LA ROSA DI VALVERDE
GOCCE D’INFINITO
Periodico mensile
del Santuario della Madonna
di Valverde (Catania)
Mi hanno salutato col sorriso
i primi fiori
di un nuovo giardino.
Direzione e Amministrazione:
PP. Agostiniani Scalzi
95028 VALVERDE (Catania)
Tel. 095 524073 - Fax 095 7210649
Direttore responsabile:
Sapia Salvatore P. Lorenzo
Autorizzazione:
Tribunale di Catania
14 agosto 1948, n. 36
Avevano risposto al sole
che li chiamava a riflettere in terra
i colori del cielo.
Con approvazione ecclesiastica
Erano felici
e danzavano col vento
lungo i sentieri bagnati dallo splendore
del giorno.
* Abbonamento annuo
ORDINARIO
Euro 15
SOSTENITORE Euro 30
BENEMERITO
Euro 52
PER L’ESTERO IL DOPPIO
Pubblicità inferiore al 50%
Stampa:
Tipolitografia dei F.lli Bonanno Alfio e V. Alessio snc
via Della Regione, 20
tel. 095 524187 - fax 095 7210294
95028 Valverde (Catania)
S
O
M
M
A
R
I
O
Messaggio del nostro Vescovo............... 3
Via Crucis: Decima Stazione................. 6
Commemorati Fra Alipio
e Fra Andrea Tonda......................... 8
Figure Sacerdotali:
Donazione e Amore......................... 10
Lettera di P. M. Genco.................... 13
Cronaca del Santuario............................15
In 2ª di copertina
Gocce d’Infinito (Poesia)
Foto di copertina di P. Lorenzo Sapia
2
Nel loro canto
vi era il desiderio
di rafforzare lo stelo
e lasciarsi purificare dalla luce.
Il loro sogno:
offrire all’altare
il profumo dalla loro gioia
e assistere come madri
i passi di chi stanco
rientra dal pascolo
a sera.
+ Pio Vigo
MESSAGGIO
DEL NOSTRO
ARCIVESCOVO
MONS.
PIO VITTORIO
VIGO
PER IL MESE
DI MAGGIO
A VALVERDE
In quest’anno Sacerdotale, voluto da Papa nel 150° anniversario
della morte del Santo Curato d’Ars,
Giovanni Maria Vianney, il pensiero
a Maria ci porta a sottolineare la sua
singolare maternità verso i sacerdoti.
Lei preordinata da Dio Padre a divenire Madre del suo Figlio, non può
non essere, a titolo speciale, madre
del sacerdote.
Il Curato d’Ars diceva di Lei:
“Gesù Cristo dopo averci dato tutto quello che ci poteva dare, vuole
ancora farci eredi di quanto Egli ha
di più prezioso, vale a dire la sua
Santa Madre”. Una mamma saggia
guarda certamente tutti i figli con lo
stesso amore. Ognuno di essi ha un
singolare bisogno che il cuore di lei
sa individuare e manifestare, senza
fare particolarità o suscitare gelosie.
Siamo sicuri, però, che la Vergine ha
un particolare sguardo di tenerezza
per i sacerdoti: in loro rivede il suo
Gesù; sa che sono chiamati a compiere quanto il suo Figlio ha operato
per il bene della gente; in ogni nostro
gesto e in ogni parola vorrebbe riconoscere la voce di Lui. Il santo di Ars
andava ripetendo di “avere amata la
Madonna prima di conoscerla. Ed
era il suo affetto più vecchio”.
Un amore insostituibile e conso3
Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney
lante nella vita sacerdotale e di ogni
fedele: pensarla, pregarla, imitarne
le virtù, è per tutti motivo di crescita nella fede e conforto spirituale. In
Lei noi poniamo i motivi della nostra
speranza: quello che contempliamo
in lei, sarà dato anche a noi. Il Curato d’Ars confidava ai suoi fedeli: “Il
Padre si compiace di guardare la santa Vergine come al capolavoro uscito dalle sue mani. Il cuore di questa
buona madre non è che amore e misericordia. Ella non desidera altro
che vederci felici.È sufficiente solo
volgersi verso di lei per venire esauditi. Più siamo peccatori e più ella ha
tenerezza e compassione di noi. Non
si entra mai in una casa senza parlare
con il custode. Ebbene, la santa Vergine è la custode del cielo!”.
