essere
donna
anno 1 numero 0
trimestrale – aprile 2002
>forma&fitness
>sapori&salute
Arriva la primavera ed
è ormai tempo di
riprendere confidenza con
l’attività fisica, alla ricerca della
forma perduta in inverno.
Vi diciamo come
09
Dimagrire: è
l’imperativo di stagione.
Ecco i consigli per riuscirci,
disintossicando e depurando
l’organismo con la scelta degli
alimenti più adatti
10
>Igiene intima
Parola d’ordine
prevenzione
Tutto quello che devi sapere per il tuo benessere
Maggio
Mese della prevenzione nell’igiene intima:
l’appuntamento con la tua intimità
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Saugella, la linea completa di prodotti naturali per l'igiene intima, propone anche
quest’anno l’appuntamento con il mese della prevenzione nell’igiene intima.
A maggio, Saugella ti offre l’opportunità di chiarire i dubbi e rispondere a tutte le tue
domande. Chiama il numero verde o visita il sito internet: un’equipe di ginecologi
sarà a tua disposizione. Inoltre, in farmacia e presso il tuo ginecologo potrai
trovare delle utili guide che ti aiuteranno a seguire una corretta igiene intima
quotidiana per mantenere il tuo naturale benessere in ogni fase della vita.
in collaborazione con
La prevenzione come abitudine
ASSOCIAZIONE ITALIANA
DONNE MEDICO
In farmacia
esseredonna
ANNO 1 NUMERO 1 TRIMESTRALE APRILE 2002
sommario
>health&fashion
>teen_agers
Tacchi alti,
sinonimo
di eleganza e
seduzione. Ma
costringono a
posture innaturali
e, a lungo
andare, dannose
per la salute.
07
>pianeta donna
La prima
volta: non
sarà più un tabù,
ma continua ad
essere spesso
fonte di problemi
e delusioni. Il
motivo? Poche
informazioni
08
Donna in
pericolo:
fumo e obesità
“invecchiano”
il suo cuore.
E intanto le cattive
abitudini
continuano
ad aumentare
11
editoriale
La consuetudine vuole che all’uscita di un nuovo giornale, per piccolo che sia, lo spazio dell’editoriale venga dedicato alla sua presentazione, per spiegare a chi legge cos’è, cosa si propone e a chi si rivolge la nuova creatura di carta. Nessun esercizio ci sembra altrettanto inutile.
Un nuovo giornale, infatti, si presenta da sé: per quel che è, per quel che scrive e per come lo
scrive. Questo, in più, ha un’altra caratteristica che ne chiarisce subito senso e identità: lo trovate solo nella sala d’aspetto del vostro ginecologo. Una scelta precisa, perché “Essere donna”
nasce con un unico obiettivo: farvi trascorrere in compagnia (buona, ci auguriamo) il tempo
dell’attesa, parlandovi di temi e problemi particolarmente vicini agli interessi e alla sensibilità
delle donne.Temi e problemi che, molto spesso, girano intorno al pianeta della salute e del benessere. Di questo, dunque, ci occuperemo. Con proprietà, con competenza, con chiarezza, con
leggerezza. Per offrire informazioni, certo, ma anche suggestioni, consigli, segnalazioni, indirizzi e servizi utili a risolvere le piccole e grandi questioni connesse al nostro stare bene. In fondo, è quel che farebbe un’amica. E così, in effetti, ci piacerebbe che fosse considerata “Essere
donna”: una nuova, sincera amica che vuole condividere con voi un momento di attesa che è
talvolta vissuto con qualche inquietudine e che molto spesso trascorre comunque in solitudine. Faremo di tutto per guadagnarci la vostra simpatia e il vostro affetto. Ma, soprattutto, cercheremo di conquistarci stima e fiducia. Buona lettura e, se lo vorrete, scriveteci: i vostri suggerimenti e le vostre critiche ci aiuteranno a realizzare meglio questo giornale.
target .........................................4-5-6
in forma ............................................9
Prevenzione, la buona abitudine
Diamoci una mossa
Detergenti, a ciascuna il suo. A colloquio con Walter Gualandri
docente di genetica medica all’Università di Milano
alimenti&salute ................................10
La dieta disintossicante
esseredonna Trimestrale Anno I – Numero 1 - Rottapharm srl (Monza) - A cura di Italpromo Esis Publishing Direttore responsabile Cesare Fassari Redazione Lorena Giudici (segreteria di redazione), Maria Gullo Art director Giordano Anzellotti Redazione e amministrazione Italpromo Esis Publishing,
Via del Commercio 36, 00154 Roma, tel. 06.57.29.98.1, fax 06.57.29.98.21-2 E-mail [email protected] Uffici di Milano viale Bianca Maria 19, 20122 Milano,
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La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza una preventiva ed esplicita autorizzazione da parte dell’editore.
L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione
esseredonna – 3
>target
Cure intime, nessuna più attenta delle italiane.
Lo rivela una recente indagine Doxa, che evidenzia
come le donne del nostro Paese siano le più
consapevoli e informate in materia di igiene intima.
E ovviamente, non è solo una questione cosmetica
Prevenzione,
la buona abitudine
Ridotta, negli ultimi anni, l’incidenza delle infezioni
L
e donne del Bel Paese sono le più informate e attente sul
fronte del benessere intimo.Più di 7 donne italiane su 10,
infatti, si dedicano all’igiene intima almeno due volte al
giorno, utilizzando nell’84% dei casi un prodotto specifico,un detergente cui non rinunciano neanche in viaggio.
