N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – ECUADOR 2011
SCHEDA ECUADOR – FOCSIV 1
Volontari richiesti: N 10
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Quito
INTRODUZIONE
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL
PROGETTO:
Volontari nel mondo - FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 35 anni lavora nei
sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato
ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell‟autosviluppo al
superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati
fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di
prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di
sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in
collaborazione con l‟Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel
febbraio del 2007, all‟UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa
al servizio civile all‟estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto
(armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti
attraverso l‟implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile
dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e
partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un
ulteriore testimonianza dell‟impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far
sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una
società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l‟esclusione sociale, il degrado ambientale e che le
conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento
della positività dell‟altro.
ECUADOR
La cronica instabilità politica che caratterizza la vita istituzionale del Paese ostacola una chiara
legittimazione del processo democratico che si sta faticosamente tentando di affermare. Dal 1996 si sono
succeduti alla guida del Paese otto presidenti, destituiti da colpi di stato o da proteste popolari, determinando
una continua destabilizzazione del potere politico con tutto ciò che ne consegue in termini di
programmazione politico-economica e di attuazione di riforme strutturali di cui lo Stato necessita. Nell‟aprile
del 2005 alla guida del Paese sale al potere Alfredo Palacio eletto dopo la destituzione di Lucio Gutiérrez. Il
30 settembre 2007 si sono tenute le elezioni per un'Assemblea Costituente così come chiesto dagli elettori
con il referendum del 15 aprile dello stesso anno. Tali elezioni, le più complesse nella storia del Paese visto
l'enorme numero di liste (nazionali, provinciali e di emigrati), hanno sancito una larghissima vittoria per il
partito del presidente Correa che si è garantito 80 dei 130 seggi in palio. L'Assemblea, i cui lavori iniziarono il
30 ottobre 2007, ha elaborato una nuova Carta Costituzionale che è stata approvata tramite referendum
popolare nel settembre del 2008. La percentuale di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà è
aumentata a seguito della crisi economica verificatasi a fine anni ‟90 e rimane tuttora un dato preoccupante
(45%). Secondo il rapporto UNDP 2009 basato sui dati del 2007, l‟indice di sviluppo umano nel Paese è pari
a 0,806 collocando l‟Ecuador all‟80° posto nella classifica mondiale, una posizione in meno rispetto al
rapporto del 2008 basato sui dati del 2006. Le disuguaglianze sociali presenti nel Paese sono
particolarmente evidenti in riferimento alle comunità indigene e afro-ecuadoriane che vivono in condizioni più
disagiate rispetto al resto della popolazione e con maggiori difficoltà per l‟accesso ai servizi. Nel Paese sono
presenti 11 diverse etnie indigene e la loro presenza è concentrata principalmente nelle zone rurali, dove
risulta esserci una maggiore percentuale di povertà rispetto ai centri urbani. Considerando le tre aree
regionali che compongono l‟Ecuador (la Costa, la Sierra e la Regione Amazzonica) la Sierra registra i livelli
di indigenza più elevati. Le difficoltà di vita nelle zone rurali hanno incentivato negli ultimi anni il fenomeno di
migrazione verso le città comportando una concentrazione di popolazione nelle due principali città del
Paese, Quito e Guayaquil, in cui si registrano difficoltà di adattamento della popolazione migrante a causa
del difficile inserimento lavorativo e delle precarie condizioni di vita. La percentuale di popolazione sotto la
soglia di povertà è pari a 38,3%. A livello occupazionale il tasso di disoccupazione nel Paese è del 7,3% ma
a questo deve aggiungersi un tasso di sottoccupazione che è del 47%. L‟attuale contesto politico ed
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economico dell‟Ecuador risente della crisi economica che si è verificata alla fine degli anni ‟90 quale
conseguenza di una sbagliata gestione economica dei Governi succedutisi alla guida del Paese e che si è
aggravata a seguito dell‟emergenza ambientale provocata dal fenomeno de El Niño (fenomeno che si ripete
ciclicamente), contraendo il PIL di oltre il 6%. Al fine di frenare gli effetti di una crisi economica così grave
nel 2000 è stato introdotto il dollaro quale valuta legale nel Paese. La dollarizzazione se da un lato ha
permesso all‟Ecuador in questi anni di contenere l‟inflazione e di tentare di stabilizzare l‟economia del
Paese, dall‟altro lato ha comportato un inasprimento della politica fiscale ed una riduzione del livello di
competitività dell‟economia ecuadoriana a danno delle esportazioni e della produzione locale. Inoltre non
essendo state implementate politiche pubbliche in grado di sostenere processi di sviluppo nel Paese ed
essendo stata drasticamente ridotta la spesa pubblica e gli investimenti in ambito sociale, la maggior parte
della popolazione ha risentito negativamente degli effetti della dollarizzazione. L‟economia ecuadoriana
continua ad essere fortemente dipendente dalle sue risorse petrolifere che rappresentano oltre la metà delle
entrate finanziarie provenienti dalle esportazioni del Paese, dipendenza che comporta la vulnerabilità
dell‟economia del Paese alle fluttuazioni del prezzo del petrolio sul mercato internazionale. Se negli ultimi
anni il Paese ha potuto beneficiare del rincaro del prezzo del petrolio, questo trend positivo non è stato
accompagnato da una più equa distribuzione delle ricchezze tra la popolazione, per cui risultano ancora
molto forti le divisioni sociali ed i differenti livelli di povertà presenti nel Paese.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
FOCSIV
Volontari nel mondo – FOCSIV è presente in Ecuador a partire dal 2002 con diversi progetti di cooperazione,
che gli hanno consentito una conoscenza approfondita delle problematiche e del contesto del Paese anche
grazie agli accordi di collaborazione con molte realtà locali istituzionali e non. Gli accordi realizzati a partire
dal 2002 con i diversi partner locali (l‟ambasciata dell‟Ecuador presso la Santa Sede, la Conferenza
Episcopale Ecuadoriana, il Governo dell‟Ecuador, il Ministero dell‟Ambiente, la Segreteria Nazionale del
Migrante - SENAMI) sono dirette alla messa in atto di azioni congiunte al fine di appoggiare una forma di
sviluppo portata avanti dalle stesse istituzioni, organizzazioni e governi locali che interviene sui seguenti
settori prioritari: ambiente (sviluppo rurale, turismo comunitario e agro – ecologia); migrazioni e rifugio;
volontariato e formazione. FOCSIV opera inoltre tramite un progetto del Fondo Italia Ecuador per la
riconversione del debito estero - FIE a Muisne per lo sviluppo del settore agro ecologico, la sovranità
alimentare e la creazione di mercati alternativi locali. Dal 2003 FOCSIV svolge in Ecuador progetti di impiego
per volontari in Servizio Civile ad Ambato, Muisne, Puerto Lopez, Quito, Salinas de Guaranda e Tena.
