BE I _ I N
F0_02_1
990_064_ITD
BEI Information
Année : 1990
Numéro : 064
Langue : IT
BEI
INFORMAZIOI
M a g g i o 1990® N. 64
ISSN 0250-3905
DEN EUROP/?ISKE INVESTEWNGSBWK
EUROPÄISCHE iNVEsnTiONseANK
ΕΥΡΠΠΑΙΚΗ ΤΡΑΠΕΖΑ ΕΠΕΝΔΥΊΕΟΝ
EUROPEAN INVESIMENT BANK
B A N C O EUROPEO DE INVERSIONES
B A N Q U E EUROPÉENNE DINVESHSSEMENT
B A N C A EUROPEA PER G Ü INVESTIMENTI
EUROPESE INVESTERINGSBANK
mBmvs
B A N C O EUROPEU DE INVESTIMENTO
Le ricerca di uno sviluppo equilibrato dello
Comunità europea è sempre stato uno delle
principali manifestazioni della solidarietà
che anima lo costruzione europea. La riduzione delle disparità regionali ho assunto
un'importonzo ancoro maggiore do quando l'Atto unico europeo, entrato in vigore
nel luglio 1987, ho auspicato un rofforzomento della coesione economica e sociale
dello Comunità.
II rafforzamento della coesione economica
e seciele richiede ingenti investimenti nonché un insieme organico di finanziamenti
volti al conseguimento di quest'obiettivo. A
tal fine lo Comunità ha intrapreso una riforma dei Fondi strutturali (' ) che prevede il raddoppiamento dello lorodotazionefinonzioria per
il periodo
1989-1993, il
coordinamento delle iniziative comunitarie
e nazionali nonché una maggiore cooperazione tra gli strumenti finanziari dello CEE.
Al riguardo, l'Atto unico evoca lo cooperazione della Banco europea per gli investimenti con i Fondi esistenti per promuovere
uno sviluppo ormonioso dello Comunità nel
suo insieme; la Banco è stato peraltro invitata dal suo Consiglio dei governatori (i ministri delle Finanze dei Paesi membri, per l'Italia il ministro del Tesoro) ad associarsi alla
messo in opero di questa riforma.
Quest'orticolo si propone di spiegare il
modo in cui lo-BEI - che, come istituzione
comunitaria, ha uno missione specifica do
svolgere α favore dell'integrazione europea
e, come benco, deve confrontarsi olle forze
del mercato - partecipo attivamente allo
sforzo dello Comunità per promuovere la
coesione economica e sociale, e ciò nel
( Ί Fondo europeo di sviluppo regionale |FESR|, Fondo
sociale europeo (FESI, Fondo europeo agricolo di orien­
tamento e di garanzia, sezione orientamento IFEAOG).
Lo BEI ricorda con profonda tristezza l'im­
provviso scomparso, all'età di 59 anni, di
Erling Jorgensen, Vicepresidente della Banca; il Presidente Ernst-Günther Broder ne ricorda lo figura (p. 3). A Erling Jorgensen è
subentrato hlons Duborg (p. 5).
Lo Comunità europea si baso sulla solidarietà, elemento determinante degli sforzi compiuti per ridurre gli squilibri nel tenore di vita
degli abitanti delle diverse regioni dello
Comunità. Lo BEI è lo principale fonte di
finanziamento per gli investimenti nelle zone
meno sviluppate; per realizzare il maggior
numero possibile di investimenti validi, esso
coopera strettamente con i Fondi strutturali
(p.l).
rispetto delle procedure operative che le
sono proprie.
LO SVILUPPO REGIONALE NELLA COMUNITÀ
II Trattato di Remo, firmato nel 1957, stabilisce che uno degli obiettivi fondamentali della CEE è quello di promuovere il proprio sviluppo armonioso riducendo gli squilibri
regionali. E' questa uno delle principali
ragioni che hanno portato gli Stati membri α
creare, con lo stesso Trattato, lo Banco
europea per gli investimenti. Fin da alloro lo
sviluppo regionale ho pertanto rappresen­
tato lo priorità assoluta dello BEI e continua
od occupare un posto di primo pieno fra gli
obiettivi perseguiti per far progredire l'inte-.
grazione europea.
Dall'inizio dello suo attività lo BEI ho infatti
accordato circo i due terzi del totale dei suoi
finanziamenti per investimenti volti α favori­
re lo sviluppo delle regioni in ritardo. Degli
11,6 miliardi di ecu concessi nel 1989 nello
Lo solidarietà è anche olla base della politica comunitaria di aiuto, allo sviluppo. Lo
quarto Convenzione di Lomé è stota firmato
0 fine 1989 ed entrerà in vigore quando
saranno state espletate le procedure di ratifica, probabilmente all'inizio del 1991. Nei
primi cinque annidi applicazione dello Convenzione sarà disponibile, per finanziamenti
(rimborsabili) e sovvenzioni, un importo
complessivo di 12 miliardi di ecu. IJ ruolo della BEI nella messa in atto dell'accordo concluso tro la CEE e gli attuali 69 Paesi ACP
(Africa, Caraibi e Pacifico) viene illustrato
nell'articolo α p. 4; come nelle precedenti
convenzioni, i finanziamenti beneficieronno
di abbuoni d'interesse (p. 6).
Altre informazioni: II Consiglio europeo tie­
ne una riunione nel Castello di Dublino (p. 7);
uno centrale elettrica finanziato dolio BEI in
Germania ottiene due riconoscimenti; dopo
lo pubblicazione di uno studio sulle cause e
sullo portata del degrado ambientale, il Pro­
gramma per l'Ambiente nel Mediterraneo
entro nella fase operativo (p. 8).
Comunità, 7 sono stati destinati allo realizzazione di quest'obiettivo.
Fino al 1975, anno che rappresenta una
toppo importante nello storia dello sviluppo
regionale dello Comunità in quanto ho visto
l'istituzione del FESR-Fondo europeo per lo
sviluppo regionale, la BEI è stato il solo organismo dello CEE od avere come missione
essenziale il finanziamento di progetti di sviluppo regionale.
Ai finanziamenti dello BEI - accordati α
volere sulle risorse raccolte sui mercati dei
capitoli - sono così venute ad offioncorsi, per
rafforzare l'azione comunitario, le sovvenzioni su risorse di bilancio dello Comunità.
Si è oro possati olla terzo fase, che prevede
l'aumento dei mezzi finanziari contemporaneamente all'adozione di misure per realizzare uno sinergia tra finanziamenti e sovvenzioni. Questa nuova fase, che fa seguito
all'adozione dell'Atto unico, miro α raffor­
zare il coordinamento tra le iniziative co­
munitarie e nazionali per dare agli interventi
strutturali dello CEE Ια massimo efficacia.
Esso interessa più in particolare i Fondi α
finalité strutturale, che accordano sovvenzioni su risorse di bilancio e lo cui dotazione
è stata quasi raddoppiata, e le istituzioni che
concedono finanziamenti utilizzando le
risorse raccolte sui mercati dei capitali, cioè
essenzialmente lo BEI e lo CECA.
IL QUADRO DELLA NUOVA
STRUTTURALE
AZIONE
Le modalità di partecipazione della BEI
oH'azione comunitaria α favore della coe­
sione economica e sociale sono state defini­
te e precisate in diversi testi:
- anzitutto l'Atto unico (art. 130 A-D), che
evoco direttamente il ruolo dello BEI
nell'ambito dello riforma: «promuovere uno
sviluppo armonioso dell'insieme dello Co­
munità» e «ridurre il divario tra le diverse
regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite».
