r &i Prancesco Cerroti, abile scarpellino, tramutossi, nel quarto decennio della scorso secolo, da Firenze sua patria in Roma, chiamatovi dal pontefico Clemente XII, per condurre in S. Giovanni in 'Laterano i layon della sua cappella gentilizia, e quelli del deppio portico e della facciata 1• Pu padre di due figliuoli, Giuseppe 2 ad Ottavio. Da Ottaviô si gencrarono Silvia 1, Matidalena, Violante, Lattanzio. Questi, ammogliatosi a LuisaSabbi Colonna, di lhmiglia magnatizia tiburtina, obbene unigenito il nostro Fnaiicesco, Che nacque in Tivoli il 30 luglic 1806 4. Morta mdi a dieci mesi la madre, Lattanzio, uomo già. pi'u C he mature, passé a seconde nozze cern •Caro!iva Bernardi romana, che pantorigli nove figliuoli, Luigi, Raimondo, un seconde Luigi, Salvatore, Anna, Augeliça, Agata, Filippo e, Giovanni 1. Neli' ieorizione posta, in S. Giovanni in Laterauo, da Prancesco alla moglie Bartolomea Portini si leggo 1&ancisous Cerroti GirL,. Ftorontin.us Junu cmm"tie xii. P. AL .M S. jtnd. reae Corsini Sacszlurn Utrarnq. Ecclesiat Portiaum Et Prospeetuw& Ezornendun, Lapieidaue& ifagistcr. Pal me, corsiniano 1173 si rileva clic ï lavori di soarpellino, per le dette opore, importarono la Gomma di go. 202192.73 2 Giunoppo toise in moglio Violente Siries, celebre pittrice, il oui nitratto, da lei stases, per commissions dol granduca Giovanni Goatone, dipinto, è nolla Gallons degli Uffizi di Firenze. 1M Silvia, maritata ad un Conti avvocato, nacque, unies, Maniuccia, la quels disposossi prima ad un conte Pichi di Anccna, o poi, morte quosti, al coleberrimo Posta romanosco UitiSn pn GJOAQHJNO BELLI. Che nascoese in Tivoli hi oasualità poicliè î genitoni aveano etabilo demi. duo in homo dinimpetto alla chiosa parroochiale di S. Mania in Via Lots, fol palazzetto dette di ]3raeoiano, corne nisulta dai libri doue anime di quelle parroochia. ° Ors luogotencnte generale nel ncstro osercito. ° Mie dilettissinio arnica, modico di grau vagua, monta in Fies aol 1851. Vcggaseno il oenno necrologico nel Giornalo Ufficiale di Borna, n. 126, 3 giugno 1851. —z (uoiuEçi9'. Document 1111111! II Iii 110111111111011 0000005532056 t' iv, r' —2Francesco, appresi i primi rudimenti del latine, fu, di otto anni, messo a studiare ne! Oollegio Romano, e di tredici consegul per concorso il poste di alunno nel Seminario aflnesso allora a quel Oollegio. Ponde a dieciotto auni, compiiito il corso ietterario e filosofico, e saggiato alquanto il teoiogico, passô a quelle delle leggi nell'Tjnivorsità degli stadi. Mancatogli il padré, visse aldun tempo sotte la tutela cd in casa di monsignor Gaspire Gasperini, insigne latinista, già eue maestro di rettorica, cd allers, segrctario del poutefice per le lettere latine. Oltre alle lingue cissiche, appreso, lutter giovauetto, il francese e l'ingiese; e da questo tradusse il Vivian e raceonto di M.' Edgeworth, e parte dclii Stria della conguisla del Messico del Prescott. Dal latino volte neil'italiano quasi intero il Sallustioal modo elle il Davanzati cbbe fatto del Tacite. Lavoro che poi pih non trovb, eche lamentava sottrattogli. Studiosissimo del divino poema di Dante, ne illustrb pi'u luoghi 0011 uns, serie di lezioni, elle venue reditando a certa scella società di cruditi « elle primmente adunavasi presse il suo fondatore, il De Orollis, medico esimio cd uomo di moite lettere, e che appresso fit accoRa dal conte di Ludoif; e ad un'altra ancora detta Storica, i cui membri conveuivano in casa il console degli Stati Uniti d'Amorica, sir G-iorgio Washington Green, nome inteiligentissimo doua no-stra liigua e dè' nostri autori classici » Venuto cos! per tempo in houa fama di dottrina, e adorno, corne era, di ogni maggior gentilezza, e savio oitre ali'età, fa di ventidue anni scelto dal principe D. Tommaso Corsini a maestro