essere donna anno 1 numero 0 trimestrale – aprile 2002 >forma&fitness >sapori&salute Arriva la primavera ed è ormai tempo di riprendere confidenza con l’attività fisica, alla ricerca della forma perduta in inverno. Vi diciamo come 09 Dimagrire: è l’imperativo di stagione. Ecco i consigli per riuscirci, disintossicando e depurando l’organismo con la scelta degli alimenti più adatti 10 >Igiene intima Parola d’ordine prevenzione Tutto quello che devi sapere per il tuo benessere Maggio Mese della prevenzione nell’igiene intima: l’appuntamento con la tua intimità 800-123456 www.saugella.it 800-564.564 Saugella, la linea completa di prodotti naturali per l'igiene intima, propone anche quest’anno l’appuntamento con il mese della prevenzione nell’igiene intima. A maggio, Saugella ti offre l’opportunità di chiarire i dubbi e rispondere a tutte le tue domande. Chiama il numero verde o visita il sito internet: un’equipe di ginecologi sarà a tua disposizione. Inoltre, in farmacia e presso il tuo ginecologo potrai trovare delle utili guide che ti aiuteranno a seguire una corretta igiene intima quotidiana per mantenere il tuo naturale benessere in ogni fase della vita. in collaborazione con La prevenzione come abitudine ASSOCIAZIONE ITALIANA DONNE MEDICO In farmacia esseredonna ANNO 1 NUMERO 1 TRIMESTRALE APRILE 2002 sommario >health&fashion >teen_agers Tacchi alti, sinonimo di eleganza e seduzione. Ma costringono a posture innaturali e, a lungo andare, dannose per la salute. 07 >pianeta donna La prima volta: non sarà più un tabù, ma continua ad essere spesso fonte di problemi e delusioni. Il motivo? Poche informazioni 08 Donna in pericolo: fumo e obesità “invecchiano” il suo cuore. E intanto le cattive abitudini continuano ad aumentare 11 editoriale La consuetudine vuole che all’uscita di un nuovo giornale, per piccolo che sia, lo spazio dell’editoriale venga dedicato alla sua presentazione, per spiegare a chi legge cos’è, cosa si propone e a chi si rivolge la nuova creatura di carta. Nessun esercizio ci sembra altrettanto inutile. Un nuovo giornale, infatti, si presenta da sé: per quel che è, per quel che scrive e per come lo scrive. Questo, in più, ha un’altra caratteristica che ne chiarisce subito senso e identità: lo trovate solo nella sala d’aspetto del vostro ginecologo. Una scelta precisa, perché “Essere donna” nasce con un unico obiettivo: farvi trascorrere in compagnia (buona, ci auguriamo) il tempo dell’attesa, parlandovi di temi e problemi particolarmente vicini agli interessi e alla sensibilità delle donne.Temi e problemi che, molto spesso, girano intorno al pianeta della salute e del benessere. Di questo, dunque, ci occuperemo. Con proprietà, con competenza, con chiarezza, con leggerezza. Per offrire informazioni, certo, ma anche suggestioni, consigli, segnalazioni, indirizzi e servizi utili a risolvere le piccole e grandi questioni connesse al nostro stare bene. In fondo, è quel che farebbe un’amica. E così, in effetti, ci piacerebbe che fosse considerata “Essere donna”: una nuova, sincera amica che vuole condividere con voi un momento di attesa che è talvolta vissuto con qualche inquietudine e che molto spesso trascorre comunque in solitudine. Faremo di tutto per guadagnarci la vostra simpatia e il vostro affetto. Ma, soprattutto, cercheremo di conquistarci stima e fiducia. Buona lettura e, se lo vorrete, scriveteci: i vostri suggerimenti e le vostre critiche ci aiuteranno a realizzare meglio questo giornale. target .........................................4-5-6 in forma ............................................9 Prevenzione, la buona abitudine Diamoci una mossa Detergenti, a ciascuna il suo. A colloquio con Walter Gualandri docente di genetica medica all’Università di Milano alimenti&salute ................................10 La dieta disintossicante esseredonna Trimestrale Anno I – Numero 1 - Rottapharm srl (Monza) - A cura di Italpromo Esis Publishing Direttore responsabile Cesare Fassari Redazione Lorena Giudici (segreteria di redazione), Maria Gullo Art director Giordano Anzellotti Redazione e amministrazione Italpromo Esis Publishing, Via del Commercio 36, 00154 Roma, tel. 06.57.29.98.1, fax 06.57.29.98.21-2 E-mail [email protected] Uffici di Milano viale Bianca Maria 19, 20122 Milano, tel. 02.77.19.02.1, fax 02.76.01.62.64 Fotografie Archivio Italpromo & Libardi Associati, Grazia Neri, Tony Stone Fotolito e Stampa Arti Grafiche s.r.l. Pomezia (Roma) Registrazione La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza una preventiva ed esplicita autorizzazione da parte dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione esseredonna – 3 >target Cure intime, nessuna più attenta delle italiane. Lo rivela una recente indagine Doxa, che evidenzia come le donne del nostro Paese siano le più consapevoli e informate in materia di igiene intima. E ovviamente, non è solo una questione cosmetica Prevenzione, la buona abitudine Ridotta, negli ultimi