Premio LiberEtà 2013
15a edizione
Palermo
Cantieri culturali della Zisa
10 maggio 2013
spi.cgil.it
libereta.it
20a Festa nazionale
di LiberEtà
Palermo 8-9-10-11
maggio 2013
con il
patrocinio
Premio LiberEtà - XV edizione
C’è sempre una storia da raccontare
Con il 2013 siamo arrivati alla quindicesima edizione
del premio per l’autobiografia di una vita di lavoro e di
impegno sociale. Che il bilancio di questi anni sia di segno
positivo lo dicono le oltre settecento opere arrivate in
quindici anni custodite nel fondo speciale dell’Archivio
diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, e i tanti libri
pubblicati dalla nostra casa editrice. Ma quest’anno la
partecipazione ha sorpreso anche noi! Gli scritti pervenuti
sono stati infatti più di sessanta, tutti di ottima qualità,
tanto che selezionare i finalisti è stato un compito assai
arduo. La nostra giuria si è trovata più volte in imbarazzo
nella selezione dei testi, che hanno rappresentato con
successo i più vari aspetti della vita privata e lavorativa,
in un quadro sociale ricco di sfaccettature e angolazioni di
grande interesse. Grazie anche all’aiuto dei gruppi di lettura
dello Spi Cgil di Campania, Liguria, Veneto, Emilia Romagna
e Sicilia, la giuria è riuscita a selezionare sei finalisti.
I finalisti
giamPaolo Cattaruzza
Le scarpe di Paolino
Anna Maria de Lena
Tonio che visse due volte
Costantina Frau
Ammentos. Una barbaricina a Roma
Ave Govi
L’ombra lunga del campanile
Andrea Luschi
L’espresso di mezzanotte
Paola Rinaldi
Il mistero Zefferina
La giuria ha inoltre ritenuto meritevole di una menzione
anche il racconto Novegennaiomillenovecentocinquanta
della studentessa Anna Pavone, da cui
Laura Manicardi ha tratto un cortometraggio.
giamPAOLO CATTARUZZA
Le scarpe di Paolino
Ventidue giorni nella stiva di una nave: in terza classe
verso l’Argentina. Nel fango delle pampas, tra immigrati
provenienti da tutto il mondo, la famiglia di Paolino tira
avanti, finché con il peronismo e l’inflazione che mangia i
risparmi, il padre sindacalista perde il lavoro. Tutti a casa,
in Italia, questa volta, per fortuna, in seconda classe. Prima
con la famiglia a Udine, ancora piena di soldati americani,
poi Paolino da solo come studente lavoratore in Svezia.
Prima fotografo di matrimoni, poi alle presse in una fabbrica
con ritmi forsennati (alla faccia della socialdemocrazia
svedese) e in un asilo comunale. Paolino scopre la Sai,
l’associazione che raduna i settemila italiani in Svezia, e
la Cgil. Organizza scioperi e fa capire alle autorità svedesi
la differenza tra paternalismo e integrazione. Vive la luce
riflessa del ’68 svedese, il Vietnam visto attraverso gli occhi
di un disertore americano, ascolta la musica di Woodstock.
Per dialogare con la famiglia lontana, un nastro inciso ogni
mese su un registratore Geloso.
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Giampaolo Cattaruzza nasce a Udine nel 1945. ha vissuto
in Argentina e in Svezia, dove si è laureato in informatica.
Scrive sin dai tempi del liceo, dedicandosi inizialmente alla
poesia. Ha sempre lavorato nel settore informatico, anche
dopo essere andato in pensione.
anna maria de lena
Tonio che visse due volte
L’esilio, una vita da profugo, quattro soldi di felicità rubati
nelle pause di una fuga che sembra senza fine. Il viaggio
di Tonio da Traù-Trogir, in Dalmazia a trenta chilometri da
Spalato, verso l’Italia fascista prima e poi in quella della
ricostruzione diventa simbolo dell’esodo di un popolo con la
valigia, visto attraverso gli occhi di un suo figlio silenzioso
e tenace. La voce narrante è quella di Tonio, ma la penna è
quella di una donna: raro in letteratura. La storia di un paese e
quella dolorosa dell’esule Tonio sono saldamente intrecciate.
Dall’attentato al re alla fuga in Italia. Dai cinematografi
italiani dove vengono proiettati i film Luce con Mussolini
e Hitler a quelli di Spalato dove al posto di Mussolini viene
applaudito Stalin. Prima le pellicole strappalacrime di
Amedeo Nazzari e Ivonne Sanson poi Fred Astaire. L’Italia
vuole sognare e ricostruire. Per Tonio arriva l’amore per Anna,
una ragazza che fa la cassiera in un cinema. Attraverso i
suoi occhi Tonio scopre la politica e il femminismo. La voce
narrante si fa donna e lui stenta a comprenderla.