I Partner di FOCSIV in cinque diversi progetti a Quito sono rispettivamente: C-Condem; Conferenza
Episcopale Ecuadoriana-Fundeporte; Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Mobilità umana; HIAS e
Fundacion Esperanza.
Nella sede Quito 61264, FOCSIV collabora con C-CONDEM in difesa dei diritti ambientali delle popolazioni
native che vivono nei boschi di mangrovie del Paese col fine di individuare un asse strategico per la tutela
dell‟ecosistema mangrovie e difendere il diritto al territorio, al lavoro e alla sovranità alimentare. C-CONDEM
(Corporación Coordinadora Nacional para la Defensa del Ecosistema Manglar) è una ONG ecuadoriana che
dal 1998 si propone di creare una rete tra le associazioni e organizzazioni dei Popoli Ancestrali che lavorano
per la difesa, conservazione e recupero dell‟ecosistema delle Mangrovie. Il lavoro della C-CONDEM si
articola secondo diversi assi strategici: garantire il diritto al territorio tramite la co-ammnistrazione delle aree
dell‟ecosistema delle mangrovie tra le organizzazioni di usuari ancestrali e il Ministero dell‟Ambiente
Ecuadoriano; gestione comunitaria delle risorse dell‟ecosistema delle mangrovie (flora e fauna) come diritto
al lavoro e alla sovranità alimentare delle popolazioni locali della fascia costiera ecuadoriana (quest‟asse
comprende attività di riforestazione, ripopolazione di molluschi, crostacei e pesci, turismo comunitarioetc.) e
difesa dei diritti giuridici delle comunità ancestrali dell‟ecosistema delle mangrovie. FOCSIV – Volontari nel
Mondo e C-CONDEM hanno firmato nel 2007 un accordo per la realizzazione di progetti di impiego per il
servizio civile.
Nella sede Quito 61319, FOCSIV collabora tramite la Conferenza Episcopale Ecuadoriana dal 2005 con la
Fondazione Fundeporte, che porta avanti attività volte ad offrire un‟alternativa di vita a bambini e bambine
che vivono in condizioni a rischio, migliorando la loro qualità di vita personale e familiare. La Fondazione
Fundeporte dirige dal 1995 il progetto “Su Cambio por el Cambio” rivolto a ragazzi che provengono da
famiglie disastrate e che trascorrono la maggior parte della giornata in strada. Il progetto promuove uno
sviluppo integrale dei ragazzi attraverso un‟istruzione di primo e secondo grado, la pratica di uno sport come
mezzo volto alla formazione del carattere del ragazzo e al miglioramento della sua autostima, corsi di lingua
e informatica ed formazione lavorativa. Allo stesso tempo punta ad un miglioramento del livello nutrizionale e
di salute dei ragazzi attraverso un‟alimentazione equilibrata (colazione e pranzo) ed un controllo medico
costante. Il progetto mira, inoltre, al coinvolgimento dei genitori (qualora siano presenti) nel processo di
formazione dei propri figli. In base ad un accordo con la Conferencia Episcopale Ecuadoriana del 2020, la
Fondazione ha dato la sua disponibilità per la realizzazione di progetti di impiego per il servizio civile.
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
Nella sede Quito 61313, FOCSIV collabora tramite la Conferenza Episcopale Ecuadoriana con la Pastorale
Social di Mobilità Umana alla tutela dei diritti delle persone in ambito di migrazione e rifugio. La Pastoral
Social di Mobilità Umana, articolazione del CEE, si propone costituendo il Comite pro Refugiados di
realizzare azioni che cerchino l‟integrazione nella comunità di accoglienza di persone in situazione di rifugio,
basata sul rispetto e sulla difesa dei diritti umani. Il lavoro del Comite Pro Refugiados si divide in 2 principali
ambiti: ambito legale, di consulenza alle persone in situazione di mobilitá; e ambito sociale, di assistenza alle
persone in condizione socio economica precaria. In particolare le azioni sono finalizzate a sensibilizzare e
promuovere la cultura dell‟accoglienza e della solidarietà nei confronti dei migranti nel rispetto della loro
identità culturale e religiosa. In base all‟accordo firmato nel 2002 con la Conferencia Episcopale
Ecuadoriana, si realizzano progetti di impiego per il servizio civile in appoggio agli uffici della Pastorale
Sociale di Mobilità Umana.
Nella sede di Quito73961, FOCSIV collabora dal 2007 con HIAS (HEBREW IMMIGRANT AID SOCIETY) in
tutela dei diritti delle popolazioni rifugiate in Ecuador. HIAS (HEBREW IMMIGRANT AID SOCIETY) è
un‟associazione che si occupa di rifugiati ponendosi come scopo quello di integrarli completamente nella
società ecuadoriana in condizioni tali da avere una vita autonoma e dignitosa che permetta loro di ritornare
ad essere o, come in molti casi, incominciare ad essere cittadini liberi. Da piú di 125 anni HIAS lavora su
questo tema in Chad, Argentina, Austria etc. HIAS Ecuador, grazie ad un accordo firmato nel 2003, ha
portato avanti il suo programma come agenzia sociale dell‟ ACNUR (Agenzia delle Nazioni Unite per i
Rifugiati) in relazione alle problematiche inerenti il rifugio e l‟allontanamento forzato dal proprio Paese della
popolazione colombiana. HIAS dal 2006 ha implementato un programma di assistenza integrale rivolto ai
rifugiati o richiedenti rifugio colombiani, dando loro assistenza psicologica, sociale ed umanitaria,
informazione e orientamento e un programma di borse di studio DAFI (borse di studio rivolte ai rifugiati, in
possesso di determinati requisiti, che vogliono realizzare studi universitari.).
Nell‟ambito di questa collaborazione HIAS si è resa disponibile a realizzare progetti di impiego per il servizio
civile.
Nella sede Quito 109942, FOCSIV collabora con Fundación Esperanza, organizzazione senza fine di lucro
impegnata nella difesa dei diritti umani di quelle persone o popoli che si trovano in un contesto di mobilità
nazionale e/o internazionale. La Fundacìon offre un servizio di informazione e realizza processi di
sensibilizzazione, prevenzione, attenzione e investigazione su temi migratori. Contribuisce inoltre al
rafforzamento del tessuto sociale incidendo sulla costruzione di una cultura di convivenza, che generi
benessere sulle società di origine e di destinazione. FOCSIV e Fundación Esperanza hanno firmato nel
2009 un accordo per la realizzazione di progetti di impiego per il servizio civile.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO ED EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL
PERIODO DI SERVIZIO:
I volontari in servizio civile permarranno all‟estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio si richiede:
 elevato spirito di adattabilità;
 flessibilità oraria;
 eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
 attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali, e di tutela della salute;
 riferimento costante al Responsabile di Progetto in loco
 mantenimento di un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana
dell'ong
 comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già
programmati e previsti dal progetto;
 partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
 rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
 trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell‟ambito dello stesso Paese di
assegnazione;
 partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all‟estero;
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile


scrivere almeno tre (3) articoli sull‟esperienza di servizio e/o sull‟analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l‟estero,
ed al rientro in Italia prima della conclusione dell‟anno di servizio.
