VENERDI’ 28 GIUGNO 2013 ORE 21.00 CASTELFIDARDO – Giardino Palazzo Mordini REGIONE MARCHE Assessorato alla Cultura PROVINCIADI ANCONA COMUNE DI CASTELFIDARDO Assessorato alla Cultura UNITRE - UNIVERSITA’ DELLA TERZA ETA’ U N I V E R S I T A’ DELLE TRE ETA’ S e d e a u t o n o m a di Castelfidardo 1 UNITRE - UNIVERSITA’ DELLA TERZA ETA’ U N I V E R S I T A’ DELLE TRE ETA’ S e d e a u t o n o m a di Castelfidardo Siamo già alla X edizione del “Festival della Poesia” e possiamo dire che è diventato ormai una tradizione ben consolidata nella Città di Castelfidardo. Diffondere e valorizzare la Poesia, gratificare quanti si dedicano a quest’arte, dare ai cittadini la possibilità di fruire dei preziosi messaggi che il linguaggio poetico esprime, sono i nostri principali obiettivi. La Poesia infatti è una delle più antiche ed immediate forme di comunicazione che riesce a superare le ideologie, le divisioni etniche, affratellando tutti i popoli. Sostenendo quest’arte siamo certi, in questi particolare momento di crisi della Società, di favorire la pace, la solidarietà, il progresso. IL PRESIDENTE (Lucia Vinci Scarnà) 2 INDICE pag. “fuori programma”: Che bella la musica! (Edoardo Melfi).............................................. 4 Addio scuola primaria (Andrea Melfi) ........................................... 5 “poesie straniere” Arabo: ( إﻟﻰ ﺣﺒﯿﺒﺘﻲ ﻓﻲ رأس اﻟﺴﻨﺔNizar Kabbani) .................................. 6 Russia: Я помню чудное мгновенье... A.S.Puskin...................... 16 Cina: 看见你的眼睛 (Luca Taddei).................................................... 25 Argentina:Un ciego (Jorge Luis Borges) ...................................... 26 Albania: 36 Afrim Dimri (Ismail Kadarè)........................................... “poesie in dialetto” ‘L MARCH (Maria Pia Silvestrini)................................................... 14 DEDICA PE N’OMO (Orietta Palanca)........................................... 24 EL CUPERCHIU C'HA INGANATU (Rosanna Carbonari) .......... 34 3 “poesie” Elena (Marina Orciani) ...................................................................... 8 Il silenzio (Paolo Ciucciomei)............................................................ 9 Fiocco (Gabriel Mangini) ................................................................... 10 L’amore come un fiume (Stefania Boccardo)................................ 11 A mia madre (Eleonora Gallo Magi) ............................................... 12 Emozioni (Rosanna Giuliodori Tondini) ........................................... 18 Bruciare un tesoro (Gino Taborro) ................................................. 19 Cieli dipinti d’acqua (Patrizia Paoletti) .......................................... 20 50° di matrimonio (Elio Ronchini).................................................... 21 In silenzio mi guardavi (Corinna Azzi) ........................................... 22 Mio caro amico (Anna Maria Mion) ................................................. 23 L’amore (Stefano Rosetti)................................................................ 27 Per i nostri figli (Giancarla Gurini) ................................................. 28 L’intesa (Ivana Nicoletti) ................................................................. 29 Ho immaginato un sogno (Andrea Bugari)...................................... 