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L
Le Fondazioni
di origine
bancaria
soggetti di
libertà sociali
A sinistra:
Chiesa dell’Annunziata.
Particolare
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Le Fondazioni di origine
bancaria sono realtà non
profit, private e autonome,
nate agli inizi degli anni
Novanta quali eredi dell’attività di beneficenza che fin
dai secoli scorsi svolgevano le Casse di Risparmio e
le Banche del Monte insieme all’esercizio del credito.
Intervengono a favore della
gente e del territorio, concorrendo a soddisfarne le
esigenze e i bisogni in vari
campi di attività. In Italia le
Fondazioni di origine bancaria sono 88, differenti per
dimensione e operatività
territoriale, e sono un interlocutore attento, una risorsa
per il pluralismo, una ricchezza che va a vantaggio
di tutti.
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C
Chi siamo
La Fondazione Cassa di
Risparmio di Pesaro è una
personalità giuridica privata senza fine di lucro, dotata
di piena autonomia statutaria e gestionale. E’ stata istituita con decreto del
Ministero del Tesoro del 16
giugno 1992. E’ la continuazione ideale della Cassa
di Risparmio di Pesaro, fondata su iniziativa di benefiche persone private e autorizzata con Rescritto del
Cardinal Legato Tommaso
Riario Sforza del 17 giugno
1840. La Fondazione è sottoposta alla vigilanza del
Ministero dell’Economia e
delle Finanze
A sinistra :
Palazzo Montani Antaldi.
Particolare dello Scalone Monumentale
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C
Cosa
facciamo
A sinistra :
le copertine di alcune pubblicazioni
curate dalla Fondazione.
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La Fondazione persegue
esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione
dello sviluppo economico
operando nei settori Arte,
Attività e Beni Culturali;
Salute Pubblica, Medicina
Preventiva e Riabilitativa;
Volontariato, Filantropia e
Beneficenza; Educazione,
Istruzione e Formazione; Assistenza agli Anziani; Patologie e Disturbi Psichici e
Mentali; Ricerca Scientifica
e Tecnologica. Nei predetti
settori d’intervento l’attività è
rivolta a realizzare progetti a
favore della collettività locale
anche in sinergia con soggetti
esterni, pubblici e privati, ovvero a sostenere con idonei
finanziamenti le iniziative di
associazioni, enti, organismi,
comitati senza fine di lucro.
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C
Come
lo facciamo
La Fondazione realizza la
propria attività con i proventi del patrimonio che, al 31
dicembre 2005, ammonta a
251.943.334 euro. Parte del
patrimonio è investito nella partecipazione azionaria
in Banca delle Marche Spa,
che al 31 dicembre 2005
ammonta a 111.573.570
euro. Tale partecipazione
è pari al 20,94% del capitale sociale di Banca delle
Marche Spa. In particolare, l’intero patrimonio della Fondazione è composto
come segue.
A sinistra :
Giovan Battista Consoli
Ritratto di Carolina di Brunswick
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L
La sede
e gli uffici
A sinistra :
Palazzo Montani Antaldi.
Facciata principale
La sede legale e gli uffici della Fondazione sono
a Pesaro, Palazzo Montani
Antaldi, via Passeri 72.
Vi lavorano sette persone
coordinate da un Segretario
Generale. La struttura organizzativa, secondo una logica funzionale, prevede la
seguente ripartizione delle
attività:
SEGRETARIO GENERALE
SEGRETERIA
GESTIONE
DEL PATRIMONIO
AMMINISTRAZIONE
ATTIVITA’
ISTITUZIONALE
CONTABILITA’
BILANCIO FISCALE
GESTIONE AMMINISTRAT.
PERSONALE
SERVIZI GENERALI
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Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì con
i seguenti orari: dalle 8,30 alle 13,30; pomeriggio: dalle
15,00 alle 18,00.
Telefono: 0721 68861
Fax: 0721 688688
Sito internet: www.fondazionecrpesaro.it
e-mail: [email protected]
Organico Uffici:
Silvia Donati
Antonietta Donnini
Gianfranco Gessi
Giorgia Guidi
Massimo Maggioli
Giovanna Mazzara
Giovanni Pucci
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P
Palazzo
Montani
Antaldi,
o
“l’Isola de
li Montani”
A sinistra:
Palazzo Montani Antaldi.
Ingresso
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Collocata nella zona di
Pesaro segnata dalle attuali
via dell’Arco, via Passeri,
via Mazza e piazza Antaldi,
“L’Isola de li Montani”
compie il suo primo piccolo passo nella seconda metà
del 1500. Il merito è del
notaio Giovanni Montani
(1520 – 1580), originario
di Ginestreto, proprietario
di una delle casette che sorgevano vicino alla piazzetta del Pozzo dell’Arcangelo
(oggi piazza Antaldi), detta
così dal nome del bottaio
che utilizzava per il suo lavoro l’acqua di un pozzo
all’interno di essa.