anni, l’incidenza delle infezioni L e donne del Bel Paese sono le più informate e attente sul fronte del benessere intimo.Più di 7 donne italiane su 10, infatti, si dedicano all’igiene intima almeno due volte al giorno, utilizzando nell’84% dei casi un prodotto specifico,un detergente cui non rinunciano neanche in viaggio. Al contrario della Germania, ad esempio, in cui solo 3 donne su 10 utilizzano detergenti intimi specifici. Lo ha rivelato un’indagine Doxa del 2001 (la prima, peraltro, realizzata in Europa sul tema) condotta su un campione di circa 1000 donne, da cui risulta evidente l’importanza che la popolazione femminile italiana conferisce all’attenzione alla sfera intima. Tre donne su quattro dichiarano che la cura intima è un’abitudine cui non saprebbero rinunciare,un’abitudine non solo cosmetica, ma un modo efficace per prevenire disturbi diffusissimi e fastidiosi come vaginosi e vaginiti. Le infezioni vulvovaginali causate da funghi o batteri, secondo le stime degli esperti,sono all’origine di una su due richieste di visita ginecologica, spesso a causa della presenza di sintomi evidenti come bruciore, prurito e perdite, tipici delle infiammazioni. Un’attenta igiene intima ha un ruolo preventivo per questo tipo di disturbi, in particolar modo in caso di frequentazione di ambienti sportivi o all’insorgere dei primi caldi, oppure nei diversi momenti del ciclo (prima e durante le mestruazioni ad esempio), ed è utile come coadiuvante in corso di terapie specifiche. Più di quattro infezioni vulvovaginali su 10 sono vaginosi batteriche, dovute talvolta alla Gardnerella vaginalis, che spesso compare nei giorni precedenti al ciclo, scompare per poi ripresentarsi; ma al secondo posto troviamo, con una percentuale di incidenza del 20-25%, le infezioni micotiche da Candida.Diversi studi hanno mostrato che 75 donne su 100 hanno sofferto almeno una volta per il prurito e la leucorrea (perdite biancastre) tipi- 4 – esseredonna ci della candidosi e tra queste una su due ha avuto recidive: particolarmente recidivanti sono le vaginiti dovute a Candida non albicans. Il Trichomonas vaginalis è l’altro “protagonista” di bruciori e prurito: si stima che colpisca ben 180 milioni di donne su tutta la popolazione femminile mondiale. Il comportamento consapevole delle donne italiane, come emerso dall’indagine, ha già dato comunque i suoi frutti, riducendo negli ultimi anni l’incidenza delle infezioni,se non altro per la parte dipendente dall’igiene personale.Tuttavia resta ancora qualche “mito” da sfatare. Una falsa credenza ancora diffusissima (68% delle donne intervistate dalla Doxa) è che sia bene lavarsi il più spesso possibile, mentre, come spiegano gli esperti, se ci si lava troppo spesso, magari con prodotti con un pH non consono alle esigenze dell’ambiente vaginale si rischia di alterare la flora batterica e l’ecosistema interno, aprendo la strada alle infiammazioni. Altro fattore spesso non adeguatamente considerato (solo dal 28% delle intervistate) è che l’età della donna è fondamentale nello scegliere il prodotto adatto per l’igiene intima. Il pH vaginale è acido solo nell’età fertile e l’acidità ostacola l’attecchimento dei germi responsabili delle infezioni. Ma è, in sostanza, quasi neutro sia nell’infanzia che durante e dopo la menopausa a causa dell’assenza di estrogeni e di ciò va tenuto conto nella scelta del detergente. Al fine di migliorare ancor più le informazioni a disposizione delle donne su questi temi, torna anche quest’anno la campagna di sensibilizzazione dal titolo “ Maggio, il mese della prevenzione nell’igiene intima.L’appuntamento con la tua intimità” voluta da Saugella con il sostegno dei medici dell’Associazione Italiana Donne Medico e della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi). Dal primo al 31 del mese, in più di 9000 farmacie saranno disponibili opuscoli informativi sull’igiene intima come elemento fondamentale di prevenzione per la salute della donna, che aiuteranno a ricordare i gesti quotidiani utili in relazione all’età e allo stile di vita. Inoltre, un’equipe di ginecologi all’indirizzo elettronico www.saugella.it sarà pronta a chiarire on line tutti gli eventuali dubbi in forma del tutto anonima, mentre, per un consulto ancor più rapido sarà attivato il numero verde 800 564564. Negli studi dei ginecologi e nei consultori sarà a disposizione anche “Il diario della prevenzione”, una sorta di promemoria dove annotare informazioni, consigli ed esami da effettuare; lo si può richiedere anche all’e-mail [email protected]. >> IL CONSIGLIO GIUSTO: IL RUOLO DELL’IGIENE INTIMA NELLA PREVENZIONE Curare la propria igiene è essenziale per prevenire numerose malattie: per questo, l’igiene deve essere norma di comportamento, da attuare in modo consapevole attraverso gesti e azioni corrette ed efficaci. L’igiene intima aiuta a prevenire disturbi soggettivi fastidiosi, come le irritazioni vaginali, ma anche vere e proprie malattie