cd educatore dol suo llgiiuoio D. Lorenzo. Ufficio, Che, mdi a sette-anni cessatogli, cambib con l'altro di vice-bibliotecario della Oorsiniana.E cos! gli si dischiuse innanzi quelia' iunga carriera di erudizione bibliografica e artistica, clic percorse con tanta lode, e noua quale lasciô impresse orme indelebili. Non' agosto del 1.837 accasossi con Teresa Pozzi, die vissegli undici non pieni auni lino al giugno dol 1848, dopo averlo fatto padre di selle figiiuoli. Nol febbraio del 1855 tolse in seconda moglie Adelaide Vitali, figlia di Pietro rinomato incisore, dalla quale non ebbe proie. Quando a mezzo l'annb 1846 parve un tratto riamicarsi la sorte ai più svegliati ingegni, tenuti per l'mnnanzi a vue o in sospètto da Gôverni improvvidi, non gli mancarono incarichi onorati e lucrosi. E in prima fa de'sette cui diessi ad esaminare e riformare irna proposta di riordinamento degli studi, immaginata dali' insigne medico e filosofo Onofrio Con1 Diecorec etorico p81 quale si avvera la leziano dol V. iss, Gante XXVIII (tell'in/enzo di Dante c Clic ai re giovane diedi i rna'conjorti » ciniipilato da FRANcEsco Onunori, bibliotccario coniniani. Roma, tip. doue Soienso matematicho o fisiohe, 1865. NoUa Lettera dedicatoria, pag. 3. 4;i4:4 s —3cioli; lavoro assai ponderato e di môle flou ordiharia, al quale il Cerroti, Che in quolla deputazione compiè le veci di segretario, diode forma più netta e precisa, seconda gli avvisi do' colleghi e le conchiusioni concordemente ahbracciate. Appresso dal pontefice Pio IX, che, conosciutolo in fin lu da seminarista, arcane amrnirato 1' ingegno e Farder uegli studi, proposte alla direzione del Giornale utfieiale con la deterîninata incumbenza di scriverne gli articoli, che dicono di fo'ndo, di fera i sunti de' diari più reputati in servigio della stesso pontefice, e di dettare, giusta la mente di lui, scritture da spedire ad effemeridi straniere. Quind.i, sotte l'amministraziono del Mamiani, consegul il grade di minutanto nelia segreteria di Stato per gli affari interni, e sotto quella dol Rossi venue proscelto a segretario del Consiglio dei ministri. Geloso ufficio, Che continué ad esercitare coîi lealtà e diligenza esemplare anche dopo l'uècisione dol Rossi, e, appresso alla fuga del pontefice, durante il Governo provvisorio;finchè, gridata la repubblica,.tornô al primiero impiego di minutante. Dal quale in ultime, restaurato il dominio papale, fa deposto il l' novembre1849, non pur tacendogliesene il motive, ma nô meno dandogliesene regolare avviso. « Dope quel tempo (trovo nota.to in un sua quaderneto di Mcnwrie) non ho fatto. mai alcuna pratica né per riavero il poste, nè per ricevero alcun compense de' servigi prestati: ad ho amato auzi vivoté meschinamente colla mia famiglia ». E visse davvero mesehinainente: perché rimpiangendo la sua niala sorte, prosegue notando: « Negli anni, che corsero dal 1829 a tutto il 47, ho guadagnato il vivore facendo lezioni ai foresticri di lingua italiana, latina e greca, cd insegnaudo lettere o scienze agli estranei cd ai nostri. .Molto guadagnava in siffatta professione, ad allers, clic maleavventuratanienfe fui ehiamato alla Segreteria di Siato la sois Casa Berghese mi dava due scudi al giorno per duo ore di lezione ». In quel lungo eforzato ozio d'oltre a venti anni, quanti ne andarono dal novembre del 49 al settembre dol 70, ritiratosi nella tranquillità degli studi, pose mano a vari la yon, coma si nicava dai seguenti luoghi dde citate iiI emorie: « Verso ]a meUt di maggio di qucst'auno 1855 ho dominciato astudiarc o prender degli appunti per compilaro la storia letterania di Roma e ana Biblioteca degli scrittori romani ». - « Al 3 di luglio (1855) ho compiuto i lavori sopra la Storia dell'Universilà romana dol Renazzi, e vi ho fatto l'indice, di