Il ritmo va in scena a Case Nuove a pagina 7 La Banda c’è: incontro con le scuole elementari Corso di autodifesa per le donne sommesi a pagina 9 a pagina 23 spazio aperto A N N O X I I N. 2 M A G G I O 2 0 0 8 Rivista civica a cura dell’Amministrazione comunale di Somma Lombardo Sped. in abb. post. 45%, art. 2, comma 20/b, legge 662/96 Filiale di Varese Il mercato globale Riflessioni del Sindaco su modernità, centri commerciali, ambiente e... cittadini protagonisti Cammino per strada. Alcune persone mi fermano. Protestano per la chiusura dell’edicola di Piazza San Bernardino, e nel parlare si arriva facilmente a dare la responsabilità al Sindaco e all’Amministrazione Comunale. Parlo con loro, rifletto con loro. No! L’Amministrazione comunale non centra, non ha nessuna responsabilità... è il mercato... già come se fosse possibile spiegare in modo semplice che cosa è il mercato e le logiche che lo governano... e la difficoltà che l’Amministrazione comunale incontra nell’incentivare la riapertura dei negozi chiusi. I centri commerciali nati nei sobborghi urbani degli Stati Uniti negli anni ‘50 sono ormai un modello globale. I centri commerciali si moltiplicano in Italia, dove risultano ancora meno diffusi che negli altri paesi europei, e per abbassare i prezzi e porre tutto e tutti in concorrenza le liberalizzazioni portano i libri, i quotidiani ed i medicinali nei grandi centri commerciali; stiamo aspettando la vendita dei carburanti mentre la commercializzazione della automobili è già in atto. Il fatto è che le famiglie italiane nei centri commerciali si trovano bene; sono spazi spettacolari, luminosi, accattivanti e coinvolgenti. Dai centri commerciali si esce rinfrancati convinti che tutto sommato il nostro mondo ed il nostro tempo non siano poi così malaccio, lo dicono i sociologi, perché è il luogo della vita, dove trovare le merci e anche il cibo, il divertimento, le banche, lo spettacolo e anche i rapporti umani. Certo, questi paradisi dello shopping cambiano il nostro modo di fare acquisti, il nostro tempo libero ed anche il panorama della città. C’e un luogo nella nostra città storicamente deputato al commercio: il centro storico, che di fatto, è un vero e proprio centro commerciale all’aperto, che ha svolto da sempre un ruolo sociale ed economico di grande importanza. Come dobbiamo fare per rilanciare questo luogo naturale del commercio, rivalutare le nostre vie commerciali ed i nostri luoghi d’incontro? La prima cosa è il rendersi conto che il centro storico e le vie che lo percorrono ed i negozi che in esso si affacciano non potranno mai essere “un luogo sociale della piacevolezza” come i centri commerciali, ma piuttosto sono un “luogo sociale delle pene”, perché la città è per sua natura il luogo dei conflitti, delle differenze e delle diversità. La seconda cosa e capire che le strade del centro storico offrono occasione di incontri, scambio, curiosità e attenzione. Non c’e da meravigliarsi, perché le strade del centro storico sono state fatte per il moto degli esseri umani e non per le auto. Il moto degli uomini è lento, impreciso, erratico perché tende a percorrere traiettorie sinuose, cerca l’incontro e quando lo trova può capitare che cambi percorso, che torni indietro; si affatica ma non tanto in proporzione alla distanza percorsa ma in relazione alla quantità di stimoli che incontra. Invece il moto delle automobili è veloce, perentorio, determinato; evita l’incontro perché sarebbe scontro e non torna mai indietro se non dopo aver raggiunto la destinazione prestabilita. È del tutto indifferente all’ambiente che attraversa perché il suo rapporto è con l’asfalto. Già l’asfalto; il degrado dei rapporti lo si ha percorrendo la strada. Come si guida, come ci si guarda da dentro la macchina, in un traffico impazzito, dove si perde la nostra ricchezza più preziosa: la relazione con le altre persone. Segue a pagina 2 Sculture e il bene della nostra città “La scultura...” leggiamo nel Vasari è “... un’arte che levando il superfluo dalla materia soggetta, la riduce a quella forma di corpo che nell’idea dello artefice è disegnata”... Di quest’arte, antica quanto la cultura, il lascito è vastissimo, e sua caratteristica è mettere in campo una forma che è un volume, che è un solido: volume materiale, tangibile, soppesabile, che occupa uno spazio reale con la sua effettiva tridimensionalità. Transitando sulla strada che da Sesto Calende porta ad Oneda, molte volte ho accostato, ed ho lasciato trascorrere il mio tempo nell’ammirazione delle opere del Maestro Giancarlo Sangregorio. Nell’osservare quelle forme di grandi dimensioni che danno fattezze antropomorfiche alla pietra ed al legno, ricordo un concetto scritto da Luciano Caramel: “Aveva ragione Baudelaire. La scultura è un’arte da primitivi. Richiede una dimensione che non è quella del dinamismo metropolitano, un tempo che è inconciliabile con l’effimero della civiltà dei consumi, uno spessore significante che non può applicarsi sull’hic et nunc”. Qualche settimana fa il nostro art -director Lorenzo Schievenin Boff, ci ha fatto conoscere il Maestro Giancarlo Sangregorio, persona minuta, intellettualmente raffinata, di grande cultura e umanità, e come capita spesso per le vie del destino sconosciute a tutti noi, sic erat in fatis, il tutto si è ricondotto alla nostra città. Al ricordo delle famiglie Piantanida ed Aliverti, a quel lontano 1916 quando la nonna di Giancarlo Sangregorio serviva ai tavoli dell’Albergo Sempione i pionieri del volo che con il loro entusiasmo fecero alzare le prime macchine destinate alla conquista del cielo, al grande fortunale che abbattè il millenario cipresso. Lo scultore Giancarlo Sangregorio dona una parte delle sue opere alla nostra Città ed alla Fondazione Visconti di San Vito; ne diverremo proprietari. Opere imponenti come “Il cavallo di Troia” realizzato in legno di sequoia, marmo e vetro; la “Cassandra” in marmo; “Vino al vino” in legno di thuja e di sequoia; i “Naviganti” in marmo scintillante del Brasile e legno, ed altre opere minori per dimensione che troveranno collocazione in Palazzo Viani Visconti ed in Fondazione Visconti di San Vito. Sarà nostro compito preservarle e renderle visibili, entrare nel circuito dell’arte, nella consapevolezza che tutto ciò non può che far bene alla nostra Città, poiché sono gli uomini con le loro idee e non le case, a fare la città. Davanti ad un’opera d’arte, affermava Schopenhauer, bisogna comportarsi come di fronte ad un principe e mai prendere la parola per primi; altrimenti si rischia di sentire soltanto la propria voce. Per noi tutti sarà una nuova sfida, un nuovo tassello in un progetto che vede nella nostra Città, al 31 dicembre 2007, circa 187.000 presenze negli hotel delle quali 123.000 straniere. Dobbiamo far fronte a questa realtà e porre in atto politiche di “cambiamento” e di “governo”, sapendo consapevolmente che ogni sforzo che si compie per “cambiare” e “governare” un nuovo progetto di città non avvengono mai senza qualche inconveniente. Il Sindaco Guido Colombo spazio aperto amministrazione comunale anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 2 Segue dalla prima Il mercato globale Sorpassi a destra, colpi di clacson, fari abbaglianti che chiedono strada la dove la strada non c’è, il finestrino che si abbassa per imbrattare la strada e la città di fazzoletti di carta... perché l’auto è un bene prezioso; è pulita dentro e lucente fuori. Ormai l’auto fa talmente parte della nostra vita che ha ragione McLuhan a dire che essa è un vestito, senza il quale non si entra nel mondo e non ci si sente sicuri. L’auto inquina. A Bruxelles è stata diffusa la classifica dell’inquinamento che vede in testa le tedesche Porche (282 grammi per chilometro) Dalmier Chrisler (184), Bmw (182), Wolkswagen (165) . Seguono le giapponesi Mazda (173), Mitsubishi (169), Nissan e Suzuki (164), Honda (153), Toyota (152) e le statunitensi Ford (162) e Gm (157). Fiat (144) è con le francesi Renault e Peugeot-Citroen (142) tra le più virtuose. Ho letto, da qualche parte, che il sistema più semplice e sicuro per combattere l’inquinamento da anidride carbonica è piantare gli alberi. Ci sono nazioni, come la Lituania, dove le piante assorbono più anidride carbonica di quanta ne venga prodotta nell’intero paese. La pulizia, il mantenimento dei boschi e la loro espansione rappresentano una strategia vincente sia per i cambiamenti climatici che per la biodiversità. Ho avuto modo di conoscere il progetto “neogreen”. Sono Americani che poco hanno a che vedere con le associazioni ecologiste. Essi ritengono che la difesa dell’ambiente possa essere conquistata e garantita, da ogni singolo consumatore se pronto ad acquistare in maniera “verde” tenendo ben in mente cosa fa bene e cosa nuoce alla terra. Allora come cittadini e consumatori perché non diventiamo protagonisti? Il Sindaco Guido Colombo ABBIGLIAMENTO FEMMINILE La celebrazione della “Giornata del Ricordo” Saluto cordialmente tutti i presenti, e ringrazio il Comitato Nazionale Ricerche ed Onoranze ai Caduti della Repubblica Sociale Italiano, ed in particolare al Suo presidente nazionale Giampiero Ingignoli, per questo momento di conoscenza e di riflessione che si inserisce nelle celebrazioni della “Giornata del Ricordo” voluta dal nostro Parlamento. Ringrazio anche il prof. Marco Pirina, storico e presidente del Centro Studi “Silentes Loquimur” per la sua presenza in mezzo a noi, per aver dato voce per anni alle genti che non hanno potuto celebrare con giusto rilievo una pagina tragica della nostra storia, quasi dovessero vergognarsi. Ho studiato a Venezia e spesso nei giorni di sabato e di domenica, insieme ad altri colleghi universitari, ci recavamo a Trieste: città dell’Ulisse di Joyce, città malinconica, nostalgica e piena di vitalità. Ancor oggi in quella parte d’Italia, si respira un’aria mitteleuropea, un sapore di quel mondo, di quello spazio politico culturale che fu la Duplice Monarchia, nella quale vi erano città che appartenevano allo stesso mondo: Trieste, Fiume, Zagabria, Budapest e Vienna. Un bel libro del 1988, scritto da Francois Fejtò dal titolo “Requiem per un Impero defunto”, fa risalire i problemi di quelle terre ed i problemi che oggi l’Europa centro orientale sta affrontando, alla distruzione dell’impero Austro-Ungarico. Dobbiamo oggi riconoscere che la Duplice Monarchia era stata, a dispetto del suo ruolo poliziesco, saggia e non insensibile alle diverse esigenze dei popoli che ne facevano parte. In quel nostro giovanile peregrinare in quell’Italia di provincia piena di vita e di intelligenza, nulla lasciava intravedere l’esistenza di una ferita così profonda per quella terra: il crimine delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. La verità può essere soffocata in tanti modi: tacendola, alterandola, isolandola dalla vita e dalla storia. Ma perché l’oblio di quella tragedia, di quei crimini, l’indifferenza, il cinismo e l’ignoranza nei loro confronti? I motivi di chi “dimentica” non sono sempre nobili; tante ragioni possono spiegare l’oltraggioso silenzio e l’oblio; nessuno però può giustificarlo. A palazzo Municipale su una parete della galleria di ingresso alla Sala Consigliare ho appeso PELLICCERIA un bel quadro che mi è stato regalato; rappresenta la penisola di Rovigno. È stato dipinto da un malato istriano che ho conosciuto presso il nostro ospedale, il signor Nerino Consulich. Con lui, guardando le sue tele rivolte a quel mondo ed al suo mare, abbiamo ricordato che spesso in quelle terre a grattare un cognome italianizzato, si scopre lo strato slavo, un Lampi diventa un Lampich, ma se si continua si può scoprire uno strato più antico venuto dall’altra sponda dell’Adriatico a da terre più lontane. Ci sono voluti sessanta lunghi anni di silenzio calato sul dramma delle foibe prima di conquistare anche noi il punto più alto di ogni civiltà degna di questo nome, che poi è la condivisione della memoria, il rispetto delle vittime e l’ammissione di quanto è successo. Solo chi conosce il perché del proprio passato, può dire di averlo vinto. La sala che ci ospita e dedicata Papa Giovanni Paolo II; una Sua frase mi è rimasta impressa: “ ...col trascorrere del tempo, i ricordi non devono impallidire; devono piuttosto farsi lezione severa per la nostra e per le future generazioni”. Allora, ben venga ogni occasio- ne di ricordare quella tragedia e le sue vittime; è bene che se ne parli di quella pagina terribile, che si conosca e si sappia la storia delle foibe; è bene che si ascoltino i nostri nonni di Pola, Fiume e Zara che non vogliono nessuna vendetta, nessuna rivolta ma chiedono solo di poter parlare e di non scordare. Soprattutto, dobbiamo essere noi a non perdere l’incisività della memoria e dobbiamo farlo ogni giorno, tenendo viva la fiamma del ricordo soffiando sulle sue braci. Il Sindaco Guido Colombo A luglio 2008 il prossimo numero di Spazio Aperto Il termine per la consegna degli articoli da pubblicare sul prossimo numero di Spazio Aperto è stato fissato per il 20 giugno. L’ufficio comunale preposto al ritiro è l’Ufficio Cultura e Biblioteca. ABBIGLIAMENTO MASCHILE Via Zancarini, 7 - Tel. 0331 252193 - Somma Lombardo (VA), vicino alla Parrocchia S. Agnese spazio aperto Pagina a cura di Rossana Vergani assessorato all’ambiente - agenda 21 C.u.v. anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 3 “Risparmiare acqua... un gioco da ragazzi” Campagna di sensibilizzazione 2008 A seguito del successo riscontrato dalla campagna di sensibilizzazione 2007 sull’uso consapevole dell’acqua (progetto “Risparmiare acqua... un gioco da ragazzi! ) attraverso l’installazione di riduttori di flusso per rubinetti e docce, il Comune di Somma Lombardo e i commercianti presenti sul territorio - Virexgomma, La Cà del Ciod, il Gigante - hanno rinnovato il protocollo d’intesa per l’anno in corso. Alla campagna 2008 ha aderito anche Martelectric di Briante Elena. Risultati emersi dal monitoraggio delle vendite anno 2007: - Periodo promozionale: 15.06.2007 31.12.2007; - Esercizi commerciali coinvolti: Virexgomma di Boso Remo & C. s.n.c., Cà del Ciod s.n.c., Supermercati il Gigante S.p.a.; - Totale riduttori di flusso per rubinetti venduti: n. 6.979. Totale riduttori di flusso per docce venduti: n. 1.051. Questi dati hanno dimostrato quanto la cittadinanza, a seguito di una campagna divulgativa continua, sia sensibile alle tematiche di sostenibilità ambientale. Con la firma del protocollo d’intesa, il Comune di Somma Lombardo si impegna a promuove- re attraverso Convegni / Giornate divulgative il proseguo del progetto “Risparmiare acqua... un gioco da ragazzi!”, e a pubblicizzare attraverso manifesti e brochure la promozione all’acquisto dei riduttori di flusso, sensibilizzando i cittadini, attraverso piccole azioni quotidiane, ad un uso virtuoso di questa preziosa risorsa. I commercianti si impegnano, a loro volta, a pubblicizzare all’interno del proprio punto vendita la suddetta iniziativa, e a vendere i riduttori di flusso al prezzo promozionale di Euro 0,50 quelli dei rubinetti ed Euro 2,80 quelli delle docce (stesso prezzo dell’anno scorso!!). Periodo promozionale concordato: dal 1° aprile al 31 dicembre 2008. L’obiettivo è quello di estendere l’uso di questi piccoli dispositivi ad un numero sempre più ampio di famiglie, e promuovere l’iniziativa anche a realtà imprenditoriali e non (negozi, aziende, alberghi, associazioni ecc. ) presenti sul territorio. È importante ricordare che i riduttori di flusso consentono un risparmio dal 30 al 50% del consumo di acqua! Per ulteriori informazioni contattare lo Sportello Agenda 21 C.u.v. Investire per una città sostenibile Il Comune di Somma Lombardo, Assessorato all’Ambiente, Agenda 21 C.u.v., a seguito dell’interesse mostrato dai cittadini e dalle aziende in merito all’utilizzo di fonti rinnovabili, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con due banche del territorio: Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate e Banca Popolare di Bergamo. Questi due Istituti di Credito hanno mostrato il loro interesse a collaborare alle attività promosse dal Comune per la sensibilizzazione e la divulgazione delle energie rinnovabili. Pertanto, hanno predisposto dei finanziamenti agevolati a favore dei cittadini, imprese, enti e associazioni che intendono effettuare degli interventi di riqualificazione energetica: - acquisto e installazione di pannelli solari e fotovoltaici, caldaie a condensazione e ad alta efficienza; - sostituzione finestre ed infissi; - operazioni di ottimizzazione dell’efficienza energetica quali rifacimento tetti, facciate a cappotto e miglioramento dei processi produttivi aziendali (es. coibentazione, pompe di calore, ecc.): - realizzazione di sistemi per la raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana; - acquisto e/o conversione automezzi a GPL e metano, installazione antiparticolato su automezzi a gasolio; - interventi di rimozione, bonifica e smaltimento di coperture in amianto. Tutte le informazioni legate agli investimenti finanziabili le potete trovare sulle brochure predisposte dalle Banche stesse nelle proprie filiali o presso lo Sportello Agenda 21 C.u.v. (tutti i mercoledì dalle 15.00 alle 18,00). L’Agenda 21 C.u.v. ricorda, inoltre, che con la Finanziaria 2008 (a proseguo della Finanziaria 2007), per tutti gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, indicati dalla Legge stessa, sono previsti degli sgravi fiscali che consentono una detrazione IRPEF del 55%, a partire dall’anno in corso fino al 2010! Per informazioni tecniche e per gli incentivi statali previsti, il Punto E3, in collaborazione con Agenda 21 C.u.v., è a disposizione per ulteriori chiarimenti tutti i mercoledì dalle 15,00 alle 18,30. I messaggi che la Pubblica Amministrazione insieme agli Istituti di Credito vogliono trasmettere sono: “Uniti per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile del nostro territorio - Investire nell’ambiente conviene”. Somma Lombardo alla conferenza europea sul clima di Rovigo Ha partecipato con il coordinamento Agenda 21 Cuv all’importante appuntamento a livello mondiale in cui si è discusso di risparmio energetico, energia rinnovabile e tutela dell’ambiente a fronte dei cambiamenti climatici Anche Somma Lombardo presente a Rovigo alla Conferenza Europea sul Clima che si è svolta dal 2 al 4 aprile. La nostra Città ha partecipato come capofila di Agenda 21 Cuv, assieme ai rappresentanti di altri Comuni del coordinamento. Il ciclo di conferenze “Rovigo 2008” rientrano in una serie di appuntamenti sul clima organizzati da Iclei - Local Governments for Sustainability e rivolti agli enti locali: nel 2006 la sessione si era svolta a Stoccolma, quest’anno a Rovigo si è discusso del tema della protezione climatica soprattutto nei Comuni di dimensioni medio-piccole. Hanno partecipato alla Conferenza Europea 29 Paesi a livello mondiale e tra gli enti italiani appariva appunto anche Somma Lombardo, con l’Assessore all’Ambiente Daniele Marco Consonni. “Si è trattato di un momento di studio e approfondimento molto interessante - commenta Consonni - soprattutto perché alle parti teoriche, che hanno comunque portato esperienze di Paesi europei presi a esempio per i risultati raggiunti nel rispetto ambientale e nel risparmio energetico, hanno fatto seguito veri e propri laboratori di discussione incentrati sia sulle linee politiche e tecniche di intervento, sia sul coinvolgimento reale e concreto della comunità, dei cittadini e su come modificare i propri stili di vita nell’ottica della protezione del clima, dell’ambiente e dell’utilizzo sempre più vasto e corretto dell’energia rinnovabile”. Somma Lombardo è da tempo molto attiva e attenta nel settore del risparmio energetico, delle fonti rinnovabili, dell’educazione al rispetto dell’ambiente: a breve la Città potrà interamente contare sulla fornitura di energia verde, attualmente applicata per il 30% dei consumi, e all’interno di Agenda 21 è attivo, per ora fino al 7 maggio, ma con concrete possibilità di proroga, uno sportello, aperto il mercoledì dalle 15 alle 18.30 (al 1° piano del palazzo municipale di Piazza Vittorio Veneto 2, settore Ufficio Tecnico/Lavori Pubblici), che fornisce informazioni sulle normative per il risparmio energetico legate a edifici e impianti, sulle fonti rinnovabili e di detrazioni fiscali e incentivi collegati alla certificazione energetica, nonché informazioni pratiche di tipo tecnico a chi intende installare impianti di energia alternativa nelle proprie abitazioni. Lo sportello è stato attivato dall’Assessorato all’Ambiente con il contributo di Fondazione Cariplo. “La partecipazione di Somma Lombardo alla conferenza di Rovigo - conclude l’Assessore Daniele Marco Consonni - ha sicuramente fornito molti elementi in più per poter proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso nel senso del risparmio energetico, offrendo anche materia di discussione e confronto per quanto riguarda le azioni in risposta ai cambiamenti climatici, nel rispetto dell’ambiente e esempi di azione reali e percorribili per un approccio efficace alla protezione del clima e all’uso dell’energia sostenibile”. L’Agenda 21 C.u.v. ricorda, inoltre, che con la Finanziaria 2008 (a proseguo della Finanziaria 2007), per tutti gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, indicati dalla Legge stessa, sono previsti degli sgravi fiscali che consentono una detrazione IRPEF del 55%, a partire dall’anno in corso fino al 2010! Per informazioni tecniche e per gli incentivi statali previsti, il Punto E3, in collaborazione con Agenda 21 C.u.v., è a disposizione per ulteriori chiarimenti tutti i mercoledì dalle 15,00 alle 18,30. I messaggi che la Pubblica Amministrazione insieme agli Istituti di Credito vogliono trasmettere sono: “Uniti per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile del nostro territorio - Investire nell’ambiente conviene”. Somma Lombardo sceglie l’energia verde al 100% L’Amministrazione Comunale decide di affidarsi totalmente alle fonti rinnovabili Energia verde al 100%: questa la grande novità a Somma Lombardo, grazie all’accordo del Comune con il Cev, fornitore di energia nella città. Se dallo scorso gennaio Somma Lombardo poteva contare su energia verde dunque da fonti rinnovabili - per il 30% della fornitura, ora la città sarà invece totalmente inserita in un importante e virtuoso percorso di risparmio energetico e di utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Una scelta che l’Assessorato all’Ambiente ha compiuto dimostrando ancora una volta una grande attenzione alle problematiche legate all’inquinamento e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, legando allo stesso tempo questi concetti a quelli del risparmio energetico. Inoltre, garantendo il 100% di fornitura di energia verde, il Comune di Somma Lombardo viene riconosciuto con certificazione Recs, vale a dire la garanzia di utilizzo di impianti a fonte rinnovabile. Un documento importante, che sottolinea la positiva azione svolta dalla città dei Tre Leoni sulla tutela del territorio e il ruolo importante anche dal punto di vista sociale che ha assunto con questa innovativa scelta. “La decisione di integrare la quota del 30% con la totale fornitura di energia verde - commenta l’Assessore all’Ambiente del Comune di Somma Lombardo Daniele Marco Consonni - è una scelta di cui siamo orgogliosi, perché permette di affrontare in maniera seria un discorso di energia pulita e di attenzione all’ambiente che ci circonda. Sono convinto che questo passaggio sia molto significativo e testimoni un’attenzione ecologica particolarmente alta. Un impegno, questo, che caratterizza da tempo l’operato dell’Amministrazione Comunale di Somma Lombardo e che vuole essere sempre più la strada da percorrere”. spazio aperto amministrazione comunale anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 4 I “nonni nella rete” ringraziano Ha prodotto una curiosa sensazione questo corso (“Nonni nella rete”). Parlare dei “nonni” non solo dal punto di vista sociologico, ma a partire proprio dalla figura simbolo del “nonno”. L’attenzione è sempre e costantemente puntata sulla famiglia e sui sempre maggiori pericoli che la insidiano, con due o più genitori. Più che mai in questo panorama la figura dei nonni appare cruciale per i bambini, un’ancora a cui aggrapparsi. Nelso Ganzaroli Egregio Direttore, sono un nonno che frequenta il corso di P.C. “Nonni nella rete” organizzato dal Comune di Somma Lombardo, grazie alla Provincia di Varese. Questo mio scritto per ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nell’organizzare e coordinare tale iniziativa. Tengo a precisare che io frequento il secondo turno che si tiene due giorni la settimana dalle 16,30 alle 18. In origine il progetto prevedeva solo un turno di n. 30 partecipanti. Visto la grande affluenza di richieste di adesione, gli organizzatori, grazie ad un ulteriore impegno, sono riusciti ad ampliare il progetto a due turni con un totale di n. 60 partecipanti. Sono entusiasta di questa iniziativa e per questo voglio ringraziare gli organizzatori, il Comune di Somma Lombardo, la Provincia di Varese e le scuole Rodari che ci ospitano. Infine un grosso grazie ai nostri “professori”, ragazzi molto preparati, pazienti e molto disponibili. Mi auguro che in futuro tale iniziativa possa ripetersi. Cordiali saluti. Giancarlo Nardi Pasti