di origine infettiva. Una corretta igiene intima presuppone la conoscenza e l’informazione sulle norme di base da seguire nella pratica quotidiana. QUANDO La cura dell’igiene intima va praticata a ogni età. ■ In età prepubere le difese autonome della vagina non sono efficaci, e il rischio d’infezioni è alto. ■ In età fertile, durante il ciclo, i residui mestruali sono un terreno fertile per l’impianto di microbi nocivi, dunque per lo sviluppo di forme infettive/ infiammatorie. ■ Dopo la menopausa, la mucosa deve essere idratata per prevenire prurito e bruciore. ■ In condizioni particolari, quando sussiste un rischio di infezione, come nel corso di malattie debilitanti o croniche (come il diabete) o quando l’ambiente (acqua, presidi igienici) presenta elevate proba- bilità di contaminazione microbica. DA NON FARE Nella pratica dell’igiene intima vanno evitate alcune azioni che possono rivelarsi dannose ■ Non ci si deve lavare troppo spesso, perché lavaggi troppo frequenti possono privare la cute e le mucose genitali dei naturali presidi di difesa. ■ Non si deve eseguire la manovra di lavaggio dall’ano verso la vagina, perché si rischia di portare microbi di origine intestinale sulla mucosa genitale. ■ Non bisogna scegliere i detergenti in base al profumo e/o la schiumosità: gli ingredienti che assicurano tali caratteristiche possono alterare il pH della mucosa e comprometterne l’integrità, oltre a essere fortemente allergizzanti. DA FARE La pratica corretta dell’igiene intima richiede che non si trascurino mai due azioni. ■ Eseguire periodicamente, con la cadenza consigliata dal proprio Ginecologo, controlli obiettivi come il pap-test. ■ Rivolgersi al proprio Ginecologo quando insorgano sintomi evidenti come bruciore, prurito, perdite, difficoltà ad urinare e dolore durante il rapporto sessuale. Lo specialista è il punto di riferimento per ogni tipo di dubbio sull’igiene intima. esseredonna – 5 >target La parola all’esperto: a colloquio con Walter Gualandri docente di genetica medica all’Università di Milano Detergenti, a ciascuna il suo Professor Gualandri, quali sono le caratteristiche fondamentali che un buon prodotto per l’igiene intima deve avere? Le caratteristiche per un buon detergente intimo sono fondamentalmente tre: innanzitutto tutto deve rispettare le normali condizioni fisiologiche delle vie genitali femminili, il cosiddetto “ecosistema” vaginale, in modo da non interferire con il naturale sistema di autodifesa. Inoltre non deve contenere né tensioattivi aggressivi, né profumazioni che a lungo andare possono essere responsabili di reazioni allergiche. Che intendiamo per rispetto delle condizioni fisiologiche? Il detergente deve presentare un pH il più possibile simile a quello fisiologico. La sigla pH indica la concentrazione dello ione idrogeno (H+) in una sostanza o in un tessuto corporeo: il pH che va da 0 a 6 è acido, a 7 è neutro, mentre valori da 8 a 14 indicano un pH alcalino (basico). Il canale vaginale ha un diverso pH a seconda delle fasi di vita della donna. In età fertile il pH vaginale è acido, cioè compreso tra 4,5 e 5. Questo è dovuto al fatto che gli ormoni estrogeni stimolano la produzione di glicogeno, uno zucchero che viene trasformato dalla flora batterica vaginale, i lattobacilli di Doederlein, in acido lattico, sostanza che mantiene a sua volta stabile il pH acido nel canale vaginale. L’acidità è importantissima per il mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema vaginale: in queste condizioni infatti i germi patogeni possibili responsabili di infezioni vaginali non riescono a vivere e a moltiplicarsi. Ecco spiegato perché a volte può bastare un prodotto sbagliato, non coerente con il pH vaginale, per alterare l’acidità delle mucose genitali, di conseguenza indebolire i lattobacilli e 6 – esseredonna spianare la strada a germi patogeni. E negli altri periodi della vita? Nella bambina in età prepubere e nella donna in menopausa, vengono a mancare gli estrogeni: non vi è quindi produzione di glicogeno, i lattobacilli non sono presenti e quindi non si ha produzione di acido lattico: il pH vaginale è in pratica quasi neutro. Si abbassano notevolmente le difese naturali e quindi si ha un maggior rischio di infezioni. In questo caso, un prodotto acido provoca bruciore e irritazione, e bisogna quindi usare un prodotto a pH neutro. E’ quindi sbagliato usare per la bambina lo stesso prodotto per l’igiene intima utilizzato dalla mamma. Veniamo alla seconda caratteristica: la presenza di tensioattivi La funzione di questi composti nei detergenti intimi è solubilizzare i residui da eliminare, che successivamente vengono trascinati via dall’acqua. Se però sono troppo aggressivi (e l’aggressività è tanto maggiore quanto più schiuma producono) i tensioattivi possono indebolire i lattobacilli, che non riescono a mantenere stabile il pH acido. Inoltre determinano una sorta di esfoliazione delle cellule superficiali delle