LINGUAGGI ARTISTICI DIGITALI
LEZIONE VIII
1 GIUGNO 2009
DISTRIBUZIONE
> Sviluppo tecnologico --> ha favorito una moltiplicazione di canali
alternativi per la distribuzione di prodotti artistici digitali
> Esempio musicale --> canali alternativi includono: condivisione
delle spese di registrazione, servizi per far ascoltare musica, farla
vendere o distribuire in modo gratuito,
> Maggiori possibilità per gli artisti ma anche --> difficoltà di
raggiungere una certa visibilità
> Sviluppo di nuove modalità di distribuzione --> esempio: la città
come spazio di distribuzione, locative media come scelta di
distribuzione alternativa
> Sviluppo tecnologico --> maggiore opportunità di distribuire i
prodotti artistici digitali
> Varietà di canali di distribuzione, con bassi costi di distribuzione
> Anche se --> difficoltà di raggiungere un certo livello di visibilità
> maggiore competizione
> insufficienza di filtri
> Tentativo da parte delle industrie multinazionali di distribuzione dei
prodotti artistici di mantenere il loro dominio
> Molti prodotti artistici computazionali
(conferenze specializzate, esposizioni etc)
rimangono
di
nicchia
Caso musicale
> Case discografiche --> si sono accorte che il mercato di
distribuzione non si basa più sulla vendita di CD ma: molto più
complesso
> Contratti a 360° coi musicisti --> le case discografiche
acquisiscono diritti non solo sulla vendita di CD ma anche su concerti,
vendita magliette e tutto il mercato legato ad una determinata band o
musicista
> Per i musicisti che stipulano un contratto del genere: impossibilità
di usare forme alternative di distribuzione/ guadagno --> sorta di
prigione
> Questa è una delle contraddizioni create dalla maggiore libertà
provocata dallo sviluppo tecnologico
Caso musicale
> Musicisti --> tentativo di bypassare le casa discografiche, ricerca di
canali alternativi di distribuzione
> Diversi prodotti/ servizi computazionali sostengono i musicisti nel
ciclo di produzione e distribuzione musicale
> Costo di registrazione dei brani musicali: presenza di siti web che
aiutano i musicisti a coprire tale costo
> Registrazione musicale sostenuta dai fan: Sellaband
(http://www.sellaband.com/)
Gli utenti decidono di investire piccole somme di denaro su
determinati musicisti, fino ad arrivare alla somma necessaria per
portare i musicisti in studio. I ricavi delle vendite vengono poi
distribuiti tra gli “investitori” e i musicisti stessi
Caso musicale
Una volta creato il prodotto, diverse possono essere le modalità per
distribuirlo, e svariati sono i servizi
> Ascolto gratuito: MySpace
(http://www.myspace.com)
Lanciato come social networking per teenagers, è stato usato sempre
di più dai musicisti emergenti, per farsi conoscere. Molti musicisti ora
hanno pagine web solo su MySpace. Alcuni sono diventati famosi
ancora prima di avere un contratto con una casa discografica, o un
CD prodotto (es: Lily Allen e Artic Monkeys)
> Distribuzione gratuita: Jamendo
(http://www.jamendo.com)
Social networking basato sulla condivisione di album. I musicisti
fanno l’upload dei loro album e copertine e gli utenti possono
scaricarli gratis, anche se sono incoraggiati a lasciare una donazione.
La musica è sotto licenza Creative Commons.
Caso musicale
> Vendita su iTunes: Tunecore (http://www.tunecore.com/)
Il servizio permette di vendere musica su iTunes, e ai musicisti di
tenere le royalties delle loro vendite
> Distribuzione da parte di terzi: Web Radios
Il fenomeno delle web radios permette teoricamente a chiunque di
aprire una stazione radio e distribuire musica a livello globale. Anche
se: problema del revenue model, e delle royalties (DMCA - ‘98). Le
web radios sono prodotti ibridi, che sempre di più creano un contatto
diretto con i musicisti, che possono mandare le loro canzoni
all’emittente direttamente dal sito (es: Pig Radio)
Caso musicale
> Distribuzione asincrona e indipendente: Podcast
Fenomeno sviluppato grazie alla diffusione dell’iPod. Il Podcast
permette di distribuire files di diverso tipo, sia audio che video.
