PTI Distretto delle Valli Olimpiche, del Pinerolese e della Val Sangone
[A1.1.3]
IPPOVIE PEDEMONTANE
Codice progetto: A1. 1.3
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INDICE ELABORATI
• Approfondimento
• elaborati grafici:
tav. unica
[A1.1.3]
IPPOVIE PEDEMONTANE
Codice progetto: A1. 1.3
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REGIONE PIEMONTE
BANDO REGIONALE “PROGRAMMI TERRITORIALI INTEGRATI”
DGR 11/12/06 n. 55-4877
P.T.I.
DISTRETTO DELLE VALLI OLIMPICHE, DEL PINEROLESE E DELLA VAL SANGONE
TITOLO INTERVENTO:
IPPOVIE PEDEMONTANE
Progetto di promozione di percorsi naturalistici
a cavallo nel territorio del PTI
Codice progetto: A1. 1.3
APPROFONDIMENTO AZIONI IMMATERIALI
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REALIZZAZIONE STUDI DI FATTIBILITÁ TURISMO
COMMITTENTE:
Comune di Pinerolo (Capofila PTI)
REALIZZAZIONE:
Selene Consulting srl (Capofila ATI aggiudicataria)
OASIS s.a.s. di Alberto Ballarini & C
“Studio Tecnico Associato Arch. F. Bianchi e Arch. C. Malacrino”
Codice progetto: A1. 1.3
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Indice
1.
1.1
1.2
1.3
1.1.2
1.1.3
1.1.4
1.1.4.1
1.1.4.2
1.2
1.3
1.4
2
2.1
2.1.2
2.2
2.3
2.3.1
3
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
4
4.1
4.2
4.3
5
5.1
5.2
QUADRO CONOSCITIVO ................................................................................................ 5
Elementi di contesto ......................................................................................................... 5
L’equitazione da campagna .............................................................................................. 7
Descrizione dell’intervento................................................................................................ 8
Obiettivi dell’intervento.................................................................................................... 10
L’ipotesi progettuale. Gli elementi per la certificazione ................................................... 10
Risultati ed effetti attesi................................................................................................... 12
Connessioni con altri interventi....................................................................................... 13
Le ippovie nelle alte valli................................................................................................. 14
Rapporti instaurati sul territorio (sinergie) ....................................................................... 15
Soggetto attuatore dell’intervento e/o erogatore del servizio......................................... 16
Modalità di gestione........................................................................................................ 16
COMPATIBILITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE, PAESAGGISTICA ........................... 17
Compatibilità urbanistica................................................................................................. 17
Descrizione sintetica di eventuali impatti paesaggistici dovuti all’opera e misure
compensative da prevedersi........................................................................................... 17
Vincoli ............................................................................................................................. 17
Documentazione fotografica ........................................................................................... 18
Punti di interesse attraversati dai percorsi...................................................................... 18
FATTIBILITA’ TECNICA ................................................................................................... 19
Scelte tecniche di base................................................................................................... 19
Planimetria e cartografia dell’area interessata................................................................ 20
Stima parametrica del costo di costruzione e realizzazione (schema B2) ..................... 20
Costi di acquisizione delle aree e/o degli immobili con assenso dei proprietari ............ 21
Eventuali oneri aggiuntivi a carico del comune............................................................... 21
Eventuali problemi su cui porre l’attenzione in fase progettuale..................................... 21
SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA ...................................................................................... 22
Stima dei costi di gestione e/o erogazione del servizio .................................................. 22
Stima delle entrate/proventi derivanti dall’investimento, tariffe eventuali per gli utenti ... 22
Sostenibilità dei costi a carico dell’Amministrazione locale. ........................................... 22
PROCEDURE ................................................................................................................. 23
Descrizione puntuale dei passaggi procedurali per i nulla osta, autorizzazioni e stima dei
tempi ............................................................................................................................... 23
Cronoprogramma............................................................................................................ 23
Allegati
Tavola Unica – Sviluppo dei percorsi
Codice progetto: A1. 1.3
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1. QUADRO CONOSCITIVO
1.1
Elementi di contesto
Il territorio Pinerolese Pedemontano è stato interessato dagli anni ’60 in poi, fino agli anni ’80 da un
forte spopolamento della montagna ed un incremento dei comuni pedemontani, in particolare
Roletto, San Secondo, San Pietro, Frossasco e Cantalupa, dove erano presenti insediamenti
industriali. Attualmente il territorio ospita il 2,5% della popolazione residente nella Provincia di
Torino.