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Anna Maria de Lena, nata a Matera nel 1937, si trasferisce
a Bolzano da ragazza. Ha lavorato principalmente come
assistente geriatrica, occupazione che le ha permesso di fare
ciò che ama di più: stare a contatto con le persone. Nel 2012
pubblica “La ragazza di Lamon” con Edizioni LiberEtà.
costantina frau
Ammentos
Una barbaricina a Roma
Nella Sardegna del dopoguerra, una ragazzina ribelle e
affamata di lettura legge la Bibbia, le Vite dei santi e Grazia
Deledda, ma cerca qualcosa in più. La gente di Barbagia,
resistente e tenace, è descritta con tratteggio deciso dalla
penna dell’autrice. Un padre intransigente con i figli ma
che non sopporta i soprusi. Una madre, una nonna e una
serie di donne, frutto di un matriarcato potente e profondo,
trasmettono racconti, leggende, canzoni e ricette di cucina.
Santi e imperatori impastati con principesse arcaiche, i
parti in casa spolverati di precetti di vita. Facce cotte dal
sole come pagnotte di pane sfornato. Mani callose divise
tra il lavoro dei campi e le rare carezze. E un emporio dove
si vende di tutto: dai generi alimentari al solfato di rame
dai quaderni alle matite. E gli animali, compagni di vita che
spesso capiscono più di certi uomini: un toro, un’asina bigia,
gli uccelli che mangiano il grano. Dalla barbagia la giovane
protagonista sbarca a Roma, nel continente.
Ma porterà sempre la sua Sardegna nel cuore e insieme
un sogno: studiare e ritornare al suo paese.
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Costantina Frau, nasce a Sedilo, in provincia di Oristano nel
1942. Laureata in lettere alla Sapienza di Roma, ha insegnato
materie letterarie nelle scuole medie. Ha pubblicato romanzi
storici e saggi dedicati alla cultura sarda.
AVE GOVI
L’ombra lunga del campanile
Nel 1943, in un borgo sperduto dell’Appennino toscoemiliano, gli uomini sempre nei campi e le donne a fare la
balia o d’estate alla monda del riso in Piemonte, muore un
parroco peccatore che abbandona un gregge di anime e
un figlio illegittimo. “U diavloù u tentò” è il commento dei
vecchi sulla piazza della chiesa. La parrocchia abbandonata
ai prevosti dei paesi vicini e il campanile al campanaro che
si arrangia a costruire le bare per chi rende l’anima a Dio. A
guerra finita, arriva il nuovo prete: non meno esuberante,
ma più ipocrita e che “idolatra il soldo” grazie anche a un
podere a mezzadria oculatamente messo a frutto. All’ombra
del campanile l’autrice esplora il confine confuso tra il bene
e il male, il tormento dei sensi di colpa. Scopre la solidarietà
e la voglia di ribellione alle convenzioni. Dai romanzi rosa
di Delly ai primi lavori a servizio presso famiglie ricche, fino
alla monda del riso a quindici anni, dove impara la parola
“crumira”: la parola “comunista” la conosce già.
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Ave Govi è nata nel 1938 a Villaminozzo, un paese di
montagna in provincia di Reggio Emilia. Di origini contadine,
nonostante il lavoro lasci poco spazio allo studio, sviluppa
sin dalla tenera età una sfrenata passione per la scrittura.
ANDREA LUSCHI
L’espresso di mezzanotte
Una stazione come palcoscenico e il ferroviere come
primo attore. Nel romanzo di Andrea Luschi molti sono i
comprimari: macchinisti, viaggiatori e i barboni accampati
nella sala d’aspetto e conosciuti uno a uno. La principessa,
il rosso, il capellone, il cavallaio... Un’umanità dolente
cerca rifugio nella stazione, metafora della vita sotto le
luci al neon. Prima i treni a vapore, poi le Littorine fino alle
moderne automotrici. I turni di notte, le rotaie, i cambi, i
binari e il salto nel vagone già in moto... Un ultimo tuffo.
Le lotte dure dei ferrovieri che “a furia di dar martellate”
piantano “qualche chiodo”. La vita del protagonista è
scandita dal “caffè espresso” prima del turno e dal “treno
espresso” della mezzanotte che chiama “Signorina”. Ma c’è
un’altra signorina che lo aspetta al casello del km 188,250:
è la “Biondina” che gli è accanto anche ora che tutti e due
hanno i capelli bianchi. Il paesaggio fugge veloce attraverso
il finestrino come la vita. Anche questa nottata è passata.
