Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento TAXE PERCUE
In caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la restituzione al cliente
Rivista missionaria per le famiglie fondata
dalla Beata Maria Teresa Ledóchowska nel 1895
SOMMARIO
In ascolto del Papa
Rinnovare fiducia nell'azione di Dio
In cammino con la Chiesa
Il mio cammino con la beata M. T. Ledóchowska
In breve
Nigeria, India
Perù, Thailandia
101
102
104
105
In diretta
La Diocesi di Bubanza oggi
Una crociata di preghiere per la Chiesa in Cina
“Bisogna aver cura che l’amore
per le missioni non si spenga mai
nei nostri cuori,
anzi, aumenti sempre più.
Una pianta che non viene innaffiata
di tanto in tanto, inaridisce.”
Intenzione missionaria
Intenzione di luglio 2012
Intenzione di agosto 2012
Pagina della gratitudine
Acqua per tutti
Comprati libri nuovi
Pagina della solidarietà
Costruire la cappella
Un mulino a vento
106
108
110
111
112
112
113
113
Zoom
A 150 anni dalla nascita della beata M.T. Ledóchowska 114
Spazio giovani
Let’s bridge
Notizie claveriane
Ricordando sr. Pasqualina Pirih...
.... e sr. Isabel Paiva
Bacheca
Copertina - Foto: sspc
5 per mille
Ricordiamo i nostri defunti
116
118
119
200
200
In ascolto del Papa
RINNOVARE FIDUCIA nell'azione di Dio
Foto: Sir
L
a missione oggi ha bisogno di rinnovare la
fiducia nell’azione di Dio; ha bisogno di
una preghiera più intensa perché venga il suo
Regno (...). Occorre invocare luce e forza
dallo Spirito Santo, e impegnarsi con
decisione e generosità per inaugurare, in un
certo senso, “una nuova epoca” di annuncio
del Vangelo... perché, dopo duemila anni, una
grande parte della famiglia umana ancora non
conosce Cristo, ma anche perché la situazione
in cui la Chiesa e il mondo si trovano presenta
particolari sfide alla fede religiosa (cfr Ecclesia
in Asia). L’annuncio del Vangelo non poche
volte comporta difficoltà e sofferenze; la
crescita del Regno di Dio nel mondo, infatti,
non di rado avviene a prezzo del sangue dei
suoi servi. In questa fase di cambiamenti
economici, culturali e politici, dove spesso
l’essere umano si sente solo, in preda
all’angoscia e alla disperazione, i messaggeri
del Vangelo, anche se annunciatori di
speranza e di pace, continuano ad essere
perseguitati come il loro Maestro e Signore.
Ma, nonostante i problemi e la tragica realtà
della persecuzione, la Chiesa non si scoraggia,
rimane fedele al mandato del suo Signore,
nella consapevolezza che “come sempre nella
storia cristiana, i martiri, cioè i testimoni,
sono numerosi e indispensabili al cammino
dell’evangelo”. Il messaggio di Cristo, oggi
come ieri, non può adeguarsi alla logica di
questo mondo, perché è profezia e
liberazione, è seme di una umanità nuova che
cresce, e soltanto alla fine dei tempi avrà la
sua piena realizzazione.
Benedetto XVI
ai direttori delle PP.OO.MM.
101
In cammino con la Chiesa
IL MIO CAMMINO
con la beata Maria Teresa Ledóchowska
I
l mio incontro con la beata Maria Teresa
Ledóchowska è stato provvidenziale. Nel
1992 sono entrato nel Nswanjere
Junior Seminary, l'unico seminario
per giovani esistente in Uganda, il
mio paese di origine. La mia ansia
di diventare sacerdote è nata grazie
a un prete della mia parrocchia, che
guidava una motocicletta alla
velocità massima. In quel tempo egli
era il solo a essere dotato di una
motocicletta. Pensando che l’unico modo per
ottenere e guidare una motocicletta fosse
quello di diventare sacerdote, ho deciso di
frequentare il seminario in cui vengono
preparati i sacerdoti.
Mio padre era un operaio e mia madre una
casalinga. Nessuno dei due aveva confidenza
con la lavagna e, di conseguenza, nessuno dei
due sapeva leggere o scrivere. A casa
potevamo permetterci un solo pasto al giorno.
Io sono l’unico di 11 fratelli ad aver avuto il
privilegio di andare a scuola. In un ambiente
così povero, i miei genitori non potevano
permettersi le rette scolastiche del seminario.
Ogni volta che il rettore doveva rimandare a
casa gli inadempienti per ricordare ai genitori
le loro responsabilità, il mio nome era il primo
dell’elenco. Tra gli studenti, io ero l'unico a
non avere mai provato la sensazione di
portare scarpe ai piedi.
Per grazia di Dio, accadde che un nostro ritiro
spirituale fosse tenuto, in seminario, da un
sacerdote devoto di Maria Teresa
Ledóchowska. Egli ci raccontò dell’amore che
la beata nutriva per l’Africa, del suo impegno
102
concreto e incondizionato nel lavoro
missionario e di quanto essa amasse e
condividesse la croce di Cristo. Mentre il
sacerdote parlava, mi dicevo: “Questa è la
persona migliore che sia mai giunta in mio
soccorso, perché ama moltissimo gli Africani”.
Al termine del discorso, ebbi un incontro
privato con il sacerdote, che, sentendo quanto
fossi rimasto impressionato dalle sue parole,
mi diede una breve preghiera di Maria Teresa
Ledóchowska, scritta nella mia lingua madre.
Si intitolava: Preghiera per la richiesta di
grazie. Essa è diventata la mia preghiera
quotidiana. Dopo alcuni anni, Dio mi ha fatto
il dono provvidenziale di una famiglia in
grado di pagare le rette scolastiche fino alla
mia ordinazione sacerdotale. Non pubblico il
nome di questa famiglia su queste pagine,
perché, al momento, non ho il suo consenso.
Oggi sono sacerdote da due anni. Dopo un
anno e mezzo di sacerdozio, il mio Vescovo
mi ha mandato a Roma per ulteriori studi.