I Comuni della Comunità Montana Pinerolese Pedemontane contano, alla fine del 2006 contano
55.682 abitanti, mentre Pinerolo ne registra 34.640. Il confronto dei dati rispetto al 1991 presenta
una cera variabilità, con un incremento demografico dei comuni periferici rispetto all’area
metropolitana torinese (Cantalupa, Cumiana) e di quelli pedemontani come Roletto e Sa Pietro Val
Lemina, caratterizzati dalla vicinanza alla città di Pinerolo (-1,80%) e, al contempo, da migliori
condizioni ambientali.
Tab. 1. Variazione della popolazione - C.M. Pinerolese Pedemontano (PP).
Comuni
Cantalupa
Cumiana
Frossasco
Pinerolo
Prarostino
Roletto
San Pietro Val Lemina
San Secondo di Pinerolo
Pinerolese Pedemontano
Provincia di Torino
1991
1.752
6.188
2.606
35.274
1.055
1.701
1.300
3.268
53.144
2.235.826
2006
2.397
7.585
2.872
34.640
1.274
1.994
1.485
3.435
55.682
2.248.955
Var %
36,81
22,58
10,20
-1,80
20,75
17,22
14,23
5,11
4,77
0,59
Sotto il profilo della struttura produttiva, il territorio esprime una netta prevalenza dei settori
manifatturiero e commerciale, i quali riescono ad aggregare più del 50% degli addetti totali (graf.).
In coerenza con tale dato, segue il settore relativo i servizi alle imprese (K) con il 16% degli addetti;
il settore delle costruzioni segna un valore pari all’11%, mentre le attività di ristorazione (H)
coinvolgono il 5% degli addetti.
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Grafico 1. Struttura occupazionale.
PP - Addetti attività economiche - 2001
N
3%
O
4%
D
30%
E
1%
K
16%
F
11%
J
4%
I
3%
G
22%
H
5%
Fonte:
elaborazione su dati Istat.
Focalizzando l’analisi sul settore turistico, La comunità montana evidenzia un equilibrio, in termini
di posti letto, fra strutture alberghiere ed extralberghiere, mentre in termini di struttura l’80% è
rappresentato da imprese extra-alberghiere. Per quanto riguarda gli alberghi, il 30% dei relativi
posti letto è situato nella città di Pinerolo, principalmente legata al turismo business.
Tabella 1. C.M. Pinerolese Pedemontano – Struttura ricettiva (2006).
Settore
Tipologia di struttura
Strutture
% posti letto
Letti
su totale
Campeggio
1
162
13,31
Casa per Ferie
3
82
6,74
Rifugio Alpino
1
25
2,05
Alloggio Agriturismo
6
88
7,23
Affittacamere
4
33
2,71
Affittacamere con Ristorante
4
44
3,62
Casa o Appartamento per Vacanze
4
98
8,05
20
83
6,82
Extra alberghieroTotale
43
615
50,53
Alberghiero
10
552
45,36
1
50
4,11
11
602
49,47
Extra
alberghiero
Alloggio in Locazione - Bed & Breakfast
Albergo
Albergo Residenziale
Alberghiero
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Totale
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Il territorio della comunità montana si presenta, quindi, particolarmente dotato di strutture extraalberghiere. La maggior parte di esse risulta localizzata nell’area collinare, caratterizzata da una
buona qualità ambientale ma da una relativa marginalità economica, almeno rispetto al territorio di
pianura. Il valore potenziale di tali aree è rappresentato:
•
da una fitta rete di sentieri, mulattiere, piste forestali che collegano la pedemontana con le
alte valli, anche attraverso connessioni tra valli adiacenti;
•
da un buon numero di operatori economici legati al cavallo (maneggi), i quali risultano ben
distribuiti rispetto all’articolazione della sentieristica;
•
da una molteplicità di valenze storico-culturali-ambientali minori e disperse, le quali
presentano difficoltà implicite nella messa a sistema all’interno di un processo di
valorizzazione, con effetti negativi in termini di degrado.
In questo senso, l’equitazione escursionistica potrebbe rappresentare l’elemento ordinatore
attraverso cui “ricucire” lo spazio territoriale. Inoltre, la cooperazione a livello di operatori locali è
una premessa indispensabile alla valorizzazione del capitale territoriale (sia materiale che
immateriale).
