Novembre 2011 N. 2
Ecosafety Informa
Notiziario EcoSafety attualmente in fase di registrazione
EDITORIALE
Regione Lazio: 2 milioni di euro per il
piano triennale sulla sicurezza
Nasce ECO 231
La Root Cause Analysis
per l’analisi del rischio
nelle strutture sanitarie
La
Root
Cause
Analysis
è un’indagine strutturata che ha
lo scopo di identificare la
causa vera di un problema, e le
azioni necessarie ad eliminarla
(Anderson, Fagerhaug, 2001).
L’analisi delle cause profonde è
una metodologia applicata allo
studio dei fattori causali di
un evento avverso, o più in generale di un incidente, che si
basa sulla concezione organizzativa dell’errore. Questa fase può
essere essa stessa considerata
un processo: gli input sono rappresentati dalle informazioni
raccolte nella fase di identificazione del rischio, ad esempio
attraverso la segnalazione di
eventi di interesse (incident reporting), mentre gli output sono
rappresentati dalle indicazioni in
merito al trattamento dei rischi
individuati. L’analisi non si limita
infatti a individuare l’errore o
le mancanze più prossime
all’evento, ma mira ad analizzare
l’intero processo che ha generato l’evento stesso. L’obiettivo
principale di questa metodologia
è arrivare a comprendere in modo approfondito che cosa è successo, perché è successo e che
cosa si può/deve fare per evitare
che si ripeta.
Per causa radice si intende, infatti: la causa più basilare che
può essere ragionevolmente
identificata ed è in potere del
management
controllare
(Paradies, Busch, 1988).
Continua a pag 2 ►
Da un’idea dell’Ecosafety nasce l’
’Associazione Nazionale ECO231, per far
fronte all’esigenza, comune di molte aziende,
di adottare il Modello di organizzazione, gestione e controllo adeguato per la propria
Regione lazio : approvato il piano triennale regionale stanziati attività e proteggersi dalla responsabilità
complessivamente circa 10 milioni di euro per la prevenzione amministrativa prevista dal Decreto
231/2001.
di cui 2 milioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro
Continua a pag 3 ►
Celebrata in tutta Italia la giornata
per le vittime del lavoro
Lo scorso 9 ottobre si è tenuta in tutta Italia la 61
Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul
lavoro in cui oltre 100.000 persone sono state coinvolte. Manifestazioni, dibattiti e incontri in una giornata dedicata alla commemorazione e alla sensibilizzazione su prevenzione e sicurezza sul lavoro. Una giornata promossa dell’ANMIL per non dimenticare che
negli ultimi cinque anni, in Italia, si sono verificati oltre
cinque milioni di infortuni sul lavoro.
Continua a pag 2 ►
6° Forum
Risk management in sanità
22- 23 - 24 - 25- novembre 2011
Arezzo, Fiere e Congressi
IN QUESTO NUMERO
Inail: ampliati i servizi agli invalidi del
lavoro Pag 3
———————————————————————-—Al via la semplificazione delle procedure antincendio Pag 4
————————————————————————-Stress lavoro correlato: esperti a confronto in un
convegno INAIL Pag 6
———————————————————————————–Sistri: cambiano le scadenze Pag 9
———————————————————————————–-Garante privacy: le nuove regole
del marketing telefonico Pag 10
-–——————————-——————————-—-
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Novembre 2011
Ecosafety informa
Celebrata in tutta Italia
la giornata per le vittime
del lavoro
volare il reinserimento, alleviare i disagi degli
infortunati e quindi delle famiglie di tutte le
vittime di incidenti sul lavoro. La manifestazione, inoltre, ha voluto essere un momento
celebrativo unico, una ricorrenza comune in
tutte le province italiane unite in questa battaglia per la sicurezza. Sotto l’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica e con i Patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali e del Segretariato Sociale RAI con la Campagna di sensibilizzazione, sono state coinvolte oltre 100.000 persone in tutta Italia. L'ANMIL, che da quasi 70
anni si occupa della tutela delle vittime del
lavoro e raccoglie oltre 450.000 iscritti, chiede un’azione determinata a far applicare le
norme antinfortunistiche ed un maggior impegno in termini di formazione dei lavoratori.
Una giornata nazionale per la riflessione sul
sacrificio di chi ha perso la vita nello svolgiMassimo Stasi, autore dell’immagine vincitrice del
mento della sua professione.
Ogni giorno in Italia muoiono 3 persone sul
lavoro, mentre si verificano in media oltre
2.000 incidenti; in un anno circa 30.000
vittime rimangono permanentemente invalide, per un totale di 775.374 infortuni accaduti nel 2010. Lo scorso 9 ottobre l’ANMIL,
l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi
del Lavoro, ha celebrato in tutta Italia la 61ª
Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, a poche ore dal tragico incidente avvenuto a Barletta dove 4 operaie e
una ragazzina di 14 anni hanno perso la vita.
Lo spirito della Giornata è rimasto invariato
nell’arco di oltre mezzo secolo, sebbene si
sia arricchito di nuove, legittime istanze: oggi
costituisce un'occasione per rivendicare la
centralità dei diritti di ogni lavoratore e ricordare quanto sia importante insistere nella
Cristina Diaz Gomez
prevenzione dagli infortuni ed aiutare e age-
Concorso della 61 Giornata Nazionale indetta
dall’ANMIL.
Segue da pag 1 ►
EDITORIALE
Le tre parole chiave sono quindi:
• causa basilare: le ragioni all’origine della
concatenazione di circostanze per cui un
evento è accaduto e sulle quali sia possibile intervenire per prevenirne il riaccadimento (ricordare a un operatore di stare
attento non evita la possibilità che un evento accada);
• identificazione ragionevole: l’indagine
deve ricostruire il quadro della situazione in cui si è generato l’evento, rispettando tuttavia tempi e costi idonei;
• controllo del management:
l’indagine deve mettere in
evidenza le possibili azioni di
intervento da parte del
management aziendale (non
ha senso proporre soluzioni
non esistenti o su cui il manager non ha
competenza).