30 Oltrepassare l'infinito (Tiziana Frenquelli) ................................. 32 4 “fuori programma” CHE BELLA LA MUSICA! Che bella la musica! Ti fa compagnia e ti mette in allegria. DO-DO RE-RE MI-MI FA, la scala si deve far per imparare a suonar. Esercizio e passione, sono la giusta combinazione. Quando poi, le note escono in armonia, è sempre una grande emozione e una bella soddisfazione. Edoardo Melfi (8 anni) 5 “fuori programma” ADDIO SCUOLA PRIMARIA La scuola è finita. 5 anni son passati e sono quasi volati. Grazie maestre con pazienza e costanza mi avete seguito e accudito. Son cresciuto per conoscenza e intelligenza. Grazie compagni, con voi i giorni son passati felici e spensierati. Vi avrò tutti sempre nel mio cuore. Andrea Melfi (10 anni) 6 )(lingua araba ..إﻟﻰ ﺣﺒﯿﺒﺘﻲ ﻓﻲ رأس اﻟﺴﻨﺔ ﻋﺎم إﻟﻰ ﻋﺎم ..أﻧﻘﻞ ﺣﺒﻲ ﻟﻚ ﻣﻦ ٍ دﻓﺘﺮ ﺟﺪﯾﺪ ﻛﻤﺎ ﯾﻨﻘﻞ اﻟﺘﻠﻤﯿﺬ ﻓﺮوﺿﮫ اﻟﻤﺪرﺳﯿﺔ إﻟﻰ ٍ ..أﻧﻘﻞ ﺻﻮﺗﻚ ..وراﺋﺤﺘﻚ ..ورﺳﺎﺋﻠﻚ ..ورﻗﻢ ھﺎﺗﻔﻚ ..وﺻﻨﺪوق ﺑﺮﯾﺪك ..وأﻋﻠﻘﮭﺎ ﻓﻲ ﺧﺰاﻧﺔ اﻟﻌﺎم اﻟﺠﺪﯾﺪ ..وأﻣﻨﺤﻚ ﺗﺬﻛﺮة إﻗﺎﻣﺔ داﺋﻤﺔ ﻓﻲ ﻗﻠﺒﻲ ..إﻧﻨﻲ أﺣﺒﻚ ..ﺳﺄﺣﻤﻠﻚ ﻋﻠﻰ ذراﻋﻲ ..وأﺗﻨﻘﻞ ﺑﻚ ﺑﯿﻦ اﻟﻔﺼﻮل اﻷرﺑﻌﮫ ..ﻓﻔﻲ اﻟﺸﺘﺎء ،ﺳﺄﺿﻊ ﻋﻠﻰ رأﺳﻚ ﻗﺒﻌﺔ ﺻﻮف ﺣﻤﺮاء ..ﻛﻲ ﻻ ﺗﺒﺮدي وﻓﻲ اﻟﺨﺮﯾﻒ ،ﺳﺄﻋﻄﯿﻚ ﻣﻌﻄﻒ اﻟﻤﻄﺮ اﻟﻮﺣﯿﺪ ..اﻟﺬي أﻣﺘﻠﻜﮫ ..ﻛﻲ ﻻ ﺗﺘﺒﻠﻠﻲ ..وﻓﻲ اﻟﺮﺑﯿﻊ ..ﺳﺄﺗﺮﻛﻚ ﺗﻨﺎﻣﯿﻦ ﻋﻠﻰ اﻟﺤﺸﺎﺋﺶ اﻟﻄﺎزﺟﮫ وءﻧﺜﺮ ﺣﻮﻟﻚ اﻟﻜﺜﯿﺮ ﻣﻦ اﻟﻮرود اﻟﻌﺒﻘﺔ وﻓﻲ اﻟﺼﯿﻒ ﻗﻤﺔ اﻟﺠﺒﻞ .. ﺳﺄﺣﻤﻠﻚ ﺑﯿﻦ ذراﻋﻲ وأﺻﻌﺪ ﺑﻚ إﻟﻰ ّ ّ ..ﻛﻲ ﺗﺴﺘﻨﺸﻘﻲ أﻧﻘﻰ ھﻮاء . ّ أﺣﺒﻚ ... ّ وأﺣﺐ راﺋﺤﺔ ﻋﻄﺮك وھﻤﺲ ﺷﻔﺘﯿﻚ ... ..أﺣﺒﻚ ..وأﺣﺐ أن أرﺑﻄﻚ ﺑﺰﻣﻨﻲ ..وﺑﻄﻘﺴﻲ ..وأﺟﻌﻠﻚ ﻧﺠﻤﺔً ﻓﻲ ﻣﺪاري ..أرﯾﺪ أن ﺗﺄﺧﺬي ﺷﻜﻞ اﻟﻜﻠﻤﺔ ..وﻣﺴﺎﺣﺔ اﻟﻮرﻗﮫ ..ﺣﺘﻰ إذا ﻧﺸﺮت ﻛﺘﺎﺑﺎ ً ..وﻗﺮأه اﻟﻨﺎس ..ﻋﺜﺮوا ﻋﻠﯿﻚ ،ﻛﺎﻟﻮردة ﻓﻲ داﺧﻠﮫ ..وﺷﻜﺮاً ..ﻷﻧﻚ ﻋﻠﻤﺘﻨﻲ أﺑﺠﺪﯾﺔ اﻟﻌﺸﻖ وﺷﻜﺮاً ..ﻷﻧﻚ ﻗﺒﻠﺖ أن ﺗﻜﻮﻧﻲ ﺣﺒﯿﺒﺘﻲ Nizar Kabbani 7 AL MIO AMORE PER IL CAPODANNO (traduzione) Ti trasmetto il mio amore di anno in anno Come trascrive l’alunno i suoi compiti nel suo nuovo diario …..conservo la tua voce ... il tuo odore…..le tue epistole…il tuo numero di telefono…e la tua casella postale …..tutto in evidenza nell’armadio del nuovo anno E ti concedo un biglietto di residenza permanente nel mio cuore TI AMO Ti portero’ tra le mie braccia e navighero’ con te tra le quattro stagioni In inverno mettero’ sul tuo capo un berretto di lana rosso per non farti prendere freddo In autunno ti daro’ il mio unico impermeabile per non farti bagnare In primavera ti lascero’ dormire sull’erba fresca \e adagero’ attorno a te tanti fiori profumati In estate ti portero’ in braccio e saliro’ sul monte per farti respirare l’aria pura TI AMO Amo l’aroma del tuo profumo, i sussurri delle tue labbra, amo legarti anche ai miei tempi …..alla mia atmosfera e fare di te una stella brillante nel mio sistema Voglio che tu prenda forma di parola e spazio di foglio per quando pubblichero’ il mio libro ……la gente lo leggera’ e ti trovera’ come un fiore all’interno Ti ringrazio perche’ sei stata tu ad insegnarmi l’alfabeto della beatitudine e grazie ancora perche’ hai accettato di essere il mio amore Ti AMO Nizar Kabbani 8 ELENA Dolce donna di un tempo antico, che avanza leggiadra con i suoi capelli ricci, corti e folti ancora, leggermente innevati, come il picco di un monte. S’incammina al sorgere del nuovo anno, ancor più degnamente e serena del precedente. La sua eterna calma la distinguono tra tante e con il suo immenso cuore di mamma e nonna affronta gioiosamente e penosamente le avversità quotidiane. Marina Orciani 9 IL SILENZIO E quanto desidero due ore tutte per me! In solitudine in