oui maccava ». - « Intanto nella seconda meUt di giugno (1855) ho scritto ana dissertazione in forma di lettera al dottorjMaggiorani sui. suoi omonimi, Niccola, Maggiorano, Ludovico, Ignazio o Fulvio Maggiorani, correggendo in essa vari erroni del Renazzi, del Caraffa,del Roeca, ccc. » - « n 6 di luglio (1855) ho scnitto 0 u —4- e l'elogio del principe Conti, inserito pci il di 13 deilo stesso mese, mutilato e maiconcio, nol foglio di Rôma ». - « Il di 13 (lugiio 1855) ho tradotto daJlo spagnuolo una lettera del sig. Agostino Andrea Fraucesco 1° segretarie della legazione .messicana ». - « Ho cominciato il catalogo delle stampe per la Biblioteca (Corsiniaua) il di 8 di fcbbraio 1857. Questo catalogo è per nomi d' incisori ». Degli altri suoi lavori di quel tempo,de'qua1i tacciono le citate Mcma clic furono divulgati per le stampe ecco i'elenco: A S. E. la Sig.'' .)Jlare/zcsa D.° Natalia Jîarinoia nata Corsini, ver.si inediti di Ottavio Rinuecini . Memorie per servire alla storia delta incisione, compilate n cita descrizione e. dicitiarazione dette stampe che trovansi neila biblioteca Corsiniana. Torno I. incisori antichi italiani'. Le vite paraiieie di Plu tarco volgarSate da Marcello Adriani, il giovane, trotte da un codice aut-ografo inedito delta Corsiniana, riscontrate col tcsto grcco cd annotate da Francesco Ceroti, bihiiotecario corsiniano, e da Oiusppc Cugnoni scritto-re delta Vaticana '. Leticre e tnenzorie autografe cd medite di artisti, trotte dai manoscritti delta Corsiniana pubbiicatc cd annotate 4. Le p-itture dette stante vaticane, dette le stanze di lia ffaele descrUte e dichiarate da Francesco Carre fi bibliotecaria delta Corsiniana e intagliate a bu lino da varii artefici a spese e cura del eav. Pietro de'Brognoli °. Intorno al eav. Luzqi Ceroni intagliatore in rame °. Le pitture della stana vatieana delta delta Goneesio ne, e ta Cotonna eretta inpiazza di 5pagna, descritte da F. Cerroti, intagliate in rame e pubbiicate per cura di Paolo C'acchiatelli e di Gregorio Cleter 7 . Memoric, descrizioni cd illustrazioni varie inscrite wil'opera « Le science e le arti sotto il pontificato di Pio EX ». Pose mano pure alla traduziojie delta Storia di Sisto Quinto per commessione speciale dcli' illustre suo autore il .barone De Hiibner 1. Ma non potb condurla elle in piccola parte.. Tu - questo mezzo, morto il 23 gennaio 1857 Luigi Maria Rezzi, bibliotccario corsiniano, « il giorno 14 di mano (cos! egli notô nelle oUate Marne-rie) in un congresso tenuto dal principe D. Andrea Corsini e dal suo J'ratello marchese di Laiatico, fui scelto a succedergli. Ma corne per disposizione del card. Neri Corsini, fondatore di quelia librenia, il bihiioRoma, 1868, in 40 ions, Giuseppe Vis, 1858, in 40. Firenze, Pouce Le Monnier, 1859-65, vol. 6 in 8°. Roma, Giusoppo Via, 1860, in 8 0, con duo ta-v. Rama. Salvinoci, 1868, in f., con traduziono in epagnuolo e in francoso. Estratto del giornale romano Il Bumw.zrrati, quadorno II, fobbraio 1870. 7 Rama, G. Aureli, 1870, in f. grande, con 7 tavela. Sia't8-Quint par M. le »AflOt DB EUBNER, etc. Parie, Rançon, 1870, vol. 3in8°. 2 e -5tecario dovea essere sacerdote; cos! essi avvisarono di chiedoie al Papa la deroga n tale disposizione. Fa dal Principe stesso partita la richiesta al card. Antonelli il giorno 29 marzo, perelib la presentasse ai Pontefico. clic Di pila le stesso Princi pe il giorno 30, fu di domenica, andando dal Papa, Io richiese di questo fayote; cd egli assenti, approvando (con min maraviglia) nominatamente la scella, clic avevano fatta. JI giorno seguente pci venue il biglietto officiale della Segreteria di Statu sottocritto dalle stesso card. Antonelli ». Riappiccata aol 1859 la guerra per l'affrancamento d'Italia, fa divulgato, poco dope la pace di Villafranca, il famoso