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Andrea Luschi nasce a Grosseto nel 1953. Lavora tutta
la vita per le Ferrovie dello Stato, prima come macchinista
ferroviere poi come impiegato. Inizia a scrivere quasi per
gioco, fra una sosta e l’altra nelle diverse stazioni d’Italia,
buttando giù i pensieri sui tovaglioli dei bar.
PAOLA RINALDI
Il mistero Zefferina
Il fascino dell’epistolario: una presa diretta dei sentimenti,
il buco della serratura da cui spiare relazioni profonde
e stati d’animo altrimenti inconfessabili. Esistenze semplici,
di quelle che difficilmente sono protagoniste della
letteratura, intessute del dramma privato e di quello
collettivo, e affidata a un carteggio rivelatore.
Il bombardamento di San Lorenzo a Roma, il discorso del
duce alla radio, i rastrellamenti e le tessere annonarie. Anche
negli spazi bianchi tra riga e riga dell’epistolario si disegna il
personaggio di Zefferina: centosette anni, la famiglia come
fede e ancora molte cose da dire. Una vecchina instancabile
sempre a sferruzzare come una “sentinella dell’invisibile”.
Il suo mistero? L’amore che dura tutta la vita, una ricetta
di cui la sua generazione è stata l’ultima depositaria. Dal
gomitolo di Zefferina sono venuti fuori tanti fili. Capaci di
tenere insieme il passato prossimo, un tempo difficile da
coniugare, con un altro tempo, altrettanto difficile, ma
denso d’incognite: il futuro.
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Paola Rinaldi, nata a Roma nel 1960, è attrice e doppiatrice.
Lavora da sempre in tv e a teatro, luoghi che le permettono
di affinare ciò che fa per diletto: scrivere. Nel 2002
ha pubblicato “Memorie di una soap-operaia”.
La giuria
•Giuseppe Casadio presidente della giuria del premio
LiberEtà. È stato segretario confederale della Cgil.
•Andrea Bajani scrittore romano. Fra i suoi romanzi più
famosi ricordiamo: “Ogni promessa” e “Se consideri le colpe”.
•Silvia Ballestra scrittrice scoperta da Pier Vittorio Tondelli.
Ha iniziato a pubblicare romanzi, racconti e saggi dal 1991.
•Daniela Brighigni collabora con la Fondazione Archivio
diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano.
•Gabriele Cioncolini responsabile del Progetto Memoria
per lo Spi Cgil nazionale.
•Maria Rosa Cutrufelli scrittrice e giornalista. I suoi libri,
di cui ricordiamo “I bambini della Ginestra” e “D’amore e
d’odio”, sono tradotti in più di venti lingue.
•Marilena De Angelis giornalista, è responsabile delle
edizioni LiberEtà.
•Paolo Di Stefano scrittore e giornalista, è inviato speciale del
Corriere della Sera. È autore dei libri “Giallo d’Avola”
e “La catastròfa”.
•Angelo Ferracuti ha esordito come scrittore nel 1993 con
la raccolta di racconti “Norvegia”. Dirige per Ediesse, casa
editrice della Cgil, la collana Carta bianca.
•Giorgio Nardinocchi giornalista, è direttore
di LiberEtà, il mensile dello Spi Cgil.
•Bruno Ugolini giornalista, scrive per il quotidiano
l’Unità e per LiberEtà.
La conduttrice del premio
•CINZIA LEONE,
giornalista, autrice
di storie a fumetti,
illustratrice, vignettista
e art director, conduce la
premiazione dei finalisti.
È anche l’autrice dei
disegni che illustrano
questo opuscolo.
Nel 2008 ha esordito
nella narrativa con
il romanzo “Liberabile”
(Bompiani).