Al contrario della Germania, ad esempio, in cui solo 3
donne su 10 utilizzano detergenti intimi specifici. Lo ha
rivelato un’indagine Doxa del 2001 (la prima, peraltro,
realizzata in Europa sul tema) condotta su un campione
di circa 1000 donne, da cui risulta evidente l’importanza
che la popolazione femminile italiana conferisce all’attenzione alla sfera intima.
Tre donne su quattro dichiarano che la cura intima è un’abitudine cui non saprebbero rinunciare,un’abitudine non
solo cosmetica, ma un modo efficace per prevenire disturbi diffusissimi e fastidiosi come vaginosi e vaginiti.
Le infezioni vulvovaginali causate da funghi o batteri, secondo le stime degli esperti,sono all’origine di una su due
richieste di visita ginecologica, spesso a causa della presenza di sintomi evidenti come bruciore, prurito e perdite, tipici delle infiammazioni. Un’attenta igiene intima ha
un ruolo preventivo per questo tipo di disturbi, in particolar modo in caso di frequentazione di ambienti sportivi o all’insorgere dei primi caldi, oppure nei diversi momenti del ciclo (prima e durante le mestruazioni ad esempio), ed è utile come coadiuvante in corso di terapie specifiche. Più di quattro infezioni vulvovaginali su 10 sono
vaginosi batteriche, dovute talvolta alla Gardnerella vaginalis, che spesso compare nei giorni precedenti al ciclo,
scompare per poi ripresentarsi; ma al secondo posto troviamo, con una percentuale di incidenza del 20-25%, le
infezioni micotiche da Candida.Diversi studi hanno mostrato che 75 donne su 100 hanno sofferto almeno una
volta per il prurito e la leucorrea (perdite biancastre) tipi-
4 – esseredonna
ci della candidosi e tra queste una su due ha avuto recidive: particolarmente recidivanti sono le vaginiti dovute a
Candida non albicans. Il Trichomonas vaginalis è l’altro
“protagonista” di bruciori e prurito: si stima che colpisca
ben 180 milioni di donne su tutta la popolazione femminile mondiale.
Il comportamento consapevole delle donne italiane, come emerso dall’indagine, ha già dato comunque i suoi
frutti, riducendo negli ultimi anni l’incidenza delle infezioni,se non altro per la parte dipendente dall’igiene personale.Tuttavia resta ancora qualche “mito” da sfatare.
Una falsa credenza ancora diffusissima (68% delle donne
intervistate dalla Doxa) è che sia bene lavarsi il più spesso
possibile, mentre, come spiegano gli esperti, se ci si lava
troppo spesso, magari con prodotti con un pH non consono alle esigenze dell’ambiente vaginale si rischia di alterare la flora batterica e l’ecosistema interno, aprendo la
strada alle infiammazioni.
Altro fattore spesso non adeguatamente considerato (solo dal 28% delle intervistate) è che l’età della donna è fondamentale nello scegliere il prodotto adatto per l’igiene
intima. Il pH vaginale è acido solo nell’età fertile e l’acidità ostacola l’attecchimento dei germi responsabili delle
infezioni. Ma è, in sostanza, quasi neutro sia nell’infanzia
che durante e dopo la menopausa a causa dell’assenza di
estrogeni e di ciò va tenuto conto nella scelta del detergente.
Al fine di migliorare ancor più le informazioni a disposizione delle donne su
questi temi, torna anche quest’anno la
campagna di sensibilizzazione dal titolo “ Maggio, il mese della prevenzione
nell’igiene intima.L’appuntamento con
la tua intimità” voluta da Saugella con
il sostegno dei medici dell’Associazione Italiana Donne
Medico e della Federazione degli Ordini dei Farmacisti
Italiani (Fofi). Dal primo al 31 del mese, in più di 9000
farmacie saranno disponibili opuscoli informativi sull’igiene intima come elemento fondamentale di prevenzione per la salute della donna, che aiuteranno a ricordare i gesti quotidiani utili in relazione all’età e allo stile di vita. Inoltre, un’equipe di ginecologi all’indirizzo
elettronico www.saugella.it sarà pronta a chiarire on line
tutti gli eventuali dubbi in forma del tutto anonima, mentre, per un consulto ancor più rapido sarà attivato il numero verde 800 564564. Negli studi dei ginecologi e nei
consultori sarà a disposizione anche “Il diario della prevenzione”, una sorta di promemoria dove annotare informazioni, consigli ed esami da effettuare; lo si può richiedere anche all’e-mail [email protected].
>> IL CONSIGLIO GIUSTO:
IL RUOLO DELL’IGIENE INTIMA NELLA PREVENZIONE
Curare la propria igiene è essenziale per prevenire numerose malattie: per questo, l’igiene deve essere norma di
comportamento, da attuare in modo consapevole attraverso gesti e azioni corrette ed efficaci. L’igiene intima aiuta a
prevenire disturbi soggettivi fastidiosi, come le irritazioni vaginali, ma anche vere e proprie malattie di origine infettiva. Una
corretta igiene intima presuppone la conoscenza e l’informazione sulle norme di base da seguire nella pratica quotidiana.
QUANDO
La cura dell’igiene intima
va praticata a ogni età.