Per ogni singola sede vengono richiesti:
Quito

Nessuno
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati all‟estero sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:



Rischi di ordine pubblico – ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte
presenza di microcriminalità;
Rischi sanitari – ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali tifo, malaria,
aids e/o tubercolosi;
Rischi politici: ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o
religiose;
Quito
 Rischi legati ai fenomeni di microcriminalità diffusi.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A
FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza, nell‟ambito di tutte le sedi di attuazione progettuale, si
adottano i seguenti protocolli:
 comunicazione alle Rappresentanze Diplomatiche d‟Italia nel Paese d‟invio dei volontari/e, la loro
residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno impegnati;
 l‟inserimento dei giovani in servizio civile nel Paese d‟invio è affidato agli operatori in loco e ai
responsabili paese delle ONG coinvolte nel progetto ed avviene in modo graduale.
 l‟inserimento prevede l‟accompagnamento dei giovani volontari alla scoperta e alla conoscenza del
contesto territoriale e ambientale, del partner locale, e del tipo di progetto nel quale saranno inseriti.
Questa metodologia di inserimento ha anche lo scopo di prevenire eventuali rischi/shock dovuti
all‟impatto culturale con conseguenti disagi dal punto di vista relazionale, di ordine pubblico,
sanitario, interculturale, politico;
 In fase di formazione sia in Italia che all‟arrivo nel paese d‟invio ai giovani vengono fornite le
informazioni necessarie per capire gli usi e i costumi locali, i modi di relazionarsi e comportarsi nei
diversi contesti quotidiani in cui i giovani si ritroveranno a vivere dal contesto lavorativo a quello
amicale/relazionale, religioso, politico e sociale; i pericoli legati alla microcriminalità; gli orari e le
zone del paese dove i rischi sono più elevati.
 condivisione con i giovani volontari/e in SCV un vademecum in cui, paese per paese, vengono
identificate le azioni da compiere, le persone da contattare in caso di necessità e/o pericoli.
In particolar modo, si richiede ai volontari il rispetto delle seguenti indicazioni:
 ordine pubblico – al fine di evitare fenomeni di microcriminalità diffusa sul territorio locale ogni
spostamento locale del volontario/a è pianificato con gli operatori responsabili. Saranno evitati
spostamenti durante ore serali e notturne;
 sanitario – prima della partenza vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o
consigliate dall‟OMS. All‟arrivo nei paesi d‟invio vengono fornite informazioni necessarie sulle norme
igienico/sanitarie da seguire. Nella maggior parte dei paesi sia attraverso le Ambasciate e/o i
Consolati Italiani che le conoscenze delle controparti locali, vengono individuati medici e presidi
sanitari a cui rivolgersi in caso di necessità.
 politico – ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione
politiche espresse nel paese d‟invio.
Quito (Partner C-Condem)
 Dal punto di vista sanitario a Quito essendo la capitale vi sono molte le cliniche private e ospedali.
L‟ospedale più vicino all‟area di realizzazione del progetto è la Clinica Vozandes e i tempi medi di
percorrenza per raggiungere tale struttura sono di circa 5 minuti in auto.
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Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Mobilità Umana)
 Dal punto di vista sanitario Quito essendo la capitale è fornita di molte cliniche private ed ospedali.
Gli ospedali e le strutture sanitarie più vicine all‟area di realizzazione del progetto sono la Clinica
Pichincha e la Clinica Internacional. I tempi medi di percorrenza per raggiungere tali strutture sono di
circa 5 minuti in auto.
Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Fundeporte)
 Dal punto di vista sanitario, Quito essendo la capitale è fornita di molte cliniche private ed ospedali.
Le strutture sanitarie più vicine sono: “UN CANTO A LA VIDA”, ospedale raggiungibile a piedi in 5
minuti dalla sede di attività; “TIERRA NUEVA”, ospedale che si raggiunge con mezzi privati in 20
minuti circa; e la “CLINICA DE ESPECIALIDADES DEL SUR”, clinica privata specialistica in
traumatologia, che si raggiunge con mezzi privati in 30 minuti circa.
Quito (Partner Hias)
 Dal punto di vista sanitario Quito essendo la capitale è fornita di molte cliniche private ed ospedali.
Gli ospedali e le strutture sanitarie più vicine all‟area di realizzazione del progetto sono la Clinica
Pichincha e la Clinica Internacional. I tempi medi di percorrenza per raggiungere tali strutture sono di
circa 5 minuti in auto.
Quito (Partner Fundaciòn Esperanza)
 Dal punto di vista sanitario Quito essendo la capitale è fornita di molte cliniche private ed ospedali.
Gli ospedali e le strutture sanitarie più vicine all‟area di realizzazione del progetto sono la Clinica
Pichincha e la Clinica Internacional. I tempi medi di percorrenza per raggiungere tali strutture sono di
circa 5 minuti in auto.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all‟estero sono soggetti alle seguenti condizioni di
disagio:
 il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà totalmente altra e non avere le giuste coordinate per
comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che
delle istituzioni locali;
 il disagio di ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di
microcriminalità;
 il disagio di ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali malaria, aids e/o
tubercolosi;
 il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o
religiose;
 il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare
o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali.
Quito
 Il disagio legato alle condizioni di vita in un paese dalla situazione economica bloccata o in via di
transizione, pertanto i volontari alloggeranno presso strutture dove dovranno adattarsi ad uno stile di
vita modesto e adoperarsi con spirito di collaborazione.
 Il disagio degli spostamenti e alle vie di comunicazione non facilmente agibili.
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DESCRIZIONE SEDE PER SEDE
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
Quito
Quito, capitale dell‟Ecuador situata a 2850 m di altitudine, si trova sulla linea dell‟equatore adagiata nel
cuore di un‟alta valle della cordigliera andina centrale nella provincia di Pichincha. È una città dalla splendida
architettura coloniale, tanto da costituire la prima capitale al mondo ad essere stata dichiarata dall‟UNESCO
patrimonio culturale dell‟umanità. La popolazione è di circa 1.500.000 abitanti, con un tasso di crescita del
2,7%. La zona della città in continua espansione è quella settentrionale, mentre quella più industriale e
popolare è la parte sud-occidentale. Questa situazione geografica rispecchia gli enormi contrasti sociali della
città che appare divisa in due: a nord la classe agiata, costituita da grandi produttori, banchieri, dirigenti
pubblici e privati; a sud, in condizioni di povertà estrema, senza acqua potabile né fognature né accesso al
sistema sanitario o educativo, vive la maggioranza della popolazione indigente, spesso indigeni provenienti
dalle zone rurali. Il fenomeno di migrazione interna, dalle periferie e dalle zone rurali verso la capitale,
rappresenta, infatti, il principale problema dell‟urbanizzazione che negli ultimi dieci anni ha caratterizzato
Quito, comportando tassi di povertà estrema fino all‟80% nei quartieri marginali del sud della capitale. Le
difficili condizioni economiche degli abitanti di Quito incidono anche sull‟accesso ad un‟adeguata
alimentazione (la famiglia quiteña ha un consumo medio di 2085 kilocalorie, ossia il 70% di quello
raccomandato, dato ancora più basso se si considerano solo le famiglie che vivono nel sud nella capitale);
all‟istruzione (solo il 40% della popolazione finisce il primo ciclo di studi, quello primario); ai servizi basici,
quali sanità e cure mediche.