Quella casetta Giovanni
Montani l’aveva ereditata
dal padre, ma successivamente, fra il 1556 e il 1568,
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acquistò altri stabili confinanti. Ad autorizzare l’operazione “causa pubblici decori civitatis” fu lo stesso duca
Guidubaldo II Della Rovere (1538 - 1574) che portava
così avanti l’opera di rinnovamento edilizio della città posta in atto già nella prima metà del Cinquecento da suo
padre, il duca Francesco I Della Rovere (1521 - 1538). Era
solo il primo passo e le acquisizioni di edifici circostanti
proseguirono fra il 1572 e il 1633, prima da parte dello stesso Giovanni Montani e poi di suo figlio Francesco
(1562 - 1640), dottore “in utroque iure” e “pubblico avvocato”. Solo nel 1721 però, con l’acquisto tanto desiderato
dell’edificio dell’Ospedale San Salvatore, le acquisizioni della famiglia Montani ebbero una struttura unitaria:
dopo circa due secoli dal primo piccolo passo “L’Isola de
li Montani” si avviava a diventare una concreta realtà.
L’idea di un radicale intervento ricostruttivo che raccordasse tra loro i singoli corpi di fabbrica fu del figlio di
Francesco Montani, il conte Giulio (1707 – 1785). I lavori
ebbero inizio nel 1777, con il grande contributo di Carlo
Emanuele Montani (1747 – 1818), primogenito di Giulio e
storico attento della città, che ne commissionò progettazione e direzione all’architetto pesarese Tommaso Bicciaglia
(1720 - 1804 circa). Probabilmente per ragioni organizzative, l’avvio fu stentato: due brevi periodi di lavori tra il 20
luglio e il 12 ottobre 1777 e tra il 12 marzo e il 18 aprile
1778, poi l’attività ripartì alla grande per altri tre anni, dal
1° giugno 1778 al 20 agosto 1781, per riprendere il 27 marzo 1784 e proseguire senza interruzioni fino all’aprile 1785.
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Un cantiere operoso ed affollato che impegnò un gran numero di lapicidi, marangoni e muratori. Furono abbellite
e arredate sia le stanze del palazzo che il suo cortile, con
l’intervento anche di alcuni allievi del Lazzarini tra cui i
pesaresi Raimondo Dosi e Ubaldo Geminiani e l’urbinate
Carlo Paolucci oltre ad una lunga lista di esperti artigiani e maestranze qualificate. Costo totale de “L’Isola de li
Montani” 7.000 scudi. Come dalla “Nota esatta delle spese
fatte nella fabbrica della casa di città cominciata il 20 luglio
1777”, a firma dello stesso Carlo Emanuele Montani.
Le successive vicende storiche e familiari segnarono il futuro di quella residenza: nel 1808 il conte Carlo Emanuele
si trasferì a Roma e decise di liberarsi del suo patrimonio
immobiliare, fra cui il palazzo Montani. Ma l’edificio costava troppo e il conte dovette accontentarsi di una permuta con il marchese Antaldo Antaldi (1770 - 1847), nobile urbinate ricco di interessi e allora podestà di Pesaro:
con atto pubblico del 30 maggio 1808 il marchese Antaldi
cedeva al conte Montani, in cambio del palazzo di via
Passeri (già via di Borgo Nuovo), il palazzo Santinelli di
via de’ Calzolari (oggi via Branca) e gli immobili annessi. Centro della vita aristocratica e culturale della città,
si aprì così per “L’Isola de li Montani” e per le stupende
sale del palazzo una stagione di grandi feste e di eleganti
ricevimenti che attraevano famosi personaggi locali o di
Alle pagine successive:
Nino Caffè
Grande pannello
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passaggio a Pesaro. Uno per tutti, la principessa Carolina
di Brunswick (1762 – 1821) che per due anni, dall’agosto 1817, soggiornò a Villa Vittoria sulle pendici del San
Bartolo.
Vennero tempi difficili anche per gli Antaldi e nel marzo
1859 il palazzo Montani venne ceduto al dottor Domenico
Meli, direttore dell’Ospedale Psichiatrico San Benedetto
dal 1834 al 1851. Altra proprietà breve, perché il 30 marzo 1882 l’avvocato Emilio Meli (1819 – 1887), figlio di
Domenico, la cedette all’ingegnere Bernardino Pompucci
(1855 – 1932), direttore della Montecatini. Dura sorte
“L’Isola de li Montani” ebbe durante la seconda guerra
mondiale. Nel 1944 venne minata dalle truppe tedesche e
trasformata in un punto cardine della Linea Gotica. Ne seguì, nel 1947, un altro cambio di proprietà, dai Pompucci
alla signora Ofelia Moroni (1913 – 1971), moglie dell’avvocato cesenate Giuseppe Santini. La storia era quasi
al suo termine attuale: il 7 aprile 1983 gli eredi pesaresi
della famiglia Santini accettarono l’offerta della Cassa di
Risparmio di Pesaro che divenne proprietaria di Palazzo
Montani Antaldi. Cominciò così il lungo e impegnativo
cammino della ristrutturazione e del restauro conclusosi
nel 1991, centocinquantesimo anniversario della nascita
della Cassa di Risparmio di Pesaro, con l’inaugurazione da
parte del senatore Giovanni Spadolini. Ormai da quattordici anni “L’Isola de li Montani”, ovvero Palazzo Montani
Antaldi, è la sede prestigiosa della Fondazione Cassa di
Risparmio di Pesaro.