■ In età prepubere le difese autonome della vagina non sono efficaci, e il rischio d’infezioni è alto.
■ In età fertile, durante il ciclo, i residui
mestruali sono un terreno fertile per
l’impianto di microbi nocivi, dunque
per lo sviluppo di forme infettive/
infiammatorie.
■ Dopo la menopausa, la mucosa
deve essere idratata per prevenire
prurito e bruciore.
■ In condizioni particolari, quando
sussiste un rischio di infezione,
come nel corso di malattie debilitanti o croniche (come il diabete) o
quando l’ambiente (acqua, presidi
igienici) presenta elevate proba-
bilità di contaminazione microbica.
DA NON FARE
Nella pratica dell’igiene intima
vanno evitate alcune azioni
che possono rivelarsi dannose
■ Non ci si deve lavare troppo spesso, perché lavaggi troppo frequenti
possono privare la cute e le mucose genitali dei naturali presidi di
difesa.
■ Non si deve eseguire la manovra di
lavaggio dall’ano verso la vagina,
perché si rischia di portare microbi
di origine intestinale sulla mucosa
genitale.
■ Non bisogna scegliere i detergenti
in base al profumo e/o la schiumosità: gli ingredienti che assicurano tali caratteristiche possono
alterare il pH della mucosa e comprometterne l’integrità, oltre a
essere fortemente allergizzanti.
DA FARE
La pratica corretta dell’igiene
intima richiede che non si trascurino
mai due azioni.
■ Eseguire periodicamente, con la
cadenza consigliata dal proprio
Ginecologo, controlli obiettivi come il
pap-test.
■ Rivolgersi al proprio Ginecologo
quando insorgano sintomi evidenti
come bruciore, prurito, perdite,
difficoltà ad urinare e dolore durante
il rapporto sessuale.
Lo specialista è il punto di riferimento per ogni tipo di dubbio sull’igiene intima.
esseredonna – 5
>target
La parola all’esperto:
a colloquio con Walter Gualandri
docente di genetica
medica all’Università di Milano
Detergenti,
a ciascuna il suo
Professor Gualandri, quali sono le
caratteristiche fondamentali che un buon
prodotto per l’igiene intima deve avere?
Le caratteristiche per un buon detergente intimo
sono fondamentalmente tre: innanzitutto tutto deve
rispettare le normali condizioni fisiologiche delle vie
genitali femminili, il cosiddetto “ecosistema”
vaginale, in modo da non interferire con il naturale
sistema di autodifesa. Inoltre non deve contenere
né tensioattivi aggressivi, né profumazioni che a
lungo andare possono essere responsabili di
reazioni allergiche.
Che intendiamo per rispetto delle
condizioni fisiologiche?
Il detergente deve presentare un pH il più possibile
simile a quello fisiologico. La sigla pH indica la
concentrazione dello ione idrogeno (H+) in una
sostanza o in un tessuto corporeo: il pH che va da
0 a 6 è acido, a 7 è neutro, mentre valori da 8 a 14
indicano un pH alcalino (basico). Il canale vaginale
ha un diverso pH a seconda delle fasi di vita della
donna. In età fertile il pH vaginale è acido, cioè
compreso tra 4,5 e 5. Questo è dovuto al fatto che
gli ormoni estrogeni stimolano la produzione di
glicogeno, uno zucchero che viene trasformato
dalla flora batterica vaginale, i lattobacilli di
Doederlein, in acido lattico, sostanza che mantiene
a sua volta stabile il pH acido nel canale vaginale.
L’acidità è importantissima per il mantenimento
dell’equilibrio dell’ecosistema vaginale: in queste
condizioni infatti i germi patogeni possibili
responsabili di infezioni vaginali non riescono a
vivere e a moltiplicarsi.
Ecco spiegato perché a volte può bastare un
prodotto sbagliato, non coerente con il pH
vaginale, per alterare l’acidità delle mucose
genitali, di conseguenza indebolire i lattobacilli e
6 – esseredonna
spianare la strada a germi patogeni.
E negli altri periodi della vita?
Nella bambina in età prepubere e nella donna in
menopausa, vengono a mancare gli estrogeni: non
vi è quindi produzione di glicogeno, i lattobacilli non
sono presenti e quindi non si ha produzione di
acido lattico: il pH vaginale è in pratica quasi
neutro. Si abbassano notevolmente le difese
naturali e quindi si ha un maggior rischio di infezioni.
In questo caso, un prodotto acido provoca bruciore
e irritazione, e bisogna quindi usare un prodotto a
pH neutro. E’ quindi sbagliato usare per la bambina
lo stesso prodotto per l’igiene intima utilizzato dalla
mamma.
Veniamo alla seconda caratteristica: la
presenza di tensioattivi
La funzione di questi composti nei detergenti intimi
è solubilizzare i residui da eliminare, che
successivamente vengono trascinati via dall’acqua.
Se però sono troppo aggressivi (e l’aggressività è
tanto maggiore quanto più schiuma producono) i
tensioattivi possono indebolire i lattobacilli, che non
riescono a mantenere stabile il pH acido. Inoltre
determinano una sorta di esfoliazione delle cellule
superficiali delle mucose genitali che si può tradurre
in una perdita di resistenza della superficie e che
spiana la strada all’impianto di microbi e funghi.
Un detergente profumato, come lo sono
certi prodotti spesso pubblicizzati, fa
male?