1.2
L’equitazione da campagna
L' equitazione da campagna è l'attività che consiste nel far gite ed escursioni a cavallo, per svago,
scopi culturali e commemorazioni, e comprende anche quelle discipline sportive che riproducono,
esaltandole, le condizioni che si possono trovare durante le passeggiate in campagna. Sulla base
della definizione sopra riportata possiamo subito distinguere due grandi direttrici:
a) Equitazione da campagna competitiva, la quale ricomprende le seguenti discipline sportive:
ƒ
Cros Country
ƒ
Endurance
ƒ
Monta da lavoro
ƒ
Monta Western
ƒ
Trial
ƒ
Caccia alla Volpe
b) Equitazione da campagna non competitiva (d'ora in avanti chiamata "Turismo a
Cavallo"). Ricomprende le seguenti attività:
ƒ
Viaggi di oltre 3 Giorni;
ƒ
Raduni;
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ƒ
Rievocazioni storiche;
ƒ
Monta tradizionale;
ƒ
Manifestazioni ed esibizioni varie nelle quali siano protagonisti i cavalli.
Il territorio del PTI, costituito da cinque comunità montane, presenta una notevole varietà di
ambienti e paesaggi, che partendo dal fondovalle, salgono gradatamente attraverso le zone
collinari fino ad arrivare alle alte valli, con immense distese di boschi e praterie di alta quota, che
trovano nei tre parchi naturali (Val Troncea, Orsiera-Rocciavrè e Gran Bosco di Salbertrand) la
massima espressione.
Da sempre il paesaggio e la notevole varietà di questi ambienti costituiscono la meta privilegiata di
numerosi escursionisti, che si inerpicano tra viottoli, sentieri, strade forestali e mulattiere sviluppate
a rete sull’intero territorio. In questi ultimi anni però, accanto al classico escursionismo fatto di
passeggiate ed ascensioni si sono rapidamente diffuse anche altre pratiche sportive, tra le quali
l’MTB e l’equiturismo.
L’immenso patrimonio di viabilità minore, che si sviluppa su un territorio ricco di malghe, baite,
agritururismi e rifugi escursionistici, si presenta come una risorsa invidiabile se opportunamente
valorizzata e messa in rete: infatti accanto ai valori paesaggistici e naturalistici, sono presenti
strutture che potenzialmente possono fungere da ideali punti di sosta e tappa per dare la
necessaria accoglienza agli escursionisti e, nel caso dell’equiturismo, anche a cavalli e cavalieri,
favorendo la costruzione di un’immagine territoriale come meta ambita per tali attività.
Le strutture specializzate a supporto di questa pratica sportiva (maneggi, ricoveri attrezzati, ecc.) si
sono moltiplicate sul territorio: nate un tempo per spontanea iniziativa di pochi appassionati, sono
sì cresciute nel tempo, ma in molti casi non sono ancora adeguatamente dotate ed organizzate per
garantire ottimali livelli d’offerta e conseguentemente congrue remunerazioni agli operatori.
1.3
Descrizione dell’intervento
Il progetto intende realizzare un progetto pilota di ippovie pedemontane che si avvalga della
certificazione Ippovie CERTIFICATE ®. Viene proposta come definizione di IPPOVIA “quel
percorso dotato di segnaletica, transitabile principalmente a cavallo, avente di norma fondo
sterrato o inerbito, dotato di smaltimento delle acque superficiali che evitino l’azzoppamento degli
animali, ed avente lo scopo di collegare diversi ambiti, attraverso aree scarsamente antropizzate e
perciò appetibili sotto il profilo del turismo ecologico ed ambientale. L’individuazione, ove
effettuata, da parte degli strumenti urbanistici ha carattere orientativo e non comporta vincoli
territoriali se non quelli legati alla funzionalità della proposta e cioè di evitare il transito
automobilistico, l’asfaltatura, la collocazione di caditoie inadatte all’equiturismo.”
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L’area potenzialmente interessata si estende da Prarostino a Cumiana, comprendendo San
Secondo, Pinerolo, Roletto, San Pietro Val lemina, Frossasco, Cantalupa per connettersi, in
prospettiva futura, con analoghe realtà a Giaveno, nella Val Sangone, e collegarsi ad itinerari già
progettati in Val Chisone e Alta Valle Susa. I sentieri saranno di varia difficoltà e polivalenti, per
soddisfare utenze diverse quali il trekking, la mountain bike e l’equitazione.
Nelle aree interessate, parallelamente allo sviluppo dei sentieri con relativa segnaletica, saranno
realizzate aree attrezzate per la sosta e per l’informazione circa le risorse enogastronomiche del
territorio attraversato. Si dovrà quindi provvedere a:
1. individuare i punti di sosta convenzionati che potranno essere bed & breakfast, agriturismi,
aziende agricole e alberghiere, le quali dovranno fornire servizi quali alloggio per i trekker’s,
per i cavalli e dell’ottima eno-gastronomia locale;
2. collaudare e certificare l’ippovia.
