Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento TAXE PERCUE In caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la restituzione al cliente Rivista missionaria per le famiglie fondata dalla Beata Maria Teresa Ledóchowska nel 1895 SOMMARIO In ascolto del Papa Il “sì” di Maria è rivolto a Dio e a tutti noi 21 In cammino con la Chiesa Amando fino alla fine: Giornata dei missionari martiri..22 In breve Burundi, Cina Ecuador, Indonesia In diretta “Bisogna aver cura che l’amore per le missioni non si spenga mai nei nostri cuori, anzi, aumenti sempre più. Una pianta che non viene innaffiata di tanto in tanto, inaridisce.” Siano anche loro figli di Dio, liberi del male… Maria Goretti Pakistana Intenzione missionaria Intenzione di marzo 2012 Pagina della gratitudine Dal Centro Missionario di Nalbar Grazie per la macchina Pagina della solidarietà Costruzione di una cappella Due cisterne per acqua 24 25 26 28 30 32 32 33 33 Zoom A 150 anni dalla nascita della beata M.T. Ledóchowska 34 Spazio giovani Il telefonino più utile Notizie claveriane Ricordando sr. M. Speranza Schlauri sspc Bacheca In copertina: Via Crucis a Jagdalpur, India Foto: Archivio sspc Grazie alla Beata Maria Teresa Ledóchowska Ricordiamo i nostri defunti 36 38 40 40 In ascolto del Papa I L “ SÌ ” D I M A R I A è rivolto a Dio e a tutt ttii noi diventare la Madre del Redentore. Maria rimane turbata. Ma l’Angelo del Signore Le dice una parola di consolazione: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.” (Lc 1,30). Così Maria può dire il suo grande “sì”. Questo “sì” per essere serva del Signore è l’adesione fiduciosa al piano di Dio e alla nostra salvezza. E, infine, Maria dice questo “sì” a tutti noi, che sotto la croce le siamo stati affidati come figli (cfr Gv 19,27). Non revoca mai questa promessa. Ed è per questo che Ella dev’essere chiamata felice, anzi, beata perché ha creduto nel compimento di ciò che Le era stato detto dal Signore (cfr Lc 1,45). Recitando… questo saluto dell’Angelo, possiamo unirci a questo “sì” di Maria e aderire fiduciosamente alla bellezza del piano di Dio e della provvidenza che Egli, nella sua grazia, ha riservato per noi. Cari fratelli e sorelle, Questa preghiera (dell’Angelus) ci fa ricordare sempre di nuovo l’inizio storico della nostra salvezza. L’Arcangelo Gabriele presenta alla Vergine Maria il piano di salvezza di Dio, secondo il quale Ella avrebbe dovuto Allora, anche nella nostra vita l'amore di Dio diventerà, per così dire, carne, prenderà sempre più forma. Non dobbiamo avere paura in mezzo a tutte le nostre preoccupazioni. Dio è buono. Benedetto XVI Angelus a Friburgo, 25 settembre 2011 21 In cammino con la Chiesa AMANDO FINO ALLA FINE: Giornata dei missionari martiri - 24 marzo Secondo informazioni di agenzie missionarie, nell’anno 2011 sono stati uccisi 26 operatori pastorali. Si tratta di 18 sacerdoti, 4 religiose e 4 laici. Con 15 vittime 13 sacerdoti e 2 laici - l'America si rivela per la terza volta consecutiva il continente più pericoloso, seguita dall'Africa, con 6 operatori pastorali uccisi (2 sacerdoti, 3 religiose e 1 laico). Al terzo posto c'è l'Asia con 4 morti (2 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laico). A chiudere il triste elenco è l'Europa, con 1 sacerdote ucciso. Alcuni volti dei martiri del 2011 Foto: MISSIO “Martirio di Dio” è un’espressione forte, drammatica se vogliamo, ma trasmette pienamente l’idea di un Dio che muore d’amore per noi, che dona il suo stesso Figlio in riscatto per molti, anche se nel corso della 22 storia abbiamo sempre mostrato di essere un popolo errante che si inginocchia davanti gli idoli. Dal punto di vista teologico se pensiamo che Gesù ci dice di sé: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14,9), possiamo ben dire che chi ha visto Gesù morire in croce ha visto il suo martirio e insieme quello di Dio Padre. Lo stesso Dio Padre che sin dalle prime pagine della Scrittura si espone al martirio; basta vedere il suo amore per un popolo che ha fatto di tutto per allontanarlo da sé, che gli ha inflitto diverse ferite, tradimenti, insulti fino a uccidere il Figlio amatissimo! Tutta la Scrittura attesta la volontà di Dio di accreditare presso i suoi figli un’immagine di sé che sostituisca le immagini idolatriche che gli uomini continuano a farsi di Lui. Eppure, nonostante tutto, ogni volta ha perdonato! Per questo la figura del martire per eccellenza, a imitazione di Gesù, un Dio che dona la sua vita per amore, è quella di colui che perdona i suoi carnefici, è quella di colui che ama fino alla fine, come ha visto fare dal suo Dio che non si è risparmiato il supplizio della croce. - Fino alla fine e nonostante tutto! - Fino alla fine e senza alcun ripensamento! - Fino alla fine perché l’amore non si dona parzialmente ma sempre totalmente! Il martirio sembra quindi manifestare una pedagogia fatta di imitazione: si impara vedendo gli altri. Se il martire ha dato la propria vita perdonando, è perché ha visto il suo Dio fare lo stesso per lui. Noi cristiani preghiamo perché è giusto pregare o perché abbiamo visto Gesù che prega? Noi cristiani dobbiamo essere poveri perché è bella questa dimensione o perché abbiamo visto che Dio stesso si è fatto povero e umile? In questa pedagogia gioca certamente un