Curricolo trasversale,
formazione della
Persona e prevenzione
del Disagio:Aspetti
Psicopedagogici dei
Processi di I/A
A cura di C. M. GENTILE
PSICOLOGO- RESPONSABILE DEL SERVIZIO
PSICOPEDAGOGICO DEL C.S.A. di PALERMO
Emergenza di “nuovi disagi” nell’età
infanto-giovanile legata all’intreccio di
fattori complessi
1. Incapacità crescente dei genitori di accogliere e
contenere il malessere e la conflittualità dei giovani
2. Forte contrazione del mercato del lavoro che dilata a
dismisura l’ingresso nell’esperienza dell’Autonomia
personale
3. Massiccia presenza di sostanze stupefacenti nel
territorio e diffusione delle “nuove droghe”.
Il disagio degli adolescenti si esprime con
reazioni
Regressive
Aggressive
Depressive
• Comportamenti tossicofili • Bullismo, condotte violente
• Anoressia-bulimia
• Chiusura relazionale, omologazione
• Abuso di alcol
• Difficoltà di Apprendimento
Ultimo Rapporto IARD sulla condizione giovanile
degli adolescenti su definisce “solo, turbato,
70% preoccupato”
60% degli adolescenti ha assunto almeno una volta
sostanze stupefacenti
10% delle ragazze soffre di anoressia e/o bulimia
28% di giovani fra i 15 e i 17 anni dichiara di sentirsi
“gravemente depresso”
Triplicato, rispetto agli anni ’70, il
fenomeno
dei
suicidi
in
età
adolescenziale
DISAGIO ADOLESCENZIALE COME
“ALLARME SOCIALE”
“BISOGNI”
EVOLUTIVI
DEGLI
ADOLESCENTI
OFFERTA
FORMATIVA
“EDUCAZIONE”
come
” CERNIERA”
LA “PREVENZIONE” DEL DISAGIO STENTA A
TROVARE COLLOCAZIONE SCIENTIFICA E
DIGNITA’ CULTURALE
 frammentarietà degli interventi
 eccessiva attenzione all’ ”informazione” e scarsa valorizzazione degli aspetti
“formativi”
PREVENZIONE E/È EDUCAZIONE
Costruire benessere e “capacità di auto-protezione”
dal disagio
Educare all’affettività e all’Adultità consapevole come
compito primario di una Scuola che vuole promuovere
Ben-essere
azioni, tecniche e strategie da sviluppare in classe
finalizzate a favorire negli studenti competenze interiori
(cognitivo-affettive) necessarie per realizzare adeguati
processi adattativi al mondo esterno ipercomplesso e
rischioso
Capacità di individuare gestire
e modulare le proprie emozioni
come migliore garanzia del
benessere psicofisico
Per raggiungere questo importante obiettivo la Scuola deve:
Riconoscere e Accogliere i
bisogni più profondi degli
adolescenti
• bisogno di intimità
• bisogno di socializzazione
• bisogno di appartenenza gruppale
• bisogno di indipendenza
• bisogno di desiderare e progettare
il proprio futuro
• bisogno di “conoscenza”
Organizzare una offerta
formativa che tenga conto
di questi bisogni
•Ri-organizzare la didattica
promuovendo la partecipazione e
il protagonismo responsabile degli
studenti
•Migliorare la qualità della
Relazione di I/A
•Utilizzare le Discipline come
strumento formativo
OPZIONI DI FONDO (“La difficile scommessa” di R. Laporta)
SCUOLA DEMOCRATICA
Capace di realizzare una pratica professionale fondata sulla
PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO
CENTRALITA’
DELL’ALLIEVO
ETICA
ED
ANTROPOLOGICA
EFFICACIA come paradigma per la costruzione di una scuola
centrata sui bisogni concreti di soggetti concreti.
“Il curricolo include ciò che normalmente si intende come
programma - cioè un elenco più o meno articolato di argomenti di
studio relativi a un ambito disciplinare- ma contiene anche altri
elementi che ne fanno un insieme interrelato e complesso: l’individuazione degli obiettivi educativi e didattici; l’articolazione dei
metodi e delle procedure di insegnamento; la selezione dei materiali,
dei testi, dei sussidi più adeguati; i dati sulle condizioni di partenza
degli allievi; l’organizzazione didattica generale e la dimensione
psicosociale dell’istituzione formativa; norme, valori e attese degli
insegnanti rispetto all’insegnamento, alla valutazione, all’innovazione, etc; modalità di verifica dei risultati conseguiti e possibili
meccanismi di feed-back”
(C. Pontecorvo, Il Curriculo: prospettive teoriche e ipotesi operative, Loescher)
Scuola = organizzazione complessa
Progettare nella Scuola significa
“progettare nella COMPLESSITA’”
Riconoscere che la razionalità umana non è in
grado di conoscerne, prevederne,
predeterminarne tutti gli aspetti e i
comportamenti
Approccio metodologico
Partire dalla LIMITATEZZA della
Ragione Umana per articolare un
metodo della complessità
(modalità operative)
1. Rappresentazione –”La mappa non è il territorio”(G.Bateson)
2. Selezione degli elementi
3. Convenzionalità delle scelte
4. Atteggiamento sperimentale…..
Progettare nella complessità significa:
confronto con il proprio senso di ONNIPOTENZA
accettare l’INCERTEZZA
sviluppare la CAPACITA’ NEGATIVA (W. Bion)
[“I am in a mist” di Shelley]
Ciò che non viene progettato ESISTE…
AREA NON
PROGETTATA
ESPERIENZA
PRE-DETERMINATA
AREA
PROGETTATA
ESPERIENZA
RECUPERATA
E NARRATA A
POSTERIORI
ESPERIENZA
COMPLESSIVAMENTE
ACQUISITA
La definizione del P.O.F. consente il tanto
auspicato passaggio
P.O.F.
Curricolo esplicito
Curricolo implicito
Curricolo trasversale
I Saperi Disciplinari e le COMPETENZE
MINIME da acquisire
La Formazione Psico-Socio-Relazionale
della Persona nella sua Globalità
Acquisizione di competenze
METACOGNITIVE e di METAAPPRENDIMENTI che attraversano tutte le
discipline
LAVORO
SINGOLO
DOCENTE
LAVORO
CONSIGLIO
DI CLASSE
COMPETENZE PSICOSOCIO-EMOZIONALI
COMPETENZE
DISCIPLINARI
METODO
DI STUDIO
MOTIVAZIONE
CLIMA
SOCIO-AFFETTIVO
DEL GRUPPO-CLASSE
SOSTEGNO
FAMILIARE
Strutture operative
coinvolte
P.O.F.
Organizzazione entro cui si
sviluppa il servizio scolastico
Curricolo
esplicito
•Competenze
minime
•Test per la verifica degli apprendimenti
• Portfolio delle
competenze
Curricolo
implicito
•Dinamica del processo psico-sociocomunicativo del
gruppo-classe
• Presa in carico della
dimensione emotivorelazionale
Collegio
docenti
Gruppi
disciplinari
Consigli di
classe/team
Singoli
docenti
Curricolo
trasversale
•Didattica
metacognitiva e
acquisizione del
metodo di studio
Prestazioni educativo-didattiche finalizzate alla
promozione del
Successo formativo e del benessere globale
della persona
Mirano al “PRODOTTO”
finale dell’azione formativa
COMPETENZE
DECISIONALI ED
ORGANIZZATIVE
LE COMPETENZE
PROFESSIONALI
DEL DOCENTE
NELLA SCUOLA
DELL’AUTONOMIA
COMPETENZE
RELAZIONALI
COMPETENZE
TECNICO-DISCIPLINARI
Mirano al “PROCESSO”
dell’azione educativodidattico
Mirano ai
“CONTENUTI”
dell’insegnamento
Dalla trasmissione del sapere
alla costruzione della
conoscenza
Insegnante “tutor”
e “mediatore”
Nuovi “campi” di espressione della
PROFESSIONALITA’ DOCENTE
 l’alunno non è più l’unico destinatario della sua azione
 l’aula non è più l’unico luogo in cui ha sede il suo lavoro
 il territorio, le reti di scuole, i servizi esterni, le attività
produttive saranno i nuovi referenti con cui il docente dovrà
confrontare e verificare il suo ruolo
I destinatari dell’attività lavorativa dei docenti
diventano i cittadini nel loro insieme
“… è importante che il docente delle superiori
sia consapevole delle enormi possibilità a sua
disposizione per «educare» nel senso più
completo: il suo comportamento, il modo di
interagire, la sua accoglienza, in sintesi, la sua
personalità, possono dare una svolta positiva
reale alla vita di adolescenti che magari hanno
alle spalle un’infanzia difficile. La relazione di
un adolescente con un adulto disponibile può
segnare positivamente il resto della sua vita”
Robert Roche
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Curricolo trasversale