mucose genitali che si può tradurre in una perdita di resistenza della superficie e che spiana la strada all’impianto di microbi e funghi. Un detergente profumato, come lo sono certi prodotti spesso pubblicizzati, fa male? Fa male, in particolare nel caso di uso quotidiano e prolungato. La profumazione è determinata dalla presenza di sostanze chimiche fortemente allergizzanti che, messe a contatto giorno dopo giorno con la mucosa genitale, possono dare origine a reazioni indesiderate, quali prurito e bruciore. >health&fashion >> VERO o FALSO La biancheria intima deve essere di cotone La salute sotto i tacchi >> Le nipotine della décolleté di gala col tacco a spillo da 13 centimetri, lanciato da Madame Coco Chanel negli anni ’50 e oramai entrata nel mito, sono tornate da qualche tempo, e a furor di popolo, a invadere le passerelle milanesi e parigine. Se da un lato i tacchi a spillo hanno reso immortale la camminata di Marilyn e lo strip di Kim Basinger in “Nove settimane e mezzo”,tornano ora a sottolineare l’andatura sinuosa di Julia Roberts in “Erin Brockovich” o in “Oceans’ Eleven”, il fascino di Penelope Cruz in “Blow” e le gambe slanciate di Cameron Diaz in “Vanilla Sky”. Si, i tacchi a spillo hanno fatto soArticolazioni gnare generazioni: slanciano la figura femminile, allungano a dura prova Senza bisogno di arrivare a 11 polpaccio e coscia e da sempre, abbinati alle calze a rete o vecentimetri (ne bastano 6 portati tutti i late, rappresentano la seduzione nell’immaginario collettivo. giorni), portando i tacchi alti la caviglia Tuttavia alte e a spillo, oggi, non sono unicamente le scarpe si piega all'indietro verso il tallone; le da gran sera, ma anche i più prosaici stivali, magari a stiletto e ginocchia sono sottoposte a griffate, e le scarpe “da tutti i giorni”.Troneggiano nel look microtorsioni in avanti e indietro e quotidiano di signore e adolescenti: ci si va in ufficio, a scuodall’interno verso l’esterno, che sforzano il quadricipite (muscolo la, all’università e a far la spesa. anteriore della coscia), il tendine Eppure ogni centimetro di tacco in più sposta il baricentro rotuleo e i legamenti, scaricando il del corpo in avanti,causando dolori a ginocchia,schiena,colpeso nella zona del femore. In lo e perfino alla testa, a causa di forti cervicalgie. Questo perseconda battuta, per bilanciare la ché le ossa e i muscoli della colonna vertebrale devono “riaspostura, intervengono le anche. Infatti sestarsi” per compensare lo squilibrio. Il nostro piede non è sono i muscoli estensori dell’anca che controllano la spinta in avanti fatto per stare in “equinismo”: con i tacchi alti è come se si innaturale data dal camminare sui camminasse sempre in discesa. tacchi. Inoltre, viene alterata anche la L'inclinazione prodotta da un tacco di otto centimetri è di pressione esercitata sulle ossa e sulle circa 45 gradi ed essendo impossibile camminare così siamo cartilagini e le curve della colonna si costretti a una correzione della nostra struttura per restare più accentuano esageratamente, o meno diritti.Già dal 1999 alcuni ricercatori di Harvard hanesponendo al rischio di lombalgie. no dimostrato quanto quei centimetri in più sotto i piedi portino grandi problemi a chi li indossa, soprattutto col tempo. Primo pericolo l’infiammazione a carico delle articolazioni, ovvero l’osteoartrite, che colpisce, infatti, due volte di più le donne rispetto agli uomini.Ne sa qualcosa la nostra Sofia Loren.Incidono anche sulla diffusione del neuroma di Morton, patologia del nervo plantare caratterizzato da dolore acuto, per non parlare, sommati agli effetti di punte molto strette e lunghe,del dolorossissimo alluce valgo.Petto in fuori, sedere ondeggiante… e una manciata di dolori! Un seducente strumento di tortura, dunque.Tuttavia,se il tacco è femmina e regala maggiore sicurezza in se stesse,il consiglio degli esperti è di non abusarne: massimo un’ora e mezzo o due al giorno, e… come le americane, appena fuori dalla festa, via libera alla scarpa da tennis nella borsetta! VERO Le fibre acriliche con cui spesso vengono confezionati gli indumenti intimi causano, nei soggetti predisposti, fenomeni allergici sempre più diffusi; le fibre naturali, come il cotone, rendono possibile la traspirazione e sono quindi più sicure. Anche un accessorio molto usato dalle donne, il salvaslip, non è indispensabile per l’igiene e la pulizia quotidiana, ma portatore al contrario di fenomeni allergici. I reggiseni molto stretti fanno male al seno FALSO Via libera a Wonderbra & Company. Non procurano alcun danno specifico al seno, ma attenzione: come tutti gli indumenti stretti (ad esempio i pantaloni) impediscono una circolazione ottimale, favorendo anche l’insorgere della cellulite. E, ogni tanto, ricordatevi di respirare! esseredonna – 7 >teen_agers Sarà pure la “generazione internet” ma anche per i ragazzi di oggi l’iniziazione sessuale è spesso fonte di problemi e delusioni. Che un po’ di corretta informazione potrebbe certamente evitare. La prima volta >> La “prima volta” italiana è minorenne. Sei ragazzi su dieci, secondo l’ultimo rapporto Censis, vivono infatti la loro prima esperienza sessuale intorno ai 17 anni; la media si alza leggermente, avvicinandosi alla maggiore età, se calcolata per le sole ragazze. In realtà l’attuale generazione non è la più precoce che abbiamo avuto da vent’anni in qua. I più impazienti sono stati gli adolescenti che hanno frequentato i licei del Belpaese tra il 1975 e il 1985, e che hanno assorbito i cambiamenti culturali, sociali e quindi sessuali, in atto negli anni ‘70, non ultima l’esplosione dei movimenti femministi: l’età del loro primo rapporto si attesta intorno ai 15 anni. Ma anche se l’età si è alzata, le paure legate all’ingresso nella sessualità adulta non sono scomparse. Più della metà delle ragazze (51,4%), e il 43,5 % dei maschi, si decidono al grande passo “per amore”. Ma una buona fetta di giovani (32,6% per i maschi e 27,4% per le femmine) ci arriva con un partner occasionale, e la vive quindi come una cosa improvvisa, a cui si è completamente impreparati psicologicamente. Sarà questa la ragione per cui molti dichiarano di aver avuto una prima volta decisamente deludente, se non perfino traumatica? Forse. Del resto i genitori sono spesso impreparati nel comunicare con gli adolescenti sulle problematiche connesse alla sessualità. Restano gli amici che, per definizione, sono quasi sempre coetanei, pieni dunque delle stesse incertezze. E, delusione a parte, le conseguenze di una carenza di informazioni corrette e di un livello adeguato di consapevolezza al momento dell’ingresso nella vita sessuale da parte dei ragazzi possono essere di una certa entità. Ben 8 giovani su 10, ad esempio, non fanno uso di contraccettivi e tantomeno di alcun tipo di protezione, come se al sesso non venisse assolutamente associata l’idea di riproduzione o di contrarre possibili malattie infettive. Rivolgersi a un esperto potrebbe essere l’alternativa giusta ed ora è più facile grazie alla possibilità di consultazioni on line con equipe di ginecologi e specialisti. Il web ci viene in aiuto anche in questo campo, e all’indirizzo elettronico www.saugella.it potrete formulare tutte le vostre domande, i vostri dubbi sulla sfera intima, con l’assoluta certezza dell’anonimato e della massima professionalità delle risposte che vi saranno date. Per i teen agers non ancora informatizzati, o più semplicemente per un consulto più rapido e veloce, c’è anche il numero verde 800 564 564 attivo per tutto il mese di maggio. Una buona informazione è anche il primo passo verso la prevenzione. >> IL CONSIGLIO GIUSTO: CON CHI NE PARLO? Sento spesso parlare di infezioni veneree. Cosa sono? È un termine un po’ vecchio che indica le malattie infettive trasmesse attraverso i rapporti sessuali. Ma non bisogna “colpevolizzare” il sesso per questo. Il punto è che i microrganismi responsabili di queste patologie non vivono fuori dal corpo umano, quindi l’infezione può trasmettersi da un partner all’altro solo con un contatto diretto. Per contatto si intende fon- 8 – esseredonna damentalmente l’atto sessuale completo non protetto, ovvero senza l’uso del preservativo; nel caso di rapporti orali il rischio è trascurabile ma, sottolineiamo, non inesistente. L’infezione può passare al partner sano, non solo dal soggetto malato, ma anche da un soggetto cosiddetto “portatore sano”, ovvero che ha nell’organismo il virus o il batterio responsabile della malattia ma non l’ha sviluppata e manifestata. Oltre che col contatto sessuale Le risposte on line dei ginecologi del sito www.saugella.it queste malattie si trasmettono anche col contatto di sangue, ad esempio con lo scambio di siringhe (per questo sono considerati a rischio i tossicodipendenti) o con l’utilizzo (peraltro raro) di strumenti medici contaminati. Lo scambio di Aids ed epatite B ne sono un esempio. Queste ultime, insieme alla sifilide sono, tra le malattie veneree, le patologie più gravi, che interessano tutto l’organismo e non solo l’area genitale. >in forma Bastano due mesi di inattività per avere fiato corto, muscoli meno tonici e per perdere i benefici ottenuti con un’attività fisica regolare. E allora... Diamoci una mossa >> Se avete lasciato passare i mesi invernali,sopraffatti dalla prigrizia,nell’inattività fisica,non permettetevi oltre di rinviarne ancora la ripresa. Palestra o piscina,basta che sia movimento e che sia costante.Le articolazioni funzionano bene se si esercitano di continuo; le cartilagini, che permettono agli snodi articolari di scivolare, vengono “lubrificate”dal liquido sinoviale e senza esercizio fisico ciò avviene in modo meno efficace. Fare ginnastica migliora il metabolismo e aiuta a mantenere il peso forma: la massa muscolare brucia tre volte più calorie rispetto al grasso corporeo. Migliora inoltre la circolazione del sangue, in particolare nella zona dei fianchi. Inoltre il movimento stimola il ricambio di tessuto osseo,incrementandone la densità:è quindi preventivo per le problematiche connesse alla menopausa e alla perdita di calcio (osteoporosi). Dopo i 35 anni l’attività fisica va praticata 3 volte a settimana per 20In piscina - Se siete un po’ in sovrappeso preferite nuoto o acqua gym: permettono di tonificare la muscolatura senza sovraccaricare le articolazioni - Con un’ora di nuoto riuscirete a bruciare dalle 480 alle 600 calorie, l’equivalente di una pasta al pomodoro più un semifreddo al cioccolato. 