ruolo importante la misericordia. Quando si parla di misericordia c’è sempre chi invoca la giustizia terrena. “Misericordiosi sì, ma ci vuole giustizia!”, diciamo spesso noi per primi. Dio però segue un’altra linea di pensiero; proprio per questo è il “Totalmente Altro”! La giustizia umana di solito tende a pretendere più di quanto è il danno ricevuto; se Dio la applicasse così saremmo già tutti morti, e se siamo sopravvissuti è perché Dio ha usato misericordia, anzi Egli stesso è misericordia. Non vogliamo rendere la giornata della Memoria una vuota e triste commemorazione di eroi, ma un momento di riflessione e di preghiera che ci faccia riscoprire figli di un Padre che per amare è stato pronto a tutto. Vogliamo sempre più fare nostra la dimensione di chi è pronto ad amare fino alla fine, gratuitamente e per sempre, e applicarla alla nostra quotidianità fatta di piccole scelte, di piccoli passi e di semplice testimonianza. La giornata della memoria non avrebbe senso se non fosse uno stimolo ad essere sempre più e sempre meglio testimoni autentici di un Vangelo che non cessa di parlare al mondo. Per questo tutti noi siamo chiamati dall’esempio dei martiri a rinnovare il nostro amore di figli, fratelli, genitori senza riserve, senza timore di giungere fino alla croce, fino al martirio, fino a dare la vita per coloro che amiamo. Possiamo dire a conclusione di questa nostra breve riflessione che Dio ci ama da morire e… anche a noi può capitare di morire per Amore! Alex Zappalà - Segretario Nazionale Missio Giovani Luca Moscatelli - Teologo del Centro Studi Missio 23 In breve BURUNDI Migliaia di fedeli hanno partecipato alla celebrazione del giubileo d’oro del Santuario mariano di Mugera, situato nell’Arcidiocesi di Gitega, e del 50mo anniversario della consacrazione del Burundi alla Vergine Maria, regina della pace, il 15 agosto 2011. La celebrazione ha dato inizio all’anno giubilare, che durerà fino al 15 agosto 2012, come ha riferito all’agenzia Fides il Segretario generale della Conferenza Episcopale del Burundi. Hanno partecipato alla ricorrenza i vescovi del Paese, il Segretario del Nunzio apostolico in Burundi, centinaia di sacerdoti, religiosi e religiose e il Vicepresidente della Repubblica in rappresentanza del Governo. La Messa è stata presieduta dall’arcivescovo di Gitega, mons. Simon Ntamwana, che ha spiegato che la Chiesa in Burundi ha scelto di celebrare il giubileo d’oro del Santuario di Megera per commemorare la consacrazione del Paese alla Vergine nel 1961. In quel momento il Burundi si preparava all’indipendenza e il cambiamento del sistema politico spaventava gli abitanti della regione. Per evitare violenze, i vescovi scrissero il 3 giugno 1961 una lettera pastorale invitando i fedeli a riunirsi sul Monte Mugera il 15 agosto, nel Santuario mariano, per consacrare il Burundi alla Madre di Dio. Da allora, Mugera è diventato il primo Santuario mariano del Burundi. Ogni anno migliaia di fedeli vi si recano in pellegrinaggio e ringraziano per le grazie che Dio ha concesso loro per intercessione della Vergine Maria. Agenzia Fides CINA La polizia cinese ha arrestato lunedì scorso cinque sacerdoti della chiesa “sotterranea” della diocesi di Suiyuan (o Hohhot), nella Regione Autonoma della Mongolia Interna. Secondo fonti ecclesiastiche, gli arresti sono stati effettuati nella città di Erenhot, vicina al confine con la Mongolia. Secondo l’agenzia, si tratta dell'amministratore diocesano, padre Joseph Zhang, del rettore del seminario “clandestino” locale, padre Joseph Ban, e di tre parroci, i padri Ding, Wang e Zhao. Una trentina di poliziotti e funzionari ha fatto irruzione nella casa di un fedele, nella quale i presbiteri si erano riuniti nel tardo pomeriggio per discutere il trasferimento di alcuni parroci. L'azione della polizia a Erenhot viene ritenuta “molto insolita”. Infatti, per anni la comunità “clandestina” di Suiyuan ha condotto un’esistenza tranquilla. Ospitati presso varie famiglie, i circa 30 sacerdoti hanno potuto comunque lavorare nella massima discrezione, svolgendo il loro ministero in modo nascosto. La diocesi copre un vasto territorio nel centro e nel sudovest Foto: Sir 24 della provincia della Mongolia Interna. Come ricorda Eglises d’Asie, la diocesi era stata guidata da monsignor Joseph Li Congzhe fino alla sua morte, avvenuta all’età di 87 anni, nel giugno del 2002. Dopo la sua scomparsa, la diocesi è stata presa in mano proprio da padre Joseph Zhang, uno dei cinque arrestati. Ufficialmente, la diocesi, che aveva il rango di arcidiocesi, non esiste più. È stata abolita, infatti, negli anni ’80, in seguito alla riorganizzazione territoriale delle diocesi da parte delle autorità cinesi ed integrata in quella della capitale della provincia, Hohhot. Hohhot ha un vescovo “ufficiale” dall’aprile 2010 nella persona di monsignor Paul Meng Qinglu, 47 anni, la cui ordinazione episcopale è avvenuta con l’approvazione della Santa Sede e con l’avallo delle autorità cinesi. Aiutato da un sacerdote più anziano, padre Meng aveva assunto la guida della diocesi di Hohhot dopo la morte del vescovo “ufficiale”, mons. Johannes Wang Xixian, avvenuta nel maggio 2005. Zenit ECUADOR Il 5 febbraio è morto Pedro Manuel, 43 anni, dopo aver salvato la vita a sette bambini che