Il “capolavoro uscito dalle sue
mani”. Veramente Maria è la “piena
di grazia”. In lei Dio ha riversato lo
splendore della sua santità. L’averla
preservata dalla colpa originale le
ha permesso di avere goduto sempre
4
l’amicizia divina, senza macchia e
ostacoli che ne potesse ridurre l’ardore e la dedizione. “Il Signore è stato sempre con lei”. L’assicurazione
avuta dall’angelo Gabriele nel momento dell’annunciazione le ha dato
certamente sicurezza e fiducia. Da
quel giorno si è mossa a favore degli
altri con piena dedizione e con gioia.
La visita a Elisabetta lo testimonia.
L’incontro è stato una celebrazione
dell’amore familiare elevato a dignità di ministero di grazia e di risurrezione.
Lo Spirito Santo trasmesso col
saluto, la gioia di Giovanni nel grembo della madre, la luce della fede che
ha permesso ad Elisabetta di riconoscere nella giovane cugina la Mamma del Salvatore, il servizio svolto
da Maria con l’esultanza nel cuore,
sono tutti particolari che mettono in
evidenza come è stata trasformata
dalla Pasqua del Signore la vita umana. Dal Risorto il nostro quotidiano,
con le sue diverse attività, è diventato il tempo e il luogo della nostra redenzione. Proprio qui si costruisce il
Regno divino, dove ciascuno è chiamato ad abitare e ad agire.
Maria ci rivela quale nuova atmosfera si respira accogliendo i benefici della Pasqua del Signore. Ci
assicura che anche le nostre famiglie
possono diventare la palestra dove
ci si esercita e si cresce nell’amore,
la “piccola chiesa domestica” dove
si celebra con ogni gesto la liturgia
della carità.
Il mese di maggio a Valverde e
l’Anno sacerdotale indetto dal Papa
che sta per concludersi nel prossimo
giugno, sollecitano tutti a rivolgere
lo sguardo a Maria per consegnarle
e affidarle la vita dei sacerdoti chiamati a rendere presente, nel mondo e
nella storia di oggi, l’azione salvifica
del Figlio Gesù. Il bisogno che tutti avvertiamo è di avere ministri dal
cuore grande e misericordioso, capaci di rispondere con saggezza e limpidezza alle richieste della gente e
soprattutto delle giovani generazioni,
spesso disorientati e profondamente
feriti nell’animo per i tanti problemi
che li assillano e li preoccupano.
Con la nostra Mamma celeste
sia per tutti un anno confortato dalla
speranza e allietato dalla pace.
+ Pio Vittorio Vigo
Arcivescovo
Se avverti nel cuore la
“Vocazione”
allo stato religioso
e sacerdotale, troverai spazio
per una tua esperienza
tra gli Agostiniani Scalzi.
Contattaci!
Questo è il numero del nostro
telefono: 095 524073
Losa
5
VIA CRUCIS:
DECIMA
STAZIONE
“GESU’
E’ SPOGLIATO
DELLE
SUE VESTI”
di Salvaggio P. Rosario
Losa
6
L’arca di Dio non mai
Del vel si vede scarca
E ignudo il Dio dell’arca
Vedrassi senza vel.
“I soldati presero le sue
vesti e ne fecero quattro parti,
una per ciascuno, e la tunica.
Siccome quella tunica era
senza cuciture, tessuta tutta
di un pezzo da cima a fondo,
dissero tra loro: non dividiamola, ma tiriamola a sorte
a chi tocca. Cosi si adempì
la Scrittura: “Si divisero fra
loro le mie vesti. Hanno tirato
a sorte la mia tunica” (Gv. 19,
23-24).
Gesù viene spogliato delle sue
vesti. Le vesti vengono strappate dal
corpo di Gesù. Egli viene lasciato nudo.
I curiosi possono rivolgere verso di Lui
i loro avidi sguardi.
Essere nudo e, quindi, indifeso, di
fronte a gente malvagia, è certamente
motivo di sofferenza. La stessa sofferenza ed umiliazione che Cristo aveva
subito, quando i soldati, nel pretorio di
Pilato, spogliatolo, gli misero addosso
un manto scarlatto.
I soldati, dopo averlo flagellato,
mettendogli addosso una veste rossa lo
trattano da re di burla. Ad una simile
burla è soggetto Cristo, spogliato dalle
sue vesti.
Privare una persona dei suoi vestiti, significa togliere ogni protezione,
abbandonarla indifesa alla pubblica
opinione. La pubblica opinione, dinanzi
ad una persona nuda, ha solo sguardi e
sentimenti di disprezzo.
Questo ha provato Gesù, spogliato
delle sue vesti.
Però Gesù, spogliato delle sue
vesti, deriso dagli sguardi indiscreti
dei curiosi presenti, è sempre il Figlio
di Dio.
Per quanto i curiosi lo feriscano
con i loro sguardi maligni, non possono
togliergli la sua dignità divina.
Per quanto lo si voglia umiliare, la
sua maestà regale appare in tutta la sua
grandezza.
Cristo denudato è, per noi, segno
della speranza, anzi della certezza che
nemmeno a noi può essere tolta la dignità di figli e figlie di Dio.
La veste bianca, consegnataci nel
battesimo, come segno visibile della nostra dignità di figli di Dio, ci può essere
tolta solo mediante il peccato.
Però, nonostante il peccato, nonostante l’umiliazione della caduta,
restiamo figli, che Dio ama.
Il peccato ci può allontanare da Dio
ma non ci fa perdere la speranza che è
certezza che rimaniamo figli di Dio.
Pertanto abbiamo la possibilità di fare
ritornare bianca la veste battesimale e
riacquistare la dignità di figli di Dio.
Cristo, spogliato delle sue vesti,
rimane il Figlio di Dio, Noi spogliati
della veste bianca battesimale, rimaniamo nella possibilità di ritornare ad
essere figli.
Questo può avvenire, e di fatto
avviene, se noi, prendendo coscienza del
nostro peccato, ci decidiamo a ritornare
alla casa del Padre. La parabola del figlio
prodigo insegna.
Maria ci aiuta a ritrovare la veste
bianca battesimale.
Maria a santa Brigida di Svezia
così ha parlato: “Alla morte di mio
Figlio, avevo il cuore trafitto da molte
lance; la prima lancia era quella di vedere il mio amatissimo Figlio onnipotente,
nudo, senza poterlo coprire”.
Maria non ha potuto coprire il
Figlio, ma aiuta noi a non assumere atteggiamenti, che, mentre ci sollecitano
a cedere alle nostre concupiscenze, ci
fanno correre il rischio di privarci della
purezza della nostra vita.
A Maria chiediamo l’aiuto di
riuscire a rispettare il nostro ed il corpo
degli altri fratelli praticando la virtù
della castità.
A Maria chiediamo che nessuna
persona umana venga resa schiava
nell’anima e nel corpo da altre persone
umane.
A Maria chiediamo di assistere e
servire i malati abbandonati dalle loro
famiglie; di accogliere i bambini rifiutati
dai loro genitori.
La Vergine Santissima certamente
ci aiuterà. Sta a noi renderci disponibili
per essere aiutati.