opuscolo Le Pape, et le Congrès. Le circostanze, clic acconipaguarone la pubblicazione di quelia clic scrittura, erano taU, bisognava essor ciechi n non ravvisare clic i disegni, in cHine al dominio temporale del Papa, in casa contenuti, erano non già fantasie vaghe e indetermiliate; ma si priucipî e teoriche, clic voleansi, da chi ne aven la balla, recare ad atto. Quindi la necessità di contrapporsi ll'audace libelle, smentendone -i soflsrni, e dimostrando possibule il contemperarsi dol reggimento papale aile ragionevoli esigenze della socictà modems. Questa la scia strategia da seguire nell'arduo cimente. Ma di quanti polemici in T.talia e fuori Yi si provarono, i dozzinali non la intesero, i furbi la dissimularono. Su di die ragionando io un giorno nella biblioteca Corsiniana col Cerroti e con Carie Passaglia, cmvogliammo di tentare tutti e tre insieme l'impresa, die altri o per ignorauza, o per tristizia non aven saputo, o volute ragionevolrtente condurre. Cosi ebbero origine j rioti dialoghi del Passaglia '; lavera tumultuario di pochi giorni; scandale ai pusilli; bersaglie aile ire e agli odî di astuti inframmettenti; vaglieggiato tentative di probabile conciliazione ai sari. Fra oui primeggiarono i cardinali Santucci e D'Andrea, il p. Girolamo Gigli maestro di palazzo, cd i tre consultori dell' Indice, l'Audisio, il Da Rignano cd il Vercellone. I quali peraltro tutti insierne non valsera a vincere le male arti dei tristi avversari, pe'cui maneggi quo'Dialeghi si lasciarono puhblicaresenzal'approvazione deIl'autorità ecclesiastica, e sonza luogo né nome di stampatoro, perchè sembrassero impressi di sotterfugio, e, corne dicono, alla rnacchia. Ne! 1868, banditosi dal nostro Comune il concorso per I' iifllcio di segretario, voile il Cerroti cimeutarvisi; e forse non senza una qualche probabilità di riuscita, sècondo die potei iTltenderc pe'discorsi tonuti con 1 n Ponte]? ce cd il Principe, osRi& la 7'eolnqia, la .Pilosofl,, e, la Politioa ,nene d'accords in ordine al Principato civile fiel Papa. Dialogiti di D. Carie Paeaglia prafessore di F'ilosqfia Snperiore nell'Arahiginnasio romano. Roma, tipografia Auroli, 1860, in F. Ne furono pubblioati due; altri due rimaaoro inoditi. ta —6parecchi de'rniei colleghi in quel Consiglio; mai sospetti doua pubblica autorità Io esclusero dail' aringo. Bimutatasi in Borna, nello scorcio del 1870, la pubblica cosa. tornô a sorridorgli la fortuna. Bicuperb per ragione di postliminio l'ufficio toitogli nel 1849, liquidataglieno dal nuovo Governo l'aunuale pensione in lire 4192.50; ebbe lincarico di prefetto della bibliotoca Alessandrinft; nei primi comizj amministrativi risnitô eletto cousigliere.comnnale con 1491 tu voti; nominato membre dol Consiglio per gli archivi dol regno, e decorato delle insegne di cavaliere e poi di ufficiale doua Corona d'Italia, e di quelle dei Sa. Maurizio o Lazzaro. Rinfrancato cos! negli spiriti, e corne risçrto a vita novella, ne trasse maggior lena agli studi, conducendo innauzi le due grandiose opere: la Bibliogra fia di Rogna medioctale e rnodezz e le .ftlemorie per serviré alla storia della incisione, compilate tiella deseri2ione e dichiarazione delle stampe ehe trovansi ndlla biblioteca Corsiniana. Alla prima delle qnali a-vea poste mano nel maggio 1855, alla seconda nel febhraio 1857, corne di sopra ho accennato colle sue stesse parole. - Della Bibliografia ragionai a lungo in una lettera dé! 4 agosto 1.885 allEcc.mo signer duca Don Leopoldo Torlonia if. di sindaco di Borna, la qualo lettera in parte pubblieai ne! quaderno IX dellanno IV di quosto periodico, sicchè non m'occorrendo di qui ripetere cib che in essa già esposi, mi limite a trascriverne la conchiusione finale. E cioè, che quest'opera non è da torero nel conte di nu semplice elenco