- un regolamento quadro ('), che concerne lo
missione dei Fondi e il coordinamento dei
loro inten/enti, e quattro regolamenti d'opplicozione (^) riguardanti, il primo, il coordinamento tra gli interventi dei vari Fondi strutturali do un loto, e tra tali interventi e quelli
della BEI e degli altri strumenti finanziari esistenti dall'altro, egli altri tre le disposizioni di
applicazione del Regolamento quadro per
ciascun Fondo;
- infine, uno comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento su «lo BEI
(') Regolamento CEE η. 2052/88 del 24 giugno 1988,
GUn.L 185 del 15 luglio 1988.
P) Regolomenti CEE η. 4253,4254,4255 e 4256/88 del
19 dicembre 1988, GU n. L 374 del 31 dicembre 1988.
e gli altri strumenti finanziari nell'ambito del
rafforzamento dello coesione economica e
sociale», che precisa in che modo lo Banco
e gli altri strumenti finanziari potranno parte­
cipare α questo nuovo approccio.
ο di progetti specifici; essi comprendono un
programma indicativo dì finanziamento con
l'indicazione, in particolare, degli interventi
comunitari.
L'obiettivo della riforma è di migliorare il
coordinamento tra le varie forme di intervento comunitario da un loto, e tra tali forme
di intervento e le misure messe α punto negli
Stati membri dall'altro. All'azione dei Fondi
sono stati assegnati cinque obiettivi:
I QCS e gli interventi adottati sono oggetto
di controllo e valutazione do porte dello
Commissione e degli Stati membri, con la
partecipazione dello BEI; lo Banca è anche
rappresentato nei comitati di controllo creati per ciascuno dei tre Fondi (senza però
prendere porte al voto).
- promuovere lo sviluppo e l'adeguamento
strutturale delle regioni il cui sviluppo è in ritardo (obiettivo n. I )
COMBINAZIONE DELLE VARIE FORME Dl
FINANZIAMENTO
- riconvertire le regioni gravemente colpite
dal declino industriale (obiettivo n. 2)
- lettore contro lo disoccupazione di lungo
duroto (obiettivo n. 3)
- facilitare l'inserimento professionale dei
giovani (obiettivo n. 4)
- nello prospettiva dello riforma dello politica agricolo comune:
a) accelerare l'adeguamento delle strutture
ogrorie (obiettivo n. 5a)
b) promuovere lo sviluppo delle zone rurali
(olDiettivo n. 5b).
Conformemente alla suo missione, lo BEI è
soprattutto interessata al finanziamento dei
progetti rispondenti agli obiettivi n. 1 e 2 e, in
minore misura, di quelli attinenti all'obiettivo
n. 5b. Nel quadro di questi tre obiettivi, in
porticolore dell'obiettivo n. 1 α cui è destinato Γ80% circa delle sue risorse, interviene
anche il FESR.
Sul piano pratico, lo messa in opera dello
riforma dei Fondi comporta tre fasi. In un pri­
mo tempo gli Stati membri presentano, per
ciascun obiettivo, dei piani di sviluppo che
coprono un periodo compreso tre 3 e 5 anni.
Questi piani sono elaborati dalle autorità
nazionali competenti e si applicano od
alcune regioni ben determinate per gli
obiettivi 1,2 e 5b - quelli alla cui realizzazione contribuisce lo BEI - e α tutto il territorio
del Paese interessato per gli oltri obiettivi;
oltre α precisare le direttrici principali do
seguire per raggiungere gli obiettivi prefis­
sati, essi forniscono anche indicazioni sulle
fonti di finanziamento.
Successivamente lo Commissione voluto
questi pioni e, d'inteso con gli Stati membri (o
le autorità interessate) e in stretta collaborazione con la BEI, mette α punto l'azione dello
Comunità sotto formo di Quadri Comunitari
di Sostegno (QCS). IQCS, per i quali si tiene
conto delle priorità stabilite nei pioni di sviluppo, sono fissati per un periodo di 3-5 anni
e vengono attuati sotto formo di programmi
operativi settoriali, regionali ο multiregionoli
Per rafforzare lo coesione economica e
sociale è necessario sfruttare in modo flessibile e razionale le risorse disponibili. Si trotta
di combinare le varie forme di intervento
comunitario in modo do massimizzarne l'impatto attraverso un dosaggio appropriato di
finonziomenti e di sovvenzioni, α seconda
del tipo di progetto da finanziare, e poter
così realizzare il maggior numero possibile
di investimenti economicamente validi. Le
sovvenzioni non devono essere concesse in
sostituzione dei finanziamenti ma per incentivare l'attuazione di investimenti addizionali, in modo da massimizzare l'efficacia dei
due tipi di intervento. Naturalmente questo
dosaggio di finanziamenti e sovvenzioni
deve tener conto dell'equilibrio del piano di
finanziamento proposto e degli obiettivi di
sviluppo perseguiti.
La portecipozione finanziario dei Fondi è fissata in percentuali che variano in funzione
dei proventi che l'investimento dovrebbe
generare. Queste percentuali, che sono
indicate nei Regolamenti per le regioni degli
obiettivi n. 1,2 e 5b, non possono superare il
75% del costo complessivo ο essere inferiori
al 50% delle spese α carico delle autorità
pubbliche per le regioni dell'obiettivo n. 1,
mentre per le oltre regioni queste percentuali scendono rispettivamente al 50% e al
25%. I tassi d'intervento minimi non si applicano agli investimenti che generano dei
proventi (Regolamento quadro, art. 13.3). Lo
partecipazione finanziario dei Fondi α
favore degli investimenti delle imprese non
può superare, nelle regioni dell'obiettivo n.
1, il 50% del costo totale e, nelle oltre regioni, il 30% del costo totale (Regolamento relativo al coordinamento tra gli interventi dei
Fondi, art. 17.3).
Va rilevato che in futuro il FESR potrà finanziare, nelle regioni dell'obiettivo n. 1 e nelle
zone in cui se ne evidenzi la necessità, talune
attrezzature che contribuiscano al loro adeguamento strutturale, in particolare nel
campo della sanità e dell'istruzione.
Lo BEI e lo Commissione sono attualmente
impegnate nell'elaborazione di norme operative semplici, flessibili e pratiche per coor-
dinaro efficacemente i loro interventi. La
Banca limita in genere i suoi finonziomenti al
50% del costo totele degli investimenti e si
accerto che la quoto complessiva dei finonziomenti e delle sovvenzioni non superi il
70% del costo globale. In casi eccezionali, e
qualore ne vengo giustificata lo necessità,
tale quota può raggiungere il 90%.
ATTUAZIONE DEI QUADRI COMUNITARI
Dl SOSTEGNO
I QCS relativi all'obiettivo n. 1 sono già stati
approvati dolio Commissione il 31 ottobre
1989 e pubblicati sullo GU n. L 370 del 19
dicembre 1989; quelli attinenti all'obiettivo
n. 2 sono stati approvati il 20 dicembre 1989
- od eccezione dei QCS riguardanti la Grecia, per i quali lo procedura è in corso - ma
non ancoro pubblicati. I QCS relativi agli
obiettivi n. 3 e 4, per i quoli non sono previsti
interventi BEI, sono stati approvati dallo
Commissione il 20 dicembre 1989 e pubblicati sullo GU n. L 64 del 13 marzo 1990.1
QCS riguardanti l'obiettivo n. 5 sono tuttora
in corso di elaborazione.