Va ricordato che il termine causa ha
un’accezione in ambito giuridico che può
confondere ad un primo approccio, poiché
tende ad assimilare la ricerca della responsabilità individuale al nesso causale
tra gli eventi (i quali, in base alla concezio-
ne naturalistica prevalente nella giurisprudenza, sono ritenuti l’effetto naturale della
condotta umana, e vengono considerati
rilevanti quando connessi a interessi tutelati dalle norme). Nell’analisi di un processo, viceversa, il fattore causale è ciò che,
anche in concomitanza con altri fattori
causali, porta a un esito inatteso del processo stesso. L’applicazione della tecnica
RCA incoraggia la ricerca di
più cause, su cui identificare
appropriate azioni preventive
e migliorative.
Alla luce di queste considerazioni si può affermare che la
causa radice è una causa
profonda che generalmente
non si ritrova nell’ambito delle
circostanze
immediate
dell’evento; che il processo di identificazione è complesso e impegnativo anche
dal punto di vista delle risorse, e che quindi esistono dei limiti di ragionevolezza
nell’approfondimento delle indagini. In
particolare, questa definizione suggerisce
che è ragionevole fermarsi ad indagare
nell’ambito di potere del management.
In ogni caso il rapporto costi/benefici, sia
nell’indagine che nelle soluzioni proposte,
è il metro della ragionevolezza dell’intero
processo.
Partendo
dalla
visione
sistemica
dell’errore secondo il modello di Reason,
le cause radice si collocano generalmente
a livello di latent failure, a livello cioè di
organizzazione e di ambiente di lavoro.
Occorre perciò non focalizzarsi su errori e
violazioni (active failure) ma sempre ricercare quali sono le criticità al livello dei
latent failure.
La RCA è lo strumento più frequentemente utilizzato per l’analisi del rischio in tutti i
settori in cui è attivo un sistema di risk
management, in particolare per quanto
riguarda la gestione del rischio clinico e la
sua applicazione in ambito sanitario.
Fulvio Basili
Amministratore unico Ecosafety
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Novembre 2011
Ecosafety informa
Regione Lazio:
Zezza, 2 milioni di euro per il piano triennale
sulla sicurezza
"Ogni iniziativa che favorisce la diffusione della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro mi vedra' sempre partecipare con entusiasmo". Lo ha dichiarato l'Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza, intervenendo alla V° edizione della
"Settimana Europea per la Sicurezza", organizzata a Frosinone dall'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro.
"Abbiamo appena approvato - ha spiegato Zezza - il piano triennale
regionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, per il quale abbiamo
messo a disposizione 2 milioni di euro, ma sono tante altre le iniziative rivolte agli studenti, ai lavoratori stranieri e agli operatori dei settori maggiormente coinvolti, tra i quali quello edile.
L'impegno della Giunta Polverini e' cospicuo anche sul fronte finanziario, visto che per le politiche di prevenzione sono stati
stanziati complessivamente circa 10 milioni di euro".
L'assessore Mariella Zezza ha infine presentato l'opuscolo
"Regolarita' del lavoro, legalita' e sicurezza'' , che presto verra' tradotto anche in altre lingue per facilitare la comprensioni di norme e tutela a garanzia di tutti i lavoratori.
Valentina Sellati
Inail: ampliati i servizi
agli invalidi del lavoro
Marco Fabio Sartori, presidente dell’Istituto
dell’ INAIL, ha approvato lo scorso 13 ottobre
la nuova versione del ―Regolamento per
l’erogazione agli invalidi del lavoro di disposi-
tivi tecnici e di interventi di sostegno per il
reinserimento nella vita di relazione‖.
Il nuovo Regolamento prevede importanti
novità come l'introduzione di nuovi dispositivi dotati di tecnologie avanzate, l'ampliamento della fornitura di protesi e/o ausili specifici
per attività sportiva, l'ampliamento della gamma dei sistemi domotici e la previsione di
interventi di sostegno per il reinserimento
nella vita familiare, sociale e lavorativa. Inoltre, offrirà supporto ai familiari del lavoratore
vittima di infortunio o di malattia professionale e ai familiari sopravvissuti del lavoratore
defunto per cause lavorative."Sin dal giorno
del mio insediamento alla guida dell'Istituto
ho puntato l'attenzione su quella che vuole
essere una delle linee guida della mia presidenza: la realizzazione del Polo della salute
e sicurezza sul Lavoro" ha affermato il presidente Sartori - Un nuovo volto che vede l'INAIL impegnato a 360 gradi in quella che è
la presa in carico integrata del lavoratore
infortunato. Vogliamo, cioè, realizzare quel
ciclo di tutela che possa dare tutte le risposte
che si attende chi è rimasto coinvolto in incidenti sul lavoro e con lui, i suoi famigliari. E
proprio in quest'ottica si inseriscono le disposizioni contenute nel Regolamento".
Grazie al sistema di ―tutela globale e integrata‖, sono previste anche prestazioni economiche,sanitarie, riabilitative e protesiche.
"La strategia di prevenzione globale che abbiamo in mente, non si esaurisce solo nelle
misure di agevolazione alle aziende che investono in sicurezza, ma vuole tradursi in una
serie articolata di misure di sostegno concreto ai lavoratori" - ha aggiunto Sartori – a cominciare dalla riabilitazione e dal reinserimento professionale e sociale di quelli infortunati".
Uno dei principali obbiettivi di questo ampliamento sarà quindi, il recupero dell'autonomia
individuale a tutti coloro che sono stati resi
invalidi durante un'attività lavorativa, il supporto ai familiari del lavoratore vittima di
infortunio o di malattia professionale e ai
familiari superstiti del lavoratore deceduto
per cause lavorative.