Rispetto all‟occupazione, il tasso di lavoratori informali è del 48,83% mentre il tasso di disoccupazione è del
10,02%. L‟assenza di lavoro crea gravi conseguenze sociali che fanno di Quito una delle città più pericolose
del paese. Il 42% della popolazione tra bambini e adulti, infatti, sono sottoccupati, e invadono le strade con
tutti i tipi di vendita al fine di poter ottenere un‟entrata economica. La delinquenza, i furti, la violenza, sono
alcuni dei risultati di questi indici di povertà. Il settore dei servizi è quello che dà maggiore occupazione, con
circa 300.000 persone impiegate, mentre il settore meno sviluppato è il settore agricolo nel quale sono
impiegate appena 80.000 persone.
A Quito si concentra la quasi totalità della produzione industriale ecuadoriana. I settori più sviluppati sono: il
settore alimentare, l‟industria tessile, la lavorazione del cuoio, le industrie metallurgiche e siderurgiche. In
tutto questo apparato produttivo è impiegato, in modo formale o informale, il 44% degli abitanti. Inoltre il
suolo ed il sottosuolo sono di origine vulcanica, quindi ricchi di minerali e argilla, pertanto Quito è
un‟importante zona di cave per l‟estrazione di materiali da costruzione e minerali.
In quanto città capitale dell‟Ecuador, è infine sede di tutte le istituzioni politiche, amministrative e sociali del
Paese.
Nel territorio di Quito si interviene nei settori Ambiente e Foreste, Diritti Umani e Sviluppo Sociale, Tutela
Infanzia e Adolescenza.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:
Ambiente e Foreste
L‟Ecuador è il paese con la maggior biodiversità al mondo per estensione territoriale. Uno dei più gravi
problemi ambientali che caratterizza l‟Ecuador è la deforestazione: negli altipiani è scomparsa, infatti, gran
parte della foresta spontanea, di cui restano soltanto alcune macchie presenti soprattutto in riserve naturali
private. Circa il 95% delle foreste che ricoprono le pendici e le pianure occidentali sono state trasformate in
terreni agricoli dove predominano le piantagioni di banane. Queste foreste presentano una biodiversità
difficilmente riscontrabile in altre parti del pianeta con numerosissime specie endemiche: innumerevoli
specie si sono sicuramente estinte prima ancora di essere identificate. Oggi si sta cercando di conservare il
poco che è sopravvissuto nelle riserve naturali private e nazionali. Sebbene gran parte della foresta pluviale
amazzonica dell‟Ecuador si conservi intatta, la sua esistenza è fortemente minacciata dalla frammentazione
del territorio. Per quanto riguarda le foreste di mangrovie (che si estendono per 5 province: Esmeraldas,
Manabì, Santa Elena, Guayas, El Oro), si tratta di un ecosistema che fa da tramite fra quello marino e la
terra ferma e che costituisce una barriera naturale per fenomeni atmosferici con il niño. Inoltre le mangrovie
favoriscono la riproduzione di microrganismi, mammiferi pesci e crostacei di cui le comunità della costa
spesso sinutrono. Una grande varietà di specie marine e costiere sono state eliminate per fare spazio a
piscine artificiali destinate all‟allevamento di gamberi. Lungo tutta la costa Ecuadoriana dei 362.802 ettari
originari ne rimangono solo 108.000, con una percentuale di distruzione del 70%. Il alcuni Contoni si
raggiungono punte di distruzione ancora più elevate, che superano l‟85%. L‟esigenza di coordinare gli
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
interventi a livello nazionale a tutela dell‟ambiente e della biodiversità parte proprio dalla capitale, sede di
tutti i soggetti istituzionali interessati. L‟ONG ecuadoriana C-CONDEM (Corporación Coordinadora Nacional
para la Defensa del Ecosistema Manglar) ha la propria sede a Quito e da qui coordina e sitmola la rete tra le
associazioni e organizzazioni dei Popoli Ancestrali che lavorano per la difesa, conservazione e recupero
dell‟ecosistema delle Mangrovie, per la gestione comunitaria delle risorse dell‟ecosistema, la sovranità
alimentare delle popolazioni locali della fascia costiera ecuadoriana e per la difesa dei diritti giuridici delle
comunità ancestrali dell‟ecosistema delle mangrovie.
Nel settore Ambiente e Foreste si interviene nel territorio di Quito (sede 61264) con i seguenti destinatari
diretti e beneficiari. I destinatari diretti sono 850 persone che appartengono a 121 organizzazioni comunitarie
di pescatori e raccoglitori di molluschi e crostacei che vivono nelle 5 province ecuadoriane che ospitano
l‟ecosistema delle mangrovie: Esmeraldas, Manabì, Santa Elena, Guayas, El Oro. I beneficiari indiretti sono
le famiglie e le comunità di popoli ancestrali presenti nella fascia costiera ecuadoriana, pari a 40.000
beneficiari indiretti.