Infine, si potranno redigere pacchetti turistici attraverso una pianificazione pubblicitaria con
depliant ed immagini in tre lingue per immetterli nei mercati nazionali e internazionali. Rispetto a
questo punto, la certificazione costituisce un valore aggiunto in quanto permette una maggiore
profondità comunicatica attraverso la pubblicazione dei percorsi sia sul sito dedicato, sia sul
magazine pubblicato dall’ente certificatore.
Figura 1. Territorio del PTI e ambito principale di intervento del progetto.
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1.1.2 Obiettivi dell’intervento
L’intervento “Ippovie pedemontane“ha come obiettivi principali:
™ aumentare la frequentazione del territorio attraverso una forma di turismo sostenibile, sia a
livello ambientale che sociale;
™ rendere fruibili i percorsi ad utilizzatori diversi; nel caso delle MTB si cercherà di allungare la
durata della doppia stagione (da metà giugno a metà settembre, non solo luglio e metà
agosto);
™ estendere l’occupazione indiretta (servizi complementari, ristorazione, ricettività, trasporti,
ecc.);
™ aumentare la notorietà nazionale e internazionale del territorio;
™ costruire un prodotto non solo sportivo ma integrato con proposte eno-gastronomiche, di
intrattenimento e culturali;
™ indirizzare la clientela tradizionale dell’area
verso settori emergenti ad alta capacità di
spesa;
™ raccordare le ippovie al prodotto MTB Alta Valle Susa, delle Valli Chisone e Germanasca e
della Pianura pinerolese (progetto “Marca Pinerolese”);
™ garantire un miglior presidio e salvaguardia di aree marginali;
™ una maggior manutenzione dei boschi e dei percorsi interessati dai tracciati delle ippovie e
degli antichi tratturi, con effetti positivi in termini di qualità ambientale;
™ monitorare la presenza di sentieri rurali convertibili in sentieri equestri;
™ favorire la pratica dell’equiturismo anche alle famiglie e alle fasce sociali deboli grazie alla
presenza di percorsi di bassa difficoltà, personale altamente qualificato e punti ristoro dotati
anche di cavalli da passeggiate di campagna adatti a qualunque cavaliere.
1.1.3 L’ipotesi progettuale. Gli elementi per la certificazione
Quando si parla di equiturismo ci si riferisce ad una pratica direttamente connessa all’equitazione
per via del piacere dell’uso del cavallo, mentre nel primo caso i cavalieri guidano il cavallo in luoghi
lontani dalla civiltà e immersi in contesti molto spesso considerati “paradisiaci” soprattutto da chi è
abituato a svolgere la propria attività lavorativa in città, nel secondo si possono includere anche le
discipline istituzionalizzate dai concorsi nazionali ed internazionali.
L’equiturismo prevede l’utilizzo del cavallo direttamente o attraverso l’utilizzo di veicoli da trazione
quali carri o carrozze; gli itinerari attrezzati per questo scopo sono nominate ippovie, e sono
catalogate ufficialmente attraverso i parametri I.C.I.C, i quali costituiscono il riferimento per
l’ottenimento della certificazione:
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• secondo il grado di difficoltà: molto facile, facile, media, difficile, molto impegnativa;
• secondo i seguenti parametri valutativi (la somma dei seguenti valori concorre a determinare
il grado di difficoltà dell’ippovia):
P1 Caratteristiche tracciato
P2 Dislivello
P3 Distanza km
P4 Abbeverata
P5 Pendenza
P6 Inclinazione versante
P7 Larghezza
P8 Guado
P9 Segnalazioni
P10 Punto di sosta dei cavalli
P11Quota punto di sosta
P12Sosta cavalieri
I posti tappa
Possono essere definiti “posti tappa” tutte quelle strutture di accoglienza: Agriturismi, Ostelli,
Pensioni, Rifugi, Alberghi o Circoli che abbiano le seguenti caratteristiche minime:
6 (sei) posti letto
1 (uno) bagno con doccia
1 (uno) cucina attrezzata
1 (uno) locale da pranzo
6 (sei) poste per la sosta dei cavalli
In relazione ai vari confort offerti, è stata messa a punto una declaratoria e redatta una tabella di
classificazione dei posti tappa con 4 relative “posizioni”:
1. posti letto senza servizio in camera, poste cavalli, servizi igienici/doccia comune, cucina
attrezzata senza servizio;
2. posti letto con bagno / doccia e servizio in camera, poste/box cavalli, servizio ristorazione;
3. posti letto con bagno/doccia e servizio in camera, poste/box cavalli con disponibilità
foraggio, servizio ristorazione, Guida Equestre per servizio di accompagnamento;
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4. posti letto con bagno / doccia e servizio in camera, poste/box cavalli con disponibilità
foraggio, servizio ristorazione, Guida Equestre per servizio di accompagnamento,
appoggio logistico / mascalcia / veterinario.