quella che è la mia stanza so d’esser vivo in una scatola magica, lì penso… ed oltre il respiro altro non v’è. Amo il silenzio per questo che io l’ascolto già mi sembra di goder un qual sollievi e nel contemplare fraternizzo con esso, rimango con questa sordità e non me ne pento. Fingo di vagabondare sulla cima di un monte lì accomodarmi ad osservare il ciel sereno sotto di me solo nuvole basse ed uniformi così pervade la profondità di codesta quiete. Sì, vorrei aver le ali in cambio della parola, persuaso che il silenzio è d’oro sorvolo questa Babele che sta in confusione, io di fatto non più mi ci ritrovo. Paolo Ciucciomei 10 FIOCCO Il mio cane è tenero e carino. Quando lo accarezzo sembra di sognare, di toccare una nuvola. Mi guarda e sono felice. La sua vicinanza mi da sicurezza, mi diverto tantissimo. Lo guardo e sento sensazioni che non provavo da tempo: l’amore e la felicità. Un bambino e un cane che giocano insieme, che leggerezza! Sembriamo due batuffoli di lana e di cotone. Gabriel Mangini 11 L’AMORE COME UN FIUME L’amore che scorre su di un fiume in piena, straripa ma poi si cheta nel suo letto. Morbida è la sensazione di calma associata ad una brezza marina che la salsedine assapora in sordina. Tutto l’amore è così consacrato come Iddio ha creato. Stefania Boccardo 12 A MIA MADRE Ho nostalgia di fiabe dalla tua voce sussurrate, di quel balcone adorno di gerani e rose rosse profumate. Di là da quello il mare dove ammiravo di buon’ora nella tiepida quiete mattutina il lento andar di vele colorate. Di questo mare sento ancora la nostalgia del suo fragore del suo profumo che si scioglieva in casa presto la mattina. 13 Ho nostalgia di te delle tue parole del tuo sorriso nella tristezza velata della sera di quella canzone mamma che allegramente d’estate insieme si cantava nel giardino di casa sotto la collina. Eleonora Gallo Magi 14 ‘L MARCH La dulcezza e la puesia, incurnig.n ,ma ‘l March mia. Quant‘è stata b.nigna la madr natura, ch c’ fa perd ‘l squard, ‘n tra ‘l b.lezz d’l criat. L’azurra vision d’l ciel d’l mar, è l’etern sp.tacul natural. ‘L vall ‘l culin tap.zat d’ verd e d’ giall, ’l cost plamast da la rosa d’i venti. Propi ‘n t’ st’ unica r.gion ch’èn archius tutt ‘l b.lezz Italian. Sarà p.r quest ch la nott d’i tempi, ch la Madunina girandolona è vuluta div.ntà lauritana. Lia curr a sucor ma chi la chiama. Si la voi truvà ‘n tra ‘l ros e ‘l viol, basta andà ‘nt la chiesina d’ Port.nov opur ‘n ‘ t quella d’ Muntagnol. Si voi sta ‘n bucon in cumpagnia basta a buccà t’na abazia. Lia sa l’aurevula splendent è sempr pr.sent ‘n tra chi t.sori d’ la grotta d vent. Ch armunia ‘n tra ‘l firmament, quant rintoch.n milla campan ‘ncora l’ora tutt marchigian. Maria Pia Silvestrini 15 LE MARCHE (traduzione) La dolcezza, poesia incorniciano le mie Marche. Come è stata benigna madre natura che ci fa perdere lo sguardo fra le infinite bellezze del creato. L’azzurra visione del cielo del mare è l’eterno spettacolo naturale. Le valli le colline ornate di verde e di giallo. Le coste plasmate dalla rosa dei venti. Proprio in questa unica regione che sono racchiuse tutte le bellezze Italiane. Per questo nella notte dei tempi quella Madonnina girandolona è voluta diventare lauretana, lei corre a soccorrere ha chi la chiama. Se la vuoi trovare fra le rose e le viole puoi recarti alla chiesina di Portonovo oppure in quella