LA ROSA DI VALVERDE GOCCE D’INFINITO Periodico mensile del Santuario della Madonna di Valverde (Catania) Mi hanno salutato col sorriso i primi fiori di un nuovo giardino. Direzione e Amministrazione: PP. Agostiniani Scalzi 95028 VALVERDE (Catania) Tel. 095 524073 - Fax 095 7210649 Direttore responsabile: Sapia Salvatore P. Lorenzo Autorizzazione: Tribunale di Catania 14 agosto 1948, n. 36 Avevano risposto al sole che li chiamava a riflettere in terra i colori del cielo. Con approvazione ecclesiastica Erano felici e danzavano col vento lungo i sentieri bagnati dallo splendore del giorno. * Abbonamento annuo ORDINARIO Euro 15 SOSTENITORE Euro 30 BENEMERITO Euro 52 PER L’ESTERO IL DOPPIO Pubblicità inferiore al 50% Stampa: Tipolitografia dei F.lli Bonanno Alfio e V. Alessio snc via Della Regione, 20 tel. 095 524187 - fax 095 7210294 95028 Valverde (Catania) S O M M A R I O Messaggio del nostro Vescovo............... 3 Via Crucis: Decima Stazione................. 6 Commemorati Fra Alipio e Fra Andrea Tonda......................... 8 Figure Sacerdotali: Donazione e Amore......................... 10 Lettera di P. M. Genco.................... 13 Cronaca del Santuario............................15 In 2ª di copertina Gocce d’Infinito (Poesia) Foto di copertina di P. Lorenzo Sapia 2 Nel loro canto vi era il desiderio di rafforzare lo stelo e lasciarsi purificare dalla luce. Il loro sogno: offrire all’altare il profumo dalla loro gioia e assistere come madri i passi di chi stanco rientra dal pascolo a sera. + Pio Vigo MESSAGGIO DEL NOSTRO ARCIVESCOVO MONS. PIO VITTORIO VIGO PER IL MESE DI MAGGIO A VALVERDE In quest’anno Sacerdotale, voluto da Papa nel 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, il pensiero a Maria ci porta a sottolineare la sua singolare maternità verso i sacerdoti. Lei preordinata da Dio Padre a divenire Madre del suo Figlio, non può non essere, a titolo speciale, madre del sacerdote. Il Curato d’Ars diceva di Lei: “Gesù Cristo dopo averci dato tutto quello che ci poteva dare, vuole ancora farci eredi di quanto Egli ha di più prezioso, vale a dire la sua Santa Madre”. Una mamma saggia guarda certamente tutti i figli con lo stesso amore. Ognuno di essi ha un singolare bisogno che il cuore di lei sa individuare e manifestare, senza fare particolarità o suscitare gelosie. Siamo sicuri, però, che la Vergine ha un particolare sguardo di tenerezza per i sacerdoti: in loro rivede il suo Gesù; sa che sono chiamati a compiere quanto il suo Figlio ha operato per il bene della gente; in ogni nostro gesto e in ogni parola vorrebbe riconoscere la voce di Lui. Il santo di Ars andava ripetendo di “avere amata la Madonna prima di conoscerla. Ed era il suo affetto più vecchio”. Un amore insostituibile e conso3 Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney lante nella vita sacerdotale e di ogni fedele: pensarla, pregarla, imitarne le virtù, è per tutti motivo di crescita nella fede e conforto spirituale. In Lei noi poniamo i motivi della nostra speranza: quello che contempliamo in lei, sarà dato anche a noi. Il Curato d’Ars confidava ai suoi fedeli: “Il Padre si compiace di guardare la santa Vergine come al capolavoro uscito dalle sue mani. Il cuore di questa buona madre non è che amore e misericordia. Ella non desidera altro che vederci felici.È sufficiente solo volgersi verso di lei per venire esauditi. Più siamo peccatori e più ella ha tenerezza e compassione di noi. Non si entra mai in una casa senza parlare con il custode. Ebbene, la santa Vergine è la custode del cielo!”. Il “capolavoro uscito dalle sue mani”. Veramente Maria è la “piena di grazia”. In lei Dio ha riversato lo splendore della sua santità. L’averla preservata dalla colpa originale le ha permesso di avere goduto sempre 4 l’amicizia divina, senza macchia e ostacoli che ne potesse ridurre l’ardore e la dedizione. “Il Signore è stato sempre con lei”. L’assicurazione avuta dall’angelo Gabriele nel momento dell’annunciazione le ha dato certamente sicurezza e fiducia. Da quel giorno si è mossa a favore degli altri con piena dedizione e con gioia. La visita a Elisabetta lo testimonia. L’incontro è stato una celebrazione dell’amore familiare elevato a dignità di ministero di grazia e di risurrezione. Lo Spirito Santo trasmesso col saluto, la gioia di Giovanni nel grembo della madre, la luce della fede che ha permesso ad Elisabetta di riconoscere nella giovane cugina la Mamma del Salvatore, il servizio svolto da Maria con l’esultanza nel cuore, sono tutti particolari che mettono in evidenza come è stata trasformata dalla Pasqua del Signore la vita umana. Dal Risorto il nostro quotidiano, con le sue diverse attività, è diventato il tempo e il luogo della nostra redenzione. Proprio qui si costruisce il Regno divino, dove ciascuno è chiamato ad abitare e ad agire. Maria ci rivela quale nuova atmosfera si respira accogliendo i benefici della Pasqua del Signore. Ci assicura che anche le nostre famiglie possono diventare la palestra dove ci si esercita e si cresce nell’amore, la “piccola chiesa domestica” dove si celebra con ogni gesto la liturgia della carità. Il mese di maggio a Valverde e l’Anno sacerdotale indetto dal Papa che sta per concludersi nel prossimo giugno, sollecitano tutti a rivolgere lo sguardo a Maria per consegnarle e affidarle la vita dei sacerdoti chiamati a rendere presente, nel mondo e nella storia di oggi, l’azione salvifica del Figlio Gesù. Il bisogno che tutti avvertiamo è di avere ministri dal cuore grande e misericordioso, capaci di rispondere con saggezza e limpidezza alle richieste della gente e soprattutto delle giovani generazioni, spesso disorientati e profondamente feriti nell’animo per i tanti problemi che li assillano e li preoccupano. Con la nostra Mamma celeste sia per tutti un anno confortato dalla speranza e allietato dalla pace. + Pio Vittorio Vigo Arcivescovo Se avverti nel cuore la “Vocazione” allo stato religioso e sacerdotale, troverai spazio per una tua esperienza tra gli Agostiniani Scalzi. Contattaci! Questo è il numero del nostro telefono: 095 524073 Losa 5 VIA CRUCIS: DECIMA STAZIONE “GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE SUE VESTI” di Salvaggio P. Rosario Losa 6 L’arca di Dio non mai Del vel si vede scarca E ignudo il Dio dell’arca Vedrassi senza vel. “I soldati presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascuno, e la tunica. Siccome quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta di un pezzo da cima a fondo, dissero tra loro: non dividiamola, ma tiriamola a sorte a chi tocca. Cosi si adempì la Scrittura: “Si divisero fra loro le mie vesti. Hanno tirato a sorte la mia tunica” (Gv. 19, 23-24). Gesù viene spogliato delle sue vesti. Le vesti vengono strappate dal corpo di Gesù. Egli viene lasciato nudo. I curiosi possono rivolgere verso di Lui i loro avidi sguardi. Essere nudo e, quindi, indifeso, di fronte a gente malvagia, è certamente motivo di sofferenza. La stessa sofferenza ed umiliazione che Cristo aveva subito, quando i soldati, nel pretorio di Pilato, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto. I soldati, dopo averlo flagellato, mettendogli addosso una veste rossa lo trattano da re di burla. Ad una simile burla è soggetto Cristo, spogliato dalle sue vesti. Privare una persona dei suoi vestiti, significa togliere ogni protezione, abbandonarla indifesa alla pubblica opinione. La pubblica opinione, dinanzi ad una persona nuda, ha solo sguardi e sentimenti di disprezzo. Questo ha provato Gesù, spogliato delle sue vesti. Però Gesù, spogliato delle sue vesti, deriso dagli sguardi indiscreti dei curiosi presenti, è sempre il Figlio di Dio. Per quanto i curiosi lo feriscano con i loro sguardi maligni, non possono togliergli la sua dignità divina. Per quanto lo si voglia umiliare, la sua maestà regale appare in tutta la sua grandezza. Cristo denudato è, per noi, segno della speranza, anzi della certezza che nemmeno a noi può essere tolta la dignità di figli e figlie di Dio. La veste bianca, consegnataci nel battesimo, come segno visibile della nostra dignità di figli di Dio, ci può essere tolta solo mediante il peccato. Però, nonostante il peccato, nonostante l’umiliazione della caduta, restiamo figli, che Dio ama. Il peccato ci può allontanare da Dio ma non ci fa perdere la speranza che è certezza che rimaniamo figli di Dio. Pertanto abbiamo la possibilità di fare ritornare bianca la veste battesimale e riacquistare la dignità di figli di Dio. Cristo, spogliato delle sue vesti, rimane il Figlio di Dio, Noi spogliati della veste bianca battesimale, rimaniamo nella possibilità di ritornare ad essere figli. Questo può avvenire, e di fatto avviene, se noi, prendendo coscienza del nostro peccato, ci decidiamo a ritornare alla casa del Padre. La parabola del figlio prodigo insegna. Maria ci aiuta a ritrovare la veste bianca battesimale. Maria a santa Brigida di Svezia così ha parlato: “Alla morte di mio Figlio, avevo il cuore trafitto da molte lance; la prima lancia era quella di vedere il mio amatissimo Figlio onnipotente, nudo, senza poterlo coprire”. Maria non ha potuto coprire il Figlio, ma aiuta noi a non assumere atteggiamenti, che, mentre ci sollecitano a cedere alle nostre concupiscenze, ci fanno correre il rischio di privarci della purezza della nostra vita. A Maria chiediamo l’aiuto di riuscire a rispettare il nostro ed il corpo degli altri fratelli praticando la virtù della castità. A Maria chiediamo che nessuna persona umana venga resa schiava nell’anima e nel corpo da altre persone umane. A Maria chiediamo di assistere e servire i malati abbandonati dalle loro famiglie; di accogliere i bambini rifiutati dai loro genitori. La Vergine Santissima certamente ci aiuterà. Sta a noi renderci disponibili per essere aiutati. 7 COMMEMORATI FRA ALIPIO di S. Giuseppe A PALMA DI MONTECHIARO (AG) E FRA ANDREA TONDA A TRABIA (PA), oad di P. Mario Genco Fra Andrea Tonda 8 Nei giorni 17-21 febbraio si è commemorato a Palma di Montechiaro (AG), nel monastero benedettino, che dal 1653 custodisce gelosamente i suoi resti mortali, il 365° anniversario del martirio del chierico palermitano Fra Alipio De Luca di S. Giuseppe, avvenuto a Tripoli (Libia) il 17.2.1645. Il giornale La Sicilia ha parlato di questa ricorrenza il 17 febbraio 2010 a pag. 34: Palma di Montechiaro - Stasera sarà commemorato l’agostiniano Fra Alipio. Come gli altri anni, ci si è recati nelle parrocchie per far conoscere sempre di più Fra Alipio in modo che il martire abbia la “Sua Palma”. A Fra Alipio è legato il fratello laico di Trapani, Fra Domenico di S. Maria dell’Itria, che è stato suo compagno di viaggio, fatto prigioniero dai turchi e portato a Tunisi, dove, a differenza di Fra Alipio, ha dato buon esempio agli altri cristiani prigionieri ed è morto martire della carità, poiché ha contratto la peste nel soccorrere gli appestati nel 1644. Dopo morte gli si attribuiscono moltissimi miracoli. Rendiamo grazie a Dio e a Maria per questa sua bella testimonianza cristiana. Anche a Trabia (PA), suo paese natale, nei giorni 25-28 febbraio si è ricordato il chierico agostiniano scalzo Fra Andrea Tonda, morto in concetto di santità 63 anni fa, lunedì 24 febbraio1947, alle ore 11. Nella Chiesa Madre, dove dal 1973 si conservano i suoi resti mor- Il martirio di Fra Alipio di S. Giuseppe (Antica stampa) tali, si è tenuto il triduo di preparazione, predicato da P. Mario Genco, proveniente da Marsala. La commemorazione si è tenuta Domenica alle ore 11,30. È una ricorrenza, che dal lontano 1947, parenti, concittadini e confratelli, non fanno passare sotto silenzio. Affinché la sua vita venga fatta conoscere e imitata, si sono distribuiti opuscoli e immaginette di Fra Andrea. Le vite di Fra Alipio e di Fra Andrea sono ancora esempio di conversione e testimonianza di vita cristiana a tutti i lettori del “La Rosa di Valverde” ad amare di più la SS. Eucaristia, la Madonna e la piena disponibilità a fare la volontà di Dio. Un grazie va, come sempre, ai parroci, sacerdoti, suore e fedeli per la loro collaborazione alla riuscita delle commemorazioni. DOMENICA 20 GIUGNO 2010 SOLENNE LITURGIA DI RINGRAZIAMENTO A RICORDO DI FRA NAZARENO SCOLARO RELIGIOSO AGOSTINIANO SCALZO A 40 ANNI DELLA MORTE E NELLA SUA TUMULAZIONE ALL’INTERNO DEL SANTUARIO Giorni: 17 - 18 - 19 - Giugno TRIDUO DI PREGHIERE E DI RIFLESSIONI Ore 18,30: Rosario, Vespri, Celebrazione dell’Eucaristia, Meditazione DOMENICA 20 GIUGNO 2010 Ore 10,30 SOLENNE CONCELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO MONS. PIO VITTORIO VIGO VESCOVO DI ACIREALE 9 FIGURE SACERDOTALI: DONAZIONE E AMORE di P. Marco Cauchi, osa 10 Nel mese di giugno p.v. si completerà l’«Anno sacerdotale» indetto dal Papa Benedetto XVI, anche per ricordare il 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, patrono dei sacerdoti. Ma come dice l’Apostolo S. Paolo, come nel cielo esistono stelle differenti nella loro chiarezza, qualità e lucidità, così anche nel sacerdozio cattolico ci sono altri sacerdoti, oltre a S. Giovanni Maria Vianney. Prima di tutto, è vero che il sacerdozio è unico. Ma non tutti i sacerdoti sono diocesani. Ci sono sacerdoti negli Ordini religiosi. Non soltanto sacerdoti, ma anche parroci e vescovi che appartengono agli Istituti religiosi. Fra questi sacerdoti religiosi c’è il Beato Stefano Bellesini, sacerdote e parroco agostiniano, che con la sua vita religiosa e sacerdotale è stato una stella celeste. La sua festa, nell’Ordine Agostiniano, si celebra il 3 febbraio. Chi è il Beato Stefano Bellesini? Nato a Trento da famiglia benestante il 25 novembre 1774, prese l’abito agostiniano nel suo paese. Passò a Bologna, Roma, di nuovo a Bologna per gli studi filosofico-teologici. Obbligato dalle truppe napoleoniche ad abbandonare lo Stato Pontificio, ritornò a Trento ove fu ordinato sacerdote. Visse nel convento di S. Marco fino al 1809. Tornato di nuovo in famiglia a causa della soppressione delle case religiose, aprì una scuola gratuita nella casa dei suoi. Acquistò fama e fiducia, fu nominato ispettore delle scuole. P. Stefano rimase fedele alla sua professione religiosa. Riaperto il convento nel 1817, abbandonò la scuola e si rifugiò a Bologna per ristabilire la vita religiosa. Fu Maestro dei Novizi. Nel 1826 fu mandato a Gennazano, nel Santuario della Madonna del Buon Consiglio, e qui si dedicò al ministero parrocchiale. Aiutò i poveri e i fanciulli. Nonostante gli impegni della vita pastorale, fu sempre fedele alla sua vita monastica. Il Beato Stefano Bellesini esercitò in modo mirabile il dono del sacerdozio, mai disgiunto dall’amore alla Regola. Egli fu testimone