Tutto ciò è frutto del mio incontro con la
beata Maria Teresa Ledóchowska. Seguendo la
sua opera missionaria, dedicherò parte del
mio lavoro a raccogliere fondi per il
pagamento delle rette scolastiche di alcuni
dei moltissimi ed eccellenti ragazzi del mio
paese, il cui futuro è oscuro, perché non
hanno la possibilità, per motivi economici, di
accedere a un’educazione scolastica anche
soltanto elementare. Madre Teresa di Calcutta
diceva: “Nessuno è troppo povero per dare e
nessuno è troppo ricco per ricevere”. Non è
necessario che si possiedano molte ricchezze
per poter aiutare chi è nel bisogno. Come la
beata Maria Teresa Ledóchowska, anche noi
possiamo fare molto con il poco che abbiamo
per portare Cristo a tante persone nelle terre
di missione. Maria Teresa Ledóchowska non
era nata santa, ma lo è diventata
condividendo con amore la croce di Cristo, in
unione costante con la volontà di Dio. La sua
chiamata, pertanto, risuona per me e per
tutti noi, figli amati del Padre, come un
monito perenne.
Fr. Ronald Kigozi
Arcidiocesi di Kampala - Uganda
Fr. Ronald (secondo da sinistra) davanti alla tomba della beata Maria Teresa L. Foto: sspc
103
In breve
N I G ER I A
L’auspicio
di
una
collaborazione
tra
musulmani e cristiani
nell’impegno interreligioso
volto a favorire la pace e
l’armonia tra persone di diverse
religioni è stato espresso in una
dichiarazione
congiunta
di
una
delegazione internazionale di alto livello
composta da leader cristiani e musulmani
al termine di una visita in Nigeria. I leader
religiosi hanno espresso preoccupazione
per le sorti della Nigeria e hanno
sottolineato la necessità che le due
comunità lavorino insieme per la pace e la
risoluzione dei conflitti. «Crediamo che sia
il cristianesimo sia l’islam siano religioni
che desiderano la pace, e che in entrambe
le nostre fedi l’amore di Dio e l’amore del
prossimo vanno di pari passo». I delegati,
durante le loro visite ad Abuja, Kaduna e
Attentato in Nigeria Foto: Vita Diocesana Pirenolese
104
Jos, hanno incontrato funzionari
governativi, leader religiosi, capi
tradizionali e le famiglie vittime della
violenza e hanno auspicato che la
situazione in Nigeria possa cambiare prima
possibile. Scopo della visita è stato di
esprimere al popolo della Nigeria e alla
loro leadership religiosa e politica, le
preoccupazioni e i timori della comunità
internazionale circa la situazione attuale
nel Paese. «Attendiamo con ansia - viene
sottolineato nella dichiarazione - il giorno
in cui cristiani e musulmani in Nigeria
diano
l’esempio
alla
comunità
internazionale di poter lavorare insieme».
L’Osservatore Romano
IN D IA
Il Pastore cristiano protestante C. Wilson,
54 anni, è stato assassinato in Tamil Nadu,
nel Sud dell’India. Il suo corpo è stato
ritrovato il 2 giugno scorso, nei pressi di
una autostrada e, secondo la polizia, il suo
cranio è stato fratturato con delle pietre.
Secondo le prime ricostruzioni degli
inquirenti, il Pastore, che guidava una
comunità cristiana nella città di Chennai e
veniva da Kanyakumari, potrebbe essere
stato fermato e poi ucciso. Attorno al
cadavere vi erano depliant e giornali di
contenuto cristiano. Le forze di polizia
devono ancora accertare il movente
dell’omicidio: non si esclude una rapina,
ma nemmeno un assassinio per motivi di
odio religioso. Infatti, “di solito, nei casi
di rapina le vittime non sono uccise in
modo
così
brutale”.
Interpellato
dall’Agenzia
Fides,
Sajan
George,
presidente del “Global Council of Indian
Christians”, spiega: “Il fondamentalismo
religioso indù sta prendendo piede anche
in Tamil Nadu: dall’inizio del 2012 si sono
verificati nello Stato almeno 5 gravi
episodi di attacchi contro cristiani".
Agenzia Fides
P ER Ù
Suscitare nei bambini una consapevolezza
missionaria universale, incoraggiandoli a
condividere la loro fede, l’amore, la
speranza e i beni materiali con i bambini
più poveri e abbandonati nel mondo: è
questo il fine della “Giornata dell’Infanzia
Missionaria 2012”, che la Chiesa cattolica
in Perù celebra il 27 maggio, con lo slogan
“Senti Gesù nel tuo cuore..., annuncialo
con gioia!”.
La celebrazione, organizzata in tutte le
diocesi dalle Pontificie Opere Missionarie,
coinvolge oltre 5.000 bambini e si
concentra sull’animazione missionaria nelle
parrocchie. A Lima, per la celebrazione,
centinaia di bambini delle scuole
cattoliche animano il “Festival della
Infanzia Missionaria” con canti, giochi,
esposizioni di lavori e momenti di
preghiera. I fondi saranno inviati alla
Santa Sede, per contribuire a progetti
missionari per i bambini più bisognosi del
mondo. Agenzia Fides
T H AI L AN D IA
A Bangkok sono oltre 10 milioni i bambini
dati in “affitto” per pochi soldi dalle
famiglie più indigenti ai trafficanti che li
obbligano a chiedere l’elemosina e a
vendere fiori per le strade. Il fenomeno è
allarmante soprattutto nella capitale, visto
che le autorità non lo considerano un
problema che riguarda il futuro dei loro
bambini e della loro società. L’agenzia
delle Nazioni Unite, United Nations InterAgency Project on Human Trafficking
(UNIAP), ha dichiarato che non si sa
esattamente quanti siano i minori
coinvolti ma che il problema è rilevante.
Secondo la responsabile dell’UNIAP per il
sudest asiatico, i bambini vengono dati in
affitto o venduti dagli stessi familiari o
tutori e poi controllati affinché portino
denaro. La tariffa più comune per un
piccolo è di 25 dollari Usa al mese. La
maggior parte delle vittime identificate
provengono da paesi vicini come Myanmar,
Cambogia e Laos. Agenzia Fides
105
In diretta
LA DIOCESI DI BUBANZA oggi
L
a diocesi di Bubanza è stata
fondata il 7 giugno 1980.
All’epoca era la 7° diocesi del
Burundi. Il suo primo vescovo,
monsignor Evaristo Ngoyagoye,
è stato a capo della diocesi per
17 anni, fino al 1997.
Nominato
come
secondo
vescovo della diocesi di
Bubanza, sono stato ordinato
vescovo il 14 febbraio 1998, nel
pieno della guerra civile che è
durata sino alla fine del 2008.