di Montagnolo. Se vuoi stare in compagnia basta entrare in una Abbazia. Lei con l’aureola splendente è sempre presente fra i tesori della grotta del vento. Che armonia fra il firmamento, quando si sciolgono mille campane anche loro tutte marchigiane. Maria Pia Silvestrini 16 Я помню чудное мгновенье... (RUSSIA) Я помню чудное мгновенье: Передо мной явилась ты, Как мимолетное виденье, Как гений чистой красоты. В томленьях грусти безнадежной В тревогах шумной суеты, Звучал мне долго голос нежный И снились милые черты. Шли годы. Бурь порыв мятежный Рассеял прежние мечты, И я забыл твой голос нежный, Твой небесные черты. В глуши, во мраке заточенья Тянулись тихо дни мои Без божества, без вдохновенья, Без слез, без жизни, без любви. Душе настало пробужденье: И вот опять явилась ты, Как мимолетное виденье, Как гений чистой красоты. И И И И сердце бьется в упоенье, для него воскресли вновь божество, и вдохновенье, жизнь, и слезы, и любовь. Alexander Sergeevic Puskin 17 RICORDO IL MERAVIGLIOSO ISTANTE (traduzione) Ricordo il meraviglioso istante: davanti a me apparisti tu, come una visione fugace, come il gesto della pura bellezza. Nei tormenti di una tristezza disperata, nelle agitazioni di una rumorosa vanità, suonò per me a lungo la tenera voce, e mi apparvero in sogno i cari tratti. Passarono gli anni. Il ribelle impeto delle tempeste disperse i sogni di una volta, e io dimenticai la tua tenera voce, i tuoi tratti celestiali. Nella mia remota e oscura reclusione trascorrevano quietamente i miei giorni senza deità, senza ispirazione, senza lacrime, senza vita, senza amore. Ma venne dell’animo il risveglio: ed ecco di nuovo sei apparsa tu, come una visione fugace, come il genio della pura bellezza. E il cuore batte nell’inebriamento, e sono per esso risuscitati di nuovo e la divinità e l’ispirazione, e la vita, e le lacrime e l’amore. Alexander Sergeevic Puskin 18 EMOZIONI L’amore non si compra ma si costruisce giorno dopo giorno. Avvicinati a me, appoggia la tua testa sul mio cuore ed io ti coccolerò. Con uno sguardo, un sorriso ed una carezza proviamo emozioni….. Facciamone tesoro perché l’emozioni sono fatte di piccole soddisfazioni. Rosanna Giuliodori Tondini 19 BRUCIARE UN TESORO Cercare conforto in un angolo buio, una panchina, un anfratto. Annegare in una polvere, una siringa, un confetto, fiducia, speranze, amore… Comprare un attimo di euforia per bruciare un tesoro, la tua gioventù; e la vita buttare, forse anche la vita. Profondamente turbato osservare impotente adorata gioventù in quest’ardita discesa. Che annulla il futuro e sprofonda nel fango… pochi attimi inebria, per sempre ti segna. Gino Taborro 20 CIELI DIPINTI D’ACQUA Incontrerò in silenzio strade di latta e cieli dipinti d’acqua; pensieri a terra scalderanno le ragioni come fabbriche di tempo. Dovrò spezzare a forza il ritorno dei sogni, l’infinito ritmo dei campi di cotone, e guarire in fretta dai sorrisi ufficiali, le lunghe estati chiuse a chiave nel cerchio della notte. Invecchio sola. E addormentata. Patrizia Paoletti 21 50° DI MATRIMONIO Eravamo ragazzi l’altro ieri e non ci siamo accorti che scorreva il tempo: anche se parecchio. E oggi c’è allo specchio un strano viso che non sembra il nostro: ci ritroviamo vecchi d’improvviso in un grande sogno di capire. Ma ci dà fastidio soprattutto l’aspetto acquisito molto brutto. Eppure a entrambi