Le urgenze/emergenze infettivologiche: inquadramento clinico, diagnostica rapida e trattamento Prof. Andrea Gori Malattie infettive Malaria 40% della popolazione a rischio 300-500 milioni di casi/anno 2 milioni di decessi/anno principale causa di mortalità <5 aa (20%) 90% dei decessi in Africa sub-sahariana 10% del carico totale di morbidità 40% delle spese di sanità pubblica 30-50% dei ricoveri ospedalieri 50% delle visite ambulatoriali nelle zone di elevata trasmissione Distribuzione del Plasmodium falciparum Casi di Malaria Importata in EU (2000-2010) Europe Italy Andamento dei casi di Malaria in Italia Letalità media dell’1,2% - 1.31% negli Italiani - 0.19 % negli immigrati Negli ultimi anni (1999-2000) tasso di letalità stabile intorn Manifestazioni cliniche Febbre Cefalea Dolori muscolari, ossei Manifestazioni gastroenteriche (nausea, vomito, diarrea) Splenomegalia Attacco malarico Fase del brivido (30-60 minuti): brividi scuotenti; sensazione di freddo intenso; cianosi periferica; pallore; cute fredda Fase del calore (2-5 ore): temperatura elevata (40-41 °C); cute calda e con vasodilatazione; cefalea retrorbitale; vomito Fase della sudorazione (1 ora): rapida caduta della febbre; sudorazione; senso di prostrazione Plasmodium falciparum Accesso pernicioso » esordio – graduale – brusco » compromissione del sensorio (malaria cerebrale) » stato di coma, convulsioni » agitazione psico-motoria » turbe del comportamento » colpisce – soggetti non immuni – immigrati in zone endemiche – bambini autoctoni tra i 4 mesi e i quattro anni – residenti senza stato di premunizione Complicanze Rottura della milza » più frequente nell’infezione da P. falciparum Blackwater fever (emoglobinuria malarica) » frequente prima del 1950 quando si usava il chinino come chemioprofilassi » scatenata dall’assunzione di chinino o da primachina in soggetti con deficit di G6PD Febbre + viaggio in zona a rischio STRISCIO E GOCCIA SPESSA STRISCIO E GOCCIA SPESSA ANTIGEN MALARIAL TEST TEST ANTIGENICI o TEST RAPIDI (dipstick test) • Identificazione di antigeni parassitari mediante l’impiego di tecni - Para-Sight-F®, in cui l’antigene è la proteina HRP-II di P.falciparum PRO: test rapido e molto sensibile per l’infezione da P.falciparum CONTRO: non permette di quantificare l’antigenemia L’antigene tend è utile nel follow-up dell’infezione - OptiMAL®, in cui l’antigene è l’enzima pLDH Terapia Chinino: è ancora il farmaco di scelta per la malaria grave Clorochina: economico, facilmente disponibile, efficace e non tossico, attualmente diffusa la resistenza ‰Meflochina (Lariam) : successore della clorochina, ma più costoso Atovaquone – proguanile (Malarone): di nuova generazione, ben tollerato ‰Tetracicline e fluorochinolonici: utilizzati in associazione al chinino nelle forme gravi ‰Sulfadiazina-pirimetamina: farmaco di seconda linea nei casi resistenti alla clorochina ‰Artemisina e derivati: in associazione ad un altro antimalarico, (per es. meflochina) sono dotati di notevole rapidità di azione: non disponibili in Italia MENINGITI PATOGENI PIU’ FREQUENTI Neisseria meningitidis ospite frequente delle prime vie respiratorie (2 al 30% di portatori nella popolazione 13 diversi diversi sierogruppi di meningococco; solo 5 (denominati A, B, C, W135 e i sierogruppi B e C sono i più frequenti in Europa la trasmissione avviene per via respiratoria periodo di incubazione di 1-10 giorni i pazienti sono infettivi per circa 24 ore dall’inizio della terapia con un period nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante Streptococcus pneumoniae • diffusione per contiguità (otite, mastoidite, sinusite) • o per via ematica (polmonite, endocardite) Haemophilus influenzae tipo B • comune patogeno della meningite fino agli anni ’90 (vaccinazione) • di norma causa infezioni all’apparato uditivo o ai seni paranasali EPIDEMIOLOGIA Secondo i CDC americani l’incidenza della meningite nel mondo è d Nel 10-15% dei casi la malattia è fatale. Tra i pazienti che guariscono un 10-15% subisce danni permanenti. La meningite è dunque un evento sporadico, tranne in alcune p Mortalità in era pre-antibiotica: S.pneumoniae: 95-100% H.influenzae: 90-94% N.meningitidis: 70-90% CASI DI MENINGITE NOTIFICATI IN ITALIA NEGL 1200 1057 N°casi di meningite 1000 851 800 841 821 967 910 831 600 400 978 841 803 752 610 200 0 Casi totali *Dati non definitivi Non identificati Istituto Superiore di Sanità, 3 luglio 2008 SEGNI E SINTOMI di IPERTENSIONE ENDOCRANICA Cefalea Vomito (indipendente dall’ingestione del cibo, non prec Tensione della fontanella bregmatica (neonati) Alterazioni del fondo oculare (papilledema) SEGNI OBIETTIVI I segni obiettivi di irritazione meningea sono presenti in circa il 50% dei casi, sono più evidenti in caso di meningite batterica. La loro assenza non esclude una diagnosi di meningite ¤ Segno di Kernig ¤ Segno di Brudzinsky ¤ Rigidità nucale DECORSO CLINICO in coma e • FULMINANTE: evoluzione rapida in come e stato di shock non eccezionalmen • ACUTA: esordio e sviluppo nel corso di ore o di pochi giorni • SUBACUTA: decorso lento ed insidioso, più prolungato con segni meninge • DECAPITATA: forma il cui decorso e' attenuato per il precoce intervento • RICORRENTE: ripetuti episodi anche a distanza che sono l'espres Segno di Kernig : a paziente supino si flette l’anca con la coscia a 90° sul bacino, quindi il ginocchio con la gamba a 90° sulla coscia. L’estensione del ginocchio risulta dolorosa e difficoltosa. La resistenza alla estensione provoca flessione del ginocchio controlaterale Impossibilità di mettersi a sedere dalla posizione supina senza flettere gli arti inferiori Segno di Brudzinski :a paziente supino con estremità estese si flette il collo. La flessione risulta difficoltosa e provoca la flessione delle gambe DIAGNOSI • • • • • Clinica Esami ematochimici (emocromo con formula, VES PCR) Emocolture (positive nel 50%) TAC encefalo o fundus oculi per escludere ipertensione endocra Puntuta lombare: Esame citobiochimico Esame microbiologico: Colorazione di Gram: positiva nel 60-90% Ricerca degli antigeni m agglutinazione su latex Esame colturale standard APPROCCIO TERAPEUTICO (modificata da THE LANCET NEUROLOGY 2004; 3: 54-62) MENINGITE BATTERICA ACUTA (sospetto clinico) IN PS: EMOCOLTURE, TERAPIA ANTIBIOTICA + DESAMETASONE; CONSIDERARE LA PL Prima della Puntura lombare TAC ENCEFALO ossibilitata: CONTINUARE CON LA TERAPIA ANTIBIOTICA + ACYCLOVIR PUNTURA LOMBARE MENINGITE BATTERICA EZIOLOGIA NOTA:TERAPIA MIRATA UTA: CONTINUARE TERAPIA ANTIBIOTIA EMPIRICA + DESAMETASONE PERANTIBIOTICA 48 H + DESAMETASONE PER 4 GIORNI NO MENINGITE BATTERICA STOP ANTIBIOTICO TERAPIA E DESAMETASONE TERAPIA APPROPRIATA TERAPIA EMPIRICA 0 - 4 settimane Ampicillina + Cefotaxime 1 - 23 mesi Ampicilliana + cefalosporina di III gen Ampicillina + Cloramfenicolo 2 - 50 anni Cefalosporina di III +/- Ampicillina > 50 anni Ampicillina + Cefalosporina di III gen Post-chirurgica Vancomicina + Ceftazidime Schemi di chemioprofilassi in contatti ad alto risc SEPSI Alcune definizioni… INFEZIONE SIRS SEPSI SEPSI SEVERA SHOCK SETTICO Infezione Fenomeno che consiste nella invasione di un organismo da parte di microrganismi parassiti (protozoi, batteri, virus, funghi, ecc.) i quali, penetrati attraverso vie e con modalità variabili, vi si moltiplicano e possono aggredirne le diverse strutture. ome della risposta toria sistemica Sepsi si severa ck settico EPIDEMIOLOGIA IN USA L’incidenza di sepsi è aumentata nell’arco di 22 anni (1979-2000) d L’età media dei pazienti con sepsi è andata aumentando da 57.4 a l l l l l Il sesso maschile è più colpito del sesso femminile Il tasso di letalità è diminuito, dal 27,8% al 19,9%. La mortalità è in aumento nonostante il miglioramento della sop Riduzione della mortalità da Gram neg del 2,9% annuo. Aumento medio nell’incidenza dell’infezioni da Gram pos del 26,3 l N Engl J med 2003;1546-1554 LETALITA’ Vallés et al, CID 1997, 24: 387-95 sepsi correlata Fattori prognosticamente sfavorev l l l l l l l l Età avanzata Comorbidità Batteriemia Alto grado di isogravità Shock settico Sepsi severa Neutropenia severa Trattamento intempestivo e inadeguato IMPATTO DI UNA CORRETTA TERAPIA ANTIBIOTICA SU l 2124 pazienti con batteriemia da Gram negativi Letalità: l 34% in 670 pazienti che hanno ricevuto una tera l 18% in 1.454 pazienti che hanno ricevuto una te Lebovici L et al. AAC EFFETTO DELL’UTILIZZO DEGLI ANTIBIOTICI SULLA S EZIOLOGIA DELLE BATTERIEMIE IN UNITA’ DI CURE EEEEZZZZIIIIOOOOLLLLOOOOGGGGIIIIAAAA DDDDEEEEL 2% 5% 5% 5% 9% 30% 12% 8% 8% 16% S.aureus E.coli Enterococcus Serratia spp Enterobacter P.aeruginosa Klebsiella CNS Candida Acinetobacter HELICS 2004-2006 DIAGNOSI PROCALCITONINA (PC Cinetica vs altre CITOCHINE e CRP © Brahms FREQUENZA DI POSITIVITA’ DI EMOCOLTURE DA PAZIENTI ADUL Cellulite acuta 2% Infezione del piede diabetico/vascolare 10% Malattia febbrileacuta del neutropenico 20% Pielonefrite 20% Polmonite acquisita in comunità 30% Meningite batterica acuta 50% Osteomielite acuta 50% Cellulite necrotizzante 80% Endocardite batterica 95% Tromboflebite batterica suppurativa 100% Stratton CW Antimicrobics Infect Dis Newsletter 2000; 18:9-13 IL FUTURO NELLA DIAGNOSTICA •SEPTIFAST : PCR realtime che consente l’identificazione E’ insensibile alla presenza dell’antibiotico Costo elevato •TEST ENZIMATICO PER LA RILEVAZIONE DELL’ENDOTO LIGCYCLER SEPTIFAST è un innovativo test molecolare in PCR real-time per la rilevazione Il test consente di identificare più di 25 microrganismi in un campione di sangue in sole 6 or SEPTI FAST MASTER LIST Gram - Gram + Miceti E. coli S. aureus C. albicans Klebsiella CONS C. tropicalis S. marcescens S. pneumoniae C. parapsilosis Enterobacter Streptococcus C. glabrata Proteus mirabilis E. faecium C. krusei Ps. aeruginosa E. faecalis Aspergillus fumigatus Acinetobacter S. maltophilia TERAPIA Antibiotic Therapy l Begin intravenous antibiotics within first hour Antibiotic Therapy l One or more drugs active against likely bacterial or fu l Consider microorganism susceptibility patterns in the CONCLUSIONI Riconoscere la SIRS-SEPSI Somministrare liquidi Eseguire correttamente le emocolture Intraprendere precocemente una terapia antibiotica FASCITE NECROTIZZANTE • E’ una grave infezione dei tessuti molli tipicamente provocata da un’infezione combinata di microrganismi aerobi ed anaerobi che causa necrosi del tessuto sottocutaneo, includendo in genere il piano fasciale • L’infezione colpisce più comunemente le estremità ed il perineo • E’ caratterizzata da una grave compromissione delle condizioni generali del paziente e presenta una quota di mortalità non trascurabile, intorno al 30 % Eziologia- 1 • La classificazione generalmente applicata, offre a considerare,sulla base agli agenti etiologici, due differenti tipi di malattia: • Tipo I: infezione combinata con batteri anaerobi e anaerobi facoltativi, senza isolamento di streptococchi di gruppo A (Streptococcus pyogenes) • Tipo II: Streptococcus di gruppo A svolge il ruolo maggiore con o senza infezione simultanea con Staphylococcus aureus o Staphylococcus epidemidis Eziologia -2 • Enterococchi • Escherichia coli • Proteus spp. • Peptostreptococchi • Bacteroides spp. • Clostridium perfrigens • vari miceti PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE • Questi microrganismi si diffondono al tessuto sottocutaneo generalmente da un’ulcerazione od un’infezione contigue oppure a seguito di un trauma • Streptococchi possono provenire per via ematica da un lontano sito di infezione • Il coinvolgimento del perineo (cosiddetta gangrena di Fournier), rappresenta di solito una complicanza di un intervento chirurgico recente, di ascessi perirettali, di infezioni di ghiandole periuretrali o di un’infezione retroperitoneale da perforazione di visceri addominali LA GANGRENA DI FOURNIER E’ CARATTERIZZATA DA EDEMA MASSIVO DELLO SCROTO E DEL PENE, CON ESTENSIONE AL PERINEO O ALLA PARETE ADDOMINALE E ALLE GAMBE) PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE • La fascite necrotizzante produce ischemia tessutale dovuta all’estesa occlusione trombotica di piccoli vasi sanguigni sottocutanei • L’occlusione vascolare dà esito ad un infarto ed una necrosi cutanea, che facilita la crescita di germi anaerobi obbligati (p.es. Bacteroides), mentre la promozione del metabolismo anaerobio da parte di microrganismi quali E. coli dà esito a gangrena • Il metabolismo anaerobio produce idrogeno ed azoto, gas relativamente insolubili che possono accumularsi nel sottocute PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE CON L’INFEZIONE TESSUTALE, IN PRESENZA DI FATTORI PREDISPONENTI (SOPRATTUTTO L’IMMUNOSOPPRESSIONE), VIENE AD ATTIVARSI UNA CASCATA DI CITOKINE, INTERLEUKINE, TNF ED α-INTERFERON, CHE CONDUCE ALLA TROMBOSI CAPILLARE ED ALLA CONSEGUENTE GANGRENA ISCHEMICA Neuber M, Rieger H, Brüwer M, Poremba C, Winde G: Necrotizing fasciitis secondary to Crohn’s disease. Chirurg 2000; 71: 1277-80 FASCITE NECROTIZZANTE: FATTORI PREDISPONENTI FASCITE NECROTIZZANTE: FATTORI PREDISPONENTI MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLA FASCITE NECROTIZZANTE • La fascite necrotizzante causata da batteri misti aerobi e anaerobi inizia con una soluzione di continuità della mucosa (p.es. gastrointestinale o del tratto genitourinario); la porta d’ingresso può essere una neoplasia, un diverticolo, emorroidi, fissurazioni anali o lacerazioni uretrali • Altri fattori predisponenti comprendono le malattie vascolari periferiche, il diabete mellito, interventi chirurgici o traumi penetranti nell’addome MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLA FASCITE NECROTIZZANTE • La fascite necrotizzante da Streptococcus pyogenes inizia spesso profondamente nella zona di un trauma minore non penetrante (p.es. da una contusione od uno strappo muscolare). La contaminazione di questa sede avviene probabilmente a seguito di una betteriemia transitoria (anche se la maggior parte dei soggetti non riferisce la presenza di precedenti infezioni streptococciche) • La presenza di gas nei tessuti profondi, che si manifesta con un caratteristico crepitio dei tessuti molli, caratterizza generalmente la fascite necrotizzante causata da batteri misti aerobi e anaerobi, mentre non è di solito presente quando l’agente etiologico è Streptococcus pyogenes CLINICA DELLA FASCITE NECROTIZZANTE: ALCUNE CONSIDERAZIONI • Il sintomo dolore, generalmente intenso, può essere lieve o addirittura assente in presenza di aree denervate da neuropatia periferica • La stessa progressione dell’infezione porta tra l’altro ad una progressiva anestesia dell’area interessata, per la distruzione delle fibre nervose sensitive da parte del processo necrotico FASCITE NECROTIZZANTE: SEGNI E SINTOMI • La diagnosi precoce può essere difficile quando il dolore e l’iperpiressia di natura non determinata sono gli unici segni di presentazione • Successivamente si verifica una tumefazione che è seguita da edema teso e da dolorabilità • Con la progressione dell’infezione, si verifica un indurimento di colore rosso scuro dell’epidermide, associato alla presenza di bolle contenenti un fluido bluastro o porpora, e successivamente la cute diviene friabile ed acquista un colore bluastro, marrone o nero FASCITE NECROTIZZANTE: SEGNI E SINTOMI • A questo punto si verifica un’estesa trombosi dei vasi ematici a livello delle papille dermiche • L’estensione dell’infezione a livello della fascia profonda determina una colorazione brunastra-grigia; la rapida diffusione avviene lungo i piani fasciali, attraverso i canali venosi e i vasi linfatici. I muscoli sono in un primo momento risparmiati • Negli stadi tardivi i pazienti presentano fenomeni tossici (marcata iperpiressia, tachicardia, obnubilamento del sensorio) e frequentemente manifestano ipotensione fino allo shock ed insufficienza multiorgano. In questa fase è richiesto un supporto emodinamico aggressivo. FASCITE NECROTIZZANTE: DIAGNOSI • Anamnesi ed esame obiettivo • Leucocitosi • Presenza di gas nei tessuti molli all’esame radiografico diretto • Positività delle emocolture • Deterioramento compromissione paziente dello stato dei parametri metabolico emodinamici e del FASCITE NECROTIZZANTE: PROGNOSI • L’infezione non trattata conduce a sepsi con MOF (multiple-organ failure) • L’età avanzata, le eventuali comorbilità presenti, il ritardo di diagnosi e di trattamento terapeutico e l’insufficiente debridement chirurgico peggiorano la prognosi LA PERCENTUALE DI MORTALITA’ SI AGGIRA INTORNO AL 30 % • La sopravvivenza del paziente, vista la rapida progressione della malattia, è legata all’immediata diagnosi e trattamento chirurgico di fascectomia ed estesa necrosectomia, che prevengono la diffusione dell’infezione FASCITE NECROTIZZANTE: FINALITA’ DELLA CHIRURGIA PRECOCE L’ESPLORAZIONE CHIRURGICA PRECOCE ED AGGRESSIVA È ESSENZIALE NEI PAZIENTI CON SOSPETTA FASCITE NECROTIZZANTE AL FINE DI: • Visualizzare le strutture profonde • Rimuovere il tessuto necrotico • Ridurre la compressione locale • Ottenere materiale adeguato per la colorazione di Gram e per l’allestimento di colture per aerobi ed anaerobi FASCITE NECROTIZZANTE: TERAPIA • A prescindere dalle procedure chirurgiche è necessaria una terapia antibiotica ad ampio spettro; gli antibiotici di prima scelta includono una combinazione di ampicillina con un inibitore delle β-lattamasi • Se si sospetta un’infezione simultanea con batteri Gram – deve essere aggiunto metronidazolo • Un trattamento antibiotico empirico appropriato, in attesa degli esami colturali, dovrebbe comprendere ampicillina/sulbactam, cefoxitina o la seguente combinazione: (1) clindamicina, 600-900 mg i.v. ogni 8 h o metronidazolo 750 mg ogni 6 h + (2) ampicillina o ampicillina/sulbactam 2-3 g. i.v. ogni 6 h + (3) gentamicina 1-1.5 mg/Kg ogni 8 h FASCITE NECROTIZZANTE: TERAPIA • Fluidoterapia in dosi generose può essere necessaria prima e dopo il trattamento chirurgico del paziente • La scelta dell’antibiotico deve essere riconsiderata sulla base della colorazione di Gram e della coltura dei tessuti ottenuti in corso di trattamento chirurgico • L’osservazione del paziente in Unità di Terapia Intensiva è fondamentale per l’immediato trattamento di possibili complicanze a livello sistemico