Gli abitanti di questa diocesi
hanno sofferto molto per la
guerra:
le
infrastrutture
distrutte (scuole, chiese, ponti,
case), molte vite umane perdute
senza parlare dei rifugiati sia
all’interno sia all’esterno del
Paese. Nel 1998 c’erano, nella
diocesi, soltanto 5 preti. A causa della
mancanza di sicurezza, essi avevano lasciato
le 7 parrocchie e vivevano tutti nella
cattedrale. Poco a poco, con l’aiuto della fede,
ho incoraggiato i preti a raggiungere, laddove
era possibile, i cristiani nelle parrocchie. Nel
2000, ognuna delle 8 parrocchie ha avuto
almeno un prete incaricato di servirla grazie
ai preti della diocesi e ai preti fidei donum che
venivano dalle altre diocesi del Burundi.
Questa collaborazione missionaria è stata
benefica per l’intera popolazione sotto vari
aspetti. Ha permesso alla gente, di tutte le
etnie, di ritrovarsi insieme presso la chiesa
parrocchiale, quando invece era impossibile
106
Monsignor Jean Ntagwarara al lavoro
vivere insieme sulla stessa collina o nello
stesso quartiere. Il fatto di pregare insieme, di
ascoltare la Parola di Dio insieme, di
festeggiare insieme, ha dimostrato ai
burundesi che tutti potevano vivere malgrado
le violenze che gli uni e gli altri avevano
subito. Grazie alla perseveranza dei
seminaristi in formazione, alla preghiera dei
fedeli per le vocazioni, la diocesi di Bubanza
conta oggi 32 preti nella diocesi stessa, un
prete fidei donum e 2 preti agli studi. Come
non ammirare e ringraziare i catechisti per il
loro coraggio e per la loro determinazione nel
continuare ad annunciare il Vangelo anche in
tempo di guerra? Hanno veramente
testimoniato il loro profondo attaccamento
alla vocazione. Molti cristiani hanno essi
stessi manifestato la propria fede celebrando
il Giorno del Signore, anche nelle avversità.
Con il ritorno della pace, nel dicembre 2008,
la diocesi di Bubanza rinasce. Gli abitanti di
questa regione si dedicano alle attività di
ricostruzione delle proprie case e delle chiese
senza dimenticare gli ordinari lavori agricoli.
Oggi la gente può mangiare il frutto del
proprio lavoro e avere anche un piccolo extra
per soddisfare altri bisogni. Tuttavia,
malgrado gli sforzi lodevoli e gli aiuti ricevuti
dai nostri benefattori, resta ancora molto da
fare per la ricostruzione delle infrastrutture e
il riavvicinamento al luogo di culto. Molti
cristiani infatti devono ancora percorrere
lunghe distanze per arrivare al loro luogo di
culto. La pastorale delle comunità ecclesiali
di base permette ai cristiani di prendersi cura
dei bisogni materiali e spirituali della loro
comunità. Così i poveri sono aiutati dai propri
vicini che hanno modo di identificarli e che li
conoscono bene. La preparazione ai
sacramenti, specialmente battesimo e
matrimonio, si realizza meglio partendo dalle
comunità ecclesiali di base. La pastorale di
autogestione si è ben radicata nella diocesi
di Bubanza, anche se bisogna richiamarla
regolarmente. Questa pastorale, fondata sulle
comunità ecclesiastiche di base, è il solco sul
quale possiamo fondare la nostra speranza per
il futuro di una diocesi impegnata sulla via di
una buona crescita.
+ Jean Ntagwarara
Vescovo di Bubanza - Burundi
La diocesi di Bubanza riceve l’immagine della MadonnaPellegrina Ausiliare Foto: www.schoenstatt.de
107
In diretta
U N A C R O C I A T A D I P R E G H I ER E
per la Chiesa in Cina
L
a Chiesa in Cina oggi è una bella speranza
per la Chiesa universale e soprattutto per la
missione in Asia, il continente in cui vivono
l’80-82% dei non cristiani di tutto il mondo!,
ma attraversa il più difficile e decisivo
momento della sua storia recente, perché corre
il pericolo di dividersi e di cadere in uno scisma,
una parola drammatica che ricorda altri tristi
tempi nella storia millenaria della Chiesa di
Cristo. Padre Angelo Lazzarotto, già missionario
a Hong Kong e profondo conoscitore della
Chiesa in Cina attraverso decine di viaggi,
illustra brevemente, secondo la sintesi di “Asia
News”, una crisi “innescata il 20 novembre
2010 quando le autorità comuniste decisero di
imporre una ordinazione episcopale nella città
di Chengde (provincia Hebei) senza il parere
positivo del Papa”. Nell'estate del 2011, il
Governo ha imposto due altre ordinazioni
episcopali, il 29 giugno a Leshan (prov.
Sichuan) e il 14 luglio a Shantou (prov.
Guangdong), anche se gli erano stati
comunicati i motivi per cui il Papa non poteva
dare la propria approvazione. Così la Santa Sede
ha dovuto dichiarare che i due sacerdoti che
accettarono di farsi ordinare vescovi contro le
leggi
della
Chiesa
sono
incorsi
automaticamente nella scomunica. La Cina ha
protestato. Purtroppo — osserva padre
Lazzarotto — il Governo comunista non esita a
usare le lusinghe e anche la violenza fisica per
raggiungere i propri scopi. Nell’ultimo anno ha
mandato addirittura la polizia per costringere
vari vescovi sia a partecipare all’Assemblea del
dicembre 2010, sia ad eseguire quelle
Ordinazioni episcopali. Il Governo ha creato per
108
questo l’Associazione Patriottica dei cattolici,
che finisce per emarginare i vescovi. Questo
assurdo uso della forza per imporre specifiche
scelte religiose disonora il prestigio della Nuova
Cina di fronte al mondo. Non pochi osservatori
e studiosi dicono che ci sono fazioni di estrema
sinistra che stanno tentando di prendere il
sopravvento nell’apparato governativo: non
dimentichiamo che si sta preparando un
importante congresso del Partito comunista,
che dovrà rinnovare i vertici del potere. Quanto
alle prospettive per la Chiesa in Cina, c'è
bisogno, certo, di nuovi vescovi. Ma la Chiesa
in Cina si trova in una vera emergenza perché
per 30 anni, con la chiusura di tutti i seminari,
non è stato ordinato alcun prete. Oggi i
possibili candidati all’episcopato sono tutti
giovani sui 35-40 anni, che mancano spesso di
esperienza. Così, accanto a numerosi vescovi e
altri delegati che hanno cercato in tutti i modi
di rifiutare la partecipazione ai fatti sopra
ricordati, non mancano quelli che non hanno
saputo opporre resistenza. È difficile sapere
quanto spontaneamente lo abbiano fatto,
perché spesso sono preoccupati di assicurare il
funzionamento delle strutture indispensabili
alla vita ecclesiale, poiché il controllo sulle
finanze diocesane spesso è in mano ai membri
dell’Associazione patriottica. È noto che molto
denaro fluisce attraverso l’Associazione a un
numero crescente di diocesi, seminari e
parrocchie, per cui chi non coopera col Governo
deve pagare un grosso prezzo finanziario. E,
come sempre accade, accettare denaro significa
una perdita di indipendenza. In questo quadro,
vari tentativi del passato di trovare un’intesa
anche con le autorità della Cina comunista sono
falliti per il sabotaggio di forze interessate a
mantenere lo stato di conflittualità. Ma
Benedetto XVI, come già i suoi Predecessori,
non perde occasione per esprimere la sua
La comunità cattolica in Cina Foto: SIR
fiducia nella Chiesa che vive in Cina, come pure
la grande stima che nutre per il popolo cinese
e il suo rispetto per il Governo che lo guida. E
anche le autorità di Pechino non ignorano il
notevole prestigio di cui gode sul piano
internazionale la figura del Papa. Per cui anche
esse ripetono di essere disponibili a migliorare
le relazioni col Vaticano.