sembra di avere quarant’anni circa, non di più. Invece già da cinquant’anni ci stiamo sopportando ci stiamo tollerando! con alti e bassi è stata un’avventura. Una irripetibile avventura. Eravamo ragazzi l’altro ieri e abbiamo remato come pazzi verso il meglio: che è stato semplice miraggio e vi abbiamo speso un mare di coraggio. Adesso con la barca a pezzi stremati verso il porto dell’anzianità ci rallegrano, scordando ogni fatica, quattro fiorellini spuntati sul balcone della vita Elio Ronchini 22 IN SILENZIO MI GUARDAVI In silenzio mi guardavi sguardo tenero, dolce io entravo nei tuoi occhi ma non sapevo leggerli. Erano illeggibili per me che non avevo valicato con te il monte della vita. Manca il tuo sguardo azzurro. Manca il tuo amore silenzioso. Manca il tuo passo in casa. Il vento ti era amico rientravi fremente di vita eri zingaro nel prato e godevi del rosso ciliegio. Eri caldo rifugio ma le nostre mani non si toccano più Corinna Azzi 23 MIO CARO AMICO Mio caro amico groviglio d’idee Tra le dita i sogni che prima o poi s’avvereranno. L’anima leggera ti rende un aquilone Ondeggiante nel cielo hai spiccato il grande volo con l’angoscia delle emozioni del tuo profondo Io roccia sicura in un deserto di sabbia Anna Maria Mion 24 DEDICA PE N’OMO Omo, sta attento a nun fa piagne ‘na donna, perché qualcuno lassù cunterà le lacrime. Lia nun è nata dalla testa per capì più de te. Lia nun è nata dai piedi pe esse pistata o presa a calci. Lia è nata da ‘na custarela del fianco tua pe esse uguale a te, pogo più ‘ngiù del braccio, no per busca’, ma pe esse prutetta e dala parte del core perché vole solo l’amore. Orietta Palanca 25 看见你的眼睛 (CINA) 看见你的眼睛,就是看你的心 看见你的心,好像看你的神 看见你的神,就是呼吸世界的美丽 呼吸世界的美丽,好像听你的神 听你的神,就是使你的心焕发 使你的心焕发,最后你的眼睛唱幸福的一眼。 GUARDANDO I TUOI OCCHI (traduzione) Guardando i tuoi occhi, è come guardarti il cuore Guardandoti il cuore, è come guardarti l’anima Guardando la tua anima, è come respirare la bellezza del mondo Respirando la bellezza del mondo, è come ascoltare la tua anima Ascoltando la tua anima, è come illuminarti il cuore Illuminandoti il cuore, alla fine i tuoi occhi cantano sguardi di felicità. Luca Taddei 26 (ARGENTINA) 27 L’AMORE Sulla tua pelle, liscia, morbida, appoggio, con la punta delle labbra, le mie parole. Potrebbero cadere a terra alla fine della corsa e morire inutili, o arrivare al tuo cuore, appena in tempo, mentre si apre per l’attimo del suo battito e una volta lì, prigioniere, il loro amore sarà il tuo nuovo ritmo. Stefano Rosetti 28 PER I NOSTRI FIGLI La nostra vita in 50 anni matrimonio. Il passato non si può dimenticare 50 anni sono stati belli le foto ci ricordano tempi belli e felici poi la gioia di due figli quella gioia così grande lo sa solo chi li ha! Son passati molti anni Io mi sveglio al mattino guardo lui che mi sta accanto il suo viso è cambiato e stanco poi mi guardo allo specchio anche il mio viso è sfiorito dal tempo. Ora siamo nonni la vita è cambiata guardiamo i nipotini vivaci e belli ci riportano al passato ci ricordano i tempi belli. Ora è tutto chiaro tutto quello che succederà gioie e dolori con amore si supererà il passato che ritorna la nostra vita che se ne và ma il nostro amore qui rimarrà e sempre vi proteggerà. Giancarla Gurini 29 L’INTESA Quando i nostri corpi si sfiorano tutto è magia le nostre carezze si trasformano da sottili strati armonici ad