caldi a domicilio “Le età della vita: parliamo di salute” ssa Gabriella Franzone, psicologhe psicoterapeute dell’A.S.L. Provincia di Varese L’Assessorato ai Servizi Sociali e Sanità del Comune di Somma Lombardo in collaborazione con l’Asl della Provincia di Varese e la Croce Rossa Italiana, Comitato di Gallarate, promuove un ciclo di incontri, aperti a tutta la cittadinanza, dal titolo “Le età della vita: ...parliamo di salute” articolato in quattro serate. Assessore ai Servizi Sociali A G. CANI E GATTI WIPER Robot Rasaerba sas ROTTAMAZIONE E PERMUTA DEL VOSTRO USATO VIA MILANO 82 - SOMMA LOMBARDO - TEL. 0331.250.497 Nuova Area Immobiliare Tel. 0331.251.718 Via Maspero, 8 21019 Somma Lombardo (VARESE) OLEGGIO SOMMA LOMBARDO Villetta singola su un piano di 110 mq ed interamente cantinata. Box doppio esterno e terreno di 600 mq. Ottimo prezzo. SOMMA LOMBARDO Zona Mezzana in palazzina nuova immersa nel verde, panoramicissimo ed ampio bilocale più servizi, balcone e box doppio. Vicinanze. Tipico casale finemente ristrutturato di 500 mq coperti oltre a terreno a prato di 4000 mq. Per amatori genere. Rif. 104 Rif. 107 Rif. 127 Antonella Rossi Assessore ai Servizi Sociali Teo e Ale s.n.c. ALIMENTI DI QUALITÀ PER garden nella tipologia che può beneficiare del servizio. La consegna dei pasti caldi a domicilio alle fasce più deboli e bisognose è una delle iniziative che l’Assessorato ai Servizi Sociali sta attivando, anche sulla base di quanto emerso dagli incontri con i medici di base, per poter offrire un reale e concreto servizio anche sulle necessità quotidiane ai cittadini in difficoltà. L’Ufficio è a disposizione per fornire ogni chiarimento e spiegazione e per ascoltare e raccogliere eventuali altre segnalazioni così da poter intervenire tempestivamente e in maniera diretta. dei primi interventi attivati a seguito di un sondaggio condotto con l’aiuto dei medici di base per capire quali sono le necessità più urgenti per le fasce più deboli della popolazione. La consegna del pasto caldo a domicilio, già porzionato e consegnato in contenitori termici, viene effettuata nell’orario del mezzogiorno da lunedì a sabato e il costo è calcolato sulla base Isee del richiedente. Chi volesse beneficiare di questa opportunità può rivolgersi per informazioni all’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Somma Lombardo, in piazza Vittorio Veneto 2, al numero telefonico 0331989016: potrà avere tutte le informazioni anche per capire se rientra • 5 giugno 2008 - ore 21,00 presso la Sala Giovanni Paolo II “Come affrontare le emergenze sanitarie: attività della C.R.I. sul territorio” relatore Dott. Mirto Costa e Dott. Michele Aspesi, medici in Gallarate - Comitato C.R.I. di Gallarate • 5 maggio 2008 - ore 21,00 presso la Sala Giovanni Paolo II “Adolescenza: comprendere ed accompagnare il cambiamento” relatore Dott.ssa Lorena Turri e Dott. VENDITA ED ASSISTENZA Pasti caldi a domicilio per anziani, disabili, persone sole o in difficoltà. Il servizio è partito in queste settimane ed è curato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune: nasce come uno • 19 maggio 2008 - ore 17,00 presso la Fondazione Casolo “Terza età: tempo di star bene” relatore Dott.ssa Donatella Nava, medico e direttore R.S.A. in Castellanza • 24 aprile 2008 - ore 21,00 presso la Sala Giovanni Paolo II “Prima infanzia: crescita in salute e sviluppo armonico” relatore Dott.ssa Lia Gnemmi, pediatra in Somma Lombardo MACCHINARI PER GIARDINAGGIO Spett.le Amministrazione Comunale, sono una anziana signora, mi chiamo Maria Rosa Baretta, frequento le lezioni di Computer alle scuole “Rodari” di Somma Lombardo, e desidero, prima di tutto, ringraziare per questa lodevole ed importante iniziativa, questa Amministrazione e tutte le persone che si sono impegnate per la realizzazione del corso, che mi trova personalmente entusiasta, poiché pur essendo un poco difficoltoso per persone della mia età, per via della memoria non più giovanile, mi offre comunque la possibilità di conoscere ed usare un importantissimo strumento che permette anche alle persone anziane come la stessa sottoscritta, di stare al passo con i tempi, per cui, grazie all’aiuto dei pazienti e bravissimi giovani insegnanti che ci seguono costantemente, posso sinceramente dire di sentirmi gratificata per l’impegno che queste persone svolgono con grande passione e serietà, nell’offrire a noi anziani una possibilità di grande utilità, quale è oggi considerato il Computer. Quindi, nuovamente ringrazio tutti per la pregevole e utile iniziativa... In fede Maria Rosa Baretta Sartorio di Garzonio Matteo e La Mendola Alessandro Posa pavimenti galleggianti * Posa serramenti Perlinature * Pergolati * Lavori di falegnameria Sede legale: Via Pascoli, 85 - 21019 Somma Lombardo (VA) Cell. 333.75.34.198 SOMMA LOMBARDO Zona verde tranquilla, casa indipendente unico piano oltre box e rustico. Terreno recintato di 1500 mq. SOMMA LOMBARDO Zona Ospedale, casa indipendente stile lombardo di mq 140 abitativi oltre a rustico ristrutturabile di mq 100. Giardino privato. CASORATE SEMPIONE Bella villa indipendente composta da due appartamenti autonomi, ampie terrazze, 3 box e giardino. Ottime condizioni. SOMMA LOMBARDO Villa singola di ampia superficie su unico piano oltre a mansarda. Spazioso cantinato. Box doppio esterno e giardino di 900 mq. SOMMA LOMBARDO Bella villa singola di mq 130 abitativi oltre ampi porticati. Piano cantinato di 140 mq e terreno di 800 mq. Libera subito. Rif. 138 Rif. 169 Rif. 179 Rif. 183 Rif. 193 spazio aperto amministrazione comunale anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 5 Concorso Per la realizzazione di un dolce di Idee (pasticceria secca) che abbia tradizione locale e privilegi ingredienti locali ✁ Art. 1 Il Comune di Somma Lombardo istituisce un concorso di idee per l’individuazione di un Dolce Locale (pasticceria secca) che abbia tradizione e privilegi ove possibile ingredienti provenienti dal territorio. Il concorso è aperto ad artigiani, pasticceri, pastai, panettieri, gelatai che abbiano attività nel comune di Somma Lombardo. Scheda di partecipazione Referente ..................................................................... Art. 2 Il dolce deve avere caratteristiche di conservabilità a temperatura ambiente e deve poter essere trasportato con facilità. Può trattarsi di torta o di biscotti e/o pasticcini. Nome........................................................................... Art. 3 La specifica scheda tecnica che identifichi le caratteristiche: ingredienti e loro quantità, modalità di conservazione, caratteristiche nutrizionali, del prodotto dovrà pervenire presso l’Area Educativa Culturale a mezzo fax 0331.989087 e/o e-mail alessandro. [email protected] entro le 12,00 del 31 maggio 2008. Il Dolce locale (pasticceria secca) che abbia tradizione e privilegi ove possibile ingredienti provenienti dal territorio, deve essere consegnato sabato 7 giugno 2008 alle 10,00 al cospetto della Commissione Giudicatrice che nelle more sarà stata insediate all’uopo. L’Amministrazione Comunale in un secondo tempo ha deciso di aprire il Concorso a tutti i cittadini. Cognome .................................................................... Tel./Fax ......................................................................... Art. 4 La ricetta diventerà di dominio pubblico e di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Somma Lombardo. Art. 5 Al vincitore sarà assegnata una pubblica riconoscenza ed il prodotto sarà sempre accompagnato dal nome del suo ideatore. Il carnevale del quartiere Che bello il carnevale! Ritornare dopo tanti anni a riproporre una festa popolare così sentita da bambini e adulti; tutti insieme mascherati, truccati, contenti e scherzosi per un giorno. Carnevale del quartiere dove tutti ci conosciamo e apprezziamo, quartiere che in quel giorno si unisce alla festa cittadina. Abbiamo lavorato con impegno e fatica in tanti per raggiungere l’obiettivo finale: il carro di carnevale. È stato un successo e per questo ringrazio di cuore chi ha collaborato con me e ha creduto nella mia idea. Sono stato circondato per settimane da persone meravigliose, giovani e meno giovani, tutti hanno dato qualcosa. Grazie ragazzi! Alcuni di loro sono riusciti a trasmettermi emozioni che non ricordavo. Nelle settimane in cui abbiamo lavorato insieme, ho “disturbato” molte famiglie, eppure nessuna di loro mi ha rifiutato un aiuto, anzi si dimostravano entusiasti di partecipare ai lavori. Grazie ancora. Un ringraziamento anche alla mia famiglia, ai miei fratelli e agli amici che hanno lavorato al mio fianco. Nel mese di dicembre abbiamo iniziato con la festa di Babbo Natale, abbiamo continuato con il Carnevale per concludere con la “Festa APPARTAMENTO TIPO B APPARTAMENTO TIPO A PIANO TERRA CON GIARDINO PRIVATO PIANO PRIMO CON BALCONI PIANO INTERRATO CON BOX AUTO VENDE villette e appartamenti con giardino di Primavera” tenutasi il 30 marzo nell’area mercato che si è rivelata un successo. Un grazie particolare alla famiglia Bignami Franco che ci ha ospitati durante la realizzazione del carro, a Reginetta Preti di “Ago e Filo” per i costumi, Caccin Roberto della ditta “Metalca” per il materiale, Biagio Galdangelo per le riprese video che documenta tutte le nostre avventure. Dopo il duro lavoro alla fine però la ricompensa c’è stata: abbiamo vinto il primo premio! Il Sindaco ci ha consegnato una grande medaglia, le chiavi della città per una settimana e come se non bastasse ci ha affidato la custodia delle maschere simbolo di Somma: GIUANIN E LA ROSINA. Bene sono molto soddisfatto e orgoglioso, ma non mi fermo certo qui, vedrete ci saranno altre sorprese! Naturalmente chi volesse unirsi al nostro gruppo di lavoro è ben accetto, chiamatemi sono il vostro Segretario di Quartiere. Vi abbraccio. Segretario di Quartiere S. Bernardino Lino Marzolo PER INFORMAZIONI PIANO MANSARDA 0331/23.40.49 spazio aperto cultura anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 6 Come una Biblioteca... Pecore nere e cantastorie in Biblioteca La biblioteca “Giuseppina Aliverti” fa il pieno di cultura. Aderisce infatti venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 maggio all’iniziativa promossa dalla Direzione Generale Culture della Regione Lombardia che quest’anno ha voluto potenziare il tradizionale “open day” delle biblioteche in un evento su tre giornate, denominandolo, appunto, “Fai il pieno di cultura”. Il programma che propone la biblioteca di Somma Lombardo si sviluppa in una serie di iniziative di promozione della lettura sotto diversi aspetti, capace di rivolgersi a un pubblico molto ampio, ma con una particolare attenzio- ne ai bambini e ai ragazzi. Venerdì 16 maggio alle ore 10 sarà inaugurata nella sala polivalente “Giovanni Paolo II” la mostra - che resterà allestita fino al 24 maggio - “La pecora nera & altri sogni”, a cura di Ivan Giovannucci e Rosangela Percoco, 36 tavole dell’illustratore Andrea Valente, creatore proprio del personaggio della Pecora Nera. La mostra si inserisce in un vasto intervento, sviluppato all’interno dell’istituto penale minorile di Nisida (Napoli), che ha ottenuto il Premio Andersen 2007 come miglior progetto educativo, raccolto anche in un libro. All’inaugurazione saranno presenti lo stesso Valente e Giovannucci e la giornata, che si protrarrà fino alle 17, vedrà il coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado e dei giovani adulti sommesi attraverso la collaborazione con La Fucina. Sabato 17, apertura della biblioteca dalle 9,30 alle 13, mentre domenica 18 alle 15 nella sala “Giovanni Paolo II” momento dedicato ai bambini tra i 6 ed i 10 anni con un’animazione di fiabe in musica, “CantaFavole”, presentato da KosmoComico Teatro. A ingresso libero, lo spettacolo è il frutto di una lunga ricerca sul lavoro dei cantastorie antichi, riproposto in chiave moderna per il pubblico dell’infanzia: luminarie circensi, strumenti musicali, teli dipinti a quadri dalla pittrice Alessia Bussini aiutano a seguire le vicende narrate da un cantastorie che suona, canta, recita le fiabe in maniera originale e coinvolgente. Scelti per voi...Per tutti i ragazzi di Somma Lunedì 5 maggio Spazio-Cantiere di Via Visconti Il progetto In... Somma inaugura il laboratorio musicale aperto a tutti i ragazzi fra i 15 ed i 20 anni MAGGIO Venerdì 9 - ore 21 Castello Visconti di S. Vito Letture 2008: Incontro con Andrea Pezzi, VJ di MTS passato poi a TV-radio, racconta la sua nuova stagione artistica e propone la sua idea di televisione completamente interattiva. Sabato 10 - ore 21 Cortile del Comune Serata musicali 2008: Music on Movie con Wally’s Big Band Venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 Open day Biblioteca Comunale Giuseppina Ali- verti ore 21 Cortile del Comune Serate musicali 2008: South American Rythms: gruppo musicale che propone i calienti e travolgenti ritmi sudamericani Sabato 24 - ore 15 Biblioteca Comunale di Via Marconi Più leggi più vinci!: i ragazzi delle medie si confrontano in una competizione di cultura, capacità di attenzione e memoria narrativa: un appassionante duello a colpi di domande con un ambito premio finale. Organizzato in collaborazione con la Scuola Media Leonardo Da Vinci In tutte le case tutti lo leggono Scegli questo giornale per la tua pubblicità Telefona a Il Guado Corbetta (MI) Tel. 02.972111 - Fax 02.97211280 Giovedì 8 maggio Spazio-Cantiere di Via Visconti Il progetto In... Somma inaugura il laboratorio artistico creativo aperto a ragazzi fra gli 11 ed i 14 anni GIUGNO Sabato 7 - ore 21 Cortile del Comune Serate Musicali 2008: all’interno della rassegna estiva una serata di Tango Argentino Domenica 22 Biblioteca di Via Marconi Giornata del liutaio: una giornata dedicata agli appassionati di musica e non solo, in cui imparare l’arte della fabbricazione degli strumenti lignei. Sabato 28 - ore 21 Attenzione! Sono attivi i servizi on-line della Rete bibliotecaria della Provincia di Varese. Da qualsiasi PC collegato ad internet puoi: - consultare il catalogo on-line; - richiedere e prenotare libri e materiale multimediale di ogni biblioteca della Rete; - indicare la biblioteca cui far consegnare il documento; - visualizzare lo stato di prenotazioni, prestiti e ritardi; - salvare i risultati delle tue ricerche, creando così delle bibliografie personali; - rinnovare autonomamente il documento che hai in prestito (solo una volta e se non prenotato da altri). Come si fa? 1) Devi essere iscritto ad una qualsiasi biblioteca della Rete provinciale. 2) Collegati al sito http://webopac.bibliotecheprovinciavarese.it. 3) Clicca su “servizi on line”. 4) Procedi all’inserimento dei seguenti dati: login: il tuo codice fiscale; password: il tuo codice fiscale; e-mail: inserisci quella che utilizzi con più frequenza per motivi di sicurezza al primo accesso il sistema ti chiederà di cambiare la password. NOTA BENE Ricorda di verificare sempre nel tuo spazio personale se il documento richiesto è arrivato e ritiralo al più presto, altrimenti dopo 15 giorni verrà restituito alla biblioteca proprietaria. Nel catalogo on-line per problemi tecnici i libri della Biblioteca di Somma Lombardo non sono ancora presenti. L’angolo di Rodari Chiesa di San Rocco Coro Gospel “Divertimento Vocale”, in occasione della tradizionale festa di S. Rocco Nella splendida cornice del Castello Visconteo nelle serate di domenica 8 e 15 Giugno alle ore 19,30 avrai l’occasione per gustare un aperitivo accompagnato da note jazz. LUGLIO Dal primo mercoledì di luglio presso il cortile del Comune alle 21,30 prende il via la prima rassegna cinematografica “Ciak in Cortile”. Una selezione di film di diversi generi. Sei appuntamenti imperdibili con il grande cinema! Nei giorni 18-19-20 luglio consueto appuntamento con “Rock Inn Somma”. A partire dalle ore 19,30 presso il campo sportivo di Via Novara L’INGRESSO È GRATUITO Gli uomini a testa in giù Giovannino Perdigiorno tra il Caucaso e il Perù, capitò nel paese degli uomini a testa in giù. Brava gente, tipi in gamba, né stupidi né strani avevano quell’abitudine di camminare sulle mani. Andassero a bottega, a casa, oppure a spasso, sempre i piedi per aria e la testa in basso. Pareva di stare al circo, all’arena dei saltimbanchi: mai perdevano l’equilibrio, non erano mai stanchi. “Perché state a quel modo? - Giovannino domandò È un voto? un giuramento? Vi divertite?” “No, ma i piedi, caro signore, li dobbiamo risparmiare, sono molto importanti: ci servono per ragionare”. Tratto da “I viaggi di Giovannino Perdigiorno”, G. Rodari di Visentin Zuillo & C. snc Possibilità di auto sostitutiva Via Giusti n. 68 - Somma Lombardo tel. 0331.253.348 - fax 0331.250.850 e-mail: [email protected] www.carrvisentin.it Via Milano, 87 - 21019 Somma Lombardo (VA) Telefono 0331.256.298 - Fax 0331.252.613 TOVO GARDEN di Massimo Tovo Via Ronchi, 16 - Tel. 0331.255.390 - Somma Lombardo ROTTAMAZIONE MOTOSEGHE OCCASIONI DA NON PERDERE!!! Via Processione, 54 - 21019 Somma Lombardo (VA) (zona industriale) - tel./fax 0331.256009 • Progettazione • Allestimento e manutenzione di parchi giardini e terrazzi • Interventi in tree climbing • V.T.A. • Impianti di irrigazione spazio aperto cultura anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 7 Poesie Il ritmo va in scena a case nuove Il giorno 9 aprile, presso la scuola primaria “E. Fermi” di Case nuove, è andato in scena un riuscitissimo spettacolo musicale, a degna chiusura di un percorso di studio ed esercizi che ha visto tutti gli alunni impegnati per ben sette mesi. Alla presenza della Dirigente Dott.ssa Gandini e dei genitori, i bambini del plesso guidati dal maestro Luca Orioli hanno portato in scena la vicenda dell’orologio che non voleva più segnare le ore: un susseguirsi ben pianificato di divertenti canti mimati, dove sia i più grandi sia i più piccini hanno potuto mostrare, senza dubbio, di aver appreso a seguire la musica con ritmo e precisione. I ragazzi più grandi si sono anche esibiti nell’utilizzo di semplici strumenti, dimo- La panchina del pensionato Racconti di viaggio “For Life” Sei un viaggiatore? La tua passione sono i viaggi e la fotografia? Dei tuoi viaggi tieni ogni ricordo? Hai desiderio di raccontare la tua esperienza di viaggio attraverso fotografie, filmini e racconti? L’Associazione For Life sta organizzando delle serate dedicate ai “Racconti di viaggio per la vita” lasciando che siano gli stessi viaggiatori a raccontare la propria avventura. Fotografie, filmini amatoriali accompagnati da racconti di vita vissuta proietteranno gli ospiti in un viaggio emozionante. Se sei interessato a questa nostra proposta contatta la segreteria organizzativa ai seguenti indirizzi: - Cell. 3336805406 Antonella dopo le ore 14.00 - Cell. 3341635695 Marcos e-mail: [email protected] - [email protected]; tel e fax 03311861005 (Antonella) e proponi il tuo viaggio. Saremo lieti di inserirti nella nostra programmazione e le migliori fotografie saranno pubblicate nel nostro portale. http://www. forlife-worldwide.com La segreteria organizzativa Ca’ del Ciòd Tel.: 0331/254215 - Fax.: 0331/250661 e-mail: [email protected] • Scarpe • Sostituzione e antinfortunistiche montaggio serrature normali o blindate. “Superga” e “Kynox”. • Montaggio • Targhe incise in zanzariere su ottone, alluminio e misura. plexglas. • Tapparelle in PVCalluminio e acciaio • Fornitura e posa scaffalature con montaggio o riparazione. metalliche a bullone o incastro. • Motorizzazione • Bulloneria 8.8 e inox. tapparelle. • Duplicazione chiavi • Nuove chiusure e radiocomandi. di sicurezza per persiane. • Arrotino. • Cilindri di sicurezza • Veneziane su misura. con chiavi protette. • Casseforti Juwel • Vendita e posa dissuasori per con assistenza. volatili. • Assistenza per • Preventivi gratuiti. sfratti. via Milano n° 70 21019 Somma Lombardo (VA) strando non solo di conoscere note e pause ma anche di saperle leggere velocemente rimanendo a tempo con gli altri. La bravura e la preparazione degli alunni ha senz’altro lasciato stupito e affascinato il pubblico presente e persino le insegnanti, le quali hanno seguito passo passo i ragazzi durante tutte le prove di questi mesi, si sono dette piacevolmente impressionate dalla serietà e competenza dimostrata. Ciò che questa esibizione ha avuto il merito di porre in luce è che non sono stati necessari strumenti e apparecchiature costosi per la sua buona riuscita: sono bastati la preparazione del maestro Luca e l’impegno di tanti piccoli musicisti in erba volenterosi di imparare divertendosi. Al termine della recita gli alunni hanno voluto omaggiare le insegnanti Maristella, Maria e Renata, e la preziosa collaboratrice Fabrizia con splendidi mazzi di gigli, per ringraziarle della loro guida premurosa e dei loro preziosi insegnamenti. Questo momento è stato ancora particolarmente emozionante e toccante poiché il pensiero di tutti è andato alla fine dell’anno scolastico, quando il plesso chiuderà definitivamente e tutti, bambini, insegnanti e collaboratori si troveranno a lasciare la confortante e famigliare dimensione cui sono abituati per inserirsi, loro malgrado, in nuove e più grandi realtà scolastiche. Elisa Guglielmo Piano piano mi incamminai per prendere la mia misera pensione. Mi misi in coda e aspettai. Ritornando a casa con passo incerto, vidi una lunga panchina. Sollevata mi sedetti a riposare. Ero in piazza centrale. Un via e vai di macchine moto sfrecciavano veloci gettando nell’aria gas irrespirabile rumore assordante. Pensai: ma che panchina è? Obiettivo finale per pensionati? Tossendo respirando con affanno mi avviai verso casa. Franca Naldi � Il cardellino Sul balcone stamane un cardellino zampettava giulivo e col suo cinguettio sembrava mi dicesse: “Guarda ci sono anch’io”. Poi con un volo venne sull’oleandro in fiore e il canto melodioso riempiva il mio cuore. Ma il gatto che lo vide lo fece volar via, così in un batter d’ali finì la compagnia. Il gatto Pallino “Perché piangi?