro «La lunga attesa dell’angelo» (Rizzoli), biografia romanzata del pittore veneziano del ‘500 Iacopo Robusti, detto il Tintoretto. Nelle oltre 400 pagine, hanno spiegato i giurati, la Mazzucco riesce «quasi piegando la scrittura alla pittura, ad interpretare la personalità dell’artista veneziano». Nel IN REDAZIONE CON... SOCIETÀ&COSTUME SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE SOGNI AUTUNNALI. Alla Tabaccheria Postiglione di Largo Ferrandina a Chiaia c’è un grande fermento: inarrestabile è diventata la corsa all’ultimo «tipo» di gratta e vinci. Per non parlare poi della rincorsa all’ambo dell’autunno - 21 e 10 - e del terno di San Gennaro che fa 5 - 18 - 19. Insomma Alberto Postiglione, dalla sua cabina di regia, assediato da sogni e bisogni, sforna combinazioni, snocciola consigli al popolo & terni favole del lotto: «Nelle prossime settimane puntate sulle ruote di Napoli e Roma su terni che siano formati almento da due numeri della cinquantina. Consiglio, poi di abbinare il numero 22. Per chi, invece, ama divertirsi con le quaterne ecco quella che più mi piace: 22 - 24 - 59 - 69. Combinazione da giocare su Bari, Milano e Napoli almeno per 9 estrazioni». Mentre una signora distrae il nostro Albertone segnaliamo gli ambi, ben in vista nella vetrina dei sogni: 25 - 28; 45 - 48; 6 - 66; 1 - 18. Ambi da giocare su Napoli e tutte per tutto ottobre. Non resta che tentare la fortuna, sperando che gli angeli dell’estrazione vincente siano tanto, ma tanto buoni. 13 L’ottimista accende una speranza per spegnere la paura. Il pessimista cerca sempre il meglio del peggio. Renato Rocco L’ATELIER SFIZI&NOTE di MASSIMO LO IACONO Luisa Chirico, la casa della sposa moderna LA VILLA DELLA MUSICA all’inizio degli anni Settanta, dall'autunno del ‘73 D con l'arrivo della terza edizione di «Musica d’Insieme» e della «Scarlatti», nata dall'estro di Accardo, Eminente e compagni, ospitata per emergenza prima e per tradizione poi, Villa Pignatelli ha cominciato a diventare la casa della musica a Chiaia: prima solo qualche prezioso e raro concerto del «Goethe-Institut», poi ci hanno suonato in tanti, dalla «Scarlatti» all'«Armonia ed Invenzione», a «Mozart-Italia», alla «Chopin», a «Napolinova» al «Maggio della musica», autorevolissima ex-new entry ormai da un decennio, come tante altre stimate etichette. A tutt'oggi sembra compiersi, pure se con misura, il desiderio dell'allora Soprintendente, Raffaello Causa, che auspicava che la villa diventasse appunto una «casa della musica», come si può leggere negli articoli dell'epoca. Le leggi sono cambiate, come pure gli accordi tra organizzatori e Soprintendenza (cambiata radicalmente anche quella, oltre Soprintendenti stessi) ma i concerti si fanno ancora, e tanti. A fine settembre e ai primi di ottobre c'è un triduo della «Scarlatti», un indispensabile omaggio a Mendelsshon per i duecento anni della nascita, con Giampaolo Nigro, Stefano Innamorati, Daniela del Monaco e Marco Rapetti, Francesco Caramello ed Antonello Cannavale. A seguire tocca al «Maggio della musica» che dal 13 ottobre al 7 novembre completerà la sua fortunata stagione ispirata da Proust e dal libro di Mario Bortolotto sulla musica francese, divagante con arguzia e dottrina intorno al prima ed al dopo Proust, ed oltre. Suoneranno, tra gli altri, i pianisti Ilia Kim, Monica Leone ed il direttore artistico de Palma. L'unica cosa che manca, già dai primi anni Ottanta, è la gioventù tra il pubblico, una gioventù curiosa come quella di allora: come mai i loro figli e nipoti vengono così di rado ad ascoltare e i concerti più gustosi e centrali del quartiere? (Viva la parola desueta!) Classica o glamour, romantica o sofisticata, nessuna sposa vuole rinunciare a mettere in luce la propria personalità il giorno del matrimonio. Per farlo, occorre innanzitutto che si senta a proprio agio nell'abito che indossa. Ma, nella