Diritti Umani e Sviluppo Sociale
A partire dagli anni „80, dalla società civile e dalle distinte istituzioni governative ecuadoriane si evidenzia
un‟accentuata preoccupazione circa i fenomeni migratori in continua ascesa nella città e nel Paese. In
Ecuador si possono identificare vari tipi di migrazione: la migrazione interna permanente, che è la
conseguenza diretta di un sostenuto processo di urbanizzazione che si osserva in tutto il paese; la
migrazione internazionale, caratterizzata dai flussi sud-nord dai paesi in via di sviluppo a quelli
industrializzati. In ogni caso si tratta di un fenomeno in crescita che include sempre più anche le donne,
conseguenza diretta questa di una situazione di insicurezza sociale, di povertà, di mancanza di opportunità
di lavoro che impone al 20% della popolazione di emigrare. Una realtà che si aggrava a causa del diffondersi
di fenomeni strutturati di sfruttamento, quali la tratta di esseri umani ed il coyoterismo. Molte associazioni (tra
cui HIAS e Fundacion Esperanza) e istituzioni anche religiose (CEE tramite Mobilità Humana) stanno
promuovendo un programma di attenzione e prevenzione su alcuni temi specifici inerenti la migrazione, la
xenofobia, il razzismo, lo sfruttamento del lavoro ed il traffico di persone. Si calcola che oggi circa 2,5 milioni
di ecuadoriani vivano all‟estero, soprattutto in Nord America ed in Europa. Per quanto riguarda la situazione
del paese, oltre alla migrazione all‟estero è diffusissimo il fenomeno di migrazione interna verso i centri
urbani alla ricerca di migliori condizioni di vita e ciò ha portato ad un aumento dello sfruttamento del lavoro
nei centri urbani ed un aumento della discriminazione sociale nei confronti dei nuovi venuti. Fortissima infine
è l‟immigrazione dalla Colombia, a causa di una guerra che dura da 40 anni e che ha causato circa 250 mila
rifugiati dichiarati, cosa che sta trasformando l‟Ecuador nel paese con il maggior numero di rifugiati
dell‟america latina. A questa situazione di emergenza, a cui il paese era impreparato, adesso si sta cercando
di rispondere diffondendo strumenti di integrazione e di tutela legale per i rifugiati, preparando la
popolazione locale all‟accoglienza del diverso. Quito essendo la capitale del Paese risente di queste
problematiche in maniera diretta. Il fenomeno di migrazione interna, dalle periferie e dalle zone rurali verso la
capitale, rappresenta, infatti, la principale conseguenza dell‟urbanizzazione che negli ultimi dieci anni ha
caratterizzato Quito, comportando tassi di povertà estrema fino all‟80% nei quartieri marginali del sud della
capitale. Nell‟area urbana il tasso di analfabetismo è del 3,6%, ma nei quartieri del sud la percentuale sale
fino al 15,3%. Il 30% della popolazione Capitolina ha almeno un parente all‟estero e la città ospita in media
annualmente 300.000 rifugiati in prevalenza colombiani.
Nel settore Diritti Umani e Sviluppo Sociale si interviene nel territorio di Quito con i seguenti destinatari diretti
e beneficiari. Nella sede Quito 61313 i destinatari diretti sono 4.000 persone colpite direttamente dal
fenomeno della mobilità umana (in condizione di rifugio, richiedenti naturalizzazione o permesso di
soggiorno nel Paese ospitante e migranti o potenziali migranti). I beneficiari sono invece i familiari e/o le
persone vicine alle persone colpite direttamente dal fenomeno della mobilità umana, pari a circa 20.000
persone. Nella sede Quito 73961 i destinatari diretti sono 3000 persone rifugiate o richiedenti lo stato di
rifugiato e 300 studenti, mentre i beneficiari sono le persone legate ai rifugiati da vincolo familiare o da
rapporti economici o sociali e i familiari dei minori, nel numero stimato di 15.000 persone. Nella sede Quito
109942 i destinatari diretti sono 2000 persone che si trovano in un contesto di mobilità nazionale e/o
internazionale, che hanno bisogno di informazioni legali e non per integrarsi nel contesto locale, 100
rappresentanti della società civile e 200 famiglie contadine in contesti rurali a rischio mobilità; mentre i
beneficiari sono i familiari delle persone coinvolte, stimate nel numero di 8000 persone.
Tutela Infanzia e Adolescenza
Nel distretto metropolitano di Quito, il 36,8% della popolazione è costituito da minori di 18 anni così suddivisi:
il 12, 5% minori dagli 0 ai 5 anni, il 12,4% dai 6 agli 11 anni, il 12,24% dai 12 ai 17 anni. La loro condizione
socio sanitaria è particolarmente allarmante: il 45% dei minori compresi fra gli 0 e i 5 anni soffre di
malnutrizione; il 49% dei minori fra gli 0 e i 17 anni vive in condizioni di povertà e il 7,2% dei minori fra gli 8 e
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
i 17 anni lavora, avendo totalmente abbandonato gli studi. Per quanto la scuola sia obbligatoria per tutti i
bambini tra i 6 e i 14 anni, infatti, le gravi situazioni familiari e economiche, rendono assai difficile l‟accesso
all‟istruzione costringendo i minori al lavorare in strada con bassi ricompensi.
E‟ riscontrabile e di dimensioni preoccupanti anche il fenomeno del maltrattamento infantile e giovanile: il
45% dei giovani si considerano maltrattati; e il 34% dei giovani tra i 14 e i 16 anni dichiarano che i loro
genitori li picchiano almeno una volta alla settimana.
La maggioranza dei minori vive pertanto per strada in condizioni di abbandono, esposti alla violenza, al
lavoro illegale e allo sfruttamento. Quantificare con dei dati ufficiali il numero dei minori coinvolti in situazioni
di disagio è difficile, vista l‟enormità del fenomeno e il relativo silenzio delle istituzioni e della società civile.
Calcoli ufficiosi parlano di oltre 3000 bambini che vivono in strada a Quito, ma si stima che per ogni bambino
che dorme in strada ci siano 300 che pur non dormendo in strada, vivono per strada di giorno senza alcuna
cura da parte degli adulti, in cerca di piccoli lavoretti o furti. Molti sono anche i bambini e gli adolescenti
vittime dello sfruttamento sessuale. Secondo l‟OIL - Organizzazione Internazionale del Lavoro, nel 2003 più
di 5.000 minori in Ecuador sono stati sfruttanti nella prostituzione. Di questi, 1.080 bambini/e ed adolescenti
nella sola capitale ecuadoriana vivono in una situazione di sfruttamento sessuale a fini di lucro, con una
media di 7,3 bambini/e ed adolescenti per locali. Quito, infatti, registra 148 locali di commercio sessuale.
Negli ultimi anni si sono scoperte e debellate più di una dozzina di grosse reti organizzate per la tratta di
bambini e adolescenti. In alcuni casi queste reti operavano anche con la complicità di agenti di polizia locali
e funzionari del registro civile che falsificavano documenti di identità per minori per agevolarne il commercio
(il costo è di 80$ a bimbo). Anche dal punto di vista sanitario la situazione è molto grave: il 22,1% dei giovani
non si è mai sottoposto a controlli medici e il 13% ha avuto almeno una volta nella vita un‟infezione
trasmessa per via sessuale.
L‟esigenza di salvare e riabilitare i bambini che vivono in strada in condizioni di abbandono è alla base del
programma Su Cambio por El Cambio portato avanti dalla Conferenza episcopale Ecuadoriana tramite la
Fondazione Fundeporte, che attraverso la Scuola di calcio e sport (zona sud di Quito) avvicina i minori
fornendo loro istruzione, assistenza nutrizionale (colazione e pranzo) e laboratori di formazione
professionale, coinvolgendo i genitori (qualora presenti) nel processo di formazione dei propri figli.
Nel settore Tutela Infanzia e Adolescenza si interviene nel territorio di Quito, con i seguenti destinatari diretti
e beneficiari. Nella sede 61319, i destinatari diretti sono 450 bambini e adolescenti, compresi in una fascia
d‟età che va dai 10 ai 18 anni, costretti a vivere per strada che frequentano la Fondazione e le 450 famiglie
dei minori. I beneficiari sono la popolazione della zona sud di Quito, pari a 3000 persone.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
Quito (Partner C-Condem)


Promuovere un modello di sviluppo sostenibile a tutela e valorizzazione dell‟ecosistema delle
mangrovie;
Contribuire al miglioramento della qualità di vita di 850 famiglie che vivono nelle 5 province
ecuadoriane che ospitano l‟ecosistema delle mangrovie.
Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Mobilità Umana)


Assistere 4000 rifugiati sotto il profilo legale e sociale.
Sensibilizzare la popolazione sui temi, i diritti e le problematiche legate alle migrazioni.
Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Fundeporte)


Migliorare il livello educativo, sociale e familiare di 450 bambini di strada;
Rafforzare i servizi formativi e professionali della Fondazione Fundeporte.
Quito (Partner Hias)


Tutelare 3000 rifugiati e consentirne l‟integrazione nel tessuto socio economico del territorio;
Promuovere il tema dell‟educazione alla pace tra i popoli a 300 studenti.
Quito (Partner Fundaciòn Esperanza)
 Migliorare le condizioni di vita di 200 famiglie contadine in contesti rurali a rischio di mobilità.
 Fornire assistenza, giuridica e non, a 2000 persone in situazione di mobilità nazionale/internazionale
 Incidere con la società civile nella formulazione di politiche pubbliche che contribuiscano al
riconoscimento e alla applicazione universale ed effettiva dei Diritti Umani in contesti di mobilità
umana
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Quito (Partner C-Condem)
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Azione 1. Formazione e sensibilizzazione ambientale:
1. Organizzazione, promozione e realizzazione di 3 cicli di corsi di formazione e sensibilizzazione sulla
sostenibilità dello sfruttamento delle risorse dell‟ecosistema delle mangrovie rivolti a 500 usuari delle
mangrovie e del bosco umido tropicale;
2. Organizzazione, promozione e realizzazione di 3 cicli di corsi di formazione e sensibilizzazione sui
diritti/doveri degli abitanti dell‟ecosistema delle mangrovie rivolti a 500 usuari delle mangrovie e del
bosco umido tropicale;
3. Organizzazione, promozione e realizzazione di 2 incontri di sensibilizzazione rivolti a 250
rappresentanti delle 121 organizzazioni comunitarie su metodologie e tecniche di gestione e
organizzazione comunitaria dell‟associazionismo di base con gli abitanti dell‟ecosistema locale;
4. Monitoraggio e valutazione bimestrale delle attività con stesura report.
Azione 2. Promozione della sostenibilità tutela e gestione ambientale:
1. Organizzazione, promozione e realizzazione di 6 incontri di sensibilizzazione rivolti a 250
rappresentanti delle 121 organizzazioni comunitarie per promuovere alternative produttive come il
turismo comunitario e l‟agricoltura biologica;
2. Organizzazione, promozione e realizzazione di 6 cicli di incontri di promozione sulla sovranità e
sicurezza alimentare rivolti a 200 usuari delle mangrovie e del bosco umido tropicale;
3. Organizzazione, promozione e realizzazione di 4 Incontri informativi rivolti a 250 rappresentanti delle
121 organizzazioni comunitarie per sensibilizzare le popolazioni locali sugli strumenti di tutela,
gestione e incremento dell‟ecosistema delle mangrovie, secondo quanto previsto dalla legge di
conservazione delle mangrovie;
4. Produzione e distribuzione di materiale informativo e documentale sulle attività di sensibilizzazione
in svolgimento ( sito internet, brochure, comunicati stampa.);
5. Analisi delle attività per elaborare documenti su nuove proposte progettuali di valorizzazione e difesa
da implementare presso le comunità dell‟ecosistema delle mangrovie.
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.
 1 Presidente C-CONDEM;
 1 Coordinatrice generale amministrativa;
 1 Responsabile Comunicazione;
 1 Segretaria Contabile;
 2 Formatori esperti di sviluppo sostenibile;
 3 Comunicatori sociali esperti di sensibilizzazione;
 1 Giurista esperto di diritto ambientale.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
2 volontari/e svolgeranno le seguenti attività:
 Collaborazione alla sistematizzazione e diffusione dei 3 cicli di corsi di formazione e
sensibilizzazione sulla sostenibilità dello sfruttamento delle risorse dell‟ecosistema delle mangrovie
rivolti a 500 usuari delle mangrovie e del bosco umido tropicale;
 Collaborazione alla sistematizzazione e diffusione dei 3 cicli di corsi di formazione e
sensibilizzazione sui diritti/doveri degli abitanti dell‟ecosistema delle mangrovie rivolti a 500 usuari
delle mangrovie e del bosco umido tropicale;
 Collaborazione alla sistematizzazione e diffusione dei 2 incontri di sensibilizzazione rivolti a 250
rappresentanti delle 121 organizzazioni comunitarie su metodologie e tecniche di gestione e
organizzazione comunitaria dell‟associazionismo di base;
 Collaborazione alla sistematizzazione e diffusione dei 6 incontri di sensibilizzazione rivolti a 250
rappresentanti delle 121 organizzazioni comunitarie per promuovere alternative produttive come il
turismo comunitario e l‟agricoltura biologica;
 Collaborazione alla sistematizzazione e diffusione di 6 cicli di incontri di promozione sulla sovranità
e sicurezza alimentare rivolti a 200 usuari delle mangrovie e del bosco umido tropicale;
 Collaborazione alla sistematizzazione e diffusione dei 4 Incontri informativi rivolti a 250
rappresentanti delle 121 organizzazioni comunitarie per sensibilizzare le popolazioni locali sugli
strumenti di tutela, gestione e incremento dell‟ecosistema delle mangrovie,
 Supporto nella produzione di bollettini informativi e comunicati stampa per diffondere le attività;
 Appoggio alla realizzazione di documenti e proposte progettuali relativi alle attività implementate
dalle comunità dell‟ecosistema delle mangrovie;
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
 Aggiornamento del sito internet www.ccondem.org.ec e elaborazione di relazioni periodiche delle
attività realizzate.
REQUISITI
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
 Esperienza nel mondo del volontariato;
 Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
 Competenze informatiche di base e di Internet.