Il collaudo di Certificazione
Esso avviene in seguito ad una verifica di percorso da parte di una Commissione Tecnica che
effettua le seguenti rilevazioni:
• monitoraggio territoriale
• registrazioni altimetriche
• registrazioni cartografiche satellitari
• verifica posti tappa e ricettività
• verifica punti acqua – dislivelli – condizioni della sentieristica – distanze giornaliere
• classificazione con simbologia ICIC (Indice di Classificazione Ippovie Certificate)
• Valutazione veterinaria del percorso.
1.1.4 Risultati ed effetti attesi
Ippovie e antichi tratturi sono i percorsi principalmente battuti da questo tipo di turismo che oltre a
produrre poco inquinamento, quindi meno impatto ambientale, produce benessere e sviluppo
socio-economico per le aree interessate è importante notare come i percorsi si distribuiscano
uniformemente su tutto il territorio favorendo una crescita strutturale complessiva dell’intero bacino
del pinerolese nella direzione di uno sviluppo che fa leva sui punti di forza del territorio ma aspira
anche a una miglioramento complessivo dell’area.
Si assiste a un cambiamento nell’orientamento dei turisti sempre più sensibili ai temi della
protezione dell’ambiente ed alla ricerca di una “esperienza” che passi attraverso il paesaggio, lo
sport, i sapori locali; un’esperienza, quindi, anche di carattere sensoriale. Inoltre, i vacanzieri
moderni prediligono soggiorni brevi non solo a causa della contingenza economica ma anche per
differenziare le loro vacanze.
Si sono, inoltre, affacciati al mercato internazionale dei concorrenti che hanno saputo adottare
strategie di marketing fortemente orientate a questo nuovo tipo di turismo. Si pensi alla capacità
della Maison de la France di organizzare la sua offerta turistica in circuiti tematici in modo da
creare un prodotto differenziato ed intercettare più facilmente una domanda altrettanto variegata.
Le finalità – dirette e indirette - del progetto possono così essere identificate:
ƒ valorizzare un turismo dolce e sostenibile, attento ai valori territoriali;
ƒ promozione dell’ippoturismo facendo leva sulla diffusa “cultura del cavallo” dell’area
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ƒ (Concorso Ippico Internazionale, Museo Nazionale della Cavalleria, Scuola Nazionale di
Equitazione di Pinerolo) per rafforzare l’offerta turistica;
ƒ creare un prodotto turistico in grado di incontrare una domanda sempre più variegata
(turismo giovane, sportivo, d’affari, ecc.), sia a livello nazionale che internazionale, anche
attraverso la valorizzazione degli elementi sopra delineati;
ƒ prolungare la stagionalità e promuovere itinerari turistici minori;
ƒ promuovere la creazione di servizi specifici, anche attraverso le strutture ricettive già
esistenti sui percorsi;
ƒ indurre una maggiore manutenzione del territorio, con effetti positivi in termini di qualità
paesaggistica.
ƒ favorire la conoscenza del territorio a scale più ampie rispetto a quella locale.
1.1.4.1
Connessioni con altri interventi
Il progetto ha rilevanza sia per le complementarietà rispetto alle progettualità in corso - interne ed
esterne al PTI - sia per le connessioni con le azioni già precedentemente avviate. Nel primo caso,
rientrano il progetto di costruzione della Scuola Federale di Equitazione e il rilancio del Museo
della Cavalleria; nel secondo caso, il riferimento va al sistema di percorsi ippici già strutturati in
Alta Val di Susa e Alta Val Chisone, promossi dai comuni interessati. Rispetto ai primi, le “Ippovie
pedemontane” si configurano come strutturazione dell’offerta territoriale legata al cavallo.
Costituiscono, invece, il completamento di un sistema di percorsi nel secondo caso, in quanto alta,
media e bassa valle sono tra loro collegabili, anche – e soprattutto – a livello intervallivo.
