Esperienze di comunicazione pubblica La realtà professionale dei comunicatori pubblici si caratterizza da un contesto disomogeneo, in cui il professionista deve mettere in discussione le proprie conoscenze per adeguarsi a strutture, mezzi e modi di comunicare differenti a seconda del settore in cui si trova ad operare. Scopo del laboratorio è affrontare esperienze concrete di comunicazione pubblica, con l’analisi di criticità, particolarità ed opportunità offerte da due settori in rapida evoluzione: sanità e ambiente. 1. Comunicazione pubblica in sanità Dott. Pier Carlo Sommo – ASL To2 Torino Nord Dott. Tiziano Trevisan – AUSL Valle d’Aosta Titolo della lezione n. 1: Criticità di attuazione della legge 150/2000 e specificità nella sanità Giovedì 13 novembre 2008 ore 9-12 Torino, sede del CDL in Scienze della Comunicazione (Via Verdi) Presentazione: La comunicazione pubblica in sanità ha forti specificità, ha avuto uno sviluppo più lento e tardivo che negli Enti Locali. È nata dall’istituzione degli URP a metà degli anni '90 (D.L. sul Pubblico Impiego n. 29/1993). A livello nazionale, il contesto è particolare perchè disomogeneo anche a causa delle differenze d’organizzazione tra i Servizi Sanitari Regionali. È meno conosciuta perché prevalentemente di servizio ma è la comunicazione pubblica più importante dopo quella del Comune, anche in questo caso il territorio e tipologia d’utenza condizionano strutture, mezzi e modi di comunicare. Sommario: • Enti locali e territoriali, aziende sanitarie. • Realtà e comparazione delle strutture di comunicazione, risorse e professionalità. • La specificità di comunicazione dell’Azienda sanitaria, differenze e tipologie (ASO, ASL, diversità negli ambiti territoriali, strutture di alta specializzazione). Proposta di lavoro per gli studenti: esplorare e commentare i siti internet di un campione di aziende sanitarie piemontesi. Titolo della lezione n. 2: Sanità: l’ URP più difficile. Giovedì 20 novembre 2008 ore 9-12 Torino, sede del CDL in Scienze della Comunicazione (Via Verdi) Presentazione: L’Azienda Sanitaria è un contatto “necessario” del cittadino, solo il Comune e l’Azienda sanitaria seguono il cittadino, per tutta la vita. L’URP della sanità ha un rapporto diretto con il cittadino, gestisce i reclami, si occupa di informazione esterna personalizzata e in generale, gestisce punti 1 informativi, svolge indagini di soddisfazione dell’utenza e svolge tutta quella attività che nel privato svolgono le Relazioni Esterne: editoria, siti internet, organizzazione di eventi, campagne di comunicazione ecc. E’ il vero fulcro della comunicazione aziendale. Sommario: • L’Ufficio Relazioni con il Pubblico nella Sanità, attività, teorie, realtà e differenze (regione, provincia, comune, azienda sanitaria). • La comunicazione interna motore dell’ URP. • Organizzazione di campagne di comunicazione ed eventi. Proposta di lavoro per gli studenti: elaborare un prodotto di comunicazione (opuscolo o depliant) su un servizio al pubblico. Titolo della lezione n. 3: La comunicazione “difficile” in sanità. Giovedì 27 novembre 2008 ore 9-12 Torino, sede del CDL in Scienze della Comunicazione (Via Verdi) Presentazione: La comunicazione di crisi ed emergenza è una attività importantissima e ricorrente, svolta nel modo adeguato protegge il cittadino e l’Azienda dalla comunicazione errata, che in presenza di casi effettivi o presunti di malasanità o di sicurezza sanitaria pubblica ( epidemie, incidenti ecc.) raggiunge livelli altissimi. L’Ufficio Stampa delle aziende sanitarie ha forti particolarità, perché è collegato alla comunicazione di servizio ed emergenza, perché nelle aziende sanitarie non esiste la comunicazione politica. Sommario: • • • • Il ruolo dell’Ufficio Stampa nelle Aziende sanitarie, realtà e differenze (regione, provincia, comune, azienda sanitaria). La comunicazione di crisi ed emergenza. Preparazione alle emergenze e gestione delle crisi. Proposta di lavoro per gli studenti: Stesura di un comunicato stampa su un evento Gli incontri saranno accompagnati da slide e illustrazione di case history 2. Comunicazione pubblica in campo ambientale Dott. Stefano Cariani – Settore Politiche Forestali Regione Piemonte Titolo della lezione n. 1: Cultura e consumi nel settore agroalimentare: come cambia la comunicazione pubblica Giovedì 4 dicembre 2008 ore 9-12 Torino, sede del CDL in Scienze della Comunicazione (Via Verdi) Presentazione: Nel settore agroalimentare, le imponenti mutazioni socioculturali avvenute nella società italiana negli ultimi cinquant’anni hanno imposto notevoli cambiamenti nel mondo della produzione e del 2 consumo, e quindi della comunicazione. Si analizzeranno attraverso alcuni casi specifici (il portale “agricoltura” Regione Piemonte e campagne di comunicazione agroalimentare della Regione Emilia Romagna) alcuni esempi di questo cambiamento socioculturale che ha modificato la comunicazione pubblica. Sommario: cultura e consumi: qualche nozione di base. L‘influenza di consumi e fattori culturali sulla comunicazione pubblica. • la nascita della moderna comunicazione ambientale • “Primavera silenziosa”: la rivoluzione culturale e la nascita del concetto di “agroambiente” • Le criticità della comunicazione dell’agroambiente e possibili soluzioni • Nuovi target e nuovi media: l’importanza del Piano di Comunicazione Analisi di casi pratici: • Analisi della campagna “Sapori e Valori” della Regione Emilia Romagna. • Analisi e confronti tra portali web sull’agricoltura: “Agricoltura” della Regione Piemonte e “Ermes Agricoltura” della Regione Emilia Romagna • Titolo della lezione n. 2: Il piano di comunicazione come processo organizzativo: la comunicazione forestale della Regione Piemonte Giovedì 11 dicembre 2008 ore 9-12 Torino, sede del CDL in Scienze della Comunicazione (Via Verdi) Presentazione: Il piano di comunicazione è uno strumento indispensabile per la Pubblica Amministrazione, che definisce con esso strategie, obiettivi, pubblici, azioni e strumenti di comunicazione. Verrà analizzato il Piano di Comunicazione Forestale della Regione Piemonte con particolare attenzione ai suoi aspetti organizzativi ed alla fase di valutazione dei risultati. Sommario: • • • • I sette passi metodologici del Piano di Comunicazione Forestale Attori del piano, la sua legittimazione formale e ricadute del piano nell’organizzazione interna dell’Ente Dalla pianificazione alla realizzazione: analisi dei prodotti comunicativi della comunicazione forestale. La fase di valutazione del Piano di Comunicazione Forestale: problemi e possibili soluzioni Proposta di lavoro per gli studenti: sulla scorta di quanto analizzato, provare a programmare tutte le attività necessarie alla promozione di un piccolo evento nel settore forestale Gli incontri saranno accompagnati da slide e illustrazione di case history 3