> Uso di social networking: Twitter
Usato per distribuire informazioni su un prodotto, o per mandare il
link dove il prodotto si può accedere/ comprare
> Presenza di siti e strumenti simili anche per distribuzione di testi
letterari (es: Lulu) e di video
Distribuzione video
Resa possibile soprattutto dai progressi di distribuzione fisica dei dati
digitali (bandwidth/ diffusione banda larga)
> Fenomeno YouTube (http://www.youtube.com)
Ha permesso lo sviluppo del fenomeno di distribuzione di usergenerated video. Ora altri siti permettono lo stesso servizio (Revver,
Vimeo) ma rimangono meno popolari
> Justin.tv (http://www.justin.tv/)
Distribuzione di video stile TV (flusso, live straming): gli utenti hanno
dei canali dedicati, dove possono distribuire i loro video in real-time
> Processo di distribuzione stile passaparola: viral marketing
Necessità di conoscere i fattori che determinano la distribuzione virale
dei contenuti. Alcune società sono diventate specializzate proprio in
questo. Spesso: marketing per grandi aziende, ma: mantengono una
creatività + livello artistico piuttosto alto, per suscitare l’interesse degli
utenti; spesso il branding non è così esplicito
> Viral Factory for Samsung
http://www.youtube.com/watch?v=D2FX9rviEhw
http://www.youtube.com/watch?v=Ev-opyE2AeU
Opportunità
> Limitare la potenza eccessiva delle industrie che distribuiscono
contenuti artistici e mediali
> Liberarsi, almeno parzialmente, delle condizioni che impongono
sugli artisti
> Processo di apprezzamento dei prodotti, e di raggiungimento del
successo: più democratico, rulo di spicco degli utenti nel processo
decisionale
> Sitema di “rating” di YouTube e numero di “views”: decide la
popolarità dei video
> Sistema di “rating” e “reviewing” di Amazon: contribuisce alla
vendita dei libri
> Numero di ascolti su MySpace: può permettere di lanciare nuovi
musicisti
Limiti
> Problema del compenso agli artisti. Possibili soluzioni --->
distribuzione di diversi prodotti (es: concerti live, gadgets, canzoni,
video etc), compensazione diretta utenti-artisti (es: metodo della
donazione volontaria)
> Problema del compenso ai nuovi servizi di distribuzione -->
mancanza di un modello di business (YouTube e molti atri servizi
Web2.0 sono in costante perdita)
> Problema della difficoltà di ottenere visibilità, mancanza di
intermediari che si occupino della promozione e del marketing del
prodotto
> Filtri non particolarmente effettivi, che permettano agli utenti di
scoprire i prodotti artistici digitali di loro piacimento attraverso le
nuove e alternative modalità di distribuzione
> Es: Jamendo: oltre 20000 album di nuovi artisti, ma estrema
difficoltà di trovare prodotti buoni o di proprio gradimento
Un mercato in evoluzione
> Ciclo di vita di prodotti artistici computazionali --> complesso e non
lineare
> Distribuzione --> vari canali e modalità, la distribuzione diventa
parte integrante del prodotto artistico ibrido
> Mercato del prodotto artistico computazionale --> in continuo
cambiamento, anche per forme artistiche e mediatiche tradizionali
come musica, cinema e tv
> Difficoltà di predire l’evoluzione di questo mercato, e di risolverne i
problemi esistenti ma --> processo inarrestabile
Altre modalità distributive emergenti
> La città come spazio di distribuzione (stile locative media)
> User-generated content: Urban Tapestries
Fenomeno di “public authoring”: idea che tutti possono
condividere (“lasciare” e “trovare”) contenuti mediali in
specifici luoghi della città
http://urbantapestries.net/
http://www.vimeo.com/1065977
> Distribuzione e condivisione musicale alternativa:
undersound (http://www.undersound.org)
Servizio progettato per rendere disponibile la musica di musicisti
locali, sotto licenza Creative Commons, all’interno della London
Underground
undersound:
> Artisti che decidono di adottare modalità di distribuzione alternative
a quelle tradizionali (es: etichette discografiche, editoria etc): devono
considerare non solo dove distribuire il prodotto, ma anche per
quanto tempo viene messo a disposizione del pubblico
> Il dove può essere online, uno spazio pubblico cittadino, una
galleria d’arte, o una combinazione di queste cose, a seconda del
livello di ibridizzazione del prodotto
> La durata della distribuzione dipende dalla modalità scelta, dal
“dove” avviene la distribuzione e dal ciclo vitale del prodotto stesso
> Lo stesso prodotto può essere distribuito in diverse forme,
attraverso diversi canali di distribuzione
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