Cristina Diaz Gomez
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Ecosafety informa
regolamento introduce una classificazione delle attività in tre categorie (A,B,C) cui corrispondono adempimenti diversi e diverse procedure. Le diverse categorie sono individuate in relazione alla dimensione
dell’impresa, al settore di attività, alla esistenza di specifiche regole
tecniche e alle esigenze di tutela della pubblica incolumità.
Nella categoria A sono state inserite attività che, considerata la consistenza dell’attività, l’affollamento e i quantitativi di materiale presente, sono da ritenersi a basso rischio. Sono inoltre inserite attività
dotate di regola tecnica di riferimento. In questi tipi di attività, viene
eliminato il parere di conformità e sarà sufficiente utilizzare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). I controlli successivi
all’avvio delle attività saranno effettuati a campione entro 60 giorni.
Nella categoria B, a rischio intermedio, si trovano quelle caratterizzate da un maggiore livello di complessità e attività sprovviste di una
specifica regolamentazione tecnica di riferimento. Per avviare
l’attività sarà sufficiente presentare la SCIA e i controlli successivi
saranno effettuati a campione entro 60 giorni. La categoria C, comprende le attività con alto livello di complessità e il progetto dovrà
essere esaminato entro 60 giorni ma in questo caso i controlli avverranno a tappeto.
Per le strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo e/o diurno, case
di riposo per anziani con oltre 25 posti letto e strutture sanitarie che
erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di
Il 7 ottobre scorso è entrato in vigore il Decreto del Presidente della laboratorio, di superficie complessiva superiore a 500 m²:
Repubblica n. 151 del 1 agosto 2011, ―Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione
fino a 50 posti letto strutture riabilitative, di diagnostica strumentadegli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater, del decretole e di laboratorio fino a 1.000 m² : categoria A
legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla
strutture fino a 100 posti letto strutture riabilitative, di diagnostica
legge 30 luglio 2010, n. 122″ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
strumentale e di laboratorio oltre 1.000 m²: categoria B
221 del 22 settembre scorso.
oltre 100 posti letto: categoria C
Il Dpr. n.151/2011 introduce importanti novità come l’adozione, per
la prima volta in Italia, del principio di proporzionalità con il quale le Tutte queste novità introdotte dal regolamento di semplificazione,
procedure amministrative saranno diversificate sulla base della possiamo trovarle nell’ opuscolo pubblicato dal dipartimento dei Vigili
complessità del rischio. In oltre, questo nuovo decreto, alleggerisce del fuoco sotto il titolo ―Meno carte, più sicurezza‖, in cui con esemla documentazione tecnica richiesta, sono stati eliminati gli adempi- pi e illustrazioni e in modo semplice e simpatico si illustra ai cittadini
menti ridondanti e si sono ridefiniti i procedimenti di prevenzione e all’imprese le novità introdotte con il D.P.R. 151/2011.
incendi e l’elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli dei
Vigili del fuoco.
Cristina Diaz Gomez
Per raggiungere gli obiettivi della semplificazione amministrativa, il
Al via la semplificazione
delle procedure antincendio
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Novembre 2011
Ecosafety informa
Gazzetta ufficiale dell’ ue:
pubblicata la direttiva sulla
prevenzione delle ferite
da taglio o punta in campo
ospedaliero e sanitario
L’applicazione delle sole precauzioni standard non basta ad abbattere il rischio da
punture o tagli con dispositivi contaminati da
sangue o altri liquidi biologici pericolosi nel
settore sanitario. Per questo motivo, in USA,
La curiosità
Attenzione alle
E-mail pericolose
è stata approvata una legge federale che
obbliga le strutture sanitarie ad usare dispositivi di sicurezza antitaglio/puntura. Tali
dispositivi, che prevengono oltre il 75 % di
incidenti, vengono chiamati needle stick prevention device. La novità in Europa è invece
la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’UE
della direttiva 2010/32/UE del Consiglio del
10/05/10 che attua l’accordo quadro concluso dalle parti sociali Hospeem e Fsesp
sulla prevenzione delle ferite da taglio o punta in campo ospedaliero e sanitario. Si prevede che gli Stati membri stabiliscano le sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate ai sensi della direttiva. L’Accordo e la Direttiva riconoscono che il
lavoro quotidiano degli operatori sanitari li
mette a rischio di gravi infezioni, con oltre 30
agenti patogeni potenzialmente pericolosi,
come epatite B e C e Hiv, derivanti da lesioni
da punture di ago. Ogni anno in Europa si
stima oltre un milione di lesioni da puntura di
ago: tra i rischi più gravi e comuni per i lavoratori sanitari europei, causando alti costi ai
sistemi sanitari e alla società ingenere,
suscitando un impatto emotivo serio e
duraturo per il lavoratore che, pur non avendo contratto alcuna infezione viene colpito
emotivamente. La Direttiva fissa i requisiti
minimi prevedendo che gli Stati membri
adottino disposizioni addizionali per tutelare i
propri lavoratori. Si rivolge a ogni soggetto
del settore sanitario, indipendentemente
d a l l ’ i n q u a d r a m e n t o
contrattuale, che sia un tirocinante piuttosto
che un lavoratore in subappalto, tutti devono
indistintamente seguire le prescrizioni della
Direttiva. Doveroso è evitare la colpevolizzazione: la segnalazione d’infortuni deve evidenziare fattori sistemici, non errori individuali, ogni situazione in cui vi sia un potenziale rischio va presa in considerazione e tenendo conto dell’analisi della stessa occorre
potenziare la prevenzione del processo lavorativo riducendo o minimizzando il potenziale
rischio.
