Bornmenti ~O[ialiiti intorno alla 6nerra . -- . . --==-- . __.=:=:_ f\/ / ~ I . / I ( ,<11 SERIE IV ,. ,r;N\· 1O. . ,/ f / -===== ; [ • n ,: ~-· ·/1 ·; . . •.. , '. ! ì I la 1arn era~~etto tututo ~~i 101oli · • DISCORSO dell'on. ARTURO CAROTI Tornata parlamentare 19 febbraio 1918 • Centesimi 15 MILANO Libreria Editrice «Avanti! » . 1918 . ' FONDAZIONE ISTITUTO GRAMSCI BIBLIOTECA Op. •• A 35 .6 I PIU•:S I DE\TE. - Ha farollù di pi11'1:1rr l'on. Caroti, il q11<1lc• lw present.alo il segnrnte ordine drl giorno: • «La C:lmera, nlernndo la sproporzione tra i s:lcrifki eh<' rid1iNI<' il prnlungamcnlo della gucna e la inccrlc'z1.i:1 di una srhi:t<'cianlP \ lltorin militare, rilJC'll<' dorernso che, prr il bene s11pren10 dPlla umanitù 111 g1'ncrc, e della gente italinna in ispPciP, il ! ;oyprnn ,-.,i adop<'l'I pc1· il rapido conc.;rgnimcnt.o drlln p:tcr, 111a 1·ico11osccn<lo di non potp1·c .·wcr fid11ri:i n<'ll'opC'r:l, a tal<' sf'Opo clirdla, della alt11alc diplomazia, 1·id11C'dc: l'al)()l1zio11c dcl segreto cliplnmatico; la lilllil~1zion<' clC'lla <'ensura alle sole notizie rillclfpnt1 l:i prPpar~1z1on<', la slralcgia e la tnlt.ica militari, in modo chC' ogni <'01Tc11lc dcllai pnhuli<'a opinio ne possa l iberament<' 111anifcsla1·c 1 pro1n'I criteri in merito alla concln sionc della pare e all';1ssclt.o f11tnro dei popoli; rhr sia permessa la riunione dci r:ipprcsent.·rnt.i elci proldariato orgnnizzato mondiale, per lo sc:lrnhio cli ,·edule " 1wr gli nccimli intorno .alla pace; riconoscendo che il proIPLariaLo: prr cnlitù numerica nel campo clemogr,1fìco ed in -<fll<'llo politico; 1wr In rntità ciel suo contributo :illa gnPrrn come comhattPnlC' e romp produllorc; e per In comunanza. in!.crnazionale degli interessi, ha diritto n sp<'rinlc considerazione». C,\TlOTJ. - Onorevoli collPghi, j] mio ordine dcl giorn o. com<' lo dimostra la sua dizione, tende a trm:lJ'C' i l modo di rritare il pl'<>lungarsi di qucs.t.a guerra, C'he è flage ll o per lull:1 l'11manitù (e <Juindi anche per l,a nostra g<'ntc); m a che -2e' ffarT<'llo, in modo sprri:1IP, fH'I' il prolPlnrinln. Un m·~o mrnl~ queslo sul qualr pa1·1·<·lilH• clu• do\!'"si1110 farilnH•nlP troyarci d'accordo: ma io l>l'<'\l'~lo <'ili', 11·0\<11'<~1 d'a<'rordo non sarii possibile. E lo )ll'C'\('do, pcrrhù p:11·l1a1110 da pn'messe, da principì troppo disLant1. Jo pl'l'\edo dunque che le !lii(' parole S('g'llÌl':tllll<> 1;1 SOl'I!' delle parole di tanti altri colleirlti: \('1'l'ar1110 dC'llc disfall1slP. ~11 prrndcrò l'rpilelo di disfatlisla: 1• dPl>l>o :ind1<' dichiara1·1• rh<' sono rassegnalo a questo epill'lo, flf'l'cl11\ or111ai, ~l fo1·1.:t d1 diluirsi, noli ha più ne-,sun p1·1·c1so sig11ifk:il11. Per disfallisli s'intcndcrn d1·siun:i1·p r11l11ro chi• 1·1·alt1w11t1• <'l'ano n~nd11li al nemico e Chl' p<·r-il n1•n111·0 la\'11t':t\:1110. Poi. piano piano, prr ron\enie111.n di )l:ll'l<'. f'<'pit1•to 1'11 aflihl~1:ito n noi: poi ne f11 beneficiato il Papa. ll1·1·1·nl1•n1!'t1l!' f11 lii-ltn qui, in quesL'aula, che· era st.ato 11n disco1·so disl'at lista il discorso dcll'on. Be\ ione. Certamente, per noi italiani, suona\'ano disfattisti, in 1111 rrrlo senso, recenti discorsi di Lfoyd (;L•on;e e di \Vihon. S(' Si Hl alla ricerca dcl disfattismo, dill'llli \'Di !'.!' '-o:lfJ<'lf' lro\·are qualche cosa di pi1'1 disfollista di quald1<• l'<'<'1·nl1' 1nopaganùa per i I presti lo nazionall' a ha se di r:1 p Jll'l'"<'lll azioni di ciechi e di fanciull1 in lauri1111•. Bisognerà trovare un HJCabolo pe1· indi{':ll'I' il f:1ttn <' p<'r colpire i colpernli ckl disfattismo. lo Jll't'\l'do chf' pian piano i disfattisti saranno la rnagfdor;1nza. E chi sono i non disfattisti? ApparenlPmenle dovrebbPro rss1'l'<' i !!l1Pt'l'afonda1, ~o loro che Y<Jgliono In guerra fin do\c' .... 11011 s1 sa, fino alla ,. i ltorin sch iaccianle. ~la se noi rillettiamo che dalla 1inrlc di qua, rolor•o rh<' non sono disfattisti, vogliono In gurrra fino in fo11cfo, <' dalla parte di là si vuole ~tltretlanto, si arrirn al disfatlis1110 \ero e proprio, e cioè alt'es:rnrirnento della ri\ ili:\ <' della razza bianca. Sono rassegnato o. questo epilrlo cli disfaltistn pcrrl11' cominlo che è dovere, e no n disfattismo, ragionare, studiare, lro\'are se c'è un modo per impPdin• che questa jnllurn per l'umanità si prolunghi. Prima di qua, si proclnmm·a il (ìnis I 11strine e Deutschfrtnrl unter al/es e di là: (ìnis .ln!Jlù1e. Uumnn - lnletru::ioni). Poi piano piano si dirhinrò rhe J'Jntr..;a non era conlro i popoli ma conlro i Govrr11i. Poi non piì1. Proba: bilmenle ci si accorse che per acuire i dissensi Ira i fralel_l1 Ranlzau non comeni\'a ag-g-redir In fan1igli~, <' rh<' m_egl10 valeva il metodo bolsce\'ico cli crcit<ll'e il fralrllo mmore contro il maggiore e più potenlP. Sì, tra i due rnrlodi, yale più il metodo bolscevico .... - '.'!- :\Ndi 11ll1mi di ::.rorsi d<'!?li uomini di Slrilo si ha un 111!<'rior<' <~lLe!1ua11ot1<', sia in <JUPlli di Lloyd (;porge e dì \Viison, c:;.1a. 111 <Jll<'lfo 1·pcc11lissit110 drll'on. lh'lando. L'un. Orlando disse: << Or'.1, co111c ~illora, l'lt_alia no'.1 \'uolc cli p1ì1, 111n non può \'of<'l't' d1 111rtl0. clr qu1•slo: 11 con1fJ1lll<'nlo d<'lla s11a unione 11nzionafe <' la s1ru1·c•zza dri suoi confì11i \·c1·so l<'rra e \erso 111:11'(' ». ~ l a dPliho fnre 11n'ossen azioni': l'on. Orlando non (> sl:ilo <'salto in q1J(') r1ro111r aflo1·n 1i . T1·a q11€'sl1• s11c dichwra7.ioni e il famoso 1111'1Tln1'1111r!11m d<'I 2G :1p r·ile 19 f:i, r'c'• unn cnorn1r difTc•1·1•11za ! E r111i, 'jl<'t·111C'llct1•n1i una p.nrcntcsi rlJ<• \i i11clirlr<'1';\ co111<' anche noi 1tlJIJi:11110 1111 crrto sc•nso patriolliro, abbiamo 1111 S<'ll'-'.> cli consnngu i 11rilù con t11lti coloro che• pal'l:1no In nosl ra l1 ng11a. J\I fallo stesso ha <lC<'<'ntwto testò l'onorr\·o)r Padtrlli. (l11.'lndo_ l'on. Bc\'ione, leggcrn rpti, con tanto ritardo, '.!Jl<'I t1·a~lal1, rh1• da tnnto tempo r1·ano di dominio pulthlico 111 f11gl11lll'.t'1'a e• all'rstcro, si ri11110\:11a in mr il s1•nso pc11oso rhr 10 lanlr \olle ho sentito nella ltm"a dinrora all'Psll'ro, il sen>.o IH'no-.o che fH'o\a\'o tulle 1/\11Jtp quando - <' 111, 01101·c•\olc Hondani, eh!' nll'rstero sci sl;1to <'d hn1 ~· iss1Jt11, l_o hai ,Pili' pro\·ato - q11:111do \eden) che gli opcrn1 tl;il1;1111, 1 quali pun• tanta park sono drlla ricrh<'zza dei p:1esi· d'Amcl'J(~a ·e d'aflro\·e, Yenirnno disprezzali e Lrn11ti in 1111 conrelto cli i11fc1·ioril.;\, di fronlt' 11011 solo agli AmPricani, 111a a11rhc :ili<• popolazioni di aftrr OJ'i<rini che si lrov:rno n€'lla llC'pult!Jlica d'America. "' E pem1C'llcle111i di dire che il rnnnLenrrr il nosLro P arsr i~1 1p1rstr \O t~cli ~.ior~i di mino!·itù, questo far considerare ali pstcro 110 1 •1Lalian1 come mmorenni, è \ero disfattismo, <' chr s.1 pot.rclili<' una buona vo l ta finirla <'ol disfattismo di q11rst o grnere. E chiudo la parentesi. l_.'rq11il_ibr_io delle forze belliche porta all a altennazione cl<'gl1 scopi d1 guerra, e certo \i ha contrib11ilo lo sfrondaJJH•nto delle' ill11sioni che si erano venute creando e s0Hnpponp1Hlo. Da prima fu la \'alang-n russa, che doveva sch:ia<:c,i:i re. gli I_rn1~eri Cenlrafi; poi fu l'entrala i1_1 guc~ra d~ l1 _llal1a; poi I cnlral.a. ~n guerra della n11111cnin, ]HH l'a\'la7.lnnc, come se non s1 facessern delle arconavi anrhe clalf';1llra parte; ora è l'illusione dell'intenenlo drgl i SI.ali Unili conw fattore decisivo. , . 1.>r.rmell<'lemi ~n_'ossenazione: Possono essere gli Stai i l 111!1 il falfore doc1s1vo della guerr~? Srconcln mc, no. Io ronos.co gli Sta li Unili, conosco quel rnrrm iglioso popolo, r so rhr fra tutti i popoli della l rrra il j?op-0\0 deg\l .... ·1 ~tali Unili{\ il più cll'gno dì rnmpi<'rr mirncnli: mn so chr di miracoli nrmmcno ~Il Stati lJnili posson" fa1·111'. "\oi d1mcnt1chiamo lr"ppo facilmenl<' l'l1l' la !.!llc'1·1·a odirl' na lw se1-nrìto l'croluzionc dt'lla m1·cc:1111c:1. Oggi la "ll<'l'I'a più che con gli uomini, si fa con le r11aC'chi1w,· è.• i_:-11~na di 111nlcl'lalc, e materiale vuol dire trnspol'li. · Il problema dei trasporti sig11ifìc~1 ·lH'r gh Slnli Unili cli J\ mer ica i I pr1,ih lcm_a deU<.1 flnt.tii. i\ on rngÌio q li I rii'\ nr:1rl' Jr parole dcli amrn1ragllo <'h<' rnsl brevn1111'lll<' s<'ddl<' al banc o dcl Uo Yerno. J\IJ\ZZOLM\l. - I fatti l'hanno smen til o! CAROTI. - Ma io tengo a crcd1•1•c clw lnll i snrnnno consenzienti con me nel don'rl.' c he ~1lili1:uno di non c1·pa1·ci i 11 usioni. È possjbile che gli Stati Unili impro\\isino 1111n flolln lalr da poter trasportare uornllli e mal<'J'i;1l1, da poi<'!' lra'-portare qnanl.o trasportano oggi per 1101 ? Si è dello che l'Ameri.ca port!'r:'I gli 11omin1 armati d1 fncile e che i cannoni li forniran no la Frn11ria e l'Inl!hillcrra. :\I.a perchè la Francia e l'lni_:-hiltnra p11ssnno dan' can noni all'esercito americano, bisoui1p1·:'1 che gli ar11Prica n1 lraspol'lino ferro eù acciaio. Si <.· detto che 15li Stati Unili pol1·anno 1111pro\ \ isarr 11na flotta, che a\Tebhcro impron·isato lilla i.!l'~1 11d <' fl•>ll~1 di l<'gno e poi una flotta ùi acciaio. Lasriale ~he dica qualche co<.a riguardo a qr1rsln famoc;.a flolkt cli legno anche prr inclirnl'Vi co1111' in 111110 il mon~o vi sia un ay".'elenamento drll'opinionc pul>hlica delrrm111ato dalla Cl'ISI SD~lYentoS..'l che stiamo alll':t\<'l'Sanclo. Quando in Amerioa si trattò cli roslrnire la !lolla di IPcrno, 1i fu un egregio, stimalo, compcl<'n le, il col11111wllo Yon Goe·thal, a cui si deve il taglio d ell'istm o di P anamn, che, con l'autorità che gli dern eo.,serc riconosci11ln, diss<' ~he non era po.ssibile c reare una flotta cli l<'gno lllancando il legname slag1on.a.to e che i metodi lllrrcanici di slagionatur.a immediata <lei legname rnlgono quando si traila di <'ostruire in terra, ma non garantiscono la stagionatura. dcl JrQ'nmne quando esso \iene mrsso nell'arqna. Gli gridarono la croce aùclosso. Von Coclhnl, si diurn. il suo stesso nome Ye lo indica, è inq11in:ito di spirit o l<'desco; per rJ11esto è contrario al la rapida cnstrr1zinnc cJpJJn flotta.. La flotta di legno fu cominciata o. coslr111rr r quando rnron messe a mare le prime navi, pssc si sfasciarono e \Ton Goethal ebbe ragione (Commenti). Possiamo aspettarci che il fatlore determinante sin l'rroismo? Gli uomini non contano trop.po in quest<1 g uerra -5 llflll cord a ln1ppu l'eroi:-.1110 ! Sappi:1111fl dli' :-..<' c1111l.;1ssc l'<'l'Dlsruo q11akh1' cosa dr dl'<'l..,11 o sar<'lilw si alo co11 1pi11lo da nilo!'o che Cfllllbatt.ono, p<'rrhè• _sa1_1pia11111 (s<'111.a .;1pprc·nd<'l'lo dall<' pappolate l'C'llor1ch<' cl<-1 1-{ICJJ'll:ilr, 11rn Jw11sì cl.;1lla 'i\a \ ' UC<' dr coloro che coml.wllono <' rrlor11a110 1111tlili di ro1·po <' lat·c•r1 di Yesl.i, ma 11011 11111lili 11è• lacPri di a11i111a) q11arrl11 11:111110 _s<'.fTt•l'lo e ,con!e hanno ro111ball11lo, sappr.uuw da 101·0 <'hl' 'r e stai.o I cro1s11ro ! I•: fH'l'llll'llt'lc che vi di.ca <' hc fra cosi oro <'11c 11011 fa111111 sl'oggio d1 <'l'oisnro, che 11011 hanno :l\ trio p:1111·:1, clw 11011 so11 " sc;1ppali, 'i sono tani i e lmllr cli col"ro e h<' m·1·1 :ile· p r·inia JH'J'scg11ilalo, che a1·cll' ora difTauralo <' rhr JlC' f's<•g1 11l1•r<'ll> <' difTarnerl'lc do111ani, solo perchè su11u socialisti. <' ( l fifll'ut•11-1u11i (f[/'/\slreml/ Sinisl/'11). \la ~lt'l l'l'Slfl, .ahche -.e_ la •·ill."r·ia srhiarri;inlc fflssr pos:-.rhr lt', rrlc11go d1e 11011 <.t.'-'s1c11rcrchl>c I~\ JWC'<' d11ral11ra, p<·rrht.· lascercblH' 111111 sll'ascico di CJdì, di ra11c"ri, 1111 clesidl'riu cli ri\ i11cile, che porterebbero fulal111e11le a 1111m <' l!ll<'l'J'('. I·: ~tlloJ"a, '-'t' la villor1:1 sd1iacci:intc non è pos:-.ihile, don' <lll<iiamo "! \ ogl1a1110 cu11ti1111arc la g11erra fin do\<'? Fino a q11a11do? Per questo equilibrio del le forze cht' e'<\ \oglia111" a11dare s1110 ull'csa11rirnenlo? \ ol!l1:.i111" noi a1Ti1arc alla rataslroft' sl!prPmn 11er l:i uosl 1·a razza bianca? E poi, rp1a11do anche q1w:-.l<1 g-11,•1Ta d1 esa11riu1ento la :-;i pulC.'-'SC tiral'e m;rnli, a q11:ill' scopo? ,\s:-ic111·t'rebbe, li lla ~·11crra di esa11ri111e11lo, la pace d111·al1J;'a "! Scrondo nw, no, p<'rrhè 11na g11c'1'l'a di ('S:lurirnento cons11merebbe tulle le energie 1iLali di l1lllc le n:.l7.ion1, e non Yi sarebbero più r1ucllc energie r1cosl1·1!1li1c che c1 possa:10 :1ssic11rar<' una pace d11ral1na, pcrmellrndo di stabi lire una s<icietà su basi diverse da quelle che hanno condotto alla g11erra. Vor1·ci che lll i fosse consentilo di esporre le 111i e idee s1Jllr bn~i della soc1clà altuale; basi che hanno fatalmente <'ondol lo al la guerra. :\!oi siarno 1itti1ue di una grande il lu sionr, cioè che si '11a in J't'Qime de111ocratiro. l i rrgime d<'inocralico non <'sislc più. -J~ e~istilo nel periodo delle ri' oluzioni borghesi. ! >ra 11011 p10. Si è \en11ta i111ece formando una plnlor.razia, un l!l'[!ppo r1slretlo di indi1 idui <'llormemenle ricchi c he hanno un c•110rmc potere eronomico e quindi politico. Sono costoro 1 mrilr/11r'/nrrs o/ rJl'eit/ ll'Mllh, .contro i quali tnon ò una 1olt.a Hoosc1cl I; sono costoro i 1111m i ricchi e he hanno associ alo a sè tu tti coloro che sono rimasti dt•i cc li domi nanti in passalo; a loro si sono aCfìliale le aristocrazie, il clero e - G- - ult in le1·cssi chr "'l aug1r;1n11 nll11r11<1 all1· ('.1-.1· l'l'!.!lla nl i 1lt·i tll\Cl'st paesi. Costoro domi nano prrc!H' ha 11 n11 i11 11 1;111ei I<' l>a111'!ic t' lC' grnnd i i11d11 slric, do111i11nno la :-.la111pa, la r;illf'cll':i, la sc uola, il pcrtramo: dominano l11ll11, e lui li ,-;ia11 11J , illi111e dt cuslur o. E si noti che la plutocrazia ha b isou110 di do111 i11a 1·e a 11• che .all'estero. S i d ice che il -capit;ile al> li1a 111l 1·1·t'ssi i11ln11 ;1z1011;ili. \ on lu credo. Appn rcnl1•11 11• 11 I!' s1, 11 1a la p l1!111rra1.1:1 lia lii::;ogno cs::;cnzi.<.1 lu1ente di dorn i11:1 r1· a ll '111 lel'1111 di'! j>l'llPl'tu p ue~e. Essa rende schiaYi i larnra l1J1·i p<' I' s fl'lllla l' lt cli pilt. ~pt rs l a .11osl ra s~cieli1 i11cl11.-;l rn tl 1', 111 cui i· 1111a p1·111l11z1o nr clt n1crc1 chr nn ·11 a alla so pra pl'11cl 111.io11 c., !'\ 11 ;1 11C' llt' una produzione di capii.al<' che il<•\<' C<'l'<'a I'<' 1111 <1\ i 111\ 1"-.l t~uc nl i. c. 11 ui 11di ha la.ncccs-;ilù cli <'Cl'<'<ll'I' q111•-. l1 i111esli111c·11l1 111 paesi ad ccono1111a prceap1laltslir:1, cl i 11'<1\al'<' Z<1ll<' di :111111c 11 7..a 1n quest i pac,i, d1 i111pia1dan i kl'l'fJ\ i<', clt cr<'an 1 eserc iti pe r fomirli di armi. ccc. · E siccome le zone d'inllucnz.a s<1n11 l'l"'lrc ll 1', u'1t !.!<11t 11 fa la l111 r nle g li allrit i. P er q uesto la plul1w 1·az1a i· f:ilal 111<'ttk cos~ rc.lla a lJa g uerra, e fìnc hi• d uri1111 I<' l1a'-1 p 1~·s1• 11 li d1·lla "''.>Ctcla, fì nit a la a-uc1:ra a\Tr1110 1111.:i b n•\c pac<', il l<'lllpo d t prend er fìalo, e poi YeITii 111.1';_1llra t:'ll<' IT:t pili •1lr<we. \ l:i ncss11no Yltulc la fine della c1nllù, <' re rio anch<• , oi, a m <~d o Yoslro, u?mi 1~ i cl i goy~·r110, \'i adop!'l'a lr pr1· <'onsl'g11 1r c la pace. St <l1c.e che '' si.ano c!P ll e lra lla l iYe s<'t:"J'dl' · fra le nnion i be lli ge r anl i per a l'l'i 1;1 1·<· :llla pare. Lo cr edo fermamente, prrr h(· non sie lr così c iec hi d a rn lcre la di sln17,ione \'Ostra f' di l1il li. lo cr!'d<>, e• lo di r110slrano i d iscorsi pi ù r ece nti cl ei.;li 11on1i11 i dt Sla lo in ;1 111 bo 1 c.am p!, c he 'i :'l i.a un cerio desiderio di pacr. \l a yoi no n polo.te !n lc n ~en1, perchè, d i qua e cl i lù, rapp 1'<'srnla lc inlcrcssr r 1spelLn·amcnle equ 11·alcnt1, 111a co11 lr asla11l i fra loro. Il ~apilal i sm o ing-1.ese, che si è> sap1!10 proc11rare dC' ll c zone d'1n011enza, ha bi sogno di c11n,<·nnrlc: il capil.:i l1s1110 francese ha fallo allrellanlo. il rupilal rs1110 a 111C'rirn no li;1 IJiso~ no d'espa ~ cle rsi, ed and1e q11 cllo ilalia no, l>cnch è in for1w1z1011 e, ha bisogno di cspandpr-;i. . Essi Yi sono ~osl~elli anrhr per lo spell ro ci el pe r icolo 111l c rn o, d<: l ~emico rn lerno. rioè del prolrlari:1to: pcrc lH' 1111 eslo c.aprlal rsm o sa r hc se 11011 dii a l prol<'l :1ria lo la\·oro, "" non 11·0\'a lll!O\C zone d'infl11cn1.a drr pe1·111<'ll:1110 di conl1n1inr? la f? r scnnala pr od 11zio111' a ll twle, il pl'<>lct.a r iato s i lru\cra caccialo nella gor a, nel di sa~ lro, d ell a d is ucc upazionc 111 - 7 p!'I' sop r:1 prnd111.111111', e q n incl i in l11n111 ll.i cd in lolle n11 a pi ìt d 1s;1sl rosa de 11':1 IIra. ;\ ] ~~ q11Pllo eh<' s11rr<'cle nel capitalis1110 fran<'<'S<', inglc>sc', a 11 u•1·1ra1111 r il:ilia 11 0, s uccede <rnche in q 11cl lo lcdc:,co: mizi in ( :p1·111a11ia la rl'isi è più :ir11la cli<' da noi. E se' sono lrgillimi gli interessi dcl c.upitn lismo frn nrrse, 111gks1', a11H'l'ir:11111 cd ilnlrano, a ltrellanlo suno lc•gilli ru i q tw ll i dcl rapilal ismo tedesco. SP q11i 11di ques ti in teressi sono lcgilli111i d a 1111 a par te (' d:11l 'allrn, (' S(' \'i lroYalc in q nesla l rng icn siluazion c che i· p iì1 forle d i \oi, Yoi non pol r tr i ntc nd !' ni . l<'inrhè ri1n a r rclc schia1· i dc i prcgi11d izi c he ' i ingon1 hra110 la llll'lllC', fì 11 c h è~ Yo1-rclc r isohc'I'!' da 'oi, coi n1c lod1 fi n q11i s0gu ili, la sil110.zio ne present e, i;arclc in u n sacco dal q 11al<' non poln'I<' a ssol11 laH1enlC' 11scirc. :\la )>!'I' le c lassi 1<.11·oralric1 non i· <'osi, pe 1·c h{· lo 5\'iliippo cap1la l1-;li co 11011 migliora le sod i dcl p1·ole tm·ialo. 11 prnlclarialo a1Tù in quf'-;lo caso dC" lle calcnc dorale, 11ia c•sso 1·i 111l1n·ù più sch ia' o d i pri111a. J l 11ia!!giore pol<'l'C economico \'ltol d1rr 111aggiore po11·1·1· polilico dcl cnpilalis1110, e q ui ndi 111 ino r r poter e polilico )><'!' le classi rhr al potere 11on sono. T r c nl n a11ni fn, prima che la plulocrazin nll11alc si for111assr. ' i era negli St.ali U n ili 1111a \Cra libertà, rna da q11a ndn si è formala colù una pl11l<•Cl'az1a che hn prrso il polct·l', al q11al<' si allf' rn ano de1noc r<llir i e rcpn_h bl_icnni , le ltbe r lù dcl prolr la r iato son o cosl:111 te111C' 11t c d1 111 1nu 1le. S1 è a rn lo d i q 11 cslo a nc he un'eco a ll a Cn m cra q11 nn<lo <'1 ..;ia1110 d o rnl i inlcrrs~'lre d r ll a sorte' dcl TrC'sca e dc l Cio1anntl ti. Negli Slali Uni li, com e allron>, si 'a s \ olgcnd o un a te r rib ile lolla f1·n il proletar iato e il ca piLa li s mo, spi nt i l'uno coni ro l'a ll1·0 da i rispetLi vi bi sogn i. !\on è q1 1rslione di uman ità, nè è qucs lionc di od io person.alc, di odio di classe: è questione che noi c r eatu re um.anc, ne ll 'am b iente odierno, s i<:lmo tu ll e Yillimc dci nosLri biHogni, e siamo costretti ad essere lup i contro lu pi, ~ono "tnnlr la n oslrn rn lont.à, uonosl ran lc rhc q uando dobb iamo muoverci gli un i contro gli e.ll ri, d si spezzi il cuore, perch{!, q11nndo seut iamo d'esser <li fro nt e .a creature umane, YOrrc m1110 potere t.11tle abbracci.arie, e Yon ·cm mo dan·ero crear e un nmbirnle di felicità, d i amore e d i scamhieYole s ti ma p<'r l11 lt.i . P er il pr ole tariato, maggior potere econ omico delle classi bor ghesi, maggior r icch ezza d ella nazio ne, non Yuol d ir e ming-gio rc libertà politi ca. \ ruo l d ire, com e h o accc nnnln, <'.a lrnc, sia p ure d o r ale, ma c;cm p r e cn Lcnc. •\ \l'Ò occasiune cl 1 r i tu rn are s u CJ ueslo ar gom cn lo e d ac -8- -9- ccnnurc co111e e perchè il SoriaiJ::-;111() sia, dappl'l'l11ll11, 1·11 11 lro la guerra, il \ero Socrnlismo p<'rÒ. Co11c.!11do IH'l' ol'a <'oli l'os:-.cn.al'C che Ira i ~oYcrnanli all11ali 111111 <"ì.· p11ssiliil1t;'1 d'inle:;<t, e che la tragica situazio11t• in cui ci lro\ ia11111, r 1111 _ tiuerù linchè essi non lasceranno alle classi, prin• d1•ll'Pffl'ltiro potere puliLìco, lil.Jerlà di rspri111C'n: i 101·0 nill'rì. <' rìuchè q11rsli criteri non saran1111 ascollal1 <' applictli J)p]lf>o lcalmcnt.c 1·iconoscerc che l111li i go\·1·r11a11li, di q11~1 (' d1 lù. :,;ono confrontali da difHcollù speciali ch1' J't'IHl111111 )>Pr essi pi~1 f<.tcilc .c.ontin11are la gue1Ta che fare la pace•. E~li (: cl1<· \OI s1e~e d1 fronte al ler_r1b1lc prohlc1ua d<'I d()po gll<'J'J'a. Qui, alla Came11<1, abbiamo C<'rcato più \ 11lle di g11a1·d;11·p all'a.n'cnire, ma subilo .si è dello che Yi :-;1. IH'11s1•rù dopo, colli dal I.errore dcl poi. Nessuno ha una \ 1s1011P psalla di quello che sarà il dopo iz11erra cd i s11()1 lrn1hil1 prohlP111i: li pl'(Jble111a della smobiliLazione; la 1·il11lla11i'..a del rapilulc prirnlo ad entrare nell'industrw. pe1· pa11r<t d1·I lisralismo, che donù es:-:.ere spm·entoso; colol'o c 11<• Iorna no da I f1·1111 lc e eh~ ti:ornn~ le mogli? le fì~lie e le. sorPlle nei loro posti: c. qnrnd1 la d1soccupaz10ne, 11 caro \l\t'l'i che co11tintrerù, e \'IU \l<l. E per gli uomini di go,erno italia111 v'<' trn'allra u-r:l\t' quC'sl.ione: il bilancio della guerra, un blla11cio pri\ o"u'atli vi là. «Scendiamo in guerra, >-0r:'.1 la \illori:1 dPIJ'l11IPs;1: r1 darù Trento e Trieste; arri\eremo a \ 1<•1111a ». ll11t• :11111i d1 guena ! Prrsrnl<itc il YOstro bilan<'ro al Parse. Cosa sta ncll'altirn, di fronte a tutto quello che l;1 g-11crra ha cost.at11 '? C: un problema terribile, lo comprendo. ' . Lo .comp_rcnclo, e passo oltre; passo a fani t111'allra d1chiarazrone importante e leale; e cioè che se anehc fosse• facile agli uomini di SLalo odierni, a \Oi <; .a quelli che Yi succederanno (seco!lclo me potrebbe esserci lì anche qualche altro uomo. pro\_eniente da qualche altro settore della Carnera, la srtuaz1one non sarebbe fondarnt·11f;lln1e1111' cambi.al.a), .a voi od ai governanti di Francia di Tn<rhillel'l'a c cli Germania, di fare la pace, cliffide.rem111o' di 111i.a"' pace falla da \OI o eia loro, pcrchè più che Yoi o loro. ;1 tratlarr la pace e a formu!arnc le condizioni sarc>l.JIH' la diplomazia, sulla quale connene un pochino intratfonrrci. . La diplomazia. Pens.ate che l'azione della diplomazia rnol dire la vila e la morte dei popoli, pcrchè rnol dire la p<1ce e la guerra, e pensate allrcsì che la diploni:izia è complct.nmcnlc cstran~a alla ~azione, è complela111rnle c>stranea ai Parlame11L1, s1 può dire che è complet.an1rnlc cstranr.a a1 C~abineW, perchè, in ogni :\Iinislero di questo mondo, a fare la politica estera, sono solLanto due o tre persone. ~Cl'l\l'\a l.ol'd C1111rl1wv of J>en\\ !lit 1wl l~ll)J: ~c111hra co11l1·a!'to ai pr1111·1pì d'ulltl coslil.11z1111w 1>a!'la11w11!;1rr che 1111a 11azin111• delJl>a c•ssere legala a olihlighi s11i 1pral1 1 .-.11<Ji l'<tj>pl'e::-;t•rila11li 11011 ha11110 anrln il poic>!'e di p1·0111111ciar:-;1, dappoichi~ ne s11no stati in assol11la ig-1101·a11z;1 ». Epp11n• è così. Ci l1·0\ia1110 in questa di:-;gl'aziala-sil11azìo11P, P dif;il1i i i>arla111l'11lari e le nazioni si sono se111pre t1·11,:ili dr f1·rnilc: al fallo 1·11111pi11l11 e• i popoli !Ja11110 S<'111p1·c do\ ilio sopp11J'lar1• l1illo il IH'-.o dt·~li Cl'l'()J'i e dei c1·i111i11i dl'lla diplor11;1z1a. E la dipln111ai'.1a 11011 p11ù corl'cggcrsi, lH'l'Clii• (• l'l'rl1ilala 11·:1 110111111i spt•ciali, di spc{'iali alJ1l11di11i 1111•11lali, chC' lw11110 r1l'l'\'1ilo tilla spt'<'iak c>d11c.azio11c, <'he yc11gono q11asi 1111!1 dalla C'l;1sse dC'lla 11obillù, che è ~ti di f1101'i del l1111111llo 11l'll;i \ila; S<J110 :thit1i;l!i a dispre?.znre i popoli, sono l'ill1<1sL1 al pe11sit•1·0 di ,\JellC'l'llÌCh. 11 potere' e la sapr<'llZ;l, JH'I' ('S:-0.I, \<'111\allo 1111a \olla d:u~li dèi crislim1i; o!'a n•11g«1111> d;1gli di·1 d<·lla li11;111i'.a, della pltilncrazia. La dipl11I11az1a Ì! 1·i111asla 1;'1, d1sp1'l'i'.l.a l<t \olontù delle l1Ui'.ion1 r i popoli, IH'I' 1•ss:i, sono !'l'lllJll"C la 111assa ignorante che 11011 sa Yal11lal'e i reali IJ1sog11i dellt· nazioni. La diplo111azia laYora in segreto c, per 111czzo della sl;1111pa, i11!.{~11111a i popoli. Osse1·\atc la sl1"an:1 sllt1:tz101H' i11 n1i ci lr1ni;11110. \oi si{tn10 cerli che è la C)crma111a che' ha \11111!0 la g"t11·1Ta 111 1.1·l'llia11ia si è <'<'rii eh<' è• sfata l'J11i.d1ilIP1'1';1. I l ,[ <!!_!osto l!JJ .1 io ho fallo rilo1·110 111 Italia d;1 \1111\a ) nrk .s11 1111 Htpore greco, sul quale <''era 1111a ~r;i11d<' q11a11lila d1 gicl\allolli che s1 facc'\<lllo passai'<' pt'I' s\ IZi'.<'l'I <'d ola 11des1, 111a C' hc> erano 1u lt i tcdcsc hi e che l or11a \<lllO i 11 patria IH'l' Jll'eslar' i set'\ izio 1111lita1·<· . E1·a110 anelali 1wgli Stati U11iti da li:1111bi11i. Vi a\e\an I"ll'C'\'tllo l'ccl11razione a111cl'icann, p;U'Jantno i·nglcsc, U\evauo ltillc le appar·c·nzr esteriori di anglo-sassoni, ma costoro insislcrnno nel <'creare di dimo: trai'<', cd C'l':lll siruri di òimoslral'e, <'he chi a\e\a l'oslrclto la l1<'r111ani<1 alla g11crra, crn slaln l'lnghillcnn che prclc11dcrn di dominare. Or·a bi..:ogna riconoscere che all'1 diplomazia risale gr;rn pal'lc della rcsponsaliitilù della g11erra atl11alc. l ' dil<' alcune parole signifieat1'e e inq10rt.anti di· .Jcan .J:111rès, prn11unz1nlc quindici iziorni prima dello scoppio della i..r11<'J'l'a e della stw morir: <e In q11c:-:.l'ora così gr<nc, 11011 d<'l>ho darmi a 1111a elaboral•1 1·iccr·ca delle rcsponsabilili1. :\cn (francesi) .ahbi<i1110 le noslrr cd io proclamo innanzi alla storia che noi (.Jaurès cd il Partito socinlisLa fr<"lnccse ) le U\CYamo prc\ 1stc e den11nzink q11ando dicemmo <'hc penetrare nel :\larocco con la \'inlenza delle unni Yalev.a l'inn11g11rn1·e in Eu1·opa 1m'èra di a111hi7.ioni, di :ippeliti, dr cunnitli. Fummo denunziati come caltiyi francesi. Qui, ohi- - 10 - 111{>, sta la 110..,lra park nazionnl<' di n's)lllll.":d1ilil;'1. E <'IÙ :wq11i..,la <'~lltPu.a se 1·a111111<'lll:ll<' rhe la q11l'..,li1111<' dc>ll;1 Bo..,ni:iErzt'!..!'o\'ina è 1'1Jcra:-ion<! dcll'all11ale lnll:1 lr:1 I' \11.;!1·1~1 <' la ~Lrl>ia. e che ll•>i fnrnce..,i !lllll :t\<'r11r111J il d1rìll.11 di 1·irr111... 1rar(', cd e1·a\<111ro incapaci d1 ri1111J..,lr:ir<'. IH'IThì· ci <'r:1\:ll110 lrg-;1lc le mani nel Mtll'll('Co, l' JH'l'<'ht' dPsidcra,·a11Jo che i nosl ri pcrrali ri fo!'.St't'o perdonati, pl'rd"11allrl" da purte nosl rn i pecca I i degli altri. «E così il ministro (Jegli esteri disse al I' \11sl rì;1: o P4'l<'lr prenclerr la Bosnia e l'ErzeglJ\ ill:1, p11r·cii<" n la..,<'tall' prendere il l\laroc-co. Pnt.ete r1llrnn' ad 1111 anuolo dt'lla strada. poichè U\CI<' \'edulo che io hll l'lll>alo all'allr;> ». E chi 11011 sa che furon(J IP sl'grcle 11ia1101 I'<' d<•lla d1plolllazia francese e della diplnrna?.ia ingi<'..,<'. s{'!!l'l'I<' per· i rispetli1 i pa<'si, mn non sea-r<'I<' prr la dipl11111:1z1a l<'d<'s<·:i. che {'on lo ..,pio11aggio Lulto s:1p<'1a, Il' 111a1111\ !'<' cli!' JH'l'l11i"Cl'o alla pl11locrazia tedesca di sn'11lolar<' dilla111.1 :dia I :<·r111ania il pericolo della !!11<'1Ta e di :11<'1'<' Il' 111:111i lilwr<' 11clla JH'<'parazionc militar<'? '-il' li<' è parlato e riparla Io, --i sono seri Il i a li 111·11" 1 o !11lll1, e si è pil'11<H11e11te doc11n1r11l:ila la l'C''-Jl•HJS:il>ilil:'t 1kll:i diplornazi~t france:--e e d1 quella i11ul<'s('. :'Ila \t q11<·-:lo propo.;ilo permettetemi una rillessionr eh<' f:rr:'t pial'<'l'l' 1111 po', <' per 111olto f:Jrit dispiacere, a coloro rhP h:i1111•> gridalo chl' l' stata la c;l'rnwnin a nilere la a-11<'1'!':1. J>1·1Thì'. <'ffrttil';Jmcnte, è- stata la Gr1·llla11ia a niler la trll<'l'l':i ! I lo :H'Cl'nnato dimlZi al bisogno che ha la irrande i11d11sl ri:i 111rnlnna, la pl11tocra7.ia di ogni paese, di <'l'l'arsi dt'llP zo11p di 111fl11e11za 01r imeslirr il capitale e collort11·p i proprì pr'<Hlotti. :'Ila ho anch{' .a-ccrnnnlo -che il polp1·e d'f<'llivo d'og·11i pl11locrnzia è nell'interno dcl proprio ll<H's<'; eh<' la pl11locrazia ha bisogno <li dominare a-:sol11t:inirnlC', di :11p1·e la nazionl' alle s11P spali<' per disporre di l11lk le fol'!.<' di pssa pl'r la :-11a politica imperialista. In ( ;en11:1nia, In rarallf'risl ira degli ultimi tempi, 11011 è stata la "trrn11a difr..,;1 <IP! poter<' politico da parte della pl11lorrazia ledp..,rn, contro l'a..,cesa del p1·ofel.ariato organizzalo? La pl11locra:1,ia tedesca ha cercalo lutti i me7.ZI per frpnare l'ascc"a dcl fll'Ofc'larialo. Prima con le legai eccezionali, poi con le riform<': si è accorta che niente polc1a nrrestare l'inn;ilz:irsi <' il gonfìar"i di q11C'sta marea: si è accoda eh<' Pr:i q11c.-.fionc d1 :->, di 6, di IO anni : la marca rossa mTchhr so111mcrso il dontii:tio degli 11ohC'nzollern <' l11tli i pnnc1polli d<'lla Co11fPderaz1one germanica <', -con essi, CJll<'llo dell~1 pl1doc1·a1.in. Il proletariato che cornballc1a lru:dr11<'nf<' 1·011 lr :1n111 conscnlil~ dalla le~ge e contro le q11al1 il polcr'<' politico{' pressuche rncrwe, Il prolelarialo a vrebl.rn cunei uisla lo i I po- - t !' 11 -- l1·1·c p1dili<'11 i11 1:<·r111allia <', r1111 q111·ll11, :111rll<' il pol<'I'<' 1•r't111111111co. Ed :ill11ra, tl1 front<' a q1H':-:la ..,J111a111111<' di \il:1 in 1:~·1'111ania l1'•ll'.Jl'1Jll1J che 11on r1111<111l'\a loro rhc corrPn· l'alc'a d('J Ja glll'l'J'U S!' poi rl'lllo \ illCl'I'<' la g1H'l'J'~l. di;-;s<'l'O, s(• poi r<'lllo o<'<'llp:11'<' 1111111·i l<•JTilol'Ì, se polrclllo tr111ar1· la101·0 Pd 11r<'11p:1:1.io11<' pc1· i 1111sl1·i operai, per i nosl1·i lai 01·afori <' se lorll<'!'<'1110 JH•ll'inl!'l'no ri1'Co11dali dall':111n•ola dPlla \1nor1:1, JH'r· rinq11a11t.'a1111i 111J11 si parl<'l'Ù più di Socialis1110 ili ( :<'rr11:111ia, l><'IThÌ' i 11osl1·i popoli saranno abl>aglinli dalla 11oslr:1 glona, ..,:11'<111110 c1J11IP1ll1 del prnw che• poln'1110 cln1· loro! E q111 1 or'J'ei d11111:111d;n•p agli arniri r<'p11l1lilica11i, cd a11çhe :i q11airhc ..,ocialista, che sono passnl i clnll':1ll ra pari<'. se cssi sono sicuri che, pnnlo p1111!0, 1111n sil11azio11<' si111ilc noli si sin a11clala formando in IU1lia: se m1rll<' in Italia 11011 n :-:ìa stato, in qualrhccluno, il prn-;iern, l'ill11sione cfH' la l!lll'l'l':t pof<'..,sp lroncarr 1':11anz:1la d<'I proletariato. lla11111H'1Ji:il<', co!IP!!hi Colllalldi111. \lnnolani cd alll'i, la spflir11:111a rossa. la tc1~1·rbilc l<'zion<' '? lo 1111 J'~lllllll('lllo una fras<' eh<' for..,c la r11a1.nriornnzn ha di11Jcnticato, ma che credo oppo1·t11111> di n1wmcnlarc pcrchì.'. secondo me, rblJe 1111 significato 1cr.anwntc tragico, una fr'<h<' che m1 ha ris11rnialo p1ìr e più 1 olle .all"nrccchio da q11:u1d11 la u11c'1Ta {·scoppiala: 1111:1 frnse p1·1J1111nziatn qui datl'o11. S:ilandl'.a, 1111a fl'asc che :1<'<'('1111a «al l>irco frrmento di g1l<'rra cii ile», !'.'ono parole f<'slual1, rhe lr·:11agli<wa il no..,ll'O paese. Sirl<' rni CC'rlr, .amici rcp11hhlica11i, rhr t11tto riò sin ..,[alo rsfr:inf'o a delrrminare l'entrata rll g11P1Ta dcll'Ital1a? A q11esto punto debbo .anche rons1l.al.nrr, e lo c-onstaltwt:ino icr !'nitro il dcp11tato lJabriola cd ntlri c-ollrgl1i, cll,r la guere di lii, contro il Sor1i«tlisrno e, in grnerc, contro il prolcla<' di 1:\, ocnlro il Socialisr110 r, in gell{'J'C', contro il proll'lan:11o org:1111zzalo. La diffamazione ronti1111a <'onlr.n la HilCl1111.ionc r11ssa .... si sono derìnili i r11..,si <'lllll<' dci \C'IJd11ti al tH'111ico; ma si è laci11Lo che, se fosse rilllasto lo Czar ;11 polerc, non solo anebbe fallo la pare con l.n C~ermania, rna. a q11est.'orn, i . cosacchi sarebbero acc<tnlo agli nlani ed ai krfis1•1·1iiyr1· combattenti contro gli e-.<'rriti nostri. :'\elio stesso tc111po in cui si diffama la Hi1ol11zio11<' 1·uss<1 e i bnlsc·r1 ichi, vediamo la ..,tampa accnreu;11·e l'llcrainu, quella che hn \oli1to, e chC', per la primn, ha rìrn1alo J.a pace separ:tln. Ed <1bbia1110 qui, come in ogni paese. in G~rmania, in lnghillcnn, in Francia, neQ"li Slal1 l' niti, la pC'rsecnzionc ronlinua ro11tro i soci.alisli, la difTn111·1z1011c n carico nostro ... Ci si dipinge per quello che rcalrncnle 11011 sia1110 e ci si im!Jn,aglin quamlo tentiamo di rispondere, e tii JiJ'faniano 1 Javoralori .... - - 12 - l on 11 !J..:slrll. :\011 è vero. C \llOTl. !:--1 d1ffarnnno l11ll1 colu1•11 rlll' apparll·11g111111 ~ti p1 oletanal<~ e :-.pcc1·alm.en~c al pr11IC'lar1al11 ol'gauiualo. ~I.a non .s1C'lc conlcnl1. d1 perscg-uilan• !;11 ol'g:tni politici dcl proklar1aln; perseguitale anche le s11P 01·gani:t.z·1ziolli l'Cono111iche. C'è un la\'oro sordo, subdolo <' poi rC'i dan l'llc la d1moslra1.1unc, ma non lo faccio, p<'r ant<ll'C' di h1'C'Yilù, :1 danno delle organizzazioni ccono1uichc; 1111 r1111li1111n tog-liere di esoneri a t.ntLi gli orga11i1.1.alori nostri, 11n l:l\ol'Ìll sottile sottile ... . (Rumori a D estra ) l.H'I' r11i si prnil>i..;1·1· aul1 oq..\"<11111.zalon d t adunare gli operai organizzali, di ;1nd:11·p a p<ular loro .... Si. cerca di indeboli 1·p q11esto edificio cl i<' (· costato 30 .ann i d1 la\ol'o al prolclnrialo: si cc1·ca di s111:111 tcllarlo, per~hè guando la ~11erra sia fìuila non , i sia più nel pl'Olclar1alo 11pss1rn pulcrc di resis tenza . MOLINA. - È una menzogna. CAROTI. - Guardi, onore\ole Afolina , io sono cal1110 <' tranquillo pcrchè dico CO$e \ere e che posso doc11111C•11lan•. C'.è. una persecuzione che si s ta d\•lincando contro le conpc · ral.1\'e, e 11011 contro le cooperat1,·e sociali ..;fr', badale 111a contro tulle le cooperaliYc. ~lenire 'i pal'lo, si sa d;c si si.anno J?er .equiparc~c gl'islituti ~1011 ~pcc 11lali\'i, trii enti .itt!un~Hu• dci consumi, le C!1opcral1n', d1 q11al111u111e lcncleuza, ~lt qualunq~1c colore siano, per cr11iipa1·;11"li agli escrcc11t.1. i\lcntrc Yt parlo si sa anche che' c'c'~ l'i11lC'nziont' di h1sr·ia1·c le coopcrati'e alla mercè di q11l•1 conson.ì granal'Ì che !"apprescnt.ano interessi puramente cunscnal1n. E sfìdo a smentirmi (Interruzioni). :\I.a. torno alla d.iplomazia. Udite la opinione, a propn~ilo della d1pl<:'maz1.a, .c11 Arturo P.m.1&0nhy: « Q11 anclo 1111 piccolo nun:i-cr? dt st.al1st1, cond ucenti rn scg1·C'lo I<' relazioni fra le naz10111, debbono confessare la loro inabiliU1 a c11nspnarc le J~uone relazioni, 1~on è. una proposta stra\a~n11Ilc', il s11gge r·1r~ che la lorn az10!1e rsola\a dcl:ba esse r<' :1ccomp.agnala e rafforzala dalla assistenza mlcll1gcnlc e bene infrmuala delle popolazioni stesse >J . , i\la i <.1.ifC'r:s~ri <_!ella dipl_om.nzia dicono che la diplom:izia. cosi com e, e mcl1spen$abtle, perchè cssrndo al di fuori dci cont.inui m11larnenli c!ci Parlamenti e dci 1;abi11elt1, può d11rarc 111 1111 h~\ u~·o cont;1111ato e .coordinalo e rocrente per ti bene .del)a :\azione. :\on lw b1sng11n di I><'l'der111ì in dimostn1z1om e ba'-'la un cc;emp10: La dipl<mwzia italiana è o!;gt q~1~Jla che era q11arant'anni in addietrn. In q11ar.ant.'nnnt la polI11ra cslel'a. dcll'I tnlia è st:1la 1111 ronli11110 ::ig--:r1y1. CJ11ando C'rarnmo in b11onc relazioni ron la l.' 1·ancia e s11 quelle face\a lo scheletro la economia itali:ma si troncano le relazioni con la Francia, ~i sprofonda il Pa~~c nella mi- ì l:l - srri,1, p<'r ori:nt~1rsi ~cr.so g-11 l mp<'ri C<'nlrali. Si sin d'acco 1·do con gli Jrnpcr1 Ce11lt".ali IH't' lrPnt'anni, s i cd11ca il pop1Jlr1 per ll'c11l'anni ad a111rnir·arc la e;p1·111:111ia <' 1',\11slr1a si 111l'1.~on_o 1n p1·ig1unc i 1·a ga1.1.i e JJIC 11c 1-:1111111e11lo perch& anche 10 .111 lfll<'ll'epuca ero 1111 ragazzo, <'d ho ~n11lo 10 s!<•ss11 le g11ard1l' alle C<llcagna) sol 1><·1·clti• i.n·idnrnno << \ira OIH'r cl:i1~ » jll'l' le s tr:~dc .. E poi 'ien q111 1'01101·<'\olc' g1•1wr·al<' J>1 s top a llll't":t\lgl1:ns1 pel'Ch1\ ll<'li'PsP l'Cilo ilalia 11 0, allo scopp1ar·c' della gll<'l'l'a, non c\'ra 11n sc• 11lirn<·11to di odio conll'o 1:1 (;e 1·11w11i•1. Ogg-1, ill\ece, si t1·011cn 11 0, o lll<'gl10 .si sono fl'Oncal<', le rclaz10111 con la c;c!'lnania, <'c i si ri111C' llr 11n'a llr:1 \olla dalla parte della Francia e dcll' l11ghillPr1-:1. . CJ 11 cllo che si dice a difesa della d1plomaz1a non '~ 1H" g~11slo, t~è r~· 1·~1. i'ìon è giuslo pcrchè i popoli hanno dirit to dt l1·acc1ars1 il cammino cltc debbono 1wrcorl'cre; non ù Yero, e .lo ho d1lllos lrat.o ora po1·tando l'esempio della polil1cn ti a l1:.l lln, d~ Ila noslra. poi il ica <'sfera a ::iy-::r1g. li 11110 01"d111c dC'I giorno chif'de eh<' sia. abolito il se151·<'!0 dìplo111'.1lico, e }o chiede pcrc hè tc 111ia1110 c he 1111a pa<'<' 1:1tla dall•l d1plornaz 1a snrcbhc conclusa in modo da, posil 1\:1111ente, dannrggiarc gli interessi dcl prnlet:iriato e, pe1·<'ltc sap1 11:1mo che, corn11nq11c, nun sa t"l'hhc una pace d111"e\olc. J., :'<' anche fosse una pace, s:nelil>c la maledizione ch<' c1 ha dato la diplomazia nel pnssalo: sarebbe la pac<' ar111:1la ! ti mio 01·d11w dcl giorno chi<'dc che lin11liMe la ccnsur:i n lo ch1cdC' Jl<'l'Chè è riconos.ci11 tn I~ ins11 f'rìc1cn7.a e il d:rnnn dPll';11.1one diplomatica . ì\'oi 'i <'liiediamo ch<' t11ltc le grandi <·11rrc•11li della opinione pu!Jb lic.a possano c·sprirncrc il loro par<'t'<' s11 1la pace e sul l'assl'l lo ful11 1·0 dC'i popoli. E Yi chied 1:11110 anche che non s i.a negalo a l Jl l'<>lcl41riato organ izzalo di i11via1·p i prnpr1 rapp r psent.anli a lle ronfPrenz<' in trrnnzìonali p<'r la intesa dci la\'oraluri stilla pace e s u l dopo g11P J'I'a. Un uomo cli St.ato dell 'Intcs:i, rcccntcmcnlc, nello s.pi<'!{:ll'<' il wrchè cr.ano stati ncgnli i passaporti ai rnpprcscnla11ti dcl proletariato, ebbe a dire che se s1 d::tY::tno al prolclariato, si sarebbero dovuti cl.are i pac;saport. i per le confp 1·c·nzr i11fp1·nazionali anche ai r.1pprcscnt:111li cli altre classi e di allri partiti. i\Ia qn<'ll'uomo di Staio, secondo OH', nn'va torlo sollo molti nsppll.i. Abbi.amo visto, prima di lullo, rhr mentre ci rngliono tante difficoltà per ottPncrc u n pa:-;saporto per i rappresentanti dcl proletariato, i borghesi li ottengono quando vogliono. Lo hanno smentilo, ma sono vC'nulc anche le contro smPnlil<' che h anno dimostrato che a Berna si sono trovati - - 14 - i banchieri clell'Tntcsa e del!<' PnlPnzr Crnlrnli prr Yenirr od accordi sui loro interessi. Hiprlo ch_c. egli ha torlo, l'ipt'lo rlw il p1·olclariato si lroYa 111 conù1i'.1oni speciali. :\on starò qui ad en11nrial't' il diritto del n11mrro, che p11r ~lmTebbc ;rt\'cre un ccl'lo 1alon'; rna il prolC'lm·iato ha un d11'1lto speciale per quanto _dii alla ~11rrTa, pl'l'rhè', a partr rl_1<', c:ime n,1r111cro, ~(llCllo dC't soldat 1_prolPl:1ri <" r~1<1gg-ior<' dr <.!!H Ilo dci soldati tl<'lle :dire classi, il J>l'<il<'l:n10 sofft'<' d1 p1u a cau<;.;1 della gucna ' <' n()n c'è !i1Sllgrw d1 d1mosti·:ll'lll) ro111c soldato. ' Voll'lc paragonare le condi7.ioni d<' I soldato prolC'lario rombattente, con I~ condizioni dcll'11ffìr iale che Yicnr dal!:~ piccola o cln.lla medra borghesia? . Consi_derate solt.anlo l'indennilù in raso di malattia . S1 <1_1~ che 1_ soldati in .~focedonia hanno rinq11r o dieci rrntes1m1_ al giorno per rnden111tù di mal:ll'i.1, nu'nlrr I'uflìcial<' hn _111·? 11 11 a e _cpwrantn. :\fn io credo rhc di f!'Onl<' nlln m:1lari.a 1 galloni non valgano e che In rnnlarin non rispolti ncssu no. E come cittadino non soffrr d1 più? S1 (• nndntn formnnd'? la leggen~la che mai gli oprrai si<'no slali così h<'n<' ro~nc 111 tempo dr g11~r:a: ma. io_ clw an irino rnol!o gli op<'~·nr, co~e_a1_ncrno g_l1 mdustnal1, affc•1·11w che ci sono drg-11 1ndns!1·1al1 d1 cuore 1 quali mi hanno drllo: sin ben<' cll<' gli opc~a1 g-undagnano, ma anche <1un11do g11adn!{11:tno dicci li1'e nl g1o_rno, dc~1-_<~te p~nsare .a l lavoro rslP1111n11lc rhe compiono questi operai 1 quali stanno otto o dicci 01·c d:11.nnli ni forni, o, comunqur, occupati a la\'ori cslcnuanti . Do\ etc pensare che essi sono assi Ila! i dal le conci izi on i rrcalc. ~lnlki. guerra; <low~te pem;are che, nnrhe ,1ycnclo i drnar1 111 lasca, non possono trornre i generi alimentari necessari per sè e per le loro famiglie. Pensale poi alle sofferenze delle nostre po,·ere donne lc q uali debbono ~I.are, alle mli<', dnllc quattro, e nnrhc dalle due del mattmo, fìn verso le dicci a far coùn sotto I~ intemperie per un pezzo cli pnnc che qualche \olla non riescono ad avere. Ilo Yisto le povere donne cli Firenze stare nel nspcttarr, per ore ed ore, sotto le raffìche cliaccie della tramontann, per avere un po' di c.arhone e che nll'11llimo 111omento rimnncvano a mani vuole, perchè non ce ne era più . . Sono stato in Calabria cd ho YC<l11to che laggiù si mangia poro pane f.allo di granoturco non fermentalo e non :oll~. Sono c~ei pezzi ùi mattone che quella povera gente m1501n; essn s1 deve nutrire con un poco ùi erba; eppure Lira 15 - :1r:rnli c1111 1111n rnss<'gnn7.inn<' Yl'rnmcnl<' C'rr1ic:n cd nmmirP1 nl('. E '(llPllo rhc soffrono i nr,,.;tri conl:1di11i, sprcialrncntr opc1·a, a11z1 pc•r l'op<'1·a IJc,.;lialc di alcuni rcq11isitori '? '-iono ~iato 1er1 ncll'.\br11zzo e rni è slato 11:1rrato c/C'll'opera d1 un uffìrinl<• rcquisi!orc che in un pnes<' ha requisito og-ni <"osa e po1ch(• un contadino face1·a drlle c·o11lest.1zioni 1-('li h:i :1ssPstalo dei ceffoni che q11rllo ha s11hìto in silC'nzio. I n Cl'rli p;w;.i, dopo-a\'<'!' tulio req11isilo hnnno nwssn ]p lcsst•1·e: la g-t'n!C' <~ andata ('oli IC' !l'ssp1'<' per a1PJ"<' d:i 111nng1:11'<', 111<1 Ì' sl:ilo loro risposto clw si 111angi:1ssc•ro le l<'ssPr<' 111·1·cl1ì• 11011 c'era più altro! S1Jno cl1111quc costoro, sono dunque i co11tadini rll<' prod11r1J110 quello che è 11ecessario all'csislcn7,a, che ;,offrono dì più! \la basta d[ lutto ciò e torniamo all\Hl{Omento. :\on è possibile stabilire un paral-('Oll<' tra le 1'i11nion1 d!'i prolC'!nri e quelle delle .altre classi. Yi ho dimo;.trato cornc µ-li interessi della plutocrazia siano scrnprc nnzionnl1 <' ronlr·a,.;tanti tra loro. Da O(!ni riunione di hnnrhieri nni si:1mo ;.1curi che non può Yentre npssun affìdarn<'nlo di unn parl' durat11r<1. lnl'ece questo timore per Jr riunioni prolclarir i11terna7.ionali non c'è, pcrchè ti proletariato non ha i11l<'J't'ssi nazionali, non ha nessun inlere!:'~c a defrzionarr ~ti nernico; il proletariato non può tradire. Le ronfcrenzc intC'rnnzionali informino: si sono adunati i socialisti più Ps!rP1111 a Zimmcrwald cd a I<icnthal. i\fa a queste conferC'nze li:inno attinto il Papa e il Presidente \\"ilso n, quando hanno n>l11lo formu lare delle cose ragioncl'oli in merito alln fine della guerr.a. E poi, oltre che gli interessi proletari sono i11lc1·11azionali, è solo nella pace che il proletariato ha modo cli crnll·crsi. La guerra ha soppressa la libertà, ed il prolelnriato è incapace di continuare nella conquista dci miglioramenti economici e morali. 11 Socialismo è un fatto internaziona le ed è per ciueslo che il proletariato deve essere intemnzionalista. Esso, che sn che non anù redenzione che nel Soci.alismo, sa che il Socialismo è possibile soltanto come fatto inlernnzionale e, per forza di cose, deve volere la pace. Si sono fall~ accuse ;il prolrtariato tedesco e si è eletto che esso_ ha tradito. Esso ~ stato olrocemenle tradito; è stato tradito dalla stampa clclla plutocrazia e dai politi.canti, eia coloro, che si chiamaYano socialisti. Essi si sono .aggiogali ~I carro dell'int~re~sc dei plutocrati. È stato atrocemente tr.ad1to, e, q~ando s1 dice che non si rivolla si dicono cose che non sono giuste, perchè si dimenlicn che' esso è nell e condizioni tragiche di Lutti i proletariati. Si dice che vuole la vittoria, che vuole l'impeP<'l' I 1 - 1G - r1alismo: è una besti.al il;\, qu:rndo si prnsi rhr l'imp{'rialismo m Germania Yonebbc dir1' rnlcnc piìi dure, pnchè la \ 1ttor1a sul nemico si (; senqne lradolla nel rihadi111c>nlo ddlc catene per i hl\ oratori. I vincitori di \\'alerloo sono >,lati, poi, ulì schia' i dell'InghilLerra, e le Yitlurie dcl 'G6 e drl '70 rÌ~)n hanno d.alo maggiori libertà ai prnleki.ri p1·11ssinn1 ! l 1 prolPlarinlo non p11ò. !1«1dire, perc.hè è In maggio1·nnza drlla nnz1onr. 11 proll'larrato non può lrndirc, perchi', se lr~1dissc, p11unalPr<'l>lw nrlla schiena i suoi cari. Potrù fare nna 1·i, ol11zionr sollanlo q11nndo la faranno i soldati, ros.ì ron1c è slalo in H11ssin. Snrù soltanto .allora che si potrù nYcre 1111rsto fc•11omrno della concordia fr.a soldati e lavoralori, non prima. Noi, per parte nostra, sappiamo che i lnroratori non tradiscono, non possono tradire, che sono al di sopra, sono inLangibili di fronte a qualunque acr11sa di tradimrnlo, (' prr questo noi rimaniamo con loro come per il passalo, contro le dilTamazioni. Ha fatto piacere a noi socialisti di Ycdrrr, di riscontrare, che a difendere i larnralori it.aliani, ,·est.ili da sold.ali, sono c:.tali soltanto i soci~.llisti. Di fronte all'accusa <li tradimento per In roltn cli Gnporrllo, solo noi siamo si.ali qui a protestare. Sollnnlo da qur,.;ti banchi si è prote--tato, e clall'allra parte della Cnmera si sono S.('ni.diati contro di noi come sr fosse un drlitlo difrndrre gli umili, che a centinaia cli migfo1ia han cl.alo il ICJro snngnc in una guerra che non è di loro. ;\oi siamo e f'-aremo, sempre, con loro contro In diIT«i.mnzionr; siamo e saremo con loro con l'·op<'l'::t 1J,i Crnce Rossa e.i, ile; si.amo e saremo con loro, sempre, alln fronte e q11nndo rilornerànno; siamo e saremo con loro e presso i loro cari, disposti a piangere con loro, a portar loro la parola di .conforlo. l\Ia vi diciamo che, come siamo con loro ora, siamo <' saremo con loro per preparare nuovi lempi, siamo c. sarrmo con loro nell'ora santa della l'Ì'voluzionc rcdcnLr1cr ! Ed io concludo dicendo che il proletariato non t1·adiSC<', m,1 'twlc la fìne della guerra. La mole per sè, la vuole per il Socialismo, la vuole per la c,i\illù e per la r~zza un:ann; <' riLor·no a dini: lasciate che tuoni la mcc dci popoli e In pnr.e ''crri1, cesserà il flngello, e il prolclnrialo potrà rirrende1·c la sua ascensione e potra rag-giungere la sua _r<'drnz1onr! ( I pprnP11::ioni e conr;l'alulrizioni all'Esll'f'mr1 S11u.çfm). Milano - Cooperativa Tipografia degli Opf'rai - Via Spartaco, 6. DOCUMENTI SOCIALISTI INTORNO ALLA GUERRA PRIMA SEHJE. Contiene: la deliberazione del Convegno di Bologna; il Manifesto della Direzione del Partito Socialista Italiano; la dichiarazione cle1Ja Minoranza·socialista austriaca per cura di' Federico Adler; i discorsi pronunciati alla Camera dai deputati Turati, Treves, Lucci, Mazzoni, :Modigliani, Dugoni. Beutini, Morgari, Zibordi, nonchè gli appern nominali. Sono 12 opuscoli L. 1,SECONDA SERIE. Contiene la Commemorazione dei Nostri Morti fatta da , Filippo Turati, e i discorsi pronunciati alla Camera• dai deputatt_ Modigliani, 'l'nrati, Treves, .L ucci, Graziaclei, Prampolini, Casalini, Cug:aolio, Dngoni, Maffi, nonchè gli appelli nominali. Sono alt1'i 12 opuscoli L. 1,50 TERZA SERIE. Contiene, oltre l'aut.orlifesa di Federico Aùler, i discorsi promu}.Ciati alla Carnera dai deputati :Modigliani, Turati, Treves, Bentini, Muffi, Casalini, Toùeschini, 1.Iusatti, Marangoni. Brunelli, Bussi, Bonardi, Pucci. I 12 opuswli L. 1,80 I 36 opuscoli L. 4. N. 1. ,, 2. ,, 3. ,, 4. ,, 5. ,, 6. ,, 7. ,, 8. ,, 9. QUAR'l1A SERIE. La C1'isi ministe1·iclle e-il potei·e milita1·e, discorso dell'on. avv. G. 11]. 1\Io1>IGUANI . • L. 0,10 La guer1'a e la 1·eazione, discorso clell'on: avvocato GeNuzro BENTINI • • . . • • . • ,, 0,10 Sulla politica flnanz.ia1·ia ed estem llel Governo, discorso dell' on. prof: A. GuAzIADEI ,, 0,15 La crisi del Jliniste}'O Na::ionale e il p1·oblema della Pace, discorso d.ell'on. FILIPPO 'I1URA'rI; preceduto dalla Interrogazione: In difesa di un Comune socialista. - La dichiarazione det Gruppo PaJ'lamentare, letta dall' on. OA2-rILLO P-RAMPOLINI . ,, 0,30 I fatti di 1'ol'ino e la politi.ca clet Gove1'no, due discorsi delFon. GIULIO 0M3ALINI • ,, 0,15 Pe1· itna p1•oposta cli pace, tliscorso dell'onorevole Ornnxo Mo1wA1u ,, 0,25 Dopo la clisf'atta e perchf! non si i'innovi, discorso dell'on. FrLIPJ>O TtrR,\TI • . ,, 0,20 Per la difesa rlel Pa1·tilo, discorso dell'on. FILIPPO Tl'RA'l'I . . . . ,, 0,15 Esone1·i a,q»icoli e conpecli cli classi, interpellanza delron. E. G. :MoDmLu~r ,, 0;15 Ordinazioni con importo alla Libreria Editrice "Avanti!,, - Milano - Via S. Damiano, 16