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S
Strutture e
allestimenti
fruibili dalla
comunità
Alla pagina successiva:
Palazzo Montani Antaldi.
L’Auditorium
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Per incontri, convegni, seminari di studio, mostre e
altre iniziative culturali la
Fondazione dispone di due
strutture:
- Auditorium di Palazzo
Montani Antaldi
Ha una capienza di 220
posti, è dotato dell’impiantistica più moderna e da
anni è ormai entrato saldamente nella vita della città
e del territorio come sicuro
punto di incontro e di riferimento per le iniziative di
enti pubblici e di associazioni.
- Chiesa dell’Annunziata
Fra le Confraternite presenti a Pesaro fin dalla prima metà del Trecento quella dell’Annunziata, fondata
nel 1347, può essere consi-
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derata la più importante della città. Sorse per volontà del
Beato Cecco e della Beata Michelina Metelli che la dotò
della propria casa, collocata nel quartiere di San Nicolò,
dove lei aveva vissuto a lungo prima di dedicarsi alla
vita religiosa. Lo stabile divenne ufficialmente sede della Confraternita nel 1360 e poi profondamente modificato
con una serie di adattamenti per elevarlo al ruolo di chiesa. Tra gli scopi principali della nuova istituzione c’erano quelli di soccorrere gli infermi e di seppellire i morti
appartenenti a famiglie in assoluta indigenza. In base agli
Statuti, anche il Comune provvedeva all’assegnazione
di un sussidio in suo favore. Per meglio assolvere il suo
compito la Confraternita eresse poi un ospedale che nel
1465, per volontà di Alessandro Sforza, venne fuso con
altri quattro.
Nel 1783 la Confraternita dell’Annunziata, come altre presenti in città, venne soppressa per decisione di Pio
VII, su sollecitazione del vescovo Rocco Maria Barsanti,
preoccupato per il numero eccessivo e per un’amministrazione non sempre oculata. Nel 1784 anche la chiesa, nel
frattempo arricchita di varie opere d’arte, venne alienata
col beneplacito apostolico alla nobile famiglia dei marchesi Mosca Barzi, già proprietaria dell’attiguo palazzo,
oggi sede dei Musei Civici, divenendo così una cappella privata accogliente ed elegante grazie ad una serie di
lavori realizzati dai nuovi proprietari. Estinta la famiglia
Mosca, la chiesa, ridotta in uno stato di generale degrado,
passò poi fra le proprietà della Diocesi di Pesaro
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A sinistra e a lato:
Chiesa dell’Annunziata.
Interno e particolare
Solo grazie agli impegnativi lavori di restauro condotti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro quale nuovo
A sinistra: proprietario dello stabile, e ultimati nel 2001,
Boccale
è oggi
una lettura corretta della fase strutturale
Pesaro,possibile
1340 - 1360
e definitiva della chiesa che è tutta settecentesca, salvo
un affresco cinquecentesco e alcune aggiunte pittoriche
e decorative dell’Ottocento. L’immagine settecentesca è
quella dell’altare maggiore, in legno dipinto a finti marmi, sovrastato dalla scena in stucco con “Annunciazione
ed Eterno Padre” del bolognese Giuseppe Mazza (1653
- 1741).
La profonda ristrutturazione e il restauro della chiesa
dell’Annunziata realizzati dalla Fondazione hanno riguardato anche la sagrestia destinata ad accogliere tutti i servizi e gli impianti necessari ad una fruizione pubblica dell’edificio monumentale. Dal 2001 l’Annunziata, che può
ospitare circa 100 persone, è infatti una struttura che si è
aperta alla città come prezioso contenitore e sede di mostre, eventi culturali, concerti e conferenze.
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U
Una città,
un palazzo,
una collezione
A sinistra :
Ciro Cancelli
Ritratto di Lea Pellissari Cancelli
Nelle pagine seguenti:
Palazzo Montani Antaldi (piano nobile).
Allestimento mostra “Una città,
un palazzo, una collezione”
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Centoquarantanove ceramiche per lo più di produzione pesarese dal 1300 al
1900.
Centosessantasette dipinti,
suddivisi tra pittura marchigiana, italiana e straniera
dal 1400 al 1800, con una
notevole sezione dedicata
a quella locale del 1900.
Una ragguardevole sezione grafica, composta da 66
disegni, 157 incisioni e una
singolare collezione cartografica dei secoli XVI XIX del Ducato di Urbino.
A completare il tutto c’è la
Biblioteca composta da un
consistente numero di testi su storia dell’arte e vari
aspetti della storia delle
Marche in volumi editi da
istituti bancari e in pregiate
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edizioni sette-ottocentesche, una collezione dei libretti delle opere di Gioachino Rossini, con alcuni esemplari delle
primissime esecuzioni, arricchiti da dediche a personaggi
della vita civile e culturale della Pesaro dell’Ottocento.