Fa male, in particolare nel caso di uso quotidiano e
prolungato. La profumazione è determinata dalla
presenza di sostanze chimiche fortemente
allergizzanti che, messe a contatto giorno dopo
giorno con la mucosa genitale, possono dare
origine a reazioni indesiderate, quali prurito e
bruciore.
>health&fashion
>> VERO o FALSO
La biancheria intima
deve essere di cotone
La salute
sotto i tacchi
>>
Le nipotine della décolleté di gala col tacco a spillo da 13 centimetri, lanciato da Madame
Coco Chanel negli anni ’50 e oramai entrata nel mito, sono tornate da qualche tempo, e a furor di popolo, a invadere le passerelle milanesi e parigine.
Se da un lato i tacchi a spillo hanno reso immortale la camminata di Marilyn e lo strip di Kim
Basinger in “Nove settimane e mezzo”,tornano ora a sottolineare l’andatura sinuosa di Julia Roberts in “Erin Brockovich” o in “Oceans’ Eleven”, il fascino
di Penelope Cruz in “Blow” e le gambe slanciate di Cameron Diaz in “Vanilla Sky”. Si, i tacchi a spillo hanno fatto soArticolazioni
gnare generazioni: slanciano la figura femminile, allungano
a dura prova
Senza bisogno di arrivare a 11
polpaccio e coscia e da sempre, abbinati alle calze a rete o vecentimetri (ne bastano 6 portati tutti i
late, rappresentano la seduzione nell’immaginario collettivo.
giorni), portando i tacchi alti la caviglia
Tuttavia alte e a spillo, oggi, non sono unicamente le scarpe
si piega all'indietro verso il tallone; le
da gran sera, ma anche i più prosaici stivali, magari a stiletto e
ginocchia sono sottoposte a
griffate, e le scarpe “da tutti i giorni”.Troneggiano nel look
microtorsioni in avanti e indietro e
quotidiano di signore e adolescenti: ci si va in ufficio, a scuodall’interno verso l’esterno, che
sforzano il quadricipite (muscolo
la, all’università e a far la spesa.
anteriore della coscia), il tendine
Eppure ogni centimetro di tacco in più sposta il baricentro
rotuleo e i legamenti, scaricando il
del corpo in avanti,causando dolori a ginocchia,schiena,colpeso nella zona del femore. In
lo e perfino alla testa, a causa di forti cervicalgie. Questo perseconda battuta, per bilanciare la
ché le ossa e i muscoli della colonna vertebrale devono “riaspostura, intervengono le anche. Infatti
sestarsi” per compensare lo squilibrio. Il nostro piede non è
sono i muscoli estensori dell’anca che
controllano la spinta in avanti
fatto per stare in “equinismo”: con i tacchi alti è come se si
innaturale data dal camminare sui
camminasse sempre in discesa.
tacchi. Inoltre, viene alterata anche la
L'inclinazione prodotta da un tacco di otto centimetri è di
pressione esercitata sulle ossa e sulle
circa 45 gradi ed essendo impossibile camminare così siamo
cartilagini e le curve della colonna si
costretti a una correzione della nostra struttura per restare più
accentuano esageratamente,
o meno diritti.Già dal 1999 alcuni ricercatori di Harvard hanesponendo al rischio di lombalgie.
no dimostrato quanto quei centimetri in più sotto i piedi portino grandi problemi a chi li indossa, soprattutto col tempo. Primo pericolo l’infiammazione a
carico delle articolazioni, ovvero l’osteoartrite, che colpisce, infatti, due volte di più le donne rispetto agli uomini.Ne sa qualcosa la nostra Sofia Loren.Incidono anche sulla diffusione del neuroma di Morton, patologia del nervo plantare caratterizzato da dolore acuto, per non parlare,
sommati agli effetti di punte molto strette e lunghe,del dolorossissimo alluce valgo.Petto in fuori, sedere ondeggiante… e una manciata di dolori! Un seducente strumento di tortura, dunque.Tuttavia,se il tacco è femmina e regala maggiore sicurezza in se stesse,il consiglio degli esperti è di non abusarne: massimo un’ora e mezzo o due al giorno, e… come le americane, appena
fuori dalla festa, via libera alla scarpa da tennis nella borsetta!
VERO Le fibre acriliche con
cui spesso vengono
confezionati gli indumenti intimi
causano, nei soggetti
predisposti, fenomeni allergici
sempre più diffusi; le fibre
naturali, come il cotone,
rendono possibile la
traspirazione e sono quindi più
sicure. Anche un accessorio
molto usato dalle donne, il
salvaslip, non è indispensabile
per l’igiene e la pulizia
quotidiana, ma portatore al
contrario di fenomeni allergici.
I reggiseni molto stretti
fanno male al seno
FALSO Via libera a
Wonderbra & Company. Non
procurano alcun danno
specifico al seno, ma
attenzione: come tutti gli
indumenti stretti (ad esempio i
pantaloni) impediscono
una circolazione
ottimale, favorendo
anche l’insorgere
della cellulite.
E, ogni tanto,
ricordatevi di
respirare!
esseredonna – 7
>teen_agers
Sarà pure la “generazione internet” ma
anche per i ragazzi di oggi l’iniziazione sessuale è spesso fonte di problemi e
delusioni. Che un po’ di corretta informazione potrebbe certamente evitare.
La prima volta
>> La “prima volta” italiana è minorenne. Sei ragazzi su dieci, secondo l’ultimo rapporto Censis, vivono infatti la loro prima esperienza sessuale intorno ai 17 anni; la media si alza leggermente, avvicinandosi alla maggiore età, se calcolata per le sole ragazze. In realtà l’attuale generazione non è la più precoce che abbiamo
avuto da vent’anni in qua. I più impazienti sono stati gli
adolescenti che hanno frequentato i licei del Belpaese
tra il 1975 e il 1985, e che hanno assorbito i cambiamenti culturali, sociali e quindi sessuali, in atto negli anni ‘70, non ultima l’esplosione dei movimenti femministi: l’età del loro primo rapporto si attesta intorno ai
15 anni.
Ma anche se l’età si è alzata, le paure legate all’ingresso
nella sessualità adulta non sono scomparse.
Più della metà delle ragazze (51,4%), e il 43,5 % dei maschi, si decidono al grande passo “per amore”. Ma una
buona fetta di giovani (32,6% per i maschi e 27,4% per
le femmine) ci arriva con un partner occasionale, e la vive quindi come una cosa improvvisa, a cui si è completamente impreparati psicologicamente. Sarà questa la ragione per cui molti dichiarano di aver avuto una prima
volta decisamente deludente, se non perfino traumatica?
Forse. Del resto i genitori sono spesso impreparati nel
comunicare con gli adolescenti sulle problematiche connesse alla sessualità. Restano gli amici che, per definizione, sono quasi sempre coetanei, pieni dunque delle stesse incertezze. E, delusione a parte, le conseguenze di una
carenza di informazioni corrette e di un livello adeguato di consapevolezza al momento dell’ingresso nella vita sessuale da parte dei ragazzi possono essere di una certa entità. Ben 8 giovani su 10, ad esempio, non fanno uso
di contraccettivi e tantomeno di alcun tipo di protezione, come se al sesso non venisse assolutamente associata
l’idea di riproduzione o di contrarre possibili malattie
infettive. Rivolgersi a un esperto potrebbe essere l’alternativa giusta ed ora è più facile grazie alla possibilità di
consultazioni on line con equipe di ginecologi e specialisti. Il web ci viene in aiuto anche in questo campo,
e all’indirizzo elettronico www.saugella.it potrete formulare tutte le vostre domande, i vostri dubbi sulla sfera intima, con l’assoluta certezza dell’anonimato e della
massima professionalità delle risposte che vi saranno date. Per i teen agers non ancora informatizzati, o più semplicemente per un consulto più rapido e veloce, c’è anche il numero verde 800 564 564 attivo per tutto il mese di maggio. Una buona informazione è anche il primo passo verso la prevenzione.
>> IL CONSIGLIO GIUSTO: CON CHI NE PARLO?
Sento spesso parlare di infezioni veneree. Cosa sono? È un termine un po’
vecchio che indica le malattie infettive trasmesse attraverso i rapporti sessuali.
Ma non bisogna “colpevolizzare” il sesso per
questo. Il punto è che i microrganismi responsabili di queste patologie non vivono fuori dal corpo umano, quindi l’infezione può trasmettersi da un partner all’altro solo con un
contatto diretto. Per contatto si intende fon-
8 – esseredonna
damentalmente l’atto sessuale completo non
protetto, ovvero senza l’uso del preservativo;
nel caso di rapporti orali il rischio è trascurabile ma, sottolineiamo, non inesistente. L’infezione può passare al partner sano, non solo dal soggetto malato, ma anche da un soggetto cosiddetto “portatore sano”, ovvero che
ha nell’organismo il virus o il batterio responsabile della malattia ma non l’ha sviluppata e
manifestata. Oltre che col contatto sessuale
Le risposte on line dei ginecologi
del sito www.saugella.it
queste malattie si trasmettono anche col contatto di sangue, ad esempio con lo scambio
di siringhe (per questo sono considerati a rischio i tossicodipendenti) o con l’utilizzo (peraltro raro) di strumenti medici contaminati.
Lo scambio di Aids ed epatite B ne sono un
esempio. Queste ultime, insieme alla sifilide
sono, tra le malattie veneree, le patologie più
gravi, che interessano tutto l’organismo e non
solo l’area genitale.
>in forma
Bastano due mesi di inattività
per avere fiato corto, muscoli
meno tonici e per perdere i
benefici ottenuti con un’attività fisica regolare. E allora...
Diamoci una mossa
>>
Se avete lasciato passare i mesi invernali,sopraffatti dalla prigrizia,nell’inattività fisica,non permettetevi oltre di rinviarne ancora la ripresa.
Palestra o piscina,basta che sia movimento e che
sia costante.Le articolazioni funzionano bene se
si esercitano di continuo; le cartilagini, che permettono agli snodi articolari di scivolare, vengono
“lubrificate”dal liquido sinoviale e senza esercizio fisico ciò avviene in modo meno efficace.
Fare ginnastica migliora il metabolismo e aiuta a mantenere il peso forma: la massa muscolare brucia tre volte più calorie rispetto al grasso corporeo. Migliora inoltre la circolazione del sangue, in particolare nella zona
dei fianchi. Inoltre il movimento stimola il ricambio di
tessuto osseo,incrementandone la densità:è quindi preventivo per le problematiche connesse alla menopausa
e alla perdita di calcio (osteoporosi). Dopo i 35 anni
l’attività fisica va praticata 3 volte a settimana per 20In piscina
- Se siete un po’ in sovrappeso preferite nuoto o acqua
gym: permettono di tonificare la muscolatura senza
sovraccaricare le articolazioni
- Con un’ora di nuoto riuscirete a bruciare dalle 480 alle
600 calorie, l’equivalente di una pasta al pomodoro più
un semifreddo al cioccolato.
30 minuti e senza concedersi troppe eccezioni. E per evitare la solita minestra senza ricorrere al kick boxing, acqua gym e acqua power movimentano la situazione anche per le più pigre.Certo è che piscine e palestre sono ambienti chiusi e affollati,dove il microclima caldo-umido favorisce una
più alta concentrazione di funghi e batteri. Il metabolismo dei tessuti col movimento è più attivo e aumenta la sudorazione. Diminuisce la funzione di
barriera della pelle verso i micro-organismi, e ciò
può provocare patologie dermatologiche.In agguato, infatti micosi e infezioni varie, dalla tinea pedis o
“piede d’atleta”, la micosi favorita dall’uso di scarpe
di gomma, alla pitiriasi, una dermatosi desquamativa.
È necessario affidarsi dunque a detergenti naturali ma
con elevata azione antibatterica. La spuma detergente
Saugella Fitothym, antimicrobico all’estratto idroglicolico di timo, costituisce una prevenzione ideale e un coadiuvante nel trattamento di queste micosi superficiali.
In palestra
- Se optate per il body building vietato il “il fai da te”:
assicuratevi che ci sia un buon istruttore che vi segua
costantemente senza sottoporvi a sforzi sproporzionati.
- Un’ora di aerobica corrisponde a 350/480 calorie: una
bistecca con patate e un succo di frutta.
Sottoponetevi sempre a una visita medica e a un elettrocardiogramma prima di iniziare l’attività.
>> IL CONSIGLIO GIUSTO: PELLE IN FORMA
Primavera. Non ci sono più scuse. Se le palestre non fanno per voi,
ora la stagione dà il via libera a jogging, bicicletta e walking (camminare
a passo svelto, da non confondere con l’inutile shopping per le vetrine!).
Per ottenere dei benefici, però, occorre percorrere almeno 15 km alla settimana. E soprattutto bisognerebbe farlo lontano dal traffico cittadino. Lo
smog ha raggiunto lo scorso inverno nelle nostre città livelli allarmanti.
L’imputato principale dei danni per i nostri polmoni è indicato con la sigla
Pm10, le polveri sottili (e quindi inalabili) sospese nell’aria: fumo, fuliggi-
ne e quelle prodotte da auto e riscaldamenti. Si sommano i gas di scarico industriali: biossido di zolfo e di azoto e ossido di carbonio. Anche
la nostra pelle risente dell’inquinamento atmosferico. Saugella dermotonico anti-smog è un tonico naturale per la difesa cutanea da stress
ossidativo, a base di acido fumarico, molecola in grado di contrastare l’azione negativa dell’ozono, uno dei principali componenti dello smog.
Estratto di limone per l’azione tonica, di salvia e camomilla per quella lenitiva. Aiuta l’epidermide del volto a essere più bella e a respirare meglio!
esseredonna – 9
>alimenti&salute
Dimagrire, si, ma soprattutto disintossicare l’organismo
e depurarlo. Questa la parola chiave per buttarsi alle spalle la pesantezza dell’inverno, gli eccessi alimentari che ci
hanno fatto accumulare, con la scusa del freddo, qualche
grasso e caloria di troppo, che hanno sovraffaticato un
po’ il fegato e magari l’intestino, conferendo inoltre quel
velo di opacità alla nostra pelle.
Per un effetto disintossicante basta “costruirsi” una dieta,
da seguire per alcuni giorni, basata su alimenti specifici,
in particolare sui cereali, la frutta e la verdura, da consumarsi freschi o centrifugati, e molti liquidi.
La dieta disintossicante
>>
È importante iniziare il nuovo regime dietetico
eliminando il più possibile i grassi e sostituendo le proteine di origine animale,in particolare carne e formaggi,con
quelle di origine vegetale: cereali e legumi. Questi apportano inoltre carboidrati a lento assorbimento, impedendone l’accumulo in forma di grassi. I cereali ci rimandano alle fibre di cui sono ricchi. Le fibre, contenute anche nella verdura e nella frutta, e nel
pane integrale aiutano a eliminare le tossine
e le scorie accumulate,regolarizzando l’intestino.Anche i kiwi favoriscono il funzionamento intestinale,grazie ai piccoli semi neri che stimolano le contrazioni (peristalsi) e così il pomodoro. Kiwi, fragole e gli altri alimenti ricchi di vitamina C e di sostanze antiossidanti, come i cavoli, stimolano la produzione di collagene, la sostanza a cui è dovuta l’elasticità della pelle; migliorano la circolazione e contrastano i radicali liberi. Inoltre cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles e carote, grazie al betacarotene, ci proteggono anche dai danni dello smog e del fumo, ripulendo bronchi e polmoni. Le carote promuovono la digestione e regolarizzano la funzione intestinale,anche la lat-
tuga ha un effetto lassativo ed emolliente.Il pesce,in particolare quello di mare,grazie agli acidi grassi di cui è ricco, contrasta anch’esso i danni da radicali liberi ed è un
buon integratore di iodio, che aiuta a bruciare di più, attivando il metabolismo.A questo proposito sarebbe bene
abituarsi al sale iodato al posto di quello solito, riducendone comunque la quantità. Il limone, oltre ad essere un
buon disinfettante, regolarizza le funzioni dello stomaco
e può essere usato come condimento al posto dell’olio.Le
patate,mangiate in sostituzione del pane,come anche i legumi, sono ricche di potassio, minerale fondamentale per la rigenerazione cellulare.Il sedano promuove la diuresi (è un ottimo rimedio contro le cistiti) e svolge attività antiipertensiva. Il basilico aiuta la digestione e disintossica. Fondamentale per depurarsi,bere almeno un litro e mezzo d’acqua oligominerale al giorno: possiamo assumerla anche con il tè, il
caffè d’orzo e i centrifugati. Il tè verde, senza teina né
caffeina, disintossica e riduce la ritenzione idrica. Grandi
proprietà diuretiche e antinfiammatorie le ritroviamo nell’ananas, mentre le pere disintossicano dall’alcol.
>> IL CONSIGLIO GIUSTO: LO YOGURT
Lo Yogurt magro può essere un alimento fondamentale in un regime alimentare disintossicante. Esso abbina un elevato contenuto di calcio e vitamina D, particolarmente utili, ad esempio, in menopausa, a uno
scarso contenuto calorico. Inoltre aiuta contro l’invecchiamento cerebrale e, a differenza del latte, è molto
ricco di fermenti lattici attivi (lactobacillus acidophilus e streptococcus bulgaricus) grazie ai quali protegge
l’intestino e può difendere dalle infezioni vaginali e del tratto urinario. L’ideale sarebbe mangiarne uno al giorno, preferibilmente bianco e scremato e, in particolare, quando si è in cura con dei farmaci perché aiuta a ripristinare la flora intestinale. Lo yogurt inoltre ha un vantaggio: i lattobacilli "predigeriscono" i suoi zuccheri,
rendendolo accessibile anche ai molti intolleranti al lattosio, che devono rinunciare al latte.
Oltre che gustarlo freddo sulle fragole, al posto del gelato, o su una macedonia di frutta di stagione, lo yogurt è ottimo per preparare una salsa ipocalorica, sostitutiva ad esempio della maionese, e perfetta anche
con le insalate.
Ecco la ricetta: (per 4 persone) in una terrina emulsionate 250 grammi di yogurt magro con 2 tuorli d’uovo e del succo di limone. Regolate di sale e di pepe e unite del prezzemolo tritato. Fate cuocere la salsina in una casseruola piccola su fiamma bassa
fino a quando si sarà addensata. Usatela come condimento su cavolfiore, finocchi, insalate miste con cetrioli e ravanelli.
10 – benessere donna
>pianeta donna
Grassa e fumatrice, la donna del
terzo millennio fa i conti con la salute cardiovascolare
Problemi di cuore
Al femminile
>>
Non sempre la parità è una conquista.Almeno
non quando si tratta di assumere quegli stili di vita che
mettono a rischio il cuore. Negli ultimi anni la percentuale di donne con la sigaretta tra le labbra è costantemente
aumentata fino a raggiungere il 22%, mentre negli uomini l’abitudine al fumo è in leggero calo (interessa ora il
33% dei maschi italiani).Se però ci si limita alla fascia sotto i 16 anni, il sorpasso è già avvenuto: fuma il 28% delle
ragazze contro il 24% dei coetanei (dal ’93 al ’99 le fumatrici adolescenti sono aumentate del 69%). E non va
meglio per quanto riguarda i problemi di peso: negli ultimi sette anni la percentuale di donne obese è praticamente triplicata, passando dal 7 al 20%. L’abitudine al fumo e l’obesità, con tutti i problemi del metabolismo che
questa spesso comporta, sono infatti riconosciuti come
due dei principali fattori in grado di mettere a rischio la
salute del cuore.
A volte però è proprio la donna a prendere sotto gamba
i pericoli di uno stile di vita poco salutare. Spesso si considera immune dai problemi di cuore, ritenuti erroneamente una prerogativa maschile, e più incline a sottolineare l’origine ansiosa del disturbo. Ma gli esperti italiani,riuniti per il simposio di cardiologia “Conoscere e curare il cuore 2002”, mettono in guardia: se continua a se-
guire queste cattive abitudini, anche la sua salute cardiovascolare sarà in pericolo.“Uscita di casa e coinvolta in attività lavorative e responsabilità tradizionalmente maschili, la donna cade negli estesi errori esistenziale dell’uomo
ex-dominatore” – osserva Pier Luigi Prati,presidente del
Centro per la lotta contro l’infarto che ha organizzato l’incontro. Cattive abitudini che fanno perdere alla donna il
tradizionale privilegio accumulato durante l’età fertile
quando, grazie ai meccanismi ormonali, il cuore femminile gode di una speciale “immunità” dalle malattie cardiovascolari. Con l’arrivo della menopausa le cose cambiano in peggio:“perduta la naturale protezione – continua Prati – la donna si può trovare ad affrontare una malattia coronarica che, nella sua variante femminile, evolve
in modo più aggressivo e spesso risponde meno bene ai
trattamenti a nostra disposizione”. Quale quindi la soluzione proposta dagli esperti? Prevenzione. Prima di tutti
modificando alcuni comportamenti particolarmente rischiosi per la salute.Ma è un impegno faticoso e spesso le
campagne proposte dagli esperti non ricevono la giusta
attenzione: ancora non ci siamo impadroniti del concetto che la correzione degli stili di vita va intesa come una
vera e propria terapia,in grado di risparmiarcene altre più
gravose in futuro.
>> IL CONSIGLIO GIUSTO: QUANDO L’ANAGRAFE NON CONTA
Ha solo 35 anni. Però con i suoi 80 chili e le 20 sigarette
quotidiane è come se il suo cuore di anni ne avesse già 45,
nonostante mantenga valori accettabili di pressione e colesterolo. Perché chi segue comportamenti e stili di vita scorretti è più a rischio di incorrere in un evento grave, infarto o
ictus, proprio come una persona più anziana. Per questo
gli esperti assegnano al suo cuore un’età “biologica” del rischio cardiovascolare superiore a quella anagrafica. Ecco
un esempio di come i valori di pressione, colesterolo e l’abitudine al fumo influiscano sull’età del nostro cuore.
ETÀ BIOLOGICA
Età anagrafica
Anni
40
40
40
50
50
50
59
59
Pressione sistolica
massima (mm Hg)
Colesterolo
mg/dl
Sigarette
al giorno
Età biologica
Anni
120
148
200
120
148
200
120
150
170
258
320
170
258
320
170
230
0
20
40
0
20
40
0
10
<40
48
>59
42
56-57
>59
50
>59
esseredonna – 11
>sotto la lente
>Glossario
>Curiosità
>Esami utili
Parole
difficili
Donne & cifre
Il Pap test
>> AMENORREA
Regioni
Abbreviazione per Papanicolaou Test,
dal nome del ginecologo che per primo
l’ha proposto, è l’esame di controllo per
eccellenza cui ogni donna dovrebbe
sottoporsi ogni 2-3 anni, a partire dal
momento in cui si inizia un’attività
sessuale regolare. Permette la prevenzione
dei tumori della sfera genitale femminile,
grazie alla possibilità di una diagnosi
precoce. Segnala, infatti, eventuali
alterazioni delle cellule e anche la presenza
di infiammazioni.
Come si esegue
È molto veloce e il ginecologo lo esegue
durante la visita grazie a uno speculum,
ovvero un divaricatore. Consiste nel
prelievo e quindi nell’analisi di cellule dalla
superficie esterna del collo dell’utero
prima, e dal canale endocervicale (la parte
che collega la vagina all’utero) poi.
Come leggerlo
Oltre ai dati anamnestici che includono la
data del pap test precedente, queste sono le
voci:
Obiettività ginecologica. È ciò che il
ginecologo ha riscontrato durante la visita,
ad esempio una piaghetta sul collo
dell’utero
Reperto citologico
• Cellule normali. Significa che l’esito è
negativo e non si ha bisogno di nessun
trattamento
• Reperto infiammatorio. Segnala la presenza
di infiammazioni
• Alterazioni cellulari. Rivela che ci sono
cellule alterate, ma non necessariamente
tumorali, specificando il loro grado di
anomalia: lieve, moderato o grave.
Assenza del flusso mestruale nelle donne in
età fertile e non in gravidanza. Le cause
dell’amenorrea possono essere alterazioni
endocrine, anatomiche o psicologiche. Può
verificarsi, senza dover destare grande
allarme, nei primi anni dell’adolescenza,
quando il ciclo mestruale non si è ancora
regolarizzato, per poi scomparire, oppure in
età più adulta durante periodi di forte stress
emotivo e fisico. È bene rivolgersi al proprio
ginecologo, poiché il fenomeno potrebbe
ripetersi e in qualche modo cronicizzarsi. È
importante stabilirne l’origine per indicare il
trattamento terapeutico adeguato.
>> DISMENORREA
Detta anche “mestruazioni dolorose”, è
infatti la sindrome dolorosa associata al
periodo mestruale, in particolare ai primi
giorni di ciclo. In alcuni casi può essere
conseguenza di malattie dell’apparato urogenitale, come endometriosi e
malformazioni uterine. Nella maggior parte
dei casi, tuttavia, è un disturbo funzionale,
connesso cioè esclusivamente al processo di
espulsione dell’ovulo per cui si ha la
mestruazione. Spesso, inoltre, la dismenorrea
caratterizza gli anni dell’adolescenza, per poi
andare scomparendo o diminuendo nel
tempo. È spesso peggiorata da stati ansiosi, in
periodi di particolare stress fisico e
psicologico.A lungo termine, sono quindi
indicati trattamenti non invasivi, a base di
principi naturali, e una mirata alimentazione
nei giorni precedenti al ciclo, a base di molti
liquidi, sali minerali e poche proteine può
aiutare a superare i giorni critici.
12 – esseredonna
Numero bimbi 0-4 anni
x 100 donne
in età feconda
Piemonte
19,6
Valle d'Aosta
20,6
Lombardia
20,5
p.a. Bolzano
26,6
p.a. Trento
24,0
Veneto
20,7
Friuli Venezia Giulia
18,5
Liguria
18,1
Emilia Romagna
18,8
Toscana
18,7
Umbria
19,5
Marche
20,4
Lazio
21,0
Abruzzo
21,3
Molise
21,5
Campania
26,8
Puglia
23,8
Basilicata
22,7
Calabria
23,8
Sicilia
25,8
Sardegna
18,9
Italia
21,8
Fonte: elaborazione Prometeo 2001 su dati Istat
>>
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