30 minuti e senza concedersi troppe eccezioni. E per evitare la solita minestra senza ricorrere al kick boxing, acqua gym e acqua power movimentano la situazione anche per le più pigre.Certo è che piscine e palestre sono ambienti chiusi e affollati,dove il microclima caldo-umido favorisce una più alta concentrazione di funghi e batteri. Il metabolismo dei tessuti col movimento è più attivo e aumenta la sudorazione. Diminuisce la funzione di barriera della pelle verso i micro-organismi, e ciò può provocare patologie dermatologiche.In agguato, infatti micosi e infezioni varie, dalla tinea pedis o “piede d’atleta”, la micosi favorita dall’uso di scarpe di gomma, alla pitiriasi, una dermatosi desquamativa. È necessario affidarsi dunque a detergenti naturali ma con elevata azione antibatterica. La spuma detergente Saugella Fitothym, antimicrobico all’estratto idroglicolico di timo, costituisce una prevenzione ideale e un coadiuvante nel trattamento di queste micosi superficiali. In palestra - Se optate per il body building vietato il “il fai da te”: assicuratevi che ci sia un buon istruttore che vi segua costantemente senza sottoporvi a sforzi sproporzionati. - Un’ora di aerobica corrisponde a 350/480 calorie: una bistecca con patate e un succo di frutta. Sottoponetevi sempre a una visita medica e a un elettrocardiogramma prima di iniziare l’attività. >> IL CONSIGLIO GIUSTO: PELLE IN FORMA Primavera. Non ci sono più scuse. Se le palestre non fanno per voi, ora la stagione dà il via libera a jogging, bicicletta e walking (camminare a passo svelto, da non confondere con l’inutile shopping per le vetrine!). Per ottenere dei benefici, però, occorre percorrere almeno 15 km alla settimana. E soprattutto bisognerebbe farlo lontano dal traffico cittadino. Lo smog ha raggiunto lo scorso inverno nelle nostre città livelli allarmanti. L’imputato principale dei danni per i nostri polmoni è indicato con la sigla Pm10, le polveri sottili (e quindi inalabili) sospese nell’aria: fumo, fuliggi- ne e quelle prodotte da auto e riscaldamenti. Si sommano i gas di scarico industriali: biossido di zolfo e di azoto e ossido di carbonio. Anche la nostra pelle risente dell’inquinamento atmosferico. Saugella dermotonico anti-smog è un tonico naturale per la difesa cutanea da stress ossidativo, a base di acido fumarico, molecola in grado di contrastare l’azione negativa dell’ozono, uno dei principali componenti dello smog. Estratto di limone per l’azione tonica, di salvia e camomilla per quella lenitiva. Aiuta l’epidermide del volto a essere più bella e a respirare meglio! esseredonna – 9 >alimenti&salute Dimagrire, si, ma soprattutto disintossicare l’organismo e depurarlo. Questa la parola chiave per buttarsi alle spalle la pesantezza dell’inverno, gli eccessi alimentari che ci hanno fatto accumulare, con la scusa del freddo, qualche grasso e caloria di troppo, che hanno sovraffaticato un po’ il fegato e magari l’intestino, conferendo inoltre quel velo di opacità alla nostra pelle. Per un effetto disintossicante basta “costruirsi” una dieta, da seguire per alcuni giorni, basata su alimenti specifici, in particolare sui cereali, la frutta e la verdura, da consumarsi freschi o centrifugati, e molti liquidi. La dieta disintossicante >> È importante iniziare il nuovo regime dietetico eliminando il più possibile i grassi e sostituendo le proteine di origine animale,in particolare carne e formaggi,con quelle di origine vegetale: cereali e legumi. Questi apportano inoltre carboidrati a lento assorbimento, impedendone l’accumulo in forma di grassi. I cereali ci rimandano alle fibre di cui sono ricchi. Le fibre, contenute anche nella verdura e nella frutta, e nel pane integrale aiutano a eliminare le tossine e le scorie accumulate,regolarizzando l’intestino.Anche i kiwi favoriscono il funzionamento intestinale,grazie ai piccoli semi neri che stimolano le contrazioni (peristalsi) e così il pomodoro. Kiwi, fragole e gli altri alimenti ricchi di vitamina C e di sostanze antiossidanti, come i cavoli, stimolano la produzione di collagene, la sostanza a cui è dovuta l’elasticità della pelle; migliorano la circolazione e contrastano i radicali liberi. Inoltre cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles e carote, grazie al betacarotene, ci proteggono anche dai danni dello smog e del fumo, ripulendo bronchi e polmoni. Le carote promuovono