L’intervento è inoltre complementare con i progetti del PIA “Torino 2006”, finanziati sulla Misura
3.1 a del Docup 2000-2006, in particolare con gli interventi presentati dai seguenti enti:
•
Cumiana – Sistemazione dell’ex casa cavatori della Pradera per la creazione di un ostello
a servizio del Parco Provinciale dei Tre Denti e del Frejdour.
•
Roletto – Sistemazione di tratti di strada e di sentieri dell’area denominata “Bosco di
Roletto” per percorsi equestri;
•
San Secondo di Pinerolo - Individuazione, allestimento e strutturazione di piste e sentieri
per percorsi equestri;
•
Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e riserve di Chianocco e Foresto (Comuni di Roure,
Fenestrelle, Usseaux) - Progetto per il recupero ambientale di preterie, con valorizzazione
sorgenti e fontane;
•
Comune di Pramollo - Ampliamento e riqualificazione di percorso e circuito turistico;
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•
Comune di Usseaux - Riqualificazione urbana dei villaggi alpini in Borgata Laux
•
Comune di Angrogna - Progetto di valorizzazione dell'area turistica del colle della Vaccela;
•
Comune di Bobbio Pellice - Sentiero naturalistico ambientale etnologico "Biava".
Infine, il progetto potrebbe trovare potenziali innesti sulle realtà già esistenti, in particolare
l’annuale raduno equituristico “A Cavallo tra le valli”, il quale si svolge in alta Val Chisone a fine
giugno,
e percorre la Via dell’Assietta. L’ipotesi è di poter promuovere l’inaugurazione delle
ippovie certificate attraverso l’organizzazione del raduno, che avverrebbe, quindi, nell’area
pedemontana.
1.1.4.2
Le ippovie nelle alte valli
Come accennato, nel territorio del PTI esistono undici percorsi di alta quota, i quali si snodano
soprattutto attraverso la strada militare dell’Assietta, toccando i tre parchi naturali presenti
nell’area. Essi sono prevedono difficoltà diverse, con tempi di percorrenza che variano dalle 2 alle
9 ore.
Alta Val Chiusone a cavallo. Galleria di immagini.
1 .2
Codice progetto: A1. 1.3
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Rapporti instaurati sul territorio (sinergie)
La natura del progetto è tale per cui è necessario che le singole amministrazione comunali si
pongano in relazione le une con le atre, al fine di coordinarsi in merito a quegli elementi che
devono presentare caratteristiche uniformi (cartografia, segnaletica, opuscoli, proposte di pacchetti
turistici). In tale contesto, risulta, quindi, importante il superamento di logiche amministrative a
favore di ragionamenti progettuali di area più vasta.
Inoltre, il progetto prevede il coinvolgimento attivo dei centri ippici presenti sul territorio, al fine di:
I. promuovere la diffusione del progetto e la cultura della cooperazione, anche la fine di
creare livelli tariffari uniformi;
II. promuovere la creazione di nuovi percorsi e, di riflesso, incrementare l’offerta territoriale;
III. diffondere la cultura della certificazione di qualità, la quale potrebbe coinvolgere anche gli
operatori e non solo i percorsi.
Di seguito, l’elenco dei centri ippici presenti sul territorio del PTI e potenzialmente interessati dalle
espansioni del progetto attuale:
PINEROLESE PEDEMONTANO
ƒ Associazione Ippica RioTorto – Frossasco
ƒ Montinsella Sede di Frossasco - Frossasco
ƒ Centro Sportivo Equestre G.I.R – Abbadia Alpina
ƒ C.V.S International – Pinerolo
VAL SANGONE
ƒ Il Mìraco – Giaveno
ƒ AIVAM – Giaveno
ƒ Circolo Ippico Cà di Pianca – Trana
ƒ El Paseo - Reg Fabbriche - Coazze
ƒ Associazione Vivere Insieme – Coazze
ƒ Alpitrek – Brancard Villa – Giaveno
ƒ Ass. Giavenese Amici del Cavallo – Giaveno
VAL SUSA
ƒ ANEM – Oulx
ƒ Centro Ippico Cesana – Cesana T.se
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ƒ The riding stable – 10054 Cesana T.se
ƒ Montinsella - Sede di Sauze di Cesana - 10054 Sauze di Cesana
ƒ Centro Turismo Equestre Monti della Luna – Claviere
VALLI CHISONE E GERMANASCA
ƒ Centro Sportivo Kinka – Pragelato
ƒ Associazione circolo Ippico L’Epi d’or -Massello
ƒ Azienda agricola montana Equiturismo Prali - Ghigo di Prali
VAL PELLICE
ƒ Azienda agrituristica Il Frutto Permesso – Bibiana
ƒ Azienda Agrituristica Sibourgh – 10060 Rorà
ƒ M & M Horses – Str. Rivà 19 – Bricherasio
ƒ Centro Ippico La Sella - Villar Pellice
1.3 Soggetto attuatore dell’intervento e/o erogatore del servizio
Il soggetto attuatore è l’Associazione Amici del Gusto, di concerto con la Comunità Montana
Pinerolese Pedemontano
1.4 Modalità di gestione
I percorsi necessitano di manutenzione ordinaria e straordinaria, al fine di mantenere i percorsi
fruibili e in condizioni di sicurezza. L’ipotesi è di sottoscrivere un accordo tra l’ente attuatore e gli
attori economici interessati dalle ricadute del progetto. La partecipazione della comunità montana
si rende necessaria dai costi elevati di manutenzione straordinaria rispetto ai benefici economici
diretti che interesano i circoli ippici e le attività ricettive; tuttavia, l’intervento è giustificato anche
dalle esternalità positive derivanti dalla manutenzione dei percorsi, che si riflettono nella qualità del
paesaggio.