La vita in primo piano
Partecipanti in concorso
Angela Arzedi-Bruna Caboni, Quartu Sant’Elena (Ca)
• Luigina Badiale, Cavarzere (Ve) • Adriana Barbolini, Modena
• Francesca Benvegnù, Musile di Piave (Ve) • Fernando
Blanda, Cesena • Harry Bursich, Vedano Olona (Va) •
William Casotti, Cavriago (Re) • Claudio Cassinelli, Genova
• Paolo Cattaruzza, Udine • Tommaso Cespa, Ortona
(Ch) • Ivana Cipolli, Carpi (Mo) • Antonella Cocolli, Massa
Marittima (Gr) • Leda Cossu, Mestre (Ve) • Anna Maria de
Lena Pavcovich, Bolzano • Mario De Nigris, Teramo • Anna
Maria Di Biase, Chieti • Luciano Di Grazia, Imperia • Gaetano
Di Pinto, Torino • Giuseppe Di Santo, Chieti • Beniamino
Faoro, Romania • Nicola Felicioni, Teramo • Costantina Frau,
Abbasanta (Or) • Franco Giuffrida, Milano • Ave Govi, Reggio
Emilia • Giuseppe Grillo-Natale Vulcano, Rossano (Cs) • Ugo
Gualtieri, Prato • Fernando Guidi, Agliana (Pt) • Giordano
Ibatici, Arco (Tn) • Domenico Leo, Modena • Letizia Leo, Roma
• Giovanni Lo Dico, Misilmeri (Pa) • Andrea Luschi, Grosseto
• Guido Malagoli, Soliera (Mo) • Gino Marconcini, Verona •
Ivan Minguzzi, (Germania) • Battistina Paganini, Ferrara
• Nadia Pagni, Massa Marittima (Gr) • Loredana Paoletti,
Scarperia (Fi) • Anna Rosa Pascucci, Reggio Emilia • Anna
Pavone-Laura Manicardi, Modena • Ivano Perini, Miraporte
(Ve) • Tonino Petrocelli, Isernia • Marco Pizzolo, Foggia •
Paola Rinaldi-Carlo Rinaldi, Roma • Pierino Rossini, Pioltello
(Mi) • Livia Scagliarini, San Lazzaro Di Savena (Bo) • Lucia
Tonelli, Modena • Riccardo Varanini, Roma • Graziano Zappi,
Casalecchio Di Reno (Bo).
Partecipanti fuori concorso
Francesco Amendola, Torino • Walter Barni, Roma • Sara
Castellani, Prato • Celio Cipolli, Agliana (Pt) • Giovanna
Deppi, Domegge (Bl) • Carlo Fantoni, Carrara • Bruno
Giaconi, Tavarnuzze (Fi) • Armando Giorgi, Genova • Gianni
Iannantuoni, Limbiate (Mb) • Vito Ingrasciotta, Mazara
Del Vallo (Tp) • Giorgio Nobili, Milano • Eduardo Raneri,
Ventimiglia (Im) • Manuela Rossi, Novi Modena (Mo) • Irmo
Sassone, Vercelli • Oreste Sogne, Milano • Maria Mercede
Succa, Cagliari.
Tira fuori
dal cassetto
la tua storia
Ricordare è un atto politico. Il ricordo, nella nostra
società, diventa ogni giorno più tenue. Dimentichiamo
in fretta il nostro passato. La mancanza di memoria può
essere una malattia grave. Dall’esigenza di ricordare,
di mantenere viva la memoria, nasce il premio LiberEtà,
un concorso letterario ideato dall’omonima casa editrice
in collaborazione con l’Archivio diaristico nazionale di
Pieve Santo Stefano.
In quindici anni hanno concorso al premio più di
settecento scritti inediti, tra diari, autobiografie e
racconti di vita, molti dei quali sono stati pubblicati e
promossi in tutti gli eventi cui ha partecipato la casa
editrice LiberEtà. Gli autori dei testi, nostri amici e
compagni, uomini e donne di ogni età e di tutta Italia,
scegliendo di partecipare al nostro concorso, hanno
deciso di lasciare una traccia scritta della loro esistenza.
Stralci di vita vissuta che restano spesso ai margini di
una narrazione condivisa ma che con la loro autenticità
hanno contribuito e contribuiscono a costruire la Storia,
con la S maiuscola, e la nostra identità collettiva.
Aspettiamo la “tua” storia.
Mandala a: [email protected]
LiberEtà. I libri della memoria
Le ultime uscite
Gabriele
Licciardi
Angelo
Airoldi
Il coraggio
delle idee
pag. 240
12 euro
Mai più
Passaggi
di memoria
lungo un
treno per
auschwitz
(libro + Dvd)
euro 16,50
Avio
Clementi
Il borghetto
dell’Inferno
pag. 336
22 euro
Eligio
Imarisio
La guerra
di Adele
pag. 120
9 euro
Anna
Maria
de Lena
Pavcovich
La ragazza
di Lamon
pag. 320
22 euro
Franco
Monaco
Un valdese
in terra
d’Abruzzo
pag. 372
18 euro
Carlo
Ghezzi
Storie
fatti
segreti
pag. 160
12 euro
(a cura di)
Claudio
Repek
Il manicomio
è casa mia
pag. 112
10 euro
Per consultare il catalogo
dei libri di LiberEtà:
www.libereta.it
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