“ Ho chiesto ad un bambino. “Sai signora non ho più il mio gattino. Era un bel micio ed era tutto nero, aveva gli occhi grandi eran color del cielo. Al mattino era lui che mi svegliava, leccava il mio nasino e poi mi mordicchiava. Credi che un giorno rivedrò il mio Pallino?” “Sicuramente tu lo rivedrai; ma non esser triste perché ora in Paradiso il tuo gattino starà giocando con Gesù Bambino”. Aristocratica signora di campagna, sei racchiusa, austera, tra le alte mura dei tuoi giardini. Gli archi armoniosi dei tuoi portoni si aprono su aviti cortili, pieni di vita, allora. Le donne dalle forti braccia, ciarliere come gazze, si accalcavano nei tuoi lavatoi, ora distrutti. Ricordo le tue strade nelle sere invernali, un po’ buie, deserte. E dal circolo usciva brusio di voci fumo e odore di vino. Dedicata a Coarezza Borgo gentile e silenzioso, profumato di robinie fiorite, sei protetto da un muro fragile di boschi, immerso nel parco selvaggio del tuo Ticino. A sera ti giunge l’odore salmastro del grande padre fiume e i sentori di una vita lontana, sul lago. La tua gente frugale e schiva ti ama e prega nella sua fede per la tua eternità. La chiesa di sant’Agnese Kitty Arrotolata nel suo grigio pelo, sprofondata nella sua poltrona, mi guarda, immobile, sorniona. I suoi grandi occhi verdi sembrano ammiccare. Mi avvicino lentamente la mano tesa ad una carezza. Il suo balzo felino mi sorprende. Mi viene incontro, posa teneramente la sua zampa sulla mia mano ancora tesa e dice: “ Miaoooo! Miaooooooo! Dedicata a Somma Lidia Sgrò Come una montagna di pietra splendente emergi, superba, dal borgo e lo benedici. Noi, gregge di piccoli tetti, stiamo accoccolati ai tuoi piedi, sicuri. Silvana Ferrario GALLIDABINO DORINO snc OFFICINA AUTORIZZATA FIAT CENTRO REVISIONI Controlli gas di scarico benzina e diesel - Bollino blu 2008 Per vetture e autocarri fino a 35 q.li, ciclomotori, motocicli REVISIONI ANNO 2008: Vetture, autocarri: 1ª immatricolazione 2004, già revisionati 2006 Motocicli e ciclomotori: 1ª immatricolazione fino al 2004 già revisionati 2006 ALTRI SERVIZI DELL’OFFICINA Riparazioni meccaniche, controlli iniezioni diesel e benzina, ricarica, manutenzione e sanificazione impianti AC Sostituzione gomme, bilanciatura e convergenza, sostituzione ammortizzatori, garanzie FIAT Centro Savarent, Ald, Arval, Leasys, Locat Rent, Car Server, Drive Service, Alphabet, Rete Points Per qualsiasi informazione telefonare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 19, sabato dalle 8 alle 12 VIA SAN MARTINO, 8 - 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) - TEL. 0331.254.326 - E-mail: [email protected] spazio aperto cultura anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 8 “Un incantevole lago montano: Lake Moraine, in Canada” Un incantevole lago montano (Canada) Lo scopersi in Canada, ma non è il famoso Lake Louise, un tempo chiamato Lago Smeraldo, cui fu cambiato il nome in onore di una figlia della Regina Victoria, sposa di un lord, governatore generale del Canada. È indubbiamente una perla del Parco Nazionale di Banff, chiuso da montagne maestose formanti la linea spartiacque fra l’Alberta e la British Columbia. Nel Lake Louise, in cui si specchia col suo ghiacciaio il Monte Victoria (m. 3464), il verde smeraldo muta in blu-verde a causa del limo contenuto in sospensione in quelle acque gelide che riflettono i raggi verdi dello spettro solare. Dalle sue sponde non ci si vorrebbe allontanare, se non spinti dal desiderio di andare a conoscere un altro lago incantevole, distante solamente una decina di chilometri: il Lake Moraine. Mentre il Louise si formò per il ritiro del ghiacciaio Victoria migliaia di anni fa, la cui morena ostruì quasi completamente la valle, il Moraine deve la sua origine ad un’enorme frana precipitata dal Monte Torre di Babele (m. 2313), che sbarrò la via ai corsi d’acqua fluenti ai piedi della giogaia dei Dieci Picchi. Il lago è a quota 1.880 metri. Vi si giunge percorrendo una strada ripidissima fra a i r e t a l e G t n e del B Una cascata di freschezza! pinete sempre fittissime da ambedue i lati. Per qualche breve minuto appare alta fra gli alberi la cima innevata di un monte dalle pareti scoscese; subito dopo ci si trova di fronte ad uno spettacolo indimenticabile. L’occhio spazia su una splendida catena montuosa: sono i Dieci Picchi, una decina di cime che gl’Indiani chiamavano Wenkehemna (= 10) e che soltanto loro, fino al 1882, avevano la fortuna di ammirare. Poi in quell’anno li scoprì un inglese della Canadian Pacific, accompagnato da una guida locale. Immagino la sua meraviglia, immensa almeno quanto la mia, quando, inoltratami verso la fine di una valle dalle cime coperte di nevi eterne, mi trovai davanti al più bel lago alpino che la vita mi ha concesso di conoscere. Nelle sue acque smeraldine il manto verde della foresta di pini andava ad accarezzare le rocce e le nevi che vi si specchiavano tranquille, infondendo un gran senso di pace e di stupore nell’animo di chi ammira lo splendido quadro offerto dalla natura. A quell’ora i numerosi turisti della giornata avevano abbandonato le sponde del lago, diretti altrove. Intorno a me regnava un profondo silenzio, rotto di tanto in tanto da qualche dolce rumore proveniente da una piccola imbarcazione, che ancora solcava le acque smeraldine. Ammiravo e contemplavo lo spettacolo e immediatamente sorgeva il desiderio che i miei famigliari, che tutti i miei amici potessero un giorno rimanere incantati di fronte a tali sublimi bellezze e provassero l’immensa emozione che pervadeva me, sola in quell’angolo del mondo, lontana da tutti, quasi settantenne, lontana dalla patria, calata in un Paese di cui ignoravo persino la lingua, ma infinitamente sicura, immersa in una specie di beatitudine celestiale. Ammiravo la giogaia dei Dieci Picchi, simile “a un mare in burrasca scolpito nella roccia”, contemplavo “le vette scintillanti di neve, con qua e là, come cera colata da una candela posta su un dirupo, un piccolo ghiacciaio aggrappato alla parete” e “lungo le cenge, lindi fazzoletti di bucato stesi ad asciugare sulle rocce brulle”. .....Vorrei avere la penna di Durrell per descrivere le sensazioni che mi pervadevano. Giunse il tempo di tornare sui miei passi. Dove avevano camminato centinaia di turisti, per terra non c’era un rifiuto, nemmeno un pezzetto di carta. Una giovane coppia di Calgary mi accompagnò fin sulla soglia dell’aberge che mi ospitava. Kayo, maestra canadese, fu ben lieta di prepararmi la cena e il dì successivo mi fu di grande aiuto: al telefono parlò con l’operatore per mettermi in comunicazione coi miei famigliari e poi, con lo shuttle, mi fece giungere tranquillamente al Jasper International Hostel, distante un centinaio di chilometri. La magnificenza degli spettacoli naturali e gli atti di bontà usatimi dal prossimo mi colmarono di gioia l’animo, accrescendo il senso di gratitudine nei riguardi di chi mi concedeva di scoprire il mondo in solitaria. Marisa Castelli Dal Toso Il vero gelato artigianale viene prodotto con ingredienti naturali e genuini. Vieni a gustare i sapori della tradizione con i gelati del Bent: da quest’anno anche alla “Gelateria del Castello”! Trovate la Gelateria del Bent in: ������������������������������������ ������������������������������ ���������������������������� spazio aperto Incontro con le scuole elementari opinioni e cittadini anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 9 La Banda c’è Lo scorso 2 Aprile, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale, alla disponibilità della direttrice e delle maestre, il corpo musicale “La Cittadina” ha incontrato gli alunni delle scuole elementari. Si è trattato di un momento formativo che ha coinvolto la scuola elementare Milite Ignoto ed una delegazione del corpo musicale “La Cittadina” capitanata dal presidente Mario Gianello e dal segretario Paolo Massari. Il corpo musicale ha presentato ai ragazzi gli strumenti principali del proprio organi- co intervallando gli interventi didattici inerenti la nascita e l’evoluzione della musica, dei complessi bandistici e degli strumenti musicali con “assaggi” di musica suonata. I bambini hanno inoltre avuto la possibilità di provare concretamente a suonare alcuni strumenti della famiglia degli ottoni: tromba, tuba, bombardino ed un bellissimo pellittone di ben 110 anni! Gli alunni hanno seguito molto diligentemente e con autentico interesse e divertimento, dimostrando una preparazione e una reattività che ha piacevolmente sorpreso tanto i musicanti quanto il maestro Giorgio Poli, mattatore dell’incontro. I ragazzi hanno accompagnato con grande trasporto tutte le esecuzioni musicali, dalla marcia tradizionale alle colonne sonore tratte dai noti cartoni animati della Walt Disney “La Bella e la Bestia”, “La carica dei 101”, ma il brano che hanno accolto con maggior entusiasmo è stato niente meno che l’Inno di Mameli. Non esagero definendo commovente l’esecuzione del nostro inno nazionale accompagnato dal canto dei bambini delle Milite Ignoto tutti ritti in piedi con la mano sul cuore. Al solito i bimbi hanno davvero tanto da insegnare ai “grandi”. Il 21 aprile l’esperienza è stata ripetuta presso le scuole elementari Gianni Rodari. Speriamo che questi incontri facciano nascere nei ragazzi la curiosità verso la musica ed il desiderio di conoscere un po’ più da vicino gli strumenti musicali presentati e, perché no, la voglia di avvicinarsi a “La Cittadina”, sempre desiderosa di accogliere nuovi allievi e nuovi musicanti, iscrivendosi ai corsi di orientamento musicale. Suonare uno strumento è una continua scoperta. Da “grandi” aiuta a mantenersi attivi e vitali e da piccoli rappresenta esperienza importante che aiuta a crescere poiché, come dimostrato da studi pedagogici, lo studio della musica e di uno strumento musicale influenza lo sviluppo globale dell’individuo contribuendo a migliorarne l’apprendimento e le performance in altri campi cognitivi, facilitandone le capacita di espressione e di socializzazione. Inoltre, se da un lato richiede passione, volontà e tempo, dall’altro insegna che con un po’ di impegno si progredi- sce e si possono raggiungere belle soddisfazioni. L’ambiente del Corpo Musicale è poi estremamente aperto e “familiare” libero da stress e ansie “da prestazione” e fa da cornice ideale ad un apprendimento giocoso ma non per questo meno rigoroso. “La Cittadina” è infatti molto orgogliosa dei brillanti risultati raggiunti dai propri allievi che dopo aver “assaggiato” la musica in banda hanno scelto di frequentare il conservatorio dove, in diversi casi, sono stati subito ammessi al secondo anno. Simona Callegari Il Comune è vicino ai cittadini! Gli amministratori un po’ meno! Quando improvvisamente viene chiusa in faccia quella “porta aperta sull’Europa” o “Somma che vola” precipita, il tonfo dovrebbe insegnare qualcosa! Non è così per i nostri amministratori che avendo perso contatto con la realtà, con il quotidiano, con i bisogni primari dei cittadini, perseverano nelle spese pazze. Ora si sono inventati l’URP e lo IAT, che non sono due parolacce, ma altri due Uffici. L’URP Ufficio Relazioni con il Pubblico! Sono tre anni, che come segretari di quartiere, tentiamo di relazionarci con chi ci governa informandoli delle richieste o lamentele dei cittadini e dei problemi piccoli e grandi della città. La risposta, gentile o arrogante dipende da chi ci sta di fronte, è sempre quella: “Vi ascoltiamo, ma facciamo come vogliamo”. Ed ecco qui di seguito la prova. Cimitero Avevamo richiesto una lastricatura parziale dei viali centrali del cimitero, sufficiente per consentire il passaggio di una carrozzina per disabili. Ci è stato risposto che non ci sono soldi! Sappiamo con sicurezza che uno dei bilanci sempre in attivo è quello cimiteriale. Siepi e cani Non basta che il Sindaco emetta delle ordinanze! Occorre poi qualcuno che le faccia rispettare! L’Ufficio Tecnico ci ha più volte risposto che questo è compito della Polizia Municipale. Ma loro lo sanno? Sembrerebbe il contrario, dato che, per fare un piccolo esempio riguardo alle siepi, davanti alle scuole Macchi e Da Vinci dove i vigili sono costantemente presenti, c’è una villa la cui siepe invade il marciapiede su due lati. E scuole a parte, dove sono i vigili a Somma? Cani È una vera vergogna! In occasione della nostra Festa di Primavera sulla zona mercato, il nostro amico Vittorio Trevisan (il cui aiuto è stato determinante) per poter rendere utilizzabile una piccola aiuola ha raccolto mezzo sacco (di quelli grandi) di escrementi canini! Se ci fosse la volontà di far rispettare le ordinanze del Sindaco perché non cominciare proprio da questa zona? Viabilità Via Giusti, Via Marconi ecc. Lo studio sulla viabilità affidato ad una ditta specializzata (che Chiaravalle Maurizio È arrivata la primavera... CHECK GRATUITO (14 controlli sulla tua auto)* TIGUAN Certificazione di Qualità SKODA AUDI A4 CASORATE SEMPIONE - VIA SEMPIONE, 53 [email protected] - TEL. 0331.296322 *PROMOZIONE VALIDA SINO AL 31.05.2008 ci è costato 55.000 euro) ha dato ragione alla cittadinanza per cui la viabilità nelle vie oggetto della sperimentazione doveva ritornare come prima. Vi pare che a Palazzo potessero accettare una cosa del genere? Così per salvare la faccia e per spendere ancora un po’ di soldi hanno pensato di fare una rotonda all’incrocio della Via Giusti con Corso Repubblica. Nell’ultima riunione della Commissione Viabilità, ai cittadini infuriati, il presidente della Commissione Senatore Peruzzotti e il Sindaco stesso hanno garantito che i lavori in programma (rifacimento nuova rotonda in Largo S. Agnese, ampliamento della Via Giusti ai paletti al termine dei lavori del palazzo in costruzione, rotonda di Via Giusti) termineranno a settembre ed entro tale mese verrà restituita alla cittadinanza la Via Giusti a doppio senso di circolazione. Non per essere pessimisti, ma ormai ci hanno abituato alle false promesse, considerando i tempi tecnici (si parla anche di espropri) e visto che nel piano Opere Pubbliche l’inizio di questi lavori è previsto solo per novembre, ci chiediamo se il Sindaco parlando di settembre non si riferisse a quello del 2009. Il Sig. Colombo ci aveva anche assicurato che avrebbe portato in Giunta la rimozione del demenziale divieto di svolta a destra a salire da Via Roma verso la Piazza Vittorio Veneto. A distanza di due mesi tutto è rimasto immutato. Tangenziale L’Arch Selvini, nell’ultimo consiglio comunale, ricordando l’EXPO 2015, lo ha ritenuto l’ultimo treno per il finanziamento di quest’opera. Visto che mancano ancora 7 anni ci auguriamo che i nostri amministratori (gli attuali e quelli che seguiranno) non ci dormano sopra, ma si diano anzi da fare a tirare la giacca a qualcuno per portare a casa quello che per Somma è diventata una favola infinita. Sicurezza Da quando i ladri hanno saputo che Somma Lombardo è la città più sicura del Nord (come hanno sempre sostenuto i nostri amministratori nelle varie assemblee di Quartiere) non si limitano solo a visitare le nostre case, ma addirittura si fermano a banchettare! Finalmente si è messa a bilancio l’assunzione di altri vigili (che ci auguriamo siano utilizzati per questo scopo e non per fare multe di divieto di sosta) una maggiore illuminazione delle zone a rischio e l’installamento di apparecchi di videosorveglianza che se non saranno però collegati con la Stazione dei Carabinieri, serviranno solo a sprecare altri soldi. Inquinamento Il Sindaco ed i suoi tecnici hanno sempre proclamato che la sperimentazione della viabilità è stata attuata per ridurre anche l’inquinamento prodotto dalle troppe auto nella zona bassa. Peccato però che non si siano accorti nel frattempo che per pulire i nostri marciapiedi vengono usati impropriamente dei soffiatori a spalla che sollevano nugoli di polve- re (PM10, microrganismi, parassiti) e che emettono ululati che superano i 100 decibel. Queste macchine sono nate per raggruppare erba e fogliame su superfici erbose e solo a questo scopo devono venire utilizzate. E che dire poi dell’immissione nell’atmosfera, da parte di aziende della nostra zona, di fumi tossici che fanno mancare il respiro e che al cimitero hanno cambiato il colore a qualche monumento? Ma che ci sta a fare un Ufficio Ecologia se poi sono sempre i cittadini a doversi accorgere di queste cose e seppure più volte sollecitati non riescono a risolverle? Piano del Governo del Territorio Invitati ufficialmente, insieme a tutte le associazioni presenti sul territorio alla presentazione del Piano stesso, abbiamo chiesto ai relatori di esprimersi in un modo più semplice e non comprensibile solo agli addetti. Ci hanno snobbato dandoci quasi degli ignoranti. È vero siamo gente semplice, senza titoli di studio, che cercano di fare del loro meglio. Meglio certo di chi si è occupato della stesura del documento arrivato in questi giorni nelle case dei Sommesi (opuscolo e CD) e che ha scritto (e non è la prima volta che lo vediamo) “aereoporto”!!! A proposito quanto ci è venuto a costare tutto questo??? I segretari dei Quartieri di San Rocco e San Bernardino spazio aperto opinioni e cittadini anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 10 Di palo in frasca “Quando ero ragazzino e frequentavo la chiesa (in quel piccolo paesello chiesa, oratorio e osterie erano le uniche distrazioni, ma, per le osterie, ero ancora troppo piccolo) nelle sue, a volte focose, omelie, il parroco (era un tipo un po’ fumantino: famosa la sua invettiva “non illudetevi, cristiani!”, con la quale ci metteva in guardia dal maligno e dalle lusinghe del mondo) si scagliava con veemenza, assai poco cristiana, contro “i nostri liberaloni”. Digiuno com’ero allora di politica non è che ci facessi molto caso, poi, crescendo, capii che il buon uomo, abbondantemente pre-conciliare o, meglio, postconciliare del Vaticano I di Pio IX, nato a pochi anni dalla breccia di Porta Pia e imbevuto della cultura del “non expedit”, del “non possumus” e dell’antimodernismo, si riferiva a quei soggetti politici che avevano come caratteristica un vigoroso anticlericalismo aggravato, spesso, dall’essere massoni. Va da sè che non amava nemmeno i socialisti e, vade retro Satana, i comunisti, da poco opportunamente, per la DC e soci, scomunicati da quel fior fiore di reazionario di Pio XII. Dei liberali non me ne può importare di meno, ma chissà se quel tipo là, quello che si chiede costernato perché non ci sono più i “compagni” di una volta, non si chieda ora, tanto per cambiare, per par condicio, dove sono i liberali di una volta. Quelli che, in nome del libero mercato, combattevano trust e monopoli, erano per la libera concorrenza, difendevano la laicità dello stato, avversando il clericalismo oscurantista e il confessionalismo bigotto e parruccone, stavano sì dalla parte dei ricchi e dei possidenti ma, perlomeno, avevano scrollato un parassita dalla pelliccia dello stato unitario. Discorso lungo e complesso, lo so, e quindi non affrontabile in poche righe. Solo un’ultima riflessione. I “liberaloni” odierni, che invocano gli smithiani “animal spirits” del capitalismo e rimproverano sempre i lavoratori col ditino alzato (famosa la frase di Agnelli negli anni ’80: “la festa è finita”. Per lui no di certo, e per noi è mai cominciata?) non disdegnano di ricorrere agli aiuti del tanto vituperato Stato, a volte prendendo sovvenzioni e scappando con la cassa, a volte, nei periodi di difficoltà, frignando per avere aiuti e sgravi fiscali a fondo perduto, quel che va sotto il nome di pubblicizzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti. Magari evadendo anche tasse e contributi così, tanto per gradire. A volte, semplicemente, corrompendo e creando vere e proprie associazioni per delinquere. Verrebbe da ire: liberali sì, ma non fessi! I fessi sono quelli che credono alle panzane del “capitalismo compassionevole” propugnato da quel “genio” di Bush e dai suoi squallidi “neocons”, che hanno subito trovato in Italia fervidi ammiratori. Più passa il tempo, più la bulimia di profitti fa strage di legalità: lavoro nero, lavoro precario, morti sul lavoro, evasione ed elusione di tasse e contributi, inquinamento e distruzione ambientale, disprezzo anche delle regole di quel libero mercato di cui ci si riempie la bocca, ma che viene lasciato praticare agli altri. Ai fessi, appunto. E tralascio la finanziarizzazione dell’economia, vera truffa, anzi, grassazione. Allora, figliolo, dove sono i “liberaloni” di una volta? Mi sorge un dubbio: uno non sarà per caso il Berlusca, quello che ha costruito il suo impero mediatico, e non solo, all’ombra del “socialista” Craxi, del gran maestro della P2 Gelli, e con la compiacente legge sull’emittenza del repubblicano Mammi? Atroce dubbio! - La Costituzione compie 60 anni: è più giovane di me, che sono nato mentre le odiose dittature nazista e fascista agonizzavano sotto i colpi dei partigiani e degli alleati, non senza commettere ulteriori stragi e massacri. Ma queste vittime, come già detto, pare non interessino molto agli attuali amministratori di Somma e ai loro elettori. Ce ne faremo una ragione. Pilastri di questa Carta sono la libertà, la democrazia, la pace, il lavoro, il rispetto dell’uomo, la libertà di stampa e di parola e tanti altri principi che sotto il fascismo furono conculcati, ma che qualcuno, forse, rimpiange, avendone tratto, direttamente o indirettamente, vantaggi. Molti di quegli enunciati sono stati disattesi, o applicati solo in parte. Dobbiamo a queste resistenze conservatrici, e a volte reazionarie, gli attuali ritardi e le sperequazioni che polarizzano la società: ricchi sempre più ricchi (e piagnoni) e poveri sempre più poveri, con lavoratori e pensionati che faticano a tirare fine mese. Ma, perlomeno, a dispetto di fascisti, golpisti, stragisti, massonerie deviate, servizi segreti pure, Stay Behind e Gladio, e brigatisti vari, la democrazia ha tenuto: alla faccia dei funerei nostalgici! -...Noi certo abbiamo portato pazienza dinanzi a cose stupefacenti... noi che siamo stati insidiati perché non parlassimo e non udissimo più. Insieme con la parola ci sarebbe stata rubata perfino la memoria... (Tacito, Vita di Giulio Agricola) Si è tenuta anche a Somma la “giornata del ricordo”. Naturalmente, le vittime ricordate sono quelle delle foibe giuliano-dalmate. Non sia mai che si renda omaggio alle vittime dell’Olocausto (sei milioni di ebrei) o ai milioni di vittime della follia nazifascista (politici, zingari, omosessuali, minorati psico-fisici, ecc.) in tutta Europa (venti milioni nella sola Unione Sovietica!). O alle vittime della risiera di S. Sabba, lì, da quelle parti. O del lager fascista di Arbe, sempre lì, in Istria. Non parliamo, poi dei caduti della resistenza, i “cosiddetti partigiani”, come ama dire un poveraccio nostalgico nostrano. Nel suo intervento S.E. il primo cittadino (dobbiamo chiamarlo Sindaco o Podestà?) ha pronunciato queste alate parole (traggo dalla Prealpina): “È un’idea di Resistenza che non è totalmente quella che ci fanno passare”. Un po’ criptico il linguaggio, ma chiaro il concetto. E qual è, di grazia, l’idea di Resistenza che Lei vorrebbe, a suo uso e consumo? Quando uscirà questa nota (se uscirà, sperabilmente senza commenti in diretta) si sarà già celebrato un altro 25 Aprile, il 63° dalla Liberazione. Sarà ancora la solita solfa, qui a Somma? La solfa di veder celebrati, accanto ai combattenti per la libertà, i fascisti servi, complici e manutengoli dei nazisti? Si ricordi, il primo cittadino, che la fascia tricolore che indossa, a volte a sproposito, è la fascia tricolore della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza, non quella della Republichetta sanguinaria di Salò. - Vi sarete accorti come, nella regione leghista-ciellino-formigoniana tanto (da lui) decantata, quella, per parafrasare i tedeschi, a cui si ispira, del “modell Lombardei”, sia sempre più difficile respirare. Superiamo abbondantemente i limiti giornalieri delle polveri sottili e i giorni annui di superamento degli stessi (alla faccia dell’Europa, invocata solo quando serve!). Va da sè che, con le polveri, ingeriamo CO, CO2, NOX, benzene, ozono, ossidi di zolfo e tutte quelle sostanze che fanno dell’aria lombarda un micidiale cocktail che, più o meno lentamente, scava la fossa prematuramente a chi è già verso il traguardo e scatena una sequela di patologie anche nei bambini e nei giovani. E qui, in più, abbiamo Malpensa, capolavoro della “sagacia” dei forzisti e dei leghisti (loro sì che vedono lontano!). Certo, non tutte le colpe sono ascrivibili al ceto politico regionale, per quanto penoso e intellettualmente limitato sia. Concorrono anche i comportamenti individuali, l’uso sconsiderato dell’auto, la congestione edilizia frutto dell’avidità e della miopia di speculatori, a cui tengono bordone amministratori altrettanto miopi e adusi a visioni di corso respiro. D’altra parte, se il motto del capitalismo è “arricchitevi”, tutti i mezzi sono buoni. Peccato che i soldi, i future, i bond, e le obbligazioni non ci ridaranno mai la purezza dell’aria, la chiarezza delle acque, i profumi in base ai quali, anche senza calendario, sapevi in quale stagione eri. Ma sì, basta, coi piagnistei. Avanti così, verso il sole (offuscato 300 giorni l’anno) dell’avvenire. Ingurgitando chimica per sfuggire ad altra chimica. Malati nello spirito prima che nel corpo. Vittime inconsapevoli del fuoco di chi si dice nostro amico, che lo fa per il nostro bene. Sempre più alienati, sempre più sconnessi dalla vita. Tutto questo capita quando al “robinsonismo”, cioè alla capacità di misurarsi con la natura, rispettandola, si sostituisce la bruta e violenta volontà di sfruttamento e di rapina propri del capitalismo, laddove si eleva il valore di scambio a misura di tutte le cose. Tempo al tempo: i nodi stanno già venendo al pettine. Fa dire Sofocle al coro nell’Antigone: “...alcune volte il male stesso è bene / agli occhi di colui / di cui sospinge a perdizione l’anima / un dio...” Il che fa il paio col detto di Euripide: “Quos vult Iupiter perdere, dementat prius” (Giove toglie prima la ragione a quelli che vuole rovinare). A tanto ci porterà questo agghiacciante materialismo liberista, così povero di laica spiritualità, così ricco di disvalori. -Quando, circa quarant’anni orsono, mi affacciai all’attività sindacale, molti erano ancora i problemi sul tappeto: l’eterna questione salariale, tutt’ora irrisolta, il problema dei diritti in fabbrica, il controllo dei ritmi di lavoro, la lotta contro l’autoritarismo di padroni, capi e capetti, il problema delle mense e quello dell’orario di lavoro ecc. Su quest’ultimo punto, lo slogan era: “lavorare meno, lavorare tutti”. Si pensava che, nel tempo liberato, i lavoratori potessero dedicarsi allo studio, allo svago, alla famiglia, ad accrescere il loro bagaglio culturale e professionale: in poche parole, a migliorare la qualità della vita. Che peccassimo di ingenuità e di utopismo si è scoperto dopo, durante i “favolosi anni ’80” di craxiana memoria, durante i quali la controffensiva padronale cominciò ad erodere le conquiste raggiunte. Gli anni ’90 aggiunsero la “conquista” della flessibilità (per i padroni, chiaro!) che, spesso, era sinonimo di precarietà. Oggi, lo slogan di quasi tutti è: detassiamo gli straordinari. Il che ci riporta, dritti dritti, allo slogan che piace a lorsignori, “lavoriamo di più, lavoriamo in meno”. Tutto nel nome di santa Produttività e santa Competitività. Chiaro che i salari sono spesso insufficienti, ma altrettanto chiaro che vi è un nesso stretto tra incidenti sul lavoro e numero delle ore lavorate (e stendiamo un velo pietoso su sicurezza e lavoro nero!). È ormai scientificamente provato che, all’aumentare delle ore lavorate, cresce la fatica e, specularmente, cala la curva dell’attenzione, il che porta, ormai troppo frequentemente all’incidente. Ma tanto, che importa: morto uno, ce ne sono cento ai cancelli della fabbrica: morirò senza essere capace di digerire questo delinquenziale cinismo vile e assassino! Se peggiorano le condizioni di lavoro, peggiora la qualità della vita, eternamente sospesa tra il consumismo coatto e la frustrazione del non avere. Già ma la concorrenza, il PIL... A volte non sorge anche a voi il dubbio di essere avvolti nelle spire mortali di un meccanismo che si autoperpetua e ci soffoca? Per parafrasare Primo Levi, giudicate voi “se questo è un uomo”, e se questo è un mondo e una vita degna di essere vissuta. Sempre con la testa bassa, sempre eterodiretti, sempre più schiavi e sempre meno padroni del nostro destino. -Due ultime notazioni. Abito a poca distanza da Via Marconi, e vi transito spesso. Da quando è aperto il “grande cantiere”, quasi quotidianamente vi vengono bruciati “en plein air” materiali di scarto tra cui, dall’odore nauseabondo, non manca la plastica. Ora, ogni