Sono queste le nostre raccolte d’arte offerte in visione per
la prima volta in modo organico alla comunità il 16 e 17
aprile 2005 con l’inaugurazione di “Una città, un palazzo, una collezione”, il particolare allestimento dell’intero
piano nobile di Palazzo Montani Antaldi. Dopo un lungo
lavoro di studio, restauro e catalogazione, la Fondazione
ha realizzato la sistemazione di parte della sua sede in
modo funzionale al progetto della miglior valorizzazione
sia del palazzo - uno dei migliori esempi di edilizia settecentesca pesarese - che del patrimonio artistico in vista di
una fruizione didattica e socio-culturale allargata a tutta la
comunità e in sintonia con la funzione di centro vitale, di
discussione civile e di incontro che hanno ormai assunto
le strutture della Fondazione e il suo Auditorium. Il nucleo
più consistente delle collezioni è stato messo insieme dalla metà degli anni ’80 del Novecento, con crescente attenzione al recupero dei beni artistici significativi per la storia del nostro territorio e con un’accelerazione nell’ultimo
decennio del secolo, grazie anche all’attuale sede, Palazzo
Montani Antaldi, inaugurato nel 1991, dove sono gradualmente confluite le diverse parti delle collezioni. Accanto
all’insuperata sezione di ceramica arcaica e ai capolavori,
tra gli altri, di Federico Zuccari e Simone Cantarini, brillano nelle collezioni della Fondazione importanti dipinti dei
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“pesaresi” che hanno operato fra Ottocento e Novecento:
Ciro Pavisa e Anselmo Bucci, Filippo Marfori Savini e
Ciro Cancelli, Nino Caffè e Alessandro Gallucci, Fernando
Mariotti e Aldo Pagliacci e ancora molti altri protagonisti,
dei quali i dipinti della Fondazione disegnano un’immagine densa di testimonianze, rese più godibili dall’arricchimento reciproco del vederle radunate in un nucleo unico
nel suo genere. Nel percorso di quindici stanze affrescate
del piano nobile del palazzo, il nuovo allestimento delle raccolte si snoda in successione cronologica iniziando
dall’elegante Sala delle Colonne. Scopo fondamentale
dell’intero progetto è la fruizione, anche didattica, delle
collezioni della Fondazione da parte di un pubblico sempre più allargato, da attuare in collaborazione con gli altri
enti pubblici e privati. Al di là del loro indiscutibile valore
artistico, tutte le opere ci appartengono anche perché ricostruiscono e raccontano la nostra storia e quella del nostro
territorio attraverso i secoli.
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opera 6126
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C
Collegamenti
e
partecipazioni
A sinistra :
Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio
San Nicola da Tolentino intercede per le
anime del Purgatorio
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La Fondazione aderisce all’ACRI - l’Associazione fra le
Casse di Risparmio Italiane
- e alla Consulta tra le
Fondazioni delle Casse di
Risparmio Marchigiane.
Nella sua qualità di socio fondatore, la Fondazione partecipa agli enti sottoelencati:
Associazione Pesaro Studi
- Università di Urbino; Ente
Olivieri; Associazione Amici
della Prosa; Fondazione Don
Gaudiano; Fondazione Rossini
Opera Festival; Fondazione
Carlo e Marise Bo per la
Letteratura Europea Moderna
e Contemporanea; Fondazione Giuseppe Occhialini, intitolata al grande fisico di
Fossombrone, presentata ufficialmente al pubblico il 4
marzo 2006 con la partecipazione del Premio Nobel per la
Fisica Carlo Rubbia.
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P
Piano programmatico
pluriennale
2005 - 2007
A sinistra:
Boccale
Pesaro, 1340 - 1360
Nelle pagine successive:
Georg Hoefnagel
Pesaro
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Predisposto secondo le disposizioni normative del
settore, il Piano Programmatico Pluriennale intende illustrare le linee operative e gli obiettivi delle
Fondazione per il periodo
1° gennaio 2005 - 31 dicembre 2007 alla luce di
quelli che vengono ritenuti
i bisogni e le necessità attualmente emergenti nella
società, nella comunità e
nel territorio. I principi ispiratori del Piano sono quelli
della migliore utilizzazione
delle risorse e l’efficacia
degli interventi.
Su questa base, per il triennio 2005 - 2006 - 2007, la
Fondazione ha previsto interventi nei seguenti settori, prefigurando anche la
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seguente distribuzione percentuale delle risorse complessivamente disponibili per l’attività istituzionale stimate in
15.000.000 di euro per l’intero triennio. Tali risorse sono
da considerarsi di massima e suscettibili di riesame in occasione della predisposizione dei Documenti Programmatici
annuali.