la digestione e regolarizzano la funzione intestinale,anche la lat- tuga ha un effetto lassativo ed emolliente.Il pesce,in particolare quello di mare,grazie agli acidi grassi di cui è ricco, contrasta anch’esso i danni da radicali liberi ed è un buon integratore di iodio, che aiuta a bruciare di più, attivando il metabolismo.A questo proposito sarebbe bene abituarsi al sale iodato al posto di quello solito, riducendone comunque la quantità. Il limone, oltre ad essere un buon disinfettante, regolarizza le funzioni dello stomaco e può essere usato come condimento al posto dell’olio.Le patate,mangiate in sostituzione del pane,come anche i legumi, sono ricche di potassio, minerale fondamentale per la rigenerazione cellulare.Il sedano promuove la diuresi (è un ottimo rimedio contro le cistiti) e svolge attività antiipertensiva. Il basilico aiuta la digestione e disintossica. Fondamentale per depurarsi,bere almeno un litro e mezzo d’acqua oligominerale al giorno: possiamo assumerla anche con il tè, il caffè d’orzo e i centrifugati. Il tè verde, senza teina né caffeina, disintossica e riduce la ritenzione idrica. Grandi proprietà diuretiche e antinfiammatorie le ritroviamo nell’ananas, mentre le pere disintossicano dall’alcol. >> IL CONSIGLIO GIUSTO: LO YOGURT Lo Yogurt magro può essere un alimento fondamentale in un regime alimentare disintossicante. Esso abbina un elevato contenuto di calcio e vitamina D, particolarmente utili, ad esempio, in menopausa, a uno scarso contenuto calorico. Inoltre aiuta contro l’invecchiamento cerebrale e, a differenza del latte, è molto ricco di fermenti lattici attivi (lactobacillus acidophilus e streptococcus bulgaricus) grazie ai quali protegge l’intestino e può difendere dalle infezioni vaginali e del tratto urinario. L’ideale sarebbe mangiarne uno al giorno, preferibilmente bianco e scremato e, in particolare, quando si è in cura con dei farmaci perché aiuta a ripristinare la flora intestinale. Lo yogurt inoltre ha un vantaggio: i lattobacilli "predigeriscono" i suoi zuccheri, rendendolo accessibile anche ai molti intolleranti al lattosio, che devono rinunciare al latte. Oltre che gustarlo freddo sulle fragole, al posto del gelato, o su una macedonia di frutta di stagione, lo yogurt è ottimo per preparare una salsa ipocalorica, sostitutiva ad esempio della maionese, e perfetta anche con le insalate. Ecco la ricetta: (per 4 persone) in una terrina emulsionate 250 grammi di yogurt magro con 2 tuorli d’uovo e del succo di limone. Regolate di sale e di pepe e unite del prezzemolo tritato. Fate cuocere la salsina in una casseruola piccola su fiamma bassa fino a quando si sarà addensata. Usatela come condimento su cavolfiore, finocchi, insalate miste con cetrioli e ravanelli. 10 – benessere donna >pianeta donna Grassa e fumatrice, la donna del terzo millennio fa i conti con la salute cardiovascolare Problemi di cuore Al femminile >> Non sempre la parità è una conquista.Almeno non quando si tratta di assumere quegli stili di vita che mettono a rischio il cuore. Negli ultimi anni la percentuale di donne con la sigaretta tra le labbra è costantemente aumentata fino a raggiungere il 22%, mentre negli uomini l’abitudine al fumo è in leggero calo (interessa ora il 33% dei maschi italiani).Se però ci si limita alla fascia sotto i 16 anni, il sorpasso è già avvenuto: fuma il 28% delle ragazze contro il 24% dei coetanei (dal ’93 al ’99 le fumatrici adolescenti sono aumentate del 69%). E non va meglio per quanto riguarda i problemi di peso: negli ultimi sette anni la percentuale di donne obese è praticamente triplicata, passando dal 7 al 20%. L’abitudine al fumo e l’obesità, con tutti i problemi del metabolismo che questa spesso comporta, sono infatti riconosciuti come due dei principali fattori in grado di mettere a rischio la salute del cuore. A volte però è proprio la donna a prendere sotto gamba i pericoli di uno stile di vita poco salutare. Spesso si considera immune dai problemi di cuore, ritenuti erroneamente una prerogativa maschile, e più incline a sottolineare l’origine ansiosa del disturbo. Ma gli esperti italiani,riuniti per il simposio di cardiologia “Conoscere e curare il cuore 2002”, mettono in guardia: se continua a se- guire queste cattive abitudini, anche la sua salute cardiovascolare sarà in pericolo.“Uscita di casa e coinvolta in attività lavorative e responsabilità tradizionalmente maschili, la donna cade negli estesi errori esistenziale dell’uomo ex-dominatore” – osserva Pier Luigi Prati,presidente del Centro per la lotta contro l’infarto che ha organizzato l’incontro. Cattive abitudini che fanno perdere alla donna il tradizionale privilegio accumulato durante l’età fertile quando, grazie ai meccanismi ormonali, il cuore femminile gode di una speciale “immunità” dalle malattie cardiovascolari. Con l’arrivo della menopausa le cose cambiano in peggio:“perduta la naturale protezione – continua Prati – la donna si può trovare ad affrontare una malattia coronarica che, nella sua variante femminile, evolve in modo più aggressivo e spesso risponde meno bene ai trattamenti a nostra disposizione”. Quale quindi la soluzione proposta dagli esperti? Prevenzione. Prima di tutti modificando alcuni comportamenti particolarmente rischiosi per la salute.Ma è un impegno faticoso e spesso le campagne proposte dagli esperti non ricevono la giusta attenzione: ancora non ci siamo impadroniti del concetto che la correzione degli stili di vita va intesa come una vera e propria terapia,in grado di risparmiarcene altre più gravose in futuro. >> IL CONSIGLIO GIUSTO: QUANDO L’ANAGRAFE NON CONTA Ha solo 35 anni. Però con i suoi 80 chili e le 20 sigarette quotidiane è come se il suo cuore di anni ne avesse già 45, nonostante mantenga valori accettabili di pressione e colesterolo. Perché chi segue comportamenti e stili di vita scorretti è più a rischio di incorrere in un evento grave, infarto o ictus, proprio come una persona più anziana. Per questo gli esperti assegnano al suo cuore un’età “biologica” del rischio cardiovascolare superiore a quella anagrafica. Ecco un esempio di come i valori di pressione, colesterolo e l’abitudine al fumo influiscano sull’età del nostro cuore. ETÀ BIOLOGICA Età anagrafica Anni 40 40 40 50 50 50 59 59 Pressione sistolica massima (mm Hg) Colesterolo mg/dl Sigarette al giorno Età biologica Anni 120 148 200 120 148 200 120 150 170 258 320 170 258 320 170 230 0 20 40 0 20 40 0 10 <40 48 >59 42 56-57 >59 50 >59 esseredonna – 11 >sotto la lente >Glossario >Curiosità >Esami utili Parole difficili Donne & cifre Il Pap test >> AMENORREA Regioni Abbreviazione per Papanicolaou Test, dal nome del ginecologo che per primo l’ha proposto, è l’esame di controllo per eccellenza cui ogni donna dovrebbe sottoporsi ogni 2-3 anni, a partire dal momento in cui si inizia un’attività sessuale regolare. Permette la prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile, grazie alla possibilità di una diagnosi precoce. Segnala, infatti, eventuali alterazioni delle cellule e anche la presenza di infiammazioni. Come si esegue È molto veloce e il ginecologo lo esegue durante la visita grazie a uno speculum, ovvero un divaricatore. Consiste nel prelievo e quindi nell’analisi di cellule dalla superficie esterna del collo dell’utero prima, e dal canale endocervicale (la parte che collega la vagina all’utero) poi. Come leggerlo Oltre ai dati anamnestici che includono la data del pap test precedente, queste sono le voci: Obiettività ginecologica. È ciò che il ginecologo ha riscontrato durante la visita, ad esempio una piaghetta sul collo dell’utero Reperto citologico • Cellule normali. Significa che l’esito è negativo e non si ha bisogno di nessun trattamento • Reperto infiammatorio. Segnala la presenza di infiammazioni • Alterazioni cellulari. Rivela che ci sono cellule alterate, ma non necessariamente tumorali, specificando il loro grado di anomalia: lieve, moderato o grave. Assenza del flusso mestruale nelle donne in età fertile e non in gravidanza. Le cause dell’amenorrea possono essere alterazioni endocrine, anatomiche o psicologiche. Può verificarsi, senza dover destare grande allarme, nei primi anni dell’adolescenza, quando il ciclo mestruale non si è ancora regolarizzato, per poi scomparire, oppure in età più adulta durante periodi di forte stress emotivo e fisico. È bene rivolgersi al proprio ginecologo, poiché il fenomeno potrebbe ripetersi e in qualche modo cronicizzarsi. È importante stabilirne l’origine per indicare il trattamento terapeutico adeguato. >> DISMENORREA Detta anche “mestruazioni dolorose”, è infatti la sindrome dolorosa associata al periodo mestruale, in particolare ai primi giorni di ciclo. In alcuni casi può essere conseguenza di malattie dell’apparato urogenitale, come endometriosi e malformazioni uterine. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, è un disturbo funzionale, connesso cioè esclusivamente al processo di espulsione dell’ovulo per cui si ha la mestruazione. Spesso, inoltre, la dismenorrea caratterizza gli anni dell’adolescenza, per poi andare scomparendo o diminuendo nel tempo. È spesso peggiorata da stati ansiosi, in periodi di particolare stress fisico e psicologico.A lungo termine, sono quindi indicati trattamenti non invasivi, a base di principi naturali, e una mirata alimentazione nei giorni precedenti al ciclo, a base di molti liquidi, sali minerali e poche proteine può aiutare a superare i giorni critici. 12 – esseredonna Numero bimbi 0-4 anni x 100 donne in età feconda Piemonte 19,6 Valle d'Aosta 20,6 Lombardia 20,5 p.a. Bolzano 26,6 p.a. Trento 24,0 Veneto 20,7 Friuli Venezia Giulia 18,5 Liguria 18,1 Emilia Romagna 18,8 Toscana 18,7 Umbria 19,5 Marche 20,4 Lazio 21,0 Abruzzo 21,3 Molise 21,5 Campania 26,8 Puglia 23,8 Basilicata 22,7 Calabria 23,8 Sicilia 25,8 Sardegna 18,9 Italia 21,8 Fonte: elaborazione Prometeo 2001 su dati Istat >>