Requisiti Specifici:
Quito (Partner C-Condem)
Volontario/a n°1-2
 Preferibile formazione in ambito Ambientale, Turistico o Giuridico;
 Discreta conoscenza dello spagnolo.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Mobilità Umana)
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Azione 1. Incidenza politica e legale in relazione ai temi migratori
1. Partecipazione in rappresentanza ai lavori di 4 differenti tavoli e spazi istituzionali in relazione al
tema della tratta delle persone e della migrazione per promuovere politiche sensibili al fenomeno;
2. Implementazione e gestione sportello di assistenza legale, burocratica e sociale per 4000 persone
migranti;
3. Monitoraggio e valutazione mensile delle attività, con relazione finale ad ogni attività implementata.
Azione 2. Promozione e sensibilizzazione dei temi migratori
1. Incontri mensili di coordinamento, programmazione annuale (POA) e calendarizzazione attività.
2. Organizzazione e realizzazione di 4 seminari tematici di informazione e sensibilizzazione sul
fenomeno migratorio rivolti a 1000 persone che intendono migrare, e 500 adolescenti, potenziali
vittime della tratta delle persone;
3. Divulgazione di 2 campagne informative inerenti le problematiche della tratta delle persone,
attraverso l‟elaborazione di 3000 opuscoli informativi;
4. Monitoraggio e valutazione delle attività, con relazione finale ad ogni attività.
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.
 1 Responsabile dell‟area migrazione;
 1 Responsabile dell‟area comunicazione;
 1 Responsabile dell‟area legale;
 2 esperti di comunicazione sociale;
 2 Assistenti Sociali;
 2 Avvocati;
 1 Segretaria Contabile;
 1 Segretaria;
 1 Guardiano;
 1 Inserviente.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
2 volontari/e svolgeranno le seguenti attività:
 Collaborazione nella organizzazione dei 4 seminari tematici di informazione e sensibilizzazione sul
fenomeno migratorio rivolti a 1000 persone che intendono migrare, e 500 adolescenti, potenziali
vittime della tratta delle persone (inviti, adeguazione del locale, fogli firme etc.);
 Collaborazione nella preparazione dei contenuti relativi alla realizzazione di 4 seminari tematici di
informazione e sensibilizzazione sul fenomeno migratorio;
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
 Collaborazione nella realizzazione di una relazione finale relativa ai 4 seminari tematici di
informazione e sensibilizzazione;
 Collaborazione alla divulgazione di 2 campagne informative inerenti le problematiche della tratta
delle persone;
 Collaborazione nella sistematizzazione dei contenuti relativi alle riunioni di rappresentanza in 4
differenti tavoli e spazi istituzionali in relazione al tema della tratta delle persone e della migrazione;
 Collaborazione all‟assistenza legale, burocratica e psicologica di 4000 casi presso lo sportello;
 Collaborazione alla realizzazione del POA e partecipazione attiva alle riunioni di pianificazione e
valutazione;
 Elaborazione di relazioni periodiche delle attività realizzate.
REQUISITI
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
 Esperienza nel mondo del volontariato;
 Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
 Competenze informatiche di base e di Internet.
Requisiti Specifici:
Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Mobilità Umana)
Volontario/a n° 1-2
 Preferibile formazione in ambito sociale, educativo o giuridico;
 Preferibili competenze in diritti umani;
 Discreta conoscenza dello spagnolo.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Fundeporte)
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Azione 1. Programmazione ed esecuzione di corsi scolastici e di attività sportive e formative presso la
Fondazione Fundeporte:
1. Svolgimento quotidiano delle lezioni per le scuole medie e superiori;
2. Svolgimento quotidiano delle attività sportive in pattinaggio, basket, nuoto, calcio, judo, etc.;
3. Realizzazione di 3 corsi pratici trimestrali in: orticoltura, falegnameria, taglio e cucito, scuola
alberghiera;
4. Ideazione e realizzazione manifestazioni sportive e culturali, partite di calcio, spettacoli teatrali, circo
di strada;
5. Riunione di programmazione, monitoraggio e valutazione mensile, con elaborazione di report.
Azione 2. Attenzione medica e psicologica per bambini di Fundeporte:
1. Assistenza medica ed accompagnamento psicologico e sociale quotidiani rivolti a 450 bambini e
ragazzi che frequentano Fundeporte;
2. Organizzazione e realizzazione di 6 corsi permanenti in nutrizione ed alimentazione;
3. Realizzazione di un incontro quindicinale con assistenti sociali e psicologi;
4. Riunione di programmazione, monitoraggio e valutazione mensile, e elaborazione di report.
Azione 3. Sostegno psicologica e sociale a 450 famiglie:
1. Sostegno psicologico e accompagnamento a 150 famiglie sia in ambito clinico-sanitario che
lavorativo;
2. Assistenza sociale attraverso 3 visite domiciliari la settimana rivolte a 150 famiglie;
3. Realizzazione di un incontro bimestrale di sensibilizzazione e formazione rivolti a 200 famiglie;
4. Riunione di programmazione, monitoraggio e valutazione mensile, con elaborazione di report.
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.
 1 Responsabile della Fundacìon Fundecol;
 2 Segretarie;
 1 Segretaria Contabile;
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile













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




2 Psicologi;
2 Assistenti Sociali;
4 Professori di Lingua Spagnola;
2 Professori di Inglese;
2 Professori di matematica;
2 Professori di Storia e Geografia;
1 Professore di Informatica;
1 Professore di Orticultura;
1 Professoressa di Taglio e Cucito;
1 Professore di Meccanica;
1 Professore di Cucina;
1 Professore di Ristorazione;
1 Professore di Nuoto;
1 Professore d‟atletica;
1 Professore di Basket;
1 Professore di Judo;
1 Allenatore di Calcio;
6 Cuoche;
4 Inservienti.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
4 volontari/e svolgeranno le seguenti attività:
 Collaborazione alle attività di assistenza sociale attraverso 3 visite domiciliari la settimana a 150
famiglie;
 Supporto all‟organizzazione e realizzazione di 4 corsi sportivi trimestrali per i bambini divisi in 3
gruppi secondo l‟età;
 Supporto all‟organizzazione e realizzazione di 3 corsi estivi di animazione ludica;
 Collaborazione nelle attività di sensibilizzazione e formazione delle famiglie;
 Accompagnamento costante dei bambini alle visite mediche;
 Collaborazione nella organizzazione e gestione dei corsi permanenti in formazione nutrizionale;
 Assistenza nella realizzazione delle attività scolastiche del centro come i corsi delle scuole medie, i
corsi di informatica, lingua straniera, orticulture e scuola alberghiera;
 Collaborazione nella realizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi e culturali;
 Partecipazione attiva alle riunioni di programmazione e valutazione, e elaborazione di relazioni
mensili delle attività realizzate.
REQUISITI
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
 Esperienza nel mondo del volontariato;
 Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
 Competenze informatiche di base e di Internet.
Requisiti Specifici:
Quito (Partner Conferenza Episcopale Ecuadoriana-Fundeporte)
Volontario/e n° 1-2-3-4
 Preferibile formazione in assistenza sociale o educazione;
 Preferibile pratica sportiva di una delle seguenti discipline: calcio, basket, ciclismo, atletica, arti
marziali, pattinaggio, tennis o nuoto;
 Discreta conoscenza dello spagnolo;
 Preferibile esperienza nel lavoro sociale, con i bambini/e ed adolescenti.