Annualmente, dovranno essere sostenuti dei costi per il rinnovo della certificazione; essi saranno a
carico, pro quota, degli attori economici interessati.
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COMPATIBILITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE,
PAESAGGISTICA
2.1 Compatibilità urbanistica
Questo aspetto non riveste caratteri significativi perché non sono in gioco modifiche di
destinazione d’uso del suolo e standard edificatori.
Le opere da realizzare non comprendono praticamente interventi sul territorio.
Non si individuano criticità e rischi ambientali e pertanto non
si ritiene debbano effettuarsi
valutazioni di compatibilità ambientale di alcun tipo o di verifica degli strumenti di pianificazione.
Si consiglia comunque di effettuare un piano pluriennale di manutenzione dei fondi stradali
interessati dai percorsi.
2.1.2 Descrizione sintetica di eventuali impatti paesaggistici dovuti all’opera e
misure compensative da prevedersi
Vale quanto già detto in precedenza e che cioè le opere da realizzare consentiranno un vantaggio
per l’ambiente e il patrimonio culturale-storico esistente, in quanto consentiranno una loro messa in
valore.
2.2 Vincoli
Nel caso in cui i percorsi delle ippovie ricadano su terreni di proprietà privata occorrerà prevedere
apposite convenzioni che ne regolamenteranno l’uso e che prevedranno le modalità di ripartizione
dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, le coperture assicurative, ecc.
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2.3 Documentazione fotografica
2.3.1 Punti di interesse attraversati dai percorsi
Foto 1. Colle Lazarà, a cavallo fra Val Pellice e Val Chisone
Foto 2. Casa Canada e Rocca Sbarua.
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Foto 2. Cappella della madonna della neve (spartiacque Val Chisone –Val Sangone).
3
FATTIBILITA’ TECNICA
3.1 Scelte tecniche di base
L’azione prevede di sviluppare i seguenti punti:
♦
Sopralluoghi iniziali, volti a rilevare le caratteristiche dei percorsi in base agli elementi
richiesti per la certificazione;
♦
Sopralluoghi finali, svolti da una commissione tecnica composta da esperti dell’ente
certificatore;
♦
Redazione di una cartografia dell’area interessata dal progetto;
♦
Ideazione del logo, il quale dovrà possedere una valenza più ampia rispetto all’area iniziale.
In prospettiva, infatti, si prevede che all’azione di start-up facciano seguito iniziative volte
ad incrementare l’offerta dei percorsi;
♦
Documentazione fotografica dell’area e dell’offerta territoriale complementare;
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♦
Redazione di uno studio finalizzato alla ottimale localizzazione della segnaletica. Per
quanto concerne la tipologia, sarebbe auspicabile allinearsi a quella già utilizzata per i
percorsi in Alta Val Chisone, con benefici in termini di costi e di coordinamento tra gli enti
coinvolti.
♦
Realizzazione opuscolo promozionale con planimetrie;
♦
Implementazione sito Internet dedicato;
♦
Delineazione di una strategia promozionale per gli eventi locali e non (ad. Es. BITEC).
Il tracciato proposto si presenta, quindi, come una delle molteplici soluzioni possibili ma si sviluppa
ovviamente in funzione della dislocazione dei vari Centri ippici, delle distanze fra di loro e della
possibilità concreta di prevedere lo sviluppo di un trekking a tappe dove in ognuna di queste vi
fosse un punto di ristoro e di alloggio per cavalli e cavalieri.