somaro sa ormai che, bruciando la plastica a bassa temperatura, si sprigiona diossina. Già così sarebbe grave (ma, si sa, agli amici e ai potenti si permettono cose che ai comuni mortali sono vietate!) se non fosse che, a pochi metri, vi sono le scuole, la biblioteca e il campetto dove gli studenti fanno sport (campetto usato, ahimè, anche per le scorribande pomeridiane in motorino da parte di alcuni disadattati). Nessuno ha mai protestato? Dove sono i responsabili del cantiere? E gli apprensivi genitori? E gli insegnanti? Proseguo ed entro nel parco Porro. Qui lo sconcio è vergognoso. Una parte è stata adibita a latrina a cielo aperto, con annessi e connessi. I lampioni distrutti. Una parte del tappeto verde altrettanto, perché usato come campo di calcio (i pali della porta, va da sè, vengono ricavati demolendo la staccionata in legno). Cartacce, mozziconi, lattine, bottiglie. Le panchine lordate dalle suole dei tamarri che, si sa, non si siedono come i comuni mortali, no: loro siedono sulla spalliera appoggiano le loro luride scarpacce (firmate, of course!) sul sedile, Ma tanto, ormai, è territorio loro. Da tempo non vedo più anziani, lì: il branco impera (e, anche qui, motorini a go-go, alla faccia dei divieti). La mia domanda è semplice: posto che educare i tamarri è ardua impresa, chi lo fa? La famiglia? La scuola? Quando mai. Loro sono figli della TV, del computer, dei videogiochi, del telefonino, a cui si delega il compito, con gli esiti che sono sotto gli occhi di tutti: irrispettosita, maleducazione, prepotenza, violenza (corre l’obbligo di precisare, per il politically correct, che si tratta di una minoranza, anzi, di un’infima minoranza: senz’altro mio figlio no. E chi ne dubitava?). Allora, forse sarebbe tempo, visto che la carota della tolleranza e del permissivismo non funziona (da tempo ha fatto retromarcia anche il dott. Spock!), di usare il bastone (metaforicamente, per carità). Esisteranno dei responsabili nell’amministrazione comunale a cui è delegata la tutela della salute e dei parchi. Suppongo di sì. Ecco, allora, visto che la primavera è arrivata, il sole brilla, la natura è in fiore, gli uccellini cinguettano allegri, alzino per cortesia il loro riverito deretano e si degnino di svolgere il lavoro per il quale sono pagati, verificando e controllando “de visu” lo stato di degrado, e adottino gli opportuni provvedimenti. Personalmente mi sono convinto che solo con la pressione costan- te, col fiato sul collo e con giuste sensazioni si riesca non dico ad eliminare il fenomeno della maleducazione ma, quantomeno, a limitare i danni. Questa gente deve imparare che il bene pubblico (e anche l’aria lo è) non è “res nullius”, e che, pertanto, va tutelato. I giovani hanno diritto ad avere strutture aggregative che, ne sono convinto, sia l’ultimo dei pensieri di questa amministrazione, visto che ha avversato e boicottato i timidi tentativi dell’altra. Beh, invece di piangersi addosso, i giovani si organizzino, si facciano sentire, lottino, esercitino pressioni, non stiano lì come amebe e, soprattutto, non sottraggano alla collettività intera la fruizione degli spazi verdi, quei pochi che abbiamo: a quello già ci pensano avidi palazzinari, col beneplacito di chi ci amministra. Non ho molta simpatia per Grillo e per la sua vena populista e a volte sguaiata e volgare (pur fra indubbie verità) ma certe volte mi vien voglia di urlare a squarciagola il suo slogan: un tonante vaffa... Ma è poco educativo, e mi trattengo. -Ultim’ora - Sursum corda! È tornato l’Unto del Signore, quello che aveva talmente sballato i conti da costringere i suoi successori a una cura da cavallo per non essere buttati fuori dall’Europa. Ci attendiamo miracoli a manetta: meno tasse, più salari e pensioni, più sicurezza e, a Natale, il panettone. Tra i primi provvedimenti promessi, il taglio dell’ICI (auguri, sindaci: basta che non aumentiate l’IRPEF per pareggiare i conti, il che sarebbe una semplice partita di giro, che fotterebbe oltretutto gli inquilini e avvantaggerebbe i soli proprietari). È allo studio la realizzazione in ogni piazza d’Italia (non so in “Padania”) di monumenti all’ex stalliere di Berlusconi, Mangano, pluriomicida mafioso, come consigliato da Dell’Utri, uno che se ne intende e che lo giudica un eroe (sfortunata quella nazione che ha bisogno di eroi!), e la costruzione di case di cura per i magistrati che, notoriamente, soffrono di turbe psichiche, sempre secondo l’untuoso pensiero. Ma non facciamo dell’antiberlusconismo, via: chi vince governa, chi perde abbassa la testa e riparte, caparbiamente e senza complessi, ma cercando di evitare i tanti, troppi errori commessi nel tempo, che hanno dissipato un patrimonio di lotte e di saperi. Resta da capire perché gli italiani abbiano sempre bisogno di una figura forte, di un taumaturgo, in cui identificarsi: non è un comportamento infantile? Non sarà forse perché siamo arrivati tardi alla democrazia, che poi è stata tanto bistrattata da una classe di governo indecorosa? Sorrido quando leggo sui nostri giornali commenti sulla capacità o meno di altri popoli di essere adatti alla democrazia: ma perché non ci guardiamo allo specchio e facciamo un po’ di sana autocritica? Mauro Picchetti spazio aperto opinioni e cittadini anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 11 Case (in)popolari All’inizio dell’anno, come per incanto, si è venuti a conoscenza che, grazie ad un contributo dell’Aler e della regione Lombardia di euro 1.200.000,00, parte della ex scuola elementare doveva essere trasformata in 10 mini alloggi da destinare ad anziani o giovani coppie prevalentemente della frazione. Tutto ciò è avvenuto senza alcun dibattito che coinvolgesse la frazione, le decisioni sono state tenute nascoste ai cittadini che tutto si aspettavano fuorché gli alloggi per anziani, comunità predominante nella frazione non certa bisognosa di abitazioni; la quasi totalità ha una casa in proprietà, ma forse necessita di attenzioni diverse e più mirate. Allora a chi servono? Perché il sindaco ha taciuto? Da dove è arrivata questa brillante idea? Quelle che preoccupano sono le parole del sindaco quando afferma che parte degli alloggi saranno destinati ad anziani della frazione, sapendo invece che le graduatorie vengono effettuate su un regolamento regionale e l’amministrazione non ha alcuna voce in capitolo per le assegnazioni, dovendo attenersi al regolamento. Come se tutto ciò non bastasse si è poi cambiato idea abbandonando la scuola e spostando tutto il progetto su un PIC- COLO terreno comunale di circa 800 mq edificabile (955 catastali) per costruire 12 mini appartamenti di 48 mq ciascuno dove gli anziani o le giovani coppie non avranno neppure la possibilità di uscire di casa, e si sentiranno in gabbia!!! E le automobili, almeno 18, dove le metteranno? Nell’unica assemblea di quartiere effettuata, il sindaco, che prima di affrontare il problema ha elencato tutti i progetti promessi e non realizzati, non poteva, per l’ennesima volta, fare la figura di chi cambia nuovamente idea, altrimenti quale immagine potrebbe dare di se stesso? Certamente non si contesta che “la gente di Coarezza è molto accogliente e dotata di grande umanità quindi saprà integrare le persone disagiate”, ma l’affermazione è apparsa in tale occasione mirata allo scopo di non lasciare possibilità di scelta, concludendo con la domanda “quindi la vogliamo dare una risposta alle persone che hanno un degrado sociale si o no?” Ma il sindaco non si rende conto che si creerà un nuovo problema a queste persone sfortunate che si sentiranno ancora più ghettizzate in una frazione già con tanti disagi da affrontare e risolvere. Certe decisioni, signor Sindaco, vengono prese con Destinazione del 5‰ delle imposte Fondazione Casa di Riposo “C. e V. Bellini” ONLUS Si avvicina il periodo fissato per la presentazione della denuncia dei redditi per l’anno 2007 e rinnoviamo l’invito ai nostri concittadini di destinare il 5‰ delle imposte che ciascuno deve allo Stato, alla Casa di Riposo Bellini, da tanti anni dedita all’accoglienza degli anziani privi di assistenza famigliare. Tra qualche mese inizieranno i lavori di ristrutturazione per creare e migliorare alcuni ambienti e dare maggior conforto ai nostri Ospiti; essendo la spesa necessaria molto consistente, qualsiasi aiuto rappresenta una boccata di ossigeno per le nostre finanze. Il nostro numero di codice fiscale è il seguente: 82007230129. Confidiamo nella fiducia dei nostri concittadini ringraziamo in anticipo e auguriamo un ottimo 2008. Il Presidente troppa superficialità ci si doveva pensare prima! Si ricorda del grande progetto della via Orsa? Doveva essere un fiore all’occhiello e invece è stato un grande fallimento con 200.000,00 euro sottratte alla comunità; decine di persone multate e quando, da Lei sollecitate a consegnare le contravvenzioni, non ottenevano soddisfazione: oltre al danno anche la beffa. Si ritiene che si debba riflettere, non è possibile andare avanti con gli occhi chiusi solo perché si hanno i soldi da spendere. È molto più importante spenderli bene, via Orsa è solo un esempio. Una delle possibili alterna- tive è di utilizzare il terreno per costruire delle villette a edilizia convenzionata per le giovani coppie della frazione che non trovano disponibilità di nuove abitazioni e quindi costrette ad abbandonare il paese. Tenga fede a quanto ha scritto nel documento di presentazione al PGT “la valorizzazione delle frazioni di Maddalena e Coarezza inserite in un contesto di grande valenza ambientale, nell’ambito del consumo “ecologico” e del “tempo libero”. Il progetto proposto va nella direzione opposta. Comitato Vivere a Coarezza Associazione Amici della Chiesa di San Vito ONLUS Gentile amica/amico, Anche quest’anno Ti chiediamo di destinare il 5 per mille delle Tue imposte dovute per il 2007 per aiutarci nella raccolta dei fondi necessari per continuare i lavori di restauro della Nostra bella Chiesa di San Vito. Indica nella casella riguardante il “sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale ecc..” il seguente codice fiscale: 91027390128. Abbiamo bisogno del Tuo sostegno. Grazie di cuore. Il direttivo Praga 1968: la speranza, l’illusione Che strano effetto sapere che sono passati quarant’anni dalla famosa “Primavera di Praga”, la breve stagione che caratterizzò le speranze di molti ceco-slovacchi, fiduciosi di un cambiamento che sembrava dover arrivare, complice anche il vento di rinascita che soffiava in Europa e in America; soprattutto alla luce del nostro tempo, così diverso e così lontano da quella realtà. Sembrava vicina per quel piccolo popolo l’ora della rivincita dei giovani, degli studenti, degli operai e degli intellettuali, su una vecchia e obsoleta classe dirigente, burocrate e conservatrice che doveva tener conto delle imposizioni di Mosca e che al suo interno aveva ancora membri del partito compromessi col passato staliniano; era un bel sogno che la gente stava vivendo, fiduciosa che quei politici che avevano osato sfidare il Cremlino potessero garantire al paese un futuro migliore, senza il pesante bavaglio che il regime sovietico aveva imposto al pensiero e alla cultura della Cecoslovacchia. Erano gli anni sessanta, quelli che per certi versi molti amano ricordare come “I Favolosi”, fatti di libertà sessuale, di emancipazione della donna, di innovazioni nel campo della musica, del design e della moda; gli anni dei Beatles, degli Who e dei Rolling Stones, di Bob Dylan e la sua caustica poesia, dei capelli lunghi, delle minigonne, delle droghe leggere e dei grandi raduni Hippie che dal 1967 in poi si stavano diffondendo tra i giovani; poi col ’68 il pacifismo e la stagione dell’amore lasciarono improvvisamente il posto alle contestazioni studentesche, agli scioperi e alle occupazioni di fabbriche e università; in Italia, in Francia e in Inghilterra leader carismatici come Mario Capanna, Daniel Cohn-Bendit o Tariq AIì guidavano la protesta studentesca, e negli Stati Uniti la polizia uccideva quattro manifestanti alla convenzione del Partito Democratico a Chicago, le “Black Panther” mettevano a ferro e fuoco i ghetti nelle metropoli, gli atleti neri Tommy Smith e John Carlos, salutavano col pugno chiuso la loro premiazione alle olimpiadi di Mexico City, per protestare contro la discriminazione razziale e l’odiosa guerra del Viet-Nam che il loro paese stava insensatamente portando avanti e Bobby Kennedy e Martin Luther King venivano ammazzati dai colpi sparati da due fanatici..... lo me lo ricordo bene il giorno dell’invasione della Cecoslovacchia da parte dei carri armati delle truppe sovietiche (ma c’erano anche bulgari, ungheresi e polacchi), nonostante nel 1968 avessi solo 12 anni - un’età strana, in cui non sei più un bambino, e quindi hai già perso quella visione infantile del mondo e stai già per uscire dalla sfera “protettiva” dei genitori, ma non hai ancora la consapevolezza e la capacità di comprendere in fondo gli avvenimenti, la politica, il costume e soprattutto di valutarne con sufficiente maturità la portata - Si, mi ricordo di quell’estate: avevo finito di frequentare la prima media, e mi ero distinto per via del fatto di farmi regolarmente allontanare dall’aula dal prete, durante l’ora di religione; nonché per le mie stravaganze. Ricordo soprattutto le “discussioni” con il mio compagno di banco, lui filo-americano e io filo-russo, in una polemica più dai sapori calcistici che non politici - “I russi hanno la dittatura e la gente non è libera di comprarsi ciò che vuole!” - diceva il mio amico; “Ma gli americani fanno la guerra nel Viet-Nam e uccidono tanti innocenti!” rispondevo io... “Si ma loro sono più forti e presto andranno sulla luna... e i russi no!”. Era una bella disputa. Poi era arrivata l’estate, avevo passato il mese di luglio in vacanza coi nonni materni sulle colline bolognesi, e il mese successivo ero tornato a casa; mia madre era al mare e mio padre in giro per lavoro; una sera, mentre ero in casa di un amico, sua mamma entrò di colpo nel salotto terrorizzata: “I russi hanno invaso la Cecoslovacchia!” - urlò e ricordo che tutti noi cademmo in un lugubre silenzio per qualche istante. Nei giorni seguenti, tra un gioco e l’altro e la spensieratezza di sempre, ogni tanto qualcuno diceva che la Russia aveva fatto una carognata ai ceco-slovacchi e che: “mio papà mi ha detto che sono solo dei comunisti bastardi!” Erano cose “da grandi” di cui non si poteva capire il significato, certo, ma in fondo al cuore, e nonostante avessi simpatie per una certa ideologia di sinistra, sapevo che quel fatto era molto grave e una cosa brutta, come la guerra del Viet-Nam. Eppure per l’immaginario di un ragazzino di dodici anni la Cecoslovacchia era un posto dove non avrei mai voluto andare, così cupo e opprimente (almeno pensavo), fatto di immagini sgranate in bianco e nero che derivavano dalla memoria di racconti ascoltati da bimbo sui ghetti ebrei durante l’invasione nazista, di popolazione ridotta alla fame, di oscuri personaggi che parevano usciti da un racconto di Kafka. “lo non andrei mai in Cecoslovacchia, in vacanza!” - dicevo agli amici, “Sono tutte persone tristi, che vivono sempre al freddo e sotto un cielo grigio...” Neanche potevo sognarmi a quel tempo che invece a Praga, la vita era tutta un fermento e non era poi tanto diversa dalle altre capitali europee; c’erano famosi registi d’avanguardia come Vera Chytilová, che aveva vinto il premio della critica nel 1967 al Festival del Cinema Indipendente di Bergamo con il suo bel film del ‘66 “Sedmikvásky”, (Le Margheritine), capolavoro di lirismo onirico; oppure Jan Nemec, Juraj Jakubisko, o Svánkmajer, maestro della tecnica a metà fra la ripresa fotografica e il disegno animato, e leader del gruppo surrealista; o ancora Zdenec Kapác, Karol Zeman, di cui si ricorda il bel film sul Barone di Münchaushen, sempre per metà cartone e per metà girato con attori o Miloš Forman, in seguito fuggito negli Stati Uniti e divenuto regista di fama mondiale. Ma poi c’erano anche pittori come Albìn Brunovsky e artisti come Jirí Srnec e il suo “Teatro Nero”, lo spettacolo in piccole sale rivestite di pareti nere e illuminate con la famosa lampadina ultravioletta, o poeti e scrittori come Ladislav Novak, Jirí Kolar, Vaclav Havel, artista figurativo e sceneggiatore che in futuro sarà presidente della Repubblica Ceca. E c’erano parecchi locali nel centro come lo Sunshine o l’F-Club e concerti di gruppi beat ogni fine settimana; i più famosi erano i Matadors, che suonavano covers di complessi inglesi, i Rebels che proponevano un genere folk-rock, i Framus Five che suonavano rhythm and blues, gli Olympics che cantavano in ceco alla maniera dei Beatles e i Primitives, il primo gruppo psichedelico di Praga a cantare brani dei Doors; c’erano le bellissime ragazze in minigonna che venivano guardate con occhi sbalorditi dai turisti russi in giro per le strade e i giovani hippies dai capelli incolti che vendevano collanine a Ponte Carlo... Poi, dopo l’invasione di agosto l’aria si era fatta pesante, gli scontri aperti tra manifestanti e milizia sempre più sanguinosi, i capi della rivolta incarcerati o fatti sparire “misteriosamente” e infine si arrivò al 13 gennaio 1969 e al tragico gesto di lan Palach, lo studente che, seguendo l’esempio dei monaci buddisti, i “bonzi”, per protesta contro l’invasione si cosparse di benzina e si diede fuoco in Piazza San Venceslao e morì in ospedale dopo qualche giorno tra sofferenze atroci - anche di quello mi ricordo e di come la gente ne parlasse inorridita; ricordo anche che una decina d’anni fa, alla radio trasmisero un frammento originale di una registrazione di un’intervista che un giornalista fece a Palach nel suo letto d’ospedale, e il sentire quella voce fioca, rotta da respiri di dolore, ma alquanto lucida nelle risposte, mi diede i brividi. Altri studenti di cui purtroppo non è rimasta memoria seguirono l’esempio di lan, ma nessuna azione concreta, a parte le parole di condanna fu presa da parte dei governi occidentali; la paura di una guerra atomica, le ripercussioni e le piccole “sporche faccende” dei vari paesi non lo avrebbero permesso. Nel resto dell’anno poi gli americani arrivarono finalmente sulla Luna, con grande soddisfazione del mio compagno di banco, ma per (vero o falso a seconda delle convinzioni) che sia stato l’allunaggio, da quel momento il nostro satellite, simbolo magico di innamorati e romantici o oggetto vituperato dai futuristi, perse molto del suo fascino, ridotto a semplice, muta pietra grigia. Ci fu in seguito il monumentale festival pop di Woodstoc che segnò il declino dell’era hippie e l’uccisione di un ragazzo nero da parte degli Hell’s Angels ad Altamont e la violenza, lo spaccio di droghe pesanti, ne decretarono la fine. E ancora, la strage di Bel-Air a Los Angeles, dove membri della “famiglia” di Charles Manson trucidarono varie persone tra cui Sharon Tate, la bella moglie del regista polacco Roman Polansky; la guerra nel Biafra e la bomba di Piazza Fontana del 12 dicembre con tutti i suoi morti... gli anni sessanta erano definitivamente conclusi e con essa l’utopia, la gioia, la speranza e l’illusione di mille Primavere di Praga. Luca Selvini spazio aperto Genitori informati e formati Corso di formazione per i genitori del Circolo didattico “G. Rodari” di Somma Lombardo Nel mese di febbraio, per tre serate, la sala Giovanni Paolo II è stata aperta a tutti i genitori dei bambini e dei ragazzi che frequentano le scuole del circolo didattico Rodari. Ad invitarli è stata la direzione didattica, che ha risposto alla crescente domanda di informazione e di formazione su temi oggi emergenti. Nella prima serata numerosi genitori ed insegnanti hanno incontrato alcuni esperti, appartenenti all’ASL di Varese, che coadiuvano i docenti nella gestione di un progetto denominato “Gli stili di vita nella scuola” finalizzato all’acquisizione di corrette abitudini relative all’alimentazione, all’attività fisica e alla pratica del fumo. Le informazioni ricevute hanno da un lato confermato quanto ormai consolidato, dall’altro hanno rappresentato degli elementi sorprendenti. Siamo tutti consapevoli, infatti, che i nostri ragazzi potrebbero mangiare in modo più equilibrato, rispettando la “piramide alimentare” e le cinque porzioni minime giornaliere di frutta e verdura. Sappiamo che ormai è necessario integrare la loro attività fisica, perché non è più sufficiente il gioco pomeridiano per mantenersi in forma. I mezzi di comunicazione, infine, ci hanno già fatto capire che l’età a rischio di tabagismo si sta abbassando fino a toccare l’ultimo periodo di frequenza della scuola primaria. Sorprendono, invece, alcune dichiarazioni raccolte tramite questionari rivolti ai ragazzi spazio aperto Direttore responsabile: Gerardo Locurcio Comitato di Redazione: Gianluca Sari, Paolo Tatti, Alberto Visco Gilardi, Mauro Picchetti, Andrea Vaccariello, Cristiana Marzolo, Saverio Fantacuzzi, Luciano Lombardi della nostra Provincia: le scarse conoscenze e la precocità di situazioni di disagio. I consigli non sono poi stati molti: essere coerenti alle buone abitudini di vita prima di tutto noi adulti e fare fatica oggi e tutti i giorni perché i nostri figli apprendano a vivere in modo sano e salutare, in vista del loro domani. Le successive serate sono state di stampo diverso e con una diversa relatrice: la dottoressa Coglitore, psicologa, che ha affrontato il tema toccante del ruolo genitori odierno. La dottoressa innanzitutto ha spiegato come la propria esperienza infantile, dell’essere figlio, sia fondamentale per identificarsi come genitori; in altri termini, i nostri attuali modi di relazionarci si sono costituiti già nel passato, quando abbiamo imparato ad avere relazioni nel rapporto coi nostri genitori. Questa eredità potrebbe sembrare quasi “genetica” ed immodificabile; in realtà, mediante la maturazione di una consapevolezza circa i comportamenti quotidiani, è possibile intervenire sugli stili relazionali critici e perseguirne di virtuosi. Pertanto non si devono sentire sopraffatti dai sensi di colpa quei genitori che riconoscono di aver commesso degli sbagli coi figli. Si può, infatti, dar senso e costruire proprio a partire dagli errori, a condizione di farli emergere mediante il dialogo, nella consapevolezza che non esiste il genitore perfetto, bensì “sufficientemente buono”. Un altro tema affrontato è stato quello della difficile ricomposizione dell’identità femminile e maschile. Se per la donna tale ricomposizione richiede la mediazione tra l’essere mamma amorevole dedita alla prole, donna sociale lavoratrice e moglie, per l’uomo tale processo risulta ancora più difficile. Il ruolo paterno, in effetti, risulta in tensione tra l’uomo delle regole sociali distante dalle affettuosità il padre padrone del passato ed il cosiddetto “mammo”, troppo compromesso nella relazione con la prole perché incapace di portare la parte normativa della coppia genitoriale. Tra gli altri temi dibattuti, particolarmente apprezzati dai genitori presenti, occorre ricordare il rapporto complicato dei figli con le mode. L’oggetto del desiderio del figlio può essere, per esempio, la merendina gustosa ma poco nutriente, da mangiare nell’intervallo o il cellulare da farsi regalare per la Prima Comunione, perché “ormai ce l’hanno tutti”; in qualsiasi caso il genitore deve vivere il conflitto, avere il coraggio di reggere il confronto e mantenere le proprie linee educative, a costo di sofferenze da ambo le parti. Tutti gli spunti di riflessione, approfonditi e discussi con chiarezza ed interesse da parte della dottoressa Coglitore, hanno sicuramente arricchito i partecipanti incoraggiandoli nel loro mandato educativo. Cristina Boldarin opinioni e cittadini anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 12 Riflessioni di una mamma Comincio così: è difficile fare il genitore oggi se ci si vuole mettere in discussione... Così, con questo pensiero, ho deciso di partecipare agli incontri proposti dalla Scuola, con la voglia di mettermi in discussione, con la voglia di imparare, con la voglia di “vivere” i miei figli... Gli incontri con la Dottoressa sono stati molto interessanti, pieni di partecipazione, così cercherò, nel mio piccolo, di scrivere ciò che ho “interiorizzato”. La GENITORIALITA’, parolona per cui siamo stati chiamati a partecipare a questi incontri, è il lungo e continuo apprendistato per imparare l’arte di essere genitori, è il processo attraverso il quale si impara a diventare genitori capaci di prendersi cura e di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai bisogni dei figli. Essere genitori è cercare di percepire quello spazio interiore che inizia a formarsi proprio ora, quando i nostri figli cominciano a crescere e a confrontarsi con il mondo, quando a poco a poco nel loro piccolo cominciano a interiorizzare i comportamenti, i messaggi verbali e non-verbali, le aspettative, i desideri, le fantasie dei loro genitori (noi). Abbiamo, noi genitori, costantemente bisogno di offrire cure adeguate ai bisogni del bambino, di vivere e rivivere emozioni positive e stimolanti insieme a lui, di aiutarlo a “regolare” i propri stati emotivi e organizzare l’esperienza e le risposte comportamentali adeguate che ne conseguono; vorremmo essere una struttura di riferimento, una cornice e corrispondere a quel bisogno fondamentale del bambino che è il