Valentina Sellati
al mittente prima di aprire l'allegatecnica è banale ma purtroppo efficace, per to. Anteprima e-mail. E' consigliabile disattiquesta ragione dedichiamo questa pagina di vare la visualizzazione in anteprima delle
consigli anche su questo tema. Facciamo un e-mail e, in particolar modo, evitare di visuaesempio pratico, si riceve via e-mail una co- lizzare le immagini contenute in una e-mail
municazione che invita ad aprire il file PDF html. Anche in questo caso le immagini pos-
.
allegato. Questo file è però soltanto all'appa- sono nascondere dei virus informatici o degli
renza un file con estensione .pdf, il mittente script malevoli. Antivirus. Installare un antivil'ha opportunamente camuffato per tendere rus sul proprio computer ricordandosi di manuna trappola all'utente destinatario e spinger- tenerlo aggiornato. Se non aggiornato un
lo a cliccarci sopra. In realtà si tratta di un file antivirus
eseguibile che può installare sul computer efficace
può diventare ben presto in
e non proteggere più il
dell'utente un virus, un trojan o qualsiasi computer dalle nuove minacce della rete.
Le email possono costituire un vero e proprio altro software malevole (malware). Qui di Download da internet. Quando si scarica un
pericolo per la sicurezza degli utenti che le seguito riportiamo alcuni consigli utili per file da internet è sempre possibile
di
cadere
nella
trappola. incappare un file malevoli. Per ridurre il riutilizzano in modo incauto. Infatti, secondo la evitare
GData SecurityLabs, un’azienda tedesca che · E-mail con file allegato. E' buona prassi non schio è necessario evitare i siti web sconosi occupa della sicurezza informatica, l’83% cliccare mai sui file allegati nelle e-mail se sciuti (es. quelli a basso page rank su Goodel traffico mondiale di email è spam. Una non si conosce il mittente. Anche un file ap- gle) ed avere installato sul computer un softecnica usata dai criminali informatici sono parentemente innocuo, esempio JPG o PDF, tware antivirus e antimaleware con scansioI file con estensione diversa da quella origi- può nascondere un virus informatico. In caso ne in tempo reale della navigazione online.
nale per far apparire agli occhi dell'utente di dubbi, ad esempio e-mail inaspettate, è
Daniele Carfagna
una tipologia di archivio invece di un'altra. La sempre preferibile chiedere prima conferma
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Ecosafety informa
Il 6°Forum Risk Management
in Sanità 2011
Le tre parole d'ordine per la kermesse del 2011 sono:
Sicurezza, Innovazione e Integrazione nel rapporto virtuoso tra Territorio-Ospedale-Territorio
Il Forum Risk Management in Sanità, evento accreditato ECM, si
caratterizza come il momento strategico in ambito sanitario, di fortissimo richiamo culturale e professionale, il programma e i dibattiti
congressuali con spaccati delle migliori esperienze nazionali ed internazionali, lanciano input volti al miglioramento continuo.
Per le iscriversi all'evento collegarsi al sito
www.forumriskmanagement.it
Federica Amorevoli
Gutemberg SRL
Procede a grandi passi l'evento nazionale che vedrà impegnati più di
5000 congressisti e gli oltre 500 relatori nazionali e internazionali
che si confronteranno in letture magistrali, "tavole rotonde", seminari
e simulazioni, sono questi i primi numeri della sesta edizione.
Si apre l'evento nazionale Forum Risk Management in Sanità, organizzato da Gutenberg Sicurezza in Sanità e dall'Istituto Superiore di
Sanità, promosso dal Ministero della Salute, dall'Istituto Superiore di
Sanità, da Age.Na.S e dalla Fondazione Sicurezza in Sanità.
Stress lavoro correlato: esperti a
confronto in un convegno INAIL
―Le conoscenze e la ricerca sullo stress datano ormai molti decenni, tanto che la stessa
definizione dello stress risulta problematica
(H. Selye “La cosa più stressante è dare una
definizione allo stress‖).
Lo stress è oggi riconosciuto come un rischio,
potenzialmente presente in tutti i luoghi di
lavoro, che deve poter essere evidenziato,
monitorato e gestito attraverso opportune
strategie di prevenzione. Ma quale approccio
metodologico va assunto per ottemperare a
quanto richiesto dal legislatore? Questo è
stato il tema del convegno "Strumenti per la
gestione e l'implementazione della valutazione dello stress lavoro correlato" che si è tenuto a Roma il 12 ottobre presso la sede centrale dell'INAIL, a piazzale Pastore.
‖ Un momento di sintesi essenziale grazie
alla presenza di alcuni dei più stimati esperti
della materia, sia nazionali che internazionali, e al successivo confronto tra le parti sociali‖.La tematica di grande attualità è stata
affrontata, sotto diverse prospettive da quella
legislativa - a partire dalle novità introdotte
dal già citato D.lgs. 81/2008 e dalle successive indicazioni della Commissione consultiva
permanente per la salute e sicurezza sul
lavoro - a quella più strettamente
metodologica/applicativa, presentando una
disamina degli strumenti in materia ai quali
potere fare riferimento. Durante il congresso
è stata presentata la nuova proposta metodologica che iI Dipartimento Medicina del
Lavoro dell'INAIL ha elaborato appositamente
per agevolare le aziende nell’applicare un'adeguata valutazione e gestione del rischio da
stress lavoro correlato, secondo gli obblighi di
legge. Per favorire maggiormente l'utilizzo di
questa metodologia da parte delle aziende è
stata predisposta una piattaforma online
(nella sezione Ricerca del sito INAIL) attraverso la quale è possibile, previa registrazione
gratuita, utilizzare gli strumenti per effettuare
la valutazione e la gestione del rischio da
stress lavoro correlato. Di grande importanza
è la pubblicazione del Manuale ad uso delle
aziende ―Valutazione e gestione del rischio
da stress lavoro – correlato‖ che illustra in
maniera descrittiva il percorso metodologico
e sistematico, frutto di un lungo processo di
ricerca, che permette al datore di lavoro ed
alle figure della prevenzione presenti in azienda, di gestire il rischio stress da lavoro,
prevenendolo e combattendolo. Uno strumento utile per conoscere e gestire questo
grande problema che affligge 9 milioni di
italiani, di cui più del doppio sono donne,
agevolando la prevenzione e riducendo
l’impatto che tale rischio può avere sui lavoratori e sull’azienda.