miriade di proposte presenti sul mercato, una sola è quella che può dare la certezza del risultato: rivolgersi ad una sartoria specializzata. Da tempo le donne, assoggettate alle passerelle, hanno rinunciato al piacere di lasciarsi cucire l'abito addosso. Il matrimonio diventa allora l'occasione, speciale, per fare una scelta di stile e per riscoprire i tanti vantaggi del «su misura». Un’arte di cui è illustre rappresentante, da 40 anni a Napoli, l'atelier Luisa Chirico. Negli anni il testimone è passato da madre in figlio ed oggi Daniele Esposito, affiancato dalla moglie, continua a portare avanti la tradizione sartoriale d'impronta materna. Nel sobrio e raffinato atelier di via Mariano D'Ayala, le future spose indossano i capi «campione» che serviranno da base per ordinare il proprio capo su misura. Ogni abito sarà poi personalizzato nello stile, nei tessuti e nel colore, seguendo le esigenze di ciascuna, durante le tre prove che seguiranno. Nulla è definito ma tutto può essere studiato. Sempre nel rispetto di quello che è lo stile della maison, elegantemente raffinato, sarà possibile scegliere tra le tante, deliziose alternative che la creatività del mago del taglio, Daniele, mette a disposizione delle clienti: dai ricercati effetti plissé ai morbidi volumi creati «a strati», passando per i maliziosi décolleté sulla schiena. Ogni anno, su una collezione base di circa 50 abiti diversi, ci sono sempre 10/15 modelli nuovi, che seguono un po’ la tendenza, in modo da non scontentare neppure le fashion victims. Quest’anno ad esempio propone il classico «pois» ton sur ton in versione plumatisse, ovvero in rilievo. Ma anche i dettagli contano moltissimo: le scollature asimmetriche, i fiocchi couture, gli intramontabili decori di fiori o cristalli creati da un abilissimo artigiano napoletano. Lieve, prezioso e assolutamente decorativo, il pizzo è un materiale molto apprezzato per gli abiti da sposa più sfarzosi. Ma la particolarità proposta da Luisa Chirico è che i ricami sul pizzo sono fatti a mano e dunque unici. LIBRIDINE Prampolini, i bozzetti per il San Carlo e la «folle tensione» del nuovo Aurora Cacopardo Mentre tutto il mondo sta cambiando con velocità inaudita, a Napoli, invece, sembra che nulla possa cambiare e che la città affondi nelle acque stagnanti di una perversa conservazione: la conservazione del peggio. Ben venga dunque un modello su cui ragionare: quello dell'innovazione futurista. È fuori dubbio che proprio i futuristi napoletani - che avevano vissuto con Depero e Enrico Prampolini (in una foto del 1919) la «folle tensione» del nuovo- non potevano considerare il sentimento di Napoli solo nella sua dimensione intima e localistica. Infatti era chiaro che la folle tensione che animava gli artisti napoleta- ni, non poteva essere scambiata con le formule ideologiche di un partito politico. Il Futurismo napoletano fu una vicenda affascinante che non appartiene all'archeologia della cultura locale, ma è traccia indispensabile per comprendere il senso di molte sperimentazioni del secondo dopoguerra. L'ingegnere Enrico Tellini ha come merito, oltre ad aver fondato l'Associazione degli Amici del San Carlo, quello di aver fatto conoscere Prampolini, noto artista del Futurismo, anche come creatore di bozzetti per il San Carlo. Prampolini fin dal lontano 1912 contribuì al Futurismo con manifesti e scritti polemici, prediligendo il Collage come mezzo espressivo. Nel 1917 fondò la rivista «NOI» che pubblicò, fra l'altro, scritti di E. Mejerchol'd e I. Stravinskij. Costantemente in contatto con gli ambienti delle avanguardie europee, a Parigi conobbe Mondrian; nel 1925 all'Exposition International vinse il Gran Prix des Arts presentando i modelli del suo «Teatro Magnetico». Negli anni '50 produsse bozzetti per scenografie d'opera nei principali teatri quali la Scala di Milano, il Comunale di Firenze e il San Carlo