erano stati trascinati al largo, in mare, di fronte ad una spiaggia vicino al piccolo centro di Quinindé, in Ecuador. Pedro Manuel apparteneva alla Comunità "Hogar di Nazaret", fondata da Maria del Prado Almagro. Fratel Pedro era un laico consacrato al Signore dal 1990 e fino al 1998 viveva nell'Hogar di Nazaret a Cordoba. Quest'anno era stato assegnato alla missione che l'opera gestisce nel paesino di Quinindé (Ecuador). In questo luogo ha aiutato i bambini abbandonati come responsabile della "Scuola Sacra Famiglia di Nazareth", con un impegno riconosciuto da molti. Agenzia Fides INDONESIA Mille bambini cattolici di Timor Est, sottratti alle loro famiglie oltre dieci anni fa, sono trattenuti con la forza in Indonesia, convertiti all'islam, istruiti in collegi islamici e nazionalizzati. Oggi la maggior parte di loro si trova in scuole e strutture di accoglienza nell'area di Giava occidentale, in mano a "educatori" musulmani che si rifiutano di riconsegnarli alle loro famiglie. E' la storia che Fides apprende da fonti della Chiesa indonesiana, confermata da alcuni operatori umanitari cattolici che hanno provato a riportarli, senza successo, nei loro nuclei familiari di origine a Timor Est. Fra i 250mila profughi che nel 1999, al tempo del conflitto per l'indipendenza di Timor Est dall'Indonesia, varcarono il confine verso Timor Ovest, per sfuggire alle violenze dei miliziani filoindonesiani, vi erano oltre 4.000 bambini. Allora molti bambini vennero consegnati a membri dell'esercito o a organizzazioni umanitarie indonesiane dalle famiglie timoresi che non potevano provvedere al loro sostentamento. Oltre 1.000 di quei bambini non hanno mai più fatto ritorno a Timor Est e restano prigionieri in collegi islamici (i "pesantren") a Giava occidentale. Alcune Ong e i rappresentanti dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati in Indonesia hanno provato a organizzare il loro rimpatrio, senza successo. Alcuni genitori timorosi hanno rintracciato i loro figli ma i responsabili dei collegi non li hanno liberati. Agenzia Fides 25 In diretta SIANO ANCHE LORO FIGLI DI DIO, liberi del male… D alle letture su “Eco dell’Africa”, in edizione francese, ho visto con gioia che il vostro raggio di azione si allarga a tutti i continenti del mondo. Nel numero dei vostri figli adottati c’è anche il Madagascar. Allora con fiducia e speranza vi rivolgo una richiesta di aiuto per un gruppo di famiglie di Ambondromamy, Nord-Ovest dell’Isola di Madagascar. Questa zona è attraversata da due fiumi: Betsiboka e Ikopa, arteria principale ed unica di comunicazione tra il Nord e la Capitale. Dove c’è movimento c’è vita, possibilità di notizie, informazioni, scambi. Ma la gente istruita, con mezzi propri e cospicui è sovente solo di passaggio. Non ha tempo o voglia di condividere i suoi beni culturali o economici. I residenti sono in gran parte degli immigrati, originari del profondo Sud, nullatenenti, a servizio come braccianti di pochi latifondisti, che li comandano da lontano, esigono raccolti, concedono prestiti di sementi con tariffe da usurai, qualunque sia l’annata o il passaggio di cicloni. Non è quindi da stupire se tante donne, soprattutto le giovani, si prostituiscono a viaggiatori, camionisti o turisti di passaggio. 26 Foto: Sr. Ester Bovetti Per pochi soldi che possono avere una sera, non capiscono la perdita della loro dignità e spesso della loro salute. Con un gruppo di donne più credenti e praticanti, abbiamo iniziato incontri di formazione religiosa, umana, attività artigianali che le salvino dall’ozio e dal vizio; per ottener loro, con le loro stesse mani, la fierezza di un lavoro e di un guadagno, anche minimo ma dignitoso. Ci occorrono libri di preghiere per le assemblee domenicali in assenza del sacerdote. E le nostre donne credenti se la cavano molto bene nei canti e nella catechesi. I testi evangelici e le lettere degli Apostoli servono loro per un nutrimento spirituale personale, per le loro riunioni, per le assemblee domenicali, e per contrapporsi, in modo semplice ma preciso, all’ invasione delle sette, in aumento di numero e di accanimento anticattolico. Al nutrimento spirituale occorre unire anche quello del riso quotidiano. Chiedo un aiuto per acquistare materie prime che le donne di Ambondromamy trasformeranno in ceste per la spesa con un’arte ed una perizia meravigliosa. Altre, non meno capaci, scelgono, cuociono e trasformano la frutta in semplici, ma gustose conserve da vendere e spedire a Mahanjanga o nella Capitale. Il beneficio è tutto per loro, per i loro bambini, per aiutare anche a compagne ormai disabili per età o per malattia, sole in questo magnifico e caro paese dove ancora non esiste alcuna previdenza sociale. In programma lo studio successivo di gestione della loro attività. Oltre infatti ad un lavoro ben fatto, l'uso del beneficio, la condivisione con i membri più poveri devono imparare a gestire e vivere il risparmio, per essere in grado fra tre anni di andare avanti da soli con il lavoro, la solidarietà, l'onestà e la loro cassa propria. Chiedo per il mio gruppo di famiglie di Ambondromamy un contributo di Euro 10.000,00 che li aiuti nel cammino della Parola di Dio, della fiducia nel suo amore e nel cammino di uno sforzo personale, autentico e decoroso di