Valentina Sellati
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Novembre 2011
Ecosafety informa
PROBLEMI DI
COMPATIBILITA’
ELETTROMAGNETICA
IN SALA OPERATORIA
La compatibilità elettromagnetica, EMC, è ―la capacità di un
dispositivo, apparecchio o sistema, di funzionare in un ambiente
elettromagnetico in modo soddisfacente, senza produrre a sua
volta disturbi elettromagnetici
intollerabili per tutto ciò che si
trova nell’ambiente stesso‖.
Possiamo distinguere due tipi di
problematiche: emissione e immunità.
La prima intende la riduzione non
intenzionale di energia elettromagnetica e le contromisure necessarie ad evitare la sua trasmissione, invece l’immunità, si riferisce
al corretto funzionamento degli
apparati elettrici e elettronici in
presenza di disturbi elettromagnetici provenienti dall’esterno.
Qualsiasi fenomeno elettromagnetico in grado di danneggiare
le prestazioni di un dispositivo,
apparecchio o sistema è detto
disturbo elettromagnetico. Sia
l’emissione che l’immunità possono essere dovute alla perturbazione elettromagnetica condotta
o irradiata. L’emissione irradiata
è il disturbo elettromagnetico che
l’apparecchio può produrre e che
può interagire con ciò che lo circonda; l’immunità irradiata è la
quantità
di
disturbo
che
l’apparecchio può sopportare
senza che si verifichi un malfunzionamento. Mentre l’emissione
condotta è il disturbo elettromagnetico che l’apparecchio può
produrre attraverso il cavo di
alimentazione e l’immunità condotta è la quantità di disturbo
elettromagnetico, assorbito attraverso il cavo di alimentazione,
che l’apparecchio può sopportare
senza che si verifichi il guasto.
Direttive europee Al fine di garantire la libera circolazione delle
apparecchiature elettriche ed
elettroniche e di creare un am-
biente elettromagnetico accetta- spositivi (CISPR 11):
disturbi a radiofrequenza condotbile, la Comunità Europea ha
ti e radiati. Come si può immagiemesso molte direttive concer- Un apparecchio di classe A è nare, ogni dispositivo è soggetto
nenti la compatibilità elettroma- adatto per l’utilizzo in tutti gli a molte prove ed è essenziale
gnetica. Dal 1 Gennaio 1996 edifici, eccetto quelli ad uso che al momento dell’installazione
(Direttiva 89/336/CEE) tutti gli domestico e quelli collegati in ospedale o in uno studio,
apparecchi elettrici ed elettronici direttamente alla rete di alimen- l’apparecchio elettromedicale
interessati devono essere confor- tazione pubblica in bassa ten- venga posto nelle condizioni eletmi alle prescrizioni della direttiva sione che alimenta edifici per tromagnetiche migliori. E’ estreEMC prima di essere immessi sul utilizzati per uso domestico, mamente difficile che si riesca a
mercato. Dal giugno 2009 la praticamente è un dispositivo riprodurre la configurazione utilizdirettiva 89/336/CEE è stata u t i l i z z a t o zata durante la prova di conformiabrogata e sostituita dalla in un ospedale o struttura tà EMC, ma bisogna capire che
2004/108/CE. La dir. EMC ha s a n i t a r i a
dotata
d i l’apparecchiatura è stata provata
dei requisiti in materia di prote- una sorgente elettrica propria.
con delle specifiche fornite dal
zione e prevedono che le appacostruttore e con le quali viene
recchiature siano progettate e Un apparecchio di classe B è posta sul mercato. Non bisogna
fabbricate secondo le tecniche adatto per l’utilizzo in tutti gli mai alterare queste caratteristipiù recenti in modo tale che le edifici compresi quelli destinati che utilizzando, ad esempio, cavi
emissioni elettromagnetiche non ad uso domestico e quelli colle- di alimentazione sostitutivi o cavi
superino dei limiti tali da impedi- gati direttamente alla rete di di segnale considerati compatibili
re il normale funzionamento e alimentazione pubblica in bassa perché tutti e soli i cavi forniti in
abbiano un livello di immunità ai tensione
dotazione con la macchina devodisturbi elettromagnetici prevedino essere utilizzati, dal momento
bili nelle condizioni d’uso cui Questa distinzione è particolar- che sono stati provati e hanno
mente importante perché la CEI caratteristiche di schermatura,
sono destinate.
EN 60601-1-2, come ogni altra ferriti e lunghezza che permettonorma specifica, prevede limiti di no all’apparecchiatura, nel suo
emissione o caratteristiche dei insieme, di rientrare nei limiti
segnali utilizzati per testare previsti dalla normativa. Se, ad
l’immunità, diversi a seconda esempio, un macchinario ha un
della classe e quindi, al momento cavo di segnale di 2,5 metri, badell’acquisto è particolarmente sta prendere un cavo più lungo,
importante chiedere in quale anche se con caratteristiche simiclasse il dispositivo rientra dal li all’originale, per causare disturpunto di vista della compatibilità bi alla macchina durante
elettromagnetica, per capire se l’esecuzione dell’esame diagnopuò essere utilizzato senza stico – il cavo originale infatti,
―interferenze‖ all’interno di un non avrebbe bisogno della prova
ambulatorio o se il dispositivo è dei Burst, prevista solo per cavi di
stato ―provato‖ nei laboratori lunghezza superiore a 3 metri.