- Arte, Attività e Beni Culturali
28%
- Salute Pubblica, Medicina Preventiva
e Riabilitativa
24%
- Volontariato, Filantropia e Beneficenza
15%
- Educazione, Istruzione e Formazione, incluso
l’acquisto di prodotti editoriali per la scuola
15%
- Assistenza agli Anziani
10%
- Patologie e Disturbi Psichici e Mentali
6%
- Ricerca Scientifica e Tecnologica
2%
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R
Risorse
erogate
nel 2005
In conformità alle linee di
programmazione del Piano
Triennale 2005 - 2007 e del
Documento Programmatico
Previsionale
2005,
la
Fondazione ha erogato nel
corso dell’anno 2005 risorse per complessivi 5 milioni di euro ripartite come segue secondo i vari settori di
intervento.
A sinistra :
Antonio Scacciani
Piatto ‘da sotto reale’ policromo ‘alla
rosa con petalo a cozza’
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- Arte, Attività e Beni Culturali
1.400.000 euro
- Salute Pubblica, Medicina Preventiva
e Riabilitativa
1.200.000 euro
- Volontariato, Filantropia
e Beneficenza
750.000 euro
- Educazione, Istruzione, Formazione
incluso l’acquisto di prodotti editoriali
per la scuola
750.000 euro
- Assistenza agli Anziani
500.000 euro
- Patologie e Disturbi Psichici
e Mentali
300.000 euro
- Ricerca Scientifica e Tecnologica
100.000 euro
TOTALE
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5.000.000 euro
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D
Documento
programmatico annuale
risorse
disponibili
per il 2006
A sinistra :
Fernando Mariotti
Cocci e vetri sulla finestra
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Il Documento Programmatico Previsionale per l’esercizio 2006 prevede l’erogazione a favore della comunità locale di risorse pari
a 5.600.000 euro. Grazie
all’oculata e prudente gestione del patrimonio della
Fondazione e ad una contenuta dinamica degli oneri
di gestione, la somma messa a disposizione è di importo nettamente superiore
a quanto previsto dal Piano
Triennale 2005 – 2007 che,
per il periodo interessato,
stimava erogazioni complessive per 15.000.000 di
euro. La Fondazione continuerà quindi ad operare anche nel corrente anno quale
portavoce degli interessi
del territorio secondo una
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prospettiva che promuova sia le attività capaci di generare
sviluppo, sia di rafforzare la qualità di vita dei cittadini.
Per l’anno 2006 le risorse disponibili saranno dunque così
distribuite fra i vari settori:
ARTE, ATTIVITA’ E BENI CULTURALI
1.528.000 euro
La Fondazione proseguirà il proprio impegno nell’ambito
della ricerca, dello studio e della promozione artistico-culturale secondo filoni d’intervento già percorsi in passato
quali:
la valorizzazione di Palazzo Montani Antaldi, fin dall’aprile 2005 oggetto di un nuovo allestimento che
ospita le raccolte d’arte della Fondazione;
l’attività convegnistico-congressuale dell’Auditorium
ed eventualmente dell’Annunziata, nonché concerti e
spettacoli del cortile di Palazzo Montani Antaldi ed
eventi ed iniziative nel piano nobile;
attenta operazione formativa di studio e ricerca connessa al patrimonio storico-artistico dell’Ente;
eventuale acquisizione di opere d’arte;
attività editoriale connessa alle collane della
Fondazione: “Historica Pisaurensia”; “Aletheia” e
“Quaderni”;
recupero della memoria e delle tradizioni locali;
sostegno agli enti di cui la Fondazione è socio fondatore;
sostegno dell’attività musicale attraverso la
Fondazione Rossini e il Rossini Opera Festival, il
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-
-
-
Conservatorio Rossini, l’Ente Concerti e Urbino
Musica Antica Festival Internazionale;
collaborazione con gli enti locali territoriali con sostegno ad iniziative qualificate come il Premio FrontinoMontefeltro;
sostegno ad importanti realtà come l’Accademia
Raffaello in Urbino, la Società Pesarese di Studi
Storici e la Società di Studi Storici del Montefeltro;
recupero e restauro conservativo dei beni culturali che caratterizzano l’identità dei nostri luoghi e territori con il rapporto collaborativo con la
Soprintendenza per il Patrimonio Artistico Storico e
Demoetnoantropologico delle Marche - Urbino.
SALUTE PUBBLICA, MEDICINA PREVENTIVA E
RIABILITATIVA
1.224.000 euro
L’attenzione da sempre posta dalla Fondazione in questo
settore riguarda la salute dei cittadini, il miglioramento dell’offerta dei servizi sanitari in genere, la ricerca e
l’innovazione tecnologica, la formazione professionale.
Pertanto anche per il 2006, in stretta sinergia e raccordo
con i vertici sanitari, la Fondazione avrà quali particolari interlocutori l’Azienda Ospedaliera “Ospedale San
Salvatore” di Pesaro, l’Azienda Speciale Unica Regionale
- Zone Territoriali n. 1 di Pesaro, n. 2 di Urbino, n. 3 di
Fano, oltre alla associazioni del territorio che operano in
ambito medico.