progresso. Siano anche loro figli di Dio, liberi dal male, felici e riconoscenti della Vostra solidarietà. Sr. Ester Bovetti - Carmelitane di Santa Teresa Diocesi Mahajanga - Madagascar Con le donne malgasce Foto: sr. Ester Bovetti 27 In diretta MARIA GORETT TTII Pakistana "Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore." BENEDETTO XVI, Madrid, agosto 2011 C hi di noi non ha mai sognato di amare e di essere amato davvero? Liberamente, senza nessuna condizione e con la voglia di rendere felice l’altro. Chi di noi non ha mai sperato di condividere con qualcuno i sogni, le speranze, le gioie e persino le difficoltà? È qualcosa di naturale, spontaneo che caratterizza ogni giovane che nella sua crescita fa un percorso serio, radicato sui valori umani e sulla fede vissuta quotidianamente. Quell’amore vero, incondizionato che scopriamo in Gesù Cristo e impariamo da Lui dona un colore e un senso a tutto il nostro essere. Ci rende belli, trasparenti… Felici! Quell’amore di Gesù, che ha dato se stesso per ciascuno di noi, si è intrecciato con la vita di Mariah Manisha, una giovane ragazza che ha avuto il coraggio di dire "no" a un matrimonio forzato con un giovane musulmano, all'inevitabile 28 ogni anno vengono rapite, violentate e poi convertire forzatamente all’Islàm prima di un matrimonio “riparatore”. Secondo informazioni fornite a Fides dalla Commissione “Giustizia e Pace” di Faisalabad, “le indagini sul caso continuano, ma nel villaggio di Samundari, dove ci sono pochissimi cristiani, alcuni testimoni musulmani sono pronti a dichiarare che la ragazza si è suicidata, per scagionare il vero colpevole”. Inoltre, i capi musulmani intendono applicare il meccanismo islamico del “diyat”, il cosiddetto “prezzo del sangue”, previsto dalla sharia, che consiste in un adeguato compenso economico. La famiglia della vittima concede il perdono all’omicida, e ciò permette il rilascio, mettendo fine alla vicenda senza alcuna punizione legale. Mariah Manisha uccisa in novembre 2011 Mons. Khalid Rashid Asi, Vicario generale conversione all’Islàm per le nozze e infine di Faisalabad e Presidente della al tentativo di violenza sessuale da parte Commissione diocesana per i giovani, del ragazzo. Tre rifiuti che sono costati la spiega a Fides: vita a Mariah Manisha, cattolica “Stiamo seguendo con attenzione e con diciottenne, uccisa a colpi di pistola dal commozione questa vicenda. Aspettiamo la pretendente il 27 novembre 2011 nel chiusura definitiva dell’inchiesta delle forze villaggio di Samundari (diocesi di dell’ordine. Poi, come Chiesa locale, Faisalabad), nello stato del Punjab, esamineremo il caso e tutte le regione nell’est del Pakistan. L’assassino testimonianze, valutando se segnalare di Mariah si chiama Arif Gujjar, Mariah alla Conferenza Episcopale, come tossicodipendente di 28 anni, figlio di un martire della fede”. ricco proprietario terriero. Per molti Mariah è già martire, cioè Alcune forze politiche stanno facendo di testimone della fede: una testimone che tutto per rimuovere l’attenzione dal caso ci interpella tutti, perché la sua morte di Mariah, popolarmente conosciuta come non può lasciare indifferenti e freddi di Maria Goretti Pakistana, che è diventata fronte a un amore vissuto pienamente, a simbolo della conversione forzata delle una fede incarnata nella vita. 700 ragazze cristiane del Pakistan che sr. Jolanta Płominska 29 Intenzione missionaria di p. Giuseppe Bellucci s.j. INTENZIONE MISSIONARIA di Marzo 2012 Perché lo Spirito Santo conceda perseveranza a quanti, particolarmente in Asia, sono discriminati, perseguitati e messi a morte a causa del nome di Cristo P arlare di persecuzione della Chiesa e dei cristiani oggi potrebbe sembrare fuori moda, eppure, se ci guardiamo intorno e diamo uno sguardo al mondo d’oggi, dobbiamo costatare che le persecuzioni sono una realtà tremendamente attuale. Proviamo a fare qualche esempio, soffermandoci soprattutto sull’Asia, continente al quale si riferisce in particolare l’intenzione, ma senza dimenticare situazioni analoghe in altre parti del mondo, anche se meno estese ed eclatanti. La Cina e l’India in questo momento sono le due nazioni in cui il diritto alla libertà religiosa è maggiormente negato. Per quanto riguarda la Cina, sappiamo che esistono due settori della Chiesa cattolica, quello ufficiale, di obbedienza governativa, che gode di una certa libertà, almeno nell’ambito delle strutture ecclesiastiche, e quello non ufficiale, talvolta chiamato «Chiesa clandestina», fedele al Papa e obbligata a praticare la sua fede in clandestinità, con il rischio dell’arresto, non solo dei suoi sacerdoti e vescovi, ma anche dei semplici fedeli. L’India, che tradizionalmente è stata sempre considerata una nazione tollerante verso le varie religioni, da qualche anno a questa parte ha conosciuto un risveglio del fondamentalismo indù. Numerosi sacerdoti e suore sono stati uccisi, come pure molti laici cristiani, con particolare attenzione a coloro 30 che sono impegnati nella promozione sociale delle classi più emarginate, i cosiddetti dalits. Una suora presente nel campo di Raikia (distretto di Kandhamal), racconta ad Asianews: «Sono qui mescolata fra i medici [per curare i feriti]. Se le autorità del campo scoprono che sono una suora mi cacciano via. Nel mio lavoro quotidiano incontro molte donne, che soffrono di traumi profondi. Ma con loro posso parlare solo di problemi medici. Non posso consolarle, consigliarle, con tutta la disperazione e il dolore che incontro, non posso fare a meno di piangere. Mai nella mia vita ho visto cose simili, le torture e le devastazioni sono giunte a un limite oltre ogni immaginazione». Anto Akkara, un giornalista cattolico indiano ha scritto: «Il mondo è rimasto sbalordito dalla brutalità della violenza anti-cristiana che ha travolto il territorio di Kandhamal dalla fine di agosto 2008, quando i cristiani furono braccati e perseguitati per settimane e settimane. Le chiese sono state profanate e distrutte; le case dei cristiani sono state depredate e ridotte poi in cenere lasciando senza tetto migliaia di persone». In questo mese, a noi che godiamo della libertà religiosa, viene chiesta la solidarietà con i nostri fratelli perseguitati. La nostra preghiera può dare loro forza e coraggio per affrontare le prove, in attesa di tempi migliori. Da “Il Messaggero del Cuore di Gesù” Donne del villagio, India, Tanjavur Foto: sr. Renata Szawara, sspc 31 Pagina della gratitudine DAL CENTRO MISSIONARIO di Nalbari Carissimi benefattori, l’offerta inviataci è stata utilizzata per il sostentamento dei sacerdoti che si trovano al Centro Missionario di Nalbari. Questo Centro è stato aperto nell'anno 2008 per provvedere alle esigenze pastorali dei nostri cattolici. Utilizziamo tutti i mezzi, a nostra disposizione, per contattare anche le comunità non cattoliche dell'area con il messaggio di Gesù Cristo. Le principali attività del Centro Missionario sono fra altre: a. Formazione: osservando lo scarso grado di alfabetizzazione dell'area, abbiamo aperto una scuola elementare. In genere, associati alla parrocchia/centro missionario abbiamo una scuola e un ostello per ragazzi e ragazze. b. Visite ai villaggi: quasi ogni giorno i sacerdoti, insieme ai catechisti, visitano i villaggi per celebrare la Santa Messa e altri sacramenti, nonché le case, per condurre corsi di catechismo e contattare nuove famiglie al fine di introdurle alla fede cattolica. GRA RAZ ZIE per la macchina Cari benefattori, vi sono immensamente grato per avere risposto alla richiesta di una macchina per il mio comitato di musica liturgica. È stata un'enorme gioia ricevere la vostra risposta affermativa. Abbiamo acquistato una Vista UAO 30 R per le sue caratteristiche di prezzo e consumo di carburante ridotto. Vi ringrazio di cuore. Il nostro comitato di musica serve 6 Diocesi dell'Uganda: l'Arcidiocesi di Kampala, Masaka, lugazi, Kasana/luwero, Kiyinda-Mityana e Jjinja. Il nostro obiettivo principale consiste 32 Con il supporto ricevuto da voi abbiamo utilizzato parte del denaro anche per pagare la bolletta elettrica, l'acquisto di gas per la cucina e oggetti liturgici per la cappella. A voi tutti i nostri sinceri ringraziamenti e le nostre preghiere. In Cristo Gesù, + Thomas Puiloppillil Vescovo di Bongaigaon – India nel migliorare la musica liturgica. Per raggiungere i nostri obiettivi organizziamo festival musicali ogni anno, sia a livello di Diocesi che di interdiocesi. Le scuole medie competono separatamente e le Parrocchie seguono a entrambi i livelli. Questo veicolo ci aiuterà moltissimo. Vi ringrazio ancora per l'impegno dimostrato in questo lavoro. Che il buon Dio vi ricompensi abbondantemente per le buone azioni compiute nel Suo nome. Con infinita gratitudine, Fr. James Kabuye Coordinatore del Comitato di Musica Liturgica Diocesi di Kiyinda-Mityana, Uganda Pagina della solidarietà COSTRUZIONE di una cappella Cari Benefattori, ancora una volta mi permetto di rivolgermi a voi con la richiesta di aiuto per la costruzione di una cappella, in una zona molto povera, alla periferia di Monte Cristi Equador. I fratelli cristiani di questo luogo, solitamente si radunano in una baracca costruita con rami secchi e cartone, per la celebrazione della Parola e, quando è possibile per l’Eucaristia. Le sorelle visitano frequentemente le famiglie per la catechesi e per la pastorale sanitaria. Fra le tante urgenze la più necessaria è quella di dare una “Casa dignitosa” al Dio della nostra vita. E’ un sogno che i cristiani desiderano realizzare. Confido, come sempre, nella vostra benevola accoglienza del progetto stesso. Assicuro la mia preghiera unita a quella delle sorelle e dei fedeli che vi ricordano con riconoscenza cari benefattori. Auguro un sereno cammino quaresimale e ringrazio per l’attenzione viva e generosa a molti progetti che continuate a sostenere a favore dei poveri. Sr. Maria Jesus da Silva Suore cappuccine di Madre Rubatto Monte Cristi, Portoviejo - Ecuador DUE CISTERNE per acqua Cari Benefattori, il nostro ospedale pediatrico è gestito dalla Congregazione « Espérance Consolatrice ». La costruzione dell’ospedale non è stata ancora completata, ma è stato ugualmente aperto poiché la popolazione limitrofa si lamentava della mortalità infantile. Presi dalla gestione dell’ospedale pediatrico, non si accorsero dell’urgenza di risolvere il problema dell’acqua. I familiari dei malati attingono l’acqua dalla cisterna vicina. L’ospedale però necessita di una grande quantità d’acqua per i suoi numerosi usi (docce, bagni, pulizie, ecc.). L’acquisto di due cisterne -una grande ed una più piccola di emergenza- sarebbe una risposta positiva a questo problema. La Congregazione « Espérance Consolatrice » chiede un aiuto che possa alleviare i malati ed i loro accompagnatori. Vi ricorderemo sempre nelle nostre preghiere. Padre Mukena Katayi Albert Diocesi di Luiza - RDC Vi preghiamo di indirizzare le offerte a: Congregazione delle Suore Missionarie di S. Pietro Claver - Via della Collina 18 - 38121 TRENTO CCP n. 35483452 Le eventuali offerte che risulteranno in eccedenza rispetto alle richieste che abbiamo presentato saranno destinate a progetti analoghi a noi comunicati dai missionari sparsi in tutto il mondo. 33 Zoom A 150 anni dalla nascita della BEATA MARIA TERESA LEDÓCHOWSKA (1863 - 2013) LA SUA INFANZIA M aria Teresa Ledóchowska nacque a Loosdorf il 29 aprile 1863 come prima figlia del secondo matrimonio di Antonio Ledóchowski con Sefina Salis Zizers. Nella famiglia ogni bambino era considerato un vero dono di Dio. Il giorno della sua nascita la mamma annotò nel suo diario: “Il più bel giorno della mia vita:…alle sette del mattino ho potuto stringere al cuore, con gioia, la mia sana, bellissima bambina. Che l’Onnipotente mantenga il mio caro tesoro in vita e in salute” (Cfr. Diario-Sefina Ledóchowska). Il 2 maggio la neonata ricevette il santo battesimo. In seguito, la mamma scrive: “Sabato, 30 maggio: Sono andata in chiesa con la mia bambina, per ringraziare il Signore Iddio per questo dono meraviglioso”(ivi). anche se ciò non traspare nei suoi scritti. In seguito fu invitata al suo “vecchio” collegio, però, ormai come fondatrice di una nuova famiglia religiosa con il fine di animarlo missionariamente e svegliare nelle educande lo spirito missionario del loro battesimo. Leggendo i diari di Maria Teresa si nota subito quanto le interessasse la natura e vi mostrasse una grande predilezione. Ogni passeggiata, a piedi o con i mezzi di trasporto di quei tempi, era ben sfruttata. Ai suoi occhi non sfuggiva niente, godeva dei bei panorami e meditava la grandezza e la bontà di Dio. Il Signore benedisse la famiglia con nove bambini, di cui, tre chiamò a sé ancora in tenera età. I genitori, ferventi cristiani, educarono i figli alla fede e all’adempimento della vocazione ricevuta da Dio. Alimentarono in essi ogni interesse verso il sapere e a qualsiasi disciplina scientifica. Per motivi economici la famiglia Ledóchowski si trasferì a St. Pölten, dove le figlie poterono frequentare la scuola delle Suore “Dame Inglesi”, senza dovere risiedere nel pensionato. “Gmunden 25. luglio 1875 …Oggi abbiamo avuto un tempo bellissimo: chi l’avrebbe mai sognato? Con quel cielo terso, Mitzl propose una scampagnata alle cascate di Traunfall. Quale meraviglioso spettacolo! Da una roccia alta sei cataste di legna lo spumeggiante Traun si precipitava, scrosciando […]. Qualcosa d’incan-tevole![…] In breve potrei scrivere che, per ore, si potrebbe contemplare quel gioco di natura senza stancarsi… Sì, ogni miracolo della natura col suo apparire loda il Creatore e con ogni cosa mostra all’uomo la via a Dio, datore d’ogni bene. Tutto il creato ed ogni creatura di questo splendido mondo ci ricordano Dio!” (MTL, Diario). Maria Teresa vi fu iscritta per tre anni. Le suore, insegnanti, l’apprezzarono molto, Maria Teresa attinse a piene mani dalla sua famiglia d’origine, una calda umanità, la fame 34 del conoscere e del sapere. In lei si notò presto l’attitudine e il talento per la pittura e per il campo letterario, che si svilupparono in seguito sempre di più, anzi in lei aumentò l’aspirazione di diventare importante. Cresciuta, rivelò, in un racconto “Storia di una piccola Maria che desiderò diventare famosa”, le relative ansie, tensioni, cadute e le ambizioni di essere considerata celebre. Furono i genitori lungimiranti a correggere presto e subito questi suoi innati difetti. Un grande avvenimento, per lei, fu l’incontro con lo zio Miecislaus Ledóchowski in viaggio per Roma, dopo anni di prigionia a Ostrów. I genitori con i figli maggiori si recarono a Vienna per salutarlo. Maria Teresa descrisse così questi indimenticabili minuti: “Sabato, 26 febbraio 1876 Finalmente l’uscio si aprì ed apparve il Principe della Chiesa. […] Il Cardinale chiese della piccola poetessa e gli fui presentata; mi colmò di lodi per la poesia “L’Arcivescovo Ledóchowski” che l’anno precedente gli avevo inviato ad Ostrów. Non meritai affatto tali complimenti, poiché comporre versi, per me, è solo una grazia di Dio.[…] Purtroppo il suo segretario entrò e disse che il pranzo era pronto. Lo zio si alzò, c’impartì la sua benedizione, ci raccomandò alla protezione dell’Altissimo, allontanandosi rapidamente da noi. Ognuno di noi ricevette una bella immagine col suo autografo “Miecislaus Card. Arciv. di Gnesen&Posen”. Naturalmente quest’immagine resterà, per me, il ricordo più prezioso” (cfr. MTL Diario). Anni dopo fu lo zio cardinale ad incoraggiarla di dedicare tutta la sua vita all’opera di liberazione degli schiavi in Africa, impiegando i suoi talenti, soprattutto sfruttando la penna come scrittrice. Aiutare gli altri, portare l’uomo alla scoperta delle proprie risorse fu la molla che la rese prima una brava studentessa e poi… discepola di Gesù, pronta a dissetarlo nei fratelli africani assetati di libertà e di amore. Sr. Maria Paola Wojak - sspc 35 Spazio giovani IL TELEFONINO più utile I l telefonino, buon servitore in sé, si è imposto dappertutto con una straordinaria e persino sconvolgente rapidità. Suona persino nei posti di raccoglimento. Il papa Benedetto XVI ha pubblicato l’11 novembre 2010 l’esortazione apostolica postsinodale “Dei Verbum”, sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. L’intenzione del Papa era chiara: Bisogna cambiare “portatile”. Prendere la Bibbia, conversare con Dio, ascoltarlo, pregare col cuore - specialmente in questo tempo di quaresima - bisognerà, però, osservare alcune regole: Inizia con digitare il numero giusto. Il numero di Dio è la disposizione del cuore. Dobbiamo metterci nella sua presenza… Che fortuna! Il telefono di Dio non è mai occupato, mai fuori di rete o fuori servizio… Se ci sono delle interruzioni, verifica se non sei stato tu a staccare la linea… poi ristabilisci nuovamente il contatto…. Importante osservazione: una conversazione con Dio è parlare e ascoltare… crei un po’ di silenzio intorno e soprattutto dentro di te… Non prendere l’abitudine di chiamare Dio solo quando hai problemi finanziari o sentimentali, oppure in momenti d’urgenza, o a sola tariffa bassa, cioè, quando hai tempo… Discretamente Dio ti si avvicina… continuamente ti manda degli SMS utili (la Bibbia). Essa è una lettera d’amore di Dio indirizzata a noi. Perciò dobbiamo leggerla regolarmente e con cuore attento. Consultala durante il giorno, quando hai un momento, in silenzio… Fai silenzio intorno a te e soprattutto dentro di te… 36 Sappi che le conversazioni con Dio sono tutte gratis. E la batteria è sempre caricata. Indicazioni orientative per la tua vita di fede in famiglia, nel lavoro o ovunque ti trovi… v Sei triste? Leggi Gv 14: “Vi lascio la pace. Vi do la mia pace”. v Sei calunniato ed intorno a te è buio completo? Prega il salmo 27: “Il Signore è la mia luce e la mia salvezza. Di chi avrò timore?”. v Hai offeso Dio? Ritorna umilmente a Lui meditando il salmo 40: “Dio è misericordioso, lento all’ira e grande nell’amore”. v Sei irritato, amareggiato, esasperato, adirato? Non c’è migliore SMS che il Cantico dei Cantici o 1° Corinzi 13: “L’amore tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”. La Bibbia ricrea l’armonia e favorisce l’unione dei cuori… San Paolo ha fatto un bello elogio a Timoteo, suo figlio spirituale: “Quando eri giovane tu hai conosciuto le Sacre Scritture, esse avevano il potere di comunicarti la saggezza che conduce alla salvezza per la fede che è in Cristo Gesù” (2Tim 3,15). La Bibbia è la lettera dell’amore di Dio per noi. Leggiamola regolarmente con un cuore ardente di amore. E’ forza e luce. E’ veramente Dio che ci parla. Possiamo ascoltare la sua Parola da soli o in gruppo. Noi siamo incapaci di comprendere totalmente, e meno ancora esaurirla. Immensi tesori vi sono nascosti. E’ importantissimo avere fiducia. Mons. Pascal N’Koué, Arcivescovo di Parakou, Benin 37 Notizie claveriane R IC O RD AN D O Sr. M. Speranza Schlauri sspc Sr. Speranza Schlauri Foto: Archivio sspc I l 25 ottobre u.s. Sr. Speranza è tornata nella casa del Padre. Nacque l’8 dicembre 1918 in Niederbüren (Svizzera). Frequentava la scuola e aiutava in casa. Forte era l’attaccamento ai fratelli e alla madre. Rosa, così si chiamava, Sr. Speranza, riusciva molto bene nello studio così da dedicarsi anche a chi rimaneva un po’ indietro. Finito il periodo scolastico lavorò per quattro anni in una famiglia dove era molto apprezzata e lodata dalla padrona di casa. Lì la giovane Rosa trovò il calendario claveriano che le fece nascere un profondo interesse per le missioni. Dopo aver letto l’opuscolo “Vocazione di una Sodale”, fu sicura che nel Sodalizio “avrebbe potuto realizzare la santa 38 Volontà di Dio” e quindi chiese di poter entrarvi. La signora dalla quale prestava servizio la congedò con cuore dolente e augurandole ogni benedizione per la sua vocazione. L’11 luglio 1939 entrò nel Sodalizio di S. Pietro Claver a Zug. Poco dopo scoppiò la seconda guerra mondiale. La situazione politica non le permise di partire per Roma per iniziare il noviziato. Dovette aspettare otto anni. Solo nel gennaio 1947 riuscì a raggiungere Roma. Alla domanda che le è stata posta nel giorno del suo 90mo compleanno “cosa sperimentò in quegli anni di attesa” rispose: “Per me la cosa importante è sempre stata poter lavorare per le missioni. L’ho potuto fare e del resto non mi preoccupavo.” Il 9 settembre 1949 fece la Prima Professione a Roma. Dopo un anno tornò a Zug per lavorare presso l’ufficio dell’Amministrazione. All’inizio del 1959 tornò a Roma per la preparazione ai voti perpetui, che fece il 9 settembre 1959. Nell’ottobre dello stesso anno fu trasferita a Friburgo dove assunse l’incarico di superiora della comunità e seguì la costruzione della nuova casa. Negli anni seguenti fu superiora in diverse delle nostre comunità tra cui quella in Zug dove vi si stabilì definitivamente dal 1980. Sr. Elzbieta Burdak testimonia: “L’ho conosciuta solo nel periodo in cui lentamente si vedeva costretta a lasciare la responsabilità dell’ufficio e ad un sempre maggiore bisogno di assistenza. Negli ultimi quattro anni, malgrado la sua malattia cerebrale, tutta la comunità ha sperimentato la sua fedeltà alla preghiera, alla regola e alla tradizione della nostra famiglia religiosa. La Regola valeva per lei quanto la Volontà di Dio, che desiderava attendere esattamente. Il suo esempio ci incoraggiava nella nostra vita quotidiana e animava nella vita spirituale.” Sr. Speranza fu molto grata per tutto. Lo era anche nei contatti con i benefattori. Sapeva apprezzare i loro sforzi. Di solito esprimeva il suo ringraziamento con le parole: “Vergelt’s Gott!” - Dio vi ricompensi di tutto. Si sentiva (e si vedeva) che alcune delle sue espressioni, come quella appena citata, non erano di quelle ben pensate e riflettute per voler dire una cosa saggia, ma frutto della sua intensa vita di preghiera. Il suo zelo missionario rimase forte e vivo fino alla fine, come negli anni della giovinezza e del primo amore verso Dio e la missione a conferma del profondo desiderio di appartenere a Dio e dare il suo possibile per le missioni. Fece coscientemente il suo cammino verso l’incontro con Dio nell’eternità. In una lettera indirizzata ad una sua sorella nel 2004 scriveva: “Tu sai già come mi va. Ogni giorno ci avvici- niamo di un passino più vicino a Dio. Dobbiamo avere gioia di poter fare questo cammino fino a che arriveremo una volta alla Casa del Padre. Sono contenta che il mio finirà presto.” Il 22 ottobre Sr. Speranza era molto debole. Le consorelle che l’assistevano le ricordarono che si sarebbe celebrata la Giornata Missionaria Mondiale e che avrebbero voluto offrire a Gesù qualche cosa in più e pregare molto per le missioni. Al sentire questo Sr. Speranza le guardò a lungo come se con lo sguardo volesse dire: sì, anch’io ci sto! Il 25 ottobre era visibilmente sofferente, ma reagiva con chiarezza a tutto ciò che le si diceva. Verso le 10.30 una di loro pregò con lei la preghiera di abbandono di S. Niklaus di Flüeli: “Signore mio e Dio mio…”. Tre ore dopo partì per l’eternità. Cara Sr. Speranza, ora che sei con Nostro Signore intercedi per noi affinché possiamo arrivare a servirlo con perseveranza ed amore fino al giorno in cui ci chiamerà da questo mondo. Sr. Maria Elena Caridi La capella a Zug Foto: SSPC 39 Bacheca GRAZ RAZIE alla Beata Maria Teresa Ledóchowska Grazie all’intercessione della beata Maria Teresa Ledóchowska non mi è mancato l’aiuto necessario. Continuo con fiducia ad affidarmi a lei. Ho inviato la mia offerta. D. W. Grazie alla Madre di Dio, ai santi da me venerati e alla beata Maria Teresa Ledóchowska, i miei nipoti vanno meglio a scuola. Chiedo sin d’ora preghiere, affinché in seguito possano avere anche posti di lavoro come apprendisti. Ho inviato l’offerta promessa. A. D. Beata Maria Teresa, prega per noi Il 28 di ogni mese fino al 6 del mese seguente preghiamo la novena in tutte le nostre comunità, chiedendo l'intercessione della nostra Beata Madre Fondatrice per tutte le intenzioni che ci vengono inviate. Le intenzioni si possono mandare compilando il formulario nel nostro sito: www.missionarieclaveriane.org oppure telefonando o scrivendo a uno dei nostri indirizzi. RICORDIAMO i nostri defunti Giuseppe Dalmasso - Fontanelle (CN) Giuseppe Schenk - Pineta di Laives (BZ) Costantino Cugusi - Tottubella (SS) Graziana Suzzi Valli - Rep. San Marino (RN) Piffaretti Aldo - Balerna (TI) Svizzera Luigi Bertollo - Tombolo (PD) Paola Mamone - Milano (MI) Don Romolo Del Bue - Muralto (TI) Svizzera L’eterno riposo dona loro, o Signore, risplenda a essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen 40 Anno CXVII n. 3 Marzo 2012 Direttore responsabile mons. Ernesto Menghini Redazione sr. Silvia Simas - sr. Renata Szawara Collaboratori: P. Michele Simone SJ sr. Maria Paola Wojak - sr. Jolanta Plominska Sr. Maria Elena Caridi - Vincenza Zangara Maria Teresa Rinaldi - Patrizia Raffi SUORE MISSIONARIE DI SAN PIETRO CLAVER www.missionarieclaveriane.org UNIONE DI MESSE Ogni anno il nostro Istituto fa celebrare 500 Messe per tutti gli iscritti. Esse sono un vero “Tesoro Spirituale” sia per le anime sante del Purgatorio, sia per chi è ancora pellegrina sulla terra. Inviateci i nomi dei vostri cari e invieremo per ciascuno un’immaginetta ricordo dell’avvenuta inscrizione. L’offerta minima per persona: € 5.00 Ricordate che, aiutando i vostri cari, favorite i missionari nell’ opera di evangelizzazione del mondo. A marzo celebriamo: 8 Giornata internazionale per i diritti delle donne e per la pace nel mondo ONU 19 San Giuseppe – festa del papà 22 Giornata mondiale dell’acqua ONU 24 Giornata nazionale di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri 25 Solennità dell’Annunciazione del Signore REDAZIONE 00184 ROMA - Via dell’Olmata 16 Tel. 06 4880450 - fax: 06 4871953 E-mail redazione: [email protected] AMMINISTRAZIONE 38121 TRENTO - Via della Collina 18 Tel. 0461 263645 - fax: 0461 268435 E-mail: [email protected] CCP n. 35483452 C/C n. 11723769 Banca di Trento e Bolzano B.I.C. BATBIT2T IBAN: IT95 G032 4001 8010 0001 1723 769 10042 NICHELINO - Via San Matteo 1 Tel. 011 6279513 SVIZZERA - 1700 FRIBOURG Route du Grand-Pré 3 Tel. 026 4254595 CCP 17/246/7 E-mail: [email protected] Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Trento. Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 148 del 25 marzo 1986. 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