3.2 Planimetria e cartografia dell’area interessata
Vedi tavola 1.
3.3 Stima parametrica del costo di costruzione e realizzazione (schema
B2)
SCHEMA B2 - COSTO ATTIVITA' AZIONI IMMATERIALI
INTERVENTO CODICE
QUADRO ECONOMICO SINTETICO
a)
Totale importo attività
b)
b1)
b3)
b4)
b5)
Somme a disposizione
arredi
consulenze, indagini, pubblicità, ecc.
imprevisti
IVA totale
€ 60.675,00
€ 4.000,00
€ 2.200,00
€ 13.375,00
parziale
€ 19.583,00
Totale costo realizzazione
€ 80.250,00
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Il totale importo attività deriva dall’aggregazione delle seguenti voci di spesa previste (IVA
esclusa):
Attività
Costo
Sopralluoghi iniziali – 3 giorni/tratto
€ 5.000,00
Sopralluoghi finali - commissione tecnica di certificazione
€ 9.000,00
Redazione cartografia
€ 2.250,00
Predisposizione documentazione fotografica
€ 2.500,00
Mappatura itinerari
€ 2.900,00
Realizzazione opuscolo e planimetrie
€ 10.000,00
Implementazione sito internet
€ 2.225,00
Realizzazione segnaletica e posizionamento
€ 15.500,00
Partecipazione a fiere e mostre
€ 5.000,00
Comunicazione su giornali e riviste
€ 4.000,00
Ideazione pacchetti turistici
€ 2.300,00
Parziale
€ 60.675,00
3.4 Eventuali costi di acquisizione delle aree e/o degli immobili con
assenso dei proprietari.
L’intervento non prevede l’acquisizione di aree o immobili
3.5 Eventuali oneri aggiuntivi a carico del comune
Non si segnalano costi aggiuntivi
3.6 Eventuali problemi su cui porre l’attenzione in fase progettuale
Non si segnalano problemi
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SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA
4.1 Stima dei costi di gestione e/o erogazione del servizio
I percorsi non presentano costi di gestione in senso stretto. Tuttavia, si stimano:
a. € 600,00/anno a titolo di rinnovo della certificazione. Tale costo si ipotizza a carico dei
centri ippici interessati dal progetto;
b. € 15.000/anno a titolo di manutenzione ordinaria, per i quali si prevede una partecipazione
degli attori locali (Associazione Amici del Gusto, associazioni ippiche, maneggi), anche
attraverso lavori in economia.
4.2 Stima delle entrate/proventi derivanti dall’investimento, tariffe
eventuali per gli utenti
Non sono previsti tariffe di accesso. I proventi derivanti dai servizi prestati dai centri ippici e dalle
attività ricettive, saranno a favore di questi ultimi.
Da interviste effettuate ad operatori locali, è emerso che circa il 70% dei cavalieri che partecipano
al raduno equituristico “A cavallo tra le valli” (alta Val Chisone) proviene da altre regioni italiane,
mentre il 10% proviene da oltralpe. Di essi, circa il 20% ritorna successivamente sul territorio.
Attualmente, il costo/tappa per ogni cavaliere è di circa 50 euro, di cui 10 euro per la sosta dei
cavalli e 40 euro per il pernottamento e prima colazione delle persone.
4.3 Sostenibilità dei costi a carico dell’Amministrazione locale.
Il costo totale dell’intervento ammonta a € 80.250,00, richiesti a valere sul bando PTI. A carico
dell’ente locale rimangono le spese ordinarie per il mantenimento delle piste forestali, come
previsto dai PMO.
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PROCEDURE
5.1 Descrizione puntuale dei passaggi procedurali per i nulla osta,
autorizzazioni e stima dei tempi
Non esistono autorizzazioni tali da dilatare i tempi di realizzazione, che si stimano, per le
attività sopra elencate (§ 3.3), in circa nove mesi.
5.2 Cronoprogramma
S1 - CRONOPROGRAMMA INTERVENTO:
Ippovie Pedemontane
Trimestri
(mesi)
Fasi
2008
1 trim 2 trim 3 trim
2009
1 trim 2 trim 3 trim
4 trim
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
STUDIO DI FATTIBILITÁ
PROGETTO PRELIMINARE
PROGETTO DEFINITIVO
PROGETTO ESECUTIVO
AGGIUDICAZIONE
INIZIO-FINE LAVORI
CERTIFICAZIONE
AVVIO ESERCIZIO/SERVIZIO
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4 trim
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