onde passionali arrivando ad una sconvolgente affinità unendoci delicatamente e con un’amabile violenza ci ritroviamo a divenire tutt’uno. Ivana Nicoletti 30 HO IMMAGINATO UN SOGNO Ho immaginato un sogno in una prigione conquistata dal sole dove un soffio coccolava pensieri sbadatamente seguiti ricchi di passione verso orizzonti lontani Ho immaginato un sogno colmo di amicizie dove la vita era un bene comune senza arroganza o disuguaglianza e la vita era un fiume in piena Ho immaginato un sogno in una notte stellata tanto luminosa quanto complice dove i rumori facevano eco alla serenità ed io stavo a guardare 31 Ho immaginato un sogno dove gli errori erano cancelli aperti dove la vita si faceva vigorosa quando il rimpianto la delusione e la pazzia diventavano parole di un altro vocabolario Ho immaginato un sogno ricolmo di lacrime felici e gesti rassicuranti dove la vita si riscaldava di passioni quando abbracci e sorrisi aiutavano il cuore e la vita era un ponte da attraversare insieme non con passi veloci ma come fiume……. Ma ho solo immaginato un sogno Andrea Bugari 32 OLTREPASSARE L'INFINITO Come un gabbiano nell'aria salmastra specchiandosi nel mare... così io m'immagino lassù, in quella dimensione pura dove sfuma la forma di ogni mortal creatura. Scrivere versi è come alto volare... oltre modi, discorsi, l'umana saccenza... lassù, dove forte ulula il vento svegliando la sopita coscienza. Scrivere è sogno, poetico, tenace, è sublimare sentimenti, forse trovare pace, è allontanare i tormenti, la mente sgravare... è soglia di mondi infiniti oltrepassare... senza limiti, senza pregare, umiliarsi o bussare, ...neanche una rotta da seguire. A volte anch'io scrivo e libera volo...tenera...audace... d'oltrepassare l'infinito...a volte sono capace. Volo nel freddo universo, immemore mi libro e da quella dimension cosmica, un po' selvaggia, guardo agitarsi crudele il mondo che gira e stride nella sua folle danza in doloroso moto...perpetuo...senza fondo. Si placa allor l'angoscia che stritolava il cuore in questa eterna notte, scevra di dolore. Volo...io...pulviscolo dorato d'un arcano Mistero, aleggio lieve, mi cullo e ricordo com'ero. Disillusa donna, in cerca sempre... sempre a metà con enormi ceste gonfie d'amore, e l'incompresa smania di condividere...accettare. Una pazza...chissà, o una donna bambina, pur nell'età, che ancor crede alla favola bella del rispetto...dell'umana pietà. Da lontano, potente, risuona una voce: 33 “Quietati donna, scendi per terra, la vita purtroppo sempre si guerra e il sentiero è spinoso per chi, innocente, si sforza a dar tanto...in cambio di niente.” Imperterrita...io...continuo a volare, mi manca il coraggio, no...non voglio ascoltare, disperata è la forza e continuo a salire... al Cielo si volge il mio umano pensiero, Dio mio...non so più chi sono...non so più dov'ero. La mia anima stanca di vagabondare approda quasi morente a eterne dimore, ma...un raggio infuocato di Sole nascente offre nuovo vigore alla mente ormai esangue... l'universo sorride, senz'umano dolore... è di nuovo speranza nell'affannato cuore. Ho scritto Amica mia...ho oltrepassato l'infinito, ho volato alto...io...libera nell'Assoluto... ho anche sognato, gli occhi aperti, in silenzio, solo anima pura...puro sentimento. Ma...ora basta, basta sognare, si fa tempo per me...ritorno al reale, alle voci di casa, a quel