7
COMMEMORATI
FRA ALIPIO di S. Giuseppe
A PALMA
DI MONTECHIARO (AG)
E FRA ANDREA TONDA
A TRABIA (PA), oad
di P. Mario Genco
Fra Andrea Tonda
8
Nei giorni 17-21 febbraio si è
commemorato a Palma di Montechiaro (AG), nel monastero benedettino,
che dal 1653 custodisce gelosamente i
suoi resti mortali, il 365° anniversario
del martirio del chierico palermitano
Fra Alipio De Luca di S. Giuseppe, avvenuto a Tripoli (Libia) il 17.2.1645. Il
giornale La Sicilia ha parlato di questa
ricorrenza il 17 febbraio 2010 a pag. 34:
Palma di Montechiaro - Stasera sarà
commemorato l’agostiniano Fra Alipio.
Come gli altri anni, ci si è recati
nelle parrocchie per far conoscere sempre di più Fra Alipio in modo che il martire abbia la “Sua Palma”. A Fra Alipio
è legato il fratello laico di Trapani, Fra
Domenico di S. Maria dell’Itria, che è
stato suo compagno di viaggio, fatto
prigioniero dai turchi e portato a Tunisi,
dove, a differenza di Fra Alipio, ha dato
buon esempio agli altri cristiani prigionieri ed è morto martire della carità, poiché ha contratto la peste nel soccorrere
gli appestati nel 1644. Dopo morte gli si
attribuiscono moltissimi miracoli. Rendiamo grazie a Dio e a Maria per questa
sua bella testimonianza cristiana.
Anche a Trabia (PA), suo paese natale, nei giorni 25-28 febbraio si è ricordato il chierico agostiniano scalzo Fra
Andrea Tonda, morto in concetto di santità 63 anni fa, lunedì 24 febbraio1947,
alle ore 11. Nella Chiesa Madre, dove
dal 1973 si conservano i suoi resti mor-
Il martirio di Fra Alipio di S. Giuseppe
(Antica stampa)
tali, si è tenuto il triduo di preparazione,
predicato da P. Mario Genco, proveniente da Marsala. La commemorazione si è
tenuta Domenica alle ore 11,30.
È una ricorrenza, che dal lontano
1947, parenti, concittadini e confratelli,
non fanno passare sotto silenzio. Affinché la sua vita venga fatta conoscere e
imitata, si sono distribuiti opuscoli e immaginette di Fra Andrea.
Le vite di Fra Alipio e di Fra Andrea sono ancora esempio di conversione e testimonianza di vita cristiana a
tutti i lettori del “La Rosa di Valverde”
ad amare di più la SS. Eucaristia, la Madonna e la piena disponibilità a fare la
volontà di Dio. Un grazie va, come sempre, ai parroci, sacerdoti, suore e fedeli
per la loro collaborazione alla riuscita
delle commemorazioni.
DOMENICA 20 GIUGNO 2010
SOLENNE LITURGIA DI RINGRAZIAMENTO
A RICORDO DI
FRA NAZARENO SCOLARO
RELIGIOSO AGOSTINIANO SCALZO
A 40 ANNI DELLA MORTE
E NELLA SUA TUMULAZIONE
ALL’INTERNO DEL SANTUARIO
Giorni: 17 - 18 - 19 - Giugno
TRIDUO DI PREGHIERE E DI RIFLESSIONI
Ore 18,30: Rosario, Vespri, Celebrazione dell’Eucaristia, Meditazione
DOMENICA 20 GIUGNO 2010
Ore 10,30
SOLENNE CONCELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA
PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO
MONS. PIO VITTORIO VIGO
VESCOVO DI ACIREALE
9
FIGURE
SACERDOTALI:
DONAZIONE
E AMORE
di P. Marco Cauchi, osa
10
Nel mese di giugno p.v. si completerà l’«Anno sacerdotale» indetto dal
Papa Benedetto XVI, anche per ricordare il 150° anniversario della morte del
Santo Curato d’Ars, patrono dei sacerdoti.
Ma come dice l’Apostolo S. Paolo,
come nel cielo esistono stelle differenti
nella loro chiarezza, qualità e lucidità,
così anche nel sacerdozio cattolico ci
sono altri sacerdoti, oltre a S. Giovanni
Maria Vianney.