bisogno di avere dei limiti e vorremmo poter modificare continuamente noi stessi in base alla crescita del bambino, coinvolgendolo, facendogli nuove proposte o sapendo cogliere dal bambino i suoi nuovi segnali evolutivi: direi che, se tutto questo e molto altro ,è genitorialità, il “voler imparare ad essere genitori” è un’impresa veramente complessa, ma allo stesso tempo affascinante. Tra quanto ho appreso e interiorizzato una cosa si è rivelata estremamente importante: per educare bene un figlio, occorre innanzitutto educare se stessi. Per quel che mi riguarda posso dire che mi sono impegnata molto sia nel cercare di ampliare le mie conoscenze che nel provare a migliorarmi sotto il profilo umano, professionale e soprattutto genitoriale; e il fatto che la Scuola possa aiutare i genitori in questo percorso l’ho trovata un’idea assolutamente positiva. Il potersi confrontare, anche nella quotidianità, con altri genitori e poi con un’esperta, mi ha fatto sentire meno fragile in alcune mie scelte e mi ha fatto mettere in discussione su altre. L’aver potuto sentire parlare altri genitori di esperienze personali e confrontarle con la mia realtà ed esperienza ha fatto si che, nel mio inconscio, mi si sia aperta una nuova “porticina” rimasta chiusa un po’ per pigrizia, un po’ per “ma si passiamoci sopra”, un po’ per “l’inesperienza di fare il genitore”. Far partecipi tanti genitori del fatto che il modo per scrollarci di dosso i retaggi educativi (che non ci procurano benessere) esiste davvero, che per favorire una buona crescita soprattutto spirituale dei bambini occorre dare una mano ai loro papà e alle loro mamme nel divenire coscienti di quali siano i veri presupposti di una salutare educazione è quanto ho colto da questi incontri. Una mamma, Francesca La nostra provincia è immune dalla Mafia? Consulenza editoriale, impaginazione, stampa e pubblicità: Il Guado Via P. Picasso, 21/23 Corbetta (MI) tel. 02.972111 [email protected] Questa pubblicazione viene stampata in 7.000 copie su carta riciclata ed inviata gratuitamente a tutti i nuclei familiari residenti nel Comune 0331 259854 Nonostante la parvenza di tranquillità che regna qui al nord, anche le nostre zone sono affette dal male della criminalità organizzata. Come gruppo scout abbiamo svolto un’attività di ricerca su “che fenomeno è la Mafia? (per meglio capire cos’è e come agisce la Mafia)”. Dopo un anno di lavoro, durante il quale abbiamo cercato di capire le origini e le peculiarità di questo fenomeno che affligge il nostro Paese, abbiamo voluto incontrare un agente della Digos di Varese che, oltre ad aver partecipato al Maxi-Processo del 1986, svolge tutt’ora indagini nel nostro territorio. S., l’agente sopra citato, ci ha riferito che anche nella nostra provincia sono presenti numerosi fatti di Mafia. In seguito ad un’indagine congiunta tra la magistratura milanese e quella elvetica è stato scoperto un giro di riciclaggio di denaro da parte della cosca Ferrazzo di Mesoraca. Il denaro frutto di atti criminali veniva trasferito in Svizzera passando dalla provincia di Varese. Il fatto più scandaloso è che i giornali della nostra provincia non hanno riportato la notizia, mentre è apparsa su un giornale locale calabro “Il Crotonese” del 5 febbraio 2008. Vogliamo pertanto mettere in rilievo questo fatto: sono più informati di ciò che accade nelle nostre zone coloro che abitano a più di mille chilometri di distanza. Forse, nonostante tanti uomini coraggiosi abbiano perso la loro vita per combattere la Mafia, oggi noi abbiamo paura a dire questa parola, forse anche i mezzi di informazione preferiscono insabbiare piuttosto che denunciare. È importante che noi giovani troviamo il coraggio di aprire gli occhi e di far sentire la nostra voce per dire che non ci lasceremo vincere dalla Mafia. Per Clan Arcobaleno, Somma Lombardo 1 Silvia Calzolari, Stefano Fontana, Andrea Antoniotti spazio aperto Pellegrinaggi 2 Immaginate una macchina stracarica... con tutto il necessario ed anche qualcosa in più per una vacanza libera in “plein air”. Si partiva per un nuovo viaggio con qualche apprensione, non avevamo notizie di prima mano su ciò che avremmo trovato, ma la nostra passione vinceva su tutto e tutti! A chi ci chiedeva la nostra destinazione rispondevamo vagamente che saremmo andati in Grecia traghettando a Brindisi... Spesso è inutile descrivere un’idea di viaggio specialmente a chi non condivide questa passio- ne oppure non concepisce come ad agosto l’unica meta possibile non siano spiaggia e mare!!! Valga ad esempio l’affermazione di un titolare di campeggio romagnolo: “Ma cosa andate a fare fino là? C’è il mare anche qui!” Beata ignoranza. Nonostante l’ora tarda l’aria era calda, appiccicaticcia, il mare a pochi metri non portava alcun beneficio, il piazzale una piastra arroventata, la nave era già lì ad aspettarci anche se mancavano ore alla partenza... Noi ovviamente eravamo giunti con largo anticipo “Prima arriviamo, prima sa- ...in ricordo di Guido Mosterts Ho letto con attenzione la lettera del Signor Maurizio Maria Rossi riguardo al ricordo del Sig. Ing. Guido Mosterts che, ovviamente, coinvolge anche il pensiero a tutta la famiglia di ”Suzette e Giorgio” capostipiti dell’era industriale. Quello che mi ha colpito l’affermazione ”Somma conobbe la prodigalità della Famiglia Mosterts che fu sempre pronta a considerare i dipendenti del lanificio la loro famiglia allargata”. Si deve quindi sapere che la riconoscenza dei due terzi dei dipendenti, di un certo giorno, sfilarono con le bandiere per il paese di Somma Lombardo inveiendo contro i proprietari del lanificio additandoli come sfruttatori e ricattatori... Il fatto che fossero due terzi furono le dichiarazioni pubbliche degli organizzatori della sfilata i cui rappresentanti erano e sono sempre gli stessi! Io ero dal barbiere (Ercolino) e con me c’erano alcuni amici e, tutti dico tutti, restammo esterefatti per l’evento ma scioccati dalle cattive espressioni miste a volgarità che uscivano dalle bocche dei contestatori. Credo proprio che il signor Maurizio Maria Rossi non fosse al corrente di quanto avvenuto perché, probabilmente, la sua evocazione si sarebbe fermata al fatto industriale in cui la coperta di Somma fece conoscere il nome di Somma nel mondo. Il finale della manifestazione fu che ,guarda caso, il giorno dopo cominciò la lenta “voluta crisi” del lanificio di Somma! Comunque, per quel poco che può valere, un sincero plauso alla Famiglia Mosterts ed un ringraziamento per quanto hanno tentato di fare malgrado l’ignoranza e la cattiveria politica. Ritengo giusto, quindi, che chi c’era si ricordi e coloro i quali non c’erano sappiano di questo fatto perché la memoria umana è elastica... Albino Vaglietti liamo” si pensava! E invece NO! Ci passarono avanti praticamente tutti, semplicemente perché essendo noi tra i pochi a scendere al primo porto della tratta, naturalmente dovevamo essere i più vicini al punto di sbarco. Nel mezzo di una notte poco tranquilla un repentino bussare ci desta da un lieve sonno: lo steward avvisava che entro poco saremmo giunti alla nostra destinazione. Erano le quattro del mattino! A quell’ora solo il porto era animato, il resto della città, il resto di Igoumenitsa, era spento. Tentando di vincere il sonno ci dirigiamo verso l’entroterra ma arrivati sulle sponde del lago di Ioannina... il crollo. Con la schiena rotta per aver dormito in macchina ripartiamo decisi a raggiungere la nostra meta: le “Meteore”. La prima volta, mentre arrivi, neanche te ne accorgi tanto ti sovrastano, tanto le prime pareti così strapiombanti sul paesino di kalambaka nascondono quasi tutto alla vista. opinioni e cittadini anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 13 Quando poi ti infili nella strada che si inerpica tra questa meraviglia della natura scopri che una volta tanto su questa bellezza l’uomo è riuscito a metterci la così detta ciliegina: al limitare di un altopiano si staccano enormi picchi rocciosi simili a colossali menhir sulla cima dei quali, uomini di fede hanno costruito secoli fa bellissimi ed inespugnabili conventi. Tutto era nato anni prima dall’utilizzo, come rifugio, delle aperture nelle rocce da parte di anacoreti che poi con l’aiuto dei loro discepoli hanno iniziato la costruzione di questi aerei luoghi di fede e contemplazione, protetti dalla confusione del mondo dai loro vertiginosi confini. Il passare del tempo non ha intaccato la semplicità, la povertà di questi ambienti dove tutto è indirizzato alla vita monastica: preghiera, contemplazione e lavoro. L’unica ricchezza, l’unica concessione alla bellezza terrena è a privilegio del luogo più sacro: la chiesa, sempre riccamente decorata come d’uso nella religione ortodossa. I santuari sono ora più facil- mente raggiungibili, scale e passaggi scavati tra le rocce hanno sostituito gli argani che tempi addietro recuperavano persone e materiali, questo consente un flusso continuo di pellegrini e viaggiatori che se da un lato ha portato un po’ di scompiglio nella vita dei monaci, d’altro canto consente di recuperare finanze utili al mantenimento e restauro di questi straordinari “eterei” edifici. La visita è sicuramente emozionante e l’atmosfera ti invita ad un contegno particolarmente rispettoso, parlare sommessamente è un’esigenza, non un obbligo ed è un piacere acquistare piccoli manufatti prodotti da sapienti quanto umili artisti. Guardando oltre le finestrelle di uno scricchiolante infisso che permetteva di contemplare il baratro sottostante ed uno spicchio della pianura tessalica, pensavo come questi uomini e donne che hanno scelto di vivere isolati, osservando il mondo esterno lo vedano così piccolo... e non solo perché lontano. Stefano Dal Tin Vergiate: Villaggio del Fanciullo 12° Anniversario della scomparsa di Padre Oreste Cerri Si è svolta domenica 24 febbraio 2008 la commemorazione di Padre Oreste Cerri (molto conosciuto anche a Somma Lombardo) con una grande manifestazione al Villaggio del Fanciullo dove si è tenuta la S. Messa officiata dal Vescovo Mons. Luigi Stucchi, presso il Sacrario internazionale dei Caduti e Dispersi in Russia. Anche quest’anno il Comitato Nazionale Ricerche Onoranze Caduti della R.S.I. ha presenziato a questa importante manifestazione con il Presidente Nazionale Giampiero Ingignoli, la signora Franca e Giampietro Villa con la nostra Bandiera. Il Sacrario Internazionale dei Caduti e la Cripta votiva dei Dispersi in Russia fu costruito nel 1955 all’interno della struttura di accoglienza voluta da Padre Cerri (Cappellano Militare dell’ARMIR) ed affiancato nel 2003, dal Museo della Memoria, che conserva cimeli e testimonianze di guerra appartenuti a Padre Cerri e raccolti dalle varie Associazioni d’Arma. Con la presenza di numerose autorità politiche, militari e religiose tra cui il Parroco di Vergiate Don Claudio e il Prevosto di Somma Lombardo Don Franco la manifestazione ha preso avvio da Piazza Matteotti dove si sono radunati i gruppi delle varie associazioni d’arma e di volontariato e con la regia del Gruppo Alpini di Vergiate il lungo corteo, con la Fanfara dei Bersaglieri di Vergiate in testa, ha marciato sino al Villaggio. Durante la funzione religiosa, l’alfiere del Comitato Naz. Ricerche ed Onoranze Caduti della R.S.I. Giampietro Villa e il portabandiera dell’ANPI di Vergiate (si proprio loro: l’associazione partigiani!) sono stati invitati entrambi a partecipare all’Offertorio. Gesto molto significativo apprezzato anche da Mons. Stucchi; alla fine il pranzo che ha concluso in bellezza la giornata. Prossimo appuntamento al Villaggio il 14 settembre: “Giornata del Ricordo”. Franco De Tomasi Comp. il Direttivo Nazionale Comitato Ricerche ed Onoranze Caduti R.S.l - Somma Lombardo Giampietro Villa con Mons. Stucchi vendita e assistenza VETTURE E VEICOLI COMMERCIALI CASORATE SEMPIONE (VA) • C.so Sempione, 45 • Tel. 0331.768.555 • Fax 0331.768.584 sito: www.autogea.it e-mail: [email protected] spazio aperto opinioni e forze politiche anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 14 Considerazioni sui risultati delle elezioni politiche del 13-14 aprile 2008 La chiusura delle recenti elezioni politiche ha riservato due sorprese di grande rilevanza: il successo elettorale della Lega Nord e la caduta rovinosa della sinistra massimalista che ha trascinato con se il Partito Socialista presente in Parlamento da 116 anni. È chiara quindi la tentazione di esprimere giudizi, formulare ipotesi, commentare senza pregiudizi ma senza ipocrisie fatti così importanti per la vita politica del Paese, anche per calibrare l’azione politica di governo della nostra comunità. Sul significato ultimo della vicenda Lega riteniamo abbia pesato, oltre alla difesa degli interessi territoriali, anche la questione posta in grande evidenza in tutti i sondaggi preelettorali riguardante la sicurezza individuale e dei beni, soprattutto quella percepita dal singolo più che quella garantita (si fa per dire) dal Governo in carica. Dall’orefice costretto a farsi giustizia da se, alla signora aggredita, rapinata, massacrata e scaraventata in un fosso; dalla coppia anziana aggredita in casa, torturata e uccisa per farsi consegnare le chiavi della casa padronale, all’uccisione di quattro ragazzini investiti da un automobilista ubriaco e rimandato libero sulla parola ed ai recentissimi tentativi di violenza ed omicidio di donne indifese da parte di immigrati clandestini a Milano e Roma, tutto concorre a creare un forte movimento di ripulsa dell’illegalità e di richiesta di tutela più puntuale ed avvertita. Di ciò beneficiano senza dubbio movimenti politici radicati sul territorio e devono rendersi interpreti i partiti e le organizzazioni premiati dal voto. Per quanto riguarda la seconda sorpresa e cioè l’esclusione imprevista dell’ala sinistra estrema dal consesso parlamentare, l’analisi deve essere più approfondita in quanto la giustificazione della ripulsa degli italiani nei riguardi di formazioni da sempre attive nel panorama politico non può essere liquidata con quattro considerazioni affrettate. Dei rapporti tra la Sinistra Arcobaleno, il governo Prodi e il Partito Democratico e delle reciproche accuse, nonché dell’intercettazione dei voti della classe operaia da parte della Lega, altri parleranno e ne sono pieni gli organi di stampa. In questa sede si ritiene opportuno analizzare (ovviamente sommariamente) comportamenti e riferimenti storici che concorrono a giustificare l’opinione andata formandosi tra la gente e che di conseguenza hanno condizionato l’espressione del voto. È anche una buona occasione per rispondere dalle colonne dello stesso giornale ad un articolo comparso nel numero precedente, elogiativo del comunismo con l’enfasi delle vestali a guardia della probità, infarcito dei soliti riferimenti eruditi a rinforzo di deboli e fuorvianti argomentazioni, zeppo di insulti gratuiti e di propagandistiche affermazioni che evidentemente hanno lasciato il tempo che trovavano e non hanno impedito che l’elet- Elezioni politiche e provinciali 2008: valutazioni in sede locale Le recenti consultazioni elettorali hanno sancito un risultato netto sia a livello nazionale, sia a livello locale a favore della coalizione di Centro-Destra (PDL e LEGA NORD) ed hanno archiviato definitivamente l’esperienza del governo Prodi. Certamente nel voto si può leggere un giudizio negativo nei confronti del governo uscente, ma anche una scelta alternativa allo stesso, senza che abbia prodotto risultati apprezzabili il tentativo di “riciclarsi come nuovo” affannosamente compiuto da Walter Veltroni . Ad una analisi più attenta appaiono evidenti anche altre situazioni francamente inaspettate che meritano, a mio parere, una serie di approfondimenti, tenendo sempre a mente che ogni vero democratico non può che prendere atto del risultato delle urne, che piaccia o no, ed a nulla valgono anatemi o risentimenti verso gli elettori. La scelta degli italiani, infatti, non lascia spazio a molte interpretazioni: sono scomparsi dal nostro Parlamento, complice il sistema elettorale, tutti i partiti ed i gruppi politici con un esplicito riferimento ideologico sia a sinistra (sinistra arcobaleno e partito socialista su tutti) sia a destra (la destra-fiamma tricolore) e ciò indipendentemente dalla loro storia più o meno recente o dalle ragioni della loro genesi e lo stesso grande successo della Lega Nord, partito tutt’altro che ideologico, va nella stessa direzione. Personalmente non mi aspettavo una tale rivoluzione, ma tant’è: il risultato, come dicevo prima, è inequivocabile. A livello locale l’esito elettorale ha rispecchiato molto da vicino, nelle elezioni politiche, i risultati complessivi della regione Lombardia, rispettando una tradizione Sommese, sempre molto allineata al voto regionale e nazionale. Nelle consultazioni Provinciali, abbiamo avuto un ulteriore incremento dei consensi della Lega Nord, fenomeno comune a tutta la provincia, a dimostrazione, a mio CENTRO ODONTOIATRICO Direttore Sanitario BIANCA DOTT.SSA EMANUELA Medico Chirurgo ODONTOIATRA CASTELLETTO TICINO (NO) Via XXV Aprile, 38 Tel. 0331.962405 - 0331.971413 www.dente.it • e-mail: [email protected] Aut. San. Com.le n. 13303/4/5 parere ,come questo movimento abbia saputo meglio di tutti interpretare gli umori dei cittadini. Ciò non significa che solo la Lega rappresenti il nostro territorio, infatti il PDL rimane il primo Partito provinciale ed a Somma anche con uno scarto maggiore, circa quattro punti in percentuale, ma certamente ci aiuta a capire come sia importante, giustamente, seguire da molto vicino i problemi della gente. Il nostro impegno sarà sempre più quello, anche perché l’unico somme se che è entrato a far parte del Consiglio Provinciale è Massimiliano Carioni del PDL e grava da oggi sulle sue spalle la rappresentanza del nostro territorio. Sono certo che con l’aiuto di tutti, sarà utilissima la sua presenza a Varese per garantirci quei servizi essenziali che i nostri cittadini richiedono e, credo, meritano appieno di veder realizzati. Marcello Pedroni Coordinatore cittadino di Forza Italia torato (anche quello di Somma in particolare) allontanasse senza ripensamenti l’ala sinistra massimali sta dal Parlamento. Adeguato alla succitata pubblicazione mi diverte qui ricordare quanto detto recentemente da Luciana Litizzetto alla trasmissione “Che tempo che fa” rivolgendosi a Diliberto: - Dili! Per una volta togliti gli occhiali e guardati nello specchio e dì: “ma che c...o sto dicendo!”. Contrariamente a quanto sarebbe semplice supporre, riteniamo sia negativo che forze politiche, anche se rappresentative di minoranze ferocemente avversarie, non siano presenti in Parlamento nell’arco della legislatura garantendo la dialettica democratica. È inevitabile tuttavia che si rifletta sulle ragioni che hanno generato tale situazione e che non ci si fermi alla giustificazione dettata da rapporti conflittuali contingenti tra componenti dello stesso schieramento; ben più profondo deve essere stato il malessere dell’elettorato se il flusso di voti dall’estrema verso il centro è stato così consistente da essere determinante. Si impone quindi, a nostro avviso, una non ipocrita analisi del significato che nell’epoca moderna assumono ideologie che hanno caratterizzato il novecento e della loro corrispondenza alla domanda di ceti, categorie ed in ultima analisi alle aspettative della popolazione coinvolta in fenomeni planetari come la globalizzazione e la prevalenza del mercato. È stato scritto e detto che chi non è comunista a vent’anni è senza cuore, chi lo è ancora a cinquanta è uno sconsiderato. Veramente non era quest’ultimo il termine usato, ma, fatto salvo il senso, non ho intenzione di riferire insulti (in questo caso non gratuiti) come qualcuno di mia conoscenza usa fare da queste pagine. In effetti non sono completamente d’accordo con questa battuta, anche se ne apprezzo validità e sinteticità, perché non è una accusa di sconsideratezza quella più adeguata in quanto bisogna distinguere tra chi non accetta che i suoi convincimenti vengano messi in discussione trattandosi delle poche certezze accumulate in anni di frustrazioni, e chi ostinatamente ricerca il potere e lo vuole esercitare prepotentemente su un “parco buoi” da indottrinare e usare per fini personali. Dei due preferisco tutto sommato il primo. Nato da una scissione del Partito Socialista nel 1921, il Partito Comunista Italiano non è mai stato forza di governo (tranne sporadiche e contingenti esperienze), ma la sua nomenclatura ha strumentalizzato l’originale ideologia solidale del Partito Socialista, che contemperava gli interessi dei singoli con quelli della collettività, al fine di costruire IL HOUSE D E S.R.L. • • • • • • • • Coperture civili ed industriali Rimozione amianto Idraulica e lattoneria Pavimentazione e isolamenti Pensiline e pannelli di copertura Ristrutturazione muraria Manutenzione stabili Preventivi e pratiche comunali PER APPUNTAMENTI RIVOLGERSI: Ufficio: Corso Europa, 6 - Somma Lombardo (VA) cell. 349.3092604 - 333.4227109 tel/fax 0331.250122 un’utopia prevaricatrice in cui il pretesto della lotta di classe era strumento per la conquista, detenzione e gestione del potere in quanto tale e perlopiù fine a se stesso. Visto da un socialista, il comunismo nella sua evoluzione planetaria ha rappresentato la degenerazione del socialismo, appannandone valori e ideali e capovolgendo finalità ed interessi. Il socialismo sostenitore della sovranità del popolo e del riscatto sociale delle classi lavoratrici, nel corso del novecento in molte nazioni è diventato il sistema totalitario comunista persecutore delle masse proletarie, affossatore delle libertà fondamentali, prepotente padrone delle menti e delle coscienze, accanito killer dei dissidenti o anche solo di chi intendesse discutere le azioni di una ristretta oligarchia. Poco importa che in Italia abbia assunto una veste più moderata e consona alla natura tollerante degli italiani; la fedeltà e l’acquiescenza alle formazioni sovietiche e maoiste ha caratterizzato e tuttora marchia i comportamenti dei nostri sostenitori. Anche oggi, in ogni luogo al mondo in cui si sia insediata l’utopia comunista, l’azione di governo è rappresentata da dittature che solo obtorto collo accettano forme limitate temporalmente e localmente di evoluzione democratica costrette a ciò dalla diffusione incontrollabile dei mezzi di informazione (telefoni e televisioni satellitari in primo luogo). Da una analisi dei rapporti internazionali risulta poi evidente come una organizzazione di governo comunista tenda a definire rapporti sodali con ogni forma di governo autoritaria o dittatoriale in quanto si sente da questa sostenuta, legittimata e garantita. Per chiarire il concetto si potrebbero riportare esempi reali che fanno parte delle cronache, anche attuali, riportate dai mezzi di informazione di normale diffusione. Su questo tema, per esempio, si registra in questi giorni la reazione della Cina (ancora comunista per chi si fosse distratto) alla protesta e annessa manifestazione dei monaci tibetani. L’organizzazione del potere ha reagito esattamente come pochi mesi fa ha reagito la dittatura militare del Myanrnar (ex Birmania): lungi dal dialogare, capire ragioni e motivazioni e concedere le necessaria autonomia, ha provveduto a massacrare e imprigionare la dissidenza disarmata e non violenta. A chi segue le vicende politiche internazionali appare altrettanto evidente la strenua difesa delle posizioni di potere acquisite dalla nomenclatura comunista che si inventa il diritto di successione dinastico come nell’ottocento. Tanti esempi si potrebbero ci- Ric. tare, comprendendovi anche casi nostrani, che confermano e documentano come conquistare il potere ed esercitarlo anche contro le legittime attese delle popolazioni è stato, è e sarà lo sport prediletto degli esponenti comunisti, lontani mille miglia dall’originale idealità socialista. Queste annotazioni non sono frutto avvelenato di una campagna revisionista, ma semplicemente riferimenti di cronache attuali che chiunque può leggere sui quotidiani presenti in edicola; non c’è bisogno di inventare nulla: è tutto chiaro e descritto nei particolari sulla stampa di destra e di sinistra ed evidentemente l’elettore non ha fatto fatica a formarsi una idea di come sia ormai inattuale e consegnata ad un passato molto prossimo la riproposizione di forme di governo demagogiche, massimaliste e totalitarie. Il tentativo di proporre il governo di una aggregazione di sinistra conservatrice, disomogenea , ricattata da minoranze rossoverdi-comuniste massimaliste, motivata solo dal contrasto personalizzato al lider dello schieramento avverso, è naufragato due volte, innescando da ultimo un processo di revisione a 360 gradi della rappresentanza parlamentare, e molto probabilmente della stessa significatività dei termini “destra” e “sinistra”, più ragionevolmente sostituibili con i termini “ conservatori” e “progressisti”, evidenziando il paradosso che “conservatrice” è sicuramente l’ala sinistra dello schieramento. Ultima considerazione, e un rimpianto, suggerita dall’esito delle elezioni e, purtroppo, dalla conseguente cancellazione dal lessico parlamentare dei termini “comunista” e “socialista” per scomparsa dei partiti di riferimento, e riguardante un fenomeno che ci distingue in negativo tra le democrazie occidentali: la presenza in Italia di una consistente componente comunista più o meno massimalista perennemente opposta al riformismo socialista ha sempre impedito, come è stato recentemente rilevato, che in Italia si creassero le condizioni per la crescita e l’affermazione di una forte socialdemocrazia laica alternativa di governo come avvenne nelle maggiori nazioni Europee: Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Portogallo, ecc. Ben venga quindi il terremoto prodotto dalle consultazioni elettorali del 12 aprile 2008, terremoto che forse la comunità dovrà pagare con qualche scossa di assestamento ma che alla lunga si spera sia salutare per la democrazia e la governabilità di questo Paese. Renato Trucco Direttivo di Forza Italia n° 440 SMOKE TENCONI Tabaccheria • Valori Bollati Articoli da Regalo PUNTA SULL’EMOZIONE via Milano, 60 - Somma Lombardo (VA) tel. 0331.252546 spazio aperto L’ora del cambiamento opinioni e forze politiche anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 15 Le elezioni politiche 2008 hanno significato per il nostro Movimento una crescita al di là di ogni aspettativa; a Somma siamo passati dal 14,5%, ottenuto nel 2006 alla Camera, al 24,6%; questo valore migliora ancora, superando il 26%, nello scrutinio per il rinnovo degli organi provinciali. Vuol dire aver saputo intercettare gli orientamenti di molti nuovi elettori ed avere contribuito alla grande affermazione della Lega in tutti i territori e le città del Nord, dal Piemonte al Friuli all’Emilia, nei centri come nelle periferie. Chi si ostina ad attribuire a questo esito il senso di una protesta non ha capito che con questo voto si sono allineati gli obiettivi di rappresentanti e rappresentati. Non si tratta quindi di un semplice moto di ribellione ma del risveglio delle coscienze. Quelle di un popolo che ha finalmente preso atto della impossibilità di risolvere i problemi con le logiche della vecchia classe politica ed ha trovato il coraggio di affrontare il cambiamento concentrando la scelta sull’unico progetto politico serio, concreto e vicino ai bisogni reali dei cittadini. Si sono avvicendati i governi, si sono trasformati anche i partiti, ma i problemi si sono incancreniti. La cosa che rende la vittoria ancora più significativa è che, nonostante infinite difficoltà ed ostilità, il disegno politico della Lega sia rimasto invece sempre coerente per oltre vent’anni. Questo disegno si regge su tre elementi essenziali:federalismo, sicurezza, infrastrutture, obiettivi che oggi sono addirittura diventati punti di riferimento nei programmi di altri partiti. Un riscontro così esteso ci riconosce dunque le capacità ed il peso politico necessari per attuare il rinnovamento, promuovendo la conversione degli ideali in realizzazioni tangibili. Duemilacinquecentosettantanove volte grazie agli elettori di Somma che ci hanno accordato la loro fiducia. Una attenta analisi del voto Claudio Scandroglio Sezione di Somma Lombardo Evviva, siamo in 17.000, con tanti, tanti extracomunitari 1.309 i residenti di cittadinanza straniera Lo scorso 31 dicembre la popolazione sommese ha sfiorato i 17.000 abitanti, per la precisione 16.988. Ma il dato più eclatante è il nuovo record di 1.309 stranieri regolarmente residenti, con un incremento annuo del 25%. Se aggiungiamo le diverse centinaia di clandestini, molti dei quali in attesa dell’ennesima sanatoria, di fatto almeno il 10% dell’intera popolazione che vive sul nostro territorio è costituita da stranieri. E non potranno che crescere ulteriormente se consideriamo i futuri ricongiungimenti famigliari ed il loro indice di natalità che è almeno triplo rispetto a quello dei Sommesi. Significativo il fatto che la soglia dei 17.000 abitanti era stata già raggiunta circa trent’anni fa, mentre oggi lo stesso numero è costituito da una percentuale sempre più crescente di stranieri. Pertanto il futuro della nostra città, benché variopinto e multicolore non sarà certo roseo. E se la realtà odierna è già quella di un centro divenuto terra di conquista di extracomunitari spesso dediti, con le dovute eccezioni, a ubriacature, risse e vandalismi, è facile prevedere a quale ulteriore degrado andremo incontro quando, nell’arco di uno o due decenni gli stranieri, Europa Albania 221 Romania 199 Ucraina 38 Gran Bretagna 15 Polonia 14 Altri Stati dell’Europa 63 Totale 550 Africa Marocco 203 Senegal 56 Costa d’Avorio 21 Tunisia 17 Nigeria 6 Altri Stati dell’Africa 25 Totale 328 Asia Pakistan Cina India Sri Lanka Bangladesh Altri Stati dell’Asia Totale America 79 68 68 31 21 19 286 Perù 74 Ecuador 30 Brasile 15 Argentina 7 El Salvador 5 Altri Stati dell’America14 Totale 145 anche se divenuti per legge italiani a tutti gli effetti, costituiranno la maggioranza della popolazione. E lasciamo pure ai nostri avversari il solito ritornello che si tratta di un fenomeno inarrestabile di cui bisogna prendere atto e che rientra nei grandi mutamenti della storia dei popoli. Deve essere chiaro che le cause vanno ricercate in scelte politiche ben precise: quando due anni fa, l’allora governo Prodi, insieme a pochi altri dell’Unione europea, spalancò le frontiere a rumeni e bulgari, di fatto diede il via ad una invasione biblica che è tuttora in corso. Si stima che in tutta Italia ne siano già arrivati oltre seicentomila. In particolare per quanto riguarda la nostra città, il numero dei rumeni, regolarmente residenti, in un anno è quasi quadruplicato passando da 57 a 199. Ma dove avranno trovato alloggio tutti questi fuggiaschi dalla terra di Dracula? Rivolgiamo la domanda al sindaco Colombo, nella speranza che, tra una crisi di pianto e l’altra per qualche aereo in meno, trovi il tempo di rispondere. Vorremmo sapere se sono stati verificati i requisiti dell’alloggio che, a norma di legge, nell’ipotesi di quattro occupanti, devono essere di almeno 65 mq. E anche come si sbarca il lunario a Somma con circa 200 euro mensili pro-capite, cifra ritenuta sufficiente (!) da una recente delibera della Giunta Comunale (per la precisione 5.061 euro annui per il soggiorno del richiedente e di un suo famigliare). Nell’attesa che chi governa la città, oltre che ad autorizzare la costruzione di nuovi alberghi e di altre centinaia di appartamenti, si faccia carico delle reali preoccupazioni dei Sommesi, pubblichiamo i dati che abbiamo acquisito dai servizi demografici del Comune aggiornati al 31 dicembre 2007. Luigi Bollazzi Insieme per Difendere Somma Elezioni del 13-14 aprile 2008 I risultati elettorali hanno premiato quelle forze politiche che più di altre hanno saputo interpretare sia l’emergenza della sicurezza dei cittadini nei confronti dei clandestini e degli immigrati in genere, sia l’emergenza del crescente costo della vita che, almeno al Nord, trova la sua risposta nel federalismo fiscale. Meno tasse a Roma significa non solo più soldi in busta paga, ma anche più risorse per il nostro territorio e in particolare per la viabilità. Lo sanno, ad esempio, i nemici del federalismo che i Sommesi, in un solo anno, versano allo stato centrale oltre 100 milioni di euro che corrispondono all’incirca al costo della Tangenziale? E che, senza finanziamenti, non verrà mai realizzata? Ci preoccupa, invece, il pressoché totale disinteresse di tutte le forze politiche nei confronti dell’emergenza ambientale, che, nonostante la temporanea riduzione dei voli di circa il 15% affligge sempre il nostro territorio. E questo, per quanto ci riguarda, preclude in prospettiva qualunque possibilità di dialogo sia con il centrodestra che con il centrosinistra. Luigi Bollazzi Insieme per Difendere Somma Cari concittadini, alla luce dei risultati delle recenti elezioni politico-amministrative è doverosa una breve analisi. Adesso è evidente a tutti l’obiettivo che i due schieramenti maggioritari avevano in mente: la cancellazione dei partiti minori. Purtroppo, per molti di essi l’annientamento politico si è verificato (vedi il partito di Storace e i partiti di estrema sinistra). In questo contesto emerge il grande risultato dell’UDC che, nonostante la campagna aggressiva dei due grandi schieramenti nei suoi confronti, ha mantenuto inalterati i consensi che aveva in passato. Forti della nostra storia e del nostro orgoglio, noi siamo ancora presenti sul territorio e in Parlamento, dove lavoreremo per non deludere tutti coloro che hanno voluto darci fiducia. Anche nelle amministrative siamo andati molto bene, aumentando i consensi e riconfermando un dato politico che imporrà a chiunque vorrà governare Somma un confronto con noi. Grazie a tutti gli elettori che ci hanno supportato ed aiutato nell’intensa battaglia elettorale che si è appena conclusa esprimendoci la loro fiducia con il voto. Anche se, nonostante lo sforzo e i lavori compiuti, il risultato non è stato sufficiente a farci raggiungere l’obiettivo, siamo comunque orgogliosi del consenso ottenuto e dell’ottimo lavoro svolto in questi anni al servizio dei Sommesi. Il nostro impegno continua, va avanti il progetto comune condiviso con PDL e Lega, con cui collaboriamo con serietà e professionalità. Un caloroso in bocca al lupo va al nostro concittadino Assessore Massimiliano Carioni che è stato eletto Consigliere provinciale a Villa Recalcati, e che sarà anche la nostra voce oltre che la voce della nostra città in Provincia. Lombardi Alberto UDC Somma Lombardo Ahi Malpensa, vituperio delle genti Selezione di versi del poeta e saggista Luigi Crenna di Sesto Calende Stelle cadenti non vedo, ma aerei grifoni rampanti gremire di continuo l’ormai livido, plumbeo cielo; e le sventagliate di luce delle discomusic continuo scandaglio ricordano la guerra; e per rifugio le cantine. Ma finalmente una meteora repentina sembra manifestarsi missile aria-aria sfiorare un aereo; poi deflette e si perde nel vuoto. Disprezzo, sopruso: quel rumore prepotente continuo penetra la carne e corrode la psiche. Ed è acuto lo sento, altissimo il soffocato rabbioso urlo del prigioniero assediato. Notti serene e cielo blu, tremule stelline occhieggianti da lassù; malinconici amori naso all’insù; nell’estatico silenzio della notte dialoghi creature creatore; ora è il rumore e le luci sguaiate di un reattore. Ma di già ormai altre luci prepotenti odori e rumori inquinamento e gas trafiggono e penetrano ovunque; per molti è impossibile coesistenza, sfrattati, delocalizzati; insignificanti esistenze scosse nel proprio essere. Inutili affanni, amari disinganni delocalizzazione, amara illusione. Ma forse delocalizzato dovrebbe l’inquinamento incessante tormento. a cura di Insieme per Difendere Somma di Guido Catania • Servizi rapidi per auto. • Sostituzione e riparazione parabrezza. • Oscuramento vetri con omologazione per auto, negozi, uffici, abitazioni. • Riparazione alzavetri elettrici e manuali. • Ricarica clima. SERVIZIO ANCHE A DOMICILIO via Milano, 106 - SOMMA LOMBARDO tel. e fax 0331.25.38.60 - cell. 340.352.41.01 www.dymmy.it/multimodo • [email protected] Vieni a scoprire tutte le nostre novità... I nuovi prodotti per la toelettatura Ingenya cambia pelle... più bella da vedere, più facile da usare.. Da oggi puoi acquistare sfuso il mangime per i tuoi piccoli amici, sei tu a scegliere le porzioni e le quantità... per un mangime più fresco e un risparmio garantito!! La coloratissima collezione primaveraestate firmata Quattrozampe... trovi cucce, collari, guinzagli,ciotole decorate in ceramica... e tanto altro.. 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Premetto che quanto affermerò è il pensiero di tutto il PD del quale faccio parte come socio fondatore. Alla sua domanda rispondo che lo vedo poco chiaro; sia per le entrate sia per le spese. Soprattutto lo vedo poco chiaro e molto penalizzante nel futuro per i cittadini. Una piccola analisi elettorale Il dato elettorale del Partito Democratico, per alcuni, potrebbe sembrare fallimentare ma personalmente non reputo che le elezioni del 13 aprile siano state un fallimento. Il Partito Democratico si è presentato per la prima volta agli elettori ed ha ricevuto a livello nazionale il 35% dei voti. Questo è un dato che se non ci fa cogliere la vittoria a livello nazionale, comunque fa trasparire come un unico partito, e non l’insieme dei 3/4 partiti, si sia ben radicato sul territorio dopo pochi mesi dalla nascita. Ma il dato importante che esce fuori dalle urne è che il PD non è la semplice somma dei Democratici di Sinistra e della Margherita. Il Partito Democratico ha ottenuto una somma maggiore dei voti espressi dai partiti suoi fondatori. Insieme a questo se veniamo al nord, il PD rispetto all’Ulivo è in netta crescita. Addirittura a Varese è il secondo partito (battendo la Lega) e a Somma per un centinaio di voti non lo è. Se guardiamo anche il dato delle provinciali, anche qui il circolo sommese, può uscire con un sorriso. Il risultato ottenuto è buono visto che nel nostro seggio forse è stato quello con delle candidature importanti. Il dato importante è come una cittadina di Ferno si sia imposta in maniera ottima su un territorio come quello di Somma Lombardo. Vorrei quindi ringraziare la professoressa Franca Magnoli per la buona campagna elettorale che ha sviluppato sul territorio. Il circolo di Somma del Partito Democratico reputa che questo sia un buon inizio ma allo stesso tempo si rende conto che bisogna rimboccarsi le maniche ed incominciare a lavorare per le elezioni comunali. In che modo? Partendo dal fatto che non ci piace una politica di immagine ma una di concretezza, vorremmo continuare a lavorare come abbiamo fatto durante la campagna elettorale portando persone del calibro di Enrico Letta e parlando di problemi concreti che hanno i nostri cittadini. Per far questo utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione, dalle assemblee pubbliche, al nostro sito internet (www. partitodemocraticosomma. com). Mettendo al centro il cittadino e non l’immagine della città. Francesco Calò Portavoce Partito Democratico di Somma Lombardo Vuole indicare il perché. Vede io ho fatto parte di una maggioranza ed esprimo un ringraziamento all’Amministrazione precedente, perché ha lavorato per i cittadini e non per l’immagine di se stessi, come sembra quell’attuale. Lo scopo nostro era quello di mettere al primo posto i bisogni delle persone e poi il resto, fatto salvo tutto quanto risulta essere obbligatorio o indifferibile. Nel concreto, come si esprime nei riguardi dei due argomenti indicati delle entrate e delle spese? Nei riguardi delle entrate mi vengono i brividi se noto che, dopo ben sette anni che non si accendevano mutui, se non per l’emergenza fognatura di Corso Repubblica nel 2003 di 470000 euro, si fa accesso a questa modalità di finanziamento per 960.000 euro per il 2008 e di oltre 5000000 per il 2009 con altri 2500000 nel 2010. Questi mutui, ai quali deve essere data una motivazione, comportano degli impegni di spesa per tutta la durata del mutuo stesso, non tanto per il rateo quanto per gli interessi; e vanno ad aggravare le spese correnti. I mutui si devono accendere per le opere primarie e non per l’immagine. Certo che se si usa il sotterfugio di accenderli per finanziare in parte le opere primarie, sembrano indispensabili. Ho l’impressione che si vuole mandare la finanza comunale in disfacimento. Per le entrate è l’unico problema? No. Si rileva anche la previsione di un avanzo colossale pari a 2000000 di euro, avanzo determinato dopo l’ultimo assestamento di novembre 2007, chissà da che cosa determinato, tanto più che questi non possono essere usati prima di luglio 2008, ossia dopo il consuntivo 2007. Un’altra voce riguarda le entrate per la tassa d’imbarco; ipotizzata in 400000 euro ma non definito l’utilizzo. Di questi si deve prevedere un utilizzo per la mitigazione ambientale per chi soffre dei disagi di Malpensa. E nel campo delle spese cosa ritiene di indicare. Due sono le voci di spesa su cui si dovrebbe intervenire, stornando quote per altri capitoli di spesa. Il primo relativo al costo del personale incrementato di 430000 euro. Dovuto in parte al rinnovo contrattuale senz’altro giustificato; ma la quota maggiore è causata all’aumento di personale, ben 11 persone in organico più alcune fuori organico. Ma da cosa sono causate queste assunzioni. Alcune dovute a passaggio di attività al comune come il Catasto, oppure ad accresciute esigenze dei servizi alle persone, come l’assistente sociale, accanto a questi ce ne sono altre di cui non si comprende la necessità. Sarebbe meglio usare parte di queste risorse e trasferirle nel Sociale per i bisogni della gente, viste le criticità in aumento. D’altro poi, nell’ipotesi di costituire una patrimoniale, sarebbe logico vedere come si risolve questa per definire quali sono gli organici da trasferire. Vi sono poi alcune spese d’investimento che, a mio parere, sono eccessivamente concentrate. A quali si riferisce? Mi riferisco ad 1900000 euro destinati a piazze e pavimentazione strade. Credo che siamo all’esagerazione. Pur ritenendo utili questi interventi, ritengo debbano essere diluite nel tempo, destinando una quota di queste ad altri interventi primari o alla riduzione di mutui o per la sicurezza ambientale da sempre trascurata. Tanto più che è dimostrato che non si ha la capacità di spesa così elevata per questi interventi. In conclusione cosa pensa del bilancio nel suo complesso. Penso e spero che sia rivisto considerando queste osservazioni e quelle che presenteranno i consiglieri PD, altrimenti credo che ci si troverà costretti a fare sempre più sacrifici, perché oggi privilegiano l’apparire e l’immagine che pensare al cittadino sempre più in difficoltà. propria della Lega. Il terzo aspetto, fortemente legato al secondo, ci parla di un fallimento le cui responsabilità sono tutte in capo alle forze politiche della sinistra. Questo è il dato di realtà da cui occorre partire per uscire da questa situazione e ridare alla sinistra il ruolo che storicamente ha sempre avuto in questo Paese, quello della difesa prioritaria del mondo del lavoro. L’esperienza dei due anni di Governo, nonostante l’impegno delle forze della sinistra, non è riuscita a restituire al mondo del lavoro quei provvedimenti fortemente attesi per andare incontro al reddito dei lavoratori, per contrastare la precarietà del lavoro, per contrastare il carovita, per alzare la gran parte delle pensioni. Quando si era riu- sciti, seppure in ritardo, ad approvare la redistribuzione del “tesoretto” verso salari e pensioni, qualcuno ha fatto cadere il Governo. Un dato è certo: più la sinistra si è indebolita nel corso degli ultimi anni e più sono regredite le condizioni del mondo del lavoro. Gli errori non sono certo dei lavoratori, sono tutti della sinistra che a partire da qui deve riprendere in fretta il proprio cammino per tornare ad essere forza politica determinante in questo Paese, forza politica capace di rappresentare in termini di massa il mondo del lavoro. Sembra un paradosso, ma nel momento più difficile per la sinistra italiana è proprio della sinistra che c’è più bisogno. Carmelo Foti Rifondazione Comunista I pericoli di una Sinistra indebolita Il risultato uscito dalle urne delle ultime elezioni politiche è degno di attenzione per tre elementi che si sono prodotti nel sistema politico del nostro Paese: il primo è la polarizzazione del voto verso le due coalizioni sino a disegnare un sistema che tende non già al bi-polarismo bensì al bi-partitismo (il partito di Berlusconi e quello di Veltroni), il secondo è il successo della Lega Nord, il terzo (inedito) l’uscita dal Parlamento della Repubblica delle forze politiche della sinistra storica, che si presentavano con la lista della Sinistra Arcobaleno, per la prima volta in Italia dal dopoguerra. Sul primo aspetto ha pesato una campagna elettorale che ha visto i due “grandi partiti”, in teoria avversari l’uno all’altro, complici in realtà di una svolta istituzionale cui entrambi mirano per accaparrarsi nei prossimi anni la totalità della scena politica. Lo strumento da entrambi utilizzato è stato il passaggio dal “voto libero” alla messa in scena del “voto utile”, utile appunto ai due per detenere loro la quasi totalità dei rappresentanti in Parlamento. Su questo primo aspetto pensiamo che l’operazione messa in campo da Veltroni con il Partito Democratico, sebbene abbia raggiunto l’obiettivo di estromette- re dal Parlamento le forze della sinistra, abbia fallito nell’obiettivo prioritario, cioè quello di battere Berlusconi (Yes, we can!) o per lo meno di raggiungere una situazione di pareggio al Senato. Il risultato è stato invece il Paese consegnato alle destre con una maggioranza che mai avevano avuto dalla scesa in campo di Berlusconi. Sul secondo aspetto ci interessa più indagare la sua motivazione sociale che non le ripercussioni che tale risultato avrà e sta già avendo nella coalizione di centrodestra con la Lega che sventola quel risultato sotto il naso di Berlusconi e Fini per rivendicare postazioni di comando. L’esplosione della Lega al nord (ma non solo al nord) è un fenomeno che ci riguarda da vicino, dal momento che anche un pezzo di elettorato della sinistra ha deciso di dare il proprio voto al “partito padano”, convinto che il federalismo fiscale e la “linea dura” contro gli immigrati (la Bossi Fini è ancora legge in vigore) risolverà le condizioni di sofferenza dei lavoratori e pensionati del nord. Questo è forse il terreno che dovrà impegnarci maggiormente nei prossimi mesi, per riconquistare alla sinistra il consenso di molti lavoratori e lavoratrici che si sono sentiti “traditi” dalla sinistra, “traditi” dalle aspettative che avevano riposto due anni fa nel Governo Prodi e che quindi hanno scelto al posto della rappresentanza della “identità di classe”, di lavoratori appunto, la rappresentanza di una identità territoriale, NUO dalle VI ORAR 8.30 a I: ll e e dall e 15.012.15 alle 1 0 9.15 Orari: 8,30-12,15 / 15-19,15 Oppure su appuntamento CHIUSO SABATO POMERIGGIO MANA 850 GRISO 8V 1200 I NOSTRI SERVIZI: VENDITA, RIPARAZIONE, RICAMBI SOSTITUZIONE GOMME - RITIRO E CONSEGNA COL NOSTRO MEZZO VIA G. MAZZINI, 83 - S.S. SEMPIONE - 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) - TEL. 0331.25.61.67 - FAX 0331.25.71.69 - e-mail: [email protected] spazio aperto attualità anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 18 La nuova visione del mondo Chiedo scusa ai Lettori di questa bella rivista civica, se affronto un argomento alquanto fuori dal comune. Credo però che le cose che sto per dire, possano essere di un qualche interesse almeno per i Lettori più curiosi. In un libro che ho pubblicato una trentina di anni fa, fornivo i dati ONU sulla copertura cartografica della Terra agli inizi degli anni Settanta: il 35% era rappresentato in scala 1: 250.000 o minore (per esempio, le carte stradali del nostro TCI); il 15% alla scala di 1:100.000; il 10% alla scala di 1: 50.000, il solo 5% alla scala di 1: 25.000 (tutte carte per uso militare!) e soltanto l’uno per cento alle scale tipiche per la progettazione di massima delle infrastrutture civili. Una situazione quindi allora allarmante: senza le carte adatte alla progettazione delle infrastrutture, il progresso civile e tecnologico è impossibile. Ebbene, trent’anni dopo tutto è cambiato ed in maniera inaspettata. Cercherò di spiegarlo, anche prendendo le cose un po’ alla larga. La possibilità di “misurare” non direttamente sugli oggetti (dagli edifici sino al terreno in generale) e di sostituire quindi al pesante e gravoso lavoro “in campagna” dell’ingegnere o del geometra ed ai fini più disparati: da quello limitato per le riconfinazioni o per la valutazione dei terreni, sino a quello assai più generale della redazione di carte topografiche alle varie scale, inizia a metà dell’Ottocento. È però solo dopo la fine della prima guerra mondiale, quindi dopo l’avvento del volo “col più pesante del- FIGURA1 FIGURA2 l’aria”, che la nuova disciplina riguardante l’utilizzo delle fotografie (allora non c’erano altri tipi di immagine) riprese dall’aeroplano (oppure da terra, per ambiti limitati sia a scopi architettonici che d’altro genere, quale per esempio l’archeologia) si afferma e diventa autonoma. Saltando due o tre decenni, nel corso dei quali la “fotogrammetria” (la seconda parte del sostantivo indica la parte metrica dell’immagine fotografica) matura pienamente e diventa fondamentale ai fini della redazione delle carte urbane a grande scala, si giunge agli anni Sessanta del Novecento. Sono gli anni iniziali dell’informatica; nascono i primi elaboratori elettronici insieme ai linguaggi di programmazione, che rendono possibile l’esecuzione di calcoli lunghi e complessi in frazioni di secondo. La fotogrammetria, che si era sviluppata con strumenti e metodi che prescindevano dal calcolo numerico, in quei tempi impossibile da eseguire per la lunghezza del tempo necessario a determinare la posizione sul terreno anche di un solo punto dell’immagine fotografica, viene rivoluzionata. Ai vecchi strumenti costruiti secondo tecniche finissime di meccanica e di ottica, capaci di trasformare le immagini fotografiche prese sia dall’alto che da terra, mutandole da prospettive centrali a proiezioni ortogonali (ovvero in carte topografiche, oppure in prospetti e piante per le prese di edifici o porzioni limitate del terreno) in breve tempo si affiancano nuovi strumenti assai meno complessi dal punto di vista ottico-meccanico ma collegati direttamente ad un elaboratore (che a sua volta nel giro di un decennio diventa sempre più potente, così come sa chiunque usi oggi un “personal computer”). La fotogrammetria si trasforma quindi da “analogica” in “analitica”; vale a dire che il processo di trasformazio- ne proiettiva non si avvale più del movimento di organi meccanici seguiti dalla proiezione puramente grafica di punti o di linee, bensì diviene conseguenza della soluzione di complessi sistemi di equazioni: cosa resa possibile così come si è detto, dall’impiego dell’elaboratore elettronico con i conseguenti programmi di calcolo. Ma nel giro di un altro paio di decenni, cambia pure il modo di ottenere immagini, anche fotografiche. Alle pellicole che vengono “impressionate” dalla luce la quale modifica lo stato chimico delle emulsioni dei sali di argento di cui le pellicole sono spalmate, ottenendo immagini “negative” degli oggetti, immagini formate quindi da “granuli” irregolarmente disposti sul supporto pellicolare (basta ingrandire una immagine fotografica, per notare chiaramente “la grana” dell’emulsione) si sostituiscono le cosiddette immagini “digitali”. Ciò avviene dapprima sulle speciali macchine montate sui satelliti artificiali e sulle stazioni orbitanti, poi subito dopo anche sulle semplici camere fotografiche amatoriali (siamo all’inizio degli anni Ottanta del ventesimo secolo). Per dirla in breve, l’immagine digitale è impressa su di una memoria magnetica per opera di speciali sensori (CCD, “Charge-Coupled Device”, o dispositivi a cariche accoppiate) aventi dimensioni di pochi centesimi di millimetro, ed è costituita da “matrici”, ovvero da “quadratini” ordinati per righe e colonne (come in un quaderno a quadretti). La disponibilità di queste immagini modifica ulteriormente la fotogrammetria, che da “analitica” diventa “digitale”. Verso la fine del millennio compaiono anche per le normali riprese aeree a scopo cartografico, le camere da presa digitali: la fotogrammetria è di nuovo ad una svolta. Ma già negli anni Settanta erano stati lanciati satelliti artificiali capaci di riprendere immagini della Terra di tipo non propriamente fotografico: i sensori quindi non erano più (o non erano solo) camere da presa a pellicola e poi digitali, bensì complessi sistemi capaci di ricevere, memorizzare e trasformare informazioni non solo “luminose” bensì anche d’altro genere fisico: per esempio variazioni termiche oppure radiazioni elettromagnetiche in genere. Alla fotogrammetria si stava allora affiancando il “telerilevamento”, che a differenza della prima disciplina metteva l’accento sulle caratteristiche qualitative od in generale fisiche dell’oggetto analizzato, piuttosto che sulle sue caratteristiche dimensionali e perciò quantitative. Ed ora, cambierò per un poco l’argomento. La diffusione, tipica degli anni Novanta, di Internet, (attraverso www = world wide web, “ragnatela” diffusa per tutto il mondo!) rende incredibilmente facile lo scambio di notizie, dati, immagini da un luogo all’altro del nostro pianeta. Fra i molti “motori di ricerca” si afferma Google, sviluppato all’università di Standford da due giovani informatici: Sergey Brin e Larry Page. Siamo nel settembre 1999. Per ogni dato di ricerca occorrono in media 0,29 secondi (!) ed l’archivio di Google conta più di un miliardo di pagine censite, cui ne vengono aggiunte mediamente 1,5 milioni al giorno. Cosa incredibile solo un decennio prima! Altra cosa ancor poco credibile negli anni Settanta del millennio appena concluso: satelliti artificiali di ogni tipo riprendono giornalmente immagini della Terra da quote diverse e per scopi diversi: informazioni militari, meteorologiche, ambientali, cartografiche, oceano grafiche, e via dicendo; le risoluzioni delle spazio aperto attualità anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 19 FIGURA5 FIGURA4 immagini vanno dalle decine di metri a meno del metro sul suolo. Ad esse vanno aggiunte le informazioni più specificamente cartografiche tipiche della fotogrammetria, enormemente più limitate per estensione ma anche enormemente più precise dal punto di vista quantitativo: anche meno del decimetro al suolo! Non solo: alla ripresa fotografica sia con le tradizionali camere a pellicola oppure con le nuove camere digitali si è da pochi anni affiancata la presa con sensori altimetrici “discreti”, ovvero non continui come le immagini fotografiche bensì disposti a distanze prefissate (anche di pochi decimetri fra un punto e l’altro) ma capaci di esaminare il terreno anche sotto il fogliame e le coperture vegetali (cosa impossibile per la fotografia). Si tratta di “scanner” (in italiano “scansori”) laser. Una radiazione FIGURA3 elettromagnetica di piccola lunghezza d’onda viene inviata dall’aereo sul terreno e vi ritorna, “misurando” la distanza dal vettore al suolo. Anche se il nome poco dirà ai Lettori, mi si lasci ricordare fra questi sensori il più diffuso anche in Italia: il “TopEye MK 11’’, capace di fornire sino a 30 punti ogni metro quadrato di terreno, con incertezza di ± 5 cm! Ed ecco che a partire dal 2006, Google mette a disposizione di chiunque disponga di un computer allacciato ad Internet un nuovo servizio: si chiama Google Maps e non solo dispone di immagini satellitari o aerofotogrammetriche di ogni sito (o quasi) della Terra, bensì anche di immagini cartografiche oppure miste (“fotografie” con sovrapposta la cartografia). In realtà Google non è oggi la sola fonte di tali informazioni: se ne sono subito affiancate altre, fra cui www.local.live. com di Microsoft. In definitiva, per quasi tutto il mondo conosciuto (l’ecumene della civiltà greca) sono ormai disponibili immagini ed informazioni molto ridondanti. Le figure che seguono, a colori in origine e qui solo in B&N, perciò meno leggibili, riguardano la nostra cittadina e sono state ottenute per l’appunto da Google Maps; vediamole in ordine. La fig. 1 è la cartografia generale a piccola scala con al centro Somma Lombardo (in basso, le piste di Malpensa). Ingrandendo l’immagine si ottiene la fig. 2; stavolta la scala è assai maggiore e si leggono molti nomi delle vie. Scegliendo l’opzione “satellite” si vede l’immagine fotografica, ingrandibile sino a scala molto grande: la fig. 3 ha la freccia sul centro della piazza del Castello Visconti ed appena a destra si vede la piazza Vittorio Veneto con la chiesa di Sant’Agnese. Scegliendo ora l’opzione “ibrida”, si ha l’immagine fotografica con sovrapposta la mappa: è il caso di fig. 4, che riguarda Mezzana con il locale cimitero, il Santuario e le indicazioni stradali (va notato che la sovrapposizione è sommaria; per esempio il viale “Madonna della Ghianda è vistosamente spostato in basso rispetto all’immagine fotografica). Gli è che l’immagine cartografica è ripresa da una carta stradale locale piuttosto grossolana: si noti per esempio che la via ove abita l’autore di questa nota è detta “Cappirolo” e non correttamente “Coppirolo”. Ma “Google maps” fornisce per tutto il mondo (o buona parte di esso) un mare di altre informazioni: si vedano le figure 5 e 6. Fra le molte opzioni, chi scrive ha cercato a titolo di esempio “pizzerie”, e la fig. 5 ha immediatamente risposto non solo con le immagini, ma anche con le indicazioni viarie e telefoniche. La ricerca “bar” ha dato l’immagine 6: anche qui non c’è bisogno di commento, salvo notare che l’immagine si può ingrandire come si vuole, mostrando anche le vie più interne oltre alle tre o quattro di figura 6. Ai curiosi che dispongono di un PC collegato in rete, auguro buon divertimento nel cercare la propria casa o quant’altro di loro gradimento: la cosa è oltremodo facile! Attilio Selvini professore nel Politecnico di Milano Bibliografia G. Bezoari, C. Monti, A. Selvini - Topografia e cartografia; CLUP, Milano, 1978. A. Selvini, F. Guzzetti, - Fotogrammetria generale; UTET, Torino, 2000. A. Selvini, F. Guzzetti - Cartografia generale; UTET, Torino, 1999. A. Selvini - Misura, rilevamento e rappresentazione; EPITESTO, Milano, 2005. FIGURA6 STUFE A PELLET, LEGNA, TERMOSTUFE NUOVA ESPOSIZIONE Via Milano, 94 - 21019 Somma Lombardo (VA) tel. 0331.256107 spazio aperto storia anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 20 Resistenza e Poesia: dalla Nella vita di ognuno di noi ci sono passaggi contrassegnati da esperienze forti, a volte positive e cariche d’attese, in altre occasioni negative o addirittura drammatiche. Momenti unici, impregnati di emozioni che nel tempo tornano a farci visita e che non possiamo cancellare; stanno lì attaccati al nostro corpo e ogni tanto si spostano: dalla pelle al cuore. Ci sono anche passaggi che meritano di essere ricordati e soprattutto raccontati, perché non sono solo il resoconto di esperienze personali, ma rimandano a situazioni simili vissute da tante altre persone in un particolare momento storico. L’insieme di tanti racconti personali, che hanno come sfondo la stessa scenografia, diventa un epistolario collettivo che può aiutarci a capire da dove veniamo e ad indicarci strade nuove, percorsi migliori. C’è una data nella storia del nostro paese che ha cambiato tutto, perché ha messo la parola fine ad un’epoca: quella della dittatura, del fascismo e del nazismo; e ne ha liberata un’altra: quella della democrazia. Questa data è il 25 aprile del 1945 e la lotta per conquistarla porta un nome preciso: Resistenza. Chi ha combattuto per realizzare quel cambiamento della società, non può dimenticare, non vuole dimenticare. Il bisogno collettivo di ricordanza ha prodotto mi- Clelia Renosto Clelia Renosto vive a Biandronno; da una sua raccolta, che Santina, mia vicina di casa, mi ha prestato, ho rubato questa poesia dedicata ai partigiani del San Martino. Al Sacrario di San Martino Era un giorno freddo ma sereno, proseguivo la strada che portava a Laveno. Forse è stato come un destino salire in quel monte chiamato “San Martino” dove i nostri Partigiani si nascosero così senza inganni, volevano sol l’Italia libera e forte, ma sopra quel monte trovaron la morte. Era limpido il cielo e l’aria pura, moriron cintati senza una mura. Il loro grido nell’aria si disperde, rimane il silenzio ma il pensiero non si perde. Su verso il cielo osserva ... un momento, di pietra, di sasso un gran monumento. Siam morti per voi è questa la frase, che scritta nel muro per sempre rimase. Sembra che ogni cosa dica alla gente: ognuno per noi risponda “Presente” Il fatto: Battaglia del San Martino 14 novembre 1943 Subitodopol’8settembre1943iltenente colonnello dei bersaglieri Carlo Croce si schiera contro l’oppressore tedesco e il fascismo repubblicano che andava costituendosi. Crea il Gruppo Cinque Giornate e si stabilisce nelle fortificazioni della “Linea Cadorna” del San Martino ammassandovi materiale bellico, armi e viveri prelevati dalla caserma di Porto Valtravaglia dove prestava servizio. il Gruppo inizialmente, visse alterne fortune. Molti se ne allontanarono, poi altri, militari (anche sbandati ed ex prigionieri inglesi, serbi e alcuni greci) e civili, vi confluirono fino a raggiungere una consistenza di 170 uomini. Il 20 ottobre del ’43 vi si unì anche il capitano di artiglieria Enrico Campodonico; a lui si deve la stesura di una relazione circostanziata dell’episodio che oltre a tramandarci la memoria dei fatti, rivela anche lo spirito e le motivazioni che spinsero quegli uomini a schierarsi contro il potere nazifascista (Giorgio Bocca lo definisce gruppo “risorgimentale”) e i metodi di lotta che attuarono. Croce organizzò la formazione e la dispose secondo i classici criteri della guerra frontale, attestandola nelle fortificazioni del San Martino e attrezzandola per resistere ad un possibile assedio nemico. I colpi di mano che venivano portati avevano lo scopo di recuperare armamenti e materiali per meglio munire le postazioni. La presenza di questa struttura rappresentava una spina nel fianco per i nazifascisti, sia per l’oggettiva pericolosità, sia per Eugenio Beltrami nasce a San Fermo di Omegna il 12 ottobre del 1925. Poco più che diciottenne partecipa alla Resistenza nella divisione Valtoce di Alfredo Di Dio, con lui si ritrovarono anche alcuni giovani provenienti da Somma Lombardo. Alla caduta della Repubblica dell’Ossola ripara in Svizzera, vivendo per nove mesi come internato nel Canton Berna. Il componimento è tratto dal suo libro “L’urlocc a cucù - L’orologio a cucù. Al sul c’al gneva su strac dadré di Corni da Nibi la matin dal tredas febrar l’à truvà la fioca rusa. La rabia di mitrali s’eva calmà lasando ‘n l’aria l’udur particular d’la pulvara. Dudas statuu sbatai giù dal vent stringevan cum i man giazz i fer ca evan spuà fog. A lusivan comè i facc d’un diamant taià, suta la poca brina c’ai quarciava, spantigai chì e là, tra i piant di castegn spilatai, che ausavan int al ciel i brasc magar par fà vega che Lur evan già su là in mezz ai stell. ìFebrar 1944 locale. Persone che, finita la guerra, pur seguendo percorsi di vita profondamente diversi, si ritrovarono uniti da una grande passione per la scrittura e da un desiderio sentito di ricordare e dare voce a quelle emozioni che dalla pelle passano al cuore. Il resto è poesia. Ermanno Bresciani Don Remigio Biancossi il significato che essa assumeva per la resistenza e la dissidenza locale quale strumento di incitamento alla ribellione armata. Già dalla sera del 12 novembre truppe tedesche e carabinieri si muovono attorno al San Martino con la complicità di una spia sfuggita miracolosamente all’esecuzione decisa tempo prima dal tribunale del Gruppo Cinque Giornate. La battaglia iniziò nel pomeriggio del 14 novembre e la sera gli attaccanti furono costretti a ritirarsi. L’indomani ripresero le ostilità con il bombardamento aereo delle fortificazioni. Quindi tedeschi e fascisti attaccarono con forze preponderanti e armamento pesante. Il Colonnello Croce e i superstiti del suo gruppo furono costretti a ritirarsi e, percorrendo le gallerie delle fortificazioni, riuscirono a riparare in Svizzera attraverso il valico di Ponte Tresa. Il Gruppo Cinque Giornate perse, secondo Campodonico, 38 uomini di cui 36 catturati e fucilati. Alcuni uomini, fra cui il colonnello Carlo Croce, rientrarono dalla Confederazione nei mesi successivi, cercando di unirsi ad altri gruppi combattenti: il colonnello fu catturato all’Alpe Painale, presso Sondrio, e rimediò una ferita a un braccio che gli venne amputato. Morì il 24 luglio 1944 all’ospedale di Bergamo presso il comando tedesco, in seguito alle torture inflittegli dalle SS. Chi volesse approfondire può leggere il libro di Francesca Boldrini “Se non ci ammazzano i crucchi ne avrem da raccontar“ editore Mimosa Srl - Milano Eugenio Beltrami La fioca rusa gliaia di testimonianze sulla Resistenza, sotto forma di interviste, ricerche storiche, ma anche testi di canzoni, racconti, romanzi e poesie, tante poesie. Ho ritenuto giusto, in occasione dell’Anniversario della Liberazione, recuperarne alcune, dando la preferenza a quelle composte da poeti spesso letti solo in ambito La neve rossa Il sole che saliva stanco dietro i Corni di Nibbio la mattina del tredici Febbraio ha trovato la neve rossa La rabbia delle mitraglie si era calmata lasciando nell’aria l’odore particolare della polvere. Dodici statue abbattute dal vento stringevano nelle mani di ghiaccio i ferri che avevano sputato fuoco. Splendevano come le facce d’un diamante tagliato, sotto la poca brina che li copriva, sparsi qua e là tra le piante di castagno spelacchiate, che alzavano al cielo le braccia magre per far vedere che Loro erano già su là in mezzo alle stelle ìfebbraio 1944 Il Fatto: MEGOLO 13 Febbraio 1944 Resistenza eroica Caduti: Arch. Cap. Filippo Maria Beltrami - Avv. Cap. Gianni Citterio (Redi) - Ten. Antonio Di Dio - Carlo Antibo - Bassano Bassetto - Aldo Carletti - Angelo Clavena - Bartolomeo Creola - Emilio Gorla - Paolo Marino - Gaspare Pajetta - Elio Toninelli. Le prime ore del mattino di quel 13 febbraio 1944 erano dense di nebbia. Oltre cinquecento uomini fra SS e una compagnia della Guardia Nazionale Repubblichina, comandati dal capitano Simon, entrarono silenziosamente in Megolo sorprendendo nel sonno Bassano Bassetto e Bartolomeo Creola. I due giovanissimi partigiani, malgrado i furiosi pestaggi a cui furono sottoposti, non rivelarono niente al nemico e furono fucilati dai fascisti nella piazza del paese. Intanto, sulle alture circostanti, il capitano Filippo Maria Beltrami dispose alla difesa i suoi cinquantatre partigiani, rifiutando per due volte l’ordine di resa e ingaggiando il combattimento. I partigiani tennero testa per tre ore al nemico, più numeroso e meglio armato con mitragliatrici pesanti e mortai, causandogli gravi perdite. Poi, verso le 10, i nazifascisti ricevettero rinforzi dai presidi dell’Ossola; cade il capitano Citterio. I partigiani erano ormai a corto di munizioni e Beltrami decise una sortita che sorprese gli attaccanti, ne scompigliò le file e li costringe alla fuga disordinata fin dentro Megolo. L’entusiasmo tradì i giovanissimi della formazione che inseguirono allo scoperto i fuggitivi. Caddero Antibo, Gorla, Toninelli, Clavena, Carletti e Marino. Il capitano Beltrami dette disposizioni per attuare un’azione di sganciamento ed evitare di rimanere accerchiati e mentre controllava le posizioni, venne falciato da una raffica. Di Dio e Pajetta andarono in suo aiuto, cercarono di trasportarlo al riparo di una baita vicina mentre egli comunicava loro a gesti di ritirarsi per sfuggire all’accerchiamento. I tre vennero bersagliati da colpi di mortaio e caddero mentre i superstiti riuscirono a ripiegare e disperdersi guadagnando la boscaglia. L’epilogo aggiunge ulteriore tristezza alla tragedia: mentre un fascista andava ad infierire col pugnale sul corpo del capitano Beltrami, il capitano Simon gli fece tributare gli onori militari da un reparto di SS riconoscendone il valore. Solo qualche frase Voglio dire a questa generazione nata quando noi si moriva: “imparate a memoria nelle scuole solo qualche frase delle ultime lettere dei compagni condannati. Vi servirà nella vita più delle teorie di Platone o di tante parole vaporose Qualcosa a suo tempo vi germoglierà dentro” Fate silenzio Quando parlate dei nostri Caduti inaugurando una stele, scrivendo un libro, predicando in una cattedrale, per favore non fate retorica. Furono già troppo martoriati da eserciti di canaglie. Se voi non avete sofferto qualcosa, per giustizia, tralasciate parole salivari, non convinte, imprestate. Fate silenzio per chi s’era allenato a morire, tacendo. Don Remigio Biancossi, originario di Bognanco, prete, scrittore, musicista, fu cappellano militare degli alpini e non volle venir meno alla sua opera pastorale anche nei difficili momenti della guerra: pur avendo la possibilità di rientrare in Ossola. volle avere la stessa sorte dei suoi alpini come volontario, vivendo nei campi di concentramento in Germania e in Polonia. Organista diplomato al Conservatorio insegnò poi musica ai seminaristi, a Novara e Arona. Nell’immediato Dopoguerra fu sacerdote a Villadossola e quindi a Monteossolano, predicatore al Santuario di Re, oltreché a Como e in Brianza, e insegnante di religione alle scuole medie dell’Ossola. Don Remigio amò tanto l’Ossola da descriverla in una quindicina di raccolte di poesie dedicate alla montagna e in numerosi articoli per settimanali locali che firmava con lo pseudonimo L’uomo qualunque. I suoi primi libri furono quelli dedicati al suo hobby preferito, la pesca, poi seguirono i libri di poesia; don Remigio vinse anche numerosi premi in campo letterario, tra i quali il “Cortina, il Campidoglio d’oro e la Coppa Pertini. Nella prefazione di un suo libro scriveva: “ Le poesie non vogliono alimentare la velenosissima pianta dell’odio dai frutti che, purtroppo, ancora oggi siamo costretti a mangiare; vogliono reinserire, ma con profondità, nel vocabolario di molti, due parole: Resistenza, Libertà“. spazio aperto storia anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 21 pelle al cuore Walter Alberisio La guerra è finita Ecce homo Quel giorno che da lontano lo vide avvicinarsi, faticò a riconoscerlo: sembrava avesse combattuto non una ma cento battaglie, e forse così era stato. L’aveva lasciato ragazzo e ora la guerra le riconsegnava un’altra persona: pareva di colpo invecchiato, e forse lo era... Si era fatto partigiano Con fucile di suo nonno E un tascapane di coraggio. La trappola sul monte. Incatenato a una quercia Con le braccia appese al cielo Non fu che un edera sfinita Nella veronica del vento. L’insulto del nazista. Martire di casa nostra Su una scala a pioli Il suo primo monumento. Ugo Maspero. Nato a Colico (So) il 13 marzo 1926, ma residente a Somma Lombardo, entrò in giovane età nelle file della Resistenza. Combatté la guerra partigiana nell’Ossola con la Divisione Valtoce, di Alfredo Di Dio, il cui motto era: La vita per l’Italia. Morì l’8 settembre del 1944 nell’assalto al presidio nazifascista di Piedimulera. In biblioteca potete trovare una pubblicazione a lui dedicata dal titolo: UGO MASPERO - PARTIGIANO SMITH - RIBELLE PER AMORE Walter Alberisio In quel giorno di settembre del 1944, Walter Alberisio, apprezzato poeta di Piedimulera, vide Ugo Maspero. In una sua lettera inviata nel 1989 all’Associazione di ex Partigiani Raggruppamento Alfredo Di Dio scriveva: “Io ragazzotto di 13 anni, vidi il Maspero disteso su una scala a pioli appoggiata all’entrata del presidio repubblichino. Sono trascorsi ormai tanti anni, ma per me è come fosse accaduto stamattina”. Pensando a quel giorno, a Ugo che aveva solo alcuni anni più di lui, Walter scrisse questa poesia. Il 25 aprile arrivò anche tra quelle quattro case. Abbandonata la strada che corre a cavallo dell’argine del Grande fiume e camminando il polveroso sentiero che porta a ridosso dell’abitato, un lungo corteo d’uomini e donne entrò nella piazza. Facce mai viste prima, ma anche visi di persone che sembravano scomparse nel vortice della guerra e della resistenza, ora erano lì: a ripopolare un luogo che nei lunghi anni del conflitto si era svuotato di corpi e voci. Portavano fazzoletti colorati stretti intorno al collo, sventolavano bandiere, alzavano armi verso il cielo; alcuni cantavano parole di libertà, finalmente in libertà, altri ridevano o piangevano, altri ancora si stringevano in lunghi ed infiniti abbracci. E fu un giorno di festa quel giorno d’aprile. Non per tutti però. La guerra era terminata, ma per lei e per molti altri non si poteva dire finita. Il mese di maggio passò e anche giugno, ma del suo uomo nessuna traccia. Il giovane marito fu costretto ad arruolarsi poco dopo il matrimonio, e lei rimase sola con un figlio in arrivo. Per un po’, attraverso le vie più strane, prima ufficiali e poi clandestine, era riuscita a seguire il percorso di guerra del suo uomo: Venezia, Germania, Genova, e dopo il settembre del 43, partigiano in Val Sesia e nell’Ossola; poi la cattura, la prigionia a Torino, e di nuovo in Germania, questa volta in un campo d’internamento. Da quel momento il filo che la legava al marito e che nel tempo era diventato sempre più sottile, si spezzò, e non seppe più niente: non una lettera e nessuno che potesse aiutarla; sola con il suo bambino e senza il conforto di una speranza. Durante le settimane d’attesa che seguirono il 25 aprile, si chiese parecchie volte com’era riuscita a farcela in quegli anni, a sopportate la fatica di un lavoro così pesante: lei che non aveva il fisico e mani grandi da contadino. Bisognava pensare alla stalla, e poi c’era quel piccolo coltivo che, nonostante l’aiuto dei genitori, si prendeva buona parte della giornata; inoltre, ma forse sarebbe meglio dire prima di tutto, c’era il figlio da crescere. Altre donne si erano ritrovate nella stessa situazione, questo lo sapeva, però a lei sembrava comunque d’aver compiuto un miracolo per quel figlio che, indipendentemente da quello che intorno a lui accadeva, reclamava carezze e pane. Quell’alba che lo vide arrivare, avrebbe voluto corrergli incontro e lasciare che le loro forze residue si stringessero in un lungo e interminabile abbraccio; ma uno strano malessere bloccò i suoi movimenti. Troppi giorni, mesi, anni quella guerra, ingorda di sangue e arida di pietà, aveva imprigionato, troppe famiglie spezzate e anime perse. Sentiva nell’aria la vicinanza furiosa di tutte quelle mancanze, ed era una sensazione amara, quasi fisica: dolorosa come ricevere pugni nello stomaco. Per cercare di mandare indietro quel malessere lacerante, tornò ai momenti d’amore vissuti con il suo uomo nei pochi mesi di matrimonio che avevano preceduto il distacco. Gli stessi ricordi che tante volte le avevano fatto visita nelle ore vuote di sonno passate accanto al figlio, o alla finestra che guardava verso l’argine del fiume, nella speranza che le ombre della notte assumessero le sembianze del suo giovane compagno.... Udendo all’improvviso urlare il suo nome, tornò in sé e capì che da quel momento in poi bisognava pensare al futuro, tenendo i ricordi, belli o brutti che fossero, per altri momenti. Strinse tra le braccia il figlio e poi, indicando l’uomo che si avvicinava, esclamò: “Guarda piccolo, quello è tuo padre... adesso la guerra è finita!“. Ermanno Bresciani COS’E’ AVIVA. ASSICURAZIONI UN MARCHIO NUOVO CON PIU’ DI 300 ANNI DI STORIA • INFORTUNI: Individuale Cumulativa aziendale - Guidatori e Trasportati - Malattie - Rischio volo. 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Non parliamo poi nel periodo del carnevale, quando con la scusante di “scongiurare il maleficio” si provvedono di varie maschere, scherzi e cornetti da usare durante tutto l’anno. Al vedere quanti si portano addosso vari amuleti, si direbbe che, in fondo in fondo, un pochino di questa “superstizione” rimane in tutti noi. Chi riesce a passare sotto ad una scala senza fare gli scongiuri? Oppure chi alla vista di un gatto nero che gli sta attraversando la strada non cerchi di evitarlo... magari rischiando di uscire malamente di strada? Ora di seguito trascriverò una serie di superstizioni che, nel corso dei secoli, in special modo le nonne consigliavano alla loro nipote, quando questa era in stato interessante. Non sono tutti, poiché di questi “consigli pratici” se ne potrebbero riempire parecchie pagine, ed io ne ho scritti solamente quelli che, molto probabilmente, si potrebbero mettere in pratica al giorno d’oggi in considerazione di quanta pubblicità “Maghi e Maghette” fanno su ogni rotocalco e, specialmente, in televisione. Supestiziu’mm da soma e circundari Quand v’una l’è in cumpra la def mia fisà la fiama di candir in gesa, se-da-nò ul sò fioeu al nasarà cunt la vista incantava. Quando una donna è incinta non deve fissare la fiamme delle candele in chiesa, altrimenti suo figlio nascerà con difetti di vista. *** Quand v’una l’è in cumpra la def mia purtà al coll una culana, se-da-nò ul sò fioeu al sa struzarà cunt ul curdùmm umbelical. Quando una donna è in stato interessante non deve portare al collo una collana altrimenti suo figlio si strozzerà con il cordone ombelicale. *** Al primm da l’ann a def andà foeura da cà par primm un omm., parchè se l’andass foeura una dona a fà i auguri da bùmm ann, par tutt l’ann ga sarà disgrazi in chela cà. Al primo dell’anno deve uscire di casa un uomo, perché se andasse fuori una donna a fare gli auguri di buon anno, per tutto l’anno ci saranno disgrazie per quella casa. *** Se una dona in cumpra la desidera un quajcoss cume: un frutt, una roba da mangià o altar, la def mia tucass ul sò corp, parchè indua la sa toca in dal stess post al sò fioeu ga vegnarà foeura di smacc ross. Se una donna incinta desidera qualcosa come: un frutto, una cosa da mangiare o altro, non deve toccarsi il suo corpo perché dove si toccherà nello stesso posto a suo figlio gli verranno delle macchie rosse, le cosiddette “voglie”. *** Una dona in cumpra la def mia fass fa di puntour, parchè ul sò fioeu al pudaria nass kul cò balengh. Ad una donna in stato interessante non deve mai tarsi fare delle punture, altrimenti suo figlio nascerà deficiente. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def mangià par dù, parchè sa la mangia tantu la po’ fa a menu dal dutour. Quando un donna è incinta deve mangiare per due perché se mangia tanto può fare a meno del dottore. *** Quand la dona l’è in cumpra la def mia fass toucà dal dutour, parchè se ul dutour la toca la pò ruinala. Quando una donna è incinta non deve farsi toccare dal dottore perché se il dottore la tocca la può rovinare. *** Quand la dona l’è in cumpra la def mia andà al cinema, mia legg né guardà fiss i giurnaj ilustràa cunt personn o besti, parchè ul fioeu al pudaria nass cunt i sumiglianz da chèl ka l’ha impresiunava pusè: Quando una donna è in stato interessante non deve andare al cinema, non deve leggere né guardare fisso dei giornali con figure di persone o bestie, perché il figlio potrà nascere con le sembianze di quello che l’ha impressionata di più. *** Quand la dona l’è in cumpra e la incuntra ‘na persona bruta o malfurmava, la def spuà in tèra tre volt sa la voeur mia che ul sò fioeu al nasa cume chel là. Quando una donna è incinta e dovesse incontrare una persona brutta o malformata, deve sputare per terra tre volte se non vuole che, suo figlio, nasca con le stesse fattezze. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def fa nient cuntra i brusur da stomich, parchè a l’è ul sò fioeu ka l’è drè a mett i caveji. Quando una donna è incinta non deve fare niente contro i bruciori di stomaco, perché a suo figlio, che ha in grembo, gli stanno spuntando i capelli. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def sempur setas begn e mia cunt i gamb incavalàa, parchè se da nò ul fioeu al mument da nas al cavalarà i sò gamb. Quando una donna è incinta deve sempre sedersi bene e mai accavallare le gambe, altrimenti suo figlio al momento della nascita anche lui accavallerà le gambe. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def mai setass sul ciment o su ‘na preja, parchè ul sò fioeu al nasarà cunt i pè stort o la schena bifida. Quando una donna è incinta non deve sedersi su un sedile di cemento o di pietra, altrimenti suo figlio nascerà con i piedi storti e la schiena bifida. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def mia purtà di bracialett, se da nò ul sò fioeu al nasarà cunt di righ prufund ai puls. Quando una donna è incinta non deve portare braccialetti, altrimenti suo figlio nascerà con delle profonde rughe ai polsi. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def mia purtàa culan, cintur, e nemenu mett di fil da cutumm sui spall quand la sa mett a cusì, se da nò ul fioeu al nasarà cunt ul curdun umbelical girà sù sul sò coll e al sa struzarà. Quando una donna è in stato interessante non deve portare collane, cinture, e nemmeno mettersi dei fili di cotone sulle spalle quando cuce, altrimenti suo figlio nascerà con il cordone ombelicale attorcigliato sul suo collo e si strozzerà. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra se a ga doeur ul fianch, l’è parchè nasarà ‘na tuseta. Quando una donna è incinta e le duole il fianco, è perché nascerà una femmina. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def imbutis da lana, par evità la mastite. Quando una donna è incinta deve imbottirsi di lana il petto per evitare la mastite. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def mia fass futugrafàa, e nemenu fass ciapà i misur da la sarta, e nemenu pesass. Cusì sa dis da tantu temp ma anmò al sa sa mia ul parchè. Quando una donna è incinta non deve farsi fotografare, e nemmeno farsi prendere le misure dalla sarta, e nemmeno pesarsi. Questo lo si dice da tanto tempo fa ma ancora non si sa il perché. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra la def bef tutt i sir da l’oli da vaselina parchè a l’è un rinfrescant. Quando una donna è incinta deve bere tutte le sere dell’olio di vaselina, perché è un rinfrescante. *** Quand ‘na dona l’è in cumpra a l’è mej ka la faga testament, al sa sa mai... Quando una donna è incinta è meglio che faccia testamento,... non si sa mai... *** Maj scuà la cà da sira, parchè và foeura la furtunascia. Mai scopare la casa di sera perché si scopa fuori la fortuna. *** Ga voeur sempur rifà ul lecc a la matina, al dopudisnà al porta gramm. Bisogna rifare il letto alla mattina, perché farlo di pomeriggio porta male. *** Maj andà a la funtana a lavà i pagn a la domenica, parchè l’è ul dì dal Signor e sa fa picà murtal. Mai andare alla fontana a lavare i panni alla domenica, perché è il giorno dedicato a Dio e, così facendo si commette peccato mortale. *** Maj tirà foeura la vera, parchè a moeur ul càp da cà. Mai togliersi la vera dal dito perché morirà il capo della casa. *** Quand v’un l’ha faj la cumuniùmm a la matina, nisun al po’ fagh dal màa in chel dì lì. Quando ci si è comunicato di mattina in quel giorno nessuno gli potrà fargli del male quel giorno. Da: “Amarcord di un tempo che fu”, di Carlo Ferrario La Chiesa San Bernardino da Siena e la statua di San Francesco Condivido pienamente il contenuto dell’articolo apparso a pag. 22 del bimestrale parrocchiale “In cammino” del mese, novembre-dicembre 2007: “Si torna a venerare San Francesco e la sua immagine”. L’articolista si lamenta (giustamente) per lo stato di abbandono in cui da anni versa la statua di San Francesco d’Assisi - Patrono d’Italia - sita nel praticello che circonda la parte retro della chiesa di San Bernardino da Siena. La chiesa di San Bernardino Da ragazzino, erano gli anni cinquanta, abitavo allora in Vicolo San Francesco, un vicolo dedicato proprio al Santo Patrono d’Italia. Ricordo l’attaccamento e la devozione che gli abitanti della “parte bassa” di Somma portavano per questa casa di Dio, che raccoglieva e raccoglie tutt’ora le spoglie di San Coronato, guerriero e martire. Mi ricordo anche, avendone fatto parte con alcuni amici della mia stessa età, del forte interesse che gli allora paesani di Somma nutrivano per la Confraternita di San Bernardino. Noi ragazzi, ma anche gli adulti, facevamo a gara per superare le presenze dei confratelli delle altre chiese: San Rocco e San Vito, sia alle Sacre funzioni che ai funerali (allora ai funerali partecipavano anche le confraternite) ed era con una certa soddisfazione verificare che il numero delle “mantelline rosse” della confraternita di San Bernardino superavano di gran lunga le “mantelline bordeaux” di San Rocco e le “azzurre” di San Vito. La statua di San Francesco d’Assisi Il praticello, allora recintato da bassi paletti in ferro, era sempre rigoglioso e pulito, il sacrestano che aveva la propria abitazione accanto alla chiesa, provvedeva, con qualche aiuto, a tenerlo in ordine. Era bello vedere il verde-rasato del prato e la maestosa statua bronzea di San Francesco dalle cui mani zampillavano flutti d’acqua e tutt’attorno alla grande vasca, sempre in bronzo colombe e tortorelle. Mi ricordo altresì che a Somma Lombardo in quel tempo, venivano a trascorrere le va- canze estive diversi milanesi, i quali immancabilmente si fermavano ad ammirare la bella statua di San Francesco, e i loro commenti erano di totale apprezzamento. Tempi andati! Oggi tutto è cambiato La chiesa di San Bernardino è sempre tenuta in ordine come in passato e i fedeli alquanto numerosi seguono la Messa domenicale. Purtroppo non è più così per il praticello e la statua di San Francesco. Il praticello, tolti anche i paletti in ferro che lo delimitavano, per incuria, è divenuto ricettacolo di cartacce e rifiuti, e non di rado sono visibili taluni cittadini “bene educati e rispettosi del senso civico” che portano i loro cani a sgranchirsi le gambe, e non solo, in quel che rimane dell’allora tappeto verde. Della statua di San Francesco, dalle cui mani zampillavano flutti d’acqua, ora non zampilla più nulla e le colombe e le tortorelle che attorniavano la grande vasca “hanno preso il volo”, come pure si è volatilizzata la bella vasca ovale di marmopaglierino posta all’estremità del praticello (come visibile dalla foto). Inoltre a dimostrazione che l’imbecillità umana a volte non ha limiti, circa due anni fa “qualche testa vuota” ha avuto la bella pensata di imbrattarla di vernice bleu. Ora, nell’interesse comune, affinché questo luogo nel tempo non subisca ulteriore degrado, invito il Sindaco Guido Colombo, che so particolarmente sensibile in queste situazioni, a cercare una fattibile soluzione. Un suggerimento: accertato che il cartello sanzionatorio - Comune di Somma Lombardo - È severamente vietato calpestare le aiuole - posto dalle precedenti amministrazioni comunali nel praticello medesimo, per “certi cittadini” rimane solo un optional; perché non iniziare a sanzionare tramite la vigilanza urbana, certi comportamenti scorretti? In conclusione, ridare dignità “al contorno” di questa chiesa, contribuirebbe anche all’abbellimento della città medesima. Giampiero Ingignoli Somma Lombardo: monumento di S. Francesco (Foto archivio:Carlo Ferrario) spazio aperto sport anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 23 Dall’Assessorato allo Sport un regalo per tutte le donne sommesi: un corso di autodifesa 8 marzo 2008, festa della donna. Non la mimosa, ma la partecipazione gratuita a un corso di difesa personale femminile è stato l’omaggio alle donne sommesi. L’idea, del prof. Antonio Pitrelli, maestro di judo 6° dan e presidente dell’Associazione sportiva Ken Kyu Kai, è stata subito recepita con entusiasmo dall’Assessore allo sport del Comune di Somma, Marta Birigozzi, la quale l’ha voluta concretizzare in tempi rapidi esprimendo la propria sensibilità al problema della sicurezza femminile. Il corso, sviluppato in 10 ore di lezioni, è partito, e si è rivelato da subito un successo, non solo in termini di presenze, ma per la partecipazione appassionata delle ragazze che hanno mostrato una gran voglia d’imparare, a cominciare dalla conquista della sicurezza in se stesse e nelle proprie capacità. Maestri di Judo, Kung Fu Shaolin, Capoeira, Jeet kune do, Krav maga, Thai boxe, si sono alternati nell’insegnamento delle tecniche più semplici ed efficaci di autodifesa, da poter mettere in pratica nell’immediato, insistendo molto sull’atteggiamento mentale e sul controllo delle reazioni emotive. Hanno saputo svolgere questo lavoro creando un clima amichevole e divertente. L’assessore allo sport Marta Birigozzi si dice molto soddisfatta del successo di questa iniziativa. “A Milano - dice l’assessore - da tempo hanno introdotto corsi di autodifesa nelle scuole, con buoni risultati. Mi è sembrata un’ottima cosa poter concretizzare questa iniziativa anche a Somma. Sono stata al Ken Kyu Kai dove ho potuto parlare con alcune ragazze presenti al corso, constatando di persona il loro entusiasmo. Esse mi IX Camminata della Preja: km 6,1 serale Prenderà il via martedì 20 maggio alle ore 20,10 Dopo il successo delle precedenti edizioni che hanno visto la partecipazione di un numero sempre crescente di podisti (471 nel 2007 di cui circa 70 ragazzi), viene riproposta anche quest’anno la “Camminata della Preja”. La manifestazione si inserisce nei festeggiamenti del Rione “Madonna della Preja” che hanno luogo tradizionalmente in maggio. La Camminata di 6,1 km che parte dalle 20,10 di martedì 20 maggio, ha un simpatico prologo consistente in 2 minigiri di distanza rispettivamente di 400 e 800 metri dedicati ai ragazzini fino a 10 anni che vogliono cimentarsi nella corsa; questi minigiri si svolgono interamente all’interno del parco di Corso Europa, al sicuro dal traffico e dai pericoli della strada. La Camminata di 6,1 km è abbastanza atipica rispetto alle serali tradizionali che si svolgono prevalentemente su asfalto. Infatti buona parte del percorso si sviluppa all’interno dei boschi e delle pinete che circondano la Scuderia/Agriturismo “La Garzonera”. Le ultime edizioni hanno visto la partecipazione di nomi importanti del podismo lombardo e piemontese, uno su tutti Marco Brambilla (vincitore 2004-2005-2006-2007), pluricampione provinciale e vincitore di corse blasonate (Gamba d’oro di Vigevano). Rinnovo quindi a tutti l’invito a partecipare a questa manifestazione il cui ricava- LENTI A CONTATTO Venerdì Sabato Programma ore 19,00 Ritrovo per tutti (quota di iscrizione euro 3,00) ore 19,40 Partenza minigiro 5-7 anni (400 metri all’interno del Parco) ore 19,50 Partenza minigiro 8-10 anni (800 metri all’interno del Parco) ore 20,10 Partenza camminata non competitiva (6,10 km percorso misto) ore 21,30 Premiazione per tutti 8,00-12,00 15,00-19,00 8,00-19,00 orario continuato LA PIÙ ALTA QUALITÀ AL PIÙ BASSO COSTO DA PRODUTTORI A RIVENDITORI TRENTENNALI OFFRIAMO ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ A PREZZI VANTAGGIOSI 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Montebello, 60 (str. Somma Lombardo - Golasecca) - Tel. 0331.252.488 Corsa a Coarezza Salutiamo l’estate con una serata in compagnia all’insegna dello sport, dell’amicizia e della natura. È in programma la 5ª Marcia per i boschi e lungo il fiume Ticino alla memoria di Vincenzo Forte. Il percorso è misto parte boschivo e parte sull’alzaia. Programma NUOVI ORARI UITO Lunedì 15,00-19,00 TEST VISIVO GRAT Martedì 8,00-12,00 15,00-19,00 E DA SOLE Mercoledì 8,00-12,00 15,00-19,00 TA IS V A D I L IA H C C Giovedì 8,00-12,00 15,00-19,00 O (Laura) “Mi è piaciuto tutto, dal Judo a tutte le altre specialità. Ho sempre avuto una predilezione per le arti marziali”. (Antonella) “Secondo me è stato molto utile apprendere il corretto atteggiamento psicologico da assumere in caso di aggressione - dice Miriam - È importante controllare i propri nervi senza lasciarsi prendere dal panico. Mi è piaciuto molto il Krav-maga perché non derivando da un’arte marziale, il cui apprendimento richiederebbe molto tempo, è molto più facile da utilizzare”. “Tuttavia - osserva il maestro Pitrelli - devo ribadire l’importanza di un allenamento costante, poiché il risultato di un’azione è frutto soprattutto di una pratica continua e metodica”. Al Ken Kyu Kai è tutto pronto per ripartire con un nuovo corso verso fine aprile e, vista la lunga lista d’attesa di ragazze sommesi desiderose di cominciare, Marta Birigozzi ha promesso che farà il possibile per trovare la disponibilità per finanziare anche questo secondo corso. Grazie, da parte di tutte le donne! Raffaella Re Si svolgerà martedì 24 giugno to ha tradizionalmente per destinazione l’Ospedale di Fratel Dott. Daniele Giusti in Uganda per l’acquisto di apparecchiature mediche. Aspetto soprattutto i ragazzi incitandoli ad appassionarsi a questo meraviglioso e genuino sport. Alberto Ballabio [email protected] OTTICA LOS di Prealta & C. s.n.c. hanno confermato che il problema della mancanza di sicurezza è reale e urgente. Le donne hanno sempre più paura, non sono più libere di camminare sole, specie la sera, in alcune zone della città. Durante le lezioni di autodifesa le ragazze hanno imparato a reagire alla paura, che generalmente blocca qualsiasi reazione e questo è certamente un primo passo importante per mettere in atto una valida strategia di difesa”. Ecco alcuni commenti delle partecipanti al corso. “Il tempo durante la lezione passa velocemente e ci piace tanto che non avvertiamo la fatica”. (Manuela) “È stata un’esperienza molto positiva, specialmente per quanto riguarda il Jeet kune do e il Krav Maga. Infatti in queste discipline vengono dati suggerimenti pratici e di facile attuazione. Penso di proseguire con uno di questi corsi poiché, essendo monosettimanali, posso benissimo conciliare la frequenza con gli impegni familiari.” (Valentina) “Questo corso mi è stato molto utile e voglio approfondire e continuare, per imparare meglio”. • Ritrovo e iscrizioni presso la Chiesetta di S. Rocco a partire dalle ore 18,03. • Girobimbo per bambini da 0 a 6 anni. • Minigiro di km 2,1 per bambini da 7 a 14 anni. • Partenza adulti ore 20,00 (km 6,3). Riconoscimento per tutti. Favoloso ristoro. Non mancheranno altre sorprese! Vi ricordiamo che il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Per informazioni e iscrizione gruppi telefonare a: Loredana Forte tel. 0331.253788; Sergio Emigi tel. 0331.256188; Sonia Palma tel. 0331.256770. Podisti Coarezzesi Studio Zen Trattamenti shiatsu Naturopatia Riflessologia plantare Iridologia Fiori di Bach ORARIO ORARIO APERTURA APERTURA 10.00/12.30 10.00/12.30 •• 14.30/19.00 14.30/19.00 SOMMA LOMBARDO - via Fuser 10 - Tel.347/1461787 spazio aperto sport anno XII n. 2 maggio 2008 • pagina 24 Sci Club “88”, 20 anni di sport e non solo... Il 25 settembre 1988 con un’ anfitrione come Don Gabrio ed un padrino come Gustavo Thoni, nel magnifico Castello Visconteo di Somma veniva presentato il primo programma dello Sci Club 88, e veniva esposto uno statuto con scopo e finalità ben definite, essere un’associazione apolitica senza scopo di lucro, atta a promuovere attivamente i valori corretti nello sport e nella vita. È proprio vero che il tempo passa velocemente sembra ieri ed invece sono già passati vent’anni. In questi anni ne sono state fatte di cose, e di questo va senz’altro riconosciuto il merito ai Presidenti ed ai Consiglieri che si sono susseguiti nel tempo. Hanno permesso all’Associazione di organizzare in modo particolare lo sport che rappresenta, lo sci, con corsi di sci alpino e di snow-board, gare di circuito provinciale, gite nelle più importanti località sciistiche delle nostre Alpi. Da subito si è formata una squadra agonistica, che si è sempre distinta nella provincia, conquistando diversi titoli provinciali ed altrettanti piazzamenti individuali e a squadre. Tutto questo è stato coronato da un grande risultato, nel 20° Anniversario ben tre di questi agonisti hanno superato la selezione per diventare maestri di sci, Andrea Poletto, Elena Macchi e Silvia Ferrerio l’anno prossimo saranno i primi maestri nati dallo Sci Club 88. Grazie ad una gestione sempre molto attenta ed accurata, alla ricerca di località rispondenti alle nostre richieste, sono stati organizzati corsi di sci a costi molto interessanti e soprattutto gratuiti per i ragazzi delle scuole elementari, questo ed anche altro ha fatto sì che si è riusciti a creare un grande gruppo, tanto è vero che anche quest’anno durante le domeniche del corso ben 150 persone partivano da Piazza Mercato per le nevi di Claviere. I 250 soci dello Sci Club hanno partecipato con un buon numero anche alle gite iniziate all’8 dicembre al Sestriere e conclusesi il 30 marzo a Cervinia. Hanno partecipato alla gara sociale e alla gara intersociale “Trofeo Sport Center” e lo sci club 88 ha vinto il Trofeo del 25°. Ma lo sci club non si occupa solo di sci, da sempre è impegnato anche nel sociale, creando e partecipando a tanti eventi nella città di Somma. Prima fra tutte la Festa della Birra a scopo benefico, in 20 anni è stato dato tanto, non solo a parole, ma a fatti concreti. Da quest’anno è stata ripresa la rappresentazione del Presepe Vivente, alla fiera del Castello siamo presenti con stand impegnativi ed importanti. Altre manifestazioni che so- no ormai ricorrenti negli anni sono “La Sagra della Frittella” bruciamo la “Gioebia” - il carnevale e tante altre. Tutto questo è stato reso possibile oltre al nostro impegno, grazie anche alla collaborazione con le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi 20 anni, alla Poli sportiva, alla Pro loco alla Parrocchia ed al CAI Somma, e a tutti gli amici dello Sci Club 88. A tutti vanno i nostri ringraziamenti per la fattiva collaborazione passata ed in anticipo per quella futura. Ripensando a tutto quello che è stato fatto in questi 20 anni, mi ritorna alla mente che alla presentazione dello Sci Club 88 in Castello, mi si avvicino un allora Consigliere Comunale dicendomi che si fa in fretta a far nascere un ‘associazione, ma poi bisogna vedere se si riesce a farIa crescere. Ebbene non sono sicuro con quale spirito lo disse, ma i risultati sono la più bella risposta che lo Sci Club 88 possa dare. Buon compleanno “88”. Giovanni Bernardinello Pesistica “Linea e Salute”: inizia bene il 2008 Si è aperto ufficialmente l’anno agonistico 2008, che si prospetta roseo per la squadra di pesistica Linea e Salute. Dopo la delusione, se così la si può chiamare, di essersi aggiudicati “solo” secondi al Gran Prix regionale dello scorso anno, il team sommese si è concentrato sulla conquista di risultati positivi per il 2008. La prima occasione si è presentata sabato 16 febbraio, con i Campionati Italiani Senior, Master e Universitari, che si sono svolti presso il Polifunzionale di Soccavo, a Napoli. Nove gli atleti scesi in pedana: per le donne hanno gareggiato Lorena Marangoni, Evelina Mantovan, Chiara Aielli e Giorgia Bordignon, mentre per gli uomini Marco Cotena, Cristian Mazzucchelli, Giorgio Ghidella, Giuseppe Marsotto, Giordano Aielli e Loris Bertagnon. Ancora una volta, la formazione femminile ha trionfato e con 18 punti ha conquistato il terzo gradino del podio a squadre, conquistando tre medaglie. La maglia azzurra, Giorgia Chiedi informazioni riguardanti detrazioni fiscali e finanziamenti BANDA & SANFELICE S.N.C. www.bandaesanfelice.com VIA VERDI 162 - SAMARATE (VA) TEL. 0331 220.081 - FAX 0331 720654 Bordignon, con un complessivo di 178 kg sollevati, si è laureata campionessa italiana senior e ora punta ad un risultato ancora più prestigioso: i Campionati Europei Senior, che si sono svolti ad aprile, a Lignano Sabbiadoro, validi per la qualificazione olimpica. Lorena Marangoni, classe 1983, seppur dopo una gara poco eccellente, ha conquistato la medaglia di bronzo, grazie anche alla sua pluriennale esperienza sulle pedane nazionali. Medaglia di bronzo anche per la veterana Evelina Mantovan, categoria master B, con un complessivo di 65 kg sollevati. In campo maschile, invece, hanno trionfato Marco Cotena e Cristian Mazzucchelli, entrambi terzi classificati tra gli universitari. Il primo, Marco, ha gareggiato nella categoria fino a 62 kg di peso corporeo, sollevando 185 kg complessivamente, mentre Cristian ha conquistato il bronzo, con 170 kg sollevati nella categoria fino a 69 kg. Fuori da podio, invece, Giorgio Ghidella, classe 1962, che con 182 kg sollevati complessivamente si è posizionato al quarto posto, sfiorando il bronzo, Chiara Aielli, sesta nella categoria fino a 63 kg, Giuseppe Marsotto, con 222 kg sollevati, si è posizionato ottavo nella 77 kg, Giordano Aielli, tredicesimo nella competitiva categoria degli 85 kg e Loris Bertagnon, settimo, con 232 kg sollevati complessivamente. Un inizio appagante per il maestro Nicola Perri e per l’intero team di atleti, che ormai da qualche anno si posiziona ai vertici della classifica nazionale maschile e soprattutto femminile e che vanta una presenza fissa in nazionale, con Giorgia Bordignon. Il prossimo appuntamento è fissato a Roma, con i Campionati Italiani Speranze e Juniores. Lorena Marangoni