mondo fallace ...dove mai più tacer desideri di pace. Ecco...ritorno agli effetti, alle persone care, al mio piccolo nido di donna normale...ma, qualunque sia il mio destino porterò con me il sogno di essere speciale, e...porterò in me, Donna, ancor più sete di Vita che un domani...chissà...mi farà volare... mi farà essere di nuovo infinita. Tiziana Frenquelli 34 EL CUPERCHIU C'HA INGANATU Alice! E' passato un anno da quanto sei nata! Me pareva ieri! Manco me pare de esse nona! Te guardu e digu: quantu sei bela, c'hai 'na facetina tonda tonda cume el sole quantu ride! E po' sei bona bona un angiuletu. E subè che mama va a fadigà, te stai un giorno cun nonna Carla e un giornu cun nonna Rosanna: no' famo a gara per tenette! Ma Alice cara: qualche giorno fa n'emo cumbinata una troppo grossa tute do', che per face perdonà da mamma bisogna racuntà la verità. Nonna t'era venuta a pià a casina tua, t'ho vestita tuta, t'ho fato i ciuceti 'nti capeli, erimi pronte per partì. Oh, digu: avemo preso tutu? La giachetina, la scialpeta, fori c'è tantu ventu! El ciuccì induè? Sarà rimastu intel letì? E corru a pialu, ma in quelo stesso mumentu me passa intela testa un'idea strana e te digu: “el vulemu inzazzà 'ntantì 'ntel zucarì?” Oh, ma prò nun dimu gnente a mama per carità sa! E chi la vole sentì!” 35 Te me guardi, me fai no cu la testina e po' te smovi tuta da le cuntenteze e me indichi el baratolo cul detì. Inzazzamo e 'ndamu via tute cuntente! Ma il giorno dopu, me telefona tu madre tuta rabita: “Oh, cus'è hai datu el zuchero a Alice?” “Iooo, per carità! Ce vurìa! Cus'è, so mata? Cel saprò che fa male ai denti? Sta' tranquila fiola mia!” Ma lìa insiste e dice: “Stavolta nun poi dì che nun è veru!” El baratolo te sei scurdata a chiudelo el cuperchio! Era da 'nantra parte!” A 'stu puntu Alice nun c'è versu, nun c'è scampo che per face perdonà invece de fa' nooo bisogna che fai scì cu la testina!!! Rosanna Carbonari 36 AFRIM DIMRI (ALBANIA) Vjeshta mbi fusha hedh hapat e fundit. Fushë të bredh më pëlqen tani mua. Shkreté, ja, mbeti dhe rrugé e katundit, Fletèt u zverdhèn si flokèt e tua. Shpejt dhe dëborë në fushë do qëmtojë Rrugët do bien gjith' në qetsi. Do presin pranverën nga gjumi t'i zgjojë. Bashkë me lulet do vish edhe ti. Ismail Kadarè APPROSSIMARSI D’INVERNO (traduzione) L'autunno allunga gli ultimi passi sui campi. Ora mi piace giocare all'aperto. La strada di paese è diventata triste, E le foglie si sono ingiallite come i tuoi capelli. Presto anche la neve scenderà sui campi Le strade sprofonderanno tutte nel silenzio. Attenderanno di essere risvegliate dalla primavera. Con i fiori ritornerai anche tu. Ismail Kadarè 37 Teatro Aperto di Osimo Presidente Maria Antonietta Canapa Fini dicitori Letizia David Maria Grazia Mariani Luca Marchetti Norma Saluzzi Letture di viaggio: “Genova” di Antonio Tabucchi Legge: Maria Grazia Mariani “Lisbona, rue da saudade” di Antonio Tabucchi Legge: Letizia Davide So’ ‘ndada a Venezia cu‘ Italia Nostra di Norma Saluzzi Legge: Norma Saluzzi da “La Sicilia di Montalbano” di Ernesto Fagiani Legge: Norma Saluzzi da “Il viaggio della luna” di Giacomo Leopardi legge: Luca Marchetti “Autogrill horror” di Stefano Benni Leggono: Luca Marchetti e Norma Saluzzi Intermezzi musicali Fisarmonica: Vincenzo Borsini Fisarmonica: Teresa Rita: "Coleurs de la France" arrangiamento di Edgardo Giorgio. 38