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VOLONTARIATO, FILANTROPIA
E BENEFICENZA
915.000 euro
Permangono in questo settore le consuete linee di intervento per la tutela delle categorie sociali più deboli tramite il sostegno al “volontariato diffuso”. Saranno pertanto
realizzati interventi a favore di:
Fondazione Opere Don Gaudiano Onlus, di cui la
Fondazione è socio fondatore e la cui azione assistenziale è svolta con le modalità operative del Centro
Italiano di Solidarietà Onlus con la Comunità di via
del Seminario e la Casa San Giuseppe Moscati;
Cooperative sociali;
Arcidiocesi e Diocesi del territorio, con rispettive
Caritas e parrocchie;
Enti locali territoriali;
Associazioni di volontariato operanti in ambito di assistenza oncologica.
EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E FORMAZIONE,
INCLUSO
L’ACQUISTO
DI
PRODOTTI
EDITORIALI PER LA SCUOLA
1.015.000 euro
Viene riconfermata la volontà di realizzare progetti di ampio interesse sociale in collaborazione con soggetti istituzionali quali:
Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino;
Associazione Pesaro Studi per la Promozione e Sviluppo
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-
degli Studi Superiori e Universitari;
Istituzioni scolastiche;
Associazioni dedicate alla terza età;
Assegnazione di borse di studio e premi didatticoculturali;
Sostegno all’attività formativa in ambito didattico e
professionale svolta da enti e istituzioni.
ASSISTENZA AGLI ANZIANI
510.000 euro
In particolare la Fondazione interverrà a favore di strutture residenziali per anziani a cura di enti locali territoriali
e istituzioni assistenziali preposte e sosterrà il potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare per gli anziani
a cura di enti locali e comunità montane.
PATOLOGIE E DISTURBI PSICHICI E MENTALI
306.000 euro
Per il 2006 la Fondazione si impegnerà in particolare a favore dei portatori di handicap psico-fisico sia sostenendo
le strutture esistenti quali la Casa Don Gaudiano, il Centro
Residenziale per Soggetti con Handicap Grave rimasti privi di sostegno familiare e la struttura di Pian dell’Abbate,
sia continuando a partecipare alla realizzazione di centri
riabilitativi come il Centro di Ippoterapia di Ca’del Vento
a Novafeltria e a sostenere l’attività ippoterapeutica presso
il Centro Ippico Zorigo di Villa Fastiggi a Pesaro. La consueta attenzione sarà riservata al Centro Socio-Educativo
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“Francesca” di Urbino che svolge attività a favore dei soggetti affetti da problemi psico-fisici.
RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
102.000 euro
La Fondazione intende sostenere progetti scientifici dell’Università degli Studi di Urbino e dell’Azienda
Ospedaliera “Ospedale San Salvatore” di Pesaro, con la
consapevolezza del fondamentale ruolo esercitato dall’Ateneo urbinate e dai centri di ricerca della provincia
come supporto allo sviluppo della comunità locale. Sarà
sostenuta anche l’attività della Fondazione Giuseppe
Occhialini nell’ambito delle sue iniziative, progetti di studio, divulgazione e formazione scientifica nel campo della
fisica.
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SETTORI
Importi (euro)
Settori Rilevanti
Arte, Attività e Beni Culturali
Salute Pubblica, Medicina Preventiva
e Riabilitativa
Volontariato, Filantropia e Beneficenza
Educazione, Istruzione e Formazione, incluso
l’acquisto di prodotti editoriali per la scuola
Assistenza agli Anziani
Settori Ammessi
Patologie e Disturbi Psichici e Mentali
Ricerca Scientifica e Tecnologica
TOTALE
%
5.192.000
1.528.000
92,71%
27,28%
1.224.000
915.000
21,86%
16,34%
1.015.000
510.000
18,12%
9,11%
408.000
306.000
102.000
7,29%
6,46%
1,82%
5.600.000
100,00%
A sinistra :
Simone Cantarini
Marte che spoglia Venere e Cupido
Particolare
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V
Volontariato
Dal 1992 - anno della sua
costituzione - al 31 dicembre 2005 la Fondazione
ha accantonato complessivamente la somma di
4.480.697 euro al Fondo
Speciale per il Volontariato
della Regione Marche ai
sensi della legge 266/91.
Altro significativo passaggio è rappresentato dall’adesione della Fondazione al
“Progetto nazionale per la
infrastrutturazione sociale
al Sud” che prevede l’utilizzo di parte delle risorse
derivanti dagli accantonamenti della legge 266/91
pari a 1.336.471 euro.
A sinistra :
Aldo Pagliacci
Ritratto di Signora
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B
Possono essere destinatari degli interventi della
Fondazione gli Enti, pubblici e privati, senza fini di
lucro aventi natura di ente
non commerciale e le cooperative sociali, il cui scopo sia riconducibile ad uno
dei settori di intervento della Fondazione.