Tutte le zone interessate dai QCS relativi
all'obiettivo n. 1 (per il periodo 1989-1993)
erano già ammissibili ai finonziomenti della
BEI α titolo dellosviluppo regionale e le prio­
rità d'intervento corrispondono in gran parte ai settori in cui la Banco è solita intervenire.
Gli orientamenti budgetari generali per il
periodo 1989-1993 ammontano complessivamente α 38,3 miliardi di ecu per
quest'obiettivo. II volume dei finanziamenti
dello BEI dipenderà-come per gli altri obiettivi - dallo domanda e dolio conformità dei
progetti d'investimento ai suoi criteri d'intervento.
A titolo d'esempio si ricorda che durante gli
ultimi cinque anni, un lasso di tempo porogonabile α quello coperto dai QCS, i finan­
ziamenti dello BEI nelle regioni rientranti nel
campo dell'obiettivo n. 1 sono ammontati od
oltre 11 miliardi di ecu (dei finanziamenti
concessi in Spagna e Portogallo sono inclusi
nell'importo solo quelli accordati α partire
dal 1986, anno in cui i due Paesi hanno ade­
rito olla Comunità).
Gli orientamenti budgetari per i QCS relativi
all'obiettivo n. 2 prevedono 7,2 miliardi di
ecu per il quinquennio 1989-1993.1 settori
d'intervento sono: lo creazione e lo sviluppo
di attività produttive, lo sistemazione di zone
industriali e azioni di formazione professionale, iniziative volte α sostenere lo sviluppo
di nuove attività, in porticolore do parte di
PMI, misure α favore dell'ambiente, del turi­
smo e di attività di R&S nonché il rafforzamento dello cooperazione transfrontaliera.
Tenuto conto del fotte che l'importo delle
sovvenzioni previste dai QCS relativi
all'obiettivo n. 2 non è molto elevato e che gli
investimenti proposti sono spesso di piccole
dimensioni, gli interventi dello BEI nell'ambito di quest'obiettivo dovrebbero prendere
la torma, essenzialmente, di prestiti globali
(').
Gli orientamenti budgetari per il periodo
1989-1993 prevedono 7,4 miliardi di ecu
per gli obiettivi n. 3 e 4, 3,4 miliardi per
l'obiettivo n. 5a e 2,8 miliardi per l'obiettivo
n.5b; sono stati inoltre stanziati 1,2 miliardi
per misure transitorie e azioni innovatrici.
Per i cinque obiettivi sono pertanto previste
complessivamente, nel periodo 1989-1993,
sovvenzioni per 60,3 miliardi di ecu, di cui
48,3 miliardi per gli obiettivi n. 1, 2 e 5 b α
favore dei quali può intervenire anche Ια BEI.
I FINANZIAMENTI DELLA BANCA
Lo BEI è il principale strumento strutturale
dello Comunità per il volume di finanziaci V.BEI-Intormazionin. 62
twi·-^^-'-
IN MEMORIAM
Erling Jorgensen, Vicepresidente della BEI
ed ex Direttore generale al Ministero danese delle Finanze, è deceduto il 15 febbraio
U.S. 0 Copenaghen dopo una breve malattia. Aveva 59 anni; lascio lo moglie e due
figli.
Erling Jorgensen ero stato nominato membro del Comitato direttivo della BEI nel giugno 1988; si ero subito fatto notare per lo
suo grande perspicacia e per il comportamento schivo, ma franco e diretto. Uomo di
grande affabilità, avevo il senso dell'umorismo ed ispiravo subito fiducia; sapevo dirigere con fermezza e, nello stesso tempo,
con benevolenza.
La suo conoscenza delle questioni comunitarie nonché del ruolo e delle operazioni
dello BEI, sostenuta do una ferrea e precisa
memorio, era tenuta in grande considerazione. Tonto all'interno quanto fuori dello
Banco lo suo profonda competenza e lo suo
esperienza suscitavano rispetto. Alla BEI
avevo opportoto il contributo dello sua
vasto rete di contatti personali ai livelli più
elevati nelle amministrazioni pubbliche di
diversi Stati membri e nelle istituzioni comunitarie.
Primo di essere nominato membro del
Comitato direttivo dello BEI, era stato perire
anni membro del Consiglio di amministrazione. In quanto Direttore generale al Mini•.=r.i:::^Mmim
menti accordati, ma lo suo missione è di contribuire anche allo realizzazione di molti altri
obiettivi comunitari che interessano tutto lo
Comunità. Nell'ambito dello sviluppo regionale lo Banco non limita lo suo azione olle
regioni interessate dai QCS ma finanzio
progetti localizzati in tutte le zone di aiuto
regionale e nazionale riconosciute come teli
dogli organismi comunitari ο che, pur non
essendo situati in tali zone, le concernono
direttamente.
Indipendentemente dolio loro localizzazio­
ne, possono invece essere finanziati i pro­
getti rispondenti agli altri obiettivi prioritari
perseguiti dalla Banco, altrettanto impor­
tanti per lo costruzione europeo: migliora­
mento delle infrastrutture di trasporto e di
telecomunicazione, protezione dell'am­
biente e salvaguardia del patrimonio cultu­
rale ο naturale dello Comunità, assetto
urbano, realizzazione degli obiettivi co-
'isxmsesd
stero delle Finanze (responsabile delle Relazioni economiche esterne e, in particolare,
del Bilancio e del Debito estero) aveva uno
vasto esperienza del mondo finanziario.
Negli ultimi tempi avevo svolto un ruolo di
primo piano nello sviluppo delle relazioni tra
io BEI e i Paesi dell'Europa orientale.
Nello vita privata amava le attività all'aperto; faceva frequenti passeggiate nelle foreste del Lussemburgo e aveva l'hobby del
giardinaggio. Leggeva soprattutto biografie e romanzi inglesi.
E. Jorgensen aveva fatto uno brillante carriera nella pubblica amministrazione: dal
1963 al 1975 era stato Direttore all'Istituto
centrale di statistico; dal 1975 al 1988 era
stato Presidente del Consiglio di amministrazione dello Kongeriget Danmarks
hlypotekbank og Finansförvaltning, dal
1983 al 1988 membro del Consiglio di
amministrazione dello Dansk Olie og Naturgas e dal 1975 al 1988 membro del Comitato di politica economica dell'OCSE. Era
stato inoltre Professore di macroeconomia
all'Università di Copenaghen (1957-1988) e
Direttore dello Scuola di Studi di pubblica
amministrazione (1983-86).
E. Jorgensen sarà profondamente rimpianto dai suoi amici e colleghi del personale, del
Comitato direttivo e del Consiglio di amministrazione della BEI.
Ernst-Günther Broder
Presidente della Banco europea per gli
investimenti
!·^,'ί&^<ί^ί^^ί^Β^^"^?^^"^'^ΐί<·ί?;'·^!'
'^^i-m^m^^^^^m
munitori nel settore dell'energia, rafforzamento dello competitività internazionale
dell'industrio comunitaria e dello suo integrozione α livello europeo, sostegno oll'ottivitò delle PMI.