di Napoli. I bozzetti per il San Carlo sono tutti interessanti sia per l'impegno profuso, sia per il contributo teorico nel campo scenografico. Particolarmente belli i bozzetti per Norma e Aida, dove appare chiara la poetica del movimento e la compenetrazione e simultaneità di tempo e spazio. SOCIETÀ&COSTUME AMARCORD MARECHIARO di ROSARIO SCAVETTA TOTÒ DA «ROSIELLO» Gli anni ‘60 rappresentarono per Marechiaro un periodo di particolare splendore. Il piccolo borgo di pescatori, situato nel quartiere Posillipo, diventò in breve tempo il simbolo della «dolce vita» in Italia. I ristoranti tipici affacciati sul porticciolo cominciarono ad essere frequentati da attori, cantanti e noti personaggi della televisione mentre le caratteristiche case dei pescatori divennero dei veri e propri set cinematografici. Fu proprio in occasione delle riprese del suo film «Totò a Napoli» che il noto attore napoletano, attirato dalle ampie vetrate sul mare e dalla galante ospitalità di don Mimì, decano dei ristoratori di Marechiaro (oggi la tradizione continuata dal figlio Patrizio «Al Faretto»), pranzò al ristorante «Rosiello», regalando ai presenti un simpatico e malinconico siparietto. Era il 25 giugno del 1966, Totò, segnato dai diversi acciacchi fisici, era accompagnato dalla splendida compagna Franca Faldini. Don Mimì Rosiello alla vista del Principe De Curtis, si avvicinò ossequioso per farlo accomodare. Ma l'occhio dell'attore cadde immediatamente sul tavolo dove erano in bella mostra antipasti e contorni. Senza pensarci due volte l'artista ordinò: «Purtateme nu' piattill e puparuòle verdi». Ma la Faldini lo richiamò dicendo: «Totò, te fanne male!» «Statte zitte, stò c’ ‘o culo ‘a fossa» replicò il Principe della risata, consapevole del destino che l'aspettava. E purtroppo, quasi un anno dopo, il 15 aprile 1967, Antonio De Curtis, in arte Totò, ci lasciò, portandosi via la sua coinvolgente genialità comica. SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE DA NON PERDERE Concerti luterani. Ecco il ciclo dei Concerti d'Autunno (XIV edizione), organizzati dalla Comunità Evangelica Luterana di Napoli, nella tradizionale sede di via Carlo Poerio n.5 7 ottobre: il «Quartetto Felix» in un Omaggio a Felix Mendelssohn. 14 ottobre: il «Wharol Quartet» esegue musiche di Schumann e Faurè. 21 ottobre: il pianista Giuliano Guidone in brani di Haydn, Enescu, Schumann. 28 ottobre: il «Trio Risonanze» esegue brani di Dring, Addison, Demersseman. 4 novembre: il chitarrista Sergio Cantella in musiche di Tarrega e Albeniz. 11 novembre: conferenza-concerto intitolata «Suoni futuri», dedicata al futurismo; in scaletta musiche di Casella, Antheil e Malipiero. 18 novembre: serata letteraria dedicata alla 9° edizione del concorso «Una piazza, un racconto» con intermezzi musicali e recitati. 25 novembre: G. Giglio (chitarra) e I. Ionescu (violoncello) ovvero «Due strumenti a confronto in una suite di Bach». 9 dicembre: «In dulci jubilo», musica corale natalizia eseguita dal Vocal Concert Dresden, diretto da Peter Kopp. Tutti concerti avranno inizio alle ore 20.30 PALAZZO REALE IL RICORDO 100 manifesti futuristi in mostra C’era una volta Thor Futurismo: sulla scena culturale partenopea, all'alba del '900, il movimento fondato da Marinetti acquistò un ruolo centrale ed epigoni degni del maestro. La squillante, eruttiva eresia del verbo ipermodernista trovò una sponda naturale nel tripudio pagano della festa di Piedigrotta. Un matrimonio felice cui, in occasione del Centenario del primo Manifesto di Fondazione del Futurismo, si riallaccia idealmente la mostra «Futurismo Manifesto 100x100» che è ospitata, fino al 3 novembre, nella sala Dorica di Palazzo Reale. In esposi- zione circa 100 manifesti, tratti da pubblicazioni e riviste che ricostruiscono con scrupolo filologico il telaio teorico che ispirò la produzione artistica futurista nei primi