La compatibilità elettromagnetica EMC come dispositivo da utilizza- Proviamo ad immaginare cosa
degli apparecchi e sistemi elettro- re esclusivamente in un ambien- succederebbe se per una
medicali è trattata nella norma te ospedaliero. Per ciò, tutti gli ―semplice‖ sostituzione di un
CEI EN 60601-1-2 che si applica apparecchi elettromedicali devo- cavo di collegamento di un monialla sicurezza fondamentale e no avere sufficiente immunità ed tor medicale, questo provocasse
alle prestazioni essenziali degli essere in grado di garantire la interferenze in sala operatoria
apparecchi elettromedicali. Inve- sicurezza fondamentale e le pre- con un elettrobisturi durante un
ce, la CEI EN 60601-1, norma per stazioni essenziali in presenza di intervento chirurgico.
la sicurezza dei dispositivi elettro- disturbi elettromagnetici. Senza
medicali, definisce sicurezza entrare troppo nel dettaglio, ri- Germana Paulillo
fondamentale ―l’assenza di ri- guardo l’immunità i principali
schio inaccettabile, direttamente disturbi sono: ESD (scariche eletdovuto a pericoli fisici, quando trostatiche), Immunità alle radiol’apparecchio elettromedicale è frequenze, Burst, Surge, correnti
utilizzato nella condizione norma- indotte, campi magnetici a frele e nella condizione di primo quenza di rete, buchi di tensione;
guasto‖.Per capire meglio gli riguardo l’emissione i principali
apparecchi elettromedicali dal disturbi sono: armoniche della
punto di vista della compatibilità frequenza di rete e Flicker (prove
elettromagnetica è necessario che non vengono effettuate quafare una classificazione dei di- lora il dispositivo sia di classe A),
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Novembre 2011
Ecosafety informa
NASCE ECO231
È stata costituita, ai sensi degli artt. 36 ess.
del Codice Civile l’Associazione Nazionale
ECO231. L’Associazione persegue i seguenti
scopi fondamentali:
la diffusione, presso aziende e società, del
concetto di responsabilità penale dell’ente
e promozione, in dette società dell’adozione
di modelli organizzativi ex legge 231/2001;
la predisposizione e gestione dei modelli
organizzativi mediante i propri associati,
professionisti competenti ed in grado di far
parte e coadiuvare gli organismi di vigilanza
presenti nelle aziende, in qualità di membri
esterni;
il procedere all’approfondimento delle tematiche relative all’applicazione della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti, con particolare riguardo
all’attività degli organismi di vigilanza, mediante il confronto e lo scambio di informazioni tra i soci, salvo in ogni caso
l’autonomia di ciascuno nello svolgimento
delle proprie funzioni;
il promuovere la ricerca e la diffusione delle
conoscenze in materia di controlli di legittimità e di conformità alla normativa, etica
degli affari;
il promuovere il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo di componente degli organismi di vigilanza e favorirne la crescita
professionale;
lo sviluppare soluzioni condivise ai problemi
applicativi posti dalla normativa in materia
di responsabilità amministrativa degli enti e,
in particolare, ai problemi connessi
all’operatività degli organismi di vigilanza;
eventualmente
anche
mediante
l’elaborazione di "standard" e "best practice";
il proporsi come interlocutore qualificato
ad ogni livello istituzionale ed associativo
per un confronto sulle tematiche relative
alla normativa in materia di responsabilità
amministrativa degli enti ed alla sua applicazione, interpretazione ed evoluzione;
l’effettuare delle valutazioni e studi riguardanti le metodiche di gestione del rischio
clinico, la valutazione dei requisiti minimi
di autorizzazione e accreditamento sanitario nazionale, gli audit di conformità legislativa e attività di ricerca inerenti i sopracitati argomenti;
il porre il proprio visto di conformità ai modelli organizzativi predisposti e realizzati in
base ai principi generali approvati e deliberati dai soci.
Il Modello di organizzazione, gestione e controllo ha lo scopo di introdurre e rendere
vincolanti i principi e le regole di comportamento rilevanti ai fini della ragionevole prevenzione dei reati indicati nel Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 e successive
integrazioni.
Il Decreto prevede che la Struttura sia responsabile per i reati commessi nel suo interesse o vantaggio, dalle persone che rivestono, anche di fatto, funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione della società
o dalle persone sottoposte alla direzione o
vigilanza di uno dei citati soggetti.
La Struttura va esente da responsabilità per i
reati commessi dai soggetti sopra indicati se
dimostra di avere:
adottato ed efficacemente attuato un modello organizzativo e di gestione idoneo a
prevenire i reati della specie di quello verificatosi, se previsto dal Decreto;
affidato ad un Organismo dell’Ente il compito di vigilare sul funzionamento e
sull’osservanza del suddetto Modello.
Le sanzioni previste per la Struttura, qualora
non siano in grado di provare quanto sopra,
sono le seguenti:
Pecuniarie: da un minimo di € 25.823,00
ad un massimo di € 1.549.371,00.
Interdittive:
-interdizione dall’esercizio dell’attività;
sospensione o revoca delle autorizzazioni,
licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito;
divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione;
esclusione da agevolazioni, finanziamenti,
contributi o sussidi;
divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Confisca del prezzo o del profitto del reato;
Pubblicazione della sentenza di condanna.
Fulvio Basili
88
Novembre 2011
Ecosafety informa
Sistri: cambiano
le scadenze
Con l’approvazione della legge n. 106/2011
è stato modificato il calendario relativo ai
termini di avvio dell’obbligatorietà di utilizzo
di SISTRI per le sole imprese produttrici di
rifiuti pericolosi con meno di dieci dipendenti:
il nuovo termine, in precedenza fissato al 2
gennaio 2012, sarà definito con un apposito
decreto ministeriale e non potrà essere ante-
cedente
al
1°
giugno
2012. 250;
Si riporta il calendario completo di avvio produttori di rifiuti pericolosi e non pericolodell’obbligatorietà di utilizzo di SISTRI come si con un numero di dipendenti da 11 a 50;
definito dal decreto ministeriale 26 maggio
trasportatori di rifiuti di terzi autorizzati per
2011 ed alla luce di quanto previsto dalla trasporti annui fino a 3000 tonnellate;
legge 12 luglio 2011, n. 106 e dalla legge 14
settembre 2011, n 148.
b) non prima del 1° giugno 2012:
produttori di rifiuti pericolosi con meno di
a) 9 febbraio 2012:
10 dipendenti.