Un dialogo costruttivo va cercato, a mio avviso,
sul terreno pratico. Le comunità cattoliche
desiderano collaborare alla pace sociale e
prodigarsi per il bene comune. Ma bisogna che
sia assicurata alla Chiesa la possibilità di
operare secondo le proprie tradizioni. E nella
scelta di candidati all’episcopato è
indispensabile che si tratti di sacerdoti idonei
sul piano dei requisiti personali ed ecclesiali; e
non si può accettare che alcuni organismi,
voluti dallo Stato ed estranei alla struttura della
Chiesa, si pongano al di sopra dei vescovi stessi
nella guida della comunità ecclesiale. Lo ha
detto chiaramente anche Papa Benedetto XVI.
Per raggiungere un accordo valido e duraturo, a
giudizio di padre Lazzarotto, occorre, credo, un
vero miracolo. C'è bisogno, quindi, di una
crociata di preghiere, sapendo che “nulla è
impossibile a Dio”. Per questo Papa Benedetto
XVI ha chiesto più volte ai cattolici di tutto il
mondo di unirsi all’invocazione dei loro fratelli
e sorelle della Repubblica Popolare Cinese. Essi
hanno una grande fiducia nella Vergine Maria,
che venerano in molti santuari; specialmente a
Sheshan (vicino a Shanghai) la invocano come
Aiuto dei cristiani. In particolare, il Papa
raccomanda di chiedere che l'intercessione di
Maria possa illuminare quanti sono nel dubbio,
richiamare quanti hanno sbagliato, consolare
quanti soffrono e dare forza a quanti sono
attratti dalla lusinghe dell'opportunismo.
Padre Piero Gheddo
(In Zenit 29.1. 2012)
109
Intenzione missionaria
INTENZIONE MISSIONARIA
di luglio 2012
Perché i volontari cristiani, presenti nei territori di missione,
sappiano dare testimonianza della carità di Cristo.
di Marta Rovagna
Le radici della Carità
«La Carità nella verità, di cui Gesù si è fatto
testimone è la principale forza propulsiva per
il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità
intera». Inizia così la Caritas in Veritate,
l’enciclica di Papa Benedetto XVI rivolta ai
cattolici e «a tutti gli uomini di buona
volontà». Lo sviluppo ha bisogno della verità.
Senza di essa, afferma il Pontefice, «l’agire
sociale cade in balia di privati interessi e di
logiche di potere, con effetti disgregatori
sulla società». La responsabilità è grande: la
Carità, quella con la ”C” maiuscola non si può
svendere, improvvisare, camuffare o ignorare.
La Chiesa, ribadisce il Papa, «non ha soluzioni
tecniche da offrire ma una missione di verità
da compiere per una società a misura
dell’uomo, della sua dignità, della sua
vocazione”. In tale contesto diventa
fondamentale la Parola del Signore Gesù Cristo
che ci rende consapevoli: “Senza di me non
potete far nulla” (Gv 15,5) e che ci
incoraggia: “Io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo” (Mt 28,20). L’amore
di Dio sostiene e dà forza quindi, una forza
che combatte e distrugge la paralisi dettata
dallo scoraggiamento, dalla tristezza o dal
senso di frustrazione provocate da tante
situazioni. «L’amore di Dio ci chiama ad uscire
110
da ciò che è limitato e non definitivo, ci dà il
coraggio di operare e di proseguire nella
ricerca del bene di tutti, anche se non si
realizza immediatamente. Dio ci dà la forza di
lottare e di soffrire per amore del bene
comune, perché Egli è il nostro Tutto, la
nostra speranza più grande». Lo sviluppo «ha
bisogno di cristiani con le braccia alzate verso
Dio nel gesto della preghiera, cristiani mossi
dalla consapevolezza che l’amore pieno di
verità, da cui procede l’autentico sviluppo,
non è da noi prodotto ma ci viene donato”.
Da: “Il Messaggero del Cuore di Gesù”
INTENZIONE MISSIONARIA
di agosto 2012
Perché i giovani, chiamati alla sequela di Cristo, si rendano disponibili
a proclamare e testimoniare il Vangelo sino agli estremi confifinni della terra.
di Gabriele di Giovanni
Chi sono i giovani chiamati alla
sequela?
La risposta può essere a due livelli.
Il primo rivolto soprattutto ai
cristiani giovani, ma investe un po’
tutti, ad essere testimoni gioiosi di
Gesù risorto attraverso la loro vita.
Il secondo ai giovani che hanno
avuto una speciale chiamata da
Cristo
e
sono
diventati
esplicitamente suoi discepoli…
Leggendo il Vangelo ci si rende
conto che i discepoli non solo
vivono con Gesù, ma vengono
inviati in suo nome. La parola
«apostolo» vuol dire infatti
«inviato». Perché dunque pregare
per qualcosa che è già di per sé
iscritta nella «sequela di Cristo»? Mi
sembra che ci possano essere due
tipi di ragioni. Il primo fa
riferimento ad un problema di
mentalità che è difficile cambiare,
anche se a livello teorico, codificato
dal Concilio Vaticano II, le cose
risultano chiarite: l’idea che la
«missione» sia un di più rispetto ad
un cristianesimo normalmente e
tranquillamente vissuto, che sia uno
sforzo di volontà nostro, un atto di
buona volontà. Sembra invece ormai
molto chiaro che Marta e Maria non
abbiano motivo per essere
contrapposte: piuttosto indicano
due atteggiamenti complementari
della vita cristiana. In realtà una
vera adesione a Cristo fa nascere
inevitabilmente la testimonianza e
l’annuncio: muove l’azione. Il
secondo tipo di ragioni fa
riferimento alla nostra debolezza
umana nel perseguire il bene. Tutti
noi, anche se ci rendiamo conto che
proclamare il Vangelo è nostro
dovere, facciamo, in pratica, molta
fatica nel cercare concretamente di
testimoniarlo. Qui entra in gioco la
nostra pigrizia e, diciamolo, il nostro
comodo. Da giovani si dovrebbe
sognare di cambiare il mondo. E per
vincere il comodo serve la preghiera:
è necessario che la grazia sostenga
quel barlume di buona volontà che
intravediamo nella nostra vita e ci
spinga ad essere disponibili,
rinunciando se necessario a qualche
agio per amore del Signore che ci
invia agli uomini suoi fratelli.
111
Pagina della gratitudine
ACQUA per tutt
ttii
Carissimi benefattori, un caro saluto e auguri
di ogni bene nel Signore. Sono stata nella
nostra missione: “Madre Teresa Fantoni” a
Katani, Kenya, nello scorso dicembre. Lì, con
gioia, ho potuto personalmente vedere il
lavoro fatto per l’apertura del pozzo che,
grazie alla vostra cooperazione, farà
giungere l’acqua a tutta la missione. Voglio
esprimere a tutti voi la nostra riconoscenza
e assicurare il nostro ricordo giornaliero
davanti al Signore. Egli, nella sua infinita
bontà, vi ricompenserà.
Madre Corrada Magnani - Sup. Generale
Figlie di San Francesco di Sales
COMPRA
RAT
TI libri nuovi
Carissimi Benefattori, è con grande gioia che
scrivo per comunicarvi che è arrivata
l’offerta. Ringrazio sentitamente la vostra
generosità nel condividere con la nostra
Missione i vostri sacrifici frutto di carità. La
biblioteca della Missione nella città di
Mananjary aveva bisogno di essere
ristrutturata. All’inizio pensavamo di
costruire alcuni nuovi edifici ma, in seguito,
a causa della mancanza di fondi, abbiamo
pensato di ristrutturare le strutture già
esistenti del Centro giovanile. Perciò,
utilizzeremo parte del fondo anche per
l’acquisto di libri di letteratura malgascia. Di
questi ne abbiamo pochi e i giovani ne hanno
tanto bisogno per i loro studi. La biblioteca
giovanile, a Tanambao, accoglie i giovani
112
durante tutta la giornata dando loro la
possibilità di studiare e di consultare i libri.
Essa è anche, veramente un punto di
incontro per i giovani. Abbiamo un giovane
studente che si occupa della proprietà o
dell’ordine delle sale. A giorni fissi, della
settimana, il cappellano dei giovani viene
per stare a loro disposizione: ascoltarli,
orientarli e rispondere alle loro questioni o
aspettative.
A tutti voi, cari amici, i nostri
ringraziamenti. Vi accompagniamo con le
nostre preghiere insieme ai giovani del
Centro e della Biblioteca. Noi pure ci
affidiamo alle vostre preghiere: per la nostra
Missione e per tutta la diocesi.
+ José Alfredo Caires de Nobrega
Vescovo di Mananjary- Madagascar
Pagina della solidarietà
COSTRUIRE la cappella
Carissimi benefattori, alla nostra parrocchia
arriva un gran numero di migranti, giunti
dalle varie parti del Paese. Vengono
soprattutto dai campi creando nuovi villaggi.
Constatiamo perciò il bisogno di costruire
nuove cappelle e riparare quelle in
decadimento. Le comunità sono attive, d’altra
parte la gente è povera. Lavorano
raccogliendo e aprendo le mandorle. Quello
che guadagnano non è neppure sufficiente per
alimentarsi adeguatamente. Inoltre, viviamo
in una regione con malattie endemiche:
malaria, tifoide, anemia per denutrizione,
parassiti e altre. L’accoglienza dei 105 centri
di salute è precaria e i medicamenti, nei
nostri villaggi, scarsi. Abbiamo bisogno di
unire gli sforzi per costruire la cappella di
Santa Teresa del Bambino Gesù a Taruma. La
UN MULINO a vento
Carissimi Benefattori, vi chiedo fiduciosamente di aiutarmi. Sono Fr. Joseph
Chamgongo, sacerdote da 28 anni, e
attualmente parroco di Chipogoro nella
diocesi di Dodoma. Chipogoro, fondata nel
2000, è una delle parrocchie più giovani della
nostra diocesi e si trova in un’area
svantaggiata e semi-deserta. Poiché
l'economia locale è notevolmente precaria,
per molto tempo la parrocchia ha dovuto
comunità in quest’area ha una buona
partecipazione di fedeli. Fiducioso mi dirigo
a voi, sollecitando il vostro aiuto. Possa la
cara santa Teresina fare scendere su ciascuno
una pioggia delle sue benedizioni.
P. Mario Panduro Manu
Vicariato Apostolico di Pando – Bolivia
affrontare la difficoltà di procurarsi l’acqua
per l’uso domestico. Alla fine, nel 2007, sono
riuscito a scavare un foro per ottenere una
quantità sufficiente di acqua. La pompa, però,
non è in grado di trasferire l’acqua nel nuovo
serbatoio costruito a tre metri di altezza.
Abbiamo deciso di procurarci un mulino a
vento, dato che la zona è molto ventosa.
Spero nel vostro aiuto. Per realizzare il
progetto noi disponiamo appena di € 536,70.
Fr. Joseph Chamgongo
Diocesi di Dodoma - Tanzania
Vi preghiamo di indirizzare le offerte a:
Congregazione delle Suore Missionarie di S. Pietro Claver - Via della Collina 18 - 38121 TRENTO
CCP n. 35483452
Le eventuali offerte che risulteranno in eccedenza rispetto alle richieste che abbiamo presentato saranno destinate a
progetti analoghi a noi comunicati dai missionari sparsi in tutto il mondo.
113
Zoom
A 150 anni dalla nascita
della BEATA MARIA TERESA
LEDÓCHOWSKA
(1863 - 2013)
IL GRA
RAN
N D E P AS S O
L
a chiamata fu irresistibile e, conosciuto
lo scopo della sua vita, Maria Teresa sentì
di non potersi sottrarre all’azione della
Grazia. Cedette a essa completamente e non
tornò più indietro, sicurissima che il Signore
la volesse condurre proprio per quella via
missionaria. Confidò per iscritto, il 7 agosto
1890, alla sua amica Ilse, protestante: “Come
vedi, sulla mia persona non ho molto
d’interessante da riferire. Nonostante tutto,
mi sento, però, interiormente molto felice.
Sento come Gesù mi vuole sempre più per sé
e come il mondo mi diventi, giorno dopo
giorno, più indifferente.”
Incominciò a pubblicare articoli sulla
schiavitù in Africa e, attenta alle voci
sempre più numerose delle congregazioni
missionarie, che le fornivano notizie precise
e aggiornate dei diversi Paesi africani,
comprese la necessità di fare conoscere in
Europa il grido di dolore degli schiavi. Nel
novembre 1889 uscì per la prima volta l’Eco
dell’Africa, come supplemento del bollettino
St. Angela Blatt. Successivamente non
soltanto intensificò la corrispondenza con i
missionari, ma ritenne anche opportuno una
tempestiva informazione sulle condizioni di
vita della gente africana.
114
Il fratello Vladimiro, che nel 1889 si trovava
a Roma nel collegio Germanico-Ungarico,
lodò l’impegno della sorella: “Dopo ogni santa
comunione raccomando te e il tuo lavoro al
nostro Divino Maestro. Quanto più si sente
parlare degli sventurati schiavi delle povere
popolazioni dell’Asia e dell’Africa, tanto più
diminuisce la nostra indifferenza”.
Nel giugno 1890 l’Eco dell’Africa uscì come
rivista autonoma. Non fu
facile per la dama svolgere
contemporaneamente due
lavori diversi: alla corte e
per le missioni africane. La
sua salute cagionevole,
che si rifletteva nel suo
aspetto gracile, non sfuggì
agli occhi chiaroveggenti
di sua madre, la quale non
le
risparmiò
severi
ammonimenti. Le parole
della mamma sembrarono
a Maria Teresa dure e
ingiuste.
Confidò
al
fratello Vladimiro la sua
pena al riguardo ed egli le
rispose
con
parole
Primo numero dell’Eco
consolanti: “Naturalmente
la mamma guarda, come madre affettuosa, al
tuo futuro. Ha paura che ti rovini la salute
(…) teme che tu, sopravvalutando le tue
forze, vada in cerca di vie straordinarie e
inconsuete, che comportano molti pericoli.”
(Vla. a MTL 27/8/90).
La buona mamma, il 12 aprile 1890, scrisse
a Maria Teresa: “Mia amatissima figlia! So
quanto il tuo cuore sia legato alla scrittura,
perciò sarebbe una vera crudeltà volerti
impedire con una mia parola risoluta questa
carriera, che ti ha procurato già qualche
preoccupazione… Non posso negare, però, che
le tue numerose delusioni mi causano dolore.
Al presente voglio pregare intimamente per te,
mia dolce figliola, affinché tutti i tuoi
tentativi di scrittrice procedano nella giusta
direzione e vadano a buon fine. … Spero che
la tua “Eco” piaccia a tutti. Ti raccomando a
Dio e alla Vergine Santa e così potrò accettare
con tranquillità quanto avverrà. Cara figliola,
che Dio benedica te e la tua Eco e tutto ciò
dell’Africa uscito nel 1890 in lingua tedesca.
che tu intraprenderai. Con tenero amore, la
tua mamma”.
Nel novembre dello stesso anno, mamma
Sefina inviò un avvertimento alla figlia: “Che
l’arciduchessa stessa sia sul punto di congedarti
dal servizio, non mi fa meraviglia. Non si può
servire contemporaneamente a due signori
senza strapazzarsi e senza trascurarne in parte
uno! Tu hai raggiunto il tuo desiderio, cara
figlia, e io resto in silenzio! Che la tua nuova
esistenza, che mi sembra costruita sulla
sabbia, possa appagarti pienamente!”
(Lipnica, 2. novembre 1890)
Mamma Sefina non si accontentò soltanto di
spedire alcune lettere. Nell’aprile 1891 venne
a Salisburgo per stare più vicino alla figlia, al
momento dell’abbandono della corte, il 9
maggio 1891. La sorella minore Fannerl
l’aiutò nel trasferimento a Riedenburg, presso
l’asilo del Sacro Cuore, guidato dalle Suore
della Carità. Un cambiamento radicale: dal
palazzo arciducale a una modesta stanza, che
le sarebbe servita come camera da letto e
come ufficio! Da una lettera all’amica Ilse
von Düring si comprende che Maria Teresa
limitò allora la corrispondenza alla sola
mamma, ai fratelli e agli zii, rompendo ogni
legame con la vita brillante dell’alta società:
“Il cibo lo ricevo dalle suore. Oltre alle Sue
Altezze, che di tanto in tanto vengono a
prendermi per il passeggio, non ho contatti
con nessuno, perché dal mattino presto fino
alla sera lavoro per l’Africa. Mi è chiarissimo
che Dio mi ha chiamato per questo lavoro
missionario e, nell’adempimento della mia
vocazione, in coscienza, mi sento molto felice
e non potrò mai ringraziare Dio a sufficienza
per la mia vocazione”.
Sr. Maria Paola Wojak - sspc
115
Spazio giovani
L E T ’S B R I D G E
P
artenza nel cuore della notte. Occhi
ancora addormentati. Si prende posto sul
pullman che imbocca l'autostrada in
direzione della Toscana. Un viaggio lungo, ma
per altri lo sarà ancora di più. E così tra
conoscenze vecchie e nuove si arriva a
Loppiano. Colline verdi e un cielo che
minaccia pioggia; una confluenza di pullman
e macchine partiti da luoghi molto diversi.
Tanti zaini, tanti piedi, tanti volti dai caratteri
somatici molto diversi. Tantissimi giovani che
arrivano un po’ da tutta Italia e non solo!
Tante persone diverse ma tutti accomunati da
un’unica parola: Fratellanza. È questa l’aria che
si respira in questa piccola cittadella nata dal
Movimento dei Focolari.
In realtà nessuno, nemmeno gli organizzatori
di questa giornata, sa realmente che cosa
accadrà in questa giornata, poiché viene aperto
un vero e proprio cantiere e iniziano i lavori per
un progetto davvero ambizioso: un ponte! Si
tratta di un cantiere un po’ particolare nel quale
116
gli operai sono i duemila giovani che hanno
risposto all’appello e il materiale da costruzione
è nientemeno che il Mondo.
La giornata di “lavoro” si svolge tramite il
collegamento streaming mondiale con
centinaia di giovani di oltre 150 città del globo
attraverso uno snodarsi di incontri,
testimonianze, momenti di vita vissuta tutti
caratterizzati dalle azioni di fraternità in corso.
Importanti e toccanti sono i racconti di chi ha
vissuto o vive in situazioni estreme di guerra
e violenza come i giovani della Siria che,
nonostante la difficile situazione e la paura
quotidiana, attingono alla forza dell’umanità
per aiutare il prossimo, anche nel bel mezzo di
una sparatoria!
Dopo la santa messa nella stupenda chiesa
dedicata a Maria Madre di Dio, la pausa pranzo
rifocilla i tanti “operai” che nel pomeriggio si
dividono scegliendo uno dei quattro workshop
relativi ai campi più spinosi e accattivanti del
vivere umano oggi: il senso dell’impegno
politico, la sfida dell’orizzonte multiculturale,
famiglia e crisi, la capacità di compiere scelte
personali e collettive.
La giornata termina nell’allegria collettiva di
un bel concerto, ma non si tratta soltanto della
musica! L’intento di costruire questo ponte,
tanti ponti, è riuscito! Questi non sono altro
che rapporti veri e sinceri, realizzati con il
cuore e il sorriso, con la voglia e l’entusiasmo
di crescere, di andare oltre le tante piccolezze
che rendono l’essere umano limitato. Si tratta
di rapporti che vanno al di là dei confini, della
lingua, della religione; al di là del muro che ci
divide dal vicino di casa che nemmeno
salutiamo; un ponte che scavalca i muri
dell’indifferenza e della diffidenza; un legame
fatto da uomini tra gli uomini e per gli uomini.
Quella spinta che ci porta a fare il Bene perché
l’Uomo è frutto dell’Amore ed è portato a essere
testimone e tramite di questo Amore attraverso
la propria vita. Questa è la Regola d’Oro
presente in ogni popolo: non fare agli altri ciò
che non vuoi sia fatto a te stesso.
Non si tratta di un concetto astratto e lontano
dagli affanni quotidiani, ma di un modo di
vivere concreto fondato sul rispetto reciproco
che ci rende tutti ugualmente unici.
Questa nuova visione di mondo unito parte
proprio da ognuno di noi perché si tratta di
un enorme, meraviglioso puzzle dove ciascuno
è indispensabile e deve fare la propria parte
nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, in
famiglia, tra i banchi di scuola e quindi anche
in politica e in ogni settore della società nella
quale vive.
Non è un’utopia credere che sia possibile. Si
tratta di avere il coraggio di fare il primo
passo. E il coraggio risiede negli occhi di chi
ci è accanto, basta soltanto sollevare lo
sguardo al di sopra del nostro piccolo ego.
Dal Meeting parte anche un’azione mondiale:
il UNITED WORLD PROJECT, che impegnerà per
un anno i giovani a raccogliere migliaia di
firme in tutti i Paesi: ogni firma sarà un
impegno, un patto che stringeremo, una rete
che crescerà per innescare un cambiamento
concreto a partire dalla nostra vita per
incidere nell’economia, lavoro, mass media,
sport, politica.
Francesca Miola
117
Notizie claveriane
RICORDANDO sr. Pasqualina Pirih...
L
a nostra cara sr. Pasqualina ha lasciato
questa esistenza terrena per la vita eterna
il 28 febbraio 2012, a Maria Sorg. Quasi non
lo potevamo credere! Al mattino era presente,
come al solito, alla santa messa delle ore 7.
Ed era di nuovo con noi per il pranzo, senza
accusare alcun segno di malessere. Poi, nel
pomeriggio, quando si preparava ad andare
in cappella, a un tratto, è crollata
silenziosamente nella sua stanza. Beata sr.
Pasqualina! Ora può vivere realmente il
significato del suo nome, celebrando in cielo
la Pasqua perenne con il Signore, al quale
aveva consegnato la sua vita nella nostra
Congregazione all’età di soli diciannove anni!
Aveva festeggiato il suo novantesimo
compleanno nel mese di settembre nella
118
nostra comunità di Maria Sorg, ancora con
tanta gioia. Sr. Pasqualina era una persona
molto socievole. Nel 2008 aveva celebrato,
con commozione e gratitudine, il suo 65mo
anniversario di professione, insieme alle
consorelle, a parenti e conoscenti. Era sempre
molto riconoscente al buon Dio per ogni
cosa: per la sua vocazione missionaria vissuta
nella nostra Congregazione, per il lavoro, per
la preghiera, per il servizio umile e nascosto
a favore dell’evangelizzazione, per i fiori del
giardino e per tutto ciò che la vita le offriva,
anche per i dolori. Il giorno del funerale di sr.
Pasqualina sono arrivati, dalla Slovenia, terra
in cui era nata, undici dei suoi parenti. Prima
della preghiera del Requiem davanti alla sua
salma, nella nostra sala di Maria Sorg, i suoi
parenti hanno recitato il santo rosario in
lingua slovena, mentre noi lo recitavamo
nella cappella in lingua tedesca, insieme ai
molti venuti per congedarsi dalla cara sorella.
Sr. Pasqualina è rimasta sempre laboriosa fino
in età avanzata. Ha cucito molti abiti alle
consorelle di Maria Sorg e non solo; a me ha
cucito ancora, nel 2006, l’abito per il
giubileo d’argento. Negli ultimi anni della
sua vita si è occupata principalmente di
francobolli, che tagliava, selezionava e infine
inviava ai suoi svariati “clienti”. Riusciva a
ricavare, in tal modo, una somma
considerevole per le missioni. Arrivederci,
cara sr. Pasqualina! Ci incontreremo per fare
festa insieme alla mensa di Gesù in cielo!
Sr. M. Paula Krones sspc
.... e sr. Isabel Paiva
“La vita è bella soltanto quando si ama, non
amare è morire.”
Q
ueste parole sono della nostra consorella
Isabel Paiva, primo fiore delle Azzorre ad
entrare nella Congregazione e prima, di queste
isole, a partire per la casa del Padre il 26
marzo scorso. La sua esistenza fu un donarsi,
giorno per giorno, a Dio e ai fratelli come
ringraziamento al dono della sua vocazione
missionaria. A sedici anni di età, precisamente
il 26 novembre del 1951, si consegnò
totalmente al servizio delle missioni. Dopo il
tempo di formazione nella nostra comunità di
Lisbona fu chiamata a Roma per il noviziato e
qui fece la professione religiosa. In seguito,
con altre compagne, le fu assegnata l’Uganda
come terra di missione. Per potere comunicare
con la gente, oltre all’inglese aveva imparato
anche lo suahili. Si sentiva di casa con gli
africani! Le costò non poco il dovere ritornare
in Patria per motivi di salute. Una volta
ristabilita, fu inviata alla nostra comunità di
Montevideo (Uruguay) dove la aspettava il
coordinamento della catechesi, dei gruppi
apostolici e l’accoglienza delle studentesse
nell’ostello. Qui, grazie alla sua amorevole
dedizione, era diventata una seconda
“Mamma” per le giovani che lasciavano le loro
famiglie per motivo di studio nella capitale
uruguaiana. Non di rado asciugava le loro
lacrime, aumentava l’accettazione reciproca
l’una dell’altra, ascoltava i loro problemi, dava
fiducia nelle ore di prova, pregava con loro e
per loro. Non meraviglia perciò il nome con
cui la chiamavano “Madrecita”.
Sr. Isabel era un’artista nata. Faceva lavori
manuali incantevoli insieme a un gruppo di
laici, i quali, sotto la sua direzione,
organizzavano bazar annuali a beneficio delle
missioni. Per motivi di salute e dopo alcuni
interventi chirurgici, nel 2006 si trasferì a
Lisbona. In comunità era un esempio di
generosità e abbandono alla volontà di Dio.
Ripeteva spesso: “Deo gratia”. Negli ultimi
anni di vita non le mancarono sofferenze
causate dalla sua immobilità. Ricoverata
all’ospedale, aveva potuto insegnare ad
alcune pazienti come pregare il rosario e nelle
visite delle consorelle, ricordava loro di
portarle opuscoli con le prime preghiere di un
cristiano e le riviste missionarie per poterle
distribuire. Veramente era un’anima
missionaria! Nel suo fare silenzioso irradiava
zelo apostolico e tanta bontà. Possa lei, ora,
dal cielo intercedere per nuove vocazioni
facendo loro capire la bellezza di una vita
vissuta nell’amore di Dio e dei fratelli.
Sr. Sandra Ortiz sspc
119
Bacheca
5 per MILLE
Con una semplice fir
firma puoi sostenere l’azione dei missionari
Caro Amico delle missioni,
come saprai, ogni contribuente può destinare il 5 per mille dell'IRPEF dovuto all’erario a
sostegno della ricerca e del volontariato, analogamente a quanto già previsto per l’8 per mille.
La nostra Congregazione è tra gli enti destinatari della disposizione ministeriale per il proprio
impegno a favore dei poveri attraverso il sostegno delle missioni e dei missionari.
Come destinare il 5 per mille alla nostra Congregazione? Le persone fisiche che lo desiderano
dovranno riportare nella propria dichiarazione dei redditi, nel luogo appositamente indicato al
5 per mille, il codice fiscale 02569800580 della Congregazione delle Suore Missionarie di
San Pietro Claver e destinare il 5 per mille delle proprie tasse per l’azione dei missionari a
favore dei poveri.
Aiutaci nella diffusione di questa informazione tra i Tuoi amici e conoscenti. Anche questo è
un gesto concreto di amicizia per i missionari.
GRAZIE DI CUORE
Suore Missionarie di S. Pietro Claver
Il 28 di ogni mese fino al 6 del mese seguente preghiamo la novena in tutte le nostre comunità,
chiedendo l'intercessione della nostra Beata Madre Fondatrice per tutte le intenzioni che ci vengono inviate.
Le intenzioni si possono mandare compilando il formulario nel nostro sito: www.missionarieclaveriane.org
oppure telefonando o scrivendo a uno dei nostri indirizzi.
RICORDIAMO i nostri defunti
Scarano Spallucci Rosa Vittoria - Palagiano (TA)
Menghini Segna Lilia - Mezzolombardo (TN)
Veninata Elisa - Ragusa (RG)
Pichler Anton - Cavalese (TN)
Grasso Anna - Bardineto (SV)
Paolina Mercolli - Vezio (TI) Svizzera
Giuseppina Lodola - Minusio (TI) Svizzera
Denise Walzer - Biasca (TI) Svizzera
L’eterno riposo dona loro, o Signore,
risplenda a essi la luce perpetua,
riposino in pace. Amen
120
Anno CXVII
n. 7-8 Luglio - Agosto 2012
Direttore responsabile
mons. Ernesto Menghini
Redazione
sr. Silvia Simas - sr. Renata Szawara
Collaboratori: P. Michele Simone SJ
sr. Maria Paola Wojak - sr. Jolanta Plominska
sr.Maria Elena Caridi - Vincenza Zangara
Maria Teresa Rinaldi - Patrizia Raffi
Buone vacanze
A tutti i nostri cari Lettori, con l’augurio di
trascorrere, questi giorni di riposo, in
comunione con il creato, le creature e il
Creatore.
A luglio celebriamo:
6 Festa della Beata Maria Teresa
Ledóchowska, Fondatrice delle Suore
Missionarie di S. Pietro Claver
11 Giornata Mondiale della Popolazione
16 B.V. Maria del Monte Carmelo
A agosto celebriamo:
9 Giornata Internaz. dei popoli indigeni
15 Assunzione della Vergine Maria
23 Giornata internazionale di
commemorazione della tratta degli
schiavi e della sua abolizione
SUORE MISSIONARIE DI SAN PIETRO CLAVER
www.missionarieclaveriane.org
REDAZIONE
00184 ROMA - Via dell’Olmata 16
Tel. 06 4880450 - fax: 06 4871953
E-mail redazione: [email protected]
AMMINISTRAZIONE
38121 TRENTO - Via della Collina 18
Tel. 0461 263645 - fax: 0461 268435
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CCP n. 35483452
C/C n. 11723769
Banca di Trento e Bolzano
B.I.C. BATBIT2T
IBAN: IT95 G032 4001 8010 0001 1723 769
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SVIZZERA - 1700 FRIBOURG
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Spedizione in abbonamento postale
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art. 1, comma 2, DCB Trento.
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n. 148 del 25 marzo 1986.
Informiamo i Lettori che i loro dati personali
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La pubblicazione non è in libero commercio.
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Via dell’òra del Garda 25 - 38121 TRENTO
La Chiesa è stata istituita per insegnarci
in qual modo dobbiamo rendere gloria a Dio,
come servirLo e come raggiungere
la beatitudine eterna.
Maria Teresa Ledóchowska
Per informazioni:
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