Come auspicato dall'Atto Unico, lo BEI è
stato strettamente associato olla messo in
otto della riforma dell'azione strutturale del-
LA QUARTA C O N V E N Z I O N E
LOMÉ E IL R U O L O DELLA BEI
Dl
La quarto Convenzione di Lomé è stato firmato il 15 dicembre 1989 dagli Stati membri
e dallo Comunità europea do un loto, e,
dall'altro, dai 66 Stati d'Africo, dei Caraibi e
del Pacifico(ACP)firmataridella precedente
Convenzione ai quoli si sono aggiunti due
nuovi Stati, hloiti e lo Repubblica dominicono; sono inoltre previste disposizioni per
l'adesione dello Namibia dopo lo proclamazione dell'indipendenza. Mentre le precedenti Convenzioni erono state concluse
per cinque anni, Lomé IV ha una durato di 10
anni e comprende un primo Protocollo
finanziario dello durato di cinque anni. Lo
nuovo Convenzione entrerà in vigore non
appena gli Stati membri dello CEE e due terzi degli Stati ACP avranno espletato le procedure di ratifico (probabilmente all'inizio
del 1991); nel frattempo le operazioni continueranno nel quadro della terz^o Convenzione di Lomé ed entro i massimali da essa
previsti per gli aiuti finanziari.
Prima di esaminare nelle grandi linee l'azione futura dello BEI nel quodro dello Quarta
Convenzione di Lomé, è forse utile ricordare
alcuni dei principali aspetti che caratterizzano il ruolo svolto dello Banca nell'attuazione dello politica comunitaria di aiuto olio
sviluppo. Lo BEI accordo due tipi di finonziomenti: mutui su risorse proprie - costituite,
per lo maggior porte, dai proventi dei prestiti emessi sui mercati dei capitoli - e capitoli di
rischio su risorse del Fondo europeo di sviluppo, cioè sui contributi di bilancio degli
Stati membri della CEE.
I mutui su risorse proprie sono destinati prin­
cipalmente al finanziamento di progetti vali­
di nei Paesi lo cui situazione economica e
finanziario sia tale do consentire loro di con­
trarre il debito corrispondente e garantirne il
servizio. Nell'ambito dello Quarto Conven­
zione di Lomé tuttt i mutui dello BEI su risorse
proprie fruiranno di un abbuono d'interesse
0 valere sull'importo delle sovvenzioni previsto dello Convenzione.
la Comunità; essa ha collaborato olla preparazione delle varie fasi previste e ho
espresso lo volontà di partecipare attivamente olla realizzazione dei QCS. La Banco
accorderà pertanto dei finanziamenti
rispondenti α tali priorità, il cui volume tuttavia dipenderà dalla domando e dolio conformità degli investimenti con i suoi criteri
d'intervento.
Alla Banco è attualmente in corso l'istruttorio di diversi progetti che si integrano nei
QCS.
Le operazioni su capitali di rischio, uno forma di finanziamento introdotta dalla Banco
con la seconda Convenzione di Yaounde
(1969-1974), costituiscono un tipo di assistenza particolarmente adeguato allo situazione finanziario e olle condizioni economiche di molti Poesi ACP. I capitali di rischio
possono essere accordati α condizioni
favorevoli - diverse da quelle che si appli­
cano ai mutui su risorse dello BEI, costituite,
come già precisato, dai proventi dei prestiti
do essa emessi sui mercati internazionali dei
capitoli - e offrono l'opportunità di finanziare operazioni per le quali non sarebbe
appropriato accordare fondi raccolti sui
mercati; essi permettono allo Banca di dar
provo di maggior flessibilità nei suoi interventi finanziari in quanto sono spesso abbinati ai mutui su risorse proprie e destinati α
componenti diverse del piano di finanzia­
mento di uno stesso progetto, cosicché le
condizioni generali risultano più favorevoli e
più appropriate agli investimenti negli ACP.
Questa forma di assistenza è ondato rafforzandosi od ogni successivo Convenzione:
gli importi previsti per toll operazioni sono
stati ogni volto aumentati e le modalità e
condizioni estese α nuovi settori e meglio
articolote. I capitoli di rischio possono essere
utilizzati per assunzioni di partecipazione ο
per contributi in quosi capitole. La BEI, α
nome della Comunità, può assumere delle
partecipazioni nel capitole di imprese ο di
banche di sviluppo degli Stati ACP; queste
partecipazioni, minoritarie, sono sempre
temporanee e al momento opportuno
devono essere cedute, di preferenza α citta­
dini ο od istituti dello Stato ACP interessato. I
contributi in quasi capitole possono pren­
dere la forma di mutui subordinati, il cui rim­
borso è effettuato solo dopo che il mutuatario ho rimborsato altri debiti, o, più
frequentemente, di mutui condizionoli, le cui
modalità di rimborso del copitole e di pagamento degli interessi possono variare in funzione dello reolizzozione degli obiettivi
finonziori ο tecnici fissati durante lo negozia­
zione dell'operazione. 1 capitali di rischio
possono essere utilizzati anche per finanzia­
re studi di fattibilità e, in alcuni casi, oltre forme di pre-investimento ο spese di avviamen­
to.
L'opuscolo «Finanziamenti per la costruzione della
Comunità europea» - invialo gratuitamente su semplice
richiesta - espone in modo più dettaglialo le modalità
d'intervento della Banca.
È prevista uno netta riportizione dei compiti
fra le due istituzioni - Commissione e BEI responsobili dello gestione dell'aiuto comunitario: lo BEI accordo prioritariamente
finanziamenti α lungo termine per investi­
menti nei settori industriale (ivi inclusa l'ogroindustrio), minerario, turistico e per progetti
energetici; sono ammissibili ai suoi finanzia­
menti anche i progetti d'infrastruttura che
generono redditi (p.es. porti, telecomunica­
zioni e reti idriche).
Nel settore industriale, per progetti di grandi
dimensioni lo Banco accorda mutui indivi­
duali; le piccole e medie iniziative vengono
invece finanziate indirettomente tromite
prestiti globali concessi α banche di sviluppo
ο od altri intermediari finonziori. Lo selezio­
ne e la volutozione dei progetti vengono
effettuate do questi istituti, ma spetta olio BEI
approvare ogni assegnazione di credito sul­
la base di uno dettagliata documentazione
che essi le presentano. In numerosi Paesi
ACP le banche di sviluppo sono le sole istitu­
zioni che accordano finanziamenti α lungo
termine e voluto estera per progetti d'inve­
stimento.
LOM :ll
LOMÉI
(milioni
di ecu)
(%)
Risorse proprie
Capitali di rischio
390
99
80
20
Totale
489
100
.(milioni
di ecu)
(%)
685
284
969
71
29
100
Γ) Per il Protocolto relativo ai primi cinque anni (1991-1995).
LOMÉ III
(milioni
di ecu)
1 100
600
LOMÉ IV(*)
(%)
(milioni
di ecu)
(%)
65
35
1 200
825
59
41
1 700 100
2 025
100
LOMÉ IV: UN MAGGIOR VOLUME DI
RISORSE E A CONDIZIONI PIÙ FAVOREVOLI
L'importo globale degli aiuti previsti passo
da 8,5 miliardi (Lomé 111) α 12 miliardi di ecu
per i primi cinque anni della quarta Conven­
zione, così ripartiti : 10,8 miliardi - di cui 825
milioni sotto formo di capiteli di rischio gestiti
dallo BEI (Lomé III : 600 milioni) - su risorse
del Fondo europeo di Sviluppo-FES e 1,2
miliardi (importo massimo) su risorse proprie
dello Banca. Come nelle precedenti Convenzioni, la Commissione gestirà dunque lo
maggior parte dei fondi su risorse del FES.
D'oro in poi gli aiuti su risorse del FES gestiti
dalla Commissione saranno tutti concessi
sotto formo di contributi α fondo perduto.
Per le operazioni su capitoli di rischio, il tasso
d'interesse dovrebbe essere inferiore al 3%;
sono state previste, d'altra parte, delle di­
sposizioni affinchè il rischio di cambio sia
parzialmente α carico della Comunità. L'abbuono d'interesse per i mutui su risorse proprie dello Banco è stato portato dal 3%
(Lomé III) αϊ 47ο. Lo nuovo Convenzione sta­
bilisce inoltre che il tosso d'interesse α carico
del mutuatario non dovrò essere, in generale, né inferiore al 3% né superiore al 6%
(rispettivomente 5% e 8% nello terzo Convenzione); i finanziamenti saranno pertanto
accordati α condizioni più favorevoli. Per i
primi cinque onni dello quarto Convenzione
sono steti stonzioti 280 milioni di ecu per
abbuoni d'interesse.
Come in passato, la Banco parteciperà con
lo Commissione al processo di programmazione, fondato sul dialogo con gli Stati ACP in particolare per quanto riguarda i loro
obiettivi e le priorità di sviluppo - e destinato
ο permettere un'utilizzazione ottimale delle
risorse finanziarie previste dalla Convenzio­
ne.
Come si può rilevare dallo tabella α p. 4, lo
percentuale dei capitoli di rischio sul totale
delle risorse gestite dallo BEI è aumentata
od ogni nuova Convenzione.
Inoltre nella quarta Convenzione, grazie
all'aumento dell'abbuono d'interesse, sono
diventate più favorevoli anche le condizioni
per i mutui su risorse proprie.
CONSOUDAMENTO DELLE POSIZIONI
ACQUISITE NELLE PRECEDENTI C O N VENZIONI E INNOVAZIONI
Tenuto conto della crisi economica e finanziaria alla quale sono confrontati numerosi
Paesi ACP, sono stati inclusi nello nuovo
Convenzione dei fondi (gestiti dallo Commissione) destinati α favorire l'adeguamen­
to strutturale, in modo da completare le
azioni di sviluppo α lungo termine.
Inoltre, lo nuova Convenzione sottolinea
maggiormente l'importanza del settore pri-
H A N S DUBORG N O M I N A T O
PRESIDENTE DELLA BEI
VICE­
II Consiglio dei governatori dello BEI, su pro­
posta del Consiglio di amministrazione, ho
nominato hians Duborg Vicepresidente del­
lo Banca europea per gli investimenti, ffons
Duborg, Direttore generale ol Ministero
danese dell'industria dal 1984, è subentrato
0 Erling Jorgensen (v. p. 3); egli è stato nominato per la restante durata del mondato (di
sei anni) del suo predecessore, cioè sino allo
fine del giorno della Seduto onnuole che il
Consiglio dei governatori terrò nel 1994.
voto e del ruolo do esso svolto per stimolare
lo crescita e lo diversificazione dell'economia degli Stati ACP.
Sulla base dell'esperienza passato, lo quarta Convenzione di Lomé prevede per lo Banca all'incirca gli stessi settori d'intervento e
mette l'accento non solo sul finanziamento
di nuovi investimenti ma anche sui progetti di
ristrutturazione. Esso sottolinea la necessità
di ripristinare la capacità delle imprese economicamente valide e di salvaguardare le
attività produttive. Tenuto conto dell'importanza annesso al settore privato e alle piccole e medie imprese, sono previsti interventi
ffans Duborg, di nazionolitò danese, è noto
nel 1928; laureatosi in giurisprudenza
oirUniversitò di Copenaghen, nel 1953 entra al Ministero del Commercio. Dal 1962 al
1965 si occupa di questioni commerciali ed
economiche all'Ambasciato di Donimarcoo
Londra. Nel 1971 è nominato Capo Divisione al Ministero del Commercio, dove è
responsobile della politica dei prezzi e della
concorrenza. È stato anche Vicepresidente
dello Commissione di controllo dei monopoli e Presidente del Comitato governativo
per le questioni concernenti il diritto di stobilimento e la politica della concorrenza nello
Comunità. Dal 1979 al 1984, quando è
nominato Direttore generale al Ministero
dell'Industrio, è stato Direttore dell'Organismo per il controllo dei monopoli. E sfato
onche membro del Consiglio di amministrazione dell'Ente portuale di Copenaghen.
Dal 6 aprile U.S. il Comitato direttivo dello BEI
è pertanto così composto: Presidente, ErnstGijnther Broder; Vicepresidenti: Lucio Izzo,
Alain Prote, Miguel A. Arnedo Orbananos,
Ludovicus Meuiemans, Roger Lavelle e
ffans Duborg.
per la ristrutturazione e il risanamento di
banche di sviluppo locali, che hanno risentito delle difficoltà economiche, in particolare
delle forti fluttuazioni dei tossi di cambio,
nelle quali si dibattono molti Paesi ACP.
Come enunciato sopra, il finanziamento di
programmi e progetti produttivi nei settori
industriale, agroindustriale, turistico, minerario e energetico nonché delle infrastrutture di trasporto e telecomunicazione connesse α questi settori continuerà ad essere
assicurato prioritariamente dalla Banca.
Tuttavia, affinchè una quoto significativa dei
capitali di rischio sia destinato od investi-
LA QUARTA CONVENZIONE Dl LOMÉ : PROTOCOLLO FINANZIARIO 1990-1995
(importi in milioni di ecu)
Gestione delle diverse forme di oiuto:
- Commissione delle Comunità europee:
(su risorse del FES)
Sovvenzioni
Trasferimenti per la stabilizzazione dei proventi d'esportazione
(STABEX)
Sistema speciale di finanziamento per i prodotti minerari (SYSMIN)
Mutui α condizioni speciali
Lomé IV
7 715Π
1 500
480
Lomé III
4 645
-
925
415
600
Totale
9 695
6 585
- Banco europeo per gli investimenti:
Mutui su risorse proprie (massimale)
Capitali di rischio su risorse del FES
Contributi in conto interessi surisorsede FES
1 200
825
280
1 100
600
215
Totale
TOTALE GENERALE
2 305
12 000
η Ivi inclusi 1,15 miliardi di ecu per odeguamenti strutturoii e 350 milionj di ecu perai uti stroordinori.
1 915
8 500
menti del settore privato, e sopratutto olle
PMI, i criteri d'intervento, giò molto flessibili,
sono stati ulteriormente estesi e per lo primo
volto la BEI potrò avvalersi dello collaborazione di istituti finonziori di sviluppo europei
che foronno da intermediari nell'erogazione dei crediti olle PMI dei Paesi ACP.
In conclusione, lo quarta Convenzione di
Lomé conferma l'orientamento delle precedenti Convenzioni e non comporta per lo BEI
sostonzioli mutamenti. E' significativo tuttavia il fatto che nel quadro dello quorto Convenzione lo BEI sarò lo solo istituzione comunitaria od accordare fondi rimborsabili;
essa si troverà di fronte α nuove sfide che
richiederanno soluzioni originali e un
dosaggio appropriato delle varie forme di
assistenza finanziario per soddisfare lo
gommo molto più diversificata di progetti
che le saranno presentati dogli Stati ACP,
molti dei quali desiderano rafforzare il ruolo
del settore privato nelle loro economie.
A B B U O N I D'INTERESSE S U I F I N A N Z I A M E N T I DELLA BEI FUORI DELLA
COMUNITÀ
Nel n. 61 di BEI-lnformazioni sono stati possati in rassegna i cosi in cui i finanziamenti
dello BEI per progetti nella Comunità europea honno potuto fruire di abbuoni d'interesse. Sempre connessi α situazioni porticolori per quanto concerne lo Comunità, gli
abbuoni d'interesse hanno costituito più ο
meno la regola per i finanziamenti dello BEI
0 tìtolo della politica comunitaria di aiuto
olio sviluppo. Attualmente gli interventi della
Banco nei Paesi in via di sviluppo sono effettuati nell'ambito della terzo Convenzione di
Lomé, che prevede lo cooperazione con 66
Stati d'Africo, dei Caraibi e del Pacifico
(ACP), e dei Protocolli finanziari che la Comunità ho concluso con 12 Paesi mediterranei.
GLI STATI ACP
Lo cooperazione allo sviluppo tre lo Comunità e i Paesi ACP, olla cui attuazione partecipa anche lo BEI, risale ol 1964, con l'entrato in vigore della primo Convenzione di
Yaounde. Prescindendo dalla quarta Convenzione di Lomé, che è stota firmato ma
non ancora ratificato, sono state concluse
complessivamente
cinque
convenzioni
comportanti lo concessione di contributi α
fondo perduto e mutui α condizioni speciali
(ivi inclusi i capitali di rischio gestiti dolio BEI)
su risorse del Fondo europeo di sviluppo
(FES) nonché di finanziamenti su risorse proprie dello Banco (costituite essenzialmente
dai fondi do esso raccolti sui mercati dei
capitali): Yaounde I (1964-1969) e Yaounde
II (1971-1975), Lomé 1(1975-1980), Lomé 11
(1980-1985) e Lomé III (1985-1990).
Ognuna di queste convenzioni era completata da uno decisione del Consiglio delle
Comunità europee che prevedeva un aiuto
olio sviluppo per i Paesi e Territori d'Oltremare-PTOM aventi legami storici con Paesi
dello Comunità (per le due Convenzioni di
Yaounde e lo primo Convenzione di Lomé:
Paesi, Territori e Dipartimenti d'OltremorePTDOM). Le cifre in oppresso relative ai
finanziamenti su risorse proprie della BEI
comprendono gli importi massimi previsti
nelle Convenzioni e nelle decisioni speciali
del Consiglio.
Le Convenzioni di Yaounde erano state firmate do circo 20 Paesi africani. Lo primo
offriva un aiuto finanziario complessivo di
800 milioni di ecu, di cui un massimale di 70
milioni sotto forma di finanziamenti BEI (GU
n. L 93 dell'I 1 giugno 1964) che potevano
fruire di un abbuono d'interesse del 3% (a
valere su risorse del FES) per una durato
massimo di 25 onni.
La seconda Convenzione di Yaounde comportava aiuti finanziari per un miliardo di
ecu, di cui 100 milioni (importo massimo) sottoforma di finanziamenti BEI (GU n. L282 del
28 dicembre 1970). Esso prevedeva la concessione di abbuoni su risorse del FES e il tosso d'interesse α carico del beneficiario non
potevo essere inferiore al 3%; una clausola
prevedeva che il tosso sui finanziamenti con­
cessi tramite istituti intermediari non poteva
essere inferiore ol 2%.
Lo primo Convenzione di Lomé è stato firmoto do 46 Paesi d'Africo, dei Caraibi e del
Pacifico, ai quali se ne sono aggiunti in
seguito altri 13. L'aiuto finanziario da essa
previsto ero di 3 559,5 milioni di ecu, di cui
fino α 400 milioni come finanziamenti BEI
(GUn.L 25 del 30 gennaio 1976]. In lineo di
massimo, questi beneficiavano di un abbuo­
no del 3%, che però venivo adeguato automaticamente in modo che il tasso effettivamente α carico del mutuatario non fosse né
inferiore ol 5% né superiore αΙΓ8%. Come
nelle precedenti convenzioni, gli abbuoni
erano α carico del FES. Non potevano fruire
di questa agevolazione i progetti nel settore
petrolifero, indipendentemente dolio loro
localizzazione, ο quelli nel settore minerario,
0 meno che non fossero situati nei Paesi
meno sviluppati (il cui elenco figurava nello
Convenzione).
Lo seconda Convenzione di Lomé contavo
63 Paesi firmatari. L'importo dell'aiuto comunitario veniva portato α 5 716 milioni di
ecu, di cui un importo massimo di 700 milioni
sotto forma di finanziamenti su risorse dello
BEI; ero inoltre previsto lo possibilità di finanziamenti supplementari per 200 milioni di
ecu 0 favore di investimenti minerari ed
energetici d'interesse comune ai Paesi ACP
e olla Comunità. Le disposizioni relative agli
abbuoni d'interesse non variavano rispetto
α Lomé I, ma nello nuovo Convenzione gli
unici investimenti che non potevano fruire
degli abbuoni erano quelli destinoti al settore petrolifero (GU n. L 347 del 22 dicembre
198G;periPTOM:GUn.L361 del31 dicembre 1980).
Nello terzo Convenzione di Lomé, firmata
do 66 Stati d'Africo, dei Coroibi e del Pacifico, l'importo globale dell'aiuto finanziario
era di 8 535 milioni di ecu, di cui 1 120 milioni
al massimo sotto forma di finanziamenti BEI.
Per gli abbuoni d'interesse non era stato
introdotta alcuno modifica rispetto α Lomé II
(GUn.L 86 del 31 marzo 1986; peri PTOM:
G U n . L 175 d e l l "luglio 1986).
La quarto Convenzione di Lomé è stato firmato allo fine del 1989 e dovrebbe entrore
in vigore non appena saranno state espletote le procedure di ratifico (V. articolo α p. 4).
Lomé IV copre un periodo di dieci anni e
comprende un protocollo finonziorio, dello
durata di cinque anni, che prevede aiuti
finanziari per complessivi 12 miliardi di ecu
(*) 0 favore dei 68 Stati ACP firmatari dello
Convenzione. In questo importo sono compresi 1,2 miliardi di finonziomenti su risorse
dello Banco, che fruiranno automóticomente di un abbuono d'interesse del 4% α carico
dei FES. L'abbuono d'interesse sarò adeguato in modo tale che il tosso effettivamente 0 carico del mutuatario non sia né inferiore ol 3% né superiore al 6%. (II testo della
Convenzione non è stato oncora pubblicato
sullo Gazzetta Ufficiale).
I PAESI MEDITERRANEI
I finanziamenti dello BEI nell'area mediterraneo rientrano nel quadro di protocolli finanziari - in genere dello durato di cinque anni che fanno porte degli Accordi di Cooperazione ο di Associazione tro lo Comunitò e i
Paesi interessati. Lo cooperazione finonziorio comprende finanziamenti su risorse proprie dello BEI, operazioni di capitoli di rischio
•SU risorse comunitarie (gestiti dolio Banco) e,
per la maggior porte dei Paesi, aiuti non rimborsabili. In possalo venivano accordati
anche mutui α condizioni specioli (gestiti dal­
lo BEI ο dolio Commissione), oro soppressi.
Con nove dei dodici Paesi mediterranei in
cui opera lo Banca sono stati conclusi degli
occordi che prevedono aiuti non rimbor­
sabili in aggiunta ai fondi destinoti oi finon­
ziomenti: i Paesi del Maghreb (Algeria,
Marocco e Tunisia), quelli del Mashrak (Egit­
to, Giordania, Libano e Sirio), Cipro e Molto.
Nello fase di negoziazione dei Protocolli,
questi nove Paesi possono scegliere di utiliz­
zare uno porte degli aiuti non rimborsobili
CI Altri 165 milioni saranno destinati ai PTOM (lo decisio­
ne del Consiglio non è stola ancora adottata).
per gli abbuoni d'interesse sui finanziamenti
BEI. Questa formo di assistenza finanziario
non è prevista per Israele e lo Iugoslavia. Nel
coso dello Turchia, solo l'ultimo Protocollo negoziato all'inizio degli anni '80, ma non
ancoro firmato - prevede aiuti non rimborsabili. Qualora un Paese opti per gli abbuoni d'interesse, questa,scelta viene specificata nel Protocollo. I Protocolli precisovano
talvolta che gli investimenti nel settore petrolifero non avrebbero potuto beneficiare di
tali abbuoni. (I riferimenti olio Gazzetta Ufficiale concernono solo gli ultimi Protocolli firmati).
II Maghreb
Dal 1978 sono stati conclusi con ciascun
Paese del Maghreb tre Protocolli finanziari,
di cui l'ultimo per il periodo 1988-1991. Per
l'Algeria sono stati previsti complessivamente 360 milioni di ecu sotto formo di
finanziamenti BEI, che nell'ambito dei primi
due protocolli potevano beneficiare di
abbuoni d'interesse del 2%. L'Algeria ho
deciso di non optare per lo formula dell'abbuono nell'attuale Protocollo (GU n. L 22 del
27 gennaio 1988). I Protocolli conclusi con il
Marocco hanno previsto finanziamenti per
complessivi 297 milioni di ecu; nel quadro
dei primi due protocolli potevano essere
accordati degli abbuoni d'interesse del 2%,
mentre quello ora in vigore non comporta
I^UIMIIUIMÊ M L €UIM§II@LÊU Ê U m -
ΑΙΙα fine di giugno il Consiglio europeo
(Copi di Stato ο di Governo degli Stati mem­
bri dello Comunità) terrò uno riunione in
Irlanda, nel Castello di Dublino. Questo Vertice segnerà lo fine dei sei mesi di presidenza
irlandese del Consiglio europeo e del Consiglio delle Comunità europee. I lavori di
restauro del Castello, con la sistemazione di
sole per conferenze che si prestano agli
incontri internazionali, hanno beneficiato di
un finanziamento dello BEI di 15,6 milioni di
ecu.
E' stoto il Consiglio di amministrazione dello
BEI od utilizzore per primo le nuove installazioni in occosione dello riunione tenutasi
nell'aprile 1989. Gli amministratori dello
Banco tengono una volto all'anno uno riunione fuori di Lussemburgo per incontrare
roppresentonti
dell'amministrozione,
dell'industria e delle finanze e per visitare
progetti finanziati dalla BEI.
tale facilitazione ( GU n. L 224 del 13 agosto
1988). I protocolli con lo Tunisia hanno messo α disposizione, complessivomente, 250
milioni di ecu sotto forma di finanziamenti e
tutti e tre hanno previsto un abbuono del 2%
(GUn.L 22 del 27 gennaio 1988).
quanto riguardo lo Sirio, due protocolli han­
no reso disponibili tre il 1978 e il 1986 finan­
ziamenti per 98 milioni di ecu con possibilità
di abbuono del 2% nell'ombito del primo
protocollo e del 3% nel quadro del secondo
(GU n. L 337 del 29 novembre 1982). I negoziati per il terzo protocollo sono stati sospesi.
II Mashrok
Cipro
Come per il Moghreb, lo cooperazione
finanziario con i Paesi del Mashrok è stato
disciplinata do tre successivi Protocolli per il
periodo 1978-1991. In Egitto i protocolli
hanno comportato un'assistenza finanziario
globale di 482 milioni di ecu, sotto forma di
finanziamenti BEI con abbuono d'interesse
del 2% sia nel primo che nel terzo protocollo,
oro in vigore (GU n. L 22 del 27 gennaio
1988); nel secondo protocollo l'abbuono
ero del 3%. I tre protocolli conclusi con lo
Giordania hanno previsto finanziamenti per
118 milioni, con possibilità di abbuono del
2% (stessa GU che per il Protocollo con
l'Egitto). L'importo stanziato per la concessione di finanziamenti nel quadro dei tre
protocolli finanziari con il Libano e dei due
Aiuti straordinari allo stesso Poese ammonta complessivamente α 177 milioni (stessa
GU). Gli Aiuti straordinari non comporta­
vano contributi α fondo perduto e solo il pri­
mo protocollo finanziario (1978-1981) pre­
vedeva abbuoni d'interesse dei 2%. Per
Lo cooperazione finanziario tra lo Comunità
e Cipro è stato oggetto di tre protocolli comportanti lo concessione di finanziamenti BEI
per complessivi 92 milioni di ecu nel periodo
1979-1993; questi potevano fruire di un
abbuono d'interesse non superiore al 2%
nel quadro del primo e del secondo protocollo; il terzo protocollo, attualmente in vigore, prevede invece abbuoni dell' 1,5% (GU n.
L 82 del 29 marzo 1989).
II Castello di Dublino occupa un posto α par­
te tra i monumenti storici iriandesi in quanto
vi si svolgono le manifestazioni ufficiali più
importanti, in particolare lo cerimonia d'investitura del Presidente dello Repubblica.
Nel corso dei secoli il Castello è stato sede
del governo ο delle autorità amministrative
e vi hanno avuto luogo le celebrazioni di
grandi avvenimenti.
Le origini del Castello risalgono all'epoca
dei Vichinghi, quando sul sito sorgeva uno
fortezza (841 -1170). II Castello è stato ricostruito più volte, in particolare verso lo metà
del XVIII secolo quando furono aggiunti
degli edifici di stile georgiano. Nel 1985
sono stati intrapresi scovi e lavori archeologia.
Lo BEI ho finanziato il restauro del Castello in
quanto il progetto avrebbe contribuito allo
sviluppo regionale, che è il principale obiettivo do esso perseguito; la totolitò del territorio iriondese può beneficiare, del resto,
dell'intervento comunitario 0 titolo dell'aiuto
allo sviluppo regionale. II restauro e lo valorizzazione del Castello, che fa porte del
Malto
Gli interventi dello BEI α Molto rientrano nel
quadro di tre protocolli comportanti, per il
periodo 1978-1993, un oiuto finanziario di
55 milioni di ecu sotto forma di finanziamenti
BEI, che potevano beneficiare di un abbuo­
no d'interesse del 2% nel quadro del primo
protocollo; per il terzo protocollo l'abbuono
è dell'I,5% (GU n. L 180 del 27 giugno
1989), mentre nessun abbuono ero previsto
dal secondo protocollo.
patrimonio architettonico europeo, favoriranno il turismo e, pertanto, l'ottivitò economica; le nuove installazioni del Centro di
conferenze dovrebbero infatti indurre α
tenere α Dublino numerosi congressi impor­
tanti.
Tra gli altri investimenti che la BEI ho finan­
ziato per proteggere il patrimonio culturole
dello Comunità si ricordano il restauro e lo
salvaguardia dei siti archeologici di Pompei,
Ercolano e Stobio, del Palazzo Ducale di
Genova e del Palazzo dei Dogi di Venezia.
BEI-lnformozioniè una pubblicazione periodica della Banca europea per gli investimenti che
esce contemporaneamente in 9 lingue
(danese, francese, greco, inglese, italiano,
olandese, portoghese, spagnolo e tedesco).
Lo riproduzione degli scritti opporsi su BEIlnformazioni è consentita; si gradirebbero
però lo citazione dello fonte e l'invio del ritaglio dell'orticolo pubblicato.
ί §E€<ßlMSA PMS ML PËÙGËÂMMÂ
\ PÊ^'l'ÂMISISlMTM IMÊL ΜωΜ^ΜΆ-
II Programma per l'Ambiente nel Mediterra­
neo è un'iniziativa congiunta della Banco
europea per gli investimenti e della Banca
mondiale: l'obiettivo del Progromma è di
apportare un valido sostegno alla preparazione di progetti concernenti lo protezione
dell'ombiente, all'elaborazione di misure di
politica ambientale e al rafforzamento delle
istituzioni nazionali incaricate dello protezione dell'ambiente. Lo primo fase, quella
«diagnostica», ha comportato la redazione
di uno studio dettagliato dal titolo «The Environmental Programme forthe Mediterranean - Preserving α Shared fferitoge and
Managing α Common Resource», che ha
permesso di individuare i principali problemi
posti dal degrado ambientale e i settori prio­
ritari d'intervento; lo studio è stato presentato nel corso di uno conferenza stampo tenutasi in aprile α Roma.
Lo Seconda fase del Programmo per l'Am­
biente nel Mediterraneo ho comportato lo
creazione di un nuovo strumento operativo:
il Programma di Assistenza Tecnica in
®œ m€uirèm€mmïi pm UIMÂ\
smrmLÊ fELEn^im iFÊMÂMzmm \
La Centrale di cogenerazione (produzione di
calore e di elettricità) Römerbrücke α Saar­
brücken, al cui potenziamento e ammodernamento lo BEI ho contribuito con un finanziamento di 60 milioni di marchi tedeschi nel
1987, è oggetto di grande ammirazione
tonto in Germania quanto nel resto del mondo per la sua concezione architettonica e
per il contributo olla protezione dell'ambiente. Entrato in funzione nel 1988, lo centrale viene alimentato principalmente con
risorse energetiche locali (gas di combustione proveniente da imprese siderurgiche,
fanghi di carbone e carbone). In occasione
della sostituzione di due vecchi forni alimentati od olio combustibile con un moderno
generatore di vapore α letto fluido, sono sta­
te prese tutte le misure possibili per ridurre al
minimo l'impatto delle emissioni di fumi e del
rumore
sull'ambiente. L'inquinamento
favore dell'Ambiente nel Mediterraneo
(METAP), finanziato dallo BEI e dallo Banco
mondiale nonché dal Programmo delle
Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e, tramite il suo nuovo Programmo d'azione MEDSPA, dallo Commissione delle Comunità
europee. Lo messo α punto del METAP è stata oggetto di un seminario, organizzato α
Parigi allo fine del 1989, al quale hanno portecipoto rappresentanti di quasi tutti i Paesi
rivieraschi del Mediterraneo, della Commis­
sione delle Comunitò europee, del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente
(UNEP), dell'UNDP e delle due banche. II
METAP mira all'adozione di misure concrete
per il risonomento del Mediterraneo: piani
di investimento, raccomandazioni di politica
generale e rofforzamento istituzionale; α tal
fine esso coopererà con l'Unità di coordinamento del Pione d'ozione per il Mediterraneo dell'UNEP, lo cui sede è α Atene.
Questa nuova fose dovrebbe dare un forte
impulso ol finanziamento di progetti (o di
componenti di progetti) per lo protezione
dell'ambiente, che è già un settore d'intervento della Banco mondiale e dello BEI.
Negli ultimi tre anni, lo BEI ho accordato, per
progetti riguardanti esclusivamente la sai-
otmosferico nella zona di Saarbrücken è
stato così portato α livelli più bossi.
II Ministero federale tedesco dei lavori pubblici ho assegnato olio centrale Römerbrücke uno delle dodici medaglie d'oro
attribuite nel quadro di un concorso triennale sul temo «Industria, Commercio e Artigianato, Assetto urbano» per il quale erano
state registrate 220 iscrizioni. Lo giuria ho
particolarmente apprezzato l'aspetto ecologico dello progettazione e l'impatto positivo sul paesaggio urbano.
La centrale Römerbrücke figura anche tra le
sette centrali menzionate nel 1988 dolio rivista internazionale Power di Chicago per il
loro contributo allo protezione dell'ambiente e al risparmio energetico. Lo rivista ho
espresso un vivo apprezzamento soprattutto per l'applicazione di idee originali e l'installazione di impianti tecnologicamente
all'avanguardia che permettono di minimizzare l'impatto ambientale e di massimizzare
l'efficienza. Degno di ammirazione è giudicata, in particolare, l'estetica dello centrale:
Si riportano qui di seguito i controvalori in
moneta nazionale, al 31 marzo 1990,
dell'ecu; lo Banco applico questi tossi di
conversione nel secondo trimestre 1990 per
l'eloborazione dei prospetti finanziari e dei
dati statistici:
DEM
2,04503
GBP
0,734460
FRF
6,87611
ITL 1504,66
NLG
2,30366
ESP 131,005
1
BEF
42,3127
LUF
42,3127
DKK
7,80600
GRD 196,997
IEP
0,764468
PTE 180,712
USD
1,20687
1
vaguardio dell'ambiente nello Comunità
europea, finonziomenti per 4,3 miliardi di
ecu; lo meto dell'importo ho interessato progetti per il miglioramento della qualità
dell'ambiente nell'area mediterraneo: 1,62
miliardi di ecu in Italia, 291 milioni in Spagna, 186 milioni in Grecia e 20 milioni in
Francia. Per lo stesso obiettivo, nei Paesi
mediterranei non membri dello CEE lo BEI ho
accordato, negli ultimi tre anni, finanziamenti per 26 milioni di ecu.
situata nel cuore dello zona residenziale nel
centro delio città, lungo la Saar e nelle
immediate vicinanze di parchi e strade
pedonali, lo centrale colpisce in effetti per lo
suo orchitetturo. Se non fosse per l'altezza
dello ciminiera, commenta la rivista, nessuno penserebbe che si tratto di uno centrale elettrica, talmente essa è ben integrato
nell'ambiente urbano.
La BEI ho contribuito α finanziare il potenzia­
mento e l'ammodernamento dello centrale
in quanto il progetto era conforme α tre
degli obiettivi do esso perseguiti: diminuzio­
ne dell'inquinamento, riduzione della dipen­
denza dello Comunità dalle importazioni
petrolifere e contributo allo sviluppo economico di uno zona assistito quoi è lo Soor.
In Germonio, in seguito all'entrato in vigore,
nel 1983, di una legislazione che prevede
norme antinquinamento più rigorose per i
grandi impianti di combustione, la BÈI ho
accordato quasi un miliardo di marchi per
investimenti volti α permettere di rispettare
detto normativo.
IOU,bd Konrad Adenauer - L-2950 Luxembourg - Tel. 4379- ì - Telex 3530 bnkeu lu - Telefax 437704 0 Dipartimento Italia : Via Sardegna, 38 -1-00187 Roma -Tel. 4719-1- Telex
6 l 1 ì 3 0 b a n k e u i - Telefax 474 58 77 ο Ufficio di Atene : Amalios, Ì2-GR-10557 Athina - Tel 3220 773/774/775 - Telex 222126 bkeu g r - Telefax 3220 776 Ο Ufficio di Lisbona : Ave­
nida da Liberdade, ì 44-156,8° - P-1200 Lisboa - Tei 32 89 89 ο 32 88 48 - Telex 15576 bnkeu ρ - Telefax 37 04 87 Ο Ufficio di Londra: 68, Pali Mail-London SWIY 5ES-Tel. (07 11
839 3351 - Telex 919159 bankeu g - Telefax 930 9929 Ο Ufficio di Madrid: Calle José Ortega y Cosset, 2 9 - E-28006 Madrid -Tel. 431 Ì 3 4 0 - Telex 44670 bnkeu e - Telefax 431 13
83 O Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles : Rue de lo Loi 227-B-1040 Bruxelles - Tel. 230 98 90 - Telex 21721 bankeu b - Telefax 230 58 27.
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