Prima di tutto, è vero che il sacerdozio è unico. Ma non tutti i sacerdoti
sono diocesani. Ci sono sacerdoti negli
Ordini religiosi. Non soltanto sacerdoti,
ma anche parroci e vescovi che appartengono agli Istituti religiosi. Fra questi
sacerdoti religiosi c’è il Beato Stefano
Bellesini, sacerdote e parroco agostiniano, che con la sua vita religiosa e sacerdotale è stato una stella celeste. La sua
festa, nell’Ordine Agostiniano, si celebra il 3 febbraio. Chi è il Beato Stefano
Bellesini?
Nato a Trento da famiglia benestante il 25 novembre 1774, prese l’abito agostiniano nel suo paese. Passò a
Bologna, Roma, di nuovo a Bologna per
gli studi filosofico-teologici. Obbligato
dalle truppe napoleoniche ad abbandonare lo Stato Pontificio, ritornò a Trento ove fu ordinato sacerdote. Visse nel
convento di S. Marco fino al 1809. Tornato di nuovo in famiglia a causa della
soppressione delle case religiose, aprì
una scuola gratuita nella casa dei suoi.
Acquistò fama e fiducia, fu nominato
ispettore delle scuole. P. Stefano rimase fedele alla sua professione religiosa.
Riaperto il convento nel 1817, abbandonò la scuola e si rifugiò a Bologna per
ristabilire la vita religiosa. Fu Maestro
dei Novizi. Nel 1826 fu mandato a Gennazano, nel Santuario della Madonna
del Buon Consiglio, e qui si dedicò al
ministero parrocchiale. Aiutò i poveri e
i fanciulli. Nonostante gli impegni della
vita pastorale, fu sempre fedele alla sua
vita monastica.
Il Beato Stefano Bellesini esercitò
in modo mirabile il dono del sacerdozio,
mai disgiunto dall’amore alla Regola.
Egli fu testimone della sua vita agostiniana, valorizzando e sublimando le
virtù della vita consacrata per dare profondità e fervore al suo ministero sacerdotale.
Morì il 3 febbraio 1840, colpito
dalla peste, mentre assisteva i suoi parrocchiani. Nella sua Beatificazione fu
chiamato “Martire della Carità”.
Il Beato Stefano è il Patrono dei
Parroci di Roma. Si dice che non è stato fatto Patrono dei Parroci della Chiesa
universale perché non ancora canonizzato. È stato il primo Parroco fatto Beato dal Papa San Pio X.
fuga nella solitudine. Ma Tu me l’hai
impedito e mi hai confortato con la tua
parola; Cristo è morto per tutti, perché
quelli che vivono, non vivano più per se
stessi, ma per Colui che è morto per tutti...” (Conf X, 43, 70).
Agostino, attratto dal Signore e
dalle necessità della Chiesa, sentiva
chiamarsi ad una missione particolare:
“Correggere gli indisciplinati, confortare i pusillanimi, sostenere i deboli, confutare gli oppressori, guardarsi dai maligni, istruire gli ignoranti... amare tutti”
(Serm 340, 3). Il sacerdote, sull’esempio
di Agostino, rende ubertosa la sua missione per se stesso e per gli altri.
Nel cielo sacerdotale agostiniano, c’è anche la figura di S. Nicola da
Tolentino, che ha dato spazio nella vita
apostolica ad una testimonianza alla sua
vocazione e alla missione sacerdotale.
Beato Stefano Bellesini, osa
Mons. Giovanni Scanavino, attuale Vescovo di Orvieto e Todi, ha paragonato il Beato Stefano alla figura di S.
Agostino. Nelle Confessioni, Agostino
racconta la sua chiamata al sacerdozio:
“Atterrito dai miei peccati e dalla mia
miseria, avevo ventilato e meditato la
11
Oltre ai sopraddetti, non voglio
tralasciare San Giovanni da Sahagun,
agostiniano che, benché sacerdote diocesano, non esitò ad abbracciare la vita
religiosa, dedicandosi ad un instancabile
apostolato nella predicazione al popolo,
nella promozione della pace e della convivenza sociale.
Un grande sacerdote nell’ordine
dei Vescovi fu San Tommaso da Villanova, vescovo agostiniano, che si distinse
nella pastorale, nell’assistenza ai poveri
e nell’evangelizzazione dei Mori. La riuscita attività in favore del gregge che
gli era stato affidato e la sua erudizione
fecero di lui uno dei grandi sacerdoti più
rispettati del tempo e una immagine del
vescovo ideale. È ben nota quella sua
frase: “Chi predica bene ma opera male,
insegna condannando se stesso. È come
un pappagallo che attira l’attenzione
dei passanti, ma rimane sempre nella
gabbia; così questi predicatori, devono
mostrarsi esempio di buone opere e, soprattutto, pregando Dio, per almeno due
ore, nella contemplazione. Se fossimo
religiosi e chierici quali dovremmo essere, come ci rispetterebbero i peccatori
e come ci temerebbero.! È veramente
terribile per noi che dobbiamo essere
la luce del popolo cristiano, mostrare la
vita della salvezza e costituire poi occasione del peccato. Operate, vi prego, per
il Signore, ed Egli stesso sarà la vostra
ricompensa; qui vi darà la grazia e poi la
gloria” (Predica S. Tomm, vol. I, Manila
1881).
Come noi sacerdoti e religiosi
possiamo essere nel ventunesimo secolo? Agostino nel Sermone «In Natale
viginti Martirum» dice: “Cristo patì per
12
noi, lasciandoci un esempio perché noi
ne seguiamo le orme (1 Pt 2, 21). A tale
proposta l’umana debolezza obietterà:
quale paragone può essere stabilito tra
me e Cristo? Non posso confrontarmi
con Cristo! Neanche con il Cristo mortale puoi confrontarti. Però Pietro era
come te, Paolo era come te, e anche gli
apostoli e i profeti erano come te. Se ti
è faticoso imitare il Signore, imita il tuo
compagno di servizio. È andata avanti
una schiera di servi, non c’è posto per
i pretesti dei pigri... Ma, dimmi: non
puoi misurarti con i fanciulli?” (Serm
325, 1, 2).
Agostino ci offre una risposta:
Come si potrà fare questo? Nel modo
indicato dal Signore: «Chiedendo, cercando, bussando”; cioè: “pregando,
studiando, piangendo” (Lett 21, 4).
DOMENICA 27 GIUGNO 2010
Ore 20,00
CONCERTO
della
CORALE POLIFONICA
“ S. AGOSTINO”
a ricordo di
FRA NAZARENO SCOLARO
oad
a 40 Anni dalla Morte
PP. AGOSTINIANI SCALZI
CHIESA DELL’ITRIA
PIAZZAS. AGOSTINO, 7
91025 MARSALA (TP)
Carissimo P. Lorenzo,
Marsala, 12/03/2010
P. Lorenzo Sapia
Santuario di Valverde (CT)
A conclusione del 3° Centenario della santa morte del Ven. P. Elia di Gesù e Maria, sento il dovere di ringraziare Lei e la Comunità per il contributo di notevole importanza dato per rendere più solenne il Centenario. Infatti ha fatto conoscere ai lettori de
“La Rosa di Valverde”, nel numero di Febbraio - Marzo 2010, la bella ed umile figura
di P. Elia, dedicando molte pagine (pp. 3 - 13). Inoltre il 27 dicembre scorso ha reso
più solenne la commemorazione del Centenario con la presenza nella nostra chiesa di
Marsala della Corale polifonica “S. Agostino” da Lei diretta, tenendo un Concerto di
Natale. Infine il 24 gennaio scorso è venuto nuovamente a Marsala (TP) per la presentazione dell’ultimo libro di poesie “Trascende et Teipsum”.
Carissimo P. Lorenzo, grazie a Dio e Maria, è ben riuscito questo importantissimo
evento, che lo è non solo per la nostra Comunità religiosa ed ecclesiale della Chiesa
dell’Itria di Marsala, ma anche per la Provincia, l’Ordine degli Agostiniani Scalzi e
per la Diocesi Mazarese, di cui, il Venerabile, nominato Vescovo, ha subito rinunziato
per umiltà.
La prima settimana di febbraio è stata dedicata alla commemorazione solenne
del Centenario della santa morte di P. Elia. Dal 31 gennaio al 7 febbraio ci è stata
13
presentata la bella figura di P. Elia sacerdote, religioso, direttore d’anime, superiore e
grande mistico da coloro che presiedevano le concelebrazioni eucaristiche a cui sono
stati invitati i parroci e i fedeli delle 20 parrocchie di Marsala. Essi sono stati: M.R.P.
Vincenzo Consiglio, Provinciale d’Italia degli Agostiniani Scalzi, M.R, Don Giuseppe Ponte, Arciprete e Vicario della Forania di Marsala - Petrosino, Mons. Giuseppe
Undari, Vicario Generale di Mazara del Vallo (TP), Rev.mo P. Eugenio Cavallari, ex
Priore Generale degli Agostiniani Scalzi, Mons. Liborio Palmeri, Vicario Generale
della Diocesi di Trapani, Rev.mo P. Luigi Pingelli, Superiore Generale degli Agostiniani Scalzi.
Durante questi giorni abbiamo osservato commossi molta partecipazione di fedeli che hanno reso omaggio alle spoglie mortali di P. Elia. Le solenni celebrazioni del
3° Centenario si sono concluse con la concelebrazione eucaristica delle ore 10,30 presieduta dal nostro Vescovo S.E. Mons. Domenico Mogavero, che ha parlato del Venerabile P. Elia Esempio per tutta la Chiesa Mazarese: Prima che terminasse la S.Messa,
sono stati letti il telegramma e la pergamena con la Benedizione del Papa Benedetto
XVI. Inoltre è stata scoperta una lapide - ricordo del terzo Centenario dal Vescovo e dal
Sindaco di Marsala. La preghiera per la glorificazione del Venerabile, fatta alla tomba
di P. Elia, ha concluso la solenne commemorazione.
P. Mario Genco
PREGHIAMO
PER QUESTI
CARI DEFUNTI
PARADISO GRAZIA
morta a Valverde il 10-4-2001
9° ANNIVERSARIO
14
FAMULARO ROSA
morta a Catania il 15-3-2008
2° ANNIVERSARIO
DI BELLA CARMELOmorto a Valverde il 9-5-2009
1° ANNIVERSARIO
PRINCIPATO SANTO
morto a Valverde l’1-5-2008
2° ANNIVERSARIO
CORMAGI CARMELO
morto a Viagrande il 27-5-2002
8° ANNIVERSARIO
TOSTO SALVATORE
morto a Valverde il 29-5-1994
16° ANNIVERSARIO
ZAPPULLA MICHELE
morto a S. G. La Punta il 15-5-1989
21° ANNIVERSARIO
CRONACA
DEL
SANTUARIO
a cura di
P. Salvatore Salvaggio
13.06.2009 - * Da Noto
(SR) giunge per una breve
visita al Santuario e la recita del Rosario un gruppo
di pellegrini che restano
estasiati dinanzi all’immagine della Madonna di
Valverde.
20.6.2009 - * Come negli anni precedenti, anche
quest’anno, i fedeli della
Parrocchia San Cosimo di
Acireale vengono in pellegrinaggio ai piedi della nostra Madonna per rinnovare la loro devozione e per
partecipare ai sacramenti.
I fedeli sono accompagnati dal loro Parroco Sac.