categorico, meccanicamente compilato; ma inveco dee reputarsi lavoro di critica e di erudizione 1100 ordinaria, allo scopo di guidare con agevolezza e Jidatamente gli studiosi nella sterniinata ricerca di quanto direttamente o indiretta.monte si rapporta alla Borna medioevale e moderna. Sotto tale rispetto stimo non essere molte le opere, die Si possano u questa paragonare, e forse niuna avervene, che le rada innanzi. Oie se poi si considera, non poter noi peranco vantare una vora e piena storia di Borna, cho ne aibracci insieme il periodo medioeva!e e moderno; cresce notevolmente il pregio di questo lavoro, corne quelle, che, primo ed unico nel suc genere, sopperisce in qualcho modo a tale difetto, e no rente possibile quando che sia il riparo. Chè, ove sorgesse lin ingegno forternente comprensivo, capace di tutta aibracciare e disporre la sterminata mole de' fatti e degli avvenitnenti, clic, quasi in anipissimo teatro, si - avvicondarono per oltre a quattordici secoli su questo suolo fatale; certo egli troverebbe per grau parte appareochiato il fondarnento della sua letteraria impresa in questa Bibliogra fia. Delle .ftfernorie per sertire alla storia delle ineisioni pub intendersi t - —7— il divisamonto e l'importanza dal sopra ricordato saggio pubblicatone nel 1858, e dal par mente aile infinite e pazienti industrie, clic gli occorsero per apparecchiarle. Corne dire il doppio catalogo delle moltissime migliaia d'incisioni della raccoita corsiniana l'une per nomi di autori, Paître per soggetti; gli indici delle opera artist.iche del Vasari, del Baglioni, de! Pasco!i, del Passeri, del Lanzi, del Rosini, delle Zani, de! Ricci o dol 0-asparoni; e quelle de' ritratti di illustri porsonaggi sparsi qua e là in una sterniinata copia di svariatissimi voiumi. Con tali apprestaméuti egii potè aver pronte all'uopo le notizie di quai si fosse intagliatore, e delle singole incisioni da esse condotto, e la storia altresi delle pâture, delle sculture e degli edifici in quelle ritratti, e del loro successive passaggio da luogo a luogo e da un possessore all'altro, inline al presente tempo. Il quale tesoro di erudizione è ordinatamente distribuito per tutta l'open. La descrizione poi dei soggetti e dei peculiari caratteri di ciascuna stampa è cos! particolareggiata e precisa, da renderla pressochè visibile all'occhio del leggitore. Ed- è bon da dolero che per tutta foruire si rasta e preziosa tela non sia ba.stata al suo autore la vita. Ultime dc.' suoi lavori fil il Catalogo della bibiioteca .Romana-Sarti 1 Gliene fu allogata la compi . lazione dallo stesso possesore di quella, aIlorchè, nel maggio de! 1877, ne facova splendide dono al Cornune di Roma. Il quale catalogo è divise in tre parti: nella prima notansi le opera seconde l'ordine alfabetico de' lare autori, ovvero dei loro titoli, quando quel primo indizio faccia difetto; noua seconda sono rogistrate le opera medesiine, partite per classi; nolla terza, vcngono iidicate le varie materie, della quali trattasi in ciascuna opera. A crescere il pregio e l'ut.ilità di questa sua fatica stimb opportune corredaro di note alcuni pli importanti iuoghi; ma lion potè farlo clic in picciola parte, del clic cos! ogli scusossi nella prefazione. « Certamente calera, elle cui mani verra questo mie lavoro trarranno maraviglia non have dal vedere, corne solamonte gli articoli appartenenti aile due prime lettere dell'alfabeto, noUa prima parte dol catalogo, siano accompagnati da alcuno note hiografiche, bibliografiche, critiche; e corne tutti gli altri cho ad essi conseguitano, ne siano scompagnati. Per iscagionarmi di quosto difetto dirô nettamento, cI1e io aveva in anime, cd anzi proposi di continuarmi in quelle fine all'ultiina lettera, ma fui tolto, contre a mia vogua, da siffatto divisamento, e