Sono escluse dagli interventi istituzionali della Fondazione
le richieste di natura commerciale e quelle provenienti da
movimenti politici, organizzazioni sindacali di categoria
ed associazioni sportive di natura professionale o dilettantistica. E’ facoltà della Fondazione accogliere richieste provenienti da organizzazioni sindacali di categoria
e da associazioni sportive di natura professionale o dilettantistica qualora gli obiettivi perseguiti siano ritenuti particolarmente rilevanti ed in sintonia con le finalità
istituzionali dell’Ente.
Beneficiari
degli
interventi
A sinistra :
Giovanni Battista Urints
Ducato di Urbino
Particolare
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M
Modalità di
presentazione
delle domande
Le domande debbono essere finalizzate a ricevere
finanziamenti per attività
ricomprese nei settori di intervento della Fondazione;
ciascun progetto da finanziare dovrà essere corredato da idonea documentazione atta ad individuare status
giuridico e patrimoniale del
richiedente nonchè finalità
ed obiettivi dell’iniziativa
con particolare riguardo ai
benefici che questa riveste
per la collettività.
A sinistra :
Simone Cantarini
Madonna col bambino
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Ogni richiesta deve essere redatta pertanto in forma progettuale
e deve contenere le seguenti indicazioni:
1) la precisa identificazione del soggetto richiedente e delle
persone che in concreto si occuperanno dell’iniziativa;
2) i soggetti coinvolti, i beneficiari e gli obiettivi che si intendono raggiungere e la loro rilevanza per la collettività;
3) il settore, tra quelli di intervento della Fondazione, per il
quale viene avanzata la richiesta;
4) il piano finanziario dell’iniziativa ed il tempo di realizzazione previsto; nel caso di progetto pluriennale, le varie
fasi in cui lo stesso si articola;
5) il tipo di intervento richiesto alla Fondazione ed il relativo
costo, tenendo presente che gli interventi della Fondazione
sono tendenzialmente volti al co-finanziamento e non al finanziamento totale delle proposte;
6) le eventuali altre fonti di finanziamento, debitamente quantificate, che concorrono a sostenere le spese necessarie alla
completa realizzazione del progetto.
Alla richiesta devono essere allegati:
A) il progetto dell’iniziativa, se non ne è stato possibile fornire
una completa descrizione nella richiesta;
B) la documentazione autorizzativa eventualmente necessaria
per l’attuazione del progetto;
C) la documentazione relativa all’idoneità del soggetto richiedente (es. atto costitutivo, statuto, rappresentanza legale e
composizione degli organi collegiali, settore di attività, ultimo bilancio approvato, ecc.);
D) rilascio consenso ai sensi dell’art. 23 D.lgs. 30 giugno
2003, n. 196.
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O
Organi
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Soci:
Silvio Albanesi
Angelo Alberghetti
Paolo Albini Riccioli
Girolamo Allegretti
Michele Ambrosini
Amm. Provinciale Pesaro - Urbino
Arcivescovo di Pesaro
Arcivescovo di Urbino
Tommaso Argalia
Associazione Pesarese Albergatori
Ivana Baldassarri
Momo Baldassarri
Nino Baldeschi
Giorgio Balestrieri
Augusto Baronciani
Sauro Bartoli
Learco Bastianelli
Leo Bastianelli
Marcello Belligotti
Alberto Berloni
Antonio Berloni
Gianfranco Bertini
Gastone Bertozzini
Alessandro Bettini
Floro Bisello
Alessandro Bisetti
Antonio Brancati
Bruno Brusciotti
Alessandro Brusi
Ida Busetto
Grazia Calegari
Camera di Commercio di Pesaro
Ersilio Camillini
Arnaldo Camosci
Catervo Cangiotti
Capitolo Cattedrale
Clemente Castelbarco Albani
Massimo Castellucci
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Pierfrancesco Casula
Lino Cecchi
Leopardo Cecchini
Giorgio Cerboni Baiardi
Agostino Cesaroni
Maurizio Ciaschini
Franco Cicerchia
Leopardo Cioppi
Emanuele Colomboni
Comune di Pesaro
Adriano Conti
Franco Corbucci
Angelo Maria Cordella
Alfredo Cossi
Lucio Cottini
Sandro Crescentini
Gian Carlo Crescentini Anderlini
Marina Dachà
Franco D’Angelo
Ilvo Diamanti
Gastone Dolci
Giuliano Donini
Gabriele D’Ovidio
Giancarlo Fabrizi
Franco Falasconi
Ercole Farina
Giuseppe Fattori
Ermanno Ferri
Giuseppe Ferri
Walter Fontana
Arnaldo Forlani
Alberto Franci
Adriano Franzoni
Luigino Gambini
Marcello Gennari
Maurizio Gennari
Sauro Gennari