decenni del 20° secolo: ed ecco i manifesti dello stesso Marinetti e quelli, nati dalla spinta del maestro, fioriti intorno alle varie discipline creative, come il Manifesto dei Pittori Futuristi, il Manifesto del Musicisti Futuristi, il Manifesto della Scultura Futurista e il Manifesto dell'Architettura Futurista. La sezione napoletana, inevitabilmente agganciata alla «Piedigrotta futurista», offre i contributi originali prestati dalla Fondazione Bideri: scelta che ribadisce lo storico legame tra Movimento e capitale del Sud, rilanciando precedenti illustri come quello del 14 febbraio 1909 quando la rivista piedigrottesca «La tavola Rotonda», pubblicò in anteprima mondiale il Manifesto di Marinetti, o come quando lo stesso Marinetti nel 1914 organizzò, con il discepolo Ferdinando Cangiullo, un’esplosiva serata futurista al Mercadante. INAUGURAZIONI Pipolo festeggia il suo «beauty point» 27 agosto: nastri, lustrini, brindisi e sorrisi in via Monte di Dio 1. Il party inaugurale del nuovo «beauty point» di Lello Pipolo (foto in alto: il patron, in camicia chiara, con i collaboratori) è stato il sigillo festoso in calce all'operazionerinnovamento con cui il proprietario dell'accorsato centro di acconciature femminili ha ridisegnato da cima a fondo identità e fisionomia degli ambienti di lavoro. Una dura estate di lavoro per Lello, per la consorte Maria Rosaria Pezzi, responsabile del settore estetico, e per il socio Gianni Viglietti, impegnati a seguire la ristrutturazione passo dopo passo. Adesso, però, il risultato finale ripaga gli sforzi e l'attesa. Se ne sono accorti i circa 200 invitati, alternatisi al vernissage di riapertura (foto in basso) che, tra un morso alle delizie del ricco buffet, un sorso di spumante, tante chiacchiere e un mare di auguri, hanno affollato dal pomeriggio a notte fonda il locale, apprezzando il nuovo look, inventato dallo stesso Lello 14 Occhi dorati, muso dolce, pelo superbo, orecchie dritte come antenne che cercavano, in ogni istante, il cielo e le carezze, indiscutibile imponenza, mai goffa ma con il talento dell’eleganza: questo era Thor, pastore tedesco, mattatore di Chiaia, innamorato pazzo della sua padrona Simona e guardiano attento del cammino di Claudia, Annamaria, Laura, il suo inseparabile «branco». Un’attenzione e una premura che venivano d’incanto interrotte non appena Thor adocchiava una palla. Impossibile levargliela da sotto al muso: era lui che decideva quando mollarla. Oggi che non c’è più, il vuoto delle stanze è riempito dal ricordo del suo sguardo umano, parlante, incapace di far guerre. SGUARDI LONTANI di FRANCESCO IODICE EDUARDO SCARPETTA, UN VERO RE ulla facciata del bel palazzo che si può ammirare al civico 4 di via Vittoria Colonna una lapide ricorda che «Eduardo Scarpetta, S fondatore del teatro napoletano, attor comico eccelso, ispirato dal Pipolo ed eseguito dalla ditta Sciarnè, specialista in ristrutturazione di interni. L'opera di restyling, infatti, punta ad un'atmosfera elegante e discreta, incorniciata da un arredo pratico, luminoso, minimale, perfettamente rispondente alle esigenze dell'affezionata clientela femminile che ha subito gradito la novità. Un tocco di glamour, inoltre, lo conferiscono agli spazi un intrigante dipinto da cui ammicca una seducente diva stile Fifties e una bella stampa dedicata ad una fuoriclasse della femminilità come Audrey Hepburn. Il tutto avvolto in un soffuso design luminoso. Nessun effetto speciale, dunque, ma solo tanto buongusto a scortare il decollo della nuova avventura professionale del marchio Pipolo, da 30 anni al servizio del fascino femminile. Ed una chicca in più nel circuito commerciale dell'aristocratica Monte di Dio. mimo antico, si appartò anzi tempo irridendo al trionfo. Sola compagna d'arte la gloria. 1853-1925. Nel centenario della nascita 1 ottobre 1953». Il mestiere di attore del proprietario dello stabile, che se lo fece costruire nel 1884, è denotato da una decorazione di stucco sul portale raffigurante una donna che regge una maschera, mentre nell'atrio, si trovano due statue raffiguranti i personaggi delle sue commedie più note. In questo palazzo visse una famiglia decisamente particolare e che a quell'epoca esulava dai canoni tradizionali: l'unico figlio della coppia era Vincenzo, mentre Domenico era nato da una relazione della moglie Rosa con il re Vittorio Emanuele II e Maria, l'unica femmina, era il frutto, diciamo così, dell'amicizia di Scarpetta con la maestra di musica Francesca Giannetti. Parallelamente a questa, il nostro aveva creato un'altra famiglia con Luisa De Filippo, sua nipote di cui era più grande di 25 anni, che gli aveva dato tre figli - Eduardo, Titina e Peppino - che vissero in via Bausan, a poca distanza dal palazzo di via Colonna. La relazione fra zio e nipote era di dominio pubblico e Scarpetta si recava quotidianamente in casa De Filippo; quando era fuori Napoli per lavoro portava al suo seguito anche la famiglia secondaria, tanto che Eduardo scherzando ebbe a dire: «Quando Eduardo Scarpetta viaggiava, si muoveva con donne, cavalli, carrozze, bambini, suppellettili: un vero re!». A prescindere dalla sua vita privata, Scarpetta fu uno dei più noti protagonisti del teatro tra ‘800 e ‘900; a Napoli l'attore e commediografo era una celebrità, le sue opere gli consentirono di costruire la sua fama ed un cospicuo patrimonio. Una curiosità sulla lapide. Il testo originario che lo celebrava come autore «ispirato dal mimo greco», venne bocciato dalla commissione toponomastica presieduta dal conte Riccardo Filangieri e, poco prima dell'inaugurazione, la lastra di marmo venne rimossa e nuovamente incisa sul retro, modificando l'epigrafe nella forma che tuttora vi si legge: «ispirato dal mimo antico». Malgrado tutte queste vicissitudini, essa ora è attaccata al muro in completo abbandono con i caratteri incisi del tutto illeggibili! INIZIATIVE DI CHIAIA MAGAZINE LA BACHECA DI IUPPITER EDIZIONI Alzheimer, ecco il libro «La bimbamamma» Novità d’autunno per Iuppiter Edizioni: dal 15 ottobre è in distribuzione il libro di Nucci A. Rota dal titolo «La bimbamamma», sottotitolo: «Come convivere con l’Alzheimer: il diario di una figlia». Il volume verrà presentato nei prossimi mesi a Napoli, Roma e Milano e, per la sua utilità sociale, sarà adottato da alcuni centri di geratria. Nell’ultima parte del libro, una ricca appendice dà consigli e suggerimenti a tutti quelli che accudiscono i malati di Alzheimer. FINALMENTE TUA LA EXCLUSIVE CARD ScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimi Per i possessori della Card e occasionissime! LE CONVENZIONI • • • • • • • • • • • 15 m a ga z i n e CHIAIA SCUSATE IL RITARDO Non immaginavamo che il ritorno dall’estate sarebbe stato così difficile. Ad aspettarci in redazione, infatti, abbiamo trovato uno di quei virus informatici che ti “divorano” il lavoro e anche la pazienza. Ci scusiamo con i nostri lettori per l’uscita in ritardo del numero di settembre di Chiaia Magazine dovuto a un problema tecnico che, fortunatamente, abbiamo risolto. • ACQUISTO DVD «E IO TI SEGUO» Ricordiamo ai nostri lettori che il dvd «E io ti seguo», il docufilm sul Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla camorra, scritto, prodotto e diretto da Maurizio Fiume, è acquistabile al prezzo di 3,90 euro. Chi è interessato all’acquisto o è interessato a organizzare una proiezione pubblica, può telefonare al numero 08119361500. sconti • • • • • • SETTEMBRE 2009 - CHIAIA MAGAZINE E.MARINELLA - cravatte Riviera di Chiaia, 287 NINO DE NICOLA - abbigliamento Via S. Caterina 69 - P.zza dei Martiri LUCIA DE VINCENZO - abbigliamento Via Calabritto 24/25 GLAMOUR - abbigliamento Via Calabritto 20 MARINO - abbigliamento Via S. 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