della sua vita agostiniana, valorizzando e sublimando le virtù della vita consacrata per dare profondità e fervore al suo ministero sacerdotale. Morì il 3 febbraio 1840, colpito dalla peste, mentre assisteva i suoi parrocchiani. Nella sua Beatificazione fu chiamato “Martire della Carità”. Il Beato Stefano è il Patrono dei Parroci di Roma. Si dice che non è stato fatto Patrono dei Parroci della Chiesa universale perché non ancora canonizzato. È stato il primo Parroco fatto Beato dal Papa San Pio X. fuga nella solitudine. Ma Tu me l’hai impedito e mi hai confortato con la tua parola; Cristo è morto per tutti, perché quelli che vivono, non vivano più per se stessi, ma per Colui che è morto per tutti...” (Conf X, 43, 70). Agostino, attratto dal Signore e dalle necessità della Chiesa, sentiva chiamarsi ad una missione particolare: “Correggere gli indisciplinati, confortare i pusillanimi, sostenere i deboli, confutare gli oppressori, guardarsi dai maligni, istruire gli ignoranti... amare tutti” (Serm 340, 3). Il sacerdote, sull’esempio di Agostino, rende ubertosa la sua missione per se stesso e per gli altri. Nel cielo sacerdotale agostiniano, c’è anche la figura di S. Nicola da Tolentino, che ha dato spazio nella vita apostolica ad una testimonianza alla sua vocazione e alla missione sacerdotale. Beato Stefano Bellesini, osa Mons. Giovanni Scanavino, attuale Vescovo di Orvieto e Todi, ha paragonato il Beato Stefano alla figura di S. Agostino. Nelle Confessioni, Agostino racconta la sua chiamata al sacerdozio: “Atterrito dai miei peccati e dalla mia miseria, avevo ventilato e meditato la 11 Oltre ai sopraddetti, non voglio tralasciare San Giovanni da Sahagun, agostiniano che, benché sacerdote diocesano, non esitò ad abbracciare la vita religiosa, dedicandosi ad un instancabile apostolato nella predicazione al popolo, nella promozione della pace e della convivenza sociale. Un grande sacerdote nell’ordine dei Vescovi fu San Tommaso da Villanova, vescovo agostiniano, che si distinse nella pastorale, nell’assistenza ai poveri e nell’evangelizzazione dei Mori. La riuscita attività in favore del gregge che gli era stato affidato e la sua erudizione fecero di lui uno dei grandi sacerdoti più rispettati del tempo e una immagine del vescovo ideale. È ben nota quella sua frase: “Chi predica bene ma opera male, insegna condannando se stesso. È come un pappagallo che attira l’attenzione dei passanti, ma rimane sempre nella gabbia; così questi predicatori, devono mostrarsi esempio di buone opere e, soprattutto, pregando Dio, per almeno due ore, nella contemplazione. Se fossimo religiosi e chierici quali dovremmo essere, come ci rispetterebbero i peccatori e come ci temerebbero.! È veramente terribile per noi che dobbiamo essere la luce del popolo cristiano, mostrare la vita della salvezza e costituire poi occasione del peccato. Operate, vi prego, per il Signore, ed Egli stesso sarà la vostra ricompensa; qui vi darà la grazia e poi la gloria” (Predica S. Tomm, vol. I, Manila 1881). Come noi sacerdoti e religiosi possiamo essere nel ventunesimo secolo? Agostino nel Sermone «In Natale viginti Martirum» dice: “Cristo patì per 12 noi, lasciandoci un esempio perché noi ne seguiamo le orme (1 Pt 2, 21). A tale proposta l’umana debolezza obietterà: quale paragone può essere stabilito tra me e Cristo? Non posso confrontarmi con Cristo! Neanche con il Cristo mortale puoi confrontarti. Però Pietro era come te, Paolo era come te, e anche gli apostoli e i profeti erano come te. Se ti è faticoso imitare il Signore, imita il tuo compagno di servizio. È andata avanti una schiera di servi, non c’è posto per i pretesti dei pigri... Ma, dimmi: non puoi misurarti con i fanciulli?” (Serm 325, 1, 2). Agostino ci offre una risposta: Come si potrà fare questo? Nel modo indicato dal Signore: «Chiedendo, cercando, bussando”; cioè: “pregando, studiando, piangendo” (Lett 21, 4). DOMENICA 27 GIUGNO 2010 Ore 20,00 CONCERTO della CORALE POLIFONICA “ S. AGOSTINO” a ricordo di FRA NAZARENO SCOLARO oad a 40 Anni dalla Morte PP. AGOSTINIANI SCALZI CHIESA DELL’ITRIA PIAZZAS. AGOSTINO, 7 91025 MARSALA (TP) Carissimo P. Lorenzo, Marsala, 12/03/2010 P. Lorenzo Sapia Santuario di Valverde (CT) A conclusione del 3° Centenario della santa morte del Ven. P. Elia di Gesù e Maria, sento il dovere di ringraziare Lei e la Comunità per il contributo di notevole importanza dato per rendere più solenne il Centenario. Infatti ha fatto conoscere ai lettori de “La Rosa di Valverde”, nel numero di Febbraio - Marzo 2010, la bella ed umile figura di P. Elia, dedicando molte pagine (pp. 3 - 13). Inoltre il 27 dicembre scorso ha reso più solenne la commemorazione del Centenario con la presenza nella nostra chiesa di Marsala della Corale polifonica “S. Agostino” da Lei diretta, tenendo un Concerto di Natale. Infine il 24 gennaio scorso è venuto nuovamente a Marsala (TP) per la presentazione dell’ultimo libro di poesie “Trascende et Teipsum”. Carissimo P. Lorenzo, grazie a Dio e Maria, è ben riuscito questo importantissimo evento, che lo è non solo per la nostra Comunità religiosa ed ecclesiale della Chiesa dell’Itria di Marsala, ma anche per la Provincia, l’Ordine degli Agostiniani Scalzi e per la Diocesi Mazarese, di cui, il Venerabile, nominato Vescovo, ha subito rinunziato per umiltà. La prima settimana di febbraio è stata dedicata alla commemorazione solenne del Centenario della santa morte di P. Elia. Dal 31 gennaio al 7 febbraio ci è stata 13 presentata la bella figura di P. Elia sacerdote, religioso, direttore d’anime, superiore e grande mistico da coloro che presiedevano le concelebrazioni eucaristiche a cui sono stati invitati i parroci e i fedeli delle 20 parrocchie di Marsala. Essi sono stati: M.R.P. Vincenzo Consiglio, Provinciale d’Italia degli Agostiniani Scalzi, M.R, Don Giuseppe Ponte, Arciprete e Vicario della Forania di Marsala - Petrosino, Mons. Giuseppe Undari, Vicario Generale di Mazara del Vallo (TP), Rev.mo P. Eugenio Cavallari, ex Priore Generale degli Agostiniani Scalzi, Mons. Liborio Palmeri, Vicario Generale della Diocesi di Trapani, Rev.mo P. Luigi Pingelli, Superiore Generale degli Agostiniani Scalzi. Durante questi giorni abbiamo osservato commossi molta partecipazione di fedeli che hanno reso omaggio alle spoglie mortali di P. Elia. Le solenni celebrazioni del 3° Centenario si sono concluse con la concelebrazione eucaristica delle ore 10,30 presieduta dal nostro Vescovo S.E. Mons. Domenico Mogavero, che ha parlato del Venerabile P. Elia Esempio per tutta la Chiesa Mazarese: Prima che terminasse la S.Messa, sono stati letti il telegramma e la pergamena con la Benedizione del Papa Benedetto XVI. Inoltre è stata scoperta una lapide - ricordo del terzo Centenario dal Vescovo e dal Sindaco di Marsala. La preghiera per la glorificazione del Venerabile, fatta alla tomba di P. Elia, ha concluso la solenne commemorazione. P. Mario Genco PREGHIAMO PER QUESTI CARI DEFUNTI PARADISO GRAZIA morta a Valverde il 10-4-2001 9° ANNIVERSARIO 14 FAMULARO ROSA morta a Catania il 15-3-2008 2° ANNIVERSARIO DI BELLA CARMELOmorto a Valverde il 9-5-2009 1° ANNIVERSARIO PRINCIPATO SANTO morto a Valverde l’1-5-2008 2° ANNIVERSARIO CORMAGI CARMELO morto a Viagrande il 27-5-2002 8° ANNIVERSARIO TOSTO SALVATORE morto a Valverde il 29-5-1994 16° ANNIVERSARIO ZAPPULLA MICHELE morto a S. G. La Punta il 15-5-1989 21° ANNIVERSARIO CRONACA DEL SANTUARIO a cura di P. Salvatore Salvaggio 13.06.2009 - * Da Noto (SR) giunge per una breve visita al Santuario e la recita del Rosario un gruppo di pellegrini che restano estasiati dinanzi all’immagine della Madonna di Valverde. 20.6.2009 - * Come negli anni precedenti, anche quest’anno, i fedeli della Parrocchia San Cosimo di Acireale vengono in pellegrinaggio ai piedi della nostra Madonna per rinnovare la loro devozione e per partecipare ai sacramenti. I fedeli sono accompagnati dal loro Parroco Sac. Mario Pulvirenti che celebra l’Eucaristia all’altare della Madonna. 28.6.2009 - * Un gruppo di pellegrini giunge da Messina e partecipa alla celebrazione della santa Messa e si accostano ai sa- cramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia. 10.7.2009 - * Oggi fa visita alla Madonna di Valverde Mons. Luigi Bernetti, agostiniano scalzo, Vescovo in Brasile, e che da studente ha vissuto per qualche tempo all’ombra del nostro Santuario. Egli è accompagnato dal nostro confratello P. Doriano Ceteroni, Superiore Provinciale del Brasile che concelebrano l’Eucaristia all’altare della Madonna. 12.7.2009 - * Da Adrano (CT) un gruppo di fedeli viene a pregare la Vergine Santissima e a partecipare alla santa Messa e quindi si fermano per una visita più approfondita al Santuario. 15.7.2009 - * È venuto a celebrare all’altare della nostra Madonna il sacerdote novello Orazio Greco della nostra diocesi di Acireale che è stato ordinato presbitero lo scorso sabato 11 luglio nella chiesa Matrice “Maria SS.ma della Catena” in Aci Catena (CT), dalle mani del nostro Vescovo Mons. Pio Vittorio Vigo. 18.7.2009 - * Un altro sacerdote novello, sempre della nostra diocesi di Acireale, Don Giuseppe Pavone è venuto a celebrare una delle sue prime messe all’altare della Madonna di Valverde. Il suddetto sacerdote è stato ordinato lo scorso 15 luglio nella Parrocchia “S. Maria del Monte Carmelo” di Aci Platani (CT). Celebrare una delle prime messe nel nostro Santuario era una antica tradizione sia dei sacerdoti della diocesi di Acireale, come anche di quelli della diocesi di Catania, che molti ancora conservano con fedeltà. 29.7.2009 - * Viene a pregare la nostra Madonna e a visitare il nostro Santuario un gruppo di pellegrini provenienti dalla Cina e che hanno conosciuto, o direttamente, o indirettamente il Ven. P. Gabriele Allegra o.f.m., spesso pellegrinava al nostro Santuario, e di cui si attende la cerimonia di Beatificazione. PREGHIAMO PER QUESTO CARO DEFUNTO LEONARDI ROSARIO morto a Valverde il 21-3-2009 1° ANNIVERSARIO 15 VIENI AL SANTUARIO DI VALVERDE La Madonna ti accoglie e ti invita a: * raccoglierti in preghiera * ascoltare la “Parola” di Dio * adorare Gesù nell’Eucaristia * cercare un sacerdote per la tua riconciliazione con Dio e con i fratelli * testimoniare il tuo cambiamento con il “grazie” della riconoscenza. La Madonna di Valverde ti aspetta Per informazioni rivolgersi: Telefono 095 524073 - Fax 095 7210649 sito internet: www.santuariodivalverde.it E-mail: [email protected] Padri Agostiniani Scalzi Santuario di 95028 VALVERDE (CT) c.c.p. n. 13510953 ORARIO MESSE AL SANTUARIO Feriale: Festivo: Prefestivo: Ore 8-9-17,30 (ora legale 19,00) Ore 8-9,15-10,30-12-17,30 (ora legale 19,00) Ore 17,30 (ora legale 19,00) ANNO LXXVII N. 4 LA ROSA DI VALVERDE MAGGIO 2010 Spedizione in abb. postale - 50% - Dir. Prov. P.T. Catania, art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Catania DESTINATARIO RIFIUTATO PARTITO TRASFERITO IRREPERIBILE DECEDUTO INDIRIZZO INSUFFICIENTE INESATTO OGGETTO SCONOSCIUTO