I Bisogni Educativi Speciali
Relatore: Prof. Piergiorgio Pardo
Una possibile definizione di alunno
BES
Può definirsi speciale un bisogno educativo
originato da difficoltà anche transitorie che
intervengano in età evolutiva, si manifestino
negli ambiti educativo, di apprendimento e
sociale e determinino un funzionamento
problematico. Il Bisogno
Educativo Speciale è oggetto di un piano
educativo individualizzato o di un piano
didattico personalizzato, anche temporaneo.
LE NOVITA'
CONCETTO DI FUNZIONAMENTO
PERSONALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO
DIDATTICO
CARATTERISTICA ANCHE TEMPORANEA
DELL'INTERVENTO
Dietro a questi concetti c'è un nuovo modello...
IL MODELLO ANTROPOLOGICO
ICF
E' LA NUOVA BASE PER LA DIAGNOSI
FUNZIONALE E IL RICONOSCIMENTO
DEI BISOGNI EDUCATIVI BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI” (Classificazione
Internazionale della Disabilità e della Salute
OMS, 2002 e 2007)
I TRE AMBITI DI APPLICAZIONE
DELL'ICF
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ARTICOLAZIONE DELLA DIAGNOSI
FUNZIONALE
CERTIFICAZIONE COMPETENZE
LAVORATIVE DEI SOGGETTI DEBOLI
INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI DEGLI
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
IL FUNZIONAMENTO
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NASCE DALLA INTERCONNESIONE
RECIPROCA E DINAMICA TRA I
SEGUENTI FATTORI:
Funzioni e strutture corporee
Attività personali
Partecipazione Sociale
Fattori concomitanti di tipo:
a) ambientale
b) contestuale
c) personale
Quattro concetti rivoluzionari
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Capacità
Performance
Facilitatore
Barriera
L'ICF COME MODELLO
GENERALIZZATO
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NELLA MISURA IN CUI CIASCUNO DI NOI
PUO' NELLA VITA INCORRERE IN
SITUAZIONI DI LIMITAZIONE DELLE
ATTIVITA' E DELLA PARTECIPAZIONE
SOCIALE L'ICF E' UN MODELLO
GENERALMENTE APPLICABILE
FUNZIONI MENTALI
LE FUNZIONI MENTALI (RICOMPRESE IN
QUELLE CORPOREE, IN QUANTO
PROPRIE DEL CERVELLO) SI DIVIDONO
IN GLOBALI E SPECIFICHE
FUNZIONI MENTALI SPECIFICHE
Dell'attenzione
della memoria
psicomotorie
emozionali
percettive
del pensiero
del linguaggio
di calcolo
di sequenza dei movimenti complessi
dell'esperienza di se stessi e del tempo
FUNZIONI MENTALI GLOBALI
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DELLA COSCIENZA
DELL'ORIENTAMENTO
INTELLETTIVE
PSICOSOCIALI GLOBALI
DEL TEMPERAMENTO E DELLA
PERSONALITA'
DELL'ENERGIA E DELLE PULSIONI
DEL SONNO
FUNZIONI E ATTITUDINI
INTRAPERSONALI
Adattabilita'
Responsivita'
Livello di attività
Prevedibilità
Perseveranza
Propositività
AMBITI DI REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO DI VITA
Interazioni interpersonali generali e particolari
Istruzione
Istruzione informale
Istruzione prescolastica
Vita prescolastica
Istruzione scolastica
Formazione professionale
Istruzione superiore
Vita scolastica
Lavoro e impiego
Vita economica
VITA SOCIALE, CIVILE E DI COMUNITA’
Vita comunitaria
Ricreazione e tempo libero
Religione
Diritti umani
Vita politica e cittadinanza
Gli alunni BES
Alunni DVA (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77)
Alunni DSA (Legge 170/2010, Legge 53/2003, D.M. n° 5669 MIUR del 12 luglio
2011, Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA
allegate al D.M. 5669 del 12 luglio 2011, Conferenza Stato Regioni 25 luglio
2012)
Alunni FIL (Funzionamento Intellettivo Limite) ( Legge 104/92, Direttiva Ministeriale
27dicembre 2012, CM 6 marzo 2013)
Alunni ADHD (Circolare MIUR Prot. n. 6013 del 4 Dicembre 2009, con oggetto le
“Problematiche collegate alla presenza nelle classi di alunni affetti da sindrome
ADHD”, Circolare MIUR Prot. n. 4089, del 15 Giugno 2010, con oggetto: “Disturbo di
deficit di attenzione ed iperattività”)
Alunni con difficoltà psicologiche (Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012, CM 6
Marzo 2013)
Alunni con svantaggio socio- economico e alunni con svantaggio linguistico
e/o culturale. (Legge sull’immigrazione n. 40 del 6 marzo 1998, Decreto legislativo
del 25 luglio 1998, Legge n. 189 del 30 luglio 2002 , D.P.R. n.275/99, Legge n.
53/2003, CC. MM. 155 del 26.10.2001 e 106 del 27.09.2002, Normativa su l’obbligo
scolastico: Legge n. 144 del 17 maggio 1999 art. 68, Legge n. 53/2003 art 2, Decreto
Legislativo 15 aprile 2005 n.76; DPR 31/8 ’99 n.394 art.45, C. M. n. 24 del 1° marzo
2006, Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012, Circolare Ministeriale
n. 8 del 6 marzo 2013,Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca
internazionale individuale, 10 aprile 2013)
Le più recenti disposizioni
DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012 : «STRUMENTI DI INTERVENTO
PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE
TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA», documento emanato dal
Dipartimento per l’Istruzione. Direzione generale per lo studente , l’integrazione, la
partecipazione e la comunicazione e firmato dal Ministro Profumo
C.M N. 8 DEL 6 MARZO 2013 :INDICAZIONI OPERATIVE PER LA DIRETTIVA,
emanata dal Dipartimento per l’Istruzione, a firma del capo Dipartimento, Lucrezia
Stellacci
ORDINANZA MINISTERIALE N. 13 DEL 24 APRILE 2013, Esami di Stato
2012/2013: art. 18. c.4 «alunni con difficoltà di apprendimento di varia natura»
NOTA MINISTERIALE MIUR 27 giugno 2013, Prot. N 1551
STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER
L’INCLUSIONE SCOLASTICA”:
CONCETTI CHIAVE E ORIENTAMENTI PER L'AZIONE (USR dicembre 2013)
La Scuola per tutti e per ciascuno
legge 53 del 2003 art.1
Al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel
rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di
ciascuno e delle scelte educative della Famiglia, nel quadro della
cooperazione tra scuola e genitori,in coerenza con il principio di autonomia
delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla
Costituzione, il Governo è delegato ad adottare (…) uno o più
decreti legislativi per la definizione delle norme generali
sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia
di istruzione e di istruzione e formazione professionale.
Cost. Art. 3
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
Nota prot n° 1551 del 27 Giugno 2013
Il P.A.I., infatti, non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno
Strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità
educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei
“risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola
“per tutti e per ciascuno”
Le indicazioni nazionali per il curricolo dell'infanzia e primo ciclo 26 novembre 2012
Caratteristiche del PAI
Annualità del dispositivo
Carattere valutativo
Sinergia con il POF
Trasversalità rispetto alle prassi di inclusione,
alla gestione delle classi, al rapporto con le
famiglie e con il territorio
Autonomia (ad oggi) rispetto alla normale
prassi di richiesta delle risorse.
IL PEI (art. 5 DPR 24.02.1994)
“ E’ il documento nel quale vengono descritti gli
interventi finalizzati alla piena realizzazione del
diritto all’educazione, all’istruzione e
all’integrazione scolastica.”
Al PEI provvede il gruppo di Lavoro dedicato al
singolo alunno, il GLH Operativo.
Contenuti del PEI
Modalità di strutturazione organizzazione del lavoro
Aspetti metodologici
Definizione degli attori coinvolti e dei rispettivi ruoli
La Valutazione formativa e sommativa: indicatori,
tempi, modalità, criteri
Caratteristiche del PdP
Deve essere deliberato in consiglio di classe, firmato dal
Dirigente o da un suo delegato e dalla famiglia
Demanda al consiglio di classe il compito di rilevare la
documentazione o di produrla sulla base di considerazioni
(psico) pedagogiche e didattiche
Prevede una personalizzazione della didattica
Deve contenere indicazioni sulle strategie didattiche e non
solo misure dispensative e compensative
Estende le misure compensative e dispensative anche agli
alunni di recente immigrazione e (direttiva dicembre) a tutti
gli alunni con Bisogni Educativi Speciali)
Può contenere progettazioni calibrate sui livelli
minimi delle competenze in uscita
Progettare un PdP
Seguendo Wiggins e McTighe la progettazione
potrà seguire un modello a ritroso e cioè:
1)definizione del problema
2) definizione degli obiettivi
3) definizione dei risultati attesi nel corso della
realizzazione degli obiettivi
4)definizione degli indicatori di risultato
5)definizione della tipologia di intervento
(misure compensative e dispensative e
strategie didattiche)
6) esplicitazione della flessibilità
Progettare il PAI
1) Monitoraggio dell'esistente
2) Individuazione di indicatori di inclusività
3) Valutazione del livello di inclusività delle singole prassi
educative
4) Valutazione dell'impegno delle 4 aree delle funzioni
strumentali (1: gestione pof, 2 sostegno al lavoro del
docente, 3, interventi e servizi per gli studenti, 4, enti e
istituzioni esterni) in azioni inclusive
5) Individuazione aree di criticità
6) Esplicitazione di: Obiettivi
Risultati attesi
Risorse
Strumenti
Strategie
Indicatori (Quadis, ICF)
Le risorse: compiti del GLI
rilevazione dei BES presenti nella scuola;
raccolta e documentazione degli interventi didattici e/o-educativi
posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento
organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni
strategiche dell’Amministrazione;
focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;
rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della
scuola;
raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH
Operativi elaborazione di una proposta di PAI
Chi fa parte del GLI
funzioni strumentali
insegnanti per il sostegno
AEC
assistenti alla comunicazione
docenti “disciplinari” con esperienza e/o
formazione specifica o con compiti di
coordinamento delle classi,
genitori ed esperti istituzionali o esterni in
regime di convenzionamento con la scuola
IL GLH Operativo (GLHO)
Lo compongono:
insegnanti curricolari
insegnante di sostegno
genitori
operatori impegnati nel caso concreto per
conto di ASL, Comune
ogni altro professionista coinvolto direttamente
I Compiti del Dirigente
Cura l'assegnazione delle risorse in termini
funzionali
Promuove una cultura inclusiva all'interno della
scuola
Coordina il GLI
Compiti del CdC
Rileva il BES e ne verbalizza l'esistenza
Acquisisce la documentazione, ove presente
Progetta il PdP
Monitora e aggiorna il PdP
Si interfaccia con la famiglia
Si interfaccia con i GLH operativi e con il GLI
Dà indicazioni sulle modalità di conduzione
delle prove di Esame di Stato
Gli Esami di stato
Disabilità certificate:
Ai sensi dell'art. 6 del Regolamento, la commissione d'esame, sulla base della
documentazione fornita dal consiglio di classe, relativa alle attività svolte, alle
valutazioni effettuate e all'assistenza prevista per l'autonomia e la comunicazione,
predispone prove equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati e che possono
consistere nell'utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi, ovvero nello sviluppo di
contenuti culturali e professionali differenti. In ogni caso le prove equipollenti
devono consentire di verificare che il candidato abbia raggiunto una preparazione
culturale e professionale idonea per il rilascio del diploma attestante il superamento
dell'esame. Per la predisposizione delle prove d'esame, la commissione d'esame
può avvalersi di personale esperto; per il loro svolgimento la stessa si avvale, se
necessario, dei medesimi operatori che hanno seguito l'alunno durante l'anno
Scolastico.
DSA: lettura vicariale, mp3, strumenti compensativi, criteri di correzione specifici
Per altre situazioni di alunni con difficoltà di apprendimento di varia natura,
formalmente individuate dal consiglio di classe, devono essere fornite dal
medesimo Organo utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di
sostenere adeguatamente l‟esame di Stato.
Strategie didattiche possibili
Attività a classi aperte
Sostegno e tutoraggio
Attività di mediazione cognitiva
Setting pedagogici flessibili
Apprendimento cooperativo
Peer education
Lezioni laboratoriali
Didattica per competenze
Didattica personalizzata in classe 1 (Gentile ,2007)
Fornire al massimo numero di studenti delle “buone opportunità” di
apprendimento
progettare e condurre attività che coniugano l’insegnamento a tutta la
classe con le reali peculiarità (punti forza e di debolezza) degli alunni
minimizzare i modi convenzionali di fare scuola (lezione per ascolto,
completamento di schede, interrogazioni alla cattedra) rendendo più
frequenti attività nelle quali i ragazzi operano direttamente sui saperi
differenziare i prodotti, le strategie e il modo di presentare sia i contenuti e
sia gli esiti di apprendimento
creare un ragionevole equilibrio tra contenuto e processi di apprendimento,
evitando sbilanciamenti nell’uno o nell’altra direzione
promuovere negli alunni l’idea di essere (o poter diventare) persone capaci
di apprendere
Didattica personalizzata in classe 2, Gentile 2011
proporre compiti e materiali che implicano l’uso significativo delle
conoscenze in situazioni molto vicine a quelle di vita reale
insegnare, modellare e far sperimentare processi riflessivi su ciò che è
stato appreso, svolto o vissuto
proporre attività che sollecitano parallelamente processi sensoriali,
intellettivi e sociali
conoscere le rappresentazioni e le conoscenze già in possesso degli
studenti per favorire una comprensione più immediata dei nuovi
contenuti
utilizzare delle cornici concettuali (e di senso) per organizzare i diversi
elementi della conoscenza (fatti, principi, sequenze, procedure, regole,
metodi, concetti) in modo da facilitare il richiamo e l’applicazione
insegnare abilità di pensiero metacognitivo attraverso la discussione e le
attività di ricerca e verifica d’ipotesi.
Alcune domande chiave per
l'insegnante
Qual è, per ciascuno insegnamento, il contenuto essenziale che
il mio studente deve "conoscere", l'abilità che deve “saper
fare”, il concetto che deve "comprendere.” ?
Come arriverà a conseguirli?
Come li farà suoi?
Cosa mi dirà della specificità di ciascuno studente ciò che egli
avrà conosciuto, prodotto e compreso?
...E una piccola storia per riflettere
A tre tagliatori di pietre viene rivolta a
turno la medesima domanda: “Che cosa
stai facendo?”
Con il volto segnato dalla fatica il primo
risponde: “Non vedi? Sto squadrando
pietre!”
Il secondo risponde: “Mi guadagno da
vivere”
E il terzo dice con gioia: “Sto costruendo
una cattedrale!”
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