Mario Pulvirenti che celebra l’Eucaristia all’altare
della Madonna.
28.6.2009 - * Un gruppo
di pellegrini giunge da
Messina e partecipa alla
celebrazione della santa
Messa e si accostano ai sa-
cramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia.
10.7.2009 - * Oggi fa visita alla Madonna di Valverde Mons. Luigi Bernetti, agostiniano scalzo,
Vescovo in Brasile, e che
da studente ha vissuto per
qualche tempo all’ombra
del nostro Santuario. Egli
è accompagnato dal nostro confratello P. Doriano
Ceteroni, Superiore Provinciale del Brasile che
concelebrano l’Eucaristia
all’altare della Madonna.
12.7.2009 - * Da Adrano
(CT) un gruppo di fedeli
viene a pregare la Vergine
Santissima e a partecipare
alla santa Messa e quindi
si fermano per una visita
più approfondita al Santuario.
15.7.2009 - * È venuto a
celebrare all’altare della
nostra Madonna il sacerdote novello Orazio Greco
della nostra diocesi di Acireale che è stato ordinato
presbitero lo scorso sabato 11 luglio nella chiesa
Matrice “Maria SS.ma
della Catena” in Aci Catena (CT), dalle mani del
nostro Vescovo Mons. Pio
Vittorio Vigo.
18.7.2009 - * Un altro sacerdote novello, sempre
della nostra diocesi di Acireale, Don Giuseppe Pavone è venuto a celebrare
una delle sue prime messe
all’altare della Madonna
di Valverde. Il suddetto
sacerdote è stato ordinato
lo scorso 15 luglio nella
Parrocchia “S. Maria del
Monte Carmelo” di Aci
Platani (CT). Celebrare
una delle prime messe
nel nostro Santuario era
una antica tradizione sia
dei sacerdoti della diocesi
di Acireale, come anche
di quelli della diocesi di
Catania, che molti ancora
conservano con fedeltà.
29.7.2009 - * Viene a pregare la nostra Madonna e
a visitare il nostro Santuario un gruppo di pellegrini
provenienti dalla Cina e
che hanno conosciuto, o
direttamente, o indirettamente il Ven. P. Gabriele
Allegra o.f.m., spesso pellegrinava al nostro Santuario, e di cui si attende
la cerimonia di Beatificazione.
PREGHIAMO
PER QUESTO
CARO DEFUNTO
LEONARDI ROSARIO
morto a Valverde il 21-3-2009
1° ANNIVERSARIO
15
VIENI AL SANTUARIO DI VALVERDE
La Madonna ti accoglie e ti invita a:
* raccoglierti in preghiera
* ascoltare la “Parola” di Dio
* adorare Gesù nell’Eucaristia
* cercare un sacerdote per la tua riconciliazione con Dio e con i fratelli
* testimoniare il tuo cambiamento con il “grazie” della riconoscenza.
La Madonna di Valverde ti aspetta
Per informazioni rivolgersi:
Telefono 095 524073 - Fax 095 7210649
sito internet: www.santuariodivalverde.it
E-mail: [email protected]
Padri Agostiniani Scalzi
Santuario di
95028 VALVERDE (CT)
c.c.p. n. 13510953
ORARIO MESSE AL SANTUARIO
Feriale:
Festivo:
Prefestivo:
Ore 8-9-17,30 (ora legale 19,00)
Ore 8-9,15-10,30-12-17,30 (ora legale 19,00)
Ore 17,30 (ora legale 19,00)
ANNO LXXVII N. 4
LA ROSA DI VALVERDE
MAGGIO 2010
Spedizione in abb. postale - 50% - Dir. Prov. P.T. Catania, art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Catania
DESTINATARIO
RIFIUTATO
PARTITO
TRASFERITO
IRREPERIBILE
DECEDUTO
INDIRIZZO
INSUFFICIENTE
INESATTO
OGGETTO
SCONOSCIUTO
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Maggio 2010 - Santuario di Valverde