fu rosa vana ]a min proposta, e dal pressare elle mi si faceva continue da persans autorevoli di Catalogo della bibliotoca Romana-Sarti, contpilato da Francesco CArroti, bi, btioteoario. Roma, Bonoini, 1881, vol. 3 in-4. —8-- t dar presto coinpiuto il lavoro, cui da pochi mesi soltanto avea poste mano, e pi'u dalle spiacevoli querimonie, che continuamente mi gitmgevano all'orecchio, di certi messeri, ai quali non sapeva capir nell'anirno, corne potesse avvenire, che la retta compilazione di un catalogo di libri, alla quale essi stoltamente reputano acconcio qualsivoglia scrivano o imbrattatore di fogli, non potesse farsi a vole di perina. Chiesi cinque o soi mesi per fornirlo di quel corredo; mi si fece intendere ch'erano troppi: e perb mi arrestai cd intesi solo a condurlo al eue termine a quel modo che qui approsso si rode ». Ciè non ostante il catalogo riusci di piena soddisfazione del Sarti, e in tutto conforme al bisogno degli studiosi e al servigio di quella biblioteca. E pertanto dovendosi dal Comune preporre al governo di questa, seconde il prescritto nell'atto di donazione, un letterato romano; la scelta cadde senz'altro sul ()erroti. Varcato ornai il settantacinquesimo anno d'età, afflovolitegliesi notevolmente le terze dol corpo, non perô punto quelle dell'animo, contrasse ne' bronchi una lenta affeziono catarrale, che ohbligavalo di quando in quando, principalmente il verno, a rimanersi lunghi giorni col lette. Dove tuttavia seduto con un deschetto innauzi, attendeva a studiare non altrimenti clic sano fosse: laonde solea dire, giungergli di tante in tante opportune quell'ozio per avanzare lopora della l3ibliografia di Borna. Noua primavera dell'aJtro amie, acuitosi di repente il morbo, fa presse a soc. coniberne; ma ripreso vigore si condusse ad Anzio, e qaindi a Caprarola, dore solea ogni anno sot-trarsi agli ardori doua state. Tornatosene nellottobre in R-orna niediocremente riavuto, ma colla persona emaciata cd affranta, fa colt-o t-ra brevo novamente da] male, alla cui violenza, durata con vicenda di speranze e sconforti, forse tre mesi, finalmonte soggiacque in, sull'aggiornare dell'ultimo del trascorso geunaio. Moi-i con la rassegnazione dol cristiano e la feruiozza dol saggio, serbando intero il conoscirnento insino aIl'estrerno, e non pat-i agonis; ma acconnando si spalancasse la finestra perchè sentiasi soffocare, in quoll'atto spirô. Il quarto di dalla morte ne seguirono onoratamente il feretro alla chiesa 1 parent-i, gli amici, i cousiglieri dol Oornure, gli accademiôi lincei, quelli di S. Juca, cd une stuolo di ufficiali del corpo de' bersaglieri, compagni d'armi del capitano Ottavio, degno figliuolo di tante padre. Ebbc persona mezzana e bon complessionata; faccia ovale e piaccute; folti e non in tutto dalla et-à scolorati i capelli e la barba; occhi vivissirni, scintïilanti. Festevole e bel parlatore; accentuato cd enfatico se il discorso cadesse sulle umano nequizie. 1)'animo schietto, modestissimo, non ne sdegnarono l'amicizia i grandi, la ricercarono i letterati e gli ar- -9tisti. Ne registrarono il nome ne' loro rtioli le aceademie Tiberina, dei Quiriti, di S. Luca, la Società geografica, la R. Couimissione PC' testi di lingua. II eue corpo miposa col Campo Verano entre al sepoicro della famiglia con questa memomia: HIC. QUI ESCIT . IN. FACE . FEANCISCUS . LACTANTII . Y. CERROTI PRAEFECTUS . BIBLIOTUECARUM CORSJNIANAE . ET .SARTIANAE OMNIGENA . OFERTJM . EDIT0RUM . N0TITIA BONARUMQ . ARTIUM . LITIERIS. CLAIUJS GRAMMATICUS . PHILOSOFIIUS SCItIPTOR . L0CUPLES . VENUSTUS VIR. ANTIQUAE . FlUE! MDCCCLXXXVII LXXXI DECESSIT . FRJB . I{AL . FEBR . A . AET . SUAE . OCTAVIUS . ET . ALOISIA . FI LII ADELAIS.VITAL[ SECUNDIS . NUI'TIIS . VXOR PATRI . OPTIMO . VIRO . DESIDERATISSIMO P. P. G. CuawoNi. 'J