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Quito (Partner Hias)
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Azione 1. Servizi ai rifugiati e richiedenti rifugio
1. Assistenza legale e burocratica di 3000 casi di persone richiedenti rifugio;
2. Sportello di assistenza psicologica ai richiedenti rifugio;
3. Elaborazione di 5000 opuscoli informativi da utilizzare come supporto all‟interno dello Sportello di
attenzione al pubblico;
4. Aggiornamento della banca dati inerente i rifugiati che cercano lavoro con il fine di trovar loro un
impiego e facilitarne così l‟integrazione sociale e gestione dei contatti con le aziende dei poteziali
datori di lavoro per agevolare l‟inserimento lavorativo;
5. Consolidamento di relazioni istituzionali con potenziali datori di lavoro con il fine di fornire ai rifugiati
un impiego;
6. Monitoraggio, sistematizzazione dei dati raccolti e verifica mensile delle attività.
Azione 2. Sensibilizzazione sui temi migratori:
1. Realizzazione di 4 cicli di incontri di sensibilizzazione a 300 studenti, nei 30 istituti in cui maggiore è
la presenza di bambini colombiani, sul tema rifugio al fine di favorire l‟integrazione tra i ragazzi;
2. Realizzazione di 4 cicli di formazione sull‟educazione alla pace rivolti a 300 studenti, nei 30 istituti in
cui maggiore è la presenza di bambini colombiani;
3. Monitoraggio, sistematizzazione dei dati raccolti e verifica mensile delle attività.
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.
 1 Direttore dei Programmi HIAS Ecuador;
 1 Direttore Esecutivo HIAS Ecuador;
 1 Coordinatore Generale per l‟area di Assistenza Umanitaria;
 1 Coordinatore Generale per l‟area di Supporto Psico-sociale;
 1 Coordinatore per lo Sportello di Collocamento HIAS – CINOR;
 1 Coordinatore per l‟ Area di Servizi HIAS – CINOR;
 3 Esperti di questioni legali dei rifugiati;
 2 Psicologi;
 2 Esperti di comunicazione e sensibilizzazione;
 2 esperti di formazione;
 3 Guardiani;
 1 Inserviente.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
2 volontari/e svolgeranno le seguenti attività:
 Collaborazione all‟assistenza legale e burocratica di 3000 casi di persone richiedenti rifugio;
 Collaborazione alla elaborazione degli opuscoli informativi da utilizzare come supporto all‟interno
dello Sportello di attenzione al pubblico;
 Collaborazione all‟Aggiornamento della banca dati di tutti i rifugiati che cercano lavoro;
 Supporto nel contattare potenziali datori di lavoro con il fine di fornire ai rifugiati un impiego;
 Collaborazione alla realizzazione di 4 cicli di incontri di sensibilizzazione rivolti a 300studenti;
 Collaborazione alla realizzazione di 4 cicli di formazione sull‟educazione alla pace rivolti a 300
studenti;
 Supporto alla sistematizzazione delle informazioni;
 Collaborazione alla realizzazione del POA e partecipazione attiva alle riunioni di pianificazione e
valutazione;
 Elaborazione di relazioni mensili delle attività realizzate.
REQUISITI
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
 Esperienza nel mondo del volontariato;
 Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
 Competenze informatiche di base e di Internet.
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
Requisiti Specifici:
Quito (Partner Hias)
Volontario/a n°1-2
 Preferibile formazione in discipline inerenti alle scienze sociali e la giurisprudenza;
 Preferibili competenze in diritti umani;
 Discreta conoscenza dello spagnolo.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Quito (Partner Fundaciòn Esperanza)
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Azione 1. Creazione di un Osservatorio di Mobilità Umana nel Distretto Metropolitano di Quito:
1. Aggiornamento della banca dati contenente le informazioni relative a tutte le associazioni della
capitale che prestano servizi sociali;
2. Realizzazione di 2 cicli di corsi di formazione su Diritti Umani e Mobilità Umana a 100 membri delle
organizzazioni e ai rappresentanti della società civile individuati;
3. Assistenza legale e burocratica a 2000 casi individuali attraverso l‟Osservatorio Virtuale di Mobilità
Umana;
4. Incontri mensili di coordinamento, programmazione annuale (POA) e calendarizzazione attività.
5. Monitoraggio e valutazione mensile delle attività.
Azione 2. Creazione di un Programma Microimpresariale in Appoggio alla zona Rurale:
1. Ideazione e promozione di un Programma Microimpresariale per 200 contadini ritenuti idonei per
creare una attività agro ecologica per l‟auto-sostentamento;
2. Supporto tecnico e gestionale all‟implementazione di 200 Microimprese agro ecologiche;
3. Monitoraggio e valutazione mensile delle attività.
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.
 1 Direttore Esecutivo;
 1 Direttore Amministrativo;
 1 Coordinatore Generale amministrativo;
 2 Assistenti di Progetto;
 1 Tecnico in Comunicazione Sociale;
 1 Tecnico in informatica;
 1 Tecnico in Agropecuaria;
 1 Tecnico esperto in Sviluppo Sociale;
 1 Avvocato;
 1 Assistente legale;
 1 Esperto in Sviluppo locale;
 1 Assistente di Sviluppo locale.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
2 volontari/e svolgeranno le seguenti attività:
 Collaborazione all‟aggiornamento della banca dati contenente le informazioni relative a tutte le
associazioni della capitale che prestano servizi sociali;
 Collaborazione alla realizzazione di 2 cicli di corsi di formazione su Diritti Umani e Mobilità Umana a
100 membri tra organizzazioni e rappresentanti della società civile;
 Collaborare alla assistenza legale e burocratica di 2000 casi individuali attraverso l‟Osservatorio
Virtuale di Mobilità Umana;
 Collaborazione all‟aggiornamento della banca dati del software dell‟Osservatorio di Mobilità Umana
di Quito;
 Collaborazione all‟ideazione di proposte progettuali per implementazione di 200 attività agroecologiche;
 Collaborazione alla realizzazione del POA e partecipazione attiva alle riunioni di pianificazione e
valutazione;
 Elaborazione di relazioni mensili delle attività realizzate.
N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
REQUISITI
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
 Esperienza nel mondo del volontariato;
 Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
 Competenze informatiche di base e di Internet.
Requisiti Specifici:
Quito (Partner Fundaciòn Esperanza)
Volontario/a n°1-2
 Preferibile formazione in discipline inerenti le scienze sociali;
 Preferibili competenze nell‟elaborazione dei progetti;
 Preferibili competenze in diritti umani;
 Discreta conoscenza dello spagnolo.
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA PER TUTTI I PROGETTI SOPRA DESCRITTI
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
FOCSIV
Roma
Via S. Francesco di Sales 18 00165
06.6877796
www.focsiv.it
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SCHEDA ECUADOR – FOCSIV 1 Volontari richiesti: N 10