,. , .. Ugo Mileti . STORIA INTERNA DEI CANTI DI GIACOMO LEOPARDI , (The InternaI History of Giacomo Leopardi' 5 Canti) ;,' Depattment of Italian Language 'and Literature '" ·Master of Arts In spite of the vast body of crlticism that has grown up around Leopardi's Ganti, as yet a serious attempt to gather aIl the various elements necessary ta reconstruct the internaI history of his poems has not been made. The on1y studv that can be considered as meeting, but only in part, this need, Is Francescb Moroncini's Introduction ("Discorso proemiale") ta his critical edition of the CanU, publ.ished in 1927. The present study attempts to fill this gap. are arranged aso fol1ows: of the principal The contents in the Introduction there Is a description co11e~taons of original manuscripts; the firat chapter \ dea1s with Leopardi's various manuscript versions of the single poems; the second and third chapters examine respective1y the various editions of the Canti published during the author's lifetime and the mast important critical editions. " ! / \ , / ,. , GIACOMO LEOPARDI , STORIA INTERNA DEI CANTI DI .' by Ugo Mileti o A thesis submitted to ~he Faculty of Graduate Studies and Research lir\ partial fulfilment of the requirem.ents for the degree bf Master of Arts. ___1 J • Department of ItaJian Language and Literature McGill University Montreal. @ Ugo Milet1 August'1973 1974 \ SIGLE DELLE VARIE:;·EDIZIONI IN VITA 1 E DELLE PRINCIPALI RACCOLTE AUTOGRAFE 'AR AÜ'togra f i recana tes i AN Auto0rafi naroletani (Biblioteca dl Narali) AV N~zionale Autografi vissani (Archlvio Comunale'dl ".f:l lsso ) RIl8 ' Edizionc romana deI Bourl1é delle due prime canzoni (Roma 1818) ,- B20 Edizione bolognese, Marsigli, della canzone "Ad Arîgel0 Mai" (Balogna 1820) B24 - : EdlZiO~ ~Nobi11, bolognese, canzorl (Bologna 1824) dp11e prime 10 B?6 Edizione bo]oqnese dpi Versi - Briqhénti. St-amreria dAlle Muse (Balogna' 1826) F31 Edizione florentlna dei Canti (F1renze 1831) N35 Edlzione napo]etana dei Canti' - Starita (Napoli 1835) , • NC Esemrlare di N35, corretto a renna dal Poeta CP25 Caff~ NR2S-26 Nuovo Ricogfitore - Rivista letteraria (Milano 1825-26) Piatti di Petronl0 - Rivista 1etteraria (Bologna ]825) ) Rirorto qui le sigle corrisp~ndent, aIle singole edizioni e ~11e principali stesure autogr~e: sigle pratica~ente rical~ate su quelle1adottate dal Moroncini nel1a sua edizione critica dei Canti (Bologna: Cappel1i, 1927), ma con una più esplicita designazione cronoiogica che permetta di cogliere subito le differenti date. ·, , INTRODUZIONE \ Descrlzione delle varie raccalte di autografi Scopa della rresente ricerca ~ quella d~ riassumer~ nella maniera riù concisa e chiara possibile le vicende att~averso ] eopard ia ni. vari~ le quali ê passato il testo dei Canti 1nizio con la trattazione e la de~crizlone delle raccolte di autografi, fermandomi soprattuto a studiare quelle che rivestono maggiore importanza rispetto al mie campo -di osservazione, limitandomi quindi ai Canti o e cercando dl evidenzi~re ~l maggiore 0 minore interesse di una raccolta rispetto ad' un'altra. Il grande progetto da tempo iniziato e in via di completamento da parte deI "Centra Naziona '. y. di studi leopardiani" di Recana t i è quello appunto di raccog 1 iere , in un solo Iuogo tutto il materiale autografo esistente (oppure fot~opie d'esso) appartenente al Poeta per centralizzare e facilitare gli 'studl e le ricerche degli o studiosi deI grande Recanatese. 1 /' 2 At tua Imente 11 "Centro" è in possesso, sotta fqrr'na di microfllm e b'( corie fot.ografichc e xerografiche, d~ tuttl g11 autoqrafi conservati nel1a "Blblioteca Nal':ionale di Fjrpnzc" e dJ. tutti g11 altrl che sono i ri ù numeros i't ed important i, conserva t i nella "Blb l ioteca 1 Naziona le di Narol i." Il detto "Centro" inoltre, è riuscito a procurarsi tutt~le fotogr~fie rlegli autografi conservat-i sia nel pala7,,J leopardiano, come ['ure quelli ( custodifi nella "Biblloteca Comunale dl 'Recanati." Attua]merîte i]'\"Centro" rossiede circa ot-to mila volumi su argomentl leopardlanL; col1ez1one tuttavia da comp1etare. QuasI tutti i manoscrittl leorardlani sono, ppr nostrù fortuna, autografi. racco1te: Di essi abblamo.]e seguenti maggiori 1) la raccolta recanatese, conservata nella ~lblioteca domestlca al casa L~opardi, 2) la ;accolta che si trova nella Bib110teca Comunale di Recanatl, 3) la raccolta fiorentlna, custodita nella Biblioteca Nazionale di Firenze, 4) la raccolta napoletana, conservata nella Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanue1e III" di Napoli (Palazzo Reale), 5) la raccolta c"nservata. negli archivi 2 de l Comune di Visso (Macera ta) •. ~-Altre raccolte sparse, ~1nori, sono~ a) la raccolta nel Museo Giovio di Como: trovansi qui gli autografi del canto "Appressamento de lIa morte" e deI canto XXXIX; b) la raccolta nella "Braidense" di Milano: ci sono, qui g11 autograf i de Ile "15er iz ioni tr iopee": c) la raccol ta ne lIa . "Marciana" di .Venezia: trovasi qui un gruppo di nove Iettere eutografe ed alcune schede d'e~Jdizione giovanile; d) una copia autografa della ~Batracomiomachia" fu offerta dal libraio-antiquario De Marinis di Firenze alla Biblioteca Nazionale di Napoli in cambio di tre preziosi incunaboli; scambio che, per impedimenti legali, non si fece. 3 La raccolta recanates~ della Biblioteca dûmestica Questa raccolta coptiene, fra l'aJtro, g11 autografi delle traduzioni poetiche de] l 'Odissea (1 de11'Eneldc (2 0 libro), 0 libro) e l'''lnno a l'>lettuno,"_le canzoni "Sul monumento di Dante" e "Ad Angelo Mai." Da notare che tal1~~ngrafi ranpresentano una delle rFlme redazioni di queste canzon~, fornite lnbltre dl notevoli correzionl, che serVlrono alla stampa romana deI 1818 (Bourliè) e a queI1a boloanese deI 1820 (Marsinl il • . \.,--..J....------) LA racco1ta ne'lA ." Essa contiene rlcordi p Muni lpalc dl. RË'ci1nati (ad una ~nl10zione di case, dj rhhll~lrCA ol~re dl ciTT1eIi IeO!'f1rdiani, i mat-erjali serv,iti aIl 'edlzl0np ranieriana deI 1845 che fu un dono della casa edltrice le f.10nnier, ed \Ina caria deIl 'edizione Starit-a (lR3S), non quella corretta a mana da1 Leopardi stesso (Ne 15>, lr0ppo preziosa per il Ranieri, ma bensi una carla corretta a mano da1 Ranierrsu quella deI Poeta. 3 fi La raccolta fiorentina nella Biblioteca Nazionale Dalle letter-e 345 e 346 de11'''Epistolario'' rlsulta '1 che il Leb;-)ard i aVfiva rortÇl to con sp 10 Ziba 1done e i -- 3 F.P. Luiso in Ranieri e.Léopardi (~irenze: Sansoni, 1899), pr. 76-77, diede una lista di emendamenti da farsi (}'11 'edizia.ne ranieriana, basandosj su1 confronto tra detta edizione e gli originali~ ora recanatesi, che ad essa servirono. E naturale che, avendo egli tenuto come base detti originali (e non i napoletani che ailora, nel 1899, non erano ancora a disposizione deI pubblico)', non abbia potuto rilevare tut te le mende della edizione ranieriana. Anche il Mestica, per la sua edizione barberiana deI 1886, si era fondato sug1i autografi recpnatesi. Q 4 o r. nllmerosi quarlerni ·di cose fj loloqir:hc, dei (j'Jal i 'ne} a Luiqi novC'mhr-p del 1830 0(}1i f-:cE' "conseqna formé'l]e" Do Sjnnpr affinchA ' i e li facesse ~JhbllCare Com'è noto 11 De Sinner aJlora ?vcva in Gen",ania. \ rrnm,entar0,=jJ1lpnt0 ' )11 rediCJ~sse 10 "'Flni f'-ri d01 Vi.f'11"-;S0UX, .. a C1 1i Dp Sin'1e r av.-"v<" êlffidn' i "ri C''Ss0re ri.t.orna'i. di. nuovo in :Jossesso del filoJot]o t"rle::;cn, da auc>st-) fl.JrO:lO infi'le cpd':ti (""n t,d-tl 1 suoi ]ihri al GrandlJca cM To:;ci"lrrl da Pa ] ~ ~ in a e l ..... fin (' ë) l la C1JÏ alla Nd 7, 11 nrl l (' • • ---La' -I..~c.o_ i.t a__ '1i'l_l20~("'.1 .~J~~..~0J_:"=" ~_1.È.' io~_~~~_ ~_~:;)_o_na 1 e ' "er ]0 Sl'ldH) rl~1 C"n: ~ 'b delle prns 0 ~rt.is~.ichp, - . le~terario, 0 'co'11prcndcmannscrilti rii ;'or~·aLl c~ratter~ con fi'lr1i<Jl ia (' consf'rvat. in "l csscnzlal~ehte ~osscsso '~ finch," d6;'o la sua morte non l di Antonio R~nieri. Qupsta CJ~ande ~imaspr:o raccolta , cOS.J)tuiscc· l 'jr.cstimnbi10 -atrimonio artü;tlco di. Leol'ardi . dai primi sag<Ji della sua 0iovjnezza fino alle più perfette 'creazi'oni dCCJli, llltim1. suai ')1orni, tutti i suai Pensicri, ,~ i disegni var1 di orAre, elcnchi di ]ibri, cita~ioni, vocaboli, per cplui che vaglia .e pcc.; ~ liste di una miniera quasi inesauribile a]larga~e e, approfondire le sue • ( (. '5 Fu conservata gelosamente daJ ric'erche. moJ:ti anni. R~nieri pcr Alla morte di Leopardi infatti il Ranieri conservà tali preziosi documenti che g]i servirono in seguito per preparare l'edizione fiorentina, deI 1845, di cui rarleremo in seguito. ~e cosi: • vicende dl questi autografi si rossono rlassumere dopo la morte del Ranieri avven;.Lta il 4 gennaio ~, 1888 fu aperto 11 suo' testamento 'dove l'aJtro si trov~ . " questa disDosizione: J ) • Lego, come mlO ricordo, alla Bibll0teca Nazlonale di Napoli l'manoscrit~i di altri 0 miei ••• da eseguirsene, nondimeno, la consegni all'epoca della morte dell'ultlma delle predette Francesca Gnarro e Maria Carmela Castaldo ~Ie due fantesche eredl usufr~ttarie), rimanendo vietata qualsiasi ingerénza 0 atto qualunque, anche a titolo dl c9hservazione, della legataria Biblioteca, fino alla detta eroca, disr~nsando espresiamente le med~sime (eredi) da ogni garent la 0 cauzione. Si fece allora avanti il conte Giacomo Leopardi iunlore, capo' della illustre famiglia, a negare che nel ~~ lascito deI Ranie.ci alla Biblioteca Nazi'ona.le potessero ) comrrendersi i manoscritti leopardiani, i quali apnartenevano legittimamente ~lla famiglia de] Poeta. La controversia non ebbe fine, ma rortà ad un inventario dei manoscritti per mano dl notaio. Più tardi i l conte G. Leopardi rinuncià ai suoi diritti a condizione che si facesse una pubblicazione d'i tali manoscritti da parte di una 4 Canti di Giacomo Leopardi: 'edizione critica ad (Bologna: Cappe1li, 1927), l, p. XI, nota. o~era di Francesco Moroncini ,6, Cornrnissione elefta dal Ministero, in occasione deI cent@narlo dalla 'nascita deI Poeta. . .; 1897 per un decreto rea]e utillt~ .' l 1 chiuso e i~ ~eniva Quindi il 23 agosto dichiarata di pubblica l'a !,ubblicazione d(\.i rnanoscrifti leopardianl., rnanoscritti si trovavano in un bauletto di legno ~ chiave, in vari pacchi, arnrnassati alla rinfusa, ca~estro un di viminl. Erano rimasti cosl a lungo suggellatl e custoditi al Monte della Misericordia di ~ ' d one l" lnventarlo J, d t alo ' De ]1'l PlI' Nanoll, el no 0 1. ln , seguito passarono al la Casanatense a disposlzione della Commissione presieduta da 1]4 Giosu~ ottobre ]897, che pubblico degli Scrltti varl ined~ti. ]0 Carducci, nominata il Libaldone e 11 volume i Furono chiuSl ~uindi in cassette numerate da l a XXII come aveva fatto il notaio. A questl agglunsero altrl manoscrltti e diverse lettere 51 ù cfn un lndice di sçritti fanciulleschi acquistati dal~a Cornm~ssione n9~ di XXIII. Flnalmente dalla Casanatense passarono alla Nazion~l~ cio che porto le cassete al di' Napoli, dove di alcuni più, voluminosi autografi si fece rilegatura in pergarnena (10 Zibaldone, Operette morali, " S~10io sugli errorj popoJari degli Gntichi). La raccolta conservata negli archivi deI Cornu ne di Visso ,j (Macerata) o Questa raccolta contiene sei idilli autografi ed una copia essa pure autografaodell'''Epistola al Pepoli," • 1 ;' 7 la sola esistente. , - Detti àutografi furono venduti da . Prospero Viani a questa Sullo studio fatto sopra citt~ tramite F. Marietti: l'aut~grafo S vissano degli "Tdi I I i,", i1 Bandini crede aver dimostrato ch 'essi ., se~v ,irono aIl a ,s"tampa bo l ognese de l Vers i de l ] 826. 6 . Il' Moronc in i pero non è deflo s tesso avv iso; eg 1 i afferma che da 'un confronto di tale autografo con le stamre deI NuOvo Ricoglitore e di B26 "risulta chiara una maggior somiglianza del] 'autografo vissano col Nuovo Ricog11to.re che con 826." 7 -Lasclando da parte la'questione se l'autografo Mlssano Sla servito ad una stampa piuttosto che ad un'altra, ?-'certo che messe ln confronta c ,n l'autografu napoletano, qllcst'ultimo risulta Pl.Ù antico e più importante, fra l'altro corretto da1 Poeta per 10 meno in due momenti diversi, ma comunque anteriori alla prima rubb1icaZlone ne1 Nuovo Ricoglitore. \ .; ~ . Probabilmente da esso l'autore ricavo la copia di visso, cQme pure pare "" " ~rohabile (se non si vuol pensare ad altro aùtografo perduto) che da esso la sôreIla paolina dovette ricavare 5 , ~ / . '\ M01:ioncini, 6 .n. XLIII. . \ Cfr. C. Bandini, Contributi ·lE'opardiani (Bologna: zanichelJi, }923), pp. 83 sgg. 7 u Cfr • Moroncini, p. LXII. • ,. ~ }. ; .. 8 . la copia di 'a lcuni idilli conservati tra le Mis'Cellanee • , '8 manoscrltte nell'archivio domeptico. Per quanto r=iquarda l'''Epistola al Pepo]i," questo dl" Il a Vissana è 1 'unico ay togra fo ,d i ~irc~ ~ cu i dis !"J,oniëhno. rrovenien,za e le var"e 'vicende att;averso .le quali l'autografo passe, sembra che il Leopardi regalasse la copia al Pepoli stesso dopo av~\ recitata la poesia !:I • \f' \,/ all 'Accademia dei Felsineij temro dopo la copia g1i sa~ebbe stata rubata, , passando nelle mani di Prospero Viani che dichia~è d'averla ricevuta da1 Briqhpn~i. sembra che il Brighenti l'abbia presa rerquisizione poliziesca allorch~ • fece una ~e]]a casa deI pepoli. 9 " e ,- • " 8 Cfr. Lesen Aristide, ":t>archivio del~C~}nune di Visso e gli autografi del Leopardi, Il ConvivJ.~r X, 4 (1938), pp. 361-369. 9 Cfr. Moroncini, p. ~L~II, ~ '. nota. . . ' Ora ) l GLI AUTOGRAFI DEI CANTI LEOPARDIA~I Gli autografi leopardiani, oggetto di grande attenzione e di studio fin dalla morte deI Poeta da rarte di numerosissi\i criticj, continuano tutt'ora <- ad interessare mo1ti leorardisti, non per una s€mplice ." . ,. cur ios i t~ 1 etterar ié! .d" per purd sent'imenta 1 ismo, ma rer intendere compiutamente il pensiero deI grande . ,, Poeta, attraverso i vari stadi della sua creazione artistica. A questo scopo si studiano e si valorizzano tutte 'le varianti che accompagnano un testo poetico e tt . che costituiscono, nonostan(~ le difficoltâ interpretative, una parte cos! indispensabil~ e integrante per una più complet~ comprensione della poesia stessà. Uh"tale studio, inoltre, ,ha dimostrato l'esistenza di alcune" copie falsificate di man9scritti ritenuti fino ad alcuni anni fa autografi. Farô quindi ~n breve esame degli , " dei Canti leopardiani, cio~ determinerô quali autografi , la -'\ essi J si~no e dove si descrizione. Senza .. trovi~o, a]~un , e ne darè una breve' dubbio la raccolta piQ importante 0 e pa rtendo aa quest' u] tima s'in tende è que l } a na· po1 1 ptana dare qui una descrizione il più possibile chiara e semplice -) dei manoscritti leopardiani riguardanti iC?ingoli canti. "Al] 'Italia" e "Sorra il monumento di Dante" Una corna autografa della canzone "AlI' Ita 1 ia" esisteva in casa Leopardi fino ad alcuni anni dopo la _ morté deI Poeta; poi fu sottratta e non se ne ebbe piQ notizla. Possediamo lnvece un autografo della canzone "Sopra il monumento di Dante" che si conserva in casa ~ Leopar~l. f00~i, moIte uE~so ~ conten~to in un quadernetto di tre cioè dodici pagine, tutte scritte ma contenenti cancellatu~e e correzionl. Altre copie, pure autografp, tratte dallp prpcedenti, furonn Inviatn da] coni" andaro:-l0 perdute, di qui l' importanza dell 'autogçafo ;. ". / 10 Dplla raccolta napolètana esiste un cataloQo a stamra a cura di Mariano Fava: GIi autografi di Giacomo Leopardi (Napoli: Lubrano, 1919). TrIe cata1ogo per la sua poca attendibilit~ è stato da no~~sempre confrontato con l'edizione Moroncini. l numeri romani (I-XXIII) e i numeri arabi si riferiscono alla racco1ta napo1etana e indican'o rispettivamente i grupri 0 "pacchi" in cui furono separê:lti j manoscritti e i "fascicoli" cOJ1tenuti in ciascun racco. l "pacchi" in seguito divennero "volumi" 0 "buste." Per "carta" s' intende generalmente una pagina d'una grandezza di cm. 2lxl6 o22x16. Il "foglio", Co foglietto) è generalmente composto di due carte, ossia quat'tro pagine, mentre la "schedina" è generalmente di cm. 7x3.5 circa. Il o recanatese. ' Inoltre nella raccolta napoletana (X.2) abbiamo un esempJare dell'edlzione Bourlié di queste due ) canzoni comprendente trentadue nagine d~ cui le ultime tre sono in bianco, ricco di correzioni, pastille e .. varianti di mana deI Poeta e a cui sono uniti tre foglietti, cioè sei carte, di cui Je prime due pagine non sono numerate; le ragine tre a sette sono nûmcrate uno a cinque; la pagine otto, è in' bianco; pagine non sono numerate. le ultime quattro Vi si trovano i~olt~e tre Il testo delle canzoni, dopo ]e schedine manoscritte. correzioni apportate, serv i per ,la susse'guente ed iz ione bolognese delle canzoni deI 1824. "Ad Angelo Mai" Il manosçritto autografo di tale canzone si trova nella Biblioteca domestica di casa Leopardi. Esso si compone di quattro fogJi.~ti, con correzioni, che ,/ -, lu la base della copia che 41 Poet; invid al Brighenti ,per l'edizione del 1820. ~n'esemplare ,1 ~ de11'edizione bolognese deI 1820 si trova ne11a raccolta napoletana (X.3) e comprende diciotto~pagine. " solténto delle postille al , aggiunti un fog!ietto e J L'uJtima pagina conti~ne test~. Troviamo fnoltre ~ ~na schedina, entra~bi 'manoscri~ti. Questa copia a stampp porta de] le correz'ioni, del1.e varianti • e delle note di mano deI Poetaj quasi ') . t~tte " " queste ' modificazioni furono accolte nella susseguente bolognese deI 1824. • eà~ziope • 12 "Nelle nozze della sorella paolina" e "A un vincitore nel pa11one" L'autografo-base di queste due canzoni ln un unico fascicolo (X.5) della composto dj due e una schedini'l. fO~lctti, ~ioè r~ccolta ~uattro ~ con tenuto na~oletana, carte non numerate, Il canto "Nelle nozze della sorella Paolina" occupa le prime quattro naqine e i trc quarti qU1s, rlella quinta; seque quindi senza alcun interval]o 1 'inizio _. de] la canzone HA un vincitore nel \ occur,a il resto delle pagine. nallonp" che Un rarticolare di un certo interesse sull'auto<]rafo di questo canto è il segùente: nel1'ottava ~ .ragina (l'ultima) il Poeta scrisse la penultima strofe e una parte del1'ultïme e la termine rella pagina precedente, met~ . in bianco. Blso<]~a 1 la settima, ch'era rimasta a inoltre rilevare che l'autografo di questi due canti si presenta interamente coperto di versi da un estremo all'altro deI foglio e non pr~senta alcuna distlnzione fra le varie strofi e nessuno spazio è • lasciato fra l'una e l'altra. Il Le varianti e le note dell'autore, inoltre, coprono '" °i °margini estremi deI rnanoscritto, ed essendo numerose e .".l. ~ ~fitt~ coprono tutt'intorno il testo deI canto • .. .. • Quest'autografo-base • de11e due canzoni servi per ,l'edizione bolognese deI 1824. '1. • .e , • . ~ ,) . , , • . Il L'abbozzo di "A un vincitore nel pal Ione" si trova pure nella raccolta napoletana (X.5.2.) ed è contenuto in tre schedine • " 13 "Bruto minore" Di questa canzone l'autografo-base si trova nella raccolta naroletana (X.S); esso·è composto d~Jdue fog1i, cioè quattro carte di otto pagine che sono completamente In D1Ù s'aggiungano quattro schede con varianti Il testo è totalmente circondato di e note deI Poeta. note e di variantl che occupano tutto 10 spazio, libero sia al di sotto deI testo dei versi che ai due marginl come pure a volte, ]a parte superiore dei foglio. Questo autografo servi per l'edizione)bolognese delle dieci • can7.oni de] \ 1824 • .. Al] a, P r i ma ver a 0 deI l e F a vol e a nt i che .. Anche dl questo canto l'autograf6-ba~ è conservato fra le carte napoletane (X.5):· sono quat}ro carte, cioè \ otto pagine lnteramente scritte; riù due schede ar,Ch'e.sse piene di varlanti e note. rer ogni strofe, - Il Po~ta utiliz~~ 4na pagina lasclando ampio spazio libero in calce per le sue note e varian't.1,,; evidentemente cio non gli basto poiché ' con~inuè margini de] foglio. a scrlvere note e varianti ai Per la ~erza strofe, inoltre, riempi un'altra raqlna intera per alrre varianti e noticine. Una terza scheda altro f~scicolo apparte~ente al canto si trova in un fra le carte napoletane (X.12), anch'esse , con varianti aggiun~e possibilmente in un secondo tempo • • Ouest'autografo servi an,ch'esso, come i precedent i ,f, per ~ ". 1 la prima edizione a stampa, quella di Bo10gna, deI 1824. J J " CI. e· 14 "Inno ,ai Patriarchi" L'autografo-bas~ di questo canto si trova nella raccolta napoletana ed è contenuto in suddivise: sei~arte due fogl i e due mezzi foglietti. anche una schedina. dagll altri Quest'autogr~f0 ap~artenenti cos! E inclusa si presenta diverso allo stesso gruppo, sia per il formato de1 fogli usati, sia per la maniera con cui il ... Poeta dispose" le' varlanti sul testo. ~iego Intat-ti egli l fogli ln due·anziché in quattro come era solito fare per gll altri canti, dando aIl 'autografo un formato ... do~rio risrp~to agli aItrl. Le prime cinque ragin~ contengono i l testo dell' inno- e presenta no una dlvisione chlara e f)recisa. dei versi dalle note e variantl: ne lIa colonna a sinlstra si 1eggono i versi dell'lnno e in quella dl destra tutte le aggiunte, variantl e note. - La , quinta pagina del1'autografo contiene gli ultimi otto versl che con la 'sesta è riempita di varianti e note riferentisi a questi versi. Le ultime due paginp ch'erano {I rimaste in bLanco non contengono nessun verso, ma sono • anch'esse densamente riempite d: a]tre varianti. contento il Po~ta Non di questo lavorio intorno al testo, riuscl a riempire con note altre quattro pal)inp in due carte sciolte. o 12 Tale autografo servi per l'edizione bolognese deI 1824. l~ Abbiamo inoltre fra le carte napoletane (X.5.2.) l'autografo dell'abbozzo di questo canto. '1' / " 1 15 "Ult"Lmo canto di Saffo" napo]~rano Di questo canto l'autografo-basp ~ formato di tre foqlietti contenenti dQditi numeraLe, tutte scritte bianco. ~ccetto Il Poeta infatti (X.S) pag~nc, la prima che rimase in scr~sse canto su due Il e ne agqiunse poi un te:zo chp fece da co~ertina fogli ai Drimi due; ma se rimasp in bianco la rTima rag ina , si sery , drllr lJltime dup per posti] le. ~qgiunqpre nuove variazioni Anche l'pr r;:uesto ra'lto, sis tema "Lmpipga to rer i all~ , l p Fann() parte inoltre di tale auroorafo lre schedine anch'esse riemplte di varianti e note. e non il Leopardi usa preceden t Y: 4 10 stesso ded ico a Il e var ia nt i note d'agni strofe tutto 10 spazlo clrcostante che era r1masto 11b~ro p l'intera paoina seguente. , Qucst'autografo servI per la prima- stàmpa bolognese deI 1824. "11 pr imo amon~ 'J L'autografo napoletano di questo canto (XV.}) è contenuto assieme a quello della cantica "Avvicinamento alla f(1orte." Esso è contenuto in un quadernetto comprendente un numero di undici foglietti, cioè ventidue carte, che non sono numerate e di cui la ventesima e la ventunesima sono in bianco. e cuciti insieme. Detti fogli sono piegati Per l'elegia "I} primo amore," il testo si presenta inizialmente senza cancellature e correzioni aggiunte; • per questo si crede che fosse stato T '. 16 , . ripreso da una rrecedente copia perduta. Soltantp più tardi il Poeta, ritornando sul suo testo, agqiunse delle correzioni che pero non furono accolte nella prima edizlonp a stampa del 1826. Tn un terzo momento il Poeta elaboro di nuovo l 'elegia aqgiungendo altre varianti alla fine deI componimento, che fllrono poi accolte, nella quasi edi Z tota1it~, ion e i l ca n t nell'edlzione de] 0 f u pu h h 1 i c a t 0 In questa 1826. sot toi] tit Nella susseg1Jente edlzlone fiorentina dpI il n. X e il tItolo "Il prjmo amore": 0 10 1831 .. E 1e 9 i a l . " (F31) ebbe sltuazlone che non muta nelle edizioni succeSS1ve. Idi1l1: "La ricordanza , notturno," "La spra deI "L' Infinito," .' giorno 'f festivo," "1,0 sr'avento "Tl sogno," "La v i ta solltar la" L'autografo napoletano di questi sei idilli (X.22) è contonuto in un fasClcol0 di dieci carte numerate da pagini'l 1 a raqina 20; Je ultime tre pagIne sono in biancoj, i cinque fonlietti sono cuciti assieme in modo da formare un ~uadernetto. La carta usata ~ differentc da quel~ in cui furono redatte le canzoni; essa è d'una consistenza maggiore ed è rigata. g] 'idill~ L'ordine in cui sono scritti è il seguente: 1) "La ricordanza," 2) "L' infinito," 3) "Lo spavent-o notturno," 4) "La sera deI giorno festivo," 5) "Il sogno," 6) "La vita solitaria." Di questo autografo è difficile stabilire se esso sia il primo getto degli idilli; n'è certamente~una ( delle più antiche redazioni. , .. 17 Esso servi dl base ~lla prima pubbl1cazione che Sl fece a Mllano in due puntate succeSS1ve ~uovo Il 1826. nell~ rivista letteraria Ricoglitore, nel dicembre 1825 e nel gennaio deI " Il solo 1dillio che non comrarve in questa pubbl1cazlone fu "Il sogno"; ln'fattl esso era già stato pubbJ lcato solo, ma anonimo, • Petro~io di Bologna, - nel~ rivista Il Caffé di 11 13 agosto deI 1825. Un altro autografo dl questi idiiii ~ c )nservato nell'archlvio deI Comune di V1SSO (Macerata). sono trascr1tti è 11 spguente: ln CUl 2) "La sera deI giorno fest ivo," 4) "11 ') 1) L'ordlne "L'infinit e ) , " "La ricordanza," 1 sogno,',: 5) "Lo spavento no+:turno," 6) "La vita so11taria.,,13 "Consa l va" L'autografo napoletano di questo canto (X.S) contenuto in cipque cart~ ~ sciolte, tutte scritte per ,) intero in ambedue l l~ti. Il formato d'esse è piuttosto allu'ngato e la numerazione'si tr va in a1t:o a sinis'tra con le cifre da 14 a 18; questo fa facilmente supporre che il "Consa l vo" !aceva corpo con un à l tro gruppo di poesie, tutte collegate fra di loro forse dallo stesso tema. In questo autografo lnoltre non si rivelano né note, né varianti, ma soltanto alcune correzioni al testo le quali hanno tutta l'apparenza d'essere state fatte 13 V • per pl' ù " " ample ln f ormaZlonl su Il' au t ogra f vissano, Moroncini, p. LXII, nota. / , 0 \ 18 molto più tardi; esso è l'unico dei canti,riferentisi all'amor fiorent~no l'autografo. di cui cl~a stato conservato Questo canto comparve pet la prima volta nell 'edizione "Starlta" deI 1835. "Alla sua donna" L'autografo di questo canto si trova fra le carte napoletane <X.5) ed ~ con tenuto in un solo foglio dl formato più grande rispetto a quello usato per gli altri canti; esso è interamente scritto nelle q':ê1Ltro pngi:1° c'J(~ 10 cn""'"n'"'qono. nel1~ I .. e "rime dlJe strofi snnn trascrit-tc rrima pag'na, mentrA le altre tre occurano ~isrettivamente una delle rimanpnti tre paa,ne. varianti, molto nJmerose, si ~~ovano LA come al solito addensate nAllo spazio intorno ad ogni strofe, senza al cun segno di riferi$cono. f {~Chiamo preciso divers i a cui si f'loilte di esse sono sottolineate. Non abbiamo moIte note e citazioni, e queste sono mescolate con le varianti, solo distinte da esse dal fatto che il Poeta le mise fra parentesi. A tale autografo l inoltre, sono aggiunte due schedine anche esse ccintenenti varianti. ~ Il canto fu pubblicato per la prima volta nell'edizione bolognese deI 1824. "Al conte Carlo Peroli" Di questa "Epistola" ci è conservato soltanto un autografo, che si trova nell'archivio comunale di Visso o 19 (Macera ta) • Esso è costituito di due fogli,.cioè di otto ragine numerate di formato grande; le rrime sei pagine sono ,scritte per intero, mentre la settima contiene soltanto g]i ultimi due versi, ma immedlatamente sotto d'essi notiamo il "Vista" della Censura bolognese con la , data deI '24 luglio 1826, "l'Imprimatur" e un'attêstazione datata "30 luglio '46" di ,Carlo Leopardi, affermante che questo scr ~tto è "di .. Il m~no dell 'autore Giacomo Leopardi." resto della pagina settima e tutta l'ottava sono in ~ Per le vicendc riferentisi a quest'autografo si bjanco. ' d a a quan t rlm~n 0 d e t t'0 sug l'l esso yenne esemplàta t f'l d'l V'lssn; 14 su di au-ogra l'edizio~e a staMra bolognese deI '1826. "Il Risorgimento" L'autogr~~o-base di questo cahto si trova fra carte nano]etane (XXI.7) ed~è le contenutD in quattro carte , 1 . sciolte, equivalenti a otto oagine, e in una schedina • Le otto naginf> sono tutte scvitte; ognuna è divisa in ri dye colonne uguali: testo ~el i~ • quella diodestra èanto, mentre in quella di , s~.trova ~inistr9 riportate tutte le varianti ai ver&i. il sono Queste ultime i sone;> m~ 1 te numero'se ed a leune ~furono acco te da 1 Poeta ne1 testo della primâedlzione a stampa, ~uella fiorentina 14 ,. Cfr. Moroneini, ~. XLiII, nota~ 20 deI 1831. 1 15 Un particolare importante di questo manoscritto è che vi trov iamo inser i ta una po 1 izzina, incollata nello , spazio della seconda quartina, sul~a quale il Poeta scrisse la forma definitiva dei versi da 5 a 8. Nella schedlna che si trova assieme all'autografo, sono riportate altre var1anti anch'esse riferentisi agli stessi versi 5-8. per~ In fondo a questa si notano alcune varianti che chiaramante appartengono ad altra mano, diversa da quella del Poeta, e che Moroncini ipotizzo es sere quella deI fratell0 carlo. 16 "A Silvia" L'autografo-base di questo canto Sl . trova ~e11a' ., raccolta napoletana (XXI.7) e comprende quattro pagine non numerate. Le prime tre sono scritte per 1ntero; il testo deI canto occupa quasi tutta la larghezza della pagina mentre 10 spazio rimanente è riempito da varianti che pero non sono in questo caso numerose. L'ultima pagina cnntiene solo quattro linee scritte da un estremo all'altro; anch'esse sono delle varianti e si riferiscono ai versi 17 e 18 che si trovano nel margine sinistro della prima pagina. 15 Cf r. Moronclnl, .. . ti acco It e p. 506 per 1 e varlan nelle varie edizioni in vitae 16 M ., oronclnl, p. XLV, nota. ... \ 21 "Le ricordanze," "La quiete dopo la tempesta" e "Il saba to de l viII agg 1 0 If L'autografo-base di questi tre cantl si trova nella raccolta napoletana (XIII.21) ed è contenuto in un quadernetto dl otto carte, ossia quattro foglietti che sono riegatj sl ma rilegatl insieme, d'una grandezza approssimativa di 18 x 12 mm. circa. Il quadernetto conta complessivamente sedici pagine, non numerate, ma , tutte scritte; i tre canti vi sono ripartiti nel seguente 1 modo: "Le ricordanze" sono scritte nelle prime nove pag ine e ne 1] a sed ices ima ;. "La qu i ete dopo la tempesta Il invece occupa le pag ine 10, Il e 12: "Il saba to de l v l1agg _0" infine è rlportato nelle pagine 13, 14 e 15. Bisogna notare che Je varianti al testo di questl tre G ';1 cantl sono inserite fra parentesi; il Poeta usa quelle quadre per i primi 70 versi delle "Ricordanze" e in seguito s'attiene aIle tonde per questo e per gli altri due canti. Quest'autografo serv1 per l'edizione a stampa fiorentina deI 1831. "Canto notturno di un pastore vagante nell'Asia" , L'autografo-base di questo canto si trova fra le carte napoletanè (XIII.25) e.si compone di sei carte ..... non numerate; esse costituiscono un numero complesslvo di dodici pagine di cui otto scritte e quattro lasciate in bianco; i foglietti sono l'uno dentro l'altro in m6do 22 da formare ~n i) quadernetto, essi sono piegati ma non sono cuciti assieme. Da un esame accurato di questo autografo, ~ se~brato ad aleu9i eritici che eon ~o1~ rrobabi1itâ 17 l'ultima strofe, la sesta, o;ia s_t.ata aggiunta più t'ardi e ehe in origine il Poeta avesse terminato il eomponimento al verso 104 "Avrâ fors'altri; a' me la vita è male.'\. L'autore inoJtre aveva ordinato da rrineiplo le strofi strofe l "Che fa i tu, lu na "; strofe 2 nel modo seguente: "Vecchlerel bianco"; strofe 3 "0 greçgia mla"; strofe 4 "Nasee l'uomo a fatica"; strofe 5 "Pur tu, soIinga"; più tard i il Poeta agg lunse la ~esta st rofe "Forse s'avess'lo l'ale" ch'è la più brève dl tutt~,(~utà l'ordine di successione delle strofl che rlmase quelle a · a 1 a 3 s trofe "0 gregg ia mia" di venta 1 a 5 ; definitlvo: la 4 a strofe" Nasce l ' uomo a fa t ica" di yenne la 3 Sa "Pur tu, solinga" \ a divenne la 4 • a e la Si ebbe eioê questo passaggio dall'ordine rrimitlvo a quello definitivo; 1, 2, 3, 4, 5, 6: 17 18 l, 2, 4, 5, 3, 6. 18 L!autografo Moroneini, p. XLVII. Cfr. Angelo Monteverdi, "La eomposizione deI 'Canto notturno'" (1960), Fr9]Tlmenti critici leopardiani (Napoli: Edizioni scientifiehe italiane, 1967), pp. 105-121. V. anche Emilio Bigi, "La Genesi deI 'Canto notturno'," La Genesi deI 'Canto notturno' e li altri studi su Leopardi (Palermo: Mandredi, 1967 , pp. 115-140. l Monteverdi ammette, come fa il Moroncini, che la sesta "lassa" fu \)n "agg iunta posterrore, ma non è d' accordo con lui sull'ordine primitivo delle altre cinque strofi. f Egli osserva ~he ltautografo attuale rappresenta non una prima, ma una fase suecessiva della eomposizione deI canto. 1 ... 23 descritto serv1 rer l'edizione fiorentina de1 1831. "Sonra il ritrat-to di una bella donna," "Pallnodia al ----- ------------------------- ---- , marchese Gino Carroni" ;. lli questi canti, noh ci resta alcun aut'oqrafo traccia d'ess·', Sla fra :'er 10 mena firr; Ad 0 le carte napoletane che a1,trove, Oq(1j. !. tramonto della luna" "Tl t le ('agine 158 e 159 deI 1 0 volume delle 0rerp Trà Sé'lverio Stari ta, 1835), fl! inserito e cucito un ,!uaderno manoscritto di auatt~rdlcJ carte numcrate a nagine da 1 a 23 (XX.3). Le carte 3 a e 14 sono di formê'lto a sono in bianco; ~iù niccolo e 0 contengono 1'autografo de "Il tramonto della 1una" f vol (}11 le ragine da l a 4 ptercl campi"; no al verso "Inonder~ con le pagine da 5 a 23 sono di mano de 1 Ra nier i e contellgono il segui to de 1 "Tramonto de lIa luna" e "La Ginestra." Quest 'autografo-base del "Tramont0" sprvi Der l'edizione fiorent-:na deI 1845. "La Ginestra" Di questo canto non ci rimane nessuna conia manoscritta • del POAta e nessun abbozzo d'esso: , copi~ tre esistono soltanto scritte da Antonio Ranieri. un quadernetto a's~ Una copi~ è in fra le carte 'napoletane (XX.5), un'altra fu inserita dentro un esemplare dell'edizione · Starita e trovpsi anch'essa nella Biblioteca Nazionale di Napoli (XX.3, vi abbiamo accennato parIand<, deI "Tramonto Cdella 1una"), e l'u'ltima si trova anch'essa inserlta in un esemplare dell'edizione Starita, servi per l'edizione L~ la quale Monnier deI 1845 e passa quindi, cnn l'altro materiale, come donc di questa <Asa editrice, alla Biblioteca fi Ieopa~diana deI Cornu ne di Recanati. lm i ta zione " Di qUAstd canto non abbiamo alcun autografo 0 traccia d'essr,. "Scherzo" L'auto<]rafo-base di questo comnonimento si trova fra le carte napoletane (X.5) ed è contenu~o in una schedina volante; dietro a ·detta scheda è trascritto, due V0 1 te, il madr iga le "Ch ied i cosa .. 0' t'oche correzioni e ]a soppressione ~uesto Esso porta c<~mpleta d'un' verso. manoscritto servI ner l'edizione napoletana deI 1835. Canto XXXVIII: Frammento "10 qui vagando" L'autografo di questo frammento è conservato fra le carte napofet~ne (XV.2) in un foglietto piegato. Le '1" prime tre pagine sono riempite per intero e la quarta 4s01tanto parziaimente. Questo frammento ~ costituito dai versi,'40-54 dell'Elegia II, "Dove son? dove fui?", che fu pubblicata per la prima ed unica volta . nell'edizione \ .. • 1 {> 1 , 1 " • bolognese dei Versi del 1826. • • L'autografo napoletano rorta ln denominazione "e1egia quarta" poiché avrebbe <dovuta essere preceduta da altre tre. 19 L'autografo di questa elegia servi per l'e9izione holognese deI 1826 • ..;:C;.;.n.;,.;n~t-=CJ~X~X~X..::I:.;:.X.;:..:..:__"_-=S:...lr_e::..:..:n-=t-=o~l::..·.:. l.....,.: d:. .:;:i u r .. n 0 ra 99 i 0 Il" L'autografo di questo frammento si trova fra le carte napoletanc (XV.l) ed esso non ~ a1tro che 1'inizio de] la cantica "Appressamento della Sono in tutte a a ventidue carte non numerate di cui la 20 e la 21 sono in blanco: mort~." esse costltuiscono un quadernetto di undici fog 1 i r iegat i e cuci ti. Da 11 'esame a t tento dell'autografo si ri}eva èhe le correzioni testo sono ri~ recenti. al Un'altro autografo della "Cantica" trovasi nel Museo Giovio di Como. che quello naroletano è ap~ortate a~teriore E accertato a quelle di Coma, anche se fra i due le lezioni non sono essenzialmente discordanti. L'autografo napoletano servi per la sua prima edizione a stampa deI 1831. Canti XL e XLI: \ "DaI Greco di Simonide" e "Dello Stesso" ~~~~----------------~--~-- Tra le carte napoletane (X.l) insieme alla "Satira di Simonide" si trovano anche sette frammenti di traduzioni poetiche dal greco ricchi di correzloni e di varianti. 19 In Scritti" vari inediti, pp. 39-40, il Poeta riferisce ta1è fatto. o Ad essi si unisce in quattro cartine sciolte una , traduzione in pulito degli stessi frammenti (eccetto & Il 1 0 ); fra q'uesti l' au tore sce lse i due framment i "Da 1 Greco di Simonide" (,"Ogni mondano evento") e "Dello stesso" ("Umana'cosa l f nei Canti. ), che inserl e pubblicè i, APPENDICE l l manoscritt\ della sorella paolina In un recente articolo di Giorgio Petrocchi pUbblicato in Leo~~rdi e l'Ottocent0 20 • ~ messo in riliev9 l'importanza dl alcune trascrizionl di idilli che si trovano tra le Miscellanee manoscritte di Paoli~a, sorella deI Poeta, e l'interesse ch'esse possona avere per 10 studioso delle carte leopardiane. Non rrestiamo qui partlcolare attenzione a quelle trascrizioni di PaoJina fatte da copie a stampa, ma • solo a quelle che sono ritenute come trascritte direttamente dagli stessi autografi deI Poeta. Le trascrizioni includano una copia deI canto "Alla l una," "La s~ra deI dl di festa," una de una copia di "Il sogno," una" de "La vita salitaria," una della canzone "Per una donna inferma di malattia lunga e mortale," e una copia deI 'frammento "Odi Melisso" (nella forma d'idiJlio, col 20 Giorgio F'etrocchi, "1 manoscritti di paolina e il testo degli idilli," Leopardi e l'Ottocento (Firenze: Olschki, 1970), pp. 543-549. 28 titolo "Il sogno"). Su]l'aut~nticit~ dei manoscritti trascritti da paolina Leopardi non v'è alcun dubbio; esisteva un . dubbio rer~ circa la fonte da cui Paolina avesse trascritto quelle copie, cioè il testo fosse stato esemplato ~ull'autosrafo nar01eta~0 oppure su un altro autografo che S l suppone fosse andato perduto. Ev identemente i'î questo :,f'condn caso il 'Vi'llorC' di ta' i rlnC 1 1TPnt i sarcbbe Secn'îdo 1 'ordj~e riravato dalle Miscellanee manosc~itte gli ldilli Tomo l, ]OS-loel: "La sO)1 t Vlti'l ]U:lB." XV. aria." Tomo VIIJ, l'1ellsso). St t~0vano "Il sogno." Tomo l, Tomo VIII, 121-122: 126-127: Tomo VIII, in questa disposi2ionp: 109-J13: XVI. XIV. "Alla Frammentl. XXXVJI COdi, 127-]29: XrIJ. "La sera deI di di festa. " Prendendo in consldcrazionc questi idilJi, rilcviamo i. runti sa] ienti '. p le conclusi.oni a cuk,gillnC]e il PetX'occhi dal confrontJ fatto delle trascrlzioni di paolina (pa)21 con l'autografo napoletano (An). Per l'idillio "11 50C]no" sia il titolo che le cnnvergenze dei due manoscritti nel testo rispecchiano la stessa situazione testuale di An, e le differenze non • 21 I] Petrocchi nel suo articolo indica/le trascrizioni manoscritte di paolina con la si91a: Pa • • 29 sono rilevantij quelle poche esistenti sono per 10 più attribuibili a disatlenzione di Paolinaj ma per Je numerose antiche lezioni di An che Pa ignora e per l'avvicinamento d'esso ad An prima delle correzioni operate su quest'ultimo dal Poeta, risulla probante che "Pa nasce in un momento intermedio della revisione di A n. ,,22 Ne 1 1 a dei me~bri test~ "V i t a s 0] i ta ria" s ~ no t a fin da lIa dis po si?: ion e deI titolo e rer le divergenze noi fra i due che sono trascurabili, che in genere la trascrizione di .Paolina discende dall 'autografo naroletano. C'p da "\ rilevarc c6munque cHe a causa'di alcune correzioni, che Pa ignora, e che il Pocta avcva operato e che entrarono poi nelle stampe, l'inlziativa di paolina s'inserisce, anche ner ouesta t r ascri7:ione, "in una fêlse intermedia" della comnosizione dell'autografo naroletano. Pcr 1 'idil1io "Alla luna" .se si mette da parte ~laggiunfa dei le differenze VVe 13-14 orerata da] Poeta solo in Ne, es~stenti fra i due, Pa e An, non sono che, leggcre; infatti diversitâ sostanziali non esistono ~ né rua valere la differenza al v. 8:' Pa. r1a poich"ç Pa, ancora qui, An in 2, 4, 22 7, 8, 9~ "ch~" in An , in ignora antiche leziooi di Il, si deve concludere che Petrocchi, p. 544. "che" ,, t 30 ù l'intervento di paolina "è successivo al lur:tlio deI 1820, ma antecedente la preparazione deI testo, avvenuta in vlsta della [Jubblicazlone sul Nuovo Rlcoglitore.,,23 Nel frammento "Odi, Melisso," oltre JI titolo ch'è "-invertito rispetto ad An: "Il sogno - IdiIlio" (sia ne] Nuovo Ricog1itore che in 826 si aveva "Lo spavento notturno"), si hanno lezioni in An antecedenti aIle corn~zioni quelle dei vv. 1, 13-16, 17-]8.,19-20, 21, 22, 23-21, 24-?5, e riportare pero anche da Pa. Ma essa ignora pertanto i l testo primitlvo dl An in altri luoghi come ai vv. 7-9, 23. Dal1'apparato fatto da] Petrocchi, la corrispondenza fra An e Pa risulta chiara e le poche " varlanti sia grafIche che d'intefPunZIone,\ dovute per ]0 più a sVlste dl Paolina, non sono prove sujfi~ienti pcr 1 ",- poter affermare che Pa derivi da un manoscut1diverso da An. < / Nella "Sera deI dt di festa," come nel precedente idillio, Pa porta l'invcrsione dei membri: g lor.no festi vo grande affinit~ Id il] io. " ":La sera deI Pur es iS,tendo. in genere una tra Pa e An, Pa i~nora le lezioni primitive esistenti al v. l ("Oimé") e al v. 6 ("Fin da ( queql'anni"); l'unica "lectio singularis" riportata dal 23 Petrocchi, p. 546. Esiste anche un'altra trascrizione dell'idillio nel tomo XXXIII delle Miscellanee, ma essa riporta il testo dell'edizione Piatti (1831). 31 "al viver." Petrocchi, quella deI v. 22: Ma sia questa lezione che altre partico1aritâ riscontrate, non sono sufficienti per provare l' indipendenza dl Pa dù An ,in una fase antecedente alle ultime correzioni. met te da parte '1 a d iscordanza ~e Se si' 1 t i toI 0 , in ogni al tro caso ln cui c'è diversitâ di Ijzione fra l'autografa An e que 110 Av, "Pa segue semrre il primo." A conclUSlone di questa breve appendice, si pue affermare che non esistono elementi e orove sufficienti rer ammettere l'Cslstenza di un terza autografo 1eopardiano degli idilli sopra descritti. l manoscritti di paolina \ Î comunqlle restano importanti poich 0 costitUlscono un elemento a~ di fuori tal1 un ounto di de~li autografi deI Paeta e come rif~rimento per poter meqlio distinguere , 1 e classiflcare le varie serie di espunzioni e correzioni aperate dal Poeta sulle carte napoletane attraverso gli anni; un fatto questo,' senza alcun dubbio, importante per poter dare il via ad une studio profondo e accurato della formazione e sviluppo dei Canti. o • f ,. , APPENDICE II Le fa 1 s if i CCl 7, ion i dpI l ." In fin i t N~l l'Mbate Giusepp0 C07.zëJ-Luzi", vice- 18'")8, biblin~ecario 0 " di Romana Chiesa, abatc di S~nta ) Grottafer~ata, rubblicava nel La I,alestra deI élero i Tall "api ur.tl" se~timanale cattolico suoi "Ap;Junti leo!=,ardiani." miravano SO:\Iëd:.tuttô a rivë'l)utarc il jrimo Leonardi, qllr;]lo ancora attaccalo alla reli(]irme e aU 'arnbH'nte nalcrno. ln tale clrcost.anza apIJarlvano nel}a Palest.ra a]cllni testl: Pia VIl, deI 181 Q , due s0rie di due discorsi sacri deI Leorardi fanciull0, l,ens:ict"i p tre abbozzi dell'''Tnfinito'' e une delJ'''IdiJli0 alla Natura.,,21l d'aver ri:'rodotto tulti ma non dava aJcna due sup;,liche al Para I l CozzA-Lu7.i affermava questi scritt-i da certi autografi, ~ecisazione circa la loro provenienza. 24 Per pi~ ampie not,zie circa ta1i pubbJicazioni, cfr. Sebastiano 'rimpanaro, "Di aicune fa1sificazioni di scritti leopardiani," Giornale storico della Ietteratura italiana (Torino: -Loescher-Chiantore, 1966), 143, pp. 88-119. Anche iJ Timpanaro credette a tele autenticit~ in un artico10 pubbl icato in Crïtica storica', 1964 e ~ rist91mpato in Classicismo e 'luminismo nel1 'Ottocento italiano (Pisa, 1965 , r. 154 < 33 " • Quello che interessa noi in questo momento sono le vicende attorno aJle falsificazioni degli id1lli e soprattutto a quella dell'''lnfinito.'' tal1 idi111 furono pubb11cotl do 1924. 25 G1i abbozzi dl Al'~'''''''ondro DonaU nel che jndicava come fontp il Cozza-Luzi, senza sosr'c:ttaLe su11'autr-:nt1cit~ dei materiali rinrodol::.ti. Anche 10 Scarra p 11 Flora trassero i "inediti" lOLO testi dagli del Cozza-Luzi cd ancor ogCJi sono ritenut-i rer Iporardiani e su di essi dell '''Infinito'' f' Sl riCOSrJ11iscp la (F"'nesi d011 '''U1timo Ci'lnto di saffn.,,2f) Più tardi n01 1.951, l'editore nar;ole+-ano Gasrare Casella acquisto, non si sa da chi, due degli abboz:ü del1'''Tnfinito'': qU P Stl corrisrondevano esattamenre aIle trascriiioni deI . Coz'"';a-L'lzl; ne diede notiZla 1] il quale sembra avpr crcdut:o al1 Tl Casella De RobprtlS a due rinrese, 'autenticit~ d'essi.: ! 7 in Sr-:gulto vendeva q'lcs+::i manoscritti nel 19C)4; doro questa data essi sono scomparsi dalla circolazlo~e, malgrado tutti g11 sforzi compiuti dal Timpanaro dl rintracciarli. Ci restano solo le riproduzioni fotografiche 25 Alessandro Donati, Pueri1i e abbQzzi varl (Barl: La ter za, 1924), r. 197. \ ~6 Leopardi, Opere a cura di R. Bacchelli e G. Scarpa (Mi1ano: Officina tipografica gregoriana, 1935), p. 1103 5g. Le poesie e le prose a cura dl F. Flora (Milano: Mondadori, 1953), l, p. 375 5g. 27 G. De RobertL:i, "Ritrovati gli abbozzi autografi deI l' 'Infinito' ," Tempo (3-l0 marzo 1951), p. 20 sg.; più ampiamente ma senza la riproduzione dei manoscritti nel Saggio sul Leopardi (Firenze: 34 pubblicate dal De Robertis e dall'Antonelli came unica "" b ase per una d lSCUSSlane sull , autogra f"la. 28 A questa punta arparve chiaro al Timpanaro che blsognava riesaminare il problema rer intero cercando di vprificare la sU[lposta, ma mai dimost-rata, aut.ografia Da a]cune indicazioni di tali abbozzi. LUZl nei suai "Arrunti," il da~~'dal Cazza- Leopardi avrebhe scritto su uno stesso fogl io II primo abbozzo ln l'rosa dell' "Tnfinlto" e l'abbo;:,zo dell'ldil1io "Alla Nat'Jra": ~ contraddltoria rOlchp una volta Sl tale lndicazlone indica tale foglio ~t essere Î 0 stesso che co~tlene la minuta della suprl1ca al Para per ottenere un impiego, un'altra volta c01ncide con la minuta della supr1ica per poter leg0ere i proibltl. Inoltre seconda le testimonianze Orano nel novemb~p l8?7 p ~i libri Domenlco secondo le copie ~noscritte del1 e duf\. C:;l1rrlich~ tutt 'ora nella Biblioteca Comuna le di Recanali, non Vl sono affattJ cople di abbozzi di idilli " t e d e Il e SUp[l 1"lC h e. 29 ne 11 e mlnu / A parte ~ueste prime difficolt~, altre e più gravi sono state riscontrate nel considerare quèllo che dovrebbe 28 ( 1 L'Antonelli nel 1953 pubblicava la minuta delJa SUrpl1ca per leggere i 1 ibri proibiti in "Leopardi e i libri proibiti," Epoca (25 af>rile 1953), suppJemento .Epoca lettere, p. 30. 29 L'Orano testimonio che nel novembre 1897 don Olivierp Jozzi (un falsario) gli aveva mostrato gli autografi d~lle due suppliche e che nessuno conteneva abbozzi d'idilli (cfr. Tirnpanaro, p. 98). ..0 r' 35 essere il secondo abbozzo, esso pure scritto sul foglio d'una supplica. In primo luogo' il Cozza-Luzi, pubblicandolo emendo il testo, correggendo quelli che a lui sembravano errori dello ~tesso Leopardi; il Donati, 10 Scarpa e il Flora riprC?Q-tlSSero il testo corretto da] Cozza-Luzi ritenendolo autentico e non ponendosi nemmpno il problema va]idlt~ della e accettlJbilit~ delle correzioni apportate; inoltre questo secondo abbozzo comiDcia in maniera uguale all'''Infinito,'' ma prende sub~to quel1a che porterè roi a11 "~Ultimo Timpanaro infatti confrontando ~ una direzione diversa, canto di S(qffo." I] concetti fondamentali de] 1 '''Infin~to'' e quel li espressi ne]] 'abbozzo riscontra che il concetto "orizzonte nascosto" che è nell'idil1io chiaramente coJlegato con un'impressioQe di gioia, ,a , f neJl'abbozzo esprime un 'sentimento completamente diverso: e cioè / d~ rammarico. Tnoltre da un'analisi tecnica deI verso, egll riscontra l'imperfezione totale degli endecas~llabi; ben sedici d'essi sono imperfetti per quanto riguarda gli accenti. Anche il Muscetta, constatando con altri critici la bruttez7.a dei versi, aveva scritto: "Endecasillabi abbandon9ti alla frenesia della lorD scomposta ingenuit~ e audacia. ,,30 30 Carlo Muscetta, "L'ultimo canto di Saffo," Rassegna della letteratura italiana (1959), p. 205 sg. e ora in Ritratti e Lettere (Mi1ano, 1961), p. 244 sg • . 36 1] Cozza-Luzi pubblico ancora nei suoi "Appunti leopardianl". (II, pp. 3-32),~com'egli stesso scrive, ricavati "da un altro foglio che pure è autografo," 91i abbozzi che nell 'edlzlone deI Flora (Poesie e prose, l, p. 376 5g.) flgurano come terzo e quarto. seconda il Cozza-Luzi, dopo i due abbozzi Il Leopardi, gl~ discuSS1, avrcbbe ripreso la prima slesura ~ l'avrebbe rif~tta dûe volte: una prima ln prosa e una seconda in versi. i sarebbero que] questi duE" al~bo7.z nel 1951 ritenendol1 autografij Infatti la descrizion-e 1 l chf> . ,ossedet te il Case l1a deI De Robcrlls ne]]tarticolo citato e la riproduzione fotosrafica contenuta nel De Robertis e nelltAntonelli, chiaramente coincldono con i dati forniti dal Cozza-Luzi. Il documento mostra parecchi elemcnti di non In primo luogo la scrittura: autenticit~. l'uso deI trattino semplice a fine rlga per la divisione dl l,aro1c, la forma della ",-," la "L" :1.:1 ti":o10 "L'Infinito," diffpr~nzinno 51 Inoltre la scrlttura presenta 'Jtln grafia frettolosa, ·mentre lIue11a leorardiana 0 semrre calma. Per 11 contenuto e 10 stile non Sl riscontrano le grande ."gaffes" commesse neg1i abbozzi precedenti, ma ci sono cgua1mente certe "goffaggini stilistiche e concettllali ed alcune correzioJ'}1 operate appaiono strane.,,31 31 Il Timpanaro nota: " ."•• Eppure è, a mie parere, molto improbabi1e che nell'abbozzo in prosa, dopo aver scritto: ' ••• questo, verde lauro che gran parte cuopre ~7 e. Inoltre, risulta evidente da aleuni eonfrnnti fatti eon l'autografo napoletano e quello vissano dell'''Infinito,'' ehe l'abbozzo deI Cozza-Luzi fu rifatto sul vissano il solo a1lora disponibile mentre non e'è traccia ~erehé pubblieato dai GiOrdani,32 aleu~a di precedenti v~riantj, re<]istrate nell 'A'! t1ercht" a quel tempo non accessipile. Secondo il Timranaro queste sono le impnsture da togliere di mezzoj e allora la storia del1 '''Infinito,,33 pôtr~ farsi rapidamente basandosi solo sull'a~oqrafo napoletano, ~uello di Visso e le edizioni curate dal Poeta stesso. 34 dell'or1z 0nte all0 sguardo mio,' il Leopardi ~os5a a0giungere: 'Lunge spingendosi l'oechio gli si apre dlnan~i interminato spazio vasto orizzonte per eui si perde l'anima mio': adopri, cioè la parola 'orizzonte' nrima ne l senso proprio di confine aprarente tra cielo e terra, sublto dopo nel sense lato di 'veduta della 5 ra zio. ' " 7 32 PIetro Pellegrini e Pietro Giordani, Studi fi1010qici (Firenze: Le Monnier, )845). 1 33 Vil altro abbozzo (il terzo) in prosa dell'''Infinito'' esisteva in quegli anni di fine Ottoeento. Narra Domenico Oriano nel Don Chiseiotte di Roma deI 27 novembre 1899: "Oliviero Jozzi (un prete gi~ noto per precedenti falsifica7.ioni), aveva pure ceduto al senatore Filippo Mar iot ti una minuta de Il ' "Inf ini to" che fu dichiara ta ,~ falsa da quanti la videro. L'esaminai anch'io, come la esaminarono il professor eommendatore Giuseppe Chiarini e il professor Mario Menghini e tutti fummo concordi nel riconoseere la grossolana, ed io aggiungo, puerile eontraffazione. Ora basta dar un'oeehiata alla minuta suddetta ed aIle tre carte dei pensieri "famosi (i Pensieri vatieani -falsi') per aecorgersi che la stes sa mano vergè l'una e 9 l i a 1 tr i." 34 Il Moraneini, nella giâ eitata edizione eritiea dei Canti, si è basato soltanto su questi testimoni autentici. La sua ediziane pero non pubblica gli abbozzi delle singole poesie. • 1>. II LE PUBBLICAZIONI IN VrrA , , ~I , ) l Canti di G~acomo Leopardi apparver~ per la prima - volta sotto tale tîtolo e con un ordinamento simile a quelle che abbiamo ora nel 1831, nell 'edizione Piatti. Prl~a di tale edizione, le pubblicazioni sia par~iali che compessive che Leopardi fece pelle sue poesie, uscirono ln opuscolo 0 in piccoli volumi col suo consentimento ~ e concorso f)er sr=:i volte, e un paio "di ®lte uscirono in ;' ~eriodici letterari. Queste pubblicazioni si possono fissare con precisione entro il periodo che va da} 1818 al ]826. Spesso pero avvenne che "Leopardi non riusci a fare in modo che tali edizioni fossero corrette comé egli ~esiderava, essendo egli pubblicazione oppùre maJato 0 0 lontano dal luogo di sofferente, e quindi impossibilitiato a prenderne una cura personale;, ma cio acUdde anche e soprattutto per negligenza e mancanza di scrupoli da parte degli editori. Sono originati da questo fatto frequenti giudizi sfevorevoli del Poeta sulle edizioni; giudizi che ho raccolto insieme ad altre \ . ' 39 (,\ notizie utilî per chiarire le circostanze e la fisio~ d'ogni 5ingola pubblicazione. Prima pubblicazione (Bourli~: Roma 1818) Que5ta prima pubblicazione riguarda le due canzoni "AIl' Italia" e "Sopra il monumento di Dante che si prepat;'a in Firenze." ' :fi l due componimenti furono affidatil ! all'abate Francesco Cancellieri perché ne curasse la stampa, e furono pubblicati a Roma pres50 l'editore Francesco Bourlié. Il Poeta aveva spedito il manoscrit 0 ,- a lJ 'aba te i l 20 novembre de) 181~, facendolo accompagna e da una lettera nella quale fra l'altro g1i raccomandava 11 tira di carta, il sesto e i caratterl di stampa da usare. Ha in "modo particolar lSS imo" 10 pregava di trovare una "persona diligente" affinché neanche la punteqgiatura venisse trascurata. L'OpuscOlo, benché portasse la data deI 1818, in realtâ venne approntato e pubb1icato solo agli 1niz1 del1'anno successi~o col seguente titolo~ Canzoni di Giacomo Leopardi "Sull'Italia," "Sul monumento di Dante che si prepara in Firenze" (Roma: Bourlié, 181'8).1 Precedeva le due canzoni una lettera dedicatoria a Vincenzo Monti che il Poeta st"imava e riteneva essere il sostenitore dell""ult1ma gloria nostra," cio~ quel1a 1 Harom:ini stabilisçe la data febbraio 1819"; v. p. XXIII. "entro il genna10- r, 40 delle belle arti. In ta le let tera '; dando not,izie storiche' e l'origine dell'ispirazione della sua canzone J (il canto di Simonide , 1 sUlla~ttaglia si rimette al Monti per 'un delle Termopoli), ::: 1zio sul fatto d'aver emulato il poeta greco e 10 prega infine di voler ,,! accettare la dedica anche della seconda canzone. Di questa sua prima pubblicazione il Leopardi non fu affatto contenta, sia per la stampa che per la carta e rer la presentazione generale. Esprimeva il sua giudlzio negativo e malcontento in una lettera inviata al Gi~rdanl,2 a CUl inviava una copia della ctJtta stampa; fra l'altro esprimeva il desiderlo che nessuno leggesse 0 vedesse quell'''onbrobrlo di stampa" e che si vergognava dei SUOl 'stesS'!:-fversi cosl "vestiti di stracci.":' Seconda pubblicazione (Marslgli: Bologna 1820) Questa secnnda pubblicazione riguarda la canzone "Ad Angelo Mai." Nel febbraio deI 1820, u1timato questo componimento, il Leopardi ne raccomandô la stampa a Pietro Brighenti che abitava allora.a Bologna. A tale pronosito si possono leggere le, numerose" lettere a lui dirette dal 4 febbraio al 10 lugll0 dello stesso anno. L'opuscolo che comprendeva anche una le~tera dedicatoria al conte Leonardo Trissino, usci nel luglio deI 1820 col • ~ Tutte le Opere di Giacomo Leopardi - Lettere, a -e cura di Francesco Flora (Verona: lettera 86, p. 161. ;' Modadori, 1963), 41 seguente titolo: Canzone di Giacomo Leopardi ad "Angelo 1 Mai" (Bdlogna: Marsiqli, 1820). uopo la pubblicazione '\. della canzone, lI-Leopardi scr~veva al BL~ghenti, a ~ologna, ea esprlmeva tutta la sua sOOOlsfazlone per la stampa riuscita secondo l suoi desideri, nonché Der le correZlonl esattamente apporta te. Nella lettera dedicatoria, 3 il Leopardi rlspondendo al conte Trissino il quale soleva rlcordargli che la qloria agl'ltaliani sarebbe venuta solo attraverso le lettere e le arti, afferma che ormai l'immaginazione, .. come rure l'affetto e l'eloquenza, sono spenti in nOi, bellché gll strarllerl ce Il attribulscano come nostra qua1it~. prima Agglunge in seguito, che ai "disgraziati" . LonVlene es sere tristi, ed e forza maggiore che le loro "ca nzon i rassom i<J lino a i vers i funebr i" e che il piangere ê "necessita de' tempi e volere della fortuna." Terza pubblicazione (Nobili: Bologna 1824) Questa pubbl1cazlone rappresenta il primo tentativo dl raggruppare lnSleme dlverse- c~nzoni gi~ pubblicate in attesa di pubblicazione. 0 Ad una tale raccolta delle canzoni composte fra il 1818 e il 1823, il Leopardi a~eva pensato fin dall'autunno deI 1823 e aveva atfidato l'incarico alla stesso Brighenti in una lettera 3 Flora, Lettere, lettera 159, p. 274. 42 indlrlzzatagli a Bologna: ••• Accetto le condlzloni che ml proponete da parte dello stampatore nella vostra dei 2b deI passato novembre. vorrei che ml procuraste da lUl questo plccolo vantaggio, che due de' 50 esemplari che mi promette, fossero stampatl ln ottavo PlÙ grande degli altri, e in ~arta velina. Con questa rlcevete il manoscri tto. Il volumetto comunque fu pronto solo nell'agosto deI • ed ebbe il seguente titolo: Leopardl (bologna: ael 2, deI b e tlel Canzonl deI conte Glacomo Noblli e Compl, 1824). seguente c'é l'approvazlone l~ magglo anche un'errata-corrlge. 1~24 eccles~astica ~~24; 11 Alla paglna con la data volumetto contiene Questa stampa, curata dal Brighenti, benché pronta fin dall'agosto le24, usci solo nell 'ottobre dello stesso anno. Essa comprendeva a) un'avvertenza liA chi legge," b) un annuncio delle canzonl, c) le dleci canzonl, e d) le "Annotazlonl" aIle canzonl. • Nell 'avvertenza "A Chl legge" l'autore dlchlara ch'eg'll ln tende "ravvlvare negl'Itallanl quel tale amore verso la patria dal quale hanno prlnciplo, non la disubblalenza, ma la probitâ e la noblltâ cos! ae' pensleri cane delle opere." Agglunge inoltre che le ~ 4 Flora, Lettere, lettera 288,' p. 461-64. V. pure per altre notlzle relative a questa stampa, lettere: 298, p. 479; 300, p. 481; 304, p. 487; 305, p. 487-~~; 307, p. 490; 308, p. 491. 43 prime tre canzonl sono state 'da lui ritoccate ln "moIti luoghi" e gi~ pubblicate prima 0818 e 1820) e che "l'altr~ sono nuov~.,,5 Nell'annuncio delle canzoni (v. Flora, l, 151-52), il Leopardi dâ alcune brevi notizie sul contenuto morale e storico di esse esplicitando più frequentemente cio che ogni canzone non contiene, ma aIle volte anche dicendoci cio ch'esse contengono (dando quindi una descrizione in negativo, per cosl dire), e il loro valore. Ad esempio egli scrlve: Sono dieCl Canzoni, e più di diec~ stravaganze. Primo: di dieci Canzoni np pur una amoro~a.... ~esto: sono tutte piene di lamenti e di malinconia, come 5e il mondo e g1i uomi~i 10ssero una trlsta casa, e come. se la 6 vita umana fosse infelice. Le "Annotazioni" in fine deI volume di note filologiche e linguistiche. sono l..ustltuite Per ogni canzone, ~ Leopardi redasse copiose note e tenne ad avvertire II lettore di non annoiarsi con esse e di' ]asciarlo "solo co' pedagoghi a sfoderar'testi e cltazioni •••• " Le canzonl, in questa pubblicazione, sono disposte nel seguente ordine: l) "AlI' Ita 1 ia," canzone prima (preceduta dalla nuova redazione della lettera dedicatoria , ~\. al Monti); 2) "Sopra il mÔl1umento di Dante che si prepara .' in Firenze," canzone seconda; 5 - 6 ,3) "Ad Angelo Mai quand'ebbe Flora, Poesie e I2rose, l, p. 150. Flora, Poes1e e, prose, l, p. 151. ~ •• 44 trovato-ï libri di Cicerone della Repubblica," canzone terza (nreceduta dalla nuova redazione della lettera dedicatoria al Trissino); 4) "Nelle nozze della sorel1a Paolina," canzone quarta; 5) liA un vincitore nel pallone," canzone quinta; 6) "Bruto minore," canzone sesta (Dreceduta dalla "Lomparazione delle sentenze di Bruto minore e di Teofrasto vicini a morte"); Primavera "Alfa delle favole antiche," canzone settlma; 0 8) "Ultimo çanto di Saffo," Patriarchl 7) 0 canzone ot,tava; 9) "Inno ai de' principii deI genere umano," canzone non a ; 10) "Alla sua d mna," canzona decima. Seguono le "Annotazioni •• , Questa edizione fu accolta dal Leopardi con entusiasmo, nonostante ci fossero numerosi errorl tipograficl che il Poeta faceva constatare al Brighenti; (, pregandolo di elencarll in un'errata-corrige ch'egli stesso prepare e invie il 3 settembre dk quell'anno. Quarta pubbl ica zi,' ne (Stamperia delle Muse: 7 Bologna 1826) Questo volumetto. di versi di cui fu editcrre il Brighenti, uscl nel settembre dell'anno 1826 e fu curato dal Leopardi ste~so. La raccolta ebbe questa titolo: Versi deI conte Giacomo Leopardi (Bologna: delle Muse, / ~1826). Stamperia L'avvertenza che c'è in principio "Gli editari a chi legge" è della stesso Leopardi; egli 7 Flora, Lettere, 308, p. 491; 309, p. 493. 45 spera d'aver fatto "cosa grata" al pubblico italiano raccogliendo e pubblicando insieme tutte le sue poesie originall con l'esclusione delle "Canzoni" precedentemente edite. gi~ In fondo al libretto, nell'ultima / pagina, non numerata, c'~ l'indice. ,1 f ~ che La presente edizione secondo il parere concorde degli editori moderni, la riù corretta fra tutte quelle uscite in vita de] Leopardi, contiene le seguenti poesie: "L'Infl_nlto," Idll1io II~ Idlilio IV; 50] ," ]) Id i IIi 18 19 : Idillio"I; "La sera deI giorno festivo," "La ricordanza," IdiJlio Ill; "Il sogno," "Lo spavento nottt,trno," Idillio V; itaria," J,di 1110 VI; 2) Elegie 1817: "La vita E1egia 1: "Tornami a mente di dl che la battaglia"; Elegia II: "DoJ-è' son? dove fui? che m'addolora?"; 3) "Sonetti in persona dl ser Pecora fiorentino beccaio," 1817 (preceduti 'da un'avvertenza e in numero di 5); 4)\ "Eplstola al conte Carlo Pepoli," 1826; 5) "Guerra dei to pi e de Ile rane," le60 (tre canti); "Vo1garizzamento della satlra di 6) Simonide sopra le donne," 1823. E noto che ,le date da cui sono accompagnati questi titoll, non hannowtte il medesimo significato. Solamente i primi tre Idilli sono deI 1819; come pure è deI lH15 la prima redazione dell? 'fBatr-acomiomachia" ed è davvero de" 1826 l'"Epistola al Pepo!i." Gli altri Idi1li, benché indicati sotta la stes sa data (1819) non appartengono' , '" " . 46 c~rto , a tale anno Cv. la tavola in fIne volume). 1 Inoltre è importante notare che nell'anno precedente, nel periodico bologn~~e reda~to Petronio (n. 33 deI 13 agosto), "Il sogno." dal Brighenti il Caffé di , USC1, . anon1.mo, Era una pr ima pubb 1 ica Zlone de l l'idilllO Poeta dell'intera raccolta degll idilli che comparvero, nell'inverno successivo, sul periodico milanese il Nuovo Rlcoglltore, sotto 11 litolo "Idllll e volgarizzamenti di alcuni versi mora]l dal greco" deI conte Giacomo Leopardi. Nel n. 12 di tale periodico, deI dlcembre 1825, l'l'. 903-')04, figuravano: "L'lnfinito," ldllllO 1; "La sera deI qiorno festlvo," IdiJlio II. Nel n. 13 deI gennaio 1826, pp. 51-54 figuravano invece: "La rlcordanza," Idilrio III; "Il rgno," Idillio IV; "Lo snavento notturno," IdiI110 V; "Lè vita solitaria," Idillio V]. QUlnta pubblicazione (Piatti: Firenze HUI) Clnque annl dopo la pubbllcazlone dei Versi, compar~ero, per la prima voJta col titolo di Canti, una raccolta dl 23 ~ rOeSle. Il volume tu curato cal Ranlerl, ~otto la guida deI Leopardi e vide la luce nel marzo 183}~ Tale edlzione contiene una lettera dedlcatorla "Agli amici SUOl di Toscana," tutte le poesie originali "approvate e ricorrette" e una parte d,elle "Annotazloni" del 1824. seguente titolo: (Flre~iattl, Essa uscl col Canti deI conte Giacomo Leopardi 1~31). Le poesie sono le seguenti e 47 sono pubblicateùnell'ordine: 1) "All'Ita1ia"; 2) "Sopra iJ monumento di Dante che si prepara in Firenze"; Angelo Mai, quand'ebbe trovato i Rc;-,ubblica"; libri di Cicerone della 4) "NeJle nozze della sorella Paolina"; 5) "A un vincitore nel pallone"; 6) 7) "Alla Primavera, Patriarchi, 0 0 Versi ;'E1egia 1" giorno fAstivo"; riCJrdan~a" delle favole antichp"; 8) 10) "1 l primo amore" l 1) "L' in fin i t 0 13) "A11a luna" : 14) "Il sogno"; ] 6 ) "A lIa su a donna"; 18) "Il "Bruto minore"; de' principii de1 genere umano"; canto di Sa ffo"; "La 3) "Ad / Risorgimento"; "; "Inno ai C) "Ultimo s' int i to lava ne i l 2) " La se rad e l s'in+-itolava nei Versi ]5) "La vita solitaria"; l 7 ) "A 1 conte Ca r 1 0 P e po 1 i " ; ]C) "A Silvla"; 20) "Le ricordanze"; 21) "Canto notturno di un pastore vagnnte dell'Asia"; 22) "La quiet-e dopo la tempesta"j 23) "11 sabato deI villaggio. Per i cant.i 1,2, 3,6, a piè di pagina delle note, in parte nuove. 7, 8, 16, 21, trovansi in parte tratte da altre stampe, Il LeopardJ scriveva a Luigi De Sinner da Firenze, nel maggLo 18Jl comunicandogli delle correzioni riguardanti l'''Epistola al Pepoli" e fra l'altro aggiun<]cndo: Vi ho spedito per la posta un esemplare de' miei Canti, che contiene tutte le mie poesie originali approvate e ricorrette. Le altre che ho pubblicatâ in varii tempi sono da me "disapprovate" e rifiutate. 8 Flora, Lettere, lettera 748, pp. 965-968. . 48 " '--- Sesta pubbJ icazione (Stari ta: La seconda edizione nell'ordin~ ~ Na poli 1835) comr~leta dei Cant i (sesta di pubblicazione e ultima ln vita deI Poeta) fu curata dallo stesso Leonardi coadiuvato dal Ranieri. Questa f'ubblicazione uscl a Napoli nel settembre del 1835 col titolo: Canti di Giacomo Leopardi. ( Na no 1 i : St a rit a, 1 8 3 5 ). occhietto Ch0 dice: Pre c e d e a ta l e t i t Edizione 0 Jou n "Opere di Giacomo Leopardi. Vol. I." e nel "verso" noi troviamo la "DichiarazioJJe circa le 'Cons idera zione su lIa Stor ia de l Bot ta ' • " 4 contengono l'indlce; a Le pag ine 3 e pagine 5 e 6 è rinortata la "Notizia in+-orno alle'cdizioni di questi canti." 3~ qUlndi i Seguono car.ti di questa edizione che intominciano con "A l l '1 ta 11a" e terminano con il frammento n. 39, "Umana cosa piccio l temro dura" (t'P. 7-170). In fondo a Il 'ed izione sono ri rortate le "Note" q i~ [)ubbl ica te nrlma nèll'edizione nuove. Pla~ti (1831) L'edizione fu pubblicata n l'aggiunta di altre la fine di settembre deI 1835. Tutti i canti leopardiani sono comoresi in questa ultima edizione in vita, ad eccezione naturalmente di due, composti niù tardi, cioè Ginestra." "1] tramonto della luna" e "La La presente edizione riprende quindi tutte le poesie giâ pubblicate nell'edizione Piatti, più quattrodici componimenti nuovi e due canti ripresi da una 49 edizione . ~nteriore, quella di Bologna deI 1826, e cioè "Lo spavento notturno" e "10 qui vagando" (Elegia II). Ecco l 'ordine in cui le poesie compaiono: 2) 1) "AlI 'ltalia": "Sopra il monumento dl Dante che si prepara a Firenze"; 3) "Ad Angelo Mai, quand'ebbe trovato l della Repubblica"j 4) libri di Cicerone "Nelle nozze della sorûlla Paolina"; 5) "A un vincitore nel pallone"; 6) "Bruto minore"; 7) "Alla PrJmavera, Patriarchl, 0 de' ca'lto di Saffo"; sol i ta r i ~"; nrinclrii deI genere umano"j fJ) 10) "':rI l'rimo amore": l 2) " L ' in fin l t 14) "A 11 a 17) "Consalvo"; 1 un a ": C<'lrlo Pe:-,o11": 22) de] le favole antiche"; 8) "Inno ai 0 ] 5) 0"; ] "Il passero 3 ) ''La se rad e l d i di f est a ., ; " 1 l s 0 g no"; 1 6) "La vit a sol i t a ria " j 18) "AJla sua donna"; 20) "11 Il) "Ultimo Risorgimento"; 19) "Al c'-mte 21) "A Silvia"; "Le Ro'icordanze"; --.2..3) "Canto notturno di un pas tore errante dell 'Asia": 24) "La quiete dopo la tempesta"; 25) "Il sabatodelvillaggi."; 26) "Il pensierod)minante"; 27) "Amore e morte"; 30) "Sopra un bass6 rllievo antico sepolcrale dove una 28) "A se stesso": 29) "Aspasia"; giovane morta è rappresentata in atto di part ire, accnm\atandosi dai su?i"j 31') "Sopra il ritratto di una bella ct nna scolpito nel monumento sepolcrale della medesima"; 33) 32) "Palinodia al marchese Gino Capponi"; "Imitazione"; 34) "Scherzo"; 35) "Odi, Melisso:' 10 vo' contarti un sogno" ("Lo spavento notturno," Idillio 50 .. V dei Versi); 36) "10 qui vagando al limitare :i"ntorno" (sono i vv. 40-54 de11' Eleg ia II dei Versi); 37) "Spento , il diurno raggio in occidpnte" (sono i primi 76 vprsl del1a cantica "A:>rressamento de11 a r'lort-e"): 38) "Da 1 nreco di Simrmide" "D~lJo ("Osni mnndano evento"): 30) st-esso" ("Urna:;a cosa ricciol ~!?m~o deI volume, o]t-re aIle "Note," dl1ra"). Alla fine c'è anche un'errata-corri!]e che cont-iene delle variantl. Il L~o~~rdi tale edizj ,ne e non fu particolarmentc soddisfatlo di m~niff'st-à il suo malcontento in una lettera al suo amico Luifji Di Sinner deI 6 aprile 1836, in cui [~a l'allro csr~esse 11 timore che la sua edizionc rrobabilmcntc non sarcbbe continuata (solo riue volumi dei c j nr:'lr; prnoct ta ti era no usc l t 1) • Due le raC) ion i secondo lui chp la prima, che la censura s~ie0avano ques~o fatto: borbonica si era allarmata; la seconda, ch'egli era "disC)ustatissimo deI pidocchlOSO libraio" (Së1verio St&lrlta), che qli aveva fé1tlo un'edizinne "la n:Î.ù infame che ha potuto, di carta, di carattere e di ogni c(sa."i) In un'altra lettera di circa otto mesi più tardi, quella deI 22 dicembre ]836, iP Leopardi affermava chiaramente che a parte i primi due volumi gi~ pubbl/icati, gli altrl tre progettati delle sue orere non si farebbero 9 Flora, Lettere, 1ettera 917, p. 1115~ o 51 più a causa appunto deJla censura borbonica e perché non si era ottelluto il "rubblicetur." Di questa edizione napoletana, per iniziativa e per c proprio conto e solo a scopa di speculazione commerciale, il Piatti fece una contraffazione inferiore alla Starita rer molti rispetti specie nel sesto, nella carta, nei caratterl e ne11a disposizlone dei versi. 10 Napoli si cercô di contraffare la Starita; Anche a il Moroncini riusci a individuare tale edizione mettendo in rilievo " alcuni pùrticolù~l i~v~ce di 177), ]'assenza dell'errata-corrige, le numerose scorrettez~e quali il numero delle ~gine (176 tipoqrafiche e i caratteri di stampa\diversi. Il Leonardl, malcontento dell'edizi 'ne Starita, nella lettera gi~ citata al De Sinner, accennavù ad una possibilltâ di far pubblicare le sue orere dal Baudry a Parigi. Il De Sinner infatti 01i rispondeva il 27 gennaio 1837 chiedendogli un ~ros~etto all'editore parigino e a~~ariva in francese da presentare felice di poter aiutare il poeta. Jl • . 10 Canti di Giacomo Leopardi. Edizione corretta e n.Ôbilmente accresciuta (Firenze: riattf,183-6r:-il G. & R. Bresciano, Carteggio di vari con Giacomo Leonardi con ·fettere che 10 riguardano (Torino: Rosenberg & Sellier, 1932), p. 207. Qui si dice che la negoziazione era riuscita e che il Leopardi doveva raccogliere le opere tutte in un volume solo, in 8 0 grande; della collezione Baudry di autori italiani. 52 , Il Leopardi sembra che non abbia più risposto; , comunque non qpedl un esemplare corretto e aumentato dei suoi Canti. proposte "E' probabile," dice 11 Flora, "che le g~ungessero dopo la morte de! Leopardi 0 0 in giorni in cui egli n6 il Ranieri ebbero la calma l'er ris!londere. II] 2 Comunque doro la morte deI Poeta, trattative continuarono fra il Baudry, le il De Sinner e il Rani0ri, ma l'edizione ;)arigi na dei Canti non si fece. Fa t to 13 i mp'-"'rtal}t issimo da t ener )!resente in t'l tta 'lues ta questione èche donc la nubb]icazione dei Canti presso 10 Slarita, il Leo~lrdi continuÔ negli ultimi anni della sua vita a rivedere e,a correggere il testo dei Canti sorrattutto in vista della rubblicazione parigina presso il Baudry. Ouesto lavoro est remo di rev isione fu comriuto sorra un eSemrl\re Starita, ora conservato nel1a Biblioteca ~uesto esemplare ê la base di 'tutte le edizioni , successive e su di esso si baso il Ranieri per la sua edizioqe fiorentina deI 1845. Il Ranieri perô, come accennammo, non spedi al] 'editore Le Monnier di Firenze .~ la copia della Starita cprretta di mano deI Leopardi perché su di essa basasse la 12 pubblica~ione; bensl (f Flora, vol. 1, !'"'. 1095. 1'3 Giuseppe Piergili, Nuovi _documenti intorno aqIi scritti e alla vita di Giacomo Leopardi (Firenze: Le Monnier, 1892). - } 53 ... tln'altra C'opia sulla quale lui stesso aveva·trascritto tutte le correzioni e modificazioni apportate dal Poeta. o Questo ê dimostrato dal fatto che il Ranieri rïcopiando commise degli errori (il Mor9ncini ne contô un centinaio), ! che non sempre fu esatto e diligente nel1a trascrizione. / Ra~ieri stesso,afferma nella lettera dell'll febbraio 1845 al Le Non[ier: "10 stesso avrè fatto degli errori copïando, e mi ci vuol deI tempo ed attenzlone . . gran d lSSlma. .,14 / . \/ , 9 .i ',1 " • 14 Moroncini, p. XIV. ., • • . III EDIZIONI CRITICHE -) •. r In questa tcrzn r(3lr te de l ritcnuto necessario e accennando ~ nos tro lavoro, abb iamo consider~re, quelli che sono i dando~e lnrn una ~rP0i descrizion~ difetti, p o r; u e Ile e d i z ion ide i Ca nt j sol ~ an t 0 valorp crj~icn, il l C' 0 pa rd i a nie h 8 han no che si sono nnsti il testa nella sua formazione, rroble~a di studiare r.enendo quindl presenti sia ,le varie edizior.i in vita curate d?110 stesso Leopardi, sia 1 manoscritti deI Poeta e in srecial modo quel gruppo conservato nella Biblioteca Nazionale di Napol{, ch'~ il pit) imrort?nte, e nel quale di base , ~er ~ compreso il documE':lto una C]llalsiasl edizio'1e crLtica dei Canti, Starita corretta dal Poeta. la Tutte le aJtre edizioni, numErosissime, che non hanno valore critico rifanno alla "vulgata" deI Ranieri deI 1845, perc~é 0 si a qualsiasi êlI tra "vu 19a ta" suc;cessi va (come la Moroncini, Flora, ecc.) sono state escluse dal presente capitolo. Abbiamo tenuto quindi conto della ranieriana, la prima in ordine di tempo, " in seguito le pue edizioni di 55 Giovan~i c • Mestica, quella deI 1886 e deI 1906 c ~ue]la dell'Antona-Traversi deI 1887, anche se qucste ultime sono parzia1i e incomplete. Ci siamo soffermati noi particolarmente su quel1a curata da Francesco Moroncini (1027) c su quella di Leone Ginzburg (1938) per poi arrivare all'edizione Flora (1940) che costltuisce la "v11Jqa'-a" attuale riprodotta essenzi<'llmcnte anche nelJa rpcentc edizione di a cura di WaJter 'T'ut-t~e Bin~i ______.____ ----"-__ le Onere di Giacomo Leonardi ~_w (1969~ che mentre affer~a di essersi posto il probl~ma deI lesto in maniera critica (si l'arIa dj "scrittl gi~ editi ••• op['ortunamente confron ta tl e corret t i" ), in rea l t~ segu'" fedp Imente, solo corTeC)gendone alcune sviste, la Flora. 1. L'edizione di Antonio Ranieri (1845) Il lUflgO lavoro di nrepa ra zione e di correzione fatto dal Poeta dopo 1 'edizione Starita, non si concretizzo in una n~lOva edizion~ poich(~ ~ue1la francese ner 11 tirografo Baudry non ebbe mai 1uogo. rrog~tata Dopo \ burrascosc vicende che i carteggi ~ubbJicati da1 Luiso 1 e 2 p da] Serb<'ln documentano e mettono bene in luce, solamente nell'ottobre deI 1843 il Ranieri entrando in rapporti con 1 F. Paolo Luiso, Rani~ri e Leopardi, v. nota 3 (capitolo 1). 2 N. Serban, Lettres inédites relatives ~ Giacomo Leonardi publiées avec introduction. notes et ~endices (paris: Champion, 1913). <:: \ 56 Felice Le Monnier, casa editrice di Firenze, poteva porre le bas i de Il a S'la ramosa cd izione fi orentina de lIe Opere di Giacomo Leonardi, uscita poi ne1 marzo deI 1845. L'edizione uscl in due vo1umi C,_)D il titolo: OrJere edi~one accresciuta, ordinata e di Giacomo Leonardi: 1 corrett-a sec' ndo l'ultimo intendimento deI) 'autore, da Antonio Ranicri, 2 voll. (Fircnze: Nel primo dei dllC vOluml, i Canti comprendevano le paCJine da 5 a 138 con tre naglne dl note. rir'rodotti sC'condo una accenn~mmo. CJiA la t > 0 i 1 Essi erano stati a de] l tediz.ione St<1rita, come lal~ lhbl icazi nr: di duc canti iSt"'0 J ,1:lvam0nte ln. rl) COD' Notevole in lu na" e "La a in (' 5 t r a Le Monnier, 1845). f i Cl r ?l ,,')4. cdizio~e incdi~i: era soprattutto "Il tramonto della e de l d P 5 e r t 0 , " a v p n t i' 'T'nIf"' cdizione comrrendeva: l,na "Noti7.ia" in':.orno .aqli scrltti, alla ,-vita ed ai costumi di Giacomo Leorardi, scrilta da Antonio Ranieri; b) un indice nelle paqine 31 e 32: c) tutti i Canti da1 n. l, "A1]tltalLa," al n. 36, da l n . 3 7 a 1 n. 41 e ;'Scherzo"~ in u 1 t i m0 a d) i "Fri'lmmenti" pa g ln e 181 un a se rie di "Note." Se~za voler rilevace qui il contenuto e il valore storlco della "Notizia" intorno aqli scrittl, alla vita ed ai costumi di Giacomo Leopardi, premessa dal Ranieri aIle Opere, né gli errori di fatto in cui egli cade .... .' 57 volontariamente 0 "invblontariamente che la sua edizione fu int~nclimento dell'Autore, dovuto attenersi gi~ c0n~otta ~ 3 e ~lr ammettendo secondo l'ultimo chiaro che il Rvnieri avrebbe rigoro~amente, circa il testo dei Cânti pubblicati, all'edizione Starita e riprodurre ,fedelmente tutte le correzioni a renna ChA il Leopardi aveva segnato ricorreggendo tale edizione. Ora accadde che il Ranieri l'er non cede:e la Starita c'rretta a penna / , da1 Leopardi, ricopio sorra un altro esemplare tutte le correzioni che i l Poe~a aveva 'fatte e 10 passe qUlndi alla casa editrice ed è evidente che incorse in varie sviste ed erro~ Comun~ue . 4 1. l'edizione curata da Antonio Ranieri, anche se no" de 1 1'e più perfe L te, tenne il campo Incontras ta ta come "vulgata" per oltre quarant'annj. Basti ricordare che ad essa si attennero nell'ultimo OtEocento e nel ! r~imo Novecent?, tutti i numerosi editori e commentatori dei Canti leopardiani; si ricordano fra gll altri, F. Sesler (Ascoli Piceno 1883), G. Chiarini (Firenze 1886). ,Bisogner~ asrettare Giovanni Mestica, corregionale deI Leopardi, che per primo avverti il bisogno di risalire . ai manoscritti l'er la sua edizione • .. 3 F. Ridella, Una aventura postuma di G. LeoRardi (Torino: Clausen, 1897). e 1 4 V. Moroncini, pp. XIV-XVIII per i luoghi in cui il Ranieri si allontana dall'edizione Starita e dalla Starita emendata (Ne). 58 2. L'edizione di Giovanni Mestica (1886) Il Mestica fin dal 1885 aveva cercato di gettare le basi scientifiche di un'edizione criticamepte corretta delle Poesie deI Leopardi, partendo dag1i autografi - recanatesi l'er Je ~oesie giovanili e dal materiale servito aJl'cdizione ,lemonneriana deI 1845 per'le altre opere anrrovate; scrvendosi di questo materiale cgli prel'aro 'l' cdJ.zione "Diamante" de 1 1886 (Firenze-Barbèra). Incorse in un ert:9re di base poichES egli studio ~ l'esemplare della Starita corretto a mano dal Ranieri, ch'era rimasto all'archivio della casa editrice Le Monnier, credendo di averF- sott'occhio l'originale deI Leopardi. Tl tito10 dl tale edizione è il seg'lente: Giacomo Leonardi: Le Poesie di nuova edizione corretta su stampe e manoscritti con versi inediti, a cura di Giovanni Mestica (Firenze: Barbèra, 1886). Alcuni anni più tardi venulo a conoscenza delle carte del Ranieri 5 e quindi della Starita corretta a mano dal Poeta, fu particolarmente colpito dalla ricchezza delle variazioni con cui il Poeta aveva circondato il testo della maggior'parte dei suoi Canti. Fu allora che il Mestica-voile prcparare un'altra edizione che tenesse conto di tutto cio che aveva trovato, ma la" morte 10 5 Vedi più avanti la seconda edizione deI Mestica (1906). o e " , 59 t colpi senza ch'egli avesse potuto terminare la sua opera • ' Cio che oggi ci rimane è l'unico volume che per volont~ .. ) . degli editori uscl 10 stesso, ma senza alcun corredo Cr:L t ico. 3. L'edizione di Camillo Antona-Traversi (L887) \ Questa edizione dell'Antona-Traversi 'auton~ dlre dAll 6 contiene a stesso "la riproduzïone fedeJtissima" dei manoscritti dl alcune poesiA leopardiane. egli si baso sui man05critti d p dt' 1 S,JO ] In realt~ Poeta (contenuti nella lov0ro che COT"1ITcnrle i sC'gucnti componimenti: Tradu~ionc 1) TracL,:'ione dcl nrimo lihro del] 'Odissea; 2) u de] secondo 1ihr0 dCll'Eneide, con rrea~bo]o al lettore; 3) "Jnr:o a Nettuno," con le nrre; 1) "Sul monumento di Da:lte che si :,rrDara in Firen3('" (canzone); A!lIJF'lo Méli" (canzone). di co~ie 5) "Ad r·1entre deliberatamente si servI # trascritte dalla sorella Pao1ina, rer questi aIt r i Cël n t i : 6)" La se rad c l CJ t 0 r no f est i v 0" 7) "Al1a luna" (idillio); 8) "La luna 0 (id i 1l i0 ) ; la ricordanza" (idil lio); 9) "I} sognp"; 10) "Il sogno" (idiJlio); Il) "Imitazl.one": 12) "Canzone per una donna malata di malattia lunga e mortale"j 13) "Le rimembranze" (idillio). 6 Canti e versioni di Giacomo Leopardi, a cura di Camillo Antona-Traversi (CittA di Castello: Lapi, 1887). 60 Come si pue constatare questa è un'edizione critica parzialei~el senso ~hc si rrubbllca soltanto un certo gruppo di Canti e soprattutto perché si util izzano Indifferentemente manoscritti autografl e cople ricavate da questi da altre manoscri~ti il suo merito I~rsone; prinClpale conSIste nel fatto dl esspre la prlma, contemnoraneamente a quella deI Mestlca, a porre il probJema 001 testo in manIera crjtlca (e quindi di sentire la necA5sit~ di ricorrere a110 fontl) e di aver cercato di darno una seppur sommaria e parzlale soluzione. Noi evidentemente considereremo qui soltanto la ricerca filologica operata suJle due canzoni: Dr'lnte chf> si rrer~ra a Firenz p" l' Su 1 monumen to di e "Ad Angelo Mai," ln quanto facentl partA dei Canti propriamente dettl, ma non que1Ja esercltata su1 secondo gruppo ricavato dalle copié della sore]Ja Paolina, in quanto oggigiorno siamo in F'ossesso degli autografi dai quali queste furano e2emplate (si veda a questo proposita l'appendice l al primo capitolo). L'ediziane critica de] Traversi ripraduce il testo i delle nrime edizlani in vitù delle due canzonI, rispettivamente queJla a Bo]ogna, segnaland~ d~l 1818, a Roma, e <t quella deI 1820, insicme le varianti dei due autografi recanatesi e dei due esemplari delle edizioni or ara ricordat~ corretti dallo stessa Poeta. (# 61 Ed ecco come procede nel testo deI canto: stamrato in carattere tondo, che trascrive la lezione definitiva del Poeta rubblicata ncll'edizione a stamra deI 1818 per "Il monumento dj Dante" e nel 1820 per "Ad Anqel0 Maj~" .. riporta tutte quelle correzioni e quelJe cancel1ature effettuate sul manoscritto mettendole in corsivo, a fia~o sc sono brevi, e nell'interlinea se riguardano una frase o più lunga. Nell 'arparato critico, invece, l'Antona-Travcrsi rirorta tuttc le varianti successive che ritroviamo cioè / nelle edizionl di quesle canzoni che vennero dopo le duc sonra cltatc, e cioè in quelle deI ]824, d0] ]831, de1 18?6, deI ]835 'e deI 1845 (includcndo anche quelle che sono statc dlmostrate cssere ristampe non autorizzate de1 Poeta, cloè quelle deI 1831 e deI 1836). Inoltre l'autore, nel1 ., 'ar~arato, fa una distinzione utile, servendosi di c a r a t t e r i r r s i , fra le "vi'lrianti ,p propr lamente dette" e que 11 e "non propr iamente det te •.. Quelle varianti ch'egli giudica "prorriamente dette" sono riportate con carattere tondo e quelle invece "non propr iamente dette" (che "corn prendono di fferenze meramente ortografiche d'interpunzione) sono state stampate a carattere corsivo. 4. La seconda edizione deI Mestica (1906) Questa edizione lui approvate (Canti Le opere di Giacomo Leopardi da Paralipomeni Operette morali - '.' '0 " 62 Pensieri) secondo la~revisione su manoscritti estampe, preparata da Giovanni Mestica (Firenze: Le Monnier, 1906) - è una rlstampa della precedente deI 1886, in un solo volume; es sa usct postuma e quindi non deI tutto completa Mestlc~. e secondo l deslderi deI L'autore era venuto a conoscenza delle carte ranierlane (il auto~J ricco patrimoOlo di manoscrttti lasciato dal Leopardi ad Antonlo Ri'lnierU dopo la sua rrlma edl7.ione de] reso conto della rlcchpz~a 1886, e si era dellp variantl e di commenti, richiaml p Clra7.10nl Ch0 11 Porta aveva lnseriti 0 al"jgHmti ëll testo dei Cëlnt-i. Fu da quro] mompnto che 11 Mestica ppnsQ ad una nuova edi7.10ne delle opeéC leopardian0., veramentp comrluta e definitiva. Sembra infattl ch'egli avesse portato ël termine buona parte deI suo lavoro quando fu colr1to dalla morte. Il corredo critlCO deI lavoro svolto non consisteva tanto ln un riferimento ordinato delle varianti e note inedite deI Poeta, anno~a~ioni critiche al ~esto, ~a piuttosto in rirrodotte e amrliate su quelle qi~ arroste alla sua prefedente edizio~c. Cio che in reall~ fu f1ubblicato dalJ 'editore, ::fu un solo volume che ri porta il nudo t-esto dei canti, senza é'lpparat-o . critico, nél1'ordine stabilito dall'edizione deI Ranieri deI ]845. vol ume. r Canti coprono le pagine da Il a 176 deI i7 A pagina 5 è riporta to l'indice e a pagina 7 una tavola contenente l'ordine cronologico di composizione 63 dei canti. A ragina tSl seguono i "paralipomeni" e quindi la "Batracomiomachia," le Orerelte morali e i Pensieri. Il volume G con~iene in tutto 390 pagine. A dire deI Moroncini, questa cdizionp si avvantaggia sulla rrcc0dente deI MesticB stesso e ancor pi~ sull'edizione ranicriana deI '45; ma comunque essa non va esente da sviste-e im f'prfez ion i. 5. L'cdi Zlonp di Francesco Moroncin! (1027) 7 L'edizione critica dei canti Ieonardiani, curata da Francesco Moroncini, si fonda, ccine 1 'autore stesso afferma, sull'esemplare dell 'cdizione Starita corretto da Leot1ardi e da Ranieri, il quale seguiva dlSposizioni impar' ltegli dall0 stesso Poeta. di questa edizjone ~ Parle importantissima costituita dal "discorso l'roeTTliale" che la precede. i risultati sul piano Canti che 10 avevano furono i curata da t~~tuale lungo e interessante Il Moroncini dlscute ottenuti dalle edizioni dei pr~ç:edub). Egli mostra quindi quali l'unti deboJi dell'edizione fiorentina deI 1845, An~onio soprattutto a <luei volontariamente 0 Ranieri e dedica particolare attenzione luogh~ dove il Ranieri si era involontariamente scostat~ dall'edizione Starita e della Starita corretta. L'iMnortanza quindi dell'edizione critica deI Moroncini risiede essenzialmente nel fatto ch'egli ritorna .e 7 Edizione critica rrecedenti. gi~ citata pi~ volte nei capitoli -....' , 64 agli autografi leopardiani e ad uno studio e un esame delle stampe curate daJl'autore stesso in modo da offrire însieme a~ poterci testo definitivo (ch'R quello della Starita corretta), anche la storia di come questo testo si sia formato, atlraverso quali cambiamenti insom~a si ê arrivati ai Canti quali li possiamo leggere oggi; si tratta quindi di un testo critico e al tempo stesso di un apparato diacronico c~e ci informa sulle varla7-ioni subite " successivamehte nel suo corso evolutivo da quello stesso testo. L'autore, rifr>rendosi aIle prime diJ~c..i canzoni e al. rrimi id1l1 i, nreClsa ] 'ordine cronolog.ico di comr'osizione, esamina lli nU1_ogrnfi, discute e seque nelle varie fasi S ié'! l r'rocpd iment i d ' ord i ne es terno, Come dn te, 1 uoghi, çcc. che quclJi d'ordine interno, cioè (ntellettuali deJ Pocta. "Annotazioni" a~tistici e Le sue osservazioni sulle leoflardiane sono uti1i e interessanti in qu a nto r iescono a darc i un' idea non 50 l ta nto di que lIa che fu la cültura deI Poeta, ma anche di quali fossero i \ concetti e i criteri ch'egli s'era formato 'in un dato reriodo, sia sulla lingua che sullo stile. Da' un esame accurato de~li . autografi, egli arriva inflne a distinguere quattro differenti tipi d'ortografia leopardlana usati durante il periodo della composizione dei Canti: il primo riguaLda le due canzoni pubblicate 65 neJ 1818 e nel 182Q; il second'o riguarda i canti rubblicati nel 1824,e nel 1826; il terzo riguarda quelli pubblicati nell'edizione deI 1831 e infine, dell'edlzione deI 1835. il quarto, quelli Per orpcisare meglio queste quattro forme ortografiche, aggiungiamo che il Poeta nella prima scris~c maniera abbondava ncll'uso dl injziali minuscoJe e moIti nomi pronrii e aggettivi da essi derivati con la let tera min ' Jsco la; cos lcché noi trov iaMo, ad es empio, " ..it:.a1ia," "grccia,"'ccc. Questo fatto, seo:"ndo il MoronClni, era nrobabiJmente dovuto ~ad una reazione alla vpcchia manIera ortografica che esagerava neJ1'uso delle In un seconda momento invece, il Poet? tarna ad usare la lettera maiuscola rer i nomi nro~rji, non solo, ma anche rer alcunl sostantlvl pprsoniflcati, quali ad esemrio "fJa+'ùrç:)," S Cl""l "Fato," "Gloria," ec:c. Inoltre adopera pre l'accento acuto sulle sillabe toniche di certe li> ~arole per distlnguerle dalle omonime. Nella terza manIera, elimino la lettera YnaluscoJa nella maggior parte dpi sost-antlvi pcr-soniflcati e la ri,servo semp1icemente per l / nomi proprii. ToIse,anche, eliminandoli quasi tutti, g11 accenti acuti clle distillguevano gli omonimi, e adopera quasi sempre l'accento grave pegli altri casi. Infine, toIse la maiuscola anche a quei pochi sostantivi personificati ed aggettivi derivati da nomi proprii ed e1iminè <L completamente gli accenti distintivi sulle toniche e • ritorno aIl 'USD deglj acoenti acuti • é' 66 , , Passiamo ora a considerare brevemente il metodo critico usato dal Moroncini nella sua ~dizione dando una , descrizione dettagliata deI sua procedimento. a) Le correzioni eseguite dal Leopardi sull'autografo con cancellature e sostituzloni sono quasi sempre interIlnearl e roste al di sorra della riga e della na:~la / ! 1 cancelJata; nell'edlzione Moronclni queste correzioni sono ) riportate al di sotto della riga. 'b) Tali correzioni e cancellature sono riportate nel testo in corS1VO e messe sempre fra,parentesi quadre. 1 Le forme definitive, quelle c\oè che non subiron~ c) ;' nessuna trasformazione, sono rlportate ln grassetto. / d) ! Tutte quelle forme che il Moronclni chiama 0 '''varianti'' e che generalmente sono collocate dal Poeta ai margini o"l'ure in fonda al nel testo, ~ fogl~o-autografot' sono raCChiuse, • in un rettangolo sotto il verso è i versi a cui ,...... esse si r~feriscono, disposte nella forma e nella SUccesslone più rrobablle secondo l'autore. e) varian~i, In questi rettangoli, con~enenti l'insieme delle le rarole'ch~ soqo messe fra parentesi, sono delle agglunte deI Moroncini per dare pi~ chiarezza al f' testo stesso. f) Le varianti co&l dette di minore importanza, sono riportate in fondo alla pagina dopo un breve fiie~to, con richiamo al verso. 1 1~ 67, g) Le note e le postille al testo dell0 stesso Leopardi sono disposte dopo un filetto tntero con n6te di richiamo fra parentesi. h) note deI 6. Gli asterischi in fine pagina ,indicano delle Moroncin~ stesso. L'edi7.ione di Leone Ginzbu~q Anche il Ginzburg; come 11 (1938) r1oronci~i, risrili, ag1i auLografi }eopardiani :,er la sua edizione dei Cal1ti 8 e S,'attpnnt.' s'cru:o]osarncnLe al] 'escmplqre della Starita corre t to da Leor arcll. Il S'10 tes to r'erà : rcsen ta de Il e 1eCJ0ere di verg 0 nze da (iue 11 0 ed i to da l suo j'redecessore; ACJU afferma ~infatti che la' sua edizione rloroduce il testo rl0l]a Sté1!:"itri "con sostan:üalc forse ~u~l]a di.f F eren7,0 Ques~a d~l ft.'de]t~, Moroncini, Ma10rado le che supera magni~ri a~~arenti." edlzione, a rarte il testo. dei Canti, comprcnde un arrarato di note, un'a~nendice critica sulle pubblicazioni in in tre narti, una nota vi~a del Leorardi e une stt.ldio in cui si fanno alcune "congetture cronologiche" relative alla comr0sizione di alcuni canti. Tralasciando d'esporre il contenuto di queste varie parti, che d'altronde nel1a lare sostanza è giâ stato esposfo e commentato precedentemente, ci soffermeremo 8 Giacomo Leopardi, Canti, a cura di Leone Ginzburg (Bari: Laterza, ] 938) • / rI 68 SOl'rattutf~o ::.mll'''A:'T'C'ndice'' aJl'edizione che contiene materiaJe di particolare intercsse ner qu~sto studio e • osservozioni utili a sricgarcL le differen7~ 1) 0sistenti in questn edi7,ione critica rispetto olle aJtre. Escludiamo la rrlfT1a rarle..,yerché tratta i problemi \ nart.icoli'lri 'r:ol1el'jat:i r:ll1a l'0cs:5a "1 nuovi creden>ti." L~ seco~da rarte'~ costltuita dalle dediche e d21le Il Ginzbur53 \. afferma a ~rOroslto ~el testo di esse, d'essersi attenuto agl1 stessi crlteri dl fedelt~ aIl 'orto0rafia deI Leopardi o senuit-l ner il testo 'delle ; 1. ~ ;oi non ~ Doe~lE~. Il teslo rlnrodotto 1uel 1 o de' la Sti'lrita corretta, dell 'edl7,lOne d"'1 '3') r()lch.~ b~nst n(',r il Gin7.burg quello 10 m'l+-a7.ioni delle vnrianti ris'nLto aIle vilri0 pubblicazloni in vi'.n. comrre~e ?l1çhe <!uplle minorl d'interpunzione, tratte pero solra~~o dal1e,stampe cura:e dallo stesso Poeta, prcnd~re ln cons idera Z Jone 9 1 i ù 1 sen~a llograf i . 12 lista delle vôrianti, il Glnzburq non tiene conto degli errori di stampa corretti da Leopardi negli errata 1 oc' di queUe eSf'ression~ rifiutate e sos,::puite durante la tiratura de11 'edizione Starita; prende in consideraziqne quindi iJ testo dplle varie pubblica7.ioni tale e quale si ' 6') presenta oggiqiorno al Jettore. Sono escluse pertanto le varianti degli autografi la'~agione per che dice il Ginzburq: Le varianti d~gli autografi sono state rlsolutamente lasciate da parte, per una ragione di metodo, giacch& si trattava di rappresentare le tappe successive deI gusto poetico dp1 Leopardi, l'espressione che di volta in v01~a g1i cra l'arso definltiva, mi') poi 'era stata s-=mpre r1fT'eSSFl in fo 1-50: come ebbe a notare 0 i llsOtampn te j l Dcbenede:: t i nubbl iC~'ldo l "Frammpntl autoqrafl" deI1 'Actosto, ]e var i a n t- i d 0 i IT' rl nos cri t li, a 'n che s c <; u 9 Cj est ive, Son 0 a 1 t r a cosa, in qU? nto non Cl si r'uo render con 7::0, a ssa i s resso, deI J 'effpt-t- iVrl importanzi') che oemi mutarnento ebbe jler 1 !aulore, n6 rlconoscere ~uel che non ê vlss~t8 ri0 dell'at' omo necessarlO a seCJnar-]o sulJa carta. N,,'l'u]tima jli')rte çlclla "Nol:a," il Ginzb 1Jrg es l'one e giuslifica Je sue congettur0 cronoJogl~he In modo l'orticoJarp ~gl rig~ardanti 1 discute le ,date dl COfTl}'oSlZ10'lC dcll'''Jnflnitq,'' "Allo luna," "La vita 1 so11tat la, 0' "Passero 50] if~nrio" c dplla "Glnestra." Gli a 1bJgrafi, si sa, ci danno 10 daf-p pH'cise di 1 co:nrOSiZ10I')(' di diclassel-l-p canti. vpn+-:r1JaLl-.ro, alle volte Gi ,117.Curg, ]e Per q1i a1+ri conqetture, al dirp rj01 o'hanno un fondamen'-o sa ldo ••• riù S:1esso sono assai vaohc." -. 1 • L'edlzione di Fr-ancesco Flora (1940) L'edizione dei Canti deI Flora costitllisce oggi 1 'edizione critica pi~ ... attendibile ed ê quella che genera 1 men te v iene ri tenula corne' la "vul ga ta" non solo ' . '9 ," Ginzburg, PI'- 269-270. "' o 70 dei Canl:l mél dj tutt';l ~up110 merito niù grande è CJ1i autollrafl d'cssersi valsa di tutti cSlst:.enti come :,urc del)c in vita é'I""rova\,? rJcnrrptte dé'll Poeta ~ Il suo ] 'o.pera deI Leopardi. varlC~ ,,01: rubblicazioni fissare il '", ('s to. " Il F 1 0ra slcssn afferma n 0 11e not p Con~ fondn ël1 [TImO . v011H'10 delle r()f"'c:;i~ e Pros p , riportatc in 1<3 s1)a edîZlnnc . scri I-t i chp ('>fJ11 nn'l t'l1bbllCO, L'i'lu'nrp affermrl ~. c<fndotta c;w}l i auroqr<'3fi, innlt-rl? rl'0sserSl T"'el>Lcolo~a critica C;rllZIOr,C ln caSl deqn dl 1 valso sirl della . ~. tilir>vo, rjpl il r"ioronclnl, c"me pure dL suc disaccoldo sul testo. Il , :,]hbllCi'l F1ori'l 1 Cantl ncll'nrdlne ormai "c1i'1ssico" Nella :: l'Toduzlone Sla dr:ll 'ortollrofla che v'~ ln CUI cnntroverSla, d~ raglone ogni volta della (; '0zione da " Il ]Ul accer,tata. nrimo volume in+-crpsSël roichf~ "Prefazioni" l "autore edizione, d~ p r: q1l0J 10 che pil) nëlrtlcolëlrmp.nte Cl osso cont-iene l Canti con tutte le "Note," "Dedicatorle." In fondo al volume " spiegazioni sul l'Petodo usa,lo rer la sua precisa le fonti e le note circa (' la composizione II) delle poesie, riporta notizie sulle varie edizioni dei singoli componimenti, gli autografi e le varianti che . accompagnano ciascun d'essi, sia quelle esistenti • nel] 'autografo cQe quelle arror'tate nelle diverse pubblicaz~oni curate da 1 Poeta. L'ultima parte aggiunta, indispensabile ~er stabilire l'origine d'una poesia, ê quella che tra ta / deg 1~ "Argomenti e abbozzi di Poes ie," che si tro~a \ in \' fon~o ; al volume (p. 1132) ~ che costituisce un c~mplemento a tutte le ,n?tizie riguardanti i Canti. , . c APPENDICE l Studio comparativo deI le varie edizioni dei "Canti" l crileDi ortografici a cui s'attiene il Moroncini nplla S')o ediziol1p sono quell i usati dal Leopardl stesso e 0spressl da ultimo nel]o Storila corrclta. no i Pertanto rit rov iamo l' accen ~:o C)rave' in f lnc dl r>aro 1 a e 1 'oCCPJ1l+:'o aClto ( es. v n1 0 v6to: : in lluPl llochi cé)si in CUl paIl' interno XI, 5 4; v ci t- j XXXIV,lG6; XXX,3S: slgari: Tl Glnzburg, : V6~1: XIX , 54 ,·10 V6tl·. XXXIV,285: XXII , 84 ; Idguhri: XXVJ,5 e XXXIJ,14). l.nvece, ;'1Ir rendendos i nerfp~ tamenrr> iZ'ont.o· dell 'uso - lenf\ardiano, usa un'élccentUi"lzione r'h) moder na, segupndo le re<Jo l-e de 11.a ca sa edi tr ice "La te.çza" (nelJa collazione "Scrittori d'Italia") e distinguendo qujndi g1i accenti gravi dagli acuti sia in fine di parola che ~11 'interne d'essai questo per un destderio di noter meglio "dlversif'ïcare il sense degli omonimi o per chiarire l'accentuazione d'un verso": ecce perché 10 L'autografo vissano ha "voti"; F3l porta "voti" e\N35 ha "voti." Il Leopardi COrresse in Nc con "voti." • 73 \ nella sua edizione, per Rsempio, troviamo la parola "voto" accentuata secondo 11 senso (e quindi sempre con l'accento gr~ve, poich~ la naro]a ~ompare sempre col sl<]niflcato di "vuoto"). .f Il Flora pOl, nella sua edizione, non seque a qua n+:o pare, a cr i-ter 10; cg l i lClJn ncutO'Su "voto" di Xl,54 e "voti" COS} in fa t t i mette l' accen to di XXII,84, adegtlan~ al criterl leopardianl; mentre'normalizzn tutti qli ifltri casi usando ]"rlccenro gravr:. Troviamo la stessa jncoerenza anche ne11 'use) de11 'accpnto sulla rarola "lugubTl": essa ~ i=lccentuat-a acuto in X,xVT,S e grave in xxx, 35.· ~cr , quanta riguarrla alcuni casi . deJ1a punteqgLatura, notiafl1o i . Moronclnl in IV, v.28, r,arola "stl1e," ;'oich~ a una svista in Nc; An. ~uesta ~ontroversl luoghi' seguenti. - nell'uso Il non mette la virgola dopo la la ritiene "illogica," attribuendola preferisce segulr p la versionC'.dl soluzione nero non è adottata né da] Ginzburg np da1 Flora, che preferlsconb invece rifarsi al testa di Nc e di F45. Il Ginzburg la glustlfica ln questl -, t-ermin i: L.,J blsogna lasciarc in fondo.al verso la virgola ••• non è ]0 stesso, lnfatti, dire: "(nefando stile Di sch la t,ta ignava e finta)," oppure: 'f (nefando s tile, Dl sch la t ta ignava e f inta ) ," g iacchè ne l seconda ca 50 la vlrgoJa i.ndica come una sottintesa ripetizione della Il parola "s,tile," che d~ malta più energia all'esrressione. l l Ginzburg, p. 265. 74 In VIII, v.43, il Moroncini conformandosi questa vo l ta a lIa vers ione di Nc, stam pa "TreD'ido errante," v~rgola non mettendo la afferma do!)o la parola "'Trepido" - inoltre che essa fu una correz ione 9 I~ cgli j tolta dal LeopardI stesso ln de]]' aut ogra fo ~ trer,ido . de-l. t ' J,2 e CI_a a lt rI casl ana l og h l· d'.r aSln t (,) a nsa nte" 1] G lnz b urg invete, ~~0UltO dal Floril, sostlene ch~ la virqola va manlcnuta ;)()lch? ('ssa non fu mol toIla. 'l ~ant~ Ne] XJIl, v.2U, il Moronclnl non mette la , "CJl~." "Sebb0nc dOt'o '91."" vi SIn COSl: I~ in la 'vlre/ola, (' qupsta at-tribllirSl a una SVIstël c va toUa.,,13 invccA~')eq1Jito da1 Flora, "f! da CO'1serva r p ••• vlrgo 1 a Joro ~er ~ue1 \ \ Il s~CJniflcat-_o non è leo"ardiano." P 14 renslero." Ginzburg, p. 407 c nota. !J. . ~ . ~65 • E 'non C]i~ vinJola dOto la parala Il Ginzburq, Moroncin i , MOrOnCl'1i, 1-1 Ancora nel canto XV, "sonna" ::C'guerdn 'a versionE: dl 1113:'. 12 V • a la ~onp non io, certo, l,l, nesso sintattico i l Moronciri ['1pltc punto 13 è: ti ricorro al "E pOl, 03gC)lunge: ch'io sDeri' v.2?, 'gl~.' rl"tabi11st:C afferrnando: ]0 le7.1nne della Starita che Ch'lO ne speri, l~ l'iù in la Il Glnzburg [l. c con LXXX c nota. , 75 lui il Flora, ristabil isce la virqola 'poiché es sa ris :1'')nde meq l io a Ile consuetud ini leopard irmc e si trova J anche in An.] 5, ancor~, Il Moroncini come rur~ il Flora, mette la v irgola in XXXVIT I, v .11, dopo la paroùa "sOfmetqermi" ( ., somlT'er,germ i ~" 0 "nc~b L") Ld:~Orlardi invoca ndo la raq j onp chlê' " ":îC'11'ultima S\ja 'maniera vol1e scrW"1re i l V0Cilt,.lVO tra nue viraole"J6 e ch~ f'!uindl essa andava Fistahilita anche se non eS1Steva in N e Nc. rdù fedele a i l j Nc, Il Ginzburq, la toglle dicendo che "ql.1ella dl rorr0 voca·]VL fra due virg01e era una consuetudine , ortograflca dei Leo!,~rdi al +_em]'o deI1 'edizlone Starita: non sembra per0 che fosse <]ià un criterio rL(jidamente / °1 , l.,17 apfl lca'-o •••• " J~flne è lnleressante notare l'ortosrafla aella nei varj l'orola "l'ro!,rio" (e aJ J 'occaSlone ""ropia") , . editor i. Il r-10roncinl stampando la grafia "fJrorrin," XXVI, ":'r0~'rio" (juindi eg1i stam/lo talc forma v.ll, corne 'f'ure in XXXV, v.I. 15 16 17 18 .. V. Flora, Moroncini, 18 Potesie e Prose, 1, p. afferma che 1 ln I l Ginzburg p." 1115. ~XXIX. Ginzburg, p. 266. Il Mestica aveva "proprio" ne11a sua edizione deI 1886, ma in (juella deI ]906 aveva adottato la forma "propio. " 76 ,i stampa "rrorio" in XXVI, v.II, affermando che sia gli autorl classici citati dal Leopardi che un desiderio d'evitar('.lél cacofonia intollerabile come' "il sentir proprio sprona" 10 riguarda il Flora, !)lllstificano. Strana cosa per quantQ' ., 'Propr io' jJ quaJe pur affermando: stamrarono n torto il Ranierl e il Moroncini ma " 1 a ca co f ' ,,1'1 s t ampa rultr.lV"Ïa eVlta onla, 'propio' , pro tir io s rrona • ' " RilieviaT'1o infine due errorl Liro<)rafici .. il primo in XXVIII, v.2, ove nRll 'edizione Moroncinj: manca la vir<]ola doro la l'arola "estremo" e al' v.Hi ove è rotampato "lnfinit~" Segnallamo F 1 0 ra (L r i'l :.J~; . rer "lnfinita." t uJtimo alcun i refu"l del1'edizione sm i <J rat i au tom a tic a [11 en t e ne l tes t 0 deI B ln ni) : ne] canto I, v.lOS, d,opo la paroJa "schiena" vi è un pur: to lnvecc della v -\t'Jo la; -;/ nel canto IX, v.2S, troviamo . un [Junto e v irgola invecc dp lIa vlrgola dopo Ja ;-,arola "nalio": nel canto XVIII, v.SO, è stampato "su ~rem i " lnvece d.l "supcrni,,;unel canto, XIX, v'.25, v)69 e v.80, mancano le rlspeltive virgole dopo le parole "mortaJ ," petto," "errando"; cost pure costatiamo l 'omissione della virgola nel ca.nto XXII, v.71, dopo ]a fJar;ola ·'acerbo." / 1') Flora, Poesie e Prose, l, p. 1124. , . , APPENDICE II Il testo della "Ginestra" Com'è flotO non possedlamo di rluesto canto alcun autografo, ma soltanto tre copie trascritte a mana da Antonio Ranieri. DU0 di esse si trovano conservate nella Biblioteca Naziona10 di Napo1i c l'altra trovasi nellR Biblioteca f-lllnici)Jale di Recanati. Data l'esisten7a di :('~- .:1'1"<:;"''' t'"Jns:ro studIO, dpl1e trc se~uann ;"JdoLt-ino !1elle loro ~ 'Iu~5te ~ecessarjo l fare un tre copie, cost~a1:.C Cc ~rnl'():::-tantc c ::;tabilirr> quale vari editori moderni e quali risrr>~tive ~asso edizio'1-i. indictro rer , ra~ioni A tale SCOtO esa~inare la ['osi7.10no di F45 Cllrata dal Ranieri, cercando di s tab il ire se segua 'Jna de 1": e tre 1::0 pie, testo rrot'rio, delle tre menzionate. d~verso da ~uello se present i un Il Ranieri, al1orquando preparô la sua edizione fiorentina dei Canti,' manda all'editore Le coria, da 111i trascritta, della "Ginestra." ~onnier una Ora, si pua , 'supporre che tale copia sia una delle tre di cui 78 conosciamo l' esistenza que 11 a dona~a allé'! Muni,cil1é'!le di t r e c 0.1'"' i c, ma;' ~ r> sen té'! 1J n cont-r'l'1;innZio:le di esse; u na 0 ,~iù pa.r Llcolarmentc della Starila utilizza+-a dé'! Le Monnier e invece ncl èost~lé'!rp ch0 F4s . R3)?0 c recana tpsp (R2) da to che essa fu inser i ta n~ll'psem:'larp l'oi (RJ, R;?, d i d'J (> tre de 1 1 e Recanat:i. r)(.;)r, sPguP nessuna de 11 e ~ est 0 che è i] ris' l 1 +: a t () d" ln à infé'!l_ Li F45 S0QUC If' CCl:'. P, test!) i'rCl'lrir che non trnVn e sol t- FI n 1- () U di varian7~i na v 0 ] riscnn+:ro in nessuna ta h.:::l 11 n di esse corJa chp II l\anicri doveva av(>r inv1ata a Le JVlonnler. Costaté'!zione iml'yt.ant~ Moroncini, a~che dubbi S0 questa che non fu ri10va:"FI dal aveva 0j~ cspresso (in 6en p rale; non sul fê'lLo che i sup;'osti malcriall che avrcbb0ro serviLo a11 ~~dl7.10n0 fiorentiné"l, si" t.sovino O':FJi tutti nella r-1unlcipalp di RecFlnati. E~ll aff0rma soltanto che nessuné'! dc11p trE' cOtlle possa rislJonderf' a11(> 111time volont~ dp1 Poct~a de] Ranieri, che sin 6('!~er 1 ]e "scars€' C1ualit~ c·ritiche" 'imrossibili+-~ --r ,'11" il Le 0 pa rd i di ?O L' e Sl<l . 1 e son0 que • Il e usate \ln ...l J Mj',orOnC1.nl •• ne I l a su.a edizione dpI '27. ?1 F45 si nccorda col testa di RJ ben 18 volte, quàndo esso si stacca da R2 e R3; 25 volté con RI € R2 quando 0ueste hanno la stesso testa; due volte soltanto seg 1Je R2: otto vol te j 1 testo di R3; due volte si accorda con RI e R3 e '.Jna volta' sola 'ha un testo rutto 'divé'rso • ... 79 ir corrp~gerp c rivedrr n o .r"'~ C) 1 '1l1tima cClni.a d0] "}a su iJ suo scr1tto; ma che tuttavia Rêlnirri (R3) dcvc pur consjderarsi, l~ 1 ba~r. v~dlamo Ha A CUI Cons ide; rel- nTT1O a s~é'lhiUr(' iJ testo deI can! o." Q ora fino a che runto 11 Moroncini resta !'ar1-" sem',JicemC'n+-e errorl cr ln i :'och i . f-u'oClrafici. ca ~.i ',chf' sonn ) r)c]l'Er"igrafe .-:;crLve (=1) "lo" invrcc di "to"; b) ct1 v.108 scrive "D'aurA ma1i,']na" con la virqola invr-c(> drl r"Jnto; "danno" c~?ll fT) ~ j, ,_ • 1a r a l c 1l n i3 v S [""13 v.12,), dopo 1 rï P <J a 7,.i 0 ne, 0 lël c) 8J vir'JolFl lnol'=-:-.;, ;<3, ,101 ~ v.1.21, dOY10 la ;-aro]q :'\arola "cnrr:;,agnia," ogli Ja • re r i l ter? 0 e!J l i , ,tlno1 SVls'-a 0, l,url? un'0rnisSlone nel ( 2'2 . ri i c e che c i t~st() di P3, e f '1 che la , :--rr:f0riLi 1 e "se non addiri'lul1ia necpssaria." a} v.255, eg11 hi'l "S'.J 1""1nvece dl l Il S l i fic â n dos cos l : l "al1 'u"n costFlnLc dr'll'A., "t'r)rma de] "Sul1'" di tutto contraria che vo]le scmr,nô> sCi;arêlLa-la . ' ?3 'su' dn21'orl ico]o." f~isoÎJni:J 1(1 form<l ancora n0t arC" ch·:; a l v. 1 48, "Contro" chI' + • •... , . / , .?2 ,. ,;; . ?j '? tl Il fOl""1ù "non ~ P1a i lIsat.a." ." i , al'" 'l' . LVI. H("')r nnc.Î;n i, i' j\1oro ,:e i ni, ~ 1. r"loronc i . l , r.\ LXXI1I. ... usa f"'0nt-r-0, "rfèc-::dentemf'nte avevPl r"llevato o • segllcndo R3, 647. 24 " , 80 -e al v.295, Gil errori tipografici sono i seguenti: " scrive "011a non vedp" invece di v."4, doj:'o la 'l~aro]a "cort-i" mette un ;-lunto "ella no] vede"; al ("Fur 1ieLe ville e corti") lnvece d'una virgola. .' l 'ed1Z]On~ cur~ta da Leone Ginzburg re~ ~~anto daJ Moronclnl vi:-Cl01a ri0uarda i rPr quall ra1loni eg1i si sia,cosl n v.l: i al luoghl ln cui 51 allontana da R3 e ]a i1a.::-o]a "sI" ("distruCJge st, che dw,o " Il avanza"), Pl, H2 l'rr:fcrendo (' F,1S ,chf' '1~ 1d vlrqolêl. [1 QUI St'qUlrc r'luttosto il tes'::.o di 10.rH R3 Flo~a, cnfTI0 dpl Moroncjni che t0lgono p 11 Glnzb1)rg, si r;i'Jc;tiflca diccnd0 Ch0 la virgoJa p "nel1 'cd1zione Ranrprl deI Tnnl~_re, il Gi:;7,hu;f] rlstabillsco l'BroJa "Col"+:ra" al v.J48, e , ch p duf' copie ~el Senier! e l'uso lalino de]]a con lui il Fl ori'l , affermando F45 hanno tale forma, a ~11011a 'usata dal Horonclltni se'1lj~ndo q3 Prendend n editori al st~lle"), la vlr<]ola dOi () l'a ,:,ar ola, "stelle" F4S R 3) • or~osta ("Contro"). ora ln esame l'edizlonc Flora dpI v.176 ("Nodi quasi dl '45, tpsto ove è uSêlta seg1Jcndo 11 testa di ([\2), contrariamonLc al Ginzburg e al Moroncini (RI, Gli aHri 11loC]hi che citeremo .sono errorl di stampa , , , . <81 poiché essi non risp~cchiano nessuna delle copie ranieriane, né F'45, n'~ gli altri editori. Al v.60 ("Di cui lor sorte rea padre t i fece") mette una viroo]a dOl)o , "fece"; al v.251, 0°110 la paroJa "insonne" manca Id , vir<Jol~j al v.?63, }'~dizione J FJora stampa "vede lontano l'usato" invccp. dd "lontan," e infine al v.266, si trova r, " un rlJnto 'dopo la narola "rovente" invece della virgoJa. 1 i r 1 , / .. .' Cronologia c ordlnament~dei_"Cantl" LCè të:lvole che: llJllstrano l'ordinam0nto del Canti ~ . e 11 1oro t-emno dL cnm-,OSL'7.10nf> snN..o stat<;:> cO'TIçnlatc Ln tre p2rt1. La prima ri;'orl:.F.l '" 10 varL,e SÙJlf> do(]1i e fra rarontesl i l racco autoqr~fi 11 51n']010 autof)rafo r\ fasclcolo sotto cui 0 classificalo (Sl considerano ~r-' seconda rarf-e rH'ort-a (' 1p rL5ppt-~1ve 1)( ediz ... modctno 1'168) ~J Il , tl1::010fde1 vAri 'comrronimenti da',p. di corn:,'oslzlone. DOICh~ . (' _"l s j ar10 a ttenuti p la ;-,iù autorevolc e CIO~ .- lU momcnto. disaccordo fra il Flora e l d1Je altri edltori o , la il Noronclni 0 il Ginzburg: "A . Imr.drtantl lllÙ sc stp.sso": il !l1oronc:ini 10 situa l,rima deI sctlembre 1833, mentro il o Ginzburg r>p.r il riel ,' / il Flora !'C'nsr1/Î() al1'estate deI l8Y-Jj -', "As,.,asla": J'vloroncini f1u p sto can,:o fu com:lost:o nella l,rimavcra 1834, nCèr il GJnzbur<J P Il Flora, nelJ'estate HUS; "Odi Mel1sso": [.er il MorbncLni 11 canto è del il Ginzburq de] 181'1-21 e 1819, "er " ner il Flora pel 1819-20; "Ogn1 l \ " -- (> 83 mondano evento" e ·'Umana.cosa": composti nel e il Jasso di temro fra ii Moroncihi li pensa il 1823-24, il Ginzburg Flora invece nel1'anno 1827 (dicembre). L'ult1ma parte rinorta 1 'ordine de] Canti ne] le if" varie t'lJbblicazioni ed edizioni in vita più quel la rostuma de] . Ranieri. Tutte le altre edizioni moderne inclusa quella deI F~ora, hanno 10 stes~o ordinamento della RAnlerl del 1845. . , " " '., \ ",' \' 1 ..., e e '. ~ ~ ;- '------ L li' ~ CRl 'JCl,()GTA S ,'[.)IJINM·iEfJT'D [)~~J ------ --------A\] -~~--~--------------- S'lCCeSS.lore spc,~~rdo 11 t- "'Tl ~() d 1 CO-.;: rs :-;;;i O ' i e toara fo (XV. ,) c Museo GiOVLO AN (AV. l ) Ml . Ar~ (X.:') (RIal) Il .., ;~0c~',at1 (X.2) nov. :t 0 c a il a r VII (?) lUfJB. :\C'C~ na L ~)et-::. AV AJla ÀN (Xlll.22) AV L'Lnf~nitn. AN (XII T • '2.!. ) n' .\eC2 18.18 "a t Ad Anl] c 10 ;"ia Esis7C: rrano dal ~X.3) fra 10 ca:"'::,, X X XXXVI XXXVIII l l l II II II XXXIII XXXV A 1[ IL -; H 1 :1 III XIII XIV XIV Rccanatl., 18J<) l XI XII XII /..XXV XXXVII III III C l _ ?0C<l na (X. ,) v ~ l, r l 1 1 1 a '1 a .- i , Rp nê1 ,nlptane y XXXIX '-, qpnnalo-fpbbraio L320 l 1 Dante. '0. FrarnmeÎl to : Od l , He 1 ipso. ::':-cana'- L, 181 1-2" ( X• 3) 1 ~.:_5---1 XXXVII VIIl SO'Ta~OnUri'Lnrn (~i 18 L8 ----------- -- ------F31 N35 ------ ------ 1326 . - - -- L, t l , l, -- -.- 1:'24 12,16 AJ 1 ' 1;'_ a l la. sPtt. 1818 Irnl+-aZlono. ( 3,2 1],2) dlC. vHqando. AN (XIII.22) AR - -. - --- - - FrFlIT',rnenH:J: 10 q'll Hecanat i, 181::3 Rf'Cêlfîat t ----~-""=!:;- 8)1' dlllr!'(' rang10. l 1 ~'r 1 rro a"'or,e. J81 '-18 (XV. 2 ) 1 (R18~) AR Sr"'C'lto (COrT1U~ --- ---- -------- ----- Suc-cr;SSLone seconda 1 'ordl.:1e n p l1e varIe edl7.,-nnl "18 -,--:----- CANTl 'pse"'-" 111 TIl lar-p del1 '0dizlone 00ur-li<:" (R18) cor-rett.O Poeta., 2' Anche di q':C'sta canzone, o1tre un'al1t0grafo reca"atpse, psiste fra coria dell'ediZLone bologn~se, corr~tla a ~ann da1 Pa0t~. le carte :1a~oletane a e e o - .j-' ------------------ -- -- ....------ArJ (XIII.:?::') AV Li'l S pra Gel d i ;~eci'lnat,-, AN (XI l T .22. ) ÂV 1 8,) 0 AN (XIII.22) AV La vJla l ~3;~ (X. 5 ) Qp AN J dL) (X. 5 ) VlncLLo~e Gruto 18~() "\-. ['lloorC'. lt~2' -------- -------'l N35 F45 XIII X~II XIV XV XV XV XVI XVI 11 AI1 IV VI l 1 RpC?·~tL, snrrl1a l, ot +. nov. ne' al10~c r;ov. l lV • S,"" ~ IV -IV IV v V V V V.,L VI VI, VI VII VIT VII VII VIII [X IX IX IX VIII VIII VIII A XVI XVIII XVIII XXXVIII KL XL XXXIV XLI XLI :{('canat- :_, (:\C' (Jlnrri) Alla Primav 0 ra. gen... l8,} 2 F II dic. l so'i~a~la. ca-12tl, èlC". é S (?) 1 A un (X. 5 ) ." AN l 0 Nel1e noz~p d011a R,'c';'!ta ~ Fa 0 lUla • AN (X. 5 ) f B2 F f3?1 ------ '821 pstar-(> AN d i ~~0Cnrlat l , q e n na 0 - ot'obre Il'-snqno. R18 g,'(\ - - --- --- --- t i'l • R~ci'\nati, 'l AN (X. 5 ) -Vltl.m&can+:o di Saffo. ~ecana~l, AN (x.'n AN)X.S) J A 11 a sua d al' ra. ~<=::canati, 'R23 Frarnmenl-a: fvento. 1 lA?2 Inno ai Fc>trlaccr.i. Recanë1ti, 11l<1'io I8~(î ( 1 '7 9 i or r l ) se::t. AN ( X • 1 ) :? 0semplar i 13-'9,~a~~in OIJ:l i ''rlOndFl no Recanatl, dlt.'827 Frarrment" 0: Uma na casa.' Fecanal-l, dic. '8.::'7 "--_ _ _ _ _::::.-_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ .--L- _ ___________ cAN ( X. l ) 2 esernnlari t: ... - ----- - - - - - ----- ---- en VI e e ~ 0, R 18, ~ AV AN (XXI. AN XVIII XX XX XIX XXI XXI XI XI XX XXII XXII La quipte dot'o la tem:-,-~st-a. Recanati, 17-?O set-t. ]8?9 XAII~ XXIV XXIV Il sabato dpl vi l1i'lsnl-..iJ. Recanat~, 2" sett. '820 XXIII XXV XXV XXI XXIII XXIII XXVI XXVI XXVII XVII XXVII XVII A Sllvin. pisa, fr>bb. Pisa, ~ lq-2~ 1 018/8 Le rlcordanz r • Rccanati, ?n agoslo-12 soft. o AN AN (X II l • ~l ) (XIII.21) Canto notturno. (X III • 2 5 ) 22 ott. Il 18~,,-q A~ore '\ Pecana+::i, arri1e 19)0 rrima deI' 'ott.' e morte. 183.2-33" , Consa'vo. (X. 5 ) 'q2~ nC:,Slero dorfllnante. firen'?,e, AN ./ Jl nassoro solltario. , R e c a n a '- l , a ' l +_ un n 0 1 8 :3" ' (XIII.?l) XVII F45 NJS XXXVI 1') risorglmento. 7 - l 3 a;-\ n ] p' 1 :-V 8 (XXI.7) - X F31 XXXIV PLsn, Tl 7) B26 XIX Schcr3o. 1828 # AN H24 ,J XIX <1t'ri AN ') ,.., L Al cont-e Carlo Pcc'oll. Bolo\-:na, :rnarzo 18:G sch('da AN, (X. 5) B ~,l Firenze, . Flrenzp, .... nov.']2 IV. A. Monteverdi, La data deI "passoro soli'::nrio"~!l Frnmmentl. critici leo;'ardiani • ~ • \ CD (» ~ J e '- \ e o --, i ~ li ~\~ , ....1. RH3 820 8: 1 - - - --A se sh'ss<î. estale 1()3') ASDasia. Il" .~s:-at-e Sorra i l ritratto di una bel}a d<înna. l~ar'oli, esta te '35 XXXI XXXI Pal inodia al marchese Glno - Naro l '1, es ta,.e + - ' 3 'c XXXII XXXII XXXIV XXXIV XXXIII XXXIII '36 - XXVIII "XXVIII XXIX XXIX XXX La Glnestra. (XX. 3) Ni'lè'Ol i, 0 Villa F0rrlqni (Narold Il tramonto d~lla lu~a. Villa FerrlqnL '36 (Napo1-d CJ 1 i VVe F45 :J ('s~atc'35 a~tico N3S XXX . C_anponl. ultimi 6 F31 .... Sorra un basso ril Levo AN 8:?6 ... F'i!'f'nzC', NaDoli, ser101cra10. 'lS ~ ) , , . .. • '-.. en ---J <' fHBLIOGRAFIA / • r:. ( ' ; , y l l 0 v"tsioni di G~.a(:nf'1f)_ J,r-':OFê'rr1i , coy. 'l'1f'10roC)("I vë'!,ia~~h._d~sl~ _(J).L~c:?S:?fi rF~Ci'lniltes:'. Cl!.~ cli Ci'ls+-011o: S. La:',!, 188 7 • Ar'-0niJ-f'1 ?veys;, ! lJhhl1Cal i B;:;'ldl'll, C. (:r nt r ] hu t i "! (~~ rrllJl;' i. l~("Il l~ i'l :-11 o'J'li'l : che 1 1 l , 1.'),')3. flHJ"n;iarl, r. F l f p n7,e: . El "3bOrél~: i nn~J~~..l~çil__l_C.2.r~Cd la na. 1,0 1"1nn n l 0 r, l 137. B;nnl, :J. GLacono Le0l'ard~_ TuLte F 1re n 7 C : 5 il 'î C; O!î i, l f) 6 -) • le Ot>c>re. ~) volJ. G., :; R. Cari egqlo lnf~rlito .c0n Gii'lcomo LeOpël!-di, c (m let t I? t- r: che 1 0 r l Cl U ël cd a n (' • r 0 r in 0 : Ros en b 0 r 9 & Se11H'[', 1032. BrcSCFlrlO, Conti~ll, de'] G. ~a "Tf'ljJl iCn criticil Dr: Rob"rt 105, D. 1 'Olt0cenlo. leo'~ardianj, .L,' Loni lcO;nydiane."j 1'-lcLodl altual1 l ln 1 ia • Tor ino: ERI, 11).-t:;. "Lé] data dei Canti." Lr..of'ardi c Firenze: Centrd NazionRlc dl studi 01schk"L, ] )70. D0 Robertls, G. "iht-rovat1 CJli ahbo7,zi autoblQ<]raflci dr>ll"InfJnlh::l.'" Tcmro, 3-10 marzq 1.951, :,.20. <1 • ----:4"!lar--e-d~ • "Sagetio su Leopa rd Flrenze: j ., Primi Stud1 manzoniani, b st) Donati, A. PJoro,~. V~l-ona Pucrili e ahbozzi Var!~ Bari: Tuttr le npere dl. GIacomo : l'londéldOl- L, 1 ')G 3. Li'lt-crzél, L0()~FdL, Gin7.buin, L. [3:-rr ] 921. 5 vol1-. i.: 1'J38. Luiso, [~anu:ri t'.P. Nestlca, G. (anr1, LeojJnrcli: p S<1nSOnl, Fircnzp: ür'ere di Sloria dl una rdizlone. 18'}i. GIacomo l,eot'lr:lrclit P?r~l:..('rr.p_n_~, __~~"::..n~t..!.!' Pircn7c: Le MornLcr, r,jnro;1c l r_ l , F. cr il: ICa. da']2.Ll:_2(JIl1=.~vate: mor~.1.i,. C. "Lf'Jltirr,o CFl'lto dl Saffn." lctte:t,c1 lura l'ël11ana, 1')1.)'1. G;nrd~nl, P. edL~i)nc 1'2SSE'gna Sl.lldi. flloloqicL. 1(3/l S • l."'t'uz ... i, E. "Ll u ]: Lmo CrJllto i'_nl1ëlne. ,6: V 1 l (l"()E.!). lf"o;,ardiano." "Si'l(j(jl0 dl 10tt,rratura XV (1 (l'l(,). Lettrre llél1jflna." Vox ror'lêlntl.Cri. ~ prLrrL'ch' ) C. "1 rni'lnr~crl!--,t-.i di Pë1C;1Hlêl r' i l r..rfltn d~rl=i 'Idilll.'" L 0 o,arclL e l'Ottocento. Firpnz n : Centro jl/Cly,ionél',:-> dl st~dl 1eor)(lrdlnni, Olr:chki, 1"'7U. PlCC10ni, L. F: ,r:pnZi': . " F êl Z i C' n '7, l ' SFlnS0~1 1.., 0 l fT' nl'1 ;:: i 0 n ~.:- ... St.lld i 1 l (,8. ricrniJ 1, G. N'lovi docUrlenti intorno i'lC]11 :crit',l C al1i'l '.lita dj ,Giacomo Leorardi. F1.J;enzE': 1.0 Monnir'r", 18 )2 • Ra'iler-i, A. 0r0rp di G1acomo Leo; nrdi, Le Nqnnier, 1845. I\îdella, 'P. u Tor 1 no: UYJa sventura j'osluma di C:lausen, 1~f)7~ \ 1 1 l r-J'.sCC~t-0, P. (, Le Honr L"':!, , l~O~. (;"ln! 1 dL Giacomo Lenr'êlrdi, Bolo(Jn<'l: C"1i te 1 11, l 'l? 1. r'Cl1f~T-'lnJ, )'cnsi,0ri. vol. 1. Pir2nze: Glacomo Leopardi. r, Timpanaro, S. "Di alcune falsificazioni di scritti leopard iani. ", Giorna le stor ico de 11 a lettera tura italiana. CXLIII (1 ?66), 88-119. ./ La fllologia di Giacomo Leopardi. Le MonnierJ 1955 • Serban, N. Lettres inédjtes relatives P;:-,ric;:, Chamrion, l'l13. ~ Firenze: Giacomo Leopardi. " Zenon, M. ",Contribllto i'llla storla de] l'edizione leornldlnna d~l 184') ./' Rassegna' nazionale. (lJ?2), 3-1.. / \ ' , -, .' N XXXIX , lNDICE • ~ J Sigle dcl1 r vArie edizloni in vita r d01 le rrinci.al1 rélccolte a 1Jtografe...................... li In'rod'Ir'71onf\ •••••••••••••••••••••••••••• J.... •..... .•• 1 ·.········c·· ') '} - Gli autoflrafl doi Cnnti ]00rardii'l'li •• ?7 rlcJl'''Infini1o'' ••••• 32 Le rl1bblici'3zioni in vita ••••••.•••••..••..•••••• 38 A ;:-': "::>d ice TT: JI_ - TIl - ~rlizinni Ar~"e'1rl:e'" ~di?ioni 1,(' falsifica::èioni critjc~e •••••••••••••••••••• ~ •• • •• ·• •• Stlldi0 COiTlr,arativ,o del1'c varie dei Canti •••• •••••••••••••••••••••.. •• T: ~ ••• 54 ,1' )_ testo delJa "Ginesl-ra" •.•....•••.•• 77 Cronologla e ordinamenfo dei Canti •.•.•.•.•••..•...•• 82 . . . . . . ... . . . . . 88 Il BibliograflA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ,"