produttori di rifiuti pericolosi e non pericolo- Nello scaglione del 1° settembre vengono
si con più di 500 dipendenti;
compresi anche i soggetti che potevano
impianti di smaltimento, recupero ed ince- aderire facoltativamente a SISTRI, ovvianerimento rifiuti;
mente solo nel caso in cui abbiano aderito,
trasportatori di rifiuti di terzi autorizzati per e cioè:
trasporti annui superiori alle 3000 tonnella- produttori di rifiuti non pericolosi derivanti
te;
da lavorazioni industriali ed artigianali con
terminalisti, concessionari dell'area portua- un numero di dipendenti fino a 10;
le ed imprese portuali;
produttori di rifiuti non pericolosi derivanti
responsabili degli uffici merci ed operatori da lavorazioni diverse da quelle industriali
logistici presso gli scali ferroviari, interporti, ed artigianali;
impianti ferroviari di terminalizzazione;
coloro che trasportano i propri rifiuti speciali
armatori e noleggiatori o raccomandatari non pericolosi con l’iscrizione semplificata
marittimi da loro delegati.
all’Albo gestori ambientali;
produttori di rifiuti pericolosi e non pericolo- piccoli imprenditori agricoli che producono
si con un numero di dipendenti da 251 a
rifiuti non pericolosi.
500;
comuni, enti ed imprese che gestiscono i
rifiuti urbani della Regione Campania;
produttori di rifiuti pericolosi e non pericolo- Valentina Sellati
si con un numero di dipendenti da 51 a
Risponde il Dott. Giovanni Onesti, Direttore Tecnico
dell’Ecosafety srl
Ricade sempre sul datore di lavoro
la responsabilità penale di verificare
la regolarità del permesso di soggiorno di lavoratori stranieri assunti presso la propria attività?
La responsabilità penale è assolutamente
del datore di lavoro che deve accertarsi
della veridicità delle informazioni dichiarate
dal
lavoratore
verificando,
prima
dell’assunzione, l’effettivo rilascio del permesso di soggiorno.
E’ quanto dichiarato dalla Corte di Cassazione che con sentenza n. 32934 del 31
agosto 2011, ribadisce la responsabilità di
un datore di lavoro, già condannato nei
primi due gradi di giudizio, che aveva assunto alle proprie dipendenze due lavoratori stranieri fidandosi, in buona fede delle
informazioni ricevute dai due dipendenti,
senza alcun reale accertamento del rilascio
del permesso di soggiorno.
La Suprema Corte confermando la sentenza della Corte d'Appello, ha ritenuto fondato l'elemento dell'illecito "per avere l'imputato colpevolmente omesso di verificare,
prima dell'assunzione, l'effettivo rilascio del
permesso di soggiorno".
La successiva regolarizzazione della posizione dei lavoratori stranieri dopo l'accertamento dell'illecito, secondo i giudici inoltre,
non esclude comunque la condotta antigiuridica del datore di lavoro e la responsabilità del reato.
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Novembre 2011
Ecosafety informa
Garante privacy: le nuove regole
del marketing telefonico
Telefonate commerciali: Come opporsi?
Grazie alla nuova normativa stabilita dal
Garante per la Protezione dei dati personali, tutti quelli che sono stanchi di ricevere chiamate dagli operatori di telemarketing per attività promozionali, commerciali o per il compimento di ricerche di
mercato tramite l’uso del telefono possono bloccarle iscrivendosi, gratuitamente e a tempo indeterminato, al Registro
Pubblico delle Opposizioni. Questa nuova normativa, affidata dal
Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni alla Fondazione Ugo Bordoni (FUB), permette ad ogni utente di
iscriversi gratuitamente al Registro attraverso due modelli di informativa (uno per i nuovi abbonati alla telefonia e altri per i vecchi) nei
quali vengono specificati i cinque modi per la iscrizione al Registro:
compilando un modulo sul sito internet ufficiale, tramite posta elettronica: [email protected], contattando il call center di riferimento
tramite il numero verde: 800.265.265 oppure inviando un fax :
06.54224822 o una raccomandata A/R scrivendo a: "GESTORE DEL
REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI – ABBONATI"
UFFICIO ROMA NOMENTANO - CASELLA POSTALE 7211 - 00162 ROMA (RM).
Sono ancora pochi gli utenti che ne sono a conoscenza e continuano
ad essere presenti negli elenchi telefonici pubblici, per cui sarà valido il principio del ‖silenzio assenso‖ e le aziende che si occupano di
sondaggi telematici o di telemarketing potranno tranquillamente
continuare a chiamare gli utenti.
Un servizio che cerca di raggiungere un equilibrio tra i cittadini che
non vogliono ricevere più chiamate commerciali e le esigenze delle
imprese che potranno utilizzare gli strumenti del telemarketing. In
più, gli operatori di telemarketing non potranno più chiamare con
numero oscurato, in modo che gli utenti possano difendersi nel caso
ci siano delle violazioni, denunciando il comportamento scorretto al
Garante.
Per le aziende che non rispettano la normativa, le sanzioni partono
da un minimo di 30.000 € ad un massimo di 180.000 €, che potranno raggiungere, nei casi più gravi, i 300.000 €.
Per qualsiasi dubbio è possibile consultare il sito:
www.registrodelleopposizioni.it.
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10
Novembre 2011
Ecosafety informa
Sushi, pesce fresco marinato
e carpacci dovranno essere
preparati da pesce fresco
congelato
La circolare del 17 febbraio 2011 emanata
dal misistero della Salute ha fornito chiarimenti applicativi relativi al Regolamento CE
853/2004 (precisamente all’allegato III sez.
VIII cap. 3 lettera D punto 1 all’allegato) in
merito alle preparazioni gastronomiche contenenti prodotti della pesca da consumare
crudi. L’esotico sushi, il nordico sgombro
affumicato, e le più nostrane ― alici marinate‖ per fare alcuni esempi, dovranno essere
preparati da pesce congelato. Ebbene sì, la
procedura vuole che il ristoratore congeli ad
una temperatura non superiore a – 20°C per
24 ore i prodotti ittici da consumare crudi,
per favorire la morte delle larve, poi provveda
allo scongelamento e quindi alla lavorazione.
Ma andiamo per ordine e sveliamo il mistero:
la precisazione del Ministero della Salute si è
resa necessaria per combattere l’Anisakis.
Cos’è l’anisakis? Con questo nome si indicano una serie di parassiti (Anisakis simplex,
Anisakis physeteris) dall’aspetto di vermi con
sezione circolare, lunghi da 1 a 3 cm, di colore roseo e sottili come capelli, che possono
albergare nelle viscere dei pesci. Le viscere
vengono eliminate prima del consumo ma il
pericolo è costituito dalla possibilità che, a
causa di una eviscerazione tardiva rispetto al
momento della cattura, o a causa di una
massiva infestazione, i parassiti possano
migrare nella carne del pesce e quindi essere
ingeriti dal consumatore. Tranquillizziamo i
consumatori di pesce e specie di pesce crudo, dicendo che il parassita generalmente
muore nel nostro stomaco senza poter completare il suo ciclo vitale. Però a volte
l’infestazione può portare problemi gastroenterici (dolori addominali, diarrea, nausea,
vomito e perforazioni dello stomaco e
dell’intestino); e allora il Mistero della Salute,
ha pensato: perché rischiare? Forse però ha
pensato un po’ meno alla reazione degli chef
ed ai cultori delle ―cruditè‖.Il primo obbligo
che hanno gli operatori al dettaglio sia in
pescheria che al ristorante, è quello di effettuare un controllo visivo attraverso il quale
verificare la presenza dei parassiti (che sono
ben visibili ad occhio nudo!) durante le operazioni di pulizia, filettatura e taglio del pesce
(allegato II sez. I del Reg. CE 2074/2005 e
allegato III sez VIII, capitolo V lettera d del
Reg. 853/2004.I ristoratori che eseguono
preparazioni gastronomiche a base di pesce
crudo devono poi eseguire il trattamento di
bonifica tramite congelamento per eliminare i
parassiti eventualmente sfuggiti al controllo
visivo. Se intendono farlo in proprio così come da circolare del Ministero, devono comunicarlo alla Asl competente mediante DIA
sanitaria (art. 6 Reg CE 852/2004) come
integrazione delle preparazioni effettuate se
l’attività di ristorazione è già in essere, o come prima notifica in caso di nuova apertura.
Naturalmente il ristoratore deve munirsi
dell’attrezzatura
necessaria
per
l’abbattimento sia intermini di capienza
(secondo i quantitativi di pesce e la pezzatura) che in termini di efficienza (monitorare la
T° durante il processo tramite sonde) ed
esibire la seguente documentazione ai controlli:
identificazione dei CCP necessari a monitorare l’efficacia del processo, istituzione
di una scheda di registrazione dei controlli
sia prebonifica (valutare la presenza o
meno dei parassiti) che postbonifica ovvero di monitoraggio ed eventuale applicazione dell’azione correttiva in caso di NC,
con l’individuazione dei limiti critici.
Per i ristoratori c’è un modo che semplifica il
tutto: utilizzare prodotti della pesca che abbiano subito già il trattamento di bonifica
preventiva e sono stati messi in vendita accompagnati da un attestazione del produttore o con etichetta che recita ― conforme alle
prescrizioni del regolamento CE 853/2004,
all. III sez. VIII ―, con l’obbligo per i ristoratori
di conservare tale documento o etichetta per
esibirla in caso di controlli. I controlli del servizio veterinario della ASL verificano la sussistenza dei requisiti tecnologici e organizzativi
come dichiarati nella DIA a fronte della mancanza dei quali possono anche sospendere
l’attività fino alla sanatoria delle prescrizioni.
La mancata notifica dell’attività preparatoria
o della somministrazione di questo tipo di
pietanze, comporta una sanzione da € 1.500
a € 9.000 secondo art. 6 com 3 del d.lgs.
193/2007; la mancata applicazione delle
procedure pure descritte nel piano di autocontrollo o delle registrazioni comporta una
contravvenzione fino a € 6.000; per il cibo
infestato dai parassiti è previsto il sequestro
ma potrebbe non essere applicabile una sanzione al ristoratore che dimostri di aver agito
in conformità della legge, secondo il controllo
previsto dal Piano HACCP (così chiarisce una
nota del Ministero della Salute n. 2551 del
21 febbraio 2011). Ah, dimenticavo…non c’è
l’obbligo di indicare sul menù dei ristoranti la
dicitura ― pesce crudo abbattuto‖ o pesce
congelato‖, a differenza di quella invece di ―
pesce surgelato ― (art. 8 b d.lgs.
110/92).Come possiamo concludere la
querelle ? Certo gli chef sono messi a dura
prova...preparare autentiche bontà con materie prime congelate…per non parlare dei
gourmet che sicuramente riusciranno a distinguere un carpaccio congelato da uno tal
quale...ma la salute vale ben un piatto ― sicuro‖!
Piano di autocontrollo redatto secondo i
principi dell’HACCP, che descriva le fasi
riguardanti
la
bonifica
preventiva
(attrezzature, tecnologia usata, quantitati- Maria Michelina Macchiarella
vi e grandezze della pezzatura, tempi /
temperatura necessari);
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11
Novembre 2011
Ecosafety informa
Rassegna stampa
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Novembre 2011 - N. 2
Distribuzione gratuita, in formato
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Via delle Barozze 68
00040 - Rocca di Papa (RM)
Redazione: Federica Amorevoli,Fulvio
Basili,Daniele Carfagna,Cristina Diaz
Gomez,Michela Macchiarella,Giovanni
Onesti,Germana Paulillo,Valentina
Sellati.
Grafica: Daniele Carfagna
Telefono: 0694288371/069495335
Sito internet: www.ecosafety.it
Fax: 0694792248
E-mail: [email protected]
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