Gianfranco Giannini
Salvatore Giordano
Giorgio Girelli
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Alessandro Giuggioli
Carla Gregori Antoniello
Piero Guidi
Istituto Statale d’Arte
Cesare Augusto Leonardi
Vittorio Livi
Giuseppe Lombardi
Giuseppe Lucarini
Leonardo Luchetti
Ferdinando Lungarotti
Mario Luni
Giannalberto Luzi
Alberto Mancini
Enzo Mancini
Fabio Marchetti
Marco Marchetti
Achille Marchionni
Enrico Marchionni
Gianfranco Mariotti
Giuseppe Mariotti
Paride Mascioli
Cesare Massarini
Graziella Mazzoli
Luciano Mochi Zamperoli
Lucio Monaco
Renato Mongardi
Marco Montagna
Bruno Montesi
Giuseppe Monti
Gianluca Montinaro
Giancarlo Morbidelli
Marco Moretti
Francesco Paci
Sandro Paglialunga
Carlo Pagnini
Brunello Palma
Feliciano Paoli
Domenico Papi
Piergiorgio Parroni
Nicola Perrulli
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Vittorio Pieretti
Antonio Piergiovanni
Giovanni Pierini
Francesco Ponselè
Prefetto di Pesaro
Provveditore agli Studi di Pesaro
Francesco Raffaelli
Regione Marche
Rettore Università degli Studi di Urbino
Antonio Ricci
Giuseppe Righetti
Carlo Ripanti
Roberto Roberti
Raimondo Rossi
Gianfranco Sabbatini
Alessandro Santini
Gioacchino Sassi
Emanuela Scavolini
Valter Scavolini
Mario Scoccianti
Germano Sebastiani
Giancarlo Selci
Mario Semprini
Gianluca Spadola
Vilberto Stocchi
Francesco Taronna
Antonio Tempesta
Enrico Tinti
Giorgio Tombari
Guido Ugolini
Riccardo Paolo Uguccioni
Maria Rosaria Valazzi
Giuliano Vangi
Amerigo Varotti
Giovanni Venturi
Vescovo di Cagli e Pergola
Francesco Zaccarelli
Dario Zini
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Comitato dei Probiviri:
Pierfrancesco Casula
Alfredo Cossi
Cesare Augusto Leonardi
Alessandro Santini
Giovanni Venturi
Consiglio Generale:
Nino Baldeschi
Learco Bastianelli
Antonio Berloni
Gianfranco Bertini
Gianfranco Buscarini
Catervo Cangiotti
Silvio Cattarina
Guidumberto Chiocci
Marina Dachà
Marcello Di Bella
Ercole Farina
Maria Teresa Federici
Giampaolo Giannotti
Anna Maria Giomaro
Giancarlo Gori
Vittorio Livi
Francesco Vittorio Lombardi
Lucio Luchetta
Giorgio Maniscalco
Alberto Marchetti
Michele Montagna
Carlo Pagnini
Brunello Palma
Nicola Perrulli
Giovanni Pierini
Ernesto Preziosi
Valter Scavolini
Maria Rosaria Valazzi
Antonio Vitale
Raul Zini
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Consiglio di Amministrazione:
Presidente
Gianfranco Sabbatini
Vice Presidente
Leonardo Luchetti
Consiglieri
Paolo Albini Riccioli
Gastone Bertozzini
Antonio Brancati
Curzio Luminati
Gianfranco Mariotti
Gastone Mosci
Renato Nardelli
Collegio Sindacale:
Presidente
Alessandro Bisetti
Sindaci Effettivi
Alessandro Brusi
Adriano Franzoni
Sindaci Supplenti
Leonardo Crescentini
Maurizio Gennari
Segretario Generale:
Alberto Ficari
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G
Gruppi
di lavoro
quinquennio
2005 - 2010
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AFFARI ISTITUZIONALI
Nino Baldeschi
Marco Cataldo
Guidumberto Chiocci
Ercole Farina
Anna Maria Giomaro
Brunello Palma
Nicola Perrulli
Sergio Pretelli
ARTE, ATTIVITA’
E BENI CULTURALI
Nino Baldeschi
Gianfranco Bertini
Guidumberto Chiocci
Marcello Di Bella
Giampaolo Giannotti
Giancarlo Gori
Vittorio Livi
F. Vittorio Lombardi
Carlo Pagnini
Nicola Perrulli
Valter Scavolini
Giuseppe Tancini
M. Rosaria Valazzi
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ISTRUZIONE
E RICERCA SCIENTIFICA
Gianfranco Bertini
Catervo Cangiotti
Marina Dachà
Marcello Di Bella
Anna Maria Giomaro
F.Vittorio Lombardi
Brunello Palma
Sergio Pretelli
Ernesto Preziosi
Antonio Vitale
SALUTE PUBBLICA,
MEDICINA PREVENTIVA
E RIABILITATIVA
Giuseppe Bellucci
Ercole Farina
Lucio Luchetta
Giorgio Maniscalco
Giovanni Pierini
Raul Zini
A sinistra :
Blaeu
Pianta seicentesca di Pesaro
Particolare del Palazzo Montani Antaldi
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VOLONTARIATO
E ASSISTENZA
Learco Bastianelli
Antonio Berloni
Gianfranco Buscarini
Silvio Cattarina
Marina Dachà
M.Teresa Federici
Alberto Marchetti
Michele Montagna
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Stampato nelle officine grafiche della Cooperativa Sociale Magma - Pesaro
nel mese di maggio 2006
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l`Isola de li Montani - Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro