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IL RISORGIMENTO
Bibliografia ragionata a cura di Giulia Aguzzoni
•
A. Anzilotti, Dal Neoguelfismo all’idea liberale, Società editrice Dante Alighieri, MilanoRoma-Napoli, 1917
Lo studioso affronta in questo libello il tema che porta dalle idee del Neoguelfismo fino ad
arrivare a quelle liberali. Tratta vari punti, quali possono essere la disillusione
rivoluzionaria, la rinascita religiosa, il problema filosofico, sino ad arrivare all’idea del
concetto di Stato.
•
M. Baioni, La “religione della patria”, Pagus Edizioni, Quinto di Treviso, 1994
Le pagine scritte dallo studioso immortalano i musei e gli istituti del culto risorgimentale
(nel periodo tra il 1884 e il 1918). In questa analisi, i musei del Risorgimento, tipici “templi
laici del patriottismo e teatro di scontro politico”, si vedono con l’andare del tempo divisi fra
il ricordo del mito del Risorgimento stesso e nuovi indirizzi di pensiero, tra patriottismo e
nazionalismo.
•
C. Balboni, La famiglia Balboni, Contributi al Risorgimento italiano, Quaderni famiglia
Balboni, n. 7, Roma, 1981
Sono qui raccolti degli scritti risorgimentali che legano la famiglia Balboni all’Unità politica
d’Italia. Fra le varie personalità che spiccano in questa famiglia, una in particolare trova
spazio nello studio redatto del prof. Sandro Roveri (presente all’interno di queste pagine): è
proprio Carlo Balboni (1827-1873), patriota ferrarese, che in diverse occasioni, sia con degli
scritti che con delle azioni, contribuì a tenere viva la fiamma dell’aspirazione all’unità. Gli
altri scritti riguardano altre importanti personalità, sempre della famiglia Balboni, di cui ne
illustrano le nobili azioni.
•
A. M. Banti, P. Ginsborg, a cura di, Storia d’Italia, Annali 22, Il Risorgimento, Einaudi
editore, Torino, 2007
Questo volume non ha un impianto tradizionale, bensì è pensato per compiere un passo
significativo verso un diverso studio del Risorgimento, uno studio capace di far rivivere la
profonda cultura risorgimentale: osservare la mentalità, i sentimenti, le emozioni, le
traiettorie di vita e i progetti politici personali degli uomini e delle donne che il
Risorgimento lo hanno “fatto”, non più attraverso la mera narrazione cronologica dei fatti,
bensì aiutando il racconto anche confrontandosi con altre discipline (antropologia, studi
culturali, analisi dei testi non solo scritti, ma anche visivi o musicali, esplorazione
dell’immaginario e comparazione).
•
A. Berselli, Democrazia e federalismo nel Risorgimento, Edizioni Nuova Critica Sociale,
Bologna, 1946
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L’autore divide questo suo libro in due parti: «Il pensiero» e «L’azione». In questo modo
mette in evidenza nei vari capitoli ciò che ha maggiormente caratterizzato il Risorgimento
italiano: il pensiero di Carlo Cattaneo, quello di Giuseppe Ferrari, il pensiero dei federalisti
repubblicani democratici minori (come Carlo Pisacane e Giuseppe Montanelli); i moti
insurrezionali del ’48, l’opera e le gesta di Cavour, il Regno d’Italia e tutti i problemi
derivati dall’Unità (l’ordinamento istituzionale, amministrativo, la questione sociale e i
problemi derivati dalla caduta della Destra storica).
•
D. Berti, Il conte di Cavour avanti il 1848, Fasani editore, Milano, 1945
Il curatore di quest’opera, Franco Bolgiani, descrive l’autore (Domenico Berti) come un
grande patriota ed un insigne pensatore. L’autore appunto, era stato in contatto e in relazioni
personali con il protagonista del suo racconto, Cavour, e ne aveva anche condiviso le
aspirazioni: proprio per questo la sua indagine storica sugli eventi risulta decisamente
interessante, ricca di documenti e con una visione a posteriori che lascia il lettore ammaliato.
•
Bollettino del Museo del Risorgimento, Bologna, anni XVII-XVIII-XIX, 1972-1973-1974
Vengono qui riportati gli atti del Convegno di studi su «La comune di Parigi e la crisi delle
formazioni politiche del Risorgimento», promosso dal Comune di Bologna e dal Comitato
per le celebrazioni bolognesi del Centenario dell’unità d’Italia, con lo scopo di illustrare
meglio l’influenza che ha avuto la Comune di Parigi sull’Italia (o meglio, analizzando gli
effetti che ha avuto nella nostra regione, per poi dai dati ricavarne una visione più generale
d’insieme).
•
Bollettino del Museo del Risorgimento, Bologna, anni XXIII-XXIV-XXV, 1978-1978-1980
Insieme alla vita del museo, alle cronache e alla bibliografia (sia sul tema del Risorgimento
emiliano, sia in base ai libri ricevuti negli anni precedenti), vengono riportati anche gli atti
dell’«Incontro di studio su Marco Minghetti» (riformista e politico) promosso da vari enti
quali per esempio il Comune di Bologna e il Museo civico del I e II Risorgimento.
•
Bollettino del Museo del Risorgimento, Bologna, anni XXVI-XXVII, 1981-1982
Viene riportata e descritta la vita del museo e le cronache degli eventi, ma queste pagine
ospitano anche gli atti del Convegno organizzato ed avvenuto in onore del 150° anniversario
dei Moti del 1831.
•
Bollettino del Museo del Risorgimento, Bologna, anno XXVIII, 1983
Viene qui riportata la storia e la vita del Museo del Risorgimento, con le sue attività, le
notizie, le rassegne avvenute ed i libri ricevuti. Tutto ciò è preceduto da alcuni saggi storici
di varia natura, per esempio uno riguarda i movimenti anarchici nel primo dopo guerra a
Bologna, mentre in un altro è protagonista Armando Borghi, organizzatore politico
sindacale a Bologna fra il 1907 e il 1911.
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• Bollettino del Museo del Risorgimento, Bologna, anni XXIX-XXX, 1984-1985
Questo numero del Bollettino è dedicato esclusivamente a studi sui contributi delle donne
alla vita politica, culturale e sociale del secolo scorso. Vengono riportati gli atti del
Convegno sull’emancipazione femminile nel pensiero mazziniano, svoltosi a Bologna dal 13
al 15 novembre 1981.
Ovviamente, alla fine è riportata anche la vita stessa del museo, i libri ricevuti e le cronache
degli eventi.
•
Bollettino del Museo del Risorgimento, Bologna, anno XXXIV, 1989
Viene qui riportata la vita istituzionale e culturale dell’istituto, preceduta però dalla
celebrazione del primo centenario del Museo del Risorgimento di Bologna e della
documentazione degli studi relativi.
•
G. Bonnet, Lo sbarco di Garibaldi a Magnavacca, Arnaldo Forni editore, Sala Bolognese,
1981
Viene in queste pagine riportato il racconto di Nino Bonnet, patriota comacchiese, il quale
salvò Garibaldi, che a lui chiese aiuto e gli si affidò. Se Garibaldi non fosse stato tratto in
salvo, le sorti del paese sarebbero state sicuramente diverse e l’unità d’Italia sicuramente
rimandata.
•
L. Bulferetti, Socialismo risorgimentale, Reprints Einaudi, Torino, 1975
Questo volume racchiude l’importante contributo portato dall’autore sull’analisi del
pensiero risorgimentale. La spinta verso una direzione democratica, umanitaria e talvolta
anche socialista della borghesia liberale è stata caratterizzata da utopiche suggestioni,
influssi derivati dalle opere e dal pensiero del conte di Saint-Simon, formulazioni
comunistiche ed atteggiamenti radicali. Tutto ciò costituisce e si fonde in una elaborazione
ideologica che si propone di evidenziare l’aspetto progressivo delle aspirazioni borghesi, ed
anche se il proletariato non è stato parte attiva di queste formulazioni dottrinali non si può
sottovalutare la presenza di questo elemento nel quadro generale.
•
G. Candeloro, Storia dell’Italia moderna I, Le origini del risorgimento, 1700-1815,
Feltrinelli editore, Milano, 1972
Questo volume è suddiviso in varie tematiche e più specificatamente in: “L'Italia prima del
Risorgimento”, “Il Settecento”, “L'età rivoluzionaria” e per ultimo”L'età napoleonica”.
L’opera è di carattere generale, ma mantiene sempre alto un certo livello scientifico; questo
è il primo volume di una serie che racchiude gli studi sulla storia dell’Italia moderna,
caratterizzata dagli eventi del tempo. E’ preciso intento dell’autore consentire una fruizione
di massa il più libera possibile per raggiungere gran parte del pubblico.
•
G. Canderolo, Storia dell’Italia moderna II, Dalla Restaurazione alla Rivoluzione
nazionale, 1815-1846, Feltrinelli editore, Milano, 1973
L’opera di Candeloro rappresenta un punto di riferimento per la conoscenza della storia del
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nostro Paese durante l’epoca moderna. Questo è il secondo volume ed affronta diverse
macro-tematiche ampiamente discusse: “La Restaurazione”, “L'ondata rivoluzionaria del
1820-21. Reazione e liberalismo fino al 1830”, “L'ondata rivoluzionaria del 1830-31.
Mazzini. Rinnovamento e crisi del movimento patriottico”, “Lo sviluppo economico e
sociale e la politica economica degli Stati italiani dal 1821 al 1846” e “La ripresa della lotta
politica e la rottura del fronte reazionario”.
•
G. Candeloro, Storia dell’Italia moderna III, La rivoluzione nazionale, 1846-1849,
Feltrinelli editore, Milano, 1972
Questo volume è il terzo della serie nella quale l’autore ha suddiviso la storia dell’Italia
moderna per meglio affrontarne le caratteristiche e gli eventi. In questo, in particolare, sono
ampiamente descritti gli anni e racchiudono anche i grandi moti rivoluzionari del 1848.
Infatti, il libro è suddiviso nelle seguenti macro-tematiche: “Agitazioni e riforme dal luglio
1846 al gennaio 1848”, “La rivoluzione e i primi due mesi della guerra d'indipendenza”, “La
crisi del federalismo e del neoguelfismo. La reazione a Napoli. Il fallimento della guerra
regia”, “La crisi del moderatismo e la riscossa democratica” e “Il 1849”.
•
G. Candeloro, Storia dell’Italia moderna IV, Dalla Rivoluzione nazionale all’Unità, 18491860, Feltrinelli editore, Milano, 1972
L’opera di carattere generale prodotta dall’autore arriva qui al quarto volume, quello nel
quale si delinea la strada che ha portato all’Unità d’Italia, ma per fare questo Candeloro ha
giustamente affrontato vari argomenti: “Reazione, democrazia e liberalismo dal 1849 al
1853”, “Il ministero Cavour, la guerra di Crimea e il congresso di Parigi”, “L'egemonia
piemontese e la crisi del Partito d'Azione”, “L'alleanza francese e la guerra”, “Le annessioni
dell'Emilia e della Toscana” e “La spedizione dei Mille e l'Unità”.
•
G. Candeloro, Storia dell’Italia moderna V, La costruzione dello stato moderno, 1860-1871,
Feltrinelli editore, Milano, 1972
L’autore conclude con questo quinto volume la storia dell’Unità d’Italia. Infatti, le tematiche
affrontate con molta chiarezza sono: “L'Italia agli inizi della sua vita unitaria”,
“L'organizzazione dello Stato e la questione romana (1860-1861)”, “L'organizzazione dello
Stato e la questione romana (1861-1865)” e “Il compimento dell'unità e il superamento della
crisi finanziaria”.
•
F. Catalano, R. Moscati, F. Valsecchi, L’Italia nel Risorgimento 1789-1815, Arnoldo
Mondadori editore, Verona, 1964
In questo volume sono ricostruite le vicende che hanno portato all’Unità e all’indipendenza
italiana. Iniziando dai tumulti dell’età napoleonica, la narrazione si evolve poi verso la
Restaurazione che frenò quel processo, ma non poté impedire lo sviluppo di quelle idee che
hanno portato al movimento di indipendenza (con le conseguenti guerre dall’esito negativo).
Da questo prende il via, sotto la guida del conte di Cavour, una modernizzazione delle
strutture politico-sociali. Soprattutto dopo la partecipazione dell’Italia alla guerra di Crimea,
la penisola entra nei giochi delle rivalità fra i diversi stati.
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• C. Cattaneo, Industria e scienza nuova, scritti 1833-1839, Einaudi editore, Torino, 1972
La curatrice, D. C. Frigessi, ha raccolto in questo volume scritti di Carlo Cattaneo tra loro
apparentemente disparati, ma in realtà uniti da un logico filo conduttore.
Cattaneo parla in vari scritti e discorsi di argomenti cari alle discussioni di carattere
economico, storico e sociale di quegli anni: per esempio, la funzione di lingue e dialetti nella
storia della società, oppure la partecipazione ai problemi dello sviluppo lombardo, o ancora
le riflessioni sulla funzione della città come principio di progresso economico.
•
C. Cattaneo, Milano e l’Europa, scritti 1839-1846, Einaudi editore, Torino, 1972
Nei anni più floridi per la sua attività di scrittore, Cattaneo apre la discussione storiografica
ed i suoi studi alla più moderna vita europea. Egli espone vari punti focali del suo pensiero:
la maturazione di un classicismo aperto alle contraddizioni, l’interpretazione delle
composite origini che spiegano la nostra civiltà, il riconoscimento delle fondamenta della
nuova scienza delle società umane e il privilegiare la filosofia civile.
•
C. Cattaneo, Il 1848 in Italia, scritti 1848-1851, Einaudi editore, Torino, 1972
Viene qui esposta una spietata analisi delle responsabilità e degli errori della classe
dirigente: esprime una critica all’unità italiana ed a un potere “calato dall’alto”, a fronte
invece del suo pensiero di costruire una Italia federalista. Espone ed analizza le
problematiche di una classe dirigente che deve sorgere dall’ordine contadino, poiché è a lui
che si deve la rivoluzione, allo stesso tempo però viene a mancare proprio un programma
delle masse popolari stesse.
•
C. Cattaneo, Storia universale e ideologia delle genti, scritti 1852-1864, Einaudi editore,
Torino, 1972
In questi scritti si evolve la metodologia dello storico Carlo Cattaneo, poiché egli va
tralasciando volutamente l’analisi dei rapporti esistenti nella società civile. Finisce per
proporre addirittura una storia “ideale” della società, ricollegando tutto all’intelligenza sopra
ogni cosa: la risoluzione della storia e delle idee e non di forze reali rappresenta il lavoro di
studio dello storico lombardo.
•
Cattolicesimo (Il) e la demagogia italiana, Tipografia della rev. Cam. Apostolica, Roma,
1849
Questo libello tratta argomenti riguardanti la Chiesa cristiana cattolica, “perseguitata e
trionfante”, che si fa strada anche nell’Italia incredula; affronta anche la demagogia italiana,
Mazzini e la Giovine Italia, il concetto di democrazia e alla fine la fondazione della
repubblica romana.
•
C. B. Cavour, Scritti di economia 1835-1850, Feltrinelli editore, Milano, 1962
Sono qui raccolti dal curatore di questo libro, Francesco Sirugo, i testi economici del conte
di Cavour. Ripercorre l’economia italiana ed europea prima del ’48 ed affronta il dibattito
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sulle riforme nel Risorgimento.
•
C. B. Cavour, Società, Stato e Chiesa, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1973
Questa antologia di scritti, raccolti ad opera del curatore Alessandro Roveri, hanno l’intento
di poter lasciare libero il lettore di fare le proprie valutazioni. Vengono però preferiti gli
scritti del Cavour rinnovatore del regno di Sardegna, rispetto a quello artefice dell’«Unità»
d’Italia per meglio delineare la profonda ispirazione liberale dell’opera dello statista italiano.
•
C. Cavour, I due progressi, Risorgimento politico e riscatto economico, Atlantide editoriale
S.r.l., Imola, 1995
I discorsi e gli scritti qui raccolti scandiscono i pochi anni della parabola politica del conte di
Cavour, non che la sua attività politica si possa ridurre a pochi anni, ma alcune ferme prese
di coscienza sono decisamente di spiccata importanza. Il libro è stato diviso in quattro parti:
“Il modello liberale”, “Il progresso nell’economia e nell’amministrazione”, “Dalla parte
dell’occidente”, “Lo stato liberale e la Chiesa”.
•
A. Codignola, La Giovinezza di G. Mazzini, Vallecchi editore, Firenze, 1926
L’autore e studioso, a fronte di varie ricerche, descrive in questo libro la giovinezza di
Mazzini, infatti la prima parte tratta proprio della sua infanzia: descrive l’ambiente dove egli
è vissuto e stato educato e le influenze ricevute (soprattutto dalla madre per quanto concerne
l’ambiente familiare). Affronta anche la prima giovinezza di Mazzini, la sua crisi religiosa e
gli ambienti scolastici e universitari che frequenta. Per poi passare più attivamente ad
argomenti inerenti la politica, quindi descrive gli inizi dell’attività politica di Mazzini, le
relazioni politiche che instaura e la fondazione della Giovine Italia. Personalità che risultano
importanti sono anche i fratelli Jacopo Giovanni e Agostino Ruffini (patrioti italiani,
mazziniani e aderenti alla Giovine Italia). Inoltre, in Appendice l’autore ha anche aggiunto
documenti inediti, mai stati pubblicati prima.
•
G. B. Cuneo, Biografia di Giuseppe Garibaldi, Mursia, Milano, 1974
L’autore era un fervente mazziniano e un seguace delle iniziative di Garibaldi, sin
dall’esperienza giovanile in Sud America (dove Giovanni Battista Cuneo era emigrato a
causa della persecuzione politica). Proprio da quelle esperienze latino-americane l’autore
inizia a raccontare e quindi anche a rivivere sulla carta quelle vicende, raccontando le gesta
di Garibaldi fino allo sfortunato epilogo romano del 1849. Da queste pagine il lettore può
trarne sia un ritratto di Garibaldi ricco di sfumature e non convenzionale, ma anche una
descrizione dell’epoca stessa.
•
C. D’Azeglio, Il giornale degli anni memorabili, Cino del Duca editore, Milano, 1960
Questo romanzo, costituito da una raccolta di lettere, offre una intera visione di tutta la
“vecchia” società piemontese e dei protagonisti più illustri della sua storia, che con le loro
gesta hanno influenzato anche la storia nazionale, come Cavour, Garibaldi, Mazzini,
Vittorio Emanuele e tanti altri. In questa prosa le vicende private si fondono con quelle di
carattere pubblico e coi grandi eventi dell’epoca. Dalle pagine, però, non traspare solo la
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vivida immagine della storia e dell’avventura unitaria del “vecchio Piemonte”, bensì emerge
anche l’identità di una forse delle migliori “penne” italiane dell’Ottocento, fino a qualche
decennio fa ancora sconosciuta.
•
M. D’Azeglio, La politique e le droit chrétien ou point dè vue de la question italienne, E.
Dentu libraire-éditeur, Paris, 1860
In questo saggio l’autore discute della politica e del diritto cristiano, richiamando così alla
luce il problema dei rapporti fra Stato e Chiesa. Massimo d’Azeglio, uomo caratterizzato
dall'amore del giusto e dell'onesto, dal rispetto del diritto e della libertà e dal dovere della
rettitudine verso gli altri come verso se stesso, delineava con peculiare originalità una
soluzione politica liberale e laica, che al tempo stesso riconosceva l'assoluta connotazione
"cristiana" della vicenda storica europea.
Esiste una traduzione in italiano di questo libro pubblicato in francese del 1860 a cura di S.
Banciardi.
•
M. D’Azeglio, I miei ricordi, Feltrinelli editore, Milano, 1963
Quest’opera apparsa postuma nel 1867, è uno degli esempi migliori della “memorialistica”
risorgimentale, e da essa risulta tutta la personalità dell'autore: legato alle tradizioni del
“suo” Piemonte e tuttavia aperto alle esigenze del liberalismo ottocentesco. Lo statista
piemontese in queste pagine racconta tutta la sua vita e le sue imprese.
•
C. De Franceschi, L’ Italia a Roma, Stabilimento Aristide Staderini, Roma, 1970
Questo è un estratto della rivista della Guardia di Finanza, per l’anno XIX. Vengono qui
riportate varie azioni, anche militari, successive all’Unità d’Italia e verso l’entrata e la
“conquista” di Roma e dello Stato pontificio.
•
A. De Jaco, Il brigantaggio meridionale, Cronaca inedita dell’Unità d’Italia, Editori
Riuniti, Roma, 1969
In queste pagine l’autore ha documentato con dovizia i fenomeni del brigantaggio e dei
processi storici del nostro meridione. Queste pagine di storia documentaria sono
decisamente importanti e inedite: infatti i documenti riportati, di cui lo scrittore di
quest’opera è stato un attento raccoglitore, sono stati spesso ignorati e non calcolati dalla
storiografia ufficiale.
•
M. De Lorenzi (a cura di), A Garibaldi – Ravenna, Storia di un Monumento, Edizioni
Moderna Ravenna, 1996
La pubblicazione di questo libro è volta a lasciare alla città di Ravenna una preziosa
documentazione del monumento garibaldino presente nella sua omonima piazza, tentando di
riscoprire quei valori che tanto hanno animato il patriota italiano. Vari eventi della vita
legano Garibaldi alla città romagnola, legame arricchito da un forte sentimento ricambiato
da parte dei cittadini ravennati (e romagnoli in genere). Per questo appena dopo 9 giorni
dalla sua morte, i ravennati furono fra i primi a volergli dedicare un ricordo marmoreo:
questo libro è proprio la storia di quel monumento.
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F. Della Peruta, Mazzini e i rivoluzionari italiani, Il partito d’azione 1830-1845, Feltrinelli
editore, Milano, 1974
L’opera ricostruisce il movimento rivoluzionario italiano dal 1830 al 1845 ed incentra il
discorso principalmente sulla figura di Giuseppe Mazzini. Di quest’ultimo infatti vengono
delineati due profili: uno è quello del teorico (arricchito dalle idee politico-sociali che lo
caratterizzavano) e l’altro è quello più prettamente politico (capo e organizzatore della
Giovine Italia e animatore della democrazia risorgimentale).
Accanto alla figura di Mazzini, l’autore ha ricostruito anche l’attività di altri personaggi che si
batterono in 15 anni di clandestinità e un largo spazio è dato anche alla presa di coscienza
politica delle masse popolari delle città, soprattutto del Centro-Nord.
•
G. Fortunato, Il Mezzogiorno e lo Stato Italiano, vol. II, Vallecchi editore, Firenze, 1926
L’autore in questione è uno dei più importanti rappresentanti del “Meridionalismo” e in
quest’opera raccoglie i suoi discorsi politici e parlamentari (che hanno avuto luogo negli
anni fra il 1880 e il 1910). Egli afferma che in pochi riescono a vedere uno Stato grande e
prospero in una nazione che per metà risulta essere assai povera e rozza, ma afferma anche
che proprio nel Mezzogiorno è in atto una rivoluzione degli uomini, che non dipende né dai
governi né dall’efficacia della classe dirigente, ma avviene unicamente per merito degli
uomini stessi.
Questo volume comprende i capitoli dal n. XX al n. XXXIII.
•
L. Giampaolo, M. Bertolone, La prima campagna di Garibaldi in Italia (da Luino a
Morazzone) e gli avvenimenti militari e politici nel Varesotto, 1848-1849, Musei civici di
Varese editori, Varese, 1950
Gli autori, in occasione del primo centenario delle epiche giornate del ’48-’49, hanno deciso
di dare un contributo alla storia dell’insurrezione lombarda e alla prima campagna
garibaldina in Italia stendendo in questo modo un volume che rientra dentro un progetto più
ampio, costituito da altre monografie archeologiche, storiche ed artistiche. L’opera è
suddivisa in due macro-sezioni: quella narrativa, a cura di Giampaolo, e quella relativa alle
fonti bibliografiche e documentarie, a cura di Bertolone. E’ quindi intento degli autori quello
di rendere un quadro più veritiero possibile della situazione politica e militare determinatasi
nel Varesotto a quell’epoca.
•
M. Gioia, Quale dei governi liberi meglio convenga all’Italia, Atlantica, Roma, (dopo il
1950)
Questo studioso e intellettuale, nonostante vesta l’abito talare, mantiene idee e un
orientamento di pensiero tutt’altro che ortodosso. Il suo interesse per le questioni politiche
gli fa vincere un concorso con questo libello, dove la sua dissertazione sostiene la tesi di
un'Italia libera, repubblicana, retta da istituzioni democratiche e indivisibile per i suoi
vincoli geografici, linguistici, storici e culturali.
•
R. Giusti (a cura di), Giuseppe Garibaldi e le origini del movimento operaio italiano (186082), Museo del Risorgimento – Mantova, Atti e Memorie – XIX/1983-1984, Mantova, 1984
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Viene qui indagato il rapporto fra Giuseppe Garibaldi e il movimento operaio italiano,
ricerca caratterizzata e portata avanti da vari Convegni culturali. Vengono indagati vari
ambiti, fra cui le condizioni igenico-sanitarie dei lavoratori, i rapporti con le logge
massoniche, i comitati femminili, l’associazionismo operaio in varie nazioni ed altri ancora.
•
Humanitas, nuova serie, Rivista mensile di cultura, n. 8-9, Edizioni Morcelliana, Brescia,
Agosto-Settembre 1961
In questo numero della rivista vengono trattati gli aspetti e le figure riguardanti il
Risorgimento, infatti questo numero è composto da quattro saggi: R. Aubert, La Chiesa
cattolica in Italia e la questione dell’unità politica durante il pontificatodi Pio IX; G. De
Rosa, Il non expedit e lo stato unitario; E. P. d’Entrèves, Figure e correnti del liberalismo
piemontese fra il 1848 e l’unificazione; R. Mori, Aspirazioni e contrasti per una
conciliazione fra Stato e Chiesa (1861-1870).
•
F. Landogna, Giuseppe Mazzini e il pensiero giansenistico, Zanichelli editore, Bologna,
1921
L’autore in questo volumetto si è preposto l’intento di affrontare le idee politiche e religiose
di Mazzini, alla luce degli insegnamenti da lui ricevuti e coi quali è stato educato dalla
madre, fervente giansenista e intimamente devota al Vangelo, e dai suoi primi precettori.
Infatti lo studioso raffronta le idee mazziniane e le idee gianseniste per trovare i punti in
comune.
•
A. Lepre, Storia del Mezzogiorno nel Risorgimento, Editori Riuniti, Roma, 1969
Questo libro si ripropone di affrontare la storia del Mezzogiorno durante il Risorgimento
non più attraverso una storia delle idee, ma attraverso una storia della società e delle classi.
Però essa non può essere ricostruita unicamente come storia della classe contadina o, in
contrapposizione, di quella borghese, bensì è interessante ai fini della ricerca storica
analizzare il rapporto che si instaura fra le due classi sociali. Inoltre va anche considerato
che i problemi relativi al Mezzogiorno, all’indomani del 1848 non sono più da considerare
unicamente sul piano regionale, bensì su quello nazionale.
•
J. W. Mario, Vita di Garibaldi, Edizioni Studio Tesi, Pordenone, 1986
L’autrice seguì il patriota italiano nelle sue gesta con una particolare passione, caratterizzata
da coraggio ed entusiasmo, abbracciando la causa italiana convinta da Garibaldi. Quando a
quarant’anni decise di rinunciare all’azione, quella stessa passione che fino a quel momento
l’aveva guidata le suggerì di scrivere queste pagine, che ritraggono il Risorgimento italiano
in modo vivido e assolutamente grandioso, sul cui sfondo si profila la figura di quell’eroe
che tanto l’aveva fatta appassionare a determinati ideali.
•
D. Massè, Il Caso di Coscienza del Risorgimento Italiano, dalle origini alla conciliazione,
Società Apostolato Stampa, Alba, 1946
Questo approfondito studio del risorgimento è suddiviso in tre parti, per meglio spiegare ed
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analizzare gli avvenimenti accaduti: “La Grande Rivoluzione”, “Il Caso di coscienza del
Risorgimento italiano”, “La Conciliazione”. In tutto ciò i rapporti fra Stato e Chiesa vanno e
devono essere tenuti presenti ed esaminati, soprattutto nell’epoca in questo libro è stato
scritto, cioè nel secondo dopo guerra quando i Patti Lateranensi erano ancora molto vividi
nella memoria dei contemporanei. Il caso di coscienza a cui si fa riferimento è il rapporto fra
Chiesa e Stato, tra Patria e Religione, che ha angustiato il popolo italiano profondamente
cattolico, indebolendone l’anima nazionale.
•
S. Mattarelli, C. Foschini, Memoria e attualità dell’epopea garibaldina, Longo editore,
Ravenna, 2002
Quest’opera racchiude gli atti e i documenti relativi alle celebrazioni del 150° anniversario
della Trafila garibaldina e della Repubblica Romana. Sono qui raccolti i testi dei discorsi
pronunciati nelle varie località dove si è tenuto questo glorioso momento dell’epopea
risorgimentale, dove i patrioti ravennati e del basso ferrarese (di ogni condizione sociale)
dovettero affrontare svariati pericoli per sottrarre Giuseppe Garibaldi all'inseguimento dagli
Austriaci. Fra le pagine spicca anche una notevole parte dedicata all’iconografia della
Trafila. L’importanza del materiale qui raccolto è rilevante sia sotto l’aspetto documentario,
sia per evidenziare il valore della testimonianza di una costante attività volta alla costruzione
della Repubblica nella libertà, attraverso partecipazione e impegno personale.
•
W. Maturi, Interpretazioni del Risorgimento, Einaudi editore, Torino, 1962
Il volume raccoglie sei corsi universitari tenuti dal docente in questione tra il 1945 e il 1960.
Nella prima parte l'attenzione è volta a scoprire negli storici appartenenti all'età del
Risorgimento le origini dei precisi motivi delle interpretazioni di quel momento: l'idea
dell'unità nella storia d'Italia, la tradizione federalista, l'influenza di idee "esterne" sulla
nascita del patriottismo italiano.
L'impostazione della seconda parte, invece, è incentrata sulla storiografia marxista, di cui lo
studioso cerca di comprendere i motivi profondi e le caratteristiche principali. Significativa
in tal senso è la parte dedicata al pensiero di Gramsci, in cui l’autore mostra di capire come
la storiografia marxista non abbia fatto il processo al Risorgimento, ma abbia posto problemi
(arretratezza economica del paese, presenza o assenza delle masse al processo di
unificazione e costruzione del paese) da cui non possono prescindere gli storici dell'Italia
moderna e contemporanea.
•
G. Mazzini, Dal Papa al Concilio, Dal Concilio a Dio, Roma, 1875
In queste pagine sono raccolti gli scritti di Giuseppe Mazzini, “ristampati in nome della
fratellanza operaia di Roma nel terzo anniversario della morte dell’autore”. Qui sono uniti i
due appelli fatti da Mazzini, che da sempre, sin dalla giovinezza, meditava sul concetto di
Unità d’Italia e cercava di diffonderlo il più possibile.
•
G. Mazzini, Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini, vol. I, (Letteratura vol. I),
Cooperativa tipografico-editrice Paolo Galeati, Imola, 1906
Questo volume fa parte della serie delle opere complete di Giuseppe Mazzini e contiene suoi
scritti (alcuni anche apparsi su «La Giovine Italia») editi e inediti.
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G. Mazzini, Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini, vol. II, (Politica vol. I), Cooperativa
tipografico-editrice Paolo Galeati, Imola, 1907
Questo volume fa parte della serie delle opere complete di Giuseppe Mazzini e contiene suoi
scritti (alcuni anche apparsi su «La Giovine Italia») editi e inediti.
•
G. Mazzini, Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini, vol. III, (Politica vol. II), Cooperativa
tipografico-editrice Paolo Galeati, Imola, 1907
Questo volume fa parte della serie delle opere complete di Giuseppe Mazzini e contiene suoi
scritti (alcuni anche apparsi su «La Giovine Italia») editi e inediti.
•
G. Mazzini, Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini, vol. VI, (Politica vol. IV),
Cooperativa tipografico-editrice Paolo Galeati, Imola, 1909
Questo volume fa parte della serie delle opere complete di Giuseppe Mazzini e contiene suoi
scritti (alcuni anche apparsi su «La Giovine Italia») editi e inediti.
•
G. Mazzini, Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini, vol. VII, (Politica vol. V),
Cooperativa tipografico-editrice Paolo Galeati, Imola, 1910
Questo volume fa parte della serie delle opere complete di Giuseppe Mazzini e contiene suoi
scritti (alcuni anche apparsi su «La Giovine Italia») editi e inediti.
•
M. Milani, Giuseppe Garibaldi, Mursia editore, Milano, 1982
Questa biografia critica su Garibaldi è stata costruita dall’autore mettendo a confronto varie
opere, sia italiane che straniere, ed il risultato è nettamente ricco di nozioni e caratterizzato
da una grande cura nell’elaborazione e nella narrazione dei fatti. Il ritratto che esce da queste
pagine è quello del Garibaldi “uomo”: si apre con il racconto della sua nascita e si chiude
con quello della morte, procedendo lungo tutto il corso della sua vita, celebrando così quella
figura tanto mitizzata rendendola però reale e forse anche più vicina.
•
C. Molino, La personalità del Mazzini e il suo pensiero religioso, Gastaldi Editore, Milano,
1956
In queste pagine l’autore affronta ed analizza Giuseppe Mazzini ed il suo rapporto con il
pensiero religioso. Partendo dalle concezioni europee che lo hanno influenzato(soprattutto
facendo riferimento dalle convinzioni gianseniste nelle quali è stato cresciuto ed educato),
affronta il pensiero mazziniano sulla rinascita di un nuovo sentimento religioso che “deve
adornare gli ideali e le attività degli uomini”.
•
A. Mombello, Mentana, Ricordi di un veterano, A. Mondadori editore, Milano, 1932
L’autore, come già un po’ anticipato dal titolo, intende con questo libro raccontare gli
avvenimenti accadutigli prima e dopo la battaglia di Mentana (3 novembre 1867), col
proposito di far capire che quelli erano necessari presupposti della liberazione di Roma,
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avvenuta tre anni dopo. Durante la sua vita, l’autore era stato più volte sollecitato da amici o
da studiosi a mettere su carta i propri ricordi, ma solo durante la vecchiaia ha potuto farlo,
trovando la calma giusta per potersi considerare spettatore piuttosto che attore, giudice
piuttosto che parte attiva, ma giudice ispirato dagli alti valori e dagli ideali appresi dalle
gesta stesse di Giuseppe Garibaldi.
•
I. Montanelli, M. Nozza, Garibaldi, Rizzoli, Milano, 1963
L’intento degli autori è stato quello di avvicinare al grande pubblico la storia e la figura di
Garibaldi, che per molto tempo è rimasta alla stregua del mito. I protagonisti della storia
sono raccontati come uomini fra uomini e non come personaggi di una leggenda. La figura
di Garibaldi appare quindi descritta come quella di un uomo in tutto e per tutto, con le sue
debolezze e i suoi limiti, ma proprio per questo ancora più forte e interessante rispetto
all'eroe raccontato dal mito.
•
I. Montanelli, Figure e figuri del Risorgimento, Editoriale Viscontea, Pavia, 1987
Il giornalista e scrittore italiano affronta queste pagine con la chiarezza di sempre, racconta
il Risorgimento senza cimeli, un po’ “a modo suo”. Rievoca personaggi che hanno fatto (o
non fatto) l’Italia, quella Italia che è stata costruita troppo in fretta senza che la coscienza di
patria o nazione si fosse formata in tempo.
•
A. Monti, Pio IX nel Risorgimento italiano, Gius. Laterza & figli tipografi-editori-librai,
Bari, 1928
Questo volume, arricchito da documenti inediti ed illustrazioni, è opera dello studio e del
lavoro dell’autore che ha voluto affrontare una figura che spesso, a sua detta, si tralascia a
proposito della Questione Romana. Infatti, come egli afferma nella sua prefazione, si parla
molto solo della posizione del Vaticano, ma non del Pontefice che è stato “uno degli arbitri
della situazione”. Così Antonio Monti ha voluto studiare la figura del Pontefice Pio IX e
desidera anche che questo suo studio possa rappresentare un contributo per meglio
comprendere appunto la Questione romana.
•
R. Mori, La questione romana 1861-1865, Felice Le Monnier, Firenze, 1963
In queste pagine lo studioso ripercorre tutte le tappe storiche e politiche che hanno portato a
dirimere la “questione romana”: quella controversia politica riguardante il ruolo di Roma,
divisa fra il potere temporale del Papa, ma anche città capitale d’Italia. A partire dal
riconoscimento del Regno d’Italia da parte del governo francese, passando attraverso le
proposte di conciliazione tra Stato e Chiesa, emergono le varie posizioni di personalità
importanti, quali Napoleone III e Cavour, per poi arrivare sino alla Convenzione di
settembre del 1865, che anche se non aveva raggiunto lo scopo di conciliare Stato e Chiesa,
di fatto ne avviava la sua realizzazione.
•
N. Nisco, Roma, Prima e dopo del 1870, Tipografia Barbera, Roma, 1878
L’intenzione dell’autore, nello scrivere quest’opera, è stata quella di scrivere un libro utile
alla città Roma. Soprattutto, l’autore ha voluto essere estremamente onesto sia con se stesso
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sia con i suoi lettori sulla verità della realtà di Roma, senza quindi caratterizzarla di inutili e
falsi elogi. Inoltre, aspirando ad un fine utile per le sue parole, dedica questo “libricino” a
colui che reputa il restauratore di Roma come capitale d’Italia, cioè re Vittorio Emanuele II.
•
M. Paléologue, Cavour, Cappelli editore, Rocca San Casciano, 1952
Questa biografia di Cavour, redatta dall’accademico francese, unisce l’esattezza e la
precisione delle informazioni storiche sul Risorgimento italiano ad una buona dose di
intensa drammaticità, che conferiscono a questo libro la caratteristica di essere una piccola
opera d’arte. Ha infatti ottenuto ovunque grande successo, ed inoltre dalle parole dell’autore
traspare anche la simpatia che egli ha provato nei confronti del nostro paese e della nostra
storia nazionale.
•
A. Panzini, Il Conte di Cavour, Mondadori editore, Verona, 1943
Quest’opera rappresenta una biografia completa del Conte di Cavour, operata con dovizia
dall’autore. Il testo, arricchito anche da varie illustrazioni, affronta l’intera vita del politico
italiano, a cominciare anche dalla sua giovinezza, attraversando i suoi pensieri e le sue
azioni politiche, arrivando sino all’età matura.
•
G. Pasolini, Memorie, Raccolte da suo figlio, 1815-1876, Fratelli Bocca, Torino, 1887
Questo volume raccoglie le memorie del politico ravennate Giuseppe Pasolini, raccolte dal
figlio con l’intento di onorare la memoria del proprio padre. Gli anni qui ripercorsi (che
vanno dal 1815 al 1876), sono rivissuti dal figlio, Pietro Desiderio Pasolini, attraverso i
ricordi della memoria: egli cerca di ricostruire così la grande vita del padre.
•
G. Peruzzi, Il risorgimento visto da Castel S. Angelo, Centro di studi storici «Quatuor
Coronati», 1968
In queste pagine è proposto un esame della posizione della Chiesa nel Risorgimento italiano.
L’intento che ha guidato l’autore è stato quello di mettere in risalto un aspetto non molto
conosciuto della questione, esaminando la rivista «Civiltà Cattolica» (organo ufficiale dei
padri gesuiti, guidata da una rigida osservanza delle direttive imposte dalla Santa Sede).
•
P. Pieri, Storia militare del Risorgimento, Einaudi editore, Torino, 1962
Questo volume si definisce come un’opera organica ed esauriente sulle vicende militari del
Risorgimento italiano. L’autore ha con questo libro approfondito tematiche che egli stesso
aveva già affrontato in studi precedenti ed il risultato è una esposizione critica della condotta
della guerra e delle lotte insurrezionali, inquadrate nell’ambito economico-sociale e politico.
L’attività militare risorgimentale (costellata da cospirazioni, insurrezioni e guerre) fu
accompagnata da un movimento di pensiero (seguito dalla letteratura) decisamente notevole.
•
C. Pisacane, Guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49, Edizioni Avanti!, Milano,
1961
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Questo libro ha raccolto l’esigenza dell’autore di approfondire idee e riflessioni sviluppate
subito dopo la fine della Repubblica romana. Vengono analizzate sia la Campagna del 1848
sia quella del 1849 nelle loro varie fasi. Sebbene l’autore stesso ha più volte specificato che
questa è solo una narrazione dei fatti o al limite una narrazione critica per la sola parte
militare, spesso lo stesso spirito critico prende la mano al narratore e non solo per la parte
tecnico-militare sopra citata. E tutto questo si riflette su un giudizio generale che spesso
appare severo.
•
V. Polli, La vita e il tempo di Garibaldi, A. Mondadori editore, Milano, 1977
Questo volume, piccolo, ma ricco di immagini, iconografie e dipinti, ripercorre la vita
dell’eroe del Risorgimento italiano. Viene ripercorsa l’intera cronologia della sua vita e
delle sue gesta, attorniato da vari personaggi più o meno importanti per la storia d’Italia, in
maniera alquanto semplice e soprattutto chiara. Inoltre, proprio le immagini ed anche le
schede poste in fondo al libro riescono a chiarire meglio e a dare un più vivido senso di
realtà al tempo in cui Garibaldi è vissuto.
•
R. Rinaldi, Gioberti e il problema religioso del Risorgimento, Vallecchi editore, Firenze,
1929
Viene qui trattata la concezione religiosa di Gioberti, che si dimostra importante al fine di
comprendere i dati e le soluzioni del problema religioso che ne derivano. Inoltre risulta
interessante il fatto che per lo statista italiano la ricerca religiosa si identifica con quella
filosofica ed i precetti sono fortemente impregnati di fondamenti religiosi. E’ importante
comprendere questo poiché gli sviluppi delle sue idee “danno la premessa per
l’impostazione e la soluzione della concezione religiosa del Risorgimento”.
•
R. Romeo, Cavour e il suo tempo 1810-1842, Laterza, Bari, 1971
Questo volume apre la biografia che lo studioso ha voluto stendere per descrivere e
ripercorrere la vita del conte di Cavour. Sono qui narrati gli anni che vanno dal 1810 sino al
1842, riscoprendo quindi gli anni della fanciullezza dello statista italiano, la sua formazione
ricevuta sin dalla tenera età, le prime esperienze all'estero e il mondo degli affari agricoli
che affronta prima di darsi in toto alla politica.
•
R. Romeo, Cavour e il suo tempo 1842-1854 (tomo primo), Laterza, Bari, 1977
Questo tomo rappresenta la prima parte del secondo dei tre volumi previsti dall’autore, con i
quali egli vuole stendere una grande e completa biografia su Cavour. In queste pagine lo
studioso segue il conte di Cavour nelle sue iniziative di agricoltore e di finanziere, viene
mostrato il percorso che lo hanno portato ad aderire al pensiero liberale europeo. Negli anni
che precedono il 1848 Cavour raggiunge i livelli più elevati della sua attività di scrittore
liberale, ma già allora si staglia nettamente il suo profilo di carattere politico che lo
porteranno ad essere uno dei pochi leader riconoscibili rimasti sulla scena.
•
R. Romeo, Cavour e il suo tempo 1842-1854 (tomo secondo), Laterza, Bari, 1977
Questo tomo conclude il secondo volume della biografia su Cavour. Quest’ultimo, divenuto
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ormai una importante figura di governo, dopo varie vicissitudini politiche, avvia la
formazione di quel nuovo partito liberale che andava auspicando da tempo. Diventando capo
del governo dal novembre del 1852, Cavour intensifica la politica di riforme, ma le
resistenze conservatrici di destra, una grave crisi economica e l’adesione della monarchia
alla guerra di Crimea sembrano preludere alla cessazione del suo esperimento liberale. Nel
1854 lo scontro tra monarchia e movimento liberale è ormai annunciato.
•
R. Romeo, Cavour e il suo tempo 1854-1861, Laterza, Bari, 1984
Questo volume chiude la biografia di Cavour, iniziata dall’autore nel 1969 quando apparve
il primo volume, dedicato agli anni 1810-1842. Nelle pagine di quest’ultimo volume l’autore
ripercorre le vicende a partire dalla guerra di Crimea (1853-56), per giungere sino all’Unità
d’Italia (1861): è proprio in questi anni che il conte di Cavour riesce a compiere il suo
grandioso disegno politico di «fare l’Italia». Naturalmente però, l’autore non si limita alla
semplice rievocazione degli eventi, ma inquadra anche i momenti salienti della storia
risorgimentale nel contesto interno e internazionale e sullo sfondo della vita economicosociale.
•
N. Rosselli, Mazzini e Bakunin, Dodici anni di movimento operaio in Italia (1860-1872),
Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, 1967
L’autore ha saputo magistralmente tracciare per primo lo sviluppo delle società operaie e
dell’azione svolta nei loro confronti da personalità di rilievo, quali Mazzini, Garibaldi e
Cattaneo (solo per citarne alcuni esempi). Rosselli, in questi studi che affrontano gli anni dal
1860 al 1872, ha ricostruito i rapporti dei mazziniani con l’Internazionale, regalando anche
al lettore un vivace quadro delle condizioni di vita del tempo e delle prime lotte dei
lavoratori italiani, delle ripercussioni che la Comune di Parigi ebbe in Italia, della polemica
di Bakunin con Mazzini e della formazione delle sezioni italiane all’Internazionale.
•
F. Ruffini, La cultura filosofica del Conte di Cavour, Società editrice la Cultura, MilanoRoma
Questo fascicolo è stato estratto dalla Rivista La cultura, anno X, vol. I, fascicolo 3. Viene
qui brevemente trattata la cultura e la concezione filosofica del Conte di Cavour, le letture e
i pensieri che lo hanno influenzato e quelli suoi propri che ha portato avanti.
•
G. Salvemini, Scritti sul Risorgimento, Feltrinelli editore, Milano, 1973
Sono qui raccolti in ordine cronologico alcuni saggi decisamente importanti per la
storiografia italiana del Novecento. L’autore volge in queste pagine il suo interesse di
studioso verso la storia moderna e contemporanea ed emerge la voce di uno storico
impegnato moralmente e politicamente, attento ai problemi del suo tempo.
I primi due saggi sono un esame dell’ondata reazionaria dei fatti di Milano del 1898;
seguono poi gli scritti su Mazzini (dove analizza anche i rapporti fra la fede “religiosa” di
Mazzini e la sua azione politica); concludono questa raccolta due studi che rappresentano la
sintesi del nostro Risorgimento.
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• F. Scivitarro, La concezione religiosa di Giuseppe Mazzini, Il Solco casa editrice, Città di
Castello, 1922
L’autore tenta con questo suo studio di spiegare il pensiero religioso di Mazzini, senza avere
nessun giudizio a monte. Egli analizza con efficacia e scrupolo quello che ritiene essere il
cardine più intimo dello spirito di Mazzini, ovvero il suo pensiero religioso. Religione come
principio base ed educazione come mezzo indispensabile per il perfezionamento sia
individuale che collettivo, infatti «ogni trasformazione morale è opera d’educazione; ogni
opera d’educazione è essenzialmente religiosa».
•
L. Settembrini, Ricordanze della mia vita, Feltrinelli editore, Milano, 1961
Quest’opera autobiografica racchiude la vita dello scrittore risorgimentale. La prima parte
inizia narrando i primi anni della sua vita trascorsi nella Napoli dove era nato e
successivamente a Caserta. Dopo aver trascorso gli anni scolastici chiuso in un collegio che
descrive come una “prigione disciplinare” e aver affrontato la morte prematura dei genitori,
il Settembrini prosegue il suo percorso di vita, sviluppando però e continuando sempre la
sua opera di cospiratore. Ed è proprio per questo che viene incarcerato più volte, se non che
durante un trasferimento oltreoceano, grazie all’aiuto del figlio riesce ad approdare in
Inghilterra, dove trova rifugio per un anno prima di poter far ritorno in patria nel 1860.
•
D. M. Smith, Garibaldi, Una grande vita in breve, Laterza, Bari, 1982
L’autore con quest’opera regala ai lettori una immagine anticonvenzionale dell’eroe italiano,
privo senza dubbio di quell’aria di mitismo che spesso e volentieri accompagna il ritratto di
Garibaldi e il racconto della sua vita. In questo modo ricostruisce un personaggio
assolutamente vivo e caratterizzato da luci ed ombre tipiche dell'essere umano.
•
G. Spadolini, Il Mondo di Giolitti, Le Monnier, Firenze, 1971
L’autore descrive la vita culturale e sociale italiana dalla crisi della fine del secolo alla
marcia su Roma, dove spicca su tutti come protagonista politico Giovanni Giolitti. Ogni
pagina del libro è dedicata ai problemi e alle figure emblematiche dell’epoca giolittiana: i
grandi scioperi generali, il problema religioso del rapporto fra Stato e Chiesa, le opposizioni
anti-giolittiane, l’uomo politico di fronte al liberalismo, al socialismo e al cattolicesimo.
L’opera è divisa in tre parti: «saggi giolittiani», «saggi crociani» e «il mondo di Giolitti».
•
G. Spadolini, Firenze Capitale, Le Monnier editore, Firenze, 1971
Questa edizione, arricchita da documenti inediti e un’appendice di saggi su Firenze
nell’Unità, rappresenta magistralmente la visione del Risorgimento nella sua interezza.
L’autore, sullo sfondo dell’Italia che nasce, descrive i rapporti fra liberali, clericali e
democratici, vaglia la stampa e la pubblicistica del tempo, ricostruisce davanti agli occhi del
lettore il contrasto fra Torino e Firenze. Questo libro è sì una interessante e rigorosa
indagine critica, ma allo stesso tempo rappresenta anche il volto dell’epoca.
•
G, Spadolini, Giolitti e i cattolici, Le Monnier editore, Firenze, 1971
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L’autore, a fronte di questo libro, si è avvalso di una approfondita indagine d’archivio che lo
ha portato a discernere la questione della rottura fra re Umberto I e Papa Leone XIII.
L’opera affronta i rapporti fra Giolitti e i cattolici negli anni che vanno dal 1901 fino alla
prima guerra mondiale: in queste pagine rivive il rapporto fra Stato e Chiesa del tempo,
ricostruito grazie al prezioso aiuto apportato dalle documentazioni d’archivio, dalle relazioni
delle varie Prefetture del regno sul peso e l’influenza del movimento cattolico ed arricchito
ulteriormente da “scorci di vita italiana e di vita vaticana”.
•
G. Spadolini, Il cardinale Gasparri e la questione romana, Le Monnier, Firenze, 1972
Questo volume consente alla discussione sui rapporti fra Stato e Chiesa di acquisire le
importanti pagine delle Memorie del cardinale Pietro Gasparri, Segretario di Stato di
Benedetto XV e di Pio XI. L’autore ha dedicato una ampia parte del volume alla questione
romana, importantissima perché non solo tratta dei rapporti fra il Vaticano e l’Italia, ma
anche fra la Chiesa e il mondo.
•
G. Spadolini, L’opposizione cattolica, Le Monnier, Firenze, 1972
Questo libro affronta la spinosa tematica dell’opposizione cattolica allo Stato liberale e
risorgimentale nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, cosa non ancora approfondita dagli
storici del dopoguerra, coevi di Spadolini. La chiarificazione completa del veemente rifiuto
dei cattolici nei confronti dello Stato nato dal Risorgimento ha scatenato aspre polemiche
nel panorama storiografico, ma ormai la formula dell’«opposizione cattolica» è entrata nei
libri di testo.
•
G. Spadolini, I repubblicani dopo l’Unità, Felice Le Monnier, Firenze, 1972
L’autore in questo volume affronta in modo organico e competente la storia del
repubblicanesimo italiano comprendente sia i lineamenti ideologici, sia le prospettive
politiche che lo hanno caratterizzato. Questo saggio è ulteriormente arricchito da
un’appendice contenente saggi sulla democrazia nel post-risorgimento.
•
G. Spadolini, Autunno del Risorgimento, Felice Le Monnier, Firenze, 1972
Questo interessante volume è in realtà una ricca galleria di ritratti, dei grandi uomini della
storia italiana risorgimentale, ma anche dei meno famosi, ambientati tutto sullo sfondo dei
primordi dell’unificazione e l’epoca dello Stato liberale. In questa compagine di volti
appaiono sia gli uomini che hanno “costruito” e voluto l’unità italiana, ma anche quelli che
la contrastarono, proprio perché il panorama vuole essere ricco di sfumature per poter
meglio rendere giustizia alla realtà e poter anche affrontare le tematiche ideologiche che
hanno infervorato gli animi risorgimentali.
•
G. Spadolini, I radicali dell’Ottocento, Felice Le Monnier, Firenze, 1972
Anche questo volume, grazie alle caratteristiche peculiari dell’autore, rappresenta una
importante tappa per lo studio del radicalismo italiano, dopo la separazione di larghe
frazioni della democrazia dall’ortodossia repubblicana di stampo mazziniano. Inoltre, questo
volume è anche arricchito da un’appendice di saggi sulla storia del trasformismo.
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•
G. Spadolini, Le due Rome, Chiesa e Stato fra ‘800 e ‘900, Felice Le Monnier, Firenze,
1974
Quest’opera rappresenta un bilancio dei rapporti fra Stato e Chiesa nella storia
contemporanea del nostro Paese, ma se si contestualizza questo studio con il periodo in cui è
stato pubblicato si può inoltre comprendere che per l’autore è anche un esame di coscienza
(in luce del referendum sul divorzio ed il conseguente clima creatosi). L’autore è convinto
che l’equilibrio fra Stato e Chiesa non vada cercato con accordi e strumenti concordati, ma
acquisendo i valori essenziali della libertà religiosa.
•
G. Spadolini, Fra Carducci e Garibaldi, Le Monnier, Firenze, 1981
Questo volume riunisce, secondo la volontà dell’autore, gli scritti carducciani e quelli
garibaldini, secondo “un filo ideale che collega queste pagine stese in tempi diversi e di
andamento diverso”.
La prima parte, “Carducci poeta garibaldino”, ricostruisce la formazione politica del poeta,
con dovizia di note e un ricco apparato documentario.
Nella seconda parte, “Fra Carducci e Garibaldi”, vengono ricordate figure care sia al mondo
carducciano che a quello garibaldino, appartenenti alla civiltà bolognese fra ottocento e
novecento.
Nella terza e ultima parte, “La leggenda garibaldina”, vengono ritratti i problemi legati
all’epopea garibaldina così come vennero vissuti dai contemporanei e dai posteri.
L’autore in queste pagine è stato capace di riunire la genesi delle idee con la conferma degli
avvenimenti.
•
L’Unità d’Italia nelle discussioni dei Parlamentari esteri, (1859-1861), I, Tipografia della
Camera dei deputati, Roma, 1962
Questo volume raccoglie gli atti parlamentari stranieri che la Camera dei Deputati ha
ritenuto essere interessanti, ma soprattutto importanti per il loro valore nello studio storico
dell’Unità italiana. Infatti, vengono illustrati analiticamente gli echi sollevati dalla questione
italiana nei vari Parlamenti stranieri, i quali erano interessati nel riconoscimento ufficiale del
Regno d’Italia. In questo modo vi può essere una più rilevante considerazione
dell’importanza europea nelle vicende svoltesi nella penisola italiana prima
dell’unificazione.
•
A. Venturi, Garibaldi, Istituto Geografico De Agostani, Novara, 1977
Il volume fa parte della collana “I condottieri”, diretta da Enzo Biagi, la quale presenta i
ritratti dei grandi personaggi della storia che hanno determinato importanti svolte nel destino
dell’umanità, sul campo di battaglia. La biografia vuole offrire al lettore una avvincente
narrazione, ma nel rispetto del rigore scientifico della ricerca. Insieme alle caratteristiche
essenziali dei protagonisti arricchiscono il ritratto anche piccoli fatti, vicende nascoste ed il
gioco dei sentimenti. Le pagine scritte sono inoltre completate da molte immagini che
ancora meglio aiutano il lettore a “colorare” il proprio immaginario. La storia non è
romanzata, ma raccontata nella sua autenticità con il fascino dell’avventura.
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• O. Zuccarini, Influenze mazziniane nel movimento operaio, Libreria politica moderna,
Roma, 1922
Questo opuscolo raccoglie i dati di una conferenza, tenutasi nel luglio del 1921 alla Scuola
di Cultura Sociale di Roma. Vengono qui trattate le organizzazioni operaie italiane e messa
in luce anche l’influenza che Mazzini e il suo pensiero ha avuto su di loro, infatti l’autore in
appendice ha anche aggiunto i consigli che Mazzini dava agli operai italiani sul modo di
costituire e far funzionare le loro associazioni ed anche il testo di «Patto di Fratellanza».
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bibliografia risorgimento - Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara