Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento TAXE PERCUE In caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la restituzione al cliente Rivista missionaria per le famiglie fondata dalla Beata Maria Teresa Ledóchowska nel 1895 SOMMARIO In ascolto del Papa Rinnovare fiducia nell'azione di Dio In cammino con la Chiesa Il mio cammino con la beata M. T. Ledóchowska In breve Nigeria, India Perù, Thailandia 101 102 104 105 In diretta La Diocesi di Bubanza oggi Una crociata di preghiere per la Chiesa in Cina “Bisogna aver cura che l’amore per le missioni non si spenga mai nei nostri cuori, anzi, aumenti sempre più. Una pianta che non viene innaffiata di tanto in tanto, inaridisce.” Intenzione missionaria Intenzione di luglio 2012 Intenzione di agosto 2012 Pagina della gratitudine Acqua per tutti Comprati libri nuovi Pagina della solidarietà Costruire la cappella Un mulino a vento 106 108 110 111 112 112 113 113 Zoom A 150 anni dalla nascita della beata M.T. Ledóchowska 114 Spazio giovani Let’s bridge Notizie claveriane Ricordando sr. Pasqualina Pirih... .... e sr. Isabel Paiva Bacheca Copertina - Foto: sspc 5 per mille Ricordiamo i nostri defunti 116 118 119 200 200 In ascolto del Papa RINNOVARE FIDUCIA nell'azione di Dio Foto: Sir L a missione oggi ha bisogno di rinnovare la fiducia nell’azione di Dio; ha bisogno di una preghiera più intensa perché venga il suo Regno (...). Occorre invocare luce e forza dallo Spirito Santo, e impegnarsi con decisione e generosità per inaugurare, in un certo senso, “una nuova epoca” di annuncio del Vangelo... perché, dopo duemila anni, una grande parte della famiglia umana ancora non conosce Cristo, ma anche perché la situazione in cui la Chiesa e il mondo si trovano presenta particolari sfide alla fede religiosa (cfr Ecclesia in Asia). L’annuncio del Vangelo non poche volte comporta difficoltà e sofferenze; la crescita del Regno di Dio nel mondo, infatti, non di rado avviene a prezzo del sangue dei suoi servi. In questa fase di cambiamenti economici, culturali e politici, dove spesso l’essere umano si sente solo, in preda all’angoscia e alla disperazione, i messaggeri del Vangelo, anche se annunciatori di speranza e di pace, continuano ad essere perseguitati come il loro Maestro e Signore. Ma, nonostante i problemi e la tragica realtà della persecuzione, la Chiesa non si scoraggia, rimane fedele al mandato del suo Signore, nella consapevolezza che “come sempre nella storia cristiana, i martiri, cioè i testimoni, sono numerosi e indispensabili al cammino dell’evangelo”. Il messaggio di Cristo, oggi come ieri, non può adeguarsi alla logica di questo mondo, perché è profezia e liberazione, è seme di una umanità nuova che cresce, e soltanto alla fine dei tempi avrà la sua piena realizzazione. Benedetto XVI ai direttori delle PP.OO.MM. 101 In cammino con la Chiesa IL MIO CAMMINO con la beata Maria Teresa Ledóchowska I l mio incontro con la beata Maria Teresa Ledóchowska è stato provvidenziale. Nel 1992 sono entrato nel Nswanjere Junior Seminary, l'unico seminario per giovani esistente in Uganda, il mio paese di origine. La mia ansia di diventare sacerdote è nata grazie a un prete della mia parrocchia, che guidava una motocicletta alla velocità massima. In quel tempo egli era il solo a essere dotato di una motocicletta. Pensando che l’unico modo per ottenere e guidare una motocicletta fosse quello di diventare sacerdote, ho deciso di frequentare il seminario in cui vengono preparati i sacerdoti. Mio padre era un operaio e mia madre una casalinga. Nessuno dei due aveva confidenza con la lavagna e, di conseguenza, nessuno dei due sapeva leggere o scrivere. A casa potevamo permetterci un solo pasto al giorno. Io sono l’unico di 11 fratelli ad aver avuto il privilegio di andare a scuola. In un ambiente così povero, i miei genitori non potevano permettersi le rette scolastiche del seminario. Ogni volta che il rettore doveva rimandare a casa gli inadempienti per ricordare ai genitori le loro responsabilità, il mio nome era il primo dell’elenco. Tra gli studenti, io ero l'unico a non avere mai provato la sensazione di portare scarpe ai piedi. Per grazia di Dio, accadde che un nostro ritiro spirituale fosse tenuto, in seminario, da un sacerdote devoto di Maria Teresa Ledóchowska. Egli ci raccontò dell’amore che la beata nutriva per l’Africa, del suo impegno 102 concreto e incondizionato nel lavoro missionario e di quanto essa amasse e condividesse la croce di Cristo. Mentre il sacerdote parlava, mi dicevo: “Questa è la persona migliore che sia mai giunta in mio soccorso, perché ama moltissimo gli Africani”. Al termine del discorso, ebbi un incontro privato con il sacerdote, che, sentendo quanto fossi rimasto impressionato dalle sue parole, mi diede una breve preghiera di Maria Teresa Ledóchowska, scritta nella mia lingua madre. Si intitolava: Preghiera per la richiesta di grazie. Essa è diventata la mia preghiera quotidiana. Dopo alcuni anni, Dio mi ha fatto il dono provvidenziale di una famiglia in grado di pagare le rette scolastiche fino alla mia ordinazione sacerdotale. Non pubblico il nome di questa famiglia su queste pagine, perché, al momento, non ho il suo consenso. Oggi sono sacerdote da due anni. Dopo un anno e mezzo di sacerdozio, il mio Vescovo mi ha mandato a Roma per ulteriori studi. Tutto ciò è frutto del mio incontro con la beata Maria Teresa Ledóchowska. Seguendo la sua opera missionaria, dedicherò parte del mio lavoro a raccogliere fondi per il pagamento delle rette scolastiche di alcuni dei moltissimi ed eccellenti ragazzi del mio paese, il cui futuro è oscuro, perché non hanno la possibilità, per motivi economici, di accedere a un’educazione scolastica anche soltanto elementare. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Nessuno è troppo povero per dare e nessuno è troppo ricco per ricevere”. Non è necessario che si possiedano molte ricchezze per poter aiutare chi è nel bisogno. Come la beata Maria Teresa Ledóchowska, anche noi possiamo fare molto con il poco che abbiamo per portare Cristo a tante persone nelle terre di missione. Maria Teresa Ledóchowska non era nata santa, ma lo è diventata condividendo con amore la croce di Cristo, in unione costante con la volontà di Dio. La sua chiamata, pertanto, risuona per me e per tutti noi, figli amati del Padre, come un monito perenne. Fr. Ronald Kigozi Arcidiocesi di Kampala - Uganda Fr. Ronald (secondo da sinistra) davanti alla tomba della beata Maria Teresa L. Foto: sspc 103 In breve N I G ER I A L’auspicio di una collaborazione tra musulmani e cristiani nell’impegno interreligioso volto a favorire la pace e l’armonia tra persone di diverse religioni è stato espresso in una dichiarazione congiunta di una delegazione internazionale di alto livello composta da leader cristiani e musulmani al termine di una visita in Nigeria. I leader religiosi hanno espresso preoccupazione per le sorti della Nigeria e hanno sottolineato la necessità che le due comunità lavorino insieme per la pace e la risoluzione dei conflitti. «Crediamo che sia il cristianesimo sia l’islam siano religioni che desiderano la pace, e che in entrambe le nostre fedi l’amore di Dio e l’amore del prossimo vanno di pari passo». I delegati, durante le loro visite ad Abuja, Kaduna e Attentato in Nigeria Foto: Vita Diocesana Pirenolese 104 Jos, hanno incontrato funzionari governativi, leader religiosi, capi tradizionali e le famiglie vittime della violenza e hanno auspicato che la situazione in Nigeria possa cambiare prima possibile. Scopo della visita è stato di esprimere al popolo della Nigeria e alla loro leadership religiosa e politica, le preoccupazioni e i timori della comunità internazionale circa la situazione attuale nel Paese. «Attendiamo con ansia - viene sottolineato nella dichiarazione - il giorno in cui cristiani e musulmani in Nigeria diano l’esempio alla comunità internazionale di poter lavorare insieme». L’Osservatore Romano IN D IA Il Pastore cristiano protestante C. Wilson, 54 anni, è stato assassinato in Tamil Nadu, nel Sud dell’India. Il suo corpo è stato ritrovato il 2 giugno scorso, nei pressi di una autostrada e, secondo la polizia, il suo cranio è stato fratturato con delle pietre. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il Pastore, che guidava una comunità cristiana nella città di Chennai e veniva da Kanyakumari, potrebbe essere stato fermato e poi ucciso. Attorno al cadavere vi erano depliant e giornali di contenuto cristiano. Le forze di polizia devono ancora accertare il movente dell’omicidio: non si esclude una rapina, ma nemmeno un assassinio per motivi di odio religioso. Infatti, “di solito, nei casi di rapina le vittime non sono uccise in modo così brutale”. Interpellato dall’Agenzia Fides, Sajan George, presidente del “Global Council of Indian Christians”, spiega: “Il fondamentalismo religioso indù sta prendendo piede anche in Tamil Nadu: dall’inizio del 2012 si sono verificati nello Stato almeno 5 gravi episodi di attacchi contro cristiani". Agenzia Fides P ER Ù Suscitare nei bambini una consapevolezza missionaria universale, incoraggiandoli a condividere la loro fede, l’amore, la speranza e i beni materiali con i bambini più poveri e abbandonati nel mondo: è questo il fine della “Giornata dell’Infanzia Missionaria 2012”, che la Chiesa cattolica in Perù celebra il 27 maggio, con lo slogan “Senti Gesù nel tuo cuore..., annuncialo con gioia!”. La celebrazione, organizzata in tutte le diocesi dalle Pontificie Opere Missionarie, coinvolge oltre 5.000 bambini e si concentra sull’animazione missionaria nelle parrocchie. A Lima, per la celebrazione, centinaia di bambini delle scuole cattoliche animano il “Festival della Infanzia Missionaria” con canti, giochi, esposizioni di lavori e momenti di preghiera. I fondi saranno inviati alla Santa Sede, per contribuire a progetti missionari per i bambini più bisognosi del mondo. Agenzia Fides T H AI L AN D IA A Bangkok sono oltre 10 milioni i bambini dati in “affitto” per pochi soldi dalle famiglie più indigenti ai trafficanti che li obbligano a chiedere l’elemosina e a vendere fiori per le strade. Il fenomeno è allarmante soprattutto nella capitale, visto che le autorità non lo considerano un problema che riguarda il futuro dei loro bambini e della loro società. L’agenzia delle Nazioni Unite, United Nations InterAgency Project on Human Trafficking (UNIAP), ha dichiarato che non si sa esattamente quanti siano i minori coinvolti ma che il problema è rilevante. Secondo la responsabile dell’UNIAP per il sudest asiatico, i bambini vengono dati in affitto o venduti dagli stessi familiari o tutori e poi controllati affinché portino denaro. La tariffa più comune per un piccolo è di 25 dollari Usa al mese. La maggior parte delle vittime identificate provengono da paesi vicini come Myanmar, Cambogia e Laos. Agenzia Fides 105 In diretta LA DIOCESI DI BUBANZA oggi L a diocesi di Bubanza è stata fondata il 7 giugno 1980. All’epoca era la 7° diocesi del Burundi. Il suo primo vescovo, monsignor Evaristo Ngoyagoye, è stato a capo della diocesi per 17 anni, fino al 1997. Nominato come secondo vescovo della diocesi di Bubanza, sono stato ordinato vescovo il 14 febbraio 1998, nel pieno della guerra civile che è durata sino alla fine del 2008. Gli abitanti di questa diocesi hanno sofferto molto per la guerra: le infrastrutture distrutte (scuole, chiese, ponti, case), molte vite umane perdute senza parlare dei rifugiati sia all’interno sia all’esterno del Paese. Nel 1998 c’erano, nella diocesi, soltanto 5 preti. A causa della mancanza di sicurezza, essi avevano lasciato le 7 parrocchie e vivevano tutti nella cattedrale. Poco a poco, con l’aiuto della fede, ho incoraggiato i preti a raggiungere, laddove era possibile, i cristiani nelle parrocchie. Nel 2000, ognuna delle 8 parrocchie ha avuto almeno un prete incaricato di servirla grazie ai preti della diocesi e ai preti fidei donum che venivano dalle altre diocesi del Burundi. Questa collaborazione missionaria è stata benefica per l’intera popolazione sotto vari aspetti. Ha permesso alla gente, di tutte le etnie, di ritrovarsi insieme presso la chiesa parrocchiale, quando invece era impossibile 106 Monsignor Jean Ntagwarara al lavoro vivere insieme sulla stessa collina o nello stesso quartiere. Il fatto di pregare insieme, di ascoltare la Parola di Dio insieme, di festeggiare insieme, ha dimostrato ai burundesi che tutti potevano vivere malgrado le violenze che gli uni e gli altri avevano subito. Grazie alla perseveranza dei seminaristi in formazione, alla preghiera dei fedeli per le vocazioni, la diocesi di Bubanza conta oggi 32 preti nella diocesi stessa, un prete fidei donum e 2 preti agli studi. Come non ammirare e ringraziare i catechisti per il loro coraggio e per la loro determinazione nel continuare ad annunciare il Vangelo anche in tempo di guerra? Hanno veramente testimoniato il loro profondo attaccamento alla vocazione. Molti cristiani hanno essi stessi manifestato la propria fede celebrando il Giorno del Signore, anche nelle avversità. Con il ritorno della pace, nel dicembre 2008, la diocesi di Bubanza rinasce. Gli abitanti di questa regione si dedicano alle attività di ricostruzione delle proprie case e delle chiese senza dimenticare gli ordinari lavori agricoli. Oggi la gente può mangiare il frutto del proprio lavoro e avere anche un piccolo extra per soddisfare altri bisogni. Tuttavia, malgrado gli sforzi lodevoli e gli aiuti ricevuti dai nostri benefattori, resta ancora molto da fare per la ricostruzione delle infrastrutture e il riavvicinamento al luogo di culto. Molti cristiani infatti devono ancora percorrere lunghe distanze per arrivare al loro luogo di culto. La pastorale delle comunità ecclesiali di base permette ai cristiani di prendersi cura dei bisogni materiali e spirituali della loro comunità. Così i poveri sono aiutati dai propri vicini che hanno modo di identificarli e che li conoscono bene. La preparazione ai sacramenti, specialmente battesimo e matrimonio, si realizza meglio partendo dalle comunità ecclesiali di base. La pastorale di autogestione si è ben radicata nella diocesi di Bubanza, anche se bisogna richiamarla regolarmente. Questa pastorale, fondata sulle comunità ecclesiastiche di base, è il solco sul quale possiamo fondare la nostra speranza per il futuro di una diocesi impegnata sulla via di una buona crescita. + Jean Ntagwarara Vescovo di Bubanza - Burundi La diocesi di Bubanza riceve l’immagine della MadonnaPellegrina Ausiliare Foto: www.schoenstatt.de 107 In diretta U N A C R O C I A T A D I P R E G H I ER E per la Chiesa in Cina L a Chiesa in Cina oggi è una bella speranza per la Chiesa universale e soprattutto per la missione in Asia, il continente in cui vivono l’80-82% dei non cristiani di tutto il mondo!, ma attraversa il più difficile e decisivo momento della sua storia recente, perché corre il pericolo di dividersi e di cadere in uno scisma, una parola drammatica che ricorda altri tristi tempi nella storia millenaria della Chiesa di Cristo. Padre Angelo Lazzarotto, già missionario a Hong Kong e profondo conoscitore della Chiesa in Cina attraverso decine di viaggi, illustra brevemente, secondo la sintesi di “Asia News”, una crisi “innescata il 20 novembre 2010 quando le autorità comuniste decisero di imporre una ordinazione episcopale nella città di Chengde (provincia Hebei) senza il parere positivo del Papa”. Nell'estate del 2011, il Governo ha imposto due altre ordinazioni episcopali, il 29 giugno a Leshan (prov. Sichuan) e il 14 luglio a Shantou (prov. Guangdong), anche se gli erano stati comunicati i motivi per cui il Papa non poteva dare la propria approvazione. Così la Santa Sede ha dovuto dichiarare che i due sacerdoti che accettarono di farsi ordinare vescovi contro le leggi della Chiesa sono incorsi automaticamente nella scomunica. La Cina ha protestato. Purtroppo — osserva padre Lazzarotto — il Governo comunista non esita a usare le lusinghe e anche la violenza fisica per raggiungere i propri scopi. Nell’ultimo anno ha mandato addirittura la polizia per costringere vari vescovi sia a partecipare all’Assemblea del dicembre 2010, sia ad eseguire quelle Ordinazioni episcopali. Il Governo ha creato per 108 questo l’Associazione Patriottica dei cattolici, che finisce per emarginare i vescovi. Questo assurdo uso della forza per imporre specifiche scelte religiose disonora il prestigio della Nuova Cina di fronte al mondo. Non pochi osservatori e studiosi dicono che ci sono fazioni di estrema sinistra che stanno tentando di prendere il sopravvento nell’apparato governativo: non dimentichiamo che si sta preparando un importante congresso del Partito comunista, che dovrà rinnovare i vertici del potere. Quanto alle prospettive per la Chiesa in Cina, c'è bisogno, certo, di nuovi vescovi. Ma la Chiesa in Cina si trova in una vera emergenza perché per 30 anni, con la chiusura di tutti i seminari, non è stato ordinato alcun prete. Oggi i possibili candidati all’episcopato sono tutti giovani sui 35-40 anni, che mancano spesso di esperienza. Così, accanto a numerosi vescovi e altri delegati che hanno cercato in tutti i modi di rifiutare la partecipazione ai fatti sopra ricordati, non mancano quelli che non hanno saputo opporre resistenza. È difficile sapere quanto spontaneamente lo abbiano fatto, perché spesso sono preoccupati di assicurare il funzionamento delle strutture indispensabili alla vita ecclesiale, poiché il controllo sulle finanze diocesane spesso è in mano ai membri dell’Associazione patriottica. È noto che molto denaro fluisce attraverso l’Associazione a un numero crescente di diocesi, seminari e parrocchie, per cui chi non coopera col Governo deve pagare un grosso prezzo finanziario. E, come sempre accade, accettare denaro significa una perdita di indipendenza. In questo quadro, vari tentativi del passato di trovare un’intesa anche con le autorità della Cina comunista sono falliti per il sabotaggio di forze interessate a mantenere lo stato di conflittualità. Ma Benedetto XVI, come già i suoi Predecessori, non perde occasione per esprimere la sua La comunità cattolica in Cina Foto: SIR fiducia nella Chiesa che vive in Cina, come pure la grande stima che nutre per il popolo cinese e il suo rispetto per il Governo che lo guida. E anche le autorità di Pechino non ignorano il notevole prestigio di cui gode sul piano internazionale la figura del Papa. Per cui anche esse ripetono di essere disponibili a migliorare le relazioni col Vaticano. Un dialogo costruttivo va cercato, a mio avviso, sul terreno pratico. Le comunità cattoliche desiderano collaborare alla pace sociale e prodigarsi per il bene comune. Ma bisogna che sia assicurata alla Chiesa la possibilità di operare secondo le proprie tradizioni. E nella scelta di candidati all’episcopato è indispensabile che si tratti di sacerdoti idonei sul piano dei requisiti personali ed ecclesiali; e non si può accettare che alcuni organismi, voluti dallo Stato ed estranei alla struttura della Chiesa, si pongano al di sopra dei vescovi stessi nella guida della comunità ecclesiale. Lo ha detto chiaramente anche Papa Benedetto XVI. Per raggiungere un accordo valido e duraturo, a giudizio di padre Lazzarotto, occorre, credo, un vero miracolo. C'è bisogno, quindi, di una crociata di preghiere, sapendo che “nulla è impossibile a Dio”. Per questo Papa Benedetto XVI ha chiesto più volte ai cattolici di tutto il mondo di unirsi all’invocazione dei loro fratelli e sorelle della Repubblica Popolare Cinese. Essi hanno una grande fiducia nella Vergine Maria, che venerano in molti santuari; specialmente a Sheshan (vicino a Shanghai) la invocano come Aiuto dei cristiani. In particolare, il Papa raccomanda di chiedere che l'intercessione di Maria possa illuminare quanti sono nel dubbio, richiamare quanti hanno sbagliato, consolare quanti soffrono e dare forza a quanti sono attratti dalla lusinghe dell'opportunismo. Padre Piero Gheddo (In Zenit 29.1. 2012) 109 Intenzione missionaria INTENZIONE MISSIONARIA di luglio 2012 Perché i volontari cristiani, presenti nei territori di missione, sappiano dare testimonianza della carità di Cristo. di Marta Rovagna Le radici della Carità «La Carità nella verità, di cui Gesù si è fatto testimone è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera». Inizia così la Caritas in Veritate, l’enciclica di Papa Benedetto XVI rivolta ai cattolici e «a tutti gli uomini di buona volontà». Lo sviluppo ha bisogno della verità. Senza di essa, afferma il Pontefice, «l’agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società». La responsabilità è grande: la Carità, quella con la ”C” maiuscola non si può svendere, improvvisare, camuffare o ignorare. La Chiesa, ribadisce il Papa, «non ha soluzioni tecniche da offrire ma una missione di verità da compiere per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione”. In tale contesto diventa fondamentale la Parola del Signore Gesù Cristo che ci rende consapevoli: “Senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5) e che ci incoraggia: “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo” (Mt 28,20). L’amore di Dio sostiene e dà forza quindi, una forza che combatte e distrugge la paralisi dettata dallo scoraggiamento, dalla tristezza o dal senso di frustrazione provocate da tante situazioni. «L’amore di Dio ci chiama ad uscire 110 da ciò che è limitato e non definitivo, ci dà il coraggio di operare e di proseguire nella ricerca del bene di tutti, anche se non si realizza immediatamente. Dio ci dà la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra speranza più grande». Lo sviluppo «ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera, cristiani mossi dalla consapevolezza che l’amore pieno di verità, da cui procede l’autentico sviluppo, non è da noi prodotto ma ci viene donato”. Da: “Il Messaggero del Cuore di Gesù” INTENZIONE MISSIONARIA di agosto 2012 Perché i giovani, chiamati alla sequela di Cristo, si rendano disponibili a proclamare e testimoniare il Vangelo sino agli estremi confifinni della terra. di Gabriele di Giovanni Chi sono i giovani chiamati alla sequela? La risposta può essere a due livelli. Il primo rivolto soprattutto ai cristiani giovani, ma investe un po’ tutti, ad essere testimoni gioiosi di Gesù risorto attraverso la loro vita. Il secondo ai giovani che hanno avuto una speciale chiamata da Cristo e sono diventati esplicitamente suoi discepoli… Leggendo il Vangelo ci si rende conto che i discepoli non solo vivono con Gesù, ma vengono inviati in suo nome. La parola «apostolo» vuol dire infatti «inviato». Perché dunque pregare per qualcosa che è già di per sé iscritta nella «sequela di Cristo»? Mi sembra che ci possano essere due tipi di ragioni. Il primo fa riferimento ad un problema di mentalità che è difficile cambiare, anche se a livello teorico, codificato dal Concilio Vaticano II, le cose risultano chiarite: l’idea che la «missione» sia un di più rispetto ad un cristianesimo normalmente e tranquillamente vissuto, che sia uno sforzo di volontà nostro, un atto di buona volontà. Sembra invece ormai molto chiaro che Marta e Maria non abbiano motivo per essere contrapposte: piuttosto indicano due atteggiamenti complementari della vita cristiana. In realtà una vera adesione a Cristo fa nascere inevitabilmente la testimonianza e l’annuncio: muove l’azione. Il secondo tipo di ragioni fa riferimento alla nostra debolezza umana nel perseguire il bene. Tutti noi, anche se ci rendiamo conto che proclamare il Vangelo è nostro dovere, facciamo, in pratica, molta fatica nel cercare concretamente di testimoniarlo. Qui entra in gioco la nostra pigrizia e, diciamolo, il nostro comodo. Da giovani si dovrebbe sognare di cambiare il mondo. E per vincere il comodo serve la preghiera: è necessario che la grazia sostenga quel barlume di buona volontà che intravediamo nella nostra vita e ci spinga ad essere disponibili, rinunciando se necessario a qualche agio per amore del Signore che ci invia agli uomini suoi fratelli. 111 Pagina della gratitudine ACQUA per tutt ttii Carissimi benefattori, un caro saluto e auguri di ogni bene nel Signore. Sono stata nella nostra missione: “Madre Teresa Fantoni” a Katani, Kenya, nello scorso dicembre. Lì, con gioia, ho potuto personalmente vedere il lavoro fatto per l’apertura del pozzo che, grazie alla vostra cooperazione, farà giungere l’acqua a tutta la missione. Voglio esprimere a tutti voi la nostra riconoscenza e assicurare il nostro ricordo giornaliero davanti al Signore. Egli, nella sua infinita bontà, vi ricompenserà. Madre Corrada Magnani - Sup. Generale Figlie di San Francesco di Sales COMPRA RAT TI libri nuovi Carissimi Benefattori, è con grande gioia che scrivo per comunicarvi che è arrivata l’offerta. Ringrazio sentitamente la vostra generosità nel condividere con la nostra Missione i vostri sacrifici frutto di carità. La biblioteca della Missione nella città di Mananjary aveva bisogno di essere ristrutturata. All’inizio pensavamo di costruire alcuni nuovi edifici ma, in seguito, a causa della mancanza di fondi, abbiamo pensato di ristrutturare le strutture già esistenti del Centro giovanile. Perciò, utilizzeremo parte del fondo anche per l’acquisto di libri di letteratura malgascia. Di questi ne abbiamo pochi e i giovani ne hanno tanto bisogno per i loro studi. La biblioteca giovanile, a Tanambao, accoglie i giovani 112 durante tutta la giornata dando loro la possibilità di studiare e di consultare i libri. Essa è anche, veramente un punto di incontro per i giovani. Abbiamo un giovane studente che si occupa della proprietà o dell’ordine delle sale. A giorni fissi, della settimana, il cappellano dei giovani viene per stare a loro disposizione: ascoltarli, orientarli e rispondere alle loro questioni o aspettative. A tutti voi, cari amici, i nostri ringraziamenti. Vi accompagniamo con le nostre preghiere insieme ai giovani del Centro e della Biblioteca. Noi pure ci affidiamo alle vostre preghiere: per la nostra Missione e per tutta la diocesi. + José Alfredo Caires de Nobrega Vescovo di Mananjary- Madagascar Pagina della solidarietà COSTRUIRE la cappella Carissimi benefattori, alla nostra parrocchia arriva un gran numero di migranti, giunti dalle varie parti del Paese. Vengono soprattutto dai campi creando nuovi villaggi. Constatiamo perciò il bisogno di costruire nuove cappelle e riparare quelle in decadimento. Le comunità sono attive, d’altra parte la gente è povera. Lavorano raccogliendo e aprendo le mandorle. Quello che guadagnano non è neppure sufficiente per alimentarsi adeguatamente. Inoltre, viviamo in una regione con malattie endemiche: malaria, tifoide, anemia per denutrizione, parassiti e altre. L’accoglienza dei 105 centri di salute è precaria e i medicamenti, nei nostri villaggi, scarsi. Abbiamo bisogno di unire gli sforzi per costruire la cappella di Santa Teresa del Bambino Gesù a Taruma. La UN MULINO a vento Carissimi Benefattori, vi chiedo fiduciosamente di aiutarmi. Sono Fr. Joseph Chamgongo, sacerdote da 28 anni, e attualmente parroco di Chipogoro nella diocesi di Dodoma. Chipogoro, fondata nel 2000, è una delle parrocchie più giovani della nostra diocesi e si trova in un’area svantaggiata e semi-deserta. Poiché l'economia locale è notevolmente precaria, per molto tempo la parrocchia ha dovuto comunità in quest’area ha una buona partecipazione di fedeli. Fiducioso mi dirigo a voi, sollecitando il vostro aiuto. Possa la cara santa Teresina fare scendere su ciascuno una pioggia delle sue benedizioni. P. Mario Panduro Manu Vicariato Apostolico di Pando – Bolivia affrontare la difficoltà di procurarsi l’acqua per l’uso domestico. Alla fine, nel 2007, sono riuscito a scavare un foro per ottenere una quantità sufficiente di acqua. La pompa, però, non è in grado di trasferire l’acqua nel nuovo serbatoio costruito a tre metri di altezza. Abbiamo deciso di procurarci un mulino a vento, dato che la zona è molto ventosa. Spero nel vostro aiuto. Per realizzare il progetto noi disponiamo appena di € 536,70. Fr. Joseph Chamgongo Diocesi di Dodoma - Tanzania Vi preghiamo di indirizzare le offerte a: Congregazione delle Suore Missionarie di S. Pietro Claver - Via della Collina 18 - 38121 TRENTO CCP n. 35483452 Le eventuali offerte che risulteranno in eccedenza rispetto alle richieste che abbiamo presentato saranno destinate a progetti analoghi a noi comunicati dai missionari sparsi in tutto il mondo. 113 Zoom A 150 anni dalla nascita della BEATA MARIA TERESA LEDÓCHOWSKA (1863 - 2013) IL GRA RAN N D E P AS S O L a chiamata fu irresistibile e, conosciuto lo scopo della sua vita, Maria Teresa sentì di non potersi sottrarre all’azione della Grazia. Cedette a essa completamente e non tornò più indietro, sicurissima che il Signore la volesse condurre proprio per quella via missionaria. Confidò per iscritto, il 7 agosto 1890, alla sua amica Ilse, protestante: “Come vedi, sulla mia persona non ho molto d’interessante da riferire. Nonostante tutto, mi sento, però, interiormente molto felice. Sento come Gesù mi vuole sempre più per sé e come il mondo mi diventi, giorno dopo giorno, più indifferente.” Incominciò a pubblicare articoli sulla schiavitù in Africa e, attenta alle voci sempre più numerose delle congregazioni missionarie, che le fornivano notizie precise e aggiornate dei diversi Paesi africani, comprese la necessità di fare conoscere in Europa il grido di dolore degli schiavi. Nel novembre 1889 uscì per la prima volta l’Eco dell’Africa, come supplemento del bollettino St. Angela Blatt. Successivamente non soltanto intensificò la corrispondenza con i missionari, ma ritenne anche opportuno una tempestiva informazione sulle condizioni di vita della gente africana. 114 Il fratello Vladimiro, che nel 1889 si trovava a Roma nel collegio Germanico-Ungarico, lodò l’impegno della sorella: “Dopo ogni santa comunione raccomando te e il tuo lavoro al nostro Divino Maestro. Quanto più si sente parlare degli sventurati schiavi delle povere popolazioni dell’Asia e dell’Africa, tanto più diminuisce la nostra indifferenza”. Nel giugno 1890 l’Eco dell’Africa uscì come rivista autonoma. Non fu facile per la dama svolgere contemporaneamente due lavori diversi: alla corte e per le missioni africane. La sua salute cagionevole, che si rifletteva nel suo aspetto gracile, non sfuggì agli occhi chiaroveggenti di sua madre, la quale non le risparmiò severi ammonimenti. Le parole della mamma sembrarono a Maria Teresa dure e ingiuste. Confidò al fratello Vladimiro la sua pena al riguardo ed egli le rispose con parole Primo numero dell’Eco consolanti: “Naturalmente la mamma guarda, come madre affettuosa, al tuo futuro. Ha paura che ti rovini la salute (…) teme che tu, sopravvalutando le tue forze, vada in cerca di vie straordinarie e inconsuete, che comportano molti pericoli.” (Vla. a MTL 27/8/90). La buona mamma, il 12 aprile 1890, scrisse a Maria Teresa: “Mia amatissima figlia! So quanto il tuo cuore sia legato alla scrittura, perciò sarebbe una vera crudeltà volerti impedire con una mia parola risoluta questa carriera, che ti ha procurato già qualche preoccupazione… Non posso negare, però, che le tue numerose delusioni mi causano dolore. Al presente voglio pregare intimamente per te, mia dolce figliola, affinché tutti i tuoi tentativi di scrittrice procedano nella giusta direzione e vadano a buon fine. … Spero che la tua “Eco” piaccia a tutti. Ti raccomando a Dio e alla Vergine Santa e così potrò accettare con tranquillità quanto avverrà. Cara figliola, che Dio benedica te e la tua Eco e tutto ciò dell’Africa uscito nel 1890 in lingua tedesca. che tu intraprenderai. Con tenero amore, la tua mamma”. Nel novembre dello stesso anno, mamma Sefina inviò un avvertimento alla figlia: “Che l’arciduchessa stessa sia sul punto di congedarti dal servizio, non mi fa meraviglia. Non si può servire contemporaneamente a due signori senza strapazzarsi e senza trascurarne in parte uno! Tu hai raggiunto il tuo desiderio, cara figlia, e io resto in silenzio! Che la tua nuova esistenza, che mi sembra costruita sulla sabbia, possa appagarti pienamente!” (Lipnica, 2. novembre 1890) Mamma Sefina non si accontentò soltanto di spedire alcune lettere. Nell’aprile 1891 venne a Salisburgo per stare più vicino alla figlia, al momento dell’abbandono della corte, il 9 maggio 1891. La sorella minore Fannerl l’aiutò nel trasferimento a Riedenburg, presso l’asilo del Sacro Cuore, guidato dalle Suore della Carità. Un cambiamento radicale: dal palazzo arciducale a una modesta stanza, che le sarebbe servita come camera da letto e come ufficio! Da una lettera all’amica Ilse von Düring si comprende che Maria Teresa limitò allora la corrispondenza alla sola mamma, ai fratelli e agli zii, rompendo ogni legame con la vita brillante dell’alta società: “Il cibo lo ricevo dalle suore. Oltre alle Sue Altezze, che di tanto in tanto vengono a prendermi per il passeggio, non ho contatti con nessuno, perché dal mattino presto fino alla sera lavoro per l’Africa. Mi è chiarissimo che Dio mi ha chiamato per questo lavoro missionario e, nell’adempimento della mia vocazione, in coscienza, mi sento molto felice e non potrò mai ringraziare Dio a sufficienza per la mia vocazione”. Sr. Maria Paola Wojak - sspc 115 Spazio giovani L E T ’S B R I D G E P artenza nel cuore della notte. Occhi ancora addormentati. Si prende posto sul pullman che imbocca l'autostrada in direzione della Toscana. Un viaggio lungo, ma per altri lo sarà ancora di più. E così tra conoscenze vecchie e nuove si arriva a Loppiano. Colline verdi e un cielo che minaccia pioggia; una confluenza di pullman e macchine partiti da luoghi molto diversi. Tanti zaini, tanti piedi, tanti volti dai caratteri somatici molto diversi. Tantissimi giovani che arrivano un po’ da tutta Italia e non solo! Tante persone diverse ma tutti accomunati da un’unica parola: Fratellanza. È questa l’aria che si respira in questa piccola cittadella nata dal Movimento dei Focolari. In realtà nessuno, nemmeno gli organizzatori di questa giornata, sa realmente che cosa accadrà in questa giornata, poiché viene aperto un vero e proprio cantiere e iniziano i lavori per un progetto davvero ambizioso: un ponte! Si tratta di un cantiere un po’ particolare nel quale 116 gli operai sono i duemila giovani che hanno risposto all’appello e il materiale da costruzione è nientemeno che il Mondo. La giornata di “lavoro” si svolge tramite il collegamento streaming mondiale con centinaia di giovani di oltre 150 città del globo attraverso uno snodarsi di incontri, testimonianze, momenti di vita vissuta tutti caratterizzati dalle azioni di fraternità in corso. Importanti e toccanti sono i racconti di chi ha vissuto o vive in situazioni estreme di guerra e violenza come i giovani della Siria che, nonostante la difficile situazione e la paura quotidiana, attingono alla forza dell’umanità per aiutare il prossimo, anche nel bel mezzo di una sparatoria! Dopo la santa messa nella stupenda chiesa dedicata a Maria Madre di Dio, la pausa pranzo rifocilla i tanti “operai” che nel pomeriggio si dividono scegliendo uno dei quattro workshop relativi ai campi più spinosi e accattivanti del vivere umano oggi: il senso dell’impegno politico, la sfida dell’orizzonte multiculturale, famiglia e crisi, la capacità di compiere scelte personali e collettive. La giornata termina nell’allegria collettiva di un bel concerto, ma non si tratta soltanto della musica! L’intento di costruire questo ponte, tanti ponti, è riuscito! Questi non sono altro che rapporti veri e sinceri, realizzati con il cuore e il sorriso, con la voglia e l’entusiasmo di crescere, di andare oltre le tante piccolezze che rendono l’essere umano limitato. Si tratta di rapporti che vanno al di là dei confini, della lingua, della religione; al di là del muro che ci divide dal vicino di casa che nemmeno salutiamo; un ponte che scavalca i muri dell’indifferenza e della diffidenza; un legame fatto da uomini tra gli uomini e per gli uomini. Quella spinta che ci porta a fare il Bene perché l’Uomo è frutto dell’Amore ed è portato a essere testimone e tramite di questo Amore attraverso la propria vita. Questa è la Regola d’Oro presente in ogni popolo: non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te stesso. Non si tratta di un concetto astratto e lontano dagli affanni quotidiani, ma di un modo di vivere concreto fondato sul rispetto reciproco che ci rende tutti ugualmente unici. Questa nuova visione di mondo unito parte proprio da ognuno di noi perché si tratta di un enorme, meraviglioso puzzle dove ciascuno è indispensabile e deve fare la propria parte nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, in famiglia, tra i banchi di scuola e quindi anche in politica e in ogni settore della società nella quale vive. Non è un’utopia credere che sia possibile. Si tratta di avere il coraggio di fare il primo passo. E il coraggio risiede negli occhi di chi ci è accanto, basta soltanto sollevare lo sguardo al di sopra del nostro piccolo ego. Dal Meeting parte anche un’azione mondiale: il UNITED WORLD PROJECT, che impegnerà per un anno i giovani a raccogliere migliaia di firme in tutti i Paesi: ogni firma sarà un impegno, un patto che stringeremo, una rete che crescerà per innescare un cambiamento concreto a partire dalla nostra vita per incidere nell’economia, lavoro, mass media, sport, politica. Francesca Miola 117 Notizie claveriane RICORDANDO sr. Pasqualina Pirih... L a nostra cara sr. Pasqualina ha lasciato questa esistenza terrena per la vita eterna il 28 febbraio 2012, a Maria Sorg. Quasi non lo potevamo credere! Al mattino era presente, come al solito, alla santa messa delle ore 7. Ed era di nuovo con noi per il pranzo, senza accusare alcun segno di malessere. Poi, nel pomeriggio, quando si preparava ad andare in cappella, a un tratto, è crollata silenziosamente nella sua stanza. Beata sr. Pasqualina! Ora può vivere realmente il significato del suo nome, celebrando in cielo la Pasqua perenne con il Signore, al quale aveva consegnato la sua vita nella nostra Congregazione all’età di soli diciannove anni! Aveva festeggiato il suo novantesimo compleanno nel mese di settembre nella 118 nostra comunità di Maria Sorg, ancora con tanta gioia. Sr. Pasqualina era una persona molto socievole. Nel 2008 aveva celebrato, con commozione e gratitudine, il suo 65mo anniversario di professione, insieme alle consorelle, a parenti e conoscenti. Era sempre molto riconoscente al buon Dio per ogni cosa: per la sua vocazione missionaria vissuta nella nostra Congregazione, per il lavoro, per la preghiera, per il servizio umile e nascosto a favore dell’evangelizzazione, per i fiori del giardino e per tutto ciò che la vita le offriva, anche per i dolori. Il giorno del funerale di sr. Pasqualina sono arrivati, dalla Slovenia, terra in cui era nata, undici dei suoi parenti. Prima della preghiera del Requiem davanti alla sua salma, nella nostra sala di Maria Sorg, i suoi parenti hanno recitato il santo rosario in lingua slovena, mentre noi lo recitavamo nella cappella in lingua tedesca, insieme ai molti venuti per congedarsi dalla cara sorella. Sr. Pasqualina è rimasta sempre laboriosa fino in età avanzata. Ha cucito molti abiti alle consorelle di Maria Sorg e non solo; a me ha cucito ancora, nel 2006, l’abito per il giubileo d’argento. Negli ultimi anni della sua vita si è occupata principalmente di francobolli, che tagliava, selezionava e infine inviava ai suoi svariati “clienti”. Riusciva a ricavare, in tal modo, una somma considerevole per le missioni. Arrivederci, cara sr. Pasqualina! Ci incontreremo per fare festa insieme alla mensa di Gesù in cielo! Sr. M. Paula Krones sspc .... e sr. Isabel Paiva “La vita è bella soltanto quando si ama, non amare è morire.” Q ueste parole sono della nostra consorella Isabel Paiva, primo fiore delle Azzorre ad entrare nella Congregazione e prima, di queste isole, a partire per la casa del Padre il 26 marzo scorso. La sua esistenza fu un donarsi, giorno per giorno, a Dio e ai fratelli come ringraziamento al dono della sua vocazione missionaria. A sedici anni di età, precisamente il 26 novembre del 1951, si consegnò totalmente al servizio delle missioni. Dopo il tempo di formazione nella nostra comunità di Lisbona fu chiamata a Roma per il noviziato e qui fece la professione religiosa. In seguito, con altre compagne, le fu assegnata l’Uganda come terra di missione. Per potere comunicare con la gente, oltre all’inglese aveva imparato anche lo suahili. Si sentiva di casa con gli africani! Le costò non poco il dovere ritornare in Patria per motivi di salute. Una volta ristabilita, fu inviata alla nostra comunità di Montevideo (Uruguay) dove la aspettava il coordinamento della catechesi, dei gruppi apostolici e l’accoglienza delle studentesse nell’ostello. Qui, grazie alla sua amorevole dedizione, era diventata una seconda “Mamma” per le giovani che lasciavano le loro famiglie per motivo di studio nella capitale uruguaiana. Non di rado asciugava le loro lacrime, aumentava l’accettazione reciproca l’una dell’altra, ascoltava i loro problemi, dava fiducia nelle ore di prova, pregava con loro e per loro. Non meraviglia perciò il nome con cui la chiamavano “Madrecita”. Sr. Isabel era un’artista nata. Faceva lavori manuali incantevoli insieme a un gruppo di laici, i quali, sotto la sua direzione, organizzavano bazar annuali a beneficio delle missioni. Per motivi di salute e dopo alcuni interventi chirurgici, nel 2006 si trasferì a Lisbona. In comunità era un esempio di generosità e abbandono alla volontà di Dio. Ripeteva spesso: “Deo gratia”. Negli ultimi anni di vita non le mancarono sofferenze causate dalla sua immobilità. Ricoverata all’ospedale, aveva potuto insegnare ad alcune pazienti come pregare il rosario e nelle visite delle consorelle, ricordava loro di portarle opuscoli con le prime preghiere di un cristiano e le riviste missionarie per poterle distribuire. Veramente era un’anima missionaria! Nel suo fare silenzioso irradiava zelo apostolico e tanta bontà. Possa lei, ora, dal cielo intercedere per nuove vocazioni facendo loro capire la bellezza di una vita vissuta nell’amore di Dio e dei fratelli. Sr. Sandra Ortiz sspc 119 Bacheca 5 per MILLE Con una semplice fir firma puoi sostenere l’azione dei missionari Caro Amico delle missioni, come saprai, ogni contribuente può destinare il 5 per mille dell'IRPEF dovuto all’erario a sostegno della ricerca e del volontariato, analogamente a quanto già previsto per l’8 per mille. La nostra Congregazione è tra gli enti destinatari della disposizione ministeriale per il proprio impegno a favore dei poveri attraverso il sostegno delle missioni e dei missionari. Come destinare il 5 per mille alla nostra Congregazione? Le persone fisiche che lo desiderano dovranno riportare nella propria dichiarazione dei redditi, nel luogo appositamente indicato al 5 per mille, il codice fiscale 02569800580 della Congregazione delle Suore Missionarie di San Pietro Claver e destinare il 5 per mille delle proprie tasse per l’azione dei missionari a favore dei poveri. Aiutaci nella diffusione di questa informazione tra i Tuoi amici e conoscenti. Anche questo è un gesto concreto di amicizia per i missionari. GRAZIE DI CUORE Suore Missionarie di S. Pietro Claver Il 28 di ogni mese fino al 6 del mese seguente preghiamo la novena in tutte le nostre comunità, chiedendo l'intercessione della nostra Beata Madre Fondatrice per tutte le intenzioni che ci vengono inviate. Le intenzioni si possono mandare compilando il formulario nel nostro sito: www.missionarieclaveriane.org oppure telefonando o scrivendo a uno dei nostri indirizzi. RICORDIAMO i nostri defunti Scarano Spallucci Rosa Vittoria - Palagiano (TA) Menghini Segna Lilia - Mezzolombardo (TN) Veninata Elisa - Ragusa (RG) Pichler Anton - Cavalese (TN) Grasso Anna - Bardineto (SV) Paolina Mercolli - Vezio (TI) Svizzera Giuseppina Lodola - Minusio (TI) Svizzera Denise Walzer - Biasca (TI) Svizzera L’eterno riposo dona loro, o Signore, risplenda a essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen 120 Anno CXVII n. 7-8 Luglio - Agosto 2012 Direttore responsabile mons. Ernesto Menghini Redazione sr. Silvia Simas - sr. Renata Szawara Collaboratori: P. Michele Simone SJ sr. Maria Paola Wojak - sr. Jolanta Plominska sr.Maria Elena Caridi - Vincenza Zangara Maria Teresa Rinaldi - Patrizia Raffi Buone vacanze A tutti i nostri cari Lettori, con l’augurio di trascorrere, questi giorni di riposo, in comunione con il creato, le creature e il Creatore. A luglio celebriamo: 6 Festa della Beata Maria Teresa Ledóchowska, Fondatrice delle Suore Missionarie di S. Pietro Claver 11 Giornata Mondiale della Popolazione 16 B.V. Maria del Monte Carmelo A agosto celebriamo: 9 Giornata Internaz. dei popoli indigeni 15 Assunzione della Vergine Maria 23 Giornata internazionale di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione SUORE MISSIONARIE DI SAN PIETRO CLAVER www.missionarieclaveriane.org REDAZIONE 00184 ROMA - Via dell’Olmata 16 Tel. 06 4880450 - fax: 06 4871953 E-mail redazione: [email protected] AMMINISTRAZIONE 38121 TRENTO - Via della Collina 18 Tel. 0461 263645 - fax: 0461 268435 E-mail: [email protected] CCP n. 35483452 C/C n. 11723769 Banca di Trento e Bolzano B.I.C. BATBIT2T IBAN: IT95 G032 4001 8010 0001 1723 769 10042 NICHELINO - Via San Matteo 1 Tel. 011 6279513 SVIZZERA - 1700 FRIBOURG Route du Grand-Pré 3 Tel. 026 4254595 CCP 17/246/7 E-mail: [email protected] Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Trento. Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 148 del 25 marzo 1986. Informiamo i Lettori che i loro dati personali sono utilizzati solo per le finalità della rivista. Il responsabile del loro trattamento è l’amministratore, cui gli interessati possono rivolgersi per chiederne la verifica o la cancellazione (D.LGS. 196/2003). La pubblicazione non è in libero commercio. Stampa: Nuove Arti Grafiche Via dell’òra del Garda 25 - 38121 TRENTO La Chiesa è stata istituita per insegnarci in qual modo dobbiamo rendere gloria a Dio, come servirLo e come raggiungere la beatitudine eterna. Maria Teresa Ledóchowska Per informazioni: www.missionarieclaveriane.org Suore Missionarie di S. Pietro Claver Via della Collina 18 38121 TRENTO Tel. 0461 263645 E-mail: [email protected] Soeurs Missionnaires de St-Pierre Claver Route du Grand-Pré 3 1700 FRIBOURG Tel. 0264254595 E-mail: [email protected]